w w w .i l f a tto.n et Molfetta
Quindicinale gratuito di informazione.
Primo Piano
Arriverà una nuova Zona ASI? E con che vantaggi per la città?
giovedì 4 marzo 2010
n° 55
Attualità
Cultura
Sport
Parchi cittadini: vuoi vedere che adesso li aprono?
Torna la Settimana Santa in Puglia: ecco dove.
Tutte le ultime news per gli appassionati biancorossi.
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Regionali 2010
Marzo bollente! I temi caldi di questo mese
Ci sono tante “altre” povertà
Tanti sono i molfettesi pronti a sfidarsi per tentare di conquistare il tanto agognato posto nell’aula del Consiglio Regionale di via Capruzzi. Forse qualcuno ce la farà. Molti rimarranno al palo. Intanto la città si chiede come vengono spesi i soldi per il nuovo porto ed anche se sia giusto “occupare” gli enti regionali.
È stato presentato il rapporto della Caritas Diocesana sulle nuove povertà. Dati da cui emergono importanti spunti di riflessione ma da cui bisogna partire per tentare di porre un argine alla disperazione. E a livello nazionale le cose non vanno assolutamente meglio con un incremento notevole delle persone in cerca di aiuto.
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Corsivo
giovedì 4 marzo 2010
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Elezioni, candidati e tanti soldini: che marzo! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1783
Un mese caldo per la politica. Tanti i molfettesi in cerca di un posto al sole. Nel frattempo fa notizia il risarcimento milionario che il Comune ha versato alla CMC di Ravenna. Siamo appena entrati in quello che sarà un mese “caldissimo” per la politica locale, regionale e nazionale. I prossimi 28 e 29 marzo i cittadini pugliesi e di altre 12 regioni d’Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria) saranno chiamati ad eleggere i loro nuovi governi regionali e il risultato della competizione elettorale, inevitabilmente, avrà ripercussioni sulla politica nazionale ma anche, immediatamente, dei comuni. È facile intuire cosa potrebbe accadere, o certamente accadrà, subito dopo l’apertura delle urne e lo spoglio delle schede. A Molfetta le armi sono già affilate e i contendenti pronti alla battaglia (nel paginone centrale pubblichiamo tutte le liste dei candidati della circoscrizione elettorale di Bari): dalla sinistra alla destra, non passando per il centro, tutti hanno dato il via alla loro personale campagna elettorale. Lo ha fatto Antonio Camporeale (Azzollini) nominato dal primo cittadino candidato unico del centrodestra molfettese, salvo poi dover assistere alla candidatura di un altro centrodestrino come Francesco Armenio che, dopo il divorzio con Adriana Poli Bortone ed Io Sud, ha sposato la causa di Rocco Palese candidandosi con la lista I Pugliesi. Lo ha fatto Guglielmo Minervini, dissidente del Partito Democratico, tra i sostenitori convinti della ricandidatura di Nichi Vendola, ed assessore uscente che ha dato già fuoco alle polveri, riattizzando i “bollenti spiriti” di tanti giovani e non disdegnando gli incontri di natura “ecclesiastica” addirittura organizzati dalla Diocesi nel pieno della campagna elettorale (vedasi incontro pubblico sul Progetto Policoro del 3 marzo nella Sala Turtur). Ma i “pezzi da 90” dei reparti d’assalto molfettesi non si fermano certo ai due principa-
li contendenti e al centrodestrino-bis. Sempre a sostegno del terlizzese Nichi ecco ritornare nell’agone politico l’ex sindaco Tommaso Minervini: lui addirittura è candidato nella lista Sinistra Ecologia Libertà che proprio a Vendola fa capo. Una candidatura che potrebbe sorprendere in positivo per numero di consensi: parlando con i cittadini in tanti conservano un buon ricordo dei cinque anni di sindacatura. Per presentare la candidatura del “rifondarolo” Gianni Porta, consigliere comunale in carica e già segretario del circolo “Palestina libera”, si è addirittura scomodato il segretario nazionale della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero. Mentre Saverio Andreula, presidente regionale della Federazione degli Infermieri, ha sposato la causa di Adriana Poli Bortone e del Sud. Da Molfetta alla conquista di via Capruzzi
sono partiti anche Michele Pascarella sempre fedele alla sua Emma Bonino e sostenitore di Nichi Vendola oltre che Mauro Mongelli, capolista di Alternativa Comunista, a sostegno del candidato governatore Michele Rizzi. Non mancano poi i sostegni molfettesi a candidati di altra origine: così il senatore Enzo de Cosmo sin dall’apertura della campagna elettorale ha dichiarato di aver sposato la causa di Giammarco Surico, consigliere regionale uscente, già vice presidente della Commissione Sanità e in predicato di assumere la guida dell’assessorato al ramo in caso di vittoria di Rocco Palese. Ci sono poi gli ex “aennini” (leggasi Mauro Magarelli in rappresentanza degli storici e Giacomo Rossiello per i più giovani) che il sostegno lo hanno garantito a Domi Lanzillotta da Castellana, uomo di Francesco Amoruso e consigliere comunale nel
suo paese. In tutto questo turbinio di nomi, simboli e partiti non passa certo in secondo piano la questione “porto”: dopo giorni di mistero ecco che è stata pubblicata dal delibera 25 della giunta. Un documento con cui il Comune di Molfetta “paga il silenzio” della ditta costruttrice con un assegno da 7.800.000 euro! In poche parole chi sta operando, la CMC di Ravenna ha dovuto praticamente bloccare i lavori a causa dei ritardi nelle opere di bonifica del fondale dagli ordigni bellici. Ed ha chiesto un ovvio e preventivabile risarcimento danni di oltre 20.000.000 di euro. Il Comune ha trattato e se l’è cavata (fino al 31 dicembre 2011) con poco più di un terzo della cifra richiesta. E se dopo il 2011 fossimo ancora in ritardo, cosa accadrà? Questo non è dato sapersi: si sa solo che l’amministrazione ha difeso con forza la sua scelta di avviare i lavori e ha confermato l’eccezionalità del ritrovamento di ordigni per numero e dispersione sul fondale. Non ha però detto perché tanto mistero attorno a tutto ciò che riguarda il porto. Meno mistero (e certamente meno soldi ma comunque tanti) attorno alle numerose nomine “ad orologeria” affidate dalla Regione Puglia nello scorso febbraio: consulenze per tutti i gusti e di tutti i tipi che oltre a far spendere un po’ di quattrini all’ente locale (e quindi ai cittadini) terranno occupate le poltrone per diversi mesi se non anni. E comunque andranno le elezioni. Per saperne di più basta visitare il sito della Regione su internet. Chiudiamo con l’ultima nota: il Tribunale Superiore delle Acque ha respinto il ricorso con cui il Comune di Molfetta chiedeva la sospensione della perimetrazione del territorio redatta dall’Autorità di Bacino. La sentenza definitiva il prossimo 26 maggio. Corrado Germinario
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Primo Piano
giovedì 4 marzo 2010
È in arrivo una “ASI 2”? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1784
La nuova zona per gli insediamenti produttivi dovrebbe nascere nel territorio al confine tra Molfetta, Giovinazzo e Bitonto. Con quali vantaggi è difficile dirlo. Le polemiche e i ricorsi per la proposta di ingrandimento della zona artigianale sono ancora in piedi, ma l’amministrazione comunale si accinge ad aprire un altro fronte, ancora una volta alla chetichella, senza che ai cittadini sia dato sapere con chiarezza e trasparenza chi decide e in base a cosa decide, anche quali sono i vantaggi e i costi che ne verranno alla comunità. Fino ad ora gli insediamenti produttivi sono stati collocali alla periferia, direzione Bisceglie, prima la zona artigianale, in via di allargamento e a partire dalla metà degli anni ’90 la zona industriale (Asi), in realtà prevalentemente occupata da centri commerciali. Lo sviluppo produttivo di Molfetta deve essere tale da ritenere necessario individuare una seconda zona Asi, all’incrocio fra i territori di Giovinazzo, Bitonto e Molfetta, nell’Area Metropolitana di Bari. Una grande estensione, 1200 ettari, tre volte quella già esistente che è di 400 ettari, terreni fertili, per lo più uliveti e orti, nel cuore dell’area di diffusione della “Cima di Bitonto”, fra le aree agri-
cole più pregiate del territorio pugliese. Si procederà come prima cosa all’infrastrutturazione, prerequisito fondamentale perché possano insediarvisi le aziende, si tratterà di un’altra colata di cemento, di altri ulivi sradicati, magari rubati nottetempo perché vadano ad ornare il giardino di qualche leghista in Lombardia o in Veneto, una stima di 300 mila alberi secolari perduti, della rinuncia alla caratteristica agricola del territorio. In cambio di cosa? Non si tratta di difendere ad oltranza le cime e le cicorie, anche se siamo sottoposti al bombardamento me-
diatico che ci invita a consumare prodotti a chilometro zero, cosa a Molfetta ancora possibile, mentre contemporaneamente si distruggere il territorio, ma almeno di capire. Rinunciamo alla campagna in nome di cosa? Sarebbe meglio ripartire dopo aver fatto un bilancio di un ventennio di insediamenti produttivi a Molfetta, che manca, visto che non ci sono dati, anche dal punto di vista della contabilità tradizionale, capaci di dirci cosa abbia ricavato la comunità dalla nascita della zona ASI e dalle imprese che vi si sono insediate. Né ci sono studi sui flussi fi-
nanziari, perché se i guadagni, mettiamo del commerciante di scarpe di un negozio in centro, sono stati inevitabilmente reinvestiti nella stessa Molfetta, lo stesso non si può dire per i profitti dei grandi gruppi commerciali, che li riimmettono in circuiti lontani da qui. Prima di procedere ad un ulteriore area ad insediamenti industriali, non sarebbe male raccontare ai molfettesi quanto lavoro ha prodotto la zona industriale, quanta e che tipo di ricchezza e di lavoro, anche come è cambiata la qualità della vita, intesa come aria che respiriamo e vivibilità complessiva, perché se gli outlet e i mega magazzini hanno cannibalizzato la città e il suo commercio e svuotato le vie cittadine, abbiamo diritto di rifletterci, prima che questo si moltiplichi per tre. La città ha bisogno di chiarezza e di certezza, non sono più i tempi in cui il primo business è quello dell’infrastrutturazione, che una volta fatta dovrebbe attirare l’industria, in questa fase economica, certi azzardi non sono possibili, perlomeno non sulla testa dei cittadini. l. s.
L’opinione
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Non è tempo e regione e città... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1785
Mali e pecche della nostra terra. Tutto sembra restare com’era. Le chiamano le grandi narrazioni, sarebbe a dire che più che i fatti così come stanno, conta il racconto che se ne fa, la maniera di presentarli e in definitiva di farceli vedere. Da qualche tempo va di moda dire che siamo nella “Puglia migliore”, cosa che ci farebbe assai piacere; farebbe comodo, infatti, vivere là dove tutto funziona. Ognuno di noi ha un suo carico di vicende personali, ma che si svegli la mattina ringraziando il mondo o sentendosi una “cacchetta”, si muove poi nella realtà: utilizza i mezzi pubblici, si fa visitare da un medico, cammina, paga le tasse, ecc. E siccome tutti attorno gli dicono, soprattutto in tempo di campagna elettorale, che questa è la “Puglia migliore”, si aspetta che gli ingranaggi girino a dovere. E che sia migliore la Puglia intera, senza l’esclusione di Molfetta. Che deve stare in un’altra narrazione, bastano le piccole vicende a dimostrarlo. Sera piovosa di fine Carnevale. Tutto concorre a creare
uno scenario desolato, pioggia, freddo, carri malinconici, non si sa se per essere stati sotto l’acqua due giorni o per il voler rinverdire con pochi mezzi un passato che è davvero passato. Senza troppa allegria e senza che cittadini se ne siano accorti più che per il disagio degli incroci bloccati, la sfilata è giunta a destinazione. C’è chi se ne va intento alle sue faccende e, siccome Molfetta è pur sempre Corso Umberto, lo attraversa, rischiando grosso, perché la sera del martedì grasso il Corso s’è trasformato in Indianapolis. È bastato smontare le panchine e i tabelloni pubblicitari, quelli piantati in mezzo alla carreggiata, e i molfettesi non hanno capito più nulla: macchine parcheggiate a tutti gli angoli, davanti al tabaccaio per il gratta e vinci, alla farmacia, al bar; macchine sfreccianti, cui non è parso vero di salire, scendere e attraversare Corso Umberto, a rischio della vita di pedoni. È una piccola storia, piccolissima, ma che
la dice lunga sulla nostra città. In vari blog e social network si leggono affermazioni di chi, guardando da altre regioni alla Puglia raccontata, si dice ammirato da quando sta accadendo nella nostra terra e si dispera per non abitare qui. Si spegne il computer e si esce, con la buona volontà di trovarsi in questa “Puglia migliore”, si fa un giro in centro e si rischia di finire sotto un auto pirata; ci si sposta in periferia e deve augurarsi che non piova, altrimenti è tutto allagato; si cerca di acquistare, non so una lampada o un disco e non si trova un negozio, perché a Molfetta stanno scomparendo, però può comprare frutta, anche dal finestrino dell’auto, visto che bancarelle più meno ambulanti sono a tutti gli angoli; si deve magari fare attenzione alle buche, non solo quelle del fondo stradale, ma dei marciapiedi, capaci di inghiottire anche un 45 di piede, per quanto sono diventate grandi e profonde. Di possibilità di trovar lavoro
non se ne parla. Ci sarebbe da dire: ma veniteci ad abitare voi in questa “Puglia migliore”. E non funziona il principio della Logica noto come della “lozione per la caduta dei capelli”. Uno ci crede, la usa, la calvizie avanza ugualmente, va dal barbiere incavolato e si sente rispondere: “Eh, non sai quanti te ne sarebbero caduti di capelli se non avessi usato la lozione”. Intanto i capelli cadono, le mamme imbiancano, la realtà che viviamo è questa, siamo disposti a lottare per cambiarla, ma che ci siano risparmiate le grandi narrazioni; si fa tanta fatica tutti i giorni, è già così duro combattere in un orizzonte difficile, sgomitare per trovare proprio posto, senza diventare vassallo di alcun feudatario, che poi ci si dica che questo è pure il migliore dei mondi possibili è troppo. Non è tempo e regione e città per Candido, chiunque voti. Lella Salvemini
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Attualità
giovedì 4 marzo 2010
Tributi Italia: lavoratori a rischio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1786
I dipendenti dello sportello di Molfetta non percepiscono lo stipendio da più di quattro mesi.
