Città dei Mille agosto settembre 09

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Anno 12 - N°4 Agosto - Settembre 2009 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca a: Editrice Bergamasca Srl - via Madonna della Neve, 24 - 24121 Bergamo, che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,00

AGOSTO 2 0 0 9 SETTEMBRE

COVER CMME

Specialisti nel soccorrere le aziende senza “energia”

VIP & NEWS ARMR Serata di gala alla Cantalupa

BRESCIANI AUTO Presenta la 500 Cabrio

INTERVISTE FRANCO TENTORIO Il 16° sindaco di Bergamo

MASSIMO BOLDI Salumiere per un giorno

I GIOVANI Il lessico della new generation

RUBRICHE PARLIAMO DI CONDOMINIO di Michele Cafagna

BENESSERE I benefici dell’ozono



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CARI LETTORI

AGOSTO - SETTEMBRE

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ell’era della globalizzazione le catene della grande distribuzione hanno ristretto notevolmente gli spazi d’azione dei piccoli commercianti. Per questo l’epopea di una piccola salumeria che sfida i giganti del mercato non può non incontrare la simpatia di quanti rimpiangono i tempi della bottega sotto casa, compendio di ritmi e modi a misura d’uomo. E’ quanto ci ha raccontato Massimo Boldi - in un set d’eccezione come la pizzicheria di Angelo Mangili, in Città Alta - nel presentare la nuova fiction che sta girando per Mediaset, “I fratelli Benvenuti”, di cui è protagonista con Enzo Salvi e Barbara De Rossi. Eccezionale, virando sulla politica, anche il coronamento di una carriera ineccepibile decretato dal voto popolare per Franco Tentorio, nuovo primo cittadino di Bergamo dopo 39 anni consecutivi da consigliere comunale sempre all’opposizione (tranne che per il quinquennio della Giunta Veneziani, in cui figurava come vicesindaco). La larga maggioranza con cui è stato eletto già al primo turno genera naturalmente grandi aspettative: ci auguriamo che la nuova ma esperta guida di Palazzo Frizzoni sappia rispettarle al meglio. E per restare nelle eccellenze come non citare il lusinghiero risultato del Museo di Scienze Naturali “Caffi” di Bergamo, insignito del Premio Capo d’Orlando per il managament e stabile nella top ten dei dieci musei del settore più visitati d’Italia: ce ne parla il direttore Marco Valle. Chiudono la sezione interviste le chiaccherate con Mario Giambone, presidente di Federmanager, e con alcuni teenagers, alla scoperta del gergo con cui i giovani d’oggi amano rimarcare il proprio senso di appartanenza. Aprono invece la rivista, all’insegna del “chi c’era”, i reportages vippaioli tra cene di gala e presentazioni di icone del miglior Made in Italy - come la nuova 500 Cabrio -, inevitabili richiami per personalità d’estrazione trasversale. La sezione dedicata alle aziende dà spazio, come sempre, al fare impresa di successo: protagoniste di questo numero C.M.M.E. (a cui è dedicata la copertina) e Panestetic. Completano il bimestrale due sezioni dedicate alle manifestazioni di maggior richiamo, cui è affidato il compito di fungere da attrattiva turistica per la nostra città, e a quanto fa cultura: notevole, in particolare, l’inaugurazione di un museo dedicato ai grandi nomi dell’arte contemporanea all’interno dell’ex opificio Italcementi di Alzano. Buona lettura! Claudio Gualdi

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restaurant La tagLiata pi첫 buona deL mondo


Emanuela Lanfranco, Direttore Editoriale

CASALINGHITUDINE

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LA MIA RUBRICA

AGOSTO - SETTEMBRE

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rendo in prestito questo titolo da un libro di Clara Sereni, fine anni Ottanta, che peraltro consiglio alle nostre lettrici - e anche ai lettori - in cui l’autrice racconta la storia della propria famiglia attraverso il cibo che cucina e che viene servito in tavola al marito, ai figli, agli amici. Mi piace pensare che una donna come Clara Sereni, intellettuale e scrittrice finissima, sorella e moglie di importanti personaggi della scena italiana, assegni la sua immagine più schietta e definitiva, quella che vorrebbe rimanesse nel tempo, ad un libro per metà di ricette di cucina e per metà di ricordi da casalinga. Finalmente a rendere giustizia ad una lavoratrice spesso trascurata e portatrice invece di una forza-lavoro sotterranea ma altamente produttiva. Allevare i figli, accudire gli anziani, essere una compagna che attende in casa il guerriero che ritorna dalla fatica della guerra, pulire, lavare, stirare, fare la spesa, cucinare, riordinare, fare le mille commissioni legate alla gestione dell’azienda famiglia, sono azioni che producono giovamento a tutti. Eppure spesso chi le compie non trova un adeguato riconoscimento non solo a livello sociale, come sarebbe giusto (quanta azione politica c’è in ciò che un donna compie per la propria famiglia!) ma nemmeno uno sguardo adeguato da parte delle persone che direttamente ne usufruiscono. E spesso, diventati i figli grandi, la casalinga, cioè chi si è occupata della casa, il luogo dove si pratica la cura delle persone che la abitano - hai detto poco! -, si trova messa da parte, se non addirittura marchiata da frasi del tipo «… beata te che non hai mai lavorato»! E invece qui proviamo a dirle grazie, da principio sommessamente ma poi a voce sempre più alta!

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AGOSTO - SETTEMBRE

Editoriale 5

Cari Lettori

AGOSTO - SETTEMBRE

Sommario

Vip & news 7 12 14 16 18 20 22

La mia rubrica. Casalinghitudine Serata di gala A.R.M.R. al ristorante La Cantalupa Club Rotary Sud, passaggio di consegne Tennis Vip, successo annunciato Il Gruppo Bresciani Auto presenta la 500 Cabrio Celebrato il 235° anniversario della Guardia di Finanza Esperienza Benessere

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Parliamo di condominio Shopping

Aziende 54 58 60

C.M.M.E. Specialisti nel soccorrere le aziende senza «energia» La casa intelligente secondo BRU.MAR Panestetic. Una nuova sede per festeggiare i 25 anni

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AGOSTO - SETTEMBRE

Interviste 32 36 40 44 48 50

Città dei Mille anno 12 n. 4 Aut. Trib. n. 52 del 27 Dicembre 2001 Editore: Editrice Bergamasca Srl www.ediberg.it Direzione e Redazione: Via Madonna della Neve, 24 Bergamo Tel. 035.3591116 Fax 035.3591117 www.cittadeimille.com Direttore responsabile: Claudio Gualdi Direttore editoriale: Emanuela Lanfranco Redazione: Fabio Cuminetti Grafica: Denis Colosio - Fabio Toschi In questo numero hanno collaborato: Luna Gualdi Francesco Lamberini Fotografie: Vincenzo Lombardi Tiziano Manzoni Stampa: Sigraf - Treviglio (Bg) Pubblicità: Tel. 035.359 1158

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Franco Tentorio Il 16° Sindaco di Bergamo Il lessico giovanile Massimo Boldi fa il salumiere in tv Marco Valle, direttore del Caffi, fa numeri da record Mario Giambone «Il manager? Un allenatore» Francesco Bellotto «Grandi voci per grandi titoli»

Turismo 64 66 68

Bmx Zone, 340 metri di adrenalina pura Una “Festa dell’acqua” tra sport, cinema, musica Primo piatto del Buon Ricordo per Villa Conte Mastai Ferretti

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Un cartoon sulla Val Camonica firmato Bruno Bozzetto Pooh ancora insieme per l’ultima tournèe “Storie in valigia”, il viaggio dei bergamaschi nel mondo Alt, grande arte contemporanea nell’ex opificio Italcementi Ristrutturazione, ridimensionamento e riqualificazione di un’enoteca

Arte e cultura



Vip & News

AGOSTO - SETTEMBRE

di Emanuela Lanfranco

Serata di gala A.R.M.R. al ristorante La Cantalupa Ad allietare la festa, oltre ai ballerini Alessandra Serraglio e Isaac Pold, la conturbante danza del ventre di Anita Pasinetti. Finale con fuochi d’artificio

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abato 6 giugno, presso il ristorante La Cantalupa, soci e amici sostenitori della Fondazione A.R.M.R. si sono ritrovati per la serata di gala, festa annuale per ringraziare tutti quanti hanno lavorato per sostenere la Fondazione. Ad allietare la festa, oltre ai ballerini Alessandra Serraglio e Isaac Pold, la conturbante danza del ventre di Anita Pasinetti. Fuochi d’artificio hanno illuminato la serata, che si è conclusa con il gran ballo finale.

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Vip & News

AGOSTO - SETTEMBRE

di Emanuela Lanfranco

Club Rotary Sud, passaggio di consegne Il testimone è passato da Andrea Vecchi a Giancarlo Grezzi. A Carlo Petroli è stata conferita la più importante onorificenza del Rotary, il Paul Harris Yellow

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ella splendida cornice del ristorante Cantalupa, giovedì 2 luglio, si è svolta la cerimonia del passaggio di consegne per il Rotary Sud. Il testimone è passato da Andrea Vecchi a Giancarlo Ghezzi. Una serata piacevole come sempre, tra amici e soci che hanno dimostrato anche in questa occasione quanto è importante l’impegno per la crescita del club. A Carlo Petroli è stata conferita la più importante onorificenza del Rotary, il Paul Harris Yellow, per il contributo determinante dato al club nel raggiungimento degli obiettivi.

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Vip & News

AGOSTO - SETTEMBRE

di Emanuela Lanfranco

Tennis Vip, successo annunciato Gran finale per il 18° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti. Durante la manifestazione si è svolto anche il 3° Torneo Giacinto Facchetti

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ei padiglioni della Fiera di Bergamo, venerdi 12 giugno, più di 450 persone hanno partecipato alla serata di gala dell’Accademia del Tennis, a conclusione del torneo svoltosi sui campi del Centro Mongodi di Cividino. Grazie al lavoro svolto da Giovanni Licini e dal suo gruppo anche quest’anno

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personaggi del mondo dello sport, della politica, dell’industria, dello spettacolo si sono ritrovati per disputare questo torneo, diventato un appuntamento dell’estate bergamasca a cui non si può mancare. I premi Golden Vip 2009 sono stati assegnati a Giacomo Agostini, Cristiano Doni e Ezio Chiesa. Il premio Vip d’Onore Gianni Radici a Renato Pasini.


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Vip & News

AGOSTO - SETTEMBRE

di Emanuela Lanfranco

Il Gruppo Bresciani Auto presenta la 500 Cabrio Presentata da Gianfranco Testa, amministratore delegato del Gruppo, la vettura ha fatto il suo ingresso guidata dal campione delle due ruote Daniele Beretta

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artedì 7 luglio, alla Bresciani Auto di via Grumello 43, si è tenuta una festa per la nuova vettura di casa Fiat. Dopo la sfilata degli abiti Donna Mare e la preview Autunno-Inverno 2009-2010 di Tea Garden

Concept Store, sotto i riflettori ha sfilato il pezzo forte della collezione: la 500 Cabrio. Presentata da Gianfranco Testa, amministratore delegato del Gruppo Bresciani, la vettura ha fatto il suo ingresso guidata dal campione delle due ruote Daniele Beretta. Tra gli ospiti Giampaolo Bellini, capitano dell’Atalanta, e il pugile Luca Messi


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Vip & News

AGOSTO - SETTEMBRE

Celebrato il 235° anniversario della Guardia di Finanza Nei primi cinque mesi del 2009 le 709 verifiche fiscali hanno consentito la constatazione di 360 milioni di euro sottratti alla tassazione

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o scorso 26 giugno, presso la caserma di Via Cassina, in città, è stato celebrato il 235° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. All’evento hanno partecipato le massime autorità civili, militari ed ecclesiastiche della Provincia. Il Comandante Provinciale, Colonnello Giancarlo Trotta, ha rivolto il proprio ringraziamento agli ospiti intervenuti ed ai finanzieri che ogni giorno servono lo Stato con dedizione, senso del dovere e lealtà. Nel corso della cerimonia sono stati premiati alcuni militari in servizio presso il Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo, le Tenenze di Clusone ed Orio al Serio, che si sono resi particolarmente meritevoli per la conclusione di indagini di rilievo in materia di frode fiscale, truffa,

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reati ambientali e contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. Un encomio per attività svolte fuori dal servizio è stato altresì consegnato ad un sovrintendente della Tenenza di Sarnico e ad un appuntato del Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo, distintisi rispettivamente in un salvataggio di due persone in procinto di annegare nel lago d’Iseo e nella cattura di un malvivente che aveva appena perpetrato un furto. Nell’occasione, inoltre, sono stati resi noti i risultati operativi conseguiti dalle Fiamme Gialle di Bergamo nel periodo gennaio-maggio 2009 nel contrasto all’evasione fiscale e nella lotta alla criminalità economica. In particolare, le 709 verifiche fiscali effettuate dal 1° gennaio al 31 maggio hanno consentito la constatazione di 360 milioni di euro sottratti alla tassazione.

