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MARZO 2013 | NUMERO 40 | BIMESTRALE

VENT’ANNI

DI NATURASÌ Tutta la qualità dei formaggi caprini

PERCHÉ HO SCELTO BIO

A TU PER TU CON L’AZIENDA

Diego Parassole: che bio ce la mandi buona

Dalla tradizione italiana gli "Alimenti ritrovati"


100 % SUCCO

Succo d’ananas 4 100% succo – non da concentrato 4 100% succo di ananas biologico aromatico, Spremuto nel suo Paese d’origine 4 Senza zuccheri aggiunti Per questo particolare succo di frutta vengono impiegati esclusivamente ananas dall’aroma intenso e maturi al punto giusto, delicatamente sottoposti a spremitura nel loro Paese d’origine per preservarne le proprietà nutritive. Il succo appena spremuto viene trasportato via mare per rispettare i criteri di sostenibilità e viene imbottigliato presso i nostri stabilimenti. Essendo 100% succo il gusto resta intatto.


LA FORZA DI UN’IDEA

NOTIZIE DI CASA

di Giò Gaeta

20 anni di NaturaSì!

RESPONSABILE PROGETTO INFORMARSÌ

PROGETTO ANGOLA

Dopo aver raggiunto e festeggiato nel 2012 petrolchimica; scoprire tecniche come il soquota “100 negozi a insegna”, ecco che ci vescio, la pacciamatura, l’uso di compost e di prepariamo a fare gli auguri di compleanno a preparati naturali; conoscere l’insostituibile NaturaSì per i 20 anni di vita, e di storia, nel lavoro dei lombrichi, creature importantissibiologico. me per la fertilità del terreno. La foto di copertina ci invita a spegnere Sicuramente vi dirà che l’esercizio più insieme le candeline e noi per celebrare difficile è “la costanza”. La forza di volontà l’evento ci siamo fatti raccontare da Achille è fondamentale: il “crederci sempre e non Alloisio, pioniere del primo negozio Naturamollare mai” nonostante la fatica, le avverSì, gli inizi della sua avventura. sità climatiche e le malattie delle piante, Tra le righe della storia personale, nell’arsfoderando pacifiche armi come tenacia, ticolo di pag. 6, si leggono gli albori del pazienza e perseveranza. biologico e la forza di tutti coloro che hanno La soddisfazione è tanta, ma non immediata, fatto crescere NaturaSì. c’è bisogno di rispettare Persone che ogni giorno i tempi della natura e di … SE UNA VIA RISULTA dai loro negozi hanno attendere, con uno spirito ESSERE MIGLIORE DI contribuito a diffondere quasi “zen”, restando UN’ALTRA, SI PUÒ ESSERE una cultura diversa del sempre presenti. Prendermangiar bene, biologico e CERTI CHE SIA LA VIA DELLA si cura di qualcosa di vivo NATURA. buono, non perdendo mai come la terra, con impegno d’occhio il rispetto per la e passione, libera la mente Aristotele terra e per l’uomo. da cattivi pensieri e fa Allora soffiamo sulle candeline dei vent’anni crescere, insieme alle piante, un sentimento di NaturaSì. Auguri a tutti! di armonia e sana leggerezza interiore. E proprio per capire meglio che cosa signiSe si riesce a portare avanti il lavoro fino in fica coltivare biologico e per entrare in magfondo, ci saranno anche frutti veri da raccogior sintonia con la natura, invitiamo i nostri gliere: che soddisfazione! lettori ad approfittare di questa primavera Tutto questo porterà un altro cambiamento: alle porte per diventare contadini in “erba”, un approccio diverso nei confronti della preparando orto e giardino senza usare alcun qualità di ciò che si è coltivato e difeso dalla tipo di sostanza chimica (dal fertilizzante, “chimica”. Sarà mutato anche lo sguardo con al diserbante o alla lotta contro insetti cui si sceglieranno la frutta e la verdura bio nocivi). in negozio. Le dimensioni poco omogenee, la Per fare ciò, è meglio cercare un tutor di picchiettatura delle foglie o della buccia, la eccellenza, che sia disposto ad affiancarvi forma un po’ storta racconteranno di come nei primi passi e che possa trasmettere sono state coltivate utilizzando prodotti l’esperienza del proprio lavoro: l’agricoltore non nocivi alla salute e alla terra, e le loro biologico. imperfezioni saranno ininfluenti rispetto al Cercate l’azienda agricola a voi più vicina, sapore, al valore nutrizionale e alla salvae provate a fare un po’ di domande sull’arguardia della Natura che c’è dietro: perché la gomento, per imparare come eliminare forma non fa la sostanza. completamente qualsiasi prodotto di origine

CORSO DI CUCINA

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L’orto: un bene comune

3 –INFORMARSÌ

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Usciamo dal letargo con le insalate LA PAGINA DEL RIUSO

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Vasi di riciclo TENDENZE

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Focacce di primavera A TU PER TU CON L’AZIENDA

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Alimenti ritrovati NOVITÀ DAL BIO

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È un mondo difficile PERCHÉ HO SCELTO BIO

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Diego Parassole: che bio ce la mandi buona IL LUNARIO DI CASA

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RICETTE DI STAGIONE

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Pasqua senza glutine gustosa per tutti CONSUMATORI RESPONSABILI

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Chiedilo a NaturaSì LA NATURA CONSIGLIA

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Fattoria Di Vaira: tutta la qualità dei formaggi caprini PIANETA BAMBINO

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Gita fuori porta ECOTURISMO

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In bici tra terra e mare A CASA DI BIOLAB

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Biolab: la soia che non annoia CULTURA E SOCIETÀ

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Cohousing: coabitare è possibile ECOLOGIA E BENESSERE

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Detox in allegria BIO&THECITY

Non si finisce mai d'imparare

Editore: EcorNaturaSì Spa, via De Besi, 20/c (Vr) tel. 045.8918611, www.naturasi.it, info@naturasi.com Direttore responsabile: Luigi Speri. Redazione e realizzazione grafica: EcoComunicazione.it progetti di comunicazione ecologica. Stampato su carta ecologica 100% riciclata da: MediaPrint (Vr) Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575.

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notizie in pillole

NOTIZIE DI CASA

Opuscoli prodotti a marchio ecor Cerca all’interno di InformarSì il quarto opuscolo dedicato ai prodotti a marchio ecor: questa volta parliamo di cereali soffiati, fiocchi e farine. Tante informazioni interessanti e ricette originali da portare sulle vostre tavole.

Salvaspesa In tutti i punti vendita NaturaSì continua fino al 28 aprile 2013 la campagna Salvaspesa. Più di 50 prodotti per la vostra spesa base, come latte, caffè, pasta, riso, olio, farina, passata di pomodoro e tanti altri ancora, scontati fino al 20%. Per una spesa bio all’insegna della convenienza.

Casting di veri biologici buongustai Vuoi entrare a far parte anche tu del team di InformarSì? Cerchiamo persone interessate a testare prodotti biologici per una nuova rubrica. Se vuoi partecipare al casting, invia una mail all’indirizzo info@naturasi.com indicando come oggetto: casting InformarSì. Sul prossimo numero della rivista del biologico potresti esserci proprio tu!

APPUNTAMENTI

L’azienda agricola biodinamica Fattoria Di Vaira organizza due corsi di cucina dal titolo “Dalla terra ai fornelli” a Campobasso (Molise) Dal 12 al 14 aprile 2013 “I sette cereali per i sette giorni della settimana: impasti lievitati, pane, pizza, focaccia, torte”. Dal 10 al 12 maggio 2013. “Il buon secondo: sformati, flan, torte salate, contorni”. I corsi sono rivolti a tutti coloro che vogliono approfondire il tema dell’alimentazione naturale ed ai professionisti della ristorazione. I corsi saranno tenuti da Marisa De Paoli, biologa e nutrizionista. Per informazioni ed iscrizioni visitate il sito www.fattoriadivaira.it

Fa’ la cosa giusta Il 15-16-17 marzo 2013 torna a Milano “Fa’ la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, giunta ormai alla sua decima edizione. Sono previsti oltre 270 appuntamenti, tra tavole rotonde, convegni, laboratori e spettacoli, e 700 espositori.

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IN EVIDENZA

Una vacanza diversa in barca a vela Ventotene è una piccola isola al largo del Golfo di Gaeta, ricca di storia e di bellezze naturali. È Area Marina Protetta dal 1997 e Riserva Naturale Statale. Vieni a scoprirla con la Lega Navale Italiana che propone: - corsi di vela estivi su derive per bambini, ragazzi e famiglie; - campi scuola di educazione ambientale; - giro dell’isola su barca a vela d’altura; - weekend di visita ai musei e ai siti archeologici e naturalistici. Sarai ospitato in una struttura semplice e accogliente, immersa nella macchia mediterranea, dove è possibile gustare pasti preparati con alimenti biologici certificati e, quando è possibile, di produzione locale. Per organizzare la tua vacanza a vela, visita il sito: www.leganavaleventotene.it

Primo premio a Bologna per “Bioconvinci kids 2012” Il 30 novembre 2012 si è tenuta a Bologna la premiazione per il progetto “Biopertutti: biologico in Emilia Romagna”, rivolto alle classi delle scuole primarie. Temi principali del concorso sono stati: la percezione dei prodotti biologici, in relazione alla produzione del cibo e l’importanza di scegliere alimenti salutari per l’uomo e sostenibili per l’ambiente. Le classi partecipanti al concorso hanno creato un prodotto di comunicazione, foto,

disegni, spot pubblicitari, video, sul tema “Produzioni biologiche e sostenibilità ambientale”. Ad aggiudicarsi il primo premio è stata la classe IV della scuola primaria “Padre Marella” di Bologna, in corsa con un filmato video. NaturaSì ha preso parte alle premiazioni fornendo le merende per i bambini.

I quaderni di Valore Alimentare Scopri “I quaderni di Valore Alimentare”: la nuova collana di monografie proposta dalla rivista (online da quest’anno) per dare ancora più rilievo ai temi su cui Valore Alimentare è specializzata, fornendo uno strumento ancora più approfondito e dal taglio pratico per chi si trova a fronteggiare diverse problematiche legate all’alimentazione. La collana è dedicata anche a coloro che vogliono saperne di più sulla stretta connessione tra scelte in campo nutrizionale e benessere. Il progetto editoriale si soffermerà, tra l’altro, su allergie e intolleranze alimentari, sui temi forti della qualità degli alimenti, sulle mamme in attesa e sulla nutrizione del bambino fin dallo svezzamento. Il primo quaderno, redatto da Matteo Giannattasio, direttore scientifico del progetto Valore Alimentare, si rivolge proprio alla donna in gravidanza e all’influenza delle sue scelte in ambito alimentare sulla salute del nascituro, toccando diversi aspetti da tenere in considerazione fin dal concepimento. Lo puoi trovare in vendita nei negozi NaturaSì.

VISITA IL SITO PER LE ULTIME NEWS WWW.NATURASI.IT


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notizie di casa

20 ANNI DI NATURASÌ! Dopo aver superato il traguardo del centesimo negozio, NaturaSì si prepara a festeggiare, con i clienti dei negozi, i 20 anni di vita. Proprio per questo noi della redazione dell’InformarSì, abbiamo pensato di andare a trovare Achille Alloisio, che agli inizi degli anni Novanta ha dato l’avvio a questa avventura con l’apertura del primo “supermercato della natura”, credendo nella formula proposta da NaturaSì. Attraverso il racconto della sua esperienza conosciamo meglio anche la storia di vent’anni di biologico. 6 –INFORMARSÌ

di Giò Gaeta


«Agli inizi degli anni ‘90, quando non era ancora cominciata la moda del benessere, io ero un giovane universitario con una palestra ben avviata a Brescia: il mio scopo era quello di proporre uno stile di vita più salutare, prestando attenzione anche a una corretta alimentazione. Nel 1993, sfogliando una rivista del settore, appresi che a Verona (in via Pisacane 2/A, n.d.r.) era stato aperto un “supermercato del biologico” a insegna NaturaSì. Mi piacquero subito l’idea e il format; un modo diverso di concepire una spesa “salutistica” e senza chimica, facilmente riconoscibile anche da chi non sapeva nemmeno cosa significasse “bio”. Poi, alla Fiera Sana (Salone Alimentazione Naturale) di Bologna, incontrai Rosella Danzi e Roberto Zanoni, ora rispettivamente Direttore Progetto NaturaSì e Direttore Generale EcorNaturaSì (di loro abbiamo parlato in occasione dell’apertura del centesimo negozio, nel numero 38 di InformarSì, n.d.r.). Rimasi subito colpito dalla serietà dell’approccio, accompagnato dall’entusiasmo che ancora li contraddistingue. A quell’epoca il mercato non dimostrava grande interesse per i prodotti biologici, considerandoli, a volte, solo prerogativa di un movimento di idealisti. Nonostante i primi ragionamenti, e le basi poste per l’apertura di un negozio, dovetti arrivare all’apertura a Milano del secondo negozio diretto a insegna NaturaSì (situato in via Fara n. 35, n.d.r.), nel gennaio del 1995, per convincermi che il progetto coinvolgeva anche fornitori e produttori, agricoltori e artigiani, i quali da tempo credevano che un altro modo di alimentarsi fosse possibile, nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente. I primi negozi in franchising Con NaturaSì trovammo un negozio adeguato alle esigenze e, nel settembre del ‘95, aprimmo il primo negozio in franchising. Parlo al plurale perché senza l’aiuto dei miei genitori e di mia sorella Arianna, allora studentessa, non ce l’avrei mai fatta. Mia sorella, oltre ad essere mia socia, gestisce l’ultimo negozio che abbiamo aperto a Milano (in via A. Costa n. 33). I primi anni sono stati difficili. Completati gli studi in Economia, e lasciata la palestra, ero impegnato notte e giorno nel negozio. Non bastava “vendere”, ma era necessario

diffondere una cultura diversa, spiegando perché la frutta e la verdura senza chimica avevano delle “macchiette” in superficie e che una forma non perfetta non pregiudicava la qualità del prodotto. Nel frattempo, anche altri giovani come me stavano aprendo nuovi punti vendita NaturaSì. Per esempio a Bologna e a Roma. Ricordo che a Bologna, all’apertura del primo negozio della famiglia Mascagni (in via Montefiorino n. 2/D, n.d.r.), nel ‘96 partecipai attivamente al lavoro pratico di allestimento, perché NaturaSì non possedeva l’organizzazione di oggi! Agli inizi si lavorava tutti insieme, direttore e dipendenti, fino a notte fonda! A sostenerci tutti, ieri come oggi, sono la passione e un forte idealismo che ci hanno fatto andare avanti insieme, come un grande gruppo; così, negli anni seguenti, dopo aver affidato il negozio di Brescia a mia sorella, provai ad aprire altri punti vendita sempre a insegna NaturaSì. Prima a Modena, poi a Genova e a Torino. Ero sempre in viaggio, ma ero contento di essere protagonista di un movimento che aveva l’obiettivo di promuovere il biologico, contribuendo così alla sua espansione e facendolo arrivare a essere quello che è adesso. Infatti, quando abbiamo cominciato molti piccoli produttori non avevano i macchinari adatti a stampare le etichette con il barcode, per passare facilmente alla cassa attraverso il lettore ottico; questo obbligava noi dei negozi a perdere un sacco di tempo a rietichettare le confezioni e con tutto quello che avevamo da fare. Ma l’unico modo per diffondere il biologico era, ed è, sostenere non solo i piccoli produttori italiani di materie prime, ma anche le piccole realtà artigianali, che avevano iniziato a trasformare i prodotti della terra secondo la migliore tradizione italiana. Invece, per fortuna, e forse è un po’ anche merito nostro, queste attività si sono sviluppate in questi vent’anni e molti di loro sono presenti ancora oggi, attraverso i loro prodotti, sugli scaffali dei negozi NaturaSì. Devo ammettere che aver scelto questa strada mi ha portato fortuna; nel mondo bio ho conosciuto Sabrina, che è diventata la mia compagna e la madre dei miei figli, Febo e Cloe. Insieme abbiamo messo radici a Genova dove, sostenendoci a vicenda, portiamo avanti la nostra piccola famiglia e l’impegno dei negozi. ➥ 7 –INFORMARSÌ


sui nostri scaffali

Achille Alloisio e Sabrina

TERRE DI SANGIORGIO

Concentrato di pomodoro

Un concentrato davvero unico, ottenuto con il pomodoro maturato al sole delle campagne piacentine, raccolto maturo al punto giusto e subito lavorato. È così che acquista il suo gusto particolarmente dolce che darà ai vostri piatti un carattere inconfondibile. Provatelo non solo per i vostri sughi, ma per dare colore e arricchire tante altre ricette. REDORO

Olio extravergine d’oliva in latta

Redoro raccoglie a mano le olive mature, le seleziona e le lavora in giornata nel frantoio per ottenere quest’olio extravergine d’oliva dal sapore fruttato, fragrante d’oliva e con un leggero retrogusto di mandorla. Estratto a freddo, dal colore giallo oro con riflessi verdi, con il suo gusto delicato si presta a esaltare tutti i piatti della dieta mediterranea, serviti a freddo o cucinati. BIONATURAE

Condimento per riso e Giardiniera in agrodolce

Date un tocco di freschezza e colore ai vostri piatti con Bionaturae! Il condimento per riso è realizzato con ottime verdure biologiche selezionate e conservate in olio di semi di girasole. Le verdure dell’orto sono alla base della giardiniera in agrodolce: dal colore fresco e dalla consistenza croccante, sono l’ideale per aperitivi e antipasti, ma diventano anche un gustoso contorno.

