Tutterba n°20

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Il Il “Dusmet” “Dusmet” di di Catania Catania un un importante importante impianto impianto da da hockey hockey

tutterba

IlIl manto manto naturale naturale di di Bardonecchia Bardonecchia ad ad hoc hoc per per la la Juventus Juventus

periodico specializzato sulle pavimentazioni sportive, ricreative e di arredo in erba artificiale e non tutterba.it

L U G L I O

anno VI - luglio/agosto/settembre 2011 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00

ISSN 1828-4124

L’erba l’erba artificiale approda approda nel nel campionato campionato di di serie serie AA

anche on-line

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magazine

T U T T E R B A

n.20







tutterba magazine

n.20

luglio-agosto-settembre 2011

SOMMARIO Le novità nel calcio italiano? L'erba artificiale e gli stadi di proprietà

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di Pietro Chianchiano

Un campo stellare per le "bianche casacche"

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di Margherita Restelli

Progetto Cesena!

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di Bruno Grillini

Per i "bianchi" dello Spezia un bellissimo manto "verde speranza"

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di Mary Kate Russo In copertina, i campioni della Juventus in allenamento sul campo di Bardonecchia.

L'erba naturale per la Vecchia Signora

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di Maria Carbone

“Più bello e più splendente che pria”, il campo da calcio comunale

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di Pietro Chianchiano

Catania ritrova il "Dusmet"

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di Brunetto Lanfredi

Niente più dura terra, ma verde e morbida erba artificiale

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di Sandro Rubicondi

rubriche Tutterbanaturale a cura di Erminio Sinigaglia

Autunno: interpretare e riflettere La bacheca (notizie, prodotti, curiosità e quant’altro) a cura di M.C.- P.C.

Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 20162 Milano tel. 026438282 fax 0264749554 www.tutterba.it e-mail: info@tutterba.it

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Le novità nel calcio italiano? L'erba artificiale e gli stadi di proprietà

cambiare casacca. Però qualche soldo è stato risparmiato e quindi è già un risultato. Bisogna ora pensare a come fare ad ottenere maggiori introiti. Serve cominciare ad investire non solo in "calciatori" ma anche, come si usa dire nel nostro paese, "sul mattone". Vale a dire cominciare a patrimonializzare le società con beni immobili, in modo particolare divenendo proprietari dello stadio. Recentemente Sir Alex Ferguson, mitico allenatore e manager del Manchester United, in occasione della sua presenza a Roma per due cerimonie alle università di Tor Vergata e Luiss, ha indicato quale, secondo lui, è tra le maggiori cause della disaffezione dei tifosi, e dunque della crisi del calcio italiano: proprio la mancanza di strutture sportive adeguate, come appunto stadi privati costruiti per le partite di calcio. La Juventus ha dato il via, il suo nuovo stadio è stato inaugurato, e la stima di aumento del fatturato è di circa 20 milioni, già nella stagione in corso. Altri club sembrano pronti al grande passo ed altri ancora stanno approcciando il problema. I nomi sono importanti, Palermo, Cagliari, Lazio, Roma, Siena, Udinese, Sampdoria, Brescia...Speriamo che i progetti possano presto concretizzarsi e trasformarsi in cantieri che darebbero lavoro sul territorio e immobili redditizi alle società. Pietro Chianchiano

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Il calcio, per gli italiani lo spettacolo più bello del mondo, non smette di stupirci. E anche l'inizio di questa stagione sportiva ci ha riservato delle novità. Alcune positive e molto attese e altre meno positive e impreviste. Fra le positive il nuovo stadio della Juventus e il debutto dei terreni in erba artificiale in serie A. Si sapeva del campo del Novara, che nella scorsa stagione ha conquistato su manto artificiale la promozione nella massima serie, e invece abbiamo assistito anche al debutto del manto sintetico del Manuzzi di Cesena (vedi servizio nelle pagine successive) ed è già certo, per il prossimo campionato, il sintetico anche a Siena. Fra le meno positive invece, una legge sugli stadi praticamente "defunta", assistere allo "sciopero" dei calciatori alla prima di campionato, i soliti problemi di bilanci societari che prima o poi dovranno trovare una quadra, anche alla luce del fair play finanziario alle porte, e ci fermiamo qui. E' evidente che per questi problemi serve una soluzione, e per i club italiani è tempo di tirare le fila, programmando spese e investimenti, questi ultimi necessari per lo sviluppo e l'aumento del fatturato. Sui folli acquisti dei grandi campioni, già nell'ultimo calciomercato si è notato un maggiore senso di responsabilità delle società, non sappiamo se derivato dalla mancanza di "danari" o dalla indisponibilità dei grandi nomi a


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Tutterbanaturale In queste pagine, ospitiamo i suggerimenti di Erminio Sinigaglia(*) utili alla manutenzione e alla cura del manto erboso naturale. Se avete domande particolari, potete sottoporle al nostro esperto in scienza dell'erba, scrivendo a info@tutterba.it oppure inviando un fax allo 0264749554.

( ) * p.a. dello studio di consulenza agronomica AG.EC. srl

Autunno:

interpretare e riflettere

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Nelle foto: 1) drenaggi non efficienti per mancanza di contatto con la superficie e il drenaggio profondo; 2) stratificazione che compromette drenaggio e scambi gassosi; 3) realizzazione di drenaggi; 4) scottature per alte temperature su tappeti erbosi di Poa annua; 5) danni da eccessivo calpestio su top soil non drenato; 6a-6b) effetti positivi di trasemina in fase iniziale e finale; 7) trattamenti di spoonfeeding; 8) syringing in post rigenerazione; 9) ristagni idrici.

Le temperature sono ancora tipicamente estive, ma è già periodo di somme e l'analisi dell'anno che volge al termine può fungere da guida per le strategie prossime e future. Un inverno lungo e freddo ha lasciato il posto a una brevissima primavera e un altrettanto rapido ingresso nelle fasce termiche più calde. Sono così mancati proprio quei mesi più favorevoli al consolidamento delle tipiche essenze microterme che compongono la maggioranza dei manti erbosi utilizzati a fini sportivi, incidendo negativamente sulla loro densità; ciò ha comportato un proliferare di infestanti come non si ricordava da tempo (dicotiledoni "foglia larga", Poa annua, ecc.) e, conseguenza ancor più preoccupante, spazi maggiori all'ingresso estivo di graminacee annuali o all'aumento della copertura da Cynodon spp. (gramigna). L'estate appena trascorsa ha confermato così l'attendibilità delle previsioni meteorologiche specialistiche, largamente disponibili a tutti sia su internet che sui mezzi d'informazione più tradizionali.

Diviene perciò di fondamentale importanza per impostare il prossimo piano di cura e gestione delle superfici in erba naturale scegliere e puntare agli eventuali obiettivi agronomici sulla base delle previsioni stagionali di mediolungo periodo, adottando di conseguenza tempi e tipologie d'intervento utili alla riuscita dei programmi scelti. Una corretta analisi preventiva di temperature medie e precipitazioni a venire consentirà, a quanti volessero limitarsi a mantenere il livello qualitativo della superficie a verde senza grandi "rivoluzioni" una maggiore razionalizzazione di spese ed energie. Queste previsioni meteorologiche saranno ancor più necessarie a quanti volessero programmare rigenerazioni o importanti riconversioni floristiche per contenere determinate forme d'infestazione, tipo Poa annua spp. e gestire scompensi del top-soil. In tutti i casi il risultato finale sarà comunque condizionato dai fattori climatici affrontati nel tempo. Cercare di razionalizzare gli interventi, rimane sempre il


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miglior consiglio da ricordare, soprattutto in epoca di concorrenza e ristrettezze economiche quale quella attraversata (insuccessi e costi derivanti vengono difficilmente accettati). Per tornare ad un'analisi tecnica della stagione estiva appena trascorsa, dobbiamo evidenziare l'accresciuta resistenza delle infestanti graminacee annuali ai principi attivi attualmente autorizzati all'uso in post-emergenza. Anche un manifesto aggravarsi dei limiti propri di impianti d'irrigazione obsoleti, indica l'inevitabile "coperta corta" che, non più aiutata dalle ormai inesistenti "classiche" e periodiche precipitazioni temporalesche estive, si rivela in tutta la propria debolezza, il riproporsi degli scompensi fisiologici sulle piante per il protrarsi di temperature elevate. Nel primo caso, in assenza di nuovi prodotti alternativi autorizzati dal Ministero della Salute, si dovrà puntare a contrastare le infestanti con la distribuzione di prodotti "antigerminello" o di preemergenza, agendo

manutentivamente per arrivare all'appuntamento estivo con un manto erboso quanto più possibile sano e fitto, per limitare gli spazi disponibili all'ingresso delle infestanti suddette. Gli impianti d'irrigazione dovranno essere rivisti nella loro predisposizione, aumentando quantità e qualità aspersiva degli irrigatori utilizzati, come per esempio quelli nei campi di calcio, in cui da alcuni anni si realizzano impianti con doppia linea centrale. Per garantire il mantenimento del tappeto erboso sarà necessario introdurre tecniche irrigue specialistiche, syringing o aspersioni frequenti di pochi millimetri di acqua tendenti a "raffreddare" la superficie. Gli scompensi fisiologici potranno essere alleviati dall'uso di regolatori di crescita, un utilizzo maggiore dello spoonfeeding associato alla distribuzione periodica di prodotti detossificanti e/o biostimolanti. Per permettere al tappeto erboso di affrontare al meglio la stagione invernale, ricordiamo, ancora una volta, di eseguire a inizio inverno

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delle analisi specifiche del top soil sulla base delle quali verrà steso un corretto e specifico programma di fertilizzazione per garantire i giusti apporti di elementi nutritivi sotto forma solida e liquida. Il tutto adeguato necessariamente a quanto già in dotazione al terreno, non dimenticando leggeri surplus di magnesio, ferro e potassio, utili a sfruttare al meglio le potenzialità di fotosintesi delle piantine e a garantire sintesi proteica, efficienza cellulare ed un'armoniosa crescita della pianta. Si controllino eventuali attacchi patogeni, fra i più frequenti l'elmintosporiosi, il brown patch, la fusariosi, possibili in occasione degli sbalzi in temperatura e umidità tipici del periodo, ma legati soprattutto allo squilibrio dato dalla rapida crescita vegetativa che rende i tessuti inevitabilmente più fragili e carnosi. I principi attivi registrati all'uso e più utilizzati in autunno sono il propiconazolo, l'iprodione e il procloraz, con dosaggi variabili sulla base della tipologia e gravità d'infezione, nonché

dell'età del manto erboso. Su interventi di trasemina recenti si dovrà agire e dosare il prodotto con grande accortezza, in quanto alcuni risultano essere aggressivi per l'erba stessa. In prossimità della fase autunno-invernale, in cui inevitabilmente aumenteranno le precipitazioni piovose, una particolare attenzione cadrà sulle capacità drenanti e di conseguenza sulla presenza o meno di linee e sistemi di smaltimento dell'acqua in eccesso nei campi di calcio. La corretta porosità del terreno e l'assenza di ristagni idrici sono garanzia di ossigenazione radicale al tappeto erboso. Limiti strutturali e impossibilità operativo-manutentive (alcune volte l'arieggiatura di media profondità o profonda, può non essere attuabile, nei modi e nei tempi utili) dovrebbero essere quantomeno aiutati dall'esecuzione di linee drenanti mirate all'ottenimento della risoluzione del problema, determinanti per scongiurare la saturazione idrica del top soil sia superficiale che profonda.

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Piemonte

di Margherita Restelli

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Un campo stellare per le

"bianche casacche"

Grazie alla determinazione della dirigenza della Fc Pro Vercelli 1982 e alla collaborazione di tutti gli altri attori, Sindaco e Amministrazione Comunale in testa, gli sportivi vercellesi si godono le "magie" dei loro calciatori sull'avveniristico manto artificiale... da Champions. zione di altre strutture sportive. In poco meno di due mesi sono stati completati i lavori per la realizzazione del nuovo manto in erba artificiale, la sostituzione di oltre 1000 sedute della tribuna e il restyling degli spogliatoi. Tutto possibile grazie all'impegno della Fc Pro Vercelli 1892 d'intesa con l'Amministrazione Comunale e con il consenso e il sostegno del sindaco di Vercelli Andrea Corsaro. Un impegno economico di oltre 500 mila euro che la Società ha potuto sostenere con il supporto dell'Amministrazione Comunale, che non solo ha collaborato per la predisposizione dell'idonea convenzione al fine che il club potesse accedere al finanziamento del Credito Sportivo, ma si è impegnata al versamento di un congruo contributo annuo ed ha provveduto ai costi per i lavori di smontaggio delle vecchie e installazione delle nuove sedute della tribuna. Perchè il sintetico

Molte sono le amministrazioni locali proprietarie di campi da calcio o le società sportive che hanno i campi in gestione, che negli ultimi tempi optano per i

In alto, il rinnovato Silvio Piola di Vercelli. Sopra, un’azione della partita Pro VercelliFoggia, sul nuovo manto erboso artificiale.

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Quella ancora in corso è stata un'estate particolarmente ricca di impegni per la società Pro Vercelli. Infatti la sua dirigenza è stata impegnata, oltre che per la normale attività che richiede la gestione di un club di calcio con più squadre iscritte ai vari campionati, anche sul fronte della ristrutturazione del campo: il Silvio Piola. L'impianto, realizzato nel 1931 ed inaugurato nel 1932 con il nome Leonida Robbiano, venne intitolato nel 1998 al grande Silvio Piola, campione del mondo nel 1938 con la Nazionale Italiana e storico attaccante della Pro Vercelli dove collezionò 127 presenze segnando 51 gol. Nel corso degli anni lo stadio fu oggetto di significativi restyling per quanto riguarda le strutture e la messa a norma in termini di sicurezza. Il terreno invece, fatti salvi i lavori eseguiti per la realizzazione dell'impianto di irrigazione all'inizio degli anni '90, non è mai stato interessato da lavori di manutenzione straordinaria. Quest'anno ecco il grande progetto che vede il rifacimento del manto di gioco, migliorie alla tribuna ed agli spogliatoi, e interessanti programmi sulla realizza-


12 terreni di gioco in erba artificiale. E diverse, anche se in parte simili, sono le ragioni che li portano a questa scelta. Per la Fc Pro Vercelli 1892, l'amministratore delegato Fabrizio Rizzi ha in modo molto esaustivo motivato la scelta e di seguito riportiamo alcuni stralci della sua relazione. "Negli ultimi anni, data la scarsa manutenzione, la posizione a nord della tribuna che espone per gran parte dell'anno il campo al gelo e soprattutto gli inverni inclementi, hanno portato ad accelerare la scelta di andare nella direzione del manto sintetico. Prima di parlare dei vantaggi di questa scelta, giova ricordare che il comune di Vercelli proprietario dell'impianto a noi affidato in forza di regolare convenzione, non ha la disponibilità di un numero di campi sufficiente a soddisfare le esigenze di una Società che ha iscritto al campionato 11 squadre compreso il settore giovanile. Squadre che nel corso della settimana, effettuano partite comprese, circa 40 sedute tecniche con grande difficoltà nel conciliare spazio ed orari con la necessaria manutenzione dei campi soprat-

tutto in condizioni di settimane particolarmente piovose. La realizzazione del campo in erba sintetica oltre a portare indiscutibili vantaggi in termini di utilizzo e di costi di manutenzione, consente anche alle formazioni del settore giovanile di poter disputare le gare allo stadio con grande visibilità e promozione d'immagine per la società e per l'intera città in modo particolare, per le squadre che disputano campionati a livello nazionale. La ricaduta sociale sul territorio sarà riconosciuta dalla fruibilità dell'impianto per uso alternativo, consentendo nei periodi di fermo attività, l'uso dell'impianto per eventi diversi dal calcio aventi anche finalità benefiche. Detto questo, la scelta del sintetico sviluppa inevitabilmente un'economia di scala e di gestione logistica riducendo il numero degli impianti in uso alla società da 7 a 4, con evidente risparmio di costi in termini di personale e di manutenzioni, senza dimenticare le sinergie operative del settore tecnico che concentrerà il lavoro settimanale su pochi impianti con sicure aspettative di poter migliorare la

Storia Da oltre un secolo...