Un miraggio. È questo ciò che è diventato lo stipendio per cinque lavoratori molfettesi della Tributi Italia che non lo percepiscono da più di quattro mesi. Il tutto a causa della crisi finanziaria che ha portato sull’orlo del precipizio la società, ex Gestor, concessionaria del servizio di riscossione della pubblicità mediante affissioni e della Tosap (occupazione del suolo pubblico) presso il Comune di Molfetta e in altri comuni d’Italia. La società, infatti, è stata cancellata dall’albo dei soggetti abilitati
alla riscossione lo scorso 13 dicembre dopo una decisione da parte della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Da questo provvedimento è scaturito il più classico dei un tira e molla italiani che ha visto il Tar del Lazio riabilitare la Tributi Italia nel Registro dei Riscossori Lazio per poi riescluderla pochi giorni più tardi sempre dallo stesso Tar. Ma non è finita qui perché la ex Gestor è stata nuovamente riabilitata dalla Corte di Stato che ha sospeso la sentenza del Tar sino alla decisione definitiva prevista per il prossimo maggio. Quindi la società resta ancora in vita ma questo non significa necessariamente che i suoi dipendenti potranno cominciare a dormire finalmente sonno tranquilli. Per loro infatti rimane la più assoluta incertezze circa il mantenimento del proprio posto di lavoro e il percepimento degli stipendi arretrati. A Molfetta le istituzioni si sono mosse in maniera tempestiva per cercare di trovare un’immediata soluzione per i cinque lavoratori coinvolti nella vicenda. Nell’autunno scorso,
infatti, l’Amministrazione Comunale e la Direzione Personale della Tributi Italia avevano raggiunto un accordo che autorizzava il Comune di Molfetta a versare un acconto degli stipendi direttamente ai lavoratori in virtù del debito che il Comune stesso aveva e ha ancora nei confronti della società. Questa soluzione però ha avuto vita breve dato che l’accordo è durato solo per i mesi di settembre e ottobre. Questo perché la Tributi Italia ha diffidato, per il momento in maniera ufficiosa, il Comune di Molfetta a versare gli stipendi ai lavoratori. Dinanzi a questa presa di posizione l’amministrazione potrà effettuare pagamenti ai lavoratori solo previo ordine dell’Autorità Giudiziaria. Gli impiegati coinvolti nella situazione si sono ridotti a quattro perché uno di loro nel frattempo, esasperato dalla situazione, ha deciso di adire le vie legali. Rimangono forti incertezze per la sorte dei dipendenti della società, come ha sottolineato in un intervento il consigliere d’opposizione Porta che ha chiesto all’amministrazione più chiarezza sulla
questione. Dal canto suo l’assessore al Bilancio Giulio La Grasta ritiene che il Comune di Molfetta stia facendo il possibile per tutelare, per cercare di trovare una soluzione per i lavoratori coinvolti. In questi casi, come egli stesso ha dichiarato, occorre necessariamente rispettare le normative prima di muoversi e per questo non è più possibile pagare gli stipendi direttamente ai malcapitati dipendenti. Ciò vorrebbe dire elargire somme senza nessun titolo, somme che il Comune potrebbe perdere in caso di un’azione legale nei suoi confronti della Tributi Italia stessa. Ampie rassicurazione sono pervenute dal dirigente del settore tributi Domenico Lopopolo che ha ribadito come imminente sia la pubblicazione del nuovo bando che dovrà reclutare la società che prenderà il posto della Tributi Italia a Molfetta. Nel nuovo bando verrà inserita inoltre una postilla che imporrà al vincitore di assorbire nel proprio organico gli ex lavoratori della Tributi Italia. Francesco Tempesta
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Cronaca
giovedì 4 marzo 2010
Rubati i “cavi di messa a terra” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1787
Spariti da oltre 150 pali della pubblica illuminazione nella zona tra via Roma e corso Fornari.
Sono stati avviati gli interventi per il ripristino dei cavi di messa a terra nella zona della scuola elementare “Manzoni”. L’operazione, dal carattere urgente, si è resa necessaria in quanto nelle scorse settimane ignoti hanno asportato i fili di messa a terra da oltre 150 pali della pubblica illuminazione. A dare notizia del misfatto è stata proprio la nostra redazione che, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da alcuni cittadini della zona, ha avviato le dovute verifiche. Sorprendentemente il Comune era ignaro di quanto accaduto
perché ancor più sorprendentemente la Multiservizi, società incaricata della manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione, non aveva dato nessuna comunicazione agli uffici comunali né tanto meno presentato regolare denuncia ai Carabinieri. Quindi per diversi giorni il rischio che qualcuno rimanesse folgorato in caso di cortocircuito su uno dei palo è stato elevato. Del resto in Italia cose del genere capitano sovente e spesso qualcuno ci ha rimesso anche la propria vita. L’ignaro “Settore Lavori Pubblici”
di Molfetta diretto dall’ingegner Enzo Balducci dopo la nostra segnalazione non ha potuto che prendere atto della pericolosa situazione avviando le immediate procedure per il ripristino della sicurezza della zona. Sono stati quindi immediatamente informati i Carabinieri di quanto accaduto e si sta inoltre pensando di utilizzare le immagini delle telecamere comunali di videosorveglianza per cercare di risalire al colpevole o ai colpevoli. I furti vanno ad alimentare il mercato nero del rame, mercato che negli ultimi anni è in progressiva ascesa. Molto probabilmente non è stata soltanto la zona compresa fra corso Fornari e via Roma ad essere interessata dai furti ma il problema potrebbe essere esteso ad altre zone della città. Le verifiche sono state avviate con l’ausilio della Multiservizi, la stessa che inspiegabilmente aveva omesso di denunciare l’accaduto al Comune prima e ai Carabinieri poi. Probabilmente si dovrebbe spiegare
a questi signori, ammettendo che si siano accorti realmente del fattaccio e se così non fosse sarebbe grave, che quando entra in gioco l’incolumità umana non esistono priorità che tengano. Bisognava intervenire e basta. Francesco Tempesta
Cronaca
giovedì 4 marzo 2010
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La Finanza denuncia 18 persone
In trappola rapinatore-truffatore
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Detenevano illecitamente combustibili e olii minerali.
Si tratta di un barese che a ottobre aveva rubato 450 euro con un espediente.
Importante operazione degli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta che agli ordini del tenente Leonardo Rossi hanno individuato un’azienda ed una cooperativa agricola di Molfetta che detenevano olii minerali e combustibile senza essere in possesso delle necessarie autorizzazioni. In particolare sono stati sottoposti a sequestro 11mila e 200 litri di gasolio, 1450 litri di gasolio agricolo e 1050 litri
di lubrificante. Secondo le fiamme gialle i responsabili dei due depositi, 18 persone tutte denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, avrebbero violato le norme antincendio e ambientali. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata anche una delle due aree in cui era custodita parte del carburante oltre che un cavallo la cui provenienza è in corso di accertamento da parte degli inquirenti. Adescò un 40enne proponendogli un incontro a pagamento con una donna a Molfetta. Una volta lì, armato di pistola, costrinse la vittima a prelevare 450 euro da uno sportello bancomat di cui se ne impossessò per poi dileguarsi. È finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta del 37enne Ruggiero Pedico, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Molfetta con l’accusa di rapina aggravata. I fatti risalgono allo
scorso 25 ottobre quando il 37enne, dopo aver adescato la vittima presso un mercatino dell’usato nei pressi dello stadio della Vittoria del capoluogo pugliese, lo convinse a recarsi a Molfetta. Lì avrebbe potuto consumare un rapporto sessuale a pagamento con una donna di sua conoscenza. Il 40enne, dopo aver accettato quanto propostogli, salì a bordo del proprio mezzo e seguì il 37enne alla guida della sua auto sino al comune di Molfetta.
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Attualità
giovedì 4 marzo 2010
Nel terzo Rapporto Caritas i poveri “nuovi”, anzi “diversi” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1790
I dati presentati nel corso di una conferenza. E si scoprono tante nuove realtà. Fanno riflettere i dati contenuti nel terzo Rapporto sulle Povertà della Caritas Diocesana, scoprono la zona grigia in cui confluiscono numerose tipologie di persone in difficoltà, i poveri “nuovi”, anzi “diversi”, così come li chiamano quei sociologi che ne osservano caratteristiche e peculiarità e ne rivelano gli insospettabili percorsi di vita. Essi asseriscono anche che la povertà è solo uno degli aspetti di un problema più ampio e complesso, quello dell’esclusione sociale, e che le forme storicamente basate su indigenza, precarietà, mancanza di reddito, un tempo veri e propri fenomeni di massa, non sono affatto scomparse, semplicemente si limitano a coesistere con altre più sfumate e meno riconoscibili, espresse da una società che cambia e le produce attraverso i propri sistemi economici e politici, le istituzioni, le reti di protezioni a maglie larghe intorno agli individui. Questi ultimi, nel corso della propria esistenza, per quella sorta di “vulnerabilità di massa” che proprio la società globale ha generato, possono sperimentare, oggi molto più di un tempo, momenti e situazioni di estrema difficoltà economica dovuti ad eventi di carattere sociale, ambientale, di salute o semplicemente relazionale: dunque, la povertà come processo dinamico, che può cominciare e finire, trasformarsi in qualcos’altro, condizionare ed essere condizionata da scelte e
accadimenti di ogni genere, personali e non. Tante le storie di disagio, taciute e sottaciute, forse solamente accennate, nelle 841 schede di presentazione degli utenti Caritas della diocesi Molfetta-Ruvo-GiovinazzoTerlizzi da cui sono stati tratti i dati dell’anno 2008, rilevati nei vari Centri di Ascolto cittadini e parrocchiali, veri e propri punti di riferimento per persone in difficoltà a cui vengono erogati beni e servizi ma anche offerti progetti da definire insieme, percorsi di orientamento per una rilettura delle proprie reali esigenze ed una ricerca delle soluzioni più indicate. Le utenze del 2007 erano state solo 592 ma quest’anno, grazie al coinvolgimento di 9 centri in più, è stata possibile una raccolta più accurata dei dati che, pur contenendo limiti e lacune metodologiche, offre nuovi spunti e più ampi spazi di riflessione all’interno di una cultura, quella della solidarietà ecclesiale, che cogliendo le trasformazioni dell’utenza e denunciando le situazioni di marginalità, contribuisce a stimolare la comunità locale e sensibilizzarla sui bisogni sociali ed economici emergenti. Ma nell’aula magna del Seminario Vescovile giovedì 17 febbraio responsabili e volontari della Caritas diocesana non si sono solo limitati a presentare il Terzo Rapporto sulle Povertà intitolato “Al di sopra di tutto: la Carità” e ad illustrare tabelle e grafici statisticamente elabora-
ti relativi a sesso, età, provenienza, condizioni socio-culturali, tipologie di richieste e consistenza numerica degli assistiti: molti interventi hanno puntato il dito sulla mancanza di collaborazione tra Caritas, servizi sociali, associazioni di volontariato laico e privato sociale per la progettazione di azioni tese al consolidamento di una rete territoriale che veda la Caritas come punto di “raccordo” nello smistamento delle situazioni di bisogno opportunamente intercettate in una trama di collegamenti operativi attivabili a seconda dei casi. Da più parti è stata ribadita la scarsa disponibilità e collaborazione da parte degli enti locali, ciò costringerebbe la Caritas ad “internalizzare” la maggior parte delle funzioni in termini di servizi ed attività. Mancano, dunque, i presupposti di intento per contrastare efficacemente le povertà attraverso una logica sistemica che veda ogni organismo svolgere una funzione propria in un contesto di forte interrelazione reciproca e di profonda condivisione delle finalità da raggiungere. La distribuzione delle utenze 2008 nel territorio della Diocesi vede Molfetta al primo posto con 385 richieste di aiuto, seguita da Ruvo di Puglia (240), Giovinazzo (135) e Terlizzi (841). A Molfetta, dove complessa e sfaccettata è la realtà delle persone con difficoltà economiche e sociali, l’utente tipo è una donna di 40 anni circa, italiana, con un’istruzione discreta ma disoccupata, portatrice di bisogni che riguardano l’intera famiglia (marito senza lavoro, casa e figli da gestire e mantenere, incapacità di sostenere le spese di ordinaria amministrazione come viveri, vestiario, bollette, ecc.), sola, senza amici o parenti che le diano un aiuto. I cit-
tadini stranieri stanno diminuendo ma aumentano gli interventi per gli stranieri regolari con permesso di soggiorno e quello per i pensionati che rappresentano il 7,53% degli utenti (lo scorso anno erano il 3,83 %); più alto è anche il numero dei portatori di handicap fisici e psichici che non riescono a gestire in maniera autonoma la propria vita e vivono storie di abbandoni e solitudine, di rifiuto o incomprensioni. Nella Casa di accoglienza “Don Tonino Bello”, oltre alle 46 accoglienze con progetto, sono state assistite 14 persone provenienti dalla comunità Exodus di Bormio Valdidentro e 9 persone provenienti da Israele impegnate nel progetto Kenda. Appare comunque chiaro che non ci si può più limitare ad una conta numerica dei “poveri” attraverso misure e parametri basati unicamente sulla dimensione del reddito, servono strumenti mobili e flessibili che consentano di monitorare i fenomeni nel tempo, seguirne l’evoluzione, indagarne cause e dinamiche, affinché si possano progettare ed attuare misure efficaci e risolutive. Occorre ricordare che il 2010 sarà l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e che nell’UE 78 milioni di persone, ovvero il 16% della popolazione e il 19% dei bambini, sono esposti a rischio di povertà. Solo una consapevolezza diffusa e la compartecipazione attiva e responsabile della società civile e politica potranno evitare che questa diventi una data semplicemente celebrativa e non un’occasione, per governi ed istituzioni, di elaborare e pensare azioni ad alto impatto sociale. Beatrice De Gennaro
Qualche dato nazionale... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1791
Nell’ottobre scorso il nono Rapporto Caritas presentato a Roma ha certificato un aumento delle richieste di aiuto del 20% rispetto al 2007, riguardanti 6mila famiglie. Tra le categorie a rischio i contrattisti a termine, i cassintegrati, gli impiegati che possono essere improvvisamente licenziati. L’incidenza delle richieste è maggiore nel sud (17,7%); il nord registra il 2,9% mentre al centro la situazione è articolata (il 17,5% nel Lazio contro il 2,4% delle Marche). È importan-
te sottolineare che, generalmente, chi chiede aiuto non appartiene alle categorie di povertà estrema. Ai dati Caritas si aggiungono quelli dello SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo nel Mezzogiorno) secondo cui occorrerebbero 2 miliardi di euro all’anno per combattere la povertà assoluta. Per SVIMEZ, BANKITALIA e ISTAT la Puglia risulta essere la regione che meglio ha resistito alla crisi. Beatrice De Gennaro
Attualità
giovedì 4 marzo 2010
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Una Casa per fronteggiare l’emergenza Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1792
Voluta da don Tonino Bello nel 1989 oggi è un punto di riferimento per tanti bisognosi.
