Il Fatto n. 070

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www.ilfatto.net mensile gratuito di informazione libera

novembre 2010

cronaca

politica Bertinotti ospite al Ghigno presenta il suo nuovo libro dal titolo “Chi comanda qui?” pag. 4

De Scisciolo riconfermato alla carica di presidente dell’Associazione Provinciale Antiracket

n° 70

sport

cultura Un libro per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini pag. 12

pag. 18

Buon inizio di stagione per le giocatrici dell’Associazione di calcio a cinque femminile “Don Tonino Bello”

pag. 26

webtv

MOLFETTA Allagamento zona A.S.I.

MOLFETTA Il pontile del porto che va alla deriva...

MOLFETTA Francesco Padre: riaperta l’inchiesta

sos molfetta

foto di Mino Altomare associazione fotografica “Nino Cascarano” - Molfetta “il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico


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novembre 2010

MOLFETTA – Via Molfettesi D’Australia

MOLFETTA – Via Tenente Paolo Poli

MOLFETTA – Via Martiri

MOLFETTA – Via Tenente Marzocca

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corsivo pillola web del 31/10/2010

Spettacolare ribaltamento sul cavalcavia in via Enrico Berlinguer

Senza conseguenze per la conducente, fortunatamente rimasta illesa dopo il ribaltamento della sua Citroen C3, che procedeva in direzione nord verso le 13.20 del 31 ottobre 2010. L’auto a causa di uno sbandamento ha superato il marciapiede per poi finire al bordo del guardrail. Subito intervenuti sul posto il SER Molfetta e due auto del Comando di Polizia Municipale.

Guarda il luogo dell’incidente...

novembre 2010

Mi presento: sono il nuovo direttore de “il Fatto” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Giulio Cosentino direttore@ilfatto.net Cari lettori, dopo quasi tre anni di impegno continuo nei confronti della città intera, oggi ho l’onore di crescere professionalmente e diventare direttore del mio giornale. Ringrazio Corrado Germinario per l’attività svolta fino al 30 ottobre per presentarmi e uscire dall’ombra in cui il ruolo di editore mi aveva relegato. Questo perché, anche se l’editore è la persona che investe e rischia economicamente per creare il giornale, passa le notti a collaudare l’infrastruttura informatica e lavora mesi per creare la web tv, spesso viene visto come una parte non necessaria e di secondo piano. Prima di tutto ringrazio i collaboratori vecchi e nuovi che hanno collaborato e creduto nel primo numero de “Il Fatto” che state leggendo completamente rinnovato nella grafica, nel formato e con nuovi contenu-

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ti. Diversi saranno i cambiamenti e le novità che vi troverete, con una maggiore attenzione alle nuove tendenze della stampa, con link multimediali e possibilità di visionare video direttamente dal giornale cartaceo usando un normale smartphone. Ci saranno anche tante nuove rubriche che parleranno della Molfetta che piace, che produce e crea in tutti i settori a partire dall’industria a finire alla musica. Ci sarà la possibilità di commentare gli articoli e contribuire attivamente alla libertà di stampa cittadina contattando la nostra redazione se avete voglia di scrivere e di arricchire il giornale con un vostro scritto. Lavoreremo sodo per rendere “ Il Fatto” sempre più il vostro giornale, un giornale libero e indipendente da compromessi politici e non, diretto da una persona priva di ambizioni politiche o imprenditoriali locali. Continuerà, quindi, ad essere un giornale pulito, fatto da gente onesta e non oleato dai soldi sporchi della politica.

Come nasce il mio progetto di stampa libera Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

“Il Fatto” nasce nel lontano dicembre 2007 , più di mille giorni fa, quando decisi di creare e finanziare un organo di stampa indipendente dalla politica e a disposizione della cittadinanza. Mi ero reso conto che, in questa città, la maggior parte dei cittadini erano all’oscuro di quello che accadeva e che i giornali storici molfettesi esistenti, data la ridotta tiratura, non erano in grado di informare in modo completo. Avevo intuito l’emergenza che chiamo “sindrome da comunicatoio” dove le notizie erano dei semplici rilanci di agenzie e dove, semplice-

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0001.htm

pillola web del 19/10/2010

Una medaglia per il capitano Iovino Nel corso della cerimonia militare del cambio del comandante del 132° Reggimento carri di Cordenons (PN), tenutasi venerdì 15 ottobre scorso, il Comandante della 132° Brigata Corazzata Ariete, Generale Salvatore Camporeale ha insignito il capitano dei carristi Nicola Iovino di Molfetta della Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito. L’onorificenza si riferisce al periodo 2007 -2008, quando il capitano ha preso parte all’Operazione ISAF in Afghanistan in qualità di comandante di una compagnia di manovra del Regional Command West di Herat.

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mente pagando, si potevano avere dei redazionali contenti la verità del cliente. Era una realtà filtrata che come cittadino non mi piaceva e decisi di provare a cambiare le cose. Per far questo contattai la persona che ritenevo essere la migliore tra i giovani giornalisti che divenne poi il direttore e misi su uno staff, di tutto rispetto, per la parte giornalistica. In questi anni ci sono stati molti cambiamenti e più di un collaboratore ha preso altre strade ma il l’anima del progetto è limpida come al primo giorno.

Come si autofinanzia l’iniziativa editoriale Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Oggi, a distanza di mille giorni, in un periodo di crisi dell’economia tremendo, ho deciso di continuare questo progetto nel rispetto dei lettori che da sempre ci hanno seguito e incoraggiato. In questi tre anni ho imparato che la stampa libera non ha quasi mai un ritorno di

soldi che, purtroppo spesso, sono in mano a chi li ruba “politici & C” e che si guarda bene da finanziare con pubblicità giornali liberi come il nostro. Noterete la mancanza sia di pubblicità istituzionale statale che di aziende di proprietà di politici e para politici. Importante eviden-

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ziare che non percepiamo soldi dallo stato ma viviamo solo grazie al finanziamento di piccole aziende molfettesi che credono nel nostro strumento di comunicazione e che spero vorrete ricompensare acquistando da loro così da aiutare tutti noi in questo duro percorso.

Continueremo sulla nostra strada Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

“Il Fatto” non ha, quindi, entrate economiche costanti ma di sicuro garantiremo sempre il rispetto verso le persone oneste, parleremo dei fatti di questa città senza peli sulla lingua e investiremo soprattutto sui giovani di questa città che hanno tanta voglia di credere in un futuro diverso e di cambiare le cose. Il futuro sono i

giovani che fortunatamente liberi, non hanno ancora inconsciamente aderito alla cultura che ci affonda da anni e che blocca lo sviluppo di questa città. Un ringraziamento a tutti voi che in questi anni ci avete sempre letto e sostenuto, a chi ci ha incoraggiato e dato la voglia e la forza di andare avanti e anche a chi, senza ver-

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gogna, ci ha dato pareri negativi sui contenuti e attività che abbiamo seguito, che sono poi stati consigli preziosi che hanno aiutato la nostra crescita. Mi piacerebbe interagire con voi e mi aspetto le vostre impressioni sul giornale che state leggendo e come sempre tante tante segnalazioni su fatti e misfatti.


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primo piano

novembre 2010

Bertinotti ospite al Ghigno Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Isabel Romano Non ci si poteva che aspettare una Sala Finocchiaro gremita di gente; studenti, compagni, curiosi, tutti giunti ad accogliere Fausto Bertinotti nel corso dell’incontro organizzato dalla libreria “Il Ghigno”, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, il saggio “Chi comanda qui?”. Un lungo ed intenso dialogo, con il preside dell’ITCG “G. Salvemini”, il professor Sabino Lafasciano, che parte dal saggio e ben presto ne rompe le barriere cartacee, un fiume di parole che tocca vari argomenti ma che rimane unito dal filo rosso tracciato dalla protagonista indiscussa del libro, la Costituzione della Repubblica Italiana. Bertinotti ne carpisce l’essenza in quella che potremmo definire una sorta di dedica d’amore; ne ripercorre la storia, soffermandosi proprio sulla sua nascita, sulle donne e gli uomini del 1948 che dopo aver toccato il punto si spera più basso della storia umana, il cui simbolo per Bertinotti rimane il campo di concentramento di Auschwitz, risalgono in superficie verso una rinascita, profondendo nella nuova Costituzione sogni e speranze di un futuro migliore, affinché il male patito rimanga soltanto un ricordo mai

dimenticato, ma anche quell’idea di democrazia basata sull’uguaglianza che la rende “geniale e originale, il più lascito più grande”, insomma un capolavoro, uno dei punti più alti nella storia del diritto costituzionale

di tutti i tempi e per questo non modificabile. A questo proposito, proprio ai nostri microfoni, Bertinotti espone il suo pensiero, dal retrogusto sicuramente amaro, di come negli ultimi venticinque anni le leggi, gli atti e gli

accordi della politica e dell’economia abbiano potuto indebolire la Costituzione mettendone in discussione l’idea. Un’analisi attenta degli eventi contingenti, che portano l’ex leader di Rifondazione Comunista a sentenziare un peggioramento delle condizioni di vita, sia materiali sia spirituali, delle generazioni presenti rispetto a quelle passate, utilizzando l’aneddoto della vecchia di Siracusa che, contrariamente all’opinione comune, spera nella sopravvivenza del tiranno per scongiurare e allontanare la successione di un tiranno peggiore; una metafora, questa, cui inevitabilmente alla figura del tiranno è stata sostituita quella del premier Berlusconi. In uno scenario italiano ed europeo sconfortante, Bertinotti lascia socchiusa la porta di una possibilità di cambiamento sintetizzata in quel “a meno che”, che non è “attesa del sole alla mattina e neanche un’attesa provvidenziale, ma è il cosa sei disposto a fare perché non vada peggio”. Una condizione che non dipende esclusivamente dall’individuo, ma anche “dai grandi flussi della storia, da quello che i cultori messianici definiscono “l’evento” e che non si può prevedere”. Inevitabile per Bertinotti, soffermarsi su quelli che sicuramente sono gli articoli della Costituzione a lui più cari, gli articoli 1 e 3, il vero cuore della Costituzione italiana unica nel suo genere, e forse la vera rivoluzione. Un lungo dialogo quello di Bertinotti, che rapisce l’attenzione dei presenti, e che conclude ricordando una vecchia formula giacobina, “alle ingiustizie si deve reagire; quello è il mondo ma io sono qui”.

Guarda l’intervista! Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0002.htm

pillola web del 26/10/2010

Finanza: sequestri a Molfetta e Terlizzi

Circa quattromila litri di gasolio per autotrazione e mille bombole di gpl per alimentare i fornelli di casa sono stati sequestrati dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta in due distinte operazioni condotte nella Zona Artigianale di Molfetta e in un deposito alla periferia di Terlizzi. I militari, guidati dal Tenente Leonardo Rossi, hanno scoperto in una ditta situata nella Zona Artigianale di Molfetta, un deposito di gasolio privo delle necessarie autorizzazioni. I militari hanno sequestrato quattromila litri di combustibile e denunciato una persona. Analoga operazione a Terlizzi dove sono state rinvenute circa mille bombole di gpl per uso domestico. Le stesse si trovavano in un deposito provvisto di autorizzazioni per lo stoccaggio di un quantitativo di bombole assai inferiore. Il responsabile del deposito, che non ha potuto esibire le autorizzazioni necessarie, è stato denunciato mentre le bombole sono state sottoposte a sequestro.


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attualità

novembre 2010

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Zona PIP, rischio idrogeologico e perquisizioni

pillola web del 18/10/2010

Rubano vestiti: arrestati dai carabinieri Entrano nell’ipermercato in tuta e ciabatte e si presentano alle casse con indosso gli abiti rubati, ma scoperti, finiscono in carcere. È accaduto ieri sera a Molfetta, dove i Carabinieri della locale Compagnia hanno tratto in arresto due cittadini polacchi, padre e figlio, rispettivamente di 46 e 24 anni, con l’accusa di furto aggravato in concorso. Una telefonata giunta al 112 ha fatto convergere una “gazzella” dell’Aliquota Radiomobile presso un centro commerciale del luogo, per un furto in atto. Ad attenderla vi era il personale della vigilanza interna, che poco prima aveva fermato due individui resisi responsabili di un furto all’interno del negozio. In particolare, la coppia era stata notata entrare nel negozio in tuta e ciabatte e dirigersi nel reparto abbigliamento. Tenuti d’occhio dalle telecamere di sorveglianza, hanno prelevato indumenti vari e, dopo essere entrati nei camerini di prova, sono usciti con indosso i capi presi dagli scaffali. Giunti dinanzi alle casse, sperando di farla franca, dopo aver pagato soltanto alcuni prodotti, si sono avviati verso l’uscita. Qui, però, ad attenderli vi erano le guardie giurate, che li hanno bloccati sino all’arrivo dei carabinieri. Ulteriori accertamenti hanno permesso di rinvenire una piccola tronchese, con la quale i ladri avevano sradicato le placche antitaccheggio. Tratti in arresto, padre e figlio si trovano ora rinchiusi nel carcere di Trani, mentre la refurtiva, del valore di circa 450 euro, è stata restituita al negoziante.

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di Francesco Tempesta Dopo la pubblicazione da parte del Comune di Molfetta della graduatoria provvisoria che dovrebbe assegnare i lotti della nuova zona PIP, importanti novità arrivano da Roma. Nella capitale, presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, si sta infatti consumando la disputa fra il Comune di Molfetta da una parte e l’Autorità di Bacino (AdB) dall’altra. Oggetto del contendere è il presunto rischio idrogeologico all’interno della nuova zona PIP, nello specifico, e sull’intero territorio molfettese in generale evidenziato dal PAI (Piano assetto Idrogeologico) redatto proprio dall’AdB. Il Comune di Molfetta ha da sempre minimizzato sulla questione e per dimostrare la genuinità delle proprie idee si è rivolto al prof. Giustolisi che ha redatto uno studio sul territorio cittadino che ha evidenziato come il rischio idrogeologico sia molto basso. Un rischio comportato

dalla presenza di diverse lame lungo l’agro della città che in caso di forti precipitazioni sia a monte che a valle potrebbe causare pericolosi allagamenti. Le lame sono infatti dei profondi solchi scavati nel corso dei millenni dall’acqua proveniente dalle zone interne e diretta al mare, nella fattispecie dalle Murge alla costa. Si tratta di vere e proprie vie preferenziali che, se ostruite, potrebbero causare seri pericoli a cose e persone. Per la verità molte di queste sono da tempo bloccate da edifici e fabbricati che sorgono all’interno del loro alveo e che ostacolano il regolare flusso delle acque meteoriche. Ne è un esempio evidente la zona ASI in cui di sovente le strade si trasformano in veri e propri fiumi in piena – come è accaduto negli scorsi giorni dopo le non eccezionali piogge ndr – causando problemi alla circolazione e danni alle autovetture. Un ulteriore esempio è rappresentato dalla zona che sorge a ridosso di via Ungaretti, via Berlinguer e via Bitonto

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che in caso di copiose precipitazioni va in tilt a causa dell’ostruzione di grossi tratti di Lama Cupa-Martina. La situazione è inoltre ogni volta aggravata dalla poco efficiente rete fognaria presente in loco.

Intanto trapelano delle importanti indiscrezioni... Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che entro l’Autunno si sarebbe dovuto esprimere in merito alla suddetta controversia ha deciso di nominare un consulente tecnico d’ufficio. Si tratta del prof. Maurizio Giugni, titolare della cattedra di Infrastrutture Idrauliche presso l’Università Federico II di Napoli. Sarà quindi l’ingegnere campano a dirimere la controversia dopo aver effettuato i sopralluoghi del caso lungo il territorio molfettese e dopo aver visionato i documenti prodotti dall’AdB e dal Comune di

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Molfetta. Da Roma arriva inoltre la notizia che la Procura di Trani ha effettuato tramite l’ausilio del Corpo Forestale dello Stato – lo stesso che ha operato numerose perquisizione presso Palazzo di Città – diverse perquisizioni all’interno degli uffici del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. La procedura si sarebbe resa necessaria per l’acquisizione della documentazione presentata dal Comune di Molfetta assieme allo studio del prof. Giustolisi, in cui vi sarebbero delle presunte irregolarità.


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politica

novembre 2010

Futuro e Libertà sbarca a Molfetta

pillola web del 27/10/2010

La sezione del nuovo partito di Fini affidata a Rino Lanza.

“Molfetta rientra nel novero delle città ad alta tensione abitativa per cui consideriamo prioritaria la realizzazione di 24 nuovi alloggi a favore di categorie sociali svantaggiate. Gli obiettivi consistono nel completare gli insediamenti nelle zone di espansione e ridurre il disagio abitativo”. Spiega così, l’assessore all’Urbanistica Pietro Uva, la decisione di candidare Molfetta al Piano Nazionale di Edilizia Abitativa per la realizzazione di due fabbricati di edilizia residenziale pubblica (e.r.p.). Il contributo previsto è di 2 milioni di euro necessari alla costruzione di 24 nuove case popolari. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Azzollini ha già stabilito che le due palazzine di edilizia residenziale pubblica saranno costruite nei comparti di espansione 15 e 16 su una superficie complessiva di oltre 2 mila metri quadri. Il Comune ha, infatti, già provveduto alla individuazione delle aree secondo il Piano Regolatore attuale mentre da un anno è stato affidato l’incarico per la redazione del progetto definitivo dei fabbricati. Progetto già approvato dallo Iacp di Bari per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Esso, infatti, era stato già candidato a un precedente finanziamento nell’ambito del programma straordinario di edilizia residenziale pubblica (e.r.p.) figurando tra gli interventi prioritari pubblicati dalla Regione Puglia (B.U.R.P. 17 gennaio 2008). “Il progetto delle tre palazzine è immediatamente cantierabile – fa notare l’assessore Uva – ma non è l’unica ragione per cui siamo molto fiduciosi di ottenere il contributo: l’attuale bando relativo al Piano Nazionale di Edilizia Abitativa attribuisce una sorta di priorità a quelle proposte già presentate in occasione di precedenti bandi ma ad oggi non ancora effettivamente finanziate”.

