w w w . i l f a t t o . n et Molfetta
giovedì 15 ottobre 2009
Quindicinale gratuito di informazione.
n° 45
Politica
Cronaca
Cultura
Sport
Il Partito Democratico verso le Primarie per scegliere il suo futuro.
Si intravede la fine del processo per la tragedia della Truck Center.
Corrado Natalicchio presenta il suo ultimo libro dedicato a Corrado Giaquinto.
Una Liberty che fa sognare: avanti in Coppa e Campionato.
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Inchiesta
Salvate il nostro Duomo! C’è voglia di partecipazione
Davide batterà Golia?
Nelle ultime due settimane la cronaca racconta delle riunioni del gruppo Terramia e del Comitato di Quartiere Centro Storico. I molfettesi hanno voglia di far sentire la propria voce e, piuttosto che rivolgersi ai loro “portavoce” in consiglio, scelgono di scendere in campo in prima persona.
È partita da Molfetta la guerra tra alcuni gestori di aree di servizio Agip e la grande compagnia petrolifera italiana. I titolari della pompa di benzina di via Giovinazzo contestano il contratto e si rivolgono ai legali per far valere le loro ragioni.
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Corsivo
giovedì 15 ottobre 2009
Che “bufala” di notizia! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1459
È nato il sito www.trattorialabufala.com grazie alla collaborazione tra “il Fatto” e la neutral agency Now Available di Milano.
Mezze verità e verità che stanno nel mezzo. E poi ci sono le “bufale” vendute a più non posso. Quello che si scrive solo se strettamente necessario e chi più ne ha più ne metta. Notizie, veline o soffiate, poco importa: sulla stampa finisce tutto ed anche di più. E così, in un paese dove si dibatte sulla libertà di stampa vera o presunta che sia, dove sempre più spesso le prime pagine di importanti testate giornalistiche nazionali sono occupate dall’ingombrante sagoma
di una “Patrizia” qualsiasi è forse necessario che siano i lettori a riattivare il loro spirito critico. Rendendosi conto di quanto spesso dietro un articolo o una foto, possono esserci tante altre cose non dette o non fotografate. A volte perché i tempi e gli spazi sono avversari di chi scrive, altre volte perché... è meglio così. Nasce così una idea che altro non è che una provocazione. Un modo con cui si vuol far riflettere e comprendere quanto possa essere semplice
stravolgere una notizia e trasformarla in quello che più ci piace. In poche parole bisogna sempre prestare attenzione alle notizie che, qualcuno ma fortunatamente non tutti, ci vuole dare a bere. È questo uno dei consigli dello chef protagonista del nuovo progetto online (www. trattorialabufala.com) realizzato dalla neutral agency Now Available di Milano, con la direzione creativa del molfettese Sergio Spaccavento e Stefano Morelli e firmato dalla testata giornalistica “il Fatto” che nei giorni scorsi ha lanciato l'idea dalle pagine web del sito ilfatto.net. Nella “Trattoria La Bufala” è possibile poter cambiare le pagine presenti nei siti di news attraverso un database che trasforma le parole in altre divertenti o surreali. Il meccanismo è molto semplice. È sufficiente scegliere una pagina web, copiarne la url, incollarla nell’apposito campo di testo in homepage e, infine, decidere il tipo di trasformazione selezionando una delle tre ricette a disposizione (“Alla Puttanesca”, “Light” o “Fantasia”). Oppure scegliendo la sezione “Self Service” e decidere a proprio piacimento sia quali parole cambiare, sia con quali. L’obiettivo del progetto è dimostrare in maniera ironica quanto sia facile oggi “cucinare” una notizia e riportare un fatto in mille modi. Alla realizzazione del progetto hanno lavorato oltre che Sergio Spaccavento e Stefano Morelli (direttori creativi), anche Giovanni Meroni (art director), Cristina D’Anna (copywriter), Seby Fortugno (direttore produzione web) e Simone Lippolis (web developer). Un progetto che in pochi giorni ha già fatto parlare la stampa nazionale specializzata in progetti pubblicitari e numerose testate giornalistiche di tutta Italia. “Ancora una volta – ha dichiarato Giulio Co-
sentino, presidente della casa editrice Activa, proprietaria della testata giornalistica ‘il Fatto’ – abbiamo scelto di puntare su un progetto innovativo e che coinvolga i lettori, rendendoli protagonisti di un momento di riflessione e condivisione di idee. Siamo convinti che la funzione della stampa, anche e soprattutto di quella locale, debba essere prima di tutto propositiva nei confronti dei tanti cittadini che hanno voglia di essere protagonisti della loro quotidianità. È per questo che quasi due anni fa abbiamo scelto la forma del ‘free press’, la stampa gratuita, per lanciare il nostro periodico e poi abbiamo dato vita alla prima web tv molfettese. Oggi i nostri progetti crescono e si sviluppano ogni giorno di più e si avvicina sempre di più il momento in cui ‘il Fatto’ sarà pronto a valicare i confini della città per portare l’informazione locale anche in altri comuni della provincia. La formula adottata dalla nostra redazione si è dimostrata vincente a Molfetta ed è giunto il momento in cui venga esportata anche dove sino a questo momento l’informazione locale è rimasta nell’ombra”. Corrado Germinario
Politica
giovedì 15 ottobre 2009
Il Partito Democratico in cerca di identità Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1460
Tutti guardano alle primarie del 25 ottobre per capire se il più grande partito del centrosinistra avrà la forza per cambiare gli equilibri e mettere in difficoltà la maggioranza di governo. Il Partito Democratico sta attraversando anche a Molfetta la fase congressuale che lo porterà a definire dal basso, con il ricorso alle primarie, il nuovo gruppo dirigente regionale e nazionale. Due anni fa il battesimo del partito e del metodo, con la lunga coda di votanti a piazza Margherita di Savoia, davanti all’allora sede della Margherita e l’affermazione di Veltroni. Come sia andata a finire, si sa: dimissioni del segretario e ritorno alla base, questa volta con una competizione vera e davvero plurale. Così confronto aperto fra mozioni, che poi sarebbero un sunto della concezione del partito e di quanto si propone di fare una volta al governo, e confronto fra aspiranti leader. Nella sezione di Molfetta ancora più sentito, visto che l’assessore regionale Guglielmo Minervini compete per la segreteria pugliese, nello schieramento che fa riferimento a Franceschini ed alla sua mozione. Il regolamento del congresso può sembrare contorto e dal dibattito generale si è levata più di una voce a dire che il Pd sta perdendo tempo, laceran-
dosi al suo interno nella contrapposizione di idee e persone, più le seconde che le prime a dir la verità, in un momento delicato per l’Italia, quando avrebbe necessità di concentrasi nell’opposizione a Berlusconi. Eppure, questa è l’occasione per poter dire la propria, per tornare a confrontarsi e a farsi sentire da gruppi dirigenti, cui capita, pur parlando di partecipazione, di dimenticare di praticarla. Così a Molfetta, sede affollata per il
confronto fra i candidati alle primarie a livello regionale; dibattito vivace domenica 27 settembre per il congresso vero e proprio, con la presentazione delle mozioni e delle liste in loro appoggio; alta percentuale di votanti per la prima fase delle primarie, riservata solo agli iscritti. Intere famiglie e gruppi di amici si sono recati presso la sede di Corso Margherita per esprimere la loro scelta fra Bersani, Franceschini e Marino come leader
nazionali e Blasi, Minervini, Fusco ed Emiliano a livello regionale. Abbastanza equilibrato il risultato, con questi dati a livello nazionale: Franceschini, voti 147 (48,3%); Bersani, voti 139 (45,7%); Marino voti 18 (5,9%). E questi per la competizione regionale: Minervini voti 175 (57,5%); Blasi voti 115 (37,8%); Fusco voti 11 (3,6%), Emiliano voti 3 . L’appuntamento con le primarie vere e proprie, però, è per il 25 ottobre; questa volta a votare potranno essere non solo gli iscritti, ma tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni di età, che chiedano la registrazione nell’albo degli elettori del Pd e versino almeno 2 euro di contributo alle spese organizzative. Ognuno di loro riceverà due schede: una per il segretario nazionale e l’altra per quello regionale, cui potranno essere collegate una o più liste per le assemblee nazionale e regionale. Il seggio sarà aperto domenica 25 ottobre, dalle 7 alle 20, presumibilmente presso la sede del partito in Corso Margherita.
L’opinione
giovedì 15 ottobre 2009
Imparare dalla tragedia di Messina Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1461
L’alluvione che ha duramente colpito la Sicilia dovrebbe far riflettere anche i nostri amministratori comunali. Un detto popolare ricorda che non ha senso mettere la porta di ferro alla chiesa dopo che i ladri l’hanno già svaligiata. Saggezza spicciola, ma utile se si tratta di mettere in atto azioni a difesa della propria casa, per evitare di lagnarsi dopo. Quel che è accaduto a Messina dovrebbe far riflettere sulla superficialità con cui a Molfetta si sta gestendo la questione delle lame e della valutazione del rischio idrogeologico. La parola chiave è proprio “rischio”, chi è preposto a valutarlo, in questo caso l’Autorità di Bacino, lo segnala ed invita approntare misure atte a diminuirlo, chi è al governo della città, invece, lo sottovaluta e considera con fastidio il richiamo a una più attenta gestione del territorio. A Messina, dopo un fiume di fango che ha distrutto vite e case, da Ponzio a Pilato si rimpallano l’accusa che gli avvertimenti c’erano stati, ma ormai non c’è più molto da fare. Qui a Mol-
fetta, invece, è ancora il tempo della prevenzione, di agire in modo che in caso di piogge violente, e le avvisaglie le abbiamo avute, non ci sia il disastro. Quella della difese dalle lame è una vecchia storia, si tratta del letto di fiumi antichissimi, che sfociavano nel nostro mare, attraverso i quali, in caso di precipitazioni abbondanti, rifluisce l’acqua dalla Murgia. Aree appetibili per chi coltiva, assai fertili per la vicinanza della falda e l’accumularsi di nuovo terreno in occasione delle piene, ma anche per chi costruisce, via via che la città si espande. L’ultima battaglia, ancora aperta, su cui i cittadini, a volersi sforzare, possono schierarsi e far pendere il piatto della bilancia dalla parte dei loro stessi interessi, è quella per l’ingrandimento dell’area destinata ad insediamenti artigianali, tecnicamente il PIP, che coinvolgerebbe anche terreni attraversati dalle lame. L’Autorità di Bacino, ente terzo rispetto a Comu-
ne e Regione, dopo aver cercato vanamente contatti con l’Amministrazione comunale, ha approvato uno stralcio del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) in cui non si occupa della questione dal punto di vista paesaggistico, non dice cioè, perché questo non le compete, che le lame sono belle e vanno quindi difese, e neppure che lì non bisogna proprio costruire capannoni, ma, è questo il cuore della vicenda, che farlo sarebbe un rischio e che quindi bisognerebbe prevedere opere a riduzione di questo rischio, a tutela del territorio e in definitiva dei molfettesi. L’Amministrazione non raccoglie, anzi, a dimostrare che la sua volontà va in tutt’altra direzione, chiamata a fornire proprie osservazioni al Piano regionale delle coste, ne inserisce una con la quale chiede per il solo comune di Molfetta, così come segnala il circolo cittadino di Legambiente, che: “Le lame siano derubricate da “emergenze
idrologiche” a “geomorfologiche”, e che non siano più considerate quello che invece sono e che come tali sono state considerate nei millenni: letti di torrenti”. Questo propone l’Amministrazione, che si cambi la definizione dell’area, così che la si possa trattare come una qualunque, senza particolari rischi e non ci siano problemi per l’allargamento della zona artigianale. Ma cambiare le parole non fa diminuire il pericolo. Vien da chiedersi se tecnici e assessori siano mai andati a far compere in un giorno di pioggia ad uno dei centri commerciali alla periferia della città, se abbiano visto le strade già ora trasformarsi in laghi fangosi in cui ci si avventura titubanti. Per non star male poi, sarebbe bene prevenire ora e dormire sonni tranquilli, senza temere lo scatenarsi di Giove Pluvio. Lella Salvemini
Politica
giovedì 15 ottobre 2009
Terramia: si passa dal virtuale al reale Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1462
Il gruppo, attivo sul web dal 2000, si è riunito per discutere della situazione politica a Molfetta dal 1994 ad oggi.