Molfetta è ormai diventata una città prosperosa, ricca di bei negozi, vicina a grandi centri commerciali, eppure vi è il rovescio della medaglia: persone che per sopravvivere sono costrette a rovistare nei cassonetti della spazzatura. L’emergere di una povertà dignitosa e silenziosa si fa sempre più strada, difficile da determinare e decifrare. Il giorno di san Corrado di alcuni anni fa, il 9 febbraio del 1989, fu inaugurata dal vescovo don Tonino Bello a Molfetta, in via Carlo Pisacane, la Casa d’Accoglienza. Concessa in comodato dall’Ordine delle suore Alcantarine a don To-
nino, successivamente fu acquistata dalla Diocesi di Molfetta. Il presidente è il vescovo mons. Luigi Martella. Totalmente ristrutturata e resa funzionale all’accoglienza di persone disagiate, la struttura ha 18 posti letto ed è in grado di fornire pasti caldi. Don Tonino, lungimirante nella previsione dei cambiamenti sociali, comprese che si stava andando incontro a nuove povertà. Il Centro di ascolto ha reso noto che nella nostra città i nuclei familiari in stato di indigenza continuano ad aumentare. Le famiglie più colpite sono formate da coniugi con età media vicina ai 40 anni con prole, marito disoccupato che non può contare sull’aiuto economico di genitori o parenti. Sono le donne che si rivolgono al Centro di ascolto per chiedere aiuto. Lo fanno con umiltà, si presentano solitamente nel buio della sera. Il dirigente responsabile Mimmo Pisani ha dichiarato: “Fra i tanti assistiti il 50% sono molfettesi, seguono marocchini, rumeni, polacchi, alcuni del Camerun”; sono aumentati i senza fissa dimora. Questi riposano nei dormitori
comunali di Bari, nelle sale di attese delle stazioni, nelle carrozze abbandonate dei treni, nei casolari di campagna abbandonati. Sono gli stessi che chiedono l’elemosina davanti a negozi e supermercati. Sono sfiduciati, restii a raccontare la propria storia; non chiedono assistenza, temono di essere fermati dalle forze dell’ordine. L’attività degli operatori del Centro di accoglienza si ispira al progetto voluto da don Tonino Bello “La persona è valore… tu vali… Accogliere il prossimo, specie quello in difficoltà…” Gli operatori del Centro s’impegnano ad offrire a chi non può, non solo un posto dove mangiare e dormire, ma anche un sostegno psicologico per poter tornare ad essere protagonisti della propria vita. I volontari sono uomini e donne disponibili a lavorare in gruppo, consapevoli di essere uomini al servizio di altri uomini. Non mancano i benefattori: ultimamente la Guardia di Finanza ha consegnato 24.000 capi di vestiario sequestrato, nuovo. Il panificio Paradiso Saitti fornisce quotidianamente pane in nome di don Tonino,
così come la pasticceria Continental. Gli ospiti della casa restano in loco fin quando la situazione personale non migliora. Il mercato del lavoro locale offre occupazione come manovalanza presso fruttivendoli, guardiani presso cantieri, addetti ai servizi di pulizia, badanti. Chi desidera contribuire a mantenere sempre attiva questa iniziativa, può rivolgersi all’Economato della Diocesi: c’è bisogno di operatori addetti all’assistenza notturna, mancano beni di prima necessità. La Caritas, inoltre, crea le condizioni per rispondere alle emergenze economiche più gravi, attraverso “Il prestito della speranza”: è un mutuo che può essere concesso a tasso d’interesse inferiore a quello di mercato a coloro che si trovano in stato di grave bisogno, da restituire in due anni. I fondi sono della “Banca Prossima” versati dai fedeli alla CEI Conferenza Episcopale Italiana. Per eventuali chiarimenti ci si può rivolgere alla sede della Caritas, presso il Seminario Vescovile. Pantaleo de Trizio
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Attualità
giovedì 4 marzo 2010
Social card: un fallimento annunciato Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1793
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale del Partito Democratico, Saverio Patimo. La “social card” fu presentata con toni trionfali come la panacea contro la povertà, ma quando dalle parole del ministro Tremonti si è passati ai fatti ci siamo purtroppo accorti di trovarci di fronte ad un fallimento. Il governo Berlusconi aveva previsto che ben 1milione e 300mila persone avevano diritto alla social card (leggi “elemosina”) invece hanno presentato la domanda per ottenere la “famigerata” carta in 520.000, di queste richieste solo 330.000 sono state accettate, le altre sono state respinte. Ma al danno si è aggiunta anche la beffa, infatti delle 330.000 card distribuite solo 200mila sono state attivate. Questo significa che 130.000 persone in possesso della carta nei supermercati si sono sentiti rispondere che la carta era vuota e che dovevano pagare con il loro denaro. Con l’introduzione della social card Berlusconi & Co. pensavano di risolvere il problema della povertà estrema, ma i dati reali ad oggi disponibili bastano a denotare il fallimento dell’iniziativa del governo. Un governo intelligente
ed accorto dovrebbe prendere atto che una moltitudine di anziani, potenzialmente titolati ad ottenere questo strumento di sostegno sociale, non hanno neppure fatto la domanda perché si sono sentiti umiliati e l’umiliazione ha sopraffatto il bisogno. Il governo Berlusconi deve abolire questo inutile strumento qual è la social card che, oltre a presentare un iter farraginoso e contorto per la concessione, è anche economicamente misero e totalmente inadeguato. Berlusconi farebbe bene ad abolire la social card, triplicare l’attuale importo da 40 a 120 euro e attribuirli direttamente sulle pensioni. A proposito di pensioni, quest’anno le pensioni subiranno una diminuzione perché il decreto interministeriale (Economia e Lavoro) del 19 dicembre scorso ha fissato l’aumento percentuale delle pensioni allo 0,7% per l’anno 2010, sulla base del costo della vita. Il dato, pur essendo provvisorio, è stato stabilito tenendo conto dell’andamento dei prezzi al consumo fino al mese di settembre 2009, in modo da dare agli
enti (INPS, INPDAP, IPOST, ENPALS, ecc.) il tempo necessario per l’aggiornamento degli importi pensionistici già dal mese di gennaio 2010. Ma lo stesso decreto ha comunicato il valore definitivo dell’aumento per il 2009, valore che è inferiore a quello applicato in via provvisoria nel corso dello stesso anno. Per effetto di tale riduzione i pensionati dovranno restituire quanto percepito in più nell’anno 2009. La trattenuta, a titolo di conguaglio, è avvenuta in un’unica soluzione sulla rata del mese di gennaio 2010. E siccome la trattenuta è stata più elevata dell’esiguo aumento (0,7%) perché ha riguardato tutto l’anno 2009, la pensione di gennaio 2010 è risultata molto più bassa del solito. Per vedere la pensione effettiva del 2010, è stato necessario attendere la rata di febbraio. Il valore della rata mensile è stata, comunque, più bassa rispetto al 2009. Gode il governo, piangono i pensionati. È l’effetto della bassa inflazione, la più bassa che si sia verificata dal 1959. Però, c’è sem-
pre un però, i pensionati nel 2009 su quanto percepito in più e che hanno restituito, hanno già pagato la tassa al 25% (IRPEF, Addizionale Regionale, Addizionale Comunale, Acconto Addizionale Comunale). Facendo un po’ di calcoli sono circa 3 euro (poca cosa sembra), ma moltiplicata per 20 milioni di pensionati corrispondono a 60 milioni di euro di tasse pagate in più. L’esiguo aumento dello 0,7% previsto per il 2010, per una pensione media mensile di 1.000 euro, è stato di 7 euro che moltiplicati per 13 mensilità fanno 91 euro. Ma anche su questi Tremonti tassa per il 25% e cioè, si riprenderà 22,75 euro che, moltiplicati per 20 milioni di pensionati, diventano 455 milioni di euro. Questi 455 milioni, sommati ai 60 milioni dell’anno 2009, fanno 515 milioni di euro, che vengono presi dalle tasche dei pensionati. Qualcuno vuol dire a Berlusconi, a Tremonti, a Cicchitto, a Bondi, a Gasparri, a Capezzone & soci che le mani in tasca agli italiani le mettono eccome.
Attualità
giovedì 4 marzo 2010
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Aprirà finalmente il Parco di Mezzogiorno? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1794
L’Amministrazione Comunale cerca un gestore per il “polmone verde”. Poco meno di dieci anni fa veniva ultimato quello che doveva essere il fiore all’occhiello della città nonché il suo polmone verde: il Parco di Mezzogiorno. Purtroppo il parco, che si estende su una superficie di oltre 30 mila metri quadri ad oggi, anno 2010, non è mai stato reso fruibile al pubblico. Una vicenda davvero controversa che nel corso degli anni ha messo in evidenza i difetti delle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite visto che il grande parco è risultato col passare degli anni l’ennesima opera incompiuta realizzata con lo spreco di denaro pubblico. Il “polmone verde” sorge a ridosso della 16 bis in via Leonardo Azzarita in zona 167 e contiene al suo interno oltre ai percorsi ginnici e ciclabili anche punti ristoro e un pronto soccorso. La motivazione della mancata apertura della struttura è da attribuirsi alla sua problematica gestione. Una gestione troppo dispendiosa per qualsiasi Comune. E al-
lora se così fosse come mai prima di costruire il parco non si è pensato al modo di gestirlo? Negli scorsi giorni l’attuale Amministrazione Comunale è tornata sull’argomento sostenendo di poter finalmente trovare la migliore soluzione per l’immediata e definitiva apertura del parco. Per questo la
Giunta Comunale ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva di mercato per individuare possibili privati a cui affidare la gestione dell’area. Un impegno non facile dato che chi dovesse eventualmente prendere in gestione il parco dovrà accollarsi le intere spese di gestione e manutenzi-
one. A queste vanno aggiunte quelle per la pulizia degli ambienti, per la manutenzione dei giardini e del piccolo anfiteatro presente. In sintesi chi fosse interessato dovrà impegnarsi a tenere il parco aperto per almeno 12 ore al giorno e dovrà garantire la completa fruizione dei due percorsi presenti. Inoltre occorrerà avere cura dei fiori stagionali e organizzare spettacoli utilizzando l’apposito anfiteatro. L’accesso alla zona dovrà essere assolutamente gratuito. Dal canto loro i privati potrebbero trarre benefici economici sfruttando il punto ristoro e magari inserendo nuove attrezzature quali palestra e beauty farm. Adesso, almeno che non si tratti del solito proclama politico pre campagna elettorale, non resta che attendere l’arrivo della migliore soluzione perché non è possibile che una così grande e utile struttura possa rimanere per anni in balia dell’incuria, dell’abbandono e della solita inciviltà. f.t.
