TIME OUT - N.43 Febbraio 2018

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N. 43 - FEBBRAIO 2018

La grande abbuffata

Bowers (dal 2009 in Italia) torna a Jesi, da rossoblù. Tra corsa Playoff e Coppa Italia, due mesi che valgono i sogni di una stagione.

COPPA ITALIA, Biella pronta a riprovarci NaturalBOOM, l’onda verde dei rossoblù Al Piazzo IL MITO DEL CALCIO: maglie, fotografie, aneddoti, personaggi


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Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013 Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Tel. +39 015 88.53.500 - info@pallacanestrobiella.it

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Fotografi: Alberto Tesoro, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella e Fabrizio Lava Hanno collaborato alla realizzazione del N°43 febbraio 2018: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Lorenzo Aversa, Niccolò Bosio e Luca Rosia

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MEDIA PARTNER In copertina: Tim Bowers in versione Alberto Sordi, fotografia di Alberto Tesoro Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella. Si ringrazia per aver collaborato alla foto di copertina il Ristorante Pizzeria Fratelli La Bufata, Antonio Di Meo e il suo staff.

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QUELLI CHE FANNO LA COSA GIUSTA Bowers, Chiarastella, Uglietti, Wheatle: elogio del lavoro oscuro di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Un’occhiata alla statistica che riassume le partite, la valutazione, e ai quattro biellesi che hanno una media più alta rispetto alla media punti. Merito degli altri dettagli utili che mettono nelle partite, compresi quelli che non si vedono sul tabellino. C’è un parametro che può dire molto, anche se non tutto, della prestazione in campo di un giocatore: è la valutazione, ovvero la somma algebrica delle cose buone e di quelle sbagliate fatte duran-

te una partita (per esempio si sommano i falli subiti e si sottraggono quelli fatti, lo stesso con i tiri segnati e quelli totali). Per dare un parametro facile da capire e, come tutti quelli troppo semplificati, non necessariamente esatto, quando la valutazione è superiore al numero di punti segnati, allora quel giocatore ha fatto qualcosa di speciale per la sua squadra. Michele Carrea ha come parole chiave “fame” (quella di vincere e migliorarsi) e “collaborazione” (quella che preferisce un passaggio in più a una soluzione co-

struita dal palleggio oppure un lungo a ginocchia piegate che tiene a bada una guardia in un cambio difensivo). Probabilmente gli luccicano gli occhi a vedere le prestazioni di alcuni suoi giocatori. Un esempio su tutti, Albano Chiarastella nel +40 inflitto a Cagliari in casa: punti segnati 2, valutazione 23. È una performance da primato, frutto di un match da 12 rimbalzi e 8 assist (ricordate? Il passaggio extra), ma anche da tre palle recuperate. E peccato che le piccole imprese prettamente difensive, come il canestro

Lo sguardo concentrato di Tim Bowers

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Lorenzo Uglietti carica il tiro. Sotto Carl Wheatle

negato a un avversario costringendolo a forzare un tiro, nelle valutazioni non compaia. Il suo campionato finora dice 5,5 punti a partita ma 9,6 di valutazione. Niente male. Poi c’è Lorenzo Uglietti. Al ritorno da influenza e infortunio la sua valutazione media è 15,3 mentre quella dell’intero campionato è 6,6. Un bel balzo in avanti coronato con la doppia doppia (10 punti e altrettanti rimbalzi) contro Rieti, quando ha coperto le spalle anche dell’attacco data l’assenza di Tim Bowers. Ma anche nel suo caso quello che fa in campo va spesso oltre le cifre, penalizzate anche dal suo 4/29 da tre in stagione. La sua energia in difesa e a rimbalzo rende la vita più difficile agli attacchi altrui e spesso alla miglior guardia degli avversari. Non fa eccezione Tim Bowers. È stato preso anche per fare canestro ma per ora, quanto a punti a partita, sta dietro ad Amedeo Tessitori oltre che a Jazz Ferguson. Ma il suo apporto in campo, soprattutto nella metà campo offensiva, va ben oltre. Pensando a due azioni che caratterizzano le sue partite, c’è il tiro morbido costruito in proprio dal palleggio, ma anche la penetrazione che attira a sé le difese e che si chiude con lo scarico a un compagno che ha un tiro semplice e aperto. Non per caso la sua media assist è di 3,8 per ogni discesa sul parquet. E vale anche per lui la regola della valutazione più alta della media punti: 16,1 contro 13,3. In questo elenco sta benissimo anche Carl Wheatle. Due metri tondi per 88

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chili dichiarati, soprattutto in difesa può tenere a bada quasi l’intero quintetto avversari: anche se parte da ala forte accetta senza battere ciglio i cambi con i piccoli e ha piedi abbastanza veloci per non farsi battere troppo facilmente. Solo che poi l’azione dopo lo si vede fare a sportellate con un lungo sotto cane-

stro. Anche questi sono dettagli che non compaiono nella valutazione, a differenza di rimbalzi (5,3 a partita), palle recuperate (0,6 a partita) e assist (1,1). Oltre ai 7,7 punti naturalmente, che portano a un quorum di 11,8 di valutazione media. Nel suo caso c’è anche l’età da tenere a mente: Carlitos non ha ancora vent’anni.