Devo dire che ho l’appoggio di molti collaboratori, preziosi e appassionati, che hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno a rendere possibile la mia attività; questo perché il settore in cui lavoriamo coinvolge e motiva tutti coloro che vi entrano a far parte, anche se spinti inizialmente da motivazioni diverse. Il biologico: una scelta di vita Il biologico mi ha fatto diventare una persona diversa: sono partito come curioso imprenditore, ma il lavoro mi ha fatto conoscere il rispetto per la terra, per la natura e per l’uomo; mi ha fatto capire che un mondo migliore è possibile per i miei figli, iniziando dalle piccole azioni quotidiane. Da quando sono partito, nel 1995, le mie abitudini e il mio stile di vita si sono modificati notevolmente: perché il biologico non è solo coltivare senza chimica. È una visione più ampia su tutto ciò che ci circonda. Per esempio, da sempre con NaturaSì cerchiamo di avere un negozio a impatto quasi zero, o per lo meno ci impegniamo a non sottovalutare tutti gli aspetti ecologici di un’attività commerciale; dalla carta per i formaggi, ai sacchetti per l’ortofrutta, a quelli per la spesa ecc. Stiamo lavorando anche con i fornitori per cercare materiali più ecologici, nel rispetto delle norme di legge, per la conservazione dei prodotti alimentari. 8 –INFORMARSÌ

Per questo mi arrabbio così tanto con chi non rispetta l’ambiente, non fa la raccolta differenziata o spreca con superficialità le risorse energetiche. Sono sicuro che se mangi bene, cioè sano ed etico, anche i pensieri e i desideri diventano più semplici e puliti e si diventa più attenti. Bisogna imparare a mangiare un po’ meno (a volte ci si abbuffa troppo), ma meglio, acquisendo consapevolezza sulla produzione di certi cibi, pieni di ingredienti inquinanti e inquinati. Non basta spaventarsi per le emergenze degli scandali alimentari e poi fare finta di niente di fronte a un prezzo che sappiamo essere troppo basso rispetto ai costi di produzione e coltivazione. Mi piacerebbe che dove abito venisse dato più spazio al biologico nelle mense scolastiche. Sappiamo che il prezzo non è l’unico ostacolo: in Emilia Romagna, ad esempio, i prodotti bio sono stati introdotti ormai da anni. Come vedete abbiamo ancora tanti progetti su cui lavorare. Per arrivare fino a qui ci sono voluti 20 anni… Ma il meglio deve ancora venire!» Allora soffiamo insieme su queste 20 simboliche candeline... e non perdetevi la promozione di aprile con lo sconto 20% su 10 prodotti a marchio NaturaSì. Visita il sito www.naturasi.it per avere maggiori informazioni.


sui nostri scaffali BIOVITA

Cous cous di farro

Il cous cous è un piatto antico e moderno al tempo stesso; originario del Nord Africa, si è ormai diffuso in tutto il mondo, entrando a far parte della tradizione gastronomica di diversi Paesi. Molto versatile, si accompagna perfettamente con verdure, pesce, carne e legumi. Biovita lo propone in molte varianti, tra cui quella al farro: tutto il gusto di questo antico cereale in un piatto gustoso e facile da preparare. ANTICO MOLINO ROSSO

Bio pizza istantanea

Antico Molino Rosso rinnova la linea Bio pizza. Aumenta infatti la quantità di prodotto in ogni confezione: non più 230g, insufficienti per preparare una pizza per 4 persone, ma 500g di farina confezionata in atmosfera modificata, che ne permette una conservazione per 18 mesi. La farina di grano tenero, farro e kamut®, è già miscelata con il lievito istantaneo che vi permetterà di ridurre i tempi di preparazione perché la pizza lievita mentre cuoce. BAUCKHOF

Preparato per falafel

I falafel sono polpette fritte e speziate presenti spesso sulle tavole dell’assolata sponda sud del Mediterraneo. Con questo preparato, realizzato secondo la ricetta tradizionale a base di ceci con erbe e spezie, potrete prepararli in modo semplice e veloce, aggiungendo soltanto un po’ d’acqua. Porterete sulle vostre tavole tutto il gusto della tipica cucina mediorientale.


progetto Angola

L’ORTO:

UN BENE COMUNE Coltivare speranza è da sempre uno degli obiettivi di COSPE che in questo numero ci racconta degli orti comunitari che fanno sempre parte del progetto portato avanti in Angola con il sostegno di NaturaSì. Un altro esempio di indipendenza alimentare, contro il land grabbing, gli OGM e l’agricoltura intensiva.

“All’inizio abbiamo piantato pomodori, fagioli e miglio – dice Giovanni Barbagli responsabile del progetto diritti umani e sovranità alimentare di COSPE. Tutto è cominciato da lì, e dai Quimbo, agglomerati di cinque o sei case che riuniscono le varie famiglie angolane, e che da secoli ruotano attorno a piccoli orti che danno frutti solamente durante la stagione delle piogge”. L’obiettivo di COSPE e del progetto per la sovranità alimentare in Angola, però, è quello di creare degli orti comunitari in grado di produrre anche nella stagione secca, quando il cibo scarseggia e le scorte non sono sufficienti. Grazie anche al contributo di NaturaSì attraverso la raccolta punti, sono stati acquistati attrezzi, motopompe per il trasporto dell’acqua dal fiume all’orto e sono stati costruiti nuovi pozzi artesiani. Prima di tutto, Matteo e Giovanni, cooperanti COSPE e responsabili del progetto, hanno incontrato la comunità locale per capirne le necessità e riscoprire insieme alla popolazione le varietà di ortaggi tipiche della zona e non più utilizzate. Grazie a queste assemblee sono state diversificate le sementi e quindi anche le coltivazioni, alle quali si sono aggiunte carote, granturco, cavoli, patate, patate dolci, melanzane, cipolle, aglio e il “quiabo”, una pianta simile all’ibisco di cui si mangiano sia le foglie che i frutti. È apparsa subito chiara la volontà, da parte di tutti, di affidare la gestione degli orti alle donne e di creare delle associazioni in ogni 10 –INFORMARSÌ

comunità. “È incredibile vedere come oggi tutto funzioni – racconta ancora Giovanni Barbagli. Le donne si sono divise la gestione nei vari giorni e, nonostante in questi villaggi il tasso di analfabetismo rasenti il 95%, si sono aperte un conto in banca e hanno imparato ad amministrare il denaro e a gestirlo per gli acquisti utili all’orto e all’intera comunità”. Con il loro lavoro “si sono riscoperte colture introdotte durante il periodo coloniale portoghese, ma completamente perse durante la guerra civile” – continua Giovanni – “e non solo”. Grazie agli incontri di educazione alimentare, le donne hanno imparato a cucinare nuovi piatti, riuscendo così a rendere più bilanciata la dieta dei

di Susanna Finardi Resp. Fund Raising di Cospe

loro bambini, che prevede adesso tutte le sostanze necessarie per la loro crescita”. In passato tutto ciò non era possibile. In mancanza delle motopompe, durante la stagione secca, l’alimento principale era il miglio, a cui si aggiungeva della carne per i bambini acquistata al mercato, con grandi sacrifici da parte delle famiglie. Ma con l’introduzione di una più vasta offerta di ortaggi, disponibili in diversi periodi dell’anno, la dieta di migliaia di adulti e bambini è cambiata, migliorando sensibilmente. E questo è il risultato più importante. “Tanti fagioli di varie specie locali, pomodori, carote e quiabo sono oggi la base dell’alimentazione; sorgo e miglio sono


sui nostri scaffali LA SPIGA BIO

Torta di farro con ricotta e spinaci

Un piatto pronto, ma buono come fosse fatto in casa. Tutti i prodotti de La spiga bio, infatti, si caratterizzano per la lavorazione artigianale, frutto di un’esperienza che dura da più di 30 anni. Come questa torta salata di farro con ricotta e spinaci: perfetta come antipasto, è indicata anche per pasti veloci e informali. MOZZARISELLA

invece stati seminati in misura minore – sottolinea Giovanni. Questi, infatti, oltre a fornire poche sostanze nutritive, vengono utilizzati per produrre bevande alcoliche, e non volevamo incentivare questa pratica”. Le comunità oggi sono riuscite a organizzarsi anche per il trasporto e la vendita dei frutti del loro lavoro nei mercati vicini, il che permette loro di espandersi e di rapportarsi con i membri delle altre comunità. Arrivare oggi nelle comunità vuol dire anche condividere il cibo prodotto dai loro orti e dalle loro attività: capita spesso infatti che i cooperanti di COSPE siano invitati a mangiare nelle case della comunità, in cui vengono cucinate o regalate uova fresche

o addirittura una gallina; un qualcosa che a noi appare semplice e quasi scontato ma che nella comunità rappresenta un dono dal grandissimo valore e significato. Nonostante i risultati raggiunti, il progetto Angola di COSPE, a cui hanno aderito i negozi NaturaSì, continua: il sistema sperimentato, infatti, è stato applicato con successo in tante comunità che stanno diventando autosufficienti, creando nuove dinamiche di scambio tra di loro. Ma tantissime sono le comunità che devono essere ancora coinvolte nel progetto: sostenerle è fondamentale! Chiediamo ai clienti dei negozi di pensare a loro durante la spesa e nell’utilizzo dei punti fedeltà della carta NaturaSì.

MozzaRisella fumè

Dopo il grande successo di MozzaRisella, arriva MozzaRisella fumè. Sembra affumicata, ma non lo è. Il gusto e il colore ambrato non sono infatti dovuti alla classica affumicatura, ma all’aggiunta di curcuma alla ricetta. Come tutte le altre varianti, MozzaRisella fumè è prodotta utilizzando solo riso integrale prodotto e germogliato in Italia. Provatela da sola o come ingrediente per le vostre ricette. DR. MARTINS COCO

Succhi di cocco al naturale e all’ananas e acerola

Le noci di cocco nascondono al loro interno un segreto tutto naturale: il freschissimo e trasparente succo di cocco, dal gusto dolce e delicato. Il dr. Martins usa solo le giovani noci di cocco verdi per offrire una bevanda deliziosa, proposta al naturale e nella variante ananas e acerola. Senza saccarosio aggiunto agli zuccheri naturali della frutta, sono al 100% naturali.

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sui nostri scaffali

corso di cucina

PERLAGE

Prosecco frizzante Bacaro DOC

USCIAMO DAL LETARGO CON Da Perlage arriva questo Prosecco DOC fatto con uve 100% Glera: un nettare brillante, dalle soffici bollicine, con note di mela renetta e fiori bianchi di campo. Il suo palato, gentile e morbido, lo rende perfetto a tutto pasto: con antipasti di verdure e pesce, minestre asciutte o in brodo, risotti e primi piatti alle erbe. È ottimo anche per accompagnare i vostri aperitivi. Si consiglia di servirlo a 10-12°C. LA FATTORIA DI ROMIGNANO

Bianco toscano IGT “Meriggio”

Uve bianche trebbiano e malvasia per un vino bianco semplice e schietto, dal colore giallo intenso che ricorda le calde estati toscane. Ha un aroma floreale con leggeri sentori di ananas. Si abbina perfettamente a primi piatti, formaggi freschi e pesce. Ha una gradazione alcolica di 12% vol. Si consiglia di servirlo freddo per goderne al meglio le inconfondibili caratteristiche. TABURNI DOMUS

Falanghina DOC Sannio

LE INSALATE Risvegliamoci dal letargo invernale: accogliamo la freschezza dei cibi crudi. Usciamo dalla tana e mettiamoci in attività: croccantezza per masticare con vigore. Liberiamoci dai ristagni invernali: la depurazione è stimolata dai gusti amaro e aspro. Freschezza del crudo, croccantezza, sapori aspri e amarognoli: è il ritratto preciso delle insalate! La primavera è il momento giusto per riservare all’insalata un posto fisso sulla nostra tavola ad ogni pasto. Per mantenere a lungo la freschezza, subito dopo l’acquisto, va sfogliata e lavata accuratamente in acqua fredda. Tre ammolli brevi, muovendo le foglie con delicatezza, costituiscono un buon lavaggio: gli ammolli devono essere brevi affinché non si disperdano le vitamine. Dopo il lavaggio è importante asciugarla molto bene, qualunque sia la varietà scelta. Utilizzate l’apposita centrifuga ed evitate di pressare troppe foglie nel cestello: devono risultare asciutte e integre. Alla fine riponetela in un sacchetto per alimenti chiuso: in questo modo si conserva per diversi giorni in frigo, pronta per l’uso! Le foglie vanno lasciate intere e tagliate solo al momento del consumo, per preservarle e APPROFONDIMENTO

Vitigno 100% Falanghina proveniente dalle colline della Valle Vitulanese, in provincia di Benevento, per questo vino dal colore giallo paglierino e dal profumo gradevole, fruttato e con spiccate note floreali. Ottimo come aperitivo, si presta ad accompagnare perfettamente piatti a base di pesce e crostacei. Ha una gradazione alcolica di 12,5% vol. Si consiglia di servirlo a una temperatura di 8-10 °C.

Ricordiamoci di aggiungere il limone nelle insalate, è un gesto importante! Il gusto aspro, tipico del limone, facilita la digestione. Il succo di limone ha effetto alcalinizzante sul nostro organismo. Grazie alla presenza della vitamina C migliora l’assimilazione dei micronutrienti contenuti nei cibi vegetali.

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di

limitare l’ossidazione. Ideale sarebbe spezzettarle con le mani o utilizzare un coltello con lama in ceramica. Il procedimento suggerito vale per tutte le verdure a foglia verde. Naturalmente, se andiamo di corsa possiamo scegliere le insalate fresche biologiche già pronte in busta. L’insalata, libera dal ruolo di contorno che la tradizione le ha sempre riservato, può costituire un pranzo leggero, con del buon pane integrale, oppure può aprire una cena più strutturata, insieme a un cereale integrale cucinato con altre verdure, o ancora può accompagnare una generosa zuppa nelle serate fredde. Queste due proposte sono ricche di preziosi alleati per la nostra salute, come gli acidi grassi omega 3 delle noci. Insalatine miste con semi ed erbe aromatiche (per 4 persone) 250 g. di insalate miste (gentile, rucola, valeriana...), 1 pompelmo rosa, 3 C. di uvetta ammollata in acqua tiepida, 1 C. di erbe aromatiche fresche tritate (maggiorana, timo, prezzemolo, menta), 2 C. colmi di semi misti tostati (zucca, sesamo, girasole). Per il condimento: 2 C. di senape all’antica, 4 C. di olio extravergine d’oliva, 1 C. di succo


Francesca, Lorella e Silvia, le 3 sorelle disanapianta

di limone spremuto, 1 C. di acqua di ammollo dell’uvetta, 1/2 c. di succo d’agave, sale e pepe. Mettere in ammollo l’uvetta in una tazza di acqua tiepida per 15 minuti. Dopo aver lavato accuratamente le insalate, spezzettarle e mescolarle tra loro. Sbucciare al vivo il pompelmo, tagliarlo a metà ed eliminare la parte bianca centrale, tagliarlo prima a fette spesse 1 cm circa e poi a spicchi. Lavare e asciugare bene le erbe aromatiche e tritarle. Preparare il condimento: unire gli ingredienti nel bicchiere del frullatore; frullare rendendo la salsa cremosa; aggiungere se necessario un po’ di olio; aggiustare di sale e pepe. Mescolare le insalate con il trito di erbe aromatiche, distribuirle nei piatti, decorare con il pompelmo e l’uvetta. Irrorare con la salsa alla senape, cospargere con i semi tostati e servire. Insalata di spinacini con germogli e noci (per 4 persone) 250 g. di spinaci novelli, 50 g. di sedano (1 gambo), 40 g. di germogli freschi (broccolo, porro, alfa-alfa, fieno greco, senape), 12 noci, 2 C. di erba cipollina fresca sminuzzata. Per il condimento: 1 C. di zenzero fresco grattugiato, 5 C. di olio agliato, 3 C. di shoyu, 1 C.

di succo di limone, sale e pepe. Preparare un’emulsione con shoyu, succo di limone, zenzero e olio agliato (si prepara lasciando per 10/15 minuti 2/3 spicchi interi di aglio schiacciato nell’olio). Tagliare a fettine sottili il sedano e unirlo al condimento, lasciandolo poi riposare in frigo fino al momento dell’uso. Sgusciare le noci e tostarle in forno caldo a 160 °C per 7/8 minuti, poi tritarle grossolanamente. In una ciotola capiente condire gli spinacini con metà emulsione, aggiustare di sale e pepe e distribuire nei piatti individuali. Decorare con i germogli, aggiungere le noci e irrorare con la restante emulsione. Cospargere con l’erba cipollina tagliata fine con le forbici e servire.