E non finisce qui. C’è dell’altro... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1795
Il problema “parchi” non si limita solo a quello della zona 167. Infatti nella zona detta “Tombino”, nei presi di rione Paradiso, è sorto un nuovo parco realizzato in virtù delle opere di urbanizzazione secondaria del comparto B 2.3. La nuova zona verde servirà a valorizzare una zona di recente costruzione ma anche quella più datata che sorge vicino. Al suo interno vi è la presenza di un’ampia area giochi destinata ai bambini. Naturalmente anche questo parco resterà chiuso sino a quando il Comune tramite un’indagine di mercato individuerà un privato che vorrà accollarsi le spese di gestione e manutenzione del parco impegnandosi a tenerlo aperto per almeno dodici ore giornaliere. Ma mentre un nuovo parco, che si spera possa aprire in futuro, sorge, altri già esistenti in città
stanno cadendo in rovina. È il caso dei parchi di Levante e Ponente. Il parco di Levante che sorge in via gen. Amato non merita più nemmeno di essere chiamato così. L’ideale sarebbe identificarlo come la culla o l’emblema dell’incuria e dell’inciviltà cittadina. Al suo interno ci si stupisce soltanto quando ci si trova dinanzi a qualcosa di intatto. Non esiste più nulla. I cestini dei rifiuti sembrerebbero esplosi, la fontana manca della sua copertura superiore e capita che, se a qualche assetato venga la felice idea di farsi una bevuta, questi dovrà necessariamente lavarsi assieme anche i capelli. Le scritte, la maggior parte volgari, sono dappertutto cosa che non si dovrebbe addire ad un luogo frequentato dai bambini. Ecco perché i bambini non ci sono o sono pochi ma in com-
penso vi sono coppiette che ignorando qualsiasi senso del pudore approcciano intimi “discorsi” disseminando il parco di anticoncezionali. Ma usciamo dalla “zona per adulti” e passiamo alla zona giochi. Ma dove sono i giochi? Meno male che i bambini hanno una fervida immaginazione e immaginano che l’altalena e lo scivolo siano ben funzionanti. Il parco di Ponente è un parco “stagionale” perché viene ricordato solo durante l’estate. Quando non vi sono spettacoli a non lasciare sola la struttura ci pensano i vandali. Meno male che ci sono queste anime buone. Naturalmente questa gente non può non trascurare l’anfiteatro e ogni primavera i nostri soldi pubblici servono per il suo ennesimo restyling. Soldi spesi davvero bene visto che comunque in città non ci sono
altre priorità. Vi è anche una villetta che si trova in via Girolamo nel centro storico. Dal suo interno, rallegrato dalle palme a loro volta rallegrate dal Punteruolo Rosso, si gode di una magnifica vista sul mare, quando qualcuno non si sbarazza di qualche forno o frigorifero. Purtroppo però la zona verde non è mai stata aperta al pubblico ma soltanto ai vandali. Alcuni sostengono che la chiave di questa villetta sia stata smarrita. Potrebbe essere la motivazione della sua mancata inaugurazione? Intanto però anche i grandi hanno cominciato a sognare che qualcuno cominci realmente a far qualcosa ma purtroppo nessuno sa per quanto questo sogno dovrà durare. Francesco Tempesta
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Attualità
giovedì 4 marzo 2010
Una storia ignobile Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1796
I primi giorni del marzo 1971 iniziavano i lavori di demolizione di Palazzo Cappelluti. È sempre la solita vecchia storia. Un vecchio palazzo, un quartiere malsano, una fabbrica dimessa, e qualcuno che li vuole tirare giù per costruire qualcosa di nuovo. Les Halles, i Navigli, lo stadio di Wembley, il Borgo Novo, le ville liberty di Palermo: una storia che si ripete sempre uguale e dappertutto, a Roma come a Milano, a Parigi come a Londra, a Palermo come a Molfetta nel suo piccolo, con il suo Palazzo Cappelluti, col biscottificio Pansini & Gallo, con l’orchestra della Villa Comunale buttati giù, con il Cenobio di San Martino che affoga fra i capannoni industriali, e poi le ciminiere Gallo e i piccoli edifici con le colombaie sulle facciate che tutt’intorno ospitavano le officine, lo stabilimento Maldarelli, e così a continuare. Ruderi malsani per qualcuno, preziose memorie per altri. Cemento contro muretti a secco, anticorodal contro chianche, asfalto contro pavimenti De Lillo. No, non sono sempre i cavalieri del nuovo, gli alfieri di questa sbandierata, presunta e pelosa modernità,
quelli che scavano crateri nella storia, che l’hanno vinta. Ma le loro sono vittorie definitive. Quando a vincere sono invece gli altri, quelli che vogliono conservare la memoria dei luoghi, resta comunque palpabile un senso irriducibile di sospesa precarietà: per oggi è andata, ma domani? E quando invece arriva, definitiva, la sconfitta, in quegli spazi vuoti, in quello sbigottimento spaziale, in quell’assenza di volumi già preceduta dal sonno della memoria, contro il quale non si riesce mai a fare abbastanza, e che precede una nuova semantica urbana che tutto definitivamente cancellerà, si può al massimo inscenare un’ultima protesta come quella di Marco Ferreri che camuffò gli sfrattati dalle ruspe, i rifiuti umani, in pellerossa fra gli sbancamenti di terra degli antichi mercati all’ingrosso della capitale francese. È una guerra asimmetrica quella che viene combattuta fra chi nel presente vede il futuro da costruire e quelli che nel presente vedono sgretolare il passato. Se facessimo un sondaggio fra
i molfettesi chiedendo loro quanti ritengono che sia stato giusto buttare giù palazzo Cappelluti, sono sicuro che pochi, non foss’altro per pudore, avrebbero il coraggio di dire di sì. È allora perché ne restano solo foto sbiadite? I molfettesi di fronte alle vecchie foto sanno struggersi e rimpiangere la città che non c’è più, e non v’è dubbio che siano in questo sinceri. Ma allora perché non sono riusciti ad impedire quelle demolizioni? Se si vanno a rispolverare i giornali dell’epoca, ci si sorprende nel constatare quanto inadeguata, flebile se non totalmente inesistente sia stata l’opposizione a quelli che oggi, tardivamente, chiamiamo scempi. Gli argomenti a favore della conservazione sempre declinati troppo blandamente per fare presa. Al contrario chi voleva fare posto al nuovo o taceva e faceva parlare i fatti o, se parlava, appariva come un determinato, irridente annunciatore della storia che si rimette in moto. Dopo qualche anno, quando la città uscì dal torpore e la
novità si dimostrò assai meno bella dell’annunciato, i lamenti per la perdita cominciarono a diventare senso comune. E nelle scuole elementari si insegnò come era bella la città che non c’era più. Gli adulti ascoltavano, annuivano, provavano a scusarsi: eravamo giovani, non sapevamo, non capivamo... Poi la storia si ripete, i ragazzetti a cui avevano spiegato che buttare giù palazzo Cappelluti era stata una stupidaggine oscena, oggi sono ormai signori imbolsiti, magari calvi e con le palpebre cascanti che di fronte alla demolizione della palazzina uffici dei Cantieri Tattoli hanno applaudito felici immaginando nuovi parcheggi con vista sul tramonto e ora sognano. Sognano grattacieli svettanti verso il cielo lì dove c’erano le lame, capannoni dove c’erano tendoni e uliveti, asfalto e cemento dove c’erano edicole votive e muretti a secco. Sognano, forse, anche pecore elettriche. Antonello Mastantuoni
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Elezioni Regionali 2010
Ecco i 309 c
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I nomi di chi corre per conquistare un posto nell’aula consiliare di via Capru
Nichi Vendola
Rocco Palese
Partito Democratico Abatangelo Clotilde Antonacci Adriano Rocco Antonicelli Angela Caldarola Lia Canonico Nicola Ceci Luigi Colao Valeriana Consolo Paola Damiani Ignazio Decaro Antonio De Gennaro Gerardo detto Degennaro De Robertis Lombardi Vito Loizzo Mario Cosimo Mazzilli Riccardo Minervini Guglielmo Monno Michele Nardelli Massimiliano detto Massimo Pice Nicola Povia Sergio Ranieri Cecilia Tenerelli Nicola
La Puglia per Vendola Divella Vincenzo Pisicchio Alfonsino Balducci Paola Acquaviva Nicola Albore Francesco Ajazi Arjan detto Arian Andriani Annella Carone Romano Tobia Culiersi Roberta Diomede Sabrina Di Sabato Angelo Guerra Ebe Antonia Anna Maria Marzano Nicola Mascoli Salvatore Paladino Anna Speranza Rossella Tedesco Marcello Turci Vincenza Valenzano Giuseppe detto Pinuccio Vasti Maria Pia Beverino Vito
IDV Lista Di Pietro Nicastro Lorenzo Cives Domenico Campobasso Filomena Convertini Angela D’Errico Debora Florio Vincenzo Forte Giacinto Furio Anna Gentile Giuseppe Giordano Giuseppe Lobascio Anna Milano Eugenio Olivieri Giacomo Pasculli Emanuele Potente Vito Ruggiero Annamaria Salomone Michele Schima Maria Semeraro Mariagrazia Spinelli Anna Concetta Verineri Vincenzo
Popolo della Libertà Scherillo Mariarosaria Attanasio Tommaso detto Tommy Cassano Massimo Copertino Giovanni Loperfido Luigi Surico Giammarco Tedeschi Sergio Zullo Ignazio Boccardi Michele Buttiglione Auro Camporeale Antonio Cipriani Michele Clemente Nicola Damascelli Domenico Digregorio Michele Galluzzi Marco Lanzillotta Domenico detto Domi Maggialetti Mauro Paparella Matteo Romito Enzo Schiavone Giovanni detto Gianni
Sinistra Ecologia Libertà Nigro Raffaele Bonasora Vitantonio detto Vito Caputo Domenico Cellamare Alessandra Centrone Carmen De Marzo Cinzia De Santis Carlo Giuseppe Di Matteo Antonio Introna Onofrio Laforgia Diego Losappio Michele Minervini Tommaso Mongelli Carlo Nardulli Caterina detta Ketty Pace Nicola Paparella Domenico detto Mimmo Pennisi Marisa Restivo Santo Terrevoli Magda Tramontano Elisabetta Ventricelli Michele
Federazione Sinistra e Verdi Bellomo Michele Bongallino Massimo Borrelli Monica Catucci Giuseppe Ciaciulli Vitangelo Cristantielli Giuseppe De Mario Franco De Razza Sabino Dell’Orzo Fortunata Di Stefano Dario Dragone Michelangelo Falcone Vito Antonio Gargiulo Andrea Lomelo Mimmo Marra Paolo Marzano Margherita Porta Gianni Ragnini Giancarlo Savino Vito Signorile Nicola Ungari Filippo
Lista Pannella Bonino D’Elia Sergio Biagini Majani Aldo Dentamaro Teresa Gentile Andrea Giuseppe Lapietra Giuseppe Marino Pasquale Pascarella Michele Regina Mario Simone Giuseppe Tria Pasquale Volpicella Donato Biasco Loredana Cardone Antonio D’Antonio Luisa Fiore Michele de Palo Daniela Maria Magaletti Nicola Rinaldi Anna Mastroviti Giandomenico Vicenti Maria Stella Vigilante Maria Rita
La Puglia Prima di Tutto Losurdo Francesco Resta Onofrio Anelli Donato Chimienti Alessandro Cimino Antonio Converso Veronica De Leonardis Claudio, Vincenzo detto Claudio Dellino Nicola Drago Francesco Fanelli Domenico Fucilli Fulvio Italo Maria Lojodice Oscar Mastromauro Nicola detto Roberto Mottola Nicola detto Nico Pinto Simone Cosimo Leone Pistilli Francesco Rizzi Antonio Sifo Pietro Tarantini Pasquale Cirillo Vincenzo Greco Salvatore detto Tato
giovedì 4 marzo 2010
candidati...
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uzzi. Si voterà domenica 28 marzo dalle 8 alle 22 e lunedì 29 dalle 7 alle 15.
Adriana Michele Poli Bortone Rizzi I Pugliesi Cassano Luciana Antonelli Gaetano detto Nino Armenio Francesco Bellomo Davide Calò Cosimo Campobasso Oronzo Cirasola Carlo D’Addario Fabrizio Degennaro Gianluca De Giglio Domenico Galtieri Antonello Gentile Giovanni Marino Illuzzi Giuseppe Lippolis Giosuè Patrizio Monaco Giuseppe detto Pino Pirolo Francesco Quarto Giuseppe detto Pino Ruggieri Giacomo Sblendorio Innocenzo Talarico Andrea Torres Vito Onofrio
UDEUR Laruccia Giovanni Vito Carnevale Rosa Gasparre Carmela Campana Nunzia Miccoli Marilena Savoia Lorena Nagni Fabio Cormio Francesco Fischetti Walter Giordano Gigante Antonio Gagni Luigi Merolla Raffaele Spilotros Francesco Calavita Giovanni Castellano Giuseppe
Alleanza PLI-DC-CACCIA Carrieri Giuseppe Abbrescia Giulio Fanelli Michele Fanelli Pietro Franco Immacolata Iaia Pietro Liuni Michelangelo Manghisi Saverio Mangini Claudio Operamolla Silvio Teseo Papeo Emilia Pellegrino Antonio Ranieri Matteo Scintilla Marco Tulimiero Nicola Vinciguerra Maria Vitale Alessandro Pagliarulo Irma
I Pensionati Chieppa Leopoldo Maria Baldassarre Giovanna Vergine Egidio Salvatore Basso Damiano Belsito Leonardo Belsito Mauro Calamita Ruggiero Calò Domenico Capurso Mario Cassanelli Francesco Dell’Olio Natale Di Modugno Angelo Falco Francesco Giampaolo Rosa Gorgoglione Giuseppe Ionio Domenico Palmieri Angela Porcella Luigi Rutigliano Angela Terrone Francesco Terrone Pietro
Io Sud - MPA Salinas Umberto Maria Ferdinando Abbatecola Vincenzo Andreula Saverio Celano Gaetano Vitale Creatura Lucia Damato Vito Nicola Grisafi Salvatore Francesco Laganà Walter Lagioia Santa Maria Assunta Landolfi Nadia Giovanna Orietta Silvestri Laterza Felicia detta Licia Loiotila Ippolita Maria detta Tina Mari Fedele detto Lucio Mastrangelo Roberto Scattaglia Saverio Settanni Donata Spinelli Maria Dolores Tisti Tommaso Uggenti Vitantonio Zaccaria Nicola Costa Sebastiano UDC Caputo Nicola Daniele Fiorella Rosaria Di Palma Saverio Geronimo Filippo Griseta Giovanna Lasorsa Savino Longo Giuseppe detto Peppino Lorusso Maria Giovanna Macina Isabella Manzari Francesco Massimo Pepe Pasquale Perniola Giovanni Quaranta Mario Marcello Recchia Massimiliano Ricciardelli Alessandra Sacco Carlo Salentini Giuseppe Scagliusi Luigi Tanzi Vito Tritto Daniela Vernola Marcello
Alternativa Comunista Mongelli Mauro Gorgoglione Pasquale Petruzzelli Domenico Tortora Giovanni Crudele Ruggiero Madoglio Alberto Stefanoni Fabiana Cringoli Francesco Lionetti Luigi Fiorella Michele Rizzi Angela Del Curatolo Damiano Bianchino Valeria Castronuovo Federica Sguazzabia Laura Franco Enrica Scolamacchia Massimo Cossa Salvatore Rizzi Luigi Faccini Alberto Cammarata Patrizia
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Attualità
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Sarà svelato il mistero? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1798
Partito il lavoro degli esperti per datare i resti rinvenuti sotto Piazza Minuto Pesce. Sono cominciati negli scorsi giorni gli studi sui ritrovamenti ossei durante i lavori di ristrutturazione di Piazza Minuto Pesce. Nel corso degli scavi vennero alla luce, infatti, due camere ipogee contenenti centinaia di resti umani. Lo studio delle due sepolture è stato affidato alla dott. Vetrugno. Tutti i resti ossei verranno trasferiti presso il cimitero di Molfetta dove è stato allestito un laboratorio. Qui partiranno gli studi effettivi allo scopo di far luce sulla reale collocazione storica dei ritrovamenti e su eventuali particolari di vita quotidiana del tempo. All’interno delle due fosse comuni, in cui sono stati ritrovai diversi oggetti quali medagliette, orecchini e brandelli di indumenti, vi sono indistintamente individui adulti e bambini di sesso maschile e femminile. Probabilmente questo particolare escluderebbe un’eventuale sepoltura comune da parte dei frati che vivevano nel convento che un tempo sorgeva, annesso alla chiesa di San Francesco, in loco. La dottoressa Vetrugno ha avanzato l’ipotesi, tutta da confermare
