m i r p e t n a
a
indice
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Sergio Malcevschi
studi e ricerche
Antonio Saturnino
Il monitoraggio ambientale nella pianificazione d’area vasta
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Il “ciclo” di gestione della performance: le evidenti novità introdotte dal D.Lgs. 150/2009. Le questioni da risolvere per una nuova e buona governabilità
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VALUTAZIONE
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Editoriale
Viene proposta una traccia per un coerente ciclo di gestione della performance dal punto di vista dei metodi da adottare e dei riferimenti tecnico-scientifici da utilizzare, al fine di non vanificare i possibili contributi positivi derivabili per una nuova e buona governabilità pubblica. Il rischio di vanificazione rischia infatti di risultare assai elevato in presenza di dichiarazioni di buoni e ottimi intenti non coniugati e gestiti attraverso metodi e strumenti tecnico-scientifici coerenti.
a cura del gruppo di lavoro su VAS e governo del territorio dell’Associazione Analisti Ambientali
Le incertezze sul ruolo dell’ente intermedio permangono. Le funzioni di coordinamento territoriale ed ambientale sono state confermate in capo alla provincia dal decreto di questa estate, ma la prospettiva di una provincia con organi di secondo livello non garantisce l’autonomia e autorevolezza necessari per trattare temi di area vasta tenendo conto degli effetti cumulativi derivanti dalle azioni di pianificazione di più comuni. Questo, lo avevamo già evidenziato sei mesi fa nel precedente numero della rubrica, pone seri problemi all’efficacia della valutazione ambientale strategica. Li pone anche per il monitoraggio del piano, obbligatorio secondo le norme, ancora sostanzialmente inattuato. Le pochissime esperienze di monitoraggio di piani provinciali ad oggi attivate mostrano invece interessanti prospettive, ed un possibile utile effetto traino per l’attivazione del monitoraggio nella pianificazione comunale.
dossier: aree tutelate e protette – seconda parte
Effettuata con il precedente dossier (vedi Valutazione Ambientale n. 21) una disamina critica dei principali strumenti di analisi e valutazione ambientale applicati in ambiti di tutela naturalistica, con questa raccolta di interventi ci si concentra sulla sperimentazione di strumenti nuovi, anche di tipo volontario, che attengono sia al campo dell’analisi e della valutazione, sia a quello della strumentazione di programmazione e di gestione.
Claudio Comoglio Alessandro Nota Massimo Bocca
Massimo Soldarini
Uno studio di fattibilità per individuare corridoi ecologici tra il Ticino e il Parco Regionale Campo dei Fiori Parco Regionale è stato sviluppato, nel periodo 2008-2010, con l’obiettivo di collegare l’Appennino con le Alpi attraverso il fiume Ticino. Il progetto ha identificato due corridoi che hanno bisogno di interventi per migliorare il livello di connettività. Un progetto LIFE, finanziato dalla Commissione europea, renderà possibile la realizzazione di questi interventi nel 2012-2015.
La valutazione economica dei servizi ecosistemici e del paesaggio nel Parco Naturale Adamello Brenta
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La certificazione ambientale EMAS-ISO 14001 nella esperienza – prima in Europa – del Parco Naturale Mont Avic (AO)
È illustrata la prima certificazione ambientale EMAS-ISO14001 di un parco in Europa (Parco Naturale Mont Avic – AO), a sostegno della la realizzazione di un sistema di gestione ottimale degli aspetti ambientali connessi alle attività svolte sul territorio del Parco, al fine di ridurre in modo continuativo gli impatti ambientali indotti in ogni condizione operativa e realizzando, controllando e dimostrando non solo la conformità alle leggi vigenti, ma anche buone prestazioni ambientali.
Massimo De Marchi Rocco Scolozzi
Entro la necessità di sviluppare nuove conoscenze circa il tessuto naturalistico, ambientale e paesaggistico di un parco e sulla sua valutazione entro il binomio valorevulnerabilità si colloca questo contributo, nel quale sono illustrati una serie di approcci alla valutazione monetaria del paesaggio e dei servizi ecosistemici a supporto dell’insieme degli strumenti decisionali messi a punto dal parco Parco Naturale Adamello Brenta nel periodo 2010-2012.