Per l'alimentazione del tuo bambino scegli il biologico per eccellenza

C. = cucchiaio, c. = cucchiaino DISANAPIANTA

Siamo un’Associazione, ci occupiamo di consapevolezza alimentare. Teniamo Corsi di cucina naturale nella nostra sede di Reggio Emilia. Nel nostro Blog divulghiamo informazioni su cibo e salute, affrontiamo temi attuali legati alla consapevolezza alimentare e proponiamo le nostre ricette. www.disanapianta.net info@disanapianta.net

13 –INFORMARSÌ

www.bio-bimbo.it


sui nostri scaffali

la pagina del riuso

RONDANINI

Mortadella Gran Riserva senza glutine

Un profumo leggermente speziato e un colore rosa, punteggiato dal bianco del lardello: sono le caratteristiche di questa mortadella dal gusto pieno ed equilibrato. L’attenzione per il consumatore che da sempre contraddistingue Rondanini ha spinto l’azienda a creare un prodotto certificato senza glutine: tutti possono dunque gustare il sapore pieno di questo goloso salume.

VASI

DI RICICLO di Valentina Salviati

AGRICOLA MORINI

Würstel di pollo

Saporiti würstel prodotti con carne di pollo e con attenta lavorazione. La società agricola Morini di Belfiore, in provincia di Verona, è sinonimo di filiera garantita. I polli, infatti, provengono solo dal proprio allevamento, dove hanno libero accesso ai prati. I mangimi biologici vengono lavorati anch’essi in azienda, per dare al consumatore la massima garanzia.

SAN BARTOLOMEO

Fuselli di pollo

L’azienda San Bartolomeo ha scelto da sempre il metodo biologico e alleva i suoi animali con un disciplinare di produzione in cui viene riservata massima attenzione al benessere dei polli, che possono pascolare in libertà e vengono nutriti con mangimi biologici, in parte prodotti in azienda; vengono inoltre rispettati i loro naturali ritmi di crescita e non viene somministrato loro alcun farmaco.

http://mountainbreaths.blogspot.it/2012/04/earth-day-2012.html

Con l’arrivo della bella stagione, tutti abbiamo voglia di vedere la natura rifiorire e di portare nelle nostre case i colori e i profumi dei fiori appena sbocciati. Anche in questo possiamo essere “green”, utilizzando per i nostri fiori vasi ottenuti con materiali di riciclo, creati utilizzando gli oggetti più svariati e impensabili. Ecco qualche idea originale trovata visitando il sito www.greenme.it Stivali di gomma Leggendo l’articolo di Marta Albè, intitolato “Come creare vasi e fioriere dal riciclo dei vecchi stivali in gomma”, ho scoperto che a Copenaghen, nel quartiere di Christiania, come vasi da fiori vengono utilizzati vecchi stivali di gomma riciclati. Un’idea che tutti noi possiamo “copiare”: basta avere a disposizione un vecchio paio di stivali da giardino e il gioco è fatto. Se siete di quelli che solo di recente si sono appassionati di giardinaggio, non preoccupatevi: potrete 14 –INFORMARSÌ

barattarli oppure cercarli in qualche negozio di articoli usati. Una volta trovati gli stivali, praticate dei fori nella suola in modo tale da consentire il drenaggio del terreno che utilizzerete per piantare le vostre piantine. Ora riempiteli con il terriccio adatto ai fiori che avete scelto e praticate l’invaso: sono da preferire varietà a stelo lungo, preferibilmente appartenenti alla famiglia delle bulbose, come tulipani, narcisi e giacinti. Vecchie lampadine a incandescenza e barattoli di vetro Altre idee si possono trovare anche nell’articolo di Michela Silvestri dal titolo “10 vasi fai da te dalla spazzatura” che ci propone 10 insoliti vasi creati con materiali di riciclo che altrimenti sarebbero finiti tra i rifiuti. Ecco che anche una lampadina ormai bruciata può vivere una seconda vita, ancora più luminosa della prima. Oltre alla lampadina, vi occorreranno solamente


http://blog.freepeople.com/2011/07/wednesdiy-home-decor-the-light-bulb-vase/

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http://www.etsy.com/listing/107466306/triple-glass-vaseupcycled-yogurt-jars

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del filo da giardinaggio e un paio di pinze. Basta togliere dal fondo della lampadina il cappuccio nero in plastica e lo strato argentato, facendo molta attenzione a non rompere il vetro. Quindi, svuotarla e coprirne la parte metallica con una striscia di tessuto colorato. Infine, aggiungere acqua e fiori e appenderla con un filo. E che dire dei barattoli di vetro? Basta davvero poco per trasformarli in versatili contenitori portaoggetti: una stoffa colorata oppure dei colori per vetro o semplicemente della carta di riso. E possono diventare, perché no, degli eleganti vasi da fiori. L’idea proposta prevede semplicemente l’utilizzo di una corda ben resistente, da intrecciare attorno al barattolo. Il gioco è fatto: avrete un vaso semplice, ma non convenzionale, perfetto per i pranzi e le cene all’aperto che ormai si avvicinano.

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Per scoprire altre idee originali visita il sito www.greenme.it 15 –INFORMARSÌ

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tendenze

Fermenti per fare il pane senza lievito

FOCACCE DI

PRIMAVERA La primavera porta aria di novità, anche in cucina. Perché allora non utilizzare per i nostri lievitati dolci e salati la pasta madre, un lievito frutto della fermentazione naturale e spontanea, che possiamo autoprodurci o farci regalare da uno “spacciatore” di zona. Basteranno poi farina, acqua e qualche minuto a settimana per averla sempre a nostra disposizione. di Chiara Frascari

Non c’è occasione migliore della primavera con le sue gite fuori porta, i primi pranzi all’aria aperta, le feste dei più piccoli, per sperimentare nuove e semplici ricette, oltre al solito pane; tutte rigorosamente con ingredienti di stagione.

senzae glutin Backferment è uno speciale fermento che favorisce una lievitazione lenta e naturale, senza l’impiego del tradizionale lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae): il risultato è un pane dall’aroma caratteristico e dalla fragranza che dura a lungo. Backferment è inoltre uno starter ideale per chi vuole produrre in casa la pasta madre: può essere utilizzato anche con le farine senza glutine, come riso, mais e grano saraceno.

Baule Volante, biologico da favola! Baule Volante - Castel Maggiore (BO) tel 051/6008411 - www.baulevolante.it

Focaccia allo zafferano Ingredienti: 150 g di pasta madre rinfrescata, 500 g di farina di frumento tipo 0, 250-300 ml di acqua tiepida, 50 ml di olio extravergine d’oliva, una bustina di zafferano, un pizzico di sale fino, un cucchiaino di sale grosso. Sciogliete la pasta madre nell’acqua tiepida, aggiungete la farina e, mescolando, l’olio, lo zafferano e il sale. Impastate energicamente, stirando bene l’impasto. Quindi fatelo riposare fino al raddoppio, per circa 4 ore. Una volta pronto, ungete abbondantemente

una teglia rettangolare e stendetelo con le mani unte. Miscelate in un bicchiere un cucchiaino di sale grosso e un cucchiaio di acqua, praticate con delicatezza dei piccoli incavi sulla focaccia e cospargetela con la miscela. Lasciatela lievitare per un’altra oretta. Cuocete in forno caldo a 220 °C per circa 20 minuti. Una volta raffreddata, tagliatela a metà e farcitela a piacimento: con carciofi crudi e parmigiano, con gorgonzola e miele o secondo i vostri gusti. Danubio con crema di fave e pecorino Ingredienti: 80 g di pasta madre rinfrescata, 200 g di farina di frumento tipo 0,50 ml di acqua, 50 ml di latte, 30 g di burro morbido, 25 g di zucchero di canna, un cucchiaino di sale, 100 g di fave fresche sgranate, 50 g di pe-

LA COMUNITÀ DEL CIBO PASTA MADRE

La Comunità del cibo Pasta Madre riunisce al suo interno consumatori co-produttori, ma anche agricoltori, mugnai e panificatori, con l’obiettivo di lavorare assieme per migliore la qualità del pane, con particolare attenzione alle coltivazioni biologiche e biodinamiche e ai cereali antichi. Per questo la Comunità si occupa di diffondere la panificazione casalinga utilizzando il lievito madre, attraverso una rete di “spacciatori” in tutta Italia e non solo, consultabile sul

16 –INFORMARSÌ

sito www.pastamadre.net, sempre pronti a donare la pasta madre a chi ne facesse richiesta. Inoltre la Comunità organizza momenti di formazione, corsi, degustazioni e approfondimenti tematici, come è avvenuto lo scorso 2 febbraio per il Pasta Madre day 2013, una serie di eventi diffusi su tutto il territorio, per festeggiare e diffondere la cultura della pasta madre.


sui nostri scaffali LEEB

Quark di capra

Solo latte fresco prodotto da capre allevate nei versanti soleggiati del parco nazionale Kalkalpen in Austria, nutrite esclusivamente con le sue erbe spontanee e ricche di aromi, per questo squisito quark senza l’aggiuta di additivi né aromi. Con il suo gusto delicato e la sua consistenza cremosa, si presta a molte preparazioni, sia dolci che salate: provatelo semplicemente spalmato sul pane o per squisiti dessert. BIO PAN

Feta greco Dop corino, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, un tuorlo d’uovo + 2 cucchiai di latte. Sciogliete la pasta madre nella miscela di acqua e latte, leggermente intiepiditi, aggiungete la farina e cominciate a mescolare. Aggiungete poi i restanti ingredienti, lasciando per ultimo il sale, e impastate fino a ottenere una consistenza morbida e omogenea. Fate lievitare per 4-5 ore circa. Nel frattempo preparate il ripieno: sbollentate le fave in acqua salata, scolatele e frullatele con l’olio e il pecorino, in modo da ottenere una crema, che aggiusterete di sale e pepe. Riprendete l’impasto e, con le mani infarinate, formate delle palline; formando un piccolo incavo, inserite all’interno di ognuna di esse una cucchiaiata di crema di fave e richiudetela con cura. Foderate una teglia rotonda con carta da forno e disponetevi le palline distanziate tra loro. Spennellate la superficie con il tuorlo d’uovo sbattuto mescolato con il latte, e fate lievitare per altre due ore, finché il loro volume non sarà quasi raddoppiato. Accendete il forno a 200 °C e, una volta caldo, infornate e cuocete per 25-30 minuti circa. Calzoni con erbe di campo e olive Ingredienti per 6 calzoni: 80 g di pasta madre

rinfrescata, 300 g di farina semintegrale, 150-200 ml di acqua tiepida, 700 g di erbe di campo (o cicoria o cime di rapa o bietoline), uno spicchio d’aglio, una manciata di olive nere denocciolate, olio extravergine di oliva, sale. Sciogliete la pasta madre nell’acqua e aggiungete lentamente la farina, l’olio e il sale. Impastate fino a ottenere una palla compatta, che lascerete lievitare coperta fino al raddoppio, per circa 4-5 ore. Nel frattempo lavate le erbette e tagliatele finemente. Rosolatele in padella con l’aglio e l’olio, coprite e lasciate cuocere fino a che non saranno tenere. Quando l’impasto è lievitato, formate sei palline, lavorandole brevemente. Lasciate lievitare ancora per altre 2 ore. Trascorso questo tempo, accendete il forno a 200 °C, stendete la pasta in dischi regolari, sul tagliere infarinato. Riempite ognuno con abbondanti erbette, le olive tagliate a pezzetti e un giro di olio. Sigillate i bordi aiutandovi con un po’ di acqua e infornate per circa 25 minuti. Lasciate riposare i calzoni prima di consumarli. Al posto delle erbe di campo potete utilizzare cime di rapa, cicoria o bietoline; per arricchire il ripieno aggiungete a piacere acciughe, pinoli, pomodori secchi, ricotta o scamorza.

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A base di latte di pecora (70%) e di capra (30%), è un formaggio indicato anche per gli intolleranti al latte vaccino. Dopo la salatura a secco, viene maturato nella sua salamoia, dalla quale assume il caratteristico sapore acidulo. Ottimo d’estate per condire fresche insalate greche, d’inverno diventa una valida alternativa al formaggio grattugiato sulla pasta e si presta alla cottura sulla piastra e al forno. ARRIGONI

Capriccio bio: rotolini di formaggio

Dall’esperienza e dalla fantasia dei maestri casari di Arrigoni nascono questi squisiti rotolini di latte vaccino avvolti uno a uno in un sottile velo di carta. Un formaggio nuovo, dal fresco gusto di yogurt e dalla consistenza morbida e spalmabile. Ideale per mousse salate a base di formaggio, tonno o salmone, da spalmare su pane tostato o da gustare con olio ed erbe aromatiche o aceto balsamico.


a tu per tu con l’azienda

ALIMENTI RITROVATI

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Da qualche tempo sono presenti sugli scaffali dei negozi NaturaSì cereali e legumi evidenziati da una particolare confezione ed etichetta: sono gli “Alimenti ritrovati”. Abbiamo chiesto a Martina Rainieri, responsabile del progetto, di raccontarci qualcosa di più. a cura della redazione

«Da sempre ecor è attenta alla salvaguardia della biodiversità e, negli ultimi tempi, ha sentito il “dovere” di recuperare antiche varietà, ormai quasi scomparse, per continuare la tradizione agricola e alimentare del nostro bel territorio. Già da qualche tempo cercavamo di riscoprire che cosa mangiassero i nostri nonni, ma non è facile trovare agricoltori che coltivino ancora varietà antiche, vista la poca redditività rispetto a grani più moderni, più facilmente commerciabili e con una resa maggiore in campo. Ma alla fine chi cerca… ri-trova! Più che parlare di salvaguardia delle biodiversità, di standardizzazione dei sapori e di riscoperta della nostra coltura gastronomica e ambientale, preferisco raccontare del viaggio percorso in questo importante progetto alla ricerca degli “Alimenti ritrovati”. In viaggio Immaginatemi a giugno 2012, in auto a raggiungere la mia prima tappa. Per la cicerchia sono in Abruzzo, più precisamente vicino a L’Aquila, che ancora porta le cicatrici del terremoto, tant’è che vicino ai campi trovo parecchie casette prefabbricate. Ecco l’incontro con il “mio” primo agricoltore. Un uomo di poche parole, più interessato a continuare il suo lavoro nei campi che a raccontarmi del lavoro e delle coltivazioni locali. Gli spiego che uno degli obiettivi del progetto “Alimenti 18 –INFORMARSÌ

ritrovati” è proprio diffondere cultura e conoscenza della tradizione contadina. Certo, non ha tempo da perdere, deve tornare alla terra, ma è gentile e paziente nei confronti miei e di tutte le mie domande! Siamo a giugno e c’è molto da fare in campagna, ma s’illumina quando mi racconta della bellezza di un campo di cicerchie in fiore. Come dargli torto? Penso tra me che il suo lavoro richiede veramente pazienza, abituati come siamo a “tutto e subito”: lui deve aspettare i tempi di madre natura, sperare nel tempo buono… ci sono talmente tante variabili che, senza pazienza, come fai? Decido di “liberarlo” e riparto alla volta dell’Umbria. Qui visiterò altri produttori; per primi quelli del fagiolo occhio. Eh si, abbiamo adocchiato anche questo legume, qui chiamato “fagiolina del lago”. Purtroppo nessuna delle 3 semine ha dato frutti. La prima si è persa per le gelate di marzo, la seconda e la terza son state “bruciate” dal caldo estivo. Sono rimasta sconcertata… lavori per mesi e poi tutto va perduto, anche in termini economici: non ti rimane niente da vendere. Il mio viaggio mi porta successivamente a vedere i campi di roveja, uno seminato in piano e uno vicino, ma a 800 m di altitudine. La roveja di “pianura” non mi dà grandi speranze: è rada e quasi completamente coricata

(bisogna ringraziare le piante infestanti, che la tengono un po’ dritta...). Ma quando ci spostiamo al secondo campo è tutta un’altra cosa. Bella, rigogliosa e soprattutto fiorita! Il fiore della roveja è bellissimo con tutte le tonalità del violetto e con i primi baccelli di un verde brillante. La raccolta e il successivo stoccaggio sono i veri momenti critici, per non parlare del seme, che deve essere autoprodotto perché difficile da trovare. Innamorata della roveja mi riesce difficile staccarmene, ma mi attende il farro monoIl fiore della roveja


sui nostri scaffali INTEGRALIMENTI

Tofu mediterraneo

Le olive verdi e il basilico donano a questo tofu un sapore davvero unico. È un alimento molto versatile: può essere servito da solo, semplicemente condito con olio, oppure può diventare l’ingrediente ideale per insalate di riso, di pasta o di verdure; frullato diventa una crema adatta a condire la pasta, ma può anche essere tagliato a fette e cotto in forno. FOOD FOR ALL

Preparato per seitan cocco. Non pensavo di avere addirittura due colpi di fulmine in un giorno solo! Sono piccole spighe verdi, per lo più ancora avvolte tra le foglie. Mi spiegano perché: il farro monococco viene seminato a ottobrenovembre insieme agli altri cereali per essere raccolto a luglio. Finisce il suo ciclo vegetativo con gli altri cereali, ma “spiga” per ultimo. La spiga è molto sottile, con una quantità di cariosside minore rispetto al farro dicocco e quindi sembra fragile, ma in realtà è una pianta robusta che compete vigorosamernte con le piante infestanti. È un gran lottatore, con un chicco piccolo e tozzo che ricorda gli antichi guerrieri: bassi e tarchiati, ma pieni di forza e resistenza. Di tutt’altro aspetto è il Turanicum: verde scuro con spighe grosse. È un cereale che predilige il fresco, come il farro, e quindi cresce bene nelle zone collinari: non ama la pianura nè i ristagni di acqua e la coltura deve essere ben ventilata, altrimenti si ammala “sul piede”, mi spiegano i contadini. Ritorno soddisfatta. Rimane da vedere soltanto il mais bianco perla, nella zona di San Donà di Piave. Purtroppo, nel 2012 il raccolto è andato male e non abbiamo avuto prodotto sufficiente per presentarlo tra gli “Alimenti ritrovati”. Il progetto iniziale prevedeva sei prodotti, ma per il momento siamo riusciti a farne arrivare sugli scaffali dei negozi soltanto quattro.

