legnoarchitettura 52

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legnoarchitettura

progetti

Enrico Molteni Architecture

BDR bureau

Elio Moschini

Architetti Pedrotti

Vincenzo Guzzo

Veronica Rizzi

Andrea Zambon

Vincenzo Spreafico

Moke Architecten

EdicomEdizioni

Trimestrale

legnoarchitettura

rivista trimestrale

anno XV – n. 52, novembre 2024

ISSN 2039-0858

Numero di iscrizione al ROC: 8147

direttore responsabile

Ferdinando Gottard

redazione Lara Bassi

editore

EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)

redazione e amministrazione

via 1° Maggio 117

34074 Monfalcone – Gorizia

tel. 0481.484488, fax 0481.485721

www.legnoarchitettura.com

progetto grafico

Lara Bassi

stampa

Grafiche Manzanesi, Manzano (UD)

Stampato interamente su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate

prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri

Italia: 50,00 euro – Estero: 100,00 euro

Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno copertina

Wooden House

Moke Architecten

Foto: ©Thijs Wolzak

È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore

Foto: ©Marlegno
Foto: ©Marco Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni Architecture

Enrico Molteni Architecture

Polo educativo

Parma

Foto: © Marco Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni Architecture

Scorcio del prospetto sud-ovest con il portico e le travi inclinate che fungono da controvento.

Il porticato, alto 5 metri, è caratterizzato da esili appoggi lievemente inclinati che avvolgono l’intera struttura.

Ubicazione: Parma

Progetto architettonico: Enrico Molteni

Architecture, Milano

Team di progettazione: Enrico Molteni con Alessandro Ferrazzano

Strutture: Guidetti Serri Studio Ingegneria

Struttura in legno: arch. Paolo Simeone –DUOPUU

Impianti meccanici: ing. Massimo Bocchi

Impianti elettrici: P.I. Massimo Fontanili

Paesaggio: dott. Luigi Massolo

Acustica: Italian Acoustics Institute S.r.l.

Direzione lavori: ing. Lorenzo Serri

Coordinatore sicurezza: ing. Alessandro Mori

RUP: arch. Pierangelo Spina, UNIPR

Appaltatore struttura in legno: Rubner

Lavori: settembre 2022 – settembre 2023

Superficie costruita: 2.450 m2

Un puzzle educativo

Dalla collaborazione tra l’Università di Parma e la Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari, è sorto un polo didattico dal programma misto e guidato da un comune principio educativo centrato sull’inclusione, dove l’integrazione tra una scuola pubblica e una privata si ritrova sia nella continuità educativa sia nella continuità con il polo universitario; un’unione delle diversità secondo un principio di inclusività e trasversalità di saperi. L’interpretazione di queste caratteristiche da parte di Enrico Molteni Architecture ha generato un corpo edilizio, costituito da due edifici, identici e speculari, del tutto indipendenti, uno comprendente un asilo nido e una scuola materna destinati ai figli (da 0 a 6 anni) di dipendenti e studenti dell’ateneo, l’altro dedicato all’inclusione culturale e sociale di minori di età compresa tra i 10 e 14 anni che versano in situazioni di fragilità.

Situato nel parco universitario a sud della città emiliana, il Polo è un padiglione leggero, realizzato su un unico piano fuori terra e circondato da un porticato dagli esili appoggi lievemente inclinati a protezione delle facciate interamente vetrate. L’impianto planimetrico presenta una forma rettangolare, composta da due quadrati che, avvolti dal portico, sono dapprima separati fisicamente da un taglio di 12 centimetri e in seguito riconnessi da uno spazio centrale quadrato. La composizione in pianta è fortemente geometrica, con doppie simmetrie, figure intere o sagomate che si incastrano una all’altra, quasi come un puzzle. Internamente, ogni ambiente è caratterizzato dalle grandi aperture vetrate che allargano lo spazio lungo linee visuali a unire l’intero edificio da una facciata all’altra e che amplificano la luce naturale, le relazioni tra le aule e la hall e tra le stesse aule, così da definire un uso fluido e flessibile in cui l’equilibrio tra parti cieche e parti trasparenti e tra pareti e porte permette di vivere lo spazio come spazio totale.

Interamente costruito a secco con struttura portante in legno lamellare e pannelli X-lam per i solai e grandi serramenti vetrati per i prospetti perimetrali, l’edificio è stato progettato e costruito secondo criteri nZEB.

Foto: © Marco
Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni Architecture

Due immagini dell’edificio durante il giorno e all’imbrunire. Verso nord-ovest, il Polo didattico si apre sui giardini di pertinenza che diventano una reale estensione dello spazio interno, cosicché anche il verde e l’interazione con esso possa diventare momento di apprendimento e di esplorazione per i bambini e ragazzi.

Foto:
Foto: © Marco
Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni

La pianta comprende 72 spazi diversi per funzione e dimensione, tutti generati da una matrice comune di 360x360x360 centimetri e sottomultipli, tra loro complementari come in un incastro perfetto.

Prospetto sud-est

Prospetto sud-ovest

Sezione longitudinale

Sezione trasversale

_la struttura________

Il complesso è realizzato con struttura portante in legno costituita da travi-pilastri in lamellare e pannelli X-lam per i solai, con grandi serramenti vetrati per i prospetti perimetrali. L’intera superficie di ciascuno dei due edifici è di circa 900 m2 e si regge tutta su 4 pilastri centrali circolari e sui pilastri perimetrali, opportunamente controventati. L’inclinazione dei pilastri del portico, che aggiunge ulteriore superficie, funge da controventamento, evitando le croci. Le partizioni interne sono in cartongesso, protette con un rivestimento fino a 75 centimetri da terra in PVC grigio, in continuità con il pavimento. I controsoffitti acustici sono in fibra di legno. L’edificio è stato realizzato in 310 giorni lavorativi, con 48 imprese, 4.500 presenze totali in cantiere e 0 infortuni.

Pianta

Parete esterna (A)

dall’esterno

- doppia lastra cartongesso (25 mm)

- isolamento in lana di roccia ad alta densità (160 mm)

- doppia lastra di cartongesso (25 mm)

- struttura in pannelli X-lam (100 mm)

- doppia lastra di cartongesso (25 mm)

- isolamento in lana di roccia

- doppia lastra di cartongesso (25 mm)

Parete (B) dall’interno

- parete in X-lam (80 mm)

- isolamento in lana di roccia ad alta densità (60 cm)

- rivestimento in lamiera di alluminio

1 pavimento esterno in blocchetti di granito

2 doppia trave principale in legno lamellare – abete sbiancato (200x688 mm)

3 pilastri circolari (diam 200 mm) in abete sbiancato, rivestimento in PVC

4 trave in legno (160 mm)

5 struttura cartongesso, profilo a C (100 mm)

6 doppia lastra di cartongesso (25 mm)

7 diffusore aria

8 isolante (100 mm)

9 rivestimento in alluminio (2 mm)

10 parete vetrata

11 controsoffitto in alluminio a griglia aperta (200x200 mm)

Copertura (C) dall’esterno

- manto di copertura in guaina PTO

- barriera altamente traspirante

- isolante in lana di roccia ad alta densità (250/300 mm)

- barriera al vapore

- pannello di copertura in X-lam – abete sbiancato (80 mm)

- controsoffitto

- trave secondaria in legno lamellare (160x600 mm) in abete

1 parapetto di sicurezza in lega di alluminio

Solaio contro terra (D) dall’estradosso

- pavimentazione interna in PVC (3,5 mm)

- massetto radiante e riscaldamento a pavimento (90 mm)

- tappeto anti-calpestio (6 mm)

- isolante XPS (120 mm)

- massetto alleggerito per impianti (150 mm)

- guaina impermeabilizzante

- massetto in cls armato con rete (100 mm)

2 trave di bordo in legno lamellare – abete sbiancato (240x1000 mm)

3 tenda oscurante esterna a rullo

4 pilastri perimetrali in legno lamellare – abete sbiancato (240x240 mm)

5 serramento in alluminio con vetrocamera e vetro basso emissivo

6 controventi in legno lamellare – abete sbiancato (240x240 mm)

7 pavimentazione esterna in ghiaino lavato

8 pannello di copertura in X-lam (120 mm)

9 manto di impermeabilizzazione in guaina sintetica in poliolefina PTO pendenza 1%

10 trave di bordo – abete sbiancato (280x200 mm)

11 pilastri inclinati – abete sbiancato (200x200 mm)

L’uso di grandi partizioni vetrate permette di espandere lo spazio e di creare cannocchiali visivi che attraversano l’edificio in lunghezza e larghezza.

_due parole con il progettista________

Enrico Molteni, architetto e professore italiano, ha studiato al Politecnico di Milano, alla Arkitektskolen di Aarhus (DK) e alla Universitat Politècnica de Catalunya (E), dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Nel 1997 apre il suo studio a Milano. Ha partecipato a più di 130 concorsi, ottenendo 30 risultati positivi tra premi e menzioni, 9 come vincitore. I suoi lavori, inclusi progetti in Italia, Corea del Sud e Tailandia, sono stati pubblicati e riconosciuti a livello internazionale. Ha insegnato per otto anni all’Accademia di Mendrisio (CH) ed è attualmente professore associato all’Università di Genova. Ha tenuto conferenze e partecipato a mostre di architettura in numerose istituzioni, come la Biennale di Venezia, sia in Italia sia all’estero.

Quali impianti sono stati installati nel polo scolastico?

Il polo scolastico è stato progettato e costruito secondo i criteri nZEB, un edificio dunque a elevata efficienza energetica, che raggiunge un fabbisogno energetico pari a 22,45 kWh/m2 anno. Nei due volumi vi sono macchine di ventilazione meccanica che distribuiscono caldo e fresco mediante un impianto canalizzato a soffitto, coadiuvato per i periodi di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo da pannelli radianti a pavimento. Il

Polo è dotato di un sistema di building automation e le grandi vetrate sono provviste di oscuramento con tende esterne motorizzate; un impianto di pannelli fotovoltaici, installati in copertura per una potenza pari a 96 kWp, copre quasi completamente l’intero fabbisogno energetico dell’edificio.

In questo edificio il progetto del paesaggio assume grande importanza: ci può indicare i punti salienti del concept? Il progetto paesaggistico nasce con l’obiettivo di fornire le adeguate condizioni affinché i bambini e i ragazzi possano esplorare e abitare i giardini come parte di un sistema verde più ampio. La siepe, infatti, non è una barriera ma diventa un primo piano visuale in una sequenza che si dilata e si fonde con il bosco e il campus. Nel cortile centrale tra i due corpi separati, si ritrova lo spazio comune che, simbolicamente e fisicamente, rappresenta la loro unione e attorno al quale tutto si raccoglie nuovamente. In questo centro l’uso del colore rosso diventa protagonista; questo spazio pubblico infatti è un’aula a cielo aperto, un luogo di scambio, di condivisione, di confronto, che può accogliere eventi condivisi e allargati anche alla comunità del campus e all’intera città.

Ogni spazio è caratterizzato da diversi punti di apertura verso l’esterno, che consentono di amplificare la luce naturale, le viste e le relazioni con il giardino.

Le aree interne sono sobrie, naturali, luminose e diventano un sfondo neutro e confortevole per le attività e per la presenza colorata e vivace dei ragazzi e dei bambini.

Foto: © Marco Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni Architecture
Foto: © Marco Cappelletti, courtesy of Enrico Molteni Architecture

Scuola per l’infanzia

Macerata

Foto: © Federico Farinatti, courtesy of BDR bureau
Scorcio dell’ingresso alla scuola.

