www.ilfatto.net mensile gratuito di informazione libera
giugno 2011
cronaca
primo piano
pag. 4
sport&eventi
cultura
Un nuovo incendio d’auto nella notte e la rabbia dei cittadini
Francesco Padre: finalmente la svolta con la conferenza stampa sul recupero del motopesca
n° 76
Dopo il successo del tour invernale, ritorna l’edizione summer de “il Fatto RE-Tour”
“I colori dell’Anima”: la mostra di Athos Faccincani pag. 10
webtv
pag. 25
pag. 22
specialereferendum2011
MOLFETTA Una vita per la musica
MOLFETTA 01/06/2011: Molfetta a ferro e fuoco
referendum: strumento di democrazia diretta,
che consente agli elettori di fornire senza intermediari il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione. rinuncerai a questo diritto?
MOLFETTA We Love @ Eremo Club
Foto: Jose Chicas
“il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico
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giugno 2011
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giugno 2011
La Libia come l’Italia del 1943?
pillola web del 09/06/2011
Il Referendum 2011 alla radio!
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di Giulio Cosentino di direttore@ilfatto.net
Non perdete la diretta radiofonica dello spoglio dei Referendum 2011 in onda lunedì 14 giugno 2011 dalla frequenza 101,9 di Primaradio. Dalle 15.00 in poi parleremo daremo risultati in real time rilanciandoli sui due portali www.ilfatto. net e www.primaradio.org. Ai microfoni i giornalisti della nostra testata e i tecnici della importante emittente radiofonica. Nel contempo manderemo la diretta video della sala registrazione cosi da testare il nostro server streaming. Quindi lunedì 14/06/2011 tutti su 101,9 FM o su www. ilfatto.net - www.primaradio.org .
pillola web
La Germania dice addio al nucleare
«Dobbiamo seguire una nuova strada. Vogliamo che l’elettricità del futuro sia sicura, affidabile ed economicamente sostenibile. Le forniture energetiche in Germania hanno bisogno di una nuova architettura». Lo ha detto Angela Merkel, spiegando la decisione di chiudere tutti i reattori atomici entro il 2022. Il cancelliere ha aggiunto che servono vasti sforzi per promuovere le energie rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza e la revisione della rete elettrica. La Germania sarà infatti la prima potenza industriale a rinunciare all’energia nucleare. Il ministero dell’Ambiente ha annunciato che l’ultimo reattore sarà fermato nel 2022 e ha definito la decisione «irreversibile». Venerdì scorso i ministri dell’Ambiente regionali e federale si erano accordati sulla decisione. fonte: corriere.it
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In pochi mesi abbiamo quasi conquistato una nazione, fino a poco tempo fa amica, e per completare l’opera giornalmente bombardiamo la Libia. Ottimo motivo per consumare i nostri costosi armamenti e comprarne di nuovi e più evoluti. I bombardamenti garantiranno da un lato le forniture militari che faremo al nuovo governo libico e dall’altro lavoro alle nostre imprese edili che ricostruiranno la nazione distrutta. Film già visto anche in Italia nel dopoguerra. I padroncini locali diventeranno l’equivalente della nostra mafia, camorra e ndrangheta. Se volete saperne di più guardate la puntata di Misteri Italiani di Carlo Lucarelli dove, Peter Tompkins ex agente OSS (attuale CIA) spiega come ha gestito gli accordi con la mala del sud Italia per favorire lo sbarco di liberazione. Lo trovate anche sul sito di you tube cercando “OSS in Italy da Lucarelli”.
Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0078.htm A Molfetta un’altra invasione c’è già stata e i risultati sono i numerosi fruttivendoli che dominano incontrastati ogni angolo della città. La guerriglia è un po più silenziosa, fatta in maniera tale da non essere captata dalla cittadinanza che vive regolarmente la propria vita. I regolamenti di conti si fanno mirati con bombe che fanno saltare auto di notte mentre al bar si parla, sempre più spesso, di suicidi misteriosi e pistole puntate alla tempia che si inceppano. Ma nessuno conosce nomi, posti e modalità. Forse tutte chiacchiere o forse a breve avremo il morto cittadino che smuoverà i politici e le forze di polizia. Anche questo film già visto!! In questo numero troverete pochissima cronaca perché ci sono stati comunicati pochissimi
arresti. Ma il silenzio per i cattivi non è mai un buon segno!! Mentre aspettiamo, contiamo le macchine incendiate, le bombe in mare e i cetrioli che sono andati a male perché invenduti. Chiaramente dopo il macero partirà la campagna di sensibilizzazione all’acquisto del cetriolo locale da parte del Comune di Molfetta. Ma forse questo andava fatto prima! Il prossimo numero sarà dedicato ai nostri agricoltori e alle loro storie che coinvolgono numerosissime famiglie molfettesi. Ma ora arriviamo al giornale che state leggendo, pregno di articoli inediti e iniziative locali. Molfetta, in questo periodo, pullula di numerose attività. Il primo appuntamento è quello del REFERENDUM popolare, del 12 e 13 giugno 2011 che, per un cittadino libero, rappresenta l’unico momento tramite il voto in cui può esprimere le sue idee. Quattro le X da mettere, mentre su come fare e cosa abrogare ne parleremo nell’inchiesta centrale. Le domande che faccio invece ai cittadini molfettesi sono queste: “VOI LA VOLETE UNA CENTRALE NUCLEARE A POCHI CHILOMETRI DA CASA VOSTRA ? VOLETE CHE SIA UN PRIVATO A GESTIRE L’ACQUA PUBBLICA ? VOLETE CHE ALCUNI POLITICI SIANO PROTETTI DALLA GIUSTIZIA PER IL PERIODO CHE SONO IN CARICA ?” Bene se NON volete ciascuna di queste cose dovete mettere la croce sul SI mentre se siete d’accordo mettetela sul NO. A prescindere dalle personali scelte bisogna votare perché il governo deve sapere come la pensano i cittadini italiani e, nel prossimo numero, mi piacerebbe scrivere il punto di vista e il parere dei molfettesi. Io personalmente voterò tutti SI perché ci sono mille alternative al nucleare, vorrei continuare a bere da una fontana pubblica e vorrei vedere condannati i politici cattivi, anche se sono riusciti ad arrivare sulle poltrone in alto. Che la legge, purtroppo, non sempre è uguale per tutti lo sappiamo bene ma forse adesso mi sa che stiamo esagerando. Mi piace pensarmi
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un po tedesco a questo referendum. Leggete accanto la pillola web. Passiamo ai progetti de IL FATTO prima con ZIO PINO & C . Tutti insieme faranno scintille al Lido Belvedere con il primo “FATTO REGGAE HIP HOP SUMMER FESTIVAL 2011” il 24 giugno 2011. A ruota il gruppo Buena Vida che ha preparato il “FATTO SUMMER RETOUR 2011” che farà il giro dei lidi molfettesi e vedrà la tappa conclusiva nel meraviglioso EREMO. Prima tappa Alga Marina il 1 luglio 2011. Tutti eventi da non perdere. Stiamo creando una vera Associazione a NON delinquere di stampo musicale. (ANDM) Sempre nel mese di giugno ci sarà un appuntamento fotografico Glamour con l’associazione Cascarano che diventa sempre più grande e un incontro informale del gruppo Linux. Quando e dove ? Registratevi mandando una email a redazione@ilfatto.net. In cantiere la serie di eventi del Festival di Flamenco e di Polie. A questo vortice si unisco le tantissime iniziative locali della Fondazione Valente che seguiremo e che lanceremo, di giorno in giorno, sul nostro portale www.ilfatto.net sempre più visitato dalla gente che si vuole divertire e informare in maniera pulita. Usando un temine in voga su facebook non posso che dire MI PIACE.
Arriva il corso di cucina per single Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Giulio Cosentino Era un progetto nel cassetto ed ora sta prendendo forma. Il titolo già la dice lunga e risolve i problemi dei single molfettesi come me che, pur vivendo da solo dal 1998, non sa ancora cucinare. L’idea mi è nata quando, per inaugurare la mia ultima residenza, ho invitato quattro amici al volo. Mi sembrava semplice cucinare spaghetti con le cozze in affiancamento con un buon vino. Vi tralascio i particolari ma volevano linciarmi quando hanno assaggiato la cenetta e fortunatamente
mi ha salvato il vinello buono. In collaborazione con dei veri cuochi impareremo i fondamenti della cucina e, chi vorrà potrà poi proseguire su un percorso che lo farà diventare un maestro dei fornelli. I corsi partiranno a settembre ma, in questi mesi, ne parleremo molto spesso quindi, per favore, non mandatemi email per ricevere informazioni e seguite i prossimi numeri. Vi anticipo solo la prima lezione: spaghetti con le cozze... che ovviamente mangeremo calde calde. Il vino solo per chi non guida altrimenti venite in Taxi. Divertimento assicurato.
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Francesco Padre: finalmente la svolta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Paola Copertino Nei giorni scorsi, nel terminal crociere del porto di Bari, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del complesso e articolato piano di recupero del motopesca “Francesco Padre”, appartenente alla marineria di Molfetta, affondato il 4 novembre 1994, a causa di una improvvisa esplosione nelle acque antistanti l’allora Federazione Serbo-Montenegrina, in circostanze ancora tutte da chiarire. Alla conferenza stampa, affollatissima, hanno preso parte, oltre ai rappresentanti dell’Ufficio inquirente, Procura della Repubblica di Trani, nelle persone del sottoscritto Procuratore Capo, del Procuratore Aggiunto, dott. Francesco Giannella, del Sostituto Procuratore della Repubblica delegato alle indagini, dott. Giuseppe Maralfa – il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, dott. Antonio Pizzi, l’Ammiraglio di Squadra Navale Andrea Toscano, Comandante del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale d’Otranto, il Comandante la Capitaneria di Porto di Bari, Contrammiraglio Salvatore Giuffrè, il Capo Nucleo SDAI della Marina Militare Capitano di Fregata Giambattista Acquatico, il rappresentante dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il Coman-
dante Provinciale dei Carabinieri di Bari Col. Aldo Iacobelli, il Presidente della Regione Puglia, dott. Nichi Vendola, i Prefetti delle province di Bari, dott.ssa Antonella Bellomo e BAT, dott. Carlo Sessa, il Sindaco di Molfetta, Sen. Antonio Azzollini, i presidenti delle province di Bari, prof. Francesco Schittulli e BAT, dott. Francesco Ventola, la Sig.ra Maria Pansini, presidente del comitato “Francesco Padre – veri-
tà e giustizia” il presidente dell’Associazione armatori di Molfetta, Sig. Franco Minervini, i difensori dei familiari delle vittime, Avv.ti Giacomo Ragno, Vito D’Astici, Nicola Ferdinando Persico, Ascanio Amenduni, Gioacchino Ghiro, i medici legali Prof. Francesco Introna e Prof. Roberto Gagliano Candela. Un parterre veramente d’eccezione a cui si è unito il Ministro per le Regioni, Raffaele Fit-
to che ha portato un suo saluto facendo sentire quanto la vicenda del peschereccio molfettese sia rimasta nel cuore di tutti con le sue verità tutte da chiarire. L’affondamento del “Francesco Padre” provocò il decesso dei cinque componenti dell’equipaggio: il comandante Giovanni Pansini, il motorista Luigi De Giglio, i marinai Saverio Gadaleta e Mario De Nicolo ed il capo pesca Francesco Zaza. Nel corso della conferenza sono state descritte nei dettagli le operazioni di recupero del relitto, che attualmente giace a circa 250 metri di profondità al largo delle coste montenegrine. Per il recupero di quel che resta del peschereccio, come confermato dal Ministero della Difesa, è stata messa a disposizione una speciale unità navale della Marina Militare denominata “Anteo” dotata di sofisticate apparecchiature, tra cui un minisommergibile con due operatori a bordo. Ha poi continuato il Capo Nucleo SDAI, Capitano di Fregata Acquatico che la strumentazione sarà utilizzata per il recupero dei resti umani già individuati e di alcuni referti di interesse investigativo relativi al relitto e che potrebbero aiutare a far luce sulle cause della tragedia. A partire dalla metà di settembre per circa quindici giorni, si svolgeranno le complesse e co-
stose operazioni di recupero, che potranno essere effettuate grazie all’ingente somma messa a disposizione dal Comune di Molfetta e dalla Regione Puglia. Aveva gli occhi lucidi che brillavano, il sindaco Antonio Azzollini, quando ha affermato che tutti gli assessorati hanno rinunciato a una parte del loro budget per permettere il recupero e soprattutto per ridare dignità alla marineria molfettese. Oggi sono circa 1100 i marittimi della nostra città che solcano mari e oceani in tutto il mondo distinguendosi per professionalità e integrità morale. Anche nelle parole del procuratore capo Capristo c’era tanta soddisfazione per essere giunti a questo risultato, ottenuto solo grazie alla sinergia e alla collaborazione di tutti gli enti e istituzioni. Gioia, gratitudine e commozione mista alla consapevolezza della fine di un incubo durato 17 anni nelle parole di Maria Pansini, figlia del comandante del Francesco Padre felice perché finalmente potrò dare degna sepoltura ai resti del suo papà e dopo mettere fine alle illazioni che seguirono la tragedia. Ricordiamo, infatti, che al momento dell’affondamento era in corso l’operazione di pattugliamento “Sharf Guard” che impegnava diverse unità navali appartenenti alla NATO. Fu infatti proprio un aereo della colazione per primo ad avvistare un intenso bagliore non meglio identificato, probabile conseguenza di un esplosione. Da allora tanto si è detto e scritto e forse a settembre si potrà mettere la parola fine a una vicenda che ha segnato la comunità molfettese.
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politica
pillola web del 06/06/2011
Che ci fa una capra sulla Strada Statale 16 bis?
È questa la domanda che si saranno posti molti automobilisti che nel pomeriggio del 6 giugno 2011, attorno alle 16.00, hanno avvistato sulla Strada Statale 16 bis una capra rossa come quella in foto. L’animale si aggirava nel tratto Molfetta-Bisceglie all’altezza del parco di Mezzogiorno. Al momento sono stati allertati i volontari del Wwf di Molfetta, guidati da Pasquale Salvemini, e i Vigili Urbani. Chiunque avvisti ancora la capra può segnalarlo al comando dei Vigili Urbani di Molfetta (080/3971014) favorendo così il suo salvataggio.
Localizza la zona... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0080.htm
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Il “Terreno è Fertile” per il centrosinistra molfettese Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Isabel Romano “Il vento sta cambiando”, questo il buon auspicio del centrosinistra molfettese non solo per la città ma anche per l’intero panorama politico nazionale. Una speranza affidata a degli aeroplanini di carta durante l’incontro dal titolo “Terreno Fertile” organizzato dal Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Prc Federazione della Sinistra, presso il chiostro della Fabbrica di San Domenico, cui hanno preso parte le tre figure di spicco dei partiti, rispettivamente Guglielmo Minervini, Tommaso Minervini e Antonello Zaza. Per il centrosinistra il seme del cambiamento è forse maturo, tanto da essere piantato in un terreno che sembra più fertile all’indomani delle rilevanti vittorie delle elezioni amministrative nazionali, volgendo lo sguardo verso Milano e Napoli che appaiono come esempi da esportare e ripetere. Ma come far crescere e germogliare questo seme? Certamente iniziando con il Referendum del prossimo 12 e 13 giugno sull’acqua pubblica, il nucleare e il legittimo impedimento: quattro “sì” per dire basta ad un sistema logoro e “recuperare l’abc della politica”. Ad aprire il dibattito, moderato dalla professoressa Lella Salvemini, la lettura di un testo del 1870 di Gaetano Salvemini, quasi a tracciare un ritratto della città di Molfetta
e della scena politica generale, che sembra aver perso la propria dimensione temporale. Per la prima volta, dopo molto tempo, i tre protagonisti si ritrovano a confrontarsi pubblicamente sul tema del territorio in tutte le sue declinazioni, cercando di giungere ad un punto d’incontro che metta da parte i particolarismi e le divisioni del passato, che vada
oltre gli steccati ideologici per creare insieme un’alternativa valida per il buon governo della città di Molfetta. Vi è un’alternativa possibile, come dimostrano i risultati, ma per farlo bisogna riprendere un percorso comune al centrosinistra che non può prescindere dal coinvolgimento dei cittadini ed un nuovo modo di fare politica di partiti, ha affermato Antonello Zaza, che ha altresì denunciato come gli investimenti fatti nel mattone si sono rivelati sbagliati per la città che ha perso risorse importanti ritrovandosi non con nuovi quartieri, ma con palazzi-dormitorio. “È la volta buona?” questa la domanda a cui fa se-
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guito una certa tensione e curiosità che registra Guglielmo Minervini. Scuramente si sta concludendo un ciclo che ha visto, tra l’altro, la privatizzazione della “cosa pubblica” assieme alla politica e la sparizione di beni comuni materiali e immateriali tra cui il senso delle regole, di sicurezza ed un agro ormai violentato dalle risorse in esaurimento. “Recuperare l’essenza quando ci si allontana da qualcosa”: quell’essenza da riscoprire, per Tommaso Minervini, è il senso di unità e comunità che i partiti molfettesi ed i singoli sembrano aver smarrito. Prima di ripartire è necessario concentrarsi sulla città, sui suoi problemi attuali, abbandonando una pianificazione cittadina elaborata negli anni Settanta che sembra essersi fermata proprio lì, mentre tutto attorno si è evoluto. Sono questi l’ago e filo per ricucire gli strappi del passato e procedere verso un cambiamento. Un centrosinistra molfettese pronto ad accettare la sfida e che attende con impazienza il prossimo referendum abrogativo come ulteriore banco di prova.
