w w w .i l f a tto.n et Molfetta
Quindicinale gratuito di informazione.
Corsivo
Tradizioni o semplice esibizionismo. Serve una riflessione.
venerdì 2 aprile 2010
n° 57
Cronaca
Cultura
Sport
Gli anarchici contro partiti politici e Croce Rossa.
Successo per “Addolorata” del Collettivo Dino la Rocca.
Da questo numero la nuova rubrica dedicata alla danza.
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Regionali 2010
Il “poeta” vittorioso Un nuovo Corso Umberto
Tristezza... per favore va’ via!
Un progetto rivoluzionario per dare un volto nuovo al centro della città. Un’area pedonale più ampia e accogliente. Maggiore attenzione per i cittadini e visibilità per i commercianti. Così l’amministrazione comunale vede il futuro di Molfetta.
Cosa si nasconde dietro uno sguardo spento. Dietro i silenzi di un adolescente o le assenze di una madre di famiglia. Perché la depressione fa paura e le tragedie sono sempre più frequenti. Come capire e cosa fare. Se ne è parlato a Molfetta in un incontro organizzato dalla Asl Bari.
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Corsivo
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Fede o folklore? Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1838
Cosa c’è dietro i riti della Settimana Santa.
I riti quaresimali di Molfetta, vere e proprie colonne portanti della spiritualità e della religiosità, testimonianze, dirette del profondo attaccamento alle tradizioni cittadine. Attaccamento affettivo, materno e per certi versi “ombellicare” quello che i molfettesi manifestano con l’arrivo di uno dei più belli e sentiti periodi dell’anno. La partecipazione collettiva della cittadinanza ogni anno è sempre più massiccia ma purtroppo questo non comporta essenzialmente un marcato aumento consequenziale di puro amore verso questi riti che sono parte integrante di una cultura vecchia di secoli. Fatta salva buona parte di fedeli e confratelli, forse la maggior parte, in cui rientrano coloro che realmente sentono il culto della Quaresima nel proprio cuore e ne comprendono il reale significato, in città sembra che molti non abbiano le idee chiare sulle ragioni che li spingono a partecipare a questa o a quell’altra processione. Ed è qui che nasce il dubbio che questi signori dovrebbero assolutamente sciogliere:
tradizioni. Parecchie volte le statue della Settimana Santa vengono scambiate per carri carnascialeschi con cui alcuni elementi credono di sfilare in maniera trionfale ed esibizionistica per la città. Sono tante le foto che ritraggono confratelli in posa sotto i simulacri ed in cui la loro espressione di allegria e soddisfazione entra in profondo contrasto con il volto pieno di dolore delle statue. Ma le sacre icone della Passione non sono un premio o un trofeo da sfoggiare ma sono semplicemente immagini di Dio che si riflettono sulle anime dei molfettesi. In taluni casi si ha l’impressione che a qualcuno non importi nulla delle processioni e del loro significato perché la sola cosa importante è quella di esibirsi per le strade, dando sfoggio della propria forza, sotto il peso di questa o quell’altro simulacro. Finito il proprio turno “sotto”, la processione può anche andare a farsi benedire perché quella che conta è la cosiddetma i riti pasquali sono manifestazioni ta “sdenghe”. Non sarebbe esagerapuramente religiose o eventi folklori- to chiamare l’attaccamento di certa stici? Non è una novità che durante le processioni si possano scorgere comportamenti che con queste non hanno nulla a che fare. La maggior parte delle amministrazioni delle diverse confraternite sicuramente non sta facendo abbastanza per risolvere il problema. Sono poche invece quelle che ultimamente si sono davvero impegnate per riportare un po’ di sacralità durante i riti ricevendo paradossalmente pesanti critiche. Cattive abitudini diffuse sia fra i confratelli che fra i fedeli. Telefonini che squillano, videocamere che spuntano come funghi da sotto i camici, soste chiassose in bar e alimentari (le cui insegne rimangono accese), mancato silenzio, poco rispetto per la sacra atmosfera che viene a crearsi: sono questi i comportamenti più evidenti che balzano subito agli occhi. Si tratta di un’assoluta mancanza di educazione nonché di una vera e propria vergogna per quella parte di Molfetta che vive in simbiosi con le proprie
gente ai riti quaresimali una vera e propria moda. Nulla quindi a che fare con la spiritualità. Il tutto sembra essere fatto per adeguarsi agli altri, per sentirsi importanti, per esibizione. Ma è veramente questo il messaggio che Cristo ci ha lasciato più di duemila anni fa? Cristo si è forse fatto crocifiggere per permettere ai soliti noti di dare sfoggio della propria imbecillità dall’alto del “muraglione” durante la notte dei Misteri? Assolutamente no. Ci si rende conto che la religiosità e la spiritualità sono delle peculiarità che non si improvvisano e non si possono infondere in un individuo. Di conseguenza tale discutibile andazzo difficilmente potrà subire una netta sterzata in positivo. Servirebbe maggiore attenzione sia da parte dei priori delle varie confraternite che da parte del vescovo stesso perché è inammissibile far cadere così in basso secoli e secoli di sacralità. A questo punto ci vorrebbe proprio un miracolo. Francesco Tempesta
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Primo Piano
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Madonna dei Martiri: e ora, vita nuova! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1839
Presto riprenderanno i lavori anche nella Cittadella degli Artisti. Importanti novità per il rione Madonna dei Martiri di Molfetta. Il Tar Puglia negli scorsi giorni ha infatti deciso di accogliere il ricorso del Comune di Molfetta contro la Regione Puglia, che aveva escluso il progetto di riqualificazione del quartiere dalla graduatoria per accedere ai fondi messi a disposizione dal PIRP (Programmi Integrati Riqualificazione Periferie). Questo permetterà alla zona antistante la Basilica della Madonna dei Martiri di beneficiare di un completo restyling. In sintesi il progetto del Comune di Molfetta prevede l’abbattimento di due palazzine che verranno ricostruite nei pressi, il collocamento di una nuova piazza in sostituzione dei due stabili e il sorgere di un nuovo parco urbano attrezzato. Il costo complessivo dei lavori ammonta a 4 milioni di euro, 2milioni e 400mila euro verranno destinati all’abbattimento e alla ricostruzione della palazzine mentre i restanti 1milone e 600mila serviranno per le opere di urbanizzazione. L’assessore all’Urbanistica Pietro Uva ha voluto specificare che gli abitanti dei due stabili destinati all’ab-
battimento non si muoveranno dalle loro abitazioni fino a che non saranno pronte le loro nuove case all’interno dei due palazzi che verranno edificati a poca distanza. Uva inoltre spera che la regione Puglia non intenda impugnare la de-
cisione del Tar (e in questo caso i tempi si allungherebbero di parecchio) ma decida di riammettere il progetto di Molfetta all’interno della graduatoria PIRP. Le sorti di rione Madonna dei Martiri passano quindi nuovamente nelle mani
degli uffici regionali di via Capruzzi a Bari. Ad una svolta anche la questione della Cittadella degli Artisti che sorgerà in via Bisceglie presso la ex sede dell’ASM. I lavori per la realizzazione dell’opera, finanziati dal programma “Bollenti Spiriti”, cominciarono a febbraio del 2009 e furono interrotti dall’improvvisa rinuncia da parte della ditta vincitrice della gara d’appalto nello scorso giugno. Adesso la situazione sembra essersi sbloccata perché i lavori sono stati affidati all’impresa seconda classificata. Non sono comunque ancora chiari i tempi della loro ripresa da parte della nuova ditta incaricata, un’ATI formata da due imprese di Andria (Elettromanagement e Edil Restauri). Presto quindi la città conoscerà meglio il destino di due zone molto vicine fra di loro, rione Madonna dei Martiri e Cittadella degli Artisti, una svolta che potrebbe riqualificare finalmente l’ampia zona e rivalorizzarla agli occhi dei molfettesi. Francesco Tempesta
L’opinione
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Consigli di lettura Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1840
Il periodo elettorale – per fortuna – è terminato. I politici, che siano o no soddisfatti, si preparano di già a nuovi appuntamenti, scontri e alleanze; i normali cittadini, invece, continuano nelle loro faccende, la campagna elettorale delle regionali non sembra aver condizionato le loro vite. Anzi, quando si è trattato di mettere a confronto i numerosi candidati molfettesi alla carica di consigliere c’è stata una desolante assenza di partecipazione, quasi non interessasse a molti domandare, ascoltare, capire per poi decidere. Vero è che, se pure ci fossero state le masse, non sarebbero riuscite ad informarsi. Ci vorrebbe un esperto per analizzare il linguaggio dei politici e capire quel che dicono. Il senso di loro lontananza dalla realtà è stato spesso fortissimo. In qualche nazione spesso si è giocato ai candidati lo scherzetto di chieder loro il costo di un litro di latte, chissà come sarebbe andata a Molfetta, per esempio, con quello di
un mazzo di cicorie. Se ne parlerà la prossima volta. Nel frattempo si potrebbe consigliare a chi intende darsi alla politica una lettura interessante per recuperare il rapporto con la città e parlare una lingua che chiunque sia capace di capire, anche la ragazzina che vive facendo messe in piega a domicilio e che a votare non è andata, perché genuinamente non ne capiva il senso per la sua vita, convinta che non sarebbe cambiato nulla per lei se a vincere fosse stato l’uno piuttosto che l’altro. Consigli di lettura, quindi, oltre la Repubblica da cui dedurre poi la linea di partito. Non serve neppure andare in libreria o in edicola, basta, come per le persone normali, quelle che non hanno l’autista o chi faccia per loro la fila dal medico per frasi prescrivere le medicine per sé o per il genitore anziano, andare al panificio. Due panini e uno sguardo intorno, ci sono i cartelli con gli ingredienti e le offerte della settimana, ma aumentano sempre di più, su fogli
a quadretti scritti a mano o, nelle situazioni migliori, stampate su un A4, le offerte di lavoro. Prima si trattava per lo più di donne che si proponevano per assistenza a persone anziane, poi sono arrivati gli altri, la sarta che fa riparazioni, il muratore con l’elenco dei lavori che sa realizzare e la postilla finale “prezzi bassi”, l’imbianchino accanto al neolaureato che da ripetizioni. Festival di cartelli anche all’ingresso dei supermercati più frequentati, non descrivono una Molfetta che sta bene, ancora chi cerca lavoro e poi vendite. Vicende private che ne raccontano una pubblica, non solo appartamenti, ma anche ville e terreni, quasi che con la crisi il molfettese non possa più permettersi la casetta in campagna, che ha le sue spese. A questa Molfetta il linguaggio della politica non sembra aver offerto un granché, né parole comprensibili né nuovi scenari, l’uno e l’altro schieramento a combattersi disegnando da una parte una
situazione da catastrofe e dall’altro da Camelot, dove tutto va bene e il futuro sorride radioso. Una Molfetta da leggere e da scoprire partendo dal basso e non solo da utilizzare, come serbatoio di voti e base da cui partire per costruirsi una carriera. Storia vecchia, più dolorosa in tempi di crisi, fra politici e la gente normale la distanza sembra aumentata. C’è chi il lavoro lo desidera e non lo trova, neppure a prezzi modici, chi ne ha due e sembra quasi ci faccia un favore, come il nostro sindaco e senatore, che di suo farebbe anche l’avvocato, lui è un tipo popolare, va in giro, saluta ad alta voce da un capo all’altro della strada, guarda alle partite e fa le corna all’arbitro, ma non per questo cambia il suo essere altro rispetto ai normali cittadini. Una piramide, il vertice su cui si sgomita per stare, e la base, che affigge cartelli e sbarca il lunario. Non è l’Egitto, ma Molfetta. Lella Salvemini
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Attualità
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Come cambia la città Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1841
Viaggio tra i progetti, le opere pubbliche già avviate e i problemi risolti.
Da piazza Effrem fino a piazza Garibaldi. Via le auto totalmente. Il quadrilatero compreso tra corso Umberto, piazza Principe di Napoli, corso Margherita di Savoia, via Vittorio Emanuele II, via Baccarini e via XX Settembre potrebbe conoscere nel giro di tre anni una vita nuova. Ad assicurarlo l’amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha presentato il progetto di riqualificazione di tutta l’area. Spariranno in corso Umberto gli attraversamenti veicolari (salvo in tre casi), non ci saranno più marciapiede e compariranno viali per il passeggio che consentiranno di ammirare meglio le vetrine dei negozi. Ed ancora ecco apparire nuove panchine, aree verdi, punti di sosta. Quindi un grande portale in piazza Garibaldi per introdurre al “salotto buono” della città. Un’opera che nella pagina accanto vi presentiamo con i progetti realizzati dal team cordinato dall’ingegner Rocco Altomare che, se realizzata, cambierebbe considerevolmente l’aspetto del centro storico cittadino. Si tratta di un progetto che si aggiunge a numerose altre opere pubbliche già cantierizzate o prossime a vedere il via dei lavori. Lavori già conclusi invece per quanto riguarda l’ampliamento del sistema di
videosorveglianza. Dieci nuovi occhi elettronici che sono andati a raddoppiare la rete già esistente di telecamere puntate su Molfetta, al fine di garantire maggiore sicurezza nelle principali aree del centro urbano, in periferia e nella zona industriale. Le telecamere sono tutte collegate con una centrale operativa presso il comando della Polizia Municipale. A differenza del precedente sistema, le dieci nuove telecamere sono collegate tra loro grazie alla tecnologia wireless a banda larga. Il progetto è finanziato attraverso i programmi “Sistema Digitale Nord Barese” e “Nord Barese Sicuro”. Partiranno invece a breve i lavori per la realizzazione di una pista di atletica a otto corsie e doppia linea di partenza; doppie pedane per il salto in lungo e triplo, per il lancio del peso, per il lancio del giavellotto, per il salto con l’asta per il salto in alto. E ancora: una pedana per il lancio del disco e martello, un pistino coperto per il riscaldamento degli atleti, quattro torri faro per l’illuminazione e una tribuna coperta per quasi mille spettatori. Sono questi i numeri del primo impianto sportivo del centro-sud Italia interamente specializzato per l’atletica leggera. La pista di atletica sarà di
“Classe A” secondo la normativa FIDAL e di categoria II secondo le specifiche tecniche IAAF, utilizzabile per le manifestazioni a carattere nazionale e internazionale. Oltre alla pista di atletica vera e propria, l’impianto prevede un blocco servizi: al piano terra saranno realizzati due ampi spogliatoi per atleti, due di più ridotte dimensioni per allenatori, due spogliatoi per giudici, un locale di pronto soccorso e per le visite mediche, sala stampa, magazzino, servizi igienici, locale per controlli anti-doping, segreteria, deposito delle attrezzature, una palestra di preallenamento e massaggi. Il piano interrato ospiterà invece un pistino di preriscaldamento di circa 50 m di lunghezza, una pedana di salto in lungo e triplo e annessi servizi. Le tribune sono state studiate in modo da garantire la visibilità degli spettatori da tutti i livelli di seduta. L’impianto è stato studiato nel rispetto di tutte le normative di sicurezza vigenti nell’ambito degli impianti sportivi. Lo spazio esterno all’impianto sarà allestito ad area picnic. E per concludere la nostra carrellata tra l’impiantistica e l’arredo urbano cittadino non possiamo segnalarvi un vero “evento”. Se non si è trattato di un miracolo poco ci
manca. Nei giorni scorsi gli operai della Molfetta Multiservizi sono comparsi in corso Umberto per abbattere i pali d’acciaio che da anni ormai contribuivano ad “abbruttire” il salotto buono della città. I pali erano stati posizionati dall’associazione di commercianti Molfetta Shopping che per l’operazione, di dubbio gusto estetico e certamente inutile per incentivare il commercio in città, aveva usufruito di finanziamenti pubblici. Alla loro sommità per alcuni mesi avevano preso posto gli stendardi con il logo dell’associazione e del Comune di Molfetta. Poi il tempo aveva provveduto a distruggere le bandiere che mai nessuno aveva provveduto a sostituire. Risultato? Pali d’acciao inutili, brutti da vedere e soprattutto che occupavano parte dei marciapiede. Finalmente qualcuno ha pensato che fosse giunto il momento di abbatterli e così, seghe elettriche e gru in azione. Ed ecco sparire la ferraglia. Due domande però rimangono: faranno la stessa degna fine i pali posizionati anche nelle altre zone della città? E soprattutto le spese per la rimozione sono state sostenute dalla Molfetta Shopping? Francamente ci auguriamo che la risposta ad entrambe le domande sia di sì!
