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II manti manti naturali naturali ee l’arrivo l’arrivo della della bella bella stagione stagione
tutterba periodico specializzato sulle pavimentazioni sportive, ricreative e di arredo in erba artificiale e non tutterba.it
ISSN 1828-4124 G I U G N O
anno VI - aprile-maggio-giugno 2011 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00
A P R I L E
Como: Como: un un lungolago... lungolago... sempreverde sempreverde
anche on-line
Sia Sia naturale naturale che che artificiale artificiale per per ii campi campi del del nuovo nuovo centro centro sportivo sportivo del del Catania Catania
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magazine
T U T T E R B A
n.19
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tutterba magazine
n.19 aprile-maggio-giugno 2011
SOMMARIO Serie A, nel campionato 2011/2012 matricola "l'erba artificiale"
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di Pietro Chianchiano
Dove c'erano sassi e calcinacci ora c'è... un campo da calcio verdissimo
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di Margherita Restelli
Tra il fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo, la nuova casa del Calcio Catania
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di Maria Carbone In copertina, atleti in allenamento su uno dei campi sintetici del nuovo centro sportivo del Calcio Catania.
Reggio città del rugby, ora in serie B
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di Riccardo Consoli
Nella città della "disfida" anziché le lance un bel manto verde per le sfide col pallone
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di Pietro Chianchiano
Il verde umbro si arricchisce di un'altra tonalità: l'artificiale del campo da calcio
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di Carlotta Bui
Sul sintetico del Basurto, dopo l'Eccellenza si punta alla serie D
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di Sandro Rubicondi
rubriche Tutterbanaturale a cura di Erminio Sinigaglia
Non facciamoci trovare impreparati all'arrivo della bella stagione
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Tutterbacorner di Bruno Grillini
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 20162 Milano tel. 026438282 fax 0264749554 www.tutterba.it e-mail: info@tutterba.it
L'erba sintetica... in vacanza sul lago
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La bacheca (notizie, prodotti, curiosità e quant’altro) a cura di M.C.- P.C.
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Serie A, nel campionato 2011/2012 matricola "l'erba artificiale"
centri di allenamento abbiano una superficie in erba sintetica - la più recente inaugurazione è avvenuta lo scorso maggio nel nuovissimo centro sportivo del Catania Calcio che trovate presentato in questo numero - il campo della domenica tende ad essere ancora in erba naturale. Il prossimo campionato sarà dunque l'occasione per vedere i campioni di tutte le compagini all'opera sul sintetico, in partite "vere". E' pensabile che gli staff tecnici di preparatori e gli allenatori predisporranno dei programmi di lavoro più approfonditi sul sintetico, e utilizzeranno di conseguenza molto di più gli impianti con terreno artificiale già presenti nei propri centri sportivi. La confidenza con questi terreni dovrebbe diventare, per l'atleta, quasi la quotidianità. Aspettiamo allora che il grande circo parta e man mano, certamente, si avranno pareri, sensazioni, suggerimenti, critiche dagli addetti ai lavori. Tutte cose che potranno essere utili al prosieguo dello studio e del perfezionamento di queste supertecnologiche superfici sportive. Pietro Chianchiano
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Il prossimo campionato di serie A, segnerà una svolta che sarà ricordata nella storia del calcio. E una volta tanto non sarà per l'ennesimo scandalo, bensì per una innovazione tecnica riguardante il terreno di gioco. Spiego meglio. Dopo 55 anni il Novara Calcio è tornato in serie A e quindi, tutte le squadre del torneo calcistico dovranno, a turno, andare a giocare sul suo campo. Ed è proprio qui la novità, nel terreno del Silvio Piola. Il "prato" di gioco della squadra piemontese è in erba artificiale di ultima generazione. Un manto costruito seguendo scrupolosamente tutte le norme vigenti e regolarmente omologato Lnd e certificato Fifa 2 star. L'erba sintetica all'estero è molto più usuale che nel nostro paese. Sia in Champions League che in incontri di qualificazione per il Campionato del Mondo, abbiamo visto partite con squadre blasonate calcare campi in erba artificiale. Nel nostro paese invece, questo tipo di pavimentazione sportiva, almeno per quanto riguarda i campionati di A e B, sta muovendo i primi passi. Mentre, per una moltitudine di ragioni, nel calcio dilettantistico queste superfici sono molto più diffuse. Sebbene quasi tutti i team della massima divisione, nei loro
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Tutterbanaturale In queste pagine, ospitiamo i suggerimenti di Erminio Sinigaglia(*) utili alla manutenzione e alla cura del manto erboso naturale. Se avete domande particolari, potete sottoporle al nostro esperto in scienza dell'erba, scrivendo a info@tutterba.it oppure inviando un fax allo 0264749554.
( ) * p.a. dello studio di consulenza agronomica AG.EC. srl
Non facciamoci trovare impreparati
all'arrivo della bella stagione
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Nella prima foto, fase di fertilizzazione e particolare dell’attrezzatura per la distribuzione (a sinistra); a destra, esempio di infestazione da Poa annua.
La fine dei campionati di calcio permette a quanti operano nel settore del greenkeeping e della consulenza agronomica, di operare per porre rimedio a gran parte della problematiche che si siano manifestate sui campi nella stagione appena trascorsa. Sia l'inverno che la primavera sono stati contraddistinti da un alternarsi di fasi meteorologiche contrastanti, il primo piovoso, la seconda con un principio siccitoso cui è subentrato un periodo di perturbazioni e rovesci, unitamente a bruschi cali delle temperature. In alcuni casi, si è assistito a incontri calcistici giocati su campi al limite della praticabilità. E' ormai risaputo che i parametri fisico-chimicoorganici di un terreno destinato ad accogliere un tappeto debbano rispondere a precisi requisiti legati ad appropriati valori in conduttività idraulica, porosità efficace, dotazione in elementi nutritivi (e
corretto rapporto tra gli stessi), neutralità del pH ed assenza di componenti fitotossiche, pena il ritrovarsi con superfici erbose non in grado di affrontare al meglio i momenti di stress. Una corretta pianificazione manutentoria renderebbe prioritaria, ora, la ricerca delle cause scatenanti e delle eventuali soluzioni perseguibili; il concetto-base è chiaro: le problematiche si evidenziano in forma macroscopica nel caso di situazioni-limite (forti precipitazioni atmosferiche e bassi valori in evapotraspirazione), ma condizionano in forma subdola qualità e risposta vegetativa del nostro manto erboso durante tutto l'anno, essendo espressione di un sistema-campo inadeguato nelle proprie caratteristiche strutturali (permeabilità e composizione del terreno, per citare solo alcuni dei parametri), con gravi ripercussioni sull'effettiva produttività agronomica. Poste le basi per un
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miglioramento sostanziale del suolo e della capacità drenante del sistema con una rigenerazione di fine campionato, l'opera manutentiva tenderà a consolidare al meglio le caratteristiche qualitative del manto, agendo prevalentemente sul controllo della crescita, armonizzando lo sviluppo della pianta (uso di fitoregolatori), rafforzandone le pareti cellulari ed iniziando quell'opera di spoon-feeding (fertilizzazioni fogliari) dall'indispensabile funzione bio-stimolante e di alleggerimento dello stress fisiologico estivo (i picchi termici e gli squilibri idrici sono ormai alle porte). L'impiego dei fertilizzanti fogliari assume grande importanza per chi si occupa della cura del tappeto erboso. La loro applicazione si dimostra particolarmente utile non soltanto perché consente di nutrire il tappeto erboso indipendentemente dalle eventuali anomalie del terreno, ma rivela un'assoluta efficienza nutrizionale: la
superficie fogliare delle graminacee è altamente efficiente nell'assorbimento degli elementi nutritivi, ciò assume particolare importanza nei periodi caldi, in cui le radici risultano poco efficienti nell'assorbimento ed il sostegno fogliare può contribuire a compensare eventuali deficit nutrizionali. Inoltre, al fertilizzante possono essere aggiunti all'occorrenza fungicidi, insetticidi o diserbanti selettivi. E' necessario affrontare anche il contenimento di eventuali infestazioni da dicotiledoni o graminacee in essere (diserbo postemergenza) o potenziali (diserbo pre-emergenza), utilizzando prodotti autorizzati dal Ministero della Salute per l'uso su prati erbosi. Il loro utilizzo dovrà tenere conto, naturalmente, della programmazione di una rigenerazione del manto con trasemina di essenze erbacee a noi congeniali, poiché sia nell'uno che nell'altro caso le conseguenze potrebbero
essere letali sulla crescita delle essenze introdotte. Il periodo attuale, caratterizzato da alti valori igrometrici e temperature in salita, favorisce lo sviluppo di patologie: riveste quindi un ruolo fondamentale la prevenzione delle malattie legate a stress di varia natura come temperature estreme e ristagni idrici, fattori che possono portare al profondo degrado della superficie. Diviene imprescindibile riconoscere tempestivamente i sintomi ascrivibili alle diverse malattie per poter intervenire con tecniche agronomiche adeguate, principi attivi specifici e interventi mirati al contenimento del problema, prevedendo eventualmente un programma di trattamenti anticrittogamici di prevenzione. Nell'ottica di razionalizzazione dell'attività manutentiva, l'irrigazione è la componente che ha visto crescere esponenzialmente il proprio peso in termini di bilancio. La diminuzione
della concentrazione delle precipitazioni nelle fasi estive costringe, inevitabilmente, a interventi irrigui, nella necessità di ripristinare artificialmente il corretto bilancio idrico. Razionalizzare l'uso dell'acqua, rielaborando o affinando la programmazione ad oggi seguita, risulta perciò imperativo: buona norma evitare adacquamenti serali e/o esuberanti, preferendo adacquamenti di primo mattino dalle 4:00 fino alle 8:00. Inoltre, rivestono particolare importanza i syringing diurni (aspersione sulla sola foglia di un leggerissimo velo d'acqua), eseguiti nelle ore più calde della giornata, tendenti a sfruttare gli effetti termici derivanti dall'evaporazione e le positive conseguenze dettate da un mantenimento costante del potenziale idrico fogliare; si otterrà così una corretta alternanza delle componenti gassose e idriche del terreno, riducendo allo stesso tempo la temperatura alla superficie.
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Qui sopra, a sinistra, prato con mix di Lolium perenne e Poa pratensis e relativo particolare; a destra, syringing. A lato, in sequenza, esempio di ristagno idrico, fase di arieggiatura e particolare dell’attrezzatura.
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Tutterbacorner
a cura di Bruno Grillini
Dietro la bandierina, con panoramica su tutto il campo, Tutterba è pronto a tirare il calcio d'angolo. Rasoterra o volante, secondo la strategia, ma sempre con l'obiettivo del gol. In questa rubrica trovate argomenti che lasciano il segno, che centrano l'obiettivo.
L'erba sintetica... in vacanza sul lago Como. Bella domenica di sole, calma la superficie del lago, le barche dormono ormeggiate lungo i piccoli moli protetti dalla diga foranea. La gente - mamme, bimbi, coppie, gruppi di stranieri - passeggia sul lungolago. Che c'è dunque di nuovo? Il colore. All'azzurro di cielo e lago fa da contrappunto il verde brillante dell'erba. Erba sintetica, naturalmente. Ecco una funzione che Tutterba non aveva ancora descritto nei suoi servizi e nelle sue rubriche! A fine giugno è stato infatti aperto al pubblico un tratto della passeggiata a lago, per una lunghezza di 170 metri, "sistemata" secondo il progetto proposto da Gianluca Zambrotta per ridare alla città, almeno durante l'estate, il rapporto con il lago che da lunghi mesi è stato interrotto a causa di un cantiere "infinito". Quale cantiere? E perché? Dobbiamo a questo punto fare un passo indietro.
cie lacustre) l'acqua supera i 120 centimetri, debordando così sui marciapiedi di piazza Cavour, e continua a salire toccando il record di 265 cm, sommergendo quindi la piazza per ben 145 centimetri. La città rimase a bagno per diversi giorni. Ottobre 1993: grandi piogge in montagna, afflusso eccezionale di acque nel lago, e nuovamente vengono
Metà luglio 1987. Tre giorni di piogge violente ed insistenti sconvolgono la Valtellina: frane, smottamenti, fiumi in piena. L'Adda esce dall'alveo in diversi tratti del suo corso allagando il fondovalle valtellinese e distruggendo strade e ponti. L'acqua convogliata a valle si riversa, con tutti i suoi detriti, nel lago di Como, il cui livello sale rapidamente. Dallo "zero" idrometrico (il livello "normale" della superfi-
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La città e il lago
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sfiorati i 265 cm record. Novembre 2002: l'esondazione rimane appena due centimetri al di sotto dei precedenti record. La città si domanda se non ci sia modo di porre rimedio alle ricorrenti esondazioni, di cui le tre sopra citate sono solo le più invadenti, da quando, nel 1946, è entrata in funzione la diga di regolazione dei deflussi dal lago verso il corso inferiore dell'Adda. Bisogna ricordare che storicamente, prima della costruzio-
ne di questo impianto (posto a Olginate, poco a valle di Lecco), il lago saliva "naturalmente" anche di più: l'esondazione più rilevante documentata con esattezza risale al 1868, e raggiunse i 397 cm sopra lo zero idrometrico, lasciando per settimane la città sotto due metri e mezzo d'acqua. D’altra partez il lago di Como sottende un bacino imbrifero di 4.550 km quadrati, le cui piogge confluiscono nei 145 km quadrati dello specchio
d'acqua, con una portata media di 156 mc al secondo: si consideri che nella piena del novembre 2002 l'afflusso massimo fu di ben 1.849 mc al secondo. Fu l'evento valtellinese, il più disastroso della recente storia idrogeologica della Lombardia, a far emergere le risorse economiche necessarie a tentare di risolvere anche il problema comasco. La cosiddetta "Legge Valtellina" nel 1992 stanzia per Como 8.263.310 euro, successi-
vamente integrati con altri 2.065.828; ulteriori fondi regionali arrivano nel 2003, con una cifra totale stanziata di 15.763.310 euro. Nasce così il progetto delle "paratie" che dovranno difendere la città dalle esondazioni. Come funzioneranno? Nel progetto vediamo dei "cassoni" posti lungo la sponda, sotto il livello del lago, e delle paratie mobili da innalzarsi in caso di necessità. La costruzione comincia nel 2008, con una durata previ-
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13 Nelle due pagine, dall'alto: l'ingresso dal lato giardini, il parchetto giochi, la fascia drenante piantumata a lavanda; nelle foto più grandi, il parapetto in vetro con lo sfondo delle barche all'ormeggio (a sinistra) e il pontile per l'attracco dei battelli di linea. Foto B.Grillini.