2 • Valutazione Ambientale 22 / sommario
Il Piano della Performance come strumento di pianificazione strategica nei parchi nazionali (ex art. 10 del D.Lgs. 150/2009)
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Tullio Bagnati
La connessione ecologica per la biodiversità e il Life TIB in Provincia di Varese: corridoi ecologici tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei Fiori
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Introduzione
Tullio Bagnati
Viene illustrata l’apertura della pianificazione ai processi di trasformazione in una prospettiva strategica con la predisposizione dei piani della performance. Ciò concerne i mutamenti dell’oggetto del piano (il “risultato”) e insieme all’oggetto cambia la forma del piano (ad esempio con un approccio di tipo problem setting/managing) e, infine, cambiano le strategie valutative.
works in progress Valutazione della perdite di benefici ambientali derivanti dalla costruzione di dighe in torrenti alpini
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Valutazione ambientale Rivista semestrale della
Associazione Analisti Ambientali www.analistiambientali.org Anno XI – n° 22 luglio-dicembre 2012 ISSN 1826-2201 Registrazione Tribunale di Gorizia n. 314 del 20-12-2001 numero di iscrizione ROC: 8147
Ilaria Goio
Obiettivo del lavoro è quello di stimare, in termini economici, la perdita della capacità di autodepurazione del torrente Leno di Vallarsa (Trento), in conseguenza della costruzione di alcune dighe. Tale perdita risulta particolarmente rilevante per la crescente attenzione dedicata a livello normativo e di opinione pubblica all’inquinamento dell’acqua e del suolo e perché incide sui costi per introdurre modalità diverse di depurazione delle acque reflue.
Direttore scientifico Sergio Malcevschi
Direttore responsabile Pietro Cordara
VA & Web
Sergio Malcevschi Raffaella Alieri
Linee Guida per la Valutazione di Impatto Ambientale
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Profili Web tra Green e Internet Economy
a cura di Maria Belvisi
Green economy e Internet economy sono riconosciuti come pilastri del nuovo modello di crescita economica e di sviluppo sostenibili in costruzione. Diventa importante capire meglio i rapporti reciproci, non solo dal punto di vista teorico ma anche da quello concreto delle implicazioni per i soggetti produttivi. Nell’articolo si richiamano alcune considerazioni sulle relazioni tra le due aree considerate (web e green economy), sottolineando il ruolo cruciale delle parole-chiave nei flussi informativi che condizionano i processi decisionali.
a cura di Silvia Repossi
Redazione Claudia Ferluga Cristina Magri Nicola Nasini
Segreteria di redazione e amministrazione Via I Maggio 117 – 34074 Monfalcone (Gorizia) tel. 0481.484488, fax 0481.485721 e-mail: info@edicomedizioni.com Progetto grafico Ferdinando Gottard
VA&libri Recensioni e segnalazioni
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Rapporti Ambientali di Organizzazioni
Comitato Tecnico Scientifico AAA Tullio Bagnati Elsa Bazzano Maria Belvisi Gabriele Bollini Pietro Cordara Piero Garbelli Eliot Laniado Marcello Magoni Nicola Nasini Aldo Ravazzi Douvan Sergio Malcevschi (Presidente CTS) Antonio Saturnino Alessandro Segale Renata Villa Renato Vismara Maria Rosa Vittadini Mario Zambrini (Presidente AAA) Maria Chiara Zerbi
a cura di Claudia Ferluga
Immagini di copertina a cura di Odinea Pamici
Editore EdicomEdizioni – Monfalcone (Go) www.edicomedizioni.com Prezzo di copertina Euro 20,00
Abbonamento annuale 2 numeri: Euro 40,00 Distribuzione gratuita ai soci AAA
Stampa Grafiche Manzanesi – Manzano (UD) Distribuzione in libreria Joo Distribuzione – via F. Argelati, 35 – Milano
La direzione lascia agli autori piena responsabilità degli articoli firmati. È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dalla direzione.
