Anno 12 - N°2 Aprile - Maggio 2009 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca a: Editrice Bergamasca Srl - via Madonna della Neve, 24 - 24121 Bergamo, che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,00
APRILE 2 0 0 9 MAGGIO
COVER MORETTI COSTANTINO COSTRUZIONI EDILI «Noi alla crisi tiriamo un mattone»
VIP & NEWS FONDAZIONE SAN MARTINO Cena per sostenere la ricerca
ASCOM VANTAGGI Presentate le convenzioni
INTERVISTE MARIA TERESA ROTA La mia vita con Roberto Bruni
FRANCESCO BESCHI Ecco il nuovo vescovo
PAOLO FRESU «Il “mio” Bergamo Jazz»
RUBRICHE PARLIAMO DI CONDOMINIO di Michele Cafagna
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aprile - maggio
CARI LETTORI
Editoriale
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uardare al futuro con atteggiamento positivo, amore per il dialogo e per l’incontro tra culture. È uno dei messaggi benauguranti con cui il nuovo vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha risposto alle nostre domande, convinto che «con la paura non si offre futuro ai nostri giovani», perché «la paura nasce di fronte a una incertezza. Ne comprendo le ragioni, ma è molto importante possedere valori. In questo la Fede aiuta molto. Non sarebbe bello vivere solo per difendere le proprie cose». L’edizione di Città dei Mille che avete tra le mani ruota attorno a questo nuovo luminoso concetto di speranza, perché è nei mesi bui che l’attitudine al cambiamento può trovare terreno fertile su cui rinvigorsi. Stupiscono così gli esempi di chi riesce a far impresa con creatività e intuito al passo coi tempi. Come Sara Valtorta, titolare di una società che offre assistenza per lo shopping, potendo fare affidamento su gusto e conoscenza particolareggiata delle boutique cittadine. Senza contare che dalla contaminazione tra culture e dalla volontà di “umanizzare” la città attraverso una manifestazione musicale traggono origine eventi come Bergamo Jazz, rilanciato quest’anno dalla direzione artistica affidata a una stella di prima grandezza quale il trombettista sardo Paolo Fresu. Buoni segnali vengono anche dalle aziende capaci di investire sulla qualità delle soluzioni e sul risparmio energetico, per dare una mossa a un mercato del mattone troppo spesso paludato: è il caso dell’impresa Moretti Costantino. Ma torniamo alla “galleria” dei personaggi. Doveroso, perché meritano decisamente una presentazione le interviste a Bruno Santori, direttore musicale dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, e a Maria Teresa Rota, moglie del sindaco di Bergamo Roberto Bruni: con sensibilità tutta femminile ci permette di guardare la vita amministrativa della città da una prospettiva “altra”, più umana ed informale. Completano la rivista le consuete rubriche dedicate ai reportage vippaioli, all’enogastronomia, al turismo, ad arte e cultura. Quest’ultima, più ampia del solito, riprende alcuni dei più significativi eventi di questi ultimi mesi: il Bergamo Film Meeting, l’Orobie Film Festival, l’apertura di stagione del Jazz Club Bergamo, il concerto di Gianluca Grignani e Francesco Baccini. Buona lettura! Claudio Gualdi
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aprile - maggio
Editoriale 3
Cari Lettori
APRILE - MAGGIO
Sommario
Vip & news 8 10 12 14 18 20 22 24 26 28 30 32 36 38
Alessio Boni: «Amo il mio lavoro» Santa Giuliana, il 16 febbraio celebrato il 13° anniversario Marika e Luisa, le signore della moda Fondazione San Martino, cena per sostenere la ricerca Foppapedretti fa tris Milano. Uno showroom in corso Monforte Bergamo Sposi, l’ottimismo delle giovani coppie batte la crisi Nuova sede al Lazzaretto per l’Associazione carabinieri Una carta di credito come “antibiotico” alla crisi Il Rotary Club Bergamo Sud sostiene “Adotta una mamma” Serata Ascom Vantaggi. Presentate le convenzioni Kiwanis Bergamo Orobico, rinnovate tutte le cariche Il centro benessere Anahata al Cosmoprof di Bologna Parliamo di condominio Shopping
Aziende 66 70
Moretti Noi alla crisi tiriamo un mattone Igea, prevenzione è salute
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aprile - maggio
Interviste 42 46 50 54 58 62
Bruno Santori Maria Teresa Rota Galileo Ronzoni Il nuovo Vescovo di Bergamo. Francesco Beschi Paolo Fresu Sara Valtorta
Mangiar bene 72 74
Sommario
Città dei Mille anno 12 n. 2 Aut. Trib. n. 52 del 27 Dicembre 2001
Editore: Editrice Bergamasca Srl www.ediberg.it
Direzione e Redazione: Via Madonna della Neve, 24 Bergamo Tel. 035.3591116 Fax 035.3591117 www.cittadeimille.com Direttore responsabile: Claudio Gualdi Redazione: Fabio Cuminetti
Grafica: Denis Colosio - Fabio Toschi In questo numero hanno collaborato: Luna Gualdi Emanuela Lanfranco Francesco Lamberini Fotografie: Vincenzo Lombardi Tiziano Manzoni Stampa: Sigraf - Treviglio (Bg) Pubblicità: Tel. 035.359 1158
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Valcalepio al Vinitaly 2009 con musica e tipicità bergamasche “Ol lard de la bergamasca”, delicata delizia orobica
Turismo 76 80
Big Air Show, the “snow” must go on Soap Box Rally, al via l’edizione numero 38
Arte e cultura 82 84 86 88 90 92 94 96
Pioggia di riconoscimenti a Orobie Film Festival Pino Daniele, Electric Jam al Creberg Teatro di Bergamo Far rivivere il passato recuperando le vecchie fotografie “La Città Visibile”, luoghi e storia nell’occhio del Cine Club Bergamo Bergamo Film Meeting, la carica dei 25 mila spettatori Grignani, grande musica al teatro Donizetti Il Jazz-Club Bergamo sceglie Gendrickson Mena e il suo quintetto Due semipareti per articolare lo spazio
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Vip del mese
aprile - maggio
di Fabio Cuminetti
Alessio Boni: «Amo il mio lavoro» Continua l’escalation di successi dell’attore bergamasco, premiato dall’audience nell’interpretazione di Giacomo Puccini in prima serata su Raiuno. Battendo anche il Dr. House
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rima un passaggio al Donizetti, a gennaio, con lo spettacolo “Il Dio della carneficina”. Poi il successo travolgente della fiction dedicata a Giacomo Puccini, trasmessa l’1 e il 2 marzo in prima serata su Raiuno. Con ottimi risultati di audience, tant’è che anche il Dr. House ha dovuto alzare bandiera bianca. Alessio Boni si conferma dunque come uno degli interpreti più interessanti del mondo della televisione italiana. Dopo averlo visto in miniserie come “Incantesimo”, “Cime tempestose”, “Guerra e Pace” o “Caravaggio”, il bell’attore del bergamasco ha convinto appieno nelle vesti dell’illustre compositore italiano. Nato a Sarnico il 4 luglio 1966, secondo di
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tre fratelli, Boni dice di sé: «Amo il mio lavoro e il vero successo per me è poter fare nella vita ciò che la mia passione, anni addietro, ha dettato alla mia scelta... Perchè lo amo? Perchè completa la formazione di un uomo. Un attore deve interpretare la vita e per fare ciò deve conoscere, sperimentare, sensibilizzarsi agli eventi della natura, saper ascoltare e guardare, insomma accogliere tutte le esperienze che la vita può offrirgli; immagazzinare tutto questo nel suo subconscio per poi usarlo nell’espressione della sua arte. Un attore ha il “dovere” di afferrare il pieno significato della vita, ha il “compito” di interpretarla e se riesce a rivelarla, sarà la sua consacrazione. Essere uomo con una coscienza, particolarmente esagerata di ciò che ci fa uomini, di ciò che ci fa metri della natura; questa coscienza è l’essere attori».
restaurant
Vip & News
APRILE - MAGGIO
di Emanuela Lanfranco
Santa Giuliana, il 16 febbraio celebrato il 13° anniversario Con tutti i suoi clienti-amici, la titolare della Trattoria D’Ambrosio vuole ricordare la riapertura del locale, rimasto chiuso giusto il tempo della ristrutturazione, con una fantastica cena
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on si festeggia solo l’onomastico ma ogni anno, e questo è il tredicesimo, Giuliana vuole ricordare con tutti i suoi clienti-amici la riapertura del locale - rimasto chiuso allora giusto il tempo della ristrutturazione - con una fantastica cena. Non si può dire altro di quello che è già stato detto della Trattoria D’Ambrosio, mitico locale, grande punto di riferimento per la città,
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unico posto dove si può cenare anche dopo il teatro o dopo il cinema, perché a qualsiasi ora tu telefoni non ti sentirai mai dire che “la cucina è chiusa”. Questa è Giuliana, una cara amica che insieme alla sua mamma, signora Anna, oltre al buon cibo, ti offre sempre anche tanta simpatia. Quindi non potevano esserci che tutti alla cena, e per tutti si intende il sindaco, assessori, magistrati, medici, industriali, giornalisti, cantanti, sportivi, e tutti gli amici-clienti. Insomma, proprio tutti.
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APRILE - MAGGIO
di Emanuela Lanfranco
Marika e Luisa Le signore della moda Le titolari della Boutique del Borgo di Osio Sotto hanno presentato in grande stile la nuova collezione primavera-estate presso il Palace Hotel di Zingonia
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na primavera-estate all’insegna del bello. Questa la caratteristica principale della collezione di moda che Marika e Luisa, titolari della Boutique del Borgo di Osio Sotto, hanno presentato giovedì 12 marzo presso il Palace Hotel di Zingonia. Più di quattrocento signore, amiche e clienti delle titolari, hanno risposto all’invito presen-
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ziando alla sfilata svoltasi nella sala congressi dell’hotel, che per l’occasione è diventata una grande sala della moda, con tanto di passerella dove splendide indossatrici hanno presentato tutto ciò che di bello e di elegante si può trovare in boutique: freschi e colorati abiti per il giorno, sexy e intriganti per la sera, abiti sobri ed eleganti da cocktail e da cerimonia, abiti per il mare e per lo sport, tutti corredati da splendidi accessori.
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APRILE - MAGGIO
di Emanuela Lanfranco
Fondazione San Martino, cena per sostenere la ricerca Il ricavato è stato devoluto a CeLiveR, Centro Studi del Fegato - Center For Liver Research - istituito presso il “Matteo Rota” degli Ospedali Riuniti di Bergamo in collaborazione con la Yale University
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regevole iniziativa a favore della ricerca. Giovedì 19 gennaio, presso Radici Casa, la Fondazione San Martino, unitamente a Fondazione Credito Bergamasco, ha organizzato infatti una cena di beneficenza il cui ricavato è stato devoluto a CeLiveR, Centro Studi del Fegato - Center For Liver Research - istituito presso il presidio “Matteo Rota” dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo in collaborazione con la Yale University. Da oltre quattro
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anni la Fondazione San Martino sostiene i programmi del CeLiveR e, durante la serata, il professor Mario Strazzabosco, il dottor Michele Colledan e il dottor Fagioli hanno aggiornato i presenti sui risultati raggiunti e sui programmi futuri del CeLiveR. Il complesso musicale Aut. Min.Rock, formato da medici dei Riuniti - Sergio Vedovati alle tastiere, Michele Colledan e Franco Terranno alle chitarre, Sergio Mottana al Basso, Bernardo Righi alla batteria (tutti medici degli Ospedali Riuniti di Bergamo) - e dalla cantante Rosalba Piccinni, ha allietato la serata.
