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Quindicinale gratuito di informazione.
martedì 22 dicembre 2009
n° 50
Politica
Cronaca
In Città
Sport
Rifondazione si arrabbia e pubblica un dossier con le “omissioni” dell’Amministrazione.
Blitz degli agenti del Corpo Forestale dello Stato negli uffici del Comune.
Anche quest’anno grande successo in città per le iniziative di Telethon.
Tutte le ultime novità sulle squadre della nostra città.
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Inchiesta
Addio 2009! Una legge che non funziona
Giovani artisti crescono
Varata dalla Regione Puglia, la norma che dovrebbe aiutare le famiglie vittime dell’usura rimane un documento inutilizzato. Manca il personale per esaminare le pratiche e i fondi vengono dirottati su altri progetti. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Maurizio Altomare.
L’avevamo già incontrata nei primi numeri de “il Fatto” oggi torniamo a fare visita allo studio d’arte di Antonia Bufi, giovane artista molfettese capace di inventarsi un’arte tutta nuova e di lavorare anche per la rinascita del Centro Storico.
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Corsivo
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Un 2010 tutto da vivere Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1627
Con la speranza di dimenticare le negatività e di godere di una città migliore.
E così ci siamo, fine d’anno e buoni propositi per il 2010. Forse le stesse cose, le stesse promesse, gli stessi auspici fatti nel 2008. Ma infondo non importa, del resto se per sperare di essere più felici basta pensare positivo, beh, allora facciamolo pure ed auguriamoci che davvero il 2010 sia migliore dell’anno appena trascorso. Ci piace pensare che le strade della città illuminate di mille “stelle” bianche e blu siano il primo segnale del risveglio di cui tutti sentiamo la necessità. E poco importa se i soliti quattro imbecilli di cui Molfetta non riesce a liberarsi siano stati capaci di rubare le belle luminarie sistemate nel centro storico. Speriamo che qualcuno li becchi e li punisca. Così come speriamo che il porto nel 2010 diventi qualcosa di più di quattro gru che prendono le pietre di qua e le spostano di la in attesa che i lavori proseguano sul serio. E speriamo anche che il sogno di Palazzo Dogana diventi presto realtà: finora si è solo parlato di progetti fantastici, gare per l’affidamento, affitti irrisori
ma… l’antico palazzo rudere era e rudere rimane. E a proposito di palazzi che gridano vendetta, ecco l’ex Lazzareto che attende da tempo immemorabile di essere aperto per ospitare il museo del Pulo. Tutti promettono che siamo in dirittura d’arrivo e intanto erbaccia e sporcizia crescono attorno all’edificio. Così come crescono nel parco della zona 167: pensato, realizzato e abbandonato… C’è poi la storia del “PIRP”, il piano integrato di riqualificazione: il Comune che presenta un progetto, la regione che lo respinge, la cassazione che ordina di riprenderlo in considerazione. Il tutto per una battaglia politica che non piace alla stampa, non piace ai politici e non piace soprattutto alle centinaia di abitanti del rione Madonna dei Martiri sulle cui vite si gioca la partita in attesa, ne siamo convinti, della prossima tornata elettorale quando il politico o aspirante tale di turno si presenterà a chiedere voti con la promessa di imminenti lavori per rimettere a posto il quartiere. A noi
sembra tutta fantascienza. Il 2010 ci auguriamo possa portare anche maggior rispetto nei confronti degli operatori dell’informazione: da parte dei politici molti dei quali sempre pronti ad attaccare quando si sentono offesi nonostante il loro “fatti e misfatti”, da parte dei cittadini che spesso confondono la possibilità di espressione con il diritto alla esibizione. E maggior rispetto anche tra gli stessi che si occupano di informazione: sarebbe bello che nel 2010 terminasse il gioco del “copia e incolla”. Di chi, non riuscendo a stare “dietro la notizia”, preferisce approfittare del lavoro degli altri salvo poi commettere imperdonabili e grossolani errori suscitando l’ilarità dei lettori. La speranza per il 2010 è anche che trovino soluzione i problemi dei tanti che hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, non riescono più ad arrivare a fine mese. Come Marco (il nome è di fantasia) che dopo anni di lavoro in una azienda molfettese oggi è costretto ad elemosinare un piatto di
minestra: la cassa integrazione lo ha colpito e i debiti lo stanno condannando ad una vita di stenti e solitudine e, cosa assai più grave, nella apparente indifferenza delle istituzioni cui Marco più volte si è rivolto senza trovare ascolto. Il 2010 sarà un anno importante anche per noi de “il Fatto”: pochi giorni fa è nato “il Fatto Bisceglie” ed è stato un successo. Decine di e-mail, telefonate, congratulazioni. Bisceglie e i biscegliesi hanno risposto alla grande e chissà che non si possa accelerare il progetto di sbarcare anche in altri lidi. Infine lasciatemi rivolgere, anche a nome dell’editore Giulio Cosentino e di tutti i collaboratori de “il Fatto”, il nostro sentito e sincero augurio di un sereno Natale e di un meraviglioso anno nuovo a tutti voi, cari lettori, che con il vostro quotidiano affetto ci incoraggiate a continuare in un lavoro mai semplice ma “maledettamente” appassionante. Auguri Molfetta. Corrado Germinario
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Primo Piano
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Fallita la Tributi Italia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1628
Il Comune in aiuto dei dipendenti: saranno pagati gli stipendi arretrati. Negli scorsi giorni il consigliere di Rifondazione Comunista Gianni Porta aveva avanzato seri dubbi circa lo stato della società Tributi Italia (ex Gestor). La società, concessionaria del servizio di riscossione della pubblicità mediante affissioni e dalla Tosap (occupazione del suolo pubblico) per conto del Comune di Molfetta e di altri comuni della regione, si trova in pessime condizioni finanziare e con debiti nei confronti di numerosi comuni per oltre 90 milioni di euro. Porta auspicava quindi un immediata risposta da parte del Comune di Molfetta per tutelare soprattutto i dipendenti della filiale molfettese che, come altri, erano alle prese con dei problemi nella ricezione degli stipendi. Inoltre il consigliere di opposizione faceva notare che il contratto che lega la Tributi Italia al nostro Comune scadrà il 31 dicembre. Immediata è arrivata la risposta da parte del Comune di Molfetta tramite il suo Ufficio Stampa. L’assessore al Bilancio, Giulio La Grasta, ha fatto sapere infatti che il rapporto con la Tri-
buti Italia si risolverà allo scadere del contratto previsto per l’ultimo giorno dell’anno. La concessione sarà quindi affidata ad un’altra società tramite un bando pubblico in via di definizione.
che si aggiudicherà l’appalto. Questi lavoratori, grazie ad un accordo tra il sindaco Antonio Azzollini e la Tributi Italia, riceveranno anche le mensilità arretrate, che saranno interamente pagate dal Comune di Molfetta che le scomputerà dalle spettanze della concessionaria per i servizi svolti. La Grasta ha ulteriormente precisato che il Comune di Molfetta non vanta assolutamente nessun credito nei confronti della ex Gestor a differenza di altri comuni pugliesi. Quindi il posto di lavoro di numerosi impiegati può essere considerato salvo. Un bel regalo di Natale per questi lavoratori che finalmente possono guardare al futuro più serenamente. Inanto il consiglio comunale ha deliberato che la società Tributi Italia rimarrà concessionaria del Comune sino alla pubblicazione del nuovo bando. Tuttavia l’assessore ha rassicurato Quindi la ex Gestor ha ottenuto una gli impiegati della Tributi Italia che proroga a partire dal 31 dicembre data manterranno sicuramente il proprio di scadenza del contratto. posto di lavoro anche dopo l’imminente avvicendamento con l’azienda Francesco Tempesta
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L’opinione
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Ricordare o scordare l’anno che sta passando Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1629
Il pensiero più dolce va a Giulia e Abdullah… Questo periodo impone dei riti: gli auguri, la bontà tanto al chilo, la famiglia a tutti i costi, pure i bilanci di un anno che si chiude e, a voler essere diligenti, i propositi per quello che comincia. Fare un bilancio per Molfetta non è facilissimo, per un motivo semplice, in questo 2009 non è accaduto nulla da ricordare o da raccontare. A sfogliare la raccolta del nostro giornale, che pure ha riferito con fedeltà e minuzia quanto accaduto in questi 365, si fa fatica a trovare l’evento, quello che lascia traccia e segnala il trend. Un 2009 senza infamia e senza lode, è questo in definitiva il segno distintivo di Molfetta nell’anno che andiamo a concludere: l’anonimato o il grigiore, a volerlo dire con un colore. Gli intrallazzi, variamente approdati nelle aule dei tribunali, la necessità di essere amici di questo e di quello per andare avanti, il ripiegarsi sui propri privati obiettivi, affidando le speranze di cambiamento al raspare
la polverina dorata dal gratta e vinci. Se un gruppo dirigente c’è, non ce ne siamo accorti, certo non pare illuminato da un’idea di città, che non sia quella coincidente con i propri interessi, intesi come privati delle persone che ne fanno parte. Senza troppo cavillare sulle regole, se non obbligati, come nel caso della presenza delle donne in giunta. Regole vissute con fastidio, anche se sono la trama che rende possibile la civile convivenza. Un esempio su tutti e ce ne sarebbero molti da ricordare. In un incontro pubblico dello scorso settembre, il sindaco definì la decisione dell’Autorità di Bacino di dichiarare Molfetta, attraverso il PAI (Piano Assetto Idrogeologico), una città a forte rischio idrogeologico: “Uno sgambetto allo sviluppo della città di Molfetta”. Questo perché ingrandire la zona artigianale in un’area interessata dalle lame obbligherebbe a opere che riducano questo rischio. Poi sono bastate
delle piogge abbondanti a provocare un mezzo disastro, mentre le strade della zona artigianale e industriale si allagano regolarmente al cadere di quattro gocce. Lo sviluppo, e ci piacerebbe che si chiarisse finalmente a quale tipo di sviluppo questa città punta, si traduce così nel vantaggio di pochi, soprattutto studi tecnici e professionali, più qualche gruppo economico, mentre Molfetta, il suo territorio, è di tutti e non ci pare che in questo 2009 di esso ci si sia preso cura in modo particolare. Per esempio, adottando nuove norme per regolamentare il commercio ambulante, che da noi però non deambula affatto, ma è fisso, per tutto l’anno si sono infatti moltiplicate bancarelle di fruttivendoli, dai mega gazebo ai tre ruote con qualche cassetta davanti, intralciando il traffico, producendo spazzatura e aumentando il livello di sciatteria. Qualcosa s’è fatto, è bene ricordarlo, per esempio finalmente sono state rimossi i fos-
sili di fioriere e sono state installate panchine a Corso Umberto e Lungomare, anche qualche nuovo cassonetto ed è in costruzione la rotatoria a via Terlizzi, mentre permane la chiusura di parchi pubblici, neppure inaugurati, così come la spazzatura, che abbonda dallo scorso millennio, né è servito a molto defenestrare chi dirigeva l’azienda addetta. Tutto sa di già visto, non c’è nulla da portare nel cuore, salvo forse due nomi: Giulia e Abdullah. Giulia, molfettese vera, uccisa da due balordi che hanno spezzato così la sua dignitosa vecchiaia, l’altro, afgano di nascita e molfettese per caso e solo per mezza giornata, perché proprio nella nostra città scoperto, mentre nel cassone di un tir cercava di conquistarsi una vita migliore. Nel bilancio del 2009 il ricordo più affettuoso è per loro, che sia pace, per Giulia e Abdullah e tutti noi. Lella Salvemini
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Politica
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All’assalto dell’Amministrazione Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1630
Rifondazione presenta un dossier con cinque casi “emblematici” e lancia l’allarme sulla mancanza di libertà in città. L’Amministrazione di centro destra ha scarso rispetto per la democrazia, lo denuncia il circolo cittadino di Rifondazione Comunista. A Molfetta, accusa il partito in un dossier presentato dal segretario cittadino, Beppe Zanna, e dal Consigliere Comunale, Gianni Porta, si sono verificati “in questi mesi parole (simboli), opere (fatti istituzionali) e omissioni che devono indurre ogni buon democratico a non sottovalutare, a non sminuire, a non essere indifferente e indolente”. Rifondazione ha individuato cinque casi paradigmatici nei quali l’amministrazione Azzollini ha mostrato disprezzo per le regole e per il ruolo dell’opposizione, costretta ad aspettare mesi per aver risposta alle proprie interrogazioni, messa in difficoltà persino nella possibilità di documentarsi. Di uno di essi abbiamo già detto nelle pagine di questo giornale, vale a dire la proposta di modifica del regolamento del Consiglio comunale, con cui la maggioranza vuole, afferma
Rifondazione, “disinnescare il diritto dell’opposizione a chiedere consigli comunali tempestivi su questioni di rilevante interesse pubblico. In secondo luogo, confinare la trattazione delle interpellanze e interrogazioni a fine seduta quando diminuisce il pubblico e prevale la stanchezza dell’aula”. Il centro destra mostra in altri casi di confondere istituzione e partito. Per esempio concedendo patrocinio ed affissione dei manifesti sulle plance comunali ad un’iniziativa di “Azzurro Donna”, movimento femminile di “Forza Italia”, “in spregio ad ogni idea di separazione tra istituzioni e parti politiche”, si legge nel dossier. Stesso atteggiamento ha ispirato la delibera di patrocinio e contributo di 500 euro alle manifestazioni promosse dal “Comitato 10 Febbraio” sul tema “Le foibe: ieri e oggi”. Comitato di cui prima e dopo questa data non s’è avuta notizia in città e che, affermano gli esponenti di Rifondazione, “è un paravento che serve all’organizzazione
Azione Giovani (movimento giovanile del partito di Alleanza Nazionale, poi confluito nel PdL) per organizzare iniziative culturali (di parte) avvalendosi di contributi pubblici (cioè di tutti)”. Una valenza simbolica ha, invece, la scelta di modificare nel settembre scorso i criteri della Commissione per la Toponomastica cittadina, quella che decide a chi intitolare le nuove strade, quindi anche i riferimenti culturali, storici, tradizionali della nostra città; avrebbero dovuto farne parte sindaco e un rappresentante indicato da ogni gruppo consiliare, tecnici comunali e un membro della Pro Loco. All’Amministrazione tutta questa pluralità ha dato fastidio, così ne ha affidato le funzioni alla Sesta Commissione consiliare, in cui non sono presenti tutti i partiti, in più includendo l’associazione “Eredi della Storia”, di cui Rifondazione ricorda “la matrice culturale, tendenzialmente revisionista” e per di più “fatta di volontari che non ha nessun titolo e nessun riconoscimento
nel mondo accademico e scientifico”. Come si vede, riferimenti a precise vicende, cui si aggiunge anche la revoca del permesso a “il Fatto” di accedere all’aula consiliare per riprendere i lavori del Consiglio e trasmetterli via web. L’obiettivo di Rifondazione è chiaro: “Crediamo che certi segnali siano sintomi di uno stato di cattiva salute della nostra comunità – non solo quella locale – e come partito ci sentiamo obbligati a lanciare un segnale, un s.o.s., un invito a tutte le forze democratiche, alle associazioni, ai movimenti civici, ai partiti, ai sindacati, ai cittadini tutti affinché aguzzino lo sguardo e le orecchie, intensifichino la vigilanza, aumentino le occasioni di confronto sul tema della tenuta democratica, promuovano azioni coordinate per non limitarsi solo a denunciare, sensibilizzare, protestare ma anche a cambiare in meglio la realtà in cui vivono”. Lella Salvemini
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Attualità
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Il ritorno degli “abitanti” del Pulo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1631
Disposto il collocamento nella grotta numero 1 del calco della sepoltura multipla rinvenuta durante i lavori di scavo. Si arricchisce di nuovi e preziosissimi tesori il Pulo di Molfetta. Negli scorsi giorni, infatti, il consorzio “Polje” ha provveduto ad installare presso la nicchia del muretto d’ingresso alla dolina una copia dell’antico quadro di San Francesco, un tempo parte integrante di un’antica edicola votiva, donata dal dottor Giuseppe Saverio Poli. L’affresco originale, scomparso in circostanze poco chiare, fu realizzato dal compianto concittadino Gabriele Poli (padre di Giuseppe Saverio), autore inoltre di buona parte degli affreschi sacri venerati nelle numerosissime edicole votive disseminate qua e là per la città e la campagna. Notizie più dettagliate circa l’affresco di San Francesco e di altri raffinati lavori del Poli possono essere ricercate tramite uno dei tanti libri di Corrado Pappagallo dal titolo Edicole votive a Molfetta. Oltre alla nuova installazione, il Pulo adesso può vantare un nuovo fiore all’occhiello. Questo perché la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, in accordo con
“Polje”, ha disposto la collocazione del calco della sepoltura multipla rinvenuta durante le varie campagne di scavo all’interno della grotta numero 1. La scoperta, come documenta il professor Italo M. Muntoni, venne fatta al di sotto del pavimento in basole calcaree del-
la cavità dove, all’interno di una fossa rettangolare, furono portati alla luce i resti ossei di sei individui. Si tratta di un tipo di sepoltura secondaria dato che riuniva resti provenienti da altre tombe. Molto probabilmente i resti, depositati dai frati Cappuccini che viveva-
no all’interno del Convento sul ciglio della dolina, risalgono al 1500 come testimonia l’analisi dei frammenti di ceramica acroma, detta “a Cannelures”, tipica del periodo compreso fra il tardo Medioevo e l’Età moderna. Dall’analisi paleobiologica dei resti si è accertato che si tratta di quattro individui di sesso maschile, di uno femminile e di uno di sesso non determinabile. La loro statura è compresa fra 1.62 e 1.72 metri per un peso di circa 69 chilogrammi. Sono emersi anche curiosi particolari sul loro modo di vivere. Due di essi avevano svolto in vita lavori fisici molto intensi mentre alcuni erano affetti dall’anemia causata da un’alimentazione povera di legumi e carne. Naturalmente, come succedeva abitualmente all’epoca, le condizioni igienico-sanitarie non erano delle migliori dato che almeno tre individui erano affetti da malattie infettive ed erano vittime dell’infestazione da pidocchi. Francesco Tempesta
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Cronaca
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Marche e marchi per tutti i gusti
Il lavoro come hobby
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Peccato si trattasse di abbigliamento contraffatto o di provenienza illecita.
