Il Fatto n. 047

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w w w . i l f a t t o . n et Molfetta

giovedì 12 novembre 2009

Quindicinale gratuito di informazione.

Politica

In vendita gli immobili del Comune. Rifondazione lancia accuse. pagina 6

Attualità

Arriva il nuovo regolamento per la Polizia Municipale. pagina 10

Cultura

La storia del “Francesco Padre” raccontata in un libro.

n° 47

Sport

La Liberty Molfetta in ombra e senza fantasia.

pagina 21

pagina 24

Inchiesta

Giustizia è fatta? Molfetta-Trani: biglietto per quattro

Il territorio a disposizione del cittadino

Ennesimo duro colpo alla microcriminalità assestato dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta. Gli uomini del Nucleo Operativo, dopo settimane di indagini serrate, riscontri, acquisizioni di prove e testimonianze, hanno fatto scattare le manette ai polsi di quattro scippatori.

Con l’arrivo del Piano di Zona la città si prepara a garantire servizi adeguati ai cittadini con un occhio di riguardo verso anziani, minori, categorie a rischio. Tante opportunità per offrire risposte alle mille richieste di chi sinora ha trovato difficoltà per farsi ascoltare.

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Corsivo

giovedì 12 novembre 2009

Rinvii a giudizio, dimissioni richieste e difese accorate Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1516

L’assessore Michele Palmiotti a giudizio a gennaio. L’opposizione chiede le dimissioni. Il sindaco fa l’avvocato difensore. Molfetta è la riproduzione in miniatura di ciò che avviene in Italia.

Non conosce certo la parola tranquillità la vita politica molfettese. Tra inchieste aperte, indagini in corso, visite delle forze dell’ordine negli uffici comunali non c’è certo da stare sereni. L’ultima grana giudiziaria ha coinvolto uno dei membri della giunta comunale. Il tribunale di Trani ha infatti rinviato a giudizio l’assessore alle attività produttive, Michele Palmiotti. Il provvedimento riguarda il processo aperto dopo l’operazione “By Pass”, eseguita il 6 ottobre 2005 dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, all’epoca comandata dal capitano, oggi tenente colonnello, Paolo Vincenzoni, e nel corso della quale 16 persone vennero arrestate o denunciate. Tra di loro lo stesso Palmiotti, all’epoca dei fatti presidente della Molfetta Multiservizi. Per Palmiotti il rinvio a giudizio è stato chiesto per l’ipotesi di reato di voto di scambio e favoreggiamento. A chiedere il rinvio a giudizio è stato il pubblico ministero Giuseppe Ma-

ralfa. Il voto di scambio si sarebbe configurato nella promessa di un posto di lavoro per una donna mentre il favoreggiamento è collegato al fatto che Palmiotti negò di aver avuto contatti con una persona, finita in manette nell’ambito della stessa inchiesta, che si interessò per far ritrovare un mezzo rubato alla Multiservizi. L’operazione dei militari dell’Arma fece luce su una serie di estorsioni ai danni di automobilisti a cui venivano rubate le auto per poi chiedere denaro per la restituzione ma, anche, a danno di alcuni imprenditori edili a cui venivano imposti dei servizi di guardiani nei cantieri aperti nelle zone di espansione edilizia della città. La prossima tappa del processo si consumerà il 28 gennaio del 2010 e non sono esclusi colpi di scena. Infatti sono numerose le persone coinvolte nell’inchiesta e che sinora non sono state ancora identificate ma su cui gli inquirenti stanno continuando ad indagare attivamente. Insomma, trema

ancora il mondo della politica cittadina. E vibrano le voci dell’opposizione che, prima attraverso una nota stampa, poi in consiglio comunale, non ha esitato certo a chiedere le dimissioni dell’assessore Palmiotti. Richiesta non ascoltata dal buon Michele e assolutamente rigettata dal sindaco Antonio Azzollini che ha difeso a spada tratta il suo uomo facendosi ancora una volta sostenitore del principio di presunzione di innocenza. Certamente in tanti augurano a Michele Palmiotti di riuscire a dimostrare nelle aule di giustizia la sua innocenza, o quantomeno la sua imprudenza ma proprio per assicurarsi una maggiore serenità d’animo e togliersi di dosso il peso dell’accusa politica, forse Michele avrebbe fatto meglio ad accettare il consiglio giunto dalla minoranza. Facendosi da parte avrebbe conquistato maggiore tranquillità evitando pericolosi imbarazzi ad una amministrazione comunale che in fatto di rapporti con l’autorità giu-

diziaria continua a seguire la strada dell’amore ed odio. Purtroppo però evidentemente a ragionare come innanzi abbiamo detto sono veramente in pochi e così la politica molfettese continua a fare i conti, a volte dolorosi, con la magistratura che anche qui viene spesso additata come “avversaria” di chi comanda. Insomma, Molfetta quasi fosse una sorta di riproduzione in miniatura di ciò che accade a livello nazionale con Azzollini e i suoi sodali a fare la parte di Berlusconi, la procura di Trani a ripercorrere le gesta del più “gettonato” Tribunale di Milano e le opposizioni ad inaugurare l’ennesima fiera della moralità. Resta da capire chi a Molfetta potrà ricoprire il ruolo che già fu dello “smutandato Marrazzo”. Beh, forse, questo ruolo rimarrà scoperto. O meglio, coperto dal segreto istruttorio. Che qui a Molfetta tutti contro tutti lo si fa per vanità, poi per certe cose “stringiamoci la mano”, siamo tutti “paesani”!


Primo Piano

giovedì 12 novembre 2009

Giovani, democratici e con le idee chiare Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1517

All’indomani delle primarie del Partito Democratico abbiamo incontrato i giovani che con entusiasmo hanno accettato la sfida del cambiamento. Come tutti ben sapranno, lo scorso 25 ottobre, si sono svolte il tutta Italia le elezioni primarie del Partito Democratico, definite da molti come uno strumento e testimonianza di alta democrazia, ma anche un momento di confronto interno al partito che finalmente, o per lo meno si spera, sia riuscito a conquistare quella stabilità necessaria a tracciare una propria linea d’azione. Anche a Molfetta le primarie hanno costituito un momento importante, un momento che ha visto protagonisti soprattutto i giovani entusiasmi degli appartenenti al gruppo dei Giovani Democratici, ragazzi e ragazze che, durante il corso della giornata, hanno organizzato e gestito le operazioni di voto, facendo fronte agli oltre duemila votanti del seggio molfettese. Come ci spiega Giuseppe Percoco, segretario dei GD, il gruppo nasce all’indomani delle precedenti primarie del 14 ottobre 2007, dopo il congresso costitutivo del PD, procedendo in un percorso di compattamento, al fine di comprendere il ruolo che la componente giovanile

avrebbe svolto all’interno del partito: “Per statuto, i GD sono autonomi dal PD, ma si interfacciano e lavorano per il PD stesso. La mancanza per lungo tempo in città di una componente giovanile ha posto in risalto dei problemi, poiché si è dovuto radicare nuovamente la cultura giovanile sul territorio e fare un lavoro di formazione”. Una componente giovanile certamente sensibile alla città e alle sue mancanze, un gruppo di ragazzi e ragazze che ha deciso d’impegnarsi al grido di “Rifacciamo la politica” al rinnovamento della classe politica dirigente, sposando il progetto e le idee di Guglielmo Minervini, candidato alla segreteria regionale del partito. A tal proposito, ai Giovani Democratici proprio non piace sentir nominare la parola “sconfitta” da parte di Minervini, la cui non-nomina sembra non destare in loro preoccupazioni o allarmismi del caso. Anzi, i Giovani del PD molfettese una loro personale vittoria l’hanno in ogni caso ottenuta con l’elezione della stesso Giuseppe Percoco

a membro dell’Assemblea Regionale del Partito a soli ventiquattro anni: “Il fatto che io sia stato capolista è un segno evidente di questo rinnovamento; potevo essere candidato al terzo posto, invece la scelta coraggiosa di essere capolista premia non solo i giovani e la città, ma anche un modo di fare politica che in altri non riscontriamo”. Come ha anche confermato Annalia Solimini, responsabile dell’organizzazione e del radicamento, nonché responsabile del lavoro all’interno dei GD della terra di Bari, l’elezione di Percoco segna la prima tappa di un percorso che sicuramente non intende fermarsi alle primarie, ma che viaggia in direzione della prossima competizione elettorale, quella regionale. Un banco di prova, le elezioni regionali, certamente decisivo, che segnerà il grado di convincimento di questo partito “sempre troppo giovane” ed in cui la componente giovanile molfettese si schiererà a favore dell’attuale governatore Vendola, sostenendo la sua linea d’azione “che ha tracciato un percorso d’eccellenza in quasi

tutti i settori, compreso quello della sanità”, conferma il segretario giovanile. Sarà questo, infatti, uno dei contenuti della piattaforma formativa ed informativa che i GD presenteranno in seguito alla cittadinanza, occasione in cui “metteranno nelle mani della città i fatti del governo Vendola”. Giovani sì, ma con le idee alquanto chiare anche quando si parla dei rapporti con la componente giovanile alla maggioranza che più di una volta non ha mancato di definire i GD come un’opposizione quasi inesistente. “Noi non ci siamo mai rivolti ad una figura istituzionale in quei termini (in riferimento ad una recente nota stampa della giovanile di centro-destra); ci saremmo aspettati, da un gruppo giovanile presente sul territorio da più tempo, una migliore lezione di come si fa politica sia agli altri giovani, sia alla città”. I GD non svelano molto sulle future iniziative, ma promettono una loro presenza significativa in città già da fine mese. Isabel Romano


L’opinione

giovedì 12 novembre 2009

Influenza A: confusione, disinformazione e… Amuchina Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1518

Notizie di tutti i tipi. Indicazioni e contro indicazioni. Scuole aperte e scuole chiuse. La paura aumenta anche se, lo dicono in pochi però, non c’è nulla da temere. Il problema è che non ci si può nemmeno sfogare dando la caccia all’untore, magari individuandolo negli extracomuniari, ultimamente comodo capro espiatorio dei mali italiani, così diventa pure più difficile affrontare la minaccia dell’influenza di tipo A. Anche se il vero pericolo sembra essere non tanto il possibile contagio e le conseguenze dell’eventuale malattia, quanto la disinformazione e la contraddizione fra notizie diverse, che un momento tranquillizzano e quello subito dopo invitano ad una vaccinazione di massa, fra l’altro impossibile, per la mancanza di dosi di vaccino per tutti. Fortuna si tratti pur sempre di un’epidemia di influenza, che se tornasse una peste modello manzoniano, magari con congruo preavviso, così che fosse possibile emanare comunicati stampa e dare interviste in tv, chissà quanta bella opportunità di confusione ci sarebbe e cosa

accadrebbe alla popolazione. La gestione della vicenda sul territorio locale non sembra discostarsi di molto da quanto accade a livello nazionale. Assembramenti negli ambulatori dei medici di base, indicazioni aggiornate di ora in ora per la gestione di luoghi ad alta concentrazione di individui, come gli istituti scolastici, nei quali bisognerebbe non far uscire gli alunni durante l’intervallo, come se tenerli assembrati in classe fosse tanto più salutare; meglio che a tutti va agli scolari svogliati, quelli hanno accolto come manna dal cielo l’invito a rimanere a casa anche con solo qualche linea di febbre, un anno scolastico da ricordare per loro. A dimostrazione che anche dal peggio c’è sempre qualcuno che ci guadagna. A Molfetta s’è arrivati alla chiusura di una scuola elementare, la “Rosaria Scardigno”, frequentata da un bambino ammalatosi in modo grave, ricoverato poi in un

ospedale barese e fortunatamente in via di guarigione. L’ordinanza del Comune di Molfetta ha permesso di procedere alla disinfezione degli ambienti scolastici. C’è voluto un po’ e qualche polemica perché si facesse chiarezza sul fatto che s’è trattato semplicemente di anticipare il processo di ozonizzazione, programmato da mesi in tutti gli edifici scolastici cittadini in ossequio ad una norma regionale, con l’obiettivo di innalzare la sicurezza degli ambienti dal punto di vista dell’igiene, tanto da prevedere la rimozione di tutti i ricettacoli di polvere, come manifesti ed altri manufatti che tradizionalmente decorano aule e corridoi, anche come testimonianza delle attività della scuola stessa. Una procedura già bello che prevista, annunziata in un primo momento come atta a riportare la scuola in condizioni di sicurezza, anche se la ozonizzazione nulla può contro il virus A/H1N1.

Si vuol anche credere alla buona fede, ad una sorta di effetto placebo per rassicurare i genitori, ma sarebbe meglio non alimentare la confusione, che è già tanta. Gli stessi amministratori, poi, in un incontro pubblico, hanno chiarito che quello attuato alla “Rosaria Scardigno” è un intervento già in calendario da tempo per tutti gli istituti scolastici e solo anticipato, cogliendo l’occasione della chiusura della scuola elementare. Lo avesse detto prima, sarebbe stato meglio. Insomma, mentre il signor “Amuchina”, se esiste, accende candele davanti alle sue personali divinità per la fortuna che gli è capitata, perché dal suo punto di vista tale si tratta, visto l’aumento di fatturato che avrà registrato negli ultimi mesi, tocca a noi non farci prendere dal panico e non aumentare la confusione, pericolosa tanto quanto il virus. Lella Salvemini


Politica

giovedì 12 novembre 2009

Via alla vendita degli immobili comunali Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1519

Approvato il regolamento delle alienazioni. Soddisfatto l’assessore Mauro Magarelli. Dubbi e accuse invece lanciate da Rifondazione Comunista.

Il problema casa continua a fare notizia a Molfetta. Specie quando al centro della discussione ci sono gli immobili di proprietà comunale che l’amministrazione, per fare cassa, ha deciso di vendere. Immobili che, per larga parte, si trovano nel centro storico della città e che, come avevamo avuto modo di scrivere qualche mese fa, difficilmente potrebbero essere utili per le esigenze dell’ente pubblico. Quindi meglio rimpinguare i poveri forzieri comunali. Per farlo è stato necessario predisporre un regolamento per “l’alienazione dei beni immobili del Comune” che, redatto dall’assessore al patrimonio Mauro Magarelli, è stato approvato nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 30 ottobre con il voto favorevole dell’intera maggioranza consiliare e i “mugugni” della minoranza. Un’alienazione che, aveva dichiarato a “il Fatto” qualche tempo fa l’assessore Magarelli, servirà anche per “riqualificare il centro storico, aprirlo alla città

e, perché no, rimpinguare la casse comunali”. Tra i tanti risultati da ottenere con la vendita anche quello di liberare il Comune da un peso “immobiliare” sinora scarsamente produttivo, di portare nel centro storico una vita nuova e, soprattutto, se tutte le cessioni dovessero andare a buon fine, di raccogliere secondo le prime stime qualcosa come venti milioni di euro. “Abbiamo predisposto – ha aggiunto Magarelli – un regolamento idoneo a gestire l’intera operazione che deve essere svolta in assoluta trasparenza e garantendo il rispetto di leggi e regolamenti”. Il riferimento è alla necessità di assicurare un tetto alle famiglie meno agiate ma anche a far si che le cessioni si svolgano secondo le normali regole di mercato. Rassicurazioni che evidentemente non hanno convito proprio tutti, a cominciare da Rifondazione Comunista il cui rappresentante in consiglio, Gianni Porta, ha espresso il suo voto contrario all’approvazione del regolamento.

