LA DI M GE PI NI O
LUCA NOVELLI
I FRATELLI LUMIÈRE
e la straordinaria invenzione del cinema
Progetto grafico copertina: Alessandra Zorzetti Progetto grafico interno: Studio Link Dove non altrimenti indicato, le immagini appartengono all’Archivio Giunti. L’editore si dichiara disponibile a regolare le eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. www.editorialescienza.it www.giunti.it © 2018 Luca Novelli/Quipos Srl © 2018, 2022 Editoriale Scienza Srl via Bolognese, 165 – 50139 Firenze – Italia via C. Beccaria, 6 – 34133 Trieste – Italia Prima edizione: maggio 2018
Stampato presso Lito Terrazzi srl Stabilimento di Iolo
Luca Novelli
I FRATELLI
LUMIÈRE
e la straordinaria invenzione del cinema AUGUS
TE
E... LOUIS!
“Spesso sono stato insignito del titolo di inventore. Forse di fatto lo sono, ma né più né meno di tutti coloro che pensano... e non restano inattivi”.
LOUIS LUMIÈRE, 1933
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Il Cinema è stato definito la più moderna delle forme d’arte, anzi, la “settima arte”. Ma il Cinema è anche scienza, tecnologia e mezzo di comunicazione. È un potente strumento per raccontare storie e dar forma e spessore all’immaginazione. È una grande industria che dà lavoro a decine di migliaia di persone e intrattenimento e divertimento per milioni di altre. Il Cinema nasce ufficialmente con i fratelli Lumière e la loro “macchina”, ma ha molti altri padri e antenati illustri. In queste pagine Auguste Lumière racconta la sua vita e quella di suo fratello Louis da quando, ragazzini, correvano a vedere le immagini proiettate dalle lanterne magiche. La loro storia in molti punti coincide e si sovrappone con la storia del Cinema. Entrambe sono illuminate da un’infinità di lampi di genio.
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CHE COSA C’È IN QUESTO LIBRO Ci sono io, anzi noi, Auguste Lumière e Louis Jean Lumière.
C’è la nostra infanzia vissuta tra ombre cinesi, lanterne magiche e altri straordinari congegni.
Ci sono le nostre prime esperienze come fotografi e aiutanti di papà.
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Ci sono le tante invenzioni che hanno preceduto la nostra, dal fucile fotografico al cinema per singoli spettatori di Thomas Alva Edison.
C’è la nostra “macchina del cinema” e la prima proiezione pubblica dei nostri film, nello scantinato di un caffè di Parigi.
Infine c’è un bel dizionarietto di termini utili per chi oggi vuol far del cinema... anche con un telefonino.
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Hollywood (Los Angeles)
New York
Londra
Parigi
Bret agna
NO OCEA TICO N ATLA
F R A NC IA Besançon Lione Marsiglia La Ciotat
P R U S S IA
S V I Z Z ERA
Ecco Napoleone III, nipote di Napoleone Bonaparte. È stato presidente della Repubblica francese. Dal 1852 è imperatore dei Francesi. Sotto il suo Secondo Impero, nel 1862, a Besançon nasce Auguste Lumière, a pochi passi dalla casa dove era nato Victor Hugo, popolarissimo scrittore romantico. Suo fratello Louis Jean Lumière nasce due anni dopo, nel 1864. Besançon è lontana dalla capitale. È una tranquilla cittadina a poche decine di chilometri dal confine con la Svizzera. Spesso nella piazzetta sotto la casa dei Lumière, oggi piazza Victor Hugo, mettono le tende saltimbanchi e attori girovaghi. Sono protagonisti di curiosi spettacoli ai quali Auguste e Louis non possono mancare.
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1. Io, Auguste Lumière Buongiorno a tutti. Sono Auguste Lumière, e questo è Louis Jean, il mio fratellino. Il nostro cognome, “Lumière”, in francese vuol dire luce. Credo ci sia la luce nel nostro destino. Besançon ci piace. La città è famosa per le sue fabbriche di orologi, e c’è lavoro per tutti, anche per papà. Per questo si è trasferito qui. Conosciamo tutti nelle strade intorno a casa e possiamo correre senza pericolo fino al fiume, oppure fin sotto la rocca che domina il borgo. Quando in città arrivano i girovaghi è una festa. Portano sempre qualche novità. C’è chi vende intrugli strani. C’è chi recita commedie buffe fino a tarda notte. A noi piacciono le scatole magiche che chiamano Mondo Nuovo. Si paga un soldino, si guarda dentro una lente e si vedono paesaggi meravigliosi e coloratissimi.
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Conosciamo anche le lanterne magiche, per le quali però occorre una stanza o una tenda buia. Il trucco è semplice: una lampada a petrolio illumina una lastra di vetro dipinta. L’immagine è proiettata su un telo bianco. Muovendo o sostituendo le lastre i personaggi sembrano animarsi.
Quella del “lanternista” è addirittura una professione. I lanternisti girovaghi non solo proiettano i loro vetrini colorati, ma li commentano con racconti divertenti o drammatici.
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Anche nostro padre Antoine è capace di fare piccole magie. Al lume della lampada a petrolio fa apparire l’ombra di animali e strane creature.
Dice che con questi giochi di ombre e di luci si tengono dei veri e propri spettacoli, a Parigi e a Londra. Papà è un artista. Dipinge insegne pubblicitarie e ha deciso di diventare fotografo. È un bellissimo lavoro.
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Quando nascono i fratelli Lumière la fotografia è di gran moda. Qualcuno sostiene che sostituirà persino la pittura. La prima fotografia era stata realizzata nel 1826, dal francese Joseph Nicéphore Niépce, ma era solo il risultato dell’esposizione di una lastra di... asfalto diluito con olio di lavanda. Per impressionarla era stato necessario esporla alla luce per ben otto ore. Dopo molti esperimenti, un suo prezioso collaboratore, Louis-Jacques-Mandé Daguerre aveva inventato un procedimento che utilizzava lastre di rame su cui era applicato uno strato di ioduro d’argento, sensibile alla luce. Così per alcuni decenni le fotografie vengono chiamate dagherrotipi, dal nome di Daguerre. Dopo Daguerre molti inventori hanno cercato materiali e procedimenti più semplici e rapidi per fare fotografie: il procedimento negativo-positivo, carte fotografiche, lastre di vetro, lastre secche, lastre al collodio, lastre al bromuro. Ma al tempo dei piccoli Lumière bisogna ancora essere un po’ chimici, per fare i fotografi.
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