L’angolo a nord est.

Ubicazione: Sforzacosta (MC)

Progetto e direzione artistica: BDR bureau, Torino

Team di progettazione: Alberto Bottero, Simona Della Rocca

Collaboratori: Morena Gagliardi, Alina Salahoru

Direzione lavori: ing. Paolo Bianchi

Strutture: ing. Andrea Montagna

Impianti: ing.ri Gianluca Serpilli e Fabio Serpilli

Appaltatore struttura in legno: Subissati Srl, Ostra Vetere (AN)

Lavori: giugno-novembre 2023

Superficie lorda: 530 m2

Scoprire per crescere

Costruita con struttura in legno in 150 giorni di cantiere, la Scuola per l’infanzia di Sferzacorta da gennaio 2024 accoglie circa 70 bambini e bambine. L’edificio si inserisce nell’ambito del progetto di riqualificazione del polo scolastico della frazione di Macerata ed è l’esito di un concorso indetto nel 2022 e parte di un’iniziativa promossa da ABF Andrea Bocelli Foundation, in collaborazione con il Comune di Macerata, volta a rispondere alle carenze degli spazi educativi nel territorio. La scuola nasce per offrire un ambiente aperto, nel quale la concatenazione degli ambienti e il rapporto tra spazi interni ed esterni sono parte di una esperienza formativa che vuole dare ai bambini molteplici occasioni di scoperta. Con l’intenzione di trasformare in opportunità i vincoli del contesto, viste le piccole dimensioni del lotto, la progettazione si è basata su caratteri tipologici e soluzioni costruttive semplici.

A partire da una grande copertura a falde, che configura il nuovo edificio mediante una successione di pieni e vuoti apparentemente scomposti e che determina l’impronta a terra della costruzione, generando una sequenza di spazi tra ambienti interni ed esterni. I tre piccoli volumi del fabbricato, indipendenti e separati, si dispongono secondo una sequenza di luoghi diversificati per forma e per proporzioni, accogliendo aule, uffici e servizi; il risultato è un sistema poroso che mira ad aprirsi sul giardino attraverso visuali oblique favorite dai cambiamenti nella sezione della copertura e in cui l’articolazione degli spazi si svela nei punti di transizione tra gli ambienti. Nelle zone interne che si creano tra le sezioni, alcuni oggetti – un portale, un lucernario su uno spazio a doppia altezza, una colonna isolata – diventano per collocazione e proporzione elementi di scoperta.

L’asilo ospita ambiti di accoglienza per l’incontro tra famiglie, bambini, insegnanti e educatrici, un laboratorio musicale, un atelier degli odori e del gusto e una biblioteca. Nella stessa sala i piccoli possono condividere il momento del pasto tutti assieme, essendo la struttura dotata anche di una cucina attrezzata.

Il completamento dell’Hub educativo di cui l’edificio fa parte si concluderà nel 2024 con la ristrutturazione degli edifici della scuola primaria e della palestra.

Le ampie vetrate consentono di intravedere gli spazi educativi interni e la struttura lignea dell’edificio.

Foto: © Federico Farinatti, courtesy of BDR bureau
Foto: © Federico Farinatti, courtesy of BDR bureau

Pianta piano terra

Sezione longitudinale

Prospetto nord-est

Prospetto sud-ovest

Sezione trasversale

Prospetto nord-ovest

1 Atrio con strumentario musicale

2 Spazio guardaroba ed espositivo

3 Spazio pasti e lettura

4 Spazio arte/scienze

5 Sezione infanzia

6 Sezione infanzia

7 Sezione nido

8 Sala insegnanti

9 Servizi insegnanti

10 Deposito

11 Locale tecnico

12 Cucina

13 Lavanderia

14 Servizi

Masterplan

_struttura e architettura________

La struttura è stata costruita interamente in legno. Le pareti dei volumi interni, così come l’intero perimetro di facciata che costituiscono le strutture verticali, sono state realizzate con il sistema platform frame. La facciate trasparenti lasciano intravedere l’interno e permettono di leggere il ritmo regolare dei sostegni verticali. I fili di facciata risultano arretrati rispetto alla linea di gronda della copertura, disegnando spazi coperti dalle dimensioni generose che contribuiscono anche al funzionamento passivo dell’edificio. Realizzata con materiali interamente riciclabili, la scuola per l’infanzia ha un impatto energetico prossimo allo zero.

Modello strutturale della scuola.

Copertura (A) dall’esterno

- lamiera aggraffata a giunto drenante

- sottostruttura per aggancio rivestimento di copertura

- tavolato in OSB

- isolamento in lana di roccia

- struttura tetto con listello parallelo alla gronda (interasse 600 mm)

- tavolato in OSB

- pannello isolante in lana di roccia (40 kg/m3)

- perlinato in legno di abete

- trave secondaria in legno lamellare (360x100 mm)

Solaio contro terra (B) dall’estradosso

- pavimento in linoleum

- massetto

- impianto di riscaldamento radiante

- pannelli isolanti EPS

- sottofondo alleggerito

- solaio a travetti precompressi

- intercapedine aerata – alloggiamento tubazioni sottoservizi

- magrone

1 profilo gronda in alluminio

2 pavimentazione esterna in cemento elicotterato

3 manto in polietilene ad alta densità (HDPE)

4 isolante XPS

5 cordolo in c.a.

6 fondazione in c.a.

Un portale, un lucernario su uno spazio a doppia altezza, una colonna isolata diventano elementi di scoperta e di apprendimento.

Nella pagina accanto, alcune immagini delle aule arredate e corredate da giochi che consentono di prendere confidenza con la luce, le ombre i colori.

_due parole con il progettista________

BDR bureau è uno studio di architettura con sede a Torino, fondato da Alberto Bottero e Simona Della Rocca. La loro attività spazia dalla singola abitazione a progetti a larga scala, dai concorsi pubblici alle committenze private. Lo studio pone una particolare attenzione all’architettura del riuso e del ri-adattamento dei luoghi del vivere, del lavorare e degli edifici scolastici. I progetti di BDR Bureau trovano origine da una completa interpretazione del siti e da una profonda conoscenza del contesto con l’obiettivo di trasformare i limiti in opportunità. In ogni progetto si sperimentano soluzioni spaziali basate sull’idea di un’architettura aperta, semplice e inaspettata che incontra l’evolversi delle necessità dei nostri giorni. Lo studio è stato premiato in diversi concorsi internazionali e pubblicato in molte riviste. Nel 2019 BDR bureau ha ricevuto il “Premio Giovane Talento dell’Architettura” promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Il lavoro dello studio è stato esposto alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2023 nella sezione internazionale delle Corderie dell’Arsenale, nel 2018 al Padiglione Italia e nel 2016 presso il Padiglione Venezia.

Per quale motivo si è preferito costruire la scuola in legno?

La scelta del sistema costruttivo è stata condizionata soprattutto dai tempi stretti previsti per la realizzazione dell’edificio, che derivavano da accordi presi dalla committenza con l’ente locale. Inoltre, tra le varie tecnologie disponibili per la costruzione a secco, la struttura in legno lasciata a vista conferisce un’atmosfera domestica agli spazi interni, aspetto importante per una scuola.

L’edificio è costruito con la tecnologia platform-frame per quanto riguarda le strutture verticali e questo per noi era degno di attenzione per due ragioni. Da un lato, per coerenza, ci interessava provare ad adoperare la medesima tecnica costruttiva tanto per le parti opache che per le facciate, anche allo scopo di svelare il sistema strutturale e costruttivo attraverso l’involucro vetrato. Dall’altro questo ha permesso di utilizzare l’involucro vetrato come ulteriore “spazio utile” per la didattica, con ripiani espositivi installati tra i montanti strutturali. Infine questa tecnica ha permesso il pre-assemblaggio delle pareti in fabbrica, con un’ulteriore semplificazione sui tempi di costruzione e un minor impiego di volume di legno rispetto ad altre tecnologie (es. X-lam).

Foto: © Federico Farinatti, courtesy of BDR bureau
Foto: © Federico Farinatti, courtesy of BDR bureau

Elio Moschini

Biblioteca comunale Sovere

Uno scorcio dell’affaccio a sud-ovest con il paesaggio che si riflette sulle vetrate.
Foto:
© Marlegno
Il fronte sud-est della biblioteca rivestito con doghe di larice con differenti inclinazioni.

Ubicazione: Sovere (BG)

Progettazione architettonica, coordinamento generale, D. L.: arch. Elio Moschini

Strutture e Coordinamento Sicurezza: ing. Cesare Damiola, Cividate Camuno (BG)

Impianti meccanici e antincendio: ing. Andrea Epinati, Trescore Balneario (BG)

Impianti elettrici: ing. Livio Fratus, Trescore Balneario (BG)

Appaltatore struttura in legno: Marlegno S.r.l., Bolgare (BG)

Lavori: 2023-2024

Superficie utile: 424 m2

Lo spazio del sapere

Nata dalla rigenerazione dell’ex bocciodromo comunale dismesso, la nuova Biblioteca e Centro Civico Piero Guizzetti di Sovere è un hub culturale dedicato al sapere, allo studio e all’incontro dei cittadini, uno spazio moderno che si pone come presidio civico per il quartiere di San Martino.

Sostenibilità ambientale, inclusione e un accurato inserimento paesaggistico sono gli elementi fondanti di un edificio, realizzato interamente in legno, che dialoga con il contesto, con il tessuto residenziale e con gli elementi del paesaggio a una scala più ampia. Collocato nei pressi del margine ovest di uno dei due borghi storici della cittadina, il nuovo volume ha rappresentato l’occasione per riflettere criticamente su come un’architettura contemporanea possa connettersi ai dintorni senza perdere il carattere e la riconoscibilità di un edificio pubblico. L’elemento forte di tale relazione si ritrova nel disegno della copertura che richiama da un lato i tetti e la scala degli edifici residenziali dell’intorno e, dall’altro, il profilo montuoso delle vicine Prealpi Orobiche, diventando il tramite tra i due elementi geografici che connotano la morfologia del territorio – le Orobie e la pianura – grazie alle falde progressivamente più inclinate verso nord e meno inclinate verso sud. Questa soluzione è stata suggerita anche dall’andamento del lotto che, salendo di quota verso nord, crea l’idea di una sorta di resistenza all’inserimento del fabbricato generando così l’increspatura della copertura. Lateralmente il volume è permeabile con ampie vetrate a tutt’altezza che favoriscono la relazione visiva tra i versanti vallivi e tra lo spazio d’ingresso ed il centro storico di San Martino, in un rapporto interno-esterno molto forte. Rimanda invece ai boschi circostanti il rivestimento di facciata, realizzato con doghe di legno di larice posate con differenti inclinazioni. Il piano terra è un grande open space che ospita le varie sezioni della biblioteca, dall’accoglienza alla zona deposito e consultazione testi, sino all’area per ragazzi e per bambini; l’unico blocco separato è quello a sud dei servizi igienici, dell’ufficio per il personale e di una piccola area con postazioni per computer. Il piano seminterrato accoglie un laboratorio e il locale tecnico a servizio dell’impiantistica.

Foto: © Marlegno

Due dettagli delle facciate. Le ampie vetrate permettono e creano una forte relazione visiva tra interno ed esterno, mentre il rivestimento di facciata, realizzato con doghe di legno di larice posate con differenti inclinazioni, rimanda ai boschi circostanti.