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Coppa Italia, Biella pronta a riprovarci A Jesi dal 2 al 4 marzo si assegna il trofeo. I rossoblù cominciano contro Udine di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Le otto migliori dell’andata s’incrociano a caccia della coccarda tricolore. Trieste e Fortitudo Bologna in pole position. Tanti gli ex biellesi in campo, a cominciare da Tommaso Raspino subito avversario. Tre piemontesi, ovvero Biella, Casale e Tortona, due friulane (Trieste e Udine), una siciliana (Trapani) e due emiliane (Fortitudo Bologna e Ravenna): sono le otto pretendenti alla Coppa Italia di serie A2 2017/2018, in programma sulle rive dell’Adriatico, a Jesi, nel palazzetto che fu casa nella passata stagione di Tim Bowers e che quest’anno vede macinare punti e minuti a Federico Massone. Si comincia venerdì 2 marzo e il quarto di finale dei rossoblù è il secondo della giornata, con palla a due alle 15,30. Cominciamo proprio da questa partita a presentare sfida e avversarie. Eurotrend Biella - Gsa Udine PalaTriccoli di Jesi, ore 15,30 La seconda del girone Ovest al termine dell’andata sfida la terza a Est, brava abbastanza da stare davanti a squadre ambiziose e organizzate come Treviso o Verona. La partita manca dagli orizzonti rossoblù dai tempi della serie A2, quando

non era inusuale vedere giocatori prima con una maglia e poi con l’altra (Jaacks, Hill, Williams per citare tre esempi). Oggi è alla prima stagione in Friuli il giocatore che ha alzato al cielo l’unico trofeo della storia di Biella: Tommaso Raspino era il capitano della squadra che sbancò Rimini nel 2013/2014, superando dopo un supplementare Trento. Lino Lardo non è un ex ma il suo nome è stato più volte accostato al club del presidente Angelico: il coach ligure è alla seconda stagione con i bianconeri udinesi che, tra passaportati e assimilati, ha una sorta di record di stranieri in campo. Quelli “ufficiali” sono due e occupano entrambi un posto sul perimetro: Rain Veideman è un estone che in patria ha vinto due campionati e ora viaggia a oltre 17 punti a partita, Kyndall Dykes ha a sua volta due scudetti in bacheca, vinti in Romania. Ousmane Diop, nato in Senegal ma assimilato, è un classe 2000 a cui Lardo ha concesso l’onore del quintetto. Onore e onere, dato che continua a giocare anche in Under 18, Under 20 e in serie C. Franko Bushati è stato leader della Brescia promossa in A e con i lombardi è rimasto una stagione e mezzo al piano di sopra prima di approdare a Udine a gennaio: il suo luogo di nascita è l’Albania anche se è in Italia

da quando ha iniziato a palleggiare. Non è finita: c’è anche il lungo italo-americano Chris Mortellaro, già visto in A2 con le maglie di Ferentino, Rieti e Chieti. Nel roster c’è anche l’esperienza di Andrea Benevelli e il volto noto di Andrea La Torre, arrivato a metà stagione da Milano dove vedeva il campo da spettatore. La specialità della casa? La difesa, e non è strano con Raspino in roster. Bastano poco più di 74 punti di media a partita per restare in zona podio del girone Est. E gli innesti in corsa non fanno che renderla più temibile. I quintetti. Biella: Ferguson, Uglietti, Bowers, Chiarastella, Tessitori. Udine: Veideman, Dykes, Raspino, Ferrari, Pellegrino. Alma Trieste - Bertram Tortona PalaTriccoli di Jesi, ore 13,15 Trieste è la squadra da battere, statistiche alla mano: nessuna è andata così forte finora, con in più il fatto di esserci riuscita nel girone che gli osservatori definiscono il più strutturato. Tortona è ormai una conferma: ha cambiato allenatore e americani ma l’efficacia resta sufficiente per garantirle la seconda presenza consecutiva in Final Eight di Coppa. Le sfide da non perdere quella dal sapore un po’ vintage sotto canestro tra Ales-

Tessitori al tiro nel quarto di finale della Coppa Italia 2017

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Jazz Ferguson in palleggio nella semifinale contro Treviso nella Coppa Italia della passata stagione

sandro Cittadini e Luca Garri e quella di puro spettacolo tra Javonte Green (17,7 punti a partita) e Melvin Johnson (17,8 per lui). Tra gli ex rossoblù in maglia bianconera c’è anche Lollo Gergati. Tra i giocatori con tonnellate di esperienza, a Trieste si trovano Daniele Cavaliero e Federico Loschi. I quintetti. Trieste: Fernandez, Green, Loschi, Da Ros, Cittadini. Tortona: Spanghero, Johnson, Stefanelli, Sorokas, Garri. Novipiù Casale M.to - OraSì Ravenna PalaTriccoli di Jesi, ore 18,30 Dieci vittorie sulle prime dieci partite sono state il biglietto da visita di Casale nella stagione: con Tomassini, Blizzard e Martinoni a garantire esperienza e tranquillità, è stato più facile innestare Sanders (che Ramondino aveva già allenato) e Marcius, un centro vecchio stile

che è stato tra i pochi a far penare Tessitori quest’anno. Dall’altra parte c’è la semifinalista dell’anno scorso, che Biella ha superato nella finale per il terzo posto della Supercoppa, quando il pallone però era leggero e le gambe pesanti per la preparazione atletica. Jacopo Giachetti e Matteo Chiumenti offrono quaità ed esperienza. Gli americani Rice e Grant hanno punti nelle mani. Il roster, con Raschi, Montano, Sgorbati, Masciandri, è profondo. Sembra più equilibrata di una sfida prima contro quarta, insomma. I quintetti. Casale: Tomassini, Bellan, Sanders, Martinoni, Marcius. Ravenna: Giachetti, Rice, Masciandri, Sgorbati, Grant. Consultinvest Bologna - Lighthouse Trapani PalaTriccoli di Jesi, ore 20,45 La Coppa Italia, come Biella sa bene, l’anno scorso è finita a Bologna, sponda

Virtus. Basterebbe questo dettaglio per motivare il popolo della Fortitudo. Ma non sarà semplice già contro la Trapani degli ex rossoblù Andrea Renzi e Gabriele Ganeto, entrambi in quintetto. Jesse Perry l’anno scorso giocava a Treviso e si è fermato in semifinale contro Biella. L’esperienza non manca sotto l’insegna delle aquile: Fultz, Mancinelli, Cinciarini che forma un miniteam di ex rossoblù con Matteo Chillo, tornato a casa, e Guido Rosselli, l’autore del canestro decisivo nella sfida dell’anno scorso. Nonostante il piazzamento il roster è ancora inquieto: il genio e la sregolatezza di Alex Legion sono stati messi alla porta. Il club vorrebbe un lungo. I quintetti. Bologna: McCamey, Cinciarini, Rosselli, Chillo, Gandini. Trapani: Jefferson, Viglianisi, Ganeto, Perry, Renzi