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APRILE - MAGGIO
FOPPAPEDRETTI FA TRIS A MILANO SHOWROOM IN CORSO MONFORTE Il nuovo punto vendita nella via meneghina dell’arredamento di alto livello è il più rappresentativo dell’azienda bergamasca, che conta già 15 negozi in tutta Italia
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oppapedretti fa tris a Milano. Dopo i negozi di via San Nicolao (zona corso Magenta) e via Mambretti, parte della catena “L’albero delle idee”, l’azienda bergamasca è sbarcata nella via milanese dell’arredamento di alto livello, in corso Monforte 20: un elegante spazio con più di 600 metri quadrati di esposizione, articolata su due livelli, dove sono rappresentati i prodotti di tutti i brand Foppapedretti. Dai classici mobili e accessori per la casa, per
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la prima infanzia e per il giardino del marchio Foppapedretti ai passeggini e seggiolini auto, dai colorati mobiletti e originali oggetti del brand Lazzari agli esclusivi arredi dal design all’avanguardia e altamente innovativi di Foppapedretti Atelier. Il nuovo punto vendita di Foppapedretti è lo showroom più rappresentativo dell’azienda, che conta già 15 negozi in tutta Italia: oltre a quelli milanesi, ci sono altri punti vendita “L’albero delle idee” nei centri storici di Bergamo, Bologna, Brescia e Varese, poi negozi in partnership con la famosa catena Kasanova, specializ-
zata in liste nozze con franchising nei più importanti centri commerciali come Roma Est, Euroma2 e Parco Leonardo di Fiumicino nel Lazio, Oriocenter e Le Acciaierie in provincia di Bergamo, Vulcano Buono di Nola e Marcianise in Campania. Foppapedretti, inoltre, ha avviato il progetto franchising per aprire nelle città italiane nuovi negozi “L’albero delle idee”. Sono già 6 i punti vendita inaugurati, dal centro storico di Roma a quello di Benevento, poi Massafra (Taranto), Bresso (Milano), Rende (Cosenza) e Lodi. Con l’operazione franchising, gli affiliati de “L’albero delle idee” vengono seguiti ed assistiti fin dalle prime fasi di apertura del negozio: l’azienda aiuta a identificare il locale commerciale idoneo e a progettare l’allestimento secondo un’immagine identificativa per tutta la catena commerciale. Per lo spazio espositivo nel cuore di Milano, con vetrine che si affacciano in corso Monforte all’angolo con via Visconti di Modrone, è previsto uno sviluppo con eventi culturali legati ai diversi settori che contraddistinguono il marchio Foppapedretti: la casa, il bambino e il giardino. Inoltre, il nuovo showroom milanese sarà anche il punto di riferimento aziendale durante le più importanti fiere del settore arredamento, come il Salone del mobile di aprile.
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APRILE - MAGGIO
Bergamo Sposi, l’ottimismo delle giovani coppie batte la crisi Visitatori in crescita del 6% rispetto all’edizione dello scorso anno. Un risultato che premia le qualità di una fiera sottoposta a restyling tre anni fa
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anno potuto effettuare una full immersion nuziale, accostandosi dal vivo a tutti gli elementi che costituiscono parte integrante del fatidico “sì” i 14.800 (+6% rispetto ai dati del 2008) mila visitatori che hanno avuto modo di aggirarsi - ai primi di febbraio - per gli oltre 200 stand di Bergamo Sposi. Un tour impegnativo in ragione della molteplicità di elementi attrattivi proposti dai 140 espositori presenti alla Fiera di Bergamo: dai fotografi, in grado di realizzare veri e propri reportages del gran giorno, ai fioristi, più modernamente chiamati flower design, dalle aziende di catering e banqueting alle agenzie viaggio, senza dimenticare l’elemento catartico del gran momento: l’abito da sposa. Organizzata da Promozione Confesercenti, da Ciesse Servizi e da Promoberg con il sostegno della Provincia e della Camera di Commercio di Bergamo, la rassegna, giunta alla sua undicesima edizione, si è ripresentata al pubblico con un parco espositivo ancor più qualificato e con un’implementazione di eventi collaterali. I futuri sposi hanno così potuto pregustare, in una specie di back stage interattivo prematrimoniale, alcune situazioni tipo. Particolare soddisfazione esprime Alberto Capitanio, a capo di Ciesse Servizi: «Il dato di frequenza conferma il trend di crescita, sia nell’ambito degli espositori che dei visitatori e questo non solo a dispetto di un dato statistico nazionale che vede i matrimoni in diminuzione, ma anche del non facile momento congiunturale. La percentuale di crescita di quest’anno si assomma al dato già positivo della passate edizioni (nel 2007 i quattro giorni di apertura totalizzarono 12.500
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visitatori, l’anno scorso 14 mila)». Gli fa eco Stefano Cristini direttore tecnico di Promoberg : «Da questa edizione emergono elementi molto incoraggianti derivanti dalla qualità di fondo che aveva caratterizzato la fiera, fin dal suo restyling tre anni fa; eravamo fiduciosi che la manifestazione potesse affermare tutte le potenzialità e questo a prescindere dal momento economico che stiamo vivendo. Questa fiera si è rivelata anche una ventata di ottimismo, un elemento che si è respirato nel padiglione; le giovani coppie si avvicinano al grande passo con entusiasmo, ed è un entusiasmo che lo si legge sul viso».
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Nuova sede al Lazzaretto per l’Associazione carabinieri Nel 2008 i volontari dell’Anc di Bergamo hanno prestato più di mille ore di servizio. Si occupano in particolare della sorveglianza di parchi e centri sportivi
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uova sede dell’Associazione nazionale carabinieri - sezione di Bergamo - all’interno del Lazzaretto, in piazzale Goisis, a Bergamo. La sala, intitolata al brigadiere Giovanni Bressan, medaglia d’argento al valor militare, è stata inaugurata a fine gennaio alla presenza di numerose autorità: oltre
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al presidente della sezione cittadina dell’Anc hanno partecipato infatti alla cerimonia il sindaco Roberto Bruni, l’assessore alla Sicurezza Dario Guerini il coordinatore provinciale dell’Anc colonnello Claudio Ferrara, l’ispettore regionale Antonio Serva, il comandante della polizia locale Virgilio Appiani, il tenente colonnello Giuseppe Serlenga in rappresentanza del comandante provinciale dei carabinieri Roberto Tortorella, i
presidenti di Assoarma generale Giorgio Taviani e dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia tenente colonnello Alvaro Giacomini. Nel 2008 i volontari dell’Anc di Bergamo (che conta circa cinquecento soci),
hanno prestato più di mille ore di servizio. Si occupano in particolare della sorveglianza di parchi e centri sportivi, in base a un’apposita convenzione stipulata con il Comune di Bergamo.
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Una carta di credito come “antibiotico” alla crisi L’iniziativa, lanciata da Oriocenter, è dedicata a tutti i clienti del centro commerciale. Che otterranno sconti e vantaggi durante tutti i giorni dell’anno
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riocenter e BankAmericard, divisione carte di credito e servizi di pagamento del Gruppo Deutsche Bank, hanno lanciato sul mercato la prima carta di credito dedicata a tutti i clienti del centro commerciale bergamasco, posto di fronte all’aeroporto internazionale di Orio al Serio. La carta prevede un fido mensile minimo di 1.600 euro personalizzabile secondo le esigenze del cliente, nessuna commissione sul pagamento di rifornimenti di carburante e consente di accedere a sconti fino al 20% nella maggior parte dei punti vendita di Oriocenter. Il canone annuo della carta è di 24 euro. «La partnership siglata con BankAmericard - afferma soddisfatto Gian-
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carlo Bassi, presidente di Oriocenter - è un momento determinante nella storia di Oriocenter. L’innovativa carta di credito che offriamo ai nostri clienti diventa infatti lo strumento concreto, finora unico nel suo genere nel mondo degli shopping center, in grado di garantire sconti e consistenti vantaggi durante tutti i giorni dell’anno: aspetti quantitativi e qualitativi ancora più rari, e per questo esclusivi, in un momento economico così delicato che sta attraversando il mondo. Una sorta di nostro “antibiotico” alla crisi che, dopo tre anni di intenso lavoro, diventa realtà e che orgogliosamente mettiamo a disposizione dei nostri milioni di clienti, che da oltre dieci anni continuano a fare grande Oriocenter, come segno tangibile della nostra vicinanza e più preziosa riconoscenza».
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APRILE - MAGGIO
di Emanuela Lanfranco
Il Rotary Club Bergamo Sud sostiene “Adotta una mamma” Serata al Bobadilla a favore del progetto, parte di un programma di solidarietà che ha come obiettivo quello di ridurre la trasmissione verticale dell’Aids in Malawi
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ercoledì 18 marzo al Bobadilla Feeling Club si è svolta la serata a favore del progetto “Adotta una mamma”. Dal 2002 il Rotary Club Bergamo Sud s’è attivamente impegnato per sostenere il “Progetto AIDS nel Malawi”: si tratta di un programma di cura che ha l’obiettivo di ridurre la trasmissione verticale del virus mediante la somministrazione di farmaci retrovirali sia alle madri che hanno contratto il virus, che ai loro neonati. Grazie agli sforzi congiunti di vari Rotary Club, sia italiani che esteri, sono stati già curati oltre 250 pazienti (tra mamme e neonati) e sono stati conseguiti risultati significativi nel campo dell’educazione sanitaria delle popolazioni locali e nella formazione del personale medico ed infer-
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mieristico. Da quest’anno, sempre nell’ambito del “Progetto AIDS Malawi”, il Rotary Club Bergamo Sud ha appunto lanciato l’iniziativa “Adotta una mamma”, che si pone l’obiettivo di fornire all’ospedale africano di Masuku 500 euro in cure antiretrovirali per ogni donna. Con questa cifra è, infatti, possibile curare una coppia mamma-neonato e provvedere anche alle integrazioni alimentari e vitaminiche, agli esami ematochimici per il monitoraggio della terapia ed al trasporto dei pazienti. Il responsabile dell’ospedale di Masuku, Padre Lorenzo Pege, si è prefisso per l’anno in corso di curare circa 100 donne. Nel corso della serata la classica tombola, magistralmente gestita dal regista bergamasco Oreste Castagna e dal dottor Andrea Vecchi, presidente del Rotary Sud, ha permesso, con i premi messi in palio da amici sostenitori, di dare maggiori contributi per il sostegno della causa.
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APRILE - MAGGIO
Serata Ascom Vantaggi Presentate le convenzioni Paolo Malvestiti, presidente dell’associazione: «Iniziativa nata per rispondere ai bisogni dei nostri piccoli Foto di Fabio Toschi e medi imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi»
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stata presentate la sera dello scorso 13 febbraio la serie di convenzioni che Ascom ha stipulato con le imprese locali a vantaggio dei propri associati. L’iniziativa si è svolta in città, nei locali del Caffè Bergamo, alla presenza di una centinaio di persone. «È la prima volta che promuoviamo una serata dedicata alle convenzioni riservate ai soci - afferma Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. Questa iniziativa è nata per rispondere ai bisogni dei nostri piccoli e medi imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi. E
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grazie alla nostra presenza sul territorio siamo riusciti a stipulare accordi e convenzioni con importanti aziende della provincia, così possiamo mettere a disposizione dei nostri associati sconti e offerte solitamente proposte a grandi imprese». Durante la serata è stata illustrata Ascom Vantaggi, la brochure che raccoglie una ventina di convenzioni che vanno dalla pubblicità alle spedizioni, dall’autonoleggio, al parcheggio all’aeroporto, dai veicolo commerciali alle assicurazioni, dalle pulizie al credito. Ascom Vantaggi è scaricabile dal sito di Ascom all’indirizzo www.ascombg.it.
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APRILE - MAGGIO
Kiwanis Bergamo Orobico, rinnovate tutte le cariche Per l’anno sociale 2009-2010 il ruolo di presidente verrà assunto dall’architetto Maurizio Parrini. Nel 2010-2011 toccherà invece a una donna: Annamaria Scarpellini
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mportante serata conviviale, quella di venerdì 13 febbraio, per il Kiwanis Bergamo Orobico. Nel corso dell’incontro al Ristorante San Marco sono state infatti rinnovate le cariche sociali per gli anni 2009-2010 e 2010-2011. La serata è stata aperta da un breve intervento del presidente, avv. Piero Grasso, che ha presentato all’assemblea dei soci e agli ospiti la mostra “Viaggio dell’antico oriente - Riflessi di vita quotidiana tra Arte e Spiritualità”, rassegna poi inaugurata mercoledì 25 febbraio, in Sala Manzù, alla presenza delle massime autorità cittadine, provinciali e regionali. Ricordiamo che una delle sale della mostra è stata adibita all’aspetto commerciale per la vendita di libri che parlano dei guerrieri di Si An, del loro ritrovamento, delle vecchie scritture, di immagini sacre, dei Tanka e di gadget vari, messi a disposizione dalla galleria Thais di Vicenza, che con il club ha collaborato alla realizzazione della rassegna. L’intero ricavato della vendita sarà destinato all’acquisto di un’auto per il trasporto di bambini disabili che verrà donata all’Associazione Auser di Bergamo. Ricordiamo inoltre che l’iniziativa del club, ha avuto il patrocinio della città, della provincia e della Regione. Il presidente Grasso ha quindi aperto l’assemblea vera e propria, che per prima cosa ha confermato, per acclamazione e all’unanimità, l’architetto Maurizio Parrini presidente per l’anno sociale 2009-2010 (il professionista assumerà la carica il prossimo primo di ottobre). È poi seguita l’elezione del suo successore, presidente per l’anno 2010-2011. La carica è stata conquistata da una donna: presidente è stata eletta Annamaria Scarpellini, che con un breve intervento ha ringraziato i soci per la fiducia ed ha illustrato un breve programma di intenti. È stato quindi fatto un passo
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indietro e l’architetto Parrini ha presentato la propria squadra, chiedendo all’assemblea di dare loro fiducia e di votarli. E la successiva votazione ha eletto tutti e sei i consiglieri richiesti. Il Consiglio Direttivo per l’anno sociale 2009-2010, risulta così composto: presidente Maurizio Parrini; past president, Piero Grasso; presidente eletto, Annamaria Scarpellini; consiglieri: Maria Roberta Dodesini, Cesare Salvi, Luigi Famoso, Stella Zuccalli, Francesco Tassoni e Angelo Serraglio. Sono poi stati eletti i revisori dei conti: Antonio Magni, Gaspare Colli e Luigi Cavallaro; i rappresentanti alla Convention di Pisa del 22 maggio, Giuseppe Lucchin, Egidio Genise e Fabio Castelletti; i rappresentanti alla Convention Europea di Gent del 5 giugno, Francesco Tassoni, Marisa Fazzina e Antonio Magni e, per concludere, i rappresentanti alla Convention Internazionale di Nashville, del 25 giugno, Annamaria Scarpellini, Gustavo Piantoni e Raimondo Mascali.