demolizione del muro. Il progetto viene modificato. Questa la descrizione delle decisioni prese dal Comune: "Tali opere saranno costituite dal vecchio parapetto in ghisa, restaurato, con panconi posizionati a mano per consentire la massima tutela della visibilità del lago. I montanti del parapetto conterranno le guide per l'inserimento dei panconi; le stesse guide quando non utilizzate non saranno visibili perchè coperte. I panconi, pannelli
in metallo, saranno sovrapponibili e pertanto l'altezza della difesa potrà essere modulata in funzione della reale altezza del livello di piena del lago(...) La perizia di variante, motivata dalla necessità di garantire insieme alla messa in sicurezza idraulica della città anche la massima tutela della visibilità del lago, è stata altresì motivata dalla necessità di far fronte ad omissioni presenti nel progetto originario e relative ad opere ritenute necessarie per la pie-
na funzionalità". La presenza delle "vasche" posizionate lungo il bordo del lago fa sì che la passeggiata venga a "guadagnare" una decina di metri in profondità; ci sarà quindi da riorganizzare l'"arredo" della passeggiata stessa. Si prevede per questo l'indizione di un concorso internazionale di idee, che si occuperà "della definizione della parte architettonica e di arredo della passeggiata: pavimentazione, arredo urbano e
Nella sequenza a sinistra: rendering di progetto; Gianluca Zambrotta in visita al cantiere e, il giorno dell'inaugurazione, con la moglie (dal sito www.viviamoillungolago.it); cartellonistica sul posto; l'esondazione a Como del 27 novembre 2002 in direzione di piazza Cavour (fonte www.centrometeolombardo.com).
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sta di 11 mesi. Ma ecco che i comaschi si vedono un giorno comparire davanti agli occhi, al posto del consueto panorama, un muro di cemento armato alto un metro e mezzo. A quanto pare, non previsto nel progetto iniziale. La sollevazione è unanime: errore progettuale, variante frettolosamente approvata, o inadeguata lettura dei disegni non sappiamo, fatto sta che l'Amministrazione Comunale corre ai ripari e dispone la
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a verde, impianto di illuminazione e strutture di servizio". Intanto però i lavori sono sospesi, per consentire l'adeguamento del progetto. Ma è possibile trascinare di anno in anno una situazione in cui i comaschi - ed i numerosi visitatori della riviera - restino privati del piacere di passeggiare in riva al lago, causa la presenza dell'infinito cantiere? Arriva Zambrotta
Si pensa dunque a qualche idea per aprire provvisoriamente - fino a rimessa in funzione del cantiere - un parte significativa della passeggiata: in particolare, il tratto che va dalla centrale piazza Cavour fino ai giardini che circonda-
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In queste due pagine, tutti i dettagli della passeggiata a lago realizzata da Zambrotta (foto B.Grillini).
no il tempio Voltiano. Si tratta di 170 metri di lunghezza, per una quindicina in profondità, dal marciapiede alberato, fino al nuovo bordo del lago. Il Comune fissa una data per presentare eventuali proposte, ed alla scadenza l'unico progetto pervenuto è quello del rossonero Gianluca Zambrotta e della sua società Young Boys. La proposta consiste nella copertura della superficie scabra lasciata dal cantiere, con un manto in erba sintetica, interamente calpestabile. Solo in continuità con il filare alberato esistente, lungo il marciapiede stradale, viene lasciata una striscia a terreno naturale, per consentire il drenaggio
delle acque provenienti dall'intera superficie, che non devono penetrare in profondità. La proposta divide l'opinione pubblica tra i favorevoli (magari a denti stretti "piuttosto che il cantiere") e i più tradizionalisti che preferirebbero aiuole e fiori. Ma prima di vedere il risultato, nessuno è in grado di immaginare se sarà "bello" o "brutto". Ci si chiede piuttosto (e questo esula però dalle nostre competenze) se per limitare le piene non sarebbe stato sufficiente regolamentare meglio la diga di Olginate, che determina il maggiore o minor deflusso delle acque dal lago. Torniamo dunque al progetto Zambrotta, il quale da buon
comasco e per amore della sua città ha deciso di investire direttamente i 350.000 euro necessari alla realizzazione dell'intervento. Il tratto di lungolago interessato, lungo circa 170 metri, aveva in origine una profondità di circa due metri e mezzo; con la realizzazione delle "casse" di espansione, come si è detto, si è creata una banchina profonda tra i 10 e i 15 metri. Si trattava quindi di "arredare" circa 2.000 metri quadrati di superficie, con una soluzione tuttavia provvisoria, in quanto nel prossimo autunno il cantiere dovrà riprendere l'attività e avrà bisogno di riappropriarsi di questo spazio. L'area viene intanto recintata,
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invece un'erba alta 25 millimetri, che fa da sottofondo anche ai giochi infantili che sono stati posizionati in un apposito settore del percorso. L'accostamento fra i due tipi di erba arricchisce il gioco di luci ed ombre che movimenta la passeggiata. Il lavoro è stato eseguito con la massima cura, quasi non fosse destinato all'effimera durata di un'estate. Lungo il bordo della banchina, affinché l'entusiasmo dei piccoli utenti non rischi di sfociare in qualche tuffo non programmato, è stata predisposta una balaustra che, per garantire la massima visibilità del lago, è costituita da lastre di vetro infrangibile inserite su guide metalli-
che estremamente discrete. Oltre il parapetto, tra i solchi del porfiroide grigio che delimita il bordo della banchina (utilizzato al posto della pregiata pietra di Moltrasio, suggerita dalla competente Soprintendenza, per la difficoltà di approvvigionarsi di tale materiale), è stata collocata l'illuminazione, realizzata con bassi faretti; il collegamento elettrico è nascosto da un inserto di erba sintetica a pelo alto che sembra sorgere spontaneamente dalla pietra. Dal parterre sintetico si accede anche a uno dei pontili di attracco dei natanti, e all'estremità est della passeggiata una piccola rotonda, anch'essa pavimentata in erba, si
sporge sul lago ed ospita alcune piante e degli elementi scultorei che fanno arredo e anche sponsor. La gente passeggia compiaciuta, e sembra godere del ritrovato spazio a lago senza più il timore della novità. Alla sera, sono previsti, nel corso della stagione, eventi e manifestazioni di intrattenimento. Il contratto di Zambrotta con il Comune scade il 31 ottobre: l'erba sarà rimossa e (forse) riutilizzata altrove; il lungolago tornerà nelle mani del cantiere, e la speranza dei comaschi è certamente quella che i lavori, dopo tante perigliose avventure, vengano definitivamente portati a termine.
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affinché sia fruibile, per motivi di sicurezza, solo nelle ore diurne e serali. Come si è detto, nella prima fascia limitrofa al marciapiede alberato esistente, viene lasciata una striscia di terreno naturale, piantumato con fitti cespugli di lavanda, il quale avrà la funzione di raccogliere le acque piovane drenandole verso la fognatura. Tutto il resto della superficie è pavimentato con un tappeto in erba sintetica di due diverse tipologie: lungo quelli che sono stati individuati come percorsi di maggior calpestio, l'erba è quasi a raso, e viene a costituire come una passatoia, appena morbida sotto i passi. Le fasce "di riposo" vedono
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sti. Con l'avvento di Codacci alla Presidenza la Società si affermò ancor più nel mondo dilettantistico fiorentino. Furono acquistati le tribune e l'impianto di illuminazione. La prima squadra continuava a sbalzi il suo cammino fra promozione e prima categoria della Federazione Italiana Giuoco Calcio, con Casi ex giocatore di serie C allenatore che, nel 1966, assunse anche la Presidenza, e con la soddisfazione più bella di avere 10 squadre nel settore giovanile. L'estate sul nostro campo veniva disputato il Memorial Rodolfo Boschi organizzato dal Circolo San Frediano con grande affluenza di pubblico. Dal 1972 Giulio Bacci, che già dal 1962 era entrato a far parte del Consiglio Direttivo dell'Audace Legnaia, divenne Presidente. Da quella data le cose sono continuate in modo soddisfacente: due vittorie in Coppa Toscana, due Campionati Juniores Vinti, una retrocessione e l'immediata successiva promozione. Il crollo dei pali dell' impianto di illuminazione, avvenuto nel 1999, causò un danno non indifferente alla Società. Il maggiore fu subito dal settore giovanile che a causa della mancanza di luce artificiale (e di conseguenza degli spazi di allenamento), fu costretto a cessare quasi del tutto la propria attività. Una grande soddisfazione nell'anno 2001 quando il Comune di Firenze consegnò alla Società i nuovi spogliatoi ed una sede veramente accogliente. Adesso la società è composta da tre squadre: prima categoria, juniores ed allievi. Un triste ricordo va alla perdita avvenuta in un incidente stradale del nostro giovane atleta Gionata Izzo (classe 1987) che aveva militato nella squadra Juniores da due anni. Purtroppo arriva l'imprevisto, una disgrazia: il Presidente Bacci ci lascia. Solo tre giorni dopo la sua morte (18 novembre 2006) avrebbe dovuto essere firmata la convenzione con il Comune di Firenze per l'assegnazione dell'impianto alla nostra Società; la firma fu rimandata, e nel frattempo Mauro Zingoni che ne aveva assunta la Presidenza, essendo ormai da oltre 20 anni nella dirigenza con l'incarico di responsabile del settore della medicina sportiva, sottoscrisse l'importantissimo impegno il 4 Dicembre 2006. E dopo aver calpestato per tanti anni i calcinacci e molti camion di sabbia, ci e' venuto il desiderio di avere finalmente un campo in ERBA. Se ne sono interessati al tempo il Presidente Bacci Giulio e poi i suoi successori Zingoni Maurio e Zingoni Alessio. Purtroppo il prezzo ogni anno aumentava e le banche, nessuna, aveva da concederci un Mutuo. Finalmente, lo scorso anno con l' opera fattiva di Piccioli Massimiliano il Nostro Direttore Generale e Giacomo Gazzini Responsabile dell' Impianto , il comune di FIRENZE ci ha concesso la Fidejussione Bancaria per l' intero importo della spesa e di conseguenza abbiamo ottenuto il Mutuo. Oggi possiamo appagare il nostri occhi nel vedere un campo verde, e dare un conforto alle mamme dei ragazzi che non avranno più da lavare le maglie motose come le passate stagioni.
E' una soddisfazione per i Dirigenti dell' Audace Legnaia, anche se purtroppo l'impegno per la realizzazione comporta un obbligo finanziario lungo e assai gravoso. Quest'anno però oltre ad un bel campo, abbiamo conquistato, con la Prima Squadra, la Coppa Toscana Dilettanti 1a Categoria il che ci ha portato in Promozione. Siamo quindi fiduciosi che il raggiungimento di questo traguardo sproni ancora di più gli sportivi del rione, i genitori e gli appassionati a darci una mano nello svolgere le tante cose che una attrezzatura come la nostra comporta. (a cura della società sportiva)
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Il presidente, Mario Franciolini e il direttore generale, Massimiliano Piccioli.
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In queste pagine, fasi di allenamento e di gioco degli atleti dell’Audace Legnaia, sul campo di casa in erba artificiale.
A pprofondimento Il racconto dell'Audace Legnaia Ai primi del '900 il rione di Legnaia (detto il rione dei cavoli), uscendo da Porta San Frediano, seguiva le varie parrocchie e i piccoli agglomerati urbani, che si susseguivano Pignone, Monticelli, San Quirico e Ponte a Greve ed era considerata parte della campagna di Firenze e, quando nel 1932 fu distrutta la vecchia stazione di S.Maria Novella, i calcinacci furono portati in campagna, su un appezzamento di terreno di proprietà comunale, al termine di Via Bronzino. Così come anche le macerie di una parte di Santa Croce finirono sullo stesso terreno. Nel 1935 i giovani sportivi di Legnaia crearono una squadra di pallacanestro e la chiamarono Audace Legnaia; si crearono un campo per le loro partite proprio su quel terreno, sfruttando anche i calcinacci per fare un pavimento presentabile. Ma venne la guerra e il Comune di Firenze concesse quel terreno agli abitanti del blocco di Via Antonio del Pollaiolo, strada che nel frattempo era stata costruita per adibirla ad orti di guerra. Ad ognuno il suo pezzetto per ricavarne due pomodori, un cesto d'insalata e due patate.
