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UNA STARTUP DAGLI AMPI ORIZZONTI
Grazie al suo team di esperti, C.S.I., Centro Servizi Industriali, offre al mercato soluzioni innovative per lavorazioni altamente tecnologiche, dai trattamenti lubrificanti alle finiture ad azoto liquido, dalle analisi alla consulenza. Un insieme di servizi che l’azienda ha sviluppato in tempi brevissimi, mettendo a frutto l’esperienza dei suoi fondatori e un’attenta lettura del mercato. Il rapporto e il confronto con i clienti, non sempre facile ma essenziale, è alla base dell’innovazione e dello sviluppo di nuove soluzioni altamente tecnologiche
Fondata nel 2021 da Stefano Ferrari e Danilo Olivini, ai quali si è aggiunto quest’anno Vladimiro Guindani, la C.S.I. (Centro Servizi Industriali) di Paratico (Brescia), con sede operativa a Bolgare (Bergamo), è nata dalla constatazione che sul mercato mancava una competenza tecnica soprattutto nell’ambito dei trattamenti superficiali. «Tante aziende fanno trattamenti», commenta Ferrari, «ma spesso senza rendersi conto di quello che succede sulla superficie trattata, per cui abbiamo deciso di dare un valore aggiunto al coating sviluppandone a fondo la parte tecnica». L’azienda ha iniziato l’attività nel marzo 2021 e la produzione è iniziata a giugno con l’apertura, nei mesi successivi, di diversi dipartimenti, dal trattamento lubrificanti alla sbavatura ad azoto liquido, ai lavaggi ad alta pressione con tecnologia Cleanliness, per arrivare a ottobre, quando è stato aperto il laboratorio con nuove strumentazioni ed è stata è realizzata una camera bianca, e poi a novembre mese di inaugurazione della sala per i corsi di formazione per le aziende. Dal fatto di avere realizzato tutto questo in così breve tempo si vede come C.S.I. sia un’azienda dinamica in rapida crescita, con una situazione sempre in evoluzione e aperta a nuove esperienze, anche in funzione di La sede di C.S.I., Centro Servizi Industriali, a Paratico, in provincia di Brescia.
La camera bianca di C.S.I., in funzione da ottobre 2021.
Il laboratorio è attrezzato per condurre analisi chimiche e fisico-meccaniche ed è equipaggiato per eseguire analisi di pulizia tecnica secondo ISO 16232 e VDA19 in ambiente controllato sotto flusso laminare classe ISO 7.
quello che il mondo della gomma, particolarmente attivo in zona, chiede con un crescente interesse per tutto ciò che riguarda trattamenti, lavaggi e finiture.
I TRATTAMENTI SUPERFICIALI L’attività produttiva di C.S.I. si può riassumere nell’offerta di trattamenti superficiali, lavaggi e finiture, considerando che il core business dell’azienda è la gomma, ma che le lavorazioni effettuate si estendono anche alle materie plastiche, alle leghe, Zama in particolare, e a materiali quali ottone, TPU e altri ancora. Con la tecnologia al plasma non si fanno solo micropulizia e attivazione, che consente un miglior legame con il film lubrificante, ma anche le lavorazioni di “etching”, un processo che serve ad aumentare la rugosità del pezzo per una migliore adesione del film lubrificante, e di polimerizzazione, con tre tipologie diverse di film polimerici, e cioè Lipocer,
Macchina per trattamenti al plasma.
come è chiamato in zona questo trattamento idrofobico, ma definito in realtà più correttamente Silica Like Film, perché forma un film simile a vetro o silice; DLC, tecnica che riveste il componente con uno strato idrocarburico; e fluorurazione, ancora allo studio ma in fase ormai conclusiva. Quest’ultima tecnica sta prendendo piede molto velocemente perché il processo attualmente impiegato è quello per via umida, che presenta problematiche per pericolosità e tossicità della materia prima e per smaltimento, mentre con il plasma il metodo è più pulito e si riducono anche le emissioni di prodotti inquinanti.
