11 minute read
World Travel Retail
from retail&food 06 2022
by Edifis
Dufry, rinnovo triennale strategico a Heathrow
LONDRA – World Duty Free prolunga di tre anni il suo contratto relativo su Londra Heathrow. La società di gestione dello scalo ha da poco concesso una proroga del mandato al colosso Dufry, che detiene il marchio. Dunque, rispetto alla scadenza originaria fissata a novembre 2026, adesso l’accordo passa almeno al 2029. Attualmente Dufry complessivamente ha in mano la gestione di 24 punti vendita, per una superficie di 13.000 metri quadrati lungo tutti i terminal del principale aeroporto inglese. “Siamo orgogliosi della fiducia che il nostro partner, ormai di lunga data, ha voluto accordarci, così da fornire un’esperienza di shopping ai clienti sempre più di qualità” ha commentato il ceo di Dufry, Julian Diaz. Dufry, così, rafforza ancora di più la sua posizione sul mercato del Regno Unito, dove è già presente in 25 aeroporti.
Debutta in Svizzera il concept Gatezero
ZURIGO – Gebr Heinemann, insieme al partner Highsnobiety, ha costituito la joint venture Gatezero. Una società, e un omonimo marchio, che ha fatto il suo esordio con un temporary pop up all’aeroporto di Zurigo. E che, poco dopo, ha inaugurato un negozio permanente all’aeroporto di Copenaghen. Gatezero propone agli utenti un mix di articoli originali, tra marchi di moda locali e globali, private label, accessori e calzature a tiratura limitata. Inoltre, la joint ventura ha già annunciato che porterà per la prima volta nel travel retail marchi, finora assenti, come Acne Studios Ab e Comme des Garcons.
Daa Airport, cambio della guardia dopo l’estate
DUBLINO – Daa, la società di gestione degli aeroporti di Dublino e Cork, ha annunciato che da settembre l’attuale amministratore delegato, Dalton Philips, lascerà il suo incarico. Il manager, che era arrivato nel 2017, dovrebbe prendere le redini di Glencore, colosso alimentare, basato in Irlanda. “Dalton e il suo team ci hanno permesso di superare questo periodo di crisi, prima riducendo i costi e poi recuperando 1,15 miliardi di euro di liquidità” ha commentato il presidente di Daa, Basil Geoghegan. Lo scalo di Dublino, nel 2021, ha collezionato quasi 8 milioni e mezzo di passeggeri, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Ma con il 74% di ritardo, ancora, sul 2019. La società di gestione ha in corso un piano di investimenti, a lungo termine, di 2 miliardi di euro, molti dei quali concentrati sull’efficienza energetica.
HMSHost apre The Kitchen al The Hague
ROTTERDAM – Nuovo ristorante all’area Partenze dell’aeroporto internazionale The Hague di Rotterdam. Si chiama The Kitchen ed è gestito da HMShost, compagnia controllata da Autogrill. Il menù si concentra su una proposta locale fatta di piatti e sandwich, accompagnati da pasticceria olandese (Dudok), cioccolata e birra regionale. The Kitchen è un nuovo brand creato per l’occasione, che potrebbe essere replicato altrove.
Qatar Duty Free, nuovo format luxury con Burberry
DOHA – In arrivo una nuova proposta di fascia alta da parte di Qatar Duty Free, all’interno dell’aeroporto internazionale Hamad della capitale Doha. Burberry, in collaborazione con l’operatore travel retail, ha lanciato un formato che rappresenta il primo del suo genere nel canale “viaggi”. Una vetrina arrotondata con una colorazione champagne. Anche questa opening rientra nel complesso di investimenti messo a punto dallo scalo e dall’amministrazione del Qatar, in vista dei Mondiali di calcio estivi 2022. Da segnalare in città, per Dufry, anche l’apertura di un The Harrods Tea Rooms Doha, insieme al prestigioso marchio britannico.
Hudson raddoppia in Toscana
FIRENZE – All’aeroporto di Firenze ha appena aperto un nuovo punto vendita Hudson, a opera di Dufrital (Dufry group), un negozio che fa il paio con quello già presente a Pisa. All’interno, la consueta offerta di riviste, giornali, gadget ed accessori, oltre a souvenir, bibite e snack. A partire da metà 2020, Hudson è diventato un marchio interamente controllato da Dufry, che dopo l’acquisizione ha provveduto al delisting dalla Borsa americana. Dufrital, dal canto suo, quest’anno ha di recente partecipato insieme a Feltrinelli all’apertura di una nuova libreria a Milano Malpensa.