Finalmente sugli scaffali Abbiamo voluto creare un degno “vestito”, quanto meno per onorare la loro resistenza e rarità. La confezione vuole richiamare il mondo contadino di una volta, aggraziato con una decorazione “greca” che vuol dare un tocco di distinzione. Non è stato facile dare concretezza all’idea iniziale, ma, grazie alla collaborazione di tanti colleghi, il risultato mette ben in evidenza l’unicità e la tradizione di questi prodotti. Li ho aspettati con trepidazione e quando sono riuscita ad avere tra le mani le confezioni mi sono veramente commossa. Avendo percorso con loro tutta la strada, conosciuto i volti delle persone che li avevano coltivati con fatica e determinazione, condiviso e superato gli ostacoli, il momento della concretezza è stato indimenticabile. Li vedo a scaffale per la prima volta e penso: come sono piccoli, piaceranno ai consumatori biologici? E mi tornano in mente il farro monococco, gran lottatore, come i produttori che ho incontrato. Sicuramente, il sapore unico di questi cereali e legumi, finalmente ritrovati, è in grado di raccontare la storia della nostra antica tradizione anche sulla tavola di tutti i giorni». Per saperne di più chiedi al tuo negoziante l’opuscolo “Alimenti ritrovati”, dove potrai trovare originali ricette e consigli su come utilizzarli. 19 –INFORMARSÌ

Il seitan, prodotto ottenuto dal glutine di frumento, è un alimento altamente proteico e completamente vegetale che può essere utilizzato per realizzare bistecchine da cuocere in padella, ragù e spezzatino. Con una confezione di preparato da 320g si può preparare in casa circa 1kg di seitan. Per un piatto originale, veloce e facile da preparare. LUPINOBIO

Bistecca di lupino

Con.Bio., azienda specializzata nella produzione di alimenti bio vegetali, propone un’ampia gamma a base di lupino, un legume fonte di fibre e proteine. Come questa bistecca, un gustoso secondo piatto già pronto, a base di lupino, glutine di grano ed erbe aromatiche. Interamente vegetale, è invitante e ricca nel sapore: un’appetitosa alternativa ai secondi di carne.


sui nostri scaffali

novità dal bio

BIOAPPETÌ

Delizia carote e cumino, olive e capperi, zucchine e curry

Con.Bio. vi propone tre gustose creme spalmabili, 100% vegetali, a base di tofu e arricchite da carote e cumino, zucchine e curry, olive e capperi. Le prime due affiancano alla dolcezza degli ortaggi il gusto aromatico delle spezie esotiche, mentre la terza è indicata per chi ama i sapori della tradizione mediterranea. Provatele spalmate sul pane: deliziose! ZÜGER

Formaggio spalmabile senza lattosio*

Züger Frisckase produce da sempre formaggi usando solo latte svizzero; i suoi casari si contraddistinguono per la capacità di coniugare tradizione e innovazione. Vi propone anche una linea di formaggi senza lattosio (*lattosio residuo <0,1%) che offre a tutti la possibilità di gustare la freschezza dei prodotti lattiero-caseari senza rinunciare al gusto. Come questo formaggio spalmabile, ideale sul pane. SOJADE

Dessert di soia alla fragola

Un delicato dessert di soia proposto in una variante classica e intramontabile, che incontra i gusti di tutti: quella alla fragola. Come resistere, infatti, alla sua avvolgente dolcezza? Come tutti i prodotti Sojade, anche il dessert alla fragola non contiene né colesterolo né lattosio. Vellutato e cremoso, è l’ideale per la colazione, per la merenda o per una pausa tutta “vegetale”. In formato da 400g e 2x100g.

È UN MONDO DIFFICILE di Roberto Pinton

Diciamo le cose come stanno. Su alcuni aspetti della sicurezza alimentare l’Unione europea suscita perplessità (additivi vietati dopo anni di allegro utilizzo perché scoperti non proprio innocui, edulcoranti mooolto discussi ancora lì nei prodotti sugar-free, autorizzazione di OGM o, a suo tempo, delle farine animali nei mangimi che hanno portato a mucca pazza), ma su altri funziona. Nel 2002 ha istituito il “Sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi” (Rasff ). Quando nei controlli ufficiali di alimenti e mangimi nel proprio territorio scoprono qualcosa che non va, tutti i 27 Paesi UE (cui si aggiungono Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) devono notificarlo in tempo reale tramite il sistema di allerta. Le notizie sui problemi di alimenti e mangimi sono così rapidamente condivise ed è possibile un’azione coordinata a livello europeo per scongiurare più rapidamente i rischi; tutti i posti di frontiera sono allertati, evitando così che un carico respinto per motivi sanitari a Ravenna possa dribblare i controlli a Malta o a Rotterdam. Siamo in una botte di ferro? Sì e no. Nel solo porto di Ravenna (contro il quale non ho nulla, ho preso un porto italiano a caso) passano ogni anno più di tre milioni di tonnellate di cereali, derrate alimentari e mangimi: più di 100.000 container, che è materialmente impossibile controllare tutti, si va a campione. È inevitabile, quindi, che sul grande mercato europeo arrivino anche prodotti con qualche problema. Sia gli organi di 20 –INFORMARSÌ

vigilanza dei diversi Paesi (in Italia sono numerosi: Asl, Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, i carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni, quelli del Comando politiche agricole e alimentari, il corpo forestale dello Stato…) che le imprese notificano nell’ambito del Rasff le informazioni sulle situazioni di rischio che emergono nel corso delle proprie verifiche. Una segnalazione di problemi rilevati da una Asl italiana consente alle autorità degli altri Paesi di intervenire con le misure più idonee (ritiro del prodotto, ecc.) e viceversa. Nelle prime tre settimane del 2013 sono stati segnalati 109 prodotti a rischio: 22 provenivano dalla Turchia (micotossine, muffe), 19 dall’India (micotossine, insetticidi oltre i limiti), 15 dalla Cina (stessi motivi), 5 dall’Egitto (idem), 4 dal Marocco (troppa istamina in sardine, insetticidi su menta), 3 dall’Italia (ingrediente non autorizzato, metallo pesante, insetticida), altrettanti dal Belgio (salmonella, listeria), dalla Spagna (norovirus in frutti di mare) e dagli Usa (additivi non autorizzati, mercurio nel pesce), 2 dalla Francia (salmonella), 2 dalla Germania (salmonella e cioccolato con frammenti di guscio di frutta secca) e così via. Il maggior “scopritore” di problemi è la Gran Bretagna (26), seguono Italia e Olanda (10), Germania (9) e Belgio (8). Sì, so che siete curiosi. Quanti prodotti biologici si son trovati con problemi? Nessuno. Fate un po’ voi.



sui nostri scaffali

perché ho scelto bio

KLOSTER BRAUEREI WEISSENOHE

Birra bionda multipack

DIEGO PARASSOLE:

Solo acqua, malto e luppolo per questa birra corposa, dal colore ambrato con aromi luppolati e note di caramello. Si abbina perfettamente a pizza, pasta, carni rosse e bianche, salumi e formaggi stagionati. Ha una gradazione alcolica di 4,90% vol. Si consiglia di servirla a una temperatura di 6-9 °C. È perfetta per un brindisi tra amici o per accompagnare una cena in compagnia.

CHE BIO CE LA MANDI BUONA Comico e cabarettista, Diego Parassole ha portato in scena temi importanti come l’acqua, il cibo e l’ambiente senza rinunciare all’ironia.

di Sara Lucchi

LA GALVANINA

Bibita açai

L’açai è il frutto antichissimo di una palma che cresce spontaneamente nella regione del Parà, in Brasile. Gli indios lo raccolgono durante le ore più fresche della notte affinché mantenga inalterate le sue proprietà. Galvanina aggiunge solo purissimo zucchero di canna e acqua minerale gassata, per offrirvi questa bibita dal sapore unico e inconfondibile, tutto da provare. VIVANI

Cioccolato al latte con frutti rossi e crispies, Cioccolato fondente con mirtilli rossi

Due squisite tavolette. Frutti rossi e crispies, con croccanti Krunchy Barnhouse ricoperti di gustoso cioccolato al latte arricchito con frutti di bosco essiccati, e il Cioccolato fondente con mirtilli rossi, dal profumo intenso e dal gusto rotondo che si combina con l’asprezza sottile, ma rinfrescante dei piccoli frutti.

Cenni su biografia e carriera. Semplicemente volevo fare l’idraulico ma non ce l’ho fatta. Faccio il comico per necessità. Battute a parte: ho fatto la Paolo Grassi, insomma l’accademia d’arte drammatica a Milano, mentre tentavo di finire i miei studi in medicina veterinaria. Poi ho fatto un po’ di tv. Maurizio Costanzo Show, Zelig. Un po’ di Ballarò… E nonostante tutto non sono famoso. L’altro giorno un mio fan mi ha incontrato… mi ha chiesto: “Sei proprio tu?” Ho risposto di sì, solo che mi aveva scambiato per Bruschetta, un altro comico di Zelig. Mi sono consolato quando ne ha sbagliato il nome, ripetendo con enfasi “Sei proprio tu? Trombetta?”. Non ho avuto il coraggio di dirgli che non sono “Trombetta”. Però mi chiedo cosa gli diranno gli amici a cui mostrerà con orgoglio l’autografo di “Piero Trombetta” (aveva sbagliato il cognome, mi sembrava giusto sbagliare anche il nome). Che cosa ti ha spinto ad affrontare nei tuoi pezzi temi così importanti come l’acqua, il cibo e l’’ambiente, apparentemente poco comici? Il motivo principale è la nascita di mia figlia Agnese: sapere cosa diamo da mangiare e da bere ai nostri figli è fondamentale. Faccio un esempio: spesso ai nostri figli diamo da bere acqua minerale ritenendola migliore di quella del rubinetto. 22 –INFORMARSÌ

Spesso spendiamo i nostri soldi in acque minerali povere di sodio, invece di bere acqua di rubinetto che sì, forse non è povera di sodio, forse addirittura ci sono più particelle… ma sono “particelle comunali”: come certi impiegati, ci sono, ma non fanno un tubo. L’esordio è stato al Teatro della Cooperativa, a Milano, proprio nel luogo della tua ispirazione... Si, perché è stato lì che Renato Sarti, regista e direttore del teatro, mi ha parlato per la prima volta dell’impatto ambientale delle acqua minerali. Sul distributore di acque minerali Renato aveva messo un cartello, in cui consigliava di bere acqua di rubinetto. Gli ho chiesto perché. E lui: “Pensa all’impatto ambientale: milioni di litri di petrolio usati ogni anno per portare avanti e indietro bottiglie di plastica per farle e smaltirle. E poi l’acqua di rubinetto è ancora più controllata di quella minerale, che costa in media 1000 volte di più”. “Che bio ce la mandi buona”: che reazioni ci sono tra i più giovani quando parli di alimentazione? In realtà parlo di cibo più ne “I coNSumisti mangiano i bambini”. In “Che bio ce la mandi buona”, a dispetto del titolo, parlo più di acqua, energia, cambiamenti climatici, spazzatura, tutti


ÂŽ

QualitĂ genuinitĂ sicurezza temi poco allegri, ma su cui, comunque, si riesce a far ridere. Certo quando ne “I coNSumisti‌â€? racconto che in una lattina di una delle bibite piĂš consumate ci sono in media 7 bustine di zucchero da 5 grammi il pubblico resta un po’ scioccato. Però si diverte e porta a casa qualche riflessione. Come definiresti il tuo modo di fare spettacolo? Con amici come Claudio Batta, Luca Klobas, Rita Pelusio, Leonardo Manera, Alberto Patrucco e molti altri (che spero non leggano l’articolo, altimenti potrebbero offendersi per non essere stati citati) vorremmo creare un movimento di “Teatro comico civileâ€?. Oggi c’è il cabaret puro o il teatro civile. Noi stiamo cercando di portare contenuti, ma con la risata. Il teatro può essere un’ottima alternativa alla tv, dove vedi sempre le stesse facce che fanno sempre le stesse trasmissioni. Mai un cambiamento. Per dire: non sarebbe bello vedere almeno una volta Bruno Vespa a “Chi l’ha vistoâ€?? Chi si occupa nella tua famiglia di fare la spesa e cucinare? Della spesa, quando sono a casa, io. Di cucinare, mia moglie Melania. Come ti dicevo, bisogna stare attenti a quel che si dĂ da mangiare ai propri figli: se cucinassi io, Agnese mangerebbe tutti i giorni al massimo uova sode.

Qual è il tuo piatto preferito? Qualche giorno fa è uscito in libreria “Anforchettabol 2. I comiciâ€?, in cui il grande chef Antonio Marchello intervista alcuni comici (il ricavato del libro va in beneficenza, nessuno ci guadagna un euro). Quando mi ha chiesto il piatto preferito, gli ho detto: “la peperonata di mia mamma, perchĂŠ è un po’ come me: ti piace, ma a volte ti rimane sullo stomacoâ€?. Sei vegetariano? Diciamo che sto cercando di diventarlo. Ăˆ che se arrivi in un ristorante all’una di notte dopo uno spettacolo e chiedi un pinzimonio rischi che, invece delle carote, pelino te. Insomma, quando posso scegliere sono vegetariano, ma spesso sono costretto a adattarmi. Ieri sera, per esempio, all’autogrill, ho mangiato uno splendido “Capriâ€?.

Carni e salumi biologici certiďŹ cati

Puoi darci una ricetta semplice? Uova sode può andare bene? Posso farmi una domanda io? Bene, me la faccio: “Come è andato il tour con Mani Tese sul diritto al cibo?â€? Bene grazie. Però, ora che il tour è finito, andate sul sito www.manitese.it e firmate comunque l’appello per un diritto al cibo buono, sostenibile e giusto.

