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Gli eventi, di nuovo above the line Luca Corsi
Gli eventi, di nuovo above the line
LUCA CORSI Responsabile eventi Vorwerk Italia luca.corsi@vorwerk.it
Finalmente siamo tornati ai grandi eventi in presenza. Nell’ultimo decennio avevamo quasi rinunciato al loro valore strategico, ma negli ultimi due anni lo avevamo proprio rimosso dalla mente, relegandoli alla valenza meramente tattica dei meeting via Zoom (senz’altro utili a scambiarsi informazioni e a pianificare progetti, ma totalmente deficitari del contributo motivazionale e formativo che solo la relazione interpersonale faccia a faccia consente). Questa semplice verità mi è apparsa in tutta la sua apodittica chiarezza durante l’ultima Convention Nazionale della Vendita, che Folletto ha celebrato a fine luglio a Napoli. Una convention che non è stata soltanto un evento celebrativo, con l’obiettivo di premiare i migliori venditori del 2021, ma che ha rappresentato anche un momento di coaching formativo, finalizzato alla crescita professionale delle nostre persone. Sì, perché attraverso la metafora sportiva e il contributo di grandissimi atleti della ginnastica artistica, dell’automobilismo, della pallavolo, del rugby, del basket e del pugilato, la convention di quest’anno ci ha permesso di trasferire a tutta la forza vendita Folletto i valori fondanti della nostra azienda e del metodo porta a porta, trasmettendo ai partecipanti energia e motivazione, infondendo loro spirito di squadra e inviando un forte messaggio di condivisione degli obiettivi e di attenzione alle persone. Tutti valori aggiunti che – non me ne vogliano gli organizzatori di eventi digitali – ci possiamo bellamente scordare con un meeting virtuale e un collegamento a distanza. In una convention in presenza (e solo in presenza), caring employer, cultura d’impresa, storytelling e formazione possono diventare un tutt’uno armonico e assolutamente strategico per la crescita dell’organizzazione. E quindi fondamentale per il raggiungimento dello scopo finale di qualunque azienda: il profitto. Un tempo relegati al below the line, quegli eventi che all’inizio degli anni Duemila avevano finalmente fatto un passo avanti verso l’above the line, per poi essere ricacciati sotto la linea dalle crisi economiche del 2008 e degli anni successivi, oggi hanno di nuovo tutte le carte in regola per tornare a giocare un ruolo strategico nella vita di un’organizzazione. Non credo che fosse necessaria una pandemia per rendersene conto, ma pare sia servita comunque allo scopo. L’importante, dunque, è che ora la lezione ci sia definitivamente d’insegnamento: gli eventi aziendali non sono un semplice costo, al pari di una festicciola fine a se stessa, ma rappresentano un investimento che, se ben diretto, può essere molto produttivo. Basta però saperli fare bene, naturalmente.