T S P O R T
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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano
M A R Z O A P R I L E 2 0 1 2
anno XXXVII - MARZO APRILE 2012 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 10,90
ISSN 1121-6913
international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing
with english abstract
by Tsport mktg & adv
SEICOM srl sede operativa: via Stelvio, 3 23100 Sondrio
tel. +39 0342 512573 fax +39 0342 571875 info@seicom-italy.com www.seicom-italy.com
sommario contents
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ANNO/YEAR XXXVII - MARZO-APRILE / MARCH-APRIL 2012
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Bruno Grillini Opinione / Sport e crisi Opinion / Sports and the crisis
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Joseph Wolfe Stadi di calcio a Varsavia e a Kiev / Gli Europei nel vento dell'Est
(gmp Von Gerkan, Marg e partners)
Soccer stadia in Warsaw and Kiev / The European in East wind
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Cesare Lino Piscina coperta a Bisceglie / Pubblico e privato per piscina e fitness
(arch. Michele Sgobba)
Swimming pool under cover in Bisceglie / Public and private funds for swimming and fitness facilities
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Peter Kia Centro sportivo ad Aosta / Tennis e arrampicata corrono dietro all'atletica...
(Studio Inart)
Sports centre in Aosta / Tennis and rock climbing keep up with track and field
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Bruno Grillini Stadio con pista di atletica a Rovereto / Tutto in ordine per il Palio della Quercia
(ing. Gianpaolo Bonani)
Stadium with athletic track in Rovereto / All is ready for the Palio della Quercia
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Mary kate Russo Centro natatorio a Bassano del Grappa / Un impianto per tutti, con vasche e accessori
(ing. Marco Pascoli)
Swimming centre in Bassano del Grappa / A facility for everybody, with pools and accessories
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Maria Carbone Centro sportivo a San Giuliano Terme / L'architettura scende in campo
(archh. Luigi Pierotti, Stefano Palummo)
Sports centre at San Giuliano Terme / Architecture plays centre-field
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Pietro Chianchiano Velodromo a Mori / Un tracciato en plein air
(ing. Gianpaolo Bonani)
Velodrome in Mori / track cycling en plein air
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Carlotta Bui Centro calcistico a Tricase / Da Holly e Benji trionfa il calcio
(arch. Aldo Nichil)
Soccer centre in Tricase / With Holly and Benji soccer thrives
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Mauro Piantelli Palestra scolastica e campi esterni a Bergamo / Un piccolo campus con i "fiori" di Warhol School gym and outdoor playing fields in Bergamo / A small campus with the Warhol "Flowers"
(De8 architetti)
sommario contents
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Erminio Sinigaglia Tecnica / Preparazione del terreno e posa di prato prevegetato Technics / Terrain preparation and laying pre-sown grass.
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a cura di/by Bruno Grillini
88 Orca 50 batte Nemo 33... - Orca 50 set to beat Nemo 33... 90 Notizie 94 Tra parco e marina, rinasce l'Isola della Certosa - With a park and a marina, the Certosa Island comes to a new life
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Tommaso Empler Progettare l’accessibilità / Impianti sportivi per i non udenti Planning accessibility / Sports facilities for the deaf
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Stefano Longhi Impianti etici / impianti sostenibili Uno sguardo in casa d'altri
Tscuola a cura di/by Stefania Farina Una banda, un metodo, una produzione cinematografica... / A band, a method, a movie...
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L’appalto pubblico / Istruzioni per l’uso a cura di/by B.G. Cresci-Italia con il Contratto di disponibilità
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Sandro Rizzoni Sport e autonomie locali Sottovoce
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Produzione / Production - a cura di/by M.C. Notizie / News - a cura di/by C.F. Regioni province comuni / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico Schede tecniche / Technical cards Indice sistematico: 15.6/9 - 2011 - Tsport 277-282 Standard dimensionali: 1.59 - Vela
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 6107 116 fax (+39) 026 4749 554 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it
In copertina / Cover: Kiev: stadio olimpico di calcio / olympic stadium Rovereto: stadio con pista di atletica / stadium with athletic track Isola della Certosa: marina
opinione Sport e crisi Il grafico che vedete abbracciare questo testo, rappresenta l'entità dei trasferimenti che il CONI ha deliberato per il 2012 alle singole Federazioni sportive. Si tratta in tutto di 150.462.683 euro, sui 408.900.000 ottenuti dalla Stato: il taglio operato con le "manovre salva-Italia" risulta dell'8% rispetto all'anno precedente, mentre le risorse trasferite alle Federazioni vengono dal CONI decurtate del 20,4%. Al di là delle lamentele circa la decurtazione avvenuta (ma tutti dobbiamo "fare sacrifici"), è interessante notare come la federazione che gode di maggiori contributi (Federazione Italiana Gioco Calcio: 62.541.720 euro) beneficia di una cifra oltre 12 volte superiore alla seconda in classifica (atletica leggera: 5.125.071 euro). Segue il nuoto (4.720.286), e via via, dietro, tutte le altre. Guardando i dati (pubblicati dallo stesso CONI) circa i praticanti dello sport in Italia, troviamo il calcio (e calcetto) sempre al primo posto (con 4.363.000 praticanti al 2001: purtroppo mancano cifre analitiche più aggiornate); il nuoto e affini al secondo, con 3.480.000. L'atletica leggera si trova al settimo posto con 995.000 praticanti. Tra il calcio e l'atletica c'è un rapporto di uno a quattro e mezzo; rispetto al nuoto, la differenza è solo del 25%. E' evidente che la distribuzione di fondi alle Federazioni segue un criterio di "ritorno economico", mentre è ben lungi dall'avere come obiettivo primario le necessità dei praticanti. Il CONI parla di "autoriforma" e, per risparmiare, abolisce i comitati provinciali; ma la vera crisi la stanno soffrendo le migliaia di società sportive di base, quelle sorrette da volontari e sempre in cerca di sponsor: è lì che si forma lo "sport per tutti", ed è lì che la crisi rischia di creare i danni maggiori. Bruno Grillini
Sports and the crisis The graph you see on the background represents the sums CONI, the Italian Olympic committee, has granted to sporting federations for 2012. The amount to be paid out to single federations is euros 150,462,683, out of a global amount of euros 408,900,000 set aside by the government. As part of the austerity measures, the latter amount was down 8% with respect to the previous year, while the sum paid out by CONI to federations was cut by 20.4%. Apart from the inevitable salvo of grievances - we are all called to make sacrifices! - it is worth observing that the federation receiving most contributions, the football association (Federazione Italiana Gioco Calcio - F.I.G.C.) gets euros 62,541,720 , an amount 12 times higher than the amount received by the association coming second in the list of beneficiaries, athletics with euros 5,125,071. Next comes swimming, with euros 4,720,286 followed by the others. A closer look at the data provided by CONI itself on the number of people practicing sport in Italy reveals that football (including mini-football) continues to be top of the list with 4,363,000 players as to 2001 (no later data are available), followed by swimming and related waters sports with 3,480,000. Athletics is seventh with 995,000. Between football and athletics there is a ratio of 1-to-4-and-half; compared to swimming the difference is only 25%. There is no doubt that funds to sports federations are distributed according to a rigorous best returns on investment policy and not one where the interest of those who practice sports is the principal objective. CONI has insisted on the notion of "self-reform" and has scrapped provincial committees to cut costs. But the crisis of the real economy is affecting thousands of sporting clubs at grass root level - those clubs that survive through the sheer willpower of volunteers perennially questing sponsors. That's where the notion of "sports for all" finishes. That's where the crisis risks to hurt most.
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stadi di calcio a Varsavia (Polonia) e a Kiev (Ucraina)
Gli Europei nel vento dell'Est
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uest'anno sono due i Paesi europei che si dividono l'onore di ospitare gli europei di calcio: Polonia e Ucraina, nel tentativo di avvicinare anche i paesi dell'Est al "nocciolo duro" dell'Europa occidentale. Mentre la capitale polacca è destinata alla cerimonia inaugurale, la finale sarà disputata a Kiev. Otto in tutto gli stadi che partecipano alla kermesse: quattro in Ucraina e quattro in Polonia. A Varsavia è stato realizzato il National Stadium, con oltre 50.000 posti, che illustriamo in queste pagine. Gli altri due impianti nuovi sono il Municipal Stadium di Breslavia (città che vedrete spesso chiamata, in polacco Wroclav), e la PGE Arena di Danzica (Gdansk), avvolta da un apelle di policarbonato in diverse tonalità dell'ambra, per circa 40.000 spettatori ciascuno. A Poznan, infine, lo stadio municipale del 1980 è stato ristrutturato nel 2010 ed ospita circa 42.000 spettatori. Passando all'Ucraina, lo Stadio Olimpico di Kiev - che ha ospitato a suo tempo il torneo di calcio delle Olimpiadi di Mosca 1980 - è stato ristrutturato nel 2011 ed ha una capacità di 68.000 posti: ne parliamo di seguito in queste pagine. Nuovo lo stadio di Leopoli, l'Arena Lviv, da 35.000 posti, così come la Donbass rena di Donetsk (51.000). Invece è un vecchio stadio ristrutturato il Metalist Stadium di Kharkiv.
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National Stadium, Varsavia Inaugurato lo scorso gennaio, lo stadio Nazionale di Varsavia è l'ultimo egli impianti che ospiteranno le gare degli Europei di calcio 2012. Vi si svolgerà la cerimonia di apertura e la prima partita del torneo,
Polonia-Grecia. In effetti si tratta sì di uno stadio, ma la struttura non è stata pensata specificamente per il calcio: la capitale polacca è già dotata di altri tre stadi calcistici. La superficie in erba è stata posata su un sottofondo di cemento e
verrà rimossa dopo il torneo: l'edificio diverrà quindi un impianto polivalente per eventi non solo sportivi ma anche artistici o espositivi. Il progetto prende le mosse dal concorso internazionale bandito nel 2007, competizione vinta dallo
National Stadium, Varsavia/Warsaw (ph. Krystian Trela).
Olympic Stadium, Kiev (ph. Marcus Bredt).
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In queste pagine, il National Stadium di Varsavia (foto Marcus Bredt; disegni gmp Architects). In alto, da sinistra: pianta del livello copertura; dettaglio del coronamento; due prospetti e due sezioni. In basso: vista interna e vista dell'esterno lungo le rive della Vistola.
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In these pages, the National Stadium, Warsaw (ph. Marcus Bredt, drawings gmp Architects). Top line, from the left: plan of the roof level; detail of the crowning; two elevations adn two sections. Below: interior view and exterior along the Vistula river.
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In queste pagine, il National Stadium di Varsavia (foto Marcus Bredt; disegni gmp Architects). In alto, da sinistra: pianta del livello copertura; dettaglio del coronamento; due prospetti e due sezioni. In basso: vista interna e vista dell'esterno lungo le rive della Vistola.
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In these pages, the National Stadium, Warsaw (ph. Marcus Bredt, drawings gmp Architects). Top line, from the left: plan of the roof level; detail of the crowning; two elevations adn two sections. Below: interior view and exterior along the Vistula river.
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In queste pagine, l'Olympic Stadium di Kiev (foto Marcus Bredt; disegni gmp Architects). Nella fascia superiore, da sinistra: vista dall'alto; dettaglio dei tiranti di copertura; pianta della copertura; spaccato, sezione e prospetto ovest. I basso: vista generale dell'interno; dettaglio del sistema di copertura sopra le tribune; corridoio esterno. In these pages, the Olympic Stadium, Kiev (ph. Marcus Bredt, drawings gmp Architects). Top line, from the left: bird view; detail of the roof tie beams; plan of the roof; system section, cross section and elevation west. Below, general view of the bowl; detail of the roofing system over the stands; external corridor.
In queste pagine, l'Olympic Stadium di Kiev (foto Marcus Bredt; disegni gmp Architects). Nella fascia superiore, da sinistra: vista dall'alto; dettaglio dei tiranti di copertura; pianta della copertura; spaccato, sezione e prospetto ovest. I basso: vista generale dell'interno; dettaglio del sistema di copertura sopra le tribune; corridoio esterno. In these pages, the Olympic Stadium, Kiev (ph. Marcus Bredt, drawings gmp Architects). Top line, from the left: bird view; detail of the roof tie beams; plan of the roof; system section, cross section and elevation west. Below, general view of the bowl; detail of the roofing system over the stands; external corridor.
A lato, sezione delle tribune e della copertura dello stadio di Kiev. In basso, gli architetti fondatori dello studio gmp: Meinhard von Gerkan e Volkwin Marg (foto Timmo Schreiber). Nella pagina di fronte, in alto lo stadio di Varsavia (foto Krystian Trela), in basso quello di Kiev (foto Marcus Bredt). On the side, section of the stands and roof of the Kiev Stadium. Below, founding partners of gmp Architects: Meinhard von Gerkan and Volkwin Marg (ph. Timmo Schreiber). Next page, above the Warsaw Stadium (ph. Krystian Trela), below the Kiev Stadium (ph. Marcus Bredt).
gmp - Von Gerkan, Marg e partners: la filosofia degli architetti Il nostro ideale è progettare in una forma estremamente sintetica ed essenziale, affinché il prodotto resista al contenuto ed al tempo. Le restrizioni formali e l'uniformità dei materiali contribuiscono a questa filosofia progettuale, poiché consideriamo l'ovvietà e l'eloquenza un imperativo categorico. Vogliamo progettare un'abitazione come un semplice dato di fatto, plasmandola come un involucro durevole per le diverse tipologie di esistenza umana. Osservando una distanza critica dalle espressioni architettoniche che si affacciano sullo scenario contemporaneo, cerchiamo di evitare le forme espressioniste, che altro non sono che il frutto di un capriccio artistico, senza alcun rapporto con l'uso, la struttura e la funzionalità. Questa tradizionale semplicità è stata ridefinita dai mezzi di comunicazione una "nuova" semplicità. Questo purismo esasperato, che si manifesta con la negazione delle informazioni nei progetti e con edifici estremamente austeri, resta un qualcosa a noi estraneo. Vogliamo un'essenzialità che si fondi sulla concretezza e sull'eloquenza e che racchiuda presunte incoerenze stilistiche determinate dalla funzione e dall'ubicazione dell'edificio. Per la realizzazione di progetti di edifici e di interni, le posizioni della progettazione dialogica assurgono al ruolo di linee guida della nostra filosofia architettonica: - Semplicità: ricercare la soluzione più chiara e comprensibile per il progetto, mirando ad individuare una semplicità ottimale. - Varietà e uniformità: Creare uniformità nella varietà. Creare varietà nell'uniformità. - Peculiarità: Sviluppare un'identità progettuale a partire dalle condizioni specifiche del luogo e delle funzioni. - Ordine strutturale: assegnare un ordine strutturale al progetto. Organizzare le funzioni sotto forma di precise forme dell'edificio. "L'elaborazione di risposte e di soluzioni appropriate ed accettabili ai problemi esige un'apertura al dialogo e l'adattamento del proprio punto di vista alle condizioni mutevoli. La società ed i suoi complessi meccanismi politici ed economici determinano che cosa viene costruito e in quale forma. Noi architetti abbiamo non solo l'obbligo, ma anche la responsabilità di essere aperti a questo dialogo e di partecipare alla discussione con ferma convinzione".
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gmp - Von Gerkan, Marg and partners: architect's philosophy Our ideal is to design in such a reduced form, that the results endure content and time. Formal restriction and uniformity of materials contribute to this standpoint because we understand obviousness as a categorical imperative. We want to design a house simply as a statement, to form it as a durable cover for the variety of human existence. With a critical distance from recent architectural expressions, we try to avoid expressionist forms which are only derived from artistic caprice, without reference to use, construction and functionality. The media renames this traditional simplicity as "new" simplicity. This purism carried to extremes, expressed as a denial of information in drawings and as severely barren buildings, remains alien to us. We want a reduction which is based on plausibility and self-evidence and has to integrate supposed stylistic inconsistencies provoked by building task and site. For the conception of buildings and interiors the positions of dialogical design are relevant as the guidelines of our architectural understanding: Simplicity: Search for the clearest solution for your design. Strive for the best of simplicity. Variety and uniformity: Create uniformity within variety. Create variety within uniformity. Distinctiveness: Develop an identity of the design from the specific conditions of location and task. Structural order: Render a structural order to the design. Organize functions as clear building forms. "The development of appropriate and acceptable answers and solutions for problems demands an openness for dialogue and the adaptation of one's standpoint to changing conditions. Society and its complex political and economic mechanisms decide what is being built in what fashion. We architects have not only the obligation, but the responsibility to lay ourselves open to this dialogue and take part in the discussions with a firm conviction."
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studio tedesco gmp in associazione con Architekci di Varsavia e Schlaich Bergermann und Partner di Stoccarda. Realizzato sul sito del vecchio Stadio Decimo Anniversario (Dziesieciolecia Stadium, abbandonato nel 1988), ha una capienza di oltre 50.000 posti a sedere ed è collocato in posizione strategica in prossimità del fiume Vistola. Dal punto di vista architettonico, mentre il bordo esterno del tetto costituisce una fluida ed armonica curva in pianta, il bordo interno segue la geometria del campo di gioco. I cavi strutturali che sostengono la copertura sono installati in modo da sostenere anche il peso della leggera membrana pieghevole che ricopre la parte centrale dello stadio. Il supporto centrale, sorretto da quattro cavi, agisce non solo per sopportarne il peso, ma anche come supporto per gli schermi centrali e per stivare questo particolare elemento della copertura apribile. Quest'ultimo è costituito da una sorta di "ombrello" di 11.000 metri quadrati in membrana Ptfe, lo stesso materiale della parte fissa del tetto. Un altro elemento caratterizzante lo stadio anche a distanza è la facciata, realizzata con i colori nazionali polacchi, il rosso e il bianco. Questa "pelle" traslucida avvolge i diversi spazi presenti all'interno dello stadio in un unica grande forma. Di notte, la colorazione e il carattere distintivo di questa facciata sono rafforzati dalla illuminazione integrata. Eventuali modifiche funzionali che si rendessero necessarie per gli usi cui l'impianto sarà destinato dopo l'evento europeo, potranno essere fatte, fermo restando l'involucro esterno, senza compromettere la coerenza architettonica. 29
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Soccer stadia in Warsaw and Kiev / The European in East wind
National Stadium, Warsaw, Poland In 2012, Poland and Ukraine will be hosting the UEFA European Football Championship. For the occasion, a new national stadium was built in Warsaw on the existing but crumbling rubble-built Dziesieciolecia Stadium abandoned for sports uses in 1988. The stadium is in Skaryszewski Park east of the city center on the bank of the Vistula, and form the heart of a new sports park. The construction of the stadium is divided systematically into two. The stand consists of prefabricated concrete parts. Above this is a steel wire net roof with a textile membrane hung on freestanding steel supports with inclined tie rods. The interior roof consists of a mobile membrane sail that folds together above the pitch. The video cube with four screens giving optimal sightlines from all seats is also in the middle of the pitch. The top tier is accessed via twelve archshaped, single-flight staircases. The exterior façade consists of anodized expanded metal that provides another transparent envelope for the actual thermal shell of the interior areas and access steps. The stadium with its exterior façade in the national colors of Poland will stand out in the park as a landmark visible from afar. Olympic Stadium, Kiev, Ukraine On the occasion of the Championships, the rebuilding of the Olympic Stadium for the final
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game has been realized. The new design for the reconstruction of the stadium respects the historic fabric with its impor tant filigree prestressed concrete upper tier built in 1968, the frame of the new roof structure being detached and placed clear of the existing bowl. This most distinctive feature is therefore being encased in a new filigree glass façade and will be duly illuminated with appropriate lighting. The plinth structure of 1948 arising from the location of the stadium on a slope at the West End also was rebuilt in a different guise during reconstruction. The geometr y of the lower par t of the stand was completely redesigned and updated in accordance with safety requirements. Par ticularly at the west end of the stadium, beneath the main stand, extensive premises were constructed for players, VIP guests and press representatives. After the conclusion of the European Football Championships in 2012, an athletics track will be inser ted, enhancing the functionality of the stadium. When the glazed structure of the stadium is illuminated at night, it is an urban landmark in the cityscape of downtown Kiev. The interior of the stadium, with seats for around 68,000 people, gains an individual, unmistakable identity with a membrane roof structure incorporating air suppor ts and domes of light.
Dettagli del sistema di copertura del National Stadium di Varsavia (foto Marcus Bredt). Details of the roofing system of the Warsaw National Stadium (ph. Marcus Bredt).
International Stadium, Varsavia (Polonia) Committente: Narodowe Centrum Sportu Sp. z o.o. Concorso 2007 - Primo premio Progetto: Volkwin Marg e Hubert Nienhoff con Markus Pfisterer Project leaders: Markus Pfisterer, Martin Hakiel Project leader per la copertura: Martin Glass In collaborazione con J.S.K. Architekci Sp. z o.o. e Schlaich Bergermann & partner Concezione strutturale e progetto della copertura: Schlaich Bergermann & partner - Knut Göppert con Knut Stockhusen e Lorenz Haspel Impiantistica: HTW, Hetzel, Tor-Westen + Partner, Biuro Projektów "DOMAR" Progetto paesaggistico: RAK, Architectura Krajobrazu General contractor: Konsorcjum Alpine Bau Deutschland Ag, Alpine Bau Gmbh, Alpine Construction Polska Sp. z o.o., Hydrobudowa Polska S.A. I Pbg S.A Inizio lavori: 2008 Fine lavori: 2011 Olympic Stadium, Kiev (Ucraina) Committente: National Sport Complex "Olympiysky" Consultazione 2008 Progetto: Volkwin Marg with Christian Hoffmann and Marek Nowak Project leader: Martin Bleckmann In collaborazioen con: Personal Creative Architectural Bureau Y. Serjogin Concezione strutturale e progetto della copertura: Schlaich Bergermann & partner - Knut Göppert con Markus Balz e Thomas Moschner Ingegneria strutturale: Kempen Krause Ingenieurgesellschaft Impiantistica: b.i.g. Bechtold Ingenieurgesellschaft mbH Illuminotecnica: Conceptlicht Inizio lavori: 2009 Fine lavori: 2011
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Olympic Stadium, Kiev A Kiev, la seconda capitale partecipante agli Europei, è stato ricostruito l'Olympic Stadium, dove sarà giocata la finale del campionato; anche questo lavoro è stato affidato allo studio gmp. Il nuovo progetto realizzato per il rifacimento rispetta la costruzione storica caratterizzata dall'importante struttura della gradinata superiore in cemento armato precompresso, costruita nel 1968, che presentava un disegno a filigrana: infatti la struttura del nuovo tetto rimane isolata e indipendente dall'ovale esistente. Questa particolare caratteristica viene infatti ripresa in una nuova facciata vetrata a filigrana e sarà debitamente illuminata con un'appropriata illuminazione: quando la superficie vetrata dello stadio è illuminata di notte, diventa un vero landmark urbano nel profilo della città di Kiew. La struttura a plinti del 1948 che emerge dal basamento dello stadio è stata anch'essa recuperata e
riadattata nel rifacimento. La geometria della parte inferiore delle tribune è stata completamente riprogettata e aggiornata secondo le attuali norme di sicurezza. In particolare, all'uscita ovest dello stadio, sotto la tribuna principale, sono stati realizzati ampi locali per giocatori, ospiti VIP e rappresentanti della stampa. L'interno dello stadio, con sedute per circa 68.000 spettatori, acquista un'inconfondibile identità con il tetto a membrana la cui struttura incorpora sistemi di areazione e cupole di illuminazione. Il nuovo stadio è stato inaugurato l'8 ottobre scorso, e la prima partita internazionale che vi si è svolta dopo l'apertura è stata tra Ucraina e Germania il 1 novembre. Dopo la conclusione del campionato europeo, sarà inserita un pista di atletica, accrescendo così la funzionalità dello stadio per le future necessità. Joseph Wolfe 22
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piscina coperta a Bisceglie (Bat)
Pubblico e privato per piscina e fitness
Vista dell'ingresso.
l Comune di Bisceglie, nell'ambito del Programma di Recupero Urbano del quartiere S. Pietro, ha previsto la realizzazione di un impianto sportivo natatorio su suolo comunale a ridosso della linea ferroviaria Bologna - Bari, in un'area di 11.900 mq. La realizzazione dell'intervento è avvenuta con il concorso di capitali pubblici e privati. Al soggetto privato è stato demandato l'onere della realizzazione e gestione dell'impianto natatorio (piscina coperta e servizi annessi), nonché la realizzazione e gestione di un centro palestre e di un centro benessere che rappresenteranno l'estensione ed il completamento dell'offerta sportiva del complesso.
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Il bacino d'utenza di riferimento per l'impianto natatorio è quello relativo all'intero Comune di Bisceglie con una popolazione di circa 55.000 abitanti, nonché parte dei comuni viciniori, segnatamente Barletta, Trani e Andria che attualmente risultano sprovvisti di impianti natatori coperti. Le attività sportive praticabili nell'impianto sono: scuola di nuoto, nuoto e pallanuoto di livello amatoriale ed agonistico, nonché acquagym, acqua fitness e più in generale ginnastica in acqua da svolgersi oltre che nella vasca principale anche nella vasca polivalente situata in ambiente separato che si trova ad ovest dell'edificio. Le attrezzature sportive previste riguardano la dotazione standard di una vasca per il nuoto, ovvero pedane e corsie galleggianti.
A queste attività sportive si aggiungeranno quelle relative alla palestra di competenza del gestore. Il complesso edilizio è posizionato in maniera tale da avere l'accesso del pubblico dalla viabilità principale ed in modo da avere il corpo degli spogliatoi e dei servizi sul lato esposto a nord, mentre lo spazio vasca ed il solarium sono esposti a sud. Per la riduzione dell'impatto acustico e visivo della linea ferroviaria, in fase progettuale si è provveduto a realizzare una collinetta di terra ricoperta da vegetazione, mentre la vegetazione preesistente lungo la strada è stata preservata prevedendo per quella zona un ampio filtro verde. La distribuzione L'impianto natatorio è composto di quattro volumi 29
View of the entrance.
principali: quello inclinato della vasca grande, quello del blocco spogliatoi, quello del blocco direzione, hall, bar e servizi, e il volume della vasca polivalente. A questi sono aggiunti i blocchi della palestra e del centro benessere, strutturalmente separati dai blocchi precedenti. All'interno l'impianto natatorio è diviso nelle seguenti sezioni: sezione vasche; sezione spogliatoi; sezione attività di supporto (direzione, info, attesa, bar, depositi, infermeria); sezione pubblico (gradinate, posti riservati e recintati per disabili motori e bagni pubblico); sezione impianti tecnologici (localizzati al piano interrato). La sezione relativa all'attività sportiva comprende la vasca per l'esercizio dell'attività agonistica con le relative fasce di rispetto, la vasca
In questa pagina, due prospetti; nelle foto in basso, la parete vetrata con vista sul parco, e la separazione interna tra il locale ristoro e la sala vasche. Nella pagina di fronte, due sezioni e due viste sulle piscine. In this page, two elevations; in the photos below, the glass wall viewing the park, and the interior curtain between the restaurant and the pools hall. Next page, two sections and two views on the swimming pools.
polivalente e lo spazio necessario per la ginnastica prenatatoria. Le dimensioni nette della vasca sono 12,5 m di larghezza e 25 m di lunghezza e ciò permette l'approntamento di 6 corsie per competizioni; la sua profondità varia da 160 a
180 cm. Il lato vasca esposto a sud è completamente vetrato in modo da far entrare la maggior quantità di luce possibile, mentre lo spazio per la ginnastica prenatatoria è previsto nella zona compresa tra la vasca grande e gli spogliatoi e tra la
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vasca grande e la vasca polivalente. Sul lato corto sinistro della vasca grande si trova la vasca polivalente di m. 5x10 e profondità m. 1,10 dove si svolgono lezioni di avviamento al nuoto, acquagym e altre attività similari.
