w w w . i l f a t t o . n et Molfetta
giovedì 1 ottobre 2009
Quindicinale gratuito di informazione.
n° 44
Corsivo
Attualità
Cultura
Sport
Ancora una tragedia ha sconvolto l’Italia. Il ricordo di sei eroi.
Il consigliere dell’UdC Pino Amato a tutto campo: da Molfetta alla Regione.
Torna a Molfetta l’appuntamento con la grande arte contemporanea.
Pallavolo e Azzurra partono con il piede sull’acceleratore.
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Inchiesta
Andiamo a lavorare? Ambulantato: diamoci una regolata
Tra equivoci e notorietà
In un documento predisposto dalla segreteria locale del Partito della Rifondazione Comunista ed inviato all’amministrazione comunale, ecco le proposte per disciplinare un settore lasciato totalmente allo sbando negli ultimi anni.
La nascita de “il Fatto Quotidiano” di Antonio Padellaro e Marco Travaglio, oltre ad aver acceso la curiosità dei lettori di tutta Italia e non solo, ha coinvolto indirettamente nel suo successo anche noi. E stampa e tv ne hanno parlato.
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Corsivo
giovedì 1 ottobre 2009
Italiani. Sempre. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1426
Il ricordo commosso di sei uomini caduti per un ideale e per l’amore verso il loro lavoro. Il dolore di una intera Nazione che si è stretta attorno a sei uomini, sei famiglie, sei storie. Sei nomi: Antonio, Matteo, Davide, Roberto, Giandomenico, Massimiliano. Sei volti. Sei uomini. Soprattutto sei vite che non ci sono più. Abbiamo scelto, non certo sull’onda dell’emotività, di aprire questo numero de “il Fatto” dedicando spazio agli ultimi sei Caduti di una guerra che in tanti continuano a definire “missione di pace” ma che, nella realtà dei fatti, è sempre più un tiro al bersaglio contro le mimetiche e i blindati. Anche quelli che issano il Tricolore. Abbiamo scelto di dedicare un po’ del nostro spazio a sei uomini che per la loro divisa, per il loro giuramento, hanno immolato le loro vite in nome dell’impegno verso il prossimo. Della democrazia. Della libertà. dell’Afghanistan. Di una terra così lontana e che, purtroppo oggi sentiamo tanto vicina a noi. Così come era stato per l’Iraq qualche hanno fa: dopo la strage di Nassiriya tutti ci eravamo sentiti un po’ genitori, un po’ fratelli, un po’ figli non solo dei diciannove italiani vittime del vile attentato terroristico ma anche dei tanti iracheni che credevano, e forse credono ancora, in una pace vera. Oggi siamo tutti un po’ figli di un Afghanistan che continua a regalarci dolore e rabbia. Ma anche i sorrisi e le parole dei tanti militari italiani, chiamati a compiere una missione, che di ritorno mostrano le foto di donne e bambini felici, di scuole costruite, di ospedali attrezzati e funzionanti. Insomma del germe della democrazia. Un germe impiantato anche con la forza: non una missione di pace. Una guerra vera e propria destinata a portare quella pace di cui tanti si riempiono la bocca, semmai sfilando comodamente lungo i viali delle nostre città, ma che in pochi hanno il coraggio di coltivare sul campo. Ed allora anche da Molfetta deve necessariamente partire un grazie ad Antonio, Matteo, Davide, Roberto, Giandomenico e Massimiliano. Un grazie alle loro famiglie. Un grazie a tutti i loro colleghi
che in quelle terre hanno operato, continuano a farlo e lo faranno ancora. Nonostante il rischio di cadere sotto il fuoco nemico. Nonostante il rischio ancor più subdolo ed infamante del “fuoco amico delle parole”. Di chi dai salotti televisivi italiani o dalle feste di piazza continua ad additarli come “mercenari”. Di chi ancora non ha capito il valore del loro impegno e soprattutto il dolore delle
loro famiglie. E non solo delle famiglie dei caduti e dei feriti. Ma anche di tutte quelle famiglie italiane che all’impegno dei militari, all’amore verso la Patria e la bandiera credono ancora. Di chi ha pianto e piange rivedendo i volti di chi non c’è più. Con il cuore lacerato dalle note struggenti di quel “silenzio” che non è un arrivederci ma un addio. Di chi, ancora una volta, ha trovato il coraggio
di rispolverare il Tricolore, listarlo a lutto, ed esporlo in segno di vicinanza e di affetto verso chi non c’è più. Per una volta ricordandosi di essere italiani. Sempre. Non solo quando in campo ci vanno undici uomini vestiti d’azzurro che corrono dietro un pallone. Corrado Germinario
Politica
giovedì 1 ottobre 2009
Asm: Mancini al lavoro. Nappi in attesa Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1427
Il neo presidente della municipalizzata impegnato su più fronti. L’ex sposa la linea del silenzio ma potrebbe presto parlare e chiarire tante situazioni.
Attenzione sempre puntata sul “caso Asm” e sulla situazione in cui versa attualmente la più importante muncipalizzata cittadina. Se da una parte l’ex presidente “rimosso” Francesco Nappi continua a sposare la linea del silenzio, dall’altra il neo presidente Pasquale Mancini ha deciso di portare la sua “esperienza imprenditoriale e gestionale all'interno dell'azienda”. Per quanto riguarda Nappi il silenzio accompagna le sue giornate a partire dal
giorno in cui il sindaco Antonio Azzollini gli ha comunicato la rimozione dall’incarico. Anche se la sensazione è che abbia tante cose da dire. Magari ricostruendo quanto avvenuto nelle ultime settimane e tentando di dare delle risposte ai tanti perchè sollevati non solo dal mondo della politica ma soprattutto dai cittadini. “Preferisco continuare ad avere un profilo basso – aveva detto a “il Fatto” Francesco Nappi – per rispetto del lavoro di tutte le istituzioni. Posso solo dire di essere sereno perché so di aver lavorato in assoluta trasparenza e correttezza. Il tempo e i fatti mi daranno ragione”. E sulle voci che lo danno per indagato in una inchiesta condotta dalla procura di Trani ha aggiunto di “non sapere nulla di quanto dice la stampa: come ho già detto aspetto l’esito degli eventi. Poi trarrò le mie legittime conclusioni e le renderò pubbliche”. E così mentre Nappi resta in attesa, forse solo per qualche giorno ancora, Pasquale Mancini si dà da fare: “Come ho già detto in altre occasioni – ha dichiarato nel corso
di una conferenza stampa – ho risposto presente alla chiamata: mi è stato chiesto di mettermi al servizio della città e l’ho fatto. Con spirito di sacrificio e mettendo in campo la mia esperienza sociale e professionale”. Una nomina che, secondo Mancini, non è un “premio di consolazione” dopo la mancata elezione in consiglio provinciale: “I miei risultati elettorali sono stati più che soddisfacenti. Certo se fossi stato eletto sarebbe stato meglio ma questo non cancella i numeri: numeri dicono chiaramente che la gente ha apprezzato il mio impegno”. Messa da parte la politica l’obiettivo è ora puntato sull’azienda: “Siamo sotto organico eppure stiamo garantendo i servizi a tutto il territorio urbano ed extraurbano. Il mio predecessore ha raggiunto ottimi risultati limitando al massimo le spese per gli straordinari e tentando di garantire una gestione ottimale dell’azienda con le risorse a disposizione. Oggi ci stiamo impegnando per assicurare la nostra presenza nelle nuove zone di espansione e in turni pomeridiani nell'intera città”. È partita an-
che una campagna di “sensibilizzazione” nei confronti degli operatori commerciali del centro: “Loro devono collaborare a mantenere pulita la città. Oggi li abbiamo invitati a farlo, domani chiederemo alla Polizia Municipale di sanzionare chi non rispetta le regole”. E poi la formazione e l’educazione: “Fatevi un giro in città: noterete che spesso i luoghi più sporchi e dove siamo costretti ad intervenire più spesso sono quelli frequentati dai giovani. Questo significa che anche se nelle scuole si parla di ecologia, rispetto dell’ambiente e della città, in molti continuano ad avere un problema di formazione ed educazione. Ci impegneremo anche su questo fronte”. Un impegno che avrà bisogno anche di risorse economiche: “Speriamo di chiudere al più presto la questione della discarica di Trani e di ottenere la gestione dell'impianto di compostaggio. Così potremo fare cassa e migliorare i nostri servizi”. Nel frattempo tutti a stringere i denti. A cominciare da Mancini. Almeno fino a quando sarà sul ponte di comando. Forse ancora per poco. Staremo a vedere.
L’opinione
giovedì 1 ottobre 2009
A chi fa paura la democrazia? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1428
Essere buoni cittadini sta diventando faticoso, bisogna star lì a vigilare che i diritti acquisiti non siano attaccati e che il rispetto per l’uguaglianza vada a braccetto con la valorizzazione del diverso, su tutto, che “democrazia” non diventi una parola vuota. Vale anche a Molfetta, periferia dell’impero. Anche qui ci tocca ridifendere l’idea elementare che le differenze fra punti di vista siano ammissibili, anzi, una ricchezza per la comunità e che il confronto sia il cuore di una società democratica. Nulla da dire che la maggioranza governi, pronti a dar battaglia se con questo si intende mettere a tacere l’opposizione. Idea che piace al condottiero a Roma e di conseguenza anche ai suoi discepoli molfettesi. Così quattordici consiglieri di maggioranza di Molfetta hanno pensato bene di chiedere una modifica del regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale. Eppure non dovrebbero aver problemi ad imporre la loro linea, sono tanti e mansueti, non osano pensarla diversamente dal sindaco e pure senatore Azzollini e giammai hanno provato a votare in dissenso; se ne stanno composti nei loro banchi, senza osar aprir bocca, per timore che possa sfuggire qualche parola che non piaccia al capo, limitandosi disciplinatamente ad alzare la mano al momento della votazione, secondo i voleri del boss. Ebbene, non basta più, gli dà noia persino che l’opposizione voglia discutere dei problemi della città, chissà, forse addirittura
che essa ci sia. Così stanno cercando di limitare la possibilità che la minoranza chieda la convocazione d’urgenza del Consiglio. Nell’introduzione alla loro richiesta di modifica del regolamento si legge: “Nell’ultimo periodo i gruppi consiliari di minoranza hanno richiesto più volte la convocazione del Consiglio Comunale”. Insomma, hanno scocciato, distogliendoli dalle loro
occupazioni, costringendoli a star lì, seduti e silenti ad ascoltare gli altri, sempre gli altri, discutere di porto, commercio ambulante, sicurezza e poi a dover alzare la mano per respingere le richieste dell’opposizione. Un gran fastidio. Quindi, basta e proposta di nuove modalità: tempi più lunghi per la seduta e, soprattutto, le motivazioni per la con-
vocazione di urgenza dovranno essere riconosciute non più dalla Giunta comunale, ma dall’Ufficio di Presidenza, in definitiva da una sola persona, espressione della maggioranza. Il fastidio c’è anche per la pratica delle interpellanze consiliari. Chiunque abbia frequentato le sedute del Consiglio Comunale sa che sono spesso il momento più vivo del dibattito, quello in cui i consiglieri interpellano appunto il sindaco o gli assessori, chiedendo loro spiegazioni di quando accade in città. È vero, qualcuno ne a fatto abuso, se ne ricorda ancora una su un elefante che un circo aveva fatto girare per le strade, ma è anche vero che spesso solo in questa circostanza gli amministratori sono stati, a volte dopo attesa di settimane, messi all’angolo su disservizi e pasticci cittadini. Secondo l’attuale regolamento, alle interpellanze si risponde in principio di seduta, cioè quando c’è il pubblico, quando alle persone interessate è possibile star lì a sentire in che modo i loro problemi sono presi in considerazione da chi governa la città. La maggioranza propone che siano spostate “al termine della seduta”, cioè a notte fonda, lontano da occhi ed orecchie dei cittadini, quando il sonno si presuppone renda più conciliante anche il più coriaceo consigliere di opposizione. Piccole cose, si dirà, ma inquietanti per chi ha a cuore la democrazia. Lella Salvemini
Politica
giovedì 1 ottobre 2009
Pino Amato a tutto campo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1429
Si dimette da vice presidente del consiglio ma non diminuisce l’impegno. L’esponente dell’Udc parla di politica locale e regionale. Ed anche delle sue vicende giudiziarie.
È un Pino Amato a tutto campo quello che ha deciso di raccontarsi ai microfoni de “il Fatto”. Dalla politica locale a quella regionale fino alle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto. Senza “peli sulla lingua” come suo solito, Amato attacca l’attuale amministrazione comunale, apre al Partito Democratico e difende le sue scelte. Soprattutto scommette sul successo in crescita della sua Udc. Ma anche un Amato che stupisce e lo fa con una decisione che ha del clamoroso: con una lettera indirizzata al sindaco Antonio Azzollini e al presidente del Consiglio Comunale, Nicola Camporeale, rassegna le sue dimissioni dalla carica di vice presidente della massima assise cittadina. La decisione, ha scritto Amato, arriva “dopo innumerevoli ed oggettive scorrettezze da parte del presidente del consiglio comunale nei confronti dei due vice presidenti”. In
sostanza secondo Amato, Camporeale non ha “mai convocato l’Ufficio di Presidenza per la corretta valutazione dei lavori consiliari e delle interrogazioni sottoposte da alcuni consiglieri sia di maggioranza e soprattutto di opposizione”. Ovviamente Amato non lascia la carica di consigliere comunale “per garantire i diritti democratici sia del consiglio comunale, sia degli oltre mille elettori che mi hanno eletto”. Comincia da qui l’ultima settimana di Amato. Da una rottura che sa tanto di provocazione e che un primo risultato l’ha raccolto: dimostrare ancora una volta quale malcontento serpeggi tra i consiglieri comunali di opposizione spesso “imbavagliati” e schiacciati dalla dura legge dei numeri. Ma del resto nell’aula “Carnicella” più di qualcuno a mettere “bavagli” è sin troppo bravo. Ne sappiamo qualcosa anche noi de “il Fatto”.