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Case popolari: 24 nuovi appartamenti

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di Francesco Tempesta Rino Lanza sarà il coordinatore cittadino del nuovo partito di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà. L’incarico è arrivato direttamente dal coordinatore provinciale di Fli, Giammarco Surico, dopo l’assenso del coordinatore regionale on. Francesco Divella. Lanza è apparso soddisfatto per questo nuovo e ambizioso incarico. “Personalmente prima che nascesse il PdL – ha dichiarato lo stesso – ero stato il primo a Molfetta a parlare di partito unico del centro-destra che fosse lo specchio di una destra sociale, come documentano le varie fonti giornalistiche dell’epoca, ma non condividevo affatto la linea del Popolo delle Libertà perché snaturava le identità dei piccoli partiti che assorbiva e perché era ispirato dai principi della destra radicale economica. L’idea del partito unico che ho sempre avuto – ha detto continuando Lanza – è quello dell’assemblement alla francese in cui ogni partito nonostante la fusione continua a rimanere in vita mantenendo la propria natura”. Ed è stato proprio questo concetto che ha portato Lanza a prendere la drastica e dolorosa decisione di non condividere la decisione dell’epoca di Alleanza Nazionale di fondare il PdL. Una discordanza che l’ha por-

tato a candidarsi alle elezioni comunali e alle successive provinciali fra le fila dell’UdC di Pino Amato, un partito ideologicamente vicino ad An. Il nuovo partito si porrà come obiettivo quello di fare politica fuori dagli schemi dogmatici del passato che hanno caratterizzato il secolo scorso per riportare la stessa all’interno

delle case. Fli dovrà essere per Lanza il centro di un nuovo patto costituente perché ormai agli italiani poco importa delle soap opera politiche, delle barzellette di Berlusconi, delle pericolose e fuori luogo sparate di Bossi condite da polenta e coda alla vaccinara, delle delusioni amorose del figlio del “Senatur” che non ha colpa se Balotelli è più attraente di lui, del figlio che ha in programma di adottare Nichi Vandola e

così via dicendo. Per il neo coordinatore cittadino di Futuro e Libertà sono altri i problemi da affrontare quali il mutuo da pagare, la scuola, la disoccupazione, la malasanità, la perdita di potere d’acquisto degli stipendi. Mancano pochi giorni alla sua ufficializzazione ma Fli è già visto con interesse dai grossi partiti di centro, MpA, UdC, API, che potrebbero organizzarsi fra di loro per creare uno zoccolo duro con i quali le realtà di destra e sinistra sarebbero obbligate a confrontarsi. Lanza con l’avvento di Futuro e Libertà sogna la rinascita di Alleanza Nazionale e i ritorni alla casa madre dei suoi “vecchi” uomini, in un partito in cui vi sono sempre stati forti legami d’amicizia e di vicinanza verso le problematiche comuni. Lanza comunque ha tenuto a precisare che le porte saranno chiuse ai vecchi “tromboni” reduci dalla prima e dalla seconda Repubblica, come egli stesso li ha definiti, per avvicnare nuovi e giovani volti alla politica. In città si cerca adesso di capire quali ex An passati fra le fila del PdL o in altri movimenti potrebbero rivedere la propria scelta e rientrare in Fli. Si fanno già i nomi di Anna Maria Brattoli, Mauro Magarelli, Lele Sgherza e Sebastiano Gadaleta. Francesco Armenio invece ha già aderito al nuovo progetto entrando a far parte del direttivo regionale.

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arena stampa

novembre 2010

Approvato il nuovo Piano del Commercio Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta

Ecco il mercato diffuso

Molfetta continuerà ad assumere l’aspetto orientale che da qualche tempo la caratterizza. Lo ha definito il Consiglio Comunale attraverso cui è stato approvato il nuovo Piano del Commercio che di fatto riconosce le postazioni dei venditori ambulanti. Nessun colpo di scena quindi e le ipotesi di mesi e mesi sono divenute realtà. La città che dovrebbe essere turistica ma non lo è, che pensa allo sviluppo incondizionato trascurando l’aspetto naturalistico e ambientale, ora assomiglierà un po’ più a Istanbul celebre per i suoi bazar. Un piano ragionato e collaudato, secondo il primo cittadino Antonio Azzollini, che non stravolgerà il modus operandi utilizzato sinora. Lo stesso modus operandi da cui sono scaturiti due blitz dei Carabinieri e che ha visto il sorgere di bancarelle per la frutta in ogni dove a dispetto delle norme vigenti, specialmente quelle sanitarie.

Il mercato di vicinato e di quartiere permetterà agli ambulanti “fissi” di offrire prodotti ad un miglior rapporto qualità-prezzo. Un effetto scontato se si pensa che questi anomali commercianti non sono costretti a pagare le tasse a cui sono sottoposti gli esercizi fissi quali supermercati, negozietti di frutta e verdura, ecc. Queste ultime sono inoltre obbligate al rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza, cosa indispensabile per la somministrazione degli alimenti. Risulta facile quindi per gli ambulanti offrire un buon prodotto ad un prezzo molto ma molto competitivo dato che le tasse da pagare sono ridotte al minimo e le norme sanitarie e i relativi controlli sono pressoché inesistenti. La città quindi d’ora in poi dovrà abituarsi alle postazioni ambulanti che finalmente hanno visto esaudite le loro richieste.

L’Arena Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta

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Un pericoloso precedente

Il nuovo Piano del Commercio, che sancirà la legalità del mercato diffuso, a breve entrerà in vigore e non si discosterà molto da quello scaduto da tempo. Come annunciato l’unica differenza sarà costituita dal fatto che le postazioni illegali create arbitrariamente dai fruttivendoli, e ottenute in alcuni casi con la prepotenza, diverranno finalmente legali e si trasformeranno come per incanto in meravigliosi gazebi. Un tocco di bacchetta magica che potrebbe costituire un pericoloso precedente per la città. A cosa sono serviti quindi i due blitz dei Carabinieri se poi le leggi e gli ordinamenti vengono fatti proprio a misura e immagine di chi ha deciso di non rispettarle?

L’Arena è la nuova rubrica de “il Fatto” che si propone di discutere e approfondire le varie tematiche locali e nazionali, interpellando i diversi personaggi politici e le prestigiose testate giornalistiche della città.

«Un impatto devastante sul piano ambientale e su quello della legalità: il sindaco Azzollini ha mostrato di essere debole, cedendo ai fruttivendoli. Questi occuperanno strade e marciapiedi, allargandosi ancora di più, oltre i box gratuiti ricevuti dal Comune. Un suk arabo in piena regola.» Michele de Sanctis jr. (Condirettore della rivista “Quindici”) «Il commercio è in realtà cambiato già da circa due anni. Da quando le postazioni fisse hanno cominciato a proliferare. Il nuovo piano ne ha confermate gran parte, aggiungendone altre. Destano interesse la futura piazza nella nuova 167 e lo spostamento del mercato settimanale. Tutta da valutare la reazione dei commercianti che da anni si sono trasferiti all’interno di locali, già alle prese con spese di gestione. Molti di loro hanno già chiuso. La vera novità saranno i box promessi dal comune agli ambulanti. Garantiranno le condizioni igieniche necessarie?» (Redazione “Molfetta Live”)

“Quale sarà l’impatto sulla città del nuovo Piano del Commercio?” «Il quesito che mi viene sollevato è appunto tra i più scomodi in assoluto. Non ci sarà cambiamento alcuno, nessuna sorpresa, nessun giovamento. Ma quale può essere il cambiamento se la novità è reale solo se la si legge su un pezzo di carta ma in verità è già obsoleta. E quello a cui i cittadini erano ormai abituati non era forse mercato diffuso? La dilagante autarchia esercitata a Molfetta da alcuni fruttivendoli e affini ha forse smesso di esistere con l’inizio dell’operatività del piano del commercio? Non cambierà niente. E questo ci fa paura.» Giuseppe de Robertis (“L’altra Molfetta”) «Salvaguardare il decoro e le norme contenute nel nostro codice della strada, nel rispetto dell’igiene pubblica. Alla base del nuovo piano ci sono questi pilastri. Ma quello approvato non parte da uno studio di settore, da un’attenta analisi dell’esistente, ma giustifica il “mercato diffuso” solo sulla base della “domanda” dei nostri fruttivendoli. Gli stessi, detto per chiarezza, che hanno occupato e che occupano spazi e marciapiedi comunali da molti mesi, prima dell’approvazione di questo strumento amministrativo. Un piano tampone dunque.» Francesco Verdesca (Direttore “il BiancoRosso News”) «Quale sarà l’impatto? La gente penserà che tutto può essere legalizzato. Dopo le tante palazzine, le case comunali agli amici e ora le bancarelle abusive. Fai che poi aggiustiamo. Lo scenario, non è difficile da immaginare. Sarà quello in cui avremo commercianti sfiduciati e impotenti che chiuderanno bottega e un cattivo esempio da imitare. Mi auguro che le tariffe di occupazione del suolo pubblico siano adeguate al privilegio della posizione strategica. Il danno più grande però sarà quello di immagine per l’intera città. Sembra essere un accordo studiato da una mano esperta che sa come aggiustare le cose. Osserveremo con attenzione le assegnazioni delle postazioni e l’evolversi della situazione.» Giulio Cosentino (Direttore “il Fatto”)

Il fatto vi invita a consultare la “delibera 53 del 11.10.2010 con relativo Piano Comunale per la Disciplina del Commercio sulle aree pubbliche” e a commentarla via email. Potere scaricarla dal seguente link: http://www.ilfatto.net/url/ delibera53del11-10-2010.zip”

pillola web del 26/10/2010

Arrestato 36enne autore del ferimento Ci hanno messo poche ore i Carabinieri della Compagnia di Molfetta ad identificare l’uomo che nella serata del 25 ottobre ha colpito e ferito a colpi di accetta (nella foto) un diciottenne in via Pergola. Il responsabile del ferimento, sentitosi braccato, si è presentato in caserma ed è stato arrestato attorno alle tre di notte del 26 ottobre. Si tratta del 36enne Giuseppe Favuzzi, bracciante agricolo con precedenti per truffa e reati contro il patrimonio. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato trasferito presso il carcere di Trani a disposizione dell’autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di tentato omicidio. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, guidati dal capitano Domenico Del Prete e dal Tenente Paolo Milici, l’aggressione a colpi di accetta avrebbe avuto origine da una discussione poi degenerata con il ferimento del 18enne Mirko de Bari. All’origine della discussione la presenza di un’auto parcheggiata a pochi passi dall’ingresso del locale utilizzato da una comitiva di ragazzi per trascorrere le serate: la richiesta che la stessa, di proprietà di Favuzzi, venisse spostata, poi qualche parola di troppo. A quel punto Favuzzi ha prelevato dal bagagliaio della sua auto l’accetta e prima ha colpito de Bari con il manico dell’utensile poi con la lama procurandogli una ferita ad un fianco. Trasportato in ospedale, de Bari, che ha perso molto sangue, è stato sottoposto ad intervento chirurgico dai sanitari del “don Tonino Bello” dove attualmente si trova ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L’accetta usata per il ferimento, abbandonata in via Pergola, è stata recuperata e sequestrata dai Carabinieri.


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arena politica

pillola web del 21/10/2010

Rapina in pieno giorno all’Eurospar

Tornano a colpire i rapinatori in città. E questa volta lo fanno in pieno giorno ed incuranti del rischio di essere fermati dalle forze dell’ordine. Teatro del crimine, ancora una volta, il supermercato Eurospar (foto di repertorio) di via Caduti sul Mare. Secondo quanto si è appreso, attorno alle 13 due ragazzi molto giovani, di cui uno a volto coperto, e che parlavano con accento barese, hanno fatto irruzione nell’esercizio commerciale. I due, armati di una pistola e di un taglierino, hanno messo in scena il solito copione: minacce ai presenti e mani sulle casse da dove hanno sottratto circa 700 euro. Subito dopo essersi impossessati del denaro i due sono fuggiti a piedi nelle vie circostanti facendo perdere le loro tracce. Sulla rapina, l’ennesima subita dal supermercato Eurospar negli ultimi due anni, indagano i carabinieri della Compagnia di Molfetta intervenuti sul posto per ascoltare i testimoni ed acquisire le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza.

acebook novembre 2010

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«Riteniamo che la via maestra per uscire dalla non conclamata, ma evidente crisi di governo, siano le elezioni anticipate. Perciò accogliamo positivamente la proposta avanzata da Bersani, segretario del Partito Democratico, di dar vita ad un fronte democratico con l’obiettivo di sconfiggere Berlusconi. Questa proposta si sposa perfettamente con quella da noi avanzata a suo tempo, di un’alleanza costituzionale per mandare a casa Berlusconi, salvaguardare la Costituzione e modificare la legge elettorale in senso proporzionale.» Beppe Zanna (P.R.C.-Federazione della Sinistra) «Quanto sta accadendo nei giorni recenti è ormai ben noto agli italiani. Le dimissioni di Berlusconi consentirebbero all’Italia di riprendersi parte della dignità all’estero da tempo mortificata, riportando l’attenzione sui problemi che affliggono l’economia, mirando alla risoluzione dei medesimi.» Rino Lanza (Futuro e Libertà) «Assolutamente no. Cedere al ricatto politico dell’on. Fini sarebbe le fine della semplificazione, la fine del Governo dei fatti, la restaurazione di un modo di fare politica bocciato dai cittadini e dalla Storia. Forse alla base della nuova e sempre cangiante posizione dell’on Fini vi sono ragioni di alta politica, forse di bassa bottega, certo non il bene del Paese.» Pasquale Mancini (Popolo delle Libertà)

“Alla luce di quanto sta accadendo fra i corridoi del Governo è giusto che Silvio Berlusconi faccia un passo indietro dimettendosi e aprendo la strada ad un governo tecnico o alle immediate elezioni?” «A 2 anni dal voto il governo è in crisi perché le divisioni tra le 2 anime della destra non possono più essere nascoste in un contesto di crisi economica. Altrove i governi reagiscono in qualche modo, qui invece sono prioritarie le esigenze giudiziarie e privatissime di Berlusconi. La crisi reclama risposte e il PdL deve scegliere: Berlusconi com’è ovvio sceglie se stesso, Fini vorrebbe dare precedenza ai problemi, anche se le sue soluzioni sarebbero rimedi inefficaci per risollevare il Paese. Come Rif. Comunista pensiamo che se il governo non ha più una maggioranza in Parlamento la soluzione migliore sarebbe andare a elezioni quanto prima, mandare a casa Berlusconi con un’ampia coalizione democratica a difesa della Costituzione per poi dare risposte politiche, e non “tecniche”, alla crisi.» Gianni Porta (P.R.C.-Federazione della Sinistra) «Il decadimento etico di Berlusconi e non solo è nella cronaca, ma ogni giorno che passa dilaga quale cattivo esempio. Anche i dati socio/economici reclamano la fine del Governo Berlusconi. La crisi della Giustizia, della Sanità, della Scuola come di tutti i comparti pubblici sono evidenti sulla pelle dei cittadini. Governo tecnico: mi auguro proprio di no! I cittadini debbono essere subito coinvolti. Confronti e primarie ad ogni livello. Non c’è più tempo per il “…gioco balordo degli incontri e degli inviti… il commercio… le troppe parole… in un via vai frenetico … fino a fare (della coscienza Politica) una estranea ” (Kavafis).» Tommaso Minervini (Sinistra Ecologia Libertà) «Le dichiarazioni rese da Gianfranco Fini alla convention di Perugia sanciscono la fine della fase dei tatticismi. La pubblica richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio da parte del cofondatore del PdL segna infatti una rottura ormai senza ritorno, laddove per qualcuno fosse stata ancora possibile una ricucitura. Questa irrimediabile rottura tutta interna al centro destra, politicamente insanabile, chiude di fatto ogni possibilità per il Governo di centro-destra di portare a termine il mandato.» Giovanni Abbattista (Partito Democratico)


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cronaca

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Sicurezza e legalità: nasce un comitato L’obiettivo è quello di sollecitare il lavoro delle istituzioni. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Dopo l’assemblea pubblica del 26 Settembre e la creazione del gruppo Facebook “Per 365 notti senza incendi”, si è costituito a Molfetta un “Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità” che ha cominciato a programmare vari appuntamenti da svolgere nei luoghi in cui negli ultimi mesi si sono sviluppati alcuni “misteriosi” roghi di autovetture.“Dal 6 febbraio 2008 al’1 ottobre 2010 – si legge in una nota inviata dal Comitato – 35 episodi delittuosi, 5 bombe carta, 17 incendi di autovetture, 43 i mezzi andati distrutti dalle fiamme, 9 esercizi commerciali coinvolti in incendi ed esplosioni e questi sono solo gli episodi denunciati e riportati dalla stampa! Vista la lunga escalation che dura da più di due anni, e che probabilmente non è ancora finita, non possiamo far altro che chiedere, a tutti coloro che riescono ancora ad indi-

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gnarsi per qualcosa, di mobilitarsi, senza delegare a terzi, per realizzare quella piccola rivoluzione morale di cui questa città ha tanto bisogno. Una città dove le regole spesso e volentieri non sono rispettate”. E’ di queste ore inoltre la notizia che il neo Comitato, rispolverando le delibere comunali del 1992 e del 1997, che manifestavano la volontà di monitorare e contrastare le varie forme di criminalità presente sul territorio molfettese attraverso la collaborazione con i cittadini, ha richiesto al Comune di Molfetta di poter costituire quel comitato di sicurezza nato soltanto sulla carta. E’ chiaro quindi che il problema della sicurezza è sempre stato presente sul territorio molfettese tanto da essere più di una volta discusso nelle stanze di Palazzo di Città. Si tratta di capire quanto esso sia attualmente sviluppato e quali possano essere le future conseguenze che potrebbe arrecare.