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Attualmente milita in Lega Pro Prima Divisione girone A. E' la Fc Pro Vercelli 1892, che ha rilevato il titolo sportivo nel 2010 dall'ex Us Pro Vercelli. Nella sua storia ultracentenaria spiccano sette titoli di Campione d'Italia e la presenza nelle sue file di gloriosi e famosi calciatori quali: Silvio Piola, Virginio Rosetta e Pietro Ferraris, trio di campioni del mondo con la Nazionale di Vittorio Pozzo. Ha disputato sei campionati in serie A negli anni compresi fra il 1929 e il 1935 e otto in serie B di cui l'ultimo nel 1948. La Società Ginnastica Pro Vercelli nacque nel 1892 e, ad opera di Marcello Bertinetti, nel 1903 istituì anche una sezione per il calcio. Il colore delle maglie era il bianco, abbinato a calzoncini neri: la divisa divenne caratteristica (il soprannome dei giocatori era ed è ancora oggi Bianche Casacche) A capo del club

vi era l'avvocato penalista Luigi Bozino, prima vera figura di dirigente illuminato e avanti "anni luce" del calcio italiano, che rimase a guida delle società per trent'anni, in pratica sino alla sua morte. Nel 1906 la Pro Vercelli si unì alla F.I.F. (oggi F.I.G.C.) e disputò il suo primo campionato, in Seconda Categoria. Nel 1908 partecipò al torneo di massima divisione e nonostante fosse il debutto la squadra piemontese seppe imporsi e riuscì nell'impresa di vincere immediatamente lo scudetto. Nel 1909 la Pro Vercelli si confermò campione d'Italia, sconfiggendo nell'ordine il Torino, il blasonato Genoa e, infine, nella doppia finale, l'U.S. Milanese. Nel 1909-10, campionato in cui si sperimentò per la prima volta un girone unico all'italiana, una Pro Vercelli che sembrava destinata a festeggiare la vittoria dello scudetto per la terza volta consecutiva, trovò una tenace rivale nell'Internazionale, neonata squadra milanese che chiuse al primo posto in classifica il


13 nua in tutte le stagioni; praticabilità indipendentemente dalle condizioni meteorologiche; intenso uso quotidiano; certezza della disputa delle gare ufficiali; manutenzione ridotta; garanzia di lunga durata ( 10-12 anni); rapidità di sostituzione di parti danneggiate; minore incidenza di infortuni muscolari e di abrasioni; rispetto dell'ambiente, nessun uso di fertilizzanti o pesticidi; risparmio idrico. Tutti questi vantaggi valutati con attenzione e rapportati alle esigenze della Società, hanno indotto i soci della Pro Vercelli ad optare per un consistente investimento che porterà nel tempo grandi vantaggi non solo alla Società ma a tutta la collettività". Il terreno di gioco

Le operazioni per la realizzazione del nuovo campo in sintetico, sono partite con la rimozione del manto erboso naturale presente, che non è stato sprecato ma trasferito e posato al campo Bozino. Si è quindi provveduto a ripianare il terreno e a stabilizzarlo per mezzo di un prodotto studiato appositamente per i sotto-

torneo, a pari merito con i bianchi, rendendo necessaria la disputa di uno spareggio per assegnare il titolo. La richiesta del presidente Bozino di rinviare la gara a causa degli impegni che alcuni giocatori vercellesi avevano con le formazioni giovanili, però, fu respinta con fermezza dai rivali nerazzurri e, di conseguenza, dalla Federazione. Bozino rispose schierando, il 24 aprile, gli undicenni della Squadra Ragazzi, che persero 10-3 una partita già scritta. Per questo episodio e per la singolare protesta, tutti i membri della società piemontese furono multati. Nonostante l'amarezza, i bianchi seppero rifarsi nei tre anni successivi, quando conquistarono altri tre titoli consecutivi (1910-11, 1911-12, 1912-13), finendo per insidiare il primato del Genoa nell'albo d'oro. Inoltre, a Torino, il 1º maggio 1913, nell'amichevole Italia-Belgio (1-0) nove giocatori della Pro Vercelli furono schierati tra i titolari. Dopo la prima guerra mondiale, la Pro Vercelli seppe

riconfermarsi tra i più forti club italiani, lanciando Virginio Rosetta e vincendo, nel 1920-21, il sesto scudetto. L'anno dopo il 1922, fu l'anno della scissione all'interno della Federazione, spaccata dalle proteste dei piccoli club, che si sentivano poco tutelati. I bianchi seppero comunque aggiudicarsi il settimo scudetto con la vittoria del Campionato C.C.I. All'apice della sua popolarità, la Pro Vercelli fu invitata in Brasile per una serie di amichevoli e fu l'unica squadra a non essere battuta in occasione della tournée italiana del Liverpool. Quello del 1922 rimase l'ultimo scudetto per la mitica Pro: con la crescita dei team di Torino e Milano e del Bologna e la diffusione del professionismo (destò clamore, nel 1923, il passaggio di Rosetta alla Juventus per le cifre offerte al giocatore da Edoardo Agnelli), le casacche bianche, saldamente legate ai valori dello sport dilettantistico, persero quotazioni, così come accadde lentamente a tutte le squadre ap-

Qui sopra, una sequenza delle fasi di lavorazione per la posa del tappeto in erba sintetica. Nelle altre immagini, momenti di gioco dell’incontro Pro VercelliFoggia.

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qualità del lavoro soprattutto negli atleti del settore giovanile. La crescita del lavoro dal punto di vista tecnico, porterà sicuramente nel tempo, vantaggi economici alla società sul piano patrimoniale legato alla valorizzazione del settore giovanile in prospettiva prima squadra. Riteniamo che questo passaggio storico, coincida con gli obiettivi che la nostra società si pone in termini di sviluppo di un movimento calcistico che non può prescindere dalla presenza di impianti tecnologicamente avanzati che consentano la riduzione dei tempi di maturazione dell'atleta anche in prospettiva economica. Le caratteristiche del terreno di gioco e dei relativi sottofondi, sono contenuti nella relazione tecnica del fornitore tuttavia, la certificazione rilasciata, sarà del tipo FIFA 2 Star omologazione indispensabile richiesta dalla Lega Pro per i campionati professionistici fino alla seria A. Ricapitolando, possiamo evidenziare i vantaggi derivanti dall'uso del manto in erba sintetica: semplicità e rapidità di montaggio (giorni 30 per l'ultimazione); alta performance conti-


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A pprofondimento Il Capitano e gli Allenatori: le loro opinioni sul nuovo manto sintetico MAURIZIO BRAGHIN (allenatore): "Sono sempre stato favorevole al campo sintetico. Ai tempi di Rodengo Saiano lavoravamo già su questo terreno: è un grande vantaggio che ti permette di non perdere un solo giorno di lavoro causa maltempo". MAURO CALVI (capitano prima squadra): "Dobbiamo ancora capire tutti i segreti di questa superficie. Certo che per una squadra tecnica come la nostra i benefici sono svariati. Nel giro di un paio di settimane conosceremo ancora meglio le caratteristiche del terreno: espugnare il "Piola" dovrà essere dura per qualunque tipo di avversario". ALBERTO LAMPO (allenatore Giovanissimi Fascia B e coordinatore tecnico Pulcini): "Lavorare sul sintetico con il settore giovanile è il massimo. Il sogno che ogni allenatore vorrebbe realizzare. La didattica e i contenuti di ogni singola seduta possono essere sviluppati al meglio e anche per i ragazzini stessi è un'opportunità unica. Lavorare a Vercelli è un piacere, siamo privilegiati in quanto c'è la possibilità di usufruire di strutture tipiche delle categorie superiori".

A lato, il presidente della Pro Vercelli 1892, Massimo Secondo. Nelle altre foto, istantanee di gioco e panoramica del campo.

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partenenti a quel grande laboratorio di talenti che era il "quadrilatero piemontese". Chiudendo al quinto posto in classifica il campionato 1928-29, i bianchi ottennero la possibilità di giocare la prima edizione della Serie A (stagione 1929-30). Nel 1929 la Pro Vercelli lasciò il suo primo stadio, il "Foro Boario", per il nuovo impianto di via Massaua, intitolato inizialmente all'aviatore Leonida Robbiano. Fu nei primi anni trenta che esplose il talento del giovane Silvio Piola, prodigioso attaccante che resse le sorti della squadra per cinque stagioni e che fu dirottato alla Lazio nel 1934 su pressioni del regime. Senza più il suo goleador, la Pro Vercelli perse il suo smalto e il suo mito crollò definitivamente. Al termine del campionato 1934-35 i piemontesi retrocessero tra i cadetti, lasciando la Serie A. A Piola fu intitolato lo stadio "Robbiano" nel 1996, dopo la sua morte. Una volta caduta in Serie B la Pro Vercelli non fu in grado di combattere per riacquisire un posto in mas-

sima serie. Nel 1945-46 e 1946-47 fece parte del grande numero di squadre destinate a comporre la Serie C al termine del difficile campionato 1947-48: da quell'anno la Pro non fece più ritorno neppure in B. E veniamo agli anni più recenti. In occasione del centenario della conquista del primo scudetto nel 1908, tra l'8 e il 15 settembre 2008 sono stati organizzati una serie di eventi che hanno coinvolto sia la squadra, con tornei giovanili e un'amichevole con il Torino, sia la città, con workshop, mostre, e con l'esposizione della Coppa del Mondo 2006. La stagione 2009-2010 è stata la sedicesima consecutiva disputata dalla Pro Vercelli in C2/Seconda Divisione (record assoluto di partecipazioni consecutive) e vide il disputarsi del derby con la neopromossa Pro Belvedere Vercelli. Dopo anni di precaria situazione economica, la squadra pare aver raggiunto una certa stabilità che


15 fondi di superfici sportive: un agente stabilizzante in polvere, fibrorinforzato, ad azione idraulica, che miscelato con il terreno esistente contribuisce a migliorarne le caratteristiche geomeccaniche. Viene quindi posata la guaina impermeabile sulla quale viene sistemato il materassino antishock drenante. Si tratta di un tappetino dello spessore di 10 mm, dall'aspetto spugnoso, che oltre a soddisfare in modo costante i criteri previsti per l'assorbimento degli urti, la restituzione di energia e di deformazione verticale, proprio per gli intarsi di cui è dotato permette lo scorrimento dell'acqua e quindi un buon drenaggio laterale. Questo sistema evi-

ta il formarsi di ristagni a livello superficiale. Infine, la posa del manto in erba sintetica. E' realizzato in monofilo dritto di polietilene di altezza 50 mm, antiabrasivo, lubrificato, a due tonalità di verde per una maggiore similitudine con l'erba naturale. Resistente ai raggi UV ed al gelo, è ancorato ad un primario rinforzato sul lato inferiore con uno specifico lattice resistente all'acqua, imputrescibile e drenante. L'intaso di stabilizzazione è realizzato con sabbia silicea naturale essiccata con forma del grano arrontondata. L'intaso prestazionale è invece in granulo di gomma SBR nobilitato di colore marrone.

scheda riassuntiva Nuovo manto in erba artificiale dello stadio "Silvio Piola" di Vercelli Committente: F.C. Pro Vercelli 1892 srl, Vercelli Progettazione, coordinamento e posa del sistema in erba sintetica: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Consolidante per sottofondo: Mapei spa, Milano Caratteristiche del materassino antishock drenante Produttore: Trocellen Italia spa, Osio Sopra (Bg) Nome commerciale: C 7010 XC Plus Colore: bianco Caratteristiche del manto Nome commerciale: 520 Excellence - SN Composizione: 100% polietilene Tipologia: monofilo dritto Altezza del filo: 50 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione Produttore: Sabbie Industriali srl Nome commerciale: Football Sand DF Composizione: sabbia quarzifera

dente della Pro Belvedere s'impegna a ridenominare la sua società Pro Vercelli, non appena ottenuta l'autorizzazione della FIGC ed invita pertanto i ragazzi e genitori del Settore Giovanile, vera risorsa della società, affinché sappiano "attendere" con pazienza e senza ansia gli sviluppi della vicenda. Il 4 agosto 2010 viene definitivamente esclusa dalla Lega Pro II Divisione. Il 6 agosto 2010 viene ridenominata Unione Sportiva Vercelli Calcio, per permettere alla Pro Belvedere Vercelli di chiamarsi FC Pro Vercelli 1892 e di continuare la sua gloriosa storia ultracentenaria. Nella stagione 2010/2011 con una squadra piuttosto giovane ma forte, affidata a Maurizio Braghin ex allenatore del Rodengo Saiano il quale aveva già allenato la Pro dal 2000 al 2003, sfiora la finale dei play-off . Il 4 agosto 2011 ottiene il ripescaggio in Prima Divisione.

Intaso Prestazionale Produttore: Pentaplast srl, Albignano D'Adda (Mi) Nome commerciale: Fun Rubber Composizione: granulo di gomma SBR nobilitato Colore: marrone Foto: © Marco Lussoso/Spazio Elle Il sistema 520 Excellence - SN è omologato LND e il campo Silvio Piola di Vercelli ha ottenuto l'omologazione Fifa 2 Star

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le ha garantito buone prestazioni, anche sul campo, nel campionato 2006-07 e nel campionato 200708. Il 30 giugno 2010 l'iscrizione alla Lega Pro II Divisione viene assicurata solo grazie a una raccolta di fondi effettuata dalle forze imprenditoriali cittadine, che racimolano i 140 000 Euro necessari ad adempiere all'iscrizione. Il probabile ripescaggio della Pro Belvedere Vercelli, in condizioni economiche floride, sembra aprire la strada al Derby di Vercelli anche nel 2010/2011, ma alcune voci parlano di una possibile futura unione di forze tra le due squadre, con tanto di colori sociali rinnovati. Il 16 luglio 2010 la società viene esclusa dalla Lega Pro. Dopo una settimana esatta dall'esclusione, in Comune comincia un tavolo tecnico tra dirigenti della Belvedere e della vecchia Pro per salvare la storica casacca bianca e i suoi sette scudetti. Le autorità comunali assegnano il marchio storico alla dirigenza della Pro Belvedre Vercelli. Massimo Secondo presi-



Emilia Romagna

di Bruno Grillini

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Progetto Cesena! Progetto Progetto C Cesena! esena!

Tornata l'anno scorso in serie A, la società romagnola quest'estate ha trasformato la superficie dello storico stadio Manuzzi adottando, come già il Novara, l ' e r ba artificiale: e il 10 settembre ha ospitato la prima partita del massimo campionato italiano mai giocata sul sintetico.

