A caccia di alieni

INDICE 6

Introduzione: Manuale pratico per cercatori di alieni

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CAPITOLO 1:

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CAPITOLO 2:

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CAPITOLO 3:

Come riconoscere la vita Cos’è la vita?

Vita da stelle Luce vitale I primi passi Paradiso… o inferno?

Vita acquatica Vita terrestre Vita su Marte Vita lunare

Come trovare un mondo alieno Dove viviamo Caldo, freddo, giusto!

Zone abitabili della galassia Esopianeti Trovare pianeti Pazzi pianeti Pianeti caldi Super-Terre Strani mondi Che atmosfera?

Strane orbite

Cronologia aliena Ci vuole tempo Evoluzione del Sistema Solare È tempo di vita Imprevisti Materia vitale Stare al passo

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CAPITOLO 4:

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CAPITOLO 5:

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CAPITOLO 6:

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Che aspetto hanno gli alieni Astrobiologia L’evoluzione sulla Terra Carbonio!

L’adattamento Modelli anatomici Super-Sensi

Come parlare agli alieni Usare la testa Tutti insieme Comunicare Come nasce una lingua Stabilire un contatto

Alieni sul pianeta Terra Gadget alieni Alieni in visita Alieno a chi?

Diventare alieni…

CAPITOLO 7:

Mettiti alla prova!

Chi cerca gli alieni?

Glossario Indice analitico Consigli e dritte per cercatori di alieni

MANUALE PRATICO

PER CERCATORI

DI ALIENI Da sempre gli esseri umani osservano le stelle. Oggi grazie ai progressi tecnologici abbiamo telescopi spaziali in orbita intorno alla Terra e sonde robotiche per esplorare la superficie di Marte. Sappiamo che ci sono centinaia di migliaia di miliardi di stelle nello spazio, e molte di queste sono dotate di ‘sistemi planetari’, vale a dire pianeti e altri corpi in orbita intorno a loro.

Il nostro Sole è una di queste stelle: il suo sistema è noto come Sistema Solare. Gli esperti stanno cercando altre stelle simili al Sole per vedere che tipo di pianeti possano orbitarvi intorno. È possibile che assomiglino alla Terra e che ospitino forme di vita?

La ricerca della vita aliena inizia proprio da qui. Sul pianeta Terra, ogni zona è diversa: vi sono aree gelide e calde, umide e aride. Vi sono persino zone dove il Sole non splende quasi mai.

Anche l’Universo è così. Altri pianeti potrebbero contenere forme di vita e paesaggi che non riusciamo neppure a immaginare.

In questo libro affronteremo passo dopo passo il tema della ricerca della vita nell’Universo. Analizzeremo che cosa è la vita e come la si può riconoscere. Scopriremo come si possono trovare mondi alieni, dove la vita è una possibilità concreta.

Rifletteremo su quando può essere iniziata la vita nell’Universo e quale aspetto potrebbero avere gli alieni.

Tenteremo, inoltre, di capire come comunicare con gli extraterrestri. È possibile che gli alieni abbiano avuto contatti con la Terra e che l’abbiano già visitata?

Veniamo noi stessi dallo spazio?

Beh, sì: sono tutte domande da far girare la testa!

Meglio allora cominciare da qualcosa di semplice: che cosa fa di un essere vivente un essere vivente?

COME RICONOSCERE

LA VITA

TUTTO INIZIA DALLE STELLE. Le stelle riempiono l’Universo di luce ed energia. Ma come e perché sono tanto importanti per la tua vita e per quella delle piante e degli animali che ti circondano? Ad accomunare molti esseri viventi è proprio il fatto di crescere e prosperare grazie all’energia prodotta da stelle come il Sole. Quindi mettiti comodo e goditi questo capitolo introduttivo in cui si parla di stelle, di organismi terrestri e della possibilità che la vita esista anche in altre parti del nostro Sistema Solare.

COS’È LA VITA? Che cosa intendiamo per ‘vita’? Come sappiamo se qualcosa è ‘vivo’? Un computer è formato da diverse parti che funzionano insieme, ma è vivo? Esiste un’enorme varietà di esseri viventi, da batteri microscopici ad alberi tanto grandi da non riuscire a vederne la cima, da insetti minuscoli a balene enormi. Eppure, che siano semplici o complesse, tutti gli esseri viventi della Terra presentano le caratteristiche descritte in queste due pagine.