Denunciati 17 dipendenti del Centro per l’Impiego. Si assentavano dal posto di lavoro.
C’era la coda per acquistare capi firmati di ogni tipo da regalare a Natale. Nulla di strano in questo periodo se non fosse che il locale di Palese dove avveniva il commercio non era certo un esercizio autorizzato ed al suo interno era in vendita abbigliamento contraffatto o di provenienza ancora da accertare. A scoprire l’illecito traffico sono stati i militari della Guardia di Finanza di Molfetta, coordinati dal tenente Leonardo Rossi, che al termine di una attività info investigativa hanno sorpreso un uomo di Bari, già pregiudicato per lo stesso reato e denunciato per questo ben 35 volte, intento nella vendita dei capi contraffatti. Le fiamme gialle hanno recuperato e
posto sotto sequestro oltre 250 articoli tra giacche, maglie, scarpe e pantaloni tutti recanti i marchi di note e costose marche: si andava dalle Hogan a Dolce & Gabbana, passando per Burberry e Blauer, sino ad Armani e Nike. Modelli per tutti i gusti e di ottima fattura secondo quanto spiegato dai finanzieri, per un giro d’affari di diverse migliaia di euro. Il responsabile dell’illecito è stato segnalato all’autorità giudiziaria e denunciato per i reati di contraffazione e ricettazione, poiché come detto di alcuni capi non è stato possibile stabilire la contraffazione. Del caso si occupa la dottoressa Francesca Romana Pirrelli della procura presso il Tribunale di Bari.
Gennaro Gadaleta, Anna Maria Brattoli, Sabina Palombella, Claudia Marzocca, Maria Breglia, Dorotea Spaccavento, Antonio De Palma, Antonio Dangelico, Rosa Altamura, Addolorata Logoluso, Gregorio Altomare, Francesco Lo Basso, Antonio Allegretta, Roberto Drago, Annamaria Poli, Mario Lioce, e Saverio Scardigno. Sono questi i nomi dei diciassette impiegati del Centro Territoriale per l’Impiego di Molfetta, l’ex Ufficio di Collocamento, denunciati dai militari della Guardia di Finanza di Molfetta perché nel corso delle ore di lavoro abbandonavano l’ufficio per dedicarsi ad attività di tipo privato. Le fiamme gialle hanno lavorato per oltre due mesi per accertare gli illeciti, anche eseguendo appostamenti, facendo pedinamenti e realizzando fotografie e riprese video: i dipendenti pubblici, alcuni in servizio stabilmente a Molfetta altri giunti “di rinforzo”, assai spesso lasciavano l’ufficio, anche nelle ore di apertura al pubblico, e si dedica-
vano ad altro. C’era chi faceva un giro all’ipermercato, chi si dedicava alle commissioni in centro. Il tutto senza che, almeno sinora non è stato accertato il contrario, i responsabili dell’ufficio si accorgessero di nulla. Le indagini, scattate a seguito di una denuncia giunta alla Guardia di Finanza, sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Carla Spagnuolo. Certamente le persone coinvolte verranno chiamate a rispondere dell’illecito commesso di fronte ad un giudice e non si esclude che nel frattempo debbano restituire all’ente i soldi indebitamente percepiti in busta paga per ore di lavoro mai svolte.
Cronaca
martedì 22 dicembre 2009
Assoluzione bis a Potenza
La Forestale assedia il Comune
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Non commisero alcun reato i carabinieri che indagarono sull’omicidio di Annamaria Bufi.
Blitz degli uomini del Corpo anche negli studi professionali di alcuni tecnici. Sequestrati documenti di ogni tipo.
Non commisero falso e favoreggiamento nell’ambito delle indagini avviate in seguito dell’omicidio della giovane molfettese Annamaria Bufi. A confermare anche in Appello l’assoluzione per i carabinieri Pietro Rajola Pescarini, Antonio Rosato, Luigi Policastri e Vito Lovino, i giudici del Tribunale di Potenza chiamati ad esprimersi nuovamente sui fatti addebitati ai militari o ex militari dopo il ricorso presentato dall’avvocato Bepi Maralfa, legale rappresentante della famiglia Bufi costituitasi parte civile, e dal procuratore generale. I quattro accusati erano già stati assol-
ti in primo grado con formula piena e la Corte d’Appello ha ribadito la sentenza in secondo grado accogliendo a pieno le tesi degli avvocati difensori Filiberto Palumbo e Rosita Petrelli. Secondo l’accusa, Rajola Pescarini, Rosato, Policastri e Lovino avevano dichiarato la mancanza di riscontri in seguito alla perquisizione svolta in casa di Marino Bindi, principale accusato dell’omicidio e poi assolto dal Tribunale di Trani. Inoltre i quattro, sempre secondo l’accusa, avevano negato la presenza nel corso della perquisizione dell’appuntato Antonio Caldarulo (teste definito inattendibile nel corso del primo grado di giudizio) il quale aveva dichiarato di aver invece ritrovato delle scarpe sporche di fango. Scarpe di cui mai si parla negli atti ufficiali delle indagini inerenti l’omicidio. Le accuse sono state ritenute inesistenti nei due gradi di giudizio. Si chiude quindi una vicenda che per oltre dieci anni ha visto coinvolti i quattro carabinieri e che oggi li vede uscirne completamente innocenti.
Lo scorso 9 dicembre, le auto di servizio e le divise grigie nei corridoi di palazzo di città non sono certo passate inosservate. Nel corso della intera mattinata agenti del Corpo Forestale dello Stato della stazione di Corato, coordinati dal dottor Luigi Savasta, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, hanno eseguito una operazione che ha avuto come obiettivo principale l’Ufficio Tecnico del Comune di Molfetta. Diverse auto della Forestale sono state segnalate nei pressi degli uffici comunali di via Carnicella e in piazza Vittorio Emanuele e via Palestrina. Alcuni agenti si sono riuniti nella sala giunta del Comune e hanno iniziato ad analizzare e fotocopiare centinaia di documenti acquisiti dagli uffici comunali. Altri agenti in contemporanea hanno fatto visita agli studi professionali di alcuni tecnici molfettesi sequestrando documentazione di ogni tipo e sequestrando
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anche le memorie di alcuni computer. Sulla natura dell’operazione e su quanti e quali documenti siano stati acquisiti, per il momento non ci sono notizie ufficiali. Certo è che nei prossimi giorni potrebbero emergere particolari capaci di svelare l’ennesimo mistero che coinvolge gli uffici comunali molfettesi. Voci di corridoio hanno fatto sapere che gli agenti avrebbero portato via soprattutto documentazione in originale relativa a numerose concessioni edilizie e a dichiarazioni di avvio di lavori per la realizzazione di immobili nelle aree di nuova espansione della città. Non è comunque la prima volta che agenti della Forestale acquisiscono documentazione negli uffici del comune di Molfetta. Già in altre occasioni erano state eseguite perquisizioni ed erano stati portati via documenti relativi alla Zona Artigianale ed alla Zona Asi della città oltre che ai lavori per la realizzazione del nuovo porto commerciale.
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Attualità
martedì 22 dicembre 2009
Legge regionale antiusura, una legge fantasma Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1636
A colloquio con l’avvocato Maurizio Altomare, vice presidente dell’Associazione Provinciale Antiracket e Antimafia. “Sì, è vero, fa bene a definire legge fantasma quella che lo stesso presidente della Regione Nichi Vendola presentò allora come la più evoluta e completa del settore in Italia. La legge regionale antiusura del marzo 2006, che tanto entusiasmo suscitò tra gli addetti ai lavori e tra la gente comune al momento della sua approvazione, in realtà non è mai diventata operativa, è come se non ci fosse ed è, dunque, una legge fantasma” dice l’avvocato Maurizio Altomare, 33 anni, vice-presidente dell’Associazione Provinciale Antiracket ed Antimafia, nel suo studio di Corso Umberto a Molfetta, mentre fuori, oltre i vetri, la città celebra e replica l’euforia natalizia e proprio giù, nella strada, lungo i marciapiedi, all’interno dei negozi, nei luoghi di ritrovo e del divertimento, è tutto un correre e rincorrersi, chiamare, parlare ai cellulari, organizzare, progettare, magari anche acquistare, nonostante il bla bla bla sulla crisi e sul difficile momento politico ed economico. Ma per
gli economisti, i sindacati, le associazioni di categoria, questo è un Natale a rischio, su cui potrebbe allungarsi l’ombra dell’usura per l’impellente bisogno di denaro che spingerebbe mol-
te famiglie a chiedere piccoli prestiti, magari ad un amico, ad un fornitore, all’agente di una finanziaria a due passi da casa, al dirimpettaio che sembra capire e condividere i nostri problemi.