Gli spogliatoi per gli utenti, distinti per sesso, sono composti da uno spogliatoio comune e da 5 spogliatoi a rotazione, oltre a uno spogliatoio per disabili attrezzato con lettino. Sono presenti pertanto 18 posti spogliatoio nel locale comune e 9 in quello a rotazione. Il piano vasche comunica con i locali spogliatoi per mezzo di un passaggio obbligato conforme alla vigente normativa d'igiene e dotate di vasche lavapiedi con liquidi disinfettanti e docce a getti di acqua. La sezione servizi di supporto è costituita dall'insieme delle unità ambientali complementari all'esercizio dell'attività sportiva. Essa è caratterizzata dalla presenza di un percorso a piedi calzati (dalla hall fino alla zona spogliatoi) oltre a spazi per la sosta e il relax. La sezione servizi di supporto consente, quindi, le seguenti funzioni: ingresso controllato degli utenti, nonché del pubblico, accesso dal percorso piedi calzati agli spogliatoi ed uscita da questi nel percorso a piedi nudi verso l'unità ambientale vasca. L'ingresso principale pedonale ha l'accesso diretto nella hall, dove trovano posto la direzione con il punto informazioni ed il punto bar con i servizi. Sia l'ingresso principale che quello posteriore, sono stati progettati in maniera tale da
essere protetti dagli agenti atmosferici mediante pensiline. La direzione è stata dimensionata in modo da consentire tutte le funzioni relative all'organizzazione amministrativa dell'impianto; è posizionata in corrispondenza dell'ingresso in quanto le sue relazioni sono rivolte soprattutto verso gli utenti esterni. Il lato corto della vasca è completamente vetrato e ciò permette a chi sosta al bar e allo spazio relax di poter vedere comodamente il piano vasca. Tra la hall e il locale bar sono ubicati i servizi igienici e gli spogliatoi del personale con ingressi separati. L'articolazione della zona hall permette una chiara e razionale individuazione delle diverse zone funzionali che riguardano: la sosta degli utenti e degli accompagnatori; le consultazioni e le comunicazioni sul funzionamento del servizio; il controllo amministrativo. Ortogonalmente all'ingresso è disposto un largo disimpegno per l'accesso agli spogliatoi degli istruttori e degli utenti; tale disimpegno è attrezzato su un lato con vetrine espositive di attrezzature per la piscina e sull'altro con divani per l'attesa e la sosta; esso è illuminato superiormente tramite lucernari in policarbonato.
Eventualmente il blocco palestre non dovesse realizzarsi, questo disimpegno sarà parzialmente vetrato sul lato nord e lo spazio occupato dalle palestre sarà sistemato a verde. Il locale infermeria è posto sul lato opposto all'ingresso
principale, ed ha accesso diretto dal piano vasca e dall'esterno mediante l'ingresso posteriore, dove trova spazio il posto ambulanza. Tale localizzazione consente l'accesso diretto anche dall'esterno quando sono programmate le visite
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mediche degli utenti dell'impianto. Adiacenti al passaggio obbligato su entrambi i lati sono previsti due locali per deposito, direttamente accessibili dal piano vasca. Tali unità ambientali consentono il deposito delle attrezzature necessarie per lo
Piscina coperta a Bisceglie (Barletta Andria Trani) Committente: Comune di Bisceglie Responsabile del Procedimento: arch. Giacomo Losapio Impresa Concessionaria: Nicotel Wellness Bisceglie srl Progettazione definitiva, Direzione Lavori e coordinamento della sicurezza: arch. Michele Sgobba Collaboratore nella progettazione strutturale e nella Direzione lavori: ing. Francesco De Vincenzo Progettazione esecutiva: ing. Clemente Sarnataro; progetto strutture in c.a. e impianti meccanici: ing. Michele Papapietro progetto strutture in legno lamellare: ing. Mauro Piubelli. progetto Impianti elettrici: ing. Pietro Aloisio Inizio lavori: aprile 2009 Fine lavori: aprile 2011 Importo dei lavori: euro 3.911.913 Importo complessivo: euro 5.146.716 attrezzature per piscine: Patentverwang Italia srl (Milano) In questa pagina, planimetria generale del centro; in alto, la piscina terapeutica e gli spogliatoi. Nella pagina a lato, al centro la galleria affacciata sopra le vasche; in basso, un corridoio dell'area fitness. Nella foto piccola in alto, una palestra di attrezzistica.
In this page, general plan of the swimming centre; above, the therapy pool and the changing rooms. Next page, middle, the gallery over the pools; below, a corridor of the fitness area. In the small photo above, a gymnastics hall.
svolgimento del nuoto (elementi segnacorsie, blocchi di partenza,ecc.), della ginnastica prenatatoria e dell'acquagym. Altre unità ambientali che compongono tale sezione sono: la hall, la zona relax ed il bar posti di testata sul lato corto della vasca con la quale sono in stretta relazione grazie alle ampie vetrate che si aprono su di essa. Il bar è dotato di uno spazio per deposito direttamente raggiungibile dall'esterno con i mezzi per lo scarico delle merci. I depositi per le attrezzature della piscina sono localizzati in posizione centrale in adiacenza all'uscita al piano vasca. Sotto la scala che conduce al piano gradinate è localizzato il locale deposito per gli attrezzi di pulizia. È collocato in posizione baricentrica rispetto alle unità ambientali che deve servire ed è accessibile e contiguo al locale destinato al personale di servizio. Le gradinate per il pubblico sono state progettate in maniera da risultare completamente indipendenti rispetto alla zona vasca. Esse 32
sono posizionate sopra la zona dei servizi ad un livello diverso rispetto a quello della piscina e la loro accessibilità avviene per mezzo di una scala esclusivamente riservata agli spettatori. Ciò consente al pubblico o agli accompagnatori di entrare ed uscire agevolmente senza disturbare gli atleti. Inoltre la circostanza di non avere il pubblico allo stesso livello della zona vasca consente di evitare una antigienica presenza del percorso a piedi calzati a ridosso del bordo vasca. Le uscite di sicurezza sono poste alle due estremità delle gradinate; una delle due conduce sul terrazzo e da questo tramite una scala esterna si raggiunge il piano stradale. Particolare attenzione è stata posta nella definizione della curva di visibilità onde garantire a tutti i posti una perfetta visibilità delle attività agonistiche;il numero totale di posti previsti è pari a 150 disposti su 3 gradinate. I posti riservati ai disabili motori sono ubicati al piano terra, all'interno del vano vasca, sebbene delimitati dallo spazio riservato agli atleti mediante recinzione con tubolari metallici. Le unità ambientali dei servizi igienici sono state dimensionate in maniera da poter consentire il regolare svolgimento delle funzioni da parte del pubblico, sia esso spettatore o accompagnatore, garantendo le necessarie condizioni di igiene, di sicurezza e di benessere. Tali servizi sono stati localizzati in adiacenza alla hall, alla zona relax ed al bar, nonché alla scala che porta alle gradinate, in posizione, quindi, facilmente accessibile. Oltre a due servizi distinti per sesso, è previsto un servizio igienico per soggetti con ridotte capacità motorie. La sezione impianti tecnologici, infine, è costituita dall'insieme dei locali
Swimming pool under cover in Bisceglie Public and private funds for swimming and fitness facilities The City of Bisceglie resolved on the construction of a swimming centre on municipal soil, which was accomplished with the contribution of public and private funds. Private investors were asked to take upon themselves the building costs and the management of the complex (swimming pool under cover with annexed service facilities), as well as the construction and management of a gym and a wellness centre to be added to supplement and enrich the range of sporting activities offered by the complex. The activities that may be practised at the centre include: swimming lessons, swimming and water polo sessions at amateur and professional levels, water gym, water fitness and, in broader terms, physical exercises in water, to be performed both in the main pool and in a multipurpose swimming pool situated in a separate environment to the west of the building. The sporting equipment consists of all the standard accessories for swimming pools,
such as diving platforms and lane floats. These sporting activities will be flanked by the gym activities organised by the management company. The pre-existing structure of the swimming complex is comprised of four main volumes, housing the big pool, the locker rooms, the management office-hallbar-restrooms facilities, the multipurpose pool. New additions are a gym and a wellness centre, two volumes that are structurally separate from the existing structure. The section reserved for sporting activities includes the swimming pool where competitions are held, the multipurpose pool and the pre-swim workout areas. The wall facing south is entirely made of a glazed surface that lets in the greatest possible amount of light, the areas reserved for pre-swim exercises are situated between the big pool and the locker rooms and between the big pool and the smaller multipurpose pool.
destinati a contenere gli impianti necessari a garantire il funzionamento della piscina. Tale sezione ubicata al piano interrato, è accessibile tramite una rampa carrabile esterna e tramite una scala. Centro palestre e centro benessere All'impianto fin qui descritto sono aggiunti i due blocchi del centro benessere e del centro palestre; è previsto, infatti, che dal largo disimpegno si acceda anche alle palestre ed agli annessi spogliatoi, mentre adiacente al locale infermeria ed alla vasca polivalente, è previsto l'ingresso al centro benessere. Le palestre sono illuminate tramite ampie vetrate apribili che affacciano sullo spazio verde alberato antistante, mentre gli spogliatoi ed i servizi igienici sono illuminati ed aerati tramite finestre alte con schermature metalliche. In corrispondenza dello spazio di accesso agli spogliatoi è posto un lucernario di forma triangolare. Cesare Lino 33
centro sportivo ad Aosta
Tennis e arrampicata corrono dietro all'atletica... n adiacenza ad un preesistente impianto di atletica leggera indoor, nasce un centro per il tennis dotato di cinque campi pavimentati in green-set; in adiacenza alla palestra, è stata realizzata inoltre una parete per l'arrampicata sportiva, elevata fino a 12 metri.
I
Nel quadro di interventi per le opere di completamento della struttura coperta per l'atletica leggera e le attività di palestra e centro per il tennis in località Tzamberlet del comune di Aosta, è
emersa la necessità di: realizzare sette campi da tennis; costruire, in aderenza alla facciata est dell'edificio polisportivo esistente, una palestra artificiale di arrampicata per attività di allenamento su parete verticale attrezzata, attività di bouldering, arrampicata di apprendimento e di addestramento per bambini, nonché per esercitazioni di pronto soccorso; restaurare le tribune esistenti del campo di atletica mantenendone sia la posizione che le dimensioni attuali.
Sopra, la tensostruttura che copre una coppia di campi da tennis. Sotto, l'ala che accoglie la palestra di arrampicata.
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Above, the wood supported structure covering a couple of tennis courts. Below, the wing hosting the climbing hall.
Planimetria del centro sportivo: sulla sinistra i campi da tennis, di cui una coppia al coperto; al centro il preesistente impianto di atletica indoor, con l'aggiunta della palestra di arrampicata; sulla destra la tribuna - da realizzare - prospiciente la pista esterna di atletica leggera. Nella pagina di fronte, uno dei campi da tennis con tribuna per il pubblico; nel riquadro, uno dei campi al coperto.
General plan of the sports centre: on the left, tennis courts a couple of which are indoor; middle, the pre-existing indoor athletic venue, with the added climbing indoor hall; right, the stand - to be realized - facing the outdoor athletics track.
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I campi da tennis In merito ai campi da tennis, localizzati ad ovest del palazzetto dedicato alle attività sportive indoor, si è deciso di realizzare un campo "centrale" scoperto in terra rossa dotato di tribune per gli spettatori (400 posti a sedere) con sottostanti locali adibiti a servizi igienici aperti al pubblico ed a magazzini, impianto di illuminazione notturna, impianto di diffusione sonora e di impianto d'irrigazione automatizzata; due campi affiancati e scoperti in terra rossa completi di impianto di illuminazione notturna e di impianto d'irrigazione automatizzata (i cordoli perimetrali sono stati dimensionati e predisposti per l'ancoraggio della struttura; i campi inoltre non sono stati separati da elementi fissi che possono essere d'impedimento alla posa della copertura pressostatica); due campi affiancati, con pavimentazione in terra rossa, coperti da una struttura permanente in legno lamellare e telo a doppia membrana dotata di impianti di riscaldamento, diffusione sonora e di illuminazione; un campo singolo scoperto in terra rossa completo di impianto di illuminazione notturna; un campo singolo da pavimentare con superficie sintetica rispondente alle moderne esigenze di gioco indoor e da ricoprire con la struttura permanente da recuperare presso il Circolo Tennis Aosta di Via Mazzini, completo di impianto di riscaldamento, diffusione sonora e di illuminazione. Durante l'esecuzione dei lavori su richiesta dell'Amministrazione comunale di Aosta e della FIT Valle d'Aosta i campi da tennis sono stati ridotti a cinque piÚ l'esecuzione di un campo di beach tennis beach volley; tutti i campi sono stati dotati di
illuminazione artificiale per l'impiego in notturna, con corpi illuminanti mobili o facilmente raggiungibili per una manutenzione semplificata. La superficie dei campi da tennis è stata realizzata in green-set, superficie molto diffusa nel circuito professionistico (ATP, WTA, ITF), formata da un primo strato costituito da una miscela di microgranuli molto fini strutturati in profondità che riuniscono pigmenti colorati di ottima qualità, oltre alle silici e a degli elementi di amalgama, selezionati accuratamente, che contribuiscono ad ottenere una grande qualità tennistica del rivestimento, avente classificazione ITF 3medium, da un secondo strato costituito da un rivestimento elastomero denso in fibre minerali e componenti solidi, che danno al sistema elasticità ed affidabilità e infine da un terzo strato che chiude la superficie bituminosa
Sports centre in Aosta / Tennis and rock climbing keep up with track and field Within the framework of the works underway to complete a structure under cover that will house athletics and gymnastics activities and to create a tennis centre in the city of Aosta, the needs identified included: the construction of five tennis courts; the creation, on the east facade of the existing athletics building, of an artificial rock climbing gym for training activities on an equipped vertical wall, bouldering, climbing courses for children, and first aid training activities (up to a height of 12 m). Finally, the existing bleachers of the athletics field need to be restored while retaining their current layout and dimensions. As for as the tennis courts, it was decided to create a "central" outdoor field with bleachers (with seats for 400 spectators) and space underneath to house restrooms and storage rooms; two adjacent open-air tennis fields; two more adjacent fields covered by a permanent structure in laminar wood and double membrane fabric; a single red clay open-air tennis field, a single court to be paved with a synthetic surface in keeping with modern indoor playing requirements, to be covered with a permanent structure. While the works were
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underway, two of these tennis fields were replaced with a beach-tennis / beach-volley field. The surface of the tennis fields is made of green-set, a multilayer synthetic surface used very widely in the professional circuit. The rock climbing gym has been designed to adhere to a pre-existing athletics building. It essentially consists of two levels: an underground level for bouldering and muscle recovery activities, and giving access to the equipped walls that develop within a rectangular parallelepiped; ground floor access to the structure and the climbing zones external to said parallelepiped.
Schema costruttivo e scorcio della struttura in legno lamellare che copre alcuni dei campi da tennis. In basso, due scorci delle pareti di arrampicata indoor.
Building scheme and view of the lamellar wood structure covering some tennis courts. Below, two views of the indoor climbing walls.
Lavori di completamento della struttura coperta per l'atletica leggera, le attività di palestra e centro per il tennis in località Tzamberlet in comune d'Aosta Committente: Coni, Comune di Aosta, Regione Autonoma Valle D'Aosta Progettista: Studio Inart - ing. Enrico Giamminuti Inizio lavori: giugno 2008 Fine lavori: luglio 2011 Importo lavori finale: 2.620.499 euro al netto dell'IVA Impresa appaltatrice: Panero Bartolomeo srl, Settimo Torinese (To) Attrezzature palestra di arrampicata: Sint Roc & Ecogrips, Arco (Tn)
esistente fungendo da unione tra la stessa e gli strati di gioco superiore; la pavimentazione dei campi da tennis coperti, sempre realizzata in green-set come sopra specificato, ha in più uno strato costituito da una miscela di microgranuli di gomma in emulsione resinosa detta "Cushion", che rende i campi più "lenti" e "morbidi". I campi sono stati omologati dalla Fit nel mese di ottobre dell'anno scorso e sono già utilizzati dalla selezione agonistica del Tennis Club di Aosta e molto probabilmente nell'anno 2012 ospiteranno un torneo di tennis nella categoria ATP Futures Series. La palestra di arrampicata La palestra di arrampicata è stata progettata in adiacenza al preesistente padiglione per l'atletica. L'accesso alla struttura avviene al piano 38
terreno direttamente dal corridoio centrale del suddetto padiglione ed in adiacenza alle tribune della pista di atletica. La palestra, che comunica anche direttamente con l'esterno ed ha inoltre un accesso dalla rampa d'ingresso al piano interrato si articola sostanzialmente in due livelli: piano interrato con zone boulder, defaticazione ed accesso alle pareti di arrampicata che si sviluppano all'interno di un parallelepipedo a pianta rettangolare; piano terreno di accesso alla struttura ed alle zone arrampicabili esterne al suddetto parallelepipedo. La palestra consta di arrampicata boulder fino a 5 metri, spazio per esercitazioni per i Vigili del Fuoco, e arrampicata fino a 12 m di altezza nella parte più alta. Peter Kia
stadio con pista di atletica a Rovereto (Trento)
Tutto in ordine per il Palio della Quercia
li interventi di miglioramento dello Stadio Quercia si sono protratti nel corso degli ultimi anni portando alla creazione di un nuovo impianto per l'atletica leggera a otto corsie con relative pedane e un impianto di illuminazione adeguato alle necessità della manifestazione internazionale che prende il nome dalla pianta simbolo di Rovereto. Il tutto è stato poi completato con un campo da calcio in erba sintetica e due corsie di riscaldamento.
G
La manifestazione estiva di atletica internazionale denominata "Palio della Quercia" necessita di una pista a 8 corsie con relative pedane a norma IAAF, con un illuminamento medio verticale di 1000 lux. Fino al 2007 la pista esistente presso lo Stadio Quercia era dotata di 6 corsie che dislivelli massimi oltre i 10 cm e sarebbero comunque risultate inadatte per le normali competizioni FIDAL, e l'illuminazione era inferiore al livello richiesto. L'aumento delle prestazioni illuminotecniche e l'allargamento del campo da calcio consentono oggi, oltre al Palio e alle altre competizioni di atletica, lo svolgimento di
Planimetria generale e scorcio.
General plan and partial view.
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manifestazioni calcistiche per la serie C e per competizioni Under 21 della Nazionale di calcio (esclusivamente per le partite di qualificazioni per il Campionato Europeo). La pista di atletica leggera La dislocazione planimetrica della pista è stata modificata rispetto al tracciato preesistente, in quanto vi è difformità fra i raggi minimi di curvatura ammessi dalla IAAF e quelli ammessi dalla FIDAL. E' stato quindi realizzato un doppio rettilineo dei 100 m ad est e ad ovest dell'anello della corsa per poter utilizzare i due rettilinei in contemporanea durante l'allenamento e durante le gare (solo quelle giovanili). Risulta inoltre possibile scegliere a seconda dell'orario delle gare (mattino o sera) e quindi in funzione della direzione del vento quale rettilineo usare per ogni gara. Sono state previste due aree per il salto con l'asta: una ad est, posizionata di fronte alla tribuna scoperta, utile per le manifestazioni più importanti di atletica (Palio della Quercia, Quercia d'Oro, ecc), le pedane per il salto con l'asta poste invece a nord saranno utilizzate preferibilmente durante le gare regionali. Il salto in lungo e triplo potrà avvenire in pedane separate; il salto in alto potrà essere svolto a sud dell'impianto sportivo. Si evidenzia che la progettazione della dislocazione planimetrica delle pedane e della pista è stata fra l'altro concordata e supportata dalla grande esperienza dei tecnici e dirigenti della società sportiva U.S. Quercia di Rovereto, ed in particolare del Presidente Carlo Giordani. La pista e le pedane di 42
atletica leggera sono realizzate con una pavimentazione prefabbricata in gomma. La scelta di questo manto è dovuta alla elevata specializzazione del prodotto, alla sua completa ecologicità (essendo prodotto con gomme naturali e certificato come assimilabile ai rifiuti solidi urbani), alla sua durata nel tempo e ai costi di manutenzione praticamente inesistenti. Tale materiale non subisce inoltre l'influenza della temperatura data la sua resistenza strutturale agli sbalzi termici compresi tra -30° e +90°. Il lavoro si è svolto quindi rimuovendo il preesistente tappeto superficiale, ed il sottostante strato in conglomerato bituminoso; è avvenuta quindi la posa di una fondazione in materiale inerte e di una finitura superficiale, la realizzazione di un doppio strato in conglomerato bituminoso (binder + strato di usura) ed infine l'applicazione del tappeto in gomma sopra descritto. Tale intervento garantisce una uniformità della risposta elastica su tutta la pavimentazione, il rispetto della planarità della pista prima gravemente compromessa, la mancanza di cedimenti differenziati fra zona di pista o pedane esistenti e zone di nuovo impianto. I lavori principali della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione sono terminati nel settembre 2009 e subito dopo è stato inaugurato l'impianto sportivo in occasione del meeting internazionale "Palio della Quercia". Nel giugno 2010 è stato realizzato il campo sportivo in erba sintetica con annesse due corsie di atletica nella zona antistadio. La pista di atletica è stata definita una delle migliori d'Italia, sia
dettagli costruttivi alle pagine seguenti Nella pagina di fronte: curva, rettilineo con le corsie supplementari, e partenza della pista. In questa pagina, dettagli costruttivi della pista; in basso, l'impianto nel contesto.
Next page: curve, straight with training lanes, and start of the track. In this page, building details of the track; below, the venue in the environment.
Stadium with athletic track in Rovereto / All is ready for the Palio della Quercia The remodelling works performed on Stadio Quercia in recent years have led to the creation of a new eight-lane athletic track, with the relative boards, and a lighting system in keeping with the requirements of the international event that takes its name, "Palio della Quercia" (Oak Competition) from the tree that is the symbol of Rovereto. The track has been redesigned to take into account the different minimum values specified for the radius of curvature by the International Federation vs. the Italian Federation. The stadium now has two 100m straights, one to the east and the other to the west of the oval, that can be used simultaneously during practice sessions and during the competitions. It is also possible to decide which of the two to use as a function of the timetable of the event (morning or evening) and as a function the direction of the wind. The athletic track and the boards are paved with a prefabricated rubber floor. An adjoining area
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houses an artificial grass playing field with two running lanes annexed. The athletic track has been rated one of the best in Italy, on account both of the materials used and of the number of lanes. Another key factor is the possibility to use the area fronting the stadium during international athletics meetings. The natural grass field inside the oval track has also been regenerated by replacing the entire surface and the dimensions of the grass area have been adjusted in keeping with the requirements of the remodelled track.
stadio con pista di atletica a Rovereto
Dettagli
BUCA SIEPI
In alto, la pista con il campo di calcio in erba naturale. Qui sopra, due scorci del campetto in erba sintetica.
Top, the track with the natural grass soccer field. Above, two views of the smallest field in synthetic turf.
Realizzazione di un anello a 8 corsie di atletica leggera e altre migliorie presso lo Stadio Quercia di Rovereto (Trento) Commitente: Comune di Rovereto Dirigente e RUP: ing. Paolo Piccinni Capo Ufficio e coordinatore del progetto: geom. Fabrizio Dalrì. Progetto architettonico, strutturale, illuminotecnico, Direzione Lavori, coordinatore per la sicurezza in progettazione: ing. Gianpaolo Bonani Progettista impianti elettrici: p.i. Maurizio Depolo Parte geologica e geotecnica: dott. Antonio Marra Rilievi: geom. Daniele Amoroso e Gianluca Amoroso Coordinatore della sicurezza per l'esecuzione: ing. Ruele Mario Importo totale dei lavori (pista atletica e illuminazione): euro 2.170.000 Importo lavori campo in erba naturale: euro 280.000 Importo lavori campo in erba sintetica: euro 660.000 Fine lavori pista di atletica leggera: settembre 2009 Fine lavori campo in erba naturale: giugno 2009 Fine lavori campo in erba sintetica: giugno 2010 Erba sintetica: Italgreen spa, Villa d’Adda (Bg)
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per la qualità dei materiali impiegati, per il numero di corsie, e anche per la possibilità di utilizzare durante i meeting internazionali di atletica (nella fase pregara) proprio l'antistadio. I campi di calcio Il campo sopra citato, di dimensioni 89,00 x 43,20 m, è omologabile per partite di 3a categoria, juniores regionale e provinciale e amatori, secondo quanto richiesto dalla Lega Nazionale Dilettanti. La tipologia di sottofondo è a drenaggio orizzontale sotto il manto. Dopo l'asportazione del manto di finitura esistente in sabbia e ghiaino fino alla quota prefissata nel progetto e la realizzazione degli scavi a sezione obbligata per le tubazioni e i pozzetti, è stata effettuata la compattazione del
terreno esistente, con eventuale integrazione di materiale idoneo al fine di ottenere due falde con pendenza di 0.6%, la posa della canaletta, della membrana impermeabile, del geodreno/materassino drenante ed infine del manto in erba artificiale. Il campo in erba naturale posto all'interno della pista di atletica, è stato nel contempo anch'esso rigenerato con la totale sostituzione del manto in erba esistente e il rifacimento completo delle quote in quanto non adatte a complementarsi con l'intervento della pista di atletica. Sono quindi stati realizzati l'impianto di drenaggio, nelle due direzioni ortogonali del campo, e l'impianto di irrigazione con la posa di 24 irrigatori a turbina. Bruno Grillini
centro natatorio a Bassano del Grappa (Treviso)
Un impianto per tutti, con vasche e accessori 'impianto natatorio realizzato nel centro noto per il celebre ponte, è stato progettato con l'obiettivo della maggiore economia di gestione, sia dal punto di vista energetico che manutentivo. Per favorirne la fruizione al più vasto pubblico familiare, l'impianto è dotato di ambienti accessori quali palestra e kinder park.
L
costi di gestione molto onerosi. Gli elementi di cui si è tenuto conto nella progettazione sono stati pertanto: - corretto dimensionamento di tutto il complesso; - soluzioni distributive
semplici e funzionali; - scelta di materiali di facile manutenzione, alta resistenza e durabilità; - adozione di automatismi nella gestione degli impianti tecnologici; - contenimento dei consumi
energetici mediante l'utilizzo di tecnologie che consentono lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili quali i pannelli solari termici. Si è tenuto conto quindi del problema gestionale che è stato affrontato non solo dal
Il comune di Bassano del Grappa rimaneva uno dei pochi grandi centri del NordEst privo di un impianto natatorio pubblico. La progettazione ha tenuto in debito conto il fondamentale legame con le problematiche gestionali, per non correre il rischio di creare un'operazione la cui conduzione sarebbe risultata gravosa e complessa, per la necessità di molto personale o di frequenti interventi manutentivi, alti consumi energetici ecc., che si sarebbero concretizzati in
Vista esterna e, sopra, l'entrata al centro.