23 –INFORMARSĂŒ

INFO CARNESI IT s WWW CARNESI IT Tel. 045 8980943


IL LUNARIO DI CASA CONSIGLI PRATICI PER LA VITA QUOTIDIANA SECONDO IL CALENDARIO BIODINAMICO MARZO in cucina

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1 lun 2 mar 3 mer 4 gio 5 ven 6 sab 7 dom 8 lun 9 mar 10 mer 11 gio 12 ven 13 sab 14 dom 15 lun 16 mar 17 mer 18 gio 19 ven 20 sab 21 dom 22 lun 23 mar 24 mer 25 gio 26 ven 27 sab 28 dom 29 lun 30 mar

1 ven 2 sab 3 dom 4 lun 5 mar 6 mer 7 gio 8 ven 9 sab 10 dom 11 lun 12 mar 13 mer 14 gio 15 ven 16 sab 17 dom 18 lun 19 mar 20 mer 21 gio 22 ven 23 sab 24 dom 25 lun 26 mar 27 mer 28 gio 29 ven 30 sab 31 dom

Follow us on LUNA

IN CUCINA:

piena nuova

24 –INFORMARSÌ

il pane lo yogurt le conserve

CURA DELLA PERSONA:

taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica giornata di relax

PIANTE DI CASA:

rinvaso potatura concimazione



ricette di stagione

PASQUA SENZA GLUTINE GUSTOSA PER TUTTI Sono sempre più numerose le persone che, per svariate ragioni, desiderano eliminare o limitare le fonti di glutine nella propria alimentazione. Ma questo non significa rinunciare al gusto, anche per il menù di Pasqua. Il glutine è una proteina presente in alcuni cereali come il grano, l’avena, la segale, l’orzo, il farro e anche il kamut® e permette la miglior lievitazione, tenuta e consistenza degli impasti a base di frumento. Chi pensa, però, che una dieta priva di grano e di glutine (e di tutti i loro derivati) sia “sciapa” e triste, si tenga pronto per venir smentito! Ci sono cereali privi di questa amata/odiata sostanza (mais, riso, miglio) e anche alcuni pseudo-cereali (grano saraceno, quinoa, amaranto) e varie tecniche culinarie che permettono di aggirare l’ostacolo e, con un pizzico di fantasia, consentono di portare in tavola piatti gustosi e gluten-free. Si raccomanda comunque di fare attenzione alle possibili contaminazioni indicate in etichetta. Accettiamo la sfida più grande: proporvi addirittura un menù per le feste di Pasqua che sia anche completamente privo di glutine e adatto anche ai vegani. Provate a non dire nulla ai vostri ospiti... scommettiamo che non se ne accorgeranno nemmeno?

Sara Cargnello, nota anche come Miss Vanilla, è autrice del blog www.crudismo.com 26 –INFORMARSÌ

di Sara Cargnello

TARTELLETTE SPEZIATE DI PISELLI E SPINACI INGREDIENTI PER 6 TARTELLETTE: PER LA BASE: 60 g di farina di ceci, 50 g di farina di mandorle, 2 cucchiai di fecola di patate, 1 cucchiaio di erbe aromatiche fresche tritate (es: rosmarino, timo, basilico, prezzemolo), 3 cucchiai di soia&fantasia, sale, pepe q.b.

PER IL RIPIENO: 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 1 cipolla rossa finemente tritata, un pizzico di chiodi di garofano in polvere, 500 g di spinaci freschi, 1 porro finemente affettato, 200 g di piselli freschi, il succo di mezzo limone.

Per le basi delle tortine, mescolare in una ciotola la farina di ceci con quella di mandorle, la fecola di patate, sale e pepe. Aggiungere soia&fantasia ben freddo a pezzetti e con le mani lavorare velocemente

l’impasto. Formare una palla, coprirla con pellicola trasparente e farla raffreddare in frigo per almeno mezz’ora. Dividere la pasta in sei porzioni da spianare leggermente con un mattarello. Foderare 6 formine, coprendo bene anche i bordi; bucherellarle con una forchetta. Cuocere i gusci in forno preriscaldato a 180 °C per circa 15 minuti, facendoli raffreddare prima di farcirli. Per il ripieno rosolare la cipolla nell’olio per un paio di minuti, aggiungere gli spinaci, i piselli, il porro e i chiodi di garofano. Appassire per 3-5 minuti, aggiustare di sale e pepe e spruzzare con succo di limone. Suddividere il ripieno nelle 6 basi e servire le tortine calde.


sui nostri scaffali PROBIOS

Magic Pillow

O COST

CRESPELLE AI CARCIOFI

FOCACCINE PASQUALI

INGREDIENTI PER 8 CRESPELLE PER LE CRESPELLE: 300 ml di bevanda di riso o soia, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 130 g di amido di mais, sale e noce moscata, una noce di soia&fantasia.

INGREDIENTI: 150 ml di bevanda di soia, 50 g di tofu bianco, 100 g di zucchero, 80 g di soia&fantasia, 210 g di farina senza glutine, 80 g di mandorle,

PER IL RIPIENO: 6 carciofi, 1 scalogno, 1/2 bicchiere

di vino bianco, 1 mazzetto di basilico e prezzemolo, sale e pepe. PER LA BESCIAMELLA: 500 ml di bevanda di soia al naturale, 30 g di soia&fantasia, 2 cucchiai di farina di riso, noce moscata, sale.

Per le crespelle unire in un recipiente la bevanda all’amido di riso un po’ alla volta, per non formare grumi. Aggiungere l’olio, aggiustare di sale e noce moscata e lasciar riposare per mezz’ora. Intanto preparare la besciamella ai carciofi: sciogliere soia&fantasia in un pentolino, aggiungervi la farina mescolando per circa 30 secondi. Aggiungere la bevanda di soia un po’ alla volta, continuando a mescolare. Aggiustare di sale e aromatizzare con la noce moscata. Cuocere il composto fino a bollore e far addensare per circa 1 minuto. Metterne da parte 8 cucchiai. Preparare i carciofi eliminando le foglie più dure e le punte. Tagliarli a spicchi sottili e rosolarli in poco olio con lo scalogno tritato. Aggiustare di sale e pepe e bagnare con del vino bianco. Cuocere per circa 10 minuti, poi aggiungere la besciamella e un trito di prezzemolo e basilico freschi. Versare una cucchiaiata di pastella al centro di un tegame unto con una noce di soia&fantasia, roteandolo per dare alle crêpes forma tonda. Quando la crêpes si stacca, rigirarla e terminare la cottura per 1 o 2 minuti. Farcire le crespelle con besciamella ai carciofi, ripiegare a metà formando una mezza luna e adagiarle in una pirofila. Ricoprire con la besciamella tenuta da parte e infornare a 180 °C per 15 minuti.

scorza grattugiata di 1/2 limone e di 1/2 arancia, 100 g di uvetta, 1 bustina di lievito, granella di zucchero o palline di zucchero colorate.

Ammollare l’uvetta in acqua tiepida e tostare le mandorle in un padellino. Frullare il tofu con il latte di soia, lo zucchero, le scorze di agrumi e soja&fantasia ammorbidito. Tritare le mandorle, scolare l’uvetta e aggiungerle alla crema di tofu. Setacciare la farina con il lievito e aggiungerli alla crema, amalgamando con cura. Versare l’impasto, morbido e non appiccicoso, in una tortiera imburrata o in 3 piccoli stampini tondi o a forma di colomba. Infornare a 180 °C per 25 minuti. Una volta raffreddate, spennellarle con poca marmellata e farvi aderire la granella di zucchero.

BISSARA DI FAVE FRESCHE INGREDIENTI: 1 kg di fave fresche, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, succo di mezzo limone, 2 spicchi

di aglio, spezie a piacere tra peperoncino, cumino, paprica, prezzemolo, pepe nero e sale.

Sbaccellare le fave e cuocerle in acqua per 10 minuti. Scolare, far raffreddare e sbucciare i semi (la buccia si separa facilmente dalla polpa verde interna semplicemente tenendola tra le dita). Frullare le fave con l’aglio e un cucchiaio di olio. Cuocere ancora per 5 minuti il purè in un tegame, aggiungendo il succo di limone, il cumino, il pepe e il peperoncino. A fuoco spento condire il tutto con il rimanente olio, prezzemolo e paprica. Servire con cruditè di verdura e crostini di pane. 27 –INFORMARSÌ

La linea Easy to go di Probios offre un’ampia gamma di prodotti per iniziare al meglio ogni nuovo giorno. Come i Magic Pillow, croccanti cuscinetti di mais e riso, farciti con un’irresistibile crema al cacao. Fonte di fibre e senza glutine, sono l’ideale per una colazione ricca di gusto, aggiunti a latte, yogurt e muesli, ma diventano anche un goloso snack da assaporare in ogni momento della giornata. ALLOS

Muesli all’amaranto con frutti

L’amaranto è un cereale antico: originario dell’America centrale, costituiva un alimento fondamentale per gli Aztechi. Allos ne fa l’ingrediente principale per quest’ottimo muesli con fiocchi d’avena e frutta mista. È perfetto a colazione, da solo oppure accompagnato da latte, yogurt o bevande vegetali. Iniziate con gusto ed energia ogni nuovo giorno. ANDECHSER

Latte intero e parzialmente scremato UHT

Latte alpino bio a lunga conservazione disponibile nelle varianti intero, con il 3,5% di grassi, e parzialmente scremato, con l’1,5% di grassi. Proveniente dalle fattorie Bioland di montagna, mantiene intatto tutto il gusto puro del latte e si conserva fuori dal frigorifero: è dunque ideale come scorta da tenere in casa, per preparazioni dolci o salate o per gustarne semplicemente un buon bicchiere.


consumatori responsabili

Chiedilo a Paola Bigliani Resp. Uff. Controllo Qualità

MI ARORALI U NAT

www.naturasi.it • info@naturasi.com

Noto spesso in etichetta la dicitura “aromi naturali”: di cosa si tratta?

Potreste spiegarmi la differenza tra sciroppo e malto di riso?

LUCA (TRENTO)

VINCENZA (BARI)

In base alla normativa europea gli “aromi naturali” (gli unici che si possono utilizzare nei prodotti biologici) si ricavano con processi tradizionali di preparazione degli alimentari (cottura, infusione, essicazione, macinatura…) o con procedimenti fisici (pressione, macerazione, distillazione, estrazione con alcol o olio) da un’origine vegetale (frutti, foglie, fiori e radici). Si tratta, in genere, di oli essenziali o estratti di erbe concentrati, a differenza degli “aromi” (e basta, senza l’aggettivo) ottenuti industrialmente mescolando diverse molecole per copiare l’aroma desiderato o, addirittura, ma più di rado, creando molecole sintetiche, che non esisterebbero in natura e sono del tutto artificiali. Perché, invece di utilizzare direttamente la pianta da cui derivano, talvolta si usano gli aromi naturali? Essenzialmente per praticità. Per un fornaio che debba preparare qualche quintale di biscotti è improponibile mettersi a spremere la sola buccia di qualche chilo di limoni: è assai più pratico utilizzare direttamente l’olio essenziale. Un altro motivo è poter disporre dell’aroma desiderato anche in periodi in cui la fonte d’origine non sia disponibile.

Dal punto di vista nutrizionale tra sciroppo e malto non c’è sostanziale differenza. La distinzione sta nel fatto che la ricetta tradizionale del malto (anche con cereali diversi dall’orzo) prevede comunque l’uso di una piccola parte di orzo germogliato. Nello sciroppo, invece, viene utilizzato solo il cereale indicato nella denominazione. La diversa denominazione, che deriva da prescrizioni di legge, aiuta chi è intollerante al glutine a scegliere il prodotto più adatto.

28 –INFORMARSÌ

PUNTOO DI FUM LIO DELL’O

?

Che cos’è il punto di fumo dell’olio? Quali sono gli oli più adatti per la cottura degli alimenti? MARCO (VERONA)

Il punto di fumo è il momento in cui, a causa del calore, le sostanze volatili dell’olio e gli acidi grassi cominciano a “fumare” cioè a condensarsi nell’aria, con la degradazione

A ENZ O R E P F DIF CIROP S O TRA MALT E ISO DI R

Quindi se si tratta di uno “sciroppo” di mais o di riso si può indicare la percentuale 100%. Mentre se si tratta di “malto” (anche se di mais o di riso), essendoci una piccola quota d’orzo, si troverà sempre del glutine. Glutine a parte, entrambi possono essere usati per dolcificare bevande e preparazioni culinarie e sono ottimi spalmati sul pane o sulle fette biscottate.

del glicerolo in acroleina (una sostanza non troppo benefica per il fegato). In genere, più l’acidità di un olio è elevata, più bassa è la temperatura a cui raggiunge il punto di fumo. Per la frittura è quindi opportuno usare olio extravergine d’oliva biologico (punto di fumo che, a seconda dell’acidità, spazia da 180 a 240 °C) o olio di semi di sesamo o di arachide biologici (punto di fumo 215/230 °C). Non è saggio riutilizzare un olio di semi economico per friggere: meglio usare un olio di buona qualità e magari rinunciare a qualche fritto.



sui nostri scaffali NATURAQUA

Sarde in saor

Un gustoso piatto pronto che ripropone una ricetta tipica della cucina veneziana fin dai tempi della Serenissima, tradizionalmente cucinata per la festa del Redentore. Il “saor” è una marinata a base di cipolla stufata con aceto di vino che le conferisce il caratteristico sapore agrodolce. Oltre alle sardine, ingredienti fondamentali di questo piatto sono la cipolla, i pinoli e l’uvetta sultanina. ACQUA PLOSE

Easy box anche nella versione gassata

L’acqua che sgorga dalla fonte del Monte Plose, a 1870 metri di altezza, leggerissima (ha un residuo fisso di soli 21,0 mg/l) e con un pH ottimale di 6,6, è ora disponibile nella confezione Easy box. È un cartone ecologico leggero e totalmente riciclabile, contenente 6 bottiglie da 1 litro in vetro a perdere e una comoda maniglia per rendere più agevole il trasporto a casa.

la Natura consiglia

SCANDIA

Tonno bianco alalunga affumicato

TUTTA LA QUALITÀ DEI FORMAGGI CAPRINI Il tonno bianco alalunga è una pregiata varietà di tonno, particolarmente apprezzata da chi ama i pesci dal gusto molto delicato. Scandia congela subito il pesce appena pescato, a bordo del peschereccio, per preservarne intatte tutte le caratteristiche. L’attenta lavorazione manuale e la lenta affumicatura con pregiati legni del Nord Europa lo rendono il prodotto perfetto anche per i palati più raffinati.

Scelta delle razze da allevare, microclima, metodi di allevamento rispettosi degli animali fanno dei caprini della Fattoria biodinamica Di Vaira vere e proprie eccellenze della gastronomia italiana. di Mariagrazia Bonollo 30 –INFORMARSÌ


Quando si arriva alla Fattoria biodinamica Di Vaira si rimane incantati dal paesaggio, dolce e pulito. È qui che nascono gli straordinari formaggi biodinamici di latte di capra della Fattoria ed è da questo luogo affascinante in provincia di Campobasso, incastonato fra le colline e il mare, che partono poi per raggiungere velocemente i supermercati NaturaSì in tutta Italia. Il latte di capra, nella storia, è stato il primo a essere munto e consumato dall’uomo: per numerose civiltà antiche del Mediterraneo e in Oriente ha rappresentato il nutrimento principale di neonati e bambini, grazie alla sua composizione chimica che lo rende non molto diverso dal latte umano. Più recentemente, i formaggi di latte di capra sono stati riscoperti perché mediamente più magri di quelli di latte vaccino e in genere tollerati dalle persone allergiche alle sue proteine. Che siate già loro estimatori o che ancora li dobbiate scoprire, quella che vi vogliamo raccontare è la storia di come nascono alla Di Vaira e di cosa li fa diventare latticini semplici, ma particolarmente gustosi, dal profumo, dal sapore e dalle qualità davvero uniche. L’allevamento Le modalità di allevamento delle capre, la loro alimentazione e il rapporto che l’allevatore instaura con gli animali sono i principali elementi distintivi dei formaggi caprini Di Vaira. Le capre, che hanno un ciclo di vita e di produzione molto particolare, sono animali rustici che si riproducono solo in un periodo nel corso dell’anno; anche la lattazione, a differenza dei bovini, avviene in un unico periodo dell’anno. È per questo motivo che spesso, anche in alcuni allevamenti biologici, si modifica artificialmente il naturale ciclo della luce, potendo così programmare i parti e quindi le lattazioni, e riuscendo così ad avere il latte per la produzione del formaggio durante tutto l’anno. Per rispetto del benessere degli animali, questa pratica non è adottata alla Fattoria Di Vaira. I prodotti caprini Di Vaira, pertanto, sono disponibili soltanto secondo i cicli naturali. Questo significa avere meno produzione, ma anche la garanzia di un prodotto ottenuto senza forzature e il maggior prezzo non è che il prezzo corretto per prodotti ottenuti da

un allevamento non intensivo. Al contrario di quanto si fa in numerosi allevamenti, inoltre, le capre della Di Vaira non vengono fecondate nello stesso anno di nascita, ma soltanto nel successivo, al fine di renderle più forti e in salute. Si tratta certamente di un valore aggiunto per il consumatore, anche se rimane nascosto. Fabiola Nunez conosce le capre della Fattoria Di Vaira quasi una a una. A Petacciato si occupa quotidianamente del gregge, composto da 240 capi. Per fare formaggi di capra eccellenti servono esperienza, passione e competenza, tutte doti che certamente non mancano a Fabiola, che ha imparato ad amare il suo lavoro da Fabrizio, capostalla dell’azienda e suo marito, né al casaro Sileno. “Alleviamo due razze. Oltre la camosciata ed un gruppetto di capre incrociate, abbiamo anche una ventina di esemplari di ionica, che in Italia conta ormai pochi esemplari: sebbene sia poco produttiva, il suo latte è il migliore per la produzione dei formaggi – racconta Fabiola – entrambe le razze, inoltre, ben si adattano sia al nostro clima mite in inverno e caldo in estate, che al pascolo. I capi in lattazione complessivamente sono un centinaio” e il latte diventa formaggio direttamente nel piccolo caseificio aziendale, a poche decine di metri da dove viene munto. Le strutture hanno la loro età, ma la dedizione delle persone al lavoro è massima e lodevole. Caprini saporiti Che cosa fa dei formaggi di capra della Di Vaira delle specialità uniche? Anzitutto il metodo di allevamento, che, come abbiamo visto, non spinge la produzione e punta alla selezione di animali forti e longevi. La longevità e la produzione sono infatti inversamente legate, ma alla longevità è legata la qualità del latte. “Diversamente da quanto avviene abitualmente negli allevamenti convenzionali, ma spesso anche in quelli biologici, in cui i cuccioli vengono subito separati dalle madri e alimentati con latte in polvere, i nostri capretti si nutrono dalla mamma per almeno 15 giorni e solo successivamente si inizia un graduale distacco”, spiega ancora Fabiola. Fabiola porta gli animali al pascolo per un periodo all’anno, fino a quando il sole estivo non brucia ogni filo d’erba. ➥ 31 –INFORMARSÌ


sui nostri scaffali ALCE NERO

Nuove zuppe pronte

Le nuove zuppe di verdure e legumi Alce Nero sono il risultato di un mix fra tradizione e innovazione. Le ricette tradizionali sono state rivisitate evitando l’aggiunta di grassi e utilizzando solo ingredienti italiani. Le zuppe sono pronte in soli tre minuti e possono essere personalizzate con ingredienti a piacere come olio extravergine di oliva, parmigiano, crostini e pasta. Disponibili in bottiglia di vetro da 500 g. BARGERO CASCINA MONETA

