TIME OUT - N.8 Maggio 2014

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N. 8 - MAGGIO 2014

rIgheTTI mobIlI: arreda le caSe deI bIelleSI

bmW X4: un po’ muScoloSa e un po’ SporTIva

ITS: Tra Il dIploma e la laurea


Visible Lab

L’Orologiaio

TIMEOUT Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella lifestyle, cultura e attualità biellese

Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013

Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella

Stampa: Tipolitografia Botalla srl Via F.lli Cairoli, 140 - 13894 Gaglianico (BI) Progetto grafico: Fabrizio Lava e Michele Tolu, E20progetti Impaginazione: Michele Tolu - michele.tolu@e20progetti.it Marketing e pubbliche relazioni: Silvia Marchionatti - commerciale@e20progetti.it

Direttore responsabile: Giampiero Canneddu

Fotoeditor: Fabrizio Lava - fabrizio.lava@e20progetti.it

Editore, redazione e amministrazione:

Fotografi: Stefano Ceretti, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella Massimo Ceretti, Stefano Lanza, Nicolò Caneparo, Marco Comba e Fabrizio Lava

Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - info@e20progetti.it

In copertina: Una schiacciata imperiosa di Damian Hollis, fotografia di Stefano Ceretti fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella

Hanno collaborato alla realizzazione del N°8 Maggio 2014: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Stefania Zorio, Niccolò Bosio, Silvia Marchionatti, Rosalina Bocchio, Nicolò Caneparo, Andrea Nascimben e Magda Gays Tutti i punti di distribuzione su: http://www.pallacanestrobiella.it/news/ecco-ipunti-di-distribuzione-del-timeout

SERVIZIO CLIENTI PUBBLICITà tel. 339 33.68.933 commerciale@e20progetti.it Per inviare comunicati stampa o segnalare eventi: timeout@e20progetti.it

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AL VIA I QUARTI

E se risuccede?

Arrivano i playoff: il sogno passa dalla sfida a Torino di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Partite a raffica, avversarie senza più segreti, un sogno da coltivare e come se non bastasse l’emozione forte di un derby: benvenuti alla post-season di Legadue Gold. La strada può essere breve: una settimana e via a staccare le foto dalla bacheca degli spogliatoi. Oppure può essere lunghissima: gara-5 della finale per la promozione è fissata per mercoledì 11 giugno, alle soglie dell’estate, dopo un percorso a ostacoli dove

ci si allena poco e si gioca tanto, spesso contro la stessa avversaria e in ogni caso contro rivali che non hanno più segreti da nascondere. Comunque sia, l’Angelico Biella c’è. E, come dicono dalle parti della sede rossoblù, se puoi sognarlo, puoi farlo, anche se non era nei programmi. Ma l’estate scorsa l’unico programma era sopravvivere. Mica vincere la Coppa Italia di Lnp, o centrare i playoff in anticipo, o ancora farlo senza essere una comparsa ma una squadra da temere, con una striscia record di nove vittorie in fila, più due in Coppa undici. L’avversaria del primo turno? Forse la peggiore possibile, date le ambizioni del precampionato e i nomi del roster. O forse la migliore, perché in palio non c’è solo un posto in semifinale ma la leadership in regione, che Biella detiene da quasi vent’anni. Eh sì, è la Manital Torino dell’ex presidente rossoblù Antonio Forni, del capitano della Nazionale Stefano Mancinelli e del giocatore sicuramente dentro la top 3 dei più detestati dal pubblico del Forum, ovvero Valerio Amoroso. Il lato positivo? Nella fatica di una serie a partite ravvicinate (si comincia domenica 4, si rigioca martedì 6 sempre a Biella, venerdì 9 si va già a Torino e, se servisse, la serie proseguirebbe domenica 11 a Torino e mercoledì 14 a Biella), avere una trasferta lontana un’ora di bus è un gran vantaggio. Niente fatiche né tempi morti trascorsi in viaggio (Barcellona Pozzo di Gotto o l’irraggiungibile Veroli sarebbero state peggio da questo punto di vista) consentiranno di spendere tutte le energie solo in campo.

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Matteo Chillo nato a Bologna il 15 giugno 1993. Carriera: Aget Imola (2010/2012), Aget Imola (2012/2013), Angelico Biella (2013/2014). Esordio con Biella: Angelico BiellaGzc Veroli 71-83 (6 ottobre 2013). In Nazionale: ha segnato 356 punti in 40 presenze con l’Under 18, con la quale ha disputato gli Europei del 2010 e del 2011. È stato campione d’Europa Under 20 nel 2013, giocando 16,1 minuti di media con 6 punti e 4,5 rimbalzi.

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IN NO ORMITÀ

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Voskuil nel derby di andata. Nella foto piccola, Tommaso Raspino

Aquila Basket Trento Moncada Agrigento

AngeLIco BIeLLA Manital Torino Tezenis Verona gzc Veroli Upea capo d’orlando Sigma Barcellona QUARTI DI FInALe

domenica 4, martedì 6, venerdì 9, domenica 11, mercoledì 14 maggio

Rispetto alle due partite di regular season, Biella arriva senza Marco Laganà e con Giacomo Bloise in cabina di regia e con Tommaso Raspino alle prese con i postumi di una distorsione alla caviglia. Torino invece è cambiata in meglio dopo la sconfitta pesantissima al Forum della terza di andata: allora arrivò senza Mancinelli e Steele. Da quel giorno è uscito dal roster Massimo Chessa, tornato nella “sua” Sassari, ed è entrato Tim Bowers a mettere muscoli ed esperienza. C’erano entrambi al ritorno quando, nella partita record di spettatori di Legadue Gold nella stagione, la spuntarono i gialloblù del capoluogo. Il derby piemontese sta nella parte alta del tabellone, completato dall’incrocio tra la capolista di Gold Trento e la Moncada Agrigento, vincitrice della regular season di Silver e per questo già certa del salto di categoria. In un’eventuale semifinale c’è il possibile incrocio con un ex capitano rossoblù, Walter Santarossa che l’Aquila ha 7

SeMIFInALI

domenica 18, martedì 20, venerdì 23, domenica 25, mercoledì 28 maggio

FInALe

domenica 1, martedì 3, venerdì 6, domenica 8, mercoledì 11 giugno

preso per puntellare il roster nella seconda metà di stagione, dopo la chiusura per fallimento di Lucca, la squadra con cui “Santa” aveva iniziato il campionato in Silver. Trento e Capo d’Orlando sono le uniche squadre che Biella ha incontrato tre volte in stagione, visti gli incroci in Coppa Italia. Con entrambe ha un record positivo: due vinte e una persa. Ma Pozzecco, Matteo Soragna e Gianluca Basile possono tornare a essere avversari di Biella solo in una eventuale finale. Per l’Orlandina c’è in programma l’altro derby di questi quarti di finale, contro la Sigma Barcellona. Anche in questo caso, la trasferta più comoda possibile: questione di una manciata di chilometri, senza nemmeno cambiare provincia. Completa il quadro la sfida tra la Gzc Veroli (l’unica squadra in stagione che Biella non è riuscita a battere) e la Tezenis Verona di Alessandro Ramagli, che si è classificata terza anziché quinta superando nell’ultima giornata Ferentino a due secondi dalla sirena. Buon per i gialloblù, che avranno il vantaggio di campo (come Biella, Trento e Capo d’Orlando) nel primo turno. Se avessero perso, si sarebbero trovati di fronte proprio l’Angelico.


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L’AVVeRSARIA

Torino ai raggi X

La forza di Mancinelli e Amoroso. E non solo di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti 22 Ron Steele (playmaker). Ha compiuto 28 anni il 22 aprile, è alto 187 centimetri e non è un volto sconosciuto né per la pallacanestro italiana né per Biella. L’anno scorso ha iniziato la stagione con la Sutor Montegranaro, facendo in tempo a battere i rossoblù ad Ancona ma rescindendo il contratto prima della gara di ritorno, per chiudere la stagione all’Hapoel Gerusalemme. In Europa ha giocato sempre in Israele al Bnei Hasharon e in Turchia al Tofas Bursa. Viaggia a 10 punti, 2,2 rimbalzi e 3,6 assist a partita. 25 Tim Bowers (guardia). Ha 32 anni, è alto 188 centimetri e fa delle doti atletiche e della difesa i suoi punti di forza. Infatti, caso raro per un giocatore Usa, non è la prima opzione in attacco, solo quarto tra i marcatori gialloblù. È alla quinta stagione consecutiva in Italia ma alla prima in Legadue, dopo le due annate a Caserta e le due a Venezia. Prima, in Israele, ha vinto due volte la Coppa con l’Hapoel Gerusalemme. Ha 9,9 punti, 4,7 rimbalzi e 2,8 assist a partita. 9 Marco Evangelisti (ala). È il capitano, è toscano di Montevarchi, sta per compiere 30 anni e ha più centimetri (198) che chili (79). È alla seconda stagione a Torino, arrivato per vincere la Dna con 17,5 punti di media segnati nel 2011/2012 con la maglia di Recanati. Dopo nove stagioni nella terza serie, si è affacciato quest’anno per la prima volta alla seconda categoria nazionale. Segna 10,3 punti a partita, con 2,3 rimbalzi e un assist di media. 6 Stefano Mancinelli (ala). Abruzzese di Chieti, 31 anni, è capitano della Nazionale, ha vinto uno scudetto con la Fortitudo Bologna e non ha bisogno di presentazioni. Basti ricordare che la sua prima sfida ai playoff contro Biella risale al 2006, quando la Fortitudo di Marco Belinelli superò ai quarti in quattro partite l’Angelico di Sefolosha, Williams e Ramagli. È il secondo miglior marcatore della squadra con 13,1 punti e il secondo miglior rimbalzista a quota 5,9. È però recente una sua polemica via Twitter con coach Pillastrini: «È frustrante essere utilizzato in questo modo» ha scritto Mancio. 17 Valerio Amoroso (ala-centro). Napoletano di Cercola, 33 anni, ha già due promozioni in A1 conquistate in carriera, con Roseto e con Montegranaro. Dal 2006 al 2013 ha sempre giocato “al piano di sopra” tra Montegranaro, Teramo, Bologna e Pesaro. Proprio dopo un BiellaVirtus fu messo fuori rosa dall’allora coach di Bologna Lino Lardo. E l’anno scorso ha iniziato la stagione a Pesaro per finirla ancora a Montegranaro. È il leader della squadra quanto a punti (16,6) e rimbalzi (7,3) a cui somma 1,9 assist. 31 Lorenzo Gergati (playmaker). Varesino, figlio d’arte, 30 anni a ottobre, è l’unico ex della sfida, a Biella tra il 2004 e il 2006 nell’era di Alessandro Ramagli. Alla seconda stagione a Torino, ha già centrato una promozione in A1 (con Varese) e due in A2 (con Brescia e l’anno scorso con la Pms. La moglie, la modella cubana Ariadna Romero, è stata madrina dell’All Star Game 2013 disputatosi al Biella Forum. Viaggia a 10,9 punti, 2 rimbalzi e 2,3 assist a partita. 12 Daniele Sandri (guardia-ala). Nato a Milano nel 1990 ma cresciuto nelle giovanili di Treviso (quando da quelle parti c’era anche coach Fabio Corbani), la sua prima sfida contro Biella risale al 2008, finali nazionali juniores di Venezia. Era in quella Benetton che in semifinale 9

