Mondocane

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Organo Ufficiale del Gruppo Cinofilo Bergamasco

Primavera Serba

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Marzo 2010 - numero 3

La scelta di un Cucciolo

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Prove su Beccacce Esposizione internazionale di Bergamo a Rho 9-03-2010 13:45:07


MONDO CANE trimestrale del Gruppo Cinofilo Bergamasco n. 3 Marzo 2010

Direttore responsabile Claudio Gualdi Direttore editoriale Alberto Marengoni Editrice Gruppo Cinofilo Bergamasco Via Corridoni, 26/A 24124 Bergamo Tel. 035/4175207 Fax 035/4175053 Redazione Via Madonna della Neve, 24 24121 Bergamo Tel. 035 3591 011 Fax 035 271 021 Bartolini Elena Gambirasio Enrico Tricomi Domenico Stampa: Sigraf Via Redipuglia, 77 Treviglio (Bg) Aut. Trib. di Bg n. 24/09 - 17/09/2009 sito: www.gruppocinofilobergamasco.it e-mai: info@gruppocinofilobergamasco.it

EDITORIALE Cari Soci Il nove prossimo aprile si terrà l’assemblea generale del Gruppo Cinofilo Bergamasco e mi scuso anzitempo per aver slittato di una settimana la data di convocazione, rispetto a quanto si evince dallo statuto, spinto dalla necessità di dare la possibilità di essere presenti a molti soci e a parecchi consiglieri che nel mese di marzo sono impegnati in manifestazioni di particolare rilevanza. L’occasione di ritrovarci in una assemblea, oltre a permetterci di espletare gli obblighi istituzionale come quelli di rendere noti i bilanci, ci da la possibilità di guardarci in faccia e confrontarci. Nel 2009 i nostri soci si sono raddoppiati rispetto all’anno precedente e le previsioni per l’anno 2010 ci fanno sperare per ulteriori incrementi. Molte sono state le iniziative che il nostro Gruppo ha dato vita come il sito internet, il Centro Cinofilo “La Bianchina”, la zona di addestramento di Lepreno e quella di Casirate, questo periodico con il quale sto comunicando con Voi ed altre non meno importanti ma è anche vero che abbiamo tantissime altri progetti da concretizzare e ci piacerebbe parlarne e discuterne con Voi. Vi aspettiamo numerosi perché la sede del Gruppo Cinofilo Bergamasco e la sala dove si terrà l’assemblea è la casa di tutti i Soci, il luogo dove non necessita essere invitati perché la Vostra presenza è un diritto acquisito; tutti Voi siete la nostra forza e affinché noi possiamo darvi il massimo è indispensabile collaborare, lavorare con trasparenza e crescere assieme.

Il presidente Beppe Bonacina

Tel. 0350602749

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Lunedì chiuso

Negli ultimi mesi del 2006 in Via Alberico da Rosciate 13, accanto al Liceo Mascheroni, è stata fondata una BUOTIQUE DEL GUSTO: “I SAPORI DI SICILIA” Mozzarelle in carrozza, calzoni, arancini di Montalbano, paste di mandorla, salsiccia alla Camilleri e cannoli alla ricotta “SERVIZIO CATERING”

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Primavera Sono numerosi i volti della Serbia, modernità e tradizione, spirito nazionale e devozione religiosa, progetti per lo sviluppo del Paese e pesanti eredità del passato. La Serbia ti regala paesaggi, emozioni, ospitalità, vitalità storia arte e cultura e avvenimenti e oggi più che mai avvenimenti cinovenatori. Una mole di lavoro cinotecnicovenatoria nel “teatro” di Nis dove gli autori principali saranno le starne e i cani, un susseguirsi di manifestazioni di livello come i campionati Europei di razza, Coppa Europa razze Inglesi e Derby riempiranno più di tre settimane. Le danze si apriranno il 7 Marzo con prove di lavoro per ogni razza da caccia e diverse tipologie di concorso. Il patrimonio cinofilo di ogni nazione europea sarà gestito in quelle settimane dai cinofili e cacciatori serbi. Bravi se lo meritano!!. La società Italiana Setters e il Pointer Club Internazionale e Italiano mi hanno affidato delicati e importanti compiti che io svolgerò con impegno e serietà e sempre con devozione nei confronti delle nostre razze da caccia. Fiumi di

Serba

parole sono state spese affinché le prove e la caccia viaggino parallele ma solo una teoria sposo in pieno: << Non avrà più ragione di esistere un cane da

prove e da caccia se non ci sarà più un fucile da servire>> di Beppe Bonacina

Assessore Caccia e Pesca Cottini e il Presidente del G.C.B. Bonacina

GRUPPO CINOFILO BERGAMASCO Carissimi soci, Il direttivo del Gruppo Cinofilo Bergamasco è lieto di comunicarVi che anche per il 2010 sono attive le seguenti zone per l’addestramento cani. - Zona addestramento “La Bergamasca” in località Casirate, per addestramento cani da seguita, da ferma e da cerca. Per permessi e tutte le informazioni in merito contattare i Sig.ri Aldo Morandi al 338.8429828 e Sig. Bordogna Isaia al 333.3585823 - Zona addestramento “Piano Alto” in località Lepreno comune di Serina per addestramento cani da ferma e da cerca. Per permessi e tutte le informazione in merito contattare i Sig.Bonaldi Marco 339.2167214 Sig.Fiorona Roberto al 333.3261067 Sig.Bonacina Giuseppe al 335.6740403 - Zona addestramento “La Bianchina” in località Suisio per addestramento cani da ferma e nuova area campo scuola. Per tutte le informazioni in merito contattare: Sig.ri Biffi Valeriano al 338.1990502 Sig. Russo Giacomo 347.3891380 Sig. Giavarini Claudio 3332487214 Sig. Bonacina Giuseppe 335.6740403