GLI ESSERI VIVENTI… CRESCONO

Gli organismi diventano via via più grandi con il progredire dall’infanzia all’età adulta.

GLI ESSERI VIVENTI… Ma crescono in modo organizzato: SONO COSTITUITI DA CELLULE tutte le loro parti aumentano di dimensione in maniera Gli esseri viventi sono ben strutturati! equilibrata. Non pensare, Piante e animali sono formati da per esempio, che una o più cellule. Le cellule sono le braccia e le i mattoni della vita. Alcuni organismi, gambe rimangano come i batteri (vedi p. 59), sono costituiti minuscole da una sola cellula (‘unicellulari’). mentre la testa Altri, come l’uomo, sono costituiti cresce a da molte cellule (‘pluricellulari’). dismisura!

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GLI ESSERI VIVENTI… USANO ENERGIA Tutti gli esseri viventi traggono l’energia di cui hanno bisogno da un processo chimico chiamato respirazione. Gli animali respirano per ottenere dal glucosio, lo zucchero presente nelle cellule del corpo, l’energia chimica necessaria per crescere e muoversi. Anche le piante usano la respirazione per ottenere energia dal cibo, ma, a differenza degli animali, sono capaci di ricavare da sé energia e nutrimento attraverso un processo detto ‘fotosintesi’ (vedi p. 14).

GLI ESSERI VIVENTI… REAGISCONO ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE Tutti gli organismi reagiscono a ciò che li circonda, ognuno secondo modalità diverse. I batteri reagiscono alle sostanze chimiche presenti nell’ambiente, mentre gli organismi pluricellulari come l’uomo reagiscono tramite un complesso sistema di sensi. Vi sono anche reazioni semplici, per esempio le foglie di una pianta che si girano verso il Sole per ricevere più luce.

GLI ESSERI VIVENTI… SI RIPRODUCONO Piante e animali creano copie di sé stessi tramite la prole (i loro piccoli). Se le copie vengono prodotte da un genitore singolo, si ha la riproduzione asessuata, se vengono prodotte da due genitori si ha la riproduzione sessuata. La sostanza chimica che ha il compito di ‘copiare’ si chiama DNA (vedi pp. 59-63).

GLI ESSERI VIVENTI… SI EVOLVONO Tutti gli esseri viventi mutano nel corso del tempo. In altre parole, ‘si evolvono’.

Questo cambiamento avviene in risposta all’ambiente e serve a renderli più adatti a vivere in date condizioni ambientali.

Quanto bravi sono una pianta o un animale a mutare e ad adattarsi dipende dal loro DNA e dall’ambiente in cui vivono.

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VITA DA STELLE Le stelle sono il carburante dell’Universo. Esse generano enormi quantità di energia, che a sua volta fornisce calore e luce ai pianeti (e ad altri corpi celesti). Le stelle sono i mattoni con cui è costruito l’intero cosmo. Senza la nostra stella, il Sole, non esisterebbero né luce, né vita, né la Terra che conosciamo.

DI CHE COSA SONO FATTE LE STELLE?

COSA SUCCEDE DENTRO LE STELLE?

Tutte le stelle sono fatte di gas.

La maggior parte è composta per tre quarti da idrogeno e per un quarto da elio. Idrogeno ed elio sono elementi ‘leggeri’, perché i loro atomi hanno una struttura molto semplice. Ma la composizione di una stella dipende dalla sua età. Il Sole è una stella di media grandezza e ha circa 5 miliardi di anni. Altre stelle sono composte da gas ‘pesanti’, perché durante la loro esistenza ‘bruciano’ gli elementi leggeri trasformandoli in elementi più pesanti.

Le stelle simili al Sole bruciano circa 4 milioni di tonnellate di gas al secondo, ossia sprigionano ogni secondo un’energia pari a 7000 milioni di esplosioni nucleari.

Il nucleo di una stella come il Sole raggiunge una temperatura superiore a 10 milioni di gradi.

Il calore fa fondere insieme gli atomi di idrogeno trasformandoli in elio.

Questo processo è chiamato ‘fusione nucleare’.

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QUALI SONO GLI ELEMENTI ‘PESANTI’?