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APRILE - MAGGIO
Il centro benessere Anahata al Cosmoprof di Bologna Parteciperà allo stand della Intraceuticals all’interno del salone internazionale dell’estetica e della cosmesi. In compagnia di Michelle Peck, estetista di Madonna
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l centro benessere Anahata di Chignolo d’Isola partecipa, dal 3 al 6 aprile, al Cosmoprof di Bologna, celeberrimo salone internazionale dell’estetica e della cosmesi giunto quest’anno alla quarantaduesima edizione. Anahata può vantare infatti un invidiabile primato: è il primo centro in Italia per i trattamenti con prodotti Intraceuticals Infusion, basati sul principio dell’Ossigeno Iperbarico Topico associato alla tecnologia cosmetica di ultima generazione. L’ossigeno iperbarico ad
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PARLIAMO DI CONDOMINIO aprile - maggio
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IL REGOLAMENTO CONDOMINIALE
ome in tutte le comunità ove sia opportuno normare la convivenza tra i componenti, anche negli edifici in condominio esiste uno strumento che articola e organizza la vita di quel gruppo sociale che opera nell’ambito degli edifici: IL REGOLAMENTO DI CONDOMINIO. Si tratta, in concreto, di un documento ove sono elencate le regole di gestione del fabbricato, che possiamo individuare in due grandi categorie: • Le regole semplici, approvate dall’assemblea, che disciplinano i diritti e gli obblighi dei condomini; • Quelle di natura contrattuale che invece - al fine precipuo di direzionare il governo dello stabile e la conduzione dei beni, impianti e servizi in esso ricompresi - pongono dei veri e propri “limiti” in capo ai partecipanti sulle cose di proprietà comune e, in alcuni casi, esclusiva. In entrambe le ipotesi tali regole, al prevalente scopo di “personalizzare” la gestione, risultano diverse da caso a caso, in quanto solo cosi è possibile fornire una razionale ed efficiente risposta alle peculiari esigenze amministrative. Dal punto di vista meramente statistico, il REGOLAMENTO risulta assai diffuso nella maggior parte degli immobili esistenti sul territorio. Ciò nonostante, l’atteggiamento nei confronti del documento in questione non rende giustizia a detta ampia diffusione: da un lato i condomini non ne conoscono né il reale contenuto, né le effettive potenzialità, dall’altro gli addetti ai lavori (gli amministratori di condominio) ne “subiscono” la presenza, senza molto interessarsi della confezione delle relative clausole preoccupati, come sono, di non entrare in conflitto con le regole in esso contenute, piuttosto che utilizzarlo
di Michele Cafagna
per “ottimizzare” la gestione del fabbricato. In buona sostanza il regolamento di condominio deve considerarsi un vero e proprio strumento di gestione, in grado di cooperare con gli stessi soggetti interessati per la migliore gestione possibile del complesso. Per poter conformare il regolamento alle specifiche esigenze dell’edificio, è necessario che i soggetti coinvolti (l’amministratore in primis) partecipino alla sua redazione, evidenziando le necessità presenti caso per caso, al fine di far confluire nel testo tutte le regole in grado di far fronte adeguatamente ad ogni specifica necessità. Di fatto il regolamento, essendo sempre modificabile (nel rispetto delle condizioni di legge), è paragonabile a un cantiere sempre aperto, nel quale i problemi di gestione che si presentano nel corso della vita dell’immobile possono trovare soddisfacente soluzione, adeguandosi alle mutevoli esigenze della compagine condominiale. Le tabelle millesimali, troppo spesso viste come un “oggetto misterioso” per il loro concentrato di numeri e calcoli, non possono non essere inserite nel regolamento di condomino in quanto elemento chiave della sua gestione. Se dal loro aspetto esclusivamente formale, le tabelle millesimali appaiono un documento assai complicato da decifrare, rappresentano, invece, un sistema attraverso il quale tutta l’amministrazione dello stabile può utilmente raggiungere i suoi scopi. Senza le tabelle, infatti, non sarebbe concretamente possibile far funzionare l’assemblea condominiale, avendo quale risultato lo stallo di ogni decisione; né si può procedere, con sufficiente certezza, alla ripartizione tra i condomini delle spese necessarie alla manutenzione dei beni comuni. II regolamento di condominio, per concludere, è uno strumento ambivalente che fornisce solide e complete basi su cui impostare ogni propositivo sviluppo della vita in condominio.
Michele Cafagna - info@studiocafagna.it Ass. ANACI n.310 - Associato CEAB Confédération Européenne Des Administrateurs De Biens Bruxelles. Studio di amministrazioni immobiliari - consulenze sul condominio: via Begnis, 6 - 24036 Ponte S. Pietro (Bg) - tel. 035.460259 - 616927 - fax 035.4155514 Recapito di Bergamo: via Paleocapa, 14 - tel. 035.214076. Si riceve mercoledì per appuntamento. Rec. di Trezzo d’Adda - Capriate: via Crespi, 7 - tel. 02.90987305. Si riceve venerdì e sabato su appuntamento
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di Emanuela Lanfranco
DIRETTORE A SANREMO Intervista al direttore musicale del 59° Festival della Canzone Italiana: «…Mio padre amava la musica e mi ha tramandato questa passione. Ho cominciato a studiare pianoforte a cinque anni»
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Interviste
ppuntamento in Cantalupa, al ristorante da Vittorio, alle ore 13. Il maestro Bruno Santori è puntuale, ma puntuali sono anche le telefonate che arrivano al suo cellulare e non sono poche. Per questa volta, però, è perdonato. Da pochi giorni è terminato il 59° Festival di Sanremo dove il maestro, direttore musicale del Festival, ha riscosso un notevole successo personale e quindi tanti sono i complimenti che riceve.
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Maestro, parliamo un po’ di Sanremo, di questo festival della canzone che da tempo non raggiungeva la visibilità che ha avuto. «In effetti ci hanno visto ben sessanta milioni di persone in Italia. E’ stato un vero successo se pensiamo che - per le difficoltà avute – quest’anno rischiava di saltare».
BRUNO SANTORI
aprile - maggio
A chi il merito? «Ritengo che Paolo Bonolis sia stato il vero mattatore di tutte le serate, affiancato dalle persone giuste». Lei non era “nuovo” al festival, non è stata la sua prima volta. «Come direttore musicale sì. Invece come cantante partecipai nel 1976, e altre volte ho diretto alcuni cantanti. Torniamo al 59° Festival di Sanremo: mai come in questa edizione è stata data tanta visibilità al direttore musicale, ossia all’orchestra. «Quest’anno il festival è stato un po’ diverso dalle precedenti edizioni. È stato dato tanto spazio, finalmente, alla musica, spesso improvvisata, nel senso scritta e arrangiata all’ultimo momento per ogni evenienza: per esempio per presentare l’attore Vincent Cassel abbiamo eseguito la
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Marsigliese, preparata cinque minuti prima dell’inizio della manifestazione. Altri brani invece sono stati preparati e non eseguiti perché è cambiata la scaletta, come per Morricone, che poi non è venuto».
Maestro Santori, come è stato il suo approccio alla musica? «Mio padre amava la musica e mi ha tramandato questa passione; a cinque anni cominciai a studiare pianoforte con il maestro Silvio Marchesi».
Quest’anno, oltre alla canzoni, al Festival si è sentita musica importante. «Tutta la musica, in realtà, è importante. Ma quest’anno la musica che si ritiene importante, ossia la musica classica, è stata mixata con il pop. Però una non esclude l’altra, si tratta solo di trovare il punto d’incontro. Mozart con i Pink Floyd, la Messa da Requiem con The Wall, cosa c’entra? Eppure se ci soffermiamo sul momento storico… Vent’anni fa è stato abbattuto il muro di Berlino, e per quel muro si sono contati tanti morti. Da questa considerazione nasce la mia idea di far convivere il “Confutatis” dalla Messa da Requiem di W.A. Mozart con “Another brick in the wall” dei Pink Floyd».
E suonava in una band. «Eravamo quattro ragazzini, di età compresa tra gli otto e dieci anni: i Raminghetti. Io ero il tastierista. Questa avventura durò qualche anno. Quando il gruppo si sciolse incidemmo anche dei dischi; poi entrai a far parte di un altro gruppo, i Daniel Santa Cruz Ensemble, sempre come tastierista e compositore, e con loro arrivò il primo successo mondiale con il pezzo “Soleado”. Era l’anno 1974. Con questo gruppo nel 1976 partecipai al Festival di Sanremo con il pezzo “Linda bella Linda”, poi la band si sciolse e io mi dedicai alla musica classica».
Quale è stato il suo percorso artistico? «Dopo il diploma in pianoforte, conseguito con il maestro Paolo Bordoni, frequentai un corso di perfezionamento a Londra con il maestro Arnaldo Cohen. La mia formazione artistica è proseguita con lo studio di composizione, finché non mi avvicinai allo studio della direzione d’orchestra prima con il maestro Lorenzo Parigi, poi con Franco Ferrara». (Santori fonda prima l’orchestra “Mario Ferrara”, poi le “Istituzioni Harmoniche” un complesso da camera che viene ampliato fino a diventare orchestra sinfonica. A Crema fonda la scuola musicale Johannes Brahms, che dirige per due anni). Maetro Santori, l’amore per la musica classica l’ha distolta dalla musica leggera? No, anzi, nel 1990 diedi vita alla DB One-Music, proprietaria di alcuni impor-
tanti studi di registrazione in Italia, dove hanno lavorato numerosi artisti. A Sanremo ho portato, come si dice, tre mie creature, tornando poi altre volte come direttore d’orchestra con diversi artisti». Però nel cuore c’è la musica classica, tanto è vero che la “Omnia Symphony Orchestra” è un’altra sua creatura. «Non ho abbandonato la musica leggera: l’Omnia Symphony Orchestra fondata insieme a Beatrice Salottini (presidente dell’associazione) -, di cui sono direttore stabile, mi permette di realizzare concerti». Qual è la soddisfazione più grande che si porterà nel cuore di questo festival? «Sono tante, ma credo che forse quella che mi dà più carica sono i complimenti che ho ricevuto dal maestro Burt Bacharach per gli arrangiamenti fatti della sua musica».
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di Emanuela Lanfranco
Essere la moglie del sindaco Maria Teresa Rota, moglie di Roberto Bruni: «La nostra passione era il cinema. Da cinque anni a questa parte credo di poter contare sulle dita una mano le volte che ci siamo andati. Potrebbe essere così anche per i prossimi cinque anni, ma non mi dispiacerebbe»
Interviste
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pesso mi chiedo se essere la moglie di un rappresentante istituzionale diventi un ruolo altrettanto istituzionale. Forse sì, in quanto anche se non appari sempre, comunque sopporti tanto.
A giugno ci saranno le elezioni e il sindaco uscente, suo marito, si ricandida. Signora Maria Teresa, che periodo l’aspetta? «Avendo già vissuto questa esperienza, sono preparata, so che non ci sarà un attimo di tregua, e che vedrò molto poco mio marito».
MARIA TERESA ROTA
aprile - maggio
Avrebbe mai pensato di diventare un giorno la moglie del sindaco di Bergamo? «Mi auguro di esserlo ancora per altri cinque anni». Nel futuro di suo marito c’era questa possibilità? «È un uomo con grandi potenzialità dal punto di vista pubblico. Per Roberto è stata una grande gratificazione e soprattutto una grande avventura». Quanto ha sconvolto la vita familiare avere il sindaco in casa? «La famiglia è stata sconvolta, ma perché eravamo nelle condizioni per poter farci sconvolgere. Nel senso che le figlie sono diventate grandi e io già avevo scelto di lavorare part-time, quindi è stato uno sconvolgimento sotto controllo». Signora, in questi anni qual è stato un evento che la colpita emotivamente? «In tutte le cose belle sono stata colpita emotivamente. Ci sono stati tanti momenti intensi, potrei citare l’udienza privata che abbiamo avuto con il Papa».
