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LA PAROLA ALL’ESPERTO: Tecnologia blockchain per l’agrifood

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CHIEDETELO A

CHIEDETELO A

Tecnologia BLOCKCHAIN per l’agrifood

La tecnologia blockchain per l’agrifood è un’opportunità o una tendenza ancora da valutare? Lettura critica di un fenomeno in essere e delle sue potenzialità

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Giuseppe L. Pastori - Tecnologo Alimentare

L’idea di informatizzare le transazioni in modo sicuro e permanente era inizialmente legata al mondo della finanza e delle criptovalute: due sistemi considerati da alcuni come un tentativo di fare soldi facili o in modo fraudolento e da altri come una rivoluzione in campo economico, che non poteva che svilupparsi ai tempi di internet e di cui non potremo fare a meno nel futuro che abbiamo già delineato. Sta di fatto che questo scenario ha aperto la strada al concetto di tecnologia blockchain. Si tratta sostanzialmente di un modo per archiviare e condividere informazioni attraverso una rete di utenti in uno spazio virtuale aperto, che tenga traccia di ogni singola transazione tra le parti perché siano facilmente verificabili in futuro, senza pericolo che siano modificate e soggette a contestazione. L’insieme cioè può essere considerato come un database, anche se diverso dai modelli tradizionali. Le informazioni contenute in una blockchain sono archiviate in una catena continua di blocchi. Ogni blocco contiene informazioni essenziali (ad esempio: transazioni commerciali, gestione del processo da uno stadio all’altro, informazioni relative ad aspetti qualificanti di una relazione) e un codice alfanumerico crittografico (chiamato hash) del blocco precedente. Per modificare le informazioni in qualsiasi blocco, è necessario apportare cambiamenti a tutti i blocchi successivi. Inoltre questa sorta di catena a blocchi è distribuita in modo che non sia archiviata su un singolo computer - e per questo vulnerabile, ma su una rete di computer diversi chiamati nodi dove tutti hanno la stessa chiave, così che l’intervento su un determinato nodo comporti la modifica su tutti gli altri. Nei database tradizionali, le informazioni sono archiviate su server centralizzati: qualsiasi database centralizzato può essere compromesso da hacker o modificato intenzionalmente da qualcuno senza dover essere per forza verificato. Ma non è il caso della tecnologia blockchain.

LE APPLICAZIONI DELLA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN AL DI FUORI DEI SISTEMI FINANZIARI

La tecnologia blockchain offre grandi potenzialità in diversi settori compreso quello agroalimentare [1-2]. In questo specifico contesto

Anche le micro, piccole e medie imprese possono beneficiare di questa viene vista principalmente come mezzo per una tecnologia: può aiutare tracciabilità innovativa a gestire meglio le catene e per ridurre i costi delle di approvvigionamento, transazioni commerciali assicurare che certi prodotti siano fatti con determinate materie, definire che oggi fanno ancora in parte affidamento su moinequivocabilmente i legami duli cartacei e richiedono con un territorio procedure amministrative complesse, anche se in parte telematiche. Le maggiori “Big Company” alimentari come Nestlé, Kraft-Heinz, Unilever e altre, già da alcuni anni si stanno impegnando per abbracciare questa tecnologia per la loro complessa supply chain e hanno inizialmente costituito un consorzio con IBM Food Trust per identificare le aree nelle quali la blockchain è destinata a portare i maggiori contributi, basati sulla piattaforma creata da IBM. Però anche le micro, piccole e medie imprese (PMI), che fanno della produzione di nicchia o ecosostenibile un elemento distintivo della propria proposta ma non trovano facile accesso

Esempio di Blockchain - Catena di approvvigionamento globale della carne di maiale

ALLEVATORE PRODUTTORE DISTRIBUTORE RIVENDITORE CONSUMATORE

INFORMAZIONE

Alleva e registra gli animali Processa e registra la produzione di carne di maiale Consegna la carne di maiale al dettagliante Vende la carne di maiale al consumatore

Rintraccia i dati di qualità tramite codice QR

Dati elettronici sensoriali e altre registrazioni accessibili per via elettronica (per esempio, controlli sanitari, diete, antibiotici, catena del freddo)

