Il Fatto n. 049

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Quindicinale gratuito di informazione.

giovedì 10 dicembre 2009

n° 49

Politica

Cronaca

Cultura

Sport

Le elezioni regionali si avvicinano e il totonomi è oramai ufficialmente aperto.

Condannato maresciallo dell’Esercito: chiedeva soldi e offriva lavoro.

Tanti nuovi appuntamenti e mille idee per il Teatro dei Cipis.

La sezione arbitri di calcio festeggia i suoi primi 75 anni.

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Inchiesta

Festeggiamoci! Nasce il Gruppo Giovani UdC

Ancora novità per l’ospedale

Un gruppo tutto nuovo che ha l’obiettivo di raccogliere i giovani moderati facendoli avvicinare al mondo della politica. Robert Amato, figlio di Pino, è il coordinatore nominato dai vertici provinciali. “Vogliamo diventare protagonisti della vita politica cittadina e ritagliarci nuovi spazi”, ha detto a “il Fatto”.

Alla presenza del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, e dell’assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore, è stato inaugurato il rinnovato reparto di medicina interna del nosocomio molfettese. Diciassette posti letto dotati di ogni confort per garantire ai pazienti un servizio di alta qualità.

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Corsivo

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Al via il nostro terzo anno Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1589

Celebrato il secondo compleanno della nostra testata giornalistica. Presentati i progetti per il futuro, a cominciare dall’imminente nascita de “il Fatto Bisceglie”.

Migliaia di notizie diffuse quotidianamente attraverso il nostro sito internet, altrettante grazie alle pagine del cartaceo a distribuzione quindicinale. E poi i suoni, le voci, le immagini che raccontano la città grazie ai servizi della nostra web tv. Questo e tanto altro ancora c’è dietro il successo de “il Fatto”, il quindicinale che ha compiuto due anni e che si tuffa nel suo terzo anno di vita con rinnovato entusiasmo e tanta voglia di fare sempre meglio e sempre di più. Abbiamo deciso di festeggiare assieme a voi questo importante evento in un doppio appuntamento che, come nel nostro stile, è stato al di fuori dagli schemi, coinvolgendo centinaia di amici, simpatizzanti, autorità cittadine. Insomma in piena libertà come è il nostro modo di fare informazione. Prima una festa rivolta ai più giovani grazie all’ospitalità concessaci dagli amici del Silver Cafè, poi la cerimonia uffi-

ciale, alla presenza di numerose autorità, nella sala convegni “Beniamino Finocchiaro” della Fabbrica di San Domenico. Un modo per dirvi grazie dell’affetto sinora dimostratoci e anche per auspicare la vicinanza per il futuro da parte di coloro che sinora ci hanno sostenuti. Il riferimento, è ovvio, è ai nostri inserzionisti che hanno capito l’importanza di veicolare l’immagine delle loro attività attraverso un organo di informazione diffuso in maniera capillare sul territorio, che raggiunge decine di migliaia di lettori e, soprattutto, che coinvolge i più diversificati strati della popolazione. E non è un caso quindi se più di un’azienda ha festeggiato con noi i due anni di collaborazione: una collaborazione che ha portato risultati tangibili facendo fruttare “l’investimento” pubblicitario. Il grazie, naturalmente, va come già

scritto nel precedente numero del periodico anche ai tanti collaboratori di questa testata: persone che in maniera disinteressata e con tanta passione ci danno una mano per raccontare il bene e il male di questa città. Ma, le celebrazioni per i due anni di vita de “il Fatto” sono state anche l’occasione per presentare i tanti e nuovi progetti che l’Activa Editrice, società proprietaria della testata, ha intenzione di varare nel prossimo futuro in aggiunta alle tante attività già realizzate (ricordiamo il corso Ubuntu e quello fotografico che avrà termine a fine dicembre). Si comincia con l’avventura biscegliese de “il Fatto”, con un mensile gratuito in distribuzione a partire dal 17 dicembre. E poi nuove e interessanti attività editoriali: in programma ben tre pubblicazioni. Un libro di Molfetta e fatto dai molfettesi, curato da Francesco Tempesta con la collaborazione dei

più illustri storici, ricercatori e uomini di cultura della città. E ancora, la storia del nostro corpo di Polizia Municipale redatta dal dottor Mauro Giuseppe Gadaleta, comandante in carica. Per finire con le prelibatezze dell’Associazione Cuochi Baresi racchiuse in una straordinaria raccolta che ripercorrerà i tanti appuntamenti con il gusto sinora ospitati sulle pagine del nostro periodico. Infine la nascita del nostro dvd: ogni mese in edicola la raccolta completa di tutti i video realizzati dalla nostra web tv. Insomma questi primi due anni si sono chiusi alla grande e le premesse per un terzo anno ancora più sfavillante ci sono tutte. Noi ci impegneremo al massimo: sarete voi a dirci se saremo stati abbastanza bravi per “conquistare” le vostre case. Corrado Germinario


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Primo Piano

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Regionali: via al totocandidature Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1590

Anche per la prossima tornata elettorale Molfetta si prepara a fare i conti con un gran numero di candidati.

Si voterà il prossimo marzo e ancora non si sa quali e quanti saranno i candidati alla Presidenza della Regione Puglia e neppure come saranno le coalizioni che li sosterranno, potrebbe addirittura ancora cambiare la legge elettorale, ma a Molfetta la corsa al Consiglio Regionale è già partita. Molti i galli nel pollaio e la metafora ci sta tutta; la politica cittadina si conferma sessista, perché saranno in tanti, ma solo maschi, a competere per l’ambito e assai ben remunerato ruolo regionale. È tramontata, e deve essersi trattato più di desiderio che di concreta eventualità,

la possibilità che il nostro Antonio Azzollini, già sindaco della città e senatore della Repubblica, fosse candidato come presidente. A Molfetta, però, è ancora lui che comanda, a quanto pare individuando Nicola Camporeale, attuale presidente del Consiglio Comunale, per il PdL. Su Camporeale dovrebbero convergere tutti i voti del centro destra molfettese, dovrebbero, perché i grossi calibri del partito, per assicurarsi la rielezione, stanno già facendo campagna acquisti in città, rivolgendosi ai detentori di pacchetti di voti, non è quindi detto che automaticamente i consensi di cui gode la maggioranza finiscano tutti su Camporeale. Comunque sia, rimane che nel centro destra non ci sarà un affollamento di candidati, mentre la stessa cosa non si può dire per il centro sinistra, sempre in prima fila quando si tratta di dividersi e frammentare il voto. Scontata la riproposizione dell’assessore regionale uscente Guglielmo Minervini, intenzionato a cogliere i frutti di cinque anni di governo, che potrebbe non essere l’unico molfettese in lista per

il Partito Democratico. Ci sarebbe anche Piero De Nicolo, qualora l’area riformista cui fa riferimento decidesse di puntare su di lui. “Ci siamo riuniti – ha dichiarato a “il Fatto” – e al momento sono in ballo con altri due esponenti; chiunque di noi fosse scelto vedrebbe comunque convergere su di lui i consensi di tutti coloro che, per farla breve, avevano in provincia di Bari come punto di riferimento l’ex assessore Alberto Tedesco”. Ritornerà a sinistra Tommaso Minervini, candidato per Sinistra e Libertà, il partito di Nichi Vendola. Mentre Mimmo Cives, ex consigliere provinciale della Margherita, dovrebbe proporsi per l’Italia dei Valori, partito in cui da qualche tempo ha trovato collocazione. Nulla di deciso, invece, per Antonello Zaza, fino a qualche mese fa assessore provinciale di Rifondazione Comunista: “In questo momento non si sa ancora chi sarà il candidato alla Presidenza e quale sarà la coalizione, figuriamoci, quindi, se posso aver deciso o meno la mia candidatura, non ho nemmeno iniziato a valutarne la possibilità, comunque questa

dovrebbe giungere alla fine di un percorso politico”. Incerto anche l’inossidabile Lillino di Gioia, approdato al suo amato centro, precisamente all’Udc: “Me lo hanno chiesto, a Roma come a Bari, ma ci sto pensando. Volevo essere partecipe di un progetto, ma mi hanno fatto passare la voglia di fare politica. Alla fine, come accade ormai da tempo, perderemo tutti, in questa città siamo autolesionisti”. Poi ci sono quelli che ci riprovano, sempre e comunque, per esempio Franco Visaggio, consigliere regionale uscente; fu eletto per una formazione, il Partito Socialista, quattro anni fa schierata nel centro destra, poi passò con Nichi Vendola, ora si propone con una lista tutta sua, messa su con altri due consiglieri regionali, fuorusciti dai partiti per cui erano stati eletti, una lista che non si sa con quale candidato presidente si presenterà, tanto una volta in Consiglio si fa sempre in tempo a passare con il vincitore. Lella Salvemini


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L’opinione

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Una corsa per la “sopravvivenza” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1591

Giochi di politica e preoccupazioni per i tanti che, alla fine dell’anno, si chiedono se “il contratto gli sarà rinnovato”. Chiunque stia seguendo, anche solo superficialmente, le vicende politiche pugliesi saprà che siamo in campagna elettorale o, meglio, che si è aperta una nuova fase della continua campagna elettorale italiana. Appena in primavera sono state liquidate le provinciali; il nuovo presidente della Provincia di Bari sta ancora distribuendo incarichi, pure a Molfetta, di quelli che nel gergo si chiamano di sottogoverno e accontentano coloro che hanno portato voti alla causa. Certo, sarebbe stato un tourbillon in città se Antonio Azzollini, non contento della sua assai soddisfacente carriera politica, fosse riuscito nel colpo più grosso, facendosi indicare come candidato alla poltrona di Presidente della Regione; chissà in quante parti si sarebbe diviso ancora e di quanto si sarebbe allargato il raggio d’azione dei suoi, chiamiamoli così, interessi. Ciononostante, nelle sedi di partito, ancora di più negli incontri che si fanno nelle

segrete stanze e financo su Facebook, perché anche alla periferia dell’impero arrivano le nuove forme di comunicazione, in questi giorni c’è chi si accapiglia su candidature ed alleanze; più tranquilli i personaggi che non stanno a sottilizzare se a concorrere per la presidenza della Regione sarà Vendola o Emiliano o D’Ambrosio o Pinco Pallino, loro intanto si mettono in lista, tanto, una volta sistemati per cinque anni, si può sempre passare da una parte all’altra. In fondo è un teatrino, cui ci si appassiona come ad uno spettacolo della gran commedia umana. I politici locali hanno imparato bene come si fa, cioè a dire una cosa e praticarne un’altra, ad attaccare una scelta politica a livello regionale, mentre la si attua qui a Molfetta, a ritenere di essere sempre nella ragione, a compattare le fila individuando di volta in volta un nemico o un traditore, perché a chi ha raggiunto il potere, quasi fosse uno pseudo re tau-

maturgo, sembra strano che tutti non lo amino e ci sia chi possa pensarla in maniera diversa. Diventa un’arte non cedere alla tentazione del “sono tutti uguali”. Anche perché risalta sempre di più la lontananza fra coloro che, come in un fortino assediato, si contano, fanno accordi, si schierano con questo e quello a seconda di come più gli conviene e pensano che la politica sia cosa loro e, tutti gli altri, i cittadini qualunque, le persone vere, che di questo formicolare mancono si rendono conto, presi dai loro problemi concreti. Il rettore della Luiss, Celli, ha inviato i giovani italiani ad andar via per costruirsi un futuro, cosa avrebbe dovuto dire a quelli di Molfetta? Coccolati dai loro genitori, ognuno convinto di avere in casa un piccolo principe o principessa, e poi costretti a misurarsi con una realtà di lavori precari e zero possibilità, di mancanza di stimoli, di disuguaglianze, perché torna ad esse-

re importante la famiglia in cui si nasce e non tutti, ovviamente, possono dirsi “figli di”. Più la politica si arrocca nelle sue dinamiche, più si allontana da coloro per i quali l’avvicinarsi della fine dell’anno vuol dire non tanto prospettiva di festeggiamenti, quanto l’ansia della domanda: “Ma il contratto mi sarà rinnovato?”. Tutto questo dire e ridire di candidature, accordi, calcolo di quanti voti “si portano”, trasmette la sensazione che si allarghi sempre di più la frattura fra il mondo della politica e quello della realtà. La realtà di chi alla domanda di una valutazione sul momento, pensando appunto al contratto che scade, risponde, testuale, “che vita di merda!”. E vaglielo a raccontare che il problema è l’accordo o meno con l’Udc o la scelta fra Vendola e Emiliano. Lella Salvemini


Politica

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Nasce il Gruppo Giovani Udc Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1592

Robert Amato, 24 anni figlio di Pino, nominato coordinatore. In vista tante idee.

Per troppi anni il mondo della politica molfettese ha dovuto fare a meno, salvo in rare occasioni, del contributo dei più giovani. I soliti vecchi, oltre ad aver monopolizzato il palazzo, avevano anche fatto poco per far crescere la classe politica del futuro. E così i movimenti giovanili pian piano erano scomparsi. Fortunatamente negli ultimi anni la tendenza è andata cambiando e si sono sulla scena giovani rampanti e pieni di entusiasmo. Alcuni hanno ricoperto o ricoprono tutt’ora anche cariche pubbliche: da Sebastiano Gadaleta a Pietro affacciati Mastropasqua, passando per Paola Latino e Leonardo Armenio. Senza dimenticare l’esperto ma sempre giovane Gianni Porta o l’ormai veterano Lele Sgherza. Insomma, da destra a sinistra i giovani, seppur con tante difficoltà cominciano a farsi strada. E crescono anche i gruppi che fanno riferimento ai vari partiti politici. Nelle ultime settimane abbiamo dedicato spazio

ad Azzurro Donna, il gruppo formato dalle ragazze che si rifanno politicamente al PdL, e ai Giovani Democratici, i ragazzi del PD. In questo numero dedichiamo spazio ad una formazione del tutto nuova e ancora in fase di organizzazione: il Gruppo Giovani dell’UdC. Per capirne qualcosa in più abbiamo incontrato il coordinatore cittadino, Robert Amato. Robert ha 24 anni ed è un laureando in Scienze Giuridiche. Nel suo curriculum però c’è anche un’altra importante annotazione: è figlio di Pino Amato, consigliere comunale, in passato assessore e presidente del consiglio, attualmente tra i principali esponenti in Puglia del partito di Pierferdinando Casini. Ma come nasce l’idea di scendere in politica e di far partire dal nulla un gruppo giovani? “Il primo stimolo – risponde Robert con l’aria di chi si trova già a suo agio davanti ai microfoni – è senza dubbio l’aver respirato l’aria della politica in casa