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Exterior view and, above, the entrance.
punto di vista "tecnico", ma anche "sociale" e "commerciale": infatti si è deciso di integrare la struttura sportiva con dei servizi accessori quali bar, kinderpark e palestra, che migliorano e completano la qualità del servizio offerto e consentono di attirare una più vasta ed eterogenea
fascia di utenze, con conseguente miglioramento dell'utilità sociale e della redditività dell'impianto. Durante la progettazione e realizzazione dell'opera si è cercato di creare un ambiente confortevole oltre che prettamente funzionale, in grado di attirare un maggior afflusso di praticanti,
Pianta del centro natatorio. In alto, due prospetti. Plan of the swimming centre. Above, two elevations.
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specialmente quella fascia di utenza che cerca un salubre impiego del tempo libero piuttosto che attività sportive ed agonistiche troppo impegnative. La distribuzione L'edificio presenta una superficie al lordo dei muri di mq 3.598 suddivisa in varie
unità funzionali: sala vasche; servizi per gli utenti delle vasche; sezione spettatori;palestra; servizi per gli utenti della palestra; bar; kinder park; zona impianti. La sala vasche, della superficie complessiva di mq 1.541, presenta le dimensioni massime di m 40x46 ed altezza sottotrave variabile da m 3,50 a m 6,44. Nella sala trovano posto una vasca di m 25x16,50 ( 8 corsie da 2 metri) e profondità variabile tra m 1,35 e 1,45, una vasca fitness di m 25x8 con profondità variabile tra m 1,05 e 1,20 ed una vasca ricreativa di m 12x10 e della profondità variabile tra m 0,60 e 0,70. I servizi per gli utenti delle piscine comprendono: uno spogliatoio maschile di circa mq 133 dotato di locale docce con 18 docce, servizi igienici con 5 w.c. di cui uno per disabili; e uno spogliatoio femminile di circa mq 139 di cui una zona adibita alla gestione dei bambini da parte delle mamme dotato di locale docce con 18 docce e servizi igienici con 7 w.c. di cui uno per disabili. Lungo il lato maggiore della vasca nuotatori da 25 m è stata realizzata una tribunetta di due gradoni capace di 80 posti per gli spettatori. A disposizione del pubblico vi sono tre servizi igienici di cui uno per disabili. La palestra presenta una superficie di circa mq 287 ed è attrezzata con tutte le macchine cardio-fitness ed isotoniche ed uno spazio è dedicato per il corpo libero.
Due sezioni trasversali. Sotto, due viste interne con le tre vasche. Two cross sections. Below, two interior views with the three pools.
I servizi per gli utenti della palestra comprendono uno spogliatoio maschile e femminile di circa mq 28,41 cadauno dotati di locale docce con 4 docce e servizi igienici con 1 w.c. anche per disabili. Il bar, posto vicino all'ingresso dell'impianto con accesso diretto dall'atrio e dall'esterno, presenta una superficie di circa mq 80 a cui sono da aggiungere il locale cucina, il deposito e i servizi igienici ad uso dei clienti che potranno essere anche persone che non utilizzeranno l'impianto natatorio. Il bar è inoltre dotato di una terrazza esterna che nella buona stagione può essere utilizzata posizionando alcuni ombrelloni e tavolini. A diretto contatto con l'atrio, anche visivo poiché separato da un'ampia vetrata, è stato realizzato un ampio locale di circa mq 68 ove, sotto la continua sorveglianza di apposito personale, saranno ospitati i bambini in tenera età permettendo così ai genitori di praticare le varie attività liberi da ogni preoccupazione per i figlioletti. Tale locale (kinder park) è dotato di un indispensabile fasciatoio della superficie di circa mq 21 con annessi servizi igienici adeguati ai bambini. La zona impianti, della superficie di circa mq 210, è costituita da una stanza collettori che permette l'accesso dall'interno dell'impianto alla sala UTA e filtri, una centrale termica di circa mq 30, un locale acidi
Swimming centre in Bassano del Grappa (Treviso) A facility for everybody, with pools and accessories Bassano del Grappa was one of the few remaining major towns in north-eastern Italy that did not have a public swimming centre. The plan took into due account managementrelated issued, so as to ward off the risk of producing an installation that would be complex and burdensome to manage, requiring too many people to operate it, frequent maintenance works and high energy consumption, resulting in very high management costs. The building is organised into various functional units: the main hall with the swimming pools, a section with locker rooms and restrooms for swimming pools users, a spectator area, a gym, a section with locker rooms and restrooms for the users of the gym, a cafeteria, a playground, a technical plants area. The hall has room for a 25x16.50 m swimming pool, a 25x8 m fitness pool and a 12x10 m recreational pool. The structure of the building is entirely made of reinforced concrete, save for the roofs of the gym and the swimming pool hall, which are made of laminar wood.
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In particular, two different structures have been created for the two roofs, to do away with reverberation problems in the swimming pool hall: while the structure of the roof of the gym is normal, in fact, the solution developed for the roof of the hall uses a layer of prefabricated, self-supporting panels, rested on the beams in laminar wood, with high thermal insulation and sound-absorbent capacities, suitable for an environment where reverberation phenomena may be an issue, especially during crowded events and swimming competitions.
In questa pagina, altri due scorci delle vasche.
In this page, two other views of the pools.
con accesso direttamente dall'esterno, la sala UTA e filtri della superficie di mq 164. Da quest'ultima è possibile accedere ai cunicoli interrati che permettono la distribuzione delle varie tubazioni e la completa termoventilazione della sala vasche. Struttura e impianti La struttura dell'intero edificio è stata realizzata in calcestruzzo armato fatta eccezione per le coperture della palestra e della sala vasche, costituite invece da travi in legno lamellare a parete piena. In particolare si sono realizzati due pacchetti diversi per le coperture in modo da risolvere il problema del riverbero all'interno della sala vasche. Infatti per la palestra il pacchetto di copertura è di tipo tradizionale costituito da un tavolato di mm 22, sovrastante barriera al vapore con lamina di alluminio, doppio strato di pannelli in polistirene con interposti morali in legno dello spessore totale di cm 12 e manto di tenuta in lamiera di alluminio preverniciata. Per la piscina invece si è deciso di posare sulle travi in legno lamellare un pannello prefabbricato autoportante, dotato di alte capacità di isolamento termico e fonoassorbenza, adatto per un ambiente con alto riverbero come una sala vasche soprattutto durante le manifestazioni e le gare. La circolazione dell'acqua nelle vasche è stata realizzata con bocchette di immissione dal fondo e sfioro a tracimazione del tipo "finlandese". Il rivestimento delle vasche, delle pareti e le pavimentazioni è stato realizzato con piastrelle in gres fine porcellanato. La pavimentazione dell'atrio, del bar e della palestra è in parquet in legno. Le restanti finiture di tipo
Piscina comunale a Bassano del Grappa (Treviso) Committente: Impianti Sportivi Aquapolis srl, San Zenone degli Ezzelini (Tv) Progetto architettonico, strutturale e impiantistico, Direzione Lavori: ing. Marco Pascoli Costo di realizzazione: euro 4.290.000 Fine lavori: 2010
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civile sono state scelte con particolare riguardo alla durabilità ed alla facilità di manutenzione. L'impianto di filtrazione di ogni vasca è del tipo autonomo, in particolare per la vasca nuotatori si sono installati tre filtri selettivi della portata ciascuno di 56 mc/h, per la vasca fitness due filtri della portata ciascuno di 77 mc/h mentre per la vasca ricreativa due filtri della portata ciascuno di 34mc/h. Il tempo di ricircolo per la vasca nuoto e fitness è rispettivamente di 2,40h e 2,00 h mentre per la vasca ricreativa è di 0,75h. L'impianto di termoventilazione della sala vasche è a circolazione d'aria con modulazione di funzionamento da totale ricircolo a totale rinnovo. L'impianto di riscaldamento degli spogliatoi è del tipo a pannelli radianti a pavimento con immissione aria di rinnovo ed estrazione aria esausta. Nella palestra il riscaldamento avviene per mezzo di pavimento radiante associato ad una unità di trattamento aria per il controllo termo-igrometrico. Per la climatizzazione dei locali bar, kinder park, uffici ecc. si è utilizzato un pavimento radiante associato ad una unità di trattamento aria con funzioni di controllo termico ed igrometrico. Per quanto riguarda gli impianti elettrici, il livello di illuminazione della sala vasche pari a 350 lux è assicurato da lampade a ioduri metallici e fluorescenti. Tutta l'impiantistica può essere regolata ed ottimizzata in qualsiasi momento tramite un sistema di supervisione che consente la gestione ed il controllo di tutti gli impianti, con visione dello stato delle apparecchiature e dei segnali inviati dalle strumentazioni in campo. Mary Kate Russo
centro sportivo a San Giuliano Terme (Pisa)
L'architettura scende in campo
n campo di calcio comunale viene riqualificato con la realizzazione di strutture complementari, come la tribuna coperta e nuovi spogliatoi; con un occhio particolare all'inserimento ambientale e uno alla funzionalitĂ , le attrezzature acquistano una veste architettonica che conferisce loro carattere e identitĂ .
U
Il progetto preliminare per il completamento del complesso sportivo comunale del capoluogo risale al 1999. Tale progetto si poneva come obiettivo l'ottimizzazione delle attrezzature sportive del complesso, attraverso la realizzazione di strutture integrative e complementari, al fine di migliorarne l'utilizzazione e la gestione. Inoltre, la ristrutturazione dell'esistente, l'ampliamento degli spogliatoi, la costruzione della tribuna coperta, l'impianto di illuminazione della pista di atletica, tutte opere previste dal preliminare, consentivano di poter classificare lo stesso, da parte del Coni, in una categoria superiore atta ad accogliere manifestazioni agonistiche nazionali. Il progetto preliminare suggeriva inoltre una
L'elegante tribuna vista da vicino e, sopra, immersa nel verde circostante.
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The graceful stand seen from close up and, above, embedded in the surrounding green .
progettualità particolarmente attenta agli aspetti ambientali, al fine di mantenere e valorizzare le peculiarità paesaggistiche del complesso. La tribuna coperta La tribuna ha una copertura continua con struttura in acciaio con rivestimento in teli di pvc, uno sviluppo di circa 60 metri e si eleva con sette gradoni.
E’ in grado di ospitare circa 800 persone con percorsi e scale di smistamento dimensionati in modo da soddisfare le norme di sicurezza. Sotto la tribuna trovano posto locali chiusi per una superficie complessiva di circa 270 mq dove sono collocati i magazzini e i depositi mezzi, i servizi di supporto per il pubblico idonei all'utilizzo anche da parte
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dei portatori di handicap. Della concezione progettuale adottata è da evidenziare la centralità che è stata posta nella collinetta, artificiale ma già presente in loco, e che è diventata ad un tempo elemento generatore e sostegno della tribuna e di tutti gli altri elementi che la attorniano. Infatti, se la tribuna viene progettata come una sorta
di gradinata addossata alla collinetta, gli altri elementi gli si collocano attorno in una sequenza funzionale e strutturale che rende l'insieme coordinato e di facile realizzazione. Alla leggerezza della struttura così pensata si aggiungono gli elementi a sbalzo sia frontali, come il ballatoio di distribuzione, che laterali i quali rendono la tribuna una sorta di elemento sospeso sulla collinetta. La struttura in cemento armato di sostegno della gradonata è stata progettata secondo i criteri imposti dal CONI per la visibilità da parte degli spettatori della pista di atletica, mentre la struttura metallica di copertura è stata disegnata con un andamento delle travi curvilineo ispirato a forme naturali e coperto con un telo in PVC per cercare di attribuire a tutta la struttura un carattere organico e di scarso impatto ambientale, con qualità architettoniche di forte novità.
Con queste soluzioni tecniche è stato possibile realizzare in maniera snella un corpo di fabbrica di per sé importante e ulteriormente caratterizzato nella sua asimmetria dall'innesto della rampa da un lato e dal muro curvilineo in laterizio dall'altro. In questa zona, infatti è stata realizzata una piazzetta come area d'aggregazione sulla quale si affaccia il bar mentre agli spazi accessori è stata trovata la collocazione sottostante la tribuna in un'area di definibile "sotterranea" perché all'interno della stessa collinetta. Va sottolineata l'importanza dell'interramento suddetto in quanto il caso contrario avrebbe determinato un fronte lungo 61,50 metri, tutto completamente fuori terra per un'altezza di 4,30 metri, ovviamente a forte impatto. Nella parte centrale della tribuna è stata ricavata alla quota superiore una
terrazza collegata a due gradonate integrate nel verde della collinetta, che consente di utilizzare la tribuna anche come sorta di attrezzatura del verde pubblico, godibile quotidianamente, anche al di fuori delle manifestazioni sportive. Il pistino di atletica Il rettilineo coperto per lo svolgimento degli
allenamenti di atletica leggera è localizzato nell'area posta a nord della tribuna, per una lunghezza di 80 metri. Anche questo elemento è singolare nella sua collocazione, che gli permette di sfruttare le strutture adiacenti nel rispondere alla funzione che è chiamato a svolgere: la pista viene in parte addossata alla tribuna e il
Sezione della copertura. In alto, piante e prospetti del sistema tribuna /pista coperta. Section of the shelter. Above, plans and elevations of the system grandstand / indoor track.
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fianco della sua copertura non è altri che il muro di contenimento della collinetta stessa. In pratica questa pista coperta nasce alle spalle della tribuna e le è adiacente in uno scambio di servizi e strutture. La struttura portante prevista per la sua copertura è in acciaio coibentato con finitura in alluminio verde. Questa pista coperta prevede un rettilineo a 4
corsie in manto sintetico ed una fossa di caduta per il salto in lungo. Sports centre at San Giuliano Terme (Pisa) / Architecture plays centre-field A municipal football pitch acquires added value thanks to the construction of accessor y facilities such as a covered grandstand and new changing rooms; with one attentive eye on their introduction in the surrounding environment and another on their functionality, the facilities acquire an architectural form that confers character and identity. The seven-tiered grandstand presents an uninterrupted roof covering which consists in a steel structure covered with PVC sheet with an extension of about 60 metres. It is able to seat around 800 spectators with distribution gangways and steps that conform to safety norms. The area under the grandstand houses various closed spaces for
a total of approximately 270 sq. m, which are employed as warehouses, storage rooms for equipment and various aids and accessories intended for use by the public, comprising disabled people. The project comprises the construction of two new volumes which entail a variation in the architectural profile of the existing changing rooms, a reorganization of functional areas and the use of new sur face covering materials, adding up to an overall upgrade of the entire complex. Micro-per forated steel plate covers, without completely concealing, the existing building and allows for the passage of light, while the structure of the new extension will be in steel to leave its interior space completely free from barriers and to confer more contemporar y architectural traits. So, the perception one has of the building, when seen from the athletics field and the new grandstand, must be determined more than anything else by the vision of an element of architectural quality, thanks to the colours used for its structures in metal, the same material used to build the grandstand and which unifies the architecture of this spor ts complex.
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Progetto spogliatoi Un secondo lotto, dopo la tribuna, consisterà nell'ampliamento, messa a norma e ristrutturazione dell'edificio spogliatoi esistente. L'edificio attualmente è un volume semplice ad un piano fuori terra con tetto a padiglione ed è composto da un corpo di fabbrica principale destinato a spogliatoi, con i relativi bagni, docce e locali tecnici e un blocco, secondario per dimensioni, destinato a magazzino e segreteria. Il corpo principale presenta due ambienti separati, destinati entrambi a spogliatoi e aventi ciascuno un proprio percorso di accesso, uno posto a nordest collegato ai campi di tennis e un altro posto a sudest prospiciente il campo di calcio/atletica. Il suddetto edificio non
Nella pagina di fronte, sezione e dettagli della tribuna coperta; in basso, vista a distanza. In questa pagina, prospetti e pianta dell'edificio spogliatoi che sostituirĂ quello esistente nella foto sotto. Next page, section and details of the covered grandstand; below, view from far away. In this page, elevations and plan of the changing rooms building, going to replace that existing in the photo below.
rispetta le normative Coni e Federali, non è accessibile ai portatori di handicap e risulta per dimensioni degli spogliatoi insufficiente a sostenere il carico abituale e, a maggior ragione, a ospitare eventi di portata nazionale per i quali il complesso formato da i campi sportivi e dalla tribuna risulta invece idoneo. Il progetto comprende la realizzazione di due nuovi volumi che determinano una modifica del profilo architettonico, una nuova riorganizzazione degli spazi funzionali e l'impiego di nuovi materiali da rivestimento per una riqualificazione architettonica dell'intero contenitore. In particolare il progetto prevede di ampliare l'edificio esistente creando un corpo di fabbrica in acciaio sul lato sudovest che permette di realizzare degli spogliatoi che per dimensione e accessibilità 59
In questa colonna, una sezione dei nuovi spogliatoi e una vista della tribuna. Nella colonna destra, la pista di atletica coperta, esterno e interno.
In this column, a section of the new changing rooms and a view of the stand. In the right column, the indoor athletic track, exterior and interior view.
Centro Sportivo "Giovanni Bui" a San Giuliano Terme (Pisa) Committente: Comune di San Giuliano Terme (Pisa) Responsabile del Procedimento: ing. Moreno Ceccotti Progetto definitivo e esecutivo: arch. Luigi Pierotti, arch. Stefano Palummo Direzione Lavori: arch. Luigi Pierotti Progetto strutturale e direttore operativo: Studio Ingegneria delle strutture ing. Sandro Pustorino Importo lavori tribuna: euro 943.703 Importo lavori spogliatoi: euro 463.300 Fine lavori tribuna: 2006 Lavori spogliatoi: in corso
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rispettino le direttive Coni, e di ospitare il locale per il custode e l'infermeria ed un piccolo corpo di fabbrica addossato sul lato corto ad est, ad uso locale impianti tecnologici (bollitori, pompe, ecc.). L'edificio esistente viene rivestito con lamiera microforata che lascia passare la luce e intravedere l'edificio retrostante mentre la struttura dell'edificio per la parte nuova è prevista in acciaio per consentire di avere spazi interni totalmente liberi e caratteristiche architettoniche più moderne. I nuovi elementi architettonici sono anch'essi rivestiti con pannelli in lamiera ondulata in alluminio applicati su
struttura portante in profili di acciaio. Il locale per il custode che si affaccia sulla pista presenta una parete vetrata che rende, da un punto di vista architettonico, più "leggero" il prospetto dell'edificio costituito da una pensilina e da volumi metallici. La percezione dell'edificio, dal campo di atletica e dalla nuova tribuna, è pertanto definita dalla visione di un elemento di qualità architettonica grazie ai colori utilizzati per le strutture metalliche, materiale utilizzato anche per la realizzazione della tribuna e che rende omogenea l'architettura del complesso sportivo. Maria Carbone
velodromo a Mori (Trento)
Un tracciato en plein air
'intervento riguarda la ristrutturazione del velodromo esistente presso lo stadio comunale della cittadina trentina, con l'obiettivo di adeguare pista e sottoservizi alle normative nazionali e internazionali. Il progetto ha previsto la demolizione del tracciato della pista preesistente, costituita con manto in conglomerato bituminoso ormai troppo rovinato ed
L
obsoleto, e il suo rifacimento con una struttura e finitura superficiale in c.a. Geometria della pista La larghezza della pista è stata portata a 7 metri oltre la fascia di riposo di 70 cm e una ulteriore fascia esterna di 20 cm. L'inclinazione della pista in curva risulta in funzione di velocità e raggio della curva da analisi vettoriali derivanti
dalla fisica, considerando la forza centrifuga e forza peso con l'equilibrio del mezzo; l'inclinazione trasversale scelta risulta pertanto di 6 gradi nei tratti rettilinei e di 35 gradi in quelli curvi, tenendo conto del raggio della curva di m. 42,50 e della velocità di punta nelle diverse specialità. L'entrata e l'uscita dalle curve è realizzata in modo
che il passaggio avvenga in maniera progressiva e graduale attraverso la realizzazione di curve particolari con raggio di curvatura opportunamente variabile, le quali riducono il contraccolpo derivante dal passaggio da rettifilo (R=infinito) alla curva (R=42,50). Il raccordo verticale del ciglio esterno della pista dalla curva al rettilineo
Planimetria dell'impianto. Nella pagina di apertura, due viste generali del velodromo.
Plan of the venue. In the opening page, two views of the velodrome.
avviene attraverso l'utilizzo di una funzione particolare, tenendo conto delle diverse necessità degli atleti nell'entrata e nell'uscita dalla curva (infatti normalmente tali raccordi non corrispondono), come avviene normalmente per la progettazione di velodromi di tipo internazionale. Lo studio di particolari funzioni geometriche nei raccordi (verticali e orizzontali) fra rettilineo e curva, e l'analisi dei velodromi di alto livello esistenti condotto dal progettista in collaborazione con il prof. Giorgio Pavana matematico - ha garantito uno studio geometrico di alto livello degno di un velodromo di livello internazionale, il tutto col fine di migliorare le prestazioni dei futuri utenti della pista. Struttura della pista e tecnologia dei materiali impiegati La pista ciclistica è realizzata con soletta in c.a. poggiante su sottostruttura in c.a. in curva, mentre è poggiata su terrapieno in rettilineo. In corrispondenza del passaggio tra terrapieno e sottostruttura con pilastri, sono stati inoltre realizzati dei muri di contenimento in c.a. La soletta della pista è in calcestruzzo opportunamente additivato senza l'utilizzo di resine a livello superficiale (fra l'altro più costose sia per la fase di realizzazione sia e soprattutto per la fase di manutenzione del velodromo). Tale scelta è stata fatta per rendere la superficie impermeabile e adatta alla variabilità delle condizioni atmosferiche, e di conseguenza per garantire la durabilità del calcestruzzo stesso. Tale scelta rende il velodromo unico nel suo genere se raffrontato con i velodromi di ultima
Sopra, l'anello visto dalla tribuna. Sotto, sezione della curva sopraeleata. A lato, le fondazioni e i pilastri di curva in corso di costruzione, e in basso la soletta finita.
Above, the ring seen from the grandstand. Below, section of the banked curve. Left, foundations and curve pillars under construction; bottom, the finished slab.
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generazione con superficie in resina. Si consideri infatti che introdurre qualsiasi rivestimento superficiale diverso dal calcestruzzo con diversi coefficienti di traspirabilitĂ al vapore acqueo e diverso modulo elastico riduce sensibilmente la durata del manufatto. Opportuni giunti di isolazione, studiati con ditte di settore, sono inseriti per contrastare le dilatazioni
termiche. La struttura è stata modellata agli elementi finiti, con le dovute combinazioni di carico per il controllo degli spostamenti e delle tensioni interne nel cls dovuti alle variazioni termiche e per il corretto dimensionamento dei giunti di isolamento. Inoltre sono state introdotte combinazioni di carico particolari simulando le tensioni indotte dal ritiro idrometrico.
ristrutturazione del velodromo presso lo stadio comunale in via Dante a Mori (Trento) Commitente: Comune di Mori Dirigente Ufficio Tecnico: arch. Giorgio Bais Responsabile Unico del Procedimento: geom. Massimiliano Larcher Presidente Centro Pista Mori (Organizzatore dei Campionati Italiani 2010): sig. Paolo Bortolotti Progetto architettonico e strutturale, coordinatore per la sicurezza in fase di progetto, direttore dei lavori: ing. Gianpaolo Bonani Geologia e geotecnica: dott. Antonio Marra Rilievi: geom. Daniele Amoroso e Gianluca Amoroso Consulente per la geometria dell'impianto: prof. Giorgio Pavana Consulente tecnologia del cls: Azichem srl e Fortatech AG Coordinatore della sicurezza per l'esecuzione: ing. Mario Ruele Tracciamenti topografici: geom. Davide Berti Importo totale dei lavori: euro 975.000 Ditta Appaltatrice: Biffi spa, Villa d'Adda (Bg) Nella colonna a sinistra, scorci di alcuni tratti della pista. Dall'alto: Alessandro Bertolini, campione italiano 2010, nato a Mori; allenamento sulla pista in fase di completamento; due momenti dei campionati italiani 2010. Sopra, la curva sopraelevata. Nella pagina di fronte, in alto dettaglio costruttivo e scorcio della curva; al centro, vista notturna. Nel riquadro in basso, l'inaugurazione in occasione dei campionati 2010, con la partecipazione dell'organizzatore Paolo Bortolotti e del Sindaco di Mori Roberto Caliari.
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In the left column, views of some stretches of the track. From above: Alessandro Bertolini, Italian champion 2010, born in Mori; training on the unfinished track; two moments of the Italian championship 2010. Above, the banked curve. Next page, top, a building detail and a view of the curve; middle, night view. In the frame below, inauguration during the Italian championship 2010, with the promoter Paolo Bortolotti and the mayor of Mori, Roberto Caliari.
Velodrome in Mori (Trento) / track cycling en plein air An existing velodrome annexed to the municipal stadium in the town of Mori, in the Trentino region, was restructured to adapt the track and the service facilities to the applicable national and international standards. The pre-existing track was covered with an obsolete and badly damaged bitumenbased floor and therefore it was decided to demolish it and replace with a structure and topcoat in r.c. The banking in the curves is determined as a function of speed and bend radius through vector analyses that take into account the
outward force of the centrifugal effect and downward force of gravity on the bikes running on the sloped surfaces. The transverse inclination selected for the velodrome was 6 degrees on the straights and 35 degrees on the circular portions of the oval, account taken of the 43,50m curvature radius and the top speeds associated with the various disciplines. The access and exit from the curves can ensure a progressive, smooth transition thanks to the special design of the curves, with a suitably variable curvatures radius, so as to attenuate the impact perceived by the bikers in passing from a straight to a bend. The track is paved with a concrete slab rested on a reinforced concrete structure on bends and on an embankment on the straights. The concrete used to make the track uses appropriate additives, with no resins at surface level: a choice motivated by the need to make the surface waterproof and suitable to withstand highly variable atmospheric conditions, and hence to ensure the durability of the concrete itself.
Per questo tipo di progettazione i carichi statici e dinamici risultavano secondari, fondamentale era evitare le fessure indotte dalle tensioni dovute inizialmente dal ritiro igrometrico e poi dalle variazioni di temperatura. Per quanto riguarda la tecnica di realizzazione della soletta in curva, è stato studiato un particolare macchinario e una particolare tecnica di getto, visto che il cls della soletta non doveva poi essere ricoperto con altri materiali di finitura. La soletta doveva essere realizzata finita senza errori di alcun tipo all'interno delle tolleranze plano-altimetriche imposte dalle norme UNI e di settore, e con una grip adatta alle competizioni sportive. A tal fine si sono realizzati decine di provini per trovare il livello di finitura adatto in collaborazione con la società ciclistica. Pietro Chianchiano
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Š Tsport mktg e adv
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Comune di __________________________________________________________ via _____________________________________________________ n. _______ località _____________________________________________________________ cap _______________ prov. _________________________________________ telefono ____________________________ fax __________________________ E-mail _____________________________________________________________ www. ______________________________________________________________
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centro calcistico a Tricase (Lecce)
Da Holly e Benji trionfa il calcio
ai due personaggi dei cartoni animati giapponesi prende il nome la società che ha dato vita a questo centro calcistico nella cittadina pugliese, dotato di campi dalla taglia ridotta (calcetto e calciotto), ma anche di attrezzature e accessori per rendere più piacevole l'attività sportiva dei ragazzi che vi si allenano e vi giocano.