“Siamo nel caos totale a livello amministrativo” ci ha detto Amato. “Gli assessori continuano a non avere deleghe, l’amministrazione è poco attenta ai problemi quotidiani della città e dei cittadini. Manca ogni tipo di programmazione: insomma, si naviga a vista”. Situazioni che secondo Amato stanno provocando “fibrillazioni anche tra i consiglieri di maggioranza che iniziano a non accettare più il ruolo di comparse senza diritto di parola ed espressione. Questa è una vera e propria amministrazione del nulla”. Amato ci va duro e punta il dito contro il sindaco Antonio Azzollini: “Ha sbagliato nella decisione di ricoprire il doppio ruolo e oggi la città ne paga le conseguenze. I cittadini sono soli, nessun aiuto alle piccole e medie imprese. I giovani dimenticati e le famiglie disagiate lasciate sole. Questo è quello che sinora ha prodotto questa amministrazione”. Una amministrazione a cui Amato dice di non essere mai stato vicino: “C’è rispetto dei ruoli ma nessuna forma di collaborazione: siamo all’opposizione e svolgiamo il nostro mandato con attenzione”. Una opposizione che è “coesa seppure nella diversità di vedute politiche: il nostro interesse primario però è quello di risolvere i problemi della città, poi viene tutto il resto”. Un impegno che secondo Amato “pagherà: i fatti ci daranno ragione e i cittadini ci premieranno sempre di più. In città chi sbaglia paga. Chi lavora, e noi lo stiamo facendo, raccoglie i frutti”. Amato sembra già in piena campagna elettorale: “Ci sono le regionali e dobbiamo essere pronti anche all’eventualità che possano coincidere con le amministrative nel caso di candidatura a presidente della regione di Azzollini. Stiamo lavorando su più fronti per essere pronti a dare le risposte che la città si attende”. E lavorare significa avere in mente anche una rosa di nomi per un eventuale candidato sindaco dell’Udc: “Certo, ci
sono i nomi ma per il momento preferiamo tenerli nel cassetto. Al momento giusto scopriremo le carte”. Certo è che si tratta di personaggi noti in città ma estranei alla politica. Insomma c'è tanta carne al fuoco e soprattutto ci sono tante certezze: “Soprattutto – ha detto Amato – la certezza che la città ha bisogno di una svolta”. Poi un commento sul processo che lo vede imputato a Trani: “Confido nel lavoro della magistratura. Ho la coscienza pulita e la gente mi è vicina. So di non aver fatto nulla di male. In tanti lo hanno capito dandomi fiducia e eleggendomi a loro portavoce. Sono convinto che presto anche questo brutto capitolo verrà chiuso”. Corrado Germinario
Politica
giovedì 1 ottobre 2009
Rifondazione: regolamentare il commercio ambulante Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1430
Giungono proposte dal partito. Necessario garantire il lavoro rispettando le leggi e soprattutto garantendo i cittadini. “Negli ultimi tempi la questione del commercio ambulante ha procurato e tuttora continua a procurare non pochi problemi alla vivibilità cittadina. Soprattutto nel periodo estivo, le strade della città si riempiono di banchi per la vendita di prodotti ortofrutticoli in modo disordinato, senza il minimo rispetto delle condizioni igieniche”. Comincia così il documento predisposto dai militanti di Rifondazione Comunista ed inviato al sindaco oltre che a tutti i consiglieri comunali per riaprire il dibattito su una questione mai passata di attualità in città. Rifondazione Comunista torna così a chiedere che l’amministrazione si attivi per porre delle regole in un settore che oggi sembra essere privo di qualsiasi controllo con tutti i problemi che ne derivano. “Questo stato delle cose – ha detto il segretario di Rifondazione, Beppe Zaza – contribuisce al degrado della vivibilità della città e all’ulteriore decadimento del già modesto arredo urbano. I proclami demagogici sull’opportunità di promuovere il turismo a Molfetta e intercettare i flussi turistici fanno a
pugni con l’inqualificabile degradazione dell’ambiente urbano”. Rifondazione contesta la gestione del settore fatta dall’amministrazione e soprattutto dal sindaco Antonio Azzollini che “ha affrontato finora questo problema in modo demagogico e clientelare, lasciando intendere che tollerare questo stato di cose è una sorta di integrazione sociale di soggetti che hanno avuto problemi con la giusti-
zia, ragion per cui questa presenza sgradevole e disordinata è il minore dei mali: meglio consentire la vendita di frutta per strada, magari abusivamente, che metterli in condizione di tornare a delinquere”. Per Rifondazione le cose però devono cambiare: “È giusto che si creino le condizioni per reinserire nella società questi soggetti ma lo si deve fare tutelando i cittadini e soprattutto rispettando le leggi”.
E così arrivano le proposte, concrete, da sottoporre al vaglio dell’amministrazione. Predisponendo aree mercatali idonee, approvando il piano del commercio e soprattutto controllando l’osservanza ed il rispetto delle norme. Per farlo ecco proposta la riconversione dell’area una volta occupata dall’ex mercato ortofrutticolo all’ingrosso: una piazza con spazi per la vendita insieme ad un’area verde per rivitalizzare un quartiere spesso abbandonato dalle istituzioni. Ed ancora, un’altra area per la vendita, idonea anche ad accogliere altro tipo di manifestazioni, nella zona che avrebbe dovuto ospitare il nuovo stadio nella zona 167. “Quest’ultima proposta consentirebbe anche di accogliere il mercato settimanale decongestionando così rione Paradiso e la zona di via Achille Salvucci costretta a vivere sotto assedio una volta la settimana”. Proposte che Rifondazione assieme agli altri gruppi di opposizione porterà anche in consiglio comunale. Con la speranza di trovare una soluzione idonea per tutti. E soprattutto rispettosa della legge.
N t l r b L s n l d A g d A c
a , l a o a o a a o e o e i o a o
Cronaca
giovedì 1 ottobre 2009
Omicidio Bufi: Bindi nuovamente assolto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1431
Secondo la Corte di Assise di Bari l’uomo non commise l’omicidio della giovane molfettese.
Non ha ancora un volto ed un nome l’autore dell’assassinio di Annamaria Bufi, la giovane molfettese il cui corpo venne ritrovato sul ciglio della strada statale 16 bis nella notte tra il 3 e 4 febbraio 1992. La Corte di Assise di Bari ha infatti assolto anche in appello Marino Domenico Bindi, l’uomo accusato di essere l’autore dell’efferato omicidio che oltre diciassette anni fa sconvolse Molfetta. A nulla sono servite le dodicimila pagine del fascicolo e le oltre cinque ore di requisitoria del procuratore generale Angela Tomasicchio per convincere la corte della colpevolezza dell’uomo nei
cui confronti era stata richiesta la condanna a 24 anni di reclusione. I giudici baresi, confermando quanto avvenuto nel processo di primo grado svoltosi a Trani, non hanno ritenuto gli elementi d’accusa capaci di indicare senza dubbio che ad ammazzare Annamaria fu proprio Bindi, uomo che tra l’altro aveva una relazione con la ventenne. Elemento determinante per la decisione dei giudici, secondo quanto dichiarato dall’avvocato della famiglia Bufi, Bepi Maralfa, potrebbe essere stata la sequenza temporale della commissione dell’omicidio che secondo quanto ricostruito si colloca tra le 21 e le 22 del 3 febbraio, lasso temporale in cui Bindi, l’ha dichiarato un testimone in particolare, fu visto al lavoro nella palestra di Bisceglie in cui insegnava. A questo punto appare sempre più probabile che, non appena saranno rese note le motivazioni della sentenza, sia il Procuratore che la famiglia Bufi proporranno ricorso in Cassazione. Insomma la parola fine di questa triste vicenda non è ancora stata scritta.
Divisa vera ma colonnello falso Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1432
Un uomo fermato dai Carabinieri di Molfetta tra i negozi del centro commerciale Mongolfiera.
Sebbene non ne avesse il titolo, indossando una uniforme militare da ufficiale della “Folgore" è stato sorpreso da due attenti Carabinieri mentre si aggirava tra gli scaffali centro commerciale Mongolfiera. È accaduto qualche giorno fa quando i
militari del locale Nucleo Radiomobile hanno denunciato in stato di libertà un 52enne barese con l’accusa di “usurpazione di titoli”. L’uomo, vestito con una mimetica militare con i gradi da “colonnello”, si stava aggirando con fare sospetto tra i negozi del centro commerciale quando ha incrociato i due carabinieri impegnati in un servizio di vigilanza all’interno del supermercato. Sfortunatamente per il falso graduato, all’attento occhio dei militari non è sfuggito un piccolo particolare che si è rivelato decisivo. Il basco color amaranto portato dal 52enne, del tipo usato dai paracadutisti della Brigata “Folgore”, era si munito di fregio ma privo del prescritto numero identificativo del Reggimento di appartenenza del finto soldato. Ciò ha indotto i carabinieri a procedere al controllo dell’uomo che non ha potuto far altro che svelare la sua vera identità. Condotto in caserma lo stesso è stato segnalato al Prefetto, mentre l’abbigliamento militare è stato sottoposto a sequestro.
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Attualità
giovedì 1 ottobre 2009
Lavori in programma al “Don Tonino Bello” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1433
Gli interventi presentati nel corso di una conferenza stampa dalla dottoressa Annalisa Altomare, direttore sanitario del presidio ospedaliero. Si respira aria di importanti cambiamenti al presidio ospedaliero “Don Tonino Bello” di Molfetta. A rendere noto il piano di interventi, volto alla ristrutturazione e alla messa a norma dell’ospedale, è stato proprio il direttore sanitario, la dottoressa Annalisa Altomare, nel corso di una conferenza stampa. I lavori, il cui inizio è stato fissato per marzo 2010, e che interesseranno il nosocomio molfettese per una durata di tempo di sedici mesi, sono il frutto di uno stanziamento di circa 6,5 milioni di euro da parte della Regione Puglia, nell’ambito del programma per il finanziamento degli interventi di edilizia sanitaria previsti dall’ex art. 20 L. 67/88, e per la cifra di 500,000 euro provenienti dai fondi di bilancio dell’azienda. Ampio, quindi, risulta il ventaglio di interventi in programma. Innanzi tutto, si partirà con i lavori finanziati dall’azienda sanitaria, che prevedono la realizzazione di cinque nuovi ascensori, al fine di potenziare la rete dei collegamenti in verticale della struttura, senza interferire con le attività dell’utenza: tre di questi ascensori saranno adibiti esclusivamente al trasporto di biancheria, di vitto, di materiali infermieristici e di rifiuti ospedalieri trattati, che “verranno conferiti automaticamente nei contenitori dell’ASM”. Attraverso i finanziamenti stanziati dalla regione, si procederà alla realizzazione di tre sale operatorie, nel distretto socio-sanitario, dotate complessivamente di otto posti letto e di nuove apparecchiature della più avanzate tecnologie. Altre importanti messe a norma riguarderanno l’obitorio, la cui collocazione sarà trasferita all’interno dei locali interrati, ma soprattutto il potenziamento del pronto soccorso. Quest’ultimo, che sarà trasferito per tutta la durata dei lavori, stimata intorno ai quattro mesi, nell’attuale area poliambulatorio, vedrà l’ampliamento della propria
area operativa e sarà direttamente collegato al reparto di cardiologia. È inoltre prevista, nell’area del giardino retrostante, la costruzione di un fabbricato munito di sale attrezzate ad accogliere malati che presentano patologie infettive. Un altro significativo ampliamento riguarderà uno dei reparti più produttivi di tutto il presidio ospedaliero, il centro immuno-trasfusionale. In ultimo, si procederà con la completa sistemazione della rete viaria ester-
na, con la creazione di nuovi percorsi che faciliteranno l’accesso alla struttura da parte degli utenti. Un complesso di intervanti ambizioso e valido, come ci conferma il direttore sanitario visibilmente ottimista sulla loro realizzazione, interventi mirati che si vanno ad aggiungere a quelli già in precedenza eseguiti: la sostituzione delle vecchie porte in legno con porte che rispondono agli standard di sicurezza; l’installazione del nuovo impianto di sterilizzazione “Bowie
Dick”, che prevede la registrazione di tutti i cicli di sterilizzazione attraverso un sistema di codici a barre riportati sulle singole confezioni dei ferri chirurgici, e che ha richiesto l’intervanto di rinforzamento della pavimentazione e l’uso di una gru per il suo posizionamento; un nuovo sistema di conta garze elettronico; rifacimento e messa a norma dell’impianto di approvvigionamento di ossigeno e quello antincendio. Naturalmente, alla base dei nuovi interventi, vi è anche la volontà di non ostacolare la somministrazione dei servizi offerti, considerando i circa trenta mila utenti che annualmente ricorrono alle cure dell’attuale pronto soccorso, o ai circa diciassette mila esami radiologici effettuati in un anno. Nel corso della conferenza, la dottoressa Altomare ha inoltre risposto alla denuncia presentata in una nota stampa della Confederazione USPPI e della Federazione USPPI Medici di Molfetta (che presentavano l’immagine di un pronto soccorso ormai al “collasso” a causa della carenza di personale e dell’assenza del cosiddetto “triage”, ossia la classificazione dei pazienti in entrata al pronto soccorso a seconda dell’urgenza e della gravità delle condizioni), evidenziando sì, una carenza di personale, per il quale è stato indetto un concorso al fine di rafforzare l’organico, che si cerca di sopperire con turni di medici e infermieri più lunghi ma ben organizzati, grazie anche ad uno spirito collaborativo, e retribuiti. Per quanto riguarda il “triage”, questo sistema è ormai in vigore nel presidio, dal primo gennaio del corrente anno, completamente funzionante anche nel periodo estivo. È questo un rinnovamento che si spera riconsegnerà alla città e all’utenza una struttura con un funzionamento corrispondente alle proprie potenzialità. Isabel Romano
Attualità
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Piscina comunale: facciamo chiarezza Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1434
Ancora pochi giorni e verrà pubblicato il nuovo bando per l’affidamento dell’impianto di proprietà comunale.