Foto: © Marlegno
Foto: © Marlegno

Prospetto sud-ovest

Prospetto sud-est

1 biblioteca – centro civico

2 accoglienza

3 antibagno

4 bagno diversamente abili

5 bagno uomini

6 bagno donne

7 ufficio

8 spazio pc 9 pergolato

Sezione longitudinale

Sezione trasversale

_la struttura________

La struttura portante, costituita da pilastri e travi in legno lamellare, presenta 7 portali opportunamente controventati che assumono la funzione di resistere alle azioni verticali e a quelle orizzontali di vento e sisma. L’utilizzo di elementi strutturali in legno ha consentito di ridurre notevolmente le masse in gioco e, di conseguenza, le azioni sismiche. Il dimensionamento di tutti gli elementi lignei è stato effettuato tenendo conto anche della necessità di garantire la necessaria resistenza al fuoco.

Le pareti perimetrali sono realizzate con telaio in legno lamellare, pannello esterno in lastra di fibrocemento con interposizione di pannelli in lana di roccia, freno al vapore e pannello interno a 3 strati a vista con verniciatura per la resistenza al fuoco. Esternamente, il rivestimento in doghe di larice al naturale è fissato su una sottostruttura di tubolari quadri in alluminio a interasse costante, mentre le parti trasparenti delle pareti perimetrali sono realizzate con un sistema a facciata continua.

In copertura sono previsti un telo traspirante, listelli in OSB, listoni di ventilazione, un secondo assito, una membrana antirombo e il manto di copertura in lamiera di alluminio aggraffata e preverniciata; il lato inferiore della gronda è rivestito da pannelli di fibrocemento.

Pianta piano terra

_due parole con il costruttore________

Marlegno è un General Contractor specializzato nella costruzione e riqualificazione di edifici residenziali e grandi progetti pubblici e privati; cura nel dettaglio ogni fase del processo, dalla progettazione all’ingegnerizzazione fino alla consegna chiavi in mano ed ai servizi post-vendita. Guidata dai principi dell’economia circolare, Marlegno utilizza solo legname proveniente da foreste certificate PEFC, una materia prima naturale riutilizzabile e riciclabile, sviluppando progetti su misura in cui sostenibilità, sicurezza e tecnologia sono le leve di un’innovazione attenta e responsabile.

Quali scelte hanno caratterizzato la realizzazione di questo edificio prefabbricato in legno?

Questa biblioteca è stata realizzata in bioedilizia in legno con cura e professionalità, grazie all’esperienza ventennale dell’azienda nel settore, poiché qualità, tecnologia e sicurezza sono le linee guida della nostra progettazione esecutiva e della nostra prefabbricazione. All’interno del nostro stabilimento produttivo, infatti, realizziamo e assembliamo ogni elemento strutturale ponendo la massima attenzione a ogni dettaglio, per assicurare un risultato di qualità ed in sicurezza. Il nostro legno proviene unicamente da foreste certificate PEFC, garanzia di una gestione sostenibile, che mira alla salvaguardia dei boschi e dell’ambiente naturale.

Vista del nodo pilastro – copertura – vetrata esterna.

_due parole con il progettista________

Dopo la laurea presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 2001, Elio Moschini collabora con gli architetti Crotti-Invernizzi e con l’arch. Gasparotti, aprendo nel 2007 il proprio studio d’architettura. Dal 2022 collabora come cultore della materia con il prof. Fulvio Adobati del dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università degli Studi di Bergamo. Si occupa di progettazione architettonica, urbanistica e di ricerca, lavorando su progetti a diverse scale per il settore pubblico e privato, focalizzandosi su spazi per il lavoro (edifici produttivi e uffici), spazi per la cultura, edifici residenziali, ristrutturazioni e spazi aperti. L’obiettivo di ogni progetto è realizzare inserti di qualità nel paesaggio, generando un rapporto dialettico col contesto.

Quali sono gli impianti installati in questa biblioteca?

La biblioteca è un edificio a energia quasi zero ed è dotata di un impianto radiante a pavimento per la climatizzazione invernale ed estiva. Per la presenza delle grandi superfici vetrate, la potenza dell’impianto è integrata da batterie ad acqua di pre-trattamento, montate sulle unità di ventilazione, e da ventilconvettori installati a parete mentre il generatore termico è una pompa di calore reversibile condensata ad aria. Il controllo e la gestione della temperatura all’interno di ogni ambiente avviene tramite sonde di temperatura e umidità. L’aria primaria di rinnovo è fornita da un impianto costituito da due unità di trattamento, composte da un recuperatore di calore a flussi incrociati abbinato al deumidificatore canalizzato, con batteria di pre-trattamento e ricircolo dell’aria. La distribuzione della stessa avviene attraverso due canali di mandata con bocchette direttamente poste sui canali.

Vista la destinazione d’uso dell’edificio, grande cura è stata posta all’aspetto dell’illuminazione. Può descrivere le scelte effettuate in merito?

L’impianto elettrico è stato pensato con l’obiettivo di soddisfare il comfort visivo per le attività svolte al computer e per la lettura e la consultazione di testi. I punti di forza dei requisiti finalizzati al risparmio energetico sono riconducibili alla scelta di installare l’impianto fotovoltaico e all’impiego di corpi illuminanti a LED a basso consumo, gestiti da sensori di luminosità che consentono di modulare il flusso luminoso dei corpi illuminanti, valorizzando l’apporto della luce naturale attraverso le ampie vetrate e i lucernari in copertura. Si è infine optato per l’utilizzo di un impianto di rilevazione automatica dei fumi di tipo wireless, al fine contenere le tubazioni a vista per la distribuzione dei cavi.

L’interno della biblioteca con la struttura in legno a vista della copertura.

Copertura (A) dall’esterno

- manto di copertura in lamiera di alluminio preverniciata e aggraffata (7/10 mm)

- membrana antirombo

- 2° assito grezzo (24 mm)

- listone di ventilazione (60 x 40 mm)

- listelli in OSB (12 mm)

- telo traspirante

- pannello di OSB (18 mm)

- isolamento in lana di roccia (160 mm)

- freno al vapore

- assito tre strati, finitura al naturale (19 mm)

Parete esterna (B) dall’esterno

- doghe di larice al naturale non piallate (largh. 100 mm; spess. 23 mm)

- supporti per fissaggio in alluminio (30x30 mm)

- lastra in fibrocemento tinteggiata (12,5 mm)

- telaio in legno lamellare (60x160 mm) e isolamento in lana di roccia (160 mm)

- freno al vapore

- pannello tre strati a vista, verniciato per la resistenza al fuoco (19 mm)

1 trave in legno lamellare

2 travetti in legno lamellare finitura naturale (200x440 mm)

3 lastra di fibrocemento tinteggiata (12,5 mm)

4 pannello multistrato (40 mm)

5 pannello OSB (18 mm)

6 scossalina per canale (7/10 mm)

7 pannello XPS (40 mm)

8 scossalina per areazione

Solaio controterra (C) dall’estradosso

- pavimentazione in grès 300x600x15 mm)

- caldana sabbia e cemento (50 mm)

- pavimento radiante (50 mm)

- massetto per impianti (50 mm)

- OSB di protezione (12 mm)

- isolante (50+50 mm)

- cappa in calcestruzzo (50 mm)

- igloo (200 mm)

- platea (300 mm)

- guaina

- magrone (100 mm)

Pavimentazione esterna (D) dall’esterno

- masselli autobloccanti in calcestruzzo (250x250 mm)

- risetta (40 mm)

- massetto armato con rete (40 mm)

- livelletta (30-50 mm)

1 vetrata strutturale

2 ghiaietto drenante perimetrale

3 geotessuto

4 tubo drenante

5 seduta in c.a. bocciardato

6 cordolo in calcestruzzo

La posa e il montaggio dei pannelli prefabbricati delle pareti in legno a telaio e dei portali con pilastri e travi di legno lamellare.

Viste dall’interno e dall’esterno della copertura, elemento caratterizzante dell’architettura della biblioteca.

Il rivestimento esterno delle facciate in doghe di larice al naturale fissate su sottostruttura metallica e una veduta dall’alto della biblioteca in fase di completamento.

Architetti Pedrotti Andalo Dolomiti Living

Andalo

nord est dell’edificio.

L’angolo
Vista generale del complesso abitativo.

Ubicazione: Andalo (TN)

Committente: De Co Invest srl, Mezzolombardo (TN)

Concept e progetto architettonico: arch. Luca Pedrotti – Architetti Pedrotti, Trento

Appaltatore Struttura in legno: ALPENOS di STP srl, Predaia (TN)

Lavori: 2023

Superficie complessiva: 1.500 m2

Tra chiari e scuri

Da un intervento di demolizione, ricostruzione e ampliamento di un vecchio immobile degli anni ‘50 di scarso pregio architettonico nasce Andalo Dolomiti Living, un nuovo complesso residenziale che sorge in posizione dominante rispetto al centro della cittadina da cui prende il nome e che gode di un’ottima esposizione a sud e di una suggestiva vista panoramica verso il gruppo del Brenta.

Il progetto nasce da un’accurata analisi del costruito, contraddistinto da pochissima omogeneità tipologica e disordine distributivo degli edifici esistenti, con tipologie edilizie e materiali delle coperture molto differenti tra loro (una, due e quattro falde in lamiera, tegole in cemento e in laterizio). Vista l’assenza di un forte contesto di riferimento, si è scelto di rileggere le caratteristiche degli antichi aggregati di masi tipici dei piccoli borghi trentini con tetti a due falde e affacci balconati verso la migliore esposizione, reinterpretando forme e volumi in chiave contemporanea. Il risultato è un edificio di soli tre piani fuori terra, per uno sviluppo più lineare, con prospetti più proporzionati, che non sacrificano le potenzialità edificatorie del lotto, e con giardini esclusivi al piano terra e ampi balconi e terrazzi ai piani superiori.

I due volumi principali, apparentemente molto articolati, sono in realtà regolari e posizionati su due differenti quote a un piano di differenza; le facciate sono movimentate da balconi aritmici e da una leggera rotazione tra i due corpi di fabbrica, uniti da un elemento cerniera. Uno sviluppo planimetrico studiato anche per ottimizzare l’interrato e la posizione baricentrica dei vani scala. La scelta di una costruzione con struttura lignea per la parte fuori terra richiama l’architettura vernacolare del Trentino, ma è determinata anche dalla maggiore velocità di realizzazione e dall’elevato livello di qualità raggiungibile.

I materiali scelti per i rivestimenti – il legno effetto bruciato per l’involucro esterno, il legno naturale per le parti rientranti e protette dagli sporti dei balconi e la copertura in lamiera testa di moro – sono quelli con i colori che meglio si integravano con la predominanza cromatica del contesto, richiamando inoltre quelli della tradizione dell’architettura alpina in legno (il legno invecchiato dei masi diventa naturalmente nero).

Dettaglio di uno dei corpi edilizi di Andalo Dolomiti Living.
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Il rivestimento

all’intradosso dei balconi e della gronda è in perline di larice evaporato, in contrasto con il larice bruciato della facciata.
Uno dei pozzi di luce aperti sui terrazzi degli attici all’ultimo piano.

