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STOCK OPTION
by Edifis
CAMBIO GESTIONE A ROMEAST, ARRIVA ECE
Dal 1 luglio, la gestione del centro commerciale Romaest passa a ECE Marketplaces, tra i leader europei del settore, con sede principale in Germania. L’incarico in precedenza era affidato congiuntamente a Cbre Global Investors e Savills. Come recita una nota della società, si tratta di 100.000 metri quadrati di superficie commerciale e 210 negozi, con un potenziale di 10 milioni di visitatori l’anno. L’accordo di gestione, d’intesa con la proprietà (il fondo sovrano di Singapore GIC), prevede anche la stesura di un piano per sviluppare e rafforzare il centro, che di recente ha accolto la nuova apertura di Primark. “Siamo entusiasti della fiducia che GIC ci ha accordato” ha detto l’amministratore delegato di ECE, Joanna Fisher. “In un periodo complicato per il retail, questo testimonia come noi e il nostro partner crediamo ancora nel futuro del bricks-and-mortar. Abbiamo tante idee da sviluppare per rendere Romaest ancora più di successo”. Con questo nuovo mandato, Ece in Italia gestisce ora quattro centri commerciali: oltre a Romaest, Adigeo a Verona, Megalò a Chieti e La Cartiera a Pompei.
GRANDI AEROPORTI UNITI PER LA SOSTENIBILITÀ
Si chiama Aeroporti 2030 ed è una nuova associazione cui aderiscono l’aeroporto Catullo di Verona, insieme agli scali di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Venezia, Treviso e Brescia. La sigla nasce con l’obiettivo di rafforzare e promuovere l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale degli aeroporti italiani. Come presidente è stato indicato Alfonso Celotto, avvocato, professore ordinario di Diritto Costituzionale. “Per i 5 scali, che insieme rappresentano circa il 40% del traffico italiano, è prioritario imprimere una svolta radicale al sistema, partecipando attivamente al cambiamento in atto” si legge in una nota. Gli scali di Fiumicino e Ciampino hanno annunciato l’annullamento delle emissioni di Co2 al 2030, con anticipo rispetto ai riferimenti europei di settore. L’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo scalo intercontinentale nazionale, ha aderito all’impegno “net zero emissions by 2050” con la prospettiva di anticipare tale data al 2030.
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BUY
NIKE Nei tre mesi al 31 maggio scorso, i ricavi sono balzati a 12,3 miliardi di dollari, in crescita del 96% rispetto al 2020 e in aumento del 21% rispetto al Q4 del 2019. Il giro d’affari trimestrale ha battuto di oltre 1 miliardo di dollari le stime di Wall Street. Nei tre mesi l’utile ha toccato quota 1,5 miliardi di dollari, contro il rosso di 790 milioni di un anno fa. CAPRI HOLDINGS Il gruppo che controlla Versace, Jimmy Choo e Michael Kors ha ricalibrato al rialzo le proprie aspettative sul fiscal year, prevedendo per il 2022 ricavi per 5,15 miliardi di dollari contro i 5,10 precedentemente stimati. Anche l’utile per azione è stato alzato a 3,80-3,90 dollari, rispetto al range compreso tra i 3,70 e i 3,80 prima pronosticato. LULULEMON Il retailer canadese specializzato in sportswear ha chiuso i primi tre mesi del 2021 a quota +88%, con ricavi da 1,23 miliardi di dollari, al di sopra delle aspettative degli analisti che si erano fermate a 1,13 miliardi. Il risultato fa rivedere al rialzo le stime per l’intero anno fiscale, evidenziando un trend che aveva preso l’abbrivo nell’ultimo trimestre del 2020.
NEUTRAL
GUESS Nel trimestre chiuso l’1 maggio scorso, la griffe di Los Angeles ha registrato un utile netto di 12 milioni di dollari, che si confronta con la perdita di 157,7 milioni dello stesso periodo di un anno fa, quando la pandemia aveva impattato maggiormente sugli Stati Uniti. Nel primo trimestre del 2019, ovvero prepandemia, l’azienda aveva riportato una perdita di 21,4 milioni di dollari. OVS Ovs ha registrato un aumento della propria quota di mercato nel primo trimestre dell’anno fiscale (febbraio-aprile), portandosi all’8,7%. Le vendite del gruppo italiano sono risultate in aumento del 123,6% a 229,6 milioni di euro, anche se ancora più basse del 2019 (317,5 milioni di euro). La società sottolinea che il calo è stato inferiore rispetto alla riduzione delle ore di apertura. CHANEL La casa di moda francese ha pubblicato i risultati del 2020, con un calo del 18% rispetto al 2019 a quota 10,1 miliardi di dollari. Più marcato il calo dell’utile, attestatosi a 2,05 miliardi di dollari, in flessione del 41,4% rispetto al 2019. L’andamento dei primi sei mesi dell’anno in corso, però, prefigura una buona ripresa nel 2021.