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Dopo il grande successo dell’inaugurazione del beach bar, con giochi d’acqua, area priveé con vasca idromassaggio, ristorante-pizzeria all’aperto, musica, luci e tanto divertimento, Tiempo continua ad offrire nuovi servizi e a stupire i propri clienti. Da luglio infatti Tiempo è anche bar diurno, aperto dalle 7.30 del mattino.

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Nuova area estiva all’aperto con ristorante, music bar, piscina e vasca spa


Benessere AGOSTO - SETTEMBRE

Esperienza Benessere, l’ozono in tutte le sue declinazioni In un anno l’azienda bergamasca, presentata al salone del Franchising di Milano del 2008, ha aperto molti punti vendita in tutta Italia. Ora viene potenziata l’offerta in Lombardia con altri due affiliati a Milano e Brescia

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sperienza Benessere, azienda bergamasca leader dei prodotti e apparecchiature che sfruttano le qualità rigeneranti dell’ozono, è stata presentata al salone del Franchising di Milano del 2008. Un’evoluzione brillante data dall’unicità delle proposte legate all’utilizzo dell’ozono, un potente gas in grado di abbattere efficacemente tutti i virus e batteri. L’offerta dei prodotti è molto vasta, dal medicale all’industriale, dal domestico a quello estetico, grazie all’utilizzo di brevetti Multiossigen, azienda che ha saputo tradurre in attività produttiva e industriale le più significative scoperte nell’ambito della ricerca medico-scientifica. In un anno Esperienza Benessere ha aperto molti punti vendita in tutta Italia e ora viene potenziata l’offerta in Lombardia con altri due punti strategici, Milano e Brescia. Ne abbiamo parlato con il franchising manager Stefano Guglielmetti. Quali strategie hanno portato a creare ed avviare una rete di franchising? «Grazie all’esperienza dell’azienda Multiossigen e grazie soprattutto agli importanti traguardi raggiunti nel campo della ricerca e distribuzione delle apparecchiature e dei prodotti per l’applicazione dell’ozono, è nata l’esigenza di creare Esperienza Benessere, una rete di centri specializzati. Questi centri, oltre ad essere un punto di riferimento su tutto il territorio nazionale per gli operatori professionali, sono anche centri qualificati per distribuire ai cittadini e alle strutture i benefici e i vantaggi che si ottengono utilizzando l’ozono». Qual’è la gamma di prodotti offerta da Esperienza Benessere? «Innanzitutto vi sono le apparecchiature ospedaliere medicali e industriali domestiche che grazie all’utilizzo dell’ozono, depurano l’acqua

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di strutture di ricovero ed abitazioni perchè è stato scientificamente provato che l’unico mezzo per sconfiggere tutti i virus e i batteri è l’ozono. L’acqua dei nostri acquedotti è quasi sempre di ottima qualità alla sorgente, ma purtroppo arriva ai rubinetti molto diversa da com’era partita e da come la vorremmo. L’acqua che molto spesso arriva in casa ha un sapore e un odore sgradevole, questo dovuto ad una rete distributiva superata. Ecco che le nostre acque possono essere veicolo di batteri, virus, spore e il cloro anche a dosi elevate non riesce a bloccare, con grave rischio per la nostra salute. Le apparecchiature progettate sono inoltre in grado di ossigenare l’acqua restituendole la forza, il vigore e la “ memoria” originale. Infine vi è una gamma di prodotti per l’utilizzo quotidiano come ad esempio l’OZOCREAM, OZOIL, OZODENT, OZOCAP, IDROZON, i quali liberano con facilità nell’organismo, ossigeno nascente e ozono; l’ossigeno e l’ozono da essi liberati, entrando nel metabolismo cellulare, favoriscono il miglioramento dei processi fisiologici, in modo tale da prevenire la disidratazione e nutrire la


cute in profondità. Questa azione rivitalizzante favorisce il miglioramento degli strati superficiali della pelle, rendendola più compatta e morbida, prevenendo e curando gli effetti connessi al processo d’invecchiamento». Quali caratteristiche deve avere una persona per aprire un vostro punto vendita in franchising? «All’affiliato non sono richiesti requisiti particolari, l’importante è individuare un’area geografica definita, avere attitudini alle relazioni umane e disporre di un piccolo capitale da investire per lo start-up del punto vendita. La formazione dell’affiliato e lo sviluppo del punto vendita vengono seguiti passo dopo passo da Esperienza Benessere che offre e garantisce un’assistenza continuativa». Bergamo Via Roma, 69 - Gorle - BG Tel. Fax 035.300903 www.esperienzabenessere.it info@esperienzabenessere.it info@ossigenoozono.it Affiliato di Bergamo 3 Point in via Garibaldi, 2D Tel. 331.7105948

Affiliato di Cremona Point in largo Paolo Sarpi, 12 Tel. e Fax 0372.32687

Affiliato di Mestre Point in via Mestrina 60 Tel. 041.5044067 Cell 335.8413115

Affiliato di Alghero Point in via Leonardo Da Vinci, 20A Tel 079.4460175

Affiliato di Lamezia Terme Point in Contrada di Pullo Tel. 0968.51601

Affiliato di Brescia Point in fase di apertura

Affiliato di La Spezia

LUCA POLI, AFFILIATO DI MILANO Dove si trova il suo centro affiliato a Esperienza Benessere? «In via Oltrocchi, 4. All’interno è possibile sia curiosare tra i numerosi prodotti offerti, sia richiedere informazioni di livello medicale afferenti all’ossigeno e ozono terapia». Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a questa scelta, considerata anche la sua esperienza in campo medico? «Grazie alla laurea in medicina e chirurgia, e alla pratica nel campo dell’estetica e del benessere, mi è stato facile capire l’alto livello delle terapie proposte ed il valore aggiunto di un’unità di cura che parte dalla persona e se ne fa carico a 360 gradi. Grazie all’unione di una gestione accurata e di una tecnica efficace, è possibile sfruttare le moderne tecnologie offerte da Esperienza Benessere per portare i grandi benefici dello stato dell’arte della cura a tutti i cittadini, di Milano e anche oltre!».

Affiliato di Avellino Point in via Cesare Uva, 18 Uffici in via Brigata Avellino, 45 Tel. 0825.679558 Cell. 347.5338841 Affiliato di Milano 1 Point in via Oltrocchi, 4

Point in fase di apertura MONICA FAIOLI, AFFILIATA DI CREMONA «La mia giornata tipo da affiliata si svolge nel presentare al cliente i benefici dell’ossigenoozono e le sue molteplici applicazioni. Innanzitutto offro alle persone che visitano il mio punto vendita un bicchiere di acqua iperozzonizzata ovvero “ACQUA DI LUNGA VITA”, perché è l’ideale per rigenerare il corpo e correggere la disbiosi intestinale. Bere acqua purificata con l’ossigeno ozono riequilibra l’ntestino, aiutandolo a eliminare le tossine prodotte e a prevenire le autointossicazioni alimentari, ambientali o da farmaci. Può aiutare il nostro corpo e la mente. Mi appassiona molto parlare di questa metodica, dei risultati che si possono ottenere ma soprattutto trasmettere l’importanza della prevenzione. I prodotti che mi vengono chiesti maggiormente sono: il purificatore/sanificatore dell’acqua HOME3 e il dentifricio all’ossigeno ozono OZODENT. Il primo perché le persone conoscono il problema che abbiamo a livello di acqua: l’acqua che arriva nelle nostre case non è batteriologicamente pura, ecco perché è essenziale che non solo l’acqua che beviamo, ma tutta l’acqua ad uso alimentare, sia di eccellente qualità. L’unico modo per far si che l’acqua arrivi pura nelle nostre case sono i depuratori di ozono. Per quanto riguarda l’OZODENT, le persone sono incuriosite dall’efficacia non solo estetica, perché l’ozono sbianca i denti senza nessun rischio di abrasioni dello smalto ma soprattutto per la sua capacità di disinfettare il cavo orale e prevenirne le malattie».

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PARLIAMO DI CONDOMINIO AGOSTO - SETTEMBRE

La questione tabelle millesimali rimessa alle sezioni riunite della Corte di Cassazione

N

di Michele Cafagna

elle pronunce delle diverse sezioni

rimesso la questione alle Sezioni Riunite di detto Organismo. L’ordi-

della Suprema Corte non v’è unifor-

nanza evidenzia come per lungo tempo la Suprema Corte ha ritenuto

mità relativamente alla competenza - o

che l’approvazione delle tabelle dei millesimi non rientra nella compe-

meno - dell’assemblea di condomino

tenza dell’assemblea, ma costituisce oggetto di un negozio di accerta-

ad approvare o revisionare le tabelle

mento, il quale richiede il consenso unanime di tutti i partecipanti al

dei millesimi con le maggioranze di legge. Affermare la compe-

condominio, non certo una maggioranza assembleare. In subordine, ove

tenza dell’assemblea condominiale tenuta inevitabilmente a

non si raggiunga detta unanimità, sarà il giudice di merito, se e quando

pronunciarsi a mezzo di una delibera maggioritaria, significa

investito dai condomini interessati, ad adottarle con proprio provvedi-

superare il notevole stallo di gestione che la necessità di un

mento. D’altra parte, l’eventuale approvazione a maggioranza di una

voto espresso dalla totalità dei partecipanti al condominio crea.

tabella dei millesimi non sarebbe senza effetti.

Né ci si nasconde che la mancanza di tale strumento in un condo-

La necessità di un’univoca pronuncia delle Sezioni Riunite del Supremo

minio può essere, laddove si registra un’alta conflittualità, spesso,

Collegio discende dal fatto che, in tempi relativamente remoti, si

causa di rinuncia al mandato da parte dell’amministratore profes-

registra nella Giurisprudenza la costante affermazione che nel compor-

sionista consapevole dell’arduo compito.

tamento dei condomini assenti che abbiano pagato i contributi condo-

Oltre queste considerazioni di ordine operativo, tutt’altro che

minali secondo le tabelle approvate a maggioranza si individua una

trascurabili, l’approvazione delle tabelle dei millesimi costituisce

accettazione delle tabelle stesse, appunto, per “facta concludentia”.

un notevole problema giuridico che non può restare orfano di una

E’ evidente che le problematiche sopra esaminate, per il loro contrasto

univoca pronuncia del Giudice di Legittimità.

di interpretazione, meritano l’attenzione delle Sezioni Riunite e la Loro

E’ questo il motivo per cui la seconda sezione civile della Corte

decisione risolutiva, della quale i condomini in primis, gli amministra-

di Cassazione, con ordinanza nr. 2658 del 2 febbraio 2009, ha

tori di condominio e operatori del settore restano in fiduciosa attesa.

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IL 16 ° SINDACO DI BERGAMO Nato in città il 5 gennaio 1945, Franco Tentorio fa il commercialista. Da trentanove anni è consigliere comunale a Palazzo Frizzoni, dei quali trentaquattro all’opposizione e cinque in maggioranza

Interviste

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FRANCO TENTORIO

AGOSTO - SETTEMBRE

urante la campagna elettorale i candidati hanno il dovere di rendere pubblico tutto ciò che riguarda loro, per far sì che l’elettore sappia chi votare e perché. Questa premessa perché il curriculum di Franco Tentorio l’abbiamo ampiamente letto e sentito. Quindi, in breve: sappiamo che è nato a Bergamo il 5 gennaio 1945, e conosciamo la sua bravura di studente . Diplomato ragioniere, si laurea alla Bocconi in Economia e Commercio con 110 e lode, a soli ventidue anni! Meditate, ragazzi, meditate! Fa, come tutti sanno, il commercialista, e da trentanove anni è consigliere comunale a Bergamo, dei quali trentaquattro all’opposizione e cinque in maggioranza. Grande sportivo: la bicicletta è la sua passione, percorre circa quattromila chilometri all’anno. Per lui è rilassante pedalare, ha scalato tutte le vette d’Europa, più di centoquaranta. Grande tifoso dell’Atalanta: sono poche le partite a cui non ha assistito, l’Atalanta è nel suo dna, il padre negli anni Venti è stato giocatore poi dirigente della squadra. E’ sposato con la signora Angela: la conobbe ad Alassio, tredici anni lei, diciannove lui. Dopo dieci anni si ritrovarono e si fidanzarono, si sposarono e nacquero due figli: Ottorino, trent’anni, e Francesca, ventisei. Giovedì 11 giugno la Commissione elettorale ha proclamato ufficialmente l’elezione di Franco Tentorio a Sindaco di Bergamo. Alle 12,35 il primo cittadino si è insediato a Palazzo Frizzoni. Entro dieci giorni dalla proclamazione ufficiale dovrà essere convocato il primo Consiglio comunale, che dovrà svolgersi nei dieci giorni successivi… (data dell’intervista 16 giugno2009, ndr). E’ stato eletto per la prima volta Consigliere Comunale nel 1970. Da allora ha partecipato a tutte le legislature, prima nelle fila del Movimento Sociale Italiano, poi di Alleanza Nazionale, ora del Popolo della Libertà. Ha ricoperto a più riprese la carica di Capogruppo consiliare, e tra il 1999 ed il 2004 quelle di Vicesindaco e Assessore al Bilancio, Patrimonio e Servizi cimiteriali.