sin da piccolo. Dal 1994 ad oggi ho vissuto giorno per giorno l’impegno di mio padre ed ho imparato tanto facendo esperienza dietro le quinte. Oggi posso dire di sentirmi pronto a provare ad impegnarmi in prima persona con la consapevolezza che ho ancora tanto da imparare”. Evidentemente consequenziale al ruolo politico di papà Pino è anche la scelta del partito: “Penso sia naturale seguire le orme di un genitore, specie se, come avviene nel mio caso, nell’UdC ho ritrovato valori che rispecchiano la mia formazione culturale e familiare. Certo, si tratta di una scelta coraggiosa, così come coraggiosamente l’UdC ha scelto di non farsi fagocitare dai due grandi partiti italiani. Noi vogliamo difendere le nostre idee ed essere liberi. Una scelta che ha portato anche alla nascita di un gruppo che ha già una sede in via Baccarini e che conta su un nucleo iniziale di dieci iscritti”. E ci si pongono già i primi obiettivi. “Sicuramente dobbiamo allargare la nostra presenza in città ed aprire alle donne: non perché mi piace parlare di quote rosa ma perché so che ci sono tante ragazze appassionate di politica, pronte ad impegnarsi ma, che sino ad ora non hanno avuto il coraggio o la possibilità di farlo. E poi andremo ad incontrare la città, parleremo con i molfettesi, con i giovani e lavoreremo per essere protagonisti della nostra Molfetta”. Robert non si tira indietro nemmeno quando proviamo a parlargli di impegno elettorale in vista delle prossime Regionali: “Ancora non sappiamo cosa accadrà. Certamente noi saremo impegnati a sostenere l’UdC e soprattutto i bisogni dei molfettesi. E le elezioni Regionali potrebbero essere una buona opportunità per tentare di risolvere problemi che questa amministrazione comunale non è ancora riuscita a risolvere spesso a causa della assenza del sindaco Az-

zollini che stimiamo come senatore ma che sentiamo assolutamente lontano nelle vesti di primo cittadino”. E se alle Regionali dovesse esserci papà Pino, magari alle prossime amministrative sarà la volta proprio di Robert: “E perché no. Una proposta in tal senso mi era già stata fatta prima delle ultime elezioni ma l’avevo rifiutata perché non mi sentivo pronto e dovevo ancora dedicarmi tanto allo studio. Oggi tante cose sono cambiate e se dovessero esserci i presupposti giusti non mi tirerei certo indietro”. Magari per provare a sedere accanto ai tanti giovani che già oggi sono in consiglio comunale: “Molti sono miei amici. Si tratta di ottime persone. Purtroppo però pagano tutti le strategie politiche del sindaco e non riescono a far valere le proprie idee”. In conclusione, ormai che la battaglia politica è partita, rimane l’ultimo interrogativo: essere figlio di Pino Amato è un vantaggio o uno svantaggio oggi? “Sono orgoglioso di mio padre, di ciò che ha fatto e di come si impegna oggi. I molfettesi lo apprezzano e gli vogliono bene. Tutto questo non può che essere un vantaggio per un giovane che ha voglia di crescere”.


Politica

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Dipendenti comunali: troppe incertezze Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1593

E il consigliere di Rifondazione Comunista Gianni Porta ha presentato una interrogazione per tentare di chiarire la situazione.

Il 2 marzo 2009 la Giunta Comunale ha approvato la “Programmazione del fabbisogno di personale per gli anni 2009, 2010 e 2011”. La delibera fissava il numero delle unità da assumere nel corso del triennio. Venti unità sarebbero state interessate da questo

provvedimento nel 2009 (10 tramite selezioni pubbliche e 10 tramite stabilizzazione), 14 nel 2010 (7 tramite selezioni pubbliche, 2 tramite selezioni interne e 5 tramite stabilizzazione), 14 nel 2011 (7 tramite selezioni pubbliche, 2 tramite selezioni interne e 7 tramite stabilizzazione). Oltre alle stabilizzazioni elencate, la delibera prevedeva anche la stabilizzazione per i lavoratori appartenente alla categoria l.s.u., i lavoratori socialmente utili, che sarebbero dovuti essere assegnati ai servizi di refezione scolastica, alla piscina comunale, alla Cittadella degli artisti e al trasporto scolastico. La stessa delibera sanciva che la stabilizzazione dei lavoratori Co.Co.Co. (collaboratori coordinati e continuati) ed l.s.u. sarebbe dovuta avvenire non prima dello scorso 1 giugno 2009 mentre la copertura dei nuovi posti tramite selezione pubblica sarebbe dovuta avvenire non prima del 1 dicembre 2009. Chiarimenti in merito

sono stati richiesti dal consigliere di Rifondazione Comunista Gianni Porta che ha presentato un’interrogazione alla Giunta Comunale allo scopo di far un po’ di chiarezza circa la situazione e le intenzioni del Comune di Molfetta riguardo questa delibera. Secondo Porta “l’interpellanza si è resa necessaria in quanto dall’amministrazione comunale sinora non è giunto nessun segnale che faccia pensare ad un nuovo ed imminente piano di assunzioni e stabilizzazioni”. Porta ha chiesto inoltre lumi sul reale numero di lavoratori l.s.u. e Co.Co.Co. stabilizzati sinora e un rapporto che faccia chiarezza sul risparmio economico che la carenza di personale ha comportato per le casse del Comune. Il Comune, infatti, ha visto negli ultimi anni le proprie competenze aumentare; paradossalmente il numero dei suoi occupati non è mai salito ma si è addirittura ridotto. Risultano bloccate anche trenta progressioni

verticali di altrettanti impiegati. Inoltre occorre precisare come strutture che avrebbero dovuto accogliere i lavoratori comunali da stabilizzare, quali la piscina comunale e la Cittadella degli artisti, non siano attualmente fruibili. Ci sarebbe anche da dire che alcuni di questi nuovi posti lavorativi corrispondono ai posti che sarebbero dovuti essere messi a concorso per il tanto atteso aumento di unità del corpo di Polizia Municipale che, come tutti sanno, attualmente è composta soltanto da 52 agenti, un numero limitato per una città come Molfetta. Detto questo, adesso non resta che chiedersi se arriveranno prima i nuovi bandi di concorso o la risposta all’interrogazione di Porta. L’unica certezza è che entrambe non arriveranno, a meno di sorprendenti colpi di scena, in tempi brevissimi. Francesco Tempesta


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Cronaca

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Un milione e mezzo per niente Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1594

Indagini concluse a carico di quattro sospetti truffatori. È stato il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Luigi Scimè, a notificare l’avviso di conclusione delle indagini a quattro persone, tre molfettesi ed un algerino residente in Francia, tutti accusati di concorso in truffa nei confronti di un amministratore d’azienda inglese, sir John Williams, legale rappresentante della “Sidney Phillips”, società britannica con svariati interessi economici, tra cui quelli in campo immobiliare. Sotto indagine della procura sono finiti i molfettesi Michele e Claudio Nanna e Costanza de Robertis oltre che Alain Sebaoun. I quattro sarebbero al centro di un intrigo internazionale capace di “smuovere” una somma pari ad un milione e mezzo di euro, versata da sir John Williams sul conto bancario della “Magliafil”, società facente capo ai quattro indagati. Una somma corrisposta, secondo quanto accertato dalle prime indagini, a fronte di una vendita di una grossa partita di petro-

lio. Vendita poi commutata nella cessione di un grande opificio di Olbia. Un opificio che in realtà non era nella disponibilità dei quattro poiché facente parte dei beni di un fallimento.

Insomma, mentre Totò e Peppino si erano dedicati alla vendita della Fontana di Trevi, il gruppetto aveva posto le sue attenzioni su un più attuale stabilimento industriale.

Secondo il pubblico ministero, quindi, i quattro avrebbero raggirato il manager inglese prospettandogli affari rivelatisi poi falsi. L’inchiesta della procura di Trani è partita in seguito alla segnalazione che la Banca Popolare di Bari fece al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari non appena venne verificato l’accredito dell’ingente somma di denaro sul conto di uno degli indagati. Una somma immediatamente posta sotto sequestro anche in seguito alla denuncia presentata dal ricco inglese. Nel corso delle indagini sir John ritirò la querela dopo la restituzione della somma di denaro: un gesto che evidentemente non è servito per interrompere l’iter giudiziario che ha invece fatto il suo corso poichè il reato di cui sono accusati gli imputati è procedibile d’ufficio. È quindi probabile che nelle prossime settimane ai quattro venga notificata una richiesta di rinvio a giudizio prima che vengano chiamati a rispondere di quanto fatto in un’aula di tribunale.


Cronaca

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Condannato un maresciallo dell’Esercito Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1595

Aveva chiesto soldi a due coniugi molfettesi promettendo l’arruolamento di loro figlio. Due anni e tre mesi di reclusione oltre che il pagamento delle spese processuali. È questa la condanna emessa lo scorso 30 ottobre dalla Corte di Appello di Bari, presieduta dal dottor Giorgio Pica e composta dai dottori Salvatore Russetti e Giovanni Giorgio a carico di Mauro Amoruso, maresciallo dell’Esercito Italiano, accusato di millantato credito e truffa aggravata a carico di un uomo e una donna di Molfetta. Il sottufficiale dell’Esercito, difeso dall’avvocato Alessandro Sisto di Bari, era già stato condannato a novembre del 2005 dal Tribunale di Trani a tre anni di reclusione oltre che alla interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Pena contro cui, evidentemente, l’imputato aveva proposto appello. Così a Bari di fronte al giudice si sono presentati il pubblico ministero Giuseppe Iacobellis e le parti civili rappresentate dall’avvocato Tommaso Poli. Nel corso del procedimento è stata ricostruita l’intera vicenda che vedeva

coinvolto Amoruso. L’uomo, secondo quanto accertato già nel corso del primo grado di giudizio, aveva conosciuto per caso la donna di Molfetta e aveva saputo delle difficoltà del figlio di quest’ultima di trovare lavoro. A quel punto Amoruso, facendo leva sul fatto di essere un militare dell’Esercito e di conoscere numerose persone, finanche nel Ministero della Difesa, aveva proposto alla donna un suo interessamento per far sì che il ragazzo potesse

entrare a far parte delle forze armate, addirittura con il grado di maresciallo, dopo aver avuto accesso alla scuola sottoufficiali di Velletri. Per fare tutto questo Amoruso aveva però chiesto 2000 euro necessari a “bloccare uno dei posti rimasti”. Una richiesta esaudita dalla donna dopo che quest’ultima aveva superato l’iniziale opposizione del marito apparso da subito dubbioso su quanto veniva proposto. Successivamente Amoruso si era nuo-

vamente fatto avanti chiedendo altri 1500 euro “per portare avanti il discorso, perché servivano per sé e per le eminenti persone che lui conosceva, alle quali era legato per portare avanti questo discorso”. Una richiesta che il marito della donna non aveva accolto di buon grado e che comunque era stata esaudita. Quindi era giunta un’ulteriore richiesta di 500 euro cui, però, non era stato dato seguito. A quel punto la denuncia nei confronti del sottufficiale dell’Esercito e le indagini che avevano consentito di ricostruire l’intera vicenda. Così si è giunti alla nuova condanna dell’uomo non prima però di aver dovuto rinviare il procedimento la prima volta per un impedimento di salute dell’imputato, impedimento ripropostosi anche nella seconda udienza. Questa volta però, su richiesta dell’avvocato Poli, il medico e i carabinieri inviati a domicilio dell’imputato per constatare i problemi di salute avevano verificato la sua assenza, facendo sì che il procedimento potesse trovare regolare conclusione.


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Attualità

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Emergenza randagismo: in attesa di risposte Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1596

I giorni passano e le condizioni dei cani si aggravano. Forse si sta attendendo una diversa “soluzione” al problema, forse si attende che la natura faccia semplicemente il suo corso. Evidentemente si sentiva proprio la necessità delle telecamere, se poi sono quelle del tg satirico per eccellenza va ancora meglio, per far diventare ben visibile una situazione come quella del randagismo in città che forse non tutti ancora avevano ben focalizzato. Arrivano gli inviati di Striscia la Notizia, come “novelli paladini e denunciatori d’ingiustizie”, e subito scoppia il caso randagismo, in gruppo o anche singolarmente s’inizia, o come qualcuno afferma si continua, a interessarsi alle sorti di quei poveri cani, ormai quasi carcasse che vagano in cerca di cibo o forse del loro ultimo giaciglio. Bestie sì, ma pur sempre esseri viventi, è bene non dimenticarlo. Chi certamente non abbandona mai questo semplice concetto sono i volontari della locale sezione della Lega per la Difesa del Cane, coordinati dalla dottoressa Mariangela la Volpe. Dopo la messa in onda qualche giorno fa del servizio realizzato dagli inviati Fabio e Mingo, in cui unitamente a immagini pietose si affermava il

completo disinteresse di tutti per quei poveri cani, la dottoressa la Volpe ha risposto, attraverso una lettera indirizzata alla redazione del programma, ribadendo ancora una volta il loro impegno sul territorio, le cure che ogni giorno i volontari della Lega prestano ai randagi della città, ma che purtroppo con i mezzi a loro disposizione risultano insufficienti a combattere e sconfiggere il problema. “La Lega nazionale per la Difesa del Cane si è sempre occupata di questi cani, ha sempre fornito loro cibo e assistenza, ma si devono comprendere anche le difficoltà che incontriamo nel prenderci cura di cani molto malati, che per giunta non si fanno toccare facilmente, in una campagna sterminata”, ci conferma la dottoressa, che precisa come la situazione sia stata messa all’attenzione delle istituzioni competenti, tra cui l’amministrazione comunale e la Asl locale, già dal febbraio del 2009, con la sollecitazione ad un intervento rapido e concreto. E le risposte, in parte, sono giunte. A distanza quasi di un anno, il 9 no-

vembre 2009, con delibera n. 303, il Comune di Molfetta ha stanziato fondi per la somministrazione di adeguate terapie mediche, ad opera dei volontari della locale sezione della Lega, che di fatto si stanno occupando della cura dei randagi che è stato possibile avvicinare e catturare “a mano”. Per tutti quei cani ammalati e restii ad avvicinarsi all’uomo, tardano ad arrivare le risposte da parte della Asl. In questi casi, infatti, si richiederebbe l’intervento dell’operatore sanitario, cioè dell’accalappiacani, che “con cerbottana e anestetico catturi i cani e ci dia una mano a portarli nel sito che noi della Lega abbiamo individuato per curarli”, afferma la dottoressa la Volpe. Ancora una volta i “cari vecchi noti impedimenti burocratici” da parte della Asl che, a detta della volontaria, intende controllare la situazione da un punto di vista sanitario senza però disporre dei mezzi e delle strutture necessarie. Intanto i cani continuano a vagare, a rincorrere le macchine di passaggio. Probabilmente in molti si sa-

ranno chiesti, guardandoli dall’interno delle proprie auto mentre si recano per l’ormai abituale passeggiata verso i nuovi centri di consumo, se quei cani possono essere pericolosi, se possono nuocere all’uomo. Come ci spiega la dottoressa la Volpe i cani in questione sono affetti da patologie in prevalenza di tipo dermatologico, come rogna, dermatiti da pulci e zecche, leishmaniosi, tutte patologie curabili, se prese in tempo, e trasmissibili all’uomo solo ed esclusivamente per contatto; sono cani spaventati che “hanno paura anche di se stessi”, sono caratterialmente buoni. La vera minaccia non proviene, quindi, da quei cani barcollanti e deturpati; il vero pericolo è l’uomo e la sua indifferenza. I giorni passano e le condizioni dei cani si aggravano. Forse si sta attendendo una diversa “soluzione” al problema, forse si attende che la natura faccia semplicemente il suo corso. Isabel Romano

Leishmaniosi: che cos’è Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1597

Anche il miglior amico dell’uomo si ammala, purtroppo. Tra patologie come dermatiti varie, rogna e parassiti si sta assistendo ad una diffusione geografica della leishmaniosi, legata alle variazioni di clima e all’aumento generalizzato delle temperature medie. La malattia, causata dal protozoo Leishmania infantum, può essere trasmessa da alcune specie di insetti (ematofagi del genere Phlebotomus), comunemente chiamati pappataci, i quali cibandosi di sangue trasmettono il protozoo da un organismo malato ad uno sano. Essa può manifestarsi in una

forma interna ed una esterna cutanea, attraverso dermatiti, ulcere localizzate, congiuntiviti, zoppicature, magrezza e anemia. In ogni caso la diagnosi certa viene formulata con esami di laboratorio effettuati su un campione di sangue dell’animale. Il contatto diretto con un cane infetto non è assolutamente rischioso per l’uomo, in cui il contagio risulta davvero sporadico, interessando solo soggetti affetti da immunodepressione. Anche per gli amici a quattro zampe, fondamentale è la prevenzione attraverso controlli a cadenza almeno annuale. I.R.