Negli scorsi giorni era arrivata la notizia clamorosa, anche se nell’aria da tempo, dell’annullamento del bando di gara, indetto in precedenza dal Comune di Molfetta, che avrebbe dovuto assegnare la gestione della piscina comunale per i prossimi nove anni. Tutto ciò non aveva fatto altro che aggiungere polemiche alle polemiche dato che il bando con scadenza 9 settembre era già stato motivo di denuncia da parte di privati che avrebbero voluto parteciparvi ma non ne avevano chiare notizie e da parte di alcuni esponenti dell’opposi-
zione fra cui il capogruppo e portavoce del locale Partito Democratico Giovanni Abbattista. Attualmente il bando di gara rimane sospeso ma non a tempo indeterminato come si era pensato in un primo momento. Infatti il Comune di Molfetta ne sta studiando uno nuovo che andrà a sostituire in tutto e per tutto quello vecchio non idoneo secondo l’articolo 20 della legge regionale 33 del 2006. Ed è proprio questa inidoneità la causa primaria dell’annullamento del bando. L’ingegner Enzo Balducci, dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Molfetta, ha spiegato come nel vecchio bando annullato il metodo che avrebbe definito il vincitore fosse quello dell’asta al rialzo. In poche parole colui che avesse avanzato l’offerta più alta. Questa modalità non è andata giù a qualche privato in gara che si è rivolto ad un legale per impugnare la stessa, forte della legge reg. 33/06. Questa legge recita, infatti, nei punti uno e due, che: “Gli enti territoriali, nella formazione delle graduatorie per l’affidamento della gestione
degli impianti sportivi, tengono conto del possesso dei seguenti requisiti da parte dei soggetti richiedenti: rispondenza dell’attività svolta in relazione al tipo di impianto sportivo e alle attività sportive, alle attività motorie e ludicoricreative in esso praticabili; esperienza nella gestione di impianti sportivi e nell’organizzazione di manifestazioni sportive; qualificazione degli istruttori e degli allenatori; livello di attività svolta; attività sportiva, ricreativa ed educativa svolta a favore dei giovani, dei disabili e degli anziani; anzianità di affiliazione a federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e discipline associate per lo svolgimento dell’attività sportiva oggetto dell’affidamento; numero di tesserati per le attività sportive che possono svolgersi nell’impianto. Gli enti territoriali, nella formazione delle graduatorie per l’affidamento della gestione degli impianti sportivi e ai fini della determinazione della durata della stessa, tengono conto del programma di gestione; programma
degli investimenti, con particolare riferimento ai miglioramenti all’impianto sportivo e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili; ricadute occupazionali sia qualitative che quantitative e conseguente applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro del settore”. Ecco quindi svelato il mistero di una vicenda che per diversi giorni è risultata oscura. Attualmente è allo studio un bando tutto nuovo che terrà conto di tutti i requisiti previsti dalla legge regionale, i quali verranno accertati da una commissione in fase d’istituzione. Un sospiro di sollievo quindi per tutti gli utenti della piscina comunale, molti dei quali già spostatisi all’impianto di Giovinazzo, che vedranno soltanto una chiusura temporanea di quello di Molfetta. La priorità è quella di affidare nel più breve tempo possibile la gestione novennale in modo da poter riaprire entro i prossimi due mesi una struttura la cui chiusura è risultata un duro colpo per gli sportivi molfettesi. Francesco Tempesta
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Attualità
giovedì 1 ottobre 2009
Nasce “il Fatto”: pubblicità per noi
Da Molfetta verso l’Europa
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La pubblicazione del quotidiano di Padellaro e Otto studenti stanno partecipando alla quinta Travaglio accende l’attenzione di lettori e media. E sessione del Parlamento Internazionale dei Giovani a coinvolge anche noi. Molndas in Svezia.
La nostra redazione tempestata di telefonate provenienti da tutta Italia. Il nostro indirizzo e-mail invaso da ogni tipo di comunicazione. Il sito internet www.ilfatto.net preso letteralmente d’assalto da migliaia di visite con il contatore “impazzito”. Tutto questo in coincidenza con la nascita di un nuovo quotidiano, evidentemente atteso con curiosità e con un nome che è tutto un programma: “il Fatto – Quotidiano”. Stesso nome ma “nessuna parentela” tra il nostro free press e la testata di Antonio Padellaro e Marco Travaglio arrivata in edicola e subito sotto i riflettori mediatici. E sotto i riflettori ci siamo finiti anche noi: quel nome “il Fatto” nostro da dicembre 2007 ha
tratto in inganno gli internauti. E così tutti a chiamare e contattare noi convinti che dall’altra parte del monitor ci fossero Padellaro e Travaglio. Un “equivoco” che ci ha reso celebri con un servizio dedicatoci dal Tg Norba (visibile nell’area web tv del nostro sito internet) a cura di Alba Di Palo ed un pezzo firmato Angelo Alfonso Centrone sul “Corriere del Mezzogiorno”. Ancora celebrità per noi e una certezza: tantissimi contatti “deviati” ma tra questi anche tanti che dopo averci conosciuti hanno deciso di inserirci nella lista dei loro siti internet preferiti. Evidentemente la prova del nostro buon lavoro. Un lavoro che continua. Ogni giorno di più.
Gravidanze adolescenziali, malattie veneree e insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole europee. Attorno a questi temi si sviluppa la mozione formulata dagli studenti delle scuole medie superiori di Molfetta in vista della quinta sessione del Parlamento Internazionale dei Giovani. Il documento sarà illustrato e discusso a Molndas, in Svezia, durante i lavori che si tengono da oggi al 6 ottobre. Con una delegazione di otto studenti, Molfetta sarà l’unico comune a rappresentare l’Italia. Parteciperanno anche le delegazioni di Goerlitz (Germania), Canterbury (Inghilterra), Vladimir (Russia), Esztergom (Ungheria) e la stessa Moldnal (Svezia). Promossa dall’Assessorato ai Servizi Socio Educativi, la partecipazione alla V sessione del Parlamento Internazionale dei Giovani s’inserisce tra le attività del Forum comunale dei Giovani (organo consultivo del Consiglio Comunale, di recente costituzione, formato da soli giovani e associazioni giovanili) nell’ambito di un protocollo d’intesa siglato con le scuole denominato “Il Comune e la Scuola verso l’Europa”.
“La sessione plenaria che si svolgerà in Svezia è solo il momento terminale di un articolato lavoro di discussione e confronto svoltosi nelle scuole, che ha permesso di fare luce su temi tanto delicati quanto sentiti dai giovani” spiega l’assessore ai Servizi Socio Educativi Luigi Roselli. “Manterremo alta l’attenzione verso i giovani e il loro mondo proseguendo su questa linea di collaborazione tra amministrazione comunale e l’istituzione scuola. In bocca al lupo e buon lavoro ai ragazzi della nostra delegazione ai quali auguro di fare tesoro di questa esperienza formativa affinché possano trasmetterla ai loro coetanei”. Ecco i nomi degli studenti che partiranno per la Svezia, selezionati dai loro docenti di lingua inglese dopo alcune prove di abilità linguistiche: Jane Sabini (Liceo Scientifico), Marta Maria Spaccavento (Liceo Classico), Filomena De Palma (Istituto Tecnico Commerciale), Domenico Adesso (Istituto Tecnico Industriale), Vincenzo Nappi (Ipsiam), Luciana Sallustio (Istituto Magistrale), Isabella Fasciano (Istituto Professionale per il Commercio), Antonietta Maldari (IPSSAR).
Attualità
giovedì 1 ottobre 2009
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Una invenzione capace di grandi cose Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1437
Pensati e realizzati a Molfetta i filtri con cui è possibile ridurre i danni del fumo. E magari anche riuscire a togliersi il vizio.
Che il fumo delle sigarette faccia male è cosa nota. Lo hanno affermato i medici, ne sono consapevoli un po’ tutti. Una consapevolezza che però non impedisce ogni giorno a milioni di persone di accendere la loro sigaretta e di “sfumacchiare” in ogni momento libero della giornata. Un vero “dramma” per i non fumatori ed una “condanna a morte” per coloro che alla sigaretta proprio non sanno dire di no. In tanti smettono di fumare ma, sono certamente di più coloro che vorrebbero
farlo e non ci riescono. Per loro è nata l’invenzione di un molfettese doc che ha pensato, realizzato e brevettato uno strumento utile a ridurre gli effetti nocivi delle sigarette. Un cilindretto in plastica, un filtro in cotone ed il gioco è fatto. Ecco l’invenzione di Michele Squeo, noto professionista molfettese, che nel 2002 ha avuto l’idea capace di rivoluzionare il mondo dei fumatori: il filtro “Sa.Lus”. Uno strumento facile da usare, che si posizione sulla sigaretta e blocca gran parte delle sostanze nocive (carta, catrame e additivi chimici) che bruciano assieme al tabacco e che finiscono abitualmente nei polmoni dei fumatori. Ma come nasce questa invenzione? “Nasce dalla volontà di ridurre il rischio – ci ha detto Squeo – io stesso sono un fumatore e so quanto faccia male fumare ma, non riuscendo a smettere ho pensato a
qualcosa che potesse perlomeno cautelarmi”. Ed ecco nati i “cilindretti”. Strumenti approvati e riconosciuti anche dal Servizio Sanitario Nazionale che ne ha permesso la vendita all’interno delle farmacie. “Una invenzione che è partita in sordina ma che oggi sta avendo sempre più successo tanto da aver interessato anche le grandi multinazionali del tabacco che hanno preso in considerazione l’opportunità di adottare il filtro per applicarlo ai loro prodotti”. La produzione e la commercializzazione dei filtri avviene e parte da Molfetta: “Oggi abbiamo raggiunto una produzione di alcune decine di migliaia di pezzi e ottantasei grossisti in tutta Italia commercializzano il nostro prodotto”. Sembra strano ma una invenzione tanto rivoluzionaria ha avuto i suoi natali nel Mezzogiorno d’Italia, zona da sempre ritenuta off li-
mits per imprenditori e nuove idee: “Non si tratta di pensare a dove è nata l’idea ma ai risultati che già oggi ha ottenuto. Siamo convinti – ha concluso Sasso – che il nostro impegno potrà essere d’aiuto a tanti fumatori. Magari aiutandoli prima a ridurre poi a smettere di fumare”. Questo si sarebbe un vero miracolo. Un miracolo pensato, nato e partito proprio da Molfetta. In Puglia. Nel Meridione.
Sermolfetta: compleanno pensando all’Abruzzo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1438
Celebrazioni in programma il 10 ottobre. Presenzieranno il sindaco de l’Aquila e i funzionari della Protezione Civile Regionale. Saranno Massimo Ciliente, sindaco della città de l’Aquila, e i responsabili del dipartimento di Protezione Civile della Puglia gli ospiti d’onore del “Sermolfetta Day” la giornata organizzata ogni anno dai volontari della Pubblica Assistenza Sermolfetta per celebrare l’anniversario della fondazione dell’associazione. Anniversario che il 10 ottobre prossimo celebrerà il ventiquattresimo anniversario di una struttura che fa oramai parte della quotidianità della città di Molfetta e che da sempre è vicina alle esigenze delle istituzioni e dei cittadini molfettesi. La manifestazione è in programma presso il teatro Odeon e in platea, come avvenuto nelle precedenti edizioni, siederanno gli studenti delle scuole superiori di Molfetta. A loro si rivolgeranno i funzionari della Protezione Civile che,
partendo dalla tragedia consumatasi all’inizio dell’anno in Abruzzo, parleranno di prevenzione del rischio sismico e interventi in caso di emergenza. Lo faranno proponendo documentazione e fatti reali, parlando il linguaggio dei giovani e coinvolgendoli nella battaglia per la prevenzione. Magari invogliandoli ad avvicinarsi a strutture di volontariato che, come il Sermolfetta, hanno subito risposto al grido d’aiuto delle popolazioni abruzzesi in occasione del terremoto. E proprio per testimoniare il legame che si è creato all’indomani del terremoto tra i volontari molfettesi e la città de l’Aqulia, i volontari consegneranno il “Premio Solidarietà” al sindaco del capoluogo abruzzese in rappresentanza di tutta la popolazione colpita dalla tragedia. “Siamo vicini agli amici abruzzesi – ha detto il presidente del
Sermolfetta, Salvatore del Vecchio – lo siamo stati recandoci a l’Aquila pochissime ore dopo il sisma e attivando tutti i nostri volontari per prestare i soccorsi. Continuiamo ad esserlo ora dando la nostra disponibilità per metterci a disposizione in caso di necessità”. “Il premio agli abruzzesi – ha aggiunto del Vecchio – vuole essere un piccolo ma significativo simbolo della nostra vicinanza a tutti coloro che hanno sofferto per una tragedia immane”. Negli anni precedenti il Premio Solidarietà era stato assegnato al presidente dell’associazione More Love, Ciccio Azzollini, e al personale del Pronto Soccorso dell’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta. “Festeggiare impegnandoci per la città siamo convinti sia la cosa migliore – ha concluso del Vecchio – il modo per
ricordare a tutti il nostro lavoro e per aprire le porte della nostra associazione a chiunque abbia voglia di mettersi al servizio del prossimo”.
Inchiesta
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Se qualcuno, un giorno, per strada... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1439
Siamo tutti più o meno abituati ad essere avvicinati per strada da persone in difficoltà, per la maggior parte extracomunitari, ai quali frettolosamente diamo o, meglio, concediamo pochi spiccioli, sigarette e generi alimentari, per poi essere immediatamente riassorbiti dal nostro correre e dal nostro fare, dai gesti vuoti e concitati di sempre, indaffarati ma indifferenti, lontani da quei visi e da quegli occhi che non guardiamo, che non vediamo e che, in fondo, si somigliano un po’ tutti, nel racconto lungo e cattivo dell’indigenza, dell’esclusione, della marginalità e dell’emarginazione sociale e culturale. Non ci turba ma ci disturba la pratica
continua e, a dir poco ostentata, delle varie forme di accattonaggio che è un tutt’uno con la sua stessa, volontaria e non, plateale rappresentazione nei luoghi del vivere, urbani e suburbani, divenuti anche per questo territori fragili, desertici e, nel contempo, assordanti e convulsi, abitati dal degrado e dall’insofferenza, dalle abnormi differenze, dalle discrepanze sociali ed umane che non trovano risposta né soluzione: taciamo il senso di fastidio che essa ci procura, ne sottacciamo le ragioni che porterebbero alla luce i pregiudizi, il razzismo silente e strisciante, per lo più negato, mai riconosciuto. Se poi, un giorno, a fermarci per strada non è un senegalese
e neppure un pakistano, ma un nostro stesso concittadino, sconosciuto, dall’aspetto dignitoso e dallo sguardo fermo, che non ci chiede soldi, né sigarette né pane, ma semplicemente di indicargli qualcuno che possa offrirgli un lavoro, restiamo spiazzati, colpiti e non scappiamo via, lo ascoltiamo, gli parliamo, fornendogli indicazioni, qualche nominativo. Si ha la sensazione che, oggi più di ieri, la disoccupazione di alcuni appaia diversa, più dolorosa e pesante, di quella di altri e ci si chiede perché venga percepita e vissuta in maniera totalmente differente, cosa nasconda, in realtà, questo nostro sguardo voltato spesso altrove; ci si interroga sul disagio di chi, non trovando lavoro, non trova nemmeno la propria vita e di chi, perdendolo, perde a volte se stesso; ci si domanda fino a che punto l’attuale assetto politico del nostro
paese, improntato ad un modello di sviluppo neo-liberista con vocazione all’auto-regolamentazione, continuerà a piegare, sensazione assai diffusa, i bisogni sociali alle esigenze di profitto e di potere; si intuisce che, forse, la disoccupazione è solo la parte visibile e finale di mutamenti avvenuti nelle dinamiche evolutive dello sviluppo economico, sociale e politico ed evidenziati, non generati, dalla crisi attuale. Questa inchiesta non pretende di trattare tutti gli aspetti della questione, tanto meno quelli sociologici, ma si limita a presentarne alcuni che possono aiutare a rileggere e ripensare le tematiche del lavoro: quello che non c’è, che non ci sarà e che dovrebbe esserci; quello che, in fondo, contribuisce a renderci ciò che siamo. Beatrice De Gennaro
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Inchiesta
Un solo bisogno: lavorare 1440
I disoccupati invisibili Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1441
Cresce la disoccupazione. Per l’Ocse il tasso di disoccupazione in Italia, passato dal 7,1% del primo trimestre del 2008 al 7,9% del 2009, è destinato a salire fino ad arrivare al 10,5% nel 2010.