Pianta quota +0,00

Prospetto est

_la struttura________

I tre piani fuori terra in legno del complesso residenziale, articolato in due volumi distinti, poggiano sull’autorimessa interrata in c.a.; l’involucro edilizio prevede stratigrafie estremamente performanti, con isolamento in lana di roccia e rivestimento esterno in legno di larice. Per la struttura in legno sono stati utilizzati circa 510 m3 di pannelli CLT (220 m3 per le pareti e 280 m3 per i solai) e circa 110 m3 di legno lamellare per coperture, tettoie e balconi. Tutto il legname da costruzione utilizzato proviene da foreste certificate (FSC o PEFC).

Al fine di rendere al meglio l’effetto architettonico voluto dal progettista sono stati impiegati due tipi di rivestimento in legno: tavole in larice trattate con una bruciatura superficiale per la parte scura e perline in larice evaporato per le nicchie rientranti più chiare, per un totale di circa 1.200 m2. I canali orizzontali per lo smaltimento delle acque piovane sul tetto, nascosti completamente dal rivestimento in legno, conferiscono all’edificio un aspetto pulito e lineare. Il manto di copertura in lamiera si sviluppa su una superficie di circa 900 m2 e include alcune soluzioni di dettaglio particolarmente complesse come il canale centrale di compluvio per l’allontanamento delle acque e i pozzi di luce aperti sui terrazzi all’ultimo piano.

I balconi esterni, a moduli prefabbricati, hanno una struttura a travetti di legno e sono completamente assemblati in stabilimento per ottimizzare al massimo i tempi di montaggio in cantiere. L’aggancio dei parapetti metallici alla struttura dei balconi è stato studiato nel dettaglio per non interferire con le staffe di fissaggio dei frangisole di facciata in legno e garantire una corretta impermeabilizzazione dei balconi.

Prospetto nord
Prospetto ovest
Prospetto sud
Pianta coperture
Pianta quota +03,00
Pianta quota +5,90

La cucina di uno degli appartamenti. Anche all’interno, il gioco di colori chiari e scuri nei rivestimenti e negli arredi anima le superfici.

_il costruttore________

Dal 2006 STP opera nel settore della progettazione e costruzione in CLT. Partner fondatore ARCA e partner certificato CasaClima, l’azienda propone una visione del processo costruttivo che combina la sartorialità dell’approccio di progetto alla performance di soluzioni ottimizzate, grazie a un’esperienza quasi ventennale nel perseguimento di un fondamentale obiettivo: costruzioni salubri (dal residenziale all’alberghiero al commerciale), a elevata durabilità ed efficienza energetica. Al progettista architettonico è offerto un dialogo con un ufficio tecnico composto da 10 ingegneri e 5 geometri di cantiere. La certificazione ESNA SOA qualifica l’azienda per la partecipazione ad appalti pubblici. ALPENOS è il marchio con il quale STP firma le sue realizzazioni e che combina la vocazione fortemente ingegneristica dell’azienda con i valori di sostenibilità di prodotto e di processo.

Strutture in legno e operazioni immobiliari. Come si è evoluto questo binomio?

Negli ultimi anni abbiamo notato che il settore immobiliare ricerca un confronto sempre più assiduo con la nostra realtà di costruttori in CLT. Tale interesse crescente è da ricercarsi in aspetti che afferiscono ad aree diverse della tecnologia costruttiva che utilizziamo: innovazione tecnica, affidabilità costruttiva e sostenibilità di prodotto e di processo. Inoltre, l’UE con il Regolamento Tassonomia, in vigore dal 2020, sta orientando gli investimenti verso progetti e attività sostenibili e, tra i criteri di valutazione più rilevanti, nell’ambito delle nuove costruzioni, c’è il calcolo del potenziale di riscaldamento globale per ogni fase del ciclo di vita di un edificio e la trasmissione di tali dati a investitori e clienti. Perseguendo un’economia circolare, la possibilità di smantellare l’edificio riciclandone i singoli componenti è importante, così come il non utilizzo di materiali nocivi e la salvaguardia della biodiversità mediante l’impiego di legname proveniente solo da foreste certificate.

A fronte di realizzazioni così complesse, quali sono i passi progettuali che rendono possibili tempistiche di cantiere ridotte? Garantire standard qualitativi elevati e tempi di consegna ridotti non è mai un’impresa facile. Per fare questo è necessario un attento studio preliminare dei dettagli, una modellazione tridimensionale di tutto l’edificio e delle sue singole parti più complesse. Anche in questo progetto si è partiti dal disegno della struttura e degli impianti, andando a definire le sezioni e le forometrie. Si è passati quindi allo studio dettagliato dei serramenti e dei sistemi di oscuramento per poi analizzare i principali punti critici del progetto come l’attacco a terra, i balconi esterni, i frangisole di facciata e i parapetti. Solo in questo modo è stato possibile ottimizzare tutte le lavorazioni e i processi costruttivi del cantiere per riuscire a consegnare dopo soli 7 mesi l’edificio al cliente finale attraverso un iter condiviso che ha permesso di ottenere le certificazioni ARCA e CasaClima.

_due parole con il progettista________

Laureato con il massimo dei voti nel 2006 alla facoltà di Architettura di Firenze, l’arch. Luca Pedrotti svolge dal gennaio 2007 la libera professione, occupandosi di ricerca e progettazione sull’architettura del vino – la sua più grande passione -, realizzando alcune cantine, sale degustazione e punti vendita, e intraprendendo un rapporto duraturo di collaborazione professionale con alcune cantine del territorio, tutt’ora consolidato. In quasi vent’anni di professione, ha curato la progettazione e direzione lavori per clienti privati nell’ambito residenziale, seguendo in molti progetti anche l’interior design e la progettazione di arredi su misura. La passione per l’illuminotecnica ha portato alla realizzazione di studi, consulenze e realizzazioni di lighting design. Ha progettato e seguito il restauro di alcuni immobili di pregio e curato progettazione e direzione lavori in ambito alberghiero, ricettivo e dei servizi per alcune società private.

Ci può descrivere come nasce la distribuzione interna del progetto?

Vista la rotazione tra i due blocchi, gli appartamenti interni hanno un taglio razionale che predilige l’ottimale esposizione a sud degli ambienti e il maggiore apporto di luce naturale possibile. Il prospetto nord è invece più introverso per proteggere le abitazioni dal freddo invernale, pur avendo affacci che ne consentono la fruizione in estate dove godere del fresco. I balconi ad andamento irregolare e le schermature verticali in legno creano un gioco di chiari e scuri che movimentano un impianto in realtà molto lineare. Luci e ombre creati dagli aggetti, dai listelli verticali e dal colore scuro esterno contrapposto al legno chiaro interno danno ulteriore vita al volume. L’ultimo piano, dove sono localizzati gli attici più pregiati, presenta una superficie utile minore rispetto ai livelli inferiori e grandi terrazzi coperti da un tetto che è stato interrotto in alcuni punti sia per favorire un migliore apporto di luce naturale, sia per non superare la quantità delle superfici coperte ammessa.

Quali motivazioni hanno determinato la scelta del legno per la parte strutturale?

La scelta della costruzione in legno per la parte fuori terra è stata fatta principalmente per la maggiore coerenza strutturale di un edificio che richiama fortemente l’architettura vernacolare trentina tradizionalmente costruita, appunto, in legno, ma anche per ottimizzare la velocità di realizzazione garantendo altissimi standard qualitativi che spesso con i sistemi costruttivi tradizionali non si è in grado di ottenere. La possibilità, poi, di poter utilizzare il legno in tutte le sue possibili declinazioni, dalla struttura all’involucro in tutte le sue innumerevoli possibilità cromatiche, ha determinato una scelta inevitabile per raggiungere gli scopi estetici e funzionali del progetto.

L’area living di una delle abitazioni. Le grandi finestre, protette dai frangisole a garanzia della privacy, consentono di godere di un’ottima illuminazione naturale e della vista su Andalo e le montagne.

Canale compluvio centrale-copertura

Copertura (A) dall’esterno

- lamiera aggraffata

- telo traspirante e guaina anti-rumore tridimensionale

- tavolato grezzo di abete (25 mm)

- listoni di ventilazione (80x60 mm)

- guaina anti-vento traspirante

- isolamento in lana di roccia (200 mm)

- barriera al vapore

- perline in legno di abete

1 canale centrale in lamiera

2 sottostruttura con tavolato grezzo e listoni in pendenza

3 camini di ventilazione

Copertura con canale gronda incassato – parete

Parete esterna (B) dall’esterno

- rivestimento esterno in tavole di legno di larice bruciato

- listone (60x40 mm) per fissaggio rivestimento in legno

- telo traspirante anti-vento nero

- isolante esterno in lana di roccia (160 mm)

- pannello in CLT

- freno al vapore

- listone verticale (60x90 mm)

- listone (60x40 mm) per fissaggio rivestimento in legno

- rivestimento interno in tavole di legno

1 pluviale incassato (diam. 110)

2 scossalina di bordo in lamiera

3 struttura canale di gronda incassato con pannello in multistrato marino

4 canale di gronda in lamiera in pendenza

5 spessore per pendenza canale in legno lamellare

6 trave portante in legno lamellare

7 lamierino di ventilazione tetto

8 rivestimento sottogronda – pannello multistrato in legno di larice

9 listoni grezzi piallati in legno di abete

10 trave portante in legno lamellare di abete

SEZIONE

Balcone (C) dall’estradosso

- pavimento galleggiante in gres (20 mm) con sottostruttura in alluminio

- piedino regolabile per pavimenti galleggianti

- guaina impermeabile in PVC

ESTERNO

- pannello singolo OSB 25 mm

- listone pendenze

- travetto secondario in legno lamellare (100x140 mm) passo 400 mm

- contro listelli

- rivestimento a perline intradosso poggiolo

1 parapetto in ferro verniciato

2 staffa in acciaio per ancoraggio parapetto

ESTERNO

3 mantovana di testa e copertina in lamiera

4 trave principale in legno lamellare

5 grigliato decorativo di facciata (profili 60x100 mm)

6 mantovana di testa setto in lamiera aggraffata

7 rivestimento a tavole verticali in legno di larice bruciato

8 tubo di scarico acque

La posa della struttura in pannelli prefabbricati di CLT e l’isolamento delle coperture.

Realizzazione dei balconi esterni; nodo tra esterno, serramenti e interno e la sottostruttura del rivestimento esterno.

Prove acustiche in opera e Blower Door Test.

Residenze Vanvitelli 44

Vincenzo Guzzo
Milano

Il prospetto laterale dell’edificio mette in risalto il rivestimento in grès della facciata ventilata e i sistemi oscuranti delle finestre.

L’affaccio posteriore si caratterizza per il corpo scale completamente vetrato.