batté la Biella di Raspino e Murta di un solo punto. È alla seconda stagione a Torino, dopo un anno e mezzo tra Castelletto Ticino e l’ultima Treviso, con guai fisici a un ginocchio. Le sue statistiche: 6,8 punti, 4,8 rimbalzi e 1,1 assist a partita. 18 Jakub Wojciechowski (centro). Ha 23 anni per 214 centimetri, è polacco di Lodz ma, a differenza per esempio di Prokop Slanina, può essere considerato italiano di formazione e quindi non occupa nel roster uno spot da straniero. Cresciuto nella Benetton Treviso (sempre nell’era Corbani), è stato campione d’Italia juniores nel 2009. Poi un po’ di serie A con Treviso, di A2 con Brindisi e dall’anno scorso Torino. Ha 9,2 punti, 4,8 rimbalzi e 0,6 assist a partita. 11 Lorenzo Baldasso (play-guardia). Classe 1995, 190 centimetri, è la giovane speranza del vivaio torinese. Quest’estate ha disputato gli Europei Under 18 ed è ormai in pianta stabile tra i convocati della prima squadra. Ha 1,8 punti e 0,1 rimbalzi a partita. 15 Federico Bergese (ala). Classe 1996, 199 centimetri, è tra i giovani che ruotano attorno alla prima squadra. Ha giocato i suoi primi secondi nell’ultima di campionato contro Trapani. Coach: Stefano Pillastrini. Ferrarese di nascita, 53 anni ancora da compiere, ha ottenuto sei promozioni in carriera di cui tre in A1 (Montecatini, Varese e Montegranaro di cui è cittadino onorario). A Torino dal giugno 2012 con contratto quadriennale ha centrato la promozione dalla Dna al primo tentativo. Ma nei mesi scorsi ha rischiato l’esonero quando la squadra era scivolata ai margini della zona playoff. Alan Voskuil contro Valerio Amoroso: sono i top scorer delle due squadre


ScUoLA

ITS: tra il diploma e la laurea

Un nuovo percorso formativo concretamente legato al mondo del lavoro di Stefania Zorio, fotografie di Fabrizio Lava

Gli ITS sono scuole speciali di tecnologia che costituiscono un canale formativo di livello postsecondario, parallelo ai percorsi accademici, con l’obiettivo di formare tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del sistema Italia.

La promozione dell’eccellenza del territorio passa attraverso l’ITS, l’Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie per il Made in Italy: sistema moda-tessile, abbigliamento e moda. Inaugurato nel 2011, l’ITS rappresenta una risposta alle esigenze del settore tessile/abbigliamento. I cambiamenti che negli ultimi anni hanno investito i sistemi competitivi, hanno determinato la necessità di modificare l’approccio strettamente artigianale, da sempre peculiare in questo settore, in un modello manageriale in grado di competere efficacemente su nuovi scenari, preservando gli aspetti di unicità del prodotto italiano (qualità, creatività, gusto e innovazione) e coniugando razionalità manageriale e creatività. Di qui l’istituzione di un corso di durata biennale, suddiviso in quattro semestri per un totale di 1800 ore, di cui almeno 600 dedicate a stage aziendali. Il risultato, ad oggi, sono i posti di lavoro che hanno trovato i diplomati del corso a luglio: 10, su 12, delle persone che si sono iscritte a ottobre del 2011, hanno trovato un impiego nel settore, alcune proprio nell’azienda in cui avevano svolto uno dei numerosi stages previsti dal percorso formativo.

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In particolare, il corso è rivolto a giovani e adulti in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore, che al termine acquisiranno il titolo di Tecnico Superiore: una figura professionale che cura gli aspetti di carattere tecnico, creativo e di sviluppo delle strategie di mercato; valuta e seleziona l’adeguatezza dei supporti tessili rispetto ai progetti di confezione in termini tecnici, economici e di coerenza stilistica, esegue studi di fattibilità sulle proposte di prototipi e definisce i cicli di lavorazione. Il titolo è riconosciuto a livello europeo. Per l’ammissione è richiesta una discreta padronanza dell’inglese e delle competenze informatiche di base. In ogni caso prima dell’inizio delle lezioni, gli iscritti parteciperanno anche a una serie di corsi propedeutici per acquisire le competenze di base specifiche richieste dal corso, la cui iscrizione e frequenza sono gratuite. In relazione ai posti disponibili sono previste prove di selezione. Le lezioni iniziano a ottobre e si concludono a luglio. Il corso è strutturato in seminari monotematici, tenuti in aula e nei laboratori, integrati da tirocini in aziende del territorio e nazionali, al fine di applicare e accrescere sul campo le competenze acquisite. I docenti sono in buona parte persone provenienti dal mondo del lavoro. Obiettivi: far entrare l’impresa, le sue realtà tecniche, le sue modalità d’azione e di comportamento, le sue problematiche produttive ed umane nell’ITS; comunicare in un’ottica professionale i contenuti di apprendimento e trasmettere nuove modalità di apprendere. 11

Le lezioni si tengono alla succursale di Città Studi dell’IIS Q Sella di Biella e nei suoi laboratori. Gli studenti avranno inoltre la possibilità di fruire dei servizi di Città Studi: dalla biblioteca, agli spazi del centro congressi, ai campi sportivi, alla caffetteria. Il campus è immerso in un’area verde di oltre 10 mila metri quadrati e dispone di circa 100 posti letto. Le iscrizioni sono aperte. Per informazioni rivolgersi all’IIS Quintino Sella nella sede di Città Studi in corso Pella 4. Telefono 015.403213/328.1509990. Indirizzo www.its-tessileabbigliamentomoda.it.


MoToRI

Un po’ muscolosa e un po’ sportiva Ecco la X4, la Bmw che mescola gli stili di un crossover e di un coupé di Giampiero Canneddu, fotografie archivio Bmw Italia

È il primo “sport activity coupé” per la classe media e coniuga eleganza, carattere, la robustezza e la sicurezza di una trazione integrale con prestazioni e linee sportive. Senza dimenticare i grandi numeri quanto a riduzione di consumi ed emissioni. Se non avete dubbi quando vi parlano di Suv e vi è già capitato di avere a che fare con un Sav (acronimo di sport activity vehicle) è il momento di acquisire familiarità con i Sac, ovvero gli sport activity coupé. È questa la categoria della nuova Bmw X4, che mescola alla perfezione due caratteristiche: i muscoli della dimensione “activity” e il carattere elegante e sportivo di un coupé. Per

guardarla più da vicino, basta una visita da Biella Auto, nei locali di via per Candelo 6. Qui si potrà scoprire la prima declinazione su quattro ruote di questa categoria per la classe media. L’obiettivo raggiunto? Soddisfare chi da un’auto chiede robustezza, ma non sa rinunciare all’anima sportiva. O chi richiede l’eleganza delle linee e del design ma anche lo spazio e la versatilità di un crossover. La X4, presentata come concept car al salone di Shanghai e pronta a debuttare sul mercato internazionale dopo il vernissage al salone di New York di marzo, cammina sulla linea di confine di numerose classi di veicoli, ma proprio per questo finirà per accontentare le esigenze e i gusti più variegati. Le linee, per esempio, sanno coniugare i tratti eleganti di casa Bmw con quelli più robusti della linea X. Di dimensioni simili alla sorella maggiore X4, ha linee slanciate, evidenziate dall’orientamento in discesa del tettuccio, che è più alto nella parte anteriore e poi accompagna dolcemente il tratto aerodinamico verso il posteriore sottolineando lo stile da coupé. Uno stile che diventa carattere sportivo quando arriva il momento di guidarla: sono sei le motorizzazioni disponibili, tre benzina e tre diesel, con una potenza che varia dai 184 ai 313 cavalli, tutte entro i parametri Euro 6 quanto a emissioni. Per chi non può fare a meno delle prestazioni, il propulsore ideale è il 3000 centimetri cubici della X4 xDrive35i, capare ci salire da 0 a 100 in 5,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 247 all’ora. Nonostante questo, i consumi sono ridotti a 8,3 litri per 100 chilometri, con emissioni di Co2 di 193 grammi a chilometro. La “pari categoria”

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diesel sa fare di meglio: stessa cilindrata, potenza in cavalli leggermente superiore, ma prestazioni perfino più brillanti, come i 5,2 secondi da 0 a 100. Consumi ed emissioni sono di alto livello: 6 litri per 100 chilometri e 157 grammi di Co2 a chilometro. La trazione integrale con il dispositivo “Performance control” è di serie e consente di avere sempre un controllo puntuale ed equilibrato della forza motrice. Anche il cambio automatico sportivo a otto rapporti è di serie, comandabile anche attraverso le palette installate sul volante. Il solo modello xDrive20d, quello con il motore diesel da 2000 centimetri cubici di cilindrata, costruito in alluminio e con emissioni e consumi da record, è disponibile anche con il cambio manuale a sei rapporti. Il design raffinato e gli equipaggiamenti all’avanguardia caratterizzano in modo ancora più marcato lo stile della X4. Sportività ed esclusività si mescolano bene nel look dell’abitacolo, mentre per chi guida tutto è pensato per rendere qualsiasi comando a portata di semplici gesti. È di serie l’apertura automatica del portellone posteriore, così come il “park distance control” che rende più facili

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i posteggi in retromarcia. Allo stesso modo tutti i modelli montano il sistema di navigazione e la radio professional e l’iDrive controller, il mouse fisso alla destra del sedile che consente al guidatore di comandare i dispositivi elettronici e di tenersi in contatto con il mondo attraverso la grande rete. Con l’optional “ConnectedDrive” l’auto “contiene” una sim card per navigare su internet attraverso le connessioni mobili: tra le app a disposizione di chi guida una Bmw ci sono i principali social network, le web radio, le informazioni in tempo reale sul traffico e perfino il “concierge service”, un maggiordomo al servizio del pilota, per esempio, per prenotare un tavolo al ristorante. Non basta: per la sicurezza, la X4 è in anticipo di un anno sulle disposizioni dell’Unione Europea. La chiamata di soccorso automatica, un dispositivo che sarà obbligatorio dal 2015 per tutte le auto nuove, parte non appena i sensori rilevano un urto che ha provocato l’apertura dell’airbag. Il dispositivo comunica la posizione dell’auto con un margine di errore di un metro, rendendo i soccorsi tempestivi. Per guardare tutto questo più da vicino, basta una visita da Biella Auto, nell’autosalone di via per Candelo.


LA SToRIA

Due playoff e una promozione Biella e la seconda divisione: solo grandi risultati di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Una finale, una semifinale e un salto diretto in A1: nelle tre precedenti esperienze in A2 i rossoblù sono sempre stati grandi protagonisti. E anche quest’anno non hanno mancato l’ingresso nella post-season.

