#Gentilicomefiori, lo speciale di Marzo

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#GENTILICOMEFIORI

lo speciale dedicato ai fiori, alle piante, alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne


#Gentilicomefiori, marzo a sostegno di Intervita di Marianna Sansone

! ! Una manciata di giorni e ci ritroveremo a festeggiare lʼ8 marzo, la festa della donna con le tediose polemiche sul vero significato di questa giornata di riflessione e il ricordo delle operaie con il simbolo della mimosa. Nelle orecchie ancora il ronzìo sul nuovo Governo, per metà al femminile. Deve essere imposto per legge? Serve a qualcosa? Non potremmo parlare di persone competenti e basta? Ogni giorno, ogni singolo giorno notizie di violenze sulle donne. E queste sono quelle che riescono ad arrivare a noi, al sistema dei media. Quante rimangono nelle quattro mura domestiche a macerare gli animi di tante donne? Una storia su tutte mi ha particolamente colpito, la storia di Lucia Annibali. Il fidanzato di Lucia, quanto è diventato ex ha pensato bene di assoldare due uomini per sfregiarle il viso con lʼacido. Come a dire, non sei più mia, ti distruggo, ti cancello. Lucia però sta andando in tribunale a testa alta e nonostante le ferite


e le tante operazioni che sta subendo è coraggiosa e combatte. Per lʼex fidanzato e i due uomini che le hanno gettato lʼacido in viso sono stati chiesti 20 anni. Non mi soffermerò su cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. Voglio soffermarmi su Lucia e scriverle che la sosteniamo anche da qui, che le mandiamo una carezza. Come quel capannello di donne che lʼaspetta dopo ogni udienza e lʼultima volta le ha donato un rametto di mimosa. Apparentemente non cʼentra niente un magazine sullʼecologia e la sostenibilità con un dramma di questo tipo. Non cʼentra niente se non si considera che questo che state leggendo è un magazine formato in larga parte da donne, ragazze, mamme. E questo mese che sta per iniziare vogliamo dedicarlo alla lotta contro le violenze sulle donne insieme ad Intervita che sosteniamo nella campagna “Le parole non bastano più“. In questo mese di marzo che sarà per noi il mese della gentilezza con la campagna “Gentili come fiori” tratteremo i temi legati alle piante, ai fiori, alla natura e ogni articolo sarà dedicato a Lucia e a tutte le altre donne. Per dire no alla violenza facendo appello alla gentilezza, #Gentilicomefiori sarà il nostro motto, lo ritroverete come sempre sulla nostra pagina Facebook e su Twitter. #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


Fare lʼorto fa bene perché…riabilita di Silvia Musso

Cʼè chi fa lʼorto perché in famiglia si è sempre fatto ed è una consuetudine. Chi decide di provarci sul balcone di casa. E chi si è trasferito da poco in campagna e sente forte il desiderio di contatto con la natura. Stare fuori allʼaperto dà la possibilità di attivare tutti i sensi. Non solo il gusto perché gli ortaggi che si coltivano saranno poi mangiati, ma anche il tatto con quella terra che ti sporca le mani, lʼolfatto con gli odori che provengono dalla terra umida, la vista che gode nel vedere piante rigogliose, lʼudito perché mentre si sta a testa china a coltivare ti può capitare di sentire un gallo che canta o il ronzio delle api che stanno impollinando. Queste sensazioni sono da sole sufficienti per decidere di coltivare un orto. Ma per altre persone coltivare lʼorto è molto di più: è riabilitazione.


