n a
e t
i r p
a m
08 06
prospettive
IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2010/31/UE. LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.L. 63/2013 | 06 a cura della Redazione
SPOT PROGETTI
12
| 10
argomenti INTERVISTA A OLIVER RAPF | 12
14
progetti UN HOTEL IN STANDARD PASSIVO | 14 albergo e ristorante a Scandiano (RE)
SOTTO UN UNICO TETTO | 26 abitazione e residence a Terlano (BZ)
UN MANIFESTO PER UN FUTURO MAGGIORMENTE SOSTENIBILE | 32 centro ricerca, Vancouver (CAN)
UN’INFANZIA...PASSIVA | 44 complesso per l’infanzia, Maria Enzersdorf (A)
azero - rivista trimestrale - anno 3 - n. 08, luglio 2013 Registrazione Tribunale Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Numero di iscrizione al ROC: 8147 ISSN 2239-9445 direttore responsabile: Ferdinando Gottard redazione: Lara Bassi, Lara Gariup, Gaia Bollini
stampa: Grafiche Manzanesi, Manzano (UD) Stampato interamente su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate prezzo di copertina 15,00 euro - abbonamento 4 numeri - Italia: 50,00 euro, Estero: 100,00 euro. Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno distribuzione in libreria: Joo Distribuzione, Via F. Argelati 35 – Milano
editore: EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)
È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore
redazione e amministrazione: via 1° Maggio 117, 34074 Monfalcone (GO) tel. 0481.484488, fax 0481.485721
copertina: CIRS a Vancouver, foto: Martin Tessler / courtesy: Perkins+Will
focus on 50 | IL RAFFRESCAMENTO PASSIVO DEGLI EDIFICI Mario Grosso
50 58
involucro
58 | COLORE ED EFFICIENZA ENERGETICA. GLI EFFETTI DELLE SCELTE CROMATICHE SUL RENDIMENTO DELL’INVOLUCRO Fausto Barbolini, Luca Guardigli
68 | PITTURE PER FACCIATE
74
impianti
74 | MICROGENERAZIONE DA FONTI RINNOVABILI. VALUTAZIONI SULL’INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA Giacomo Cassinelli
80 | MICROGENERAZIONE
84
approfondimenti 84 | DETTAGLI DI CANTIERE: VILLA DINA
innovAzione 88 | HABITAT LAB. UN LABORATORIO PER L’EDILIZIA GREEN
88
prospettive_recepimento
della 2010/31/UE
a cura della Redazione
Il recepimento della Direttiva 2010/31/UE Le novità introdotte dal D.L. 63/2013 A quasi un anno dalla scadenza imposta dall’Unione Europea, l’Italia ha recepito la Direttiva Europea 2010/31/UE che introduce il concetto di edifici a energia quasi zero. Un breve excursus sulle novità del D.L. 63 del 4 giugno 2013 in attesa della sua conversione in Legge.
A quasi un anno dalla data fissata dall’Unione Europea (9 luglio 2012), l’Italia ha recepito la Direttiva 2010/31/UE1 attraverso il D.L. 4 giugno 2013, n.632, ponendo fine ad alcune procedure di infrazione avviate nei confronti del nostro Paese a seguito di una non corretta applicazione della Direttiva 2002/91 UE. Un’analisi esaustiva del Decreto si potrà effettuare solamente dopo la conversione in legge del provvedimento, prevista entro il mese di agosto; tuttavia, riteniamo utile mettere in evidenza alcune parti e formulare alcune considerazioni sugli aspetti salienti del Decreto Legge che interviene drasticamente sul D.Lgs 192/2005. Esso abroga e introduce nuovi commi, riformulando ex novo e/o integrando i seguenti articoli: 1 (Finalità), 2 (Definizioni), 3 (Ambito di intervento), 4 (Adozione di criteri generali, di una metodologia di calcolo e requisiti della prestazione energetica), 6 (Certificazione energetica degli edifici), 7 (Esercizio e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale e estiva), 9 (Funzioni delle regioni e degli enti locali), 11 (Norme transitorie), 13 (Misure di accompagnamento), 14 (Copertura finanziaria), 15 (Sanzioni), 16 (Abrogazioni e disposizioni finali).