Signor Sindaco, nell’Amministrazione precedente lei stava all’opposizione. Significa che quello che non avete approvato ora verrà rivisto? «Quando le proposte erano condivisibili abbiamo sempre detto si e quando non lo erano dicevamo di no. E questo secondo me qualificava anche i no. E quello che per noi era no, e ad oggi non è ancora definito, nei limiti consentiti dalla legge e dall’Amministrazione della città, verrà modificato. Comunque non sono tantissimi i temi su cui interverremo con le modifiche». Per esempio? «Il piano del governo del territorio verrà riesaminato, cosa fattibile in quanto è ancora nella fase di evoluzione e si punterà ad un suo ridimensionamento, nei limiti in cui si ritiene che la città abbia affettivamente bisogno di nuove volumetrie». E per quanto riguarda la sicurezza? «Per questo tema, che è stato al centro della campagna elettorale, abbiamo

fatto un programma dettagliato, perché la gente ha bisognoso e deve sentirsi sicura nella propria città. Il nostro progetto comprende due parti: una preventiva e una repressiva. Preventiva in quanto riteniamo che una città più viva e più illuminata possa essere un deterrente forte per la microcriminalità e quindi cerchiamo di favorire l’organizzazione - per i quartieri e il centro - di iniziative sportive, culturali, ricreative, enogastronomiche. E ai cittadini che hanno la mia età chiediamo di essere pazienti, perché non si può avere una città più viva se è silente e quindi ritengo sia necessario alzare il livello di sopportazione da parte di tutti. Repressiva significa invece avere dei vigili di quartiere e rispettare finalmente le ordinanze della legge Maroni con i militari che, come già sperimentato in una decina di città di centrodestra e centrosinistra, collaborano con carabinieri e polizia per la salvaguardia dell’ordine pubblico. Importanti anche i volontari della sicurezza: è chiaro che deve trattarsi di persone di assoluta professionalità, ex carabinieri, ex poliziotti, ex militari, disarmati, che

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dedicano il loro tempo, gratuitamente, alla comunità: una forma di volontariato rispettabile quanto le altre. Altro deterrente sono le telecamere, inserite in un sistema più moderno che è già in corso di preparazione dopo cinque anni di fermo, anche se cerco di non guardare indietro perché passare il tempo a criticare il passato serve a poco. E poi speriamo che il ministro Maroni si convinca a mandare più uomini, perché la provincia di Bergamo ne ha bisogno essendo l’ultima, nel rapporto popolazione-forza dell’ordine, in tutta la Lombardia. Questo pacchetto richiede il suo tempo per essere realizzato,e un po’ alla volta speriamo di concretizzare le parti essenziali». Le ronde anche a Bergamo, dunque? «Ribadisco: si chiamano volontari della sicurezza, devono essere dei professionisti iscritti all’albo della prefettura, disarmati, che prestano servizio gratuito». Signor Sindaco, a quale intervento darà la priorità? «Tutto deve procedere di pari passo a seconda dell’esigenza. Per quanto riguarda i vigili di quartiere ci vorrà più tempo, in quanto devono essere strutturati. Le telecamere sono un progetto già in corso che è solo da completare, quindi può essere più veloce». Cosa farà per i giovani? «I giovani hanno bisogno di una città più viva e più accogliente. Loro cercano svago e per far sì che lo trovino in città bisogna renderla più accogliente, creando, come dicevo, eventi e manifestazioni interessanti che possano coinvolgerli a tal punto che non debbano più mettersi su una strada tutti i sabati sera. Anche qui ci vuole un po’ di buona volontà da parte dei meno giovani e cioè tolleranza nei confronti di qualche rumore in più. Altra cosa, dobbiamo riuscire a trovare una regolamentazione con il Pacì Paciana. Io sono disponibile a un confronto serio e perciò mi auguro che ci sia la medesima risposta. Per quanto riguarda invece il Polaresco ritengo che vada maggiormente aperto: oggi è utilizzato non da tutti i giovani della città e questo non è positivo». Gli anziani, come saranno tutelati? «Devo fare un’osservazione di fondo. E’ un momento delicato della nostra economia, in cui anche la ricca Bergamo ha una percentuale di persone singole e di famiglie che hanno difficoltà; quindi anche l’ente locale deve fare uno sforzo ulteriore. Sicuramente va proseguita l’esecuzione di quell’ordine del giorno, bipartisan, votato dal Consiglio comunale di Bergamo nelle ultime setti-

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mane, in base a cui una cifra consistente - 500 mila euro - si va a sommare alla somma messa a disposizione della Mia e della Caritas, per creare un pacchetto straordinario capace di fronteggiare questa situazione eccezionale. Purtroppo si teme che questo momento non finirà presto, quindi l’impegno va proseguito nel tempo e possibilmente implementato nelle dimensioni. Per quanto riguarda l’anziano, va favorito più che si può nell’ambito del proprio nucleo familiare: è la soluzione migliore sia dal punto di vista umano che da quello economico. Quindi bisognerà cercare di creare servizi a domicilio in modo da non allontanarlo dalla sua casa e dal suo quartiere. Il limite è sempre quello della disponibilità di fondi, ma la Bergamo solidale ha un valore assoluto che non dobbiamo dimenticare». Parliamo di sanità. Innanzitutto a che punto si trova l’ospedale nuovo? Verranno rispettati i tempi di consegna? «Premesso che il Comune non ha una diretta interferenza, sappiamo che la costruzione dell’ospedale nuovo ha solo pochi mesi di ritardo rispetto al programma. Quello che riguada il Comune, in questo caso inadempiente, è la costruzione del sottopasso ferroviario che è previsto nel piano opere pubbliche da anni, e che non è entrato ancora in nessuna fase di esecuzione. Bisogna recuperare questo ritardo, altrimenti corriamo il rischio che quando la struttura aprirà ci saranno dei problemi. Si tratta della più grande opera pubblica nella Bergamasca di sempre, con i suoi trecento milioni di euro di costo. Interventi così rilevanti possono essere realizzati solo con la sinergia di tutti gli enti, e sono l’esempio migliore di quello che si dovrebbe fare in relazione alle grandi opere pubbliche». Quale sarà la “fine” del vecchio ospedale? «Secondo me abbiamo perso una grande occasione. L’impostazione della giunta Veneziani era corretta, 50% pubblico e 50% privato, per rispondere da un lato alle esigenze finanziarie della Regione che rispettiamo, ma dall’altra anche dalle esigenze urbanistiche della città che vede lì l’ultima sua grande area di valore. Purtroppo le esigenze della proprietà, la Regione Lombardia, hanno trovato debole resistenza da parte dell’Amministrazione Bruni e ora la destinazione pubblica è del tutto residuale». Cosa se ne farà, in sostanza? «C’è un progetto quasi tutto destinato alle iniziative private. Con un angolo per l’Università che non so che senso abbia, un ennesimo angolo dell’ateneo


sparso sul territorio». L’Accademia della Guardia di Finanza si sposterà in altra sede. «Questa nuova sede sarà divisa in due lotti: uno che raccoglierà il reparto operativo, lasciando libera la sede in Largo Belotti e quella vicino a Piazza sant’Anna, e l’altro che accoglierà l’Accademia della Guardia di Finanza. Interessante per la città il fatto che gli impianti sportivi dell’Accademia avranno un uso promiscuo con il pubblico. Nel senso che non sarà una cittadella chiusa, ma la parte destinata all’esercizio dello sport sarà al servizio anche della città». E il nuovo stadio? «Nella parte residua dell’area alla Grumellina, non destinata all’Accademia, ci sta ancora una serie di impianti sportivi...». E se non fosse possibile? «Saremmo di nuovo fermi. Salvo che qualche Comune vicino dia delle disponibilità che noi esamineremo con la dovuta attenzione». E così necessario un nuovo stadio? «La risposta è nei fatti: se l’Atalanta andasse in Uefa dovrebbe giocare a Modena».

Amministratori della città: 26 marzo 1946 Galmozzi Ferruccio 27 maggio1951 Galmozzi Ferruccio 27 maggio 1956 Simoncini avv. Costantino 6 novembre 1960 Simoncini avv. Costantino 22 novembre 1964 Clauser prof. Fiorenzo sostituito 20 ottobre 1966 Pezzotta avv. Giacomo 7 - 8 giugno 1970 Pezzotta avv. Giacomo 16 giugno 1975 Pezzotta avv. Giacomo sostituito 27aprile 1979 Zaccarelli Giorgio 8 giugno 1980 Zaccarelli Giorgio 24 giugno 1985 Zaccarelli Giorgio 6 - 7 maggio 1990 Galizzi prof. Gian Pietro 23 aprile 1995 Vicentini avv. Guido 13 - 27 giugno 1999 Veneziani Cesare 13 - 27 giugno 2004 Bruni avv. Roberto


Il lessico giovanile Abbiamo fatto qualche domanda ad alcuni giovani cominciando da Filippo, 17 anni, studente, cui hanno fatto eco Giovanna e Michele, suoi amici e compagni di scuola. I tre ci hanno schiuso le porte del loro gergo

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I GIOVANI

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vevamo promesso che ci saremmo occupati per un po’ del mondo giovanile. E la prima cosa che ci indica chi siamo, da dove veniamo, quali sono le modalità con cui guardiamo il mondo, è la parola: quella che comprendiamo, che usiamo, che barattiamo nei molteplici incroci del vivere quotidiano. Tra loro parlano, i ragazzi; quegli stessi che magari a tavola fanno fatica a raccontare, quelli che la mattina addentano la colazione mugugnando o che, tornati da scuola, alle nostre richieste ci rispondono a monosillabi. Quegli stessi ragazzi fanno un costante commercio reciproco di parole che non solo raccontano il loro mondo, ma arrivano a designarli già a partire dalla loro per noi oscura connotazione formale. Insomma, già il come parlano seleziona il chi a cui si rivolgono e, per certi versi, come è giusto che sia, il chi non siamo noi, ma quelli che appunto partecipano dell’uso dello stesso codice. Siamo di fronte ad un linguaggio per fruitori selezionati, per chi ne conosce regole di struttura e di significato. Siamo di fronte ad un gergo. Proviamo ad ascoltarli? Abbiamo fatto qualche domanda ad alcuni di loro cominciando da Filippo, diciassette anni, studente, cui però hanno fatto da eco anche Giovanna e Michele, suoi amici e compagni di scuola, liceali. Allora, facciamo finta che dovete insegnare ad un vostro coetaneo che viene dall’altra parte del mondo il minimo indispensabile per farsi capire: cominciamo con la stretta sopravvivenza… - Cioè stare sciallo (stare tranquillo) oppure stare tranzollo (stare molto tranquillo!), tanto per incominciare. E poi fare in modo che le ragazze ti dicano sei un manzo (sei bello) oppure sei un gallo (sei in gamba).


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- Da cui si deduce gallata (una cosa giusta). - E poi, se vuole una sigaretta, può chiedere una cicca. - Sì, che fa rima con ciocco (che vuol dire incidente)… E se facessimo una specie di vocabolario? - Ordine alfabetico? Ordine alfabetico! A come… - A manetta, a bomba (tanto o, in gran quantità). - A palla (volume alto: si dice della musica). B e C. - Botta (andare in -) (ubriacarsi). - Brasare (bruciare). - Brutto (di -) (tanto, molto). - Cagare (dare retta, importanza oppure, a seconda del contesto, irritare, infastidire). - Centra (una -) sberla. - Che sbatti: (che non voglia di fare qualcosa). - Cifra (una -) (un sacco). - Ci sta dentro (va bene).

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- Chimica (fame che viene dopo uso di hascish). D - Dove ci becchiamo (dove ci troviamo?). EeF - Essere fuori come una mina (cioè essere impazziti). - Foppare (vomitare). J, L, M - Jumpare (restare a casa da scuola o anche saltare alcune ore “pericolose” di lezione). - Legnare (picchiare). - Menarsela (darsi delle arie). - Mozzafiatante (una bellezza, una cosa che ti toglie il fiato). Va bene, direi che può bastare: il resto lo lasciamo scoprire da chi vi vuole conoscere. Sottolineando come il patrimonio linguistico dei giovani sia un contributo di creatività alla lingua di tutti. E dunque se qualcuno vi dice che siete un manzo… sappiate che è un complimento! (A.P.)



di Fabio Cuminetti

Boldi fa il salumiere in tv A tu per tu con il comico milanese, che ha girato In Città Alta delle scene per la sua nuova fiction. «La politica mi piace se porta innovazione, non mi piace se resta ancorata a ciò che è superato»

Interviste

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MASSIMO BOLDI

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er la nuova serie tv di cui è protagonista ha passato una giornata - lo scorso 23 giugno - tra le prelibatezze d’autore di Angelo Mangili, dell’omonima salumeria in Città Alta. Del resto l’attitudine schietta, un po’ “pà e salam”, è tra le sue qualità più apprezzate. Nonostante il successo. Tra i volti più noti della televisione italiana, sulla cresta dell’onda da trent’anni, Massimo Boldi sta girando una fiction che andrà su Canale 5 nel 2010: “I fratelli Benvenuti”, 12 puntate da 50 minuti l’una dove il comico milanese ed Enzo Salvi interpretano due fratelli che difendono la loro bottega dall’arrembante crescita dei centri commerciali. «Al centro della vicenda c’è una famiglia romana trapiantata in un piccolo paese della Pianura Padana dove il babbo ha aperto da qualche lustro una pizzicheria di quelle in cui si acquistano tutti i prodotti più sfiziosi per la spesa. Ma un giorno all’orizzonte si profila un ecomostro. Un po’ di suspance, ipotesi e illazioni e alla fine si capisce che l’abnorme costruzione sarà un centro commerciale. I tre fratelli Benvenuti, ovvero il sottoscritto, Enzo Salvi e Barbara De Rossi, discutono sul da farsi e, alla fine, io decido che per mantenere viva l’attività tramandata da padre in figlio non è il caso di scappare, ma di entrare nel centro commerciale con tutto il mio negozio mantenendone l’impronta di qualità. Una volta dentro, scopro un mondo nuovo e straordinario dove s’intrecciano vicende di ogni genere. Nel cast anche i Fichi d’India, Elisabetta Canalis, Elisabetta Gregoraci, i Turbolenti, Gloria Guida e molti altri...». Bello. E’ la risposta lombarda al successo dei Cesaroni? «Beh, noi veniamo dal successo del “Ciclone in famiglia”, mentre i Cesaroni sono l’adattamento italiano di un format spagnolo. Vorrei poi sottolineare che sono due produzioni completamente diverse tra loro.


