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EDITORIALE/EDITORIAL LUCI, OMBRE E OPPORTUNITÀ DI UN ANNO DIFFICILE/LIGHTS, SHADOWS AND OPPORTUNITIES OF A DIFFICULT YEAR Armando Martin

LUCI, OMBRE E OPPORTUNITÀ DI UN ANNO DIFFICILE LIGHTS, SHADOWS AND OPPORTUNITIES OF A DIFFICULT YEAR

Ci sono stati anni migliori del 2020, non c’è dubbio. E tuttavia la drammatica pandemia che abbiamo conosciuto se da un lato ha colpito molti settori, dall’altro ha impresso una notevole accelerazione all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione del business. Nel corso di Saastock Emea, una delle più importanti conferenze globali sul mondo del software as a service, sono emersi dati interessanti a livello globale e nazionale. In sette anni l’ecosistema dell’innovazione italiana è passato da 0 a 1,4 miliardi di euro di fatturato. Nel 2019 sono stati investiti nel capitale delle start-up innovative intorno ai 600 milioni La tendenza non si è arrestata neppure nei mesi di lockdown. I dati dell’osservatorio sul Corporate Venture Capital) in Italia ci dicono che nel portafoglio del CVC sono cresciute le partecipazioni in start-up del 23%. Per molte imprese il mondo si è spostato online e la vendita è diventata improvvisamente un’esperienza virtuale. Ne hanno tratto vantaggio coloro che sono usciti rapidamente dalla propria zona di comfort, trovando nuovi modi per gestire i processi a distanza. D’altra parte, come rilevato da numerosi Osservatori delle Camere di Commercio e da un più recente Evento del Politecnico di Milano (Digital New Normal: essere 4.0 ai tempi del Covid), non sempre è possibile accelerare in maniera indolore la trasformazione tecnologica del proprio business e delle competenze dei propri collaboratori. Altro tema da non sottovalutare è che dopo la prima fase shock della pandemia, ora, come certificato dal Covid-19 Tech Index rilevato da IDC, ci troviamo in un momento di forte incertezza che spinge aziende e organizzazioni a tagliare gli investimenti IT e in alcune tecnologie di trasformazione digitale (non tutte e non ovunque per fortuna). L’automazione e l’industria non fanno eccezione. L’elevata incertezza di scenario si riflette sulle prospettive di sviluppo del manifatturiero italiano e, in questo contesto, le ultime rilevazioni disponibili segnalano un peggioramento del clima di fiducia delle imprese, seppure mitigato dall’imminente rilascio del vaccino. Il futuro resta però inevitabilmente più digitale. Sviluppare internamente le competenze digitali è una delle più efficaci strategie adottate da numerose realtà italiane alla ricerca di nuove nicchie. Non solo per fronteggiare la crisi innescata dalla pandemia, ma per sfruttare nuove possibilità di business. There have been better years than 2020, no doubt about it. And yet the dramatic pandemic that we have experienced, if on the one hand has affected many sectors, on the other has impressed a significant acceleration in technological innovation and digitization of business. During Saastock Emea, one of the most important global conferences on the world of software as a service, interesting data emerged at global and national level. In seven years the Italian innovation ecosystem has grown from 0 to 1.4 billion euros in turnover. In 2019, around 600 million euros were invested in the capital of innovative start-ups. The trend has not stopped even in the months of lockdown. The data from the Observatory on Corporate Venture Capital) in Italy tells us that in the CVC portfolio there has been a 23% increase in start-up investments. For many companies the world has moved online and the sale has suddenly become a virtual experience. Those who have quickly left their comfort zone have benefited, finding new ways to manage processes remotely. On the other hand, as pointed out by several Observatories of the Chambers od Commerce and a more recent Event of the Politecnico di Milano (Digital New Normal: being 4.0 at the time of Covid), it is not always possible to accelerate the technological transformation of one’s business and the skills of one’s collaborators in a painless way. Another topic not to be underestimated is that after the first shock phase of the pandemic, now, as certified by the Covid-19 Tech Index detected by IDC, we find ourselves in a moment of great uncertainty that pushes companies and organizations to cut IT investments and in some digital transformation technologies (not all and not everywhere fortunately). Automation and industry are no exception. The high uncertainty of the scenario is reflected on the development prospects of Italian manufacturing and, in this context, the latest available surveys indicate a worsening of the climate of business confidence, although mitigated by the imminent release of the vaccine. The future, however, inevitably remains more digital. Developing in-house digital skills is a more effective strategies adopted by many Italian companies looking for new niches. Not only to face the crisis triggered by the pandemic, but to exploit new business opportunities.

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@armando_martin

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PRIMO CLASSIFICATO Area Ingegneria e Architettura

Industria 4.0, sfide e opportunità per il Made in Italy di Armando Martin vincitore nel 2018 del premio Nazionale di Divulgazione Scientifica patrocinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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