Banche dati elettroniche accessibili (blocchi)

La grafica illustra l’origine, lo stoccaggio e il flusso di informazioni mentre i prodotti a base di carne di maiale si spostano dall’allevamento e attraverso i canali di lavorazione e distribuzione ai consumatori. I consumatori generalmente accedono alla blockchain (informazioni archiviate in piattaforme basate su cloud) utilizzando i loro dispositivi portatili (es. SmartPhone) che riconoscono i codici di risposta rapida apposti sull’imballo di carne di maiale. Le informazioni accessibili ai consumatori nella blockchain della carne di maiale potrebbero includere gli antibiotici somministrati ai suini, la politica/registro ambientale dell’allevamento, il registro della sicurezza alimentare di chi trasforma e confeziona e dei rivenditori. Potrebbe anche includere informazioni specifiche sulla qualità della carne, come il contenuto di grassi, proteine o sale. Potrebbe includere una registrazione della dichiarazione di valore dell’azienda.

(Fonte – Elaborazione e traduzione da: Benjamin M., Thompson D. Blockchain and the pork chain…, op. cit. [7])

in tutti i canali distributivi per rivolgersi a un pubblico più vasto, possono beneficiare di questa tecnologia. Le filiere agroalimentari sono complesse e coinvolgono sempre un gran numero di attori: dai piccoli agricoltori, trasformatori primari e commercianti alle aziende di seconda trasformazione, distributori, rivenditori, fino ai consumatori. Questa complessità limita la tracciabilità dalla fattoria alla tavola, che è fondamentale per identificare i problemi legati alla sostenibilità nei sistemi agroalimentari, per evitare l’insorgere di problemi come le frodi, lo sfruttamento dei lavoratori in diverse parti del mondo, il degrado ambientale. È questo il motivo per cui anche le organizzazioni governative (UE, FDA) e non governative (come l’Agenzia dell’ONU per i Programmi di Sviluppo – UNDP [3]), esplorano i potenziali della tecnologia blockchain e ne definiscono i limiti in relazione alla loro natura di decentralizzazione, immutabilità dei dati e trasparenza nelle relazioni, a garanzia delle parti più svantaggiate perché i piccoli produttori non siano lasciati indietro. I sistemi di catene a blocchi sono particolarmente adatti a situazioni in cui è necessario conoscere una relazione di proprietà. Possono aiutare a gestire meglio le catene di approvvigionamento, assicurare che certi prodotti siano fatti con determinate materie prime e non con altre, definire inequivocabilmente i legami con un territorio. Possono anche permettere un tracciamento del prodotto ai fini di una più reattiva comunicazione nel caso ci sia un problema di sicurezza alimentare. Eppure anche se è ben lungi dall’essere la panacea per diversi problemi che interessano il settore e non ci si aspetta di trovare soluzioni di tracciabilità per ogni prodotto, potrebbe avere un impatto sostanziale in molte aree e rappresentare un’opportunità per le aziende che vogliono stare al passo con i tempi e interagire in modo posi-

Utilizzando un sistema blockchain, grazie ai registri distribuiti, è possibile memorizzare e rendere pubblica la cronologia completa e la posizione corrente dei prodotti alimentari