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Per quanto di successo, infatti, i Cesaroni raccontano un insieme di storie esclusivamente romane, noi invece puntiamo a coinvolgere un territorio molto più ampio. La pizzicheria è stata aperta da una famiglia emigrata dalla Capitale in un paese del Nord. Io (Lorenzo nella fiction) mi sono “lombardizzato” negli anni e interpreto il ruolo del classico “milanes tost”, Enzo è rimasto “romano de’ Roma”, Barbara infine tende più sul romagnolo». Oggi l’universo italiano però è cambiato: anche nel Nord-Ovest, per esempio, la nostra società è sempre più multietnica. «L’altro giorno in un momento di pausa tre ragazzi mi hanno fermato per un autografo. Uno di loro era nero. Gli ho chiesto da dove venisse e mi ha risposto di arrivare dal Camerun. Però l’ho sentito parlare così bene l’italiano con i suoi amici che non ho potuto evitare di fargli i complimenti: «Certo - mi ha detto - sono nato a Vimercate!». Aggiungo che a casa mia lavorano due stranieri gentilissimi e in gamba: la nostra società oggi è veramente multietnica e io, se gli stranieri sono regolari, sono favorevole a questa evoluzione. Il problema semmai resta quello dei flussi». Parla quasi da uomo politico... «Ho fatto politica tanti anni fa, nel Psi ai tempi di Craxi. Ma poi è cambiato tutto e sono tornato nel mio mondo». E della politica di oggi, cosa ne pensa? «Niente e tutto. La politica mi piace se porta innovazione, non mi piace se resta ancorata a ciò che è superato. La politica, inoltre, non mi piace quando si trasforma in casta». Lei è milanese d’adozione: cosa le piace e cosa non le piace di Milano? «Mi piace in generale il bello e il buono che offre. Di Milano non mi piacciono i “bauscia”. Ma non mi piacciono neanche i “bauscia” romani». Capitolo carriera: quando è entrato nel mondo dello spettacolo? «Se le dico che non l’ho mai capito mi crede? A volte ho fatto quello che capitava, altre volte ho avuto la fortuna d’incontrare le persone giuste per concretizzare i progetti che avevo in testa. Non ho mai forzato la mano e infatti nella mia carriera per molto tempo non ho avuto certezze. Posso dire, però, che tutte le cose veramente importanti che ho concluso sono sempre state il frutto di un intenso lavoro di gruppo».

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E cosa ricorda degli esordi, di Antenna Tre, di Cipollino? «Beh, dopo Cochi e Renato, io e Teo Teocoli siamo stati gli inventori di un modo di fare comicità che ancora oggi è più imitato della “Settimana Enigmistica”. Due esempi? Il Tg di Cipollino su Antenna Tre si è trasformato in “Striscia la notizia” su Canale 5, mentre “Non lo sapessi ma lo so” (Per la regia di un certo Beppe Recchia, ndr) è diventato il mitico “Drive in”». In tanti anni, ho letto pochissimi pettegolezzi sul suo conto... «Se è nato qualche pettegolezzo forse è successo dopo che è venuta a mancare mia moglie (la moglie di Boldi, Marisa Selo, è morta il 28 aprile 2004, ndr). Personalmente non ho mai avuto niente da nascondere e non mi sono mai messo in situazioni curiose al punto da attirare l’attenzione dei cacciatori di gossip». Com’è il suo rapporto con Micaela, Manuela e Marta, le sue figlie? «Mi sento come il pesce Nemo: un po’ papà... e anche un po’ mamma!». Lei è milanista da sempre. Vuole dare un consiglio ai rossoneri per vincere il campionato del prossimo anno? «Teo Teocoli mister!».


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di Giuseppe Purcaro

Caffi, numeri da record Con i suoi 112 mila visitatori del 2008 il museo di scienze naturali di Bergamo si conferma tra i primi dieci in Italia. Il direttore Marco Valle: «Abbiamo avuto il coraggio di proporre eventi inusuali»

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MARCO VALLE

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cienze naturali: una passione sempre in crescita. Aggirarsi tra fossili del Triassico, minerali, esemplari di animali estinti, toccare con mano pietre, ascoltare suoni della natura, osservare piccoli insetti, e perché no, degustarli (al Caffi si è proposto anche questo), piace sempre di più: 112mila visitatori nel 2008, un record per il museo civico di piazza Cittadella, 20% dei visitatori con meno di 15 anni, 13mila scolari e studenti in visita: una realtà museale così, dove didattica ed educazione sono ormai entrati a far parte del Dna del Caffi, non poteva sfuggire ai promotori del premio scientifico “Capo d’Orlando” che infatti hanno assegnato al Museo di scienze naturali di Bergamo (fra i primi dieci in Italia), il premio per il “management museale”. A riceverlo il direttore Marco Valle, naturalista, entomologo, studioso in particolare dei “tricotteri” (insetti d’acqua allo stadio larvale, indicatori tra altro della qualità biologica delle acque stesse), dal 1997 alla guida del museo che ha avuto tra i fondatori, illustri naturalisti e geologi bergamaschi, tra cui Caffi e Curò. «E’ un riconoscimento che va a tutto il personale del museo, ai ricercatori di oggi e del passato che hanno contribuito a far grande il “Caffi” e ovviamente, al Comune di Bergamo che ci mette le risorse». Valle è fiero del premio, attribuito in un contesto che ha visto, nel corso della cerimonia a Vico Equense, in Campania, la presenza di nomi illustri della scienza mondiale; basti pensare a James Watson, premio Nobel per la medicina per avere scoperto, insieme a Crick, la struttura della molecola del Dna. «Un riconoscimento notevole visto che la scorsa edizione aveva premiato nella sezione “Management museale”, il museo della Scienza e della Tecnica di Milano, segno che anche le città cosidette “minori” possono ambire, con il loro musei, a posizioni di prestigio». E il Caffi si dimostra sempre più un museo all’avanguardia, aperto e


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apprezzato: come ce l’avete fatta? «Abbiamo portato le nostre collezioni fuori, tra la gente. Con aspetti espositivi innovativi, riscoprendo sensazioni quali la tattilità, l’udito... Con l’associazione di operatori che collabora con il personale del Museo, proponiamo attività didattiche. Abbiamo anche avuto il coraggio di proporre eventi inusuali, come la serata di degustazione di insetti, per me entomologo, una barriera da abbattere, perchè gli insetti non sono poi così repellenti. E poi le osservazioni dei visitatori...». Ne ricevete parecchie? «Sì. A volte anche... critiche. Come chi ci accusa di catturare e imbalsamare animali. In realtà, gli esemplari imbalsamati esposti appartengono a collezionisti, anche di un secolo fa, donate al museo! Poi, c’è chi quest’anno, è rimasto deluso perchè voleva vedere i bachi da seta vivi. Ma questo è segno che il visitatore attento c’è e ama il museo. Poi ci sono i bambini...». Il visitatori più attivi, immaginiamo... «Bambini e ragazzi fino ai 15 anni sono il pubblico di “biofili” impagabili, la vera risorsa del museo. Ora stiamo cercando di attirare anche adolescenti e giovani, anche grazie a Musei di Notte». E gli adulti? I genitori?

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«A volte sono troppo severi con i loro figli. Dicono di non toccare le vetrine. O gli animali. Noi invece puntiamo proprio all’opposto: i bambini devono toccare, vedere, sperimentare...». Il Caffi è anche cresciuto, in questi ultimi anni? «Ci sono nuovi locali espositivi, nuovi percorsi, la sezione etnografica, reperti nuovi come il cervo fossile di 700mila anni fa, per citarne alcuni». Lei è professionalmente “nato” al Caffi. «Sono direttore dal 1997, ma lavoro al Caffi dal 1980, prima come tecnico, poi come conservatore responsabile delle collezioni. La mia passione per le scienze naturali vien fuori nei tempi dell’infanzia, poi coronatasi con la laurea in scienze naturali, nella attività di ricerca (che ancora svolgo), e nella direzione del museo...». Che è un impegno gravoso... «Io ci vedo più l’aspetto ludico. Le iniziative e gli eventi devono piacere anche a me stesso. Mi devo divertire, in altre parole. E poi è importante il rapporto con il pubblico dei visitatori, che sono quelli che poi decretano il successo di una realtà espositiva. Un altro elemento di soddisfazione per tutti noi è stato il recente riconoscimento al “Caffi” da parte della Regione in occasione della rassegna Exposcuola Ambiente».


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di Giuseppe Purcaro

«Il manager? Un allenatore» Mario Giambone, presidente di Federmanager Bergamo. «Se le aziende sapranno utilizzare le nostre competenze, potremo costituire un valido contributo per mettere in atto strategie anticrisi»

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MARIO GIAMBONE

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on si può fare a meno di uno o più manager, se si vuole vedere crescere la propria azienda. Soprattutto (e più ancora), in una fase di recessione economica. La cultura d’impresa (che va anch’essa aggiornata), e la tradizione di famiglia sono sì determinanti, ma non bastano, se non si ha accanto un valido manager con esperienza consolidata, che aiuti l’imprenditore e l’impresa a gestire la crescita. Non solo per le grandi società di capitale, ma anche per le piccole e medie imprese e società di persone che, comunque, devono affrontare il mercato, la concorrenzialità e le grandi sfide. Gestionali, tecniche, finanziarie, di marketing. Anche in una fase, come questa, dove chi si attrezza e innova il prodotto, sopravviverà e avrà la meglio sui concorrenti. Imprenditore e manager: due figure spesso confuse, considerate, a torto, sovrapponibili, ma in realtà ben distinte. «L’uno mette il capitale e rischia, fa quindi l’impresa. L’altro lo coadiuva, come suo dipendente, e il capitale di rischio è… sè stesso»: così spiega Mario Giambone, 75 anni, già dirigente della Olivetti, e presidente della Federazione nazionale dei dirigenti d’azienda (Federmanager), di Bergamo: in altre parole, il sindacato di categoria dei manager che si occupa di consulenza previdenziale, sindacale, assistenziale e giuslavoristica. Un buon osservatorio per avere un’idea su questa figura di cui si favoleggiano spesso retribuzioni elevate e potere assoluto nelle aziende. «Sì, ci sono i casi dei top manager o di quelli che un tempo si chiamavano “boiardi di stato”, con le loro stock option, ma sono casi limitati. Il dirigente è un dipendente dell’azienda, ha un suo contratto di lavoro, retribuzioni base fino a un massimo di 60-70 mila euro l’anno, nessun ammortizzatore sociale, e il licenziamento ad nutum, a cenno, come avveniva un tempo per i lavoratori (ai dirigenti non si applica