Il carabiniere e le scarpe Iniziato il processo a carico di un militare accusato di peculato. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Si è tenuta lo scorso 14 ottobre l’udienza preliminare del processo a carico di un brigadiere dei Carabinieri, nel 2007 in servizio a Molfetta, accusato di peculato dal pubblico ministero Antonio Savasta. Il sottufficiale, all’epoca dei fatti in servizio presso il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, secondo l’accusa, dopo un’operazione di servizio che aveva comportato il sequestro di numerose paia di scarpe nella disponibilità di un commerciante di Molfetta, non aveva restituito al commerciante stesso parte della merce che nel frattempo era stata dissequestrata. Alcune

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delle scarpe “scomparse” furono rinvenute da agenti della Polizia di Stato nell’abitazione del carabiniere. Per questo motivo il militare venne denunciato assieme a sua moglie che è stata rinviata a giudizio per il reato di ricettazione. Nel corso dell’udienza l’avvocato Maurizio Masellis, difensore del militare, ha prodotto una lunga lista di testi che saranno chiamati a deporre nel corso del processo. Tra i testi, tutti carabinieri, anche l’allora comandante del Nucleo Operativo di Molfetta, tenente Francesco D’Ecclesiis. La prossima udienza si terrà il 2 febbraio del prossimo anno.

Non erano dentisti: interviene la Finanza Sotto sequestro tre studi medici non in regola. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, agli ordini del sottotenente Leonaro Rossi, hanno sottoposto a sequestro nei giorni scorsi tre studi medici all’interno dei quali i relativi responsabili, degli odontotecnici, esercitavano abusivamente interventi di odontoiatria in quanto non in possesso della necessaria abilitazione. In particolare, nel corso delle indagini, le fiamme gialle dopo diverse ore di appostamento all’esterno degli studi, una volta individuati i clienti, acquisivano per cominciare notizie sugli

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interventi da loro effettuati e una volta accertatisi che si trattava di prestazioni odontoiatriche, intervenivano all’interno delle strutture per rilevare le conseguenti infrazioni. Durante l’attività sono stati sottoposti a sequestro cinque studi oltre all’attrezzatura specifica utilizzata per l’esercizio abusivo della professione medica. Al termine, oltre ai tre odontotecnici sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria anche i tre direttori sanitari dei rispettivi studi medici per “abusivo esercizio di una professione”.

Prevenire è meglio che curare Questa volta parliamo di diabete. E’ una patologia che può insorgere sin dalla giovane età come in età adulta. La diagnosi clinica è basata sul dosaggio del glucosio ematico, il principale zucchero dell’organismo umano, nutrimento essenziale dei neuroni. Il limite di normalità è di 110 mg/dl; se almeno 2 o più dosaggi ad intervalli di tempo regolari indicano valori superiori ai 126 mg/dl si può fare diagnosi di diabete. Se ne distinguono due tipi principali (cosiddetti “giovanile” ed “adulto o alimentare”) a cui va aggiunto un terzo detto gestazionale. In ogni caso si fa seguire il termine “mellito” ad indicare la presenza di urine dolci, poiché tanto elevata è la concentrazione di glucosio che vien perso, a livello renale, durante la filtrazione del sangue e la formazione dell’urina. L’insulina è l’ormone che regola la concentrazione del glucosio nel sangue, abbassandola quando anche fisiologicamente aumenta; l’eccessivo aumento, e l’incapacità di accorgersene data la mancanza di caratteristi segni premonitori, è dannoso per gli stessi reni come per gli

occhi ed i tessuti periferici determinandosi scompensi osmotici della componente acquosa del plasma sanguigno. La necessità di bere ed urinare frequentemente dovrebbero metterci in allerta! Il monitoraggio della patologia è possibile effettuando il dosaggio dell’insulina, il profilo glicemico (ore 8 a digiuno, ore 12, ore 16), il dosaggio dell’emoglobina glicosilata (indicativa del tasso di glucosio negli ultimi 90/120 giorni) e nella donna gravida a rischio il dosaggio del glucosio a seguito di un carico orale. Dott. Balacco Paride Via E. Fermi, 49/a tel. 080/3385232

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cronaca

novembre 2010

De Scisciolo rassicura: “A Molfetta non esiste un’intensa attività criminale” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Isabel Romano L’Associazione Provinciale Antiracket ha rinnovato nei giorni scorsi il proprio Consiglio Direttivo, apportandovi significative modifiche con la nomina di rappresentanti delle città di Monopoli e Altamura. Riconfermata la carica di presidente a Renato De Scisciolo, cui abbiamo rivolto alcune domande. L’Associazione nasce nel 1995 a Terlizzi, com’è cresciuta e in che modo si è evoluta? All’indomani del brutale omicidio di Gioacchino Bisceglie, ucciso per essersi rifiutato di pagare il pizzo, nasce a Terlizzi l’Ass. Comunale contro la criminalità e per la legalità, a cui presto si associano persone di comuni limitrofi e non; da qui la decisione di trasformarla in un’associazione provinciale finalizzata nello specifico a contrastare fenomeni legati al racket, all’usura e alla mafia. Recentemente si registra un incremento di denunce per usura ed estorsione; secondo voi cosa è cambiato nella mentalità delle vittime e come vi siete avvicinati a loro? Importante è stato far conoscere loro le leggi che possono tutelarle e che in molti ancora non conoscono; lì dove i territori sono esposti ad un rischio maggiore siamo stati noi ad avvicinarci con campagne d’informazione e prevenzione, sensibilizzando alla denuncia

che rimane l’unico mezza per venirne fuori. L’Ass. si è costituita parte civile in un processo contro usura ed ha contribuito a 5 arresti a Monopoli; si potrebbe tracciare una mappa? Ci siamo costituiti parte civile in più di 30 processi che hanno portato a circo 160 arresti. Possiamo affermare, attraverso rapporti del Ministero degli Interni e delle Forze dell’Ordine, che tra Bari e Altamura vi sono zone ad alto tasso di estorsione e usura; Molfetta vi è una clima di usura, ma non si registrano estorsioni, nemmeno legate ai recenti incendi di autovetture. Nei giorni scorsi Matteo d’Ingeo ha attaccato le sue affermazioni su “una criminalità circoscritta a fenomeni fisiologici di una città in sviluppo”, chiedendosi anche “dove vive De Scisciolo?”. Se realmente ci fosse stata un’intensa attività criminale, non credo si sarebbe registrato uno sviluppo così importante della zona industriale. Molti imprenditori prima di insidiare la propria attività sul territorio si rivolgono a noi per ricevere informazioni, e noi con dati certi ci assumiamo la responsabilità di rassicurarli sull’assenza di un clima estorsivo. Se Matteo d’Ingeo sottolinea una grave situazione di criminalità, lo invitiamo a fornirci segnalazioni e informazioni precise, senza la necessità di tali attacchi.


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cronaca

novembre 2010

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Cristofer e Adam: storie di clochard pillola web del 23/10/2010

I due ragazzi polacchi da tempo “vivono” nella sala d’attesa della stazione ferroviaria. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Il turista ha ragione: condannata MSC

Il molfettese G.M. ha chiamato in causa la MSC Corciere per chiedere un risarcimento danni derviante da un infortunio occorso mentre l’uomo, accompagnato dalla intera famiglia, si trovava a bordo della nave “Melody” (nella foto) per una crociera. Una crociera conclusa in ospedale dopo una “scivolata” all’interno della vasca da bagno della cabina. Una vasca sprovvista, lo ha accertato il giudice, degli ausili antiscivolo. La richiesta di danni, presentata per conto di G.M. dall’avvocato Flavio de Benedictis, era stata respinta dai legali della MSC Crociere, società ritenuta invece colpevole dal Giudice di Pace che ha disposto un risarcimento pari a 1.552 euro comprendente i danni e le spese sanitarie. Sempre la MSC è stata condannata al pagamento delle spese processuali e legali per 1.556 euro. “Al di là della soddisfazione per aver visto accogliere le nostre tesi -ha commentato G.M.c’è la speranza che la MSC Corciere, compagnia di navigazione nota in tutto il mondo per la sua professionalità, adotti da ora in poi i necessari accorgimenti per evitare che incidenti come il mio possano ripetersi rovinando le meritate vacanze dei suoi clienti”.

di Pantaleo de Trizio È da qualche tempo che passando dalla sala d’aspetto della Stazione Ferroviaria di Molfetta si scorgono due corpi stesi per terra coperti da vecchi plaid. Due uomini che dormono a piedi scalzi, circondati da innumerevoli mozziconi di sigarette, da bottiglie vuote e avanzi di cibo. È autunno inoltrato e la mattina la temperatura è già bassa. Ma domandiamoci il perché, il come queste persone siano arrivate ad uno stato di abbandono simile. Le ragioni possono essere diverse: individui che hanno perso casa, famiglia, lavoro, gli affetti dei loro cari; vivono sui marciapiedi, ai margini della società, cercando di chiedere l’elemosina ai passanti. Ancora, ci siamo mai chiesti cosa provano questi sconosciuti, per così dire questi emarginati? Ci siamo avvicinati a questi due uomini per chiedere se avessero avuto bisogno di aiuto. Inconsapevolmente ne è nata una conversazione. “Ho perso il lavoro, facevo il guardiano presso un cantiere edile nella nuova zona 167, avevo dove dormire e mangiare, ma mi hanno licenziato. Ho provato a cercarne un altro ma non l’ho trovato” ha raccontato Cristofer. Chi è questa persona? È un “clochard”, un senza tetto. Lo vediamo spesso vicino alla tabaccheria del Corso Umberto seduto per terra con due cani a chiedere in maniera garbata l’elemosina. La nostra società li ha definiti barboni. Vivono di espedienti, senza dimora e abbandonati a se stessi. Si affiancano al nostro mondo degli sprechi e del consumi-

smo. Per fortuna c’è una rete di assistenza che ruota attorno a loro, che fa volontariato. Ma non basta. “Sono polacco, ho 37 anni. Nel mio Paese facevo l’autista, conducevo dei tir insieme al mio amico Adam, ora qui a fianco a me, ma siamo stati licenziati. Rimasto senza impiego ho lasciato la mia famiglia, i miei figli in Polonia per venire in Italia. Qui a Molfetta

ho dei parenti e vivo da cinque anni – ha continuato il suo racconto Cristofer – e non ho nessuna intenzione di lasciare questa città per ritornarmene in Polonia. Molfetta mi piace, mi ci trovo bene, le persone sono molto brave. Conosco anche il vostro dialetto”. Un sorriso è apparso sul viso quando ha cercato senza

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riuscire di pronunciare una nostra parola dialettale. Cristofer e Adam passano la maggior parte del tempo presso la stazione ferroviaria. Pranzano alla mensa della Parrocchia San Domenico. Per la cena si arrangiano, comprano qualcosa con le monete ricavate dalle offerte. Per qualche tempo sono stati ospiti del Centro d’Accoglienza don Tonino Bello. A fare loro da guardia ci pensano i due cani bianchi di razza meticcia. Sono molto svegli, diventano aggressivi se qualcuno si avvicina ai loro padroni. Alcuni cittadini, vedendoli sempre per terra, tutti i giorni, si domandano come mai non interviene la forza pubblica? Perché la Polonia fa parte della Comunità Europea e fin quando non si incorre in qualche reato la Polizia non può intervenire. C’è di più. Con la Decisione n. 1098/2008/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2008, il 2010 è stato è stato proclamato “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. Questo per promuovere e dare impulso a politiche di inclusione e prevenzione della povertà e dell’emarginazione e a non considerare le persone in condizioni di disagio come pericolose o colpevoli. In Italia ci sono circa 150.000 persone senza fissa dimora. Come recuperarle? Con pasti caldi? Con un letto al coperto? Oppure, probabilmente, facendogli acquistare fiducia in se stessi. A Molfetta non ci sono centri diurni in cui chi è senza dimora possa passare la giornata lontano dalla strada, dove possa essere recuperato… Ma c’è il cuore dei molfettesi. Ed è già un buon inizio.

pillola web del 30/10/2010

Torna in libertà De Benedictis

Il parco fantasma di rione Paradiso Un altro parco mai aperto e, di fatto, consegnato ai vandali. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta

Il GIP del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta, concordando con le risultanze investigative dei pubblici ministeri Francesco Giannella e Antonio Savasta, ha disposto di rimettere in libertà il giudice molfettese Giuseppe De Benedictis. Il magistrato, lo ricordiamo, era stato arrestato e posto “ai domiciliari” con l’accusa di detenzione abusiva di arma da guerra. Arma ritrovata in casa del magistrato dai Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere giunti a Molfetta seguendo un filone di indagine partito proprio dalla procura del centro campano. Secondo il GIP di Trani, che ha convalidato l’arresto di De Benedictis, non è necessario che continui il regime degli arresti domiciliari. Arresti che avevano suscitato numerosi commenti negli ambienti della magistratura, a cominciare da quello molto duro del Procuratore Capo del Tribunale di Bari, Antonio Laudati. (foto Corriere del Mezzogiorno)

C’è un parco in città annunciato da grandi proclami e mai inaugurato. Una zona verde che sarebbe dovuta essere il fiore all’occhiello del quartiere in cui sorge. Un luogo di ritrovo per grandi e piccini. Si tratta del nuovo parco che sorge nel cuore di rione Paradiso, in località “Tombino”, a ridosso della linea ferroviaria. Nello scorso febbraio, quando la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali stava per prendere il via, sono terminati i lavori per la sua realizzazione annunciati dai relativi proclami di rito da parte del Comune di Molfetta. A detta dei tecnici comunali la soluzione ideale sarebbe stata quella di affidare la gestione della nuova area verde a dei privati. Il tutto si rendeva indispensabile per risparmiare denaro pubblico e per garantire l’apertura e la manutenzione costante del parco. Per questo l’Amministrazione annunciava di aver

intrapreso una ricerca di mercato per affidarne la gestione. Nel frattempo sono passati circa otto mesi e le sorti della struttura sono ancora incerte. Il futuro del parco è passato in secondo

piano e dopo mesi di mancata manutenzione la zona verde è piombata nel più completo stato di abbandono. Le erbacce ormai coprono tutto mentre l’area giochi è stata preda dell’inciviltà. Qualche ragazzino pur di giocarvi all’interno

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penetra furtivamente scavalcando la recinzione e correndo non pochi pericoli. Sicuramente il parco adesso necessita di un piano di manutenzione straordinaria che lo possa rendere di nuovo appetibile agli occhi dei privati interessati alla gestione. A meno che il futuro gestore non si accolli i costi della suddetta operazione saranno le casse comunali a dover sostenere il tutto. Quindi si tratta di denaro sprecato e sottratto ad altre importanti esigenze della città. Ma perché prima di ultimare una struttura non si procede nel frattempo ad individuarne anche il possibile gestore? La stessa cosa è accaduta anche per il Parco di Mezzogiorno che sorge nella zona 167. Un’enorme struttura, pochissime volte aperta al pubblico, dalle grosse potenzialità. Su questo occorre riflettere perché in tempo di profonda crisi è inimmaginabile sperperare fondi pubblici a causa di errori di valutazione che si rivelano il più delle volte recidivi.


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novembre 2010


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storie

novembre 2010

In Africa per un sorriso

La storia di Luigi Camporeale 2332

Il video che vi proponiamo descrive la storia di un molfettese emigrato nel 1931 a soli 11 anni e ripercorre i 50 anni di storia dell’emigrazione italiana. Un ricordo che tocca tutte le famiglie molfettesi che hanno vissuto e vivono l’emigrazione dei loro parenti in diverse parti del mondo. Una storia raccontata da Raffaella Rose che gentilmente ci ha passato i suoi lavori. Vi lascio al video sperando che sia d’esempio per una collaborazione cittadina nel raccogliere e diffondere le storia del nostro passato. Se avete foto, video o storie da raccontare chiamateci al 080/3382096 e arriveremo subito con la nostra telecamera.

Raffaella Rose, laureata in Scienze Geografiche, vive e lavora a Roma in un ente di ricerca pubblico, ma part-time per potersi dedicare anche all’attività di regia e produzione video. Ha realizzato 2 documentari sull’emigrazione italiana in Australia. Ambedue finalisti, e l’ultimo, quest’anno, anche vincitore, del premio Memorie Migranti i cui testimonial sono stati Piero Angela, Antonio Caprarica e Pasquale Squitieri.

Guarda il video!

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La storia che vi raccontiamo è quella di una giovane volontaria il cui nome rimarrà anonimo a sua richiesta perché non vuole autocelebrarsi ma provare a trasmettere in poche parole una esperienza straordinaria di solidarietà. Da due anni collabora con l’A.P.A. Associazione Amici per l’Africa (www.amiciperafrica.it/) come assistente odontoiatra presso il Chaaria Hospital di Chaaria in Kenia. Partire come volontaria comporta un investimento di denaro per il viaggio non indifferente, e straordinario spirito di adattamento, ma il sacrificio viene compensato dai sorrisi e dalla dimostrazione di affetto che si riceve in cambio di un sostegno medico e assistenziale. Purtroppo per quanta cordialità e ospitalità ci sia in Africa rimane ancorata la presunzione di molti che partono di voler imporre il proprio modo di vivere come modello di riferimento. Il giusto spirito per avventurarsi in questa impresa è quello di avere l’umiltà di conoscere il loro mondo... la cultura che li contraddistingue e provare ad insegnar loro il modo di bastarsi e cavarsela autonomamente. Certo è che il MAL D’AFRICA esiste ed era vivido negli occhi della nostra volontaria.