tivo con altri soggetti, che siano i loro fornitori o i consumatori. Per i consumatori, la tecnologia blockchain può fare la differenza. Leggendo un semplice codice QR con uno smartphone, fattori come la data di nascita di un animale, le pratiche di allevamento con l’uso controllato di antibiotici e le vaccinazioni, il luogo in cui è stato raccolto il bestiame, possono essere facilmente comunicati al consumatore, oltre a quanto già si trasmette con l’etichetta. In effetti l’etichetta ci fornisce delle informazioni sintetiche che richiedono espressamente un carattere distintivo di fiducia: cioè prendiamo atto che un determinato alimento ha una sua origine e una sua composizione perché obbligatoriamente la legge impone di riportare determinati elementi (come la denominazione di vendita, la lista degli ingredienti, una data di scadenza in autocontrollo, l’identificazione del produttore anche con il bollo CE nel caso di alimenti di origine animale, e altro), ma non abbiamo parametri oggettivi per essere sicuri di quello che troviamo scritto. La blockchain rende una catena di approvvigionamento più trasparente a un livello completamente nuovo. Un esempio riguarda proprio la tracciabilità. Sebbene un’azienda gestisca al suo interno la tracciabilità della produzione, nel caso ci sia un richiamo per una errata etichettatura o perché all’analisi quel cibo risulta contaminato, occorrono sempre diversi giorni per rintracciare tutti gli elementi della filiera (a monte e a valle dell’azienda che è responsabile della sicurezza di quel prodotto), fino anche ai fornitori delle materie prime. Utilizzando un sistema blockchain, grazie ai registri distribuiti, è possibile memorizzare e rendere pubblica la cronologia completa e la posizione corrente dei prodotti alimentari, oltre ad eventuali altre informazioni come certificazioni, dati dei test, indici della Carbon Footprint o relativi al packaging (riciclo, materiali a contatto, ecc.), disponibili facilmente in pochi secondi una volta resi pubblici. Durante un focolaio o il ritiro di un prodotto dal mercato, anche pochi giorni per gestire la rintracciabilità possono essere un’eternità, persino per le aziende più strutturate e che hanno precisi protocolli di food security. Un’azienda può salvare vite utilizzando le tecnologie blockchain: i prodotti contaminati possono essere rintracciati facilmente e rapidamente, mentre gli alimenti sicuri rimangono sugli scaffali e non accantonati al pari dei primi, per poi essere resi o avviati alle discariche. La blockchain consente inoltre di tracciare prodotti specifici in qualsiasi momento: ciò può aiutare a ridurre lo spreco alimentare e a contrastare le frodi nella vendita di beni con denominazioni di origine protetta. Può anche fornire i mezzi per verificare l’autenticità, l’origine e gli standard etici di beni e servizi, specie in termini sempre più attuali di sostenibilità ambientale e sociale.

I nostri attuali sistemi di tracciabilità hanno bisogno di molto lavoro e le tecnologie blockchain potrebbero essere l’evoluzione di cui si ha bisogno per semplificare le procedure

QUESTIONE DI TRASPARENZA (PUR CON QUALCHE LIMITE)

Però se la tecnologia blockchain per tracciare i bitcoin si basa sulla trasparenza, perché il sistema funziona come una rete aperta dove chiunque può interagire (anche se solo alcune persone certificate possono confermare le transazioni su di esse), quando viene applicata a un settore come quello alimentare può essere gestita solo a livello privato. Infatti alcuni dati e le informazioni societarie più sensibili – legate alla privacy – non possono essere accessibili a tutti e la decentralizzazione totale non lascia alle aziende stesse dei sufficienti margini di controllo. In effetti esistono anche blockchain private create da organizzazioni specifiche che per poter raggiungere i propri obiettivi di trasparenza verso il pubblico devono utilizzare delle piattaforme blockchain autorizzate e affidabili di terze parti. È il caso ad esempio di IBM e di altri numerosi attori che nel frattempo si sono proposti sul mercato. I nostri attuali sistemi di tracciabilità hanno bisogno di molto lavoro e le tecnologie blockchain potrebbero essere l’evoluzione di cui si ha bisogno per semplificare le procedure. Data la sua architettura, la tecnologia blockchain offre una soluzione conveniente sia per le PMI che per le grandi organizzazioni. Tuttavia, ci sono dei vincoli non trascurabili. La quantità di informazioni che possono essere elaborate è limitata. Dal momento che tutto è disponibile, diversi contratti tra organizzazioni dovrebbero essere assicurati per mantenere un certo livello di riservatezza. Occorrerebbe perciò trovare un equilibrio tra riservatezza e trasparenza. L’arena agroalimentare in effetti è piena di “segreti” e il modo in cui la tecnologia blockchain viene attualmente implementata sarebbe problematico per molte aziende alimentari. Per molti, è solo una soluzione alla ricerca di un problema.