Politica si può fare in molti modi, anche stando davanti al computer. A Molfetta ci prova Terramia, dal maggio del 2000 mailing list e luogo di incontro e spes-
so di scontro della sinistra molfettese. Ora impegnata a passare dal virtuale al reale, affrontando finalmente il bilancio della stagione politica che vide la sinistra molfettese, quella di partito e quella della società civile, unirsi a partire dalle proprie diversità e vincere, mettendo in campo la straordinaria stagione del “Percorso – per restituire la città ai cittadini” e portando per due volte, nel 1994 e nel 1998, Guglielmo Minervini a diventare sindaco di Molfetta. Il 3 ottobre il primo incontro informale, che ha ruotato attorno ad una domanda, individuata da Onofrio Romano e riproposta in apertura: “Perché nonostante “quella” stagione ci ritroviamo “questa" Molfetta?”. Che potrebbe essere anche declinata così: “Cosa ha impedito ai semi piantati nel ‘94 di germo-
gliare?”. Rispondere a questa domanda non per rimanere attaccati come cozze patelle ad un passato che per alcuni dei protagonisti ha rappresentato una stagione importante, non solo politica, ma esistenziale, ma per approfondire le “lezioni” finora rimaste inascoltate e perché discutere collettivamente del ‘94 ed elaborarne il lutto è propedeutico a qualsiasi progetto che miri a produrre un mutamento reale in città. “Sia la vittoria sia la sconfitta di quel progetto possono suggerirci molte cose sulle vie da intraprendere e sulle trappole da evitare nella ricostruzione della “politica” (e non solo della “sinistra”) a Molfetta”, si legge nel comunicato stampa che ha annunciato la riunione. Buona partecipazione al primo incontro, dopo una ricostruzione di quel che
accadde a Molfetta, nel contesto nazionale, ricco di accadimenti, alcuni interventi tesi a riconsiderare gli eventi al netto dell’emotività e della faziosità di quegli anni; c’è stato chi ha appuntato il proprio sguardo critico sull’arroccarsi della prima amministrazione Minervini, che inibì la voglia di partecipazione di quello che era stato fino ad allora un movimento forte; chi ha chiesto che ci si interroghi sul cosa sia e come debba agire un governo davvero partecipato; chi ritiene necessaria l’analisi di come si riposizionò in quegli anni il potere economico cittadino. Dibattito aggiornato e che ambisce ad allargarsi ancora, attraverso l’eventuale stesura di un documento su cui chiamare altri a rielaborare quella stagione, per poi, magari, ricominciare.
Centro Storico: il comitato incontra l’amministrazione Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1463
Tanti i problemi della città vecchia, altrettante le richiesta. Ma sindaco ed assessore non rispondono con azioni concrete. Dopo mesi di silenzio, è tornato a riunirsi il comitato “Centro Storico”. I suoi componenti hanno incontrato le autorità comunali nelle vesti del sindaco Azzollini, dell’assessore al Centro Storico Spadavecchia e del comandante della Polizia Municipale Gadaleta. Dall’incontro è emersa una situazione della città vecchia di sofferenza legata in particolar modo al problema sicurezza. Una sicurezza dell’area che scarseggia sempre più dato che la zona è considerata da molti individui, definiti simpaticamente dal sindaco “artisti”, zona franca. Una parte della città in cui mancano seri controlli da parte delle forze dell’ordine. Queste ultime in realtà dovrebbero perennemente esserci dato che all’interno della zona è stato aperto da poco un presidio di vigli urbani che, a detta dei residenti, non servirebbe a granché dato che sarebbe quasi sempre chiuso o quando aperto “il vigile
presente farebbe finta di non vedere ciò che accade nei paraggi”. Parole che non sono andate giù al comandante Gadaleta stanco ormai di subire critiche sull’operato del corpo da lui diretto. Ecco perché ha assunto durante l’incontro una posizione difensiva nei confronti del comitato ricordando ai presenti che non è solo il centro storico a versare in condizioni di sicurezza pietose ma molte zone della città. Tra l’altro Molfetta negli ultimi tempi si è espansa parecchio mentre il numero dei vigili è rimasto inalterato a 43 unità, di cui 22 impegnate al servizio della viabilità. Parecchi sono stati i temi affrontati durante la conferenza e questo è servito a rendersi conto di quanto aiuto abbia bisogno Molfetta vecchia. La delusione sta invece nel fatto che ogni tematica è stata affrontata dal sindaco e dall’assessore in maniera generica senza dare le dovute delucidazioni agli
abitanti o dei tempi tecnici specifici per un radicale cambiamento di rotta. L’unica certezza sarebbe la quasi imminente installazione dei pilomat, i dissuasori elettronici, che verranno posizionati per pedonalizzare una volta per tutte l’area. Sarebbe già qualcosa dato che, come ha dichiarato l’assessore Giacomo Spadavecchia, secondo una delibera, il centro storico è già considerato zona pedonale ma non si capisce perché si continui a portare ancora autovetture al suo interno e a parcheggiare sistematicamente in piazza Municipio. Piazza che, nelle ore serali e specialmente durante i consigli comunali, si trasforma in un mega-park, dato che persino i nostri politici si rifiutano di lasciare la propria auto altrove e fare due passi a piedi. Così come si rifiutano anche alcuni dei residenti stessi di Molfetta vecchia, non molto convinti dall’installazione dei pilomat e che pre-
tendono un posto riservato sotto il portone di casa. Dopo la pedonalizzazione ufficiale, ai residenti verranno comunque riservati dei posteggi lungo corso Dante. Per quanto riguarda il problema degli appartamenti comunali, occupati provvisoriamente da cittadini provenienti dalle palazzine di via Aldo Fontana, questi, non appena liberi, saranno venduti all’asta dal Comune per evitare che i soliti malintenzionati tornino ad occuparli abusivamente. La speranza è che questo sia soltanto il primo di una lunga serie di riunioni del comitato con i membri dell’Amministrazione Comunale che dovrebbe cominciare finalmente a dialogare con gente che, pur di salvare il posto in cui vive, si espone a minacce e non solo da parte di chi non ha mai conosciuto la parola civiltà. Francesco Tempesta
Cronaca
giovedì 15 ottobre 2009
Da Molfetta parte la crociata contro l’Agip Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1464
I gestori dell’area di servizio di via Giovinazzo non riconoscono i termini del contratto. La compagnia petrolifera tenta di mandarli via. La guerra legale è appena cominciata.
Oggi gli automobilisti possono tranquillamente rifornirsi di carburante ma, fino a qualche giorno fa non è stato così nell’area di servizio Agip situata in via Giovinazzo. L’Agip stessa, infatti, aveva disposto l’interruzione dell’approvvigionamento di carburante per la pompa gestita dalla Mi.Di., società che da dicembre del
2008 ha rilevato l’attività. A spiegare il perchè di questa interruzione è stato Pasquale Minuto, socio della Mi.Di. che da pochi giorni ha dichiarato guerra all’Agip. Una guerra che presto è stata ribattezzata come quella di “Davide contro Golia”. “Non abbiamo certo avviato una guerra contro l’Agip per il solo piacere di fare notizia”, ha esordito Minuto. “Ci siamo lanciati in questa avventura per difendere il nostro lavoro, i posti di lavoro che abbiamo creato e la voglia di garantire sicurezza economica alle nostre famiglie”. Tutto nasce da un contratto, sottoscritto dalla Mi.Di. con la AgipRete Spa, società del gruppo Agip cui la casa petrolifera italiana ha affidato il rapporto di gestione delle aree di servizio presenti sul territorio nazionale. Un passaggio, quello del rapporto con i gestori che, secondo quanto afferma Minuto, rifacendosi al decreto legislativo numero 32 dell’11 febbraio 1998, “dovrebbe
essere di competenza esclusiva dell’Agip e non di altre società”. Ed è questo quello che la Mi.Di. vuole ottenere: un rapporto diretto con la società petrolifera. Questo perché le condizioni contrattuali imposte da AgipRete, “non ci consentono di portare avanti l’attività e anzi hanno già pesantemente influito sui nostri patrimoni: in poche parole oramai lavoriamo per consegnare i soldi ad altri e con la prospettiva di guadagnare, per tutto il 2009, poco più di 18mila euro da cui dover sottrarre i costi di gestione dell’impianto”. Una assurdità. È evidente. Così è partita una azione legale intentata dal gestore per tramite dell’avvocato milanese Stefano Rubiu (che ha rappresentato in una situazione identica un gestore della rete Shell uscendone vincitore) nei confronti dell’Agip, accusata di aver fatto stipulare un contratto non rispondente a quanto previsto dal decreto legislativo che predispone la razionalizzazione del
sistema di distribuzione dei carburanti. “Un contratto che così com’è ora – ha aggiunto Minuto – non garantirebbe la sopravvivenza stessa dell’attività, motivo per cui abbiamo chiesto la variazione secondo i modi e i termini previsti dalla legge ricevendo per risposta l’intimazione a liberare l’impianto e a riconsegnarlo all’Agip che qualche giorno fa ha inviato sul posto alcuni funzionari”. Funzionari che si sono imbattuti però nella ferma opposizione del gestore. “Noi non andremo via. Proveremo a fare tutto il possibile per difendere il nostro lavoro. Oggi vendiamo regolarmente benzina proveniente dal libero mercato perché l’azienda deve continuare ad essere operativa. Nel frattempo stiamo costituendo un comitato con tanti altri gestori che si trovano nelle nostre stesse condizioni”. La guerra è appena cominciata e si preannuncia già dura e non priva di colpi di scena. Chi vincerà? Davide oppure Golia?
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Cronaca
giovedì 15 ottobre 2009
Truck Center: il processo si avvia a conclusione Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1465
Il pubblico ministero Giuseppe Maralfa e gli avvocati delle parti civili hanno presentato le loro richieste di condanna. Il 16 ottobre toccherà alle difese.