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Dopo il passaggio del fronte il quel luogo gli alleati impiantarono una batteria antiaerea. Finiti finalmente gli eventi bellici, i giovani di Legnaia e Monticelli crearono una squadra di calcio: l'Audace Legnaia. Le prime partite le giocarono sul Campo del Bartolozzi a Scandicci. Ma la voglia di avere un campo proprio li spinse a chiedere al Comune l'uso di quel terreno pieno di sassi e di calcinacci per farne un campo di calcio. Ottenuta l'autorizzazione noleggiarono una ruspa (20.000 lire nel 1945) e spianarono la superficie. Era piana ma c'erano ancora tanti sassi (ecco perché il nostro campo assorbe così bene l'acqua piovana). Quando nel 1946 fu disputato il primo campionato (seconda categoria) per spogliarsi si andò al Circolo che era in via del Pollaiolo dove ora c'è un albergo. Due belle conche piene d'acqua servivano alle due squadre per lavarsi. Dobbiamo all'impegno e al sacrificio di due persone: Talli Morando e Berlincioni Renzo se la Società continuò a vivere e prosperare: Morando con la cura del campo e Renzo con la cura per la squadra. Arrivò poi Vinanti Renato, una persona determinante per spirito organizzativo tale da far sì che l'Audace Legnaia continuasse a crescere nel migliore dei modi. Intanto Talli aveva comprato a Barga dagli alleati una baracca di legno e da essa ne ricavò gli spogliatoi e - con non poche spese - anche le docce per lavarsi. Tramite conoscenze fu stipulata la convenzione e la sponsorizzazione del Jolly Caffè e per diversi anni la Società fu denominata Jolly Caffè Audace. Nel 1959 l'Audace ottenne finalmente il salto in prima categoria e con tanto entusiasmo e la sottoscrizione di molti sostenitori furono costruiti gli spogliatoi in muratura (quattro spogliatoi più quello dell'arbitro più la sede sociale e la sala bar). L'amicizia col socio Tafanari portò ad avere uno sponsor più consistente: la "Reman", una ditta che trattava mobili e televisioni. Le migliori disponibilità permisero di ottenere dalla F.I.G.C. il passaggio in promozione e memorabili furono le battaglie con alterne fortune con la Rondinella, San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Borgo San Lorenzo, ecc. Nel 1961 quando il Club Sportivo, cessò di organizzare il Torneo Città di Firenze, fu l'Audace Legnaia a subentrare nell'allestimento della manifestazione per ben nove anni con la soddisfazione di avere sempre un pubblico numerosissimo alle accese partite del Torneo. Inoltre nel 1962, Presidente Brogelli, fu organizzato il Trofeo Artistico. Squadre di artisti dilettanti: cantanti, ballerini, poeti e dicitori che si cimentavano abbinati con le 16 squadre che disputavano il trofeo calcistico. Avevamo il famoso Corrado (Mantoni) a presentare ed ogni sera l'ospite d'onore: Tino Scotti, l'Orchestra Pineschi, Carlo Dapporto, il Maestro Cesarini e tanti altri affermatissimi arti-
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sti. Con l'avvento di Codacci alla Presidenza la Società si affermò ancor più nel mondo dilettantistico fiorentino. Furono acquistati le tribune e l'impianto di illuminazione. La prima squadra continuava a sbalzi il suo cammino fra promozione e prima categoria della Federazione Italiana Giuoco Calcio, con Casi ex giocatore di serie C allenatore che, nel 1966, assunse anche la Presidenza, e con la soddisfazione più bella di avere 10 squadre nel settore giovanile. L'estate sul nostro campo veniva disputato il Memorial Rodolfo Boschi organizzato dal Circolo San Frediano con grande affluenza di pubblico. Dal 1972 Giulio Bacci, che già dal 1962 era entrato a far parte del Consiglio Direttivo dell'Audace Legnaia, divenne Presidente. Da quella data le cose sono continuate in modo soddisfacente: due vittorie in Coppa Toscana, due Campionati Juniores Vinti, una retrocessione e l'immediata successiva promozione. Il crollo dei pali dell' impianto di illuminazione, avvenuto nel 1999, causò un danno non indifferente alla Società. Il maggiore fu subito dal settore giovanile che a causa della mancanza di luce artificiale (e di conseguenza degli spazi di allenamento), fu costretto a cessare quasi del tutto la propria attività. Una grande soddisfazione nell'anno 2001 quando il Comune di Firenze consegnò alla Società i nuovi spogliatoi ed una sede veramente accogliente. Adesso la società è composta da tre squadre: prima categoria, juniores ed allievi. Un triste ricordo va alla perdita avvenuta in un incidente stradale del nostro giovane atleta Gionata Izzo (classe 1987) che aveva militato nella squadra Juniores da due anni. Purtroppo arriva l'imprevisto, una disgrazia: il Presidente Bacci ci lascia. Solo tre giorni dopo la sua morte (18 novembre 2006) avrebbe dovuto essere firmata la convenzione con il Comune di Firenze per l'assegnazione dell'impianto alla nostra Società; la firma fu rimandata, e nel frattempo Mauro Zingoni che ne aveva assunta la Presidenza, essendo ormai da oltre 20 anni nella dirigenza con l'incarico di responsabile del settore della medicina sportiva, sottoscrisse l'importantissimo impegno il 4 Dicembre 2006. E dopo aver calpestato per tanti anni i calcinacci e molti camion di sabbia, ci e' venuto il desiderio di avere finalmente un campo in ERBA. Se ne sono interessati al tempo il Presidente Bacci Giulio e poi i suoi successori Zingoni Maurio e Zingoni Alessio. Purtroppo il prezzo ogni anno aumentava e le banche, nessuna, aveva da concederci un Mutuo. Finalmente, lo scorso anno con l' opera fattiva di Piccioli Massimiliano il Nostro Direttore Generale e Giacomo Gazzini Responsabile dell' Impianto , il comune di FIRENZE ci ha concesso la Fidejussione Bancaria per l' intero importo della spesa e di conseguenza abbiamo ottenuto il Mutuo. Oggi possiamo appagare il nostri occhi nel vedere un campo verde, e dare un conforto alle mamme dei ragazzi che non avranno più da lavare le maglie motose come le passate stagioni.
E' una soddisfazione per i Dirigenti dell' Audace Legnaia, anche se purtroppo l'impegno per la realizzazione comporta un obbligo finanziario lungo e assai gravoso. Quest'anno però oltre ad un bel campo, abbiamo conquistato, con la Prima Squadra, la Coppa Toscana Dilettanti 1a Categoria il che ci ha portato in Promozione. Siamo quindi fiduciosi che il raggiungimento di questo traguardo sproni ancora di più gli sportivi del rione, i genitori e gli appassionati a darci una mano nello svolgere le tante cose che una attrezzatura come la nostra comporta. (a cura della società sportiva)
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Il presidente, Mario Franciolini e il direttore generale, Massimiliano Piccioli.
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scheda riassuntiva Campo da calcio Giulio Bacci, Firenze Committente: A.S.D. Audace Legnaia, Firenze Progetto esecutivo: ing. Fabio De Nardis Costo complessivo: Euro 410.000,00 Impresa esecutrice: Icet srl, Pistoia Geodreno: Italdreni srl, San Polo D'Enza (Re) Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo monoestruso Altezza del filo: 50 mm Colore: verde Intaso di stabilizzazione Sabbia silicea Intaso prestazionale Granulo di gomma Sbr nobilitato Colore: verde/marrone Il campo è omologato Lnd
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23 Le diverse compagini dell’Audace Legnaia in azione.
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In questo tempo, obbligato dal fatto che l'impianto doveva essere agibile per consentire alla società sportiva di iniziare l'attività di fine estate, è stata inoltre perfezionata la struttura con accorgimenti che l'anno resa funzionale anche al gioco del calcio a sette, e sono state sistemate le aree esterne. Per il terreno di gioco si è utilizzata erba artificiale da 52 mm, realizzata con filato in polietilene monofilamento con doppia tonalità di colore. La qualità del polimero, l'elevato spessore dei filamenti e la particolare tecnica di estrusione della fibra consentono al sistema scelto di garantire eccellenti prestazioni per un campo di calcio utilizzato intensamente come appunto il Bacci. L'intaso di stabilizzazione è in sabbia silicea mentre l'intaso prestazionale è stato realizzato in granuli elastici rivestiti di poliuretano. L'impianto è dotato di sistema di drenaggio orizzontale, mediante consolidamento del fondo con leganti chimici e posa di stuoia drenante geocomposita.
Sicilia
di Maria Carbone
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Tra il fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo,
la nuova casa del Calcio Catania
In circa diciotto mesi il sogno è divenuto realtà. Tanto ci è voluto per realizzare il "Torre del Grifo Village", il nuovo, modernissimo e super attrezzato centro sportivo del Catania Calcio. Per i rossazzurri etnei, palestra, centro benessere,
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Vista panoramica del “Torre del Grifo Village”.
Il 18 maggio scorso è stata una giornata che rimarrà negli annali del calcio siciliano ed etneo in particolare. E' stato infatti il giorno dell'inaugurazione ufficiale del nuovo centro sportivo del Catania Calcio. Per l'occasione i padroni di casa hanno avuto numerosi ospiti. Autorità civili, militari e religiose hanno partecipato all'evento. Dall'arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina al sindaco di Catania Raf-
faele Stancanelli, al sindaco di Mascalucia Salvatore Maugeri al presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo Andrea Cardinaletti. Per il mondo del calcio erano presenti Rosella Sensi e Marco Brunelli rispettivamente vice presidente e direttore generale della Lega serie A, Claudio Lotito presidente della Lazio, Marco Fassone direttore generale del Calcio Napoli, Stefano Campoccia e Gino Pozzo per l'Udinese, Rinaldo
Sagramola amministratore delegato del Palermo. Infine un catanese puro sangue, il ministro della difesa Ignazio La Russa. Dopo il rituale taglio del nastro gli ospiti hanno potuto visitare la struttura e gli elogi sono stati unanimi. Particolarmente commosso è apparso in conferenza stampa il padrone di casa, il presidente Antonino Pulvirenti, che giustamente orgoglioso di quanto realizzato, ha voluto
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piscina, centro medico e campi da calcio in erba naturale e artificiale.
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Storia Il C alcio C atania: d a p iazza d 'Armi al T orre d el Grifo Village
brevemente raccontare la scintilla che ha dato l'avvio al sogno con queste parole: "Tutto nasce da un incontro avvenuto dieci anni fa. Avevo voglia di lasciare il mondo del calcio, quando l'attuale direttore sportivo del Catania Giuseppe Bonanno insistette per farmi conoscere Pietro Lo Monaco. Ci incontrammo a Taormina e subito notai una persona diversa in un mondo, quello del calcio, di "fenomeni". Nacque un sodalizio che ci portò ad acqui-
stare il Calcio Catania. Due obiettivi da quel giorno: serie A, la categoria che merita la città, ed il Centro Sportivo, una grande casa per noi e per la nostra gente. Per questo dico che oggi viviamo il giorno più importante nella storia del club, e per questo dico grazie a Pietro Lo Monaco perchè senza il suo apporto tutto questo non si sarebbe potuto realizzare". E anche Lo Monaco, attuale amministratore delegato del Catania dice "Abbiamo creato
la casa del Catania e dato la possibilità ai giovani di crescere in una struttura adeguata, ma soprattutto abbiamo messo a disposizione dei tifosi del Catania e dei catanesi una nuova ricchezza in termini di opportunità. Raccogliendo un invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, abbiamo dimostrato che al Sud si può fare bene". Fra le voci di encomio non è mancata quella del ministro La Russa, e del suo intervento riportiamo questo
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breve ma significativo passaggio: "Sono rimasto incredibilmente sorpreso, il tour de force della visita guidata ha superato ogni aspettativa. Il segreto del Catania è nell'abbraccio che lega sotto i nostri occhi Pulvirenti e Lo Monaco; è difficile che due persone dotate di simili responsabilità nella conduzione siano al contempo legate da amicizia, coesione e sintonia. Uno spettacolo che ha emozionato anche me. Due nuovi obiettivi per il Catania, adesso parlo da tifoso: Europa e...basta, l'altro non lo dico". Nei giorni successivi l'inaugurazione, il centro sportivo è stato visitato anche da Marcello Lippi ex commissario tecnico della Nazionale, il quale, si è complimentato con il presidente Pulvirenti per quanto realizzato, che ha definito "fiore all'occhiello dell'impiantistica sportiva italiana", ed ha sottolineato l'importanza di impianti di tale levatura anche per la valorizzazione del settore giovanile.
Mascalucia a pochi chilometri da Catania. Negli edifici e nelle strutture che lo compongono si svolgerà la vita della società sportiva nei prossimi decenni; essi occupano un' area di circa 130.000 mq e sono stati dislocati cercando di rendere minimo l'impatto ambientale e paesaggistico. Le date fontamentali della tempistica dell'intervento possono così riassumersi: Febbraio 2008, rilievo dell' area; Gennaio 2009, rilascio provvedimento Sportello Unico Attività Produttive di Mascalucia; 16 marzo 2009, il Catania Calcio annuncia la formalizzazione dell'acquisto dell'area ove dovrà realizzarsi il centro sportivo; 3 giugno 2009, iniziano i lavori di sbancamento del terreno; 19 gennaio 2011, il primo allenamento della prima squadra presso il nuovo centro sportivo; Marzo 2011, trasferimento degli uffici presso la nuova sede; 18 maggio 2011 inaugurazione ufficiale del centro sportivo
Le tappe
Il centro sportivo
Il nuovo centro sportivo del Catania Calcio denominato "Torre del Grifo Village", nasce alle pendici dell' Etna in territorio di
Due in erba naturale destinati alla prima squadra (ml 105 x 65) e 2 in erba sintetica destinati al settore giovanile (ml 105 X
In questo rullo di immagini, momenti della giornata inaugurale con i numerosi ospiti.