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Attualità

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All’Asm l’aria si fa pesante Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1598

Rapporti difficili tra azienda e sindacato. E una mano ignota taglia le gomme dell’auto del presidente. Un gesto intimidatorio o semplicemente un atto vandalico? Saranno i carabinieri della Compagnia di Molfetta a tentare di dare una spiegazione a quanto accaduto nel pomeriggio di sabato 28 novembre a danno di Pasquale Mancini, vice segretario cittadino del PdL e attualmente presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati. Mancini ha infatti trovato le gomme delle sue due auto, parcheggiate nelle immediate vicinanze di casa, con le gomme squarciate. Le auto si trovavano in sosta in una via del centro storico della città, in un posto dove non vi è transito “casuale” di pedoni. Quindi chi ha compiuto il gesto ha raggiunto la zona di proposito. La sensazione è che si possa trattare di un “avvertimento”, forse ricollegabile al ruolo politico ricoperto da Mancini ed in particolare alla sua carica di presidente dell’Asm. E infatti proprio nelle ultime settimane Mancini è stato al centro di una querelle con i sindacati e alcuni dipendenti della municipalizzata sfociata nella rottura delle relazioni con la UIL. Il tutto all’indomani della protesta dei dipendenti

nell’ambito dello sciopero nazionale contro la privatizzazione delle aziende pubbliche. Una protesta nel corso della quale rifiuti erano stati riversati sulla scalinata di palazzo di città provocando la condanna del gesto da parte di Mancini che assieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali aveva ripulito l’area. E che rottura ci sia stata lo ha pure confermato l’Asm con una nota in cui si comunicava che nel corso di un incontro, “il presidente ha ribadito ai sindacati, alla presenza anche UIL Trasporti, la rottura dei rapporti con la delegazione aziendale di quest’ultima rappresentanza dei lavoratori, che è apparsa comprenderne convintamente le motivazioni”. “Nella Asm – si legge sempre nella nota – il clima è duplice. C’è chi ha compreso le nuove necessità, strettamente legate al rigore amministrativo, alla indifferenza delle sigle e delle appartenenze, alla ottimizzazione della operatività nell’espletamento dei servizi, al futuro. E c’è chi vive ancora guardando nello specchio retrovisore, nella speranza che si possa tornare al tempo dei privilegi,

dell’approssimazione, al passato. Noi – ha detto il presidente Pasquale Mancini – avvertiamo forte il dovere per i lavoratori, per l’amministrazione comunale e perché patrimonio di tutti i molfettesi, di portare l’Asm forte e preparata all’appuntamento con le nuove leggi e i nuovi assetti territoriali che la creazione della BAT ha nei fatti determinato anche in sede ATO”. Poi Mancini, come suo solito, è stato moolto chiaro: “Chi non comprende il nostro lavoro e continua ad adottare atteggiamenti fuori da questo coro è fuori dal tempo: il futuro dell’azienda impone scelte radicali e richiede l’impegno di tutte le componenti aziendali se non dell’intera città. Tutte le questioni sul tavolo, come quelle legate al personale, agli investimenti, al bilancio, saranno affrontate e risolte in maniera complessiva d’intesa con l’amministrazione proprietaria”. Una scelta, quella della rottura dei rapporti sindacali, duramente criticata da Rifondazione Comunista: “la polemica intercorsa tra il presidente dell’Asm, Mancini e la UIL aziendale

riproduce il più classico degli atteggiamenti antisindacali della destra. È sufficiente una modalità di adesione allo sciopero del 18 novembre, indetto dalla FIADEL e dai sindacati confederali del settore igiene pubblica, un po’ più colorita del solito, perché il presidente Mancini interrompa pretestuosamente le relazioni sindacali con un’organizzazione sindacale. Al presidente Mancini e al direttore Binetti dell’Asm, ad assessori e consiglieri del centrodestra chiediamo di affrontare i problemi dell’Asm, e in primo luogo quello della definitiva stabilizzazione di tutto il personale parttime anziché fare “crumiraggio” e “demagogia”, pulendo le scale del Comune nei giorni in cui i lavoratori scioperano per ragioni sacrosante”. Insomma, il confronto politico, sindacale e aziendale è aperto. Sarà possibile ricomporre la frattura? Difficile da prevedersi. Per il momento resta solo l’inquietante gesto ai danni di Mancini e le voci insistenti che lo vedrebbero pronto a lasciare la poltrona entro la fine del 2009.


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Attualità

giovedì 10 dicembre 2009

Mensa scolastica: le polemiche sono servite Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1599

Non bastano le rassicurazioni dell’amministrazione comunale per placare il risentimento dei genitori degli alunni.

Nonostante le rassicurazioni giunte dall’assessore alla socialità del comune di Molfetta, Luigi Roselli, non accennano a placarsi le polemiche sul servizio mensa nelle scuole molfettesi affidato da quest’anno alla società di Bolzano, Markas srl. Un gruppo di genitori degli alunni che frequentano il plesso “San Pio” del Primo Circolo Didattico “Alessandro Manzoni” ha così preso carta e penna e scritto una lettera alla società, al servizio igiene della Asl, al sindaco e all’assessorato ai servizi sociali oltre che al direttore scolastico e alle testate giornalistiche. “Evidenziamo quanto il disorientamento manifestato dalla mancata organizzazione degli operatori della società Markas nei primissimi giorni di avvio del servizio mensa, oltre a comportare ritardi, irregolarità e difficoltà

nella divisione dei pasti, abbia inciso negativamente sulle attività didattiche dei bambini, rallentandole o addirittura bloccandole. Inoltre – proseguono i genitori – nel merito della varietà del menù scolastico, sono stati serviti alimenti evidentemente non adeguati al livello di autonomia dei bambini di età prescolare (ad esempio formato di pasta inadeguata, eccessiva, fusi di pollo, carne ai ferri). A dispetto di ogni norma igienica, i bambini sono stati costretti a mangiare con le mani poiché, considerata l’età, non hanno ancora sviluppato l’abilità dell’uso del coltello; posate in ogni caso ritenute pericolose e inserite in buste sigillate che i bambini non possono oggettivamente aprire. Si evidenzia inoltre che nel corso dei giorni successivi sono stati somministrati condimenti poco

graditi ai bambini, primi piatti “collosi”, difficili da staccare dal piatto di plastica”. Ma non finisce qui. “Avvalorati dalla testimonianza di una rappresentante dei genitori, si desidera altresì sottolineare la carenza di personale nei primi giorni del servizio atto a garantire un congruo tempo di distribuzione delle pietanze e la possibilità da parte dei bambini di mangiare il pasto caldo. Infine si richiama la società Markas al rispetto del capitolato d’appalto che prevede anche la somministrazione dell’acqua, mai arrivata e consegnata ai bambini nell’arco dei primi giorni di refezione e, pertanto della assoluta inutilità dei bicchieri di plastica forniti che, essendo di consistenza leggera, si riversano con grande facilità procurando ulteriori disagi. Si chiede inoltre

di recuperare il valore di quanto già pagato, fornendo ai bambini nei prossimi giorni bottigliette di acqua per tutti i giorni cui è saltata la somministrazione. In questi ultimissimi giorni abbiamo verificato che sono stati presi alcuni accorgimenti, ma attendiamo ulteriori risposte chiare, elementi migliorativi tesi ad evitare il ripetersi di situazioni poco gradevoli e soprattutto efficienza e qualità al 100%”. Tutto questo in attesa di ascoltare la diretta voce della Markas che sinora non ha diffuso alcuna nota per motivare quanto accaduto e per rispondere alle denunce dei genitori. Il prossimo passo sarà, molto probabilmente, la discussione di un apposito regolamento in consiglio comunale come già chiesto dal consigliere dei Socialisti, Nicola Piergiovanni.

Ristorante Enoteca Desserteria Pizzeria


giovedì 10 dicembre 2009

attualità

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Rinnovato il reparto di Medicina Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1600

Diciassette posti letto dotati di ogni confort e di tutte le attrezzature necessarie alla cura del paziente. “Un grande sforzo organizzativo e grande collaborazione tra utenti, personale e istituzioni”. Così la dottoressa Annalisa Altomare ha sintetizzato la gioia di aver restituito alla comunità molfettese e non solo un reparto di medicina totalmente rinnovato e adeguato ai più alti standard dell’accoglienza sanitaria. Una cerimonia affollata e festante quella con cui, nel presidio ospedaliero “don Tonino Bello” di Molfetta si sono riaperti i battenti di un reparto che contribuirà a fare del nosocomio molfettese uno dei fiori all’occhiello della sanità regionale. Già a disposizione di pazienti ci sono 17 posti letto sistemati in stanze dotate di ogni confort e delle più moderne attrezzature necessarie alla loro cura. “Abbiamo lavorato alacremente nel corso degli ultimi tre anni per arrivare a questo – ha sottolineato una emozionatissima dottoressa Altomare – ed oggi festeggiamo il posizionamento di un altro importante tassello che va ad aggiungersi a quanto già fatto in questo ospedale e a quanto ancora si farà nei

prossimi mesi grazie ai quasi sei milioni e mezzo di euro disponibili per altri interventi necessari a rendere moderno e funzionale questo ospedale”. Un ospedale in cui i sofferenti “sentiranno il calore dell’umanità grazie anche all’impegno di tutto il personale” ha ricordato il vescovo della diocesi, monsignor Luigi Martella, intervenuto

per benedire il nuovo reparto. Un intervento cui ha fatto seguito quello del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, che con la sua consueta carica passionale ha parlato della necessità di “costruire la salute fuori dagli ospedali, tra la gente, facendo si che i luoghi di cura non si trasformino in aree di parcheggio ma in posti dove i sofferenti

possano presto ritrovare la salute e tornare ad apprezzare la vita all’esterno”. “Negli anni di governo – ha poi sottolineato Vendola – abbiamo fatto sì che strutture un tempo fatiscenti fossero riammodernate, che i pazienti potessero godere di servizi di primo livello. Abbiamo abbattuto barriere architettoniche ed eliminato problemi anche gravi. Certo, tanto c’è da fare ma oggi possiamo orgogliosamente affermare che la Puglia offre strutture d’avanguardia e si sta preparando ad affrontare il futuro in campo sanitario nel migliore dei modi”. L’apertura della corsia riservata alle donne del reparto di medicina, anticipa solo di qualche settimana la consegna del reparto uomini dove i lavori sono ormai terminati e si attende la consegna degli arredi. Nel frattempo poi proseguono i lavori per la realizzazione di nuovi ascensori e successivamente partiranno quelli relativi all’area esterna del nosocomio e ad altri reparti, tra cui il pronto soccorso, per i quali sono già pronti i progetti.



giovedì 10 dicembre 2009

inchiesta

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Un Natale nuovo o “è di nuovo Natale”? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1601

Confessiamolo: vorremmo tutti avere un Natale nuovo e non dover dire, ancora una volta, con scarso e malcelato entusiasmo, “è di nuovo Natale”; vorremmo che alberi, presepi, strenne e muschio, addobbi e canti, non fossero per noi solo tradizioni e cose da rispolverare ma veri e propri riti catartici e rigeneranti, oltre che propiziatori, quasi strumenti di una terapia che possa farci rinascere come persone nuove e diverse, magari migliori. In fondo cos’è il Natale se non una sfida, un’opportunità, un’occasione di potenziale cambiamento? Esso narra di un mondo che pone al centro un bambino, l’archetipo eterno del Fanciullo Divino, destinato a cambiare il destino degli uomini in quanto individuo nuovo che irrompe e rompe schemi ed equilibri umani, sociali e religiosi, ribaltando i valori, i ruoli, i principi. È perciò rivoluzione, rottura, spartiacque tra la fine e l’inizio, la vita e la morte, il buio e la luce, ed interpreta simbolicamente il momento della nascita, filo conduttore di tutte le religioni che rappresentano, ovunque e sempre, i vari miti dell’esistenza umana

(nascita, crescita, lotta interiore del bene e del male, morte e resurrezione). Del resto, nelle civiltà e nelle culture di ogni tempo, persino in quelle arcaiche, questo tempo che coincideva con la fine dell’anno e il periodo più buio (le giornate si accorciano fino a diventare, alla nostra latitudine, meno della metà della notte), rappresentava la metafora della fine dell’esistenza e l’inizio di una nuova. Prima della sua introduzione, avvenuta intorno al 330 d.C. (non ci sono certezze a riguardo), nella Roma pagana il 17 dicembre iniziavano i festeggiamenti a Saturno, dio dell’agricoltura e pianeta della malinconia, che terminavano intorno al 25/12 con il solstizio d’inverno (allora il solstizio cadeva il 25 e non il 21 dicembre) ma anche quelli rivolti a Mitra, dio di origini persiane che rappresentava la luce: ci si scambiavano doni nell’euforia più totale, ci si liberava di pene e dolori, si organizzavano orge sfrenate di ogni tipo secondo una dinamica bipolare che ancora si attua per vincere tristezza e malinconia. La Chiesa cattolica romana, per cristianizzare ed “arginare” i rituali pagani esistenti, pensò di fissare in questa data il Natale che poi si diffuse anche in Africa, Spagna, Nord Italia: ecco il ruolo contenitivo e anche politico della religione che amministra e gestisce l’impeto delle folle, i suoi ardori, allora come oggi. Non è infatti una novità, come ha spesso ribadito anche il filosofo Umberto Galimberti (a proposito, rileggiamo tutti il suo Le cose dell’amore del 2004: capiremo parecchio su questo sentimento che continua a rimanere un mistero per molti di noi…), che le religioni siano nate per frenare il solipsismo e la follia del genere umano, costruendo un quadro di riferimento ed un insieme di precetti che diano un senso all’esistenza e permettano la convivenza. Lo scopo della religione è di relegare (contenere), secondo Galimberti, il “folle demone” che ci portiamo dentro e che, se liberato, potrebbe generare disastri. In questo senso il Natale, come altre festività, fungerebbe da catalizzatore e controllore di istinti e pulsioni, da anestetico emotivo nella psiche di chi ha una visione religiosa della vita e celebra, in questo periodo, l’esaltazione dei buoni

sentimenti attraverso pratiche e rituali più o meno codificati: sarebbe bene riuscire a collegare questi ultimi con la coscienza individuale e collettiva di ciascuno di noi per recuperare la sacralità del Natale che è cosa diversa dalla religiosità perché non appartiene a chiese e preti ma risiede presso le comunità, i raggruppamenti sociali, e ne racchiude i valori e le idee condivise. Il Natale, ancora, come scena e scenario ricco e complesso, fenomeno sociale che in mille modi può essere interpretato nelle nostre società globalizzate e disattente, dove la banalizzazione del consumismo compulsivo, la contrapposizione,vecchia e retorica, dei suoi significati etici e non, la polemica sugli sprechi, gli eccessi ed i bisogni indotti, la speculazione, non rara, di certi suoi aspetti, ne fanno lo specchio di ciò che vogliamo apparire, essere, diventare. Sempre esso rivelerà la natura paradossale, allusiva ed ambivalente del nostro animo, in un mondo che, per un po’, si colora e s’illumina ma non si scalda. Beatrice De Gennaro


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Inchiesta

Giovani e locali: alta affinità! 1602

Magia, speranz Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1603

I molfettesi sono già pronti per tuffarsi nel periodo più atteso dell’anno quando a farla da padrone saranno le tradizioni che da sempre accompagnano i giorni di festa.