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NaturalBOOM, l’onda verde dei rossoblù Andrea Campagnolo racconta la nascita della bevanda made in Biella di R.T., fotografie archivio Natural Boom

Dalle tisane per le giornate a fare sport alle 350mila lattine prodotte in un anno. E ora la partnership con Pallacanestro Biella «che è fonte di aggregazione e di emozione, fin dai tempi di Nicola Minessi in campo». Andrea Campagnolo, per tutti “il Campa”, non è esattamente un habitué del Biella Forum. Il sabato e la domenica sono gli unici giorni liberi dal lavoro e lui, padre di famiglia e sportivo fin da quando era nuotatore agonista arrivato fino ai campionati italiani, fatica a rinunciare al quel poco di tempo da passare con la moglie e la figlia di sei anni, o a una giornata sulla neve con il suo snowboard o al mare con il surf da onda. Eppure, in un certo senso, è presente a ogni partita in casa: NaturalBOOM, il marchio della bevanda made in Biella che ha creato partendo dalla ricetta delle tisane che si preparava in casa, è lì nel cerchio di centrocampo, legato alla realtà sportiva di livello più alto del territorio. Andrea Campagnolo è sostenitore di Pallacanestro Biella anche con la storica carrozzeria di famiglia, con sede in strada di Ponente (zona via Rosselli) partita come piccola officina e che ora dà lavoro a quaranta persone. E continua a definirsi «un artigiano» anche per il progetto NaturalBOOM, geneticamente vicino al mondo dello sport per lo stesso concetto di ricerca di benessere, anche se il 2017 si è chiuso con

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Andrea Campagnolo “brinda” con Michele Carrea. In basso foto di gruppo con logo per l’Eurotrend 2017/2018

350mila lattine messe sul mercato. «Vado dove mi portano le emozioni» dice. «E Pallacanestro Biella è da più di vent’anni un catalizzatore di emozioni per il nostro territorio. Fa aggregazione, ed è un dettaglio che adoro. E non è per caso che sia argomento di conversazione per strada o al bar, nella nostra città». C’è una via

di mezzo tra un’emozione e un’esigenza anche alle origini di NaturalBOOM: «Da praticante di sport, ero stufo delle bevande energetiche imbottite di bollicine, zuccheri, caffeina e altre sostanze dalle conseguenze dubbie sul nostro organismo. Così mi preparavo da solo le tisane per dissetarmi. Nel frattempo grazie a mia


Con NaturalBOOM si disseta anche la squadra

moglie ho scoperto informazioni su alimentazione e stili di vita sani e ho cercato di praticarli a mia volta. E ho scoperto di più sui nootropi, sostanze naturali che ci aiutano a riguadagnare energia e a superare lo stress». Così è nata la ricetta semplice di NaturalBOOM, i cui ingredienti base sono tè verde, zenzero, mate, livello spinoso, limone, papaya e ashwagandha, con aggiunta di vitamine e sostanze naturali. L’altra caratteristica è la possibilità di berla in due modi, proprio come il té: fresca per dissetarsi, calda per rigenerarsi. Con Pallacanestro Biella il matrimonio funziona a meraviglia anche grazie a Michele Carrea, come dice Andrea Campagnolo «che è un allenatore attentissimo non solo alla parte tecnica ma anche all’aspetto mentale». Ma alla base di tutto c’è l’emozione: «Ricordo le primissime partite che vidi in via Paietta. E ricordo Nicola Minessi, un giocatore che, anche per gli osservatori meno esperti come me, era in grado di trasmettere adrenalina». Per questo c’è anche nel suo quintetto ideale di sempre rossoblù, «insieme a Soragna, Aradori, Jerebko e Blair». Ma il sodalizio vero di NaturalBOOM è quello con il territorio che le ha dato i natali, sostenendo non soltanto le attività sportive. «Siamo vicini alle associazion: per esempio abbiamo sostenuto il Fondo Edo Tempia come sponsor in occasione della serata al teatro Sociale con il pianista Emiliano Toso, ma che abbiamo sostenuto anche nella raccolta fondi per donare all’ospedale di Biella il Dignicap, l’apparecchiatura che serve a ridurre la caduta dei capelli nelle donne che devono affrontare la chemioterapia. E siamo vicini anche a Lilt Biella: le nostre lattine erano presenti nei cestini di Natale che hanno proposto alle aziende. Un progetto recen-

te che mi sta particolarmente a cuore è quello della mototerapia con Vanni Oddera. Portiamo due moto elettriche con un pilota di valore come lui, ma anche i miei skateboard, nei reparti di pediatria, per far passare qualche ora spensierata ai piccoli pazienti. L’energia positiva che ricevo da quelle giornate è incommensurabile». Energia che sta spingendo le lattine di NaturalBOOM anche al di fuori dai confini biellesi, cominciando da alcuni supermercati Conad del Nord Italia (compresi quelli in provincia di Biella) che l’hanno messa in assortimento, rigorosamente nel reparto salute e benessere e non in quello

riservato alle bibite. L’intenzione è di allargare sempre più la distribuzione in numerosi altri punti vendita. In città e dintorni è nelle dispense dei locali di tendenza «e la gastronomia Mosca è stata tra le prime a credere in noi» sottolinea Campagnolo. «A Biella servirebbe un po’ più di aggregazione. Spesso si stenta a decollare perché è faticoso fare progetti comuni con altre realtà». Lo spirito di squadra è invece uno dei segreti del team che sta dietro NaturalBOOM: «È un gruppo di amici e professionisti che credono in questo progetto e che stanno lavorando con grande impegno perché sono certi delle sue potenzialità».