COME SI DIFFONDONO GLI ELEMENTI?

Un elemento è una sostanza formata da un solo tipo di atomo.

L’idrogeno e l’elio compongono circa il 98% di tutta la materia dell’Universo, mentre un esiguo 2% di materia è composto da elementi ‘pesanti’. La struttura di questi elementi è più complessa: sia dentro, sia intorno al nucleo (la parte centrale) dei loro atomi vi è molta più materia.

Le stelle ‘di sequenza principale’, come il Sole, possono continuare a bruciare per circa 10 miliardi di anni. Poi, esaurito il loro carburante, l’idrogeno, iniziano a espandersi, disperdendo i loro strati esterni fino a espellerli nello spazio. Gli elementi prodotti in questo modo dalla fusione nucleare possono contribuire alla creazione di nuovi pianeti e eventualmente di forme di vita.

SIAMO FATTI DELLA STESSA SOSTANZA DELLE STELLE?

Le stelle creano gli elementi che costituiscono il mondo che vedi, dalle rocce ai fiori!

Sì. Gli esseri viventi che popolano la Terra sono formati dagli stessi elementi presenti all’interno delle stelle. Tra questi, i più importanti sono l’idrogeno, il carbonio e l’ossigeno, che compongono circa il 98% degli atomi di cui sono fatte gli esseri viventi sulla Terra. Questi e altri atomi si formarono dentro le prime stelle grazie ai processi di fusione e sono poi diventati parte di nuove stelle, pianeti o... esseri umani.

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LUCE VITALE Il Sole genera la vita e produce energia. L’esistenza di quasi tutti gli organismi del nostro pianeta dipende dall’energia solare.

E la giusta distanza dal Sole è vitale: ci troviamo a 150 milioni di chilometri, l’ideale per avere condizioni ambientali ottimali.

POTENZA SOLARE Il Sole ‘brucia’ l’idrogeno tramite la fusione nucleare, sprigionando una quantità di energia enorme sotto forma di radiazione, che illumina e riscalda il nostro pianeta. È la fonte di energia per quasi tutti gli organismi che vivono sulla Terra. Qualsiasi pianeta situato alla giusta distanza dalla sua stella può ricevere questo tipo di energia generatrice di vita.

Sole Lucertola (rettile)

ENERGIA VERDE Le piante catturano una piccola parte dell’energia solare e la trasformano in sostanze nutritive. Questo processo, chiamato ‘fotosintesi’, trasforma l’anidride carbonica in ossigeno, indispensabile per la respirazione.

Cavalletta (insetto)

Le frecce rosa mostrano il percorso dell’energia lungo la rete alimentare.

Vegetazione

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I carnivori (come la lucertola, il serpente e l’aquila) si cibano degli erbivori e talvolta anche di altri carnivori.

Gli erbivori (come la cavalletta, il coniglio e il topo di campagna) si cibano di piante.

RETI ALIMENTARI

COME SI CREANO GLI ELEMENTI DELLA VITA

L’energia passa da un organismo Come sai già, nel Sole avviene all’altro seguendo la ‘catena un potente processo chiamato ‘fusione alimentare’. In un ecosistema nucleare’, nel corso del quale alcune (una comunità di organismi), la catena sostanze molto semplici si uniscono alimentare inizia di solito con gli per formare nuove sostanze chiamate erbivori, che si nutrono esclusivamente elementi. Gli elementi sono i mattoni di piante e ne assorbono l’energia. costitutivi di tutta la materia, Gli erbivori vengono poi mangiati dai esseri viventi compresi. carnivori, che a loro volta sono preda di altri carnivori che necessitano di energia. In tal modo l’energia entra in circolo nell’ecosistema seguendo un percorso complesso Aquila chiamato ‘rete alimentare’. (uccello)

Coniglio (mammifero)

Il carbonio è un elemento essenziale di tutta la materia vivente sulla Terra.

CONTINUO RICICLO DEL CARBONIO Alla fusione nucleare contribuisce un elemento chiamato carbonio.

Il carbonio funge da ‘catalizzatore’, ossia accelera il processo di fusione senza consumarsi. E questo è un bene, perché il carbonio formatosi nelle stelle viene in seguito riciclato come elemento base degli organismi viventi (vedi pp. 72-73).