Joseph Blair in maglia Pallacanestro Biella nel 1998/99

Questa è la quarta stagione della Pallacanestro Biella al “piano di sotto”, ovvero nella seconda divisione del basket italiano. E tradizione vuole che, quando i rossoblù si trovino da queste parti, che si chiami A2 o Dna Gold come adesso, siano sempre protagonisti. Il 2013/2014 fa contare la terza qualificazione ai playoff promozione sulle quattro stagioni complessive. E nell’unica volta in cui Biella ha saltato i playoff, è perché ha vinto il campionato con quattro turni di anticipo, centrando la promozione diretta. 1998/1999. Fu la prima esperienza in A2, con l’entusiasmo a mille e il tutto esaurito perenne al PalaScatola di via Pajetta, fin dall’esordio in Coppa Italia con vittoria in casa contro la Benetton scudettata. Un mattoncino dopo l’altro, i rossoblù di Federico Danna si trovarono nel tabellone principale, per salire al piano di sopra. Ci arrivarono con un imprevisto: Joseph Blair, la stella pescata dagli Harlem Globetrotters, che si infortuna al ginocchio. Ma tutti fecero un passo avanti per prendersi qualche responsabilità in più e far sentire a suo agio Brian Hendrick, il sostituto arrivato dal Giappone. In semifinale (il tabellone era diviso in due con la vincente su quattro promossa) s’iniziò con una vittoria a Pesaro sul campo della nobile Scavolini: 100-94 con 28 punti di Erdmann, 27 di Ribeiro e 14 di Minessi. Due vittorie a Biella, inframmezzate da una sconfitta in gara-3, significarono finale. Qui Biella cedette in tre match alla Viola Reggio Calabria di Manu Ginobili, uno che ora indossa con frequenza gli anelli di chi vince la Nba. Fu la serie in cui Ginobili conobbe Minessi. E finì per citarlo in una intervista oltreoceano: “Io miglior difensore Nba? I grandi difensori sono in Europa. Ricordo un certo Minessi in Italia...”.

14 La festa per la matematica promozione del 2000/2001 dopo la vittoria in trasferta su Castelmaggiore


1999/2000. Secondo anno, seconda semifinale: la squadra si appoggiava sull’estro offensivo del riconfermato Erdmann e di Norman “The Storm” Nolan. Fu un anno di transizione, l’ultimo di Danna capoallenatore, il primo senza Alessandro Muzio. Ma i rossoblù sfiorarono l’impresa: perse le prime due gare di semifinale contro Jesi, ma vinte gara-3 e gara-4, si giocarono tutto nell’ultima partita in trasferta. Qui Jesi ebbe la meglio, spinta dal bosniaco naturalizzato piemontese Gordan Firic, uno dei primi passaportati per matrimonio del basket nostrano. Per Nolan e Erdmann, ma anche per Pessina e Zamberlan, fu l’ultima partita in rossoblù. La transizione si sarebbe completata ricostruendo quasi da zero. 2000/2001. Fu una ricostruzione-capolavoro. Corey Brewer in regia, Antonio Granger terminale numero uno in attacco. E poi Ken Lacey, Alex Bougaieff, Matteo Malaventura, Kevin Rankin e il primo anno di Matteo Soragna. La squadra plasmata da Marco Crespi, al suo primo e unico anno da capoallenatore a Biella, fu pressoché invincibile: 30 successi su 36 partite di campionato, promozione diretta conquistata alla quartultima giornata, record scritti sul libro d’oro di Pallacanestro Biella e non ancora cancellati (o cancellati solo quest’anno, come quello del numero di triple segnate, che Alan Voskuil ha sottratto a Granger). A proposito di record, si sfiorò l’impresa anche in Coppa Italia, con il quarto di finale perso solo ai supplementari contro la Virtus Bologna del grande slam. Anche per un’impresa con annesso trofeo è stato necessario attendere fino a questa stagione...

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B&B IL MANDRIONE... una cornice di pace e tranquillità nel verde Il Mandrione è un’antica baita frutto di un progetto di recupero conservativo, accogliente e arredata con cura. È situato in una posizione panoramica ad oltre 1000 mt di altitudine sotto la strada il Tracciolino tra prati, boschi, pascoli e alpeggi. Il Mandrione è un punto di partenza per passeggiate ed escursioni naturalistiche, GTA, GTB, La via della fede, tra i santuari mariani di Graglia e Oropa, i percorsi di Nordic Walking, mountain bike, volo libero e trekking con asini. Su richiesta è possibile organizzare corsi di ceramica e tornio, di naturopatia e raccolta di erbe selvatiche. Nella stagione invernale vi proponiamo uscite con ciaspole e gite di sci alpinismo anche in notturna che terminano con un vin brulè intorno ad un camino settecentesco. Come raggiungerci? Da Biella al Santuario d’Oropa seguire la strada provinciale del Tracciolino, proseguire per 7 Km al cartello segnaletico B&B girare a sinistra e scendere per 600 mt la prima strada a destra. Regione Mandrione, Sordevolo - tel. 015 88.53.071 - 335 84.82.875 340 05.90.266 - www.bebmandrione.com

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Caffè della provincia

A colazione, a pranzo, a merenda e all’aperitivo di R.T., fotografie di Stefano Lanza

Torte casalinghe, «gaufres» golosi e cibi sani preparati freschi ogni giorno: al bar dove la pausa ha un sapore genuino. Oltre trenta diverse farciture di brioche, con creme, marmellate o frutta fresca, addolciscono la colazione al «Caffè della provincia». Il bar sotto ai portici di via La Marmora a Biella è gestito da sette anni da Floriana Danesi che ha scelto di distinguersi proponendo torte e dolci preparati dalla mamma Ombretta che l’aiuta in cucina, nonché piatti freddi o caldi per il pranzo cucinati al mattino con ingredienti freschi e genuini: lasagne o altri primi piatti, carne e verdura. «La nostra particolarità è quella di offrire ai clienti cibi sani, possibilmente non fritti -dice Danesi-. Le scaloppine, ad esempio, le cuociamo al forno anziché in padella. Cerchiamo di preparare tutto noi, le uniche cose che compriamo sono i biscotti e i muffin dalla pasticceria che ci fornisce i croissant surgelati che noi facciamo cuocere e farciamo con fantasia: per la stagione estiva proponiamo anche la farcitura al fico o alla pesca con gli amaretti». Dalla ricetta di una zia francese al «Caffè della provincia» si preparano anche i «gaufres», morbidi wafer ideali anche per merenda da accostare al gelato o alla frutta fresca. All’ora dell’aperitivo si servono vini al bicchiere, che cambiano ogni set-

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timana, con piattini di stuzzichini preparati al momento e assaggi di formaggi e di salumi selezionati. «Per proporre sempre qualcosa di nuovo ai nostri clienti -aggiunge Danesi- organizziamo serate a tema dedicate, ad esempio, all’assaggio di vini, alla birra o alla dieta vegana». Il caffè e il cappuccino sono un altro punto di forza del bar: ogni anno lo staff che lavora con Floriana, composto da Martina, Clara ed Andrea, frequenta un corso di aggiornamento sulla caffetteria, «anche breve, ma è importante: noi il cappuccino lo facciamo con la crema di latte, non con la schiuma con le bolle», dice la titolare del bar dove l’attenzione ai dettagli è fondamentale e il servizio è accompagnato da un sorriso.


ARReDAMenTo

Righetti, come da tradizione Da oltre quarant’anni arreda le case dei biellesi di Francesca Fossati, fotografie archivio Righetti Mobili

A Biella Chiavazza c’è un ampio showroom dove sono esposte diverse soluzioni per arredare la cucina, il salotto, la camera da letto e il bagno e dove la qualità dei mobili e l’assistenza al cliente sono di casa.

La consulenza nella progettazione e la diversificazione in più settori sono i punti di forza di Righetti Mobili, una realtà presente a Biella dal 1969 che ha arredato le case di centinaia di famiglie. Da Carpignano Sesia, dove il padre era partito con una falegnameria e poi con un piccolo negozio per il commercio di mobili, Angelo Righetti (mancato l’anno scorso) venne nel Biellese per aprire un negozio più grande, seguito poi da quello di Cameriano, nel Novarese, puntando sulla consulenza gratuita ai clienti e sulla politica della trasparenza e del «prezzo esposto», allora per nulla in uso ma oggi adottata da tutti. Oggi c’è il figlio Ugo a condurre «Righetti Mobili» e la mission continua ad essere l’attenzione verso il cliente per accompagnarlo dalla progettazione degli spazi della casa e dalla scelta dei materiali sino alla posa in opera della cucina, del salotto, della camera da letto e, di recente, anche del bagno. Una diversificazione nei settori dell’arredamento classico e moderno che consente di far fronte al periodo economico di stanca dovuto al legame con il mondo immobiliare in crisi.

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«Proponiamo marchi di diverse fasce di prezzo per incontrare le esigenze di tutti -dice Cristiano Castaldi, responsabile del punto vendita di Biella Chiavazza-. Una condizione fondamentale è la qualità dei mobili, anche nella fascia più economica». La cucina rappresenta la fetta più importante delle vendite ed è anche l’ambiente che richiede più tempo nella progettazione che è sempre su misura in base all’ampiezza del locale che la deve ospitare. Per i divani del salotto le proposte sono diverse, mentre per i letti, in fatto di materassi, Righetti Mobili si affida al marchio Dorelan, leader nell’uso di materiali che reagendo con il calore del corpo si adatta alla nostra forma anatomica.

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I servizi offerti da Righetti Mobili sono il sopralluogo a domicilio, la progettazione per trovare le soluzioni migliori per ottimizzare lo spazio, il trasporto e il montaggio dei mobili e l’assistenza postvendita, con un tecnico incaricato a intervenire velocemente in caso di problemi. Righetti Mobili è attivo anche nell’e-commerce con un sito Internet (shop.righetti.it) dove è possibile acquistare complementi d’arredo come sedie, lampade, materassi, appendiabiti, accessori per il bagno, cuscini, caminetti e molto altro.