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Anche i cani hanno i

In questi giorni, grazie alla lungimiranza di tutto il consiglio e del PRESIDENTE GIUSEPPE BONACINA, il Gruppo Cinofilo Bergamasco ha stipulato un accordo con il Centro di Cultura Cinofila di Bergamo rappresentato da Giacomo Maria Russo, per supportare nell’educazione del proprio ausiliario, i soci che ne faranno richiesta. L’accordo nasce dalla volontà di offrire una consulenza completa e professionale nel complesso e variegato mondo della cinofilia italiana. Purtroppo molto spesso desiderare, volere e soprattutto amare il cane non necessariamente si traduce nel riuscire ad educare il cane in maniera equilibrata o per meglio dire ”Ben educarlo”. Accogliere un “pet” in famiglia non è cosa da tutti e, soprattutto, non è un gioco da ragazzi. Lo sanno bene i gestori di canili che spesso si ritrovano con le gabbie piene proprio a causa degli abbandoni, che purtroppo sono sovente la soluzione più immediata al problema creato da un cucciolo portato a casa con troppa leggerezza e che poi non si è stati in grado di gestire. In America Cesar Millan soprannominato: “L’uomo che sussurra ai cani“, è divenuto famosissimo ed adesso conduce un programma televisivo “Yes we cane” tra i più seguiti negli USA nel quale raccoglie gli appelli delle famiglie americane che non riescono a gestire i propri quattro zampe siano essi piccoli maltesi o massicci pitbull.

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loro diritti

Evito di esprimere giudizi personali su metodo usato da quest’uomo ma partendo dal fatto concreto si può sicuramente evincere che il successo del personaggio e della trasmissione derivino dal fatto che ormai il cane si è “urbanizzato”. Vive in città, nei condomini, ci segue in tantissime parti, insomma si è perfettamente integrano nella nostra vita sociale. Questo però comporta inevitabilmente l’esserci un maggior numero di cani in mano a gente inesperta e che quindi ha bisogno di consigli. Molto spesso le persone domandano: “ Ma tutti i cani possono essere addestrati o educati?” La nostra risposta è: Non solo tutti i cani possono essere addestrati o educati ma devono esserlo,almeno educati !. Chiaramente esiste una differenza tra addestramento e educazione. L’educazione, come per i figli, va data fin da subito, se si parla di addestramento è giusto aspettare un poco, ma per quanto riguarda l’educazione bisogna partire fin da cucciolo. Il cane deve imparare a camminare al guinzaglio, va educato, deve socializzare; deve imparare a muoversi in città, a non tirare, a non saltare addosso alle persone. Tutte regole che, se non ci sono o non vengono applicate, portano il cane ad essere un animale stressato e quindi complicato caratterialmente. Tantissime persone non capiscono che sono le regole, la coerenza e la costanza nell’applicarle e una attività fisica proporzionata alla razza, che fanno sì che il cane sia davvero un membro della famiglia e che lui stesso capisca di essere il primo che viene dopo gli umani. Bisogna fare proprio come con i nostri figli: non ci sogneremo mai di iniziare ad educarli a 18 anni, anche per i nostri amici a quattro zampe quindi, non aspettiamo che siano già grandi prima di iniziare a educarli. I proprietari di cani, sovente, credono che il cane ragioni esattamente con la stessa logica di un umano. La comunicazione tra l’uomo e il cane è importantissima. Molti proprietari con i loro cani si possono definire “separati in casa”, perché vivono sotto lo stesso tetto ma di fatto non si conoscono. I proprietari spesso conoscono pochissimo del comportamento del loro cane e non sanno tirarne fuori le capacità. Il ruolo dell’educatore cinofilo nella cor-

rezione del problema non è, quindi, correggere esclusivamente il cane ma innanzitutto riuscire a cambiare l’atteggiamento del padrone: è lui che se torna a casa dopo una seduta di educazione cinofila, e commette gli stessi errori o se non è coerente o costante fa sì che il problema permanga. Il cane di conseguenza farà quello che vuole, o per meglio dire farà quello che lui ritiene esatto fare, e saprà perfettamente come comportarsi per ottenerlo ,perché il cane sa benissimo come educare noi umani.. Il nostro lavoro si è ormai spostato soprattutto sul proprietario, deve lui capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Molte volte la causa è dei ragionamenti completamente fuorvianti che applicano i proprietari dei nostri amici cani e non se ne rendono conto. Perché pensano da umani, mentre bisognerebbe imparare il linguaggio del cane. Ricordiamoci, inoltre, che il nostro corpo parla molto più delle nostre parole. Molti errori sono commessi proprio con il corpo, nel modo sbagliato di utilizzarlo nel rapporto con il cane. Il Centro di Cultura Cinofila ed il Gruppo Cinofilo Bergamasco vi aiuteranno in tutto questo. Il centro adotta tecniche educative che rispettano il cane, il suo benessere psicofisico, esaltando e indirizzando le sue qualità naturali. Tutti i soci potranno chiedere un affiancamento con gli specialisti del centro per essere aiutati ad ottimizzare il rapporto con il proprio amico a 4 zampe , sin dai primi giorni di arrivo in casa. Grazie alla struttura presente presso il la struttura denominata “La Bianchina“ nel territorio di Suisio, i soci potranno usufruire dello sgambatoio disponibile in loco, ed aperto tutta la settimana, sia del confinante campo di educazione per cani e conduttori del Centro di Cultura Cinofila. I metodi coercitivi sono banditi dai nostri percorsi formativi ed educativi Per maggiori informazioni potrete contattare la segreteria del Gruppo Cinofilo Bergamasco, o il responsabile del Centro di Cultura Cinofila, al numero 3473891380 Giacomo MariaRusso