Tuttavia, la sfida più importante per la tecnologia blockchain rimane la partecipazione. Nella distribuzione alimentare non tutte le aziende sono uguali e alcune possono esercitare il proprio potere più di altre. Una corretta adozione della tecnologia blockchain, seppur non basata su un rapporto fiduciario, richiede almeno – affinché funzioni – il coinvolgimento paritetico di tutte le organizzazioni partecipanti. I vantaggi della tecnologia blockchain possono essere diversi: • le identità digitali uniche create per ogni lotto di alimento forniscono un modo per risalire alla fonte e ridurre i richiami di prodotto; la visibilità “end-to-end” garantisce trasparenza • il sistema può contribuire a dare valore al marchio. Fornisce una maggiore visibilità e trasparenza dell’intero percorso della filiera dei prodotti agroalimentari per dare una piena credibilità al prodotto e rendere evidente l’affidabilità del marchio • certifica i prodotti per qualità e autenticità e garantisce la conformità agli standard normativi • riduce le intermediazioni e fornisce un accesso diretto ai mercati di agricoltori e allevatori, perché ottengano un giusto prezzo e li incoraggino ad adottare pratiche sostenibili. Tutto ciò si lega perfettamente alla domanda sempre crescente di sicurezza alimentare da parte dei consumatori che sono interessati a conoscere la storia dalla fattoria alla tavola per prendere decisioni informate sull’acquisto. Li solleva dai dubbi e dall’incertezza che nutrono nei confronti di determinati prodotti o marchi, fornendo le basi per creare una maggiore fiducia per tutti gli aspetti della filiera. Diventa anche un’esigenza di garantire alle autorità di qualunque ordine e grado una tracciabilità diretta e migliora le transazioni commerciali tra Stati a diverso ordinamento legislativo: si pensi ad esem-

pio alle relazioni UE-USA e al tracciamento 1. MIGLIORA LA TRACCIABILITÀ richiesto da FDA con il Food Safety Moderni- DEGLI ALIMENTI zation Act (FSMA) [4]. La tracciabilità degli alimenti è un elemento necessario nell’agroalimentare, ma le inforESEMPI DI IMPIEGO mazioni a riguardo sono spesso gestite solo DELLA BLOCKCHAIN all’interno della catena produttiva e distribuNELL’AGROALIMENTARE tiva. Tuttavia mentre le aziende tendono ad La blockchain può funzionare in vari modi essere riluttanti nel condividere determinate nell’industria alimentare. Ecco alcuni dei casi informazioni, i consumatori ne richiedono d’uso più redditizi che si possono incontrare. sempre di maggiori soprattutto in chiave di Mix personalizzati con prestazioni tecniche uniche.

Innovative food solutions

sostenibilità. La tracciabilità aiuta a verificare l’approvvigionamento etico delle materie prime e ad adottare pratiche agricole ecocompatibili per garantire la sostenibilità nelle filiere alimentari. Pertanto, le aziende possono sfruttare questo potere per aumentare la loro visibilità sulla linea di produzione e offrire una migliore qualità degli alimenti al mercato.

2. GARANTISCE LA SICUREZZA ALIMENTARE La sicurezza alimentare è un requisito altrettanto importante. I sistemi di tracciamento a blockchain aiutano a indirizzare i richiami tempestivi dei prodotti identificando le fonti di contaminazione dei cibi dovute a focolai di malattie o adulterazione. Ciò garantisce la sicurezza della salute pubblica.

3. ACCRESCE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI Applicata alla sicurezza alimentare, la blockchain può aiutare i consumatori ad avere più fiducia e ad acquistare tutti i loro prodotti senza preoccuparsi della contaminazione o di qualsiasi altro problema. La crescente richiesta da parte dei consumatori di trasparenza sul cibo che mangiano, richiede la responsabilità dei produttori di generare registrazioni sull’intera storia del prodotto e trasmetterla, utilizzando la tecnologia del codice QR: ciò aiuta a fornire informazioni trasparenti dalla fattoria alla tavola, oltre all’etichettatura del prodotto, perché contiene tutti i dati richiesti.

