w w w . i l f a t t o . n et Molfetta
giovedì 16 luglio 2009
Quindicinale gratuito di informazione.
n° 40
Politica
Attualità
In Città
Sport
Tammacco ripescato alla Provincia. Via al toto-assessore.
Crisi della MtM: Porta denuncia l’amministrazione smentisce.
“Caretta caretta”: la vera storia di una tartaruga.
Arbitri: ancora successi per le giacchette nere molfettesi.
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Inchiesta
Operiamo… Sicurezza in città: cosa succede?
Finalmente Molfetta è… Liberty
Si moltiplicano i segnali che riconducono ad una attività nascosta che forse sta riprendendo piede negli ultimi anni. L’amministrazione comunale rimane in silenzio e continua a concedere permessi per l’occupazione di vaste aree pubbliche. Le forze di opposizione chiedono risposte concrete mentre i cittadini cominciano ad avere paura.
La società di patron Nicola Canonico sbarca in città e si riaccende l’entusiasmo della tifoseria. Squadra affidata a mister Riccardo di Giovanni ed in campo pattuglia molfettese composta da Corrado Uva, Angelo Carlucci, Tobia Tridente e Davide Cataldo. Obiettivo dichiarato: centrare la promozione in Serie D.
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Politica
giovedì 16 luglio 2009
Tammacco ripescato. Fa gola il suo incarico in giunta. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1309
In molti attendono le dimissioni dall’esecutivo comunale del neo nominato consigliere provinciale. Anche Molfetta avrà un suo rappresentante politico alla Provincia di Bari. E al contrario da quanto in molti avevano previsto non si tratta di Carmela Minuto. Niente posto in giunta per l’ex UdC ed attuale componente della Puglia Prima di Tutto che vede per il momento accantonate le sue speranze “extra cittadine”. Siederà invece in consiglio provinciale Saverio Tammacco, ripescato dopo le nomine assessorili. Saverio Tammacco, attualmente assessore nella giunta comunale guidata da Antonio Azzollini, ha già preso parte alla prima riunione del consiglio provinciale guidato dal neo presidente Piero Longo ed è probabile ma non certo che nei prossimi giorni possa rassegnare le dimissioni dalla carica di assessore comunale. In quel caso ad ambire alla sua poltrona potrebbero essere in molti. A cominciare dal consigliere comunale del PdL, Michele Palmiotti, anche se a lui il sindaco potrebbe chiedere il “sacrificio” di rimanere a palazzo Giovene tra i banchi dell’aula “Carnicella”. Altro nome che si è fatto strada è quello di Pasquale Mancini, vice segretario del PdL e candidato alle ultime provinciali anche se la possibilità di approdare in giunta è stata da lui stesso
smentita. Possibilità remote anche per il “portavoce” del senatore Angelo Marzano: c’è chi lo vedrebbe bene in giunta ma l’ostacolo delle preferenze (poche rispetto alle attese) ricevute alle ultime amministrative sembra difficile da superare. Chi a questo punto potrebbe aspirare all’incarico è quindi il consigliere Giovanni Mezzina che se “scavalcato” potrebbe anche optare per qualche clamorosa decisione. Tornando alla Provincia, il presidente Francesco Schittulli (che ha ricevuto la “fascia azzurra” dal dirigente molfettese Pietro Centrone) ha comunicato al suo consiglio la nomina dei componenti della nuova giunta provinciale. Lo affiancheranno nel lavoro Trifone Altieri (vice presidente con delega alle Politiche giovanili e femminili, cultura turismo, sport e tempo libero), Maria Rina (assessore al Lavoro e formazione professionale), Giovanni Barchetti (assessore alla Tutela dell’ambiente, ecologia e ricerca fonti energetiche), Giuseppe Quarto (assessore ai Servizi alla persona, problematiche socio-assistenziali e volontariato), Onofrio Resta (assessore allo Sviluppo attività produttive, promozione del sistema delle imprese, interna-
A congresso i Giovani Democratici Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1310
zionalizzazione), Vito Giampetruzzi (Assessore alla Programmazione finanziaria e bilanci, provveditorato, economato e patrimonio), Michele Labianca (assessore all’Assetto e programmazione territoriale, urbanistica, viabilità, mobilità e trasporti), Stefano Diperna (assessore alla Pubblica istruzione ed edilizia scolastica), Francesco Caputo (assessore all’Innovazione agricolo-aziendale, forestale, caccia, pesca e risorse marine), Sergio Fanelli (assessore all’informatizzazione tecnologica, organizzazione, gestione risorse umane), Matteo Paparella (assessore alla Protezione civile, polizia provinciale e sicurezza) e Davide Bellomo (assessore all’attuazione del programma, trasparenza e legalità). Il presidente Schittulli si è riservato la delega in materia di Rappresentanza esterna, Comunicazione, Contenzioso e Grandi Infrastrutture. A margine della corsa per le provinciali si sono poi registrati “scossoni” all’interno del consiglio comunale. L’avvocato Adele Claudio, eletta nella lista Molfetta Prima di Tutto e candidata alla provincia nella Lista Schittulli, ha comunicato il suo abbandono del movimento politico ispirato
dal senatore Enzo de Cosmo. Alla base dell’abbandono la non condivisione delle scelte politiche dettate dall’ex sindaco democristiano. Accuse respinte al mittente dallo stesso de Cosmo che ha precisato che “l’avvocato Adele Claudio era già fuori dal movimento per decisione dell’assemblea e prima che la stessa ne desse comunicazione in consiglio”. Comunque una mossa, quella della Claudio, che ha indispettito de Cosmo che ha anche criticato la mancata dichiarazione in aula di Carmela Mintuo: “C’erano precisi accordi pre elettorali: in cambio della candidatura nella Puglia Prima di Tutto, Carmela Minuto avrebbe dovuto dichiarare in Consiglio Comunale la sua appartenenza al gruppo, cosa che non ha fatto”. Un’accusa rispedita al mittente dalla tenace e combattiva ex sindaco: “Ho consegnato nelle mani del segretario generale la mia dichiarazione di fuoriuscita dall’UdC e ingresso nella Puglia Prima di Tutto. Una cosa di cui hanno dato notizia anche i giornali e che non ho potuto dichiarare in consiglio solo perchè quando è avvenuta la riunione della massima assise cittadina non si è tenuta per mancanza di numero legale”.
Comunicazione ai lettori Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1311
In due giorni momenti di discussione e approfondimento oltre che l’elezione del nuovo segretario cittadino.
Il prossimo numero de “il Fatto” in distribuzione il 6 agosto.
Che Pd vogliamo? È questa la domanda a cui i giovani del Partito Democratico di Molfetta hanno tentato di dare una risposta nel corso del primo congresso cittadino dei Giovani Democratici tenutosi l’8 e 9 luglio nella Fabbrica di San Domenico. Il congresso per i giovani del Pd è stata l’occasione per discutere di politica e per interrogarsi sul tipo di partito che i giovani stessi vogliono oltre che sulle risposte da offrire alle mille problematiche che affliggono il Paese in questo periodo di crisi. Nel corso della due giorni spazio ai momenti di discussione e confronto con il
Comunichiamo ai lettori che per esigenze di natura tecnica ed organizzativa, il prossimo numero de “il Fatto” verrà distribuito il 6 agosto anziché il 30 luglio. Dopo l’uscita di agosto “il Fatto” sospenderà la pubblicazione in concomitanza con le ferie estive. Il primo free press quindicinale interamente dedicato alla cronaca locale tornerà poi in distribuzione il 6 settembre per cominciare lo “sprint” che porterà al traguardo del secondo anno di pubblicazione. La redazione de “il Fatto”
coinvolgimento di esponenti del partito e di rappresentanze dei Giovani Democratici dei circoli di Bari, Barletta, Bisceglie, Terlizzi, Ruvo e Giovinazzo. Al congresso hanno preso parte anche l’assessore regionale alla trasparenza Guglielmo Minervini, il capogruppo consiliare del Pd Mino Salvemini oltre che il segretario provinciale dei Giovani Democratici Pier Paolo Treglia. Nell’occasione è stato eletto anche il nuovo segretario cittadino dei Giovani Democratici. A guidare il gruppo sarà quindi lo studente universitario Giuseppe Percoco.
continuerà comunque a garantire l’informazione quotidiana attraverso le pagine del sito internet www.ilfatto. net. Ricordiamo che il quindicinale “il Fatto” viene distribuito gratuitamente in oltre 150 esercizi commerciali della città (l’elenco completo è all’interno di ogni numero del giornale), oltre che nelle parrocchie, nelle scuole medie superiori e, per il periodo estivo, nei lidi balneari. È poi possibile scaricare la versione in formato “pdf” direttamente dal sito internet www.ilfatto.net.
Politica
giovedì 16 luglio 2009
Terremoto alla Regione: si salva Minervini Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1312
Vendola chiede e ottiene le dimissioni dei suoi assessori. Poi vara un nuovo governo e riconsegna il mandato al molfettese.
Molfetta– “Il presidente Vendola mi ha chiesto di continuare a lavorare insieme per portare avanti la sfida del cambiamento. L’obiettivo resta immutato: proseguire il lavoro per rendere le istituzioni trasparenti e i cittadini protagonisti attivi della vita pubblica. Obiettivo ardito perché bisogna arrivare fino al punto di segnare una svolta irreversibile nell’idea dominante della politica come controllo e gestione del potere. Lo diciamo da tempo: la politica ridotta a esercizio del potere è primitiva, arcaica, rozza. Per noi invece è cammino comune. È costruzione del futuro.” Con
questo intervento sul suo sito internet personale (www.guglielmominervini. net) Guglielmo Minervini ha annunciato ai suoi fedelissimi il pronto ritorno nella stanza dei bottoni della Regione Puglia. Un ritorno che ha segnato, per il momento, la fine della crisi del governo guidato da Nichi Vendola. Solo pochi giorni fa, infatti, Vendola, aveva chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regionali, compreso il molfettese Guglielmo Minervini, di rimettere il mandato nelle sue mani. Oltre alla giunta contraccolpi legati alla “questione morale” hanno interessato anche il direttore generale dell’Asl Bari, Lea Cosentino, sospesa in via cautelare dalla giunta regionale dall’incarico in seguito ad una indagine della magistratura barese che la vede coinvolta in una vicenda di presunta turbativa d’asta. La riconferma di Minervini non ha lasciato sorpresi gli aderenti molfettesi al Pd. “Questa scelta –hanno detto in una nota stampa – premia e rafforza il buon lavoro svolto in questi anni alla
guida dell’assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva. L’esecutivo regionale esce rafforzato, avendo ancora una volta ribadito la ferma opposizione a qualsivoglia zona d’ombra”. La decisione di Vendola, hanno aggiunto dal Pd, “ha tracciato una linea di demarcazione per una politica all’insegna della trasparenza dell’azione amministrativa che il Partito democratico ha sempre perseguito anche nella nostra città. Come avevamo auspicato l’assessore Minervini, tornato nel pieno delle sue funzioni, potrà continuare a operare quella spinta al cambiamento, nel segno dell’innovazione e della partecipazione, che ha fortemente caratterizzato la sua azione riformatrice”. Ovviamente di parere totalmente opposte le reazioni nel centrodestra che non ha certo perso l’occasione per lanciare un duro attacco a Vendola e alla sua maggioranza. “Come in una commedia pagana – ha detto Pasquale Mancini, vice segretario cittadino del PdL – la Sinistra distrugge la Regione Puglia, in
appena 4 anni, sommergendola di debiti e scandali giudiziari come nessun altro era mai riuscito a fare, mentre gli artefici di questo fallimento continuano a indossare le maschere del buonismo e della festa”. Poi l’attacco agli esponenti locali del maggiore partito del centro sinistra: “Il segretario locale del Pd, in questi giorni, ha provato con le solite buone collaborazioni, a cambiare discorso, a parlare di Azzollini, di Molfetta, macchè forse ci crede tutti ancora con l’anello al naso. La sinistra ha fallito. Alla Regione come avvenne a Roma, come avvenne a Molfetta: una lunga serie di fallimenti a vantaggio di pochi e a spese dei cittadini”. Ed alla fine la richiesta di dimissioni per il presidente dei Terlizzi. Ai cittadini comuni non resta altro che assistere a questo ennesimo e squallido teatrino della politica. Un teatrino in cui tutti sono buoni e tutti sono cattivi. Cambiano i colori ma forse, in fondo in fondo, il quadro è sempre quello. A tinte fosche per il nostro Paese.