Mi riferisco ai numerosi progetti che, dal nord al sud Italia, hanno come protagonisti detenuti e realizzazione di orti. Lʼultimo progetto di questo genere, in ordine di tempo, si chiama “Campi liberi” ed è stato attivato a Foggia dallʼassessorato allo Sviluppo e alle Politiche Giovanili. Lʼiniziativa consiste nellʼaffidamento a sei detenuti del carcere del capoluogo pugliese di mezzo ettaro di terreno appartenente allʼAzienda Agricola Masseria Giardino di proprietà del comune stesso. Il progetto durerà un anno fino a febbraio del 2015 e prevede la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia, lavori agricoli sia nellʼortocoltura che nellʼovicoltura, oltre che interventi di manutenzione. Ogni giorno i detenuti verranno condotti sul fondo agricolo dove, sotto la guida del personale tecnico, si dedicheranno alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli. Si stanno raccogliendo in questi mesi i primi frutti di “Orti al fresco”, coltivazione sperimentale, questa volta interna alla casa circondariale di Pontedecimo, Genova, avviata nel 2012 dallʼassociazione ambientalista Terra! Onlus. Il progetto si è nel tempo evoluto diventando particolarmente ambizioso: allʼidea di partenza di produrre agricoltura con tecniche convenzionali, ora si è passati ad approcci del tutto nuovi, tra cui lʼagricoltura sinergica. Lʼagricoltura sinergica, oltre ad essere un metodo di agricoltura naturale, risulta unʼottima metafora di approccio alla diversità e al concetto del prendersi cura di sé - raccontava lo scorso giugno a Redattore Sociale, Silvia Cama, portavoce dellʼassociazione e coordinatrice del progetto - Nellʼagricoltura sinergica, infatti, le piante accostate le une alle altre attraverso consociazioni amichevoli riescono, attraverso le loro insite diversità, a tessere reti di relazioni e di mutuo aiuto indispensabili alla proliferazione della fertilità e quindi della vita. Un progetto già collaudato è invece quello della casa circondariale femminile della Giudecca, un ex convento con annesso un tipico orto veneziano di oltre 6.000 mq. Dal 1995 Veneto Agricoltura e la cooperativa sociale “Rio Terà dei Pensieri” hanno avviato con fondi pubblici una sperimentazione produttiva, allestendo serre con una copertura di circa 500 mq e realizzando un impianto di irrigazione computerizzato per la gestione ottimale della risorsa idrica in unʼottica di promozione dellʼagricoltura ecocompatibile. Lʼapproccio sostenibile e a basso impatto sperimentato in questi anni ha fatto ottenere allʼorto circondariale la certificazione biologica. I prodotti garantiti sono venduti dalle stesse detenute tramite un banco allestito nei pressi del carcere. I guadagni premiano il loro lavoro integrando in tal modo i contributi erogati dal Comune di Venezia a sostegno dellʼiniziativa. Tutte queste esperienze sono accomunate dagli stessi obiettivi: sviluppare attività manuali volte al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti coinvolti e avviare nel carcere un percorso educativo volto alla cultura ambientale.


Coltivare ortaggi significa impegnarsi per dare la vita: i detenuti quando usciranno dal carcere avranno una competenza in più, una seconda possibilità e avranno riscoperto il rispetto per la terra e per le persone che dei frutti di quella terra si alimenteranno. #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


Il distacco di Valentina De Luca


Cosʼè la fotosintesi e altri dubbi sulle piante di Giuseppe Di Giovanni

Le piante sono gli organismi più antichi presenti sul nostro pianeta, gli unici ad essere del tutto autonomi per quanto riguarda la sintesi delle molecole organiche a partire dal materiale inorganico, formate da cellule evolute e capaci di vivere per decenni, se non millenni. Il successo evolutivo delle piante è soprattutto legato alla fotosintesi clorofilliana. Volendo fare un paragone, mentre le radici ed il fusto sono rispettivamente il centro di estrazione delle risorse elʼautostrada per il trasporto delle sostanze, le foglie sono il vero e proprio laboratorio chimico dei vegetali. È principalmente lì che avviene la trasformazione dei composti inorganici in molecole organiche grazie alla fotosintesi. La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico unico nel suo genere, con cui le piante, utilizzando lʼanidride carbonica, lʼacqua e lʼenergia del Sole producono varie sostanze essenziali per la propria vita, costituite principalmente dai carboidrati. Come sottoprodotto del processo chimico, la pianta libera nellʼatmosfera lʼossigeno. Soltanto grazie allʼavvento delle piante la vita ha iniziato a svilupparsi fuori dal mare, negli organismi che oggi conosciamo, tra cui lʼessere umano. I vegetali sono riusciti ad adattarsi alle più disparate condizioni ambientali, arrivando a vivere negli ecosistemi più disparati ed estremi. In base alla tipologia di fotosintesi clorofilliana le piante possono essere suddivise in grandi categorie: le piante C3, C4 e CAM.