6
_08
Nel frattempo, in attesa di nuovi documenti attuativi, rimane ancora in vigore il D.P.R. 59/2009, che mantiene inalterati aspetti applicativi e pratici.
Definizioni e metodologia di calcolo
Il Decreto modifica l’art. 2 del D.Lgs. 192/2005 a partire dalle definizioni legate all’edificio e ai possibili interventi eseguibili sullo stesso. Riportiamo di seguito alcune definizioni significative. • Edificio a energia quasi zero3: “edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto, che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno del confine del sistema (in situ)”. • Edificio di riferimento o target per un edificio sottoposto a verifica progettuale, diagnosi, o altra valutazione energetica4: “edificio identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei
componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d’uso e situazione al contorno, e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati“. • Riqualificazione energetica di un edificio5: “un edificio esistente è sottoposto a riqualificazione energetica quando i lavori in qualunque modo denominati (a titolo indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo) ricadono in tipologie diverse da quelle indicate alla lettera l-vicies bis”. • Ristrutturazione importante di un edificio6: “un edificio esistente è sottoposto a ristrutturazione importante quando i lavori in qualunque modo denominati (a titolo indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo) insistono su oltre il 25 per cento della superficie dell’involucro dell’intero edificio, comprensivo di tutte le unità immobiliari che lo costituiscono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, rifacimento di pareti esterne, di intonaci esterni, del tetto o dell’impermeabilizzazione delle coperture”. Per quanto riguarda la metodologia a livello nazionale, si adotta un sistema di calcolo della prestazione energetica che tiene conto delle caratteristiche termiche dell’involucro, degli impianti di climatizzazione (invernali ed estivi), di produzione di acqua calda e di ventilazione (per il settore terziario anche l’illuminazione), specificando che, in attesa dell’aggiornamento delle relative norme europee, si fa riferimento alla metodologia contenuta nelle norme UNI/TS 11300, parti da 1 a 4, e alla raccomandazione CTI 14/2013 (norme che saranno il riferimento anche in caso di recepimento da parte delle regioni o delle Province Autonome). Il fabbisogno energetico annuale globale viene dunque calcolato per ogni singolo servizio energetico su base mensile ed espresso in energia primaria, modalità queste che si applicano altresì all’energia rinnovabile prodotta all’interno del confine di sistema, e si ottiene operando “... la compensazione mensile tra i fabbisogni energetici e l’energia rinnovabile prodotta all’interno del confine del sistema, per vettore energetico e fino a copertura totale del corrispondente vettore energetico consumato; ..ai fini della compensazione ..., è consentito utilizzare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili all’interno del confine del sistema ed esportata,...”7. I decreti attuativi successivi andranno a stabilire e fissare prescrizioni e requisiti minimi inerenti le prestazioni energetiche degli edifici, distinte secondo interventi di nuova costruzione, ristrutturazione importante e riqualificazione energetica; i requisiti minimi di prestazione energetica – tali da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi – saranno rivisti ogni 5 anni. Edifici, che ricadono nella disciplina prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), dovranno comunque attestare la prestazione ener-
prospettive
7
getica, rispettando le norme di esercizio e di manutenzione e ispezione degli impianti. Tali requisiti inoltre dovranno rispettare valutazioni tecniche ed economiche di convenienza, fondate sull’analisi dei costi/benefici del ciclo di vita degli edifici. Un Piano nazionale sarà redatto, entro il 31 dicembre 2014, per incrementare il numero degli edifici a energia zero attraverso obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli stessi e mediante misure finanziarie o di altro tipo da individuare entro il 30 aprile 2014.