La crisi economica ha determinato finora la perdita di 562mila posti di lavoro in Italia, con previsioni di peggioramento nei prossimi anni. Sono gli ultimi dati diffusi a livello nazionale, quello locale è più difficile da decifrare, anche se in fondo è sufficiente addirizzare le antenne e guardarsi in giro. Delle saracinesche abbassate abbiamo già parlato, chiudono negozi storici ed altri appena aperti, alcuni bar e pizzerie, sono in vendita da un po’, senza che si facciano avanti acquirenti disposti a scommettere ancora nel commercio. Chi può o per forza deve, riprende la strada verso il Nord, gli altri si arrangiano, con gli strumenti possibili, visto che gli uffici di collocamento neppure si sa se esistano ancora e le agenzie di lavoro interinale dalle nostre parti non hanno anc he un “uomo di comprovata serietà” si offre come badante per anziani. A scavare si scoprono storie di famiglie che prima ce la facevano, per le quali uno stipendio, sia pure con un po’ di fatica, bastava ad arrivare a fine mese e che ora, invece, si trovano con l’acqua alla gola, magari perché si sono impegnati con il mutuo e la casa nuova da pagare. Donne che sono costrette ad uscire di casa e che si offrono come “dama di compagnia”, riesumando parole da romanzo ottocentesco o semplicemente per badare a bambini o anziani, male che vada, per le pulizie. Le più giovani, anche se “ingegneri informatici”, distribuiscono sempre gli stessi fogliettini, mettendosi però a disposizione per ripetizioni a studenti di “scuole di ogni ordine e grado”. Ad alzare lo sguardo su quei rettangoli di carta bianca appiccicati alla bell’e meglio, che si tratti di ragazzi che vogliono pesare meno sul bilancio famigliare o donne che pensano alla rata del mutuo o uomini espulsi dal mondo del lavoro, si ha l’impressione che decisamente non se la passi bene a Molfetta chi ha un bisogno basilare: lavorare. l.s.
Li chiamano così: disoccupati invisibili. Secondo gli esperti sono tutti coloro che non trovano lavoro e sfuggono a cifre e statistiche ufficiali, cioè persone che si arrangiano in qualche modo, giovani che hanno appena terminato gli studi, precari che sperano in un nuovo contratto, schiere di inoccupati che il ristagno economico attuale, prodotto dal fallimento di sistemi produttivi liberi da responsabilità sociali e tesi unicamente all’intensificazione dei processi accumulativi e conservativi, infoltisce ed incrementa ogni giorno di più. Per l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il tasso di disoccupazione in Italia, passato dal 7,1% del primo trimestre del 2008 al 7,9% del 2009, è destinato a salire fino ad arrivare al 10,5% nel 2010 per effetto dell’allungamento della fase di difficoltà economica: ciò vuol dire che ci sono 221mila persone in più che cercano lavoro e 850mila posti di lavoro a rischio e che una vera e propria “questione sociale” si cela dietro questi numeri, in uno scenario allarmante, temuto non poco da imprenditori e sindacati. Il clima di incertezza e di inquietudine che serpeggia e persiste nei sistemi socio-produttivi mondiali, provocato dalla caduta del mito di un’economia in perenne ascesa basato su una concezione puramente finanziaria dell’impresa e sulla subalternità del mondo del lavoro a logiche espansionistiche ed affaristiche dei governi, incapaci di darsi delle regole e di elaborare politiche di sviluppo sostenibile, ha comunque radici nel concetto di “flessibilità” del lavoro, introdotto 12 anni fa: fu proprio grazie ai contratti a tempo determinato che, secondo alcuni economisti, le imprese riuscirono ad espandersi nei momenti di crescita e a ridimensionarsi nei periodi di contrazione senza drammatiche riduzioni di personale e fu proprio grazie alla flessibilità che le imprese diventarono più competitive, meglio ristrutturate, rinnovate tecnologicamente, in grado di assorbire l’immigrazione. Oggi la sempre più forte tendenza alla deindustrializzazione, ad un diminuito peso dell’agricoltura, alla terziarizzazione ed alla esternalizzazione portano ad una violenta espulsione della manodopera da un mercato del lavoro deregolamentato che produce lavoro nero, precarizzazione, sottoccupazione, lavoro sottopagato, disoccupazione ufficiale ed occulta fino a provocare nuove povertà e forme sempre più evidenti di emarginazione economica e sociale. Siamo in una fase di passaggio epocale che la crisi ha solo fatto emergere quando ha rivelato la degenerazione del capitalismo mondiale; si affacciano sulla scena nuove soggettualità e nuove figure da riaggregare in un progetto di riorganizzazione del dissenso sociale che non può prescindere da più ampie riforme istituzionali, da scelte politiche precise, da miglioramenti indispensabili nel sistema degli ammortizzatori sociali. Beatrice De Gennaro
Servizi Sociali: ci sono nuovi utenti 1442
Si tratta di persone che non riescono più ad arrivare a fine mese e cercano il modo di ridurre le spese del bilancio familiare. “Negli ultimi mesi agli utenti tradizionali dei nostri uffici, se ne sono aggiunti di nuovi: si tratta in genere di persone tra i 20 e i 40 anni, spesso appartenenti a famiglie di nuova costituzione. Non cercano contributi in denaro ma sperano in aiuti per arrivare a far quadrare il bilancio familiare”. La disoccupazione sempre più incalzante inizia così a mietere le sue vittime in ogni strato sociale costringendo molti cittadini a chiedere aiuto ai Servizi Sociali. Lo ha confermato l’assessore al ramo Luigi Roselli analizzando i dati di accesso ai servizi degli ultimi mesi. “Effettivamente la crisi economica sta continuando a produrre i suoi effetti: questi nuovi utenti sono spesso persone trovatesi senza occupazione e gravate da impegni economici che adesso riescono continua a pag. 17
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Il Servizio Civile: una possibilità come poche Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1443
Sommario: Una scelta ideologica ma anche un modo per guadagnare qualcosa da destinare allo studio e alle necessità personali. Cinque anni di scuola sembrano tanti, ma alla fine volano via in fretta. Passa quel terrore in fin dei conti infondato degli esami di maturità, e come se ci trovassimo alla fine di una scogliera, si apre davanti a noi la vista dell’oceano, di un tempo futuro tutto da costruire e attraversare. I più continuano gli studi all’università, forse anche per una nuova moda o per impegnare il proprio tempo in attesa di qualcosa di meglio, senza poi sapere in realtà questo fantomatico “meglio” che sarà mai. Altri vorrebbero fare dei libri solo un doloroso ricordo, così cercano la propria strada nel mondo del lavoro, talvolta con esiti insoddisfacenti. Una delle poche opportunità che è riservata ai giovani è quella di impegnarsi nell’espletamento del Servizio Civile, per intenderci, il Servizio intrapreso dagli obiettori di coscienza quando ancora la leva militare era un obbligo. Come recita il sito dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, esso “È la possibilità messa a di-
sposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore della ricerca di pace”. Belle parole, certo, ma dietro la scelta di impegnarsi per il raggiungimento di un fine “tanto alto e nobile”, ci sono tante motivazioni che talvolta rispondono a logiche differenti e personali. Basta assistere ad un colloquio per la selezione degli idonei al Servizio ed ecco che prende il via la danza delle motivazioni, un repertorio credo ormai collaudato. In testa ad una immaginaria classifica si posiziona sicuramente il “rendersi utile alla comunità”, che per fare bella figura davanti alla commissione esaminatrice ci sta sempre bene: senza dubbio ci sono molti giovani in cui tale motivo è realmente sentito, giovani che scelgono un progetto, piuttosto che un altro, proprio per il suo coinvolgimento a livello sociale, per sentire che anche attraverso le loro piccole e talvolta apparentemente insignificanti
azioni ci sono conseguenze che possono ricadere su un gruppo di persone in modo positivo. Poi ci sono quelli che vogliono prendersi il famoso anno sabbatico, per staccare dagli studi, o per comprendere e trovare la propria posizione all’interno di una società che li contiene, quelli che hanno bisogno di nuove esperienze, anche ammassate in modo disordinato sul proprio curriculum vitae. Ed infine ci sono quelli che scelgono il Servizio per denaro, per quei 433 euro, senza dimenticare gli 80 centesimi, mensili: talvolta non sembrano tanti, ma fanno pur sempre comodo, costituiscono una piccola conquista personale verso l’autonomia economica, permettono ad un ragazzo di non dover far necessariamente ricorso alla paghetta dei genitori, magari per comprarsi un paio di scarpe alla moda. E questa è la motivazione probabilmente presente in tutti, ma certamente espressa da pochi, forse perché ha poco di volontariato in sé. Qualsiasi sia la motivazione, una sola cosa è certa: come dice l’inno del Servizio Civile “senza andare poi così lontano, se vuoi, te la cambia la vita”; ma la vita te la cambia davvero, positivamente e negativamente, credetemi. Isabel Romano
ad assolvere con meno facilità”. E così ai servizi sociali ci si rivolge magari per poter usufruire del trasporto e della mensa scolastica gratuiti. Delle agevolazioni previste dalla legge. Insomma non certo per chiedere lavoro o soldi: “Si tratta – ha aggiunto Roselli – di persone che tentano di sgravarsi da costi che diventano sempre più un peso per il bilancio della famiglia”. Ma cosa fanno i Servizi Sociali per tentare di arginare il problema della disoccupazione? “Il nostro compito – ha chiarito l’assessore – non è quello di trovare lavoro, semmai abbiamo il dovere di creare le condizioni affinché il lavoro possa svilupparsi. Anche gli investimenti dell’amministrazione sulle aree produttive della città sono una riprova del nostro impegno”. In particolare i Servizi Sociali hanno varato progetti rivolti ai giovani: “Tentiamo di investire sui più giovani per garantire loro la possibilità di costruirsi un futuro migliore. Abbiamo da poco concluso la prima annualità del progetto “Diritti al Futuro” garantendo grazie ai fondi regionali numerose borse di studio. Ora siamo quasi pronti per partire con un secondo progetto: abbiamo intenzione di destinare alcune decine di migliaia di euro ai giovani che vogliono avviare delle attività commerciali. Con quei soldi ci faremo garanti verso gli istituti bancari cui i giovani stessi potranno chiedere dei prestiti. Insomma investiamo sulla nascita di nuovo lavoro oggi nella speranza di attivare un giro virtuoso di crescita. E poi ci sono gli aiuti a chi proprio non riesce ad arrivare a fine mese: dal bonus energia agli assegni per le famiglie indigenti, dagli aiuti per gli affitti all’assegno di prima dote. “Purtroppo non possiamo dare lavoro – ha concluso Roselli – ma ci impegniamo, ogni giorno, affinché il lavoro possa nascere e svilupparsi”.
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Inchiesta
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In crisi il settore dei marittimi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1444
Ormai sono in tanti a preferire altre attività lavorative.
Anche quest’anno l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria, l’Artigianato e le Attività Marinare di Molfetta non ha potuto dare avvio al corso di studio per il conseguimento del Diploma di “Operatore e Tecnico del Mare”, non avendo ricevuto il numero minimo di iscrizioni. Il titolo di “Operatore del Mare” è equipollente a Padrone Marittimo, mentre quello di “Tecnico del Mare” a quello di Capitano di Lungo Corso. Entrambi sulle navi permettono di svolgere funzioni di ufficiale, comandante, direttore di macchina. Coloro che non vogliono navigare al termine degli studi possono scegliere
attività alternative, connesse al settore marittimo. Si può trovare impiego nei servizi portuali (case di spedizione, agenzie marittime, terminali portuali), diventare istruttore di scuole di navigazione per il conseguimento delle patenti nautiche, svolgere lavori subacquei. Il diploma facilita la partecipazione ai concorsi della Marina Militare e l’accettazione alla ferma prolungata. Inoltre si può trovare impiego nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti ittici (acquicoltura; raccolta, trasformazione e conservazione del pescato). Nonostante le tante possibilità lavorative però, il settore marittimo sembra non affascinare più i giovani e il risultato è che già da diversi anni si registra una carenza del 30% di ufficiali per navi mercantili. Anche a Molfetta, città che si spera a breve avrà il nuovo porto mercantile e turistico, i giovani non si avvicinano più alle attività del mare. Questo in una città in cui già si ipotizza un notevole sviluppo commerciale legato al porto e ci potrà essere lavoro per i piloti portuali, gli ormeggiatori, sommozzatori, agenti marittimi specializzati.