Serpente (rettile) Topo di campagna (mammifero)

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I PRIMI PASSI Dalla sua prima comparsa sulla Terra, la vita si è evoluta a piccoli passi e grandi salti. Per milioni di anni le prime forme di vita non hanno subito cambiamenti evidenti, poi all’improvviso si sono verificate trasformazioni enormi. Dato che la Terra ha più di 4 miliardi e mezzo di anni, con salti ‘improvvisi’ ci riferiamo a cambiamenti avvenuti nel corso di milioni di anni: un attimo, se paragonati alla vita del pianeta!

L’ESPLOSIONE CAMBRIANA Fino a circa 580 milioni di anni fa, quasi tutti gli organismi erano molto ‘semplici’.

Poi vi fu un graduale aumento delle forme di vita pluricellulari più complesse che culminò nel periodo Cambriano, tra 545 e 495 milioni di anni fa. Durante questo periodo le forme di vita iniziarono a evolvere fino ad assomigliare a quelle odierne. La struttura della maggior parte degli organismi apparve nel corso dell’‘Esplosione Cambriana’, una breve epoca di rapidi cambiamenti databile tra i primi cinque e i primi dieci milioni di anni del periodo Cambriano.

LA COMPARSA DELLE FORME ANATOMICHE PIÙ SEMPLICI In biologia, la scienza che studia la vita sulla Terra, un ‘phylum’ (plurale ‘phyla’) è un gruppo di organismi simili nella struttura del corpo. I phyla animali più conosciuti sono: i molluschi, le spugne, i celenterati, i platelminti, gli ascaridi, gli ascomiceti, gli echinodermi, gli artropodi e i cordati (tra cui l’uomo).

Benché vi siano in totale 35 phyla animali, i nove elencati comprendono oltre il 96% di tutte le specie animali sulla Terra. Molti phyla apparvero durante il periodo Cambriano: diverse specie animali odierne sono solo forme più evolute degli organismi comparsi a quel tempo.

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La sanctacaride aveva un corpo formato da diversi segmenti e raggiungeva una lunghezza di circa 10 centimetri.

La pikaia era un organismo simile a un verme che nuotava e si nutriva in prossimità dei fondali marini melmosi.

L’allucigenia non superava 3 cm di lunghezza e aveva ha una forma davvero bizzarra!

L’anomalocaride era un grande predatore dotato di lobi molli ai lati del corpo con cui si spostava nell’acqua.

CREATURE CAMBRIANE: L’ANOMALOCARIDE L’anomalocaride (che significa ‘gambero anomalo’) era un artropode che viveva negli oceani del periodo Cambriano inferiore e medio. A quel tempo gli esseri erano piccoli, quindi, per gli standard cambriani, l’anomalocaride era un predatore ‘gigantesco’, lungo fino a un metro. Aveva una grossa testa, due grandi ‘braccia’ e una bocca con 32 placche sovrapposte che servivano a schiacciare le prede.

L’opabinia aveva cinque occhi e una specie di proboscide con cui afferrava il cibo e lo portava alla bocca.

CREATURE CAMBRIANE: L’OPABINIA L’opabinia era una creatura cambriana che viveva sul fondo del mare. Era lunga circa 4-7 cm, ma a renderla insolita erano i suoi cinque occhi!

Aveva una specie di ‘proboscide’ cava simile al tubo di un aspirapolvere, di cui probabilmente si serviva per portare il cibo alla bocca, proprio come oggi fa un elefante.

La naraoia cacciava vermi e altri piccoli animali molli sul fondo del mare.

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PARADISO… Gli esperti stanno ancora tentando di definire con precisione che cosa sia la vita, ma una cosa è chiara: il nostro pianeta ne è pieno! E più cerchiamo, più vita troviamo. Gli organismi viventi prosperano sui fondali oceanici, nelle calotte glaciali dei poli e persino in orbita, migliaia di chilometri sopra le nostre teste.

TERRA: UN PARADISO PER LA VITA? Gli insetti un tempo raggiungevano dimensioni mostruose.

L’acqua è alla base della vita. Sulla Terra, l’acqua può passare dallo stato liquido allo stato gassoso (vapore) o solido (ghiaccio) e poi trasformarsi di nuovo in acqua liquida. Questo processo è noto come ciclo dell’acqua.