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arena
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L’Arena Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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a cura di Giulio Cosentino
Prevenire è meglio che curare I globuli rossi o eritrociti sono i trasportatori dell’ossigeno agli organi ed ai tessuti del nostro organismo per mezzo della molecola dell’emoglobina contenuta al proprio interno. Questa è responsabile della caratteristica colorazione rossa del nostro sangue per la presenza di un atomo di ferro in grado di legare a se ben quattro molecole di ossigeno. Il legame tra il ferro e l’emoglobina è tale per cui a livello periferico il sangue ossigenato rilascia facilmente ossigeno ai tessuti ricevendo da questi anidride carbonica (CO2) come prodotto di scarto dei numerosi processi metabolici. Alterazioni nella struttura dell’emoglobina determinate da “errori” nella sintesi genetica determinano la formazione di una molecola scarsamente o per nulla funzionale. E’ il caso della “talassemia” (alfa o beta), patologia ben conosciuta nelle zone costiere del Mediterraneo ed in Italia al meridione ed in particolar modo in Sardegna. Risulta dunque evidente quanto sia fondamentale il trasporto dell’ossigeno per la vita di un “organismo superiore”! Forme di anemia si posso avere anche in presenza di un numero totale di eritrociti bassi o di piccole dimensioni (“microcitosi”) pur es-
sendo presente una molecola di emoglobina funzionalmente corretta ma sintetizzata in quantità inferiore rispetto alla norma. Condizione che si definisce di “ipocromia” a voler significare una ridotta colorazione dei propri globuli rossi. Una moderata astenia, cioè sensazione di stanchezza, tachicardia, sensazione di svenimento, mancanza di appetito, nausea, dispnea da sforzo ed obiettivamente un caratteristico colorito pallido della cute potrebbero essere manifestazioni di una condizione di anemia. Ovviamente il consulto medico, la sua anamnesi e la richiesta di esami di laboratorio saranno in grado di definire meglio il quadro clinico di ciascun soggetto. Dott. Balacco Paride Via E. Fermi, 49/a tel. 080/3385232
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Una premessa doverosa per chi legge: l’art. 75 della Costituzione consente esclusivamente il referendum per cancellare una legge (totalmente o parzialmente), per cui il quesito è formulato nel seguente modo “Volete voi abrogare ecc.ecc.?”, quindi la risposta è “Si” per chi vuole cancellare la legge e “No” per chi vuole confermarla. Tale sistema è adottato da sempre, per tutti i referendum, anche quelli storici sul divorzio e sull’aborto. Nel merito, i quesiti referendari sono stati oscurati dalla grande informazione perché parlano di questioni e proposte che, se approvate dal consenso popolare, produrrebbero un serio danno agli interessi economici di alcuni potenti gruppi economici interessati al business dell’acqua e del nucleare, senza dimenticare l’interesse esclusivo di Berlusconi a evitare la cancellazione della legge sul “legittimo impedimento”, senza la quale dovrebbe presentarsi dinanzi ai giudici come ogni normale cittadino. Noi riteniamo che l’acqua non può essere privatizzata nè su di essa si debbano fare profitti e crediamo che sia folle costruire centrali nucleari, non solo dopo quanto successo in Giappone, ma perché è antieconomico ed è irrisolvibile il problema dello smaltimento di scorie radioattive. Infine, vincere i referendum votando 4 sì darebbe un altro duro colpo all’attuale governo in crisi e agli interessi speculativi che esso rappresenta. Gianni Porta (Cons.comunale Rif.Comunista/Federazione della Sinistra) Il voto rappresenta sempre la massima espressione di partecipazione democratica per i cittadini. E questo – se possibile – vale anche maggiormente per il referendum dove saremo tutti chiamati ad esprimere le nostre opinioni su argomenti di fondamentale importanza perché riguardano “beni comuni” di cui avere cura, come l’aria che respiriamo o l’acqua che beviamo. Per questo è importante recarsi alle urne il prossimo 12 e 13 giugno e questa volta non per votare questo candidato o quell’altro, ma per dire con forza e convinzione come la pensiamo. Io credo che nessun rappresentante istituzionale (sia egli un semplice consigliere comunale, come nel mio caso, un sindaco, un assessore, un parlamentare) possa invitare i cittadini a non andare a votare, perché in tal modo non fa altro che accrescere la sfiducia e la lontananza delle persone nei confronti della politica e delle istituzioni. Per quel che mi riguarda, io andrò certamente a votare e esprimerò il mio convinto SI per l’acqua pubblica (essendo assolutamente contrario a qualunque forma di privatizzazione di quello che è un elemento fondamentale per la vita stessa delle persone), contro il nucleare (sperando che l’ultima “trovata” del governo non ci privi della possibilità di dire la nostra su questo argomento) e per l’abolizione del “legittimo impedimento”, una legge approvata dal Parlamento solo per salvare Silvio Berlusconi dai suoi processi. Io credo che la legge debba essere uguale per tutti e che non ci possano essere favoritismi per nessuno, neanche per il Presidente del Consiglio. Per questo invito tutti ad andare a votare e a sostenere i quesiti referendari, per riappropriarci del nostro ruolo di cittadini attivi e consapevoli, veri protagonisti in una democrazia. Nicola Piergiovanni (SEL) Credo che la poca pubblicità data al referendum riguardi soprattutto le reti Mediaset dove per ovvie ragioni si è deliberatamente voluto evitare di informare il cittadino sull’ esistenza dello stesso. La Rai a mio parere se pur in fasce orarie non di grande ascolto ha svolto il servizio pubblico di cui è portatrice facendo una discreta informazione del referendum. Mentre ho trovato i giornali , locali e nazionali sempre attenti a riportare i vari pareri delle fvarie fazioni politiche.A mio parere però mai come questa volta, grazie all’ attività fervente dei partiti che sostengono il si e grazie alla tipologia di quesiti che molto stanno a cuore agli italiani, credo ci sia una esistente consapevolezza di cosa si andrà a votare a questo referendum Per quanto riguarda le modalità di voto ovvero abrogazione attraverso un si , credo si sia cercato di confondere le idee ,visto e considerato che i temi referendari sono sempre di difficile comprensione ai più. In fondo il centro-destra teme il risultato di questo referendum , perchè pur non essendo un voto politico, dopo la grave sconfitta elettorale alle ultime amministrative, il raggiungimento del quorum e la vittoria del SI potrebbe rappresentare l’ ennesimo smacco per questo governo.Ribadisco però che a mio parere chi andrà a votare avrà le idee chiare nello scrivere la risposta SI o NO , ben essendo stato informato da manifesti referendari, stampa , tv ed informazione tramite la rete, fenomeno da non sottovalutare. Robert Amato (UDC)
Il referendum del 12 e 13 giugno chiamerà gli italiani ad esprimere il proprio parere circa la privatizzazione dell’acqua, l’avvento del nucleare e il mantenimento del “legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri. Come mai, secondo voi, i media hanno parlato così poco di un evento così importante che potrebbe incidere sensibilmente sullo Stato e sui cittadini italiani? E soprattutto come mai in questo referendum si è scelto un sistema abbastanza confusionario in virtù del quale per esprimere il proprio NO occorre barrare la croce del SI? I media sono in mano al potere; ovvero si adeguano ad esso per piaggeria anche non richiesta. Pochi sono i giornalisti che fanno eccezione, pochissimi i giornali; forse perché giornalisti degni di tale nome sono pochi e ancor meno le redazioni che temono ritorsioni di tipo politico che poi di trasformano in riduzione di fondi (diretti o pubblicitari). Il potere teme i referendum perché generalmente sconfessa l’operato della “casta” e quindi il non raggiungimento del quorum è l’unica strategia possibile. Meno se ne parla meno la gente sa e meno voglia ha di andare a votare anche perché non ne capisce lo scopo. Poiché il referendum ammesso è solo di tipo abrogativo, il popolo dovrebbe pensare in termini di abrogazione e non di espressione di volontà diretta. Anche non sapere questo aiuta la casta. E’ tempo di cambiare,non il referendum, ma la casta a qualsiasi livello. Donato Rana (FLI) Quando in Italia si parla di Referendum, gli italiani sono stati, negli anni, manipolati dai grandi partiti che a propria convenienza stabilivano se far andare a votare o no, in più ci si mette anche la metodologia del voto che confonde ancora di più l’elettore, e soprattutto l’assenza di informazione costante da parte dei mezzi di comunicazione. Di conseguenza, più delle volte abbiamo riscontrato che ad ogni consultazione referendaria il quorum non è stato raggiunto, provocando solo ilarità e scherno contro di coloro che con passione, con deduzione alle leggi e rispetto alla vita, hanno cercato di dare un impulso costruttivo per una vita migliore. Interessante in questi giorni è stata l’iniziativa di Greenpeace allo stadio di Roma durante la partita di Inter -Palermo un prepotente striscione di duecento metri quadrati che diceva “ Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare”. Nonché l’invito dell’A.C.I. (Azione Cattolica Italiana) a recarsi al voto in quanto lo stesso è espressione della propria opinione, del proprio pensiero, della propria idea. Concludendo, se capiamo che il Referendum è uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori di fornire – senza intermediari - il proprio parere o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione, si vedrà finalmente superare il quorum necessario. A tal proposito, invito tutti gli amici e i loro conoscenti, a recarsi a votare il 12 e il 13 Giugno 2011. Pasquale Giancola (Molfetta in Azione) Questo referendum è il ritratto fedele delle ipocrisie della sinistra. L’opposizione, Bersani in testa, fa demagogia di bassa lega, attribuendo valore antiberlusconiano anche ai quesiti referendari. I toni usati - per il referendum come per le questioni locali - sono grevi e inquisitori. Il quesito sull’acqua è fuorviante e punta solo a mantenere in vita sprechi e sacche di privilegio, quello sul nucleare è di fatto inutile. Mi spiace per chi ci crede davvero: per gli attivisti, per i giovanissimi, per gli ambientalisti a oltranza. In verità, come sempre, i burattinai della sinistra giocano sui militanti, sui giovani e sulle paure dei cittadini in maniera vergognosa e senza scrupoli. Rispetto chi voterà ma personalmente eviterò di farlo. Pasquale Mancini (PDL)
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arena
giugno 2011
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I referendum hanno da sempre avuto poca presa sugli elettori. C’è sicuramente scarsa pubblicità sui tre quesiti. La gente poi è stufa. Si sente presa in giro. Non ci sono riforme serie, mentre aumentano le spese e diminuiscono i posti di lavoro. Non crede molto nelle parole dei politici. Di destra e di sinistra. Sull’acqua una sola considerazione. L’ingresso dei privati, alla luce delle altre esperienze italiane di gestione privata, non assicura investimenti per la manutenzione delle infrastrutture e non assicura la diminuzione delle tariffe, anzi, come accaduto ad esempio a Firenze (gestione mista pubblico-privato) alla luce di una diminuzione dei consumi d’acqua si è registrato un incremento del 9% delle tariffe e quindi un aumento delle bollette da pagare! Chi ci salverà? Francesco Verdesca (Ilbiancorosso.it)
Il referendum del 12 e 13 giugno chiamerà gli italiani ad esprimere il proprio parere circa la privatizzazione dell’acqua, l’avvento del nucleare e il mantenimento del “legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri. Come mai, secondo voi, i media hanno parlato così poco di un evento così importante che potrebbe incidere sensibilmente sullo Stato e sui cittadini italiani? E soprattutto come mai in questo referendum si è scelto un sistema abbastanza confusionario in virtù del quale per esprimere il proprio NO occorre barrare la croce del SI? I media hanno parlato poco del referendum in quanto il presidente del Consiglio Berlusconi non vuole che gli italiani vadano a votare perché in realtà vuole privatizzare l’acqua (ci sarebbero già accordi in tal senso) e vuole introdurre il nucleare in Italia (anche qui ci sono già accordi con la Francia). Poi teme che votando SI a tutti i referendum, possa essere cancellato anche quello sul legittimo impedimento che gli permette di sfuggire a tutti i processi penali che lo riguardano. Infine teme che la vittoria del SI possa trasformarsi, come è avvenuto per le elezioni amministrative, in un giudizio politico su di lui, mettendo a rischio la sua permanenza a Palazzo Chigi. Intanto c’è da precisare che il sistema scelto per il voto non riguarda solo questo referendum, ma è uguale a tutti quelli che sono stati fatti fino ad oggi. Come prevede la Costituzione, infatti, trattandosi di referendum abrogativo la domanda posta agli elettori è: “Volete voi abrogare la norma... ecc.”. E’ chiaro che chi vuole cancellare una legge deve scrivere SI e chi vuole che resti in vigore deve scrivere NO. Quindi nessuna confusione. Michele de Sanctis jr. (Condirettore della rivista “Quindici”) Essendo un referendum abrogativo è chiaramente il si che conferma la volontà del popolo. Chiaro che sarebbe stato più semplice fare delle domande dicendo VUOI UNA CENTRALE NUCLEARE VICINO CASA TUA ? – SI o NO. Ma questo forse non accade perché non c’è la volontà nel pubblicizzare un referendum che va contro l’attuale programma del governo. Io scrivo da cittadino comune e non vorrei che queste parole vengano politicizzate, ma penso che nessuno politico vorrebbe in Italia una nuova Chernobyl o Fukushima, come nessuno vorrebbe l’acqua privata con le conseguenze facilmente immaginabili. Tutti i politici invece vorrebbero continuare ad essere protetti durante il loro mandato e quindi alla fine fa comodi a tutti. Le elezioni di Milano hanno dimostrato che, anche chi ha uno spaventoso potere mediatico può perdere contro il popolo di facebook e degli attivisti. In questo caso al voluto disinteresse dei politici deve opporsi la voce del passaparola del popolo che oggi non parla più per strada me nei circuiti digitali. Giulio Cosentino (direttore il Fatto)
Lo spazio vuoto che vedete sono le mancate risposte delle altre testate giornalistiche. L’arena giornalistica è nata per creare un confronto tra i direttori delle testate più lette di Molfetta ma chiaro che nessuno è obbligato a rispondere. Per questioni di tempo non siamo riusciti a coinvolgere altri interlocutori ma nel prossimo numero de “il Fatto” riempiremo questo vuoto con risposte di liberi cittadini. Quindi se ci sono volontari che vogliono rispondere alle nostre domande mandate una email a redazione@ilfatto.net (ne prenderemo solo tre)
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
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attualità
giugno 2011
L’attività del porto di Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Paola Copertino In una splendida mattinata di maggio,che invitava già a recarsi al mare a prendere la tintarella, abbiamo deciso di fare quattro passi nei pressi del nostro porto e abbiamo fatto vagare lo sguardo verso l’orizzonte. Si è presentato alla nostra vista uno specchio acqueo privo di pescherecci e imbarcazioni da pesca. La domanda a questo punto è sorta spontanea. Dove è finita tutta la flotta peschereccia, vanto per numero e professionalità della città di Molfetta? Ci è sembrato quindi opportuno, spinta dalla curiosità giornalistica, recarci presso la Capitaneria di porto per cercare di capire in che stato versa la nostra marineria. Delle circa centocinquanta unità iscritte nei registri della Capitaneria negli anni novanta, tutte di stazza medio-grande, ne rimangono solo una settantina, alcune delle quali costruite anche negli anni settanta, ma non mancano alcuni pescherecci varati pochi anni fa, che presentano a bordo le più innovative strumentazioni, un confort più elevato e alcuni accorgimenti tecnici all’ avanguardia. Proprio per rinnovare le imbarcazioni, per motivi economici, per l’ulteriore aumento del gasolio, alla Capitaneria sono pervenute da parte degli armatori circa venti richieste di autorizzazione alla demolizione, tra lampare e barche che fanno pesca a strascico. Di queste richieste poi bisognerà vedere quelle che verranno portate a buon fine, perché l’armatore deve valutare se c’è la copertura finanziaria da parte della Comunità Europea, se intende cambiare attività cioè passare dalla pesca al traffico marittimo mercantile, se ha figli o nipoti che intendono continuare la sua professione. Se anche solo una parte degli armatori deciderà di dimettere il proprio motopesca, dopo l’iter abbastanza lungo e complicato, non vi è dubbio che ci
potrebbero essere ricadute occupazionali. Gli armatori che cambiano attività ricevono delle agevolazioni fiscali, nello stesso tempo queste misure servono a garantire un miglio sfruttamento delle risorse marine difendendo l’ecosistema. Nella nostra passeggiata abbiamo però visto dei camion con rimorchio che si dirigevano sul porto e delle navi mercantili ormeggiate in banchina, dopo il faro dove il fondale è più profondo e permette l’ attracco di imbarcazioni di stazza superiore che hanno bisogno di un dragaggio adeguato. Sempre dalla Capitaneria, dall’ ufficio preposto, ci siamo fatti fornire una statistica della merce in arrivo e in partenza. Nell’ anno 2010 sono giunte nel nostro porto 5400 tonnellate di legno, segati, compensati; 1900 tonnellate di concime, 11650 tonnellate di feldespato e 3374 tonnellate di fertilizzante. La quantità maggiore di merce arrivata è stata costituita da grano, circa 119 670 tonnellate. Si segnalano poi circa 4000 tonnellate di fosforo e 7400 di argilla, ma anche 8500 tonnellate di cemento e 3410 tonnellate di nitrato di calcio. Facendo un totale, sono state scaricate merci varie nel nostro porto ammontanti a 165300 tonnellate. Abbiamo esaminato anche quelle in partenza per avere un quadro più completo. Ammontano a 1225 le tonnellate di avena imbarcate, a 10580 quelle invece di grano e a 36820 quelle di crusca di grano che le navi mercantili hanno trasportato verso altri porti. Per passare ad altro genere non commestibile, si conteggiano1082 tonnellate di marmo, quasi 8000 tonnellate di cemento alla rinfusa e 1400 tonnellate dello stesso materiale vero e proprio per un totale di circa 59 mila tonnellate. Per i primi tre mesi del 2011 sono arrivate in gennaio 3840 tonnellate di urea e 10720 tonnellate di grano; in febbraio invece oltre 2200 tonnellate di sansa sono giunte nel nostro porto insieme
a 22125 tonnellate di grano, in partenza invece 6680 tonnellate di crusca di grano in pellets e 3100 tonnellate di pietre. E per concludere disponiamo dei dati anche del mese di marzo che registrano in arrivo 3450 tonnellate di ferro e 20500 tonnellate di grano di cui 700 tonnellate sono poi partite per altre destinazioni insieme a 2180 tonnellate di crusca di grano in pellets alla rinfusa. Al di là delle statistiche e dei numeri , nei prossimi anni vedremo come si trasformerà il traffico merci, se la flotta peschereccia si assesterà su una settantina di imbarcazioni, se prenderà piede il porto turistico e se i cantieri navali, vanto in Italia, come già sta succedendo, dai pescherecci passeranno a costruire yacht di lusso. Certamente il nuovo porto, in fase ancora di dragaggio e costruzione, con un fondale più profondo, con nuove banchine e servizi, aprirà nuovi scenari e tante opportunità per la città e gli imprenditori, tutte da sfruttare e valutare.
pillola web del 03/06/2011
Gran Concerto Sukuzi “Dal gioco alla professione”
Martedì 31 maggio 2011, presso il Teatro Odeon, si è svolto il Gran Concerto Suzuki “Dal gioco... alla professione” organizzato dal Liceo Musicale Wagner di Molfetta. La manifestazione ha visto l’esibizione dei piccoli allievi dell’Orchestra Suzuki guidata dalle docenti di violino Annalisa Andriani e Valeria Breglia e dalla docente di pianoforte Anna Cecilia Spagnoletti, e degli allievi diplomati presso Conservatori Italiani, che hanno seguito il medesimo metodo. Il titolo della manifestazione sintetizza il percorso del Metodo Suzuki che, partendo dalla musica intesa come gioco, conduce l’allievo sino alla professione, attraverso un iter educativo graduale e progressivo.
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cronaca
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Ruba scarpe in un negozio: presa una straniera Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Ha rubato tre paia di scarpe ginniche e un paio di pantaloncini dall’interno di un negozio ed è finita in carcere. È successo nella serata del 21 maggio 2011, a Molfetta, presso il noto outlet, dove i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto una 29enne di origine rumena, domiciliata a Bisceglie, con l’accusa di furto aggravato. La donna è stata fermata da personale addetto
Una bomba in via Michele Viterbo e un boato in tutto il quartiere Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
alla sicurezza mentre tentava di oltrepassare le barriere antitaccheggio del negozio con la refurtiva, dalla quale aveva tolto le placche antitaccheggio utilizzando una forbice da pota, trovata nella sua borsa dai Carabinieri nel frattempo intervenuti. La refurtiva, del valore di 140 euro circa, è stata restituita all’avente diritto, mentre la straniera è stata associata presso la sezione femminile della casa circondariale di Trani.
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È stata l’esplosione di una bomba posizionata in via Michele Viterbo a causare il boato che, domenica 22 maggio 2011 alle 22:20, ha scosso l’intero quartiere. Una bomba posizionata in una Renault Scénic e che, esplodendo, ha danneggiato altre auto in sosta nelle vicinanze. Al momento le indagini sono ancora in corso ad opera dei Carabinieri di Molfetta.