Il perché della crisi delle iscrizioni presso il corso marittimo ha provato a spiegarlo il preside dell’IPSIAM, professor Antonio Vacca. “È difficile individuare le motivazioni, si pensa allo stereotipo: vita di mare uguale professione pericolosa, che richiede sacrifici e stacco dagli affetti familiari. La sicurezza sulle nostre navi ormai è affidabile e il personale è ben addestrato. La crisi delle iscrizioni nel settore marittimo ebbe inizio nei primi anni ’90. Con la riforma dell’Istruzione professionale l’IPSAM diventa IPSIAM. Si istituiscono nuovi corsi di qualificazione da inserire nell’industria e nell’artigianato. Questo ha segnato definitivamente la chiusura del settore marittimo nella scuola”. Negli anni ’70-’80 Molfetta aveva, dopo San Benedetto del Tronto, la più grande flotta di pescherecci. I nostri marittimi erano imbarcati sulle navi mercantili di ogni parte del mondo. Molfetta era una città ricca, quasi tutti i naviganti dopo qualche imbarco potevano acquistare un appartamento. La crisi dei marittimi è iniziata anche con la modernizzazione delle
navi e degli alti costi di gestione che gli armatori dovevano sostenere. Bisognava ridimensionare gli equipaggi. Il ripiego, per questi lavoratori, è stato verso il settore edilizio e dei servizi. Intanto anche a Molfetta non ha avuto sempre successo l’iniziativa di costituire corsi per i futuri lavoratori del mare. Successo che invece hanno avuto i corsi per lavoratori adulti per il conseguimento del titolo di Padrone Marittimo, Meccanico Navale e Marinaio Autorizzato. Corsi che per essere attivati è necessario che abbiano almeno 10 iscritti, hanno una durata di circa 100 ore e si svolgono durante l’anno scolastico dal venerdì pomeriggio alla domenica. Il preside Antonio Vacca fa appello al sindaco Antonio Azzollini di tener fede a quanto detto durante la conferenza del 31 gennaio scorso presso l’Istituto, quando fu proposto alle Associazioni di categoria di riunirsi e studiare un piano strategico di sviluppo delle attività economiche marittime e iniziative per il rilancio nel settore della pesca. Pantaleo de Trizio
In Città
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Rapaci, amici bistrattati Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1445
Tra foto e fatti di cronaca scopriamo segreti e misteri che si nascondo dietro volatili tanto misteriosi quanto intelligenti. Ed intriganti.
Di sicuro le paure e le inquietudini che spesso ci assalgono con l’arrivo dell’oscurità, quando perdiamo molte delle nostre certezze e diventiamo più fragili, non trovano colonna sonora migliore delle grida stridenti ed acute di un barbagianni o degli ululati brevi e tremolanti di un allocco, persino del fischio, malinconico e intermittente dell’assiolo, suoni e vocalizzi che sottolineano efficacemente lo sgomento, lo smarrimento, qualche cupo pensiero, e che rappresentano, per i rapaci notturni, un vero e proprio sistema di comunicazioni usato per difendere il territorio, per segnalare una situazione d’allarme o per canti d’amore. Definiti “signori della notte” e circondati da un’aura quasi magica, questi splendidi predatori, insieme a gufi, civette e tanti altri (ne esistono 120 specie divise in due famiglie: Strigidi e Titonidi), paiono davvero meritarsi, per il loro aspetto, il nome di Strigiformi, ossia “uccelli dalla forma di streghe” e devono il loro fascino al carattere elusivo che li contraddistingue, alle peculiarità biologiche e morfolo-
giche, alle emozioni che riescono a trasmettere per il rapporto misterioso e segreto che li lega al buio nel quale riescono a muoversi silenziosi e rapidi, con planate e voli che la particolare conformazione fisica ed il piumaggio remigante e sfrangiato rendono precisi e leggeri. Di recente, la liberazione di un gufo e di un gheppio da parte della sezione locale del WWF ha riacceso l’interesse su questa specie di volatili, protetta e tutelata dalla legge e ritenuta di prioritario interesse scientifico a livello internazionale perché, trovandosi al vertice della piramide alimentare, costituisce un valido indicatore ecologico su caratteristiche e qualità dell’ambiente con riferimento a diversi parametri collegati alla gestione ed alla fruizione del territorio. In realtà, l’attività di ricerca è impegnativa e complessa e la specie è di difficile studio ed osservazione anche perché i reperti di fossili sono relativamente scarsi in confronto a quelli di pesci, rettili e mammiferi a causa delle ossa più leggere e fragili che resistono meno bene ai processi
di fossilizzazione. Pare, comunque, che quelli più antichi siano attribuiti a rapaci notturni del continente americano, risalenti a 60 milioni di anni fa e che questi uccelli derivino addirittura dai dinosauri: insomma dei veri e propri dinosauri pennuti, sopravvissuti all’estinzione dei grandi rettili primitivi. Figure ambivalenti, simboli di saggezza e di superstiziosi timori, gli Strigiformi hanno goduto e godono tuttora di una fama differente a seconda dei paesi e dei periodi storici; attualmente continuano ad essere considerati animali di cattivo auspicio per i loro comportamenti etologici male interpretati: sono accumunati ad un presagio di morte per la loro presenza nei cimiteri di campagna dove c’è abbondanza di roditori ed insetti e perché in passato, quando si usava fare veglie funebri all’aperto nelle zone rurali, il loro canto veniva associato all’evento luttuoso. Dare dell’allocco a qualcuno è come dirgli sciocco o stupido, per l’aspetto intontito dell’omonimo rapace sorpreso alla luce del giorno. Il termine “civetta” inteso in senso
provocatorio nasce, invece, da una tecnica venatoria che utilizzava la civetta come zimbello: alla vista di una civetta legata ad un palo, allodole ed altri uccelli si avvicinavano con fare aggressivo posandosi sui rami vicini che erano stati imbrattati di vischio per consentire la loro cattura. La civetta assume atteggiamenti buffi ed ammiccanti che, letti in maniera antropomorfica, possono essere interpretati come ammalianti e seduttivi. Nel mondo anglosassone, il gufo e la civetta, simboleggiano lo studioso e nella letteratura d’infanzia il gufo ricopre il ruolo del saggio consigliere. Interessante l’antica credenza dei Newuk, antico popolo della California, secondo il quale, dopo la morte, i guerrieri coraggiosi si reincarnavano nel grande e fiero gufo della Virginia, mentre i malvagi erano condannati a diventare dei barbagianni. Chissà quale sorte toccherebbe a noi, comuni mortali: forse proprio quella di rinascere sotto le sembianze di uno stupito e disorientato allocco. Beatrice De Gennaro
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In Città
giovedì 1 ottobre 2009
Una fiera per mettersi in mostra Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1446
Dal 10 al 18 ottobre aprirà i battenti la “Fiera Mediterranea”, spazio espositivo aperto al pubblico e rivolto a numerosi espositori.
Se siete piccoli imprenditori e possedete una piccola azienda e volete farvi conoscere oltre la provincia da un pubblico più vasto, non dovrete
assolutamente perdere l’appuntamento più entusiasmante dell’anno. Dal 10 al 18 ottobre 2009 Molfetta ospiterà in località Secca dei Pali, la
prima edizione della Fiera Mediterranea, un’iniziativa che si estende su un’area espositiva di 5000 metri quadrati totali dove saranno allestiti oltre duecento stand per piccoli e grandi imprenditori. La Fiera Mediterranea è un nuovo evento fieristico, organizzato da Studio Eleven, ed è considerata dalle aziende espositrici una grande occasione per promuovere i loro prodotti, l´occasione ideale per realizzare scambi commerciali e per far conoscere i propri prodotti ad un pubblico numeroso costituito da diverse fasce d´età. La Fiera Mediterranea è un trampolino di lancio per le piccole aziende che mirano ad affermarsi sul mercato ed una presenza promozionale irrinunciabile per le grandi aziende. L’iniziativa è organizzata con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Molfetta, assessorato al turismo e settore affari generali e abbraccia una vasta gamma di settori quali l’abbigliamento, le agenzie di
spettacolo, le agenzie immobiliari, le agenzie viaggi, gli alimentari, le ditte che producono e installano antifurti, le botteghe di antiquariato, i negozi di arredamento, arredamento per esterni, arredamento uffici e arredo bagni, articoli da regalo, articoli per l´infanzia, articoli e abbigliamento sportivo, attrezzature ginniche, autoveicoli, caravanning, campeggio, case prefabbricate, carta da parati e decori, casalinghi, centri estetica, condizionatori d´aria, corredi, edilizia, elettrodomestici, enogastronomia, giardinaggio, hi-fi, infissi, informatica, litostampa, motocicli, oggettistica, porte blindate, prodotti finanziari, ristorazione, tappeti, telefonia, tendaggi, traslochi, turismo, vacanze. Orari di ingresso al pubblico: feriali 17-22; festivi 10-13 / 17-22. L’ingresso è gratuito. Per ulteriori informazioni potete visitare i siti: www.studieleven.it www.fieramediterranea.com.
giovedì 1 ottobre 2009
Cultura & Spettacoli
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Università Popolare: si ricomincia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1447
A partire dal 9 ottobre riprendono le attività culturali organizzate dalla benemerita associazione presieduta dalla professoressa Ottavia Sgherza Altomare. Il prossimo venerdì 9 ottobre presso la sede in corso Umberto 70, l’Università Popolare Molfettese inaugurerà l’apertura del nuovo anno accademico 20092010. Il discorso introduttivo verrà tenuto dai professori Gianfranco Liberati e Giuseppe Poli, che ricorderanno la figura del compianto presidente professor Giovanni de Gennaro. Durante l’anno in corso e fino all’8 giugno del 2010 ogni martedì si terranno conferenze tenute da personalità del mondo della cultura. I temi affrontati saranno legati all’attualità e riguarderanno tutti gli aspetti delle problematiche della storia locale, della medicina, della letteratura e delle scienze. A presiedere la benemerita università ci sarà la professoressa Ottavia Sgherza Altomare, coniugata e madre di tre figli, laureata in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Bari, già docente di
italiano e latino al Liceo Classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta, ha frequentato vari corsi di perfezionamento in letteratura classica e moderna. L’Università Popolare Molfettese nasce a Molfetta il 14 aprile 1902 su iniziativa del giudice Giovanni Pansini e del dottor Giulio Cozzoli in un clima di fervido impegno per il rinnovamento della vita pubblica. I fondatori vengono sostenuti soprattutto dall’esigenza della istruzione per combattere l’analfabetismo e in particolare quello culturale di fronte alle conquiste della scienza e del progresso. Nel Mezzogiorno d’Italia oltre Napoli sono sedi di Università Popolare solo Cosenza, Cerignola e Molfetta. Cuore pulsante della nostra UPM sono stati docenti di alto e notevole profilo culturale che ne hanno vivacizzato la vita e il dibattito. Intere generazioni sono state istruite e si
sono formate alle loro lezioni. Qualche nome della sezione didattica: i professori Rosaria Scardigno, Domenico Magrone, Francesco Carabellese, gli avvocati Francesco Picca, Ilarione Poli, Bartolomeo Capocchiani. Queste personalità di rilievo hanno conferito grande prestigio alla città e alla associazione con pubblicazioni, traduzioni e attività di ricerca tanto da destare l’interesse dell’editore Laterza che ha curato le prime pubblicazioni per l’Università Popolare Molfettese. Negli anni il contributo culturale dell’UPM è stato qualitativamente notevole, lo si può evincere dalla sua storia e dalla sua attività secolare. I riconoscimenti di tipo legislativo collocano l’UPM a livello di una tradizione che non è solo patrimonio del passato, ma anche ponte verso il futuro. È questo il principio che ha ispirato il prof. Giovanni de Gennaro ed è stata la
linea che ne ha determinato le scelte operative. La stessa tensione etica e culturale anima l’attuale presidente che intende continuare a promuovere l’immagine dell’associazione, a curarne il profilo altamente culturale con il potenziamento dei mezzi di comunicazione senza perdere di vista l’indispensabile incidenza nell’ambito sociale. Saranno numerose anche le attività ludiche e ricreative, frequenti i viaggi di istruzione, le visite ai musei. L’associazione organizza corsi che possono essere frequentati da studenti anche universitari e gli attestati rilasciati hanno valore di Credito Formativo Scolastico. L’iscrizione all’UPM è aperta a tutti. È possibile iscriversi presso la sede sita in Corso Umberto dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20 di ogni giorno. Pantaleo de Trizio
Il ritorno della grande arte contemporanea Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1448
Resterà aperta fino al prossimo 25 ottobre la mostra d’arte contemporanea internazionale allestita presso gli spazi del Torrione Passari. Una grande vasca contenente acqua “danzante”. È l’inedita installazione “sin estetica”, firmata dall’artista Carsten Nicolai, collocata nella sala circolare del Torrione Passari, la suggestiva location nel centro storico di Molfetta che fino al 25 ottobre prossimo ospiterà la mostra internazionale “Pulsioni performative nell'arte contemporanea”. La vasca “dialoga” a ritmo di musica elettronica con una grande scultura in ferro, alta più di tre metri, opera di Rui Chafes. E ancora: un’installazione ambientale realizzata con 100 chilogrammi di cous cous dall’artista Kader Attia e un pannello ligneo di H.H. Lim. Opere mai esposte nel territorio pugliese e altre inedite realizzate appositamente dai “big” dell’arte contemporanea per questo progetto espositivo promosso
dal Comune di Molfetta e dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bari (con il Patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali e della Regione Puglia). Dice, Giacomo Zaza, ideatore e curatore della mostra: “Pulsioni performative è simile ad un percorso in prospettiva. Crea un ponte verso il monitoraggio delle ricerche dall’estero, al di fuori di un’asettica animazione culturale rivolta in esclusiva ad artisti locali. Intende partire da artisti che segnano la sperimentazione e lo sconfinamento linguistico: Joseph Kosuth (l’artista americano che torna a Molfetta dopo il successo della sua personale del 2005), Carsten Nicolai, Mona Hatoum. E proseguire con un nucleo di autori attivi attraverso l’utilizzo di vari media, come H.H. Lim, Susanne Kut-
ter e Vibeke Tandberg. Inoltre, allarga lo sguardo a personalità protagoniste, quali Rui Chafes, Wang Du, Kader Attia, John Bock”. L’apertura della mostra, avvenuta lo scorso 26 novembre, è stata preceduta dall'affissione per le strade della città di un manifesto che riportava la frase “I am the reality”. Manifesti d’arte realizzati dal celebre artista cinese Wang Du. Un’opera che diventata prologo del progetto espositivo. “I am the reality” è stato un istrionico manifesto con l’immagine del volto dello stesso Wang Du, “un gesto eversivo contro i sistemi culturali della nostra epoca”, spiega Giacomo Zaza. Dunque, proprio da questa idea “eversiva” nascono dell’artista cinese opere: l’ingigantimento delle icone propinate dai media trasformate in sculture paradossali e grottesche. Op-
pure, l’allestimento di enormi giornali accartocciati, in alcuni casi realizzati in bronzo, che arrivano a ingombrare lo spazio espositivo a tal punto da creare disagio e disturbo fisico. La presenza dell’artista cinese è uno dei punti di forza dell’evento. “Il fare artistico di Wang Du – continua Zaza – si basa sulla manipolazione dell’universo iconografico connesso ai mezzi d’informazione di massa. Wang Du è consapevole che la comunicazione, il diritto di informare e di essere informati, la libera manifestazione del pensiero intesa come fondamento della democrazia, sono messe in ombra dalla censura e dagli interessi economici che trasformano l’informazione in un’asettica e acritica raccolta di testi, immagini, dati statistici, verità mischiate a falsità”.
