Sí Essenziali per l’Uomo e per la Terra
La linea di prodotti pensati per la tua spesa quotidiana. Ricette semplici, in cui ritrovare tutto il gusto del biologico e l’autenticità delle cose buone, essenziali nella confezione e anche nel prezzo: è la linea Sì Essenziali, che racchiude tutti quei prodotti che non possono mancare nelle nostre case, con la garanzia di NaturaSì.
La favola del colibrì
Per l’editoriale di questo numero condividiamo con voi La favola del colibrì, una leggenda africana sul potere dei piccoli gesti di ognuno per rendere possibili i grandi cambiamenti.
Un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio: tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa. Zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali, compreso il leone, potente re della foresta, cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai le fiamme stavano per arrivare anche lì. Mentre tutti discutevano sul da farsi, un coloratissimo colibrì (l’uccello più piccolo del mondo) si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa spinto dal vento. Il colibrì, però, non si scoraggiò e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme. ll volo del colibrì pompiere non passò inosservato e a un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: “Cosa stai facendo?”. L’uccellino gli rispose: “Cerco di spegnere l’incendio!”. Il leone si mise a ridere: “Tu, così piccolo, pretendi di fermare le fiamme?” e con tutti gli altri animali cominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, disinteressandosi delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua. A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco. Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme. Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si impegnarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. A quella vista gli adulti smisero di prenderli in giro e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutare i loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai spento. Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco. Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che insieme si può spegnere un grande incendio. D’ora in poi tu sarai chiamato il guerriero del sole e diventerai il simbolo del nostro impegno a costruire un mondo migliore, dove ci sia posto per tutti, la violenza e le guerre siano cancellate, il dolore e la fame solo un brutto ricordo”.
La redazione
Silvia Valentini
Sophie Meneghelli
Lorenza Gelmetti
Diana Zottarel
hanno collaborato a questo numero: Serena Federici
Ecocomunicazione www.ecocomunicazione.it
Benedetta Frare
giornalista pubblicista e direttrice responsabile della rivista
Blessed Brands Creative Studio per lo scatto di copertina e per le rubriche di cucina
Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica
Francesca, Lorella, Silvia Braglia fondatrici di www.disanapianta.net per la rubrica Impastiamo!
Jasmin Peschke per la rubrica Cosa ci nutre
Orango Films per gli scatti di pag. 22, 23 e 35
Editore:
EcorNaturaSì SpA Società Benefit via Palù, 23 z.a. Zoppè, 31020
S. Vendemiano TV Italia
P.IVA e C.F. 02010550263
Direttore responsabile:
Benedetta Frare
Grafica e impaginazione: EcoComunicazione, progetti di comunicazione ecologica
Stampato da Mediaprint con inchiostri a base vegetale
Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575
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Sommario
3
Editoriale
La favola del colibrì
6
In evidenza
Effetto farfalla
10
In copertina
Pokè con quinoa
12
Ortofrutta di stagione
La fragola, annuncio di primavera
13
Approfondimento
L’agricoltura è essenziale per tutti noi
14
Come ti riciclo
Lasagne di zucchine
16
Le stagioni nell’orto
La patata dolce
18
Oggi in cucina
Insalata di verdure piccanti
20
Lunario
22
L’angolo dei bambini
Ispirazioni di primavera
24
Impastiamo
Ciambelline pasquali semintegrali
26
Bio consigli di lettura
27
Cosa ci nutre
Comprendere l’acqua per proteggere la vita
28
Zuppe di stagione
Vellutata allo yogurt
30
Approfondimento
Acqua Levico
32
Oggi in cucina
Torta salata di ricotta e agretti
35
Approfondimento
Sostenibilità e innovazione
37
ViandantiSì
Proposte di primavera
39
Ospitalità natura
Avventure verdi in famiglia!
41
Azienda del mese
Latteria Berchtesgadener Land
Effetto farfalla dall‘Amazzonia in difesa delle foreste
Dal Cansiglio all’Amazzonia, salvaguardare le foreste – e i loro abitanti – è tra i presupposti fondamentali per garantire il futuro del nostro Pianeta per le generazioni a venire.
“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”: mai citazione di un film fu più azzeccata, soprattutto quando parliamo di cambiamento climatico e, più in generale, di tutti gli effetti che il nostro comportamento ha sull’intero Pianeta. Ecco dunque che due foreste, quella Amazzonica e quella del Cansiglio, geograficamente così distanti, si rivelano invece più vicine di quanto si creda… Lo sa bene l’Associazione “Il mondo di Tommaso”, che promuove un “viaggio di conoscenza” dei popoli nativi della foresta amazzonica, in particolare degli Indios Yanomami, per i quali è in atto un atroce genocidio. Nasce da questo presupposto “Effetto farfalla”, progetto in difesa degli Indios, nato per custodire la più grande foresta pluviale del mondo, il luogo più straordinario e importante per la tutela della vita sulla terra. Tra i suoi sostenitori, Toio De Savorgnani (scrittore, ambientalista e scalatore), Raffaele Luise (giornalista e scrittore) e Michele Boato (scrittore e Direttore dell’EcoIstituto Langer del Veneto) cui abbiamo affidato gli approfondimenti che trovate in queste pagine. Tre interventi che affrontano l’argomento da tre prospettive differenti, accomunate da una stessa consapevolezza: salvaguardare la foresta, e i suoi abitanti, è fondamentale per salvaguardare l’esistenza stessa del nostro Pianeta.
Foresta del Cansiglio e Foresta Amazzonica, un solo obiettivo: conservare per il presente e per le generazioni future diToioDeSavorgnani
Per decine di migliaia di anni le culture umane hanno interpretato la foresta come antagonista, luogo da cui allontanarsi ma soprattutto da eliminare, sostituendo ad essa prima la radura e poi la grande pianura, del tutto o quasi spoglia d’alberi spontanei e di ecosistemi naturali, ma addomesticata e piegata alle sempre più esigenti aspettative umane, come se solo con l’abbandono e la distruzione delle foreste si fossero create le condizioni per la nascita e lo sviluppo della cosiddetta civiltà. Finalmente stiamo cominciando a capire che la foresta non ha alcun bisogno dell’animale umano, il quale, al contrario, senza la foresta non solo non sarebbe mai esistito, ma nemmeno potrebbe sopravvivere in futuro. Siamo però solo all’inizio di un cammino di consapevolezza e coerenza che, per ora, è ben lungi dall’essere realmente perseguito. Per tutti quei popoli che oggi indichiamo col termine di nativi, ma che fino a non molto tempo fa declassavamo a selvaggi o primitivi, la foresta è stata ed è ancora fonte di vita: la realtà di cui dovremmo diventare però sempre più consapevoli è che la buona salute delle foreste sull’intero Pianeta non è più solo un
problema per le piccole e minoritarie culture indigene, ma è un’emergenza non più evitabile per tutti gli ormai otto miliardi di umani. È una banalità continuamente ripetuta che buona parte dell’ossigeno di cui non possiamo fare a meno per sopravvivere è il prodotto secondario di quello straordinario processo chimico che avviene nelle foglie, cioè negli alberi e perciò dalle foreste, che è la fotosintesi clorofilliana? Gli alberi sono capaci di usare l’acqua, l’anidride carbonica dell’aria e la luce del sole per creare sostanza organica, ossia legno e materia viva verde; il mondo vegetale riproduce se stesso e rende possibile tutto il resto della vita. Dovremmo imparare dalla foresta e dai suoi cicli ma non lo facciamo, anzi, ce ne allontaniamo sempre di più. Dovremmo piantare più alberi, ma invece continuiamo ad aumentare il taglio e lo sfruttamento della foreste. In questo processo di autodistruzione, di cui sempre più abitanti del Pianeta stanno prendendo coscienza, non bisogna perdere la speranza che sia ancora possibile un’inversione di tendenza e che ognuno di noi, nessuno escluso, si senta chiamato a fare la sua parte: se le foreste sono così importanti, anzitutto vanno conservate quelle già esistenti, in tutta la loro complessità, abitanti originari compresi. Ecco il motivo per cui ci stiamo impegnando per creare connessioni tra l’ancora vasta foresta amazzonica e il nostro piccolo ma emblematico Cansiglio. L’Amazzonia è la foresta pluviale tropicale più nota e simbolica, quella che rappresenta meglio la trage-
L’Amazzonia è la foresta pluviale tropicale più nota e simbolica, quella che rappresenta meglio la tragedia della perdita di una
straordinaria biodiversità
dia della perdita di una straordinaria biodiversità, ma è anche il luogo delle nostre memorie ancestrali, ricordo di una umanità primordiale in equilibrio con il resto della vita visibile e invisibile. In questo contesto le culture native indios, almeno quelle sopravvissute alla violenza e alla prepotenza dell’Occidente, vanno aiutate affinché non si estinguano e possano conservare stili di vita e credenze spirituali. Ci possono insegnare molto, sono un esempio da seguire e anche le loro antiche conoscenze possono risultare sempre più utili all’Umanità intera.
