Tsport 294

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T S P O R T

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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano

N O V E M B R E D I C E M B R E 2 0 1 3

anno XXXVIII - NOVEMBRE DICEMBRE 2013 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 13,00

ISSN 1121-6913

international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

with english abstract



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sommario contents

ANNO/YEAR XXXVIII - NOVEMBRE-DICEMBRE / NOVEMBER-DECEMBER 2013

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Bruno Grillini Opinione / Le mani sulla città (anzi, sulla campagna) Opinion / Lay your hands off the city (or, rather, off the countryside)

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Cesare Lino Palestra di ginnastica artistica a Savona / Una sede per la Fratellanza Ginnastica

(Dedalo Ingegneria srl)

A gym for artistic gymnastic in Savona / A home for Fratellanza Ginnastica

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Joseph Wolfe Stadio di calcio e atletica a Marrakech (Marocco) / Magia d'Africa con l'anima italiana

(Gregotti Associati International, Sad Benkirane)

Athletics and football Stadium in Marrakech, Morocco / Magic of Africa with the Italian soul

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Pietro Chianchiano Centro sportivo universitario a Trento / Arrampicarsi e non solo

(STS Trentino Engineering srl)

University sports centre in Trento / Climbing is only half of it

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Maria Carbone Golf indoor a Ravenna / Un progetto su misura per giocare… in casa! Indoor golf in Ravenna / A tailor-made project for playing… at home!

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Stefano Longhi Pista di atletica leggera a Savona / Manto azzurro per una riqualificazione doc

(arch. Stefano Longhi)

Athletics track at Savona / Blue top revamp

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Invecchiamento dei manti sintetici Ricerca sull'invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per atletica leggera

1 - Utilizzo di superfici sintetiche per lo sport



sommario contents

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Tommaso Empler Progettare l’accessibilità / Universal Design: il quadro esigenziale Planning accessibility / Universal Design: a complete picture of people's needs

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Stefano Longhi Impianti etici / impianti sostenibili Congressi e Forum: quale utilità?

Erminio Sinigaglia Tecnica / Azioni contro il gelo Technics / Antifreeze action

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78 80 84 87

Fiere / Meetings FSB: Ritorno a Colonia / FSB: Return to Koln - a cura di/by B.G.

Tscuola a cura di/by Pasquale Cassalia Il brutto anatroccolo / The ugly duckling

Produzione / Production - a cura di/by M.C. Notizie / News - a cura di/by C.F. Regioni province comuni / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico Schede tecniche / Technical cards Standard dimensionali: 1.2 - Atletica leggera Standard dimensionali: 1.7 - Bocce Federazioni e leghe: 12.7 - FIB-Bocce-Regolamento tecnico di gioco

Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 66 111 685 fax (+39) 02 23 369 039 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it

Centro sportivo universitario a / university sports centre at Trento Progetto: STS Trentino Engineering srl Il progetto è pubblicato in questo numero a pagina 33. Lo puoi anche sfogliare sul sito www.tsport.it.



opinione Le mani sulla città (anzi, sulla campagna) Lay your hands off the city (or, rather, off the countryside) L'ultimo scorcio dell'autunno ha visto ancora una volta tornare alla ribalta le più accorate dichiarazioni di esponenti politici e del mondo sportivo in merito alla attesa legge che dovrebbe favorire la realizzazione di nuovi stadi in Italia. Sempre imminente, la legge ogni volta che riemerge dalle commissioni parlamentari diviene oggetto di critiche e veti, e la sua calendarizzazione torna a perdersi nel futuro. Ora il deputato Pd Dario Nardella ha presentato un ulteriore progetto di legge in materia, definito "un volano per il rilancio dello sport in Italia"; si ricorda l'arretratezza degli impianti italiani, i dati (i soliti, risalgono al 2003) sulla situazione dello sport in Italia, il presidente del Consiglio ribadisce che "la legge sugli stadi è una delle priorità dell'esecutivo"… Per quanto riguarda l'iter parlamentare i firmatari hanno fissato come obiettivo ragionevole la metà del 2014. Forse ci ripetiamo, ma dietro le parole del politico di turno continua a celarsi un equivoco. Non è vero che senza legge gli stadi non si possono fare: è vero invece che non si possono fare senza soldi. E per far tornare i conti si cerca di "agganciare" lo stadio a degli investimenti immobiliari, "purché la loro realizzazione comporti una comprovata valorizzazione del territorio di riferimento dell'impianto sportivo". È ovvio che - se qualche parlamentare ci sta un po' attento - si presenta l'obiezione che i vincoli ambientali, paesaggistici, idrogeologici, vanno fatti valere (non bastano i guai causati, ogni anno, dalle alluvioni su un territorio consumato all'eccesso?). In poche parole, gli stadi si possono fare dove l'urbanistica già prevede che siano consentiti, e gli insediamenti residenziali pure. Cos'altro può dire di più la legge? Agevolazioni fiscali, snellimento delle procedure, collaborazione pubblico/privato, promozione del project financing, sono strumenti che la legge può effettivamente adottare. Ma gli impianti europei - spesso portati a modello per lo stadio del futuro - rendono per la loro concezione multifunzionale, per l'organizzazione che gli sta dietro, per l'interazione tra diverse forme di intrattenimento; il solito giochetto di usare aree inedificabili in nome della pubblica utilità (il nuovo stadio! … e le opere connesse…) ormai lo conosciamo.

As autumn drew to a close, politicians and sports officials filled the media with strong statements concerning the law that will soon provide the framework for the construction of new stadiums in Italy. Always on the verge of being ratified, the law, whenever it reappears in parliamentary legislative commissions, immediately becomes the rope of a tugof-war as vetoes and counter-vetoes push back its discussion in parliament to an indefinite future. Now it's the turn of the Democratic Party MP Dario Nardella to present a new draft bill on sports that has been dubbed as the "engine for the re-launch of sports in Italy." Sports infrastructure in Italy is below standard as highlighted by the data presented (the same old data of 2003) and by the prime minister who said "the law concerning sports stadia is a priority for the government…" The bill's signatories affirmed that it will be discussed in parliament hopefully halfway through 2014. With the risk of repeating ourselves, we believe a basic misunderstanding continues to beset the claims politicians have been reiterating over the years on this subject. It is not true that stadiums cannot be constructed in the absence of a law: what is true is that they cannot be made without money. And to ensure that accounts hold, the building of stadiums is turned into a real estate operation. Indeed: "as long as the construction of sports stadia leads to the value accretion of the territories where they are located." It is quite obvious - if only MPs pay a little more attention - that stadiums cannot be built if environmental, landscape, geological requirements are not met. Are the damages caused each year by floods in a territory devastated by overuse not enough? In other words, sports stadia as well as housing can be built where they can be built. What else can a law on the construction of stadiums say? Tax breaks, the cutting of red tape, cooperation between public and private sectors, project financing initiatives… these are some of the issues that might be useful to tackle with the new law. Often elevated to the status of models for the future, European stadiums are profitable because they are conceived as multifunctional, because of the organisation that they imply and because they allow for the interaction of various forms of entertainment… It is the old trick of using unbuildable land for public utility purposes!

Bruno Grillini

Art. 6 comma 2 della proposta di legge Nardella: Il progetto per la realizzazione di complessi multifunzionali può prevedere ambiti da destinare ad attività direzionali, turistico - ricettive, commerciali, e a servizi, purché la loro realizzazione comporti una comprovata valorizzazione da attestare tramite studio di fattibilità, in termini sociali e di occupazione del territorio di riferimento dell'impianto sportivo e/o del complesso multifunzionale.

- Lo so che la città sta là e da quella parte sta andando perché il Piano Regolatore così ha stabilito. Ma è proprio per questo che noi da là la dobbiamo fare arrivare qua! - E ti pare una cosa facile?! - Eh!… Cambiamo il Piano Regolatore! - Non c'è bisogno. La città va in là? E questa è zona agricola! E quanto la puoi pagare oggi… trecento, cinquecento, mille lire a metroquadrato? Ma domani, questa terra, questo stesso metroquadrato, ne può valere sessanta… settantamila… e pure di più! Tutto dipende da voi! Il cinquemila percento di profitto! Eccolo là! Quello è l'oro oggi! E chi te lo dà: il commercio, l'industria, l'avvenire industriale del mezzogiorno?! Sì!… Investi i tuoi soldi in una fabbrica: sindacati, rivendicazioni, scioperi, cassa malattia!… Ti fanno venire l'infarto co' sti' cose! E invece, niente affanni e niente preoccupazioni. Tutto guadagno e nessun rischio. Noi dobbiamo fare solo in modo che il Comune porti qua le strade, le fogne, l'acqua, il gas, la luce e il telefono… (Le mani sulla città, 1963, di Francesco Rosi. Nella foto, Rod Steiger)

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palestra di ginnastica artistica a Savona

Una sede per la Fratellanza Ginnastica l nuovo impianto sportivo è stato realizzato all'interno di un progetto complessivo di riqualificazione dell'area ferroviaria dismessa denominata "Parco Doria", attraverso l'insediamento di un mix funzionale composto da attività produttive, di servizio e direzionali: l'Amministrazione Comunale ha deciso di utilizzare la nuova palestra pubblica in progetto tra le opere a scomputo dell'intero intervento, per ospitare la storica Società Sportiva

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della Fratellanza Ginnastica Savonese che fino ad oggi condivideva i locali per gli allenamenti con altre attività sportive in diversi sedi. Attraverso lo scomputo degli oneri di urbanizzazione dell'intervento di riqualificazione urbana, è stato quindi possibile realizzare un impianto sportivo progettato specificatamente per la pratica della ginnastica artistica, in grado di valorizzare le attività Esterno e interno della palestra. Exterior and interior of the gym.


agonistiche della Fratellanza culminate con la promozione in A1 della squadra femminile nel 2013.

Per dimensioni, posizione a ridosso del tessuto urbano e facilitĂ di connessione con il sistema attuale e futuro delle piĂš importanti

Sopra, prospetti esterni. Sotto, l'angolo delle "fosse", con e senza attrezzature. Nella pagina di fronte, in alto, sezioni; al centro, due viste delle'sterno; in basso, inserimento nel tessuto urbano.

Above, elevations. Below, a corner with the "pits", with and without equipment. Next page, above: sections. Middle, two exterior views. Bottom, the building in the urban web.

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infrastrutture trasportistiche di livello comprensoriale, l'area possiede un rilevante carattere di riserva strategica per lo sviluppo

del territorio savonese e per l'ottimizzazione dell'assetto funzionale e ambientale dell'intero quartiere. La palestra occupa lo spazio originariamente destinato ad ospitare il fabbricato per la microcogenerazione dell'intero distretto di trasformazione. Si tratta di un'area racchiusa tra la strada a scorrimento veloce, la strada di servizio del complesso artigianale (in corrispondenza del tratto in pendenza che deve raccordare il piano primo sopraelevato con la sede stradale sottostante) e gli spazi di pertinenza dello stesso. L'edificio per la ginnastica mantiene i presupposti informatori che contraddistinguono il progetto di riqualificazione dell'area, ovvero la semplicitĂ compositiva, i materiali dal costo contenuto ma in grado di conferire al fabbricato una forte connotazione


architettonica, la capacità di mutare aspetto nelle ore diurne e notturne per mezzo di materiali traslucidi quali il policarbonato. La nuova struttura sportiva è composta da due volumi affiancati con tipologia costruttiva disgiunta: quello destinato all'attività sportiva vera e propria ha forma regolare ed è completamente rivestito, in parte da pannelli prefabbricati in c.a. ed in parte da una doppia pelle realizzata con elementi in lastre di policarbonato: nelle ore diurne tende a confondersi con il cielo, a "scomparire", figura discreta nel tessuto urbano consolidato, di notte rivela la sua presenza lieve, massa luminosa delicata appoggiata al terreno. La luce, nelle diverse ore del giorno, scivola con effetti sempre diversi sulla pelle dell'edificio. Il basamento è costituito essenzialmente da elementi in c.a. fino ad una altezza di 3 metri per

ragioni funzionali legate allo svolgimento delle attività sportive. Il progetto infatti ha dovuto recepire una serie di indicazioni

connesse alle discipline ginniche svolte all'interno della palestra. Per questa ragione, lo spazio interno ha una

pavimentazione in calcestruzzo lisciato e finito in resina dove sono state posizionate alcune buche di dimensioni particolari


Nelle due pagine, in alto, le piante dell'edificio. Nelle foto, dettagli dell'ambiente durante le attivitĂ ginniche.

In the two pages, above, plans of the building. In the photos, details of the gym hall during gymnastics activities.

A gym for artistic gymnastic in Savona / A home for Fratellanza Ginnastica The new sports centre was created within the framework of an overall project for the renewal of a railroad site in disuse. The area will host a functional mix comprised of production and service activities and office buildings: the municipal administration has decided that a new public gym will be erected to host the historic sports club Fratellanza Ginnastica Savonese, which had no training facilities of its own and had to share the space available at different locations with other sports clubs. The building will reflect the principles guiding the project for the requalification of the area, i.e., simple design, materials that are available at affordable costs but give the building a clear-cut architectural identity, through the ability to

change appearance during the day and at night time by means of translucent materials such as polycarbonate. The new sports structure consists of two volumes placed side by side and having different structural connotations: the one to serve as a gym has a regular shape and is fully clad, partly with prefabricated r.c. panels and partly with a double skin made of polycarbonate slabs. The service building rising next to the main volume has a parallelepiped shape, a structure made of reinforced concrete, and outer walls made of white plastered brickwork. The roof will host a photovoltaic system for the production of electric energy and solar panels providing hot water for the locker rooms.