L’opinione
giovedì 16 luglio 2009
Dall’esame di stato a quello della vita Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1313
Tanti giovani pronti per affrontare nuove avventure e costruire il loro futuro. Puntuale è arrivato l’appuntamento con uno dei pochi riti di passaggio sopravvissuti, quello della maturità, che poi non si chiama neppure più così, ma banalmente esame di Stato; lo hanno capito perfino al Ministero della Pubblica istruzione che i tempi della maturazione sono lunghi e vanno ben oltre i 18 anni. Ormai non fa paura più a nessuno, eppure come evento viene amplificato, con consigli degli esperti, allarmi di vario tipo, preoccupazioni dei soli genitori e non degli alunni, al più timorosi non delle domande dei commissari o della versione di Latino, ma di dover lasciare il nido simil pascoliano, l’ambiente protettivo della scuola e doversi confrontare con una realtà sconosciuta, con un mondo adulto che non sta proprio lì pronto ad accoglierli. Dei ragazzi si parla in questa occasione e se combinano qualcosa di brutto e poi più nulla, se non magari per fare confronti e dire “sì, ma
noi ai nostri tempi eravamo tutta un’altra cosa, più ideali o più casino”. Anche in questo tempo i giovani hanno qualcosa da dire e da dare, alla società se si decidesse a dare loro spazio, non tutti omologati, non tutte veline, non tutti vuoti come bottiglie abbandonate sul parapetto del Lungomare. Ci sono storie che meriterebbero di essere conosciute, di quelli che la scuola la lasciano con poco rimpianto e molti sogni e progetti ambiziosi. Sanno di essere nati a Molfetta, vale a dire nella periferia dell’impero, città dove è evento l’apertura dell’ennesimo supermercato, in cui i destini sembrano destinati a perpetuarsi sempre uguali, in cui al limite si può fare un po’ meglio dei propri genitori, ma l’orizzonte rimane sempre angusto: lo studio, il lavoro, l’appartamento in cooperativa, il matrimonio e via ad una nuova generazione. Eppure alcuni sono capaci di guardare oltre e fare
progetti diversi. Sono la nostra speranza, se gli diamo un po’ di spazio e credito, se permettiamo loro almeno di far sapere che esistono. Così, fra i maturati solo da un po’ c’è Mariangela che studia medicina ed è in procinto di trasferirsi per un anno a Strasburgo per imparare quel che il Policlinico di Bari le sembra non sia capace di insegnarle e, mentre macina esami per tenersi in corso, dedica un pomeriggio la settimana al volontariato in corsia. C’è anche Maria, i cui genitori sono andati per la prima ed unica volta a cinema per accompagnarci lei, bambina, a vedere un cartone animato, e che ora lotta per l’ammissione al Centro sperimentale di cinematografia, con il sogno di diventare produttore cinematografico e in testa un chiodo fisso: “Se ce l’ha fatta Domenico Procacci da Bari, perché non io, Maria da Molfetta?” e intanto fa esami, perché la laurea comunque può servire, se non altro
per dar soddisfazione ai genitori. Ci sono Raffaella e Marianna ed Elisabetta, giovani nell’aspetto più che nella loro età, la maturità superata qualche anno fa, che si trovano a fare i chirurghi o gli ingegneri, con l’obiettivo di formarsi ancora, di imparare e migliorare. Ci sono anche quelli che ce l’hanno fatta per il rotto della cuffia, che gli anni del Liceo li hanno passati più nei corridoi o nei bagni che nelle aule a seguire i loro professori e che poi si sono onorevolmente laureati, hanno trovato la loro strada e magari sono diventati pure direttori di giornali. Dei giovani si parla spesso male, tutti uguali, tutti privi di valori, gli si concede uno spazio di visibilità in questo periodo e poi scompaiono, invece ci sono e le loro possibilità di riuscita sono anche le nostre, dovremmo ricordarcene un po’ più spesso. Lella Salvemini
Primo Piano
giovedì 16 luglio 2009
Fiamme che adesso spaventano Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1314
Bruciano auto e bancarelle ma le Istituzioni preferiscono il silenzio. I cittadini temono che possano ripresentarsi gli spettri dei primi anni Novanta.
La cosa più inquietante è probabilmente il silenzio delle istituzioni. In città continuano a bruciare le auto e le bancarelle della frutta ma la cosa sembra non preoccupare più di tanto i vertici dell’amministrazione comunale e la prefettura. Intanto i cittadini si chiedono con sempre maggiore insistenza cosa stia avvenendo in città e la paura, sempre più forte, è che si stia tornando indietro con gli anni quando, erano i primi anni Novanta, a Molfetta regnava la paura e la malavita spadroneggiava tanto da aver creato dal nulla un fiorente mercato della droga e da aver superato ogni limite con l’omicidio di Gianni Carnicella, ucciso per mano di Cristoforo Brattoli ma probabilmente condannato da un sistema ben più ampio. L’ultimo episodio, che ha scatenato le reazioni veementi del Liberatorio Politico e solo successivamente quelle di Rifondazione e del Partito Democratico, risale alla notte tra l’8 e il 9 luglio: in via Capitano de Candia quattro i veicoli sono stati avvolti dalle fiamme. Due di essi sono andati completamente distrutti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le fiamme hanno avu-
to origine da alcune cassette in legno utilizzate per il trasporto della frutta e accatastate sul marciapiede nelle immediate vicinanze di una bancarella “ambulante” adibita alla vendita di frutta e verdura. Dalle cassette le fiamme si sono poi propagate facilmente alle auto parcheggiate. L’incendio di via de Candia è solo l’ultimo di una lunga serie di roghi che dall’inizio dell’anno hanno distrutto numerosi veicoli in tutta la città. Il fatto poi che sia avvenuto in prossimità di una bancarella per la vendita di frutta lascia supporre che ci si trovi nuovamente di fronte ad un segnale il cui significato dovrà essere decifrato dagli inquirenti e che potrebbe anche essere collegato agli incendi dello stesso tipo sviluppatisi nei mesi scorsi in via Achille Salvucci e in via Amato. Rifondazione Comunista ha definito il silenzio dell’amministrazione (e delle forze politiche di maggioranza n.d.r.) “imbarazzante e ingiustificato”. “Da tempo – ha scritto il partito in una nota facendo riferimento alla questione del commercio ambulante – si aspetta un nuovo piano comunale del commercio per regolare la piaga del commercio
ambulante, che disciplini autorizzazioni, zone di vendita, divieti e sanzioni e localizzazioni dei posteggi. Invece a Molfetta vige la legge della giungla, spacciata dal sindaco come attenzione alle esigenze di chi vuol lavorare. Tutti hanno diritto a lavorare ma non a scapito delle regole e dell’interesse pubblico”. Il piano di cui parla Rifondazione Comunista in realtà è pronto da diversi mesi ma giace inspiegabilmente sulla scrivania del sindaco e di qualche dirigente comunale. Sono previste nuove aree di vendita e postazioni per accogliere i commercianti adatte alla “convivenza” con il resto dei cittadini. Tante carte che sinora non hanno trovato seguito alcuno in provvedimenti concreti e delle quali l’amministrazione comunale continua a non parlare. Per il Partito Democratico “La sicurezza dei cittadini, oggi, è seriamente messa a repentaglio a causa di una pericolosa recrudescenza di fenomeni criminali di cui si possono solo intuire i contorni e che interessano uno specifico settore: quello del commercio su area pubblica. Un settore che, in assenza del più volte annunciato e mai
realizzato nuovo Piano del Commercio, vive nell’anarchia più totale”. “Il dubbio che inizia a prendere sempre più consistenza – si legge in una nota del principale partito di opposizione – è che l’amministrazione guidata da Antonio Azzollini non abbia alcuna intenzione di disciplinare questo settore approvando quel nuovo Piano del Commercio insabbiato ormai da anni, semplicemente perché ripristinare un sistema di regole inevitabilmente danneggerebbe gli interessi di una categoria, quella dei venditori ambulanti di frutta e verdura, che alle scorse elezioni amministrative sostenne fortemente la rielezione dell’attuale sindaco.” Accuse gravi e circostanze che in altri comuni della provincia avrebbero portato alla convocazione praticamente immediata del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza cosa che a Molfetta non avviene sminuendo di fatto situazioni che invece andrebbero affrontate con maggiore convinzione. Magari anche parlandone in consiglio comunale, confrontandosi ed evitando gli scontri politici anche quando di mezzo ne va la sicurezza dell’intera città.