È oramai alle strette finali il processo in corso presso il Tribunale di Trani e che vede alla sbarra i presunti responsabili della tragedia consumatasi nel marzo 2008 all’interno della Truck Center, azienda che si occupa del lavaggio di autoveicoli situata nella zona artigianale di Molfetta. Una tra-
gedia in cui persero la vita in cinque: Vincenzo Altomare, Guglielmo Mangano, Michele Tasca, Luigi Farinola e Biagio Sciancalepore. Nelle scorse settimane di fronte al giudice dottor Lorenzo Gadaleta hanno presentato le loro richieste di condanna il pubblico ministero Giuseppe Maralfa e gli avvocati delle parti civili costituitesi nel procedimento. Ben sette ore è durata la requisitoria con cui l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, ha ricostruito la tragedia. Maralfa ha chiesto di inviare gli atti alla procura e aprire nuove indagini a carico dell’Eni, società da cui la cisterna carica di zolfo liquido partì, della “Nuova solmine” di Grosseto in cui lo zolfo fu scaricato, e della società bitontina “Meleam” che si occupa delle certificazioni di sicurezza dei luoghi di lavoro. Le tre società, secondo il pubblico ministero, non hanno fatto nulla per evitare il terribile incidente. Per l’accusa l’Eni ha omesso di consegnare la scheda di si-
curezza a “16 punti” che avrebbe dovuto accompagnare la cisterna e indicare la pericolosità del prodotto trasportato. Stessa accusa anche per la società di Grosseto che nulla fece per recuperare un documento di assoluta importanza. La “Meleam”, invece, avrebbe certificato superficialmente la sicurezza della “Truck Center”. Il dottor Maralfa ha anche richiesto per Alessandro Buonapane e Mario Castaldo, dirigenti della “Fs Logistica”, società proprietaria della cisterna, e Pasquale Campanile, dirigente della “La 5 Biotrans”, incaricata del trasporto su gomma dello zolfo, 5 anni di reclusione a cui si associa la richiesta di interdizione dalla professione per gli ultimi due. Per Filippo Abbinante, l’autista che condusse la cisterna fino a Molfetta, nessuna richiesta di condanna da parte del pubblico ministero. Infatti, non è stato considerato colpevole di alcun reato. Chieste anche sanzioni pecuniarie per oltre due milioni di euro per le tre società oggi a giudizio. Di diverso avviso le parti civili che con
le loro richieste che hanno coinvolto anche Filippo Abbinante, per cui è stata richiesta una condanna così come per Alessandro Buonapane e Mario Castaldo, dirigenti della “Fs Logistica”, società proprietaria della cisterna e Pasquale Campanile, dirigente della “La 5 Biotrans”, incaricata del trasporto su gomma dello zolfo. Per entrambi chiesti 5 anni di reclusione. Le parti civili, inoltre, hanno richiesto una provvisionale di 500mila euro e 150mila euro rispettivamente per genitori e fratelli conviventi, 200mila euro e 100mila euro per genitori e fratelli non conviventi. Così come aveva fatto il pubblico ministero, anche le parti civili hanno chiesto di inviare gli atti alla procura per l’apertura di nuove indagini a carico dell’Eni di Taranto, della “Nuova solvine” di Scarlino e della “Meleam” di Bitonto. La prossima udienza è fissata per il 16 ottobre quando sarà la volta degli avvocati degli imputati. La sentenza è attesa entro la fine del mese di ottobre.
Attualità
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Cosa c’è sotto Piazza Minuto Pesce Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1466
Rinvenuti numerosi resti umani nel corso dei lavori avviati per la ristrutturazione del mercato ittico.
Importante scoperta archeologica nei giorni scorsi presso piazza Minuto Pesce. La zona del mercato ittico, chiusa al pubblico perché interessata da lavori di restyling, è salita alla ribalta delle cronache per via di un’importantissima scoperta. All’interno di un vano inter-
rato, infatti, sono stati ritrovati numerosissimi resti umani appartenenti ad un numero non ancora quantificato di individui. Immediata è partita la segnalazione da parte del responsabile Settore Lavori Pubblici, ing. Balducci, ai Carabinieri, all’Asl locale e alla Sovrintendenza Archeologica di Bari. Quest’ultima qualche giorno or sono ha effettuato il sopralluogo dal quale è emerso che per quanto riguarda l’importante ritrovamento occorrerà fare un’analisi specifica sia dei resti umani che del luogo del ritrovamento, lasciando inalterati i locali interessati e magari intraprendendo alcuni ulteriori saggi di scavo. Ancora non è chiara la posizione in merito del Comune di Molfetta, anche se molto probabilmente si pro-
seguirà con lo studio antropologico dei resti umani per quantificarli e collocarli storicamente. Per il momento, nella zona del ritrovamento, i lavori rimangono sospesi anche se proseguono nel resto della piazza. Una notizia che ha scaturito non poche emozioni fra gli appassionati di storia molfettese e non. Questo perché il luogo, antichissimo, non ha sempre ospitato una piazza del pesce come riferisce lo studioso molfettese Corrado Pisani. L’intero complesso, infatti, altro non era che l’antichissima chiesa di San Francesco con annesso convento, nato nel lontano 1220 in onore del Santo che, secondo la tradizione, sostò anche a Molfetta nel suo lungo pellegrinaggio. Quindi probabilmente i resti potrebbero apparte-
nere a dei frati che, secondo la tradizione dell’epoca, venivano sepolti in fosse comuni. Il complesso rimase tale sino al 1809, quando il convento fu soppresso e i suoi locali divennero proprietà del Regio Demanio. Ecco perché nel 1813 la struttura venne trasformata in una caserma della Gendarmeria con tanto di Pretura e prigioni. Nel 1886, l’allora sindaco di Molfetta Luigi Epifani, deliberò in “consiglio Municipale” la la demolizione della chiesa di San Francesco irreversibilmente danneggiata dal terremoto che scosse la città la sera del 28 agosto 1886. Al suo posto venne edificato il Pubblico Mercato del Pesce rimasto tale sino ai giorni nostri. Francesco Tempesta
In crisi il comparto agricolo molfettese Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1467
Mercato sempre più debole e agricoltori in difficoltà. La lotta contro i prodotti di importazione si fa sempre più difficile. “Le olive continuano ad indebolirsi, non riescono a stare sui rami, cadono al primo soffio di vento. È un pianto vederle cadere senza poter far niente, sono tante sul terreno, formano un tappeto…”. È la realtà descritta con rammarico da un agricoltore molfettese che preferisce rimanere nell'anonimato. “È da anni che il territorio di Molfetta vive questa realtà. Sta peggiorando, nonostante cure e precauzioni prese anzitempo per aiutare questo frutto a crescere più forte. Usiamo i migliori antiparassitari, concimi biologici di prima scelta”. Sarà colpa della siccità, del clima inquinato, dei parassiti: mosche, tignole, cocciniglie, che si sono rafforzati e divenuti immuni, oppure dei diserbanti che con il loro effetto hanno tolto la possibilità agli alberi di nutrirsi adeguatamente? Se continua così anche l’ulivo che produce “la nostrana” andrà in estinzione come il “mandorlo”. Rimane forte la “coratina”. Cosa pensano gli agricoltori alla vigilia della nuova cam-
pagna di raccolta? “Il nostro olio è ottimo e genuino, solo che i costi di produzione superano i ricavi; praticamente raccogliere oggi le olive significa rimetterci”. La coltivazione è diventata economicamente insostenibile sia per gli alti costi delle cure, che per la manodopera qualificata necessaria per la potatura, divenuta sempre più rara. Coltivare questo frutto richiede giornate di duro lavoro. Il che vuol dire arare, potare, raccogliere frasche in fascine, bruciarle o tritarle sul posto. Senza contare l’energia fisica che occorre per la raccolta. Il prodotto finito è l’olio, il cosiddetto “oro giallo” il cui valore deve confrontarsi sul mercato con i prodotti concorrenziali. Il costo del nostro olio rimane alto rispetto a quello dei supermercati. Risultato: nessun giovane sogna di fare l’agricoltore, di conseguenza le contrade agricole sono abbandonate a se stesse. Continua a svolgere questo mestiere colui che ha passione e terreni di proprietà ed è disposto a rimetterci pur di
non vedere il proprio capitale disperdersi. Durante il periodo estivo si lavora anche dodici ore al giorno, domeniche comprese. “Non usufruiamo di ferie pagate, né di svaghi” si lamenta un giovane contadino. E aggiunge: “Dobbiamo pur guadagnare qualcosa per mantenere le nostre famiglie, se non ci aiutano le istituzioni con l’integrazione e se non ci diamo da fare a coltivare prodotti da vendere al dettaglio, sicuramente non ci sarebbero le condizioni economiche per vivere dignitosamente. Produrre ortaggi in larga scala oggi è diventato un investimento insicuro e mortificante; la scorsa stagione ho coltivato patate, melanzane e pomodori. Dopo averli raccolti e portati ai mercati generali, sono rimasti invenduti, così sono stato invitato a ritirarli per liberare il posteggio. Si immagini la rabbia: lavorare senza un briciolo di guadagno”. Che sia la globalizzazione la causa? Sicuramente in quest’ultimo periodo arrivano nei mercati tir stracarichi di
frutta e verdura anche esotica, fuori stagione. È un dato che crea inflazione, i prezzi crollano. È la politica strategica delle multinazionali, che acquistano a prezzi bassi dai paesi più poveri e rivendono da noi a prezzi convenienti. I nostri contadini, pur di non fallire, coltivano ortaggi in piccole quantità, distribuiti in lunghi periodi, per soddisfare il fabbisogno locale. La vetrina è una sedia messa fuori la propria residenza su cui poggiare il prodotto in vendita, frutta e verdura locale garantiscono genuinità e freschezza. Si deve esprimere gratitudine a questi lavoratori che, in silenzio, contribuiscono al nostro fabbisogno alimentare. E si deve rammentare che al giorno d’oggi, nei campi, continuano a lavorare tanti ultrasettantenni, con grande dignità: un grazie a questi lavoratori che in silenzio producono e non chiedono altro che di non essere dimenticati. Pantaleo De Trizio
Inchiesta
giovedì 15 ottobre 2009
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Il vero volto del Duomo? Sceglietelo voi! Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1468
Una denuncia fotografica che vale più di mille parole. La chiesa vecchia simbolo dimenticato di una intera comunità Per la serie una immagine vale più di mille parole abbiamo scelto in questo numero de “il Fatto” di tornare a parlare della situazione in cui versa, oramai stabilmente, l’area attorno al Duomo di Molfetta e che costringe uno dei simboli della nostra città ad essere “ostaggio” quotidiano di comportamenti che spesso superano il limite della civiltà. Lo abbiamo fatto proponendovi un paginone centrale ricco di immagini e fotografie, frutto del lavoro attento ed ironico di don Ignazio Pansini, il parroco della “chiesa vecchia” che da sempre conduce una battaglia personale contro chi ancora oggi non riesce a rendersi conto della necessità di rivalutare e rilanciare una delle zone più belle della nostra città. Due pagine, che vi invitiamo a con-
servare a “perenne ricordo” in cui don Ignazio ha voluto mettere a confronto due modi diametralmente opposti di guardare al nostro Duomo. Da una parte le decine di aziende, enti, istituzioni che, evidentemente consapevoli di quanto quel edificio possa rappresentare al meglio la loro molfettesità, scelgono costantemente di associare il loro marchio alla riproduzione della chiesa dalle due torri. Dall’altra la realtà dei fatti: una realtà fatta di parcheggio selvaggio, danni alle strutture, mancanza di rispetto verso il luogo di culto. “Il mio – ha detto don Ignazio, autore anche della prima pagina di questo numero del nostro periodico e delle altre foto che vi proponiamo – non è assolutamente un atto di accusa verso le
aziende che utilizzano l’immagine del Duomo ma è il segnale di chi da sempre continua a dire che il Duomo deve essere sfruttato al meglio e nel massimo del rispetto per il luogo sotto la sua veste storica e religiosa. Bene fanno quindi le aziende a riconoscersi nella chiesa vecchia. Male fa chi invece, a cominciare dalle pubbliche istituzioni, continua a dimenticare questa culla della nostra civiltà.” E pensare che nel corso dell’estate il libro dei visitatori collocato all’interno della chiesa ha raccolto oltre 1600 firme, segno che il Duomo attira i turisti. “Si tratta – ha precisato don Ignazio – di una parte di tutti coloro che nei mesi estivi hanno fatto tappa in chiesa: in molti infatti non firmano il registro”. Oltre 1600 visitatori documentati che, nonostante il Duomo osservi strettamente gli orari di apertura destinati al
culto religioso, e nonostante la mancanza di qualsiasi tipo di accoglienza turistica se non quella affidata a qualche parrocchiano volenteroso, hanno di gran lunga superato le circa 600 presenze turistiche documentate dalla Pro Loco nei mesi estivi e di cui il comune di Molfetta ha dato orgogliosamente notizia. “Parliamo di cifre che danno l’esatto senso della situazione – ha precisato don Ignazio – se qualcuno guardasse al Duomo con maggiore considerazione oggi potremmo stare qui a parlare di nuove iniziative, spazi vivibili, nuove prospettive per l’intera città”. Ed invece siamo qui a chiederci qual è il vero volto del Duomo di Molfetta: quello fashion che appare sulle etichette di decine di prodotti “made in Molfetta” o quello dark delle lunghe notte di assedio a cui è sottoposto. A voi la risposta.
