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Orlando in Chianti Glamping Resort
David Benedetti; Claudio Lastrucci
Orlando in Chianti Glamping Resort
Il bar della struttura.
Ubicazione: Cavriglia (AR) Progetto: arch. David Benedetti, San Giovanni Valdarno (AR); arch. Claudio Lastrucci, Terranuova Bracciolini (AR) Strutture: ing. Michele Gabiccini, ing. Stefano Gargiani – Arredoline Costruzioni Srl, Bibbiena (AR) Costruttore struttura legno: Arredoline Costruzioni Srl, Bibbiena (AR) Lavori: aprile – giugno 2012; novembre 2019 – giugno 2020 Superficie utile: ca. 600 m2 (bar, ristorante, cucine)
Glamour camping
A 800 m s.l.m. in Toscana, al centro di un triangolo che ha per vertici le città di Arezzo, Firenze e Siena, sorge l’Orlando in Chianti Glamping Resort, un luogo dove il campeggio trova una nuova dimensione, una fusione tra glamour e camping accompagnata da servizi da resort. Sulla sommità del complesso, in posizione dominante e in una delle poche radure del sito, caratterizzato dalla presenza di boschi di querce e castagni, è collocato il fabbricato che ospita il ristorante a servizio dell’attività ricettiva, realizzato in legno e in bioedilizia su scelta della committenza per soddisfare i tempi di esecuzione molto rapidi. In soli tre mesi, infatti, la struttura è stata costruita con un sistema platform frame per il bar e il ristorante e in travi e pilastri con copertura in capriate di legno per la sala esterna. L’edificio, posto in una zona baricentrica del sito a dominare dall’alto tutto il resort, si sviluppa su un unico livello, pur presentando diverse altezze che hanno permesso la realizzazione di una terrazza panoramica alla quale si accede sia dall’interno sia dall’esterno. La tipologia architettonica trova ispirazione nella tradizione rurale della zona del Chianti, con i suoi edifici a torre rivestiti in pietra dalle piccole aperture o intonacati con tetto a capanna, elementi che si ritrovano – rielaborati – nel nuovo fabbricato. Dopo alcuni anni, nel 2019 per l’esattezza, la necessità di ampliare i locali dei servizi, la cucina e la terrazza-sala ristorante ha portato la proprietà, ancora una volta, a scegliere il legno come sistema costruttivo, anche se la rapidità esecutiva questa volta è stata messa alla prova dal lockdown dello scorso anno, consentendo quindi l’inaugurazione dell’ampliamento solo a giugno 2020. In questo secondo intervento è stata prevista anche la realizzazione di un accesso esterno alla terrazza panoramica sul tetto piano dell’immobile con una scala che, essendo esterna, costituiva una potenziale criticità; tuttavia, in fase progettuale, con l’adozione di una struttura in acciaio sovrastante la parte in legno e da questa separata, il problema è stato risolto così da non interferire con l’impermeabilizzazione e la durabilità dell’opera.
In alto, una vista notturna dall’alto del Glamping Resort. A lato, un dettaglio delle facciate rivestiste con pannelli in pietra ricostruita.
Pianta piano terra
Prospetto sud-ovest Prospetto est
Prospetto sud Prospetto nord-ovest
_la struttura________
In un complesso ricettivo come l’Orlando in Chianti Glamping Resort, uno dei requisiti imposti dalla normativa è la resistenza al fuoco della struttura; in questo specifico caso era richiesta una compartimentazione con un REI120 dei locali delle cucine e un R60 per la parte in legno della sala esterna. Per soddisfare tali esigenze, il costruttore della struttura in legno ha valutato idonea la compartimentazione con pannelli in calcio silicato tra la zona cucina e l’area bar-ristorante, mentre per la sala ristorante esterna è stata adottata una soluzione basata sul calcolo della velocità di carbonatazione del legno e si è inoltre previsto, per le componenti strutturali in acciaio la cui resistenza al fuoco è determinata dalle “temperature” (componente difficilmente prevedibile), l’utilizzo di protezioni in legno, realizzate anche attraverso artifici architettonici. Visto che il committente desiderava un edificio che formalmente richiamasse l’architettura vernacolare del Chianti, l’intera ossatura portante è stata rivestita con pannelli in pietra ricostruita, valutandone le caratteristiche di idoneità alle peculiarità dell’ambiente di posa, come, ad esempio, resistenza meccanica, qualità degli ancoraggi, resistenza del colore al dilavamento, ecc. L’adeguato comfort abitativo è stato raggiunto mediante coibentazioni interne alle pareti, prestando particolare cura alla zona del solaio della terrazza che è stata isolata e protetta con barriera a vapore e controsoffitto interno. A difesa di questo “pacchetto” sulla superficie della terrazza è stata posata una doppia impermeabilizzazione con guaine bituminose e, dal momento che la superficie esterna della terrazza presentava una doppia pendenza verso i lati esterni per garantire adeguato deflusso meteorico, si è predisposto un pavimento galleggiante con piastrelle in cemento a piedini plastici registrabili consentono all’acqua di scorrere sopra e sotto, sulle guaine impermeabili, e defluire fino ai boccagnoli posti sulla facciata. Per assicurare la durabilità dell’opera, tra la parete esterna e il rivestimento in pietra ricostruita, che non garantisce l’impermeabilità, è stato inserito un telo traspirante impermeabile.