Nei primi 8 mesi del 2009 il sovraindebitamento delle famiglie è cresciuto dell’89,3% rispetto al 2008 e l’usura è aumentata del 71,6% (dati rilevati da Contribuenti.it che, con lo Sportello Antiusura, monitora l’indebitamento in Italia, ndr). Il fenomeno dell’usura, o, meglio, delle usure, come ben sottolinea il Rapporto Cnel (Consiglio Nazionale dell’Evoluzione e del Lavoro) 2008, è in forte crescita, assume contorni endemici in tutta Italia, non riguarda più solo gli imprenditori, si allarga verso le grandi aree metropolitane e produttive del Nord, colpisce singoli e nuclei familiari, s’impenna in certi periodi dell’anno. A ben poco sono servite due leggi nazionali, la n. 108 del 1996 e la n. 44 del 1999, integrate dalle varie leggi regionali: in 10 anni, sempre secondo il Rapporto Cnel, c’è stato un forte crollo delle denunce che nel 1999 sono state 1080 e nel 2006 431, ma ciò non vuole dire diminuzione di un fenomeno che, continua a pag. 11
Attualità
martedì 22 dicembre 2009
segue da pag. 10 come tutti quelli criminali, cambia e si trasforma proprio in relazione alle leggi che lo regolano e che, ben presto, diventano per questo obsolete, inadeguate. “La legge, che dovrebbe tutelare famiglie, singoli, operatori economici, lavoratori dipendenti, pensionati e ga-
rantire loro l’accesso diretto ai fondi, resterà ferma fino a quando non verrà nominata la commissione di valutazione delle domande, di cui dovrebbero far parte funzionari regionali ma anche, secondo noi, membri delle associazioni che operano in questo settore e che, in alcuni casi, hanno già fatto parte della commissione a livello na-
zionale” continua Maurizio Altomare, fermamente convinto del fatto che non sia giusto girare i fondi stanziati ma non utilizzati (il primo e il secondo anno erano stati di un milione di euro mentre quest’anno di 230 mila euro, ndr) ai Confidi ed alle Fondazioni Antiusura perché entrambi ricevono già finanziamenti da Stato e Regioni. I Confidi, che sostengono e agevolano le imprese nell’accesso ai finanziamenti offrendo garanzie e svolgendo una funzione intermediaria con le banche, costituiscono una realtà forte e significativa in tutta Italia: in Puglia ne operano 70 di cui 36 in provincia di Bari dove sono 28.000 le imprese associate che hanno una dotazione di fondi rischi pari a più di 51 milioni di euro. Maurizio Altomare ribadisce che, una volta entrata effettivamente in vigore la legge, aumenterà senz’altro il numero delle denunce presentate da parte degli imprenditori e delle famiglie taglieggiate in tutta la Puglia che, con Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata e Molise sembra essere tra le regioni del Sud più colpite dal fenomeno usura. Di recente proprio la Puglia ha conquistato la maglia nera in questo senso, in base alle elaborazioni e ricerche fatte dall’Ufficio Studi dell’Associazione degli artigiani e delle piccole
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imprese di Mestre che, per misurare un fenomeno complesso ed in parte sommerso, non ha valutato solo il dato delle denunce, considerato insufficiente, ma incrociato più indicatori quali: disoccupazione, fallimenti, protesti, tassi di interessi applicati, numero di sportelli bancari attivi. Nella regione il fenomeno si estende in maniera disomogenea e presenta zone a più alto rischio quali il Salento, la provincia di Foggia e la stessa città di Bari, come dimostra la recente operazione “Dominio di Bari” con cui sono stati arrestati 85 affiliati del clan Parisi. Per la criminalità organizzata l’usura è sempre più un reato associativo, crocevia di altri reati come le truffe e il riciclaggio, ancora poco denunciato dalle vittime anche per il rapporto complesso e ambivalente che si crea con gli estorsori. L’Associazione Provinciale Antiracket ed Antimafia che ha sede a Molfetta, in Piazza Vittorio Emanuele 10/9, presieduta da Renato De Scisciolo e composta da imprenditori, commercianti, professionisti (anche una psicologa), attraverso varie fasi (ascolto, analisi, supporto, accompagnamento) offre loro assistenza e aiuto arrivando a costituirsi parte civile in molti procedimenti. Beatrice De Gennaro
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Attualità
martedì 22 dicembre 2009
I beni confiscati non si toccano! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1637
Sta facendo discutere la proposta del Governo di mettere all’asta i beni confiscati alla criminalità. Sull’argomento Matteo d’Ingeo, coordinatore del Liberatorio Politico, ha diffuso una nota che abbiamo deciso di riportare integralmente. “Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente conferiti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi, sicurezza e lotta al disagio”. Con queste parole si apriva la petizione popolare che “Libera” (Associazione antimafia di don Luigi Ciotti) ha presentato nel 1995. L’intenzione era di chiedere la riforma di una legge ormai vecchia (legge n. 646/1982) che regolava in maniera insoddisfacente proprio la confisca dei beni. A favore della petizione, si raccolsero un milione di firme e rappresentò un momento importante di sensibilizzazione e riflessione sull’importanza del recupero e riutilizzo dei patrimoni accumulati illecitamente. Da quella petizione nacque la legge 109/’96 per il “riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi”. I beni confiscati possono comprendere aziende; beni mobili (denaro, mezzi di trasporto, apparecchiature informatiche, ecc.); beni immobili (case, terreni, fondi). Per le aziende lo Stato ne dispone l’affitto, la vendita o la liquidazione e il ricavato si riversa nel Fondo Prefettizio; i beni mobili vengono trasformati in denaro contante e riversati nel Fondo Prefettizio; e i beni immobili vengono assegnati ai comuni o mantenuti al patrimonio dello Stato. I beni immobili possono essere conservati al patrimonio dello Stato per specifiche finalità istituzionali (giustizia, ordine pubblico, protezione civile) oppure possono essere anche trasferiti al patrimonio del Comune nel quale si trovano, per finalità sia istituzionali che sociali. Il Comune, acquisito il bene, ha un anno di tempo per decidere se amministrarlo direttamente oppure assegnarlo in concessione, a titolo gratuito, a: comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri
di recupero per tossicodipendenti. Se il bene è stato confiscato per reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, viene senz’altro trasferito al patrimonio del Comune e assegnato preferibilmente ad associazioni, comunità o enti per il recupero di tossicodipendenti. La legge 109/’96 è ormai operativa da tempo in tutto il territorio nazionale e anche in Puglia, ma molti di questi beni, consegnati dal 2001-’02, sono ancora, come si suole dire, “dormienti”, cioè sequestrati alla malavita organizzata, messi dallo Stato nelle mani dei Comuni, da anni, ma non ancora destinati, dalle varie amministrazioni comunali, ad attività sociali finalizzate. A Molfetta sembra che siano “dormienti” non solo i beni confiscati ma anche il sindaco, l’assessore e il dirigente al patrimonio sono da anni assopiti e hanno dimenticato di fare i bandi per l’assegnazione dei beni confiscati destinati ad utilità sociali. Dal 2001 l’Agenzia del demanio ha consegnato al Comune di Molfetta cinque beni confiscati
alla nostra criminalità organizzata tra terreni agricoli, appartamenti e locali generici, quest’ultimi situati in quella parte di città dove negli anni ’90, Fiore Alfredo, Michele Parisi e Andriani Antonio operavano con altre famiglie dedite allo spaccio di droghe. Questi beni, oggi, rischiano di essere nuovamente sottratti alla città da un emendamento alla legge finanziaria presentato al Senato che prevede di vendere all’asta gli immobili confiscati, passati 90 giorni dalla confisca senza assegnazione. Non è difficile immaginare quanto sia verosimilmente possibile che i nostri mafiosetti locali attraverso i loro prestanome possano riacquistare i loro immobili specialmente se in quegli immobili ci vivevano e rappresentavano nei quartieri di riferimento roccaforti inviolabili e rispettabili. Il governo Berlusconi ci ha abituati non solo alle leggi “ad personam” ma anche alle leggi che potrebbero favorire certa parte della popolazione e rappresentare uno strumento di scambio elettorale. Contro questa possibilità,
non tanto remota, si è schierato e mobilitato lo stesso don Luigi Ciotti con la sua associazione “Libera” che ha lanciato una petizione nazionale per chiedere al governo e al Parlamento di ritirare l’emendamento sulla vendita dei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un’Italia civile, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono davvero tutti “cosa nostra”. In questi giorni anche a Molfetta nascerà un Presidio della legalità di “Libera” che avrà come primo obiettivo di lavoro la richiesta di riutilizzo, a scopi sociali, dei beni confiscati alla criminalità organizzata molfettese utilizzando il bando regionale “Libera il bene”. Infatti la Regione Puglia attraverso l’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva promuove il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata per scopi sociali, economici e di tutela ambientale. Saranno erogati ai Comuni, che ne faranno richiesta, contributi fino a 750.000 euro per la ristrutturazione o adeguamento dei beni confiscati, la loro rifunzionalizzazione attraverso l’acquisto di forniture (attrezzature, arredi, macchinari, veicoli, ecc.) e la gestione del primo anno di attività. Il sindaco Azzollini intervenga direttamente in parlamento affinché l’emendamento presentato al Senato venga cancellato perché vanificherebbe l’impegno antimafia di 15 anni e tradirebbe chi, a cominciare da Pio La Torre, ha pagato con la propria vita l’impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente. Nella speranza che questo ultimo desiderio sia accolto dal sindaco chiedo che il primo bene confiscato assegnato per scopi sociali sia intitolato al sindaco Gianni Carnicella caduto sotto il fuoco di quel mondo criminale a cui vogliamo sottrarre simbolicamente i beni accumulati anche sulla pelle di tanti giovani che negli anni ’90 sono morti per overdose nelle nostre strada e dimenticati da tutti.
martedì 22 dicembre 2009
attualità
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Antenne: presentata la petizione
Il sogno di Natasha
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Migliaia di firme per chiedere che si discuta del problema in Consiglio Comunale.
Un terribile incidente stradale e poi la sedia a rotelle. Ha conquistato il mare grazie alla Guardia Costiera di Molfetta.
Lo scorso 16 dicembre rappresentanti del Comitato del Quartiere Catacombe e del locale circolo di Legambiente hanno consegnato all’Ufficio protocollo del Comune di Molfetta le firme in sostegno di una petizione con cui si chiede l’istituzione di un piano regolatore che stabilisca regole e limiti alle installazioni di antenne per telefonia cellulare. A seguito dell’installazione di un’antenna radio base di telefonia cellulare in piazza Catacombe, a soli 18 metri di distanza dal piano stradale, e senza preventiva comunicazione e informazione ai cittadini residenti, si è mobilitato il Comitato del quartiere Catacombe e il
circolo molfettese di Legambiente. La petizione è scaturita dalla riflessione sulla necessità di non richiedere all’amministrazione comunale una semplice tutela per gli abitanti del quartiere. Regolamentare l’installazione delle antenne (a Molfetta ce ne sono già 44) è necessario per tutta la città, al fine di assicurare l’indispensabile servizio di telefonia mobile con il minimo impatto possibile per la salute di ciascun cittadino. Nella petizione viene inoltre richiesto che la discussione della petizione venga posta all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio Comunale; nelle more di approvazione del Piano Regolatore delle antenne, venga sospesa ogni autorizzazione per nuovi impianti di telefonia cellulare; vengano disattivati gli impianti installati nel 2009. A tutti i partiti politici è stato chiesto di intervenire a sostegno della campagna per un “Piano Regolatore Comunale per gli impianti di stazioni radio base di telefonia cellulare ed emittenti radiotelevisive”.
Sognare il mare. Ammirarne i colori, sentirne il profumo. E non riuscire a toccarlo, a cavalcarlo a domarlo. Sognare di farselo compagno almeno per una mattinata. È questo quello che ha sempre voluto Natasha, una ventenne universitaria di Torremaggiore, in provincia di Foggia, che ha potuto realizzare il suo desiderio grazie agli uomini della Guardia Costiera di Molfetta. Natasha è costretta a vivere su una sedia a rotelle. Ha perso l’uso delle gambe due anni fa, in seguito ad un incidente stradale. Da allora ha immaginato di poter andare per mare. Un desiderio reso possibile grazie alla sensibilità del comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta, Enrico Cincotti e al suo secondo Pierpaolo Pallotti. A realizzarla concretamente, invece, gli “angeli del mare molfettesi”: il maresciallo Salvatore Binetti e l’equipaggio della motovedetta di stanza a Molfetta, che con grande spirito entusiasmo hanno voluto offrire un momento “speciale” ad una ragazza che vive una situazione parti-
colarmente difficile della propria vita. A Molfetta Natasha c’è arrivata grazie a Roberto Pagano, docente dell’Istituto Alberghiero di Molfetta conosciuto questa estate sul “treno bianco” dell’Unitalsi. Treno su cui Pagano era “imbarcato” come cuoco volontario assieme ad alcuni studenti dell’istituto molfettese. Così è nata una grande amicizia capace di realizzare un grande desiderio: conquistare il mare. Ma non è finita. Natasha ha già promesso di tornare: sulla “sua” motovedetta parteciperà a una delle tante operazioni di liberazione di tartarughe curate dai volontari del Wwf. E il sogno continua…
martedì 22 dicembre 2009
Auguri Molfetta da...
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Gli auguri del nostro vescovo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1640
Porgo volentieri il mio saluto augurale ai curatori e redattori de “il Fatto”. Ma attraverso codesta testata vorrei che il mio augurio giungesse a tutti i lettori. Natale racconta un “evento” che non cessa di stupire. Facciamo bene a far festa perché il Natale è un giorno “amico degli uomini”. Il suo mistero è raccolto nelle prime parole del Vangelo di Giovanni: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Quello di Gesù, dunque, non è un “passaggio”, ma un “abitare”. L’abitazione richiama il dimorare, il restare, il rimanere. In effetti, Dio, pur trovando l’uomo lontano e distratto, non ritorna indietro, ma si carica della distanza e s’incarica di ricucire le fratture, sollecitando anche noi a riprendere il cammino. Difficile, duro, il cammino della quotidianità nel tempo che viviamo. Ma Lui non molla e non si rassegna a vederci consegnati all’amara convin-
zione del “non c’è nulla da fare”. “State attenti che i vostri cuori non si appesantiscano”. Con queste parole, il Vangelo del periodo dell’Avvento, ci ha spronati. Vivere con attenzione, perché “la più grave epidemia moderna è la superficialità” (R. Panikkar). Vivere attenti al cuore prima di tutto, perché è la casa della vita; vivere attenti agli altri, ristabilendo vicinanza e creando maggiore solidarietà; vivere attenti a Dio, perché l’incarnazione accade continuamente. Dio nasce in questo nostro tempo, per far rinascere anche noi. Sta per chiudersi anche il 2009, un anno decisamente non bello da vari punti di vista; si aprirà un nuovo anno: ognuno pensi a cosa potrà fare per riaccendere la speranza. Buon Natale e Buon Anno Nuovo! + don Gino - Vescovo
Azzollini: “l’orgoglio di appartenere a questa grande comunità”. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1641
Alla mia cara Molfetta faccio i più sinceri auguri di serenità. E sia una serenità priva di ogni retorica, vera e autentica, vissuta quotidianamente con i propri affetti, in salute e nell’affermazione continua della propria identità cristiana. Con il lavoro e il sacrificio di tutti i giorni stiamo lasciando alle nostre spalle i segni pesanti della crisi economica, tuttavia non arretra nemmeno per un momento l’impegno mio e dell’amministrazione comunale per sostenere nei modi possibili le persone più deboli, gli anziani, i diversamente abili, le famiglie in difficoltà. Lo facciamo concretamente ogni giorno conciliando solidarietà, sviluppo e rigore, valori che sintetizzano il senso del mio impegno pubblico nella veste di amministratore e legislatore. Molfetta oggi è una città che cresce ogni giorno e che sta imparando a
essere e sentirsi grande: l’opera marittima in cantiere più importante del Meridione, i conti pubblici rimessi in sesto senza ricorrere alla pressione fiscale, l’ampliamento continuo della zona industriale, lo sviluppo urbanistico, l’eccellenza dei servizi sociali, il rifiorire della cultura, sono il mosaico di un lavoro divenuto per tutti un esempio. Ecco perché desidererei che tutti i miei concittadini avvertissero forte l’orgoglio di appartenere a questa grande comunità. Ecco perchè nel segno del bene comune e della crescita sociale, culturale ed economica di Molfetta, quale orizzonte del mio personale impegno, porgo i più cordiali auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Senatore Antonio Azzollini Sindaco di Molfetta
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Un anno a Molfetta
Riviviamo il 2009 Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1642
Pochi giorni e anche quest’anno entrerà a far parte del nostro passato. Un anno trascorso in fretta per molti, molto lentamente per altri. Per Molfetta è stato un periodo di grandi cambiamenti che a seconda dei punti di vista politici e ideologici potrebbero essere considerati positivi o negativi. Purtroppo i 365 giorni sono stati segnati da inquietanti episodi di cronaca che hanno sottolineato un aumento della tasso di criminalità. È stato l’anno della vicenda del Buccaneer fortunatamente finita bene, ma anche l’anno dei compleanni storici di Legambiente (25), dell’Associazione Cuochi Baresi (40), della Pro Loco (50), del Ser Molfetta (24) dell’AIA (75) e anche de “il Fatto” (2). Noi della redazione speriamo di avercela messa tutta e aver assolto nel miglior modo possibile al compito di portare le notizie nelle case di ogni molfettese e non.