venerdĂŹ 2 aprile 2010
AttualitĂ
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Cronaca
Gli “anarchici” all’attacco
venerdì 2 aprile 2010
Porto: il Tar conferma la regolarità
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Colpiti due comitati elettorali e un mezzo della CRI.
Respinti i ricorsi presentati da tre aziende escluse dall’appalto.
Saranno i Carabinieri di Molfetta a tentare di identificare gli autori di alcune scritte comparse alla vigilia della tornata elettorale all’esterno di due comitati elettorali e su di un mezzo della Croce Rossa Italiana in uso al Comitato Lo-
cale di Molfetta. A colpire, presumibilmente nel corso della notte, un gruppo di anarchici. All’esterno dei due comitati elettorali, quello del candidato di Sinistra e Libertà Tommaso Minervini in via Baccarini e quello del candidato del PdL Domi Lanzilotta in Corso Umberto, le scritte invitavano a non votare e riportavano bene in vista la famosa “a” cerchiata che indica anarchia. Sul mezzo della Croce Rossa, parcheggiato in via Maggiore Mazzara, si leggeva “nessuna pace” e “complici dei lager di stato”, chiaro riferimento all’attività esercitata dalla Croce Rossa Italiana all’interno dei centri di accoglienza e reclusione per gli immigrati clandestini. Forse da collegarsi alle scritte realizzate nel corso della nottata anche la rapida irruzione, nella mattina di sabato, di quattro individui sconosciuti che sono entrati nell’atrio del palazzo Vescovile di Molfetta gridando slogan contro la Chiesa e contro i preti pedofili e dandosi poi a rapida fuga. Anche su questo episodio indagano i Carabinieri di Molfetta.
Difficilmente potranno essere dimenticati i quasi 8 milioni di euro versati dal Comune di Molfetta nelle casse della CMC Ravenna, la ditta che sta realizzando il nuovo porto della città, a titolo di risarcimento danni per i ritardi causati dal protrarsi delle operazioni di bonifica dei fondali ma arriva una piccola vittoria per l’amministrazione comunale. A decretarla il Tribunale Amministrativo Regionale che ha dichiarato che la gara di appalto per l’affidamento dei lavori del nuovo porto commerciale è stata improntata alla totale regolarità. I giudici amministrativi della prima sezione del Tar Puglia, con tre diverse sentenze (le numero 845, 846 e 847), hanno dichiarato inammissibili tutti i ricorsi proposti contro il bando di gara per l’ampliamento del porto commerciale indetto dal Comune di Molfetta. Il Tar Puglia, inoltre, ha condannato ognuna delle ricorrenti al pagamento di 10.000 euro a titolo di risarcimento delle spese processuali in favore dell’amministrazione comunale. Nel dettaglio, il Tar ha respinto
i ricorsi di tutte le imprese escluse dalla gara di appalto riconoscendo la totale regolarità del bando comunale. Tali imprese, hanno accertato i giudici, erano state escluse solo perché non avevano dimostrato di possedere alcuni requisiti tecnici necessari per la realizzazione dei lavori del porto. Sono state quindi ritenute fondate le tesi sempre sostenute dal Comune di Molfetta, rappresentato dall’avvocato Carlo Tangari.
Attualità
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“Libera” per Molfetta Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1844
In città un presidio dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti.
Anche Molfetta da oggi può annoverare in città un presidio di “Libera”, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti e che dal 25 marzo del 1995 propugna il comune intento di contrastare la mafia e le varie forme d’illegalità, promuovendo la giustizia nella civile società. Diffondere una cultura alla legalità, l’intento che accomuna singoli e gruppi e che anche quest’anno, lo scorso 21 marzo, ha mosso per le vie di Milano la marcia in occasione della XV giornata della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime delle mafie; un intento che il locale presidio vuole tradurre nella realtà quotidiana di Molfetta, una città che non ha bisogno di guardare altrove per rintracciare forme sparse di illegalità e che può farlo sfogliando tra le sue pagine del presente e quelle del passato. È un invito a conoscere e riconoscere le mafie, quello lanciato dal coordinamento molfettese di Libera, mafie che risultano oggi lontane da quelle eclatanti a cui talvolta i film ci hanno mal “abituato”; un invito a dar voce al comune malcontento che denuncia una città che, così come le realtà circostanti, “sembra essere scivolata verso livelli, mai toccati prima, di degrado sociale, morale, di illegalità diffusa e mancanza di rispetto del bene comune”. Il presidio molfettese di Libera, che vede un coordinamento composto da Valentina de Leonardis, Marco di Stefano e Matteo d’Ingeo, nei giorni scorsi si è presentato alla cittadinanza dando il via allo scambio e al dialogo tra le associazioni e i soggetti promotori dell’iniziativa di costruzio-
ne di un canale di diffusione di quella cultura alla cittadinanza responsabile e alla legalità da parte di tutti coloro che ne vorranno essere protagonisti e partecipanti consapevoli, al di là delle particolarità ideologiche, politiche e religiose. Due le iniziative in programma e che aprono ufficialmente i lavori dell’associazione. La prima verterà sulla conoscenza dei beni confiscati alla criminalità locale, questione fortemente sostenuta dall’associazione: si tratta infatti di ben cinque beni immobili, sottratti ad esponenti di famiglie locali in passato protagoniste di azioni criminose, trasferiti al Comune di Molfetta con decreti n. 1252 e n. 2015 del 26.01.2001 dal Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, due dei quali sono già stati assegnati dalla stessa amministrazione comunale. Obiettivo del presidio molfettese sarà quello di rendere nota la vicenda, cercando di far luce su quelle zone d’ombra che sembrano avvolgere non solo i criteri di assegnazione dei beni, ma anche la sorte di due di questi che potrebbero, attraverso una bando
comunale, essere concessi ad associazioni operanti attivamente sul territorio. L’altra iniziativa vedrà la nascita di un laboratorio di cittadinanza attiva attraverso cui creare quella “professione di cittadino”, fornendo la consapevolezza dell’essere abitante della città, ma anche gli strumenti necessari: conoscere lo statuto comunale, prendere atto dei regolamenti anche di altre istituzioni, avere nelle proprie mani non solo il potenziale ma la concreta capacità di essere protagonisti diretti dello scenario politico e amministrativo della città. Un inizio ricco di tematiche significative e all’ordine del giorno, come ci confermano dal coordinamento che inoltre risponde e allontana gli interrogativi sollevati sull’apertura a tutti i cittadini a partire da lunedì 29 marzo, presso la sede provvisoria dei locali della parrocchia Cuore Immacolato di Maria, in concomitanza con la tornata elettorale delle regionali, nel rispetto di un calendario precedentemente concordato. Isabel Romano
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Attualità
venerdì 2 aprile 2010
Il suicidio: da dove arriva la fine Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1845
Se ne è parlato a Molfetta in un convegno organizzato dalla Asl Bari. Il 16 marzo scorso, in un convegno dal titolo “Tristezza, per favore, va via”, svoltosi nell’Auditorium della chiesa di San Domenico, organizzato dalla Asl Bari e moderato dalla doressa Annalisa Altomare, direttore medico del presidio ospedaliero unico BitontoMolfetta-Terlizzi (“Non banalizziamo questo sentimento, impariamo a leggere dietro e dentro di essa” ha sottolineato nella sua introduzione) si è parlato di tristezza con riferimenti chiari ed espliciti ai numerosi casi di suicidio (di recente tre in una settimana) e di autolesionismo (eccesso di farmaci, ferite autoinflitte, incidenti di vario tipo poco chiari e spiegabili, ecc.) che con troppa frequenza, da alcuni anni, vengono trattati ed accolti nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Don Tonino Bello”. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato operatori sanitari, addetti ai lavori e anche gente comune, sono stati indagati l’aspetto medico e psicologico di una condizione fisico-mentale, quella della tristezza appunto, che può considerarsi fisiologica e diventare addirittura “risorsa interiore ed emozione” se vissuta come stimolo alla creatività e all’azione ma può sfociare nella depressione più grave quando “si condensa”, bloc-
ca il sentire e l’agire e non consente un adeguato ripristino dell’equilibrio affettivo-sensoriale-razionale. Dal confronto e dalla contrapposizione dei diversi aspetti trattati dai due relatori, il dottor Domenico Ruggiero, direttore S.C. Medicina Interna dell’ospedale di Molfetta, e il dottor Antonello Taranto, psichiatra e direttore del Ser.T Giovinazzo-Molfetta, è scaturito un concetto di tristezza inteso non solo come “assenza di felicità o noia o frustrazione originata dalla mancata gratificazione di un desiderio e accompagnata da inibizione neurale e alterazioni chimiche celebrali” ma anche come “ricerca di stimoli nuovi, moto e spinta dell’anima verso quella gioia che non si riesce più a provare e che occorre inseguire, quando si può, contando su di sé, sulle proprie capacità emotive, fisiche, creative e sociali”. Non sempre è così, non sempre basta o è opportuno l’atteggiamento di sufficienza o la classica pacca sulla spalla di chi osserva, in fondo, senza vedere né capire: può succedere di non farcela, di non sapere a chi confessare, per paura o vergogna, il malessere, quel senso di vuoto che devasta, il disinteresse e l’abulia, il volersi raggomitolare sempre più in sé per poi
finalmente cadere, in qualche modo, verso qualcosa che sia buio e luce insieme, inizio e fine, oblio comunque denso di ricordi. Può succedere, certo, perché non sempre la tristezza è dolce, lenta, passaggio interiore necessario e perché non sempre si limita a farci visita breve e gradita; a volte colonizza il nostro animo, mette su famiglia e, come ha ribadito il dottor Taranto, diventa “madre della depressione” rendendoci inermi, immobili, pieni di ombre e trasformandosi in una vera e propria malattia (causata da un lutto, una perdita, un cambiamento non elaborato) che solo professionisti esperti e sensibili possono curare efficacemente con farmaci e psicoterapie. È senz’altro questo che occorre fare dopo che siano state escluse, da medici di famiglia opportunamente formati e preparati, malattie di altro genere che abbiano potuto indurre o contribuito ad innescare la depressione: patologie cardiovascolari, del sistema endocrino e muscolo-scheletriche, infettive ed ematologiche, tumori, menopausa, puerperio ed allattamento, anzianità, ma anche adolescenza e problemi. Proprio a causa dei sintomi spesso sfumati e vaghi, inquadrabili in sindromi mediche più complesse e
specifiche o rappresentativi essi stessi di un’entità sindromica, la diagnosi negli ambulatori di famiglia è difficile e problematica: si calcola che in Italia 9 pazienti su 10 restino “orfani” di diagnosi nonostante la depressione sia considerata un’emergenza sanitaria sociale e si preveda che nel 2020 costituirà in tutto il pianeta la seconda causa di malattia e di invalidità (oggi è al 4° posto). Beatrice De Gennaro
Per capirne di più. A colloquio con il dottor Taranto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1846
Nel suo intervento lei ha parlato molto di emozioni e sentimenti: ma gli psichiatri si occupano della mente o del cuore dei loro pazienti? C’è forse un momento in cui l’una sconfina nell’altro? In ogni relazione d’aiuto ciò accade. Essere in una condizione di parità nella relazione d’aiuto non è un fatto democratico: è che il terapeuta, come il paziente, prova emozioni e sentimenti, odia e s’innamora, riceve e dà… Mente e cuore rappresentano il campo d’azione di entrambi, una forma
di scambio alimentata dal sapere ma anche dal percepire. Nel libro “Le emozioni ferite”(ed. Feltrinelli) lo psichiatra Eugenio Borgna asserisce che “la normalità può essere patologica” perché in essa c’è indifferenza ed il deserto delle emozioni mentre tutte le patologie mentali sono nutrite da “un’incandescenza emotiva”: condivide questo pensiero? È un po’ estremistico ma è condivisibile… cioè anche nella normalità può esserci incandescenza controllabile mentre quella delle malattie mentali è un’incandescenza incontrollabile. Egli afferma anche che le nostre famiglie sono “spaventose”, mute ed anaffettive, perse nei reality show e nei quiz a premi di una vita che sembra essere solo televisiva: come instaurare le relazioni all’interno di essa e farle diventare terapeutiche? Eliminando i reality, le sirene della pubblicità, la corsa verso modelli massificati e mettendo nella testa dei giovani i valori della cultura e
dell’impegno civile piuttosto che le grandi firme e l’abbronzatura ad ogni costo… Ci ricordi le “pozioni magiche” con cui si tenta di curare il “dolore dell’anima” sin dalla più tenera età… I bambini di oggi sono più esposti al pericolo di una tristezza derivante, più che dalla perdita concreta di un oggetto (anche umano), dall’impossibilità di raggiungere tutti gli stimoli disponibili: i genitori dovrebbero parlare con loro, insegnargli ad esplorare il mondo con i muscoli e con l’intelligenza, riconoscendo ed accettando i limiti invalicabili, ma risulta molto più facile dare loro “le pozioni magiche” con cui risolvere i vari problemi: vitamine, fosforo, medicine, giochi elettronici. Con il tempo esse diventeranno: la sigaretta per sentirsi grande, la birra per liberare la simpatia, lo spinello per sentirsi importante, il gioco d’azzardo per fare soldi, la cocaina per fare qualsiasi cosa, un’overdose per porre fine a questa vita d’inganni…