lo Statuto dei lavoratori). E ora anche tanti disoccupati: nelle aziende italiane, hanno dovuto lasciare la loro scrivania almeno 5mila manager, un taglio netto nel 6% nel 2008», precisa il presidente bergamasca di Federmanager. Ma chi è e che cosa fa il manager con la “M” maiuscola? «La risposta al “Chi è” sta in queste parole: abnegazione, disponibilità sempre nel mettersi in gioco, conoscenza dei problemi aziendali, prontezza nelle risposte, preparazione generale, ma anche specifica. Può essere un laureato con diversi master, ma anche un non laureato. Deve avere doti diplomatiche, politiche. In un’azienda di medie dimensioni deve essere anche un buon equilibrista, sapere di economia, sociologia, psicologia, coordinare le attività dei quadri in rapporto alle dimensioni dell’impresa». Il manager come uno psicologo? «Sì. Il manager coaching (dall’inglese coach, allenatore) sviluppa quelle abilità e competenze proprie dell’allenatore di squadra per guidare i collaboratori alla scoperta degli aspetti del proprio potenziale inutilizzati, stimolandoli nel cercare e nel mettere in pratica nuove soluzioni. Il manager sviluppa quindi i talenti dei suoi collaboratori, con un effetto a cascata su tutta l’organizzazione aziendale. Anche la creatività è uno strumento di lavoro. A volte sentiamo di possedere capacità che non riusciamo ad esprimere, e rimaniamo bloccati. Comprendere il proprio potenziale inconscio e utilizzarlo è un modo per sviluppare le competenze del manager». Una figura versatile e anche interscambiale, che, ad esempio, può passare dal tessile al metalmeccanico? «Dipende se si tratta di un manager vero o di uno specialista di un settore. Se ha fatto studi relativi al comparto del tessile, sarà uno specialista, ma non un manager con la “M” maiuscola. Il manager deve comunque dare sempre idee nuove, deve aiutare l’imprenditore, con cui ha un rapporto di estrema fiducia, a vedere l’azienda anche sotto un’ottica diversa». In tante realtà, anche di medio livello, nella bergamasca, vi sono aziende che non hanno dei veri e propri organigrammi aziendali, dove manca a volte anche la figura del direttore generale. E dove gli stessi soci spesso si aggirano in produzione o negli uffici per dare disposizioni. Una confusione di ruoli. non crede? «L’azienda è una piramide. Con un vertice e una base. Ognuno con il proprio ruolo. Sì, ci sono gli imprenditori tuttofare, ma se si vuole funzionare bene, una figura direttiva è imprescindibile: l’impresa raggiunge, meglio e bene i suoi obiettivi se c’è una dirigenza che sa bene operare. I tecnici possono valutare se un telaio ad esempio, è ben

congeniato, o se una fresa taglia bene il pezzo. Ma spetta ai manager includere la macchina aziendale all’interno di una programmazione strategica. Tra l’altro, a livello locale, si assiste da anni a un passaggio generazionale spesso non indolore, nella proprietà delle nostre imprese, che passano da una dimensione padronale a un’altra più manageriale». Quali criteri deve quindi seguire un’impresa per scegliere bene il proprio management? «Federmanager sta raccogliendo una banca dati di profili manageriali di grande competenza. Il criterio? Dipende molto dal tipo di azienda, dalla sua struttura. Ad esempio, in un’impresa di medio fatturato, non si può prescindere da una figura manageriale che operi nel campo della finanza, per ottimizzare la struttura del capitale in grado di sostenere la crescita. Che dica all’impresa se è meglio investire nel mercato immobiliare o mobiliare, ad esempio. O che consigli su quali finanziamenti pubblici contare. Ad ogni modo, tra i criteri di scelta, figurano le capacità manageriali (80%), le competenze professionali (735), le competenze organizzativa (49%), il senso di responsabilità (38%), e le doti di guida (36%)». E in questa fase di recessione, si può fare a meno del manager. O invece… «Tutt’altro. In un periodo di crisi, per paradosso, c’è maggiore disponibilità di figure, anche non particolarmente esose a livello di retribuzione. Se le aziende sapranno utilizzare le nostre competenze, potremo costituire un valido contributo per mettere in atto strategie anticrisi. Per fortuna, gli imprenditori locali sanno che un taglio dei costi non serve a superare la crisi: mandare a casa un dirigente senior è una perdita per l’azienda, perché resta senza un collaboratore prezioso per superare il momento di crisi».

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«Grandi voci per grandi titoli» Francesco Bellotto, direttore artistico del Bergamo Musica Festival: «Dal 2005 ad oggi gli spettatori sono pressoché raddoppiati. Nel 2008 abbiamo avuto il record degli abbonamenti e gli stranieri sono in aumento»

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FRANCESCO BELLOTTO

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uattro edizioni di Bergamo Musica Festival: cosa è cambiato nella città di Bergamo in questo periodo e come lacittà si prepara ad accogliere la nuova stagione? «Il rapporto con la città è considerevolmente cambiato: lo dico in base ai dati e - soprattutto - sentendo gli umori dei nostri spettatori. Parlo prima di tutto di numeri, anche perché questi sono un indicatore importante per capire se la nuova strada intrapresa ha sèguito. Dal 2005 ad oggi gli spettatori sono pressoché raddoppiati. Nel 2008 abbiamo avuto il record degli abbonamenti; il 15% del pubblico delle opere più rare e caratteristiche è straniero. Certo, abbiamo anche aumentato l’offerta: gli ‘eventi collaterali’ affiancano il tradizionale cartellone con una miriade d’interventi di generi e natura assai variati. Nel nostro festival ‘lirico’ entrano anche il jazz, la prosa, la musica strumentale, il cinema. L’idea di fondo è che l’arte, il teatro e la musica non sono compartimenti stagni: mettere in comunicazione diversi generi e soprattutto diversi tipi di pubblico è stata la caratteristica dominante delle ultime programmazioni. In questo modo la città si sta gradualmente impadronendo del suo geniale compositore, e si è innescato un meccanismo di riconoscimento ed orgoglio attorno al teatro che in passato forse non era sentimento così diffuso; o perlomeno non così consapevole. La nostra galleria è diventata un luogo di scambio d’idee, accese discussioni, strepiti e ovazioni. Insomma: oggi sento questo edificio come organismo vivace e attivo. E avverto, alla presentazione di ogni nuova stagione, una crescente attesa del pubblico». Qual è l’unicità del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti rispetto alle tradizionali stagioni liriche? E quale il rapporto con il territorio e le istituzioni? «L’unicità è dovuta principalmente dal fatto che - caso unico in tutta Europa


Allestimento del ÂŤMarino FalieroÂť nella scorsa stagione

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- il centro di ricerca (la Fondazione Donizetti) è anche l’ente che produce gli spettacoli. Bergamo è uno dei pochi casi in cui per la lirica si può parlare di ricerca applicata. Gli esperti preparano nuovi testi e nuovi studi, e gli artisti li sperimentano sulla scena: cambia completamente la prospettiva. Il nostro pubblico lo sa, e lo sa anche la comunità internazionale: dal 2006 ad oggi ben 8 spettacoli sono diventati dvd diffusi commercialmente da importantissime etichette. Le nostre edizioni musicali sono conservate nelle più importanti biblioteche del globo, dalla British di Londra alla Nazionale di Parigi. Di fatto stiamo proponendo un modo caratteristico di mettere in scena Donizetti, controllato da una specie di marchio di Denominazione di Origine Controllata. Un Donizetti Doc». Perché il titolo “Dal Borgo al Teatro dei Nobili”? Sono questi e quali altri i luoghi della musica donizettiana a Bergamo? «L’argomento del Festival di quest’anno può esser preso anche come narrazione simbolica della parabola umana e artistica di Donizetti. Nasce miserabile in Borgo Canale e, nel volgere di qualche decennio, grazie all’arte, viene accolto con entusiasmo nei salotti più esclusivi della città. In questo 2009 si verifica un’occorrenza unica: riaprono dopo imponenti restauri la Casa Natale di Donizetti (in Borgo Canale) e il teatro della Società dei Nobili. Proprio il Sociale è stato il primo teatro a mettere in scena un’opera del grande compositore. Era dunque occasione imperdibile il lavorare attorno al tema: Bergamo è la città di Donizetti e lo afferma a gran voce, a partire dalle sue vie, dai suoi palazzi. Il Festival riporterà la musica di Donizetti nei suoi luoghi, senza naturalmente dimenticare i più noti: la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Teatro Donizetti». In breve, le peculiarità della presente edizione del Festival rispetto alle passate. Quali le motivazioni delle scelte artistiche di quest’anno? «L’apertura, al Teatro Sociale propone un capolavoro della maturità del compositore: “Linda di Chamounix”. Si tratta di un titolo inspiegabilmente poco frequentato nei grandi circuiti lirici. Sarà in versione semiscenica: un’ambientazione essenziale ma elegante in cui si muoveranno alcune fra le psicologie meglio delineate di tutta la letteratura donizettiana. Nel ruolo della protagonista avremo una delle stelle emergenti del belcanto, l’irlan-

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dese Majella Cullagh. Anche le produzioni di Elisir e Traviata mi sembra trovino motivo di particolarità nell’attenzione ai cast: scorrendo sommariamente il cartellone troviamo, fra l’altro, interpreti quali Mariella Devia, Matteo Peirone, Linda Campanella, Mario Cassi, Gianluca Terranova, Annarita Gemmabella, Luca Salsi, Ivan Magrì. Si tratta di artisti di fama assoluta, che troviamo nei più importanti teatri del mondo. Accanto a loro ascolteremo cantanti di grande valore, anche se forse un po’ meno noti ai non esperti. Il cartellone si arricchisce di un’altra rarità donizettiana. La nuova edizione critica della Figlia del Reggimento (preparata dalla Fondazione Donizetti) viene messa in scena dal circuito lirico lombardo. L’opera è in lingua italiana e - a differenza della vecchia versione nota, largamente apocrifa - è interamente di mano del compositore. Il “Barbiere” di Rossini e il balletto “Romeo e Giulietta” di Caikovskij completano una proposta di grande ricchezza ed attrattiva. Se devo lanciare uno slogan per l’edizione 2009, dico: “grandi voci per grandi titoli”». Majella Cullagh (protagonista quest’anno della «Linda di Chamounix»)


Allestimento del ÂŤMarino FalieroÂť nella scorsa stagione

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Aziende AGOSTO - SETTEMBRE

di Francesco Lamberini - foto di Fabio Toschi

Specialisti nel soccorrere le aziende senza «energia» La Nuova C.M.M.E. opera nel settore degli impianti elettrici attraverso una serie di attività che spaziano dalla manutenzione alla vendita delle apparecchiature, dalla consulenza al servizio di pronto intervento nei complessi produttivi

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revenire è meglio che curare, dice un vecchio ma sempre efficace adagio popolare, ovvero eseguire opportune e periodiche verifiche sugli impianti aziendali per evitare «sorprese», che comunque sono sempre in agguato. Una precauzione tanto più consigliabile quando i controlli riguardano il «mondo dell‘elettricità». Una filosofia che la Nuova C.M.M.E. ha adottato da tempo, a tal punto da essere diventata il suo fiore all’occhiello. Raccomanda quindi ai clienti una manutenzione preventiva programmata allo scopo di individuare e risolvere tutti quegli incon-

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venienti che, se trascurati o sottovalutati, possono arrecare problemi seri fino a determinare la fermata degli impianti. Insomma con l’elettricità non si scherza. Ne sono giustamente convinti i responsabili della Nuova C.M.M.E. dall’alto della loro venticinquennale esperienza. L’azienda è infatti nata nel 1984, ha sede in via Termini a Osio Sopra e opera nel settore degli impianti e delle apparecchiature elettriche attraverso una diversificata serie di attività che spaziano dalla manutenzione programmata ordinaria e straordinaria di interruttori, sezionatori e apparecchiature di alta, media e bassa tensione alla rigenerazione di interruttori; dalla vendita delle stesse apparecchiature alle verifiche


elettriche; dalla consulenza al servizio di pronto intervento. L’azienda può quindi considerarsi un’affermata realtà per le garanzie tecnologiche che è in grado di offrire e per la capacità che ha di intervenire, con personale di elevata professionalità, su tutto il territorio nazionale, anche nel caso di guasti improvvisi. A guidare la C.M.M.E. è una coppia giovane e dinamica. Con Ermanno Peruta, il titolare, e Simonetta Vannucci, l’amministratore unico della società, abbiamo tracciato le tappe più significative del loro successo e messo in risalto le strategie adottate. Nell’intervista che proponiamo non sono mancati spunti che aiutano a conoscere meglio i «timonieri» della Nuova C.M.M.E. «In realtà i primi passi - dice Simonetta Vannucci - li abbiamo fatti a Bergamo. Quando nel 1993 ci siamo resi conti che gli spazi erano ormai diventati insufficienti, abbiamo deciso di trasferirci in via Termini a Osio Sopra, struttura che funge da sede operativa. Abbiamo, inoltre, altri due capannoni ad uso deposito che sorgono poco lontani». A cosa si dedica in azienda? «A tutta la parte commerciale della C.M.M.E. e quindi seguo i contratti con i clienti, la sezione delle offerte, la post vendita. Eseguo inoltre gli opportuni controlli nei cantieri e lo stato di avanzamento dei lavori». Semplificando, a beneficio di chi non è esperto, di cosa si occupa la vostra azienda? «Di service e facciamo manutenzioni su apparecchiature di alta, media e bassa tensione. In pratica ci occupiamo di tutti quei dispositivi che permettono alle aziende di funzionare. Puntiamo molto anche sulla termografia che consente di realizzare mappature termiche dei principali componenti elettrici e localizzare così le anomalie. Molto assortito è il ventaglio dei nostri clienti: spazia dal settore siderurgico al farmaceutico, da quello alimentare al chimico e meccanico. Anche perché le cabine elettriche sono necessariamente presenti in qualsiasi ramo produttivo». Un sostegno indispensabile, il vostro, che guai se venisse a mancare… «Direi proprio di si, perché la nostra azienda fa anche dei servizi di pronto intervento nei riguardi di quei clienti che hanno un contratto di manutenzione, che può essere annuale o biennale. Quindi quando ci chiamano, partiamo subito per riparare il guasto. Naturalmente la tempistica dipende dall’ubicazione dell’azienda: se è nelle vicinanze siamo lì in un’ora mentre se si trova in Sicilia sono necessarie almeno 24 ore». Quindi non intervenite solo nella Bergamasca. «No, il nostro raggio d’azione si estende su tutto il territorio italiano