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La nota di concorso nelle prove I cani da caccia, ma soprattutto quelli da ferma inglesi, hanno subito da più di due decenni una graduale ma considerevole trasformazione dovuta essenzialmente all’uso a cui sono stati sottoposti. Esteticamente è inevitabile affermare che mai, come in questi ultimi anni, è stato possibile ammirare nei ring delle esposizioni soggetti in possesso di qualità morfologiche ed espressive così eccelse. L’attività venatoria, esercitata sui selvatici naturali, si è però sempre più ridimensionata; i motivi sono legati alle leggi che impongono continue restrizioni ma soprattutto alla limitata disponibilità di habitat naturali, all’uso di selvaggina allevata, all’abitudine, oramai consolidata, di allenare i cani con le “gabbiarole”. I danni maggiori li ha causati senza dubbio l’introduzione sistematica e massiccia della selvaggina così detta “ pronto caccia” che ha mutato drasticamente il valore culturale della caccia in quanto ha mortificato le relazioni fra ambiente e selvaggina e, annullando l’essenza della sfida nel rapporto fra selvatico e cacciatore, ha trasformato gran parte dell’attività venatoria che si svolge nel territorio italiano in una finzione indegna di essere denominata “caccia”. Questi costumi hanno inevitabilmente cambiato la psiche di molti dei nostri ausiliari perché costretti ad affrontare animali con comportamenti totalmente diversi ed in ambienti anch’essi poco impegnativi. Lo sviluppo di una quantità enorme di prove di lavoro che tutte le settimane si organizzano in lungo e in largo per l’Italia ha indirettamente favorito questo degrado sia per la selvaggina che viene utilizzata e sia anche per i metodi di giudizio che vengono spesso usati. La richiesta d’ausiliari con determinate caratteristiche fisiche e mentali ha così indotto anche gli allevatori a selezionare cani in grado di soddisfare le richieste del mercato finalizzando la produzione soprattutto di soggetti che esprimessero velocità e grandi aperture. Questa escalescion delle prestazioni ha congiuntamente ridotto le differenze

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comportamentali che dovrebbero essere richieste a seconda del tipo di concorso e la realtà di oggi evidenzia percorsi dove la prestazione “esagerata” è ormai una presenza costante. Le note del concorso sono spesso un’illusione e prove di caccia pratica, attitudinali, classiche, caccia a starne ed anche quelle paesane, non riconosciute, con la possibilità di mettere il cane a guinzaglio dopo la ferma, si assomigliano sempre più nel modo di interpretare e giudicare la prova. Occorre però ricordare che i setter e i pointer non sono solo quelli che ammiriamo nella grande cerca ma anche quelli che si utilizzano nella vera attività venatoria, a starne, a beccaccini, in montagna a galli o coturne, magari a beccacce o a quaglie nelle stoppie di grano, dall’alba al tramonto; animali che ci fanno sicuramente entusiasmare quando esprimendosi con un galoppo tipico, alla fine di una apertura significativa, agganciano con sicurezza e stile un selvatico; allo stesso tempo però da questi ausiliari dobbiamo pretendere fondo, senso del selvatico, guidate sicure e decise, iniziativa, voglia di soffrire e capacità di adattarsi a terreni diversi e spesso difficili. I”trialler” rappresentano l’esaltazione delle doti fisiche e psichiche ed è la ricerca spasmodica della selezione che forgia atleti che, nella finzione di pochi minuti, si esprimono con smisurate prestazioni. E’ un patrimonio che occorre sicuramente curare, conservare e alimentare con sapienza perché rappresenta una fonte essenziale in grado di rinforzare il patrimonio genetico dei cani che si utilizzano a caccia proprio in quelle caratteristiche che riguardano le doti atletiche, la voglia di andare, la potenza olfattiva, la disponibilità di accettare il dressaggio. Sarebbe però un errore irreparabile se viceversa si volesse trasformare tutti i setter e tutti i pointer in “trialler”, sarebbe come se, affascinati dalle prestazioni della “formula uno” tutti volessimo viaggiare con la Ferrari. I cani da grande cerca vengono addestrati e utilizzati quasi sempre all’estero su terreni e selvaggina idonei a tali prove e sappiamo tutti quali siano i sacrifici