Gennaio
Marzo
direttore di macchina. Il Tar boccia per l’ennesima volta l’operato del sindaco Azzollini riguardo la nuova foresteria della Capitaneria di Porto. Parte il valzer delle candidature in vista delle elezioni provinciali di giugno. Miragica apre i battenti con una grandiosa cerimonia d’inaugurazione. Finalmente scatta il piano di rivalorizzazione del centro antico. Con la prima udienza, prende il via il processo Truck Center. Renato de Scisciolo, vice presidente della Federazione Antiracket, riceve, tramite una lettera, minacce di morte e un proiettile. Finalmente l’H.C. Molfetta può esultare: è serie A1.
Maggio L’anno e il mese si aprono con la scomparsa, il giorno dell’Epifania, dell’illustre concittadino Angelo Alfonso Mezzina, uomo di cultura che tanto ha dato alla città di Molfetta. Il giorno 9 il nostro giornale incassa il divieto di riprese durante i consigli comunali dal presidente Nicola Camporeale. Il 17 vengono riconsegnate ai fedeli le statue del Sabato Santo dopo un meticoloso restauro. È il mese in cui partono le selezioni di ballerini e artisti per la prossima apertura del parco “Miragica”. Legambiente Molfetta compie 25 anni di attività. Fra le attività de “il Fatto” ci sono da segnalare la nascita del nuovo sito giornalistico e il traguardo delle 3000 firme raccolte a favore dell’oscura vicenda del motopeschereccio affondato in circostanze misteriose Francesco Padre.
Febbraio
È il mese in cui due servizi video “ad effetto” della Web-tv de “il Fatto” suscitano forti discussioni e, in un caso, l’apertura di un’inchiesta da parte della Magistratura. Si tratta dell’intervista rilasciata da Raffaele Petruzzella che svela gli inquietanti misteri del cimitero e di quella fatta a Francesco Marzocca in arte “Ambra”. Duro colpo alla micro-criminalità locale con l’arresto di sette giovani accusati di essere gli autori di numerosissime rapine nel barese. Pietro Sorrenti, proprietario della concessionaria automobilistica Dinauto, viene arrestato grazie ai servizi di Fabio e Mingo per conto di Striscia la Notizia, reo di aver truffato oltre quaranta acquirenti di autovetture. È il mese in cui, ad un anno esatto, si ricorda la strage della Truck Center. Il 29 finalmente Caparezza canta nella sua Molfetta con un concerto che egli stesso ha finanziato, tenuto presso la “Secca dei Pali”; migliaia i fan accorsi da tutta l’Italia per l’occasione. Purtroppo il mese si conclude con la morte in un incidente stradale di monsignor Antonio Ladisa rettore del Seminario Regionale Pio XI.
Aprile
Scattano ufficialmente le celebrazioni per il cinquantenario della Pro Loco, mentre in città il clima politico si fa rovente in vista delle Provinciali. Continua il diverbio fra Legambiente e Rocco Altomare sulla questione P.I.P. Il 16 maggio Molfetta perde un pezzo della sua storia con la scomparsa di Giovanni de Gennaro. Diversi residuati bellici rinvenuti nei fondali marini di Molfetta vengono finalmente trasferiti in alcune cave di Ruvo e Bisceglie dove vengono fatti brillare. Arriva l’ufficialità che lo storico Palazzo Dogana di Molfetta verrà trasformato in un hotel di lusso. È festa per la Virtus Basket che centra la salvezza, delusione invece per il Bari Sport che dopo un campionato passato in vetta alla classifica si deve accontentare dei play-off. Sul finire del mese l’ennesimo e assurdo atto criminale che vede l’esplosione di un ordigno in via Madonna degli Angeli.
Giugno Un’inquietante escalation di atti criminali scuote la città con numerose rapine, auto incendiate ed esplosioni di ordigni. I Carabinieri della compagnia di Molfetta non stanno a guardare e traggono in arresto 5 giovani accusati di aver compiuto ben 11 rapine in città dall’inizio dell’anno. Scattano i festeggiamenti per i quarant’anni dell’associazione “Cuochi Baresi”. In campo sportivo spiccano gli eccellenti risultati dell’H.C. Molfetta che si prepara per i decisivi play-off che valgono la serie A1.
Il catastrofico terremoto in Abruzzo miete centinaia di vittime. Partono aiuti da tutte le parti d’Italia e il Sermolfetta non può certo mancare. L’11 il rimorchiatore Buccaneer viene sequestrato nel Golfo di Aden (Somalia) da un gruppo di pirati. Sulla nave 16 membri dell’equipaggio e fra questi due molfettesi: Filomeno Troilo, cuoco, e Ignazio Angione,
È il mese delle elezioni provinciali. Tanti i candidati molfettesi, deludenti e pochi i risultati. La corazzata del PdL guidata da Mancini e Tammacco, nonostante la vittoria di Schittulli, delude e vede l’ingresso del solo Tammacco (unico molfettese) al ripescaggio. Ottimo risultato per Nicola Piergiovanni che non entra in Provincia per un pugno di voti. Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani affiancano Legambiente e presentano un dossier interamente dedicato alla zona P.I.P. Per la cronaca si segnalano
martedì 22 dicembre 2009
diversi incendi dolosi a danno di venditori ambulanti. Ennesimo incidente sul lavoro in città causato da un’esplosione accidentale presso i cantieri navali. Due persone rimangono coinvolte nell’accaduto ma per una, Vito Donato Pansini, non c’è più nulla da fare. Esplode la protesta degli abitanti di Rione Catecombe sempre più abbandonati a se stessi e vittime dei continui atti vandalici. Finalmente riapre il museo Diocesano di Molfetta, scrigno inestimabile di mille tesori. Si ferma in semifinale l’avventura della Pallavolo Molfetta. L’atletica leggera è in festa per la quarta edizione della Corri Molfetta.
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Finalmente termina l’odissea per i marinai a bordo luce numerosi resti umani. Il Sermolfetta compie 24 del Buccaneer che, nella serata del 9, tornano ad es- anni. Eccellenti risultati per le squadre di pallavolo sere finalmente liberi. Grandi festeggiamenti in città molfettesi. Frenata invece per la Liberty. per il ritorno dei due molfettesi Troilo e Angione accolti come degli eroi. Cambio al vertice dell’A.S.M, Novembre via Nappi ecco Mancini presidente. Scongiurati finalmente i licenziamenti alla Multiservizi. Paura in via Preti, nel cento antico, dove uno stabile viene fatto sgomberare. Molfetta riceve l’ennesimo premio negativo per la cattiva gestione delle sue spiagge e del suo mare, la “Bandiera nera”. Il 18 agosto grande evento in città, i Pooh in concerto sulla banchina San Domenico.
Settembre
Ecco il Memorial Sergio de Candia, una manifestazione organizzata dal periodico Città Liberal, dedicata al concittadino scomparso a causa della SLA. Ottimi risultati per la redazione de “il Fatto” che vince prima il torneo calcio a 5 e poi il premio per l’inchiesta “Una città per molti ma non per tutti” curata da Beatrice de Gennaro, Isabel Romano Luglio e Francesco Tempesta. La piscina comunale viene finalmente affidata al Comitato Paralimpico. Il giornalista d’inchiesta Gianni Lannes presenta il suo Il mese dell’attesissima fiera della Madonna dei libro sui misteri del Francesco Padre mentre CorraMartiri è scosso dal grave attentato in Afghanistan do Natalicchio pubblica il suo nuovo lavoro interache uccide sei militari italiani. Piovono polemiche mente dedicato a Corrado Giaquinto. per l’ennesima chiusura della piscina comunale e la sospensione del bando che ne avrebbe affidato la Dicembre gestione. I residenti del quartiere Catecombe protestano ancora dato che all’interno del rione viene installata un’antenna telefonica. È un successo il concertone di Antonello Venditti, organizzato dalla fondazione Valente, tenutosi presso l’anfiteatro del parco di Ponente. Parte positivamente l’avventura della nuova Liberty Molfetta che ottiene quattro Il mese è scosso dal “terremoto” della regione Pu- risultati utili consecutivi. Grande partecipazione glia. Vendola, presidente, scioglie la giunta e poi ne per il Campionato Nazionale di Marcia organizzato riforma un’altra confermando comunque il nostro dall’Olimpia Club Guglielmo Minervini. Nuova escalation di atti criminali e vandalici con numerose auto e bancarelle Ottobre di ambulanti incendiate. Fra questi da annoverare anche un atto intimidatorio a Matteo D’Ingeo (Liberatorio) che si vede recapitare un proiettile con Il giorno 5 “il Fatto” compie 2 anni. Grandi festegallegate minacce. Arrestato un falso prete dai Cagiamenti per il traguardo raggiunto successo dopo rabinieri, sorpreso a rubare negli alloggi del Palazsuccesso. Il Consiglio Comunale delibera che la pozo Vescovile. Molfetta vince l’Oscar come comune lizia Municipale a breve sarà armata. Si inasprisco“Riciclone”. Fra le iniziative importanti successi no le polemiche per il nuovo servizio nelle mense per “Ti Fiabo e Ti Racconto” e la partenza delle viscolastiche molfettesi mentre la situazione all’Asm site notturne e degli spettacoli nel Pulo. La Molfetta si fa incandescente dopo un presunto atto intimidacalcistica torna ad alti livelli. Ecco la Liberty Moltorio nei confronti del presidente Mancini. Continua fetta ex Liberty Bari. a tener banco la vicenda relativa al problema del randagismo specialmente dopo il servizio di “StriAgosto scia la Notizia”. Ecco il nuovo reparto di Medicina dell’ospedale don Tonino Bello. In piazzetta GioÈ il mese delle primarie del PD che vedono la vit- vane si apre una piccola voragine a causa del crollo toria di Bersani anche a Molfetta. Parte la battaglia della volta di una cisterna sotterranea profonda cir“impossibile” di un gestore di una stazione di ser- ca 10 metri. Posizionato presso il Pulo di Molfetta vizio di via Giovinazzo contro l’Agip. Emessa la il calco del ritrovamento di resti ossei nella grotta sentenza nel processo Truck Center con condanne numero 1. La sezione AIA di Molfetta compie 75 esemplari per i colpevoli. Un’anziana donna vitti- anni. Deludenti risultati arrivano dalla Virtus Bama di uno scippo in via Immacolata muore per le sket ; grandi soddisfazioni invece dalla pallavolo e conseguenze della caduta. L’episodio viene filmato dal Real nel calcio a 5. Per la Liberty una posizione dalle telecamere di sorveglianza di un tabaccaio e al vertice meritata. le immagini fanno il giro dell’Italia. Arrestati immediatamente i colpevoli. Proseguono i lavori di a cura di Francesco Tempesta restyling di piazza Minuto Pesce dove vengono alla
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Auguri Molfetta da...
martedì 22 dicembre 2009
Minervini “Auguri ai giovani e alle famiglie molfettesi” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1643
È stato un anno difficile per la politica. Vicende complesse si sono intersecate, susseguendosi con rapidità impietosa nella nostra regione come nella nostra Molfetta. Questa esperienza di governo regionale, per la quale è tempo di iniziare a
tracciare un bilancio, è cresciuta senza eludere le sfide che gli si sono poste davanti. Il centrosinistra ha riaffermato la volontà di procedere sulla via del cambiamento e delle riforme strutturali senza cedere alle lusinghe di una gestione ordinaria del potere.