LA TECNOLOGIA DEL PARILENE Tuttavia la più recente tecnologia è quella del Parilene, che è completamente diversa da quelle tradizionali al plasma o a spruzzo «perché», spiega Guindani, «si parte da un dimero in polvere, che passa allo stato gassoso per entrare in una camera di pirolisi, in cui si rompono i legami chimici del dimero; poi nella terza camera il monomero gas si deposita sul pezzo, perché trova una temperatura più bassa e quindi torna ad essere solido. Questo trattamento è caratterizzato dal fatto di essere uniforme e tropicalizzante: molti trattamenti a spruzzo o al plasma non aderiscono su spigoli vivi o saltano via velocemente, mentre il Parilene segue il profilo del pezzo in modo uniforme e si deposita su tutte le sue parti con lo stesso spessore». La definizione tropicalizzante, invece, sta ad indicare che il trattamento ha una capacità del 99 % di isolare il materiale dall’ambiente circostante, rendendolo impermeabile a quasi tutti i gas e i liquidi, e inerte al punto di resistere a sostanze anche molto aggressive. Una scheda elettronica trattata con Parilene, per esempio, continuerà a funzionare anche quando viene immersa in acqua. «Una prova su gomma che abbiamo fatto», spiega Guindani, «è stata rivestire un manufatto in EPDM con 2 micron di Parilene e di constatare che, immerso in benzina, non ha rigonfiato, mentre senza trattamento ha rigonfiato del 27%. Il Parilene, inoltre, è biocompatibile, per cui è idoneo a rivestire dispositivi a contatto con il corpo, la sua durata nel tempo, in applicazione statica, è da dieci a vent’anni, e resiste molto bene ai raggi UV e ai raggi gamma».
LAVAGGI E FINITURE Quanto agli altri servizi di C.S.I, i lavaggi ad alta pressione sotto flusso laminare, classe ISO 7, rispondono alle esigenze sui limiti di pulizia tecnica (Technical Cleanliness), sempre più richiesti in diversi settori industriali, a partire da quello automobilistico, e sono effettuati su impianti versatili, che consentono di intercambiare cesti di differenti misure e maglie. Le finiture ad azoto liquido consentono invece lavorazioni rapide ed innovative, con un bassissimo impatto su superficie e caratteristiche fisico-meccaniche del pezzo. I prodotti impiegati sono a basso contenuto di inquinanti, compreso il Bisfenolo A (BPA), e questo li rende idonei anche per finiture di componenti a contatto con acqua, alimenti e in tutti i casi in cui è richiesta particolare attenzione sulle norme che disciplinano il contenuto di sostanze classificate pericolose.
PARTNERSHIP INTERNAZIONALI C.S.I. è diventata da subito il punto di riferimento in Italia per tre importanti aziende tedesche, che producono macchinari per le lavorazioni effettuate dall’azienda. Una è Walther Trowal, che produce le macchine Rotamat per il rivestimento di parti elastomeriche e metalliche, anche di forma complicata o delicata, scaricate, dopo il ciclo di lavorazione, perfettamente rivestite e asciutte. Mewo realizza invece macchine per sbavatura, sbavatura criogenica, lavaggio e asciugatura. Diener, infi-
ne, sviluppa macchine per trattamento superficiale al plasma e Parilene. «In pratica», racconta Ferrari, «abbiamo creato l’idea di showroom produttivo per cui, oltre ad avere le nostre produzioni con un certo tipo di macchina, possiamo vendere la stessa macchina e il suo pacchetto operativo alle aziende interessate, con le quali posiamo collaborare. Questo perché il tecnico del produttore resta dall’acquirente per un giorno soltanto ma, per arrivare ad ottimizzare la produzione, ci vogliono sei mesi, un anno: noi diamo una macchina già testata, fornendo informazioni su ciclo e regolazione della macchina per una determinata lavorazione, creando una scheda tecnica del trattamento, questo è il valore aggiunto di C.S.I. Certo, le macchine che abbiamo sono tra le migliori disponibili sul mercato e assicurano una continuità di produzione, che garantisce che l’articolo prodotto tempo fa sarà uguale nel tempo ad ogni misurazione di produzione successiva». IL LABORATORIO DI ANALISI Il fiore all’occhiello di C.S.I. è il laboratorio, che svolge analisi chimiche e fisico-meccaniche ed è equipaggiato per eseguire analisi di pulizia tecnica secondo ISO 16232 e VDA19 in ambiente controllato sotto flusso laminare classe ISO 7. Oltre ad analisi mirate al controllo qualità vengono eseguiti anche test di caratterizzazione dei materiali a supporto dell’R&D e si fornisce supporto analitico per analisi relative alla lista SVHC del REACH. Le apparecchiature esistenti comprendono un IR e un dinamometro, equipaggiato per le analisi legate ai lubrificanti, quindi attrito e forze di montaggio, oltre ad una macchina capace di misurare la resistività elettrica sotto sforzo, durante allungamento, compressione e flessione. Ultima apparecchiatura installata è il microscopio elettronico di Zeiss, che ha voluto essere presente in C.S.I. e collaborare per avere un punto di riferimento in zona, che potesse sia svolgere analisi ma soprattutto fosse utilizzato nell’ambito del problem solving, attività per la quale Zeiss non ha un background sui materiali sufficiente a soddisfare le esigenze dei clienti. Questo microscopio è equipaggiato anche con una sonda, in grado di effettuare l’analisi elementare e quindi di determinare quali elementi chimici compongono i materiali che vengono analizzati.