Attualità
giovedì 16 luglio 2009
Aspettando un bus che non arriva… Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1315
Il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Gianni Porta, denuncia lo stato “comatoso” in cui versa la Molfetta Trasporti e Mobilità. Un’azienda prossima al collasso secondo l’opposizione. Pronta invece ad un immediato rilancio per l’amministrazione comunale. Parliamo della Molfetta Trasporti e Mobilità, la municipalizzata nata dopo la “morte” dell’Amtu che si occupa del trasporto urbano in città. A denunciare quella che sarebbe la lenta agonia della MtM è stato il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Giovanni Porta, che in occasione del Consiglio Comunale del 29 giugno ha sottolineato la situazione di criticità in cui versa l’azienda. “L’amministrazione comunale – ha detto Porta – è stata costretta a impiegare 70mila euro per ripianare il disavanzo della azienda. La gestione della MtM sotto Azzollini negli ultimi tre anni è disastrosa: usata solo per posti di sottogoverno e completamente abbandonata nella gestione. Per una città di 60mila abitanti ci sono solo sei mezzi di trasporto, di cui uno fermo da mesi in officina e uno senza revisione. Alcuni mezzi circolanti fanno paura solo a vederli. Le linee
saltano spesso per rottura del mezzo e non sempre si dà celere avviso all’utenza. Per il servizio spiaggia bisogna sacrificare corse ordinarie; non sono coperte le nuove zone di espansione urbana e le zone commerciale e industriale”. Insomma, secondo Porta si sarebbe ormai “con un piede nella fossa”. Affermazioni smentite dall’assessore alle partecipate Mauro Magarelli che pur ammettendo alcune mancanze e alcune difficoltà assicura che la MtM non è in crisi. “È vero ci sono alcuni problemi ma ci stiamo attivando per un rilancio dell’azienda su tutti i fronti”. In sostanza è in previsione l’arrivo nelle prossime settimane di un nuovo mezzo alimentato a metano e di un secondo nel 2010. Serviranno evidentemente a sostituire gradualmente il parco auto composto attualmente da sette bus “nati” tra il 1998 e il 2005 con cui, secondo Magarelli, si riesce ad assicurare il servizio. Un servizio che continua ad avere problemi cronici come la periodicità delle corse stimata in 50 minuti e la copertura
di una piccola porzione del territorio cittadino come da noi più volte denunciato. Continuano infatti a mancare i collegamenti con la zona artigianale e con le nuove aree di espansione alla periferia della città con il risultato di escludere dalla possibilità di utilizzo gran parte della popolazione. “Per i prossimi due anni – ha sottolineato Porta – l’amministrazione ha confermato lo stanziamento di 450mila euro senza nuovi investimenti, con i soliti sacrifici per i dipendenti e i soliti disservizi per cittadini. A tal proposito chiediamo che quanto prima siano disponibili presso l’Ufficio relazioni con il pubblico i titoli di viaggio gratuiti per le categorie protette, coperti da finanziamento regionale.” La richiesta più pressante da parte di Rifondazione è quella delle dimissioni del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, il cui presidente Saverio de Ceglie ha già in due occasioni rassegnato le dimissioni senza che queste venissero accolte. “Rispetto a questa situazione chiediamo le dimissioni del
Consiglio di Amministrazione nominato dal sindaco nel febbraio 2009, che non ha brillato per impegno (ad oggi soltanto due sedute dalla nomina), incapace di fare un’analisi veritiera della situazione di crisi aziendale e di proporre strategie di rilancio”. “I giochetti di sottogoverno – ha concluso Porta – stanno rovinando le aziende municipalizzate, non si possono tollerare ulteriori danni alla collettività”. Una collettività, anche questa volta, costretta ad... attaccarsi al tram! Anzi, alla circolare...
Cronaca
giovedì 16 luglio 2009
L’abito non fa il monaco: arrestato un falso prete Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1316
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha tentato di compiere un furto all’interno del Palazzo Vescovile di Molfetta. A fermarlo è stato un “collega” vero. Travestito da sacerdote, si è introdotto nel Palazzo Vescovile di Molfetta, dove è stato poi sorpreso a rubare negli alloggi dei prelati. L’uomo, Giovanni Peluso, 67enne di Aversa, ma residente a Martina Franca, è già noto alle Forze dell’Ordine di tutta Italia per reati simili. Il suo aspetto fisico ed una pur minima conoscenza delle “cose di chiesa”, infatti, lo hanno spinto a prediligere, come obiettivi, i luoghi sacri: conventi (sia maschili che femminili) e chiese, al Sud come al Nord. Lo scorso 3 luglio si è presentato presso il Palazzo Vescovile, in piazza Garibaldi, dicendo di essere un sacerdote e di dover andare dal vescovo. La barba bianca folta ma curata, la camicia ed i pantaloni neri, la croce appuntata sul petto avrebbero ingannato anche un vero curato. Dopo aver superato indenne due ignari controllori, giunto da solo dinanzi all’ufficio del vescovo di Molfetta, ha pensato bene di prendere il corridoio che conduce agli appartamenti privati del vescovo e degli altri prelati.
Non vi ha trovato nessuno e perciò, all’interno della stanza di un sacerdote, ha prelevato un portafogli dall’interno di un marsupio. È stato colto sul fatto, però, da un sacerdote, che dapprima gli ha chiesto cosa facesse lì, ed il ladro gli ha risposto di essere un “padre missionario”. Quindi, il vero “collega”
lo ha invitato a vuotare le tasche e lo ha trovato in possesso del suo portafogli. A questo punto il ladro ha chiesto, invano, che non fossero avvisati i carabinieri, perché era un “padre di famiglia”. Prima che i militari arrivassero, l’uomo ha addirittura inscenato un malore, chiedendo di poter andare
in bagno, dove ha abbandonato anche arnesi da scasso e numerose chiavi che aveva nascosto addosso a sé, tutti sequestrati dai carabinieri della locale Compagnia. L’uomo, arrestato per furto aggravato e sostituzione di persona, e denunciato per “possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli”, è stato poi rinchiuso nel carcere di Trani. Giovanni Peluso però, non è solo un falso prete e un vero ladro. È anche uno scrittore (autore di tre libri, l’ultimo dei quali pubblicato quest’anno dalla Schena Editore) che in più occasioni si è dichiarato “prigioniero politico”. Insomma, un vero “personaggio” che in oltre trent’anni ha collezionato decine di segnalazioni, denunce o arresti sempre per gli stessi reati. Prima dell’arresto operato dagli uomini guidati dal capitano Domenico Del Prete, l’ultima volta l’uomo, che da giovane era anche stato seminarista, è stato denunciato a Rapolla da due suore nel 2008. Ma le sue “imprese” si ricordano numerose in tante altre parti d’Italia.
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Cronaca
giovedì 16 luglio 2009
Palazzine prolungamento Aldo Fontana: a settembre il processo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1317
Due gli imputati che sfileranno davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta. Il processo celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani.
Si torna a parlare delle cinque palazzine del prolungamento di via Aldo Fontana. Quelle evacuate prima che si piegassero e poi abbattute a cinque anni dal completamento dei lavori di costruzione e dal collaudo. Il processo a carico di Giuseppe Calò e Leonardo De Gennaro, che negli atti vengono indicati rispettivamente come titolare dell’impresa di costruzione Italco e direttore dei lavori, incaricato anche del rilascio del certificato di collaudo, comincerà il 22 settembre prossimo. Sarà celebrato a Molfetta, nella sezione Distaccata del Tribunale di Trani, davanti al giudice monocratico Lorenzo Gadaleta.
Secondo il pubblico ministero, Antonio Savasta, titolare dell’inchiesta Calò e De Gennaro, in concorso tra loro e nelle rispettive qualità, avrebbero cagionato, alle palazzine, “dissesti statici di notevole entità causati dalla profonda ossidazione dei ferri strutturali delle solette dei balconi e dei solai intermedi e di copertura con corrosione delle strutture metalliche e conseguente disgregazione delle parti strutturali inidonee così a sopportare normali carichi di esercizio”. Sempre secondo l’accusa per la costruzione delle palazzine sarebbe stato impiegato “materiale inidoneo a creare calcestruzzo di buona qualità”; sarebbero stati anche ridotti gli “spessori di copri ferro al di sotto dei valori prescritti dalla legge”. Spetterà ora ai legali degli imputati riuscire a dimostrare il contrario anche con l’eventuale richiesta di perizie aggiuntive. Ma al di là di qualsiasi considerazione restano i fatti: quelle palazzine sono state abbattute perché rischiavano di crollare in testa agli inquilini, cinquanta famiglie, dieci
per ciascuna palazzina. Il caso delle palazzine del prolungamento di via Aldo Fontana esplode alla fine del 2002 quasi per caso. I condomini di una delle palazzine chiedono all’ufficio tecnico del Comune di effettuare verifiche perché nelle pareti si sono aperte improvvisamente crepe. Nessuno immagina che di lì a poco gli appartamenti saranno evacuati perché il palazzo, come gli altri quattro gemelli, sta crollando. I tecnici comunali effettuano i sopralluoghi e quasi non credono ai loro occhi. Per evitare allarmismo e per essere certi della sentenza, sistemano vetrini nelle crepe. Serviranno a musicare eventuali ulteriori spostamenti. Alla fine più che
una sentenza arriva una condanna: bisogna evacuare e, per alcuni degli appartamenti, anche subito. Tra ordinanze di sgombero, deboli resistenze e comprensibile sconforto gli inquilini lasciano i loro appartamenti e vengono sistemati in appartamenti di fortuna. Il Comune si impegna a trattare con le banche. Il pagamento dei mutui viene sospeso. Nel frattempo la politica si muove e vengono erogati fondi per l’abbattimento e la ricostruzione. La vicenda penale va comunque avanti. Qualcuno dovrà pur rispondere davanti alla legge di quanto è accaduto. La procura di Trani nomina periti. I carabinieri indagano. I proprietari anche. “Dall’esame dei risultati delle analisi effettuate – scrive uno dei periti – si può trarre che la causa principale dello stato di degrado strutturale debba individuarsi nella contaminazione del calcestruzzo per elevato tenore di ioni cloruro, dovuto alla contaminazione del calcestruzzo durante la miscelazione”. Adesso si arriva al processo.
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In Città
giovedì 16 luglio 2009
Successo per “Ti fiabo e ti racconto” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1318
Oltre sedicimila spettatori hanno assistito agli spettacoli del cartellone del festival nazionale di teatro per i ragazzi.
Anche quest’anno a Molfetta vincono i classici. A decretarlo gli applausi dei circa 16mila spettatori di tutte le età che hanno confermato il successo del festival nazionale di teatro ragaz-
zi “Ti fiabo e ti racconto”, tenutosi da domenica 5 a sabato 11 luglio sul palcoscenico dell’anfiteatro comunale del Parco di Ponente a Molfetta. Ed è “La storia di Hansel e Gretel” del teatro Crest di Taranto lo spettacolo vincitore del premio “L’uccellino azzurro”, abbinato al festival e decretato da una giuria di 25 ragazzi di età compresa fra i 9 e i 13 anni, giuria coordinata da Vito D’Ingeo, direttore artistico di “Ti fiabo e ti racconto”, e presieduta quest’anno dalla giornalista Annamaria Minunno. La giuria ha spiegato le motivazioni del premio attraverso le seguenti parole: “Spettacolo completo, in cui con mirabile equilibrio si fondono tutti gli elementi teatrali. L’impianto scenico, essenziale e dinamico, infatti, ben si coniuga con la dinamicità dei movimenti degli attori ed il ritmo serrato dei dialoghi,
mentre il cromatismo delle luci e le musiche accattivanti concorrono a rafforzare la carica emotiva creata dagli interpreti, bravi anche a veicolare gli importanti messaggi di prudenza e di speranza”. Il premio “Silvia” per il miglior attore è stato assegnato dal pubblico a Vania Bortot nel ruolo di Icaro nello spettacolo “Il volo di Icaro” della compagnia Tib Teatro. Il premio “Silvia” è stato istituito dal 2005 in ricordo di Silvia Favuzzi, Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Molfetta. Sedicimila spettatori raccontano così il successo della quattordicesima edizione del festival promosso dalla compagnia Teatrermitage con il Comune di Molfetta e il sostegno della Provincia di Bari e della Regione Puglia. E non basta: 8000 spettatori, fra bambini e adulti, hanno assistito
agli spettacoli delle “Strade che ridono”, la festa teatrale internazionale che, nelle tre giornate precedenti all’avvio del festival, ha letteralmente invaso ogni angolo della città con le performance di artisti provenienti da tutti i continenti. Il cartellone de le “Strade che ridono” con proposte per tutte le età, la presenza durante il festival di spettacoli inediti al Sud e i grandi numeri del botteghino rendono “Ti fiabo e ti racconto” un festival in grado di raccogliere enorme consenso fra il pubblico e divenire un punto di riferimento per gli addetti ai lavori. Il numero di spettatori e i 600 abbonamenti venduti rappresentano dati straordinari per una rassegna dedicata al teatro ragazzi confermando l’importanza del festival non solo a livello regionale ma nazionale.