D
Tricase vanta un bacino d'utenza di circa 90.000 abitanti, risultandone il centro più popoloso con 17.832; in considerazione del fatto che nessuno dei comuni circostanti abbia un centro sportivo così completo e ben servito, è auspicabile che si possano convogliare utenti da tutta l'area, creando i presupposti per prevedere una corretta funzionalità e un'adeguata
redditività della struttura. L'impianto è composto da un campo di calcio a 7 giocatori e 2 campi di calcio a 5; spazi per i servizi di supporto, comprendenti 2 spogliatoi per atleti e relativi servizi, 2 spogliatoi per giudici di gara e relativi servizi, un'infermeria per primo soccorso e relativi servizi, un deposito attrezzi, un locale tecnico, un ufficio amministrativo. La dotazione è completata
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da una palestra di circa 450 mq modernamente attrezzata per ginnastica e fitness, una piccola piscina, un parco giochi per bambini. I campi di calcio L'orientamento dell'asse principale di svolgimento dell'attività sportiva è nella direzione Nordovest-Sudest. Ciascuno dei campi di calcio a 5 misura 43 x 23 m. Per quanto riguarda la
realizzazione dei sottofondi si è optato per il sistema a drenaggio verticale, in grado di assicurare la massima fruibilità degli impianti in ogni condizione di gioco. Pertanto sotto ciascun campo è stato realizzato, come previsto per i campi in erba artificiale omologati dalla L.N.D., un vespaio drenante costituito da inerti
puliti di cava posati in strati di spessore uniforme a granulometria decrescente, stesi mediante l'utilizzo di motorgredaer munito di apposito sistema laser a garanzia della precisione delle pendenze impostate; ogni strato è stato compattato con rulli di peso adeguato al fine di ottenere una struttura uniformemente
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areata e autodrenante. La stabilità e regolarità nel tempo di tale struttura drenante, garantita dalla precisione nella stesura di spessori uniformi e costanti di ciascuno strato in ogni punto del campo, assicura contro l'insorgere di assestamenti differenziati, principale causa di avvallamenti del terreno di gioco. In seguito alla realizzazione dei sottofondi è stato previsto l'utilizzo di un particolare "shockpad", un materassino ammortizzante, al fine di migliorare il comfort di gioco e le prestazioni biomeccaniche della pavimentazione di gioco. Tale scelta, abituale per la pavimentazioni sportive per campi di calcio omologati "Fifa 2 Star", accresce la qualità
tecnico/prestazionale del campo. La pavimentazione sportiva è costituita da un manto erboso artificiale di ultima generazione, costituito da manto in erba artificiale di colore verde bicolore, fibra poliolefinica fibrillata pretagliata, lubrificata, antiabrasiva, estremamente resistente all'usura e con speciale trattamento anti-UV, tessuta su supporto drenante. Tale manto è stato poi intasato, prima con il cosiddetto "intaso stabilizzante", e cioè con della sabbia silicea a spigoli arrotondati, lavata ed essiccata, utilizzata per stabilizzare il manto su tutta la superficie di gioco; poi con l'intaso prestazionale, da cui dipende fortemente il comfort di gioco. Quest'ultimo elemento,
In questa pagina, sopra prospetto e pianta degli spogliatoi. Sotto, l'angolo riser vato al gioco bimbi, e la sequenza dei tre campi di calcio. Nella pagina a lato, planimetria generale del centro sportivo; nelle foto, dettagli dei campi. Nella pagina iniziale, il primo dei campi a cinque. I this page, above, elevation and plan of the changing rooms. Below, the side for children's play, and the sequence of three soccer fields. In the next page, general plan of the centre; in the photos, details of the fields. In the opening page, one of the soccer-a-five fields.
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particolarmente importante per la qualità delle pavimentazioni sportive, è stato realizzato con uno speciale granulo di gomma vergine, ecologico, atossico, 100% termoplastico, non vulcanizzato, e soprattutto non proveniente dal riciclo di pneumatici e/o materiali organici. Si tratta di un granulo che, con riferimento al "rischio tossicità", non contiene assolutamente ammine aromatiche e non possiede composti aromatici
policondensati (PAK), tanto da essere certificato dall'Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli in riferimento alla norma EN71. Tale scelta rende le pavimentazioni assolutamente atossiche. Tutte le opere su elencate sono ripetute anche per il campo di calcio a 7 con dimensione 55,00 x 35,00 m. La struttura di servizio A supporto dei tre campi è stata realizzata una struttura di dimensioni 28,50 x 10,50
Sotto, la piscina esterna; in basso, il parco giochi.
Impianto sportivo per il calcio a Tricase (Lecce) Committente: Holly e Benji srl, Tricase (Le) Progetto e Direzione Lavori: arch. Aldo Nichil Inizio lavori: febbraio 2011 Fine lavori: ottobre 2011 Importo lavori (a preventivo): euro 1.194.348 Campi di calcio e illuminazioni: Tennis Tecnica srl, Bari
Soccer centre in Tricase (Lecce) / With Holly and Benji soccer thrives From the two characters of the Japanese animated series comes the name of the company that operates a soccer centre in the town of Tricase, in the region of Puglia. Besides small-sized (5-a-side and 7-a-side) soccer fields, the centre has plenty of equipment and accessories to make the sporting activities of the young people who train and play there more pleasurable. The centre has a soccer field for 7 players and two fields for 5 players; 2 locker rooms with annexed restrooms for the athletes, 2 locker rooms and restrooms for the referees, an infirmary, a storage room for equipment and tools, a technical plants room, an administrative office. It also includes a 450 m2 gym, fully equipped for gymnastics and fitness activities, a small swimming pool and a playground. The soccer fields are paved with newest generation synthetic turf, consisting of a layer of artificial grass in two shades of green, and a special infill, made from virgin rubber granules, which is eco-friendly and non toxic.
Below, the open air pool; bottom, the games park.
In particular, the rubber is not vulcanised and does not come from recycled tyres and/or organic materials. The facility is managed according to environmental sustainability criteria and effective measures have been adopted to save energy: half the parking area is covered by a structure carrying a 19.74 kW photovoltaic system that makes it possible to minimise energy consumption per m2 by using solar energy to illuminate the fields and accessory facilities.
m in calcestruzzo armato e muratura di tamponamento All'interno della struttura sono realizzati due spogliatoi, che in base alle dimensioni risultano adeguati per 37 unità ciascuno; hanno accesso separato e sono suddivisi in 6 cabine in modo da garantire una migliore gestione nell'alternarsi degli atleti. Gli altri ambienti sono destinati ad infermeria per il primo soccorso con relativi servizi, ufficio amministrativo, deposito attrezzi, segreteria o ufficio amministrativo, locale tecnico. Ognuno di essi avrà accesso dall'esterno indipendente. Un bar è inoltre a servizio dell'impianto, con un'area complessiva di 120 mq suddivisa in 48 mq di portico e 72 mq di locale interno. La gestione dell'impianto è improntata alla compatibilità ambientale e all'ottimizzazione dei consumi energetici attraverso la limitazione del consumo di energia; la metà dell'area parcheggi, che ammonta a 900 mq, è coperta da struttura con un impianto fotovoltaico con potenza 19,74 kw. riducendo così al minimo il consumo specifico al mq attraverso per l'illuminazione dei campi e delle strutture di servizio. Carlotta Bui
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palestra scolastica e campi esterni a Bergamo
Un piccolo campus con i “fiori”di Warhol arlare solo di palestra scolastica sembra riduttivo, di fronte ad un insieme compatto di impianti sportivi molto variegati, per i quali si è scelto di curare al massimo grado i dettagli esecutivi e l'aspetto visuale dell'insieme: in questo contesto, il campo sportivo
P
diventa quasi un dettaglio pittorico che vira l'oggetto artistico sui toni del verde... Ne affidiamo dunque la descrizione direttamente alle parole dei progettisti. La descrizione dei progettisti La necessità funzionale di realizzare una nuova
palestra ad uso della scuola Imiberg rappresenta un'occasione di ripensamento e progettazione dell'intero sistema degli spazi aperti. Una migliore strutturazione dei flussi ed una riorganizzazione del sistema del verde esistente permette allo spazio aperto
di poter essere integrato nell'ambito del programma educativo. Il tema progettuale ha suggerito di lavorare con e sul paesaggio, non sovrapponendo un nuovo oggetto ma integrandolo, sfruttando l'andamento esistente del terreno. Un piano inclinato collega l'attuale quota del parco (e campo sportivo) con l'accesso alla palestra semi-ipogea, in modo da non "alterare" la percezione del giardino ma , per contro, aumentarne fruibilità e funzionalità .Concettualmente il limite di altezza è dato dal basamento bugnato della scuola; ciò permette di mantenere la città alta come fondale visuale del sito, così pure come di avere la vista sulle mura venete quale " quinta " dal campo di gioco attraverso le vetrate del foyer. La struttura portante, in cemento e legno, è rivestita con una membrana " texturizzata " e quindi completamente rivestita da una rete in nylon. La texture della membrana è una occasione per realizzare 78
In questa pagina, la parte anteriore della palestra mostra l'accesso al livello seminterrato. Nella pagina di fronte, due prospettisezione e la planimetria generale del campus. Nella pagina di apertura, la scuola Imiberg nel contesto urbano. In this page, the front side of the gymnasium, showing the entrance at underground level. Next page, two elevation/sections and general plan of the campus. In the opening page, the Imiberg school in the urban environment.
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Imiberg - Fondazione Maddalena di Canossa Impianti sportivi presso l'istituto scolastico di via Santa Lucia a Bergamo Committente: Fondazione Maddalena di Canossa, Bergamo Progetto architettonico e direzione Lavori: De8 architetti (architetto Mauro Piantelli; collaboratori M. Piantelli, M. Bressanelli, A. Bruno, M. Uy) Progetto impianti meccanici: p.i. Tranquillo Rossi Progetto impianti elettrici palestra: Studio Associato Scandella Progetto strutture: Studio d'ingegneria G. B. Scolari In alto, due dettagli della parete "floreale" della palestra, e, a destra, particolare costruttivo con il sistema di tiranti per la griglia che sorregge la copertura vegetale delle facciate. Qui sopra, scorcio dell'interno.
Top, two details of the "flowered" wall of the gymnasium; right, detail of the system holding up the grid for the green shelter of the façades. Here above, view of the interiors.
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Attrezzature sportive e arredi spogliatoi: Biffi spa, Villa d'Adda (Bg) Importo lavori: 1.100.000 euro fine lavori: 2011 fotografie: Š Daniele Delonti
Qui sotto, sezioni dell'edificio destinato a palestra. In basso, vista dell'interno. Alla pagina seguente, vista dall'interno verso il campus; la parete con la tribuna per il pubblico; in basso, due schizzi di progetto.
Here below, sections of the gymnasium building. Bottom, view of the interiors. In the following page, view from the gym towards the campus; the side with public stands; bottom, two project sketches.
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School gym and outdoor playing fields in Bergamo A small campus with the Warhol “Flowers” The functional need to build a new gym facility for the Imiberg school has presented an opportunity to re-think and plan the entire outdoor area. An improved traffic flow and a reorganization of the existing greenery has enabled the outdoor space to be integrated with the school's educational curriculum. The theme of the project led its authors to work on the landscape, by integrating it and exploiting the existing lie of the land, rather than superimposing a new element. An area of sloping ground links the existing park (and playing ground) to the gym entrance located at basement level, so as not to "alter" the perception of the garden but, on the contrary, to make it more accessible and functional.
The bearing structure in concrete and wood is clad with a "textured" membrane and then completely covered with nylon net. The texture of the membrane has provided an opportunity to create an artwork by reproducing Andy Warhol's 1970 "FLOWERS" image in landscape design. In time, the vegetation will cling completely to the cladding to highlight seasonal changes with its blooms. A sloping surface (a square) affords access to the gym from the park. The underground structure, a high coefficient of performance and the constant use of natural light have allowed for the implementation of bioclimatic technologies.
un'opera d'arte (è stata utilizzata l'immagine dei "Fiori", 1970 Andy Warhol) alla scala del paesaggio. Sul supporto esterno, nel tempo, la vegetazione avvolgerà completamente l'involucro, sottolineando con le fioriture il cambio stagionale. In questo processo di eliminazione della soglia tra edificio e spazio aperto, di "dissolvimento", l'arte che ora simula la natura ( i "Fiori" di Warhol), verrà progressivamente ibridata dalla crescita dei rampicanti, invertento così il rapporto tra arte e natura. Un piano inclinato - piazza permette l'accesso alla palestra dal parco. La struttura ipogea, un coefficiente di forma performante, l'utilizzo consistente di luce naturale, permettono la messa in opera di tecnologie bio-climatiche. Mauro Piantelli
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tecnica
Preparazione del terreno e posa di prato prevegetato In questo numero riprenderemo l'argomento trattato negli interventi precedenti relativo all'utilizzo di prati in zolle prevegetate, vogliamo focalizzare l'attenzione su pratiche che, a torto, vengono ritenute marginali. Spesso, infatti, chi acquista le zolle prevegetate incorre nell'errore di
Sopra, preparazione del substrato per la posa delle zolle, e prato prevegetato in zolle di grandi dimensioni (big roll). In alto a destra, attrezzatura semovente automatizzata per il sollevamento di zolle di piccole dimensioni. Nella pagina di fronte, in alto, posa di zolle con attrezzatura professionale. Sotto, zolle prevegetate di piccole dimensioni. Above, preparing the underlayer to lay the sod, and pre-sown grass in big roll sods. Top right, automatized moving machinery to lift up small size sods. Next page, above, laying of sods with professional machinery. Bottom, pre-sown sods of small size.
sopravvalutare un manto erboso che, in pochissimo tempo, è in grado di inerbire anche la superficie più brulla, ritenendolo autosufficiente e privo di particolari esigenze. La posa di un prato prevegetato, in realtà, presuppone un'adeguata preparazione del terreno che andrà ad ospitarlo, con dinamiche differenti ma non per questo meno fondamentali di quelle utilizzate per una semina diretta. Innanzitutto, e questa è una pratica la cui importanza è già stata ripetuta a più riprese, sarà necessario effettuare preventive analisi fisicochimico-organiche del top soil, allo scopo di apportare adeguate correzioni e ammendamenti almeno nei primi 15-20 cm del terreno, così da raggiungere i dati agronomici ideali per la crescita e il mantenimento del futuro tappeto erboso. Tra questi spicca la quantità minima di sabbia pari al 70%, con la frazione medio-grossa che ammonti all'80% del totale. Assolutamente da evitare la posa su terreni fortemente limosi o argillosi, strati di sabbia calcarea e/o dalla granulometria e spigolosità inadeguate, terricci con percentuali di torba superiore al 20% e che non sia nera, di sfagno, ben umificata, ecc. Nel caso in cui il substrato dove andranno posate le zolle non rientrasse nelle caratteristiche standard, sarà necessario acquistare delle zolle coltivate su un supporto quanto più possibile
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simile a quello di destinazione, per evitare stratificazioni deleterie. Una volta assicurata l'idoneità agronomica, si potrà passare alla formazione o al ripristino di eventuali pendenze e/o sistemi drenanti, per scongiurare la formazione di ristagni ed assicurare la corretta alternanza tra la componente gassosa e quella idrica nella porzione di terreno esplorata dall'apparato radicale. La fase successiva mirerà al raggiungimento delle ideali caratteristiche fisiche e di un corretto livello di compattazione (vera grande differenza tra posa di zolle e semina diretta), tramite costanti rullature alternate ad affinamenti superficiali con macchine professionali e bagnature periodiche: è infatti noto che nella posa di zolle prevegetate la prima causa di risultati insoddisfacenti è dovuta ai cedimenti e alla comparsa di avvallamenti, con perdita di planarità e gravi conseguenze sull'attività manutentiva (effetto scalping
tra tutte). La fase di compattamento è molto delicata, in quanto al termine della stessa si dovrà comunque garantire il corretto dato di porosità del terreno, facendo in modo che la velocità d'infiltrazione idrica non scenda sotto i 120 mm/ora; si dovrà porre, quindi, attenzione a non eccedere in peso del rullo e numero di passaggi. Ultimata la preparazione del terreno, si andrà a valutare il grado d'umidità della zolla, la quale dovrà risultare ottimale al fine di evitare il deformarsi o sfaldarsi della zolla, o problemi di carattere plastico e di recupero dello stress vegetativo. superficie da calpestare per completare il lavoro di copertura dell'intera superficie interessata; eventualmente, si utilizzi un pannello di materiale leggero e rigido per distribuire il proprio peso su una superficie più ampia, preservando le piote appena posate da pressioni di lavoro deleterie.
Le zolle hanno normalmente dimensioni pari a circa 0,5 mq (cm 48x105) e la posa inizia dal profilo più regolare dell'area da coprire, avendo l'accortezza di "spezzare" la linea creata dai margini dei lati inferiori, eventualmente con utilizzo (a file alterne) di piote iniziali tagliate a metà. E' indispensabile assicurare assenza di fessure, negative dal punto di vista estetico e responsabili di disseccamenti radicali soprattutto in prossimità dei bordi, facendo combaciare perfettamente i margini ed effettuando un top dressing con terriccio o "coltivo" a riempimento degli eventuali spazi. Nel caso di prato prevegetato fornito in rotoli, detti big roll, per la copertura di ampie superfici quali campi di calcio, le dimensioni sono 120cm x 10-15 m e lo spessore varia da 2 a 5 cm, si potranno perciò richiedere profondità di prelievo della zolla con spessori fino a 5 cm per coperture di aree che dovessero sopportare da subito un forte calpestio come accade spesso in
campi di calcio in cui l'attività sportiva non possa rispettare il periodo di riposo post-posa prolungato; il peso della zolla stessa limita sollevamenti o strappi indesiderati, inevitabili nel caso di spessori inferiori. Le zolle vengono prelevate con apposite attrezzature che tagliano in senso orizzontale e verticale e arrotolano il tappeto erboso. Una volta giunte a destinazione, questo tipo di zolle, vengono posate con tecniche e attrezzature professionali che garantiscono la planarità e assenza di fessure. Il programma irriguo risulta fondamentale per la riuscita dell'opera d'inerbimento: le abbondanti bagnature del terreno per alcuni giorni precedenti la posa, naturalmente evitando eccessi e ristagni, devono ripetersi appena ultimata la copertura, con frequenza e quantità in relazione al tipo di supporto della zolla stessa, giungendo gradualmente entro alcuni giorni a standard da prato maturo e insediato. Naturalmente, così come l'aspetto irriguo, anche il
momento corrispondente al primo taglio è fortemente condizionato dal periodo climatico; ad ogni modo, si può genericamente collocare dopo una decina di giorni e dovrà essere ripetuto con regolarità e cadenza almeno settimanalmente per stimolare la radicazione con altezze adeguate alle essenze presenti. Ultimata la posa, è inoltre buona norma effettuare trattamenti anticrittogamici preventivi, utilizzando principi attivi quali Procloraz, Propiconazolo, Tolclofos
Terrain preparation and laying pre-sown grass. In taking up those subjects explored in previous articles about the validity of utilising ready-sown lawns, we can focus our attention on practices which (wrongly) are considered marginal and which are the responsibility of whoever purchases the product. Indeed, the end user often make the mistake of over-evaluating the potential of a grassy surface which, in a miraculous fashion, is somehow supposed to immediately return areas which were previously "desertified" to lush vegetation, considering the same to be self-sufficient, with no need of any further measures. The laying of a pre-sown lawn, in reality, presumes an adequate preparation of the terrain which will host it, with dynamics that are different, though no less fundamental, from those used with direct sowing. Above all, it is necessary to carry out prior physical-chemical-organic analyses of the surface soil. Once its agronomic
suitability has been ensured, therefore, it is possible to move on to the creation or recovery of any slopes and/or drainage systems. Next, one can concentrate on achieving a correct level of compactness, by means of constant rolling interspersed with surface refinement and periodic wetting. Laying occurs by "advancing" i.e. using the turf itself (not the terrain!) as the active surface to complete the task of covering the entire surface area involved. An irrigation programme is essential in successfully carrying out a grass regeneration project: abundant wetting of the terrain, for at least three days prior to laying, must be repeated as soon as the turf has been correctly placed in position. Finally, leaf fertilisers deserve a particular mention: this treatment is essential for rapidly overcoming both stressful summer periods as well as posttransplant stress experienced by any grassy surface.
metile o Propamocarb sulla base della fase climatica attraversata. La fertilizzazione solida di pretrapianto, chiamata "starter", prevede ternari con rapporti 1:2:1. A seguire si potranno utilizzare del tipo "a lento rilascio" o "lenta cessione": in ogni caso, quantità e tipologie verranno desunte sulla base dei risultati scaturiti dalle analisi fisico-chimicoorganiche effettuate in principio. Le fertilizzazioni fogliari meritano un cenno particolare: l'apporto di macro, meso e microelementi e la loro assunzione tramite gli stomi cuticolari diviene fondamentale per un rapido superamento del periodo di stress estivo in tappeti erbosi in microterme, ma anche di quello post-trapianto d'un qualsiasi manto erboso; l'impiego nel contempo di ormoni quali le citochinine e di zinco ammonio acetato contribuisce ad irrobustire e stimolare la crescita e l'attecchimento radicale. In conclusione, si può affermare che il prato prevegetato in zolle sia sicuramente un'ottima soluzione per rinverdire le superfici in tempi brevi, ma per garantire un risultato duraturo nel tempo si dovrà porre particolare attenzione alla qualità del prodotto acquistato e alle tecniche di preparazione del top su cui andranno posate.
Erminio Sinigaglia 85
Marina, boatyard & waterfront Š
Venezia
Rinasce l'isola della Certosa
Orca 50
La vasca piĂš profonda d'Europa
News
Londra 2012: dal windsurf al Laser
a cura di Bruno Grillini
ricerca
Orca 50 batte Nemo 33... Le vasche da immersione in profondità sono una risorsa interessante per il mondo del diving non solo sportivo ma anche tecnico-professionale. Dall'esperienza dell'impianto belga Nemo 33 - il più profondo oggi in Europa - è partita una proposta nostrana che intende raggiungere i 50 metri: partito da una ricerca dell'Università dell'Insubria, il progetto è stato ammesso all'incubatore d'imprese ComoNExT di Lomazzo. Nemo 33 Si trova a Uccle, in Belgio, nell'hinterland di Bruxelles, ed è la più profonda al mondo. Il nome che il suo ideatore John Beernaerts - le ha dato, nasce dall'immaginario collettivo delle grandi profondità marine: il capitano di 20.000 leghe sotto i mari, il pesce-pagliaccio degli studi Disney-Pixar... Il numero 33 richiama invece la profondità raggiungibile nell'impianto, e anche la temperatura dell'acqua che viene mantenuta costante a 33 gradi centigradi. L'uomo che ha concepito questa struttura ha voluto unire i livelli di
comfort e sicurezza che le normali scuole di immersione non sono in grado di garantire, per consentire a chiunque di imparare il diving adattando la propria esperienza ai diversi livelli di profondità raggiungibili. Dopo tre anni di studi e di messe a punto dell'idea, i lavori di scavo della "pozza" sono cominciati nel gennaio del 2000, e sono terminati - con qualche ritardo dovuto a problemi di natura burocratica - nell'aprile del 2004. L'acqua necessaria viene pompata dalle falde sotterranee e risulta di una notevole purezza: si tratta di acqua dolce praticamente potabile senza
Pianta e vista subacquea della vasca Nemo 33 (www.admire.be). Nella pagina di fronte, il progetto Orca 50.
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alcuna necessità di trattamento. La vasca - come si può osservare in pianta - ha una dimensione di 20 metri per 16 ; il fondale è però articolato in cinque diverse piattaforme la cui profondità è adatta a diversi livelli di esperienza del sommozzatore. Per i principianti, vi è un fondale a 1,30 metri; una porzione è collocata a 2,50, ed una prima fossa a 5 metri. Vi è quindi una fossa che raggiunge i 10 metri e un ultimo "pozzo" che scende fino a meno 33. Il volume d'acqua complessivo è di 2.500 metri cubi. Diversi sistemi tecnologici sono stati adottati per garantire la temperatura
Plan and underwater view of the pool Nemo 33 (www.admire.be). Next page, the project Orca 50.
ricerca
costante di 33°. Innanzitutto il solare, con sistemi di recupero calore; quindi pompe di calore, caldaie a condensazione, il tutto in grado anche di autoprodurre l'energia elettrica necessaria. Il surplus energetico viene immagazzinato e il bilancio energetico dell'intera struttura risulta eccellente, con un consumo energetico dimezzato rispetto ad un impianto natatorio tradizionale, pur avendo il triplo di volume d'acqua e una temperatura di cinque sei gradi più elevata. Il successo è tale che per un tuffo occorre prenotarsi con largo anticipo; la struttura è frequentata, oltre che da sportivi e appassionati di tutta Europa, anche da squadre e organismi professionali che si esercitano all'attività subacquea per scopi civili o militari. Orca 50 Con la collaborazione dell'Università dell'Insubria, cinque giovani neoimprenditori (Massimo Bernasconi, Maurizio Pallaro, Cecilia Rebaza Buiza, Laura Vittoria Rossi, Anna Maria Siano) hanno proposto il loro progetto di vasca da immersione profonda all'"incubatore di imprese" Comonext, organismo supportato dalla Camera di Commercio comasca (si veda il riquadro), ottenendo l'inserimento nella struttura di Lomazzo. La loro idea è quella di surclassare la vasca europea da 33 metri, progettando e realizzando una struttura profonda fino a 50 metri; il business plan presentato per l'ammissione all'"incubatore" presenta numeri che promettono una buona riuscita finanziaria dell'operazione. Il concept consiste nella realizzazione di una piscina profonda 50 metri per immersioni subacquee in ambiente protetto, consentendo a subacquei ed apneisti di affinare le proprie capacità di immersione anche per il conseguimento di brevetti sempre più avanzati; alle aziende specializzate nel settore di testare i propri prototipi di attrezzatura; agli enti che svolgono attività in ambito subacqueo, di lavori marittimi e di protezione civile di realizzare simulazioni e/o manovre di addestramento subacqueo e di abbandono e soccorso
natanti e aeromobili. Una volta realizzata, la piscina "Orca 50" (questa la denominazione del progetto) dovrebbe essere in grado di penetrare celermente il mercato e mantenere, per diverso tempo, un ruolo di leader, non avendo in Europa altri concorrenti che la vasca belga da 33 metri. Un elemento particolarmente positivo del progetto è dato dalla scelta di non scavare una fossa apposita, ma di sfruttare una delle cave dismesse esistenti nell'hinterland milanese. E' stata quindi individuata allo scopo la Cava Bossi, situata a Mazzo di Rho, in un terreno che avrebbe le caratteristiche fisico-tecniche idonee alo scopo. Una valutazione statistica dei potenziali clienti e un'indagine presso le maggiori case produttrici di attrezzature da immersione, hanno portato a prevedere circa 43.000 accessi annui per corsi o immersioni libere, oltre alla possibilità di utilizzo della vasca da parte di produttori, scuole, enti ed operatori professionali per circa 120 giornate. E'
proprio il business plan che è stato oggetto di una tesi di laurea in controllo di gestione presso la facoltà di economia dell'Università dell'Insubria, relatore la professoressa Anna Maria Arcari.