di caccia

a cui sono sottoposti gli addestratori per tenere allenati tali soggetti; questa attività è preclusa alla maggior parte degli appassionati che la domenica frequentano i vari campi di prove proprio perché non hanno la possibilità di disporre ne di selvaggina idonea, ne di terreni adatti e spesso non hanno neppure le capacità di impartire ai propri cani gli insegnamenti più adeguati. Bisogna allora essere più severi nel rispetto della nota del concorso e pretendere che una caccia pratica deve essere affrontata con una prestazione che non può e non deve essere come quella della caccia a starne e allo stesso modo una attitudinale e una classica devono essere condotte con mentalità diverse, occorre far capire che non basta solo correre ma esigere con fermezza, soprattutto in queste ultime, la presenza assoluta delle doti stilistiche della razza e un dressaggio corretto e completo. Tale appello va rivolto ai signori Giudici che hanno la responsabilità di giudicare le prove e che spesso sono i loro comportamenti che inducono gli appassionati ad “esagerare” nel pretendere dai propri ausiliari certe prestazioni che, oltre a creare confusione, alla fine contribuiscono ad impoverire il patrimonio genetico dei nostri cani perché appiattiscono le doti naturali della razza esasperandone alcune e trascurandone altre che viceversa sono altrettanto importanti soprattutto nei soggetti utilizzati nella caccia vera. La conservazione dei caratteri come il senso del selvatico, il fondo, l’intraprendenza, la guidata sicura, la voglia di soffrire, l’adattamento a terreni diversi e perché no anche il recupero o il riporto, deve essere un impegno primario per chi alleva e chi è chiamato a giudicare le prove di caccia pratica ha il dovere di valutare i cani come se si partecipasse ad una vera battuta di caccia e in particolare nelle prove in montagna o a beccaccini mi sembra doveroso che il giudice debba essere un esperto di caccia del tipo di prova che è chiamato a giudicare. Domenico Tricomi

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La Zooantropologia una scienza nuova nel rapporto uomo

Nata circa 20 anni fa la Zooantropologia ha come obbiettivo primario lo studio del rapporto uomo-animale nel evolversi dei loro eventi di interazione e relazionali nonché i contributi che l’uomo riesce ad ottenere dall’animale in questo rapporto. Fondamento della ricerca zoo antropologica è l’affermazione che non è possibile comprendere l’uomo nelle sue caratteristiche di sviluppo nei secoli e nella sua evoluzione prescindendo dal contributo offerto dall’alterità “animali” e quindi ad esempio l’uomo del 2000 è il risultato dell’incontro con alterità cane, gatto ecc. Comprendere e studiare il piano relazionale ed il rapporto con gli animali vuol dire avere una visione nuova e diversa dalla consueta “zootecnica” intesa come un semplice utilizzo dell’animale; vuol dire invece comprendere che l’animale ha un ruolo preciso, un posto preciso , certo innegabilmente diverso dall’uomo, ma con un suo modo di comunicare e con una sua capacità cognitiva .Il primo ad accorgersi di una qualche interazione tra uomo ed animale, se pure casualmente, fu il neuropsichiatra infantile americano Boris Levinson negli anni ‘60 che, con la partecipazione fortuita del suo cocker ad una seduta ove era presente un suo paziente, un bambino autistico, si rese conto di quanto il cane riusciva a scavare nella psiche del bimbo, permettendo al medico di entrare più facilmente in relazione ed in sintonia con il soggetto. Questo perché il cane riuscì ad aprire la porta dell’ intelletto del bambino, distraendo l’ attenzione di esso dalla presenza di un soggetto non appartenete al suo mondo; sapendo quanto gli autistici si creino una realtà personale, per Levinson il cane divenne un importante alleato nell’ applicazione della terapia e processo riabilitativo aprendo

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animale

le porte a quella che oggi è considerata la Pet Therapy o a mio parere quella che sarebbe meglio chiamare Zoo antropologia assistenziale.. Un termine purtroppo tecnico ma molto importante nella zoo antropologia che cercherò di spiegare nel modo più esaustivo possibile è il termine di “referenza animale”. Con tale parola “chiave” si intende il valore-contributo apportato dall’alterità animale nel dialogo con l’uomo. Tale referenza è quindi il presupposto più importante e possiamo definirla in fulcro di tutta la ricerca nonché l’eventuale didattica della zoo antropologia. L’animale quindi, riassumendo brevemente ed in maniera semplicistica ,sia esso cane,gatto,cavallo è il prossimo con il quale relazionarsi, è un interlocutore.

umana) dell’incontro-confronto con l’eterospecifico. La zooantropologia non solo si propone di diminuire la distanza che separa la nostra specie dalle altre ma afferma il carattere insostituibile della presenza animale nella vita dell’uomo o, meglio, nella definizione dell’essere umano. Prende corpo cioè l’idea che la referenza animale sia indispensabile per la realizzazione della persona nelle sue diverse componenti espressive, formative e assistenziali. Se pertanto la biologia evoluzionista ha rivendicato un legame filogenetico tra uomo e animale, la zooantropologia sottolinea un nesso altrettanto forte, ma questa volta di tipo ontogenetico, posto nel cuore stesso del nostro essere umani: nel divenire uomo.

In base a ciò possiamo affermare che la zooantropologia è lo studio della referenza animale.

Spero e credo che gli studi e lo sviluppo di tale disciplina continuino per poter finalmente in un futuro (spero non troppo lontano) avere un concetto dell’animale diverso da quello odierno.

Per la zooantropologia pertanto è necessario salvaguardare il titolo di alterità all’eterospecifico (animale) rispettando i suoi caratteri di soggettività (non reificare ovvero trasformare l’eterospecifico in oggetto), di diversità dall’uomo (non antropomorfizzare l’eterospecifico), di peculiarità (non leggere l’animale come cifra). La nascita della zooantropologia rappresenta un evento significativo nel panorama dell’ analisi del rapporto uomo-animale, inserendosi a pieno titolo in quella marcia di avvicinamento alla conoscenza dell’alterità animale inaugurata dall’evoluzionismo darwiniano e proseguita dalla ricerca delle scienze comportamentali e cognitive. Con la zooantropologia si iniziano infatti a studiare i fattori che guidano il rapporto dell’uomo con le altre specie - e in particolare: • le direttrici orientative e affiliative verso l’alterità animale, • piani e i significati della relazione interspecifica, • le dimensioni di interscambio e transazione che si vengono ad attivare in tale rapporto, • le conseguenze antropo-poietiche (ovvero di costruzione dell’identità