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Spettatori, un 2018 in ripresa La media del pubblico è tornata sopra quota 3000 nel ritorno di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Dopo il calo dell’andata (ma con tre partite su sette in giorni e orari difficili), le prime due gare al Forum dell’anno hanno visto crescere di nuovo spettatori ed entusiasmo L’allarme è (quasi) rientrato: il calo di spettatori al Biella Forum aveva fatto notizia a fine 2017. Dati alla mano la media era precipitata dagli oltre 3mila del 2017/2018 (dato della sola regular season) ai meno di 2600 delle prime partite in casa del girone di andata. Ma l’inizio del 2018 e del girone di ritorno ha rimesso un po’ le cose a posto: sia contro Cagliari sia contro Rieti (e si sono viste due vittorie spettacolari), l’Eurotrend è stata applaudita da più di 3mila spettatori, risuperando quella soglia psicologica che fa tornare a essere l’impianto di via Buscaglione uno dei più caldi e pieni non solo di A2 ma d’Italia. Un dato, innanzitutto, per inquadrare la situazione: nel 2017 gli spettatori medi a partita in A2 sono stati circa 1.800. Biella ha chiuso a 3.350, record a Ovest, battuta a Est solo da Virtus e Fortitudo Bologna, Trieste e Treviso, e con un rapporto tra spettatori e bacino potenziale d’utenza

che, come ai tempi della serie A, ha pochi paragoni in Italia. All’inizio del 2017/2018 c’è stato un calo. Atteso? Forse, anche se la campagna abbonamenti aveva valicato quota 1.100. Si temeva l’effetto boomerang dell’esito della stagione passata, perfetta fino alla fine del girone di ritorno e poi finita troppo in fretta contro Verona

al primo turno di playoff quando il popolo rossoblù sperava di poter sognare fino a giugno. Difficile ripetersi, era il mantra di quest’estate. Solo che, nel frattempo, la squadra è di nuovo ai vertici del girone Ovest, ha strappato la qualificazione in Coppa Italia e se ha perso una partita in casa,

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è accaduto solo per colpa di una tripla all’ultimo secondo che somigliava più a una preghiera, contro Tortona. Il che ha riacceso il desiderio di vedere le gesta di Tessitori, Ferguson e compagni più da vicino. Lo provano, appunto, i dati degli spettatori delle prime due partite in casa del girone di ritorno. Ma ci sono altre spiegazioni, oltre alla disaffezione, per analizzare il calo degli spettatori. Biella ha giocato in casa sette partite nel girone di andata. Di queste ben tre sono state disputate in giorni e orari dissonanti rispetto all’abitudine delle 18 della domenica sera. Contro Tortona, un derby che tradizionalmente attira più spettatori della media anche tra quelli in trasferta, si è giocato alle 12 per consentire la diretta televisiva, un orario naturalmente ostico. Contro Reggio Calabria la partita è stata spostata a un mercoledì sera per consentire a Carl Wheatle di rispondere alla chiamata della sua Nazionale. E la partita contro Napoli è arrivata nella domenica a cavallo tra Natale e capodanno, in un momento in cui ponti, minivacanze ma anche semplici serate in famiglia sono all’ordine del giorno. La crescita di inizio 2018 è importante. Risponde anche all’appello di Michele Carrea dopo la partita casalinga contro Napoli: «Questa squadra merita una pacca sulla spalla in più» disse in sala stampa, pensando che le imprese dei suoi ragazzi valessero qualche seggiolino pieno in più. «Siamo fortunati» aggiunse Carrea «perché andiamo in campi dove questo calore non c’è. Ma da uomo di sport io mi appassiono di più a un giocatore che

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supera i suoi limiti rispetto a un giocatore che potrebbe giocare in Nba e invece fa l’A2 perché non ha la mentalità». Detto, fatto: la media spettatori si sta risistemando. E il punto non è solo garantire gli incassi che sono preziosa fonte di sostentamento per le casse societarie, mai

troppo piene (il totale della biglietteria nella passata stagione superò i 460mila euro). Ma quando il Forum si riempie, si ricrea l’entusiasmo che ha sempre reso Biella una piazza speciale, quella dove i giocatori – come dice il coach – superano i propri limiti.


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La mostra dei campioni che piace a tutti Al Piazzo “Il mito del calcio”: maglie, fotografie, aneddoti, personaggi di R.T., fotografie d’archivio

Paolo Maldini, Roberto Bettega e Damiano Tommasi per l’apertura, Ciro Immobile e Giuseppe Rossi (tra gli altri) per gli incontri nelle scuole: tra palazzo Ferrero e palazzo Gromo Losa lo sport protagonista fino ad aprile Due mancati campioni del mondo per l’inaugurazione, tanti protagonisti del calcio di oggi per gli eventi collaterali nelle scuole: Paolo Maldini e Roberto Bettega hanno tagliato il nastro, insieme al presidente dell’Associazione Calciatori Damiano Tommasi, della mostra “Il mito del calcio: dal glorioso passato un esempio per il futuro” che resterà aperta fino alla settimana dopo Pasqua tra Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa al Piazzo. Ad accomunare le bandiere di Milan e Juventus, come hanno detto loro stessi scherzando sulla loro carriera comunque carica di vittorie, c’è un rimpianto: «Con l’Italia c’ero nel 1978 in Argentina, c’ero nel 1980 agli Europei. Mancavo nel 1982 quando abbiamo vinto» ha cominciato Bettega. «Che cosa dovrei dire io?» ha ribattuto Maldini. «Presente nel 1990, nel 1994, nel 1998 e nel 2002. Ho saltato solo il 2006...». Gli aneddoti sono proseguiti per tutta l’inaugurazione e anche dopo, quando Tommasi e Maldini, insieme ai curatori della mostra Alessandro Alciato (giornalista biellese di Sky Sport) e Gabriele Pinna (Eco di Biella), hanno cenato accolti dal ristorante La Lira di via Dante. Roberto Bettega è presente anche con