Dipendenti comunali a caccia di medaglie Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1319
Lusinghieri risultati alla ventunesima edizione dei Campionati Nazionali Dipendenti Comunali svoltasi a Scalea. La ventunesima edizione dei Campionati Nazionali Dipendenti Comunali svoltasi a Scalea dal 28 giugno al 5 luglio ha avuto protagonista, ancora una volta, la compagine molfettese composta dal presidente Ignazio Annese e da Michele Amato, Domenico De Bari, Claudio De Mita, Giuseppe De Palma, Saverio Amato, Elisabetta Gadaleta, Silvia Binetti, Sergio Azzollini, Vito Loisi, Luigi Panunzio, Corrado La Forgia e Michele Introna. Questa ormai prestigiosa manifestazione sportiva, che ogni anno si arricchisce della partecipazione di nuovi comuni, ha visto impegnati oltre 700 atleti provenienti da trentacinque città impegnati nelle gare di calcio, nuoto, tennis, calcio a 5, pal-
lavolo, beach volley, atletica leggera, podismo, tennis tavolo, tiro con l’arco, calcio balilla, pesca sportiva, tiro a volo e bocce. Il Gruppo Sportivo del Cral del Comune di Molfetta ha conseguito un ragguardevole successo sportivo con un ricco medagliere rispetto a formazioni di città più blasonate quali Trieste, Firenze, Palermo, Mantova, Catanzaro, Taranto, Cosenza, Foggia per elencarne solo alcune. Buona la prestazione nel Torneo di Calcio a 5: su sedici comuni partecipanti suddivisi in quattro gironi, la formazione molfettese composta da Introna, Amato, De Bari, Panunzio, Loisi e Azzollini al termine di un avvincente girone di qualificazione giungeva in semifinale con la forte
formazione del Catanzaro aggiudicandosela per 2 a 1 a pochi secondi dalla fine di una palpitante partita, successivamente, in finale perdeva malamente 4 a 0 con la forte compagine del Cerignola, campione in carica, pagando l’affaticamento della semifinale; ma essere secondi a livello nazionale non è risultato di poco conto. Il medagliere finale ha visto i molfettesi portare a casa ben 27 medaglie suddivise in 10 d'oro, 15 d'argento e 2 di bronzo. Una affermazione sportiva frutto di impegno e di una seria preparazione oltre che di un esemplare comportamento e correttezza sportiva corrisposta da ampia ammirazione e considerazione in ambito nazionale. In questa edizione
la rappresentativa molfettese ha avuto al seguito una nutrita compagine di colleghi che hanno partecipato a scopo turistico e che hanno tifato durante le competizioni in cui sono stati impegnati gli atleti tutti elegantemente vestiti dalla azienda Giò Company di Molfetta.
Inchiesta
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Una storia da raccontare Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1320
L’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta e le sue “eccellenze”. Cominciamo dal servizio di Chirurgia Plastica. Ci sono storie di cui a volte tutti siamo sicuri di conoscere la fine. Certezze che riteniamo immutabili. Opinioni che consideriamo inattaccabili. E così può capitare che, chiusi nel nostro modo di vedere le cose, non ci si renda conto che attorno a noi molto sta cambiando o, addirittura, è già cambiato. Capita quindi di rimanere sorpresi, anche un po’ disorientati, quando la nostra sicurezza vacilla e siamo costretti a prendere atto che non tutto è come ci è sembrato sino a quel momento. Tutto ciò capita forse più spesso di quanto possiamo immaginare e nei più vari ambiti: dal mondo del lavoro a quello delle amicizie, dalla politica alla scuola. Ma non solo. In questo numero de “il Fatto” abbiamo deciso di presentarvi una delle
tante eccellenze nascoste che la nostra città può offrire. Una eccellenza di cui in molti ignorano l’esistenza. Una eccellenza che si è sviluppata in un ambito particolare e spesso finito nell’occhio del ciclone: quello della sanità pubblica. Lo facciamo proponendovi le storie che arrivano dall’ospedale civile “don Tonino Bello” di Molfetta ed in particolare dagli ambulatori di un servizio che per molti aspetti è unico nel suo genere nel territorio compreso tra Foggia e Bari. Quello della chirurgia plastica. Abbiamo incontrato gli operatori sanitari, abbiamo visitato gli ambulatori. Soprattutto, abbiamo visto la gente in attesa di essere visitata o sottoposta ad intervento chirurgico. Abbiamo scoperto che non è necessario cercare
la luna nel pozzo quando invece abbiamo tutto a portata di mano. Raccontare una storia “da ospedale” potrebbe sembrare fuori luogo in piena estate, quando la gente pensa a riposarsi, alle meritate vacanze. Al sole e al mare. Ed invece abbiamo scelto di farlo ora proprio perché abbiate il tempo di riflettere e comprendere. Rendendovi conto di quanto l’impegno di tanti professionisti, che spesso lavorano nell’ombra e che fanno notizia solo quando sbagliano, dia a tutti la possibilità di vivere una vita migliore. Non si tratta di un servizio “commissionatoci” da qualcuno, del resto questo non sarebbe nel nostro stile. Si tratta di un lavoro nato quasi per caso, attraversando i corridoi del nostro ospedale e fermandoci dietro
la porta di un ambulatorio, in attesa di conoscere due dei protagonisti di questa nostra storia. Il dottor Giuseppe Armenise, chirurgo plastico, e l’infermiere professionale Vito de Ceglie. Insieme fanno quella che tecnicamente si definisce équipe ma che nella vita di tutti i giorni è una eccezionale “squadra”. La squadra che ci ha guidato in questo nostro viaggio con la speranza di far conoscere a tutti quanto si nasconda dietro le mura dell’edificio di via Terlizzi. Una storia che, ne siamo certi, è solo la prima di una serie che nei prossimi mesi vi racconteremo. Anche per restituire dignità a professionisti che spesso finiscono nel calderone della polemica per la sola colpa di essere dipendenti pubblici e di lavorare in un ospedale pubblico.
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Inchiesta Chirurgia plastica: saperne di più 1321
La chirurgia plastica è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi. La chirurgia plastica è una delle poche specializzazioni chirurgiche non “distrettuali” o di “apparato” e opera quindi su qualsiasi distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica abbia diverse sub-specializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo (il cosiddetto body-contouring), la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, e la chirurgia estetica. La chirurgia estetica è in particolare quella branca della chirurgia plastica che si occupa di correggere e migliorare l’aspetto fisico eliminando o riducendo determinate imperfezioni o difetti del corpo. A differenza della chirurgia ricostruttiva, la cui finalità è correggere le malformazioni congenite o i postumi di traumi, incidenti o malattie, la chirurgia estetica interviene al di fuori da qualsiasi contesto di malattia. Ovvero corregge e migliora dei difetti che non sono patologici cioè malattie, ma che, pur non essendo indispensabili alla salute generale della persona, comunque hanno un importante ruolo nella psicologia del paziente e nella sua vita di relazione sociale. Ricordiamo inoltre che il termine chirurgia plastica comprende tutti gli interventi che modificano, correggono o migliorano l’aspetto estetico, e unifica in se entrambe le branche appena descritte, ovvero sia la chirurgia estetica che la chirurgia ricostruttiva. La chirurgia estetica è una branca della medicina sempre più importante nel nostro tempo, in quanto è aumentata l’importanza che ha l’aspetto fisico, la bellezza e il ringiovanimento per contrastare i segni dell’invecchiamento, per come ci vediamo e ci giudichiamo quando ci guardiamo allo specchio. I benefici che provoca la chirurgia estetica sono quindi non sono solo a livello fisico o fisiologico (come ad esempio la rinosettoplastica) ma anche di autostima e sicurezza, attenuando paure ed insicurezze per un difetto fisico con il quale non si riesce a convivere serenamente. Quindi la chirurgia estetica non solo dal punto di vista fisico ed estetico, e per il ringiovanimento, ma anche per una maggior sicurezza in se stessi ed un reale beneficio psicologico. Le statistiche infatti ci dicono che ogni anno vengono eseguiti in Italia oltre 600.000 interventi di chirurgia estetica, per correggere piccoli o grandi inestetismi.
Intervenire per migliorare Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1322
Dalla ricostruzione mammaria all’asportazione dei nei, interventi capaci di offrire ai pazienti un futuro migliore. Dal 2002 è attivo presso l’Ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta il servizio di Chirurgia Plastica nell’ambito della unità di Chirurgia diretta dal dottor Giuseppe de Leo, che dal giorno della sua apertura ha eseguito diverse migliaia di visite, accertamenti ed interventi chirurgici di varia natura. Solo per fornire qualche dato su cui riflettere, basti pensare che nel corso del 2008 sono stati eseguiti circa 600 interventi ambulatoriali a cui vanno ad aggiungersi quelli realizzati in sala operatoria. Dall’inizio del 2009 il dottor Giuseppe Armenise, con la collaborazione della sua equipe ha proceduto anche a 15 interventi di ricostruzione mammaria. Ma chi si rivolge al servizio di chirurgia plastica dell’ospedale di Molfetta? A rispondere è lo stesso dottor Armenise: “Qui da noi arrivano pazienti non solo molfettesi ma provenienti spesso da città anche fuori dal territorio del distretto. Specie negli ultimi anni sono gli stessi medici curanti che inviano da noi i loro pazienti. Oramai la nostra attività è ben nota e i professionisti della zona sanno che possono affidarci con serenità i loro assistiti”. E per assistiti si parla di giovani e anziani, donne e uomini. Con i problemi più vari. Soprattutto però coloro che hanno problemi con i “nevi”, più conosciuti come “nei” e, nel caso delle donne, con la necessità di interventi ricostruttivi alla mammella successivi a operazioni per la rimozione dei tumori. “Nel primo caso – ha sottolineato il dottor Armenise – abbiamo maturato una esperienza tale da poter analizzare i pazienti con relativa semplicità avvalendoci nei casi più delicati di strumentazioni di ultima generazione che la Asl ha acquistato di recente innalzando così il livello del servizio garantito ai cittadini”. Nel secondo caso, quello della ricostruzione della mammella, il percorso è più delicato ma certamente ancora più qualificante. “A Molfetta – ha proseguito Armenise – si è scelto di offrire alla donna un servizio capace di restituire la femminilità a coloro che hanno subito il dramma del tumore. Grazie all’ex direttore generale Rocco Canosa e alla caparbietà del direttore sanitario Annalisa Altomare, è stato istituito il “Percorso Donna”, un servizio che offre possibilità di cura ed assistenza di livello elevatissimo e che vede impegnati anche il dottor Paolo Salatino e lo psicologo dottor Ceci oltre numerose altre figure sanitarie”. Nell’ambito di “Percorso Donna”, la paziente che riceve la “feroce notizia” del tumore alla mammella, oltre ad essere indirizzata lungo il percorso che porterà alla rimozione ed alla cura, viene anche “stimolata” con la prospettiva di non dover subire vere e proprie “mutilazioni” come avveniva sino a qualche decennio fa. “La donna operata di tumore viene immediatamente avviata ad un percorso di ricostruzione in contemporanea con l’intervento di rimozione. Questo significa offrire alla paziente una possibilità di guarigione completa restituendole in tempi relativamente brevi la serenità che una malattia tanto aggressiva come il tumore riesce facilmente a portare via”.