Un futuro dove le persone sceglieranno di vivere con un animale consapevoli veramente dell’impegno che si assumono . Un futuro dove prima di effettuare una scelta ci si informerà da persone esperte su chi come e perché. Un futuro dove gli abbandoni saranno in calo in quanto colui per cui ci siamo assunti un impegno non si abbandona. Attraverso la Zooantropologia si può comprendere veramente il valore del SOGGETTO animale( in quanto lo si conosce realmente, ci si approccia e si comunica ) ed il valore della relazione tra uomo ed un eterospecifico. Solo comprendendo il reale valore di un soggetto,scaturisce il rispetto. Dal rispetto, a non considerare inferiore l’altro, il passo è obbligato Giacomo Maria Russo Centro di Cultura Cinofila - Bergamo -

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La scelta di un Chi vuole adottare un cane spesso lo sceglie per la statura, la qualità del pelo, l’aspetto fisico oppure perché condizionato dalla pubblicità. Molti sfogliano riviste o visitano siti web dove però le razze spesso vengono presentate con descrizioni che evidenziano solamente gli aspetti positivi e agli occhi del lettore tutti i cani appaiono bravissimi e adatti ad ogni esigenza. Le esposizioni di bellezza, da canto loro, rappresentano una passerella riservata a quegli esemplari che caratterizzano l’elite di ogni razza, frequentate per lo più da allevatori o professionisti presentatori; il visitatore poco esperto rischia di acquisire un’immagine che non corrisponde esattamente alla realtà e tali manifestazioni possono creare false aspettative. Molti si rivolgono ai canili presso la propria città e quando si recano a visitarli quasi sempre scelgono il primo cucciolo che gli salta addosso; un piccolo e tenero animaletto, dai modi dolci e affettuosi che magari da grande diventerà un cagnone di cinquanta chili, peloso e con un carattere molto dominante che, spesso in un appartamento,

cucciolo

fanno fatica a gestire. Adottare un animale è una responsabilità che non può e non deve essere presa a cuor leggero, spinti quasi sempre dall’emotività, ma deve essere un gesto di grande responsabilità e di amore, non può essere un regalo per il figlio come se fosse un giocattolo, perché come per il giocattolo dopo i primi giorni di euforia affiora l’indifferenza. Un cane vive mediamente quindici anni e dal momento che non è un soprammobile dovrà adattarsi al nostro stile di vita e noi abbiamo il dovere di darli una esistenza dignitosa nel rispetto dei suoi bisogni. Risulta difficile fare combaciare il nostro stile di vita con i bisogni del cane e dopo l’entusiasmo dei primi giorni spesso si continua a vivere come sempre la nostra vita e mettere da parte i bisogni del cane. La scelta non deve essere solo di un componente che poi la impone al resto del nucleo famigliare ma condivisa e responsabile; non deve essere condizionata solo dal suo aspetto di cucciolo, tenero, disponibile e gioioso perché solo dopo pochi mesi cambierà sia dal punto

di vista fisico che psicologico. Occorre allora capire quali sono le nostre disponibilità di tempo e di spazio, quale vita noi conduciamo perché inevitabilmente il cane dovrà adattarsi ad essa. Allora la scelta della razza risulta determinante perché un dobermann non è come un pinscher ne un pastore bergamasco come un barboncino e una scelta affrettata e poco ponderata può condizionare la nostra esistenza e quella del cane compromettendo un rapporto che deve essere sempre di grande disponibilità e di gioiosa condivisione di rapporti. Un cane che entra in una famiglia deve fare parte attiva di essa perché deve essere considerato come un altro componente del nucleo famigliare e come tale deve essere coinvolto in tutte le attività giornaliere e straordinarie; il cane , anche se è un compagno “diverso”, è un essere vivente con il quale interagire e da parte sua la risposta è sempre “terapeutica” perché è costantemente disponibile,fedele e da compagnia e affetto incondizionato. Salvatore Orione

CONTRIBUTO AL GRUPPO PER INSERZIONI SUL PERIODICO E SITO INTERNET Contributo per ogni numero del periodico :

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Prove su Beccacce in provincia di Il 21/22/Marzo/2009 ha avuto luogo una delle tante belle manifestazioni che sono il “fiore all’occhiello” di questa nuova gestione del Gruppo Cinofilo Bergamasco. L’anno scorso, per la prima volta, la commissione delle prove di lavoro per cani da caccia, sia anche per l’insistenza del suo responsabile e grazie all‘aiuto di tutti i componenti, ha avuto l’assenso per organizzare nel nostro territorio una prova a Beccacce. Per motivi organizzativi sono stati scambiati con il Gruppo Cinofilo Bresciano, nelle due giornate di prove, le razze Continentali con quelle Inglesi ed è così che il Gruppo Cinofilo Bergamasco è riuscito a organizzare e portare a termine, con eccellente successo, due giornate di prove con la regina del bosco. Il territorio prescelto è stato quello dei monti di S. Fermo e dintorni che i cacciatori specialisti lo decantano come uno dei territori più adatti di tutta la provincia vuoi per l’abitat particolarmente idoneo ad ospitare questo grande migratore e anche per il terreno facilmente accessibile che permette di poter seguire la gara con una buona visione. Il successo è stato eccellente sia per i valori tecnici espressi dai soggetti iscritti che per il numero di selvatici incontrati; la conseguenza è stata la soddisfazione di vedere attribuite giuste qualifiche dalla giuria composta dai Sig.ri Mantegari, Malnati, Fabricotti, Guffanti, Bilac, Testa, Solbiati, Braga. Un grazie particolare, per l’ottima riuscita di queste prove, va al responsabile. Provinciale alla caccia Sig. Giacomo Moroni costretto ai continui cambiamenti delle mappe per i vari problemi atmosferici e la presenza di selvatici che ci venivano segnalati nell’una o nell’altra valle.