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una delle sue maglie, chiesta in prestito alla galleria degli ex voto di Oropa, oltre che nelle fotografie dell’archivio di Sergio Fighera che ricordano l’estate del 1980 quando la Nazionale preparò gli Europei tra Pollone e lo stadio La Marmora. Stadio che allora non aveva ancora preso anche il nome di Vittorio Pozzo, personaggio a cui è dedicata una sezione speciale della mostra. Tra le maglie dei campioni, oltre cinquanta provenienti dalla collezione diAlessandro Alciato, e le storie legate ai protagonisti del pallone, c’è anche un per-

corso tra le foto storiche più belle della carriera del commissario tecnico originario di Ponderano, selezionate dall’Archivio Pozzo, custodito dall’Archivio di Stato di Torino, cui si aggiungono numerosi cimeli tra coppe vinte e documenti storici, anche in chiave biellese. Per facilitare la visita ai bambini, è stato pensato un percorso ad hoc per riuscire a trasmettere al meglio la storia del ct più vincente di sempre (due Mondiali e un’Olimpiade tra il 1934 e il 1938). Grazie al nipote Piervittorio Pozzo, è presente in mostra anche un piccolo


pezzo dell’aereo che trasportava il Grande Torino, che si schiantò contro Superga il 4 maggio 1949. Fu proprio Pozzo a dover riconoscere tutte le vittime, evitando lo strazio alle famiglie. La mostra è stata pensata soprattutto per i più giovani. Le visite nelle scuole dei grandi campioni del mondo del calcio (tra coloro che hanno confermato la loro presenza Ciro Immobile della Lazio e Giuseppe Rossi del Genoa), assieme alla

visita della mostra, si muovono in questa direzione e vogliono essere un’importante opportunità di crescita. Per le scuole primarie e secondarie, per i settori giovanili delle società di calcio o per gruppi, sono previste visite guidate su appuntamento anche in settimana. Per avere informazioni in merito, occorre scrivere all’indirizzo email calciodeicampioni@ palazzoferrero.it o contattare il numero 388.5647455. Per tutti gli altri visitatori,

la mostra sarà aperta fino all’8 aprile con i seguenti orari: il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; ci saranno due aperture straordinarie domenica 1 aprile (Pasqua) e lunedì 2 aprile (Pasquetta). L’ingresso è gratuito fino ai 16 anni (ridotto 4 euro, dai 17 ai 22 anni), mentre il biglietto intero costa 5 euro per la visita nei due palazzi. La biglietteria è a Palazzo Ferrero, dove inizia la mostra.

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In collaborazione con ARCHIVIO DI STATO DI TORINO

Comitato Piemonte Valle d’Aosta FIGC/LND

Comitato Biella FIGC/LND

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Foto ricordo della vittoria del 2014: la squadra al completo e il futuro capitano Niccolò De Vico con il trofeo

Un successo, tante imprese sfiorate Coppa Italia story, tutti i precedenti rossoblù di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro e archivio Pallacanestro Biella

Una volta in B1, cinque nella competizione principale, tre (con l’edizione 2018) in quella di A2: la caccia di Biella alla coccarda tricolore, i successi sfiorati e quell’unica volta in cui alla fine della partita si è alzato al cielo il trofeo. La buona notizia è che non c’è la Virtus Bologna. Quella cattiva è che non c’è nemmeno Treviso, con cui di norma i rossoblù compiono imprese, o almeno ci vanno vicini. L’Eurotrend Biella è all’ennesima tappa di una storia, quella tra i colori rossoblù e la Coppa Italia, che è ormai fatta di una lunga sequenza di partite e di emozioni, inclusa la vittoria del 2013/2014 in finale contro Trento. Questa è la terza partecipazione al trofeo di A2, a cui si sommano cinque presenze in quella “dei grandi” (con una semifinale come risultato migliore, nel 2008 e nel 2010) e una final four in quella di B1. E se non bastasse, ci sono anche le edizioni in cui ai nastri di partenza c’era la vecchia Libertas, a cominciare dalla primissima edizione in assoluto di questa competizione. Correva l’anno 1968. Bologna, si diceva: con la Virtus per ben due volte è stato l’ultimo tiro a decidere

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le sorti di una partita. Nel 2000/2001 la Fila Biella invitata alla tavola delle grandi in quanto leader della regular season di A2. Nei quarti le tocca la Kinder del grande slam prossimo venturo. Biella la affronta con coraggio e con classe.

E arriva a pochi secondi dall’impresa di buttarla fuori dalla competizione. Ma Soragna butta sul ferro il tiro libero del +3 e sul capovolgimento di fronte una schiacciata di Rashard Griffith porta la partita ai supplementari dove la scala di


valori torna a essere rispettata. L’altro incrocio è storia recente: il canestro del +1 di Guido Rosselli, l’ultimo possesso che comunque è in mani rossoblù, il tentativo di Mattia Udom che si schianta contro la difesa, la delusione dipinta sul volto di Mike Hall. Era solo l’anno scorso, a esultare furono Ale Ramagli e i suoi che poi fecero grande, o meglio piccolo slam, aggiungendo al successo in coppa la promozione in campionato. Anche con Treviso gli incroci sono stati due. Quello del 2017 ha portato Biella alla finale, dopo una partita tenuta mirabilmente sotto controllo. Quello del 1998 fu la prima partita rossoblù nella pallacanestro professionistica: la Benetton campione d’Italia contro la terza promossa dalla B1 i un primo turno a eliminazione diretta. All’andata al PalaScatola fu un incredibile +19 per i rossoblù, con il pubblico che si spellò le mani per Joseph Blair, Nate Erdmann e per il solito Minessi. Al ritorno la Treviso di Obradovic ribaltò la situazione, infliggendo un +30 a Biella. Ma chi c’era quella sera difficilmente dimenticherà un’emozione fortissima. Tra le rivali multiple dei rossoblù in coppa si aggiungono anche Capo d’Orlando e Cantù. I siciliani sono stati sconfitti due volte, prima nei quarti di finale del 2008, quando era reduce da un girone d’andata chiuso al secondo posto, con Bell, Elder e Pinkney che fecero meglio di Gianmarco Pozzecco, ritrovato poi da allenatore nella finale 2013/2014 e sconfitto un’altra volta. Con Cantù il bilancio è 1-1: successo 70-65 nel 2010 con 17 punti di Pietro Aradori e 15 di Luca Garri (poi in semifinale arrivò la sconfitta contro Avellino) e ko

senza appello nei quarti del 2011, quando i rivali brianzoli passarono 86-57. Tra le curiosità c’è quella di trovarsi di fronte subito al primo turno non solo uno storico ex come Tommaso Raspino ma anche un plurivincitore del trofeo: l’ex capitano rossoblù ha già due successi in

bacheca, il primo nell’allora Coppa Italia di Dna, l’ex B1, vinta con la Paffoni Omegna contro la Pms Torino e dopo aver superato Trento in semifinale, il secondo con la canotta numero 8 dell’Eurotrend Biella, nello storico 100-90 ai supplementari ancora contro Trento.