Come direttore del Ser.T. lei ha a che fare con la parte più vulnerabile di questa città, il suo nervo scoperto, gente di cui conosce dipendenze e debolezze: cosa ha dire a coloro che per tristezza, solitudine e fragilità sono tentati di commettere atti estremi, a volte anche solo per chiedere attenzione? Può bastare qualche pillola a salvarli? Qualche pillola di cultura, di saggezza e di amore… Molti medici, più che in medicina, sembra siano laureati in… “commercio” (lo dice ridendo nda). Le emozioni ci portano fuori dal nostro io, verso qualcuno o qualcosa, rompono gli schemi prestabiliti, costano anche in termini economici e rallentano la corsa verso gli obiettivi che la ragione si pone: è possibile e vivibile un mondo fatto solo di emozioni? Sarebbe auspicabile… un mondo più lento dove legittimare le ragioni del cuore. Cominciamo a costruirlo? Beatrice De Gennaro
Attualità
venerdì 2 aprile 2010
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Il 30 aprile di don Tonino Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1847
Messa solenne e poi via al processo di canonizzazione. Infaticabile uomo di pace, indimenticabile vescovo, don Tonino Bello è rimasto nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona e anche di chi continua a sentir parlare dei suoi capolavori di carità e altruismo. Quel 21 novembre del 1982, data in cui don Tonino è stato ordinato vescovo della diocesi MolfettaRuvo-Giovinazzo-Terlizzi, qualcosa è cambiato nella storia della Chiesa, nel mondo della carità, nel cuore della gente. La sua visione di pace era qualcosa di rivoluzionario per l’epoca, pace che egli sapeva coniugare con un concetto profondo di solidarietà verso i più sfortunati e i più poveri. Verso coloro che, come don Tonino sosteneva, avevano un’ala spezzata e non potevano spiccare il volo assieme a Dio perdendosi nelle difficoltà della vita. Mons. Bello offriva loro la sua di ala a dispetto di tutto e di tutti. La sua straordinaria opera era apprezzata non solo dalla Chiesa Cattolica ma sfondava i confini penetrando in altre culture religiose che da sempre avevano mostrato un atteggiamento di chiusura. Qualcosa di unico, di impensabile, qualcosa di straordinario e divino. Strappato alla vita e ai suoi fedeli quel triste 20 aprile del 1993, don Tonino ha regalato il suo breve tempo terreno agli emarginati, lanciando il proprio cuore oltre quell’ostacolo che si chiamava pregiudizio. Oggi tutti sperano nel riconoscimento per eccellenza per un servo di Dio come lui, la canonizzazione. Il prossimo 30 aprile, a 17 anni dalla sua prematura scomparsa, ottanta persone potranno fi-
nalmente testimoniare a favore della sua beatificazione raccontando le opere di un vescovo vissuto fra la gente comune e i tormenti che la vita regala. In questa data prenderà il via quel processo di canonizzazione che tutti aspettavano da tempo. Ai miracoli che don Tonino ha realizzato in vita con la sua caritatevole opera adesso si aggiungono diverse guarigioni inspiegabili e miracolose. Ancora prove che egli era opera di un disegno divino voluto da Dio per portare una luce di speranza fra gli uomini. Luce che molte volte si spegne improvvisamente, che è oscurata dalle nubi delle difficoltà, dai solchi profondi e dolorosi che la vita scava nell’anima dei più sfortunati. Quando don Tonino accoglieva i tossicodipendenti non penava alla propria salute ma si preoccupava soltanto di cercare un perché ed una soluzione ad una situazione di disagio. Capitava alle volte che qualcuno lo riempiva di botte ma per lui non era importante, era nulla in confronto ad altre sofferenze. Il suo concetto di pace non conosceva limiti, religioni e razze. Perché la pace non era un bene destinato solo a pochi ma andava regalato a tutti. Don Tonino da tempo non è più tra noi ma mai come adesso, in un momento in cui la coscienza umana peggiora di giorno in giorno, egli è ci è accanto per sostenerci, per darci la forza di andare avanti. Per regalarci la sua ala, quell’ala che a lui ormai non serve più da quando sta volando assieme a Dio. Francesco Tempesta
La Sua “carta d’identità” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1848
Figlio di un carabiniere e di una casalinga, don Tonino nasce ad Alessano in provincia di Lecce il 18 marzo del 1935. Dopo aver concluso gli studi nei seminari di Lecce e Molfetta viene nominato sacerdote l’8 dicembre del 1957. Fu per 22 anni vice-rettore del seminario diocesano di Ugento dove prestava attenzione al mondo giovanile. Dopo aver esercitato il sacerdozio presso Ugento e Tricase viene nominato vescovo della diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
il 10 agosto 1982. Il suo ministero episcopale fu caratterizzato dalla rinuncia al potere e all’attenzione verso gli sfortunati, dalle opere di carità. Nel 1985 fu nominato presidente di Pax Christi. Nonostante il tumore allo stomaco che lo affliggeva, partecipò il 7 dicembre del 1992 alla marcia della pace nei territori della ex-Jugoslavia dilaniati dalla guerra. Morì a Molfetta il 20 aprile del 1993 a causa del cancro e attualmente le sue spoglie son custodite nel cimitero di Alessano. f.t.
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Curiosità
venerdì 2 aprile 2010
Addio sigarette, arrivano le e-cigarette! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1849
Una nuova proposta tecnologica per aiutare i fumatori a smettere.
“Negli ultimi anni la vendita di sigarette è aumentata notevolmente, soprattutto tra i più giovani che in numero maggiore e di età sempre più giovane si recano nelle tabaccherie a comperare il fumo quotidiano”. È questo il responso di alcuni tabaccai molfettesi. Dunque, il fumo starebbe dilaniando la società minacciando la salute non solo di uomini e donne di mezza età ma anche prendendo di mira sempre più giovani
che, avendo incominciato a fumare che erano poco più che ragazzini, quando arrivano ai venti o trent’anni hanno i polmoni già belli che danneggiati. Per frenare la crescita di questo dato in continua e preoccupante lievitazione “le sigarette del futuro” fanno la loro comparsa negli espositori dei tabaccai o anche nei bar molfettesi più frequentati. La prima sigaretta elettronica è stata sviluppata in Cina da Hon Lik della ditta Ruyan e utilizzava una tecnologia ad ultrasuoni. Oggigiorno la maggior parte delle sigarette elettroniche sul mercato utilizza un sistema differente basato su un vaporizzatore in grado di nebulizzare per mezzo di un riscaldamento la soluzione contenuta nella cartuccia. La sigaretta elettronica o e-cigarette è un dispositivo elettronico che emula i tradizionali prodotti per il fumo, quali le sigarette, i sigari e le pipe, con la differenza che è quasi innocua per la salute dei fumatori. È uno strumento dotato di una batteria ricaricabile che consente di inalare vapore di una soluzione di glicole propilenico, glicerolo, nicotina
(in quantità variabile o anche assente) e profumo. “Il vapore inalato consente di provare un sapore e una sensazione simile a quella provata inalando il fumo di tabacco di una tradizionale sigaretta”. Questo il parere di chi senza esitazione ha già provato la new entry nel mercato delle tabaccherie. Le componenti delle nuove sigarette sono identici a quelle delle tradizionali. Infatti c’è un filtro contenente una cartuccia ricaricabile con liquido per sigarette elettriche, proseguendo all’interno si trovano una batteria, facilmente ricaricabile con l’utilizzo della corrente elettrica delle abitazioni o anche collegandola al computer tramite porta USB, poi un vaporizzatore, chiamato anche atomizzatore. Infine all’estremità del cilindro un LED di colore rosso capace di assumere altre colorazioni come ad esempio blu o verde per chi volesse rivelare a tutti di star fumando un’e-cigarette, evitando che venga scambiata per una obsoleta sigaretta tradizionale e senza il rischio di suscitare proteste da parte dei non fumatori qualora se ne facesse
uso in luoghi chiusi. Il funzionamento è di gran lunga più complesso rispetto alle sigarette comuni. Quando l’utilizzatore inala attraverso il filtro, il flusso d’aria viene individuato da un sensore che attiva un vaporizzatore che a sua volta agisce sulla soluzione liquida contenuta nella cartuccia del filtro. Poi il vapore viene inalato dall’utilizzatore, però non essendovi combustione non c’è alcun rischio cancerogeno legato a tale processo. Durante l’inalazione il led si accende, simulando la combustione assente di una normale sigaretta. In questo modo i fumatori riusciranno ad appagare il loro continuo senso di dipendenza da “cilindro bianco” senza però continuare a farsi del male, e nella migliore delle ipotesi potranno perfino riuscire a porre fine a tale vizio insalubre, diminuendo volta per volta la presenza di nicotina nella soluzione. Sembrerebbe il caso di dire addio alle vecchie sigarette anch’esse sostituite dalla tecnologia. Gianfranco Inglese
venerdì 2 aprile 2010
Elezioni Regionali 2010
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Così Vendola si è tenuto la Puglia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1850
Azzollini comunque vincente: eletto Camporeale ed “eliminato” Fitto.
Nichi Vendola governerà la Puglia per i prossimi cinque anni. Lo hanno deciso i pugliesi che hanno dato nuovamente fiducia al candidato del centrosinistra. Vendola ha letteralmente “stracciato” l’avversario principale Rocco Palese e sicuramente ha “sfruttato” a suo vantaggio la corsa della centrista Poli Bortone. A Molfetta “il poeta” ha raccolto il 53,46% dei consensi con 15.363 voti che significano vittoria del centrosinistra. Rocco Palese raccoglie a Molfetta il 40,53% delle preferenze con 11.647 voti. Ad Adriana Poli Bortone il 5,82% pari a 1673 voti, mentre Michele Rizzi di Alternativa Comunista raccoglie 52 preferenze, cioè lo 0,18%. In città il Popolo della Libertà si conferma primo partito con 10573 voti raccolti, segue il Partito Democratico con 6.606 voti. Terzo partito è Sinistra Ecologia e Libertà con 3511 voti, poi l’Italia dei Valori con 1871, Federazione della Sinistra con 1296 e l’UdC con 1041. Quindi tutti gli altri partiti con l’ultimo partito l’Udeur che porta a casa appena 13 voti. Tra i candidati molfettesi più suffragati Antonio Camporeale del PdL, Guglielmo Minervini del Pd che siederanno entrambi nel prossimo consiglio regio-
nale. Il primo quasi certamente tornerà a ricoprire la carica di assessore mentre al secondo spetterà un ruolo di primo piano nell’opposizione alla maggioranza di centrosinistra. Resta per il momento a casa Tommaso Minervini di Sinistra Ecologia e Libertà il cui ottimo risultato potrebbe però portarlo a qualche nomina nel sottogoverno. Si festeggia dunque in casa del Partito Democratico così come nel domicilio del Popolo della Libertà, dove nonostante la sconfitta si brinda alla elezione di Camporeale e soprattutto alla fine politica di Raffaele Fitto, dimessosi dalla carica di ministro, e destinato ad abdicare dal suo ruolo di guida del PdL in Puglia a vantaggio della corrente opposta che vede il senatore Antonio Azzollini tra gli uomini di primo piano. Interessante è certamente l’analisi dei voti raccolti dai candidati a Molfetta. Il candidato più suffragato è Antonio Camporeale del PdL che ha raccolto 6.528 preferenze, a seguire Guglielmo Minervini del Pd con 3.974 voti, chiude il podio Tommaso Minervini con 2.359 voti. Gli altri molfettesi in competizione hanno fatto registrare risultati altalenanti: Francesco Armenio (I Pugliesi) 285 voti, Gianni Porta (Fe-
derazione della Sinistra-Verdi) 1035, Michele Pascarella (Lista Bonino-Pannella) 68, Domenico Cives (Italia dei Valori) 727, Saverio Andreula (Io Sud) 274, Mauro Mongelli (Alternativa Comunista) 26. Hanno ottenuto ottimi risultati anche numerosi candidati non molfettesi: per il Popolo della Libertà si sono distinti Domi Lanzilotta (sostenuto dal gruppo guidato dall’assessore Mauro Magarelli e da Giacomo Rossiello) con 561 voti, Massimo Cassano con 526 e Giammarco Surico (sostenuto dal senatore Enzo de Cosmo) con 295. Ottiene invece 279 voti l’assessore regionale uscente Michele Losappio (Sinistra Ecologia e Libertà), 340 preferenze per Giacomo Olivieri (Italia dei Valori), mentre nel Partito Democratico fanno vedere i muscoli Antonio Decaro (sostenuto da Piero de Nicolo) con 1046 voti, Nicola Canonico (presidente della Liberty Molfetta e primo degli eletti nel Partito Democratico) con 516 voti e Gerardo Degennaro con 341. Infine 148 le preferenze per l’ex presidente della Provincia di Bari ed europarlamentare Marcello Vernola (sponsorizzato da Lillino di Gioia). Nella categoria “flop a Molfetta” pos-
siamo invece annoverare tanti nomi noti: Tato Greco (Puglia Prima di Tutto) che porta a casa 61 preferenze, Tommy Attanasio (PdL) appena 74, Alfonso Pisicchio 34 e l’ex presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella 19 (la Puglia per Vendola). Per finire il magistrato Lorenzo Nicastro (Italia dei Valori) che di voti ne prende 55. Per la circoscrizione Bari comunque risultano eletti oltre che Guglielmo Minervini e Antonio Camporeale anche Davide Bellomo (I Pugliesi), Peppino Longo (UdC), Disabato Angelo e Alfonso Pisicchio (la Puglia per Vendola), Introna Onofrio, Ventricelli Michele e Losappio Michele (Sinistra Ecologia e Libertà), Salvatore Greco (la Puglia Prima di Tutto), Giacomo Olivieri e Lorenzo Nicastro (Italia dei Valori), Massimo Cassano, Michele Boccardi, Domi Lanzilotta, Giammarco Surico e Ignazio Zullo (PdL), Nicola Canonico, Mario Loizzo, Antonio Decaro, Gerardo de Gennaro (Pd). Sin qui, anche per i tempi necessari alla redazione di questo numero de “il Fatto”, i dati “nudi e crudi”, analisi più approfondite e le voci dei protagonisti nel prossimo numero del nostro quindicinale gratuito.