Lo stadio

Lo stadio, di proprietà comunale, nacque nel 1957, nel quartiere Fiorenzuola, a est della città, e da questo prese inizialmente il nome de La Fiorita. In precedenza il Cesena giocava sul vecchio campo dell'Ippodromo. La struttura era dotata di una so-

la tribuna coperta cui si aggiunsero, nel 1961, la gradinata coperta sul lato opposto e le due curve: la Curva Mare, sul lato sud, destinata ai supporters della squadra locale, e la Curva ferrovia, sul lato nord, per gli ospiti. In occasione della sua prima promozione in serie A, nel 1973, il Cesena ebbe l'esigenza di far ampliare la gradinata e le curve, per mezzo di ponteggi e tubi Innocenti, tanto che lo stadio arrivò ad avere una capienza superiore ai 30.000 posti, benché l'omologazione fosse per soli 28.000 spettatori. Con le norme di sicurezza molto meno restrittive rispetto a oggi, fu

possibile il 10 febbraio 1974 toccare il record di presenze di 35.991 spettatori in occasione di Cesena-Milan, vinta in casa per 1-0. Le cronache riferiscono che i tifosi si accalcarono in tripla fila su ogni gradone, riempiendo anche tutto il parterre a ridosso della recinzione. Risale al 1982 l'intitolazione dello stadio a Dino Manuzzi, presidente del Cesena dal 1964 al 1980, dopo la sua morte, avvenuta il 29 maggio di quell'anno. Nel 1988 lo Stadio è stato rinnovato radicalmente, con l'eliminazione della pista di atletica. E' stata conservata la tribuna originale, opportunamente rinno-

vata, con la capienza di 1.844 spettatori; il resto della struttura è costituita da tre settori contigui, realizzati a doppio anello, comprendenti la gradinata est, con 9.592 posti a sedere, e le due curve da 6.212 posti ciascuna. La capienza totale dello stadio è quindi oggi di 23.860 spettatori. Negli anni successivi lo stadio restava uno dei più apprezzati in Italia, e ha ospitato parecchi incontri amichevoli della Juventus, oltre al torneo Intertoto del 1999. Gli incidenti di Catania del 2 febbraio 2007 segnarono un momento di svolta per tutti gli stadi italiani: i cosiddetti decreti Pisanu imposero stringenti norme di si-

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Curiosa sorte tocca alla città di Cesena: grande quanto basta per condividere con Forlì la titolarità di una Provincia, che oggi forse si dovrà sopprimere... Terra di sportivi, con una squadra di origini storiche oggi in serie A ma per troppi anni, a fortune alterne, lontana dai trionfi...


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Storia La squadra

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Il presidente dell’A.C. Cesena, Igor Campedelli.

Le origini calcistiche della città portano il nome della Unione Sportiva Renato Serra, intitolata ad un giovane poeta cesenate morto combattendo durante la Prima guerra mondiale sulle alture del Carso. Una squadra che ebbe vita tra gli anni '20 e '30, ma che fu costretta a sciogliersi durante il fascismo per la chiamata alle armi dei suoi componenti. L'Associazione Calcio Cesena vide invece la luce il 21 aprile 1940, grazie all'iniziativa del giovane conte Alberto Rognoni, fratello del portiere del Forlì, che ne divenne Presidente. Gli altri soci fondatori furono Arnaldo Pantani, ex giocatore di calcio nel Prato, nominato allenatore; e Renato Piraccini, già dirigente dell'Unione Renato Serra, direttore sportivo. I colori sociali furono da subito il bianco e nero, gli stessi dello stemma cittadino. Nell'agosto dello stesso anno la Società veniva affiliata alla FIGC e si iscriveva al campionato di Prima Divisione. I giocatori furono ingaggiati tra le squadre rionali

della città. Il debutto ufficiale dei bianconeri nel campionato di Prima Divisione avvenne il 17 novembre 1940 sul campo del Rimini "Riserve". Il Cesena, si dimostrò in pochi anni una realtà importante e dal 1957 poteva disporre del nuovo stadio. Nel 1964, con la squadra in serie C, la società veniva ceduta dal Conte Rognoni a Dino Manuzzi, un imprenditore frutticolo che, con una accorta gestione ed una politica di valorizzazione dei giovani, trasformò il Cesena in una società modello. Sotto la guida di Cesare Meucci la società raggiunse la Serie B nella stagione 1967/68 e nel 1972/73 il Cesena arrivò in A guidata da Gigi Radice. L'anno successivo Eugenio Bersellini operò una profonda trasformazione nel modo di giocare ottenendo una storica salvezza, che portò all'apice la storia del Cesena. Va ricordato che il Cesena del primo periodo Manuzzi, ha ispirato il Borgorosso F.C., suo alter ego cinematografico nel film "Il presidente del Borgorosso Football


19 stimento di 27,5 milioni di euro. Com'è noto, la manifestazione non fu poi assegnata all'Italia e il progetto decadde. Il ritorno in serie A al termine del campionato 2009/2010, impose alcuni nuovi lavori di adeguamento, comprendenti l'ampliamento in larghezza del terreno di gioco, da 66 a 68 metri, con il rifacimento del sottofondo, l'aumento della superficie degli spogliatoi, della sala stampa e della tribuna stampa passata da 60 a oltre 100 posti.

mato recentemente, la Lega Nazionale Dilettanti, ai fini dell'omologazione, ha consentito che il sottofondo non venisse rifatto exnovo. E' stato pertanto asportato il primo strato contenente l'erba naturale, e il drenaggio è stato garantito da uno strato di 8 cm di materiale inerte più 8 cm di lapillo vulcanico. Nel sottofondo sono disposti tubi

di drenaggio ogni 7 metri, oltre all'anello perimetrale. Sono stati inoltre predisposti 24 irrigatori in vista di una eventuale, futura, sostituzione dell'erba artificiale con un tappeto ibrido naturale+artificiale. L'erba adoperata è un manto artificiale con fili ad alta resilienza, ossia con una grande capacità di riprendere la forma dopo lo

L'erba sintetica

Ed eccoci all'estate 2011: il 18 luglio il presidente del Cesena, Igor Campedelli, firmava l'accordo per la trasformazione della superficie del campo dall'erba naturale all'erba sintetica. La partita di rugby Italia-Giappone del 13 agosto è stata l'ultima giocata sul vecchio terreno; in quell'occasione, i tifosi sono stati invitati a invadere il campo e portarsi via tutte le zolle che hanno voluto. Poichè il campo era stato siste-

Club" (1970), con Alberto Sordi Nella stagione 1975/76 i bianconeri raggiunsero il momento di maggior gloria: le 9 vittorie, i 14 pareggi e le 7 sconfitte consentirono loro di raggiungere il sesto posto nella classifica di Serie A e la qualificazione alla successiva Coppa UEFA. La doppia sfida con il Magdeburgo, spina dorsale della nazionale tedesca orientale, fu un momento storico anche se i cesenati furono comunque eliminati. Seguì un periodo alterno, con la retrocessione in serie B e il ritorno, nel 1980/81, alla serie A sotto la presidenza di Edmeo Lugaresi e la guida tecnica del giovane Osvaldo Bagnoli. La permanenza in A fu turbata dalla scomparsa, il 29 maggio 1982, di Dino Manuzzi, a cui la città intitolerà poi lo stadio. Da segnalare in quegli anni anche la vittoria per ben due volte del Campionato Nazionale Primavera nelle stagioni 1981/82 e 1985/86, la prima delle quali ottenuta con in panchina Arrigo Sacchi.

Ancora annate alterne tra retrocessioni e promozioni, fino alla salvezza raggiunta nella stagione 1989/90 grazie all'allenatore Marcello Lippi, autore di una eccezionale rimonta nel girone di ritorno. Dal '91 iniziava però un periodo di declino che portava il Cesena lontano dalla serie A per vent'anni, e scivolando più volte in C1. Il riscatto avvenne grazie a un allenatore che lascerà il segno nella storia della società: Fabrizio Castori. Il 20 giugno 2004 si giocava la partita della riscossa, contro il Lumezzane, giocata nello stadio di Brescia a causa dell'enorme richiesta di biglietti da parte dei tifosi: al termine dei tempi regolamentari le squadre erano bloccate sullo 0-0, ma i bianconeri vinsero ai supplementari con i gol di Roberto Biserni e Marco Ambrogioni, facendo riconquistare alla Società la Serie B. Nella stagione 2007/2008 i bianconeri entrarono in una fase di profonda crisi che portò ad avviare i primi contatti per la cessione della società: la maggioranza assoluta delle quote societarie passò a Igor Campedel-

Nelle immagini, l’incontro CesenaNapoli dello scorso 10 settembre e una panoramica dello stadio.

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curezza in funzione del numero di spettatori ammessi: così che lo stadio Dino Manuzzi, fino a completamento dei lavori di messa a norma, si ritrovò con una capienza ridotta a 10.000 posti. La squalifica del campo del Catania, decretata fino al termine del campionato 2006/2007, fece sì che alcune partite di casa della squadra siciliana venissero giocate al Manuzzi. Dopo il completamento dei lavori di adeguamento alle nuove norme di sicurezza, lo stadio di Cesena tornava alla sua capienza originaria, in tempo per la stagione 2007-2008. Nel 2009 si è anche affacciata la possibilità che il Manuzzi potesse ospitare alcune delle partite degli Europei di calcio 2016, unendosi alla candidatura dell'Italia. Attraverso un'operazione di project financing, una cordata di imprenditori privati avrebbe realizzato l'ammodernamento dello stadio, con un aumento della capienza a oltre 31.000 posti, e nuovi spazi per autorità, stampa, vip e sky boxes, con un inve-


20 schiacciamento. La forma del monofilamento è concepita come una doppia S rinforzata nella parte centrale, caratteristica riscontrabile nella maggior parte degli elementi vegetali usati per i campi in erba naturale. Sia la forma che l'utilizzo di polimeri speciali aumentano notevolmente la resistenza all'usura, così da aumentare oltre che la performance anche la durata del manto purché assoggettato ad un ade-

guato programma di manutenzione. L'intaso prestazionale è realizzato con un prodotto interamente naturale e organico, basato su fibre di cocco, sughero e granuli selezionati. A causa dello "sciopero" dei calciatori nella prima giornata di campionato, saltava la partita prevista sul campo in sintetico del Novara, così che il 10 settembre il Manuzzi è stato il pri-

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li, un giovane imprenditore edile che ne diventava il nuovo presidente dopo 27 anni di regno incontrastato della famiglia Lugaresi. All'inizio della stagione 2008/2009, Fabrizio Castori lasciava la squadra ed al suo posto arrivava Pierpaolo Bisoli. Aiutata da un massiccio supporto dei tifosi, la squadra passava in serie B. Il Cesena affrontava la stagione 2009/2010 con l'obiettivo della salvezza, e già dopo le prime giornate, i romagnoli si trovavano a lottare per i primi posti del campionato. Il 14 maggio a Lecce, a sole tre giornate dalla fine del campionato, alla squadra di casa, prima in classifica, basterebbe un pareggio per festeggiare la promozione: ma dopo essere passato in svantaggio nel primo tempo, il Cesena riesce a ribaltare il risultato nella ripresa vincendo così per 2-1. Il 30 maggio 2010, ultima giornata di campionato, a Piacenza, di fronte ad oltre seimila supporters bianconeri che invadono la cittadina emiliana, il Cesena supera i locali per uno a zero e gra-

mo stadio in Italia ad ospitare una partita di serie A sull'erba artificiale, nell'incontro CesenaNapoli. La società non si è comunque limitata a realizzare il sintetico sul campo del Manuzzi: contemporaneamente, sono stati realizzati due campi in sintetico nel centro sportivo di Villa Silvia, dove la squadra si allena, e dove si alleneranno anche le squadre giovanili nello spirito di appartenenza

zie alla concomitante sconfitta del Brescia a Padova, scavalca i lombardi portandosi al secondo posto della classifica finale. I romagnoli completano così uno storico doppio salto con la promozione diretta in Serie A, ritornando per la quarta volta nella massima serie. Il resto non è più storia, ma è cronaca. Nella stagione 2010-2011 il Cesena superando per 20 il Milan di Massimiliano Allegri al Dino Manuzzi alla seconda giornata e vincendo la domenica successiva sul Lecce, si trova per la seconda volta nella sua storia in testa alla classifica di Serie A, in compagnia dell'Inter. Il 12 febbraio 2011 la società viene premiata dal CONI con la Stella d'oro al Merito Sportivo in riconoscimento delle benemerenze acquisite dalla società bianconera in 70 anni di attività. Il 15 maggio 2011 il Cesena conquista infine la permanenza in serie A anche per il campionato 2011/2012, con una giornata di anticipo.


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Le altre migliorie

Nello stesso mese di agosto, sono stati intrapresi altri lavori di am-

modernamento dello stadio. Nel settore distinti, la tribuna è stata innalzata di 50 cm e allungata verso il campo di due file: le nuove sedute installate su di essa hanno ampliato la capienza di circa 1000 posti. Queste, di colore bianco e nero, disegnano la scritta e lo scudetto dell'A.C.Cesena. In luogo delle vetrate, tra i distinti inferiori e il campo sono state sistemate delle barriere alte 110

cm, innalzabili a 220 in caso di necessità, realizzando così il miglio rapporto tra pubblico e giocatori, come nei grandi stadi europei. Inoltre, a bordo campo, sono stati realizzati sotto la tribuna due "Real Box", strutture in plexiglas interamente coperte e chiuse, che possono ospitare ciascuna otto persone: un tipo di struttura autorizzata qui per la prima volta in Europa. Gli atleti del Cesena e del Napoli in azione sul nuovo campo in erba artificiale. Nella pagina a lato, in basso a sinistra, il simbolico taglio del nastro, alla presenza delle diverse cariche sportive e istituzionali; panoramica dello stadio prima del fischio d’inizio della partita

scheda riassuntiva Nuovo manto in erba sintetica stadio Dino Manuzzi, Cesena Committente: A.C. Cesena, Cesena Fornitura e installazione sedute: Omsi srl, Zola Predosa (Bo) Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione Produttore: Cedital srl, Massarosa (Lucca) Nome commerciale: Sand Ball 03 Composizione: sabbia quarzifera Intaso prestazionale Composizione: granuli organici di origine vegetale Foto del servizio: © FotoCuomo © A.C.Cesena © Arnaldo e Valerio http://calciofreestyle.forumcommunity.net Il sistema è omologato LND e il campo Manuzzi ha ottenuto l'omologazione Fifa 2 Star

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a un modello che, come ha dichiarato il Presidente Campedelli, costituisce il Progetto Cesena. L'idea sarebbe anche quella di compiere l'allenamento finale del sabato direttamente allo Stadio e allo stesso tempo permettere anche alla primavera di giocare di più al Manuzzi.





Liguria

di Mary Kate Russo

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Per i "bianchi" dello Spezia un bellissimo manto "verde speranza"

In circa cinquanta giorni è stato realizzato il nuovo terreno artificiale dello stadio Alberto Picco di La Spezia. Il materiale impiegato è l'evoluzione di quello usato per il "Piola" di Novara. Su questo campo supertecnologico i "bianchi" potranno ora spiegare al meglio le loro "ali" e chissà...il sogno della promozione potrebbe

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Sono le diciannove e trenta del 31 agosto, e puntuale ha inizio la cerimonia inaugurale del nuovo terreno di gioco in erba artificiale dello stadio A. Picco di La Spezia. Ormai è fatta, tutto è pronto per la festa. Il primo obiettivo della stagione è stato raggiunto. I meno di due mesi l'opera è stata portata a compimento, ora si può rilassarsi e godersi la festa. Il programma è ricco. La bene-

dizione di Monsignor Medinelli, il taglio del nastro tricolore, la presentazione alla città del nuovo Spezia di mister Gustinetti e la partita inaugurale fra i padroni di casa e il Siena per l'assegnazione del trofeo "Ilaria e Mattia" alla sua seconda edizione. Il tutto alla presenza del Presidente delle Aquile, Gabriele Volpi, di tutte le autorità cittadine e sportive, ma soprattutto

alla presenza di un pubblico che ha rinnovato in modo palese l'affetto alla squadra cittadina. Come dicevamo circa due mesi per arrivare al primo obiettivo che la società si è prefissa. Possiamo datare l'inizio di questo iter il 27 giugno quando fra il Comune e la Società di calcio spezzina è stato trovato l'accordo per la concessione dello stadio, che prevede una

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avverarsi. Al Novara è riuscito!