Panoramica da una metà campo all’altra durante la finale dell’anno scorso. In alto la delusione di Mike Hall dopo la sconfitta all’ultimo tiro

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«BIELLA IN SCENA»: i grandi nomi di febbraio Stefano Bollani, pianista acclamato a livello internazionale, sarà a Biella lunedì 19 febbraio alle 21 al teatro Odeon con il concerto intitolato: «Arrivano gli alieni». Un omaggio all’arte dell’improvvisazione, più che un tradizionale concerto al pianoforte. Il 23 febbraio al teatro Sociale arriva, invece, Antonio Ornano, già comico di Zelig e ora di Colorado, con lo spettacolo «Horny», l’ideale prosecuzione di Crostatina Stand Up, un monologo dal ritmo incalzante e senza orpelli scenografici o travestimenti. Horny è un uomo adulto che ancora non sa cosa aspettarsi dalla vita, tra emozioni e imperfezioni. Con lo spettacolo teatrale «Piccoli crimini coniugali» di Éric-Emmanuel Schmitt sarà al Sociale anche Michele Placido, il 26 febbraio (ore 20,30), con Anna Bonaiuto. Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti. Un sottile, brillante gioco al massacro a due voci inventato dal drammaturgo più amato d’oltralpe. Prevendite: presso Cigna Dischi e Paper Moon a Biella e Il Contato del Canavese a Ivrea e online (www.ilcontato.it).

Gli ultimi appuntamenti del CARNEVALE Dopo la Folle notte al Piazzo e la sfilata di maschere e carri di Chiavazza, a Biella il Carnevale prosegue il 18 febbraio a Pavignano (ore 14,30 al centro sportivo in via Rappis) con una festa dedicata ai bambini con giochi e merenda; in Riva (ore 12 in piazza San Giovanni Bosco) con la distribuzione della fagiolata benefica e a Cossila San Grato (ore 14,30 al campo sportivo in strada Garella), anche in questo caso con la fagiolata benefica. Il Carnevale Cossatese 2018, invece, è ancora in pieno svolgimento e il fine settimana clou sarà a fine mese con il Carnevale dei bambini sabato 24 febbraio (ore 14,30 presso la palestra della scuola media Leonardo Da Vinci di Cossato) e con la sfilata nel centro del paese dei carri allegorici a cura della Pro loco Cossatese che si terrà domenica 25 febbraio. Gli altri appuntamenti in maschera a Cossato sono: il 18 febbraio al Parlamento e il 4 marzo alla Croce Rossa Italiana.

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RUBRICA INTERVISTA ROSSOBLÙ

a cura di Luca Rosia

UN AMERICANO A BIELLA Dalle Marche al Piemonte, mille chilometri, andata e ritorno. A volte il destino regala intrecci inattesi, come quello tessuto nell’ultima trama della carriera di Tim Bowers, la scorsa stagione miglior giocatore a Est per punti realizzati con la canotta di Jesi e quest’anno, inserito a misura nel nuovo team di coach Carrea, di nuovo sul parquet del PalaTriccoli da avversario, in Coppa Italia. L’americano di Biella, il nuovo americano è pronto a dosare calma ed esperienza al servizio dell’Eurotrend nei mesi più intensi e decisivi della stagione, anche in chiave Playoff. Nella copertina di Time Out di febbraio veste, da italiano d’adozione al cento per cento (è in Italia dal 2009) i panni di un memorabile Alberto Sordi in un film cult - tra i cento da salvare - della storia del cinema vissuta anche oltre confine. Italiano dalla testa ai piedi quindi, con le nostre sane e pazze abitudini impresse al centro del suo mondo, in un mese che per Pallacanestro Biella è più dei precedenti tinto dal tricolore. Col suo rapido scandire, febbraio in casa rossoblù passa dal Forum con un bel carico di punti per allungare la stagione e anticipa le emozioni di inizio marzo della Final Eight, appunto, di Coppa Italia.

ra tre settimane prima dell’appuntamento di Jesi, ci sarà tempo per pensarci».

Sogniamo tutti i Playoff. Per raggiungerli, come bisogna affrontare i prossimi mesi? «Lo stesso discorso della Coppa Italia vele per il traguardo dei Playoff. Manca molto tempo. Dobbiamo concentrarci su un avversario per volte, giocare sempre uniti, seguire il nostro gioco e allenarci duramente per affinare il collettivo e migliorare i punti deboli. Il calendario ci presenta tante sfide difficili, ma se le affronteremo nel modo giusto e, soprattutto, giocheremo di squadra potremmo toglierci altre soddisfazioni da qui fino a fine stagione».