CONSULENZE E CORSI DI FORMAZIONE Con l’esperienza dei suoi tecnici, C.S.I. si pone al servizio delle aziende per valutare e trovare una soluzione ai loro problemi produttivi e analitici, aiutandole per l’industrializzazione dei loro progetti. Nel caso, inoltre, di acquisto di macchinari, C.S.I. segue dall’inizio alla fine l’installazione della macchina e la messa a punto del processo produttivo, offrendo ai suoi clienti una consulenza su misura, grazie all’esperienza e alla competenza maturate sul campo. L’esistenza, ormai da diversi anni, di corsi post-di-
Impostazione dei parametri sulla macchina Rotamat, prodotta dall’azienda tedesca Walther Trowal con cui C.S.I. ha stretto un accordo di partnership.
Le due Rotamat di C.S.I. affiancate. Queste macchine realizzano il rivestimento di parti elastomeriche e metalliche, anche di forma complicata o delicata, che escono dal ciclo di lavorazione perfettamente rivestite e asciutte.
Vladimiro Guindani, uno dei soci di C.S.I., la lavoro sulla macchine che esegue il trattamento al Parilene.
ploma organizzati da alcuni istituti tecnici superiori, specifici per i settori gomma e materie plastiche, ha fatto insoltre sì che oggi siano le aziende di settore a chiedere alla scuola di avere tirocinanti da inserire poi nel proprio personale. C.S.I., oltre a collaborare con le scuole, tenendo lezioni sui trattamenti superficiali e relativi metodi di analisi, sostiene anche le aziende con corsi di formazione del personale (già dodici ad oggi quelli organizzati quest’anno). «Fortunatamente e finalmente», dice Olivini, «constatiamo oggi che c’è attenzione e disponibilità, anche da parte di grosse aziende, per la formazione del personale, dei neoassunti in particolare, ma anche dei commerciali».
DALLA RICERCA ALLA COMUNICAZIONE Attualmente C.S.I. è infine attiva nello sviluppo di tre progetti importanti sulla colorazione delle resine siliconiche, la messa a punto di lubrificanti antibatterici e anticalcare e la riqualificazione di lubrificanti scaduti dal punto di vista chimico e applicativo. L’azienda in pochi mesi è cresciuta moltissimo e ha già riscontrato molto successo. Le persone che abbiamo incontrato hanno maturato una approfondita conoscenza del mercato della gomma nella zona del Sebino, la Rubber Valley italiana, grazie ai contatti sviluppati con aziende di ogni dimensione e di ogni tipologia di produzione. Tutto funziona bene, in questo distretto produttivo, ma potrebbe probabilmente potrebbe andare ancora meglio se si riuscissero a superare barriere che, per quanto comprensibili, possono anche rivelarsi un freno allo sviluppo. Lo fa notare Vladimiro Guindani, secondo il quale «in zona c’è purtroppo poco passaggio di informazioni tra aziende, poca disponibilità a collaborare, spesso anche tra fornitore e cliente, e questo costituisce una chiusura controproducente. Se si vuole crescere, la strada giusta è quella dell’innovazione tecnologica ma anche il confronto, perché la comunicazione è alla base del progresso». u
Cedere l’azienda: quando, perché e soprattutto come
Sono tempi dinamici per il settore della gomma. Lo attestano anche recenti casi di acquisizione di nostre aziende da parte di gruppi esteri. Ma per un imprenditore italiano che ha faticosamente costruito nel tempo la sua attività quali sono le opzioni da considerare quando decide di passare ad altri il testimone? In questo intervento le considerazioni sulla cessione di azienda o ramo d’azienda
Illustrazione di Reimund Bertrams/Pixabay.