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Recensioni
giovedì 1 ottobre 2009
Il SegnaLibro. Millenium Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1449
“Prese i fogli e li lasciò cadere in un cassetto della scrivania. Aggrottò le sopracciglia. Lo strano comportamento di Mikael Blomkvist nell’aula del tribunale le era apparso una sfida interessante e a Lisbeth Salander non piaceva interrompere qualcosa che aveva cominciato. La gente ha sempre dei segreti. Si tratta solo di scoprire quali.” Stieg Larsson, Trilogia Millennium: Uomini che odiano le donne (pp. 676); La ragazza che giocava con il fuoco (pp. 754); La regina dei castelli di carta (pp. 857), Marsilio. Dà sollievo leggere tra i titoli di coda del secondo film tratto dalla trilogia Millennium di Stieg Larsson, dal 25 settembre nelle sale cinematografiche, che il terzo e conclusivo “capitolo” della riscrittura filmica sbarcherà in Italia nella primavera 2010: ultimo appuntamento con gli intrighi di violenza, scandali politici e corruzione finanziaria che coinvolgono un coro di personaggi, per la maggior parte svedesi, creati mescolando i canoni più tradizionali del noir poliziesco. Ma soprattutto, un ultimo, atteso, quasi dovuto incontro con Lisbeth Salander, protagonista femminile della trilogia, il cui fascino androgino, violento, silente e vitale ha catalizzato lettori e lettrici di ogni età, provenienza, estrazione sociale e orientamento politico. Fumatrice incallita, minu-
to affresco di tatuaggi e piercing, asociale, introversa, esperta di pirateria informatica e dotata di un’insolita memoria fotografica, Lisbeth è intrappolata nella sua condizione sociale e pubblica macchiata da una dichiarazione di incapacità mentale. Involucro dal quale il suo passato privato, la sua indole coerente, i soprusi e le violenze subite scivolano come gocce velenose intrecciandosi alle inchieste su trafficking, violenza e corruzione condotte dalla rivista Millennium, diretta dal giornalista economico Mikael Blomkvist: teatro delle indagini è una Svezia contemporanea nel suo momento storico di collasso dello stato sociale e di forte crisi della giustizia delle istituzioni. Caso editoriale tutto europeo (oltre 8 milioni di copie vendute), la trilogia deve il suo successo allo stile nar-
rativo originale e accattivante dell’autore Stieg Larsson, morto improvvisamente per un attacco cardiaco, nel novembre 2004, dopo aver consegnato il manoscritto del terzo capitolo della saga poliziesca, il cui progetto iniziale contava ben dieci volumi. La scrittura di Larsson è fluida ed energica, con una componente descrittiva altamente evocativa: dalle centinaia di pagine che compongono la trilogia rimbalzano, nell’immaginazione allenata dei lettori, le sagome e i visi dei personaggi, la preponderante gestualità corporea degli episodi di violenza, i luoghi degli eventi passati che s’impongono nel presente. Già avidi e via via più insaziabili, i lettori inseguono e proteggono l’identità fuggevole di Lisbeth, seducente eroina che “odia gli uomini che odiano le donne”, divenendo-
ne compagni, amanti, complici e, infine, vedovi e orfani. Fondatore della rivista EXPO con finalità antirazziste, Stieg Larsson (1954-2004) era un giornalista, esperto conoscitore di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, impegnato in prima linea contro l’antisemitismo, gli abusi sulle donne e i movimenti nazionalisti. Ha lavorato come consulente di Scotland Yard, corrispondente dal Regno Unito, consulente del Ministero della Giustizia svedese e inviato per l'OSCE. Mentre scriveva i capitoli della trilogia Millennium, era solito dire alla sua compagna “Non indovinerai mai che cosa ha appena fatto Lisbeth Salander”. www.stieglarsson.se a cura di Angela Teatino
Sport
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La Liberty getta la maschera
Passo falso per la Virtus
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Quattro risultati utili consecutivi svelano il vero Nella prima uscita di campionato i biancoazzurri si volto della squadra di del Rosso. piegano al Matera. Finalmente la Liberty Molfetta getta la maschera e fa vedere il suo vero volto. Dopo un inizio di campionato in sordina (sconfitta casalinga contro il Lucera alla prima di campionato e scialbo pareggio nella trasferta di Massafra) gli uomini allenati da Vincenzo del Rosso mostrano i muscoli e centrano quattro risultati di prestigio che servono da una parte ad accorciare la classifica e a ridurre il divario dalla lepre Nardò e dall’altra a centrare la qualificazione al secondo turno del torneo di Coppa Italia regionale. Nel torneo di Coppa dopo la bella vittoria nella notturna contro il Bisceglie, i biancorossi replicano imponendosi per 2 a 0 sul manto erboso del Comunale di Trani estromettendo così in un colpo solo la squadra del presidente Flora e i nerazzurri biscegliesi. Una vittoria, quella di Trani, che fa il paio con la vittoria con identico risultato centrata sempre contro il Trani nel turno infrasettimanale di campionato dello
scorso 17 settembre. Vittoria doveva essere e vittoria è stata anche nella difficile trasferta di Sogliano (uno a zero con gol di Caracciolese) su di un campo dove sarà difficile per chiunque raccogliere punti. Il trittico in campionato si è chiuso ancora con un due a zero. Vittima sacrificale sul manto erboso del “Paolo Poli” la matricola Manduria ritornata a casa dopo aver assistito alle reti messe a segno da Carlucci e Uva. A questo punto del campionato la Liberty viaggia al secondo posto della classifica a tre punti di lunghezza dal Nardò. Questo pomeriggio Liberty ancora in campo lontana dalle mura amiche per la sfida ai saletini del Tricase. Poi domenica 4 ottobre nuova gara casalinga: al Poli arriva il Locorotondo, Nella settimana successiva si ritornerà a giocare per la Coppa sfidando nuovamente il Lucera. Poi domenica 11 ottobre si andrà nuovamente in trasferta per incontrare il Copertino.
Ci sono ancora dubbi in casa Virtus. La squadra di coach Sergio Carolillo continua a non convincere. Dopo l’opaco pre campionato e le prestazioni sotto tono negli incontri amichevoli ed in quelli di Coppa Italia, i biancoazzurri falliscono anche nella prima uscita nel campionato di Serie A Dilettanti. Andrea Maggi e soci, ancora privi di Lollo Di Marcantonio e con un Diego Fessia a mezzo servizio, si inchinano al bel gioco messo in campo dalla Bawer Matera che continua a poter contare su un Francesco Longobardi incapace di lasciare bei ricordi nella sua parentesi molfettese dello scorso campionato.
Eppure alla vigilia del match, concluso con il risultato di 79 a 69 per i lucani, le aspettative dell’intero entourage erano ben altre. Seppur consapevoli di non aver raggiunto ancora la migliore condizione, i virtussini contavano in una prestazione certamente migliore, magari utile a centrare un risultato positivo. E invece la mancanza di freddezza di un Lillo Leo fotocopia sbiadita del Leo dello scorso anno, la poca lucidità del gladiatore Andrea Malamov e la generale “fiacca” del gruppo, nulla hanno potuto contro la brillantezza dei padroni di casa. Nessun dramma. Siamo ancora all’inizio della stagione è c'è tempo per recuperare. Magari cominciando dalla prima uscita interna stagionale il 4 ottobre al “Pala Poli” contro il Perugia, avversario che per la prima volta incrocerà i molfettesi. Poi, l’11 ottobre andrà di scena una delle “classiche” del basket pugliese, la sfida con l’Ostuni. Due risultati positivi servirebbero a tranquillizzare l'ambiente e a dare un segnale agli avversari.
Pallavolo molfettese da primato Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1452
Gli uomini della Pallavolo e le donne dell’Azzurra centrano due successi in altrettante gare e guidano le classifiche dei rispettivi campionati. mister Alessandro Lorenzoni sia le ragazze di Annagrazia Matera viaggiano in cima alle classifiche dei rispettivi campionati raccogliendo due preziose vittorie in altrettante giornate e soprattutto lanciando segnali convincenti per i tifosi e “allarmanti” per gli avversari. Nel campionato di serie B1 maschile, i biancorossi della Pallavolo Molfetta fanno subito capire a tutti che l’obiettivo promozione, più volte ricordato nel corso del pre campionato, non era solo una speranza ma una vera certezza. L’esordio casalingo del 20 settemLa pallavolo molfettese mostra i mu- bre, peraltro in un derby contro l’Albescoli e parte con il piede ben pigiato robello, ha dato il via a quella che si sull’acceleratore. Sia gli uomini di spera possa essere una stagione ricca
di soddisfazioni. Contro gli avversari della “terra dei trulli” i locali si sono imposti per 3 a 1 (parziali: 25-20, 2325, 25-22, 25-18) mostrando che anche senza alcuni titolari in campo la squadra è “quadrata” e ben messa in campo. Vittoria e risultato replicato nella trasferta a Chieti della domenica successiva (parziali: 20-25, 20-25, 25-22, 15-25) questa volta anche grazie al ritorno in campo dell’uomo squadra Gabriel Kunda. Nelle prossime due uscite la Pallavolo sarà di scena il 4 ottobre in Sicilia contro il Brolo poi ancora in trasferta l’11 a Reggio Calabria. Ottima la partenza degli uomini e altrettanto positiva quella delle donne
dell’Azzurra. Il campionato di B2, che vede le molfettesi protagoniste per il secondo anno consecutivo, inaugurano la stagione con la vittoria casalinga del 19 settembre contro il Battipaglia. Finale di 3 a 1 (parziali: 25-17, 25-15, 23-25, 25-22) e qualche preoccupazione solo nella terza frazione. Terza frazione “stressante” anche nella gara giocata a Potenza sette giorni dopo. Poco male per le “azzurre” impostesi per 3 a 1 (14-25, 12-25, 28-26, 22-25), risultato che, come già detto vale la testa della classifica. Il 3 ottobre le molfettesi torneranno sul parquet amico sfidando l’Arzano, poi l’11 nuovo appuntamento esterno a Benevento.
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Sport
C’è chi scalda i motori Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1453
Il Real Molfetta nel calcio a 5 e l’Hockey Club attendono il via dei rispettivi campionati.
Mentre i campionati di calcio, basket e pallavolo sono ormai entrati nel vivo, le società molfettesi impegnate nelle altre discipline sportive scaldano i muscoli in attesa del via dei loro rispettivi campionati. I primi a partire saranno i “calcettisti” italo-brasiliani del Real Molfetta che dovranno difendere i colori della città in un campionato prestigioso e difficile come quello di Serie B nazionale. I ragazzi del duo presiden-
ziale Mele-Metta già da qualche settimana sono in piena attività agli ordini del nuovo allenatore Lupone. Un gruppo in cui si è tentato di creare il giusto mix tra le bandiere della squadra come Allegretta, Vallarella e Di Chiano ed i nuovi acquisti “di categoria”. La prova del nove nella prima di campionato, sabato 3 ottobre nella sfida casalinga contro il Loreto. Poi il “battesimo del fuoco” delle trasferte extra regionali il 10 ottobre a Pescara conto l’Atletico. Scaldano i motori anche gli uomini di mister Vianna impegnati nel difficile campionato di serie A1 di hockey su pista. I pattinatori molfettesi, dopo le buone prestazioni nel torneo pre campionato di Coppa Italia attendono il via del torneo in cui puntano al raggiungimento dei play off scudetto. Il sipario si aprirà il 17 ottobre nel match casalingo contro il Viareggio.
Barche, fornelli e divertimento Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1454
Torna l’appuntamento con la “Sailing & Cooking” organizzata dalla Lega Navale Italiana Sezione di Molfetta. Si rinnoverà il prossimo 11 ottobre l’appuntamento con la “Sailing & Cooking”, la regata con “contorno” culinario organizzata per l’ottava edizione dalla Lega Navale Italiana sezione di Molfetta. Un appuntamento diventato oramai tradizionale per gli amanti del mare e della buona cucina che in un sol colpo hanno la possibilità di confrontarsi sulle acque dell’Adriatico a bordo delle loro barche a vela preparando pietanze prelibate da sottoporre alla valutazione di una giuria di qualità. Un percorso lungo tre miglia da affrontare per tre volte nel tratto di mare che va dal Duomo di Molfetta alla Prima Cala e contemporaneamente la preparazione di pietanze utilizzando prodotti locali forniti, uguali per tutti gli equipaggi, dall’organizzazione. Questi gli ingredienti di una manifestazione che in
tutto l’Adriatico ha il suo omologo nella sola Venezia. All’edizione 2008 della manifestazione presero parte circa quaranta imbarcazioni. Stesso numero previsto per il via della manifestazione di quest’anno fissato per le 10.30 quando le barche prenderanno il largo e i cuochi si daranno da fare per preparare piatti freddi sulle imbarcazioni più piccole e caldi su quelle più grandi. Poi la presentazione della pietanza entro un’ora dall’arrivo e il giudizio al termine della degustazione in programma presso il Caffè al Duomo. Alla fine premi per la classifica di arrivo delle barche e per le pietanze preparate e festeggiamenti in programma il 16 ottobre nel corso di una serata organizzata presso il ristorante “La Pineta”. Una serata che concluderà, ancora per quest’anno, una vera e propria “festa del mare”.
giovedì 1 ottobre 2009
HOCKEY
BASKET
Serie A1 - Prima giornata 17 ottobre
Serie A dilettanti
MOLFETTA Seregno Forte dei Marmi Valdagno R. Bassano Giovinazzo Viareggio Sarzana A. Lodi Correggio Bassano 54 Breganze Follonica
Trapani Palestrina San Severo Matera Ferentino Perugia Ruvo Barcellona Sant’Antimo Ostuni MOLFETTA Potenza Agrigento Siena
2 2 2 2 2 2 2 0 0 0 0 0 0 0
PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Turi MOLFETTA Ordona Galatina Atripalda Casoria Alberobello Chieti Reggio Calabria Blu College Brolo H. Gela Potenza Catania
Serie B2 Femminile 6 6 6 5 4 4 3 3 2 2 1 0 0 0 0
A. Potenza MOLFETTA Napoli Sarno Arzano A. Benevento San Pietro V. Battipaglia Benevento Acquaviva L. Altamura V. Altamura Taranto Oria L. Potenza Salerno
CALCIO A5
CALCIO
Serie B - Prima giornata 3 ottobre REAL MOLFETTA A. Pescara A. Giovinazzo D. Matera Loreto Manfredonia O. Bisceglie Altamura Venafro Modugno Ortona T. Matera Barletta
6 6 5 4 4 4 3 3 3 3 2 2 2 1 0 0
Eccellenza Nardò MOLFETTA Lucera Sogliano Bisceglie Copertino Terlizzi Trani Corato Castellana Maglie Manduria Locorotondo Taurisano
13 10 10 10 9 9 9 8 8 7 5 5 5 5
Benessere e Salute
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Perché biologico è meglio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1455
Tanti buoni motivi per preferire l’agricoltura biologica a quella comune: dai vantaggi per la salute alla tutela dell’ambiente.