Bergamo

Un ringraziamento anche al Presidente del prealpino e a quello dei cacciatori locali che hanno fatto opera di convincimento per vincere la titubanza iniziale di alcuni cacciatori del posto contrari per motivi di gelosia; alla fine è prevalso il buon senso ed è stato dimostrato, anche con il grosso aiuto e la competenza che hanno evidenziato sul terreno gli accompagnatori del posto nel condurre le batterie, che una collaborazione schietta e trasparente è nell’interesse di tutte le parti. Noi della commissione prove di caccia faremo del nostro meglio anche nella prossima stagione con la speranza che l’ aiuto esterno non manchi e con l’obiettivo di dare sempre più splendore ad una prova con profili tecnici così elevati. Assieme al G.C. Bresciano cercheremo ancora il modo migliore di proporre questa manifestazione, avendo già stabilito le date che sono 20/21/ Marzo2010. Diamo così l’appuntamento a quanti amano la caccia in montagna a partecipare o ad assistere a questa prossima prova certi che da concorrenti o da spettatori passeranno due belle giornate in un ambiente affascinante, in compagnia di altre persone che condividono la stessa passione e con la speranza di assistere, dopo una sicura filata e una ferma solida, al volo liberatore di Lei “la regina del bosco”.

Aldo Morandi

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LOCANDINA DELLA MANIFESTAZIONE CON RELATIVE MAPPE STRADALI

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Cani Bagnini, è partita da Seriate l’iniziativa di istruirli al Gli esemplari, per lo più di razza Terranova, dell’unica scuola in Europa (la Sics), vigilano lungo le spiagge e prestano servizio anche a bordo delle motovedette della Guardia costiera Agili in acqua e potenti come motoscafi, non hanno paura di nulla quando si tratta di salvare una vita. Stiamo parlando degli amici dell’uomo a quattro zampe, per lo più di razza Terranova, che appartengono alla Scuola italiana cani salvataggio (Sics), che ha la propria sede legale a Seriate. Si tratta dell’unica struttura in Europa in grado di addestrare i cani a buttarsi senza paura da un elicottero, in un lago o in mare, e riportare a riva un uomo in acqua che ha bisogno di aiuto. Una scuola, in sostanza, dove i Terranova imparano a diventare dei veri e propri bagnini, conseguendo tanto di brevetto. Durante l’estate, considerata ovviamente la stagione più a rischio per questo genere di interventi, sono presenti sulle spiagge di una ventina di località turistiche, dal Veneto alla Sardegna. Questi poderosi cani affiancano i volontari della protezione civile pattugliando le coste e sono sempre pronti a intervenire quando un bagnante ne ha bisogno. Sono gli unici capaci di lanciarsi da un elicottero in volo librato sopra l’acqua. Assieme all’uomo, con il quale formano l’Unità cinofila, balzano nel vuoto e si tuffano vicino alla persona che devono salvare, con tutte le difficoltà che questo comporta. Il cane che accede alla

salvataggio

scuola, infatti, non deve solo imparare ad effettuare un volo di diversi metri di altezza, cosa di per sé già impegnativa, ma anche a non badare al rumore, al vento e alle onde mosse dalle pale del velivolo. E’ spettacolare vederli entrare in azione, ma soprattutto il loro intervento risulta quasi sempre decisivo. Soprattutto quando i mezzi della Guardia costiera non possono intervenire perché chi ha bisogno di aiuto è troppo vicino a una scogliera. In questi casi il ricorso al cane diventa decisivo: si tuffa dall’elicottero legato a una corda, raggiunge la persona in difficoltà, l’afferra e poi viene tirato verso il mezzo di soccorso. La fama di questo cane ha valicato le frontiere. Tanto è vero che troupe televisive provenienti dagli Stati Uniti, dal Giappone, dalla Corea e dal Canada sono venute in Italia per fare delle riprese su questi autentici «campioni di coraggio». Tra quelle arrivate a Bergamo più di recente, da citare la troupe della rete tedesca Rdn che ha realizzato un documentario riprendendo una dimostrazione organizzata sul lago d’Iseo, uno specchio d’acqua che si presta perfettamente per questo genere di esercitazioni. «L’idea di creare una scuola di addestramento cani per il salvataggio nautico e di far riconoscere legalmente l’efficacia delle Unità cinofile – racconta Ferruccio Pilenga, promotore dell’iniziativa – mi è balenata sulla fine degli anni ´80. All’epoca presi un Terranova, che