“Il regolamento – ha denunciato Rifondazione – permetterà nei prossimi anni di vendere le case di proprietà del Comune tramite bandi di gara aperti, anziché bandi di concorso e graduatorie con clausole sociali favorevoli per famiglie a basso reddito. Questo è possibile grazie alla famigerata Legge 133/2008 del ministro Tremonti che consente ai Comuni di vendere immobili per far cassa e riequilibrare i bilanci. Noi di Rifondazione Comunista ci siamo opposti perché ancora una volta per far quadrare i conti si svende il patrimonio pubblico, che serve a dare risposte al bisogno-diritto alla casa, e si vanno a colpire i più deboli, invece di andare a riscuotere da chi possiede grandi proprietà e vive di rendita e speculazioni immobiliari”. Accuse pesanti quelle lanciate da Rifondazione che ha sottolineato come “questo regolamento, approvato senza nessuna consultazione degli inquilini e dei sindacati, non tutela chi attualmen-

te è inquilino di immobili comunali, perché se l’affittuario non potrà comprare l’immobile, dopo un massimo di 9 anni, sarà destinato a essere buttato per strada; stabilisce la vendita dell’immobile secondo il prezzo di mercato e non secondo quello più conveniente, per gli inquilini, del valore catastale, rivalutato secondo le leggi relative all’edilizia residenziale pubblica; non garantisce che i proventi della vendita degli immobili saranno utilizzati per la riqualificazione dei quartieri dove si è venduto o per costruire nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, poiché l’amministrazione ad oggi non ha presentato in Consiglio Comunale né piani né progetti in tal senso". "Questa amministrazione – ha concluso Rifondazione – sta dalla parte della rendita e della speculazione immobiliare. Nessun riguardo invece per il diritto alla casa delle fasce più deboli sacrificato sull’altare del libero mercato e della libera vendita”.


giovedì 12 novembre 2009

Politica

I commercianti “ambulanti” non si muovono Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1520

Sindaco e maggioranza consiliare hanno ribadito la necessità di attendere la naturale scadenza del piano del commercio nell’aprile del 2010.

Sono in molti coloro che hanno definito Molfetta una città “orientale”. Un’affermazione che potrebbe suonare come un complimento ma che purtroppo non è tale. Il termine orientale sta ormai ad indicare una piaga che affligge la città da molti molti anni. È chiaro che stiamo parlando del commercio ambulante, molto diffuso nei Paesi asiatici e nord Africani, analogia che fa in modo che una cittadina pugliese venga accostata a

queste civiltà. Analogia che comunque non rende onore né alla nostra Molfetta né alla Damasco di turno. Non ci sarebbe nulla di male a poter acquistare in strada della buona frutta, magari ad un prezzo più contenuto e magari davanti il portone di casa. Una comodità unica che maschera e magari giustifica una situazione fastidiosa che peggiora di giorno in giorno. Cominciamo con il dire che attualmente in città vige un “Piano

di Commercio” quadriennale che scadrà il prossimo 18 aprile. È evidente che questo regolamento è divenuto oramai obsoleto e inadeguato alle circostanze che cambiano continuamente. Secondo il piano, gli ambulanti con la relativa autorizzazione, dovrebbero essere dei venditori che si spostano nell’arco della giornata per vari punti della città. Ultimamente ciò non avviene affatto. La maggior parte dei “venditori nomadi” ha

preso possesso di angoli di strada e marciapiede senza che qualcuno si sia fatto carico di far notare a questi signori che le regole ci sono e vanno rispettate. Durante l’ultimo Consiglio Comunale si è discusso proprio di tale situazione con i consiglieri di minoranza che hanno chiesto alla Giunta di non attendere il prossimo aprile per rifare un nuovo piano ma di aggiornarlo eccezionalmente entro la fine de 2009. La richiesta è stata naturalmente respinta con la motivazione che a Molfetta il problema non è poi così grave da giustificare un provvedimento drastico ed eccezionale. Il sindaco ha comunque annunciato che per il nuovo piano, che verrà discusso in Consiglio entro la scadenza di quello vecchio, saranno previste delle importanti novità che metteranno la parola fine all’odierna situazione. Per quel che emerso probabilmente l’Amministrazione sta studiando di attrezzare nuove piazze, oltre alle otto già esistenti, in cui dirottare buona parte di questi commercianti. Staremo a vedere. Per il momento rimane vivo il malcontento dei commercianti stanziali ovvero coloro che operano all’interno di locali. Questi continuano a rispettare le norme igieniche, sanitarie e a pagare le relative tasse. Poi magari ci si mette un ambulante proprio dinanzi alla loro attività ed ecco che scoppia la “guerra”, magari a suon d’incendi dolosi. Francesco Tempesta


Cronaca

giovedì 12 novembre 2009

Tra reati ambientali e truffe al sistema sanitario Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1521

Molfetta finisce sotto la lente di ingrandimento di Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza. E fioccano le denunce. Non sembra conoscere sosta l’attività di controllo del territorio e di repressione dei reati da parte delle forze dell’ordine. Gli ultimi interventi per ciò che riguarda la repressione dei reati ambientali sono stati messi a segno da Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza. In entrambi i casi di fondamentale importanza è stato il supporto delle Guardie Ecologiche Volontarie del Wwf Puglia. La Forestale di Bari, proprio su segnalazione delle guardie volontarie del Wwf, ha posto sotto sequestro un’area all’interno di Lama Cupa, a ridosso della Prima Cala. Ad allertare le guardie del Wwf sono state alcune segnalazioni pervenute al numero verde contro i reati ambientali (800.085.898), gestito proprio dall’associazione ambientalista, che lamentavano attività di sbancamento di una parete rocciosa all’interno di un fondo privato. I volontari, dopo aver verificato le segnalazioni, hanno inoltrato un’apposita denuncia, corredata di supporti fotografici, al comando

Forestale di Bari per gli opportuni provvedimenti penali ravvisabili. Gli accertamenti sullo stato dei luoghi, effettuati dagli agenti del Corpo Forestale, hanno portato al sequestro preventivo dell’area e alla denuncia a piede libero del titolare della ditta esecutrice dei lavori, effettuati senza alcuna autorizzazione, e il conduttore del fondo, entrambi di Molfetta. Molto simile l’attività svolta dalla Guardia di Finanza che ha posto sotto sequestro due aree di 7mila metri quadrati trasformate in discariche abusive. La prima è stata individuata in Contrada Vincenza, nei pressi della provinciale per Ruvo. A segnalarla i volontari del Wwf allertati da una telefonata giunta al numero verde. Nella zona i finanzieri hanno accertato che oltre 500 metri quadrati del letto di una lama erano stati riempiti con centinaia di quintali di rifiuti di ogni tipo, anche pericolosi. L’altra discarica è stata invece individuata dagli uomini del Reparto Volo della Finanza all’interno della zona che avrebbe dovuto

ospitare il nuovo stadio di Molfetta. Anche qui sigilli ad una discarica abusiva nella quale sono stati rinvenuti anche eternit e guaine bituminose. Situazioni simili a quella che ha portato all'apertura di un processo a carico di otto persone, tra cui il direttore del consorzio Asi di Bari, Raffaele Matera e il responsabile dell’area di Molfetta, Nicola Campobasso, che sono accusati dal pubblico ministero Marco d’Agostino di aver consentito lo sversamento di rifiuti di vario genere per procedere al “livellamento” di un’area della zona Asi. Gli otto, difesi dagli avvocati Maurizio Masellis, Bepi Maralfa, Francesco Rotunno e Gaetano Castellaneta, dovranno così comparire di fronte al giudice il prossimo primo dicembre. Infine, sempre i militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta hanno denunciato all’autorità giudiziaria cinque persone, tra le quali tre medici, a vario titolo per truffa aggravata, falso, abuso d’ufficio e appropriazione indebita in danno del servizio sa-

nitario regionale. I finanzieri hanno accertato una frode da parte dei responsabili (amministratore unico e procuratore speciale) facenti parte di una struttura sanitaria privata convenzionata, che per procurarsi ingiusti profitti economici, alteravano gli importi delle fatture che venivano inviate al Servizio Sanitario per il rimborso delle prestazioni sanitarie effettuate in regime di convenzione. La condotta fraudolenta aveva indotto il Servizio Sanitario regionale ad erogare a favore della struttura, convenzionata per l’anno 2006, una somma di circa un milione e 300 mila euro anziché 447 mila euro determinando un danno patrimoniale nei confronti della Regione Puglia pari a 780 mila euro. Ulteriori indagini hanno permesso, inoltre, di verificare condotte illecite perpetrate da tre medici, dipendenti di ospedali pubblici e altre amministrazioni, che effettuavano prestazioni abusive nella struttura sanitaria privata in violazione dell’esclusività del rapporto di lavoro di dipendente pubblico.

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Cronaca

giovedì 12 novembre 2009

Scippatori: prosegue la caccia dei Carabinieri Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1522

In manette ne finiscono altri quattro. Sono gli autori di numerosi “furti con strappo” consumati fino a settembre nei pressi dell’ufficio postale di via Rosa Picca.

A distanza di un mese giorni dal fermo di Pietro Gadaleta e Michele de Bari, i due 18enni autori dello scippo che causò la morte della 90enne Giulia Samarelli, i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, guidati dal capitano Domenico Del Prete, hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti giovani scippatori ritenuti responsabili di aver perpetrato alcuni “colpi” ai danni di anziane vittime e di averne poi utilizzato le tessere Po-

stamat provento degli stessi furti. Si tratta del 29enne molfettese Leonardo Spadavecchia e del 21enne Alessandro Tenardi, di Terlizzi, accusati di ricettazione, del 32enne Domenico Rafanelli e del 26enne Ignazio Spagnoletti, entrambi di Molfetta e già detenuti per altra causa presso la casa circondariale di Trani, che dovranno rispondere di furto con strappo. Tutti, inoltre, sono anche accusati di utilizzo indebito di carte di pagamento. A carico degli ultimi due numerosi sono stati gli scippi

accertati, tutti commessi a Molfetta lo scorso 1 settembre ai danni di altrettante anziane donne del luogo nei pressi dell’ufficio postale di via Rosa Picca. Era lì infatti che i quattro, poco dopo i colpi e avendo la disponibilità dei codici segreti trovati all’interno delle borse delle vittime, si recavano per le operazioni di prelevamento. Determinanti per le indagini sono state, oltre alle dichiarazioni delle vittime, le immagini delle telecamere di sorveglianza installate in corrispondenza

dello sportello Postamat dell’ufficio postale. Dalla visione delle stesse è stato possibile infatti risalire all’identità dei quattro ripresi mentre erano intenti a prelevare il denaro. Il 21enne ed il 29enne, rintracciati e bloccati presso le rispettive abitazioni, sono stati associati presso la casa circondariale di Trani mentre agli altri il provvedimento è stato notificato presso lo stesso carcere dove erano già detenuti dopo essere stati arrestati ad Andria alcune settimane fa.


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Attualità

giovedì 12 novembre 2009

Polizia Municipale: arriva il nuovo regolamento Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1523

La novità che più fa discutere è la dotazione di armi da fuoco e strumenti di autodifesa. L’approvazione attesa nel corso di uno dei prossimi Consigli Comunali.

Novità per quanto riguarda il corpo della Polizia Municipale di Molfetta. Un nuovo regolamento interno, infatti, è già pronto e comporterà a

breve alcune importanti novità. Il nuovo ordinamento, che entrerà in vigore dopo l’approvazione che avverrà probabilmente durante il prossimo Consiglio Comunale, andrà ad abrogare e sostituire il vecchio risalente al 1995. Si tratta di 67 articoli che disciplineranno in maniera diversa il corpo comunale attribuendoli nuove funzioni, nuovi compiti e differenti modalità di operatività che contribuiranno ad accrescere il suo prestigio e la sua credibilità. Le novità più importanti riguarderanno la dotazione dei poliziotti che si adeguerà al clima di tensione dovuto all’aumento di criminalità in città. Gli agenti verranno dotati infatti di bombolette spray anti-aggressione,

di una mazzetta di segnalazione o di un bastone estendibile. Molto probabilmente a fianco di questi sistemi di autodifesa esordiranno anche le armi da fuoco e nello specifico una pistola semi-automatica calibro 9x21 o calibro 7x65. I “ferri” verranno affidati soltanto a coloro che non si dichiareranno obiettori di coscienza. Ma le novità non finiranno qua. La Polizia Municipale avrà finalmente compiti di vigilanza istituzionale dato che avrà finalmente l’incarico di controllare che le leggi e gli ordinamenti comunali vengano rispettati da tutti. Qualcosa di realmente utile considerato che ultimamente in città la legislatura non la rispetta nemmeno chi dovrebbe dare l’esempio ai cittadini.

Con il nuovo regolamento gli agenti potranno affiancare le altre forze dell’ordine in città in diversi tipi di operazioni e operare sotto la coordinazione della Protezione Civile in caso di disastri ed eventi eccezionali. Nuove unzioni faranno sì che la P.M. potrà anche avere aumentate funzioni di Polizia Stradale e Polizia Giudiziaria. Infine, quattro saranno le figure che si potranno distinguere all’intero del corpo: il Comandante-Dirigente, l’Istruttore Direttivo-Unità Organica, l’Istruttore Responsabile Nucleo Attività e l’Istruttore di Polizia LocaleMunicipale. Francesco Tempesta

Curiosità e novità contenute nel regolamento Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1524

Il prossimo atteso passo è comunque un concorso per l’assunzione di nuove unità da destinare al rafforzamento dell’organico che attualmente è sotto dimensionato. Il nuovo regolamento della Polizia Municipale sicuramente susciterà reazioni in città e naturalmente ci sarà chi ne rimarrà soddisfatto e chi meno. Analizzando il vecchio risalente al 1995 ed accostandolo a quello nuovo di zecca del 2009 non si può fare a meno di notare che molto probabilmente quest’ultimo, oltre a portare novità più o meno importanti, non farà altro che amplificare la situazione di un corpo da tempo abbandonato a se stesso, in balia di una città sempre più grande, popolosa, frenetica e irrispettosa delle regole. Gli agenti saranno insigniti di nuove prestigiose funzioni e di nuove tipologie di operatività. Ma quanto questi potranno realmente andare orgogliosi di simili innovazioni? Qualcuno durante la compilazione del nuovo ordinamento ha purtroppo dimenticato che in totale il corpo di P.M. di Molfetta è formato da 50 unità, un numero li-

mitatissimo in proporzione alla forte espansione che si è avuta a Molfetta negli ultimi anni. Come faranno adesso a svolgere nuove funzioni se già in precedenza riuscivano a stento a coprire l’intera città? La cosa certa è che gli agenti municipali fanno ciò che possono in una città che, prendendo un granchio, li considera sempre più il capro espiatorio di quanto accade. Molto probabilmente non serviranno nemmeno le nuove armi in dotazione a migliorare le cose dato che comunque il numero totale d unità rimarrà inalterato. Allora a cosa servono alla città altri pistoleri in giro? In complesso il nuovo regolamento si adegua perfettamente ai tempi che cambiano ma non è adeguato assolutamente ad un corpo che ha bisogno di essere rimpinguato da numerose e giovani leve. A proposito di questo l’art. 23 sancisce che per le attività ammi-

nistrative del corpo, quelle d’ufficio s’intende, dovranno essere utilizzati preferibilmente agenti con oltre dieci anni di servizio. Quindi per strada se non ci sarà più nessuno ci mancherà poco dato che a Molfetta la maggior parte delle unità ha superato il suddetto traguardo di anzianità. A quando un nuovo concorso per

l’immissione di nuovi agenti di P.M.? Senza di questo qualsiasi regolamento sarebbe totalmente inutile. Il progresso e la crescita di una città partono anche dall’adeguamento e dal rinnovo delle situazioni e non soltanto dal cemento selvaggio sparato qua e là per la gioia dei soliti noti imprenditori! Francesco Tempesta


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Attualità

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Il verde urbano per una città migliore Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1525

Nonostante l’espansione del territorio urbanizzato, non viene meno la volontà di destinare alla natura porzioni di area urbana. Negli ultimi tempi Molfetta ha beneficiato di una forte espansione urbana, commerciale e industriale. Notevoli porzioni di campagna sono stati sostituiti da cemento che è andato a ricoprire quei posti ancora impressi nella mente dei nostri nonni. Un esempio di quanto sta avvenendo, tutto sommato frutto del progresso e dei tempi che cambiano, sono alcune torri, un tempo parecchio lontane dalla città, inglobate in capannoni della zona Asi. Con tutta questa espansione ci si aspetta che qualcuno pensi al verde pubblico, quel verde che dovrebbe sorgere per alleviare la monotonia dei palazzi, che dovrebbe servire a regalare momenti di evasione a grandi e piccini e che dovrebbe compensare i numerosissimi alberi di mandorlo e ulivo abbattuti. Ma in giro tutta questa natura c’è realmente? Se dovessimo analizzare l’immediata periferia della città, quella che ha cominciato ad ospitare i nuovi quartieri, ci accorgiamo che pochissimo spazio è stato destinato a parchi attrezzati. In realtà

vi sarebbero alcuni progetti in cantiere per quanto riguarda la zona ma probabilmente i cittadini potranno godere del servizio soltanto a quartiere completamente ultimato. Nel centro cittadino le cose vanno sicuramente meglio. Infatti è possibile notare come molti piccole villette siano state ultimamente rimesse a nuovo con nuovi giochi per i bambini, con l’abbattimento dei cancelli di cinta e con l’innesto di nuovo verde. An-

che piazza Garibaldi è stata rimessa a nuovo da qualche anno e costituisce da tempo un polmone verde in pieno centro cittadino, data la grande e variegata quantità di specie vegetali al suo interno. Naturalmente, considerata la sua ampia superficie, non può essere assolutamente trascurata da chi di competenza visto che comunque subisce ogni giorno gli acciacchi dovuti al tempo, a cause naturali e perché no all’inciviltà.