Ubicazione: Milano

Progetto architettonico: arch. Vincenzo

Guzzo – Studio Guzzo & partners,

Cinisello Balsamo (MI)

Collaboratrice: arch. Ilaria Vanzulli –

Studio Guzzo & partners

Strutture e coord. sicurezza: ing. Maurizio Rizzi – Teknolab & Design, Cinisello Balsamo (MI)

Consulente energetico: arch. Daniele

Savardi – Studio Guzzo & partner

Direttore dei lavori: arch. Vincenzo Guzzo

Impianti: ing. Giovanni Moschioni –Moving, Como

Fine lavori: settembre 2024

Superficie area di progetto: 1.065 m2

Superficie lorda edificio: 610 m2

A misura di portone

Nel cuore di Città Studi a Milano, in prossimità del Politecnico e in un cortile di un vecchio edificio risalente agli inizi del Novecento, una residenza temporanea per studenti ha preso il posto di un vetusto fabbricato industriale in disuso. Il progetto è stato sviluppato tenendo conto della necessità di individuare un sistema costruttivo flessibile e dinamico che potesse essere compatibile con le condizioni di accesso al lotto, un’unica via, sia per l’entrata sia per l’uscita, con un portone carraio largo 2,50 m e alto 4,00 m; allo stesso tempo si è ricercato un sistema che permettesse di ridurre i tempi di realizzazione e facilitasse ogni fase di lavoro. La scelta è dunque ricaduta sul legno e su una prefabbricazione di tipo pesante, tecnologia che ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati con pareti assemblate interamente in stabilimento, consegnate in cantiere per le finiture finali e montate tramite una gru da strada. La volumetria delle residenze è stata distribuita su due corpi di fabbrica: il primo di quattro piani fuori terra, posto a contatto con l’edificio di inizio Novecento del quale sono state riprese la foggia e l’altezza, e il secondo, a un solo piano fuori terra, con una sagoma che ricalca la forma a shed dell’edificio industriale demolito. Inoltre, sono stati ricavati due livelli interrati destinati ad autorimessa. Un grande cortile interno consente ai fruitori degli spazi di incontrarsi e relazionarsi all’interno del nuovo giardino, anche grazie alla presenza di zone di sosta e di riposo appositamente studiate al suo interno.

Il sistema in legno a telaio, con il quale sono stati costruiti i due nuovi edifici, coibentato mediante cellulosa costipata ad alta pressione e coadiuvato da una facciata di tipo ventilato rivestita in grès che conferisce comfort termico e un aspetto elegante e contemporaneo, ha permesso il raggiungimento di elevati livelli di coibentazione. L’esterno è ulteriormente definito da sistemi oscuranti di tipo scorrevole che danno al prospetto un’immagine cangiante durante l’arco del giorno.

Grazie alle soluzioni impiantistiche installate e alle soluzioni adottate per l’involucro, le residenze raggiungono la quasi totale autonomia energetica, garantendo comfort e benessere agli abitanti. L’edificio sarà certificato CasaClima.

Vista
Dettaglio del rivestimento in grès su facciata ventilata del corpo a un piano.
Pianta del corpo a un piano
Vista frontale
Sezione longitudinale
Sezione trasversale
Pianta piano terra
Pianta piani superiori
Pianta sotto tetto
Sezione su balconi frontali
Sezione su finestre da tetto
Sezione su vano scale

Particolare copertura: ventilazione

a colmo e raccordo a edificio esistente

Copertura (A) dall’esterno

- rivestimento in lamiera

- supporto per lamiera (28 mm)

e tavolato grezzo

- controlistelli (50 mm)

- strato impermeabile e traspirante

- isolamento ad alta densità in fibra di legno (35 mm)

- elemento a telaio in legno (240 mm) e isolamento interposto in cellulosa

- tavolato OSB (15 mm)

- listelli in lamiera zincata e isolante in fibra di legno (40 mm)

- pannello di cartongesso (12,5 mm)

1 lamiera forata

2 punto più alto EPS

3 guaina PVC

4 punto più basso EPS

5 muro esistente

Dettaglio attacco a terra

Parete esterna (B) dall’esterno

- rivestimento ceramico in grès (15 mm)

- sottostruttura per lastre di rivestimento di facciata (110 mm)

- guaina antivento

- struttura a telaio in legno (60x120 mm) a supporto dell’isolante in fibra di legno

- parete a telaio in legno (140 mm) e isolamento interposto in cellulosa

- tavolato in OSB (15 mm)

- controparete porta impianti (60 mm) e isolamento in fibra di legno

- doppio pannello di cartongesso (25 mm)

1 pavimentazione esterna

2 isolamento

3 guaina bituminosadenza

Nodo parete solaio

Solaio interpiano (A) dall’estradosso

- pavimento (15 mm)

- massetto sabbia e cemento (60 mm)

- guaina in PE

- isolamento anticalpestio in lana minerale (20 mm)

- massetto passaggio impianti (100 mm)

- telo protettivo

- tavolato OSB (18 mm)

- elemento a telaio in legno: travetti + cellulosa (280 mm)

- tavolato OSB (15 mm)

- listelli in lamiera zincata (40 mm)

- pannello in cartongesso

Dettaglio copertura-pensilina sopra balconi

Pensilina (C) dall’esterno

- ghiaia (50 mm)

- guaina in PVC

- pannello EPS in pendenza (80-40 mm)

- guaina bituminosa

- tavolato OSB (18 mm)

- elemento a telaio in legno: travetti + cellulosa (280 mm)

- tavolato OSB (15 mm)

- isolante in fibra di legno (40 mm)

- intonaco ai silicati (8 mm)

1 scarico troppo pieno

2 canale di raccordo in pendenza

Nodo parete-solaio contro vano non riscaldato

Solaio contro vano non riscaldato (B) dall’estradosso

- pavimento (15 mm)

- massetto sabbia e cemento (60 mm)

- guaina in PE

- isolamento anticalpestio in lana minerale (20 mm)

- pannello in XPS (40 mm)

- massetto passaggio impianti (80 mm)

- pannello in XPS (40 mm)

- guaina bituminosa

- soletta in c.a (350 mm)

1 nastro tenuta all’aria

2 giunto tra teli nastrato

3 telo autoadesivo per protezione solaio in cantiere

4 guaina bituminosa

5 isolante zoccolatura

6 pavimentazione esterna

_due parole con il progettista________

Lo STUDIO GUZZO & partner si pone come unico referente per le molteplici discipline tecniche e i vari campi progettuali, coordinando i diversi specialisti dei differenti settori della progettazione. Lo studio svolge la propria attività professionale trovando il giusto equilibrio tra scelte architettoniche ed esigenze normative nella progettazione architettonica e urbanistica, piani insediativi e attuativi, architettura del paesaggio e dei giardini, interior design, grafica, comunicazione, studi di fattibilità e ricerche di mercato, progettazione strutturale, ingegneria, impiantistica, sicurezza e coordinamento cantieri.

L’ambito progettuale spazia dal residenziale, commerciale, ricettivo, terziario, produttivo, sino all’entertainment, beauty & wellness, sportivo, scolastico, allestimenti, fiere.

Quali tecnologie impiantistiche sono state installate in queste residenze per studenti?

Per l’impianto termico (estivo e invernale) la progettazione si è da subito indirizzata verso un tipo di produzione termica immediata e diretta con impianto totalmente ad aria, viste le ridotte dispersioni e le altissime prestazioni dell’involucro. L’impianto ad aria, integrato con la ventilazione meccanica controllata, consente infatti di raggiungere in poco tempo e con ottime prestazioni energetiche un buon comfort abitativo. In ogni ambiente si possono regolare autonomamente le temperature, mentre un sistema centralizzato permette di tenere costantemente monitorati i consumi.

Qual è stata la sua esperienza nell’utilizzo di un sistema in legno prefabbricato in questo progetto?

La progettazione e la realizzazione di edifici in legno è da oltre 15 anni una delle nostre specializzazioni. Abbiamo realizzato diversi edifici monofamiliari e plurifamiliari, con classici sistemi di montaggio e assemblaggio in sito. In questo cantiere abbiamo per la prima volta sperimentato un sistema di prefabbricazione “spinta”: pareti arrivate in cantiere dotate di pre-finitura e serramenti. Tale caratteristica, imposta anche dalle ridotte possibilità di accesso all’area, ci hanno maggiormente convinto che tale sistema di prefabbricazione possa essere sempre più utilizzato in futuro.

Demolizioni dell’edificio produttivo abbandonato e preparazione del sito per la realizzazione dei livelli interrati da adibire ad autorimessa.

Posa dei pannelli prefabbricati intelaiati in legno del volume a un piano e di quello a quattro piani.

Vista complessiva della struttura del volume a quattro piani in fase di costruzione e lo stesso corpo edilizio quasi completato.

Ultimazione dell’installazione dei rivestimenti esterni in grès e degli oscuranti.

Veronica Rizzi Casa dei Ronchi Pisogne

Ubicazione: Pisogne (BS)

Progetto: arch. Veronica Rizzi –Studio Archilab, Pisogne (BS) www.studioarchilab.it

Strutture e impianti: Wolf Haus,  Campo di Trens (BZ)

Lavori: 2020

Superficie utile: 303 m2

Area lotto: 1000 m2

Un incastro armonico

Incastrata elegantemente nel paesaggio del Lago d’Iseo, Casa dei Ronchi riflette un profondo rispetto per l’ambiente circostante nel quale si integra con garbo. Il lotto, caratterizzato da terrazzamenti naturali, ha ispirato la creazione di una struttura compatta: due parallelepipedi sovrapposti inseriti sui due livelli naturali del terreno. L’architettura della casa si caratterizza per la sobrietà e le forme semplici e lineari che partecipano discretamente al paesaggio e i materiali scelti – legno, ferro, vetro e pietra – sono interpretati in chiave moderna, generando un collegamento tra innovazione e tradizione. I terrazzamenti esterni sono realizzati con terre armate, arricchite da vegetazione locale e piante aromatiche per ridurre l’impatto visivo e armonizzare l’intervento con il contesto naturale. L’accesso alla casa avviene da una gradinata in pietra naturale, completata da muretti e vegetazione rigogliosa. Gli spazi interni ed esterni di Casa dei Ronchi sono progettati per ottimizzare il contatto con l’ambiente circostante. Al piano terra, la zona giorno si apre verso sud-ovest attraverso ampie vetrate che incorniciano una vista incantevole sul lago e sulla maestosa Corna dei Trenta Passi. Un ampio terrazzo, accessibile dall’area pranzo, è ideale per pranzare all’aperto, mentre un secondo terrazzo, più intimo, è dedicato al relax e offre riparo dal sole. Nel piano seminterrato, camere da letto con bagni privati e spazi funzionali come lavanderia e guardaroba sono concepiti per offrire il massimo comfort. Le grandi vetrate in questo livello permettono una continuità visiva con l’esterno, valorizzando la vista sul portico, la piscina e il giardino. Questa abitazione è un eccellente esempio di progettazione residenziale che unisce estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente. Il progetto, con la sua scelta di prefabbricazione in legno, dimostra un impegno verso soluzioni ecocompatibili e un design ben studiato, offrendo un’esperienza abitativa immersa nella bellezza naturale e perfettamente integrata con il paesaggio circostante.

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Foto:
Foto: © Oliver Jaist
Foto: © Oliver Jaist
Vista della casa con sullo sfondo il lago d’Iseo e uno scorcio dell’ingresso.

seminterrato

_la struttura________

Per la realizzazione dell’abitazione, il terreno è stato consolidato ed è stato costruito un muro di contenimento in calcestruzzo armato che include anche la scala esterna la quale conduce all’ingresso dell’abitazione. A livello costruttivo sono stati impiegati solai a elementi e pareti a telaio in legno; la copertura è piana e ospita i pannelli fotovoltaici. Al primo piano il grande open space è stato ottenuto utilizzando poche pareti a uso strutturale e inserendo nel solaio delle travi in acciaio integrate all’interno della struttura; le due terrazze del living in aggetto sono state realizzate impiegando travi in acciaio nello sbalzo del solaio. Il pergolato ombreggiante del terrazzo più grande è collegato staticamente al fascione dell’attica del tetto e sorretto da due pilastri poggiati alle travi in spessore di solaio. I frangisole verticali realizzati in legno e collegati attraverso dei traversi hanno sia funzione ombreggiante sia di parapetto. I parapetti in vetro delle terrazze sono integrati nella struttura del solaio grazie a dei profili non visibili ai quali si incastra la lastra in vetro. Questo avviene grazie alla progettazione del dettaglio e all’accurata prefabbricazione che in questo caso hanno contribuito a eliminare l’attacco del profilo al pavimento.