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NUOVA C.M.M.E. Via Termini 7/c Osio Sopra (Bg) Tel. 035-502818 -Fax 035-502820 www.cmme.it - info@cmme.it

e una parte dell’Europa. Disponiamo di apparecchiature necessarie in sede, ma anche di strumentazioni per eseguire dai clienti lavori in regime di emergenza o pianificazione». Quanti sono i tecnici della C.M.M.E.? «Una quindicina e in grado di intervenire su qualsiasi tipologia di apparecchiatura o di guasto». In tanti anni di «pronto soccorso» per black-out, ricorda un episodio curioso? «Durante l’alluvione del 2002 a Torino un nostro cliente, titolare di un’azienda siderurgica, ci ha chiamato quando ormai l’acqua era entrata nelle cabine, poste nel piano interrato, ed aveva sommerso i quadri elettrici. Il repentino straripamento del fiume Dora Riparia non aveva consentito di correre ai ripari in tempo. Per giunta abbiamo impiegato dieci ore per arrivare sul posto, tra ponti crollati e fango. Un’azienda decisamente sfortunata perché nell’arco di pochi anni è stata teatro di un incendio e di un’altra alluvione». Per niente casuale è stata la scelta di far nascere la C.M.M.E. «A fondare la società - dice il titolare Ermanno Peruta - è stato mio padre che in seguito è venuto a mancare. Per cui ho portato avanti l’attività da lui avviata e sono riuscito a cogliere una serie di affermazioni, grazie anche alla notevole professionalità dei tecnici». Quindi per voi non c’è crisi economica che tenga… «Direi proprio di no. Anche perché in momenti di difficoltà come in questo periodo le società, dove ad esempio si verificano cali di produzione, ne approfittano per fare manutenzione agli impianti in vista di una ripresa».

Le aziende che hanno maggiore bisogno di attenzioni? «Sicuramente quelle che hanno dei ritmi elevati oppure una produzione particolare. Ad esempio abbiamo dei clienti che fanno nanotecnologie e di conseguenza risulta per loro dannoso fermare gli impianti, che quindi devono essere sempre tenuti efficienti». Comunque voi che guidate la C.M.M.E. siete affiatati in azienda ma anche nella vita, non è vero? «E’ verissimo. Siamo infatti sposati dal 1990 e dalla nostra unione è nato un figlio che oggi ha quasi 14 anni. Sempre dal ‘90 è anche iniziato il nostro itinerario insieme nell’azienda». L’attività, per quanto impegnativa, non impedisce alla coppia di coltivare anche qualche hobby. A Simonetta, infatti, piace andare in bici e camminare, specie in montagna mentre Ermanno si definisce un accanito velista e sciatore.

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Aziende AGOSTO - SETTEMBRE

La “casa intelligente” secondo Bru.Mar L’innovazione cavalcata dall’azienda sta nel rendere la domotica, ovvero la tecnologia applicata alle abitazioni, accessibile a tutti e non solo alla portata dei ricchi

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’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia sono per tutti», diceva Henry Ford. La stessa frase campeggia, non a caso, su una gigantografia posta all’ingresso della sede, in via Guglielmo d’Alzano a Bergamo, in cui opera la Bru.Mar Group. Non a caso perché il concetto è stato acquisito a tal punto da diventare vera e propria filosofia aziendale. In termini pratici l’innovazione cavalcata dalla Bru.Mar sta nel rendere la domotica, ovvero la tecnologia applicata alle abitazioni, o più semplicemente la «casa intelligente», accessibile a tutti e non solo alla portata dei ricchi. Prima di addentrarci in questo affascinante percorso proiettato nel futuro, è opportuno conoscere un po’ più da vicino questa società e le sue dirette emanazioni. La Bru. Mar Group è stata fondata a Bergamo nel giugno del 2006 da un’intuizione di Bruno Bosatelli e Marcello Ferraina, di cui sono diventati rispettivamente il presidente e il direttore generale. Il gruppo, che conta attualmente 14 dipendenti, è strutturato in quattro sezioni: Case, Immobiliare, Energy e Consulting. Dalla collaborazione tra Bru.Mar Case e la nota azienda orobica Gewiss è scaturito il progetto di «casa intelligente», con cantieri già operativi nei Comuni di Villa d’Ogna e Pradalunga. Quaranta le unità abitative, tra monolocali, quadrilocali e attici, concepite per soddisfare le differenti esigenze di spazio, tutte attrezzate con le più recenti novità che la domotica è in grado di proporre sul mercato, incluse alcune soluzioni personalizzate.La nuova concezione di casa domotizzata, costruita a costi accessibili già in partenza e non con l’installazione

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successiva dei componenti, non è passata inosservata ad esperti immobiliari. Dai cantieri di Villa d’Ogna e Pradalunga ed a seguire permetterà a Bru.Mar di trasferire il modello di casa in Europa e nel Mondo. «Questa innovazione - dice il direttore generale Marcello Ferraina intende diventare un biglietto da visita per la Bergamasca nel mondo. Tutti i componenti saranno infatti orobici: dal vetro al legno, dai rivestimenti in pietra ai serramenti». Bru.Mar Immobiliare è l’altra società del gruppo, che lavora a stretto contatto con la prima in quanto propone e vende sul mercato proprio le soluzioni abitative ispirate alla domotica. Vale a dire «case intelligenti» in cui è possibile ottenere un efficace risparmio energetico, regolare il sistema di condizionamento, quello dell’illuminazione e gestire al meglio i sistemi di sicurezza. Bru.Mar Energy, capeggiata dall’amministratore delegato, nonché architetto, Giorgio Armondi, sviluppa e realizza impianti di produzione di energia, nel pieno rispetto dell’ambiente, sfruttando le fonti rinnovabili. Per ottenere questi risultati si avvale di esperti in tecnologie avanzate, consulenti per la gestione degli incentivi statali, ricercatori e specialisti finanziari per riuscire ad ottimizzare costi e investimenti. L’obiettivo aziendale non è solo quello di offrire migliori servizi ai clienti, pubblici e privati, ma anche realizzare propri impianti sfruttando le diverse energie: solare, termica, eolica. Bru.Mar Consulting è la società di servizi affidata al direttore operativo dottoressa Loretta Caserta, con sedi a Bergamo e Salerno. Si occupa di attività di consulenza, assistenza, formazione e sviluppo delle risorse umane, rivolta agli enti pubblici e a quelli privati. Crea percorsi formativi che nascono dall’analisi delle esigenze di ciascuna struttura, del sistema organizzativo, della cultura


e dei valori d’impresa, proponendo loro un piano integrato che faccia crescere insieme l’ente stesso e le persone che vi operano. Esaurita questa panoramica, abbiamo rivolto ai titolari alcune domande. Si dice che i giovani non abbiano voglia di fare impresa e che in ogni caso il relativo percorso viene da loro considerato faticoso. Ammesso che tutto questo sia vero, il vostro sogno imprenditoriale che senso ha? La nostra sfida, condivisa da tutta la squadra che quotidianamente lavora con noi, è quella di portare innovazione in ogni azione ed in ogni società del gruppo portandone però benefici a tutti. Per tutti intendiamo i nostri collaboratori, i clienti e fornitori che si avvicinano alle varie realtà Bru.Mar. Smettiamola con la demonizzazione dei giovani. Siamo giovani e con tenacia e perseveranza sfidiamo le quotidiane difficoltà che incontriamo, certi che i nostri obiettivi, pianificati, possono essere raggiunti. L’obiettivo che vi sta più a cuore? Portare un prodotto in tutta Italia ed in tutta Europa. Un prodotto legato alla casa e che attraverso una rete di distribuzione riesca a portare beneficio alle famiglie numerose che vedono il tetto di casa come il proprio

sogno. Dopo aver brevettato tale iniziativa, la sfida oggi, che stiamo pianificando è la realizzazione di punti vendita in Italia ed in Europa di queste abitazioni, portando davvero tanti benefici alle famiglie, con una casa che non è solo una scatola da riempire, ma che già contiene una serie di servizi utili alla famiglia. Gli strumenti di cui vi avvalete? L’innovazione, la ricerca, la domotica, le risorse energetiche alternative, le certificazioni di qualità… e poi la vera risorsa, più che strumenti, sono i nostri collaboratori e chi con noi crede nei nostri progetti e nei nostri sogni. Che tipo di impatto avete avuto con la realtà bergamasca e come definite la vostra collocazione imprenditoriale tenuto conto che guardate anche al resto del mondo? La realtà bergamasca è la dimensione quotidiana con cui ci rapportiamo e con la quale potremo cogliere partnership importanti per lo sviluppo delle nostre iniziative a livello globale. Presenti nel tessuto bergamasco, ma lanciati, proiettati in un mondo oramai disponibile con un clic.

BRU.MAR GROUP Via G. D’Alzano, 5 - 24122 Bergamo Tel. 035.233275 - www.brumargroup.com

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Aziende AGOSTO - SETTEMBRE

di Roberto Vitali

Panestetic, una nuova sede per festeggiare i 25 anni L’azienda della famiglia Zambelli, leader nel settore delle attrezzature e prodotti per l’estetica, ha inaugurata una elegantissima sede lungo la Strada Francesca, a Ciserano-Zingonia. Massimo impegno nella preparazione professionale degli addetti ai centri benessere.

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esteggiare i 25 anni di vita di un’azienda inaugurando una nuova elegante sede di 2.500 metri quadrati, cinque volte più vasta di quella iniziale, è segno certo che si è lavorato bene: l’ampliamento vuol dire successo dell’attività. E’ quanto accaduto alla Panestic srl di Ciserano, azienda leader in Italia nel campo delle attrezzature e dei prodotti per l’estetica. Operativa sul mercato dal 1984, la Panestetic - che fa capo a Elio Zambelli con la moglie Loredana Zucchetti e la figlia Giada - si è subito distinta per un approccio diverso al mercato:

proporre innovazione, servizi e tecnologia d’avanguardia realizzata direttamente nei propri laboratori e al tempo stesso attivare corsi di perfezionamento e addestramento per gli addetti ai lavori. «E’ altrettanto importante - commenta il general manager Elio Zambelli - fornire attrezzature d’eccellenza e preparare professionalmente chi queste attrezzature userà nei centri di estetica insieme a tutti i prodotti di consumo che completano la fornitura». Le macchine per la cura di viso e corpo prodotte da Panestetic sfruttano tutte le nuove tecnologie: dalla biostimolazione alla radio frequenza, dagli ultrasuoni agli infrarossi, dalla cromoterapia al lipodrenaggio. ...continua a pag.60

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AGOSTO - SETTEMBRE

«Esportiamo i nostri macchinari in 25 Paesi del mondo - afferma Giada Zambelli, responsabile export - in particolare Spagna, Slovacchia, Sudest asiatico. Allestiamo centri di bellezza chiavi in mano, con attrezzature Panestetic frutto della nostra ricerca». Tutte le apparecchiature prodotte rispettano gli standard disposti dalla Comunità Europea. Altro settore dell’attività Panestetic riguarda la distribuzione di prodotti cosmetici per la cura di viso e corpo, nonché di tutti i prodotti per i servizi base dei centri estetici. Tra i partner storici figura Bioline, azienda leader nella cosmetica professionale, i cui prodotti sono adatti sia ad un uso professionale sia a un utilizzo personale. Da una decina d’anni, grazie all’introduzione di un catalogo di accessori e attrezzature per

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PANESTETIC SRL via Vecchia Francesca, 10 - 24040 Ciserano (Bergamo). tel. 035.883087 - fax 035.883436. www.panestetic.it - info@panestetic.it - telefono verde 800339501

l’estetica denominato “smart buy”, l’azienda ha sviluppato un dinamico e modernissimo servizio di vendita on line, attraverso la diffusione in tutta Italia di questa “enciclopedia dell’estetica” di oltre 200 pagine. «Il nostro reparto ricerca e sviluppo - afferma fiero Elio Zambelli - è il fulcro dell’innovazione aziendale. Ricerca tecnico-scientifica, progettazione elettronica e meccanica sono interamente realizzate dal nostro staff tecnico, il quale è sempre a disposizione per informazioni, consigli, suggerimenti. Panestetic punta molto sulla formazione personale e professionale delle sue clienti, tanto da avere creato la Beauty Academy, un vero e proprio percorso formativo sulle maggiori discipline del settore tenuto da una équipe di professionisti e collaboratori


specializzati, medici, osteopati e fisioterapisti». Nella nuova sede di via Vecchia Francesca, numero 10, a Ciserano, sono state realizzate tre aule didattiche per un totale di 150 posti. «Solo nel 2008 - ricorda Loredana Zucchetti - nella vecchia sede abbiamo portato a termine almeno una cinquantina di corsi con 12-15 partecipanti ogni volta. Da noi non esce una apparecchiatura se non dopo aver concluso il percorso di preparazione sui protocolli d’uso. I corsi comprendono nozioni a livello di marketing, farmaceutica e cosmetologia. Prepariamo operatori qualificati per operare con attrezzature e prodotti di alta qualità». I corsisti provengono da ogni parte del mondo dove sono vendute le

apparecchiature Panestetic. Diversi sono i percorsi di formazione, tutti in grado di garantire risposte professionali e una formazione specifica in base al ruolo ricoperto nel centro estetico e nella Spa. E’ sempre disponibile un preciso calendario dei corsi di specializzazione con i relativi programmi. Può essere richiesto in qualunque momento al numero verde 800.339501 o per fax al numero 035.883436. La Panestetic conta su una squadra di 35 persone, compresi collaboratori e agenti. Pubblica anche un house organ trimestrale in cui si parla di bellezza e benessere,con tutte le novità del momento, consigli e informazioni, un Beauty Magazin che viene inviato gratuitamente a chi ne fa richiesta.