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Inchiesta
giovedì 15 ottobre 2009
Per saperne di più… Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1469
Notizie storiche sul Duomo dedicato a San Corrado per conoscere fino in fondo la nostra “chiesa vecchia”. Il Duomo di San Corrado, originariamente dedicato a Maria Santissima Assunta in Cielo, costruito fra il 1150 e la fine del 1200, costituisce un singolare esempio dell’architettura romanico-pugliese. Essa è infatti la maggiore delle chiese romaniche con la navata centrale coperta a cupole in asse (tre, nel caso specifico) impostate su tamburo a pianta esagonale, rispetto alle altre (comprese le quattro Basiliche Palatine) aventi la copertura del tipo a capriate e tegole sovrapposte. La costruzione, a pianta basilicale asimmetrica, è divisa in tre navate da pilastri cruciformi con colonne addossate e la navata centrale presenta una copertura a tre cupole in asse, come già riportato, di altezza variabile (quella centrale è considerevolmente più alta delle due di estremità), mentre le navate laterali sono coperte con tetti spioventi, ad una falda ciascuna, con tegole costituite da chiancarelle della stessa tipologia della copertura dei famosi trulli della valle d’Itria. Stesso tipo di chiancarelle, assemblate a punta di diamante con sei falde convergenti al centro verso l’alto per ciascuna cupola (allo scopo di assecondare la pianta esagonale dei tamburi di base), ricopre le tre cupole centrali. La facciata rivolta a occidente, che oggi appare quella principale, è spoglia, a differenza di quella di mez-
zogiorno, che presenta tre finestre tardo rinascimentali, stemmi di alti prelati, una immagine di papa Innocenzo VIII e le statue di San Corrado e San Nicola. Ciò si spiega col fatto che all’epoca della costruzione
e fino al 1882 quella facciata, così come tutto il prospetto occidentale della città vecchia erano a picco sul mare, così come testimoniato dalle rare fotografie antecedenti alla costruzione della Banchina Seminario,
in coincidenza con la costituzione della prima tranche del nuovo porto, cioè quello attuale, conclusasi intorno al 1882, appunto. Il complesso strutturale è serrato tra due, maestose e leggiadre allo stesso tempo, torri campanarie. Queste (quella di mezzogiorno detta campanaria perché sede fisica del campanile, l’altra, più prossima al lato mare, di vedetta perché utilizzata a tale scopo per il preventivo avvistamento di eventuali incursioni saracene) sono gemelle, di base quadrata, a tre ripiani, alte 39 m, aperte sui quattro lati da finestre bifore e monofore. Nell’interno il corredo artistico è scarno ma essenziale; un fonte battesimale del 1518, un prezioso paliotto con bassorilievo del XIV secolo, un pluteo in pietra del XII secolo che rappresenta una cerimonia pontificale e il Redentore del XIII secolo. Caratteristica è l’acquasantiera raffigurante un uomo, probabilmente saraceno, che regge un bacile in cui nuota un pesce, simbolo ricorrente nell’iconografia religiosa. In origine il Duomo fu dedicato a Maria Santissima Assunta e fu l’unica parrocchia esistente a Molfetta fino al 1671. Nel 1785 la sede della Cattedrale fu trasferita all'attuale Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo e da allora il Duomo Vecchio prese il nome del patrono San Corrado.
In Città
giovedì 15 ottobre 2009
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Clownterapia, pratica valida contro dolore e disagio Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1470
Sul tema presentato a Molfetta il volume di Morgana Masetti, Dottori dell’allegria. Il sorriso nelle pratiche di cura.
Ognuno di noi ha dentro di sé il proprio clown e dovrebbe cercarlo, scovarlo, incontrarlo. C’è un posto nell’anima dove ci si può fermare ad esplorare le proprie debolezze e contraddizioni, osservarle, colorarle, trasformarle in dono comico ed utile per sé e per gli altri: è lì che si trova. In fondo, è proprio questo che fanno i clown nelle corsie d’ospedale e nei luoghi del disagio come carceri, case-famiglia, comunità-alloggio: dopo un laborioso percorso di auto-scoperta ed auto-accettazione, di formazione e crescita personale, di studio ed integrazione in sé dei vari aspetti della propria natura, consci ed inconsci, irrompono, sia pure con umiltà ed in punta di piedi, nella vita di chi pare essere diventato solo un numero, una diagnosi, un posto letto e gli offrono la loro vulnerabilità che è poi la loro forza, giocando con la creatività del bambino ed il rigore dell’adulto, scoprendo la poetica del ridicolo, intrufolandosi nei silenzi, aprendo varchi e spiragli nelle rela-
zioni paziente-medico, paziente-operatori, pazienti-familiari. Non è nata oggi la clownterapia ma oggi pare diffondersi sempre di più visti i riscontri scientifici che ne comprovano la validità nei processi di guarigione e di recupero fisico e mentale di persone malate, sofferenti, abusate: essa non è solo animazione, ilarità, attività di tipo ludico ma segue i dettami della comicoterapia, pratica di supporto ed integrazione della medicina tradizionale, alla quale si affianca per accelerare, rafforzare e rendere più efficaci le pratiche di cura, attraverso un rapporto di empatia, una comunicazione efficace e fluida basata sul rispetto e l’attenzione del malato e su una specifica preparazione psicologica, utile per relazionarsi all’altro ma anche per difendere chi la esercita. Il clown, figura eterna, surreale, inafferrabile, con il suo trucco pesante, i vestiti oltre misura, il non rispetto delle convenzioni sociali, le sue azioni irregolari,non meditate, il forte legame con la strada e le piazze, la sua
storia ricca di intrecci, interferenze e contaminazioni leggendarie, mitologiche e teatrali, simboleggia da sempre la rottura di schemi sociali rigidi e predefiniti e, nell’ambito ospedaliero dove le persone, soprattutto i bambini, vivono con estrema sofferenza, l’esperienza della malattia e della degenza, per Morgana Masetti, autrice del libro Dottori dell’allegria. Il sorriso nelle pratiche di cura “abita il vuoto delle relazioni e ne migliora la qualità, rende più flessibile la comunicazione tra e con gli operatori, apporta cambiamenti in positivo nei comportamenti e nelle reazioni di medici, bambini e genitori.”. Nel volume, presentato giovedì 1° ottobre presso la sala riunioni “Don Tonino Bello” del Presidio Ospedaliero di Molfetta, la Masetti, psicologa clinica e direttrice del Dipartimento di Ricerca dei Doutores de Alegria di Buenos Aires, racconta le esperienze di allegria promosse dai clown nelle corsie degli ospedali brasiliani dove spesso essi rappresentano il primo elemento culturale con cui si confrontano i bambini malati delle favelas, depredati di sogni e di voce, smarriti, inascoltati, capitati: le diapositive mostrate ne rivelano lo sguardo attonito e chiuso, i corpi rigidi, la testa voltata altrove durante gli esami, le medicazioni, le visite dei medici e dei familiari; il lento sciogliersi alla vista del clown, il sorriso inevitabile di fronte al suo naso rosso, alle flebo alla nutella ed alle pillole alla fragola, la morbida ed inaspettata allegria che coinvolge tutti, allenta la tensione, rimuove un po’ il dolore e la tristezza. Ogni incontro è un abbraccio, una piccola felicità possibile che serve “qui ed ora”, una storia a sé, che nasce e si dipana nel filo caldo e sottile della fantasia, della magia che dissolve l’angoscia e rimette in moto pezzi di vita nei reparti del dolore,delle competenze limitate, delle parole incomprensibili, delle ore pesanti e scure, dei cieli e dei soli troppo lontani per
essere raggiunti. Alla manifestazione hanno partecipato il Direttore Medico P.O. Molfetta Annalisa Altomare, la Presidente delle edizioni la meridiana Elvira Zaccagnino; la referente del progetto “Clown in Corsia” Cristiana Zongoli; il direttore editoriale delle edizioni la meridiana Guglielmo Minervini: tutti gli interventi, improntati all’entusiasmo ed all’auspicio che iniziative di questo tipo possano essere istituzionalizzate ed allargate in altri ambiti, hanno unanimamente invitato alla riflessione e sottolineato la necessità di una cultura della salute che prediliga il rapporto tra pazienti, ambiente e personale ospedaliero. Interessante il dibattito sviluppatosi tra l’autrice ed il pubblico, formato da operatori, rappresentanti di associazioni locali, gente comune. Beatrice De Gennaro
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Cultura & Spettacoli
giovedì 15 ottobre 2009
La vita e le opere di Corrado Giaquinto Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1471
In un libro nato dalla penna di Corrado Natalicchio, appassionato studioso della storia e della civiltà locale, oltre che grande conoscitore del mondo dell’arte.