In copertina Treehotel, The bird’s nest – Harads, Svezia. Photo: Peter Lundstrom, WDO – www.treehotel.se
Valutazione Ambientale 22 • 3
gestione sostenibile del territorio valutazione e contabilitĂ ambientale dossier monografici strumenti e case history studi e ricerche
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VALUTAZIONE
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editoriale
Editoriale Sergio Malcevschi
Putroppo i temi della valutazione ambientale sono sempre più di attualità in Italia. Uso il termine “purtroppo” perché le ragioni che li portano alla ribalta sono quasi sempre legate a situazioni di crisi in atto, o sfiorate per un soffio, come in questi giorni nel caso dell’Ilva di Taranto. L’Ilva è diventato anche un crocevia di valutazioni che il sistema Italia produce con strumenti che dovrebbero essere tra loro coerenti ed invece producono risultati differenti o addirittura in conflitto reciproco. L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) come procedimento ordinario; a Taranto ha dovuto diventare uno strumento straordinario, tale addirittura da trasformarsi in una nuova norma “ad hoc”, in cui l’accento è posto soprattutto sulla fattibilità del risanamento. La valutazione di impatto sanitario (VIS); ancorché non proceduralizzata, essa sta progressivamente acquistando autonomia metodologica ed amministrativa; il comportamento delle Regioni al riguardo è troppo disomogeneo. Le valutazioni ambientali-sanitarie espresse in sede giudiziaria; qui gli orizzonti dei bilanci di impatto sono del tutto differenti da quelli degli strumenti precedenti. Si produce così una situazione caotica dal punto di vista dei processi decisionali; se si può essere soddisfatti dalla soluzione-tampone adottata per l’Ilva e dalla volontà del governo di estenderla ad altri casi simili, putroppo l’impressione è che non voglia andare alla radice del problema: il disallineamento dei modelli valutativi profondi alla base delle decisioni dei diversi poteri dello Stato. Forse è impossibile, ma una maggiore esplicitazione degli aspetti anche tecnici del problema potrebbe aiutare.
Con questo numero completiamo il dossier sulle aree protette iniziato con Valutazione Ambientale 22. Gli articoli sviluppano qui alcuni tra gli aspetti più innovativi del campo, in cui le aree protette funzionano come laboratori che producono risultati potenzialmente utili per l’intero territorio circostante. È questo il caso del Piano della Performance dell’articolo di Bagnati: in tempi di crisi economica progressiva per gli enti territoriali l’attenzione alla qualità della spesa che si traduce in strumento di pianificazione diventa un riferimento essenziale. Il tema delle reti ecologiche è ormai quasi per definizione uno strumento di legame anche territoriale, ma è ancora apertissima la questione di come farle effettivamente funzionare anche dal punto di vista amministrativo, come trasformarle anche in strumenti territoriali; il caso del Contratto di Rete presentato da Soldarini in questo senso è un prototipo di grandissimo interesse. L’ottica ecosistemica che progressivamente (anche se lentamente) avanza anche in Italia, significa oggi in pratica sempre di più consapevolezza del suolo dei “servizi ecosistemici”, come ormai pretendono gli strumenti europei per lo sviluppo sostenibile; con l’esperienza del Parco dell’Adamello De Marchi e Scolozzi ci propongono in questo campo un ponte tra analisi economiche classiche e nuovi strumenti intepretativi che possano anche rendere conto dei valori associati al capitale naturale. Sergio Malcevschi Direttore scientifico di Valutazione Ambientale malcev@gmail.com
aree tutelate e protette – seconda parte
dossier
Introduzione Tullio Bagnati
Vi è un comun denominatore che sottende l’insieme dei contributi che si presentano con questa seconda parte del dossier di VA dedicato alle aree protette, quello della sperimentazione e dell’applicazione di approcci innovativi alle diverse fasi di governo delle aree stesse. Effettuata con il precedente dossier una disamina critica dei principali strumenti di analisi e valutazione ambientale applicati in ambiti di tutela naturalistica, con questa raccolta di interventi ci si concentra sulla sperimentazione di strumenti nuovi, anche di tipo volontario, che attengono sia al campo dell’analisi e della valutazione, sia a quello della strumentazione di programmazione e di gestione. Nel governo delle aree protette la finalità più propriamente regolativa è insita da tempo negli strumenti di pianificazione e, al più, è oggetto di aggiornamenti e riposizionamenti con alcuni piani di settore quali ad esempio i piani di gestione per le aree SIC-ZPS, mentre l’orizzonte più propriamente strategico del guardare