Un nuovo incendio d’auto nella notte e la rabbia dei cittadini Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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L’ennesimo incendio di auto ha avuto luogo a Molfetta nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno, attorno alle ore 2.30, in via Canonico de Beatis. L’incendio è partito da una vecchia Renault Clio che ha preso fuoco a seguito di un esplosione sospetta dando vita all’incendio che successivamente ha coinvolto anche altre due auto vicine. I danni ai beni immobili circostanti non sembrano esosi e la fortuna ha voluto che le altre auto dei condomini della zona fossero parcheggiate all’interno dei box auto privati. Le testimonianze raccontano di un gruppo di ragazzi fuggiti nel buio dell’atrio dov’erano parcheggiate le auto. Proprio in merito a tale incendio abbiamo ricevuto la seguente e-mail di sfogo di un cittadino ormai stanco dei numerosi incendi d’auto che stanno colpendo nell’ultimo periodo la nostra città: “Da testimone e cittadino di Molfetta vorrei
poter dormire tranquillo ogni notte, così come ogni altro cittadino al mondo vorrebbe. Questi incendi così frequenti non possono essere tutti casi isolati e causati sempre da corto circuiti. Questa mattina si sentivano voci su ragazzi in fuga nel buio di quell’atrio, veritiere o no, queste auto sono andate in fiamme, ancora una volta in questo quartiere (rione Paradiso) ancora una volta in questa città. Servono delle soluzioni a questi che hanno il sapore di atti vandalici, chiediamo al comune un supporto e dei possibili rimedi, quali per esempio illuminare le zone buie della città per la sicurezza dei cittadini tutti, difatti il luogo dell’incendio è completamente buio terreno fertile per chi vuole mantenersi nell’ombra. Non riesco a dormire tranquillo, sapendo che la mia macchina per strada potrebbe essere la causa di una tragedia per colpa di menti deviate, se l’auto incendiata fosse stata un’altra poco vicina a quella andata in fiamme, si sarebbe potuta consumare
realmente una tragedia, a danni di un giovane ragazzo che abita proprio nell’abitazione adiacente. La mia ultima affermazione può sembrare una visione catastrofica rispetto alla realtà, ma se fosse accaduto realmente, l’ipotetica tragedia, sarebbe stata resa pubblica dalla cronaca italiana, pertanto troviamo una soluzione! Caro Sindaco e Senatore Azzollini non ignorare le grida del popolo della città che ti ha eletto! Grazie V.”
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Giovane molfettese rimasto ferito nell’esplosione di un petardo acceso per il suo compleanno Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Contrariamente alle voci che circolavano riguardo un nuovo attentato dinamitardo dopo quello avvenuto negli ultimi giorni in via Michele Viterbo, l’esplosione avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 maggio 2011 in via Cavalieri di Vittorio Veneto, come confermato dalla compagnia dei Carabinieri di Molfetta, è invece da attribuirsi ad un incidente che ha visto coinvolto un giovane molfettese rimasto ferito nello scoppio di un petardo accesso per festeggiare il proprio compleanno.
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attualità pillola web del 06/06/2011
Passeggiata nei luoghi della raccolta dell’acqua pubblica a Molfetta”
Il fabbisogno di acqua è connaturato all’esistenza della vita, della civiltà, della società umana, in ogni luogo ed in ogni tempo. Città, paesi e villaggi provvedono, da sempre e in vari modi, alla gestione dell’approvvigionamento idrico. Là dove incombe il problema della penuria di acque, dovunque ci sia bisogno di irrigare campi, dissetare animali, provvedere ai bisogni della gente, costruire manufatti, cisterne e serbatoi per assicurare riserve idriche, la gestione dell’acqua diventa una scelta pubblica, indispensabile e primaria. Venerdì 10 giugno, alle ore 17.00, l’Archeoclub di Molfetta, presenterà il progetto “Passeggiata nei luoghi della raccolta dell’acqua pubblica a Molfetta”. Il seguente itinerario ripercorre alcuni luoghi della raccolta pubblica dell’acqua, tipici del territorio urbano, esistenti a Molfetta già in età moderna. Tutte le piscine pubbliche erano sottoposte a controlli, pulizia, riparazione e manutenzione costanti. Andarono gradualmente in disuso con l’erogazione dell’acqua potabile dopo la realizzazione dell’Acquedotto pugliese.
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Ausiliari del sosta, ultimo atto ? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Circa dieci anni fa gli attuali ausiliari della sosta erano degli L.S.U, lavoratori socialmente utili, che si trovavano, purtroppo, nella stessa situazione di un’altra quarantina di loro colleghi, tutti L.S.U. del Comune di Molfetta. La fortuna, però, sembrò bussare alla porta degli attuali “grattinari”, che furono scelti per essere stabilizzati all’interno della Multiservizi spa Molfetta. La stabilizzazione doveva significare, per loro la fine della precarietà, un futuro sicuro. Furono assunti, però, con un contratto part-time di 24 ore settimanali con la rassicurazione che, in poco tempo, il loro contratto sarebbe stato trasformato in full-time con aumento di livello. Ebbene si, si sentivano fortunati, ma ben presto capirono che quella fortuna sarebbe stata la loro sciagura eterna. Dopo dieci anni nulla, infatti, è cambiato: sono degli ex LSU con contratto di 24 ore settimanali che gli consente uno stipendio di circa seicento euro mensili. In questi dieci anni sono stati “girati e rivoltati” mille volte, ogni anno una promessa puntualmente non mantenuta, ogni volta “protettori” diversi sempre pronti ad aiutarli ( prima del voto ). Si è arrivati così al fatidico giorno in cui i
loro ex colleghi LSU sono stati tutti stabilizzati all’interno del comune di Molfetta come dipendenti comunali con contratto full-time. Gli ausiliari della sosta non solo hanno gioito per la vera fortuna dei loro ex colleghi ma,
coscienziosamente, non hanno messo i bastoni tra le ruote all’amministrazione ricordando il torto e l’inganno da loro subito, anzi, hanno riscoperto una “coscienza di classe”, hanno capito che non bisognava chiedere favori ma bastava essere uniti e guidati dal sindacato per pretendere i loro diritti. Da circa un anno gli ausiliari combattono per i loro diritti e, dopo ben tre scioperi che hanno registrato la partecipazione di tutti, si è arrivati alla promessa da parte del Sinda-
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co, in nome dell’Amministrazione Comunale, dell’aumento di livello che li parifichi agli “ausiliari del traffico” con la possibilità di aumentargli l’orario di lavoro. Dispiace constatare che, per arrivare a un risultato legittimo e dovuto, l’Amministrazione li abbia costretti a scioperi cortei e picchetti, ma è il risultato ciò che conta. Ora stanno attendendo di verificare se la parola del Sindaco abbia un reale peso e valore, e non vogliono assolutamente credere il contrario. Dopo si dovranno affrontare i problemi dell’inserimento del nuovo acquirente di minoranza della Multiservizi, dovrà essere, finalmente, realizzato il bando per l’acquisto dei parchimetri, si dovrà veder chiaro sulle prospettive di crescita e sviluppo della Multiservizi. Ma sarà, sicuramente, più semplice ragionare con dei risultati già raggiunti.
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storie
giugno 2011
pillola web del 09/06/2011
Veliero Puglia, dal 1963 un mistero sommerso
Volontariato, Musica e Teatro
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di Isabel Romano
Il 12 giugno all’arte è affidato un compito importante, non semplicemente salire sul palco per regalare emozioni, ma mettersi letteralmente al servizio della solidarietà dando modo di vivere un evento speciale. Questo è quello che succederà, a partire dalle ore 20, all’Anfiteatro di Ponente dove la FIDAS dà appuntamento ai molfettesi per una serata all’insegna del volontariato, farcita di buona musica e teatro. Diverse le band che si esibiranno, tra queste: “The Blues Men Band (complesso musicale che attinge al repertorio degli anni 60-70), i Convira (gruppo pop-rock ) e i Flashback Music. Altro partner della serata il Collettivo di Teatro Popolare Molfettese “Dino La Rocca”, che si esibirà in “U’azzupp”. L’iniziativa, promossa dalla sezione di Molfetta della FIDAS-FPDS, gode del patrocinio dell’Assessorato alla Socialità del Comune di Molfetta essendo stata inserita nel progetto di Città Sane, all’interno della campagna di sensibilizzazione “quanto forte batte il tuo cuore”. “In vista della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue che si terrà il 14 giugno, abbiamo voluto offrire un ennesimo stimolo per sensibilizzare il pubblico alla cultura della donazione –dichiara Corrado Camporeale, presidente della Fidas - sezione di Molfetta – d’altronde il 2011 è anche l’Anno Europeo del Volontariato e la Fidas non poteva che dare un segno della sua presenza. Vi aspettiamo numerosi.”
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Per i molfettesi il mare è sempre stata una fonte di vita, uno degli elementi che ha profondamente segnato la storia della città; ma questo stesso mare ha spezzato anche molte vite in circostanze tragiche. La vicenda del veliero “Puglia”, oltre che alle onde del mare, è ormai affidata a quelle dell’oblio in cui la cittadinanza molfettese l’ha relegata. Di proprietà dell’armatore molfettese Giacomo de Felice da circa cinque anni, l’imbarcazione bi-albero, di tipo commerciale con una stazza di ben 250 tonnellate, seguiva tratte in tutto il Mediterraneo, privilegiando quelle dell’Adriatico che toccavano le coste venete e quelle dell’attuale Croazia, trasportando, all’interno della stiva centrale, perlopiù legname e pietra pomice proveniente dall’Isola di Stromboli. Con l’aiu-
to del figlio del proprietario, Corrado de Felice, abbiamo cercato di ricostruire la tragica fine del veliero “Puglia” all’interno della nostra intervista video. Nel 1963 e precisamente la notte del 2 novembre, dopo aver lasciato le coste molfettesi, il veliero fu sorpreso da una violenta tempesta con forte vento di grecale nei pressi dell’Isola di Veglia (Krk). Probabilmente fu questa la causa principale che ne provocò l’affondamento. Nessuno dei cinque membri dell’equipaggio molfettese riuscì a salvarsi, nemmeno lo stesso comandante de Felice che, inizialmente aggrappato ad un legno, riuscì a raggiungere a fatica la costa ma, sfortunatamente, le gelide acque di novembre non gli diedero scampo. Nessuno prestò soccorso ai marinai molfettesi, pur avendo gli abitanti dell’isola assistito alla sciagura. In seguito le autorità marittime slave non cerca-
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rono mai di appurare la verità sull’accaduto, mentre quelle italiane condussero un’inchiesta inconcludente. L’unico modo per conoscere le reali dinamiche dell’incidente sarebbe stato quello di ripescare dalle profondità marine i resti dell’imbarcazione, ma ciò avrebbe comportato ingenti costi ed un ulteriore dolore alle famiglie dei marinai. Senza dubbio una delle pagine buie della vita marinara molfettese, una vicenda che solo il mare conosce realmente e continua a custodire gelosamente del silenzio del suo mondo sommerso.
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Il Bar della Stazione compie sessanta anni Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Isabel Romano Il bar della stazione compie ben sessanta anni di attività. Dal lontano 1952, anno in cui il signor Nicolò Montebello, poco più che ventenne, ne assunse la gestione, il bar è ormai diventato uno dei luoghi storici della città di Molfetta. La vicenda di una famiglia e di un’attività che, nel tempo, si è profondamente intrecciata a quella della città, assistendo ai suoi mutamenti, alla crescita e allo sviluppo non solo sotto il profilo prettamente urbanistico, ma anche temporale. Il bar della stazione è uno di quei punti stabili e duraturi nella memoria di un molfettese, un punto d’incontro ma soprattutto un crocevia per migliaia di per-
sone che, in questi anni, si sono spostati grazie ai servizi ferroviari. Tanti e troppi da ricordare i volti che ogni giorno il signor Montebello ha visto passare dal suo locale, per la maggior parte di passaggio, ma in altri casi volti noti come quello indimenticabile di don Tonino Bello. Un tempo migranti all’estero, verso paesi come America, Germania, Venezuela, oggi lavoratori pendolari e studenti di tutte le età che quotidianamente lasciano o arrivano in città. “Essere innamorati di questo lavoro e di questo luogo”, forse è questo il segreto della famiglia Montebello che si trasmette di generazione in generazione fino agli attuali gestori, il figlio Giuseppe ed il genero Giuseppe Candida. Un impegno costante, un lavoro fatto
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di sacrifici e tanta dedizione e che non gli ha certo risparmiato grandi soddisfazioni, come i due riconoscimenti giunti dalle Ferrovie dello Stato e dall’Amministrazione Comunale. Ma che ha saputo regalare anche qualche divertimento come il video di auguri realizzato all’interno del bar in occasione delle festività natalizie. Non ci resta che rinnovare i nostri auguri alla famiglia Montebello.
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attualità
giugno 2011
Apertura graduatorie: è vento di cambiamento Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Sono una delle migliaia di insegnanti precarie abilitate che, anni fa, ha fatto la scelta di lasciare la propria terra, la propria famiglia e gli affetti per trasferirsi a Milano e cercare di fare l’insegnante. Da quel giorno sono passati 5 anni e mi sembra davvero ieri quando, con la paura nel cuore ma anche con tanta voglia di mettermi in gioco, ho preso quel treno che mi avrebbe portato in Lombardia. E’ stata la prima volta lontana da casa per me. Es-
sere scaraventati in una grande città, non conoscere nessuno, dover cercar casa e improvvisamente imparare a fare tutto da sola non è stato facile. Ma oggi ringrazio di aver potuto fare questa esperienza perché ha messo alla prova le mie debolezze e i miei punti di forza, mi ha fatto diventare più indipendente e sicuramente ha accelerato la mia maturazione. In questi 5 anni ho sempre avuto la nomina annuale e ho avuto l’enorme fortuna di
lavorare sempre nella stessa scuola. Una scuola in cui ho imparato molto, che ha formato il mio essere oggi insegnante e che mi ha donato tantissimo non soltanto sotto il profilo professionale ma soprattutto sotto quello umano. Ma oggi, grazie alla riapertura delle graduatorie, ho potuto scegliere come continuare la mia vita. E nonostante al sud le possibilità lavorative siano inferiori rispetto al nord, ho scelto di ritornare nella mia città e di non
vivere più lontana dalla mia famiglia e dai miei affetti più grandi. Una scelta di vita molto difficile ma che, una volta presa, mi ha fatta sentire il cuore più leggero. Grazie Milano per i bellissimi anni che mi hai regalato. Grazie per le belle esperienze, per i nuovi amici, per i colleghi, per i miei alunni, per le risate e per i pianti. Tutto mi ha aiutato e mi è servito. Oggi per te il vento è cambiato... e anche per me. Il nuovo vento mi riporta a casa.
L’infinita questione delle graduatorie ad esaurimento Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Pasqua 2011. Migliaia di insegnanti precari spulciano le pagine web per avere la notizia che attendono da mesi: ci sarà la tanto attesa (per alcuni) riapertura delle graduatorie permanenti oppure no? E se si, sarà consentito scegliere una provincia di inserimento diversa da quella in cui si è già inseriti? Le migliaia di docenti precari avranno sentito innumerevoli volte queste parole. Sembra quasi che parlino un linguaggio tutto loro che, al resto della gente appare addirittura incomprensibile: graduatorie ad esaurimento, inserimento a pettine o in coda, aggiornamento o riapertura. Questo perché di tutto il tam-tam che ha avvolto tale questione negli ultimi mesi e non solo, i mass media non ne hanno fatto parola alcuna, se non con qualche sporadico cenno. Solo internet ha consentito e consente ai docenti di capire che cosa i grandi al governo decidono per loro. A pasqua, dunque, la risposta tanto battagliata e tanto attesa : ci sarà la riapertura
delle graduatorie e i docenti potranno decidere di restare nella provincia in cui sono già inseriti oppure sceglierne una diversa. Sarebbe potuta essere la lieta risoluzione di un contenzioso in atto da mesi, ma così non è stato e non è. Ecco il nodo cruciale su cui i docenti stessi si sono spaccati e scontrati. C’è chi, inserito nelle graduatorie del meridione, non ha lavorato se non in modo sporadico e frammentario che vuole migrare al nord per avere maggiori possibilità lavorative. C’è chi, invece, dopo diversi anni al nord, vuole ritornare nella propria terra e ricongiungersi con i propri cari. C’è ancora chi, inserito nelle graduatorie del nord, è assolutamente contrario allo spostamento di “colleghi” da sud a nord, perchè questo comporterebbe uno stravolgimento delle graduatorie stesse e una ipotetica retrocessione di posizione in graduatoria. La cosa più deplorevole è che si è scatenata una vera e propria “guerra tra poveri” che vede tutti contro tutti. Migliaia di precari che, invece
di essere solidali tra di loro, cercano di tutelare il più possibile se stessi e ostacolare gli altri, guardando alla decisione politica più confacente ai propri bisogni lasciando da parte concetti come ideali, giustizia, pari opportunità per tutti. Poco importa per alcuni, infatti, se le decisioni siano anticostituzionali, razziste e antidemocratiche. La parola d’ordine è per tutti: lavorare e superare in graduatoria gli altri. Ad essere contrari, ad esempio, allo spostamento sud-nord non sono soltanto i leghisti o i settentrionali di nascita, ma anche, e mi dispiace dirlo, soprattutto i tanti meridionali che, anni fa, hanno lasciato la loro terra e si sono trasferiti al nord. Sono proprio loro ad essere contrari al fatto che, la possibilità di scelta fatta loro nel 2007, sia adesso “concessa” ai propri compaesani. Chi si trasferisce paga in termini di sacrifici umani, abbandonando gli affetti della famiglia, ed economici, dovendo pagare un affitto o comprare una nuova casa altro-
ve. Nonostante tutto, alcuni politici cinici continuano a colpevolizzare i docenti che intendono trasferirsi, come se non fossero nemmeno connazionali, e appesantiscono il fardello di questi ultimi con proposte assurde e antinazionali. Degli ultimi giorni, l’ennesima trovata del Sen. Pittoni della Lega Nord: un emendamento che prevede un bonus di permanenza (40 punti aggiuntivi) a favore dei docenti che abbiano scelto di non trasferirsi di provincia e il diritto di revoca della domanda in favore dei docenti che avendo invece chiesto il trasferimento volessero rinunciarvi. Questo perché il termine di consegna delle domande era fissato al 1 giugno. Un’assurdità palesemente anticostituzionale. Un ennesimo colpo basso per questa categoria di lavoratori che scalderà ulteriormente gli animi e renderà ancor più virulenta la guerra tra docenti pro pettine e docenti no pettine, fatta di ingiurie e colpi bassi reciproci.