Un Giaquinto nuovo, inesplorato, come solo pochi studiosi dell’arte conoscono. E’ ciò che evince dal libro di Corrado Natalicchio, dal titolo “Corrado Giaquinto: vita, opere, contesti”, in vendita nelle migliori edicole e librerie della nostra città dal prossimo mese di dicembre, per i tipi del Nuovo Centro Stampa Ciccolella di Molfetta e corredato da una
presentazione dello storico Angelantonio Spagnoletti e da una splendida copertina, opera del grafico Pasquale Modugno che, finalmente, ci svela il vero volto dell’illustre pittore molfettese ricavato da un autoritratto custodito presso il museo del Palais Fesch di Ajaccio. Una ricerca durata più di dieci anni, che ha visto Natalicchio perlustrare il difficile mercato dell’antiquariato, visitare musei e gallerie di mezzo mondo e infiltrarsi nella polvere degli archivi di vari paesi d’Europa alla ricerca di notizie inedite e, in molti casi, esclusive, utili per la comprensione delle opere tramandateci da questo illustre figlio di Molfetta, conservate nei musei di circa centodieci paesi del nostro pianeta: dal Louvre di Parigi al Prado di Madrid, dalla National Gallery di Londra al Museum of fine Arts di Montréal, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Museo Pushkin di Mosca, dai Musei Vaticani alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Per non parlare delle pale d’altare e degli affreschi eseguiti per le chiese
di Roma (Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, San Nicola dei Lorenesi, San Giovanni Calibita, San Lorenzo in Damaso, Santa Maria dell’Orto, S.S. Apostoli, S.S. Trinità degli Spagnoli), di Torino (Chiesa del Carmine, San Filippo, Santa Teresa), di Napoli (Duomo, San Luigi di Palazzo, Certosa di San Martino) e di Molfetta (Cattedrale, Santo Stefano, San Domenico) e di altre città italiane e straniere (Firenze, Cesena, Pisa, Macerata, Mafra in Portogallo, Monastero di Montserrat in Catalogna). Un libro in cui specialmente i contesti storici trovano spazio, delineando un’epoca che ha visto il nostro Corrado Giaquinto assurto al ruolo di celebrità nazionale e catalogando le varie tendenze artistiche che si sono avvicendate nel Settecento, retaggi di un barocco esaltante e di un classicismo che hanno plasmato l’arte dell’epoca e la poetica stilistica dell’illustre maestro molfettese sia in Italia che in Spagna. Un libro articolato in diversi percorsi storici e artistici, collegati da un unico filo conduttore che ci guida alla
conoscenza dei fasti del barocco, del fascino del rococò, del vedutismo e del mito del Grand Tour che tanto successo ebbe nell’Italia del Settecento. E poi, un excursus sui protagonisti dell’arte all’epoca di Giaquinto, sulla huella spagnola, sui precursori e seguaci e sulle varie tappe che hanno portato il maestro molfettese in giro per l’Italia e l’Europa fino a diventare il grande artista che tutti noi conosciamo. Infine, una descrizione analitica delle sue opere più importanti e un elenco dettagliato di oltre 525 dipinti sparsi nei vari edifici, gallerie e musei del pianeta. Solo a Molfetta si contano più di quaranta opere di Giaquinto e, a seguire, 22 in Puglia, 225 in Italia, 122 in Spagna, 33 in Francia, 30 in Gran Bretagna, 24 negli Stati Uniti e, poi, Germania, Austria, Svezia, Galles, Portogallo, Ungheria, Russia, Brasile e Canada. Insomma, un libro da non perdere per la conoscenza della vita e delle opere del più illustre cittadino, insieme a Gaetano Salvemini, che Molfetta abbia mai avuto.
L’arte della Candido per celebrare il Futurismo Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1472
Una personale dell’artista molfettese nella Sala dei Templari fino al 25 ottobre. “L’arte non è l’applicazione di un canone di bellezza, ma ciò che l’istinto e il cervello possono concepire indipendentemente da ogni canone”. Sono le parole di Pablo Picasso ad aver aperto le porte della Sala dei Templari, lo scorso 4 ottobre, per accogliere la mostra della pittrice e stilista Carmela Candido, aperta fino al 25 ottobre. Carmela Candido è nata a Molfetta. Pittrice, scultrice e grafica, ha esposto sue opere in pinacoteche, comuni, centri culturali, scuole e collezioni private italiane. Cracas ha così definito l’arte della Candido: “L’espressione estetica di Carmela Candido è esente da riferimenti veristici accentuati, in quanto protesa ad accogliere soprattutto la voce dell’emozione e i suggerimenti della fantasia. La realtà, filtra attraverso la soggettività dell’artista, riemerge nelle sue opere come interpretazione originale e unica, ritmata con intensità dai colori e dal gesto creativo che cerca di assecondare l’urgenza delle sensazioni, dei sentimenti, degli stati d’animo che la sensibilità produce copiosamente. Le immagini si susseguono rapidamente, come proiettare su uno schermo simbolico a
documentare il trascorrere del tempo, della vita e delle cose, l’evoluzione della natura, il succedersi degli eventi che segnano il cammino della storia. Sono immagini in cui si alternano momenti drammatici ed altri sereni, dove a volte è protagonista la donna, emblema di grazia e di bellezza, di sentimenti dolcissimi e di esperienze diverse che nell’itinerario della vita pongono anche laceranti interrogativi. La pittrice ricrea le situazioni umorali con colori e con scelte stilistiche validissime del tutto personali, specie quando associa al linguaggio prettamente pittorico interventi scultorei a basso rilievo che danno alla scena profondità e atmosfera, dimostrandosi attenta a rendere l’immediatezza delle percezioni senza trascurare la pregnanza dei contenuti”. La mostra dell’artista è stata allestita, qui a Molfetta, per celebrare il centenario della nascita del Futurismo. Il Futurismo è stato definito da Luciano de Maria, come un movimento di avanguardia, provvisto di un’ideologia globale artistica ed extrartistica che abbraccia i vari campi dell’esistenza umana quali arti figurative, musica costume, morale e
tanti altri campi. Gli intellettuali che ne presero parte erano quelli che appartenevano agli anni Ottanta dell’Ottocento e sperimentarono la sconsacrazione del poeta vate, consapevoli della mercificazione dell’arte in quegli anni, grazie al progresso e all’industrializzazione. Il
Futurismo non è altro che ispirazione liberatoria in cui sono promosse tutte le stranezze, pazzie, illogiche cose; quindi ogni artista potrà inventare un’arte che sia espressione libera del suo intelletto. Marilena Farinola
Recensioni
giovedì 15 ottobre 2009
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Il SegnaLibro. Una certa ambiguità. Romanzo matematico. Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1473
“Ancora oggi, che ho più esperienza in questo campo non mi capacito del momento in cui arriva un'intuizione, quando di colpo tutto diventa chiaro: un'idea salta fuori dal nulla, e al caos subentra la comprensione.” Suri Gaurav, Singh Bal Hartosh, Una certa ambiguità. Romanzo matematico, trad. italiana di A. Peroni, Ponte alle Grazie, p.360, 16,80 euro. quentare un corso universitario, come avrebbe voluto suo nonno. Con scarso interesse e poca convinzione s’iscrive alla facoltà di Economia, ma durante l’ultimo anno un incontro fortuito lo porterà a frequentare un corso di matematica intitolato “Pensare l’infinito”. Il confronto con problemi matematici e teorie filosofiche è incoraggiato da un insolito docente che è un po’ la versione “filosofico-razionale” del famoso professor Keating, che tutti vorremmo aver incrociato almeno una volta tra i banchi di scuola. Entusiasmanti conversazioni sulla magia dei numeri e dialoghi appassionanti sui dilemmi filosofici stimolano la curiosità di Ravi e dei suoi giovani colleghi ben presto rapiti dalla matematica, la cui bellezza – scoprono – dimora nell’esercizio del porsi domande. E sarà proprio Università di Stanford, fine degli anni la ricerca a sostegno di una risposta ad Ottanta. Ravi Kapoor è un giovane un quesito matematico l’occasione che indiano arrivato in America per fre- condurrà Ravi a incrociare e riscoprire
la vita di suo nonno, matematico indiano accusato in New Jersey di blasfemia per aver messo in dubbio le false credenze di un’America puritana, superstiziosa e bigotta. L’indagine che Ravi compie per portare alla luce la vera storia di suo nonno è presentata attraverso la lettura degli atti e delle trascrizioni degli interrogatori del processo e procede in parallelo con le conversazioni universitarie sulla geometria euclidea, i teoremi di Gödel, la matematica degli insiemi, i numeri finiti e tanto altro. Un intreccio retorico-narrativo non molto originale, ma assolutamente funzionale e calzante con l’intento del romanzo di rendere alla matematica dignità di scienza narrata dal valore altamente pedagogico. È in effetti la narrazione, articolata in osservazioni, domande, riflessioni, pause, silenzi, astrazioni e esemplificazioni sul quotidiano, il punto di forza del romanzo, che propone non solo un approccio originale alla comprensione di questioni
di carattere scientifico-filosofiche, illustrate in maniera semplice e approfondita, ma offre interessanti spunti metodologici sulla didattica della matematica. Un libro interessante e sicuramente alla portata di tutti: gli “addetti ai lavori” ritroveranno una materia a loro familiare in una veste inconsueta, mentre i lettori “comuni” (ri)scopriranno l’entusiasmo per la scienza dei numeri attraverso una storia semplice e commovente che ricostruisce il legame profondo tra nonno e nipote. Suri Gaurav e Singh Bal Hartsogh sono entrambi indiani, hanno conseguito un Master in Matematica, ma non sono matematici di professione. Suri lavora come consulente strategico a San Francisco e Balh, giornalista, vive a Nuova Delhi. Suri ha un suo blog “The Philosophical Implications of Mathematics” www.meaningofmath.blogspot.com. a cura di Angela Teatino
Al servizio delle Istituzioni per 41 anni Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1474
Nino Caputi, dirigente del Settore Socialità del Comune di Molfetta taglia il traguardo della pensione e termina la sua lunga esperienza professionale. La voce rotta dall’emozione, gli occhi lucidi e la mente che in pochi secondi scorre momenti e ricordi dispersi in 41 anni di lavoro al servizio della comunità. Nino Caputi ha battuto un record: entrato in servizio negli enti pubblici nel febbraio 1968, lo scorso 1 agosto ha “guadagnato sul campo” il traguardo del pensionamento dopo oltre quattro decenni di lavoro. “Un lavoro presto trasformatosi in una missione”, ci ha confidato. Ed effettivamente, dopo i primi anni a girovagare tra vari uffici della pubblica amministrazione, è nel 1978 che Nino Caputi trova la sua “casa” nell’ufficio di dirigente del settore servizi sociali del Comune di Molfetta. Da allora e fino a questa estate tutto il sistema dei servizi verso la persona in vigore a Molfetta è passato tra le sue mani. Senza mai nessun tipo di interruzione: nonostante venti persone succedutesi a capo delle amministrazioni comunali, diciannove assessori al ramo e decine di “collaboratori” assegnati all’ufficio. Gli altri passavano lui, Nino Caputi, rimaneva e si faceva apprezzare. “Posso dire di aver visto nascere, crescere e svilupparsi il sistema dell’assistenza e dei servizi al cittadino: Molfetta in que-
sto settore, grazie alla grossa attenzione che tutti gli amministratori vi hanno riposto, ha fatto da guida nel meridione e molte città, anche grosse, hanno preso esempio da noi per organizzare i loro servizi sociali”. Ma in quaranta anni non tutto è sempre andato per il meglio: “Ne sono capitate tante ma, il rammarico più grosso è stato quello di non essere riuscito a far nulla per evitare la chiusura della casa di riposo per anziani allocata presso la Madonna dei Martiri. Di contro posso dire che una delle più grandi soddisfazioni di questi anni di lavoro è stata l’apertura del Centro Anziani e per Disabili che sono tutt’ora fiore all’occhiello per il nostro Comune”. Ma, tra i tanti assessori che si sono succeduti alla guida dei servizi sociali, chi ha saputo esprimersi meglio e guadagnare sul campo l’ammirazione di Caputi? “Prima fra tutte Marta Palombella, all’epoca della amministrazione guidata da Guglielmo Minervini: con lei abbiamo veramente rivoluzionato l’assessorato. E poi non posso non citare le ottime esperienze con Rocco Altomare, con il compianto Gianni Carnicella e con Damiano d’Elia che fu l’ispiratore di quell’ottima iniziativa che si chia-
mava Fiera dei Giovani”. Ma i ricordi non si fermano e ci vorrebbe un libro per riportarli tutti. Di certo oggi Nino Caputi è impegnato a fare il nonno ma non dimentica chi gli ha consentito di reggere il peso delle responsabilità per 41 anni. “In primis la mia famiglia. Poi due miei zii che non ci sono più: Crescenzo e Rodolfo. Il primo mi ha inse-
gnato ad agire nella legalità, il secondo a non abbattermi mai. Io ho provato a operare al servizio dell’istituzione con umiltà, sapendo ascoltare e sapendo mediare. Spero di esserci riuscito”. E a giudicare dalla folla commossa che ha salutato Nino Caputi nel suo addio agli uffici comunali, sembrerebbe proprio che ci sia riuscito.