4. CONTRIBUISCE A SELEZIONARE I FORNITORI Un’altra cosa in cui la blockchain può aiutare è la selezione del fornitore. Nel settore alimentare, le aziende sono piuttosto competitive e vogliono sempre essere in prima posizione sul mercato. Ma la scelta del fornitore per le materie prime deve essere molto ponderata poiché ingredienti di bassa qualità si tradurranno solo in prodotti finiti di bassa qualità. Pertanto, utilizzando la blockchain nella catena di approvvigionamento possono connettersi con fornitori migliori, che garantiscono la provenienza della loro qualità. Può fornire anche informazioni chiare sull’origine delle materie prime, da trasmettere poi ai consumatori.

5. MIGLIORA LA GESTIONE DELL’INVENTARIO E SODDISFA LE ESIGENZE OPERATIVE C’è un termine nella catena di approvvigionamento chiamato “lead time”. Questo è il tempo che passa dall’inizio alla fine di un processo produttivo e tiene conto della disponibilità delle materie prime. Quindi, più breve è questo tempo, meglio l’azienda può gestire le proprie scorte. Ridurre i tempi di consegna è difficile con i metodi tipici e solo un piccolo numero di giganti della tecnologia può riuscirci (e non sempre). Tuttavia, con la blockchain nella catena di approvvigionamento alimentare, si può automatizzare il processo di produzione ed eliminare le discrepanze all’interno delle linee, soddisfacendo anche le esigenze delle operazioni quotidiane. Si possono anche ridurre le intermediazioni e tagliare le commissioni, riducendo in definitiva il prezzo finale per i consumatori. 6. RIDUCE IL RISCHIO DELLE FRODI E DELLE CONTRAFFAZIONI E GARANTISCE LA CONFORMITÀ DELLA QUALITÀ La blockchain può aiutare a sradicare l’aumento del numero di prodotti contraffatti. Dal momento che può tracciare tutti i pro-

dotti dalla fattoria e dalla fabbrica al consumatore, può garantire se il prodotto è autentico o meno, riducendo l’incidenza delle contraffazioni che vengono introdotte nel mercato, identificando la fonte del problema. Per questo il tracciamento blockchain può servire a valorizzare ulteriormente le specialità del territorio con marchio DOP IGP. La compilazione di tutti i L’allevamento del bestiame e le attività di trasformazione della carne diventano dati in report organizzati dimostra l’autenticità del prodotto. Un’unica fonte meno redditizie con il di verità aiuta negli auriscaldamento della terra, dit e nel raggiungimenma poiché il settore è di grande importanza economica all’interno del comparto agricolo dell’UE to delle certificazioni di qualità. Questo mette le organizzazioni in grado di si può dare slancio alla competere con le severe produzione sotto piani diversi normative sulle esportazioni tra Stati (si vedano i rapporti tra la UE e i Paesi terzi all’interno dell’Organizzazione del Commercio mondiale). 7. CONTRIBUISCE A RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE L’uso della blockchain nella tracciabilità degli alimenti può aiutare a ridurre gli sprechi alimentari. La filiera alimentare complessa e frammentata necessita di un inventario ben mantenuto. La tracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della lavorazione migliora il proprio sistema di gestione e aiuta a identificare i punti problematici consentendo richiami tempestivi, riducendo al minimo gli sprechi e così le perdite economiche. 8. DIMOSTRA LE AFFERMAZIONI SULL’ETICHETTA E FORNISCE INDICAZIONI SULL’ORIGINE Nell’ambito della sicurezza alimentare, la registrazione di ogni singolo elemento utilizzato nel processo di produzione, può essere resa pubblica ai propri consumatori per dimostrare le affermazioni riportate in etichetta. Anche se la quasi totalità delle aziende tende ad essere onesta riguardo gli ingredienti utilizzati nella produzione, talvolta alcuni operatori non sono completamente trasparenti. Anche sulla provenienza i consumatori sono spessi diffidenti (e non basta soddisfarli con una marcatura): hanno bisogno di sapere da dove viene, come e quando è stato prodotto il loro cibo, a partire da agricoltori o allevatori fino al negozio al dettaglio. Semplicemente scansionando il codice QR sul prodotto, un cliente può vedere la storia dietro quel prodotto alimentare ed essere certo che è quello che afferma di essere.