Sulla Terra la vita può prosperare perché esiste abbondante acqua liquida in superficie grazie alla giusta distanza del nostro pianeta dal Sole.

UN’EPOCA DI GRANDE VARIETÀ Il periodo Carbonifero è datato tra 360 e 300 milioni di anni fa. Fu allora che la vita sulla Terra iniziò a diversificarsi, molto più che nel periodo Cambriano.

Apparvero sterminate foreste pluviali tropicali, libellule, scarafaggi e anfibi giganteschi, oltre ai primi esemplari di rettili.

Il Carbonifero deve il nome alla grande quantità di carbone che si formò in quel periodo della storia terrestre.

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... O INFERNO? Venere è un pianeta infernale. Sarebbe terribile come meta di vacanza. Dato che le condizioni meteorologiche su un pianeta dipendono dalla sua atmosfera (vedi p. 48), non c’è da stupirsi se le previsioni su Venere siano così brutte. L’atmosfera di Venere è 90 volte più densa di quella terrestre, senza considerare i forti venti, il caldo torrido e gli innumerevoli vulcani.

PERCHÉ VENERE È INADATTO ALLA VITA? Il problema di Venere è la grave assenza d’acqua. Il pianeta è paragonabile al deserto di Atacama, in Cile, Sudamerica, uno dei luoghi più aridi della Terra, addirittura 50 volte più secco del deserto del Sahara.

Come su Venere, nell’Atacama non vi sono piante, né animali, né insetti nel terreno. L’aridità è tale che nemmeno i batteri riescono a sopravvivere.

La navicella spaziale russa Venera 9 visitò Venere nel 1975.

La sonda che sganciò fu la prima a inviare immagini dalla superficie di un altro pianeta.

Piogge acide cadono di continuo su Venere, ma la pioggia non raggiunge mai il suolo!

UN’ATMOSFERA DAVVERO TERRIBILE Gli esperti un tempo pensavano che Venere fosse il pianeta ‘gemello’ della Terra: credevano che fosse un gigantesco mondo paludoso, simile alla Terra ai suoi albori, nel periodo Carbonifero. Ma le sonde robotiche mandate su Venere si liquefecero in pochi minuti! Chiunque visitasse il pianeta, finirebbe arrostito dal calore e schiacciato dall’immensa pressione della sua soffocante atmosfera, composta principalmente da anidride carbonica.

Molte sonde spaziali inviate su Venere si liquefecero per il caldo e vennero schiacciate dalla pressione atmosferica.

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VITA ACQUATICA ‘Terra’ è un nome strano per il nostro pianeta. Circa il 71% della sua superficie è coperto da oceani, un altro 1% da laghi e fiumi, e solo il 28% della Terra può essere descritto come ‘terroso’.

Si pensa che la vita sulla Terra sia iniziata negli oceani: oggi fino al 60-70% di tutta la materia vivente è composto d’acqua, così come il 66% circa del corpo umano. Senza bere acqua non potremmo vivere più di qualche giorno! Ecco perché gli scienziati considerano l’acqua la base della vita.

ALLA RICERCA DELL’ACQUA: LA ‘MATRICE’ DELLA VITA Il termine ‘matrice’ indica un ambiente o una struttura in cui qualcosa, per esempio una forma di vita, può svilupparsi e crescere. L’idrogeno e l’ossigeno sono gli ingredienti che compongono l’acqua: la combinazione di due gas esplosivi crea la più innocua delle sostanze, capace di rimanere stabile (ossia liquida) a temperature molto diverse. Gli scienziati pensano che l’acqua possa essere la matrice della vita anche in altri mondi, per questo cercano sempre tracce d’acqua quando cercano la vita su altri pianeti.

Le sorgenti delle profondità oceaniche sono spesso chiamate ‘fumarole nere’. Queste strutture a camino, infatti, emettono acqua ad altissima temperatura insieme a una nube nera di sostanze chimiche.

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LA VITA È NATA DAL MARE L’acqua ha un ruolo essenziale nelle reazioni chimiche che creano e sostengono la vita sul nostro pianeta.

