w w w . i l f a t t o . n et Molfetta
giovedì 30 ottobre 2008
Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000.
n° 22
Politica
Primo Piano
Attualità
Sport
No alla “saracinesca”. Prosegue la lotta contro la nuova caserma.
Allarme igiene al Lungomare trasformato in una fogna a cielo aperto.
Blitz della Polizia: sgomberati i campi Rom e abbattute le baracche.
A Molfetta da due anni è attiva una associazione di golfisti.
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Inchiesta
Mamma… che brivido! La storia del Contratto di Quartiere
In città ancora allarme “punteruolo”
Grazie ad un cospicuo finanziamento nuove opere nel Centro Storico e nel quartiere Catecombe. L’ex sindaco Tommaso Minervini racconta come si è giunti a questa importante novità e quale potrebbe essere il futuro per le aree interessate dalla riqualificazione urbana.
L’insetto di origine tropicale continua a proliferare in tutto il territorio. Numerose le piante di palma abbattute e tante quelle che rischiano di doverlo essere. Incessante l’opera di monitoraggio del Nucleo Ambiente della Polizia Municipale.
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Politica
giovedì 30 ottobre 2008
Probabilmente, e forse non di sola ironia si tratta, qualcuno sta pensando ad una apposita legge per mutare la denominazione “TAR Puglia” in quella “TAR Molfetta”. Del resto il Tribunale Amministrativo Regionale che ha sede a Bari si occupa oramai con tale e tanta regolarità delle vicende di casa nostra che sembra quasi che in quegli uffici vada oramai di moda dire, fare e agire su quanto avviene nella nostra città. Lo avevamo già previsto nel numero precedente de “il Fatto” e le circostanze ci hanno dato ragione: la sezione terza del Tribunale Amministrativo Regionale, presieduta dal dottor Amedeo Urbano, con ordinanza del 21 ottobre scorso ha disposto la sospensione dell’efficacia delle ordinanze del 10 settembre e del 1 ottobre con cui il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, aveva disposto il blocco dei lavori per la realizzazione della nuova foresteria della Capitaneria di Porto lungo la banchina San Domenico del Porto di Molfetta. Il TAR ha ritenuto sussistenti le ragioni di estrema gravità ed urgenza che legittimano la concessione della misura cautelare anticipatoria della sospensione delle ordinanze sindacali e ha disposto l’udienza in Camera di Consiglio per il 6 novembre prossimo. Tradotto in parole povere: per ora la ditta riprenda i lavori e successivamente saranno i giudici a decidere. Una sospensione decretata senza ascoltare nemmeno le ragioni dell’ammi-
Quella caserma non ”s’ha da fare” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il TAR ha disposto la prosecuzione dei lavori ma l’amministrazione comunale ha dichiarato battaglia
nistrazione comunale che ha incassato un duro colpo ma non ha assolutamente fatto un passo indietro. Quella nuova caserma lì non nascerà. A ribadirlo ancora una volta con forza il sindaco Antonio Azzollini e la sua maggioranza nella seduta del consiglio del 24 ottobre. Non senza però aver ascoltato prima le ragioni dell’opposizione. È toccato a Giovanni Abbattista del PD ricostruire le tappe della vicenda. Dall’approvazione del piano regolatore del porto (che già prevedeva la realizzazione della caserma in quel posto e che, nessuno l’ha detto, non trovò l’opposizione o quantomeno le perplessità di alcun consi-
Nominato il Coordinamento del PdL Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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gliere comunale di alcun partito) sino ai giorni nostri e alla decisone del TAR Puglia. Angelo Marzano del PdL, a nome di tutta la maggioranza e sottolineando con forza la contrarietà dell’amministrazione comunale alla realizzazione di quell’edificio in quella posizione, ha ricordato che in più occasioni il sindaco aveva chiesto di riconsiderare l’opportunità di utilizzare quell’area e ha parlato di vero e proprio “ricatto” da parte del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche che nel 2006, pretendendo quel tipo di lavori, avrebbe rischiato, in caso di opposizione dell’amministrazione, di provocare uno
slittamento nell’ordine di anni dell’approvazione del piano regolatore del porto causando i conseguenti e comprensibili ritardi nell’avvio di tutte le altre opere. Marzano non ha mancato di sottolineare “l’interferenza di altri poteri dello Stato nella vita di questa città” ed ha smontato punto per punto le tesi accusatorie dell’opposizione ricordando che la ditta esecutrice ha “stranamente” lavorato tanto celermente da operare anche di notte, il giorno di Ferragosto e nei giorni della festa patronale. L’opposizione ha comunque rimarcato di essere d’accordo sulla necessità di realizzare l’opera alcuni metri indietro ma ha ribadito l’accusa di ritardo nell’intervento da parte del sindaco. E proprio il sindaco è stato l’ultimo a prendere la parola: “Mi assumo la responsabilità, anche personale, di quanto stiamo facendo. Quella costruzione non sarà mai realizzata in quel posto. Sono pronto a risponderne anche alla Corte dei Conti: quanto ci costerà spostare l’opera sarà sempre meno rispetto a quanto potrà guadagnare la città da uno sviluppo migliore dell’intera area. Sviluppo che quell’edificio bloccherebbe sul nascere”. Nel frattempo il sindaco, prendendo atto di quanto disposto dal TAR, si è detto pronto a perseguire tutte le strade concesse dalla legge sino alla risoluzione definitiva del problema e, sottovoce, qualcuno dei “suoi” ha già parlato di “occupazione del cantiere”. Staremo a vedere.
Cade in casa: la salvano i vigili Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Affiancherà Antonio Camporeale e Pasquale Mancini alla guida del partito.
È accaduto in un appartamento di via Galeppi, vittima una 84enne.
L’assemblea degli iscritti al Popolo della politica diventa fondamentale della Libertà di Molfetta ha nominato nelle scelte decisive per il futuro della il coordinamento cittadino che affian- collettività”. cherà Antonio Camporeale e Pasquale Mancini alla guida del partito “azzurro”. Del coordinamento fanno parte Annacora Azzollini, Corrado de Gennaro, Onofrio de Gioia, Cosimo de Robertis, Raffaele Grieco, Sebastiano Gadaleta e Giacomo Salvemini. “Con il nuovo coordinamento – hanno dichiarato i vertici cittadini del partito – si punta ad avere maggiore organizzazione, partecipazione, più senso di appartenenza in un momento storico in cui il ruolo
vedova e senza figli, era infatti caduta in casa e non era riuscita a chiedere aiuto. Quasi venti ore dopo i vicini, non avendola vista e non ricevendo risposte dall’interno dell’appartamento, avevano chiesto l’intervento dei vigili. I due agenti, introdottisi nell’appartamento attraverso un balcone e forzando una finestra, avevano rinvenuto la donna in terra e le avevano prestato i primi soccorsi. Per il gesto compiuto il Consiglio Comunale ha chiesto all’amministrazione la possibilità di concedere ai due agenti un “encomio solenne”.
Solo il provvidenziale intervento degli agenti della Polizia Municipale Michele Toscano e Stefano Mele (nella foto) ha evitato che la brutta avventura vissuta da un’anziana donna molfettese potesse avere risvolti tragici. La donna, 84enne
Politica
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Nuova vita per il “grembo” di Molfetta Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Così si è giunti al finanziamento per il “Contratto di Quartiere”. Una storia ricostruita con passione dall’ex sindaco Tommaso Minervini. Molfetta è stata ammessa al finanziamento per il “Contratto di quartiere II°” che consentirà vita nuova al centro storico e al rione Catecombe. Un successo per la città giunto grazie al lavoro dell’allora sindaco Tommaso Minervini che oggi ricostruisce per “il Fatto” l’iter della vicenda. Il Ministero delle Infrastrutture con decreto del 27 dicembre 2001 promuoveva un programma innovativo denominato “Contratti di quartiere II°” da realizzare in quartieri caratterizzati da un diffuso degrado urbano sia degli edifici, pubblici e privati, che del contesto (piazze, vie spazi pubblici, ecc.) oltre che da carenza di servizi pubblici e con scarsa coesione sociale. La Regione Puglia pubblicava il bando di gara per i comuni pugliesi il 9 ottobre 2003. Subito capimmo che quel bando era tagliato proprio per la nostra Molfetta Vecchia e il nostro quartiere Catecombe. Molfetta Vecchia era all’inizio di un pro-
cesso di recupero, iniziato già da qualche tempo, ma che in quegli anni vedeva la sua massima realizzazione. Molfetta Vecchia era un pullulare di cantieri: si completò la ristrutturazione di vari isolati, il giardino accanto al Municipio, che era stato un rudere, riaprì la Chiesa della Morte, il Duomo, si completavano i lavori al Torrione (facendolo diventare un punto di rifermento internazionale dell’arte contemporanea) e alla Sala dei Templari (prima e seconda fase con gli ulteriori scavi, San Domenico, piazza delle Erbe), si cominciava a rifare le strade, le fogne che non c’erano, a far arrivare il gas. Insomma a rioccupare da parte della comunità molfettese il “grembo” di tutti noi, sino ai primi anni ’90 abbandonato e in completo dominio del degrado e della devianza. Non c’è bisogno di elencare tutti gli interventi perché le tappe socio-urbane del nostro “grembo” sono scritte nella pietra. Il 18 dicembre 2003 la Giunta municipale dell’epoca approvò con la delibera numero
504 la partecipazione al bando, avendo già chiaro l’obbiettivo di potere e dovere, con quei finanziamenti, dare il colpo definitivo al processo di pieno recupero socio-urbano di Molfetta vecchia, facendolo tornare il centro pulsante dell'intera comunità Molfettese. In quella delibera si scriveva: “... considerato che è interesse di questa Amministrazione cogliere tale opportunità anche in considerazione … della possibilità di ottenere un finanziamento sino a 5 milioni di euro...”. Il Consiglio Comunale di Molfetta con delibera n. 12 del 29 marzo 2004 approvò la proposta sia per Molfetta Vecchia che per Catecombe per un complessivo di euro 12.906.133, 29 di cui 4.901.000,00 milioni di euro a carico dei finanziamenti del “Contratto di quartiere”. Di tale cifra 2.818.757,58 per la realizzazione di opere pubbliche a farsi da parte del Comune come diremo in seguito e 2082.242,42 per le ristrutturazioni di privati da destinare ad edilizia residenziale pubblica. Molfetta Vecchia e Catecombe con la approvazione di tale progetto ricevevano la definitiva spinta al processo di recupero. Dopo varie riunioni svoltesi a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture Molfetta centrò l’ambizioso obiettivo. Quasi in diretta ricevemmo la notifica del decreto ministeriale del 12/4/2005 col quale veniva approvata la graduatoria e Molfetta si collocò al 16° posto (su 76 Comuni pugliesi ammessi) con una assegnazione di 4.901.000,00. A seguito del venir meno di alcuni privati e della Curia Vescovile, che in un primo tempo aveva candidato “il conservatorio di san Pietro”, l’ex convento adiacente all’omonima chiesa, poco prima delle mie dimissioni (31/3/06), la Giunta Comunale il 13/3/2006 approvava con delibera n. 59 la rimodulazione del piano finanziario, successivamente rimodulato ancora, con la nuova Amministrazione, con delibera di Giunta n. 69 del 19/3/2007 e n. 23 del 28/1/2008, che riapprova gli esecutivi della nuova rimodulazione finanziaria. Questi gli atti! Ometto di descrivere le idee, le passioni, l’ansia, l’amore e pezzi di anima dedicati anche per tale obiettivo di rinascita, seppure, negli ultimi mesi di consapevole epilogo di ciò che stava accadendo a quella generosa e proficua stagione del “fare”. Con amore disinteressato sono contento che ora Molfetta “incassi” questa ulteriore opportunità e con animo sereno sono certo che l’attuale Amministrazione saprà far partire i cantieri quanto prima. Io conosco e rispetto la Verità e la fatica democratica ed operativa di Sindaco, prima e dopo di me. Non faccio polemiche, mi considero ancora un uomo delle Istituzioni e non
sono un frequentatore di curve da stadio. Ma che cosa si potrà fare da ora? Per l’edilizia residenziale pubblica da parte del Comune un intervento di risanamento e recupero per un alloggio di edilizia sovvenzionata di € 123.579,80 a totale carico dei fondi del “Contratto” nel quartiere Catecombe (iniziato con piazza delle Erbe, della palazzina che ora ospita gli uffici comunali casa, centro storico, ecc.); 13 alloggi in locazione permanente nell’isolato 17 del centro antico (da parte di una cooperativa) per un importo di € 1.469.000,00 finanziato dal “Contratto” per € 661.050,00; 3 alloggi in via Forno, isolato 18 (civici 20, 22, 24 e 26) del centro antico (da parte di un privato) con vincolo di destinazione a locazione per 8 anni per un importo di € 205.594,18 finanziato dal “Contratto” per € 41.118,83; impianti per il recupero di acque meteoriche ed energia solare nell'isolato 17 del centro antico (da parte di una cooperativa) per un importo di € 336.687,85, finanziato con i fondi del “Contratto” per € 156.000,00; da parte del Comune ristrutturazione dei 18 alloggi dell’isolato 17 a totale carico dei fondi del “Contratto” per € 153.556,73; da parte del Comune potrà essere completamente risanata l’area libera di via san Girolamo (centro antico) per un importo a totale carico dei fondi del “Contratto” di € 198.106,87, l’area libera di via Mammone per € 439.000,00 e l’area libera dell’isolato 18 in via Amente (un’altra aria per Molfetta vecchia, verde e spazi pubblici urbani); sempre da parte del Comune di Molfetta l’ammodernamento degli impianti di pubblica illuminazione nel centro antico per un importo di € 132.336,40 a totale carico dei fondi del “Contratto”. Illuminazione artistica scelta col progettista con amore e passione per il “grembo” della nostra Comunità; ancora da parte del Comune, l’interramento di tutte le linee aeree della pubblica illuminazione, telefonia e gas nel quartiere Catecombe per un importo a totale carico dei fondi del “Contratto” di € 156.384,76 e la continuazione dei lavori di interramento delle linee aree della pubblica illuminazione, telefonia e gas, in parte già fatti a Molfetta vecchia, per un importo a totale carico dei fondi del “Contratto” di € 167.086,81; ed infine sempre per il nostro Comune la riqualificazione del fronte mare adiacente al Duomo (un rinnovato palcoscenico pubblico da cui animare la cultura del “grembo”), da tempo nell’ansia e nell’amore ricostruttivo di tanti di noi. E qui, mi permetto un’unica citazione ed un pensiero al compianto ingegner Nicola Mezzina che in vita costantemente lo raccomandava. Totale che il “Contratto” ci darà è appunto € 4.901.000,00. Vorrei ringraziare tutti quelli che vi hanno lavorato, sofferto, sperato e quelli che realizzeranno quest’altra fase imponente del processo di risanamento socio-urbano di Molfetta Vecchia e Catecombe. Auguri e buon lavoro Molfetta! E che oltre alle ricostruzioni fisiche tu possa dedicarti anche alla ricostituzione della tua millenaria anima di Libertà democratica e comunitaria.