Le piante con fotosintesi di tipo C3 Le specie vegetali che fissano il carbonio atmosferico attraverso un particolare processo chiamato “ciclo di Calvin”, sintetizzano un composto a tre atomi di carbonio e, per questo, sono chiamate “C3”. Moltissime specie di piante appartengono a questo gruppo le cui caratteristiche principali sono la fotosintesi diurna, il processo localizzato allʼinterno di una sola cellula e senza la necessità di scompartimenti. Lʼhabitat di queste piante è solitamente il clima temperato. Tra le specie C3 ricordiamo la soia, lʼavena, il grano e il riso importantissimi nellʼalimentazione umana ed animale. Piante C4: adattarsi per sopravvivere Con piante C4 vengono indicate le piante legate ad ambienti caldi con disponibilità idrica che utilizzano un tipo di fotosintesi diversa dalla C3. Tali specie vegetali utilizzano un sistema di fissazione dellʼanidride carbonica a ridotto consumo dʼacqua. A differenza delle specie C3, il processo di fotosintesi avviene in due cellule differenti collegate tramite una rete di plasmodesmi, dei veri e propri connettori tra le pareti cellulari. Il primo composto che si forma a seguito della reazione dellʼanidride carbonica ha quattro atomi di carbonio, da qui la definizione di piante C4 CAM: Crassulacean Acid Metabolism Negli ambienti estremi dove lʼacqua non esiste le piante hanno sviluppato un particolare adattamento per la fotosintesi clorofilliana attuato sopratutto nelle Crassulaceae, nelle Cactaceae e in alcune specie di altre famiglie ben note, come ad esempio lʼAnanas. Nelle piante la fotosintesi avviene con gli stomi chiusi di giorno, al contrario delle altre due categorie. Gli stomi hanno la funzione di consentire gli scambi gassosi tra la pianta e lʼesterno: in questo modo, riducendo gli scambi con lʼesterno, le piante CAM possono risparmiare moltissima acqua riuscendo cosi a sopravvivere. Gli stomi saranno aperti durante la notte. #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


I giardini piĂš belli del mondo di Antonio Benforte

Ci sono cose che riescono a metterti in pace con il mondo. Per quello che mi riguarda, la vista e una passeggiata nel verde sono al primo posto. Una passeggiata o una corsetta in un bel giardino può essere rilassante, sorprendente, tonificante, unica. Soprattutto se si tratta di bellissimi giardini come questi che abbiamo raccolto.

I giardini di Monet a Giverny, Francia


Jardin Majorelle a Marrakech, Marocco

I giardini di Versailles, Francia

I giardini della Reggia di Caserta, Italia


I giardini tropicali a Miami, Usa

foto di Ben Grantham

Villa d始Este a Tivoli, Italia

foto di Dark Rome Tours

Giardino del Maestro delle Reti a Suzhou, Cina

Foto di Chris UK


Giardini Botanici Reali di Kew Londra, Regno Unito

foto di Souwoon Cho

Keukenhof Gardens, Lisse, Paesi Bassi

foto di Dot.d.y.

Giardino di Ninfa, Latina, Italia


Il giardino della Casa di Jim Thompson a Bangkok

foto di Kurisuuu

Giardini Alexandrovsky, Mosca, Russia

foto di BBM Explorer

Questi giardini meritano di essere inseriti in qualsiasi lista di viaggio che si rispetti. Sono esempi di oasi di calma e serenità, meritano di essere visti e ci ricordano che la natura è sempre in grado di stupirci. Ci sono alcuni giardini che dovrebbero essere secondo voi aggiunti alla lista? Condivideteli sulla nostra pagina Facebook o twittateli a @econoteit #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