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Sport
giovedì 15 ottobre 2009
Una Liberty da “competizione”
Tutti amano la pallavolo
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Gli uomini di del Rosso sempre in vetta alla classifica. Proseguno nel migliore dei modi le avventure nei rispettivi Prossimi impegni contro Taurisano e Corato. campionati di Pallavolo Molfetta e Azzurro Volley.
Corre e sembra non conoscere ostacoli il Liberty Molfetta di patron Nicola Canonico. Continua la serie di risultati utili consecutivi e, seppure si interrompe la serie di vittorie consecutive, i biancorossi restano sempre nella posizione più alta della classifica del campionato di Eccellenza, quella che porta dritti dritti in serie D. E la corsa continua anche nel torneo di Coppa Italia, altro obiettivo dichiarato già dall’inizio della stagione. Nelle ultime due settimane la truppa guidata in panchina da mister Vincenzo del Rosso, ha collezionato altri importanti risultati. A cominciare dalla vitto-
ria nella trasferta infrasettimanale disputata il primo ottobre a Tricase con i molfettesi vincenti per 2 a 1 grazie alle reti di Pablo Suarez e Corrado Uva capaci di rimontare lo svantaggio iniziale. Ancora una vittoria nella domenica successiva. Al “Paolo Poli” era di scena il giovane ma temibile Locorotondo di mister Carella. In una partita strana ed in cui il Molfetta non era riuscito mai a bucare la difesa ospite, era necessaria una magia su calcio piazzato di Fabio Loseto per l’1 a 0 necessario per guadagnare altri tre punti in graduatoria. Ancora il Locorotondo l’avversario, quattro giorni dopo e sempre al “Poli” per l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Questa volta risultato tondo con reti di Giuseppe Frisenda e del capitano Pablo Suarez. Domenica scorsa infine pareggio a reti bianche sul campo del Copertino in una gara condizionata dal campo reso pesante dalle abbondanti piogge cadute per tutto il corso della mattinata. Uno 0 a 0 che però non ha causato stravolgimenti nella testa della classifica anche per i pareggi conseguiti dalle concorrenti dei biancorossi. Nelle prossime due domeniche, finalmente senza gare infrasettimanali di mezzo, il Molfetta ospiterà il Taurisano (18 ottobre) poi sarà di scena a Corato (25 ottobre).
Torna il nostro consueto appuntamento con il mondo della pallavolo molfettese. Un mondo sempre attivissimo e ricco di novità. L’ultima riguarda, nelle serie minori, la Pegaso Volley che nella stagione che sta per cominciare affronterà il campionato di Serie D con un organico giovane ma capace di dare filo da torcere agli avversari. Nei campionati maggiori, invece, continua con serenità il cammino della Pallavolo nel torneo di B1 maschile e dell’Azzurra in quello di B2 femminile. I ragazzi allenati da Alessandro Lorenzoni hanno portato a casa cinque punti nelle ultime due gare. La prima vittoria è giunta al tie break (23-25, 25-22, 19-25, 25-20, 10-15) contro i siciliani del Brolo al termine di una gara disputata di lunedì sera dopo il rinvio deciso a causa della tragica alluvione che ha colpito il messinese. Tre invece i punti giunti dalla gara interna dell’11 ottobre contro il Reggio Calabria, vittima sacrificale di una Pallavolo che si permette di cedere un set agli avversari (25-16, 22-25, 25-13, 25-19) prima di portare a casa l’intera posta in palio. Domenica prossima la Pallavolo sarà impegnata sul parquet del Blue College il 17 ottobre e poi, il 25 ottobre, su quello di Atripalda. Punti importanti anche in casa Azzur-
ra Volley Molfetta. Tre in tutto: uno quello frutto del tie break casalingo contro l’Arzano (25-20, 22-25, 25-22, 17-25, 14-16) e due provenienti dalla trasferta a Benevento, con vittoria per 3 a 2 (13-25, 25-22, 17-25, 25-18, 1315) che solo per qualche ingenuità di troppo non è stata una vittoria tonda e completa. I prossimi appuntamenti vedranno le ragazze molfettesi scendere in campo il 17/10 a Sarno, poi il 23 ottobre nuovo appuntamento casalingo contro l’As Benevento.
Virtus: è ora di svegliarsi Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1477
I biancazzurri, ancora privi di una vera identità, restano fermi al palo nel fondo della classifica. Ancora zero punti in graduatoria e seconda peggiore difesa del torneo. Sono questi gli infausti numeri con cui deve fare i conti la Nuova Virtus Basket Molfetta che dopo la brutta sconfitta subita a Matera nella giornata di esordio del campionato, ha collezionato altrettanti risultati negativi nelle successive due giornate. Quella che certamente ha fatto più
male, con i tifosi molfettesi che abbandonavano il “Pala Poli” diversi minuti prima del termine della gara, è stata nella partita del 4 ottobre contro i biancorossi del Perugia, giunti a Molfetta per dare vera e propria lezione di basket costringendo i locali a cedere con il risultato di 65 a 92. Quasi trenta punti di svantaggio per segnare uno dei momenti più bui della storia della
società molfettese. Una sconfitta che ha provocato la reazione dei vertici societari pronti a chiedere una dimostrazione di professionalità ed orgoglio ad una squadra che, nella gara contro gli umbri, con la testa non era mai scesa in campo. Si chiedeva il riscatto nella gara dell’11 ottobre sul parquet dell’Ostuni, in un derby da sempre assai sentito da en-
trambe le tifoserie. Riscatto che se potrebbe essere vicino dal punto di vista tattico e caratteriale non lo è stato altrettanto dal punto di vista del risultato con i molfettesi sconfitti per 68 a 62. Domenica prossima, il 18 ottobre, la Virtus ospiterà l’apricena. Quindi il 25 ottobre sarà nuovamente dery contro i foggiani del San Severo. A questo punto fare punti è di vitale importanza.
Sport
giovedì 15 ottobre 2009
Real felice a metà Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1478
Vittoria nella prima giornata in casa poi tanta sfortuna nella trasferta di Benevento. Comincia con una vittoria ed una sconfitta l’avventura in campo nazionale del Real Molfetta. Dopo l’eliminazione dal torneo di Coppa Italia, i molfettesi allenati da mister Lupone si sono concentrati sul terzo torneo nazionale di calcio a 5. Ottimo l’esordio dei biancorossi vittoriosi in casa contro il Loreto per 4 a 1 grazie alle reti di Colangelo, Rosa (per lui due segnature) e Toma. Una vittoria prestigiosa contro una delle formazioni titolate per la vittoria finale. Una vittoria che non è tornata il 10 ottobre nello scontro disputato lontano da casa a Pescara. Alla fine 3 a 2 per i padroni di casa, reti per il
Molfetta entrambe di Colangelo, e tanto rammarico per una gara che si poteva anche provare a vincere. Sabato prossimo, il 17 ottobre, il Real ospiterà il Modugno poi il 24 ottobre trasferta a Matera. E il 17 sarà anche il giorno in cui avrà inizio l’avventura dell’Hockey Club nel campionato di serie A1. Dopo l’eliminazione “indolore” dal torneo di Coppa Italia i biancorossi sono pronti a concentrarsi sulla stagione che sta per iniziare: nella prima giornata di campionato al Pala don Sturzo arriverà il Viareggio, poi i molfettesi saranno in trasferta a Valdagno.
Successi importanti per l’Aden Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1479
La società molfettese colleziona risultati importanti al Campionato Nazionale Allievi Exprivia Molfetta. Dopo un esaltante avvio della stagione estiva agonistica dell’atletica leggera, l’Atletica Aden Exprivia Molfetta impone un vertiginoso ritmo al Campionato Nazionale Allievi Individuai disputatosi a Grosseto e attestandosi ai vertici delle classifiche grazie ai notevoli piazzamenti dei suoi atleti di punta. Importantissimo risultato atletico l’ha firmato il marciatore Massimo Stano (in foto) nella gara di marcia 5 Km tagliando il traguardo ai 21’ 03” 78, atleta peraltro già finalista al Campionato Mondiale di Bressanone e detentore della medaglia d’argento a Sulmona sui 10 km (43’18”), allenato dal tecnico Giovanni Zaccheo che chiosa: “siamo fierissimi del risultato di Massimo Stano, che ancora una volta fa parlare di sé attraverso una gara splendida e che lo ripaga degli immensi sacrifici posti ogni giorno in essere, se immaginiamo che oltre agli impegnativi allenamenti (più di 50 km di marcia alla settimana) deve studiare (Massimo Stano frequenta l’ITC di Bitonto con ottimi profitti) e naturalmente cercare di vivere le esperienze umane consone alla sua età”. Per tornare poi ai successi firmati Aden
Exprivia, a Grosseto ricordiamo il lanciatore Salvatore Acquaviva (atleta giovanissimo, al primo anno di esperienza) che ha conquistato un preziosissimo secondo posto realizzando una misura di 50.45 m; Luigi Rosito, sull’affollata gara dei 3.000 m piani che ha migliorato il suo primato personale portandosi sugli 8’ 56” e giungendo settimo; nonché di Michele Laurieri ancora in fase di miglioramento. Buone anche le prestazioni di Antonio Napoletano, che ha saltato per 1,85 m (salto in alto naturalmente). “Ottime le prestazioni dei nostri atleti, siamo veramente soddisfatti, solo un neo quello di Dimitris Murathidis, favorito sul salto triplo, che non ha potuto gareggiare per via di un problemuccio fisico e che speriamo di poter riapplaudire al più presto”, sono le considerazioni del tecnico professor Antonio Ferrara all’indomani delle gare. Grandi soddisfazioni dunque giungono dal mondo dell’atletica leggera che insigniscono Molfetta di medaglie preziose grazie ai talenti di una città storicamente all’altezza delle vette sportive agonistiche più ambite.