Attestato di prestazione energetica e attestato di qualificazione energetica
L’Attestato di Certificazione Energetica diventa Attestato di Prestazione Energetica e viene rilasciato da esperti qualificati e indipendenti a: - edifici di nuova costruzione od oggetto di ristrutturazione importante (al termine dei lavori); - edifici o unità immobiliari costruiti, venduti o dati in locazione a un nuovo locatario; - edifici utilizzati dalle pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico (con superficie utile totale superiore a 500 m2; a partire dal 9 luglio 2015 questa superficie viene ridotta a 250 m2). Nel caso di edifici con più unità immobiliari, l’attestazione può riferirsi a una o a più unità; se riferita a più unità, queste devono avere la stessa destinazione d’uso, essere servite dallo stesso impianto termico destinato alla climatizzazione invernale e, se presente, anche dal medesimo sistema di climatizzazione estiva. L’attestato ha una validità temporale di 10 anni dalla data del rilascio e viene aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione e di riqualificazione che modifica la classe energetica dell’edificio o dell’unità. La validità è comunque subordinata al rispetto delle prescrizioni di controllo e di ispezione di efficienza energetica degli impianti termici, pena la decadenza dell’Attestato stesso. Per i nuovi edifici, l’Attestato di Prestazione Energetica viene prodotto a cura del costruttore, sia esso committente o società di costruzione che opera direttamente, mentre nel caso di edifici esistenti è il proprietario che presenta l’attestato. Quando si vende o si dà in nuova locazione edifici o unità immobiliari, se non già dotati, il proprietario deve rendere disponibile l’attestato “...al potenziale acquirente o al nuovo locatario all’avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime”8. Nel caso delle vendite e delle locazioni, gli annunci immobiliari devono riportare l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio, l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio o dell’unità immobiliare e la classe energetica dell’edificio o dell’unità immobiliare.
8
_08
L’Attestato di Prestazione Energetica non certificherà solamente la prestazione energetica dell’edificio, come avveniva con l’Attestato di Certificazione Energetica, ma indicherà anche una serie di raccomandazioni per la futura vita energetica dell’edificio. L’Attestato di qualificazione energetica, predisposto da un professionista abilitato, è invece facoltativo ed è pensato al fine di semplificare il successivo rilascio della prestazione energetica; proprio per questo esso “...comprende anche l’indicazione di possibili interventi migliorativi delle prestazioni energetiche e la classe di appartenenza dell’edificio, o dell’unità immobiliare, in relazione al sistema di attestazione energetica in vigore, nonché i possibili passaggi di classe a seguito della eventuale realizzazione degli interventi stessi”9. Un successivo decreto adeguerà il D.M. 26 giugno 2009 secondo i seguenti criteri e contenuti: - prevedere metodologie di calcolo semplificate per edifici di ridotte dimensioni e con prestazioni energetiche di modesta qualità; - definire un attestato di prestazione energetica che comprenda tutti i dati relativi all’edificio. “Tra tali dati sono obbligatori: 1) la prestazione energetica globale dell’edificio sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile, ...; 2) la classe energetica determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio, espresso in energia primaria non rinnovabile; 3) la qualità energetica del fabbricato a contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, attraverso gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva dell’edificio; 4) i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di legge; 5) le emissioni di anidride carbonica; 6) l’energia esportata; 7) le raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio con le proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti, separando la previsione di interventi di ristrutturazione importanti da quelli di riqualificazione energetica; 8) le informazioni correlate al miglioramento della prestazione energetica, quali diagnosi e incentivi di carattere finanziario;…”10. L’attestato di prestazione energetica, il rapporto di controllo tecnico, la relazione tecnica, l’asseverazione di conformità e l’attestato di qualificazione energetica sono resi in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.
I pannelli fotovoltaici installati sulla copertura dell’Habitat Lab di Saint-Gobain a Corsico (MI).
Sanzioni
Al fine di raggiungere gli obiettivi e di far rispettare quanto previsto, sono state previste numerose sanzioni, in particolare per le seguenti figure professionali. • Professionista qualificato: rilascia la relazione tecnica di progetto che attesta la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento di consumo di energia. Se la relazione è compilata senza rispetto degli schemi e delle modalità stabilite dal decreto, il professionista viene punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1.000 Euro e non superiore a 6.000 Euro. Inoltre, l’ente locale e la regione provvedono a darne comunicazione ai relativi ordini o collegi professionali per i provvedimenti disciplinari. • Direttore dei lavori: se omette di presentare al Comune l’asseverazione di conformità delle opere e l’attestato di qualificazione energetica contestualmente alla dichiarazione di fine lavori, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1.000 Euro e non superiore a 6.000 Euro. Il comune comunica all’ordine o al collegio professionale competente la sanzione per i provvedimenti disciplinari. • Proprietario o conduttore dell’unità immobiliare, amministratore del condominio o l’eventuale terzo che se ne è assunta la responsabilità: se non provvede alle operazioni di controllo e manutenzione degli impianti di climatizzazione è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 Euro e non superiore a 3.000 Euro. • Operatore incaricato del controllo e manutenzione: se non provvede a redigere e sottoscrivere il rapporto di controllo tecnico, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1.000 Euro e non superiore a 6.000 Euro. L’ente locale, o la regione, ne dà comunicazione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di appartenenza per i provvedimenti disciplinari conseguenti.