Pianta terra
Pianta copertura
Prospetto sud est
Prospetto sud ovest
Piano
Sezione AA

_due parole con il costruttore________

Parte del gruppo Internazionale Wolf System, fondato nel 1966 in Austria con 31 sedi in tutto il mondo e specializzato nella realizzazione di edifici prefabbricati in legno e legno-acciaio, Wolf Haus Italia utilizza i propri sistemi costruttivi sia per la costruzione di edifici residenziali mono o multipiano sia nella realizzazione di strutture destinate a servizi per la collettività, grazie alla capacità di sviluppare e ingegnerizzare ogni singolo progetto. Travi e pareti vengono disegnate in ogni dettaglio, tagliate e preparate in stabilimento, lasciando al cantiere solo la fase di assemblaggio e la realizzazione degli impianti e finiture.

Gli standard di comfort e risparmio energetico misurabili del protocollo Wolf Haus Energia Più, insieme alle certificazioni antisismiche e antidanno, alla velocità di esecuzione e al basso impatto ambientale, rendono questi edifici altamente performanti e con bassi costi di gestione.

Quale è stato il percorso progettuale e costruttivo di questa abitazione?

Casa dei Ronchi è situata su un pendio, una posizione privilegiata e panoramica che ha richiesto la preparazione del terreno attraverso interventi di consolidamento, impermeabilizzazione e la realizzazione di un muro di contenimento in cemento armato a gradoni. Noi abbiamo costruito la struttura in legno posando le pareti del piano seminterrato in adiacenza al muro di contenimento in c.a., mantenendo un’intercapedine funzionale al passaggio dell’aria. Per fare questo le pareti prefabbricate in legno a telaio di questa porzione di edificio sono arrivate in cantiere già complete di cappotto e intonaco, così da essere posate senza la necessità di ulteriori lavorazioni sul lato esterno.

In generale si è trattato di un progetto curato nel dettaglio, dove tutte le scelte architettoniche sono sempre state approfondite scendendo nel dettaglio della soluzione tecnica e tecnologica migliore per ottenere la massima resa a livello funzionale, energetico, tecnologico ed estetico.

Foto:

_due parole con il progettista________

Archilab è uno studio di architettura situato a Pisogne (BS) e fondato nel 2001 da Veronica Rizzi, architetto dal 1997. La mission dello studio è offrire una consulenza su misura a privati e imprese, caratterizzata da semplicità, concretezza e rapidità di esecuzione. Fondamentale è la capacità di comprendere le necessità del cliente, assicurando un’implementazione impeccabile delle opere, sempre in sintonia con il contesto. La filosofia di Archilab si fonda sull’integrazione di tradizione e di tecniche costruttive contemporanee, utilizzando linee, forme, materiali e colori per realizzare spazi su misura, orientati alla funzionalità e al comfort. Ogni progetto è un’opportunità per proporre soluzioni originali, con un’attenzione particolare al recupero e al risparmio energetico, garantendo così un approccio sostenibile e responsabile.

Come è nata l’idea di realizzare questo edificio con il sistema costruttivo prefabbricato in legno e quali sono stati i vantaggi che ha apprezzato?

L’idea della casa prefabbricata in legno nasce dalla grande apertura all’innovazione dei committenti, che volevano realizzare questo progetto con nuove metodologie costruttive moderne ed ecocompatibili. Da tecnico ho avvallato la loro scelta e ho utilizzato il sistema costruttivo prefabbricato in legno senza limitazioni, per ottenere un risultato aderente ai desiderata del committente.

Tra i vantaggi sperimentati c’è stata sicuramente la possibilità, in fase di progettazione, di studiare, decidere e scegliere nel dettaglio ogni singola parte sia della parte strutturale sia delle finiture. Questa esperienza ha coinvolto me come progettista, ma anche i committenti, che sono stati parte attiva; la chiarezza e il grado di dettaglio con cui i tecnici di Wolf Haus hanno illustrato l’esecutivo del progetto ha permesso ai clienti di avere una parte attiva in tutte le fasi di scelta e di comprendere il valore delle stesse. Il cantiere si è svolto in modo molto rapido e soprattutto molto ben organizzato, grazie a un’ottima efficienza dei tecnici e artigiani che hanno preso parte ai lavori. La fase che mi ha più colpito è stata proprio quella di montaggio della struttura, che in pochi giorni è passata da essere una platea a un edificio completo di copertura.

Copertura dall’esterno

- ghiaia (80 mm)

- manto impermeabile PVC

- coibentazione EPS in pendenza

- pannello OSB (18 mm)

- struttura portante lignea + lana minerale interposta (240 mm)

- freno vapore igrovariabile

- tavolato grezzo (25 mm)

- cartongesso (12,5 mm)

Solaio balcone dall’esterno

- pavimento piastrelle (20 mm) con piedini regolabili

- guaina in PVC

- coibentazione EPS in pendenza

- pannello OSB (18 mm)

- struttura portante lignea + lana minerale interposta (200 mm)

- freno vapore igrovariabile

- tavolato grezzo (25 mm)

- cartongesso (12,5 mm)

1 rivestimento a vista in larice (20 mm)

2 cappotto intonacato (40 mm)

3 balaustra in vetro stratificato 10/10

4 portafinestra scorrevole in legno

5 struttura portante lignea + lana minerale interposta (240 mm)

6 struttura portante lignea + lana minerale interposta (200 mm)

7 coibentazione EPS in pendenza

Foto: © Oliver Jaist
La vista sul lago dalla zona giorno.

Preparazione del terreno degradante, fondazioni, impermeabilizzazione, realizzazione del muro di contenimento in cemento armato e montaggio del piano seminterrato.

Montaggio del piano superiore e della copertura piana.

Lavorazioni del prospetto sud-ovest. Posa del parapetto in vetro del terrazzo e del frangisole ombreggiante in legno.

Prospetto sud-est. Open space del piano superiore completato con telo di protezione per il pavimento in legno.

Andrea Zambon Casa ZL

Preganziol (TV)

Il fronte principale con le grandi aperture dell’area giorno, contrapposte a quelle più ridotte della zona notte e servizi.
Sugli affacci interni ampie vetrate si aprono sul giardino.

Tra i due volumi della casa l’ingresso funge da disimpegno tra la zona giorno e quella più privata delle camere.

Ubicazione: Preganziol (TV)

Progetto architettonico: arch. Andrea

Zambon, Villorba (TV)

Strutture: ing. Annalisa Tonon, Treviso (TV)

Consulente termotecnico: Studio T-Zero, Preganziol (TV)

Direttore dei lavori: arch. Andrea Zambon

Appaltatore: Bergamo Nello srl, San Biagio di Callalta (TV)

Lavori: settembre 2022 – dicembre 2023

Superficie netta: 134 m2

Superficie lorda: 175 m2

Naturalmente ecologica

La realizzazione di questa abitazione trova il suo inizio nella lunga e accurata ricerca del sito da parte dei committenti che, per individuare l’area ideale per la loro casa, hanno visionato numerosi lotti fino a scegliere un terreno, collocato tra Treviso e Venezia, comprendente una vecchia casa semidiroccata e con una vista libera verso nord a guardare in lontananza le Alpi. Rispetto al fabbricato originario, dalla forma più compatta e posizionato più vicino alla via d’accesso, la nuova casa si discosta dal perimetro del lotto. Immersa in un ampio giardino nella campagna veneta, ideale per far crescere una famiglia numerosa con i suoi animali da compagnia, si contraddistingue per l’impiego di materiali completamente ecologici, naturali e a bassissimo impatto ambientale, quali legno, paglia e calce. Grazie a un’accurata analisi bioclimatica, l’abitazione sfrutta gli apporti solari mediante uno sviluppo organico degli ambienti e del verde esterno. La pianta si distende lungo due direttrici che si intersecano nella zona dell’ingresso; l’ala dell’area giorno, composta da cucina, pranzo e salotto, è allineata alla direzione est-ovest, come gli antichi edifici rurali delle campagne venete e riceve apporti da sud e da ovest, mentre a nord, riparata dalla vista della strada e dal sole estivo, è stata realizzata una pergola con diretto accesso dalla cucina. L’altro lato del fabbricato, quello che ospita la zona notte e i servizi, segue la direzione sud-nord cosicché le camere possano ricevere il sole all’alba o al tramonto; a sud sono collocati i servizi per riparare le camere dal caldo estivo e dalla strada. Tra i due volumi si trova un disimpegno che consente di godere della vista del giardino direttamente dall’ingresso dell’abitazione. L’edificio si compone di un unico piano e questa scelta è stata effettuata con l’obiettivo di inserire i volumi delicatamente tra i campi adiacenti e di accedere direttamente al giardino il quale, vero protagonista del progetto, entra far parte della vita nella casa attraverso le numerose e ampie vetrate che ne consentono la vista da ogni stanza dell’abitazione.

A completare l’impianto, a nord è stata realizzata un’autorimessa, collegata alla casa da un portico coperto.

_la struttura________

Le strutture portanti verticali sono costituite da un telaio in legno riempito con balle di paglia, spesse 36 cm e reperite in loco; sono state posate su una platea in c.a. da 30 cm, coibentata con XPS ad alta densità avente spessore di circa 16 cm. Le pareti sono state preassemblate in stabilimento e realizzate tramite pressatura con martinetti idraulici fino a ottenere balle di paglia con peso specifico di 110 kg/m3. La copertura, in arcarecci di legno di abete, tavolato a vista, tavolato incrociato di rinforzo, coibentazione con balle di paglia – sempre di 36 cm di spessore e, in questo caso, pressate in opera – presenta freno al vapore, membrana traspirante antifuoco, camera di ventilazione, tavolato di chiusura, guaina impermeabilizzante e manto di copertura in tavolato di larice naturale. L’intonaco di calce interno è stato applicato direttamente sulla paglia pressata e, dove non è stato possibile applicare tale soluzione, si è utilizzato come supporto un cannucciato. I serramenti in legno/alluminio sono a taglio termico con triplo vetro e tende oscuranti esterne a rullo.

L’involucro è stato interamente ricoperto con una membrana traspirante ignifuga e successivamente rivestito con tavole di larice aventi tutte la medesima larghezza. Per verificare l’effettiva resistenza al fuoco, la membrana è stata sottoposta alla fiamma per due lunghi minuti senza riscontrare segnali di cedimento.

_trasmittanza media elementi costruttivi (U)________

pareti esterne: 0,141 W/m2K

solaio contro terra: 0,120 W/m2K

copertura: 0,132 W/m2K

superfici trasparenti: 0,85 W/m2K (Ug: 0,6 W/m2K; Uf: 1,1 W/m2K)

_sfasamento elementi costruttivi________

fondazioni: 16,56 h

pareti: 19,18 h

copertura inclinata: 22,49 h

_prestazioni energetiche________

indice prestazione termica globale per riscaldamento Eph: 28,37 kWh/m2

La zona giorno si prolunga verso il giardino con una pergola; tutte le finestre sono ombreggiate esternamente.

Prospetto sud

Prospetto est

Quasi una rivisitazione di un bow-window, questo elemento vetrato consente di portare luce naturale e apporti solari gratuiti all’interno della casa.