#Gentilicomefiori: 4 modi per unire fiori e creatività di Mila Orlando

I fiori sono sempre stati sinonimo di creatività, soprattutto in primavera quando i loro colori risvegliano la natura e le nostri menti. Personalmente, il massimo che sono riuscita a fare con un fiore è stato un segnalibro con un petalo essiccato, simbolo di un ricordo del cuore molto lontano. Ma bando ai miei limiti, esistono tanti modi di dare sfogo alla creativà e per il nostro speciale #Gentilicomefiori non poteva mancare un carrellata di donne che utilizzano i fiori per scopi sociali oppure per la propria arte. Ecco la nostra carrellata: Fiori e città Il Guerrilla gardening è lʼarte di trasformare il cemento in fiori, come vi abbiamo raccontato qui. Sono soprattutto le donne e si tratta di veri e propri attacchi urbani a suon di rastrello e semi per far fiorire alcuni angoli morti delle città e ribellarsi al degrado urbano. I guerriglieri agiscono soprattutto di notte e si mantengono anonimi, perché questa attività è ancora illegale. Fiori e fotografia È emozionante il video in time-lapse realizzato dalla fotografa Katka Proskova, famosa per i suoi scatti naturalistici. La sequenza di immagini riprende un Amaryllis, un Cactus di Pasqua, unGiglio, una Rosa, un Gladiolo, un Tulipano e una Gardenia da quando sbocciano e per tutto il loro ciclo di vita. Per realizzare un video di circa tre minuti, la Proskova ha scattato 7100 foto per 730 ore di lavorazione. Prendetevi qualche minuto di pausa per godervi lo spettacolo!


Fiori e arte Non pensate solo ai Girasoli di Van Gogh oppure alle Ninfee di Monet. Lʼartista Kathy Klein utilizza i fiori, insieme ad altri oggetti, per realizzare dei veri e propri pattern chiamanti “danmalas” che vengono stampati oppure trasformati in calendari. Fiori e parole Cʼè chi è riuscito a raccontare in immagini e frasi un fiore che scoppia di colori e riesce a illuminare anche la giornata più buia. Si tratta di Zelda was a writer, aka Camilla Ronzullo, che nel suo blog quasi ogni venerdì ha dato appuntamento ai suoi lettori con Fiori&Frasi. Così tra un petalo e una citazione Zelda/Camilla costruisce una storia ispirata dai fiori e tutta la loro magia. E voi come utilizzate i fiori? Condivide con noi la vostra creativà utilizzando lʼhashtag #Gentilicomefiori sui nostri profili Facebook e Twitter. #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


Orti da balcone, come farli in 10 mosse di Alessandra Mazzotta

Alzi la mano chi non è mai stato tentato di realizzare un proprio orto domestico. Sì, con le erbette aromatiche preferite, i pomodori e magari lʼinsalatina tenera. Sarebbe bello ma abitate in città e non avete né terra né spazio? Nessun problema, lʼorto potrà essere creato anche sul vostro balcone! Un poʼ per moda, un poʼ per passione, un poʼ per necessità, sono ormai tanti i cittadini che vestono i panni dei contadini urbani. Ossimori a parte, non serve necessariamente un giardino o un appezzamento di terreno per creare un orto: basterà dotarsi di balcone, vasi, guanti, innaffiatoi, annotarsi qualche dritta e sarete pronti per mettere su un orto delle meraviglie. Certo, lʼautosostentamento è altra cosa e il vostro bilancio familiare avrà solo qualche debole cenno di miglioramento, ma state sicuri che la FIL (Felicità Interna Lorda) registrerà invece impennate sorprendenti. Perché, volete mettere la soddisfazione di fare le cose con le proprie mani (e poi mangiarle)?