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predisposte per le esercitazioni di allenamento. Inoltre sono state inserite alcune finestre apribili nella parte con tamponamenti in policarbonato per l'areazione naturale nella stagione primaverile ed estiva. Il corpo dei servizi, anch'esso di forma regolare, è un parallelepipedo intonacato bianco che affianca il volume principale fungendo da elemento di raccordo tra la palestra e la rampa in discesa della strada privata di accesso al primo piano del complesso artigianale. Questo corpo servizi ha la struttura in cemento armato, e i muri perimetrali in mattoni intonacati. Si sviluppa su tre livelli (escluso il piano terra collegato direttamente alla palestra), ospita gli spogliatoi degli atleti e dell'arbitro, i servizi igienici per il pubblico, i locali tecnici ed il pronto soccorso, gli uffici amministrativi ed è dotato


di un ingresso direttamente dall'esterno al piano primo su un piazzale pertinenziale. Ad un'estremità una scala in c.a. ed un ascensore collegano i vari piani. I prospetti sono bucati liberamente, in ragione delle esigenze funzionali interne, in modo che ogni spazio sia dotato della necessaria illuminazione e aerazione naturali. Il prospetto est è dotato di una scala in muratura che consente l'acceso alla copertura della palestra dove vengono posizionati gli impianti di condizionamento ed i pannelli solari per il risparmio energetico. A sud-ovest trova sede uno spazio pubblico a servizio della palestra adibito principalmente a parcheggio dotato di marciapiedi in autobloccanti grigi e una serie di alberi per la mitigazione visiva

Nuova palestra comunale di ginnastica artistica nell'ex area ferroviaria di Parco Doria, Savona Committente: I.P.S. - Insediamenti Produttivi Savonesi Responsabile del procedimento: ing. Francesca Pallanca Progettazione: Dedalo Ingegneria srl (Giuseppe Olcese, Enzo Galliano, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, Sergio Amedeo) Collaboratori: Dalila Raimondo, Stefano Lavagna, Mauro Berruti, Federico Gavazza Inizio Lavori: luglio 2011 Fine Lavori: aprile 2013 Importo dei Lavori: euro 1.365.000

dell'area. Tale area consente l'accesso direttamente alla palestra per il pubblico esterno per mezzo di una piccola hall in vetro con funzione di filtro: due scale in pietra accostano i prospetti principali nord-est e sudovest raccordando i due livelli principali dell'edificio a quota 8,50 e 12,50 s.l.m. Per quanto riguarda la componente impiantistica e la sostenibilità energetica dell'intervento, l'edificio pone particolare attenzione ai principi di sostenibilità ambientale sia 23

nell'isolamento termico delle pareti che nell'utilizzo di impianti solari. In particolare la palestra è costituita da pannelli prefabbricati in calcestruzzo alleggerito a taglio termico internamente con fogli di polistirolo e da pannelli in policarbonato. In copertura è previsto un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e uno solare termico per la produzione di acqua calda per gli spogliatoi. Cesare Lino


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stadio di calcio e atletica a Marrakech (Marocco)

Magia d'Africa con l'anima italiana

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opo lo stadio di Agadir, pubblicato nello scorso numero di Tsport, illustriamo un altro progetto italiano in Africa, sempre ideato dalla Studio Gregotti Associati, e dotato anch'esso di forniture provenienti da imprese italiane. Anche in questo caso è stata lunga la gestazione e la costruzione dell'impianto:

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risale al 2003 la posa della prima pietra, mentre l'inaugurazione è avvenuta nel 2011. Lo stadio di Marrakech sorge a nord della città , in una zona non urbanizzata oltre la Palmeraie, verso le prime propaggini dell'Atlante. Analogamente al caso di

Interno ed esterno dello stadio e, sopra, schizzo di progetto.

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Interior and exterior of the Stadium and, above, project sketch.


In alto, sezione parziale dello stadio e vista esterna. In basso, pianta a un livello intermedio, e vista generale dell'interno.

Above, partial section of the Stadium and exterior view. Below, plan at middle level, and general view of the interior.

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In alto, sezione parziale dello stadio e vista esterna. In basso, pianta a un livello intermedio, e vista generale dell'interno.

Above, partial section of the Stadium and exterior view. Below, plan at middle level, and general view of the interior.

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In alto, sezione parziale dello stadio e vista esterna. In basso, pianta a un livello intermedio, e vista generale dell'interno.

Above, partial section of the Stadium and exterior view. Below, plan at middle level, and general view of the interior.

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Stadio di calcio e atletica a Marrakech, Marocco Committente: Regno del Marocco - Ministero delle infrastrutture e trasporti Progetto architettonico: Gregotti Associati International (A.Cagnardi, V.Gregotti, M.Reginaldi) e Sad Benkirane Architetti responsabili: M.Reginaldi (pianificazione urbanistica e ideazione architettonica); P.Colao (coordinatore di progetto, team leader) Collaboratori: S.Azzola, S.Butti, I.Chiarel, M.Pavani (associati), A.Cotti, S.Ferrari, A.Minguzzi Costo complessivo: 68,7 milioni di euro Inizio lavori: 2003 Fine lavori: 2011

ovest è in questo caso costituita da tensostrutture e teli di teflon per favorire la ventilazione, mentre quelle nord-sud hanno una copertura metallica appoggiata ad una grande trave sotto la quale si inseriscono le gradinate di testata. L'impianto è calato in una trama regolare scandita da allineamenti di palme (1.500 esemplari a pronto effetto) e terrapieni inclinati, dove anche i parcheggi sono integrati in un disegno paesaggistico di matrice tradizionale. Le sedute comprendono 45.000 posti a sedere, di cui 37.000 coperti, tutti 29

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numerati; il parcheggio è dotato di 7.500 posti-auto. Quanto alla distribuzione, il complesso comprende, accanto allo stadio di football con pista di atletica a 8 corsie, uno stadio annesso per gli allenamenti e 31 punti di ristorazione. Ai fini della sicurezza, ci sono 20 uscite di emergenza, 128 blocchi di primo soccorso in tribuna, un centro medico, 98 camere di sorveglianza. Le attrezzature accessorie contano due megaschermi da 84 metri quadrati, 36 biglietterie e un eliporto. Joseph Wolfe


Nella pagina di sinistra, in alto un angolo della struttura e una delle tribune; in basso, planimetria generale con le sistemazioni esterne a palmeto, lo stadio di allenamento e i parcheggi. In questa pagina, sopra, rendering notturno; in basso, citazioni storiche e culturali accanto a uno schizzo di progetto. Nella pagina di destra, in alto, vista virtuale a volo d'uccello; nelle foto, le aperture geometriche - quadrate e tonde - nella struttura dell'impianto.

In the left page, above, a corner of the venue and one of the stands; below, general plan with the outdoor settlement with palms, the training stadium, and the parking places. In this page, above, night time rendering; below, cultural and historical quotes, near a project sketch. In the right page, above, virtual bird-eye view; in the photos, the geometrical openings - square and round - in the structure of the venue.

Athletics and football Stadium in Marrakech, Morocco Magic of Africa with the Italian soul The Stadium in Marakech is been built north of the city, towards the first foothills of the Atlas mountains. As in the case of Agadir, the project began with a study of the site; in this case the context made it possible to echo local architectonic tradition, particularly with regard with a study to the relationship between interiors and exteriors, light and shadow, public and private, in addition to the use of the color. There are three key points in the proposal: the characterization of the site as an oasis in continuity with the Palmeraie; the use of a morphological urban structure that echoes the ancient walled settlement; an introverted organization of the spaces, similar to that of

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traditional architecture that is developed around central patios and contrasts the austere simplicity outside with an extreme wealth of materials and colors inside. The stadium is identified as a kind of masonry palisade punctuated by two great transversal walls where the stands are located. These are punctuated by entrance towers that animate the linear structure with shadow. Due to the climate, the covering over the east-west tribunes is made of tensile structures with sheets of Teflon to promote ventilation, while the north-south stands have a metal covering resting on a large truss under which the grandstands are located.

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Agadir, l'elaborazione progettuale muove da uno studio del luogo. In questo caso il contesto offre la possibilità di richiamare la tradizione architettonica locale, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra interni ed esterni, tra luce e ombra, tra pubblico e privato, oltre che per l'uso del colore. Tre sono i punti cardine della proposta progettuale: la caratterizzazione del sito come oasi in continuità con la Palmeraie; l'impiego di una struttura morfologica urbana che richiama l'antico insediamento murato; un'organizzazione introversa degli spazi, simile a quella delle architetture tradizionali che si sviluppano intorno a patii centrali e che contrappongono alla semplicità austera dell'esterno un'estrema ricchezza di materiali e colori all'interno. Lo stadio si identifica così come una sorta di cinta muraria scandita dai due grandi muri trasversali che contengono le tribune, punteggiati da torri per l'accesso che ne animano di ombre la linearità. Per motivi climatici, la copertura delle tribune est-

Stadio di calcio e atletica a Marrakech, Marocco Committente: Regno del Marocco - Ministero delle infrastrutture e trasporti Progetto architettonico: Gregotti Associati International (A.Cagnardi, V.Gregotti, M.Reginaldi) e Sad Benkirane Architetti responsabili: M.Reginaldi (pianificazione urbanistica e ideazione architettonica); P.Colao (coordinatore di progetto, team leader) Collaboratori: S.Azzola, S.Butti, I.Chiarel, M.Pavani (associati), A.Cotti, S.Ferrari, A.Minguzzi Costo complessivo: 68,7 milioni di euro Inizio lavori: 2003 Fine lavori: 2011

ovest è in questo caso costituita da tensostrutture e teli di teflon per favorire la ventilazione, mentre quelle nord-sud hanno una copertura metallica appoggiata ad una grande trave sotto la quale si inseriscono le gradinate di testata. L'impianto è calato in una trama regolare scandita da allineamenti di palme (1.500 esemplari a pronto effetto) e terrapieni inclinati, dove anche i parcheggi sono integrati in un disegno paesaggistico di matrice tradizionale. Le sedute comprendono 45.000 posti a sedere, di cui 37.000 coperti, tutti 31

numerati; il parcheggio è dotato di 7.500 posti-auto. Quanto alla distribuzione, il complesso comprende, accanto allo stadio di football con pista di atletica a 8 corsie, uno stadio annesso per gli allenamenti e 31 punti di ristorazione. Ai fini della sicurezza, ci sono 20 uscite di emergenza, 128 blocchi di primo soccorso in tribuna, un centro medico, 98 camere di sorveglianza. Le attrezzature accessorie contano due megaschermi da 84 metri quadrati, 36 biglietterie e un eliporto. Joseph Wolfe


Nella pagina di sinistra, in alto un angolo della struttura e una delle tribune; in basso, planimetria generale con le sistemazioni esterne a palmeto, lo stadio di allenamento e i parcheggi. In questa pagina, sopra, rendering notturno; in basso, citazioni storiche e culturali accanto a uno schizzo di progetto. Nella pagina di destra, in alto, vista virtuale a volo d'uccello; nelle foto, le aperture geometriche - quadrate e tonde - nella struttura dell'impianto.

In the left page, above, a corner of the venue and one of the stands; below, general plan with the outdoor settlement with palms, the training stadium, and the parking places. In this page, above, night time rendering; below, cultural and historical quotes, near a project sketch. In the right page, above, virtual bird-eye view; in the photos, the geometrical openings - square and round - in the structure of the venue.

Athletics and football Stadium in Marrakech, Morocco Magic of Africa with the Italian soul The Stadium in Marakech is been built north of the city, towards the first foothills of the Atlas mountains. As in the case of Agadir, the project began with a study of the site; in this case the context made it possible to echo local architectonic tradition, particularly with regard with a study to the relationship between interiors and exteriors, light and shadow, public and private, in addition to the use of the color. There are three key points in the proposal: the characterization of the site as an oasis in continuity with the Palmeraie; the use of a morphological urban structure that echoes the ancient walled settlement; an introverted organization of the spaces, similar to that of

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traditional architecture that is developed around central patios and contrasts the austere simplicity outside with an extreme wealth of materials and colors inside. The stadium is identified as a kind of masonry palisade punctuated by two great transversal walls where the stands are located. These are punctuated by entrance towers that animate the linear structure with shadow. Due to the climate, the covering over the east-west tribunes is made of tensile structures with sheets of Teflon to promote ventilation, while the north-south stands have a metal covering resting on a large truss under which the grandstands are located.

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Agadir, l'elaborazione progettuale muove da uno studio del luogo. In questo caso il contesto offre la possibilità di richiamare la tradizione architettonica locale, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra interni ed esterni, tra luce e ombra, tra pubblico e privato, oltre che per l'uso del colore. Tre sono i punti cardine della proposta progettuale: la caratterizzazione del sito come oasi in continuità con la Palmeraie; l'impiego di una struttura morfologica urbana che richiama l'antico insediamento murato; un'organizzazione introversa degli spazi, simile a quella delle architetture tradizionali che si sviluppano intorno a patii centrali e che contrappongono alla semplicità austera dell'esterno un'estrema ricchezza di materiali e colori all'interno. Lo stadio si identifica così come una sorta di cinta muraria scandita dai due grandi muri trasversali che contengono le tribune, punteggiati da torri per l'accesso che ne animano di ombre la linearità. Per motivi climatici, la copertura delle tribune est-

Stadio di calcio e atletica a Marrakech, Marocco Committente: Regno del Marocco - Ministero delle infrastrutture e trasporti Progetto architettonico: Gregotti Associati International (A.Cagnardi, V.Gregotti, M.Reginaldi) e Sad Benkirane Architetti responsabili: M.Reginaldi (pianificazione urbanistica e ideazione architettonica); P.Colao (coordinatore di progetto, team leader) Collaboratori: S.Azzola, S.Butti, I.Chiarel, M.Pavani (associati), A.Cotti, S.Ferrari, A.Minguzzi Costo complessivo: 68,7 milioni di euro Inizio lavori: 2003 Fine lavori: 2011

ovest è in questo caso costituita da tensostrutture e teli di teflon per favorire la ventilazione, mentre quelle nord-sud hanno una copertura metallica appoggiata ad una grande trave sotto la quale si inseriscono le gradinate di testata. L'impianto è calato in una trama regolare scandita da allineamenti di palme (1.500 esemplari a pronto effetto) e terrapieni inclinati, dove anche i parcheggi sono integrati in un disegno paesaggistico di matrice tradizionale. Le sedute comprendono 45.000 posti a sedere, di cui 37.000 coperti, tutti 31

numerati; il parcheggio è dotato di 7.500 posti-auto. Quanto alla distribuzione, il complesso comprende, accanto allo stadio di football con pista di atletica a 8 corsie, uno stadio annesso per gli allenamenti e 31 punti di ristorazione. Ai fini della sicurezza, ci sono 20 uscite di emergenza, 128 blocchi di primo soccorso in tribuna, un centro medico, 98 camere di sorveglianza. Le attrezzature accessorie contano due megaschermi da 84 metri quadrati, 36 biglietterie e un eliporto. Joseph Wolfe



Centro sportivo universitario a Trento

Arrampicarsi e non solo ealizzato in 30 mesi un nuovo centro polifunzionale a servizio dell'università e della città, con un palazzetto dello sport da 850 posti, una palestra di roccia (la più grande d'Italia) oltre a un cinema-teatro polivalente e altri servizi.