Chi è il dottor Armenise 1323
Conosciamo colui che ha portato a Molfetta la chirurgia plastica.
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Il dottor Giuseppe Armenise è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva nella stessa università. Dal febbraio 2001 esercita presso l’Unità Operativa di Chirurgia di Molfetta con la qualifica di Chirurgo Plastico Dirigente Medico. Nell’ambito della sua formazione ha frequentato il corso propedeutico di chirurgia e traumatologia della mano presso il reparto di chirurgia della mano diretto dal prof. Mantero presso l’Ospedale di Savona, Facoltà di Medicina dell’Università di Genova; successivamente il corso pratico di traumatologia reimpianto e microchirurgia della mano, presso l’U.O.di Chirurgia Plastica e della Mano diretta dal prof. Petrolati, dell’Ospedale di Legnano. È consulente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori della sezione di Molfetta dal gennaio 2005 e fa parte dello staff sanitario dell’Associazione Sportiva Bari.
I a n v u l z d n B d n c a d “ u a s r g m a b p
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are la vita
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Diamo i numeri 1325
Qualche cifra per capire la quantità di lavoro eseguita dagli specialisti. Niente più dei numeri, anche se a volte indicatori freddi di una realtà, riesce a dare il senso dell’impegno e del successo di un servizio a favore della collettività. Nel 2008 il servizio di Chirurgia plastica diretto dal dottor Giuseppe Armenise con la collaborazione dell’inferminere professionale Vito de Ceglie ha effettuato in ambulatorio 887 visite, 474 interventi chirurgici e quasi 3000 medicazioni. In attività di “day surgery” sono stati compiuti 384 interventi chirurgici mentre 19 sono stati quelli svolti nell’ambito del servizio “Percorso Donna” e 52 quelli in sala operatoria. Gli interventi hanno riguardato tumori benigni della cute, del sottocute e dei muscoli, della mammella, della mano, del volto; neoplasie maligne della mammella, della cute e sottocute, della mano, innesti cutanei, lembi peduncolati, ustioni, ricostruzione mammaria post-mastectomia, laparoceli, oltre a più piccoli interventi eseguibili ambulatorialmente.
Ecco che cosa è “Percorso Donna” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1324
Il servizio attivo presso l’ospedale di Molfetta che consente alle donne di usufruire di consulenze mediche e assistenza a 360°. In città se ne parla da più di un anno e sono diverse decine le donne che hanno avuto modo di provare personalmente l’efficienza di un servizio interamente dedicato a loro e capace di garantire assistenza sanitaria completa e ad un passo da casa. Si tratta di “Percorso Donna” un progetto varato dalla Asl Bari che ha visto il presidio ospedaliero di Molfetta in prima linea nell’attività di sperimentazione e che potrebbe essere presto esteso a tutto il territorio di competenza della azienda sanitaria. “Percorso Donna” rappresenta un’innovativa opportunità dedicata alle donne, in cui una forza multi specialistica consente di effettuare in tempi brevi ed in un’unica giornata un “percorso” unitario medico-chirurgico di prevenzione, anticipazione diagnostica, cura, riabilitazione e follow-up rivolto alle patologie della mammella, dei tu-
mori della sfera genitale femminile e delle neoplasie che più frequentemente colpiscono le donne. Gli obiettivi del progetto sono di offrire alle donne, in tempi brevi, un percorso preventivo, diagnostico, terapeutico e di riabilitazione psico-fisica dei tumori femminili, ed un’unica struttura con personale medico, tecnico e infermieristico specializzato, con dotazioni strumentali tecnologicamente avanzate. Un progetto che mira ad assicurare trasparenza, fruibilità e accessibilità a tutti i servizi del “Percorso Donna” con notevole abbattimento delle liste d’attesa prospettare una linea terapeutica personalizzata alle necessità al fine di favorire il ripristino psicofisico e migliorare la qualità di vita oltre che riducendo i ricoveri impropri e la degenza ordinaria. Nell’ambito di “Percorso Donna” vengono erogate numerose presta-
zioni: visite specialistiche senologiche, ginecologiche, chirurgiche e consulenze psicologiche; mammografia ed ecografia della mammella; ecografia pelvica e trans vaginale, pap-test; biopsie; interventi di chirurgia maggiore, chirurgia mininvasiva, ricerca del linfonodo sentinella, chirurgia plastica ricostruttiva immediata o differita. Ed ancora, chemioterapia, terapie biologiche, immunoterapie, ormonoterapie; riabilitazione psicofisica con ripristino della funzionalità neuromuscolare dell’equilibrio psicologico-emozionale dopo interventi invalidanti; follow-up delle pazienti operate. Per informazioni su questo servizio è possibile rivolgersi presso la Segreteria della Direzione Medica al quinto piano del presidio ospedaliero “don Tonino Bello” di Molfetta o contattare i numeri telefonici 080.335.76.35 o 080.335.74.81.
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Inchiesta
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Dai nei ai seni… A ciascuno il suo! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1326
Salvare la vita o renderla migliore: questo può fare un chirurgo plastico. Come già accennato il servizio di Chirurgia Plastica dell’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta non si occupa soltanto di ricostruzione della mammella, attività questa di cui peraltro il dottor Armenise è grande esperto essendosi “allenato” a fianco della professoressa Marina Tanzarella, uno dei maggiori esperti nella ricostruzione del settore. A Molfetta ci si occupa con grande successo anche della prevenzione e della cura dei tumori della pelle, “uno dei peggiori melanomi che possa colpire una persona e che interessa in special modo pazienti di età compresa tra i 25 e i 40 anni”, precisa il dottor Armenise. A Molfetta vengono eseguite decine di visite ogni anno su soggetti che per vari motivi sono preoccupati per la presenza di “nei” sul loro corpo. Spesso sono gli stessi medici curanti a consigliare una visita specialistica, altre volte sono i pazienti stessi che si informano e poi chiedono una consulenza. Ma quando è il caso di farsi “guardare” da uno specialista? “Sicuramente i soggetti con pelle chiara e occhi azzurri – precisa Arme-
nise – sono i più esposti a problemi. Va poi tenuto sotto controllo il numero di nei, il loro colore, la forma irregolare, l’improvviso cambio di dimensione e l’eventuale sanguinamento”. In questi casi lo specialista dopo aver analizzato il paziente può decidere di sottoporlo a “videodermatoscopia in epiluminescenza”: in poche parole il neo viene “fotografato” e sottoposto
alla verifica della macchina. Sempre comunque con la valutazione del medico che decide se procedere con la rimozione o se non vi sono problemi. “In questi anni – ha detto ancora Armenise – siamo riusciti a salvare la vita di decine di persone che ancora oggi continuano a esserci grati per quello che abbiamo fatto”. C’è poi il capitolo della “chirurgia este-
tica”. Dai seni alle “orecchie a sventola”, dalle palpebre da sistemare all’addome da ridurre ce n’è di tutti i tipi e per tutti i gusti. “Spesso si tratta di inestetismi che condizionano pesantemente la vita delle persone: le fanno sentire insicure, incapaci di confrontarsi con gli altri. Brutte”. Nella totalità dei casi chi si sottopone ad intervento comincia una vita nuova. “Prima di operare però si affronta un percorso medico e psicologico tale da verificare la convinzione del paziente e le sue reali necessità ed aspettative. In poche parole non ci si affida al chirurgo solo perchè va di moda. La chirurgia estetica non è certo come farsi una acconciatura dal parrucchiere: bisogna essere certi di quello che si fa”. Una certezza che coinvolge sempre più persone, donne soprattutto, spesso molto giovani ma anche avanti con gli anni. Molfettesi? Chiediamo al dottor Armenise. Scontata la sua risposta, sottolineata da un sorrisino beffardo... “anche... ma non solo, ma non faccio nomi nemmeno sotto tortura!”.