La data di fondazione del Catania è il 1946, ma molto più risalenti sono le radici del club rossazzurro, la cui data di nascita si può individuare nell'8 novembre 1908, quando inizia la propria attività, in Piazza d'Armi, la Sezione Calcio dell'Associazione Sportiva Pro Patria. L'anno dopo nasce un altro sodalizio, lo Sport Club Trinacria, e nel 1910, in risposta, la Pro Patria sezione calcio diventa Unione Sportiva Catanese. Per anni l'attività rimane circoscritta a livello locale e solo dopo l'interruzione bellica, nel 1920, si registra in città il grande risveglio del pallone, con la costituzione di un club cittadino concorrente, la Juventus F.C. Il 10 ottobre di quello stesso anno rinasce l'U.S. Catanese, che assorbe la Trinacria. La prima partecipazione a un regolare campionato, quello di Seconda Divisione, arriva nel 1929, quando l'U.S. Catanese viene ricostituita come Società Sportiva Catania. I colori delle maglie vengono dal gonfalone cittadino: il "fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo", come raccontano le cronache dell'epoca; il primo disegno prevede una fascia orizzontale sul petto. Celebre all'epoca la figura del "Turco", il libico Mustafà, difensore che si esibiva scalzo e di cui i manifesti esaltavano la bravura di giocoliere per attirare il pubblico. Nel 1931 l'iscrizione alla Prima Divisione (la C dell'epoca) segna l'ingresso nel grande calcio e infatti tre anni dopo arriva la prima promozione in serie B. Nel 1936, nuova rifondazione e nuovo nome, Associazione Calcio Catania e nel 1938, finalmente, la squadra può giocare in un vero, grande stadio: il 28 novembre viene inaugurato il nuovo impianto, un autentico gioiello immerso nelle viuzze del quartiere Cibali, da cui trae il nome. Dopo la sospensio-
ne bellica, alla ripresa dell'attività, non c'è quasi più nulla. Nascono due società, Virtus e Catanese, iscritte alla C del Centro-Sud. Al termine della stagione, nel 1946, viene fondato il Calcio Club Catania, la società giunta, sia pure tra mille traversie, fino ai giorni nostri. Nel 1954, con la difesa guidata da Enzo Bearzot, giovane centromediano in prestito dall'Inter, il Catania tocca per la prima volta il cielo della serie A. Nei primi anni Sessanta, con la società guidata da un commissario straordinario di grandi capacità, Ignazio Marcoccio, il Catania pilotato da Carmelo Di Bella conquista tre ottavi posti nella massima divisione, annoverando tra le proprie file campioni del calibro di Vavassori, Symaniak, Facchin fino al rasiliano Cinesinho. Inoltre, il giovane Turra e il giovanissimo Cordova. All'inizio di quest'era felice il grido di un radiocronista della Rai, che collegandosi dallo stadio di Catania annunciava al mondo che i rossazzurri stavano mettendo sotto la Grande Inter di Herrera: "Clamoroso al Cibali! Il Catania ha segnato!". Tuttavia proprio la cessione dell'asso brasiliano Cinesinho alla Juve, nel 1965, minò le fondamenta tecniche del complesso,che alla fine della stagione salutava la Serie A. Nel 1969 a Marcoccio, diventato presidente, subentra Angelo Massimino, straordinaria figura di industriale (emigrante in Argentina da giovane, aveva fatto fortuna e tornato a casa, l'aveva replicata con l'impresa edile messa su assieme
Nelle foto a sinistra, i due campi in sintetico (in alto) e uno dei campi in erba naturale (sotto).
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brevemente raccontare la scintilla che ha dato l'avvio al sogno con queste parole: "Tutto nasce da un incontro avvenuto dieci anni fa. Avevo voglia di lasciare il mondo del calcio, quando l'attuale direttore sportivo del Catania Giuseppe Bonanno insistette per farmi conoscere Pietro Lo Monaco. Ci incontrammo a Taormina e subito notai una persona diversa in un mondo, quello del calcio, di "fenomeni". Nacque un sodalizio che ci portò ad acqui-
stare il Calcio Catania. Due obiettivi da quel giorno: serie A, la categoria che merita la città, ed il Centro Sportivo, una grande casa per noi e per la nostra gente. Per questo dico che oggi viviamo il giorno più importante nella storia del club, e per questo dico grazie a Pietro Lo Monaco perchè senza il suo apporto tutto questo non si sarebbe potuto realizzare". E anche Lo Monaco, attuale amministratore delegato del Catania dice "Abbiamo creato
la casa del Catania e dato la possibilità ai giovani di crescere in una struttura adeguata, ma soprattutto abbiamo messo a disposizione dei tifosi del Catania e dei catanesi una nuova ricchezza in termini di opportunità. Raccogliendo un invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, abbiamo dimostrato che al Sud si può fare bene". Fra le voci di encomio non è mancata quella del ministro La Russa, e del suo intervento riportiamo questo
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breve ma significativo passaggio: "Sono rimasto incredibilmente sorpreso, il tour de force della visita guidata ha superato ogni aspettativa. Il segreto del Catania è nell'abbraccio che lega sotto i nostri occhi Pulvirenti e Lo Monaco; è difficile che due persone dotate di simili responsabilità nella conduzione siano al contempo legate da amicizia, coesione e sintonia. Uno spettacolo che ha emozionato anche me. Due nuovi obiettivi per il Catania, adesso parlo da tifoso: Europa e...basta, l'altro non lo dico". Nei giorni successivi l'inaugurazione, il centro sportivo è stato visitato anche da Marcello Lippi ex commissario tecnico della Nazionale, il quale, si è complimentato con il presidente Pulvirenti per quanto realizzato, che ha definito "fiore all'occhiello dell'impiantistica sportiva italiana", ed ha sottolineato l'importanza di impianti di tale levatura anche per la valorizzazione del settore giovanile.
Mascalucia a pochi chilometri da Catania. Negli edifici e nelle strutture che lo compongono si svolgerà la vita della società sportiva nei prossimi decenni; essi occupano un' area di circa 130.000 mq e sono stati dislocati cercando di rendere minimo l'impatto ambientale e paesaggistico. Le date fontamentali della tempistica dell'intervento possono così riassumersi: Febbraio 2008, rilievo dell' area; Gennaio 2009, rilascio provvedimento Sportello Unico Attività Produttive di Mascalucia; 16 marzo 2009, il Catania Calcio annuncia la formalizzazione dell'acquisto dell'area ove dovrà realizzarsi il centro sportivo; 3 giugno 2009, iniziano i lavori di sbancamento del terreno; 19 gennaio 2011, il primo allenamento della prima squadra presso il nuovo centro sportivo; Marzo 2011, trasferimento degli uffici presso la nuova sede; 18 maggio 2011 inaugurazione ufficiale del centro sportivo
Le tappe
Il centro sportivo
Il nuovo centro sportivo del Catania Calcio denominato "Torre del Grifo Village", nasce alle pendici dell' Etna in territorio di
Due in erba naturale destinati alla prima squadra (ml 105 x 65) e 2 in erba sintetica destinati al settore giovanile (ml 105 X
In questo rullo di immagini, momenti della giornata inaugurale con i numerosi ospiti.
La data di fondazione del Catania è il 1946, ma molto più risalenti sono le radici del club rossazzurro, la cui data di nascita si può individuare nell'8 novembre 1908, quando inizia la propria attività, in Piazza d'Armi, la Sezione Calcio dell'Associazione Sportiva Pro Patria. L'anno dopo nasce un altro sodalizio, lo Sport Club Trinacria, e nel 1910, in risposta, la Pro Patria sezione calcio diventa Unione Sportiva Catanese. Per anni l'attività rimane circoscritta a livello locale e solo dopo l'interruzione bellica, nel 1920, si registra in città il grande risveglio del pallone, con la costituzione di un club cittadino concorrente, la Juventus F.C. Il 10 ottobre di quello stesso anno rinasce l'U.S. Catanese, che assorbe la Trinacria. La prima partecipazione a un regolare campionato, quello di Seconda Divisione, arriva nel 1929, quando l'U.S. Catanese viene ricostituita come Società Sportiva Catania. I colori delle maglie vengono dal gonfalone cittadino: il "fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo", come raccontano le cronache dell'epoca; il primo disegno prevede una fascia orizzontale sul petto. Celebre all'epoca la figura del "Turco", il libico Mustafà, difensore che si esibiva scalzo e di cui i manifesti esaltavano la bravura di giocoliere per attirare il pubblico. Nel 1931 l'iscrizione alla Prima Divisione (la C dell'epoca) segna l'ingresso nel grande calcio e infatti tre anni dopo arriva la prima promozione in serie B. Nel 1936, nuova rifondazione e nuovo nome, Associazione Calcio Catania e nel 1938, finalmente, la squadra può giocare in un vero, grande stadio: il 28 novembre viene inaugurato il nuovo impianto, un autentico gioiello immerso nelle viuzze del quartiere Cibali, da cui trae il nome. Dopo la sospensio-
ne bellica, alla ripresa dell'attività, non c'è quasi più nulla. Nascono due società, Virtus e Catanese, iscritte alla C del Centro-Sud. Al termine della stagione, nel 1946, viene fondato il Calcio Club Catania, la società giunta, sia pure tra mille traversie, fino ai giorni nostri. Nel 1954, con la difesa guidata da Enzo Bearzot, giovane centromediano in prestito dall'Inter, il Catania tocca per la prima volta il cielo della serie A. Nei primi anni Sessanta, con la società guidata da un commissario straordinario di grandi capacità, Ignazio Marcoccio, il Catania pilotato da Carmelo Di Bella conquista tre ottavi posti nella massima divisione, annoverando tra le proprie file campioni del calibro di Vavassori, Symaniak, Facchin fino al rasiliano Cinesinho. Inoltre, il giovane Turra e il giovanissimo Cordova. All'inizio di quest'era felice il grido di un radiocronista della Rai, che collegandosi dallo stadio di Catania annunciava al mondo che i rossazzurri stavano mettendo sotto la Grande Inter di Herrera: "Clamoroso al Cibali! Il Catania ha segnato!". Tuttavia proprio la cessione dell'asso brasiliano Cinesinho alla Juve, nel 1965, minò le fondamenta tecniche del complesso,che alla fine della stagione salutava la Serie A. Nel 1969 a Marcoccio, diventato presidente, subentra Angelo Massimino, straordinaria figura di industriale (emigrante in Argentina da giovane, aveva fatto fortuna e tornato a casa, l'aveva replicata con l'impresa edile messa su assieme
Nelle foto a sinistra, i due campi in sintetico (in alto) e uno dei campi in erba naturale (sotto).
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ai fratelli) e di sportivo. Conquistò subito la Serie A, per una fugace apparizione. Retrocesse nel 1971 e scivolò in C nel 1974. Si apriva un lungo periodo di alternanza tra B e C1, con la "perla" di un altro ritorno in A, nel 1983. Nella stagione 1986/87 la crisi, Massimino viene sostituito da una cordata di politici capeggiata da Attaguile. Nella stagione 1992/1993, con il ritorno alla presidenza del Cav. Massimino "pasticciaccio" della radiazione dal calcio professionistico. Il Catania ripartiva dall'Eccellenza, dove veniva "ripescato" a stagione iniziata, mentre nel Campionato Nazionale Dilettanti giocava il Catania Calcio Club, appena costituito dal gruppo-Proto proprietario dell'Atletico Leonzio. Nel 1994, il Catania veniva iscritto al Campionato Nazionale Dilettanti e si apriva il curioso e non sempre pacifico dualismo (soprattutto nell'utilizzazione del Cibali) tra il club di Massimino e l'Atletico Catania. Dai Dilettanti alla C2 in una stagione, poi l'anno dopo, il 4 marzo 1996, la tragica morte in un incidente stradale del presidentissimo Massimino chiudeva definitivamente un'era del calcio rossazzurro. Il presente è il nuovo Cibali, un gioiello restaurato e rimesso a nuovo nel 1997, col conforto di una nuova ambiziosa proprietà: il 25 maggio 2000, dopo venticinque anni di gestione dei Massimino, il Catania passava nelle mani di Luciano Gaucci, tramite la società inglese Winpol. Nel giugno del 2002, il sospirato ritorno in B. La permanenza nella serie cadetta per la squadra rossazzurra passa dalle mani della giustizia ordinaria e sportiva che, dopo un'estate di tribolazioni, assegna al Catania la vittoria a tavolino contro il Siena. Ciò permette agli etnei di attestarsi al 16° posto mantenendo la serie B. Il 2004 sancisce il passaggio di proprietà dalla famiglia Gaucci all'imprenditore catanese Antonino Pulvirenti. E il 18 maggio scorso l'inaugurazione della splendida casa dei rassazzurri: il centro sportivo Torre del Grifo Village. (sunto tratto dal sito ufficiale del Calcio Catania)
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Sotto, il presidente Antonino Pulvirenti. In questa pagina in basso, allenamento sul campo in erba naturale. A destra, panoramica del campo in erba sintetica sovrastante gli spogliatoi e i parcheggi e, nelle altre foto, momenti di gioco sul sintetico.