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Il progetto per il centro Servizi Studentato Universitario di Trento costituisce l'occasione di dotare l'area urbana universitaria di una struttura di servizio (sportivo, culturale, di tempo libero e socializzazione) necessaria

per qualificare l'intorno residenziale dotandolo di una centralità formale e funzionale per l'intera città. L'area esterna L'intero progetto si sviluppa articolando un'ampia area esterna impostata su piano inclinato, che accoglie

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diversi spazi pubblici tra cui una piazza a quota intermedia e un sistema di rampe che pone in collegamento tutte le funzioni incluse nel centro servizi. In relazione al tema della sostenibilità ambientale, nella parte nord della


copertura è stato previsto un pergolato in pannelli fotovoltaici. La piazza posta a quota intermedia è facilmente raggiungibile sia dalla quota superiore, dove sono ubicati gli ingressi alle residenze studentesche, sia dal versante a valle tramite una rampa di accesso. Dalla quota superiore l'unico elemento volumetrico percettibile è la copertura della caffetteria, mentre la copertura della palestra accoglie un

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giardino pensile che accompagna il fruitore verso la piazza. La palestra La palestra, con un'altezza libera superiore a 10 metri e un campo da gioco di 40x20, disegnata per essere omologata per calcio a cinque, pallamano, pallacanestro e pallavolo, è dotata di circa 500 posti a sedere per il pubblico. Essa è affiancata da sale polivalenti, dotate di pareti scorrevoli, per lo


svolgimento anche contemporaneo di pratiche sportive quali judo, arti marziali, fitness, spinning, rowing, aerobica, corpo libero, ecc, oltre a un'area wellness. L'ingresso del pubblico alla palestra avviene attraverso una grande hall collegata direttamente alle tribune, pensata per garantire la massima fruibilitĂ da parte dei disabili e una veloce via di fuga in caso di incendio. L'accesso preferenziale degli sportivi avviene da

In aperture e nella pagina a lato, viste dell'esterno. A sinistra, piante a livello gioco e a livello copertura. In questa pagina, sezioni trasversale e longitudinale, e vista della palestra.

In the opening page and the next, views of the interiors. Left, plans at playground level and roof level. In this page, cross and longitudinal sections, and view of the gymnasium.

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un'entrata laterale al livello inferiore, direttamente dalla strada comunale. La palestra è dotata di quattro spogliatoi per gli sportivi, uno spogliatoio per gli arbitri, un'infermeria e spazi a disposizione per la gestione delle attività sportive.

In questa pagina, dall'alto: le tribune della sala polifunzionale; dettaglio delle travi di copertura della palestra; scorcio della palestra dalle tribune. Nella pagina di fronte, un ambiente affacciato sulla palestra di arrampicata, la cui vetrata è visibile dalla palestra nella foto in basso; al centro, balconata di collegamento.

In this page, from above: the bleachers of the multipurpose room; detail of the roof beams in the gym; view of the gym from the bleachers. Next page, a room overlooking the climbing gym, the glass window which is visible from the gym in the lower photo; middle, a linking balcony.

La parete di arrampicata Si tratta di una struttura per l'arrampicata sportiva al coperto, dotata di spazi accessori. Si compone di una grande sala rettangolare di altezza 15 metri con attigua sala boulder suddivisa in quattro ambienti in modo che possa essere allestita con diversi gradi di difficoltà, dando la possibilità di un uso simultaneo degli spazi. Vi è la possibilità di sfruttare ben 75 metri di parete e una parte di essa è adibita a gare e spettacoli; una parete è anche inclinabile. L'area arrampicabile è

University sports centre in Trento / Climbing is only half of it The entire project extends over a vast and ramified external area positioned on a slope, designed to house various public spaces comprising a square at an intermediary level and a system of ramps interconnecting all of the functional areas comprised in the facility. The gymnasium, with a net height of over 10 metres and a 40x20 playing field, designed in conformity with regulatory requirements for five-aside football, handball, basketball and volleyball, may also accommodate 500 seated spectators. It is flanked by multifunctional rooms, equipped with sliding partition walls to allow for different sports activities to be carried out contemporarily,

such as judo, martial arts, fitness, spinning, rowing, aerobics, floor exercises, etc, as well as a wellness area. Particularly innovative, the indoor climbing wall occupies a large rectangular 15 metre high hall with its adjacent boulder room, and is subdivided into four areas to offer different levels of difficulty and a simultaneous use of its spaces. It is possible to exploit 75 metres of wall space, a part of which is given over to competitions and displays; one wall may also be positioned at an inclination. The total net climbing area is 2,300 square metres with over 250 routes of different difficulty levels, from assisted trails to extreme routes for professional climbers, such as the top wall and the speed wall, the latter satisfying homologation requirements for the 15 metre world record. The type of architectural project adopted, contrary to more traditional ones, offers solutions for making an appropriate use of spaces, with a particular attention to such themes as daylight, heating, air cooling and ventilation. The building is in the process of obtaining "platinum" LEED certification.

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complessivamente di 2.300 metri quadrati con oltre 250 vie di arrampicata di difficoltà diverse, dalla ferrata ai passi estremi per climbers professionisti, come la parete top e la parete speed, quest'ultima omologata per il record del mondo sui 15 metri. Un piccolo bar adiacente alla hall, alla quota di accesso del pubblico, consente una vista sulla palestra di roccia. Le ulteriori aree del Centro L'area funzionale per l'intrattenimento e gli spettacoli si articola in: spazio per produzioni, sperimentazioni artistiche e feste; spazio per produzioni teatrali e corsi; uffici e sale riunioni; area ristorazione. Progettazione ecosostenibile Il tipo di progettazione perseguita, al contrario di quella tradizionale, propone soluzioni per un uso appropriato degli spazi, con una attenzione particolare ai temi dell'illuminazione naturale, del riscaldamento, del raffrescamento e della ventilazione in cui l'involucro diventa la pelle dell'edificio, espressione figurativa coerente dalla funzione e al tempo stesso membrana permeabile dagli scambi fisici termoigrometrici fra interno e esterno. La soluzione di proporre nel prospetto principale una facciata tecnologica ventilata con rivestimento in porfido va proprio in questa direzione di coerenza figurativocompositiva e tecnologica. Le facciate a doppia pelle, costituite da due superfici in vetro separate da un'intercapedine in cui scorre l'aria, rappresentano oggi il miglior approccio a livello di ecologia e sostenibilità. La creazione infatti di un microclima interno e di una qualità


dell'aria in circolo dentro all'edificio di qualità superiore rispetto ai normali involucri sono concrete dimostrazioni del livello evolutivo incarnato da un siffatto sistema di facciata tecnologica. La soluzione proposta prevede nella superficie esterna della facciata un vetro stratificato, quindi un'intercapedine ispezionabile di 80 cm dove sono ubicate pale frangisole meccanizzate realizzate in alluminio anodizzato in lega 6060 T5, materiale che coniuga elevate qualità di resistenza meccanica ad una densità relativamente ridotta e ad eccellenti caratteristiche estetiche. Infine, la pelle interna, realizzata con l'accoppiamento di un vetro stratificato con un'intercapedine d'aria da 10 mm ed un ulteriore vetro float da 4 mm. Si tratta quindi di un'ottima soluzione per

migliorare le prestazioni termiche, tecniche e architettoniche dell'involucro, poiché, mentre una facciata interamente costituita da componenti vetrati semplici ha generalmente valori di trasmittanza termica notevolmente inferiori rispetto alle pareti opache, causando dunque un incremento delle dispersioni di calore in inverno, nella facciata a doppia pelle a tutta superficie invece, il moto dell'aria avviene dal basso verso l'alto in modo continuo per tutta l'altezza dell'edificio. Per quanto riguarda le coperture, è stata utilizzata la tipologia a copertura piana per entrambi i corpi di fabbrica, la cui conformazione strutturale permette la calpestabilità. I materiali scelti assicurano un perfetto isolamento termico ed impermeabilità. In corrispondenza della copertura della sala

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Centro polifunzionale universitario con palazzetto dello sport e palestra di arrampicata a Trento Committente: Opera Universitaria, Trento Concept Architettonico: prof. arch. Juan Manuel Palerm Salazar - Tenerife (Spagna) Progettazione: STS Trentino Engineering srl, Trento (Direzione Tecnica ing. Luca Masini, arch. Eugenio Arbizzani) Direzione Lavori: ing. Luca Masini

Uno scorcio della palestra di arrampicata con le molteplici soluzioni a diversi gradi di difficoltà.

Importo dei lavori: euro 22.200.000 (arredi esclusi) A view of the climbing gym with the various walls with multiple solutions to different degrees of difficulty.

Palestra di arrampicata: Sint Roc & Ecogrips, Arco (Tn)

auditorium e degli altri volumi svettanti rispetto al livello generale della piastra è stato previsto un tetto giardino a verde estensivo. Si è ipotizzato poi che il restante piano di copertura di tutta la piastra sia configurato come un grande unico giardino accessibile e trattato a verde "intensivo leggero". Gli elementi tecnologici (UTA e gruppi frigo) sono confinati in elementi architettonici discreti accorpati, protetti acusticamente e rivestiti di pannelli metallici di lamiera stirata: la ragione di tale scelta sta soprattutto nella delicatezza dell'affaccio sul fronte sud-ovest dall'edificio esistente (con la vista diretta sulla copertura). Un tetto giardino, se ben progettato fin dalle prime fasi, offre opportunità di coibentazione termica naturale, sia estiva che invernale, oltre che aumentare sensibilmente la qualità estetica e il comfort visivo interno agli uffici. Tutta l'energia termica e frigorifera per la climatizzazione estiva ed invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria è garantita dal più grande impianto geotermico realizzato in Trentino, con 47 sonde geotermiche che arrivano fino a 150 metri nel sottosuolo (complessivamente oltre 30 km. di tubazioni), alimentate in parte dall'energia elettrica prodotta da una batteria di pannelli fotovoltaici da complessivi 50 Kwp. Edificio ecologico e risparmioso, nessuna connesione a rete gas metano, nessun utilizzo di gasolio, è in procinto di ottenere la certificazione LEED ai massimi livelli ("platinum"). Pietro Chianchiano

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by Tsport mktg & adv

SEICOM srl sede operativa: via Stelvio, 3 23100 Sondrio

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golf indoor a Ravenna

Un progetto su misura per giocare… in casa! 'idea di una installazione per il gioco del golf al chiuso, è nata dall'esigenza di realizzare un luogo dove poter dare la possibilità ai golfisti di praticare senza spostarsi dal centro cittadino e di continuare a farlo anche durante i mesi invernali, quando le ore di luce a disposizione sono limitate.

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L'idea di un indoor golf viene dalla consapevolezza che i grandi campioni ormai si allenano e perfezionano swing e putting in quelli che prendono il nome di "laboratori". Il golf del futuro, infatti, è sempre di più uno sport dove la tecnologia giocherà un ruolo fondamentale per aiutare i giocatori a perfezionarsi e a

dare quindi il meglio sul campo. I simulatori di ultima generazione permettono di fare un'analisi dello swing del golfista e, a seconda della sue caratteristiche fisiche, gli indicano anche quali sono i bastoni più adatti a lui. Nel resto del mondo esistono già concept simili, mentre in italia, nonostante

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alcuni tentativi, mancava una struttura completamente indoor, dotata non solo di simulatori di ultima generazione ma anche di putting green, chipping area e bunker. Quello appena realizzato a Ravenna è un centro completo, che prevede oltre al "laboratorio" dedicato ai professionisti (ma anche a


In apertura, vista del green artificiale. In questa pagina, pianta dell'ambiente, e viste prospettiche di progetto. Nella pagina a lato, due scorci reali e un ulteriore vista di progetto. In the opening page, view of the artificial green. In this page, plan of the hall, and project perspective views. Next page, two real views and another project drawing.

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Centro per il golf indoor a Ravenna Committente: Mulligan Ravenna srl Progetto: Emilio Addante con la collaborazione di Laura Antonelli (Mulligan Ravenna srl) con Antonella Faverio e con il supporto di Mulligan Golf Point Milano (Doriano Limone, Fabrizio Consorti) Disegni: arch. Giovanni La Mela (Spazio 52) Inizio lavori: giugno 2013 Fine lavori: agosto 2013

Indoor golf in Ravenna / A tailor-made project for playing… at home! The idea of a facility for playing golf indoors stemmed from the need to create a location enabling golfers to practise without having to move away from the city centre and to continue to do so even during the winter months, when the hours of daylight are scarce. The centre that has just been built in Ravenna lacks for nothing since, as well as the

customary "performance lab" for professionals (but also for beginners), it also offers a snack bar and shop. The equipment installed consists of 3/4 stations using latest generation software such as "Sports Coach" for practising and playing golf, and "Flightscope" for the personalized analysis of one's swing and club-fitting based on the physical characteristics of each player; there is also a putting green of approximately 30 sq m, a chipping area and a bunker. Thanks to the 40 courses on the "Sports Coach" platform, comprising some of the finest in the world, it will be possible to simulate daily training sessions on a different course every day. The structures of the simulators are made entirely from wood rather than tubular metal frames; the platforms with their playing stations, on the other hand, are built from sound absorbent materials to reduce noise.

chi ha voglia di iniziare a praticare), anche bar e negozio (un corner da 2,50 x 2,70 m è stato interamente finanziato da uno sponsor, che esporrà in questo spazio i suoi prodotti). La struttura è stata realizzata in un ex spazio espositivo nel centro città, che aveva tutte le caratteristiche, a partire dall'altezza, per ospitare i simulatori. Le attrezzature installate consistono in 3/4 postazioni che utilizzano software di ultimissima generazione come "Sports Coach" per la pratica e il gioco del golf e "Flightscope" per l'analisi personalizzata dello swing e club-fitting in funzione delle caratteristiche fisiche del singolo giocatore; è presente inoltre un putting green di circa 30 mq, una chipping area e un bunker. Grazie agli oltre 40 campi tra i più belli al mondo disponibili sulla piattaforma "Sports Coach", sarà possibile simulare il proprio allenamento ogni giorno in un campo diverso. Le strutture dei simulatori sono state realizzate totalmente in legno invece che con tubolari in ferro; le pedane con le postazioni di gioco, invece, sono state costruite con materiale fonico assorbente, quindi anti rumore. Nei 350 mq del centro, infine, si trovano anche uno spogliatoio, due toilette, un lounge bar, un negozio e il suo magazzino, un ufficio. Maria Carbone

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Leader anche nella manutenzione di impianti sportivi Stadio Meazza San Siro: Champions League, Europa League e Campionato Serie A 2011-2013 Nell’ambito della nuova gestione integrata del campo, continua l’attività manutentiva di CEIS, con rinnovato parco macchine e team specializzato di assoluta qualità. (42 eventi da agosto a dicembre 2012 sul nuovo terreno di gioco con sistema ibrido: record mondiale).