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in città
giugno 2011
pillola web
Entrate in vigore le super-sanzioni introdotte con la cedolare secca
Il termine concesso agli ultimi “pentiti” é scaduto lunedì 6 giugno. Da martedì 7 giugno, infatti, contro i proprietari che affittano case in nero sono operative le super-sanzioni introdotte insieme alla cedolare secca dal decreto sul Fisco municipale. In pratica, chi viene pizzicato a percepire un affitto non dichiarato dovrà riconoscere all’inquilino un canone a prezzo di saldo, inferiore fino al 90% rispetto ai valori di mercato. Il tutto per quattro anni a partire dalla registrazione del nuovo contratto, rinnovabili di altri quattro. La regola non lascia scampo, perché il nuovo canone sarà pari al triplo della rendita catastale – indicatore dal carattere archeologico – e terrà così gli introiti del proprietario lontanissimi dai livelli di mercato, traducendosi in una perdita di svariate migliaia di euro sulla distanza dei quattro (o degli otto) anni. Nelle intenzioni del Governo la stangata dovrebbe far cambiare abitudine ai tanti italiani – almeno 500mila, secondo le stime più prudenti – che ogni anno nascondono i propri redditi da locazione all’Erario. Ecco alcuni esempi che possono aiutare a disegnare bene i termini del problema: chi dà in locazione un bilocale a Roma, in una zona semicentrale, come per esempio nei dintorni di corso Trieste, chiede al proprio inquilino 1.200 euro al mese. Se non li denuncia tutti con puntualità e viene scoperto, il canone sprofonderà a 165 euro al mese, con un taglio d’ufficio che sfiora i 50mila euro nel corso della durata del contratto. Conseguenze simili si incontrano a Milano, mentre la differenza fra i canoni di mercato e quelli che sarebbero imposti dal Fisco si attenua un po’ nelle altre città, pur rimanendo sempre salata per l’eventuale “colpevole”. Nella pratica, il peso reale di questa sanzione dipende dall’incrocio di due fattori: il tasso di aggiornamento delle tariffe d’estimo, su cui si calcola la rendita catastale, e i livelli di mercato. Questo spiega, per esempio, il fatto che la sanzione dell’affitto calmierato, se confrontata con quella delle altre metropoli, sia un po’ più leggera a Torino, dove i valori catastali sono più elevati della media e il mercato chiede cifre decisamente più contenute rispetto a Milano o a Roma. Molto dipende anche dalle caratteristiche del singolo immobile: se l’edificio è di recente costruzione, o se il proprietario ha fatto rilevanti lavori di ristrutturazione e ha aggiornato la rendita, la differenza rispetto ai valori correnti sarà più contenuta. Una sanzione così congegnata dovrebbe avere un doppio effetto: oltre al deterrente per i proprietari, infatti, c’è l’incentivo alla denuncia da parte degli inquilini, che additando l’evasore all’Erario riuscirebbero a ottenere un mega-sconto almeno quadriennale sull’affitto da pagare. È il “contrasto d’interessi”, da anni evocato come arma finale contro il nero immobiliare e oggi arrivato al debutto ufficiale. Nemmeno ora, però, le cose appaiono così semplici: a parte le iniziali incertezze degli uffici (raccontate nelle storie qui sotto), che potrebbero benevolmente essere spiegate con la novità del meccanismo, tutto dipenderà dalle carte che avrà in mano l’inquilino. fonte: ilsole24ore.com
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La notte bianca nell’estate molfettese Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Un grande omaggio ai Police è al centro della Notte Bianca (ovvero “Bella di Notte ”notte bianca tra terra e mare come recita il battage di promozione), in programma il 25 giugno a Molfetta a cura della civica amministrazione e della Fondazione “Valente”, in collaborazione con la Confcommercio di Molfetta. L’omaggio alla storica band inglese, articolato in tre distinti momenti, avrà per protagonista il batterista Stewart Copeland che la fondò nel 1977 coinvolgendo nell’iniziativa il cantante Sting e i chitarristi Andy Summers ed Henry Padovani. Musicista da tempo legato alla Puglia - è stato maestro concertatore della Notte della Taranta di Melpignano - Copeland prenderà innanzitutto parte, alle 18.30 a Palazzo di Città, a un’intervista in pubblico, rispondendo alle domande di Vittorio Cosma, pianista della Premiata Forneria Marconi e dei giornalisti Ugo Sbisà
e Gaetano Centrone. Nel corso dell’incontro, verrà anche presentato il volume “Strange Things Happen”, autobiografia di Copeland edita da Minimum Fax. Successivamente alle ore 19,30, al gazebo del Caffè al Duomo (zona porto), verrà proiettato il film “Everyone stares - The Police inside out” prodotto e girato dallo stesso Copeland, un video sulla storia dei Police. Una pellicola che racconta la storia e l’incredibile ascesa di una band che, fino al 1984 ha dominato le scene della musica mondiale, vendendo milioni di dischi e tenendo trionfali tournée internazionali. Ma l’appuntamento più atteso sarà certamente quello che si terrà a partire dalle 22.45 in corso Dante, altezza sagrato del Purgatorio quando a capo di una superband, Copeland ripercorrerà l’intero repertorio della band, con titoli che ormai fanno parte della storia del rock, da “Roxanne” a “Message in
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a bottle”, da “Spirits in the material World” a “Every little thing she does is magic” e “Don’t stand so close to me”. Brani che fotografano in maniera esemplare quel genere da “reggae dei bianchi” nel quale la produzione della band inglese costituisce una vera e propria pietra miliare. E per l’occasione, appunto, sarà super anche il gruppo che, insieme con Copeland, si esibirà a Molfetta nell’ambito di quello che è stato battezzato lo “Strange Things Happen Tour”: Vittorio Cosma al pianoforte, Armand Sabal Lecco (già con Simon e Garfunkel) al basso e poi Gianni Marroccolo, bassista dei Litfiba, Cesare Petricich, chitarrista dei Negrita e il vocalist siciliano Mario Venuti e John De Leo, leader dei Quintorigo e premio Tenco nel 1999. Data unica in Puglia e occasione unica certamente destinata a diventare uno degli appuntamenti di maggiore prestigio dell’intera estate pugliese.
Il secondo posto alle Olimpiadi del Patrimonio con l’ex palazzo Cappelluti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Gianfranco Inglese Il Liceo Classico di Molfetta “Leonardo da Vinci” ha partecipato, per la seconda volta, aggiudicandosi il secondo posto alle Olimpiadi del Patrimonio, competizione inserita dal MIUR nel programma nazionale di promozione delle eccellenze degli studenti delle scuole di istruzione secondaria. Il tema di quest’anno richiedeva di elaborare un progetto su un’opera, un autore, un edificio o una piazza del proprio territorio, legata al periodo pre o post -Unità d’Italia. L’elaborato presentato consiste in un video, intitolato “Destini incrociati” realizzato sotto la regia di Nicola Stanzione e accompagnato dal commento a voce di Lucrezia Poli e Serena Porta. L’equipe che ha lavorato supervisionata dalla prof.ssa Chiara Troccoli, ha voluto denunciare
l’abbattimento di una delle bellezze artistiche più invidiate alla città di Molfetta: il palazzo Cappelluti. Di costruzione ottocentesca, ad opera della nobildonna Cappelluti, è stato ideato e progettato dall’architetto Corrado de Judicibus i cui scritti sono stati oggetto di uno studio meticoloso e attento da parte dei ragazzi. Esso poi è stato abbattuto nel 1971 dopo che persino Giulio Cozzoli aveva ivi impiantato la sua officina e lo si voleva anche adibire a sede dell’ateneo universitario. Nessun progetto di recupero, nessun tentativo di opposizione a questo scempio patrimoniale è riuscito a sopire gli interessi economici che hanno portato all’abbattimento del palazzo. “Ogni città ha qualche crimine nei confronti dell’arte da denunciare-afferma la prof.ssa Chiara Troccoli-e noi abbiamo pensato che alla commissione dei giudici, uomini senza dubbio
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preparati e con spiccata sensibilità, avrebbe fatto piacere questa denuncia che alla fine ha esordito una grande approvazione e stupore”. Il lavoro di produzione dell’elaborato, come affermano i ragazzi, è stato arduo e molto difficile in quanto ha necessitato un’approfondita ricerca di fonti, informazioni e fotografie del palazzo “fantasma”. Malgrado le difficoltà c’è stato qualcuno che dall’esterno è riuscito a fornire alcune preziose notizie o documenti come il fotografo Alfonso Bisceglie ed anche il dott. Poli, che si è reso disponibile per le riprese del video “Palazzo Poli”. Ora l’intento della giovane equipe è quello di divulgare le notizie raccolte al fine di attuare una campagna di sensibilizzazione che produca nei molfettesi una maggiore sensibilità artistica in modo che “crimini tali” non vengano più perpetrati.
IPSIAM: manifestazione di fine anno dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Paola Copertino Neanche la pioggia ha potuto rovinare la splendida cerimonia organizzata dall’Istituto IPSIAM “Vespucci” di Molfetta in occasione della chiusura dell’anno scolastico 2010/2011 e dedicata al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Per tutto il mese di giugno, presso i locali dell’istituto è possibile ammirare l’esposizione temporanea dell’evoluzione storico-tecnologica dei settori trattati: dalla storia della radio a quella dei mezzi di locomozione che hanno caratterizzato questo periodo storico fatto da grandi cambiamenti. A celebrare la storia dell’Italia Unita una manifestazione che spaziava dalla sfilata di moda alla recitazione, dal canto al ballo, dalla musica allo show. Attraverso vari momenti si è rivissuta la storia d’Italia grazie all’evoluzione della moda e del costume; veramente splendidi gli abiti che hanno caratterizzato le varie epoche creati dagli aluni del settore monda, inoltre tutta la sfilata dedicata all’Unità, con le creazioni esclusive in bianco, rosso e verde hanno ricevuto il plauso dei numerosi presenti, più di una volta dispiaciuti di dove interrompere la visione
dello spettaccolo a causa della pioggia. Anche le parti recitate dedicate a Manzoni, hanno rivelato attori consumati, bravi a calcare il palcoscenico e pronti a mettersi in gioco. Le sei ballerine di pizzica hanno conquistato la platea con le loro movenze sinuose. Gli abiti con le sottogonne e i cerchi hanno fatto sognare più di una ragazza, mentre quelli castigati hanno fatto sorridere. Madrina d’eccezione della manifestazione, la giovane stilista molfettese Bianca Gervasio, direttore creativo della Maison Mila Schön, che con attenzione e forse un pizzico di nostalgia ha seguito la sfilata ricordando i tempi in cui anche lei frequentava una scuola con lo stesso indirizzo moda e che le ha dato le basi per intraprendere questa professione che le stat dando tante soddisfazioni, ma che la porta sempre in giro per l’Italia. Nei prossimi giorni infatti, dopo aver tenuto una importante conferenza alla Camera di Commercio di Bari, la stilista molfettese riceverà un prestigioso riconoscimento a livello nazionale per la sua imprenditorialità e per essersi distinta come donna creatrice. Nel corso della serata inoltre il Lions Club di Molfetta le ha consegnato la Melvin Jones Fellow, l’onori-
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ficenza più prestigiosa assegnata a persone non Lions che si sono particolarmente distitnte e che con la loro professione hanno dato lustro alla comunità in cui vivono.
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speciale referendum
giugno 2011
Cos’è un Referendum? Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
La sovranità popolare
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fonte Wikipedia La parola referendum riprende il gerundio latino del verbo refero, “riferisco” e indica comunemente lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione. Si differenzia dal plebiscito, in quanto il suo uso è regolamentato e può anche essere di uso frequente. In Italia il referendum abrogativo è previsto dall’art. 75 della Costituzione. Il testo costituzionale prevede fondamentalmente tre tipologie di referendum: abrogativo, territoriale e costituzionale. Esistono opinioni diversificate relativamente al referendum, se per alcuni (come Rensi in La democrazia diretta) si tratta dello strumento di democrazia perfetto, per altri (esempio Labriola - Contro il referendum) è uno strumento pericoloso, dato l’alto rischio di manipolazioni e derive plebiscitarie. In sede di Assemblea costituente il referendum venne pensato quale
primo quesito Colore scheda: rosso Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione. Descrizione: Il quesito prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati. Volete voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante «Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia», e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea», convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?
strumento di utilizzo sporadico, le trasformazioni del panorama politico italiano nel tempo trascorso all’epoca dell’adozione della relativa legge di attuazione hanno portato tuttavia ad un ricorso sempre più frequente all’istituto che ha, conseguentemente, mutato profondamente i suoi tratti originari. L’approccio adottato nella Costituzione Italiana è in qualche modo intermedio tra le due opinioni, perché il referendum è normalmente riservato all’abrogazione di leggi ordinarie. Solo in caso di modifiche alla Costituzione può essere indetto un referendum costituzionale (Art. 138 Cost), di natura invece confermativa. In ambedue i casi il referendum appare orientato a proteggere l’ordinamento dello stato più che a stimolare l’innovazione legislativa. Le richieste di referendum sono soggette un duplice controllo, il primo, di tipo meramente tecnico, da parte dell’Ufficio centrale per il referendum, organo istituito dalla Legge n. 352/1970. Al controllo svolto dall’Ufficio centrale fa quindi seguito il giudizio circa l’ammissibilità delle richieste, spettante alla Corte costituzionale così come disposto dalla L.cost n. 1 /1953, ruolo questo che va quindi ad aggiungersi a quelli già previsti all’art.134 Cost. I referendum si possono distinguere in base al tipo di scopo: propositivi: per proporre una nuova legge (vincola il legislatore ad emanare una legge coerente con l’espressione popolare); è presente ad esempio nell’ordinamento di San Marino o svizzero. consultivi: per sentire il parere popolare circa una determinata questione politica (mera richie-
sta di parere legalmente non vincolante quanto alla decisione successiva) confermativi: per richiedere il consenso popolare perché una legge o una norma costituzionale possa entrare in vigore abrogativi: per abrogare una legge esistente, rimuovendola dall’ordinamento. deliberativi, mediante i quali i cittadini deliberano secondo il principio della sovranità popolare (Comune e Provincia, che deliberano “regolamenti” che sono atti aventi valore di legge) legislativi, mediante i quali s’introducono leggi locali o statali. I referendum “propositivi”, “deliberativi” e “legislativi” non sono previsti né dalla Costituzione italiana, né dagli Statuti degli enti locali. Da alcuni anni tanto la regione autonoma della Valle d’Aosta, quanto la provincia autonoma di Bolzano hanno introdotto nei loro statuti il referendum propositivo. Il primo caso di referendum propositivo votato in Italia è stato il 18 novembre 2007 in Valle d’Aosta, ma non ha raggiunto il quorum (45% degli aventi diritto al voto). Il 25 ottobre 2009 si sono svolte in Alto Adige le votazioni su cinque referendum propositivi di iniziativa popolare. Riguardo al tipo di leggi a cui riferisce il referendum, esso può essere: ordinario, se attiene alla legislazione ordinaria; costituzionale, se riguarda la costituzione.
quarto quesito
secondo quesito Colore scheda: giallo Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore. Volete voi che sia abrogato il comma 1 dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito»?seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. L’esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Forme e limiti di questa sovranità sono regolati dalla Costituzione dalle successive norme che stabiliscono le procedure referendarie e le materie che non sono sottoponibili a referendum. In presenza di nuova legge che non rispetti l’esito referendario, i soggetti autorizzati (magistrati, politici, associazioni di cittadini) possono ricorrere alla Corte Costituzionale per ottenere l’abrogazione della legge. La ratifica di trattati internazionali e, in particolare, l’adesione a organizzazioni inter-nazionali e sovra-nazionali sono compiti del Parlamento, non sottoponibili a consultazione referendaria. Nella maggioranza dei Paesi europei invece devono essere sottoposti a consultazione popolare, poiché l’adesione comporta una cessione e limitazione della sovranità. Secondo la giurisprudenza costituzionale italiana, il referendum abrogativo non è ammissibile in caso di norme collegate ad impegni comunitari, quali regolamenti dell’Unione europea di immediata attuazione o leggi italiane che recepiscono una direttiva. Nell’Unione europea non esiste l’istituto del referendum abrogativo né può chiedersi alla Corte di Giustizia la disapplicazione di una direttiva in uno Stato membro perché questa confligge con la sua Costituzione.
terzo quesito Colore scheda: grigio Titolo: Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Volete voi che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del decreto-legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?
Colore scheda: verde Titolo: Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. Volete voi che siano abrogati l’art. 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, e l’art. 2 della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante «Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza», quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 13-25 gennaio 2011 della Corte costituzionale?
Il 12 e 13 giugno si vota per se stessi e per tutti noi Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Tommaso Minervini È una “vasta coalizione sociale” di “Esseri Vitali Intelligenti” che chiede di dare un segnale Valoriale alla vita singola e collettiva di tutti noi. È un referendum che al di là di ogni discussione tecnica e finanziaria pone a tutti domande di direzione valoriale. E alla propria coscienza umana. 1) Vuoi tu che l’Acqua (due quesiti referendari) ed il suo utilizzo sia controllata dai poteri istituzionali pubblici o dal profitto d’impresa? L’acqua è vita. Serve ai bisogni primari di tutti. Nessuno può usarla per ricavarne profitto. Essa deve essere distribuita col controllo pub-
blico e democratico. Una cosa sono le spese per la distribuzione altra è la logica del profitto. Nessun può guadagnare su un bene comune della Natura. Né nel nostro Paese né per la famiglia dello sperduto villaggio africano e del sud America, in guerra per l’Acqua. Il 12 e 13 giugno dobbiamo esprimere non un voto per qualcuno ma una direzione Valoriale, che deve segnare l’inizio di una svolta per tutto il mondo. Questo voto vale non per 5 anni, vale come strada da seguire per sempre e per tutti. 2) Vuoi tu che l’Aria e l’Ambiente in cui vivi e vivranno i tuoi figli possa essere messo in pericolo di massa dalla tecnologia nucleare che a tutt’ oggi s’è dimostrata di non essere ancora sicura?
Anche qui, al di là di ogni discussione, gli “Esseri Vitali Intelligenti” sono chiamati ad esprimersi secondo coscienza per se e per i figli del futuro se continuare a rischiare le migliaia di morti che ancora stanno seppellendo in Giappone o indicare la direzione Valoriale , come stanno già facendo i governi della Germania, dell’Europa del nord, ed altri, che la strada etica per conservare l’Aria e l’Ambiente ai figli del futuro è la strada della energie da fonti naturali (sole, vento, acqua, ecc..). 3) Vuoi tu che ci siano regole, come il legittimo impedimento speciale, che valgono solo per i governanti e non per tutti i cittadini? Insomma Vuoi tu che La Giustizia che regola la vita comune possa essere diversa a seconda del potere che una persona detiene?
Se la Giustizia non è uguale per tutti potrà mai esserci pace, serenità e libertà? Il 12 e 13 giugno si Vota, per esprime un Valore, in un tempo in cui l’ Etica e la Morale viene sempre più calpestata. Vogliamo ora che si calpestino anche i diritti naturali, come l’Acqua e L’Aria? Si votano 4 SI. Votare per questi referendum non è solo un esercizio di democrazia. E’ di più. Molto di più, è l’ espressione fondamentale per dire forte e chiaro al mondo della Finanza, del Profitto, della Morte che siamo “Esseri Vitali Intelligenti”. E lo vogliamo dire ora per noi e per il futuro, prima che sia troppo tardi. Il voto del 12 e 13 giugno è un preciso e non derogabile dovere di coscienza di ciascuno di noi per tutti noi.