Per questo gli esperti ritengono probabile che la vita sia iniziata nei nostri oceani (circa 3800 milioni di anni fa) e da lì si sia lentamente diffusa sulla terra (a partire da circa 450 milioni di anni fa). Le prime forme di vita hanno impiegato un tempo lunghissimo per emergere dai mari.

La vita intorno alle fumarole nere non trae energia dai raggi solari. I minuscoli batteri ottengono energia direttamente dalle sostanze chimiche presenti nell’acqua, mentre gli organismi più grandi sopravvivono cibandosi dei batteri.

ECOSISTEMI DELLE PROFONDITÀ MARINE Forse la vita è iniziata a una profondità di 2000-3000 metri sotto la superficie dei mari, nelle sorgenti idrotermali (di acqua calda). Scoperti per la prima volta nel 1977, questi getti emettono acqua mista a un cocktail di minerali disciolti, riscaldata dall’attività vulcanica presente sotto il fondale marino.

Intorno alle sorgenti il mare può avere una temperatura di soli 2 °C, mentre l’acqua emessa dai getti va da 60 °C a 464 °C! Laggiù gli esploratori subacquei hanno scoperto interi ecosistemi, che comprendono pesci, vermi giganti, aragoste e granchi.

Le aragoste decapodi sono tra le molte creature che vivono e trovano nutrimento intorno alle fumarole nere.

I vermi tubo giganti crescono intorno a queste sorgenti nelle profondità oceaniche.

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VITA TERRESTRE Oggi sul nostro pianeta la vita si annida ovunque. Foreste, giungle, fiumi, mari, città e deserti brulicano di forme di vita.

Tutti questi habitat sono saturi di piante, mammiferi, uccelli, insetti, rettili, anfibi e pesci di ogni specie conosciuta.

Ma la vita sulla terraferma è un fatto relativamente nuovo.

SEMPLICI ORIGINI La vita sulla Terra ebbe inizio quasi 3800 milioni di anni fa. Durante i primi 3250 milioni di anni gran parte degli esseri viventi erano organismi monocellulari, presenti ovunque vi fosse acqua: nel suolo, nelle sorgenti calde, intorno alle sorgenti idrotermali, nell’atmosfera o all’interno delle rocce della crosta terrestre.

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UN SALTO EVOLUTIVO: DAL MARE ALLA TERRA! I tetrapodi (animali a quattro zampe) si sono evoluti a partire da un pesce dalle pinne simili ad arti. Questi antenati iniziarono a spostarsi sulla terraferma circa 375 milioni di anni fa e si evolvettero poi nella maggior parte dei grandi animali terrestri. Alcuni di loro, come la balenottera azzurra, ritornarono nell’acqua. Questo grande salto evolutivo si verificò nel periodo Devoniano (circa 417-354 milioni di anni fa), molto tempo dopo i grandi mutamenti del periodo Cambriano (vedi p. 16).

DA FARE E DA NON FARE LE CREATURE PIÙ TOSTE DEL PIANETA La vita può esistere negli ambienti più estremi. I due oceani polari ghiacciati della Terra sono luoghi del tutto inospitali, eppure vi sono state trovate oltre 12 000 specie viventi.

I più resistenti in assoluto sono organismi microscopici a otto zampe noti come orsi d’acqua, o tardigradi.

Possono sopravvivere a temperature gelide (-273 °C) e torride (151 °C), sopportare 1000 volte più radiazioni di qualsiasi altro animale e vivere senz’acqua per dieci anni. Oltre a queste impressionanti capacità, i tardigradi sono gli unici esseri viventi conosciuti in grado di sopravvivere in assenza d’aria nel vuoto dello spazio.

L’orso d’acqua, o tardigrade, si trova a suo agio in quasi tutti gli ambienti.

DA FARE: ATTENZIONE AI MICRORGANISMI! I microrganismi regnano sul nostro pianeta da migliaia di milioni di anni.

Fu solo a partire da circa 545 milioni di anni fa che apparvero creature più complesse durante un periodo noto come Esplosione Cambriana (vedi pp. 16-17). Questa segnò il ‘rapido’ avvento – nel corso di molti milioni di anni – di quasi tutti i principali gruppi di animali pluricellulari complessi.