Prospetto nord

Prospetto ovest

Pianta piano terra
Foto:

_due parole con il progettista________

Consulente CasaClima e relatore in corsi di progettazione sulle costruzioni in legno e sull’edilizia sostenibile a basso consumo energetico, l’arch. Andrea Zambon è specializzato nella realizzazione di ville residenziali in legno e a struttura tradizionale a basso consumo energetico. L’approccio olistico e l’attenta osservazione dei principi della bioclimatica, uniti all’utilizzo di materiali naturali, sono volti all’ottenimento di architetture organiche in armonia con l’ambiente, dove il verde viene generalmente impiegato come naturale attivatore di benessere psico-fisico. Svolge attività didattico-divulgativa sui temi legati all’architettura in legno e alla sostenibilità ambientale.

Quali sono state le scelte impiantistiche effettuate in questa abitazione?

Sono stati installati sulla copertura dell’autorimessa pannelli fotovoltaici per una potenza di circa 10 kW così da alimentare la pompa di calore e fornire energia all’abitazione.

Il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo è demandato a un aggregato compatto, costituito da una pompa di calore del tipo aria/aria e dalla ventilazione meccanica integrata. La stessa pompa produce l’acqua calda sanitaria. La distribuzione del calore è ad aria e avviene tramite canalizzazioni appositamente predisposte negli ambienti.

Vista la sua pluriennale esperienza nella progettazione e costruzione di edifici in legno, quali consigli darebbe a un collega che per la prima volta si approccia a progettare un’abitazione in legno? Spesso, almeno in Italia, lo studio dei particolari tecnici, soprattutto quelli relativi alla durabilità, sono demandati alle aziende costruttrici. Purtroppo la legge in caso di insorgere di problematiche alle strutture basa il proprio giudizio sui progetti del Direttore dei Lavori per cui bisogna conoscere le norme base, vedi DIN 68800 o guide emanate ultimamente da Federlegno, ed aver sviluppato un’esperienza nel campo perché il legno è un materiale fantastico ma che non perdona in caso di errori di valutazione. Credo, però, che sia soprattutto necessario amare il legno e le piante, poiché solo una profonda empatia con la natura di questo materiale naturale ci consente di fare dei progetti belli ma soprattutto durevoli. Andate nel bosco, abbracciate gli alberi e ringraziateli per tutto ciò che fanno per noi: solo dopo aver fatto questo potrete utilizzarli per costruire.

Nella pagina precedente, alcuni scorci della casa caratterizzata dal rivestimento in doghe di larice, la pergola esterna, le grandi aperture del living open space e il fronte dell’ala con le camere dal vialetto d’ingresso.

La vetrata nella zona giorno consente di godere della vista sul giardino, uno spazio verde fondamentale per la vita della famiglia.

Copertura (A), dall’esterno

- rivestimento in doghe di larice (120x25 mm) distanziate di 15 mm

- zanzariera

- guaina bituminosa impermeabilizzante

- tavolato di chiusura

- camera di ventilazione (40 mm)

- membrana traspirante

- coibentazione in balle di paglia (360 mm)

- freno vapore

- tavolato grezzo (25 mm) incrociato

- tavolato a vista maschio femmina (20 mm) senza smusso

- arcarecci in abete massello (120x160 mm)

Parete (B), dall’esterno

- rivestimento in doghe di larice (120x25 mm) distanziate 15 mm

- zanzariera

- ventilazione

- membrana traspirante

- tavolato (25 mm)

- telaio in legno portante (80x360 mm) riempito con balle di paglia

- intonaco di calce

Solaio contro terra (C), dall’estradosso

- pavimentazione (9 mm)

- massetto alleggerito (240 mm)

- platea in c.a. (300 mm)

- membrana anti-radon

- XPS ad alta resistenza (160 mm)

- guaina - terreno

1 copertina in alluminio

2 grondaia in alluminio

3 trave di banchina (200x280 mm)

4 piastre in neoprene (10 mm)

5 guaina bituminosa

6 rete forata

7 XPS (120 mm)

8 ghiaia in sassi del Piave sbiancati

9 tubo drenate

Sezione S-1

La posa delle pareti a telaio in legno, prefabbricate con già l’isolamento in balle di paglia, e la coibentazione della copertura, sempre con balle di paglia, effettuata invece in opera.

Il cannucciato di supporto all’intonaco e l’intonaco di calce applicato direttamente sull’isolamento in paglia.

Posa del rivestimento esterno in doghe di legno a giunto aperto; listelli e controlistelli in copertura e sulle pareti per lo strato di ventilazione; vista del cantiere in fase di ultimazione dei lavori.

Vincenzo Spreafico Casa M

Valenza

Differenti materiali e forme dei volumi movimentano il lungo affaccio della casa a ovest.

Scorcio dell’abitazione e del giardino da sud-est.

La dependance e l’area giorno sono rivolte verso la piscina.

Ubicazione: Valenza (AL)

Progetto architettonico e D.L.: arch. Spreafico Vincenzo –Studio RE.VI.WA, Sirtori (LC)

Strutture: arch. Spreafico Vincenzo –Studio RE.VI.WA

Strutture in c.a.: ing. Elio Negri, Castello di Brianza (LC)

Appaltatore opere edili: Gruppo La Rocca srl, Alessandria

Struttura in legno: Wood Beton spa, Iseo (BS)

Lavori: gennaio 2022 – dicembre 2022

Superficie lotto: 9.267 m2

Superficie utile: 533 m2 (totale unità abitative)

Energia, comfort e durabilità

Basata su principi di ecosostenibilità e di biocompatibilità, questa ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, tramite demolizione e ricostruzione di un edificio esistente, ha dato vita a un’abitazione efficiente dal punto di vista energetico e con un ridotto impattto ambientale nel suo intero ciclo di vita.

Il progetto, caratterizzato da architettura e tecnologie moderne, non separa e isola il nuovo edificio dallo spazio con il quale si relaziona, bensì genera un insieme di elementi che identificano, equilibrano e migliorano le condizioni di vita di ciascun individuo attraverso fattori quali aria, luce, acqua, energia, suono, materia e persone.

Il fabbricato mantiene il medesimo sedime del volume demolito, sfruttando il piano interrato esistente a uso box e spazi accessori, mentre fuori terra presenta una struttura prefabbricata in legno con contropareti esterne ventilate in calcestruzzo in grado di assicurare elevati standard di prestazione energetica. Compositivamente, l’intero edificio è stato ideato in modo tale da spezzare la continuità esteriore così da non percepire la grandezza dell’intera abitazione, ricorrendo a dentro-fuori delle pareti, utilizzando gronde non continue e alternando materiali e finiture, oltre a plasmare in diversi modi i corpi edilizi che si sviluppano su un unico piano e che creano un’armonica composizione grazie al movimento delle forme. L’abitazione principale è infatti costituita da tre volumi, uno più basso con tetto piano, il secondo con copertura a falda e quello più piccolo, disposto a sud dell’area di intervento e caratterizzato dalla linearità e pulizia architettonica, con tetto piano.

Nel progetto sono stati impiegati prodotti certificati FSC e PEFC, fabbricati presso stabilimenti entro limitate distanze dal cantiere e dal bosco di approvvigionamento del legname. I materiali sono stati scelti per le loro caratteristiche di consumo energetico e di ecologicità nella fase di produzione e in base al consumo di risorse nel loro ciclo di vita. Scelte che hanno contribuito alla realizzazione di un edificio nZEB progettato secondo il protocollo di qualità delle costruzioni in legno ARCA.

Pianta dell’abitazione

Sezione longitudinale

Sezione trasversale

Il prospetto nord della dependance.

Sezione trasversale dependance

Foto: Marco
Manta –Kreal

_la struttura________

Le pareti esterne sono state realizzate con un sistema prefabbricato, costituito da un telaio in legno lamellare e una caldana esterna collaborante in calcestruzzo. Totalmente preassemblate in stabilimento e successivamente montate in cantiere, le pareti sono dotate di una camera d’aria che avvolge lo spazio abitativo e che, insieme a un elevato spessore di isolante, assicurano risparmio energetico, comfort igrotermico e stabilità. All’interno, contropareti in cartongesso con isolamento in lana di roccia permettono il passaggio di tutti gli impianti senza intaccare la coibentazione della struttura. L’intero pacchetto garantisce traspirabilità e uno sfasamento termico (13 ore) tale da impedire anche nei periodi più caldi il surriscaldamento interno. Grande attenzione è stata dedicata all’isolamento delle coperture piane e a falda, realizzate con struttura a travetti, assito in perline, triplo strato di fibra di legno e manto in lamiera aggraffata grigia.

Prospetto sud-est

Prospetto nord-est

L’annesso con le vetrate cielo-terra verso la piscina e l’abitazione principale.

Prospetto sud-ovest
Prospetto nord-ovest

_due parole con il progettista________

Fin dall’inizio della sua attività l’arch. Vincenzo Spreafico dimostra curiosità e passione per la progettazione attenta, il continuo aggiornamento e la sperimentazione di nuove tecniche costruttive che lo spingono verso un’architettura ecosostenibile e il risparmio energetico. Nel 1995 progetta il primo edificio in legno e l’interesse per questa tecnologia costruttiva lo porta ad approfondirne lo studio, cercando di applicarla oltre che nelle nuove costruzioni anche in ampliamenti e sopraelevazioni, sperimentando e utilizzando differenti sistemi costruttivi. A oggi lo studio REVIWA ha progettato e realizzato oltre 40 edifici utilizzando diverse tecniche costruttive dal telaio ai pannelli in CLT, collaborando con aziende italiane del settore. Docente dei corsi di formazione per certificatori energetici, costruzioni in legno e acustica ambientale, l’arch. Spreafico è progettista ARCA, progettista sistemi di connessione strutture in legno e Tecnico Blower Door test.

Quali materiali di finitura sono stati scelti in questa abitazione?

L’intero edificio si caratterizza per l’utilizzo di differenti materiali e finiture che accentuano il variare delle forme e spezzano la lunghezza del fabbricato. Il materiale di base è l’intonaco bianco che troviamo nel volume più basso con copertura piana. Da qui il primo elemento di discontinuità che si percepisce è posto nell’angolo nord, verso l’ingresso esterno, dove un volume puro dalla forma squadrata è rivestito interamente con piastrelle finitura cemento, caratterizzate da diversi spessori così da generare una superficie mossa da effetti di luce e ombre. Il secondo elemento è posto nella divisione dei due volumi del fabbricato principale; il materiale di finitura è lo stesso del primo volume squadrato descritto poco sopra, ma in lastre effetto cemento, posate complanari per conferire un aspetto più pulito ed elegante a un volume di per sé già mosso da una copertura più importante. L’ulteriore materiale di finitura utilizzato è il rivestimento in piastrelle effetto doghe di legno che sono state posate in orizzontale a correre e che realizzano un’immagine introdotta al fine di valorizzare il contrasto tra i volumi, caratterizzando gli sfondati e il corpo di fabbrica secondario.

Quali impianti sono stati installati nella casa? È stato installato un impianto di riscaldamento a pannelli radianti e di climatizzazione e ventilazione a bocchette lineari canalizzate con pompa di calore aria/acqua. L’impianto elettrico è stato progettato con un sistema domotico che, oltre a garantire scenari funzionali adeguati alle esigenze dei fruitori, interviene sulla gestione in modo da contenere in qualsiasi situazione i consumi. Un impianto fotovoltaico è posato sulla copertura a falda dell’abitazione principale.

Nella pagina accanto, l’area giorno con la cucina e il living si caratterizzano per le grandi vetrate, protette sia dai frangisole sia dagli sporti delle coperture.