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Referendum anche in Svizzera e Malta pillola web del 16/05/2011
Paolo Cevoli da Zelig e l’Orchestra della Magna Grecia in “Ma se mi toccano”
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di Isabel Romano È tempo di referendum e non solo per l’Italia. Nei giorni scorsi sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere su differenti quesiti i cittadini di Svizzera e Malta. Il cantone di Zurigo, il più popoloso della Svizzera, ha respinto in due referendum il tentativo di due partiti cristiani conservatori di vietare o limitare il suicidio assistito, pratica legale nel paese dal 1941 e che, negli ultimi anni, ha generato quello che è stato definito “turismo della morte” da parte di cittadini di altri paesi europei, soprat-
tutto malati terminal, desiderosi di porre fine alla loro vita in modo sereno e indolore. In Svizzera si registrano in media 1.400 suicidi all’anno, pari al 2,2% del totale dei decessi. Secondo le cifre fornite dall’associazione “Dignitas”, l’unica in Svizzera ad assistere cittadini stranieri candidati al suicidio, l’organizzazione ha accompagnato dal 2010 un totale di 1.138 persone, di cui 592 provenienti dalla Germania, 118 dalla Svizzera, 102 dalla Francia, 19 dall’Italia, 18 dagli Stati Uniti e 16 dalla Spagna. Di ben altra portata il referendum che ha interessato l’Isola di Malta. Con il 54% di voti fa-
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vorevoli i maltesi hanno detto finalmente sì alla legge sul divorzio fortemente ostacolata dal potere politico-religioso che governa l’isola. La chiesa maltese, infatti, non si è risparmiata un’accesa campagna contro l’introduzione del divorzio, terrorizzando la popolazione con deliranti sermoni sul disastro che il divorzio avrebbe causato nelle famiglie, mentre molti parroci hanno addirittura rifiutato la comunione alle persone facenti parte dei comitati del “sì”. Ma la propaganda del terrore a nulla è valsa contro quella che viene definita la “vittoria del voto per la modernità”.
Il referendum sul nucleare del 1987 Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Isabel Romano
Può l’esilarante comicità del cabaret di Zelig incontrare il teatro dell’opera buffa di Gioacchino Rossini? Questo è accaduto giovedì 12 maggio presso il Teatro Odeon in “Ma se mi toccano...”, quinto e ultimo concerto della seconda edizione della rassegna musicale “Luci e suoni a Levante” di Molfetta, una manifestazione organizzata dal Comune di Molfetta e dalla Fondazione Musicale “Vincenzo Maria Valente”, in collaborazione con l’Orchestra ICO Magna Grecia.
Guarda il video... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0091.htm
Sembrerebbe la ripetizione di uno stesso copione ma in realtà non lo è. L’8 e 9 novembre 1987 gli italiani furono chiamati ad esprimersi su cinque quesiti referendari, tre dei quali dedicati alla questione del nucleare (gli altri due quesiti riguardavano la responsabilità civile per i magistrati e la commissione inquirente per i reati dei ministri). In quell’occasione i quesiti abrogativi furono: 1)
attribuire al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il potere di determinare le aree dove insediare le centrali elettronucleari, nel caso non lo facessero le Regioni; 2) autorizzare l’Enel a versare contributi a Regioni e Comuni in proporzione all’energia prodotta sul loro territorio con centrali nucleari o a carbone; 3) consentire all’Enel di «promuovere la costruzione» di impianti elettronucleari «con società o enti stranieri» o anche «assumere partecipazioni che
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abbiano come oggetto la realizzazione e l’esercizio di impianti elettronucleari» all’estero. Con una percentuale di votanti pari al 65,1, e con un’altissima percentuale di schede nulle o bianche, vinsero i “sì” (rispettivamente con 80,6%, 79,7% e 71,9%), ma come si può notare, in quel caso, non si chiamò gli italiani a prendere una precisa posizione sul “nucleare sì o no” e quindi sull’abrogazione o chiusura delle centrali nucleari pur con gli echi ancora forti e presenti del disastro di Chernobyl.
Il referendum spopola su Facebook Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Isabel Romano A pochi giorni dal referendum abrogativo l’atmosfera sembra surriscaldarsi. La voce dei comitati a favore del “sì” diventa sempre più insistente e martellante mentre il governo Berlusconi invita i suoi “adepti” alla libertà di voto. Un passaparola che non poteva non invadere
le pagine di quello che ormai è diventato il social network per eccellenza, ovvero Facebook, perché, anche in questo caso, la partita dei comitati promotori si gioca anche su questa scacchiera. Ed ecco un proliferare di gruppi, pagine, messaggi da copiare e incollare all’interno del proprio stato, loghi da applicare alle immagini personali per mostrare pubblicamente la propria
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adesione a quella che sembra essere diventata una battaglia per la sopravvivenza. Nella piazza pubblica di Facebook dove tutti si sentono protagonisti, tutti improvvisano, in pochi caratteri, veri e propri comizi, altri si divertono a fare propaganda con immagini ironiche. Il tutto mentre il “partito del no” sembra invisibile all’occhio umano.
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Campionati Italiani 2011 di danza: l’A.S.A. Passione Danza Molfetta ancora ai vertici! Nella settimana tra il 28 Maggio e il 5 Giugno si sono svolti a Rimini, come di consueto, i Campionati Italiani di Danza Sportiva per la stagione agonistica 2010/2011. Anche quest’anno è stata massiccia la partecipazione che ha visto tra i concorrenti oltre 25 mila atleti provenienti da tutta Italia, che si sono confrontanti nelle rispettive categorie e classi nei sei padiglioni allestiti all’interno di RiminiFiera. Un mix di passione e dedizione ha dato vita a questi nove giorni di grande spettacolo per il pubblico presente, nonché di sano agonismo tra tutti i partecipanti. E anche quest’anno l’associazione sportiva Passione Danza Molfetta, l’unica rappresentante per la nostra città a tale evento, ha dimostrato ancora una volta di poter competere ai vertici. Gli atleti, sotto la direzione tecnica del trainer Alberto Tridente, hanno portato a casa ben due medaglie. I nostri più sentiti complimenti vanno alla coppia di atleti Antonio Tattoli-Teresa Annese che si sono classificati in prima posizione aggiudicandosi il titolo di Campioni Italiani 2011 per la fascia d’età Junior 14/15 nella disciplina Danze Latino-Americane e alla coppia Antonio Basile-Simona De Fazio che hanno sfiorato il gradino più alto del podio per un solo punto, classificandosi in seconda posizione e quindi aggiudicandosi il titolo di Vice-Campioni 2011 per la fascia d’età Junior 12/13 sempre nella di-
Antonio Basile e Simona De Fazio sciplina Danze Latino-Americane. Ancora una volta un trionfo per queste due eccezionali coppie made in Molfetta, che hanno presentato una performance impeccabile e che possono far parlare di sé su larga scala, come i migliori talenti emer-
genti sul panorama coreutico nazionale. In ultimo, estendiamo i nostri complimenti all’associazione sportiva Passione Danza Molfetta che, sotto la direzione degli insegnanti Vito Raffanelli e Alberto Tridente, conferma per l’ennesimo anno di essere
Antonio Tattoli e Teresa Annese una “top level” sullo scenario italiano di questo affascinante sport, quale la danza. Pertanto non resta che fare alle coppie e a tutto lo staff un grande in bocca al lupo per la prossima stagione agonistica. Arrivederci ai Campionati Italiani 2012!
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cultura&eventi
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Convegno Nazionale ANEB “La Terra di Bari” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Dal 23 al 29 maggio si è svolto il convegno organizzato dall’A.N.E.B. (Associazione Nazionale Educatori Benemeriti) di Molfetta. La città di Molfetta, dunque, è stata punto di riferimento culturale per il convegno nazionale, per la prima volta dopo 15 anni di vita dell’ANEB locale. Il prof. Mario Spagnoletti, docente di storia contemporanea nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari, ha trattato la seguente prolusione “La Terra di Bari nel processo di unificazione nazionale” Centoventi convegnisti, convenuti dal monte e dal piano, cittadini di mille città hanno realizzato concretamente l’Unità d’Italia. Una unità di pensiero, di cultura, di volontà, di partecipazio-
ne e di confronto. I partecipanti de convegno hanno potuto visitare i luoghi della terra di Bari e sono stati ricevuti anche dai rappresentanti delle istituzioni pubbliche come l’assessore comunale di Ruvo di Puglia, il dott. Cleto Bucci. Alla manifestazione di apertura erano presenti autorità religiose, politiche e civili, tra le quali don Pasquale Rubini, in rappresentanza del Vescovo della diocesi di Molfetta, il sindaco di Bisceglie, Avv. Francesco Spina, la presidente nazionale ANEB Marisa Palmieri Mazzarella, la presidente ANEB della sezione di Molfetta prof. Anna La Candia, che ha aperto i lavori del convegno stesso, il prof. Michele Laudadio dirigente scolastico del I Circolo Didattico di Molfetta, il dott. Giuseppe Acquaviva, dirigente
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della S.M.S G. Ferraris di Bisceglie e i delegati al convegno delle varie sezioni ANEB italiane. Particolare menzione e ringraziamento si rivolge alle amministrazioni comunali di Molfetta, Bisceglie, Ruvo e tutta la provincia di Bari per il suo supporto di oggetti culturali offerti all’ANEB di Molfetta. E’ stato particolarmente significativo ed emozionante l’incontro, in Molfetta, di tanti docenti benemeriti, che hanno operato nella scuola e che continuano ad operare da educatori nel tessuto civile e sociale. Un plauso al consiglio direttivo della sezione ANEB di Molfetta e alla presidente prof. Anna La Candia per la puntuale organizzazione ispirata a principi di ospitalità culturale, umana e sociale.
A Molfetta il festival internazionale di flamenco Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Un tripudio di suoni, colori, energia, passione permeerà Molfetta dal primo al 24 luglio 2011 con Vento Flamenco, festival internazionale di flamenco ormai alla sua seconda edizione. Anche quest’anno, l’obiettivo del festival sarà quello di avvicinare la gente alla cultura andalusa attraverso spettacoli con artisti di caratura internazionale ed eventi culturali ad ampio spettro. In questa seconda edizione, desiderando creare un contatto più ravvicinato emozionale e coinvolgente tra gli artisti ed il pubblico, si proporranno gli spettacoli nella loro versione originaria di “Tablao” (letteralmente tavola di legno),
ricreando all’interno del Chiostro di San Domenico, l’atmosfera dei cosiddetti “Cafè Cantantes” andalusi dove, in uno spazio raccolto a stretto contatto con il pubblico avvenivano le prime esibizioni pubbliche di flamenco. Numerosi inoltre saranno gli eventi collaterali previsti in concomitanza con il festival, mostre fotografiche e proiezione di cortometraggi, tavole rotonde sulla cultura andalusa in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, concorso di scrittura creativa, percorsi enogastronomici. Tutto ciò per poter raccontare al meglio il mondo e la cultura flamenca con una modalità di partecipazione attiva da parte del
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pubblico. Rinnovata anche la partnership con il Circolo della Vela di Molfetta che nell’ambito della regata “Trofeo Sancilio” dedicherà un premio intitolato al festival “Vento Flamenco”. Sul prossimo numero de “il Fatto”, in uscita nella prima decade di luglio, parleremo in modo più dettagliato del programma e renderemo pubbliche le date degli eventi. Se non volete aspettare consultate il sito www.flamencodelsur.it dove Daniela Mezzina presidente dell’associazione culturale “Flamenco del Sur” e ideatrice ed organizzatrice del festival inserirà in anteprima gli appuntamenti.
Una breve processione con la croce in primizie per ricordare l’Ascensione Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Pantaleo de Trizio Il 5 giugno scorso, domenica dell’Ascensione, come da tradizione al termine della solenne Messa vespertina celebrata nella Cattedrale di Molfetta, il Capitolo Cattedrale seguito da devoti ha portato in processione una croce, realizzata con foglie intrecciate, erbe, fiori, primizie di stagione, offerta dagli agricoltori Ignazio e Giovanni de Ruvo, per collocarla nell’Arco della terra, alla sommità del lato destro, in segno di gratitudine verso il Signore per il raccolto. La liturgia è terminata con una preghiera di intercessione alla Vergine e al Patrono San Corrado affinché le nostre campagne possano
sempre abbondare di ogni bene. Il corteo, al termine della cerimonia, è rientrato in Cattedrale accompagnato dalle note del “Te Deum”. La prima testimonianza della celebrazione dell’Ascensione è data dal vescovo di Cesarea, Eusebio (265-340). L’Ascensione appartiene all’antica civiltà contadina che ha voluto associarla all’ultimo atto della vita terrena di Gesù, avvenuta 40 giorni dopo la Pasqua. In passato nel corso di questo giorno solenne tutta la gente si riversava nelle campagne. Si faceva festa con lauti pranzi seguiti da lunghe passeggiate, mentre i giovani allestivano “u tundre”: si legavano a due tronchi d’albero poco distanti i capi di una robusta fune, al centro della quale
si ponevano dei sacchi piegati o vecchie coperte su cui sedevano le fanciulle, a turno spinte da parenti o amici; si lasciavano dondolare mentre cantavano l’Asscélze, un canto allegorico molfettese. Un divertimento semplice: si provava l’emozione del volo, di poter quasi toccare il cielo. E le donne, alcuni giorni prima dell’Ascensione, raccoglievano nei campi la camomilla che, benedetta con la recitazione delle preghiere, produceva in chi ne usufruiva effetti benefici. L’Ascensione nel passato veniva celebrata il giovedì successivo alla quinta domenica di Pasqua; dal 1977, a seguito della modifica del calendario liturgico, non fu più considerata festività, ma celebrata la sesta do-
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menica successiva alla Pasqua. Attualmente il giorno dell’Ascensione sembra una delle tante domeniche. Per verificare cosa è mutato nel tempo abbiamo fatto un giro nel pomeriggio di domenica per i luoghi delle campagne un tempo frequentate da comitive: il Pulo, Ponte Troppoli, Pedata d’Orlando, Pareti Nuove, Cappavecchia. Soltanto in quest’ultimo luogo alcune famiglie erano presenti, nelle proprie villette, dietro cancelli e inferriate. Non si è visto nessun giovane dondolarsi al tundre, né gente passeggiare sui sentieri, e neppure farfalle, passeri o pettirossi che un tempo allietavano l’aria saltellando e cinguettando. Non un fiore di camomilla.
Rotary Club: Corrado Giaquinto e i pittori Porta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Paola Copertino Venerdì 27 maggio nella sala convegni del Garden Hotel il Rotary Club di Molfetta ha presentato il libro di notevole valore artistico e storico illustrato da Mons. Pietro Amato, «Corrado Giaquinto e i pittori Porta». Alla presenza del sen. Antonio Azzollini, Sindaco della Città,del consigliere regionale prof. Antonio Camporeale, dei responsabili dei musei diocesani di Molfetta e Bisceglie e di altre autorità, il presidente del Rotary Club di Molfetta, prof. Pietro Facchini, ha precisato che il ricavato delle vendite del libro «Corrado Giaquinto e i pittori Porta»,
edito dal Club, sarà devoluto alla Rotary Foundation per realizzare un Service a favore della popolazione del Burkina Faso. Tale iniziativa è in linea con il motto del Rotary International “ Impegnamoci nelle Comunità, uniamo i Continenti” quindi è filo conduttore di un impegno per la valorizzazione del territorio e di un Service Internazionale. L’autore ha offerto il suo pregevole impegno e la sua preziosissima disponibilità,gratuitamente, per far, ancor più, conoscere al mondo intero l’illustre cittadino di Molfetta, Corrado Giaquinto, la cui arte e le cui opere sono orgoglio per la cit-
tà. Il libro consente di aprire nuovi scenari sulla vita del Giaquinto e dei pittori Porta, per la prima volta portati alla luce con maestria documentata. Dalla esposizione a cui ha contribuito la dott.ssa Lorusso della Sovrintendenza della Puglia, si è potuto constatare che Molfetta fu, con Corrado Giaquinto, una fucina di pittori, tra cui primeggiano i Porta.
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I vincitori del concorso “Il Buongiorno si vede dal Mattino” Si è conclusa la seconda edizione dell’iniziativa “Il Buon Giorno si vede dal Mattino”, la campagna di educazione alle buone prassi alimentari che si svolge nelle scuole nell’ambito del progetto Città Sane-OMS. L’iniziativa si propone di diffondere modelli alimentari salutari tra i più giovani. L’edizione 2011 del progetto è stata promossa dall’assessorato ai Servizi Socio Educativi di Molfetta, in partnership con la società Pallavolo Molfetta e la sezione cittadina del Movimento Consumatori. Di seguito i lavori premiati nell’edizione 2011: 1) Premio per il miglior slogan ex aequo a Ragusa Maria Josè, Scuola Media “G. S. Poli”- Classe 2^ D, per aver saputo coniugare con semplicità i benefici derivanti da una sana alimentazion con l’attività fisica. 2) Premio per il miglior slogan ex aequo a Ennio Mongelli, Scuola Media “G. S. Poli”- Classe 2^ D, per aver saputo evidenziare la correlazione tra la sana prima colazione ed il potenziale energetico che ne deriva, esprimendola attraverso l’immagine del leone. 3) Premio per il miglior testo singolo (rap) a Marica de Gennaro, Scuola Media “San D. Savio”- Classe 1^ C, per aver saputo esprimere con l’arte della musica il messaggio relativo al tema proposto, aderendo coerentemente alla “mission”. 4) Premio per il miglior testo singolo - sez. Book a Mattia de Gennaro, Scuola Primaria “Cesare Battisti”- Classe 5 E, per aver saputo associare con fantasia gli argomenti trattati, abbinandoli ad immagini di immediato impatto visivo. 5) Premio per il miglior lavoro di gruppo - Sez. Book alla Scuola Primaria “San Giovanni Bosoco - Plesso Zagami” 5^ A e 5 B, per aver saputo raccogliere a mo’ di testo gli argomenti trattati con completezza e metodo “scientifico”. 6) Premio per il miglior poster, Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni Pascoli”classe 2^b, Sasso Camilla Maria e Altomare Francesca Romana, per avere saputo esprimere con allegria e leggerezza il messaggio, che risulta accattivante per l’ “animazione” con cui ha caratterizzato il momento della prima colazione.
7) Premio per il miglior elaborato grafico ex aequo a Mongelli Cosmo, classe 2^ C Scuola Secondaria di I° Grado “Corrado Giaquinto”, per aver rappresentato con creatività e fantasia il tema proposto raffigurandolo graficamente attraverso l’immagine del gallo , associato nell’immaginario collettivo, all’inizio della giornata. 8) Premio per il miglior elaborato grafico ex aequo
a Ylenia De Bari, Scuola Secondaria di I° Grado “C. Giaquinto”, classe 2^ C, per aver rappresentato con originalitá il tema proposto, abbinando ad un’immagine gradevole uno slogan efficace. 9) Menzione speciale per l’elaborato più originale alla Scuola Primaria “don Cosmo Azzollini” 10) Menzione speciale per l’impegno collettivo alla Scuola Primaria “Rosaria Scardigno”
IL RAP ALIMENTARE Il rap alimentare è una canzone che tu devi ascoltare per capire che non siamo quel che siamo siamo quello che mangiamo siamo forti se siam fieri di mangiare cibi ... veri. Il rap alimentare ti ricorda che una mela al giorno toglie il medico di torno frutta e verdura non sono spazzatura dieta mediterranea.. . non è mica una condanna! Ehi, tu? lo ci tengo a me e tu? Rinuncia al bombolone e fai la colazione con latte, cereali e un frutto di stagione. Alla ricreazione ti spari anche il calzone io mangio le carote...e tifo l’arancione! A pranzo bollicine, hamburgher e patatine ti credi intelligente... quel veleno non serve a niente! lo mangio le zucchine, amo le vitamine l’acqua sai cos’è... succo di nuvole per me! Ehi, tu! lo ci tengo a me e tu? A cena mangio il pesce, il grana o il parmigiano tu non rinunci mai al dessert sul divano. Di me tu stai ridendo perché pensi che son strana... e addenti divertito un bel po’ di parmigiana. Ma a ridere di gusto sarò io tra qualche anno correrò leggera e non avrò... l’affanno Il nutrimento giusto mi renderà campione il cibo esagerato ti renderà ciccione. Ehi, tu! lo ci tengo a me e tu?