comunque, che si possa trattare di una sepoltura appartenente ad un determinato gruppo. Il gruppo potrebbe essere identificato negli abitanti del quartiere o molto più probabilmente nelle confraternite che frequentavano il luogo e le sue cappelle quali la Confraternita di San Francesco, di Sant’Antonio, di Loreto e l’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte (attuale Arciconfraternita della Morte). Studi specifici, come quelli del nostri concittadini don L.M. de Palma e Corrado
Pisani, hanno rivelato quanto fosse abituale all’epoca seppellire sia i confratelli che i poveri nelle cappelle. Don de Palma scrive, infatti, nel suo lavoro “La Confraternita della Morte di Molfetta nei secoli XVII-XVIII” le seguenti parole: “gli uomini caritatevoli, fra il Tre ed il Seicento, feriti dall’abbandono in cui erano lasciati i poveri morti, in una società già relativamente urbanizzata, hanno cercato di rimediare a ciò che sembrava loro l’ effetto più crudele di tale abbandono, cioè la mancanza di
soccorso da parte della Chiesa: non sopportavano che gli annegati, i sinistrati anonimi, fossero così lasciati tra i rifiuti come le bestie, i giustiziati o gli scomunicati. Si organizzarono dunque in confraternite per assicurare loro una sepoltura in terra consacrata, con le preghiere della Chiesa, senz’essere peraltro turbati dall’anonimato delle sepolture di carità che diventerà invece insopportabile due secoli più tardi”. E ancora, riferendosi ai confratelli della Morte: “Essi fratelli si hanno pigliato principal carico di sepelire li morti poveri, il che hanno fin hora fatto con ogni purità trattendosi nella Chiesa di S. Francesco”. Pisani, invece, nel suo lavoro dal titolo “Le cento Chiese di Molfetta” riporta le seguenti parole: “Il 18 marzo del 1785 il Monte di Pietà attestò di possedere un sepolcro nella chiesa di san Francesco, davanti la cappella di Santa Maria del Carmine, dove anticamente venivano sepolti i morti dell’ospedale”. Francesco Tempesta
Cultura
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Amici della Filatelia e Numismatica Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1799
L’associazione unisce la passione per il collezionismo al forte legame con le tradizioni molfettesi. Tante attività ed un solo costante pensiero: collezionare. Questo è ciò che accomuna i componenti del circolo “Amici della Filatelia e Numismatica”, aperto anche ai cartofili, come ci spiega Giovanni di Terlizzi presidente dell’associazione culturale, e che attraverso la passione per monete, francobolli, e tutto ciò che ruota in questa particolare sfera del collezionismo, vogliono ricordare e raccontare un po’ di storia, che sia quella strettamente legata al territorio molfettese, o quella più ampia fatta di grandi eventi e uomini. Una squadra, come ci tengono a definirsi, fortemente legata alle tradizioni locali e che per questo non poteva non concentrare la propria attenzione sulla ricorrenza pasquale molfettese. Nei giorni scorsi, in occasione degli inizi del periodo quaresimale, l’associazione è stata attivamente impegnata nell’emissione di uno speciale annullo filatelico dedicato proprio alla Quaresima molfettese, con la creazione da parte del vicepresidente del circolo Gaetano Losito, di
quattro cartoline celebrative dedicate all’emblematica figura dell’Addolorata e all’Arciconfraternita della Morte, che per l’occasione ha messo a disposizione gli spazi del proprio oratorio. Un appuntamento, questo, che dal 2002 riscopre il profondo significato della Pasqua a Molfetta attraverso
questi “piccoli oggetti di culto” con una variegata gamma di soggetti succedutisi negli anni, dalle tradizioni della Quarantana e Pentolaccia, talvolta dimenticate e ignote alle nuove generazioni, al simbolo della Croce; dagli uomini illustri e i priori successi alla testa delle varie confraternite cit-
tadine, alla chiesa di Santo Stefano e alle sue suggestive statue dei “Cinque Misteri”. La macchina organizzativa del circolo è sempre in movimento e tante sono le manifestazioni in programma. In occasione della ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dalla raggiunta Unità d’Italia, il calendario del circolo si arricchisce di eventi dedicati a questo grande evento storico, ma soprattutto agli uomini che attraverso le loro imprese lo hanno reso possibile. Non mancheranno, quindi, conferenze come quella in programma per il 9 aprile sulle monete del periodo risorgimentale, mostre fotografiche, speciali annulli filatelici in cui sarà ricordato l’unico garibaldino molfettese facente parte della Spedizione dei Mille e altri personaggi illustri come Giovanni Cozzoli, Luigi La Vista e i fratelli Misio. Appuntamenti unici che mirano ad arrivare dritti alle fresche menti delle nuove generazioni. Isabel Romano
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Cultura
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Torna “Settimana Santa in Puglia” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1800
Il progetto turistico-religioso promosso dall’Associazione Culturale Opera di Molfetta.
Un progetto partito nel 2007, forse con un lieve sentore di sfida, che vedeva come unica protagonista la Settimana Santa a Molfetta, una città immortalata nei suoi momenti più caratteristici, lì dove, tra le vie della notte rischiarate dalle fiamme di candele e risuonanti di melodie dolenti, si fa più forte quel mistico sentimento di compartecipazione collettiva. Un’idea che inizia a prendere piede, a percorrere chilometri tra le varie fiere di promozione turistica, dove non passa inosservata e attira l’attenzione dei visitatori, forse anche grazie all’ipnotico e curioso “ti-tè” della tromba durante le processioni, come ci rivela Gaetano
Armenio, presidente dell’Associazione Culturale Opera di Molfetta e promotore del progetto. Riscuotendo subito il consenso dell’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, che ne diviene il principale sponsor, il progetto “Settimana Santa in Puglia” cresce, allarga i propri confini inglobando, in questo grande circuito di promozione turisticoreligiosa, altri comuni fino ad annoverare quest’anno tra i luoghi della Passione ben sedici città (Alberobello, Andria, Bisceglie, Bitonto, Francavilla Fontana, Gallipoli, Grottaglie, Molfetta, Noicattaro, Pulsano, Ruvo di Puglia, San Marco in Lamis, Taranto, Troia, Vico del Gargano, Unione dei Comuni della Grecia Salentina) con le proprie storie, tradizioni e riti legati a uno dei momenti più suggestivi nell’arco dell’anno e tutte raccolte nel nuovo volume fresco di stampa edito da “L’Immagine”. Queste specifiche realtà comunali hanno dovuto, naturalmente, superare un’attenta selezione, rispondendo a requisiti non riducibili alla sola presenza di riti o manifestazioni riconducibili ad una mera ostentazione di fede
quasi teatrale. Significativa è stata la capacità dei comuni coinvolti di esaltare la propria tipicità, un’identità che affondi le radici nella storia e nel sentire religioso della comunità, ma importante è stata anche la capacità di offrire un sistema di strutture e accoglienza turistiche per i visitatori. L’interessamento del progetto ai riti della Settimana Santa non riveste una valenza tipicamente ed esclusivamente mistico-religiosa, ma tende anche alla riscoperta di un legame più stretto con le terre di origine e alla valorizzazione di quel patrimonio antropologico regionale che costituisce una fonte inesauribile da cui l’industria del turismo può attingere portando ad una “destagionalizzazione dei flussi turistici”. Anche quest’anno il progetto “Settimana Santa in Puglia” si è ritagliato un importante spazio all’interno della prestigiosa vetrina della BIT (Borsa Internazionale del Turismo) a Milano, con la presentazione del nuovo volume denso di immagini, memoria e tradizione, elemento chiave della linea editoriale che affianca il portale sul web (www.settimanasantain-
puglia.it); novità di quest’anno, inoltre, è stata la presentazione degli “Itinerari” in terra di Bari e in terra di Foggia, veri e proprio percorsi “calendarizzati” degli appuntamenti e dei luoghi della Passione, tra volti incappucciati, suoni e opere d’arte della tradizione popolare. Tra workshop e incontri con tour operator nazionali ed internazionali, la BIT è stato anche lo scenario dell’accordo stipulato tra l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia e i vertici della Compagnia Aerea Low Cost Ryanair. Dal 28 febbraio, secondo l’accordo, il banner della “Settimana Santa in Puglia” è presente sul portale della compagnia aerea Ryanair (www.ryanair.com) tradotto nelle principali lingue europee: inglese, tedesco, spagnolo, fiammingo, catalano, danese, norvegese. Un traguardo notevole sì, ma anche un punto di partenza per esportare l’impronta pugliese oltre i confini nazionali, per far assaporare un pezzetto della nostra casa a chi ancora non la conoscesse. Isabel Romano
Cultura & Spettacoli
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“La gatta cenerentola” nel centro storico di Molfetta per un giorno Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1801
Così i bambini della città vecchia si impegnano e aprono nuovi orizzonti al loro futuro. La storia di Cenerentola appartiene all’immaginario di tutti, rievoca grandi significati educativi e rinnova nella contemporaneità la sua eterna giovinezza. Una versione particolare di questa favola è “La Gatta Cenerentola” che Roberto De Simone – regista e ricercatore delle tradizioni popolari – ha scritto ispirandosi al Pentamerone di Giambattista Basile, autore del XVII° secolo. Narra di una ragazza napoletana che per far scattare l’incantesimo utilizza una pianta magica, regalatale dal padre. I ragazzi del Centro Aperto Polivalente per minori del Comune di Molfetta “Le radici e le Ali” gestito dalla Cooperativa sociale Koinos, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali, si sono ispirati a questa versione della favola di Cenerentola per organizzare una rappresentazione teatrale. I ragazzi hanno rappresentato brevi stralci dell’opera di De Simone e li hanno arricchiti con canti e danze popolari, frutto del lavoro giornaliero dell’équipe educativa in collaborazione con l’esperto di danze popolari e con
volontari esperti in tradizioni popolari. Lo spettacolo “La gatta Cenerentola” è stato messo in scena giovedì 18 febbraio presso la Sala Turtur dando vita cosi ad un’iniziativa che ha trasportato il pubblico in un contesto particolare, quello di Napoli e della Campania. Anche questa volta i ragazzi con il loro entusiasmo e impegno, hanno dimo-
strato di rispondere in maniera positiva e coinvolgente alle attività proposte dal Centro e di essere abili nell’approcciarsi ai vari settori, dalla danza al canto, alla recitazione in dialetto napoletano. Una risposta significativa da parte della cittadinanza si è avuta con la presenza all’evento, oltre che dei genitori e familiari, tra l’altro numerosis-
simi, anche delle maestre della Scuola Seminario e alcuni insegnanti della scuola media G. Pascoli, del gruppo vincenziano e dell’Amministrazione comunale. Questo risultato va a sottolineare che il lavoro di rete, messo in atto dal Centro in sinergia con le agenzie socio-educative presenti sul territorio, è reale e si pone come forte punto di riferimento. Inoltre il Centro funge da catalizzatore di risorse per la crescita della comunità locale e soprattutto offre un efficace supporto al percorso educativo di ogni bambino. Tra gli impegni che in questo periodo hanno coinvolto i ragazzi che frequentano il Centro educativo, rientra la partecipazione al “Carnevale molfettese”, dove hanno sfilato lunedì 15 e martedì 16 mascherati sul tema de “La gatta Cenerentola”. I ragazzi si sono esibiti con varie danze delle tradizione popolare: pizziche, quadriglie, tarantelle. Anche questa attività ha ricevuto larghi consensi dai bambini e dai genitori. Lucia de Pinto
ELEZIONI REGIONALI 28 e 29 marzo 2010 (
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eleggi
Molfetta Mandatario elettorale: de Gennaro Davide Giuseppe
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Recensione
giovedì 4 marzo 2010
Il SegnaLibro. Tutta colpa dell’acido. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1802
“Inghiottirono le pasticche con tutta la circospezione che la fretta gli permetteva. Boaby, manovrato dai segni di malessere provenienti dai suoi centri del dolore, si alzò in piedi e si diresse ai gabinetti. Ci rimase davvero un bel po’, ma per Crooky e Calum avrebbero potuto essere mesi, perché quando tornò erano flippatissimi tutti e due. Gli specchi del pub si deformarono, sembrarono arcuarsi disegnando intorno a loro una strana bolla, separandoli dal resto degli avventori che apparivano distorti, come se le loro immagini giungessero rifratte da lenti curve. Lì per lì questo senso di isolamento fu un sollievo, ma poco dopo diventò soffocante, opprimente. Presero consapevolezza dei loro ritmi corporei, del battito del cuore, della circolazione sanguigna. Calum, che faceva l’idraulico, pensò a se stesso come a un impianto idraulico. Il che gli fece venire voglia di cagare. Crooky recentemente aveva visto il film Terminator e si ritrovò davanti agli occhi un display luminoso a tinta rossa con l’elenco delle varie opzioni”. Welsh, I., Tutta colpa dell’acido, traduzione italiana di Massimo Bocchiola, Guanda, 2010, pp. 308. Torna Irvine Welsh, spregiudicato autore di Trainspotting e capofila della chemical generation, con una serie di racconti composti nell’arco di un decennio a partire dai primi anni Novanta. Ritornano i reagenti chimici di una scrittura ispirata, cinica, dissacrante e irriverente. Un gruppo di ultras scozzesi ha il compito di salvare la Terra da un’invasione aliena; un bigotto insegnante di religione trascorre la sua pensione a Miami riflettendo di giorno sui drammi della caducità dell’uomo e di sera trasformandosi in DJ Black.; la domenica del derby, Malky perde il fischio d’inizio perché sua moglie finisce sotto il treno. Tra ambulanza e bambini che strillano, la giornata sportiva sembra compromessa, ma per
fortuna la partita finisce zero a zero. Mondi ai margini incollati da storie esilaranti e spudorate di sesso, sport, droga e paradisi artificiali negli squallidi bassifondi scozzesi. Indifesi o indifferenti di fronte alla caducità delle situazioni di vita, i protagonisti dei racconti di Welsh animano situazioni borderline e viaggiano disadattati da un romanzo all’altro mettendo a nudo debolezze e spaccati di vita reale. Sono, infatti, quasi sempre casi umani al limite a caratterizzare la narrativa di Welsh, originale nel suo stile vivido e creativo: un coro polifonico di voci dal linguaggio impudentemente realistico e dissacratorio. Irvine Welsh (Leith, 27 settembre 1958) è uno scrittore scozzese. Risiede