SeTToRe gIoVAnILe

Tanti tornei, tanti podi

Dall’Under 12 all’Under 19 una primavera di bei risultati di Giampiero Canneddu, fotografie archivio del Tournoi International Jeunesse

Il bilancio: due successi in Svizzera, due secondi posti a Biella nel memorial Raspino e tanta esperienza nella Novipiù Cup a cui ha preso parte anche la Cestistica. È stata una primavera di tornei per il settore giovanile di Pallacanestro Biella, impegnata con quasi tutte le sue squadre in una serie di competizioni giovanili. A Biella si sono giocati il memorial Raspino e una manciata di partite della Novipiù Cup, che ha coinvolto per la prima volta non solo “casa madre” Casale ma anche Torino e Biella in

Le due squadre vincitrici al torneo di Pully

una bella sinergia tra le principali realtà della pallacanestro piemontese. Al Forum, nella settimana di Pasqua, gli occhi dei fans erano puntati sul “Raspino”, ormai un classico per i nostri palcoscenici. Per la Up Mobile Biella è arrivato un doppio secondo posto. Nella categoria Under 19 i rossoblù di Federico Danna hanno prima superato la Virtus Bologna campione d’Italia per 72-55. In finale hanno invece ceduto il passo ai campioni di Germania di Urspring di un solo punto: 62-61 il punteggio alla sirena. Anche nell’Under 13 Biella si è accontentata della medaglia d’argento: netta la vittoria in semifinale sulla Scandone Avellino (82-34) e altrettanto netto il punteggio della finale persa contro la Stella Azzurra Roma per 80-44. Il tedesco Sengfelder ha vinto il trofeo di miglior giocatore, un titolo di cui si è fregiato nel recente passato anche Marco Laganà. Alla Novipiù Cup, riservata alla categoria Under 15, la squadra di Nicola Danna ha collezionato due sconfitte (contro Milano e i vicecampioni d’Italia di San Lazzaro) e una vittoria (su Vercelli) nel girone di qualificazione che metteva in palio l’accesso al tabellone principale. Nel raggruppamento “di consolazione” tutto piemontese sono arrivate una vittoria di un punto ancora su Vercelli, una sconfitta di un punto contro Omegna e un successo nel superderby contro la Cestistica Biella, anche lei iscritta alla competizione, chiusa senza vittorie, ma brava e coraggiosa a mettercela tutta contro compagini più blasonate e attrezzate. A Pully, in Svizzera, gli Esordienti Under 12 nati nel 2002 e i “fratelli maggiori” Under 16 (con in campo un mix di Under 15 e Under 17) sono tornati a casa con il trofeo dei vincitori dal Tournoi International Jeunesse, disputatosi nel primo weekend di aprile. L’Under 12 ha collezionato solo vittorie, prima nel girone eliminatorio, poi in semifinale contro i padroni di casa di Pully e infine nella finale contro i macedoni del Kk Roling. L’Under 16 ha chiuso a sua volta con un percorso netto, come il punteggio della finale sempre contro il Kk Roling, dominata 117-48. Non basta: Lorenzo Piumatti, numero 16 rossoblù di scuola Auxilium Torino, ha conquistato il trofeo come miglior giocatore, imitato nella categoria Under 12 da David Bolano, numero 20 della squadra plasmata dalle mani di Massimo Grigatti.

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La ricca offerta di Metropolitan Qualità, competenze ma anche grande convenienza economica di Barbara Solima (SSD Metropolitan Wellness Club), fotografie archivio Metropolitan Wellness Club

Abbiamo deciso di utilizzare, per la prima volta, questo spazio poiché riteniamo cosa interessante ed utile illustrare in sintesi quelle che sono le continue e sempre nuove iniziative che regolarmente sviluppiamo presso la nostra struttura e comunicare una importante novità commerciale. Ricordiamo brevemente che il nostro è un centro che si propone alla clientela con un’ampia offerta che spazia, dal fitness, con un’area attrezzi di oltre 50 postazioni, ad un fornitissimo open space per l’allenamento cardiovascolare, ad un’ampia gamma di corsi musicali, allo spinning, al pilates agli sport da combattimento come la muay thai, il pugilato, la kick boxing, tutti servizi offerti in diverse fasce orarie e organizzati a vari livelli di difficoltà per soddisfare utenze e richieste differenti. Gare interne tra i nostri soci, lezioni master e giornate informative completano poi il quadro delle iniziative che sviluppiamo in diversi periodi dell’anno in forma assolutamente gratuita. Ci teniamo però a sottolineare che la Metropolitan Wellness Club non vuole

essere solo ed esclusivamente luogo di allenamenti e fatiche ma al contrario luogo di ritrovo, socializzazione e relax. Non a caso all’interno della struttura è presente una grande area dedicata al relax e al benessere in cui trovano spazio sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio e docce emozionali, servizi questi fruibili da tutta la clientela, tutti i giorni e senza alcun aggravio di spesa. Consideriamo che per accedere a tutto questo, la spesa media mensile è di soli 45 euro, importo che scende ancor di più in occasione di offerte in particolari periodi. Quest’anno, per esempio, l’offerta estiva prevede la possibilità di iscriversi in due pagando però l’importo relativo ad un solo abbonamento, ovvero versando soli 299 euro, oltre tutto in forma dilazionata, si potrà frequentare la struttura per un anno effettivo, accedendo a tutti i servizi che il centro dispone. Ma non solo convenienza economica, visto che nel nostro centro proponiamo, oltre a tutti i servizi sopraccitati, una particolare cura al cliente attraverso un qualificato servizio di personal trainer, chinesiologia e posturologia, prendendoci cura di tutti quei soggetti che entrano in palestra con algie vertebra-

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li, alterazioni posturali o importanti sintomatologie. Quella della anamnesi appunto è una procedura che viene riservata a tutti i nostri iscritti; essi infatti compilano un apposito modulo che ci consente di indagare condizioni generali di salute, eventuali patologie e differenti necessità. Solo allora il personale tecnico, redige una scheda di allenamento personalizzato. La qualità dei servizi, la cura per la salute e l’attenzione che poniamo allo sviluppo delle attività motorie crediamo siano gli elementi caratterizzanti e che ci contraddistinguono rispetto alla solita e generica palestra, luoghi in cui purtroppo competenze e conoscenze risultano essere a volte non così approfondite e conseguentemente non così rassicurante diventa per il cliente affidarsi a qualcuno li conduca lungo il proprio percorso motorio.

Tutti in strada con il Giro di Magda Gays - Nutrizionista Ufficiale Pallacanestro Biella www.dietcoachpiemonte.it

Il ciclismo in Italia è tra gli sport più seguiti, all’inizio Novecento era il primo sport nazionale. Questo denota la passione dell’Italia verso la bicicletta. È il mezzo di trasporto più leggero, economico ed ecologico che ci sia, utile sia in città che in campagna. Permette spostamenti a misura d’uomo, in contatto con la natura ed evita il problema del parcheggio in città! Ma soprattutto ha un’ampia schiera di praticanti, amatoriali e non. Il ciclismo è uno sport di resistenza e forza, quindi l’allenamento è importante, non solo per la performance in sé, ma anche per mantenere un buono stato fisico e di salute. In questo l’alimentazione ci viene in aiuto, permettendo di dare il nutrimento giusto ai muscoli che lavorano. A seconda del livello di allenamento e dell’impegno fisico richiesto, il fabbisogno di nutrienti varierà. A buoni livelli di allenamento, quando si superano le 2 ore di attività, è sicuramente utile portare con sé un rifornimento di cibo, non solo d’acqua e sali minerali. Inoltre è indispensabile gestire correttamente i pasti precedenti e successivi all’allenamento, in modo da preservare i muscoli e ottimizzare il lavoro, senza avere cali di energia o lunghi tempi di recupero. 27

Un’attenzione particolare va fatta per chi invece si approccia per la prima volta a questo sport o lo riprende dopo un lungo periodo di fermo. Non bisogna esagerare nell’attività fisica alle prime uscite, ma iniziare gradualmente per dare il tempo al corpo di adeguarsi allo sforzo fisico effettuato. In ogni caso, fare una buona scorta di cibi antiossidanti, che possano limitare i danni provocati dallo sforzo fisico strenuo, è una buona strategia: utilizzare in gran quantità verdura e frutta fresche e di stagione, ma anche frutta secca ed essiccata, spezie ed erbe aromatiche.


L’eVenTo

BiellaDanza, che spettacolo... Sette giorni non stop per la IX edizione della rassegna di Stefania Zorio

fotografia di Francesco Castelli

L’evento, unico nel panorama biellese, rappresenta un consolidato punto di riferimento per insegnanti, allievi e danzatori. Nella sede di Opificiodellarte a Biella, una decina di insegnanti terranno lezioni di alta formazione a bambini ragazzi ed adulti desiderosi di perfezionarsi e confrontarsi con degli artisti di

grande esperienza. Le lezioni di danza classica saranno tenute da Giuseppe Della Monica, a grande richiesta per la danza modernjazz torna Luciano Di Natale, le lezioni di danza contemporanea saranno a cura dei danzatori e coreografi Iunia Bricca, Roberto Costa Augusto e Maria Cristina Fontanelle, Marisa Ragazzo e Davide Attuati si alterneranno per le lezioni di Hip Hop. La fisioterapista Annamaria Salzano anche quest’anno terrà lezioni di riequilibrio posturale per il danzatore e sarà a disposizione degli allievi per una valutazione posturale. Riconfermate le lezioni di danza classica base per il moderno con Sabrina Colombo e le lezioni di repertorio classico con Luisella Cappa Verzone. Le lezioni di danza moderna dedicate ai più piccini saranno tenute da Loredana Tricarico ed Anna Pinoja mentre quelle di danza classica da Marina Vinciguerra, Anna Pinoja e Luisella Cappa Verzone. Novità di questa edizione saranno gli incontri di storia della danza a cura di Emanuele Giannasca e, in collaborazione con la Coop. Sociale Sportivamente lezioni di danza gioco per ragazzi disabili tenute da Martina Amosso. Con l’intento di diffondere sul territorio biellese la cultura della danza in tutte le sue forme - spiega la direttrice artistica Claudia Squintone - dalla scorsa edizione grazie alla collaborazione con Live Fondazione Piemonte dal Vivo, l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato agli Eventi di Biella, proponiamo anche una serie di spettacoli serali allestiti presso la suggestiva cornice del Chiostro di San Sebastiano e inseriti nella programmazione di BiellaEstate.

fotografia di Fotostudio Trevisan

Dal 29 giugno al 5 luglio Opificiodellarte riapre le porte alla IX edizione dello stage BiellaDanza, una full immersion dedicata agli appassionati di danza.

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fotografia di Fotostudio Trevisan

fotografia di Cinzia Camela

Dal 29 giugno al 5 luglio su un palcoscenico di 120 mq. si alterneranno compagnie, danzatori professionisti ed allievi dello stage che presenteranno 4 spettacoli fornendo così un ampio spaccato degli innumerevoli stili e linguaggi della danza. Domenica 29 giugno si aprirà con il Galà BiellaDanza. Giovani talenti biellesi canteranno e danzeranno un medley tratto dall’opera popolare Giulietta e Romeo con la coreografia di Adriana Cava e la regia di Fabrizio Voghera, a seguire i giovani professionisti biellesi Robin Strona ed Erika Bettin che attualmente lavorano con compagnie nazionali ed internazionali, interpreteranno coreografie di danza classica, neoclassica e contemporanea, completerà la serata l’Adriana Cava Jazz Ballet con il cantante Fabrizio Voghera. Martedì 1 luglio l’appuntamento è con l’Hip Hop Theater di DaCru Dance Company; Kaze Mononoke è il titolo dello spettacolo ispirato all’Hamami, una festa durante la quale in Giappone si osservano i piccoli petali rosa staccarsi dagli alberi di ciliegio e cadere a terra spinti dal vento. Venerdì 4 luglio Giulio D’Anna presenterà lo spettacolo di teatro danza “o o o o o o o o” vincitore del premio Anticorpi XL Collabo-

ration 2013, un musical post moderno che si propone come momento di auto identificazione e riflessione per i giovani riguardo al tema delle relazioni fallite e le loro rovine. Sabato 5 luglio sarà la serata in cui i ragazzi dello stage avranno a disposizione il palcoscenico per danzare le proprie coreografie, inoltre i ragazzi disabili presenteranno al pubblico un lavoro frutto di un laboratorio di danza-gioco tenutosi presso Opificiodellarte, in collaborazione con Coop.Sociale Sportivamente. BiellaDanza è un evento inserito nella programmazione di Biella Città Europea dello Sport 2014 ed è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Direzione artistica: Claudia Squintone Info e prenotazioni: Opificiodellarte Via De Agostini 7 - Biella tel. 015 30901 - info@opificiodellarte.it - www.opificiodellarte.it In caso di pioggia gli spettacoli si terranno presso il Teatro Sociale.