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Arriva “il Fatto Reggae&HipHop Summer Festival 2011” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
pillola web del 31/05/2011
Una vita per la musica
Ancora un prestigioso appuntamento organizzato dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente con la collaborazione del Comune di Molfetta, venerdì 27 maggio, all’anfiteatro di Ponente, questa volta ospite d’eccezione il grande Al Bano Carrisi, premio “Una Vita per la Musica”, ospite d’onore Montserrat Caballè, Lorena Bianchetti con la partecipazione di Emma Morrone e la Filarmonica Mediterranea diretta dal Maestro Paolo Lepore. Il ricavato della serata che ha visto la partecipazione di autorità politiche, civili e militari, un parterre davvero d’eccezione, è stato devoluto alle associazioni Famiglia Dovuta e Agebeo Onlus.
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Si chiama così la serata di musica dal vivo organizzata dalla nostra redazione, con la direzione artistica di Zio Pino e Puni. In concerto, sul palco del Lido Belvedere, venerdì 24/giugno, ci saranno alcuni dei nomi più conosciuti della prolifica scena musicale reggae ed hiphop della provincia di Bari e non solo. Un festival live, che con questa sua prima edizione, mette le basi per un evento che vuol divenire col tempo, un punto di riferimento per tutti quei gruppi della zona, che si adoperano quotidianamente nella produzione di canzoni, album e video-clip. Un pezzo di “arte e cultura” nostrana, che purtroppo spesso non trova un adeguato riconoscimento da parte di istituzioni e grandi mass-media nazionali, e che sul territorio incontra un vasto consenso di pubblico, soprattutto tra i giovani.
Bad & Break Funk, The Concept Group, South Love Vibration, Puni, il Nano, Hunza, Gia’ Young, questi i nomi dei “rappers” che si alterneranno durante lo svolgimento della manifestazione. Una mescolanza di stili e dialetti differenti, accomunati tutti dalla passione per la black music e la voglia di raccontare e comunicare con il linguaggio di tutti i giorni, abilmente rimato sul trascinante ritmo della musica “delle dancehall”. Ci vorrebbe un articolo per ciascuno di loro, per poterne raccontare “gesta e virtù”, ma preferiamo non dilungarci troppo con le parole e lasciarvi scoprire da soli tutta l’energia e la creatività di questi nostri giovani artisti. Intanto, potete godervi un piccolo assaggio di ciò che vi aspetta, su www.ilfatto.net, dove troverete un video di presentazione del festival, con alcuni brani e video-clip dei gruppi che si
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esibiranno. L’appuntamento è per le ore 22,00 di venerdi’ 24/giugno al Lido Belvedere, sulla litoranea che da Molfetta conduce a Giovinazzo. Dopo i concerti, la festa continuerà sino all’alba danzando al ritmo della musica giamaicana e hiphop di tutti i tempi, selezionata dai djs di Shanty Crew e da dj Fato. Noi saremo presenti con le nostre telecamere e i nostri microfoni...voi venite armati di gioia e voglia di divertirvi. ...e che il festival abbia inizio!
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Nuove idee al femminile: le Girls Geek Dinner Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di Isabel Romano Solitamente, in un immaginario collettivo dalle tinte anche un po’ maschiliste, le parole “ragazza” e “tecnologia” sembrano appartenere agli antipodi di due mondi. Ma le cose sembrano essere finalmente cambiate con le “girls geek”. Chi sono? Semplicemente un gruppo di ragazze appassionate di tecnologia, internet e nuovi media che hanno deciso di fare rete, condividere informazioni e socializzare organizzando delle “girls geek dinners”, ovvero cene e incontri per sole ragazze anche se qualche presenza maschile ,in qualità di ospite, dicono sia concessa. L’idea è nata nel 2005 da Sarah Blow, una software en-
gineer inglese che, costantemente in minoranza alle conferenze tecniche, decide di organizzare una cena per sole donne che lavorano nel settore hi-tech, per creare una comunità legata da interessi comuni. Naturalmente non bisogna essere delle hacker o esperte d’informatica per prendere parte alle cene, basta anche essere semplici appassionate o addirittura alle prime armi nel mondo del computer, internet, nuovi media et company. Un po’ in tutta Italia il fenomeno è già esploso. Si contano GGD (girls geek dinner) a Roma, Milano, Modena, Bologna, Napoli, Salerno, Toscana, Marche con un’organizzazione e una rete ormai consolidata. E da noi invece? A quando una cena tra ragazze?
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Effetti della globalizzazione, se ne è parlato all’Università Popolare Molfettese Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Pantaleo de Trizio Nell’ambito delle attività socio-culturali programmate dall’Università Popolare di Molfetta, lo scorso 24 maggio il dott. Saverio Scardigno, già ispettore aggiunto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha tenuto una conferenza sul tema: “Globalizzazione e difesa della tipicità dei prodotti agricoli legati al territorio”. Il dott. Scardigno nel suo intervento ha voluto mettere in evidenza gli effetti della globalizzazione, fenomeno costituito sia da relazioni culturali internazionali che da scambi commerciali. Con la globalizzazione
si sono affermate società multinazionali tendenti ad eliminare la fame nel Terzo Mondo, senza tuttavia esserci riusciti, al momento. Anzi, si è assistito ad un ulteriore impoverimento sia delle popolazioni che della produzione agricola locale. Ad opporsi al potere forte delle Multinazionali - che condizionano le scelte politiche dei singoli governi - sono stati i vari movimenti no-global e il “popolo di Seattle”. La giornalista canadese Naomi Klein - ha proseguito il dott. Scardigno - nel saggio “No Logo”, ha denunciato lo stato dei lavoratori nelle Filippine: lavorano anche più di 12 ore al giorno senza tutela. E intanto si
assiste allo sfruttamento smodato delle risorse naturali. Ad esempio, per ricavare un chilo di salmone scozzese di allevamento, nutrito con farina di pesce proveniente dal Perù, occorrono cinque chili di pescato. Mentre è stata messa in discussione la tecnica della forzatura usata nella produzione alimentare per abbattere i costi, a discapito della qualità e della sicurezza. Da ricordare inoltre il caso dei gamberetti cinesi dichiarati cancerogeni e banditi dalla Comunità europea. I cinesi comunque li consumano, non si preoccupano di ammalarsi di tumore. In Cina si muore per altre cause. Eppure l’Italia importa dalla Cina a basso co-
sto circa il 42% dei prodotti agroalimentari. Per far fronte a questo evento - ha sottolineato il relatore - le nostre aziende agricole stanno puntando sulla produzione dei prodotti differenziati tipici locali di alta qualità. E la Comunità europea ne suggella protezione e genuinità con marchi di qualità: STG (Specialità tradizionale garantita), DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta). Intanto nelle nostre campagne non si vedono quasi più alcuni prodotti tipici, quali il gelso bianco e rosso, l’uva turca, i pomodori annaffiati con acqua salmastra, lo scopatizzo, la carosella pelosa…
Vent’anni di Consulta Femminile Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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La Consulta Femminile del Comune di Molfetta all’interno della città è una realtà che si è guadagnata la stima degli enti locali, per iniziative sempre altamente qualificative. Le sue radici risalgono al 1991, quando un gruppo di donne, appoggiate dall’amministrazione del tempo, sindaco prof. Vincenzo de Cosmo, ha dato origine a questo organismo con l’obiettivo di occupare un posto attivo nella società per favorire le politiche femminili. Suoi obiettivi primari sono quelli di sollecitare una più consapevole partecipazione della donna alle decisioni che riguardano la collettività e alla risoluzione dei difficili problemi della società in tutti i suoi molteplici aspetti e realizzare, attraverso iniziative di vario genere, il pieno inserimento della donna nella vita sociale, economica e politica.
Certo le difficoltà sono sempre state enormi, le critiche tante, non sono mancate le delusioni, ma quello che ha animato tutte è stata la tenacia, la caparbietà, il coraggio e la consapevolezza di lavorare per le donne e le problematiche femminili, e che, pur partendo, spesso, da presupposti ideologici diversi, hanno condiviso lo stesso obiettivo. Tante le tematiche delle attività più importati che in tutti questi anni sono state realizzate, dalla violenza, ai conflitti e alle guerre, dalle pratiche sociali, alla cittadinanza, alle politiche delle donne, lo Sportello di ascolto informazione e consulenza a servizio delle donne della città Insiemedonna. E’ doveroso ricordare soprattutto i convegni organizzati con la rete delle scuole medie superiori rivolti agli studenti che insieme alla Consulta hanno effettuato un percorso
di formazione sulle pari opportunità di genere, contro la violenza: cittadini attivi, comunicare per crescere - educare al genere. La Consulta ha offerto sempre attraverso la qualità delle tematiche scelte e l’autorevolezza dei relatori, spunti su cui riflettere affinché i giovani potessero tessere tra loro relazioni positive. I risultati sono tanti e… forse non tutti tangibili, ma possiamo affermare che i 20 anni della Consulta sono stati sempre al servizio del territorio. Questo evento non si esaurisce con il Convegno ma prosegue in tempi e modalità differenti con una pubblicazione sulla storia della Consulta Femminile del Comune di Molfetta e una mostra documentaria, iconografica e multimediale. L’invito è a seguire ancora i lavori della Con-
sulta per camminare insieme… affinché possiamo dire: il cammino delle donne continua.
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“I colori dell’Anima”: mostra di Athos Faccincani Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Paola Copertino Ha affascinato tutti con la sua umanità, con il suo modo di porsi, semplice, ma coinvolgente, il maestro Athos Faccincani che ha presenziato al vernissage della sua mostra allestita presso la splendida cornice della Sala dei Templari e visionabile fino al 19 giugno. Quaranta splendide opere del maestro, anche di grandi dimensioni, prodotte tra il 2007 e il 2011, possono essere ammirate grazie alla professionalità e ingegno di due giovanissimi molfettesi Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine che nel 2009 hanno fondato la società Avangart che si occupa della promozione ed organizzazione di eventi di grandi maestri dell’arte contemporanea a livello nazionale ed internazionale. Alla serata inaugurale hanno preso parte oltre all’artista, il sindaco di Molfetta, il senatore Antonio Azzollini, il presidente del consiglio comunale, l’avvocato Nicola Camporeale, l’assessore provinciale all’attuazione del programma trasparenza e legalità, l’avvocato Vito Perrelli e il critico d’arte e giornalista Vito Cracas. A presentare la serata la sottoscritta, che ha avuto l’onore di conoscere una persona dalle doti umane non comuni. Ma soprattutto protagonista la gente che ha dimostrato di apprezzare le opere ascoltando con grande interesse gli aneddoti, la vita, i ricordi, gli incontri, le emozioni e i progetti del maestro Faccincani che ha promesso di dedicare una personale a Molfetta e alle città vicine. Intanto si prepara per due importanti appuntamenti uno presso il Maschio Angioino a Napoli e l’altro presso la scuderia del Quirinale a Roma. Faccincani ha ricevuto alcuni giorni fa a Napoli il Premio Speciale Cultura 150 anni
dell’Unità d’Italia per aver saputo raccontare attraverso l’arte, l’Italia in due momenti di vita artistica: il primo legato alla storia d’Italia con uno sviluppo di dipinti sulla Resistenza; il secondo espressione delle bellezze paesaggistiche della nostra Italia, dove ad essere protagonisti sono i colori, emozionate sensazioni di rigenerante benessere interiore. Il critico Cracas ha illustrato l’opera del maestro dal punto di vista emozionale, cercando di tirar fuori sentimenti, sensazioni in modo tale che ogni visitatore potesse perdersi ed immergersi in un paesaggio da sogno fantastico caratterizzato da caleidoscopici, luminosi e caldi colori che trasmettono serenità e gioia di vivere. Nelle tele in mostra la luminescente pittura del maestro ha catturato grandi e piccoli in un emozionante sfavillo di colori grazie alle suggestioni dei pergolati, dei fiori, delle rose che si stagliano sull’architettura e sul paesaggio. I numerosi visitatori che hanno affollato la mostra non solo nella serata d’inaugurazione, ma per tutta la sua apertura, si sono tuffati in un’altra dimensione, in una favola. Grande apprezzamento per l’iniziativa e per la lungimiranza dell’Avangart è stata espressa dal sindaco Azzollini felice di aver ospitato nella pregevole cornice della Sala dei Templari uno degli artisti dell’arte contemporanea di fama nazionale ed internazionale che dedicato alla nostra città e ad uno scorcio dei più suggestivi: il porto e il suo duomo, una splendida tela dove il paesaggio si trasforma in fiaba. Faccincani non è un paesaggista, “attinge” dalla realtà rielaborandola e trasformandola anche attraverso i suoi ricordi. Durante la serata inoltre è stato presentato il romanzo della casa editrice Mursia intitolato “Virgo Fidelis”
scritto dallo stesso Faccincani e dalla giovane scrittrice Elsa di Luro, che è una sorta di biografia dell’artista romanzata a cui tra breve si aggiungerà un altro libro, seguito del primo. La mostra “I colori dell’Anima” sta richiamando anche tanti appassionati d’arte giunti da fuori regione. Quindi anche la cultura e un nome di richiamo possono alimentare il turismo e portare visitatori da città limitrofe e non solo. Investire in cultura significa poi trarre dei benefici per il territorio anche dal punto di vista economico, ne sono convinti anche i due giovani imprenditori molfettesi.
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Il cantastorie: “U menéciedde” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Pietro Capurso La più piccola delle sorelle di mia nonna era zia Angelina, detta “zi menonne”. Poiché era nubile, una volta morti i miei nonni, con i quali viveva, venne a vivere a casa nostra dove è rimasta fino alla sua morte. Zi Menonne è stata per me una fonte inesauribile di storie che mi raccontava nelle sere invernali quando stavo ad ascoltarla seduto accanto al braciere. La maggior parte dei
U menéciedde Eiere né volte, quenne stavene le castiedde, e pe l’arie engòere velèvene l’aciedde, né gevenètte brave e bérefatte che la carnaggioene biènghe come a re latte, ca eiere l’emmidie de totte la génde e lè mémme e u atténe faceieve chendénde. Chémbeieve paure da chère venne, nu garzoene ca se chièmeieve Gevènne, nu brave e oneste fategatoere ca le veléieve béiene che tutte u coere. U atténe de la bella Susétte, cusse eiere u noeme de la bella gevenétte, nen vedeieve de bun’oucchie ca la figghie s’aveieve pegghiate cure sorte d’aggigghie pe cusse Gevènne ca faceieve u garzoene percé spesà la veléieve a nu baroene e appedènne mè la faceieve assaie sola soele mézz’ alla vaie. Gevènne però nen l’aveieve ‘ngourpe, e nen sepperteieve cure sorte de tourte, appedénne de notte, quénne u munne dremméieve, da re scale soepe o titte se ne scéieve e da ddà, titte pe titte, svelte svelte e citte citte, arrevéieve a la case de la nnémerate ca u aspettéieve totte aggestate.
racconti erano frutto della sua fervida fantasia e non narravano vicende di re o principesse, bensì storie di gente comune, di animali, di mostri immaginari ma che erano vicini come la “ghèmme de fierre” che usciva dal camino sul tetto, la “mèlombre” che si nascondeva nello specchio della “cefunìere”,o “u menèciedde”. La storia del “menèciedde” che vi racconto è quella narratami dall’indimenticabile “zi menonne”.
Né notte però arrevaie u schepreménde, e u atténe de Susette ‘nzieme a quatte delinguénde, a la screddàuene pegghiérene Gevènne e le facérene nu brutte dénne: appraime u sfrechérene de senda rascioene po’ e mère u scettérene da soepe o trioene. Susétte alloere da la case se ne scappaie, e inde a nu chemménde s’arreqquaie e re sénde moneche la tenévene quàite, le davene chenfourte e la facévene pure raite. Susette sapéieve de l’esse inginde percè, come s’abbotte u palloene cu viende, addacchessì u vénde so s’enghiéieve e ne picche de pagauere pure tenéieve. Re moneche l’aietévene che tutte u coere, decénne ca eiere né gioie, none nu deloere, acchessì, quénne arrevaie u tiembe esatte, o chemménde nesciaie nu meninne bérefatte. Com’eiere bedde cure meninne, biénghe e russe e pecceninne, eiere la gioie de tutte u chemménde e pure lè memme eiere assè chendénde. Passeieve u tiembe mè u meninne ne crescéieve, nen tenéieve mélataie, mè nen s’alzéieve, alloere re moneche penzèrene a nè méledezioene e apprime le facérene dà nè
benedeziòene, po’ mettérene a cure povere paciarriedde nè toneche négre come a nu menéciedde, ci sa cure Criste le facéieve la grazie e le levéieve subete chéra desgrazie. Passévene l’enne, passévene re staggioene, però nen chengéieve chéra situazione percé cure figghie picche crescéieve e sembre vasce arremènéieve. U meninne però nen se ne ‘ngarechéieve e u chemmènde sembre allegre tenéieve po’, siccome zembéieve come a nu aciedde, u acchemenzérene a chiemè “u menéciedde”. Ci inde o chemmènde u menéciedde eiere aietate, foere do chéngiedde nen eiere seppertate e, quenne da mezze a la strate passéieve, nu astème o nu louchele da re femmene se pegghiéieve, percè penzévene ca prettéieve schemmòneche cure povere meninne che la négra tòneche. Lè memme alloere le faciaie nu alte cappucce, acchessì se chengéieve cure negre mucce e, come o cheloere ca tenéieve o musse, penzaie de falle nu cappucce russe. Le paisène alloere acchemenzèrene a penzà ca qualche rascioene avéda stà ci u menéciedde chèngeieve u mucce… re capescéieve pure nu ciucce! Ci se mettéieve u cappucce russe, solte, frettauene e tiembe de lusse; ci invece u cappiedde eiere nègre alloere nen se peteieve stà allègre e, siccome u russe nen u mettéieve quase mè, re maledeziauene pu menéciedde erene assè. S’acchemenzaie pure a sparge la voesce ca, quenne passéieve, t’avida fa la croesce, ci se noene uè e mèlataie nen te levieve pe tènda daie. Decèvene ca eiere idde ca facéieve arraggià le chène, ed eiere pure idde ca aumèndeieve u prizze de re pène; eiere idde ca attréieve totte re sciagauere ed eiere sembre idde la cause de la pagaure.
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Quenne passéieve dè mèzze a la strate, tutte se facèvene né croesce o né grattate; stavene chire ca l’ammenèvene re péiete e chire ca invece l’astemèvene dréiete; chire ca l’ammenèvene ogne maledezioene e chire ca decèvene qualche ‘razioene. Mè u meneciedde nen le penzéieve a cape abbasciate se ne scéieve; e, tenenne ‘ngourpe tutte u verròene se retréieve inde o prettòene. Né brutta daie lè memme meraie, e sule saule u menéciedde allassaie. Si, re moneche le velèvene bbène, mè, a faue stà ferme ‘nge velèvene re catène percè oremè aveieve fatte grénne e penzèvene ca le petéieve capetà qualche dénne ci se ne scéieve sule saule fore do chemmènde e eiere sfettàute da qualche delinguènde. Né sère però u menéciedde sparesciaie e, pure ci re moneche u cerchérene pe d’ogne vaie, paréieve ca u diavele su avéieve prettàte percè da nesciauene fo chiù acchiàte. Qualchedauene deciaie ca avéieve state acciaise e soepe a nu arve avéieve state appaise; nu alte deciaie ca u avéieve viste ‘nzieme a tre o quatte oumene ‘nziste ca zembéieve inde a nu cirche equéste a nu paiaise la die de la féste. U fatte è ca u menéciedde da tenne, nen se faciaie chiù vedè da chésse vénne, però, ci da inde a case te ménghe qualche coese, sé a ci add’ammenè u loese; e ci invèce t’acchie solte ca ne t’aspiette, pigghiatille subete e statte citte, u meneciedde a la screddaune vè e véiene e, come te re dè, te léieve re péiene. Velite sapè ci u so viste? Nen vogghie l’esse scassate da la liste.