La foresta del Cansiglio, demanio pubblico a cavallo tra Veneto e Friuli, terra di confine tra pianura e montagna, tra est e ovest, luogo identitario per veneti e friulani, racchiude molti motivi di grande interesse, dalla geologia all’archeologia, alla botanica, alla storia, alla selvicoltura. Non può essere considerata poco più che un grande contenitore di alberi da tagliare, bensì ne vanno messi in evidenza e conservati i valori della biodiversità.
Il Giardino Botanico Alpino del Cansiglio
Il Giardino Botanico Alpino in Pian del Cansiglio raccoglie circa 800 delle probabili 1500 specie di piante superiori rinvenibili nel massiccio montuoso del Cansiglio, Col Nudo Cavallo, diviso tra Veneto e Friuli, province di Belluno, Treviso e Pordenone. L’attuale gestione è dell’ente regionale Veneto Agricoltura, affiancato dai volontari dell’Associazione Naturalistica Lorenzoni, associazione di volontariato nata 30 anni fa. Il Giardino ha una funzione soprattutto didattica, con lo scopo di riuscire a comunicare ai visitatori l’importanza degli ecosistemi forestali e della grande biodiversità, sia vegetale che animale, in essi contenuta. Negli oltre due ettari del Giardino si stanno ricostruendo i molti ambienti naturali presenti nell’area, dai vari habitat delle quote più basse fino agli oltre 2.000 m dei livelli più alti, con particolare attenzione ai vari tipi di bosco: pedemontano, faggeta, pecceta, misto, lariceto e mugheta. Una particolare attenzione è dedicata alle zone umide, ai fenomeni carsici e alla flora delle rocce e dei ghiaioni di cui il gruppo del Monte Cavallo è particolarmente ricco, ma anche alle piante medicinali. Il Giardino Botanico è visitabile dall’ultima settimana di maggio alla prima di ottobre, anche su prenotazione (consigliata per i gruppi).
Canto per l’Amazzonia di Raffaele Luise
Quel che più stupisce negli immensi labirinti d’acqua e di alberi nell’Amazzonia più intoccata e segreta – in cui mi sono immerso per quasi tre mesi, due anni fa – è la sublime e, per noi occidentali, inesplicabile armonia che lega tutte le cose, tutte le creature e quello sterminato bioma agli Indios, i circa cinquecento Popoli indigeni (compresi i Popoli Isolati) che abitano la Panamazzonia dai tempi ancestrali. Una simbiosi affascinante e totale, che mi ha come trasportato in un altro pianeta o, chissà, nel centro più sconosciuto della piccola Terra, e che esprime plasticamente il valore inestimabile (e indispensabile, sia per la salvezza dell’umanità che della asfittica civiltà occidentale) dell’atavica sapienza indigena: sono loro, gli Indios (nemmeno un milione di persone in tutta l’Amazzonia brasiliana), i più perfetti difensori dell’immensa foresta. Un’immensa creatura (grande come quasi tutta l’Europa), sacra per gli indigeni – e non solo – che negli angoli più interni e lontani è capace addirittura di convincerti che Dio, Uomo e Mondo sono una stessa misteriosa amalgama. Una straordinaria armonia che nell’Amazzonia tocca il suo vertice, ma che è presente a tutte le latitudini, nelle altre foreste pluviali, nelle meravigliose piccole isole che
Per infomazioni:
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associazionelorenzoni@gmail.com www.associazionelorenzoni.it www.facebook.com/giardinobotanicocansiglio
scolpiscono i mari e gli oceani e nelle meravigliose foreste che ancora impreziosiscono l’Europa, come quella del Cansiglio. Un filo ideale tra la foresta del Cansiglio e la foresta Amazzonica è stato tessuto lo scorso giugno 2023, in occasione del festival “Cansiglio inVita” – organizzato da: Università degli Studi di Padova – TESAF (Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali) e DPG (Dipartimento di Psicologia Generale), Veneto Agricoltura, Società Selvatica a cui l’Associazione “Il Mondo di Tommaso” ha dato il proprio contributo con il suo progetto – invitando lo sciamano del Popolo Mayuruna, Marcos Goncalves, il cui toccante messaggio per noi occidentali è stato: “La nostra terra è la nostra vita, non fonte di lucro”, aggiungendo subito: “L’Amazzonia non è la nostra casa esclusiva, l’Amazzonia è di tutti gli uomini del mondo”.
È infatti l’Amazzonia il punto di partenza e il modello, dove si giocano in gran parte i destini ecologici del mondo e dove la nostra attenzione deve restare massima giacché, se pure con la presidenza Lula la situazione sia migliorata rispetto alla barbarie di Bolsonaro, la deforestazione continua inarrestabile. Per cercare di fermare (e di invertire) questo attacco alla Madre Terra è necessaria una nuova visione della realtà e del mondo, e in definitiva di una nuova passione, come un ri-innamoramento della vita, dove tutto si tocca e convive.
La testimonianza di Nara Barè: le donne del Rio Nero con i popoli della foresta di Michele Boato
L’Amazzonia è stata sempre vista come un territorio da sfruttare, non da salvaguardare. «Noi indigeni abbiamo sempre rappresentato l’unico ostacolo alla volontà di distruzione. Abbiamo subìto, per questo, un’occupazione e una persecuzione che continua fino a oggi», spiega Nara Barè, leader del movimento nativo dell’Alto Rio Nero. Eletta nel 2018 coordinatrice delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia brasiliana, assemblea che riunisce 600 rappresentanti di tutta l’Amazzonia brasiliana ed è costituita per il 70% da uomini, è la prima donna a rappresentare 160 popoli nativi di 9 Stati brasiliani. Nara Barè nasce nello Stato brasiliano di Amazonas a 800 km da Manaus, nella regione dell’Alto Rio Nero, al confine Nord con Colombia e Venezuela, dove gli indios nativi rappresentano il 90% della popolazione. Nella regione vi sono 23 popoli, ognuno con la propria lingua. Nara Barè e la sua comunità sono raggiungibili solo per via fluviale. In questa realtà si sviluppa, a partire dagli anni 80, il primo movimento di donne native brasiliane, con la costituzione dell’Associazione delle donne del Rio Nero, per avere rappresentanza nei processi decisionali all’interno delle comunità. «Non fu una disputa tra uomini e donne, ma il riconoscimento alle comunità indigene del Rio Nero, alla lotta delle donne e alla credibilità che ci eravamo conquistate. Essere donne indigene è oggi sinonimo di resistenza e tenacia. La nostra presenza è importante in una società che cerca di rendere invisibili i nativi. Il no-
Incontriamo Davi Kopenawa
Il 5-6-7 aprile 2024 saranno ospiti dell'Associazione
“Il mondo di Tommaso” Davi Kopenawa, leader e portavoce del popolo Yanomami del Brasile, e Carlo Zacquini, missionario della Consolata in Brasile.
Venerdì 5 aprile, presso il Rifugio Vallorch, all'interno della foresta del Cansiglio saranno a disposizione per incontrare chi lo desidera, in particolar modo i ragazzi delle scuole superiori e dell'università; la giornata si concluderà con una cena di beneficenza.
Seguiranno, nei giorni successivi, due convegni con focus sull’Amazzonia: il primo, sabato 6 aprile dalle
16:00 nel Convento San Francesco Della Vigna, a Venezia; il secondo domenica 7 aprile dalle
16:00 al Parco Fenderl in Via San Gottardo n°91 a Vittorio Veneto (TV).
stro impegno in prima fila li rende più visibili a tutto il mondo». In Nara si sommano la forza di essere donna e quella di essere indigena. Le associazioni delle donne indigene affrontano tutte le questioni che riguardano le comunità in cui vivono: la violenza sulle donne, la gestione del territorio, la salute, l’educazione dei figli, le attività lavorative. L’artigianato è la principale attività portata avanti dalle donne, consente di ottenere un reddito di cui la comunità ha bisogno. Vengono creati pezzi e opere d’arte utilizzando i prodotti naturali della foresta. Dice Nara: «Il nostro artigianato è il simbolo della nostra cultura, del modo di vivere, delle usanze, ma sempre più spesso le donne hanno difficoltà a procurarsi il materiale nelle aree di deforestazione». Ci parla anche delle attività agricole svolte dagli uomini e dalle donne, nel rispetto dell’ambiente: «Il nostro sistema agricolo è un insieme di saperi e di pratiche agricole, di tecniche per la gestione dello spazio da coltivare in modo naturale, con una rete sociale di scambio di sementi e piante, per essere indipendenti da un punto di vista alimentare. Siamo, però, sottoposti alle forti pressioni delle attività dell’agrobusiness, che inquinano il terreno e le acque, interferendo con le nostre attività. Le donne indigene non possono più assistere alla devastazione dei loro territori e alle violenze subite dai loro uomini. Abbiamo capito che era giunto il momento di lottare insieme a loro. Abbiamo fatto comprendere ai nostri padri, fratelli e mariti che la partecipazione alle iniziative insieme ad essi avrebbe migliorato la vita di tutti. Oggi vedo molte donne indigene, anche di altre zone, che alzano la voce e rappresentano i loro popoli».