Il Settore Lavori Pubblici di Molfetta, diretto dall’ingegner Enzo Balducci, sta portando avanti una politica molto attenta verso il luogo. Ne è testimonianza il fatto che per piazza Garibaldi i compiti di manutenzione non siano stati affidati ala Multiservizi. Tutto ciò non per demeriti di quest’ultima, che comunque continua a curare il restante verde della città, ma per affidare il tutto ad un’impresa che abbia di certo competenze tecniche più specifiche. La “Francese Agricoltura” (che è la stessa che sta sperimentando un nuovo tipo di terapia per proteggere le palme dal “Punteruolo rosso”) si occupa infatti esclusivamente della villa comunale con interventi quasi quotidiani. La speranza è che l’intera Molfetta possa vedere in futuro zone del genere all’insegna del verde disseminato in ogni dove. La città perfetta non esiste ma speriamo che esista qualcuno che cominci a farla sognare ai cittadini. Francesco Tempesta


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Attualità

giovedì 12 novembre 2009

Piano Sociale di Zona: entro tre mesi la presentazione Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1526

I Piani Sociali di Zona triennali, sulla base delle Linee Guida indicate, trattano le diverse problematiche e individuano le scelte strategiche, le priorità d’intervento, le linee di sviluppo, gli strumenti, le soluzioni necessarie.

Ribadisce il concetto di “territorio” come luogo di progettazione, gestione e controllo di tutte le azioni tese a promuovere il benessere fisico e sociale dei cittadini il nuovo Piano delle Politiche Sociali approvato il 13 ottobre scorso dalla Giunta Regionale per il secondo triennio di Programmazione Sociale 2009-2011, varato sulla base di un’analisi concreta e dettagliata di tutte le politiche sociali attuate e attuabili nell’intera regione e strettamente connesso al Piano Regionale della Salute varato un anno fa. L’attiva collaborazione, nella fase di studio, con le organizzazioni del Terzo Settore e dei Centri Servizi per il Volontariato, le Istituzioni Pubbliche e gli Ambiti territoriali Sociali, con le A.S.L. e l’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha consentito una programmazione sociale di ampio respiro che si fonda su strategie, priorità ed obiettivi perseguibili solo grazie all’azione congiunta di soggetti istituzionali (Regioni, Province, Comuni, singoli ed associati) con organismi sociali quali associazioni, cooperative, organizzazioni sindacali, ecc.: alla base l’urgenza di un’attenta lettura dei bisogni sociali e

dell’identificazione dei punti nodali che impediscono l’incontro tra domanda e risposta, la finalizzazione a governare le risorse destinate alla gestione dei servizi socio-sanitari alla persona. Per l’avvio ed il consolidamento di questi ultimi sono già disponibili 252 milioni di euro a cui si aggiungeranno circa 30 milioni di euro di risorse regionali del biennio passato e quelle che il Bilancio regionale e la Finanziaria nazionale renderanno disponibili per il 2010. I punti programmatici fissati nel nuovo Piano sono formalizzati nei Piani Sociali di Zona, triennali, che, sulla base delle Linee Guida indicate, trattano le diverse problematiche e individuano le scelte strategiche, le priorità d’intervento, le linee di sviluppo, gli strumenti, le soluzioni necessarie. È proprio attraverso il Piano regionale delle Politiche sociali e, poi, attraverso i Piani Sociali di Zona che in Puglia, come in tante altre Regioni si sta cercando di rendere operativa una rete integrata di risorse pubbliche, del volontariato e del privato sociale che possa offrire possibilità e supporti alla famiglia, a giovani e minori in difficoltà, ad anziani e disabili; assai diver-

so da quello del primo triennio e molto più articolato in termini di politiche e strumenti mirati rispetto ad un sistema di bisogni differenziati è il contesto nel quale si inseriscono i nuovi piani che, nascendo all’interno di un quadro di pianificazione integrata per lo sviluppo, traducono territorialmente le nuove politiche del Welfare attraverso l’erogazione dei servizi, la prestazione delle attività, il potenziamento delle strutture, degli interventi, delle competenze legate alla crescita delle comunità locali: rappresentano quindi la volontà sociale, le normative e le amministrazioni; individuano, tra gli obiettivi principali, l’apertura di punti unici, la consulenza e la risposta. Entro tre mesi dalla pubblicazione del Piano sul Bollettino Ufficiale della Regione i Piani dovranno essere redatti e presentati, pena la diffida ed il commissariamento, da parte della Regione, degli Ambiti Territoriali inadempienti. Quattro gli incontri di concertazione durante i quali si è parlato di minori e famiglie; inclusione sociale, povertà e immigrazione; politiche per gli anziani, i diversamente abili e gli autosufficienti in genere; salute mentale,

dipendenze patologiche e integrazione socio-sanitaria. Diversi e molteplici i dati presentati dall’Amministrazione per illustrare il lavoro svolto finora, nei vari contesti, dai servizi specifici attivati dal precedente Piano 2005-2007: in particolar modo, per quanto riguarda le problematiche familiari, risultano essere 37 i minori assistiti domiciliarmente ogni anno attraverso l’home-marker; 80 e 30 quelli accolti nei centri aggregativi Liberitutti e le Radici e le Ali, 54 i bambini seguiti nell’Asilo Nido comunale; 40 i minori sostenuti con attività scolastiche e socio-ricreative, 56 i minori in affido (di cui 13 a Giovinazzo) monitorati da una équipe multi-professionale. Fondamentale, in questo senso, la sottoscrizione, da alcuni anni, di un protocollo d’intesa con il Consultorio Familiare del distretto socio-sanitario per la lotta all’abuso e al maltrattamento dei minori e la promozione dell’affido familiare, protocollo che, a dire il vero, ha solo ufficializzato un lavoro di rete già esistente tra servizi, strutture ed istituzioni. “In realtà – ci dicono al Consultorio di Molfetta – il vero problema, sotto questo aspetto, è la formazione degli operatori che dovrebbe essere permanente, differenziata ma univoca, sostenuta da una disponibilità al cambiamento e da una capacità di accoglienza estrema visto che ci si occupa della Famiglia nella sua unità e complessità relazionale”. Una capacità di incontro e di confronto all’interno delle Progettualità di Ambito; la definizione di obiettivi, compiti e ruoli lavorando per progetti nel seguire interventi di rete; l’integrazione tra figure sanitarie e sociali, rivalutazione dei momenti di verifica, analisi e bilancio, standard d’intervento meno rigidi possibili: potrebbero essere queste, secondo noi, alcune delle fasi in cui articolare una formazione continua che potrebbe solo rendere più efficaci e mirati i servizi consultoriali. Beatrice De Gennaro


giovedì 12 novembre 2009

Attualità

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Una “casa” per ricominciare a vivere Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1527

Tra i tanti servizi messi in rete dai Piani Sociali di Zona, anche quelli offerte dalle comunità educative. Abbiamo incontrato Francesco Mulè, responsabile di un centro situato nella campagna molfettese. A Molfetta, immersa nel verde ma anche nel traffico intenso di Via Terlizzi, si trova la C.E.S.A. (Comunità Educative Socio-Assistenziali), struttura di accoglienza per minori non accompagnati, che il signor Francesco Mulè gestisce con la collaborazione di tre educatori (tra cui la figlia Tiziana) e due persone addette ai servizi domestici. Qui da due anni, forse per l’aumento del numero degli immigrati, vengono convogliati solo minori stranieri, per lo più extracomunitari, ma in precedenza sono stati ospitati sempre ragazzi italiani (inviati dal Tribunale dei minori che se ne occupa anche per ragioni penali) che vi rimanevano, quando non scappavano, fino alla maggiore età, dopo aver frequentato la scuola o imparato un mestiere. Il signor Mulè vanta una lunga e significativa esperienza nel settore cominciata nel 1965, con la comunità “Focolare per ragazzi” che accoglieva minori in difficoltà, segnati da storie personali di abbandono o abusi, non accettati dalle famiglie o addirittura privi di esse, in qualche modo rifiutati ed incapaci di vivere relazioni affettive o sociali semplicemente perché non lo avevano imparato da nessuno. “Erano tempi senz’altro diversi, lavoravamo a stretto contatto con il Ministero e il Tribunale minorile, ma sempre con energia ed entusiasmo, riuscendo a recuperare più del 90% dei nostri ragazzi. Pensi che con alcuni sono ancora in contatto e ho fatto persino da testimone di nozze ad uno di loro”. In che modo è riuscito a recuperare una così alta percentuale di giovani con problemi di ogni sorta? Sembra un compito talmente arduo per coloro che lavorano in questo settore, gli chiediamo. “Le sembrerà strano e forse anche un po’ semplicistico: standogli accanto, vivendoci insieme giorno e notte, facendoli parlare e ascoltandoli, consumando persino i pasti con loro, tanto che alcuni si stupivano quando mi vedevano mangiare le loro stesse pietanze. Avevano bisogno che qualcuno si accorgesse di loro ed io ho cercato di

farlo, usando una comunicazione fatta di gesti, attenzioni e modi che, se non dava risultati rapidi, si rivelava efficace sui lunghi tempi. Le relazioni e le visite periodiche di assistenti sociali che non li conoscevano e spesso non riuscivano nemmeno ad intuire cosa ci fosse nell’animo di questi ragazzi mi davano rabbia e sconforto ma io ho sempre lottato come ho potuto per renderli consapevoli ed un po’ più forti di come erano quando sono arrivati. Una volta ho lasciato parlare per una notte intera padre e figlio: sono riusciti a dirsi cose che avevano sempre taciuto, forse anche grazie alla mia silenziosa presenza. Credo che la professionalità, senza un po’ di cuore, serva a ben poco”. Lei ora opera con minori stranieri che giungono da soli nel nostro paese e, per varie ragioni, non possono essere rimpatriati. In cosa si differenziano dai ragazzi italiani? “Hanno un forte legame con la famiglia, quando questa c’è; vorrebbero rivedere i loro cari e aiutarli economicamente, per questo più che studiare, hanno voglia di lavorare. Frequentano i corsi serali ma quest’anno non hanno ancora cominciato perché hanno dovuto sottoporsi a vari tipi di vaccinazioni

e di esami senza i quali non sarebbero stati ammessi a scuola. Per il resto sono uguali a tutti gli altri, intelligenti e capaci di divertirsi. D’estate li portiamo al mare ma non alla spiaggia libera per evitare incidenti di qualsiasi tipo. Il loro problema principale è la lingua”. Quanti ragazzi potete accogliere e qual è la retta per ognuno?. “Possiamo accogliere fino ad otto ragazzi; la retta che ci viene rimborsata dal Comune è di 50 euro lorde ma tra bollette, vestiario e spese di vario genere non sono certo sufficienti. Alcune comunità accettano anche meno, giocando al ribasso, ma credo che offrano anche meno dal punto di vista qualitativo”. In questi giorni, contattando le varie comunità qui a Molfetta, abbiamo avuto la sensazione che ci sia tra voi una sorta di competizione soprattutto in questo senso: pare che ognuna tolga qualcosa all’altra e manca lo spirito associativo e solidaristico che vi dovrebbe caratterizzare, rendere più forti. “Ha ragione, è proprio così. Anche quando operiamo in ambiti diversi è come se ci facessimo la guerra e non so perché. Io evito, a volte, di andare anche ai convegni, perché manca la capacità di confrontarsi, capirsi e

darsi una mano in un settore dove, per migliorarsi, bisognerebbe correre insieme”. Ci sarebbero ancora tante cose da dire, da chiedere ma è tardi e dalla cucina si sente arrivare odore di cibo: pare che gli ospiti amino i sapori piccanti e condiscano un po’ tutto con il peperoncino, forse per sentirsi, in questo modo, ancora a casa. Già, a casa. Chissà dov’è esattamente la casa di ognuno di noi, se lì dove siamo semplicemente nati o in un posto dove qualcuno impara ad amarci e a conoscerci, a prendersi cura di noi e dei nostri pensieri, ascoltandoci, guardandoci, tenendoci stretti fino a quando non sarà possibile andare. Forse per tanti ragazzi stranieri casa è proprio qui, ora, in mezzo al verde della campagna molfettese, dove potersi fermare per un po’ e vivere, imparare, capire, dopo il tempo della solitudine e del dolore precoci, delle fughe, dei silenzi ostinati, delle violenze taciute, in mezzo a questa gente che ancora poco sembra capire e vedere. L’aria è tersa, trasparente, dopo le piogge dei giorni scorsi, sembra vetro. Allunghiamo un’ultima carezza al cane Birba che, scodinzolando, ha assistito in silenzio a parte dell’intervista, testimoniando, con la sua presenza, il tipo di amore che, sia pure tra mille difficoltà e qualche errore, molti cercano di costruire, giorno per giorno, in luoghi come questo. Ci avviamo verso l’auto e sì, ora non abbiamo più dubbi: casa può essere anche qui, nel cuore nascosto di una città fragile e forte, tra le mura di questa vecchia costruzione, nelle quattro stanze piene di storie e di racconti forse uguali, dove il tempo passa e sembra non passare mai quando si hanno vite spezzate e sogni mai sognati, paesi lontani da dimenticare o raggiungere, ricordi pesanti e a volte lievi, indicibili. Qui, mentre in cucina qualcuno prepara da mangiare, un telefono squilla ed il cane abbaia, guardandoci andar via nel sole caldo di novembre. Beatrice De Gennaro


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Attualità

giovedì 12 novembre 2009

Affidamento provvisorio per la piscina Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1528

In attesa della formulazione del nuovo bando di affidamento, il Comune consegna al Comitato Italiano Parolimpico l’impianto natatorio di via Longone della Spina.