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Spezia C alcio, o ltre u n s ecolo d i s toria Sono passati 103 anni da quel lontano 10 ottobre 1906 quando Hermann Hurny, commerciante svizzero, fonda insieme ad altri connazionali, la sezione football dello Sport Club Spezia. La nascita ufficiale dello Spezia Football Club è però databile 20 novembre 1911 giorno in cui venne costituita la società che vedeva come primo presidente Francesco Corio e fra i consiglieri, con la carica di tesoriere, Alberto Picco, che fu anche calciatore e capitano della squadra. Picco prese parte alla prima amichevole ufficiale che fu disputata nel gennaio del 1912 e fu anche l'autore del primo gol segnato dallo Spezia. Purtroppo la sua carriera fu breve perché interrotta dalla chiamata alle armi. Prese parte alla prima guerra mondiale come sottotenente nel corpo degli Alpini e morì eroicamente nel giugno del 1915 a soli 21 anni. Alberto Picco è considerato, al pari di Cesare Battisti, uno tra i più famosi e gloriosi alpini. A sua memoria è stato intitolato lo stadio cittadino dove la società Spezia Calcio disputa ancora i suoi incontri casalinghi. Nel corso degli anni, la società bianconera ha sempre avuto l'affetto dei suoi tifosi che l'anno seguita in tutte le sue vicissitudini, esultando ai suoi trionfi e soffrendo alle sue cadute, ma senza mai abbandonarla. È storia recente la rifondazione avvenuta dopo che il 29 luglio '08, la vecchia società viene messa in liquidazione. Il 02 agosto 2008, allo scopo di garantire una continuità alla tradizione calcistica della città della Spezia, nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio 2008. Nella fase costitutiva l'associazione è presieduta dal sindaco della città Massimo Federici e vede come soci-fondatori quattro consiglieri comunali di differente collocazione politica, in perfetto stile bi-partisan: Giacomo Gatti, vice presidente del consiglio comunale ed esponente di AN-PDL, Paolo Asti, capogruppo di Forza Italia, Giulio Guerri, PD, presidente della commissione sport del comune e Massimo Lombardi, rappresentante di Rifondazione Comuni-

sta. Fra i primi atti della nuova società vi è la richiesta di affiliazione alla Lega Nazionale Dilettanti, supportata dai meriti sportivi idealmente ereditati della precedente società e dal bacino di utenza della tifoseria. Il 12 agosto 2008, dopo la trasformazione in srl, lo Spezia Calcio 2008 viene acquistato da Gabriele Volpi, già noto nell'ambiente sportivo nella sua qualità di patron della squadra di pallanuoto della Pro Recco. Amministratore unico è nominato Aldo Jacopetti, responsabile del settore giovanile della Sampdoria, vincitrice, con la primavera, dello scudetto e della Coppa Italia nella stagione 2007/08. Il 22 agosto arriva la decisione ufficiale: lo Spezia è ammesso al campionato di Serie D, Girone A. Il 25 settembre '08 viene riacquistato il marchio dallo Spezia Calcio 1906. Il 31 luglio 2009 è stato annunciato il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione. Il campionato in corso 2011/2012 vede la compagine ligure competere in Lega Pro Prima Divisione, girone B.

In queste pagine, la serata inaugurale: la cerimonia del taglio del nastro, la partita contro il Siena e la festa del pubblico sugli spalti.

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In questa striscia, dall’alto: il taglio del nastro, il presidente onorario Gabriele Volpi, il mister Elio Gustinelli, la squadra e lo staff, la festa del pubblico.

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Spezia C alcio, o ltre u n s ecolo d i s toria Sono passati 103 anni da quel lontano 10 ottobre 1906 quando Hermann Hurny, commerciante svizzero, fonda insieme ad altri connazionali, la sezione football dello Sport Club Spezia. La nascita ufficiale dello Spezia Football Club è però databile 20 novembre 1911 giorno in cui venne costituita la società che vedeva come primo presidente Francesco Corio e fra i consiglieri, con la carica di tesoriere, Alberto Picco, che fu anche calciatore e capitano della squadra. Picco prese parte alla prima amichevole ufficiale che fu disputata nel gennaio del 1912 e fu anche l'autore del primo gol segnato dallo Spezia. Purtroppo la sua carriera fu breve perché interrotta dalla chiamata alle armi. Prese parte alla prima guerra mondiale come sottotenente nel corpo degli Alpini e morì eroicamente nel giugno del 1915 a soli 21 anni. Alberto Picco è considerato, al pari di Cesare Battisti, uno tra i più famosi e gloriosi alpini. A sua memoria è stato intitolato lo stadio cittadino dove la società Spezia Calcio disputa ancora i suoi incontri casalinghi. Nel corso degli anni, la società bianconera ha sempre avuto l'affetto dei suoi tifosi che l'anno seguita in tutte le sue vicissitudini, esultando ai suoi trionfi e soffrendo alle sue cadute, ma senza mai abbandonarla. È storia recente la rifondazione avvenuta dopo che il 29 luglio '08, la vecchia società viene messa in liquidazione. Il 02 agosto 2008, allo scopo di garantire una continuità alla tradizione calcistica della città della Spezia, nasce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio 2008. Nella fase costitutiva l'associazione è presieduta dal sindaco della città Massimo Federici e vede come soci-fondatori quattro consiglieri comunali di differente collocazione politica, in perfetto stile bi-partisan: Giacomo Gatti, vice presidente del consiglio comunale ed esponente di AN-PDL, Paolo Asti, capogruppo di Forza Italia, Giulio Guerri, PD, presidente della commissione sport del comune e Massimo Lombardi, rappresentante di Rifondazione Comuni-

sta. Fra i primi atti della nuova società vi è la richiesta di affiliazione alla Lega Nazionale Dilettanti, supportata dai meriti sportivi idealmente ereditati della precedente società e dal bacino di utenza della tifoseria. Il 12 agosto 2008, dopo la trasformazione in srl, lo Spezia Calcio 2008 viene acquistato da Gabriele Volpi, già noto nell'ambiente sportivo nella sua qualità di patron della squadra di pallanuoto della Pro Recco. Amministratore unico è nominato Aldo Jacopetti, responsabile del settore giovanile della Sampdoria, vincitrice, con la primavera, dello scudetto e della Coppa Italia nella stagione 2007/08. Il 22 agosto arriva la decisione ufficiale: lo Spezia è ammesso al campionato di Serie D, Girone A. Il 25 settembre '08 viene riacquistato il marchio dallo Spezia Calcio 1906. Il 31 luglio 2009 è stato annunciato il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione. Il campionato in corso 2011/2012 vede la compagine ligure competere in Lega Pro Prima Divisione, girone B.

In queste pagine, la serata inaugurale: la cerimonia del taglio del nastro, la partita contro il Siena e la festa del pubblico sugli spalti.

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In questa striscia, dall’alto: il taglio del nastro, il presidente onorario Gabriele Volpi, il mister Elio Gustinelli, la squadra e lo staff, la festa del pubblico.

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A pprofondimento I 9 2 a nni d ello s torico P icco Lo stadio principale di La Spezia è l'Alberto Picco e dal 1919 ospita le partite interne dello Spezia Calcio. L'impianto è intitolato ad Alberto Picco, alpino scomparso eroicamente nel corso della prima guerra mondiale e primo marcatore in senso assoluto del club ligure. Realizzato al termine della prima guerra mondiale su un'area concessa dalla Marina Militare, l'impianto doveva offrire allo Spezia F.B.C. un campo idoneo in cui disputare il primo campionato ufficiale, quello di Promozione Ligure del 1919-20. La sua inaugurazione ufficiale avvenne con la partita casalinga degli aquilotti del 7 dicembre 1919 nella quale lo Spezia travolse per 8-0 l'S.C. Genova. Inizialmente lo stadio aveva tribune in legno coperte, in stile inglese. Nel 1922 lo Spezia pose all'ingresso dell'impianto una lapide per ricordare i suoi caduti: Alberto Picco, Umberto Toso, Ferruccio Francesconi, Bruno Zambelli, Paride Ferrari e Ciro Orsini. Nei primi anni trenta venne costruito il caratteristico portale in pietra scura, che fu successivamente completato con le sculture di due atleti. L'inaugurazione fu celebrata con un'amichevole di lusso con la Juventus. La struttura degli spalti rimase quella originale sino a 19 febbraio 1933 quando venne inaugurata una più moderna tribuna in cemento. Nel 1964 viene ufficialmente inaugurata una piccola curva in cemento detta "Curva Ferrovia" (poiché alle sue spalle vi era il raccordo ferroviario con l'arsenale militare, ormai dismesso da tempo), dalla capienza di circa 1.000 posti e la cui forma sembra quasi un prolungamento della gradinata di fronte alla tribuna. Nel 1986, viene realizzata una seconda curva, detta "Curva Piscina", che sorge sul lato opposto alla Curva Ferrovia, e così definita perché si trova nell'area compresa tra il terreno di gioco e una piscina di proprietà della Marina Militare. Anche questa struttura è realizzata in prefabbricato ed ha una capienza di circa 1.500 posti. La Curva Piscina diviene da subito il settore occupato dai tifosi locali. Sul finire degli anni ottanta il progetto ad opera dello studio Gregotti ed associati, che prevede il completo rifacimento di tutti i settori dello stadio, e una

Dichiarazioni In poche righe, gli obiettivi e le speranze che la dirigenza persegue con entusiasmo, volontà e investimenti economici. Ecco due brevi dichiarazioni del Presidente e dell'Amministratore Delegato dello Spezia Calcio.

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L'Amministratore Delegato Giuseppe Spalenza: "Ci attende una stagione importante. Lo Spezia Calcio è nostro, della città, di tutti noi, e vogliamo fortemente migliorarci. Abbiamo richiesto al Comune la gestione dello stadio 'Alberto Picco', prevedendo delle migliorie strutturali oltre che la dotazione di un manto in sintetico di ultima generazione, omologabile anche in Champions League. Questi tipi di sintetici sono simili al 95% all'erba naturale. Il nostro impegno sarà massimo per riportare la piazza di Spezia nel calcio che conta".

durata di nove anni più sei e la trasformazione del terreno da naturale a sintetico entro l'inizio della stagione sportiva 2011-2012. L'accordo ha soddisfatto entrambe le parti; l'Amministrazione comunale che vede in esso un contratto innovativo di sviluppo di un modello gestionale ben impostato, anche in ottica di contenimento dei costi e la dirigenza del club calcistico, che lo vede come scelta indirizzata al futuro, che legherà la società all'impianto ed alla città in maniera più profonda. Il 5 luglio sono partiti i la-

I lavori e il manto artificiale

Per prima cosa è stato rimosso tutto il manto erboso naturale esistente, stimabile in circa 800 metri cubi, che è stato poi distribuito in diverse zone verdi della città. Quindi il terreno di gioco è stato sagomato per ot-

tenere le pendenze previste da una corretta esecuzione dell'opera. E' poi seguita la realizzazione dell'impianto di canalizzazione e della canaletta di scolo collettore perimetrale. Il terreno è stato stabilizzato con uno speciale prodotto studiato appositamente per i sottofondi di superfici sportive: si tratta di un agente stabilizzante in polvere, fibrorinforzato, ad azione idraulica, che miscelato al terreno esistente contribuisce a migliorare le caratteristiche geomeccaniche. Per il drenaggio si è utilizzato il sistema orizzontale a pannelli modulari. Si passa ora alla posa del manto in sintetico, realizzato con fibre monofilo in polietilene antiabrasivo, sagomate ad "esse". In pratica, per mezzo di un'apposita filiera si ottiene un filo sagomato il quale, grazie alle nervature prodotte dalle dop-

(tratto dal sito ufficiale dello Spezia Calcio)

vori e il 23 agosto si sono tirati i primi calci al pallone. Perchè il sintetico

Innanzitutto spieghiamo con le parole di Giuseppe Spalenza, amministratore delegato dello Spezia Calcio, quali sono state le ragioni prevalenti che hanno portato la società a preferire un manto erboso artificiale, anzicchè il rifacimento di un terreno naturale: "Capisco il possibile scetticismo sul sintetico, ma questa scelta è stata dettata dalla possibilità di un utilizzo maggiore dell'impianto, per la Prima Squadra, per le giovanili

A pagina 29, l’incontro di campionato Spezia-Andria e fasi di lavorazione per la realizzazione del nuovo terreno in erba artificiale. In queste pagine, istantanee della partita Spezia-Andira.

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Presidente Volpi: "Oggi inizia una nuova era per la nostra Società. Vogliamo migliorare nell'organizzazione, allestire una squadra altamente competitiva e investire nelle strutture. La bravura della Società sta nello scegliere il meglio che c'è sulla piazza con l'obiettivo di creare una macchina perfetta. A livello strutturale stiamo portando avanti importanti operazioni, prima fra tutte la dotazione del manto in sintetico per il 'Picco', in tempo per l'inizio del nuovo campionato; a tal proposito voglio ringraziare l'Amministrazione Comunale della città della Spezia per la fiducia che ha voluto concedere allo Spezia Calcio al momento della firma sulla nuova convenzione che affiderà a noi la gestione dello stadio per i prossimi 15 anni"

capienza complessiva dell'impianto di circa 15.000 spettatori. Viene quindi realizzato prima il settore distinti e successivamente la Curva Ferrovia, che viene completamente ricostruita secondo il nuovo progetto, diventando il settore più imponente di tutto l'impianto. I lavori, a causa della mancanza di fondi si fermano, ed i restanti settori (tribuna e curva lato "piscina") non vengono ristrutturati. Nell'estate del 2000 si decide di sistemare (con una nuova struttura in ferro-tubi) la Curva Piscina. E si arriva al 2006 anno in cui lo Spezia Calcio festeggia il suo centenario e fa il suo ritorno in Serie B. Vengono quindi realizzati nel corso dell'estate alcuni lavori per rendere l'impianto conforme alle norme vigenti: due nuove torri faro per adeguare l'impianto di illuminazione, sistemazione del fossato, nuove strutture per la stampa e la televisione, spogliatoi alle spalle della storica tribuna, aumento capienza della Curva Piscina. Nell'estate del 2007 vengono installati tornelli ai varchi di accesso del pubblico e l'intero stadio viene circondato da una recinzione metallica, che garantisce un'area di sicurezza tra i controlli di ingresso e l'accesso agli spalti. Inoltre si realizzano nuovi cancelli di sicurezza e vengono installate ulteriori telecamere di sorveglianza. Cambia anche l'accesso allo stadio per i tifosi ospiti, grazie alla realizzazione di uno speciale tunnel che consente l'accesso alla Curva Piscina dalla laterale via dei Pioppi. Il vecchio campo di calcio posto dietro la tribuna, conosciuto come Sussidiario, viene dismesso per consentire il collegamento con il tunnel verso la Curva Piscina e un'area sicura di parcheggio per gli automezzi dei tifosi ospiti. Nella parte superiore del settore distinti vengono infine realizzati alcuni piccoli box in muratura, per migliorare il comfort delle postazioni televisive e giornalistiche. Nell'estate 2008, in seguito al fallimento societario dello Spezia Calcio 1906 e la successiva ripartenza dalla serie D, la capienza ufficiale dello stadio è stata ridotta a 7.499 posti. E infine, nell'estate di quest'anno lo stadio A. Picco è stato dotato di un campo in erba artificiale di ultima generazione.

oltre che per altri soggetti, ma anche da altri fattori, non ultimi quelli del contenimento dei costi di gestione e dell'alcalinità dell'acqua a disposizione". In pratica la scelta è stata quasi obbligata dalle condizioni climatiche (territorio molto piovoso), da un problema di falde e soprattutto da un problema di qualità dell'acqua, piuttosto salata, quindi vita molto difficile per l'erba naturale che anche quando le condizioni climatiche erano buone, era sempre gialla.