Gli N-JOY nel background musicale pugliese

Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0003.htm

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Salute e Benessere, una trasmissione che attraverso tanti piccoli utili suggerimenti può cosentire di vivere meglio sia da un punto di vista fisico, che psichico. Medici, esperti in medicina naturale, biologi, nutrizionisti, agronomi con i loro consigli forniscono strumenti di accesso per una vita più sana e felice. Guarda on-line l’intervista alla dott.ssa Annalisa Altomare che in modo semplice e chiaro ci parla della menopausa.

Guarda il video! Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0005.htm

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di Paola Leone

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Felice Abbattista presenta Benessere e Salute

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Il progetto N-JOY nasce nel Febbraio del 2007 e la cosa più interessante è che nessuno degli attuali componenti (Il line-up vede Nico Caldarulo alle pelli, Saverio Depalma alla chitarra, Alex Bufi al synth bass e keyboards e Alex Spadavecchia alla voce) tranne Alex Spada-

vecchia, per l’appunto “l’ideatore” del progetto, ne fosse a conoscenza. Al ritorno dalla sua lunga esperienza a Londra, militando in molti locali e facendo esperienza nella patria della buona musica, Alex decide di contattare Saverio (ex Chop Chop band con Nico) per proporgli di lavorare assieme, conscio della sua nota preparazione e professionalità. Senza saperlo, Saverio, Nico e Alex Bufi, erano già al lavoro insieme da anni, anche se suonavano Blues che dista notevolmente dal Soul-pop-dance che gli N-JOY propongono attualmente. E’ bastato accostare la voce di Alex alla poliedrica band per capire da subito, che sarebbe stato un progetto degno di nota. Il repertorio cover proposto è il frutto delle influenze più disparate dei quattro. Riesce quindi ad essere adatto a qualsiasi situazione live, vantando due setup come ulteriore

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punto di forza. Quello acustico (percussioni, piano e basso, chitarra acustica e voce) e quello full-set (batteria, tastiere e basso, chitarra elettrica e voce). Al lavoro già con il primo progetto discografico e con l’apertura della N-JOY Associazione Musicale in prossima apertura a Molfetta, i quattro ingranaggi girano più che possono (e non solo in senso metaforico) nel background Live pugliese e non, con il consenso delle folle e con la folle passione che indubbiamente è l’anima di ogni ambizione che si rispetti.

Guarda il video! Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0004.htm

Puni presenta “Apulian Faya” Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Parte il progetto CHMOD.TV e con esso anche “Apulian Faya”, il primo programma tv interamente dedicato all’hiphop e al reggae made in Puglia. Condotto da Puni, artista rap militante da anni nella scena, avrà come scopo quello di promuovere e valorizzare tutte le realtà musicali hiphop e reggae pugliesi. Dai Sud Sound System a Caparezza, dai Pooglia Tribe a Mama Marjas, da Gopher a Papa Ricky, e così via, da sempre la Puglia è stato il luogo in cui sono nate realtà musicali originali e uniche. Dai primi party illegali sulle spiagge fino ai gruppi nati nei garage e nelle cantine, sin dagli anni ‘90 gli amanti delle vibrazioni positive sono cresciuti di anno in anno dando vita a concerti, party e raduni indimenticabili. Gli artisti hiphop e reggae sono diventati man mano sempre più numerosi e attualmente possono vantare un gran numero di album e fan e quella maturità artistica che non ha nulla da invidiare ad al-

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tre realtà nazionali o internazionali. Durante il programma si alterneranno videoclip musicali e interviste agli ospiti, in modo da approfondire ogni singola storia, dagli esordi agli ultimi lavori, e comprendere meglio tutto il lavoro e la passione che c’è dietro. Inoltre non mancheranno news, curiosità, concerti, dietro le quinte e tutto quello che riguarda la black music in Puglia. Non vi resta che seguirci in ogni puntata: insieme vogliamo diffondere l’amore per questa cultura che da sempre, in tutto il mondo, riunisce giovani e appassionati sotto lo stesso groove. One love!

Guarda il video! Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0006.htm


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inchiesta

La verità è sotto gli occhi di tutti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Giulio Cosentino Tutti ci stiamo accorgendo di come stiamo ipotecando il nostro futuro con operazioni indegne del loro nome. Non mi rivolgo solo ai soldi sperperati delle pubbliche amministrazioni ma anche alla speculazione edilizia o al lento lavoro di indebolimento sociale che una mano oscura sta effettuando da anni. SOS MOLFETTA cercherà di unire i molfettesi, liberi e non condizionati politicamente, in un gruppo di volontari che segnalerà anomalie e problemi della città e che verranno filmate e denunciate. È per questo che nasce la stampa e ha, ancora, il potere ma soprattutto il dovere di farlo. Ma non con proclami propagandistici come spesso fanno associazioni para politiche locali, ma con i fatti e i giusti documenti come prova. Con i nostri strumenti non è difficile capire come sono stati spesi i soldi pubblici o se tutta Molfetta sorge su una lama. Questo articolo è anche un invito ad aderire al progetto o a fare anche delle semplici segnalazioni. Permettetemi di ribadirlo fino alla noia, niente politica. Lavoreremo sul passato per comprendere meglio il nostro presente e sul presente stesso per cercare di dare un contributo a renderlo migliore e per preparare un futuro migliore alle prossime generazioni..

La nostra infrastuttura Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Conoscete bene la nostra telecamera che in questi tre anni ha ripreso oltre 600 eventi e già molti di voi hanno usufruito della nostra saletta di registrazione. Siamo dotati di un ottimo server per condividere filmati ad alta risoluzione e siamo partner sia di YOU TUBE che di VIMEO HD. Anche la nostra saletta di registrazione radiofo-

La storia di Molfetta in libri e videodocumenti Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Ubuntu Linu Molfetta: Ro Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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SOS Molfetta 2340

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Molfetta ha perso anni fa la memoria visiva del suo passato e presente insieme alle emittenti televisive che, una alla volta, hanno chiuso volontariamente e non. Chiudendo non è stato preservato granché del lavoro giornalistico di quel periodo e questo è un grave danno per la collettività di oggi e di domani che si ritroverà a vivere un presente senza un passato visivo. Fortunatamente molti molfettesi hanno conservato copie di filmati che IL FATTO, con i progetti di storia e libri, sta lentamente recuperando e rendendo pubblici. Nel numero di dicembre vi presenteremo nel dettaglio questi progetti. Per anticipare qualche chicca, vi dico che ci saranno tanti video importanti come l’inizio della

nica è a disposizione dei volontari che vorranno trasmettere via etere i propri progetti e PRIMARADIO MOLFETTA è pronta ad irradiarli. IL FATTO.NET, IL FATTO CARTACEO, CHMOD.TV e SOS MOLFETTA sono parte integrante dello stesso progetto. Facilmente intuibile la potenza comunicativa. Non vi resta che aderire e fare segnalazioni.

pratica di beatificazione di don Tonino Bello, o l’inizio dei lavori del nuovo porto. Documenti che domani saranno la nostra memoria storica e che saranno a disposizione di tutti. Se avete, pertanto, video o foto del nostro passato e volete condividerli contattateci allo 080/3382096 o direttore@ilfatto.net. (Vi regaleremo la copia in dvd del vostro video)

SOS MOLFETTA, invece, cercherà di registrare e filmare gli eventi di oggi, possibilmente con la viva e vera voce e le parole della gente che li stanno vivendo. Nei primissimi filmati troverete la riapertura dell’inchiesta sul motopescereccio “Francesco Padre” illustrata dal Procuratore Capo che, consapevole dei 16 anni di ritardo, sta cercando di risolvere e concludere il caso. La nostra telecamera sarà a disposizione dei cittadini con l’intento di risolvere i loro problemi. Ma ci sarà anche altro perché vogliamo che le cose cambiano creando anche cultura, come già da anni cerchiamo di fare, con i corsi di informatica gratuita basati su Linux e quelli di fotografia, e promuovendo filmando le belle iniziative come quelle seguite al Pulo. Contattarci è molto semplice basta chiamare al 080/3382096 o inviare una email a direttore@ilfatto.net

Il 7 novembre, con l’ultimo appuntamento alla Fabbrica di San Domenico, si è chiuso il mini corso su Ubuntu Linux, organizzato da “Il Fatto” Molfetta. In questi tre appuntamenti intraprendenti volontari del Software Libero si sono lanciati nell’installazione del sistema operativo libero sui computer dei partecipanti, che in brevissimo tempo – bisogna riconoscerlo – sono riusciti ad entrare nell’ottica di dover usare nuovi programmi e nuove applicazioni. Ancora una volta, come organizzatori, abbiamo avuto conferma di due cose: la prima, è che esiste nell’animo umano una naturale tendenza alla libertà: il pensiero di utilizzare un sistema operativo libero, semplice, gratuito e innovativo sembra aver catturato l’attenzione e l’entusiasmo dei partecipanti, e di questo siamo felicissimi.


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webtv

Il meglio di SOS MOLFETTA

http://www.ilfatto.net/url/0007.htm

02/11/2010 Piove a Molfetta e la zona A.S.I. si allaga. Dopo le abbondanti piogge che imperversano su Molfetta da stamattina, nella zona ASI si è ripresentato il solito problema degli allagamenti causando, tuttora, disagi alla circolazione. Immediato è stato intervento del comando dei vigili urbani. Nessun problema invece è stato fin ora segnalato nelle zone cittadine dove generalmente si riscontrano problemi di allagamento con situazioni meteorologiche simili a quelle di oggi.

http://www.ilfatto.net/url/0008.htm

ux a Fotografare con “il Fatto” ock and Roll! Concluso il corso di fotografia gratuito organizzato da “il fatto” in collaborazione della associazione fotografica “Nino Cascarano” di Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Lusinghiero successo conseguito dal corso di fotografia di base tenuto nei giorni di domenica 19, 26 settembre e 10 ottobre presso la sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico in Molfetta. Grande affluenza di pubblico attento ed interessato alle lezioni tenute da Mino Altomare, presidente della Associazione Fotografica “Nino Cascarano”, che ha parlato dei i principi base della fotografia riuscendo a coinvolgere il pubblico presente attraverso illustrazioni ed esempi pratici “live”. Dopo le tre lezioni teoriche è stata effettuata una esercitazione pratica in cui è stata illustrata la tecnica della fotografia nell’ora blu in cui i più interessati si sono cimentati nella foto notturna. La foto a margine è un esempio di quanto illustrato durante l’esercitazione. La seconda cosa riguarda proprio l’entusiasmo: siamo giunti alla conclusione che è difficile frenarlo, ed ormai è partito come una valanga inarrestabile. Confidiamo nel fatto che i nuovi utenti Linux di oggi diventino i volontari di domani, per diffondere a macchia d’olio non solo un sistema operativo, ma una maniera di pensare. Gli appuntamenti “ufficiali” sono terminati, ma non l’entusiasmo. Per questo, insieme al mini corso, abbiamo predisposto online un forum e un blog, all’indirizzo http://linux.ilfatto.net, che speriamo diventi un punto di riferimento per la comunità molfettese (e non) e sul quale continueremo sia ad offrire supporto, sia ad organizzare iniziative, sulla scia di quanto costruito fino ad ora. Restate sintonizzati e... rock and roll!

Molto apprezzato anche l’intervento del vice presidente dell’Associazione Fotografica: Felice de Stena che ha parlato di un tema specifico nella sua personale esperienza fotografica. In conclusione delle tre giornate teoriche, i partecipanti hanno manifestato soddisfazione e da più parti è stato espresso il desiderio di poter partecipare, in seguito, ad altri corsi di fotografia condotti in maniera semplice ma efficace: tale è stato il giudizio dei partecipanti. Mino Altomare, nel salutare il pubblico presente, ha espresso soddisfazione per l’interesse mostrato anche attraverso le numerose richieste di adesione pervenute ed ha rivolto l’invito a proseguire l’esperienza fotografica partecipando all’attività fotografica dell’Associazione “Nino Cascarano” (info: cosimo.altomare@seatel.it).

22/10/2010 Francesco Padre: riaperta l’inchiesta Una svolta clamorosa nel caso del “Francesco Padre”, il motopesca molfettese affondato nella notte del 4 novembre 1994 e a bordo del quale trovarono la morte cinque uomini. Ad annunciarla il Procuratore Capo del Tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo.

http://www.ilfatto.net/url/0009.htm

12/10/2010 Il pontile del porto che va alla deriva. La gente di mare lo recupera. Il pontile del porto alla deriva, la gente che tenta di sottrarlo al moto anomalo delle acque, i pescatori che temono per le proprie imbarcazioni. Le immagini parlano chiaro. Il bacino portuale di Molfetta non è più sicuro. Tutte da accertare le cause anche se da tempo c’è chi le associa alla costruzione del nuovo porto che avrebbe deviato pericolosamente le correnti marine.


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cultura

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Gaetano Salvemini: una vita per la democrazia e la libertà Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Angela Amato In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini, nel novembre 2007, Il Movimento del Buon Governo e della Democrazia Partecipata, insieme a Cantieri di Sinistra, con la collaborazione dell’Associazione Culturale della Terza Età e con il Patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari e dei Comuni di Molfetta, di Giovinazzo, di Bitonto e di Bisceglie, promosse un ciclo di tre giornate celebrative, che suscitarono notevole interesse anche per i contenuti, in parte inediti, che vennero proposti. Ora, dopo un lungo ed attento lavoro di ulteriore ricerca, raccolta e riscrittura, coordinato dal prof. Marco Ignazio de Santis, grazie anche alla preziosa collaborazione del prof. Pasquale Minervini ed alla disponibilità della prof.ssa Elena Germano Finocchiaro che ha consentito la pubblicazione di materiale inedito proveniente dagli archivi dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro, sono stati raccolti in un bel volume, per i tipi di Nuovo Centro Stampa – Molfetta, tutti i documenti e gli atti di quelle tre intense giornate dedicate al nostro illustre concittadino. Completa la pubblicazione un interessante materiale fotografico, anch’esso in parte inedito. L’obiettivo delle giornate salveminiane e della pubblicazione del volume “Gaetano Salvemini – una vita per la democrazia e la libertà” era quello di restituire, in primo luogo alle giovani generazioni, attraverso la riscoperta di alcuni aspetti dell’impegno politico di Gaetano Salvemini, la consapevolezza che non è utopia

dedicare un’intera vita alla lotta per la democrazia e la libertà. Nel libro, che riproduce nella splendida copertina l’immagine dell’evento realizzata da Vittoria Facchini, è ad esempio presente un eloquente spaccato di un Gaetano Salvemini “privato”, così come emerge dal carteggio con la sorella Annetta, messo per la prima volta a disposizione degli studiosi e del pubblico dall’archivio privato dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro che “ha rappresentato – così come si legge nel preambolo del volume – lo scrigno dischiuso con filantropica generosità, alla Città”. Un significativo nucleo documentario si riferisce alle elezioni del 1913, le prime in Italia a suffragio universale maschile, e alla battaglia elettorale, non priva di episodi di incontrollata violenza. Ai documenti storici sui fatti del 1913, ricostruiti dallo stesso prof. De Santis, si aggiungono due interessanti trasposizioni sceniche dei fatti accaduti a Molfetta, Terlizzi, Mariotto, Bitonto e Bisceglie: la prima è una story board scritta da Beniamino Finocchiaro e Nicola Saponaro per la RAI; sulla scorta di questo testo nonché delle relazioni di Ojetti e Colaianni, Salvatore Marci ha realizzato il lavoro teatrale “Millenovecentotredici – La cantata degli ombrelli” che ha chiuso le giornate celebrative. Un altro nucleo tematico affronta il soggiorno di Salvemini negli USA, riportando il testo dell’intervista a Salvemini di Henry Nichols per la NBC. Di grande interesse, la ricostruzione testimoniale di Elena Germano Finocchiaro delle due

vite parallele, spesso configgenti, di suo padre Edoardo Germano, insigne medico e scienziato, e di Gaetano Salvemini. A tale varietà di fonti si aggiunge l’analisi storico filosofica su “La società della conoscenza di Gaetano Salvemini” curata dal prof. Marino Centrone, dell’Università degli Studi di Bari. Oltre alla prefazione del Sindaco di Molfetta, sen. Antonio Azzollini, altri interessanti contributi sono stati apportati dal prof. Nicola Pice, già Sindaco di Bitonto, e dal prof. Antonio Mastropierro. Mentre, la pubblicazione del profilo di Salvemini “fuoruscito”, tracciata, con consueta straordinaria efficacia, dall’indimenticato on. Beniamino Finocchiaro, appare un’opportuna quanto utile citazione. Il libro sarà presentato alla cittadinanza sabato 11 dicembre, alle ore 18.30, presso la Sala Finocchiaro, dal prof. Giuseppe Cannizzaro.

pillola web del 27/10/2010

Una nuova toga per il Tribunale Una cerimonia semplice ma allo stesso tempo significativa quella svoltasi ieri mattina presso il Tribunale di Molfetta per la consegna allo stesso tribunale di una toga donata dagli avvocati Bepi Maralfa e Maurizio Masellis. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai due legali promotori dell’iniziativa, il giudice coordinatore penale del Tribunale di Molfetta, dottor Lorenzo Gadaleta, il giudice coordinatore civile del Tribunale di Molfetta, dottor Riccardo Leonetti e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani, Francesco Logrieco. Apprezzamento ed elogio per l’iniziativa degli avvocati Maralfa e Masellis sono giunte dal dottor Lorenzo Gadaleta che ha anche ricordato “la lealtà e la correttezza professionale degli avvocati Maralfa e Masellis impegnati nella loro attività forense anche in processi difficili e delicati”. Il dottor Gadaleta ha anche ricordato che “avvocati, giudici e pubblici ministeri rischiano tutti i giorni in prima persona e che questo gesto di donazione deve essere anche interpretato come un segno di libertà ed indipendenza nella professione forense”.