Lo scorso 5 ottobre la Giunta Comunale, con una delibera a sorpresa, ha annullato definitivamente la vecchia deliberazione del 20 luglio 2009 che indiceva una gara d’appalto finaliz-

zata all’affidamento in gestione decennale dell'impianto natatorio di via Longone della Spina. Un vero e proprio colpo di scena arrivato quando ormai tutti, compresi

gli addetti ai lavori, si aspettavano la riformulazione di un nuovo bando. Quest’ultimo comunque arriverà, ma non subito. Infatti bisognerà attendere almeno sino al 31 luglio 2010 per vedere, si spera, qualcosa posto nero su bianco. Nel frattempo, però, la delibera del 5 ottobre 2009 ha anche affidato la gestione momentanea al Comitato Italiano Paralimpico (C.I.P.). Una decisione resasi indispensabile perché, dati i tempi tecnici abbastanza lunghi per l’insediamento della definitiva e nuova gestione decennale, la piscina comunale avrebbe potuto subire gravi danni dovuti al perdurare del mancato funzionamento e sarebbe stato interrotto un servizio somministrato ai cittadini da circa dieci anni. La Giunta Comunale ha deciso per questo motivo di affidare il tutto sino alla fine del luglio del 2010 ad un soggetto in possesso dei requisiti di legge che rispetta la finalità per la quale l’impianto è stato costruito e che ha fatto inoltre richiesta di affidamento

temporaneo e provvisorio della gestione. È stato inoltre autorizzato il rimborso delle spese di servizi quali Enel, gas, Aqp e fogna, disponendo che queste saranno a carico del Comune per un importo non superiore ai 70.000 euro. Adesso si attende soltanto la data di apertura ufficiale di una struttura sottratta già per troppo tempo ai cittadini a causa dei soliti cavilli burocratici che si interpongono puntualmente come ostacolo al soddisfacimento della collettività. Il C.I.P., che comunque ha già operato all’interno dell’impianto molfettese, sta definendo il piano dei corsi che saranno aperti a tutti, società e normali cittadini. Quindi chiunque potrà tornare ad utilizzare la piscina con la sola novità che l'attività abituale svolta sino a pochi mesi fa sarà affiancata da un'altra che presterà maggiore attenzione all’area della disabilità. Francesco Tempesta


giovedì 12 novembre 2009

Inchiesta

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Splendeva il sole di marzo… Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1529

I ricordi di chi, in quel pomeriggio di quasi due anni fa, assistette ai momenti immediatamente successivi alla tragedia della Truck Center. Era un bel pomeriggio quello del 3 marzo 2008. Me lo ricordo bene. Il cielo era limpido e il primo timido sole di una primavera che stava arrivando illuminava il pomeriggio. Era presto. Le 15 o giù di lì. Come al solito ero davanti al mio computer a scrivere. Era un lunedì e stavo preparando gli ultimi “pezzi” da inserire nel numero de “il Fatto” che dopo poche ore sarebbe dovuto andare in stampa. In quel numero la nostra attenzione era rivolta alla tragedia del “Francesco Padre”. Quasi una premonizione di quanto sarebbe avvenuto di lì a pochi minuti. O meglio, di quanto avremmo saputo di lì a pochi minuti perché, in quei momenti, la tragedia della Truck Center si stava già consumando. In cinque, Michele Tasca, Guglielmo Mangano, Biagio Sciancalepore, Luigi Farinola e Vincenzo Altomare avevano perso la vita in quella che subito sarebbe stata ricordata da tutti come la “cisterna maledetta”. Quella cisterna contenente residui di acido solfidrico capaci di intossicare, avvelena-

re, ammazzare i cinque uomini. Cinque morti che, almeno per il momento, hanno trovato una prima parte di giustizia grazie al processo svoltosi nelle aule di giustizia del Tribunale di Trani. Un processo in cui sono stati ripercorsi gli ultimi momenti di vita di quei cinque uomini, i tentativi messi in atto per salvarli, la disperazione delle mogli e delle madri. Un processo “al dolore” di cinque famiglie. Lo ricordo quel dolore. All’inizio non volevo crederci. Il telefonino squillò e la persona dall’altra parte mi disse: “Corrado alla zona industriale è successo qualcosa, un operaio è caduto in una cisterna”. Questa la prima notizia arrivata. Ed allora via in auto, macchina fotografica in mano, per correre a documentare quanto stava avvenendo. Senza sapere evidentemente cosa mi sarei trovato davanti. Nel frattempo dal cellulare partivano e arrivavano telefonate da altri colleghi: la notizia dell’incidente sul lavoro si stava diffondendo ma, stando alle prime informazioni, nessuno sapeva bene cosa stesse accadendo. Raggiungere la Truck Center non fu certo facile: non conoscevo l’azienda e non sapevo dove si trovasse. Il traffico nella zona artigianale era tanto: solo poche ore prima era stato inaugurato il centro commerciale e c’era l’assalto da parte dei visitatori. Poi le prime auto dei carabinieri: correvano a sirene spiegate, qualcuna scortava altre auto munite di lampeggiante. Si facevano largo nel traffico. “Troppo rumore per un semplice incidente sul lavoro”, pensai. E mi convinsi che era accaduto ben altro. Sfruttando i varchi creati dalle auto delle forze dell’ordine riuscì ad arrivare nei pressi della Truck Center: la prima cosa che vidi fu un mezzo dei Vigili del Fuoco del Nucleo Battereologico Chimico e Radiattivo. Il segnale che qualcosa di veramente grave era accaduto. E poi ancora auto della Polizia Municipale che si muovevano freneticamente, carabinieri, finanzieri e tante ambulanze. Poi la scena più straziante: un corpo veniva estratto dalla cisterna. Per terra ce ne erano altri tre, già coperti da

un lenzuolo. Il pietoso segnale lasciato dai soccorritori. Per loro non c’era più niente da fare. Non ci sarebbe stato nulla da fare nemmeno per l’ultima persona estratta dalla cisterna e per Michele Tasca, il più giovane dei cinque. L’unico che si tentò di salvare con una corsa disperata verso l’ospedale. E poi ancora la disperazione dei primi parenti che arrivavano. Le urla delle donne. Lo sgomento dei conoscenti. I volti segnati dal pianto. Il magistrato a colloquio con i vertici dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco. Il prefetto Schiraldi incapace di darsi una risposta su quanto avvenuto. Il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, silenzioso e composto nel suo dolore. Gli operai della zona artigianale che passando si segnavano con la croce. Tutto in un pomeriggio, l’inizio e la fine di una tragedia. Una tragedia che ha avuto una parte di giustizia ma che chiede ancora verità. Chiede di individuare tutti i veri responsabili di cinque morti che hanno segnato per sempre l’intera città. Corrado Germinario


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Inchiesta

Saperne di più: cos’è l’acido solfidrico 1530

L’acido solfidrico (o idrogeno solforato, nome IUPAC solfuro di idrogeno) è un acido debole, diprotico, gas incolore a temperatura ambiente, contraddistinto dal caratteristico odore di uova marce; la sua formula chimica è H2S, il suo numero CAS è 7783-06-4. È solubile in acqua e in etanolo. I suoi sali sono chiamati solfuri e molti di essi sono insolubili in acqua; questo effetto viene sfruttato nel riconoscimento qualitativo dei cationi di numerosi metalli di transizione e del gruppo. L’acido solfidrico è estremamente velenoso. Una prolungata esposizione può essere mortale. In natura l’acido solfidrico si forma per decomposizione delle proteine contenenti zolfo da parte dei batteri, si trova pertanto nei gas di palude, nel petrolio greggio e nel gas naturale. È, insieme ai mercaptani, il responsabile dello sgradevole odore delle feci e delle flatulenze. L’acido solfidrico è anche il sottoprodotto di alcune attività industriali quali l’industria alimentare, la depurazione delle acque tramite fanghi, la produzione di coke, la concia dei pellami e la raffinazione del petrolio. Data la sua natura acida, reagisce con gli alcali e intacca i metalli. In presenza di aria umida è uno dei pochi acidi capaci di aggredire l’argento, che si copre in sua presenza di una patina nera di solfuro d’argento. La presenza di acido solfidrico (o di ioni solfuro) viene rilevata per reazione con acetato di piombo, con il quale il solfuro reagisce formando solfuro di piombo, nero ed insolubile. L’acido solfidrico è considerato un veleno ad ampio spettro, ossia può danneggiare diversi sistemi del corpo. Ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell’arco di pochi minuti. Agisce come l’acido cianidrico inibendo la respirazione mitocondriale. Un’esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi ed alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie. A lungo termine può comportare affaticamento, perdita dell’appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione.

Il processo: soddisfa Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1531

Soddisfatto della sentenza il pubblico ministero Giuseppe Maralfa. Delusi i familiari delle vittime. “Sono soddisfatto del lavoro svolto e del fatto che l’impianto accusatorio abbia retto”. È stata questa la prima dichiarazione rilasciata alla stampa dal dottor Giuseppe Maralfa, il pubblico ministero che ha condotto sin dal primo momento l’inchiesta sulla tragedia della Truck Center e che ha visto praticamente accolte dal giudice Lorenzo Gadaleta tutte le richieste avanzate in fase processuale. La prima “puntata” consumata nelle aule di giustizia ha infatti visto la condanna a quattro anni di reclusione e cinque di interdizione delle attività dirigenziali di Alessandro Buonopane e Mario Castaldo, responsabili della Fd Logistica e Pasquale Campanile, dirigente della “La 5 Bio Trans”. Assolto invece Filippo Abbinante, l’autista che trasportò materialmente la cisterna maledetta dallo scalo ferroviario di Bari al piazzale della Truck Center. Il giudice ha anche disposto sanzioni amministrative che variano da 1.400.000 euro a 400.000 euro nei confronti delle aziende sinora coinvolte nella vicenda: oltre ad Fs Logistica e La 5 Bio Trans anche Truck Center. “Al momento – ha aggiunto il pubblico ministero – posso dire che nel corso del processo sono emerse circostanze interessanti. Ora attendiamo le motivazioni del giudice per eventuali decisioni o provvedimenti.” Il futuro prospetta certamente nuovi procedimenti a carico dell’Eni, della Nuova Solmine e della Meleam, aziende sinora coinvolte marginalmente nella vicenda a carico delle quali le procure di Taranto, Gorsseto e Bari saranno chiamate a decidere se aprire nuovi procedimenti. Numerose le reazioni che si registrano anche tra le altre parti in causa: “Era una sentenza prevedibile ma questo non vuol dire che ci piaccia” ha dichiarato il legale della Truck Center, Maurizio Altomare. Delusione tra i famigliari delle vittime. “È poco quello che abbiamo ottenuto” ha detto la vedova di Luigi Farinola, mentre per il papà di Biagio Sciancalepore “Ci sono altre persone che devono ancora pagare” e il riferimento è senza dubbio soprattutto ai dirigenti dell’Eni, società da molti indicata come la vera responsabile delle cinque morti. Piange invece la madre di Tasca, la più giovane

tra le vittime, colui che più degli altri ha provato a rimanere aggrappato alla vita: “Sono delusa, mi aspettavo di meglio da questa sentenza”. Dichiarazioni, quelle dei familiari delle vittime, che forse non sono piaciute a chi ha lavorato nelle aule del tribunale. Del resto è stata applicata la legge. Già la legge…

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S c O d e s m p c t p l c c F p s r m t e m d n r


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sfazione e delusione

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Il commento dell’assessore Losappio 1533

“Vanno accertate anche le responsabilità dei grossi gruppi industriali”. La sentenza del Tribunale, rigorosa nella individuazione delle responsabilità penali e nelle sue motivazioni, va apprezzata dalla pubblica opinione. Non sempre si trovano magistrati in grado di aggredire le cause strutturali delle stragi di lavoro piuttosto che limitarsi a stigmatizzare le disattenzioni dei lavoratori.” Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro della Regione Puglia, Michele Losappio commentando la sentenza sulla tragedia alla Truck Center di Molfetta. “Ad essi – ha aggiunto – va dunque il plauso ed il sostegno della Regione. Va poi evidenziata la scelta di trasmettere gli atti alla Procura per accertare eventuali nuove responsabilità di colossi societari come Eni e Nuova Solmine. A loro, più che ad altri, spetta, per il rilievo e la solidità dei Gruppi, assumere misure e procedure di lavoro che tutelino la vita e la salute delle maestranze. Se questo non è accaduto – ha concluso Losappio – occorre accertarne le cause e le responsabilità.”

Chi sono le aziende coinvolte Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1532

In questi mesi i loro nomi sono rimbalzati dagli schermi televisivi alle pagine dei giornali ma, in molti, non sanno ancora chi siano, e soprattutto di cosa si occupino. Sono tre le aziende condannate nel corso del processo tenutosi a Trani. Oltre alla stessa Truck Center, condanne sono piovute su Fs Logistica e La 5 Bio Trans. Documentazione sulla posizione di Eni, Nuova Solmine e Meleam è stata inviata alle procure competenti per territorio che dovranno valutare l’opportunità di aprire nuove inchieste. Ma capiamo meglio chi sono e cosa fanno le aziende coinvolte nel processo o che potrebbero rientrarvi in un secondo momento. FS Logistica è la società del Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.A. che si occupa di servizi di logistica ferroviaria per il sistema italiano delle merci. Svolge attività di logistica integrata (servizi di deposito, handling e gestione degli ordini dagli stabilimenti di produzione fino al mercato di consumo della grande distribuzione organizzata) e di progettazione e realizzazione di infrastrutture atte

a tal fine. Questa società si occupa inoltre di progetti su misura per gestione di flussi di prodotti industriali e soluzioni logistiche per la gestione del ciclo dei rifiuti. Tra le sue finalità c’è quella di creare, in partnership con operatori logistici nazionali e internazionali, un network di logistica specificatamente funzionale al trasporto ferroviario. Dispone di infrastrutture logistiche su tutto il territorio italiano ed è presente sul mercato con le proprie Business Unit. I settori di attività principali sono la petrolchimica, l’ambiente e il territorio (Business Unit “Industria Chimica e Ambiente”), la siderurgia (Business Unit “Siderurgia”), quello dei grandi clienti istituzionali (Business Unit “Omniaexpress”) e la logistica distributiva di beni di largo consumo realizzata attraverso la società ItaliaLogistica, creata in joint-venture paritetica con il gruppo Poste Italiane S.p.A.