In Città
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Un amore di… tartaruga Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1327
In piena estate una storia fatta di dolcezza, passione ed amore per riscoprire la bellezza della natura e il rispetto per l’ambiente. Suggerisce silenzio, calma, frugalità; instilla il senso della costruzione lenta e progressiva ma efficace; esprime la forza del tempo e l’idea di una felicità possibile se cercata dentro e non fuori di sé; simboleggia saggezza, pazienza, amore per la terra e per la casa, fertilità e potenza sessuale, ma anche l’amore pudico e riservato, la capacità di concentrazione, la meditazione come esercizio spirituale. La tartaruga marina diventa sempre più “popolare” e vive il suo momento d’oro, celebrata in eventi, mostre, manifestazioni, riscattandosi da anni di “oscurità” che la videro a lungo ignorata dalla scienza ufficiale e da una letteratura specializzata, menzionata solo in una suggestiva ed approssimativa tradizione orale rimandata da anziani, pescatori, gente di mare: oggi gode della tutela e dell’attenzione di ambientalisti e ricercatori ma è ancora fortemente rappresentativa nell’immaginario collettivo di tutti i popoli e di tutti i luoghi in
quanto retaggio culturale di contesti fantastici e mitologici per certi versi sempre vivi ed attuali. È difficile descrivere l’emozione che si prova nell’osservare lo sguardo umido, quasi stoico, di questo animale solido ed instancabile, il disegno, così simile ad una misteriosa scrittura, del suo carapace compatto, convesso in superficie e piatto sul ventre che esprime l’unione armonica tra terra e cielo ed evoca un’idea di potenza e stabilità che lo fa apparire quasi sostegno
del mondo, del trono celeste o delle acque primordiali (vive sulla terra da oltre da oltre 250 milioni di anni!). È un’emozione che abbiamo provato il 20 giugno scorso, giorno che il WWF di tutto il mondo ha dedicato a questa specie in pericolo di estinzione per numerose ragioni quali cementificazione eccessiva, traffico nautico intenso, erosione delle coste e riduzione delle spiagge con conseguente scomparsa dei siti di nidificazione, cattura accidentale da parte delle reti di pesca (oltre 20.000 all’anno solo in Italia). Da anni l’associazione ambientalista si batte per la salvaguardia e la tutela delle tartarughe marine con un’azione sinergica di educazione, sensibilizzazione, informazione ma anche salvataggio, cura, assistenza medica di esemplari feriti, rinvenuti da pescatori, diportisti, gente comune. Sulla banchina San Domenico a Molfetta, tra una folla vociante e rumorosa di appassionati ma anche di semplici curiosi, è avvenuto il nostro colpo di fulmine per un grosso esemplare di “caretta caretta” (20 chili?), che dopo essere stato curato e seguito nel centro di recupero cittadino, di lì a poco avrebbe ripreso, insieme ad altri, la via del mare. Lo abbiamo guardato a lungo, timorosi ed affascinati e tutto il resto, per un po’, è sembrato scomparire: ci siamo persi negli echi suggestivi ed ancestrali, che i suoi occhi raccontavano, di mondi mai conosciuti ma sempre cercati e regolati da leggi eterne, immutabili, rassicuranti; di favole e leggende che qualcuno, un tempo, forse ci ha narrato o che abbiamo solo sognato; negli abissi ovattati e trasparenti di acque che rallentano suoni, colori,dolori e producono e accolgono naturalmente la vita, la assecondano, la nutrono; nella memoria collettiva e genetica di perfetti ecosistemi ormai scomparsi su cui galleggiano, come barche vuote, i nostri desideri
e le nostre scelte di adulti imperfetti ed incapaci,spesso rozzi nel maneggiare i sogni. Recuperare quei ritmi e quei tempi vorrebbe dire, di sicuro, ricostruire anche gli ecosistemi dei sentimenti ed equilibri interiori persi, difficili da ripristinare. Due bambini, tenendosi per mano, osservavano con noi la grossa tartaruga e commentavano, in maniera semplice e schietta: “Sembrano gli occhi della nonna quando piange”; l’altro: “Stupido, la tartaruga non piange perché è cattiva”. Quest’ultimo commento ci ha fatto ripensare a tutta la complessa ed ambivalente simbologia che la tartaruga racchiude in sé: il termine tartaruga deriva, forse, dal latino Tartaruchum, cioè “demone” ed ecco perché, in alcune epoche (medioevo europeo) essa è stata addirittura “boicottata” tanto che i primi cristiani la ritenevano, forse a causa della testa di serpente, bestia immonda e simbolo di codardia, accidia e cecità mentale. Fu La Fontane che la “riabilitò” e le
attribuì il significato di perseveranza e caparbietà positiva. Nel sole della tarda mattinata l’abbiamo vista andar via, trasportata dai volontari del WWF, in una grosso contenitore di plastica e caricata, tra l’entusiasmo dei presenti, sull’imbarcazione che l’avrebbe portata in mare, star acclamata e già perduta, inconsapevole o no, del clamore che aveva suscitato, pronta ad andare ma anche a restare. Pare, infatti, che alcune di esse, forse non completamente ristabilite, a volte si rifiutino di prendere il largo e preferiscano rimanere a bordo, rimandare la… partenza. Viene allora da chiedersi cosa sia la felicità, se scegliere di essere liberi e andare, o rimanere, sempre ed ancora, prigionieri di qualcuno, di qualcosa. Forse la felicità è sapere osare: a volte sì, a volte no. Se potessero parlare lo chiederemmo proprio a loro, alle tartarughe di mare. Beatrice de Gennaro
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In Città
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A Molfetta il premio di “Comune Riciclone” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1328
Il riconoscimento arrivato per la quantità pro capite di alluminio raccolto e avviato al riciclo. Soddisfatto il presidente dell’Asm, Francesco Nappi.
Un “premio Oscar” per Molfetta. Si tratta del titolo di “Comune Riciclone” per Sud Italia e Isole. Il premio annuale è organizzato da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A comunicare la lieta notizia è stato il CIAI (Consorzio Imballaggi Alluminio) che ha rilevato che durante l’anno la città di Molfetta si è distinta nel riciclaggio di alluminio e imballaggi con
una quantità di 260 grammi per abitante. La cerimonia di consegna, alla quale sono stati invitati il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini ed il presidente dell’Asm Francesco Nappi, si è tenuta il 14 luglio presso l’Hotel Quirinale a Roma e ha visto la partecipazione fra gli altri del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Il premio costituisce un motivo di forte orgoglio per la città e deve essere un assoluto punto di partenza in vista di ulteriori traguardi nel campo del riciclaggio che rappresenta una priorità fondamentale per il futuro dell’umanità. Non si tratta di un riconoscimento isolato per Molfetta ma arriva dopo il premio “Spreco+Eco” conferito per i risultati della raccolta differenziata nel 2007. Gli indici di raccolta differenziata sono cresciuti negli ultimi anni passando dal 16,8% del 2005 al 24,51% del 2008. Molto soddisfatto il presidente dell’Asm Francesco Nappi che non ha voluto comunque ritenere il riconoscimento oggetto di riscatto nei confronti
di chi negli ultimi tempi ha fortemente criticato l’operato della sua municipalizzata. Nappi ha sottolineato che l’Asm ha sempre utilizzato tutti i mezzi in suo possesso per assicurare un efficiente grado di pulizia alla città. Pulizia che non rientra di certo nelle priorità di una piccola ma molto efficiente schiera di cittadini che continua a sporcare la città. Un problema, quello della civiltà dei cittadini, che deve essere affrontato di petto ed il prima possibile. Due potrebbero essere le politiche da adottare secondo Nappi. La prima sarebbe quella educativa che l’Asm ha già adottato da tempo, mentre l’altra sarebbe di tipo repressivo nei confronti di coloro che non hanno rispetto per la collettività, per la città e soprattutto per l’ambiente. Per fare qualche esempio, riguardo il cattivo stato di pulizia dei cavalcavia della statale 16 bis, specialmente quelli in via Bitonto e via del Mino, Nappi ha voluto puntualizzare che la raccolta dei rifiuti in loco avviene tutti i giorni e che non è colpa dell’Asm se i cittadini
continuano ad abbandonare i rifiuti al di fuori dei cassonetti. Rifiuti che il più delle volte risultano molto ingombranti e pericolosi trattandosi di suppellettili e di contenitori in eternit. È proprio durante i fine settimana che questo fenomeno di abbandono cresce sensibilmente e l’Asm nei primi giorni della settimana provvede a rimuovere il materiale. Occorrerebbero maggiori controlli che non spettano di certo all’Asm ma alle forze dell’ordine. Ultimamente a supporto dei controlli sarebbero finalmente state montate le telecamere di sorveglianza nei luoghi più sensibili. Arriveranno quindi le prime multe e i primi provvedimenti penali nei confronti degli “imbecilli” che continuano ad abbandonare l’inverosimile? “Adesso – ha concluso Nappi – occorre rimboccarsi le maniche per perseguire il prossimo obiettivo, quello di portare l’indice di raccolta differenziata per il 2009 al 25 %”. Francesco Tempesta
Cultura
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La triade dell’arte
Tre arti differenti ed un solo, unico spazio. Pittura, fotografia e scultura si sono incontrate presso lo spazio comunale aperto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1329 all’arte in via Piazza nel Centro Storico, Antonia Bufi, Antonio d’Agostino e Carmen Perilla attraverso i lavori di tre noti artisti molfettesi: Atonia Bufi, Carmen Perilla ed Antoinsieme per amore del Centro Storico. nio d’Agostino. Nessun tema prestabilito ad unire i tre artisti, bensì l’amore per la propria arte e la volontà di esprimerla in totale libertà, di mostrare emozioni ed impressioni personali catturate in modo indelebile su differenti supporti per consegnarle a tutti i visitatori. Per l’esposizione, organizzata dall’associazione culturale “Ictius”, la giovane pittrice Antonia Bufi ha presentato dei lavori inediti, sette tele intitolate “Punti di vista” in cui spicca, oltre al suo stile inconfondibile, un accurato studio nell’osservazione di oggetti quotidiani visti dal basso verso l’alto, in un percorso che si sdoppia tra una dimensione intima ed una esterna e su cui si sovrappongono punti cromatici che ne suggeriscono il titolo. Ancora una volta i visitatori sono rimasti affascinati dalle creazioni di Carmen Pe-
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rilla, gioielli unici lavorati in pietra e materiali preziosi che, anche attraverso i loro singoli nomi, rievocano terre ed epoche lontane, storie di antiche civiltà, di re e regine che si avvicinano a noi nelle passioni, nei sentimenti e nelle azioni che li muovono. Coinvolgenti e familiari i tramonti immortalati negli scatti del fotografo Antonio d’Agostino: vedute cittadine immerse nei colori di quell’esatto momento in cui morte del giorno e nascita della notte sembrano coincidere, attimi catturati ed eternati dall’occhio umano e da quello meccanico. Significativa è anche la scelta degli artisti di esporre i propri lavori nel Centro Storico, nel luogo in cui operano giornalmente nei rispettivi atelier, il luogo in cui le idee si concretizzano e prendono forma e colore. Ancora una volta un’occasione importante per lo stesso Centro Storico di essere non solo notevole scenario ma protagonista, costantemente proiettato verso un completo rilancio. Isabel Romano
Una città tra timbri e caroline Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1330
Presentato nella chiesa del Purgatorio il volume realizzato da Giovanni Di Terlizzi, Gaetano Losito e Corrado Minervini. “L’idea di scrivere Molfetta 1958-2007 – Cinquant’anni di annulli postali e cartoline celebrative (edito dalla Casa Editrice La Nuova Mezzina di Molfetta n.d.r.), il desiderio di dare un contributo alla mia città, è maturato in me in un momento particolare della mia vita”, ha raccontato uno degli autori del volume, Giovanni Di Terlizzi, collezionista poliedrico (spazia dalla storia locale alla filatelia, dal cinema d'epoca ai fumetti). Il volume è un catalogo che raccoglie annulli postali e cartoline commemorative di eventi che vanno dal 1958 al 2007. I documenti raccontano alcuni momenti significativi della cultura molfettese, dell'arte, della musica, dello sport, di feste e tradizioni popolari. Gaetano Losito, esperto di annulli, filatelista e cultore di tradizioni molfettesi e Corrado Minervini, numismatico, curatore delle didascalie storiche degli annulli, hanno collaborato alla stesura dell’opera.