Butterfly Effect Project: come sostenerlo?
Promosso dall’Associazione “Il mondo di Tommaso“, Butterfly Effect Project in Amazzonia nasce per difendere la più grande foresta pluviale del mondo, il luogo più straordinario e importante per la difesa della vita sulla terra. C’è bisogno di difendere i popoli Indios, che ne sono da sempre abitanti e custodi.
Per sostenere il progetto puoi effettuare una donazione a:
IL MONDO DI TOMMASO ODV
Banca Etica – Filiale di Treviso
IBAN: IT 76 A 05018 12000 000016680209
PAYPAL: donazioni@ilmondoditommaso.org
Per ulteriori informazioni: www.ilmondoditommaso.org
Claudio 3386213782
Pokè con quinoa
uova marinate e spalmabile alle erbe
con Blessed Brands Creative Studio
Ingredienti per 4 porzioni
Costo
a porzione
700 ml di acqua, 250 g di quinoa bianca, 200 g di spalmabile vegetale, 100 g di insalata songino, 200 g di aceto di mele, 8 uova, 4 barbabietole fresche, 2 cucchiaini di sale + q.b. per condire, 1 cucchiaio di aglio in polvere, 1 cucchiaino di zenzero in polvere, prezzemolo fresco q.b., germogli freschi q.b. (porri, rapa rossa, barbabietola etc... ), fiori edibili q.b., olio extravergine di oliva q.b., pepe q.b.
Procedimento
1Adagiate le uova in un pentolino con acqua fredda, portate a bollore e cuocetele per 9 minuti. Scolate, lasciate raffreddare in acqua e ghiaccio e, infine, sbucciatele. Pelate le barbabietole, tagliatele a tocchetti e raccoglietele in una casseruola dai bordi alti, con acqua, aceto, sale e spezie. Mescolate bene, portate a bollore e lasciate cuocere per 10-15 minuti. Trascorso questo tempo, fate raffreddare il composto e filtratelo in un contenitore, nel quale marinerete le uova. Coprite con un telo e lasciate riposare in frigorifero per una notte.
Quinoa bianca italiana
NATURASÌ
2 Sciacquate la quinoa sotto un getto d’acqua aiutandovi con un colino a maglie strette. In una pentola con buon fondo unite un volume di quinoa con due di acqua. Portate a ebollizione a fuoco vivo, con coperchio e senza mescolare, per circa 10 minuti. Moderate la fiamma e lasciate assorbire tutta l’acqua per altri 10 minuti circa. Nel frattempo condite lo spalmabile con olio, sale, pepe e prezzemolo tritato.
3 In una terrina distribuite una base di quinoa, sopra alla quale andrete ad adagiare le uova scolate dalla marinatura e tagliate a pezzi, lo spalmabile, l’insalata, condita con olio, sale, pepe e germogli. Terminate con qualche fiore edibile in guarnizione e servite.
Per la preparazione delle uova, maggiore sarà il tempo di riposo, più intenso e permeato sarà il colore. Se non avete molto tempo a disposizione, potete farle marinare anche solo per qualche ora. Il colore penetrerà meno all'interno dell'uovo, ma il risultato sarà comunque molto gustoso e scenografico.
La fragola, annuncio di primavera
Con il suo sapore dolce, il colore brillante e il suo inconfondibile profumo, scandisce l'arrivo della primavera: parliamo della fragola, tra i frutti più attesi di questa stagione.
Tra i primi frutti ad accogliere l’arrivo della primavera, con il loro sapore dolce, il colore brillante e il loro aroma inconfondibile, le fragole ci ricordano che la bella stagione è ormai arrivata. Appartenenti al genere Fragaria, della famiglia delle Rosaceae, erano note già nell’antichità. Non a caso, il loro nome deriva dal latino “fragare” che significa proprio “emanare profumo” e la loro ampia diffusione risale addirittura all’epoca romana, quando erano largamente utilizzate in occasione della festa romana dedicata ad Adone. Secondo il mito, infatti, nacquero dalle lacrime di Venere, disperata per la morte del suo amato. Originariamente si trattava probabilmente di fragole selvatiche, mentre per le varietà coltivate si dovette attendere il Seicento, quando i giardinieri di Luigi XIV le estirparono per trapiantarle nei giardini di Versailles: non a caso divennero una delle golosità preferite del Re Sole. Una curiosità: la fragola è in realtà un falso frutto… quelli veri, infatti, sono gli acheni, piccoli semini che punteggiano la sua superficie.
Quella della fragola è una pianta perenne che non supera i 15-20 cm in altezza, con foglie dal lungo picciolo, pelose e suddivise in foglioline dal margine seghettato e fiori formati da 5 petali bianchi o rosati. Per le sue dimensioni piuttosto contenute può essere coltivata anche in vaso, avendo sempre cura di garantirne l’esposizione alla
luce del sole e un apporto idrico regolare, evitando i ristagni d’acqua. La raccolta, effettuata tra maggio e agosto, viene fatta a mano, operazione piuttosto faticosa a causa delle modeste dimensioni della pianta, che obbligano a restare chini sul terreno, e della delicatezza del frutto, che deve essere staccato dal peduncolo con estrema delicatezza. La fragola è facilmente deperibile poiché, anche una volta raccolta, continua la sua maturazione, fino a deteriorarsi: può rallentare questo processo, oltre alla detersione dalle impurità, anche l’applicazione di una soluzione di acqua e aceto e la loro conservazione in frigorifero complete di picciolo, all’interno di un contenitore con della carta assorbente che ne tratterrà l’umidità.
Ortofrutta di stagione
L’agricoltura è essenziale per tutti noi
Da sempre NaturaSì vive la fatica economica dell’agricoltura ma anche la gioia per un cibo vero, una terra sana, un paesaggio bello.
Cari amici clienti,
il giorno di San Michele del 1985 venne inaugurato a Conegliano Veneto il nostro primo negozio di prodotti biodinamici e biologici come Cooperativa di consumo. Il nostro ideale era l’agricoltura biodinamica per cui due anni dopo, gli stessi fondatori, sulle colline di Conegliano diedero vita all’azienda agricola biodinamica San Michele. Da allora, ed in tutto il percorso successivo, NaturaSì ed i suoi soci, a fianco della cura del rapporto con i consumatori per offrire loro un cibo sano, hanno coltivato un rapporto con la terra per curarla con una agricoltura sana. In questi anni anche le aziende del nostro ecosistema hanno vissuto la fatica economica di un’agricoltura che ha perso progressivamente il sacro valore che ha sempre avuto per la società e di conseguenza si è impoverita economicamente e moralmente. Accanto allo sforzo di conoscere sempre meglio le leggi profonde della natura e di coadiuvarle con la nostra dedizione, intelligenza e lavoro umano, abbiamo sempre cercato di dare il giusto valore al prodotto agricolo ed al cibo vero mirando all’ideale del giusto prezzo. Nonostante questo sforzo, le difficoltà tecniche ed economiche, gli imprevisti, il cambiamento del clima ci hanno fatto vivere quotidianamente la sofferenza degli agricoltori che si manifesta ora con forza in tutta Europa. Crediamo quindi che sia necessario per tutti prendere coscienza della situazione in cui versa l’agricoltura e comprendere che, oltre la politica, ognuno di noi come consumatore consapevole può fare la sua parte. Possiamo cominciare dando il giusto valore e riconoscendo un giusto prezzo al prodotto agricolo sostenendo le aziende agricole
sia economicamente che moralmente. Con il nostro prestito obbligazionario 150 consumatori hanno permesso di finanziare al momento 5 aziende agricole per progetti che guardano al futuro ricevendo una remunerazione in cibo. Noi ci sentiamo di essere promotori di quella che possiamo chiamare “comunità del cibo” perché solo una comunità responsabile e solidale di agricoltori, distributori e consumatori può essere garante di un futuro dell’agricoltura e quindi del cibo. Dobbiamo impegnarci insieme affinché la terra e la natura siano rispettate, curate e non avvelenate ed il cibo prodotto sia un cibo vero che sostenga la nostra salute, la salute della Terra e della società nel suo complesso, in primis degli agricoltori a cui vanno riconosciuti dignità e valore al loro lavoro.
Le aziende agricole partecipate da NaturaSì e dai nostri Soci
· Soc. Agr. Biodinamica San Michele Cortellazzo VE
· Il Cerreto - Pomarance PI
· La Raia - Novi Ligure AL
· Fattoria Di Vaira - Petacciato CB
· Cascine Orsine - Bereguardo PV
· La Decima - Dueville VI
· Carpaneta - Bigarello MN
· Colmello di Grotta - Farra di Isonzo GO
· Tenuta Le Piane - Amandola FM
Le aziende agricole finanziate per € 960mila grazie al Prestito Obbligazionario sottoscritto dai nostri clienti
· Posta Faugno - San Paolo in Civitate FG
· Green Vegetable - Mogliano Veneto TV
· Fattoria Di Vaira - Petacciato CB
· Bio Cantina Orsogna - Orsogna CH
· Biologica Ortuso - Boccea Roma
Lasagne di zucchine
con crema di asparagi, pesto e crescenza
con Blessed Brands Creative Studio
Ingredienti per 4/6 persone
Costo a porzione
Per la lasagna
1,5 kg di zucchine, 500 g di crescenza, 300 g di gambi di asparagi, 100 g di formaggio grattugiato, 1 manciata di pinoli, brodo vegetale q.b., olio extravergine di oliva q.b., sale e pepe q.b.