Poi c’è la “La 5 Bio Trans”, che come si legge nel sito internet della società, opera “da anni nel trasporto combinato in collaborazione con le principali aziende del settore a livello europeo”. L’azienda effettua trasporti a carico completo di ogni tipo di prodotto “in assoluta sicurezza” e con persone e mezzi abilitati. L’azienda, con sede a Bari, è iscritta all’albo regionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti per il trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non. Sarà il tribunale di Taranto a valutare invece la posizione dell’Eni, l’Ente Nazionale Idrocarburi, il colosso italiano dell’energia la cui storia si intreccia con quella dell'Italia del dopoguerra. Nella documentazione ufficiale è definita come “un’impresa integrata nell’energia, impegnata a crescere nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformaziocontinua a pag. 18

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Inchiesta

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continua da pag. 17

ne e commercializzazione di petrolio e gas naturale”. Eni opera nelle attività del petrolio e del gas naturale, della generazione e commercializzazione di energia elettrica, della petrolchimica e dell’ingegneria e costruzioni, in cui vanta competenze di eccellenza e forti posizioni di mercato a livello internazionale. “Ogni azione –si legge nel sito dell’azienda – è caratterizzata dal forte impegno per lo sviluppo sostenibile: valorizzare le persone, contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, rispettare l'ambiente, investire nell’innovazione tecnica, perseguire l’efficienza energetica e mitigare i rischi del cambiamento climatico". Eni è presente in 70 paesi con circa 79.000 dipendenti. Alla procura di Grosseto è invece stata inviata la documentazione sulla Nuova Solmine che era originariamente un’azienda mineraria del Gruppo Eni. La Nuova Solmine è stata privatizzata tramite un’operazione di “management by-out” e, dal 1997, appartiene interamente alla Solmar s.p.a., una società per azioni fondata dai tre manager che attualmente conducono l’azienda. Oggi è leader

in Italia nella produzione di acido solforico da zolfo (circa 550.000 tonnellate l’anno) e di Oleum (circa 100.000 tonnellate l’anno) e commercializza circa 1.100.000 tonnellate l’anno di acido solforico in tutto

il Mediterraneo. La società ha sede nel Comune di Scarlino in provincia di Grosseto. Infine potrebbe essere coinvolta nell’inchiesta la Meleam di Bitonto, l’azienda che ha rilasciato le certifi-

cazioni di sicurezza alla Truck Center e che è costituita da un gruppo di aziende che offrono un servizio globale alle imprese nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro e della gestione e certificazione aziendale.


giovedì 12 novembre 2009

In Città

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Nuove prospettive per l’istituto “Apicella” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1534

La regione stanzia quasi due milioni di euro per ristrutturare lo stabile che ospiterà la sede del Distretto Sociosanitario Molfetta-Giovinazzo. Passo avanti decisivo per collocare presso l’istituto “Apicella” la sede del Distretto sociosanitario di MolfettaGiovinazzo. La Giunta regionale ha approvato il finanziamento di 1.648.250 euro per i lavori di ristrutturazione e adeguamento di un’ala dello stabile attraverso le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Per l’intervento è già disponibile la progettazione esecutiva, quindi a breve potranno già partire i lavori per la collocazione di servizi territoriali che attual-

mente si appoggiano sia sull’Ospedale di Molfetta sia in distinti immobili privati con l’onere del canone di locazione. “Con questo investimento massiccio – ha spiegato l’assessore regionale Guglielmo Minervini – raggiungiamo due obiettivi: la rifunzionalizzazione di uno storico edificio cittadino ma soprattutto il rilancio della sanità territoriale. Perché non di solo ospedale vive la sanità. L’abbiamo affermato con forza nel Piano Regionale della Salute e ora con interventi mirati lo stiamo traducendo

in servizi per i cittadini. In questo modo potenziamo la cultura della prevenzione della salute e mettiamo a disposizione dei pugliesi una rete di servizi molto più ampia e adeguata”. In particolare all’Apicella sarà presto destinato il consultorio, punti informativi e di prenotazione di servizi sociosanitari, e alcuni servizi ambulatoriali tra cui quello di audiologia e rieducazione del linguaggio integrati in un unico luogo. Un modo quest'ultimo di riscopre così anche la storica vocazione dell’Istituto.

Nel grembo della Grande Madre: il Pulo come non si era mai visto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1535

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del Consiglio Direttivo del Consorzio Polje, gestore del Pulo di Molfetta, che traccia un bilancio dell’attività estiva appena conclusa. Quella che è trascorsa è stata per il Pulo una stagione estiva “calda” di iniziative e di commenti, purtroppo, a tratti polemici e irriguardosi per il grande lavoro di valorizzazione e tutela che il Consorzio Polje, con tutte le associazioni che lo compongono, ha svolto. Infatti, era ancora viva l’eco delle iniziative serali e notturne nella dolina e presso il vicino convento dei Cappuccini che sulla stampa locale è stato dato spazio a due vicende diverse tra loro ma, negli effetti, simili nel voler colpire il consorzio che gestisce il Pulo. La prima notizia arrivata ai giornali quando era ancora in corso un’analisi tutta interna a Polje: un intervento, più energico del solito, di sfalcio portato alla cronaca come uno “scempio” alla vegetazione del Pulo. Ma il vero gossip era tutto incentrato sulle presunte “divisioni” interne tra le sei associazioni capeggiata dalle due “associazioni ambientaliste” di Polje. La seconda legata all’intervento di un fotografo (Cosmo Andriani, autore di una inchiesta fotografica pubblicata su “il Fatto”, n.d.r.), dapprima apprezzato collaboratore del Consorzio e poi diventato grande critico delle iniziati-

ve notturne al Pulo. Anche qui critiche a piene mani sulla pessima gestione che ha portato nel Pulo un “abnorme accesso di visitatori notturni” denunciando, anche qui, divisioni interne tra le associazioni del Consorzio Polje e, in particolare, criticando Legambiente per non aver ostacolato quanto stava accadendo, a differenza del Wwf che invece si era opposto a quanto stava accadendo. La verità è che il Consorzio Polje ha una democrazia interna fatta di organismi interni che concordano qualsiasi iniziativa deve essere intrapresa nel Pulo. È questa capacità di programmazione che ha consentito l’organizzazione delle iniziative estive notturne che hanno rispettato a pieno quanto già evidenziato nel Piano di Gestione del Pulo messo a punto da esperti che hanno curato nel 2004, per conto della Provincia di Bari, la ristrutturazione della dolina in occasione della realizzazione del progetto POR 20002006. Le belle serate estive vissute da numerosissimi turisti e visitatori giunti da ogni parte d’Italia e raccontate su tutte le testate giornalistiche regionali e locali sono state il risultato positivo

dell’impegno dei tanti iscritti delle associazioni aderenti al Consorzio, delle decine di bravissime guide e dei tanti amici che hanno contribuito al successo delle iniziative. Inoltre la dialettica e l’esperienza acquisita durante le visite e gli spettacoli notturni ci hanno portato alla nomina di un Comitato Tecnico Scientifico che supporterà il direttivo in qualsiasi intervento su fauna, flora e patrimonio archeologico

della dolina. In definitiva il Consorzio Polje continua nella sua politica di tutela, valorizzazione e ricerca delle risorse del Pulo di Molfetta consapevole dell’enorme patrimonio che nel sito si conserva, ma anche convinto che tutto ciò deve essere fruibile da parte di quanti lo considerano un pezzo della storia di questo territorio. Il Consiglio Direttivo di Polje


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In Città

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Il Lions assegna una borsa di studio

Un memorial per Sergio de Candia

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Consegnata ad uno studente dell’Istituto Alberghiero di Molfetta distintosi nel corso dell’anno scolastico 2008-2009.

Organizzato da “la Città Liberal” con la partecipazione di tutte le testate giornalistiche molfettesi.

Venerdì 23 ottobre scorso presso l’istituto “Apicella”, sede dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, diretto dal dirigente scolastico Pellegrino de Pietro, è stata consegnata una borsa di studio, promossa dal Lions Club di Molfetta, ad uno studente che si è particolarmente distinto per meriti scolastici nell’anno scolastico 2008-09 e frequentante il quarto anno del corso di studi. L’asse-

gnazione è stata fatta per sorteggio tra coloro che hanno raggiunto il medesimo traguardo e la scuola ha indicato il nominativo che rispondeva ai requisiti del bando di concorso. Il presidente del Lions Club di Molfetta, Michele de Palma, dopo aver elogiato lo studente ha anche presentato l’ospite d’eccezione della cerimonia di consegna. Il dottor Michele Tortorici, dirigente del Ministero della Pubblica Istruzione ha dato lustro alla giornata intrattenendo il pubblico accorso numeroso con una prolusione sul tema “Prospettive della scuola italiana nel panorama europeo” e presentando alcune delle sue poesie più importanti. Continuano così gli eventi culturali e di solidarietà organizzati dall’associazione Lions nel territorio molfettese che anche in questa occasione ha potuto contare sulla preziosa e professionale collaborazione non solo del dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero ma anche di tutto il personale docente e non docente oltre che dei giovani allievi.

La testata giornalistica molfettese “La Città Liberal” ha organizzato per domenica 15 novembre il primo memorial “Sergio de Candia – Sport e Giornalismo”. Il memorial nasce con l’obiettivo di ricordare la figura di Sergio de Candia, indimenticata penna della cronaca locale e animatore di numerose iniziative politiche e culturali, attraverso le sue passioni più grandi: l’informazione e il calcio. Nel corso del memorial verranno inoltre raccolti fondi da destinare a favore della ricerca contro la “Sla”, la Sclerosi Laterale Amiotroica, la stessa malattia che qualche tempo fa ha “rubato” Sergio alla sua famiglia e ai suoi tanti amici. Il memorial avrà inizio con un torneo di calcio a 5, in programma domenica con inizio alle 9 sul parquet del “PalaPoli”, cui prenderanno parte le rappresentative delle testate giornalistiche locali (“il Fatto”, “l’altra Molfetta”, “Quindici Giorni”, “Molfettalive”, “Il Bianco Rosso” e ovviamente la “Città Liberal”). Nel pomeriggio, alle 18 presso la sala

convegni “Beniamino Finocchiaro” della Fabbrica di San Domenio, si terrà invece la cerimonia di premiazione del premio giornalistico nel corso della quale saranno premiate le testate partecipanti ognuna per un articolo o inchiesta d’attualità. La scelta degli articoli è stata effettuata dai singoli direttori dei giornali in collaborazione con il coordinamento del memorial “Sergio De Candia” e de “La Città Liberal”. Gli articoli sono poi stati sottoposti alla Commissione Cultura del Comune che, tra la rosa di articoli sottoposti, ha scelto di comune accordo “l’Articolo Verità” elaborando la motivazione del premio.


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Cultura & Spettacoli

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Un libro per ricordare il “Francesco Padre” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1538

Scritto dal giornalista Gianni Lannes, pubblicato dalle “edizioni la meridiana”. La presentazione a Molfetta sabato 14 novembre presso l’aula magna del Seminario Regionale. “Se il mare fosse un libro, vi leggeremmo la tragedia di cinque uomini, un cane e una barca.” Partiamo da questo assunto: la vicenda del “Francesco Padre” è innanzitutto la tragedia di cinque uomini (Giovanni Pansini, Luigi De Giglio, Saverio Gadaleta, Francesco Zaza e Mario De Nicolo) e delle loro rispettive famiglie. Cinque persone morte sul posto di lavoro. Cinque persone che forse si sono trovate nel posto sbagliato in un momento sbagliato, a cui lo Stato italiano non ha ancora reso giustizia, a quindici anni dall’affondamento. È questo quanto si propone di raccontare il giornalista Gianni Lannes attraverso il libro “NATO: colpito e affondato. La tragedia insabbiata del

Francesco Padre”, pubblicato dalle edizioni la meridiana nella collana Passaggi (pp. 224, euro 15). La vicenda del “Francesco Padre”, conclusasi in Cassazione nel 1998 con un atto di archiviazione, rientra tra quelle su cui in Italia vige il segreto di Stato. A offendere la memoria dei cinque marinai, delle loro famiglie e di tutta la marineria molfettese, il sospetto emerso in sede processuale che sul motopeschereccio vi fosse un illecito trasporto di materiale esplosivo che, di fatto, ne avrebbe provocato l’esplosione. A offendere maggiormente la memoria la mancanza di risposte certe, il rifiuto dell’autorità competente al recupero del relitto, l’onta alla memoria. Ma, a onor di crona-

ca, quello specchio di mare era teatro di un’esercitazione militare della Nato denominata “Sharp Guard”, e non era neanche la prima volta che ignari marinai si trovassero coinvolti in episodi militari. Forse per il “Francesco Padre” qualcosa è andato storto. L’occultamento e poi la distruzione dei resti non umani rinvenuti, la decisione di non recuperare il relitto e, infine, il segreto di Stato che aleggia sulla vicenda inducono a pensare che per l’affondamento del “Francesco Padre” si possa parlare di una “Ustica del mare”. Proprio per questo Gianni Lannes si chiede “il caso allora è veramente chiuso? No, è più spalancato che mai. Conoscere la verità è un diritto che riguarda tutti, ma va

esercitato concretamente. Far conoscere i fatti per approdare alla verità è il mestiere del giornalista”. Ed è proprio quello che questo libro vuole fare, sperando nella riapertura dell’inchiesta. Il volume sarà presentato ufficialmente a Molfetta sabato 14 novembre, in un incontro presso l’aula magna del Seminario Regionale (inizio ore 18.30). Ne discuteranno con l’autore Gianni Lannes: Elvira Zaccagnino delle edizioni la meridiana e Falco Accame, ammiraglio e già presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. Modererà l’incontro Giulio Calvani, direttore de “l’altra Molfetta”. Per introdurre la serata saranno letti stralci del volume, a cura del Teatro dei Cipis.

Le Forkinds e la loro sfida sulle note della musica gospel Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1539

Da dicembre via al “Forkinds Golden Show”: musica, danza e arte per affascinare gli spettatori.

La sfida è ardua ma non impossibile da vincere; specie se dalla tua hai grinta, carattere, bravura e professionalità. In un periodo come quello che stiamo vivendo dove a farla da padrone sono le canzoncine di cantanti presi a caso e buttati lì nello schermo televisivo, di attori improvvisati che danno vita a tristi show, quello di cui si ha bisogno sia a livello artistico che a livello musicale, sono di idee fre-

sche e innovative. Proprio gli ingredienti contenuti in un progetto assolutamente interessante e che si lega alla storia della musica Gospel. La musica Gospel nasce negli Stati Uniti durante gli anni Trenta, è sta ad indicare come dice la parole stessa (GosPel in inglese significa Vangelo) l’esecuzione della musica religiosa che si diffuse in quel periodo nelle chiese afroamericane. Uno “stile” che rivive nel pro-

getto delle Forkinds, gruppo fondato da Mariangela Caputo nel 2008 formato da Katia Mitolo, Grazia Dilernia, Raffaella Distaso, Floriana Cassero (nella foto di Daniele Marzocca). Cinque voci importanti con background di palchi, teatro e formazione professionale e ciascuna con le proprie, peculiari caratteristiche vocali. Le Forkinds, infatti, nascono con l’obiettivo di diffondere la musica nera protestante attraverso la realizzazione di uno show “Forkinds Golden Show” che partirà a dicembre e che vedrà il gruppo impegnato in diversi teatri della nostra regione. Uno spettacolo che ha alle spalle un duro lavoro iniziato circa un anno fa. Uno show realizzato in chiave teatrale, con regia, corpo di ballo e costumi, è dove il sound sarà una miscela esplosiva creata dall’interazione di vari generi musicali che vanno dal soul all’R&b, dal funky al jazz, dal blues al tribale. Ed è proprio a tale concetto è cioè alla varietà di generi musicali (in inglese Per generi) che è ispirato il nome del gruppo Forkinds, il tutto

in linea anche con le diverse provenienze musicali delle componenti del gruppo. A supporto del gruppo, musicisti di prim’ordine, e quindi al basso Giovanni Astorino, alla batteria Rino Corrieri, (entrambi facenti parte della formazione musicale del cantante molfettese Caparezza), al piano Pietro Lomuscio, alla chitarra Roberto D’Elia. Punto di riferimento dei contenuti saranno i repertori eseguiti nelle chiese evangeliche americane contemporanee di matrice cristiana, che spaziano tra diversi generi musicali esistenti. Uno spettacolo che potrà contare anche su suoni graffiati, stridenti, acidi, interpretazione senza fronzoli e la presenza scenica di cinque donne adulte, affidate alla regia di Mariangela Caputo. Le coreografie sono dell’istruttore di danza Niki Caputo, mentre gli aspetti relativi alla direzione dei cori, alla scrittura, alla direzione artistica e la gestione d’impresa sono sempre di Mariangela Caputo. La sezione grafica è affidata alla professionalità di Katia Mitolo e Raffaella Distaso.