A partire dal mese di ottobre e per tutto il periodo natalizio a Molfetta gli affitti crescono, ma solo per i locali a piano terra, molte volte in stato di manutenzione “pietoso”. A prendere in fitto questi immobili, talvolta a prezzi esorbitanti, sono le numerose comitive di giovani, dai quindicenni ai più grandi di venticinque e trent’anni. Accade che, col sopraggiungere dell’inverno, i giovani molfettesi, non essendo impegnati in attività più interessanti, magari proposte dalla città stessa, e non sapendo dove andare, non trovano nient’ altro di meglio da fare che incontrarsi ogni sera in queste stanze. Spuntano così come funghi i “circoli”. L’espressione circolo in realtà è inadeguata, infatti, si intende per circolo un luogo dove vengono svolte delle attività culturali riconosciute, invece, è più esatto chiamare questi luoghi “locali” perché, appunto, non sono altro che dei luoghi di incontro dove si fa di tutto fuorché attività culturali. Un’alternativa alla sosta sui muretti del lungomare, un luogo chiuso, a riparo dal freddo, dove far passare le serate invernali. E così si passano intere giornate giocando a carte, divertendosi al suono di una musica assordante che disturba il vicinato ogni sabato notte, si “alza un po’ il gomito” e chi più ne ha più ne metta. È una bella vita quella dei giovani molfettesi, che senz’altro preferiscono il divertimento ai dibattiti e alle diatribe tra loro su argomenti di rilievo sociale e politico. Un divertimento che spesso va oltre ogni limite facendo si che si pensi che i giovani abbiano “perso il lume della ragione”, come spesso si sente dire dagli adulti. O forse sarà la società che non sa offrire niente di meglio che delle fredde stanze sudice? A voi la risposta. Gianfranco Inglese

È senza ombra di dubbio il periodo più bello dell’anno, uno dei più sentiti dai molfettesi assieme a quello pasquale. Il Natale, la festa di grandi e di piccini, di poveri e ricchi. Allo scoccare del primo dicembre, la magia ha cominciato ad invadere i cuori e i luoghi mentre i primi freddi hanno reso l’atmosfera unica. La festività dell’Immacolata ha aperto la “porta del Natale”, con le sue esclusive ed innumerevoli iniziative. D’ora in poi verranno i giorni in cui la gioia pervaderà i cuori di tutti, in cui i nemici potranno trasformarsi improvvisamente in amici, in cui molti abbandoneranno la solitudine di una vita difficile. I preparativi si sentiranno nell’aria e nell’olfatto. Ovunque sarà un’esplosione di tradizioni e di molfettesità in città con la preparazione dei piatti e dei dolci tipici del periodo. I profumi intensi e irresistibili delle “carteddate”, dei “calzengicchie”, delle “canigliate”, si avvertiranno in ogni dove. Le scuole saranno animate dai canti natalizi. Chi non si riunirà in famiglia durante queste serate per stare un po’ insieme? C’è chi, strappato alla città dal proprio lavoro, tornerà a riabbracciare i propri cari per l’occasione. Il tempo verrà ammazzato con i tradizionali giochi di carte come il “Sette e mezzo”, la “Donna Checchine”, “U murt”. Non potrà nemmeno mancare la tombola con i suoi novanta numeri. I molfettesi si divertiranno a dare a ognuno di questi numeri un appellativo singolare e bizzarro. Così nelle case si sentiranno pronunciare parole che risulteranno strane a molti come “U puerche” (4, il porco), “Ste’ ‘ngalè (35, sta in carcere. Sono decenni che quest’uomo è dietro le sbarre senza mai ottenere un indulto. Evidentemente per lui la giustizia sta funzionando molto bene a differenza di altri casi!!!), “Le prevelaume” o “Le cheggjaune” (88 i provoloni o i testicoli, termine alquanto censurabile). È inutile dire che anche in città vi è la gara a chi si mutila per primo gli arti durante la notte del 24 o del 31. Sembra che vi sia un premio speciale per questi sciocchi masochisti che durante queste serate, armati di mimetica e tritolo, trasformeranno alcune zone della città, fra cui piazza Paradiso, in un vero e proprio inferno. Ma il periodo natalizio non è tutta gioia. Allo scoccare della mezzanotte delle mistiche notti del 24 e 31, saranno molte le lacrime che scorreranno mentre la gente si scambierà gli auguri. Questo perché, specialmente fra gli anziani, vi è la convinzione diffusa che quel Natale o quel Capodanno potrebbero essere gli ultimi passati su questa terra. Non basterebbero cento libri per descrivere il modo di vivere il Natale dei molfettesi né basterebbero per elencare le tantissime tradizioni ad esso legate. Anche a Natale, come in altre cose, il molfettese è particolare. La cosa in questo caso assolutamente non guasta. Francesco Tempesta

L’appuntamento con il Presepe 1604

Come tradizione il più grande presepe della città allestito nella parrocchia di San Domenico. Una tradizione che si rinnova di anno in anno nel periodo natalizio è quella legata all’allestimento nella chiesa di San Domenico del mestoso ed artistico presepe. Una tradizione cominciata nella metà del Novecento dall’allora parroco don Ilarione Giovene e proseguita poi dall’attuale responsabile parrocchiale don Franco Sancilio. Una vera e propria opera d’arte allestita grazie al lavoro di tanti volontari che, lavorando anche nottetempo, fanno si che questo “gioiello” possa essere esposto all’ammirazione dei visitatori provenienti anche da fuori città. Quest’anno il presepe artistico allestito nella chiesa potrà essere visitato da domenica 13 dicembre ogni giorno dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 17.30 alle ore 22.30. Inoltre anche quest’anno sarà possibile visitare il presepe vivente nella palestra della parrocchia nei giorni 26 e 27 dicembre 2009 e 2, 3 e 6 gennaio 2010 dalle ore 18 alle ore 21.


giovedì 10 dicembre 2009

nza ed emozioni

Le dolcezze delle feste 1605

Interessantissime e gustose novità presentate dal maestro pasticcere Franco Lanza. Natale vuol dire anche riscoprire le tradizioni enogastronomiche locali. Magari abbandonare i cosiddetti prodotti industriali per tornare ad apprezzare i sapori che provengono direttamente dalla nostra terra. Di questo è convinto il maestro pasticcere Franco Lanza, vice presidente dell’Associazione Cuochi Baresi e “artista del gusto” della Pasticceria al Duomo di Molfetta. “Quest’anno, come del resto facciamo da sempre, puntiamo ancora di più sui sapori della tradizione – ha detto Lanza – magari rinnovandoli con uno studio dei prodotti al fine di accontentare tutta la nostra clientela”. Ed ecco allora che tornano “di moda” sapori antichi come quello della “cotognata” dei vincotti o dei tipici dolci di mandorle. “Accanto a queste prelibatezze – ha annunciato Lanza – presentiamo poi delle autentiche novità: i cioccolatini a base di olio d’oliva aromatizzato al peperoncino, all’arancia e al bergamotto”. Insomma delle vere e proprie tentazioni per la gola per rendere questo Natale ancora più dolce.

Tra vetrine illuminate e regali fashion Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1606

La corsa all’acquisto fa spesso dimenticare il vero significato di una festa in cui bisognerebbe riscoprire l’amore verso il prossimo. Per le vie della città si respira quel magico “profumo” di Natale, la festa più attesa da grandi e piccini. Le vetrine dei negozi brillano d’oro e d’argento, vischio e angeli; sui balconi si arrampicano Babbi Natale di pezza e le finestre si incorniciano di luci ad intermittenza che trasformano incantevolmente la città nel dolce paese delle meraviglie. Qualcosa però contrasta con le musiche natalizie in sottofondo, il gelo e gli stand di beneficenza allestiti nelle strade principali: la gente che si accalca nervosa e quasi isterica nei centri commerciali per cercare il regalo più appropriato per amici e parenti e qualcuno invece considera la possibilità di organizzare viaggi all’insegna del puro divertimento. Offerte speciali bombardano qua e là, slogan e scritte colorate e luminescenti promuovono il prodotto out nel periodo natalizio: “Cos’è il Natale senza

il cofanetto Pupa? Belle e seducenti più che mai!”, “Scarpe Hogan, glamourous e avvolgenti!”, “Gioielli Guess, nate per farsi notare!”; al cinema vengono proiettati i treiler dell’inevitabile “cinepanettone” o della nuova pellicola della Walt Disney. Ma quanto quel dono sarà veramente utile? Quanto può rendere più felice una persona? Ma soprattutto quanto si spende a Natale tra regali e interminabili abbuffate? Il gruppo TNS, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato ad-hoc, attraverso un’indagine europea riguardante i consumi e gli acquisti per il Natale 2009 con target tra i 16 e i 56 anni, ha rivelato che in tutta Europa la crisi si è fatta sentire eccome, tanto che un italiano su tre spenderà un importo inferiore a quello speso nel 2008, che per controllare il proprio portafogli punterà o ad acquisti online o all’originalità del fai da te

ma in primo luogo darà la priorità alle esigenze familiari. Ma qual è il vero senso del Natale? È forse il compleanno di Gesù? Qual è il significato del Dono? La gente, la pubblicità, il consumo, ogni cosa ha alterato il vero senso del Natale, anche se si tratta pur sempre di una festa magica con le sue canzoncine, con i suoi eleganti colori e le sue leccornie dove chiunque non può rimanere indifferente e anche il più cinico non può evitare di “essere più buono”. Forse sarebbe il caso di vivere il Natale nella sua autenticità e non solo come un evento di puro commercio, vivere questa festività non come un momento per mostrare falso e forzato buonismo, ma “regalare al regalo”, il vero significato: quello della speranza. Che ovviamente non si può comprare in nessun negozio! Marilena Farinola

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Inchiesta

giovedì 10 dicembre 2009

Il Natale: festa dei credenti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1607

Il 25 dicembre venne fissata come data dalla Chiesa Romana nel 330 d.C. in contrapposizione a quella pagana voluta dall’imperatore Aureliano per rendere onore a Mitra, il dio del Sole.

Storicamente non è stato accertato che Gesù sia nato il 25 dicembre. Né si evincono date precise nei Vangeli che testimoniano la nascita di Gesù. Si sa che intorno al 330 d.C. la Chiesa Romana fissò al 25 dicembre la Festività Natalizia, in contrapposizione a quella pagana voluta dall’imperatore Aureliano nel 275 d.C., che rendeva onore

a Mitra, dio del Sole. I festeggiamenti avvenivano dal 17 al 25 dicembre, in occasione del solstizio d’inverno, con la “vittoria del sole sulle tenebre”. Si pensò di dare al Natale un significato cristiano associando per analogia la ricorrenza della nascita di Mitra, dio della luce, con la nascita di Gesù Cristo, la “Luce del Mondo”. Il Natale, per i credenti, assume un grande significato di professione di fede: la venuta di Gesù Cristo sulla Terra; per i miscredenti, il Natale rimane solo la parte iniziale di una narrazione che racconta la vicenda drammatica di un uomo straordinario che ha cambiato il corso della storia; per altri il Natale si collega ad un periodo di vacanze: si va a sciare o in crociera oppure a prendere il sole in paesi caldi. In famiglia si festeggia con il pranzo natalizio. Si addobbano alberi di abete sintetici o naturali, si costruisce il presepio. Le luci intermittenti lungo le strade principali dei centri commerciali diventano attrazione per gli acquisti. A Molfetta l’atmosfera natalizia è sem-

pre suggestiva, si avverte sin dall’inizio del mese di dicembre, quando piccoli cori improvvisati percorrono le vie della città diffondendo le note dei canti natalizi. Il canto tradizionale molfettese, la Santa Allegrezza, già anticamente era cantata da comitive di appassionati, i quali dopo l’esecuzione, rivolgevano la richiesta: “ohi la padrona, porta il canestro delle cose buone!”, frase con cui si invitava la padrona di casa ad offrire qualcosa di buono (dolci natalizi, mandorle, fichi secchi o liquore casalingo). La Santa Allegrezza nei primissimi anni del secolo scorso era declamata soltanto dai becchini. Gerardo De Marco infatti scriveva che erano appunto i necrofori, prima ancora che giungesse il Santo Natale, a recarsi presso alcune famiglie desiderose di ascoltare la composizione musicale; per ricordare le case dove fermarsi usavano contrassegnare gli stipiti con una grande lettera alfabetica “S” (che voleva significare Santa Allegrezza). Con l’andar del tempo la lauda è stata più

volte perfezionata ed ora si canta anche nelle chiese, specialmente grazie alle variazioni musicali apportate dai concittadini Giuseppe e Francesco Peruzzi, sacerdote don Salvatore Pappagallo e Angelo Inglese. Una riflessione: il Santo Natale è vera gioia? Parafrasando il testo della Santa Allegrezza si deduce che si vuole cantare con allegria la storia di una ragazza e del suo sposo e il loro tormento nel non trovare un luogo confortevole dove dare alla luce il proprio figlio, il Verbo di Dio, nonostante la guida e la protezione dell’Angelo disceso dal Cielo. Maria sperimentò la miseria umana e il suo bambino nacque in una grotta al freddo e al gelo. E quindi il vero Natale è sì ricordare con gioia la nascita di Gesù, ma anche il suo doloroso cammino sulla terra, il suo sacrificio, il suo messaggio: ricordarsi, soprattutto a Natale, di chi è solo e ha bisogno di una parola di conforto, del calore, di compagnia... Leo de Trizio


giovedì 10 dicembre 2009

in Città

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Il Pulo, bilancio di un anno di attività Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1608