I piatti pronti di Bargero: farinata di ceci e zucca

Un’interessante novità per chi ha poco tempo, ma non vuole rinunciare a piatti buoni come quelli fatti in casa. Questa farinata è la gustosa rielaborazione di una tipica ricetta ligure, cui è stata aggiunta la zucca, per ottenere un piatto semplice e saporito. 100% vegetale, è un piatto perfetto anche per chi ha scelto un’alimentazione vegetariana e vegana. BIOLAB

Mini ragù di soia alla bolognese

Un sugo già pronto, 100% vegetale, adatto per tutti coloro che hanno scelto un’alimentazione vegetariana e vegana, ma non vogliono rinunciare al gusto e ai piatti tipici della nostra tradizione. Un condimento veloce per i vostri piatti di pasta: basta scaldarlo un paio di minuti in padella e il gioco è fatto. Disponibile nella pratica vaschetta da 150g con coperchio richiudibile.

Com’è facile immaginare, l’alimentazione delle capre ha una notevole influenza sul gusto dei prodotti: gli animali della Di Vaira mangiano solo foraggi e farine aziendali e godono di pascolo e spazi di ricovero ampi; in caso di malattie le cure sono soltanto omeopatiche. Come richiede l’agricoltura biodinamica, inoltre, il letame prodotto dagli animali viene impiegato in azienda come sostegno alla fertilità della terra. Il latte inoltre viene lavorato interamente nel caseificio aziendale, poco lontano dalle capre stesse. La continuità della lavorazione, che avviene ogni giorno o due (a seconda del momento della lattazione), va a vantaggio della freschezza e del mantenimento della caratteristiche qualitative della materia prima. La scelta di utilizzare solo il latte delle capre della fattoria garantisce inoltre la massima tracciabilità poiché tutto avviene sotto il cielo dell’azienda: nascita, svezzamento, alimentazione, cure. La lavorazione della materia prima è interamente manuale e realizzata sempre con latte e cagliate fresche, senza ricorrere a cagliate industriali, adattando così l’attività del caseificio alla forma di allevamento non intensiva. “Questa filosofia produttiva ha molte ricadute positive sul prodotto finale – sottolinea Paola Santi che coordina tutta l’attività della Di Vaira – perché animali più sani e non sfruttati danno un latte molto più buono e quindi formaggi eccellenti”. 32 –INFORMARSÌ

La caciotta È un formaggio semi-stagionato dalla lavorazione semplice. Il latte viene portato a 60 gradi e raffreddato poi a 37 °C, temperatura che consente l’aggiunta di fermenti che agiscono sul grado di acidità, potenziando l’azione del caglio. La cagliata viene successivamente rotta due volte, trasferita in fuscelle e stufata al vapore che si genera dal siero e dall’acqua calda. Il raffreddamento avviene in modo naturale, lentamente. Successivamente si aggiunge il sale e si avviano le forme alla stagionatura in un locale con umidità e temperatura controllate, dove vengono girate e pulite quotidianamente per 30-40 giorni. La caciottina È un formaggio semi-fresco, ottenuto con il metodo di lavorazione della caciotta, ma semplificato dal fatto che si esegue una sola rottura della cagliata e che la stagionatura è più breve: solo 10-15 giorni. La ricotta Ha un sapore particolarmente delicato, dovuto all’aggiunta di latte al siero di capra durante la lavorazione. Anche i formaggi caprini della Fattoria Di Vaira sono parte del progetto Le Terre di Ecor, che valorizza il lavoro agricolo sugli scaffali dei negozi NaturaSì dando visibilità alle aziende di eccellenza che si impegnano profondamente in favore della Terra, delle persone e per la qualità dei prodotti.


sui nostri scaffali SONNENTOR

Spezia: aglio orsino

L’aglio orsino è il “fratello selvatico” del più comune aglio: è facile trovarlo lungo i corsi d’acqua, nei boschi o nei prati. Il nome “orsino” sembra derivare dalle scorpacciate che ne fanno gli orsi per recuperare le energie dopo il lungo letargo invernale. Ha un aroma simile a quello dell’aglio comune, ma più delicato. È indicato per preparare il pesto, per le bruschette e per aromatizzare salse e sughi. THE BRIDGE

Grano saraceno drink

Una gustosa bevanda a base di grano saraceno e riso biologico, 100% vegetale, prodotta, come tutti i prodotti The bridge, con acqua di sorgente che sgorga a 450 metri nel parco naturale della Lessinia. Ideale calda a colazione, in abbinamento al caffè, per preparare gustosi cappuccini, può essere anche gustata fredda oppure usata per preparare besciamelle, torte e dessert.

I nostri mieli biologici italiani. Il miele è un alimento nutriente e straordinariamente versatile: ottimo per dolcificare, cucinare e realizzare abbinamenti gastronomici dolci e salati. I soci apicoltori di Alce Nero per mantenerne intatte le proprietà nutritive e preservarne tutte le caratteristiche organolettiche lo lavorano con metodi protettivi, sempre a basse temperature. I nostri mieli provengono tutti dalle zone più vocate dʼItalia: scopri i gusti e i profumi del castagno dellʼAppennino, dellʼacacia delle Prealpi, dellʼarancio di Sicilia e Calabria, dellʼeucalipto della Costa Ionica. I mieli biologici italiani Alce Nero, la parte più dolce di te. Seguici su alcenero.com

e

BIOVEGAN

Decorazioni per dolci

IL BUONO DEL BIOLOGICO DAL 1978

www.alcenero.com

Date libero sfogo alla vostra creatività con queste nuove decorazioni. Piccoli cuori fatti di farina di riso integrale e mais disponibili in due versioni, con una golosa copertura al cioccolato e colorati con barbabietola rossa, perfetti per guarnire torte e gelati. Ci sono anche divertenti palline colorate, sempre a base di farina di riso e mais, per dare un tocco di colore in più ai vostri piatti.


sui nostri scaffali

pianeta bambino

PROMETEO

Biscotti al farro monococco MonLis

MonLis è una varietà di farro monococco, il “padre” di tutti i frumenti, sulla quale l’azienda ha avviato un progetto di filiera locale controllata. Questi deliziosi biscotti sono preparati con farina macinata a pietra naturale, con l’aggiunta di olio di girasole spremuto a freddo e zucchero di canna. Le sue caratteristiche nutrizionali lo rendono una valida alternativa al frumento tenero. ANDECHSER

GITA FUORI PORTA Quante volte siamo rimasti a casa in una bella giornata di sole? Con la scusa che il tempo a disposizione per organizzare una gita è sempre troppo poco e che il budget familiare non sempre consente grandi costi di spostamento. Invece, la soluzione magari è a pochi passi da casa nostra.

Yogurt denso con miele e noci di Gaetano Geppini

Cremoso yogurt, prodotto secondo la tradizionale ricetta greca e arricchito dalla dolcezza del miele di acacia e dal gusto delle noci pecan, contenuti nello speciale coperchio. Più sapori che si mescolano insieme in questo yogurt squisito, buono come fosse un dessert. È l’ideale per una colazione golosa che vi permetterà di iniziare ogni nuovo giorno con gusto ed energia. LA CITTÀ DEL SOLE

I buoni biscotti con avena integrale

Un biscotto fragrante, perfetto per tutta la famiglia. A base di farina di avena integrale, farina di riso, fiocchi di avena tostati e crusca di avena tostata, questi biscotti sono fonte di fibre: contengono il 3,4% di questo importante nutriente e contribuiscono così al suo apporto nella dieta di tutti i giorni. Provateli a colazione!

Per fare un albero ci vuole un fiore... La primavera è la stagione perfetta per molte attività da esercitare all’aperto. Da soli o in compagnia di amici una passeggiata in campagna, seguendo percorsi naturalistici, senza grossi sforzi fisici o allenamenti particolari, è proprio quello che ci vuole per rasserenare gli animi. È necessario avere un respiro tranquillo, annusando bene l’aria, e un passo sciolto e curioso che dia il tempo di osservare la natura nel suo risveglio, di ascoltare il silenzio lontano dalla città e di decifrare i suoni portati dal vento. Ma se gli adulti portano con sé il ricordo dell’infanzia e della giovinezza, fatto di gite domenicali in aperta campagna, a pochi passi da casa, per i nostri bambini, soprattutto per quelli di città, si tratta comunque di esperienze rare, seppur festose. Spesso le gite fuori porta si trasformano in brevi viaggi di conoscenza in luoghi più lontani, in cui il prezzo da pagare (oltre al costo non indifferente del mezzo di trasporto) è quello della brevità del tempo di visita, della noia provata a causa del traffico lungo la strada o della folla che finisce per innervosire genitori e bambini distratti da troppi stimoli. A volte giudichiamo le località vicine ba34 –INFORMARSÌ

nali e poco originali e la ricerca di mete più “esotiche” ci convince che ciò sia meglio per tutti, ignorando che a volte per un bambino trascorrere del tempo all’aria aperta con la mamma e il papà, anche se per una breve passeggiata, significa molto di più che la scoperta di luoghi reputati di divertimento generale. Capita a tutti di conoscere bambini, che a dispetto dell’età, sono già stati in altri con-


i Be rnar d

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co e Poder

tinenti, hanno viaggiato in aereo o in nave; magari poi scopriamo che non hanno mai preso un bus o una corriera per recarsi all’altro capo della cittĂ , in periferia o nel paese vicino, oppure un treno per andare a trovare la nonna o un amico. Allora approfittiamo della bella stagione, prima che il caldo faccia desiderare solo il fresco dell’aria del mare o della montagna, e organizziamo con i bambini delle piccole gite anche di mezza giornata, di qualche ora nel dopo pranzo che ci portino in campagna o in collina, a visitare qualche azienda agricola, possibilmente una fattoria didattica e biologica. Non aspettiamo sempre che sia solo la scuola ad organizzarle, raccogliamo noi un po’ di bambini, i nostri e qualche loro amico, e proviamo a percorrere brevi tragitti, in cui l’aspetto importante della giornata non sia solo l’arrivo, ma anche e soprattutto il viaggio. La campagna svela segreti a volte mai immaginati, per chi abita in cittĂ ; si scopre che è veramente una gallina a fare le uova, e che ci sono diversi tipi di latte che provengono da mucche, da capre e da pecore. Che poi da quella buonissima bevanda bianca ci si può ricavare del formaggio fresco che, spalmato sul pane, magari fatto in casa, diventa una

merenda fantastica. I bambini sono spesso incuriositi dai mondi nascosti nella terra fertile: a volte riescono a stare per un sacco di tempo a osservare lombrichi e formiche. Siamo noi adulti, sempre di corsa per arrivare in qualche posto che pensiamo li divertirĂ moltissimo, a mettere fretta e a trascinarli via, quando magari desiderano solamente rimanere accucciati in silenzio a guardare ciò che i grandi spesso non riescono piĂš a vedere e ad apprezzare: le piccole cose della vita. Nelle fattorie didattiche si possono sperimentare, oltre al contatto con gli animali, anche la raccolta dei prodotti di stagione, partecipare a laboratori manuali e assistere a lezioni fatte da veri esperti. In alcune addirittura si può provare che cosa vuol dire essere un contadino, seguendo tutto il percorso dalla semina alle fasi del raccolto. A volte sono i coltivatori stessi a consigliare di visitare l’azienda anche in due momenti diversi dell’anno per vedere i cambiamenti della natura, dei colori delle foglie e delle piante e le abitudini diverse degli animali. Per saperne di piĂš sulle fattorie didattiche: “A scuola di Ecologia nelle Fattorie Didattiche Biologicheâ€? di Gianfranco Zavalloni, Daniele Zavalloni, ed. Distilleria Ecoeditoria. 35 –INFORMARSĂŒ

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ecoturismo

IN BICI

TRA TERRA E MARE Lungo la Ciclovia delle isole di Venezia, un itinerario emozionante che unisce arte e natura, dall’intramontabile fascino di piazza San Marco alla primordiale bellezza delle dune di sabbia delle oasi naturalistiche. di Vincenzo Maritati

Tra i numerosi percorsi per le biciclette, quello delle isole di Venezia ha sicuramente qualcosa in più; forse bastano le due parole, Isole e Venezia, a evocare intense emozioni e a dare fin da subito l’idea che non si tratta di una ciclabile come le altre. È la costante presenza del mare, calmo e fermo in laguna, forte e imprevedibile verso il largo, o sono i villaggi dei pescatori e la loro serena armonia a colpirci favorevolmente ma percorrere questo itinerario, per quanto facile e adatto a tutti, non delude le aspettative. Basta ammirare dal traghetto piazza San Marco o l’isola della Giudecca, sbarcare al Lido e seguire a lungo i Murazzi, fermarsi in una trattoria di paese, guardare il mare dalle dune di sabbia, per provare impagabili emozioni che si ricorderanno a lungo. La notevole presenza di barriere architettoniche rende però Venezia ben poco ciclabile; per le bici quindi non c’è possibilità di avventurarsi nel centro storico, ma esiste una bellissima opportunità per fare un itinerario di grande respiro tra le isole della laguna alternando passaggi in traghetto a rilassanti pedalate. Stiamo parlando della Ciclovia delle isole di Venezia, non una vera e propria pista ciclabile bensì un percorso che segue le strade poco trafficate delle isole del Lido e di Pellestrina; nell’arco di una giornata si possono comodamente percorrere i 20 chilometri in bici e i tratti di mare che collegano Venezia a Chioggia. 36 –INFORMARSÌ

Itinerario Uscendo dalla stazione di Venezia Santa Lucia, si va brevemente a destra, biciclette alla mano, fino al nuovo ponte della Costituzione. Superato il ponte, si monta in sella e, facendo attenzione al traffico, si va verso destra seguendo le indicazioni per Tronchetto e il traghetto per il Lido. Il ferry boat imbarca anche le auto e non ci sono problemi per il trasporto delle biciclette; il percorso è spettacolare e permette di ammirare sulla destra l’isola della Giudecca e sulla sinistra la città con il Canal Grande e piazza San Marco in primissimo piano. Una volta sbarcati sull’isola del Lido, si possono esplorare i dintorni della antica

chiesa di San Nicolò, quindi ci si dirige verso il centro abitato che si attraversa per andare sulla sponda opposta a imboccare il lungomare Marconi. Questa zona è caratterizzata da numerosi alberghi dal caratteristico stile liberty mentre poco dopo si arriva al palazzo del Cinema dove si svolge la celebre mostra. Quando la strada piega decisamente a destra, si può scegliere se seguire questa oppure salire sul panoramico percorso ciclopedonale dei Murazzi, un sistema di barriere poste a difesa dalle mareggiate. In ogni caso, si raggiunge il borgo di Malamocco, un piccolo e caratteristico centro abitato che merita certamente una sosta e magari uno spuntino in una


delle sue trattorie. Risaliti in bicicletta si prosegue verso la località Alberoni, con la sua Oasi Naturalistica a protezione di una bella spiaggia con le dune. Da Alberoni ci si imbarca nuovamente sul ferry per passare alla vicina isola di Pellestrina. La lunga e stretta isola di Pellestrina è meno sfruttata turisticamente rispetto al Lido e offre una serie di piccoli borghi di pescatori con le caratteristiche case colorate, le chiesette e i palazzetti del Cinquecento e del Seicento. Arrivati all’imbarco per Chioggia, ci si può spingere oltre, verso l’estremità dell’isola lungo uno stretto percorso, non protetto, ricavato sulla murata; si arriva così a Cà Roman e alla sua Oasi Naturalistica con interessanti cartelli che spiegano

l’evoluzione e le trasformazioni della laguna. Tornati all’imbarco, si prende la motonave che porta a Chioggia; questo tragitto viene effettuato su imbarcazioni che possono trasportare poche biciclette alla volta, conviene quindi informarsi prima all’Info Traghetti tel. 041 2424. Da segnalare che, per chi non va in bicicletta, tutto l’itinerario descritto è percorribile anche utilizzando i traghetti e gli autobus pubblici. A cura di: www.piediliberi.it Il sito di Itinerari nella Natura.