viene descritto da tutti come un cane da salvataggio. In realtà non ha questo istinto innato se non viene adeguatamente istruito. Allora abbiamo cominciato ad addestrarlo, e dopo di lui ne sono arrivati altri». Il centro addestramento è nato e si è accresciuto ponendo prima la sua base a Sarnico, sul lago d’Iseo, ed estendendosi poi al resto della Penisola con un’altra decina di sedi. «Nel frattempo i cani – aggiunge Pilenga – sono diventati oltre 250 e disponiamo di una scuola di formazione dove tra l’altro formiamo anche i formatori, nel senso che siamo in grado di rispondere alle esigenze didattiche di chi vuole conseguire il brevetto per la prima volta e di chi lo vuole rinnovare terminato l’anno di validità». «Dal 1989 al 1992 – dice ancora Ferruccio Pilenga – facevamo solo addestramento, poi a partire dal ’93 c’è stato un importante passo avanti quando dal ministero è giunto il via libera ufficiale sull’utilizzo dei cani da spiaggia. Un altro importante riconoscimento lo abbiamo centrato qualche anno fa, quando ci è stata comunicata la possibilità di poter imbarcare i cani sulle motovedette della Guardia costiera». «Per svolgere il lavoro di assistente bagnino – conclude Ferruccio Pilenga – che richiede anche forza e resistenza, occorre che il cane sia almeno di taglia media, oltre i 25-30 chili. E’ importante la corporatura, non la razza: anche un meticcio può svolgere benissimo questa attività. Inoltre un buon cane da salvataggio non può certo essere aggressivo con le persone, né rissoso con i suoi simili perché invece di prestare aiuto rischierebbe di diventare un pericolo». I cani da salvataggio raggiungono performances notevolissime di potenza: un unico esemplare è capace di trainare un battello con a bordo fino a 30 persone e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 metri e i 2 chilometri in cui cane e conduttore nuotano insieme, fianco a fianco, per abituarsi alla perfetta sinergia nel lavoro di salvataggio in acqua. Gualdi Claudio Nelle tre foto: Esemplari di Terranova e i cani in azione nell’acqua

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Prova di caccia per piccoli Segugi

Fra tutte le attività venatorie che si svolgono nella nostra provincia, la caccia al coniglio e alla mini lepre è sicuramente una pratica che si è sviluppata sostanzialmente in questi ultimi anni. In Italia questo esercizio è stato da sempre patrimonio dei cacciatori isolani ma all’estero, soprattutto in Francia ed in Spagna, fa parte della cultura venatoria di questi paesi e molte sono le razze canine che hanno saputo selezionare per meglio dare vigore alle tecniche utilizzate per questa difficile attività. La drastica diminuzione della selvaggina stanziale che costantemente si perpetua anno dopo anno ha portato molti cacciatori a preferire selvatici come il coniglio o la mini lepre invece di animali, spesso appena liberati, che non sempre riescono a soddisfare l’impegno agonistico di una attività che vuole denominarsi sportiva. La caccia al coniglio e alla mini per molti aspetti differiscono proprio per il comportamento del selvatico che, incalzato dal cane, attua metodi di fuga diversi. Il coniglio fugge sempre verso la tana oppure verso un nascondiglio sicuro che lo metta a riparo dal cane e dal fucile e conoscendo il territorio dove sono ubicate le tane è possibile antici-

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pare le sue mosse. Il cane ideale per il coniglio deve essere soprattutto un ottimo scovatore in quanto la seguita, anche se è importante non è particolarmente impegnativa. La mini viceversa fugge più prontamente, spesso qualche decina di metri davanti ai cani, descrivendo ampi cerchi per poi tornare sempre al punto di partenza; il segreto è quello di appostarsi in un luogo che dia una buona visibilità e lasciare lavorare i cani e prima o poi la preda si paleserà. Il cane da mini deve essere un ottimo inseguitore, tenace e aggressivo nel seguire l’usta, se è anche un buon scovatore tanto meglio. In Piemonte e nella parte occidentale della Lombardia è ormai una consuetudine incontrare piccoli gruppi di cacciatori, in possesso di cani di taglia ridotta, che si sono attrezzati e specializzati in questa particolare e avvincente attività venatoria. Il 28 marzo 2010 presso Malpaga (BG) avrà luogo, per la prima volta nella nostra provincia, una prova di caccia su coniglio senza abbattimento e con in palio il C.A.C. riservata ai piccoli Segugi. Si tratta di cani di taglia inferiore ai 42 cm. appartenenti al sesto raggruppamento come Beagle, i Basset, i Grifon, i Petit Courant Svizzeri e tante altre razze che si adattano perfettamente a stanare la preda nascosta in fitti roveti e che poi rincorrono attraverso una azione di seguita classica. Il Gruppo Cinofilo Bergamasco e la Pro Segugio insieme hanno voluto offrire questa opportunità ai cinofili della nostra provincia per approfondire le tecniche di questa caccia di chi già la pratica e farla conoscere a quanti potranno essere richiamati dalla curiosità. L’appuntamento è alle ore 7,00 presso il Castello di Malpaga con la speranza di avere molti partecipanti e assistere ad azioni entusiasmanti che si prestano, grazie alle aperture relativamente contenute, ad essere seguite con sufficiente facilità. Domenico Tricomi

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Trofeo Gruppo Cinofilo Bergamasco I soci del Gruppo Cinofilo Bergamasco che intendono partecipare alla selezione per i “ Premi Annuali del G.C.B. “ per l’anno 2009 sono tenuti a presentare la fotocopia dei libretti delle qualifiche, del Certificato di iscrizione (pedigree) e del certificato di iscrizione all’anagrafe canina dei soggetti con i quali intendono concorrere entro e non oltre le ore 12 del 08 aprile 2010. Categorie in concorso: Categoria A - riservata ai Soci titolari di affisso Categoria B - riservata ai Soci non titolari di affisso Si potrà concorrere solo per una categoria che dovrà essere indicata sulla domanda di partecipazione. Punteggi: Prove per cani da caccia, utilità e difesa Cacit punti Ris. Cacit CAC Ris.CAC ECC MB B SUFF, CQN e CAL

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Esposizioni internazionali e nazionali di bellezza (Se speciale o raduno di razza verrà aggiunto un punto) Cacib punti 10 Ris. Cacib 9 CAC 8 Ris.CAC 7 ECC 6 MB 5 B 4 SUFF, CQN e CAL 3