L’APPUnTAMenTo

Candelo in fiore: al via la XV edizione Dal 10 al 18 maggio al Ricetto di Candelo di Francesca Fossati, fotografie archivio Pro Loco di Candelo

Tra le mura, le torri e le rue acciottolate del borgo storico fortificato unico in Europa spuntano le aiuole artistiche e gli angoli fioriti realizzati dai florovivaisti biellesi. Con una novità: i dolci preparati da pasticcieri provenienti da tutto il Piemonte. È «Candelo in fiore» l’evento che ogni due anni trasforma il borgo medievale di Candelo in uno straordinario giardino fiorito. La Pro loco di Candelo, con il sostegno e la collaborazione del Comune, lo organizza da quindici anni e ogni volta attrae migliaia di visitatori ad ammirare i colori e le composizioni floreali create dai floricoltori abili e appassionati del Biellese. È così che le rue acciottolate del

Ricetto, che dal 2002 fa parte del club dei «Borghi più belli d’Italia» e dal 2007 è stato etichettato dal Touring club italiano con la Bandiera arancione, per otto giorni sono colorate dalle tonalità della natura e affollate dai visitatori che scoprono la storia del borgo e al contempo uno dei settori economici del Biellese: il florovivaismo. «Siamo fieri dell’eccellenza di questo evento e sicuri del riscontro che otterrà nei visitatori -dice Gianni Pozzo, presidente della Pro loco-. Per questa edizione abbiamo pensato che le golosità della pasticceria potessero sposarsi con l’intenso profumo dei fiori che avvolgerà il borgo in quei giorni. Perciò a fianco dei maestri florovivaistici saranno alcuni dei più rinomati pasticceri biellesi e piemontesi». Ed è proprio questa la novità della XV edizione di «Candelo in fiore»: l’esposizione di dolci, cioccolato e gelati abbinata a un concorso di «cake design» e di pasticceria creativa a cui tutti possono partecipare inviando le immagini delle proprie creazioni dolciarie sui temi dei fiori o del Medioevo. Ad arricchire la manifestazione ci sarà un mercatino floreale fuori dalle mura, in piazza Castello, che unirà profumi e colori dei dolci e dei fiori, tra dimostrazioni e degustazioni. A sostenere «Candelo in fiore» ci sono anche la Regione, la Provincia, l’Atl, la Camera di commercio e l’Ascom di Biella e l’Associazione biellese floricoltori e vivaisti. Pro loco Candelo: www.candeloeventi.it; info@prolococandelo.it

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Un weekend sotto gli occhi del mondo di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Lanza Fu in un pomeriggio del 1999 che la salita più familiare della nostra terra entrò improvvisamente tra quelle dell’olimpo del ciclismo. Anche senza le due mura di neve dello Stelvio, la strada sterrata del Gavia, le pendenze del Mortirolo, le gocce di sudore versate dai campionissimi sul Mont Ventoux, sul Galibier o sull’Izoard. In mezzo a quelle strade da mito, c’è anche Oropa, da quando Marco Pantani se l’è mangiata viva, un metro di asfalto dopo l’altro, per rimontare un intero gruppo dopo che un salto di catena lo aveva fatto slittare in ultima posizione. Fu l’ultima vera impresa di una carriera che, da lì a pochi giorni, fu interrotta dall’ematoMarzio Bruseghin, vincitore nel 2007, e Claudio Chiappucci

crito al 52% che lo mise fuori corsa alla vigilia della penultima tappa. Anche per questo resta scolpita nella memoria. E se dite Oropa, anche all’estero, sanno di che cosa parlate, se davanti a voi c’è un fan della bici. Ma gli appassionati di ciclismo hanno sete di nuovi ricordi, da sommare a quella del Pirata, alla scalata con il fiato sospeso del 1993 con Indurain che restava attaccato a tutti gli scalatori nei passi più difficili e quasi perde il Giro alle Cave del Favaro per mano di un lettone con più rughe che capelli, alla scalata in apnea di Marzio Bruseghin re di una cronometro nel 2007, a quello più lontano di Vito Taccone che conquista la tappa e del piemontese Franco Balmamion che si avvicina alla maglia rosa. Arriveranno da ovunque, con striscioni, camper e biciclette per provare la salita prima dei campioni. Riempiranno la città (nel 1993 e nel 1999 erano 100mila) e la trasformeranno in un luogo di festa. E poi, a tappa conclusa, aspetteranno il giorno dopo perché dopo Oropa la corsa onorerà un altro luogo di ciclismo come Valdengo, dove negli anni Settanta i tre professionisti biellesi (Giancarlo Bellini, Adriano Pella, Celestino Vercelli) si allenavano insieme come fratelli. E dove a fine stagione Lino Lava convocava i professionisti più forti per il Circuito del Castello, dove capitava che Vercelli potesse battere Gimondi, perché al traguardo c’era una bella ragazza su cui fare colpo. E poi, come racconta Vercelli, se l’è sposata. Sabato 24 e domenica 25 maggio: arriva il Giro d’Italia. E chi resta chiuso in casa perché ha paura del traffico o della folla, non sa che cosa si perde...

Roberto Pella parla davanti alla platea di palazzo Gromo Losa nella serata di presentazione delle tappe biellesi

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BIELLA IN ROSA LA CORSA

Due giorni di sport e di festa Ecco le due tappe in terra biellese del 24 e 25 maggio di Giampiero Canneddu

Tre salite sabato (con la prima assoluta dell’Alpe Noveis), una partenza domenica. Ecco punti chiave, percorso, pendenze e protagonisti, in un fine settimana tutto rosa. Prepariamoci alla festa, perché sarà soprattutto una festa. Il ciclismo che accoglie tutti e non fa pagare biglietti, dove essere intenditori fa apprezzare le corse, ma basta essere profani per apprezzare

comunque la fatica, fa tappa a Biella. Per due giorni saranno puntati qui gli occhi del mondo per una delle gare più prestigiose di uno degli sport più antichi. E se sabato 24 la scalata fino a Oropa promette vero spettacolo sportivo, da sabato sera con la sosta a Biella delle squadre e dei campioni (e la probabile caccia all’autografo, al gadget o alla foto nei paraggi degli alberghi) in vista della partenza la mattina di domenica 25 da Valdengo, la festa continuerà. La tappa. Due giorni dopo la cronometro delle Langhe, 41 chilometri tra Barbaresco e Barolo, prima dell’ultima settimana fatta di grandi passi dolomitici, la scalata fino al Santuario della Madonna Nera è un interessante antipasto delle sfide che decideranno la maglia rosa. Difficile immaginare che cosa aspettarsi: una corsa spezzata in due come nel 1993, quando si gareggiava per il successo di tappa e, un po’ più indietro per la maglia rosa, o una sfida con tutti i grandi protagonisti nelle prime posizioni, come nel 1999 di Marco Pantani e della sua rimonta? Lo stabiliranno, forse, le salite che precedono l’arrampicata finale. Per la prima volta, dopo essere entrati nel Biellese scollinando dalla Serra, i corridori affronteranno l’Alpe Noveis: si tratta di nove chilometri scarsi, da Crevacuore alla cappelletta sulla vetta, ma con pendenze importanti. Quella media, nel tratto più tosto, è al 9%, ma quella massima arriva al 16%. Ce n’è abbastanza, insomma, per mettere a dura prova le gambe dei velocisti, ma anche per incoraggiare gli attaccanti più coraggiosi a provarci

Ivan Basso

Joaquim Rodriguez

Ryder Hesjedal

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BIELLA IN ROSA LA CORSA da lontano. Anche perché, giusto il tempo di una breve discesa fino a Coggiola, e poi si risale alla volta di Bielmonte. Questa salita non è nuova per il Giro d’Italia: la si percorse nel 1993, ma anche l’anno prima quando il Biellese fu toccato da una tappa in transito. Sono 18 chilometri quelli totali in pendenza, ma 14 quelli di salita vera e propria: la pendenza media è del 6,2%, quella massima arriva al 13% sopra Trivero. Chi si trovasse in fuga, dovrebbe temere la discesa lungo la valle Cervo. E poi dare tutto sugli ultimi undici chilometri, quelli che portano al Santuario. Si tratta di una salita difficile da interpretare: alterna tratti duri a momenti in cui la strada spiana e rende possibili recuperi anche per chi non è scalatore puro. Miguel Indurain, che la studiò a lungo nel 1993, non perse il Giro d’Italia proprio perché, dopo la crisi alle Cave del Favaro, continuò a salire con il suo passo, senza rispondere agli scatti di Ugrumov. E, dopo lo strappo della Vecchia, dove la pendenza torna oltre il 10%, approfittò dei tratti all’ombra dei faggi per difendere la maglia rosa. E se non si trattasse di un arrivo in solitaria (impresa che riuscì sia a Massimo Ghirotto sia a Marco Pantani), l’ultimo rettilineo è un pavé in pendenza, accanto al Prato delle Oche. Servono gambe non solo da sprinter, ma anche da scalatore. E, come se non bastasse la fatica, la Valdengo-Montecampione di domenica 25 propone un altro arrivo in salita. Per riposarsi, non c’è davvero il tempo. I protagonisti. Cominciamo dai numeri? L’1, per una volta, non sarà indossato dal vincitore dell’edizione precedente: Vincenzo Nibali ha scelto di concentrare la sua stagione sul Tour de France saltando la corsa rosa. Così l’insegna del comando spetterà a Michele Scarponi, compagno di squadra nell’Astana di Nibali. E, comunque, vincitore di un’edizione, quella del 2011, anche se senza la gioia del podio: il successo gli fu consegnato ben dopo la cerimonia di premiazione,

Rigoberto Uran

Damiano Cunego

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dopo la squalifica di Alberto Contador, lo spagnolo fermato da un controllo antidoping. Non si tratta dell’unico corridore al via ad aver già vinto il Giro. Ivan Basso, al via da capitano della Cannondale, ne ha già due in bacheca, conquistati nel 2006 e nel 2010. Damiano Cunego, leader della Lampre, è stato tra i più giovani vincitori di sempre, nel 2004 quando aveva solo 23 anni. Ryder Hesjedal, maglia Garmin Sharp, è stato il primo canadese nella storia a portarsi a casa la maglia rosa nel 2012, con un vantaggio di una manciata di secondi su Joaquin Rodriguez, pure lui atteso al via con le insegne del Team Katusha, nonostante una caduta all’Amstel Gold Race a due settimane dal Giro. A proposito di secondi gradini del podio, attenzione a Rigoberto Uràn, colombiano dell’Omega Pharma, cresciuto all’ombra di Wiggins e Froome nel Team Sky, già “medaglia d’argento” l’anno scorso (così come alle Olimpiadi di Londra) oltre che leader della speciale classifica dei giovani. E, a proposito di Colombia, parte con grandi ambizioni di classifica Nairo Quintana, portacolori della Movistar, secondo classificato, miglior giovane e miglior scalatore nel Tour de France 2013. Curiosità. In gruppo ci sarà un solo corridore che ha già vinto a Biella: Diego Ulissi ci riuscì da Under 23 nell’edizione del 2008 del Giro della Provincia di Biella, quando il traguardo era posto in cima alla salita del Piazzo, in piazza Cisterna. Ora è atteso al via con la maglia della Lampre. Ci saranno anche due cognomi abituati alla maglia rosa. Nicolas Roche, irlandese della Tinkoff Saxo, è figlio di Stephen Roche, che nel 1987 riuscì nell’impresa di vincere nella stessa stagione Giro, Tour e campionato del mondo. Enrico Battaglin, portacolori della Bardiani e già vincitore di tappa l’anno scorso, è vicentino di Marostica, concittadino (ma nemmeno parente) di Giovanni Battaglin, che fece suo il Giro nel 1981.