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Cultura & Spettacoli

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Le “Macerie”: un gruppo per la libertà Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1540

Scopriamo qualcosa in più su chi ha deciso di unirsi per far sentire le proprie idee, per impegnarsi nel sociale e per vivere una Molfetta diversa. È nata cinque anni fa, non ci sono presidenti e vicepresidenti, né maggioranza né minoranza, bensì unanimità e consenso. Non è un’associazione, non è un collettivo, ma un gruppo informale con la grande volontà di gestire compatto un posto chiamato “Le Macerie, baracche ribelli”. Seduti ad un tavolino, dinanzi ad una birra e un caffè abbiamo avuto un piacevole incontro con uno dei membri dell’equipe, Antonio Camporeale, che si fa portavoce di un gruppo di giovani, tra le altre cose, solidali e sensibili al precario destino degli amici a quattro zampe. “Questa compagnia di una quindicina di persone – ci spiega Antonio – nasce proprio con l’intento di ricoverare i cani randagi della zona e cercare di dare loro un riparo o per lo meno un’accoglienza dignitosa”. A questo proposito, “Le macerie” organizza eventi per raccogliere fondi e per far sentire il grido di libertà di espressione di chi partecipa: concerti, cineforum, dibattiti in sale comunali, mostre di artisti locali sono alcuni degli appuntamenti proposti, ospitando alcu-

ni dei nomi più conosciuti nel territorio pugliese come Pin, Francesco Cantatore, Michele Amato. E ancora, laboratori per la produzione di pane, birra, sapone, candele, biodiesel e di un alimento proteico ricavato dal glutine del grano tenero o da altri cereali come farro o Kamut, il “seitan”. Uno degli eventi più

riusciti è senza alcun dubbio la “Fiera delle autoproduzioni” ormai divenuto un appuntamento fisso a cui non si può non partecipare ogni ultima domenica di ogni mese; la fiera è organizzata unitamente all’Arci (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana), alla G.A.S. “Nestor Machno” (Gruppo d’Acquisto Solidale)

e a Linea 5. “Le macerie” ogni mese diffonde una locandina con le date degli incontri più importanti. Gli appuntamenti del mese di novembre sono i seguenti: lunedì 16 “Chiudiamo i CIE” live concert con HELLSHOCK, modern stenchcore from Portland (U.S.A) & NIScrust/d-beat from Gargano (proiezioni e distro a tema); mercoledì 18 cineforum “Spider” con David Cronenberg 02; venerdì 20 SKA NIGHT with MUNNIZZA from Palermo a seguire selection by Zazone; sabato 21 Wicked REGGAE NIGHT with SMALLAXE SOUTH & SPECIAL GUEST; mercoledì 25 CINEFORUM “IDIOTS” Lars von Trier ’98; domenica 29 Fiera delle Autoproduzioni, scambio, baratto, dono, dalle 12 a notte fonda, presso il centro storico di Molfetta. Il gruppo de “Le macerie” è in continua crescita, e col gruppo crescono anche le sue finalità. Per entrare in questo mondo basta recarsi in Via dei Lavoratori nella zona artigianale di Molfetta. Marilena Farinola


giovedì 12 novembre 2009

Recensione

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Il SegnaLibro. La contessa di ricotta. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1541

“Quando il vicino ha un’aria triste e la contessa gli chiede cos’è che non va, lui alza le spalle e dice che importa, tanto lui vola. Da lassù le navi da crociera sul mare sono un giocattolo di quelli che si trovano nelle uova di Pasqua da pochi soldi. Le terre coltivate a vigne sono teli con i fili dell’imbastitura che spuntano ordinati a segnare le linee delle cuciture. Il molo sul porto, che finisce in una piattaforma ottagonale, è un lecca-lecca. La scia schiumosa di un motoscafo, fumo. Il villaggio nuragico di Barumini, il meccanismo di un orologio. Gli erbai, un pigiama a righe bianche. Una volta la contessa ha risposto che anche per lei funziona nello stesso modo, soltanto che anziché volare, lei si affaccia al muro. E lui ha sorriso di un sorriso bellissimo e sembrava stesse molto meglio”. Milena Agus, La contessa di ricotta, Roma, Nottetempo, 2009, p. 136.

Perché maldestra, un po’ goffa e impacciata, chiamano la più giovane delle tre sorelle “la contessa di ricotta”: ha le mani di ricotta, l’animo ge-

neroso e un cuore morbido che sogna l’amore. Ha un figlio un po’ strano che è un terremoto, ma anche un pianista geniale. Noemi, la maggiore, avvocato e zitella, trascorre i suoi giorni ossessionata dalle antiche glorie della sua famiglia, un tempo nobile e ricca, e risparmia e accumula per restituire al palazzo signorile in cui vivono, ormai in decadenza, l’originario splendore. Maddalena, sposata con Salvatore, ha “il seno da maggiorata, la vita sottile, la pancia piatta, il culo tondo, le gambe lunghe”: si piacciono da morire lei e suo marito e vivono delle gioie del sesso nutrendo la loro insaziabile passione con fantasie erotiche eccitanti, libidinose, carnali, d’istinto. E con l’immenso desiderio di avere un figlio, che però stenta ad arrivare e come in un vortice senza sosta li tiene incatenati a letto a provare e riprovarci. Vivono tutte e tre nel palazzo di fa-

miglia, nell’antico quartiere Castello di Cagliari, ma ciascuna nel proprio appartamento, specchio che riflette un microcosmo ammuffito di abitudini, illusioni, sogni, speranze, racconti e ombre. Un po’ bisbetiche, un po’ comari, le tre sorelle dal gusto cecoviano, aromatizzato con una buona dose di lingua e cultura sarda, sono piccole donne nelle mani della caducità del presente e dell’imprevedibilità dall’amore, declinato nelle sue forme più svariate: tenero e delicato per la contessa di ricotta, prorompente e fisico per Maddalena, disilluso per Noemi che pensa di averlo trovato in Elias, muratore e fine collezionista di antiche stoviglie. Dell’amore le tre sorelle condividono il disincanto, i tormenti, le emozioni inattese, le sensazioni piacevoli ma sfuggenti, come quando insieme “camminano con i piedi nell’acqua cristallina, con le onde che ac-

carezzano le caviglie”. A incorniciare le vite aristocratiche delle tre sorelle vi sono personaggi dai connotati socialmente più bassi e storicamente più riconoscibili – la vecchia tata, il tenebroso vicino, il giovane Elias – che fanno da contraltare realistico ad un mondo immaginario e quasi atemporale, dove realtà e fantasia si confondono. Un romanzo incantevole di storie che rimbalzano fuori dal tempo e di voci che animano le viuzze chiassose di Cagliari che, se impari a volare, diventano fili imbastiti sulla trama del mondo. Milena Agus, di origine sarda, è nata a Genova nel 1959. Vive a Cagliari, dove insegna italiano e storia in un istituto tecnico. I suoi romanzi, tutti editi da Nottetempo, vantano numerose traduzioni e riconoscimenti. a cura di Angela Teatino

Riapre il sipario del “Teatro del Carro” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1542

Presentate le rassegne “Fuoco Centrale” e “Comete in Scena”. È stata presentata presso il Teatro del Carro di Molfetta la Stagione Teatrale 2009/2010 della Compagnia “Il Carro dei Comici”, in programma dal 14 novembre al 17 aprile. Grandi nomi del panorama teatrale nazionale saliranno sul palco del Teatro del Carro per la rassegna di prosa Fuoco Centrale. Dieci spettacoli che avranno inizio il 14 novembre con “La tragedia del Dott. Faust di Wolfgang Goethe” della Compagnia Le Forche per la regia di Carlo Formigoni e si chiuderanno il 17 aprile con “La sveglia” della compagnia Mediaetas Teatro, regia di

Pino L’Abbate. La rassegna si fregia anche dell’importante collaborazione di Tiziana Schiavarelli che porterà in scena, il 23 gennaio con la sua compagnia Anonima G.R, lo spettacolo “Io, la seconda figlia” (regia di Nole). “Vorremmo dedicare il nostro lavoro organizzativo – ha precisato Tammacco – ai giovani, ai bambini, agli anziani, a tutti quelli che accendono in ogni luogo il proprio esclusivo e personalissimo fuoco centrale”. E proprio ai più piccoli è rivolta la rassegna di teatro per ragazzi Comete in Scena, giunta quest’anno alla quinta

edizione e patrocinata dalla Regione Puglia, che vedrà protagonisti gli attori professionisti e le compagnie più rappresentative del panorama nazionale. Quattro gli spettacoli in programma concentrati nei mesi di dicembre e gennaio: “San Nicola e i bambini” della Compagnia Granteatrino in scena il 20 dicembre; “Bella dalle mani mozze” della Compagnia Teatro Le Forche il 27 dicembre; “L’impresa di gatto Gastone” de La Corte dei miracoli il 3 gennaio e per finire, il 6 gennaio, “Il vestito nuovo dell’imperatore” de Il Carro dei Co-

mici. A fare da contrappunto alla stagione teatrale c’è anche una serie di eventi musicali, che vedranno fra gli ospiti Roberto Gatto, il 26 dicembre; la Francesco Sossio Banda il 24 gennaio, il Trio Giuliani in Nà voce e nà chitarra il 21 marzo. Per la rassegna di prosa “Fuoco Centrale” il costo del biglietto per uno spettacolo singolo è di 10 euro, per l’abbonamento a 10 spettacoli di 75. Per la rassegna teatro ragazzi “Comete in scena” il costo del biglietto per uno spettacolo singolo è di 6 euro, per l’abbonamento a 4 spettacoli di 15.


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Sport

giovedì 12 novembre 2009

L’Hockey Club non convince

La Liberty delude ancora

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Gli uomini di Vianna escono sconfitti dagli incontri Opaca prestazione nel derby con il Bisceglie vinto solo contro Giovinazzo e Bassano 54 e non muovono la loro grazie alla grinta di Corrado Uva. Ad Altamura non si classifica. vince. E domenica arriva il Nardò. Dopo quattro giornate dall’inizio del campionato il bilancio dell’Hockey Club Molfetta non è certo dei migliori. Tre punti conquistati nonostante i buoni spunti di gioco messi in campo e la grinta di uomini chiave come Antonio Cirilli. Tutti aspettavano l’atteso derby contro i cugini rivali del Giovinazzo per saggiare le reali potenzialità del gruppo allenato da Josè Vianna. Un’attesa concretizzatasi in un Pala don Sturzo pieno all’inverosimile e letteralmente invaso dai coloratissimi ed altrettanto corretti sostenitori del Giovinazzo. Una gara dalle emozioni forti in cui l’Hockey Club ha dimostrato di essere un buon gruppo ma, evidentemente, non ancora al top della condizione. Così, nonostante le reti di Marzella e Bertran, alla fine a festeggiare era la squadra ospite impostasi per 3 a 2. Una vittoria legittimata sul campo e, soprattutto, sugli spalti. E proprio il sostegno dei tifosi di casa è venuto meno

in un match tanto importante. “È vero – ha detto il presidente Massimo de Palma – c’erano tanti molfettesi ma non abbiamo goduto del calore e del sostegno che invece ha letteralmente spinto alla vittoria i nostri avversari. È un peccato: i molfettesi evidentemente non hanno ancora compreso quanti sacrifici ci sono dietro il nostro progetto e soprattutto quanto sia importante il campionato di A1”. Un campionato che è proseguito sette giorni dopo la sconfitta con i giovinazzesi con un nuovo stop. Sulla pista del Bassano 54 i biancorossi hanno ceduto per 6 a 5 ad una delle corazzate del torneo, “rischiando” anche l’aggancio nonostante lo svantaggio iniziale di 6 a 2. A segno Cirilli e Ambrosio entrambi con una doppietta e Bertran. L’Hockey Club tornerà sul campo amico il 14 novembre affrontando il Follonica. Poi il 17, nel turno infrasettimanale che precederà la pausa del campionato, nuovo impegno fuori casa a Seregno.

Continua l’opaco autunno della Liberty Molfetta. La squadra di mister Del Rosso arranca e ormai sembra aver perso quella brillantezza che aveva contraddistinto le prime giornate di campionato quando con una serie di vittorie Suarez e compagni avevano conquistato la vetta della classifica. L’undici di patron Canonico a dispetto delle aspettative e dei tanti “nomi” acquistati in estate, sta offrendo al pubblico molfettese prestazioni piuttosto sottotono e a tratti imbarazzanti. Tutto ciò nonostante la vittoria conquistata in un Paolo Poli semi-deserto e senza tifoseria ospite (trasferta vietata dal prefetto) nel derby contro il Bisceglie. Unica nota positiva del match con i cugini nero-azzurri stellati sono stati infatti i tre punti messi in cascina al termine di un incontro che la compagine ospite avrebbe largamente meritato di vincere. Alla fine è stato il molfettese Corrado Uva a togliere le castagne dal

fuoco mettendo a segno la rete della vittoria con un poderoso colpo di testa su suggerimento da calcio piazzato di Bitetto. Nonostante ci si aspettasse una netta sterzata sul piano del gioco, nella trasferta di Altamura, la musica non è cambiata e così contro la modesta squadra murgiana è giunto l’ennesimo pareggio contro una “piccola” del torneo. L’incontro è terminato a reti bianche ma sono state tante, troppe, le facili occasioni buttate al vento dai molfettesi. L’esame di maturità non è comunque lontano e ci dirà se davvero la Liberty Molfetta è la fuoriserie di cui si parlava in estate o se trattasi di una semplice utilitaria da metà classifica; infatti domenica 15 novembre al Poli giunge la capolista Nardò. Sette giorni più tardi Carlucci e compagni saranno invece impegnati nella trasferta di Maglie. Michele Germinario

Real, matricola terribile

Molto bene la pallavolo molfettese

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La squadra di mister Lupone continua a vincere e conquista I ragazzi di Lorenzoni reagiscono nel migliore dei il secondo posto solitario della graduatoria. modi allo stop di Atripalda. Le “azzurre” della Matera conquistano il terzo posto in graduatoria. Assume sempre più il ruolo di “matri- ha dato poco spazio agli ospiti. Alla L’abbiamo detto già in altre occasioni 12) nonostante lo svantaggio iniziale cola terribile” il Real Molfetta del duo fine il risultato di 5 a 3 ha legittimato e continuiamo a ripeterlo: la pallavolo di due set. Una vittoria salutare che ha presidenziale formato da Gigi Metta e la superiorità tecnica e tattica dei pa- molfettese sta vivendo un momento di consentito di vivere in serenità anche il Leonardo Mele. I “galacticos” bian- droni di casa. Superiorità che è emer- grande positività e il pubblico comincia turno di riposo osservato l’8 novembre. corossi centrano infatti altri due im- sa anche sette giorni dopo nell’incon- a rendersene conto tornando ad affol- Nuovi appuntamenti per i biancorossi il portanti successi nelle gare disputate tro esterno disputato a Manfredonia. lare le tribune del PalaPoli. A tirare il 15 novembre in casa contro il Turi e il nel corso delle ultime due settimane. Contro una squadra che viaggia nei carro dell’entusiasmo è senza dubbio 21 a Catania. Due “derby regionali” che hanno frut- bassi fondi della classifica, i molfette- la Pallavolo Molfetta, squadra impe- Molto bene sta andando anche la statato a capitan Nico Allegretta e soci si hanno dovuto sudare le proverbia- gnata nel campionato nazionale di B1 gione dell’Azzurra Volley che difende sei punti e il secondo posto solitario li sette camicie per centrare il colpo e che non nasconde certo i suoi sogni a denti stretti il suo terzo posto in grain classifica a sole tre lunghezze dalla grosso grazie alle reti messe a segno di promozione. E per essere promossi duatoria. Le ultime due uscite fanno capolista Pescara. nella ripresa da Edson e di Benedetto. bisogna dimostrare non solo di saper annotare una rotonda vittoria per 3 a 0 Si comincia dalla bella e convincente Poco spettacolo ma tanta concretezza vincere ma anche e soprattutto di sa- in quel di Oria (14-25, 14-25, 21-25) ed vittoria interna del 31 ottobre contro il per “certificare” un Real buono per pere reagire alle difficoltà. Così come un 3 a 1 convincente nella gara interna Barletta, squadra oramai esperta della tutte le stagioni. Sabato prossimo i hanno fatto Gabriel Kunda e compagni contro l’A. Potenza (25-22, 23-25, 25categoria. Di fronte al numerosissimo biancorossi ospiteranno sul parquet che dopo la sconfitta subita ad Atripal- 22, 25-21). Le ragazze di Annagrazia pubblico del “PalaPoli” i ragazzi alle- amico l’Altamura, poi dopo il turno da, hanno saputo mettere in riga la co- Matera dovranno ora confermarsi negli nati da mister Lupone hanno sfodera- di riposo del 21 novembre, saranno di razzata Eurotec Gela imponendosi per incontri del 14 novembre a Salerno e 3 a 2 (23-25, 23-25, 25-17, 25-17, 15- del 21 in casa contro l’Acquaviva. to una prestazione convincente e che nuovo in scena in quel di Ortona.