Per la besciamella
500 g di latte intero, 50 g di burro, 50 g di farina di tipo 0, 3 cucchiai di pesto di basilico, 1 limone (la scorza grattugiata), sale e pepe q.b.
Procedimento
1
Cuocete i gambi degli asparagi per 15-20 minuti circa in una casseruola con del brodo bollente, fino a che non si saranno completamente ammorbiditi. Aggiustate di sale e di pepe e frullate a crema.
2 Preparate la besciamella sciogliendo dolcemente in un tegame il burro amalgamato con la farina. Aggiungete il latte e proseguite la cottura per qualche minuto, mescolando con una frusta fino a ottenere una consistenza densa e omogenea. Condite con il pesto, la scorza di limone, un pizzico di sale e di pepe e tenete da parte.
3
Tagliate le zucchine a strisce sottili con l’aiuto di un pelapatate e disponetene alcune sulla base di una pirofila rettangolare, alternandole tra loro per creare una sorta di griglia. Aggiungete qualche cucchiaio di besciamella e di crema di asparagi, del formaggio grattugiato, qualche fiocchetto di crescenza e coprite con altre zucchine. Proseguite in questo modo fino a esaurire gli ingredienti, terminate con un filo di olio e dei pinoli e cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per 20-25 minuti. Quando la superficie risulterà dorata e croccante, togliete dal forno le vostre lasagne, lasciatele intiepidire e servitele.
Questa lasagna è un ottimo modo per utilizzare gli scarti delle verdure che, normalmente, verrebbero buttati.
Per realizzare una ricetta completamente gluten free, potete sostituire la farina della besciamella con della farina di riso o dell’amido di mais.
La patata dolce
di Paolo PistisNota anche come "patata americana" per le sue origini, a dispetto del nome non appartiene alla stessa famiglia della patata dalla quale si distingue per il sapore e per la consistenza, più vellutata e meno farinosa. Scopriamo come coltivarla!
Conosciuta anche come batata, la patata dolce è un ortaggio di cui si consuma prevalentemente la radice, ma ne sono commestibili anche i fusti e le foglie. Sempre di più sta entrando nelle nostre case e nelle nostre abitudini, sia con ricette e modalità della patata classica, sia per ricette più particolari. Per la vastità del suo utilizzo, i suoi diversi colori e il gusto, la patata dolce può rendere una pietanza gustosa, bella e saziante.
Storia e varietà
La patata dolce non appartiene alla stessa famiglia botanica delle patate che siamo abituati a utilizzare in cucina e che fanno parte della famiglia delle solanacee, bensì a quella delle convolvolacee. In Italia è conosciuta fin dal 1600, quando la si ritrovava come pianta rara nei giardini botanici degli aristocratici. La varietà più diffusa è quella a polpa chiara, più comunemente conosciuta con il nome di patata americana in alcune località d’Italia. Ad esempio, ad Anguillara in provincia di Rovigo è riconosciuta come prodotto tipico del territorio.
Ne esistono però molte varietà simili nella forma, ma diverse nel colore della polpa e della buccia, oltre che nella consistenza e nel gusto.
Possiamo dividerle in cinque tipologie di base:
· pelle arancio con polpa arancio
· pelle bianca con polpa grigia
· pelle gialla con polpa bianca
· pelle porpora con polpa bianca
· pelle viola con polpa viola
Tutte le varietà vengono coltivate allo stesso modo, ma in alcuni casi cambiano le tempistiche di maturazione.
Coltivazione e cura
Essendo la batata originaria del sud America, predilige un clima caldo-temperato e abbondanti irrigazioni. La pianta regge bene anche la siccità, ma in questo caso non ingrossa bene le radici e di conseguenza il raccolto sarà molto scarso. Preferisce solitamente i terreni sciolti, ma anche nei terreni argillosi può dare produzioni abbondanti. La coltivazione avviene tramite i germogli che vanno interrati ed irrigati abbondantemente. Non si utilizza la patata come semente, ma i germogli che lei stessa produce possono essere staccati e utilizzati come piantine. A livello hobbistico è sufficiente mettere una patata dentro a un bicchiere d'acqua, lasciando mezza patata fuori dall’acqua ed esponendola alla luce. Il bicchiere con la patata deve stare a una temperatura di almeno 16 °C in un ambiente
luminoso. Le concimazioni del terreno dove andranno trapiantate devono essere abbondanti, fatte con letame molto maturo. È importante l’utilizzo del preparato biodinamico 500k che ne favorisce la radicazione e il buono stato di salute. Per favorire l’ingrossamento delle radici e aumentarne il gusto e il valore nutrizionale, un mese prima della raccolta si utilizza il preparato biodinamico 501 che andrà irrorato per tre volte. Le prime due spruzzature andranno fatte di mattina presto, mentre la terza nel pomeriggio/ sera, in giorni di radici, secondo il calendario biodinamico. È una pianta particolarmente resistente, tuttavia irrorazioni con i microrganismi effettivi e olio di neem sono utili per prevenire marciumi e insetti indesiderati.
Trapianto e raccolta
I trapianti vengono effettuati nel periodo di metà maggio per l’Italia settentrionale e anticipati di venti giorni per l’Italia centro meridionale, privilegiando terreni freschi, ben lavorati e privi di erbe infestanti. A livello hobbistico si possono preparare dei vasi riempiti con terra, foglie e humus di lombrico: per un vaso della dimensione
di 50 cm di diametro e 50 cm di altezza vanno inserite una o due piantine al massimo. Dal trapianto ci vorranno circa tre/quattro mesi prima della raccolta, da effettuare quando il fogliame è verde e rigoglioso, prima che ci siano abbassamenti termici al di sotto dei 13 °C notturni. È opportuno, prima di raccogliere, osservare la dimensione delle radici, prestando attenzione a non ammaccare la superficie delle patate dolci e a non bagnare le radici: andranno infatti conservate al buio e in un posto asciutto e leggermente tiepido. Nel caso, durante la raccolta, alcune radici venissero spezzate non preoccupatevi: dategli il tempo di asciugarsi e la parte lesionata si cicatrizzerà senza marcire. Una volta raccolte, le radici dovranno essere lasciate maturare almeno una settimana prima di utilizzarle in cucina.
Scopri i produttori di patate dolci e gli altri agricoltori del nostro ecosistema: inquadra il QRcode per vedere i video e scoprire le loro storie. Oppure visita il sito naturasi.it/agricoltori
Insalata di verdure piccanti con ceci al curry e dressing allo yogurt
con Blessed Brands Creative Studio
Ricetta senza glutine
Ingredienti per 4 persone
Costo a porzione
500 g di ceci precotti, 350 g di fagiolini, 100 g di spinacini freschi, 2 zucchine grandi, 1 patata dolce grande, 1 cucchiaio di curry, peperoncino secco in scaglie q.b., olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b.
Per il condimento:
200 g di yogurt al naturale, 1 lime, semi di cumino q.b., olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b., arachidi tostate q.b.
Procedimento
1Pulite i fagiolini e sbollentateli per 10 minuti circa, fino a che non si saranno ammorbiditi. Scolateli e saltateli in una padella con un filo di olio e del peperoncino per qualche minuto.
2 Nel frattempo scolate i ceci, sciacquateli bene sotto acqua corrente e conditeli con olio, sale e curry. Tostateli in una padella ben calda per 10 minuti, mescolandoli di tanto in tanto in modo tale che non brucino. A questo punto, pulite le zucchine e la patata dolce, tagliandole in modo da ricavare delle striscioline molto sottili. Rosolatele in padella per 10 minuti con olio e sale, mescolandole fino a che non diventeranno dorate e croccanti.
3 In una terrina capiente distribuite gli spinacini come base e aggiungete tutte le altre verdure e, infine, i ceci. Preparate il dressing unendo in una ciotola lo yogurt assieme a un filo di olio, ai semi di cumino leggermente macinati, al succo di lime e a un pizzico di sale e condite con questa salsa la vostra insalata. Guarnite con una manciata di arachidi tritate e servite. Ceci SÌ ESSENZIALI
Lunario
a cura dell’Associazione
Culturale La Biolca
La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.
Marzo
In cucina Cura di sè Orto e giardino
il pane
taglio ritardante capelli
massaggi / relax
rinvaso
lo yogurt potatura concimazione
le conserve
attività fisica
Ispirazioni di primavera
La fattoria didattica La piccola campagna ci guida alla scoperta di due laboratori perfetti per celebrare l’arrivo della bella stagione, traendo ispirazione dal risveglio della natura.