L’amministrazione regionale ha lavorato a progetti di sviluppo per tutte le città e per i tanti problemi dei cittadini, a partire dalla difesa del lavoro, dei diritti degli ultimi, dell’ambiente, delle energie rinnovabili, della salute. Abbiamo provato a elaborare una risposta alla crisi che non lasciasse fuori nessuno ma che restituisse protagonismo ai cittadini attraverso strumenti partecipativi e attivato importanti risorse economiche in sostegno di famiglie e imprese. Il confronto politico nella nostra città, invece, è stato aspro ma abbiamo messo sempre al centro i fatti e i problemi dei cittadini. Rispetto al tentativo di cementificare certezze sul mare e sulla terra, rispondendo a domande occupazionali e abitative prive di una visione, abbiamo opposto le ragioni di un alternativo modello di sviluppo, sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali. Occorre ancora rilanciare il desiderio diffuso di cambiamento e rivitalizzare la partecipazione della cittadinanza alla vita pubblica, restituendo quella serenità e sicurezza che solo il rispetto delle re-
gole può assicurare. Perché oggi è anche tempo di nuove sfide. Sono convinto che stia crescendo in tutto il mondo la responsabilità e la consapevolezza che ciascuno ha dei problemi collettivi. E questa istanza deve ricondurre i cittadini alla politica, che è quel “sortire insieme dei problemi comuni” cui richiamava don Milani. Dobbiamo avere fiducia nel futuro che sta nascendo. Dobbiamo ritrovare la misura delle cose e darle il giusto valore. La politica deve riscoprire il suo valore di futuro. L’augurio va allora a tutti i giovani molfettesi e alle loro famiglie. I giovani che sono alla ricerca della loro espressione, quelli che hanno deciso di provarci. Ma anche ai tanti genitori che con coraggio li stanno lasciando sperimentare vie di attivazione. È un augurio e non solo una speranza. A questa speranza stiamo dedicando il nostro lavoro. Guglielmo Minervini Ass. Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva
martedì 22 dicembre 2009
in Città
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Ricerca e solidarietà con Telethon a Molfetta Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1644
Come sempre la nostra città si è dimostrata generosa: raccolti 33mila euro. Il Natale, si sa, porta con sé nel suo sacco rigonfio luci, alberi addobbati, canti, vetrine scintillanti, tavole imbandite e regali. Tanti regali. Quella corsa al regalo, utile o futile, e quella voglia di donare qualcosa col “cuore” o senza, queste sono sfumature. Ci sono doni, capaci talvolta di dare la speranza di sconfiggere “mostri” che possono attaccarci all’improvviso, ma che insieme possiamo sconfiggere. Torna puntuale anche quest’anno la grande raccolta fondi nazionale indetta da Telethon; torna anche quest’anno quella sana competizione alla solidarietà e generosità tesa a sostenere la ricerca biomedica per combattere la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche, un impegno che mira a contrastare una vera e propria piaga sociale da ormai venti anni. Come consuetudine, nei giorni scorsi, 11, 12 e 13 dicembre, la grande maratona Telethon è approdata non solo sulle reti Rai tra show, ospiti e telecamere, ma anche a Molfetta. Motore delle iniziative e grande contenitore per la raccolta la sede cittadina della BNL Gruppo BNP Paribas, che dalla data della sua creazione affianca e sostiene ogni anno l’operato di Telethon, sposandone le cause. Come ci viene comunicato ufficialmente dagli uffici molfettesi della BNL, la cifra raggiunta quest’anno ammonta a ben 33.000 euro, un contributo importante e che
rimane in linea con i target raggiunti nelle passate edizioni di raccolta, nonostante, come ben si può immaginare, le difficoltà e le carenze legate alla ormai onnipresente crisi economica (evidentemente la “signora crisi” nulla può di fronte al buon senso e alla solidarietà). L’identikit del donatore? Tutti, nessuna distinzione. Durante i tre giorni culminanti della raccolta, come ci spiegano dalla direzione della banca, in molti hanno sentito il dovere di dare il proprio contributo, dai clienti della stessa banca a persone e passanti comuni, fino ai bambini che sensibilizzati da genitori e insegnanti hanno talvolta attinto dai propri salvadanai pur di ritagliarsi un piccolo posto all’interno della grande
macchina di sostentamento della ricerca. E proprio attraverso le pagine de “il Fatto” la BNL di Molfetta vuole inviare il proprio sentito ringraziamento a tutti i collaboratori e i donatori, ed in modo particolare a tutte le piccole e medie realtà imprenditoriali del territorio, il cui contributo è stato significativo al raggiungimento della cifra conseguita, sempre in relazione al contingente e delicato periodo economico. Molti quindi i donatori, ma molteplici anche le occasioni per donare grazie agli eventi organizzati da chi ha messo a disposizione la propria professionalità per un alto fine, senza ricevere compenso alcuno, ci tengono a precisare. Un susseguirsi di appuntamenti, da quelli musicali
come il galà organizzato grazie alla collaborazione dell’Unione Ex Allievi “Don Bosco” di Molfetta, e che ha visto sul palco del teatro Don Bosco le esibizioni della band “Swing in Italy” e “Alter Chorus” in una commistione di note swing, jazz e liriche; al concerto di ritorno de “La Strana Sensazione”, cover band dei Pooh; fino agli immancabili e intramontabili concerti di canti natalizi eseguiti dal coro della scuola media “G.S. Poli”, diretto dalla professoressa Cecilia Gigante e dal coro della scuola elementare “C. Battisti”, integrato dalla scuola “D. Savio”, e diretto dalla professoressa Anna Maria Muti. Grande novità e sorpresa di questa campagna molfettese di raccolta fondi è stata l’iniziativa “Babbo Natale in corsa per Telethon”, una corsa podistica amatoriale per grandi e piccini che, vestiti da Babbo Natale, ha attraversato le principali vie di Molfetta per un percorso della lunghezza di 6 chilometri, penalizzata però dalle condizioni climatiche non del tutto favorevoli. Tante idee, tante persone messe in movimento per sostenere la ricerca scientifica, con la piccola complicità del Natale. E se solo il sentore del Natale, che riempie ormai l’aria, può fare tutto questo, allora vorremmo che fosse Natale ogni giorno. Isabel Romano
Telethon, tra storia e opere Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1645
Combattere le malattie genetiche. Questo il motto ma soprattutto l’obiettivo che da ormai vent’anni si propone di realizzare Telethon, attraverso grandi campagne di raccolta fondi finalizzata proprio al sostegno e sviluppo della ricerca biomedica per combattere e prevenire la distrofia muscolare e tutte quella malattie di stampo genetico. Le origini di Telethon risalgono però al
1966, quando l’attore comico e registra Jerry Lewis inventa negli USA una maratona televisiva per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla distrofia muscolare, riscuotendo un successo senza precedenti sia in termini di spettatori sia in termini di solidarietà. Seguono questa stessa via prima la Francia, poi l’Italia nel 1990, grazie all’associazione che riunisce le famiglie di malati di
distrofia muscolare e alla collaborazione di Susanna Agnelli, con la messa in onda su Rai 1 della prima maratona televisiva che raccoglie oltre 20 miliardi di lire. Dal 1990, Telethon ha finanziato 2200 progetti in diversi ambiti della ricerca su 444 malattie genetiche, con un investimento diretto di 299 milioni di euro, la pubblicazione di 6839 articoli scientifici e soprattutto la cura
definitiva di 13 bambini affetti da una gravissima immunodeficienza, prima incurabile. L’eccellenza della ricerca finanziata, la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei fondi e il sostegno degli italiani sono i valori che ispirano Telethon nel lavoro di ogni giorno e che ne fanno una fondazione di ricerca biomedica riconosciuta a livello internazionale. i.r.
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In città
martedì 22 dicembre 2009
Il presepe nell’arte e nella creatività di Saverio de Gioia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1646
La Natività raccontata con l’utilizzo di materiali poveri e andando fuori dagli schemi. Il primo a ideare il presepe come momento di raccoglimento e di tradizione per celebrare l’avvento del Signore fu San Francesco d’Assisi che, nel 1223, realizzò a Greccio, in provincia di Rieti, la prima rappresentazione vivente della Natività. Ma bisogna attendere la fine del XIII secolo per vedere realizzato il primo vero grande presepe artistico scolpito da un genio dell’arte, Arnolfo di Cambio, oggi conservato presso il Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L’esempio di Arnolfo di Cambio fu imitato nelle epoche successive da altri grandi artisti del settore, tra cui ricordiamo Sandro Botticelli che immortalò in una famosa pala d’altare l’intera dinastia dei Medici e la famiglia della Robbia (Luca, Andrea, Giovanni e Girolamo), gloriosamente ricordata per le Natività in ceramica, cotte e laccate di bianco, ancora oggi custodite nelle più belle chiese e gallerie museali del mondo. Nei secoli il presepe ha subito diverse evoluzioni, configurandosi in varie ed elaborate interpretazioni, ide-
alizzate con “pastori” dai movimenti sincronizzati fino ad assumere, come nel caso del nostro concittadino Saverio de Gioia, forme artistiche del tutto originali con l’apporto di materie prime
inconsuete per una rappresentazione liturgica di tale importanza. A Molfetta Saverio de Gioia prosegue una tradizione che lo ha oramai reso celebre. Ovviamente, de Gioia, non è
l’unico interprete nel territorio di innovative forme artistiche di rappresentazione della Natività, ma sicuramente è stato tra i primi a fare uso di materiali poveri e ad armonizzare le sue opere con gusci di noci e prodotti della natura, non disdegnando ciottoli e spugne di mare e, talvolta, residui della campagna locale e altri materiali. I presepi di Saverio de Gioia non sono esclusivamente indotti da matrici di estrazione storica, ereditate dai presepi di stampo partenopeo, marchigiano, siciliano o addirittura provenzale, ma sono del tutto singolari e spesso insoliti, ispirati a volte alla classica liturgica umiltà che si rifà alle evocazioni francescane o intercalati da innovative sperimentazioni artistiche di stampo avanguardistico come tappi di sughero, rami di palma, sacchi amidati, spugne, cocci e quant’altro. Insomma, vere e proprie opere d’arte, belle da contemplare e da conservare, ma principalmente da esibire nelle proprie case e in altri luoghi pubblici in occasione del periodo dell’Avvento e del Santo Natale.
Leo Binetti: “Commercianti più uniti”
Abbiamo incontrato pochi giorni fa Leo Binetti, commerciante di abbigliamento, consigliere della Confesercenti sezione di Molfetta e titolare di una società di pubblicartellonistica. Cosa ne pensa degli addobbi natalizi sistemati in città per contrastare lo strapotere dei grossi centri commerciali della zona Asi? Non penso che i due colossi commerciali incidano più di tanto sull’andamento delle vendite in città. Al massimo la loro presenza dovrebbe essere da stimolo per noi commercianti locali a investire sull’arredo urbano
e sull’accoglienza dei clienti con la tembre, invece, e ammirare come sia speranza di attirare sempre più visi- addobbata anche grazie alla presenza tatori. dell’associazione di commercianti che porta il nome della stessa via. Cosa pensa del contributo di 43mila euro stanziato dal Comune per si- Pensa che le luminarie posizionate stemare le luminarie nel centro cit- valgano i soldi spesi dall’amminitadino? strazione? Sono felicissimo che da parte dell’am- Ho interpellato un’altra ditta di luministrazione comunale di Molfetta minarie al fine di poter ottenere un ci sia stato questo sforzo finanziario preventivo per la realizzazione della per aiutare il commercio locale e per stessa scenografia di luci. Mi ha conabbellire il nostro salotto commercia- fermato che nel caso in cui l’avessimo le. Quello su cui non sono d’accordo chiamata avremmo risparmiato almeè sulla modalità di gestione dei soldi. no un bel po’. Il problema è che non Nel momento in cui noi parliamo (16 sono state interpellate altre ditte e che dicembre n.d.r.) la ditta appaltatrice da quando esiste la Molfetta Shopping “Cipriani” sta ancora montando le lu- viene incaricata sempre la stessa. Viminarie per la città e mancano meno sto che per poter usufruire delle lumidi dieci giorni a Natale. Visto il poco narie nella propria strada è necessaria tempo rimasto forse sarebbe stato me- una associazione di strada vorrà dire glio che quei soldi fossero destinati ad che mi farò promotore anche io di una aiutare persone in situazioni di disa- associazione capace però, questa volgio. C’è poi da dire che negli altri anni ta, di riunire la quasi totalità dei comi commercianti si sono tassati per par- mercianti molfettesi tutti. tecipare alla spesa. Quest’anno invece i soldi erogati dal Comune sono stati Ha qualcosa contro la Molfetta gestiti dalla Molfetta Shopping che ha Shopping? deciso quali strade illuminare e qua- Assolutamente no! Bisogna però li no, come avvenuto in via Muscati chiedersi cos’è la Molfetta Shopping. dove ha sede la mia attività commer- Si tratta di una struttura che non rapciale. Basta spostarsi in via XX Set- presenta alcuna associazione naziona-
le di categoria e che per undici mesi all’anno è inesistente e non ha alcuna visibilità. Tra le tante cose che bisogna sapere è che tempo fa era stato deciso che alcuni locali all’interno del Molfetta Outlet fossero messi a disposizione della Molfetta Shopping per accogliere i commercianti locali. Siamo ancora in attesa di sapere come accedere a quegli spazi e soprattutto di sapere se quell’accordo fosse stato deciso solo per tenersi buoni i piccoli commercianti. Perché non approfittare infine per i consueti auguri di fine anno? Certamente! Auguro a tutti i commercianti molfettesi un felice Natale, sperando che il prossimo anno questo tipo di luminarie e la loro relativa spesa siano gestite diversamente e con tempi di installazione diversi oltre che con costi differenti, o che perlomeno servano per aiutare gente che ha davvero bisogno. Ringrazio infine “il Fatto” per l’ospitalità e l’amministrazione comunale per il grosso sforzo finanziario comunque fatto. SPAZIO AUTOGESTITO A PAGAMENTO A CURA DI LEO BINETTI.
martedì 22 dicembre 2009
Cultura & Spettacoli
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L’arte attraverso gli occhi di Antonia Bufi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1647
La giovane artista molfettese continua a raccogliere successi e a stupire il suo pubblico. Arredamento essenziale, solo quadri colorati e di ogni misura su pareti bianche; una forte sensazione di percepire l’arte e allo stesso tempo di grande ospitalità. Una bottega ricca di incanto! Colori, pennelli, telai, bozze di ritratti e libri dappertutto. L’artista ha degli occhi neri, grandi e decisi nel trasmettere la sua creatività; inizia a raccontare il suo percorso. Antonia Bufi si è laureata il 16 ottobre del 2008 in Decorazione Arti Visive Discipline dello Spettacolo, con tesi in Tecniche e Tecnologie della Decorazione, seguita dal noto Maestro molfettese Paolo Lunanova. Le sue opere sono realizzate esclusivamente con l’acrilico per la brillantezza dei suoi colori e la rapida asciugatura su tela o su altri supporti quali legno, vetro, multistrato. La giovane artista definisce la sua arte pop perché popolare, accessibile ad un pubblico vasto, cattura il pubblico giovane e meno giovane, colto e inesperto; fotografica poiché c’è un’elaborazione di foto attraverso il mezzo “freddo e meccanico” del computer. “Voglio mettere su tela – spiega – il mio contemporaneo, con i suoi colori e i suoi costumi, ironizzandolo in alcuni casi; lo stesso utilizzo del computer,
nell’elaborazione delle immagini, è utilizzare uno strumento moderno, che poi si trasforma in pittura!”. Antonella Bufi nel 2005 espone per la prima volta nel Castello di San Benedetto a Conversano per una mostra di arte digitale. Nel 2006 partecipa all’estemporanea d’arte
con l’opera “Riflesso d’autore” organizzata dal Comune di Ruvo di Puglia. Realizza la sua prima personale d’arte digitale “Contorni di Luce” presso lo Spazio Comunale Aperto all’Arte di Molfetta. E poi ancora partecipazioni e premi vinti in collettive e concorsi d’ar-
te in giro per tutta la Puglia. Nel 2009, in ultimo, partecipa al concorso di pittura “Il pazzo di Assisi” organizzato dal Progetto Giovani e Arte Giovanni Paolo II e vince la targa come miglior opera comunicativa assegnata da tutti i siti web di informazione e comunicazione di Molfetta. Ma Antonia Bufi è anche una delle protagoniste della tentata rinascita del centro storico di Molfetta. Infatti nel corso dell’estate coordina con l’artista e amica Milena Scardigno, una collettiva intitolata “Le vie dell’arte”. Tra le stradine del centro storico di Molfetta nove ragazze espongono le loro opere e le loro criptiche istallazioni. Nelle sue esposizioni Antonia Bufi mostra grande talento e raccogliendo tangibile successo agli occhi critici di un pubblico sempre crescente. “Se oggi posso contare innumerevoli consensi – conclude Antonia – lo devo innanzitutto al pubblico grazie al quale mi metto in discussione e cresco nel mio campo, ma soprattutto alla mia famiglia e alle persone care che mi circondano e mi sostengono giorno dopo giorno a cominciare dal mio papà”. Marilena Farinola
È nato il Calendario DiVino 2010 Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1648
Un lavoro del sommelier molfettese Giuseppe Sinigalia. Era il mese di ottobre del 2008 quando, dalle pagine de “il Fatto”, annunciavamo un progetto ambizioso portato avanti da un appassionato sommelier molfettese, Giuseppe Sinigalia: la realizzazione di un calendario che oltre al normale e consueto conteggio dei giorni, approfondisse la storia dei Santi e dei Beati unendola allo studio dei vini di tutta Italia. Un lavoro particolare, certo difficile. Senza dubbio affascinante. Per molti impossibile. Ed invece Giuseppe Sinigalia, che lavora in un noto ristorante calabrese, è
riuscito nell’impresa dando alle stampe il “Calendario DiVino 2010”. Una eccezionale raccolta di notizie, curiosità, immagini che ripercorrono l’arte, la storia, al cultura e le tradizioni di tutta Italia. “La mia idea di proporre questo tipo di calendario – ha detto Sinigalia – nasce da due mie passioni: l’agiografia e l’enografia, ovvero lo studio dei santi e del vino. Al calendario tradizionale, che elenca il ciclo delle settimane ed i giorni con il nome del santo, ho abbinato un vino”. E si sa, in Italia di
Santi e di vini ce ne sono una infinità. Così Sinigalia li propone in un menù decisamente insolito, consigliando la scelta dei vini, le temperature di servizio, le zone di produzione. Insomma una vera raccolta di curiosità impreziosita da un lavoro grafico assolutamente curato e ricercato. Il giusto regalo per l’anno che sta arrivando e che è possibile procurarsi contattando direttamente Giuseppe Sinigalia al numero telefonico 368.3980192 o inviando una mail all’indirizzo sommeliesinigalia@libero.it.