Presentato e, come scrivono Betta Mongelli, Angela Amato e Leonardo Minervini nel preambolo del libro, “consegnato” a Molfetta e ai Molfettesi, “non rassegnati all’idea che questa Città non avverta l’obbligo morale di istituire un archivio salveminiano pubblico”.


novembre 2010

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cultura

novembre 2010

Generazione attiva: Play Reverse a Molfetta È nato un nuovo movimento studentesco. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Maria Sancilio Il 2 ottobre 2010 nasce anche a Molfetta il movimento studentesco “Play Reverse”. Composta e gestita esclusivamente da giovani studenti di scuole superiori molfettesi, la nuova associazione, presente già a livello regionale in altre città quali Noci, Bari e Bitonto, trova sede presso il Partito Democratico, in via Margherita di Savoia. “Correre, correre per riappropriarci del nostro futuro!” è il motto di “Play Reverse”. Ecco che questa associazione nasce per permettere ai giovani di contribuire alla progettazione del loro domani, per dare loro voce, per garantire l’opportunità di dire “no a quelle che sono le decisioni del governo nazionale riguardo l’istruzione”. “Play Reverse” è un’associazione, e in quanto tale è libera da ogni pregiudizio di carattere politico, l’unica via da seguire è quella della giustizia. A dettar legge è la voglia e il diritto di rendere anche i giovani primi protagonisti del loro futuro. La sede di Molfetta collabora con tutte le altre della Provincia convocando una riunione mensile dei responsabili generali dislocati nelle città coinvolte. Alla presentazione del 2 ottobre erano presenti più di una ventina di ragazzi e ragazze interessati all’evento, nuovo per una città come Molfetta. Il primo obiettivo di questa associazione è quello di manifestare. “Manifestare, oggi giorno, viene interpretato nel suo significato traslato – commenta il responsabile dell’associazione Matteo Petruzzella – non vuol dire infatti trovare la giusta occasione per saltarsi un giorno di interrogazioni, ma essere vivi, farsi sentire e non arrendersi”. Lo strumento del quale il movimento si serve è principalmente lo scendere in piazza. Uno strumento al quale si vuole cercare di affiancare e proporre un’al-

ternativa che possa maggiormente permettere ai ragazzi di esprimere la loro visione del mondo. “Per difendere la scuola pubblica è necessario mobilitarsi – aggiunge Petruzzella – la scuola, infatti, è l’unico luogo capace di costruire un società fatta di pace e giustizia, contro le tante discriminazioni che con la violenza provano ad imporsi nel nostro Paese. Scendendo in piazza e appoggiando tutte le mobilitazioni mirate a contrastare i disegni di legge inappropriati, si tutela la democrazia e il diritto universale all’istruzione”. A poco più di due settimane dalla fondazione dell’associazione, la partecipazione studentesca è subito risultata numerosa: quasi 100 giovani hanno già partecipato al primo appuntamento attivo del movimento, in occasione dello sciopero dell’8 ottobre scorso. Muniti di voglia di manifestare e di farsi sentire, i partecipanti hanno preso parte al corteo svoltosi a Bari in mattinata, unendo le loro forze a quelle delle altre associazioni provinciali. Questo è stato solo il primo di una serie di eventi ai quali l’associazione si propone di prendere parte. “Saremo un unico e compatto gruppo, con una media di due incontri mensili prenderemo insieme le decisioni, cercando di muoverci sempre verso lo stesso obiettivo, quello di costituire un nuovo modo di essere studenti”. È, inoltre, disponibile un sito internet (www.playreverse.org) dove trovare maggiori informazioni.

As. So. Arte per il centro storico Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Paola Leone

Ormai da diverso tempo nel cuore del centro antico di Molfetta esiste una realtà: L’Associazione “As. So. Arte” che rappresenta l’espressione diretta di artisti locali che operano nell’ambito dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo. L’associazione nasce dall’impegno dell’Ing. Michele Losito che con la collaborazione dei suoi associati, spinti da spirito democratico ed indipendente da partiti politi-

ci, promuove il rilancio artistico e culturale del Centro storico. Assoarte infatti, si pone come obiettivo quello di esaltare e rendere omaggio al cuore pulsante della città attraverso manifestazioni ad ampio spettro che illustra in ambienti ricevuti in concessione gratuita dal Comune. L’amministrazione inoltre, offre contributi da non sottovalutare come quello dato all’ iniziativa “Satire,demoni,folletti e malocchio” svoltasi a novembre . (2000 euro di finanziamento distribuito tra: artisti il 50%, 25% stampe e grafiche ed il restante 25% di spese organizzative) Una serie di combinazioni che unite al suggestivo palcoscenico che il centro antico garantisce, permettono all’Associazione di realizzare eventi al fine di divulgare e accrescere tradizioni popolari che altrimenti rimarrebbero in sordina. Nient’altro da aggiungere, ma d’obbligo è la partecipazione! Belle e incredibili sorprese vi attendono a Natale, anche sul nostro sito www.ilfatto.net dove troverete tutti gli aggiornamenti. Le iscrizioni all’associazione sono aperte!, per qualsiasi informazione rivolgetevi ad: assoartemolfetta@gmail.com


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cultura

novembre 2010

Il senso della morte Abbiamo incontrato don Gianni Fiorentino, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Pantaleo de Trizio Don Gianni, secondo lei cos’è la morte? Perché parlarne è così difficile? Cos’è la morte per me? Ciò che è per tutti i cristiani, per tutti quelli che credono nella risurrezione di Gesù: l’evento che segna il grande passaggio dell’uomo da questo mondo alla vita di Dio, il suo ingresso nell’eternità. Naturalmente non è la ragione umana a persuaderci di tutto questo: è la fede in Dio e nella potenza del suo amore! Sì, è la fede ad attestare al nostro spirito che questo è possibile e che è possibile grazie alla Pasqua di Gesù, cioè alla sua morte e alla sua risurrezione. Noi cristiani crediamo insomma che Cristo ha vinto la morte e che per questo essa non è più la stessa di prima, un fatto decisivo è intervenuto. Morendo per amore, Cristo l’ha sconfitta per sempre, le ha spezzato il pungiglione, per usare la famosa immagine di san Paolo: “La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte la tua vittoria; dov’è, o morte il tuo pungiglione” (1Cor 15,55). Prima di Cristo “chi scendeva nel regno dei morti più non vi risaliva più” (cfr. Gb 7,6-10); ora questo potere la morte non lo possiede più, perché Gesù con il suo amore umano-divino ha scardinato le porte del suo regno. Sicché al momento del grande passaggio l’uomo non precipita più

nelle sue fauci o non è ingoiato dal nulla, perché trova una mano pronta ad accoglierlo, la mano del Risorto. Perché è difficile parlarne? Perché la morte fa comunque paura, continua ad essere il più grande dei nostri problemi. La morte, ha scritto il filosofo Gabriel Marcel, “è quella realtà che pone in crisi gli amori che viviamo: essa infatti ha il potere di troncarli da un momento all’altro”. Noi non possiamo fare

l’esperienza della nostra propria morte, ma conosciamo la morte nell’altro che amiamo e che ci viene tolto. Con la persona che amiamo muore qualcosa di noi e la morte diventa così una realtà onniavvolgente. Tutto questo lo esprime molto bene sant’Agostino quando nelle sue Confessioni ci parla della morte di un suo amico: “Tutto ciò che vedevo era morte […] Tutto ciò che avevo condiviso con lui, senza di lui si

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era trasformato in strazio immane. Quanto più lo amavo, tanto più odiavo e temevo la morte, nemica crudelissima che me lo aveva tolto”. (Confessioni IV) È l’intensità dell’amore per l’altro che è morto che ci fa conoscere qualcosa della morte. Naturalmente la morte degli altri ci rimanda anche al nostro senso di fragilità, al nostro essere limitati e impotenti, al fatto che prima o poi moriremo anche noi. E questo inevitabilmente ci angoscia. Si può dire che lei durante l’anno celebra tanti funerali, ci può spiegare come oggi i congiunti vivono questo momento rispetto al passato? Come i congiunti vivono il momento della morte di un loro caro? È difficile dirlo. Ancora più difficile è fare un confronto con il passato. Cosa si agita nei cuori di quanti vivono la sofferenza del distacco è impossibile dirlo. Posso dire invece ciò che vedo: vedo un dolore molto composto, una sofferenza dignitosa, una partecipazione intensa. Spesso accade che sia raggiunto dai parenti e dagli amici per ringraziarmi delle parole di speranza che ho rivolto loro al momento dell’omelia. Comprendo così che la gente, da quella più semplice a quella più acculturata, è aperta al mistero della resurrezione. Di una cosa mi vado sempre più convincendo: che la morte va evangelizzata! Che questa evangelizzazione passa soprattutto attraverso la nostra predicazione! E che per questo davvero grande è la nostra responsabilità! Della morte oggi nessuno ne parla come dolore e sofferenza umana. Siamo portati a rimuoverla. Un detto molfettese dice “per tre giorni si piange il morto”, e poi… È vero questo? Che ci sia il tentativo di rimuovere la realtà della morte è vero. Lo riconoscono tutti ed è sotto gli occhi di tutti. Di qui, però, a dire che nessuno ne parla più come dolore e sofferenza mi sembra un po’ troppo. Non accettiamo oggi che qualcuno o qualcosa ci ricordi il nostro limite radicale. Ora la morte è quella realtà che più di

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pillola web del 22/10/2010

Sarà ampliato il Cimitero Cominceranno presto i lavori di ampliamento del Cimitero Comunale di Molfetta. A deciderlo la giunta comunale nel corso di una riunione in cui è stato approvato il progetto di realizzazione di 420 nuovi cassettoni. Le nuove strutture sorgeranno a ridosso del muro di cinta est della zona di ampliamento del cimitero comunale e costeranno complessivamente 650.000 euro, soldi provenienti dal bilancio comunale e già previsti dal bilancio triennale 2010-2012. Il progetto di ampliamento è stato realizzato dagli ingegneri Luigia Roselli, Michele Losito e Michele de Candia con il supporto dell’ingegner Onofrio de Bari dell’Ufficio Tecnico Comunale.

ogni altra, oserei dire con una crudezza spietata, ci sbatte in faccia la memoria della nostra finitudine. Assistiamo così a un fenomeno apparentemente contradditorio, da una parte essa appare rimossa e nello stesso tempo spudoratamente esibita; da una parte estraniata dal mondo delle relazioni e dall’altra spettacolarizzata. Ma in questa operazione anestetica si dimentica che in questa maniera ci priviamo dell’elemento che maggiormente ci aiuta a comprenderci e che ci aiuta ad uscire dalla banalità e dalla mediocrità in cui spesso ci rinchiudiamo. L’oblio della morte, il suo occultamento, comportano il rischio della disumanizzazione della cultura e della società. E forse mai come in questi giorni stiamo drammaticamente prendendo atto di questa verità elementare. Il detto per tre giorni si piange il morto è vero fino a un certo punto. La memoria della morte non deve mai venire meno, questo sì: lo conferma anche la grande tradizione della Chiesa con il suo memento mori. Ma è vero anche che non si deve rimanere prigionieri del dolore e della tristezza! Dove sarebbe la speranza cristiana in quel caso? Dove la fede nella risurrezione?

Oggi nessuno parla più della morte Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

Il 2 novembre è il momento di ricordare chi non c’è più. La Commemorazione dei Defunti è rimasta l’unica espressione religiosa comune ai miscredenti e ai credenti di tutte le confessioni.. Non se ne parla ai bambini, tanto non comprenderebbero. I giovani hanno mille problemi e attività, manca loro il tempo per riflettere. E gli adulti… preferiscono allontanarne l’idea, provano disagio a parlarne… In realtà si ha paura di risvegliare l’angoscia della morte che l’uomo porta in sé, di rivelare all’altro, e di conseguenza a se stessi, che la morte è un passaggio naturale che riguarda tutti gli esseri viventi, non una punizione divina. La regressione del sacro, del religioso, dei riti, ha fatto sì che la morte diventasse sempre più qualcosa di indefinibile. L’uomo moderno ne ha paura, ha smesso di convivere con il pensiero della morte, cerca di vivere nell’indifferenza. Oggi ci si dispera per la morte di chi si ama, e chi muore è quasi colpevolizzato per l’abbandono di chi resta, solo e sconfortato, a chiedersi il perché! E nonostante la paura della morte, l’uomo a volte scatena la sua malvagità con la distruzione, uccidendo anche i parenti più cari. È il disagio della civiltà moderna che si traduce nel destino di una uma-

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nità che mostra una pulsione autodistruttiva. Chi ci salverà allora dal male? Solo la fede in Dio, un Dio potente, il Dio dell’Amore. Si vince allora la paura della morte accettandola con consapevolezza. La celebrazione della Messa in suffragio delle anime dei propri defunti, il trigesimo, l’anniversario della morte, sono i modi con cui il cristiano può fare memoria ed entrare in comunione con i propri cari. Recarsi in forma privata sulla tomba dei propri cari, tenerla in ordine, ornata di fiori e di luce votive, deve essere un legame, una manifestazione d’amore tra il defunto e i suoi congiunti, non un obbligo derivante dal senso di colpa o dal timore derivante da superstizioni… quindi offrire


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eventi

novembre 2010

Il Lions Club Molfetta al servizio della collettività Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

pillola web del 20/10/2010

Angelo Amato sarà Cardinale

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di Francesco Tempesta

Il Lions Club Molfetta, nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha intrapreso un importante percorso che si pone come presupposto quello di ripercorrere il tema dal titolo “1861-2011: attualità

dei valori fondamentali nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Impegno dei Lions a collaborare con le istituzioni per rendere effettivo l’esercizio partecipativo della cittadinanza italiana ed europea”. Ed è stato proprio questo tema ad ispirare il Salotto Letterario, che a breve potrebbe diventare un format abituale, organizzato comunemente dai Lions Club di Molfetta e di Bitonto presso l’Hotel Riva del Sole lo scorso 23 Ottobre. Ma parallelamente alle celebrazioni per l’Unità d’Italia i “Leoni molfettesi” si dedicheranno ad attività davvero importanti per la collettività. Nel corso dell’anno infatti saranno previste attività di collaborazione con le istituzioni affinché le stesse si rendano conto che il Lionismo opera assiduamente su veri progetti di servizio anche in collaborazione con le amministrazioni pubbliche. Il Lions Club opererà quindi all’interno

delle scuole superiori attraverso incontri con gli alunni finalizzati a illustrare i benefici di una corretta prevenzione dei tumori al seno ed agli organi genitali sia maschili che femminili (progetto Martina); nella scuola primaria, invece, in ossequio al “Service” nazionale “Lotta alla dislessia”, dovrebbe essere effettuato, oltre a conferenze di servizio, anche uno screening per individuare quei ragazzi che presentano problemi di DSA (disturbi specifici di apprendimento) per poi proseguire con interventi individualizzati sugli alunni affetti da dislessia. Per la realizzazione di questi progetti sono già stati presi contatti concreti con le istituzioni pubbliche che, nei limiti delle pieghe di bilancio, hanno dimostrato disponibilità a sostenere queste iniziative. I Lions, inoltre, paladini della vista, si dedicheranno alla raccolta degli occhiali usati che saranno ricondizionati, cata-

Nel Concistoro convocato per il 20 novembre prossimo, Benedetto XVI imporrà la “berretta” rossa a 24 nuovi cardinali, tra i quali il molfettese Angelo Amato. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice durante l’udienza generale in Piazza San Pietro

logati ed inviati tramite il centro nazionale di Chivasso a quelle popolazioni dei paesi sottosviluppati per fornire loro una migliore qualità di vita.

La Strana Sensazione non delude mai Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta La Strana Sensazione è tornata in concerto riproponendo a grande richiesta il tributo alla storica band italiana per eccellenza, i Pooh. La grande serata di musica, presentata da Lucia Catacchio, ha fatto registrare il tutto esaurito presso il “CineTeatro Odeon”. L’evento è stato organizzato a scopo benefico con la collaborazione dell’Associazione Cosma e Damiano, attiva nella parrocchia San Gennaro di Molfetta, allo scopo di raccogliere i fondi necessari al sostentamento dell’oratorio della chiesa stessa. Il gruppo “La Strana Sensazione”nasce a Molfetta nel 1975 da

un’idea di Lillino Cocozza alle tastiere, Lorenzo Gadaleta alla chitarra, Vito Mezzina al Basso, Antonio Sciancalepore alla batteria ed Enzo Binetti alla voce. Il gruppo comincia ad esibirsi durante le serate danzanti, le sagre paesane, matrimoni e veglioni. Tentando il salto di qualità, nel 1975 il gruppo partecipa al concorso di voci nuove di Castrocaro Terme presentando un brano dal titolo “Ricordi” che ottiene un discreto successo. Sulla scia di tale successo, vengono lanciati due brani dal titolo Dolce bambina e Solo tu che vengono incisi su un disco a 45 giri che riscuote un successo clamoroso. Nell’estate 1976 entrano a far parte del gruppo Vito Bel-

lifemine sostituto di Vito Mezzina al basso e Ginetto Sciancalepore sostituto di Lorenzo Gadaleta alla chitarra. Il gruppo incide altri due 45 giri riscuotendo anche in questo caso un buon successo e tenta la fortuna arrivando persino a Sanremo. Nella città dei fiori, nel 1977 viene infatti organizzata, presso il celebre Teatro Ariston, la Mostra Internazionale della Musica e dello Spettacolo, una grossa vetrina musicale nazionale ed internazionale alla quale “La Strana Sensazione partecipa guadagnando consensi dai più quotati critici dell’epoca. Dopo ulteriori due anni di esibizioni in tutta Italia, il gruppo si scioglie. La band si riunisce nel 1998 tornando,

seppur con qualche capello in meno e qualcuno bianco in più, ad esibirsi alla grande e a proporre ottima musica.