65 e ml 105 x 55) sono i campi da calcio regolamentari, tutti dotati di illuminazione con torri faro. Le tribune per il pubblico, a servizio dei campi 2 e 3, sono realizzate con struttura d'acciaio. La gradinata che si affaccia sul campo 2 è coperta dalla gradinata che si affaccia sul campo 3, essendo i due campi posti a quota diversa. L'area sottostante il campo 2 (circa mq 8000 coperti) è stata destinata a servizi specifici e riservati per atleti ed addetti ai lavori: parcheggio, spogliatoi per la prima squadra, per le squadre giovanili e le terne arbitrali, palestre attrezzate per la prima squadra e per le squadre giovanili, centro benessere riservato agli atleti (sauna, bagno turco, idromassaggio), magazzini, depositi, lavanderia, stireria;
centro per la medicina dello sport (ambulatori, palestra e piscina ad uso riabilitativo) Una serie di blocchi articolati su unico livello e degradanti secondo l'orografia del terreno accolgono 32 camere doppie, la hall, sale riunioni e relax, sala ristorante riservati alla prima squadra. Le nuove leve del Catania Calcio sono invece ospitate in 24 camere triple, che provviste di aree coperte e scoperte per la socializzazione, sono collegate con gli altri servizi tra cui 3 junior suites, mensa, sale relax e sale studio, da un connettivo coperto. La sede della società occupa una superficie coperta pari a circa mq 700 su due elevazioni: una interrata destinata a sala conferenze con circa 150 posti a sedere e il piano terra utilizzato per gli uffici, la sala stampa, le
diverse direzioni e la presidenza. Infine l'edificio polifunzionale. Si tratta dell'unico edificio che, insieme con la parte dei locali sottocampo destinata alla riabilitazione fisioterapica, saranno aperti alla fruizione esterna. Una superficie coperta di circa mq 11.000 ospita su 4 livelli, il centro benessere, locali tecnici e depositi al piano interrato; al piano terra, la hall, il bar, il Ca-
tania Point, la piscina omologata da 8 corsie per ml 25,00, la piscina per l' ambientamento, spogliatoi e servizi; al primo piano, sale fitness e spogliatoi; al secondo piano, sale fitness, spogliatoi, ludoteca e ristorante. Questo edificio è dotato di un sistema di isolamento sismico. Un parcheggio, la viabilità interna ed il verde illuminato ed at-
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ai fratelli) e di sportivo. Conquistò subito la Serie A, per una fugace apparizione. Retrocesse nel 1971 e scivolò in C nel 1974. Si apriva un lungo periodo di alternanza tra B e C1, con la "perla" di un altro ritorno in A, nel 1983. Nella stagione 1986/87 la crisi, Massimino viene sostituito da una cordata di politici capeggiata da Attaguile. Nella stagione 1992/1993, con il ritorno alla presidenza del Cav. Massimino "pasticciaccio" della radiazione dal calcio professionistico. Il Catania ripartiva dall'Eccellenza, dove veniva "ripescato" a stagione iniziata, mentre nel Campionato Nazionale Dilettanti giocava il Catania Calcio Club, appena costituito dal gruppo-Proto proprietario dell'Atletico Leonzio. Nel 1994, il Catania veniva iscritto al Campionato Nazionale Dilettanti e si apriva il curioso e non sempre pacifico dualismo (soprattutto nell'utilizzazione del Cibali) tra il club di Massimino e l'Atletico Catania. Dai Dilettanti alla C2 in una stagione, poi l'anno dopo, il 4 marzo 1996, la tragica morte in un incidente stradale del presidentissimo Massimino chiudeva definitivamente un'era del calcio rossazzurro. Il presente è il nuovo Cibali, un gioiello restaurato e rimesso a nuovo nel 1997, col conforto di una nuova ambiziosa proprietà: il 25 maggio 2000, dopo venticinque anni di gestione dei Massimino, il Catania passava nelle mani di Luciano Gaucci, tramite la società inglese Winpol. Nel giugno del 2002, il sospirato ritorno in B. La permanenza nella serie cadetta per la squadra rossazzurra passa dalle mani della giustizia ordinaria e sportiva che, dopo un'estate di tribolazioni, assegna al Catania la vittoria a tavolino contro il Siena. Ciò permette agli etnei di attestarsi al 16° posto mantenendo la serie B. Il 2004 sancisce il passaggio di proprietà dalla famiglia Gaucci all'imprenditore catanese Antonino Pulvirenti. E il 18 maggio scorso l'inaugurazione della splendida casa dei rassazzurri: il centro sportivo Torre del Grifo Village. (sunto tratto dal sito ufficiale del Calcio Catania)
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Sotto, il presidente Antonino Pulvirenti. In questa pagina in basso, allenamento sul campo in erba naturale. A destra, panoramica del campo in erba sintetica sovrastante gli spogliatoi e i parcheggi e, nelle altre foto, momenti di gioco sul sintetico.
65 e ml 105 x 55) sono i campi da calcio regolamentari, tutti dotati di illuminazione con torri faro. Le tribune per il pubblico, a servizio dei campi 2 e 3, sono realizzate con struttura d'acciaio. La gradinata che si affaccia sul campo 2 è coperta dalla gradinata che si affaccia sul campo 3, essendo i due campi posti a quota diversa. L'area sottostante il campo 2 (circa mq 8000 coperti) è stata destinata a servizi specifici e riservati per atleti ed addetti ai lavori: parcheggio, spogliatoi per la prima squadra, per le squadre giovanili e le terne arbitrali, palestre attrezzate per la prima squadra e per le squadre giovanili, centro benessere riservato agli atleti (sauna, bagno turco, idromassaggio), magazzini, depositi, lavanderia, stireria;
centro per la medicina dello sport (ambulatori, palestra e piscina ad uso riabilitativo) Una serie di blocchi articolati su unico livello e degradanti secondo l'orografia del terreno accolgono 32 camere doppie, la hall, sale riunioni e relax, sala ristorante riservati alla prima squadra. Le nuove leve del Catania Calcio sono invece ospitate in 24 camere triple, che provviste di aree coperte e scoperte per la socializzazione, sono collegate con gli altri servizi tra cui 3 junior suites, mensa, sale relax e sale studio, da un connettivo coperto. La sede della società occupa una superficie coperta pari a circa mq 700 su due elevazioni: una interrata destinata a sala conferenze con circa 150 posti a sedere e il piano terra utilizzato per gli uffici, la sala stampa, le
diverse direzioni e la presidenza. Infine l'edificio polifunzionale. Si tratta dell'unico edificio che, insieme con la parte dei locali sottocampo destinata alla riabilitazione fisioterapica, saranno aperti alla fruizione esterna. Una superficie coperta di circa mq 11.000 ospita su 4 livelli, il centro benessere, locali tecnici e depositi al piano interrato; al piano terra, la hall, il bar, il Ca-
tania Point, la piscina omologata da 8 corsie per ml 25,00, la piscina per l' ambientamento, spogliatoi e servizi; al primo piano, sale fitness e spogliatoi; al secondo piano, sale fitness, spogliatoi, ludoteca e ristorante. Questo edificio è dotato di un sistema di isolamento sismico. Un parcheggio, la viabilità interna ed il verde illuminato ed at-
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Storia
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Atleti in allenamento, sui diversi campi del centro sportivo.
scheda riassuntiva Centro sportivo Torre del Grifo Village, Mascalucia (Ct) Committente: Calcio Catania spa Progetto e D.L.: Studio Associato di Ingegneria Stancanelli - Russo, dott. ing. Emanuele Stancanelli Campo artificiale n. 1 caratteristiche del manto Produttore: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Nome commerciale: 620 Power 16 Composizione filato: 100% polietilene Struttura: monofilo diamond dritto Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Geocomposito per il drenaggio planare: Italdreni srl, San Polo D'Enza (Re)
Intaso prestazionale Granulo sbr nobilitato Colore: verde Il sistema 620 Power 16 è omologato Lnd Campo artificiale n. 2 caratteristiche del manto e dell'intaso prestazionale Produttore: Italgreen spa, Villa D'Adda (Bg) Nome commerciale: 62 Lesmo Geofill N Leonardo Composizione filato: 100% polietilene Struttura: monofilo sezione a "esse" Altezza del filo: 60 mm Colore: verde tricolore Sottotappeto, materassino elastico drenante: Leonardo D 10 Intaso prestazionale: Geofill, materiale naturale in granuli organici Geocomposito per il drenaggio planare: Italdreni srl, San Polo D'Enza (Re) Intaso di stabilizzazione Sabbia silicea
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Il sistema 62 Lesmo Geofill N Leonardo è omologato Lnd e certificato Fifa 2 Star
trezzato con percorsi natura, oltre che i necessari locali per le centrali tecnologiche completano la dotazione del centro. I campi da calcio
Ben quattro sono i campi a disposizione degli atleti rossazzurri. Due sono tradizionali (il n. 3 e il 4), vale a dire che hanno un manto in erba naturale e sono stati realizzati con il sistema delle zolle prevegetate. Gli altri due (il n. 1 e il 2) sono invece in erba artificiale di ultima generazione e quindi altamente tecnologici, ma diversi fra loro. Infatti sono realizzati con due diversi sistemi di erba sintetica, prodotti da due diverse aziende italiane. Entrambi sono però conformi a quanto disposto dalle vigenti normative nazionali e internazionali (FigcLnd e Fifa).
Il campo numero 1 ha un sistema di erba artificiale da 60 mm realizzata con monofilo dritto in polietilene antiabrasivo lubrificato di colore verde, resistente ai raggi UV ed ancorato ad un primario multistrato speciale, rinforzato sul lato inferiore con uno specifico lattice resistente all'acqua, imputrescibile e drenante. L'intaso di stabilizzazione è realizzato con sabbia silicea naturale essiccata con forma del grano arrotondata. L'intaso prestazionale è in granulo di gomma SBR incapsulato di colore verde. Il sintetico del campo numero 2 è invece realizzato con fibre monofilo in polietilene antiabrasivo, sagomate ad "esse". In pratica, per mezzo di un'apposita filiera si ottiene un filo sagomato il quale, grazie alle nervature prodotte dalle doppie curve della
esse, consente l'istantaneo ritorno delle fibre in posizione verticale dopo il calpestio. Il manto poggia su un tappeto drenante che costituisce un'intercapedine di circa un centimetro, entro la quale l'acqua scorre evitando ogni ristagno a livello superficiale. L'intaso prestazionale è costituito da granulo organico con fibre vegetali. L'intaso di stabilizzazione è in sabbia quarzifera. In entrambi i campi è stato realizzato un impianto di drenaggio orizzontale a geodreno. Gli atleti del Calcio Catania hanno quindi la possibilità di allenarsi su diversi tipi di fondo: da quello classico in erba naturale a quelli sintetici di ultimo tipo. Un'opportunità che potrebbe fare la differenza durante il campionato. Per loro infatti i terreni di gioco degli avversari non avranno più segreti.
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Intaso di stabilizzazione Sabbia silicea naturale essiccata, forma del grano arrotondata
Calabria
di Riccardo Consoli
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Reggio città del rugby, ora in serie B Quello che inizialmente era stato previsto come un nuovo campo per il calcio, è diventato, a fine lavori, il campo esclusivo per le attività agonsitiche della so cietà San Giorgio Rugby Reggio Calabria. Una scelta che ha accompagnato lo straordinario successo della compagine calabrese, che con la prima squadra, dopo una ottima stagione in serie C, è stata promossa quest'anno al la categoria superiore.
La Calabria è conosciuta per tanti aspetti, turistici,culturali, ambientali, e la regione è particolarmente attiva nella volontà di promozione turistica soprattutto da quando furono portati alla luce i celebri Bronzi di Riace. Chi conosce, invece, la vocazione rugbystica dei reggini? In effetti, più di trent'anni or sono una squadra sportiva calabrese, la Rugby Reggio, si ritrovava per la prima volta a disputare un campionato di serie A. Si giocava allora sul Campo Comunale, denominato oggi Stadio Oreste Granillo. Fu una breve stagione, poiché dopo pochi anni la squadra andò gradualmente retrocedendo fino a scomparire. La vicenda rugbystica di Reggio Calabria riprende vita in anni più recenti: con la ripresa di un discreto interesse giovanile verso questo sport, nel 2004 nasceva una nuova squadra juniores - la San Giorgio Rugby Reggio Calabria - grazie all'impegno del gruppo di soci fondatori: il presidente Giuseppe Cangeni, il
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Nascita della squadra
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vicepresidente Mario Tommaso Bercich, il segretario Vittorio Porcino e i consiglieri Domenico Cutrupi, Giuseppe Cicciù e Leandro Riso. Oggi nella città di Reggio Calabria sono impegnati agonisticamente circa duecentocinquanta giovani nelle varie categorie. L'attività agonistica è stata da subito indirizzata verso il settore giovanile e nei primi anni la San Giorgio ha disputato i campionati di categoria under 15 e under 17 organizzati dal C.O.R. Siciliano con ottimi risultati; la formazione dello Stretto si è collo-
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In alto, il campo nel giorno dell’inaugurazione. Nelle altre foto, azioni di gioco del San Giorgio Rugby.
cata sempre ai primissimi posti delle classifiche di categoria. Gli ultimi successi
Nel corso della passata stagione, la San Giorgio ha disputato il campionato seniores di serie C ed il campionato under 18 classificandosi insperatamente al secondo posto della classifica. La squadra vincente è composta perlopiù da ragazzi giovani e di belle promesse del rugby provenienti dalle categorie giovanili, e da giocatori con un po' più di esperienza. In vista dell'ultima stagione, la
dirigenza si è posta come obbiettivo quello di valorizzare ancor di più il vivaio e di puntare come risultato ai playoff; per questo scopo sono stati acquistati un giocatore argentino, Leo Moran (oggi tecnico) e il napoletano Annibale Fusco, entrambi con esperienze in serie A. Le attività giovanili sono state delegate nel contempo alla società Centro avviamento allo sport del Rugby di Reggio Calabria, che alleva gli under 14, under 16 e under 18. Il risultato non si è fatto attende-
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Comunale abbia realizzato e destinato al rugby un impianto ad uso esclusivo nella frazione San Cristoforo, consentendo a questa disciplina di poter svolgere l'attività nel corso dell'anno con risultati esaltanti culminati con la vittoria del campionato. Il nuovo campo
Ed è proprio il campo in erba naturale di San Cristoforo il vero protagonista di questa esaltante stagione. L'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria inseriva la realizzazione di un campo di
calcio in località Spirito Santo San Cristoforo tra le opere previste nel programma triennale delle opere pubbliche per il triennio 1998 - 2000. L'opera prevista dal progetto si inseriva ottimamente nel tessuto urbano esistente contribuendo da una parte a migliorare lo stato di degrado che si riscontrava nella stessa area, e dall'altra a stimolare la realizzazione di iniziative private a servizio della collettività. L'idea era che il gioco del calcio risultava uno sport molto praticato, con la partecipazione di
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re: nello scorso marzo, il sindaco Demetrio Arena ha potuto consegnare alla società reggina la targa ricordo: "Al San Giorgio Rugby A.S.D. per la meritata promozione in serie B Forza e Onore". L'entusiasmante campionato si è infatti concluso, al termine dei play-off vinti a Catania contro l'Amatori Messina, rinverdendo i fasti reggini di trent'anni prima, e facendo balenare all'orizzonte l'obiettivo della massima serie. In occasione della consegna della targa, il sindaco ha ricordato come l'Amministrazione
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atleti di ogni livello. Per la realizzazione dell'intero impianto sono stati occupati 12.800 mq di superficie, compresa l'area destinata al parcheggio pubblico, di cui 7.200 mq circa per il rettangolo di gioco e le relative fasce di rispetto ed il rimanente per i servizi di supporto. Il progetto ha cercato di rispettare, quanto più possibile, la morfologia del sito, adattandovisi, nell'articolazione delle di-
verse parti che compongono il complesso e nella stessa organizzazione funzionale. L'orientamento dell'impianto è stato impostato seguendo la buona regola che tiene conto della rotazione terreste, in modo che i raggi solari arrivino perpendicolari all'asse del campo, senza provocare l'abbaglio dei giocatori. L'asse longitudinale, pertanto, è in direzione nord-sud eliminando la rotazione di 15° ad ovest (posi-
zione consentita dalle direttive CONI) per problemi legati alla geometria dell'area comunale e quindi per l'esigenza di ridurre al minimo le aree da espropriare. La realizzazione del campo, in manto erboso naturale, è stata avviata con l'esecuzione dei lavori di base per la realizzazione del corretto sottofondo e dell'indispensabile sistema di drenaggio, superficiale e profondo.