Per i mancati adempimenti, il D.L. prevede: - sanzione amministrativa non inferiore a 3.000 Euro e non superiore a 18.000 Euro per il costruttore o il proprietario di edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti per violazione dell’obbligo di dotare l’edificio di un attestato di prestazione energetica; - sanzione amministrativa non inferiore a 3.000 Euro e non superiore a 18.000 Euro per il proprietario che viola l’obbligo di dotare di un attestato di prestazione energetica gli edifici o le unità immobiliari nel caso di vendita; - sanzione amministrativa non inferiore a 300 Euro e non superiore a 1.800 Euro per il proprietario che viola l’obbligo di dotare dell’attestato di prestazione energetica gli edifici o le unità immobiliari in caso di vendita; - sanzione amministrativa non inferiore a 500 Euro e non superiore a 3.000 Euro per il responsabile dell’annuncio che viola l’obbligo di riportare i parametri energetici nell’annuncio di offerta di vendita o locazione. Note 1 - Directive 2010/31/EU of the European Parliament and of the Council of 19 May 2010 on the Energy Performance of Buildings. 2 - Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. 3 - Art. 2, comma 1, lettera l-octies). 4 - Art. 2, comma 1, lettera l-novies). 5 - Art. 2, comma 1, lettera l-vicies ter). 6 - Art. 2, comma 1, lettera l-vicies quater). 7 - Art. 4, comma 1, lettera a), punto 3) e 4). 8 - Art. 6, comma 2. 9 - Art. 6, comma 11. 10 - Art. 6, comma 12, lettera b).
prospettive
9
Foto: Arwed Junginger, AAB – Architekten, Berna
prospettive_spot
_06
10
_08
progetti
_01
_02
Foto: 354 photographers
_01. La prima casa certificata con il nuovo sistema MinergieA-Eco si trova a pochi km da Berna. Isolata con fiocchi di cellulosa e rivestita internamente con pannelli in argilla e intonaco dello stesso materiale, l’edificio ha collettori solari sul tetto per l’ACS, un impianto fotovoltaico connesso in rete che fornisce energia anche per l’impianto di VMC con recupero di calore e la predisposizione per l’allacciamento a un mini impianto eolico. Per i mesi più freddi è previsto l’intervento di un stufa a pellet. www.aab-architekten.ch
_03
_02. Inserito in un programma urbanistico più vasto che comprende la realizzazione di 5.000 appartamenti, il complesso di Bruyn Ovest a Bruxelles accoglie 79 alloggi a uso sociale. L’accurata scelta dei materiali, la cura dei dettagli e una VMC a doppio flusso garantiscono un consumo di 12 kWh/m2a. Pannelli solari in copertura producono l’acqua calda sanitaria mentre quella piovana viene raccolta in cinque cisterne per essere riutilizzata nell’edificio. www.pblondel.be _03. Lo standard passivhaus (10 kWh/m2a per riscaldamento) del nuovo edificio della facoltà di Antropologia dell’Università J. Gutenberg di Magonza (D), progettato dallo studio Bernhardt+Partner (arch. Andreas Hammer), è stato raggiunto anche grazie alla presenza di scambiatori di calore altamente efficienti. La successiva installazione di un impianto FV permetterà all’edificio di raggiungere anche il nuovo standard europeo “Net Zero Energy Building”. www.bp-da.de
_04
Foto: Isa Venti
_05
Foto: Rupert Steiner