Presentato il bilancio del primo anno di attività all’interno della Dolina alla presenza dei rappresentanti del Consorzio Polje. Ancora una volta, dopo la serie di spettacoli teatrali della scorsa estate messi in scena con la complicità della luna piena, si torna a parlare del Pulo di Molfetta e questa volta in occasione del primo compleanno di Polje, il Consorzio incaricato della gestione della dolina di formazione carsica in cui storia, archeologia e natura concorrono alla creazione di un sito unico nel suo genere. Esattamente un anno fa è stato stipulato un contratto con la Provincia di Bari, ente proprietario del sito, che ha permesso a Polje di mettere in moto la grande macchina organizzativa che ha donato al Pulo nuova vita, rendendolo accessibile ai circa settemila utenti, tra cui cinquemila alunni e duemila turisti, che vi si sono recati in visita. A rendere noti i dati di questo primo anno di lavoro il presidente del Consorzio, Raffaele Annese, nel corso dell’incontro dal nome esplicativo, “Verso un modello di gestione del Pulo

di Molfetta: idee ed esperienze a confronto”, presso la sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico. Un’occasione questa, come affermato dallo stesso Annese, non solo per tirare una linea immaginaria e fare le somme, ma anche opportunità di confronto e apertura verso nuove proposte e modelli gestionali differenti e già esistenti. In quest’anno di attività le sei associazioni che costituiscono il Consorzio (Archeoclub, Legambiente, Pro Loco, Ictius, Wwf e Terrae) hanno unito le proprie singole competenze per un programma comune che ha portato alla riscoperta di un tesoro del nostro territorio per troppo tempo dimenticato e abbandonato fino a renderlo anche protagonista alla Bit di Milano. Durante l’incontro c’è stato spazio anche per previsioni future, per rendere noti i prossimi obiettivi da raggiungere, come la creazione di percorsi didattici indirizzati non solo alle scuole, un sistema di monitorag-

gio più completo, lo sviluppo di una linea editoriale, ma soprattutto la creazione del cosiddetto “Sistema Pulo”, un circuito che possa annoverare non solo lo stesso Pulo, ma anche altri siti, tra cui il Fondo Azzollini, il Museo Archeologico. Significativi gli interventi degli esperti in programma: il dott. Fabrizio Canonico, direttore dell’Oasi Wwf di Astroni presso Napoli, che ha portato come esempio il modello gestionale del sito da lui diretto, fornendo anche suggerimenti utili al Consorzio soprattutto in materia finanziaria. Altri interventi quelli della la dott. ssa Maria Mininni, coordinatrice settore piano paesistico della Regione Puglia, e del prof. Fabrizio Baldassarre, ricercatore e professore aggregato di Economia e gestione delle imprese presso l’Università di Bari, che rispettivamente hanno confermato l’unicità del sito molfettese, che presenta tutte le carte in regola per entrare a far parte di diritto nel piano pa-

esistico in fase di approvazione presso il Consiglio regionale, e fornito direttive concrete relativamente all’orientamento al marketing del turismo culturale. Nonostante il forfait dei rappresentanti della Provincia, unica figura istituzionale ad intervenire è stato il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, che dopo aver ribadito la non disponibilità del Pulo da parte del Comune, ha espresso l’esigenza di far rientrare la dolina in una rete di bellezze locali capace di valicare i confini regionali, e perché no anche quelli nazionali, in una prospettiva a raggio sempre maggiore. “Il Comune sarà pronto ad investire sul Pulo solo quando si definirà con chiarezza la sua figura nei rapporti con la Provincia” ha affermato il sindaco, invitando il Consorzio Polje, nella persona di Annese, a fare da intermediario tra le due parti. Isabel Romano

C’erano una volta... i passaggi a livello Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1609

Dopo un accordo con Reti Ferroviarie Italiane, è stato chiuso l’ultimo passaggio a livello della città. Si chiude così un’epoca. Un tempo erano quattro, adesso non ce ne sono più. Se dovessimo dare il titolo alla trama di un film quello più scontato sarebbe “C’erano una volta... i passaggi a livello”. Strutture fredde, banali e scontate per alcuni, scatole di dolci ricordi d’infanzia, di lunghe e poetiche passeggiate per altri. Erano i luoghi dell’Avventura con la a maiuscola, luoghi in cui ragazzi provavano ad evadere dalla difficile vita quotidiana, in cui creavano i loro spazi di gioco. Domandatelo ai vostri nonni, ai vostri genitori, chiedete se non hanno nemmeno un ricordo legato alle vecchie barriere ferrate. E che dire degli adolescenti vissuti con il mitico film “Stand by me”, che con la sua colonna sonora nelle orecchie provavano ad emulare

gli eroi del racconto. Era una “figata”, roba fuori dal mondo, che faceva venire i brividi. Ascoltare il suono della campanella del passaggio a livello che si sarebbe abbassato di lì a poco in vista del treno che stava sopraggiungendo era qualcosa che incuteva timore e riempiva al tempo stesso di adrenalina. D’ora in poi almeno a Molfetta quel suono non lo ascolteremo più, come non vedremo il colore rosso sangue del semaforo accendersi come un lugubre avvertimento a quanti lo avrebbero sfidato. Era un colore poco amichevole che, specie durante le notti senza luna o in quelle avvolte dalla fitta foschia, tingeva sinistramente le verdi foglie degli ulivi circostanti, i bianchi muretti a secco e le facce impazienti di chi si

trovava ad attendere l’arrivo del treno annunciato dal suo infausto fischio. Chissà cosa facevano i nostri nonni, i nostri bisnonni, i nostri antenati che sul finire del 1800 hanno cominciato a frequentare quei posti attratti da un nuovo mostro misterioso chiamato locomotiva. Magari qualcuno di loro, proprio lì, ha trovato l’amore, ha riso con i propri amici, ha sofferto o magari ci ha anche lasciato le penne. Il tutto in una visione romantica, una visione che ormai vive attraverso i nostalgici occhi dei ricordi. Quei ricordi che ci aiutano a sopravvivere ai mille cambiamenti che sono il prezzo da pagare per avere il progresso. Non si fa in tempo ad innamorarsi di un luogo che il giorno dopo già ce l’hanno cambiato o non c’è più. Meno male che

ci sono gli occhi che memorizzano più velocemente del lavoro di una ruspa o delle colate di cemento. Ma ormai a che serve parlare o scrivere. Di certo non servirà a ridarci indietro ciò che è stato, ciò che il tempo lascia alle sue spalle, ciò che il cuore non abbandona mai. I passaggi a livello molfettesi ormai vivranno per sempre nei ricordi, nelle parole, nelle nostalgie di tanti che li rivedranno come in un sogno. Ma intanto a me sovviene la triste e malinconica immagine, il momento in cui l’ultimo suono di campana, l’ultimo segnale rosso, il tempo fermatosi per l’occasione, il passaggio chiudersi ancora una volta. L’ultima volta. Per sempre. Francesco Tempesta


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In città

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Un’idea, un concetto, un’idea Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1610

Due incontri organizzati dal Club del Marketing con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Molfetta, azienda grafica l’Immagine e “il Fatto”. Il Club del Marketing, l’amministrazione comunale di Molfetta, l’azienda grafica l’Immagine e il media partner “il Fatto”, presentano “Un’idea, un concetto, un’idea”: due incontri (giovedì 10 e giovedì 17 dicembre 2009) presso la sala “Finocchiaro” della Fabbrica di San Domenico. Il 10 dicembre alle 16.30 Vincenzo Raguseo, avvocato specializzato in diritto della proprietà intellettuale e industriale, presenta “Dalla tutela del marchio a quella della pubblicità”. Cos’è un marchio? Cosa può diventarlo? Come si registra? Come evitare di utilizzare un marchio che già appartiene ad altri? Come evitare che altri utilizzino illecitamente il nostro marchio? La pubblicità, principale veicolo di comunicazione del marchio, è proteggibile? Quali sono le regole che governano il mondo della pubblicità? Chi le crea? Chi le fa rispettare? Cosa possiamo fare quando la pubblicità lede un nostro diritto? E se qualcuno cerca di rubarci un’idea pubblicitaria? A seguire, Aguinaldo Perrone presenta “Il meravigliante mondo di Aguin”. Un

visionario contributo audiovisivo incentrato sull’avvocato-artista Aguinaldo Perrone e sui suoi disegni, che rielaborano in chiave fantastica famosi marchi, italiani e non. Ed infine Franco Liuzzi, Pubblic Affairs Manager dell’agenzia Tom ADV e presidente della FERPI (Federazione Italiana delle Relazioni Pubbliche), presenta “Paulista, amore mio”. È un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello, ma anche un modo per seguire, attraverso gli spot, il cambiamento di un Paese e della televisione italiana. Il metodo è quello dello speech effettuato da un “cantastorie” che si avvale di slide animate proiettate su schermo e corredate di inserti filmati in grado di sollecitare ricordi, ma anche di contribuire ad inquadrare un’epoca segnata da eventi anche tragici: l’unica interruzione di Carosello, nel ‘69, si ebbe in occasione della strage di Piazza Fontana. Una storia fatta di cambiamenti importanti per il settore pubblicitario: la durata degli spot, le sigle, i contenuti, la diversa tipologia di cliente cui negli anni

si è rivolto, gli investimenti, il fatturato. Il “viaggio” evidenzia anche la differenza tra la creatività degli anni Sessanta e quella attuale e induce a riflettere su come la creatività, per risultare efficace, abbia bisogno di professionalità e di coraggio. Il 17 dicembre alle 17 Vincenzo Raguseo presenta “La tutela del design e dell’immagine”. Il design e le immagini, fondamentali strumenti di comunicazione della marca, sono proteggibili? Quali requisiti minimi deve avere il design per essere protetto? Come si registra? Quanto tempo dura la protezione? Cosa è possibile fare quando qualcuno imita il nostro design? Che diritti abbiamo sulla nostra immagine? Come possiamo difenderla? E sulle immagini che realizziamo? Come possiamo proteggerle? E per quanto tempo? Come possiamo intervenire quando ci accorgiamo che qualcuno le utilizza senza il nostro consenso? A seguire, Aguinaldo Perrone ripropone “Il meravigliante mondo di Aguin”. Ed infine Franco Liuzzi presenta “La Linea è libera.

Omaggio ad Osvaldo Cavandoli”. Sono passati 40 anni infatti da quando Emilio Lagostina accettò la proposta di un ex disegnatore meccanico dell’Alfa Romeo e decise di fare della sua impertinente e geniale Linea lo spot che avrebbe accompagnato la sua campagna pubblicitaria. “Per me, che ho dedicato tempo e passione allo studio di Carosello – ci dice Franco Liuzzi – la Linea è stato un modo per riflettere sul genio, sull’essenzialità. Su come, quando c’è una grande idea, non ci sia bisogno di ricorrere alle scorciatoie dell’iconografia ammiccante e sensuale. Questa performance è un video-racconto commentato, costruito sulle tracce visive delle idee e delle opere di Cava che, per avere fortuna, fu costretto ad emigrare. Ho voluto dedicare a Cavandoli questo omaggio, perché credo che dovremmo prestare una migliore attenzione al talento. Soprattutto quando è italiano. Perché andare all’estero sia sempre una scelta e mai una necessità. Cavandoli se n’è andato nel 2007. Adesso la sua Linea è libera”.


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Cultura & Spettacoli

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Continua l’avventura del Teatro dei Cipis Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1611

La compagnia di Corrado la Grasta e Giulia Petruzzella è oramai una realtà consolidata nel panorama culturale locale. Chi avrebbe mai potuto immaginare che un semplicissimo e dolcissimo nomignolo avrebbe potuto dare nome ad una compagnia teatrale? Un caso bizzarro e a dir poco curioso è quello dell’associazione teatrale dei Cipis, di cui sono membri Corrado la Grasta e Giulia Petruzzella, uniti nella vita e nel lavoro. L’associazione nasce nel 2006, ma per Giulia e Corrado nasce assieme a loro nel 1978, quando ancora bambini salivano sulla sedia per recitare la poesia di Natale a nonni e zii. “Il nostro non è solo lavoro – ci spiegano entrambi – dietro i nostri spettacoli c’è davvero tanto impegno rilevato nelle lunghe ore di studio ma soprattutto una viva passione per il teatro”. I Cipis hanno messo in scena due produzioni teatrali “M120Xm90”, teatro di narrazione che ha concorso al premio “Scenario Ustica” guadagnandosi brillantemente i primi posti in semifinale e contando ben 8.000 spettatori in soli tre anni; poi “Il ballo del pulcino”, teatro dell’infanzia tratto da “Il

pulcino ballerino” con la collaborazione di Gianfranco Attolico, riscuotendo anch’esso enorme successo con le sue 45 repliche. “Giriamo le scuole e vogliamo educare al teatro grandi e piccini, dare loro quella sensibilità che gli permetta in primis di apprezzare lo spettacolo, dopo con la loro autocoscienza, far cogliere il messaggio morale. Dal lunedì al venerdì organizziamo laboratori teatrali per bam-

bini che vanno dai 4 anni ai 15 anni dividendoli in fasce d’età che ci comportano tanta energia, tanta attenzione ma soprattutto tanto amore; in queste ore elaboriamo esercizi e giochi per far assumere loro padronanza del corpo e della voce. Da questi piccoli attori non ci aspettiamo uno spettacolo a tutto tondo, ma divertimento nel quale, ci auguriamo, possano aprirsi ad una cultura spesso accantonata”. La

scorsa estate la compagnia ha rappresentato “Mare Amare” un omaggio alla nostra città entrando subito in contatto con i suoi cittadini; “dopo questa fortunatissima interpretazione – spiega Corrado – siamo stati immediatamente contattati dalla casa editrice “la meridiana” che ha fortemente voluto la nostra presenza per la presentazione del libro Nato colpito e affondato sul Francesco Padre”. Il 2 di agosto, da due anni, la compagnia si esibisce al Duomo con uno spettacolo aperto a tutti, il cui tema ricorrente è Molfetta con la sua storia e le sue tragedie per smuovere le coscienze di chi “ignora”. “Il nostro obiettivo – aggiungono i due giovani attori – è quello di specializzarci nell’ambito del teatro ragazzi e del teatro impegnato, col teatro civile; vogliamo farci conoscere oltre il territorio barese, offrendo un teatro professionale e onesto in cui la gente creda”. Marilena Farinola

E Molfetta pensa a Betlemme Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1612

Una serie di iniziative per raccogliere fondi organizzate da Pax Christi. Un’oasi di pace e serenità all’inferno. È cosi che può essere definito il “Caritas Baby Hospital”, l’ospedale dei bambini che sorge a Betlemme in cui non vi è nessuna differenza di razza e religione fra i suoi piccoli pazienti. Attorno ad esso il terrore, la desolazione, la morte, le bombe, la guerra. Quel conflitto fra Israeliani e Palestinesi che affligge da tempo la terra in cui Gesù Cristo ha visto la luce la notte di Natale più di duemila anni fa e che ha portato attorno all’ospedale dei bambini la costruzione di muri per distinguere le esistenze di Ebrei, Palestinesi e Arabi troppo diversi e troppo simili per poter vivere assieme. Papa Wojtyla durante il suo storico viaggio in Terra Santa nel 2003 condannò proprio quei

muri auspicando che si trasformassero prima possibile in ponti di pace in cui le diversità sarebbero potute divenire uguaglianze. Una dichiarazione che è diventata il motto di uno dei numerosi progetti di Pax Christi, “Ponti e non Muri”, di cui è responsabile don Nandino Capovilla. Don Nandino, autore del libro Parroco all’inferno, ha presentato il suo nuovo lavoro lo scorso 4 dicembre a Molfetta durante un incontro organizzato dalla locale sezione di Pax Christi. Il libro racconta in maniera cruda e veritiera tutte le sfumature di un luogo paradossalmente vittima delle religioni che da tempo lo rivendicano. A farne le spese sono soprattutto i bambini, ignari il più delle volte di quanto accade attorno a loro, mutilati e

svegliati traumaticamente dalla propria infanzia dallo scoppio di una mina o di un ordigno che li catapulta nel triste mondo adulto, come testimoniato da Majed Abu Salama, presente all’incontro. Il Caritas Baby Hospital ha senza ombra di dubbio bisogno di fondi per il suo sostentamento. Ecco perché la collaudatissima macchina organizzativa di Pax Christi Molfetta ha organizzato una serie di serate evento per la città il cui ricavato verrà interamente devoluto al nosocomio di Betlemme. Questo il programma: 13 dicembre, ore 19:30, presso il Teatro dell’Oratorio San Filippo Neri, Concerto “Dolci Note a Natale”. Omaggio ai grandi dello swing; 19 dicembre, ore 20:00, presso la Chiesa Cuore Immacolato di