Attualità
giovedì 30 ottobre 2008
Lavori pubblici: si opera su più fronti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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A Molfetta un “presidio” di “Libera” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Dalla piscina comunale alla zona artigianale passando L’associazione che si batte per i principi di legalità per il Comparto 15. Investiti diversi milioni di euro. sul territorio. Aperte le adesioni. Sono cominciati nei giorni scorsi i lavori di manutenzione all’interno e all’esterno della piscina comunale. Le opere riguarderanno il lastrico solare e altre zone della struttura rimaste danneggiate nel corso degli anni anche a seguito della mancata manutenzione pur prevista. “Siamo convinti che l’intero lotto dei lavori – ha dichiarato a “il Fatto” l’assessore ai lavori pubblici Mariano Caputo – sarà portato a termine nei tempi previsti” e cioè entro la prossima estate. “In accordo con la ditta che sta operando – ha aggiunto Caputo – stiamo verificando la possibilità di completare i lavori all’interno entro gennaio così da poter riaprire la piscina e consentire l’utilizzo agli utenti”. Altre opere pubbliche sono state inoltre deliberate nella zona artigianale e nel Comparto 15. Per quanto riguarda la zona artigianale l’investimento complessivo programmato è di 3,6 milioni di euro. I lavori riguarderanno la rea-
lizzazione della rete di distribuzione del gas metano che sarà installata per una lunghezza di circa 14 chilometri e sarà a servizio degli insediamenti produttivi attualmente attivi nella zona Pip e nella zona Asi, oltre che degli stabilimenti di prossima realizzazione. L’investimento complessivo dell’opera è di 1,8 milioni di euro. Verrà inoltre realizzato un sistema di raccolta delle acque piovane che interesserà un’area di 71 ettari circa di superficie e sarà realizzata mediante una canalizzazione interrata di fogna bianca sfociante prima in una vasca di decantazione e, successivamente, in una vasca di accumulo capace di raccogliere un volume pari a 42.750 metri cubi di acqua. Quest’ultima sarà utilizzata per il trattamento dell’acqua. L’investimento complessivo dell’opera è di 1,8 milioni di euro. Per quanto riguarda il Comparto 15 è stata deliberata la completa pavimentazione delle strade.
Mercoledì 15 ottobre presso la sede del movimento civico Liberatorio Politico, si è tenuta la prima assemblea cittadina verso la costituzione a Molfetta del primo presidio di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Il presidio si configura come un gruppo aperto di cittadini, associazioni e scuole che aderiscono ai principi di “Libera” e sviluppano progetti sulla legalità sul territorio. Parte così la campagna di
sensibilizzazione ed informazione, per fare in modo che tutte le persone singole ed associate interessate possano aderire al presidio. “È necessario – dicono i promotori del presidio – che avvenga il passaparola verso tutte le realtà associative partner di “Libera” a livello nazionale, che siano interessate a sviluppare i vari percorsi sulla legalità. Si invitano a farne parte anche scuole ed insegnanti che già hanno curato o curano progetti sulla legalità nei loro istituti, affinché la partecipazione al presidio sia aperta alle componenti più giovani della società molfettese”. “Chiunque fosse interessato a saperne di più – proseguono – può contattare Marco Di Stefano (349.3558529 – cultural@libero.it) o Matteo d’Ingeo (333.7159810 – mattingo@libero.it)”. Successivamente, raccolte le adesioni, si procederà ad un secondo incontro per far partire l’insediamento del Presidio e il tesseramento 2008 e 2009.
Primo Piano
giovedì 30 ottobre 2008
Arpa Puglia punta l’indice contro l’alga tossica Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
La colorazione del mare, nei tratti indicati dai pescatori, è normale. Non c’è nulla di pericoloso. È solo alga tossica in quantità industriale. L’agenzia regionale per l’ambiente liquida la questione in tutta fretta. A conti fatti l’alga tossica provocherebbe ai pescatori ferite alle mani e forte lacrimazione. Ma, a ben guardare, la nota ufficiale diffusa non è affatto rassicurante. Se è possibile insinua dubbi ancora più forti. Il comunicato dell’Arpa Puglia è stato diffuso il 21 ottobre scorso. “Sono disponibili – puntualizza la nota disponibile anche sul sito dell’Arpa – i dati del campionamento effettuato, il 15 ottobre 2008, in località Prima Cala a Molfetta. Il monitoraggio, eseguito a circa 10 m dalla costa da Arpa Puglia in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Molfetta, ha rilevato – continua la nota – concentrazione molto alta (112 milioni di cellule per litro) della microalga Ostreopsis ovata”. Oltre all’alga tossica, la stessa che in quantità decisa-
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Sarebbe l’Ostreopsis ovata la responsabile delle lesioni sulle mani dei pescatori e della colorazione delle acque marine. Ma i dubbi sulla eventuale presenza di altre sostanze restano.
mente più contenute (alcune decine di migliaia di cellule per litro) hanno mandato in ospedale decine di persone durante l’estate, c’è la “presenza di altre microalghe bentoniche quali
le diatomee dei generi Coscinodiscus e Navicula (non tossiche)”. Qualche giorno prima, sempre dall’Arpa, ma in forma non ufficiale, e comunque solo sulla base di un esa-
me macroscopico della sostanza, era stata evidenziata la presenza di arsenico, una sostanza che, per sublimazione, può passare dalla fase solida a quella gassosa. Sta di fatto che l’Arpa non ha mai ufficialmente smentito la presenza di arsenico. Si è limitata a diffondere i dati relativi all’eccessiva presenza di Ostreopsis. Nulla sull’eventuale presenza di altre sostanze (sarebbe da ingenui oltre che da romantici pensare che nel mare oltre alle alghe e ai microrganismi non ci sia altro), ad esempio proprio l’arsenico o la lewisite, sostanza tossica che provoca irritazione, lacrimazione e tutti i sintomi mostrati dia pescatori che hanno denunciato la presenza di una sostanza scura e poco rassicurante in mare e nelle reti. Nulla sull’eventuale presenza di coliformi fecali, che sicuramente ci sono. Nulla. Per questo, ed era ora, anche altri organismi hanno effettuato campionature del mare e, nei prossimi giorni, renderanno noti i risultati.
Ma la lewisite fa ancora paura… Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Preoccupanti analogie tra i problemi denunciati dai pescatori molfettesi e quanto riporta la letteratura medica. L’Arpa Puglia ha quindi comunicato l’esito delle analisi svolte sui campioni di acqua prelevati nel tratto di mare in prossimità della spiaggia in località Prima Cala. Le fonti ufficiali parlano solo della presenza in elevatissime quantià di molecole della cosiddetta “alga tossica”. Ma il dubbio che nel nostro mare possano esserci anche altri elementi non accenna a diminuire. In particolare si continua a fare riferimento a due sostanze, l’arsenico e la lewisite. Presenze che, se confermate da successive analisi, potrebbero essere legate agli armamenti bellici ed a caricamento speciale ancora adagia-
ti sul fondale del nostro mare e forse gradualmente rilasciate a causa della corrosione degli involucri metallici con cui sono realizzati gli ordigni stessi. Un rilascio, come ha ipotizzato qualcuno, accelerato dagli smottamenti che il fondale sta subendo negli ultimi mesi a causa dei brillamenti degli ordigni recuperati nelle attività di bonifica del porto e comunque tanto persistente da aver forse “contaminato” anche la vegetazione sottomarina e la stessa “alga tossica”. E proprio pensando alla lewisite (elemento chimico che contiene anche l’arsenico) si trovano allarmanti coincidenze tra i problemi denunciati dai pescatori mol-
fettesi e quanto documentato dai testi di chimica. Trattandosi di un agente a forte azione irritante e vescicatoria, danneggia immediatamente la pelle, gli occhi e l’apparato respiratorio. Dato che contiene arsenico, presenta alcuni effetti simili a quelli dell’intossicazione da arsenico, tra cui forti dolori di stomaco e abbassamento della pressione sanguigna. Un’intensa esposizione ai vapori può provocare problemi respiratori cronici mentre un’intensa esposizione degli occhi può provocare cecità permanente. I segni e i sintomi dell’esposizione alla lewisite si manifestano immediatamente dopo l’esposizione.
Primo Piano
giovedì 30 ottobre 2008
Al lungomare “fogna” a cielo aperto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Con cadenza sempre più frequente “saltano” i tombini e la strada viene invasa da liquami e cattivi odori. Si cerca una soluzione. Ed ora commercianti e abitanti della zona non ce la fanno più e alzano la voce. Il lungomare Colonna, con cadenza sempre più frequente, si trasforma in una vera e propria fogna a cielo aperto con tutto il campionario di liquami, sporcizia e odori nauseabondi. L’ultimo caso si è verificato alcuni giorni fa ma la scena è oramai frequente: litri di acqua maleodorante si riversano sulla strada dai numerosi tombini della fogna. E, almeno sino a questo momento, a nulla sono valse le proteste dei cittadini disgustati dallo spettacolo ma soprattutto allarmati dal chiaro pericolo igienico e per la salute. “Adesso siamo proprio stanchi – ha dichiarato a “il Fatto” il proprietario di una nota pizzeria che ha sede proprio sul lungomare – questa situazione si ripete in maniera sempre più frequente, oserei dire con una puntualità preoccupante e i disagi sono
sotto gli occhi di tutti: i cittadini non possono transitare con tranquillità e noi che abbiamo le attività commerciali dobbiamo convivere con questo grave problema”. Ed effettivamente in alcuni giorni della settimana è necessario “guadare” la strada cercando di evitare il più possibile il contatto con i liquami. “Ogni giorno siamo costretti a chiedere l’intervento degli operai dell’Acquedotto Pugliese (nella foto ndr) – ci ha detto un residente – che non possono fare altro che provvedere ad una sommaria pulizia di tombini e strada circostante ma si tratta di interventi tampone e assolutamente insufficienti”. Gli stessi operai hanno sostenuto che il problema sta nella inadeguatezza del tronco fognario che passa proprio in quella zona: forse troppo vecchio, piccolo e bisognoso di manutenzione. Il risultato è che, anche
quando non piove e quindi non vi è il sovraccarico dovuto alla raccolta di acque meteoritiche, i tombini saltano e la strada si allaga. Dall’ufficio tecnico comunale fanno sapere di essere a conoscenza del problema e che nelle prossime settimane si provvederà a convocare i tecnici dell’Acquedotto Pugliese, ente proprietario del tronco idrico, per provare a progettare una soluzione. È comunque escluso che il problema sia dovuto ad un sovraccarico dipendente dalla realizzazione di nuovi immobili nelle zone di espansione della città, zone che sono servite da un altro tronco fognario. In attesa che venga trovata una soluzione, però, abitanti e commercianti dovranno continuare a subire passivamente il problema, rassegnandosi al cattivo odore e assistendo anche al proliferare di scarafaggi e topi che, pare, siano già stati avvistati in zona.
I cittadini si lamentano: “la posta non arriva!” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Disagi segnalati in contrada Piscina d’Amato e nelle zone di nuova espansione. Il postino suona sempre due volte… quando suona! Di questo sono oramai convinti numerosi cittadini molfettesi che oramai da alcuni decenni risiedono in un agglomerato di villette situa-
to alla periferia della città, in contrada Piscina d’Amato, nelle immediate vicinanze del Villaggio Belgiovine. Circa venti famiglie che, secondo quanto denunciato a “il Fatto”, da oltre due
settimane non ricevono corrispondenza di alcun tipo. A rendersi conto della situazione sono stati alcuni professionisti che abitano in zona. Abituati a ricevere quotidianamente notevoli quantità di posta, negli ultimi periodi avevano trovato la cassetta per le lettere sempre desolatamente vuota. All’inizio avranno pensato che “nessuno aveva più da comunicare niente” poi, dopo qualche tempo hanno pensato di vederci chiaro e, rivoltisi agli uffici preposti, hanno scoperto che la loro corrispondenza era depositata lì, in attesa di essere recuperata poiché tutta riportante un indirizzo sconosciuto. Lo stesso indirizzo che da anni e anni consentiva il regolare recapito della posta però! Un disagio dovuto quasi certamente al numero, sempre più ridotto, dei postini in servizio e alla famigerata “rotazione” dei vari dipendenti assunti part time e quindi spesso non pratici del mestiere. Ma la mancata distribuzione della posta in contrada Piscina d’Amato fa il palio con il disagio, anche questo segnalatoci dai cittadini, di chi abita nelle zone di nuova espansione dove, tra strade dissestate, mancanza di indicazioni stradali e di riferimenti di ogni sorta, spesso si è costretti a recarsi presso l’ufficio postale del lungomare per recuperare la propria posta.
“Il servizio di recapito – ci ha detto un cittadino – è l’ultima cosa svolta pressoché in regime di monopolio da Poste Italiane, non assicurarlo a tutti e quotidianamente è una cosa grave. Certo, se le Poste negli ultimi anni hanno deciso di trasformarsi in banche, librerie e anche negozi di telefonia, penso proprio che a breve dovremo dire addio al caro, vecchio postino”. Che allora, certamente, non suonerà più nemmeno una volta, altro che due!
Cronaca
giovedì 30 ottobre 2008
A Trani si prevede un processo “fiume” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Ascoltati in tribunale i primi tre testi degli oltre settanta convocati. La prossima udienza fissata per il 4 novembre. Sarà ascoltato l’ex comandante della Municipale, Vincenzo Zaza. È entrato nel vivo il processo a carico di Girolamo Scardigno, Pino Amato, Pasquale Mezzina, Vincenzo de Michele, Gaetano Brattoli e Vito Pazienza, tutti accusati a vario titolo dei reati di concussione, abuso d’ufficio, falso ideologico e voto di scambio. Lo scorso 14 ottobre davanti ai giudici del Tribunale di Trani sono comparsi i primi degli oltre settanta testimoni chiamati a deporre in quello che già si preannuncia essere un vero processo “fiume”. Sul banco dei testi si sono accomodati l’agente di Polizia Municipale, Gianfranco Piccolantonio, il comandante della Polizia Municipale Mauro Giuseppe Gadaleta e l’ispettore Giuseppe Sallustio della DIGOS della Polizia di Stato. È stato il pubblico ministero Giuseppe Maralfa (nella foto), oltre che gli avvocati Maurizio Masellis, Domenico di Terlizzi e Patrizia Carobello, a condurre gli interrogatori nel corso dei quali i tre, ciascuno per le proprie conoscenze, hanno ricostruito fatti e circostan-
ze emerse nel corso delle indagini. In particolare, Piccolantonio ha confermato di aver modificato un verbale di contravvenzione elevato per uso del telefonino alla guida, facendo sì che si potesse procedere alla riduzione dell’ammenda e all’eliminazione del decurtamento dei punti dalla patente. Tutto questo su invito, e non con l’obbligo, dell’ex assessore alla PM, Pino Amato. Il comandante Gadaleta ha invece riferito in merito ad alcune procedure per l’autorizzazione all’occupazione di aree pubbliche in favore di alcuni esercizi commerciali cittadini e sulla circostanza di essere stato convocato in alcune occasioni sempre dall’assessore Amato per relazionare su eventuali accettazioni o rifiuti di autorizzazione. Una procedura, quella della convocazione da parte dell’assessore, come confermato da Gadaleta, non consueta. Infine sul banco dei testimoni l’ispettore della DIGOS Sallustio che ha relazionato sulle attività investigative e in particolare ha
confermato che nel corso dei controlli effettuati presso il comando della Polizia Municipale di Molfetta è risultato che numerosi verbali di contestazione per infrazioni al codice della strada non erano mai stati pagati né iscritti a ruolo e per alcuni non era nemmeno mai stato emesso il previsto atto di notifica. Nel corso dell’udienza tra le altre cose si è fatto riferimento ad un verbale di infrazione elevato a carico dell’ex consigliere ed attuale assessore Giacomo Spadavecchia, ai corsi organizzati per procedere alle assunzioni al Fashion District e al rapporto di conoscenza o parentela tra alcune persone “beneficiarie” di riduzioni di multe e l’allora assessore alla PM. Il processo riprenderà il 4 novembre prossimo con l’audizione dell'ex comandante Vincenzo Zaza, già condannato con rito abbreviato nell’ambito della stessa inchiesta e con altri testimoni dai nomi meno noti ma altrettanto importanti, per la ricostruzione della vicenda.