E allora, iniziamo subito. Qui di seguito un decalogo con le istruzioni per la creazione – e la sopravvivenza – del vostro orto da balcone: 1. Munitevi innanzitutto di balcone, terrazzo e/o affini, che non siano rivolti a nord: le piante necessitano di unʼesposizione di almeno 4-6 ore di luce al giorno (attualmente ho in corso un esperimento Da scarto a risorsa, il caso dellʼinsalatina verde in un angolo soleggiato della mia cucina, che sta peraltro riuscendo, per cui non disperate troppo se il vostro alloggio non ha balconi). 2. Censite vasi e vasetti che avete in casa (anche di recupero). I vasi in terracotta sono imbattibili per traspirazione e per mantenere la freschezza del terriccio, ma anche soluzioni in plastica, più leggere, possono essere perfette nel caso in cui le piante debbano essere spostate spesso, in previsione magari di temporali, o quando vadano trapiantate o raccolte frequentemente, come per esempio lʼinsalata. O quando volete costruire orti verticali. 3. Procuratevi a questo punto del terriccio, meglio se da un vivaista di fiducia. Andrà poi concimato e per farlo potreste per esempio usare del compost home made. 4. Poi naturalmente, attrezzatevi di guanti, palette, forbici da giardino, aste o canne per le piante dal portamento rampicante, e innaffiatoio (o qualunque contenitore possa farne le veci). 5. Posizionate mentalmente e poi fisicamente i vasi e le balconiere sul balcone. Sul fondo di ogni vaso versate uno strato di argilla espansa o semplice ghiaia, e terra. 6. E adesso scegliete cosa piantare, tenendo conto di cosa vorreste gustare a tavola e delle mezze stagioni: in primavera si possono coltivare piante aromatiche, ortaggi e piccoli frutti di bosco, lʼautunno è il tempo di cavoli, verza e broccoli e poi, con temperature più rigide, sarà lʼora di fave e piselli. 7. Se volete vincere facile, preferite ai semi le piantine già cresciute, che una volta piantate danno percentuali di successo maggiori. Ma ricordate di invasarle la sera, lontano dalla luce solare. Per fare piantine partendo da alcuni semi occorre, invece, un semenzaio, ossia una sorta di vivaio nel quale fare germinare il seme: è un poʼ più complesso e vi consigliamo di farlo più avanti, quando avrete preso più dimestichezza con la materia. 8. Attenzione, prima di andare a comprare sementi e piantine, aprite il frigorifero e date unʼocchiata a quello che sta per diventare scarto alimentare. Scarto alimentare? Certo: che mi dite del sedano rinsecchito dimenticato lì da giorni, o della patata e dellʼaglio germogliati? Da rifiuto a risorsa, la natura ha del miracoloso. Per esempio: il sedano (così come lʼinsalatina del mio esperimento), può ricrescere facilmente a partire dal proprio gambo. Basterà posizionarlo in un piattino con dellʼacqua e attendere lʼinizio dello sviluppo del nuovo ortaggio prima di trasferirlo nelʼorto. Pardon, nel vaso. La patata germogliata (tagliata in varie parti, ognuna con germoglio) e lo spicchio dʼaglio andranno invece interrati in vaso o nellʼorto: si svilupperanno


nel terreno e nel giro di poco tempo potrete raccoglierne di nuovi. Meraviglioso, no? E a costo zero. 9. Capitolo annaffiatura: ricordate che le piante vanno innaffiate al tramonto, bagnando la terra intorno con acqua a temperatura ambiente, per evitare shock termici. Senza esagerare. Osservate le vostre piante e i segnali che possono mandarvi: se le foglie iniziano a seccarsi, probabilmente la pianta ha sete, molta sete. Se invece le foglie hanno la tendenza a ingiallirsi e compaiono macchioline giallastre sulla loro superficie, il problema potrebbe essere lʼopposto: un eccesso dʼacqua. 10. Abitate in città inquinate? Una volta raccolte, le verdure del vostro orto andranno lavate molto bene dallo smog con bicarbonato di sodio. Se, invece, il vostro balcone è al primo piano, coprite le piantine con tessuto non tessuto che terrà lontane le polveri sottili, permettendo però a acqua e sole di filtrare. E buon appetito! #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


Piante fiorite anche dʼinverno: i ciclamini Di Marianna Sansone

Potremmo definirla una pianta che va controcorrente e forse ci piace anche per questo. Quando fiorisce vuol dire che sta iniziando lʼinverno, al contrario quando rallenta nella fioritura si approssima lʼestate. Parliamo di ciclamini, se volete un balcone fiorito anche dʼinverno affidatevi loro. E anche perché nel linguaggio dei fiori vuol dire “diffidenza“, nonostante sia un fiore dalle tante tonalità: rosso, rosa, bianco con varie sfumature, il ciclamino contiene nelle radici una minima quantità di veleno. Il ciclamino ha bisogno di una temperatura che si aggira intorno ai 18°, radici sempre umide, ma mai un ristagno di acqua. I ciclamini soffrono le fonti di calore, quindi se li mettete in casa durante un inverno particolarmente rigido non posizionatelo vicino a caloriferi o simili. Abbiate cura di togliere le foglie gialle o secche e colorate i vostri inverni con un fiore speciale. Questi che vedete sono i ciclamini della mia mamma, una vera esperta! #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.