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Proverbiamo: “e po dí ca só state i” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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di Maria Sancilio Un povero rozzo contadino era prossimo alla morte e attendeva l’arrivo del sacerdote che gli avrebbe portato gli ultimi conforti religiosi. Nella stanza del moribondo fu preparato un altarino con tovaglia bianca, pochi insecchiti fiori artificiali e due lunghe candele. Il
sacerdote finalmente arrivò in casa e rimase solo con l’uomo speranzoso di chissà quale conforto o promessa di amore accogliente; furono accese le candele e il prete iniziò il suo ufficio. Si trovava di fronte ad un peccatore ottuso, da tempo assente dalla confessione e il sacerdote, con molta pazienza, tentava di far comprendere il sacrificio del Redentore
usando queste parole: «Gesù fu tradito per i tuoi peccati, per i tuoi peccati fu condannato, fu coronato di spine, per i tuoi peccati fu crocifisso, per i tuoi peccati fu...». Nel frattempo agitava da destra a sinistra il crocifisso, molto vicino alla candela. Il povero contadino, sorprendendosi di essere così direttamente coinvolto nelle sofferenze del Creatore, prima si
offese, ma poi questo senso di colpa e risentimento di tramutò in rancore e poi ancora in ira. Raccolse tutte le sue forze e disse: «Mò abbrusceue e po dì ca so state i» (ora brucialo e poi digli che sono stato io). Poi sospirò, lasciando che questa volta, ad essere offeso, fosse il sacerdote, vedendo respinta la sua requisitoria.
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Grandine
a cura di Donato Brattoli Questo spazio del giornale, creato da poco, è messo a disposizione di chiunque voglia esprimere su carta riflessioni, ricordi, emozioni e sensazioni inviando i propri lavori a pensierieparole@ilfatto.net.
Vita Dar tempo al tempo assistendo inerti allo scorrere del tempo per poi arrivare... che non c’è più tempo. Brattoli Donato
20 centesimi 1914 Sospesa. Nel vuoto il suo corpo vola come elastico al vento. Le sue membra paiono non esser stanche. Ma leggere come ali. Mantide che cela orgoglio. Nella mano imperitura par fiaccola accesa. Una spiga di grano in mano a uomo fiero. Altomare Anna Maria
Piove nel mio piccolo cuore. E come grandine riempie la mia anima. Un rumoroso silenzio invade il cielo ovattato. Le antenne si muovono al vento come foglie Rumori di clacson interrompono il mio pensiero. Tutto pare fermo mentre la mia anima scorre in grave torpore.
Occhi Continuamente scrutavi il cielo per carpire da esso chi fù che decise del tuo destino. Con gli occhi soli in quel corpo muto parlavi. Ti sosteneva la rabbia di chi chiede giustizia alla matrigna pomona che tutto dà e tutto nega nessuno rispondeva!
Altomare Anna Maria
Hai un racconto o una poesia che vuoi pubblicare nella rubrica “Pensieri e Parole” de “il Fatto”? Inviaci una e-mail a pensierieparole@ilfatto.net
Brattoli Donato
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eventi
giugno 2011
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Buena Vida con “il Fatto Summer RE-Tour” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
di BuenaVida
Guarda tutte le foto della otta serata...
Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0093.htm
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Welcome everybody. Benvenuta estate che ci porti sulle coste del basso adriatico per gli appuntamenti estivi de Il Fatto ReTour ideato e realizzato dal collettivo molfettese BuenaVida (Danilo Sancilio ed Enrico Giovine). È trascorso un mese dall’ultima tappa invernale ed è già tutto pronto per la calda stagione. Diverse le novità di questa edizione unite sempre al concorso fotografico, alle promozioni sul beverage, al sound curato da Mastromauro d.j Ma vediamo le location e i dancefloor che ospiteranno il tour in ordine cronologico: la tappa inaugurale ci sarà venerdì 1° luglio
presso l’Alga Marina (zona piscine), il 15 luglio presso Waikiki nei pressi del lido Cala Arena, il 5 agosto presso Scoglio d’Inghilterra, 26 agosto presso La Darsena (lido Marina Piccola), 16 settembre serata conclusiva presso l’Eremo club. In questo articolo, oltre a tutti coloro che hanno partecipato ad ItinerArte, vogliamo ringraziare anche i giovani che operano nel backstage: Luigi “Spenk” De Gennaro, Francesco Racanati, Gianni Gadaleta, Donato Colasante, Marcello Brattoli, Pasquale Sasanelli, Marilena & Mariagrazia, Danilo Sancilio, Giulio Cosentino, Enrico Giovine, Antonio Mastromauro. Permetteteci però di fare il ringraziamento speciale a tutti coloro che,
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con la voglia di un sano divertimento, l’energia, il sorriso e la simpatia rendono le serate una “festa” di tutti e per tutti. L’appuntamento allora è per venerdì 24 giugno al lido Alga Marina, s.s. 16 Molfetta – Giovinazzo. BuenaVida, BuenaVida a tutti, Buena Vida.
Guarda il video della ottava serata...
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La rock band molfettese “ConVira” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Gaetano Camporeale: batteria e percussioni Ennio de Giglio: piano,synth e voce Marco Pisani: chitarra & loop Eli Pasquale: basso e voce Mizio Vilardi: voce (foto: Violetta Torres)
Chiamare una band “ConVirA” è abbastanza curioso perché non è altro che prendere due parole distinte e crearne una composta inventata di sana pianta, dove “Con” sta per “insieme” mentre “Vira” è la forma imperativa del verbo VIRARE. Una sorta di esclamazione che invita, non solo chi suona ma anche chi ascolta, ad avere un punto di vista differente sulle cose, a voler prendere una direzione diversa musicalmente e non. Questo è quello che vogliono fare i cinque giovani musicisti molfettesi che, sin dalla nascita (ottobre 2009), suonano il loro pop-rock. Nel luglio del 2010 i Convira incidono il loro primo inedito “Grida che ci sei” classificandosi al sesto posto su centonove nell’ambito del contest su Facebook “Quando canterai la tua canzone”. Da allora è passato un inverno e abbandonata l’intensa attività live estiva, il gruppo si è dedicato alla scrittura di nuovi brani e alla registrazione
del primo EP omonimo “Convira” completamente autoprodotto. Registrato presso il Gel Studio di Trani da Beppe Massara, questo “mini-disco” contenente cinque brani che spaziano da atmosfere acustiche a musica strumentale in chiave prog-electrorock, vanta un mastering realizzato presso il Massive Arts Studio di Milano, uno dei più prestigiosi studi in Italia ed Europa che ha, tra le varie collaborazioni, artisti del calibro dei Black Eyed Peas, Skunk Anansie, Franco Battiato, 30 Seconds to Mars, ecc. Per la promozione della loro prima “fatica” i Convira stanno programmando un’intensa attività live estiva che li vedrà coinvolti e selezionati in diverse manifestazioni e concorsi.. Al momento il gruppo sta partecipando ad una votazione online (con scadenza 12 giugno) che gli permetterebbe di accedere tra le dieci band finaliste alla fase conclusiva dell’Arèrock Festival di Barletta, un concorso a livello nazionale
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per band emergenti che, tra i premi, prevede per il primo classificato un premio in denaro di 3000 euro più la realizzazione di un videoclip. È davvero semplice votare questa giovane band molfettese in questo contest: basta registrarsi al sito http://www.arerockfestival.it/arerockfestival_2011/ con nome, cognome e e-mail e confermare la registrazione nell’e-mail ricevuta (molto spesso arriva tra la posta indesiderata ). Dopo aver attivato l’account basta selezionare i Convira con il brano presentato in concorso “Non Senti il Calore”. Prossima occasione per vederli dal vivo ed ascoltare i loro nuovi brani è domenica 12 giugno all’Anfiteatro di Ponente di Molfetta dove, all’interno di una serata organizzata dalla FIDAS a favore della donazione del sangue, questo quintetto molfettese si esibirà e renderà disponibile alla vendita il primo EP, sperando che possa essere il primo di una lunga serie.
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natura
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Cosa c’è sotto? Alla scoperta degli organismi marini Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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a cura di Raffaele Annese a cura di r.annese@libero.it a cura di Centro Studi e Didattica a cura di Ambientale “Terrae” - Centro a cura di di Educazione Ambientale “Ophrys” Mediterraneo, questo sconosciuto. Da più di tremila anni l’uomo lo sfida, lo ama, spesso lo ingiuria; ne sfrutta le ricchezze per abbellirsi, per nutrire il corpo e la mente. Verrebbe da pensare che di questo mare si conoscano vita, morte e miracoli: eppure è molto più facile che un italiano riconosca un esotico pesce farfalla che un sarago, un colorato pesce pagliaccio delle barriere coralline dal ben più vivace pesce donzella mediterraneo. In questa rubrica andremo a conoscere alcuni degli organismi che popolano le acque più superficiali del Mediterraneo e quindi del nostro mar Adriatico, quelle accessibili a chiunque abbia un po’ di curiosità. Scopriremo insieme che in mare non esistono soltanto alghe ma anche piante vere e proprie, con tanto di fiori e frutti (è il caso della Posidonia oceanica) e che le spugne non sempre hanno la forma e la consistenza delle familiari spugne da bagno. Scopriremo poi gli organismi invertebrati, come le comunissime ed insignificanti “patate di mare”; ed ancora vermi travestiti da fiori, pesci e crostacei che sfidano i tentacoli urticanti delle attinie; e poi le astronavi del mare, gli organismi del plancton e le meduse, che vagano perennemente in mare aperto. Sveleremo una delle più antiche ed errate credenze marine, quella che riguarda i ricci, conosceremo da vicino alcuni degli organismi con cui più spesso abbiamo a che fare... a tavola, ovvero pesci, cefalopodi, crostacei, ecc…..
La vita nell’ambiente marino L’ambiente marino può essere diviso in due grandi sistemi o “domini”: il dominio pelagico e il dominio bentonico. Quest’ultimo riguarda esclusivamente i fondali marini e quanto su di essi vive e cresce (il cosiddetto benthos), mentre il primo comprende tutte le acque sovrastanti. Gli organismi che qui vivono appartengono a due categorie: necton e plancton. Per necton si intende l’insieme di animali capaci di movimento proprio, come i pesci, i cetacei e i calamari, mentre il plancton è costituito da organismi microscopici animali e vegetali che vivono nel mare galleggiando, trasportati dalle correnti. La principale suddivisione del dominio bentonico è quella legata alla presenza o assenza di luce e vegetali (sistema fitale e afitale). Nel sistema fitale è possibile riconoscere una successione di 4 piani che di estendono da alcuni metri sul livello del mare sino a oltre 130-150 metri di profondità: : il piano sopralitorale, il piano mesolitorale, il piano infralitorale e infine il piano circalitorale. In ciascuno di questi piani è possibile riconoscere vari ambienti sia a fondi mobili (fango, sabbia, ghiaia e detriti) sia duri (roccia) che presentano organismi e associazioni diverse. A noi bastano una mascherina, un tubo (lo snorkel) e un paio di pinne per osservare sotto la superficie del mare facendo snorkeling. Da alcuni anni, poi, hanno preso piede anche da noi le imbarcazioni col fondo di vetro (per es. presso l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo), per potere ammirare comodamente e all’asciutto le bellezze sommerse: non abbiamo davvero più scuse per ignorare il vero volto del nostro mare! Spero di darvi qualche piccolo consiglio per apprezzare meglio il nostro mare. E’ veramente importante conoscerlo per rispettarlo. Buona esplorazione!!!
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curiosando oltre la realtà
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Curiosando oltre la realtà... Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Ringrazio Francesco Tempesta per aver collaborato a questa rubrica fino ad oggi e prendo l’incarico di traghettarvi nel mondo fantastico dei misteri. Parto dal primo articolo che parla del posto che mi ha sempre affascinato. Parlo del castello di Chillingham ritenuto dagli studiosi il castello più infestato di fantasmi del mondo. L’articolo che leggerete è stato scritto dall’esperto Michele Dinicastro ed è fatto talmente bene che fa venire i brividi. Il giornale da dove è stato estrapolato è il mitico Giornale de Misteri, bibbia dei ricercatori italiani e attivo da ben 40 anni e che considero una vera enciclopedia www.ilgiornaledeimisteri.it. Nel prossimo numero parleremo di posti molto vicini a noi, dove potrete provare il brivido terrificante del mistero. Vi servirà solo il nostro articolo ed un GPS perchè sono tutti rigorosamente siti in posti difficilmente raggiungibili. Godetevi ora la storia del Castello di Chillingham e invito i molfettesi più temerari ad andarci, pernottarvi e diventare nostri reporter del mistero. Buona lettura. di Giulio Cosentino
Il castello di Chillingham Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
Come è ben risaputo, fenomeni spontanei come quelli apparizionali ed infestatori presentano un cosi profondo radicamento nella cultura britannica, da potersi considerare una sorta di “marchio di fabbrica” di quest’ultima. Si può affermare che non vi è luogo storico in Gran Bretagna che non sia interessato da leggende, storie o racconti che parlino di accadimenti misteriosi. Quel che è poco noto, però, è che esiste un luogo in quella terra che è ritenuto in assoluto il più infestato e spaventoso del mondo: il castello di Chillingham...
La storia Inizialmente il sito, su cui oggi sorge il maniero, ospitava un monastero, ma per la sua posizione strategica venne trasformato dagli inglesi in luogo fortificato, come caposaldo avanzato nelle guerre contro gli scozzesi. Nel 1298 ospitò re Eduardo I, qui giunto per combattere l’esercito di William Wallace, il famoso eroe scozzese. Nel XIV secolo la fortificazione venne ingrandita e difesa con merlature, nuovi spalti e spesse mura, divenendo un poderoso castello. In alcuni punti le sue mura arrivarono a superare lo spessore di 3 metri e mezzo. Giacomo I, il primo monarca a governare contemporaneamente in Inghilterra e Scozia, vi soggiornò nel 1617 durante un viaggio attraverso i suoi due regni. L’unione delle due corone portò ad un lungo periodo di pace ed il castello perse pian piano la sua importanza militare. Il fossato venne riempito ed il maniero si trasformò in una residenza signorile. Fra il XVIII e il XIX secolo i terreni intorno al castello furono trasformati in artistici giardini. Durante la seconda guerra mondiale fu adibito a caserma, subendo numerosi danni da parte delle truppe che vi si erano stanziate, le quali, ad esempio, usarono le antiche decorazioni lignee interne come legna da ardere. Seguì un periodo di decadenza durato sino agli anni Ottanta, epoca in cui l’antico maniero fu acquistato da Sir Hwnphry Wakefield, che ne curò il recupero. Nel 1998 il castello è stato anche utilizzato come set cinematografico per le riprese del film storico “Elizabeth”. Oggi è anche offerta, ai visitatori più temerari, la possibilità di trascorrervi la notte; una parte di esso ed una vicina dependance, infatti, sono state adibite ad hotel.
Le leggende Le leggende parlano di numerosi fantasmi che abiterebbero l’avita dimora, il più famoso dei quali è il “blue boy” (ragazzo blu), che farebbe
sentire la sua presenza, come vuole l’ortodossia tradizionale, allo scoccare della mezzanotte con pianti e gemiti. I rumori condurrebbero ad un punto nei pressi di un passaggio ricavato in un muro. Si racconta che, quando i terribili lamenti finiscono, appaia un alone luminoso nei pressi di un antico letto. Il mito vuole che chiunque abbia dormito abbia avuto l’apparizione di un ragazzo vestito di blu, circondato da una lieve luminosità dietro quel muro. Negli anni Venti furono scoperte le ossa di un individuo molto giovane ed alcuni frammenti di vestiario di colore blu. Un’altra romantica leggenda narra la storia del fantasma di Lady Mary Berkeley che vaga desolata alla ricerca di suo marito, il quale in verità era fuggito con sua cognata, la sorella di Mary. Quest’ultima, distrutta dal dolore, continuò a vivere nel castello in quasi totale solitudine, con la sola compagnia della piccola figlioletta. Si racconta che il fruscio del suo vestito può essere udito ancora oggi, quando ella decide di manifestarsi nei lunghi corridoi o sulle scale del castello. Questo fantasma è oggi noto col nome di Grey Lady (quello dei Grey è il casato cui apparteneva suo marito).
Ricerche e testimonianze Da quanto ho potuto apprendere recandomi personalmente al castello, numerosi sono stati i tentativi di indagine compiuti nel corso degli anni dai più disparati gruppi di studiosi, appassionati e dilettanti, spesso giunti al seguito di troupe televisive o di giornalisti della carta stampata. Alcuni anni fa Robert Brooks del quotidiano locale “Northumberland Gazette” ha seguito le avventure di numerosi team appositamente giunti a Chillingham, dandone ampia descrizione nei suoi articoli. Nel 1996, ad esempio, un gruppo di sette persone facenti parte del “The Princes Trust” giunse al castello per passarvi una notte “insolita” (l’iniziativa era sponsorizzata al fine di raccogliere fondi a favore delle associazioni dei non vedenti). La leader del gruppo, Samantha Mizen, riferì che il team piazzò il “campo base” in un corridoio nei pressi della grande sala da pranzo. Intorno alla mezzanotte il gruppo incominciò a perlustrare i dintorni della fortezza, quando, passando sotto un archivolto, due di loro si sentirono improvvisamente schiacciati da un peso oppressivo proprio nel momento in cui attraversavano un varco aggettante in un altro ambiente. Intanto, nelle cucine, un atterrito membro del gruppo vedeva una sagoma scura dalle sembianze umane attraversare un muro. Nell’intervista, la signora Mizen ha riferito che
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effettivamente “qualcosa di inspiegabile avviene in quel luogo”. Una ragazza, ad esempio, mentre stava dormendo nel corridoio dov’era la base, fu improvvisamente svegliata da qualcosa che spingeva verso il basso la sua brandina. Pensò che potesse trattarsi di uno scherzo dei suoi compagni, ma si accorse subito che gli altri in quel momento dormivano, trovandosi ad una distanza tale da non poterla raggiungere neanche se avessero allungato un braccio o una gamba. Il citato Robert Brooks ha anche intervistato un gruppo di tre giovani volenterosi ghosthunter (cacciatori di fantasmi) della Ghost Research Foundation di Londra, che pianificarono una ambiziosa caccia al fantasma della durata di ben tre notti. A quanto riporta il giornalista, l’ottimistica prospettiva del giovane gruppo di imbattersi in qualcosa di inspiegabile trovò effettivo riscontro, venendo addirittura superata da eventi che arrivarono a terrorizzarli. La caccia iniziò con un avvenimento alquanto “bizzarro”: le torce “rifiutavano” di accendersi, mentre il team si trovava nel cortile del maniero, luogo in cui i tre iniziarono a sentire anche uno strano senso di oppressione, testimoniato pure dal gestore del castello, Adrian Philips. Quest’ultimo ha affermato che tali sensazioni sono state le più forti tra quelle da lui vissute in quel luogo nel corso degli anni, aggiungendo che da sempre si tramanda l’idea che il cortile sarebbe infestato da una “black beast” (bestia nera) che sarebbe stata più volte avvistata su di una sporgenza di pietra posta in alto sopra una porta. Mentre si trovava in una delle stanze del castello, invece, un membro del gruppo di “cacciatori” avrebbe udito delle voci che sembravano provenire da una vicina scalinata. Il silenzio della notte sarebbe poi stato squarciato dal suono sinistro di un uomo.