9. AIUTA AGRICOLTORI E ALLEVATORI A ESSERE PIÙ PRODUTTIVI E ORIENTATI ALLA QUALITÀ Agricoltori e allevatori sono un bene primario di ogni paese. Accurati sistemi di registrazione delle aziende, con informazioni ricavate da un sistema blockchain, li aiutano a prendere decisioni basate sui dati e a migliorare la resa delle colture e orientare l’allevamento ai principi del benessere. L’uso della blockchain consentirà a tutti di essere pagati più rapidamente ed essere adeguatamente compensati poiché i dati di mercato sarebbero prontamente disponibili e convalidati. Questo dà loro una migliore visibilità sui mercati, aumenta i profitti e migliora il loro tenore di vita.

BLOCKCHAIN PER LA FILIERA DELLA CARNE: UNA SOLIDA TECNOLOGIA CHE POTENZIA LA COMUNICAZIONE SULLA SOSTENIBILITÀ

L’industria della carne e dei prodotti derivati ha scontato in questi ultimi lustri una serie di pregiudizi legati tra loro da diversi aspetti, anche se sono sostanzialmente due i temi che hanno inciso di più nel tentare di delegittimare una filiera che pure si è impegnata proprio per ridurre quei connotati negativi che le vengono contestati: quello della sostenibilità ambientale e quello della contraffazione fraudolenta, che sono andati di pari passo con l’evoluzione dei consumatori verso aspetti più etici dell’alimentazione. Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, questa si è indirizzata sia ai problemi ambientali legati alla criticità climatica, che a quelli etici del benessere degli animali, che a quelli della salute per la presunta incidenza delle carni nell’aumento delle malattie cardiovascolari, dell’obesità e del diabete, dell’insorgere di malattie tumorali legati al consumo di carne, che aumentano i costi di gestione dei sistemi sanitari. Alla filiera della carne è imputata una quota consistente di emissione dei gas serra climalteranti, quantunque questi siano meglio gestiti nei paesi più sviluppati tenendo conto che più di un terzo delle emissioni è dovuto ai ruminanti (bovini e ovicaprini). Di contrappasso, alla richiesta di diminuire il peso degli allevamenti e ridurre i consumi di carne, è aumentato l’orientamento a consumare più alimenti vegetali (con l’aumento degli interessi legati alle produzioni vegane) e alla ricerca di alternative per sostituire la carne (puntando allo sviluppo della coltivazione cellulare in vitro e forme sintetiche). Per quanto riguarda le frodi non hanno giovato alle carni gli scandali ai danni dei consumatori (non sempre legati alla sicurezza ma condotti da persone senza scrupoli, che per questo sono state giustamente perseguite e condannate dalla giustizia) che hanno riguardato la vulnerabilità nella catena di approvvigionamento e soprattutto l’immissione in commercio di carni adulterate: lo scandalo della mucca pazza, dei polli e delle uova alla diossina, della vendita di carne di cavallo al posto di quella bovina, della “carne fraca” (cioè debole) proveniente dal Brasile in base alla falsificazione dei certificati.