Nairo Quintana


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BIELLA IN ROSA LA STORIA

È la quinta volta a Oropa

Da Vito Taccone a Bruseghin. E in mezzo l’impresa di Pantani di Giampiero Canneddu, fotografie tratte dal libro “Biella in giro” di Fabio Marzaglia

A Biella il Giro ha già fatto tappa per sei volte, arrivando in quattro occasioni ai piedi del Santuario. A ogni traguardo la firma di un campione o un’impresa memorabile. 29 maggio 1963. La Asti-Oropa portò al successo lo scalatore abruzzese Vito Taccone. Rimasto da solo con Vittorio Adorni e con il piemontese Franco Balmamion, con una manciata di secondi di vantaggio sulla maglia rosa Diego Ronchini, conquistò il successo all’ultimo di una sequenza infinita di scatti, al prato delle Oche. Fu la seconda di quattro vittorie di tappa consecutive. Balmamion, terzo, conquistò la maglia rosa il giorno dopo nella Biella-Leukerbad e arrivò da vincitore a Milano per il secondo anno di fila. 29 maggio 1964. Il primo arrivo in città per la Torino-Biella fu davanti ai tantissimi spettatori dello stadio La Marmora. Jacques Anquetil in maglia rosa non si curò della fuga di Gianni Motta, neoprofessionista ventunenne, scappato via sulla salita di Croce Serra. Era la penultima tappa e le energie erano ridotte al lumicino: il fuggitivo raccontò anni dopo di aver mandato a quel paese Vincenzo Torriani, patron della corsa, che lo incitava dicendo “dai che manca un chilometro”. A ogni chilometro... Motta scollinò da solo e poi resistette al ritorno di Franco Bitossi, che lo vedeva ma non riusciva a raggiungerlo. Il giorno dopo, per la Biella-Milano, passerella per tutti. 11 giugno 1993. Si torna a Oropa dopo trent’anni, ed è di nuovo la penultima tappa. Alla partenza di Torino Miguel Indurain indossava la maglia rosa, con un vantaggio rassicurante su Piotr Ugrumov, il lettone unico a resistergli nella cronoscalata di Sestriére del giorno prima, e su Claudio Chiappucci che non era mai riuscito a staccare il campione navarro in salita. Allo sprint dell’intergiro di Biella Massimo Ghirotto portò via una fuga con il campione d’Italia Marco Giovannetti, il francese Madouas e il colombiano Rondon. Da quel momento la corsa si spezzò in due: davanti i quattro si giocavano la vittoria di tappa, dietro i rivali di Indurain aspettavano l’occasione per metterlo in difficoltà. E così, mentre Ghirotto staccò lentamente i tre compagni di fuga per arrivare braccia al cielo a Oropa, Piotr Ugrumov lasciò sui pedali Indurain alla prima curva delle Cave del Favaro. Il lettone guadagnò terreno ma non abbastanza: poco più di 30 secondi che il navarro difese con apparente sicurezza. Ma al traguardo, stremato, restò a lungo a prendere fiato appoggiato a una transenna. Fu forse il suo unico momento di crisi nei due Giri d’Italia consecutivi vinti. 4 giugno 1996. Il giorno della Losanna-Biella è lì in mezzo tra le montagne del lato Ovest e quelle delle Dolomiti degli ultimi giorni: tappa per cacciatori di imprese a sorpresa o per sprinter? L’arrivo in viale Macallé è adatto a entrambe le soluzioni. Ma la corsa si decide a sorpresa otto chilometri dopo il via: Nicolai Bo Larsen, danese, e Laurent Roux, francese, iniziano una fuga di quelle che il gruppo trascura a lungo. A Aosta hanno 26 minuti di vantaggio. A Biella ne conservano 14: lo sprint a due è di Bo 7

Larsen, al primo successo della sua carriera da professionista. Il terzo posto va all’atleta di casa Sergio Barbero, che sognava una vittoria nella sua città e invece si è accontentato di uno sprint sul resto del gruppo. Pavel Tonkov, già maglia rosa, avrebbe chiuso da vincitore la corsa. 30 maggio 1999. Il giorno in cui la salita del Santuario è entrata nella leggenda Marco Pantani, vincitore di Giro e Tour l’anno prima, era l’idolo dei 100mila spettatori sulle rampe finali della RacconigiOropa. Aveva strappato la maglia rosa il giorno prima al francese Laurent Jalabert. E, a Cossila, a Pantani cadde la catena. Un incidente meccanico ai piedi della salita finale, di quelli che avrebbero tagliato le gambe a molti. Ma non a lui. Iniziò una rimonta, raggiunse Jalabert in avanzata solitaria poco dopo la Vecchia e lo lasciò indietro. Arrivò da solo, senza alzare le braccia. E rese Oropa un santuario (anche) del grande ciclismo. Sei giorni dopo, a Madonna di Campiglio, fu un controllo ematico a sfilare la maglia rosa a Pantani: ematocrito troppo alto, fermato per motivi di salute. Il Giro fu vinto da Ivan Gotti. Ma tutti ricordano ancora il Pirata. 25 maggio 2007. La Biella-Oropa è una cronoscalata da vivere tutta d’un fiato, adatta agli scalatori ma, data la brevità, anche ai passisti. Fu uno di loro, Marzio Bruseghin, bravo in salita ma anche a cronometro, ad aggiudicarsi la prova con un solo secondo di vantaggio su Leonardo Piepoli e 8 su Danilo Di Luca, maglia rosa dal giorno prima e poi vincitore a Milano.

Massimo Ghirotto


BIELLA IN ROSA MOTORI

Lo stile e lo spazio in una coupé La nuova Bmw Serie 4 ora è anche a quattro porte di Giampiero Canneddu, fotografie archivio Bmw Italia

Presentato a Ginevra a febbraio, il modello è già disponibile da Biella Auto. Le sue caratteristiche? Abitacolo e bagagliaio più ampio, consumi ed emissioni ridotte ma anche anima sportiva e dinamica. Lo stile di una “due porte” mescolato con la versatilità di una “quattro porte”: la nuova Bmw Serie 4 Gran Coupé punta forte al segmento di mercato delle medie, mettendo insieme le caratteristiche di gran classe di una coupé con la funzionalità e lo spazio adatti anche a chi non viaggia da solo, e magari ha bisogno di un bagagliaio più ampio. Presentato al salone di Ginevra a febbraio,

il modello è già disponibile nell’autosalone Biella Auto di via per Candelo 6, pronto a svelare i suoi segreti a clienti e appassionati. Le quattro porte sono la prima novità: nelle stesse dimensioni del precedente modello a due porte, i progettisti sono riusciti a organizzare in modo diverso lo spazio, conquistando così centimetri e volumi preziosi. Il bagagliaio può arrivare a 1300 litri di portata massima, un record per la categoria e con 35 litri in più nella configurazione standard, rispetto al modello precedente. Abbastanza, fanno sapere i progettisti, per ospitare una carrozzina, due sacche da golf o sei casse di acqua minerale. La linea leggermente rivisitata del tetto garantisce un’abitabilità maggiore nei sedili posteriori, i più “sacrificati” quando si parla di coupé. «È un’auto che riunisce nella sua silhouette dinamicamente slanciata una maggiore funzionalità e una generosa offerta di spazio nella zona posteriore» ha commentato Won Kyu Kang, exterior designer, responsabile per la Serie 4. Lo spazio non è, ovviamente, tutto: coupé significa anche anima sportiva e aggressiva. L’aggettivo scelto dalla Bmw è “dinamica”: i cinque motori scelti hanno tutti la caratteristica di essere grintosi e, nello stesso tempo, moderati nei consumi. Si parte dai 3000 centimetri cubici e dai 306 cavalli della 435i, per scendere ai 2000 centimetri cubici della 428i e della 420i: le prestazioni brillanti fanno il paio con le emissioni ridotte (da 189 a 149 grammi di Co2 a chilometro) e consumi che variano da 8,1 a 6,6 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato. Tutti e tre i modelli sono sovrali-

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BIELLA IN ROSA

mentati con il turbo e soddisfano i parametri Euro 6. Vale lo stesso per le due versioni diesel: consumi tra i 4,7 e i 4,9 litri di gasolio per 100 chilometri e emissioni che scendono fino a 119 grammi di Co2 a chilometro. Efficienza e risparmio sono resi possibili anche da tutti gli accorgimenti che la casa tedesca ha pensato in fase di progetto: funzione auto start/stop, “brake energy regeneration” che consente di ricavare energia dal calore dei freni, indicatore del punto ottimale di cambiata ed efficienza ancora migliorata, nei modelli che installano i cambi automatici Steptronic che comprendono la modalità di navigazione “sailing”, studiata apposta per ottimizzare prestazioni e consumi. Due dei cinque modelli, la 428i e la 420d, saranno disponibili anche con la trazione integrale. La personalizzazione è un’altra delle caratteristiche che la Bmw offre ai suoi clienti. Sono tre gli allestimenti disponibili fin da subito, con una gamma differente di equipaggiamenti a seconda dello stile desiderato. La “sport line” mantiene il colore nero su numerosi elementi della carrozzeria, con dettagli come le cuciture

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rosse sul volante ad accentuare il carattere grintoso. La “luxury line” punta su classe e raffinatezza sostituendo il nero con il cromo lucido. La “modern line” ha scelto l’alluminio satinato come tema di base, ripreso all’interno dal colore chiaro della plancia portastrumenti. Non basta: il programma Bmw Individual mette a disposizione dei clienti personalizzazioni ancora più marcate: pelli pregiate e legni nobili per gli interni, ruote speciali e tinte supplementari per gli esterni. A completare gli allestimenti, le strumentazioni elettroniche sono all’avanguardia e consentono di essere sempre connessi con il mondo esterno. Il navigatore, per esempio, comprende il servizio “real time traffic information”, che tiene il guidatore costantemente informato su incidenti e ingorghi attraverso la sim card integrata per ricevere informazioni dalla grande rete attraverso la rete di telefonia mobile. Gli altri segreti della Serie 4 Gran Coupé potranno essere svelati dal vivo: basta una visita all’autosalone Biella Auto, in via per Candelo 6, per scoprire tutto e subito.