Vista complessiva dell’ open space della zona giorno.

Copertura piana (A) dall’esterno

- manto di finitura in lamiera aggraffata grigia

- assito per posa copertura

- listoni di pendenza per ventilazione

- guaina ultratraspirante

- coibentazione in lana di roccia (80+80+80 mm)

- guaina barriera al vapore

- pannello OSB

- perline di abete

- struttura travetti in legno lamellare

Veletta (B) da sinistra

- pannello tecnico (18 mm)

- strato isolante in lana di roccia e struttura lignea (200 mm)

- pannello OSB (10 mm)

- camera d’aria per ventilazione esterna (30 mm)

- caldana in calcestruzzo (50 mm)

Solaio contro terra (C), dall’estradosso

- pavimentazione (15 mm)

- impianto di riscaldamento con isolante e massetto (75 mm)

- materassino anti-calpestio (9 mm)

8 ghiaia in sassi del Piave sbiancati 8 7 6 5

- sottofondo alleggerito per impianti (100 mm)

- pannello OSB (15 mm)

- isolante in polistirene (160 mm)

- solaio strutturale su vespaio

Solaio marciapiede (D) dall’estradosso

- pavimentazione in grès porcellanato (15 mm)

- guaina impermeabilizzante

- massetto in sabbia e cemento con rete

- sottofondo alleggerito per impianti (100 mm)

- pannello OSB (15 mm)

- isolante in XPS ad alta densità (160 mm)

- solaio strutturale

- terreno

1 lattoneria e pluviali in lamiera pre-verniciata grigio antracite

2 controparete in doppia lastra di cartongesso e isolamento in lana di roccia

3 frangisole orientabili con cassonetto isolato

4 serramenti in alluminio con vetrocamera e con rivestimento basso emissivo

5 struttura in fibrocemento

6 pilastri in ferro pre-verniciati grigio antracite

7 intonaco bianco

La posa delle pareti a telaio in legno prefabbricate con caldana esterna in cls.

Le tubazioni degli impianti installate a parete e a pavimento.

La macchina della VMC posta nel controsoffitto, competamento delle contropareti e vista del cantiere quasi ultimato con l’impianto fotovoltaico sulla falda inclinata del tetto.

Moke Architecten

Wooden House

Muiden (NL)

Foto: © Thijs Wolzak
La serra con copertura costituita in parte da celle fotovoltaiche trasparenti.
Vista dall’alto con la copertura a verde, le terrazze e la serra.

Ubicazione: Muiden (NL)

Progetto architettonico: Gianni Cito –

Moke Architecten, Amsterdam (NL)

Gestione del progetto: Patrick de Weerd, Amsterdam (NL)

Costruttore: Van der Linden

Construction Advice

Appaltatore: Engen Construction

Company

Superfice lorda: 250 m2

Abitare e lavorare nel legno e nella natura

Nella vecchia città portuale di Muiden, nella provincia dell’Olanda Settentrionale, l’architetto Gianni Cito di Moke Architecten ha progettato una casa in legno dove vivono e lavorano i due fondatori dello studio paesaggistico olandese la4sale, i quali sono stati parte attiva dello sviluppo del concept. L’abitazione, infatti, doveva avere un aspetto paesaggistico, rispettare la natura del contesto, rispecchiare lo spirito dei suoi residenti, essere costruita con materiali prevalentemente naturali e avere pergole e una serra. L’edificio, che si trova nelle vicinanze della diga dell’Ijmeer nella nuova zona residenziale di Amsterdam, doveva inoltre permettere di godere della vista garantendo, allo stesso tempo, un’adeguata privacy.

Per poter attuare tale programma, la casa è stata suddivisa, come suggerito dai futuri residenti, in due parti: un volume anteriore e uno posteriore, sfalsati l’uno dall’altro. Il primo, aperto sul giardino e sull’IJmeer, accoglie una cucina al piano terra e, superiormente, il soggiorno con una splendida veduta sull’acqua, mentre il secondo, più chiuso, ospita uno spazio di lavoro al piano terra e la camera da letto al primo piano. Separati da un muro in cemento, i due corpi edilizi sono collegati agli angoli da pergole, costituite da una struttura di legno con doghe a formare aree protette e di passaggio tra l’interno e l’esterno. Uno spazio speciale che diventa un luogo di transizione graduale tra la vita all’interno della casa e l’esterno, grazie alle doghe regolabili che dilatano la vista libera dell’IJmeer o, al contrario, chiudono l’esterno garantendo la riservatezza.

L’edificio è una Eco-House sostenibile in tutti i suoi aspetti. A partire dalla struttura in legno (la costruzione immagazzina 23.846 kg di CO2), sino agli isolamenti, costituiti da cellulosa, fibra di legno e lana di pecora; la copertura a falda è in realtà un tetto verde che, ricoperto da sedum e altri piccoli vegetali, raccoglie l’acqua piovana. All’ultimo piano la serra, caratterizzata dalle celle fotovoltaiche trasparenti della copertura che generano elettricità, è un luogo dove far crescere piante e fiori e dove lo spazio della casa si estende in continuità con il paesaggio che la circonda.

Vista dell’abitazione da nord.
Sezione AA
Inquadramento territoriale
Sezione BB
Piano terra
Piano primo
Piano terrazze e serra

1 piano terra con struttura portante a telaio tamponata e isolata

2 rivestimento in doghe di legno

3 piano primo con struttura portante a telaio tamponata e isolata

4 struttura copertura in legno

5 serra

Il modello esploso della casa mostra la distribuzione spaziale e la struttura portante a telaio in legno.

Assonometria
Esploso strutturale
Foto:
Foto:
Thijs Wolzak
Foto:
Thijs Wolzak

_due parole con il progettista________

Dopo il diploma in architettura d’interni all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam, specializzandosi in progettazione architettonica, e la formazione come disegnatore architettonico in Svizzera, Gianni Cito si è laureato in architettura presso l’Architectural Association School of Architecture di Londra. Ha lavorato in diversi studi di architettura ad Amsterdam, Utrecht, Melbourne e Zurigo. Nel 1999 crea Blue Architects con Ludo Grooteman e Thomas Hildebrand, uno studio internazionale con sedi ad Amsterdam e Zurigo; nel 2001 lo studio ha vinto il primo premio del Prix de Rome for Architecture, il più importante concorso per giovani architetti nei Paesi Bassi. Ha fondato Moke Architecten con Ludo Grooteman; entrambi gli architetti si sentono molto coinvolti nell’intero processo progettuale e sono noti per la loro buona cooperazione e la comunicazione proattiva.

Gianni Cito è stato ed è docente ospite presso diverse Accademie ad Amsterdam, Rotterdam ed Eindhoven. Dal 2024 è membro del Comitato per la qualità ambientale di Utrecht.

Quali materiali sono stati usati in questa abitazione di cui è ben riconoscibile, già dall’esterno, la sua vocazione ecologica?

Il legno è un tema centrale e si riflette in tutti gli spazi della casa. Le capriate in larice laminato, la finitura esterna in Fraké, quella interna in pioppo e i pavimenti in Douglasia creano infatti un’atmosfera morbida e naturale. Per il legno non è stato scelto alcun trattamento, preferendo lasciare al tempo la trasformazione di ogni essenza impiegata. Anche il muro in cemento al centro del nucleo della casa genera un aspetto naturale attraverso il motivo della cassaforma orizzontale a doghe di legno che gioca con la luce radente che cade lungo la scala in acciaio galleggiante da sopra la serra.

Nella pagina precedente: il patio che si forma all’ingresso con la scala che porta al piano superiore e la pergola che unisce i due volumi, separati dal muro in calcestruzzo. Il piano superiore del corpo destinato ad abitazione dove sono ospitati il salone e il bagno. La zona della cucina aperta con grandi vetrate verso il paesaggio e con le terrazze che circondano la casa.

Il soggiorno al piano terra con le ampie vetrate che permettono di godere della vista sul giardino e sull’acqua; allo stesso tempo, la presenza dei frangisole assicura un’adeguata privacy.

Costruzioni in legno: attacco a terra e connessione tra travi

In un settore in continua evoluzione come quello delle costruzioni fornire soluzioni innovative e all’avanguardia è un punto cruciale. La dedizione nel perseguire prodotti e tecnologie sempre migliori è dal 1956 la missione del Gruppo Simpson Strong-Tie, leader mondiale nelle soluzioni strutturali.

Da oltre due anni anche Friulsider, storica azienda friulana che progetta e produce in-house fissaggi, è parte del Gruppo americano. Grazie all’acquisizione Friulsider ha ampliato il suo portfolio e si sta spingendo sempre di più nel mondo delle connessioni legno offrendo soluzioni originali e di qualità.

Nella costruzione di edifici in legno uno dei nodi più critici è l’attacco a terra delle pareti che deve

garantire alte prestazioni e durabilità. La scelta delle connessioni da utilizzare in un progetto, perciò, è di fondamentale importanza e si riflette sullo stato dell’intera struttura.

Proprio per questo Friulsider Simpson StrongTie ha sviluppato l’HTT, un ancoraggio angolare

Hold Down di alta qualità. Il prodotto permette l’ancoraggio a terra dei pannelli in legno fornendo un’elevata resistenza alle forze di sollevamento e,

grazie alla sua versatilità di fissaggio, è in grado di soddisfare differenti capacità di carico e tempi di installazione.

L’HTT è progettato nei minimi dettagli per permettere alti livelli di prestazioni e solidità: si tratta di un pezzo unico piegato, senza saldature, che non richiede rondelle aggiuntive grazie al suo design.

La base ottenuta da piegatura, offre un eccezionale rinforzo nel punto di ancoraggio mentre i fori posti lungo l’ala verticale sono studiati appositamente per inserire viti, chiodi o connettori ZYKLOP™ nelle posizioni che permettono maggiore tenuta, ottimizzando il carico supportato da ogni elemento. Il punto di forza del prodotto rispecchia anche il valore aggiunto

dell’azienda: dalla progettazione alla produzione, passando per severi test di certificazione, tutto avviene internamente, vantando quindi la massima attenzione durante tutte le fasi di realizzazione. Un altro punto caldo per la costruzione di strutture in legno è la connessione tra travi che deve fornire alti livelli di resistenza e longevità; perciò, anche in questo caso il prodotto utilizzato va scelto con attenzione per garantire buone prestazioni.

PER CONNESSIONI DI ALTA QUALITÀ

Per questo tipo di lavori tra le soluzioni Simpson spicca sicuramente la BTALU, staffa a scomparsa in alluminio marchiata CE. Progettata per la connessione di travi secondarie alla struttura portante principale, è pensata per essere fissata ad un elemento ligneo di supporto e poi completamente inserita in una fessura del secondo elemento e tenuta in posizione mediante spinotti. I fori vengono praticati nel legno e nel lato della BTALU permettendo un allinea-

mento preciso degli spinotti, inoltre l’inserimento così come precedentemente descritto rende il connettore completamente nascosto una volta installato e quindi fornisce un risultato esteticamente più gradevole. La staffa a scomparsa BTALU è spesso utilizzata insieme allo spinotto autoforante SDD, in acciaio al carbonio elettrozincato, che grazie alla testa cilindrica affonda totalmente nel legno consentendo anch’esso una connessione a scomparsa.

Casa VT

Officina23

Alpeggio Prato Rotondo

Davide Maria Giachino

Water Farm

Studio Bark

Casa sull’albero

Paolo Scoglio – THE NE[S]T

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