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Turismo AGOSTO - SETTEMBRE

di Francesco Lamberini

Bmx Zone, 340 metri di adrenalina pura «A partire da settembre - ha detto Ambrogio Nolli, responsabile della pista di Loreto - questa struttura sarà accessibile a tutti poiché potremo garantire ai frequentatori la massima sicurezza attraverso caschetti, assicurazioni e il rispetto di tutte le norme previste»

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are, spettacolari evoluzioni e tanto pubblico: in questa cornice ha preso vita l’attesa inaugurazione, avvenuta lo scorso 18 giugno, della nuova pista Bmx Zone. Un impianto definito «a misura di campioni» che il Comune di Bergamo ha voluto realizzare nel cuore del centro sportivo Loreto, in largo Fabre. Una struttura già vincente nella formula visto che in Italia di piste da Bmx (sigla che esemplifica l’originale Bicycle Motocross) non ce ne sono molte: in Lombardia è soltanto la terza, dopo quelle di Vigevano (Pavia) e Besnate (Varese). La nuova pista si sviluppa su un percorso di 340 metri ed è intervallata dalle caratteristiche cunette e dossi. Spettacolare la parabolica posta in fondo al tracciato, decisamente più lunga di quelle presenti in un impianto standard. La Bmx Zone potrà ospitare gare di varia tipologia, anche a livello agonistico, ma soprattutto è una pista alla portata di bimbi, ragazzi e adulti; dunque a disposizione di tutti. La firma sul progetto del tracciato non è di un uomo qualunque, bensì di Ludovic Laurent, francese, da tempo commissario tecnico della nazionale italiana di Bmx. Inoltre l’azzurro Manuel De Vecchi, che si è classificato decimo alle ultime Olimpiadi, si è già detto entusiasta della pista, che ha voluto collaudare di persona: e se lo dice lui che è il numero uno in Italia, c’è proprio da credergli. Oltre cento gli atleti di bicycle motocross, provenienti da tutta Italia, che il 18 giugno si sono dati appuntamento al quartiere Loreto nella giornata d’esordio dell’impianto. Centinaia le persone presenti a bordo campo per sostenerli con

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scroscianti applausi. Ciliegina sulla torta è stato il «Trofeo Bmx Zone - Banca Popolare di Bergamo» che ha ufficialmente inaugurato la pista di quello che viene ormai considerato uno degli sport più attuali del momento. Si sentiva davvero la mancanza di una struttura del genere? Diciamo che la Bmx è una disciplina relativamente giovane, sicuramente rivolta ai giovani, ed è anche attraverso il suo sostegno verso tale pratica che la Banca Popolare di Bergamo intende consolidare la propria attenzione nei riguardi delle realtà giovanili, target che da sempre considera strategico. E la Bmx Zone si inserisce proprio in questo contesto. Quasi scontato, a questo punto, è stato il coinvolgimento del Comune di Bergamo che, attraverso l’assessorato allo Sport, tempo libero e politiche giovanili e quello ai Lavori pubblici, non ha potuto che appoggiare un’iniziativa tanto mirata quanto azzeccata, sulla spinta anche di un partner d’eccezione, come Spia Shop (abbigliamento sportivo). Tra gli illustri personaggi intervenuti all’appuntamento da citare il neo sindaco Franco Tentorio, che ha ringraziato l’Istituto di credito e si è detto pienamente soddisfatto della realizzazione della pista Bmx Zone. A lui è stato affidato il momento più emozionante della cerimonia: ha infatti tagliato il nastro insieme al sindaco Giuseppe Masnaga, direttore generale della Banca di Bergamo. Alle 20,30 hanno preso il via le gare delle tre categorie giovanissimi e delle quattro agonistiche (esordienti, allievi, juniores, open). Fra i 120 atleti che hanno partecipato all’evento c’era anche l’azzurro Manuel De Vecchi e i due giovani atleti di Bycicle Motocross, già inseriti nei Top 30. I vincitori delle categorie agonistiche si sono divisi il monte-


premi di 4 mila euro offerto dalla Banca Popolare di Bergamo e alcuni accessori Bmx targati «Front Ocean». Sul podio sono saliti Tommaso Giustacchini, Fabrizio Moretti e Diego Verducci (categoria esordienti); Marco Cassanelli, Luca Virdis e Mattia Bonini (categoria allievi); Giacomo Fantoni, Mauro Paiusco e Roberto Cristofoli (categoria open). I primi due, per aggiudicarsi il premio consistente in un ritratto eseguito dal famoso artista milanese Tom Porta, si sono sfidati in un testa a testa. Anche qui

si è imposto Giacomo Fantoni che ha vinto due gare nella stessa serata. «A partire da settembre - ha detto Ambrogio Nolli, responsabile della pista Bmx Zone - questa struttura sarà accessibile a tutti poiché potremo garantire ai frequentatori la massima sicurezza attraverso caschetti, assicurazioni e il rispetto di tutte le norme previste. E’ quasi inutile sottolineare che il nostro punto di forza sarà rappresentato dai giovani, che aspettiamo numerosi».

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Turismo AGOSTO - SETTEMBRE

Una “Festa dell’acqua” tra sport, cinema, musica Ingresso e corsi gratuiti la notte di sabato 8 agosto alle Piscine Italcementi. Con esibizioni di tuffi e nuoto sincronizzato, degustazioni, proiezioni, letture, concerti e interventi di carattere scientifico

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abato 8 agosto 2009, dalle 18 a mezzanotte, alle Piscine Italcementi di Bergamo, sarà di scena la grande “Festa dell’acqua”: una notte per pensare e vivere l’acqua tra sport, cinema, musica, cultura, scienza e degustazioni. E anche il video “Gocce d’acqua”, che esplora la presenza dell’«oro blu» nell’immaginario collettivo e nella cinematografia del XX secolo. Tra i “testimonial” dell’iniziativa Klaus Dibiasi, responsabile Nazionale Settore Tuffi della Federazione Italiana nuoto, e Oscar Bertone,

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tecnico federale e responsabile Nazionale del Progetto Giovani. Promossa da Asd Bergamo Nuoto-Settore Tuffi, in occasione della recente inaugurazione della nuova piscina esterna del complesso Italcementi, resa idonea ad ospitare competizioni di tuffi di livello nazionale e internazionale e anche gli allenamenti di squadre straniere in vista dei prossimi Mondiali di Nuoto Roma 2009 (17 luglio-2 agosto 2009), la festa permetterà per la prima volta di accedere gratuitamente alle piscine dell’impianto in orario serale. I visitatori potranno tuffarsi, partecipare alle lezioni di baby nuoto, acqua gym, nuoto sincronizzato, tuffi, nuoto e pallanuoto, assistere alle spettacolari performance di tuffi di atleti nazionali e atleti Asd Bergamo Nuoto o ai coreografici balletti di Nuoto Sincronizzato delle atlete di Asd Bergamo Nuoto. Letture di brani di prosa e poesia evocheranno l’acqua come fonte di ispirazione letteraria mentre interventi di carattere scientifico approfondiranno il ruolo fondamentale dell’acqua - e della regolare pratica sportiva - nella corretta alimentazione, nello sviluppo in età evolutiva e nel garantire una buona qualità della vita. Non mancheranno la musica dal vivo e la possibilità di degustare cibi e bevande, tutti rigorosamente a base di acqua. La prima settimana di agosto sarà, inoltre, ospitato a Bergamo un Collegiale di Tuffi promosso dal Progetto Giovani della Federazione Italiana Nuoto e dalla Len. Una cinquantina di giovani talenti italiani e di alcune nazioni europee (Francia, Norvegia, Bulgaria…), dai 9 ai 14 anni, si alleneranno presso il nuovo impianto sotto la direzione dei tecnici federali e dei teams stranieri che hanno promosso e aderito a questo progetto, per motivare e perfezionare i giovani emergenti nel panorama nazionale di questa disciplina sportiva.


IGEA Prevenzione è Salute SICUREZZA SUL LAVORO: IN LOMBARDIA PIÙ CONTROLLI CONTRO GLI INFORTUNI IGEA Prevezione è salute è una società di servizi leader da anni nel settore, che offre alle aziende la possibilità di espletare tutti gli obblighi inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro compresa la Sorveglianza Sanitaria

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egli ultimi anni l’attenzione e l’interesse dello Stato per la sicurezza sul lavoro ha sensibilizzato tutta la popolazione: dai politici impegnati a rivedere le leggi, ai singoli cittadini che quotidianamente apprendono da giornali e telegiornali notizie di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. A livello nazionale

l’ormai storica legge 626 viene sostituita dal D. Lgs. 81 del 2008 che rivede e rende più aspre le sanzioni per i trasgressori aumentando anche la vigilanza e i controlli sui cantieri e nelle aziende. Anche con un solo dipendente scatta l’obbligo di avere il Documento della Valutazione dei Rischi (DVR) e un medico aziendale. La società Igea è a completa disposizione di TUTTI I DATORI DI LAVORO PER ASSISTERLI in questo settore e principalmente per tutelarli attraverso corsi di formazione per i dipendenti, corsi di primo soccorso e nomina del medico competente che si assume la responsabilità sanitaria del personale aziendale. IGEA è la Dea della Salute e tale è l’impegno della società: star bene anche durante il lavoro, prevenire invece di curare, ma anche ricevere un’educazione che è senz’altro meglio delle punizioni! Rispettare le leggi sulla sicurezza, quindi, non vuol dire investire a fondo perduto, vuol dire impegnarsi a migliorare e fornire ai propri dipendenti tutti gli “strumenti” per lavorare in SICUREZZA e non incorrere in sanzioni. SERVIZI: medicina del lavoro (visite mediche anche presso i cantieri con Unità Mobile attrezzata e cabina silente), corsi di formazione, redazione o aggiornamenti del DVR . Certificazione gratuita con apposizione “DATA CERTA” per tutti i documenti della Sicurezza.

IGEA Prevenzione è Salute s.r.l. Passaggio Don Seghezzi, 2 - Bergamo (sede legale) Via San Bernardino, 102 (sede visite medico competente) Tel. 035.515546 - Fax 035.19905498 amministrazione.igea@gmail.com

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Turismo AGOSTO - SETTEMBRE

Primo piatto del Buon Ricordo per Villa Conte Mastai Ferretti Il ristorante albergo di Molvena presenta il suo “Baccalà e verdurine al cartoccio”. Dove il pregiato merluzzo del Nord Atlantico viene trattato con i guanti

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uovo socio 2009 dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, il ristorante albergo Villa Conte Mastai Ferretti si trova a Molvena (Vicenza), poco distante dalla città murata di Marostica e da Bassano del Grappa. Circondato da un grande parco con alberi secolari, in una stupenda posizione panoramica dominante sulla pianura veneta, è ospitato in una sceno-

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grafica dimora nobiliare ottocentesca, già di proprietà della famiglia di Papa Pio IX. Ne è patron Vanni Bonotto, della nota dinastia di ristoratori bassanesi, che - dopo aver appreso i segreti del mestiere dal padre Antonio e averli messi a frutto in 25 anni di attività a Bassano - si è impegnato in questa nuova e stimolante realtà. E’ lui ad aver scelto, come Piatto del Buon Ricordo, il Baccalà e verdurine al cartoccio. Il pregiato merluzzo del Nord Atlantico viene trattato con i guanti: rosolato brevemente e quindi passato in forno al cartoccio con patate, spinacini ed altre verdure di stagione, come le punte d’asparagi bianchi di Bassano. In tavola un piccolo coup de théâtre: il bel cartoccio traslucido viene sciolto, sprigionando tutta la fragranza d’aromi. Vanni Bonotto ha appreso i segreti del mestiere dal padre Antonio, e li sta mettendo a frutto proponendo un menù raffinato, in prevalenza di pesce, improntato sull’equilibrio fra creatività e tradizione. Chi gusterà il Baccalà e verdurine al cartoccio riceverà, come da consolidata tradizione in tutti i Ristoranti dell’Unione, il prezioso piatto in ceramica dei maestri di Vietri, grazie a cui conservare un indelebile buon ricordo della preziosa cucina veneta di Bonotto. Ai possessori della Buon Ricordo Card, un ulteriore omaggio, una bottiglia di pregiato vino della Doc Breganze. Il ristorante propone anche il Menù del Buon Ricordo, che oltre al Baccalà e verdurine, imbandisce culatello, “Goccia del Piave” con mostarda e mascarpone, Bigoli al ragu d’anitra, e per finire un dolce a scelta dalla ricca carta dessert. Ristorante Albergo Villa Conte Mastai Ferretti, via Villa, 54 Molvena (Vicenza). Tel 0424 708132 - www.villamastai.com.