pista di atletica leggera a Savona

Manto azzurro per una riqualificazione doc l campo sportivo comunale "Fontanassa" in via della Fontanassa è stato da sempre un impianto strategico per la provincia di Savona, utilizzato contestualmente dal C.U.S. Savona, dall'Atletica Arcobaleno Savona e dal Savona Rugby, ma per molto tempo lasciato privo di sostanziali interventi di manutenzione programmata. Tutto ciò ha portato nel corso del tempo ad evidenziare una serie di criticità che si è dovuto affrontare e risolvere, almeno parzialmente, con il finanziamento dell'intervento proposto per la riqualificazione dell'impianto sportivo di atletica leggera. Il campo sportivo comunale "Fontanassa" oltre ad essere ubicato su un rilievo che lo rende particolarmente panoramico e favorevolmente posizionato rispetto ai venti dominanti è assurto negli ultimi anni ad una certa notorietà grazie all'organizzazione di un meeting di ottimo rilievo in particolare per quanto riguarda i lanci. Infatti l'impianto oltre ad avere una pista per l'atletica leggera può vantare una pedana del salto in lungo/triplo, una gabbia lanci di moderna fattura e n.2 due pedane del getto del peso. La struttura è ubicata in una sorta di conca verde che consente di apprezzare da un lato la vista della parte sud della città ed un vasto braccio di mare e dall'altra

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parte la base delle pendici collinari che con i relativi profumi ed i piacevoli suoni del vento rende la frequentazione piuttosto piacevole. Le criticità Il manto sportivo della pista di atletica leggera L'impianto, nel suo complesso, evidenziava una lunga serie di criticità strutturali e di irregolarità anche gravi nel manto superficiale sportivo, nella sua scarsa coesione, nell'evidente esaurimento delle caratteristiche elastiche e nelle importanti asportazioni che ne determinavano anche un potenziale pericolo per gli utilizzatori. Si notava in particolare lo stato di completo degrado in cui versava il manto superficiale in colato, in più punti scomparso. Irregolarità dei cordoli sportivi e della relativa targhettatura Prima dell'intervento non era più presente la cordonatura regolamentare in alluminio con conseguente perdita dell'omologazione e inoltre la cordonatura in calcestruzzo esterna rilevava distaccamenti con evidenza delle armature metalliche. Irregolarità delle pendenze lunetta nord La lunetta nord, dedicata al salto in alto, nel progetto originario aveva una imperfetta pendenza della pedana (in contropendenza rispetto a quanto richiesto oggi dalla norma I.A.A.F.). 45


Planimetria dell'intervento. In prima pagina e nella pagina successiva, dettagli della pista ripristinata con il manto in gomma azzurra. Nell'ultima colonna a destra, particolare della buca siepi.

Plan of the track. In the first page and in the next, details of the athletics track restored with the blue rubber surface. In the latest column on the right, detail of the steeplechase.

Insufficiente regimazione delle acque meteoriche L'impianto presentava una regimazione delle acque meteoriche molto scarsa ed un insufficiente sistema di allontanamento ai pozzetti disperdenti, tra l'altro privi di manutenzione. Assenza di complanarità tra la pista di atletica e il campo di gioco L'impianto sportivo presentava un sensibile dislivello tra il piano di quota della pista di atletica e il piano di gioco del campo interno alla stessa ulteriormente incrementato per effetto della regolarizzazione delle pendenze della lunetta secondo regolamento. L'intervento L'intervento ha rappresentato una serie di risposte e di soluzioni alle problematiche sopra elencate al fine di rendere la pista sia a norma secondo quanto prescritto nel Regolamento Nazionale F.I.D.A.L. e sia fruibile in modo logico, funzionale e sicuro da parte degli utenti. E' utile ricordare che l'impianto è stato realizzato su una preesistente discarica di materiale vario avente disuniforme portanza meccanica, questo spiega quindi i vari problemi di cedimento localizzati nei sottofondi. In merito alla complanarità fra campo e pista è stata condotta un'attenta analisi delle alternative operative d'intervento dalla quale è derivato che sarebbe stato sicuramente più oneroso scarificare ed abbassare la quota di livello dell'intera pista alla quota del campo di gioco, piuttosto che fare il contrario e riportare della terra agraria all'interno del campo per aumentare la quota di livello dello stesso, fino ad ottenere una complanarità tra i due elementi. L'intervento ha avuto una fase iniziale dedicata

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completamente all'asportazione delle attrezzature e dei cordoli metallici sportivi esistenti e all'asportazione del manto colato esistente, dove con l'ausilio di idonei mezzi atti a suddividere perfettamente la componente termoplastica sportiva esistente (granuli di "tartan" colato in opera) dalla sottostante pavimentazione di supporto, è stata rimossa tutta la superficie sportiva esistente, sia quella più vecchia, utilizzata per la pista e per parte della lunetta nord, e sia per la nuova componente utilizzata intorno alla pedana del lancio del disco/martello, oltre alla rimozione della cordolatura in cls e della canaletta esistenti lungo il perimetro interno dell'anello. Successivamente, essendo l'impianto sprovvisto della canaletta a fessura, indispensabile per la raccolta delle acque meteoriche, si è provveduto a realizzare un inserimento fra la prima corsia e l'estremità della lunetta nord di una idonea canaletta a fessura in calcestruzzo polimerico della larghezza non inferiore ai 120 mm. ed altezza variabile posizionata conformemente a quanto prescritto alle vigenti

normative, e si è poi proceduto con la fresatura completa del manto bituminoso esistente fino al raggiungimento della quota idonea al successivo piano delle pendenze, accatastando temporaneamente il materiale di risulta per il successivo riutilizzo nell'area interna alla pista del campo di gioco del rugby. Al fine di rendere maggiormente funzionale l'utilizzo dell'area riservata all'atleta in corrispondenza della partenza dei 110 m ad ostacoli è stato effettuato uno scavo dell'area di appendice della pista per creare l'idoneo supporto per l'estensione della pista in progetto. Contemporaneamente, al fine di raggiungere le quote previste nel progetto e conformi alle vigenti normative F.I.D.A.L. e I.A.A.F., si è proceduto alla risagomatura dei piani di posa della pista con la formazione di nuovi sottofondi individuando contestualmente le idonee pendenze sull'intera superficie della pista di atletica, con successiva messa in opera dei cordoli prefabbricati in cls lungo il perimetro interno ed esterno dell'anello al fine di

Riqualificazione del centro sportivo comunale "Fontanassa" e rifacimento della pista di atletica leggera in via della Fontanassa, Savona Committente: Comune di Savona Progettista, Direttore dei Lavori e coordinatore per la sicurezza: arch. Stefano Longhi Anno di realizzazione: 2011 Costo di realizzazione: Euro 407.500 Impresa: Mondo spa, Alba fraz. Gallo (Cn)

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delimitare l'area di competenza sportiva della pista di atletica e costituire quindi un idoneo supporto di contenimento agli strati sottostanti la pista stessa. Analogamente si è proceduto per la posa in opera della canaletta prefabbricata in cls con taglio a fessura per la raccolta dell'acqua da inserire tra lunetta salto in alto e 1^ corsia anello, ponendo particolare attenzione al fine di garantire la perfetta continuità del piano di scorrimento delle acque meteoriche, l'assenza totale di perdite nella continuità della canalizzazione e mantenere conseguentemente integro il sistema di allontanamento delle acque di sfioro nei punti previsti di scarico. In merito alla fossa delle

Athletics track at Savona / Blue top revamp Although the "Fontanassa" has always been a strategic public sports complex in Savona province, it has not undergone a major overhaul for a very long time. As a consequence, the complex has fallen in a state of disrepair over the years, but now steps have been taken to partially stop the downward slide with the financing of work aimed at redeveloping the athletics track. The refurbishment had to bear in mind a

number of steps designed to bring the track in line with the requirements set down by FIDAL, the track and field federation, and to facilitate its use. Once the old top was removed and the surface smoothened, the new eco-compatible prefab top was laid. The result of the operation was satisfactory and will provide a significant boost to the development of athletics in the Savona area.

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siepi la sua ubicazione in seguito ai lavori non era più compatibile con il nuovo piano delle pendenze ed è stato quindi necessario effettuarne la risagomatura in relazione al nuovo andamento planimetrico del percorso e prevedendo altresì la revisione del sistema di scarico dell'acqua dopo la gara. Si è poi operato anche sulle due pedane per il getto del peso, disposte nella zona sud dell'impianto, sprovvista di lunetta, dove una di esse aveva la zona di caduta attrezzo coincidente con i pali del rugby. Quest'ultima è stata quindi demolita e l'area occupata ricoperta di terra nuovamente seminata, mentre una nuova pedana è stata realizzata più a lato dotata di bordatura con cerchio regolamentare metallico, pedana fermapiede, oltre a quattro punti di scarico acqua convoglianti in un sistema a perdere. Relativamente alla prima pedana, quella posta verso la piazzola dei giudici, è stata parzialmente demolita, rimosso il fermapiede ed il cerchio regolamentare e sostituito con uno nuovo rigettando contestualmente anche il massetto originario. Contestualmente nell'area occupata dalla pedana e dalla gabbia del disco/martello pur apparendo fra le più in ordine di tutto l'impianto, anche per i precedenti interventi di riqualificazione, risultavano comunque due aspetti che avrebbero potuto non garantire l'omologabilità della pedana: il primo era il piano di pendenza dell'area, in contrasto con quello previsto in progetto e conforme alle norme F.I.D.A.L. vigenti, il secondo era l'assenza di scarichi dell'acqua meteorica che non ne garantivano il corretto allontanamento durante le manifestazioni


In questa pagina, condizioni della curva prima e dopo il ripristino. Nella pagina precedente, dettaglio del cordolo laterale prima e dopo; in basso, l'impianto prima dei lavori.

In this page, the curve before and after the restoration. In the previous page, detail of the side curb, before and after; below, the venue before the works.

temporalesche. Una volta ultimate le operazioni propedeutiche sopradescritte si è proceduto alla realizzazione in opera del pavimento sportivo prefabbricato in gomma ecocompatibile omologato I.A.A.F., conforme alla normativa EN14877 ed alle normative I.A.A.F. e F.I.D.A.L. Il manto, a base di gomma naturale e sintetica e cariche minerali, vulcanizzato e calandrato, risulta formato da uno strato superiore impermeabile di colore azzurro per le corsie e blu per la lunetta (ad esclusione delle pedane del lancio del giavellotto e del salto con l'asta anch'esse azzurre) con spessore non inferiore a mm. 6.0 connotato da una tassellatura irregolare con canali intermedi che permettono un rapido deflusso delle acque meteoriche, di opportuna durezza, antisdrucciolo, antiriflesso, ottima resistenza alle scarpe chiodate e da uno strato inferiore di colore nero o marrone avente una particolare struttura alveolare a forma esagonale asimmetrica nella direzione longitudinale che permette

di ottenere un alto livello di comfort all'atleta durante la corsa. Detto manto ha lo spessore pari a mm. 13, costante in ogni punto della pavimentazione, ed il peso al mq. pari a 12 kg e possiede i seguenti minimi requisiti tecnici: Assorbimento di energia (Ka) = M 35%; Deformazione verticale = M 1,5 mm.; inoltre il manto possiede una certificazione quale "Rifiuto non pericoloso" ed è prodotto in accordo con i requisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Enti riconosciuti. Per completare la pista a perfetta regola d'arte è stata infine dotata delle regolamentari cordonature in alluminio, opportunamente alloggiate in corrispondenza della prima corsia sotto stretto controllo dimensionale, infisse solidamente al manto sottostante per mezzo di tasselli inamovibili per le parti fisse e con alloggiamenti maschio/femmina per le parti che dovranno essere

temporaneamente rimosse durante la gara delle siepi, oltre a posizionare tutte le targhettature regolamentari che sono di ausilio ai giudici durante le manifestazioni allo scopo di individuare correttamente le posizioni degli ostacoli nelle rispettive corsie e le altre opportune informazioni regolamentari (limiti di cambio staffette, etc). Al termine di queste operazioni è stata eseguita la segnatura completa, secondo le norme F.I.D.A.L., di tutte le corsie e di tutte le linee di partenza e posizionamento varie al fine di permettere l'omologabilità della pista e la disputa di gare regolamentari, eseguita utilizzando le colorazioni idonee, propendendo per smalti di buona resistenza ai raggi UV e di durabilità allo sfregamento almeno pari alla durata dell'omologazione F.I.D.A.L. Al fine di garantire una maggiore longevità al manto erboso seminato, l'Amministrazione comunale ha deciso di completare l'investimento economico tramite la realizzazione di un impianto automatico di irrigazione in grado di garantire il fabbisogno idrico nella stagione primaverile ed estiva. 49

Il risultato dell'investimento è senza dubbio soddisfacente e garantirà al movimento atletico savonese un importante opportunità di sviluppo e specializzazione nelle più diverse discipline. Tuttavia non possono essere trascurate le problematiche di coabitazione di due sport così nobili nel medesimo impianto: l'atletica ha un impronta manutentiva particolarmente lieve e si limita alle zone di campo in corrispondenza delle aree lancio mentre il rugby per il costante utilizzo di scarpe chiodate determina, soprattutto nel periodo invernale, ed in alcune zone del campo di maggiore passaggio, delle importanti criticità alla coltre vegetativa. Sarebbe auspicabile individuare una soluzione alternativa che non pregiudichi le legittime aspettative dei due gruppi di sportivi magari individuando uno spazio esclusivo riservato ai fruitori del rugby per i soli allenamenti e destinando l'impianto rigenerato anche nella coltre erbosa per le sole partite ufficiali casalinghe. Stefano Longhi



Invecchiamento dei manti sintetici Ricerca sull'invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per atletica leggera

SOMMARIO 1 Utilizzo di superfici sintetiche per lo sport 2 Indagine sperimentale sull'invecchiamento dei manti sintetici per atletica leggera 3 Esame delle principali problematiche emerse 4 Conclusioni degli esperti Bibliografia Procedura di normalizzazione dei dati 5 Risultati dettagliati delle prove in situ/1 6 Risultati dettagliati delle prove in situ/2 7 Caratteristiche costruttive di una pista per atletica leggera 8 I manti superiori sintetici per atletica leggera 9 Ricostruzione e conservazione delle superfici sintetiche 10 Superfici sintetiche per lo sport e prestazioni atletiche

AI LETTORI Comincia con questo numero la pubblicazione di una ricerca, svolta dal Consorzio Italiano Acqusiti Sportivi (CIAS) con il supporto del Politecnico di Milano e patrocinata dalla FIDAL, riguardante le superfici sintetiche delle piste per l'atletica leggera, e in particolare la loro reazione all'invecchiamento. Qui a lato trovate il sommario della pubblicazione, che si svilupperĂ in dieci puntate. Nelle pagine seguenti, la presentazione del lavoro e il primo capitolo.