BIELLA IN ROSA L’APPUNTAMENTO

The Place in Pink

Mario Cipollini sarà lo special guest dell’evento dedicato alle due ruote di Nicolò Caneparo, fotografie di Nicolò Caneparo

The Place, il Luxury Outlet della moda Made in Italy, in collaborazione con FreeBike, ospita per due giorni il mondo delle due ruote, con un ospite davvero speciale: Mario Cipollini. Marco Pantani su tutti nel 1999, ma anche Gianni Motta nel 1964, Massimo Ghirotto nel 1993 e Marzio Bruseghin nel 2007: questi sono coloro che hanno saputo lasciare il segno in occasione delle tappe della corsa rosa che sono terminate nel biellese. Grandi personaggi che hanno così portato alla ribalta il nome della città sul palcoscenico del ciclismo mondiale. Chi salirà sul gradino più alto del podio la sera del 24 maggio? Che classifica sarà quella che si delineerà a seguito della 14ª tappa del Giro d’Italia 2014? E ancora, quali saranno le sorti per il detentore della maglia rosa? Domande alla quali nemmeno il temerario Beppe Conti saprebbe rispondere. Il percorso è senza dubbio di quelli tosti, tante salite importanti, alcune discese impegnative, e la consapevolezza dei corridori di dover affrontare la mitica salita del Santuario. Per scoprire a fondo il percorso, per prepararsi ad accogliere al meglio la festa del Giro, per ritrovare il feeling con la bicicletta, per vivere un

Mario Cipollini

weekend di divertimento il 10 e 11 maggio il The Place Luxury Outlet di Sandigliano apre le porte a tutti, appassionati e non, sportivi e famiglie, grandi e piccini, per una due giorni scoppiettante dedicata alle due ruote, intitolata THE PLACE IN PINK. Lo stile e la qualità che caratterizzano il centro, amalgamati con l’esperienza specifica di FreeBike e il patrocinio di ATL, hanno permesso di delineare un programma ricco di sorprese. L’obiettivo è quello di promuovere la bicicletta e il ciclismo

MarIO CIPOLLINI Nickname: Re Leone Bio: nato a Lucca, classe 1967, ottanta chili per un metro e novanta di pura potenza. Palmares: professionista dal 1989 al 2008, in carriera ha vinto un Campionato del Mondo, una Milano-Sanremo, tre Gand-Wevelgem, quarantadue tappe al Giro d’Italia, dodici al Tour de France e tre alla Vuelta a España.

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BIELLA IN ROSA

Il programma del weekend Sabato 10 maggio ore 10.00 via ai Bike Test e apertura area expo. ore 15.00 intrattenimento, con special guest l’ex campione del mondo Mario Cipollini gimkana per bimbi, percorso fun per ragazzi, pump track per tutti premiazione atleti paralimpici FISIP al rientro da Sochi 2014 premiazione The Dream Place ore 20.00 buffet presso il ristorante The View in compagnia di Mario Cipollini Domenica 11 maggio ore 08.00 ritrovo pedalata tappa Giro su strada (tappa Bielmonte-Oropa) ritrovo escursione Super-Enduro (rientro Bielmonte) ore 15.00 intrattenimento, con special guest l’ex campione del mondo Mario Cipollini

come simboli dello sport e del turismo, in un contesto territoriale che ha sempre dimostrato di avere tanti appassionati. Numerosi marchi leader nel mondo delle due ruote animeranno l’area expo al centro della quale vi sarà la spettacolare Pump Track, dove tutti potranno cimentarsi nella guida della bici su cunette artificiali; i bike-test permetteranno di valutare tutte le ultime novità; percorsi dimostrativi per i grandi ma anche per i ragazzi, e per i più piccoli addirittura una gimkana con merenda finale, saranno parte del divertimento. Domenica poi con le bici da corsa si partirà alla scoperta della tappa del Giro, con un percorso che porterà i ciclisti che vi parteciperanno a solcare le rampe di Bielmonte e Oropa; mentre con le ruote grasse si affronteranno gli adrenalinici pendii che caratterizzano il rien-

tro dall’Oasi Zegna a Biella. (Si ricorda che per partecipare alla pedalata di domenica bisogna inviare una mail con i propri dati all’indirizzo info@free-bike.net) Super ospite d’eccezione sarà il mitico “Re Leone”, l’ex campione del mondo Mario Cipollini, che sarà a disposizione del pubblico il sabato, mentre pedalerà accanto ai ciclisti la domenica: un’occasione da non perdere!

Il punto di PaOLO MEI Speaker ufficiale del Giro d’Italia, e storica voce delle FreeBike Nights «Sarà una tappa decisiva per la classifica. Capiremo a Oropa chi molto probabilmente non vincerà il Giro. Sul pavé trionferà uno scalatore, Quintana, Rodriguez, o Uran. Attenzione anche a Fabio Aru!». Paolo Mei con Nicolò Caneparo

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The Place Luxury Outlet di Sandigliano


BIELLA IN ROSA PER I TIFOSI

I punti chiave della tappa

Il traguardo di Oropa ma non solo: ecco dove godersi la corsa di Giampiero Canneddu, fotografie tratte dal libro “Biella in giro” di Fabio Marzaglia

Tra la folla del Prato delle Oche o nei tratti più duri della salita, arrivandoci a piedi o mischiandosi ai nottambuli venuti da lontano. Ma con una regola di base: non esserci sarebbe un peccato. La prima cosa da sapere? Visto dall’elicottero e dalle telecamere che inquadrano le strade piene di tifosi, il Biellese è stupendo. La seconda cosa da sapere? Non essere tra i tifosi che affollano quelle strade è un vero peccato. Come a ogni tappa di montagna, la festa inizierà ben prima di sabato pomeriggio e del passaggio dei corridori anche perché (terza cosa da sapere) le strade percorse dalla tappa chiuderanno con larghissimo anticipo. Chi arriva da più lontano piazzerà camper, tende e bivacchi sui piazzali a bordo salita di Oropa. E ogni agglomerato di tifosi racchiuderà una potenziale festa con panini, grigliate improvvisate, striscioni da sventolare e scritte sull’asfalto da spennellare nottetempo. Chi parte da più vicino deve comunque tenere un occhio all’orologio: i corridori si affacceranno in via Cavour, per iniziare la salita verso il santuario, tra le 16,25 e le 17, a seconda di quanto sarà veloce e combattuta la tappa. Ma la strada sarà inaccessibile alle auto già dalla mattina. E se proprio si vuole raggiungere Oropa “a quattro ruote”, ricordatevi che scendere sarà una lunga impresa, peggio che salire. La strada è una sola e la precedenza va ai mezzi dell’organizzazione. Il rischio-ingorgo è elevatissimo. E allora? Pensate al bus: la linea urbana può muoversi un po’ più a lungo dei mezzi privati. Oppure a una passeggiata, così simile a quella che generazioni di pellegrini hanno fatto almeno una

Miguel Indurain

volta nella vita. Chi sale fino a Oropa ha l’attesa più lunga, la folla più enorme, ma potrà verosimilmente godere della vista del maxischermo che proietterà la diretta tv in zona traguardo. In attesa di godersi il lampo dei ciclisti all’ultimo sprint (la linea del traguardo è accanto al Prato delle Oche, alla destra di chi sale), c’è di che passare il tempo, insomma. Ma i “puristi” (e anche i profani) potrebbero apprezzare la corsa nella sua pancia, in uno dei punti dove la salita è più dura e i tifosi sono due ali di folla che incoraggia tutti, da quello in fuga al velocista in crisi. Scegliete un punto duro e panoramico: le Cave del Favaro, per esempio, nella curva dove, nel Giro del 1993, Piotr Ugrumov mandò in crisi il gigante Indurain. Chi sta vicino all’ultima curva, al bivio tra la strada vecchia e quella nuova, può sbirciare un lungo tratto di salita, quello più impegnativo. Oppure la Vecchia, dove la pendenza torna a superare il 10% e dove chi vuole vincere la tappa deve dare tutto: tra l’ex hotel Miravalle e il rettilineo all’ombra dei sette faggi, ogni punto è duro e spettacolare a sufficienza. A proposito, anche salendo molto prima non ci si annoia: la tappa è preceduta dalla lunga e colorata carovana pubblicitaria, a ogni mezzo uno sponsor e un possibile gadget da catturare. E chi non volesse salire a Oropa? Ci sono altre due salite sotto casa. Quella dell’Alpe Noveis è la vera novità: è dura a sufficienza e potrebbe allettare chi vuole fuggire da lontano per portarsi a casa la vittoria di tappa. La si affronta dal versante valsesserino per poi scendere verso Trivero. Questo vuol dire che, salendo dal primo tratto della Panoramica Zegna, si può arrivare a metà della salita di Bielmonte in auto. E da lì fare una passeggiata per raggiungere i punti più panoramici. La discesa verso la Valle Cervo è splendida, ma in quel caso i ciclisti transitano veloci come un lampo. La domenica mattina, invece, è in programma la partenza da Valdengo. È l’occasione migliore per dare la caccia a immagini, souvenir, fotografie con un campione, sbirciando tra un’ammiraglia e un mezzo della Rai. Il via è alle 11,15. Ma la festa comincia almeno due ore prima.

Marco Pantani

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BIELLA IN ROSA

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BIELLA IN ROSA VADEMECUM

Ecco gli iscritti

Nomi e numeri dei protagonisti del Giro ASTANA PRO TEAM

CANNONDALE

AG2R LA MONDIALE

COLOMBIA

1 Michele SCARPONI (Ita) 2 Valerio AGNOLI (Ita) 3 Fabio ARU (Ita) 4 Janez BRAJKOVIC (Slo) 5 Enrico GASPAROTTO (Ita) 6 Maxim IGLINSKIY (Kaz) 7 Mikel LANDA MEANA (Esp) 8 Paolo TIRALONGO (Ita) 9 Andrey ZEITS (Kaz) Ds Giuseppe MARTINELLI 11 Domenico POZZOVIVO (Ita) 12 Davide APPOLLONIO (Ita) 13 Julen BERARD (Fra) 14 Maxime BOUET (Fra) 15 Axel DOMONT (Fra) 16 Hubert DUPONT (Fra) 17 Patrick GRETSCH (Ger) 18 Matteo MONTAGUTI (Ita) 19 Alexis VUILLERMOZ (Fra) Ds Laurent BIONDI

ANDRONI GIOCATTOLI - VENEzUELA 21 Franco PELLIZOTTI (Ita) 22 Manuel BELLETTI (Ita) 23 Marco FRAPPORTI (Ita) 24 Yonder GODOY (Ven) 25 Johnny HOOGERLAND (Ned) 26 Carlos José OCHOA (Ven) 27 Jackson RODRIGUEZ (Ven) 28 Diego ROSA (Ita) 29 Emanuele SELLA (Ita) Ds Gianni SAVIO

BARDIANI CSF

31 Stefano PIRAZZI (Ita) 32 Enrico BATTAGLIN (Ita) 33 Nicola BOEM (Ita) 34 Francesco Manuel BONGIORNO (Ita) 35 Marco CANOLA (Ita) 36 Sonny COLBRELLI (Ita) 37 Stefano LOCATELLI (Ita) 38 Angelo PAGANI (Ita) 39 Edoardo ZARDINI (Ita) Ds Roberto REVERBERI

