Indicatori eas CVM

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Progetto EaS EuropeAID:

COSTRUIRE UNO SVILUPPO POSSIBILE

Verso un SISTEMA REGIONALE di EaS nelle Marche


Perché un Sistema di EaS Marchigiano? Per Associazioni ed ONG: • per avviare dialoghi • per permettere agli attori di condividere definizioni di educazione/i • per riflettere su ciò che si fa e per promuovere un processo continuo di ricerca di qualità • per pervenire ad una descrizione chiara della qualità da raggiungere, pur all’interno di un approccio alla valutazione partecipativo e negoziato • per dare vita ad una comunità che apprende, condivide e si trasforma; che condivide problemi, oggetti di lavoro ed obiettivi, che possa essere efficace sia per effetto della massa critica che per lo sforzo di condividere e apprendere insieme Per la Regione e gli altri enti: • avere degl’indici di formulazione e valutazione dei progetti presentati


All’interno del primo seminario auto formativo del 18 dicembre si è lavorato in modo partecipativo a delineare un primo elenco di criteri di qualità, condivisi dagli attori implicati dal progetto della Regione Marche. I lavori di gruppo hanno prodotto una prima mappa grezza di cosa si intende per EAS e di cosa si intende per processi di miglioramento della qualità dell’EAS.


PERCHE’ COSTRUIRE UNA RETE ? PROBLEMI reali che rendono necessaria e utile una Rete nella Regione Marche MANCANZA DI STRUMENTI DI CONOSCENZA RECIPROCA Auto­referenzialità Poca comunicazione interna ed esterna • MANCANZA DI COORDINAMENTO Duplicazione degli interventi, molteplicità di iniziative Dispersione degli interventi e delle competenze Frammentazione • IMPATTO DEBOLE Scarsa efficacia Dispersione dei destinatari Scarso coinvolgimento dei destinatari Ristrettezza dell’ambito locale d’azione • SCARSO POTERE CONTRATTUALE (l’unione fa la forza) Difficoltà ad accedere a risorse (per es. fondi europei) Scarsa visibilità (dell’EAS, dei singoli, delle singole azioni) • ASSENZA DI UNA POLITICA di EAS • MANCANZA DI UN’IDEA CONDIVISA di EAS Mancanza di una strategia comune Scarsa coscienza comune degli obiettivi Difficoltà a scostarsi dalla propria identità • SCARSA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI (pubblici e privati) •


COS’ E’ PER NOI EAS ? A quali Problemi Sociali risponde l’EaS?

Quali elementi di Qualità caratterizzano l’EaS?

Disinformazione verso i problemi sociali Mancanza di responsabilità, partecipazione, senso civico Omologazione delle conoscenze Mancanza di senso critico Scarsità di prospettive per i giovani Non si vedono i legami tra Nord e Sud Perdita del senso di comunità, di legame tra le persone Degrado Ambientale Paure verso il diverso Mercificazione della persona Mancanza di consapevolezza sullo sfruttamento Indifferenza sulle scelte di consumo Stereotipi, conflitti Indifferenza sprechi

Misurabilità dei risultati Costruzione di un percorso partecipato tra attori e destinatari Continuità e sosytenibilità (motivazionale ed economica) Riproducibilità Fruitori che si trasformano in promotori/ coinvolgimento dei migranti Percezione di un destino comune Finalizzare l’azione al cambiamento Approccio processuale e non statico (ricerca continua) Incontro e conoscenza diretta con le persone, con la Natura Partire dal locale per arrivare al globale Formazione dei formatori ed esperienza delle ONG Competenze metodologiche


COS’ E’ PER NOI EAS ? A quali Problemi Sociali risponde l’EaS?

Livello Locale: quale modello di sviluppo? Quali relazioni costruire? Accoglienza, immigrazione, integrazione ed inclusione

Quali elementi di Qualità caratterizzano l’EaS?

Progetti costruiti in rete Attualizzazione elle tematiche proposte Approcci partecipativi, concreti, dinamici Coinvolgimento dei beneficiari nell’elaborazione dei percorsi Livello globale: quale modello di sviluppo costruire? Scambio delle buone prassi Mancato rispetto dei diritti: sociali, Coinvolgimento delle agenzie civili, ambientali, iniqua educative e loro operatori (locale) distribuzione delle risorse Valorizzazione/ascolto/rispetto/con Esclusione sociale fronto (globale) Conoscenza delle diversità e Linguaggio appropriato – incisivo integrazione (stereotipi e (non tecnicismi) intolleranze) Mobilitazione delle comunità locali Conflitti interculturali (mass media) Indifferenza Legittimazione di enti (politici, pubblici) Attenzione all’altro: accoglienza, integrazione, solidarietà, diritti


Tabella di comparazione tra i criteri di qualità individuati in 5 regioni italiane all’interno del progetto “Verso un sistema nazionale per l’EaS” finanziato dal MAE e quelli individuati dal gruppo di lavoro marchigiano nel seminario di dicembre 2009 Criteri per un’EaS di qualità

Elementi di qualità nei progetti EaS emersi nel lavoro in 5 regioni

Elementi di qualità emersi nel lavoro del gruppo marchigiano del seminario di dicembre 2009

1. Rende protagoniste le persone del loro percorso di crescita e di consapevolezza

1.1. il progetto mette al centro della sua proposta il soggetto che apprende, le sue caratteristiche e i suoi bisogni e ne valorizza competenze e punti di vista

Costruzione di un percorso partecipato tra attori e destinatari Coinvolgimento dei beneficiari nell’elaborazione dei percorsi Approcci partecipativi, concreti e dinamici