Maria, Concerto di Natale “Puer Natus Est”; 5 gennaio, ore 19:30, presso il Teatro dell’Oratorio San Filippo Neri, Concerto “Dolci Note a Natale”. Da Frank Sinatra a Michel Bublé. L’iniziativa cade in un periodo, quello del Natale, in cui molte volte si perde di vista il reale significato della festività. Partecipare ai concerti sarebbe una maniera per sentirsi un pochetto a posto con la propria coscienza e donare del bene a chi è più sfortunato. Cosa che non dovrebbe avvenire soltanto a dicembre ma in tutti i mesi dell’anno dato che, come dice una famosa canzone di Carboni e Jovanotti, “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai!”. Francesco Tempesta


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Cultura & Spettacoli

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Pronti, posti... via allo “spazio giovani” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1613

Una rubrica interamente dedicata ai giovani, fatta dai giovani e pensata per i giovani. A cura di Gianfranco Inglese. Editori, giornalisti, studiosi dei media non fanno che lamentarsi: i giovani non leggono i quotidiani. Disinformati? Non necessariamente. Ma anche quando seguono le news privilegiano altri mezzi: internet, televisione, radio. Secondo la ricerca del Joan Shorenstein Center on the Press, solo il 16% fra i 18 e i 30 anni legge un quotidiano tutti i giorni. Tra i teenager, invece, la percentuale scende al 9%. Cosa sarà successo, i giovani non avvertono più l’importanza dell’informazione? Il Rapporto Censis/ Ucsi, infatti, sottopone alla nostra attenzione un dato importante: più di 19 milioni di italiani, soprattutto i giovani, sono stati contagiati dall’avvento dei social network, i nuovi fenomeni di massa che dilettano i giovani e tengono loro informati. Ma quale è il motivo per cui i giovani snobbano i giornali? Perché questi dati

così inquietanti? Sarà vero che i giovani hanno perso ogni propensione verso la cultura? La risposta è che i ragazzi sono annoiati dalle pagine fredde e monocromatiche dei giornali che sono senz’altro preferite da quelle colorate e virtuali di internet, dove tutto compare e scompare con la magia di un clic, senza dover stare a girare le enormi pagine dei giornali, però il motivo maggiore della decadenza dell’importanza dei giornali, agli occhi dei giovani, è soprattutto che gli argomenti trattati dalle diverse testate giornalistiche, talvolta in maniera ostica, non li tangono né li affascinano per nessun motivo, semplicemente perché riguardano una fascia più adulta della popolazione. Dunque quale rimedio è bene adottare per suscitare l’interesse dei giovani? La redazione de “il Fatto”, volendo dare ascolto alle numerose sollecita-

zioni dei ragazzi a trattare argomenti giovanili, ha intuito che per avvicinare i giovani ai giornali c’è un’unica strada da seguire: dare spazio alle loro voci, dare loro la possibilità di esprimere la propria opinione nei confronti di una società che non li ascolta, di una cultura che attarda a manifestarsi e di una cittadinanza scettica nei loro confronti, che li reputa inaffidabili e una massa di fannulloni. Pertanto si è pensato di dedicare alla giovane cittadinanza molfettese all’interno del quindicinale uno spazio giovani, vivace e sempre alla moda, in cui verranno pubblicate le mail che saranno inviate dai giovani al sito della redazione (redazione@ ilfatto.net). Qui i giovani potranno parlare di argomenti scelti direttamente da sé, manifestare pensieri e informare i lettori delle diverse attività che riguardano i giovani stessi. Le mail dei

ragazzi costituiranno l’avvio di discussioni all’interno della rubrica stessa: i lettori, dunque, potranno partecipare direttamente alle discussioni. Si potrà, così facendo, conferire al giornale un carattere ancora più giovanile ma soprattutto questa è da considerarsi una opportunità senz’altro buona per i molti giovani talentuosi che aspettano la loro occasione per emergere. Invece, per chi proprio non riesce a leggere le pagine del giornale cartaceo allora si avvisa che l’inserto giovani sarà disponibile anche sul sito internet del giornale online: www.ilfatto.net. Se i giornali torneranno a parlare di giovani con i giovani, allora, forse, è possibile che questi si accorgano che i quotidiani non sono solo quei fogli di carta che i genitori portano a casa la sera. Gianfranco Inglese

Un buon Natale dai bimbi del centro storico Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1614

Nel centro storico di Molfetta, in via S. Orsola 7, opera da alcuni anni una struttura che riveste importanti funzioni educative per il territorio in cui è collocata. Il Centro Aperto Polivalente per minori “Le radici e le ali” svolge numerose attività, come il sostegno educativo, il sostegno per lo svolgimento di attività scolastiche a casa (compiti, preparazione di verifiche, cura del materiale, organizzazione del metodo di studio), diverse iniziative di prevenzione della dispersione scola-

stica, allo scopo di favorire l’educazione, l’aggregazione sociale e la cultura della legalità. Nel centro lavorano professionisti del settore educativo e alcuni volontari che, in occasione delle prossime festività natalizie, hanno coinvolto i bambini nell’organizzazione di un’iniziativa pubblica allo scopo di riflettere insieme sulle attività svolte nel corso di quest’anno, che si avvia alla conclusione, e di potersi scambiare gli auguri per queste festività. I ragazzi si sono impegnati a seguire un percorso durante il quale si sono avvicinati ai linguaggi e alle modalità espressive della tradizione popolare: canto, danza, musica. Questo percorso espressivo terminerà con una manifestazione “Il Natale nella tradizione” che si terrà il 23 dicembre, presso la sala Turtur, alle 18. Il programma della performance prevede principalmente canti della tradizione popolare molfettese e pugliese, ma

comprende anche musiche e danze della Calabria, della Campania e dell’Europa centrale. Attraverso l’esplorazione di un’area ampia di tradizioni musicali e coreutiche, si è potuta focalizzare l’attenzione sia sulle basi comuni alle diverse tradizioni – alla scoperta delle somiglianze –, sia sulle differenze che esistono all’interno di radici storiche comuni, che dimostrano come la creatività dell’uomo dia origine a forme espressive sempre originali pur partendo da strutture melodiche simili. Nel programma della performance saranno inclusi canti che appartengono a tradizioni diverse, che però sono uniti da un filo conduttore: il tema del Natale e degli affetti, in una mescolanza originale. Alla tradizione molfettese – rappresentata per esempio dal canto natalizio “Nonne nonne” – sarà affiancata la musica salentina, la pastorale calabrese e una versione della “Santa

Allegrezza” alquanto diversa da quella alla quale i molfettesi sono abituati, perché proposta così come è cantata nella tradizione campana e irpina: il testo e la melodia proposti saranno quelli che la celebre Nuova Compagnia di Canto Popolare ha contribuito a diffondere e conservare. Questo gruppo negli ultimi decenni ha recuperato un repertorio enorme di musiche e testi popolari e, attraverso un lavoro di registrazione e diffusione, li ha resi accessibili a tutti. I bambini del centro hanno partecipato con impegno a tutte le attività e sperano nella partecipazione non solo dei genitori e amici, ma anche di tutti coloro che vorranno venire ad ascoltarli e ad incuriosirsi, perché nonostante le mille difficoltà hanno lavorato con impegno e desiderano fare a tutti i loro auguri in forma originale e sincera. Katia La Forgia


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Recensione

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Il SegnaLibro. Canto di Natale. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1615

“‘Non siate così di malumore, zio’ – disse il nipote. ‘Sfido io a non esserlo – ribatté lo zio - quando s’ha da vivere in un mondaccio di matti com’è questo. Un Natale allegro! Al diavolo il Natale con tutta l’allegria! O che altro è il Natale se non un giorno di scadenze quando non s’hanno danari; un giorno in cui ci si trova più vecchi di un anno e nemmeno di un’ora più ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci dà, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita all’attivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto “allegro Natale” in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!’. ‘Zio!’ – pregò il nipote. ‘Nipote! – rimbeccò accigliato lo zio, – tieniti il tuo Natale tu, e lasciami il mio.’“ Charles Dickens, Canto di Natale, (1843), trad. italiana di Federigo Verdinois (1888). Con gli occhiali per il cinema 3D ancora in tasca, mettiamoci comodi e in silenzio. Luce fioca per immaginare e un carillon a molla per sognare. A casa, accoccolati sul divano con un piccolo volume di favole, impolverato e quasi dimenticato; a cinema, con un paio di buffi occhiali neri o in libreria accanto all’espositore dei consigli per gli acquisti di Natale. O magari seduti davanti al pc con gli occhi che scorrono in orizzontale, il mento in verticale e le orecchie appuntite e attente a catturare ogni singolo tintinnio di catene, fantasticando su rumori misteriosi e voci spettrali. Qualunque sia il suo formato – cartaceo, digitale, elettronico o audio – il Canto di Natale, scritto nel 1843 da Charles Dickens, resta un classico che commuove, diverte, emoziona, insegna. Tra le strade affollate di Londra, mentre

la città tutta si prepara al Natale, borbotta scorbutico e accigliato il signor Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro e arcigno, la cui vita ruota avidamente intorno al lavoro, al guadagno e all’accumulo di ricchezze. Scrooge odia il Natale, giorno in cui la gente si finge allegra e felice e, anziché lavorare e accumulare capitale, tutti si riposano. Rientrando a casa una visione inquietante lo attende: sul battiporta del suo portone gli appare riflesso il volto del defunto socio in affari Marley, morto sette anni prima. Il fantasma lo ammonisce severamente per la sua condotta egoista e gli mostra le pene infernali che lo costringono a vagare in eterno senza meta per aver vissuto anch’egli una vita priva di ogni bene e generosità verso il prossimo. Il fantasma di Marley, visione terribile e spaventosa, annuncia a Scrooge che riceverà la visita

di tre Spiriti: lo Spirito del Natale Passato, del Natale Presente e quello Futuro. Gli spettri arrivano puntuali e uno dopo l’altro accompagnano Scrooge nella sua vita passata e gli tengono la mano mentre dall’altro sorvola e riflette sulla sua vita presente; infine lo Spirito del Futuro gli svela con realistica crudeltà quale potrà essere la sua fine. Accortosi quindi delle possibili conseguenze dei suoi comportamenti, al suo risveglio Scrooge si ravvede e inizia un percorso di catarsi interiore che lo porterà a diventare una persona dall’animo buono e generoso e ad essere amato da tutti coloro che lo circondano. Favola con morale edificante, ma anche squisito racconto gotico e di formazione, il Canto di Natale unisce alla magia delle avventure picaresche l’impegno sociale e politico attraverso un feroce attacco alle istituzioni

dell’Inghilterra vittoriana. Le cinque strofe che formano il racconto sono quadri grotteschi di un’arte eccelsa del romanzare umoristico-sentimentale, che trova la sua edificazione etica nella denuncia della povertà, dello sfruttamento minorile e dell’analfabetismo. Un classico da leggere a coloro che si avvicinano al mondo dei grandi e da donare a quei grandi che non ricordano di essere stati bambini. Charles Dickens, scrittore brittanico (Landport, 7 febbraio 1812 – Gadshill, 9 giugno 1870). Scriveva i suoi romanzi a puntate ed è considerato il padre del romanzo sociale. Al personaggio di Ebenezer Scrooge del Canto di Natale si è ispirato Carl Barks per il suo Paperon de’ Paperoni, il cui nome originale inglese è Scrooge McDuck. a cura di Angela Teatino


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Sport

giovedì 10 dicembre 2009

Calcio: successi su due fronti

La pallavolo continua ad entusiasmare

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Momento d’oro nei rispettivi campionati per Liberty Molfetta e Real.

Nonostante qualche punto lasciato lungo la strada, le formazioni molfettesi continuano a fare bene.

È un periodo d’oro per il “mondo pallonaro” molfettese. Sia sul fronte Liberty che su quello Real, si susseguono vittorie importanti e le classifiche dicono che per entrambe le formazioni potrebbe essere l’anno di importanti successi. Per quanto riguarda la Liberty di mister Vincenzo del Rosso, seppur apparsa ancora in ombra nel gioco (specie nelle partite casalinghe anche a causa del pessimo stato di manutenzione del manto erboso del “Paolo Poli”), vanno annotate altri due importanti successi. Il primo, lo scorso 29 novembre nella gara interna contro il Cerignola con i foggiani sconfitti per 1 a 0 grazie alla rete realizzata da Fabio Loseto su calcio di rigore. Il secondo domenica 6 dicembre nella prova “esterna” di Castellana dove a mettere al sicuro il risultato è stato l’esperto difensore centrale Bennardo che ha raccolto

la corta respinta del portiere di casa in seguito al tiro di Suarez. Nelle prossime due uscite il Liberty ospiterà il 13 dicembre in un derby d’alta classifica il Terlizzi allenato dal molfettese Nicola Ragno poi darà il via al girone di ritorno con la gara del 20 dicembre a Lucera. Sul fronte calcio a 5 ancora ottime notizie. Dopo l’inopinato stop casalingo contro l’Altamura i molfettesi hanno centrato due importanti successi. Il 28 nella gara giocata ad Ortona, capitan Allegretta e soci si sono imposti con un divertente 6 a 4 e hanno poi replicato la vittoria il 5 dicembre nello scontro casalingo contro il Venafro vinto per 3 a 0. I prossimi appuntamenti sono l’11 dicembre in casa con il Bisceglie e il 19 a Giovinazzo. Non prima del match infrasettimanale del 8 (di cui vi riferiremo nel prossimo numero) contro il Deportivo Matera.

Nonostante la marcia abbia conosciuto un rallentamento nelle ultime settimane, non si può certo dire che i ragazzi e le ragazze della pallavolo molfettese non ci sappiano fare. Di certo del loro stato di grazia si sono accorti i tifosi di casa che sempre più numerosi affollano gli spalti del “PalaPoli” in occasione delle gare interne. Nel campionato di serie B1 maschile, la Pallavolo Molfetta allenata da Alessandro Lorenzoni continua a mostrare i muscoli, superando anche momenti di comprensibile calo di forma. Il 29 novembre ci sono voluti cinque set per chiudere a proprio favore l’incontro casalingo contro l’Ortona. Alla fine 3 a 2 (parziali 25-18, 20-25, 20-25, 25-19, 15-11) con due punti guadagnati anche per come avrebbe potuto mettersi l’incontro. Un solo punto invece dalla trasferta potentina del 6 dicembre con i lucani impostiti al tie break (21-25, 25-23,

20-25, 25-13, 15-8) e più di qualche rammarico per i biancorossi. Nelle prossime due settimane gli avversari di turno saranno il Galatina il 13 dicembre al “Pala Poli” e il Casoria lontano da casa il 19. Sul fronte femminile vittorie e successi si alternano. Le ragazze di patron Vincenzo Giancaspro viaggiano comunque con il vento in poppa. Il 28 novembre hanno imposto il loro gioco e la loro personalità nell’incontro esterno contro le “leonesse” dell’Altamura bloccate con un sonoro 3 a 0 (parziali 16-25, 20-25, 12-25), poi lo stop è arrivato sette giorni dopo nel match interno contro il forte San Pietro Vernotico impostosi per 3 a 1 (17-25, 20-25, 25-18, 18-25). Il prossimo appuntamento è in programma il 12 dicembre a Napoli, contro l’attuale capolista. Poi si torna in casa il 19 ospitando il Taranto.

