Aristotele

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LA DI M GE PI NI O

LUCA NOVELLI

ARISTOTELE Il prof. di Alessandro il Grande


Progetto grafico copertina: Alessandra Zorzetti Progetto grafico interno: Studio Link Dove non altrimenti indicato, le immagini appartengono all’Archivio Giunti. L’editore si dichiara disponibile a regolare le eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. www.editorialescienza.it www.giunti.it © 2018 Luca Novelli/Quipos Srl © 2018, 2022 Editoriale Scienza Srl via Bolognese, 165 – 50139 Firenze – Italia via C. Beccaria, 6 – 34133 Trieste – Italia Prima edizione: giugno 2018

Stampato presso Lito Terrazzi srl Stabilimento di Iolo


Luca Novelli

ARISTOTELE Il prof. di Alessandro il Grande


“Anche agli dei piace scherzare.”

ARISTOTELE

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Aristotele è uno dei personaggi del passato che hanno maggiormente influito sulla storia degli esseri umani. Non lo ha fatto conquistando regni o inventando oggetti straordinari, ma con la forza del suo pensiero. Era un filosofo, ovvero un “amante della saggezza”. Insegnava e scriveva libri su cose sulle quali pochi avevano riflettuto. Ma neppure lui avrebbe mai immaginato che ventitré secoli dopo sarebbe stato ancora citato e studiato nelle scuole di tutto il pianeta. Anche un suo giovane allievo ha avuto la stessa sorte, ma con una professione del tutto diversa: Alessandro III di Macedonia, universalmente conosciuto come Alessandro il Grande, conquistatore del più grande impero dell’antichità. Questa in breve, molto in breve, è la loro storia. Che poi è la storia di un prof e di un suo allievo un po’ particolare.

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CHE COSA C’È IN QUESTO LIBRO Ci sono io, Aristotele, scienziato e filosofo di 2300 anni fa. C’è la mia vita e alcune mie idee sulla natura e sull’uomo. C’è Filippo, re di Macedonia...

... e la sua falange, inarrestabile macchina da guerra. Ci sono sua moglie Olimpia e suo figlio Alessandro, inquieto ragazzino del quale sono maestro. Diventerà Alessandro Magno, ovvero il Grande.

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C’è il mio ex allievo che conquista l’Asia Minore, Babilonia, Persepoli e l’intero Egitto.

Ci sono la regina delle Amazzoni e la principessa Roxane. Himalaya

C’è una grande avventura e un impero immenso che arriva fino alla foce del fiume Indo.

Infine c’è un dizionarietto per apprendisti filosofi e conquistatori del mondo.

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ILLIRIA

Mar Nero

EPIRO TRACIA MACEDONIA

ASIA MINORE

GRECIA

Tig r

i

Eufr

ate

Atene mar Mediterraneo Tiro

LIBIA

Oasi di Siwa

Mar Rosso

EGITTO Nilo


SOGDIANA Himalaya

BATTRIANA

Susa

PERSIA INDIA

Babilonia Persepoli Golfo Persico

ARABIA

OCEANO INDIANO


Aristotele nasce nel 384 a.C. a Stagira, una piccola città sul mare situata nella penisola Calcidica, non distante dall’odierna Salonicco e dal Monte Athos. Stagira è greca ma la famiglia di Aristotele è legata al re di Macedonia Aminta III. Il padre, Nicomaco, è medico personale del re e sacerdote di Asclepio, dio della medicina. Il destino di Aristotele sarebbe quello di proseguire la professione paterna a Pella, capitale del regno di Macedonia. Ma papà Nicomaco muore precocemente e Aristotele cresce e viene educato nella sua città natale e poi ad Atarneo, sulla costa occidentale dell’Asia minore (oggi Turchia).

MACEDONIA Pella

Stagira

GRECIA mar Mediterraneo

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Atene

ASIA MINORE


1. Io, Aristotele Sono Aristotele, Ari per gli amici. Sono figlio di mamma Festive e di papà Nicomaco. Sono nato nell’anno della novantanovesima olimpiade. Ho pochi ricordi di mio padre. Era un medico-sacerdote che sacrificava galletti al dio Apollo e al dio Asclepio. Ma quando curava Aminta, re dei Macedoni, confidava più nei consigli del grande medico Ippocrate che nell’intervento degli dei della salute. Già, perché il dottor Ippocrate, padre della medicina, è vissuto in queste terre, non molto lontano da qui. Un medico deve essere anche filosofo, diceva il dottor Ippocrate. E mio padre un po’ filosofo lo era. Ha scritto libri di medicina e persino di fisica. Credo di aver ereditato da lui il mio interesse per le scienze e la natura.

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Sono greco, ma vicino ai Macedoni. Questo mi darà dei problemi. I Macedoni parlano greco e hanno le stesse divinità dei Greci, ma ad Atene sono considerati barbari. Inoltre la Macedonia è in stato di guerra permanente e tra i Macedoni chi non sa combattere non è tenuto in gran conto.

La mia è una famiglia di medici, non di combattenti, e lavorare – come faceva mio padre – per un re macedone è piuttosto pericoloso. Se sbagli una ricetta ti tagliano la testa. Per fortuna la vita di corte e i suoi intrighi mi sono stati risparmiati. Sono stato educato e allevato da zio Prosseno, un vero greco amante delle lettere e delle arti.

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Durante le lezioni in spiaggia e nei boschi ho imparato a leggere, a scrivere, a contare…

... e a osservare la Natura.

Mi ha anche insegnato molti esercizi ginnici, gli stessi che servono a preparare i ragazzi alla guerra e ai Giochi che si tengono a Olimpia ogni quattro anni.

A differenza del grande Pitagora non andrò mai ai Giochi per concorrere. Ci andrò solo come spettatore. Ma sono pronto per andare ad Atene, dove completerò la mia educazione. Mi aspetta l’Accademia e la città più bella ed effervescente del mio tempo.

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La Macedonia vera e propria occupa le regioni collinari a nord del monte Olimpo, con più pascoli che terre coltivate. Nell’antica capitale sono sepolti i suoi re, discendenti di Eracle (Ercole), semidio figlio di Zeus, capo di tutti gli dei. Quando un re muore l’ascesa al trono del successore è complicata. l re macedoni possono avere anche sei o sette mogli e un numero proporzionato di figli. Così l’erede deve tenere a bada i tanti fratellastri e cugini. Poi non basta essere figli del re e discendenti di Ercole. Occorre essere guerrieri senza paura, generali vittoriosi, politici accorti, cacciatori spietati e forti bevitori. Solo così si ha il rispetto dei soldati e dei nobili. Nel 370 a.C. il re Aminta III muore. Il maggiore dei suoi figli, Alessandro II, viene assassinato. Suo fratello Filippo, coetaneo di Aristotele, finisce in ostaggio nella città di Tebe. La Macedonia sta vivendo uno dei suoi periodi peggiori. Per il giovane Aristotele invece è un momento felice.

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