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Ai fini della semina del manto erboso, la porzione superficiale dello scavo è riempita con uno strato di sabbia trattata con torba, humus e concime. Per il tappeto erboso sono stati previsti i seguenti miscugli: erba fienarola, coda di cane, festuca rossa, festuca pratense, lojetto, avena bionda, eginestrino, lupolina, trifoglio perenne, trifoglio ladino. I semi, disposti in tre gruppi suc-
cessivi (Festuca - Graminacee Leguminose) di volta in volta vengono rullati con rullo leggero, ottenendo alla fine una pendenza massima in superficie dello 0,5%. Prima della definitiva tracciatura delle linee di gioco, tuttavia, la rivalutazione delle esigenze dello sport rugbystico locale hanno portato l'Amministrazione a decidere la trasformazione del pre-
visto campo di calcio in un campo per il rugby, contando sulla affinità dimensionale dei due rettangoli: così, con poche rettifiche soprattutto nel senso della lunghezza, il completamento dell'opera è stato condotto a favore del secondo. L'impianto sportivo è completato dalla tribuna, realizzata per 632 spettatori, da spogliatoi e servizi accessori.
In alto, l’inaugurazione alla presenza delle autorità. Nelle altre foto, il San Giorgio Rugby in azione sul campo di San Cristoforo.
scheda riassuntiva Campo da rugby San Cristoforo a Reggio Calabria Committente: Comune di Reggio Calabria Responsabile del procedimento: arch. Antonietta Olivieri Progettisti: arch. Marcello Altomonte (Capogruppo Coordinatore), arch. Antonia Postorino Studio Associato: ing. Mario Castruccio Castracani
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Importo dei lavori: euro 1.452.793
Puglia
di Pietro Chianchiano
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Nella città della "disfida" anziché le lance un bel manto verde per le sfide col pallone Il recente centro sportivo Manzi-C Chiapulin, situato a Barletta nel quartiere "Parco degli Ulivi", dispone di un campo di calcio e di una tensostruttura con campo polivalente. Di p a r t i c o l a r e i n t e r e s s e i l m a n t o i n e r b a a r t i fi c i a l e d i u l t i m a g e n e r a z i o n e d i c u i i l c a m p o è d o t a t o , e s u l
Il comune di Barletta, città capoluogo con Andria e Trani di una delle più nuove province italiane, è conosciuta soprattutto per la famosa "disfida". Chi di noi infatti non rammenta il racconto che ci veniva fatto, alle scuole elementari, dai nostri insegnanti? Premetto che il "noi" è inteso per persone di mezza età. Il mio ricordo è ancora particolarmente fresco, forse perchè il mio maestro, uomo che amava gli alunni della sua IV elementare mista, ci fece un racconto della disfida poco cruento e molto di valori. Rammento infatti che tutti eravamo presi dalle sue parole ed alla fine del racconto non solo imparammo la lezione con facilità, e io sono la prova che non l'abbiamo dimenticata, ma scoprimmo uno dei valori, l'orgoglio, ed in quella occasione l'orgoglio di essere italiani. Il nostro Paese è ricco di storie di questo tipo, fanno parte della nostra immensa cultura, e come in molte altre parti d'Italia, anche Barletta rievoca periodicamente la disfida avvenuta nel 1503. Per tale occasione il centro storico viene addobbato con stendardi, scudi e
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qua le le società sportive locali disputano le loro disfide.
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Storia Le società sportive
Il Chiapulin viene utilizzato da più società calcistiche che militano nelle diverse categorie. Grazie anche alla loro collaborazione, raccontiamo la storia di due fra le maggiori realtà locali: l'A.S.D. Real Barletta e il G.S.D. Audace Barletta.
REAL BARLETTA
L'Associazione Sportiva Real Barletta viene fondata nel 1983 dalla fusione di due storiche squadre cittadine dilettantistiche, il Barberini e il Madonna della Croce. Nella stagione 1983-84 vince il campionato di 1a Categoria ottenendo l'accesso al torneo di Promozione Pugliese, alle soglie dell'Interregionale. Nel massimo torneo regionale il Real Barletta milita per alcuni anni prima di sospendere l'attività per la cessione del titolo sportivo. Agli albori del terzo millennio riprende l'attività con il nome di Associazione Sportiva Dilettantistica Real Barletta. Si fa ben valere nei tornei minori e nel 2004-05 ottiene un ottimo 4° posto nel campionato di 2a Categoria. Le cose vanno ancor meglio nella stagione 2005-06, quando il Real Barletta vince i play-off superando in finale la Viestese e conquistando così la promozione in 1a Categoria Pugliese. Dopo un campionato 2006-07 di transizione, impreziosito dal raggiungimento della finalissima di Coppa Puglia, il Real si presenta ai nastri di partenza della stagione 2007-08 con rinnovate ambizioni. L'ottimo terzo posto nella regular-season fa da preludio alla disputa dei play-off nei quali i biancorossi sono fermati solo all'ultimo atto dall'Europa Grumese. L'amarezza per il traguardo mancato in extremis dura però ben poco: il 31 luglio 2008 (data storica) l'A.S.D. Real Barletta viene meritatamente ripescato nel campionato di Promozione, un giusto premio per gli sforzi e la passione messi in mostra dalla società del presidente Michele Francavilla. L'avventura in Promozione parte subito con il botto, infatti i biancorossi pur se in veste da "matricola" e con problemi logistici dovuti alla mancanza di un impianto dove giocare stabilmente, riescono a classificarsi al 4° posto raggiungendo i play-off dove, in semifinale, devono cedere alla Fortis Trani che si aggiudica di misura il doppio confronto. Nel 2009/10 il Real Barletta parte con grandi ambizioni, allestendo un organico di alto livello e sognando di migliorarsi, ma le cose non vanno come nelle previsioni e bisogna accontentarsi di un posto a metà classifica. Praticamente tutta la stagione viene disputata lontano da Barletta fino a quando, nell'ultimo mese della stagione, viene inaugurato il nuovo campo "Manzi-Chiapulin", struttura moderna ed ideale per il calcio. Ma l'avvenimento più importante dell'anno è il trionfo della squadra Juniores che si laurea Campione di Puglia, sfiorando l'approdo ai quarti di finale della fase nazionale. Nell'ultima stagione varie vicissitudini obbligano il Real Barletta ad un campionato di retroguardia, ma ai play-out con la doppia vittoria sul Valenzano Japigia, arriva l'agognata salvezza. Una nuova stagione in Promozione è all'orizzonte, con l'augurio di togliersi altre grandi soddisfazioni. (a cura dell'A.S.D. Real Barletta)
Il presidente del Real Barletta, Michele Francavilla
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AUDACE BARLETTA
Il G.S.D. Audace Barletta, fondato nel 1957 da Manzi Giuseppe, fu iscritto nei campionati giovanili. Successivamente passò al campionato di 2a categoria FIGC e nel 1998 approdava in 1a categoria dove resterà per 10 anni con lusinghieri risultati. Nella stagione 2008/2009 perdendo ai play-out scendeva in 2a categoria, per risalire la stagione successiva di nuovo in 1a categoria. Nella stagione calcistica appena terminata il G.S.D. Audace Barletta si è classificato al 10° posto, confermando la permanenza nella stessa categoria con una squadra dall'età media molto bassa. In tutti questi anni vari sono i riconoscimenti attribuiti al G.S.D. Audace Barletta e al suo Presidente Cav. Giuseppe Manzi. Tra i più importanti: la Medaglia d'oro FIGC 1974/75; la Medaglia d'oro FIGC 1985/86; la Medaglia d'oro città di Barletta 1977/78; la Stella di bronzo CONI al Presidente Manzi 1998; la Stella di bronzo CONI al G.S.D. Audace Barletta 1996; la Stella d'argento Coni al G.S.D. Audace Barletta 2004; la Medaglia d'oro città di Barletta anno 2006 al presidente Manzi Giuseppe per i 50 anni di presidenza; la Medaglia d'oro Lega Nazionale Dilettanti anno 2007 al Cav. Giuseppe Manzi per i 50 anni di presidenza. Morto nell'Agosto 2007, alla presidenza del G.S.D. Audace Barletta gli succedeva il figlio Ruggiero. Nel Marzo 2009 il Comune di Barletta intitolava la nuova struttura sportiva (centro sportivo Manzi-Chiapulin) allo scomparso Presidente, riconoscendo in lui la persona che ha dato tanto per lo sport dilettantistico della nostra città ad esempio per le generazioni future. (a cura del presidente Manzi Ruggiero)
Nella pagina di sinistra, il campo in uso al Real Barletta. Qui sopra, il campo utilizzato dall’Audace Barletta.
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Qui sopra, a sinistra, il presidente in carica, Ruggiero Manzi. A destra, Giuseppe Manzi, fondatore e presidente dell’Audace Barletta, a cui è stato intitolato il centro sportivo.
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In questa pagina, azioni e compagini del Real Barletta. Nella pagina a lato, istantanee dell’Audace Barletta.
fiaccole e in un corteo con sbandieratori, trombettieri, dame e cavalieri si giunge al castello, nel cui fossato si tiene una rappresentazione della disfida avvenuta tra Ettore Fieramosca e Charles de la Motte, che come sempre finisce con quest'ultimo inerme e che sceso da cavallo subisce il colpo finale di Fieramosca. Oggi per fortuna le cose sono diverse e le dispute che siamo
più abituati a vedere e che più ci piacciono non si tengono nei fossati dei castelli, ma si svolgono negli impianti sportivi. E vogliamo ora parlare proprio di uno degli impianti sportivi di Barletta: il campo di calcio "Stanislao Chiapulin" in uso da poco più di un anno e dotato di un manto in erba artificiale di ultima generazione, sul quale le compagini calcistiche locali disputano i loro campionati.
Il campo da calcio
Agibile dai primi mesi del 2010, il campo da calcio che misura metri 100x60 ed è in erba artificiale, è omologato per lo svolgimento di gare dei vari campionati di: serie C, nazionale dilettanti, eccellenza, promozione, 1a categoria, 2a categoria, 3a categoria, e per il settore attività giovanile e scolastica. Il manto in erba sintetica da 60 mm di altezza è costituito da fi-
45 ottima resistenza e durabilità è autodrenante ed è spalmato sul dorso con mescole di poliuretano e lattici di gomma immarcescibile, compresa la tessitura a margine dei rotoli delle linee bianche. L'intaso di stabilizzazione, nella quantità necessaria per zavorrare il manto su tutta la sua superficie, è realizzato con sabbia silicea lavata, a spigolo arrotondato, conforme ai requisiti imposti dalla Lnd. E infine l'intaso prestazionale naturale, realizzato con granuli organici composti da elementi
naturali biologici ed eco compatibili. L'intaso è atossico, antivegetativo e antigelivo, non abrasivo a contatto con la pelle, non irritante a contatto con gli occhi ed innocuo per inalazione o contatto con le vie respiratorie. Non è inoltre pericoloso per ingestione accidentale. Le fibre vegetali, minerali composti e particelle naturali selezionate che lo compongono, mantengono costante l'umidità e permettono un perfetto drenaggio. E' elastico e confortevole per i giocatori ed ha un caratteristico odore di terriccio.
scheda riassuntiva Impianto sportivo Manzi-Chiapulin, Barletta Committente: comune di Barletta (BT) Responsabile unico del procedimento: geom. Francesco Dicorato Progetto e D.L.: ing. Francesco Cognetti e geom. Marco Santecchia, ufficio tecnico - settore lavori pubblici Impresa fornitura e posa in opera erba sintetica: Tipiesse srl, Curno (Bg) Impresa esecutrice tensostruttura con polivalente: Olimpia Costruzioni srl, Forlì Caratteristiche del manto e dell'intaso prestazionale Produttore: Italgreen spa, Villa D'Adda (Bg) Nome commerciale: 62 Xtender Geofill Composizione: polietilene 100% lubrificato, extra morbido, antiabrasivo Struttura: monofilamento Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso prestazionale: Geofill, materiale naturale in granuli organici Intaso di stabilizzazione Produttore: Sibelco Italia spa, Abbazia di Fossanova (Lt) Composizione: sabbia silicea lavata a spigolo arrotondato Il sistema 62 Xtender Geofill è omologato Lnd
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bre monofilo non ritorto, ma incamiciato con doppio filo intrecciato; ciò consente una migliore tessitura e una maggiore resa estetica del tappeto finito. E' composto da fibre speciali HRS (high resilient system) ad alta memoria elastica, prodotte per estrusione con polimeri 100% in polietilene lubrificato extra morbido. Il manto, di colore verde bicolore per una maggiore somiglianza con l'erba naturale, è completamente antiabrasivo, è resistente ai raggi u.v. e la gelo ed è conforme a quanto richiesto dalla Lnd. Di
Umbria
di Carlotta Bui
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Il verde umbro si arricchisce di un'altra tonalità:
l'artificiale del campo da calcio Il nuovo terreno di gioco del Franco Cicogna di Petrignano, è stato accolto co me un grande regalo dalla società sportiva locale e da tutti gli atleti che la compongono. Sul nuovo manto in erba artificiale si può finalmente giocare
E' passato poco più di un anno dalla sua inaugurazione e quindi dal suo primo compleanno. Ma per nascere ci ha messo quasi trent'anni. Per tutto questo tempo infatti i petrignanesi hanno sperato nella realizzazione di una idonea struttura per il calcio. Le speranze cominciano a con-
cretizzarsi nel 1999 quando parte il progetto. Quindi il finanziamento e la prima tranche di lavori che comporta l'allargamento del campetto da calcio e il posizionamento delle tribune. Alla fine di agosto del 2009 parte la seconda e ultima tranche dei lavori, che oltre a dotare il campo di un terreno di gioco in
Una suggestiva immagine del campo Franco Cicogna, dotato di un manto in erba artificiale.