Mangiare sano, mangiare biologico, fa bene. E non certo perché lo dice la pubblicità ma perché si tratta della pura realtà dei fatti. Oltretutto mangiare biologico serve anche a “sfamare” il mondo. Ecco perché. Passare al biologico significa aumentare le rese agricole nel Sud del mondo ed è in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare, purché si riduca drasticamente il consumo di
carne e si promuovano piccole produzioni orticole domestiche. Con il biologico si riduce l’utilizzo di energia fossile: per produrre una caloria sotto forma di cibo, l’agricoltura convenzionale consuma dieci calorie di petrolio. In agricoltura biologica il consumo di energia è del 25% in meno, senza contare i risparmi della vendita diretta. E non solo. Nel 2003 la produzione di
nitrato di ammonio, il fertilizzante più utilizzato in agricoltura tradizionale, ha causato il 10% delle emissioni industriali di gas serra in Europa. Con l’agricoltura biologica si aumenta la sostanza organica del suolo, che imprigionando il carbonio nel terreno impedisce il rilascio di CO2 nell’atmosfera. Con il biologico si riduce anche il consumo di acqua. Il mercato agricolo mondiale oggi è dominato da frumento, mais e riso che insieme consumano il 72% dell’acqua dolce del pianeta. Con l’agricoltura biologica si risparmia l’acqua perché i concimi organici e la pacciamatura stimolano i processi di mineralizzazione e aumentano il contenuto di sostanza organica del suolo che trattiene l’acqua. Per arrivare dal campo al piatto, poi, gli ingredienti di un pasto medio percorrono mediamente circa 1600 chilometri. Il biologico tende a promuovere il cibo locale, premiando i produttori e riducendo l’impatto ambientale dei trasporti. Altro vantaggio dell’agricoltura biologica è quello del mancato utilizzo dei pesticidi di sintesi, perché una pianta sana in un terreno sano è più resistente ai danni causati dai parassiti. Occupando il 44% del nostro
territorio nazionale, l’agricoltura è l’attività che più influisce sull’ambiente. La monocultura e le tecniche agricole intensive hanno portato, a partire dal 1962, ad una diminuzione media del 30% degli uccelli di campagna, insieme anche ad altre specie di animali e vegetali. Al contrario, l’agricoltura biologica incoraggia la biodiversità per mantenere la fertilità del suolo e sostenere il controllo naturale dei parassiti. I prodotti biologici contengono livelli più elevati di elementi nutritivi essenziali, compresi ferro, magnesio, fosforo e vitamina C e contenuti inferiori di nitrati, che possono essere tossici per l’organismo. L’agricoltura intensiva si basa su una elevata specializzazione e sulla coltivazione di un numero ristretto di specie vegetali, portando alla sparizione di migliaia di antiche varietà. L’agricoltura biologica, invece, promuove la biodiversità e valorizza specie e varietà locali. In ultimo, dal 2003 al 2005 in Italia sono scomparse 235.000 aziende agricole. Il declino della forza lavoro rurale è la conseguenza dell’industrializzazione dell’agricoltura. L’agricoltura biologica crea nuovi posti di lavoro e richiama nuove forze nelle campagne.
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Open Source per Windows e Mac Il mondo dell’open source non è solo Linux ma anche Mac o Windows e per tutti i sistemi abbiamo migliaia di programmi “liberi” pronti all'uso ed in continua evoluzione. All’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_di_programmi_open_source ne troverete tantissimi e per gli usi più disparati. Tra i tanti potete trovare CAD a 3D come Blender, sistemi gestionali, di grafica e montaggio video, applicativi per fare editing web professionale o decine di programmi automatici per realizzare siti web. Tutti rigorosamente “open source” quindi liberi e gratuiti. Nel link trovate la lista completa mentre ci sono programmatori che creano delle raccolte di programmi a tema sempre inserendo solo programmi open source. Di seguito una lista consultabile sul comodissimo Wikipedia, che descrive i più noti programmi di cui oggi parliamo. Per provare i programmi non necessariamente dovrete reinstallare tutto ma è comodissimo utilizzare un software di virtualizzazione. Personalmente utilizzo VirtualBox (www.virtualbox.org) che mi permette di utilizzare comodamente su un pc decine di altri sistemi operativi Windows incluso. Facilissimo da usare e ben supportato dalle comunità informatiche, infatti su Google potrete trovare numerose guide per l'installazione e uso. Ed ecco di seguito la lista dei programmi. • andLinux – distribuzione GNU/Linux “Ubuntu” usabile contemporaneamente assieme a sistemi Microsoft Windows NTFAT (2000, XP, 2003, Vista) nativamente, cioè senza ulteriore virtualizzazione, eseguito direttamente da Windows come una VM; solo a 32 bit, (miniguida IT) • Wubi – distribuzione GNU/Linux “Ubuntu” installabile e usabile contemporaneamente assieme a sistemi Microsoft Windows NTFAT (2000, XP, 2003, Vista) nativamente, cioè senza ulteriore virtualizzazione, scegliendo il sistema operativo da avviare al boot di avvio; • Appunti di informatica libera e nLnx – guida italiana di 10.000 pagine di software didattici e non per GNU/Linux, funzionanti in modalità “live” anche su Windows. • BartPE – distribuzione live Windows NTFAT per ripristinare il sistema e i dati dopo un crash, con tool di gestione liberi, basata sul programma PE Builder, il quale crea l’immagine ISO masterizzabile partendo dal proprio CD di installazione di Windows XP o Server2003; • CAELinux – distribuzione GNU/Linux live su DVD basata su Salome_ Meca 2008 FEA suite, crea una completa stazione per CAD/termomeccanica/ fluidi, ecc. • Chi3 – è una raccolta di software libero per Windows e Mac OS disponibile in un file .iso da masterizzare per essere copiato, condiviso, ecc. • Clonezilla-SysRescCD – distribuzione live GNU/Linux per ripristinare il sistema e i dati dopo un crash, con tool di partizionamento, ecc., basata su Clonezilla; • Cygwin Easy – DVD autoavviante che permette di utilizzare Cygwin su un sistema Windows senza installare nulla, ospitato dal Politecnico di Torino. • DidaTux – è un live CD progettato per la scuola primaria e corredato di software didattico sviluppato su piattaforma GNU/Linux Mandrake 10.1. • EDApiX – acronimo di (Electronic Design environment Applications on GNU/Linux) è una raccolta di programmi utili per gli studi ingegneristici (elettronica) curata dal Politecnico di Torino. • Edubuntu – raccolta di software didattici per GNU/Linux, funzionanti in modalità “live” anche su Windows, derivata da Kubuntu. • Eduknoppix - raccolta di software didattici per GNU/Linux, funzionanti in modalità “live” anche su Windows. • Freeduc-cd – è un CD live o installabile progettato per la scuola primaria e secondaria, basato su GNU/Linux XFCE • FUSS – è un CD live o installabile progettato per la scuola primaria e secondaria, corredato di software didattico sviluppato su piattaforma GNU/Linux Ubuntu. • GNUWin II – per Windows; dal progetto del Politecnico di Losanna, aggiornata al 12/08/2004. • ITIX – è un live CD progettato per la scuola tecnica basato su GNU/Linux Knoppix. • LEThAL – acronimo di (Lovely Engineering and Technical Applications on GNU/Linux): raccolta di programmi utili per gli studi ingegneristici curata dal
Politecnico di Torino. • nanoLinux – (ora nLnx) raccolta italiana di software didattici e non per GNU/Linux, funzionanti in modalità “live” anche su Windows. • OpenDisc – per Windows; derivata dal progetto TheOpenCD. • Open Source Software CD – per Windows; circa 700 MB, aggiornata sino a settembre 2005, disponibile via BitTorrent/HTTP/FTP. • Polibuntu – è una raccolta di programmi utili per gli studi ingegneristici curata dal Politecnico di Milano. • QiLinux Docet – è un live CD progettato per la scuola primaria e secondaria, corredato di software didattico sviluppato su piattaforma GNU/Linux. • Quantian – è un live CD progettato per le scienze computazionali ed il calcolo scientifico; basato su GNU/Linux Knoppix Debian. • So.Di.Linux – raccolta di software didattici per GNU/Linux, funzionanti in modalità “live” anche su Windows, in collaborazione scientifica fra ITD-CNR e AICA. • SystemRescueCD – distribuzione live GNU/Linux per ripristinare il sistema e i dati dopo un crash, con tool di partizionamento ecc. • TheOpenCD – per Windows; circa 600 MB, particolarmente chiara, costituisce un’ottima introduzione al mondo del software open source, disponibile via BitTorrent/HTTP/FTP, curata dal Politecnico di Torino. • TheOpenDVD – per Windows; circa 1,24 GB, particolarmente chiara, costituisce un’ottima introduzione al mondo del software open source, disponibile via BitTorrent/HTTP/FTP, curata dal Politecnico di Torino. • Trinacria Linux – è un CD live o installabile progettato per l’uso in ufficio, sviluppato su piattaforma GNU/Linux Knoppix. • UfficioZero – è un CD live o installabile italianizzato, sviluppato su piattaforma GNU/Linux Ubuntu. • Vicalix – è un live CD progettato per la scuola primaria e secondaria, corredato di software didattico sviluppato su piattaforma GNU/Linux Slackware 10.2. • Lispnix – raccolta di una collezione di Lisp Documentazione, manuali, interpreti/compilatori free open source basata du una distribuzione Knoppix, funzionante in modalità “live”. • WinLibre – circa 700 MB, aggiornata sino a dicembre 2004, per Windows e per Mac OS X. Giulio Cosentino giulio.cosentino@gmail.com
Lavoro in chiaro
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Il curriculum vitae Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1457
Oggi il curriculum rappresenta la carta d’identità professionale con cui ci si propone nel mercato del lavoro. Risulta, infatti, importante scrivere in modo conciso le proprie esperienze di studio e lavoro. Obiettivo dell’invio di un curriculum, presso un’azienda ad esempio, è in genere la convocazione ad un colloquio: in questo caso preparare un buon curriculum significa anche prepararsi ad un buon colloquio di lavoro. È quindi importante dedicare il giusto tempo alla stesura del proprio C.V. e della lettera di accompagnamento. Possedere determinate competenze o compiere determinate esperienze, spesso risulta insufficiente se poi non si ha la possibilità di proporle nella giusta presentazione.
La lettera di accompagnamento La lettera di accompagnamento deve essere chiara, precisa e diretta. Se si è disposti al trasferimento ad altra città, è sempre opportuno metterlo in evidenza. Bisognerà, quindi, segnalare un domicilio dislocato vicino alla sede di lavoro per il quale ci si candida se si proviene da una città lontana o addirittura da una regione differente, per invogliare, così, il selezionatore a contattarvi per un colloquio conoscitivo. La distanza spesso alimenta gli scrupoli di alcune aziende e società di selezione, che sono in dubbio se mettere in contatto candidati potenziali proprio perché troppo distanti dalla sede di lavoro, quindi un domicilio nelle vicinanze può risultare utile. In base al fatto che si invii il proprio C.V. con risposta ad un annuncio o in forma spontanea ad un’azienda verso la quale si nutre interesse, la lettera di accompagnamento differisce per alcuni dettagli che possono facilitare il lavoro dei selezionatori. Se scritta come risposta ad un annuncio di lavoro, ad esempio, è consigliabile inserire all’interno della lettera di accompagnamento, un’indicazione della fonte, sulla quale si è letto l’annuncio ed il riferimento della ricerca riportata (qualora indicato all’interno del testo dell’annuncio stesso). Se il curriculum
è inviato in modo spontaneo, invece, va indirizzato all’ufficio del personale, alla cortese attenzione del responsabile della selezione. Se si conosce il nome della persona che ricopre quest’ultimo ruolo, è preferibile inviarglielo direttamente riportandone gli estremi nell’indirizzo della società. Il Curriculum Vitae Il Curriculum Vitae deve contenere tutte le informazioni personali e le esperienze professionali oltre a riportare la conoscenza delle lingue e le indicazioni utili riguardo alle capacità tecniche e relazionali acquisite durante la propria formazione scolastica e personale. L’insieme delle informazioni deve essere trasparente e tale da consentire un'individuazione immediata dei profili più adeguati. Con la libera circolazione delle professioni nello spazio comune europeo, il curriculum vitae deve risultare sempre più leggibile da parte dei datori di lavoro esteri e, per essere gestito facilmente anche dalle banche dati europee, deve essere organizzato secondo precisi standard. A tal proposito consigliamo l’utilizzo del modello C.V. Europass che sostituisce, dal 2002, il CV in formato europeo. I principali errori da evitare da evitare sono: allegare al C.V. o alla
lettera di accompagnamento certificati e documenti; manoscrivere; indicare referenze; scrivere in lingua straniera, se non esplicitamente richiesto; allegare fotografie, se non esplicitamente richiesto; dimenticare di inserire la dicitura che autorizza il destinatario del C.V. all’utilizzo dei dati personali ai sensi della Legge n. 196 del 2003. Un esempio di tale dicitura può essere la tradizionale frase “Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi della legge 196/03” riportata sia in calce al C.V. sia alla lettera di accompagnamento. Non è superfluo inserirla due volte in quanto non necessariamente i due documenti sono archiviati insieme e che, in mancanza, i propri dati riportati sul C.V. non sono utilizzabili dal destinatario della comunicazione. Per ulteriori informazioni, o per reperire i modelli di lettera di presentazione e C.V., recatevi presso l’ufficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella vostra città di residenza. Marco Roberto Spadavecchia Senza l’ipotesi che un altro mondo è possibile non c’è politica, c’è soltanto la gestione amministrativa degli uomini e delle cose. (E. Bloch)
Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.