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A pprofondimento I 9 2 a nni d ello s torico P icco Lo stadio principale di La Spezia è l'Alberto Picco e dal 1919 ospita le partite interne dello Spezia Calcio. L'impianto è intitolato ad Alberto Picco, alpino scomparso eroicamente nel corso della prima guerra mondiale e primo marcatore in senso assoluto del club ligure. Realizzato al termine della prima guerra mondiale su un'area concessa dalla Marina Militare, l'impianto doveva offrire allo Spezia F.B.C. un campo idoneo in cui disputare il primo campionato ufficiale, quello di Promozione Ligure del 1919-20. La sua inaugurazione ufficiale avvenne con la partita casalinga degli aquilotti del 7 dicembre 1919 nella quale lo Spezia travolse per 8-0 l'S.C. Genova. Inizialmente lo stadio aveva tribune in legno coperte, in stile inglese. Nel 1922 lo Spezia pose all'ingresso dell'impianto una lapide per ricordare i suoi caduti: Alberto Picco, Umberto Toso, Ferruccio Francesconi, Bruno Zambelli, Paride Ferrari e Ciro Orsini. Nei primi anni trenta venne costruito il caratteristico portale in pietra scura, che fu successivamente completato con le sculture di due atleti. L'inaugurazione fu celebrata con un'amichevole di lusso con la Juventus. La struttura degli spalti rimase quella originale sino a 19 febbraio 1933 quando venne inaugurata una più moderna tribuna in cemento. Nel 1964 viene ufficialmente inaugurata una piccola curva in cemento detta "Curva Ferrovia" (poiché alle sue spalle vi era il raccordo ferroviario con l'arsenale militare, ormai dismesso da tempo), dalla capienza di circa 1.000 posti e la cui forma sembra quasi un prolungamento della gradinata di fronte alla tribuna. Nel 1986, viene realizzata una seconda curva, detta "Curva Piscina", che sorge sul lato opposto alla Curva Ferrovia, e così definita perché si trova nell'area compresa tra il terreno di gioco e una piscina di proprietà della Marina Militare. Anche questa struttura è realizzata in prefabbricato ed ha una capienza di circa 1.500 posti. La Curva Piscina diviene da subito il settore occupato dai tifosi locali. Sul finire degli anni ottanta il progetto ad opera dello studio Gregotti ed associati, che prevede il completo rifacimento di tutti i settori dello stadio, e una

Dichiarazioni In poche righe, gli obiettivi e le speranze che la dirigenza persegue con entusiasmo, volontà e investimenti economici. Ecco due brevi dichiarazioni del Presidente e dell'Amministratore Delegato dello Spezia Calcio.

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L'Amministratore Delegato Giuseppe Spalenza: "Ci attende una stagione importante. Lo Spezia Calcio è nostro, della città, di tutti noi, e vogliamo fortemente migliorarci. Abbiamo richiesto al Comune la gestione dello stadio 'Alberto Picco', prevedendo delle migliorie strutturali oltre che la dotazione di un manto in sintetico di ultima generazione, omologabile anche in Champions League. Questi tipi di sintetici sono simili al 95% all'erba naturale. Il nostro impegno sarà massimo per riportare la piazza di Spezia nel calcio che conta".

durata di nove anni più sei e la trasformazione del terreno da naturale a sintetico entro l'inizio della stagione sportiva 2011-2012. L'accordo ha soddisfatto entrambe le parti; l'Amministrazione comunale che vede in esso un contratto innovativo di sviluppo di un modello gestionale ben impostato, anche in ottica di contenimento dei costi e la dirigenza del club calcistico, che lo vede come scelta indirizzata al futuro, che legherà la società all'impianto ed alla città in maniera più profonda. Il 5 luglio sono partiti i la-

I lavori e il manto artificiale

Per prima cosa è stato rimosso tutto il manto erboso naturale esistente, stimabile in circa 800 metri cubi, che è stato poi distribuito in diverse zone verdi della città. Quindi il terreno di gioco è stato sagomato per ot-

tenere le pendenze previste da una corretta esecuzione dell'opera. E' poi seguita la realizzazione dell'impianto di canalizzazione e della canaletta di scolo collettore perimetrale. Il terreno è stato stabilizzato con uno speciale prodotto studiato appositamente per i sottofondi di superfici sportive: si tratta di un agente stabilizzante in polvere, fibrorinforzato, ad azione idraulica, che miscelato al terreno esistente contribuisce a migliorare le caratteristiche geomeccaniche. Per il drenaggio si è utilizzato il sistema orizzontale a pannelli modulari. Si passa ora alla posa del manto in sintetico, realizzato con fibre monofilo in polietilene antiabrasivo, sagomate ad "esse". In pratica, per mezzo di un'apposita filiera si ottiene un filo sagomato il quale, grazie alle nervature prodotte dalle dop-

(tratto dal sito ufficiale dello Spezia Calcio)

vori e il 23 agosto si sono tirati i primi calci al pallone. Perchè il sintetico

Innanzitutto spieghiamo con le parole di Giuseppe Spalenza, amministratore delegato dello Spezia Calcio, quali sono state le ragioni prevalenti che hanno portato la società a preferire un manto erboso artificiale, anzicchè il rifacimento di un terreno naturale: "Capisco il possibile scetticismo sul sintetico, ma questa scelta è stata dettata dalla possibilità di un utilizzo maggiore dell'impianto, per la Prima Squadra, per le giovanili

A pagina 29, l’incontro di campionato Spezia-Andria e fasi di lavorazione per la realizzazione del nuovo terreno in erba artificiale. In queste pagine, istantanee della partita Spezia-Andira.

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Presidente Volpi: "Oggi inizia una nuova era per la nostra Società. Vogliamo migliorare nell'organizzazione, allestire una squadra altamente competitiva e investire nelle strutture. La bravura della Società sta nello scegliere il meglio che c'è sulla piazza con l'obiettivo di creare una macchina perfetta. A livello strutturale stiamo portando avanti importanti operazioni, prima fra tutte la dotazione del manto in sintetico per il 'Picco', in tempo per l'inizio del nuovo campionato; a tal proposito voglio ringraziare l'Amministrazione Comunale della città della Spezia per la fiducia che ha voluto concedere allo Spezia Calcio al momento della firma sulla nuova convenzione che affiderà a noi la gestione dello stadio per i prossimi 15 anni"

capienza complessiva dell'impianto di circa 15.000 spettatori. Viene quindi realizzato prima il settore distinti e successivamente la Curva Ferrovia, che viene completamente ricostruita secondo il nuovo progetto, diventando il settore più imponente di tutto l'impianto. I lavori, a causa della mancanza di fondi si fermano, ed i restanti settori (tribuna e curva lato "piscina") non vengono ristrutturati. Nell'estate del 2000 si decide di sistemare (con una nuova struttura in ferro-tubi) la Curva Piscina. E si arriva al 2006 anno in cui lo Spezia Calcio festeggia il suo centenario e fa il suo ritorno in Serie B. Vengono quindi realizzati nel corso dell'estate alcuni lavori per rendere l'impianto conforme alle norme vigenti: due nuove torri faro per adeguare l'impianto di illuminazione, sistemazione del fossato, nuove strutture per la stampa e la televisione, spogliatoi alle spalle della storica tribuna, aumento capienza della Curva Piscina. Nell'estate del 2007 vengono installati tornelli ai varchi di accesso del pubblico e l'intero stadio viene circondato da una recinzione metallica, che garantisce un'area di sicurezza tra i controlli di ingresso e l'accesso agli spalti. Inoltre si realizzano nuovi cancelli di sicurezza e vengono installate ulteriori telecamere di sorveglianza. Cambia anche l'accesso allo stadio per i tifosi ospiti, grazie alla realizzazione di uno speciale tunnel che consente l'accesso alla Curva Piscina dalla laterale via dei Pioppi. Il vecchio campo di calcio posto dietro la tribuna, conosciuto come Sussidiario, viene dismesso per consentire il collegamento con il tunnel verso la Curva Piscina e un'area sicura di parcheggio per gli automezzi dei tifosi ospiti. Nella parte superiore del settore distinti vengono infine realizzati alcuni piccoli box in muratura, per migliorare il comfort delle postazioni televisive e giornalistiche. Nell'estate 2008, in seguito al fallimento societario dello Spezia Calcio 1906 e la successiva ripartenza dalla serie D, la capienza ufficiale dello stadio è stata ridotta a 7.499 posti. E infine, nell'estate di quest'anno lo stadio A. Picco è stato dotato di un campo in erba artificiale di ultima generazione.

oltre che per altri soggetti, ma anche da altri fattori, non ultimi quelli del contenimento dei costi di gestione e dell'alcalinità dell'acqua a disposizione". In pratica la scelta è stata quasi obbligata dalle condizioni climatiche (territorio molto piovoso), da un problema di falde e soprattutto da un problema di qualità dell'acqua, piuttosto salata, quindi vita molto difficile per l'erba naturale che anche quando le condizioni climatiche erano buone, era sempre gialla.


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scheda riassuntiva Nuovo manto in erba artificiale dello stadio "Alberto Picco" di La Spezia Committente: Spezia Calcio srl, La Spezia Progettazione, coordinamento e posa del sistema in erba sintetica: Biffi spa, Villa D'Adda (Bg) Fornitura consolidante per sottofondo: Mapei spa, Milano Sottotappeto, materassino elastico drenante: Produttore: Agripool srl, Desenzano del Garda (Bs) Nome commerciale: TRE DI 200-9 Fornitore del telo impermeabilizzante: G&G Partners, Montichiari (Bs)

Caratteristiche del manto e dell'intaso prestazionale Produttore manto e intaso prestazionale: Italgreen spa, Villa D'Adda (Bg) Nome commerciale del manto: 62 Lesmo Geofill N Tre Di Composizione: 100% polietilene Tipologia: monofilo Altezza del filo: 60 mm Colore: verde tricolore Intaso prestazionale: Geofill, materiale naturale in granuli organici Intaso di stabilizzazione Produttore: International Group spa, Roccabianca (Pr) Composizione: sabbia quarzifera Il sistema 62 Lesmo Geofill N Tre Di è omologato Lnd e certificato Fifa 2 Star Foto ©Alberto Andreani, fotografo ufficiale Spezia Calcio

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Il campo ha ottenuto dalla Lnd la deroga di utilizzo in attesa che possano essere effettuati i test previsti dal regolamento per l'ottenimento della definitiva omologazione

pie curve della esse, consente l'istantaneo ritorno delle fibre in posizione verticale dopo il calpestio. Il manto poggia su un tappeto drenante che costituisce un'intercapedine di circa un centimetro, entro la quale l'acqua scorre evitando ogni ristagno a livello superficiale. Il materassino inoltre ha una conformazione geometrica tridimensionale in grado di assorbire in modo importante gli urti provocati dal calpestio degli atleti. L'intaso di stabilizzazione è in sabbia quarzifera, mentre l'intaso prestazionale è costituito da granulo organico con fibre vegetali.

Panoramica dello stadio con il terreno sintetico e azioni di gioco della partita di campionato.

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Inizio lavori: 5 luglio 2011 Fine lavori: 22 agosto 2011




Piemonte

di Maria Carbone

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L'erba naturale per la Vecchia Signora Per il ritiro estivo della Juventus, quest'anno è stato allestito un perfetto manto in erba naturale "temporaneo", posato senza procurare alcun danno al manto in erba sintetica del campo da calcio, che invece viene utilizzato durante il resto

Dopo cinque anni di ritiri estivi trascorsi in Trentino e più precisamente a Pinzolo in Val Rendena, la Juventus rientra nella propria regione. Questo grazie anche all'accordo che la regione Piemonte ha raggiunto con la società torinese, che da quest'anno e per tre anni, trascorrerà i suoi ritiri estivi nel comune di Bardonecchia. La notizia, che sicuramente ha fatto piacere a un gran numero di tifosi piemontesi della sponda juventina, ha messo in moto tutti gli interessati per la predisposizione delle infrastrutture necessarie all'evento. E il problema non erano certo le strutture ricettive. L'attenzione maggiore andava posta sull'elemento base necessario per il ritiro: il campo da calcio. L'impianto è presente nel comune di Bardonecchia, ed è situato vicino al palazzo delle feste. E' però un campo in erba sintetica, realizzato 4 anni fa. La Juventus, per il suo ritiro, ha bisogno di un campo in erba naturale e quindi? Si trattava di ragionare sul problema e con tempi molto ristretti.

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dell'anno.