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Avrà avuto dei vantaggi in questo periodo «La possibilità di conoscere persone che forse, senza il ruolo che ricopre mio marito, non avrei avuto. E devo essere sincera: mi sono sentita privilegiata nel poter veder musei senza fare code». Secondo lei che sindaco è stato suo marito? «Ritengo che sia stato un sindaco che ha saputo controllare la propria emotività e che conclude questo suo mandato positivamente, per ripartire ancora più carico. E soprattutto per finire ciò che ha impostato». Si emoziona quando suo marito tiene un discorso? «Sono molto emotiva e proprio per questo non ho mai assistito a una sua arringa in tribunale o a un discorso in pubblico». Quando prepara un discorso lo ripete davanti a lei? Fa le prove? «No, quando dice una cosa è perché ha già deciso quello che deve fare e dire». Quanto conta la politica in casa vostra? «Ci siamo sempre interessati di politica sin dai tempi della scuola. Eravamo iscritti al Partito Socialista prima, poi lui ha sempre avuto impegni politici e anch’io, nel mio piccolo: sono stata presidente d’istituto al Sarpi e poi nel consiglio scolastico provinciale». Da quanti anni conosce suo marito? «Ci siamo conosciuti al liceo, frequentavamo il Sarpi entrambi: io avevo sedici anni e lui diciassette. Poi abbiamo frequentato insieme l’Università a Milano. Al di là dello studio siamo cresciuti insieme, abbiamo condiviso tutto». Si parlava dello sconvolgimento in casa dopo l’elezione di suo marito… «L’esperienza da sindaco è stata costosa per entrambi, perché ovviamente non abbiamo più tempo per noi due. Però devo dire che è stato un modo per rinnovare il nostro rapporto, dopo quarant’anni. Un’esperienza che
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mancava. Per il resto, la vita di Roberto è sempre stata impegnata, con le camere penali prima, con il consiglio comunale dopo; quella che era la nostra passione, ossia le nostre sere dedicate al cinema - riuscivamo anche a veder due tre film alla settimana - è diminuita, ma ne posso fare a meno per altri cinque anni». Quante cose sono successe in questi cinque anni? «Si è laureata anche la mia seconda figlia, in medicina, mentre la prima figlia invece ha seguito le orme del papà e collabora in studio con lui. E poi siamo diventati nonni. È una cosa travolgente… Quando mio marito non c’è faccio volentieri la baby sitter. Sto a casa a godermi questo stupendo nipotino». Signora Maria Teresa, una cosa divertente che ricorda in questi anni, sempre come moglie del sindaco. «Il giorno dopo le elezioni una signora anziana mi fermò per la strada e mi chiese se ero la moglie del sindaco. Alla mia conferma mi disse che in via San Tomaso c’era una lampadina rotta, se potevo avvisare per poter farla sostituire. E questa è stata una cosa simpatica. Purtroppo ci sono anche cose meno simpatiche, certe telefonate, a cui però non abbiamo mai dato peso». Moglie del sindaco, ma anche mamma. Che tipo di mamma è stata? «Le mie figlie mi hanno detto che sono una mamma sempre presente, un pochino prof! Un po’ austera, solo perché ponevo degli obiettivi che dovevano raggiungere». Signora cosa ricorda della campagna elettorale precedente? «Avere riscoperto tanti amici, e per Roberto è stata una grande gioia». Una vacanza prima della campagna elettorale? «Vorrei andare su un isola almeno tre o quattro giorni, dico isola nel senso un luogo dove poter isolarci…».
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di Emanuela Lanfranco
Banca Galileo, qualità e discrezione Ezio Ronzoni, Amministratore Delegato, e Direttore Generale: «…come diceva Galileo, non è il sole che gira intorno alla terra, ma il contrario. Così è da noi: non è la banca al centro della relazione, ma il cliente»
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a discrezione e la riservatezza sono gli elementi che distinguono Banca Galileo, e questa è la precisa politica che l’istituto di credito ha adottato sin da quando si è costituito. Pur avendo la sede a Milano, in uno dei più bei palazzi della città in Corso Venezia, e a
Bergamo la nuova filiale in un prestigioso palazzo in via Verdi 8, Banca Galileo ha deciso di mantenere un profilo riservato. Incontro il dottor
Interviste
Ezio Ronzoni, Amministratore Delegato e Direttore Generale. Non sembra un po’ azzardato aprire una nuova banca in questo periodo di recessione? «Innanzitutto la nostra banca è operativa con la sede di Milano sin dal 2004 e in questi anni è cresciuta in maniera armonica, raggiungendo gli obiettivi prefissati in sede di costituzione. In questo momento di particolare crisi dei mercati economici e finanziari riteniamo comunque di avere la consapevo-
EZIO RONZONI
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lezza di quello che si sta facendo e la conoscenza degli ambiti territoriali ove stiamo sviluppando la nostra attività». Come è nata questa banca? «Dopo una vita passata in diverse banche locali, che man mano venivano incorporate in realtà sempre più grosse e complesse, mi sono fatto un’idea di come il mercato si stava evolvendo e quindi ho pensato di condividere l’idea di creare una banca di nicchia, autonoma, che si staccasse da tutte le dinamiche che poi hanno subito queste distorsioni di mercato. Quindi una banca con obiettivi di qualità: qualità del servizio, semplicità e trasparenza nella relazione con il cliente».
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Cosa offrite al cliente?
Com’è strutturata Banca Galileo?
«Banca Galileo fornisce alla clientela “private e corporate” tutta la gamma
«Banca Galileo è nata con lo scopo di diventare un partner qualificato e
dei tradizionali servizi bancari e, in collaborazione con selezionati operatori,
indipendente per imprenditori e professionisti. Sin dal 2004 siamo operativi
offre servizi di consulenza specialistica».
con la sede di Milano e dallo scorso mese di febbraio abbiamo aperto una nuova filiale sulla piazza di Bergamo».
Quale è il target del vostro cliente? «Il nostro cliente è la piccola media impresa, è l’imprenditore e la sua
Come “nasce” la clientela?
famiglia, il professionista che segue la piccola media impresa, che ricor-
«Abbiamo sempre operato sviluppando le conoscenze del management
diamo rappresenta più dell’80% dell’economia italiana».
e dei soci, i nostri clienti sono in prevalenza professionisti e imprenditori lombardi».
Chi sono i vostri soci? «I soci sono tutti imprenditori e professionisti, prevalentemente lombardi,
Come si diventa clienti?
che hanno condiviso con il management il progetto di creare una nuova
«Da noi non si diventa clienti per caso, abbiamo un clientela selezionata che
banca, uno strumento di qualità che si avvicinasse a quell’idea di banca
si avvicina a noi attraverso la rete di conoscenze».
di famiglia, con la quale puoi dialogare in maniera diretta, senza troppi passaggi. È ovvio che per perseguire questa politica devi avere una strut-
Qual è il vostro mezzo di comunicazione?
tura estremamente snella, devi fare una selezione, nel senso che devi foca-
«Cresciamo grazie al passaparola, al cliente qualcuno ha già parlato di noi».
lizzare la tua attività su clienti ben selezionati, per poterli servirli in maniera idonea. Tra i nostri soci c’è anche una banca svizzera la Banca del Ceresio,
Altre realtà come la Banca Galileo?
una banca privata che dal 1960 ha deciso di non fare più le gestioni in
«Non saprei con chi confrontarmi».
proprio ma di selezionare i migliori gestori al mondo». Progetti imminenti? Il mercato presenta già una vasta offerta di banche e società finan-
«Noi ci muoviamo un passo per volta: Milano è consolidata. Da metà febbraio
ziarie: come fanno sopravvivere tutte queste strutture?
siamo a Bergamo. In seguito il progetto di sviluppo della banca vuol mettere
«Innanzitutto ricordiamoci che i soldi non mancano sul mercato. La dinamica
un punto operativo per ogni provincia della Lombardia. Ovviamente abbiamo
dell’evoluzione del mercato economico e finanziario degli ultimi dieci anni
iniziato con Bergamo che è la provincia dove siamo più radicati come
ha favorito lo sviluppo di queste iniziative perché si è cercato di introdurre
origine. Io sono bergamasco, pur avendo lavorato in tutto il nord Italia nelle
anche nel mercato italiano il concetto di assistenza finanziaria ai consumi.
mie esperienze precedenti. E la maggior parte dei soci sono bergamaschi».
La creazione di questi strumenti finanziari ha consentito un maggiore accesso al credito che ha facilitato l’espansione, ad esempio, del mercato della casa, dell’auto e degli elettrodomestici».
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di Giuseppe Purcaro
«Con la paura non si offre futuro» Monsignor Francesco Beschi, bresciano, 57 anni, è il nuovo vescovo di Bergamo: «Le diversità sono una ricchezza o un disastro: dipende da come si gestiscono»
Interviste
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FRANCESCO BESCHI
aprile - maggio
rancesco Beschi, bresciano, 57 anni, è il nuovo vescovo di Bergamo. Ordinato sacerdote nel 1975, un rilevante curriculum pastorale, Beschi è stato dal 2003 a gennaio 2009 ausiliare della diocesi bresciana. Sostenitore della famiglia, devoto a Maria (nel suo stemma la stella mariana e il motto “Secondum verbum tuum”), ammira la ricchezza di santuari e di devozione mariana nella Bergamasca. Sarebbe d’accordo «per un santuario dedicato alla Regina della Famiglia, mentre sulle Ghiaie (dove sarebbe apparsa la Madonna proprio col titolo di “Regina della Famiglia”, nda) ammetto di aver sentito solo il nome, ma cercherò capire meglio il caso». Eminenza, lei è stato tra i promotori dell’Associazione nazionale famiglie numerose e il responsabile dell’ufficio famiglia della Diocesi. E’ terzo di cinque figli. Oggi si usa dire che non si fanno figli perché “costano”... «I figli sono un dono. Le difficoltà economiche sono rilevanti, ma non decisive. E’ questione più culturale e sociale. Questa contrazione non può essere imputata alla scelta dei singoli che decidono in un clima diverso rispetto a quello dei nostri avi, dove le esigenze sociali erano diverse ma c’era anche una tradizione che aiutava a far famiglia. I genitori oggi si sentono soli nello sforzo educativo». L’ideologia della flessibilità ha coinvolto anche la vita di coppia? Anche l’amore è a tempo determinato o precario? «Precarietà e flessibilità sono proprie di questo momento. C’è però anche un problema della formazione alla maturità. Sosteniamo quei percorsi che portino le persone ad acquisire maturità e solidità».
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In una Paese dove lo stato sociale arretra, la Chiesa è baluardo in difesa delle fasce deboli. E’ una sfida nuova? «Il Papa, nel messaggio per la Giornata della pace, insiste molto sulla lotta alla povertà. C’è una povertà globale che ora investe anche le nostre Nazioni. La chiesa locale se ne fa carico. E’ un impegno gravoso, ma senza sostituirsi al ruolo proprio dello Stato». Anche la sforzo per sottrarre la domenica alla logica del consumismo e del lavoro 7 giorni su 7 va in questa direzione? «La domenica mantiene una valenza religiosa e umanizzante. Vivere la domenica ricorda a tutta la società che noi non siamo né bestie, né cose, né macchine».
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Non crede che in quest’epoca, tra i fedeli si sia persa la dimensione escatologica della Fede: il Cristianesimo solo come fatto morale o costume? «E’ una provocazione molto potente, oggi. La Chiesa offre un servizio unico: mettere in relazione l’uomo con la Grazia di Dio e vedere come questa relazione diventi feconda e aiuti ad affrontare la vita. La dimensione escatologica è importante, insieme alla proposta di valori morali. Ma l’esperienza cristiana è anche una esperienza di relazione con la persona viva di Cristo». Per i ragazzi gli oratori sono spesso l’unico centro di ritrovo. E la preghiera e la catechesi? «Gli oratori devono essere delle case aperte, ma non vuote. Ci deve
essere una proposta educativa che si ispira al Vangelo, che è la nostra prima ricchezza educativa. L’oratorio non è assimilabile a un monastero, ma vive insieme alla dimensione dei giovani. Però la sua forte proposta spirituale è una chance unica».
cultura della paura e della intolleranza: v’è rimedio? «Con la paura non si offre futuro ai nostri giovani. La paura nasce di fronte a una incertezza. Ne comprendo le ragioni, ma è molto importante possedere valori. In questo la Fede aiuta molto. Non sarebbe bello vivere solo per difendere le proprie cose».
L’immigrazione ha portato altri culti cristiani o altre religioni: proseguirà un attento confronto? «I migranti vanno visti prima di tutto nel loro essere uomini. Le diversità sono una ricchezza o un disastro: dipende da come si gestiscono. Ma non ci sottrarremo alla direzione di dialogo data dal Concilio».
Tra le sue passioni, oltre alla musica e all’arte, c’è anche la montagna: la vedremo spesso sulle cime delle Orobie? «Ho molto amore per la montagna, il mio tempo libero amo passarlo lì. Ma non sono uno scalatore! L’interesse per l’arte c’è, una dimensione di rilievo nel mondo d’oggi. In quanto alla bici, avrei qualche difficoltà con le salite di Città Alta… La musica è stata per tanti anni la mia passione, soprattutto nella mia giovinezza, e mi ha dato molto».