Aria nuova grazie alle piante di Cristina Del Buono

Aria fresca? sì, grazie. Sembra facile, si apre una finestra et voila, il gioco è fatto, il ricambio dʼaria è servito. Se però fosse così semplice gli innumerevoli filtri montati su condizionatori e purificatori dʼaria non avrebbero senso. Lʼaria delle nostre città non è pura. Polveri sottili, particolato proveniente dagli impianti di riscaldamento e dalle auto, rendono lʼaria delle aree urbane irrespirabile spesso per molti giorni allʼanno. Può sembrare strano ma anche in casa la qualità dellʼaria può essere compromessa da alcune scelte di vita e di acquisti. La nicotina, esalazioni di vernici e detergenti fino agli insetticidi per tenere lontani insetti molesti, contribuiscono a rendere poco salubri gli ambienti chiusi dove trascorriamo gran parte della nostra vita. Acquisti consapevoli e attenzione ai componenti dei prodotti per la pulizia della casa, contribuiscono significativamente a migliorare lo stato di salute dellʼaria che respiriamo in casa e in ufficio. Lo diceva anche il sussidiario della scuola elementare, le piante migliorano la qualità dellʼaria. Ed è proprio così i vegetali sono dei filtri naturali, trattengono nei propri tessuti le sostanze nocive restituendo attraverso la fotosintesi clorofilliana ossigeno. Alcune specie più di altre sono in grado di effettuare lo scambio inquinato/pulito con alta efficienza. Codiaeum (Codiaeum variegatum) trattiene la pericolosissima formaldeide, le foglie sono coriacee e di un bel colore vivo, dal verde alle striature arancioni. Se ben accudito raggiunge dimensioni significative anche in vaso. Pothos (Epipremnum aureum), particolarmente adatto al contenimento della formaldeide. Semplice da coltivare e moltiplicare, un pezzetto con alcune foglie


immerso in acqua farà le radici in poche settimane e potrà dar vita ad un nuovo vaso. Tillandsia ( Tillandsia sspp) particolarmente adatta per “bloccare” le radiazioni elettromagnetiche degli apparecchie elettronici. Le foglie allungate dal colore verde tenue nella varietà argentea, staranno meravigliosamente vicino al vostro più moderno device. Kentia (Chrysalidocarpus lutescens) è una palma esotica, in vaso i numerosi steli le conferiscono un bellʼaspetto frondoso, è un valido alleato nella filtrazione dellʼaria da impurità le più disparate. Se proprio fra queste non avete trovato nulla che esteticamente vi soddisfi potete anche valutare lʼuso di un bel vaso di Spatifillum, Ficus benjamin, Sanseveria o di edera. Tutte queste piante sono di facilissimo reperimento, potete trovarle anche nei reparti che i brico center dedicano al verde allʼinizio della primavera. I costi sono modesti e la loro cura molto semplice, affrontabile anche dal peggiore dei giardinieri con ottimi risultati. Acquistatene molto, lʼeffetto sarà amplificato e non dimenticate di comprarne anche per lʼufficio! #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


Crea il tuo giardino verticale di Tania Talamo

Abbiamo spesso parlato di giardini verticali e conosciuto il loro inventore Patrick Blanc che ne ha progettato di sorprendenti. La struttura base derivante dai progetti di P.Blank è composta da : 1. STRUTTURA METALLICA PORTANTE 2. TELO DI PVC 3. STRATO DI CARTONFELTRO 4. PIANTE Le piante crescono attaccate ad una base in feltro in cui scorre acqua e fertilizzante, a rilascio controllato da un timer elettronico. Il feltro, garantisce inalterabilità e ottima capacità di assorbire e trattenere la miscela acqua-fertilizzanti (azoto, fosforo, potassio). Il feltro è fissato ad una lastra diPVC (che funge da supporto e da isolante per lʼacqua) il quale a sua volta è fissato ad una lastra dimetallo (che funge da struttura di sostegno). Quindi una struttura non eccessivamente pesante ed adattabile a pareti verticali, sia interne che esterne. Oggi più che mai tali strutture sono già prefabbricate. Sulla base di quanto detto vi proponiamo, però, idee per costruire piccole pareti verticali fai da te,anche a casa vostra o magari sul vostro terrazzo in maniera semplice ed ecologica.