SELL
CALZEDONIA Il 2020 si è chiuso in calo del 19,5%. Il gruppo veneto ha patito i contraccolpi della pandemia, archiviando l’anno fiscale con ricavi a 1,94 miliardi di euro e un ebitda pari a 531 milioni, contro i 671 dell’esercizio precedente e un margine che si è attestato al 27%. Anche l’utile ha subito una contrazione:185,8 milioni di euro rispetto ai 208,9 milioni del 2019. VALENTINO La maison romana controllata dal fondo del Qatar Mayhoola ha archiviato l’esercizio 2020 con una perdita di 90,19 milioni di euro. Un dato che si confronta con un utile di 36,1 milioni del 2019, quando il fatturato era stato di 1,22 miliardi, e di 44 milioni dell’anno precedente (ricavi a 1,23 miliardi). Per far fronte a questa situazione la casa di moda ha deciso di coprire il deficit. ZARA Inditex, colosso spagnolo che controlla Zara e altri brand, ha messo a segno la prima perdita di sempre in India, con un calo delle vendite del 28%, dovuto al Covid, nell’anno fiscale 2020. Il gruppo opera nel Paese in joint venture con Tata, con cui ha formato Inditex Trent, e dal suo ingresso, nel 2010, aveva sempre chiuso bilanci in attivo.
PINKO E BRIC’S METTONO UN PIEDE TRA DUOMO E GALLERIA
Il Comune di Milano ha assegnato alcuni spazi rimasti sfitti tra le centralissime Galleria Vittorio Emanuele e piazza Duomo, in cui prima operavano la gioielleria Ruggeri, il cravattificio Zadi e la vetrina Mejana. Ad assicurarsi i nuovi contratti d’affitto sono stati Pinko e Bric’s. Il primo brand, in particolare, ha messo le mani sul primo spazio (con offerta di 181mila euro di canone annuo su una base d’asta di 136.291,07) e sul terzo (offerta di 361mila euro su una base d’asta di 144.990,50 euro). Ora, secondo il regolamento dell’Avviso, dovrà scegliere quale occupare. Il secondo spazio è andato a Bric’s, che ha offerto 501mila euro su una base d’asta di 292.880.81 euro.
DA ORIO A MILANO, GUESS SPERIMENTA I POP-UP STORE
Guess ha deciso di spingere sulla sperimentazione degli store temporanei, con due inaugurazioni ravvicinate tra Milano e Bergamo. Nel capoluogo lombardo, il marchio di abbigliamento ha aperto un negozio pop-up in via Torino, uno spazio da circa 100 mq. posto al piano superiore del punto vendita esistente, dedicato alla collezione Guess Originals e in modo particolare alla “capsule” Go summer 21. L’iniziativa è interamente progettata per catturare la Generazione Z. A Bergamo, all’interno di Oriocenter, il brand ha invece aperto un negozio temporaneo da circa 60 mq, dedicato al proprio marchio Activewear, lanciato nel 2018 e dedicato all’abbigliamento che strizza l’occhio al fitness, tra leggings, scarpe da running e top. Attualmente in Italia la rete di Guess si compone di 80 retail store e 24 outlet
COCA COLA INVESTE IN CAFFÈ VERGNANO
Caffè Vergnano ha siglato un accordo con Coca-Cola per la cessione del 30% dell’azienda torinese al colosso delle bevande, ma con la governance che resta in mano alla famiglia fondatrice, che la gestisce da 135 anni. Con questa partnership Caffè Vergnano intende “rafforzare la presenza del brand fuori dall’Italia, posizionando il marchio e i suoi prodotti nel segmento premium all’interno dell’offerta di Coca-Cola” si legge in una nota. “La firma di questo accordo con Coca-Cola rappresenta un momento importante per l’evoluzione di Caffè Vergnano: è la conferma di come un family business gestito in modo coerente e consapevole possa raggiungere grandi obiettivi senza perdere la propria natura e i propri valori”è il commento di Franco e Carlo Vergnano, rispettivamente amministratore delegato e presidente.
ESSILUX CHIUDE SU GRANDVISION DAL CDA OK ALL’ACQUISIZIONE
Alla fine EssilorLuxottica ha deciso di chiudere la partita su GrandVision. Il colosso, a far data dal 1 luglio, ha comprato la quota di maggioranza di GrandVision detenuta da HAL, il 76,72%, al prezzo di 28,42 euro per azione (controvalore di circa 7 miliardi di euro), come previsto dagli accordi siglati a luglio 2019. “Il razionale strategico alla base dell’operazione rimane forte e intatto e, dopo due anni di lavoro incessante, siamo pronti a voltare pagina” si legge in una nota, attribuita a Francesco Milleri e Paul du Saillant, amministratore delegato e vice di EssilorLuxottica. La partita si era complicata quando, a seguito di un arbitrato internazionale, era emerso che la società olandese avesse violato i termini dell’accordo e in seguito al pronunciamento dei giudici, EssilorLuxottica non era più obbligata a procedere. Ma il Cda ha rotto gli indugi e messo la parola fine alla querelle.
FUSIONE ARCAPLANET E MAXIZOO, NASCE IL COLOSSO “PET”
Nasce la principale piattaforma di pet care in Italia. Cinven, società internazionale di private equity, ha firmato un accordo per l’acquisizione di una quota di maggioranza di Arcaplanet, dai fondi di Permira e Winch Capital Partners. Come parte dell’operazione, Cinven e Arcaplanet acquisiranno congiuntamente Maxi Zoo Italia, attualmente terzo operatore italiano, controllato dal gruppo tedesco Fressnapf. La combinazione creerà la principale piattaforma di pet care in Italia, forte di circa 500 negozi in tutta Italia e presente online con l’e-Commerce. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro il primo trimestre del 2022, dopo le consuete autorizzazioni Antitrust. I fondi Permira avevano acquisito Arcaplanet nel 2016 e sotto la loro proprietà i ricavi s ono passati da 150 milioni ai 400 previsti a fine 2021 (con Ebitda balzato da 20 a 65 milioni).