Aria “amara” per basket e hockey Settantacinque anni per gli arbitri Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1618

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Sotto canestro prosegue la serie di sconfitte. Sui pattini arriva una vittoria in extremis.

La sezione “Paolo Poli” taglia un importante traguardo e per festeggiare arriva a Molfetta il gota del mondo arbitrale italiano.

Non si può certo dire che sui campi del basket e dell’hockey su pista si riescano a fare salti di gioia. Sia la formazione di coach Sergio Carolillo che quella di Josè Vianna continuano a disattendere le aspettative della vigilia. E se i pattinatori riescono finalmente dopo tanto a centrare una sudata vittoria, i cestisti appaiono oramai essere nel baratro più profondo. Ed a nulla è servito il clamoroso ritorno sotto canestro del’idolo dei molfettesi Francesco Teofilo. Ma andiamo con ordine e cominciamo proprio dalla Virtus. La formazione del presidente Andrea Bellifemine continua a collezionare sconfitte. Le ultime due la costringono a rimanere sul fondo della classifica in compagnia del Potenza. Il 29 novembre

lo stop è arrivato a Palestrina con il risultato finale di 76 a 67, poi il 6 dicembre nella gara casalinga contro il Trapani sono stati i siciliani ad imporsi per 91 a 79. E pensare che in entrambi i casi la Virtus aveva ben fatto nei primi tre quarti. I prossimi appuntamenti sono in programma il 13 a Sant’Antimo e il 20 in casa contro il Siena. I ragazzi dell’Hockey club, invece, dopo l’ennesimo stop rimediato il 28 novembre a Seregno (4 a 3) sono riusciti a spuntarla nella gara casalinga contro il fanalino di coda Trissino per 5 a 4. Torneranno nuovamente in pista il 12 a Lodi e il 19 in casa contro il Roller Bassano. Prima però l’incontro infrasettimanale del 8 a Correggio e di cui vi racconteremo nel prossimo numero.

Una grande festa per celebrare un grande traguardo. È quella organizzata dalla sezione arbitri di calcio “Paolo Poli” di Molfetta in occasione dei 75 anni dalla fondazione avvenuta nel lontano 1934 ad opera di un “manipolo” di sportivi molfettesi appassionati dell’allora nascente gioco del calcio. Il prossimo 21 dicembre le “giacchette nere” molfettesi si incontreranno per una giornata destinata a rimanere nella storia dell’associazione. Si comincerà alle 19 quando sul palco del teatro “Odeon”, assieme al presidente della sezione molfettese, Antonio de Leo, saliranno il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, ed i vertici del mon-

do arbitrale italiano. In particolare saranno presenti Pierluigi Collina, designatore degli arbitri di serie A e B, Stefano Braschi in rappresentanza degli arbitri di Lega Pro, Stefano Farina per gli arbitri di Serie D e per il ruolo Scambi, Carlo Pacifici. Nel corso della cerimonia verranno consegnati numerosi riconoscimenti ai tanti arbitri molfettesi distintisi su tutti i campi d’Italia. “È per noi motivo di orgoglio aver raggiunto un tale e prestigioso traguardo – ha dichiarato il presidente Antonio de Leo – siamo convinti che l’intera città di Molfetta vorrà stringersi attorno a noi in occasione di una festa che non deve essere solo degli arbitri ma di tutta la comunità che da sempre ospita la nostra sezione”.


Sport

giovedì 10 dicembre 2009

Aperte le affiliazioni al Csain Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1620

Iscrivendosi all’ente di promozione sportiva è possibile accedere a convenzioni, agevolazioni e partecipare a manifestazioni di rilevanza nazionale. Il comitato provinciale di Bari e per delega anche il comitato zonale di Molfetta del Csain hanno aperto il nuovo tesseramento per la stagione sportiva 2009-2010 per tutte le associazioni, circoli, crals, parrocchie, che vogliono affiliarsi al suddetto ente di promozione sportiva. I comitati provinciali e zonali di Bari e Molfetta, per la nuova stagione sportiva 2010, hanno riproposto in questi giorni un programma sportivo di campionati, tornei, gare, la maggior parte delle quali rappresentano le fasi provinciali di campionati nazionali per quasi tutte le discipline sportive riconosciute dal CONI. Per l’anno 2010 il CSAIN ha previsto uno dei più grandi eventi sportivi nazio-

nali aperto a tutte le A.S.D. dal 4 al 12 giugno a Riccione: dieci giorni di sport, di convegni e attività culturali, che celebreranno anche il 55° anno di fondazione del CSAIN. L’adesione al CSAIN consente, per l’attività sportiva e di tempo libero, di ottenere altri servizi, convenzioni e agevolazioni per le società sportive, circoli, associazioni, ecc. che si affiliano. Le affiliazioni al CSAIN in Provincia di Bari vanno inviate per posta a: CSAIN – casella postale n° 145 – 70056 Molfetta; via e-mail a csainprovincialebari@virgilio.it; per fax al n° 080/3354545; e per ulteriori informazioni gli interessati possono telefonare ai numeri: 329/8024266 – 347/6352851.

Torna il libro dei biancorossi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1621

Olio, petrolio, benzina minerale... Gianni Pansini, pp.200, ed. La Nuova Mezzina.

In pochi mesi è andata esaurita la disponibilità del libro che racconta la storia degli anni belli del calcio molfettese Olio, petrolio, benzina minerale... Le continue e pressanti richieste di sportivi e non, hanno indotto

l’autore Gianni Pansini e lo sponsor Cattolica Popolare, ad effettuare una nuova e limitata tiratura del libro che verrà messo in vendita al prezzo di 16 euro. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Il libro potrà essere acquistato presso: - l’altra Molfetta - via Panunzio, 17 - Libreria Einaudi - via Respa, 46 - Libreria il Ghigno - via Salepico, 47 - Libreria Rossoblu - via Margherita di Savoia, 1 - Libreria Corto Maltese - via Margherita di Savoia, 104 - Libreria Corto Maltese - via Piazza, 34 - il Libraio - corso Fornari, 10/d - Tabaccheria Farinola - via Salepico, 7 - Edicola Gadaleta - viale Pio XI, 43 - Edicola Rochel - piazza Garibaldi, 78 - Edicola Stazione Ferroviaria - Edicola - via Giovinazzo (vicinanze caserma CC)

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HOCKEY

BASKET

Serie A1

Serie A dilettanti

Valdagno Bassano 54 Follonica Viareggio Giovinazzo Lodi Sarzana Breganze Seregno Forte dei Marmi R. Bassano MOLFETTA Correggio Trissino

21 20 16 15 15 13 13 12 9 9 7 6 4 1

Barcellona Ferentino Ostuni Perugia Palestrina Trapani Siena San Severo Sant’Antimo Agrigento Matera Ruvo MOLFETTA Potenza

18 16 16 14 14 14 10 10 10 8 8 6 4 4

PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Turi Atripalda MOLFETTA Potenza Brolo Reggio Calabria Chieti H. Gela Ortona Galatina Casoria Alberobello Blue College Catania

Serie B2 Femminile 28 28 26 25 19 19 18 17 15 15 12 11 10 6 0

Napoli Sarno San Pietro V. MOLFETTA Arzano A. Benevento Battipaglia A. Potenza Taranto L. Potenza L. Altamura V. Benevento Oria V. Altamura Acquaviva Salerno

CALCIO A5

CALCIO

Serie B Pescara MOLFETTA Modugno T. Matera Ortona D. Matera Bisceglie Loreto Barletta Venafro Altamura Giovinazzo Manfredonia

31 30 27 27 24 20 20 18 17 16 16 15 12 8 7 0

22 21 16 16 16 15 15 13 10 9 9 7 2

Trani MOLFETTA Nardò Terlizzi Copertino Manduria Lucera Bisceglie Castellana Sogliano Corato Cerignola Taurisano Massafra Maglie Tricase Locorotondo Altamura

Eccellenza 33 32 32 30 30 26 26 25 22 21 19 16 15 15 12 11 11 11


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Speciale Energia

giovedì 10 dicembre 2009

Energia solare, fonte inesauribile di energia pulita. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1622

Le energie rinnovabili prendono piede in tutto il mondo. Il futuro appartiene alle nuove fonti di energia soprattutto in un periodo in cui le risorse diminuiscono e i costi aumentano sempre più velocemente. Grazie all’energia fornita gratuitamente dal sole, gli impianti fotovoltaici sono e saranno la soluzione economicamente più vantaggiosa nel tempo, provvedendo su larga scala al crescente fabbisogno energetico, come valida alternativa alle attuali fonti altamente inquinanti. La trasformazione della radiazione solare in corrente elettrica è la soluzione ecocompatibile per sfruttare l’energia infinita e gratuita regalata dal sole. Oggi, in Italia, esistono leggi che garantiscono forme di incentivazione a favore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Tali normative sono già presenti in molti paesi stranieri e, negli ultimi anni, hanno fatto registrare l’incremento della quantità di installazioni fotovoltaiche. Il fotovoltaico è un argo-

mento che deve essere dimensionato e studiato per soddisfare le diverse esigenze industriali, condominiali e familiari. Date le caratteristiche tecniche, i pannelli fotovoltaici possono essere installati ovunque: in giardino, sulla terrazza, come pensilina, coperture per serre o per posti auto, con integrazione architettonica totale o parziale, persino su facciate preesistenti. Oltre alla produzione di energia elettrica, dopo la loro installazione, gli elementi fotovoltaici possono, anche, svolgere una

funzione di impermeabilizzazione e di schermatura solare, sostituendo tegole o coperture in eternit, dando un aspetto più gradevole dal punto di vista estetico e un valore aggiunto all’immobile. Attualmente la Germania è l’unico paese esemplare che sta ridimensionando i suoi consumi energetici, attingendo energia dal sole e dal vento. Rispetta, inoltre, il protocollo di Kyoto emanato 12 anni fa e si pone l’obiettivo di raggiungere, entro il 2020, la riduzione delle emissioni

di almeno il 20%, come stabilito dalla comunità europea il 9 marzo 2007. Ora l’obiettivo mondiale sarà quello di affrontare i problemi recati dall’uomo, quali cambiamenti climatici, piogge acide, fiumi inquinati, buco dell’ozono ed effetto serra, dando un futuro più sicuro ai nostri figli. In Italia è stata data una grossa spinta agli investimenti nel fotovoltaico con il CONTO ENERGIA, D.M. Del 19/02/2007. Il G.S.E (Gestore dei Servizi E lettrici) pagherà ogni singolo KW/h prodotto dall’impianto, indipendentemente dai consumi familiari, aziendali e condominiali, ad una tariffa prestabilita al momento dell’installazione per ben 20 anni. A questo va aggiunto il risparmio sulla bolletta elettrica, decisamente ridotta, dando respiro al pianeta e al portafoglio. In questo modo il costo dell’impianto sarà ammortizzato in poco tempo. Il fotovoltaico è una scelta giusta, pulita ed economicamente vantaggiosa.


giovedì 10 dicembre 2009

oltre la realtà

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Esiste veramente la morte? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1623

Che cos’è la morte? È una domanda che qualsiasi uomo si è posto, si pone e si porrà durante il corso della propria vita, una domanda così grande da schiacciare e comprimere la mente di chi ne cerca una risposta. Come si fa a darle una risposta, una spiegazione. L’unica certezza è che essa è probabilmente una delle cose più reali in questo mondo dato che è impossibile sfuggirle. Per i materialisti la morte non è altro che la fine di tutto. Un concetto difficilmente accettabile dato che tutte le religioni dell’umanità concordano che essa sia invece la “porta della vita” visto che conduce l’uomo da uno stadio all’altro. Secondo alcune teorie attraversare questa porta non comporta per il trapassato un cambiamento radicale perché questi continuerà comunque a mantenere le proprie caratteristiche mentali che possedeva quando era in vita. E quindi un saggio, un superficiale e uno stolto rimarranno sempre tali. Ma veniamo alla descrizione degli stati dopo la morte che si rifà totalmente

alla “teoria della costituzione dell’essere” sostenuta dai popoli più antichi che probabilmente ne sapevano e ne sanno sempre una in più di noi uomini moderni. Innanzitutto bisogna precisare che l’uomo non possiede soltanto un’anima e un corpo ma invece come sosteneva anche san Paolo ognuno è costituito da quattro elementi: corpo fisico, corpo spirituale, spirito e anima. Chi muore perde soltanto il corpo fisico che non è altro che un involucro ma continua a conservare il suo corpo spirituale. Quest’ultimo permette al defunto di continuare a vivere come quando era in vita; l’unica differenza è che questo nuovo corpo fatto di materia sottilissima non può essere percepito dai sensi fisici di chi è ancora in vita. In realtà il corpo sottile durante il corso della vita è utilizzato dall’uomo come contenitore di emozioni, passioni, sentimenti e desideri. Anche il corpo spirituale si consuma con il passare del tempo. Il tutto dipende soprattutto da che genere di sentimenti questo ha

accumulato; più questi sono armoniosi prima il corpo si consumerà e si potrà passare allo stato successivo. Se si è accumulato sensazioni molto negative occorrerà una dura e dolorosa purificazione. Passare allo stadio successivo, detto anche seconda morte, non è un premio ma la conseguenza diretta degli stadi precedenti. L’anima e lo spirito si elevano in uno stato superiore in cui l’uomo conserva soltanto la parte più elevata dei propri pensieri e con essi e di essi vive. È il momento in cui si può finalmente vivere felici fra le cose più belle della propria vita, il compimento di un eterno percorso spirituale. Si tratta senz’altro di una teoria che aiuta l’uomo a provare a superare la terribile paura della morte dato che, se le cose stanno realmente come questa descrive, essa in fin dei conti non esiste. Sarebbe troppo sciocco, quindi, temere il nulla! Francesco Tempesta paranormale@ilfatto.net

News dal mondo del paranormale Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1624

Trani. una guida turistica afferma di aver visto per due volte prima di svenire un fantasma. Il tutto sarebbe avvenuto all’interno dei sotterranei della nota Cattedrale tranese. Essa racconta di aver intravisto un uomo avvicinarsi a lei vestito di una tunica marrone. Trani. Arriverebbero proprio da qui alcune prove discutibili o meno circa la reale esistenza dei vampiri. Presso Capo Colonna sono state ritrovate, infatti, due tombe iapigie all’interno di un complesso archeologico. La particolarità è che i quattro defunti seppelliti in queste due tombe (tre in una e uno nell’altra) sono stati rinvenuti in posizione inginocchiata con un lastrone deposto sulle loro spalle. Secondo gli studiosi questi rituali venivano utilizzati all’epoca per impedire al de-

funto di tornare fra i vivi dato che probabilmente era affetto da vampirismo. C’è da precisare che per gli esperti il vampirismo non corrisponde soltanto a quelle antiche e inquietanti leggende, ma è riconducibile probabilmente a quelle malattie che si manifestano con il sangue quali la tubercolosi, la rabbia, ecc. Molfetta. tantissimi cittadini sono concordi nel dichiarare che uno stabile (di cui non è possibile rivelare l’esatta ubicazione per motivi legati alla privacy), sito in pieno centro, sia realmente infestato dai fantasmi. Il luogo, teatro alcuni decenni fa di due suicidi per impiccagione, è continuamente funestato da inquietanti fenomeni quali strani calpestii, vocii, caduta di oggetti e cali improvvisi di temperatura.