Jennifer Cords lascia Heinemann ed Etrc con effetto immediato
AMBURGO – Jennifer Maria Cords, che ricopriva la carica di direttore Corporate Affair, Compliance e Comunicazione del colosso Gebr Heinemann, ha comunicato l’addio alla società. In una nota, il colosso tedesco spiega che l’addio avviene su richiesta della manager, che andrà a ricoprire un nuovo incarico professionale. Ed esprime rammarico per la perdita di una risorsa considerata una vera esperta, specialmente in ambito duty free. Cords è una professionista nota nel travel retail e da pochi mesi era stata nominata anche presidente di Etrc, l’associazione europea del travel retail. Da quanto è emerso, Cords farà presto un passo indietro anche rispetto a questo ruolo e lascerà di conseguenza anche la presidenza dell’associazione tedesca Dtrv. duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
ETRC’s 2021 index: does it offer any hope for travel retail? Etrc Index 2021: reali speranze per il travel retail?
The European Travel Retail Confederation (ETRC) recently released its 2021 Business Performance Index which revealed some useful data points for the industry. The association couched them in terms of a ‘pathway for recovery’, but that may be optimistic. That pathway, some might say, is very winding while Chinese travellers are still missing from Europe – and now Russian too, another high spending group.
The 2021 index – compiled by analyst Pi Insight using data from participating travel retail members of ETRC and supported by passenger data from ForwardKeys – essentially showed that passenger numbers and retail sales volumes were significantly lower than the pre-pandemic year of 2019. However, the upside was that value and unit sales were improving.
While 2021 industry sales were down by about 60% versus 2019, they were recovering a bit faster than passenger numbers (down 65%). Compared with 2020, sales rose by 47%, well ahead of passenger numbers which were up by 32%. Based on the trend, ETRC said that the travel retail sector in Europe “is showing strong signs of recovery”.
Part of that hope lies with the fact that passenger spending has been increasing during the pandemic as pent-up demand had been unleashed at several points last year when lockdowns were relaxed.
According to the index – which covers airports responsible for more than 90% of European traffic – spend per head increased significantly in 2021. Versus 2020 it was up 11% and versus 2019 it rose 14%. However, several airports, for example London Heathrow, have warned that high per pax spending is a peculiarity of the Covid-19 situation, and will not have staying power. Steve Hillam, Managing Director at Pi Insight, commented: “We have good reasons to be optimistic for a strong recovery in 2022 with solid foundations in place, albeit still hampered by the lack of non-European passengers.” But also hampering growth are geopolitical factors such as the war in Ukraine, and economic woes: from skyrocketing fuel prices to a wider cost-of-living crisis. These latter impacts are likely to remain for the rest of 2022 and will make financially constrained consumers think twice about air travel, leaving travel retail vulnerable for yet another year. Etrc (European Travel Retail Confederation) ha recentemente pubblicato il suo Business Performance Index 2021, che ha svelato dati utili per il settore. L’associazione li ha espressi in termini di “percorso di ripresa”, anche se questa visione potrebbe essere troppo ottimistica. Questo percorso, secondo alcuni, è molto tortuoso, considerando che i viaggiatori cinesi continuano a mancare dall’Europa, e ora anche dalla Russia, un altro gruppo considerato alto-spendente. L’indice 2021 - compilato dalla società di analisi Pi Insight utilizzando i dati dei retailer di viaggi che fanno parte di ETRC e supportato dai dati sui passeggeri di ForwardKeys - ha mostrato essenzialmente che il numero di passeggeri e i volumi di vendita al dettaglio sono stati significativamente inferiori rispetto all’anno pre-pandemia del 2019. Tuttavia, il lato positivo è che le vendite, a valore e in unità, sono migliorate. Le vendite del settore nel 2021 sono diminuite di circa il 60% rispetto al 2019, ma si sono riprese un po’ più velocemente rispetto al numero di passeggeri (-65%). Rispetto al 2020, le vendite sono aumentate del 47%, ben più del numero di passeggeri che è salito del 32%. Sulla base di questa tendenza, ETRC ha dichiarato che il settore del travel retail in Europa “sta mostrando forti segnali di ripresa”. Parte di questa speranza risiede nel fatto che la spesa dei passeggeri è aumentata durante la pandemia, poiché la domanda repressa si è scatenata in diversi momenti dell’anno scorso, non appena le restrizioni si sono state allentate. Secondo l’indice - che include gli aeroporti responsabili di oltre il 90% del traffico europeo - la spesa pro capite è aumentata significativamente nel 2021. Rispetto al 2020 è aumentata dell’11% e rispetto al 2019 del 14%. Tuttavia, diversi scali, come ad esempio Londra Heathrow, hanno avvertito che l’elevata spesa pro capite è da considerare una peculiarità della situazione di Covid-19 e non sarà permanente. Steve Hillam, amministratore delegato di Pi Insight, ha commentato: “Abbiamo buone ragioni per essere ottimisti per una forte ripresa nel 2022, con solide basi in atto, anche se ancora ostacolate dalla mancanza di passeggeri extraeuropei”. Ma a ostacolare la crescita ci sono anche fattori geopolitici, come la guerra in Ucraina, e problemi economici: dall’aumento vertiginoso dei prezzi del carburante a una più ampia crisi del costo della vita. Questi ultimi fattori rimarranno probabilmente per il resto del 2022 e faranno sì che i consumatori con difficoltà finanziarie ci pensino due volte a viaggiare in aereo, lasciando il travel retail vulnerabile per un altro anno.