Un hotel per insetti
In primavera molti insetti si riproducono e altri migrano: un bug hotel può offrire loro un luogo sicuro in cui nidificare e deporre le uova, ma anche una tappa di riposo nel lungo viaggio migratorio. Offre, inoltre, a bambini e bambine l’occasione per imparare dettagli sulla vita di questi piccoli animali, sul loro comportamento e sul loro ruolo all’interno dell’ecosistema. Ecco i materiali che ci serviranno e i passaggi da seguire con l’aiuto di un adulto:
1. realizziamo un contenitore con del legno recuperato o riutilizziamo una cassettina di legno che non usiamo: l’importante è che sia abbastanza grande da contenere diversi strati o sezioni;
2. creiamo diversi strati o sezioni all’interno del contenitore utilizzando vari materiali:
· un mucchio di legno come corteccia e rami secchi per le api legnaiole
· foglie nelle fessure della casetta per forbici e altri insetti
· un fascio di steli ricchi di midollo (per esempio rose, lamponi o more) per le api faccia gialla o mascherata
· un mucchio di pietre per le api cardatrici
· piccoli pezzi di legno o tubi di bambù per creare dei corridoi o dei tunnel per gli insetti
· aggiungiamo pigne, sassolini per riempire piccoli spazi;
3. quando l’hotel sarà completo di tutti i materiali naturali, cerchiamo di individuare uno spazio del giardino che sia tranquillo e protetto dalle intemperie;
4. se nelle immediate vicinanze vogliamo seminare
fiori per attirare gli insetti, li aiuteremmo ancor di più ad arrivare al loro rifugio.
Seguendo questi semplici passaggi avremo realizzato uno spazio dedicato ad api, farfalle, coccinelle e molti altri insetti che troveranno rifugio nel nostro hotel.
Evviva gli insetti: aiutando loro, salvaguardiamo la natura!
L’albero di Pasqua
D’ispirazione scandinava, l’albero di Pasqua è considerato un simbolo di prosperità e di buoni propositi e simboleggia la rinascita della natura che in questo periodo dell’anno si risveglia ricoprendo la terra di vita e di colori. Andiamo alla ricerca di un bel ramo, magari di nocciolo contorto che davvero si presta a queste decorazioni, creiamo delle uova o altre formine pasquali usando ingredienti che possiamo trovare semplicemente nella dispensa di casa, e poi decoriamoli con fiori secchi che possiamo avere raccolto e seccato in precedenza. Vediamo come:
1. mentre riscaldiamo leggermente 150 ml di acqua; in un pentolino, prepariamo, a parte, una miscela unendo 200 g di bicarbonato con 150 g di amido di mais;
2. tolta l’acqua dal fornello, versiamo la miscela così ottenuta dentro al pentolino, mescolando con cura fino a ottenere un impasto liscio e ben amalgamato (possiamo riscaldare ancora a fuoco moderato per accelerarne l’addensamento). Quando l’impasto si staccherà, sarà pronto: lasciamolo riposare finché non si sarà un po’ raffreddato;
3. con il mattarello stendiamo la pasta su una spianatoia, sulla quale in precedenza avremo adagiato un foglio di carta forno e usiamo degli stampini a forma di uova, coniglietti o altri simboli pasquali per creare le nostre forme. Una volta fatte le formine, aiutandoci con un bastoncino o una cannuccia, ricaviamo un piccolo foro che ci servirà per appenderle successivamente;
4. lasciamo asciugare le decorazioni per almeno 24 ore o fino a quando non saranno completamente indurite. Quando saranno asciutte, possiamo decorarle con fiori o foglioline secche, o anche
colorarle con colori ad acquerello. Infiliamo un nastro di raso o un filo di spago attraverso il foro che abbiamo fatto su ogni decorazione e facciamo un nodo così da poterle appendere al ramo.
Il nostro albero di Pasqua sarà pronto!
Scopri i video di questi laboratori e altri progetti da realizzare con i più piccoli, in collaborazione con la fattoria didattica La piccola campagna, inquadrando il QRcode
Ciambelline pasquali semintegrali
a cura di Disanapianta
Ingredienti per 15 ciambelline
Costo a porzione
150 g di farina tipo 2
50 g di semola di grano duro
30 g di farina di mais fioretto
70 g di zucchero integrale di canna Mascobado
70 g di olio extravergine d’oliva
100 g di bevanda vegetale di nocciole (senza zuccheri aggiunti)
10 g di polvere lievitante per dolci
1/2 limone scorza grattugiata
1 pizzico di sale
Procedimento
1Setacciate in una ciotola le farine e la semola, il lievito, il sale, lo zucchero e la scorza di limone grattugiata. Mescolate con una frusta per arieggiare gli ingredienti. In un altro contenitore miscelate la bevanda di nocciole e l’olio d’oliva. Unite la miscela agli ingredienti secchi e impastate velocemente.
2 Prelevate un cucchiaio di impasto e modellate un rotolino con le mani, chiudetelo a cerchio e posizionate la ciambellina ottenuta in uno stampo coperto con carta da forno.
3 Lavorate in questo modo tutto l’impasto. Si otterranno circa 15 ciambelline. Cuocete in forno già caldo a 180 °C in modalità ventilata per 20 minuti. Togliete dal forno e fate raffreddare su di una griglia.
Per questa ricetta potete utilizzare una bevanda vegetale a scelta, non solo quella di nocciole. Preferite invece lo zucchero Mascobado, che conferirà un sapore più deciso e, caramellando in cottura, darà alle ciambelline un caratteristico colore brunito.
Bio consigli di lettura
Nutrire il corpo, ma anche l’anima: ogni bimestre una selezione di due titoli, che raccontano e approfondiscono i valori del nostro ecosistema. Chiedili al tuo negoziante e acquistali nel tuo NaturaSì di fiducia.
Meditazione. Testi scelti
Rudolf Steiner
Editrice Antroposofica, Milano
La collana “Prospettive spirituali” si propone di raccogliere alcuni pensieri fondamentali su specifiche questioni, attingendo all’opera di Rudolf Steiner e stimolando così nel lettore la riflessione e la possibilità di conoscere e di agire. I brevi estratti non pretendono di essere esaustivi su un argomento, ma aprire un varco nella complessità dell’opera di Steiner. «Meditare è un’azione primariamente libera. Qualunque meditazione perde valore, se si parte dall’obbligo di farla. Occorre considerare questo aspetto con molta attenzione. Una meditazione è condizionata se viene fatta per dovere. È necessario che la meditazione individuale si trasformi gradualmente in qualcosa che è sentito nell’anima come una sete di meditazione. Chi si dedica nel modo più giusto alla meditazione del mattino e della sera è chi ne ha sete, proprio come un uomo che mangia quando ha fame.»
Oscar Patata e il senso della vita
Birte Müller
Bohem Press Italia
Una piccola patata curiosa di nome Oscar lascia i suoi fratelli e la cucina per incamminarsi nel mondo. Sulla strada incontra un uccello, un lombrico, un bombo, un fiore, un sasso, ognuno con il proprio inequivocabile scopo della vita, così diverso eppure così fondamentale per la sopravvivenza di tutto il creato. Il ritmo degli incontri è circolare e ripetitivo: una “catena” in cui tutti sono necessari, persino la pietra che semplicemente “sta” su questa Terra. È proprio qui che Oscar si sente a casa e mette, finalmente, radici. Una storia deliziosa su come trovare il proprio posto nel mondo, ideale per parlare del coraggio di realizzare i propri sogni. Le illustrazioni sono stampate con timbri di patate e offrono tanti spunti per sperimentare la stessa tecnica a casa o a scuola.
Comprendere l’acqua per proteggere la vita
di Jasmin Peschke
L’equilibrio idrico della terra è fuori controllo. Lo si vede dal clima estremo, che talvolta porta alla siccità e altre volte alle inondazioni. L’acqua, di per sé, non è mai la causa, ma è piuttosto l’espressione di condizioni generali in cui l’essere umano gioca un ruolo fondamentale. L’acqua è un elemento che si adatta: così come la sua forma dipende dal recipiente in cui è contenuta, scorre, diviene cascata, essa si contamina se vengono versati al suo interno veleni e sostanze inquinanti. L’acqua non è la causa, lo è invece l’azione dell’uomo.
Le inondazioni sono provocate da grandi quantità di acqua che si creano in un breve periodo di tempo e non hanno alcun punto in cui defluire. Ma se i campi fossero ricoperti di vegetazione tutto l’anno e venissero piantati alberi, si potrebbe contribuire a combattere le cause dello squilibrio nel bilancio idrico. Se i terreni, infatti, venissero mantenuti vivi e ricchi di humus, aumenterebbe la loro capacità di assorbimento. I fiumi nel letto naturale, a differenza dei canali, possono gestire diverse quantità di acqua.