prevalentemente a Dublino per motivi fiscali (in Irlanda gli scrittori non pagano le tasse) e trascorre i mesi invernali a Miami, dopo aver vissuto e lavorato a Edimburgo, Amsterdam e Londra. Tiene corsi di scrittura creativa a Chicago. Nonostante le sue peregrinazioni abituali tutta la sua opera è indelebilmente legata a Leith, il sobborgo portuale di Edimburgo dov’è nato e ha vissuto durante la sua infanzia e giovinezza. Ha ottenuto successo e fama a livello internazionale come scrittore di culto con il suo primo romanzo Trainspotting (1993) e con la celebre riscrittura cinematografica di Danny Boyle. a cura di Angela Teatino
Giovani al potere (ma da vecchi) Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1803
In Italia nei posti chiave i “professionisti del potere”. L’Italia è uno dei paesi più vecchi del mondo. E non parliamo solo dell’invecchiamento naturale della popolazione che, seppur accentuato grave nel nostro paese, è in linea con la tendenza demografica della maggioranza dei paesi economicamente più avanzati. Bensì ci si riferisce ai posti chiave del potere politico ed economico che sono appannaggio di una delle lobby più potenti, trasversali e più aggrappate ai loro privilegi di sempre: quella dei professionisti del comando, che nessuno riesce a scalzare dalle loro poltrone. La dimostrazione di ciò è costituita dal Parlamento con membri di età media di 54 anni, contro un’età media della popolazione italiana di 42 anni. E che dire del mondo dell’economia? Mentre negli Usa i giovani imprenditori sono miliardari prima dei 30 anni, in Italia il sistema produttivo in mano alle lungaggini burocratiche costringe le menti migliori della nostra generazione a “sbattersi” tra un master e uno stage, in attesa che le idee innovative scompaiano. A quel punto il sistema paese sembra dispo-
sto ad accogliere gli ormai ex giovani. E a seguire le cattedre universitarie e le carriere protette dagli ordini professionali, tutto ciò che dovrebbe essere cultura e innovazione. Qualcuno si batte contro questa situazione affinché anche chi non ha ancora oltrepassato la soglia degli “anta” possa apportare un piccolo contributo allo Stato e alla città in cui vive. Nell’attuale clima di campagna elettorale per le prossime elezioni regionali c’è una giovane cittadina molfettese che con fare quasi imprenditoriale sottopone alla redazione de “il Fatto” il suo progetto di passare all’azione in una maniera alquanto originale: anziché protestare contro chi ha occupato i posti chiave, bisogna chiedere alle nuove leve del mondo delle professioni e della politica di sottoscrivere una sorta di compromesso con le generazioni future che li impegni pubblicamente a non compiere gli stessi errori dei loro padri. L’errore di sentirsi insostituibili e di sguazzare nel vizietto tipicamente italiano della doppia morale: quella valida per gli altri e quella valida per se stessi. Se
oggi i giovani chiedono, per far crescere il paese, che gli obsoleti uomini di potere si facciano da parte bisogna poi essere coscienti del fatto che non si potrà in futuro fare “spallucce” a fronte delle richieste di cambiamento delle nuove generazioni. Un discorso, quello della nostra concittadina molfettese che, seppur a tratti bislacco e onirico, rappresenta il fremito della parte giovanile della popolazione che evidentemente ancora ci crede nel riscatto sociale ed è pronta a mettersi in gioco così come qualche anno fa è successo anche al senatore a vita, Giulio Andreotti, che aveva solo 27 anni quando si sedette per la prima volta nel Parlamento italiano. Questo paese ha bisogno che siano gli “altri”, le migliori menti della nostra generazione costrette alla panchina, a parlare e a farsi sentire. A uscire dall’apatia e a protestare nell’unico modo utile: quello del fare. Di fare impresa e cultura. Di produrre cambiamento nella società. Di creare alternative vere costruendole dal basso con entusiasmo e capacità. Di fare in modo che le cariatidi dei poteri eterni siano messe
all’angolo nella realtà dei fatti. Perché le soluzioni non arriveranno con gentili concessioni dall’alto. Perché l’unica soluzione praticabile è quella di iniziare a pensare il nostro futuro non come attesa ma come impegno, non più rinviabile, di oggi. Gianfranco Inglese
giovedì 4 marzo 2010
il Fatto Tendenze
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Nasce “ilFattoTendenze” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1804
Una vetrina sulla moda curata dal direttore artistico Francesco Carlucci. A Milano la “Settimana della Moda” ha calamitato le attenzioni di addetti ai lavori, curiosi, organi di informazione riuscendo a far “muovere” migliaia di persone attente a quelle che saranno le proposte per la nuova stagione: dal copricapo più fashion all’abito da sera più sexy, passando per le calzature rifinitissime sino agli accessori. E nonostante la crisi il pubblico ha dimostrato di gradire. Così come, a pochi giorni dalla chiusura dei saldi invernali, le stesse associazioni dei commercianti hanno confermto che il mercato ha registrato una significativa ripresa: detto in parole semplici, la gente non solo è entrata nei negozi a dare una occhiata ma, ha anche acquistato. Segno che il gusto degli italiani, e delle italiane soprattutto, per l’abbigliamento di qualità non si è certo spento. Il settore “moda” continua a tirare e anche noi de “il Fatto” ne siamo consapevoli tanto da aver dato vita ad un nuovo progetto che, ne siamo certi, troverà il gradimento dei nostri affeziona-
ti lettori. Dal mese di aprile nel nostro quindicinale gratuito arriveranno quattro pagine interamente dedicate alla moda: nasce infatti “ilFattoTenendenze”. Un prodotto alla moda creato grazie alla collaborazione con Francesco Carlucci, che sarà il diret-
tore artistico del progetto, un giovane professionista molfettese che già da qualche anno opera nel settore moda e che aveva dato vita al periodico “Tendenze”. “Oggi - ha detto Carlucci - proviamo a dare una innovazione al progetto.
Tendenze non esisterà più come periodico a se stante ma entra a far parte del mondo de il Fatto con la certezza di riuscire a raccogliere le attenzioni anche di chi, sino ad ora, non si era mai interessato più di tanto a tutto ciò che fa appunto... tendenza!”. Entusiasta della nuova collaborazione anche Giulio Cosentino, presidente della Editrice Activa Srl, società proprietaria della testata giornalistica “il Fatto”. “Come abbiamo sempre detto, le nostre testate (“il Fatto Molfetta”, “il Fatto Bisceglie” e ilfatto.net ndr) sono nate con lo scopo di raccogliere le attenzioni di un’ampia fascia di popolazione garantendo una informazione completa e su più fronti. Con questa nuova collaborazione ci affacciamo oggi nel mondo della moda e sono certo che anche in questo caso i nostri lettori apprezzeranno il prodotto”. Così tra nuove proposte, prezzi da scoprire, idee per innovare il proprio look il Fatto non potrà che fare... Tendenze!
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Sport
giovedì 4 marzo 2010
Un “tour” nello sport molfettese Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1805
La delusione più grande arriva dal Liberty Molfetta pesantemente sconfitto dal Nardò nella finale di Coppa Italia. Cominciamo il nostro “tour” nel mondo dello sport molfettese da quella che è stata forse una delle delusioni più cocenti subita dagli sportivi biancorossi negli ultimi tempi: la finale di Coppa Italia persa lo scorso 18 febbraio sul neutro di Francavilla Fontana contro il Nardò. Di fronte al pubblico delle grandi occasioni e con un vero e proprio “esodo” di tifosi molfettesi che hanno colorato di biancorosso la grande gradinata dello stadio “Giovanni Paolo II”, capitan Suarez e soci hanno subito una vera e propria lezione di calcio dai granata salentini. Da una parte i molfettesi faticavano a trovare i giusti meccanismi, dall’altra i neretini sembrava giocassero a memoria tanto da costringere il portiere libertyno Affinito a raccogliere dal fondo del sacco il pallone per ben quattro volte. E per fortuna che a salvare in parte la serataccia (condita anche da una stupida espulsione subita da La Fortezza reo di aver colpito al volto un avversario) ci ha pensato il mai domo Corrado Uva, colui che dovrebbe essere il vero leader di questa squadra ma che continua ad essere utilizzato a mezzo servizio. Sue, infatti, sono state le due reti del Molfetta che ha così per lo meno evitato di subire un passivo più cocente. Archiviata la delusione di coppa, la Liberty è tornata a pensare al campionato e nelle ultime due uscite ha raccolto con grande sforzo il massimo del bottino. I primi 3 punti sono arrivati nel derby esterno del 21 febbraio contro il Bisceglie. In un “Ventura” vietato dal prefetto ai tifosi molfettesi, la vittoria è
arrivata grazie ad un 3 a 2 raccolto negli ultimi minuti di partita dopo che il Molfetta era stato per due volte in svantaggio e dopo aver recuperato aveva ottenuto il gol vittoria con De Porras abile a sfruttare un clamoroso errore del portiere avversario. Ancora una vittoria, il 28 febbraio, nella sfida interna contro l’Altamura regolata per 1 a 0 ancora grazie a De Porras. Domenica prossima sarà l’ora del big match contro il Nardò che guida la classifica con un punto di vantaggio sui molfettesi. Vincere in Salento vorrebbe dire lanciare uno sprint forse decisivo per la vittoria finale. Il 14 marzo, poi, il Molfetta tornerà a giocare in casa ospitando il Maglie. Nel calcio a 5 prosegue l’ottimo campionato del Real Molfetta guidato dai presidenti Gigi Metta e Leonardo Mele: dopo il turno di riposo osservato il 20 febbraio, capitan Nico Allegretta e soci hanno fatto un solo boccone dell’Ortona regolato con un perentorio 4 a 1, risultato utile ad accorciare il distacco dalla capolista Pescara. Sabato 6 marzo i molfettesi saranno di scena sul campo del Venafro poi, il
13, ospiteranno il Deportivo Matera. Buon periodo anche per l’Hockey Club Goccia di Sole che sembra aver trovato la strada giusta per risalire una classifica che era divenuta pericolosa. Agli uomini di mister Caricato il presidente de Palma aveva chiesto maggiore concretezza e soprattutto risultato pieno negli scontri diretti, entrambi in programma sulle mattonelle del Pala don Sturzo, contro Forte dei Marmi e Seregno. Richiesta esaudita e avversarie regolate rispettivamente con un 6 a 3 ed un 7 a 4. Sabato 6 marzo sarà l’occasione per continuare la striscia positiva: la trasferta in casa del fanalino di coda Trissino non dovrebbe certo creare problemi alla truppa biancorossa che avrà poi la possibilità di fare “poker” il 13 marzo ospitando il Correggio. Continuano ad andare male invece le cose in casa Virtus Basket Molfetta: se il cambio di allenatore doveva servire per dare una scossa al gruppo, allora, non si è riusciti a raggiungere il risultato sperato, tanto è vero che coach Roberto Russo ha già deciso di abbandonare la
barca tornandosene da dove era venuto: incredibile! I virtussini continuano a perdere e a mettere a serio rischio la loro permanenza nel terzo campionato nazionale. Coach Russo più che cambiare le sorti del torneo è sembrato aver solo imposto ritmi da “esercitazioni militari” senza riuscire però a raccogliere frutti. E così brucia la sconfitta del 21 febbraio contro il Potenza per 91-84. Una sconfitta che solo per differenza canestri non ha costretto i molfettesi all’ultimo posto della graduatoria. Ancora uno stop poi sette giorni dopo nel confronto contro il Ferentino terminato 65 a 76. E difficilmente potrà andare diversamente nelle successive sfide in programma: il 7 marzo contro il Palestrina e il 14 a Trapani. Chiudiamo con la pallavolo. In campo maschile gli uomini di Lorenzoni, con qualche sforzo in più rispetto al previsto, riescono a muovere in positivo la classifica vincendo ai tie break sia contro i giovani del Blu College Italia che nella delicatissima sfida contro la vice capolista Atripalda. Così ora il terzo posto, l’ultimo utile per accedere ai play off, dista un solo punto. E sabato 6 marzo ci sarà il big match contro la capolista E. Gela. Poi i biancorossi osserveranno il previsto turno di riposo. Le ragazze di Annagrazia Matera continuano a stupire e vincono per 3 a 0 nello scontro interno contro la capolista Sarno replicando sette giorni dopo con l’A. Benevento. Domenica prossima si gioca al “PalaPoli” ospitando l’Oria, poi il 14 sfida esterna contro l’A. Potenza.
Sermolfetta e Real Molfetta: binomio vincente Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1806
Una collaborazione che ha portato alla nascita di un settore giovanile di tutto rispetto. Real Molfetta e Sermolfetta insieme. Accade a Molfetta che due realtà apparentemente distanti tra loro riescano a fare “squadra” e a lavorare su un fronte comune. Accade che da una parte ci sono due giovani ed entusiasti presidenti, Gigi Metta e Leonardo Mele, dall’altra un gruppo di volontari infaticabili capeggiati da un “trascinatore” come Salvatore del Vecchio. Nasce così un progetto sportivo che va al di là di quattro calci ad un pallone. Un progetto che comincia in sordina, con qualche ragazzino “seguito” dal Sermolfetta che entra a far parte della compagine del Real e poi pian piano con un vero e proprio settore giovanile oggi completamente gestito da Salvatore del Vecchio. “Siamo assolutamen-
te soddisfatti dei risultati che abbiamo sinora raggiunto – ha detto del Vecchio – lo scorso anno la formazione under 18 si è laureata campione di Puglia partecipando poi alle fasi nazionali e quest’anno sono ben due le nostre rap-
presentative giovanili che hanno preso parte ai tornei Figc”. Ed infatti in campo ci sono la Under 18 capitanata da Michele Mongelli e la Under 21 capitanata da Roberto Caputi. “Si tratta – ha proseguito del Vecchio – di due gruppi
splendidi, composti prima di tutto da tanti amici che sanno divertirsi e che nel calcio a 5 hanno trovato un modo per essere impegnati oltre i loro doverosi impegni scolastici.” Due squadre che indubbiamente raccolgono risultati: la Under 18 è attualmente terza in campionato la Under 21 è seconda. Risultati ottenuti anche grazie all’impegno degli allenatori Nico Allegretta e Filippo Vallarella e del preparatore atletico Antonio Toma. “Noi ci stiamo divertendo – ha concluso del Vecchio – e si stanno divertendo anche i nostri tifosi che diventano ogni giorno di più. Siamo convinti che potranno arrivare altri importanti risultati: non solo sul campo ma soprattutto nella vita di questi magnifici ragazzi”.