in parte dovuto alla tempistica dei rinnovi quadriennali delle cariche federali, se questa lettera di patrocinio viene pubblicata con la mia firma. In vero, il compito di presentare e patrocinare l'interessante studio sull'invecchiamento delle superfici sintetiche, che il CIAS ha avviato assieme al Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano, spettava certamente al mio predecessore Francesco Arese, che nel corso del suo mandato aveva attivato il Coordinatore della Commissione Impianti Sportivi del precedente Quadriennio, Giancarlo Mori Ubaldini e l'Ufficio Impianti Sportivi Federale, affinché assistessero per quanto necessario e possibile il CIAS, nell'avvio di questa ricerca sulla quale nel tempo confidiamo, per migliorare le qualità delle nostre pavimentazioni specialistiche. Quanto contenuto in questa pubblicazione, sicuramente specialistica in molti suoi contenuti, ma comunque accessibile anche a quanti altri a vario titolo si occupano della nostra impiantistica e della disciplina, rappresenta il fondamentale passo iniziale di uno studio che, nelle intenzioni del Consorzio di Aziende che lo sostiene, dovrebbe nel tempo portare a comprendere meglio i meccanismi di invecchiamento delle nostre superfici specialistiche. Oltre quelli che nell'avanzamento della ricerca si manifesteranno come esiti di indirizzo, che assieme alle Aziende vorremmo in futuro trasferire alla IAAF e utilizzare per migliorare le nostre procedure di verifica e collaudo degli impianti, ritengo doveroso segnalare il

lavoro e l'impegno profusi dalle Aziende del CIAS, come un esempio di interessante e costruttivo rapporto di partenariato tra una Federazione, la FIDAL nello specifico e una o più Aziende, interessate certamente ad aumentare le loro quote di mercato, ma anche a dare un fattivo contributo allo sviluppo di una disciplina sportiva. Una ragione in più per mettere a disposizione del CIAS e del Politecnico di Milano il vasto patrimonio di dati specialistici e di impianti, conservati nel nostro archivio degli impianti sportivi. Rinnovando quindi l'apprezzamento alla precedente gestione federale, per aver saputo cogliere l'opportunità e ringraziando il CIAS per l'impegno e il metodo applicati a questa ricerca, nella consapevolezza dell'importanza che i futuri risultati potranno avere, desidero confermare come anche questa Federazione, tramite il supporto che alla ricerca saprà dare la rinnovata Commissione Nazionale degli Impianti Sportivi, congiuntamente al quotidiano lavoro dell'Ufficio Impianti, continuerà ad assistere e seguire con partecipazione l'ulteriore impulso che il CIAS saprà certamente dare alla sua ricerca. L'ultimo, sentito e doveroso ringraziamento è per il Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano che da anni, con passione e grande professionalità, andando ben oltre il mero rapporto contrattuale, ci assiste nelle procedure di collaudo degli impianti di atletica leggera. Buon lavoro a tutti.

o individuato nel lavoro di questa ricerca precisa e puntuale, un valido contributo per lo studio dei fenomeni di invecchiamento delle diverse super fici sintetiche dei nostri impianti dell'atletica leggera.

un ulteriore studio affinché, i valori statistici di questa ricerca, siano prossimamente rappor tati a quelli di collaudo degli impianti negli anni sottoposti a precedenti omologazioni federali.

E’

H

Alfio Giomi Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera

Le tesi sperimentali affrontate dovranno essere oggetto di approfondimento per noi tutti "addetti ai lavori", poiché solo con l'analisi della composizione dei manti ed i loro processi di trasformazione, si potrà individuare una risposta al vasto campo delle tematiche pertinenti le loro produzioni, oltre a giungere all'eventuale definizione di coefficienti di invecchiamento.

Sapendo come i dati siano stati rilevati su impianti realizzati prima dell'entrata in vigore della Circolare Tecnica FIDAL del 2009, la pubblicazione è cer tamente una iniziale indagine conoscitiva di cui se ne avver tiva l'esigenza, per individuare tutte le cause del fenomeno ed impostare una ultima ricerca, finalizzata alla conser vazione dell'elemento principe dell'impianto di atletica leggera.

La Commissione Nazionale Impianti Spor tivi della Federazione, auspica quindi la programmazione di

Coordinatore Commissione Nazionale Impianti della F.I.D.A.L.

INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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Giancarlo Mori Ubaldini


diffusa e difficilmente confutabile, l'opinione che vuole le prestazioni atletiche condizionate da numerosi fattori ambientali e strutturali, oltre ovviamente a quelli psico-fisici più strettamente riferibili allo stato di salute del singolo atleta. Tra i fattori ambientali, intesi nel senso più rigoroso del termine, potremo citare la temperatura, l'umidità e la latitudine, oltre ovviamente all'altitudine (che seppur confinata in un rigoroso limite dai Regolamenti Internazionali, presuppone comunque uno spettro di variabili, secondo mia personale opinione, eccessivamente ampio). A questi fattori, prima di entrare nel merito di quelli prettamente strutturali, vanno aggiunti, quanto meno nelle competizioni di un certo livello, quelli contingenti e o emozionali, capaci di condizionare lo stato d'animo dell'atleta e quindi le sue prestazioni; fattori quindi condizionati dalla storia dell'evento, dalla fama della quale negli anni alcune località o alcuni impianti hanno saputo ammantarsi, anche in assenza di particolari e/o evidenti condizioni ambientali. Capacità di emulazione in presenza di cast di atleti di particolare spessore e carisma, come pure la passione che un pubblico competente e partecipativo è capace di trasmettere agli atleti, sono altri generici fattori "ambientali" che possono influenzare fortemente una performance sportiva. Pur tuttavia, non vi è dubbio che per quanto importanti possano essere questi fattori, e di fatto lo sono, la qualità di alcune componenti specialistiche di un impianto sportivo, quali ad esempio le attrezzature e la superficie specialistica, assolvono una primaria importanza nell'ottenimento della prestazione sportiva, come pure, nel caso delle pavimentazioni specialistiche e quale aspetto assolutamente primario, nella tutela e nella salvaguardia dell'integrità fisica di un atleta. E' per le suddette ragioni, oltre che per l'elevato peso percentuale che oramai queste componenti rappresentano nei costi di realizzazione e di gestione dell'intera opera sportiva, che all'evoluzione delle superfici sintetiche da tempo e con grande impegno lavorano Ricercatori, Aziende, Atleti, Tecnici e Federazioni Sportive. Ma anche l'attenzione e l'interesse che per evidenti ragioni, Enti Proprietari e Stazioni Appaltanti riservano a questi prodotti è decisamente elevata. Tanto elevata, da spingere i produttori ad un costante sviluppo, capace nel tempo ad immettere sul mercato prodotti che possano coniugare al meglio le caratteristiche di economicità e durata, a quelle relative alle qualità prestazionali e di sicurezza. Più distante nel tempo a mio avviso, la reale e concreta possibilità che in breve si possa di disporre di prodotti certamente differenziabili tra prestazionali e di allenamento; anche malgrado il parere contrario di quanti sostengono che oggi questo sia già possibile. Per quanto dal mio "osservatorio" mi è stato dato di constatare in questi molti anni di attività professionale al fianco delle Federazioni e delle Pubbliche Amministrazioni, nel lungo percorso che ci ha portato dalle terre stabilizzate ai sintetici, passando per il Rubkor e il Tartan, oggi la caratteristica più facilmente riscontrabile tra i prodotti è certamente quella relativa a una "generica" durata, che molti tendono a confondere con una altrettanto generica qualità (ma riferita a quale caratteristica?).

E’

Sono proprio i tanti e per molti aspetti ancora poco indagati fattori di cui sopra che, unitamente agli effetti causati dal quotidiano numero degli utenti, mi inducono a sostenere che è azzardato sostenere che oggi si possa con certezza, anche semplicemente classificare i prodotti tra prestazionali e di allenamento. Non vi è dubbio che i manti superficiali per atletica leggera in questi ultimi 20/30 anni abbiano compiuto importanti progressi e certamente migliorato il confort e le prestazioni degli atleti, offerto l'opportunità di allenarsi anche in condizioni climatiche avverse e in parte ridotto oneri e impegni di quanti sono demandati alla loro manutenzione. Ma da questo a sostenere con certezza assoluta, che siamo in grado di differenziarli e classificarli in relazione alle tante differenti qualità che possono avere, prestazionali, di durata, di economicità (ma poi in relazione a cosa?), ribadisco, a me pare ancora prematuro. Approvo quindi pienamente l'impegno del CIAS nell'approfondire le conoscenze dei manti, avviando questa ricerca-studio sulle superficie sintetiche, che parte quello che può giustamente essere considerato il primo tra gli aspetti da indagare: l'invecchiamento; oggi raccogliendo dati di impianti di un recente passato, domani, potendo meglio approfondire quanto questi ed altri dati potranno dirci. Conoscere i fattori determinanti l'invecchiamento e le interazioni che si innescano tra gli stessi fattori che lo determinano, è un primo essenziale approfondimento dal quale partire per approdare quanto prima possibile, a conoscenze basate su dati di fatto certi e capaci di modificare e finalmente codificare le superfici sintetiche in relazione a quelle che potranno essere individuate come le caratteristiche (o qualità) più interessanti per chi realizza gli impianti e per chi li utilizza. Sempre in prospettiva futura reputo fondamentale l'avvio di questo studio, anche per dare un contributo al miglioramento della Normativa IAAF attualmente in vigore in materia di omologazione delle superfici sintetiche. Normativa che in mancanza di conoscenze più approfondite e consentitemi, anche in virtù di limitate esperienze gestionali da parte della IAAF, prevede che ancora oggi le superfici siano certificate soltanto sulla base di parametri riferiti al "nuovo". Le molteplici esperienze di una Federazione che da decenni, quotidianamente, anche a tutela degli investimenti operati dalle Amministrazioni, sulla base dell'attuale Norma IAAF certifica le superfici sintetiche realizzate, riscontrandone nel tempo diversificate manifestazioni di invecchiamento, testimoniano quanto sia oggi imprescindibile acquisire tali conoscenze, per aggiornare una procedura probabilmente non più rispondente all'esigenza di sposare le normative tecniche alle esigenze gestionali. La neoeletta Commissione Nazionale degli Impianti Sportivi della FIDAL, assieme all'Ufficio Impianti Federale, per quanto nelle loro possibilità, continueranno ad assistere il CIAS e il Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano nella loro ricerca e nelle conclusioni che da questa si potranno trarre, con l'obiettivo di migliorare le normative, specializzare sempre più le superfici e ottimizzare gli investimenti di quanti continueranno a realizzare gli impianti per l'atletica leggera.

Gianfranco Renzulli Responsabile Ufficio Impianti Sportivi FIDAL

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DI SUPERFICI SINTETICHE PER LO SPORT


Invecchiamento dei manti sintetici Ricerca sull'invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per atletica leggera

NOTE INTRODUTTIVE SULLE FINALITÀ DELLA PRESENTE RICERCA Questa indagine sperimentale è stata commissionata dal Consorzio Italiano Acquisti Sportivi (C.I.A.S.) alla Fondazione Laboratorio Prove Materie Plastiche (FLPMP) del Politecnico di Milano nel maggio 2009. La campionatura dei manti sintetici esaminati, di varia tipologia ed appartenenti a diversi impianti sportivi dislocati sul territorio nazionale, è stata indicata dal CIAS. Tutte le prove sperimentali, sia in loco sia in laboratorio, sono state eseguite da FLPMP.

La presente ricerca ha come scopo la valutazione e comparazione delle prestazioni meccaniche offerte da diversi tipi di manti sportivi sintetici colati e prefabbricati, intese come misura in sito dei due parametri prestazionali fondamentali, la Riduzione della Forza (R) e la Deformazione Verticale (D), dopo un certo periodo di reale utilizzo dell'impianto. Infatti durante l'esercizio le superfici sintetiche delle piste di Atletica Leggera sono soggette, oltre ai normali fenomeni di invecchiamento fisico caratteristici di tutti i materiali polimerici, ad ulteriori fenomeni di degrado dovuti essenzialmente a varie cause tra cui: - l'azione diretta degli agenti atmosferici, (radiazioni solari, pioggia, escursioni termiche giornaliere ed annuali, ecc); - processi di usura dipendenti dal loro normale utilizzo (come l'abrasione

Abano Terme (manto Polystar). Nelle foto in B/N: Catania, stadio A. Massimino (retopping su Sportflex); Cus Palermo (retopping su Sportflex).

INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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causata dall'attività fisica giornaliera di molte persone nel caso di impianti aperti al pubblico); - particolari utilizzi come la realizzazione di opere temporanee per pubbliche manifestazioni ed altre cause simili. L'effetto sulle proprietà fisicomeccaniche di tutte le sollecitazioni alle quali è soggetto il manto sintetico durante il periodo di esercizio non è ad oggi ancora pienamente noto, ed è difficilmente quantificabile e schematizzabile a causa della molteplicità di condizioni alle quali una pista di Atletica può essere soggetta. Inoltre il comportamento dei manti sintetici nel tempo e l'effetto delle sollecitazioni sopradette con conseguente loro invecchiamento (irrigidimento) non è eguale per tutti i tipi di manti sintetici, ma può variare sensibilmente in dipendenza: - della loro composizione chimico-fisica


ed in particolare della presenza o meno di specifici aggreganti; - del loro sistema di produzione (colato o prefabbricato); - delle caratteristiche fisicomeccaniche impostate nel manto dal fabbricante all'atto della sua produzione (sia in stabilimento che in sito), a seconda del tipo di utilizzo cui la superficie era destinata: competizioni od allenamento. I test i cui risultati sono riportati nelle tabelle seguenti sono stati eseguiti dal Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano,autorizzato FIDAL/IAAF per le omologazioni, utilizzando uno speciale apparecchio (Atleta Artificiale) omologato IAAF ed in accordo con i metodi di misura proposti da "Certification System Track facilities testing protocols 2008" edito da IAAF. I test sono stati eseguiti dal Settembre al Novembre 2009 direttamente in sito

su diciotto (18) impianti aventi dislocazioni territoriali, età e tipi di manti sintetici diversi sia colati che prefabbricati,in maniera da esaminare una casistica sufficientemente ampia e potere trarre delle iniziali conclusioni ragionevolmente attendibili, che potranno essere ulteriormente valutate confermate con l'esecuzione di un maggior numero di test. Inoltre, ove è stato possibile, si sono prelevati dei campioni in situ direttamente dal manto sintetico per potere effettuare anche dei test di Allungamento, Sforzo a rottura ed Attrito, sia sui campioni prelevati tal quali che sugli stessi ma sottoposti ad invecchiamenti accelerati per potere valutare anche la variazione nel tempo della Resistenza a trazione e dell'Abrasione. ing. Gianfranco Bendi Amministratore Unico C.I.A.S.