Cronaca
giovedì 30 ottobre 2008
Francesco Padre: quattordici anni di silenzi colpevoli Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Elementi nuovi emersi dalla visione dei filmati realizzati sul luogo dell’esplosione potrebbero portare alla riapertura dell’inchiesta. Ma serve la collaborazione della Molfetta civile.
Quattordici anni fa, il 4 novembre del 1994, in mare morivano Giovanni Pansini, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Francesco Zaza e Mario De Nicolo, l’armatore e gli uomini dell’equipaggio del motopeschereccio “Francesco Padre”. Ad oggi quegli uomini attendono giustizia. La verità sulle cause della loro morte non è mai venuta alla luce. Troppe ombre su una vicenda che non può e non deve finire nel dimenticatoio. La redazione e Activa, società editrice de “il Fatto”, si preparano ad avviare una raccolta di firme per chiedere la riapertura dell’inchiesta sulla base di fatti nuovi emersi dall’attenta visione delle immagini che riprendono lo scafo del peschereccio adagiato sui fondali. Chiunque, esercizi commerciali, parrocchie, associazioni, volesse contribuire alla la raccolta delle firme può scrivere all’indirizzo di posta elettronica redazione@ilfatto.net. È un atto dovuto nei confronti di quegli uomini e dei loro familiari, oltre che di una intera categoria. Al di là degli elementi nuovi emersi dalla visione del video, ci sono alcuni dati, uno per tutti la presenza nel luogo dell’esplosione di uno strano natante con due alberi rossi (elemento agli atti), su cui non è mai voluto indagare. Riproponiamo la storia di quella notte: alle 22.15 del 3 novembre del 1994 Giovanni Pansini, comandante e armatore del motopeschereccio “Francesco Padre”, chiama a casa. Parla con sua moglie. Due ore dopo quella telefonata
Giovanni Pansini e gli altri componenti dell’equipaggio perdono la vita. Il motopeschereccio esplode. È passata da poco la mezzanotte. Il bagliore, provocato dalla esplosione, cattura l’attenzione del pilota inglese di un aereo Nato (in quel periodo sono in corso le operazioni di embargo alla ex Jugoslavia). Intorno alle 2, una unità della marina spagnola raggiunge il luogo dell’esplosione. Avvista alcuni rottami, due ciambelle di salvataggio e il contenitore di una zattera. Non ci sono superstiti ma su quei “resti” si leggono alcuni dati: Francesco Padre e Molfetta 990, il nome e la matricola del peschereccio con l’indicazione del registro del compartimento marittimo di appartenenza. Le autorità italiane vengono informate dell’accaduto alle 5.15. A Molfetta la notizia arriva intorno alle 10. Le autorità militari Nato da subito escludono la possibilità che l’esplosione del peschereccio italiano possa essere, in qualche modo, collegata alle operazioni in corso nel basso Adriatico. Nel frattempo, al largo delle coste del Montenegro, scattano le ricerche. Ma, al di là di alcuni rottami, il mare per oltre ventiquattro ore non restituisce nulla. Intorno alle 15 del 5 novembre torna a galla il corpo di Mario De Nicolo. Tutti gli altri sono ancora in fondo al mare, a circa 240 metri di profondità, insieme al relitto del motopeschereccio che è praticamente intatto. C’è solo un grosso cratere nel punto in cui si è verificata l’esplosione.
La Procura della Repubblica apre un’inchiesta per i reati di naufragio e di omicidio colposo. Vengono nominati i periti. I risultati delle relazioni contrasteranno con analoghe relazioni dei periti nominati dalle famiglie. Sono proprio i periti della Procura ad avvallare l’ipotesi che a bordo del “Francesco Padre” ci fosse esplosivo. Ma dove? Prima viene indicata la stiva, poi la stanza del motorista. La marineria insorge. È un’accusa che toglie la dignità a cinque persone; che offende la loro memoria; che non trova riscontro se non in ipotesi suggestive (il relitto è ancora in fondo al mare); che lacera le coscienze dei familiari delle vittime. Eppure proprio quella ipotesi porta all’archiviazione dell’inchiesta penale. La richiesta di archiviazione del procedimento relativo al “Francesco Padre” viene depositata dal pubblico ministero Giancarlo Montedoro a gennaio del 1997. A maggio dello stesso anno, il 13 maggio, al termine di una udienza in camera di consiglio, il giudice per le indagini preliminari, Giulia Pavese, rigetta la richiesta di ulteriori indagini avanzata dall’avvocato Antonio Pansini e dispone l’archiviazione del procedimento. Le motivazioni verranno depositate a dicembre del 1997. “Non ricorrono i presupposti per ordinare al pubblico ministero di compiere ulte-
riori indagini, né tanto meno per recuperare il relitto del motopeschereccio Francesco Padre e i resti mortali del suo equipaggio, atteso che le indagini espletate hanno consentito di accertare con certezza che l’esplosione è avvenuta a bordo del peschereccio ed appalesandosi il recupero del relitto e dei resti mortali, come è evidente, del tutto inutile per l’attribuzione della condotta tra i componenti l’equipaggio. Le ragioni umanitarie che possono indurre altre Autorità a disporre il recupero del relitto non possono essere introdotte strumentalmente nell’ambito di un procedimento penale, la cui funzione è semplicemente quella di accertare che un reato sia stato commesso e identificarne, ove possibile, gli autori”. Nel 2001 l’avvocato Antonio Pansini presenta un’istanza per richiedere la riapertura dell’inchiesta e al recupero del relitto. Qualche mese dopo il procuratore aggiunto, Pasquale Drago, dispone di non dare luogo alla richiesta. In conclusione “l’ipotesi di un eventuale recupero dello scafo adagiato su di un profondo fondale marino – a parte gli elevati costi dell’operazione – si muoverebbe nella stessa direzione della mera ricerca delle cause del sinistro, avulsa da qualsiasi prospettiva concreta di pervenire alla identificazione di eventuali responsabili”.
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Attualità
giovedì 30 ottobre 2008
Punteruolo rosso: il killer della palme è tornato a colpire Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Un anno fa l’inizio dell’ecatombe delle palme a Molfetta. La prima abbattuta in piazza Aldo Moro. Poi arrivarono tutte le altre. La prima palma a capitolare sotto l’azione del Punteruolo rosso, il coleottero che si ciba dei tessuti delle palme, fu esattamente un anno fa, la palma secolare di piazza Aldo Moro. Rischiava di cadere al suolo. Proprio quella palma fu il primo caso “malato” accertato a Molfetta. Ma il numero delle palme malate individuate e poi abbattute sul territorio comunale era destinato a salire. Qualche giorno fa, ad un anno di distanza, si è continuato ad abbattere palme. Ora è toccato ad uno splendido esemplare in piazza Vittorio Emanuele. “Abbiamo disposto un’ordinanza in capo a Reti Ferroviarie Italiane – disse l’allora assessore comunale all’ambiente Mauro Magarelli – per la immediata rimozione di altre due piante che si trovano presso un immobile adiacente alla linea ferroviaria, ad altezza dell’istituto Apicella e sono sotto osservazione le palme situate lungo corso Dante. I danni causati dal Punteruolo rosso sono visibili solo in una fase avanzata dell’infestazione. I sintomi esteriori, sintomatici dell’infestazione, si evidenziano attraverso l’anomalo portamento della chioma degli alberi di palma, che assume la particolare forma cascante dall’aspetto simile a un ombrello aperto”. Il sindaco Antonio Azzollini incaricò il Tenente Gaetano Camporeale, responsabile del Nucleo Ambientale della Polizia Municipale, di mettere
organizzare un gruppo di lavoro per mettere a punto una mappatura completa delle aree infestate. Circa una settimana dopo l’intervento di piazza Aldo Moro, si parla sempre della fine del 2007, oltre dieci palme secolari furono abbattute. Il punteruolo rosso aveva già “ucciso” alcune palme del giardino interno dell’Istituto Apicella e quelle nel giardino dell’ex Preventorio, sulla provinciale per Terlizzi. “L’unico rimedio efficace per sconfiggere il punteruolo – disse allora il coordinatore regionale del Wwf, Pasquale Salvemini – è quello dell’eliminazione precoce delle palme malate. In tale contesto il Wwf, sotto la supervisione tecnica dell’istituto di entomologia e zoologia agraria del dipartimento di Biologia e Chimica agro-forestale ed ambientale dell’Università degli studi di Bari, intende creare sul territorio regionale una task force di esperti che possa monitorare, mappare il territorio, seguire gli abbattimenti in accordo con le autorità competenti ed essere di supporto alle amministrazioni comunali”. Poi sulla questione è calato il silenzio. Il piccolo killer, invece, ha continuato a lavorare e qualche giorno fa è stato necessario abbattere un’altra palma. Questa volta la sega elettrica ha reciso una palma in piazza Vittorio Emanuele. Il problema, comunque, non è stato risolto.
In Sicilia la “formula” per sconfiggerlo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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A Molfetta l’abbattimento ha provocato un danno stimato di oltre mezzo milione di euro. A maggio scorso, a Palermo, è stato presentato il prodotto in grado di sconfiggere il Punteruolo rosso, il killer delle palme. Si tratta di un prodotto biologico non tossico che viene applicato direttamente alle radici della pianta. Attraverso i vasi conduttori della palma, il prodotto arriva sulla gemma apicale, dove si accumula nei tessuti rendendoli tossici per le larve dell’insetto. La possibilità di non trattare direttamente sulla chioma riduce i costi degli interventi rendendoli accessibili anche ai privati. Il principio attivo è la “aza viractina”, una sostanza vegetale che è riproducibile in laboratorio. Ma chi è il “Punteruolo rosso”? Il suo nome scientifico è Rhynchophorus
ferrugineus. È un coleottero curculionide molto dannoso per le palme. La specie è originaria dell’Asia meridionale. Nel 1994 è comparso per la prima volta in Europa. Dal 2005 pasteggia regolarmente anche in Italia (Sicilia, Campania, Puglia, Lazio, Toscana e Abruzzo). In città ha ucciso decine di palme secolari (ciascuna palma vale anche fino a 30mila euro). Il Punteruolo rosso vive all’interno della palma dove compie interamente il suo ciclo vitale. La femmina depone circa 300 uova distribuite alla base delle giovani foglie o sulle ferite delle foglie o in cavità del tronco della palma. Le uova si trasformano in 2 o 5 giorni in piccole larve che bucano le palme. Si cibano dei tessuti delle
palme eliminando tutto il materiale fibroso. Le larve, muovendosi verso l’interno della palma, scavano tunnel e larghe cavità. Il periodo larvale varia da uno a tre mesi. Le larve si impupano alla base della pianta. Dopo 14-21 giorni fuoriescono gli adulti. L’intero ciclo dura 4 mesi. Sullo stesso albero di palma possono sovrapporsi più generazioni dell’insetto. Generalmente il piccolo killer non si sposta in una nuova palma finché non ha completamente distrutto quella su cui vive. I danni causati dalle larve sono visibili solo quando la palma è stata completamente divorata. A quel punto, purtroppo, la soluzione è una sola: bisogna recidere la pianta.
Attualità
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Il “Punteruolo” nel mirino della Municipale Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Le operazioni di controllo e di verifica sono affidate al Nucleo Ambientale comandato dal tenente Gaetano Camporeale.
Tutte le operazioni di abbattimento delle palme infestate dal “Punteruolo rosso” vengono seguite e monitorate con attenzione dal Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Molfetta coordinato dal tenente Gaetano Camporeale. È ai vigili che spetta il compito di verificare che le ordinanze di abbattimento vengano rispettate e che i lavori di rimozione siano conformi a quanto previsto dalla normativa. “Sino ad oggi – ci ha detto Camporeale – su tutto il territorio comunale e nelle aree pubbliche, sono state abbattute e successivamente avviate a distruzione oltre venti palme, quasi tutte di età ultra decennale. Le ultime ad essere rimosse sono state quella in piazza Vittorio Emanuele ed un’altra ancora presente nel giardino dell’Istituto Apicella”. Ma non è proprio possibile evitare l’abbattimento? “Purtroppo no. Quando ci rendiamo conto che la pianta è stata colpita dal punteruolo rosso è troppo tardi per ogni altro tipo di intervento: l’unica solu-
zione è l’abbattimento”. Abbattimento che, evidentemente, si rende necessario non solo per tentare di arginare il proliferare del fenomeno ma anche per ragioni di pubblica incolumità. Infatti le palme infestate dall’insetto divengono sempre più fragili con il rischio di improvvisi crolli che potrebbero coinvolgere cose e persone provocando gravi danni. Un esempio è quanto accaduto poche settimane fa all’interno dei giardini della scuola media “Giovanni Pascoli”. La sommità di una delle palme colpite dall’insetto è precipitata violentemente al suolo causando danni alla recinzione dell’edificio. Fortunatamente in quel momento la zona era transennata poiché erano in corso proprio le operazioni per la rimozione dell’albero. “Non sappiamo dire quante altre piante presenti sul territorio abbiano subito l’attacco – ha proseguito Camporeale – e per questo non possiamo prevedere uno specifico piano di intervento. A breve termine si interverrà su una pianta all’interno di un’area privata ma, in quel caso, gli interventi di rimozione sono a cura del proprietario. Per il resto teniamo sotto controllo la zona e ci auguriamo di non dover più abbattere altre palme”. Nel frattempo, comunque, l’attenzione rimane pun-
tata sugli esemplari presenti lungo la banchina San Domenico del porto. In un caso sembrerebbe che il punteruolo rosso abbia nuovamente colpito anche se, stando alle prime verifiche, il pericolo sembrerebbe escluso. Sorvegliati speciali rimangono anche i parchi cittadini dove sono presenti delle palme e i giardini di alcuni edifici pubblici e privati. “In attesa di poter prevenire il problema – ha concluso Camporeale – non possiamo fare altro che continuare a monitorare il territorio ed intervenire dove assolutamente necessario”.