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recensioni

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Segnalibro. Una canzone che ti strappa il cuore “La porzione indigena di Johnny Synge. La piccola squaw del protestante. La puttanella del furfantello di Kingstown. Insulti scagliati tanto tempo fa dai motteggiatori dell’arguta Dublino, ancora udibili dopo più di quarant’anni. Ti trascini via dalla finestra, fino alla nicchia vicino al fornello. La stanza odora d’acqua di cavolo e polvere. Sotto di te, da qualche parte, c’è accesa una radio a volume troppo alto, ma tu non protesti per il disturbo, a volte trovi che ti metta una strana allegria. Ci sono ore, a tarda notte, in cui ti manca il suo conforto. Il silenzio può essere pauroso per chi è solo. Lui diceva sempre che avevi troppa immaginazione, tendevi troppo a fantasticare. Un tratto cattolico, scherzava. In queste notti leggi i libri Mills & Boon presi alla biblioteca pubblica di Earl’s Court Road. Di certo non ti divertiresti nemmeno un po’ se non fosse per i True Romances. Quanto li avrebbe odiati, lui, questi tuoi concubini segnati dalle orecchie e dalle lacrime. “L’oppio delle zitelle”, avrebbe ghignato”. Joseph O’Connor, Una canzone che ti strappa il cuore, trad. ital. di Massimo Bocchiola, Guanda, 2010, pp. 280. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Angela Teatino Dopo una notte insonne tra ombre, fantasmi del passato e vento di bufera, Molly Allgood si risveglia in una fatiscente e abbandonata stanza in affitto. Sono le 6.43 di una gelida alba ottobrina londinese del 1952 e Molly si appresta a trascinare per un giorno intero i suoi 65 anni di ricordi, emozioni, amori, inquietudini e dialoghi rubati al teatro e a quegli attimi di vita che donano senso e sapore all’esistenza. I ricordi si avvolgono all’indietro fino ai suoi 17 anni e al giorno in cui entrò a fare parte come “apprendista” bella, corteggiata e oltremodo irriverente, della compagnia teatrale di John Synge, il più famoso e importante drammaturgo irlandese, presto suo amante, mentore, ragione di vita, inganno e seduzione. Ormai “reliquia del passato”, Molly confonde le figure reali con i fantasmi e vaghi e malinconici riaffiorano nella sua mente i luoghi che ha incontrato du-

rante la sua carriera di attrice: una scenografia che fa da sfondo a un atto unico consumatosi a Dublino, tra i ginestroni e i rododendri delle colline di Wicklow, a Londra e nei teatri di New York. Sono “strane irruzioni diurne” ad animare gli oggetti di ricordi, dolore e amore. Un lungo e malinconico monologo, libero da ritmo ed esigenze di copione, cha parte e ritorna al cuore “da cui le parole provengono”. Joseph O’Connor ci regala un romanzo commovente e magico, che celebra l’amore e perdona l’abbandono. Un omaggio intimo e struggente alla verde Irlanda, alle pagine più belle della sua letteratura, alla nascita del teatro nazionale irlandese che vide complici, nel sogno di una cultura indipendente e libera, il realismo di Synge, il mito e il folklore della poesia di Yeats e le passioni di Lady Gregory; pagine in cui incessante scende la pioggia e timido soffia il vento che si riverbera tra l’erica, si perde tra le brughiere profumate di torba e accarezza le

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scogliere dell’Ovest. Là, dove un “furfantello vagabondo” incantò e rese eterna l’identità selvaggia e fatata delle genti dell’Isola Smeralda.

l’autore Joseph O’Connor è uno scrittore irlandese nato a Dublino nel 1963, fratello della famosa musicista Sinéad O’Connor. È uno dei principali protagonisti dell’eccezionale fioritura letteraria irlandese iniziata a cavallo degli anni Novanta e i suoi libri sono pubblicati in 29 lingue. In Italia, per i tipi di Guanda, ha pubblicato La moglie del generale; Yeats è morto!; Dolce libertà; I veri credenti; Cowboys & indians; Stella del mare; Il maschio irlandese in patria e all`estero; Il rappresentante; Desperados; La fine della strada.

MovieNote. La solitudine dei numeri primi “Tutto il mondo ti cerca, devono solo capire dove ti nascondi”. Alice (Alba Rohrwacher) Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

scheda del film

di Alessandra Recchia

La Solitudine dei Numeri Primi (2010)

Torino. Mattia (Luca Marinelli) e Alice (Alba Rohrwacher) sono coetanei, due numeri primi, divisibili solo per uno e per se stessi. Crescono insieme, si sfiorano, si guardano, si appartengono senza diventare mai due, restano soli, nel loro cupo universo interiore. Un’infanzia segnata da traumi forse dovuti a genitori troppo insistenti da un lato, la madre di Matteo (interpretata da Isabella Rossellini) lo riempie di responsabilità e aspettative, Alice ha invece un padre che la assilla e una madre completamente assente. Due bambini che restano indelebilmente segnati per una colpa che non li appartiene. Il prologo del film appare una perfetta sintesi del senso della storia narrata: anime impaurite, tormentate, chiuse in una selva oscura, piena di inquietudini, proprio come il mondo della recita scolastica in cui Mattia bambino assieme a sua sorella gemella Michela sono protagonisti nelle scene iniziali. L’urlo violento di Michela racchiude quello che verrà. Flashback e flashfoward descrivono le vite dei due protagonisti, dall’infanzia, all’adolescenza fino alla crescita definitiva dei 30 anni. Mattia è un misantropo, parla poco, è concentrato solo sullo studio che lo porterà a laurearsi in fisica e a lavorare in un centro di ricerche in Germania, Alice è un’anima fragile, vive male il suo non

un film di Saverio Costanzo genere drammatico produzione Italia – Germania – Francia distribuzione Medusa durata 118 minuti circa Il regista Saverio Costanzo nasce a Roma il 28 settembre 1975, è il figlio del giornalista Maurizio Costanzo. “La Solitudine dei Numeri Primi” è il suo quarto lungometraggio, scritto assieme a Paolo Giordano, autore dell’omonimo best seller. Il suo film d’esordio, “Private”, storia della convivenza forzata tra una famiglia palestinese e un gruppo di militari israeliani, si è aggiudicato diversi premi tra cui il Pardo d’Oro al Festival di Locarno del 2004, il Nastro d’Argento e il David di Donatello nel 2005.

essere accettata dal mondo, forse per via del suo handicap è rimasta zoppa in seguito ad un incidente, e per la completa assenza di attenzione da parte della madre affetta da profonda depressione fin da quando era bambina. Quando la ragazza più carina della scuola, Viola, sembra trovare interesse per lei, Alice arriva a tatuarsi una violetta, ma quando Viola riprende a deriderla, Alice decide di togliersi il tatuaggio con i resti di uno specchio rotto, e a Mattia che chiede di togliere il tatuaggio con quel pezzo di vetro appuntito. I corpi di Mattia e Alice raccontano delle loro sofferenze. Mattia da adolescente si procura dei tagli come forma di autolesionismo per un senso di colpa che non lo abbandona, quando cresce prende peso notevolmente. Il corpo di Alice invece la tormenta, è zoppa a causa di un incidente, dall’adolescenza fino alla crescita soffre di anoressia, risultando poco più di un mucchio di ossa. Il montaggio giocato sulla suspense all’inizio incuriosisce lo spettatore ignaro della trama del best seller La Solitudine dei numeri Primi di Paolo Giordano (autore della sceneggiatura assieme al regista Saverio Costanzo), ma a metà del film circa, quando i passaggi della storia sono ormai più meno intuibili, sembra un po’ cadere. I costumi relativi al periodo da liceali sono particolarmente indovinati. Il film è stato definito un horror dell’anima, dei film horror

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c’è un notevole lavoro del montaggio del suono, l’utilizzo delle tracce musicali (il pezzo che accompagna il prologo del film è dei Goblin, quelli di Profondo Rosso), l’esasperazione della cupezza delle circostanze. Tanti e lunghi i primi piani, intensi, carichi di significato, ma forse qualche azione in più avrebbe contribuito a raccontare ciò che spesso è lasciato all’inquieta espressione dei protagonisti, seppur tutti ben diretti. Aspetti horror e attimi di romanticismo estremo coinvolgono lo spettatore in una storia drammatica, penetrante, carica di angoscia.


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il cantastorie

novembre 2010

Il cantastorie: le Sesserriste Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Pietro Capurso

Sesserriste è il soprannome dato ai confratelli della Confraternita della Visitazione. Sull’origine di questo nomignolo ci sono due ipotesi, una riguardante l’uso di pregare mormorando (perciò sussurrando), fatto però comune a quasi tutte le confraternite, l’altra si rifà ad una leggenda popolare e al viaggio che compirono alcuni confratelli a Napoli nel 1768 per registrare la neonata confraternita alla Real Camera di Santa Chiara. Quella che segue è la versione, in rima, di quella leggenda.

le Sesserriste Fu al tempo di monsignor Orlandi che si riunirono fabbri, muratori, fanti, si misero insieme per una giusta ragione e costituire una pia unione. La statua ormai era ordinata, “Visitazione” l’avevano chiamata; la mozzetta decisero doveva esser rossa, ma adesso bisognava darsi una mossa. Trovato l’accordo sul nome da dare, era necessario a Napoli andare perché era urgente l’approvazione per il permesso alla processione. Tutti quel viaggio volevano fare,

anche perché non c’era nulla da pagare: ogni spesa a carico della congrega così, per togliere ogni bega, si decisa di tirare a sorte come era in uso alla “morte” e, quando la commissione fu preparata, da ogni fratello fu accettata. Una condizione fu posta ai delegati, ricordarsi di essere inviati per una santa e giusta ragione senza approfittare della situazione, e di far presto fu lor comandato, andare e tornare, tutto d’un fiato, senza perder neppure un minuto e non restare più del dovuto. Si sa che la fretta è mal consigliera e a Napoli giunsero prima di sera. Più volte bussarono all’ufficio delegato ma, chi si affacciò gridò “Maleducato!” Lo sanno tutti che preti e “menzegnoere” non lavorano mai durante la “condroere”, perciò, dovendo del pempo passare, decisero di andarsi a rifocillare e approvarono la bella proposta di andare in una cantina vicino la posta, davanti a un bicchiere di rosso vino, trascorrer le ore bevendo … pochino. Giammai proposta fu più efferata, non l’avessero mai approvata! Nella cantina di un rozzo buzzurro, chieser di bere del fine “sussurro” e, non sapendo questi che cosa portare, la ricetta a lui si misero a spiegare. Il sussurro è una bevanda che, se fatta come Cristo comanda, ti manda in estasi, ti fa inebriare e ogni malore dimenticare.

Prender si deve del liquore o del vino, ma attenzione, del più genuino, quindi occorre riscaldarlo, lentamente … lentamente … bisogna farlo, finché si sente il suo aroma diventar più intenso e allora si versa piano, delicatamente in uh bicchiere, poi lentamente assapora il nettare così creato, poco alla volta, non tutto d’un fiato, e, mentre compi questa bisogna… shshshsh!!! sussurra la bocca, la mente sogna. Dopo il primo un secondo bicchiere arrivò e, nemmeno al terzo ci si fermò, poi fino a tardi continuarono a bere dimenticandosi il loro dovere, perciò ubriachi e con giusta ragione, furono condotti dai gendarmi in prigione. Dopo qualche giorno, con devozione, si recarono all’ufficio per la registrazione, compiuta la quale tornarono in fretta, pensando ad una scusa da raccontare a Molfetta. In chiesa andarono i malcapitati e subitamente furono interrogati, il loro ritardo dovevano spiegare altrimenti c’era il conto da pagare. Tante, tante furono le scuse accampate ma da nessuno furono accettate, fino a che stanchi di tante falsità, alfine raccontarono la verità: “Velite proprie sapè chére ca n’à secciesse? Tenèmme sècche e n’emme fatte né stizze, e che nu sussurre è né bella brascioele, à passate u orarie, emme arremèste

daffoere”. “Alloere site proprie sesserriste, apprime a la chèndine e po’ penzite a Criste! Pe chèsse dè mò SESSERRISTE v’onne da daisce, pisce senza spàine, come a r’alaisce!”

Il cantastorie era una figura molto popolare fino secondo dopoguerra. Andava in giro per le strade e, servendosi di un cartellone istoriato, raccontava delle storie che lui elaborava e, spesso, metteva in rima. Riproporre il cantastorie nell’epoca di internet e dei satelliti, vuole essere un modo per riallacciare i fili della storia e della tradizione locale molto spesso dimenticata.

Guarda il video! Leggi le istruzioni a pag. 31 http://www.ilfatto.net/url/0010.htm


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spazio giovani

novembre 2010

pillola web del 10/11/2010

Il Liceo Classico di Molfetta in finale al concorso “Giovani idee” Il Liceo Classico di Molfetta in finale al concorso “Giovani idee”, promosso dalla Fondazione e Associazioni “Carlo Donat-Cattin”, rivolto a tutte le scuole superiori italiane, sul tema “Unità d’Italia, 150 anni insieme. Tra utopia e disincanto”. La classe III B, con la guida delle docenti Salvemini e Troccoli, ha progettato e realizzato un cortometraggio dal titolo “Dietro le quinte dell’Italia Unita”. Interpretato da Ignazio de Trizio, Isabella Di Stefano, Augusto Ficele, Ilaria Gaudio e Serena la Forgia, il film si apre con una intervista “impossibile” a Giuseppe Garibaldi nel giorno del suo storico incontro con Vittorio Emanuele II a Teano. Alla rievocazione storica segue l’attualizzazione nel presente, con una rapida ma pungente analisi della situazione italiana attuale, a 150 anni dalla sua Unità. Il ricordo simbolico dell’incontro tra il poeta Goffredo Mameli e il musicista Michele Novaro chiude il cortometraggio, con le note intense e patriottiche del Canto degli Italiani, il futuro Inno Nazionale d’Italia. Firma la regia Nicola Stanzione.

Un dovere, non solo un piacere

I giovani non hanno tempo per leggere E devono “lottare” contro gli alti prezzi di copertina. Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Gianfranco Inglese In questo mondo dai ritmi frenetici in cui chi si ferma è perduto la lettura viene considerata un qualcosa di troppo noioso che richiede un silenzio difficile da ottenere in una società in cui tutto riporta i segni di inquinamento umano. Tuttavia questa nuova generazione di adolescenti si sta auto convincendo che prima o poi il tempo per dedicarsi alla lettura lo farà saltare fuori. È in aumento dunque il numero di quelli che non leggono ma che vorrebbero farlo. Fino a qualche anno fa non era raro sentire diciottenni vanagloriosi che si vantavano di non aver mai letto un libro in tutta la vita. Oggi si sta un po’ più attenti: in realtà in molti casi non si è letto nulla di più di quanto alcune professoresse di lettere impongano e la letteratura straniera contemporanea appare di un mondo sconosciuto. Il senso è: “Non leggo, ma conosco persone che leggono e vorrei anch’io avere la loro pazienza”. Ma ci vuole davvero tempo per leggere? Bisogna armarsi di pazienza, oppure di buona volontà? Eppure esistono ragazzi

che leggono a tavola, ignorando i rimproveri dei genitori, ragazzi che leggono camminando e virano all’ultimo momento buono per non investire altri pedoni, altri che leggono mentre aspettano il proprio turno per immatricolarsi. Esistono, ma sono ancora un numero esiguo. Tutti gli altri vorrebbero leggere, ma si stufano,

non hanno tempo, non sanno che libro scegliere e dopo un po’ si annoiano. Magari sono quelli che hanno letto per intero solo I Malavoglia, e ora credono che tutti i libri siano della stessa portata. Altri ancora preferiscono uscire con gli amici, col fidanzato, ascoltare musica, guardare la televisione, andare al cinema o a ballare.

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Eppure, nonostante ciò, la lettura è stata rivalutata: chi legge non viene più preso in giro, ma guardato con una sorta di rispetto, misto, c’è da dirlo, a incredulità. Bisogna anche ammettere che, purtroppo, le case editrici non fanno molto per invogliare i giovani alla lettura: i prezzi dei libri sono a dir poco esosi per giovani ragazzi e ragazze che vivono da una paghetta media di dieci euro settimanali. Internet, però, oltre ad esser causa di alcuni tra i peggiori mali moderni, in questo caso può anche diventare rimedio: esistono moltissimi siti per aspiranti scrittori, laboratori di scrittura creativa o semplici comunità nelle quali grafomani di tutte le età si riuniscono per scambiarsi opinioni. Ci sono poi molti siti che permettono di scaricare gratis gli e-book, e non solo i grandi classici della letteratura. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e soprattutto per tutte le tasche, evitando che un ragazzo si trovi a scegliere se utilizzare quei dieci euro per uscire con gli amici o per comprare l’ultimo libro di chissà quale autore. La letteratura non dovrebbe avere un prezzo, tuttavia ce l’ha, e spesso molto alto.

Ma i giovani cosa leggono?