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HOCKEY
BASKET
Serie A1 - Prima giornata 17 ottobre MOLFETTA Seregno Forte dei Marmi Valdagno R. Bassano Giovinazzo Viareggio Sarzana A. Lodi Correggio Bassano 54 Breganze Follonica
Serie A dilettanti -
Perugia Palestrina Ferentino Matera San Severo Ostuni Agrigento Trapani Sant’Antimo Ruvo Siena Barcellona MOLFETTA Potenza
6 6 6 4 4 4 2 2 2 2 2 0 0 0
PALLAVOLO Serie B1 Maschile Turi E. Gela MOLFETTA Atripalda Ortona Casoria Chieti Reggio Calabria Galatina Blu College H. Gela Potenza Alberobello Brolo Catania
Serie B2 Femminile 12 12 11 10 6 5 5 5 4 4 3 3 3 1 0
Napoli Sarno Arzano MOLFETTA L. Altamura Taranto A. Bevevento A. Potenza Battipaglia San Pietro V. Oria V. Benevento Acquaviva V. Altamura L. Potenza Salerno
CALCIO A5
CALCIO
Serie B - Prima giornata 3 ottobre Modugno Ortona Pescara T. Matera MOLFETTA D. Matera Barletta Venafro Bisceglie Giovinazzo Manfredonia Altamura Loreto
11 10 9 9 8 7 6 6 6 6 5 5 3 2 0 0
Eccellenza 6 6 6 3 3 3 3 2 1 1 0 0 0
MOLFETTA Nardò Bisceglie Lucera Copertino Terlizzi Trani Manduria Sogliano Casetellana Corato Massafra Maglie Cerignola Taurisano Locorotondo Tricase Altamura
17 17 16 15 14 14 12 12 11 11 10 8 7 7 6 6 3 2
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Benessere e Salute
giovedì 15 ottobre 2009
Salute orale: pochi utili consigli Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1480
Negli ultimi anni studi scientifici hanno dimostrato come la prevenzione ed un corretto stile di vita, siano alla base di una bassa insorgenza di malattie e quindi di una qualità di vita migliore. A tal proposito l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) sottolinea come una buona prevenzione dentale può aiutare a capire lo stato di salute generale e valutare gli eventuali sintomi di altre malattie, come ad esempio una malnutrizione, un’infezione microbica, una precancerosi ecc. I servizi preventivi sono metodi impiegati per promuovere e salvaguardare la salute orale, permettendo di mantenere uno stato di benessere e affinché abbiano la massima efficacia, necessitano dell’interazione sinergica di tutte le professionalità. In quest’ottica, il Ministero della Salute ha promosso un documento per fornire ai diversi professionisti (ginecologi, neonatologi, pediatri, igienisti dentali e odontoiatri) indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. Le malattie più frequenti riscontabili nel cavo orale sono: la carie, le gengiviti, le par odontopatie (comunemente chiamata piorrea), che hanno un decorso cronico degenerativo, fino alla perdita dell’elemento dentale. Vediamo quindi quali sono le cause e il decorso di queste patologie e le tecniche preventive da adottare per evitarle. La carie: è una malattia infettiva a carattere cronico degenerativa le cui cause sono diverse e interessa i tessuti duri dentali compromettendoli fino alla completa distruzione. Affinché la carie si realizzi sono necessari tre fattori di rischio: flora batterica cariogena, dieta ricca di carboidrati fermentabili, ridotte difese dell’ ospite. Esistono anche fattori di rischio aggiuntivi quali le condizioni socio economiche, igiene orale personale e alimentare. Per prevenire l’ insorgenza della carie è fondamentale eliminare i fattori di rischio attraverso i seguenti metodi. Fluoroprofilassi consigliata per tutti i soggetti in età evolutiva che ha come obiettivo rinforzare la struttura cristallina dello smalto, effetto antimicrobico soprattutto su streptococco mutans, diminuendo la capacità di adesione dello streptococco ai tessuti dentali e i tempi di moltiplicazione. I mezzi di somministrazione sono: per via orale in età prenatale; applicazione topica (direttamente sul dente); sigillature dei solchi con materiale a rilascio di fluoro; la loro efficacia nel prevenire la carie è massima se effettuata entro i due anni successivi all’ eruzione dei denti e va controllata ogni sei-dodici mesi. Igiene orale professionale e domiciliare (adottando tecniche specifiche di spazzolamento, uso di filo interdentale e collutori specifici). La gengivite: è un termine usato per indicare l’infiammazione delle gengive,
un’affezione che se non curata può evolvere in parodontite e provocare danni permanenti alle gengive, ledere in profondità i tessuti di sostegno dei denti e, nelle forme più avanzate, provocare la loro mobilità e caduta. Cause: presenza di placca batterica e tartaro, fumo, dieta alimentare scorretta, malattie sistemiche e generalizzate,assunzione di farmaci. I segni ed i sintomi della gengivite sono: gengive doloranti, rosse e gonfie, che possono sanguinare quando ci laviamo i denti, ipersensibilità dentinale al caldo ed al freddo, retrazione gengivale. Come si cura la gengivite? La terapia della gengivite consiste nell’eliminazione della placca batterica, decontaminando le gengive e decongestionandole. Ciò provocherà il ripristino delle normali condizioni circolatorie con il ritorno ad un colore e una consistenza fisiologici. L’igiene orale accurata, sia professionale che domiciliare, farà si che in breve tempo le gengive non appariranno più gonfie, arrossate e sanguinanti. Una dieta ben equilibrata, scarsa di cibi zuccherini e ricca di vitamine è un buon coadiuvante nella cura dei disturbi delle gengive. È importante sottolineare, infine, che, mentre per la gengivite la soluzione terapeutica è relativamente semplice e poco impegnativa, in breve tempo si può far regredire il gonfiore, il sanguinamento e il dolore, quando la malattia evolve verso la parodontite cronica, il piano di trattamento diventa più complesso e richiede più disponibilità e attenzione da parte del paziente. La compromissione infiammatoria, oltre che delle gengive, del parodonto profondo, se trascurata, può, con il passare del tempo, progredire fino a compromettere la stabilità dei denti. Concludendo possiamo affermare che anche se la moderna odontoiatria ci permette riabilitazioni complesse, fino a qualche anno fa impensabili, non dobbiamo dimenticare l’impatto economico, sociale e psicologico derivante da tali patologie. È importante inoltre sottolineare come nella società attuale la capacità di dominio psicologico dipende da molti fattori, alcuni dei quali non sono soggetti al nostro controllo. Certamente un sorriso simpatico, che scaturisce da una dentatura curata accresce le potenzialità personali. le conoscenze attuali unitamente alla alta capacità professionale ed agli strumenti che la tecnologia più avanzata ci mette oggi a disposizione ci danno un valido contributo per stimolare le nostre capacità di realizzazione.
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1481
Costruirsi un pc Linux con Ubuntu Bene ragazzi, siamo arrivati al decimo e ultimo articolo della rubrica che vi ha portato nel magico mondo di Linux e dell’open source in genere. Mi capita sempre più spesso di essere fermato e sentirmi dire che grazie anche a questi brevi articoli molti mofettesi ora utilizzano Ubuntu. Il corso che organizzeremo tra un po’ di tempo e subito dopo quello fotografico vi aiuterà ad entrare sempre di più nell'argomento. Se avete intenzione di utilizzare software “legale” Linux è l’alternativa giusta e escluso l’hardware il rimanente costo sarà pari a zero. Non male! In questa ultima lezione parleremo quindi di hardware economico ma affidabile. Oltre ai noti pc che io definisco “scavi di Pompei” (tutti installano Linux sempre su rottami) possiamo utilizzare il “pinguino” su quasi tutti i moderni pc oltre sui molto interessanti nuovissimi pc chiamati Barenones’PCs. Le marche più note sono Shuttle (eu.shuttle.com/it), Biostar (www.biostar.com.tw) e Asus (www.asus.it) e sono tutti normalmente compatibili con Linux. Molto compatti e silenziosi ci permettono anche di avere delle configurazioni molto potenti ad un giusto prezzo.
Ringraziandovi per l'attenzione e per le tante email ricevute da “ubuntiani” e non, non mi rimane che ringraziare il nostro sponsor PANGEA SRL nella magnifica persona di Saverio Vercellini che oltre ad aver finanziato le dieci uscite ha anche predisposto un’area apposita per farvi provare Ubuntu direttamente nella sede in pieno centro a Molfetta. Rimango sempre comunque a vostra disposizione su facebook o e-mail e vi invito a seguire “il Fatto” perché subito dopo il corso di fotografia ci sarà il super corso di Ubuntu e sono sicuro che saremo tantissimi anche questa volta. Smanettate e tenetemi informato sulle evoluzioni. Dimenticavo… occhio alla nuova uscita di Ubuntu 9.10 in programma per il 30 ottobre!
Se invece avete necessità di spostarvi potete scegliere tra i compattissimi notebook Asus super economici o un notebook già predisposto per Ubuntu Linux. Io uso regolarmente ormai da anni Ubuntu sui miei portatili e ho sia un netbook dove ho installato la formidabile eeeXubuntu (http://wiki.eeeuser.com/ubuntu:eeexubuntu:home) che un notebook con la stupenda Ubuntu 9.04. (tra pochissimi giorni esce anche la versione 9.10 www.ubuntu-it.org). Potete comunque anche riciclare un pc già in vostro possesso ma prima di installare vi suggerisco di controllare la compatibilità dei componenti del pc e nel caso di problemi sostituire solo la scheda che crea problemi.
Altro sistema si sicuro funzionamento è usare un virtualizzatore (www.virtualbox. org) su altro sistema operativo Windows, Mac, oppure utilizzate Wubi (http://wubiinstaller.org/) tecniche che creano hardware virtuale e funzionano anche in contemporanea al sistema operativo base.
Giulio Cosentino giulio.cosentino@gmail.com
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Lavoro in chiaro
giovedì 15 ottobre 2009
Formazione e lavoro in provincia di Bari Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1482
In questo numero de “il Fatto” segnaliamo alcune interessanti occasioni tra percorsi di formazione professionale e offerte di lavoro in provincia di Bari. CORSO SUPERIORE PER LA RISTORAZIONE (IFTS) Informazioni generali – L’IISS “T. Fiore” di Modugno promuove dal prossimo novembre per conto del MIUR la II edizione del corso IFTS “Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche” per il profilo professionale di Tecnico Superiore per il Marketing e la valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari. Il corso è finalizzato alla formazione di giovani tecnici esperti nelle azioni di innovazione, ricerca, adeguamento e trasferimento tecnologico a supporto delle
aziende operanti nel settore agroalimentare in Puglia, per la produzione, trasformazione e commercializzazione di specialità e prodotti tipici locali, anche in riferimento a nuove esigenze e modelli di comportamento per il consumo alimentare. Completa la figura professionale un forte orientamento al risultato e al lavoro in team, una spiccata capacità di lettura del contesto territoriale e dei modelli organizzativi e produttivi, abilità manageriali nell’analisi dei modelli di consumo, nell’impiego delle nuove tecnologie e degli strumenti di marketing. Al termine del percorso formativo, i corsisti potranno inserirsi in aziende del settore agroalimentare e svolgere attività di consulenza, comunicazione e marketing. Il corso è interamente gratuito (è previsto il rimborso delle spese viaggio sostenute con mezzo pubblico da/per la sede di svolgimento del corso e di stage). Il corso ha una durata complessiva di 1200 ore, di cui 720 ore di formazione in aula e 480 in stage che si svolgerà presso aziende partner e/o interessate alla figura professionale. La fase d’aula si terrà presso la sede del partner di progetto, Consorzio Universitario Universus a Bari, Viale Japigia 188. Possono partecipare al corso 25 giovani in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado in condizione di disoccupazione/inoccupazione con età non superiore ai 29 anni. La richiesta di ammissione, dovrà pervenire
secondo le modalità indicate entro e non oltre il 23 ottobre 2009 all’indirizzo form.azionefiore@gmail.com per scaricare la domanda di partecipazione, www.iissfiore.it. EUROSPIN ASSUME PERSONALE IN PUGLIA Eurospin, importante catena di supermercati in tutta Italia, ricerca buyer ortofrutta Puglia (settore acquisti): richiesta un’età compresa tra i 28 ed i 40 anni ed una Laurea o un diploma in materie scientifiche, predisposizione al lavoro di gruppi e capacità di problem solving, esperienza diretta nelle vendite ed al Controllo Qualità. Costituirà titolo preferenziale un’esperienza professionale in strutture organizzate. Per candidarsi, inviare il curriculum tramite il sito. Addetto ufficio amministrazione a Catania (settore amministrazione): si occuperà della gestione di bolle e fatture. Requisiti per questa posizione sono: diploma superiore, esperienza pregressa annuale nel ruolo, ottimo utilizzo del pacchetto Office. Per candidarsi, inviare il curriculum attraverso il sito www.eurospin.it/carriera. cfm. ZARA ITALIA RICERCA STAGISTI A BARI Zara, azienda internazionale del settore moda, attraverso il proprio sito internet sta cercando personale per i diversi punti vendita
in Italia. Nel dettaglio, sta cercando: stagisti addetti alle vendite. Zara offre l’opportunità di lavorare a contatto della moda, circondati di uno stile internazionale con le collezioni che cambiano continuamente. Per il ruolo è preferibile ma non indispensabile una breve esperienza pregressa, interesse ed entusiasmo per la moda. Si richiede la disponibilità a lavorare a tempo completo. È indispensabile la residenza in zona, mentre non è indispensabile un pregressa esperienza. Possibilità di carriera e di lavorare part time o full time. Sede di lavoro: Bari. Per le vostre candidature: www.inditexjobs.com/it/vacancies/view/8846. ADDETTI ALLE VENDITE PER LA GIORGIA E JOHNS SPA A MOLFETTA La Giorgia e Johns Spa, azienda del settore abbigliamento femminile, cerca una addetta alle vendite da inserire nel punto vendita di Molfetta, c/o il Centro Commerciale Gran Shopping Mongolfiera. Requisiti: bella presenza, precedente esperienza, serietà affidabilità. Per candidarsi inviare curriculum a antonio.devito@giorgiaejohns.it Fonte: Rete Informa Marco Roberto Spadavecchia “Il reggiseno è uno strumento democratico perché separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira i popoli”. Anonimo
Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.