PRONTI? VIA...

PARTENZA: Ferry boat da Tronchetto, Venezia ARRIVO: Chioggia. LUNGHEZZA: circa 20 km in bici più 3 tratti in traghetto. DURATA: calcolare una giornata per il percorso i trasbordi e tutte le soste. ARRIVARE E PARTIRE: a Venezia e Chioggia in auto (sconsigliato) o in treno con i treni regionali che trasportano anche le bici al seguito. DOVE ALLOGGIARE: oltre a numerosi alberghi e alloggi di tutte le categorie, da segnalare l’ostello di Venezia alla Giudecca (www.ostellovenezia.it) e il confortevole ostello di Chioggia Domus Clugiae

(www.domusclugiae.it). INFORMAZIONI: tutte le informazioni turistiche su Venezia e Chioggia sul sito www.turismovenezia.it dove si può scaricare un pdf con l’itinerario completo della ciclovia. RITORNO: si può tornare a Venezia facendo a ritroso lo stesso percorso oppure si può dedicare un’altra giornata ad un nuovo percorso ciclabile più impegnativo, l’itinerario Chioggia-Padova che segue il corso del fiume Bacchiglione per complessivi 55 km. Per una descrizione dettagliata: www.magicoveneto.it/bike/Padova-Chioggia/ Padova-Bovolenta-Chioggia.htm.

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sui nostri scaffali

a casa di Biolab

BIOJUNIOR

Lettere e numeri al farro e Stelline ai 4 cereali

BIOLAB:

LA SOIA CHE NON ANNOIA Per la colazione di più piccoli, ecco due proposte originali e divertenti, un modo diverso di riscoprire i cereali: le lettere e i numeri, fatti con farina di farro, farina di mais, farina di orzo maltato e cacao che li rende ancora più golosi, e le stelline, nate dall’abbinamento di 4 farine: di mais, riso, farina integrale di frumento e di orzo maltato.

Il gusto originale e moderno di un cibo che ormai è entrato a far parte anche della nostra tradizione culinaria. Buono e nutrizionalmente equilibrato è scelto da vegetariani, vegani e non solo.

HOLLE

Siamo a Gorizia in "via dei vegetariani" (è tutto vero!) nell’azienda Biolab, creata nel 1991 da un’originale idea del fondatore Massimo Santinelli. Il laboratorio è artigianale: anche se sono presenti alcuni moderni macchinari e un controllo tecnologico di tutta la produzione, le lavorazioni vengono davvero effettuate a mano, con esperienza e pazienza. La pulizia degli impianti di lavorazione, che trasformano i chicchi di soia italiana in tofu e la farina di grano in seitan, e la professionalità di tutti gli addetti trasmettono subito un senso di sicurezza e di alta qualità. Ma il profumo sprigionato nella parte cucina regala l’atmosfera casalinga di piccolo laboratorio gastronomico: il languorino si fa presto sentire, nonostante l’ora di pranzo sia ancora lontana! Il progetto di Massimo Santinelli è la diffusione di prodotti buoni e dal gusto tradizionale, realizzati con ingredienti a base di proteine solo vegetali, con i controlli e le certificazioni dell’agricoltura biologica. Il marchio Biolab si fa conoscere negli anni ‘90 con una linea di prodotti basati sui fagioli di soia, trasformati in tofu, inizialmente in un piccolo laboratorio, che ben presto è stato necessario ingrandire per soddisfare le esigenze di un popolo di vegetariani (e non solo) via via in aumento. Nel tempo è stata ampliata anche la gamma, estesa ai prodotti a base di seitan, utilizzando prima farina di frumento, poi anche di kamut® e farro. È nel 2003 che l’azienda si trasferisce nell’attuale stabilimento, nella zona arti-

Pappa di riso integrale

Holle è specialista negli alimenti per l’infanzia. Questa pappa di riso integrale, indicata dal quarto mese (salvo diverso parere del pediatra), è facile da preparare e si può utilizzare per il biberon, per preparare pappe con e senza latte: basta seguire le istruzioni indicate sul retro della confezione. Facilmente digeribile, è senza glutine, non viene addolcita e non contiene latte.

SUNVAL

Omogeneizzato di pollo e di tacchino

Sunval si prende cura dei vostri bambini con alimenti biologici per ogni fase della loro crescita. L’accurata selezione delle materie prime e gli attenti controlli sulla produzione garantiscono la qualità di ogni prodotto. Gli omogeneizzati di pollo e di tacchino sono facili da preparare: basta scaldare il vasetto a bagnomaria, mescolare bene e la pappa è pronta. Ottimi anche con creme di verdure.

di Gioia Rebecchi

38 –INFORMARSÌ

gianale di Gorizia, più ampio e con impianti adatti alle crescenti esigenze di produzione, stoccaggio e distribuzione. Gli anni che seguono sono di consolidamento di risultati e di sperimentazione di nuove idee. A caratterizzare di più Massimo e l’intero staff di Biolab è la continua ricerca di nuove soluzioni alimentari adatte anche ai nuovi stili di vita di chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, ma non vuole rinunciare al valore aggiunto di un’alimentazione sana ed equilibrata. Dalla sapiente collaborazione di chef e tecnici del bio, nel 2007 nasce la nuova linea di piatti pronti a base di seitan e tofu “Pronti in 5 minuti”. Il progetto viene presentato in anteprima alla fiera Biofach di Norimberga, la più importante per il biologico a livello internazionale, riscuotendo un immediato successo. Sì, la qualità e la bontà, tutte italiane, del tofu e del seitan Biolab sono riconosciute non solo in patria, ma anche all’estero. Il nostro consiglio dopo avere assaggiato i prodotti Biolab? Se siete dei tradizionalisti cominciate dalla cotoletta di seitan, tanto arriverete pian piano a gustarli tutti…


sui nostri scaffali BIOS LINE

Bio 45 integratore

Un integratore bio completo di vitamine, minerali e fitonutrienti, particolarmente utile in caso di stanchezza generalizzata, quando è richiesto un apporto supplementare di energia e sostanze nutritive. È indicato anche per per tutti coloro che svolgono un’attività fisica intensa e prolungata.

ECOR

Dentifricio alla menta e ratania

La linea bodycare di ecor propone un ampio assortimento di prodotti per l’igiene personale. Il dentifricio menta e ratania, arricchito con succo di aloe e argilla bianca, vi permetterà una corretta igiene orale e vi lascerà in bocca una gradevole sensazione di freschezza.

ECOR

Pane bauletto grano duro

Un pane in cassetta buono come il pane fresco affettato al momento, perché racchiude in sé tutto il sapore mediterraneo della semola di grano duro. Ottimo per spuntini e aperitivi, è l’ideale a tavola, per accompagnare verdure, formaggi e salumi, ma si presta anche agli abbinamenti dolci, come cioccolata, marmellata o miele per una colazione golosa e ricca di gusto.


cultura e società

COHOUSING:

COABITARE È POSSIBILE Un modo diverso di abitare che permette più servizi, meno sprechi e più condivisione? Esiste! Si tratta del cohousing che, dal Nord Europa dov’è nato, si sta diffondendo in tutto il resto del mondo.

di Silvia Valentini

“Il cohousing è una modalità residenziale costituita da unità abitative private e spazi e servizi comuni ed è caratterizzata da una progettazione e gestione partecipate, condivise, consapevoli, solidali e sostenibili, lungo tutto il percorso. Gli spazi e i servizi comuni ove possibile sono aperti al territorio” (manifesto Rete Italiana Cohousing). Chi non ha mai sentito parlare di cohousing ne può apprendere le caratteristiche essenziali leggendo questa breve definizione. Tradotto letteralmente, questo termine significa “co-residenza” e viene utilizzato per indicare una modalità abitativa basata sulla libera scelta, fatta da un gruppo di persone, di dare vita a una comunità residenziale che coniuga la condivisione di spazi comuni con l’autonomia e la privacy. Quando parliamo di cohousing, infatti, non dobbiamo pensare a un’esperienza di vita collettiva che comporti la rinuncia alla nostra indipendenza. Chi sceglie questa formula abitativa ha infatti a disposizione una propria abitazione privata, affiancata però da spazi condivisi. Ciò consente, da un lato, di avere a disposizione servizi dei quali difficilmente si potrebbe disporre in una normale abitazione, come ad esempio un micronido, una palestra, una sala hobby, e dall’altro di rinnovare forme di socializzazione che, al giorno d’oggi, sembrano superate. Una volta, soprattutto nelle campagne e nelle periferie, c’erano le corti ed era lì che si 40 –INFORMARSÌ

svolgeva gran parte della vita: i bambini giocavano assieme, creando legami d’amicizia destinati a durare per tutta la vita, e gli anziani non erano mai soli perché proprio nella casa accanto o in quella di fronte c’era un loro coetaneo o qualcuno che potesse far loro compagnia; le madri si aiutavano reciprocamente nelle faccende di casa e nella gestione dei bambini. Ora, specialmente nelle grandi città, ma non solo,


a stento conosciamo il nostro vicino di casa o addirittura quello che abita sul nostro stesso pianerottolo; è più facile litigare durante la riunione condominiale che scambiare quattro chiacchiere o, ancor peggio, darsi una mano se si rompe qualcosa in casa o se la macchina non parte. Chi sceglie il cohousing lo fa anche per recuperare forme di sostegno, condivisione e solidarietà alle quali ormai siamo disabituati, per porre una sorta di baluardo alla solitudine e all’emarginazione che sono alcuni dei mali di questo nostro tempo in cui siamo sempre virtualmente connessi con gli altri, ma nello stesso tempo non siamo mai in reale contatto con il mondo che ci circonda. Si tratta di un’esperienza antica, ma al tempo stesso moderna, perché consente di entrare in contatto con culture, religioni e ideologie differenti. Non dobbiamo pensare, infatti, che le persone che scelgono questa modalità abitativa lo facciano perché condividono una stessa appartenenza culturale, religiosa, politica o ideologica; ciò che le accomuna è la volontà di ispirarsi a principi come condivisione, socialità e aiuto reciproco, partendo da esperienze e vissuti diversi. Si tratta di persone che desiderano collaborare insieme e che per questo si sono impegnate nella creazione della loro comunità fin dalla progettazione (si parla infatti di “progettazione partecipata”), scegliendo quali spazi condividere e con chi condividerli (per questo si parla di “vicinato elettivo”). Oltre ai vantaggi sociali, ci sono anche

quelli economici, in termine di risparmio delle famiglie che possono beneficiare di beni e servizi che altrimenti risulterebbero troppo onerosi. Quanti infatti potrebbero permettersi una palestra, una biblioteca, una piscina o semplicemente una casa talmente grande da poter ospitare al suo interno una stanza in più da dedicare ai propri hobby o da offrire ad amici e parenti in visita? Il cohousing, inoltre, permette di ridurre gli sprechi poiché favorisce la condivisione delle risorse disponibili, aspetto questo che lo rende particolarmente vantaggioso anche dal punto di vista ambientale. È inoltre una soluzione efficace anche per quanto riguarda la sicurezza, un caratteristica non irrilevante specialmente quando si parla di bambini e anziani, ma non solo. Il cohousing è una formula abitativa che ha avuto origine nei paesi nordeuropei. Pioniera fu la Danimarca, seguita poi dall’Olanda e dalla Svezia. In seguito, su esempio di questi paesi, si è poi diffuso negli Stati Uniti, quindi in Inghilterra, Australia Nuova Zelanda e Giappone. Attualmente, sono circa un migliaio le comunità di cohousing diffuse in tutto il mondo e questa modalità abitativa ha raggiunto, seppur in ritardo rispetto al resto del mondo, anche i paesi dell’Europa meridionale, come Francia, Spagna e Italia. Per avere ulteriori informazioni sul cohousing: www.cohousing.it www.cohousingitalia.it 41 –INFORMARSÌ

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ecologia e benessere

DETOX

IN ALLEGRIA A tutti noi è capitato di essere vittime dello stress, di non dormire a sufficienza, di mangiare troppo o male, esagerare con il caffè oppure con gli alcolici. Sono spesso le conseguenze della vita moderna, che sovente causa stati di malessere, sovrappeso, ansia, piccoli o grandi problemi di salute. di Sara Cargnello

I sintomi di uno stato di elevata tossicità si manifestano quando, guardandoci allo specchio, non ci piace più quello che vediamo. O quando la mattina manchiamo di energia per alzarci e ci servono decine di minuti e tanto caffè per rimetterci in moto. Troppe tossine si manifestano anche con una serie di doloretti e rigidità del corpo, o con una eccessiva sudorazione. Tutte queste situazioni, unite a possibili frequenti mal di testa, alito pesante, affaticamento generale, sono dei segnali molto forti che è tempo di entrare in azione. È possibile, anzi necessario, iniziare a eliminare il carico di rifiuti che intasano il nostro organismo, senza però dimenticare che la causa principale del nostro malessere dipende dal “carburante” sbagliato che continuiamo a introdurre. Sarà perciò fondamentale intervenire sullo stile alimentare. I principi della dieta depurativa Intraprendere una dieta depurativa significa voglia di cambiamento. Sentire le esigenze del proprio corpo e assecondarle. Depurare e disintossicare significa eliminare tossine, cioè tutte le sostanze nocive che derivano dagli alimenti e si producono nei processi metabolici. La nostra salute dipende molto dal rapporto tra la quantità di tossine che riusciamo a eliminare attraverso gli organi emuntori: pelle, fegato, reni, polmoni, intestino. 42 –INFORMARSÌ

Tutto funziona alla perfezione finché la quantità introdotta e prodotta è pari a quella espulsa. Quando invece quest’ultima è inferiore, a causa di un’alimentazione scorretta o eccessiva, o perché gli organi emuntori non funzionano adeguatamente, le tossine si depositano nei tessuti, intossicando l’organismo e creando il terreno adatto all’instaurarsi di diverse patologie. Una corretta alimentazione è fondamentale, ma a volte non sufficiente. È quindi raccomandabile rafforzare l’organismo attraverso una pulizia mirata che lo disintossichi dagli accumuli presenti, riattivi le funzioni vitali e contribuisca a prevenire l’invecchiamento. Una dieta depurativa può essere utile nei momenti più disparati, sia in seguito a eccessi occasionali, dopo grandi abbuffate, che per disintossicare un organismo provato da stress o stanchezza. Ma anche come cura di bellezza o, semplicemente, per stare meglio. I momenti migliori per farla sono: • all’inizio di una dieta dimagrante, per migliorarne e mantenerne i risultati; • in tutte le situazioni di patologie croniche per rafforzare l’organismo; • in primavera, per eliminare gli accumuli provenienti dall’alimentazione invernale, solitamente ricca di cibi calorici; • in autunno, per rinforzare l’organismo in previsione delle patologie invernali;


sui nostri scaffali VICTOR PHILIPPE

Marsiglia saponetta

Victor Philippe propone una linea di delicati detergenti per il corpo, dal caratteristico profumo di sapone di Marsiglia, arricchiti con gel di aloe biologico. Questo è l’ideale per chi predilige il classico sapone in formato solido. Grazie alla sua formulazione a base vegetale, con tensioattivi naturali, è adatto a tutti i tipi di pelle: deterge delicatamente e rilascia una gradevole profumazione. HELAN

Crema nutriente antirughe • dopo le festività, le ferie o altri periodi di eccessi alimentari. Una dieta depurativa prevede alimenti sani e naturali, abbondanza di frutta e verdura, possibilmente di stagione e fresca. Alimenti consigliati sono: ananas, cipolla, cetriolo, cocomero, finocchio, prezzemolo, sedano, cavoli, broccoli, succo d’uva, frutti di bosco, riso integrale, succhi di frutta naturali, spremute di agrumi, mela, the verde, prugne, olio extravergine di oliva e oli di semi. Durante una dieta depurativa è bene evitare fumo, caffè e alcool in eccesso. Altri alimenti sconsigliati: cibi affumicati, abbrustoliti, eccessivamente salati o fritti, salumi, cioccolato, dolciumi, caffè, carni e derivati, pesce, uova, formaggi. Cosa aspettarsi dalla depurazione Per prepararsi a un programma depurativo, è importante seguire alcune regole. Innanzitutto, è una buona idea munirsi di un diario o di un quaderno per annotare le sensazioni provate durante l’esperienza,

notare i progressi fatti e scaricare le emozioni. Evitate di cadere nella trappola di mangiare di tutto e di più prima della purificazione. Se possibile, la settimana precedente è bene iniziare a eliminare latticini e frumento. Quindi niente pasta, pane, cereali in genere, yogurt, burro, latte, formaggio. Se durante la disintossicazione compaiono sintomi sgradevoli, quali mal di testa o nausea, non assumete farmaci: peggiorereste solo la situazione. Piuttosto, se le condizioni si presentano troppo sgradevoli, interrompete la depurazione o alleggerite il percorso, ma cercate di resistere il più possibile. Limitatevi nel consumo di cibi surgelati o in scatola. Anche se richiede uno sforzo di tempo e di organizzazione maggiori, acquistate alimenti freschi e biologici. Naturalmente, se siete in gravidanza o affetti da problemi di salute di una certa entità, consultate il vostro medico prima di iniziare qualunque programma di disintossicazione.