Localizza il posto... Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0095.htm
Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina Non c’è poi bisogno di andar lontano per immergersi in acque cristalline e circondarsi di paesaggi rilassanti e unici. A poche ore di volo da Bari e soprattutto con un volo diretto, si può trovare una piccola isola che non ha nulla da invidiare alle piccole isole caraibiche. Formentera è la più piccola delle isole Baleari, ma di sicuro la più viva. Lunga circa 20 km l’isola è circondata da spiagge di sabbia bianca che vi catapulteranno in un paradiso fuori dal mondo, ben tutelato dai propri abitanti. L’isola è stata cambiata profondamente dal movimento hippie, che negli anni ’70 fece di Formentera l’isola sempre sognata, quella dove era possibile una vita lontana dal consumismo dilagante e a stretto contatto con la natura. Tuttora resta ben visibile un forte legame con questo movimento. L’ abbigliamento di alcuni abitanti, l’artigianato, la musica, i mercatini e spesso l’arredamento di alcuni piccoli alberghi ricordano questo stile di vita. Raggiungibile a piedi o a nuoto a seconda delle maree, l’isolotto di Espalmador, famoso soprattutto per la spiaggia di S’Alga Beach, si riempie ogni anno di numerosi turisti desiderosi di rilassarsi nelle sue acque cristalline. Tra le mete preferite dai visitatori dell’isola Espalmador, ci sono i laghetti di fango, genarati da una sorgente sulfurea dove ci si puo’ fare salutari maschere di fango all’altezza di quelle proposte da costosi centri estetici. Questo “stagno” si trova a pochi minuti di cammino dalla spiaggia, dirigendosi verso nord, e se ci si va la mattina presto o nel tardo pomeriggio è praticamente deserto e quindi ci si puo’ rilassare nella (quasi) completa solitudine. Per chi preferisce restare in “centro”, per potersi dedicare ai divertimenti serali, la spiaggia di Es Pujols offre un’ottima alternativa. La spiaggia e’ veramente eccezionale, ed e’ formata da due semicerchi di sabbia fine e bianchissima, separati a meta’ da una bassa fila di scogli e punteggiati da sgangherate e caratteristiche baracche di pescatori. Es Pujols e’ infatti un luogo vivo e attivo senza pero’essere eccessivamente chiassoso e turbolento; offre una quantita’ abbastanza elevata di café e bar. E’ insomma la giusta via di mezzo, offre tutto cio’ di cui una vacanza al mare necessita, senza pero’ strafare. Per altri suggerimenti Vi aspettiamo in agenzia per organizzare insieme un indimenticabile viaggio, come sempre firmato Frigerio Viaggi Network. Silvia de Robertis
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cercalavoro
Concorso per 220 assistenti all’Agenzia delle Entrate Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice
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Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 220 unità per la seconda area funzionale, fascia retributiva F3, profilo assistente, destinate ai Centri operativi e ai Centri di Assistenza Multicanale. Il numero dei posti è così ripartito: a) n. 80 posti per il Centro Operativo di Cagliari; b) n. 40 posti per il Centro Operativo di Venezia; c) n. 40 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Cagliari; d) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Pescara; e) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Torino; f) n. 20 posti per il Centro di Assistenza Multicanale di Venezia. Alla procedura selettiva di cui al presente bando possono partecipare coloro che, alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande, sono in possesso dei requisiti sotto indicati: a) diploma di scuola media superiore di secondo grado quinquennale o titolo di studio
riconosciuto ovvero dichiarato equipollente al suddetto diploma dalle competenti autorità italiane; b) cittadinanza italiana; c) posizione regolare nei riguardi degli obblighi militari; d) godimento dei diritti politici e civili; e) idoneità fisica all’impiego. La domanda va redatta su carta libera secondo le indicazioni contenute nel modello allegato al presente bando e reperibile nel sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.it. Nella domanda i candidati dichiarano, ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000: a) il cognome e il nome; b) la data e il luogo di nascita c) il codice fiscale; d) il possesso della cittadinanza italiana; e) la residenza; f) il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti; g) di non avere riportato condanne penali (in caso positivo specificare quali);
h) di non avere in corso procedimenti penali (in caso positivo specificare quali); i) l’istituto presso il quale è stato conseguito il diploma di scuola media superiore, la votazione e la data di conseguimento; j) di non essere stati interdetti da pubblici uffici né destituiti ovvero licenziati o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero di non essere stati dichiarati decaduti da un impiego statale a seguito dell’accertamento che l’impiego stesso è stato conseguito mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile; k) la posizione rispetto agli obblighi imposti dalle leggi sul reclutamento militare; l) l’idoneità fisica all’impiego; m) l’eventuale appartenenza alle categorie riservatarie previste dalle disposizioni normative richiamate al punto 2.2, nonché l’eventuale possesso dei titoli di preferenza di cui all’art. 5 del D.P.R. n. 487 del 9 maggio 1994 e successive modificazioni. La domanda deve essere presentata a mano o
spedita, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento all’Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale del Personale, Ufficio Selezione e Inserimento, via Giorgione 159, 00147 Roma, ovvero inviata a mezzo Posta Elettronica 3 Certificata (PEC) all’indirizzo PEC agenziaentratepec@pce.agenziaentrate.it (indicando nell’oggetto che si desidera inviare la mail alla Direzione Centrale del Personale – Ufficio Selezione e Inserimento), entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del bando nel sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.it. Nella medesima data si dà notizia della pubblicazione del bando con avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – IV serie speciale – Concorsi ed esami del 27 maggio 2011.
“Un giudizio negativo dà più soddisfazione di una lode, ammesso che sappia di invidia.” Jean Baudrillard
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Central Bar - Piazza Vittorio Emanuele, 50 Bar Pasticceria Dolci Eventi - Via Zuppetta, 17
edicole Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Mad. dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Edicola - Via Bari, 1/A
panifici Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via C. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via A. Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio Mulino Bianco Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71
tabacchi Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77
scuole e istituti pubblici Comune di Molfetta - Piazza V. Emanuele, 9 Comune di Molfetta - Via Carnicella Carabinieri - Via Giovinazzo Comando Polizia Municipale - Piazza S. Teresa Capitaneria di Porto - Banchina Seminario Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Biblioteca Comunale - VIa San Domenico Istituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro Togliatti Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Palazzetto dello Sport - Via Martiri di Via Fani, 15 U.R.P. - Piazza Municipio
stazioni di rifornimento Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI
parrocchie Parrocchia Della Cattedrale Corso Dante Alighieri Parrocchia Immacolata Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa Piazza V. Emanuele, 3 Parrocchia S.Pio X - Via Giovinazzo
altri Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don Minzoni De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23 Le Mimose - Viale Pio XI Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Piscina Comunale - Via Longone della Spina Ristorante Pizzeria Mareluna S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Living Gruppo Immobiliare - Via Molfettesi D’argentina,30 Deltastore - Via Terlizzi Non Ho Tempo - Via L. Azzarita, 28 Veterinario Dr. Lucivero Francesco - Via Papa Pacelli, 11/a Studio Lovero - III Traversa Via Caduti del Lavoro, 2 Anna Buzzerio Parrucchiere - Viale Papa Giovanni Paolo II, 40/42 Agenzia Immobiliare Cassano - Via T. Silvestri, 36 Auto&Noleggi Valente Contrada Pantano, 10 Cartoleria Spazio Libero - Via Poli
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farmacie di turno dal 06/06/2011 Farmacia Cervellera* al 12/06/2011 Via Ten. Ragno 76, 14 - tel. 080/3355006 Farmacia Mastrodomenico Via Lusito, 39 - tel. 080/3345144
dal 13/06/2011 Farmacia Mastrorilli* al 19/06/2011 Piazza Immacolata, 56 - tel. 080/3348225 Farmacia Minervini Corso Umberto I, 54 - tel. 080/ 3971837
dal 20/06/2011 Farmacia Poli* al 26/06/2011 Via Nino Bixio, 89 - tel. 080/3348574 Farmacia Cieri
Via San Francesco d’Assisi - tel. 080/3381952
dal 27/06/2011 Farmacia De Candia* al 03/07/2011 Via Annunziata, 91 - tel. 080/3974123 Farmacia Egidi
Via G. di Vittorio, 29/P - tel. 080/3351294
dal 04/07/2011 Farmacia Tatulli* al 10/07/2011 Via Sergio Pansini, 14 - tel. 080/3975465 Farmacia De Trizio
Via Mons. Achille Salvucci - tel. 080/3389344
Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.
numeri utili CARABINIERI GUARDIA DI FINANZA VIGILI DEL FUOCO Comune di Molfetta Anagrafe Comune Cimitero Biblioteca Ospedale Croce Rossa Ser Molfetta Misericordia Vigili urbani Vigili del fuoco
112 117 115 080/3359111 080/3359424 080/3381252 080/3388097 080/3357111 080/3341019 080/3385737 080/3389979 080/3971014 080/3382057
turni carburante 12/06/2011 e 10/07/2011
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Erg Piazza Baccarini / Esso Via Terlizzi Q8 Zona Artigianale
19/06/2011
Ip Piazza Garibaldi / Agip Via Terlizzi Api Zona Artigianale
26/06/2011
Erg Piazza Baccarini / Esso Via Bisceglie
03/06/2011
Erg Corso Fornari / Agip Via Giovinazzo
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giugno 2011
le citazioni del mese
1: Nulla è bello tranne il vero: il vero soltanto è amabile. (Nicolas Boileau-Despréaux) 2: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. (Art. 1 della Costituzione italiana) 3: Gli uomini sognano, si fabbricano dei mondi ideali e degli dei. Le donne assicurano la solidità e la continuità del reale. (René Barjavel) 4: Il desiderio trasformato, elaborato, è illuminazione. Alla radice del desiderio c’è la ricerca della felicità. Tutti siamo motivati dalla ricerca della felicità, qualunque azione compiamo. (Sabina Guzzanti) 5: Quando si gioca a palla le mosse di chi riceve devono essere in sintonia con quelle di chi lancia: così in un discorso c’è sintonia tra chi parla e chi ascolta se entrambi sono attenti ai propri doveri. (Plutarco) 6: L’ignoranza è madre della felicità e beatitudine sensuale. (Giordano Bruno) 7: Il buon Dio ci fa invecchiare per una ragione: acquisire saggezza per trovare difetti in tutto ciò che ha creato! (Abraham Simpson) 8: Tutto ciò che è umano, comunque appaia, è umano soltanto perché vi opera e vi ha operato il pensiero. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel) 9: Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio. (Elsa Morante) 10: Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo. (Omero) 11: Se non avrai nemici significherà che hai sbagliato tutto. (Giovanni Arpino) 12: Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura! (Anna Frank) 13: So quello che voglio, dico quello che voglio e nessuno può portarmelo via. (Iron Maiden) 14: Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro. (Lucio Anneo Seneca) 15: Che cosa misera è l’umanità se non si sa elevare oltre l’umano! (Lucio Anneo Seneca) 16: Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora. (James Joyce) 17: Questi i risultati della pace e della libertà: lavorare e costruire per il bene degli uomini, di tutti gli uomini; non uccidere, distruggere e conquistare con la forza delle armi, ma vivere con il lavoro per la fratellanza e l’aiuto reciproco. (Mario Rigoni Stern) 18: La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l’altro d’angoscia, e taglia in due il cuore. (Virginia Woolf) 19: Rifugiarsi nella natura è rinchiudersi nelle mura della violenza. (Emanuele Severino) 20: È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. (Italo Svevo) 21: Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo. (Laozi) 22: Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo. (Eliette Abécassis) 23: Come diceva quella ragazza sgomenta al suo ragazzo: — Perché non sei anticonformista anche tu, come tutti gli altri? (Giuseppe Pontiggia) 24: Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire. (Ennio Flaiano) 25: Fai il mestiere che sai che se non arricchisci camperai. (Giovanni Verga) 26: Non v’è dubbio che ogni condizione umana ha i suoi doveri. Quelli d’un infermo sono la pazienza, il coraggio e tutti gli sforzi per non essere inamabile a coloro che gli sono vicini. (Silvio Pellico) 27: La maggioranza dell’umanità vive un’esistenza di tranquilla disperazione. (David Henry Thoreau) 28: È molto più facile [...] essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev’esser sempre. (Luigi Pirandello) 29: L’uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese. (Michael Novak) 30: Civiltà è avanzamento dell’uomo nel mondo. (Michele Federico Sciacca) Fonte: it.wikiquote.org
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consigli per una sana alimentazione
sudoku difficile
facile
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6 3 9 2 8 3 4 5 9 4 5
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soluzioni
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.
Fonte: it.wikipedia.org
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a cura della dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929 Sin da bambini ci hanno insegnato che noi esseri umani siamo in grado di sentire quattro gusti: il dolce, l’amaro, il salato e l’aspro grazie a recettori posizionati sulla nostra lingua. Questi recettori sono distribuiti uniformemente, ma alcune zone possono percepire un gusto leggermente prima di altre perché sono più sensibili a determinate molecole: per esempio tutti sappiamo che la punta della lingua sente meglio il dolce e, invece, avvertiamo l’amaro sul fondo. Ciò che non tutti sanno è che in realtà i gusti sono sei: ai quattro ben noti dobbiamo aggiungere il gusto umami e il gusto kokumi. Il primo è stato scoperto in Giappone già all’inizio del ‘900 ma solo nel 1985 è stato riconosciuto scientificamente come gusto base: si tratta del gusto del glutammato, molecola che ha dei suoi specifici recettori sul nostro organo di senso. Il glutammato, che ritroviamo come additivo in molte preparazioni, è in grado di esaltare il sapore di
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numerosi cibi, soprattutto il gusto del salato, e di aumentare l’appetito. Molto più recente, invece, è la scoperta che un recettore sensibile al calcio, situato in numerosi distretti del nostro organismo dove esplica svariate funzioni, sia presente anche sulla lingua. Qui è in grado di farci percepire il sesto gusto, detto kokumi come pubblicato sulla rivista scientifica JBC nel gennaio 2010 da ricercatori giapponesi. Secondo gli studiosi, in presenza di calcio negli alimenti, si attiverebbero anche questi recettori che andrebbero e rendere più intensi e gustosi il sapore dolce e salato con un meccanismo d’azione ancora poco chiaro. Queste scoperte potrebbero essere molto importanti per la nostra salute. Nel primo caso, infatti, le sostanze umami consentirebbero di utilizzare meno sale da cucina o aiuterebbero a stimolare l’appetito in soggetti a rischio. Nel secondo, una volta chiarito il funzionamento, si potrebbero produrre alimenti con un basso contenuto di zucchero o sale, ma altrettanto gustosi come i cibi tradizionali.
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acebook giugno 2011
la ricetta
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Bicchierino di cetriolo con spuma di ricotta e gamberetto al limone
Ingredienti • • • •
2 cetrioli medi 100 g di ricotta 50g di mascarpone 20g di grana grattugiato
• • • •
30 g di ketchup 5 gamberetti 5 g succo di limone sale e pepe.
Procedimento: Pelare i cetrioli tagliandoli a tocchi di 3-4 cm circa, aiutandosi con uno scavino privarli dei semi scavando avendo cura di lasciargli la base, capovolgerli e lasciarli colare di eventuale acqua superflua.
Con l’ausilio di un sacchetto da pasticceria con bocchetta riccia farcire i cetrioli con la crema di ricotta e guarnire con il gamberetto e delle foglie di menta.
Preparare la crema di ricotta frullando la ricotta con il mascarpone e il grana, aggiungere il ketchup. Privare i gamberetti della testa e del carapace e sbollentarli, raffreddarli e condirli con sale pepe e succo di limone.
i consigli dello zodiaco ARIETE In questo mese dovreste evitare di spingere troppo sull’acceleratore considerando che non avete le forze e le risorse necessarie per farlo! Cercate piuttosto di concentrarvi e di analizzare tutto prima di prendere decisioni irremovibili delle quali potreste pentirvi.
TORO Proseguite sempre sulla retta via ed anche questo mese troverete delle soddisfazioni ad attendervi al varco. Non prendete decisioni che potrebbero rivelare la loro caducità già il giorno seguente, perché sarebbe un duro colpo anche per le persoen che vi amano e che vi stimano.
GEMELLI Mese diviso un pochino a metà ma sempre splendido per il vostro cielo. Ora è il vostro turno e potete sbizzarrirvi in casa o al lavoro. La consueta energia vi conferirà un’aria intrigante e misteriosa, proprio quella che vi serve per intessere relazioni!
CANCRO Un vento favorevole soffierà dalle vostre parti nonostante l’umore non vada esattamente nel verso giusto. L’insoddisfazione si è fatta sentire, ma ora è tempo di riprendere il cammino per prepararsi all’estate e all’avvento del vostro mese preferito!
LEONE Siete in estremo fermento, non riuscite a stare un attimo fermi, nè fisicamente nè mentalmente e questo vi creerà non pochi fastidi, visto che sarete più portati a commettere qualche sciocchezza di cui poi potervi pentire nell’immediato, non appena girato l’angolo!
VERGINE In questo mese sarà l’ambizione a farsi sentire e questo perché c’è il segno dei Gemelli a darvi un po’ fastidio. C’è tutta una situazione astrale che vi renderà impazienti e molto ansiosi per questioni che riguardano competizioni e sfide, anche in campo sentimentale!
BILANCIA Se avete vissuto mesi alterni in questa annata è proprio perché per voi andrà così, nonostante non possiate seriamente lamentarvi ed anzi abbiate tutto da guadagnare in questa particolare situazione nella quale versate e che talvolta vi fa sentire liberi, altre volte schiavi degli altri!
SCORPIONE In questo mese di Giugno dovrete necessariamente cercare di recuperare in tutti i campi della vostra vita, ma prima di tutto in ambito sentimentale perché avete perso di vista la situazione ed ora è tempo di riprendersi ciò che vi è stato tolto. Ricordatevi quanto siano importanti le emozioni!
SAGITTARIO Stranamente sarete ribelli, poco disponibili ed anche un po’ accigliati in questo mese di giugno che non porta particolari novità se non qualche discussione e qualche malinteso non solo a livello professionale ma anche sentimentale. Il vostro umore non sarà proprio dei migliori!
CAPRICORNO Un mese particolare ma pieno di intense emozioni e di novità, in un senso e nell’altro. Le stelle si agitano intorno a voi e per questo anche voi non mancherete di avere le vostre esplosioni di gaudio o di disperazione. Insomma, un mese di prima estate da vivere in tutte le sue sfaccettature!
ACQUARIO Mese di Giugno dedicato all’amore ed ai sentimenti, frizzanti, esuberanti, pieni e conturbanti. Tutte le esperienze legate alle emozioni le farete in questo modo con tutta la partecipazione di cui siete capaci e senza rinnegare mai nulla. Stranamente non avrete nè rimpianti nè rimorsi!
PESCI Scontri e poca propensione per i rapporti in generale, sarete un pochino malinconici o assultamente privi di brio in questo mese che invece dovrebbe risvegliarvi la voglia di divertirvi specialmente se siete giovani. Evidentemente il bel tempo non basterà a stamparviun sorriso sul volto e nemmeno la vicinanza altrui!
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