Orca 50 set to beat Nemo 33... Deep diving pools are an interesting resource, not just for the sports world, but also for technical-professional purposes. From the experience of Belgian installation Nemo 33, Europe's deepest diving pool, Italian researchers have developed a proposal designed to reach a depth of 50 m. Born of a study conducted at the University of Insubria, the project has been admitted to the ComoNExT business incubator in Lomazzo. Located in Uccle, Belgium, in the hinterland of Brussels, Nemo 33 is the deepest diving pool in the world. The number 33 in its name reflects the depth reached by the installation and the temperature of the water which is maintained at 30°C.
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The submerged structure, measuring 20 x 16 m, has a bottom consisting of five platforms built at different depths to suit the different experience levels of the divers. It has a 1.3 m deep platform for beginners and a 2.5 m deep platform. A first pit reaches down to 5 m, another pit reaches a depth of 19 m, and a circular pit descends to -33 m. The total volume of water is 2,500 m3. In collaboration with the University of Insubria, five young Italian neo-entrepreneurs submitted their deep diving pool project to the ComoNExT business incubator, an organisation supported by the Chamber of Commerce of Como. Their idea is to outclass the 33 m deep European diving pool by designing and constructing a structure that descends to a depth of 50 m; the business plan that they submitted to the incubator details figures that predict financial success for the venture. The concept is the creation of a 50 m deep pool for diving activities in a protected environment. A valuable aspect of the project is the choice of not digging a new trench and to use instead one of the disused quarries that can be found in the hinterland of Milan.
news
La vela a Londra 2012 Le "Notice of race" valide per i prossimi Giochi Olimpici di Londra 2012, pubblicate dall'Isaf, la federazione internazionale della vela, dettano le norme che dovranno osservare le classi veliche che scenderanno in acqua dal 29 luglio all'11 agosto nelle acque di Weymouth e Portland in Inghilterra. Ventiquattro paragrafi e un allegato che disciplinano le procedure di accesso e verifica di barche e equipaggi, i punteggi, le penalità, i controlli, il tipo di percorsi, le regole antidoping e ogni altro aspetto che riguarda le competizioni in mare. A Londra sono attesi 380 velisti, di cui 237 uomini e 143 donne, che gareggeranno in dieci classi: RS:X maschile e femminile (windsurf), Laser Radial (femminile), Laser Standard (maschile), Finn (maschile), 470 maschile e femminile, Star (maschile), 49er maschile e Elliot 6m femminile. Nella storia delle Olimpiadi, la vela è presente fin dal 1900, ed è sempre stata tra le competizioni tranne che nel 1904. Il sito prescelto per Londra 2012 è la Weymouth Bay con il Portland Harbour, sulla costa meridionale dell'Inghilterra, il primo tra gli impianti realizzati per l'evento, con tre anni di anticipo sulla data dei Giochi. Si tratta in effetti di un sito esistente, e corrisponde più precisamente al centro
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sportivo della WPNSA (Weymouth and Portland National Sailing Academy), con l'adiacente marina commerciale, e l'intera area è in via di rinnovamento urbano con insediamenti residenziali, commerciali, ed attrezzature connesse al diporto. Fra le migliorie apportate alle attrezzature preesistenti, un nuovo scalo di alaggio permanente di 250 metri e nuove attrezzature di sollevamento e attracco. Weymouth e Portland rappresenta uno dei migliori bacini per la vela nel Regno Unito, con le relative attrezzature a terra. Vi sono già stati ospitati diversi eventi internazionali, fra cui il Campionato mondiale giovanile ISAF 2006, con oltre 60 Paesi partecipanti. Esso è un anfiteatro naturale e consente diversi punti di osservazione anche da parte di chi non è provvisto di biglietto per assistere alle gare! Va precisato comunque che non sono previste tribune o sedute per il pubblico, che assisterà quindi agli eventi in piedi o seduto per terra. La national Sailing Academy beneficia già dei miglioramenti ottenuti in vista delle Olimpiadi, e così sarà per la fase postolimpica orientata ad ospitare competizioni internazionali così come le attività ordinarie richieste dal turismo e dalla comunità locale.
C news
Windsurf: una classe all'italiana La classe olimpica che si pone all'estremità inferiore della scala delle vele da regata, un po' snobbata dai puristi, è invece quella che nelle ultime stagioni ha dato le maggiori soddisfazioni alla nostra nazionale, con la capitana Alessandra Sensini: le prove di selezione, svoltesi nelle acque del Garda, le hanno consentito di raggiungere il punteggio necessario per ritrovarsi per la sesta volta alle Olimpiadi. La attuale classe olimpica delle tavole a vela, denominata RS:X, è stata introdotta a Pechino 2008 in sostituzione della classe Mistral introdotta nel 1996. La nuova tavola permette velocità maggiori soprattutto nelle andature portanti e con aria sostenuta, grazie alla maggiore superficie della tavola. La vela è di 9,5 mq per gli uomini e 8,5 mq per le donne. Più incerto il futuro della tavola a vela a partire dalla prossima Olimpiade: a Rio 2016 potrebbe essere introdotto il kitesurf, che garantisce una maggiore spettacolarità alla vela, soprattutto dal punto di vista
televisivo, oltre a record di velocità imbattibili, e che si vede sempre più spesso sulle spiagge di tutto il mondo. Nei prossimi mesi l'Isaf comincerà con i trials, e prima dell'estate si saprà se i nostri surfisti saranno costretti, per il futuro, ad una forzata riconversione.
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In alto, le classi veliche in gara a Londra 2012. Da sinistra: RS:X (windsurf), Laser Radial, Laser, Finn, 470, 49er, Elliot, Star. In basso, due tavole a vela della classe RS:1 (foto Jerome Houyvet).
news
Laser: una classe che spopola E scorrendo la lista delle classi olimpioniche, troviamo curiosamente un'altra notizia che fa del Garda (già citato sopra a proposito delle qualifiche per il windsurf) un po' la culla della vela italiana. Ci arriva dal Circolo Vela Torbole, che ha visto il proprio velista Tommaso Centonze piazzarsi secondo assoluto e primo tra gli Under 19 nell'Italia Cup svoltasi in febbraio nello specchio del Mar Grande di Taranto, fra 44 derive della classe Laser Standard. Grande risultato assoluto e di squadra anche nei Laser radial: primo assoluto e anche tra gli Under 19 è risultato Pietro Parisi mentre al nono posto ha chiuso Riccardo Vincenzi, con la partecipazione qui
di 90 imbarcazioni. A completare il bottino pieno dei giovani velisti del Garda trentino, capaci di perpetuare la tradizione storica di grandi interpreti della vela, in particolare nei Laser, tra i soci del CVT, vi è il terzo posto nella classifica femminile dei Laser 4.7 di Francesca Frazza, che ha anche chiuso al 18mo posto assoluto, davanti a quasi 60 rappresentanti maschili. Subito dopo si è inserito in classifica il giovane Roberto Pollara, bronzo nella categoria Under 16. Ma vediamo da vicino le caratteristiche delle derive classe Laser. Il progetto, realizzato da Bruce Kirby, risale al 1971. Si tratta di una deriva da regata dotata di un'unica vela, da 7,06 mq, oggi diffusa ovunque e inserita, come si
Regata della classe Laser nel mar Grande di Taranto lo scorso febbraio: sopra, davanti alla città vecchia, sotto davanti al lungomare e al Palazzo del Governo.
Il Circolo Vela Torbole, punto di orgoglio dell'alto Garda Il notaio trentino Morghen appone la sua firma in data 23 giugno 1964: è la nascita del Circolo Vela Torbole. Sono presenti: Pietrolino Mandelli, Giovanni Bertamini, Domenico Turazza, Giorgio Turazza, Oscar Bovolenta, Antonio Bertamini, Antonietta Mandelli, Dino Schiesaro, Celeste Giliberti, Franco Santoni. Nel maggio del 1965 il Club ottiene la concessione di parte del piazzale nato sui detriti della galleria Adige- Garda. Il 24 aprile 1966 viene inaugurata la piccola sede. Il riconoscimento da parte della Federazione Italiana della Vela arriva ai primi di ottobre del 1967. Lo annuncia il quotidiano "Alto Adige" nella sua edizione del 17 ottobre. E' l'ingresso ufficiale nel mondo dell'agonismo e delle competizioni, dove Torbole scriverà pagine memorabili con l'organizzazione di campionati mondiali, europei e nazionali delle più importanti classi olimpiche, dei monotipi, delle derive, fino ai multiscafi dei Formula 40. Grandi skipper olimpici qui prepareranno le loro vittorie più significative come Luca Devoti, Dodo Gorla, Diego Romero, gli ultimi azzurri con una medaglia al collo, come gli ori dei Soling Jesper Bank e Jochen Schumann, e tanti altri. La prima grande stagione sul piano organizzativo è quella del 1968. In calendario c'erano 5 regate, delle quali due internazionali. Si svolsero sul triangolo Torbole Tempesta Ponale, un tratto di lago che diventerà il più famoso percorso olimpico del Vecchio Continente. Vi partecipano le classi Star, FD, Snipe, Finn, 470 e un gruppo di cabinati. A quei tempi - raccontano i protagonisti di allora - le classifiche si facevano elencando solo i nomi delle barche. Le vittorie andarono a Sospir, KrissII, Volpina III, El Diablo, Stricnina, Basilico, Refolo II, Nelli, Comare, carene delle classi Star, 5.5 stazza internazionale, FD, equipaggi che arrivano già da tutti i Circoli e le Fraglie del Garda, dai laghi di Caldaro e Caldonazzo, qualcuno da Austria e Germania. Ad una premiazione partecipò il Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni Giovanni Spagnolli. Skipper e prodieri erano autentici argonauti, i nonni, i padri dei timonieri di oggi. Vestiti con le prime cerate, per difendersi dalle onde provocate dal Peler mattutino e dall'Ora pomeridiana. Oggi come allora, con i ragazzi dell'Optimist d'Argento, della Melges Week, del Tornado Torbole Trophy, dell'Europa Meeting e di tanti altri traguardi. Più che una storia sembra essere una leggenda. E' quella del Circolo Vela Torbole e del suo grande Lago. (Il testo è tratto dal sito del CVT: www.circolovelatorbole.it)
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è visto, nelle categorie olimpiche. Caratteristica di questa classe è che le specifiche tecniche non sono modificabili: tutte le imbarcazioni di classe Laser devono essere rigorosamente uguali fra loro, in termini di peso (59 kg), dimensioni, vele e attrezzature. Mentre il Laser standard è da sempre categoria olimpica maschile, la categoria femminile da Pechino 2008 è stata assegnata alla sottoclasse Laser Radial, identica alla precedente ma dotata di una vela leggermente ridotta (5,7 mq); di conseguenza risulta modificata anche la parte inferiore dell'albero. Un'ulteriore sottoclasse è il laser 4.7, con una vela di superficie ancora inferiore. Nelle Schede Tecniche allegate a questo numero di Tsport, troverete il dimensionamento della deriva classe Laser e delle sue sottoclassi.
news
Midro 2012, la nautica sostenibile a Milano Dopo l'edizione sperimentale dello scorso anno, con 20.000 visitatori di cui oltre 3.000 hanno provato l'ebbrezza della navigazione, torna nelle acque milanesi 'Midro: la nautica sostenibile', la rassegna della nautica lombarda in programma dal 10 al 13 maggio prossimi all'Idroscalo di Milano, in una prima edizione ufficiale promossa dalla Provincia di Milano Assessorato Infrastrutture Viabilità Trasporti e Idroscalo - e patrocinata da Regione Lombardia, in collaborazione con la Filiera della Nautica Lombarda. 'Midro 2012' metterà a disposizione del pubblico le imbarcazioni, per farle provare alle famiglie e al semplice appassionato nelle acque del "mare" del capoluogo lombardo. La mostra commerciale, aperta a tutti (non si pagherà il biglietto), sarà anche un punto di incontro per chi progetta imbarcazioni ecosostenibili. "La Lombardia si è costruita il mare a Milano ed è prima nel numero delle aziende che si dedicano alla nautica. Peccato che le incursioni dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza non aiutino il settore e favoriscano l'immigrazione delle barche italiane verso la Francia, che sta aumentando i
posti in Costa Azzurra" ha detto Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all'Industria e Artigianato della Regione Lombardia, presentando l'evento. "Le notizie che arrivano da Roma non sono positive: si va a colpire in maniera persecutoria e intimidatoria questo settore dell'industria. Regione Lombardia sta sostenendo un settore importante, a partire dalla firma del Patto di sviluppo per la nautica lariana, per il polo nautico e per la possibilità di costruire un parco delle marine del lago di Como". Gibelli ha poi ricordato il programma Driade, che ha aiutato tutto il comparto nautico della regione in tema di
Milano, conferenza stampa di presentazione di Midro 2012.
sviluppo tecnologico. "Questo progetto - ha detto Gibelli - deve acquisire un nuovo sviluppo e dare forza all'internazionalizzazione. Dalla presenza alle manifestazioni nazionali bisogna rimanere stabilmente sui mercati internazionali. Entro il 2015 'Midro' deve diventare fondamentale per mettere in mostra il Made in Italy by Lombardia, che è sinonimo di design e innovazione". Parallelamente alla possibilità di provare le barche si svolgeranno nel parco circostante eventi di settore e si esporranno anche prodotti inerenti il mondo della navigazione. Si tratta di un'iniziativa che si sposa perfettamente con il progetto avviato, a partire dal 2009, dalla provincia di Milano - che gestisce l'Idroscalo nell'ottica di rilanciare il 'Mare dei milanesi', ormai consolidatosi pure come zona balneare, destinata al benessere e al relax. L'organizzazione di Midro è affidata a Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, una società partecipata da Provincia e Camera di Commercio di Milano, che promuove a livello nazionale ed internazionale le eccellenze del suo territorio di riferimento.
Fondi europei per il porto di Salerno Bruxelles ha dichiarato "immediatamente ammissibile" il progetto per il Sisteam integrato portuale di Salerno, sbloccando le risorse assegnate attraverso il Por Fesr 2007-2013, per un ammontare di 73 milioni di euro. Il progetto, finalizzato a rendere maggiormente fruibile lo scalo campano, prevede l'aumento della profondità del canale di accesso, del bacino di manovra e delle darsene portuali, fino a 14 metri, così da permettere l'ingresso di navi da crociera e navi commerciali di grande stazza, finora escluse dall'accesso al porto. Sarà inoltre ampliata l'imboccatura del
porto, accorciando di 100 metri il molo di sottoflutto e prolungando nel contempo la diga foranea di 200 metri. Con un'azione che vuole essere strategica per l'intero comparto produttivo della bassa Campania, sono previsti anche interventi di potenziamento nel polo di interscambio merci di Mercato San Severino e di tutto il sistema infrastrutturale dell'asse Salerno-Battipaglia, con l'intento di favorire l'insediamento di nuove attività imprenditoriali e di potenziare quelle esistenti. Secondo Stefano Caldoro, governatore della regione, il sistema dei porti campani rappresenta una delle migliori risorse per lo sviluppo.
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Veduta attuale del porto di Salerno.
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Tra parco e marina, rinasce l'Isola della Certosa Il progetto: parco e marina L'isola della Certosa è vocata ad essere la porta del Parco della Laguna di Venezia e ad ospitare le attività e i servizi oggi carenti sul territorio: un parco urbano attrezzato con valenze naturalistiche, servizi per la nautica da diporto, nuove attività produttive nel settore dell'agricoltura e dell'artigianato, attraverso lo sviluppo dell'avviato Polo Nautico Vento di Venezia. L'isola custodisce un patrimonio
naturalistico di raro pregio, in condizioni di degrado e sofferenza, che rischiava di essere compromesso da oltre mezzo secolo di abbandono: boschi di ligustri cinesi ed essenze esotiche, pioppi bianchi e frassini che riproducono l'ambiente preistorico della Laguna di Venezia, un gelso di dimensioni eccezionali e biotopi che ricordano gli ambienti atlantici. La storia stessa dell'isola, dove si sono succeduti secoli di antropizzazione con usi conven-tuali, agricoltura e
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industria, si può leggere oggi attraverso la vegetazione, che con la sua evoluzione ha ricreato ambienti dai caratteri naturalistici e paesaggistici unici. Il progetto di recupero prevede la conservazione integrale delle essenze spontanee di pregio, l'orientamento della vegetazione nelle aree naturali, la bonifica da rifiuti e vegetazione infestante e l'allestimento di sentieri naturalistici che rendano fruibile l'intera superficie, inducendo l'utenza
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porticcioli Planimetria generale di progetto dell'isola della Certosa. Nelle foto in queste due pagine, diverse vedute aeree dell'isola nel contesto della laguna di Venezia.
General project plan of the Isola della Certosa. In the photos of these pages, different bird views of the island in the context of the Venice lagoon.
all'uso di aree attrezzate e dissuadendo l'abuso delle delicate zone di pregio con la conservazione del patrimonio naturalistico su oltre due terzi dell'intera superficie. Il Parco della Certosa è parte integrante del tessuto urbano di Venezia e si caratterizza per la poliedrica compresenza di attività legate all'acqua, alla natura e alle attività antropiche. Gli utenti potranno accedere liberamente al Parco della Certosa attraverso il trasporto pubblico oppure con una barca propria, usufruendo gratuitamente di due aree con oltre 50 ormeggi: a sud accanto al pontile e a nord sul canale delle Vignole. L'obiettivo è garantire la massima accessibilità a ragazzi, adulti e a persone di ridotte capacità motorie o sensoriali, allestendo un complesso interamente accessibile e privo di barriere architettoniche. La destinazione rurale di alcune aree permetterà il recupero delle tradizioni orticole e viticole dell'isola, anche attraverso la coltivazione di vitigni autoctoni. Gli antichi resti della Certosa quattrocentesca saranno valorizzati attraverso la creazione di strutture destinate ad attività culturali e di formazione. Il progetto prevede inoltre l'ampliamento degli ormeggi per natanti ed imbarcazioni da diporto ed
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La storia, antica e recente L'Isola della Certosa è una delle più estese isole minori della laguna di Venezia. Dal XIII secolo è stata sede di un monastero agostiniano e certosino a cui erano legate attività culturali ed agricole. Con la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, l'isola fu destinata ad usi militari che culminarono all'inizio del XX secolo nella costruzione della Pirotecnica della Certosa, fabbrica di munizioni e poligono di tiro, abbandonata definitivamente negli anni '60. Lasciata l'isola in uno stato di totale abbandono per alcuni decenni, nel 1996 l'Amministrazione comunale, di concerto con il Magistrato alle Acque di Venezia e con il contributo di fondi comunitari, avvia una prima fase del recupero. Nel 2005, in forza di una convenzione col Comune di Venezia, viene avviato il Polo Nautico Vento di Venezia, centro servizi per la nautica presso il quale è attivo un cantiere di costruzione e manutenzione di barche tradizionali veneziane, strutture di assistenza tecnica per imbarcazioni da diporto di ogni genere, attività di formazione e promozione degli sport d'acqua e scuola nautica. Sugli spazi acquei di pertinenza dell'isola sorge un sistema di ormeggi attrezzato per natanti ed imbarcazioni da diporto. Nel 2007 viene attivata una struttura alberghiera con bar e ristorante a servizio dell'isola. Presso le strutture del Polo Nautico vengono ospitate attività di formazione post-diploma nelle materie della creatività con particolare attenzione alle risorse del mare ed alla nautica da diporto. Sempre nel 2007 il Comune di Venezia realizza una prima area di parco urbano di circa 3 ettari, affidata all'Istituzione Parco della Laguna e aperta al pubblico. Nel 2009 la stessa società che gestisce il Polo Nautico è risultata vincitrice del bando per l'individuazione di un partner per l'attivazione e gestione del "Parco Urbano - Verde pubblico attrezzato dell'isola della Certosa", aggiudicandosi la gara per la gestione cinquantennale dell'intero compendio attraverso un partenariato pubblico-privato. Il progetto prevede il consolidamento e l'ampliamento delle attività insediate, attraverso la realizzazione del parco urbano, la riqualificazione delle aree scoperte ed il recupero di ulteriori 46 edifici per ospitare servizi per la nautica da diporto, impianti sportivi, spazi per la formazione, attività ricettive e strutture per eventi culturali, nonchè attività produttive del settore primario (vigne ed orti).
il potenziamento delle infrastrutture di supporto alla nautica, compresa un'area dedicata agli ormeggi per i visitatori. Sarà inoltre possibile, attraverso un sistema di attraversamenti pedonali su pontili mobili galleggianti, raggiungere le adiacenti isole delle Vignole e di S. Andrea, integrandole, nell'ottica di un distretto nautico-agricolo-ambientale, nel sistema di trasporto pubblico locale attraverso la fermata già attiva sull'isola della Certosa. Gli interventi sull'edificato si concentreranno invece sulla ricostruzione dei 46 volumi esistenti, oggi in avanzato stato di degrado, ereditati dalla Pirotecnica della Certosa, l'industria bellica attiva sull'isola fino agli anni Cinquanta. Il progetto mira alla riqualificazione della Certosa quale emblema del paesaggio lagunare. Il rinnovato rapporto tra terra e acqua sarà possibile anche grazie all'abbassamento di alcuni tratti del
Nella colonna di sinistra, dall'alto: tavola di Benedetto Bordone (1528); stampa del XVIII secolo; mappa del catasto napoleonico; foto aerea del 1911; foto aerea degli anni '40. In questa doppia pagina, la situazione attuale della marina. Nei disegni a destra, sezione e pianta del pontile.
In the left column, from above: table by Benedetto bordone (1528); print of the XVIII century; map from the Napoleon Cadastre; aerial photo of 1911; aerial photo of the 40s. In this double page, the current condition of the marina. In the drawings at right, section and plan of the pier.
muro di marginamento, all'allestimento di punti panoramici e all'accessibilità delle coperture piane degli edifici. E' prevista inoltre l'installazione di una piscina galleggiante e la realizzazione di una mongolfiera vincolata che permetterà di ammirare la laguna e la città dall'altezza di 150 metri. Il ricorso a tecnologie d'avanguardia per il risparmio e la sostenibilità energetica hanno caratterizzato le scelte progettuali degli impianti per la gestione dell'acqua e dell'energia elettrica. Un innovativo sistema di fitodepurazione verticale garantirà il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche da destinare all'irrigazione delle aree verdi e al sistema antincendio. Le coperture degli edifici saranno invece rivestite con una guaina fotovoltaica in silicio amorfo, un sistema a basso impatto visivo e ad alta efficienza energetica che si configura come un caso unico a Venezia.
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La storia, antica e recente L'Isola della Certosa è una delle più estese isole minori della laguna di Venezia. Dal XIII secolo è stata sede di un monastero agostiniano e certosino a cui erano legate attività culturali ed agricole. Con la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, l'isola fu destinata ad usi militari che culminarono all'inizio del XX secolo nella costruzione della Pirotecnica della Certosa, fabbrica di munizioni e poligono di tiro, abbandonata definitivamente negli anni '60. Lasciata l'isola in uno stato di totale abbandono per alcuni decenni, nel 1996 l'Amministrazione comunale, di concerto con il Magistrato alle Acque di Venezia e con il contributo di fondi comunitari, avvia una prima fase del recupero. Nel 2005, in forza di una convenzione col Comune di Venezia, viene avviato il Polo Nautico Vento di Venezia, centro servizi per la nautica presso il quale è attivo un cantiere di costruzione e manutenzione di barche tradizionali veneziane, strutture di assistenza tecnica per imbarcazioni da diporto di ogni genere, attività di formazione e promozione degli sport d'acqua e scuola nautica. Sugli spazi acquei di pertinenza dell'isola sorge un sistema di ormeggi attrezzato per natanti ed imbarcazioni da diporto. Nel 2007 viene attivata una struttura alberghiera con bar e ristorante a servizio dell'isola. Presso le strutture del Polo Nautico vengono ospitate attività di formazione post-diploma nelle materie della creatività con particolare attenzione alle risorse del mare ed alla nautica da diporto. Sempre nel 2007 il Comune di Venezia realizza una prima area di parco urbano di circa 3 ettari, affidata all'Istituzione Parco della Laguna e aperta al pubblico. Nel 2009 la stessa società che gestisce il Polo Nautico è risultata vincitrice del bando per l'individuazione di un partner per l'attivazione e gestione del "Parco Urbano - Verde pubblico attrezzato dell'isola della Certosa", aggiudicandosi la gara per la gestione cinquantennale dell'intero compendio attraverso un partenariato pubblico-privato. Il progetto prevede il consolidamento e l'ampliamento delle attività insediate, attraverso la realizzazione del parco urbano, la riqualificazione delle aree scoperte ed il recupero di ulteriori 46 edifici per ospitare servizi per la nautica da diporto, impianti sportivi, spazi per la formazione, attività ricettive e strutture per eventi culturali, nonchè attività produttive del settore primario (vigne ed orti).
il potenziamento delle infrastrutture di supporto alla nautica, compresa un'area dedicata agli ormeggi per i visitatori. Sarà inoltre possibile, attraverso un sistema di attraversamenti pedonali su pontili mobili galleggianti, raggiungere le adiacenti isole delle Vignole e di S. Andrea, integrandole, nell'ottica di un distretto nautico-agricolo-ambientale, nel sistema di trasporto pubblico locale attraverso la fermata già attiva sull'isola della Certosa. Gli interventi sull'edificato si concentreranno invece sulla ricostruzione dei 46 volumi esistenti, oggi in avanzato stato di degrado, ereditati dalla Pirotecnica della Certosa, l'industria bellica attiva sull'isola fino agli anni Cinquanta. Il progetto mira alla riqualificazione della Certosa quale emblema del paesaggio lagunare. Il rinnovato rapporto tra terra e acqua sarà possibile anche grazie all'abbassamento di alcuni tratti del
Nella colonna di sinistra, dall'alto: tavola di Benedetto Bordone (1528); stampa del XVIII secolo; mappa del catasto napoleonico; foto aerea del 1911; foto aerea degli anni '40. In questa doppia pagina, la situazione attuale della marina. Nei disegni a destra, sezione e pianta del pontile.
In the left column, from above: table by Benedetto bordone (1528); print of the XVIII century; map from the Napoleon Cadastre; aerial photo of 1911; aerial photo of the 40s. In this double page, the current condition of the marina. In the drawings at right, section and plan of the pier.
muro di marginamento, all'allestimento di punti panoramici e all'accessibilità delle coperture piane degli edifici. E' prevista inoltre l'installazione di una piscina galleggiante e la realizzazione di una mongolfiera vincolata che permetterà di ammirare la laguna e la città dall'altezza di 150 metri. Il ricorso a tecnologie d'avanguardia per il risparmio e la sostenibilità energetica hanno caratterizzato le scelte progettuali degli impianti per la gestione dell'acqua e dell'energia elettrica. Un innovativo sistema di fitodepurazione verticale garantirà il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche da destinare all'irrigazione delle aree verdi e al sistema antincendio. Le coperture degli edifici saranno invece rivestite con una guaina fotovoltaica in silicio amorfo, un sistema a basso impatto visivo e ad alta efficienza energetica che si configura come un caso unico a Venezia.