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Rubriche
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w w w . i l f a t t o . n et
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì. Bar Bayron piazza Roma Bar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11 Bar Astoria corso Umberto 16 Bar Blues via Dante 49 Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6 Bar Caffetteria, via Salvucci 46 Bar Camera Cafè via XX Settembre 43 Bar Cavour via Fornari 47 Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17 Bar Crystal via F. Campanella 33 Bar degli Artisti, via Gesmundo 4 Bar del Ponte, via Ruvo 18 Bar Euro via San Francesco d’Assisi Bar Europa, via Cavallotti 10 Bar Fausta, corso Umberto 150 Bar Filisia via M. di Savoia 67 Bar Football, via la Malfa 11 Bar Gabbiano, corso Umberto 48 Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111 Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via Terlizzi Bar Kennedy, via Germano 49 Bar la Fenice, corso Umberto Bar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15 Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6 Bar Minervini, via Pio la Torre 33 Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9 Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama Martina Bar Moka via Annunziata 68 Bar Mongelli via Baccarini 35 Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto Mario Bar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’Assisi Bar Peter Pan, via Monda 48 Bar Rio, via Bari 92 Bar Roma 2, via San Domenico 4 Bar San Marco, corso Umberto
Bar Seven via Germano 33 Bar Seventy Bar Snack, via Giovinazzo 1 Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60 Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza Moro Bar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6 Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18 Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San Domenico Blanc la Nuit lungomare M.A. Colonna Buffetti piazza Garibaldi Caffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX Settembre Caffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via Piazza Caffetteria Manattan viale dei Crociati Caffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6 Calì Caffè via Puccini 7 Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via Terlizzi Edicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della Rosa Edicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza Garibaldi Edicola Spazio Libero via gen. Poli Edicola Stazione piazza A. Moro Edicola via Cormio rione Paradiso Edicola via Dante Edicola via Einaudi rione Paradiso Edicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella
Edicola via Giovinazzo 1 Edicola via Giovinazzo 45 Edicola via Paniscotti Edicola via ten. Silvestri Edicola via Togliatti zona 167 Edicola viale Pio XI Famm Immobiliare, via de Luca 15 Farmacia Grillo, largo Sant’Angelo Flory’s Cafè via gen. Poli 3 Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre Rotonda Lido Belvedere, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Lafayette, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Marina Piccola, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nautilus, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Nettuno, ss16 Molfetta-Bisceglie Lido Scoglio d’Inghilterra, località Torre Rotonda Mattia’s Cafè, via Dante 14 Medi Max via Terlizzi Mister Toto via Losito Mondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12 Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24 Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via Fani Panificio Annese via Cappellini 28 Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41 Panificio Cangelli via cap. de Candia 49 Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155 Panificio de Pinto via Edoardo Germano Panificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36 Panificio Europa via Rattazzi 41 Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91 Panificio il Forno zona 167 Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via Mascagni Parrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62 Parrocchia Madonna della Pace viale XXV Aprile Parrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so Umberto Parrocchia San Berardino via Tattoli Parrocchia San Corrado Duomo, banchina Seminario Parrocchia San Domenico via San Domenico 1 Parrocchia San Gennaro via S. Pansini Parrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1 Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1 Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIII Parrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3 Parrocchia Sant’Achille via A. Salvucci Place Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4 Pizzeria I Monelli, via Madonna dei Martiri 112 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via Giovinazzo Stazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianale Supermercato Granrisparmio v. M. della Resistenza Swing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via Giovinazzo Tabaccheria corso Umberto 74 Tabaccheria piazza Garibaldi 6 Tabaccheria piazza Roma 4 Tabaccheria via Azzarita 65 Tabaccheria via Bari 68 Tabaccheria via Fiorini 41 Tabaccheria via Fornari 66 Tabaccheria via G. Salvemini 124 Tabaccheria via Hugo 3 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2 Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67 Tabaccheria via Margherita di Savoia 5 Tabaccheria via Pansini 52 Tabaccheria via Paradiso 2 Tabaccheria via Roma 32 Tabaccheria via Rossini 12 Tabaccheria via Silvestri 68 Tabaccheria viale Pio XI Tenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico
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Rubriche
giovedì 15 ottobre 2009
Consigli per una sana alimentazione FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte:(it.wikipedia.org)
Controlliamo la fame
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 1483
Perdere peso e imparare a nutrirsi in maniera corretta è un processo che richiede tempo. Cambiare abitudini e controllarsi continuamente a tavola può essere pesante se vissuto come una costrizione, ma a lungo andare tante piccoli gesti possono diventare degli automatismi che vi aiuteranno senza neppure che ve ne rendiate conto. Ecco alcune strategie per venirvi incontro a tavola. La prima regola è mangiare lentamente e masticare a lungo: in tal modo assaporerete meglio i sapori e darete al cervello il tempo necessario a registrare la sensazione di sazietà. Infatti devono passare circa 20 minuti da quando lo stomaco è pieno a quando lo si percepisce: per cui nello stesso arco di tempo potete sentirvi sazi dopo un modico piatto di pasta o riuscire a mangiare primo, secondo, contorno e frutta se lo fate velocemente. Per aiutarvi in questo evitate i pasti fugaci, mangiate in piena tranquillità e preparate i piatti con cura e fanta-
sia: alle vostre pietanze aggiungete tanti ingredienti ipocalorici come sott’aceti o pezzetti di frutta alle insalate, molte erbe e spezie. In questo modo anche un piatto dietetico vi sembrerà ricco e vi sentirete meno a dieta pur preparando pasti magrissimi. Apparecchiate la tavola con allegria e tanti colori. Prima del pasto bevete un bel bicchierone di acqua, iniziate con verdura cruda tipo insalata o cetrioli e state certi che in questo modo il vostro appetito sarà ridotto. Alzatevi da tavola se vi rendete conto che state esagerando e lavatevi i denti o bevete subito un caffè. Psicologicamente vi convincerete che il pasto è concluso. Soprattutto se siete fuori casa e non sapete regolarvi tenete la cinta stretta in vita: se sentite il bisogno di allentarla vuol dire che il vostro pasto è completo. Se mangiate per nervosismo durante il giorno aiutatevi con gomme da masticare, magari senza zucchero. Col tempo, vi sembrerà naturale mangiare lentamente e più leggero e imparerete a seguire i segnali del vostro corpo anche senza una cintura. dott.ssa Annalisa Mira Biologa Nutrizionista
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giovedì 15 ottobre 2009
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CALAMARO ARROSTO CARPACCIATO Ingredienti per 4 persone • • • • • • •
8 calamari medi 1 mazzetto di rucola 200 gr di ciliegine 1 spicchio d’aglio tritato finemente pepe, sale, prezzemolo succo di limone olio extra vergine d’oliva qb
Procedimento Arrostire i calamari lasciandoli leggermente crudi; nel frattempo pulire la rucola e tagliare le ciliegine; tagliare a rondelle i calamari e unire il tutto in una ciotola, amalgamando tutti gli ingredienti. Volendo potete servirli su una purea di fave bianche.
Chef: Cascione Martino
I CONSIGLI DELLO ZODIACO ARIETE In questo periodo avete dovuto affrontare delle scelte piuttosto importanti, che comunque hanno apportato dei cambiamenti nella vostra vita. Ora avete ben altro a cui pensare ed i rimorsi o i rimpianti non sono ben accetti da chi vi sta vicino.
TORO Potreste avere la sensazione che non basterebbero tutte le persone del mondo per farvi sentire meno soli. Dovreste essere meno cupi e meno tristi degli altri, poiché non avete un reale motivo per provare queste sensazioni.
GEMELLI Potreste accusare tutto lo stress e la stanchezza che avete accumulato in queste settimane e di cui non avete risentito o grazie all’adrenalina o grazie al fatto che eravate talmente occupati che non avete avuto modo di pensarci. Attraverserete un momento positivo, soprattutto dal punto di vista professionale.
LEONE Qualcuno potrebbe spingervi ad assumere degli atteggiamenti molto romantici, che proprio non vi appartengono o che comunque solitamente contenete. Fatto sta che questo qualcuno ha fatto breccia nel vostro cuore ed ora state cercando di fare di tutto per conquistarlo o tenervelo stretto.
VERGINE Le vostre ambizioni in questo momento sono molto alte, ma non avete sufficientemente considerato il fattore concorrenza e soprattutto non vi siete impegnati abbastanza per fronteggiarla. Non contate troppo sugli aiuti esterni. Fate da soli.
BILANCIA Le stelle vi spingono ad assumervi dei rischi, soprattutto in campo affettivo, poiché non avete abbastanza osato in amore e quindi qualche occasione potreste averla persa, ma niente paura, perché avrete l’occasione per recuperare.
SAGITTARIO Invece di seguire l’istinto e fare una scelta su due piedi, dovreste al contrario aspettare e considerare tutte le diverse opportunità, poiché ce ne sono. Comunque non vi dovreste far convincere se non siete sicuri.
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CAPRICORNO È tempo di dare un forte segnale a tutte le persone che vi sono intorno, poiché è giunto il momento di far capire loro che ci sono dei limiti che non vanno assolutamente oltrepassati. Mettete i puntini sulle “i”.
ACQUARIO Potreste avere la sensazione che la vostra relazione sentimentale vi stia sfuggendo di mano e questo a causa delle vostre insicurezze e paure In realtà, non avrete nulla da temere, poiché non è cambiato nulla.
Giulio Cosentino e-mail: giulio.cosentino@gmail.com
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CANCRO Il vostro modo di pensare in questo periodo vi permette di essere più elastici nei confronti di alcune questioni di una certa importanza che non andrebbero affatto trascurate, ma nemmeno vi dovrebbero rendere troppo ansiosi.
SCORPIONE Ci sono delle questioni che all’atto pratico si rivelano molto più semplici di quello che appaiono inizialmente. Dovrete affrontare qualcosa che vi è un po’ oscuro e che non conoscete bene. Ci vuole solo pazienza.
PESCI Una terza persona potrebbe intromettersi nella vostra relazione sentimentale o con un amico o addirittura con un collega, non avendo nessun titolo o diritto di farlo. State bene attenti.
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