in prospettiva il futuro delle stesse aree protette e quello del dotarsi degli strumenti della conoscenza atti a comprendere i meccanismi che regolano ed equilibrano le funzioni ecosistemiche appaiono ancora terreni aperti per definire migliori forme di gestione del territorio e supporto alle decisioni. Entro la necessità di sviluppare nuove conoscenze circa il tessuto naturalistico, ambientale e paesaggistico di un parco e sulla sua valutazione entro il binomio valore-vulnerabilità si colloca il contributo di M. De Marchi e R. Scolozzi su “La valutazione economica dei servizi ecosistemici e del paesaggio nel Parco Naturale Adamello Brenta” nel quale sono illustrati una serie di approcci alla valutazione monetaria del paesaggio e dei servizi ecosistemici a supporto dell’insieme degli strumenti decisionali messi a punto dal parco nel periodo 2010-2012. Il caso di studio presenta tre elementi rilevanti: l’aver realizzato una serie di valutazioni in parallelo da parte equipe diverse che hanno usato differenti famiglie di metodi provenienti dall’economia ambientale, generando valori confron-
Introduction A critical review of the principal instruments of analysis and environmental evaluation applied in the field of nature conservation has been carried out in the previous dossier (see Environmental Evaluation no. 21). This collection of work concentrates on the experimentation of new instruments, including voluntary examples that pertain to the fields of analysis and assessment, both in terms of programming instrumentation and management. Parole chiave: gestione delle aree protette, VAS, VIA Key words: protected areas management, SEA, EIA
tabili; l’esplicitazione spaziale e la georeferenziazione dei valori tanto nei metodi di valutazione dei servizi ecosistemici, quanto nei metodi di valutazione economica del paesaggio; l’uso della valutazione nella elaborazione di alcuni strumenti di programmazione del Parco. Sotto il profilo del governo delle aree protette (ma non solo) appare utile rilevare quanto un’applicazione periodica della valutazione dei servizi ecosistemici possa costituire un efficace strumento di monitoraggio di un territorio e della sua gestione, nell’ottica del perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Anche nel caso dell’esperienza della LIPU con la Provincia di Varese, la costruzione di un processo conoscitivo alla scala di dettaglio e l’adozione di parametri di valore, sensibilità, vulnerabilità e rischio ha informato la realizzazione del progetto sulla connessione ecologica per la biodiversità ed il Life TIB non solo riferito ai corridoi ecologici tra Parco del Ticino e Parco del Campo dei Fiori, ma anche al “sistema” posto intorno alle entità separate della Rete 2000 in considerazione di un contesto insediato ed urbanizzato di grande complessità ed estensione. Organizzato in due fasi temporali il progetto è considerato un esempio ottimale di metodologia da utilizzare per giungere all’applicazione concreta della RER lombarda a scala locale, secondo un modello operativo successivamente esportabile in altre realtà regionali. Con la prima certificazione ambientale EMAS-ISO14001 di un parco in Europa (Parco Naturale Mont Avic - AO), illustrata
da C. Comoglio, A. Nota e M. Bocca, e le iniziali esperienze di applicazione del ciclo di gestione della performance, si entra infine entro un orizzonte che mette in luce prospettive di integrazione e di sviluppo che possono sorgere nel momento in cui le risorse naturali, ambientali e paesaggistiche vengono lette non solo secondo un’ottica conservativa, ma attraverso le potenzialità che esse possono esprimere in maniera diretta. Da una parte è il Sistema di Gestione Ambientale (SGA), sviluppato coerentemente con la Politica Ambientale del Parco Naturale Mont Avic, con i requisiti della norma ISO 14001 e del Regolamento EMAS a sostenere la realizzazione di un sistema di gestione ottimale degli aspetti ambientali connessi alle attività svolte sul territorio del Parco, al fine di ridurre in modo continuativo gli impatti ambientali indotti in ogni condizione operativa, realizzando, controllando e dimostrando non solo la conformità alle leggi vigenti, ma anche buone prestazioni ambientali. Dall’altra è l’apertura della pianificazione ai processi di trasformazione in una prospettiva strategica con la predisposizione dei piani della performance. Ciò concerne i mutamenti dell’oggetto del piano (il “risultato”); insieme all’oggetto cambia la forma del piano (ad esempio con un approccio di tipo problem setting/managing) e, infine, cambiano le strategie valutative. Tullio Bagnati direttore Parco Nazionale Val Grande direttore@parcovalgrande.it
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