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Elezioni Regionali 2010
Regionali: tutti i n
Invia un sms sull’articolo al 34711
Ecco come la città ha risposto alla chiamata alle urne. I voti e le pe
Nichi Vendola
Rocco Palese
15.363 voti - 53,46%
11.647 voti - 40,53%
PARTITO DEMOCRATICO 6.606 voti - 24,35%
LA PUGLIA PER VENDOLA 429 voti - 01,58%
IDV LISTA DI PIETRO 1.871 voti - 06,90%
POPOLO DELLA LIBERTÀ 10.573 voti - 38,97%
Minervini Guglielmo 3.974 voti - 65,81% Decaro Antonio 1.046 voti - 17,32% Canonico Nicola 516 voti - 8,54% De Gennaro Gerardo detto Degennaro 341 voti - 5,65% Loizzi Mario Cosimo 47 voti - 0,78% Monno Michele 41 voti - 0,68% Pice Nicola 32 voti - 0,53% Caldarola Lia 11 voti - 0,18% De Robertis Lombardi Vito 11 voti - 0,18% Povia Sergio 10 voti - 0,17% Mazzilli Riccardo 5 voti - 0,08% Nardelli Massimiliano detto Massimo 2 voti - 0,03% Ranieri Cecilia 2 voti - 0,03% Ceci Luigi 1 voto - 0,02% Abatangelo Clotilde 0 voti - 0,00% Antonacci Adriano Rocco 0 voti - 0,00% Antonicelli Angela 0 voti - 0,00% Colao Valeriana 0 voti - 0,00% Consolo Paola 0 voti - 0,00% Damiani Ignazio 0 voti - 0,00% Tenerelli Nicola 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 6.039 VOTI - 26,38%
Disabato Angelo 161 voti - 57,50% Pisicchio Alfonsino 34 voti - 12,14% Turci Vincenza 25 voti - 8,93% Divella Vincenzo 19 voti - 6,79% Acquaviva Nicola 14 voti - 5,00% Paladino Anna 9 voti - 3,21% Carone Romano Tobia 8 voti - 2,86% Mascoli Salvatore 3 voti - 1,07% Zeverino Vito 3 voti - 1,07% Valenzano Giuseppe detto Pinuccio 2 voti - 0,71% Balducci Paola 1 voto - 0,36% Guerra Ebe Antonia Anna Maria 1 voto - 0,36% Albore Francesco 0 voti - 0,00% Ajazi Arjan detto Arian 0 voti - 0,00% Andriani Annella 0 voti - 0,00% Culiersi Roberta 0 voti - 0,00% Diomede Sabrina 0 voti - 0,00% Marzano Nicola 0 voti - 0,00% Speranza Rossella 0 voti - 0,00% Tedesco Marcello 0 voti - 0,00% Vasti Maria Pia 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 280 VOTI - 1,22%
Cives Domenico 727 voti - 51,05% Olivieri Giacomo 340 voti - 23,88% Florio Vincenzo 198 voti - 13,90% Nicastro Lorenzo 55 voti - 3,86% Pasculli Emanuele 44 voti - 3,09% Giordano Giuseppe 18 voti - 1,26% Gentile Giuseppe 9 voti - 0,63% Salomone Michele 8 voti - 0,56% Forte Giacinto 7 voti - 0,49% D’Errico Debora 6 voti - 0,42% Campobasso Filomena 2 voti - 0,14% Furio Anna 2 voti - 0,14% Potente Vito 2 voti - 0,14% Schima Maria 2 voti - 0,14% Convertini Angela 1 voto - 0,07% Milano Eugenio 1 voto - 0,07% Ruggiero Annamaria 1 voto - 0,07% Vernieri Vincenzo 1 voto - 0,07% Lobascio Anna 0 voti - 0,00% Semeraro Mariagrazia 0 voti - 0,00% Spinelli Anna Concetta 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 1.424 VOTI - 6,22%
Camporeale Antonio 6.528 voti - 75,59% Lanzilotta Domenico detto Domi 561 voti - 6,50% Cassano Massimo 526 voti - 6,09% Surico Gianmmarco 295 voti - 3,42% Loperfido Luigi 170 voti - 1,97% Paparella Matteo 108 voti - 1,25% Tedeschi Sergio 96 voti - 1,11% Maggialetti Mauro 78 voti - 0,90% Attanasio Tommaso detto Tommy 74 voti - 0,86% Buttiglione Auro 46 voti - 0,53% Boccardi Michele 31 voti - 0,36% Damascelli Domenico 29 voti - 0,34% Zullo Ignazio 24 voti - 0,28% Scherillo Mariarosaria 19 voti - 0,22% Copertino Giovanni 17 voti - 0,20% Digregorio Michele 12 voti - 0,14% Romito Enzo 11 voti - 0,13% Clemente Nicola 8 voti - 0,09% Schiavone Giovanni detto Gianni 2 voti - 0,02% Galluzzi Marco 1 voto - 0,01% Cipriani Michele 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 8.636 VOTI - 37,72%
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ 3.511 voti - 12,94%
FEDERAZIONE SINISTRA E VERDI 1.296 voti - 04,78%
LISTA PANNELLA BONINO 103 voti - 00,38%
LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO 173 voti - 00,64%
Minervini Tommaso 2.359 voti - 78,32% Losappio Michele 379 voti - 12,58% Introna Onofrio 65 voti - 2,16% De Santis Carlo Giuseppe 42 voti - 1,39% Paparella Domenico detto Mimmo 28 voti - 0,93% Restivo Santo 26 voti - 0,86% Caputo Domenico 25 voti - 0,83% Terrevoli Magda 24 voti - 0,80% Nigro Raffaele 13 voti - 0,43% Laforgia Diego 13 voti - 0,43% Centrone Carmen 12 voti - 0,40% Mongelli Carlo 11 voti - 0,37% Cellamare Alessandra 5 voti - 0,17% Tramontano Elisabetta 3 voti - 0,10% Ventricelli Michele 3 voti - 0,10% Di Matteo Antonio 2 voti - 0,07% De Marzo Cinzia 1 voto - 0,03 Pace Nicola 1 voto - 0,03 Bonasora Vitantonio detto Vito 0 voti - 0,00% Nardulli Caterina detta Ketty 0 voti - 0,00% Pennisi Marisa 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 3.012 VOTI - 13,16%
Porta Giovanni detto Gianni 1.035 voti - 97,09% Catucci Giuseppe 7 voti - 0,66% Bellomo Michele 6 voti - 0,56% Marzano Margherita detta Ghita 6 voti - 0,56% Gargiulo Andrea 3 voti - 0,28% Signorile Nicola 3 voti - 0,28% Ragnini Giancarlo 2 voti - 0,19% Cristantielli Giuseppe 1 voto - 0,09% De Razza Sabino 1 voto - 0,09% Di Stefano Dario 1 voto - 0,09% Marra Paolo 1 voto - 0,09% Bongallino Massimo 0 voti - 0,00% Borrelli Monica 0 voti - 0,00% Ciaciulli Vitangelo 0 voti - 0,00% Demario Franco 0 voti - 0,00% Dragone Michelangelo 0 voti - 0,00% Falcone Vito Antonio 0 voti - 0,00% Lomelo Domenico detto Mimmo 0 voti - 0,00% Savino Vito Mario Pio 0 voti - 0,00% Ungari Filippo 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 1.066 VOTI - 4,66%
Pascarella Michele 68 voti - 88,31% Gentile Andrea Giuseppe 2 voti - 2,60% Marino Pasquale 2 voti - 2,60% D’Elia Sergio 1 voto - 1,30% Lapietra Giuseppe 1 voto - 1,30% Simone Giuseppe 1 voto - 1,30% Tria Pasquale 1 voto - 1,30% de Palo Daniela, Maria 1 voto - 1,30% Biagini Majani Aldo 0 voti - 0,00% Dentamaro Teresa 0 voti - 0,00% Regina Mario 0 voti - 0,00% Volpicella Donato 0 voti - 0,00% Biasco Loredana 0 voti - 0,00% Cardone Antonio 0 voti - 0,00% D’Antonio Luisa 0 voti - 0,00% Fiore Michele 0 voti - 0,00% Magaletti Nicola 0 voti - 0,00% Rinaldi Anna 0 voti - 0,00% Mastroviti Giandomenico 0 voti - 0,00% Vicenti Maria Stella 0 voti - 0,00% Vigilante Maria Rita 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 77 VOTI - 0,34%
Greco Salvatore detto Tato 61 voti - 43,26% Dellino Nicola 14 voti - 9,93% Sifo Pietro 12 voti - 8,51% De Leonardis Claudio, Vincenzo detto Claudio 9 voti - 6,38% Tarantini Pasquale 8 voti - 5,67% Anelli Donato 7 voti - 4,96% Rizzi Antonio 7 voti - 4,96% Resta Onofrio 5 voti - 3,55% Lojodice Oscar 4 voti - 2,84% Drago Francesco 3 voti - 2,13% Mastromauro Nicola detto Roberto 3 voti - 2,13% Pistilli Francesco 3 voti - 2,13% Losurdo Francesco 2 voti - 1,42% Cirillo Vincenzo 2 voti - 1,42% Pinto Simone Cosimo Leone 1 voto - 0,71% Chimienti Alessandro 0 voti - 0,00% Cimino Antonio 0 voti - 0,00% Converso Veronica 0 voti - 0,00% Fanelli Domenico 0 voti - 0,00% Fucilli Fulvio Italo Maria 0 voti - 0,00% Mottola Nicola detto Nico 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 141 VOTI - 0,62%
venerdì 2 aprile 2010
numeri a Molfetta
136778 inserendo il codice 1851
ercentuali per i candidati governatori e per gli aspiranti consiglieri.