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porticcioli Nella pagina a sinistra, lo stato attuale dell'isola dal lato più naturalistico e un particolare dei nuovi pontili attrezzati. In questa pagina, dall'alto: foto del porticciolo attuale; sezione, pianta e prospetto degli edifici in progetto; ortofoto di Venezia con l'isola della Certosa.
I primi lavori Il recupero e la valorizzazione dell'isola della Certosa hanno preso l'avvio nel settembre 2010 con l'ampliamento delle opportunità di ormeggio stanziale nelle spazi acquei dell'isola e la realizzazione dei percorsi di collegamento con i servizi del Polo nautico esistente, del nuovo scavo del Canale della Certosa e lungo il Canale delle
Vignole. Nel giugno del 2011, con la conclusione del primo lotto di lavori è stata completata la riqualificazione integrale del polo nautico, con il potenziamento dei servizi a terra e a mare. Gli ormeggi sono stati ampliati per arrivare ad accogliere 300 imbarcazioni dai 6 ai 35 metri, su pontili galleggianti dotati di erogatori
With a park and a marina, the Certosa Island comes to a new life The Certosa Island is one of the biggest minor islands in the Venice lagoon. In 2005, a nautical service centre - comprised of a shipyard for the repair and construction of traditional Venetian boats, technical service organisations for all types of recreational boat, water sports training & promotion activities, and a nautical school - was established by company Polo Nautico Vento di Venezia based on an agreement entered into with the Municipality of Venice. The island marina was fitted out with a fully equipped mooring system for yachts and boats of all kinds. 2007 saw the inauguration of a hotel with a bar and a restaurant. The Polo Nautico facilities also house post-diploma courses in a variety of subjects, with a special focus on the resources of the sea and recreational boating. During the same year, the Municipality of Venice established a first urban park area extending over
ca 7.5 acres, open to the public, whose management was entrusted to the Istituzione Parco della Laguna ("Lagoon Park Institute"). In 2009, the company that operates the nautical service centre won a competition for the selection of a partner for the activation and management of the "Equipped Public Park and Gardens of the Certosa Island" and was awarded a 50year contract for the management of the entire complex through a public-private partnership. The project envisages the strengthening and expansion of the initiatives underway through the creation of the urban park, the requalification of areas in disuse and the remodelling of 46 buildings to accommodate recreational boating services, sporting, training and hospitality facilities, and structures where to stage cultural events: The project also set aside areas for farming activities (vineyards and vegetable gardens).
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porticcioli In the left page, current condition of the island by the most natural side and a detail of the new equipped piers. In this page, from above: the Marina today; section, plan and elevation of the projected buildings; zenith photo of Venice with the Isola della Certosa.
Le caratteristiche degli edifici
The characteristics of the buildings
con allacciamenti acqua ed elettricità, servizio di guardiania 24 ore su 24 e wifi. Il completo dragaggio di tutta l'area del marina garantisce oggi, unico a Venezia, un pescaggio di 3,50 metri. Ad integrazione del trasporto pubblico di linea, per favorire l'accessibilità all'isola, è stato realizzato presso il canale delle Vignole un sistema di ormeggi per gli utenti del Parco che intendessero raggiungere la Certosa con mezzi propri. Una seconda zona di ormeggio per visitatori è prevista all'estremità meridionale dell'isola, in corrispondenza del pontile del trasporto pubblico. Tra il 2010 ed il 2011 è stato definito il piano operativo di bonifica dei suoli dell'isola che considera due modalità di intervento: - capping: prevede il ricoprimento del piano di campagna di alcune aree con un strato di terreno certificato; - phytoremediation: prevede l'uso di piante foraggere (Medicago Sativa e Festuca Arundinacea) per l'estrazione e detossificazione di sostanze inquinanti. Le prossime operazioni prevedono il completamento degli ormeggi con l'escavo dell'area a sud dell'isola e la relativa posa dei pontili, la realizzazione dei servizi igienici a supporto dei visitatori del Parco e del marina, nonché il completamento dei percorsi e l'apertura, nei terreni non soggetti a bonifica ambientale, delle aree a parco e a verde attrezzato: eco camp temporaneo, zona scuola vela e kayak, area giochi per bambini e campi sportivi. Successivamente ai lavori di bonifica, saranno recuperati ed attrezzati i volumi edilizi ed le relative pertinenze, secondo le funzioni previste da progetto, nonché preparati i terreni agricoli per la produzione orticola e vitivinicola.
Parco Urbano Isola della Certosa (gara per l'individuazione di un partner ai fini dell'attivazione e gestione di un Parco urbano sull'isola della Certosa - Venezia)
Promotore: Comune di Venezia Proponente: VdV Srl Polo Nautico Vento di Venezia Masterplan - progetto architettonico: arch. Tobia Scarpa Coordinamento della progettazione, progetto strutture, impianti, ambiente: Thetis spa Collaboratori: Elena Colonnello, Martina Giovannini, arch. Luca Lagrecacolonna, Nicola Cremasco Ricerche storiche: Arcomai snc Consulenze specialistiche: AMP arquitectos (piscina galleggiante), dott. Lorenzo Bonometto (analisi naturalistiche), Ingemar srl (infrastrutture marittime) Responsabile Della Comunicazione: Ugo De Berti Fotografi: Daniele Portanome Gabriele Crozzoli Ugo De Berti G. M. Lapenna
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porticcioli Nella pagina a sinistra, lo stato attuale dell'isola dal lato più naturalistico e un particolare dei nuovi pontili attrezzati. In questa pagina, dall'alto: foto del porticciolo attuale; sezione, pianta e prospetto degli edifici in progetto; ortofoto di Venezia con l'isola della Certosa.
I primi lavori Il recupero e la valorizzazione dell'isola della Certosa hanno preso l'avvio nel settembre 2010 con l'ampliamento delle opportunità di ormeggio stanziale nelle spazi acquei dell'isola e la realizzazione dei percorsi di collegamento con i servizi del Polo nautico esistente, del nuovo scavo del Canale della Certosa e lungo il Canale delle
Vignole. Nel giugno del 2011, con la conclusione del primo lotto di lavori è stata completata la riqualificazione integrale del polo nautico, con il potenziamento dei servizi a terra e a mare. Gli ormeggi sono stati ampliati per arrivare ad accogliere 300 imbarcazioni dai 6 ai 35 metri, su pontili galleggianti dotati di erogatori
With a park and a marina, the Certosa Island comes to a new life The Certosa Island is one of the biggest minor islands in the Venice lagoon. In 2005, a nautical service centre - comprised of a shipyard for the repair and construction of traditional Venetian boats, technical service organisations for all types of recreational boat, water sports training & promotion activities, and a nautical school - was established by company Polo Nautico Vento di Venezia based on an agreement entered into with the Municipality of Venice. The island marina was fitted out with a fully equipped mooring system for yachts and boats of all kinds. 2007 saw the inauguration of a hotel with a bar and a restaurant. The Polo Nautico facilities also house post-diploma courses in a variety of subjects, with a special focus on the resources of the sea and recreational boating. During the same year, the Municipality of Venice established a first urban park area extending over
ca 7.5 acres, open to the public, whose management was entrusted to the Istituzione Parco della Laguna ("Lagoon Park Institute"). In 2009, the company that operates the nautical service centre won a competition for the selection of a partner for the activation and management of the "Equipped Public Park and Gardens of the Certosa Island" and was awarded a 50year contract for the management of the entire complex through a public-private partnership. The project envisages the strengthening and expansion of the initiatives underway through the creation of the urban park, the requalification of areas in disuse and the remodelling of 46 buildings to accommodate recreational boating services, sporting, training and hospitality facilities, and structures where to stage cultural events: The project also set aside areas for farming activities (vineyards and vegetable gardens).
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porticcioli In the left page, current condition of the island by the most natural side and a detail of the new equipped piers. In this page, from above: the Marina today; section, plan and elevation of the projected buildings; zenith photo of Venice with the Isola della Certosa.
Le caratteristiche degli edifici
The characteristics of the buildings
con allacciamenti acqua ed elettricità, servizio di guardiania 24 ore su 24 e wifi. Il completo dragaggio di tutta l'area del marina garantisce oggi, unico a Venezia, un pescaggio di 3,50 metri. Ad integrazione del trasporto pubblico di linea, per favorire l'accessibilità all'isola, è stato realizzato presso il canale delle Vignole un sistema di ormeggi per gli utenti del Parco che intendessero raggiungere la Certosa con mezzi propri. Una seconda zona di ormeggio per visitatori è prevista all'estremità meridionale dell'isola, in corrispondenza del pontile del trasporto pubblico. Tra il 2010 ed il 2011 è stato definito il piano operativo di bonifica dei suoli dell'isola che considera due modalità di intervento: - capping: prevede il ricoprimento del piano di campagna di alcune aree con un strato di terreno certificato; - phytoremediation: prevede l'uso di piante foraggere (Medicago Sativa e Festuca Arundinacea) per l'estrazione e detossificazione di sostanze inquinanti. Le prossime operazioni prevedono il completamento degli ormeggi con l'escavo dell'area a sud dell'isola e la relativa posa dei pontili, la realizzazione dei servizi igienici a supporto dei visitatori del Parco e del marina, nonché il completamento dei percorsi e l'apertura, nei terreni non soggetti a bonifica ambientale, delle aree a parco e a verde attrezzato: eco camp temporaneo, zona scuola vela e kayak, area giochi per bambini e campi sportivi. Successivamente ai lavori di bonifica, saranno recuperati ed attrezzati i volumi edilizi ed le relative pertinenze, secondo le funzioni previste da progetto, nonché preparati i terreni agricoli per la produzione orticola e vitivinicola.
Parco Urbano Isola della Certosa (gara per l'individuazione di un partner ai fini dell'attivazione e gestione di un Parco urbano sull'isola della Certosa - Venezia)
Promotore: Comune di Venezia Proponente: VdV Srl Polo Nautico Vento di Venezia Masterplan - progetto architettonico: arch. Tobia Scarpa Coordinamento della progettazione, progetto strutture, impianti, ambiente: Thetis spa Collaboratori: Elena Colonnello, Martina Giovannini, arch. Luca Lagrecacolonna, Nicola Cremasco Ricerche storiche: Arcomai snc Consulenze specialistiche: AMP arquitectos (piscina galleggiante), dott. Lorenzo Bonometto (analisi naturalistiche), Ingemar srl (infrastrutture marittime) Responsabile Della Comunicazione: Ugo De Berti Fotografi: Daniele Portanome Gabriele Crozzoli Ugo De Berti G. M. Lapenna
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progettare l’accessibilità
Impianti sportivi per i non udenti Principi generali Il problema che una persona non udente riscontra nel relazionarsi con l'ambiente circostante è costituito dalla impossibilità di ricevere con il canale uditivo le informazioni in esso presenti. Per un sordo la comunicazione avviene principalmente attraverso il canale visivo, pertanto, una porta, una superficie opaca, il buio di un ambiente o semplicemente il voltare le spalle all'interlocutore impediscono di ricevere un'informazione o un messaggio. Tuttavia il disabile uditivo, pur non avendo una percezione visiva superiore alla media, sviluppa una particolare capacità ad analizzare e selezionare le stesse informazioni visive. Poiché la disabilità creata dalla sordità è di tipo invisibile, si è portati a pensare che tali individui non abbiano particolari problemi a vivere gli ambienti, cosa che non risponde affatto al vero, perché il disagio che può essere causato dalla non comprensione di quanto accade nell'ambiente in cui ci si trova è assolutamente equiparabile, ad esempio, a quello dei disabili visivi, che hanno una limitazione sensoriale più facilmente riconoscibile. Criteri progettuali Per favorire la ricezione
delle informazioni da parte di persone non udenti/ipoudenti, bisogna prendere in considerazione alcuni importanti fattori nella progettazione degli spazi e della segnaletica: - la trasformazione delle informazioni sonore in informazioni visive; - la moltiplicazione delle possibilità di informazione e di comunicazione grazie all'allargamento del campo visivo; - la creazione di uno specifico sistema di informazioni visive attraverso l'installazione di particolari dispositivi; - più in generale, la creazione di ambienti confortevoli dal punto di vista funzionale e psicologico. Le soluzioni che possono essere adottate per rendere un ambiente fruibile ai disabili uditivi sono, quindi, distinguibili in: soluzioni di tipo architettonico (attraverso una particolare organizzazione degli spazi); soluzioni di tipo tecnologico (attraverso l'uso di particolari dispositivi che possono o meno richiedere una modifica dell'ambiente in cui vengono collocati). Soluzioni di tipo architettonico L'area esterna Nelle aree esterne molte informazioni sono veicolate dai suoni, che in alcuni casi avvertono le persone su particolari situazioni di 103
Alla pagina precedente: in alto, segnalazione esterna del percorso per raggiungere una struttura; sotto, Emirates Stadium (Londra), indicazione dell'ubicazione degli ingressi. / Previous page: above, exterior signalling to reach a venue; below, Emirates Stadium (London), signal of the entrance location. In questa pagina: a sinistra, segnalazione dell'ingresso della piscina Olimpica di Berlino; a destra, punto informativo presidiato. / In this page: left, signalling of the entrance to the Olympic Swimming Pool of Berlin; right, info point with operator. Nella pagina a lato: in alto, soluzione acustica con selezione e trasmissione chiara del suono; segnalazione della presenza di dispositivi tecnologici dedicati ai non udenti; segnalazione degli ascensori. Al centro, segnalazione dei servizi di ristorazione; soluzione architettonico/grafica per riconoscere l'ingresso di uno spazio all'interno di un impianto sportivo. In basso: pareti trasparenti per consentire un miglior controllo ambientale a chi ha difficoltà nell'udito. / In this page: above, acoustic solution with selection and clear transmission of the sound; signalling of presence of technologic systems for deaf; signalling of lifts. Middle, signalling of restaurant services; architectural/graphic solution to recognize the entrance in a space into a sports venue. Bottom, transparent walls to allow a better control of the environment by deaf persons.
pericolo (come il suono del clacson o il rumore di un autoveicolo che sopraggiunge negli attraversamenti), pertanto, ai fini dell'accessibilità, è necessario organizzare gli spazi in modo che i non udenti ricevano visivamente
tutte quelle informazioni che vengono generalmente ricevute attraverso il senso uditivo. Un'efficace soluzione si ottiene allargando la portata del campo visivo, eliminando quegli oggetti che costituiscono ostacolo alla visione e molto spesso
alla mobilità di altri individui (come la casuale disposizione dei pannelli pubblicitari, che creano mascheramento visivo). Ha grande importanza anche la realizzazione di un efficace sistema di segnaletica direzionale, che, attraverso
Sports facilities for the deaf The problem encountered by a deaf person in interrelating with his surroundings consists in his inability to receive the auditory information produced by the environment itself. In the case of a deaf person, communication is mainly of a visual nature, so a door, an opaque surface, the darkness of a room or simply an interlocutor turning his back on him, all prevent him from receiving a piece of information or a message. However, in spite of not having an above-average eyesight, a deaf person develops a particular capacity to analyse and select visual information. Since deafness is an invisible handicap, we tend to think that such individuals are not faced with
particular problems in the way they experience their surroundings. This is far from the truth, because the difficulty caused by not understanding what is going on in the surrounding environment is perfectly comparable to that of the blind, for example, who have a sensorial handicap that is easier to recognize. Possible solutions for making the surrounding environment more hospitable for deaf people may therefore be classified as follows: solutions of an architectural nature (a particular spatial organization), technological solutions (the use of special devices that may require certain changes being made to the environment in which they are to be positioned).
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l'uso di colori, simboli e testi, faciliti l'orientamento anche di coloro che hanno difficoltà cognitive. Gli impianti sportivi Il primo spazio ad essere visitato all'interno di un impianto sportivo è costituito dall'ingresso, dove si richiede di ampliare il campo visivo del visitatore attraverso l'eliminazione di tutti quegli elementi che possono costituire ostacolo ad una visione globale dell'ambiente o che non consentono una efficace percezione della segnaletica direzionale (a messaggio fisso o variabile) e l'individuazione di un eventuale punto informativo. In quest'ultimo caso, se è presente del personale preposto a rilasciare informazioni, è opportuno che lo spazio in cui avviene lo scambio di informazioni tra operatore e non udente
presenti un sistema di illuminazione tale da rendere ben visibili i volti dei due interlocutori, senza lasciare zone d'ombra che possano disturbare la lettura labiale (lettura del movimento della bocca mentre l'altro interlocutore scandisce le parole) o gestuale. La parete alle spalle dell'operatore non deve presentare finestre (per evitare il fenomeno dell'abbagliamento o l'effetto silhouette), oppure disegni o trame tali da rendere difficoltosa la concentrazione del non udente sul viso e/o sul corpo del suo interlocutore. Allo stesso modo dovrebbe essere evitata una barriera divisoria in materiale trasparente, sulla quale si può verificare il fastidioso fenomeno della riflessione, rendendo difficoltosa la lettura labiale-gestuale. E' opportuno che l'operatore
possa porgere al disabile uditivo un block notes per eventuali comunicazioni scritte. Le considerazioni relative alle caratteristiche di un punto informativo sono estensibili a tutti gli ambienti aperti al pubblico e presenti nell'impianto sportivo. Anche negli spazi con operazioni di cassa o dove vi sia un sistema elimina-code i messaggi devono essere allo stesso tempo visivi ed uditivi. Per favorire la mobilità in sicurezza di soggetti con problemi di udito, può essere opportuno collocare degli specchi alla fine delle scale, negli angoli dei corridoi e all'uscita degli ascensori, così da ricevere attraverso il canale visivo quelle informazioni sonore, che talora avvertono della presenza di un pericolo, di persone con attrezzi trasportati, per esempio,
che possono trasformarsi in corpi contundenti. Negli ascensori è opportuno installare dei dispositivi che forniscono un segnale visivo in caso di arresto o pericolo. Per quanto riguarda i messaggi informativi sonori è opportuno che vengano previsti dei display in cui venga replicata l'informazione. Questo vale soprattutto per gli allarmi che scattano in situazioni di pericolo, dove l'allarme acustico deve essere replicato con delle segnalazioni luminose. Soluzioni di tipo tecnologico che prevedono apposite installazioni Si possono realizzare anche alcune soluzioni tecnologiche a favore dei sordastri, ossia di coloro che hanno un minimo residuo uditivo, mediante particolari miglioramenti della qualità del suono ed amplificazione dello stesso. Per ottenere un suono 105
migliore si può agire su tre componenti fondamentali: a) l'input (per esempio il microfono); b) la trasmissione all'ascoltatore; c) l'apparecchio radioricevente. E' fondamentale che ci sia un buon segnale di input nel sistema. Il sordastro necessita di una maggiore differenza tra il segnale desiderato e quello indesiderato (come il rumore di fondo) rispetto a un ascoltatore normodotato, (circa 20 decibel). Il rumore indesiderato include il fenomeno del riverbero (come l'eco), il rumore del pubblico (il fruscio, i colpi di tosse), il rumore dell'ambiente (come il suono emesso dall'aria condizionata o dal sistema di riscaldamento). Ci possono anche essere interferenze di natura magnetica o derivanti dal sistema di illuminazione. Tommaso Empler
Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi
Uno sguardo in casa d'altri Gentili lettori, dopo avere approfondito nei precedenti articoli tematiche di carattere generale riguardanti gli aspetti di edilizia sostenibile, norme a volte paradossali contenute nei regolamenti federali, approfondito aspetti tecnici impiantistici, torno in questo numero a presentare alcuni esempi di architettura sportiva che hanno dimostrato di avere a cuore la sostenibilità in senso lato. Gli aspetti qualificanti di questi esempi sono, a mio avviso, non strettamente connessi ad un risparmio energetico od alla produzione virtuosa di energia da fonti rinnovabili, o perlomeno non solo, ma dimostrano che l'approccio progettuale ha
considerato, in ogni momento, oltre l'esecuzione di un'opera assolutamente funzionale e ben riuscita, un'attenzione non trascurabile al fascino esteriore dell'opera nel suo complesso. Sono interventi che integrano in modo virtuoso il possesso dei requisiti prestazionali dell'impianto agonistico, anche di ottimo livello, con una gentilezza estetica di tutto riguardo. Il primo esempio si trova Fontainebleau (Francia) e si tratta dello "Stade équestre du Grand Parquet" opera dello studio di architettura Joly&Loiret i quali come si può ben vedere dalle immagini non hanno fatto economia nell'uso di materiali
rinnovabili creando un effetto piacevole ed originale in un contesto nel quale non è scontato attendersi l'utilizzo di tale materiale. La lunga tribuna per gli spettatori del centro equestre, in parte coperta, è stata trattata come una tolda di nave in cui i gradoni sono piacevolmente alternati a terrazze panoramiche all'aperto che permettono di spaziare lo sguardo su tutta la piacevole area naturale di Fontainebleau. L'aspetto più curioso dell'intervento è, a mio parere, l'utilizzo senza 106
compromessi di un materiale dall'indiscutibile piacevolezza estetica e materica ma dalla non trascurabile vulnerabilità al fuoco con tutto ciò che ne consegue sotto l'aspetto normativo. In questo caso tribune, camminamenti, elementi strutturali, scale, rivestimenti di facciata sono tutte realizzate in legno e dichiaratamente esposti a tutto vantaggio della loro permeabilità estetica nel contesto del bucolico Parc naturel régional du Gâtinais français.
Nella pagina di fronte, nella colonna di sinistra lo Stade Equestre du Grand parquet a Fontinebleau (Francia), di Joly&Loiret; a destra, lo Estadio cubierto de Atletismo a Sabadell (Spagna), di Corea & Moran. In questa pagina, quattro viste della sala polivalente a Lisieux (Francia), di B+C Architectes (foto Michel Denoncé).
In questo caso l'uso di pannelli portanti tipo Xlam, solai e travi in legno, giunge alla più matura capacità d'applicazione determinando un equilibrio compositivo d'insieme assolutamente di prim'ordine. Un altro esempio degno di nota è lo "Estadio cubierto de atletismo" di Sabadell (Spagna) opera dello studio di architettura Corea & Moran Arquitectos. Questo esempio, concettualmente opposto a quello precedente, possiede rilevanti elementi di originalità grazie all'indubbia capacità dei progettisti di reagire con raffinata forza creativa alla dura marginalità urbana cui l'opera è stata confinata. Due sono gli elementi da porre in evidenza: 1) il garbo con cui si è inserito un elemento architettonico di tale impatto
dimensionale nel contesto paesaggistico, tra l'altro, minimizzando la percezione dei pur ingombranti volumi strutturali ed anzi valorizzando una forma d'insieme che ben si integra nei dislivelli naturali presenti nel paesaggio circostante; 2) l'orientamento dell'asse maggiore che sembra seguire lo sviluppo trasversale e longitudinale del sole con tutti i relativi effetti positivi sia presenti che futuri (utilizzo di impianti fotovoltaici ad alte prestazioni). La struttura sorprende per l'eleganza compositiva e l'essenzialità del contenuto. Le strutture portanti evidentemente di ragguardevoli dimensioni sono state quasi completamente nascoste ad eccezione di alcune "esili" colonne metalliche che conferiscono leggerezza ed
Sitografia http://www.jolyloiret.com/ http://mariocorea.com/
armoniosità all'insieme; all'interno, la scelta di privilegiare i colori chiari del controsoffitto, delle strutture e delle pavimentazioni esalta l'elemento di vero interesse dell'edificio cioè la pista d'atletica bicolore indoor la quale è cromaticamente associata alle sedute multicolori dal piacevolissimo effetto d'insieme. Infine desidero porre l'attenzione verso un altro progetto realizzato a Lisieux (Francia) dallo studio di architettura B+C Architectes i quali hanno proposto insieme all'Amministrazione comunale una sala multiattività "ecosostenibile". L'intervento risulta indubbiamente originale
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anche se la voglia di "strafare" dei progettisti (forma, colore, green building, etc) ne ha penalizzato un poco la sintassi architettonica. Non si può tuttavia non riconoscere una certa abilità nell'utilizzare in modo disinvolto materiali e forme architettoniche riuscendo a stupire per l'originalità finale dell'intervento . In particolare l'utilizzo del tetto "verde" nel senso "effettivamente vegetativo" costituisce una certa originalità nell'architettura sportiva perlomeno negli ultimi anni. In passato esempi particolarmente fortunati, anche in territorio francese (vedi il palasport di Parigi Bercy, 1992), avevano fatto apprezzare questa soluzione dal pathos ecologico dovendo fare i conti tuttavia con indubbie problematiche gestionali e manutentive. Ora il tema si ripresenta grazie alle oggettive opportunità isotermiche riscoperte nella moderna architettura vitivinicola che ha adottato questa soluzione come una delle più apprezzate. La soluzione proposta da B+C Architectes contribuirà sicuramente ad alimentare il dibattito circa l'utilizzo delle più opportune tecniche per contrastare i disperdimenti termici degli edifici.
Una banda, un metodo, una produzione cinematografica per promuovere la vivacità culturale della Sicilia La regione Sicilia con il D.A. 107/2008 di assegnazione delle risorse del Fondo Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo si impegna a perseguire l'obiettivo di incentivare la produzione di opere cinematografiche ed audiovisive al fine di rafforzare e qualificare le imprese locali, attrarre le produzioni nazionali e internazionali, favorire la crescita professionale degli operatori del settore, diffondere la conoscenza dell'isola. Le risorse economiche sono finalizzate alla realizzazione di opere audiovisive dirette alla valorizzazione del territorio regionale, per promuovere il patrimonio di risorse naturali e am-
bientali della regione, la crescita culturale e sociale della comunità regionale, perseguendo anche obiettivi educativi e di valorizzazione della cinematografia quale forma di espressione artistica e strumento di comunicazione sociale. La casa di produzione messinese Karamella s.r.l. da anni presente nel settore della produzione video e dell'organizzazione di spettacoli, promotrice di varie attività e manifestazioni dall'ambito teatrale a quello cinematografico, da quello musicale a quello della moda, dalla scuola alla solidarietà, al folklore, alle discoteche, agli spettacoli on the road, tramite la com-
pletezza della sua diffusione e dei campi d'azione, con un linguaggio diretto e sincero crea un'informazione alternativa agli standard dei grandi network. Particolarmente sensibile e attento al mondo dei giovani lo staff di Karamella, guidato da Giovanni Grasso, punta sull'idea di dare continuità al collaudato progetto "Studio in movimento" realizzando un corto sulla "banda del paloggio", progetto ammesso al contributo del Fondo regionale, una proposta didattica che ha coinvolto numerosi ragazzi di una scuola del territorio messinese e che, nella ipotesi progettuale del produttore esecutivo
Grasso può rappresentare lo start up per una scuola di apprendimento siciliana che utilizzi strategie più rispondenti ad appagare interessi, bisogni e capacità con attivi-
A band, a method, a movie to promote the cultural liveliness of Sicily The financial resources of the Sicilian Regional Fund for Cinema and Audiovisuals are earmarked for the creation of audiovisuals designed to enhance the visibility of the territory, promote natural and environmental resources of the region, and foster the cultural and social growth of the local communities. Educational goals are also a priority and so is the promotion of cinematography as a form of artistic expression and a social communication tool. Karamella s.r.l., a Messina-based production company that has been engaged for years in the production of videos and the organisation of shows, promotes various activities and events in a variety of cultural areas, such as theatrical and film productions, music and fashion, schools and solidarity, folklore, discothèques, on-road shows. To this end, it relies on its comprehensive and widely disseminated field of action, and uses a direct, sincere language, which enables it to bring to life works that provide an alternative to mainstream information. Particularly sensitive and attentive to the world of young people, the staff of Karamella, headed by Giovanni Grasso, gave continuity to its welltested program - "Studio in Movimento" - by filming a short on the "Banda del Paloggio" ("Spin Top Band"): this educational project, which was eligible for a contribution from the Regional Fund, saw the participation of many kids from a local school. The executive producer, Giovanni Grasso, believes this project may be instrumental in starting off a Sicilian school of learning better in keeping with the interests, needs and ability levels of the students, with training activities that are designed to motivate them to study and learn, to understand the rules and to abide by them, to respect and understand one another, to develop social skills.