_04. Il più grande edificio passivo per uffici austriaco, progettato da AllesWirdGut e feld72, si trova a Krems e raggruppa diversi uffici pubblici in un unico luogo nel centro cittadino. La forma compatta suddivisa in 3 volumi, l’attenzione all’involucro e un’impiantistica performante consentono un consumo per riscaldamento inferiore ai 10 kWh/m2a. L’utilizzo di ecocemento ha permesso di evitare più di 1.000 tonnellate di emissioni di CO2. www.alleswirdgut.cc; www.feld72.at _05. Un fabbricato in pietra, reso pericolante dai dissesti strutturali causati dal sisma dell'Aquila del 2009 è stato oggetto di una demolizione e ricostruzione in chiave innovativa ed ecosostenibile. Le tracce murarie perimetrali conservate diventano la base di supporto per un edificio scatolare di due piani realizzato in X-lam, dove la coibentazione e le tecnologie a basso impatto ambientale consentono di raggiungere un bilancio CO2 positivo con una prestazione energetica di 6 kWh/m2a (CasaClima Gold in fase di certificazione). Progetto ing. Pierluigi Bonomo. _06. È realizzata con balle di paglia e intonaco in calce idraulica naturale questa casa a San Donà di Piave (VE) che sarà certificata CasaClima Gold (9 kWh/m2a) dopo l’installazione anche di un impianto di ventilazione meccanica controllata. Grande attenzione è stata prestata alla tenuta all’aria dell’involucro, alla sigillatura delle tubazioni e delle canalizzazioni impiantistiche, dei serramenti e degli attacchi tra gli elementi costruttivi (progetto: geom. Sandro Sforzin). prospettive
11
INTERVISTA CON LO STUDIO “GLI EDIFICI EUROPEI SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO” IL BPIE ANALIZZA PER LA PRIMA VOLTA LA SITUAZIONE DELL’INTERO PATRIMONIO IMMOBILIARE EUROPEO. QUALI SONO STATI I DATI PIÙ DIFFICILI DA RACCOGLIERE? I dati più difficili da raccogliere sono stati quelli relativi agli edifici commerciali, alla definizione del profilo dei proprietari di edifici non residenziali, i dati di utilizzo dell’energia per tipo di edificio e utilizzo finale, i tassi di ristrutturazione in generale. Ci sono anche pochissime informazioni sugli interventi di risanamento energetico, ad esempio il numero totale e la tipologia di interventi e i costi che questi comportano a livello di singolo Stato Membro. A SUO PARERE, CI SONO DELLE POSSIBILITÀ DI RACCOGLIERE QUESTI DATI IN UN LASSO DI TEMPO RAGIONEVOLE? È indispensabile che i governi europei comprendano che possedere dati dettagliati e affidabili è un prerequisito per sviluppare e attuare politiche e programmi in grado di migliorare significativamente le prestazioni energetiche degli edifici. Noi stiamo supportando la raccolta dati grazie al BPIE data hub, 12
_08
A
OLIVER RAPF
Il direttore esecutivo dell’Istituto Europeo per la performance degli edifici (BPIE) illustra i risultati dello studio effettuato sugli edifici in Europa e le prospettive dell’isolamento termico e del risanamento energetico. Rapf ha lavorato a lungo nel WWF ricoprendo, tra gli altri, i ruoli di capo dell’unità internazionale “Climate Business Engagement” e vice capo delle unità “European Climate Change” e Politica Energetica Europea.
online dall’autunno 2012. Grazie a questo portale potremo selezionare singoli set di dati e comparare, ad esempio, il consumo energetico di case unifamiliari in Germania e Austria. Tutti i dati saranno presentati in maniera trasparente e ne verranno citate le fonti. Se i dati saranno stime o previsioni, questo verrà segnalato nel database. Uno degli obiettivi di questo strumento è anche mostrare ciò che non sappiamo, in modo da spingere i responsabili in tutta Europa a colmare questa lacuna.
L’intervista a Oliver Rapf è pubblicata in inglese nella “European Energy Saving Guide 2013” di EAE - European Association for ETICS di cui Cortexa, che ne ha curato la traduzione in italiano, è socio fondatore .