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tut ti e sempre.
48 erba artificiale, consente la realizzazione del parcheggio a servizio della struttura sportiva, il rifacimento dei servizi e la sistemazione delle pertinenze del campo sportivo intitolato a Francesco Cicogna. L'impianto si trova ad Assisi in frazione Petrigano, sulla riva sinistra del fiume Chiascio, proprio a lato del ponte ricco di storia e ricostruito nella forma attuale nel 1945. La valenza di questo impianto non è solo sportiva, e bene lo ha spiegato nel giorno dell'inaugurazione il sindaco Claudio Ricci con queste parole: "E' importante arrivare ad inaugurare i lavori in cui si è tanto creduto e investito. Come amministrazione abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze delle squadre, soprattutto giovanili, che giocano con l'Asd Petrignano. E questa struttura, al di là del suo significato sportivo, è un elemento di qualificazione di uno degli ingressi di Pe-
Storia Gioie e delusioni del'Asd Petrignano
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Agli inizi degli anni '50 Petrignano conobbe la sua prima squadra di calcio. Già atleti nativi del posto si erano imposti nelle file di squadre di paesi vicini che partecipavano in categorie prestigiose come la IV serie. In una saletta in via Croce, alcuni appassionati decisero di formare una squadra da provare in qualche amichevole. Il Presidente organizzatore era Ermanno Cicogna. L'avventura durò un paio d'anni, poi tutto finì. Nel 1958 si riprovò l'avventura con la squadra Juniores. Accese battaglie caratterizzarono gli scontri tra Bastia, Angelana e Petrignano in quanto parecchi compaesani vestivano le maglie avversarie. Lunghe code di biciclette accompagnavano sia i tifosi che i giocatori in trasferta. Era il tempo in cui chi voleva giocare doveva lavarsi la propria divisa e organizzarsi da solo per la trasferta. Risultati eclatanti
non furono tantissimi, ma già intorno alla metà degli anni '60 dopo un inizio di campionato non proprio esaltante, la squadra allenata da Bolletta Galliano inanellò una serie di risultati positivi che portò la squadra nelle parti alte della classifica a fine campionato. Era il preludio a quello che l'anno dopo, stagione 67/68 sarebbe accaduto. Mister Bolletta inventò il ritiro pre-campionato con sede al Castagneto. Bottiglie di succo di limone e zucchero, panini con porchetta o prosciutto erano la dieta dei giocatori e barzellette per alleviare un po' la fatica accompagnavano la giornata lavorativa degli atleti. Allenamenti massacranti soprattutto sotto il periodo di Natale e Pasqua durante i quali i giocatori venivano ogni giorno convocati al campo sportivo a smaltire le mangiate delle feste. In quella stagione la squadra di mister Bolletta collezionò 34 partite utili e 1 sola sconfitta. Il "padrone" del campionato fu per la prima volta il Petrignano. Grande felicità per lo staff del presidente
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Rolando Cesaretti, il dirigente Alessandro Cianetti e il massaggiatore Eugeni Elio "Farabulini". Le stagioni successive fecero registrare positive prestazioni da parte della squadra che dalla stagione 72/73 si iscrisse per la prima volta al campionato di III categoria. Lupattelli Irmo, fin'ora presidente della squadra lasciò l'incarico ad un gruppo di giovani che fino metà degli anni 80 si alternarono alla presidenza della squadra: Eugeni Enzo, Alfio Antoniacci (Nuvoletta), Lupetti Francesco, Cesaretti Mauro, Ascani Graziano, Meschini Giocondo, Cirimbilli, Fagotti Alberto, Mauro Morelli (il Moratti degli anni 80 e inventore dello sponsor sulla maglietta da gioco), Giancarlo Corazzi, Silvio Fabrizi, ecc… La prima stagione, con il presidente Eugeni Enzo e con Franceschini allenatore, vide la squadra classificarsi seconda dietro il Nocera autentico dominatore del torneo. Furono anni in cui il Petrignano occupava sempre le primissime posizioni senza mai tentare, so-
prattutto per problemi economici, la scalata. Nel 76 ritornò alla guida del Petrignano l'allenatore Bolletta e una serie di risultati positivi portò la squadra allo spareggio per salire in seconda categoria e, anche se sconfitto fu ripescato. Curioso ed impensabile per i nostri tempi ciò che avvenne in quell'anno. I giocatori che fin qui non avevano problemi per allenarsi, lo facevano nel primo pomeriggio, ma iniziarono a lavorare e quindi nacque la necessità di allenarsi di sera. Un problema si presentò a questo punto al tecnico Bolletta: come allenarsi di sera se mancano i riflettori? Quell'anno i giocatori effettuarono gli allenamenti e le partitelle nel campo illuminato dai fari delle proprie auto. L'anno dopo nel 1977 anche lo stadio di Petrignano ebbe finalmente l'impianto di illuminazione. La stagione 80/81 fu un sentore preciso di quello che sarebbe successo l'anno dopo. La squadra allenata da mister Cagnazzo era piena di Petrignanesi doc,
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Il campo da calcio durante una partita del Petrignano e a fine gara.
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In queste pagine, momenti diversi di utilizzo del campo, dagli atleti del Petrignano. Qui sotto, alcune fasi dei lavori per la realizzazione del nuovo terreno di gioco artificiale.
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e con alcuni giocatori determinanti di paesi vicini, concluse la stagione con buonissimi risultati che, confermati l'anno dopo permisero al Petrignano di salire in I categoria. Per tre o quattro anni la squadra veleggiò sempre nelle parti alte della classifica. Ma la svolta avvenne dalla stagione 85/86 con il presidente Edoardo Nasini e con uno sponsor importante come la Binova. Fu chiamato Crivelli alla guida della squadra. L'esperienza dell'allenatore, ex giocatore di serie A con il Torino, la meticolosità della preparazione e degli allenamenti, la conoscenza approfondita di tutti i giocatori che circolavano sui vari campi di calcio dilettantistici, portarono nel giro di due anni, prima alla sconfitta ai calci di rigore allo stadio Curi contro il Ponte Felcino nello sfortunato spareggio per salire in Promozione e l'anno successivo alla salita in Promozione dopo un anno davvero dominato con la ciliegina sulla torta della vittoria in Coppa Umbra. Fu la massima serie toccata dalla so-
cietà petrignanese. In quel periodo si registrò un calo dei giocatori di Petrignano; per affrontare i campionati la dirigenza si buttò sul mercato ed arrivarono giocatori di grosso calibro. Giocatori sicuramente di altra categoria, con passato in serie superiori. Furono anni indimenticabili. La stagione 87/88, ultima stagione di promozione, segnò l'esordio di alcuni giovani di Petrignano, ma la politica societaria di acquistare giocatori da fuori prese piede anche nel settore giovanile con conseguente diminuzione di interesse da parte del pubblico. La squadra riuscì comunque a rimanere in prima categoria per diverse stagioni finché sembrò la fine di tutto con la repentina discesa in II e poi in III a metà degli anni 90. La II categoria fu riacciuffata con un ripescaggio e nel 1998/99 sfiorò la prima categoria. Nella stagione 1999/2000 la nuova dirigenza con Mauro Mosconi, Graziano Ascani, Carlo Bacoccoli
51 trignano, realtà che sta crescendo e sulla cui cura l'amministrazione sta lavorando molto. Ci auguriamo - ha concluso il sindaco - che questo campo abbia un ruolo determinante nell'educazione dei ragazzi che gravitano intorno all'associazione". Nella stessa occasione il presidente dell'Asd Petrignano, Edoardo Nasini è così intervenuto: "Ringraziamo il Comune di Assisi, la passata e l'attuale amministrazione, per l'enorme regalo che ci ha fatto. Oltre alla prima squadra, fanno parte della nostra associazione altri 150 ragazzi, tra pulcini, esordienti e giovanissimi: è chiaro quindi come una struttura del genere sia importante per noi".
scheda riassuntiva Campo di calcio di Petrignano di Assisi Committente: Comune di Assisi Progettisti: ing. Rocco Cristiano (responsabile ufficio opere pubbliche del comune di Assisi) e ing. Stefano Nodessi Proietti (dirigente settore infrastrutture comune di Assisi)
Il manto erboso artificiale
Il terreno è stato opportunamente sbancato e stabilizzato al fine di ottenere un fondo idoneo alla posa di un manto in erba sintetica. Il tutto è stato eseguito secondo il regolamento Figc/Lnd in vigore al momento dell'esecuzione dell'opera. Per l'impianto di drenaggio si è optato per il sistema orizzontale a geodreno. Il manto verde è realizzato in monofilo di polietilene, stabilizzato ai raggi UV, di altezza 62 mm, verde bicolore. L'intaso di stabilizzazione è realizzato con sabbia silicea a spigolo arrotondato, mentre l'intaso prestazionale è con granulo di gomma nobilitato di colore verde.
Inizio lavori: 31 agosto 2009 Fine lavori: 29 gennaio 2010 Caratteristiche del manto Produttore: Edel Grass, Olanda Distributore in Italia: Reco Sport srl, Bolzano Nome commerciale: Edel Viagrass Pro 60 Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione Produttore: Sibelco Italia spa, Abbazia di Fossanova (Lt) composizione: sabbia silicea lavata a spigolo arrotondato
impiantarono la squadra su giocatori giovani e quasi tutti del posto e portarono questo gruppo di ragazzi fino alla promozione in I categoria. Nel 2002/2003 Danilo Velini ex giocatore degli anni gloriosi del Petrignano coadiuvato da Sandro Ballarani, prendono per mano una squadra forgiata con giocatori di Petrignano e qualche inserimento di atleti "stranieri" di livello. La squadra conquistò il pubblico con prestazioni positive e i ragazzi di Velini non inseriti nelle pretendenti alla vittoria finale arrivano meritatamente allo spareggio per salire in promozione. L'anno dopo 2003/2004 è stata senza dubbio una delle stagioni più belle. Un girone di ritorno davvero esaltante (12 vittorie e 3 pareggi) ha portato i ragazzi del presidente Mosconi alla vittoria del campionato. Una vittoria che ha coinvolto quasi tutto il paese, sportivo e non. dal Presidente, al vice presidente Ascani, dagli esperti di mercato Rossi e Cicogna, al-
lo staff tecnico con mister Velini e il suo vice Ballarani, dal grande massaggiatore Franco Draoli (Francone) a tutti i dirigenti ma soprattutto ha messo in luce un gruppo di ragazzi che con il loro impegno e attaccamento ai colori, hanno scritto una pagina davvero importante della gloriosa Associazione Sportiva Petrignano. Il primo anno di Promozione passò un po' in sordina e l'anno successivo arrivò la retrocessione. La stagione 2009/2010 riportava il Petrignano nell'elite del calcio e la squadra nata senza i favori dei pronostici centra la Promozione, grazie alla nuova dirigenza che ha portato aria nuova e nuovo entusiasmo. L'ultimo campionato, da poco concluso, affrontato peraltro con una squadra quasi totalmente cambiata, non ha dato soddisfazioni e si ripartirà, nella prossima stagione, dalla prima categoria. (Sunto tratto dalla "Storia dell'Asd Petrignano")
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Intaso prestazionale Granulo di gomma SBR nobilitato Colore: verde
Puglia
di Sandro Rubicondi
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Sul sintetico del Basurto,
dopo l'Eccellenza si punta alla serie D
Su questo manto in erba sintetica si è conquistata l'Eccellenza, e dopo un campionato da matricola, la squadra, la dirigenza e la tifoseria sperano e
L'inaugurazione è avvenuta il sei dicembre 2009. E questa è anche stata la data in cui l'Asd Racale, ha potuto disputare la sua prima partita in casa. Era dall'inizio del campionato infatti, che la squadra non giocava sul terreno amico. La giornata non poteva andare meglio: pubblico importante, inaugurazione del nuovo manto in erba artificiale del comunale "Generale Luigi Basurto", vittoria dei padroni di casa. Giornata piena come si dice, ma il meglio doveva ancora venire. Ed alla fine del campionato 2009/2010 la società, presieduta da Salvatore De Lorenzis, vince il campionato e passa in Eccellenza. E da qui si comincia a sognare. Ma facciamo un passo indietro e cominciamo il racconto dall'inizio. La squadra del Racale (cittadina della penisola solentina, non lontana da Lecce) nasce negli anni '50, si chiamava Eraclea e disputava i campionati minori (terza e seconda categoria). Negli anni ottanta e novanta disputa anche un campionato di promozione e dopo scende il buio, praticamente per circa un decennio non esiste il calcio a Racale.