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Attualità
giovedì 30 ottobre 2008
Ecco come l’ASM ha fatto “Tabula Rasa” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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È partita sabato 18 ottobre l’attività di pulizia “straordinaria e radicale” della città. È scattata in grande stile sabato 18 ottobre l’operazione “Tabula Rasa”, programma di pulizia straordinaria e radicale della città. Un’operazione che, partita dal centro cittadino, si ripeterà ogni fine settimana, dalle 15 alle 19, sino al 29 novembre. “Abbiamo messo in campo tutte le nostre forze: uomini e mezzi saranno ancora di più al servizio della città” ha dichiarato il presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati, Francesco Nappi. E alla partenza dell’operazione, con raduno in piazza Margherita di Savoia, era presente anche il sindaco Antonio Azzollini: “Avevamo promesso che ci saremmo impegnati per una Molfetta più pulita – ha dichiarato il primo
cittadino – e lo stiamo facendo. Oltre ai consueti servizi giornalieri, l’ASM si adopera ora per un servizio di pulizia straordinaria e radicale. Quello che però cerchiamo di far comprendere ai cittadini è che per attuare simili operazioni è necessario anche uno sforzo economico: è per questo che continuiamo a ricordare a tutti che è più facile mantenere pulita la città piuttosto che pulirla. È necessario il rispetto delle regole e dei beni pubblici”. Nella prima giornata dell’operazione sono stati impiegati circa trenta operatori e decine di mezzi e si è proceduto oltre che alla raccolta dei rifiuti indifferenziati anche al lavaggio e disinfezione dei cassonetti e dei contenitori getta rifiuti,
inoltre sono stati sostituiti i cassonetti danneggiati e con l’ausilio di idranti si è provveduto al lavaggio stradale. “Questa operazione è stata possibile anche grazie alla collaborazione dei dipendenti che hanno anche rinunciato alle ferie programmate per consentire all’Azienda di offrire un migliore servizio ai cittadini”. Ogni giornata di operazione graverà sulle casse della municipalizzata per circa 150 ore di lavoro straordinario e duemila euro di spese per carburanti e materiale di consumo. Nelle prossime settimane, sempre con le stesse modalità di intervento, saranno interessate dalle operazioni di pulizia la zona tra via Baccarini e via Amato, e
ancora i quartieri di Levante e Ponente, la zona 167 e il Lotto 2, oltre che Rione Paradiso e il Centro Storico. “Nel corso delle operazioni di pulizia – ha aggiunto Francesco Nappi – contatteremo anche i titolari di attività pubbliche quali bar, ristoranti e pub. A loro consegneremo gratuitamente dei sacchi appositamente segnalati per agevolare la raccolta differenziata”. “Quello che maggiormente ci interessa – ha concluso Nappi che era accompagnato da direttore dell’azienda ingegner Silvio Binetti – è non solo dimostrare alla città che l’ASM è presente e lavora ma anche educare al rispetto delle cose pubbliche e alla pulizia dei luoghi comuni”.
Attualità
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Sgomberati i Rom Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Abbattute le baracche. Sedici persone identificate. Tra di loro una donna in stato di gravidanza.
Si è svolta all’alba di venerdì 17 ottobre una operazione di sgombero effettuata Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale presso alcune aree periferiche ed edifici di proprietà comunale occupati abusivamente da cittadini nomadi di etnia rumena. L’operazione, fortemente voluta dall’assessorato alla Sicurezza del Comune di Molfetta, in applicazione dei nuovi orientamenti governativi in tema di ordine pubblico e sicurezza urbana, ha fatto seguito ad un esposto pubblico con cui nei mesi scorsi oltre 200 cittadini residenti del quartiere Zona 167 avevano segnalato episodi di grave carenza igienico-sanitaria
e problemi di ordine pubblico presso le aree occupate dai nomadi. Sedici in tutto le persone identificate, tutte di nazionalità rumena e sottoposte ai normali controlli di frontiera: fra queste 2 uomini, 9 donne e 5 bambini trovati tutti con regolare documento di identità. Nessuno con precedenti penali a carico. “L’operazione di controllo – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza, Mimmo Corrieri – è frutto di una lunga attività amministrativa svolta nell’ultimo anno di concerto con le autorità militari competenti. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo tenuto diverse conferenze di servizio, sopralluoghi e operazioni di bonifica ambientale
che hanno interessato le aree occupate. L’obiettivo era monitorare costantemente e possibilmente circoscrivere il fenomeno. Alla fine siamo arrivati allo sgombero che si è svolto nel massimo rispetto delle persone coinvolte e va considerato come un’azione di tutela e prevenzione non solo nei confronti dei residenti del quartieri interessati, quanto anche nei confronti degli stessi nomadi, per la maggior parte donne e bambini, date le condizioni di precarietà strutturale dei luoghi in cui sono stati trovati accampati. Tuttavia, pur con tutta l’umanità possibile, il governo della città non può venir meno all’esigenza di tutelare l’incolumità, la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico in generale”. L’operazione si è concentrata principalmente nella zona di Mezzogiorno della città, in particolare presso il costruendo campo sportivo in via Salvo d’Acquisto (nella zona 167) e presso alcuni ruderi fatiscenti ubicati nella aree di espansione edilizia nel comparto 3 e 9, alle spalle della scuola “Cozzoli” e nei pressi della complanare est della strada statale 16 bis.
Per quanto riguarda le baracche erette nella zona del nuovo campo sportivo sono state abbattute con l’ausilio di una pala meccanica mentre per gli altri edifici si è provveduto ad interdirne l’accesso. Nessun particolare è invece stato fornito in merito alle persone coinvolte nell’operazione. Fonti ufficiose fanno sapere che una parte dei nomadi ha deciso di trasferirsi in Polonia, un’altra famiglia invece rimarrà a Molfetta ospite di un cittadino. Tra le persone sgomberate anche una donna in stato di gravidanza e già madre di altri quattro figli. Le sue condizioni di salute non hanno però evitato lo sgombero. Sulla vicenda nessun commento abbiamo potuto raccogliere dall’assessorato ai Servizi Sociali che, almeno stando alla nota diffusa dal Comune, non è stato coinvolto nell’operazione seppure fatti evidenti ne richiedessero la presenza. Per diverse volte abbiamo provato a contattare l’assessore al ramo e l’ufficio di competenza ma dall’altra parte del telefono non ha mai risposto nessuno. Resta la domanda: dove nascerà il figlio, cittadino europeo, di quella donna?
Inchiesta
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Storie di fantasmi in salsa locale Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il mistero dell’edicola nel centro storico: tutti quelli che la toccavano ne pagavano le conseguenze. E poi le notizie di avvistamenti nelle periferie della città. Tutta opera della fantasia? Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di storie di fantasmi. Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di ascoltare il racconto di un anziano che giurava di aver visto una “malombra” (anima in pena che vaga sulla terra) o di conoscere persone che, nel corso della loro vita, avevano avuto la fortuna o la disgrazia di incontrane una. Sull’origine di questa credenza popolare non c’è certezza. Di sicuro arriva da molto lontano la necessità di credere in qualcosa di superiore ed impalpabile. Anche se è difficile stabilire quanto, i racconti arrivati fino a noi, si siano coloriti di particolari fantasiosi. Senza andare molto lontano ce n’è uno in particolare che desta, ancora oggi, grande curiosità. Proprio nella città vecchia di Molfetta ci sarebbe un posto in cui uno o più fantasmi si divertirebbero a mettere in difficoltà e, anche, a causare danni permanenti, a tutti quelli che si permettono, anche involontariamente, di invadere il loro spazio. Una zona che, per qualcuno, è presidiata da spiriti malvagi. Si tratta di una strada senza uscita che, i bene informati, dicono un giorno ospitasse una sorta di tribunale vecchio stile con luogo delle esecuzioni annesso. Chi commetteva un reato, proprio lì veniva processato e, in seguito, giustiziato, ucciso. Nel luogo delle esecuzioni qualcuno, un tempo, sistemò una vecchia edicola con un dipinto raffigurante il Golgota. Probabilmente, e qui le notizie storiche si fondono con la fantasia popolare, qualcuno lanciò anche un anatema, una maledizione. Chiunque avesse toccato quella edicola ne avrebbe pagato le conseguenze. Vero o falso che sia, il racconto continua. Con il passare degli anni, dei secoli, il dipinto diventò talmente scuro da essere quasi indefinibile. A mala pena si riuscivano ad intravedere le croci. Un giorno un uomo pensò di ripulire alla meno peggio il dipinto. Lo fece, poco tempo dopo morì. All’inizio nessuno fece caso alla concomitanza degli eventi. Quando
però ci si accorse che tutti quelli che, per un motivo o per un altro, avevano a che fare con quella edicola finivano in disgrazia o restavano vittime di curiosi incidenti, nessuno volle più toccare il dipinto. L’ultimo fatto noto risale al secolo scorso. Circa quarant’anni fa un uomo, molto scettico, decise di spostare quel dipinto ormai annerito e completamente rovinato. Montò su una scala, contro le indicazioni della moglie che ricordava i racconti funesti di sua madre e di sua nonna. Mentre cercava di spostare il dipinto la scala si ruppe e lui cadde rovinosamente al suolo perdendo l’uso di una gamba. Da quel momento nessuno volle più saperne di quella edicola. Qualche anno fa, i proprietari di un appartamento che si affaccia su quella corte pare abbiano chiuso la strada. Ma le storie dei fantasmi, al di là delle fantasiose narrazioni di qualche anno fa legate ad un palazzo di nuova costruzione, continuano a tenere banco. C’è chi giura di averli sentiti nei pressi di Torre Navarrino e in una delle ville di un noto complesso residenziale. Ma, sarà davvero tutto falso….
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Inchiesta Halloween, zucche e fantasmi 758
La festa di Halloween non nasce in America ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando proprio lì c’erano i Celti. Halloween corrisponde a Samhain, il capodanno celtico. Dall’Irlanda la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti e in tutto il resto del mondo. Halloween (che corrisponde alla vigilia della festa di Ognissanti) si festeggia il 31 ottobre. Il simbolo di Halloween è la zucca, svuotata della polpa ed intagliata in maniera tale da ricordare una testa con un ghigno satanico. La zucca viene esposta sui davanzali delle finestre con una candela accesa all’interno. Secondo la tradizione gli spiriti maligni non possano entrare in un’abitazione difesa da una simile guardiana. La sera di Halloween adulti e bambini si travestono per passare di casa in casa reclamando dolcetti e caramelle. La parola d’ordine è “trick or treat?”, dolcetto o scherzetto? Ma perché ad Halloween una zucca come lanterna? La risposta arriva ancora una volta dall’Irlanda. Tutta trae origine dalla leggenda di Stingy Jack, un fannullone amante dell’alcool. Una sera, dopo l’ennesima sbronza, a Jack apparve il demonio che voleva impossessarsi della sua anima. Jack chiese al diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchiere. Ottenuto il permesso, pregò il demonio di trasformarsi in una moneta per pagarsi da bere. Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, che aveva una croce ricamata sopra. Imprigionato, per riottenere la libertà, il diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte. Era il 31 di ottobre. L’anno dopo il diavolo si ripresentò per reclamare la sua anima. Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero. Il diavolo accettò, salendo su un albero lì vicino. Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al diavolo di saltare. Jack propose al diavolo un patto: avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più. Dopo circa un anno, Jack morì. Andò a bussare alle porte del Paradiso ma fu cacciato. Andò all’inferno e anche il diavolo gli negò il permesso di entrare, perché era offeso per come era stato raggirato. A quel punto a Jack non restò che andare via. Si munì di un tizzone e per farlo durare più a lungo svuotò una zucca. La notte di Ognissanti il fantasma di Jack vaga ancora.
Una esperienza da brivido: una Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Al via il casting per individuare i protagonisti di un reality che promette emozioni forti. Tutto sarà ripreso dalle telecamere de “il Fatto”. Un reality per mettersi a tu per tu con un fantasma, sempre che la cosa sia possibile. L’idea, a guardare bene, non è malvagia. Tutt’altro. Per chi crede nell’esistenza dei fantasmi può rappresentare l’occasione per un incontro da brivido. Per chi non ci crede può essere l’occasione per rivedere le proprie convinzioni o per consolidarle. Comunque non si tratta di uno scherzo alla vigilia di Halloween. L’organizzazione è già in moto da alcune settimane. Per partecipare all’iniziativa (si tratta di trascorrere una notte intera in un posto, al chiuso, notoriamente infestato da fantasmi) è necessario inviare un sms al numero 347.1136778, oppure scrivere all’indirizzo e-mail editore@ilfatto.net. Tutte le richieste saranno vagliate con attenzione. Non potrà prendere parte al reality chi ha solo voglia di fare scherzi di cattivo gusto. L’iniziativa si sviluppa in tre fasi diverse. La prima fase, al momento in corso, prevede la raccolta delle adesioni che dovranno pervenire entro il 30 novembre prossimo. Poi si passerà alla seconda fase con la selezione vera e propria dei partecipanti. Solo a quel punto si potrà passare alla terza e ultima fase: la realizzazione del reality. Presumibilmente tutto avverrà all’interno di un castello o di una rocca a poche centinaia di chilometri di distanza da Molfetta. Al momento sono state avanzate le richieste per ottenere le autorizzazioni necessarie dai responsabili dei siti individuati. All’interno degli ambienti della location selezionata saranno sistemate microtelecamere, anche ad infrarossi, che riprenderanno ogni cosa e garantiranno gli stessi partecipanti che, in qualsiasi momento, in caso di necessità, potranno chiedere ed ottenere aiuto. Poi accadrà quello che deve. Il reality così realizzato si potrà seguire sul portale www.ilfatto.net. Lo spettacolo, la suspance e, perché no, anche il divertimento sono assicurati. Sarà meglio di un film dell’orrore visto al cinema in compagnia degli amici. Maggiori dettagli sull’iniziativa saranno forniti nelle prossime settimane sia sul portale, che ospiterà il reality, sia sul free press “il Fatto”.
Ah, questi fantasmi! 760
Eduardo in uno dei suoi indiscussi capolavori “Questi fantasmi” ne ha fatto i protagonisti di una commedia amara in cui la quotidianità si confonde con la poesia dell’immaginazione e delle credenze popolari. Nella commedia Pasquale Lojacono, un brav’uomo si convince che Alfredo, l’amante di sua moglie, Maria, sia un fantasma benefico che, di tanto in tanto, gli fa trovare i soldi e che si fa perfino vedere da lui. Ma i fantasmi hanno sempre popolato la fantasia degli autori cinematografici e degli scrittori. La cinematografia mondiale ne ha fatto icone dei film horror ma, più di recente, sono diventati i protagonisti di sceneggiature comiche e avventurose. C’è anche una cinematografia per bambini e finanche i cartoon con fantasmi giocherelloni. Da qualche tempo ci sono anche telefilm per la famiglia. E poi, su tutti, c’è un indimenticabile “Ghost”, in cui un fantasma è il protagonista di una struggente storia d’amore.