Allora Tim...dopo tutti questi anni in Italia, cosa ti piace di più del nostro Paese? «L’Italia, a differenza degli altri Paesi, è una nazione ricca di storia, cultura e con ottimo cibo. Queste caratteristiche le ritrovi in ogni regione, da nord a sud. Inoltre l’Italia punta molto sulla moda: qui puoi trovare vestiti di marche importanti in ogni città. L’Italia è un Paese che amo». Hai giocato a Jesi la passata stagione, che differenze hai trovato con Biella? «Le due città sono molto simili, entrambe tranquille è con poco svago. Questo mi permette di concentrarmi solo sul lavoro. Per quanto riguarda la differenza tra le squadre, Jesi aveva molti giocatori giovani senza esperienza nella categoria, mentre qui a Biella i giovani nonostante l’età hanno tutti avuto almeno un anno di esperienza nel campionato di A2». A inizio marzo giocheremo in Coppa Italia... Con quali aspettative? «Siamo contenti di aver raggiunto la Final Eight ma ora dobbiamo concentrarci sul presente per migliorare come squadra partita dopo partita. Mancano anco-

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Biella Next, sotto il segno dell’orsetto Nasce il progetto di collaborazione sportiva con altri club di Giampiero Canneddu, fotografie di Alberto Tesoro

Già tre le società aderenti (Trivero, Cameri e Ticino Basket): i giovani giocatori continueranno a vestire la maglia della squadra di appartenenza che però sarà coadiuvata dallo staff tecnico e amministrativo di Pallacanestro Biella. Al centro del logo c’è sempre un orso, ma quello di Biella Next ha l’espressione e il sorriso di un cucciolo: nulla di più adatto per un progetto speciale che si rivolge agli atleti più giovani, mirando a farli crescere dal punto di vista sportivo ma - come è nel dna di Pallacanestro Biella - anche da quello umano. E per farlo, non dovranno necessariamente vestire il rossoblù ma potranno continuare a militare nella loro società di appartenenza che però sarà supportata sia dal punto di vista tecnico sia amministrativo dal club del capoluogo. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi in una conferenza stampa a Città Studi e si annuncia come la principale novità della stagione per il vivaio rossoblù. Le società che aderiranno al progetto sceglieranno di condividere la programmazione e lo sviluppo del per-

corso tecnico dei propri atleti, con l’intento di elevare la qualità del lavoro dando la possibilità ai giovani praticanti il gioco del basket di crescere e migliorare.

Ciascuna società che aderirà al progetto continuerà a operare mantenendo la propria identità, supportata tuttavia sia dallo staff tecnico sportivo di Pallacane-

La presentazione del progetto Biella Next. In alto minibasket in piazza del Monte in Riva con Rattalino e Sgobba

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stro Biella per la gestione degli atleti, che saranno seguiti da vicino dai tecnici del Club laniero, sia dallo staff amministrativo per gli aspetti di gestione, comunicazione e marketing rappresentando il loro punto di riferimento. Tre sono per ora le realtà aderenti: Trivero Basket, Scuola Basket Ticino e Cameri Basket. «I giovani che militeranno nelle società “Biella Next”» commenta il responsabile del settore giovanile rossoblù Federico Danna «verranno seguiti in maniera diretta sia dagli allenatori e istruttori della squadra in cui militano sia dallo staff tecnico di Pallacanestro Biella che collaborerà nel loro sviluppo atletico e sportivo, tutto ciò per costruire un serbatoio di giovani sul territorio che possa crescere, ponendoci molto volentieri come sostegno e punto di riferimento. Pallacanestro Biella ha sempre creduto che lo sviluppo di rapporti forti di collaborazione tra le diverse realtà che si occupano di basket giovanile sia un elemento fondamentale per avviare reali progetti di crescita comune e di superamento delle difficoltà che l’attività giovanile incontra ogni giorno». «Siamo orgogliosi» aggiunge il dirigente responsabile del settore giovanile rossoblù Giuliano Zignone «che alla nostra chiamata abbiano risposto già positivamente tre società che, superando con il buon senso ogni problema tecnico e fuori da ogni diffidenza, hanno accettato di condividere con noi questo esperimento

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che siamo certi porterà reciprocamente grandi soddisfazioni. Con questi tre club viene a crearsi un polo sinergico di circa 450 atleti di età compresa fra i 6 e i 20 anni che costituisce una grande risorsa per offrire a questi giovani un percorso ottimale di crescita». C’è orgoglio anche nelle parole di Filippo Barberis Organista, presidente di Trivero Basket. «La nostra giovane società, nata solo dodici anni fa, ha sempre visto Pallacanestro Biella come un punto di riferimento importante per il nostro sport. Abbiamo cercato di facilitare ogni tipo di cooperazione con l’obiettivo di offrire ai nostri giovani atleti più meritevoli e con particolari capacità tecniche la possibilità di crescere in un ambiente più stimolante e professionale. Con Biella Next questa sinergia di intenti viene formalizzata in un progetto che ci darà certamente un aiuto ed una marcia in più per lavorare meglio sul nostro territorio». Il logo di Biella Next, con l’orsetto nel centro, sarà un simbolo di fratellanza e di appartenenza alla #BiellaFamily e verrà

applicato su tutte le divise e sul materiale sportivo. Sarà anche accompagnato dal logo del primo sponsor del settore giovanile, Banca Sella, da sempre sostenitore delle attività del vivaio del club.

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Divisi tra campionato e Coppa Italia Laganà al Forum. E poi la trasferta per la Final Eight di Jesi di Giampiero Canneddu, fotografia di Alberto Tesoro

Inizia l’ultimo terzo di regular season. E c’è lo stop al campionato per consentire alle otto migliori dell’andata di contendersi la coccarda tricolore. Per Biella è il terzo tentativo su cinque stagioni in A2. 21ª giornata, domenica 11 febbraio Eurotrend Biella - Benacquista Latina Biella Forum, ore 18.00 Gli ex Marco Laganà (a Biella dal 2010 al 2014) B.J. Raymond (a Biella nel 2014/2015) Così all’andata Benacquista Latina-Eurotrend Biella 81-86 (Laganà e Raymond 16; Bowers 22, Ferguson 20) La data: 29 aprile 2015 L’Angelico Biella gioca gara-3 del primo turno di playoff contro Treviglio senza B.J. Raymond che ha l’autorizzazione del club per partire verso gli Stati Uniti perché possa partecipare ai funerali del nonno. I rossoblù, già privi di Alan Voskuil, riescono comunque a superare la squadra di Marino e Rossi e a qualificarsi per il turno successivo e per il derby contro Casale.