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L'amministrazione comunale, per dipanare la matassa, ha quindi deciso di rivolgersi a "all'esperienza" ed ha chiesto la collaborazione del geom. Bruno Marabotto del comune di Torino. Il professionista infatti ha maturato esperienza sull'erba naturale occupandosi degli stadi "Delle Alpi" e "Olimpico" ed esperienza nel sintetico, essendosi occupato di trasformare 30 campi in erba artificiale nel territorio comunale. E la soluzione è stata trovata. Realizzare un terreno in erba naturale senza distruggere il campo in erba sintetica, necessario peraltro al comune di Bardonecchia per tutto il resto dell'anno. Si sono rispettati i tempi e la qualità, e la prova è stata vedere a loro agio sul nuovo campo i calciatori della Juventus. Volendo quindi capire bene quale soluzione è stata messa in atto, abbiamo deciso a nostra volta di incontrare l'artefice del progetto: Bruno Marabotto. Non abbiamo avuto alcuna difficoltà a programmare l'incontro con il progettista, che peraltro è una vecchia cono-

scenza di Tutterba. Con lui infatti abbiamo più volte parlato delle problematiche dei campi da calcio: lui da 30 anni presta la sua attività presso il comune di Torino nel settore edilizia sportiva, e noi da oltre 35 con Tsport e da oltre 5 con Tutterba ci occupiamo di impiantistica sportiva. Ci siamo quindi incontrati a Bardonecchia, in una bellissima giornata di sole, che fa risaltare al meglio le stupende particolarità paesaggistiche di questo comune incastrato tra la valle Stretta e la valle di Rochmolles al confine con la Francia, all'imbocco del traforo del Frejus, e gli abbiamo posto le nostre domande. Che tipo di analisi, che riflessioni o valutazioni ha fatto per arrivare a prendere una decisione sulla soluzione da adottare per il campo di Bardonecchia? Ho scartato subito l'idea della demolizione della superficie di gioco in sintetico per la costruzione del nuovo in naturale. Questo perché Bardonecchia,

quando non ha il ritiro della Juventus, cioè circa 350 giorni l'anno, ha bisogno di un campo in sintetico, considerate le condizioni climatiche e meteorologiche della località. E allora? Allora ci siamo concentrati sul posizionare delle zolle di erba naturale sopra il manto in sintetico, zolle che alla fine del ritiro potessero essere recuperate, almeno in parte, per altre superfici sportive o aree verdi Ma come può l'erba naturale essere posizionata e vivere sopra l'erba sintetica? La soluzione doveva essere solo temporanea. Circa venti giorni. Una buona zolla con l'essenza adeguata, la maturazione giusta, la pezzatura scelta per l'occasione e una buona manutenzione è sicuramente in grado di soddisfare al meglio le esigenze dell'evento. Quali esigenze in particolare? La Juventus con la quale mi sono incontrato fin dal 2001 al vecchio "Delle Alpi " e poi all'O-


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Quindi quali le scelte? Prendendo spunto dalle varie rizollature fatte al vecchio "Delle Alpi" e all'Olimpico trasformato dopo le olimpiadi, confrontandomi continuamente con il geometra della società che operava e opera nei due stadi citati, ho scelto di proporre delle maxizolle con essenza 100% Poa, traseminate di loietto con una maturazione di almeno 20 mesi su substrato certificato a norma DIN 18035. Allora l'esperienza, come dicevano i nostri vecchi, serve. Si, direi che generalmente serve molto, in alcuni casi di nicchia e forse questo era uno di quelli, l'esperienza serve ancora di più. Ma serve anche la capacità di sperimentare soluzioni nuove

mirate al risparmio, al riutilizzo,alla durata. Perché queste scelte sulle essenze ? La Poa per le sue caratteristiche, è l'essenza in grado di sviluppare con il tempo i suoi rizomi e formare un tappeto erboso con una trama fitta che lo rende ideale per un uso intensivo come il calcio; poi la maxizolla che con la sua pezzatura di 2,20 x 20x 0,04 è in grado di garantire una stabilità molto buona. Purtroppo questo materiale è stato reperito all'estero, in Germania perché il mercato nostrano non offre ancora queste zolle. E come è stato protetto il manto in sintetico? Lei appunto diceva che era fondamentale non danneggiarlo visto che il Comune lo utilizza per tutto il resto dell'anno. Questo era un problema reale ma secondario, il vero problema era trovare un materiale che consentisse un drenaggio accettabile per non correre il rischio di ristagni di acqua, deleteri per l'erba. Questo materiale

doveva anche garantire una distribuzione dei carichi per ridurre al minimo le tracce lasciate dalla macchina che posa le zolle e il calpestio dei giocatori, inoltre il materiale doveva essere recuperato al termine del ritiro per riutilizzarlo l'anno successivo. Immagino sia stato impegnativo trovare il prodotto idoneo. Alla fine della ricerca su cosa vi siete orientati? La scelta è caduta su un geotessile non tessuto a filo continuo precompresso in polipropilene che dalle schede tecniche dava i risultati migliori per le nostre esigenze. Il campione che mi è arrivato sulla scrivania però, alla banale prova acqua, che io come San Tommaso, faccio quasi sempre, si è rivelato un totale fallimento. Dopo aver versato dell'acqua su questo campione in formato A4 non una goccia percolava sotto, allora ho contattato la società produttricee ho chiesto spiegazioni. In realtà il campione aveva una componente elettrostatica che annullava le sue potenzialità.

Gli atleti della Juventus durante una seduta di allenamento sul manto naturale, appositamente realizzato, nell’impianto di Bardonecchia.

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limpico di Torino trasformato dopo le olimpiadi, è sempre stata molto esigente per quanto riguarda il campo, la superficie di gioco. Nel nostro caso bisognava garantire una stabilità, una posa e una scelta del materiale tale da assicurare per un periodo breve una soluzione ottima.


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Quindi altra campionatura direttamente dalla linea produttiva, prova sul campo con zolla autentica e il risultato si è evidenziato molto buono.

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Veduta del campo e della tribuna. Nelle tre immagini, da sinistra, Alessandro Del Piero, Vincenzo Iaquinta e Giorgio Chiellini.

Dal suo racconto emerge sempre la sua natura di tecnico molto professionale; meglio verificare, essere pignolo nei controlli? Si, bisogna assolutamente esserlo nei controlli, bisogna un po' sfatare il concetto del tecnico, in particolare il tecnico pubblico che beve supinamente tutto quello che il "rappresentante, venditore" propone. Bisogna sempre diffidare della pubblicità e fare delle verifiche anche semplici ma molto effica-

ci, io peraltro le avevo già fatte anni fa sui campi in sintetico quindi ero un po' navigato. Ci può descrivere la manutenzione di queste zolle posate sul sintetico? La manutenzione è la stessa che va fatta sul tappeto erboso di uno stadio. Queste zolle durante la posa vengono fertilizzate e comunque hanno un substrato in grado di tenere l'erba rigogliosa per un buon periodo. Naturalmente c'è il problema acqua, l'erba deve avere la giusta quantità di acqua non troppa e non troppo poca. Per quella in eccesso ho già spiegato come l'abbiamo risolta; per l'irrigazione invece, purtroppo dis-

ponevamo di un solo idrante e allora abbiamo dovuto fare un anello provvisorio con una pompa di rilancio, perché nelle giornate calde, anche se Bardonecchia è a 1300 metri di altezza, non avere un impianto di irrigazione poteva costituire un rischio. Questo problema lo avevo già individuato nella fase di studio perché i dati storici sulle precipitazioni a Bardonecchia davano 42 mm nel mese di luglio mentre a Torino questo dato è superiore. Altre pratiche manutentive sono il taglio dell'erba nei modi e nei tempi idonei, le tracciature, il posizionamento delle porte e molta attenzione a malattie funghi e altre sorprese quali


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Questi tipi di intervento non sono molto frequenti? No, zolle naturali sopra il sintetico non sono molto frequenti. Ho studiato un po' i precedenti: il caso del Sestriere per la Nazionale Italiana e un altro caso vicino a Trento per la nazionale portieri della Germania. Due precedenti molto diversi con esiti e condizioni molto diversi. Il Sestriere, fatto a maggio in un mese molto piovoso e forse una poca attenzione allo smaltimento dell'acqua e alle tracce lasciate

dalla macchina posa zolle, e l'altro, fatto con il geotessile utilizzato da noi e maxizolle e con esiti migliori. Ma non è o non appare uno spreco mettere zolle naturali per 20 giorni e poi rimuoverle Si, può sembrare uno spreco però per ovviare a questo abbiamo pensato al riutilizzo delle zolle per altre superfici sportive o aree verdi. Intanto le altre soluzioni: il non fare il ritiro a Bardonecchia o distruggere il campo in sintetico per farne uno in naturale sarebbe stato molto peggio e poi stiamo studiando un'eventualità che è proprio allo stato iniziale ma che potrebbe dare una risposta interessante alla vostra giusta obiezione. Quale, siamo curiosi, ci vuole anticipare qualcosa? Preferisco di no, è un po' troppo presto, noi continuiamo a provare, ricercare, sperimen-

tare, magari ne parliamo in un altro articolo. Quando dice noi a chi si riferisce? Io uso giustamente il plurale perché anche se le scelte tecniche sono state a carico mio, in un'operazione come questa ci deve essere e c'è stato un lavoro di equipe molto stimolante. Dati i tempi strettissimi con decisioni non ancora perfezionate, abbiamo dovuto fare una procedura negoziata in tempi proibitivi e devo onestamente ammettere che se non c'era un RUP come l'ing. Luca Nervo veramente attivo e preparato non so come sarebbe finita. Comunque il gruppo di lavoro comprendeva, oltre all'amministrazione comunale nelle figure del RUP, del sindaco attuale e del suo predecessore, i vari professionisti della società appaltante, di quella subappaltatrice, dell'importatore delle zolle e del fornitore del geotessile di protezione.

scheda riassuntiva Scheda riassuntiva terreno naturale in zolle campo di Bardonecchia Committente: Comune di Bardonecchia RUP: ing. Luca Nervo, comune di Bardonecchia Progetto: geom. Bruno Marabotto, comune di Torino Appaltatore: Tecnoverde sas, Torino Subappaltatore: Tecneservizi srl, Collegno (To) Importatore zolle: Manna Italia srl, Andriano (Bz) Produttore zolle: Schwab Produttore geotessile: Dupont

Dall’alto, altri due momenti dell’allenamento della compagine juventina; panoramica del campo di calcio; alcune fasi dei lavori necessari alla protezione del manto sintetico e alla posa del manto naturale “temporaneo”.

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solo un materiale organico può riservare. Per riassumere abbiamo previsto di avere un tecnico specializzato durante tutto il ritiro e anche tra la posa delle zolle e il ritiro della squadra, con macchinari idonei. Abbiamo anche predisposto un piccolo vivaio di circa 50/60mq di zolle manutenute come il campo per eventuali sostituzioni.


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Puglia

di Pietro Chianchiano

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“Più bello e più splendente che pria”

il campo da calcio comunale

Con un'amichevole di lusso finita in goleada, lo scorso aprile è stato ufficialmente inaugurato il nuovo campo da calcio di Casalnuovo Monterotaro, dotato di

Il terremoto del trentuno ottobre duemiladue, come purtroppo tutti sappiamo, ha interessato una vasta area a cavallo tra le regioni del Molise e della Puglia. Il sisma ha provocato lutti e ingenti danni. A Casalnuovo Monterotaro, comune del foggiano, per fortuna non vi sono stati morti, il suo territorio è stato però fra quelli che hanno subito i danni strutturali più gravi, in modo particolare nel suo centro storico. Vi fu quindi necessità di allestire una tendopoli e proprio durante la prima fase emergenziale post sisma il campo sportivo comunale fu individuato come unico sito idoneo allo scopo. Fu normale conseguenza, un grave danneggiamento della struttura sportiva ed in particolare del campo di gioco. Successivamente, usufruendo degli stanziamenti per interventi sul patrimonio danneggiato dal suddetto sisma, il Comune, in due lotti differenti, ha provveduto al rifacimento di tutto l'impianto. E veniamo ai giorni più recenti quando nell'aprile scorso il campo ha visto il battesimo ufficiale in occasione di una particolare manifestazio-

La partita inaugurale del nuovo campo di Casalnuovo Monterotaro: la squadra di casa sfida il Foggia di Zeman.

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manto in erba artificiale. Il tutto "per non dimenticare".


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L’ingresso in campo, la panchina, le azioni di gioco dell’incontro fra il Casalnuovo Monterotaro e il Foggia. Sotto, gli allenatori Pasquale Ferrecchia e Zdenek Zeman.

ne titolata "Per non dimenticare" organizzata dall'Amministrazione Comunale che così l'ha presentata: La solidarietà non ha confini. Per non dimenticare il tragico evento sismico che il 31 ottobre 2002 colpì la comunità di Casalnuovo Monterotaro, giovedì 14 aprile 2011 la squadra del Foggia Calcio, con il mitico allenatore Zdenek Zeman, sarà nel pomeriggio, alle 15.30, nel piccolo centro del Sub Appennino dauno per disputare un incontro amichevole con la locale squadra di calcio, l'Asd Casalnuovo Monterotaro, che milita nel campionato di seconda categoria molisana. Nel-

l'occasione ci sarà il battesimo ufficiale del nuovo stadio comunale in erba sintetica realizzato con un costo complessivo di circa 450 mila euro finanziati con la ricostruzione post-sisma. La struttura è dotata di moderni spogliatoi e di due tribune (una centrale e l'altra laterale) per una capienza di circa 300 spettatori. "L'impianto è un fiore all'occhiello non solo per Casalnuovo, ma per l'intera provincia di Foggia ha affermato il sindaco Pasquale De Vita nell'annunciare la manifestazione - e da oggi la consegniamo agli sportivi e alle società di tutto il comprensorio

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Approfondimento Lo stato dei luoghi si presenta con una superficie di gioco in terreno stabilizzato compattato infestato da erbacee. Si procede quindi allo sbancamento di metà campo in modo da riportare tutta la superficie alla stessa quota e si prepara il piano di cassonetto con la correzione del piano per la formazione di regolari pendenze. La precisione nell'impostazione delle pendenze fin da questa fase dei lavori è indispensabile al fine di costituire sia un corretto piano di scorrimento dell'acqua drenata che una giusta superficie per la posa dei successivi strati di inerti che risulteranno quindi di spessore costante in ogni punto del campo . La conformazione del campo è a quattro falde con pendenze dello 0,5%. Il sistema di realizzazione del sottofondo al manto erboso artificiale assume particolare importanza per il raggiungimento della funzionalità dell'impianto e dei requisiti tecnici di omologazione riguardanti: capacità drenante, planarità, stabilità. Nel rispetto del nuovo regolamento tecnico e al fine di rendere l'opera realizzata omologabile, viene quindi eseguito idoneo sottofondo con canaletta lungo il perimetro del campo di gioco per la raccolta delle acque meteoriche superficiali, completa di griglia antinfortunistica in ferro zincato antitacco; l'acqua raccolta dalla canalina perimetrale posta al di fuori del campo di destinazione, verrà scaricata all'interno dei pozzetti di ispezione ed attraverso una tubazione andrà a convogliarsi al pozzetto diaframmato sifonato posto al recapito finale. I pozzetti d'ispezione consentiranno anche il recupero del granulo in gomma che l'acqua trascinerà e depositerà sul fondo degli stessi. Formazione di drenaggio profondo costituito da rete di tubi trasversali e longitudinali e realizzazione di drenaggi trasversali. Stesura di un geotessile, che serve a garantire una migliore staticità strutturale e conseguente planarità del

campo. Quindi gli inerti puliti di cava, esenti da polveri vengono stesi in strati di spessore uniforme a granulometria decrescente, partendo dallo strato inferiore. Lo strato finale, costituente il piano di posa per il manto erboso, è formato da sabbione di cava. L'impianto di irrigazione automatico è realizzato da 6 irrigatori dinamici a scomparsa, con gittata oltre i 40,00 mt. L'erba sintetica utilizzata è composta da fibre poliolefiniche di lunghezza mm 55 in monofilo monoestruso, anti-abrasive ed estremamenti resistenti all'usura e con speciale trattamento anti-UV, tessute su supporto drenante in polipropilene/poliestere rivestito in lattice di gomma imputrescibile. La segnaletica del campo di calcio è eseguita con strisce intarsiate del medesimo prodotto di colore bianco. Il manto così costituito è intasato con sabbia quarzifera per la stabilizzazione, mentre per il prestazionale viene utilizzato esclusivamente granulo di gomma in SBR nobilitato di colore verde. Con un siffatto sistema di fondo la corsa diventa estremamente confortevole ed il gioco più fluido, grazie ad un assorbimento dei picchi di forza trasmessi al suolo unito a deformazione controllata che garantiscono sempre un solido appoggio del piede ed una scorrevolezza e rimbalzo della palla ottimali, assicurando una rapidità di movimento tipica del gioco più moderno.

Nel box, il sindaco Pasquale De Vita che taglia il nastro inaugurale e panoramica del campo.