Sport

giovedì 12 novembre 2009

Il “duo Mininni” torna in campo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1547

Nico e Franco saranno allenatore e dirigente della Virtus Molfetta, compagine impegnata nel campionato di Terza Categoria. Qualcuno aveva pensato che con l’addio al Milan Club avesse fine la “storia calcistica” dei fratelli Nico e Franco Mininni. Dopo la lunga ed esaltante esperienza ai vertici dei “diavoletti” molfettesi, il cambio ai vertici della società aveva causato la fine di un amore. Ed invece, come in molti pensavano, ecco ricomparire la magica coppia. Più carica di prima e con un nuovo progetto vincente nella testa. Nico allenatore della Virtus Molfetta, squadra impegnata nel campionato di Terza Categoria, e Franco come al solito al suo fianco a fare da “mente”. “Si tratta di una avventura nuova che abbiamo intrapreso accanto al presidente Nicola Spadavecchia e al vice Gianfranco di Terlizzi”, ha dichiarato Nico Mininni. “Abbiamo un solo obiettivo: vincere il campionato”. E per farlo Mininni ha portato con sè numerosi atleti provenienti proprio dal Milan

Club: da Messina a Iacono, da Sallustio ad Angione per finire a de Robertis e de Pierro, sono solo alcuni dei protagonisti di questa nuova storia. Accanto a loro i riconfermati la Forgia e de Gennaro ma anche gente come Lucivero e de Bari l’anno scorso in forza al Bari Sport. E non è escluso il ritorno al calcio giocato di Pippo Maiellaro. “Abbiamo allestito una compagine di tutto rispetto – ha sottolineato Nico Mininni che anche quest’anno si avvarrà della collaborazione di Gigi Vista ed Enzo de Candia oltre che dell’esperienza del preparatore atletico Vito Avellis – capace di confrontarsi in un campionato difficile in cui oltre a squadre come Canosa, Margherita e Romania (compagine interamente formata da atleti rumeni n.d.r.), ci sarà il continuo confronto con le altre squadre molfettesi”. Ed infatti nello stesso girone saranno protagoniste la Mazzola, la Fulgor, la Kaleidos e l’Atletico Molfetta.

Un pizzaiolo sempre vincente Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1548

C’è chi fa sport correndo dietro un pallone e chi davanti a un forno a legna. È il caso di Vincenzo Florio, pizzaiolo campione ancora premiato. Quando gli chiediamo se non si è stancato di collezionare premi, Vincenzo Florio, proprietario della pizzeria “i Monelli” di Molfetta, sorride e fa segno di no con la testa. Nella sua ricca bacheca sono arrivati infatti altri importanti riconoscimenti. A Milano, in occasione della Fiera Internazionale della Ospitalità, Vincenzo ha sfoderato ancora una volta tutte le sue capacità di vero maestro pizzaiolo, conquistando la giuria “pizza senza glutine” con una marghegrazie alla sua preparazione e professio- rita assolutamente identica alla “sorella” nalità. Per lui i premi sono arrivati nelle tradizionale. tre categorie in cui si è cimentato. Nella Premi raccolti a Milano e che si aggiun“pizza classica” per la preparazione del- gono al prezioso quarto posto raggiunto l’impasto e per la presentazione. Nella ad ottobre a Scalea nel Trofeo Pizza Pic“pizza dessert” grazie ad una prelibatez- cante dove Vincenzo, sempre fedele alle za farcita con crema pasticcera, ciocco- tradizioni della sua terra, ha proposto lato fondente, miele, uva, frutti di bosco, una base farcita con sivoni, cardonceled ancora scaglie di mandorla, pistacchi li, peperoncino in grande abbondanza e decorazioni di cioccolato bianco. Per e scaglie di caciocavallo podolico. Che finire un premio anche nella categoria altro dire: buona pizza a tutti!

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HOCKEY

BASKET

Serie A1

Serie A dilettanti

Valdagno Bassano 54 Sarzana Lodi Follonica Viareggio Giovinazzo R. Bassano Seregno Forte dei Marmi MOLFETTA Breganze Trissino Correggio

12 10 10 7 7 6 6 6 3 3 3 3 1 1

Ferentino Ostuni Siena Palestrina Barcellona Perugia Agrigento Trapani Matera Ruvo Sant’Antimo San Severo MOLFETTA Potenza

12 12 10 10 10 8 6 6 6 6 4 4 2 2

PALLAVOLO Serie B1 Maschile Turi E. Gela Atripalda MOLFETTA H. Gela Potenza Ortona Brolo Alberobello Reggio Calabria Galatina Chieti Casoria Blue College Catania

Serie B2 Femminile 22 20 17 16 12 11 11 10 10 9 9 8 8 5 0

Napoli Sarno MOLFETTA San Pietro V. Arzano A. Benevento Battipaglia L. Altamura A. Potenza Taranto Oria L. Potenza V. Benevento V. Altamura Acquaviva Salerno

CALCIO A5

CALCIO

Serie B Pescara MOLFETTA Ortona Modugno D. Matera T. Matera Loreto Barletta Altamura Bisceglie Venafro Giovinazzo Manfredonia

20 20 18 17 17 14 14 13 13 12 9 8 8 5 4 0

Eccellenza 18 15 13 13 9 9 7 7 3 3 2 2 1

Nardò Copertino MOLFETTA Terlizzi Lucera Trani Manduria Bisceglie cast Sogliano Cerignola Corato Taurisano Maglie Massafra Locorotondo Altamura Tricase

25 22 22 21 21 21 21 18 18 17 13 12 11 11 11 10 7 3


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Benessere e Salute

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Mangiare sano... mangiare biologico Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1549

Il biologico è una filosofia produttiva che esprime uno stile di vita. Naturalità, qualità organolettiche, identità territoriale e rispetto della salute e dell’ambiente. L’Italia è tra le nazioni europee, quella che maggiormente esprime questa vocazione produttiva, in termini di superficie coltivata e per ricchezza e varietà di prodotti biologici; eppure il Bel Paese fa registrare un curioso paradosso: gli italiani sono i consumatori più pigri e i meno numerosi del vecchio continente nel preferire i prodotti e i cibi biologici, dimostrando un deficit d’informazione e formazione che alimentano questo strano pregiudizio sul mondo del biologico. Nel 2004 l’Italia è stato il primo Paese europeo per produzioni nel settore biologico, l’undicesimo per consumi. Dietro ogni prodotto biologico c’è tutta una storia, che va dalla selezione del seme alla coltivazione della pianta, dalla sua trasformazione alla successiva distribuzione nei negozi. Nel mondo di oggi, l’agricoltura è una delle cause di inquinamento per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Da qui nasce la sfida del biologico: battere l’agricoltura moder-

na che porta al degrado ambientale sia sul terreno, sia sul terreno del gusto. Il bisogno di un’alimentazione più sana e la maggiore presa di coscienza da parte dei consumatori fanno sì che il biologico rappresenti una voce in espansione e che le aziende che producono secondo i canoni del biologico rivestano un ruolo sempre più importante. I dati raccolti nelle statistiche nazionali e internazionali dimostrano come ormai da diversi anni i consumatori sono sempre più orientali all’acquisto di prodotti di qualità con conseguente incremento del settore del biologico. A partire dal 1991 con l’entrata in vigore di norme precise che regolano la materia a vantaggio dell’ambiente e dell’consumatore finale che l’agricoltura biologica si trasforma da attività degna di essere incentivata con i fondi pubblici (Reg.CEE N. 2078/92). L’agricoltura biologica comprende tutti i sistemi agricoli che promuovono la produzione di alimenti e fibre in modo sano dal punto di vista sociale, economico e ambientale. La capacità produttiva di questi sistemi significa fertilità del suolo nel rispetto della natura, delle piante,

degli animali e del paesaggio. Il prodotto biologico deriva da un metodo di coltivazione con regole ben precise, stabilite dal Reg. CEE2092/91, che esclude l’uso di antiparassitari o concimi chimici di sintesi. Per la difesa delle coltivazioni da parassiti si agisce preventivamente rinforzando le piante e in modo diretto con trattamenti antiparassitari di origine naturale. Per l’agricoltura biologica la qualità è plurale. Si tratta di qualità certe e dovute che riguardano il migliore impatto ambientale, la salubrità, l’assenza di OGM e la garanzia del sistema di controllo e certificazione. Sicurezza igienico-sanitaria, contenuto nutrizionale e qualità organolettica, in altre parole nutrirsi con gusto: questo è quello che ciascuno di noi vuole dal cibo che porta a tavola. I prodotti biologici, proprio per le tecniche agronomiche adottate, in particolare il non uso di sostanze chimiche di sintesi, sono di norma più sicuri degli altri dal punto di vista igienico-sanitario. Diverse ricerche dimostrano, poi, che il valore nutritivo dei prodotti biologici è spesso superione a quello dei prodotti convenzionali. In particolare è stata rilevata di frequente una maggiore presenza di preziose sostanze antiossidanti. Infine, nei pochi studi che mettono a confronto il gusto dei prodotti convenzionali e di quelli biologici, questi ultimi si collocano in genere ad un livello di qualità più alta dei primi. Sapere cosa si mangia significa conosce-

re nelle linee essenziali in che modo un alimento è prodotto in tutti i suoi passaggi, dal campo al punto vendita. Perché ciò sia possibile almeno due sono le condizioni necessarie: un insieme di regole cui deve sottostare la produzione e la distribuzione di un cibo e uno o più organismi indipendenti che controllino l’applicazione delle norme e la certifichino ai consumatori. Questo è ciò che accade per i prodotti biologici, con l’applicazione del Regolamento CEE, attraverso un’attività di ispezione che investe sia il processo produttivo, sia il prodotto finale, dal campo alla tavola. Si tratta di un sistema sicuramente suscettibile di miglioramento e attualmente, a oltre 20 anni dall’inizio della sua applicazione, è sottoposto a un processo di revisione. Tuttavia, ancora oggi, il settore del biologico è quello che, almeno in campo alimentare, offre maggiori garanzie.


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Oltre la Realtà

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I misteri di Sovereto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1550

Il culto antichissimo degli “Omphalos” (dal greco Ombelico) si basa sull’esistenza di punti di forza sulla Terra in cui si incontrerebbero energie terrestri e divine. Questo concetto è riscontrabile sia nella Bibbia che in numerosissime civiltà mega-

litiche. Gli “Ombelichi” sono rappresentati in tutto il mondo da simboli aventi eccezionali analogie fra loro considerata la distanza: menhir, obelischi, pozzi e uno strano e misterioso simbolo. Si tratta della “triplice cinta” un complesso formato da tre quadrati concentrici e da dei segmenti che uniscono i punti mediani dei lati. Secondo la teoria dei Leys, tutti gli Omphalos sarebbero allineati secondo delle direttrici preferenziali (leys) che, seguendo delle sottili energie, formerebbero delle fitte maglie sulla Terra. La cosa sbalorditiva è che lungo queste linee di energia scorrono realmente dei fiumi sotterranei. Per poter osservare da vicino un Omphalos con la sua tri-

plice cinta basta recarsi nella vicina Terlizzi, a Sovereto, presso la chiesa dedicata all’omonima Madonna. Infatti sul posto ve ne sono ben tre, due su un lastrone adibito a panca all’esterno del santuario e uno all’interno a ridosso dell’altare (nella foto). Ciò indicherebbe che si tratta di un posto “centrale” ed “energetico”. Ad avvalorare questa ipotesi vi è la presenza di altri numerosi particolari. In primis, nelle vicinanze del luogo sono stati individuati due menhir e vi sarebbe la presenza, sotto la chiesa, di un piccolo ruscello. Non a caso la Madonna era detta anche Madonna dell’Acqua dai pastori giunti a Terlizzi per la transumanza. All’interno della struttura vi è anche

un disegno raffigurante un uomo che risale da una scala immersa nelle acque. Probabilmente si riferisce alla persona che nel XII sec. rinvenne il quadro della Madonna all’interno di una grotta invasa dall’acqua. A rendere il luogo ancor più misterioso vi sono le indubbie tracce lasciate dai Cavalieri Templari. Fra queste alcuni disegni all’interno del santuario raffiguranti cavalieri dalle tipiche insegne templari e una “croce patente” visibile all’esterno sulla parete dell’antico ospedale dei Pellegrini annesso alla chiesa. Forse il posto era già stato in individuato dai templari come un Omphalos e frequentato durante la loro esistenza nel corso dei secoli. f.t.