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di Gianfranco Inglese Ci vuole davvero tempo per leggere? Per i libri il tempo si dovrebbe trovare, immaginamo per i quotidiani. Quotidiani che raccontano di ciò che succede nel mondo, di ciò che in un modo o nell’altro è per forza parte integrante della nostra vita. I giornali si inventano ogni volta rubriche e inserti davvero curiosi per noi giovani. Non inventiamo scuse banali. Gli stimoli alla lettura si hanno, la voglia di leggere si conserva, la curiosità è d’obbligo. Cosa manca? Il culto della lettura e quello della letteratura. La carta stampata che profuma di inchiostro. Sembra poco? La letteratura come l’informazione non dovrebbe avere un prezzo, tuttavia ce l’ha. Conoscere e comprare l’informazione giusta non è per questo uno spreco di tempo né di denaro. Assidui “botta e risposta” su tutti i giornali, sulla continua e mai banale rivendicazione al diritto di essere liberi. Libertà di stampa e di pensiero che non cederanno mai ai cliché tradizionali, perché è giusto che non cedano. Ma qualcuno deve pur stimolare i giornalisti a lottare per la libera informazione. Noi giovani dobbiamo essere i primi a farlo. Ad ogni costo.

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di Maria Sancilio Ogni qual volta si parli di cultura, sapere e conoscenza si fa automaticamente riferimento alla Lettura. Una lettura con la “ L” maiuscola, figlia dei Classici e della storia italiana e internazionale. È risaputo ormai che i libri hanno ceduto il loro prezioso posto ad altri modi più innovativi di trasmettere la cultura: le comunicazioni interpersonali, garantite e finanziate da internet, sembrano aver riempito quel lasso di tempo che prima veniva dedicato alla lettura di qualche pagina scritta. “I giovani non hanno più tempo per leggere”, questo dicono tutti. Ma, pur se in minoranza, ci sono ancora coloro che conducono questo stile di vita. Deve essere un’abitudine inculcata sin dalla tenera età, o meglio, sin da prima della nascita. Lo dimostrano alcuni studi effettuati dall’associazione A.C.P. (associazione culturale pediatri) che, con la collaborazione di biblioteche, librerie e professori interessati, hanno avviato un progetto dedicato alla lettura “Nati per leggere”. La fascia di età più delicata nella

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quale insistere maggiormente sulla lettura per far sì che questa diventi patrimonio del piccolo, è quella che va da 0 a 6 anni, nella quale il bambino apprende e immagazzina quasi il 90 % dei vocaboli. Poi segue quella che comprende gli anni di scuola elementare, nei quali il tasso di ragazzini che continuano a coltivare la lettura è considerevole; a seguire ancora la fascia più adolescenziale, dalla scuola media fino ai primi anni delle superiori, dove il ragazzo tende ad allontanarsi dal mondo della lettura, per poi averne una riscoperta nell’età più matura, da combinare al tipo di studi intrapresi, amicizie, esperienze. Ecco che per rispondere alla domanda iniziale non si può non tener conto della moda del momento, la saga vampiresca che ha affascinato molte adolescenti: Twilight. Al di là di ciò che la tendenza propone, nei ragazzi dai 13 anni in su si posiziona in graduatoria il genere fantasy. Mentre la percentuale che acquista gli intramontabili classici è decisamente limitata. Come dice l’ingegnoso autore di libri per bambini Sergio Guastini : “nei libri c’è tutto”. Per garantire un maggiore contatto con il

mondo della cultura anche la città di Molfetta si mobilita, organizzando degli “incontri con l’autore” come per la libreria Il Ghigno che ha organizzato per venerdì 19 novembre un incontro con Dacia Maraini, per la presentazione del suo nuovo libro.


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sport

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hockey Serie A1 Isello Hockey Valdagno Cgc Viareggio A.S.D. Bassano Hockey 54 A.S.D.H. Amatori Sporting Lodi Hockey Breganze Banca Etruria Follonica Pordenonehockey2004 A.S.D. Hockey Sarzana Ingraph A.S.D. Seregno Hockey GOCCIA DI SOLE HC MOLFETTA Afp Giovinazzo Mg Estra Hockey Prato 1954 Alimac Forte Dei Marmi A.S.D. Roller Bassano

basket 12 12 9 9 9 6 6 4 4 3 3 3 0 0

Serie A Dilettanti Adriatica I. Ruvo 12 Basket Trapani 10 Bawer Matera 10 Assi Basket Ostuni 10 Ambrosia Bisceglie 10 FMC Ferentino 8 Romana Chimici Anagni 8 Benaquista Latina 8 Ascom Patti 6 Publisys Potenza 6 CENTRO AUTO MOLFETTA 6 Itop Palestrina 4 Nuove F. Sant’Antimo 4 Cisa Massafra 4 Ircop Rieti 4 Moncada Agrigento 2

pallavolo Serie B1 Maschile Ciesse Volley Brolo PALLAVOLO MOLFETTA Sidigas Atripalda Mymamy Reggio Calabria Caffe’aiello Corigliano Galeno Pallavolo Chieti Medical Center Potenza Sieco Service Ortona Castellana Kerakoll Mercato Dell’oro Matera Sorrento Msc Crociere Cia Giotto Casoria Club Italia Solleone V. Gioia

12 11 11 9 9 6 6 6 4 4 3 2 1 0

calcio

calcio a5 Serie B Mesco Potenza REAL MOLFETTA Frascella Matera Sporting Peloro Messina Giovinazzo Erredi Virtus Monopoli Futsal Mola Aiace Conversano Sporting Modugno Polignano Libertas Scanzano Fata Morgana Martina Calcio a 5 Rogliano 1948

Serie B2 Femminile Rocco P.Torre Volley 12 Monteschiavo Jesi 12 Fonte Del Benessere 10 Ciaocarb Arabona Man. 9 Gs Dannunziana Pescara 7 ASD AZZURRA MOLFETTA 6 Onsen Pagliare 6 Cosmetal Recanati 6 Marche Metalli C.Fid. 6 Edil Ceccacci Moie 5 Piu Libero V.Ascoli 3 V.2000 Portorecanati 2 Clemente Dibenedetto 0 Volley Altamura 0

16 16 13 13 13 13 10 9 9 8 7 5 5 1

Promozione Atletico Corato 20 Libertas Palese 17 Canosa 17 Noicattaro Calcio S.r.l. 16 San Severo 16 Rinascita Rutiglianese 15 Nuova Andria 14 Atletico Mola 13 Ascoli Satriano 12 Torremaggiore 12 Casamassima 11 Real Altamura 10 Real Barletta 10 Polimnia Calcio 7 Santeramo 7 Valenzano Japigia 2 Minervino Murge 1 SOCCER ATLETICO MOLFETTA 0

Associazione Don Tonino Bello, partenza ok Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Buon inizio di stagione nella Coppa Italia Puglia di calcio a cinque femminile, per le giocatrici dell’Associazione “Don Tonino Bello Molfetta” che nella partita di esordio battono in trasferta la squadra limitrofa dell’“Arcadia Bisceglie” con il punteggio finale di 7-1, mentre nella partita di ritorno si affermano con il risultato schiacciante 16-2. Numeri che parlano da sé: la squadra femminile molfettese sembra partire con una marcia in più, cariche di una grinta particolare tesa verso la vittoria e di una prorompente volontà di dare il massimo; questo il segreto di Flora La Rossa, Alessandra de Bari, Miriam di Venosa, Francesca Bosco, Simona Boccanegra, Alessia Brillante, Girma Gadaleta, Nicla Bufi, Maura Turci, Antonia Sciancalepore, Roberta Varano, Mariangela Minervini, Francesca Bufi, Angelita Putignani, Francesca Tangari, Rebecca Patì.

Sì ragazze, ma anche giocatrici, cresciute con la passione per il pallone, come conferma una delle veterane della squadra, Flora La Rossa, giocando per strada con i coetanei maschi, forse qualche volta scelte come ultimi elementi nella formazione dei gruppi; e poi approdate alle prime squadre femminili, con veri allenamenti e soprattutto veri campionati. Correre dietro un pallone, cercando di violare la porta avversaria, o difendendo fino all’ultimo scatto, con tutto il fiato a disposizione la propria rete che diventa una piccola fortezza e in quell’area vanificare gli attacchi nemici. Questo un po’ il gioco del calcio, un impulso che, talvolta naturale, nasce fin da piccoli di calciare un pallone, o qualcosa che per lo meno gli assomigli. Un’idea in cui non dovrebbe essere insito un genere sessuale, ma in realtà non è così.

Free Runners e Maratona di New York: il sogno si realizza! Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Esaltante prestazione degli atleti molfettesi della Free Runners impegnati nella maratona di New York, in un incredibile scenario di luoghi e di persone. Accompagnati dall’incitamento del numerosissimo pubblico e dei gruppi musicali che sin dai primi chilometri hanno ininterrottamente incitato tutti gli atleti per i quartieri di State Island, Brooklin, Queens, Bronks e Manhattan, i podisti hanno concluso in Central Park i loro 42.195m (26.4 miglia). “Trasferire le emozioni che un gruppo di amici, uniti da vera passione per lo sport, ha provato, vivendo questa esperienza unica, non è facile” così il presidente dell’associazione Sergio Gervasio “Posso dire che essere stati tra i 45.000 partecipanti può accadere solo a New York. Arrivare in lacrime e quasi

d’obbligo. Ringrazio per la brillante prestazione tutti i nostri atleti: Gaetano Milone che ha tagliato il traguardo della sua sessantesima maratona; Andrea Calò che è stato il primo molfettese a tagliare il traguardo; Domenico Mastropierro alla sua prima esperienza portata a termine e Domenico Fasciano e Francesco de Gennaro con i quali ho concluso la gare in meno di quattro ore. Ringrazio infine gli sponsor (Network Contacts e Abacab) che hanno contribuito al raggiungimento di questo sogno durato per tutta la maratona fino al faticoso, unico e incredibile arrivo in Central Park”. I molfettesi possono essere orgogliosa di avere questa Associazione sportiva che con il suo impegno riesce ha portare il nome di Molfetta in tutto il mondo.


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oltre la realtà

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Le origini di Halloween Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Nella notte fra il 31 Ottobre e il 1° novembre, giorno di Ognissanti, cade puntuale l’antichissima tradizione di Halloween (in origine Hallowe’en). Le sue origini sono da collegare direttamente alla festa celtica del Samhain che in irlandese antico significa letteralmente “fine dell’estate”. La festa del Samhain simbolizza il concludersi della metà più luminosa dell’anno scalzata via da quella più buia. La tradizione vuole che la ricorrenza coincida con il Capodanno celtico, il giorno in cui i Celti credevano che la linea che divide il nostro mondo dall’aldilà diventasse molto sottile. Questo permetteva alle anime, buone o malvagie che fossero, di attraversarla. Gli spiriti degli avi, identificati come benevoli, potevano quindi tornare alle proprie case fra i propri cari che li aspettavano per l’occasione. Quando invece gli spiriti malvagi

tentavano di entrare nel nostro mondo questi venivano scacciati dai Celti tramite l’ausilio di maschere e costumi bizzarri. Probabilmente da questa credenza popolare ha avuto origine l’abitudine di vestirsi a maschera

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durante la notte di Halloween. Proprio il 31 ottobre i Celti riponevano con cura uno scheletro, che rappresentava i defunti, sull’uscio delle proprie case. Essi inoltre credevano che la testa fosse la parte più sapiente del corpo in cui erano conservati lo spirito, la conoscenza, la saggezza e l’intelligenza. Per questo utilizzavano delle teste di verdura per scoraggiare gli spiriti maligni. Erano in genere rape o zucche. La festa aveva caratteri fortemente pagani e di conseguenza venne pesantemente criticata e osteggiata dalla Chiesa. Per questo prima Papa Gergorio III, fra il 731 e il 741, e poi Gregorio IV, fra l’827 e l’844, cercarono in tutte le maniere di cristianizzarla sostituendola con la festività di Ognissanti che per l’occasione fu spostata dato che all’epoca cadeva il 13 maggio. Inizialmente le ricorrenze di Halloween e di Ognissanti venivano festeggiate lo stesso giorno ma pian piano furono collocate rispettivamente il 31 ottobre e il 1° novembre.

il termine Il termine “Halloween” è la sintesi dell’espressione “All Hallows’ Even” in cui “e’en” è l’abbreviazione di even, che a sua volta è la riduzione di “evening” (sera). Tale espressione trae a sua volta origine che dall’inglese antico “Eallra Hālgena ae fen”.

la diffusione La festa approdò nell’America Settentrionale nella prima metà del 1800 assieme agli emigranti irlandesi che la diffusero alle popolazioni americane. A dire il vero in America era già diffusa una strana festaività dedicata alla vendemmia in cui si era soliti intagliare una zucca per darle un volto buffo e spaventoso. Una tradizione molto simile a quella di Halloween era diffusa inoltre presso gli antichi Bretoni dove era conosciuta con il nome di “Calan Gaeaf” e in Scozia. Attualmente il singolare rito si è diffuso notevolmente in diverse zone del globo.

Halloween a Molfetta Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

di Francesco Tempesta Anche a Molfetta è presente un rito che sembrerebbe fortemente ispirato dalla festa celtica del Samhain. Vi è però una piccola discordanza di date. Le antiche credenze popolari molfettesi infatti testimoniano che nella notte fra l’1 (giorno di Ognissanti) e il 2 novembre (giorno della Commemorazione dei Defunti) le anime abbandonavano temporaneamente il Regno dei Morti per partecipare ad una processione per poi tornare nelle proprie case. Per l’occasione i propri e rispettivi cari lasciavano i lumi accesi e sul tavolo della cucina una fetta di pane accompagnata da un bicchiere d’acqua. Nonostante l’antica tradizione mol-

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fettese cada un giorno dopo quella celtica del Samhain, le analogie sembrerebbero evidenti. La prima è quella rappresentata dalle anime dei Morti che ritornano fra i vivi a causa dell’apertura del passaggio che divide l’Aldilà con il mondo terrestre. La seconda analogia sta invece nei lumi lasciati accesi che rappresentano le rape e le zucche intagliate che contengono una candela. Anche a Molfetta i cari accolgono i propri defunti proprio come si era soliti fare fra le popolazioni celtiche. La discordanza temporale non risulta comunque un particolare significativo e vincolante perché potrebbe soltanto essere dovuta a esigenze di calendario o ai vari spostamenti disposti dalla Chiesa.

Il perché della celeberrima zucca Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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di Francesco Tempesta La zucca più famosa è quella di Jack’o’lantern. Jack era un vecchio contadino, tirchio, avido e ubriacone (Stingy Jack) che era riuscito ad ingannare il Demonio imprigionandolo all’interno di un albero su cui incise una grossa croce. Il Diavolo, adirato per quanto accaduto, lo condannò a girovagare per il mondo con una candela posta all’interno di una rapa incavata. Sebbene fosse la rapa in origine la verdura più utilizzata durante la notte di Halloween in America si diffuse invece la zucca che era più facile da reperire e più facili da intagliare per poi inserirvi la candela.

Il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina Difficile dire cosa visitare del Messico e cosa tralasciare visto che in tanti non hanno 2 settimane di vacanza da poter dedicare a questo meraviglioso incanto

naturale. Il Messico è un insieme di emozioni, colori, esperienze e curiosità a cui non vedo un limite. Oltre 10.000 km di coste meravigliose, divertimenti, cultura... Numerosi siti archeologici ricchi di storia sono la memoria incancellabile delle più importanti civiltà precolombiane; le rovine Maya, i templi Atzechi e i resti degli altri popoli offrono infatti in molte zone del Paese l’occasione per un fantastico viaggio nel passato. I quasi cento milioni di abitanti e gli oltre 50 dialetti amerindi parlati sono invece lo specchio di un universo colorato, dove gli usi, le tradizioni e i tratti somatici si mescolano ormai da secoli, creando un popolo incredibile. Eredi di una storia gloriosa e spesso violenta, i Maya vivono ancora oggi nei luoghi abitati mille anni fa dai loro antenati. Il loro orgoglioso legame con il popolo Maya fa di loro un popolo unico... una sorta di grande saggio trascinato nel mondo moderno. La regione dello Yucatan (tradotto: luogo della ricchezza) è in assoluto la zona più conosciuta e frequentata dai turisti. Tutta la riviera Maya è bordeggiata dalla seconda barriera corallina al mondo che crea un nastro di colonie coralline che dal Belize raggiunge la parte più settentrionale della penisola dello Yucatan per 600 km. Non c’è niente di più emozionante di un bagno rinfrescante nei Cenotes, laghi d’acqua dolce formati per fenomeni di carsisimo e che costellano le zone interne dello Yucatan. Queste pozze d’acqua cristallina, brulicanti di pesci e circondate dalla foresta tropicale, rendono ancora più unica l’esperienza messicana. Il resto sta a voi conoscerlo con un viaggio… firmato Frigerio Viaggi Network. Silvia de Robertis

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Salta la rata del mutuo

Nuove assunzioni per Poste Italiane Invia un sms sull’articolo al 347/1136778 inserendo il codice

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Nuove assunzioni per il popolare gruppo Poste Italiane. Le selezioni riguardano l’anno in corso, ormai quasi al termine, e il prossimo (2011). Poste Italiane prosegue la realizzazione del proprio piano di assunzioni di personale che, nell’arco del triennio 2009/2011, prevede l’inserimento di 1800 nuovi ingressi all’interno del proprio organico.