DA NON FARE: CERCARE ESSERI UMANI NELLO SPAZIO Quando esploriamo l’Universo dovremmo forse cercare prima microrganismi, anziché esseri umani. Benché nello spazio possano esistere milioni o miliardi di pianeti simili alla Terra, lo sviluppo della vita su questi mondi potrebbe avvenire in modo più lento. I processi che conducono alla vita potrebbero non essere ancora iniziati, o le forme di vita potrebbero ancora essere allo stadio evolutivo dei batteri.

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VITA SU MARTE Se si parla di vita su altri pianeti del nostro Sistema Solare (vedi pp. 30-31), Marte è il principale indiziato. Per più di 400 anni abbiamo scandagliato la sua superficie con i telescopi e abbiamo scoperto che Marte, come la Terra, ha calotte glaciali polari, stagioni e giornate di 24 ore. Dalla metà degli anni Sessanta, le nostre sonde spaziali robotizzate e i rover di superficie ci hanno rimandato moltissimi dati sul Pianeta Rosso, aiutandoci a conoscere meglio il suo passato misterioso.

INDIZI DI SUPERFICIE: TRACCE DI ALIENI? Verso la fine dell’Ottocento gli astronomi credevano che i segni visibili sulla superficie di Marte fossero veri e propri canali costruiti dai marziani per portare l’acqua dalle calotte polari alle zone aride dell’equatore (la parte centrale del pianeta). Questa teoria non era del tutto insensata: oggi gli esperti pensano che in passato Marte fosse effettivamente un pianeta più caldo e umido.

ACQUA SU MARTE: TRACCE LIQUIDE Su Marte vi è solo una piccola quantità d’acqua, intrappolata nelle calotte polari e nel suolo. Ma anche Marte ha il suo Grand Canyon, noto come Valles Marineris . Le valli di questo tipo si formano in seguito all’erosione delle rocce provocata dall’acqua corrente in milioni di anni. Ciò significa che probabilmente, in qualche epoca passata, sul pianeta scorreva acqua liquida. Come e perché sparì l’acqua dalla superficie di Marte?

I ‘canali’ di Marte furono avvistati per la prima volta nel 1877 dall’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli.

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QUANDO SI SONO ESTINTI I MARZIANI? COM’È SCOMPARSA L’ACQUA SU MARTE? Marte è freddo e arido da miliardi di anni. La scomparsa dell’acqua può essere dovuta all’atmosfera del pianeta, tanto sottile che ogni traccia d’acqua liquida sulla sua superficie evapora (ossia si scalda fino a sparire) rapidamente a causa dei raggi solari ultravioletti. Tuttavia, quando l’acqua liquida iniziò a evaporare, è possibile che le forme di vita marziane si siano spostate sottoterra, dove non arrivano i raggi del Sole e dove potrebbe tuttora esistere acqua allo stato liquido.

La Terra ha un’atmosfera molto più densa che trattiene il calore di superficie e blocca gran parte dei raggi solari ultravioletti, impedendo all’acqua di evaporare nello spazio.

La Valles Marineris deve il nome alla navicella spaziale Mariner 9 che la scoprì nel 1971. Questo canyon è tre volte più profondo del Gran Canyon dell’Arizona (USA), ed è tanto lungo che taglierebbe da una costa all’altra gli interi Stati Uniti.

I marziani ci preoccupano da quando invasero la Terra nel 1898!

In quell’anno il celebre romanziere H.G. Wells (1866-1946) scrisse la prima storia di un’invasione aliena, La guerra dei mondi . Da allora, scrittori e registi hanno cercato di immaginare che aspetto potrebbero avere i marziani. Ma il 14 luglio 1965, le foto scattate dalla navicella Mariner 4 hanno mostrato che Marte è un pianeta deserto.

DA FARE E DA NON FARE DA FARE: OSSERVARE MARTE CON IL TELESCOPIO Vuoi saperne di più su Marte? Sei sorpreso che vi siano calotte polari e strutture che sembrano canali realizzati dai marziani? Allora osserva con i tuoi stessi occhi. Iscriviti a una associazione di astrofili!

DA NON FARE: IGNORARE GLI ALTRI PIANETI È poco probabile che ci sia vita su altri pianeti del nostro Sistema Solare, ma non potremo esserne certi finché non avremo effettuato qualche scavo archeologico in questi mondi.

In altre parole, datti da fare con la pala!