BELkIN-PRO CyCLING TEAM 41 Wilco KELDERMAN (Ned) 42 Jetse BOL (Ned) 43 Rick FLENS (Ned) 44 Marc GOOS (Ned) 45 Martijn KEIZER (Ned) 46 Steven KRUIJSWIJK (Ned) 47 David TANNER (Aus) 48 Maarten TJALLINGII (Ned) 49 Jos VAN EMDEN (Ned) Ds Jan BOVEN

BMC RACING TEAM

51 Cadel EVANS (Aus) 52 Brent BOOKWALTER (Usa) 53 Yannick EIJSSEN (Bel) 54 Ben HERMANS (Bel) 55 Steve MORABITO (Sui) 56 Daniel OSS (Ita) 57 Manuel QUINZIATO (Ita) 58 Samuel SANCHEZ GONZALEZ (Esp) 59 Danilo WYSS (Sui) Ds Fabio BALDATO

Michele Scarponi partirà con il numero 1

61 Ivan BASSO (Ita) 62 Oscar GATTO (Ita) 63 Michel KOCH (Ger) 64 Paolo LONGO BORGHINI (Ita) 65 Alan MARANGONI (Ita) 66 Moreno MOSER (Ita) 67 Daniele RATTO (Ita) 68 Davide VILLELLA (Ita) 69 Elia VIVIANI (Ita) Ds Stefano ZANATTA 71 Fabio Andrés DUARTE AREVALO (Col) 72 Juan Esteban ARANGO CARVAJAL (Col) 73 Edwin Alcibiad AVILA VANEGAS (Col) 74 Robinson Edua CHALAPUD GOMEZ (Col) 75 Leonardo Fabio DUQUE (Col) 76 Jarlinson PANTANO GOMEZ (Col) 77 Carlos Julian QUINTERO NORENA (Col) 78 Jeffry Johan ROMERO CORREDOR (Col) 79 Miguel Angel RUBIANO CHAVEZ (Col) Ds Valerio TEBALDI

FDJ.FR

81 Nacer BOUHANNI (Fra) 82 Sébastien CHAVANEL (Fra) 83 Arnaud COURTEILLE (Fra) 84 Antonio Murilo FISCHER (Bra) 85 Alexandre GENIEZ (Fra) 86 Johan LE BON (Fra) 87 Francis MOUREY (Fra) 88 Laurent PICHON (Fra) 89 Geoffrey SOUPE (Fra) Ds Marcel GAYANT

GARMIN SHARP

91 Ryder HESJEDAL (Can) 92 André Fernando CARDOSO (Por) 93 Thomas DEKKER (Ned) 94 Tyler FARRAR (Usa) 95 Koldo FERNANDEZ DE LARREA (Esp) 96 Nathan HAAS (Aus) 97 Daniel MARTIN (Irl) 98 Tom Jelte SLAGTER (Ned) 99 Fabian WEGMANN (Ger) Ds Charly WEGELIUS

LAMPRE-MERIDA

100 Damiano CUNEGO (Ita) 101 Winner ANACONA GOMEZ (Col) 102 Matteo BONO (Ita) 103 Mattia CATTANEO (Ita) 104 Roberto FERRARI (Ita) 105 Manuele MORI (Ita) 106 Przemyslaw NIEMIEC (Pol) 107 Filippo POZZATO (Ita) 109 ULISSI Diego ITA Ds Orlando MAINI

LOTTO BELISOL

111 Sander ARMEE (Bel) 112 Lars Ytting BAK (Den) 113 Kenny DE HAES (Bel) 114 Gert DOCKX (Bel) 115 Adam HANSEN (Aus) 116 Maxime MONFORT (Bel) 117 Tosh VAN DER SANDE (Bel) 118 Tim WELLENS (Bel) 119 Frederik WILLEMS (Bel) Ds Bart LEYSEN

MOVISTAR TEAM

TEAM GIANT-SHIMANO

121 Nairo QUINTANA ROJAS (Col) 122 Andrey AMADOR BIKKAZAKOVA (Crc) 123 Igor ANTON HERNANDEZ (Esp) 124 Eros CAPECCHI (Ita) 125 Nicolas Jonathan CASTROVIEJO (Esp) 126 José HERRADA LOPEZ (Esp) 127 Gorka IZAGUIRRE INSAUSTI (Esp) 128 Pablo LASTRAS GARCIA (Esp) 129 Adriano MALORI (Ita) Ds José Luis JAIMERENA

171 Marcel KITTEL (Ger) 172 Bert DE BACKER (Bel) 173 Simon GESCHKE (Ger) 174 Tobias LUDVIGSSON (Slo) 175 Luka MEZGEC (Slo) 176 Georg PREIDLER (Aut) 177 Tom STAMSNIJDER (Ned) 178 Albert TIMMER (Ned) 179 Tom VEELERS (Ned) Ds Addy ENGELS

NERI SOTTOLI

TEAM kATUSHA

131 Matteo RABOTTINI (Ita) 132 Rafael ANDRIATO (Bra) 133 Ramon CARRETERO (Pan) 134 Francesco CHICCHI (Ita) 135 Daniele COLLI (Ita) 136 Andrea FEDI (Ita) 137 Mauro FINETTO (Ita) 138 Jonathan MONSALVE (Ven) 139 Simone PONZI (Ita) Ds Luca SCINTO

181 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER (Esp) 182 Maxim BELKOV (Rus) 183 Giampaolo CARUSO (Ita) 184 Vladimir GUSEV (Rus) 185 Alberto LOSADA ALGUACIL (Esp) 186 Daniel MORENO FERNANDEZ (Esp) 187 Luca PAOLINI (Ita) 188 Angel VICIOSO ARCOS (Esp) 189 Eduard VORGANOV (Rus) Ds José AZEVEDO

OMEGA PHARMA-QUICk STEP

TEAM Sky

141 Rigoberto URAN URAN (Col) 142 Gianluca BRAMBILLA (Ita) 143 Thomas DE GENDT (Bel) 144 Michal GOLAS (Pol) 145 Serge PAUWELS (Bel) 146 Alessandro PETACCHI (Ita) 147 Wouter POELS (Ned) 148 Pieter SERRY (Bel) 149 Julien VERMOTE (Bel) Ds Davide BRAMATI

191 Dario CATALDO (Ita) 192 Edvald BOASSON HAGEN (Nor) 193 Philip DEIGNAN (Irl) 194 Bernhard EISEL (Aut) 195 Sebastian HENAO GOMEZ (Col) 196 Peter KENNAUGH (Gbr) 197 Salvatore PUCCIO (Ita) 198 Kanstantsin SIUTSOU (Blr) 199 Ben SWIFT (Gbr) Ds Dario CIONI

ORICA GREENEDGE

TINkOFF SAxO

151 Ivan SANTAROMITA (Ita) 152 Luke DURBRIDGE (Aus) 153 Michael HEPBURN (Aus) 154 Brett LANCASTER (Aus) 155 Michael MATTHEWS (Aus) 156 Cameron MEYER (Aus) 157 Jens MOURIS (Ned) 158 Svein TUFT (Can) 159 Pieter WEENING (Ned) Ds Matthew WHITE

201 Nicolas ROCHE (Irl) 202 Christopher JUUL JENSEN (Den) 203 Rafal MAJKA (Pol) 204 Daniel PETROV (Bul) 205 Pawel POLJANSKI (Pol) 206 Ivan ROVNY (Rus) 207 Chris Anker SÖRENSEN (Den) 208 Edward SUAREZ BELTRAN (Col) 209 Nikolay TRUSOV (Rus) Ds Lars MICHAELSEN

TEAM EUROPCAR

TREk FACTORy RACING

161 Pierre ROLLAND (Fra) 162 Yukiya ARASHIRO (Jap) 163 Giovanni BERNAUDEAU (Fra) 164 Tony HUREL (Fra) 165 Davide MALACARNE (Ita) 166 Maxime MEDEREL (Fra) 167 Perrig QUEMENEUR (Fra) 168 Romain SICARD (Fra) 169 Bjorn THURAU (Ger) Ds Dominique ARNOULD

211 Robert KISERLOVSKI (Cro) 212 Eugenio ALAFACI (Ita) 213 Julian David ARREDONDO MORENO (Col) 214 Fabio FELLINE (Ita) 215 Danilo HONDO (Ger) 216 Giacomo NIZZOLO(Ita) 217 Boy VAN POPPEL (ned) 218 Kristof VANDEWALLE (Bel) 219 Riccardo ZOIDL (Aut) Ds Adriano BAFFI

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BIELLA IN ROSA ALTA FEDELTÀ

alla ricerca del suono perfetto Con acme l’impianto hi-fi è su misura di r.T., fotografie di Stefano Lanza

Qualità, esclusività, emozione: tre parole per descrivere il suono riprodotto dagli impianti audio assemblati da Silvio Germano Ricci, dove l’era analogica e quella digitale convivono in armonia. Un suono di qualità, pulito e reale, come se lo si stesse ascoltando dal vivo, trasmette un’emozione forte e unica. È alla ricerca di questo suono perfetto, evocativo e coinvolgente che mira il lavoro di Silvio Germano Ricci, appassionato di suoni sin da ragazzo, tanto da aver trasformato la sua passione in una professione. Progetta e assembla i componenti di impianti acustici per la casa, per l’ufficio o per altri ambienti per una clientela selezionata che ama ascoltare musica digitale o analogica con un suono di alto livello qualitativo. «Una qualità che si può ottenere anche in impianti del valore di poche migliaia di euro -dice Ricci-, ma per averla serve una grande conoscenza dei marchi esistenti nel mondo e dei loro apparecchi per poterli scegliere e assemblare nel modo migliore». Si tratta di apparecchi esclusivi per nulla commerciali, ma pensati e costruiti con cura, con grande attenzione ai materiali e, a volte, con un’impronta vintage e molto chic, come nel caso dei giradischi per vinile o degli amplificatori a valvole. Anche la scelta degli accessori è molto importante e Ricci, nel progettare l’impianto su

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misura per ogni cliente, non lascia al caso nemmeno quella dei tavolini e dei supporti dell’impianto, studiati nella forma e nel tipo di materiale per eliminare ogni vibrazione o imperfezione del suono. La progettualità di Ricci, che si occupa anche di registrazioni dal vivo per produzioni discografiche (com’è accaduto per l’Orchestra Filarmonica di Torino), si estende alle casse acustiche che sono distribuite in Italia e all’estero, con il marchio «Cantico» (www.cantico.eu). La sua ditta si chiama Acme Elettronica (www. acme-biella.com) e di recente è attiva anche nell’e-commerce (www.audio-hifi.it), la vendita online di accessori e di componenti per alta fedeltà.


BIELLA IN ROSA

•Stampe digitali •Packaging e prodotti cartotecnici •Brochure: depliant di prodotto •Cataloghi: presentazioni di vendita •Company profile: presentazione aziendale •Pubblicità esterna: manifesti, locandine e cartellonistica •Prodotti promozionali: cartelli vetrina, volantini, schede •Modulistica: aziendale e amministrativa •Manuali tecnici •Listini: tecnici e di vendita •Editoria: riviste, periodici •Stampe d'arte: libri e monografie

Via C airoli, 140 - 1 3 8 9 4 Ga gli a ni c o (BI) 16 Te l . 0 1 5 2 5 4 73 52 - Fax 015 2 5 4 8 5 6 7 - gr a f i c a . b o t a lla @ gm a il.c om


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