1.2 Il progetto promuove “qualità dinamiche” (competenze chiave) quali l’autonomia critica, il senso di responsabilità, la capacità di prendere decisioni e di agire anche in condizioni d’incertezza

Approccio processuale e non statico

2. Promuove l’integrazione dei saperi e delle metodologie, per costruire nuove conoscenze

2.1 Il progetto, se è svolto Coinvolgimento delle in contesto d’istruzione agenzie educative e loro formale, propone percorsi operatori (locale) trasversali, interdisciplinari o pluridisciplinari a seconda dei problemi e dei temi trattati creando contesti in cui siano valorizzati diversi saperi e competenze, assieme alla consapevolezza sui loro limiti


2.2 Il progetto si sviluppa intorno a “problemi” definiti e costruiti dai soggetti partecipanti e adeguati, quindi, alla loro età e interessi attraverso metodologie cooperative e interattive

Linguaggio appropriato – incisivo (no tecnicismi) Competenze metodologiche Incontro e conoscenza diretta con le persone, con la “natura”

2.3 Il progetto valorizza Valorizzazione/ascolto/ris le diversità e le differenze petto/confronto (globale) (dei partecipanti, dei punti di vista sul problema) come una risorsa per ricercare soluzioni interculturali e sostenibili 3. Permette di comprendere e “vedere le connesioni” che esistono sui grandi problemi che la comunità internazionale deve affrontare per uno sviluppo umano e sostenibile

3.1 Il progetto mette in evidenza l’interdipendenza planetaria tra gli uomini, le culture, gli stati, il Nord e il Sud del Mondo, tra i fenomeni locali e quelli globali

Obiettivo: percezione di un destino comune Partire dal locale per arrivare al globale

4. Incoraggia ad agire come cittadini a livello individuale e collettivo per operare cambiamenti

4.1 Il progetto promuove riflessioni, azioni e comportamenti per la costruzione di una cittadinanza attiva ed estesa a tutto il pianeta e ricercala consapevolezza degli effetti globali sulle azioni locali e viceversa

Fruitori che si trasformano in promotori Finalizzare l’azione al cambiamento Attualizzazione delle tematiche proposte

5. Mette in contatto i territori e le persone del nord e del sud del mondo per un apprendimento reciproco e per instaurare relazioni di solidarietà e scambio

5.1 Il progetto interagisce Mobilitazione delle con il territorio e si comunità locali e dei propone di affrontare mass media tematiche significative per lo sviluppo e le relazioni tra Sud e Nord del Mondo


6. Cerca d’influenzare le politiche economiche, sociali ed ambientali nazionali ed internazionali affinché siano politiche più giuste, sostenibili e basate sul rispetto dei diritti umani

5.2 Il progetto si realizza nel parternariato qualificato con attori diversi

Coinvolgimento dei migranti nell’EaS Progetti costruiti in rete

6.1 Il progetto accompagna un percorso di crescita sociale: si fonda su un’accurata analisi del pregresso, identifica chiaramente l’innovazione apportata e si pone in un’ottica di sostenibilità a lungo termine

Continuità e sostenibilità (motivazionale ed economica)

6.2 Nel progetto permette di esplicitare in modo chiaro ed inconfondibile la missione la vision degli attori della società civile che lo promuovono

Legittimazione di enti pubblici


Nel costruire un sistema di indicatori di qualità vi sono livelli diversi di cui bisogna tener conto: vi è il piano della teoria e vi è il piano dei fatti, della realtà. Come articolare e mettere in risonanza, in accoppiamento questi due piani?

Il Quadro di riferimen to La Teoria

I criteri

Gli indicator i

I descrittori

La realtà

In questo schema, si utilizza il concetto di indicatore per il livello intermedio di incontro tra teoria e realtà. In questo senso gli indicatori sono già proposizioni circoscritte, ma ancora troppo astratte per metter capo ad osservazioni puntuali, pur avendo il pregio di poter essere condivise in modo più generale e applicabili a molti contesti; inoltre debbono essere in numero limitato altrimenti non sono “maneggevoli”. Il termine di descrittore (o indizio)è usato per proposizioni che indicano operazioni e fatti osservabili. Per questo i descrittori sono sicuramente più numerosi, più “locali” e più contestuali (e quindi possono descrivere meglio le diversità delle singole situazioni).


Proposta di un piano di lavoro per la costruzione del Sistema Regionale di EaS 1

Assunzione come base di riflessione e lavoro della Carta della Qualità per l’EaS elaborata all’interno del progetto “Verso un sistema nazionale di EaS” adottata nelle 5 regioni coinvolte dal progetto: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania)

2.

Costituzione di un gruppo di lavoro che: a. sulla base del monitoraggio dei progetti EaS nelle Marche (a cura del SOS Missionario) individui 4 – 5 studi di caso da esaminare attraverso il SIQ (indicatori e descrittori) per testare la sua effettiva efficacia ( maggio ­ settembre) b. Elabori un questionario da sottoporre agli utenti delle attività di Ass. e ONG in sintonia con il SIQ Condivisione dei risultati all’interno di un incontro formativo della rete marchigiana (o quanto meno dei partners dei 2 progetti Eas Regione Marche­Ue) e riformulazione su base territoriale della Carta della Qualità per l’EaS (ottobre) Pubblicazione finale del SIQe dei documenti del percorso (novembre) Convegno Regionale divulgativo (dicembre/gennaio)

3.

4. 5.


“Se vuoi arrivare primo, corri da solo Se vuoi andare lontano, cammina con gli altri” “Il Sapere è come un Baobab: nessuno lo può abbracciare da solo”


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