Contiamo sulla collaborazione di altri istituti e autorità per riuscire a raccogliere nel tempo informazioni migliori. QUALE È L’OBIETTIVO PRINCIPALE DEL VOSTRO DATA HUB? Vogliamo rendere i dati del settore costruzioni molto più trasparenti e lavorare per una armonizzazione dei dati disponibili a livello europeo. L’Europa ha definito degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici, tutti gli Stati Membri dovranno contribuire al raggiungimento di tali obiettivi. Se non siamo in grado di misurare con esattezza il contributo e il potenziale dei vari Stati, avremo un grande problema. Diversi standard e metodi di misurazione per la performance degli edifici rappresentano forti barriere commerciali, anche se abbiamo un mercato del lavoro comune a livello europeo. Vi faccio un esempio per il settore delle costruzioni: se un’impresa tedesca vuole restaurare un edificio in Belgio, deve conoscere in maniera molto approfondita le leggi e gli standard locali, che sono molto diversi da quelli tedeschi. GUARDANDO AL PATRIMONIO IMMOBILIARE EUROPEO, QUALI AREE DI AZIONE URGENTI SONO STATE IDENTIFICATE GRAZIE AL VOSTRO STUDIO? Oltre all’organizzazione di un metodo di raccolta dati e di monitoraggio sistematici, raccomandiamo di sviluppare piani d’azione nazionali sul risanamento energetico e di creare nuovi incentivi finanziari in grado di stimolare un numero maggiore di interventi in tutta Europa. Il problema dei finanziamenti oggi è uno dei maggiori ostacoli agli interventi di efficientamento energetico. La crisi economicofinanziaria in corso rende l’accesso alle risorse pubbliche ancora più difficile, per questo motivo servono meccanismi innovativi per il finanziamento in grado di spingere gli investimenti privati nei progetti di risanamento energetico. Sul lato dell’applicazione delle politiche dovrebbe essere posta maggiore attenzione alla creazione di sistemi di monitoraggio efficaci, per garantire che vengano rispettate norme e standard anche nell’esecuzione dei lavori. Infine, non sarà possibile ottenere una vera qualità senza formare ed educare la forza lavoro del settore delle costruzioni, che gioca un ruolo fondamentale nell’esecuzione di interventi di risanamento energetico. PAROLA CHIAVE “FINANZIAMENTI”: A SUO PARERE COME È POSSIBILE RIDURRE LE BARRIERE FINANZIARIE PER OTTENERE UN AUMENTO DEGLI
INTERVENTI DI RISANAMENTO ENERGETICO?
Oggi gli investitori istituzionali hanno veramente poche opportunità di investire in progetti di risanamento energetico. Questo tipo di investimenti potrebbero essere attrattivi per investitori con prospettive a lungo termine come i fondi pensione, perché garantiscono ritorni affidabili, a basso rischio e a lungo termine. Per rendere la cosa più interessante, diversi piccoli progetti di risanamento potrebbero essere combinati per creare un progetto di investimento di più ampia portata. La cosa importante è che tali strumenti per gli investimenti saranno realizzati tenendo conto delle circostanze locali. In questo momento stiamo discutendo con gli investitori in merito a come tali strumenti per gli investimento dovrebbero essere disegnati. Il ruolo del governo potrebbe essere quello di assicurare delle garanzie per tali progetti, questo non richiederebbe un investimento ingente e continuo come invece è avvenuto in altri casi. LEI RITIENE CHE L’ISOLAMENTO TERMICO DEGLI EDIFICI POTREBBE ESSERE UN ELEMENTO TRAINANTE PER LA CRESCITA ECONOMICA IN EUROPA? Assolutamente sì! Il know-how tecnico è disponibile così come la forza lavoro, anche se sarà necessario investire in misure di formazione, e ci sono numerosissimi edifici che dovranno essere risanati. Questi progetti non solo aiuteranno la ripresa dell’industria delle costruzioni locali e i produttori di materiali da costruzione, ma daranno nuovo lavoro anche al settore della progettazione, all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo. SEMBRA UNA RICETTA PER IL SUCCESSO ANCHE PER GLI STATI MEMBRI PIÙ COLPITI DALLA CRISI
Possiamo guardare alla Spagna: negli ultimi decenni si è costruito in maniera molto rapida ed economica. La gran parte di questi edifici nuovi ha un grandissimo potenziale di miglioramento energetico. Con l’aiuto di un programma di governo finalizzato a risolvere questo problema, molte persone attualmente disoccupate potrebbero trovare un nuovo lavoro. Le risorse oggi spese per pagare le indennità di disoccupazione potrebbero essere investite in interventi di risanamento energetico. Considerando che questo effetto sull’occupazione non sarà solo a breve termine e che questi lavori non potranno essere trasferiti all’estero, questa sarà certamente una storia di successo! argomenti
13
rivista
per acquistare la rivista completa clicca qui
sottoscrivi l’abbonamento