Sport
giovedì 4 marzo 2010
Il Gran Galà dell’Olimpia Club Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1807
Torna il 13 marzo l’appuntamento con la festa degli sportivi. A conclusione del 37esimo anno di ininterrotta intensa attività l’A.S. Olimpia Club Molfetta, fortemente legata ad una più che consolidata tradizione, si appresta a rinnovare il consueto appuntamento con la cerimonia del “Gran Galà dell’Atletica” che avrà luogo sabato 13 marzo presso l’aula consiliare “Gianni Carnicella” di Palazzo Giovene alle 18. Questa significativa ricorrenza rappresenta per la dirigenza dell’Olimpia Club la migliore occasione per rivolgere grande attestazione di gratitudine e riconoscenza ad atlete e tecnici che grazie alle loro ottime performance danno lustro e prestigio non solo al sodalizio di appartenenza ma anche e soprattutto alla Città di Molfetta. Tra questi da evidenziare la splendida affermazione riportata dalla squadra Allieve alla “Finale Nazionale A2 del Campionato Italiano di Società su Pista”, impostasi sui 12 più agguerriti club, avvalendosi degli ottimi piazzamenti ottenuti da Martina Settimo prima nella marcia 5 km, Maddalena Di Corato prima nel disco, Maria Luisa MontenegroDalila Sasso-Stefania Pepe-Sara Greco prime nella Staffetta 4x400, Ilenia Santeramo seconda nei 1500 m, Irene Carlucci seconda nell’asta, Maria Luisa Montenegro terza nei 400 m, Miriana Ameruoso terza nei 2000st., Sara Tricarico terza nel lungo e quarta nel triplo, cui seguono piazzamenti tra il quarto e sesto posto per tutte le altre atlete. Discorso a parte merita la giovanissima e promettentissima atleta Lucia Pasquale allenata dal tecnico federale Antonio Ferro che, al suo primo anno della categoria cadette, ha vinto la medaglia di bronzo ai “Campionati Italiani Individuali su Pista” svoltisi a Desenzano sul Garda nei 300 m, stabilendo con il tempo di 41”36 il nuovo primato regionale di categoria detenuto sin dal 1996 da Daniela Valente con 41”69. Contestualmente all’attività agonistica l’Olimpia Club, forte di una lunga tradizione, è impegnata anche nel settore organizzativo che
a ben ragione ne rappresenta il fiore all’occhiello. E, quale valida testimonianza, vi sono gli straordinari successi riportati dagli importanti eventi nazionali che annualmente vengono organizzati e sempre onorati dalla partecipazione dei migliori specialisti della marcia italiana e mondiale quali Alex Schawazer, Giorgio Rubino, Elisa Rigaudo, Gisella Orsini che, con le loro spettacolari prestazioni tecniche, richiamano sull’affascinante circuito cittadino del Borgo Antico tantissimi sportivi ed appassionati. A conclusione dell’intensa serata, il presidente Luigi De Lillo non mancherà di illustrare la complessa programmazione del 2010 che, accanto all’annuale impegno agonistico, prevede l’organizzazione di tre importanti appuntamenti nazionali: il 12 giugno il “Campionato Italiano Assoluto di Marcia su Strada M/F. km.20’ – 24° Memorial ‘Gino Del Re’ – 18° Trofeo Gianni Carnicella”, il 22 luglio il “Meeting Nazionale Assoluto in Notturna su Pista M/F. –18° Memorial Sofia Abbattista” e il 25 e 26 ottobre il “Campionato Italiano Assoluto di Società su Pista M/F. – 27° Memorial Franco Acquaviva – 5° Trofeo Giosuè Poli”, cui farà seguito la presentazione ufficiale delle nuove atlete entrate a far parte dell’Olimpia Club: Anna Maria Galante (m.100-200-400-staffette), Sara Loparco (Marcia km.5 e km.10) e Valeria Pilato (lungo-triplo). Al termine della cerimonia sarà presentato e illustrato il progetto definitivo della nuova pista di atletica leggera ad 8 corsie che, dopo un lungo iter, si avvia finalmente alla sua completa realizzazione. Si può certamente affermare che sarà il fiore all’occhiello della impiantistica sportiva della città di Molfetta che si arricchirà di un ulteriore importante impianto che, per le sue peculiari caratteristiche, si collocherà tra i più efficienti e moderni di tutto il Centro-Sud e potrà ospitare manifestazioni nazionali e internazionali.
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HOCKEY
BASKET
Serie A1
Serie A dilettanti
Valdagno Follonica Lodi Breganze Bassano 54 Giovinazzo Viareggio Sarzana R. Bassano Forte dei Marmi MOLFETTA Seregno Correggio Trissino
52 47 42 37 35 31 30 30 23 22 21 20 8 5
Ostuni Barcellona Trapani San Severo Ferentino Perugia Siena Palestrina Sant’Antimo Ruvo Matera Agrigento MOLFETTA Potenza
34 32 28 26 26 24 24 24 22 22 20 14 6 4
PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Atripalda Turi MOLFETTA Brolo Chieti Potenza Reggio Calabria Ortona H. Gela Casoria Galatina Blue College Catania Alberobello
Serie B2 Femminile 47 41 38 37 34 32 29 28 25 24 19 16 9 2 rit.
Sarno Napoli San Pietro V. MOLFETTA Battipaglia Arzano A. Benevento L. Potenza A. Potenza V. Benevento L. Altamura Taranto Oria Acquaviva V. Altamura Salerno
CALCIO A5
CALCIO
Serie B Pescara MOLFETTA Loreto Modugno Bisceglie Ortona D. Matera T. Matera Venafro Manfredonia Barletta Giovinazzo Altamura
50 49 48 45 45 45 37 32 29 25 23 21 21 18 16 0
47 43 39 32 32 30 29 29 22 20 19 18 11
Nardò MOLFETTA Trani Terlizzi Castellana Copertino Manduria Lucera Cerignola Sogliano Bisceglie Tricase Corato Taurisano Massafra Locorotondo Maglie Altamura
Eccellenza 62 61 58 57 46 46 42 41 38 36 36 34 33 27 25 20 19 14
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il Fatto Tour
giovedì 4 marzo 2010
Le piazze di Molfetta si animano della Buena vida con il Fatto Tour Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1808
Prosegue il Fatto Tour, iniziativa promossa da Buena Vida con il nostro periodico nei principali locali di intrattenimento di Molfetta. Venerdì 19 febbraio si è svolta la tappa al Place Blanc Cafè. È stata una piacevole sorpresa osservare piazza Margherita di Savoia così gremita di gente come non si è mai visto (se non durante la Settimana Santa). La serata animata dalla direzione artistica dei Buena Vida (Danilo Sancilio, Davide Mezzina, Enrico Giovine), dalla musica dance
ed italiana di Mastromauro dj (se c’è la cucina più amata dagli italiani noi abbiamo il dj più amato dai molfettesi) e l’operazione scaccia crisi del beverage è la formula esplosiva. La gente ha continuato a riversarsi nel locale fino a tarda notte, dando vita e anima ad uno degli scorci più belli di Molfetta. L’impegno de il Fatto Tour e dei Buena Vida vuole essere un invito a fermarsi in città, a valorizzare le nostre potenzialità turistiche locali, non cercando il divertimento altrove ma “qui ed ora” e allo stesso
tempo coinvolgendo amici dei paesi limitrofi alla scoperta notturna di Molfetta “…centro nevralgico del nuovo mondo…” (Jovanotti) vista la posizione centrale con la nascita della nuova provincia. Chi si è perso questa serata e volesse rivedere alcuni momenti può andare sul sito del periodico www.ilfatto.net o sul profilo face book… ma viverla in prima persona è sicuramente meglio! Allora appuntamento ai nostri lettori e a quanti vorranno passare una serata all’insegna del divertimento e dell’aggregazione giovanile a venerdì 5 marzo al Bettie Page in piazza Municipio! Per il concorso fotografico puoi cliccare nel sito su “Mi piace”. Buena vida, Buena vida a tutti, Buena vida! Top happy songs Il Fatto tour: 1) Mastromauro d.j. - Buena Vida 2) Claudia Mori/Adriano Celentano - Non succederà più 3) Elvis Crespo - Suavemente
giovedì 4 marzo 2010
Benessere e Salute
Studio Radiologico Lovero: professionalità al vostro servizio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1809
Lo Studio Radiologico Lovero s.r.l. accreditato presso il S.S.R., è operativo in Molfetta sin dagli anni ’60 ed eroga prestazioni specialistiche di diagnostica per immagini, medicina fisica e riabilitazione. Lo studio può annoverare una lunga esperienza nel settore di diagnostica strumentale e terapia fisica, la dotazione di un patrimonio strumentale adeguato all’evoluzione tecnico-scientifica, personale altamente qualificato e con senso di diffusa responsabilità a tutti i livelli: medici specialisti in Radiologia in Medicina Fisica e Riabilitazione, medici specialisti in diverse branche e tecnici di radiologia e di fisioterapia specializzati. Presso lo Studio è possibile fruire di altre terapie strumentali e di rieducazione funzionale e motoria. Rammentiamo le terapie ad onde d’urto indicate per le patologie inserzionali dei tendini (speroni calcaneari-periartriteepicondilite), la tecar terapia per patologie osteo articolari in fase acuta, il linfodrenaggio secondo Vodder e pressoterapia per i disturbi circolari, l’osteopatia terapia manuale per la cura delle patologie vertebrali minori e muscolari, le infiltrazioni peri- ed intra-articolari di medicinali ecoguidate, la rieducazione motoria per patologie ortopediche e neurologiche. Il costante aggiornamento tecnologico dello Studio è stato integrato con un interessante percorso di miglioramento della qualità del servizio offerto,
che ha consentito il conseguimento della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001: 2000 nel 2007, in seguito confermata annualmente. Un sistema di gestione per la qualità adottato prevede che si operi secondo obiettivi e standard stabiliti e misurabili, e che tutto sia finalizzato a garantire la qualità delle prestazioni e dei servizi erogati. La nuova sede, a pochi passi dal Parco di Ponente e dalla statale 16 Adriatica, è, inoltre, ottimamente servita dai mezzi pubblici, si trova infatti a circa 500 m dalla stazione ferroviaria e a circa 200 m dalle fermate delle linee urbane ed extraurbane. Nella zona sono inoltre presenti ampi parcheggi. Lo studio è quindi facilmente raggiungibile da pazienti che abitino non solo in città e nell’hinterland, ma anche nell’intera area del Nord Barese. L’attività sanitaria è svolta all’interno della nuova struttura articolata su due piani. L’attività del centro si esplica con il seguente orario: lunedì-venerdì ore 8:00-12:30 e 15:30-20:00. Sabato ore 8:00-11:00. È possibile effettuare le prenotazioni: recandosi presso gli sportelli dell’accettazione e telefonicamente ai numeri 080-3971546 o 338-4616553. In entrambi i casi i pazienti sono agevolati dall’ampio orario per l’attività di prenotazione nelle ore di apertura all’utenza. È possibile chiedere informazioni anche scrivendo all’indirizzo e-mail loverorocco@ libero.it.