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1 - UTILIZZO

DI SUPERFICI SINTETICHE PER LO SPORT


1 - Utilizzo di superfici sintetiche per lo sport

L'utilizzo di superfici in materiale sintetico per attività sportive in generale e atletiche in particolare ha una triplice giustificazione: - proteggere l'incolumità fisica degli atleti riducendo il possibile rischio di infortuni; - favorire prestazioni atletiche elevate; - garantire condizioni uniformi e costanti nel tempo di svolgimento delle attività. A tale scopo, le caratteristiche (essenzialmente fisicomeccaniche) del manufatto in materiale sintetico devono essere note e controllate. 1.1 CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI DELLE SUPERFICI SINTETICHE PER ATLETICA Durante la vita di esercizio di un impianto sportivo, il manto della pista è soggetto all'azione di passaggio degli atleti in corsa che sviluppa un insieme di sollecitazioni dinamiche molto complesse nella zona di contatto tra piede e superficie. Limitandosi a considerare, in prima approssimazione, la sola sollecitazione di compressione, è ragionevole ipotizzare che la deformazione subita dalla pista dipenderà, a parità di condizioni generali (peso dell'atleta, velocità e "modo" di correre, ecc.), dalla rigidezza della superficie. Per semplicità è possibile dividere il gesto sportivo della corsa in due distinte fasi. Nella fase iniziale di contatto del piede con la superficie si osserva la progressiva deformazione per compressione di quest'ultima con conseguente immagazzinamento di energia; tale energia viene parzialmente restituita all'atleta nella seconda fase di stacco del piede dalla superficie. Nella realtà le interazioni meccaniche che si sviluppano tra l'atleta e la superficie, nelle diverse attività atletiche e nelle diverse condizioni tipiche di ciascuna, sono più complesse [1-5 della Bibliografia]; per comprendere quali proprietà fisicomeccaniche del materiale e caratteristiche strutturali del manto sintetico giochino un ruolo importante sulla prestazione atletica, è necessario conoscerne i meccanismi che vengono studiati dal punto di vista scientifico ma che non sono ancora stati compresi appieno. Allo stato attuale delle conoscenze la progettazione delle piste sportive si affida perciò in gran parte all'esperienza INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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ed alla normativa che fissa alcuni parametri che riscuotono un sufficiente grado di consenso tra gli esperti del settore. Le normative di riferimento principale sono, nello specifico, il Track & Field Facilities Manuale IAAF e la Circolare Tecnica FIDAL 2009. 1.2 REQUISITI PRESTAZIONALI PER L'OMOLOGAZIONE I requisiti dettati dalla Federazione Internazionale di Atletica (I.A.A.F.) affinché una pista di atletica possa ottenere la relativa omologazione, requisiti integralmente recepiti anche dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (F.I.D.A.L.), hanno lo scopo di garantire che la superficie della pista sia idonea all'uso, consentendo il regolare svolgimento dell'attività sportiva e riducendo contemporaneamente il rischio di infortuni per gli atleti. La rispondenza ai requisiti della normativa garantisce inoltre una ragionevole uniformità delle prestazioni ottenibili in impianti diversi. A tale scopo sono state definite particolari prove atte a simulare il comportamento del manto sportivo in particolari condizioni di esercizio e conseguentemente sono stati definiti precisi requisiti che essa deve soddisfare. Le caratteristiche da valutare in fase di omologazione sono: 1) la "difettosità"; 2) la planarità; 3) lo spessore del manto; 4) la riduzione di forza; 5) la deformazione verticale; 6) il coefficiente d'attrito; 7) le "proprietà tensili" (Resistenza a trazione ed Allungamento a rottura); 8) il colore; 9) il drenaggio. L'importanza di tali caratteristiche e le relative modalità di prova sono descritte nei paragrafi seguenti. 1.2.1 Difettosità L'intera superficie deve essere realizzata a "regola d'arte" cioè deve essere esente da irregolarità, imperfezioni o difetti di posa che possano costituire una potenziale fonte di pericolo per gli atleti e compromettere


le prestazioni della pista e la sua durabilità. L'azione dell'acqua piovana, il gelo invernale o le sollecitazioni indotte dall'utilizzo della superficie possono, infatti, favorire il progressivo distacco e il conseguente sollevamento dei bordi della superficie oppure favorire la fessurazione in zone in cui sono già presenti difetti, pregiudicando così la funzionalità dell'impianto. La presenza di eventuali difetti è rilevata attraverso un attento esame visivo. 1.2.2 Planarità Affinché la superficie sportiva sia considerata idonea all'uso, è fondamentale che il suo livello sia il più possibile costante, in altre parole che non vi siano pendenze che possano favorire o sfavorire gli atleti durante lo svolgimento del gesto sportivo. La presenza di irregolarità nella planarità della pista, quali dossi o avvallamenti, o di irregolarità nella zona di giunzione tra diversi settori della pista oltre a costituire una potenziale fonte di pericolo per gli atleti, può favorire la formazione di ristagni d'acqua, specie nel caso di manti non drenanti,

che potrebbero compromettere il regolare svolgimento di manifestazioni sportive. 1.2.3 Spessore Lo spessore del manto sportivo ha una notevole influenza sulle caratteristiche prestazionali della superficie in quanto condiziona la risposta meccanica della pista al gesto atletico: è esperienza comune nel settore che spessori troppo bassi limitino la capacità di un manto di assorbire gli urti, mentre spessori troppo elevati provochino un'eccessiva riduzione di forza. Al fine di garantire l'uniformità delle prestazioni in tutte le zone della pista è dunque fondamentale che il manto abbia uno spessore ottimale e che la sua variazione da punto a punto sia minima. Lo spessore minimo è dettato dall'utilizzo da parte degli atleti di scarpe munite di chiodi, che sono di lunghezza differente a seconda della specialità praticata. Per questo motivo è buona norma prevedere spessori di manto superiori nelle zone soggette a maggiore usura o nelle quali sono praticate specialità per le quali è previsto l'uso di calzature dotate di chiodi di maggiore lunghezza,

ROMA, STADIO OLIMPICO E STADIO DEI MARMI (manto Polystar).

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DI SUPERFICI SINTETICHE PER LO SPORT


come ad esempio per il lancio del giavellotto. Il valore dello spessore assoluto ottimale è riportato sulla scheda di omologazione del materiale stesso, insieme alle sue caratteristiche meccaniche. 1.2.4 Riduzione di forza Come si è già menzionato, il manto sportivo deve sia garantire elevate prestazioni sia ridurre il rischio di infortuni, esigenze spesso contrapposte. Per quanto riguarda questo secondo aspetto, le sollecitazioni sulle articolazioni degli atleti sono legate alla capacità della pista di "assorbire" gli urti durante il gesto atletico. A questo scopo la IAAF ha introdotto la grandezza Riduzione di Forza (R), definita come rapporto tra la forza massima, Fm, registrata lasciando cadere, in condizioni prestabilite, una massa sulla pista in esame e la forza massima, Fc, registrata in un urto prodotto nelle stesse condizioni su una superficie rigida (cemento): R = (1 - Fm/Fc)×100 Il valore di R è adimensionale ed è espresso in

percentuale. Si ritengono conformi superfici sportive che presentano valori di R compresi tra 35 e 50%. Tale proprietà è misurata sia in laboratorio, secondo la norma EN 14808: 2005, sia in situ, mediante uno strumento chiamato "atleta artificiale". La misura è ritenuta valida se la temperatura della superficie è compresa tra 10° e 40°C, ma è previsto anche un metodo di correzione dei dati nel caso le condizioni climatiche non rientrino in questo intervallo. (Tale metodo è illustrato nell'Appendice B: Procedure di Normalizzazione dei dati). Benché la misura della Riduzione di Forza sia relativamente semplice, non sempre è facile prevedere il suo valore sulla base della struttura del manto e sulle caratteristiche dei materiali impiegati. Nella letteratura tecnica si trovano dati che sembrano indicare che lo stesso valore di R possa essere ottenuto con combinazioni differenti delle proprietà intrinseche dei materiali. Ad esempio in una ricerca del 2002 [10 in bibliografia] si mostra che bassi valori di R possono essere ottenuti sia con materiali con elevata rigidezza sia con materiali con bassa capacità intrinseca di dissipare energia. Recentemente è stato messo in luce che nel campo di spessori usualmente adottato per i manti sportivi, l'effetto delle variazioni di spessore è preponderante rispetto a quello delle variazioni di proprietà intrinseche del materiale, tanto che manti costituiti da materiali con proprietà intrinseche diverse presentano la stessa variazione di R con lo spessore.

CUS PALERMO (retopping su Sportflex).

INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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1.2.5 Deformazione verticale La rigidezza della superficie è valutata indirettamente mediante la cosiddetta Deformazione Verticale (D),


misurata mediante prove sperimentali di impatto sulla pista come: D = (1500 / Fmax)×dmax

ad uso sportivo occorre considerare che l'attrito diminuisce in condizioni di superficie bagnata. Inoltre la goffratura superficiale di alcune superfici, specialmente nel caso di superfici prefabbricate, può dare origine a una dove Fmax è la forza massima (in Newton) registrata diversa resistenza allo scivolamento in funzione della durante l'impatto e dmax è la deformazione di compressione direzione di misura. Tali effetti devono essere massima misurata in direzione verticale (in millimetri [mm]) attentamente considerati al fine di verificare che la in particolari condizioni d'impatto. La misura è eseguita resistenza allo scivolamento sia sempre adeguata anche con lo stesso "atleta artificiale" utilizzato per la misura di nelle con dizioni più sfavorevoli. Riduzione di Forza, misurando lo spostamento verticale La resistenza allo scivolamento della superficie è misurata della cella di carico mediante due trasduttori induttivi sul campo con due differenti metodi di prova. Il metodo di (LVDT) solidali con il terreno e posizionati da parti opposte misura più diffuso prevede l'utilizzo dello strumento rispetto allo strumento. Si ritengono conformi superfici denominato Portable skid resistance tester, sportive che presentano valori di D compresi tra 0,6 e comunemente usato in ambito stradale. Lo strumento è 2,5 mm. La misura è ritenuta valida in un campo di costituito da un pendolo portante all'estremo un finto temperature della superficie compreso tra 10° e 40°C , piede di geometria e massa definita e dotato nella parte ma è previsto anche un metodo di correzione dei dati nel inferiore di un pattino strisciante realizzato in gomma caso le condizioni climatiche non rientrino in questo naturale. Il movimento del pendolo fa strisciare il piede intervallo. (Tale metodo è illustrato nell'Appendice B: sulla superficie sportiva e in base all'angolo di risalita si Procedure di Normalizzazione dei dati). calcola un parametro denominato pendulum test value Maggiori dettagli operativi e strumentali sono riportati (PTV). Il valore di PTV è proporzionale al valore dell'attrito: nella Norma EN 14809: affinché la superficie sia 2005 e nel manuale idonea occorre che il tecnico "IAAF - Track and valore di PTV sia field facilities manual". maggiore di 47 in tutti i punti ed in tutte le direzioni 1.2.6 Coefficiente di attrito di misura. In alternativa, la Affinché la pratica sportiva misura della resistenza allo possa essere condotta in scivolamento può essere condizioni di sicurezza, eseguita con uno occorre verificare che la strumento denominato superficie offra un'adeguata Sliding resistance tester, resistenza allo scivolamento dove il movimento relativo garantendo così un sicuro tra pattino e manto sportivo contatto tra piede e avviene per rotazione di un superficie. Tale aspetto è albero. Durante la rotazione ancora più critico per quegli si misurano in continuo la impianti liberamente fruibili forza normale V (in Newton) da un'utenza dilettante e agente sui pattini e la quindi spesso non dotata di coppia resistente D (in calzature chiodate. Newton centimetri) Nella valutazione della prodotta per attrito tra CUS PALERMO (retopping su Sportflex). scivolosità di una superficie pattini e superficie. Il 59

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DI SUPERFICI SINTETICHE PER LO SPORT


Coefficiente di Attrito E è definito dalla relazione: E = 0,30×(D/V) Affinché la resistenza allo scivolamento della superficie sia idonea, occorre che il valore del coefficiente di attrito E sia maggiore di 0,5 in tutti i punti. Maggiori dettagli operativi e strumentali sono riportati nella Norma EN 13036-4: 2003 e nel manuale tecnico "IAAF Track and field facilities manual". 1.2.7 Proprietà tensili (Resistenza a trazione ed Allungamento a rottura) La resistenza a trazione e l'allungamento a rottura del materiale che caratterizzano la superficie sono due importanti parametri di controllo della qualità del materiale utilizzato e della correttezza della procedura operativa di posa adottata (stesura, consolidamento e indurimento del manto). Poiché il materiale delle superfici sportive può essere, in generale, assimilato ad un composito costituito da granuli di gomma ed eventuali inerti legati tra loro da un legante polimerico, è molto importante verificare l'efficacia del legante utilizzato. Una resistenza a trazione non adeguata, ovvero un insufficiente legame tra i granuli di gomma, può compromettere la durabilità della superficie, favorendone il precoce danneggiamento per effetto delle normali sollecitazioni di esercizio. Gli sforzi meccanici prodotti ad esempio dall'azione delle calzature chiodate e le escursioni termiche o i fenomeni di gelo e disgelo potrebbero portare alla formazione di fessure in materiali non sufficientemente coesi. La resistenza a trazione e l'allungamento a rottura sono valutati su provini sagomati ad "osso di cane" (dumbbell) ricavati per fustellatura dell'intero spessore della superficie sportiva. Nel caso di superfici colate in opera, i provini sono generalmente prelevati da campioni di manto (di dimensione pari a circa 50 x 50 cm) appositamente preparati con la stessa tecnica e gli stessi materiali utilizzati per la realizzazione della pista; al contrario, nel caso di superfici prefabbricate, i provini sono prelevati direttamente da ritagli del telo prima della posa. Le prove devono essere condotte dopo non meno di 30 giorni dal momento della realizzazione del manto. La prova dinamometrica è eseguita in laboratorio a INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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temperatura ambiente (23°C), dopo un periodo di 24 ore di condizionamento dei provini nell'ambiente di prova. Per l'idoneità del manto si richiede che la resistenza a trazione sia superiore a 0,4 MPa nel caso di superfici porose e a 0,5 MPa nel caso di superfici compatte; la deformazione a rottura deve essere superiore al 50%.