Il lavoro è stato presentato al pubblico la sera del 21 giugno nella chiesa Purgatorio di Molfetta. Il priore dell’Arciconfraternita della Morte, dottor Francesco Stanzione, nell’incontro ha spiegato che la scelta del luogo è dovuta al fatto che gli autori Giovanni Di Terlizzi e Gaetano Losito sono confratelli dell’Arciconfraternita della Morte e negli ultimi anni la Confraternita si è sempre resa promotrice di eventi culturali della città. “Tutto fa storia” ha spiegato il professor Giuseppe Poli, presidente dell’Associazione Storia del Risorgimento di Bari, “anche gli annulli aiutano a far memoria della storia locale”. La professoressa Rossana de Gennaro, figlia del compianto professor Giovanni, presidente dell'Università Popolare di Molfetta, durante l’incontro ha aggiunto: “Tutti coloro che s’impegnano mettendo a disposizione saperi, esperienze, lavoro al servizio della comunità,
per contribuire alla elevazione culturale della propria città vanno sostenuti e incoraggiati moralmente”. I 145 annulli speciali ottenuti dalle Poste Italiane nell’arco di cinquant’anni dimostrano la passione che ha la città di Molfetta verso la filatelia. Lo manifesta anche la costituzione del Circolo Filatelico, avvenuta verso la fine del 1958. Il valore
del volume sta nel fatto che attraverso l’osservazione delle riproduzioni e la lettura dei temi si è condotti a riflettere, a far memoria, a scoprire radici e sentimenti comuni, a consolidare il senso di appartenenza all’identità molfettese, nella storia di mezzo secolo di vita. Pantaleo de Trizio
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Sport
giovedì 16 luglio 2009
Arriva il Liberty e Molfetta torna a sognare Arbitri: Abbattista approda in Serie C Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1331
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Il presidente Nicola Canonico non usa mezzi termini: Meritata promozione per il giovane fischietto molfettese. “Ci attende un campionato di vertice”. Festeggiano anche Michele de Candia, Fabio Minervini, Domenico del Rosso e Lorenzo Misino. campionato dello scorso anno che ha visto il Liberty arrivare secondo alle tivo nonostante qualche abbandono illuspalle della “corazzata” Casarano, al stre. A lasciare dopo dieci anni e 98 gare termine della stagione regolare seppur nel massimo campionato è Giovanni Nidi fronte al deserto dello stadio “Delle cola Ayroldi (nominato comunque comVittorie” di Bari, si apre un capitolo ponente della Commissione Nazionale nuovo che ha come obiettivo finale la Arbitri di Serie D) mentre confermati è vittoria del campionato e la conquista stato l’assistente internazionale Stefano della Serie D. Ayroldi e i colleghi Francesco Altomare e Dal 28 luglio inizierà la preparazione Onofrio Fiore. Liete notizie arrivano anatletica di un gruppo che avrà nell'arche dalla Lega Pro, dove l’anno prossimo Si chiamerà Liberty Molfetta e indos- gentino Pablo Suarez il suo capitano dirigerà il giovanissimo Eugenio Abbattiserà maglie biancorosse la nuova so- e in mister Riccardo di Giovanni la sta (nella foto) che giunge tra i professiocietà calcistica che dopo un anno di guida tecnica. Il direttore sportivo del nisti dopo appena due anni in Serie D: e assenza riporterà Molfetta nella “pre- club, Enzo Milillo ha già chiuso nuc'è chi indica il molfettese come possibile mier league” del calcio regionale. La merose trattative di mercato che hanno stella nascente del panorama arbitrale notizia che in città tutti attendevano portato tra le fila del “nuovo” Molfetta nazionale. Nello stesso campionato conè stata ufficializzata nel corso di una giocatori capaci di puntare con decifermati gli assistenti Giuseppe Grillo e conferenza stampa cui hanno parteci- sione alla vittoria finale del massimo Mentre le società calcistiche sono impe- Nicolò Calò. Numeroso il gruppo di giacpato il presidente della squadra, Nicola campionato regionale. A cominciare gnate nelle manovre pre-campionato, an- chette nere molfettesi impegnate in Serie Canonico, e il sindaco Antonio Azzol- dai molfettesi Corrado Uva, Angelo che la classe arbitrale si confronta con i D. Oltre ai riconfermati Lorenzo Illuzzi, lini. Davanti ad un gran numero di ti- Carlucci, Tobia Tridente e Davide Ca- bilanci dei campionati appena conclusi e Roberto de Pietro, Corrado Germinario fosi, il patron del Liberty ha conferma- taldo. Del gruppo faranno inoltre par- con quelli che entreranno nel vivo subito ed Emanuele Prenna, centrano la promoto il trasloco della sua squadra da Bari te i fratelli Zaccaro, Parente, Loseto dopo Ferragosto. Il Comitato Naziona- zione dopo aver ben “sbandierato” nei per approdare sul manto erboso dello e Montecassino. Tutti nomi che sono le dell’Aia ha infatti comunicato i nomi campionati di Eccellenza e Promozione, stadio “Paolo Poli” di Molfetta. L’am- una garanzia per il calcio regionale e dei direttori di gara e degli assistenti che Michele de Candia e Fabio Minervini. Al ministrazione comunale dal canto suo a cui si aggiungeranno nei prossimi hanno abbandonato i loro incarichi o che ruolo "scambi" approda anche Domenico ha escluso ogni contributo economico giorni ulteriori rinforzi. Per la gioia hanno invece conquistato la sospirata del Rosso mentre nel calcio a 5 nazionale alla squdra ma ha promesso un im- dei tifosi molfettesi cui spetta il meri- promozione. giunge Lorenzo Misino che si unisce agli mediato interessamento per effettuare to, lo ha sottolineato Canonico, di aver Per quanto riguarda la sezione “Paolo altri portacolori molfettesi Damiano De interventi di manutenzione straordi- dato la spinta decisiva per il ritorno in Poli” di Molfetta, presieduta da Antonio Felice, Giuseppe Fornelli, Nicola Gisonnaria dello stadio. Dopo l'eccezionale città del calcio che conta. de Leo, il bilancio è senza dubbio posi- di e Angelo Farinola. A guardare le notizie della vigilia, si può proprio dire che la prossima stagione sportiva dello sport “indoor” molfettese avrà due protagoniste di rilievo assoluto e che potranno puntare a traguardi ambiziosi. A contendersi quindi lo scettro di “regine dei palazzetti” saranno l’Hockey Club allenato dall’albiceleste Vianna e la Pallavolo Molfetta di Lorenzoni. Per quanto riguarda lo sport sulle rotelle c’è da aggiungere un nuovo nome all’elenco degli atleti tesserati per la prossima stagione. Vestirà la maglia biancorossa anche il difensore ventiseienne argentino, proveniente dall’UVT, Luis Dario Bertlan. Un altro sudamericano che arricchisce la colonia di stanza al Pala don Sturzo.
Le news dai palazzetti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1333
Attivissime sul mercato Pallavolo Molfetta ed Hockey Club. Si muove anche l’Azzurra Volley. Torpore in casa Virtus Basket. La Pallavolo Molfetta punta invece su atleti italiani e dalla comprovata esperienza. Nelle due ultime settimane il club, che a questo punto non può che essere proiettato verso l’obiettivo promozione in A2, ha ingaggiato atleti di indubbio valore. I primi due volti nuovi sono stati Eros Cortina (dal Gela) e Manuele Marchiani (dal Loreto). Il primo opposto di grande esperienza e quali-
tà, il secondo giovane palleggiatore di grande prospettiva, nell’orbita della nazionale e sul taccuino dei grandi club di A. A loro si sono poi aggiunti il centrale barese Francesco Valente e lo schiacciatore melfitano Marco Lotito (dal Sora). Tutti nomi che agli appassionati di Pallavolo dicono molto e danno il peso dell'intensa attività svolto dalla società molfettese.
Sul fronte mercato è molto attiva anche l’Azzurra Volley che oltre a Virginia Alfieri ha tesserato le nuove Angela Tralli, centrale proveniente dal Marsala (B1), Mariella Lasorsa, Sara Grassi (dal Bitonto) e la schiacciatrice Savina Binetti (dalla Molfetta Volley). E il presidente Vincenzo Giancaspro ha già promesso ulteriori colpi prima dell’avvio della preparazione pre campionato in programma per il 17 agosto. Poco movimento infine in casa Virtus Basket: confermato l’allenatore Sergio Carolillo per quanto riguarda il roster si ripartirà da Andrea Maggi, Lillo Leo, Andrea Malamov e Lollo Di Marcantonio. E dai nuovi Fabrizio Gialloreto ed Emiliano Giglioli.
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Lavoro in chiaro
giovedì 16 luglio 2009
Servizio Civile Nazionale: in Puglia 857 posti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1335
Pubblicato il nuovo bando per la selezione di 14.917 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile in Italia e all’estero. In questo nuovo bando, pubblicato su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 26 giugno 2009 – 4^ serie Speciale – concorsi ed esami, è previsto un singolo bando per ogni regione italiana. Il bando relativo alla Regione Puglia prevede la selezione di 857 volontari da avviare al servizio nell’anno 2009. Ai volontari in servizio civile spetterà un assegno mensile di 433,80 euro per una durata del servizio pari a dodici mesi.
Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo anno di età, non abbiano riportato condanne penali e siano in possesso di idoneità fisica. Tali requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda. Di seguito vi indichiamo gli enti, presenti nella provincia di Bari, richiedenti il numero maggiore di volontari. Comune di Bitonto (per 4 progetti, 109 volontari); Università degli Studi di Bari (per 2 progetti, 40 volontari). A Molfetta abbiamo complessivamente la richiesta per 24 volontari per i seguenti enti: Consorzio Metropolis Arl Onlus (10 volontari); C.S.I. Centro Sportivo Italiano (4 volontari); Federazione SCS/CNOS Salesiani (5 volontari); Confocooperative – Confederazione Cooperative Italiane (1 volontario); Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (4 volontari). Per consultare nel dettaglio tutte le informazioni necessarie alla propria
candidatura potete visitare il sito www.serviziocivile.it, cliccando sul link interno “vai al bando”. La domanda di partecipazione in formato cartaceo deve essere indirizzata direttamente all'ente che realizza il progetto prescelto e pervenire allo stesso entro le ore 14 del 27 luglio 2009. La stessa è reperibile sul sito www.serviziocivile.it ed è composta dall'allegato numero 2 e 3. Questi ultimi devono essere scrupolosamente compilati secondo le istruzioni riportate in calce al modello. È previsto il rilascio di un attestato, di espletamento del servizio civile volontario, solo per coloro che svolgeranno dodici mesi o almeno nove mesi in caso di subentro. Consigliamo agli interessati di prendere visone non solo del bando e della relativa domanda ma anche dei progetti di vostro interesse presentati dai rispettivi enti, verificando la corrispondenza tra il vostro percorso lavorativo e scolastico con i contenuti e gli obiettivi del progetto stesso. Le informazioni relative al bando, ai progetti, alle relative sedi di attua-
zione, i posti disponibili nonché gli aspetti organizzativi e gestionali del servizio, possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti medesimi. Altro riferimento utile da contattare è il seguente: Regione Puglia – Area Organizzazione e Riforma dell'Amministrazione - Struttura di Progetto Politiche Giovanili – Servizio Civile 080-5402883, 0805406710, fax n. 080-5406700, email: serviziocivile@regione.puglia. it . Inoltre è disponibile un servizio call center, al numero 848.800715 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 19, 30, al costo di una telefonata urbana). In alternativa potete rivolgervi presso l’Ufficio Informagiovani o Centro per l'Impiego presenti nella vostra città di residenza. Marco Roberto Spadavecchia Si fa della critica quando non si può fare dell’arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato. Gustave Flaubert
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Rubriche
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w w w . i l f a t t o . n et
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì. Bar Bayron piazza Roma Bar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11 Bar Astoria corso Umberto 16 Bar Blues via Dante 49 Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6 Bar Caffetteria, via Salvucci 46 Bar Camera Cafè via XX Settembre 43 Bar Cavour via Fornari 47 Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17 Bar Crystal via F. Campanella 33 Bar degli Artisti, via Gesmundo 4 Bar del Ponte, via Ruvo 18 Bar Euro via San Francesco d’Assisi Bar Europa, via Cavallotti 10 Bar Fausta, corso Umberto 150 Bar Filisia via M. di Savoia 67 Bar Football, via la Malfa 11 Bar Gabbiano, corso Umberto 48 Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111 Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via Terlizzi Bar Kennedy, via Germano 49 Bar la Fenice, corso Umberto Bar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15 Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6 Bar Minervini, via Pio la Torre 33 Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9 Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama Martina Bar Moka via Annunziata 68 Bar Mongelli via Baccarini 35 Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto Mario Bar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’Assisi Bar Peter Pan, via Monda 48 Bar Rio, via Bari 92 Bar Roma 2, via San Domenico 4 Bar San Marco, corso Umberto
Bar Seven via Germano 33 Bar Seventy Bar Snack, via Giovinazzo 1 Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60 Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza Moro Bar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6 Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18 Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San Domenico Blanc la Nuit lungomare M.A. Colonna Buffetti piazza Garibaldi Caffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX Settembre Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via Piazza Caffetteria Manattan viale dei Crociati Caffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6 Calì Caffè via Puccini 7 Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via Terlizzi Edicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della Rosa Edicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza Garibaldi Edicola Spazio Libero via gen. Poli Edicola Stazione piazza A. Moro Edicola via Cormio rione Paradiso Edicola via Dante Edicola via Einaudi rione Paradiso Edicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella
Edicola via Giovinazzo 1 Edicola via Giovinazzo 45 Edicola via Paniscotti Edicola via ten. Silvestri Edicola via Togliatti zona 167 Edicola viale Pio XI Famm Immobiliare, via de Luca 15 Farmacia Grillo, largo Sant’Angelo Flory’s Cafè via gen. Poli 3 Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre Rotonda Lido Belvedere, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Lafayette, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Marina Piccola, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nautilus, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nettuno, ss16 Molfetta-Bisceglie Lido Scoglio d’Inghilterra, località Torre Rotonda Mattia’s Cafè, via Dante 14 Medi Max via Terlizzi Mister Toto via Losito Mondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12 Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24 Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via Fani Panificio Annese via Cappellini 28 Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41 Panificio Cangelli via cap. de Candia 49 Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155 Panificio de Pinto via Edoardo Germano Panificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36 Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91 Panificio il Forno zona 167 Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via Mascagni Parrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62 Parrocchia Madonna della Pace viale XXV Aprile Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so Umberto Parrocchia San Berardino via Tattoli Parrocchia San Corrado Duomo, banchina Seminario Parrocchia San Domenico via San Domenico 1 Parrocchia San Gennaro via S. Pansini Parrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1 Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1 Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3 Parrocchia Sant’Achille via A. Salvucci Place Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via Giovinazzo Stazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianale Supermercato Granrisparmio v. Martiri della Resistenza Swing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via Giovinazzo Tabaccheria corso Umberto 74 Tabaccheria piazza Garibaldi 6 Tabaccheria piazza Roma 4 Tabaccheria via Azzarita 65 Tabaccheria via Bari 68 Tabaccheria via Fiorini 41 Tabaccheria via Fornari 66 Tabaccheria via G. Salvemini 124 Tabaccheria via Hugo 3 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67 Tabaccheria via Margherita di Savoia 5 Tabaccheria via Pansini 52 Tabaccheria via Paradiso 2 Tabaccheria via Roma 32 Tabaccheria via Rossini 12 Tabaccheria via Silvestri 68 Tabaccheria viale Pio XI Tenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico
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Rubriche
giovedì 16 luglio 2009
Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
Leggiamo le etichette
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Leggere le etichette dei prodotti che compriamo è l’unico modo per difenderci e scegliere con consapevolezza ciò di cui nutrirci. A volte però sono complicate e non sappiamo neanche cosa vogliano dire certi nomi. Impariamo a conoscerle. Innanzitutto più semplice è un etichetta più genuino sarà l’alimento. La prima cosa da sapere è che nella lista gli ingredienti sono elencati in maniera decrescente: per cui il primo sarà quello più abbondante. Stati attenti alle diciture “al gusto di” o “fatto con”: in un alimento al gusto di fragola questa non comparirà nella lista ma ci sarà solo il suo aroma sintetico, così come la pasta di farina integrale avrà quest’ultima come primo ingrediente a differenza di quella fatta con. Accanto ai nomi più semplici che tutti conosciamo come farina, olio, zucchero, sale ci sono alcuni meno noti: tutti gli ingredienti che contengono la parola sodio indicano sale aggiunto; grassi vegetali
idrogenati andrebbero evitati (non è solo la parola vegetale che ci deve assicurare la qualità del prodotto) ed infine tutti gli additivi. Questi ultimi possono essere di vario genere e avere varie funzioni: conservanti per impedire il deperimento del prodotto, emulsionanti che legano grassi e acqua, antiossidanti per evitare che il prodotto si scurisca, addensanti e gelificanti per rendere il prodotto spalmabile, stabilizzanti contro l’umidità, antiagglomeranti per impedire la formazione di grumi, acidificanti per dare un gusto acidulo, esaltatori di sapidità per dare più sapore, edulcoranti per addolcire, coloranti. Nei prodotti più scadenti gli additivi sono aggiunti per mascherare ai nostri sensi la scarsa qualità del cibo. Spesso al posto del nome si può trovare la sigla rappresentata dalla E seguita da un numero: da E100 a E199 sono coloranti, da E200 a E299 conservanti, seguono gli altri. Non trascurate le etichette nutrizionali che indicano invece la quantità dei singoli nutrienti (proteine, grassi e carboidrati) e le scadenze… buona spesa! dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista
Rubriche
giovedì 16 luglio 2009
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Calamaro alla molfettese in crema di melanzana, su guazzetto di mare leggero e crosta di pane all’aglio Ingredienti per porzione • • • • • • •
Un calamaro da 120 gr. 50 gr. di ricotta fresca 30 gr. di melanzane 30 gr. di pane bianco 10 gr. di pecorino murgiano 1 pomodoro verde Prezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva, vino bianco qb
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Ingredienti per il guazzetto 3 cozze 3 vongole 1 seppia 1 gambero 1 pomodoro Prezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva, sale e pepe qb Pane per il crostino
Procedimento Pulire e lavare il calamaro in acqua salata e lasciarlo asciugare. Preparare il ripieno con ricotta e crema di melanzana (che precedentemente sarà stata cotta in forno a 170° per 15 minuti, frullata e passata al setaccio). Aggiungere gli altri ingredienti fino ad ottenere un impasto cremoso e omogeneo. Farcire il calamaro con una sacca da pasticceria avendo cura di chiudere le estremità con due stuzzicadenti posizionandoli in maniera trasversale. Sistemare il calamaro in una placca da forno e condire con olio, sale, pepe, prezzemolo e vino bianco. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti. Preparare il guazzetto con un soffritto d’aglio, aggiungere il pomodorino, il sale, il pepe e cuocere per 5 minuti; aggiungere i mitili, le seppie e i gamberetti e cuocere per altri cinque minuti. In un piatto fondo adagiare un crostino di pane precedentemente profumato con l’aglio. Porre il calamaro sul crostino e versare il guazzetto caldo. Decorare a piacere.
Chef: Nicola Furio
I CONSIGLI DELLO ZODIACO ARIETE Mettete da parte lo spirito di vendetta. È probabile che la persona che avete intenzione di colpire abbia agito in buona fede. Chiedete spiegazioni e tutt’al più pretendete le scuse. Ma non partite in quarta. Potreste dar vita ad una guerra inutile quanto estenuante.
LEONE Quello che serve adesso è il coraggio. Si sa, in amore vincono gli audaci e voi state tentennando da un po’ troppo. In amore ciò che vi sembra irraggiungibile è a portata di mano. Fatevi avanti, le parole e il fascino non vi mancano.
SAGITTARIO Ascoltate i consigli di chi vi è vicino e che mai farebbe qualcosa per mettervi in difficoltà. Pensate al futuro con ottimismo. Qualcuno finalmente si è accorto di quanto valete e questo potrà portarvi lontano. Il successo è alle porte ma non montatevi la testa.
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TORO Il desiderio di cambiamento che vi accompagna da qualche giorno vi consentirà di assaporare fino in fondo le novità che vi attendono dietro l’angolo. Sappiate cogliere al volo le occasioni che vi si presenteranno. Ma non esagerate con l’euforia.
VERGINE Sorprese intriganti per chi è alla ricerca della persona giusta. Qualche tensione sul lavoro. Attenti ai malori di stagione. Ascoltate i consigli delle persone che vi vogliono bene. Non fa male lasciarsi andare ogni tanto e poi la mamma è sempre la mamma.
CAPRICORNO Ci sono nuove amicizie dietro l’angolo. Finalmente siete riusciti a mettere fine ad una situazione che si trascinava da tempo e che vi stava logorando giorno dopo giorno. Piccolo viaggio in vista. Lasciatevi tentare.
DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario
Collaboratori Pantaleo de Trizio, Marta Marzocca, Paola Pansini, Isabel Romano, Roberto Sciannamea, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI Concentratevi su quello che vi aspetta nelle prossime settimane. Evitate gli scontri con i colleghi e con gli amici. A proposito non riducetevi all’ultimo minuto per organizzare le vostre vacanze. Siate compresivi con la persona che amate. Forse è irritabile perché voi la trascurate.
BILANCIA Le stelle sono con voi. Brillanti e creativi come non mai in ambito professionale, affettivo, nei rapporti di coppia, perfino nello studio. È il momento giusto per osare con quella persona che tanto vi sta a cuore e che vi fa luccicare gli occhi. Non siate timidi.
ACQUARIO Con quella linguaccia rischiate di dire cose terribili. Qualcuno vicino a voi ha bisogno delle vostre attenzioni. Troppe emozioni in una volta. Tutto sarebbe a posto se foste capaci di dosare il vostro entusiasmo e di tenete a freno il vostro temperamento.
REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net
PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE NELLOPOLI.com | HIDESIGN.it
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CANCRO Che tragedia! Perché non provate a parlare di quel problema con calma? Tutto si supererà. Qualche volta esagerate davvero. Imparate a controllare le parole e il vostro atteggiamento che rischia di rovinare un’amicizia che durava da tempo e proprio a ridosso delle ferie.
SCORPIONE In ambito lavorativo il vostro impegno quotidiano sta per dare i suoi frutti. Sappiate approfittarne. Sul versante affettivo non abbiate timori. È solo una burrasca passeggera. E poi, è vero, le vostre finanze hanno conosciuto tempi migliori. Per questo conviene evitare spese inutili.
PESCI Disguidi e malintesi all’orizzonte. Colpa della vostra testardaggine e della vostra attitudine a perdere la calma Attenti ai colpi di testa e alle emozioni. Per qualcuno potrebbe esserci un ritorno di fiamma ma non lasciatevi travolgere. Siate razionali, se vi riesce.
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