e
Adriana Poli Bortone
Michele Rizzi
1.673 voti - 5,82%
52 voti - 00,18%
I PUGLIESI 708 voti - 02,61%
UDEUR 13 voti - 00,05%
IO SUD - MPA 657 voti - 02,42%
ALTERNATIVA COMUNISTA 45 voti - 00,17%
Armenio Francesco 285 voti - 41,91% Bellomo Davide 180 voti - 26,47% D’addario Fabrizio 50 voti - 7,35% Illuzzi Giuseppe 31 voti - 4,56% Antonelli Gaetano detto Nino 26 voti - 3,82% Galtieri Antonello 17 voti - 2,50% Degennaro Gianluca 16 voti - 2,35% Talarico Andrea 16 voti - 2,35% Ruggieri Giacomo 12 voti - 1,76% Calo’ Cosimo 9 voti - 1,32% Campobasso Oronzo 8 voti - 1,18% Pirolo Francesco 8 voti - 1,18% Quarto Giuseppe detto Pino 7 voti - 1,03% Torres Vito Onofrio 7 voti - 1,03% Cirasola Carlo 4 voti - 0,59% Gentile Giovanni Marino 3 voti - 0,44% Cassano Luciana 1 voti - 0,15% De Giglio Domenico 0 voti - 0,00% Lippolis Giosuè Patrizio 0 voti - 0,00% Monaco Giuseppe detto Pino 0 voti - 0,00% Sblendorio Innocenzo 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 680 VOTI - 2,97%
Carnevale Rosa 4 voti - 80,00% Nagni Fabio 1 voto - 20,00% Laruccia Giovanni Vito 0 voti - 0,00% Gasparre Carmela 0 voti - 0,00% Campana Nunzia 0 voti - 0,00% Miccoli Marilena 0 voti - 0,00% Savoia Lorena 0 voti - 0,00% Cormio Francesco 0 voti - 0,00% Fischetti Walter Giordano 0 voti - 0,00% Gigante Antonio 0 voti - 0,00% Gagni Luigi 0 voti - 0,00% Merolla Raffaele 0 voti - 0,00% Spilotros Francesco 0 voti - 0,00% Calavita Giovanni 0 voti - 0,00% Castellano Giuseppe 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 5 VOTI - 0,02%
Andreula Saverio 274 voti - 46,52% Mari Fedele detto Lucio 243 voti - 41,26% Salinas Umberto Maria Ferdinando 38 voti - 6,45% Lagioia Santa Maria Assunta 8 voti - 1,36% Landolfi Nadia, Giovanna, Orietta in Silvestri 7 voti - 1,19% Celano Gaetano Vitale 6 voti - 1,02% Grisafi Salvatore Francesco 5 voti - 0,85% Loiotila Ippolita Maria detta Tina 4 voti - 0,68% Creatura Lucia 1 voto - 0,17% Laganà Walter 1 voto - 0,17% Settanni Donata 1 voto - 0,17% Costa Sebastiano 1 voto - 0,17% Abbatecola Vincenzo 0 voti - 0,00% Damato Vito Nicola 0 voti - 0,00% Laterza Felicia detta Licia 0 voti - 0,00% Matrangelo Roberto 0 voti - 0,00% Scattaglia Saverio 0 voti - 0,00% Spinelli Maria Dolores 0 voti - 0,00% Tisti Tommaso 0 voti - 0,00% Uggenti Vitantonio 0 voti - 0,00% Zaccaria Nicola 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 589 VOTI - 2,57%
Mongelli Mauro 26 voti - 81,25% Tortora Giovanni 3 voti - 9,38% Gorgoglione Pasquale 1 voto - 3,13% Crudele Ruggiero 1 voto - 3,13% Rizzi Luigi 1 voto - 3,13% Petruzzelli Domenico 0 voti - 0,00% Madoglio Alberto 0 voti - 0,00% Stefanoni Fabiana 0 voti - 0,00% Cringoli Francesco 0 voti - 0,00% Lionetti Luigi 0 voti - 0,00% Fiorella Michele 0 voti - 0,00% Rizzi Angela 0 voti - 0,00% Del Curatolo Cosimo Damiano 0 voti - 0,00% Bianchino Valeria 0 voti - 0,00% Castronuovo Federica 0 voti - 0,00% Sguazzabia Laura 0 voti - 0,00% Franco Enrica 0 voti - 0,00% Scolamacchia Massimo 0 voti - 0,00% Cossa Salvatore 0 voti - 0,00% Faccini Alberto 0 voti - 0,00% Cammarata Patrizia 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 32 VOTI - 0,14%
ALLEANZA PLI-DC-CACCIA 60 voti - 00,20%
I PENSIONATI 43 voti - 00,16%
UDC 1.041 voti - 03,84%
Liuni Michelangelo 21 voti - 48,84% Iaia Pietro 9 voti - 20,93% Tuliniero Nicola 8 voti - 18,60% Carrieri Giuseppe 3 voti - 6,98% Pagliarulo Irma 2 voti - 4,65% Abbrescia Giulio 0 voti - 0,00% Fanelli Michele 0 voti - 0,00% Fanelli Pietro 0 voti - 0,00% Franco Immacolata 0 voti - 0,00% Manghisi Saverio 0 voti - 0,00% Mangini Claudio 0 voti - 0,00% Operamolla Livio Teseo 0 voti - 0,00% Papeo Emilia 0 voti - 0,00% Pellegrino Antonio 0 voti - 0,00% Ranieri Matteo 0 voti - 0,00% Scintilla Marco 0 voti - 0,00% Vinciguerra Maria 0 voti - 0,00% Vitale Alessandro 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 43 VOTI - 0,19%
Chieppa Leopoldo Maria 0 voti - 0,00% Baldassarre Giovanna 0 voti - 0,00% Vergine Egidio Salvatore 0 voti - 0,00% Basso Damiano 0 voti - 0,00% Belsito Leonardo 0 voti - 0,00% Belsito Mauro 0 voti - 0,00% Calamita Ruggiero 0 voti - 0,00% Calo’ Domenico 0 voti - 0,00% Capurso Mario 0 voti - 0,00% Cassanelli Francesco 0 voti - 0,00% Dell’Olio Natale 0 voti - 0,00% Di Modugno Angelo 0 voti - 0,00% Falco Francesco 0 voti - 0,00% Gianpaolo Rosa 0 voti - 0,00% Gorgoglione Giuseppe 0 voti - 0,00% Ionio Domenico 0 voti - 0,00% Palmieri Angela 0 voti - 0,00% Porcella Luigi 0 voti - 0,00% Rutigliano Angela 0 voti - 0,00% Terrone Francesco 0 voti - 0,00% Terrone Pietro 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 0 VOTI - 0,00%
Longo Giuseppe detto Peppino 649 voti - 74,51% Vernola Marcello 148 voti - 16,99% Lasorsa Savino 59 voti - 6,77% Tritto Daniela 8 voti - 0,92% Di Palma Saverio 3 voti - 0,34% Griseta Giovanna 1 voto - 0,11% Quaranta Mario Marcello 1 voto - 0,11% Sacco Carlo 1 voto - 0,11% Scagliusi Luigi 1 voto - 0,11% Caputo Nicola 0 voti - 0,00% Danieli Fiorella Rosaria 0 voti - 0,00% Geronimo Filippo 0 voti - 0,00% Lorusso Maria Giovanna 0 voti - 0,00% Macina Isabella 0 voti - 0,00% Manzari Francesco Massimo 0 voti - 0,00% Pepe Pasquale 0 voti - 0,00% Perniola Giovanni 0 voti - 0,00% Recchia Massimiliano 0 voti - 0,00% Ricciardelli Alessandra 0 voti - 0,00% Salentini Giuseppe 0 voti - 0,00% Tanzi Vito 0 voti - 0,00% TOT. PREFERENZE - 871 VOTI - 3,80%
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Elezioni Regionali 2010
venerdì 2 aprile 2010
Il Voto alla Radio: ancora un successo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1852
Migliaia di contatti per la maratona elettorale andata in onda sulle frequenze di Primaradio.
Grande successo per “il Voto alla Radio”, lo speciale elettorale andato in onda sulle frequenze di Primaradio e coordinato dalla redazione de “il Fatto”. Dalle 15 alle 22 di lunedì 29 marzo Corrado Germinario ha dato vita ad una maratona seguitissima via radio ma anche via web con la trasmissione dello speciale in streaming e la possi-
bilità di vedere anche le immagini in diretta dallo studio di Primaradio. Un successo arrivato anche grazie alla preziosa collaborazione dei redattori de “il Fatto” Francesco Tempesta, Isabel Romano e Lella Salvemini e dei tecnici Giulio Cosentino, Marcello Brattoli e Pasquale Sasanelli oltre che degli addeti alla messa in onda di Primaradio e degli impiegati comunali che hanno offerto la loro massima disponibilità a chi lavorava nella sala stampa allestita a palazzo Giovene. Importante e qualificata anche la collaborazione dei giornalisti del “Corriere del Mezzogiorno” Angelo Alfonso Centrone e Alba di Palo che si sono collegati in diretta da Bari e da Barletta. Interessanti anche gli interventi dei giornalisti Francesco Verdesca de “il Biancorosso”, Giulio Calvani de “l’altra Molfetta” e Francesco del Rosso di “Quindici”. Non sono ovviamente mancati gli interventi dei volti noti della politica: hanno commentato i dati elettorali il sindaco Antonio Azzollini e il senatore Francesco Amoruso oltre a Gio-
vanni Abbattista, Nino Sallustio, Mino Salvemini e Giuseppe Percoco del Pd, Nicola Piergiovanni e Tommaso Minervini di Sinistra Ecologia e Libertà, Pino Amato dell’Udc, Pasquale Mancini, Antonio Camporeale, Mauro Magarelli, Giacomo Rossiello e Saverio Tammacco del PdL, Gianni Porta e Antonello Zaza della Federazione della Sinistra, Giuseppe Filannino della CGIL e Michle Rizzi di Alternativa Comunista.
Insomma sette ore di curiosità, notizie e approfondimenti che ancora una volta Primaradio e “il Fatto” hanno offerto alla città. Una città che ha dimostrato di apprezzare con migliaia di contatti sul sito internet de “il Fatto” e con ascoltatori non solo a Molfetta ma anche in tante città limitrofe e non solo. Un’altra scommessa vinta dall’informazione targata “il Fatto”.
venerdì 2 aprile 2010
Il club dei centenari
In Città
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Ai confini della città
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L’ultima arrivata è nonna Pasqua Gadaleta.
Dalle nuove zone di espansione continuano ad arrivare le proteste dei residenti.
Cento anni, sette figli, diciannove nipoti e diciotto pronipoti. Sono questi i numeri di nonna Pasqua Gadaleta, arzilla vecchietta che il prossimo 5 aprile taglierà il prestigioso traguardo del secolo di vita. Uno “scherzo” nei confronti della sorella maggiore che di anni invece ne ha già compiuti 104. Una famiglia che evidentemente ha scoperto “nella pasta e fagioli” l’elisir di lunga vita. Così nonna Pasqua, amorevolmente accudita da figli e nipoti, si prepara a ricevere gli auguri non solo dalla famiglia ma anche dalla
comunità cittadina: infatti, il sindaco Antonio Azzollini ha assicurato la sua presenza per spegnere la prima candelina del centenario. Cento anni di vita che nonna Pasqua ripercorre con assoluta lucidità, ricordando i drammi della guerra, i sacrifici per crescere i figli e non far loro mancare nulla, le gioie e i dolori, il marito Damiano, scomparso 28 anni fa e le musiche che hanno segnato la sua giovinezza. Le stesse che ancora oggi nonna Pasqua si diverte ad intonare per la gioia di chi gli sta attorno. Augurissimi nonna Pasqua!
“La nuova zona far west”. Così un abitante ha ribattezzato via Percoco, una delle tante strade che sono sorte all’interno della nuova zona d’espansione alle spalle dell’ospedale. Sono già diversi anni che qua sono sorti parecchi palazzi a ridosso della complanare della SS 16 bis ma nonostante tutto questo tempo i servizi minimi e necessari per i cittadini hanno faticato ad arrivare. In via Percoco la prima cosa che spicca agli occhi è l’incredibile quantità di scarti edili misti a rifiuti pericolosi ammassati a pochi passi dai condomini. Il cantiere aperto per la costruzione di un nuovo stabile nelle immediate vicinanze non giustifica di certo queste “montagne di calcinacci” e la pericolosissima presenza di eternit. Qualcuno dovrebbe cominciare a darsi una mossa e a rimuovere il tutto perché si sa che gli incivili sono come i cani che fanno i propri bisogni dove trovano quelli di altri. Ma non sono soltanto questi enormi mucchi di polvere a degradare una zona che sulla carta dovrebbe essere nuova di zecca. Nella via non esistono pali della pubblica illuminazione e appena il sole va giù non esistono fonti di luce. Questo aumenta la pericolosità per
i cittadini che percorrono il quartiere a piedi che si espongono a possibili furti o rischiano di essere investiti da automobili. Persino andare a depositare la spazzatura nei cassonetti è diventata un’ardua impresa degna di Indiana Jones. Uscire al buio, percorrere centinaia di metri per raggiungere il primo contenitore utile ed essere inseguiti dai cani randagi per gli abitanti del quartiere non ha affatto prezzo. Sì perché nessuno si è preoccupato di posizionare i cassonetti in posizione comoda e consona. Eppure anche queste persone sono soggette alla Tarsu (Tassa Rifiuti solidi urbani) che hanno l’obbligo di pagare, ma in questo caso paradossalmente dovrebbe essere il Comune di Molfetta a risarcire loro di questa assurda situazione. Naturalmente in questa zona, come in altre circostanti, non è previsto per il momento l’arrivo di nessun mezzo pubblico. Le fermate si trovano troppo lontane e la distanza diventa un ostacolo insormontabile quando con meno di cinque minuti di pioggia le strade si trasformano in veri e propri ruscelli. I ruscelli di via Percoco. Mica quelli del far west! Francesco Tempesta
Pizzaioli da premiare
Un omaggio alla città
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Gli studenti dell’Alberghiero si distinguono in Sicilia.
Ottima prestazione dell’I.P.S.S.A.R. Molfetta al “Sicily Pizza Competition” di Gliaca di Piraino, che per la sezione destinata agli istituti alberghieri, ha collezionato il 2°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9° e 10° premio. A questo si aggiunge la coppa per un riconoscimento ancora più importante quello per “l’Etica professionale, per la serietà e la professionalità” mostrata dai giovani studenti-pizzaioli, accompagnati dal pizzaiolo professionista Vincenzo Florio della pizzeria “i Monelli”, nel corso di tutta la manifestazione. Uno studente di prima classe, Michele de
Bari, ha vinto il secondo posto con la “pizza molfettese” di sua creazione. Fra gli ingredienti la “prico prac” (a base di peperoni tagliati a dadini con l’aggiunta di peperoncino), la mozzarella e la salsiccia di vitello. Il giovane pizzaiolo ha mostrato di aver acquisito, nonostante la sua giovane età, sicurezza e abilità nella tecnica, preparazione, cottura, gusto e originalità dei prodotti utilizzati. Il quinto posto è stato assegnato a Elisabetta Povia, a Vincenzo Apruzzese il sesto, a Lusmara Spina il settimo, a Ilario de Nichilo il nono e ad Angelo Cangelli il decimo. “ È un attestato che ripaga il lavoro e serio e costruttivo degli insegnanti per una formazione armonica di sapere e saper fare”. Queste le parole del preside professor Pellegrino de Pietro che mostra la sua soddisfazione per un impegno che dura ormai da dieci anni. Infatti è il decimo anno dell’autonomia per l’I.P.S.S.A.R. Molfetta che ha ottenuto riconoscimenti importanti in campo nazionale e internazionale e che vede consolidato quello stile che è ormai una connotazione forte e inscindibile dell’Alberghiero Molfetta.