Nuove assunzioni neodiplomati e neolaureati Già dal 2010, Poste Italiane ha eseguito nuovi inserimenti, ricercando così neodiplomati e neolaureati da poter inserire in azienda in sostituzione di quel personale destinato al pensionamento. Sembra che, per l’anno in corso, ci siano ancora posti a disposizione per poi procedere, per blocchi, con i nuovi assunti da inserire nel corso del 2011. Il gruppo Poste italiane, cerca prevalentemente laureati in economia, ingegneria della gestione, indirizzi amministrativi e scienze bancarie, non escludendo inoltre chi possiede una precedente esperienza nell’area bancaria o assicurativa. Sembra che, per quanto attiene le modalità, per queste nuove assunzioni si procede solo attraverso il reperimento e la selezione dei curricula inviati dai candidati attraverso il sito web di Poste italiane, nella pagina recruiting: erecruiting.poste.it/Aspx/home.aspx cliccando su (Invia Cv).

con esperienza nel settore delle telecomunicazioni e I.T. Il reperimento di personale per Poste Mobile avviene attraverso la selezione di cv pervenuti all’indirizzo e-mail: lavoraconnoi@postemobile.it

Assunzioni di portalettere Anche sul versante strettamente operativo, Poste italiane, continua a selezionare personale che sarà inserito a tempo indeterminato e/o determinato nella mansione di portalettere (postino). Questa ultima fase di reclutamento non coinvolgerà, a quanto pare, personale che ha già lavorato o sottoscritto un accordo con Poste italiane. Si procederà, infatti, all’assunzione di nuovo personale reperito all’esterno. I portalettere selezionati, per lo svolgimento della mansione, dovranno possedere i seguenti requisiti: età compresa tra i 18 e i 35 anni, diploma di scuola media superiore di cinque anni e possesso della patente B. Inizialmente per i nuovi assunti si realizzerà, come primo inserimento, un contratto d’assunzione a tempo determinato trimestrale, mentre le selezioni di personale sono aperte in tutte le regioni italiane, i candidati dovranno inviare il proprio il proprio curriculum vitae tramite il sito web di Poste italiane, nella pagina: ere-

Nuove assunzioni poste mobile Ulteriori assunzioni si riferiscono alla ricerca di personale da impiegare nella nuova società del Gruppo Poste italiane operante nell’ambito delle telecomunicazioni: Poste Mobile. Le professionalità più ricercate sono quelle

cruiting.poste.it/Aspx/home.aspx cliccando su (Invia Cv). In alternativa, esiste la possibilità di inviare il proprio cv al responsabile di HRU della propria regione (che gestisce le assunzioni a tempo determinato), l’indirizzo per le sedi delle Regioni di Puglia, Molise e Basilicata è il seguente: Poste Italiane Spa Responsabile HRO SUD 1, via Amendola 116, Cap – 70126, Bari. Si consiglia di inviare il curriculum vitae tramite Raccomandata con ricevuta di ritorno, specificando il ruolo che s’intende ricoprire e la sede in cui s’intende essere occupati.

Assunzioni a tempo indeterminato Gli specialisti potrebbero aspirare a contratti ad assunzioni, in Poste Italiane, caratterizzate da contratti a tempo indeterminato. L’azienda prende in forte considerazione personale con esperienza per lo svolgimento di ruoli tecnici, finanziari oppure legali. Gli interessati possono inviare la propria candidatura tramite il sito web di Poste italiane oppure spedirlo a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno a: Poste Italiane – Human Resources and Organization – Viale Europa 175 – 00144 Roma.

“Con la concordia le piccole fortune crescono, con la discordia vanno in rovina le più grandi.” Sallustio

di dott. Pietro Auguto de Nicolo Direttore Commerciale Matrixfin Group spa Per arginare gli effetti della crisi economica, l’Abi e le Associazioni dei Consumatori hanno adottato una misura straordinaria che riguarda la moratoria, ovvero la sospensione dei rimborsi dei mutui concessi per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale; ebbene, tra febbraio e settembre 2010, le banche hanno sospeso mutui per 4 miliardi di euro a 30.868 contratti, per un debito residuo di 4 miliardi di euro. La liquidità in più per far fronte alla crisi ha raggiunto una quota pari a 207 milioni di euro. Saltando la rata, ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.300 euro in più. Nel dettaglio, la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (88% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni «in bonis» (senza ritardi nei pagamenti) è stata la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Stessa causa anche per le posizioni con ritardo nei pagamenti. Il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 53,1%, segue il Centro (25,7%), infine Sud e Isole (21,2%).

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Caffetteria Roma 2 - Banchina S. Domenico Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6 Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7 Coffee Room - Viale Pio XI, 9

edicole Edicola - Viale Pio XI Edicola - Via Tenente Michele Silvestri Edicola - Via Palmiro Togliatti Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi Edicola - Corso Dante Alighieri Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45 Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Edicola Gigotti - Via Bari, 74 Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini

panifici Panificio Annese - Via Cappellini, 28 Panificio Biancaneve - Via Molfettesi del Venezuela, 41 Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59 Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49 Panificio Centrale - Via Respa, 40 Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51 Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155 Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67 Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36 Panificio Europa - Via Rattazzi, 41 Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91 Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91 Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42 Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28 Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9 Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19 Panificio Mulino Bianco Via C. Giaquinto, 46 Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44 Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13 Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18 Panificio Posta - Via Ricasoli, 29 Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25 Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15 Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71

tabacchi Tabaccheria - Viale Pio XI, 55 Tabaccheria - Corso Dante Alighieri Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2

Tabaccheria - Via Baccarini, 67 Tabaccheria - Via Rossini, 12 Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio Tabaccheria Pansini - Via Roma 32 Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68 Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65 Tabaccheria Veneziano - Via Madonna dei Martiri, 67 Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77

scuole e istituti pubblici Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9 Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri Istituto Professionale Alberghiero Di Stato - Corso Fornari Istituto Professionale Di Stato Per Le Attivita Marinare - Via Giovinazzo Istituto Professionale per i Servizi Turistici “A. Bello” - Viale XXV Aprile Istituto Tecnico Industriale Di Stato “G. Ferraris” - Via Palmiro Togliatti Liceo Ginnasio Di Stato “L. Da Vinci” - Corso Umberto I Liceo Scientifico Di Stato Via Palmiro Togliatti Liceo Sociopsicopedagogico “V. Fornari” - Via Generale Luigi Amato

stazioni di rifornimento Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo Stazione di rifornimento API - Zona Industriale Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050 Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona ASI

parrocchie Parrocchia Della Cattedrale Corso Dante Alighieri Parrocchia Di San Corrado Largo Chiesa Vecchia Parrocchia Immacolata Piazza Immacolata, 62 Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d

Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino Parrocchia San Domenico Via San Domenico, 1 Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1 Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa Piazza V. Emanuele, 3

altri Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7 Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60 Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don Minzoni De Pinto - Via Edoardo Germano, 39 Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37 Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15 Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23 Le Mimose - Viale Pio XI Mondocasa - Piazza Effrem, 12 Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24 Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Piscina Comunale - Via Longone della Spina Ristorante Pizzeria Mareluna S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24

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Orari turno festivo: 08:30-12:30 - 16:30-20:30. Per il servizio farmaceutico notturno rivolgersi alla VIGILANZA NOTTURNA sita in via Carlo Alberto, 46 (di fronte all’ingresso dell’edificio scolastico “Manzoni”) o telefonare al numero 336/823040. Il sabato mattina restano aperte 4 farmacie: due del turno in corso e due del turno precedente. *Effettua turno pomeridiano.

numeri utili CARABINIERI GUARDIA DI FINANZA VIGILI DEL FUOCO Comune di Molfetta Anagrafe Comune Cimitero Biblioteca Ospedale Croce Rossa Ser Molfetta Misericordia Vigili urbani Vigili del fuoco

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le citazioni del mese

Novembre 2010 1° novembre: Siamo solo la curva di un fiume, che viene da lontano e non si fermerà dopo di noi. (Alessandro Baricco) 2 novembre: Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli. (Proverbi dei nativi americani) 3 novembre: La vita è un risveglio dopo l’altro. (Simone Battig) 4 novembre: La televisione crea l’oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi. (Jean-Luc Godard) 5 novembre: Aveva la coscienza pulita. Mai usata. (Stanisław Jerzy Lec) 6 novembre: La fortuna aiuta gli audaci. (Publio Virgilio Marone) 7 novembre: Nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso. (Eleanor Roosevelt) 8 novembre: Chi non ha un mondo suo si diverte a rimpiangere il tramonto di un mondo altrui. (John Osborne) 9 novembre: La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena. (Francesco Bacone) 10 novembre: Imparare senza pensare è fatica perduta; pensare senza imparare è pericoloso. (Confucio) 11 novembre: Nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo. (Émile Chartier) 12 novembre: La grazia, più bella ancora che la bellezza. (Jean de La Fontaine) 13 novembre: Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole. (Jean-Paul Sartre) 14 novembre: Il più grande ostacolo alla perfezione delle cose umane è il credere che siano perfettissime. (Antonio Genovesi) 15 novembre: Pochissimo deve fidarsi l’uomo quando è giunto al sommo di ogni fortuna. (Tito Livio) 16 novembre: Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità. (Thomas Carlyle) 17 novembre: Devo la mia rovina non al valore dei nemici, ma alla perfidia degli amici. (Cornelio Nepote) 18 novembre: In ogni avversità della sorte la condizione che genera più infelicità è l’essere stati felici. (Anicio Manlio Torquato Severino Boezio) 19 novembre: Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra? (Gregory Bateson) 20 novembre: Per i governanti del nostro tempo diventa sempre più difficile passare alla storia. Non si possono conquistare imperi; non si può andare in battaglia per la salvezza del proprio Dio; non si possono liberare gli schiavi; non si possono scoprire nuovi mondi. (Ida Magli) 21 novembre: Vorrei salire, eppure ho paura di cadere. (Walter Raleigh) 22 novembre: Nel flusso indefinito del tempo e degli stati d’animo, gran parte della storia è incisa nei sensi. E cose di nessuna importanza, insostituibili, ritornano così all’improvviso, in un caffè d’inverno. (Yoshimoto Banana) 23 novembre: È vero che i computers lavorano più delle persone, ma loro sono favoriti dal fatto che non devono fermarsi a rispondere alle telefonate. (Arthur Bloch) 24 novembre: Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere. (Carlo Goldoni) 25 novembre: Vola solo chi osa farlo. (Luis Sepúlveda) 26 novembre: Un’esposizione prolungata a qualunque linguaggio, visuale o verbale, altera di sicuro il modo in cui un bambino percepisce il suo universo. (Douglas Coupland) 27 novembre: La vita è un miracolo che può fiorire ovunque, anche dove sembra che la luce del giorno non sia mai arrivata. (Candido Cannavò) 28 novembre: L’egoismo è l’unico movente delle azioni umane. (Carlo Bini) 29 novembre: Ciò che conta è con chi si va per il mondo. (Natalino Russo) 30 novembre: Le donne ci piacciono perché sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perché ci piacciono? (Achille Campanile)

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soluzioni

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.

Fonte: (it.wikipedia.org)

a cura della dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista Studio di Nutrizione e Alimentazione tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929 Gli alimenti ci servono per vivere e questo lo sappiamo, ma spesso gli errori più comuni nascono dal fatto che non sappiamo il perché e come siamo fatti. Il nostro organismo è un complesso di organi estremamente intelligente e con molteplici funzioni che però, come una macchina, ha bisogno di essere alimentato dall’esterno. Acqua, carboidrati, grassi, proteine, vitamine e sali ci fanno funzionare bene. Circa il 70% del nostro peso è dovuto all’acqua. Se volessimo descrivere un uomo e una donna ideali potremmo dire che la massa magra (fatta da muscoli e ossa) dovrebbe essere circa il 62% negli uomini e il 48% nelle donne, mentre la massa grassa il 15% negli uomini e il 27% delle donne. È ovvio che i numeri non sono e non possono essere fissi perché le oscillazioni sono naturali ma ho voluto indicarli per due motivi: il primo è farvi notare come sia fisiologico che gli uomini abbiano più muscoli e di conseguenza anche un metabolismo più

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veloce rispetto a quello delle donne; il secondo motivo è osservare che la massa grassa deve esserci nel nostro corpo perché ha molteplici funzioni. Tra queste il mantenimento della temperatura corporea, l’equilibrio di alcuni ormoni ed è evidente come sia e debba essere più abbondante nelle donne. È solo l’eccesso che deve essere evitato. Sappiamo che il nostro corpo tende a depositare grassi quando l’introito calorico diventa superiore all’energia bruciata anche a riposo: è possibile aumentare il dispendio calorico accumulando più massa muscolare e quindi con l’attività fisica. Inoltre è utile ricordare che il metabolismo basale (quanto consumiamo per respirare, per far battere il cuore, per il mantenimento della temperatura corporea, ecc.) è maggiore durante la prima parte della giornata e diminuisce nella seconda metà perché il corpo si predispone all’inattività della notte. Quindi se proprio volete concedervi uno sfizio fatelo durante la mattinata, meglio ancora a colazione.

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4 3 2 7 8 5 9 5 1

9 8 7 5 1 4 6 2 3

6 7 9 8 5 3 1 4 2

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8 4 1 2 9 7 5 3 6

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la ricetta

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Cavolfiore gratinato

Ingredienti per 4 persone • • • • •

• 1 cavolfiore da circa 800 gr • Sale e pepe q.b.

400 ml di latte 80 gr di burro 50 gr di farina 50 gr di gruviera 2 uova

Procedimento: Mettere a bollire abbondante acqua salata. Lavare il cavolfiore, dividere le cimette e, non appena l’acqua bollirà, metterle a cuocere per circa 15 minuti (la cottura dovrà essere al dente), poi scolatelele. Preparare la besciamella con 50 gr del burro, la farina, il latte, il sale e il pepe. Appena sarà pronta unite il gruviera tagliato a pezzetti (tenerne da parte un poco, che servirà per spolverizzare la superficie del cavolfiore), amalgamare bene, togliere dal fuoco ed unirvi 2 tuorli, mettendoli uno alla volta,

non aggiungendo il successivo se il precedente non sarà stato bene incorporato. Sciogliere in un tegamino il burro avanzato. Imburrare una pirofila e disporvi il cavolfiore, salare, pepare e irrorare con il burro sciolto (circa la metà), spolverizzare con il gruviera tenuto da parte, ricoprire con la besciamella preparata e irrorare con il rimanente burro. Porre in forno già caldo per circa 15-20 minuti.

i consigli dello zodiaco ARIETE Forse continuare a mantenere alta una discussione che ormai non ha ragione di esistere non è una bella idea, soprattutto se la controparte è una persona che solitamente la pensa come voi e vi piace. Ancora di più se è il vostro stesso partner, con il quale non vale la pena di litigare.

TORO In questo mese potreste avere più sorprese del solito e questo potrebbe essere tanto più impressionante quanto non vi aspettavate minimamente di poter provare quello che proverete! Avrete il consenso di tutte le persone che vi sono vicino ed avrete l’appoggio delle persone che più vi amano e tanto basterà per una giornata speciale!

GEMELLI In questo mese incontrare qualcuno potrebbe non essere la situazione più entusiasmante per voi, ma magari per il vostro interlocutore si, che non vi vede da parecchio tempo e non desiderava altro! I toni saranno pacati e potrete fare uno sforzo per starli ad ascoltare!

CANCRO Se state lavorando molto duramente in questo periodo è perché ne avete bisogno o comunque perché vi piace, quindi non dovreste lamentarvi troppo e cercare di capire anche le ragioni di chi vi chiede più attenzione in ambito sentimentale. E’ dura, ma potete riuscirci e siete in grado di soddisfare tutte le richieste!

LEONE Tutti i riguardi vi saranno usati in questo mese, nel quale avrete senza dubbio molte situazioni da sviscerare e da prendere in considerazione. Tutto sommato, avrete di che essere allegri e di che essere soddisfatti, in quanto i vostri progetti saranno finalmente rispettati!

VERGINE Prima o poi sapete che tutto quello che avete sempre desiderato arriverà, perché anche voi sapete essere positivi, ma magari non dovrete aspettare troppo e tutto quello che volete accadrà proprio questo mese! Non potete saperlo se non provate a raggiungere i vostri obiettivi quando ne avete l’occasione!

BILANCIA Le vostre amicizie in questo mese potranno rivelarsi molto utili e vi staranno tutti molto vicini, soprattutto perché avete avuto molti riguardi voi per gli altri quando questi ne avevano bisogno, quindi nessuno vi potrà negare il proprio sostegno! Siete fortunati ad essere come siete e a ricevere in cambio questo amore

SCORPIONE Siete persone molto sensibili e su questo nessuno avrà da dir nulla, ma il vostro carattere sa essere forte ed è proprio ciòche ci si attenderà da voi oggi, quando qualcuno vi chiederà di sostenerlo in una situazione non molto semplice! Abbiate molta cura di chi sta peggio di voi!

SAGITTARIO In questo mese qualcuno potrebbe volervi mandare dei segni, forse perché siete stati al centro della loro attenzione per molto tempo ed ora vogliono svelarsi a voi!! Questa situazione è molto divertente ma se siete già impegnati potrebbe causarvi qualche problema di gelosia che andrebbe vivamente evitato!

CAPRICORNO Molte persone in questo mese potrebbero pretendere da voi qualcosa che non siete ancora pronti a dare, soprattutto se si tratterà di aiuto materiale. Anche se queste persone resteranno molto male, voi non dovrete farci caso, in quanto non dipende esclusivamente da voi e potrebbero rivolgersi anche a qualcun altro!

ACQUARIO Chiunque vi conosce sa bene quanto siate solari ed indipendenti. Due qualità che non è sempre semplice trovare in una sola persona! Tuttavia è possibile che questo vostro modo di essere possa dare fastidio a qualcno in giornata e allora dovrete correre ai ripari se non volete che tutto quello che avete sognato vada a farsi benedire!

PESCI La vostra famiglia in questo mese sarà il centro focale di tutto e la sua saute sarà per voi la cosa più importante da salvaguardare. Sia che si tratti di figli o di genitori, farete il possibile per non far mancare nulla a nessuno e non vi si potrà rimproverare nulla, nemmeno affetto, che solitamente non dimostrate anche se lo provate!

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