Bergamo è accoglienza e volontariato, ma si fa strada una sotto-
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di Fabio Cuminetti
«Portiamo la musica tra lA gente» Paolo Fresu, neodirettore artistico di Bergamo Jazz: «Ritengo fondamentale che il festival si radichi sempre di più nella struttura cittadina, che si “vesta” di peculiarità locali»
Interviste
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PAOLO FRESU
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uattro giornate sotto l’insegna di “Free: la liber-azione della musica!”. Musiche in libertà nei teatri, nelle chiese, nelle gallerie d’arte, nelle strade di Bergamo. Così si prefigura la XXXI edizione di “Bergamo Jazz”, che si svolgerà dal 23 al 26 aprile. E’ la prima firmata da Paolo Fresu, successore di Uri Caine, che per tre anni ha guidato uno dei più prestigiosi festival jazz non solo a livello nazionale. Un passaggio di testimone ideale, praticamente naturale, alla luce del proficuo sodalizio artistico che lega da anni il pianista e compositore di Philadelphia al trombettista sardo. Che ci ha raccontato la sua idea di festival e come ha cercato di applicarla a Bergamo. Che clima ha trovato attorno a Bergamo Jazz? Si respira la “liberazione” citata nel sottotitolo del festival? «Va detto innanzitutto che il programma di quest’anno è senza dubbio coraggioso. I concerti sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno. Ci sono parecchie novità, tra cui una rassegna parallela dedicata alla nuova scena del jazz europeo». E poi tanti luoghi “altri” coinvolti nella manifestazione… «Esatto, tra cui l’ex chiesa della Maddalena e la casa di riposo di via Gleno. E l’anno prossimo spero di poter avere a disposizione anche il Teatro Sociale, una bellezza rara, che verrà inaugurato a breve. Considerando che il festival è l’emanazione di una realtà istituzionale come il Teatro Donizetti, con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta, ho incontrato comunque una grande disponibilità da parte della direzione e del personale. Certo, alcune difficoltà tipicamente italiane ci sono state, mentre nella manifestazione Time in Jazz, che dirigo da vent’anni nel mio paese natale, Berchidda, in Sardegna, riusciamo a fare miracoli e le scelte sono più veloci perché si tratta di una realtà sostanzialmente svincolata dalle istituzioni».
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Che linea ha seguito nella costruzione del programma? «In primo luogo ho voluto fornire una panoramica - ovviamente non esaustiva - della scena attuale, fortunatamente molto ricca e complessa, spaziando tra jazz europeo, jazz americano, scena mediterranea, sperimentazione, aspetto elettrico e acustico. C’è un po’ di tutto, insomma: dalla banda di Trovesi alla cantante portoghese Maria João, dalla musica acida di Nils Petter Molvær al jazz tradizionale del cubano Gonzalo Rucalcaba, dal meticciato di Manu Katché al pianista Franco D’Andrea. Non manca l’attenzione ai musicisti bergamaschi e ai nuovi talenti europei, a cui mi sembra giusto dare un’opportunità perché molti di loro addirittura non hanno mai suonato in Italia. Importante anche l’apertura alla multimedialità grazie alla collaborazione con la Gamec. Fondamentale infine che il festival si radichi sempre di più nella struttura cittadina: averlo spostato ad aprile permette di fruire meglio della musica e di avere un contesto più invitante anche per il turismo che si spera questa kermesse favorisca, anche in virtù di un’offerta spettacolistica che copre l’intero arco della giornata». Un festival che “abiti” sempre di più la città, dunque. «Sicuramente. In questi anni il jazz sta diventando sempre più popolare e quella connotazione negativa di musica d’èlite relegata a luoghi snob si sta dissolvendo. Per questo è importante portare la musica tra la gente: non dimentichiamo che questo è il festival jazz di Bergamo, il valore aggiunto di ogni manifestazione è l’umanità che la circonda, le persone. Il nostro obbiettivo, in sostanza, deve essere quello di “vestire” il festival con quelle che sono le peculiarità locali, finche Bergamo Jazz non respiri compiutamente gli umori della città stessa». Nel suo festival di Berchidda questo concetto della musica in luoghi “altri” funziona ormai a pieno regime. Portando concerti in cornici naturali suggestive e selvagge. «Infatti penso che il successo di Berchidda non sia dovuto tanto alla qualità degli artisti, ma al fatto che gli artisti si debbano confrontare con luoghi nuovi. E automaticamente la musica cambia: il luogo diventa un co-protagonista. A Bergamo, comunque, in passato sono già stati fatti buoni passi nel portare il jazz anche fuori dal Donizetti e noi stiamo andando avanti su questa strada. Tenendo in considerazione che Bergamo è una città mentre Berchidda (ride, ndr) è un posto fuori dal mondo».
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Ci sono buone speranze dunque di avere un Bergamo Jazz meno “ingessato”, più sciolto e appassionato. «La cosa interessante che si scopre è come la musica spesso sia anche un volano per molte altre cose. Per questo ritengo limitante il concetto per cui vai in un luogo splendido come il teatro, ti siedi, segui il concerto, applaudi e te ne vai. Bisogna legarci dell’altro, come poter visitare posti nuovi, stabilire nuove relazioni. In questo modo la musica diventa più ricca e il fruitore, da meramente passivo, diventa protagonista. Per poi scoprire magari che il jazz è più vicino a noi di quanto pensavamo. Dirigere un festival è anche questo: fare opera di divulgazione». Recentemente Baricco ha aperto una polemica su “Repubblica”, chiedendosi se in tempi di crisi sia ancora opportuno che le istituzioni sostengano massicciamente la cultura con soldi pubblici. Che potrebbero essere invece investiti nella scuola, ad esempio. «Io credo che ci sia stato un fraintendimento sull’onda di titoli giornalistici troppo netti. Comunque la mia opinione è che la cultura vada sostenuta con soldi pubblici perché è di tutti e non è un bene effimero. Soprattutto in Italia, dove non c’è stata mai una grande attenzione dei privati per la cultura, al contrario di quello che succede in altre nazioni. Ben vengano però stimoli a far sì che anche banche e aziende investano in cultura. Faccio un esempio: il mio festival è uno dei pochi in Sardegna ad aver raggiunto un equilibrio 50-50 tra finanziamenti pubblici e privati, contando tra l’altro che portiamo turismo e quindi risorse economiche sul territorio. Da un certo punto di vista però il discorso di Baricco è corretto: siamo in un momento di tale crisi che forse è meglio dedicarsi ad elevare il livello della televisione e di quelle realtà che maggiormente contribuiscono a formare le nuove generazioni».
di Giuseppe Purcaro
UNA GUIDA PER LO SHOPPING È il nuovo servizio offerto dalla “Dolce Vita” di Sara Valtorta. Che piace sia ai turisti stranieri che a professionisti di alto livello, bergamaschi, che devono rifarsi la propria immagine pubblica
Interviste
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SARA VALTORTA
aprile - maggio
risi o non crisi, per i “big spender” che possono permettersi elevati acquisti (anche a tre zeri, in una botta unica) e che a volte fanno incetta di accessori e di abbigliamento “made in Italy”, la carta di credito è sempre ben carica. Inglesi, tedeschi, francesi spagnoli e russi (i più sfrenati nello shopping), manager e uomini d’affari planati a Bergamo con i voli low cost di Orio per partecipare a meeting aziendali e congressi o incontri d’affari con le aziende bergamasche che hanno contati in mezzo mondo: fosse solo per loro, i negozi del centro sull’asse Pignolo, Tasso, Sentierone, XX, Settembre, non lamenterebbero mai cali di vendite. Chi opera nel settore turistico di alto livello, lo conferma. Come Sara Valtorta, giovane imprenditrice bergamasca (una laurea in conservazione di beni culturali conseguita a Venezia), che per prima ha importato a Bergamo, direttamente dai paesi anglosassoni, una figura professionale per noi quasi sconosciuta: ma che - assicura - sta già prendendo piede: il consulente per gli acquisti, in inglese “personal shopper”. Per turisti ma non solo. Si tratta di un professionista che aiuta a fare acquisti nel modo migliore, nei negozi migliori, puntando a un buon rapporto qualità-prezzo. E che, se devi acquistare vestiario, ti da anche consigli stilistici sulla giacca o sul pantalone meglio si confà alla tua silouhette. «Due sono i tipi di clientela del personal shopper - spiega Sara Valtorta, titolare di Dolce Vita tourist services, società con sede a Boltiere e con un punto d’appoggio anche a Londra - : la prima, quella che vi aspettereste di più, fatta di turismo d’affari; dirigenti d’azienda che nel tempo libero, tra un convegno o una colazione i lavoro, vogliono unire il tour culturale e storico con lo shopping. da solo o con mogli o fidanzate al
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seguito. Come per un recente meeting: i mariti al convegno, le mogli in giro a fare shopping a Bergamo Bassa, puntando su negozi da noi selezionati. Certo, per alcuni commercianti vedere il cliente con il consulente personale fa ancora strano, ma vi assicuro che a Londra è cosa ormai assodata». E poi ? «E poi - è qui è la sorpresa - professionisti di alto livello, bergamaschi, che devono rifarsi la propria immagine pubblica e che quindi chiedono consigli su quali capi acquistare e su quali sono le boutique che fanno al caso loro. E non è tutto: si va diffondendo anche la moda del personal shopping in regalo, specie tra le teen. Un tour tra le boutique insieme al consulente personale». Idee nuove che camminano anche grazie alle istituzioni pubbliche locali. «Sì, perché Dolce vita è una società nata anche grazie al progetto “incubatore d’impresa” della Camera di Commercio - ci tiene a ricorda Sara Valtorta, che, oltre a personal shopper è anche guida turistica -. Ho fatto diventare realtà il mio obiettivo di creare a Bergamo un servizio professionale e accurato di personal shopper e di consulente di viaggi all’insegna di “style, art and pleasure”. Per rilanciare i prodotti, le attività e il volto di Bergamo nel mondo. Noi offriamo un servizio completo: prenotazioni, trasferimenti, noleggio di auto e moto, tour individuali, consigli per gli acquisiti e i regali. Rendiamo lo shopping una pausa piacevole, riducendo le estenuanti ore di ricerca, suggerendo i migliori acquisti e svelando, nel corso dello shopping, i segreti di Bergamo». Ma i vostri clienti che cosa comprano? «Dall’abbigliamento agli accessori, ma anche i prodotti dell’artigianato (di recente abbiamo spedito un set di pentole per via aerea a turiste inglesi), i vini (facciamo anche puntate in Val Calepio). E la polenta: gli inglesi, soprattutto. Sì, proprio la polenta per cui però ricordo sempre che va cucinata a lungo prima di mangiarla».
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E per la stagione dei saldi? «Lì Milano la fa ancora da padrona - spiega Sara -. Milano è sempre diffusa nell’immaginario estero. Pensate che qualche straniero sceso ad Orio ha esclamato: ma Milano è così piccola? Quando gli spieghi che si tratta di Bergamo e restano estasiati dalle mura venete, puoi se ne innamorano». Concludiamo aggiungendo che dal 24 al 29 marzo Sara Valtorta ha presenziato, a Londra, a una fiera dedicata al made in Italy per promuovere il turismo e lo shopping in Bergamo. Dolce Vita ha inotre aderito a Bergamo Convention Bureau per il rilancio del turismo congressuale in città, e «oltre al punto di appoggio su Londra avremo presto un contatto su Parigi, perché oltre a essere punto di partenza privilegiato dei nostri clienti, le due città risultano mete fondamentali per l’aggiornamento e lo studio dei nuovi trend».
N.B.: Paella su prenotazione - Per la serata rimane a disposizione l’ampia scelta del nostro menÚ, con piatti della tradizione Italiana, le carni, e il pesce, le pizze con forno a legna e i piatti tipici Tex-Mex.