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M c c n a s L Q o n c a p t a b n u
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Fantasmi. Tutto falso?
una notte con i fantasmi
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Per sconfiggere la paura dei fantasmi c’è un unico rimedio: convincersi che non esistano. Se qualcosa non esiste non può fare paura, soprattutto non può far male. Se l’argomento suscita invece un certo timore, allora significa che l’ombra del dubbio comincia ad insinuarsi e inconsciamente c’è l’ammissione dell’esistenza di una entità, di una energia. L’esistenza dei fantasmi, che in letteratura ha superato tutti i secoli e che continua ad affascinare milioni di persone nel mondo, per molti rappresenta una certezza, per altri è un incubo. Ancora oggi ci sono siti, in Italia e all’estero, che si dice siano abitati da fantasmi. Ci sono persone pronte a giurare di averli incontrati, di averli sentiti. I loro racconti possono essere frutto di autosuggestione o di una fantasia esasperata. C’è chi però ai racconti sui fantasmi, alle visioni ci crede e su questo ci ha fatto pure business inventando itinerari turistici per chi ama il brivido. A Molfetta, a sentire bene in giro, ci sono ancora case abitate da fantasmi. Vero o falso? Conviene scegliere la strada che spaventa meno.
Tutto ciò che esiste solo nei racconti degli anziani 761
Nessuno ci crede, tutti ne parlano. E ancora qualcuno, per scongiurare i pericoli, ricorre a rimedi che non hanno nulla di razionale e che arrivano da molto lontano. Mai sentito parlare di malombra, malocchio, masciare e scazzamurillo? Per chi ci crede e per chi, costi quello che costi, non vuole crederci, ecco una legenda per avere tutte le informazioni che occorrono sottomano. Lo scazzamurillo è lo spirito della casa. Quando è presente fa dispetti, nasconde oggetti e può anche apparire durante la notte. Ama sedersi sulla pancia e gioca i capelli degli adulti. Per questo, specie gli anziani, suggeriscono di non dormire a pancia in su. È alto poche decine di centimetri e indossa un cappello. Si nasconde agli uomini e si mostra solo ad alcuni bambini. Sono stanziali e vivono cioè sempre nelle stesse case. L’unico modo per evitare uno scazzamurillo arrabbiato è traslocare.
Gli scazzamurilli sono le anime dei bambini nati morti o mai nati, questo spiega la loro natura giocherellona e dispettosa. La malombra è, di solito, un’anima in pena. L’anima di una persone che non vuole o non riesce a passare oltre questa dimensione. Chi riesce a vederla può anche restarne impressionato. Ce ne sono di buone e di cattive. Possono vivere in case antiche ma anche in abitazioni molto recenti. La malombra si manifesta anche sotto forma di animale. Fa sentire la sua presenza facendo rumore e spostando oggetti. Il malocchio è un male fisico o psicologico che una persona avverte ed imputa a qualcosa di soprannaturale. Secondo i racconti degli anziani, può essere generato anche dall’invidia di qualcuno e, cosa assai più grave, (per chi ci crede) anche inconsapevolmente. E allora ecco comparire (sapienza delle nonne) oggettini d’oro a forma di ferro di cavallo, cornetti, immaginette sacre cucite nei pezzi di stoffa dei vestiti, forbici con le punte aperte che vengono, ancora oggi, appese all’interno della porta di casa per inibire l’accesso al malocchio ed una serie di rimedi domestici (anche corone d’aglio appese al muro) per tenere lontano le invidie moleste. Le masciare sono donne che hanno il potere di eseguire o sciogliere le fatture.
Conoscono le tecniche per superare una serie di inconvenienti, dal malocchio al torcicollo, sanno interpretare i sogni. La gente ha sempre temuto le masciare ma, nel momento del bisogno, si rivolge a loro. Ormai (colpa del progresso) non ce ne sono più molte, ma qualcuna resiste. Per chi ci crede sono un punto di riferimento. Non sono molto lontane da chi, per soldi, legge i tarocchi. Per scongiurare il fato avverso: mai passare sotto una scala appoggiata al muro, mai farsi tagliare la strada da un gatto
nero, mai versare l’olio, far cadere il sale per terra, rompere uno specchio. Con la ragione si può anche comprendere che questi sono consigli utili a prescindere dalla superstizione. Passare sotto una scala significa correre il rischio che caschi, stessa cosa farsi tagliare la strada da un gatto o da qualsiasi altro essere in grado di muoversi. In passato, quando soldi e materie prime scarseggiavano davvero, far cadere per terra olio e sale faceva male alla scarsella, stessa cosa (con quella che costavano!) significava rompere uno specchio.
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Inchiesta
giovedì 30 ottobre 2008
Nessuno scherzo. C’è chi sostiene che a Lagopesole i fantasmi siano di casa Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Nella Rocca vissero per un periodo gli Svevi. Poi arrivarono gli Angioini e il sangue. Elena e Manfredi di Svevia si cercano ancora. I loro figli finirono a Castel del Monte. Per incontrare i fantasmi non è necessario andare lontano. Due fantasmi in costume si possono incontrare alla Rocca di Lagopesole in Basilicata. Per chi invece vuole approfittarne per fare un viaggio è consigliabile l’Irlanda. La Rocca si trova sulla cima di un colle, sulla valle di Vitalba. È di origine normanna. Venne ampliata da Federico II tra il 1242 e il 1250 e divenne residenza di caccia. Furono gli Angioini a completarne la costruzione. La leggenda racconta che al calar del sole è possibile vedere dietro le finestre una donna vestita di bianco che ha in mano un lume. Qualcuno giura anche di aver sentito lamenti e invocazioni. Secondo gli abitanti del posto si tratta del fantasma di Elena, anche detta Elena degli Angeli, moglie di Manfredi di Svevia. Elena aveva trascorso proprio nella Rocca la luna di miele. Lì con il marito e i figli aveva vissuto. Poi arrivarono gli Angioni e la sua vita ne fu sconvolta. Manfredi fu ucciso, i figli incarcerati a Castel del Monte in Puglia (il nostro Castel del
Monte) ed Elena fu imprigionata per volere di Carlo d’Angiò nella rocca. Lì morì di crepacuore. Il suo fantasma torna a cercare il marito e i figli perduti. La leggenda non finisce così. Il fantasma di Manfredi vagabonda nella
campagna sotto la Rocca in sella al suo destriero bianco con un vestito e un manto verde. Anche lui è alla ricerca della consorte e dei figli. Ma la ricerca di Manfredi e di Elena è eterna. I due sono destinati a non incontrarsi mai.
In Europa tra i luoghi magici c’è l’Irlanda ricca di castelli e fantasmi A Poulaphouca, nella Contea Wicklow, si dice che alcuni cacciatori inseguissero un coniglio, che era in realtà un “pouca” (uno spirito irlandese che si trasforma in animali) e tutti, tranne uno di loro, caddero nella trappola dello spirito e non si videro più. Su Ross Castle nella Contea Kerry alcune leggende narrano che lo spettro del capitano fondatore del castello, O’Donoghue Ross, emerge dalle acque del lago vicino su un enorme cavallo bianco, ancora sconvolto dalle sconfitte del suo esercito. Leap Castle, nella Contea Offaly, è diventato famoso per i suoi fantasmi e in particolare per un fantasma che emana un odore pungente mentre si aggira nel castello. Kilkea Castle, nella Contea Kildare, pare sia abitato dal figlio di Silken Fitzgerald, appartenente alla famiglia che abitò il castello. Secondo la leggenda lo spettro si alza dalla tomba nei paraggi ogni sette anni per liberare l’Irlanda dai suoi nemici.
In Città
giovedì 30 ottobre 2008
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Arrivano i parcheggi “rosa” e cambiano quelli “blu” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il nuovo piano dei parcheggi prevede aree riservate a donne in stato di gravidanza e mamme con bambini fino ad un anno di età.
Parcheggi gratuiti destinati esclusivamente alle neo mamme e alle donne in gravidanza. È questa la novità presentata dal sindaco Antonio Azzollini, dall’assessore alla Polizia Municipale e alla Sicurezza, Mimmo Corrieri e dal consigliere comunale Giovanni
Mezzina. I “parcheggi rosa” saranno inseriti all’interno delle cosiddette “Zone Blu” a pagamento e individuati nei pressi di ospedali, scuole, uffici pubblici e centro storico. Grazie ad un Contrassegno Identificativo Temporaneo (C.I.T.) le donne in gravidanza e le mamme con bimbi di età inferiore ad un anno che ne faranno richiesta potranno parcheggiare senza il normale “grattino”. Inoltre, in prossimità dei “parcheggi rosa” saranno allestiti appositi segnali stradali contrassegnati con il logo raffigurante una cicogna con neonato. “Nonostante queste aree non siano né contemplate né regolamentate dal Codice della Strada, si tratta di un provvedimento che prima di tutto fa appello al buon senso e alla civiltà dei cittadini” ha affermato il sindaco Azzollini. L’assessore Corrieri ha ricordato che “la ricerca di un parcheggio e le relative manovre possono risultare faticose per le gestanti o per le mamme che
La Forestale “visita” il Settore Territorio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Agenti del Corpo hanno acquisito documentazione. C’è un’inchiesta della Procura di Trani. Bocche cucite nei corridoi di palazzo di città in via Carnicella, ma la presenza di agenti in divisa del Corpo Forestale dello Stato non è certo passata inosservata. Lo scorso 14 ottobre due mezzi del Corpo hanno stazionato in prossimità degli uffici comunali e alcuni agenti hanno “visitato” il Settore Territorio. Secondo indiscrezioni non confermate i “poliziotti dell’ambiente” hanno provveduto all’acquisizione di documentazione relativa alla realizzazione della Zona Artigianale ed alla redazione del P.I.P. Sembra addirittura che siano stati chiesti documenti risalenti all’epoca della sindacatura di Beniamino Finocchiaro. L’acquisizione dei documenti si inserisce in un’inchiesta aperta dalla Procura di
Trani e coordinata dal pubblico ministero Antonio Savasta. Non si esclude che oltre alla documentazione sulla Zona Artigianale la magistratura abbia acquisito anche documenti sulla realizzazione del nuovo porto commerciale e in particolare sull’utilizzo delle zone costiere attualmente occupate dal cantiere.
trasportano i loro figli con passeggini e carrozzine, motivo per cui l’istituzione dei parcheggi rosa rappresenta un’iniziativa di alto valore sia pratico che simbolico considerate le attenzioni che essa intende rivolgere a queste particolari categorie di cittadini”. I “parcheggi rosa” giungono in concomitanza con il nuovo assetto delle zone a pagamento nel centro cittadino. La novità principale è costituita dall’estensione della zona blu a via Baccarini e alle traverse comprese tra quest’ultima e via Bari. Ma non è l’unica novità nelle zone a pagamento. Infatti in tutte le strade interessate dalla sosta con grattino un lato avrà posteggi a pagamento, l’altro posteggi liberi. Questo per adeguare la sosta regolamentata a quanto previsto dal Codice della Strada. Inoltre verranno abolite le “sotto zone” attualmente esistenti e così i titolari dei pass annuali (il cui costo non subirà variazioni) potranno parcheggiare in
qualsiasi strada interessata dai parcheggi a pagamento. Per effetto di queste nuove disposizioni, che saranno in vigore prima delle festività natalizie, alcune strade in cui vige attualmente la sosta a pagamento diventeranno a sosta libera. Interessate da questa modifica saranno via Maranta, via de Lacertis e via la Vista. Mentre tra le nuove zone a pagamento da segnalare il tratto iniziale di via Dante, di fronte alla Cattedrale, via Paunzio, via Bovio, via Bufi, via Zara e via Cattaneo.
Bancarelle fino al 31 gennaio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Lo ha disposto il sindaco. Nel frattempo via alla revisione del piano del commercio. I “supermercati all’aria aperta” non si sposteranno sino al 31 gennaio 2009. “Entro quella data – ha dichiarato l’assessore Domenico Corrieri – gli ambulanti a posto fisso verranno sistemati in altre zone della città. Si tratta di una decisione assunta a seguito di una direttiva del sindaco Antonio Azzollini che, prendendo atto dell’avvenuta scadenza il 30 settembre scorso delle autorizzazioni rilasciate nel mese di marzo, ha ritenuto opportuno concedere una proroga in attesa di ridefinire il piano urbano del commercio ed individuare aree idonee ad ospitare le attività commerciali”.
IL CONSIGLIO COMUNALE
DI MOLFETTA
ORA È ONLINE SOLO SU
“È mio interesse – ha aggiunto Corrieri – smantellare le bancarelle attualmente esistenti così come è interesse della Polizia Municipale garantire la vivibilità della città e il rispetto delle regole, motivo per cui tutti i commercianti negli ultimi giorni sono stati controllati e sanzionati perché quando ancora non era stata disposta la proroga dei permessi, risultavano essere presenti sul suolo pubblico in maniera abusiva”. L’assessore Corrieri non ha però chiarito se nonostante la proroga si provvederà a rendere fruibili marciapiedi, rampe per disabili e spazi pubblici ancora occupati da banconi, ombrelloni e mercanzia di ogni sorta.
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In Città
giovedì 30 ottobre 2008
Nuove aree di servizio: Legambiente non ci sta Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Autorizzata la costruzione in due zone a ridosso della litoranea di Ponente e di Levante. Per i tecnici del Comune tutto è in regola.
All’inizio erano stati alcuni cittadini a chiedersi il perché fosse stata consentita la realizzazione di due nuove aree di servizio a ridosso del litorale di Ponente e di Levante della città. Poi è arrivata la presa di posizione del circolo locale di Legambiente. Una presa di posizione chiara e netta per dire “no” alle due nuove costruzioni e tenendo il dito puntato contro l’Ufficio Tecnico Comunale reo di aver concesso le relative autorizzazioni. Un’accusa cui prontamente ha replicato il responsabile del Settore Territorio, ingegner Rocco Altomare. “Così come era già accaduto per l’albergo che l’Ufficio Tecnico Comunale pretendeva di autorizzare nell’area protetta di Torre Calderina – hanno dichiarato alla stampa i responsabili di Legambiente – anche i
due distributori di benzina, che dovrebbero essere costruiti a ridosso della costa uno a Levante e l’altro a Ponente, ricadono in una porzione di territorio che viene erroneamente definito nelle autorizzazioni paesaggistiche ‘ambito esteso’ mentre si tratta invece di ‘ambito distinto’”. Ma cosa si intende per “ambito esteso” e “ambito distinto”? “La differenza è sostanziale – chiarisce Legambiente – per un ambito distinto, infatti, le autorizzazioni a costruire, che sono l’inevitabile conseguenza di quei primi atti, non avrebbero potuto essere rilasciate. In un ambito distinto infatti, come la giurisprudenza concorda, sono ammissibili solo opere migliorative in senso paesaggistico e sembra assai arduo voler sostenere che un distributore di carburante posto di fronte al mare possa apportare un qualche miglioramento al godimento del paesaggio. Né possono valere criteri di inderogabile necessità visto che non distante esistono numerosi distributori in grado di soddisfare abbondantemente le necessità degli automobilisti, senza dire che quella razionalizzazione della rete di distribuzione invocata da più parti al fine di contenere il prezzo dei carburanti deve tendere semmai a una riduzione delle pompe e non al contrario”. E qui le domande degli ambientalisti, che non escludono di sottoporre il caso all’attenzione della magistratura, si fanno incalzanti: “Non credono gli amministratori che gli strumenti urbanistici ser-
vano a garantire certezza di cosa si possa e cosa non si possa fare? Non credono anche il Piano regolatore serva oltre che a far costruire volumetrie anche a tutelare pezzi di territorio meritevoli di essere conservati nell’interesse della comunità? Non credono infine che il territorio comunale sia stato in questi ultimi anni fatto oggetto di tali e tanti attacchi, al punto da vedere praticamente sparito l’agro come ben sanno i tecnici che si stanno occupando del piano relativo, che non è proprio il caso di commettere errori così marchiani?”. E a queste domande, come anticipato, ha replicato con una breve nota l’ingegner Rocco Altomare. “I progetti relativi alla realizzazione delle due stazioni di servizio a Ponente e a Levante della città sono assolutamente conformi alle autorizzazioni paesaggistiche e alle norme urbanistiche sia regionali che nazionali” ha affermato il tecnico. “Le relazioni tecniche che nel dettaglio illustrano la regolarità delle autorizzazioni comunali – ha aggiunto – sono allegate agli stessi progetti e quindi liberamente visionabili da tutti i cittadini. In ogni caso, il personale dell’Ufficio Tecnico Comunale resta a completa disposizione sia per fornire ulteriori chiarimenti a quanti ne avessero bisogno, sia per un confronto diretto in ordine alle questioni scientifiche e normative afferenti gli argomenti in oggetto”. E di chiarimenti, ne siamo convinti, ne verranno chiesti. E anche tanti.