1.2.8 Colore Al fine dell'idoneità all'uso, il colore della superficie deve essere uniforme e la tracciatura della pista deve essere chiaramente visibile. Eventuali imperfezioni, oltre a disturbare la concentrazione degli atleti, potrebbero rendere difficoltosa l'attività di controllo dei giudici sportivi durante lo svolgimento di manifestazioni agonistiche. Nel caso l'impianto debba ospitare eventi con largo seguito di pubblico (ad es. televisivo) può essere importante anche l'aspetto estetico della superficie. È ammessa la realizzazione di superfici con corsie o pedane di differente colore purché uniforme lungo il tracciato. La valutazione della conformità del colore è eseguita mediante un esame visivo. Alcuni semplici mezzi, come scale cromatiche, possono essere d'ausilio per quantificare le differenze cromatiche eventualmente individuate. 1.2.9 Drenaggio La pista di atletica deve essere realizzata con opportune pendenze al fine di permettere il rapido deflusso dell'acqua piovana ed evitare la formazione di ristagni d'acqua localizzati che potrebbero rendere difficoltoso il regolare svolgimento di gare sportive. Particolare attenzione deve essere posta nel caso di manti compatti (non drenanti) e nella realizzazione delle due pedane semi-circolari caratterizzate da un'elevata estensione. La capacità drenante della pista si ritiene adeguata se, trascorsi 20 minuti da un abbondante allagamento artificiale della pista, non si osserva la permanenza di ristagni d'acqua.

1.3 DURATA DEL MANTO SPORTIVO Il rispetto dei requisiti dovrebbe essere garantito per tutta la vita utile del manto sintetico, in considerazione delle importanti risorse economiche necessarie per la realizzazione di un impianto. La normativa fornisce delle raccomandazioni riguardo alla


durabilità dei materiali impiegati, affinché le loro prestazioni siano mantenute, anche in severe condizioni di utilizzo, per un ragionevole periodo di esercizio. Nelle normali condizioni d'impiego le superfici devono sostenere gli effetti combinati dell'abrasione, dei danni da scarpe chiodate, dell'irraggiamento solare, delle intemperie e delle variazioni di temperatura. Il danneggiamento di tipo meccanico consiste principalmente nel consumo della finitura dello strato superficiale e nella formazione di lacerazioni. Entrambi i tipi di danno accadono evidentemente con più frequenza nelle zone della pista soggette a uso più intenso e severo. Tra i danni di tipo meccanico si deve annoverare anche il distacco che può verificarsi tra manto e sottofondo e la delaminazione che può verificarsi, anche se raramente, tra strati diversi di uno stesso manto multistrato. L'azione degli agenti atmosferici può accrescere l'entità dei danni preesistenti o generarne di nuovi: l'azione della pioggia e dei cicli di gelo e disgelo, ad esempio, può produrre danni in zone specifiche della pista, quali ad esempio le linee di giunzione tra diverse parti, o

aumentare l'entità dei danni già presenti per altre cause, come ad esempio l'usura. Ne segue la raccomandazione di posare il manto con particolare cura costruttiva al fine di evitare la presenza di difetti originari che possano provocare un prematuro danneggiamento della superficie. L'esposizione ai raggi solari - specialmente nelle regioni più calde - può portare ad una degradazione chimica per effetto della componente UV (fenomeni di fotoossidazione) tale da alterare in modo significativo sia le proprietà meccaniche sia le caratteristiche estetiche (colore e aspetto generale) della superficie. Questo fenomeno può essere prevenuto o quantomeno ritardato nel tempo aggiungendo alla formulazione del materiale opportuni additivi stabilizzanti. È fondamentale quindi scegliere materie prime di elevata qualità in grado di offrire un'adeguata resistenza a questo fenomeno. Infine, particolarmente in climi umidi e caldi o in caso di infiltrazioni d'acqua, si possono manifestare problemi di distacco tra il manto sportivo e il sottofondo. (1 - continua)

ROMA, STADIO DELLA FARNESINA (manto Polystar).

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1 - UTILIZZO

DI SUPERFICI SINTETICHE PER LO SPORT



Algeria, pista di atletica leggera a Souk Ahras

Siracusa, pista di atletica leggera

Messina, campo di baseball

Acquedolci (ME), centro sportivo

nello sport la nostra professionalitĂ Monforte San Giorgio (ME), impianto polivalente

Francavilla Fontana (BR), campo di calcio

Mazara del Vallo (TP), campo di calcio

Piraino (ME), campo di calcio

Reggio Calabria, campo di calcio

Costruzione di IMPIANTI SPORTIVI: calcio, atletica, tennis, basket, pallavolo, calcetto, baseball. Coperture impianti con strutture geodetiche. Pavimentazioni sportive sintetiche.

Manufacture of sport facilities for: soccer, athletics, tennis, basket, volleyball, five-a-side soccer, baseball. Geodetic roofings for sport facilities. Synthetic sport floorings.

F.lli Anastasi srl - Zona Artigianale Loc. Pontegallo - 98049 Villafranca Tirrena (Messina) - Italy ph. (+39) 090 332 095 r.a. - fax (+39) 090 332 088 - www.fratellianastasi.it info@fratellianastasi.it Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2000 SC-05-245/EA 28



progettare l’accessibilità

Universal Design: il quadro esigenziale 1. Concetti base Per la maggior parte dei progettisti il superamento delle barriere architettoniche è prevalentemente un obbligo normativo; gli interventi che ne conseguono risultano nella maggior parte dei casi incoerenti e appariscenti, oltre che limitati alla progettazione di "rampe" e "servizi igienici per handicappati", poichè condizionati dallo stereotipo dell'individuo disabile visto unicamente come una persona su sedia a ruote. Il concetto di persona con disabilità è, invece, molto più ampio e comprende chiunque, in maniera permanente o temporanea, si trovi ad avere delle difficoltà nei movimenti (cardiopatici, donne in gravidanza, persone con passeggino, individui convalescenti o con un'ingessatura agli arti, obesi, anziani, bambini, ecc.) o nelle percezioni sensoriali (ciechi e ipovedenti, sordi e ipoacusici), nonché, le persone con difficoltà cognitive o psicologiche.

particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b. gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti; c. la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i nonvedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Il concetto di barriera architettonica è, quindi, molto

più esteso e articolato di quanto può apparire a prima vista e comprende elementi della più svariata natura, che possono essere causa di limitazioni percettive, oltre che fisiche, o particolari conformazioni degli oggetti e dei luoghi che possono risultare fonte di disorientamento, di affaticamento, di disagio o di pericolo. Sono quindi barriere architettoniche non solo i gradini o i passaggi troppo angusti, ma anche i percorsi con pavimentazione sdrucciolevole, irregolare o sconnessa, le scale prive di corrimano, le rampe con forte

pendenza o troppo lunghe, i luoghi d'attesa privi di sistemi di seduta o di protezione dagli agenti atmosferici se all'aperto, i terminali degli impianti posizionati troppo in alto o troppo in basso, la mancanza di indicazioni che favoriscano l'orientamento o l'individuazione delle fonti di pericolo, ecc. Molto importante è anche il principio, richiamato più volte nella definizione normativa, che le barriere architettoniche sono un ostacolo per "chiunque", quindi non solo per particolari categorie di persone in condizioni di disabilità, ma per tutti i potenziali fruitori di un bene. Diventa, quindi, fondamentale analizzare le esigenze non solo di eventuali utenti esterni, ma anche di tutti coloro che per i più svariati motivi si trovano a dover utilizzare spazi non prettamente frequentati dal pubblico. Come si evince da queste brevi considerazioni, alcuni concetti come barriere architettoniche e accessibilità hanno, a norma di legge, un significato molto più complesso di quello che comunemente si intende; di conseguenza anche gli interventi ad essi connessi coprono un campo molto più ampio rispetto all'idea riduttiva di un semplice ausilio per "pochi sfortunati".

Il termine "barriera architettonica" viene spesso frainteso e interpretato nel senso limitativo e semplicistico dell'ostacolo fisico. Se questo era effettivamente il suo significato nei primi riferimenti normativi, con l'emanazione della legge 13/89 e del suo regolamento di attuazione D.M. 236/89, il significato del termine è stato notevolmente ampliato giungendo a definire le "barriere architettoniche" come: a. gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in

2. Quadro esigenziale 2.1 Antropometria e quadro esigenziale Al di là della definizione di disabilità data dalla legge n. 104/92 "Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione 65


sociale e i diritti delle persone handicappate", che considera la "persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione", sono da considerare altre importanti variabili, rappresentate dal grado di autonomia della persona nelle funzioni della vita quotidiana, dal contesto e dal quadro organizzativo che sostiene e accompagna la persona stessa, oltre che dal coincidere di alcune patologie. Per superare lo stereotipo di "disabile" presente nell'immaginario collettivo, come individuo che si trova su sedia a ruote fraintendimento che può essere indotto dallo stesso utilizzo del simbolo internazionale d'accessibilità occorre esaminare gli aspetti esigenziali che riguardano tutti coloro che in maniera permanente o temporanea hanno dei bisogni particolari. Per definire le caratteristiche dimensionali e morfologiche dell'ambiente in modo da contemperare esigenze eterogenee, è opportuno

individuare ambiti esigenziali comuni alle persone con bisogni speciali. In particolare si possono definire cinque profili di utenza: - persone con ridotta o impedita capacità di movimento; - persone su sedie a ruote; - persone con disabilità sensoriali; - persone con disabilità mentali; - persone con altre forme di disabilità invisibili.

2.2 Persone con ridotta o impedita capacità di movimento Persone con ridotta o impedita capacità di movimento (Emiplegici, con paralisi totale o parziale di una metà del corpo; persone che soffrono di artrite; persone temporaneamente inferme per l'ingessatura ad un arto inferiore; persone convalescenti a seguito di un intervento chirurgico; anziani ai quali sono diminuite le capacità motorie; cardiopatici ecc.). Sono persone con handicap di origine traumatica o congenita, o dovuta all'avanzata età che camminano con difficoltà, servendosi di bastoni, tutori, grucce, stampelle o elettroscooter e che, in

In apertura, Modulor di Le Corbusier, Unità d'abitazione a Marsiglia. Sotto, persona con passeggino su un mezzo della metropolitana leggera di Marsiglia. Nella pagina a lato, posti riservati alle carrozzine e sedie a ruote ed agli anziani o poco deambulanti in un bus di Marsiglia; non vedente in attesa della metropolitana leggera a Marsiglia.

generale, hanno difficoltà a percorrere un tragitto superiore a 200 metri lineari senza effettuare una sosta. Alcuni dei problemi riscontrati dalle persone con ridotta capacità motoria sono: - difficoltà nel superare dislivelli eccessivi e scale sia per problemi di carattere muscolare che di equilibrio; - difficoltà di percorrere una rampa in discesa, alla quale è talora preferito il gradino; - difficoltà nel passare attraverso spazi

Universal Design: a complete picture of people's needs Most planners view the elimination of architectural barriers as a mere regulator y obligation; the solutions adopted mainly appear to be too conspicuous and inconsistent with the rest of the structure, as well as being limited to the design of "ramps" and "toilets for the disabled", since they are conditioned by a wheelchair-bound stereotype of the disabled person. On the contrar y, the concept of disability is much vaster and comprises anyone encountering permanent or temporar y difficulty in getting around (hear t sufferers, pregnant women, people with pushchairs, convalescents or people with a limb in plaster, the obese, the elderly, children etc.) or those with reduced sensorial perception (the blind or visually impaired, the deaf or hearing impaired), as well as people with

cognitive or psychological difficulties. The ar ticle will analyse the specific requirements of each group of disabled people, with regard to their need to cope with the various obstacles represented by "architectural barriers".

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eccessivamente stretti; - difficoltà ad aprire le porte, soprattutto se hanno dei meccanismi di ritorno non controllati; - difficoltà ad azionare oggetti e meccanismi che richiedono l'uso di entrambe le mani. Per agevolare la fruizione dei luoghi e delle strutture per tali soggetti occorre prevedere: - percorsi in piano e complanari; - punti di sosta lungo i percorsi; - porte a ritorno automatico ritardato; - carrozzine o altri mezzi (es. elettroscooter) nei punti di lunga percorrenza pedonale; - corrimano lungo le scale e nelle rampe; - posti riservati, opportunamente dimensionati sui mezzi di trasporto pubblico; - eventuali permessi per arrivare in auto e parcheggi riservati nei pressi del luogo da visitare. Sotto il profilo esigenziale sono da considerarsi soggetti con difficoltà di deambulazione, oltre agli anziani, gli obesi, le persone affette da nanismo o gigantismo, anche le donne in stato di gravidanza, le persone con passeggino al seguito, le


persone con valige o buste della spesa, i bambini.

2.3 Persone su sedia a ruote (Paraplegici, con paralisi della parte bassa del corpo, tetraplegici, emiplegici, anziani; persone impossibilitate a muoversi con le proprie gambe a causa di forme di artrite o a seguito di una operazione chirurgica, etc.). Si tratta di persone con handicap di origine traumatica o congenita, o dovuta all'avanzata età, che si muovono grazie all'ausilio di una carrozzina meccanica o elettrica, autonomamente o con l'aiuto di un'altra persona. Alcuni dei principali problemi riscontrati da tali individui sono: - impossibilità nel superare dislivelli eccessivi e scale; - impossibilità nel superare grandi pendenze; - limitazione nella capacità di raggiungere oggetti collocati su piani orizzontali troppo alti o di vedere attraverso finestre e su piani orizzontali quando sono posti ad un'altezza eccessiva; - impossibilità di passare attraverso varchi eccessivamente stretti. Tra gli interventi atti a favorire la mobilità autonoma dei disabili motori su sedia a ruote si evidenziano: - possibilità di arrivare nei pressi del luogo da visitare; - parcheggi riservati entro 50 metri; - mezzi di trasporto accessibili con ancoraggi per la sedia a ruote; - percorsi in piano e complanari; - sufficienti spazi di manovra; - servizi di accompagnamento; - altezze fruibili di interruttori e maniglie; - maniglie per le porte con prensilità agevolata; - moquette a pelo corto e zerbini incassati; - porte a ritorno automatico ritardato. 2.4 Persone con disabilità sensoriali (Non vedenti, ipovedenti,

soggetti affetti da sordità che, se congenita, è spesso associata al mutismo). Si tratta di persone impossibilitate all'uso di uno o più sensi. Alcuni dei principali problemi riscontrati dalle persone con gravi problemi della vista, nella fruizione autonoma di luoghi e strutture, sono: - difficoltà nell'identificazione degli oggetti utili (come le pulsantiere degli ascensori, etc.); - difficoltà nell'individuazione di ostacoli, di oggetti pericolosi sui percorsi o di dislivelli; - difficoltà a muoversi autonomamente in spazi aperti non strutturati o privi di indizi percettivi (acustici, tattili). Alcuni dei principali problemi riscontrati dalle persone con problemi gravi di udito sono: - difficoltà nell'identificazione di segnali acustici (allarme, voci, etc.); - sensazione di isolamento rispetto all'intorno. L'accessibilità dei luoghi pubblici ai disabili sensoriali può essere così favorita: - Persone non vedenti: principali esigenze: elementi che possono costituire guide naturali e favorire l'orientamento, guide artificiali con pavimentazione differenziata (percorsi tattili), avvisatori acustici per l'orientamento e per la segnalazione di fonti di pericolo, mappe tattili di rappresentazione dei luoghi con scritte in braille, bottoniere di ascensori con numerazione in rilievo e braille; da evitare: ostacoli pendenti e/o sporgenti tali da non poter essere intercettati con il movimento del bastone e dal cane guida; - Ipovedenti: per le persone con una forte riduzione della vista occorre garantire dei riferimenti visivi che contrastino con l'intorno. Nei pannelli segnaletici, per esempio, occorre utilizzare formati dai caratteri sufficientemente visibili ("large print") e a rilievo;

- Persone non udenti: non sono richiesti ausili particolari se non per quanto attiene alla sfera della comunicazione (interpreti dei linguaggi dei gesti, telefoni con sistemi DTS, avvisatori luminosi per la segnalazione di fonti di pericolo). Occorre prestare attenzione tuttavia alla progettazione degli sportelli aperti al pubblico, in modo che le condizioni della luce rispetto al personale preposto alla comunicazione con gli utenti favorisca la lettura del labiale. Esistono anche soluzioni tecnologiche che potenziano l'indizio acustico negli spazi interni.