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Cover Story Aziende
APRILE - MAGGIO
NOI ALLA CRISI TIRIAMO UN MATTONE Ovviamente di classe (A) e verde (fotovoltaico e bio). Da oltre mezzo secolo sul mercato, l’impresa edile Moretti di Curno realizza unità abitative con grande attenzione al risparmio energetico. Foto di Fabio Toschi
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n mattone di qualità inattaccabile lanciato contro la crisi. È questa la risposta coraggiosa, tipicamente bergamasca, all’insegna del fare (e bene), messa in campo dall’impresa edile Costantino Moretti. «Siamo profondamente convinti - afferma con forza Clelia Taiocchi, moglie del titolare Luciano Moretti nonché responsabile del settore vendite - che proprio in questi momenti di incertezza, gli investimenti in cose “solidi, visibili e di qualità”, come un certo tipo di mattone, ci aiutino a sconfiggere l’ansia per il futuro. L’avvenire appare sempre più complicato, ma noi continuiamo a pensare positivo e ad investire entusiasticamente tutte le nostre energie, convinti che il nostro lavoro resisterà a tutte le intemperie. Soprattutto finanziarie ». Quando la Borsa non dà più certezze, del resto, è normale che si torni a pensare alle “quattro mura” non solo come a un riparo, o a una casa dal lasciare ai figli, ma anche come un investimento sicuro e toccabile, che resista alle crisi globali presenti e future. Un investimento, sopra ogni ombra di dubbio, «certo e inrubabile». L’importante, ovviamente, è che si punti su un mattone di qualità, per il quale è garantita una rivalutazione nel tempo: «Così sono le case che noi oggi costruiamo: in classe “a” ed “ecologiche”, in quanto dotate di pannelli solari, di impianti per il recupero dell’acqua piovana, di angoli per il compostaggio, di rifiniture in legno e pietra naturale e soprattutto di verde. Tanto verde, con giardini che superano i 300 metri quadrati per ogni unità abitativa». Questo lontano dalla città, ma non lontanissimo. «Attualmente l’operazione più rilevante che stiamo portando a termine riguarda il nostro
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aprile - maggio
cantiere a Boltiere dove abbiamo realizzato appartamenti in villetta, ville e villette a schiera, tutte strutture portate a termine sulla base delle nuove normative emanate in materia di risparmio energetico. Vasta è la gamma delle metrature a disposizione per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Si tratta di immobili che mantengono un buon rapporto fra qualità e prezzo in quanto è possibile acquistarli a circa 1700 euro al metro quadrato, e anche meno a seconda della loro tipologia». Il cantiere di Boltiere è strutturato in due lotti: nel primo figurano 49 unità abitative e nel secondo 30. Quello aperto a Cisano Bergamasco, invece, prevede un unico lotto di 32 unità. Quando sono stati aperti i due cantieri? «Nel 2005. Il primo lotto di Boltiere, denominato “Gli Oleandri”, è già terminato e i relativi alloggi sono in pronta consegna, mentre il secondo, battezzato residenza “I Glicini”, sarà ultimato a fine 2009. I lavori alla residenza “Le Ginestre” di Cisano sono stati conclusi e attualmente è possibile ancora scegliere fra appartamenti di varie tipologie».
Ci sono soluzioni che accomunano tutti questi alloggi? «A parte l’abbondanza del verde, a livello di materiali abbiamo adottato i serramenti in legno, quindi niente tapparelle ma tutte griglie aperte, poi in taluni casi ci sono travi a vista sempre in legno e rifiniture in cotto o in pietra a vista».
Sotto il profilo economico ritiene abbordabili i preliminari di acquisto? «Anche chi ha solo mille euro a disposizione può prenotare l’acquisto di un appartamento, riversando poi tutto il saldo nel mutuo. Se poi un cliente decide di vendere la propria casa, lo agevoliamo mettendolo in contatto con un’agenzia immobiliare della zona che provvede a fornire una valutazione gratuita del suo immobile e successivamente si assume l’incarico della relativa vendita. Quindi non proponiamo solo i nostri prodotti agli interessati, ma assicuriamo loro anche un’adeguata assistenza». Ci sono nuovi cantieri in arrivo? «Assolutamente sì, nonostante tutto. E precisamente a Capizzone e Osio Sotto».
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MORETTI COSTANTINO
Costruzioni Edili S.r.l. Via Largo Vittoria 14 - 24035 Curno Tel. 035-615031 - Fax 035-4376951 e-mail: impmoretti@libero.it www.impresamoretti.com
L’azienda edile Costantino Moretti è nata nel 1952 da un’intuizione del suo fondatore. Attualmente gestita con successo, in Largo Vittoria a Curno, dal figlio Luciano. Si tratta di una struttura in un certo senso a carattere familiare visto che il titolare è coadiuvato nel suo lavoro dalla moglie Clelia Taiocchi, che si occupa della gestione amministrativa e delle vendite. Il settore tecnico fa invece capo direttamente a Luciano Moretti. Completano i principali quadri aziendali, con mansioni nei cantieri, Stefano Moretti e Costas Moretti, rispettivamente fratello e figlio di Luciano. L’azienda inoltre, a seconda delle necessità, si avvale di professionisti e appalta le varie opere a squadre specializzate di artigiani. Nel corso degli anni, inoltre, all’impresa che realizza le costruzioni si sono operativamente affiancate tre immobiliari, la Brembo srl, la Curno 2000 srl e l’Area 1 srl, che hanno la propria sede legale anch’esse in Largo Vittoria e si occupano del settore vendite.
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Aziende APRILE - MAGGIO
IGEA, PREVENZIONE È SALUTE Mary Boccioli: «La nostra società offre una serie di servizi alle aziende che riguardano i vari aspetti legati alla sicurezza. Dalla parte tecnica e burocratica fino alla nomina del medico competente»
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gea Prevenzione è Salute, un biglietto da visita che dice subito chiaramente cosa ci si può aspettare da questa società. In realtà la struttura, che si rivolge al mondo del lavoro, non ha a cuore soltanto l’aspetto sanitario rivolto ai dipendenti, ma anche lo stato di «salute» dell’azienda stessa, poiché le fornisce costantemente strumenti tali da permetterle di essere in regola con gli adempimenti normativi. Igea è una società di servizi che da anni offre alle aziende la possibilità di espletare tutti gli obblighi di legge inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro, di fornire assistenza attraverso la compilazione dei documenti (P.O.S., valutazioni rischi, indagini strumentali e ambientali e altro ancora), di provvedere alla salute dei lavoratori, alla loro
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formazione e alla consulenza sanitaria attraverso la nomina del medico competente. Questi, nel dettaglio, i principali servizi offerti: consulenza alle imprese in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro; indicazioni operative per l’applicazione degli obblighi formali e procedurali del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza: Legge 81/2008; analisi e valutazione dei rischi nelle diverse tipologie; sviluppo e gestione dei sistemi di prevenzione e protezione; progettazione e gestione del sistema di sorveglianza sanitaria ad opera del medico competente; collaborazione con i responsabili degli enti preposti. La sede è a Bergamo ma la società opera comunque su tutto il territorio nazionale. Una legittima curiosità può scaturire dal nome adottato. Infatti Igea è la dea greca della salute figlia di Esculapio, dio della medicina. «E’ questo
il motivo - dicono i responsabili della struttura - per cui abbiamo scelto di identificare la nostra società con tale personaggio, perché vogliamo principalmente tutelare la salute, non solo in generale, ma nell’attività primaria della nostra vita, ovvero il lavoro». «La nostra società - conferma Mary Boccioli, che si occupa dei rapporti con la clientela - offre una serie di servizi alle aziende che riguardano i vari aspetti legati alla sicurezza. Spaziano dalla parte tecnica e burocratica fino alla nomina del medico competente al quale viene dato l’incarico di seguire la ditta sotto l’aspetto sanitario, espletando una serie di obblighi, come ad esempio la visita medica periodica rivolta annualmente a tutti i dipendenti. Il nostro compito principale, oltre a prendere contatti con nuove realtà produttive, è quello di gestire le scadenze, ricordando alle varie società che si rivolgono a noi gli adempimenti che di volta in volta devono essere eseguiti. E le convenzioni stipulate da Igea Prevenzione é Salute con gli studi commerciali e i consulenti del lavoro sono studiate per instaurare una collaborazione più diretta ed efficiente. Ma il nostro vero e proprio punto di forza è rappresentato dalla puntualità nei servizi erogati e dalla prontezza che ci caratterizza nel riuscire a risolvere tutte le problematiche legate alle aziende. Non a caso forniamo consulenze telefoniche anche al sabato e negli orari serali. La mia reperibilità sul cellulare, anche per quanto riguarda la sicurezza, è infatti assicurata dalle 7 del mattino fino alle 22. I clienti, quindi, possono sempre contare sulle nostre prestazioni e all’occorrenza su un consiglio su cosa c’è da fare quando emerge un problema. Avendo inoltre nel nostro staff ben 5 medici competenti riusciamo a
soddisfare le richieste di visite mediche, da parte delle ditte che devono procedere alle assunzioni, entro 3 giorni dalla richiesta. A completamento del nostro personale vi sono 4 infermieri professionali e 2 tecnici specializzati nelle Valutazioni dei Rischi oltre alle collaborazioni con altrettanti professionisti nelle varie città d’Italia». «Organizziamo anche dei corsi di primo soccorso e antincendio, peraltro obbligatori, e ogni tre anni - aggiunge Mary Boccioli - provvediamo ai relativi aggiornamenti rivolti ai dipendenti. Quindi il nostro cliente si trova ad avere un solo interlocutore, ovvero Igea, per espletare a 360 gradi tutte quelle che sono le sue incombenze, anche nel caso necessiti di visite specialistiche che il medico competente potrebbe richiedere ai fini dell’idoneità lavorativa. Da sottolineare che dallo scorso gennaio disponiamo anche di un’unità mobile attrezzata con doppio ambulatorio, cabina silente e strumentazione viaggiante, cosa che ci consente di effettuare visite, esami e prelievi di sangue direttamente presso il domicilio delle aziende o nei loro cantieri. Tutto ciò per agevolare maggiormente, in termini di tempo, i datori di lavoro e per un’attenzione particolare a tutte le richieste che negli anni ci sono pervenute dalle singole realtà lavorative».
IGEA Prevenzione è Saluteès.r.l. IGEA Prevenzione Salute s.r.l. Via Via S. Bernardino, 102 Bergamo S. Bernardino, 102 - Bergamo (sede visite medico competente) (sede visite medico competente) Tel. 035.515546 - Fax 035.19905498 Tel. 035.515546 - Fax 035.19905498 amministrazione.igea@gmail.com - www.igeasalute.it
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Mangiar Bene
aprile - maggio
VALCALEPIO AL VINITALY 2009 CON MUSICA E TIPICITÀ BERGAMASCHE Cantoni: «I nostri vini di anno in anno continuano a scalare posizioni a livello internazionale grazie all’amore che i nostri imprenditori hanno nei confronti del loro lavoro»
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umerosa la partecipazione di aziende vitivinicole bergamasche all’edizione del Vinitaly 2009. Sono, infatti, 18 i produttori presenti alla 43° edizione dell’evento internazionale in programma a Verona dal 2 al 6 aprile. «Visto il riscontro positivo ottenuto - conferma il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio - come negli scorsi anni allestiremo la grande Piazza Valcalepio all’interno del Pala Expo Lombardia. Uno spazio di 300 metri quadrati (B7-B8, C7-C8) dove i produttori bergamaschi che hanno aderito all’iniziativa avranno il loro stand e i visitatori la possibilità di assaggiare i vini Valcalepio in tranquillità seduti ai tavolini collocati al centro della Piazza». «Avremo anche - ha confermato Sergio Cantoni - la visita di personaggi illustri sia dello sport che della cultura con i quali il pubblico si potrà intrattenere. Gli attori principali, però della cinque giorni internazionale saranno i nostri vini che di anno in anno continuano a scalare posizioni a livello nazionale e internazionale grazie all’amore a all’attaccamento che i nostri imprenditori hanno nei confronti del loro lavoro. Vini garantiti dal logo del Consorzio e dalla bottiglia personalizzata con l’effige del condottiero Bartolomeo Colleoni che può contenere solo ed esclusivamente i Valcalepio Doc nelle loro diverse tipologie». Inoltre, come nella precedente edizione del Vinitaly, grazie alla sinergia con Agripromo Bergamo, tutti i visitatori in abbinamento
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ai vini avranno la possibilità di assaggiare prodotti tipici bergamaschi: salumi, formaggi e altre prelibatezze della Terra Orobica che verranno serviti e distribuiti al centro di Piazza Valcalepio unitamente a materiale divulgativo. «La collaborazione iniziata lo scorso anno con il Consorzio Tutela Valcalepio, che ci ha visti uniti in tutte le iniziative del 2008 - ha dichiarato Carlo Mangoni presidente di Agripromo - ha dato ottimi risultati perché in questo modo siamo riusciti, oltre ai prodotti, a promuovere il territorio a 360 gradi e a far conoscere il grande lavoro dei nostri imprenditori che continuano ad operare nel più rigido rispetto e in difesa delle nostre più antiche tradizioni e della nostra cultura rurale garantendo prodotti di livello qualitativo eccelso». La musica sarà infine protagonista con il vino in Piazza Valcalepio. Una novità assoluta per l’enologia bergamasca. «Il vino - spiega Cantoni - ha molte analogie con la musica. È un segno d’artista, racconta storie, crea emozioni, è in grado di consolare, unire, rallegrare, migliora gli umori e accende la fantasia, porta in superficie un mondo segreto, spesso intimo. La musica nella degustazione è in grado di creare un’atmosfera rilassante nella quale il consumatore è più stimolato a cogliere tutte le sensazioni che il vino trasmette». In quest’ottica il Consorzio Tutela Valcalepio ha sposato il “Progetto Musica” “Mauro Ottolini & Licaones plays for Valcalepio” e al Vinitaly, con l’obiettivo di diffondere presso la propria clientela il concetto di cultura della degustazione e del corretto approccio al consumo del vino.
Da 50 anni la pietra di qualità garantita dall’estrazione alla posa in opera.