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Descrizione tecnica della pavimentazione


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Storia L'Asd Casalnuovo Monterotaro E' il 1946, quando un manipolo di giovani avventurosi fonda la "Sempre Avanti", societa' dall'imNella stagione 2009/10 la squadra si iscrive al campionato di 3a categoria molisana. Nella successiva 2010/11, la squadra viene ripescata nella 2a categoria molisana e disputa una buona stagione arrivando a giocarsi la finale dei play-off per la promozione in prima categoria, che purtroppo, proprio per un soffio, non riesce a conquistare. Il presidente è Teofilo Fiscante, imprenditore del posto, l'allenatore Pasquale Ferrecchia (classe 1947), una gloria del calcio locale negli anni '60 e '70 nel ruolo di difensore centrale. Il campo: l'impianto è tra i pochi in erba sintetica in Capitanata. E' dotato di moderni spogliatoi e di due tribune. In occasione della cerimonia inaugurale queste le dichiarazioni di alcune delle autorità presenti: "Questa struttura è un fiore all'occhiello non solo per Casalnuovo, ma per l'intera provincia di Foggia - ha affermato il sindaco De Vita e da oggi la consegniamo agli sportivi e alle società di tutto il comprensorio nella consapevolezza di una sana crescita dei nostri giovani, perchè lo sport è anche educazione civica, morale e culturale". Il presidente della Figc molisana Piero Di Cristinzi si è così espresso: "Questo di Casalnuovo Monterotaro è uno dei più moderni e accoglienti terreni di gioco in erba sintetica recentemente realizzati. E' un campo perfetto, sia sotto il profilo della regolarità tecnica che di quello della sicurezza per giocatori e spettatori". Il campo di calcio è stato inaugurato il 14 aprile 2011 con un'amichevole di lusso: Casalnuovo-Foggia (militante nella Lega Pro-1a Divisione), terminata col risultato di 16-0 per il Foggia.

Gli atleti del Casalnuovo Monterotaro impegnati in gara sul terreno di casa.

scheda riassuntiva Campo di calcio in erba artificiale di Casalnuovo Monterotaro Committente: comune di Casalnuovo Monterotaro (Fg) Progettista: arch. Pina Iacobbe (responsabile UTC) e geom. Alfonso De Vita Impresa Appaltatrice: Tennis Tecnica srl, Bari Caratteristiche del manto Composizione: polietilene Struttura: filo dritto fibrillato Altezza del filo: 55 mm Colore: verde Intaso di stabilizzazione Produttore: Sabbie Industriali srl Nome commerciale: Football Sand DF 98/12 Composizione: sabbia silicea Caratteristiche dell'intaso prestazionale Composizione: granulo di gomma SRB nobilitato Colore: verde

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Sistema certificato Lnd

nella consapevolezza di una sana crescita dei nostri giovani, perchè lo sport è anche educazione civica, morale e culturale". Il primo cittadino ha continuato sottolineando che "La ricostruzione di Casalnuovo passa anche attraverso lo sport per non dimenticare una pagina triste della nostra storia, che con le avanzate opere di ricostruzione stiamo cercando di cancellare". Nell'accoglienza della squadra del Foggia a Casalnuovo, l'Amministrazione comunale ha coinvolto l'intero paese: cittadini, sportivi, tifosi, Pro-loco, associazioni culturali e sportive, il Gruppo dei volontari di protezione civile e in particolare il lo-

cale "Foggia Club". Grande l'entusiasmo, in paese e nei comuni della zona da parte di tifosi e cittadini, che sono accorsi allo stadio per applaudire i calciatori del Foggia e la squadra locale. Dopo la partita, dirigenti, tecnici e giocatori del Foggia sono stati ospitati nell'aula magna del Centro sociale Lions in una cerimonia di festa e di scambio di saluti, presenti anche i sindaci dei paesi limitrofi, nel corso della quale il sindaco Pasquale De Vita ha omaggiato il tecnico Zeman e la società Foggia Calcio di un'artistica targa-ricordo, all'insegna dell'amicizia, dello sport e della solidarietà… per non dimenticare!


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Sicilia

di Brunetto Lanfredi

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Catania ritrova il "Dusmet" E' probabilmente l'impianto da hockey più importante da Roma in giù. Si trova a Catania ed è stato ristrutturato, dotandolo di una pavimentazione

L'agenda degli appuntamenti sportivi che si sono svolti e che si svolgeranno a Catania è molto ricca. Ciò avvalora il fatto che la città da sempre si è posta come punto di riferimento per lo sport siciliano. In programma vi sono i mondiali di scherma del prossimo ottobre e i mondiali di nuoto in vasca corta del 2014. Fra gli avvenimenti ospitati più di recente vi sono invece la World League di pallavolo, i campionati italiani di beach soccer e beach volley e dal 24 al 30 luglio gli europei "pool C" Eurohockey Nations Championship III, una delle più importanti manifestazioni europee maschili per l'hockey su prato. Sette le squadre Nazionali partecipanti che si sono confrontate per conquistare l'accesso al livello superiore, Championship II o anche "pool B". Fra queste squadre vi era la Nazionale Italiana che solo per un soffio non ha vinto la competizione. La piazza d'onore le ha comunque consentito il raggiugimento dell'obiettivo: la promozione in Championship II, fondamentale

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"water based" in erba sintetica ad alta tecnologia.


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Storia Il "Dusmet", dalla nascita alla ristrutturazione L'impianto comunale si trova nell'immediata periferia del comune di Catania ed è stato realizzato nel 1984 in collaborazione con la Federazione Italiana Hockey. In questa data sono stati completati gli spogliatoi e la casa del custode, mentre a totale carico della F.I.H. è stato realizzato il campo di hockey in erba sintetica, uno dei primi che veniva costruito in Italia. Successivamente, nel 1997, in occasione delle Universiadi siciliane, l'impianto è stato ristrutturato ed ampliato. E' stata sostituita l'erba sintetica, aggiunto un altro gruppo di spogliatoi, un campo di riscaldamento con anche la possibilità di giocare al calcetto, una club house, la recinzione, un'area a parcheggio, una tribuna per circa 1000 spettatori in prefabbricato ed un gruppo di servizi igienici per il pubblico. Il completamento di questo impianto ha consentito di svolgere tutte le competizioni sportive inerenti questo sport a Catania e nella Sicilia, ed è divenuto così il più importante polo sportivo per la disciplina dell'hockey da Roma in giù. Il Dusmet inoltre è da anni sede stabile di uno dei 5 centri federali per alta specializzazione olimpica presenti in Italia. Nel tempo, il super utilizzo del campo, dovuto anche al fatto che è l'unico impianto di hockey omologato dalla F.I.H. nell'Italia meridionale, ha danneggiato la superficie di gioco fino al punto da renderlo inutilizzabile e quindi, creando grossi problemi alle diverse compagini che lo utilizzavano per lo svolgimento dei loro campionati. E' stata quindi presa la decisione di ristrutturare l'impianto. I lavori sono stati possibili, senza oneri per il Comune, grazie all'intervento della FIH e alla sensibilità della giunta Stancanelli e del Consiglio Comunale, in virtù di una convenzione tra il comune di Catania e la Federazione.

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Nella foto piccola, il taglio del nastro con, tra gli altri, il sindaco R. Stancanelli, il presidente della F.I.H., Luca Di Mauro, l’assessore allo sport della Provincia di Catania, S. Licciardello.


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Approfondimento

La superficie di gioco

Nelle immagini, alcune azioni di gioco che hanno visto impegnata la Nazionale italiana, all’Europeo di Catania, del luglio scorso.

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Il campo di gioco ha dimensioni di m. 55,00 x 91,40 con fasce laterali di rispetto di m. 1,50 dalla parte della linea laterale e di m. 1,80 dalla linea di fondo. Da aggiungere a queste misure la parte di servizio pavimentata con colato in opera, a cornice del rettangolo di gioco per una superficie di m 0,90 lungo tutti i quattro lati perimetrali. Il sistema utilizzato per la superficie di gioco è composto da un materassino antishock + manto in erba artificiale. Sopra il sottofondo in asfalto, viene colato in opera il materassino antishock dello spessore di 25 mm composto da una schiuma di polietilene a cellula chiusa, con bolle d'aria su cui è stesa, con una finitrice elettrica, una miscela di granuli di gomma e inerti legati da una resina poliuretanica. Il materassino oltre a dare al terreno una compattazione a stabilità tale da non provocare cedimenti sotto il manto in sintetico, serve a garantire elasticità alla sottostruttura e assolve anche la funzione, delicatissima nei campi da hockey "water based", di drenare l'acqua in eccesso. Il tappeto in erba artificiale, con giunti cuciti e non incollati, è in fibra di nylon, idrofila, quindi perfetta per trattenere l'umidità, il che permette un'hockey migliore, limitando rimbalzi irregolari, velocizzando il giuoco e abbassando anche la temperatura di utilizzo. Il tappeto alto 13 mm, molto fitto e ricco, non deve essere intasato con alcun materiale se non con l'acqua stessa con cui va irrorato prima del giuoco. Va utilizzato con speciali calzature da sintetico con alto numero di micro tacchetti.


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Nella foto in alto, i locali della Club House; qui sopra, una panoramica del nuovo campo in erba artificiale. Nelle altre foto, la nostra Nazionale di hockey all’opera.

in vista della programmazione per il quadriennio olimpico che porta ai giochi di Rio De Janeiro del 2016. Questo importante campionato si è svolto su uno storico campo di Catania, il "Cardinale Dusmet" di via Nizzeti per l'occa-

sione completamente rinnovato con un nuovo manto in erba sintetica drenante ad alta tecnologia. Il 22 luglio, alla presenza di autorità politiche e sportive, vi è stata la cerimonia ufficiale di inaugurazione. Oltre al sindaco di Catania Raffaele Stancanelli e agli assessori Ottavio Vaccaro

e Salvo Licciardello, erano presenti il presidente della Federazione nazionale hockey Luca Di Mauro, il presidente del comitato regionale hockey Anna Sapienza e la squadra Nazionale di hockey. Come d'uopo in queste occasioni in molti hanno preso la parola; il sindaco Stancanelli ha detto fra le altre cose: "La nostra città in questi ultimi anni si è confermata sede ideale dei


51 ma. A questi obiettivi si aggiunge lo svolgimento dei mondiali di nuoto in vasca corta del 2014. L'ammodernamento del campo Dusmet, in quest'ottica, serve a dare nuovo slancio allo sport e significa che siamo tornati competitivi. Da sindaco sono lieto di dare il benvenuto nella nostra città alla nazionale italiana di hockey". Il presidente della federazione nazionale hockey Luca Di Mauro ha inve-

ce detto: "Grazie alla collaborazione con l'Amministrazione comunale lo sport a Catania vive un momento felice. Da catanese sono lieto di essere riuscito a portare nella nostra città i campionati europei di hockey, in questo bellissimo impianto, all'avanguardia in Europa. Il mio auspicio è che il Dusmet sia solo la prima tappa da cui partire per rilanciare l'impiantistica sportiva catanese".

scheda riassuntiva Campo da hockey "Cardinale Dusmet", Catania Proprietà: comune di Catania Committente: Federazione Nazionale Hockey, Roma Progetto: ing. Anna Maria Sapienza Caratteristiche del materassino antishock Spessore: mm 25 Composizione: schiuma di polietilene, granuli di gomma e inerti, resina poliuretanica Caratteristiche dell'erba sintetica Composizione: nylon 6.6 Spessore: 13 mm Colore: verde Il sistema è omologato FIH

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maggiori eventi sportivi. Lo scorso anno a settembre, in occasione dei mondiali di volley, abbiamo ricevuto gli apprezzamenti personali del responsabile mondiale della Lega pallavolo, un cinese, per la perfetta macchina organizzativa messa in campo. A ottobre sarà la volta di un altro importante appuntamento sportivo: Catania infatti è stata scelta come sede unica per ospitare i mondiali di scher-



Lombardia

di Sandro Rubicondi

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Niente più dura terra, Grazie alla collaborazione fra pubblico e privato, nel centro sportivo comunale d i S c a n z o r o s c i a t e non c'è più un vecchio campo da calcio in terra m a . . . u n n u o vo e sempre fruibile campo in erba artificiale.

Ormai da qualche tempo il campo in terra battuta facente parte degli impianti sportivi comunali di via Polcarezzo, nel comune di Scanzorosciate, in gestione alla omonima unione sportiva, lasciava intravedere tutto il peso degli anni. Soprattutto nelle ultime stagioni calcistiche infatti, il campo è stato super utilizzato, sopportando un carico di lavoro quotidiano veramente elevato con allenamenti pomeridiani e serali oltre ad alcune partite di campionato del settore giovanile. Difatti negli ultimi anni la Unione Sportiva Scazorosciate ha continuato a crescere ed ha superato i duecento ragazzi tesserati. Tutto positivo ma questi ragazzi devono anche giocare e la società, al fine di soddisfare l'attività sportiva, si è trovata nella necessità di dover affittare campi privati anche fuori comune. Il dispendio manutentivo di un campo ormai evidentemente da rifare - compreso l'impianto di illuminazione non a norma - aggiunto al costo dell'affitto dei campi necessari e alle difficoltà di organizzazione, ha portato l'Amministrazione Comunale ad andare incontro

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ma verde e morbida erba artificiale


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Qui sotto, in sequenza foto del gruppo che ha disputato la stagione 2009/2010; la squadra con lo staff tecnico e i dirigenti, che ha conquistato la promozione nella stagione 2010/2011; infine, una partita sul nuovo campo artificiale.

A pprofondimento Il percorso dell'US Scanzorosciate Il 22 giugno 1967, nacque la nostra associazione che perlomeno inizialmente, diversamente da quanto avviene oggi, raggruppava le due principali attività il calcio e l'atletica. Oggi oltre 40 anni dopo, ogni attività sportiva dell'associazione, che via via negli anni si è arricchita pure del GAP, la pallavolo, il basket ed il tennis, per esigenze organizzative e fiscali è strutturata in maniera autonoma per sezione, ma pur sempre con scopi ed intenti condivisi. Il passare degli anni è stato un continuo rinnovo, necessario per stare al passo dello sport dilettantistico che purtroppo ma qualche volta anche per fortuna, ha subito radicali trasformazioni, senza comunque perdere perlomeno da parte nostra i fondamentali principi con i quali si era costituita la nostra associazione. Dei primi 20 anni calcistici, esiste una bella pubblicazione (ricerca storica basata principalmente su memorie di dirigenti ed appasionati), dal 1987 ad oggi seppur brevemente ed in maniera succinta ecco i passi da gigante che ha compiuto la nostra sezione all'interno dell'U.S. Scanzorosciate. Campionato 1986/1987, seconda categoria, allenatore Angelo Richini. Stagione sofferta e salvezza raggiunta in estremis con una buona squadra che l'anno prima aveva regalato parecchie soddisfazioni. Nel 1987/1988, visto le difficoltà dell'anno prima, si decide di cambiare un po' radicalmente la rosa dei giocatori e di affidare la squadra ad un nuovo allenatore Allieri Eliseo, che comunque già anni prima aveva allenato nel nostro settore giovanile. Il terzo posto finale ha permesso il passaggio in prima categoria visto l'allargamento dei gironi introdotto dal Comitato Regionale della Figc. Il 1988/1989, vede la prima volta dello Scanzo in prima categoria e non è una stagione facile. Arrivando al penultimo posto disputa lo spareggio per la permanenza in categoria. Sconfitto retrocede. Da segnalare in questa sfortunata annata, che la formazione Juniores allenata da Giugnetti Franco ottiene il primo posto in campionato. L'89/1990, quindi seconda categoria. Una retrocessione bene o male lascia sempre il segno, ma anche una sorta di "voglia di rinnovamento e riscatto". La nuova squadra affidata a Bertocchi Elvezio conclude portandosi a ridosso del podio e segnalandosi per il buon gioco. Nel campionato 1990/1991, lo Scazorosciate raggiunge un buon piazzamento finale. Da segnalare che da questa stagione viene introdotta da parte della Figc la nuova categoria denominata Eccellenza che si colloca tra la Promozione e l'Interregionale attualmente denominata serie D. Il settore giovanile con la squadra pulcini ottiene la vittoria nella settima edizione del Trofeo Internazionale di Bellusco. Da parte nostra viene organizzata la prima edizione del Torneo Sprint rassegna riservata alla categoria pulcini con la partecipazione di 12 squadre, rassegna di prestigio che continua tutt'ora con ottimi risultati. Dalla staguione 1992/1993 entra a far parte da questa stagione della nostra società Gino Donadoni, con il compito di responsabile del settore Giovanile. Finalmente eccoci al campionato 1993/1994. Una partenza così così, un lungo inseguimento, la vetta conquistata poco prima del girone di andata e poi una lunga fuga solitaria condotta sino al traguardo, così si può sintetizzare il cammino dello Scanzo che conquista il passaggio in prima categoria. Nel 1994/1995, allenatore Bertocchi e poi Giorgio Mastropasqua. Lo Scanzo in prima categoria non ha un campionato tranquillo anche se alla fine ben si comporta e raggiunge il suo scopo, cioè la salvezza. La squadra pulcini vince il campionato ed è finalista del torneo del cinquantesino del CSI perdendo ai rigori. Nel 1996/1997 è allenatore Maurizio Brina. In questa annata si registra una permanenza senza affanni. Nel giugno del 1996 alla presidenza della sezione calcio succede a Gian Marco Cucchi che dopo circa trent'anni di presidenza diventa presidente onoriario, Flavio Oberti che fino dai primi anni 80 aveva occupato la carica di segretario.