Il “Triangolo del Demonio” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1551

Il “Triangolo del Demonio” o “Triangolo delle Bermude” è una zona di mare nell’Oceano Atlantico compresa fra l’arcipelago delle Bermuda, l’isola di Porto Rico e la parte più meridionale della Florida. Nei suoi 2.500.000 kmq di superficie dal 1800 ad oggi si sono verificati più di 140 sparizioni inspiegabili di navi e aerei che hanno portato con sé circa 1000 vite umane. Le prime segnalazioni di anomalie all’interno dell’area in questione risalgono addirittura ai viaggi di Cristoforo Colombo in cui lui, assieme ad alcuni suoi uomini, avrebbe raccontato di aver veduto strane luci danzanti all’orizzonte e misteriose creature e di aver notato alcune anomalie alle bussole. Il caso più eloquente risale al lontano e funesto 5 dicembre del 1945 e riguarda la sparizione di 5 bombardieri con 14 membri dell’equipaggio. Successivamente, nello stesso giorno, scomparve anche un idrovolante con 13 persone a bordo fatto decollare per prestare soccorso ai bombardieri. Diverse le ipotesi che molti studiosi hanno avanzato per

spiegare quanto accade in quei luoghi. La tesi più fondata tiene presente la presenza di vaste sacche di metano che creerebbero problemi di galleggiabilità alle navi e seri rischi per gli aerei. Non mancano le ipotesi strettamente legate agli alieni che, secondo gli ufologi, sarebbero i responsabili delle misteriose sparizioni. Negli ultimi anni alcuni illustri esorcisti hanno dichiarato che la zona è infestata da migliaia di anime dolenti. Si tratterebbe degli spiriti dei circa dieci milioni di immigrati gettati, in mare durante il buio periodo della tratta degli schiavi, che s'impossesserebbero delle menti di piloti d’aerei e comandanti di navi facendoli perdere l’orientamento e provocando sciagure. Questa spiegazione è avvalorata dai discendenti dei nativi americani che considerano la zona terra sacra e rifugio di anime. Ma siamo ancora lontani dalla verità e chissà per quanto tempo ancora ci rimarremo. Francesco Tempesta paranormale@ilfatto.net


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Lavoro in chiaro

giovedì 12 novembre 2009

INPDAP: concorso per 200 posti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1552

Arrivano proprio in questi giorni nuove opportunità d’occupazione all’interno della Pubblica Amministrazione. È stato pubblicato, infatti, sulla “Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale Concorsi”, numero 85 del 03-11-2009, il nuovo bando di concorso per l’avviamento delle procedure selettive per l’attivazione di duecento contratti a tempo determinato, di durata non superiore ad un anno, eventualmente prorogabile, presso l’Inpdap (Istituto Nazionale Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica). È possibile, quindi, trasmettere la domanda di partecipazione a due concorsi

pubblici, per titoli ed esami, a tempo determinato fino al 3 dicembre. Nello specifico, per partecipare ai posti di “Area C” bisogna possedere il diploma di laurea (DL) secondo il vecchio ordinamento universitario, laurea specialistica (LS) o laurea di primo livello (L); invece, per l’“area B” è sufficiente un diploma d’istruzione secondaria di secondo grado. Obbligatoriamente la domanda dovrà essere presentata solo ed esclusivamente mediante l’invio telematico. Al link che di seguito si espone, gli interessati, potranno accedere ai bandi di concorso delle due aree B e C www.inpdap.it/webinternet/CandidatiConcorsi/index.asp. Nella sezione potrete inoltre trovare la procedura per l’invio on-line della domanda di partecipazione ai sopraccitati concorsi pubblici, suddivisi nel seguente modo: posizione B1, profilo amministrativo, 150 unità; posizione C1, profilo amministrativo, 50 unità. Le domande di partecipazione alle selezioni dovranno essere inoltrate entro e non oltre le ore 24 del giorno 3 dicembre 2009. Per coloro i quali decideranno di accedere ai bandi di

concorso direttamente in home page del sito Inpdap www.inpdap.it bisognerà cliccare nella sezione “Concorsi e Gare” (Vedi Sezioni di riferimento). Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale – del 23 febbraio 2010 sarà pubblicata la sede, la data d’inizio e l’orario delle prove scritte. Due sono invece le fasi per l’invio della domanda on-line. Pre-registrazione: prevede l’introduzione dei dati anagrafici e indirizzo di posta elettronica; registrazione: prevede l’accesso alle modalità che consentono di redigere il modello di candidatura, dopo aver inserito i codici per l’autenticazione, ricevute tramite mail. Raccomandiamo a tutti gli interessati di leggere con attenzione la Guida alla candidatura e, se necessario, di stamparla. Questo renderà possibile una corretta compilazione del modello, considerando, inoltre, che il tempo a disposizione per la fase di registrazione non possa, in ogni modo, superare i 60 minuti. All’interno del sito possono essere consultate le faq, vale a dire le domande più frequenti che gli utenti potenzialmente potrebbero

esprimere sui bandi, con la possibilità di leggere le relative risposte. A disposizione dei candidati è attivo un numero verde corrispondente al Call Center dell’Istituto: 800-105000 per avanzare qualsiasi richiesta d’informazione si potrà telefonare dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00 o inviare un’e-mail all’indirizzo prontoinpdap@inpdap.gov.it o un fax al numero 800105002. Il servizio differito di e-mail e fax è attivo 24 ore su 24. Per qualunque richiesta al Call Center, telefonica o via e-mail o fax, è necessario fornire i dati anagrafici completi, un numero di telefono (possibilmente cellulare) e il numero di protocollo. Prima di procedere alla compilazione della domanda, la lettura dei bandi di selezione, è inoltre consigliata per verificare il possesso dei requisiti utili per la partecipazione al concorso al quale s’intende partecipare. Marco Roberto Spadavecchia Essere sempre tra i primi a sapere, ecco ciò che conta. E. Montale

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

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Rubriche

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w w w . i l f a t t o . n et

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì. Bar Bayron piazza Roma Bar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11 Bar Astoria corso Umberto 16 Bar Blues via Dante 49 Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6 Bar Caffetteria, via Salvucci 46 Bar Camera Cafè via XX Settembre 43 Bar Cavour via Fornari 47 Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17 Bar Crystal via F. Campanella 33 Bar degli Artisti, via Gesmundo 4 Bar del Ponte, via Ruvo 18 Bar Euro via San Francesco d’Assisi Bar Europa, via Cavallotti 10 Bar Fausta, corso Umberto 150 Bar Filisia via M. di Savoia 67 Bar Football, via la Malfa 11 Bar Gabbiano, corso Umberto 48 Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111 Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via Terlizzi Bar Kennedy, via Germano 49 Bar la Fenice, corso Umberto Bar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15 Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6 Bar Minervini, via Pio la Torre 33 Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9 Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama Martina Bar Moka via Annunziata 68 Bar Mongelli via Baccarini 35 Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto Mario Bar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’Assisi Bar Peter Pan, via Monda 48 Bar Rio, via Bari 92 Bar Roma 2, via San Domenico 4 Bar San Marco, corso Umberto

Bar Seven via Germano 33 Bar Seventy Bar Snack, via Giovinazzo 1 Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60 Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza Moro Bar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6 Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18 Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San Domenico Blanc la Nuit lungomare M.A. Colonna Buffetti piazza Garibaldi Caffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX Settembre Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via Piazza Caffetteria Manattan viale dei Crociati Caffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6 Calì Caffè via Puccini 7 Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via Terlizzi Edicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della Rosa Edicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza Garibaldi Edicola Spazio Libero via gen. Poli Edicola Stazione piazza A. Moro Edicola via Cormio rione Paradiso Edicola via Dante Edicola via Einaudi rione Paradiso Edicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella

Edicola via Giovinazzo 1 Edicola via Giovinazzo 45 Edicola via Paniscotti Edicola via ten. Silvestri Edicola via Togliatti zona 167 Edicola viale Pio XI Famm Immobiliare, via de Luca 15 Farmacia Grillo, largo Sant’Angelo Flory’s Cafè via gen. Poli 3 Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre Rotonda Lido Belvedere, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Lafayette, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Marina Piccola, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nautilus, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nettuno, ss16 Molfetta-Bisceglie Lido Scoglio d’Inghilterra, località Torre Rotonda Mattia’s Cafè, via Dante 14 Medi Max via Terlizzi Mister Toto via Losito Mondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12 Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24 Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via Fani Panificio Annese via Cappellini 28 Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41 Panificio Cangelli via cap. de Candia 49 Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155 Panificio de Pinto via Edoardo Germano Panificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36 Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91 Panificio il Forno zona 167 Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri

Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via Mascagni Parrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62 Parrocchia Madonna della Pace viale XXV Aprile Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so Umberto Parrocchia San Berardino via Tattoli Parrocchia San Corrado Duomo, banchina Seminario Parrocchia San Domenico via San Domenico 1 Parrocchia San Gennaro via S. Pansini Parrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1 Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1 Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3 Parrocchia Sant’Achille via A. Salvucci Place Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Pizzeria I Monelli, via Madonna dei Martiri 112 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via Giovinazzo Stazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianale Supermercato Granrisparmio v. M. della Resistenza Swing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via Giovinazzo Tabaccheria corso Umberto 74 Tabaccheria piazza Garibaldi 6 Tabaccheria piazza Roma 4 Tabaccheria via Azzarita 65 Tabaccheria via Bari 68 Tabaccheria via Fiorini 41 Tabaccheria via Fornari 66 Tabaccheria via G. Salvemini 124 Tabaccheria via Hugo 3 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67 Tabaccheria via Margherita di Savoia 5 Tabaccheria via Pansini 52 Tabaccheria via Paradiso 2 Tabaccheria via Roma 32 Tabaccheria via Rossini 12 Tabaccheria via Silvestri 68 Tabaccheria viale Pio XI Tenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico


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Rubriche

giovedì 12 novembre 2009

Consigli per una sana alimentazione FACILE

DIFFICILE

SOLUZIONI

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)

Questo pigro intestino: parte I Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1553

Quanti di voi combattono con l’irregolarità del proprio intestino lamentandosi di gonfiore addominale, meteorismo, senso di pesantezza. Sono tutti sintomi spesso dovuti al ristagno di feci disidratate e indurite. Per poter risolvere questo problema bisogna capire da cosa è determinato e come funziona questo organo che ci può dare così fastidio. L’intestino è un lungo tubo che ha il compito di assorbire i nutrienti e l’acqua man mano che è attraversato dalla massa alimentare e di eliminare le scorie. Questo può avvenire solo grazie alla presenza di muscoli lungo tutta la parete intestinale che contraendosi (peristalsi) consentono la spinta in avanti della massa fecale. Tutto il processo dura dalle 24 alle 48 ore. I muscoli però devono essere stimolati dal materiale da espellere. Ma come? Il termine fibra sicuramente è noto a tutti come qualcosa che dovrebbe regolarizzare l’intestino: ma cos’è esattamente? È quella parte di cereali o frutta e

verdura che non può essere digerita, arriva nell’intestino non degradata, assorbe molta acqua e mescolandosi alle feci le idrata e ne aumenta il volume stimolando la muscolatura. Ricchi di fibre sono frutta e verdura, pane, riso e pasta di farina integrale, al contrario delle farine raffinate da cui la parte non digeribile è stata eliminata. Ricordate però che insieme alle fibre è assolutamente necessario bere molta acqua (almeno due litri al giorno) perché la disidratazione e quindi l’indurimento della massa fecale peggiorerebbe la situazione. Importante è anche il movimento: è facile intuirlo dato che abbiamo parlato di muscoli. Non sottovalutate poi la regolarità dei pasti e non fissatevi sulla quotidianità Si parla di stipsi solo se l’evacuazione avviene meno di tre volte a settimana. Anche ignorare lo stimolo può portare a stitichezza, perché a lungo andare se ne perde il riflesso. Verdura, acqua, movimento e orari fissi sono la migliore cura. Basta avere pazienza e costanza: l’intestino ha solo bisogno di essere educato. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista


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giovedì 12 novembre 2009

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Tagliata di fuso di pollo in crosta di miele d’acacia con cuore di olive nere e pomodori secchi artigianali di Molfetta, salsa al primitivo di Manduria e profumo di rosmarino e stik di patate croccanti a pasta gialla. Ingredienti • 4 fusi di pollo • 150 gr di petto di pollo macinato due volte • 2 panini (duri di un giorno o due) • 20 gr di olive nere • 20 gr di pomodori secchi • 500 gr di vino rosso

• 300 gr di patate a pasta gialla • 2 uova • Sale, pepe, erbette da carne rosmarino, timo e salvia • 10 gr di miele • 10 gr di balsamico

Procedimento Spellare, ma non togliere la pelle dal pollo, aprirlo e disossarlo in modo da toglierli l’osso interno. Marinarlo con sale, olio, pepe e erbette fini. Preparare la farcia con il macinato di pollo, il pane che metterete ad ammollare nel latte per una quindicina di minuti, il sale, le olive nere tagliate finemente, i pomodori anch’essi tagliati finemente, il basilico. Incorporate le uova e lavorate fino ad avere un composto omogeneo, tipo polpette (se il composto risulta morbido aggiungere un po’ di pan grattato). Inserire il composto ottenuto al centro del fuso, chiudetelo bene con la pelle e, sopra la pelle, con un pennello, laccate con del miele e aceto balsamico. Adagiare il pollo così farcito in una pentola e cuocere a 165° per 25 minuti . Per la salsa al primitivo: Versare il vino in un pentolino e farlo ridurre alla metà , fare a parte un fondo di arrosto con le ossa tolte dal centro del fuso, versarlo dentro e farlo bollire. Servire sulla carne. Per il contorno: Tagliate le patate prima a fette non spesse e dopo a fiammiferi. Friggerli in olio bollente.

Chef: MAURO SCIANCALEPORE

I CONSIGLI DELLO ZODIACO ARIETE Se non vi sentite al pieno delle vostre forze nessuno vi costringe ad essere al cento per cento e a prendervi delle responsabilità più grandi di voi. Basterà ammettere che non ne siete in grado al momento e che preferite declinare ogni tipo di invito o proposta.

LEONE Le vostre capacità seduttive saranno messe alla prova in più di un’occasione, dalla vita privata a quella lavorativa, in quanto sarà indispensabile anche fare una buona impressione ai propri colleghi o clienti.

SAGITTARIO Potreste raggiungere un punto nella vostra vita professionale o sentimentale che vi aiuterà a guardare al futuro con più positività. Tuttavia dovete abbandonare alcuni vostri preconcetti, che nel passato vi hanno portato ad avere difficoltà.

www.ilfatto.net IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione

EDITORE Activa S.r.l. con unico socio

PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: giulio.cosentino@gmail.com

TORO Se non vi piacerà nessuna delle proposte che vi verranno fatte, non sarà di certo colpa vostra, poiché è giusto che voi pensiate al vostro bene e al bene del vostro lavoro o a quello delle persone che vi sono intorno.

VERGINE I vostri impulsi creativi saranno molto apprezzati dalle persone che avete intorno, tuttavia se avete delle idee da proporre, non fatelo in modo spocchioso, come se le vostre fossero le migliori del mondo e se gli altri non siano capaci di fare altrettanto.

CAPRICORNO Dovrete farvi trasportare dalle sensazioni e quindi vi dovrete in pratica abbandonare all’impulsività. Il vostro inconscio sa perfettamente cosa sia meglio per voi e che cosa possa rendervi felici, indipendentemente dalle difficoltà che dovrete affrontare.

DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario

Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

GEMELLI Vi sentirete pieni di idee e di voglia di mettervi alla prova e soprattutto di mettere alla prova le persone che collaborano con voi o che cercano sempre di darvi una mano. È giunto il momento per loro di conquistarsi la vostra fiducia.

BILANCIA Avrete numerosi impegni da adempiere e non lo potrete fare a casaccio. Portare a casa dei risultati sarà indispensabile, poiché questo potrebbe decidere del vostro futuro. Per queste ragioni datevi da fare da subito.

ACQUARIO Un vostro amico potrebbe proporvi un problema che vi riguarda molto da vicino e che sicuramente implicherà un cambiamento nella vostra relazione. Cercate di essere comprensivi, potrebbe anche approfittarsi della vostra bontà e della vostra ingenuità.

REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONE NELLOPOLI.com | HIDESIGN.it

STAMPA

CANCRO I vostri punti di vista potrebbero essere considerati non nel migliore dei modi dalle persone che dovranno collaborare con voi, poiché considerate infantili. In realtà essi devono entrare ancora nella vostra ottica.

SCORPIONE Siete in una situazione nuova, che potrebbe implicare sia l’aspetto privato della vostra vita, che quella professionale, ma sarà indispensabile in entrambi i casi provare a mantenere la propria lucidità e a fare in modo che gli altri non si accorgano della vostra ansia.

PESCI La quotidianità vi risulterà un pochino stretta, soprattutto perché venite da giornate molto rilassanti, in cui vi siete riappropriati della vostra identità e avete fatto quello che vi piace fare con molta più libertà, senza le oppressioni e costrizioni del lavoro e della famiglia.

MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096



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