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Pesantezza di gambe? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1810
Con l’arrivo del caldo è facile accusare disturbi alle gambe: senso di pesantezza, tendenza al gonfiore delle caviglie, indolenzimento, formicolio. Una situazione piuttosto comune, specie per chi trascorre per lavoro molte ore in piedi. Questi disturbi solo raramente sono sintomi di malattia, possono essere ben controllati e solitamente scompaiono con la fine della stagione estiva. La cattiva circolazione porta a molti disturbi che possono diventare anche grossi problemi di salute. Tra gli aspetti principali l’alimentazione e l’esercizio fisico sono di fondamentale importanza. I fattori che maggiormente aiutano a migliorare la circolazione sono: - Camminare mezz’ora al giorno tutti i giorni, ancora meglio se accompagnato da un esercizio fisico adeguato e regolare; - Tenere le gambe in alto, sempre che sia possibile, soprattutto durante la notte; - Fare quotidianamente una doccia di acqua fredda direttamente sopra le gambe, per 23 minuti , favorirà la circolazione. È anche consigliabile fare un massaggio delle gambe dal basso verso l’alto; - Utilizzare collant a compressione graduata, soprattutto quando si deve stare molto tempo in piedi; - Mantenere il giusto peso, per non sovraccaricare il sistema circolatorio; - Esistono in commercio molti olii e gel che possono essere utilizzati per alleviare la pesantezza delle gambe. Tra i fattori da evitare ricordiamo: - Stare molto tempo in piedi, seduto, o con le gambe incrociate; - Utilizzare abiti stretti che esercitano eccessiva pressione sul corpo, tanto nelle gambe come nell’addome;
- Stare molto tempo al sole; - Il soprappeso e la stitichezza; - Calzature inadeguate, ad esempio tacchi superiori ai 2-3 centimetri; Dal punto di vista nutrizionale gli alimenti che possono aiutare a contrastare le difficoltà circolatorie sono: - Frutta: uno degli alimenti migliori che può essere utilizzato nella prevenzione. Contiene grandi quantità di vitamine (A, B1, B6, C ed E) che sono fondamentali per migliorare la fragilità dei vasi capillari; - Legumi: ricchi in proteine e idrati di carbonio e bassi in grassi saturi e sodio; - Ortaggi e verdure: proteggono le arterie e le vene grazie al basso contenuto di sale e di grassi saturi; sono ricchi in vitamine, potassio e magnesio; - Frutta secca; - Aglio e cipolla: provocano una lieve dilatazione dei vasi sanguigni migliorando il flusso del sangue; - Grassi omega-3 (pesce azzurro) e omega-6: contengono acidi grassi poliinsaturi che riducono la produzione del colesterolo e riducono la viscosità del sangue favorendo la circolazione sanguigna; - Consumare alimenti ricchi in potassio che aiuta ad eliminare l’ acqua. Questo minerale è presente in ortaggi, verdura, frutta fresca, cereali integrali e legumi; - Aumentare il consumo di liquidi specialmente acqua; - Esistono in commercio integratori alimentari alla dieta a base di mirtillo, uva rossa, arancia amara ed altri, che per il loro contenuto in bioflavonoidi aiutano la salute, la bellezza e la leggerezza delle gambe. Per maggiori informazioni: NATURHOUSE – Molfetta (Ba)
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Lavoro in chiaro
giovedì 4 marzo 2010
Province di Bari e Bat: nuovi corsi di formazione retribuiti Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1811
Disponibili da qualche giorno le graduatorie finali dei progetti ammessi e finanziabili relativi a tutta una serie di avvisi pubblici per la formazione professionale Por Fse 2007-2013 della Provincia di Bari. Tutto ciò, per dirla in parole “chiare”, significa che sono disponibili una serie di corsi di formazione professionale, prossimi al via, che si svolgeranno in molte città della provincia di Bari e anche in alcune della BAT. Questa volta i vari corsi di formazione professionale sono caratterizzati da due avvisi pubblici: formazione riservata alle donne inserita nell’avviso pubblico n. BA/04/2009 Asse II Occupabilità e l’altro formazione alla imprenditoria inserita nell’avviso pubblico n. BA/07/2009 sempre
appartenente all’Asse II Occupabilità. Nel primo avviso, i piani formativi sono destinati esclusivamente alle donne, mentre nel secondo si intende conferire competenze e capacità orientate verso l’avvio di un’attività imprenditoriale. I progetti formativi, in riferimento ad entrambi gli avvisi pubblici, sono completamente gratuiti e consentiranno di conseguire un attestato di frequenza rilasciato dall’organismo di formazione professionale. Mentre altre agevolazioni probabili saranno: rimborso spese viaggio per i corsisti non residenti, frequenza retribuita per ogni ora effettivamente frequentata. Complessivamente, per entrambe le graduatorie, è prevista la partenza di 53 percorsi di formazione professionale, di cui 36 per l’avviso BA/04/2009 (riservato alle donne) e 17 per l’avviso BA/07/2009 (formazione alla imprenditoria). Per visionare i singoli bandi e le relative domande di iscrizione o ricevere chiarimenti o ulteriori informazioni, inerenti i corsi di formazione professionale, consigliamo di rivolgersi presso l’Ufficio Informagiovani o Centro per l’Impiego presente nella propria città di residenza oppure visitate
Regola di vita numero uno: mai rimpiangere né voltarsi indietro. Il rimpianto è solo una perdita di energia; su di esso non costruisci niente; serve solo per piangersi addosso. Marco Roberto Spadavecchia Katherine Mansfield
il sito internet www.organizzazionelavoro.eu cliccando all’interno del link contenuto nel menù di destra “Lavoro Bari”.
Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.
EDITORE ACTIVA srl - IL FATTO CERCA GRAFICO PUBBLICITARIO La Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cerca grafico freelance da affiancare alla struttura interna e ai progetti in corso. Si richiede fantasia creativa, capacità d’uso degli strumenti di editing grafici moderni, e voglia di entrare in un gruppo dinamico come quello giornalistico indipendente. Si richiede curriculum vitae con foto contenete esperienze creative e possibilmente demo. PER INFO: giulio.cosentino@ gmail.com EDITORE ACTIVA srl - IL FATTO CERCA CONSULENTE COMMERCIALE La Casa Editrice ACTIVA S.R.L, produttrice de “il Fatto” cerca consluentei commerciali da introdurre nel proprio organico. Cerchiamo gente dinamica e libera di mente con la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro. Offriamo formazione e
stabilià contrattuale da raggiungere dopo un percorso serio di crescita.PER INFO INVIARE C.V. CON PROPRIA PRESENTAZIONE COMPLETO DI FOTO A editore@ilfatto.net. PLAYA DEL SOL Ricerca personale qualificato con esperienza per la nuoca stagione: pizzaiolo, cuoco, aiuto cuoco, cameriere e factotum. Per info: telefonare al 348/9354757 TECNEDIL Tecnedil ricerca giovane collaboratore uomo/donna da inserire nel proprio organico. Sono richiesti bella presenza, buona conoscenza dei software CAD e grafici oltre ad uno spiccato gusto per l’arredamento d’interni. Inviare curriculum all’inidirizzo e-mail: lavoro@tecnedil.net
SOLARTEK Cercasi ragazza per mansione di segretaria / receptionist parttime o full time, per azienda in espansione settore energie rinnovabile. Requisito necessario diploma e conoscenza di pc/ pacchetto office ,bella presenza, ottime capacità relazionali, età max 25 anni. Le candidate interessate possono inviare il proprio CV, indicando il proprio consenso al trattamento dei dati personali. Per info: Tel. 080.967.13.91 - info@solartek.biz IL CIBO DEGLI DEI Il ristorante “Il Cibo degli Dei” - Molfetta seleziona personale di cucina e sala per la stagione estiva. Per info contattare al numero 392 99 68 233 o inviare il curriculum vitae all’indirizzo: info@ilcibodeglidei.com.
LERY MERLIN Lery Merlin una delle più importanti catene della grande distribuzione ricerca Capo Settore in piena autonomia. E’ richiesta mobilità sul territorio nazionale, per leggere tutte le caratteristiche richieste collegarsi al sito www.leroymerlin.it - lavorare in Leroy Merlin - Puglia. Fonte: Gazzetta Affari del 25 febbraio 2010 MODELLATORE CAD E WEB DESIGNERS Per ampliamento nuova struttura in Molfetta, selezioniamo modellatore CAD e Rendering in Archicad.Richieste fondamentali: Automunito/a Disponibilità al lavoro di equipe Utilizzo applicazioni grafiche su APPLE (freehand, photoshop, Archicad. etc) Autocad disegno 2d e 3d Conoscenza della lingua inglese e/o Francese.Disponibilità immediata. Per informazione e invio curriculum: lecanape. info@gmail.com Fonte: http://offerte-lavoro.vivastreet.virgilio.it/offertelavoro+molfetta/modellatore-cad-e-web-designers/22367530
Per inserire un’offerta di lavoro basta inviare il testo con l’inserzione alla nostra e-mail: editore@ilfatto.net
giovedì 4 marzo 2010
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www.i lfa t t o .net
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì. Bar Arcobaleno - Banchina San Domenico Bar Astoria - Corso Umberto I, 16 Bar Belvedere - lungomare Marcantonio Colonna Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi d’Argentina, 75 Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43 Bar Cavour - Corso Fornari, 47 Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30 Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4 Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18 Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35 Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33 Bar Fausta - Corso Umberto I, 150 Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11 Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91 Bar Haiti - Via San Domenico, 42 Bar Ideal - Via Terlizzi Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49 Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46 Bar La Fenice - Corso Umberto I Bar London - Via Terlizzi, 6 Bar Mary - Corso Umberto I, 122 Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6 Bar Miramare - Via San Domenico, 9 Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124 Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina Bar Mongelli - Via Baccarini, 35 Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48 Bar Rio - Via Bari, 92 Bar S. Marco - Corso Umberto I Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28 Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33 Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe Garibaldi Bar Stazione - Piazza Aldo Moro Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32 Bar Toto - Corso Fornari, 73 Bar Universo - Corso Umberto I Betty Paige - Largo Municipio, 6 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro
Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30 Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9 De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91 Green Bar - Via Baccarini, 111 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Istituto Professionale Alberghiero Di Stato Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” -
Via Palmiro Togliatti Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69 Le Mimose - Viale Pio XI Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40 Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71 Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia
Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77
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giovedì 4 marzo 2010
Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
Il mio nemico metabolismo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1812
“Il mio amico è magrissimo ma mangia più di me; io ingrasso anche con l’aria che respiro; sono sfortunato perché ho un metabolismo lento”. Chi non ha mai detto o sentito frasi come queste? Cerchiamo di capire perché sono luoghi comuni da sfatare. Con il termine metabolismo si indica il dispendio energetico di un individuo e cioè quante calorie è in grado di bruciare. Dipende dalla somma di tre componenti: metabolismo basale corrispondente all’energia che il nostro corpo utilizza per il suo funzionamento (per respirare, per far battere il cuore, per mantenere la temperatura corporea); termogenesi indotta dalla dieta determinata dal consumo per la digestione degli alimenti; dispendio energetico per attività fisica. Tutti sappiamo che con il movimento si consuma di più, quindi se il nostro amico fa sport siamo in grado di farci una ragione della sua magrezza. Cominciamo a prenderci in giro da soli quando invece è sedentario come noi o almeno così crediamo. Innanzitutto
dobbiamo essere certi che prenda sempre l’ascensore o l’auto come facciamo noi e non vada invece a piedi a lavoro: attività fisica non significa solo andare in palestra, ma questo tendiamo a sottovalutarlo. Quando poi sosteniamo che mangi molto, dobbiamo essere certi che ingerisca più calorie di noi prima di mettere sotto accusa il metabolismo. Se il confronto si basa su una cena facciamo sicuramente un grosso errore di calcolo: non possiamo certo sapere cosa ha mangiato a pranzo o come siano i suoi pasti rispetto ai nostri durante la settimana. Se poi guardiamo le quantità dobbiamo stare ben attenti e contare le calorie: mangiare per un’ora una super coppa di insalata con pomodori, lattuga, carote e tonno potrà sembrare di più rispetto a metà panino con salame e formaggio in cinque minuti ma non corrisponde certo a più calorie. Ricordate che si ingrassa solo se l’introito calorico supera abitualmente il nostro fabbisogno e non vi fa bene nascondervi dietro l’alibi de “il mio metabolismo è lento”. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione Tel. 080.335.45.29 - 338.278.79.29
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Risotto con mazzancolle e polpo verace del porticciolo Ingredienti per 4 persone: • • • • • • •
350 gr di riso carnaroli 1 calogno Prezzemolo q.b. 8 mazzancolle 500 gr di polpo verace 5 cucchiai d’olio Parmigiano q.b.
• 1 lt di brodo di pesce • 1 bicchiere di vino bianco • Sale e pepe q.b.
Procedimento Pulire il polpo e tagliarlo a rondelle di mezzo centimetro. Sgusciare le mazzancolle e mettere le teste da parte. Togliere con uno stuzzicadenti l’intestino dalla parte del dorso e tagliarle a metà per lungo. In una pentola larga mettere l’olio e lo scalogno, imbiondire, versare il polpo e rosolare per bene, aggiungere il riso e lasciarlo tostare. Bagnare con il vino bianco e appena sarà evaporato aggiungere il brodo di pesce. Cuocere per 15 minuti, aggiungere i gamberi, il prezzemolo, sale e pepe e cuocere per alcuni minuti. Spegnere il risotto, aggiungere una manciata di parmigiano e un goccio d’olio, mantecare il tutto e servire accompagnato con le teste dei gamberi già bollite e una spruzzata di prezzemolo. Chef Cristoforo Palma
I CONS IGL I DELLO ZODIAC O ARIETE Sarete in grado di essere abbastanza connessi con le persone che vi sono intorno, quindi la vostra sintonia non sarà messa a repentaglio dalla vostra confusione, dovuta al fatto che qualcuno potrebbe sbucare da un passato recente e portarvi il conto.
LEONE Potreste benissimo cercare di consolare, oppure intrattenere qualche vostro amico che ha bisogno di conforto. Anche voi non passate un bel momento, quindi avrete l’occasione di sfogarvi a vicenda.
SAGITTARIO Tutte le risposte che desiderereste avere dovrebbero almeno avere una domanda a monte, mentre invece voi queste domande non le porgete a nessuno, quindi come pretendere di ricevere spontaneamente delle informazioni dagli altri? Una maggiore chiarezza sarebbe utile anche a voi.
www.i lf at t o.n et IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: editore@ilfatto.net
TORO Dovrete occuparvi di voi stessi e del vostro aspetto fisico, poiché questa decisione vi potrebbe portare dei benefici. Mostrarsi in un certo modo agli occhi altrui è anche una forma di rispetto ed educazione, quindi non sottovalutate questo consiglio.
VERGINE Se vi mostrerete troppo aggressivi e crudi nei vostri comportamenti oppure troppo entusiasti potreste essere fraintesi e qualcuno potrebbe non restare molto soddisfatto delle vostre reazioni.
CAPRICORNO Dovreste cercare di riflettere con la vostra testa e dovreste cercare di valutare autonomamente i comportamenti delle persone che vi interessano. Anche se all’inizio vi potrà sembrare difficile, vedrete che alla fine riuscirete a trovare la verità.
DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario
Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese. Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI In questo periodo non sarete molto disponibili verso la quotidianità e quindi preferirete senz’altro aderire a proposte che possano risultare interessanti e che possano darvi un po’ di respiro in questo senso.
BILANCIA La vostra carriera ha bisogno di maggiore attenzione da parte vostra, poiché l’avete sottovalutata e non avete ben capito che vi trovate in un periodo non molto semplice per tutti, quindi non potete abbandonarvi al destino.
ACQUARIO Dovreste proprio dedicare gran parte del tempo ai vostri impegni, quindi cercate di organizzare bene la vostra agenda. Certamente sarà abbastanza complicato dover gestire tutto, però riuscirete, anche con un sorriso, a far rilassare chi è intorno a voi.
REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net
PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE Marcello Brattoli
STAMPA
CANCRO Potreste essere una fucina di idee, per questo motivo fareste bene a contare su quelle persone che sapete possano aiutarvi a realizzarle e che quindi si trovino in accordo con il vostro modo di pensare.
SCORPIONE Se volete progettare una partenza, magari per le vacanze, cercate di pensare a tutti gli adempimenti dovuti, per non lasciare gli altri con dei problemi alle spalle e soprattutto per non inimicarvi colleghi o persone della famiglia che potrebbero scambiarvi per egoisti.
PESCI Potreste assistere a qualcosa che non vi renderà molto tranquilli e che quindi vi farà stare un po’ giù. Forse preferireste che le persone intorno a voi siano più oneste con gli altri e avete paura che si comportino anche con voi in modo poco chiaro.
MASTER PRINTING S.R.L. VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA
CONCES. DELLA PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096