Quando un imprenditore decide che è arrivato il momento di cedere la propria attività e dedicarsi ad “altro”, la prima domanda da porsi è “a chi passare il testimone”: ai parenti o affini, al fedele manager oppure a un gruppo di dipendenti esperti del settore, a un proprio competitor italiano o straniero (sia esso diretto o alla ricerca di una aggregazione di filiera produttiva e distributiva) oppure a un fondo di private equity. Diverse sono le opzioni sul tavolo dell’imprenditore che molte volte si domanda se sia proprio la vendita la soluzione migliore o se esistano altre forme che garantiscano la continuità aziendale e i livelli occupazionali. In questo articolo l’intento è quello di riassumere e semplificare i tre modelli contrattuali più utilizzati nella prassi commerciale, sapendo che esistono molte variabili e alternative che potranno (se richiesto) essere approfondite nelle prossime pubblicazioni. Esclusa dal presente campo d’indagine è la disciplina collegata con
la recente entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e le diverse soluzioni previste dal Legislatore per evitare la liquidazione giudiziale della società o della ditta individuale.
NON DISPERDERE IL VALORE L’esperienza insegna che quando l’imprenditore si rivolge a un legale o a un commercialista per valutare come cedere l’attività (pur motivato da diverse ragioni) ha il desiderio di valorizzare o comunque non disperdere l’avviamento creato. Le soluzioni più spesso suggerite dai professionisti, riguardano: (a) la cessione dell’azienda (o del ramo d’azienda) che sarà delineata in estrema sintesi in questo breve articolo, (b) la compravendita della partecipazione nel capitale sociale oppure (c) la vendita di singoli beni e contratti.
LA CESSIONE DELL’AZIENDA O DEL RAMO D’AZIENDA L’azienda è definita dall’art. 2555 del Codice Civile come «il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa», e l’imprenditore può decidere di cedere a terzi tutta o solo “una parte” dell’azienda (in questo secondo caso si parla di cessione di ramo d’azienda). La cessione è un contratto di compravendita, da stipularsi innanzi a un notaio nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, poi iscritta nel Registro delle Imprese (tenuto dalla Camera di Commercio per rendere pubblica e opponibile a tutti l’avvenuto trasferimento di titolarità). L’acquirente acquista dal venditore il complesso aziendale e si fa carico di tutte le obbligazioni e dei rapporti in essere al momento della cessione. In particolare, salvo diversa pattuizione, l’acquirente subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda; è il caso, ad esempio, del contratto di locazione degli immobili nei quali si svolge l’attività, dei contratti di somministrazione e fornitura di beni e servizi, dei contratti di vendita, degli ordini accettati e in fase di lavorazione. DEBITI, CREDITI E DIPENDENTI Per quanto concerne i debiti, l’art. 2560 cod.civ. detta un principio che salvaguarda i diritti dei creditori aziendali, prevedendo la responsabilità solidale dell’alienante e dell’acquirente, i quali, pertanto, saranno entrambi tenuti, in solido, al pagamento purché i debiti risultino dalle scritture contabili obbligatorie. I dipendenti dell’alienante dedicati all’azienda ceduta si trasferiscono autonomamente in capo all’acquirente, salvo diversa definizione avvenuta prima della cessione (in sede protetta), tenuto conto che, per le retribuzioni e le contribuzioni non pagate rispondono sia il cedente che il cessionario, ai quali il lavoratore e le istituzioni possono rivolgersi per ottenere il dovuto. In generale, i crediti dell’azienda ceduta si trasferiscono in capo all’acquirente anche senza il consenso dei debitori che saranno tenuti ad adempiere nei confronti del nuovo acquirente (anche se la legge fa salvo il pagamento eseguito in buona fede all’alienante).