In Città
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Un Leo Club anche a Molfetta? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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L’idea lanciata dai soci dei club presenti nelle città limitrofe. Sarebbe il giusto completamento dell’attività già svolta in città dal Lions. Il sogno è quello di veder nascere un “Leo Club” a Molfetta già nei prossimi mesi. Per il momento i soci del movimento giovanile del più noto “Lions” proseguono la loro attività in molte città limitrofe non disdegnando di coinvolgere Molfetta nelle loro iniziative, come del resto già accaduto in passato. Il “Leo” Club International, acronimo di Leadership, Experience e Opportunity ossia Carisma, Esperienza ed Opportunità, affiliazione del Lions Club International è la prestigiosa “palestra di vita” di molti giovani pugliesi. L’associazione internazionale è nata nel 1957 negli Stati Uniti d’America a Glenside nell’Illinois su iniziativa di Jim Graver, allenatore di una squadra di baseball. Lo scopo dei Leo nel mondo è “dare ai giovani di tutto il mondo l’opportunità di contribuire individualmente e collettivamente allo sviluppo della società, quali membri responsabili della comunità locale, nazionale ed internazionale” si legge sul sito web del Distretto Leo 108/ AB “APVLIA” Italy www.leo108ab.org, ossia il sito web del “distretto” pugliese come da suddivisione prettamente americana. Essere socio Leo significa mettere a disposizione il proprio tempo libero a vantaggio di una problematica, di un bisogno umanitario, della cultura o della sfera giovanile. Tradotto in attività significa operare attivamente alla realizzazione di un “service” cioè di un’attività di servizio o meglio al servizio di qualcuno in cui si affronta la risoluzione di un problema. Fra le attività “in cantiere” e promosse dai Leo pugliesi spicca il Tema Operativo distrettuale ossia la raccolta di alimenti di prima necessità presso i supermercati della regione, poi il Tema Operativo nazionale e il Tema di Studio dei Leo Club italiani ossia rispettivamente “Uni Leo 4 Light” e “Secure on the Road”. I Leo italiani si prefiggono di raccogliere fondi mediante la vendita di gadgets, pandorino e colombina della Paluani a sostegno dell’acquisto di specifiche postazioni telematiche di studio per studenti non vedenti, ipovedenti e dislessici. Queste postazioni saranno al più presto disponibili nelle Università di Bari, Foggia e del Salento. Invece, per quanto attiene il famigerato problema della sicurezza stradale, i Leo italiani distribuiranno nelle discoteche o locali di ritrovo giova-
nile alcoltest e volantini, allertando i consumatori di alcolici sui rischi della guida in stato di ebbrezza, ma attivando anche campagne informative e di sensibilizzazione al problema con dimostrazioni di incidenti simulati e di primo soccorso. Ma l’impegno Leo è soprattutto a carattere internazionale con l’attuazione dei “service” di Emergency Water e di “Tutti a scuola in Burkina Faso”: con il primo ci si prefigge di raccogliere fondi per l’acquisto di una cannuccia di depurazione dell’acqua, mediante la quale ciascun abitante di Paese sottosviluppato possa dissetarsi senza incorrere in infezioni o malattie. L’altro progetto Leo e Lions insieme è invece finalizzato, sempre con raccolta fondi, alla costruzione di scuole e dotazione di materiale didattico per gli studenti del Burkina Faso, costretti a svolgere le proprie attività scolastiche in strutture inadatte. Un Leo Club è anche e soprattutto sinonimo di amicizia, dello stare insieme: un Leo Club è una grossa opportunità di crescita in comune. Con la sola eccezione della politica di parte e del settarismo confessionale, ogni socio matura una serie di esperienze, dettate dalle aspettative del club, dai desideri di ciascun socio. Ogni club della minima composizione di dieci soci è costituito da un presidente e dal consiglio direttivo, questo a sua volta composto da segretario, tesoriere, cerimoniere, censore, addetto telematico e addetto stampa e soci delegati ai vari temi, oltre che da presidente e vice presidente, cariche elettive del club. Alla sponsorizzazione del club deve provvedere un Lions Club, detto poi “club padrino o sponsor”. Sponsorizzazione intesa come sostegno economico, morale e di guida al proprio Leo Club. Dal 1963 opera a Molfetta il Lions Club, presieduto nell’anno sociale in corso, 2008/2009 dal dottor Carlo Lentini Graziano, già Segretario Generale del Comune di Molfetta. Trattasi di due realtà parallele e di indissolubile e reciproca validità e a cui un territorio dovrebbe ambire per il forte respiro internazionale oltre che per il prestigio dell’organizzazione, nota nel mondo e diffusa in 202 Paesi. “Un invito dunque – hanno dichiarato ai nostri microfoni i soci dei Leo Club di Puglia – rivolto a tutti i giovani lettori de “il Fatto” a partecipare o anche solo interessarsi alle nostre iniziative, tenendo bene in mente che l’unica cosa che permette la realizzazione di tutte le nostre attività è e sarà sempre l’amicizia”.
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In Città
giovedì 30 ottobre 2008
Che musica con i Sostavietata Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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La band molfettese continua a raccogliere successi. Non solo in città.
La musica in salsa molfettese non conosce ostacoli ed è sempre pronta a regalare nuove ed entusiasmanti sorprese. Si moltiplicano così i successi dei tanti gruppi musicali locali che, spesso nati per la semplice voglia di stare insieme di tanti amici, raccolgono poi successi su veri palcoscenici e di fronte ad un pubblico vero. È il caso dei “Sostavietata” che, dopo la straordinaria performance del concerto estivo nell’Anfiteatro di Ponente, sabato 25 ottobre si sono esibiti all’interno della Centrale Termoelettrica Enel di Bari in occasione delle celebrazioni per i 50 anni della nascita della stessa centrale. Il gruppo “Sostavietata” è nato nel 2007. Un gruppo di amici, con buone esperienze musicali e amanti della musica dal vivo, si ritrovano in un bar della città e decidono di dar vita ad una nuova formazio-
ne. Sono persone che coltivano da decenni la stessa grande passione e condividono le stesse idee. Al progetto aderiscono con entusiasmo altri compagni di viaggio, fino a formare una band che nel 2008 è composta da Antonio Milani (batteria), Paolo Cappelluti (basso), Mauro Fasciano (chitarra e voce), Ignazio Drago (tastiere), Alessandra Spaccavento e Aldo Squeo (voci). Il repertorio dei “Sostavietata” spazia dai grandi successi internazionali alla musica italiana, senza disprezzare i “ballabili” ritmi latini, in una serie di melodie “tutte da amare” come dicono gli stessi componenti del gruppo. Nel prossimo futuro del gruppo sono in programma altri nuovi appuntamenti: non resta che tenere gli occhi aperti e le orecchie pronte. La musica dei “Sostavietata” è pronta per stupire ancora.
Un motoraduno per non dimenticare Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Organizzato dal Motoclub di Molfetta in ricordo di Lazzaro, Annalisa, Sergio ed Elisabetta.
Organizzato dal Motoclub di Molfetta con il patrocinio del Comune di Molfetta, si svolgerà sabato 1 novembre il “Primo Motoincontro L.A.S.E. Angels”, una giornata all’insegna della riflessione e del divertimento in ricordo di Lazzaro Rizzi, Annalisa de Ceglia, Sergio de Gennaro ed Elisabetta Cagnetta, tutti soci del Motoclub di Molfetta. E proprio dalle iniziali dei nomi dei quattro ragazzi, tragicamente scomparsi in un incidente stradale ad agosto di quest’anno, ha preso nome la manifestazione. L’appuntamento per i motociclisti è fissato alle 9 nell’area di parcheggio situata all’angolo tra via Terlizzi
e via Achille Salvucci. Subito dopo via alla musica e ai momenti ludici in attesa di assistere alle 11.30 ad un incontro sul tema della prevenzione e della sicurezza stradale. Poi alle 12.15 i motociclisti in corteo sfileranno per la città e raggiungeranno la Basilica della Madonna dei Martiri dove verrà effettuata la benedizione dei caschi e si osserverà un minuto di silenzio in ricordo dei giovani scomparsi. Nel pomeriggio la conclusione della manifestazione alle 16 con la consegna di targhe ricordo ai partecipanti. Informazioni sulla manifestazione possono essere richieste contattando i numeri telefonici 349.5933545 oppure 349.4108086.
Cultura
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Arriva il Teatro del Carro (dei Comici) Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il nuovo spazio associativo della compagnia del Carro dei Comici sarà un punto di riferimento per attori, registi, artisti in genere ed operatori della cultura e dello spettacolo. Nel frantoio arriva il teatro, con posti a sedere, palco e tutto il resto. Il Carro dei Comici apre una nuova sede e nasce il Teatro del Carro, uno spazio di 200 metri quadrati in Via Giovene, nei pressi della Chiesa di San Domenico. Dotata di un palco, con una potenzialità di una sala di 100 posti a sedere, attrezzata per le varie esigenze tecniche teatrali (quinte, sipario, service audio-luci), la sede è una casa vera per l’unica realtà teatrale costituita da professionisti che investono in proprio. Costituita da sette soci, Francesco Tammacco, Matilde Bonaccia, Rosa Tarantino, Matteo Altomare, Gianluca de Pinto, Pantaleo Annese; con la collaborazione di Angelo Di Pierro service, il Teatro del Carro nasce dagli sforzi materiali e umani
e dalla volontà di poter operare in una sede propria adatta alle esigenze artistiche e tecniche di attori, registi e scenografi. Nella sede del Carro dei Comici si terranno stage e incontri tematici con registi, attori, autori, pittori della scena contemporanea. Il Teatro del Carro non è un teatro aperto al pubblico ma un’associazione; pertanto le attività saranno eseguite a vantaggio dei soli soci tesserati. In agenda ci sono: “Cuore aureo”, corsi di teatro per semi-professionisti ed allievi alle prime “arti”; “Comete in scena” (terza edizione), rassegna di teatro per bambini; “Sezione aurea”, incontri di storia dell’arte per un pubblico adulto; laboratori di costruzione di maschere in cartapesta, laboratori di pupazzi in gommapiuma, labo-
ratori di costruzione di burattini, laboratori sulla didattica dell’arte e dell’immagine; “Teatri carrabili”, rassegna di teatro d’autore; “Musica in carro”, rassegna di musica popolare e delle varie espressioni d’arte musicale moderna e contemporanea; “Voglio vederti danzare!”, spettacoli di danza per sette leve da vedere; Concerti di musica classica, happening teatro-musicali; “Il favolo del villaggio”, incontri di lettura drammatizzate nel sabato del villaggio con laboratori creativi (per bambini); Mostre d’arte d’autore. La campagna di abbonamento si aprirà nelle prossime settimane e darà l’avvio a diversi vantaggi che verranno meglio espletati sul sito della compagnia: www. ilcarrodeicomici.it
Una pioggia di iniziative per gli amanti del teatro di tutte le età Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il Carro dei Comici si prepara a dare inizio ad una nuova stagione ricca di impegni e di esperienze entusiasmanti anche per chi non ha mai calcato le scene. Sono ai nastri di partenza i corsi di propedeutica e di approfondimento del linguaggio teatrale “Cuore aureo” destinati a semi-professionisti, allievi principianti, over 40, e bambini voluti dal Carro dei Comici. I corsi quest’anno prevedono una suddivisione in merito all’età e alle esperienze effettuate e, come sempre, si arricchiscono in itinere di lezioni suppletive grazie alle esperienze professionali di registi, attori e coreografi professionisti. Grande spazio viene poi dato ai percorsi di scenografia, scenotecnica, costruzione di maschere e burattini. Gli allievi più meritevoli allestiranno uno spettacolo prodotto e distribuito dal Carro dei Comici. I corsi saranno condotti da: Francesco Tammacco (autore, regista, attore), Matilde Bonaccia (attrice e regista), Matteo Altomare e Gianluca De Pinto (scenografi), Pantaleo Annese (attore, burattinaio ed esperto di teatro per l’infanzia). Le iscrizioni ai corsi, aperte ufficialmente il 27 ottobre, possono essere effettuate telefonando al 339.7758173 – 333.8628124, oppure iscrivendosi direttamente presso la sede del Carro dei Comici in Via Giovene, 23 dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle ore 20. Il programma prevede: laboratori per bambini dagli 8 ai 10 anni; laboratori per bambini dagli 11 ai 13 anni; laboratori dai 14 ai 17 anni e laboratori per adulti: laboratorio per semi-professionisti; laboratori dai 18 anni in su; laboratori per gli over 40; corsi aggiuntivi
attivabili; corso di dizione e fonetica. Ma chi sono i fondatori del Carro? Francesco Tammacco, attore, autore, regista, operatore culturale nato a Molfetta, si laurea in Filosofia con indirizzo in Scienze Umane presso l’Università degli Studi di Bari argomentando sulla tesi in psicologia “La psiche dell’artista. Per un approfondimento degli assunti psicologici presenti nel Teatro”. Successivamente consegue alla Eurosniad di San Sepolcro il diploma di regia televisiva con ottimo profitto. Poi c’è Matilde Bonaccia, attrice, regista, operatore culturale, nata a Napoli ma residente a Molfetta. Si laurea in arte drammatica all’Università Popolare dello Spettacolo di Napoli, studiando con diversi Maestri di teatro napoletano (Antonio Ferrante, Mario Santella) ed italiani (Mario Scaccia, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme) con una tesi sulle “mirabolanti vite degli attori della Commedia dell’Arte”. Ed ancora, Rosa Tarantino, attrice, nata a Trinitapoli. Nel suo curriculum un corso triennale di dizione e recitazione a cura della Compagnia Teatro delle Onde di Bisceglie (Bari) 1997-19981999. Poi il diploma universitario in Servizio Sociale nell’Università degli Studi di Bari. E ancora, la specializzazione in Commedia dell’Arte presso il Teatro Veneto Carlo Goldoni di Venezia nel 2002. Dal 2000 partecipa nella figura d’attrice a numerosi spettacoli.