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Mangiar Bene
aprile - maggio
“OL LARD DE LA BERGAMASCA”, DELICATA DELIZIA OROBICA In passato, per le sue proprietà caloriche e nutritive, era largamente usato nella civiltà contadina per insaporire, con lo strutto, le povere ministre di cereali e verdura
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tichettato come “ol lard de la bergamasca”, questo squisito prodotto che si scioglie in bocca si ottiene con la lavorazione della parte superiore della schiena del maiale, che deve avere categoricamente le caratteristiche del “suino pesante italiano”: 160 chili circa. In passato, per le sue proprietà caloriche e nutritive, era largamente usato nella civiltà contadina per insaporire, con lo strutto, le povere ministre di cereali e verdura. Dopo un lungo periodo di abbandono, per il suo gusto gradevole e grazie anche alle lavorazioni particolari che ne esaltano il sapore delicato, è ritornato ad essere richiesto e consumato dai buongustai. Recentemente, è stato realizzato il lardo cotto e il particolare “lardo mille-
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simato” messo a maturare in vino Valcalepio Bianco Doc. Produzione: il prodotto dopo il taglio e la prima sgrossatura, viene salato manualmente a secco per un periodo non inferiore a 20 giorni. Si usa la parte superiore della schiena del maiale in tagli del peso di tre chili circa. I pezzi vengono salati manualmente. Diversi produttori aggiungono anche spezie ed erbe aromatiche per conferirgli caratteristiche particolari. Il periodo della salatura non deve essere inferiore ai 20 giorni. Caratteristiche: di norma ha forma piatta e rettangolare. L’altezza varia dai 4 ai 6 centimetri ed il peso minimo è di tre chili. Ha colore bianco, venato di rosa. Il sapore è delicato, gustoso, più o meno saporito secondo i trattamenti e la salatura che ha subito.
Turismo aprile - maggio
Big Air Show, the “snow” must go on Il Monte Pora è stato il palco d’eccezione di un’esibizione fotografica che ha visto “saltare” in pista le eccellenze italiane del Freestyle Ski
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migliori specialisti di Ski Freestyle del panorama nazionale si sono dati appuntamento al Monte Pora per affrontare uno straordinario Big Air (struttura costruita ad hoc per consentire agli atleti di svolgere salti ed evoluzioni aeree tra le più disparate). Il salto costruito da Tobias Vinatzer, atleta del team Mysticfreeride. com, con la collaborazione di Fulvio Pasinetti, responsabile piste del Comprensorio del Monte Pora, si distingue per essere tra i più grossi mai costruiti sul territorio nazionale. Ben 27 i metri di distanza tra il picco della rampa di lancio e l’inizio dell’atterraggio, lungo i quali gli atleti hanno potuto effettuare paraboliche di salto di oltre 40 metri! Solo pochi in Italia hanno la capacità di affrontare una struttura di tale portata, e pertanto hanno risposto all’appello di Tobias Vinatzer: Markus Eder, Raffaele Cusini e Davide Cusini, che a bordo della XC 60 messa a disposizione da Iperauto hanno raggiunto la stazione delle prealpi orobiche. Gli atleti si sono cimentati nel Big Air Show del Monte Pora, regalando una serie interminabile di 720 Cork, Switch 1080, Switch Cork 1080, Superman e Doppi Back Flip con la maestria che solo i migliori professionisti riescono ad esprimere. Il tutto è stato immortalato dagli obiettivi dei fotografi espressamente inviati per dalla Rivista “4Skiers” (Ed. Hipow) e da Mysticfreeride, oltre alla presenza di una troupe della Funcool Productions, casa specializzata in adrenaline sports. Promotori dello show sono stati Mysticfreeride.com, ormai da 7 anni dedita all’organizzazione e promozione di eventi legati al Freestyle e Freeride nei più svariati ambiti sportivi, e Volvo Iperauto,
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concessionaria unica per Bergamo e provincia del marchio svedese, che con il suo sostegno sta dimostrando una crescente attenzione all’ambito sportivo, forte della convergenza di valori tra il proprio business e il mondo degli sport non convenzionali e fortemente spettacolari. Mentre la neve sembra non abbandonarci ancora, coronando al meglio questa stagione invernale dalle interminabili sorprese, Mysticfreeride.com ringrazia coloro che hanno reso possibile l’evento e invita tutti ai prossimi appuntamenti all’insegna di sport di alto livello, divertimento e spettacolo. DIETRO LE QUINTE DELLO SHOW... Cuore infrastrutturale dell’evento è stato, come già detto sopra, il Big Air lungo 27 metri ( gap del salto calcolato dal punto di stacco al punto di atterraggio) e con un kicker di 5 metri ( altezza), in modalità step up (dislivello di altezza tra punto di stacco e punto di atterraggio, più alto). Diverse tonnellate di neve presente sul posto hanno costituito il piano di scorrimento per gli skier, nonché il materiale di produzione per il salto, che è stato realizzato in sole 3 giornate.
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Turismo aprile - maggio
Soap Box Rally, al via l’edizione numero 38 L’antica e pazza corsa delle macchine di legno si terrà il 9 e 10 maggio come sempre lungo le mura venete. Tra gare a velocità, ostacoli e migliaia di spettatori
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travaganti macchine di legno sfrecciano a tutta velocità lungo le mura di Città Alta: pozzanghere di schiuma, vasche d’acqua, dossi, dune di sabbia… intrepidi i piloti affrontano difficoltà di ogni sorta lungo il percorso. Lo spettatore tipico aspetta il colpo di scena scalpitando sui suoi sandali, per dirla alla Paolo Conte, mentre al traguardo un bagno di folla si prepara ad accogliere i vincitori. È la cronaca di un successo annunciato, quello che - tempo permettendo - premia ogni anno gli organizzatori del Soap Box Rally. L’amatissima manifestazione - organizzata da Teamitalia con il patrocinio e la collaborazione dell’assessorato al Tempo libero e
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Politiche giovanili del Comune di Bergamo - quest’anno avrà luogo il 9 e 10 maggio. L’iter organizzativo rimane frazionato in due momenti complementari: la punzonatura, prevista per il sabato sul Sentierone (ore 15, con la consegna del premio originalità alle 18) e la gara sulle mura, con partenza da Colle Aperto (dalle 15) e arrivo vicino alla Porta di Sant’Agostino. Nella migliore delle ipotesi oltre 25 mila spettatori faranno da incoraggiante cordone per i protagonisti della kermesse. L’appuntamento sarà diviso in una doppia tornata: prima la prova di velocità, quindi la prova speciale ad ostacoli. Al termine di queste gare verrà redatta una classifica finale sommando i punti ottenuti da ogni equipaggio nelle prove parziali; la classifica ufficiale verrà poi pubblicata sul sito del Comitato Organizzatore (www.teamitalia.com).
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Arte e Cultura
aprile - maggio
Pioggia di riconoscimenti a Orobie Film Festival Galà Internazionale della Montagna sabato 31 gennaio al Centro Congressi. Alla rassegna hanno preso parte oltre 100 pellicole provenienti da ben 22 nazioni
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ran finale per la terza edizione dell’Orobie Film Festival. La serata conclusiva - sabato 31 gennaio al Centro Congressi Giovanni XXIII - si è infatti svolta all’insegna del Gran Galà Internazionale della Montagna: un nome, un programma. Dopo i saluti iniziali di apertura del presidente del festival Roberto Gualdi, con la presenza in sala del testimonial 2009 di OFF, Angelo Gamba, la serata è partita con
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un importante momento dedicato al Gruppo Percassi alla presenza di Gianni Spinelli, che ha presentato il Progetto San Pellegrino Terme. Successivamente sono stati assegnati i Premi Montagna Italia 2009 (a Spiro Dalla Porta Kydias, Associazione Nazionale Alpini di Bergamo, Carla Pernotti ovvero la “Signora del deserto”, Fondazione Cassin, Ragni di Lecco) ed è stato proiettato il film fuori concorso “Il neige a Marrakech”, del regista marocchino Hicham Alhayat. Francesca Steffanoni, Responsabile Comunicazione e Relazioni Isti-
tuzionali del Comitato Ev- K2-CNR, ha presentato un filmato consuntivo di Share Everest, progetto integrato di monitoraggio e ricerca ambientale in aree montane. È stata quindi la volta della consegna dei Premi Montagna Italia 2009 ai registi vincitori, scelti tra gli oltre 100 film provenienti da ben 22 nazioni. Per il Concorso “Terre Alte del Mondo” sono stati assegnati il premio speciale “Miglior colonna sonora” al regista e compositore italiano Leonardo Foti con il film “Broad Peak in re minore”, il premio speciale “Animazione” al regista
svizzero Claudius Gentinetta con il film “Die Seilbahn”, e il primo premio ad Andreas Voigt con “Komi, a journey across the Artic”. Questi gli altri riconoscimenti: per il concorso “Regione Lombardia” premio speciale a Pietro Porro con il film “Amanti di Roccia” e primo premio a Oderisi Arrigoni con “I Tesori dell’Alto Lario”; per il concorso “Il Mondo delle Orobie” premio speciale a Baldovino Midali con “L’acqua e le stagioni della montagna” e primo premio a “Ecomuseo delle Orobie tra acqua ferro e legno” di Davide Bassanesi.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
Pino Daniele, Electric Jam al Creberg Teatro di Bergamo La tournée europea del grande cantautore napoletano passerà in città il prossimo 19 maggio. Sono in corso le prevendite
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ino Daniele sarà il 19 maggio al Creberg Teatro di Bergamo con il suo nuovo tour “Electric Jam ’09 European Tour”. La tournée partirà il 19 aprile da Genova e porterà l’artista napoletano nei teatri di importanti città italiane e straniere. Tra le tante date, oltre a Bergamo, farà tappa a Udine, Torino, Firenze, Zurigo e Monaco. “Electric Jam” è l’ultimo lavoro di Pino Daniele. Il nuovo cd-ep, in uscita il 27 marzo e anticipato nelle radio dal singolo “Il sole dentro di me”, contiene sei brani inediti sospesi tra sfumature blues e melodie mediterranee. “Electric Jam” è la prima parte discografica di un unico progetto artistico.