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tà formative fortemente motivanti all'apprendimento, all'accettazione e rispondenza alle regole, al rispetto, alla comprensione reciproca, allo sviluppo di abilità sociali. Il documentario nasce dall'attività scolastica svolta in un istituto messinese allocato in un quartiere ad alto rischio, in condizioni socio culturali economiche di estrema marginalità sociale e fortemente penalizzanti dove è indispensabile aumentare qualità e efficacia dei sistemi di istruzione e promuovere un apprendimento attraente e utile, nella considerazione di ambienti e situazioni molto lontani da quelli tout court sottintesi dal sistema scolastico. La formula didattica tradizionale che risponde a leggi immutabili deve tradursi nell'integrazione tra istruzione e formazione con strategie utili ai tanti ma unici ragazzi e ragazze per i quali la vita ha un senso diverso da quello "programmato" dalla cultura umanistica, il con-
cetto di rispetto ha un senso diverso da quello veicolato dalla scuola. Stimoli e motivazioni di carattere motorio e sportivo, modalità estremamente gradite ad alunni, veicolati e promossi da "Studio in movimento"si rivelano sempre di più strumento motivazionale forte ed utile a tradurre in pratica programmi didattici e percorsi di crescita e integrazione per una "scuola in movimento" che contrasti lo stato di apatia degli studenti, il loro senso di fastidio nei confronti della scuola intesa come istituzione coercitiva e la loro percezione di inadeguatezza . "La banda del paloggio" è il …sequel di "Da così…a così", un video realizzato nel lontano 2000, ne percorre gli stessi vicoli del quartiere ma sconfina fino ad arrivare al mondo di facebook, è l'articolazione di un metodo che ha coinvolto negli anni centinaia e centinaia di alunni di contesti e realtà diverse, ha offerto risposte pedagogiche e didattiche a un problema anche politico e sociale. Il documentario si avvale di operatori del settore locali guidati dal regista Francesco Lama, professionista sensibile e impegnato che ha realizzato diversi documentari e cortometraggi, attualmente in corsa con "Lo sposalizio" per il David di Donatello 2012. Lama ha
A sinistra, il regista / left, the director Francesco Lama.
già rivolto il suo sguardo attento al mondo dell'istruzione e della formazione, con Jhony, documentario del 2005, che racconta l'attività scolastica di un ragazzo affetto da una grave patologia neurologica che comunica attraverso il movimento, camminando o correndo. Quasi sgomento il regista, ai primi appuntamenti operativi, davanti alla mole di sviluppi ed articolazioni che Studio in movimento ha sommato nel corso dell'ulti109
mo periodo, determinato comunque a concentrare nei 30' di corto il senso del percorso traducendolo in uno spot per la scuola siciliana. Saremo presenti nello svolgersi di questa avventura cinematografica che, secondo il dettato del Decreto, dovrà a cura della produzione uscire nelle sale ed essere presentato presso festival di comprovata rilevanza. Stefania Farina
L’appalto pubblico istruzioni per l’uso
a cura di B.G.
Cresci-Italia con il Contratto di disponibilità
Ecco una nuova formula (e una nuova modifica al Codice degli Appalti...), ideata allo scopo di far crescere l'Italia dopo averla salvata. Compare infatti nel cosiddetto Decreto Salva.Italia, che fa parte del pacchetto di provvedimenti presi dal governo tecnico per stimolare la crescita dopo la batosta dei provvedimenti "salva-Italia". Il Decreto legge n. 1 del 2012, pubblicato il 24 gennaio, introduce infatti, all'articolo 3, un comma che definisce l'istituto del "Contratto di disponibilità" e poi, dopo l'articolo 163-bis, introduce un 163-ter che ne traccia i contenuti normativi. Si tratta, di fatto, di una nuova forma di partenariato pubblico-privato, ancora più vantaggiosa (per la pubblica amministrazione) rispetto al project financing, che pone a
completo rischio dell'affidatario privato la costruzione e la messa a disposizione dell'ente appaltante un'opera di proprietà privata destinata all'esercizio di un servizio pubblico, a fronte di un corrispettivo. A fronte di un canone, il privato affidatario non solo deve, a suo carico, progettare, finanziare e realizzare un immobile destinato all'esercizio di un servizio pubblico, ma deve garantirne al committente la costante fruibilità, la gestione tecnica e la manutenzione, senza eccezioni e per tutto il periodo in cui l'ente pubblico vuole beneficiarne. Si pensi a un centro sportivo, a un palazzetto, o a una piscina, per restare nel nostro ambito di interesse. Ecco la definizione di legge (art. 3, comma 15-bis 110
comma 1): Il "contratto di disponibilità" è il contratto mediante il quale sono affidate, a rischio e a spesadell'affidatario, la costruzione e la messa a disposizione a favore dell'amministrazione aggiudicatrice di un'opera di proprietà privata destinata all'esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo. Si intende per messa a disposizione l'onere assunto a proprio rischio dall'affidatario di assicurare all'amministrazione aggiudicatrice la costante fruibilità dell'opera, nel rispetto dei parametri di funzionalità previsti dal contratto, garantendo allo scopo la perfetta manutenzione e la risoluzione di tutti gli eventuali vizi, anche sopravvenuti. Ed ecco cosa ci guadagna l'investitore (art. 160-ter
comma 1): L'affidatario del contratto di disponibilità è retribuito con i seguenti corrispettivi, soggetti ad adeguamento monetario secondo le previsioni del contratto: a) un canone di disponibilità, da versare soltanto in corrispondenza alla effettiva disponibilità dell'opera; il canone è proporzionalmente ridotto o annullato nei periodi di ridotta o nulla disponibilità della stessa per manutenzione, vizi o qualsiasi motivo non rientrante tra i rischi a carico dell'amministrazione aggiudicatrice ai sensi del comma 3; b) l'eventuale riconoscimento di un contributo in corso d'opera, comunque non superiore al cinquanta per cento del costo di costruzione dell'opera, in caso di trasferimento della proprietà
Appendice normativa: Decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. (G.U. n. 19 del 24 gennaio 2012 - Supplemento Ordinario n.18) - Ar t. 44. Contratto di disponibilità
dell'opera all'amministrazione aggiudicatrice; c) un eventuale prezzo di trasferimento, parametrato, in relazione ai canoni già versati e all'eventuale contributo in corso d'opera di cui alla precedente lettera b), al valore di mercato residuo dell'opera, da corrispondere, al termine del contratto, in caso di trasferimento della proprietà dell'opera all'amministrazione aggiudicatrice. Ed ecco gli oneri a suo carico (comma 2): L'affidatario assume il rischio della costruzione e della gestione tecnica dell'opera per il periodo di messa a disposizione dell'amministrazione aggiudicatrice. La gara prevede a base d'asta un capitolato prestazionale, predisposto dall'amministrazione aggiudicatrice, che indica, in dettaglio, le caratteristiche tecniche e funzionali che
deve assicurare l'opera costruita; le offerte devono contenere un progetto preliminare rispondente alle caratteristiche indicate nel capitolato prestazionale e sono corredate dal versamento di una garanzia come per ogni tipo di appalto, nonché dal versamento di una cauzione in caso di aggiudicazione. Il progetto definitivo, il progetto esecutivo e le eventuali varianti in corso
d'opera sono redatti a cura dell'affidatario; l'affidatario ha la facoltà di introdurre le eventuali varianti finalizzate ad una maggiore economicità di costruzione o gestione, nel rispetto del capitolato prestazionale e delle norme vigenti e sopravvenute; il progetto definitivo, il progetto esecutivo e le varianti in corso d'opera sono ad ogni effetto approvati dall'affidatario, previa comunicazione all'amministrazione aggiudicatrice e, ove prescritto, alle terze autorità competenti. Il rischio della mancata o ritardata approvazione da parte di terze autorità competenti della progettazione e delle eventuali varianti è a carico
dell'affidatario. Spetta infine alla stazione appaltante il collaudo, che accerterà il puntuale rispetto del capitolato prestazionale e delle norme e disposizioni cogenti. L'adempimento degli impegni dell'amministrazione aggiudicatrice resta in ogni caso condizionato al positivo controllo della realizzazione dell'opera ed alla messa a disposizione della stessa secondo le modalità previste dal contratto di disponibilità. A differenza del project financing, che ha dovuto nel tempo essere modificato per adeguarsi alle direttive europee, la norma sul contratto di disponibilità nasce già conforme al modello europeo di partenariato. Stiamo ora a vedere se sarà sufficientemente appetibile per i nostri investitori.
Sport & Autonomie locali di Sandro Rizzoni
Sottovoce E' strana la vita. Una persona nasce il 4 marzo 1943 e il suo funerale avviene il 4 marzo 2012. E non è una persona qualunque è colui che ha messo in musica l'amore, la vita e quindi lo sport. Mentre scrivo i miei articoli spesso, come ora, le sue canzoni mi aiutano e le sue poesie mi sostengono. E
ora è proprio il 4 marzo 2012. Una lacrima, la mia, sulla tastiera del PC nel mio celebrare in queste righe Lucio. Grazie. Continuerai ad essere con noi e con me, dentro all'essere l'artista che sei. Eternamente nella tua voce un poco anche mia. Un poco anche nostra.
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Nei giorni scorsi la candidatura di Roma Olimpica. Proseguo sempre sottovoce. Commentatori più illustri di me si sono prodigati nell'essere favorevoli o contrari alle scelte del Governo. Altri a sostenere la diatriba tra Roma e Milano.
Vorrei dire la mia, in modo ragionato e con il piacere di conoscere il parere di chi mi legge. Inizio subito nel dichiarare che non può esserci contrapposizione tra le due Città, stabilito che la candidatura della Capitale non dovrebbe escludere che ad ospitare l'Olimpiade sia l'Italia. Almeno così dovrebbe essere, così è stato? Ed ecco che riaffiora l'antico vizio di noi italioti: utilizzare il campanile non in modo sinergico a cui aggiungere l'assenza di attività programmatoria condivisa. Mi spiego. Le risorse umane, economiche e strutturali necessarie ad un evento
quale un'Olimpiade, l'Italia le ha. Si trovano dentro il tessuto produttivo e nell'organizzazione del sistema Italia che non è Grecia, non è Irlanda, neppure Spagna e Portogallo e men che meno Germania e Francia. Ovviamente per poter supportare una candidatura occorre che queste risorse stiano insieme e lo siano proprio nella fase di proposizione di Roma Olimpica. Tutto ciò non può avvenire la settimana, o giù di lì, precedente la richiesta al Governo di proporre la candidatura della Capitale. Qualcuno di noi ha mai sentito parlare di un Comitato per la
candidatura di Roma, cioè dell'Italia, alle Olimpiadi e se ve ne è stato uno cosa ha prodotto? Allo stato delle nostre conoscenze è plausibile che un'Olimpiade si realizzi a Roma e dintorni? Certo che no. Allora occorre una mappatura delle aree su cui ospitare le singole discipline e conoscere le condizioni degli impianti sportivi distribuiti sul territorio nazionale. E' necessario preparare una fotografia sull'impiantistica sportiva nazionale, ma anche valutare le capacità ricettive del nostro paese ed immaginare che l'Olimpiade Italiana sarà un mix di sport, arte e cultura. Un business plan per
La copertina dell'album contenente la canzone Futura.
proporre la candidatura ad un evento mondiale di questa natura deve essere elaborato con congruo anticipo alla sua formalizzazione. E poi la gestione eventuale dell'evento, controllo sulle risorse e sui costi. Il tutto in un giusto equilibrio tra partecipazione pubblica e privata. La prima che investe in strutture e infrastrutture e conduce l'interesse pubblico nella creazione di posti di lavoro e nella modernizzazione di sistema che guarda al lungo periodo, la seconda che agisce nel breve periodo conscia che il proprio apporto deve condurre ad un lucro condiviso e distribuibile. Insomma la candidatura mancata è un'occasione persa? Io credo di no. Credo che da questa esperienza occorra realizzare, con il contributo di tutti e con l'impiego delle migliori risorse intellettuali di questo nostro grande Paese, una candidatura credibile di Roma Olimpica e quindi di un'Italia che compete tutta sotto i cinque cerchi per arrivare al risultato di ospitare lo Sport Mondiale. Per i propositori l'iniziativa non sempre ci sarà il paravento del Governo dei Tecnici. Sarebbe bello che attorno a questo insuccesso nascesse un Comitato che lavori alla prossima candidatura. 113
Sarebbe saggio che il Governo dei Tecnici istituisse un tavolo dietro a cui far sorgere un Comitato di candidatura. Certo, ci vorrebbe una Politica che riprendesse la sua giusta dimensione con un Ministro dello Sport adeguato. In attesa che la resurrezione avvenga, con essa la fuoriuscita da una situazione economico finanziaria mondiale difficile, sarebbe opportuno non mettere in cantina l'idea costruendo il necessario per sostenerla. Sottovoce proseguiamo ad ascoltare la musica di un'idea che diventa progetto e che vede la propria realizzazione mentre gli uomini di buona volontà delle istituzioni, dell'impresa, dell'economia, delle professioni e dei lavori attorno ad un tavolo ragionano e programmano e in sottofondo Futura ricordi a loro che in quel momento stanno mettendo al mondo il loro e nostro figlio che da sogno Olimpico diventa realtà.
...aspettiamo che ritorni la luce / di sentire una voce / aspettiamo senza avere paura / domani... ("Futura"- Edizioni RCA 1980)
Produzione
production
il sistema “Replax T Sport” di Cavatorta
Replax T Sport è una rete metallica a semplice torsione e a maglia quadrata. I fili della rete, in acciaio zincato, sono rivestiti con PVC. Grazie all’elevato diametro dei fili, ben 4,2 mm e alle dimensioni della maglia, 50x50 mm, la rete T Sport assorbe gli urti senza deformarsi. La plastificazione è ottenuta mediante l’esclusivo processo di sinterizzazione “Galvaplax Process” messo a punto da Cavatorta. Le polveri di PVC utilizzate nel “Galvaplax Process” non contengono metalli pesanti, come il cadmio ed il piombo, la cui presenza sarebbe pericolosa per chiunque venisse a contatto con il prodotto. Il sistema si completa con i Cancelli carrai e pedonali in acciaio, con telaio perimetrale e pali di sostegno, entrambi
in tubo quadro d’acciaio, con specchiature in rete metallica elettrosaldata e componenti dei sistemi di chiusura in acciaio. Corredata dagli accessori di sistema, la rete Replax T Sport, nelle altezze 220 e 250 cm, è in grado di assicurare le prestazioni richieste dal D.M. 18 marzo 1996, dalla norma UNI 10121-2 e dal D.M. 6 giugno 2005 (Decreto Pisanu) per quanto attiene la sicurezza dei separatori perimetrali interni ed esterni negli stadi di calcio, e risulta quindi ideale per la recinzione di impianti sportivi di ogni genere. Naturalmente la rispondenza del sistema a tali norme è subordinata al rispetto delle modalità di corretta applicazione dettate da Cavatorta sulla base dei test effettuati sul campo dall’Istituto Giordano.
The system “Replax T Sport” by Cavatorta Replax T Sport is a simply twisted, square wire mesh. The wire is made of galvanised steel coated with PVC. Thanks to the appreciable size of the wire, 4,2 mm in diameter, and mesh opening dimensions, 50x50 mm, the T Sport fence is able to absorb impacts without warping. The plastic coating is applied through an exclusive
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sintering process called "Galvaplax Process" developed by Cavatorta. The PVC powder used in this process is free from heavy metals, such as cadmium and lead, which might be harmful to people coming into contact with the product. The system includes gates for people and vehicle traffic; the gates are made of steel and consist of a perimeter frame and supporting posts made from
square-section tubular steel, panels in electrically welded wire mesh, and steel locking parts. Available with a range of system accessories, in its 220 and 250 cm high versions, the Replax T Sport fence is able to ensure the performance ratings specified in the Ministerial Decree of 18 March 1996, standard UNI 10121-2, and M.D. of 6 June 2005 (Pisanu Decree) on the safety of internal and external barriers in soccer stadiums. Accordingly, it is the ideal fencing product for sporting facilities of all types. Needless to say, system conformity to the aforementioned regulations hinges on compliance with proper application modalities, as detailed by Cavatorta on the basis of the tests carried out by the certifying organisation Istituto Giordano.
production
Produzione
Peruzzo, l'innovazione nelle macchine e attrezzature per il verde Le costanti attività di ricerca e sviluppo, l'attitudine per le innovazioni e le strette relazioni di collaborazione attivate con manutentori, giardinieri e costruttori del verde sportivo hanno permesso alla società Peruzzo di raggiungere risultati straordinari nel settore delle attrezzature per il verde. La realizzazione di macchine come Jaguar, Panther Professional e Koala Professional, ne sono la concreta dimostrazione. Il loro utilizzo infatti consente di ottenere performance elevate durante il taglio dell'erba, la sua raccolta e la sua contemporanea rullatura, prevedendo lo scarico direttamente su camion, e di conseguenza, la presenza di un solo operatore. Tempistiche ridotte di taglio e di scarico in ogni condizione, qualità dei risultati ed elasticità nel lavoro hanno decretato il successo dell'azienda nel settore. Anche i produttori di "prati in rotolo" scelgono le attrezzature Peruzzo per la loro versatilità e professionalità nelle varie fasi di lavoro. Le risorse economiche ed umane che la compagnia costantemente impegna nella ricerca, hanno sempre portato ad ottimi risultati nella creazione di prodotti innovativi. Fra questi, i coltelli che tagliano, arieggiano e raccolgono, in una sola passata, il manto erboso. L’ultima novità, la lama verticale in Videa per una maggiore durata anche a contatto con la sabbia, elemento molto presente nei campi da golf.
Un sistema, appositamente progettato, consente la rapida sostituzione degli utensili senza l'ausilio di attrezzi. Le macchine Peruzzo (ww w.peruzzo.it), ideate per essere esportate in tutto il mondo, sono espressione della qualità Made in Italy e dell'attenzione che l'azienda pone, da sempre, per le esigenze dei consumatori. L' impegno, la passione, la continua ricerca che la Peruzzo profonde nel proprio lavoro, sono ormai state riconosciute a livello globale, ed i suoi prodotti sono presenti in oltre 40 paesi.
Qui sopra, i modelli Jaguar per golf e campi sportivi e Panther per prato a rotoli. A destra, dall’alto, il nuovo Verticut e il Koala.
Peruzzo, innovation in machines and equipment for green surfaces Ongoing R&D activities, a strong aptitude for innovation and the close collaboration relations established with sporting facility turf maintenance technicians, gardeners and installers have enabled the Peruzzo company to achieve outstanding results in the field of specialist equipment for green surfaces. Tangible evidence is pro-
Here above, the Jaguar machinary for golf course and sport fields and the Panther for roll turfs. Right, from top, the new Verticut and the Koala.
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vided by the construction of machines such as Jaguar, Panther Professional and Koala Professional: their use, in fact, ensures first-rate performances during lawn mowing and rolling, while the grass collected in the process is loaded directly onto a truck, which means that a single operator is required throughout. Shorter cutting and grass clippings removal times in any conditions, high quality results and versatile systems have decreed the success of the Peruzzo company in this sector. Producers of turf rolls also choose Peruzzo equipment and tools on account of their versatility and operating efficiency in the various work stage. The financial and human resources that the company devotes to research have always ensured excellent results in the development and fine-tuning of innovative products. Among these: blades that cut, aerate and collect the grass in one run. The latest creation, the vertical Widia blade ensures a longer service life, even when working in contact with sand, an element that is
widely present in many golf courses. A specially designed system permits quick implement changeover without having to use any tools. Conceived to be exported the world over, Peruzzo machines (www.peruzzo.it) are ambassadors of Made in Italy quality and clearly reflect the attention that the company has always paid to customer needs. The commitment, passion and dedication of the Peruzzo company and its research endeavours have gained recognition at global level, and its products are used in more than 40 different countries.
Entrambe le novità sono visionabili su pressostruttura allestita presso lo stabilimento Teloni Poletti di Fontaneto d’Agogna.
These two innovative products may be seen in place in a tension structure set up at the Teloni Poletti plant in Fontaneto d'Agogna.
production
Produzione
Parola d’ordine: risparmio! Eco Systema La Teloni Poletti srl ha finalmente trovato per la pressostruttura una giusta identità di impiego al generatore d'aria ausiliario (c.d. "Emergenza") ponendolo come gestore dell'intero impianto. La scheda elettronica dell'apparecchiatura controllata dall'Eco Systema è infatti programmata per consentire lo scambio di funzionamento tra il generatore ausiliario e il gruppo principale che sono così in grado di interagire a seconda delle varie condizioni di esercizio richieste. In condizioni di venti assenti o deboli e riscaldamento spento, il sostentamento della copertura è garantito dal generatore ausiliario mediante l'Eco Systema consentendo un risparmio sui costi di energia elettrica del 50/70%. Quando la velocità del vento supera i dati impostati nei parametri di installazione, o viene attivato il riscaldamento, l'Eco Systema effettua automaticamente lo scambio di funzionamento con il gruppo di gonfiaggio principale. Mentre se la velocita del vento misurata dall'anemometro supera la soglia limite definita per legge, l'Eco Systema si attiva per incrementare la pressione all'interno della copertura rendendola maggiormente rigida e stabile. L'Eco Systema è dotato di segnali di ingresso ed uscita utili per visualizzare e controllare da remoto tutte le funzioni delle macchine.
TKK 400 Fluor Transparent TKK 400 Fluor Transparent è un tessuto di nuova generazione creato per applicazioni architettoniche di lunga durata. TKK 400 ha un tessuto di supporto in PES ad alta tenacità spalmato con PVC trasparente ignifugato e trattato con stabilizzatori di vario tipo. La laccatura PVDF migliora la resistenza alle intemperie e aumenta la repellenza allo sporco creando inoltre un'efficace barriera ai Raggi UV. Il TKK 400 permette un passaggio di luce naturale del 40% aumentando così il grado di confort delle coperture e riducendo l'utilizzo di energia per l'illuminazione artificiale. TKK 400 Fluor Transparent può essere garantito fino a 12 anni, è riciclabile ed è prodotto in conformità delle Norme Europee per la sicurezza sull'uso dei materiali chimici REACH.
auxiliary air generator (the so-called "Emergency" generator) which is now responsible for the management of the entire tensile system. The "Eco Systema" controlled electronic board of the equipment, in fact, is programmed to enable the auxiliary generator and the main assembly to interact and exchange roles depending on ambient and operating conditions. In no wind or weak wind conditions, the desired equilibrium
Eco Systema Tension structure manufacturer Teloni Poletti srl has identified the appropriate job profile for the 117
configuration is ensured by the auxiliary generator through the Eco Systema control unit, resulting in 50/70% savings in energy consumption. When wind speed exceeds a threshold defined with the installation parameters, or when the heating system is switched on, the Eco Systema control unit automaticlly turns on the main generator. If the speed of the wind, as measured by the anemometer, exceeds a limit threshold specified by the law, the Eco Systema increases the pressure in the structure to make for enhanced rigidity and stability. The Eco Systema uses input and output signals to enable all machine functions to be viewed and controlled in remote mode.
TKK 400 Fluor Transparent TKK 400 Fluor Transparent is a new generation
fabric, specially created for use in the construction of durable architectural structures. TKK 400 features a supporting fabric made of high tenacity PES and coated with clear, fire-resistant PVC treated with various stabilising agents. The PVC coating improves the resistance of the structure to the atmospheric agents, is dirt-resistant, and at the same time provides effective protection against UV rays. TKK 400 enables a 40% share of the natural light to pass through, thereby enhancing the degree of comfort offered by the cover, and greatly reducing artificial lighting energy requirements. TKK 400 FluorTransparentcanbe had with a 12-year warranty, is recyclable and is produced in keeping with the European standards on the safe use of chemical materials (REACH).