Consegna questo coupon presso Gianni Visaggio Fotografia in via Tenente Fiorino 61, e potrai acquistare una copia del DVD “Seccete a Mlfette” con le immagini della Settimana Santa 2005 al costo eccezionale di € 2,50.
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Cultura
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Santi e Vini: mai andati così d’accordo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Grazie all’idea del sommelier molfettese Giuseppe Sinigaglia: un calendario per promuovere storia e cultura del nostro Paese. Giuseppe Sinigaglia è nato a Molfetta nel 1968 ed è un altro esempio della “eccellenza” molfettese in Italia. Nel suo campo, quello dei servizi della ristorazione e dell’accoglienza alberghiera, è un professionista noto e pluripremiato. Un altro “componente” della numerosa squadra con i colori biancorossi composta da chef, maitres, camerieri e altro ancora, che opera con successo in giro per l’Italia e per il mondo. Giuseppe, dopo aver girato l’Italia per motivi di lavoro, opera oggi in Calabria, presso l’agriturismo “La rosa nel bicchiere” di Soveria Mannelli in provincia di Cosenza. La sua passione più grande è quella per i vini, i grandi vini italiani. Una passione che lo ha spinto a tuffarsi in una curiosa avventura: quella del calendario. Non certo un calendario di quello tutto “muscoli e lampadati” per sole donne, o “micro bikini e lunghe gambe” riservato ai signori. Ma un calendario particolare:
il calendario dei vini e dei santi. Proprio così: non è del resto l’Italia paese di “santi e navigatori”? Ed allora perché non inventarsi qualcosa di nuovo per promuovere al contempo cultura e conoscenza? “L’abbinamento tra i santi e i numerosi vini DOC o DOCG che tanto numerosi sono in Italia è stato semplice” ha detto Giuseppe, “è bastato incrociare santi e beati con i vini prodotti nelle zone in cui sono nati o hanno vissuto ed è stato possibile costruire una vera e propria carta geografica e temporale”. Ma Giuseppe, oltre ad incrociare nomi di santi e nomi di vini, ha anche lavorato per lanciare un messaggio ai giovani: “Bisogna bere cono coscienza e conoscenza: un buon bicchiere di vino dà piacere ma esagerare è sempre pericoloso. È per questo che mi auguro di mandare presto in stampa il calendario cosicché si possa leggere e imparare, magari sorseggiando del vino di qualità ma sempre riflettendo
su regole e comportamenti”. “L’elaborazione del calendario – sottolinea orgoglioso Giuseppe – è durata per quasi due anni, sempre senza l’aiuto di computer o internet. Ho svolto un lavoro di ricerca sui libri teologici abbinando quanto ricavato con le mie conoscenze in campo enologico. Penso che questa mia ricerca possa essere utile agli appassionati di vini, ai cultori e anche ai collezionisti”. Una ricerca che ora attende di essere tradotta in “carta ed inchiostro” magari con il contributo di un ente di promozione turistica o di qualche sponsor privato. “Veder realizzato il calendario sarebbe per me motivo di orgoglio ma anche veicolo di promozione per chi sosterrà il progetto”. E allora, cosa aspettare, contattare Giuseppe è semplice, basta rivolgersi al ristorante “La rosa nel bicchiere”. Il suo calendario dei Santi e dei Vini potrebbe essere il regalo giusto per il prossimo Natale.
Sport
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Molfetta e il golf: matrimonio perfetto Per la serie “a Molfetta non ci facciamo mancare proprio niente” ecco che tra le numerose realtà sportive della città conquista di diritto un posto in prima fila la MGA, ossia la Molfetta Golf Association. Avete letto bene: una società sportiva di golf all’ombra delle due torri. E del resto lo stesso logo dell’associazione rappresenta un giocatore, la classica pallina e il profilo del Duomo di Molfetta. Un profilo un po’ particolare “arricchito” dal quello delle “mazze” che appaiono alla sommità delle torri gemelle. L’iniziativa nasce nel 2006 ad opera di un gruppo di amici di vecchia data, che si sono ritrovati a condividere la passione per questa splendida disciplina sportiva. “Lo spirito – si legge nel sito internet ufficiale (www.molfettagolf.it) – è quello di trascorrere insieme momenti di vita all’aria aperta, privi di stress, coltivando il proprio sport preferito, non senza un pizzico di competizione”. Attualmente l’associazione conta circa trenta soci (possono iscriversi i residenti a Molfetta ma anche coloro che in città lavorano; ci sono anche due simpatizzanti italo-americani) ma la speranza è che col tempo la partecipazione possa allargarsi ulteriormente. “L’età media degli iscritti – ci dice Ennio Centrone che è il direttore sportivo dell’associazione – è di 40 anni anche se non
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Dal 2006 esiste in città la “Molfetta Golf Association”. I soci sono trenta. Presidente Giancarlo Porta. mancano giocatori più giovani è un po’ corsi, curati dall’istruttore Francesco più maturi!”, a farla da padrone gli uomi- Semeraro di Bari, li abbiamo svolni ma anche le donne non disdegnano uno ti sull’erbetta sintetica dei campi del sport che, dice Centrone “a torto continua Country Club di Molfetta, poi le prime ad essere considerato di nicchia”. partite e le prime escursioni. Oggi ci riMa come è nata l’idea di una associazione troviamo spesso e abbiamo anche una di golfisti? “Tutto ha avuto inizio quando serie di appuntamenti fissi cui nessuno abbiamo ricominciato ad incontrarci per di noi vuol rinunciare”. giocare a tennis, poi ci siamo resi conto Presidente dell’associazione è Giancarlo che per continuare a divertirci avremmo Porta, mentre la vice presidenza è stata afdovuto trovare qualcosa di nuovo. Pian fidata a Mauro Di Pilato. piano ci siamo avvicinati al golf. I primi In molti si staranno chiedendo quanto co-
In campo anche il tennistavolo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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L’Inottica Molfetta nel campionato di A1 punta riconfermare i risultati dell’anno scorso. Anche il campionato di Serie A1 femminile di tennistavolo è ripartito per una nuova stagione in cui il Tennistavolo Inottica Molfetta cercherà di confermare nuovamente la conquista dei play off scudetto come avvenuto l’anno scorso. Le “molfettesi” Wang Yu, Tian Jing e Han You allenate da Giuseppe Del Rosso sapranno certamente far bene in un torneo che, come al solito, sarà dominato da Castelgoffredo e Sandonatese. E proprio all’esordio nella
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sta giocare a golf? “Poco di più che giocare a tennis” – ricorda Centrone – “ma sempre poco in confronto alla possibilità di vivere lunghe ore tra la natura, facendo uno sport sano e divertendosi in compagnia”. La Molfetta Golf Association ha al suo attivo già tre tornei sociali svolti in diverse parti d’Italia e, assieme all’associazione dei golfisti di Taranto, organizza da due anni la “Ionian Cup”, competizione a squadre tra Molfetta e Taranto sulla formula della famosissima Ryder Cup che vede in competizione Stati Uniti contro Europa. “Nelle due edizioni organizzate ci siamo sempre imposti noi – chiosa orgoglioso Centrone – ma la cosa più importante è aver dato vita ad un appuntamento che ci auguriamo possa continuare per tanti anni ancora allargando anche il numero dei partecipanti”. Nel futuro della Molfetta Golf Association c’è ora la volontà di aprire una sede, associarsi alla Federazione Italiana e, perché no, poter realizzare un’area training in cui formare nuovi giocatori e far specializzare i più esperti. “Abbiamo voglia di crescere – ha detto ancora Centrone – e di farlo curando tutto nei minimi particolari. La passione per questo sport ci accomuna e siamo certi che in molti avranno voglia di seguirci in questa avventura”. E allora cos’altro aspettare: mazze in spalla e pronti a far buca!
Mister Grassi lascia il Real Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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a L’allenatore di Foggia abbandona dopo le due sconfitte in campionato.
gara casalinga contro la Sandonatese La notizia più le molfettesi hanno ceduto per 4 a 1, importante rifacendosi poi con identico risulin casa Real tato a Siena nella seconda giornata. è certamente Si tornerà nuovamente in campo il 4 l’abbandono novembre a Molfetta contro il Cocdi mister Miki caglio e poi il 10 a Castelgoffredo. Grassi (nella Due appuntamenti importanti: il foto). L’allenaprimo per conquistare altri 2 punti tore foggiano, in classifica il secondo, sulla carta giunto a Molsenza storia, ma utile per rinnovare fetta in estate, il rapporto di stretta amicizia con la ha rassegnato le dimissioni dopo le società più blasonata d’Italia. battute d’arresto in campionato e in
coppa della sua squadra. Nel torneo di C1 i calcettisti biancorossi hanno conosciuto nelle ultime due giornate un doppio stop con risultato identico (2 a 1) prima a Sammichele poi a Spinazzola. Risultati che hanno fatto allontanare la testa della classifica. Nelle prossime due giornate si giocherà in casa contro il Brindisi il primo novembre poi l’8 trasferta a Noci. L’obiettivo, in attesa di conoscere il nome del nuovo allenatore, è tornare a vincere.
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Sport
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De Mori e soci sanno correre Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Nessun dramma in casa Azzurra Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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La Pallavolo Molfetta cade contro Sora ma si rialza Sta per chiudersi il ciclo terribile delle ragazze della Matera. La salvezza non è un obiettivo impossibile. prontamente nel derby contro Terlizzi. Tutto in sette giorni. Dalla polvere alle stelle. Capaci di rialzarsi, scrollarsi di dosso paure e scoramento e ricominciare a correre e lottare. Ecco cosa racconta la storia recente della Pallavolo Molfetta di mister Vito Avellis. Nelle ultime due uscite stagionali due incontri delicati, importanti, vissuti tra mille emozioni. E forse proprio l’emozione ha tirato un primo scherzo a capitan De Mori e soci che nella gara interna del 19 ottobre, di fronte ad un PalaPoli che torna ad essere gremito e partecipe, hanno alzato bandiera bianca contro l’attuale capolista del girone Sora. Una gara nata male, anzi malissimo con un primo set “buttato via” per 25 a 13 in favore degli avversari e finito con i tifosi molfettesi a chiedersi se gli uomini in campo fossero solo copie mal riuscite dei propri beniamini. E infatti sia il secondo set (2225) che il terzo (21-25), seppur un po’ più combattuti, non sono serviti a ristabilire gli equilibri e a mettere
la gara sui binari giusti. La rabbia per quello stop è stata certamente la carica in più che ha guidato sette giorni dopo i biancorossi sul parquet della vicina Terlizzi per un derby dal sapore come sempre particolare. Un derby vinto per due volte nella passata stagione e che anche quest’anno ha portato gioia e soddisfazione in casa molfettese. Una vittoria sonante, conquistata per 3 a 1 e giunta dopo aver ceduto nel primo parziale (25-20). Poi nel resto della gara Molfetta sugli scudi e tre set vinti (21-25, 22-25, 27-30) per portare a casa altrettanti punti fondamentali per riprendere la corsa e rimanere aggrappati ai piani alti della graduatoria. Nei prossimi quindici giorni la Pallavolo Molfetta sarà chiamata a due impegni facili sulla carta ma certamente da non sottovalutare. Il 2 novembre si torna in casa per ospitare l’Avellino poi, il 9, trasferta sul campo del Brolo.
L’allenatrice Anna Grazia Matera e il capitano della squadra Mariateresa Francioso (nella foto) non fanno drammi e non hanno dubbi: l’Azzurra di quest’anno saprà far bene il suo compito e raggiungere la salvezza. Nonostante le due sconfitte nelle ultime due gare l’ambiente in casa molfettese è sereno. E non potrebbe non essere così in considerazione dei miglioramenti visti sul campo contro due delle compagini
meglio attrezzate e che puntano senza mezzi termini alla vittoria del campionato. Incominciando dalla trasferta di Matera, dove le azzurre hanno ceduto per 3 a 1 (18-25, 25-22, 25-22, 26-24) e finendo alla gara casalinga contro l’Aquila Azzurra Trani (16-25, 30-28, 11-25, 21-25) le ragazze molfettesi hanno fatto vedere di essere capaci di far cose positive. Quello che manca, lo ha ammesso anche l’allenatrice, è la convinzione nei propri mezzi e la forza psicologica per saper soffrire e lottare anche nei momenti più delicati della partita. Ma per una squadra composta da tanti elementi giovani e alla prima esperienza nel campionato di B2 non si tratta certo di una sorpresa. Con la gara di sabato 1 a Salerno dovrebbe chiudersi il tremendo ciclo che ha visto l’Azzurra affrontare sinora le prime squadre della graduatoria. Poi si spera in una inversione di tendenza già dalla gara interna dell’8 contro Sala Consilina. Sempre che le sorprese non giungano prima dalla Campania.
Sport
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Virtus: non puoi perdere così! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Contro Siena e Trapani più che i meriti degli avversari hanno influito i cali di concentrazione della squadra biancoazzurra. Perdere a Siena ci può stare. Anche perdere contro Trapani non è cosa assurda. Ma fa davvero molto male dover constatare che entrambe le sconfitte sono arrivate non tanto per la tanta bravura in più degli avversari, quanto per inspiegabili cali di concentrazione dei biancoazzurri. La Nuova Virtus Basket, dopo la bella vittoria interna contro il Barcellona dell’ex Andrea Capitanelli, subisce due autentiche “sberle” da toscani e siciliani e rimane ferma in classifica a due punti. Contro Siena sono mancati i canestri pesanti ed è venuto meno l’apporto fondamentale di un capitan Maggi, che soffre per alcuni guai fisici, e di un Patrick Nanut che non ha ancora fatto vedere quanto dicono di lui curriculum sportivo e fama mediatica. Praticamente gli stessi problemi della gara di sette giorni dopo contro Trapani.In Toscana il risultato finale (87 a 72 per i padroni di casa) non ha lasciato spazio a dubbi e recriminazioni: la gara è stata di facile lettura. Da una parte c’era una squadra
che difendeva allo spasimo delle forze e attaccava bene facendo canestri (tanti!) dall’altra una Virtus la cui difesa si scioglieva come neve al sole e i cui attacchi si infrangevano troppo spesso sul ferro del canestro avversario. Sette giorni dopo contro Trapani il sogno vittoria si è infranto ad una manciata di secondi dal suono della sirena. I molfettesi, dopo aver giocato la gara alla pari contro i più quotati ospiti e dopo aver raggiunto un vantaggio massimo di 12 punti, si sono fatti raggiungere e superare quando già in molti stavano festeggiano. E anche qui a venir meno nell’ultima frazione sono stati i più “esperti”. Toccherà a coach Carolillo analizzare gli errori e tentare di porre rimedio. Tutti sanno che quest’anno ci sarà da soffrire ma, veder svanire due punti negli ultimi secondi di una gara da fastidio a tutti. Domenica prossima (diretta televisiva alle 18 su Telesveva e sul canale 830 di Sky) la Virtus sarà di scena a Ferentino, poi il 9 novembre il PalaPoli ospiterà l’Osimo.