Uno scorcio della sala interna con lo slogan del Glamping – “Vacanze col cuore!” – evidenziato sulla lavagna-menù.
_due parole con il costruttore________
Arredoline Costruzioni è specializzata nella costruzione di edifici in bioedilizia, strutture esclusive, “pezzi unici” esattamente attinenti al dettato architettonico della committenza. L’ufficio tecnico, interno all’azienda, accompagna il cliente in ogni fase della realizzazione dell’edificio; dalle pratiche edilizie ed urbanistiche, fino alla cura degli interni.
Quali accorgimenti sono stati presi per garantire la durabilità dell’opera sia a livello dell’attacco delle pareti alla fondazione che del solaio ligneo della terrazza al piano primo?
Le pareti sono state staccate dal livello del finito interno ed esterno mediante un cordolo in c.a. opportunamente impermeabilizzato esternamente e sul quale è stata posta una guaina tagliamuro, prima della posa delle pareti lignee; tale guaina evita la risalita capillare dell’umidità nel legno e assicura un’eccellente impermeabilità all’aria. Per quanto riguarda il solaio della terrazza, invece, la durabilità dello stesso è stata assicurata da uno strato di regoli di aerazione e pannelli lignei in pendenza e da una successiva doppia impermeabilizzazione con guaine bituminose. Inoltre, si è predisposto un pavimento galleggiante con piastrelle in cemento a piedini plastici registrabili per il terrazzo; l’acqua quindi, oltre che scorrere “sopra” poteva anche scorre “sotto”, sulle guaine impermeabili, e defluire fino ai boccagnoli posti sulla facciata.
Come sono state progettate e valutate le azioni sui parapetti lignei della terrazza panoramica, vista la grande possibilità di affollamento di tale area?
Per sopperire alla possibilità di affollamento della zona terrazza e quindi alle azioni di spinta sul parapetto ligneo, si è pensato di far proseguire le pareti del piano inferiore fin sopra al piano terrazza in modo da creare con le stesse anche la balaustra in legno. Tale parapetto presentava un cordolo ligneo continuo in sommità la cui necessità strutturale di una sezione maggiore dei montanti di parete lo portava a sporgere rispetto al filo interno del parapetto; tale configurazione è stata mascherata da un’opportuna impermeabilizzazione e da scossaline, oltre che da un sistema di illuminazione sottostante al corrimano stesso.
L’architetto David Benedetti, uno dei due progettisti del Glamping Resort, ha lavorato soprattutto nel pubblico, realizzando scuole, centri polivalenti, parcheggi e piazze, non tralasciando tuttavia anche edilizia residenziale e turistico ricettiva private. Avendo realizzato diversi progetti in legno anche in collaborazione con altri studi, l’architetto conosce bene questo materiale in cui crede fortemente. Da quest’anno ha assunto la direzione tecnica di una società di sviluppo immobiliare, occupandosi dei progetti residenziali.
Cosa ha comportato la progettazione di un edificio in legno con questa destinazione d’uso?
A mio parere, una struttura in legno porta con sé dei vantaggi soprattutto in fase realizzativa in quanto, è ormai risaputo, permette di accorciare i tempi di cantiere e la stiamo anche rivalutando nei confronti dell’acciaio per l’antincendio, poiché il legno, pur richiedendo un maggiore sforzo in fase di progettazione con analisi più approfondite rispetto ad altri sistemi, garantisce prestazioni migliori. Quando si tratta di effettuare varianti o interventi successivi, una struttura in legno potrebbe offrire qualche resistenza in più, ma è un’ottima tecnologia strutturale e la propongo spesso ai miei clienti.
A suo parere, quale futuro può avere il legno come materiale costruttivo in edifici destinati ad attività ricettive?
Credo che avrà un buon sviluppo e spero che ce l’abbia perché è un ottimo materiale secondo molti punti di vista: è leggero e mantiene quasi inalterate le sue caratteristiche nel tempo se confrontato, ad esempio, col cemento armato. L’acciaio potrebbe essere un’alternativa valida al legno ma presenta problematiche maggiori sull’antincendio che, invece, con una struttura in legno si risolvono in maniera più facile. Spero veramente che si continui a investire su questa tecnologia. Quale sarà il futuro del legno? Basta pensare ai palazzi cinquecenteschi e ai loro solai in legno che danno meno problemi delle tecnologie utilizzate nel Novecento!
La sala-ristorante interna con le capriate in legno che accompagnano lo sguardo fino all’area esterna.
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Dettaglio capriata grande, sala ristorante esterna 1 puntone: sez. 240X320 mm in legno lamellare GL24
2 nr. 4 viti: ∅ 8x200 mm
con rondella 3 monaco: sez. 240X320 mm in legno lamellare GL24
4 nr. 2 viti: ∅ 10x200 mm