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La formazione vincitrice della Coppa Lombardia. Sopra a destra, il presidente onorario Gian Marco Cucchi e il presidente Flavio Oberti, con la coppa Lombardia.


Nel campionato 1998/1999, la squadra dopo un buon avvio si avvicina alla zona retrocessione. Il cambio di allenatore con Giuseppe Cortinovis dà un colpo di coda determinante per la salvezza. Nella stagione da ricordare la premiazione avvenuta a Roma nell'aprile 1999 del presidente dell'Us Scanzorosciate Gianmarco Cucchi con la stella al merito sportivo per essersi particolarmente distinti come dirigente calcistico degli ultimi 30 anni, premiato personalmente dall'allora presidente della Figc avvocato Nizzola. Con il 1999/2000, nemori della brutta esperienza della stagione precedente si decide di porre un radicale cambio di gestione con l'ingabbio di un allenatore navigato ed esperto Adriano Tassis. Mister Tassis guida la squadra ad un'ottima posizione di centro classifica dando soprattutto un'impronta di gioco ed un'anima. La formazione Juniores ottiene la vittoria del campionato provinciale e del prestigioso Trofeo Bancacina e nel giugno del 2000 varia per una ragione di carattere fiscale-burocratico la denominazione ufficiale dell'US Scanzorosciate sez. Calcio in US Scanzorosciate Calcio. Campionato 2000/2001, stagione in cui la squadra ha ottenuto il miglior piazzamento della nostra storia calcistica in prima categoria fino ad allora. La formazione Juniores ottiene nuovamente la vittoria del campionato e si qualifica per le finali provinciali dove ottiene il primo posto garantendosi così il diritto di disputare nella stagione successiva il campionato Juniores Regionale. Campionato 2002/2003, prima categoria, allenatore Franco Giugnetti. Promozione + Coppa = Binomio Esaltante! Finita l'era Tassis se così si può definire, si riparte con rinnovato entusiasmo. La squadra affidata a Giugnetti, scanzese doc, disputa un ottimo campionato concluso al secondo posto. Questo fa si che la squadra possa giocarsi la possibilità di essere promossa disputando la fase dei play-off che si conclude vittoriosamente. Quello che comunque ha caratterizzato e suggellato l'ottimo campionato è la vittoria nella finale di Coppa Lombardia di prima categoria. La vittoria consente il passaggio alla categoria superiore e quindi per la prima volta nella sua storia lo Scanzo approda in promozione. Purtroppo l'esaltante stagione è funestata dalla prematura scomparsa di Lino Barcella segretario in carica. Con il Campionato 2003/2004, allenatore Giugnetti e poi Augusto Foresti, Abbiamo disputato per la prima volta dalla nostra fondazione il campionato di Promozione. Anche se a causa delle ridotte dimensioni del nostro terreno di gioco siamo stati costretti a disputare le partite casalinghe in "esilio" la stagione si è conclusa in maniera positiva. Nel campionato 2004/2005, la permanenza in Promozione ha dato la spinta all'Amministrazione Comunale a mettere mano ai lavori necessarei all'adeguamento del campo principale dell'impianto di via Polcarezzo che non era idoneo alle partite di promozione. I lavori iniziati a maggio del 2004 vengono terminati a fine anno permettendo alla squadra di ritornare, dopo circa un anno e mezzo, a giocare sul proprio terreno. Il 9 gennaio 2005 viene infatti inaugurato con la partita Scanzo-Stezzanese il nuovo terreno. Dal punto di vista sportivo invece la stagione partita con allenatore Foresti e poi Giovan Battista Ferraris è stata altalenante ed ha portato alla retrocessione alla categoria inferiore. Nel settore giovanile la squadra Allievi Eccellenza si classifica al primo posto e la squadra pulcini CSI a 11 1995 conquista la vittoria del proprio campionato. E siamo al 2005/2006. La squadra schierata ai nastri di partenza nel campionato di promozione con rinnovato entusiasmo dopo la deludente stagione precedente e la conseguente acquisizione del titolo sportivo appartenente ad altra società (il Madone) si classifica in un'ottima posizione a ridosso dei play-off. La squadra pulcini a 9 1995 ottiene la vittoria nel proprio campionato. Nel mese di dicembre l'Amministrazione Comunale conferisce al presidente onorario Gianmarco Cucchi la "cittadinanza onoraria". Anche questa stagione è funestata dalla prematura e improvvisa scomparsa di Gino Donadoni responsabile del settore giovanile. E veniamo al campionato 2010/2011 che ci vede vittoriosi e conquistare la promozione in Eccellenza. Grandi sono i festeggiamenti, ma la società pensa per tempo a organizzare e preparare da tutti i punti di vista, la prossima e impegnativa stagione. Il campionato di Eccellenza inizierà il prossimo 4 settembre 2011. Sarà una nuova avventura e una grande sfida, ma siamo pronti. (Tratta da "40 anni e ...non sentirli..." a cura di Oberti-Chiesa)

Dall’alto, un momento della festa di promozione e due istantanee dell’inaugurazione del nuovo manto erboso sintetico alla presenza di calciatori dell’Albinoleffe.

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scheda riassuntiva Campo da calcio in erba sintetica nell'area sportiva di via Polcarezzo a Scanzorosciate Committente: comune di Scazorosciate Progetto: arch. Pietro Biava e arch. Marco Fiorina Inizio lavori: giugno 2010 Fine lavori: settembre 2010 Azienda esecutrice: Costruzioni Edili Bergamelli spa, Nembro (Bg) Geodreno Produttore: Tema srl, Vittorio Veneto (Tv) Nome commerciale: QDrain ZW 8 WP Football Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo monoestruso Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione Produttore: Sabbie Industriali srl, Villaverla (Vi) Nome commerciale: Football Sand DF 98/12 Composizione: sabbia silicea sferoidale Intaso prestazionale Composizione: granulo di gomma SBR nobilitato Colore: verde/marrone Sistema certificato Lnd

alle necessità della US Scazorosciate, ma soprattutto dei ragazzi del settore giovanile, decidendo un investimento destinato al rifacimento del campo da calcio. Da sottolineare inoltre che, il 50% della spesa è stata sostenuta, sottoforma di donazione-sponsorizzazione all'US Scazorosciate, dall'impresa che ha realizzato i lavori. Lo scorso 16 ottobre è stato inaugurato. Un verdissimo campo da calcio a 11, in erba artificiale, idoneo sia per gli allenamenti della squadra locale che per le gare casalinghe a livello agonistico, utilizzabile con qualsiasi condizione atmosferica. Il nuovo manto in erba sintetica

Il campo è ubicato presso l'area sportiva comunale. L'indirizzo gestionale dell'impianto prevede un utilizzo quanto più frequente e giornaliero e quindi, la ristrutturazione dei manti da gioco (campo a 11 e area esterna di allenamento),

è interpretata quale forte motivo di aggregazione giovanile e sociale oltre che di incentivo per tutti coloro che, residenti nelle zone circostanti, vogliano frequentare le strutture per attività agonistiche. L'erba sintetica sarebbe quindi la soluzione in quanto utilizzabile sia per effettuare gli allenamenti settimanali della squadra locale, sia per disputare le gare casalinghe a livello agonistico, garantendo agli atleti un campo all'avanguardia in termini di prestazioni e fruibile con qualsiasi condizione atmosferica. L'Amministrazione Comunale, fatte le debite considerazioni, ha quindi dato assenso alla trasformazione dell'attuale campo da calcio da terra battuta a erba artificiale. Dopo le opere di preparazione si è passati alla esecuzione del terreno di gioco cominciando dal livellamento del fondo per la formazione di una perfetta planarità e delle giuste pendenze, fino al completo compattamento. Quindi formazione del piano di posa mediante sta-

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57 Atleti dell’U.S. Scanzorosciate in attività sul nuovo terreno di gioco.

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bilizzazione a calce del terreno esistente. Costruzione di un collettore per la raccolta delle acque meteoriche provenienti dai dreni del campo, costruzione di pozzetti gettati in opera, pozzetto prefabbricato per ispezione scarico acque piovane, etc. Posa in opera del sistema integrato di drenaggio realizzato con geocompositi drenanti. Il manto in erba artificiale da 60 mm, è costituito da un tappeto in fibre di polietilene, monofilo monoestruso, extra morbido, completamente antiabrasivo, resistente ai raggi U.V. e al gelo, di colore verde a due tonalità per una maggiore somiglianza all'erba naturale. La qualità del polimero utilizzato, l'elevato spessore dei filamenti e la particolare tecnica di estrusione della fibra consentono al sistema di garantire eccellenti prestazioni per un campo di calcio utilizzato intensamente. Per l'intaso di stabilizzazione è stata utilizzata sabbia quarzifera mentre per l'intaso prestazionale si è provveduto con granulo di gomma sbr nobilitato. Il tutto è stato eseguito in conformità al regolamento della Lega Nazionale Dilettanti. Il campo è stato completato con regolare impianto di irrigazione, impianto di illuminazione, sistemazione della recinzione e realizzazione dell'area di allenamento esterna.



La Bacheca

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notizie, prodotti, curiosità e quant’altro

I prati sintetici in rassegna al salone FSB 2011 A FSB 2011 quello dell'erba artificiale sarà un tema centrale, cui saranno dedicati congressi, dibattiti e un foro internazionale. Vi parteciperanno l'associazione europea del prato sintetico ESTO (European Synthetic Turf Organisation) con i suoi membri, e anche la FIFA. Altri fornitori saranno accolti nel padiglione 11.1 e 11.2. Oltre alle esposizioni dei fornitori, il foro offre un programma dedicato, che prevede ad esempio relazioni sul prato artificiale nel corso del congresso IAKS, un workshop della FIFA o anche manifestazioni di diversi partner, quali appunto l'ESTO. Il foro sarà completato non da ultimo da aree event, naturalmente rivestiste d'erba finta, che ne dimostreranno l'idoneità alla pratica di diverse discipline sportive. Al salone FSB circa 140 aziende presenteranno le svariate possibilità d'impiego del prato sintetico negli impianti sportivi, ma anche nell'architettura paesaggistica. Le moderne evoluzioni nel campo delle fibre e sistemi

aprono oggi nuovi settori d'impiego, come ad esempio gli impianti ricreativi. Inoltre, i fornitori non presenteranno soltanto prodotti ottimizzati in termini di qualità, bensì rivestimenti d'erba artificiale "verdi" anche dal punto di vista dell'ambiente, essendo perlopiù riciclabili. La rassegna è completata da pro-

dotti di cura e pulizia del prato sintetico, nonché da utensili e macchinari. Il programma tematico del foro è organizzato da diversi partner e mira in tutti e tre i giorni a donare ai visitatori un'informazione tanto ampia quanto differenziata sul prato sintetico - dalla progettazione, realizzazione e manutenzione

d'impianti rivestiti d'erba artificiale, al potenziale di mercato, alle spese di costruzione e gestione, e anche agli standard di qualità. La FIFA ad esempio organizza un workshop sul proprio Quality Concept, mentre il congresso dello IAKS metterà in luce le nuove tecnologie dei prodotti e gli aspetti inerenti al

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PON sicurezza, al via altri impianti Continua a dare frutti il Progetto "Io gioco legale" del PON Sicurezza, che ha l'obiettivo di finanziare 100 impianti sportivi, tra campi polivalenti coperti e campi di calcio a 5 - nei territori delle quattro regioni Obiettivo Competenza (Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria). Sono stati finanziati i primi 75 progetti, per un totale di 25 milioni di euro. In Campania sono stati approvati 13 progetti, in Puglia saranno realizzati 18 impianti, 25 in Sicilia e 19 in Calabria. Per il progetto "Io Gioco legale" il PON Sicurezza ha messo a disposizione complessivamente 52 milioni di euro per un totale di 100 impianti sportivi, 4 per ciascuna delle province delle Regioni Obiettivo.


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La Bacheca

notizie, prodotti, curiosità e quant’altro

ciclo di vita degli impianti in erba artificiale. Il prato sintetico sarà sottoposto anche a una prova dal vivo nel padiglione 11.3, precisamente su due diverse aree adibite alla pratica sportiva: sullo spazio "Soccer and more!" si giocherà a calcio, mentre sul campetto più piccolo verrà presentato il gioco del paddle tennis, particolarmente popolare in Spagna. E non ci si limiterà a seguire l'abilità dei professionisti, anche i visitatori sono esortati a scendere in campo per provare di persona il paddle tennis e il prato sintetico.

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Legge sugli stadi, altra bocciatura Pareva che la VII commissione cultura della Camera, prima dell'estate, avesse trovato un accordo bipartisan. I Sottosegretario Rocco Crimi con delega allo sport e a nome del Governo aveva infatti presentato una formulazione per affidare alla conferenza di servizi la questione dei vincoli che aveva creato lo stallo durato mesi. La conferenze dei servizi è un istituto della legislazione italiana di semplificazione amministrativa dell'attività della pubblica amministrazione che serve per acquisire atti, licenze e nulla osta mediante convocazioni di apposite riunioni collegiali. Secondo le intenzioni avrebbe essa quindi dovuto occuparsi delle decisioni sulla costruzione degli stadi. Il Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan ha però detto no, e il suo staff ha sostenuto che i vincoli (paesaggistici, archeologici e storico-monumentali) ci devono stare in base alla legge Urbani. Non si può risolvere il problema attraverso la conferenza di servizi. Sembra quindi che l'impegno profuso dal sottosegretario Rocco Crimi, di mettere tutti d'accordo nel tentativo di portare la legge a compimento sia stato vano. Pare ormai veramente molto difficile che questa legge possa un giorno vedere la luce.


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anno VI - luglio/agosto/settembre 2011 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00

ISSN 1828-4124

L’erba l’erba artificiale approda approda nel nel campionato campionato di di serie serie AA

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T U T T E R B A

n.20


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