22ª giornata, domenica 18 febbraio Soundreef Siena - Eurotrend Biella PalaEstra di Siena, ore 18.00 Gli ex Andrea Monciatti (coach delle giovanili di Biella fino al 2015) Così all’andata Eurotrend Biella-Soundreef Siena 75-57 (Ferguson 24, Tessitori 17; Turner 16, Ebanks 14) La data: 5 dicembre 2006 Sono anni in cui è raro vedere sconfitte di Siena in campionato. Una di queste arriva al PalaScatola, un 7472 per la squadra di Dean, Coppenrath, Gaines e Daniels contro quella di Kaukenas, Sato, McIntyre e Stonerook. A essere decisivo un canestro di Pascal Roller a 14 secondi dalla sirena per far scoppiare gli spalti di via Paietta. 23ª giornata, domenica 25 febbraio Eurotrend Biella - Moncada Agrigento Biella Forum, ore 18.00 Gli ex Albano Chiarastella (ad Agrigento dal 2011 al 2017) Così all’andata Moncada Agrigento-Eurotrend Biella 74-82 (Evangelisti 17, Lovisotto 16;

Ferguson 30, Tessitori 15) La data: 30 novembre 2014 Sono passate poche ore dalla scomparsa di Gabriele Fioretti quando Biella è chiamata a scendere in campo per un match di campionato contro Agrigento: la squadra rossoblù dedica al suo general manager una prestazione da incorniciare, un successo 99-71 con 33 punti di Voskuil e 17 di Tommy Laquintana.

Coppa Italia A2, venerdì 2 marzo Eurotrend Biella - Apu Udine PalaTriccoli di Jesi, ore 15.30 Gli ex Tommaso Raspino (a Biella dal 2005 al 2014) La data: 3 agosto 2005 Nella sede di Pallacanestro Biella aspettavano un fax nella notte: era quello con il contratto rinnovato e firmato con Jacob Jaacks con cui c’era un accordo sulla parola. Invece la sorpresa: il lungo si accasa a Udine, tra la rabbia dei rossoblù. Rabbia che si appianò dopo che Jaacks prese l’auto e percorse 500 chilometri per spiegare al club le sue ragioni e chiedere scusa.

Coppa Italia A2, sabato 3 marzo vincente Biella/Udine vincente Trieste/Tortona PalaTriccoli di Jesi, ore 18.15 Coppa Italia A2, domenica 4 marzo Finale PalaTriccoli di Jesi, ore 20.00

24ª giornata, domenica 11 marzo Metextra Reggio Calabria - Eurotrend Biella PalaCalafiore Reggio Calabria, ore 18 Gli ex nessuno Così all’andata Eurotrend Biella-Metextra Reggio Calabria 82-80 (Ferguson 23, Bowers 17; Pacher 23, Fabi 17) La data: 11 dicembre 2017 Lorenzo Caroti, playmaker della Viola Reggio Calabria da due stagioni dopo l’esperienza nelle giovanili a Cecina, partecipa al raduno dei giovani prospetti chiamati in Nazionale da coach Meo Sacchetti per due giorni di stage. Con lu anche il rossoblù Amedeo Tessitori e il doppio ex Marco Laganà.

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Muoversi con leggerezza L’auto e la mobilità: ieri, oggi e domani di Francesca Fossati, fotografie d’archivio

Approda a Biella Piazzo la mostra interattiva che aiuta a immaginare il futuro dell’automobile, tra innovazione e mobilità sostenibile. Dopo il successo ottenuto al Museo nazionale dell’automobile di Torino, con oltre 60 mila visitatori, «Muoversi con leggerezza» è ora a Palazzo Ferrero, esposta e gestita dall’Università popolare biellese con un cameo dedicato al pilota biellese Carlo Felice Trossi. Sarà visitabile fino all’8 aprile 2018. Un progetto di divulgazione scientifica e tecnologia interattiva che diventa itinerante e che rientra appieno nelle strategie informative, formative ed educative dell’Università popolare biellese che mette a disposizione gli spazi per accogliere gli strumenti utili a far capire al pubblico la necessità di una mobilità sicura e sostenibile. Il percorso, ideato da Experimenta della Regione Piemonte con la collaborazione del Museo nazionale dell’automobile di Torino (Mauto), è composto da sette installazioni ciascuna delle quali, con un approccio interattivo e didattico, illustra i temi fondamentali da affrontare nella progettazione di

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un’automobile: la sicurezza, l’affidabilità, i motori, i materiali, i consumi, le emissioni, le tecnologie elettroniche e informatiche, il comfort e il riciclo. Uno spazio è dedicato al pilota-gentiluomo biellese Carlo Felice Trossi (19081949) che della passione per le automobili riuscì a fare una professione: il Mauto, infatti, ha messo a disposizione due vetture. La prima è una vetturetta da ragazzi dell’Isotta Fraschini del 1934 che fu modificata e trasformata da Trossi e dall’ingegner Cattaneo per farla diventare da corsa; la seconda è un prototipo fuel cell a idrogeno realizzato dagli studenti del Team H2politO del Politecnico di Torino per la partecipazione alla Shell Eco-Marathon. Le nuove generazioni possono in questo modo capire le visioni in due periodi della locomozione ben distinti: quello del Conte Trossi dove si mirava ad aumentare la potenza e le prestazioni del motore e quello dello studio del Politecnico il cui scopo è ridurre i consumi attraverso l’uso di energie alternative e lo studio aerodinamico dei materiali e dei pesi della carrozzeria. Nell’ambito della convenzione per l’alter-

nanza scuola-lavoro tra l’Università popolare e gli istituti superiori Quintino Sella e Eugenio Bona questa mostra è anche un’opportunità per gli studenti che accompagnano i visitatori nel percorso. Per informazioni: Palazzo Ferrero, Corso del Piazzo 29, Biella. Orari: venerdì 15-19; sabato, domenica e festivi (anche Pasqua e Pasquetta) 1013/15-19. Tariffe: biglietto intero 5 euro, ridotto 4 euro, gratuito per i minori di 14 anni e i possessori della Torino + Pieonte Card e dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte. Per le scuole: visite guidate e laboratori 3 euro a persona.




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