Il Racale in azione sul campo di casa.
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puntano alla conquista della serie D.
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Nella stagione 2006/07, grazie al presidente Fulvio Alfarano che iscrive la squadra dell'ASD Racale nel campionato di promozione (in pratica la squadra era l'ex Casarano che veniva trasferito a Racale), risorge il calcio racalino. Con Alfarano rinasce anche l'interesse per il calcio minore, e oltre alla prima squadra, si crea anche un settore giovanile che disputa i campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi. Sotto la presdienza Alfarano si disputano tre campionati in promozione, conquistando sempre i play off, ma non riuscendo mai a fare il salto in Ec-
Il presidente, Salvatore De Lorenzis. Nelle foto sopra, il campo e gli atleti del Racale. Nella sequenza sotto, alcune fasi dei lavori per la realizzazione del manto sintetico.
cellenza pugliese. Nel 2009/10 prende le redini della società Salvatore De Lorenzis che, presentando le sue ambizioni assicura di voler conquistare nell'arco di tre anni la serie D. Il primo anno della sua presidenza è stato trionfale in quanto è stato vinto il campionato e per la prima volta una squadra di Racale partecipa al campionato di Eccellenza Pugliese. Inoltre, con il suo avvento, si è anche ampliato il settore giovanile ed ora, oltre alla Juniores, alla squadra Allievi, e ai Giovanissimi, la società partecipa anche al campionato degli esordienti, e
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I lavori sul manto erboso
L'obiettivo dell'amministrazione comunale e quindi del progetto, era mettere a disposizione della
cittadinanza l'esistente campo da calcio a 11, dopo averlo trasformato in erba artificiale. Tale opera avrebbe decisamente aumentato la fruibilità complessiva degli impianti esistenti in quanto, oltre ad incrementare le attività di base, avrebbe consentito il suo utilizzo per le partite amatoriali, tanto richieste, nonché lo svolgimento di altre attività sportive compatibili con la peculiarità della nuova opera. L'area oggetto dell'intervento, si presentava come un campo da calcio a 11 giocatori (mt.107,00 x 65,00) , con terreno in terra battuta, delimitata da una recin-
zione metallica, dotata di un idoneo accesso carrabile. Nel rispetto della situazione di fatto esistente, si doveva realizzare quindi la pavimentazione in erba artificiale del campo da calcio, secondo regolamento Figc-Lnd in vigore. Si è quindi proceduto con la Livellazione della superficie esistente a 2 falde, con mezzo meccanico e di lama a controllo laser, con l'aggiunta di materiale idoneo atto a rendere la superficie consolidata secondo le pendenze corrette. Quindi la posa di membrana impermeabile di polietilene in teli incollati tra loro, su terreno
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circa 250 ragazzini dai sei fino ai dodici anni si divertono a correre dietro un pallone. La storia più recente è quella dell'ultimo campionato appena concluso, nel quale la matricola Racale, ha fatto esperienza. Il campionato di Eccellenza è duro ma la squadra è riuscita a mantenere la posizione. Tutte le speranze ora sono rivolte alla prossima stagione, nella quale si punterà decisamente alla serie D.
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In questa pagina, alcune foto storiche del Racale, tratte dal sito della Società . Nella pagina a lato, un momento dell’inaugurazione del campo e istantanee di gare.
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superficie con griglia antinfortunistica. Predisposizione impianto di irrigazione con irrigatori posizionati all'esterno del campo per destinazione. Posa del manto in erba artificiale di terza generazione, costituito da monofilamento da 60 mm, bicolore, ad alta resilienza. Intaso di stabilizzazione realizzato con sabbia silicea mentre l'intaso prestazionale è composto da un mix di granulo elastomerico e materiale organico di origine vegetale.
scheda riassuntiva Manto in erba artificiale al comunale "Generale Luigi Basurto" di Racale (Le) Committente: comune di Racale (Le) Progetto, direzione lavori e responsabile del procedimento: ing. Gianfranco Manco Inizio lavori: 22 settembre 2009 Fine lavori: 19 gennaio 2010 Costo di realizzazione: 296.720,20 Euro Geodreno: Italdreni srl, San Polo D'enza (Re) Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo dritto Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso prestazionale mix di granulo elastomerico e materiale organico di origine vegetale Intaso di stabilizzazione Sabbia silicea
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compattato e negli scavi a sezione delle tubazioni per evitare il passaggio dell'acqua al terreno sottostante. Posa di sistema drenante "geodreno" steso sulla membrana impermeabile in teli di larghezza pari a ml 4,00, parallelamente al lato corto del campo, affiancati ed uniti tramite sovrapposizione della cimosa. Tubazioni drenanti perimetrali, pozzetti di ispezione, canaletta in cls sui due lati lunghi fuori dal campo per destinazione per la raccolta delle acque di
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notizie, prodotti, curiosità e quant’altro Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Il ministro Fazio sui campi in erba artificiale E' ormai dal 2006 che si discute, si studia, si sperimenta per capire se i campi in erba artificiale siano o meno pericolosi o cancerogeni. La cosa che più faceva sorgere il dubbio era l'intaso in granuli di
gomma riciclata.Tant'è che sono anche state messe in campo due commissioni dell'Istituito Superiore della Sanità. Nel corso degli anni ed in attesa dei risultati, sono stati emanati nuovi regolamenti sull'utilizzo del granulo (ad esempio la necessità di
rivestirlo), e sono nati anche nuovi prodotti da intaso realizzati con materiali naturali ed ecologici o con termoplastici ricavati da materie prime vergini, quindi totalmente riciclabili ed esenti da sostanze pericolose. Nei giorni scorsi infine le anticipazioni del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che presa visione dei lavori delle due commissioni dell'Iss, con i suoi tecnici ha deciso che ogni 8 anni tutti i fondi e manti artificiali per i campi a 5, 8 e 11 giocatori vanno rifatti. Questa decisione ha spiegato il Ministro essere ispirata da un principio di "prudenza e probabilità, perchè in nessun punto delle nostre ricerche c'è scritto che i campi di calcetto possono aumentare il rischio tumori". E secondo le anticipazioni i nuovi intasi dovranno essere composti con materiali come sabbia, caucciù naturale, cocco e sughero. Il decreto, atteso a breve, impone anche ai proprietari di garantire la qualità delle sostanze usate e conservarne un campione per ogni lotto. Pare che nel provvedimento sia prevista anche una moratoria di 2/3 anni.
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Top 11 Serie D, un successo! Il due giungo, festa della Repubblica, è stata anche una grande festa per Torre Annunziata, cittadina campana che ha ospitato nel suo stadio gioiello, l'Alfredo Giraud, la giornata conclusiva dell'edizione 2011 del Top 11 serie D. Manifestazione che gode di ottima salute da nove edizioni e che funziona perché si nutre della passione dei tifosi che si sentono parte in causa votando sui quotidiani Corriere dello Sport e Tuttosport i propri beniamini della Serie D. I sostenitori partecipano quindi attivamente all'allestimento delle due formazioni che racchiudono in se quel mix speciale di tifo e competenza calcistica. Da nord a sud, dai sedici fino ai
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cio dilettantistico e quello della D, il segretario generale della LND Massimo Ciaccolini, il presidente del Comitato Regionale Campania Salvatore Colonna, il segretario del Comitato Interregionale Mauro De Angelis, gli esponenti del Consiglio dei Dirigenti della Serie D Luigi Barbiero, Giuseppe Dello Iacono,
Giacomo Diciannove, Pietro Bertapelle, Sergio Gardellini e Maria Teresa Montaguti. Accanto ai rappresentanti dello sport, quelli del comune di Torre Annunziata, il sindaco Giosuè Starita, il delegato allo sport Domenico De Vito e il presidente del Consiglio Comunale Gioacchino Langella, tutti con
impegno hanno sostenuto l'iniziativa fin dalle prime battute accompagnando con entusiasmo l'iter della realizzazione in stretta collaborazione con la Lega Nazionale Dilettanti, il Comitato Interregionale e il Savoia calcio 1908 rappresentato dal presidente Raffaele Verdezza.
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trentacinque anni dei giocatori scesi in campo, le squadre del Top 11 rappresentano uno spaccato dell'Italia intera, e non c'è occasione migliore per celebrare i prescelti dai sostenitori della D. Allo stadio Giraud, culla del tifo torrese che rappresenta al meglio l'anima della calorosa piazza di Torre Annunziata, la Nazionale Dilettanti ha prevalso sulla Top 11 Juniores Tuttosport. Il tifo non si è risparmiato sia per la maglia azzurra sia perché diversi giocatori di entrambe le squadre sono beniamini delle squadre della regione. Stesso discorso per la seconda partita della giornata, di fronte la Top 11 Serie D Corriere dello Sport e la Nazionale Universitaria. La Nazionale di Veneri vince con la squadra titolare che andrà a giocarsi le Universiadi in Cina a fine agosto. La cosa importante della giornata non era certo il risultato del campo per due gare comunque dai contenuti agonistici e tecnici di buon spessore, quanto i valori positivi che queste hanno rappresentato e che piacciono ai tifosi: fair play, giocate spettacolari e sana competizione. Per questo lo stadio "Alfredo Giraud" si è riempito oltre ogni più rosea previsione. Insomma un vero e proprio spot per il calcio con famiglie, bambini e appassionati a godersi una giornata "diversa". Ad assistere alle gare evento c'è gran parte del gotha del cal-
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Inaugurata la Scuola Calcio Albertini a Besana Brianza Il ventuno di maggio è stata inaugurata a Besana Brianza la Scuola Calcio Albertini. Questa inaugurazione ha certamente un sapore particolare, visto che Besana è la città natale del grande e famoso campione di calcio, oggi vice presidente della Figc. Proprio dal campetto dell'oratorio di Villa Raverio, dove Demetrio tirò i primi calci, partì la grande carriera del campione.
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Foto: tratte da sito www.scuolacalcioalbertini.it
Il giorno dell'inaugurazione ha ritrovato i suoi compaesani, i suoi vecchi amici, gli allenatori e i dirigenti di quanto era un ragazzino. Quindi emozione particolare anche per lui e non solo per il pubblico che lo ha accolto calorosamente. E' stata una bella festa, il centro sportivo è stato intitolato a "Peppino Villa", grande appassionato di sport del paese. Albertini non si è risparmiato, dando attenzione a tutti e chiacchierando con concittadini, giornalisti e con il sindaco. Ma certamente il momento più emozionante per i bambini è arrivato alla conclusione della giornata quando il campione ha autografato 86 palloni consegnandone uno ad ogni piccolo campione. Da settembre partiranno le attività della scuola in collaborazione con gli oratori di Besana e con la società Fortitudo Besana, che supportano l'iniziativa voluta fortemente dal Comune. La Scuola Calcio Albertini, con il suo progetto sportivo collaudato in tutta la Lombardia, vuole dare l'opportunità a tutti gli appassionati di calcio di apprendere i segreti del gioco con l'aiuto di istruttori qualificati e di idonei programmi tecnici finalizzati, stilati appositamente. La casa della Juve in dirittura d'arrivo Era solo l'estate del 2009 quando partivano i lavori per il nuovo stadio della Juventus, progettato sulle ceneri del vecchio Delle Alpi. Oggi possiamo dire che si sta avvicinando a grandi passi un momento storico per la società bianconera, quello in cui si comincerà a giocare all'interno del primo vero stadio di proprietà. La campagna abbonamenti è partita con successo, e si prevede che già in settembre sarà celebrata l'inaugurazione ufficiale dell'impianto. Dopo di che, l'intera stagione calcistica 2011/2012 sarà giocata nel gioiello di casa. Nelle settimane che preludono all'avvento dell'estate, i lavori si
sono concentrati sulla preparazione del substrato del terreno di gioco: realizzata l'impiantistica (sistemi di drenaggio, di irrigazione e di riscaldamento sotterraneo), viene posato lo strato di terreno vegetale, con l'adeguato mix di sabbia limo e argilla. Con il mese di luglio è prevista la fase di zollatura, e quindi la semina del manto erboso naturale. Per quanto riguarda i lavori sulla struttura, questi mesi sono dedicati agli arredi, con la posa dei seggiolini sugli spalti, e l'allestimento interno degli spogliatoi e dell'area destinata ai media. Per l'anno prossimo si prevede che sarà completato il Museo della Juventus. Particolare emozione desta l'i-
niziativa delle "stelle" che, collocate in diversi spazi dello Stadio, andranno a ricordare le cinquanta leggende bianconere, e anche, in un'apposita area, i 39 caduti dell'Heysel che persero la vita a Bruxelles il giorno della finale di Coppa dei Campioni dell'85. A queste, si affiancheranno le stelle acquistate dai tifosi attraverso l'iniziativa, lanciata lo scorso anno, denominata "Accendi una stella". Tornando con... i piedi per terra, i lavori saranno infine completati con tutte le opere di urbanizzazione necessarie per l'integrazione dello stadio nella realtà cittadina, con la realizzazione degli ampi parcheggi e la riqualificazione dello svincolo stradale di Venaria.
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