L’Hockey Club inizia a piacere Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Importanti vittorie nel “derby del Sud” contro Matera e nella trasferta di Follonica. Ora è necessaria la continuità di risultati. Non è ancora giunta al top della forma ma la squadra dell’argentino Vianna ha ripreso a correre spedita per la gioia di dirigenti e tifosi. L’Hockey Club Goccia di Sole ha così riscattato con due vittorie consecutive un periodo di appannamento segnato anche dalla bruciante sconfitta di Thiene. Il derby contro Matera, gara sempre molto sentita e attesa, è forse giunto nel momento giusto della stagione, quando capitan Agrimi e compagni avevano bisogno di tornare a credere nelle proprie capacità. E così nella tensostruttura della città dei Sassi i biancorossi hanno saputo imporsi con il piglio della grande squadra, portando a casa tre punti importanti frutto di una vittoria per 5 a 2 in cui a spa-
droneggiare in pista sono stati i molfettesi purosangue Cirilli, autore di tre reti, e Sinisi a segno per due volte. Una iniezione di fiducia importante e che comunque non ha fatto sottovalutare ai molfettesi la trasferta a Follonica, contro il fanalino di coda della graduatoria, sette giorni dopo. E così il 25 ottobre sono stati necessarie le doppiette di Agrimi e Cirilli e le marcature di Sinisi e Vianna per avere ragione (6 a 4 il risultato finale) dei padroni di casa. Con l’arrivo di novembre si attendono nuovi risultati positivi, a cominciare dalla sfida interna dell’1 contro il Sandrigo, poi ennesima lunga trasferta in Emilia Romagna per affrontare il Correggio e tentare di portare punti in classifica.
HOCKEY
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BASKET
Serie A2
Serie A dilettanti
Thiene Sarzana Montebello MOLFETTA Correggio Matera Modena Lodi Sandrigo Follonica
13 13 13 12 9 6 4 3 0 0
Latina Siena Ferentino Trapani Potenza Barcellona Ostuni Palestrina Fossombrone Osimo Matera MOLFETTA Firenze Sant’Antimo
8 6 6 6 4 4 4 4 4 2 2 2 2 2
PALLAVOLO Serie B1 Maschile Sora Gela Spoleto MOLFETTA Bari Ostia Fasano Terni Terlizzi Chieti Brolo Foggia Squinzano Marcianise Avellino Galatina
Serie B2 Femminile 14 13 13 12 12 11 10 9 8 8 8 7 6 5 4 4
Matera Taranto Salerno Trani Benevento Tuglie Sarno Scafati Sala Consilina Potenza MOLFETTA Aversa Nojaturi Montescaglioso Battipaglia Ostuni
CALCIO A5
CALCIO
Serie C1 Pellegrino V. Mola R. Mola Fasano Castellana R. MOLFETTA Spinazzola Sammichele Ruvo Giovinazzo Noci Modugno Cerignola Sava Brindisi Altamura
18 15 15 14 13 12 12 10 7 6 6 5 5 4 2 0
Seconda categoria 15 14 13 13 13 13 12 12 10 10 10 10 9 4 2 1
BARI SPORT Cellamare Bisceglie Palo del Colle Conversano Adelfia Trinitapoli Altamura MILAN CLUB Bitetto E. Triggiano A. Triggiano Capurso Mola Cerignola Trani
17 14 13 11 10 9 9 9 8 7 6 6 5 2 1 1
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Offro Lavoro
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“Ritorno al futuro” per la Regione Puglia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
Marco Spadavecchia
È ai nastri di partenza il secondo bando, per l’anno 2008, di “Ritorno al Futuro”, azione con cui la Regione Puglia intende concedere nuovamente borse di studio per la frequenza di master post laurea per attività di specializzazione da svolgere in Italia e all’estero, destinato ai giovani disoccupati ed inoccupati, residenti nella
Regione Puglia. Le informazioni che vi forniremo di seguito costituiscono una sintesi del bando precedente poiché, allo stato attuale, non si prevedono variazioni di rilievo rispetto a quello di prossima pubblicazione. A tal proposito, quindi, vi raccomandiamo di consultare sempre ed esclusivamente le fonti ufficiali nel momento in cui il bando sarà reso disponibile, fonti che in modo dettagliato non mancheremo di fornirvi nella fase conclusiva di questo articolo. I soggetti interessati a tale misura, potranno scegliere di richiedere la borsa di studio solo ed esclusivamente per le attività formative erogate da organismi compresi in una delle seguenti tipologie: università italiane pubbliche e private; istituti di formazione avanzata privati e pubblici in possesso di esperienza documentabile. Non sono, ammissibili al finanziamento le richieste di borse di studio per: i corsi di laurea, le specializzazioni ordinarie universitarie, le specializzazioni pluriennali, i dottorati di ricerca, le attività di ricerca, i corsi di preparazione di visiting e auditing, l e scuole di specializzazione per le professioni legali, i corsi abilitanti SISS e SOSS, i master o i corsi di perfeziona-
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mento rientranti nell’ambito delle professioni sanitarie. Potranno presentare domanda di finanziamento alla borsa di studio i soggetti che, alla data di scadenza del bando, avranno i seguenti requisiti: non aver superato i 32 anni; per i soggetti diversamente abili di cui agli elenchi della Legge n. 68/1999 il limite è di 40 anni; risultino inoccupati o disoccupati; risultino iscritti nelle liste anagrafiche di uno dei Comuni nel territorio della Regione Puglia da almeno 2 anni; siano in possesso di diploma di laurea, di laurea o di laurea magistrale; abbiano almeno presentato la domanda di iscrizione al master; non abbiano ricevuto a qualunque titolo borse di studio post laurea dalla Regione Puglia; abbiano un reddito familiare inferiore a 60.000,00 euro (secondo modello I.S.E.E. relativa all’annualità fiscale del 2007). Ecco di seguito gli importi finanziabili e le relative aree di interesse: 7.500 euro per corsi di studio da svolgere in Puglia o nei territori delle province limitrofe di Avellino, Benevento, Potenza, Matera, Campobasso; 15.000 euro per corsi di studio da svolgere in altre regioni del territorio nazionale o nei territori della
Repubblica di San Marino e nella Città del Vaticano; 2 5.000 euro per corsi di studio da svolgere all’estero; 3.000 euro per corsi on-line erogati con modalità di formazione a distanza. Ecco, quindi, i principali contenuti del bando precedente di “Ritorno al Futuro”, contenuti che con molta probabilità saranno riconfermati in toto nel nuovo bando di imminente pubblicazione. Attenzione! Questo articolo, quindi, è stato redatto con il semplice intento di fornirvi delle anticipazioni su quelle che saranno i principali orientamenti contenuti nel bando che a breve sarà pubblicato da parte della Regione Puglia. Vi consigliamo, dunque, di consultare periodicamente i seguenti riferimenti ufficiali: http://bollentispiriri. regione.puglia.it oppure www.ilfatto.net e “il Fatto” in versione cartacea. O ancora recatevi presso lo sportello Informagiovani presente nella vostra città. “Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.” Steve Jobs Ceo Apple Inc.
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Appuntamenti
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Caparezza canterà a Molfetta! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice
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Il 23 dicembre, nel PalaPoli il concerto organizzato dalla Editrice Activa Srl. Oramai è fatta. Data e luogo sono ufficiali. C’è solo da aspettare qualche settimana e, finalmente, anche Molfetta avrà l’opportunità di assistere ad un concerto del “suo” Caparezza. L’appuntamento è nel “PalaPoli” in zona 167 per il 23 dicembre: a poche ore dal Natale per un vero e proprio regalo pensato e organizzato per gli amanti del “Capa” dalla Activa Srl, editrice de “il Fatto”, e del suo presidente Giulio Cosentino, colui che ha fortemente voluto riportare Caparezza a cantare nella sua città. “Quando abbiamo avuto la certezza che non ci sarebbe stato in estate il concerto di Caparezza ci siamo subito attivati per capire il perché. E la risposta ce l’ha fornita direttamente Caparezza nell’intervista rilasciata alla nostra web tv in occasione della Notte della Taranta a Melpignano. Di lì è nata l’idea di attivarci per organizzare l’evento in prima persona”. Quindi i primi contatti con il cantante, la ricerca di un contenitore per organizzare il concerto e di una data utile. “Non concerto perchè Michele (Caparezza appuntamenti e quindi abbiamo optato è stato possibile organizzare prima il n.d.r.) aveva già in programma altri per le festività natalizie”. Non è ancora
stato stabilito il costo del biglietto ma è certo che ci saranno prezzi popolari. “Aprire gratuitamente le porte del palasport non era possibile, soprattutto per ragioni di sicurezza. Per questo abbiamo deciso di garantire l’accesso solo ai possessori di biglietto ma, ve lo assicuro, il costo sarà accessibile a tutti”. All’organizzazione dell’evento stanno fattivamente collaborando il presidente dell’Associazione PalaPoli, Leonardo Scardino, ed i tecnici del Comune di Molfetta che stanno operando per le necessarie autorizzazioni. “Sono convinto che si tratterà di una grande festa – ha aggiunto Cosentino – che l’Activa ha l’onore di aver pensato e organizzato, anche se alcuni organi si stampa non ne hanno tenuto conto nel diffondere la notizia del concerto, con la certezza di ottenere il consenso della città”. Nelle prossime settimane saranno resi noti ulteriori particolari. Non perdetevi quindi i prossimi numeri de “il Fatto” e le notizie su www.ilfatto.net: solo così potrete sapere tutto, ma proprio tutto, sul concerto del mitico Caparezza.
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Rubriche
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www.ilfatto.net
FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI n° 21
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.
Caffè Duomo Bar Universo Bar Fenice Bar Mixed Bar Stazione Pasticceria Mezzina Bar Fantasy Bar Davis Sotto Coperta Bar Miramare Coffee Room Cin Cin Bar Bettie Page
Off Street Blanc la nuit Beatles Pub Swing Pub Grease Place Blanc Cafè Agip via Terlizzi Esso via Terlizzi API zona industriale Q8 zona industriale ESSO via Bisceglie Metropolis Silver Café Madogas via Terlizzi
Rubriche
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Il “Risotto Certosino” Categoria: primo piatto
Ingredienti per 4 persone • • • • • • • •
320 gr. di riso aborio 250 gr. di gamberetti 200 gr. di spinaci 100 gr. di mascarpone 50 gr. di burro 1 carota per il brodo 1 costa di sedano 1 cipolla
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1 bicchiere vino bianco Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b. Pomodori maturi q.b.
Procedimento Mondare gli spinaci, lavarli e bollirli per circa 5 minuti; scolarli e tritarli molto finemente. Per il brodo: in una casseruola alta, sistemare 3 litri di acqua, la carota, il sedano, mezza cipolla, i gusci dei gamberetti, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale, mezzo bicchiere di vino bianco e portare il tutto a cottura per 20 minuti circa. In una casseruola bassa e larga adagiare il burro e mezza cipolla tritata; farla soffriggere e aggiungere il riso che andrà tostato per qualche secondo, quindi bagnare con il vino bianco rimasto, far evaporare e aggiungere il brodo poco per volta. Cinque minuti dopo aggiungere i gamberetti sgusciati e gli spinaci tritati. Cucinare per altri 10 minuti; fare asciugare. Mantecare con il mascarpone e servire ben caldo. Tempo di cottura: 18 minuti circa Chef: Carlo Papagni
I CONSIGLI DELLO ZODIACO ARIETE Novità nei rapporti con gli amici. Qualche tensione in ufficio per colpa di un malinteso. Mettete i piedi per terra e cominciate a guardare il mondo al di sotto delle nuvole senza giocare il ruolo della vittima che tanto vi piace.
TORO Ogni tanto ascoltare i consigli di chi vi vuole bene può davvero risultare determinante.Vi aspettano giorni impegnativi. Non lasciatevi trovare impreparati. Riguardatevi di più, i mali di stagione sono sempre in agguato. Piacevoli serate con gli amici.
GEMELLI Siate pazienti e collaborativi. Non si può fare sempre tutto come piace a voi. Questa forma di egoismo potrebbe creare non pochi problemi specie con gli amici e nell’ambiente di lavoro. Buona la salute ma non sfidate la sorte e copriteli un po’ di più.
CANCRO Le prossime settimane saranno determinanti per chi è alla ricerca di un impiego e per chi si aspetta un avanzamento. Chi è single potrebbe imbattersi in un’amicizia destinata a durare a lungo. Non lasciatevi sfuggire il momento favorevole. Progetti interessanti in vista.
LEONE Vi piace osare e questo non è un male. Lasciate la vostra tana e andate incontro alla gente. Bene il lavoro e i rapporti con i colleghi. Meno interessante la vita di coppia. Tocca a voi riaccendere la passione. Anche per voi è arrivato il momento di mettervi a dieta.
VERGINE Concedetevi di più agli amici e alle persone che vi sono accanto. Da qualche tempo avete trascurato tutto e tutti. Le vostre energie si sono concentrate esclusivamente sul lavoro. Non va bene. Guai in vista nei rapporti di vecchia data.
BILANCIA In amore vincono gli audaci e voi state tentennando da troppo tempo ormai. Ciò che vi sembra irraggiungibile è a portata di mano. Fatevi avanti, la favella e il fascino non vi mancano affatto. Quello che serve adesso è il coraggio. È arrivato il momento di scoprire le carte.
SCORPIONE Ascoltate i consigli delle persone che vi vogliono bene. Sorprese all’orizzonte per chi è alla ricerca della persona giusta. Piacevoli scossoni anche nelle coppie super collaudate. Qualche tensione sul lavoro. Attenti ai raffreddori di stagione.
SAGITTARIO Spesso con le parole si può fare davvero molto male. Imparate a controllarvi. Il vostro atteggiamento rischia di rovinare un’amicizia che durava da tempo. Le incomprensioni si possono superare solo con il dialogo. Inutile imbarcarvi in una guerra che non porta a nulla.
CAPRICORNO In questo momento qualsiasi scelta potrebbe rivelarsi azzardata. Evitate gli scontri con i colleghi e con gli amici. Sarà il tempo a risolvere ogni cosa. Tutto quello che bisogna fare è fermarsi e aspettare che il destino si compia. Qualche tensione con la persona amata.
ACQUARIO A tavola avete esagerato. È ora di riprendere il controllo della situazione anche a tavola. Forse con l’aiuto di qualche esercizio fisico tutto diventerà più semplice. Bene anche lunghe passeggiate meglio se in compagnia. Aiuterà anche il vostro umore.
PESCI Evitate di sottrarvi agli impegni assunti anche se negli ultimi tempi vi siete limitati a subire gli eventi. Non è più tempo di ripensamenti. Le scelte che avete operato nel tempo non sono più negoziabili. Assumetevi le vostre responsabilità.
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