Notizie A Bergamo, 42.000 visitano Edil Tech In una fase di acuta crisi come quella attuale, la vetrina di una fiera dell'edilizia quale Edil Tech 2012 può essere un buon indicatore di quale siano le aspettative e le sperane per il futuro. Visti i risultati finali e i riscontri ottenuti durante i quattro giorni di manifestazione, alla quale Tspor t era presente con un suo stand, l'evento ha lanciato un segnale positivo che fa ben sperare per un futura ripresa del settore. La manifestazione è stata infatti visitata da 42.000 persone, con una netta ripresa rispetto agli ultimi tre anni in cui la partecipazione era risultata sempre in leggero calo: gli stand erano 630, con 270 espositori. La fiera dell'Edilizia di Bergamo, oltre ad essere una qualificata esposizione di prodotti, alcuni dei quali presentati in anteprima europea e mondiale, assume anno dopo anno un ruolo sempre più significativo nella formazione degli operatori e, attraverso anche i convegni e i seminari, nell'informazione sui temi più impor tanti del settore, quali la normativa, la sicurezza, il risparmio energetico. I 75 anni di Mapei La società, leader mondiale nel settore degli adesivi e dei prodotti chimici per l'edilizia, celebra nel 2012 i suoi 75 anni di attività. Per festeggiare l'impor tante ricorrenza, Mapei - nata a Milano nel 1937 - lancia una Campagna pubblicitaria dedicata, che è stata sviluppata e coordinata dall'agenzia di comunicazione Welcome e da Carlo Stanga, noto illustratore italiano apprezzato a livello
news
internazionale. Il concept della Campagna, che ha come slogan "Da 75 anni Mapei realizza piccoli e grandi sogni", privilegia i toni pacati e rilassati, senza "alzare la voce", con una maggior attenzione alla concreta realtà aziendale. Viene in par ticolare messo in evidenza l'orgoglio di un'impresa che - grazie alla passione e alla professionalità delle persone che l'hanno resa grande e che, ancora oggi, affermano Mapei come eccellenza italiana nel Mondo - riesce a soddisfare le esigenze di tutti i tipi di clienti, realizzando, appunto, ogni tipo di sogno, dal più piccolo al più grande. Ecco il Museo Enzo Ferrari Si inaugura ai primi di marzo, a Modena, un museo dedicato alla storia di un 118
mito conosciuto in tutto il mondo. L'automobilismo spor tivo viene raccontato attraverso personaggi, luoghi e competizioni simbolo: dal Circuito di Modena all'Aerautodromo e alla Mille Miglia; da Scaglietti, Fantuzzi, Stanguellini a Maserati, Pagani, De Tomaso fino all'Alfa Romeo. Il nuovo complesso museale sorge sull'antica
casa in cui nacque Enzo Ferrari nel 1898. Il corpo abitativo originale è stato conser vato insieme all'officina e si è fuso con il nuovo edificio dal design avveniristico: un "cofano" in alluminio giallo, il colore della città di Modena e il colore scelto da Enzo Ferrari come sfondo del Cavallino, il marchio dell'azienda che por ta il suo nome. Nella casa natale un percorso multimediale permanente e di for te impatto ripercorre gli eventi più significativi della sua vita. Protagoniste dell'allestimento della nuova Galleria le automobili esposte come opere d'ar te: espressione dei grandi marchi italiani e patrimonio di collezioni e musei internazionali di grande prestigio. La super ficie complessiva del museo di circa 5000 mq, comprende, oltre alla par te espositiva, un'aula per la didattica con centro di documentazione digitale, una conferenceroom, una saletta per proiezioni cinematografiche, uno store e una caffetteria. Il museo rimarrà aper to 363 giorni all'anno. L'architettura contemporanea che caratterizza il Museo por ta la firma dello studio Future Systems di Londra,
news
di cui era titolare il grande architetto Jan Kaplicky fino al 2009. L'interior design e la direzione ar tistica sono stati curati dall'architetto Andrea Morgante di Shiro Studio, coprogettista anche dell'opera. Ingegneria, project management e direzione lavori sono stati seguiti dalla società Politecnica. La ristrutturazione dell'edificio è stata realizzata grazie alla sponsorizzazione tecnica di Mapei che ha fornito prodotti e soluzioni tecnologicamente avanzate, con un costante suppor to tecnico in cantiere. Favignana riqualifica la piazza sul lungomare Il comune di Favignana, in provincia di Trapani, ha indetto un bando di gara per il concorso di idee dal
titolo "Riqualificazione urbanistica e architettonica della piazza sul Lungomare Duilio". L'esigenza è quella di riqualificare il lungomare con l'inserimento armonico al centro della piazza di un monumento ai caduti nelle guerre, alle vittime civili e alle vittime del lavoro e del mare, due chiostri per la vendita di bibite e gelati e infine elementi di arredo urbano come panchine e fioriere. Le richieste sono precisamente: -impiegare materiali tipici del luogo o, se di ultima generazione, par ticolarmente armonizzati con l'architettura dell'isola di Favignana; -valorizzare l'area e il contesto in cui si inserisce la piazza, - valorizzare la visione diretta del mare dalla piaz-
za oggetto di riqualificazione, - recuperare, riqualificandole, le opere attualmente esistenti nella piazza. Il concorso è aper to ad architetti e ingegneri, in forma libera e associata. La Commissione darà fino a 30 punti per la qualità del progetto e per le caratteristiche estetiche e architettoniche, fino a 40
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Notizie
per il soddisfacimento delle esigenze espresse dall'Ente Banditore, con par ticolare attenzione al monumento dei caduti, Fino a 20 punti per la fattibilità tecnico-economica dell'inter vento e fino a 10 per gli aspetti di innovazione architettonica e ambientale. Il primo classificato del concorso di idee si aggiudicherà un premio di 3 mila euro, da
Notizie considerarsi come acconto per il successivo incarico; al secondo andranno mille euro e al terzo 500 euro. Al primo classificato l'Amministrazione comunale si riser va di affidare la realizzazione del progetto esecutivo e della direzione lavori con procedura negoziata senza bando. La consegna dei lavori è prevista entro il 22 aprile. Per info: Ing. Pietro Vella, t. 0923-920023, ing.pietro.vella@tiscali.it Rio 2016 e Nissan insieme per la sostenibilità energetica Iniziano a muoversi le acque anche a Rio, in vista delle prossime Olimpiadi che si svolgeranno nel 2016 nella città brasiliana. I lavori per la realizzazione degli impianti spor tivi
news Il presidente di Rio 2016 Carlos Arthur Nuzman e il presidente Nissan Brasile, Christian Meunier. ©Rio 2016
proseguono, con il completamento delle prime strutture, mentre viene annunciata una par tnership "ecosostenibile", quella con Nissan, nominata sponsor dei Giochi Olimpici Rio 2016. L'azienda automobilistica for-
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nirà 4500 veicoli in diversi modelli, richiesti da Rio 2016 per traspor tare clienti, atleti, membri della stampa e del team operativo, della Commissione Olimpica e delle Federazioni internazionali. I veicoli
saranno tutti "verdi", alimentati a elettricità o etanolo, per sostenere gli sforzi di Rio 2016 nella direzione della sostenibilità ambientale. Ci saranno inoltre veicoli attrezzati per disabili. Martinengo in project financing per il centro sportivo Un project financing per la progettazione, realizzazione e gestione di uno "spor ting park", con tanto di area skate, campo da beach volley e parco avventura. Questo il contenuto del project financing emesso dal comune di Mar tinengo, in provincia di Bergamo, per il quale c'è già uno studio di fattibilità. L'appalto comprende la progettazione, costruzione e gestione dell'intero complesso per massimo 30 anni.
L'impor to complessivo dell'inter vento, tra progettazione e costruzione, ammonta a circa due milioni e 700 mila euro: il centro sarà composto nel dettaglio da un edificio ser vizi, ricavato dall'attuale edificio già esistente, con area fitness, wellness, bar e spogliatoi; due piscine con coper tura movibile, in sostituzione dell'attuale piscina scoper ta; blocco ser vizi per l'estate; percorso vita e jogging; area skate; campo da beachvolley; parco avventura-parco Robinson; biolago. L'aggiudicazione avverrà in base al contenuto dell'offer ta economica (fino a 27 punti), alla valutazione tecnica e funzionale del progetto (fino a 18 punti), alla modalità di gestione proposta (fino a 19 punti). Seguono la valutazione architettonica e quella ambientale del progetto e i contenuti della bozza di convenzione. Le offer te dovranno per venire al Comune entro il 27 aprile. Per info: comune di Mar tinengo (Bg) - Ing., Carlo Manaresi , 3° settore, ser vizi tecnici t. 0363986014 Nuovo campo di calcio a Sant'Egidio del Monte Albino: bando per la progettazione e la gestione Il comune in provincia di Salerno ha indetto una procedura aper ta per la concessione della progettazione, dell'esecuzione dei lavori di riqualificazione e della gestione del campo di calcio in via della Rinascita. Si tratta di progettare la fornitura e posa in opera del manto ar tificiale sul campo di calcio e delle attrezzature necessarie a ser vizio dell'impianto spor tivo. Per quanto riguarda la
gestione, dovrà essere prevista una concessione gratuita al comune per: 2 ore di allenamento al giorno a par tire dalle 18, allenamenti e par tite ufficiali delle squadre locali, più le par tite ufficiali secondo calendario Figc, eventi e manifestazioni comunali. L'inter vento dovrà essere realizzato con risorse totalmente a carico dell'aggiudicatario. La concessione sarà di massimo 20 anni e dovrà rispettare, almeno inizialmente, le tariffe stabilite dal Comune. Sono ammessi a par tecipare al bando imprese individuali e società. Il bando scade il 2 maggio 2012. Per info: comune di sant'Egidio del Monte Albino, t. 081915655 GMP vince il concorso per la riqualificazione architettonica e un nuovo impianto sportivo a Losanna Lo studio di architettura GMP - von Gerkan, Marg and Par tners, in associazione con JeanBaptiste Ferrari et Associes SA, ha vinto il concorso di progettazione "Metamorphose - Pres-deVidy" di Losanna. Un unico edificio circolare combina tutte le funzioni spor tive sotto un solo tetto: uno stadio UEFA per 13 mila spettatori, una piscina olimpionica e alloggi per studenti con attrezzature spor tive aggiunte, spazi per l'amministrazione spor tiva locale e parcheggi. Gli spazi urbani circostanti si estendono per circa 100 mila metri quadrati. Il progetto crea un collegamento urbano tra le diverse strutture dei quar tieri confinanti, un nuovo quar tiere residenziale e le rive del lago di Ginevra. Situato su 121
Notizie
news
un'area triangolare, il sito è delimitato a sud dall'autostrada e a ovest e a nord da ampie ar terie stradali. L'edificio circolare, che sembra galleggiare sul suo basamento, è ben visibile anche da lontano: crea e definisce un nuovo paesaggio all'ingresso della città di Losanna. La forma ampia ma essenzia-
Immagini © GMP
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le riflette il prestigioso carattere di tutto il complesso. La forma dello stadio è ellittica, inclusa in una geometria circolare più grande che ospita la piscina. Il tetto viene usato per fornire energia rinnovabile, grazie a pannelli fotovoltaici. La piscina invece ospita finestre e lucernari per una migliore illuminazione naturale. Gli alloggi e uffici sono al primo piano, lungo il perimetro del cerchio, dove riescono a beneficiare della luce del giorno, oltre che di una splendida vista del paesaggio circostante. Il complesso spor tivo è circondato da spazi aper ti: lo stadio si apre verso il lago Ginevra e gli spettatori godono di una magnifica vista sul panorama alpino. Dal parco sul lago di Ginevra si accede allo stadio grazie al nuovo ponte appositamente progettato; l'atrio davanti alla piscina ser ve da interfaccia tra le aree spor tive e quelle residenziali. Il complesso spor tivo, con le nuove aree ricreative e il nuovo quar tiere residenziale adiacente, rappresenta il punto di par tenza di un consistente programma di espansione per la città di Losanna.
news
La costruzione del complesso spor tivo e ricreativo è prevista tra il 2016 e il 2019.
Notizie Olimpiadi del 2012 e aprirà i battenti al pubblico nel luglio 2013. Il nuovo quar tiere costerà circa 1,3 miliardi di sterline e comprenderà una super ficie commerciale, alloggi e alberghi di classe energetica A, termicamente efficienti ovvero in grado di ridurre le emissioni inquinanti e al tempo stesso di produrre energia. La sostenibilità sarà assicurata dal recupero dell'acqua piovana e dal suo reinserimento in rete, una volta depurata; dalla produzione di energia elettrica; dalla salvaguardia della biodiversità. TIQ si trova a solo 10 minuti dal centro di Londra e sarà collegato alla metropoli con treni ad alta velocità, metropolitana e un percorso ciclopedonale della lunghezza di 35 chilometri.
Il futuro Queen Elizabeth Olympic Park. (© Olympic Park Legacy Company, 2012)
Alla fine dei Giochi a Londra un quartiere eco-sostenibile I Giochi di Londra 2012, che inizieranno il 27 luglio, si sono caratterizzati per una grande attenzione all'ambiente, nella realizzazione degli impianti spor tivi e delle infrastruture. Ma anche dopo i Giochi Londra continua a pensare all'ambiente e progetta The International Quar ter, un insediamento urbano avveniristico a destinazione mista, all'insegna della sostenibilità e della flessibilità. Il quar tiere sorgerà in prossimità del Queen Elizabeth Olympic Park, che prenderà il posto dell'Olympic Park dopo le
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Idee, progetti, appalti, lavori da e per le pubbliche amministrazioni
a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico
Torino: l'edificio privato che ospitava il liceo scientifico Ettore Majorana in Corso Tazzoli rinascerà presto a nuova vita, dopo anni di abbandono. È stata infatti approvata la variante 168 al piano regolatore che consentirà di
sbloccare la situazione e cambiare la destinazione d'uso del fabbricato. Il corpo principale dell'edificio sarà riconvertito a uso residenziale; la palestra del liceo sarà ristrutturata e dotata di accessi indipendenti dal fabbri-
cato principale a spese della proprietà, per poi essere ceduta gratuitamente alla città. Sommariva Perno (Cn): la Regione Piemonte ha dato il via libera a un contributo di circa 600 mila euro per il centro
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sportivo di Sommariva Perno, nell'ambito degli incentivi per il risparmio energetico previsti dal Fondo Europeo per lo sviluppo regionale. I fondi serviranno ad abbattere i consumi del centro sportivo del Roero, dotato di palestra,
piscina coperta e scoperta, campo da tennis, calcio, pista di bocce, bar, spogliatoi e sauna. Gli interventi comprendono la coibentazione dell'edificio con materiale isolante, il rifacimento della copertura del tetto, con rimo-
regioni, province, comuni Sommariva Perno (Cn), il centro sportivo del Roero.
zione dei pannelli di amianto e la loro sostituzione con pannelli isolanti. Inoltre, ci sarà un impianto di trattamento dell'aria per la climatizzazione e la deumidificazione. Come ha commentato il sindaco, Simone Torasso, "il centro sportivo aveva bisogno di lavori di ammodernamento consistenti. Nell'ottica del risparmio energetico abbiamo ripensato l'intero involucro dell'impianto sportivo". Finanziato interamente dal Comune, invece, l'impianto fotovoltaico installato di recente sull'impianto. Chiari (Bs): gli arbitri hanno una nuova sede al centro sportivo comunale di via SS Trinità. In dicembre è stata infatti inaugurata la nuova sede della sezione arbitri di Chiari, in presenza, tra gli altri, del vicesindaco Ing. Luca Seneci e dell'assessore allo sport Roberto Campo-
donico. Il centro sportivo è una struttura adeguata a far crescere anche il movimento associativo degli arbitri; la nuova collocazione risponde meglio alle esigenze degli arbitri della sezione clarense. Coriano (Bo): il palazzetto dello sport del paese che ha dato i natali a Marco Simoncelli, il campione di motociclismo morto a Sepang durante una gara, gli è stato intitolato in tempi record. Questo grazie all'interessamento del prefetto Maria Virginia Rizzo, che ha reso possibile l'intitolazione in tempi molto veloci rispetto ai canonici 10 anni di attesa previsti dalla legge.
Coriano (Bo), l'intitolazione del palazzetto comunale a Marco Simoncelli.
from municipalities
Cicogna (Ge): per il nuovo polo sportivo cittadino il Comune ha indetto un project financing che permetterà di completare la struttura già esistente, con nuovi spazi dedicati al benessere. Un centro fitness con palestra per attività a corpo libero, una piscina coperta, una zona relax con sauna e bagno turco, bar e spogliatoi. L'intervento prevede anche la copertura della piscina esterna già realizzata, con una fase successiva. Per il project è previsto un contributo regionale di circa 250 mila euro, per il resto saranno i privati a intervenire a fronte di una gestione dell'impianto di 30 anni. Sabbio Chiese (Bs): il comune ha investito 300 mila euro per impianti fotovoltaici al centro sportivo comunale, sul tetto della palestra e su quello della tribuna. L'energia prodotta rifornirà tutto il centro, la palestra, il campo da tennis e di calcio; dall'energia di avanzo, il Comune potrà incassare 18 mila euro all'anno, utili per sostenere la spesa del mutuo acceso per pagare l'impianto fotovoltaico. Cesena: il Comune ha stanziato 100 mila euro per i lavori di manutenzione straordinaria sugli impianti sportivi comunali individuati sulla base delle indicazioni pervenute dai quartieri nel 2011. "L'esperienza degli im-
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pianti di quartiere, sviluppatasi fin dagli anni Settanta, offre la possibilità di fare sport in strutture adeguate a migliaia di cesenati" - hanno spiegato il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore ai lavori pubblici Maura Miserocchi. "Il nostro impegno è garantire l'efficienza di questo patrimonio, e la collaborazione dei quartieri e delle società sportive ci permette di identificare, di mano in mano, le priorità. Abbiamo seguito questo metodo anche nella redazione di questo piano, nell'ambito del quale sono tre le opere più significative". "Nel centro sportivo di Borello spiegano sindaco ed assessore - si provvederà all'adeguamento dell'impianto elettrico e alla sostituzione dei corpi illuminanti del campo di calcio, per una spesa complessiva di 30mila euro. Al centro sportivo di S. Giorgio sarà sostituita la recinzione del
campo da tennis e si provvederà ad adeguarne le dimensioni per trasformarlo in campo da calcetto, secondo quanto richiesto dal quartiere, per un importo di 15mila euro. Infine, al centro sportivo di Ponte Abbadesse saranno rialzate le recinzioni 'parapalloni' sui lati che guardano le abitazioni private e via Pescara: costo previsto 5mila euro. La restante quota della somma stanziata sarà utilizzata per interventi su altri impianti e per eventuali necessità che emergeranno nel corso del tempo". Monteriggioni (Si): il comune ha investito 40 mila euro a favore delle associazioni sportive, che hanno richiesto contributi per l'attività ordinaria e la gestione degli impianti sportivi comunali. Gli obiettivi da soddisfare erano due: finanziare i progetti speciali fra i quali il sostegno delle attività ex-
Cesena, il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore Maura Miserocchi; uno dei campi sportivi comunali.
tra-scolastiche e l'attività ordinaria e il cofinanziamento della gestione degli impianti sportivi. Corato (Ba): la giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione di un campo multifunzione outdoor in via Prenestina, nei pressi della villa comunale. Si tratta di un'area di gioco di circa 700 metri quadrati da realizzare su un manto di resina spor tiva, resistente agli usi e agli agenti atmosferici. Alle estremità del campo, recintato, saranno installate due por te per calcio e pallamano e due strutture per la pallacanestro. Lungo il perimetro esterno sarà prevista una pista di a 3 corsie per la pratica dell'atletica. "Il nostro intento - ha spiegato Giuseppe Amorese, dirigente del settore Lavori Pubblici - è quello di realizzare un impianto che, oltre ad essere un luogo per fare spor t, svolga anche un'opera di socializzazione". Il progetto è stato presentato alla Provincia di Bari per accedere ai finanziamenti regionali dedicati all'impiantistica spor tiva: se il Comune di Corato risulterà tra gli enti finanziati, i fondi della Regione sosterranno il 50% delle costo totale dell'opera, pari a 75mila euro, mentre l'altra metà della spesa sarà a carico dello stesso Comune.
palazzetto dello spor t Don Sturzo di Molfetta è prevista una nuova pavimentazione in parquet. Il palazzetto poteva infatti ospitare soltanto gare di hockey su
pista: con il parquet, invece, il terreno di gioco sarà polifunzionale. Sono previsti anche altri adeguamenti sul piano della sicurezza e della funzionalità, in li-
Molfetta (Ba): per il
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nea con le norme tecniche previste dal Coni. Nel dettaglio i lavori riguarderanno, oltre al pavimento, la posa di una balaustra di separazione tra il campo e il
pubblico, l'adeguamento dei ser vizi igienici per il pubblico e l'adeguamento dei ser vizi nell'infermeria atleti, una nuova illuminazione con nuovi proiettori.
regioni, province, comuni "L'adeguamento funzionale del palazzetto Don Sturzo permetterà l'utilizzo della struttura per diverse attività spor tive ed è quindi un elemento di
promozione dello spor t per la città di Molfetta ha affermato l'assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo. "Quest'ennesima infrastruttura che ci accingiamo
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a migliorare testimonia l'impegno dell'amministrazione comunale nella messa in sicurezza e nel miglioramento di tutti gli impianti spor tivi della città".
Molfetta (Ba): in via Mammoni è nato un nuovo giardino pubblico attrezzato, in corrispondenza dell'area libera dell'Isolato 9. Finanziati nell'ambito dei "con-
tratti di quartiere II" i lavori hanno portato alla riqualificazione dell'area con la realizzazione di aiuole e arredo urbano e il restauro delle mura perimetrali. L'area occupata dal giardino rinviene dai crolli e dalle demolizioni degli antichi blocchi edilizi residenziali che formavano l'intero isolato 9. Oggi l'area è stata bonificata, le mura perimetrali pulite e ripristinate: il giardino ospita così aiuole con panchine, alberi e piante, un camminamento in pietra bianca di Trani, illuminazione e una fontana. C'è spazio anche per un'area giochi per bambini. Brindisi: è stata inaugurata la nuova club house della "Nafta Brindisi", ospitata nei pressi del campo sportivo sant'Elia. I locali sono stati messi a disposizione dall'associazione Vivere Insieme. La Club House diventerà la sede della società sportiva di rugby: segreteria, punto di accoglienza e un'esposizione permanente del rugby brindisino. Una sala è attrezzata con sistemi digitali audiovisivi per riunioni e miniconferenze, con la possibilità di visionare sul maxischermo le partite locali e quelle nazionali o internazionali. Inoltre, internet point e un punto vendita di merchandising. Ostuni (Br): nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune rientra l'adeguamento del palasport della città
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alla normativa della Legadue. La ristrutturazione dell'impianto sportivo di viale dello Sport dovrebbe permettere il ritorno in sede della squadra locale di basket. Esiste già un progetto di massima che prevederebbe la realizzazione della tribuna dietro a un canestro: l'obiettivo dei lavori è quello di aumentare la capienza totale a 2500 posti.
essere assegnato in gestione. Grazie all'ampia offerta di impianti sportivi la città di Policoro ha ricevuto dal Coni il premio "Dino Rubini" per gli investimenti in
strutture sportive moderne. Montebello Jonico (Rc): la giunta comunale ha approvato il progetto che riguarderà la siste-
Policoro (Mt): è stato inaugurato, in presenza della giunta comunale, il complesso sportivo Europa, dopo i lavori di sistemazione che hanno riguardato la struttura. Compongono il complesso due campi di calcio a 5, di cui uno in erba sintetica, un campo da tennis, una pista di pattinaggio, due tribune, docce e bar. All'inaugurazione erano presenti il sindaco Nicola Lopatriello e l'assessore allo sport Nicola Viola. "E' l'ennesima opera pubblica hanno dichiarato - che consegniamo alla città. Si inserisce in un contesto di varie strutture sportive tra cui il "PalaErcole" e il "PalaOlimpia", e in programma c'è l'idea di un nuovo stadio comunale, visto che quello odierno sarà abbattuto nell'ambito del contratto di quartiere II di riqualificazione dell'ingresso Policoro-Sud". Il centro sportivo è stato riqualificato grazie all'impegno dell'ex assessore ai Lavori pubblici Cosimo Ierone. L'impianto ora dovrà
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mazione del campo comunale di Saline Ioniche. L'intero importo dei lavori, circa 20 mila euro, è stato concesso dalla Regione Calabria. L'intervento ri-
guarderà l'adeguamento del terreno e la messa in sicurezza dell'impianto sportivo, per consentire agli utenti di utilizzarlo in modo più confortevole e sicuro.
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Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore / director Bruno Grillini Grafica e impaginazione / graphic design Studio TS - Fabio Passoni Hanno collaborato / contributors Carlotta Bui, Maria Carbone, Pietro Chianchiano, Tommaso Empler, Stefania Farina, Bruno Grillini, Peter Kia, Cesare Lino, Stefano Longhi, Sabina Orrico, Mauro Piantelli, Sandro Rizzoni, Mary Kate Russo, Erminio Sinigaglia, Joseph Wolfe. Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Sergio Foroni - Bruno Grillini
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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero
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Indice sistematico 15.6/9 - 2011
Tsport 277/282 Completiamo l'indice sistematico degli articoli pubblicati su Tsport nel corso del 2011, le cui prime sezioni sono state inserite nello scorso numero. Con gli indici pubblicati di seguito è possibile effettuare la ricerca per località (sezione 15.6) e per prodotto presentato (15.8). Inoltre, come di consueto, viene pubblicato l'indice di tutte le schede tecniche apparse in Tsport non solo nell'ultimo anno ma a partire dall'anno 2000 (sezione 15.9): nell'indice, le schede obsolete sono state eliminate, e troverete solo quelle tuttora valide (ciò avviene, ad esempio, per gli standard dimensionali degli impianti sportivi che sono stati modificati da nuovi regolamenti). Per i più attenti, che noteranno la mancanza della numerazione 15.7, ricordiamo che tale sezione era stata assegnata alla rubrica "incontri", che da diversi anni non appare più su Tsport.
Standard dimensionali 1.59 - 695/697
Vela Agli standard dimensionali degli impianti sportivi si aggiungono, con le schede pubblicate in questo numero, alcuni standard relativi allo sport della vela, in coerenza con la nuova apertura di Tsport verso il mondo del mare. Le schede riportano le principali misure regolamentari per le derive di classe Laser® , ricavate dal "Regolamento alle stazze per la classe Laser® 2011". Oltre allo scafo, sono dettate misure standard per l'albero e per i tre tipi di vela che contraddistinguono le tre sottoclassi ammesse sulla medesima deriva: la Standard, la Radial e la 4.7.
Le schede tecniche di TSPORT
Indice sistematico marzo - aprile 2012
15.6 - 2011
indice per località
TSPORT - INDICE SISTEMATICO 277-282
1 - indice per località
15.6 - 2011
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
indice sistematico tsport 277-282
2 - indice per localitĂ
Le schede tecniche di TSPORT
Indice sistematico marzo - aprile 2012
15.6 - 2011
indice per localitĂ
3 - indice per localitĂ
15.6 - 2011
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
indice sistematico tsport 277-282
4 - indice per localitĂ
Le schede tecniche di TSPORT
Indice sistematico marzo - aprile 2012
15.8 - 2011
indice per prodotto
1 - indice per prodotto
15.8 - 2011
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
indice sistematico tsport 277-282
2 - indice per prodotto
Le schede tecniche di TSPORT
Indice sistematico marzo - aprile 2012
15.9 - 2011 schede tecniche
1 - schede tecniche
15.9 - 2011
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
indice sistematico tsport 277-282
2 - schede tecniche
Le schede tecniche di TSPORT
Indice sistematico marzo - aprile 2012
15.9 - 2011 schede tecniche
3 - schede tecniche
15.9 - 2011
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
indice sistematico tsport 277-282
4 - schede tecniche
Le schede tecniche di TSPORT
Standard dimensionali
1.59 - 695 Vela
marzo - aprile 2012
Standard e valori dimensionali
DERIVA CLASSE LASER
速TM
(REGOLAMENTO ALLE STAZZE PER LA CLASSE LASER速TM EDIZIONE 2011)
1 - vela
Standard dimensionali
1.59 - 695
PARTE ALTA DELL’ALBERO DEL LASER STANDARD, DEL RADIAL E DEL LASER 4.7
BOMA DEL LASER STANDARD, DEL RADIAL E DEL LASER 4.7
ACCESSORI © TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
2 - vela
Le schede tecniche di TSPORT
Standard dimensionali
1.59 - 696 Vela
marzo - aprile 2012
PARTE BASSA DELL’ALBERO
VELA LASER STANDARD 3 - vela
Standard dimensionali
1.59 - 696
PARTE BASSA DELL’ALBERO
VELA LASER RADIAL © TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
4 - vela
Le schede tecniche di TSPORT
Standard dimensionali
1.59 - 697 Vela
marzo - aprile 2012
PARTE BASSA DELL’ALBERO
VELA LASER 4.7 5 - vela
1.59 - 697
Š TSport 2012 Tel. 026 438 282 Tutti i diritti riservati
Standard dimensionali
6 - vela