Per esempio con i pallet di legno si possono realizzare piccoli giardini verticali da accostare alle pareti. Chiusi infatti con un tessuto possono contenere terriccio dove poi inserire semi o piantine da far crescere e annaffiare.

Altra idea l始utilizzo di borse di juta che possono contenere terriccio e semi e poter essere appese ai muri, alle ringhiere dei balconi o dove preferite.


E perché non utilizzare i barattoli delle conserve finite, sia di latta che di vetro o bottiglie di plastica disponendoli in fila da appendere ai muri e contenenti ogni tipo di piantine e fiori? O anche lʼutilizzo di grondaie disposte lʼuno sullʼaltra può essere un modo carino di inventare un piccolo giardino. Tanti modi semplici e sostenibili per coltivare, amare e godere del verde senza sprecare, ma riciclando! Voi avete altre idee da suggerirci? ! #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”. !


3 piante da tenere in casa (se sei negato per il verde) di Silene Gambino

Avete provato con il Gelsomino, ed è morto. Avete tentato con la Zamioculcas ed è morta. Ora, non correte a prendere lʼultima rarità dei giardini botanici, perché probabilmente vi lascerà. Siete così negati per il verde? Innanzi tutto non disperate. Non esistono piante impossibili o coltivatori negati, è tutta questione di quante cure e attenzioni vogliamo o possiamo dedicare alle nostre piante. Ecco qui tre piante facili da allevare che fanno il caso vostro.

Photo: Eurico Zimbres Rustico e produttivo. Il clorofito - o pianta ragno - necessita di poche cose per sentirsi a suo agio anche tra mani inesperte. Ponete la piantina in un terreno generico in un punto dove può ricevere luce indiretta in abbondanza. Nei mesi a venire la potrete


osservare crescere rigogliosa anche annaffiandola sporadicamente. Il clorofito fa sentire dei veri geni del giardinaggio, in quanto da la possibilità di cimentarsi nella moltiplicazione della pianta con estrema facilità. Basterà prelevare in autunno i ceppi di foglie nascenti sui fusti e disporli in bicchieri pieni dʼacqua fino a radicamento. Dopodichè potrete metterli in altri vasi e considerarle altre piantine autonome. Lati negativi: occhio agli acari e alle correnti dʼaria.

Photo: Forest & Kim Starr Non sai mai quando annaffiare una pianta. Lo Spatifillo allora fa per te. Questa pianta, adatta alla coltivazione indoor, non appena sentirà la necessità di acqua piegherà le sue foglie verso il basso dando lʼidea di patimento. Questʼerbacea perenne gradisce temperature miti, che non scendano sotto i 13°C, un terreno soffice e ben assortito e luce solare non diretta. È una pianta che tuttavia sopporta bene condizioni non completamente ottimali per la sua crescita, quindi idonea anche ai coltivatori meno accurati, sfoggiando in ogni caso freschi candidi fiori per illuminare gli ambienti. Lati negativi: constatare che siete troppo bravi e le vostre foglie non si piegano potrebbe deludervi, ma meglio così. Siete sullʼorlo, in bilico tra una crisi di nervi e una pianta finta. Provate con la robustissima Haworthia reinwarditii. Potete quasi dimenticarvene. Datele un terreno drenante, luce indiretta e temperatura casalinga, dopodiché annaffiatela una volta al mese in inverno, un poʼpiù frequentemente in estate. Produrrà nuove piantine lentamente, ma il tocco esotico, come per ogni pianta grassa, è assicurato. Lati negativi: non ve ne liberate più. Se non riuscite a far campare nemmeno una di queste tre piante, in ultimo vi rimane il muschio. Basta avere dei seri problemi alle condutture idrauliche dellʼappartamento e prospererà che è una meraviglia, qualsiasi cosa facciate. #Gentilicomefiori, lo speciale di Econote.it contro la violenza sulle donne che sostiene la campagna Intervita “Le parole non bastano più”.


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