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La seconda parte, sempre un cd-ep, verrà pubblicata a novembre con il titolo “Acoustic Jam”. Sul palco del Creberg Teatro Pino Daniele sarà accompagnato da Alfredo Golino alla batteria, Alfredo Paixao al basso e Gianluca Podio al piano, tastiere e arrangiamenti. I biglietti sono in vendita a Bergamo alla biglietteria del Creberg Teatro in via Pizzo della Presolana, tel. 035.343251, alla biglietteria del Teatro Donizetti in piazza Cavour 15, tel. 035.4160602/603, e al Box Office in viale Giulio Cesare 14, tel. 035.236787, al prezzo di: 51,75 euro per il primo settore; 46,00 euro per il secondo settore; 34,50 euro per il terzo settore. Possono essere acquistati anche attraverso il circuito TicketOne e on line sul sito www. ticketone.it e www.vivaticket.it
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Arte e Cultura
aprile - maggio
Far rivivere il passato recuperando le vecchie fotografie Nell’ambito della mostra “La Città Visibile” al Museo Storico di Bergamo Epson, per la prima volta in Italia, apre a tutti un laboratorio digitale di restauro fotografico
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ll’interno della mostra “La Città visibile. Bergamo nell’Archivio fotografico Sestini”, allestita al Museo Storico di Bergamo, Epson organizza un laboratorio - gratuito e aperto a tutti, anche a chi non è esperto di informatica o fotoritocco - dedicato al restauro fotografico, il primo mai realizzato in Italia con questa formula. Per imparare a ripristinare con pochi e semplici passaggi, da soli e senza computer, i colori delle fotografie sbiadite o rovinate dal tempo. E per riavere una nuova foto nei colori originali. Ogni primo giovedì del mese, in un breve corso vengono illustrate ai partecipanti le modalità per recuperare le vecchie fotografie sbiadite, ingiallite o rovinate dal tempo e da una conservazione non sempre corretta. Grazie alle tecnologie messe a disposizione da Epson, i partecipanti avranno la possibilità di portare con sè le immagini più care, in modo da poterle restaurare, migliorare e rendere più brillanti, in pochi semplici passi. Nel laboratorio digitale di restauro fotografico sono state realizzate due isole, una dedicata al “recupero dei colori nelle vecchie fotografie” e una al “ripristino delle fotografie e delle pellicole”. Nella prima viene utilizzato il multifunzione Epson StylusPhoto PX800FW che con pochi semplici passaggi permette di riportare all’originario “splendore” cromatico le foto di trenta o quaranta anni fa che oggi appaiono spesso ingiallite. Epson Stylus Pro 3800 e lo scanner professionale Epson Perfection V750Pro, invece, compongono la postazione di restauro per chi vuole acquisire conoscenze più sofisticate. Al termine del corso, infine, ognuno
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riceverà una copia della propria foto perfettamente restaurata. «Per noi i ricordi, le emozioni e il vissuto delle persone sono elementi che vanno salvaguardati” ha commentato Massimo Pizzocri, Amministratore Delegato Epson Italia. «Per questo abbiamo deciso di collaborare con gli organizzatori della mostra La Città Visibile mettendo a disposizione non solo stampanti, scanner e videoproiettori per la mostra, ma impegnandoci a organizzare e supportare in prima persona, con i nostri specialisti, questi corsi con l’intento di preservare e valorizzare l’eredità ed il patrimonio culturale, per il recupero ed il mantenimento della memoria attraverso l’uso della tecnologia». Con la realizzazione del laboratorio di restauro fotografico il Museo Storico di Bergamo ed Epson offrono al pubblico la possibilità di vivere il museo non solo come un luogo espositivo da visitare, ma come uno
spazio per interagire in prima persona con la storia. In sintonia con l’obiettivo di fondo di una mostra come “La Città Visibile”, dedicata alla città di Bergamo, ma pioniera nell’utilizzo di soluzioni contemporanee e all’avanguardia per offrire l’opportunità di immergersi, con tutti i sensi, nella memoria e nel paesaggio urbano e umano inscritti in un territorio. Ogni primo giovedì del mese due laboratori, ore 10.30 e ore 15.00. Partecipazione gratuita (massimo 15 persone per ogni sessione), su prenotazione al tel. 035.247116 o segreteria@bergamoestoria.it. I partecipanti possono portare con sé una fotografia/pellicola da sottoporre a restauro. Al termine del laboratorio i partecipanti potranno visitare la mostra e i curatori saranno a disposizione per informazioni.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
“La Città Visibile”, luoghi e storia nell’occhio del Cine Club Bergamo Tre serate di proiezioni e un premio per ricordare, nel 35° anniversario della morte, la figura di Paolo Capoferri, sguardo attento sulla città negli anni Cinquanta e Sessanta
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allo scorso 20 marzo, nell’ambito della mostra “La Città visibile. Bergamo nell’archivio fotografico Sestini”, allestita al Museo Storico di Bergamo, il Cinevideo Club Fedic Bergamo, in collaborazione con Fondazione Bergamo nella Storia, Fondazione Sestini, Siad, promuove la “Rassegna del film d’autore Fedic” per ricordare, nel 35° anniversario della morte, la figura di Paolo Capoferri, presidente del Cinevideo Club Bergamo dal 1956 al 1967 e vicepresidente nazionale della Fedic. Punto di partenza ideale di questa incursione nelle testimonianze cinematografiche di momenti della storia e della contemporaneità della città e del territorio è “Andiamo al cinema”, sezione della mostra “La Città Visibile”, che accoglie il visitatore in un vero e proprio cinema allestito con arredi originali degli anni ’50, dove può assistere alla proiezione di cortometraggi inediti - realizzati dal Cine Club Bergamo e digitalizzati per l’occasione - per rivivere l’euforia delle vittorie storiche dell’Atalanta, le inaugurazioni dei Musei della Cittadella, le gare ippiche al Parco Suardi, la prima pietra del quartiere popolare al Monterosso, la partita Atalanta-Juventus nello stadio rimodernato. Con un omaggio speciale, pensato dal presidente del Cinevideo Club Bergamo Pierantonio Leidi, ai filmati realizzati da Domenico Lucchetti, cui l’esposizione è dedicata. Con l’obiettivo di offrire al pubblico l’opportunità di approfondire l’attività storica e attuale del Cinevideo Club Bergamo, la “Rassegna del film d’autore Fedic” propone un programma di proiezioni e un concorso riservato ai soci Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub)
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di tutta Italia. Il primo appuntamento ha avuto luogo il 20 marzo nella Sala Capitolare del Museo Storico di Bergamo, con la serata dedicata ai “Corti” dei soci del Cinevideo Club Bergamo, visioni contemporanee sulla città e il territorio. Nel mese di maggio, invece, la “Rassegna Capoferri” proseguirà, sempre al Museo Storico, con una serata dedicata a Capoferri e il suo tempo - anni Cinquanta e Sessanta, con un occhio privilegiato alle “Cronache Bergamasche” e alle “Cronache Comunali”. Un’ultimo appuntamento, in programma nella chiesa di S. Maria delle Grazie, ripercorrerà lo sviluppo delle attività dell’attuale Cinevideo Club e proporrà una personale di Pierantonio Leidi, in occasione del 30° di attività da cineamatore e videomaker. Info: www.lacittavisibile.eu - tel 035.343364.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
Bergamo Film Meeting, la carica dei 25 mila spettatori Cinema d’alta qualità, spazio feste all’esterno, pubblico composito e preparato. Questi gli ingredienti del successo annunciato per la XXVII edizione della kermesse
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on 9 giorni di programmazione, 77 film, 3 video-installazioni, alla Porta S. Agostino e all’Urban Center, 21 paesi rappresentati, un afflusso di oltre 25.000 spettatori distribuiti su tutte le iniziative del festival, dal 7 al 15 marzo all’Auditorium di Piazza della Libertà e al Capitol Multisala si è tenuta la XXVII edizione di Bergamo Film Meeting.
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Questi i premi assegnati dalla giuria del pubblico di Bergamo Film Meeting: primo premio a “Cordero de Dios” (Agnello di Dio) di Lucia Cedron (Argentina/Francia, 2008); secondo premio a “Planet Carlos” di Andreas Kannengiesser (Germania, 2008); terzo premio a “Weltstadt” (Metropoli) di Christian Klandt (Germania, 2008) e “Cealalta Irina” (L’altra Irina) di Andrej Gruznsnicki (Romania, 2008). La prossima edizione si terrà dal 6 al 14 marzo 2010.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
Grignani, grande musica al teatro Donizetti Il cantautore ha avuto Francesco Baccini come ospite. Altissimo il livello di pezzi come “Destinazione Paradiso”, cantata da Laura Pausini nel suo penultimo album, e “La mia storia tra le dita”
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i è tenuta il 17 febbraio scorso la data del tour “Cammina nel Sole” di Gianluca Grignani, presso la suggestiva cornice del teatro Donizetti. Per questa unica serata, e per volontà dello stesso artista e della TheaMusic che ha prodotto l’evento, si è esibito come ospite anche il cantautore genovese Francesco Baccini. Grignani ha eseguito una ventina di brani del suo vasto repertorio, offrendo agli spettatori due ore di grande musica. Altissimo il livello di pezzi come “Destinazione Paradiso” cantata anche da Laura Pausini nel suo penultimo album, o dell’altrettanto bella “La mia storia tra le dita”. Canzoni che hanno venduto milioni
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di copie contribuendo alla meritata consacrazione dell’artista come uno dei migliori cantautori contemporanei italiani, fama confermata nell’ultimo disco, da cui prende nome il tour. Un gran bello spettacolo, insomma, intervallato da alcune riflessioni del cantautore su temi di attualità e dalla vera magia che i due artisti hanno saputo trasmettere quando si sono esibiti con la canzone di Luigi Tenco “Mi sono innamorato di te”. Due parole sulla produzione, affidata alla neonata TheaMusic di Bergamo, fondata da Piercarlo Arnoldi e Lorenzo Malafarina. Assieme hanno deciso di operare nel settore musicale e nella produzione ed organizzazione di eventi. Confidiamo in ulteriori loro belle iniziative.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
di Maristella Cervi, giornalista del Jazz Club Bergamo - Foto di Santino Bianchi
Il Jazz-Club Bergamo sceglie Gendrickson Mena e il suo quintetto Una furia musicale di alto livello per una riflessione interiore di altrettanto slancio sono le caratteristiche essenziali con cui il quintetto ha occupato la scena del Caffè Bergamo, inaugurando con un tocco di prestigio il programma 2009 del Jazz-Club bergamasco
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on la presentazione di “All I missed” (in italiano, “Tutto quello che mi è mancato, che ho perso”), un album dedito alla speranza e all’ottimismo per gli accadimenti di una quotidianità che mette sempre a dura prova ma che allo stesso tempo gratifica attraverso il piacere delle piccole cose, il Gendrickson Mena quintet ha catturato il pubblico del Jazz-Club Bergamo nella serata del 23 gennaio, durante il primo appuntamento di programmazione annuale, esordendo con una musica di forte impatto sonoro ed emotivo. Nel tentativo di fusione tra le sue origini cubane e l’anelito persistente a nuove realtà Gendrickson Mena (tromba e flicorno), maggior compositore e arrangiatore dei brani, ha trascinato con sé Mauro Capitale (sax tenore, contralto e soprano), Ezio Salfa (basso elettrico), Giorgio Di Tullio (batteria) e Mario Zara (pianoforte) in una ricerca travolgente e appassionata di orizzonti musicali pronti a sfiorare i confini dell’utopia pur di oltrepassare le incertezze della vita e scorgere nella sofferenza il volto auspicabile dell’opportunità: come un album fotografico fatto di note che si susseguono colorando il senso della vita di chi suona e ascolta, il jazz evasivo del quintetto si prefigge di immortalare, nelle sue melodie penetranti e nei suoi ritmi incalzanti, l’intensità binaria, e forse persino bipolare, della quotidianità, nelle sue sfumature bianche e nere, nei suoi sapori dolci e amari. Così, un brano dedicato al fratello ormai perduto del pianista, poi un altro vòlto a dipingere la madre dello stesso con una melodia fatta di suoni caldi e malinconici e che racchiudono tutto il patrimonio materno di una donna, e ancora inni alla vita, palpiti estivi ed energia ad impatto
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del tutto entusiasmante, vengono proposti dai musicisti del Gendrickson Mena quintet come tasselli fotografici di un libro di vita che si scrive di emozioni ed esperienze di cui è necessario essere memori. Non importa che queste possiedano uno spessore di certo rilievo o che appartengano alla categoria degli attimi semplici, l’importante è che abbiano lasciato traccia. È un jazz che evade dalla distinzione manicheista del mondo: non esiste una netta differenziazione tra Bene e Male, gli artisti scelgono di aderire con maggiore semplicità al mondo reale senza elaborazioni artificiali o classificazioni serrate degli eventi. È la stessa realtà a suggerire il da farsi: essa suggerisce di accettare l’evento, di assumerlo come momento di crescita, di assorbirlo in tutte le sue fasi, i suoi toni cromatici e sonori. Così, ecco che Gendrickson Mena colpisce l’anima dei suoi fruitori infondendo la speranza con acuti di tromba che arrivano e restano dentro, Mauro Capitale irrompe nella scena suonando con tutto il corpo le espressioni più autentiche della libertà di interpretazione della vita,
accanto ai chiaroscuri dell’umiltà annessa al talento e alla partecipazione più totale della sua persona nelle storie sconosciute di chi osserva le sue note imbizzarrite dalla passione. Tromba e sax di tanto in tanto dialogano con fervore, mentre il piano di Zara guida verso la direzione madre di questo jazz così introspettivo e mentre l’irruenza equilibrata della batteria di Di Tullio non si stanca di scandire in modo eccelso gli attimi di vita che aspirano all’eternità e il basso di Salfa sostiene con lucida maestria l’amplesso fortemente energico di un quintetto jazz che può essere considerato sinonimo di stile. Il filo conduttore dell’album presentato di fronte al pubblico estasiato del Jazz Club di Bergamo, quello commemorativo e pedagogico di fronte agli attimi essenziali dell’esistenza, ma ancor più quello della sfida con la propria individualità a saper cogliere il messaggio di speranza e trascendenza anche dagli eventi più tragici o più banali, sfocia in un intento di “eternità emotiva” dalle connotazioni quasi extramusicali. Spirituali, dunque.
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Arte e Cultura
aprile - maggio
di Massimiliano Cordoni*
Due semipareti per articolare lo spazio Un negozio è stato trasformato in studio tecnico. Ottenendo una reception su fronte strada, un ufficio operativo centrale e una sala riunioni opportunamente isolata dal resto
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no spazio commerciale è stato trasformato, a seguito di una ristrutturazione, da negozio a studio tecnico. Due pareti scenografiche di nuova costruzione articolano lo spazio. Proprio la costruzione di queste due pareti scenografiche, interamente realizzate in cartongesso, caratterizza la natura e l’articolazione interna dello studio, permettendo, grazie alla loro conformazione, il passaggio quasi integrale della luce naturale che entra nell’immobile dalle due ampie vetrate. Si è così ottenuta una reception su fronte strada, un’ufficio operativo centrale e una sala riunioni opportunamente isolata dal resto dell’ufficio, da delle vetrate a tutt’altezza. La reception, caratterizzata dalla conforma-
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zione della parete, ospita una postazione operativa; nell’ufficio centrale si sono ricavate tre postazioni operative disposte a U, mentre nella sala riunioni si è inserito un tavolo a sei posti per la ricezione della clientela e della rappresentanza. I due locali di servizio, quali il disimpegno ed il bagno, restano invariati nelle loro forma e dimensione. Si è poi pensato di caratterizzare ulteriormente i vari spazi con controsoffittature particolari, nelle quali alloggiano faretti a led di ultima generazione. Una soluzione scenografica che permette anche un sostanziale risparmio energetico. Con la creazione di due pareti scenografiche si è così ottenuto un ambiente funzionale completo, ma soprattutto di forte impatto visivo. Interior Designer - tel. 333.8456966 - cmax1@hotmail.it
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