ANNUNCI DIRETTI Casa editrice giuridica operante attivamente sul territorio nazionale, cerca per la sua sede di Molfetta stagisti da formare per successivo inserimento nell’organico. Per le candidature inviare i curricula a info@ neldiritto.it Casa editrice giuridica operante attivamente sul territorio nazionale, cerca per la sua sede di Molfetta GRAFICO con competenze da impaginatore da inserire con contratto di lavoro part-time nel proprio organico. Richiesta massima serietà. Per le candidature inviare i curricula a info@neldiritto.it Il pub “La Pinta” in occasione dell’avvio della stagione 2009/2010 previsto per il 24 settembre, cerca CAMERIERI e CAMERIERE di età compresa tra i 20 e i 35 anni anche alla prima esperienza.
Per informazioni è possibile contattare Damiano ai numeri telefonici 3455084048 o 3474719251 oppure chiamare il numero 0803344247. AZIENDA DI TELECOMUNICAZIONI leader nella Fiera del Levante, cerca ambosessi. Presentarsi giorno 4 settembre 2009 presso agenzia specializzata Fastweb. Viale Pio XI 48/8 - Molfetta. Dalle ore 17.00 alle ore 19.30 SWING PUB Cerca cameriere/a con minima esperienza tel. 080 3353553 Impresa edile cerca operaio qualificato, muratore. Min. 45 anni. Infotel. 3202781546 STAGE - Nel diritto editore Operante nel settore dell’editoria giuridica offre stage trimestra-
le nel settore Marketing, comunicazione, pubbliche relazioni. Per colloquio inviare curriculum a info@neldiritto.it
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Azienda informatica Situata in pieno centro a Molfetta, cerca Assistente Informatico e Tecnico Hardware. Inviare CV a PANGEA Informatica e Tecnologia - via F. Cavallotti, 1 a Molfetta. Info@pangeasrl.com NELDIRITTO editore Ricerca magazziniere part-time, anche prima esperienza. Età 18-30 anni. Per colloquio inviare curriculum vitae a: info@neldiritto.it - con oggetto: MAG AGENZIA VIAGGI Cerca personale con esperienza. Prego inviare curriculum all’indirizzo enigsrl@gmail.com
Cerchiamo giovani laureati con laurea in discipline economiche, giuridiche o umanistiche, età massima 30 anni, elevato grado di autonomia e capacità organizzative, buona attitudine all’ascolto e sensibilità ai rapporti interpersonali, spirito imprenditoriale e forte orientamento ai risultati. I candidati che avvieremo al ruolo di consulente previdenziale junior saranno giovani intraprendenti, con un buon bagaglio culturale, che insieme a noi vorranno costruire il loro futuro professionale su due elementi chiave: formazione e crescita. Invio candidatura http://cattolica.hrweb.it/ candidatura.php?id_an=15141&track=jobcrawler
Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: editore@ilfatto.net
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giovedì 1 ottobre 2009
w w w . i l f a t t o . n et
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì. Bar Bayron piazza Roma Bar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11 Bar Astoria corso Umberto 16 Bar Blues via Dante 49 Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6 Bar Caffetteria, via Salvucci 46 Bar Camera Cafè via XX Settembre 43 Bar Cavour via Fornari 47 Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17 Bar Crystal via F. Campanella 33 Bar degli Artisti, via Gesmundo 4 Bar del Ponte, via Ruvo 18 Bar Euro via San Francesco d’Assisi Bar Europa, via Cavallotti 10 Bar Fausta, corso Umberto 150 Bar Filisia via M. di Savoia 67 Bar Football, via la Malfa 11 Bar Gabbiano, corso Umberto 48 Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111 Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via Terlizzi Bar Kennedy, via Germano 49 Bar la Fenice, corso Umberto Bar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15 Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6 Bar Minervini, via Pio la Torre 33 Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9 Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama Martina Bar Moka via Annunziata 68 Bar Mongelli via Baccarini 35 Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto Mario Bar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’Assisi Bar Peter Pan, via Monda 48 Bar Rio, via Bari 92 Bar Roma 2, via San Domenico 4 Bar San Marco, corso Umberto
Bar Seven via Germano 33 Bar Seventy Bar Snack, via Giovinazzo 1 Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60 Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza Moro Bar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6 Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18 Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San Domenico Blanc la Nuit lungomare M.A. Colonna Buffetti piazza Garibaldi Caffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX Settembre Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via Piazza Caffetteria Manattan viale dei Crociati Caffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6 Calì Caffè via Puccini 7 Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via Terlizzi Edicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della Rosa Edicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza Garibaldi Edicola Spazio Libero via gen. Poli Edicola Stazione piazza A. Moro Edicola via Cormio rione Paradiso Edicola via Dante Edicola via Einaudi rione Paradiso Edicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella
Edicola via Giovinazzo 1 Edicola via Giovinazzo 45 Edicola via Paniscotti Edicola via ten. Silvestri Edicola via Togliatti zona 167 Edicola viale Pio XI Famm Immobiliare, via de Luca 15 Farmacia Grillo, largo Sant’Angelo Flory’s Cafè via gen. Poli 3 Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre Rotonda Lido Belvedere, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Lafayette, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Marina Piccola, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nautilus, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nettuno, ss16 Molfetta-Bisceglie Lido Scoglio d’Inghilterra, località Torre Rotonda Mattia’s Cafè, via Dante 14 Medi Max via Terlizzi Mister Toto via Losito Mondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12 Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24 Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via Fani Panificio Annese via Cappellini 28 Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41 Panificio Cangelli via cap. de Candia 49 Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155 Panificio de Pinto via Edoardo Germano Panificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36 Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91 Panificio il Forno zona 167 Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via Mascagni Parrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62 Parrocchia Madonna della Pace viale XXV Aprile Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so Umberto Parrocchia San Berardino via Tattoli Parrocchia San Corrado Duomo, banchina Seminario Parrocchia San Domenico via San Domenico 1 Parrocchia San Gennaro via S. Pansini Parrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1 Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1 Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3 Parrocchia Sant’Achille via A. Salvucci Place Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Pizzeria I Monelli, via Madonna dei Martiri 112 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via Giovinazzo Stazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianale Supermercato Granrisparmio v. M. della Resistenza Swing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via Giovinazzo Tabaccheria corso Umberto 74 Tabaccheria piazza Garibaldi 6 Tabaccheria piazza Roma 4 Tabaccheria via Azzarita 65 Tabaccheria via Bari 68 Tabaccheria via Fiorini 41 Tabaccheria via Fornari 66 Tabaccheria via G. Salvemini 124 Tabaccheria via Hugo 3 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67 Tabaccheria via Margherita di Savoia 5 Tabaccheria via Pansini 52 Tabaccheria via Paradiso 2 Tabaccheria via Roma 32 Tabaccheria via Rossini 12 Tabaccheria via Silvestri 68 Tabaccheria viale Pio XI Tenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico
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Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
Il mix perfetto per la salute Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1458
Avete mai pensato che mentre andate in bicicletta o fate del giardinaggio state abbassando la concentrazione plasmatica di glucosio? E un aumento di glucosio nel sangue invece non vi fa pensare al diabete? Di qui capite come svolgere attività fisica sia un modo per prevenire l’insorgenza di questa patologia. È stato dimostrato scientificamente che l’attività fisica possa prevenire anche l’insorgenza di molte malattie gravi come cancro, artriti, malattie mentali, calcoli biliari. Pensate che la pratica regolare permette di ridurre il rischio di insorgenza di cancro al seno dal 20 all’80% e del 24% di cancro al colon, riduce il rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer e riduce la pressione sanguigna. Questo perché i benefici che vengono dal movimento sono a carico della maggior parte dei nostri apparati: immunitario, scheletrico, endocrino, muscolare, cardiovascolare. Gli stessi apparati che sono mantenuti in un buono stato dalla corretta
alimentazione. Non eccedere nei grassi è importante per prevenire problemi cardiovascolari, non eccedere nel sale consente di controllare la pressione sanguigna, molte vitamine sono indispensabili per il buon funzionamento del sistema immunitario, il calcio di latte e derivati fa bene alle ossa, le risposte ormonali sono controllate dal corretto apporto di nutrienti. L’insulina è un ormone ed è prodotta tutte le volte che aumenta il glucosio nel sangue e quindi pensateci quando mangiate un dolce. Nelle donne un sintomo di una dieta squilibrata è la scomparsa del ciclo mestruale che è perfettamente regolato da ormoni. Anche questo non vi dice qualcosa? Siamo a settembre: sfruttate più che potete ora l’aria aperta ma con la pioggia trovate un’alternativa per non stare fermi. Una tavola ben imbandita dal punto di vista nutrizionale e un corpo in movimento sono il mix perfetto per una perfetta salute. Noi meridionali abbiamo una più alta incidenza di obesità e sovrappeso e pratichiamo poco sport: cambiamo queste statistiche! dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista
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giovedì 1 ottobre 2009
Tortelli bruschettati su crema di ceci, primo sale e olio extravergine dop coratina Ingredienti per 6 persone • • • • •
Ingredienti per la crema di ceci
200 gr di ceci mazzetto aromatico (1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, 1 stecca di sedano, 2 foglie di alloro) 80 gr di olio extravergine 100 gr di primo sale
Ingredienti per la pasta • 50 gr di farina 00 • 50 gr di semola
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50 gr di farina kamut 50 gr di farina integrale 100 gr di uova sale q.b.
Ingredienti per la facia
100 gr di castagne 50 gr di carne di manzo 50 gr di ricotta 50 gr di cipolla, carote e sedano
Procedimento Mettere a bagno per 12 ore i ceci, cuocerli poi con il mazzetto aromatico. Appena pronti rendere i ceci a crema. Per la pasta Mescolare le farine, il sale, creare una fontana, versare le uova battute e formare un impasto sodo e liscio, mettere nella pellicola e farla riposare per 60 minuti in frigo. Nel frattempo arrostire le castagne e, ancora calde, sgusciarle. In un tegame capiente rosolare con olio le verdure, aggiungere i pezzi di manzo, a metà cottura aggiungere le castagne e terminare di cuocere. Passare al mix la farcia rendendola un po’ grossolana e mescolare la ricotta. Stendere la pasta abbastanza sottile, tagliare dei quadrati di 2 ½ cm, farcire e chiudere a tortelli. In acqua salata cuocere i tortelli molto al dente, versare in padella antiaderente con olio saltando continuamente a fiamma alta, avendo la cura del particolare rendendo i tortelli bruschettati. Servire mettendo sul fondo dei piatti la crema di ceci ancora calda, adagiare i tortelli, completare con bastoncini di primo sale, decorare volendo con foglie di basilico e terminare con un filo di olio extravergine dop coratino. Chef: Pietro Antonino
I CONSIGLI DELLO ZODIACO ARIETE Vi troverete ad avere a che fare con una persona che non conoscete e che potrebbe improvvisamente entrare nella vostra vita, cercando di seguire le vostre idee, così come proponendone delle nuove, volendo apportare delle novità nell’ambiente dove vivete.
LEONE Potrete restare delusi dal comportamento di una persona che vi sta vicino e che potrebbe reagire in modo diverso dal normale ad una vostra richiesta o ad una vostra affermazione.
SAGITTARIO Fareste bene a dare il vostro meglio per una causa alla quale siete affezionati e che vorreste portare a termine il prima possibile, senza intoppi. Comporterà qualche sacrificio, ma alla fine ne varrà la pena.
www.ilfatto.net IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: giulio.cosentino@gmail.com
TORO Potreste decidere di difendere a spada tratta le vostre ragioni, ma non dovreste essere troppo duri con coloro che proprio non saranno d’accordo, poiché non ne vale la pena di spendere tanta energia per nulla, per delle questioni superficiali che davvero rasentano il ridicolo.
VERGINE Qualcuno potrebbe indicarvi la strada da seguire vedendovi in difficoltà, ma magari potrebbe anche essere un fattore istintivo a spingere questa gente a consigliarvi. Prendere in seria considerazione l’ipotesi di fidarvi più spesso.
CAPRICORNO In questo periodo i vostri sogni vi sembrano più vicini e più concreti e questo vi spingerà a fare sempre meglio e a credere di più in voi stessi, visto che avete appurato che siete in grado di portare a termine gli scopi che vi prefiggete.
DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario
Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI Quando un consiglio è un buon consiglio, dovreste certamente seguirlo e non dare ascolto al vostro istinto, soprattutto se precipitoso e troppo vulnerabile agli attacchi esterni. Dovreste provare a fidarvi delle persone che vi vogliono bene.
BILANCIA Siete ormai pronti per affrontare il vostro ambiente di lavoro con molta più grinta rispetto ai giorni passati e questo vi permetterà di raggiungere i vostri obiettivi, anche quelli che si erano allontanati.
ACQUARIO Potreste ricevere una sorpresa. Forse non sarà nulla di materiale, come una telefonata o un abbraccio, ma sarà qualcosa di inaspettato, che vi spingerà a riconsiderare qualcuno o qualche situazione.
REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net
PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE NELLOPOLI.com | HIDESIGN.it
STAMPA
CANCRO Potrebbe essere importante cercare di prendere il giusto tempo tra un appuntamento e l’altro, sia esso di lavoro o privato, tra un compito e l’altro, tra un impegno e l’altro insomma. Avete bisogno di staccare, considerare, valutare e poi riprendere il cammino.
SCORPIONE Potrebbe essere più difficile del solito reperire persone della vostra famiglia o vostri amici che possano ascoltarvi e consigliarvi per il meglio. Condividere sempre tutto, potrebbe essere un arma a doppio taglio.
PESCI Vi capiterà di pensare al vostro futuro e di focalizzare i vostri traguardi in modo molto più chiaro. Tuttavia vi sentirete un pochino privi di stimoli, forse perché state quasi giungendo a realizzare i vostri sogni e questo vi spaventa.
MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA
CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096