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Lavoro in chiaro

giovedì 10 dicembre 2009

Puglia: nuovi corsi di formazione Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1625

Un’ulteriore opportunità di seguire percorsi di istruzione e formazione giunge nella nostra regione proprio in questi ultimi giorni. Questa nuova misura formativa è stata approvata con determina numero 1480 del 19 novembre 2009, dall’Assessorato alla Formazione Professionale della Regione Puglia. I piani formativi sono riservati a tutti coloro che decidono di non proseguire, per una qualsiasi ragione, la scuola dopo aver terminato gli anni previsti per il conseguimento del titolo di scuola media inferiore. Tali percorsi, scelti tra svariate opportunità, dovrebbero garantire continuità nella formazione, e rendere più vaste le possibilità di inserimento nel mondo lavorativo. L’approvazione di questo programma formativo, finanziato dalla Regione Puglia con quasi 23 milioni di euro, si articolerà in un

periodo di tre anni, pari a 3600 ore per ogni corso, e rappresenta inoltre il tentativo di stabilizzare e elevare il bagaglio di conoscenze e competenze dei destinatari. La cooperazione tra istruzione e formazione, enti di formazione professionale costituisce premessa basilare per il buon esito di questo progetto. A tali percorsi formativi potranno accedere i ragazzi in possesso del titolo di licenza media inferiore, con età al di sotto dei 18 anni e quelli che nell’anno scolastico 2008-09 hanno terminato il primo ciclo di istruzione con il superamento dell’esame di Stato. Il numero massimo per ogni classe è di 18 allievi, costituendo complessivamente 19 qualifiche. Di queste ultime prenderemo in esame tutte quelle che potranno essere conseguite nella provincia di Bari e nella B.A.T. (Barletta-Andria-Trani): installatore e manutentore impianti elettrici, operatore della ristorazione (cuoco e cameriere), operatore grafico, operatore dell’autoriparazione, operatore alla promozione e accoglienza turistica, operatore amministrativo e segretariale, operatore del benessere, operatore delle lavorazioni artistiche. Per quanto riguarda la scelta dei docenti destinati a seguire i ragazzi nei percorsi di formazione, si procederà secondo un sistema di reclutamento che, principalmente, attingerà dalla

graduatoria di prima fascia degli aspiranti a supplenza degli istituti scolastici, e successivamente dalle ulteriori fasce. I progetti presentati dai vari organismi sono 65 mentre 56 risultano essere quelli ammessi a finanziamento, per un totale 85 iniziative di formazione. Relativamente a queste ultime, 73 sono risultate idonee, e quindi finanziabili, 44 progetti, invece, hanno trovato capienza nei fondi disponibili: 14 per la provincia di Bari per oltre 7 milioni di euro e 5 per la provincia di BarlettaAndria-Trani con 2,5 milioni di euro, 4 per la provincia di Brindisi con 2 milioni, 7 per Foggia con 3,5 milioni, 8 per Lecce con 4 milioni, 6 per Taranto con 3 milioni circa per una spesa complessiva di 23 milioni di euro. I riferimenti per visionare l’elenco completo dei progetti formativi relativi all’intero territorio della Regione

Puglia sono i seguenti: Burp (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia) n. 186 supplemento del 20 novembre 2009. Per chi invece vuole ricevere informazioni più dettagliate in riferimento agli organismi attuatori, ai progetti formativi, ai bandi dei singoli corsi e alle relative domande di iscrizione o pre-iscrizione, requisiti ecc., ecc. consigliamo di rivolgersi presso l’Ufficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella propria città di residenza. Marco Roberto Spadavecchia Puoi essere ciò che stabilisci di essere. Decidi di diventare qualcuno e diventerai qualcuno. “Non posso” non ha mai portato da nessuna parte: “Ci proverò” ha fatto meraviglie. Joel Hawes

Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

Fineco, la prima banca diretta in Italia, è alla ricerca di stagisti con laurea in Ingegneria informatica o Informatica da meno di diciotto mesi, conoscenza di almeno un database fra MS SQL Server, Oracle, Sybase e buona conoscenza della lingua inglese. Il giovane stagista affiancherà il responsabile dell’area Datawarehouse nell’analisi delle esigenze degli utenti interni in termini di reporting e analisi, nell’esplicitazione dei fabbisogni informativi, nell’implementazione delle procedure di integrazione dati dai sistemi alimentanti, nella definizione e implementazione dei reports. Info: www.ib.fineco.it

cazione istituzionale e pubblicitaria. Sono richieste ottime conoscenze di: Photoshop CS, Illustrator CS, Freehand, Quark Express 6 su piattaforma Mac e Pc. E’ preferibile indicare link ai propri lavori. Info: tel. 080/5538860 - http://www.edit-online.it

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garantisce la disponibilità estiva. Info: La Darsena Molfetta - tel. 348/2321752 Fonte: kijiji.it Valentino Fashion Group S.p.A. gioca un ruolo da protagonista nel settore della moda e del lusso con una ricca e diversificata offerta di prodotti di abbigliamento, accessori e calzature per uomo e per donna. Impiego: STAGE ADDETTO VENDITA. Descrizione: Offriamo la possibilità a giovani interessati al mondo della moda di svolgere un’esperienza formativa all’interno del punto vendita. Profilo: Ricerchiamo giovani dinamici con buona predisposizione relazionale, disposnibilità e flessibilità negli orari. Indispensabile la residenza in zona. Per candidarsi: http://it.fashionjobs. com/jobs/affiche_annonce.php?id_annonce=379660 Fonte: Fashion Jobs

EDITORE ACTIVA srl - IL FATTO La Casa Editrice ACTIVA S.R,L, produttrice de “il fatto” cerca grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un gruppo dinamico come quello giornalistico indipendente. Si richiede curriculum vitae con foto contenete esperienze creative e possibilmente demo. Vorremmo con noi gente che sappia: disegnare a mano libera, scattare e elaborare fotografie, usare Adobe Illustrator, Adobe Flash, creare pagine WEB HTML/PHP , usare Blender, amante del mondo open source, programmare in C++. Se avete compreso che ci accontentiamo di poco inviate pure il vostro materiale a giulio.cosenitno@gmail.com (Astenersi raccomandati e perditempo sarà premiata solo la creatività individuale)

Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: editore@ilfatto.net


giovedì 10 dicembre 2009

rubriche

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www.i lfa t t o .net

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì. Bar Arcobaleno - Banchina San Domenico Bar Astoria - Corso Umberto I, 16 Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75 Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43 Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30 Bar degli Artisti - Via Gesmundo, 4 Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18 Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33 Bar Fausta - Corso Umberto I, 150 Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11 Bar Haiti - Via San Domenico, 42 Bar Ideal - Via Terlizzi Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49 Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46 Bar London - Via Terlizzi, 6 Bar Mary - Corso Umberto I, 122 Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6 Bar Miramare - Via San Domenico, 9 Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124 Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina Bar Mongelli - Via Baccarini, 35 Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48 Bar Rio - Via Bari, 92 Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28 Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33 Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe Garibaldi Bar Stazione - Piazza Aldo Moro Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32 Bar Universo - Corso Umberto I Betty Paige - Largo Municipio, 6 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30

Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9 De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Farmacia Centrale - Via Annunziata, 91 Farmacia Cervellera - Via Tenente Damiano Ragno Farmacia Clemente - Via Guglielmo Marconi, 1 Farmacia De Pinto - Via Baccarini, 14 Farmacia De Trizio - Via Terlizzi, 2 Farmacia Dott.Ssa Viola - Via Roma, 135 Farmacia Dr. Caputo - Via Baccarini, 89 Farmacia Dr. Lovero - Piazza Garibaldi, 38 Farmacia Dr. Mastrorilli - Piazza Immacolata, 56 Farmacia Dr. Minervini - Corso Umberto I, 54 Farmacia Egidi - Via Giuseppe Di Vittorio Farmacia Fiore - Viale Papa Giovanni XXIII, 8 Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Farmacia Pesca - Via Papa Montini, 20/22 Farmacia Poli - Via Nino Bixo, 89 Farmacia Tatulli - Via Sergio Pansini, 14 Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91 Green Bar - Via Baccarini, 111 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Istituto Professionale Alberghiero Di Stato -

Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” Via Palmiro Togliatti Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69 Le Mimose - Viale Pio XI Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25

Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71 Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3 Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria – Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Tempocasa - Corso Umberto I, 133


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Rubriche

giovedì 10 dicembre 2009

Consigli per una sana alimentazione FACILE

DIFFICILE

SOLUZIONI

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)

Prebiotici e probiotici

Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1626

Due termini che oggi si sentono spesso, soprattutto nelle pubblicità di alcuni prodotti alimentari. Ma cosa sono? I prebiotici sono carboidrati non digeribili presenti in alcuni alimenti che giungono intatti nell’intestino. I più conosciuti sono gli oligosaccaridi ed in modo particolare l’inulina ed i fruttooligosaccaridi (FOS). Sono presenti in numerose piante quali cicoria, carciofo, cipolla, porri, aglio, asparagi, grano, banane, avena. Un eccesso di prebiotici può causare fenomeni di intolleranza, gonfiore addominale e diarrea a causa della fermentazione a livello intestinale. Infatti è proprio qui che esplicano la loro azione in quanto sono il nutrimento per alcuni microrganismi presenti nel colon detti probiotici per il loro effetto benefico sulla nostra salute: sono in grado di inibire la crescita di batteri ad azione patogena, aumentano l’assorbimento di alcuni micronutrienti, migliorano la “funzionalità”

intestinale, aumentano le difese immunitarie e producono enzimi e vitamine. Da ciò è evidente come la vasta popolazione di microrganismi che popola il nostro intestino, denominata genericamente flora intestinale, è fondamentale per il suo corretto funzionamento. In varie situazioni (cattiva alimentazione, farmaci come gli antibiotici, stress, ecc.) può però essere indebolita ed ecco perché sono nati gli alimenti probiotici, cioè alimenti arricchiti di tali batteri utili per riequilibrarla. Un tempo si attribuivano effetti benefici ai fermenti lattici in linea generale, ma poi si è visto che non tutti sono propri del nostro intestino e che quelli che si trovano ad esempio nello yogurt non sopravvivono alla barriera gastrica. Sono stati quindi scoperti altri ceppi che appartengono alla normale flora intestinale umana e che sono capaci di sopravvivere al passaggio nello stomaco, giungere vivi nell’intestino e avere effetti positivi sulla salute e ad essi è stato dato il nome di probiotici. Un esempio è lo yogurt con Lactobacillus acidophilus o con bifidobatteri. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista


Rubriche

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“Carteddate” - Cartellate Ingredienti per 10 persone: • • • • •

1 kg di farina 200 gr di olio extra vergine d’oliva 150 gr di zucchero 2 uova Vino bianco q.b.

Procedimento Disponete la farina a corona, aggiungete l’olio etra vergine di oliva, lo zucchero e le uova, e impastate il tutto con il vino bianco fino ad ottenere una pasta omogenea ed elastica. Lasciatela riposare per una mezz’ora. Stendetela fino ad ottenere una sfoglia sottile e tagliatela aiutandovi con un’apposita rotella rigata, ottenendo delle striscioline lunghe circa 25 cm e larghe 3 cm; chiudetele a libro nel senso della larghezza, pizzicandole di tanto in tanto e arrotolandole, dando la forma di una corolla. Lasciatele riposare e successivamente friggetele in abbondante olio extra vergine d’oliva caldo. Immergete le cartellate così ottenute in un vincotto precedentemente scaldato, scolare e servitele. Nota: volendo si può cambiare il formato tagliandole più piccole e pizzicandole al centro, formando dei fiocchetti. Inoltre si può sostituire il vincotto con dell’ottimo miele. Francesco Lanza - Maestro di cucina - Pasticciere

I CONS IGL I DELLO ZODIAC O ARIETE Potreste ben contare sul vostro fascino e sul fatto di avere molta influenza sulle persone che vi vogliono bene, in quanto un vostro giudizio potrà cambiare le loro scelte e sicuramente portarle a vostro vantaggio.

LEONE Il vostro umore forse non sarà al massimo ma in seguito troverete qualcuno che sicuramente vi farà cambiare completamente opinione e vi regalerà delle giornate di divertimento sfrenato.

SAGITTARIO Evitate di difendere, come sempre, delle persone che non hanno abbastanza personalità per farlo da soli. E questo non perché siete dei ficcanaso, ma perché arrecate un danno a chi probabilmente non sarà mai in grado di camminare con le proprie gambe.

www.i lf at t o.n et IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione

EDITORE Activa S.r.l. con unico socio

PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: editore@ilfatto.net

TORO Potreste trovarvi di fronte ad un dilemma e potreste non riuscire facilmente a risolverlo, se non con l’aiuto di una persona molto vicina a voi che praticamente vi servirà la soluzione su un piatto d’argento.

VERGINE Avrete più persone a disposizione per poter parlare e per potervi divertire. Qualcuno potrebbe invitarvi ad una festa o ad un evento particolare, comunque avrete modo di mettervi in mostra e di conoscere qualcuno di interessante.

CAPRICORNO Se volete davvero avere qualche sorpresa, dovrete lasciarvi andare alle persone che vorranno farvi divertire. Le stelle sono disposte a concedervi allegria e gioia a patto che non vi facciate paranoie per tutto quello che accade intorno.

DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario

Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

GEMELLI Sarete molto coinvolti da una questione che potrebbe riguardare più persone, come la vostra famiglia o il vostro gruppo di amici. Anche se solitamente non volete mai immischiarvi, questa volta verrà espressamente richiesta la vostra presenza.

BILANCIA Prestate molta più attenzione alle persone che vi amano e che amate, poiché il romanticismo dovrebbe uscire fuori ogni tanto, spontaneamente, per ravvivare una relazione molto lunga o un po’ spenta.

ACQUARIO Non dovete preoccuparvi troppo del tempo e non dovete essere in ansia nel caso in cui vi capiti di fare tardi ad un appuntamento o ad un impegno. Dovrete solamente andare avanti per la vostra strada ed impegnarvi sempre in quello che vorrete raggiungere.

REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONE Marcello Brattoli

STAMPA

CANCRO Non sarete molto concentrati sulle cose che accadono in famiglia o dentro la vostra casa, piuttosto, sarete molto concentrati su quello che avviene fuori e su come queste cose potrebbero avere conseguenze positive per voi.

SCORPIONE Dovreste iniziare le giornate molto presto per poter godere di tutte le opportunità che queste potrebbero offrirvi. Invece di poltrire cercate di farvi avanti, poiché dietro l’angolo ci potrebbe essere qualcosa alla portata dei vostri sogni.

PESCI Sarebbe bene mettere le carte in tavola con una persona appartenente al vostro passato e con la quale avete necessità di chiarire alcune questioni. In questo modo potrete andare avanti molto più sereni.

MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096


Offerte valide fino al 30 Novembre 2009 per i prodotti presenti sul punto vendita. Prezzi, configurazioni e caratteristiche tecniche ed estetiche possono essere soggetti a variazioni senza preavviso. Le foto dei prodotti hanno carattere puramente indicativo. Prezzi IVA inclusa.

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