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Cultura & Spettacoli
martedì 22 dicembre 2009
150 anni per insegnare il mare Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1649
Presentato a Molfetta il testo di Pasquale Trizio sulla storia dell’Istituto Nautico Caracciolo di Bari.
Pasquale Trizio, autore del volume: L’Istituto Nautico Francesco Caracciolo di Bari, 150 anni ha scelto la sala “Finocchiaro” della Fabbrica di San Domenico a Molfetta per presentare la sua opera alla cittadinanza. A fare gli onori di casa il dottor Michele Spadavecchia, presidente dell’Associazione “Eredi della Storia”, medico di bordo della Marina Mercantile, che nell’incontro ha sottolineato come “la gente di mare è speciale, perchè a bordo delle imbarcazioni si adatta ad ogni circostanza, è capace di superare qualsiasi difficoltà in condizioni anche complesse, talvolta drammatiche: cicloni, tempeste, avarie”. Vincenzo Fiorentino, preside dell’Istituto
Nautico, ha confermato: “L’anno venturo l’Istituto conterà una popolazione di ben 544 alunni. Il Nautico ha il dovere di ristabilire un rapporto privilegiato con il mare come in passato, quando ha contribuito a portare ricchezza economica alla città di Molfetta. La crisi che si sta vivendo in questo momento è dovuta anche all’allontanamento dei nostri giovani dalla tradizione molfettese, che affonda le proprie radici nella marineria. È compito dell’Istituto Nautico ricercare di recuperare il tempo perduto. Per i diplomati meritevoli c’è la possibilità di essere subito inseriti nel mondo del lavoro, è una promessa fatta dagli armatori. A breve – ha proseguito il preside Fiorentino, – sarà istituito in sede un museo nautico ricco di documenti storici, per riscoprire i valori e la ricerca che hanno fatto grande l’arte marinaresca”. Presente all’incontro il contrammiraglio Raffaele De Gaetano, presidente ANMI di Giovinazzo, che ha voluto ricordare che “gli Istituti Nautici di Bari e Camogli (Genova) sono stati i più importanti d’Italia. Non molto tempo fa non esisteva nave su cui non fosse imbarcato un molfettese; era un punto di onore e di orgoglio far sapere che un proprio congiunto era imbarcato su navi della Società di Navigazione Italia, Grimaldi, Lauro, Costa, Sidermar, per citarne alcune. Oggi si devono fare i conti con la globaliz-
Ristorante Enoteca Desserteria Pizzeria
zazione, che ha consentito alle navi la possibilità di avere una doppia iscrizione nei compatimenti marittimi, e poter formare equipaggi misti. Ai nuovi Ufficiali si richiede una preparazione eccellente e la scuola se ne deve far carico con programmi di studio adeguati ai tempi”. Vito Totorizzo, capitano di lungo corso, agente marittimo di Molfetta e Bari, ha precisato: “Il mare è fonte di reddito anche elevato. Sul commercio marittimo sussistono altre professioni: ormeggiatori, agenti marittimi, piloti”. Ha quindi proposto: “Il lavoro dei marittimi è esemplare, per questo le istituzioni dovrebbero loro erigere un monumento”. L’au-
tore ha chiuso l’incontro affermando che i marittimi si sentono simili nella sfera affettiva. Spesso durante la terza guardia sul ponte di comando – da mezzanotte alle quattro, quando tutti riposano – in pieno Atlantico, mentre l’onda lunga oceanica culla la nave, quando si è soli con se stessi, il pensiero corre agli affetti più cari, alle mogli, ai figli, agli amici. Fare l’ufficiale è una scelta piena di sacrifici, che dà soddisfazioni, ti fa conoscere il mondo… Come spiegare le sensazioni che si provano, quando si doppia lo Stretto di Gibilterra per raggiungere le Americhe? Pantaleo De Trizio
La storia dell’istituto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1650
L’Istituto Tecnico Nautico Statale “Francesco Caracciolo” di Bari è stato il primo istituto navale dell’Adriatico e dello Jonio, istituito con real decreto del 1856. Il primo insediamento avvenne presso l’Ateneo di Bari e lì rimase fino al 1921 quando, acquistando piena autonomia, si trasferisce in via Nicolai, poi in via Piccinni e successivamente presso lo storico istituto di via Abate Gimma, 291. Divenuto inagibile l’edificio verso la fine degli anni ’90, la sede si sposta presso il Centro Studi Polivalente, Rione Iapigia di Bari. La proposta di formare in loco la classe dei capitani marittimi di cui la marineria locale aveva bisogno per l’apertura di nuove vie commerciali verso oriente, fu presentata dalla Camera di Commercio barese dopo che prese il via la costruzione dei primi porti artificiali di Bari, Molfetta, Barletta, Bisceglie, Trani. Per essere ammessi al primo anno di frequenza bisognava prima
di tutto essere sottoposti ad una rigorosa visita medica, eseguita da medici militari presso la Capitaneria di Porto di Bari; per la sezione “coperta” era necessario avere un visus non inferiore a 10/10, l’udito perfetto, eccellenti riflessi. Riuscivano a diplomarsi in cinque anni solo i ragazzi con carattere ed un ottimo livello intellettuale: i futuri comandanti e direttori di macchina per eccellenza. Le classi prime erano formate in media da 150 allievi complessivamente, ma ne arrivavano in quinta solo una trentina. Agli alunni si richiedevano volontà e sacrificio: studiare ininterrottamente con profitto, rispettare docenti e colleghi, rigore nell’abbigliamento. Le espulsioni non mancavano. Queste regole, dettate dall’autorevole preside Luigi Lamacchia, furono rispettate fino alla primavera del 1968, quando ebbe inizio la rivoluzione studentesca. Cosa avvenne dopo è tutta un’altra storia. p.d.t.
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Recensione
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Il SegnaLibro. Altai. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1651
“L’ambasciatore francese approfittò della pausa per ribattere. ‘Non vedo che c’entrino i muratori con la tolleranza.’ – ‘Oh, c’entrano eccome, eccellenza…Voi conoscerete senz’altro l’episodio biblico della Torre di Babele. Ebbene, molti credono che il Signore disperse le lingue degli uomini per punirli, ma è l’esatto contrario. Egli vide che l’uniformità li rendeva superbi, dediti a imprese tanto eccessive, quanto inutili. Allora si rese conto che l’umanità aveva bisogno di un correttivo e ci fece dono delle differenze. Così i muratori, di costumi e fedi diverse, devono trovare un modus vivendi che consenta di portare a termine l’edificio.” Wu Ming, Altai, Einaudi Stile Libero, 2009, pp. 424, € 19,50. ro mentre il canto lieve del muezzin stempera di viola il cielo purpureo e dorato di Costantinopoli, alla vigilia della Battaglia di Lepanto. A Venezia, tra le darsene all’Arsenale divampa un terribile incendio; Emanule De Zante, ebreo convertito, cresciuto a Ragusa nell’Impero Ottomano e spia dei servizi segreti, è ritenuto responsabile di questo atto, sin da subito letto come un attacco alla Serenissima. Caccia e fuga del colpevole hanno inizio. De Zante, sfuggito all’arresto, riesce a rifugiarsi a Costantinopoli, dove l’ebreo Giuseppe Nasi, nemico potente della Serenissima, sta architettando il suo progetto di guerra contro Venezia. Un viaggiatore, Ismail, ebreo di Costantinopoli, collabora alla sua opera con saggezza, facendo tesoro delle esperienze passate e della conoscenza di un mondo d’icone Un coro epico esplode fragoroso nel e misteri da interpretare. Questa la Mediterraneo. Un’eco violenta deto- traccia narrativa di Altai, che interrona il leggero soffio d’alito del Bosfo- ga la Storia cristallizzata dalla storio-
grafia ufficiale dei vincitori e dello scontro di civiltà per liberare punti di osservazione molteplici, obliqui, spesso stranianti. A dieci anni dalla pubblicazione di Q, romanzo d’esordio dell’autore plurale e collettivo la cui firma è Wu Ming (allora Luther Blisset), Altai condivide col suo archetipo le atmosfere e il rumore delle rivolte, mentre ne modifica l’asse geopolitico spostandolo più a sud. Uomini vinti e tracotanti balzano in rilievo, sostenuti da argute catalizzatrici dell’azione: le donne, risolutive e strategiche per l’esito delle battaglie. Segni, suoni e lingue funzionano da contraltare narrativo alla sfida di religioni, tradizioni e simulacri di sconfitte. Illusione e utopia scandiscono violente battaglie, amori lirici, desiderio carnale e sciolto erotismo. Gli eventi sono narrati da una scrittura colta, incisiva e accattivante attraverso cui è facile ritrovare il piacere della lettura, nonostante l’intreccio
complesso articolato in dislocazioni spaziali e ritmato su calendari diversi. Altai celebra il ritorno ad un’epopea storica, polifonica e rituale. “Wu Ming” è un’espressione cinese che significa “senza nome” (無名) oppure “cinque nomi” (伍名), a seconda di come si pronuncia la prima sillaba. Non si tratta di un gruppo anonimo di scrittori dal momento che l’identità anagrafica di ciascuno dei membri è nota e frequenti sono le loro apparizioni in pubblico. Piuttosto, è il nome usato dal collettivo di scrittori, autore di numerosi romanzi, traduzioni e saggistica, come tributo alla dissidenza antagonista e a precise posizioni in materia di diritto d’autore: tutte le opere di Wu Ming sono infatti pubblicate sotto licenza Creative Commons. ww.wumingfoundation.com. a cura di Angela Teatino
Bookcrossing a Molfetta. Incontri e incroci di libri Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1652
Anche Molfetta partecipa alla creazione di una biblioteca globale, libera e aperta. L’idea di liberare i libri e metterli in viaggio attraverso lo scambio volontario da parte della comunità dei lettori di tutto il mondo inizia a circolare negli Stati Uniti nel 2001 col nome di bookcrossing. Versione moderna del flusso di scritti e messaggi custoditi in bottiglie galleggianti, il bookcrossing è un progetto di condivisione di libri in rapida espansione, organizzato a livello mondiale attraverso il sito web www.bookcrossing.com. Iscriversi e liberare libri è molto semplice. Effettuata la registrazione, il sistema asse-
gna ad ogni libro un codice univoco d’identità (il BCID, BookCrossing ID), da riportare sul libro (tramite un’etichetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguirne il percorso. Non solo. Ogni lettore, in gergo “bookcorsaro”, può lasciare nella relativa scheda online un commento, una nota o una recensione che accompagneranno virtualmente il libro in ogni suo spostamento. Ogni libro inizierà una nuova avventura laddove ciascun lettore sceglierà di libe-
rarlo: su una panchina, su un treno, in un negozio, in un bar o nelle cosiddette Bookcrossing Zone, le “zone ufficiali di scambio”. A Molfetta il primo meetup sarà un appuntamento informale di presentazione e avvio dell’iniziativa con guida simulata alla registrazione nel sistema bookcrossing.com. Seguiranno appuntamenti quindicinali, pensati come un’occasione per liberare storie e incrociare lettori, volti, compagni d’avventura, esperienze e namenti pubblicati sul periodico “il racconti. Invitiamo tutti coloro interes- Fatto” e postati sul gruppo Facebook sati all’iniziativa a seguire gli aggior- ‘Bookcrossing Molfetta’.
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Sport
martedì 22 dicembre 2009
Gol d’alta classifica Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1653
La Liberty e il Real continuano a raccogliere successi importanti e ad abitare stabilmente le zone alte della graduatoria. Viaggiano con il vento in poppa le principali rappresentanti del mondo calcistico molfettese. Sia sul manto erboso del “Paolo Poli” che sul parquet del palasport nella zona 167, i portacolori molfettesi stanno mostrando i muscoli assicurandosi ruoli da sicuri protagonisti sino al termine della stagione sportiva. La Liberty allenata da Enzo del Rosso continua a tallonare assai da vicino la capolista Trani. I “cugini” biancoazzurri sentono il fiato sul collo di capitan Pablo Suarez e compagni e sanno che arrivare in testa alla classifica alla fine della stagione non sarà difficile. Entusiasmante e avvincente il derby disputato contro il Terlizzi del molfettese Nicola Ragno. Il fascino della gara disputata in notturna ha richiamato sugli spalti del “Poli” quasi duemila persone, con buona rappresentanza ospite. Una festa dello sport
terminata con una vittoria dei biancorossi conquistata all’ultimo secondo. Dopo il vantaggio firmato dal solito Corrado Uva ecco il pareggio del Terlizzi. Poi, al 94’ quando tutti oramai davano per scontato il pareggio, ecco il gol fortunoso propiziato da Bennardo e i 3 punti per la Liberty. Sul fronte mercato da segnalare tre movimenti in entrata ed altrettanti in uscita. Diventano biancorossi il
difensore Giuseppe Ingrosso (ex Bari in serie A), il centrocampista Daniele Sisalli (ex Barletta in Seconda Divisione) e l’attaccante Giuseppe Genchi, proveniente dal Matera in serie D. Vanno via invece Caracciolese, Damiani e Zaccaro. Prossimi appuntamenti per la Liberty il 3 gennaio in casa con il Massafra e il 6 a Trani. Domenica scorsa invece la trasferta di Lucera.