CONCORRENZA E PASSAGGIO DI CONSEGNE Da ultimo degno di nota è l’art. 2557 del Codice Civile, che obbliga il venditore ad astenersi dallo svolgere, per un determinato periodo di tempo (5 anni) un’attività d’impresa concorrente con quella dell’azienda ceduta. Tale previsione, derogabile dalle parti (riducendo il periodo ma non estendendolo), è volta ad evitare che vi sia uno sviamento della clientela mediante l’esercizio da parte del cedente di una attività concorrente con quella dell’azienda appena ceduta. Diversi e molteplici sono le clausole del contratto di cessione, previsioni che aiutano le parti a regolare il delicato “passaggio di consegne” e che possono riguardare un pagamento dilazionato del prezzo, collegato con i risultati dell’azienda oppure l’affiancamento del venditore ai nuovi proprietari. Molto dipende dai bisogni ed esigenze delle parti. Nel prossimo numero esamineremo i casi della compravendita della partecipazione nel capitale sociale. u
I nostri esperti
Lo Studio Legale “GeALex - Guardamagna e associati”, che cura questa rubrica, nasce nell’anno 1950, allorché due stimati giuristi fondarono uno dei primi studi legali associati del dopoguerra. Nel tempo, lo studio ha ampliato la sfera di competenze e attività per soddisfare le esigenze della clientela, che comprende istituti di credito, piccole e medie imprese, multinazionali attive in diversi settori quali quello produttivo, dell’industria manufatturiera, della finanza, del retail, dello sport, della ristorazione e dell’arte. L’articolata esperienza e le diverse competenze dei suoi professionisti permettono un’accurata assistenza in tutte le aree del diritto. L’avvocato Davide Guardamagna è il managing partner dello studio, esperto di diritto commerciale e societario. L’avvocato Paolo Santoro vanta una consolidata esperienza in materia di diritto del lavoro e di contenzioso in materia gius-lavoristica (assistendo in prevalenza aziende e società) e collabora con lo studio in qualità di Of Counsel.
Secondo l'Istat il Pil del secondo trimestre cresce più del previsto
Secondo le stime preliminari pubblicate il 29 luglio dall'Istat, l'Istituto Nazionale di Statistica, sul Pil dell'Italia nel secondo trimestre del 2022, si registra una crescita dell'1% rispetto al trimestre precedente, con una proiezione di un aumento del Pil nel 2022 del 3,4%, superiore sia alle stesse stime del governo italiano sia delle proiezioni di organismi internazionali. In particolare, così recita la nota dell'istituto. «Nel secondo trimestre dell’anno l’economia italiana fa registrare una crescita dell’1% in termini congiunturali e del 4,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil presegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,4%. Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e una crescita sia nell’industria sia nei servizi. Un contributo positivo alla crescita è derivato dalla componente nazionale, mentre la componente estera netta ha generato un apporto negativo». Dunque, con tutti i distinguo e le pre-
cauzioni del caso, anche l'Istat conferma i numeri positivi emersi dalle varie assemblee delle organizzazioni confindustriali, di cui diamo un resoconto nella parte iniziale della rivista. L'istituto di statistica rimarca, in particolare, i seguenti quattro punti: • Nel secondo trimestre del 2022 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali. • Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2021. • La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. • La variazione acquisita per il 2022 è pari a 3,4%. Qualche commento che si può evincere da queste indicazioni. Il sistema Italia sta funzionando bene e "tira" più del mercato internazionale, come indicano anche i dati sull'occupazione, mai così positivi nel Paese negli ultimi 45 anni (dal 1977). Viste le concomitanti difficoltà delle altre economie europee più industrializzate, come la Germania, e negli Usa, si può concludere, come hanno fatto alcuni analisti, che uno dei motivi del successo italiano in questa congiuntura risiede nella maggiore flessibilità e, probabilmente, nella maggiore capacità di interloquire a livello mondiale per ovviare a shortage di componenti e di materie prime. u
VI-MACH VIGEVANO MACCHINE s.r.l.
RICOSTRUZIONE RIPARAZIONE E COMMERCIO MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DELLA GOMMA ED AFFINI.