DELEGA Il sottoscritto……………………………………………........................... Socio del Gruppo Cinofilo Bergamasco In possesso della tessera dell’anno 2010 n°……………......................... Delega a rappresentarlo all’assemblea del 09 aprile 2010 Il sig……………………………………………………............................. In possesso della tessera dell’anno 2010 n°……………......................... In fede N.B. ogni socio può essere portatore solo di una delega

Via Roma, 45 - 24050 Grassobbio (BG) Tel. 035 52 67 49 w w w. t a r t a l k y s . i t

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GRUPPO CINOFILO BERGAMASCO DELEGAZIONE PROVINCIALE E.N.C.I

Via Corridoni, 26/a - 24121 BERGAMO - Tel. 0354175207 - Fax 0354175053 e-mail: delegazione.enci@gruppo.cinofilo.bergamasco.it - P. IVA 02506090162

Il Consiglio Direttivo del Gruppo Cinofilo Bergamasco convoca l’assemblea ordinaria dei Soci presso la “ Casa del Giovane”, sala Nembrini, Via Gavazzeni n°13 Bergamo per il giorno 09 Aprile 2010 alle ore 19,00 in prima convocazione e alle ore 20,00 in seconda convocazione per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Saluto del Presidente Nomina del Presidente e del segretario dell’assemblea Relazione del Presidente del G.C.B. sulle attività del Gruppo Lettura ed approvazione del bilancio consuntivo 2009 Lettura ed approvazione del bilancio preventivo 2010 Aggiornamento quota sociale Varie ed eventuali Assegnazione Premi Annuali del G.C.B. per i migliori risultati del 2009

N.B. il bilancio consuntivo del 2009 e quello preventivo del 2010 sono disponibili presso la nostra sede o sul sito del Gruppo Cinofilo Bergamasco WWW.gruppocinofilobergamasco.it Vi aspettiamo numerosi certi che con la Vostra presenza e con i Vostri interventi, insieme si cresce. Si raccomanda la puntualità in quanto la sala è disponibile fino le ore 23,00 Al termine dei lavori sarà offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Bergamo 01 marzo 2010 Il Presidente Giuseppe Bonacina

COMUNICATO PER I SOCI Gli allevatori soci del Gruppo Cinofilo Bergamasco Possono pubblicizzare allevamento e cucciolate sul nostro sito e sulla rivista “Mondo Cane” Un mese sul sito o una pubblicazione su “Mondo Cane” € 10,00

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la doppia internazionale a Rho

l’esposizione internazionale di Bergamo sabato 23 gennaio 2010 L’ennesimo sforzo della nostra Delegazione per organizzare una manifestazione cinotecnica di qualità è stato ampiamente premiato dall’esito positivo dell’evento. Considerando infatti che la giornata di Sabato è per molti una giornata lavorativa , la presenza di ben 1543 soggetti a catalogo (in rappresentanza di 203 razze), provenienti, oltre che dal nostro Paese, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Austria, dalla Gran Bretagna, dalla Russia, dalla Bielorussia, dalla Lituania, dalla Slovenia, dalla Croazie e dalla Svezia, può essere ritenuta un vero successo! Best in Show - Giudice Habig C. 1°Irish Wolfhound Winston della Bassa Pavese Nonostante gli innumerevoli problemi 2° Welsh Corgie Pembroke Andvol Pinkerton 3° Barbone medio nero - Osmanthus Noel Chance organizzativi e i non pochi contrattempi nella stesura, (in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Milanese), di una giuria veramente il Golden Retriver (con 46 iscritti), seguito dal Jack Russel internazionale che ha visto al lavoro 18 Giudici Italiani e ben Terrier (34 iscritti) e dal Labrador Retriever (30 iscritti). 17 Giudici stranieri, le ampie e funzionale strutture esposi- I soggetti di alto livello che hanno calcato i ring sono stati tive del nuovo Polo Fieristico di Rho, l’impegno e la profes- veramente moltissimi, ma le regole del gioco prevedono un sionalità di tutto lo staff dei collaboratori hanno permesso solo vincitore assoluto (il B.I.S.) e alla fine di un’attenta e che la giornata si svolgesse senza intoppi. non facile selezione operata dai giudici, l’ha spuntata un Oltre che alla comodità dei parcheggi e l’ampiezza dei Irish Wolfhound di allevamento italiano, seguito a brevisring è stato particolarmente apprezzato l’allestimento dello sima distanza da una Welsh Corgie Pembroke e da un scenografico Ring d’Onore, adiacente ad un confortevole Barbone Medio. parterre riservato ai Giudici e ad una capiente tribuna per il Il giorno seguente l’Internazionale di Milano, anche grazie pubblico, ove il pomeriggio, con la brillante conduzione di alle numerose “speciali” ha ripetuto il successo bergaStefano Marelli e Lucia Panzeri, si sovolto l’iter del Best in masco, regalando così a tutti i cinofili un weekend in cui il Show che è stato ripreso integralmente dal canale tematico protagonista assoluto è stato il cane di razza! “PetMania”. La sponsorizzazione della “Royal Canin” e l’esperienza (I risultati integrali dei raggruppamenti sono visibili sui siti organizzativa dell’agenzia “ShowDog” hanno consentito di www.informacani.it, www.showdog.it, www.canitalia.it) creare un’atmosfera degna dei grandi eventi. Come avviene da diversi anni la parte del leone l’ha fatta di Alberto Marengoni

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