Colpi di mercato anche per il Real Molfetta, la compagine del duo presidenziale Metta-Mele impegnata nel campionato nazionale di Serie B. L’ultimo arrivo in casa biancorossa si chiama Eduardo Luzio. L’italo-brasiliano proviene dal Conversano e ha ottime credenziali. Un’arma in più per le scelte tattiche di mister Lupone. Sul fronte calcio giocato da segnalare il pareggio per 4 a 4 nella sfida interna contro il Bisceglie. Un pareggio che non ha certo fatto perdere il secondo posto in classifica ai molfettesi. Dopo la gara disputata sabato scorso a Giovinazzo, i molfettesi torneranno in campo il 29 dicembre a Loreto poi il 6 gennaio in casa ospitando l’attuale capolista Pescara. L’obiettivo oramai non più nascosto è quello di tenersi stretti i piani alti della classifica per sperare in un futuro da serie A.
Pallavolo, hockey e basket: le ultime news Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1654
Ancora molto bene le compagini del volley. Segnali di ripresa per l’Hockey Club. Cambio della guida tecnica in casa Virtus. Procede nel migliore dei modi la stagione per la Pallavolo Molfetta e per l’Azzurra Volley che nei rispettivi campionati non stanno certo deludendo le aspettative di dirigenza e tifosi. Segnali di miglioramento giungono anche dai pattinatori dell’Hockey Club mentre in casa Virtus Basket la notizia più clamorosa è quella del cambio della guida tecnica. Ma andiamo con ordine. La Pallavolo Molfetta, impegnata nel campionato di B1 nell’ultima uscita da noi commentata si è aggiudicata l’intera posta in palio battendo per 3 a 0 (parziali 25-22, 27-25, 25-20) i salentini del Galatina di fronte al pubblico amico del “PalaPoli”. Una vittoria giunta con qualche difficoltà in più rispetto al previsto ma che serve comunque a mettere fieno in cascina in
vista della seconda parte della stagione regolare. Pallavolo nuovamente in campo sabato 19 contro i campani del Casoria. Poi a cavallo delle festività natalizie nuovamente in campo per la Coppa Italia. Il campionato riprenderà invece il 10 gennaio con la sfida interna contro il Gela. Ottimo anche il cammino dell’Azzurra Volley. Le ragazze terribili di Annagrazia Matera riescono anche nell’impresa di spaventare a domicilio la capolista Napoli. Le partenopee nella sfida del 12 dicembre la spuntano solo al tie break. Dopo aver vinto i primi due set (25-23 e 26-24) le napoletane devono arrendersi alla grinta delle giocatrici molfettesi che conquistano anche la parità (22-25, 21-25) ma non la vittoria finale perdendo il quinto e decisivo set (15-11). Poco male però: prova di ma-
turità superata a pieni voti per le azzurre che il 19 dicembre hanno ospitato il Taranto e che torneranno in campo il 10 gennaio del 2010 nella gara esterna contro il Volley Altamura. Buone notizie anche dalle piastrelle del Pala don Sturzo. I pattinatori guidati da mister Vianna sembrano in fase di risalita dopo il periodo nero degli ultimi mesi. Vittoria nella gara esterna del 8 dicembre contro Correggio per 4 a 3, poi nuovamente una amara sconfitta nella gara del 12 dicembre a Lodi (9 a 2) infine nuova vittoria il 15 dicembre per 7 a 3 contro il Roller Bassano nell’ultima partita del 2009. Le mazze torneranno ora ad incrociarsi il 5 gennaio quando sul campo del Molfetta arriverà il Sarzana. Come anticipato, la notizia più rilevante delle ultime settimane arriva da casa
Virtus: la formazione del presidente Andrea Bellifemine e del general manager Leonardo Scardigno, dopo sette lunghi e intensi anni ha sancito il divorzio, questa volta definitivo, con coach Sergio Carolillo. Il campionato sin qui assolutamente negativo e i pochi segnali di effettiva ripresa giunti dalla squadra hanno convinto la dirigenza a tentare la strada di un nuovo allenatore. Così sulla panca biancoazzurra a cominciare dalla sfida interna contro il Siena si è visto Roberto Russo, 38 tecnico livornese nell’ultima stagione sulla panca dello JesoloSandonà. L’ultima gara con coach Carolillo sul ponte di comando era stata a Sant’Antimo con la Virtus sconfitta per 89 a 81. La prima sfida del 2010 per la Virtus sarà nel giorno dell’epifania: il 6 gennaio il Molfetta ospiterà il Matera.
Sport
martedì 22 dicembre 2009
Una messa per gli sportivi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1655
Organizzata dal Panathlon è stata celebrata domenica 20 dicembre nel Duomo di Molfetta. Al termine anche i festeggiamenti per i quarant’anni di fondazione del Circolo Tennistavolo.
Anche quest’anno il Club di Molfetta del Panathlon International si è fatto promotore della Santa Messa degli Sportivi che da molti anni viene organizzata a Roma dal CONI centrale mentre a Molfetta è già arrivata alla quarta edizione. In attesa del Santo Natale la Santa Messa degli Sportivi, è stata celebrata domenica 20 dicembre nel Duomo di Molfetta da Monsignor Luigi Martella vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi, e ha rappresentato un’occasione di incontro e di preghiera comunitaria non solo per i panathleti ma anche e soprattutto per quanti praticano o hanno praticato lo sport in qualità di atleti, tecnici, arbitri e dirigenti a livello agonistico, promozionale, amatoriale e scolastico. Alla Santa Messa hanno partecipato non solo gli sportivi ed i loro familiari, ma anche tutti i fedeli ed è stata l’occa-
sione per non perdere di vista i valori che sono alla base dell’attività sportiva. Infatti il Panathlon, attraverso una molteplicità di iniziative culturali e promozionali, persegue da sempre l’obiettivo di divulgare e difendere i valori dello sport inteso come strumento per la formazione della persona e per la solidarietà tra uomini e nazioni senza alcuna distinzione di razza e di religione. Alla celebrazione religiosa nella suggestiva cornice del Duomo hanno partecipato anche le autorità civili, militari e sportive, mentre a rivestire il ruolo di testimonial, ricoperto in passato dai Campioni di ciclismo Gilberto Simoni e Claudio Chiappucci, è stata chiamata una società locale e precisamente l’ASD Circolo Tennistavolo Molfetta che proprio il 19 dicembre ha festeggiato il Quarantennale della prima affiliazione alla Federazione Italiana Tennistavolo. In virtù di questa coincidenza, al termine della Santa Messa nel Ristorante Nettuno di Bisceglie il Panathlon ed il CTT Molfetta hanno organizzato congiuntamente la tradizionale Festa degli Auguri con un intenso programma che ha previsto da una parte la Cerimonia del Quarantennale della Fondazione e la premiazione degli atleti più rappresentativi della società pongistica molfettese in quattro decenni di attività; dall’altra parte invece il conferimento della Targa di Fedeltà al socio panathleta distintosi per l’impegno nella diffusione degli ideali del Panathlon e l’investitura dei nuovi soci del Club molfettese.
Avviso ai lettori Per ragioni tecniche legate ai tempi di realizzazione e stampa de “il Fatto”, gli articoli inerenti lo sport e le classifiche sono aggiornate al week end del 12 e 13 dicembre. Gli aggior-
namenti riguardo le gare disputate il 19 e 20 dicembre sono disponibili sul sito internet www.ilfatto.net. Ci scusiamo con i lettori per il disagio.
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HOCKEY
BASKET
Serie A1
Serie A dilettanti
Valdagno Follonica Bassano 54 Viareggio Lodi Giovinazzo Breganze Sarzana Forte dei Marmi Seregno MOLFETTA R. Bassano Correggio Trissino
30 22 21 19 19 19 18 17 15 13 12 10 5 1
Barcellona Ostuni Ferentino Palestrina Perugia Trapani Siena San Severo Sant’Antimo Agrigento Matera Ruvo MOLFETTA Potenza
20 18 16 16 14 14 12 12 12 10 8 8 4 4
PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Atripalda MOLFETTA Turi Brolo Reggio Calabria H. Gela Potenza Ortona Chieti Galatina Casoria Blue College Catania Alberobello
Serie B2 Femminile 28 27 25 25 22 18 18 16 15 14 12 11 6 0 --
Napoli Sarno San Pietro V. MOLFETTA Arzano Battipaglia A. Benevento L. Potenza A. Potenza Taranto V. Benevento L. Altamura Oria V. Altamura Acquaviva Salerno
CALCIO A5
CALCIO
Serie B Pescara MOLFETTA Bisceglie T. Matera Ortona Modugno D. Matera Loreto Barletta Venafro Altamura Giovinazzo Manfredonia
33 33 32 28 24 23 23 18 18 18 18 16 14 8 8 0
26 23 19 18 18 17 17 17 10 10 10 8 6
Trani MOLFETTA Nardò Copertino Terlizzi Lucera Bisceglie Manduria Castellana Sogliano Corato Cerignola Taurisano Massafra Tricase Locorotondo Maglie Altamura
Eccellenza 36 35 35 30 30 29 26 26 25 24 22 16 16 15 13 12 12 8
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Spazio Giovani
martedì 22 dicembre 2009
“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1656
Stanchi delle tradizioni i giovani si allontanano dalle famiglie e preferiscono trascorrere le festività in maniera alternativa. Quante volte avremo sentito questo detto: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Ma, attualmente, nella pratica è ancora così? I giovani come vivono le tradizioni natalizie? Informandoci con un sondaggio rivolto ai giovani molfettesi tra i quindici e i trent’anni circa, è emerso che quasi il 30% dei giovani a Natale rimane a casa con i genitori e tutti i familiari, il 20%, invece, trascorre il Natale ballando sfrenatamente nelle discoteche, il 40% si riunisce con gli amici nei locali, affittati in occasione delle feste natalizie, divertendosi, facendo qualche partitella a carte e brindando, e infine c’è una piccola percentuale di ragazzi, circa il 10% che, anziché rinunciare del tutto o ai parenti o agli amici, come si suol dire, “unisce l’utile al dilettevole”: fino allo scoccare della mezzanotte si rimane a casa con i familiari, accontentando anche per quest’anno la nonna, partecipando alla tradizionale processione attorno al tavolo con il Bambinello e cantando la canzone “Tu scendi dalle stelle”, dopo le dodici, però, ci si incontra con gli amici per trascorrere la nottata fino all’alba, scampandosi, in questo modo, la partecipazione nella chiesa parrocchiale o la visione in tv della lunghissima ed interminabile Santa Messa di Natale, seguita sempre con gioia immensa da parte della nonna. Se alla vigilia di Natale i giovani
che rimangono a casa sono in numero maggiore, invece, alla vigilia di Capodanno sono molti di più quelli che salutano i parenti verso le undici e con gli amici vanno a divertirsi in discoteca. Dai dati raccolti, dunque, emerge che ai giovani piace vivere il periodo delle feste natalizie più con gli amici
che a casa. Ci si chiederebbe per quale motivo le nuove generazioni sono meno attratte dagli affetti familiari rispetto a quelle di qualche decennio fa? Perché la notte di Natale le chiese si svuotano sempre di più, invece i pub e le discoteche sono piene fino all’orlo di giovani? La risposta è molto sem-
plice, i giovani, infatti, preferiscono i pub o i locali alle case dei parenti non perché sono annoiati dalla famiglia, bensì per il fatto che sono stanchi della ripetitività della tradizione, ovvero delle solite canzoni, delle solite azioni, dei soliti cenoni e chi più ne ha più ne metta. Ecco, dunque, che si assiste alle diverse trasformazioni delle tradizioni, non perchè i giovani di oggi siano dei sabotatori del folklore, ma a causa della loro voglia di scrollarsi di dosso tutto ciò che possa far ricordare loro di appartenere ad una società fortemente conservatrice e spesso poco disposta al cambiamento, perciò laddove c’era il presepe si trova un maestoso e super addobbato albero di Natale, oppure a volte non si trova neanche nulla, e al posto della “Santa Allegrezza” o della “Nonne, Nonne” potremmo ascoltare delle canzoni più moderne, magari in lingua inglese e pertanto incomprensibili ai nostri nonni. “Non c’è più religione”, come spesso i più anziani affermano, oppure i giovani vogliono solo poter dire basta alle obsolete e quasi rituali incombenze natalizie? Questo, per caso, sta a significare allo stesso tempo che la nuova generazione non dia più alcun rilievo, religioso e affettivo al Natale, o il loro atteggiamento è da considerarsi solo un diversivo alla tradizione? Gianfranco Inglese
martedì 22 dicembre 2009
oltre la realtà
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Il Natale e le sue scomode origini Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1657
Dopo accuratissime ricerche da parte di studiosi laici e religiosi è venuta fuori la sorprendente rivelazione che la data in cui Gesù Cristo è sceso sul mondo non è assolutamente nota. Lo dimostra anche la “Nuova Enciclopedia Cattolica” e tutti i Vangeli, che non riportano mai né l’anno né il giorno specifico della Sua nascita. Il 25 dicembre è il giorno in cui convergono numerosissime festività di differenti civiltà. Nello stesso giorno infatti cadevano i festeggiamenti per il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra Indo persiano il Dio Tammuz/Jule babilonese e il Dio Sole azteco. Stessa data anche per l’Invictus Sol Elagabalus a Emesa e per il Dio Sole Dusares/Elios a Petra. Al 25 dicembre corrispondono persino le nascite di Zarathustra e Khrisna, Dioniso, Adone, Attise e del Dio Freyr, tutti personaggi vissuti secoli o millenni prima di Cristo. Esiste quindi un filo che collega tutte queste civiltà lontane fra di loro sia nello spazio che nel tempo, oppure si tratta solo di coincidenze? Probabilmente il collegamento è da ricercarsi in una spiegazione astronomica. Convenzionalmente il giorno del Solstizio d’Inverno (il più corto dell’anno) cade il 21 dicembre,
data in cui il sole raggiunge la massima inclinazione negativa lungo l’eclittica. Dopo tale evento, durante i giorni 22, 23 e 24, il Sole sembra fermarsi in cielo. “Solstitium” significa infatti letteralmente “Sole fermo”. Si tratta di un fenomeno che diventa più visibile con l’avvicinarsi all’Equatore. Secondo le varie culture in questo lasso di tempo le tenebre prenderebbero temporaneamente il sopravvento sulla luce. A partire dal 25 l’astro riprende il suo moto e i giorni cominciano a divenire più lunghi. Si tratta di una sorta di rinascita del Sole che gli antichi consideravano come il Natale solare o, per rendere meglio l’idea, l’Invictus Sol (il Sole invincibile). Ed è proprio con il nome “Dies Natali Solis Invicti” che si identificava in epoca romana la festa imperiale ufficiale del 25 dicembre, voluta fortemente dall’Imperatore Aureliano nel 274 d.C. Tale mossa fu vincente dato che la maggior parte delle popolazioni assoggettate a Roma celebravano la propria festa più importante proprio il 25 dicembre. C’è da aggiungere a questo che all’epoca l’Impero romano adottava ancora il vecchio calendario giuliano che fissava proprio al 25 la data del