Fino ad oggi la strategia è sempre stata difensiva e tutti gli aspetti positivi sulla qualità delle carni (che nel frattempo è migliorata, si è evoluta, grazie alla ricerca che ha favorito un diverso approccio alla nutrizione animale, per avere tagli più magri e un maggiore contenuto di grassi favorevoli nel rapporto tra acidi grassi polinsaturi rispetto a quelli saturi) e sul loro valore nutritivo per l’apporto esclusivo di maggiore biodisponibilità di ferro eme, zinco, vitamina B12, essenziali da assumere nella dieta e non presenti (o meno disponibili) negli alimenti vegetali, sono passati in secondo piano. Con molti governi che ora si impegnano a zero emissioni nette entro il 2050 per rientrare nell’accordo sul clima di Parigi, il dibattito si sposta sui rischi causati dai cambiamenti climatici: l’allevamento del bestiame e le attività di trasformazione della carne diventano meno redditizie con il riscaldamento della terra, ma poiché il settore è di grande importanza economica all’interno del comparto agricolo dell’UE si può dare slancio alla produzione sotto piani diversi. Così molti dei produttori di carne nel mondo paiono lenti a rispondere a queste sollecitazioni e non dichiarano obiettivi di riduzione fissati secondo linee guida scientifiche per le emissioni. Tuttavia man mano che l’intero sistema diventa sempre più concentrato sulla sostenibilità, non sorprende che i maggiori produttori di carne stiano iniziando a prendere provvedimenti per affrontare l’impatto ambientale delle loro pratiche e della loro immagine pubblica. L’industria della carne, rispetto ad altri tipi di sistemi alimentari ha sempre avuto una minore efficienza dovuta alla segmentazione dei suoi processi, ancora oggi prevalentemente condotti in un’ottica molto legata alla tradizione. Sostanzialmente è un settore maturo per lo snellimento tecnologico e chi già mette in atto soluzioni tecnologiche parte in netto vantaggio (sulle prospettive anche se il testo è un po’ datato si veda [5]). Da maggiori automatismi e più robot sulle linee di produzione, impiego di sensori e intelligenza artificiale nelle pratiche di allevamento, all’uso di mangimi bilanciati e impiego di additivi ponderato per ridurre le emissioni, la tecnologia può giocare un ruolo molto più importante nel settore. E la blockchain può essere intesa come una di queste nuove tecnologie [6-7]. Ripresi gli spunti e le applicazioni suggerite nel paragrafo precedente, la tecnologia blockchain ha un enorme potenziale per trasformare i diversi processi all’interno dell’industria della carne. C’è una crescente consapevolezza nel settore che la tecnologia blockchain può dare agli operatori la capacità di fornire alle autorità di regolamentazione del mercato e parimenti ai consumatori, livelli migliorati di trasparenza nella qualità e sicurezza degli alimenti. In sintesi, l’applicazione della tecnologia blockchain nell’industria della carne ha il potenziale per fornire una spinta per l’integrità del settore in due aree chiave: le catene di

C’è una crescente consapevolezza nel settore che la tecnologia blockchain può dare agli operatori la capacità di fornire alle autorità di regolamentazione del mercato e parimenti ai consumatori, livelli migliorati di trasparenza nella qualità e sicurezza degli alimenti

approvvigionamento crittografate e la provenienza; entrambi sono fondamentali per la fiducia dei consumatori nel prodotto finale. L’attrazione per i produttori di carne è evidente: una rete decentralizzata basata sulla crittografia che utilizza il consenso peer-to-peer (cioè un sistema di rete che rende i sistemi che comunicano tra loro “equivalenti”) per convalidare le transazioni. In breve, un sistema che consenta la vendita di carne e prodotti derivati a consumatori sempre più esigenti in merito alla provenienza e alla salute degli animali di cui mangiano la carne e all’impatto sociale del prodotto che stanno acquistando, mediante l’utilizzo di blocchi criptati cronodatati e record che impediscono la manipolazione dei dati dopo il punto. Un altro obiettivo, tramite tecnologia blockchain, è quello di aumentare il valore della catena di approvvigionamento, a vantaggio dell’intera filiera – dagli allevatori ai distributori e, naturalmente, con beneficio anche per il consumatore finale - fornendo processi di verifica di terze parti immutabili. Esempi di applicazione della tecnologia blockchain nel mondo delle carni ce ne sono già diversi, per citarne alcuni trovati sul web, si va dal tracciamento della filiera della carne bovina irlandese curata da Deloitte [8], alla tracciabilità della carne del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina mirante ad informare il consumatore sulla storia dell’alimento e i controlli effettuati dalle autorità sanitarie, sviluppato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 di Regione Lombardia [9-10], alla certificazione di filiera del salumificio trentino Fratelli Corrà di due suoi prodotti di punta (la Mortandela della Val di Non e i Würstel naturali) [11]. Non mancano poi programmi di ricerca finanziati dalla UE basati sulle aspettative dei consumatori per avere carni di pollo e suine di qualità da animali allevati in modo sostenibile (il progetto “mEAT quality” nell’ambito di Horizon 2020), sviluppando anche tecniche di controllo innovative per combattere le frodi alimentari attraverso l’autenticazione del prodotto finale tramite “tecniche di fingerprinting” e tecnologia blockchain [12].