Facendo scelte alimentari consapevoli, i consumatori possono dare un contributo positivo; scegliendo cibo coltivato in modo biologico o biodinamico sarà possibile creare un ambiente in cui le acque sotterranee non siano contaminate da troppi nitrati o pesticidi. Un terreno ricco di humus, inoltre, e che è vegetato durante tutto l’anno, è in grado di assorbire e immagazzinare acqua. Migliorare la situazione idrica riguarda tutti noi, nessuno escluso; basti pensare che oltre 2,4 miliardi di persone convivono con scarsità d’acqua o acqua contaminata. A livello globale, anche le risorse di acqua dolce pro capite sono diminuite del 20% negli ultimi decenni.
Senza questa preziosa risorsa, da un lato i processi fisiologici degli esseri viventi verrebbero alterati e, dall’altro, i cattivi raccolti metterebbero a repentaglio il nostro approvvigionamento alimentare. Imparare a comprendere l’acqua significa proteggere la vita.
Jasmin Peschke
Specialista in scienze della nutrizione, da più di 30 anni si occupa di alimentazione in chiave antroposofica. Dal 2016 è responsabile per l'alimentazione nella Sezione di Agricoltura della Libera Università di scienza dello spirito presso il Goetheanum a Dornach, in Svizzera. Tiene conferenze e organizza seminari sull’alimentazione dinamica.
Vellutata allo yogurt
con asparagi, piselli e rucola
con Blessed Brands Creative Studio
Ingredienti per 4 persone
Costo a porzione
200 g di yogurt bianco intero
200 g di piselli freschi già
sgranati
50 g di rucola fresca
2 scalogni
1 mazzo di asparagi
1 zucchina
1 limone
timo fresco q.b.
olio extravergine d’oliva q.b. sale e pepe q.b. brodo vegetale q.b.
Yogurt bianco intero
SÌ ESSENZIALI
Procedimento
1 Per prima cosa pulite gli asparagi, privandoli delle estremità più coriacee, e sbucciate gli scalogni. Tagliate entrambi i vegetali a pezzi grossolani e rosolateli in padella con un filo di olio e sale, aggiungendo poco dopo anche i piselli. Coprite con del brodo bollente, aggiustate di sale e cuocete per 20-25 minuti, bagnando con altro liquido se necessario. Quando le verdure si saranno ben ammorbidite, unite anche la rucola e frullate il tutto con un minipimer, fino a ottenere una crema liscia.
2 Nel frattempo tagliate la zucchina a striscioline sottili, aiutandovi con un pelapatate, e conditela con abbondante olio, sale e pepe. Fatela marinare in frigorifero per almeno 30 minuti, in modo che si intenerisca e, intanto, preparate la salsa.
3 In una ciotola unite lo yogurt, il succo di limone e un filo di olio e mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti. Distribuite la vellutata all'interno di piatti di portata, guarnite con il dressing di yogurt e le zucchine e terminate con del timo fresco.
Potete assaporare la vostra vellutata ancora calda, tiepida o a temperatura ambiente, ma anche congelarla in porzioni e utilizzarla al momento del bisogno: perfetta come salvacena con dei crostini o della frutta secca tostata.
Acqua Levico dedicata alle generazioni future, con leggerezza
“La crisi climatica è lo spiacevole “regalo” che stiamo preparando per le generazioni future. Come imprenditori abbiamo una grande sfida e un’opportunità: agire concretamente per lasciare in eredità alle bambine e ai bambini un mondo migliore dell’attuale.”
È quanto afferma Mauro Franzoni, Presidente di Levico Acque, azienda trentina che produce l’omonima acqua minerale naturale di alta montagna, da sempre convinta che oltre al valore economico sia necessario creare anche valore sociale e ambientale. Nel 2020, infatti, l’azienda è diventata Società Benefit, impegnandosi
formalmente a porsi obiettivi valoriali che in un’ottica di economia rigenerativa intrecciano costantemente gli obiettivi economici con i benefici sociali, di sostenibilità e responsabilità.
The “Climate Positive Water”
A impatto zero già dal 2014, Levico Acque nel 2019, con il progetto LCA (Life Cycle Assessment), ha misurato l’emissione totale di CO2 che annualmente viene emessa nell’intero ciclo di vita dei propri prodotti, ottenendo la prestigiosa dichiarazione EPD (Environmental
Product Declaration). Levico ha però deciso di non accontentarsi ed è infatti diventata la prima azienda CLIMATE POSITIVE nel settore delle acque minerali, ovvero non limitarsi a ridurre a zero le proprie emissioni, ma impegnarsi a rimuovere dall’atmosfera più CO2 di quanta effettivamente prodotta: addirittura il 110%.
Questo obiettivo è raggiunto con una intensa attività di cura delle foreste, fino a 24.000 alberi all’anno.
L’acqua che salva le foreste
Nel 2022 Levico Acque ha avviato “Levico Springs”, un progetto pluriennale unico nel suo genere, mirato alla salvaguardia del territorio all’interno del quale si trovano le sue fonti.
Tutto parte dal disastro che nel 2018 ha colpito l’arco alpino del Trentino e del Veneto, abbattendo centinaia di migliaia di alberi, passato alla storia come “Tempesta VAIA”. Anche il territorio di Levico Acque è stato interessato e l’azienda, in partnership con Etifor (ente collegato all’università di Padova), ha deciso di avviare il più grande progetto italiano mirato alla cura, rivitalizzazione e ripristino della foresta locale e di un bacino acquifero, coinvolgendo operatori specializzati, istituzioni e comunità.
“Non ci basta compensare, vogliamo rigenerare. Non ci accontentiamo di essere neutrali. Vogliamo agire in modo concreto per lasciare dietro di noi un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato.”
Mauro Franzoni
Le etichette come Manifesto di valori e comportamenti
Da sempre Levico ha deciso di imbottigliare la sua acqua esclusivamente in vetro, sia per una scelta di qualità che di responsabilità verso l’ambiente, e per diffondere l’abitudine virtuosa del vetro a rendere, già in uso in molti Paesi europei.
In questo senso, Levico pensa che la comunicazione di questi valori debba iniziare dal prodotto stesso e, infatti, dal 2020 è stato avviato il progetto “ETICHETTE MANIFESTO”, ovvero etichette in edizione speciale (ormai alla quarta serie) che, grazie a impattanti messaggi visivi e verbali – sul vetro a rendere, sul consumo responsabile, sulla riduzione della plastica e altro – hanno l’obiettivo di far riflettere il consumatore su ciò che ognuno di noi può fare per dare un contributo significativo alla salvaguardia del nostro pianeta.
“Non c’è più tempo da perdere. Non solo per la natura, ma anche per noi stessi: l’adozione di uno stile di vita più responsabile deve avvenire oggi stesso”
Mauro FranzoniPurezza, leggerezza e salute
Acqua Levico è un’“acqua minerale naturale”, una categoria definita dal D.Lgs. nº 176 dell’8 ottobre 2011, il quale recita: «Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute». In breve, le acque minerali naturali si distinguono per la purezza originaria, la conservazione, il tenore di minerali, oligominerali e per i loro effetti positivi sulla salute. Levico, – la cui fonte è a 1.660 metri slm – è una delle acque più leggere d'Europa grazie al suo residuo fisso di soli 38mg/l, fatto che la colloca fra le “minimamente mineralizzate”.
www.levicoacque.it
Torta salata di ricotta e agretti con pomodori secchi e olive con
Blessed Brands Creative Studio
Ingredienti per 4 porzioni
Costo a porzione
Per la pasta brisé
200 g di farina tipo 0, 100 g di burro freddo, 50 g di acqua ghiacciata, sale q.b.
Per la farcitura
250 g di agretti, 200 g di ricotta
80 g di pomodori secchi, 4 cucchiai di olive taggiasche denocciolate, 1 limone (il succo e la scorza grattugiata), menta fresca q.b., olio extravergine d’oliva q.b., sale q.b.
Procedimento
1Preparate la pasta brisé unendo in una ciotola la farina, il sale e il burro a pezzetti, lavorando gli ingredienti con la punta delle dita. Unite anche l’acqua e continuate a impastare fino a ottenere un panetto morbido e compatto. Copritelo con un canovaccio e fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
2 Nel frattempo, condite la ricotta con un filo di olio, la scorza di limone, un pizzico di sale e mescolate bene per ammorbidirla. Pulite gli agretti, eliminando le radici terrose, e scottateli in acqua bollente salata per 6-8 minuti circa. Scolateli bene, conditeli con dell’olio e del succo di limone e teneteli da parte.
Ricotta SÌ ESSENZIALI
3 Prelevate l’impasto dal frigorifero e stendetelo con l’aiuto di un mattarello a uno spessore di mezzo centimetro circa. Distribuitelo in una teglia da crostata, precedentemente imburrata e infarinata; dopo aver bucherellato il fondo coi rebbi di una forchetta, farcitelo con la ricotta. Cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per 15 minuti circa, dopodiché aggiungete anche gli agretti, le olive e i pomodori secchi a pezzetti e proseguite la cottura per altri 10 minuti a 200 °C. Lasciatela intiepidire e guarnitela con della menta fresca prima di servirla.