Le foto della Settimana Santa per le vie del centro. Sono comparsi negli scorsi giorni in le splendide foto”. Stupendi spaccinque diversi punti della città. Ab- cati di una molfettesità patrimonio belliti da fiori multicolori e decorati dell’intera comunità. con le più belle immagini della Settimana Santa molfettese realizzate dal fotografo Antonio d’Agostino. Sono i “totem” fatti posizionare dall’azienda pubblicitaria “Interno 45” di Molfetta. “Questa città mi dà tanto ogni giorno – ha detto Leo Binetti, proprietario dell’azienda pubblicitaria – l’affetto di tanti amici, un ritmo di vita che altre latitudini non possono nemmeno immaginare... Ho voluto regalare queste rimembranze, queste emozioni alla mia città, ai miei amici, alla memoria indelebile di mio padre Vito, tante volte portatore dell’Arciconfraternita della Morte che ha tanto amato le processioni pasquali e le figure della Pietà e del Cristo Morto”. Poi il doveroso ringraziamento a chi ha dato forma ad un’idea venuta dal cuore: “Gianluca Gadaleta titolare della azienda grafica Gadaleta Grafica & Stampa per la qualità delle stampe realizzate e al fotografo Antonio d’Agostino per
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Culutra & Spettacoli
venerdì 2 aprile 2010
Addolorata: un nome, un attributo... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1857
In scena la rappresentazione teatrale scritta da Orazio Panunzio. Il Collettivo di Teatro Popolare Molfettese “Dino La Rocca”, già attivo a Molfetta da circa quarant’anni, gli scorsi 27 e 28 marzo ha riproposto all’attenzione dei suoi fedeli e appassionati spettatori lo spettacolo intitolato “Addolorata”, scritto dall’indimenticato Orazio Panunzio. L’obbiettivo del Collettivo è stato in primo luogo quello di rendere omaggio ad Orazio Panunzio, “padre della cultura molfettese” come lo ha definito il sindaco Antonio Azzollini, ad un anno dalla sua morte. In secondo luogo l’Associazione, come dicono il presidente Francesco Lo Basso e il vicepresidente, nonché regista dello spettacolo, Giorgio Latino “si ripropone e, allo stesso tempo, si auspica di smuovere e magari riportare alla luce certe tradizioni e taluni valori trascritti da Orazio Panunzio e che col passare del tempo si sono assopiti, pur rimanendo assolutamente immutati”. Pertanto si potrebbe definire “Addolorata” non solo come una spettacolare opera scenica bilingue ma anche, secondo la concezione del Collettivo di Teatro Popolare Molfettese “Dino La Rocca”, come un monumento che ricordi a tutta quanta la cittadinanza molfettese sia quella più in avanti con l’età sia quella
più giovane quali sono le radici su cui si fonda la cultura molfettese. Lo scenario della vicenda, dunque, è la città antica “Mlefétte vécchie”. “Del resto – continua il vicepresidente dell’associazione – non sarebbe potuto essere stato altrimenti, né pensato diversamente, poiché Orazio Panunzio ha sentito l’esigenza di ambientare lo spettacolo nel centro storico, un luogo tanto lontano dagli uomini del terzo millennio ma paradossalmente rappresenta il punto di partenza per una riflessione dato che qui giungono solo delle sfumature del frastuono della quotidianità”. Inoltre “Addolora-
ta” acquisisce maggiore importanza poiché “è stata inserita nel cartellone della giornata mondiale del teatro, che si è celebrata proprio il 27 marzo ed istituita dal Governo con decreto del consiglio dei ministri del 6 novembre 2009. Tale giornata – hanno continuato i due responsabili – è volta a richiamare l’interesse del pubblico e in particolare dei giovani sull’importanza del teatro come elevata forma di espressione artistica di alto valore sociale, in quanto consente di promuovere la funzione educativa e sociale, per questo è stato organizzato anche un mattinée riservato
alle scuole”. In aggiunta la rappresentazione è stata onorata dell’emissione di un annullo filatelico. “Addolorata” è la storia di due donne, ovvero Addolorata e Maddalena, definite dal regista come “una sorta di volano alla nostra spiritualità molfettese”. Entrambe sono segnate da un profondo dolore che assume una connotazione diversa nei due personaggi. Infatti Addolorata è la madre di un marinaio molfettese morto in una sciagura marittima, Maddalena d’altra parte è l’amata del marinaio. Sia la madre sia l’amata perdono un affetto subendo un lutto ma mentre la prima muore nello spirito, la seconda, invece, muore nel corpo. Il messaggio lanciato a conclusione dello spettacolo non è, come si potrebbe intuire, nefasto, bensì geniale, infatti, nei risvolti delle ultime vicende della rappresentazione si delinea chiaramente un inno alla vita che si presta a diverse interpretazioni a seconda della predisposizione personale. Come ricorda lo stesso Orazio Panunzio nella prefazione allo spettacolo “La vita del resto può apparirci concreta o astratta, credibile o incredibile, come un sogno. Dipende soltanto da noi”. Gianfranco Inglese
I cavalieri senza macchia Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1858
Chi sono i “portatori”.
Ci sono bambini curiosi che lasciano la presa dei genitori e si soffermano davanti ai Portatori incappucciati, ne restano affascinati, catturati dall’espressione degli occhi, quasi specchio dell’anima. Chiedono il perché del cappuccio abbassato. Orazio Panunzio li definiva ultimi cavalieri senza mac-
chia e senza paura. L’illustre scrittore molfettese è stato un assiduo cronista delle processioni della Settimana Santa; si chiedeva quali fossero i motivi che spingessero i confratelli a voler diventare portatori, a sobbarcarsi di un peso e di uno sforzo fisico non da poco. Riteneva che il desiderio di poter essere portatore, almeno per una volta nella vita, facesse parte dei bisogni primari. Portare la Sacra Immagine sulle spalle per un confratello è un viaggio, una maniera diretta per cercare di entrare in empatia con Gesù. Si sente il contatto, tangibile nella sofferenza. L’avventura del portatore nasce da un’amicizia, da un rapporto di fiducia e di rispetto tra due confratelli che condividono gli stessi valori. Le coppie devono essere formate da confratelli aventi la medesima statura, non inferiore a 1,60 m, e idonei a sopportare lo sforzo fisico. Con l’esperienza si entra in sintonia con gli altri portatori per evitare che il peso ricada tutto su una spalla a causa della pendenza stradale. Chi non porta peso segnala con un tocco e consiglia di
cambiare posizione per creare un nuovo equilibrio. Quando questo non avviene si va avanti, si stringono i denti, si trova la forza nella preghiera. Non è semplice descrivere le emozioni che si percepiscono. “Provavo preoccupazione, ansia, l’inquietudine di non farcela. Anche se ero circondato da tanti amici, ho avvertito sconforto e tanta solitudine, nessuno poteva capire il mio stato d’animo”… “Ho avvertito un forte dolore prima sulla spalla, poi su tutto il corpo… Dopo questa esperienza ho imparato ad affrontare la vita con coraggio e determinazione”. “Ho avuto una reazione di rabbia, me la sono presa con me stesso e i miei compagni di spalla perché non si riusciva a creare l’equilibrio dei pesi!”… “Ad un certo punto, quando è iniziata la marcia funebre del Palmieri, ho provato una tale emozione mentre portavo sulle spalle Cristo Morto che non ne avvertivo più il peso”. Emozioni raccontate da alcuni Confratelli, portatori negli anni passati. Essere designati portatori è una immensa gioia che si avverte al momento
della nomina, dopo di ché subentra la ragione, si riflette sulla circostanza, e tutto si sposta sul progetto futuro: è necessario, fino al momento della processione, mantenersi in salute, fare attività fisica, prepararsi mentalmente, sperare che siano favorevoli le condizioni meteorologiche. Durante l’ultima settimana di attesa, mentre si ricevono le congratulazioni, si vive in uno stato d’incertezza, non si riesce a definire il proprio stato d’animo, se si è spaventati o contenti del compito affidato. Emozioni che accrescono la sensibilità, che diventano ricchezza interiore e aiutano ad affrontare con saggezza la vita. Quando cala il cappuccio sul viso non si ha più un nome, si diventa portatore. Si è seguiti dagli amici più intimi e cari, i quali non possono portare aiuto quando si sente il peso della statua che diventa insostenibile. Si suda, si soffre, si prega: non ci si può sottrarre alla responsabilità, all’impegno preso, alla fatica… Pantaleo de Trizio
Recensione
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Il SegnaLibro. L’ultima lezione. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1859
Appare intollerabile per gli standard di oggi, ma in realtà è stata un’infanzia magica. Davvero, mi considero un ragazzo incredibilmente avvantaggiato nella vita perché avevo un padre e una madre che avevano ben compreso tante cose. Non spendevamo molto, ma riflettevamo su tutto. E questo perché mio padre aveva una curiosità contagiosa per l’attualità, la storia, le nostre vite. Infatti, a quell’epoca teorizzavo che ci fossero due tipi di famiglie: 1) quelle in cui durante la cena si sente il bisogno di un dizionario; 2) quelle che non ne hanno bisogno. Noi rientravamo nel primo caso. Quasi ogni sera si finiva con il consultare il vocabolario, che tenevamo su uno scaffale a due passi dal tavolo. “Se avete domande – affermava mio padre – cercatevi le risposte”. L’istinto a casa non era mai quello di starsene seduti come cialtroni a porsi domande senza risposte. Conoscevamo un modo migliore: aprire l’enciclopedia, aprire il dizionario, aprire la mente. Randy Paush, L’ultima lezione, BUR, Milano, 2008, pp. 240. Le presentazioni in ppt dal titolo “Last Lecture” sono di solito confezionate con cura e dovizia di particolari su pubblicazioni e curriculum scientifico dai professori universitari prossimi alla pensione: a metà tra una sintesi apparentemente modesta del contributo dato alla ricerca e una celebrazione compiaciuta dei propri traguardi, le “ultime lezioni” rappresentano lo spartiacque tra la vita realmente vissuta e la vita da sempre sognata che ci si appresta a vivere a conclusione della carriera professionale. Il 18 settembre 2007, Randy Paush, brillante professore di informatica, in-
terazione uomo-computer e design presso la Carnegie Mellon University (CMU) di Pittsburgh, intitolò la sua ultima lezione Realizzare davvero i sogni dell’infanzia, rovesciando il format tradizionale per raccontare i sogni da vivere: un discorso appassionato e ironico rivolto ad un pubblico di 400 persone, tra studenti e colleghi, e alla migliaia di navigatori che ancora oggi ne restano in qualche modo scossi – il video è infatti disponibile su Youtube anche sottotitolato in italiano. Randy Paush non era prossimo alla pensione, ma pochi mesi lo avvicinavano al congedo dalla
vita, a causa di un cancro incurabile. È fin troppo facile e persino rischioso scivolare nella retorica quando si è prossimi e consapevoli del proprio destino. Difficile e coraggioso è invece tirare le somme della vita vissuta, quella dei sogni che si realizzano, delle ambizioni che diventano riconoscimenti, dei fallimenti che mordono l’orgoglio, degli affetti coltivati e dei frutti raccolti. Il libro parte dall’ultima lezione per ampliarne i contenuti con riflessioni agrodolci e commoventi sul senso della vita ad un passo dal saluto finale. Randy Paush è morto il 25 luglio 2008.
Gli studenti in gita si scatenano Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1860
E i docenti sono costretti a fare da “investigatori” per evitare problemi.
Atene, Roma, Firenze, Venezia. Queste e molte altre città italiane e non, sono le mete preferite delle scolaresche che proprio in questo periodo dell’anno partono in viaggio d’istruzione. La gita scolastica è, d’altra parte, uno dei momenti scolastici preferiti che la maggior parte degli studenti attendono con grande trepidazione. Infatti, la “gita” viene vista non solo come un momento di pausa delle attività curriculari che, avviandosi verso la fine dell’anno, diventano sempre più pressanti, ma viene considerata anche come un momento di “evasione” dalle ristrettezze quotidiane, da Molfetta che appare sem-
qualche coperta o è stata rotta qualche anta dell’armadio e molte altre cose del genere. E poi c’è quello che accade e che a volte non si può raccontare. Molti ragazzi, infatti, giorni prima della partenza mettono su un vero e proprio fondo cassa da utilizzare per acquistare diverse bottiglie di alcolici e anche “erba” da fuma re seduti in cerchio nella camera di qualcuno, sperando di beffare (cosa che avviene raramente) gli attenti controllori. Dunque la soluzione migliore è fare visita nelle stanze, pre più piccola e limitata ai giovani parlare e magari stare con gli stescon un grande desiderio di girare il si ragazzi evitando che commettano mondo, dagli impegni e soprattutto sciocchezze. Sono tanti però gli studalle regole che vigono a casa, quindi, dal controllo dei genitori. In seguito a questa voglia di libertà ecco che si assiste ad una trasformazione dei viaggi d’istruzione in “periodo di libertinaggio”. Infatti, durante gli ultimi anni aumentano sempre più le lamentele dei docenti accompagnatori, che, tra l’altro, vanno incontro a troppi rischi e troppe implicazioni (penali e civili), senza parlare delle cauzioni talvolta esose che le scuole sono costrette a versare agli hotel poiché magari è stata bruciata
denti che a certi “giochetti” non ci stanno e non nascondono la propria riprovazione nei confronti delle gite scolastiche. Ci sono poi quelli che non esitano a dire che “le gite sono scoccianti non possiamo fare quello che vogliamo e dobbiamo stare sempre a correre da un museo all’altro, da una chiesa ad un’altra”. Sarà perché oggi rispetto a qualche decennio fa si riesce ad andare in vacanza più facilmente, in compagnia di amici e senza i genitori, oppure perché i docenti sono troppo rigidi e lasciano poca libertà agli alunni? Gianfranco Inglese
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il Fatto Tour
venerdì 2 aprile 2010
Il Fatto Tour: abbiamo fatto “5+1”! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1861
Top Happy song Il Fatto tour (by Mastromauro d.j.): - Caparezza - Vieni a ballare in Puglia - Marina Rei - Primavera - Articolo 31 - Tranqui funky
Un altro grande appuntamento de Il Fatto Tour ideato ed organizzato da Buena Vida Events si è svolto venerdì 19 marzo presso l’Off Street Cafè di Molfetta. Una serata tutta primaverile grazie al clima e alla location immersa tra il verde della nostra Villa Comunale, il mare e lo storico scorcio della Cattedrale. Come sempre l’ospitalità, il divertimento e la buona musica caratterizzano queste tappe in cui il vero protagonista è il pubblico che diventa al tempo stesso attraction per altri giovani della città e per gli ospiti. Caratteristici gli ingredienti prevalenti delle serate Mel-
ting Pot dei Buena Vida tra i quali sicuramente un divertimento sicuro mixato con ironia, provocazione e spunti di riflessione culturale. Le prossime due tappe da segnalare sono quella di venerdì 23 aprile presso il Blues Cafè in Corso Dante a due passi dal meraviglioso centro storico caratterizzato e famoso per la sua pianta a “spina di pesce” e quella di venerdì 30 aprile nel nuovissimo ed ultimo locale inauguratosi a Molfetta, il Petito Cafè, con il suo arredo coloniale e minimal chic, ideale per far musica data la sua posizione. Vi ricordiamo di partecipare al concorso fotografico
e di votare sul profilo Facebook de “il Fatto Molfetta” su “Mi piace” la foto che vi piace di più; la più suffragata sarà pubblicata. Da sottolineare è come l’iniziativa del Tour rientra in un progetto di più ampio respiro che coniuga l’attività di entertainment a quelle di promozione della città a tutto campo e facendo emergere un ottimo esempio di cittadinanza attiva grazie alle energie dei tre attivisti (Danilo Sancilio, Davide Mezzina ed Enrico Giovine) con la premessa e promessa di crear un continuum. Il motto è sempre: Buena Vida, Buena Vida a tutti, Buena Vida!
Sport
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Si avvicina la fine... Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1862
È quasi tempo di bilanci per le compagini molfettesi.