CONCLUSIONI

Indipendentemente da quanto esposto, la tecnologia blockchain nell’agroalimentare ha del potenziale ma ha bisogno di lavoro. I leader pubblici del settore dovrebbero abbracciare la blockchain come un’opportunità e dovrebbero pianificare più convintamente una strategia di digitalizzazione che attualmente interessa l’intera industria alimentare. Pertanto, la trasparenza, la produttività, la competitività e la sostenibilità del settore agroalimentare potrebbero essere rafforzate. Tuttavia, la ricerca dovrebbe esaminare come generare soluzioni blockchain basate sull’evidenza per democratizzare i dati per l’intero sistema, senza essere né troppo eccitati e ottimisti ma nemmeno troppo spaventati. Per l’industria della carne sempre sotto i riflettori da parte delle Agenzie governative per l’impatto che ha sul clima oltre che dall’antagonismo fortemente concorrenziale di altri comparti, è tempo di spingersi oltre sfruttando in modo più opportuno le potenzialità della tecnologia blockchain per venire incontro alle esigenze dei consumatori che richiedono una più puntuale comunicazione sui temi della sostenibilità, della trasparenza e della sicurezza alimentare. I clienti prima di acquistare e consumare un alimento sono sempre più alla ricerca dei dettagli del flusso del prodotto nel ciclo della filiera, dall’origine alla tavola. È qui che entra in gioco la blockchain come opportunità per l’industria della carne per fornire agli utenti la trasparenza end-to-end, la tracciabilità, la sicurezza, la qualità e la provenienza che effettivamente cercano. Naturalmente, i consumatori oggigiorno pensano di meritare che tutte queste caratteristiche si trovino in qualsiasi prodotto a base di carne che acquistano e consumano. La blockchain applicata alla filiera della carne e dei suoi prodotti derivati si rivela la migliore soluzione tecnologica per affrontare tutte le complessità riguardanti le filiere nel suo insieme, lavorando subito per portare una migliore soddisfazione ed esperienza del cliente soddisfacendo tutte le richieste avanzate dagli utenti finali. 

BIBLIOGRAFIA

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Development Programme (UNDP) - Global Centre for Technology, Innovation and Sustainable Development. 4. FDA Food Safety Modernization Act (2011). US Gov. Public Law 111-353 5. Thornton P.K. (2010). Livestock production: recent trends, future prospects.

Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci., 365(1554): 2853–2867 - doi: 10.1098/ rstb.2010.0134 6. Sander F., Semeijn J., Mahr D. (2018). The acceptance of blockchain technology in meat traceability and transparency. British Food Journal, 120(9): 2066-2079. https://doi.org/10.1108/BFJ-07-2017-0365 7. Benjamin M., Thompson D. (2019). Blockchain and the pork chain – A strategy for both producers and consumers. Issued by Michigan State University Extension. https://extension.msu.edu

Gli autori sono responsabili delle opinioni espresse negli articoli e delle relative bibliografie

8. Deloitte Ireland (2018). Beefing Up Blockchain - How Blockchain can transform the Irish Beef Supply Chain. https://www2.deloitte.com/ie/en/pages/technology/ articles/beefing-up-blockchain.html 9. Consorzio Lombardo Produttori carne Bovina https://consorziocarnebovina.it/ blockchain-2/ 10. Gussoni M. (2019). Blockchain traccia prodotti alimentari, Regione tutela “Made in Italy”. Regione Lombardia, Lombardia Notizie Online (10 dicembre 2019). https://www.lombardianotizie.online/blockchain-prodotti/ (consultato il 9 febbraio 2022). 11. Il salumificio trentino Fratelli Corrà sceglie la blockchain per certificare i suoi 170 anni di storia. A cura della redazione, Secolo Trentino (28 maggio 2020). https:// secolo-trentino.com/2020/05/28/il-salumificio-trentino-fratelli-corra-scegliela-blockchain-per-certificare-i-suoi-170-anni-di-storia/ (consultato il 9 febbraio 2022). 12. Horizon 2020 – EU (2021, in corso). mEAT quality - Linking extensive husbandry practices to the intrinsic quality of pork and broiler meat - https://cordis.europa. eu/project/id/101000344/it

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