Una torta facile da realizzare, dal sapore delicato e primaverile. Perfetta da servire calda come antipasto e altrettanto ottima da consumare fredda durante la pausa pranzo in ufficio o un pic nic all'aria aperta.
Sostenibilità e innovazione
NaturaSì in prima linea nella riduzione dell'impatto ambientale con un sistema innovativo per rendere più sostenibile anche la spesa online.
Quando si fa la spesa online, il mantenimento di una corretta catena del freddo è un’esigenza fondamentale per salvaguardare le caratteristiche organolettiche dei prodotti, soprattutto quando si parla di prodotti freschi. NaturaSì è la prima azienda in Italia ad aver messo a punto un sistema che si avvale di una tecnologia all’avanguardia che coniuga la praticità con la riduzione dell’impatto ambientale. Come ci ha spiegato Nicola Matterazzo, che ha seguito questo progetto.
Come arrivava e come arriva ora la spesa online?
Coloro a cui, negli anni scorsi, è capitato di fare la spesa su naturasi.it acquistando formaggi, yogurt e altri prodotti da frigo, forse ricordano i box neri in polistirolo da restituire il giorno successivo alla consegna: efficaci ma migliorabili, sia per l’uso della plastica che per la procedura di recupero dei box. Ora invece i clienti ricevono gli ordini in una scatola personalizzata, foderata con un doppio strato di carta riciclata ripiegata – grazie a un apposito macchinario – in modo da formare delle pieghe d’aria che da una parte, proteggono i prodotti dagli urti, dall’altra sono anche un ottimo isolante per il controllo della temperatura. All’interno della scatola vengono inoltre inseriti dei gelpack studiati per garantirne la massima sostenibilità: sono infatti costituiti da un film in carta contenente un gel per il 98% a base vegetale e biodegradabile.
Come siete arrivati a questo sistema innovativo?
In Italia nessuno aveva sperimentato soluzioni alternative al furgone refrigerato: ci siamo quindi dovuti rivolgere all’estero, in particolar modo in Inghilterra dove stavano sperimentando un sistema che prevedeva l’utilizzo di carta riciclata che, attraverso un apposito macchinario, chiamato Protector, creasse dei cuscinetti d’aria per proteggere le referenze e mantenere la temperatura controllata
all’interno della box. Per la forma delle pieghe, l’ingegnere che ha ideato questo metodo si è ispirato al guscio delle conchiglie, che ha infatti una funzione protettiva. Grazie alla collaborazione di Raja/Ranpack, da sempre partner di NaturaSì per materiali e imballi da spedizione, abbiamo valutato dei campioni di materiali non ancora disponibili in Italia e insieme al nostro controllo qualità abbiamo effettuato una lunga e complessa fase di test per verificare l’efficacia in diverse condizioni atmosferiche. Gli esiti sono stati molto positivi e ci hanno permesso di accertare che questo sistema riesce a mantenere la catena del freddo a lungo, con un buon margine anche in caso di eventuali ritardi del corriere, almeno per nove mesi su dodici. Nei mesi più caldi preferiamo utilizzare dei piccoli polibox leggerissimi, completamente riciclabili, riutilizzabili e molto resistenti, in cui vengono inseriti gli stessi gelpack vegetali con film in carta, garantendo così la qualità del prodotto consegnato.
INIZIA LA GIORNATA AL MEGLIO E SUPPORTA LA TUA SALUTE
Proposte di primavera
Le giornate più lunghe, le temperature miti, la natura che fiorisce: se la primavera porta con sé la voglia di viaggiare, ViandantiSì ci porta a scoprirla con i suoi itinerari tra natura e agricoltura.
Agri Festival NaturaSì
Tornano le domeniche in azienda agricola, in collaborazione con ViandantiSì. Domenica 14 aprile appuntamento da Agricoltura Nuova, azienda agricola biodinamica alle porte di Roma. Un’occasione per trascorrere una giornata all’aria aperta, con musica e intrattenimento, tra natura e sana alimentazione, ma anche un’opportunità per conoscersi e dialogare insieme. Oltre agli stand, in cui incontrare i produttori bio e assaggiare i loro prodotti, ai laboratori, sia per i grandi che per i più piccoli, non mancheranno, infatti, momenti di approfondimento con esperti che condividono con noi gli stessi valori in materia di cibo e salute. L’evento è gratuito.
Scopri il programma completo e la modalità di iscrizione inquadrando il QRcode
Tra Svizzera e Baviera
Monaco e i verdi pascoli della Baviera
Cultura, rispetto della biodiversità e degli animali nella regione dei Cinque Laghi Sullo fondo maestoso delle Alpi, un’esperienza di più giorni tra pascoli e foreste che comprende anche una gita in battello sul meno conosciuto lago Ammersee, la visita a due virtuose realtà agricole del territorio per concludere poi con il celebre capoluogo bavarese.
→ dall’11 al 15 giugno
La Svizzera del Goetheanum e delle sementi libere
Le acque del Reno e i cereali in fioritura nel cuore della biodinamica e dell'antroposofia
Un viaggio alle origini della biodinamica e dell’antroposofia, con visita al Goetheanum di Dornach, celebre complesso di architettura organica, e a Sativa, all’interno di un ex monastero benedettino, sullo sfondo della natura svizzera nel periodo della sua piena fioritura.
→ dal 19 al 22 giugno
I programmi per il 2024 si trovano nel nostro portale www.viandantisi.it
Avventure verdi in famiglia!
Il rispetto per la natura si impara sin da piccoli, e anche in vacanza, attraverso esperienze che promuovono la biodiversità, la salvaguardia dell’ambiente e la diffusione di stili di vita più sostenibili.
Bioagriturismo
Il Cerreto
A contatto con la natura
Immerso nel verde della campagna toscana, a soli 30 minuti dal mare e ad appena un’ora dalle più famose città toscane, è il luogo ideale per le vacanze in famiglia: bioedilizia, biolago e ristorante 100% bio certificato, con un ampio spazio nel verde, perfetto per i bambini.
Meridiana Family&Nature Hotel Una vacanza greentosa
A Marina Romea, all’interno del Parco del Delta del Po, tra il verde della pineta e il blu del Mare Adriatico, un hotel a misura di bambino. Tra le attività proposte, le giornate ecologiche di raccolta dei rifiuti – in spiaggia e in pineta – per insegnare ai più piccoli il rispetto per l’ambiente.
Mirtillo Rosso Family Hotel Esplorando la Valsesia con i più piccoli
Costruito secondo i principi della bioedilizia ad Alagna Valsesia, ai piedi del Monte Rosa, seconda vetta d’Italia (4.556 m), propone itinerari pensati per i più piccoli: dai percorsi da fare anche con il passeggino fino all’arrampicata e al rafting a partire dai 6 anni, passando per le gite in fattoria.
Fondamentale è scegliere accuratamente il luogo in cui alloggiare, orientandoci su strutture che abbiano i nostri stessi principi e che adottino con convinzione soluzioni improntate alla sostenibilità. Ospitalità Natura fa proprio questo: riunisce tutte quelle realtà che, attraverso le loro scelte, portano avanti un’idea di vacanza consapevole e sostenibile. Scopri tutte le offerte su ospitalitanatura.it Per informazioni scrivi a info@ospitalitanatura.it
Per un mondo sano ed equo - non solo per la prima colazione
Latteria Berchtesgadener Land da 100 anni l´Economia
Circolare
scandisce il ritmo dei masi Demeter
L’origine dell’agricoltura biodinamica risale al 1924, quando gli scienziati compresero che la sostanza organica si poteva ottenere da scarti vegetali e che la crescita delle piante poteva essere incrementata anche attraverso l’utilizzo di fertilizzanti artificiali. È in questo clima di fermento che Rudolf Steiner organizza le sue conferenze dedicate all’agricoltura, fondata su un concetto base, quello dell’economia circolare: da una terra sana si ottengono piante sane per un’alimentazione sana. Principi che oggi, dopo 100 anni, sono più attuali che mai: sempre più consumatori, infatti, confidano in un’agricoltura più rispettosa, che protegge la terra e che salvaguarda la biodiversità, condannando nel contempo l’allevamento intensivo.
Il maso, un organismo autosufficiente
Cinquant’anni dopo, al momento della sua fondazione con soli cinque agricoltori, la Latteria Berchtesgadener Land si è ispirata a questi stessi principi, raccogliendo e commercializzando separatamente il latte a marchio Demeter, la più antica associazione biologica della Germania, i cui membri ancora si attengono ai metodi dell’agricoltura biodinamica sviluppati ormai 100 anni fa. Il maso come organismo autosufficiente è il principio di base su cui si fonda questa economia. Oggi sono
circa 100 i masi Demeter e 500 i masi Naturland, situati lungo la cresta settentrionale delle Alpi , con stalle dai 500 ai 1300 metri di altitudine che ospitano in media 27 capi. Consegnano il loro prezioso latte alpino biologico alla Latteria Berchtesgadener Land nella sua sede di Piding (Germania), dove viene trasformato in circa 50 prodotti premium a marchio Demeter e Naturland.