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Arte e Cultura

AGOSTO - SETTEMBRE

Un cartoon sulla Val Camonica firmato Bruno Bozzetto Rilancio del distretto culturale affidato alla creatività del disegnatore e regista bergamasco. L’opera, intitolata “Camuni”, avrà come filo conduttore “L’amore e l’amicizia dalla preistoria ad oggi”

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er la prima volta nella storia delle istituzioni, sarà un film d’animazione a promuovere il rilancio artistico e culturale di un territorio. Il distretto culturale di Valle Camonica, fra le azioni di promozione e divulgazione messe in atto per valorizzare il territorio camuno, ha deciso di affidare al cartoonist Bruno Bozzetto e al suo studio la realizzazione di un cartone animato, che avrà come soggetto le incisioni rupestri della Valle Camonica. Il cartoon, intitolato “Camuni”, avrà come filo conduttore lo stesso tema scelto per la 1° edizione di “Archeoweek - Festival della Preistoria”, ossia “L’amore e l’amicizia dalla preistoria ad oggi”. Il cartoon verrà ufficialmente presentato nel mese di settembre durante la settimana di svolgimento del festival, che si terrà proprio in Valle Camonica. Nei

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giorni scorsi la Giunta del distretto culturale, presieduta dall’assessore Maculotti, che ha fortemente sostenuto quest’iniziativa, ha approvato il progetto di realizzazione del cartone animato. Alla concretizzazione di questo progetto sarà destinata una cifra proveniente dai finanziamenti messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo, secondo quanto prevede lo Statuto per la comunicazione del distretto culturale. Dopo alcuni incontri interlocutori, Bruno Bozzetto e il suo staff, accompagnati dall’assessore alla Cultura, alla pubblica istruzione, alla formazione professionale e alle problematiche giovanili della Comunità Montana, Giancarlo Maculotti, nel mese di maggio hanno fatto visita ai parchi archeologici della Valle Camonica per un sopralluogo dal vero, durante il quale sono stati effettuati numerosi scatti fotografici e riprese dal vivo per permettere agli autori di avere un’idea precisa sul soggetto del film.


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Arte e Cultura

AGOSTO - SETTEMBRE

Pooh ancora insieme per l’ultima toURnèe Il quartetto il 24 settembre sarà al Palasport di Treviglio in uno degli ultimi concerti con Stefano D’Orazio alla batteria

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Pooh saranno al Palasport di Treviglio il 24 settembre con la nuova tournèe “Ancora una notte insieme”. Il tour segue l’uscita dell’ultimo doppio album “Ancora una notte insieme”, che sancisce l’addio dal gruppo del batterista Stefano D’Orazio dopo 38 anni di carriera artistica e 25 milioni di album venduti. Il concerto di Treviglio sarà quindi l’occasione per vedere e ascoltare per l’ultima volta la storica formazione dei “Fab Four” italiani al completo Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio e Red Canzian -, e per ripercorre la loro lunga carriera musicale. Il doppio cd raccoglie trenta brani che riflettono il mondo più cantautorale, introspettivo e intimo dei Pooh, spesso rimasto in secondo piano rispetto ai grandi successi popolari. E’ un lavoro che nasce dalla voglia di raccogliere, per l’ultima volta tutti insieme, i brani che hanno cantato a quattro voci e nei quali

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ognuno di loro ha dato una sua personale “lettura“ degli argomenti trattati. E’ un momento di confronto tra quattro compagni di avventura con visioni della vita e caratteri diversi tra di loro, ma con un forte spirito di unione. Il tour “Ancora una notte insieme” ha debuttato il 18 luglio dalla Reggia di Caserta e proseguirà fino a settembre nei principali teatri e palasport italiani. I biglietti per Treviglio, al prezzo di euro 40,25 posto non numerato e euro 57,50 per la tribuna numerata, sono in vendita nelle consuete prevendite di città e provincia: biglietti numerati a Bergamo al Box Office in via Giulio Cesare 14, tel. 035.236787 e a Treviglio da Jammin; biglietti non numerati a Bergamo da Disco Star e al Box Office di via Giulio Cesare 14; a Treviglio da Jammin; a Seriate e Brembate presso il centro Commerciale Iper. I biglietti possono essere acquistati anche on line sul sito www.ticketone.it e www.vivaticket.it. Per info: Box Office, tel. 035.236787.



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AGOSTO - SETTEMBRE

“Storie in valigia”, il viaggio dei bergamaschi nel mondo Libro edito dalla Provincia scritto da Giuseppe Zois e Laura Di Teodoro in occasione del raduno dei nostri emigranti sparsi per i cinque continenti

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ei tempi che stiamo vivendo forse non è male ricordare chi siamo stati e che cosa ci è toccato fare fino a metà Novecento e anche oltre: prendere la strada dell’estero in cerca di lavoro, a volte soli a volte con la famiglia, spesso anche nella clandestinità. Questo è uno degli obiettivi che si pone il libro “Storie in valigia”, realizzato dalla Provincia di Bergamo e inviato a tutte le biblioteche bergamasche. Lo hanno scritto Giuseppe Zois e Laura Di Teodoro e vuole essere un contributo di riflessione e di approfondimento sul nostro passato prossimo e sulla condizione d’oggi, quando Bergamo è diventata terra di immigrazione e molti stranieri si trovano a vivere ciò che i nostri stessi emigranti hanno provato. Secondo gli ultimi rilevamenti, nei 244 Comuni bergamaschi vivono 150 mila stranieri ufficiali su una popolazione di oltre un milione di abitanti, poi si calcolano 14 mila irregolari. «Dal 1945 al 1960 - ha detto Giuseppe Zois alla presentazione del volume - partirono folle di emigranti verso la Francia e la Svizzera in particolare. Di quelli che partivano verso la Francia, più del 50% erano clandestini; questi venivano poi raggiunti dai familiari: e qui si arrivava al 90% di familiari che raggiungevano da clandestini i loro mariti e padri che già si erano sistemati in Francia. Nel libro “L’emigrazione clandestina degli italiani nel secondo dopoguerra”, di Sandro Rinauro, si documenta come su 221.619 stranieri giunti in Francia, ben 60 mila erano entrati clandestinamente e si trattava di italiani, belgi e spagnoli». “Storie in valigia” di Zois e Di Teodoro è un viaggio nei cambiamenti che l’emigrazione bergamasca ha avuto e sta conoscendo.

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Si va dai minatori della Val Cavallina che partivano per l’India e per alcuni paesi africani, scendendo fino a tremila metri sotto terra per estrarre l’oro e si spazia fino a coloro che partono oggi per l’estero, decisi a perfezionarsi nella ricerca in tutti i campi. Sono due dozzine di percorsi che riassumono le migliaia e migliaia di vicissitudini affrontate da tutto il popolo bergamasco delle valigie. E ogni storia meriterebbe di essere conosciuta nei sacrifici, nelle lacerazioni dei distacchi, nell’impegno per realizzare altrove quel che non è stato possibile fare in patria. Il libro è stato distribuito a tutti gli emigranti intervenuti al raduno ed è stato inviato a tutte le biblioteche bergamasche. Indirizzato soprattutto alle scuole e alle nuove generazioni, il libro contiene anche tre storie “fuori valigia”, di tre bergamaschi speciali come lo scienziato Andrea Viterbi, l’inventore dell’algoritmo del telefonino; la moglie del Presidente del Brasile, Marisa Leticia Casa in Lula e il regista Ermanno Olmi che ha portato nel mondo le immagini della nostra civiltà.


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Arte e Cultura

AGOSTO - SETTEMBRE

Alt, grande arte contemporanea nell’ex opificio Italcementi Il nuovo spazio espositivo di Alzano è stato aperto dai collezionisti Tullio Leggeri ed Elena Matous Radici in memoria di Fausto Radici. In mostra opere di grandi nomi quali Duchamp, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Bruce Nauman

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i chiama Alt (Arte Lavoro Territorio) Arte Contemporanea e ospita nomi del calibro di Duchamp e Nino Calos, Cattelan e Entang Wiharso. Queste, in due parole, le caratteristiche dello spazio che i collezionisti Tullio Leggeri ed Elena Matous Radici hanno aperto in memoria di Fausto Radici, campione di sci,

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imprenditore e collezionista di arte contemporanea. Alt vuole essere un incubatore e un display delle energie eccellenti della creatività del territorio, un’apertura alle ricerche artistiche internazionali, ma soprattutto uno strumento per divulgare e sperimentare l’arte contemporanea come mezzo per capire e interpretare meglio il momento in cui stiamo vivendo. Il progetto architettonico è significativo: adiacente ad appartamenti e laboratori, nell’idea di una convivenza con la gente, Alt consiste di 3500 mq di spazi espositivi, un bookshop con saggi di critica e libri d’arte, un ristorante di cucina ricercata ma a prezzi contenuti e spazi per conferenze, incontri ed eventi di arte contemporanea. Il tutto all’interno dell’ex opificio Italcementi - opera del 1883 definita nella sua forma finale da Ernesto Pirovano - la cui riqualificazione ha ricevuto la segnalazione al prestigioso Convegno Mondiale di Architettura di Istanbul nel luglio 2005. In occasione dell’apertura lo spazio ospita parte della collezione di Tullio Leggeri. L’allestimento parte da Piero Manzoni, Getulio Alviani, Nino Calos e tutta quella generazione di artisti internazionali che gravitavano nell’area milanese, e contiene lavori importanti di artisti ormai affermati come Mario Airò, Stefano Arienti, John Armleder, Cai Guo-Qiang, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Tony Cragg, Gino De Dominicis, Wim Delvoye, Alberto Garutti, Kendell Geers, David Hammonds, Carsten Höller, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Bertrand Lavier, Richard Long, Paul McCarthy, Allan McCollum, Mario Merz, Liliana Moro, Bruce Nauman, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Thomas Schütte, Ettore Spalletti, Sislej Xhafa. Aperto sabato e domenica: ore 11.00 - 9.00 o su appuntamento. Info 035 4536730.


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Arte e Cultura

AGOSTO - SETTEMBRE

di Massimiliano Cordoni*

Ristrutturazione, ridimensionamento e riqualificazione di un’enoteca L’intervento parziale ha saputo creare un locale degustazione vini o wine bar, annesso all’ormai storica attività commerciale, dando però una connotazione abbastanza moderna

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o spazio oggetto della ristrutturazione fa parte di un progetto di riqualifica commerciale di un’ormai obsoleta enoteca. Infatti con questo intervento si è voluto andare a modificare in parte lo spazio espositivo, dando così nuova enfasi vitale all’attività stessa, inserendola contemporaneamente in un nuovo contesto commerciale. L’area relativa all’attività commerciale è stata solamente ridimensionata, riutilizzando gli arredi già presenti al suo interno, i quali hanno contraddistinto l’enoteca stessa nel corso degli anni. Prendiamo quindi in considerazione la porzione oggetto della riqualifica. La ristrutturazione parziale ha saputo creare un locale degustazione vini o wine bar, annesso all’ormai storica enoteca, dando però una connotazione abbastanza moderna, in modo tale da ottenere un locale adatto anche all’apertura serale. Il giusto mix tra materiali hi-tec (inserti in alluminio) e materiali tradizionali ( legno ) ha creato un’atmosfera attuale che contemporaneamente richiama lo stile dell’enoteca annessa. L’articolazione interna dei locali già preesistenti è restata immutata; si è solamente provveduto a sostituire i precedenti serramenti con porte scorrevoli a scomparsa per recuperare spazio. Tutti gli interventi di muratura sono stati eseguiti con semipareti di cartongesso, permettendo così una più rapida esecuzione dei lavori stessi ad un costo di opera inferiore. L’unica costruzione effettiva realizzata è il locale bagno, il quale al suo interno presenta una zona comune, due servizi tradizionali e un servizio attrezzato per persone con difficoltà motorie. Si è inoltre ottenuto un locale cucina , equipaggiato per il confezionamento di piatti freddi adatti. L’elemento di forza che contraddistingue il nostro wine bar è la particolare controsoffittatura, che oltre ad articolare lo spazio stesso del locale riesce,

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con un’effetto scenografico, a mascherare tutti gli impianti tecnologici; infatti con l’inserimento di differenti sorgenti luminose di diversa intensità si sono riuscite ad ottenere distinte ambientazioni, le quali a seconda dell’intensità della luce stessa scandiranno le diverse attività del locale (aperitivo, loung, etc.). Con questa ristrutturazione non si è voluto andare a riqualificare solamente l’ambiente architettonico: è cambiato anche il collocamento commerciale, implementando così il giro d’affari stesso dell’esercente ed introducendo un nuovo concetto di polifunzionalità degli ambienti commerciali.

* Interior Designer, cell. 333.8456966 tel. 035.0771473 m.cordoni@i-d-c.it


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