Si avviano oramai verso la conclusione molti dei tornei sportivi in cui sono impegnate compagini molfettesi. Per alcuni di essi si parla già della fine della stagione regolare in attesa dei verdetti che poi saranno emessi dalla fase “extra” del campionato. Per altri si tratta invece di attendere gli ultimi minuti di gioco. Poi si potrà tracciare un bilancio definitivo della stagione e capire se i risultati saranno stati pari alle attese. Di certo non è necessario attendere la cosiddetta “fase ad orologio” per dire che la stagione della Virtus Basket Molfetta è stata quasi fallimentare. Alla vigilia del campionato non si nascondevano le ambizioni play off anche contando sui nomi di coloro che erano stati chiamati a comporre il roster. Ed invece lo spogliatoio ha tradito le attese con una squadra sempre nel fondo della classifica e che dal prossimo 11 aprile sarà chiamata a conquistare la salvezza nel terzo campionato nazionale. L’avversario di turno sarà il Potenza che arriverà al “PalaPoli” con gli stessi punti in classifica raccolti dai molfettesi ma con un passivo di punti subiti supe-
riore. Della stagione sinora disputata ci sentiamo di salvare solo l’esordio in panca come primo allenatore di Ilario Azzollini: il molfettese chiude la prima fase con due vittorie e una sconfitta. L’ultimo risultato positivo (80-69) è giunto nella gara interna del 20 marzo contro Sant’Antimo prima della sconfitta subita a Siena per 91 a 82. Sin qui positivo anche il cammino delle compagini che maggiormente rappresentano la pallavolo molfettese: in serie B1 maschile gli uomini di coach Lorenzoni impattano il 20 marzo per 3 a 1 contro il Turi che può così aumentare il distacco proprio dai molfettesi. Vittora facile per 3 a 0, invece, contro il fanalino di coda Catania nella gara del 28 marzo. Dopo la pausa di Pasqua si ricomincerà, il 10 aprile, facendo visita all’Ortona. Molto bene anche sulla sponda femminile dove l’Azzurra Volley di patron Vincenzo Giancaspro centra risultati di prestigio fuori e dentro dal campo. Innanzitutto è arrivato il tanto atteso main sponsor: sarà infatti il Gruppo Monte dei Paschi di Siena ad accompagnare le ragazze in questa
ultima fase di stagione. Assieme allo sponsor sono arrivate anche nuove vittorie. Per 3 a 0 nello scontro casalingo del 20 marzo contro Salerno e per 3 a 1 nella trasferta del 27 ad Acquaviva. Prossimo appuntamento il 10 aprile quando al “PalaPoli” arriverà la Leonessa Altamura. Sempre in cerca della tanto sognata salvezza è l’Hockey Club di mister Caricato che nelle ultime due uscite raccoglie solo un punto pur meritando molto di più. Il 23 marzo nel posticipo di campionato è arrivato lo stop casalingo per 6 a 4 contro il quotato Lodi, poi quattro giorni dopo a Bassano contro quelli della Roller ecco un 5 a 5 che se da una parte serve a smuovere la graduatoria dall’altra lascia l’amaro in bocca perché i punti guadagnati avrebbero potuto essere due in più. Il 13 aprile i biancorossi proveranno a centrare il colpaccio nella gara esterna di Sarzana che verrà trasmessa in diretta su Rai Sport. Passiamo ora al calcio e al calcio a 5 dove entrambe le molfettesi dovranno affrontare la lotteria dei play off, salvo nel caso della Liberty, improbabili e miracolosi colpi di scena. Nel calcio
a 5 il Real, alla prima avventura nel torneo nazionale di Serie B, ha centrato i play off grazie al terzo posto finale in classifica. Nelle ultime due uscite capitan Allegretta e soci hanno incassato una sconfitta a Bisceglie per 4 a 2 e una vittoria ricca di gol (9-6 il finale) nel match interno contro il Giovinazzo. La Liberty conferma invece di essere l’eterna incompiuta di questo campionato. Quando manca una sola giornata alla fine della stagione regolare (si giocherà l’11 aprile a Terlizzi) sono due i punti che la tengono lontana dal Nardò capolista. Eppure la possibilità per un clamoroso aggancio alla vetta c’era stata. Il 21 marzo il Nardò pareggiava in casa con il Trani per 0 a 0 e i molfettesi non riuscivano ad andare oltre un sofferto pareggio per 1 a 1 contro il Cerignola. Sette giorni dopo però tutto è tornato “regolare” con i salentini vincenti contro il Sogliano e i molfettesi impostisi per 3 a 0 contro il Castellana. A questo punto, salvo improbabili incroci di risultati, il Molfetta è “condannato” ai paly off e il Nardò può festeggiare la promozione in serie D.
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Sport
venerdì 2 aprile 2010
Che divertimento con il Subbuteo! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1863
A
Molfetta
un
gruppo di appassionati un’associazione.
La tensione si taglia a fette. Mancano pochi secondi alla fine dell’incontro. Il punteggio è inchiodato sullo 0 a 0 e un calcio di rigore è stato assegnato alla squadra ospite. L’attaccante si porta sul pallone, gli sguardi si incrociano. Tiro e... pallone da una parte e giocatore “schizzato” dall’altra. Finisce in parità ma nessun problema. Basta risistemare il tutto ed ecco pronti i giocatori ad una nuova partita sul panno verde che rappresenta il campo, due porte in miniatura e undici personaggi da colpire con il dito indice o il medio. Stiamo parlando del mitico “subbuteo” che a Molfetta vanta un buon numero di appassionati e dal 2007 un’associazione, la Old Subbuteo Club Molfetta coordinata dal presidente Giuseppe Laudadio e dal suo vice Leonardo Palumbo. Si incontrano ogni sabato, nei garage o nei locali messi a disposizione da uno dei giocatori. Portano con loro il panno verde e tutto il necessario per divertirsi
ha
fondato
e passare così alcune ore di divertimento con il loro “sport” preferito. E poi ci sono i tornei, come quello disputatosi a Molfetta il 27 marzo: dodici giocatori con presenze anche da Giovinazzo, Avellino e Benevento. Insomma, una passione a largo raggio e che contagia giovani e adulti. Infatti non è raro assistere a scontri tra padre e figlio o tra quindicenni e sessantenni. “Noi ci divertiamo e ci appassioniamo – ci ha detto Leonardo Palumbo – facciamo tante amicizie e magari visitiamo anche posti nuovi”. Come Milano, Avellino, Todi o Scheggino, solo per citare le ultime località dove i giocatori molfettesi si sono esibiti. Per avvicinarsi a questa disciplina basta poco: voglia di divertirsi e qualche spicciolo per tutta l’attrezzatura, 40 euro circa. Quindi una sana dose di voglia di stare con gli altri. Per saperne di più basta visitare il sito internet www.oldsubbuteo.it o iscriversi al forum oldsubbuteo.forumfree.it.
Il Fatto... danza Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1864
Il samba La parola samba ci riporta subito a quell’aria festosa e travolgente che si respira per le strade di Rio durante il periodo di carnevale. Questo ritmo è divenuto popolare ovunque per la sua forza turbinosa, accompagnata spesso da una vena di tristezza. Come ogni danza popolare, le sue origini sono da ricercarsi in quel ceto meno abbiente, la classe contadina, colpito dalla miseria e dalla fame: forse è proprio per questo che la musica samba, per quanto briosa, allegra e colorata, è sempre velata da una vena di malinconia. Andando a ritroso nel tempo, però, si scopre che il samba ha evidenti origini africane: nella terra oggi corrispondente all’Angola i giovani indigeni ballavano una danza locale chiamata “semba” per propiziare la divinità collegata all’amore e alla fertilità. La forza di questa musica sta certamente nel ritmo, tanto travolgente da travalicare i confini nazionali e continentali e da diventare presto ovunque un sinonimo di festa. Il samba è diventato quindi un vero e proprio ambasciatore del Brasile in tutto il mondo. La moderna versione del samba nasce tra il 1910 ed il 1920 dall’esigenza di contenere le movenze scatenate dei ballerini all’interno degli spazi angusti delle sale da ballo. Il suo ascendente diretto è probabilmente il
samba carioca, così chiamato perché veniva ballato dai contadini della regione del fiume Carioca. All’inizio del ’900 i neri delle province che si recavano a Rio de Janeiro in occasione del tradizionale carnevale, vi introdussero questo ballo. Quando, nel 1933, Fred Astaire e Dolores del Rio portarono il samba sul grande schermo venne fatto il grande salto internazionale. Approdata sulle sponde europee, questa danza verrà “standardizzata”, cioè non più libera nell’espressione corporale e gestuale, ma con veri e propri passi codificati, figure e sequenze. Con un ritmo più lento rispetto all’originale, il samba viene inserito nelle cinque danze latinoamericane nelle competizioni di danza sportiva. Dalla elevata complessità ritmica, questo stile di danza presenta una particolarità essenziale, denominato samba bounce action (azione di rimbalzo nel samba), che viene prodotto dalla compressione e dall’estensione del ginocchio e caviglia della gamba che supporta la maggior quantità di peso. Ogni compressione dura mezzo battito musicale ed ogni estensione dura il successivo mezzo battito musicale e la quantità di bounce usata non è sempre la stessa, ma proporzionale alla complessità del passo che si va ad eseguire. Alberto Tridente
HOCKEY
BASKET
Serie A1
Serie A dilettanti
Valdagno Follonica Lodi Breganze Giovinazzo Sarzana Bassano 54 Viareggio Seregno R. Bassano MOLFETTA Forte dei Marmi Correggio Trissino
57 52 52 41 40 36 35 34 29 28 28 22 11 5
Barcellona Ostuni San Severo Perugia Trapani Ruvo Siena Sant’Antimo Palestrina Ferentino Matera Agrigento MOLFETTA Potenza
40 36 32 32 32 28 28 26 26 26 22 16 10 10
PALLAVOLO Serie B1 Maschile E. Gela Atripalda Turi MOLFETTA Brolo Chieti Potenza Reggio Calabria Ortona H. Gela Casoria Galatina Blue College Catania Alberobello
Serie B2 Femminile 52 48 47 43 42 37 36 34 27 27 26 21 10 3 rit.