PROGRAMMA DETOX. DISINTOSSICARSI IN UN WEEKEND, UNA SETTIMANA, UN MESE

Un trattamento ideale per le pelli che richiedono più nutrimento, grazie alla piacevolissima texture, ricca e consistente, e alla formula innovativa a base di aloe vera gel, camomilla, oli di argan, mandorle dolci e oliva, burro di cupuaçu e vitamina E. Idrata e rivitalizza la pelle del viso, attenuando le rughe, il rilassamento e gli altri segni del tempo. Si può usare come crema da notte, ma anche da giorno. LABORATOIRES ORTIS

Metoddren Detoxine Mela

Un trattamento depurativo indicato al cambio di stagione, un aiuto per eliminare le tossine che si accumulano nel nostro organismo, causandone l’affaticamento. Sfruttando i principi attivi sinergici di 10 piante, noti per le loro proprietà depurative, svolge un’azione antiossidante grazie alla presenza di tè verde. Con un gradevole gusto di mela.

di Sara Cargnello e Stefano Momentè (Red Edizioni).

La nostra salute dipende dal rapporto tra la quantità di tossine che introduciamo nel nostro organismo e quella che riusciamo a eliminare attraverso pelle, fegato, reni, polmoni, intestino. Questo libro illustra i principi della dieta depurativa e i più efficaci metodi per disintossicarsi e ritrovare energia e vitalità, in un weekend, una settimana o un mese.

43 –INFORMARSÌ


sui nostri scaffali CAPRE FELICI

Stracchino di capra

POSITIV E THINKING Lo stracchino è un formaggio che, dalla Lombardia dov’è nato, si è poi diffuso in tutta Italia. Il suo nome deriva dal fatto che veniva prodotto soprattutto al termine degli alpeggi estivi, quando le mucche rientravano “stracche” dalla transumanza e producevano meno latte. La latteria Perenzin ve lo propone, con il marchio Capre Felici, nella variante a base di latte di capra, che gli dona un gusto unico e delicato.

FEEL GOOD

EAT BETT ER

EXERCISE

BERGERIE

Yogurt di pecora alla castagna

bio&thecity

NON SI FINISCE MAI Uno squisito yogurt di pecora, in cui il tipico gusto leggermente aspro si sposa alla perfezione con quello delicatamente dolce delle castagne. Produttori di consolidata fiducia forniscono il latte biologico prodotto dalla pregiata razza di pecore Lacaune, che si nutrono esclusivamente di erba, fieno profumato e cereali, sugli altopiani della Lozère. In formato da 125g. TECNICHE NUOVE

Con gusto e senza glutine

D’IMPARARE di Greta Giaretta Mercoledì, ore 18.30. UNA COSA AL GIORNO

Che gioia! Le giornate si allungano e così quando esco dal lavoro mi sembra di avere ancora un sacco di tempo per me. E non solo per andare a correre... come le fissate delle mie amiche... Ma anche per attività calme e tranquille. Basta con la frenesia… non voglio fare più di una cosa al giorno, giuringiurello, però voglio imparare una cosa nuova al giorno, ci riuscirò? This is the question!

o

Venerdì, pausa pranzo.

Un libro che propone menu e proposte alimentari senza glutine, ma ugualmente ricche di sapori e colori. Oltre alle 80 ricette adatte a tutta la famiglia e anche agli ospiti, offre suggerimenti pratici e risposte alle domande più frequenti di chi deve seguire una dieta priva di glutine, una guida all’acquisto degli alimenti e tanti suggerimenti per mangiare fuori casa. Britta-Marei Lanzenberger, Trudel Marquardt € 14.90.

NUOVE LETTURE

Ieri sera sono stata alla presentazione di un libro sulla dieta dei gruppi sanguigni, pensavo fosse una cosa noiosissima e un po’ campata in aria. Mi ci ha portato Erika, sempre informatissima in questo settore. Devo dire che, a parte la sede un po’ polverosa, è stata una occasione molto 44 –INFORMARSÌ

piacevole di imparare una cosa nuova, come da mio programma. Beh, veramente anche durante il lavoro oggi ho imparato cose nuove, e per fortuna, altrimenti sai che noia! Ma devo ancora decidere se il mio programma è valido solo nella vita personale o no. Mah! devo pensarci. Sabato, ore 15.00. NIENTE PIÙ BUGIE

Erika mi ha portato da NaturaSì per cercare il libro sui gruppi sanguigni. Come se non conoscessi il negozio… ma lei ci tiene così tanto a saperne una più del diavolo che ho fatto finta di niente. Peccato che quando siamo entrate, le ragazze del negozio, ormai mie amiche, mi hanno fatto una sacco di feste… perché era un po’ che non mi vedevano, così mi sono tradita. Erika ci è rimasta un po’ male, ma per fortuna ha un buon senso dell’umorismo e ci siamo fatte un po’ di risate. Essere amiche vuol dire anche questo.


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Quando mi ha accompagnato a casa, però mi ha chiesto di non dirle più bugie… giuringiurello anche su questo! Domenica pomeriggio. UNA BELLA CORSETTA!

Giovedì pausa pranzo. DI CORSA AL PARCO

Ieri sera sono andata a correre di nuovo al parco con Claudia. Però non abbiamo quasi mai parlato e non ci siamo mai fermate, perché lei è una vera runner. Per gentilezza ho cercato di starle al passo… ho imparato che a correre in silenzio si svuota il cervello nel ritmo dei passi e del fiatone. Però mi diverto meno… Venerdì sera. CASSANDRA

Martedì, ore 20.00. IL GRUPPO ZERO

Devo dire che questa storia dei gruppi sanguigni mi sta prendendo. Ho letto che a diffondere questa teoria sembra sia stato il naturopata americano Peter D’Adamo, il quale afferma che a ogni diverso gruppo sanguigno sono consigliati alcuni alimenti piuttosto che altri, perché ognuno ha bisogno di nutrirsi seguendo un’alimentazione simile a quella in cui si è formato. Così ci sono gli alimenti consigliati, quelli indifferenti e quelli da evitare. Io sono del gruppo O e così ho scoperto che è quello dell’uomo preistorico di circa 50.000 anni fa, il primo del gruppo dei cacciatori, che si nutriva quasi esclusivamente di quello che cacciava, cioè carne e quindi di proteine animali. Chi ha questo gruppo sanguigno deve evitare legumi e cereali, formaggi e uova e altri cibi (buonissimi). Per la verità, io non digerisco bene i legumi e anche alcuni cereali... però mi è piaciuto sapere che il mio gruppo sanguigno è molto primitivo!!

Pionieri nel biologico dal 1974

Oggi al lavoro, durante la pausa, ho portato il libro che ho comperato da NaturaSì e ho cominciato a leggere alcune informazioni. Molti mi hanno preso in giro però poi mi hanno detto che hanno guardato sul web e hanno trovato un sacco di notizie! Lo dicono sempre le mie amiche che io sono troppo avanti... Mi cambierò il nome in Cassandra. Domenica sera. IN BICI SOTTO LA PIOGGIA

Piove, e niente parco! In compenso grandissima e golosissima colazione a casa di Marghe. Ci sono arrivata in bici sotto la pioggia... la macchina l’ha presa mio fratello e la domenica i bus hanno orari strani. Mi sono messa la mantella antipioggia e via… a me non mi ferma nessuno! Volere è potere. Non mi ricordo chi l’ha detta questa. Finalmente abbiamo fatto una chiacchierata sui gruppi sanguigni. Domani le mie amiche hanno deciso di comperare il libro. E poi proveremo a vedere i benefici! Come in ogni cosa ci saranno i pro e i contro; ma essere informati aiuta ad usare la propria testa! 45 –INFORMARSÌ

I porridge già pronti ideali per la prima colazione Al mattino iniziate con una squisita prima colazione, che fornisce l’apporto necessario per affrontare la giornata, inoltre migliora la concentrazione, è energetica, facilmente digeribile, aiuta il buon umore e combatte lo stress.

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Stamattina ho ceduto e sono andata al parco a correre con le mie amichette del cuore. A parte che parliamo così tanto che dopo poco non ci resta molto fiato per correre e quindi i nostri buoni propositi si trasformano in una maratona leggera. Martina e io rimaniamo sempre un po’ più indietro, perché ci sono un sacco di ragazzi sportivissimi che girano, e non si sa mai che possiamo incontrare l’uomo della vita! Visto che ormai siamo le uniche rimaste single. La giornata è stata splendida, con quella luce un po’ luccicante e limpida, come se improvvisamente fosse stato tutto lucidato da una spugna gigante. Dopo il parco, beverone di centrifugato bio al solito baretto. Ho provato a informarmi sui loro gruppi sanguigni per dare qualche consiglio, ma solo Silvia conosceva il suo! Tutte devono cercarlo o chiedere al medico… che amiche sciamannate che mi ritrovo. Quindi è tutto rimandato alla prox volta.


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0434/542422 0432 /485159

VENETO Castelfranco V. (TV) Cazzago di Pianiga (VE) Mestre (VE) Mestre (VE) Padova Padova Portogruaro (VE) Roncaglia (PD) San Donà di Piave (VE) Verona Verona Verona Vicenza Villorba (TV)

Via dei Carpani, 13/G 0423/720140 Via Monte Verena, 7 041/5100438 Via Torino, 86 041/976008 Largo Rotonda Garibaldi, 10/A 041/5351431 Via C. Callegari, 52 049/8648114 Via Vicenza, 12 049/8711568 Viale Trieste, 61 0421/394730 Via G. Parini, 2b 049/8023827 Via Como, 59 0421/221085 Via Ca’ di Cozzi, 2 (angolo via Quinzano) 045/ 8348111 Via C. Pisacane, 2/A 045/8034470 Via F. Torbido, 11/A 045/8403767 Via Divisione Acqui, 15 0444/966253 Via Roma, 261/5 0422/444611

LOMBARDIA Bergamo Brescia Buccinasco (MI) Busto Arsizio (VA) Cinisello Balsamo (MI) Como Cornaredo (MI) Desenzano (BS) Gallarate (VA) Lecco Lodi Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Pavia Solaro (MI) Varese Vedano al Lambro (MB)

Via Borgo Palazzo, 114 Via Foro Boario, 46 Via della Resistenza, 121 Via per Fagnano, 2 Viale Fulvio Testi, 111 Via P. Paoli, 80 Via Milano, 54 Via Marconi, 133 Via R. Sanzio, 16 Viale Montegrappa 12/G Viale Milano, 71 Corso Indipendenza, 7 Via Andrea Costa, 33 Via G. Fara, 35 Viale Cassala, 61 Via Petitti, 6 Viale Umbria, 3 Via Millelire, 14 Via Melzo, 15 Viale dei Partigiani, 84 Via Varese,177/B Viale Borri, 132/A Via C. Battisti ang. via Rimembranze, 2

035/219199 030/2303779 02/45707627 0331/632325 02/66041124 031/5001268 02/93563789 030/9127121 0331/798996 0341/497129 0371/411396 02/73953585 02/28381868 02/66984281 02/58100567 02/39273077 02/54118028 02/40091806 02/29518703 0382/470994 02/9691028 0332/239584 039/491012

PIEMONTE Alessandria Biella Novara Torino Torino

Piazza Perosi, 6/7 Via Tripoli, 6 Via G. Marconi, 12 C.so Orbassano, 248 C.so Moncalieri, 194/D

0131/288037 015/2491019 0321/628227 011/3097746 011/6613779

LIGURIA Genova Genova Genova Savona

Via Barabino, 90/R Corso Europa, 315 Via delle Casaccie, 74 Via Nizza, 32/R

010/5705180 010/3742608 010/585987 019/862614

EMILIA ROMAGNA Bologna Bologna Bologna Carpi (MO)

Via Montefiorino, 2/D Via Po, 3 V.le della Repubblica, 23 Via Bruno Losi, 16/A

051/6144011 051/6241205 051/503902 059/657010

HJE:GB:G86I> 6AA¼:HI:GD C6IJG6HÓ :HE6C6 B69G>9 8VaaZ 9dXidg ;aZb^c\! & 8VaaZ <jobVc :a 7jZcd ! '-

G>HIDG6CI> B>A6CD K^V 9Z 6b^X^h! )* IZa# %'$(++..'&* K:GDC6 K^V 9Z 7Zh^! '% IZa# %)*$-.%**,+ 7DAD<C6 K^V Ed! ( IZa# %*&$+')&.-)

EMILIA ROMAGNA Casalecchio di R. (BO) Ferrara Fiorano M. (MO) Forli Modena Modena Parma Piacenza Ravenna Ravenna Reggio Emilia Reggio Emilia S. Gio. in Persiceto (BO)

Via Porrettana, 388 Via Bologna, 296 Via S. Giovanni Ev., 7 Viale Italia, 22 Via Ferruccio Lamborghini, 144 Via P. Giardini, 642 Via La Spezia, 72/A Via Emilia Pavese, 88 Via Faentina, 121 Via Panfilia, 66 Via Montefiorino, 13 Via Edison, 6/D Via Bologna, 15/B

051/6132048 0532/902905 0536/920859 0543/36560 059/243503 059/2929094 0521/944782 0523/609769 0544/502490 0544/66658 0522/284065 0522/268138 051/825832

TOSCANA Firenze Firenze Firenze Firenze Livorno Lucca Prato Siena

Via Masaccio, 88/90 Viale Corsica, 19/23 Via Baccio da Montelupo, 81 Via Kassel, 30 - Zona V.le Europa Via D. Cimarosa, 23 Viale C. Del Prete, 347 Via V. Da Filicaia, 38 Via Mentana, 10

055/2001068 055/366024 055/7251329 055/6533081 0586/863453 0583/495519 0574/606161 0577/222655

MARCHE Ancona Civitanova Marche (MC) Fano (PU)

Via Gen. Pergolesi, 13/18 Via Martiri di Belfiore, 109 Via Roma, 113

071/2800800 0733/770971 0721/802777

UMBRIA Perugia Terni

Via Piccolpasso, 119 Viale C. Battisti, 161

075/9975149 0744/306993

LAZIO Latina Ostia Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Fiumicino

Via Don Carlo Torello, 80 Via Algajola, 8/20 Via del Foro Italico, 501 Via Portuense, 540 Via Luigi G. Marini, 20 Via Tardini, 68 Via dell’Arcadia, 71 Via Oderisi da Gubbio, 66 Via Toscanini, 5 Via Trionfale, 13992 Via F. Fiorentini, 78/86 Via dell’Oceano Pacifico, 251 Via Bettolo, 44 Via della Torre Clementina, 160

0773/266060 06/56304445 06/8073238 06/65745352 06/7802506 06/6636205 06/5416699 06/5578692 06/50918228 06/30311300 06/43251297 06/52272308 06/3204977 06/65047989

CAMPANIA Napoli

Via Cintia Parco S. Paolo isolato, 14

081/7672609

PUGLIA Bari Lecce Taranto

V.le Papa Giovanni XXIII, 159 Via San Cesario, 153 Via Medaglie d’oro, 124

080/5615645 0832/354201 099/333021

SICILIA Palermo Palermo Ragusa

Via G. Di Marzo, 23/B Largo Cavalieri del Lavoro, 66/72 Via Dell’Olivo, 106/108

091/6255036 091/6709645 0932/642272

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