Solstizio d’Inverno. Molto significativi erano i festeggiamenti tenuti in Siria ed Egitto in cui la gente si riuniva in templi annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, che gli Egizi raffiguravano come un bambino. Tra l’altro la nuova festa metteva d’accordo anche i Romani visto che andava a coincidere con quella ancor più antica dei Saturnali. E i Cristiani quando festeggiavano? All’epoca di Aureliano, Gesù Cristo era nato ormai da quasi trecento anni. Come si è detto in precedenza, il Cristianesimo non prevedeva una data certa per la nascita del Signore. Infatti nei primi tre secoli successivi alla venuta di Cristo la religione Cristiana e alcuni Santi (San Cipriano e Sant’Ippolito) avevano fissato per la Sua nascita diverse date: 6 e 10 gennaio, 28 marzo, 18 e 23 aprile, 20 e 29 maggio. Il definitivo spostamento del Natale del Signore risale al 330 d.C. allorché Costantino, dopo la sua conversione al Cristianesimo pur rimanendo comunque fedele al Dio Sole, decise di spostare tale evento proprio il giorno il cui l’Impero Romano festeggiava il Natale del Sole. Tale scelta fu pienamente appoggiata dalla Chiesa e ratificata nel 337 d.C. dal Papa
Giulio I, felice di poter mettere in forte concorrenza la propria festività con i riti pagani per ovvie ragioni. Scelta che nel corso dei secoli fu alla base di forti critiche al Cristianesimo che fu accusato di aver sposato molti dei riti pagani. L’Imperatore cambiò persino il giorno di riposo della settimana che passò da Dies Solis (giorno del Sole) a Dominus (Domenica ovvero giorno del Signore). Le popolazioni nordiche non furono d’accordo con quest’ultimo cambiamento e continuarono a mantenere la vecchia tradizione giornaliera. La lingua inglese ne è testimonianza dato che la traduzione di Domenica è Sunday, appunto giorno del Sole. Con l’editto dell’Imperatore Teodosio nel 392, che diede avvio alle persecuzioni contro i riti pagani, il Natale Cristiano, ormai nettamente influenzato da riti esterni, si affermò in tutto l’Impero Romano arrivando sino ai giorni nostri. Si può concludere che la data del 25 dicembre può essere considerata come una data mondiale avendo da millenni un’enorme importanza per l’intera umanità. Francesco Tempesta paranormale@ilfatto.net
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Lavoro in chiaro
martedì 22 dicembre 2009
Borse di studio per i laureati pugliesi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1658
Pubblicato, nel Burp (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia) numero 194 supplemento 1 del 3 dicembre 2009, il tanto atteso avviso pubblico (n.18/2009) di “Ritorno al Futuro”. Tale intervento consentirà di finanziare, con borse di studio a copertura totale, gli studi di specializzazione che il candidato deciderà di svolgere in Puglia, in Italia o all’estero. I beneficiari di questi finanziamenti dovranno impegnarsi, una volta conclusi gli studi, a fornire le competenze acquisite e renderle così fruibili da parte della collettività. Gli studi di specializzazione finanziabili sono: borsa di studio per partecipare a master universitari di primo e secondo livello svolti dalle università italiane, attività formative post-laurea, master post-laurea organizzati da organismi di formazione in Puglia, Italia e all’estero. Si finan-
zieranno corsi di studio con borse da 7.500 euro da seguire in Puglia o nei territori delle province confinanti di: Avellino, Benevento, Potenza, Matera, Campobasso. Finanziamenti da 15.000 euro per corsi di studio da svolgere in altre regioni italiane o nei territori della Repubblica di San Marino e nella Città del Vaticano, mentre 25.000 euro saranno messi a disposizione per i corsi di studio da svolgere all’estero. Infine, 3.000 euro per i percorsi formativi on-line da svolgere, quindi, con modalità di formazione a distanza. Potranno presentare la domanda di finanziamento alla borsa di studio i giovani neolaureati nati successivamente alla data del 22/01/1978, viene elevato di 10 anni il limite nei casi di persone diversamente abili nati successivamente alla data del 22/01/1970, con un reddito familiare non superiore a 60.000 euro (modello I.S.E.E.). Restano quindi pressoché invariati, rispetto al precedente bando, i requisiti che i giovani pugliesi devono possedere per poter avanzare le candidature. Anche in questo nuovo bando, come nel precedente, è data l’opportunità di concorrere anche per coloro i quali risultino occupati ma il cui reddito complessivo lordo non risulterà maggiore a 12.000 euro, con riferimento all’anno finanziario 2010. I candidati interessati possono
presentare una sola domanda per un solo master seguendo esclusivamente le seguenti modalità: preliminare in via telematica con procedura preliminare on line messa a disposizione all’indirizzo: http://ritornoalfuturo. regione.puglia.it. Tale procedura on line sarà disponibile a partire dalle ore 14:00 dell’11 gennaio 2010 per chiudersi alle ore 14:00 del 22 gennaio 2010. Successivamente all’invio telematico, le stesse domande devono essere trasmesse anche attraverso l’invio di plico cartaceo contenente tutta la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12:30 del 29 gennaio 2010. Questi, quindi, i contenuti principali presenti in questo nuovo bando di Ritorno al Futuro della Regione Puglia. Ovviamente, per un’esaustiva lettura dei contenuti di questi avvisi vi consigliamo vivamente di consultare sempre e solo le fonti ufficiali che di seguito andiamo ad elencarvi: B.U.R.P. (Bollettino Ufficiale Regione Puglia) del 3 dicembre numero 194 supplemento 1 – per consultare il bando contenente l’avviso pubblico (n. 18/2009); http://ritornoalfuturo. regione.puglia.it domanda di candidatura preliminare con procedura on line a partire dalle ore 14:00 dell’ 11 gennaio 2010 e scadenza sempre ore 14:00 del 22 gennaio 2010 e scadenza per l’invio di plico cartaceo contenen-
te tutta la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12:30 del 29 gennaio 2010. Per visionare il bando in formato cartaceo, in pdf o ricevere chiarimenti o ulteriori informazioni consigliamo di rivolgersi presso l’Ufficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella propria città di residenza. Marco Roberto Spadavecchia Ho più rispetto per le persone che cambiano il loro punto di vista dopo aver acquisito nuove informazioni che quelle che restano aggrappate pervicacemente alle convinzioni che si portano dietro da trent’anni. – Il mondo Cambia. Gli ideologi e i fanatici no. Micheal Cricthon
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Via Palmiro Togliatti Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69 Le Mimose - Viale Pio XI Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mille Bontà - Corso Umberto, 136 Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71 Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia
Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pietro - Via San Pietro Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3 Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento ESSO - Via Bisceglie Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Corso Fornari, 64 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Tempocasa - Corso Umberto I, 133 Uff. Relazioni con il Pubblico - Piazza Municipio
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martedì 22 dicembre 2009
Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
La dieta durante le feste Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1659
Sta per iniziare il periodo di abbuffate più lungo dell’anno: tra Natale e Capodanno sono giorni in cui in tutte le case siamo circondati da panettoni, dolci di ogni genere, cenoni e pranzi con qualsiasi prelibatezza. Vietato sottrarsi a queste tradizioni perché come ho sempre detto non è lo sgarro occasionale che ci fa male, ma la quotidianità. In questi giorni, però, rischiamo che lo sgarro occasionale diventi di due settimane intere e quindi potrebbe essere un problema con risultati sicuramente visibili sulla bilancia alla fine delle feste. Quindi anche in questi casi bisogna fare attenzione. Andiamo con ordine. Le vigilie: la tradizione prevede un cenone che necessariamente sarà abbondante perché non è il caso di stare a controllare etichette o a misurare olio e quantità, quindi lasciatevi andare e godetevi la serata. Ovviamente però per il pranzo vi consiglio di mangiare solo verdure con al massimo un cucchiaio di pasta. E se fino
a sera avete fame concedetevi di sgranocchiare solo finocchi o cetrioli. Non saltate neanche la colazione: un succo e due fette biscottate. I giorni di Natale, Capodanno e Santo Stefano il pranzo sarà libero ma la sera uno yogurt e un po’ di frutta vanno bene: avete già fatto scorta di tutti i nutrienti, anche in eccesso. Nei due giorni immediatamente successivi ai festivi, 26-27 dicembre e 2-3 gennaio recuperiamo un po’ tenendoci più leggeri: la colazione ci sarà, ma meno abbondante del solito, un succo e due fette biscottate; a pranzo preferite solo verdura con un ciuffo di pasta o un’insalatona ad esempio con tonno e indivia e a cena verdura con pesce o petto di pollo. In questo modo si riesce a compensare e probabilmente a tenere fermo l’ago della bilancia. Se proprio non riuscite a resistere ai dolci cercate di riservarli per la colazione. Non esagerate neanche con la frutta secca: è buona ma tanto grassa. Dal 4 gennaio in poi ritornate a seguire la corretta ed equilibrata alimentazione di sempre. Buon Natale e buon anno a tutti. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista
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martedì 22 dicembre 2009
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Marro di cavallo ragguttato Ingredienti • • • • •
500 gr di fesa tagliata di cavallo 100 gr di lardo salato 3 spicchi di aglio 2 rametti di prezzemolo 2 kg di passata di pomodoro
• • • • •
100 gr di olio extravergine di oliva 2 foglie d’alloro 50 gr di pecorino 100 gr di vino rosso sale e pepe q.b.
Procedimento Stendete le fette di carne, metteteci al centro un pezzo di lardo, una foglia di prezzemolo, una lamella d’aglio una spolverata di pecorino e un pizzico di pepe. Chiudete la fetta ad involtino e fermatela con 1 stuzzicadente. Prendete un tegame di ricotta e ponetelo sul fuoco, aggiungete olio d’oliva, l’aglio lasciate leggermente dorare, versate i marri fateli insaporire e dorare, bagnate con il vino rosso, lasciate evaporare, aggiungete la passata di pomodoro, le foglie d’alloro, sale e pepe e lasciate cucinare a fuoco lento per almeno un’ora. Servite in un piatto piano un marro intero e uno tagliato a medaglioni con una bella goccia di ragù e una foglia d’alloro. Chef: Guastamacchia Vincenzo
I CONS IGL I DELLO ZODIAC O ARIETE Se aiuterete i membri del vostro gruppo di amici o della vostra famiglia a raggiungere un traguardo e se per una volta non sarete voi al centro dell’attenzione, non succederà mica nulla. Non potete sempre monopolizzare la scena, lasciate qualcosa anche agli altri.
LEONE Avete necessità di qualche consiglio. Avendo bisogno di obiettività, infatti potrete anche ricorrere a semi sconociuti, poiché saranno i più adatti a lasciarvi una impressione del tutto disinteressata.
SAGITTARIO Cercherete di conformarvi al punto di vista di un’altra persona, per compiacerla, più questa persona continuerà a mettervi alla prova affermando cose che proprio non potreste condividere.
www.i lf at t o.n et IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: editore@ilfatto.net
TORO Cercherete di pensare molto più alle cose divertenti che a quelle seriose e questo sarà un punto a vostro favore, in quanto le persone che vi sono intorno avranno modo di conoscere anche un altro aspetto del vostro carattere.
VERGINE Non dovrete temere il vostro istinto, soprattutto se questo dovesse spingervi a fare qualcosa di straordinario per la persona che amate o qualcosa di pazzo in generale.
CAPRICORNO Se vorrete che tutte le cose intorno a voi siano fatte in modo corretto, dovrete portare gli altri a pensarla come voi, altrimenti farete prima a farvele da soli e a non sprecare il tempo a spiegare agli altri determinate cose.
DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario
Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI Dovrete aprire bene gli occhi, per rendervi conto dei movimenti da fare per ottenere più successi possibili, in quanto ultimamente la crisi si fa sentire anche con voi.
BILANCIA Vi risulterà un pochino complicato comunicare con le altre persone, poiché non sarete proprio dell’umore adatto per fare le persone estrose e simpatiche quali siete abitualmente. Rischiate solo di stancare gli altri.
ACQUARIO Potrebbero accadere quelle cose davvero eccitanti per voi e speciali, che vi faranno capire molto più di voi stessi e dei rapporti che intrattenete con certe persone. Catturerete l’attenzione di molti.
REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net
PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE Marcello Brattoli
STAMPA
CANCRO Prima di buttarvi nelle questioni amorose cercate di risolvere qualcosa che avete lasciato in sospeso sul piano professionale o con la vostra famiglia o addirittura con la scuola.
SCORPIONE Potreste avere a che fare con persone che proprio non vogliono saperne di ascoltare, ma non potete lamentarvi troppo, poiché anche voi siete come loro. Fate anche voi più attenzione.
PESCI Se volete che qualcuno vi dia un parere critico e non si limiti ad accondiscendere senza riflettere alle vostre idee, allora dovrete cercare altrove, fuori dalla vostra famiglia e fuori dalla vostra cerchia di amicizie.
MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA
CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096
Offerte valide fino al 30 Novembre 2009 per i prodotti presenti sul punto vendita. Prezzi, configurazioni e caratteristiche tecniche ed estetiche possono essere soggetti a variazioni senza preavviso. Le foto dei prodotti hanno carattere puramente indicativo. Prezzi IVA inclusa.
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