Sarno San Pietro V. Napoli MOLFETTA Battipaglia Arzano A. Benevento L. Potenza A. Potenza V. Benevento V. Altamura Taranto Oria L. Altamura Acquaviva Salerno
CALCIO A5
CALCIO
Serie B Pescara Loreto MOLFETTA Bisceglie Ortona D. Matera T. Matera Modugno Venafro Manfredonia Giovinazzo Barletta Altamura
61 60 58 57 55 54 40 38 32 28 25 24 24 23 21 -3
54 49 49 41 36 35 33 32 28 27 24 22 11
Nardò MOLFETTA Trani Terlizzi Copertino Lucera Castellana Manduria Sogliano Tricase Cerignola Bisceglie Corato Massafra Taurisano Locorotondo Maglie Altamura
Eccellenza 70 68 68 64 52 48 47 47 45 44 41 40 35 32 31 25 22 14
Oltre la Realtà
venerdì 2 aprile 2010
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La Madonna di Medjugorje Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1865
Le apparizioni di Medjugorje, fra le più celebri che la religiosità ricordi, continuano ancora oggi a riservare sorprese per i fedeli. Ogni giorno nella piccola località situata nella penisola balcanica, in Erzegovina, continuano ad accadere inspiegabili apparizioni, miracolose guarigioni e incredibili fenomeni. Gli eventi sono stati studiati continuamente dalla scienza la quale ha ritenuto che fossero autentici. In particolare i numerosi esami effettuati sull’attività cerebrale dei sei veggenti, protagonisti dei fatti, hanno evidenziato come i ragazzi hanno vissuto realmente un evento assolutamente straordinario e inspiegabile. Infatti, secondo le analisi, nel tempo in cui essi dicono di avere l’apparizione si trovano in stato attivo, tengono gli occhi aperti, ma il cervello emette onde che non sono tipiche per tale condizione. Ma vediamo come realmente andarono le cose poco meno di trent’anni fa. Erano le 18 del 24 giugno del 1981 quando sei giovani, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic, appartenenti alla parrocchia di Medjugorje, furono testimoni sulla collina Crnica di un’apparizione. Nel luogo denominato Padbrdo i giovani videro una figura bianca con un bambino in mano. Lo spavento misto alla sorpresa fu forte tant’è che i sei, terrorizzati, rimasero a debita distanza dalla misteriosa sagoma nonostante questa avesse fatto cenno con la mano di avvicinarsi. Il giorno seguente quattro di essi, Ivanka Ivankovic,
Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, sempre alle 18, sentirono una strana attrazione verso il luogo dell’apparizione e si recarono sul posto. Una luce improvvisamente squarciò il cielo, una luce impressionante. Non ebbero più dubbi, quella figura bianca era la Madonna tornata da loro questa volta senza bambino. I quattro ragazzi, ai quali se n’erano uniti altri due, Marija Pavlovic e Jakov Colo, questa volta anche se con grande timore si avvicinarono alla Donna venuta dal cielo cadendo immediatamente in ginocchio al suo fianco. Pregarono con lei a lungo. Ivanka chiese alla Signora notizie su sua madre morta due mesi prima mentre Mirjana Le chiese una prova della Sua apparizione che sarebbe dovuta servire per convincere gli abitanti del paese. Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic, i due giovani che avevano assistito all’apparizione del primo giorno non videro più la Madonna sebbene si recassero abitualmente sulla collina. Il terzo giorno, ovvero il 26 giugno 1981, i ragazzi tornarono sulla collina seguiti da un gruppo di paesani. Durante il cammino intravidero un forte segnale luminoso che indicò loro la strada. Arrivati sull’altura la Madonna riapparve più bella che mai mentre sorrideva meravigliosamente. Alcuni paesani avevano affidato a Vicka una bottiglia d’acqua santa nel caso si trattasse di un’apparizione demoniaca. La ragazzina cominciò a spargere l’acqua chiedendo alla Signora di rimanere con loro se non fosse stata una creatura di Satana. La Madonna le sor-
rise e alla domanda di Mirjana che Le chiese come si chiamasse Lei rispose con voce soave “Io sono la Beata Vergine Maria”. Nella stessa giornata la Vergine apparve nuovamente soltanto a Marija. Ma questa volta Essa era in lacrime ed aveva una croce alle sue spalle. Con grande tristezza la Madonna annunciò alla ragazza che “la pace deve regnare tra Dio e gli uomini e tra gli uomini”. Il quarto giorno la Signora tornò dai ragazzi sempre al solito posto. Nel frattempo in paese e non solo si era sparsa la voce degli accadimenti e molti avevano cominciato a pensare che i testimoni delle apparizioni fossero mentalmente instabili o peggio ancora dei bugiardi e dei drogati. Era l’alba del 28 giugno 1981 e più di quindicimila erano già accorse sul posto. Nello stesso giorno i ragazzi furono interrogati da Fra Jozo Zovko. Alle 18 la Madonna puntualmente e per più volte si manifestò ai sei veggenti. Essi Le chiesero di manifestarsi anche alla gente presente nella parrocchia ma Essa proferì le seguenti parole: “Beati coloro che senza vedere crederanno”. Il sesto giorno i sei ragazzi furono visitati a Mostar da un’équipe di medici la quale constatatò il loro completo stato di salute. Tornati presso la collina assieme ad una dottoressa che li aveva precedentemente visitati, per l’occasione gremitissima di fedeli accorsi da ogni dove, ricevettero immediatamente la visita della Madonna. Anche il medico, senza vederla, sentì il bisogno di toccare la Madonna e quando lo fece sentì un brivido che essa definì miracoloso. In
quello stesso giorno si ebbe uno dei primi miracoli che in quel luogo cominciarono ad avvenire. Un bambino, Danijel Setka, fu guarito dalla Signora dopo che i suoi genitori promisero di pregare e digiunare in nome di Dio. Il settimo giorno la Madonna apparve ai sei veggenti in un altro luogo perché i ragazzi furono allontanati volontariamente dalla collina. Da quel giorno in poi la polizia vietò l’accesso all’altura ma le apparizioni continuarono in altri posti. Di queste furono protagonisti anche persone comuni che ricevettero anche grazie e miracoli. Persino il parroco, tanto scettico, vide la Madonna in chiesa diventando uno dei più fermi sostenitori della veridicità della vicenda al punto da farsi arrestare. Sono passati parecchi anni da quel 24 giugno del 1981 ma il luogo continua ad essere protagonista di apparizioni, guarigioni miracolose e fenomeni inspiegabili. Uno di questi è il “sole che gira” (nella foto), un fenomeno che è stato osservato da numerosi fedeli che riescono a vedere il sole ad occhio nudo, senza abbagliarsi, muoversi vorticosamente in cielo. La Madonna ha lasciato ai veggenti dieci segreti. Una di loro, Mirjana, ha annunciato che il nono e il decimo segreto consisterebbero in castighi per i peccati del mondo. Castighi che si potrebbero evitare soltanto attraverso la conversione del genere umano e la preghiera. Chissà se l’uomo si dimostrerà così intelligente da seguire questo consiglio. Francesco Tempesta
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Lavoro in chiaro
venerdì 2 aprile 2010
Regione Puglia: in arrivo il nuovo bando 2010 di “Principi Attivi” Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1866
In arrivo il nuovo bando di “Principi Attivi”, edizione 2010. “Principi Attivi” rappresenta un’azione della Regione Puglia mirata ad incoraggiare l’adesione dei giovani pugliesi alla vita attiva e allo sviluppo del territorio attraverso l’erogazione di fondi tesi a finanziare progetti ideati e realizzati dagli stessi giovani. “Principi Attivi” è promosso dall’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva è costituisce una delle azioni del programma regionale per le Politiche Giovanili “Bollenti Spiriti”. “Principi Attivi” è caratterizzato da una doppia valenza: dare un’opportunità ai giovani di apprendere, responsabilizzazione e attivazione diretta; attribuire valore alle idee, i saperi, evidenziando le energie dei giovani talenti pugliesi, rappresentandoli come risorsa per lo sviluppo del nostro territorio. Verranno sostenute le iniziative di idee progettuali in numerosi settori di intervento. Tutela e valorizzazione del territorio (es. sviluppo sostenibile, turismo, sviluppo urbano e rurale, tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed artistico, ecc.); sviluppo dell’economia della conoscenza e dell’innovazione (es. innovazioni di prodotto e di processo, media e comunicazione, nuove tecnologie, ecc.); inclusione sociale e cittadinanza attiva (es. qualità della vita, contrasto
all’emarginazione sociale, disabilità, antirazzismo, fenomeni migratori, sport, pari opportunità, apprendimento, accesso al lavoro, impegno civile, ecc.). Ogni singola proposta progettuale potrà fare riferimento ad un unico ambito di intervento. Nell’eventualità di progetti che si rivolgono a più ambiti, si dovrà indicare quello prevalente. I candidati intenzionati a presentare progetti devono possedere i seguenti requisiti: essere giovani cittadini (italiani e stranieri), residenti in Puglia alla data di presentazione della domanda, ordinati in gruppi informali costituiti da almeno 2 persone. Aver compiuto il diciottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda, la data di nascita deve partire dal 01/01/1977. I requisiti, in riferimento all’età e alla residenza, devono essere posseduti, pena l’esclusione della domanda, da tutti coloro che concorrono a formare il gruppo informale. Nell’eventualità di esito positivo del progetto, il finanziamento verrà erogato solo di fronte ad un impegno dei gruppi informali a costituirsi in un nuovo soggetto giuridico a proprio piacimento (associazione, società, cooperativa, ecc.) a patto che risulti adeguato per la realizzazione delle attività indicate dal progetto stesso. Gli stessi componenti del gruppo, costituenti il nuovo soggetto giuridico, dovranno
coincidere esclusivamente con gli stessi membri del gruppo informale che ha presentato la domanda di candidatura. Ogni singolo membro del gruppo informale, pena l’esclusione delle domande, può partecipare alla presentazione di una sola proposta progettuale. Non potranno avanzare domanda di candidatura i seguenti soggetti: associazioni, società, enti e organizzazioni comunque denominate, già ufficialmente costituite prima dell’invio della domanda stessa. Anche i vincitori della precedente edizione di “Principi Attivi” non potranno presentare la domanda di candidatura anche all’interno
di nuovi gruppi, a pena di esclusione della domanda. È prevista la possibilità di presentare progetti prodotti mediante partnership con scuole, enti locali, università, imprese e altri protagonisti appartenenti alla vita sociale. Potrete reperire maggiori informazioni e il bando e la domanda di “Principi Attivi 2010” visitando il sito internet http://bollentispiriti.regionepuglia.it . “Gli uomini mediocri giocano un ruolo importante nei grandi avvenimenti solamente perché si trovano li.” Talleyrand
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rubriche
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Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49 Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12 Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16 Caffè Silver - Via Framantle 19/i Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30 Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9 Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9 De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3 Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91 Green Bar - Via Baccarini, 111 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Istituto Professionale Alberghiero Di Stato Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile
Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” Via Palmiro Togliatti Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69 Le Mimose - Viale Pio XI Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato - Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40 Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15 Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71 Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri
Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4 Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24 Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI Swing Pub - Viale Pio XI, 21 Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2 Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77
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venerdì 2 aprile 2010
Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
Azzurro... pesce
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Un alimento pregiato, prezioso per la salute e di cui i nostri mari sono pieni: il pesce azzurro! Con questo termine generico viene indicato un gruppo di pesci con il dorso blu e il ventre argento. Vi potrei fare un elenco di nomi sicuramente a tutti noti: tonno, pesce spada, acciughe, sardine, sgombro, pesce San Pietro e tanti altri. Ma capiamo insieme perché questo tipo di pesce ci fa così bene tanto da essere sempre elogiato in trasmissioni televisive e articoli di giornale che si occupano di nutrizione. Innanzitutto è una fonte proteica anche più importante della carne; contiene sali come calcio, fosforo e iodio che consente il corretto funzionamento della tiroide; ci dà vitamine liposolubili come la A e la D ma anche vitamine del gruppo B che favoriscono il ricambio e l’ossigenazione delle cellule. Ma il valore aggiunto rispetto agli altri pesci è dato dal tipo grassi che contiene. Infatti il pesce azzurro è naturalmente ricco di grassi omega 3: quei grassi
così utili al nostro corpo che oggi al supermercato li trovate aggiunti nei più svariati alimenti, dalla pasta alle margarine. Questi grassi favoriscono il buon funzionamento cellulare perché rientrano nella struttura delle membrane cellulari; contribuiscono a ridurre i livelli dei triglicerdi; servono da spazzini per le nostre arterie perché riescono a far abbassare i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e far aumentare quello buono (HDL), proteggendoci così da malattie cardiovascolari e arteriosclerotiche. Quindi stasera a cena: pesce azzurro, insalata e pomodori con due cucchiaini di olio e un po’ di pane e potete affermare di esservi presi cura del vostro corpo! Non dimenticate poi che scegliere un alimento che contenga in maniera naturale un nutriente è molto diverso da sceglierne uno in cui è stato aggiunto in maniera artificiale. Oltre considerarlo poi inutile dato che siamo ricchi di fonti di omega 3 naturali, come ad esempio proprio il pesce e l’olio extravergine di oliva. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione Tel. 080.335.45.29 - 338.278.79.29
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venerdì 2 aprile 2010
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Cavatelli di kamut su sentore di mare Adriatico e crema di favetta Ingredienti per 10 persone: • • • • • • • • •
1 kg di kamut 250 gr di favetta 100 gr di patate 1 sedano 1 carota 1 pomodoro rosso maturo 100 gr di polpo 100 gr di seppioline 100 gr di gamberi
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50 gr di vongole 50 gr di cozze 30 gr di aglio 200 gr di olio extra vergine d’oliva 100 gr di cipolla Prezzemolo q.b. Sale e pepe q.b Alloro q.b. Vino bianco q.b.
Procedimento Mettere in abbondante acqua la favetta e la patata a pezzi con un mazzetto aromatico (sedano, carota cipolla e alloro) e far cuocere. Pulire, lavare e tagliare i frutti di mare lasciando col guscio le vongole e le cozze, pulire l’aglio e tritare il prezzemolo. Passare al cutter la favetta cotta aggiungendo a filo l’olio; verificare il gusto e mettere a bagnomaria. Cuocere intanto la pasta in acqua salata. Prendere una padella, fare un fondo d’olio e aglio a spicchi (schiacciato), eliminare l’aglio e aggiungere seppie, polpo, vongole, cozze e gamberi, aggiungere il pomodoro tagliato a pezzi, sfumare col vino e cuocere brevemente. Salare, pepare e spolverare del prezzemolo tritato. Incorporare al fondo la favetta e lasciar insaporire. Quando la pasta è al dente scolarla e versarla nella salsa e portare a cottura aggiungendo un po’ d’acqua di cottura e legando con l’olio extra vergine d’oliva. Guarnire a propria fantasia il piatto proposto. Chef: Giovanni Lorusso - Componente della Nazionale Italiana Cuochi
I CONS IGL I DELLO ZODIAC O ARIETE Cercate di non scappare da certe situazioni, poiché è sempre meglio affrontarle piuttosto che rimandarle. Non siete molto abituati a prendervi le responsabilità non appena si presentano, dovete sempre rifletterci un po’ e questo vi fa perdere molto tempo!
LEONE Ci potrebbero essere più persone irresistibilmente attratte da voi e dal vostro modo di fare. Questa non è certo una novità, ma quello che potrebbe esserci di nuovo è che anche voi siate combattutti tra più persone. Dovrete scegliere prima o poi.
SAGITTARIO Probabilmente ci saranno delle occasioni in cui non basteranno le vostre capacità oratorie, ma dovrete mettere in pratica anche la furbizia e la tenacia. Ci potrebbero essere dei confronti importanti, ma voi ne verrete fuori con la solita eleganza, sebbene un po’ provati.
www.i lf at t o.n et IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE Giulio Cosentino e-mail: editore@ilfatto.net
TORO Non siete molto sicuri di voi stessi e questa vostra insicurezza la trasmetterete anche agli altri. Se dovete concludere un affare, quindi, dovrete fare molta attenzione a non dare a vedere troppo il vostro disagio, altrimenti potrebbe andare tutto a vostro discapito.
VERGINE Avrete sicuramente modo di prendervi del tempo per riflettere. La parola futuro in questo periodo la sentirete spesso e, se da un lato vi eccita, dall’altro vi spaventa, come è anche giusto che sia.
CAPRICORNO Vi dovrete mostrare particolarmente versatili, poiché le varie situazioni in cui vi andrete a trovare lo richiederanno. Niente sarà così diverso dal solito, ma ciò che dovrebbe cambiare sarà l’intensità del vostro impegno.
DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Germinario
Collaboratori Angela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese.
Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI Potreste dovervi ricredere su alcune affermazioni fatte nei giorni passati. Questo vi insegnerà qualcosa, soprattutto quando le persone che avete ferito verranno a chiedervi conto del vostro operato e non vi lasceranno semplicemente scusare.
BILANCIA Potreste dover cambiare qualcosa nei vostri programmi, ma questo non è una novità in quanto siete abituati a gestire certe situazioni di emergenza. Quello che magari non vi andrà giù, sarà il fatto che questi contrattempi non saranno dovuti a questioni serie, ma all’inerzia altrui.
ACQUARIO Sarebbe bene cercare di mandare un messaggio positivo alle persone che di solito credono in voi e in quello che fate, poiché soltanto in questo modo esse si rassicureranno e verranno incondizionatamente dalla vostra parte.
REDAZIONE Via degli Antichi Pastifici, Zona Artigianale A/8 · Molfetta redazione@ilfatto.net
PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE Marcello Brattoli
STAMPA
CANCRO Potreste dover stravolgere qualche piano. È possibile che il lato sentimentale sia quello più coivolto e quindi potrete senza dubbio provare delle emozioni che non provavate da parecchio tempo e che permetteranno al vostro umore di migliorare.
SCORPIONE Dopo qualche tumulto nei giorni passati i prossimi trascorreranno abbastanza sereni. Anche se ogni tanto avete qualche strascico, cercherete di non darlo a vedere e cercherete di rilassarvi per non pensare a cose negative.
PESCI Qualcuno dei vostri amici o il vostro partner, potrebbe rivelarsi più impulsivo e farsi uscire qualche parola di troppo, che generalmente non gradite. È vero che queste vi dovranno delle scuse, ma non esagerate nel pretendere troppo.
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