REVISIONIAMO MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DELLA GOMMA E PER LA FABBRICAZIONE E LO STAMPAGGIO DI MATERIALI PLASTICI. INOLTRE ABBIAMO UN REPARTO PER LA PRUDUZIONE DI MESCOLE DI GOMMA
Versalis, società chimica di Eni ha pubblicato il suo primo Report di Sostenibilità per raccontare gli obiettivi e le numerose attività messe in campo per la transizione e per la neutralità carbonica al 2050. La società intende svolgere un ruolo chiave nella transizione verso lo sviluppo di un modello di crescita sostenibile, perseguendo chiare direttrici strategiche coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite: specializzazione del portafoglio verso prodotti a elevata performance e maggiore valore aggiunto; sviluppo della chimica da rinnovabili con nuovi processi e prodotti e di iniziative di economia circolare, da riciclo chimico e meccanico; progressiva riduzione delle emissioni di gas serra, aumentando l’efficienza energetica e investendo in tecnologie low carbon e ottimizzazione dei processi interni per migliorare la resilienza alla variazione di scenario. Adriano Alfani, Amministratore delegato di Versalis, ha commentato: «Perseguire la transizione per un’industria chimica comporta l’attuazione di un percorso di trasformazione mediante lo sviluppo di progettualità strategiche che sostengano un’economia a zero emissioni e alimentino la crescita del tessuto sociale e la prosperità dei territori in cui si opera». Marco Petracchini, Presidente di Versalis, ha commentato: «Il Report testimonia il nostro impegno continuo per la sostenibilità, nel rispetto delle persone e dei territori in cui operiamo. Stiamo vivendo un periodo storico senza precedenti, ma le complessità non hanno rallentato il nostro percorso per continuare a innovare e a trasformarci in un’azienda completamente differenziata e sostenibile, che crei valore per tutti gli stakeholder». u
RUBBER IN MOTION
Boy anticipa i contenuti della sua presenza al K2022
La febbre per il K2022, la prossima edizione della fiera K di Düsseldorf che si terrà a metà ottobre, è già alta. Lo dimostra il fatto che alcuni trai i principali player del settore già anticipano contenuti e linee della loro presenza. Tra questi, il gruppo tedesco Boy segnala che i temi sviluppati nel suo stand dal 19 al 26 ottobre sono la digitalizzazione, l'economia circolare e la protezione del clima. In particolare, sul fronte della digitalizzazione verrà presentato il nuovo controllo Alpha 6 delle presse della casa, caratterizzato da un formato 16:9 dello schermo e con funzioni innovative sia dal punto di vista della visualizzazione che del simbolismo utilizzato. Per quanto riguarda l'economia circolare, l'attenzione è spostata sull'efficienza nei consumi energetici, incarnata dalla linea di presse della E-series a cui si aggiunge un nuovo sistema di distribuzione dell'acqua di raffreddamento che diventerà standard nelle macchine di prossima vendita. Il tutto mirato al risparmio della risorsa idrica che ora potrà essere controllato dai comandi delle macchine. Altre innovazioni riguardano le unità di iniezione e sistemi integrati di manipolazione dei prodotti stampati. u
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I TPE sostenibili di Kraiburg in fiera a Düsseldorf
In occasione della prossima fiera K 2022, che si terrà dal 19 al 26 ottobre a Düsseldorf, Kraiburg TPE, azienda leader nelle gomme termoplastiche, si presenta con un esteso assortimento di soluzioni sul tema della sostenibilità. Dal suo stand al K, ubicato storicamente nella “Via della Gomma”, il produttore offre sistemi e soluzioni incentrati sugli elastomeri termoplastici (TPE) e su una estesa gamma di servizi. In particolare verranno presentate novità su prodotti come i TPE RC/UV, Interior PIR e Universal PCR, compound usati in ambito automotive ma anche in altri settori con caratteristiche migliorate in fatto di riciclabilità. L'azienda si anche rivolta a un ente certificatole terzo per valutare la compatibilità con il riciclo di materiali TPS che entrano nel flusso di riciclo di polietilene ad alta densità e polipropilene. I visitatori della fiera K 2022 potranno confrontarsi su discussioni tecniche riguardanti l’assortimento dei compound di Kraiburg TPE e dei servizi dedicati al settore medicale, industriale, automotive e dei beni di consumo. Tra le novità più rilevanti ci sono inoltre il TPE termoconduttivo e il TPE ad alta resistenza chimica per il settore della cosmesi, nonché la definizione del Product Carbon Footprint (PCF) per i compound. u
Gli inserzionisti di questo numero
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