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VITA SULLE LUNE L’idea che ci sia vita sulle lune non è nuova. Per secoli la gente ha creduto che ci fossero forme di vita anche sulla nostra Luna.

Alcuni pensavano che i crateri fossero in realtà fortificazioni, altri credevano di aver visto con i loro telescopi creature-pipistrello alate! Tuttavia, le più recenti esplorazioni del Sistema Solare tramite robot a partire dalla fine degli anni Cinquanta hanno rivelato che le lune sono veri e propri mondi. Potrebbero, per esempio, esserci pesci che nuotano nei loro mari ghiacciati?

LA VITA SULLE LUNE È POSSIBILE

SOPRAVVIVERE AL FREDDO DI EUROPA

Ogni pianeta gigante gassoso del Sistema Solare (vedi pp. 30-31) ha un proprio gruppo di mondi. Attorno a ciascuno orbitano (cioè girano) svariate lune, le cui vite seguono le stesse ‘regole’ del pianeta madre.

Se si creano le condizioni ottimali, la vita può svilupparsi anche sulle lune, nonostante là faccia un gran freddo!

Se Europa, la luna ghiacciata di Giove, avesse davvero sorgenti idrotermali, nei suoi oceani potrebbero esserci interi ecosistemi. Sulla Terra, l’acqua marina intorno alle fumarole nere ha una temperatura di circa 2 °C. L’oceano di Europa potrebbe raggiungere la temperatura di -200 °C. Gli esperti, però, ritengono che la gravità di Giove provochi su Europa forti maree che renderebbero l’oceano più mite e quindi più adatto a ospitare forme di vita.

PUÒ ESSERCI VITA SU EUROPA? Gli astronomi ritengono che sotto la crosta superficiale ghiacciata di Europa, una delle quattro lune principali di Giove, possa esserci un profondo oceano. Poiché si pensa che la vita sia iniziata nei mari, nelle profondità delle acque di Europa, intorno alle sorgenti idrotermali (vedi pp. 20-21), potrebbero esistere organismi viventi.

La bioluminescenza è un processo chimico che rende luminosi i corpi di alcune creature presenti nelle profondità marine.

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MONDI MISTERIOSI Benché Titano sia circondato da una densa foschia di composti organici, gli scienziati hanno scoperto sulla sua superficie tracce evidenti di mari. Encelado, dieci volte più piccolo di Titano, sotto la sua superficie ghiacciata cela probabilmente un oceano.

Il vero aspetto di Titano, un tempo nascosto da una densa atmosfera nebulosa, è stato rivelato dalla sonda spaziale Huygens nel 2005.

Dalla superficie di Encelado zampillano verso l’alto fontane di particelle di ghiaccio. Alcuni ritengono che questi granelli abbaglianti abbiano in parte formato uno degli anelli di Saturno.

Il 90% delle forme di vita nelle profondità marine della Terra utilizza la bioluminescenza per cercare cibo e attirare i partner.

ENTUSIASMANTE ENCELADO

TITANO È COME UNA TERRA GIOVANE? Titano è la luna più grande di Saturno, l’unica scoperta finora che abbia un’atmosfera densa (vedi pp. 48-49).

Proprio come il nostro pianeta, Titano è ricco di azoto e gli scienziati pensano che abbia un clima caratterizzato da nuvole, vento e pioggia. Sono presenti anche dune di sabbia, fiumi, laghi e oceani!

Benché sia molto più freddo della Terra, Titano è ricco delle sostanze organiche necessarie per lo sviluppo della vita, sia in superficie sia nei suoi mari.

Alcuni pesci che vivono in acque polari hanno caratteristiche chimiche speciali per sopravvivere a basse temperature, e lo stesso potrebbe essere vero per organismi di altri pianeti.

Nel 2005 la sonda Cassini ha mostrato enormi fontane di particelle ghiacciate che zampillano da Encelado, una delle lune di Saturno. A causa della sua debole forza di gravità, queste particelle ghiacciate si innalzano dalla superficie per migliaia di chilometri. La forza gravitazionale di Saturno riscalda l’interno di Encelado, formando probabilmente un oceano sotterraneo.

Gran parte dei fondali oceanici della Terra sono tuttora inesplorati. È dunque possibile che negli abissi marini il nostro pianeta riservi ancora qualche sorpresa!

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