CHINA GOES WEST
Nell’ottobre 2020, il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e il Consiglio di Stato hanno pubblicato un piano generale per la costituzione del Chengdu-Chongqing Economic Circle, un’area che comprende Chengdu, più di 20 distretti e contee nella municipalità di Chongqing e altre 14 città nella provincia del Sichuan. L’idea alla base è quella di sviluppare, attraverso connessioni ed ingenti investimenti (314 miliardi di dollari), quest’area a livello industriale, logistico e commerciale facendo emergere Chengdu e Chongqing come moderne città internazionali. Queste ultime sono le due municipalità più grandi della Cina occidentale. Chengdu è la capitale della provincia del Sichuan mentre Chongqing, che è stata separata da quest’ultima provincia nel 1997, è il più grande comune autonomo della Cina. Le due città sono collegate da un viaggio in treno ad alta velocità di 1 ora e mezza. Il piano generale prevede che il Chengdu-Chongqing Economic Circle (185.000 kmq, 120 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 7 miliardi di yuan) diventi il quarto cluster di crescita economica della Cina dopo le regioni di Pechino-Tianjin-Hebei (218.000 kmq, 118 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 8,7 miliardi di yuan), del Delta del fiume Yangtze (358.000 kmq, 227 milioni di abitanti e un GDP di circa 23 miliardi di yuan) e di Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area (56.000 kmq, 72 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 11 miliardi di yuan). Quest’ultimi tre cluster, sviluppati e sostenuti con forti investimenti nel decennio scorso, sono tutti posizionati nella parte orientale del paese (fig.1) e sono diventati i principali motori della sua economia. Ci si aspetta quindi che il Chengdu-Chongqing Economic Circle guidi lo sviluppo della vasta regione occidentale della Cina, risolvendo così i problemi dello squilibrio regionale nel paese. Nell’ottobre 2020, il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e il Consiglio di Stato hanno pubblicato un piano generale per la costituzione del Chengdu-Chongqing Economic Circle, un’aNew Markets Outlook | a cura di Luca Esposito
esposito_mail@yahoo.it
Fig.1: Le 4 maggiori aree di sviluppo economico in Cina (fonte: CGTN - China Global Television Network) rea che comprende Chengdu, più di 20 distretti e contee nella municipalità di Chongqing e altre 14 città nella provincia del Sichuan. L’idea alla base è quella di sviluppare, attraverso connessioni ed ingenti investimenti (314 miliardi di dollari), quest’area a livello industriale, logistico e commerciale facendo emergere Chengdu e Chongqing come moderne città internazionali. Queste ultime sono le due municipalità più grandi della Cina occidentale. Chengdu è la capitale della provincia del Sichuan mentre Chongqing, che è stata separata da quest’ultima provincia nel 1997, è il più grande comune autonomo della Cina. Le due città sono collegate da un viaggio in treno ad alta velocità di 1 ora e mezza. Il piano generale prevede che il Chengdu-Chongqing Economic Circle (185.000 kmq, 120 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 7 miliardi di yuan) diventi il quarto cluster di crescita economica della Cina dopo le regioni di Pechino-Tianjin-Hebei (218.000 kmq, 118 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 8,7 miliardi di yuan), del Delta del fiume Yangtze (358.000 kmq, 227 milioni di abitanti e un GDP di circa 23 miliardi di yuan) e di Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area (56.000 kmq, 72 milioni di abitanti e un GDP superiore ai 11 miliardi di yuan). Quest’ultimi tre cluster, sviluppati e sostenuti con forti investimenti nel decennio scorso, sono tutti posizionati nella parte orientale del paese (fig.1) e sono diventati i principali motori della sua economia. Ci si aspetta quindi che il Chengdu-Chongqing Economic Circle guidi lo sviluppo della vasta regione occidentale della Cina, risolvendo così i problemi dello squilibrio regionale nel paese.