Un premio per la sostenibilità
Prima latteria biologica in Germania, ormai da 50 anni, Berchtesgadener Land quest'anno ha ottenuto per la seconda volta il premio tedesco per la sostenibilità, grazie ai valori che tramanda di generazione in generazione fondati su una profonda armonia tra uomini, animali e natura. Tra questi, per esempio, la scelta di bottiglie di vetro a rendere e di confezioni in Tetra-Pak con cartone FSC-certificato, anche per quanto riguarda l’imballo esterno, con un risparmio di 437 tonnellate di carta all’anno. “Festeggiamo volentieri il primo centenario dell’Associazione Demeter”, spiega Bernhard Pointner, consigliere delegato della Latteria Berchtesgadener Land. “Siamo fieri di essere stati pionieri nell’industria e di aver dato la giusta spinta per la diffusione di un’economia più sostenibile”.
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Una domenica all’aria aperta tra natura e sana alimentazione laboratori per grandi e bambini
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negozi e aziende agricole bio
Libera interpretazione da un'illustrazione di Ana Žaja Petrak del 2012, la Natura ha i suoi vantaggi.
Le offerte per la tua dispensa di marzo dal 28 febbraio al 2 aprile
Cambiasol
Succo di carota
Dal colore acceso e dall’aroma intenso, viene ottenuto dalla spremitura delle carote effettuata all’interno dell’azienda così da preservarne al meglio le caratteristiche organolettiche.
Bevanda 3 noci
Dall’incontro di farro, riso e avena un mix inedito che fonde mandorla, nocciola e noce di macadamia in una delizia dalla morbida consistenza e dal sapore ricco e avvolgente.
Tempeh
Frutto di una lavorazione artigianale, è ottenuto dalla fermentazione naturale dei fagioli di soia: provalo a fettine, saltato in padella, con salsa di soia e un filo d’olio extravergine d’oliva.
Salmone Sockeye
con sesamo e pepe rosa bio
Pescato nei mari che bagnano l’Alaska, cotto al vapore, con aggiunta di sesamo e pepe rosa che esaltano il sapore del salmone e la sua morbidezza.
Fettine e nuggets vegetariani
Sono 100% vegetali queste due specialità preparate con proteine di piselli: i nuggets, sfiziosi e con una croccante panatura, e le fettine, pratiche e versatili.
Vellutate
Di piselli, di fave e di cicerchie, sono ideali da tenere in dispensa per una cena veloce, o per la pausa pranzo fuori casa, da gustare a temperatura ambiente oppure scaldate per appena 3 minuti.
Le Carline
Bocconcini e fiocchi di soia
Ottenuti da semi di soia pressati a freddo, estrusi e proposti in diversi formati che, una volta reidratati, daranno vita a tante preparazioni veg.
Vino rosso Lison Pramaggiore
DOC Refosco dal Peduncolo rosso senza solfiti aggiunti
Senza solfiti aggiunti, è un rosso corposo, dai riflessi violacei, con pronunciati sentori di bacche e di muschio.
Mini involtini primavera
Vegani e perfetti per aperitivi dal sapore orientale, nelle varianti China, con un delicato ripieno di verdure, germogli di soia e tofu, e Thai, con verdure e spaghettini all’orientale.
Snack di riso
Una cialda croccante racchiude un goloso ripieno in questi snack senza glutine in due irresistibili varianti: nocciola e cacao, dal gusto rotondo, cocco e cacao, dalle note fresche ed esotiche.
Biolab Probios Isola Bio Econature Salmon & Co Soto Voelkel Cereal TerraLe offerte per la tua dispensa di aprile dal 3 aprile al
7 maggio
Ambrosiae Biancoviso Cooperativa Agricola
Più Bene
Bio Alleva
NaturaSì
Porridge nocciole e mandorle
Il porridge in pochi minuti: basta aggiungerne 4 cucchiai in una tazza, con una bevanda vegetale calda, e lasciar riposare per un minuto… et voilà, una colazione buona e nutriente.
Salmon & Co
Stracchino light
Preparato con caglio microbico e latte vaccino italiano, contiene il 30% di grassi in meno rispetto alla media degli stracchini più venduti. Per chi ama la leggerezza ma non vuole rinunciare ai sapori di sempre.
Bevanda di riso al naturale e al cacao
Nelle varianti al naturale e al cacao, entrambe senza glutine e senza lattosio, sono ideali da portare con sé grazie al pratico formato da 200 ml con cannuccia per le tue pause fuori casa.
Composta di frutti di bosco
Ottenuta al 100% da frutta coltivata dagli agricoltori del nostro ecosistema, ideale sul pane o sulle fette biscottate per iniziare la giornata con il piede giusto.
Ravioli ai porcini
Cuociono in appena 4 minuti questi ravioli preparati a regola d’arte, con una pasta fresca all’uovo che racchiude un delicato ripieno con ricotta e funghi porcini.
Budino di latte di capra
Un dessert rivoluzionario che combina il gusto inconfondibile del latte di capra con la cremosità e la dolcezza di un budino, in tre squisite varianti: nocciola, caramello e cioccolato.
Salmone norvegese marinato alle erbe aromatiche
Proveniente dalle fredde acque dei fiordi norvegesi, è perfetto per i carpacci, lavorato artigianalmente, salato a mano e marinato con prezzemolo, erba cipollina, aneto e timo.
Pesto vegetale senza aglio
Solo il miglior basilico genovese DOP coltivato in Liguria e raccolto dalla fine di maggio alla fine di agosto per il nostro pesto senz’aglio, dal sapore più delicato rispetto alla versione classica.
Riso mandorla drink
Preparata solo con riso italiano, senza zuccheri aggiunti* e senza glutine, unisce la delicatezza della bevanda di riso al caratteristico sapore della mandorla.
*contiene naturalmente zuccheri
Gnocchi di patate agli spinaci
Preparati a partire dalle patate fresche, con aggiunta di spinaci esclusivamente italiani, cuociono in soli 2 minuti e sono pronti da portare in tavola.
Le foto hanno carattere puramente illustrativo. Le offerte sono valide fino ad esaurimento scorte.
*Le foto hanno carattere puramente illustrativo. Le offerte sono valide fino ad esaurimento scorte. I prezzi e le foto possono subire variazioni a causa di errori
Con 0,70 € a persona* la primavera si gusta nel piatto
*Per una pasta condita con crescenza, piselli e asparagi
Sì Essenziali per l’Uomo e per la Terra la spesa bio per tutti
Sboccia la primavera in tavola con i Sì Essenziali
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Un facile e colorato dolcetto da preparare anche all’ultimo momento con frutta fresca di stagione: scegli un bicchiere o un vasetto di riciclo
La spesa BIO PER TUTTI
La torta pasqualina: un classico sempre in auge! Da condividere a tavola o da gustare durante un picnic in compagnia degli amici
La primavera e la voglia di leggerezza!
Coloriamo la nostra tavola con una piadina alle verdure e hummus di fagioli cannellini
Lenticchie, ceci, fagioli cannellini e borlotti
400 g/240 g sgocc
€ 1,10
€ al pezzo 2,75/kg
Piadina integrale di grano tenero italiano contiene tre piadine
225 g (3 x 75 g)
€ 1,50
€ 6,67 al kg
Ricotta di siero di latte vaccino italiano e latte in comoda confezione richiudibile
250 g
€ 1,95
€ 7,80 al kg
Fette biscottate con farina integrale
324 g
€ 1,98
€ 6,11 al kg
Tortini variegati al cacao con farina di grano tenero tipo 2 italiana
140 g (4x35 g)
€ 1,98
€ 14,14 al kg
Fusilli, penne rigate e spaghetti
500 g
€ 0,99
€ 1,98 al kg
Pagnotta integrale a fette di grano tenero italiano
350 g
€ 1,95
€ 5,57 al kg
Orzo tostato solubile italiano
120 g
€ 1,99
€ 16,58 al kg
Kefir intero alla vaniglia da latte fieno STG intero biologico con fermenti lattici vivi
400 g
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€ 4,62 kg
Frollini integrali con mele e al cacao e fiocchi di avena
280 g
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€ 7,11 al kg
Passata di pomodoro italiano
420 g
1,19
€ 2,83 al kg
Gallette di mais italiano senza glutine
150 g
€ 1,45
€ 9,66 al kg
Muffin alla mela con farina di grano tenero tipo 2 italiana
160 g (4x40 g)
€ 1,98
€ 12,38 al kg
Bocconcini croccanti con farina di grano italiano dal nostro ecosistema
200 g
€ 2,59
€ 12,95 al kg
Crescenza da latte fieno STG
165 g
€ 2,25
€ 13,63 al kg
Mozzarella fiordilatte di latte italiano con caglio microbico
100 g
1,49
€ 14,90 al kg
Triangoli di grano saraceno e mais triangoli di riso e piselli. Senza glutine
80 g
€ 1,15
€ 14,37 al kg
Spalmabile 100% vegetale
150 g
€ 2,85
€ 19,00 al kg