2.5 Persone con disabilità mentali Si tratta di persone. che hanno un'insufficienza di tipo intellettivo (ritardo mentale, disturbi del comportamento), con una capacità parziale o totale di gestire autonomamente le situazioni, le nuove relazioni, le comunicazioni, gli spostamenti, 67

la cura della propria persona. Le difficoltà che riguardano le attività di relazione in alcuni casi, possono essere causa di esclusione e discriminazione.

2.6 Persone con altre forme di disabilità invisibili (Cardiopatici; persone con problemi di alimentazione; persone con epilessia; persone con diabete; persone con insufficienza renale, dializzati; persone con insufficienza respiratoria; persone con allergie, ecc.). Si tratta di patologie che, quando non richiamano situazioni descritte nei casi precedenti, non presentano particolari problemi dal punto di vista dell'accessibilità e della visitabilità dei luoghi e delle strutture, ma richiedono, invece, la disponibilità in loco di servizi e presidi sanitari, diete o alimenti specifici nella ristorazione o punti per la somministrazione dell'ossigeno, per esempio. Tommaso Empler


Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi

Congressi e Forum: quale utilità?

Gentili lettori, chi segue questa rubrica avrà sicuramente rilevato il frequente tentativo del sottoscritto di porre in luce alcuni esempi di progetti virtuosi, o meglio di realizzazioni, che abbiano come soggetto impianti sportivi sostenibili e non solo. Essi sono il frutto di approfonditi percorsi di studio, di mediazione, di interazione fra le diverse specializzazioni professionali cui gli attori dell'iniziativa

risultano coinvolti nel medesimo obiettivo di rendere concrete le attese aspettative di sostenibilità proposte in progetto. Ma come si forma la cultura della sostenibilità? E come sono trasmesse le conoscenze fra gli addetti ai lavori? Un importante contributo proviene dai simposi e dai forum che si svolgono in occasione dei Congressi e dalle Esposizioni che, a qualunque titolo,

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approfondiscono tematiche dell'architettura in particolare ecocompatibile. Recentemente abbiamo potuto riscontrare il successo di un celebre ed autorevole evento svoltosi come ad ogni edizione del FSB di Colonia all'interno del salone dell'impiantistica sportiva e cioè lo IAKS Congress for the Design, Construction, Modernization and Management of Sports and Leisure Facilities. All'interno dell'ultima edizione dello scorso ottobre, ci ha colpito in particolare, fra i tanti prestigiosi approfondimenti specifici, quello della professoressa Nathalie Eßig "Design innovations reducing consumption of energy and natural resources". La trattazione segue uno studio più volte riproposto in assisi similari e tenta di analizzare le tipologie progettuali che determinano intrinsecamente un felice riscontro nella qualità progettuale e gestionale

delle costruzioni. Assolutamente degno di nota, per l'autorevolezza dei relatori e per il respiro degli argomenti trattati è stato "SB 13 Munich" svolto la scorsa primavera a Monaco di Baviera. Nel simposio sono stati trattati i più diversi argomenti di sostenibilità ambientale: si è trattato di tutela del paesaggio rurale, di biodiversità, della necessità di eliminare progressivamente le barriere economiche in tutti gli edifici anche non i più recenti, di creare una rete mondiale di informazioni attorno ai più riusciti esempi di "zero energy buildings" ed altro. Un elemento mi ha comunque molto colpito: l'altissimo livello degli sponsors che hanno dato l'adesione e contribuito alla riuscita della manifestazione. Rimando ovviamente alla sitografia per i dettagli ma sottolineo che l'elenco era assolutamente di altissimo livello ed annoverava fra gli altri REAHAU, BASF, XELLA, etc a testimonianza dell'estrema importanza data all'evento dai principali attori del mercato. Un altro importante evento che segnalo è stato lo "Sports-venue-summit" svoltosi lo scorso settembre ad Amburgo: in esso sono state trattate principalmente le tematiche relative alla gestione dei grandi contenitori sportivi, ai problemi di manutenzione


Nella pagina a lato, l’Allianz Arena e il Twickenham Stadium. In queste foto, The NV Arena.

Sitografia http://www.sports-venue-summit.com http://www.iaks.org/en/congress http://www.sb13-munich.com http://www.unep.org/sbci/ http://www.internationalfootball.com/event http://www.essma.eu/ http://www.sportfive.com/

ma anche alle grandi potenzialità da essi derivanti. Erano presenti esperti e gestori delle più prestigiose arene sportive europee ed hanno garantito un contributo d'idee assolutamente di prim'ordine: si sono alternati ad esporre le proprie esperienze progettisti, amministratori, consulenti brasiliani (in vista dei prossimi rilevanti impegni), inglesi, austriaci, spagnoli, americani etc. Le brillanti esperienze tedesche, non solo per gli onori di casa, sono state prese ad esempio da tutti e i felici esempi di realizzazione e gestione degli spazi sportivi, in particolare dedicati al calcio, sono stati apprezzati a tutti i livelli. Una apposita tavola rotonda è stata organizzata per affrontare le tematiche relative alla sostenibilità ambientale nella costruzione e nella gestione degli stadi e sono state

portate ad esempio le felici esperienze dell'Allianz Arena di Monaco, dello stadio di Twickenham, The NV Arena in St. Pölten, etc. Purtroppo mancavano, e questo la dice lunga sul nostro stato dell'arte, i contributi italiani di qualsiasi genere, ma di questo torneremo a parlarne prossimamente. L'associazione "International Football Arena Ltd" organizza da alcuni anni dei summit in diverse aree del mondo per studiare e proporre nuovi modelli gestionali legati agli stadi di calcio; tali eventi

sono incentrati ovviamente sulla ricerca del business ma non viene mai tralasciato un importante spazio legato alla corretta utilizzazione delle risorse primarie. In estrema sintesi l'analisi degli eventi così succintamente elencati in precedenza permette di avere un'idea del dibattito che si fa all'estero circa la corretta gestione del business sportivo, le opportunità offerte dalla gestione dei grandi contenitori, l'estrema responsabilità degli amministratori, dei progettisti

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e dei gestori nel garantire un utilizzo sostenibile dell'investimento. Sarebbe opportuno, a mio avviso, che quanto accaduto in alcuni infelici esempi di casa nostra, anche recentissimi, e viceversa altri brillanti utilizzi in termini di localizzazione, uso di materiali sostenibili e programma di gestione, possano rappresentare esempi di riferimento per i legislatori che in una fase così travagliata della nostra economia si accingono a proporre alle Camere la nuova Legge sugli Stadi.


tecnica

Azioni contro il gelo

Sopra, impianto di riscaldamento idraulico. Nelle altre immagini, tubi dell'impianto idraulico che andranno collegati al collettore; collettore nel lato corto del campo; effetto dell'impianto di riscaldamento. (fonte: Rehau)

Above, heating hydraulic. Below: heating pipe that will be connected to the collector; collector in the short side of the field; effect of heating. (source: Rehau)

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Negli ultimi anni l'andamento climatico nel nostro Paese, seppur con notevoli variazioni tra nord, centro e sud, sta dimostrando un cambiamento portando precipitazioni nevose e periodi di gelo anche nelle zone centro-meridionali. I nostri campionati di calcio delle varie categorie si svolgono soprattutto nel periodo che va dall'autunno alla primavera e pertanto i periodi con maggiori penalità climatiche divengono un problema per la giocabilità e la gestione delle superfici erbose. Il gelo e la neve sono le due più importanti cause di infortuni muscolari agli atleti che giocano su terreni insidiosi, di sospensione di partite con danni ai club ed alle emittenti televisive che le trasmettono e di danni e costi aggiuntivi per la gestione del manto erboso. Alcune Società Sportive nella ricostruzione dei loro campi di calcio all'interno degli stadi, hanno già inserito un impianto di riscaldamento anche in relazione al fatto che da qualche anno corre voce che dal campionato 2014-2015 tutti i campi di calcio di Serie A e B, da

Napoli al nord, dovranno essere muniti di superfici erbose riscaldate. Infatti l'impianto di riscaldamento è la miglior soluzione per evitare il congelamento dei terreni di gioco e favorire lo scioglimento della neve, mantenendo così le condizioni di gioco ottimali nel periodo invernale. L'utilizzo dell'impianto di riscaldamento, che di solito funziona da metà novembre a metà marzo nelle regioni del nord, consente al terreno di non ghiacciare e pertanto può dare la possibilità alle essenze del manto erboso di vegetare normalmente anche in inverno, mantenendo costanti le loro caratteristiche estetico funzionali. Ovviamente ogni impianto dovrà essere dimensionato e progettato a seconda delle necessitò della società, della latitudine a cui si trova il campo di calcio e secondo le normative DIN 18035 che ne definiscono i sistemi costruttivi, vedi il drenaggio, la stratigrafia e i materiali del top soil. Esistono essenzialmente due tipi di impianto, con liquido e con resistenze. Il primo è


realizzato tramite la posa di un impianto idraulico all'interno del top soil, formato da tubi in cui circola del liquido riscaldato, il tutto gestito da una centrale termica. Il secondo sistema è costituito da una serie di fili elettrici, anch'essi all'interno del top soil, che fungono da resistenze e gestiti da trasformatori e quadri elettrici per la definizione delle temperature. Gli impianti di riscaldamento, sia a liquido che a resistenze, vengono posizionati ad una profondità di circa 25cm, con un interspazio tra tubi o resistenze di circa 30cm, il tutto viene collegato ad un collettore per la distribuzione della parte liquida o dell'energia elettrica. Chiaramente se parliamo di quello liquido deve essere mantenuto un adeguato bilanciamento della pressione e delle portate, tramite il ricorso al sistema

A lato, collegamento dei tubi al collettore (fonte: Rehau) Sotto, collettore elettrico a cui andranno collegati i fili; interramento dei fili con sistema laser. Nel riquadro, bobine di filo elettrico prima della posa. On the side, connecting the tubing to the collector (source: Rehau). Below, electric collector that will be connected to the wires; burying of wires by laser system. In the frame, coils of wire before the laying.

Antifreeze action Our football championships take place between autumn and spring, a period where most of the bad weather is concentrated, impacting significantly on play as well as on turf management. Frost and snow are two of the principal injury factors for athletes, who are forced to play on dangerous grounds, but also cause of significant damage to the grass surface and of difficulties to its management and care. The best solution to avoid the playing ground from freezing is the implementation of a heating system. While allowing snow to melt, a heating system would also give grass the possibility to continue growing normally in the winter months, at the same time safeguarding its aesthetic and functional characteristics. Ground level temperature management is ensured through temperature detectors placed belowground that interface with an electronic programmer that reads and processes external temperature data, topsoil humidity and weather conditions. No doubt heating systems entail costs that depend on the type of equipment installed, costs that also include maintenance The cost/benefit analysis should also include the cost relating to the implementation of the heating system for each ground, assessing which solution best suits expectations and local weather conditions.

con ritorno inverso. L'energia che alimenta il sistema a liquido è prodotta da una centrale termica che rende calore tramite l'acqua e per mezzo di uno scambiatore riscalda il liquido che circola all'interno di tubi costruiti in vario materiale come il polietilene, polietilene reticolato, polietilene rivestito in alluminio, ecc.. La gestione della temperatura al suolo, viene effettuata tramite rilevatori termici posizionati sotto la superficie del terreno e interfacciati con un programmatore elettronico che legge ed elabora il tutto con i dati della temperatura esterna, l'umidità del top soil e la situazione climatica. Sicuramente la realizzazione di questi impianti comporta dei costi che variano a seconda della tipologia installata, come pure i costi di gestione. Volendo fare delle comparazioni, soprattutto per quel che riguarda i costi per l'energia di esercizio, si può affermare che fra i più diffusi, un 71

sistema ad energia elettrica sia particolarmente energivoro e costi molto di più, fino ad un rapporto di 3:1, di un sistema a caldaia a condensazione, a sua volta più costoso di un impianto con pompe di calore. Naturalmente, nel bilancio costi/benefici, sarà necessario valutare attentamente anche la spesa per la messa in opera dell'impianto di riscaldamento, verificando per ogni singolo stadio quale sia la soluzione più adatta in funzione alle aspettative e alle condizioni climatiche del luogo. Il numero degli stadi che sta installando un impianto di riscaldamento sui propri manti erbosi è in costante aumento, testimonianza che sempre meno società calcistiche possono permettersi superfici impraticabili, a prescindere dalle numerose direttive emanate sia a livello nazionale che internazionale. Erminio Sinigaglia


Fiere

meetings

servizio fotografico a cura di B. Grillini © Tsport

FSB: Ritorno a Colonia Si è conclusa con una complessiva soddisfazione di espositori e visitatori l'edizione 2013 della fiera internazionale per le strutture ricreative, sportive e acquatiche, FSB, tenutasi a Colonia dal 22 al 25 ottobre scorso. Portata quest'anno a quattro giornate e fatta coincidere con "aquanale", ha visto 25.000 visitatori presso i padiglioni di 622 aziende, su 67.000 metri quadrati di superficie. Come di consueto, TSPORT ha colto l'occasione di FSB per fare il punto sulla partecipazione delle aziende italiane che, a dispetto della crisi, continuano a proporsi con decisione sul mercato internazionale.

Il pubblico, tipicamente costituito da operatori specializzati, continua a mostrarsi interessato: le visite e i colloqui presso gli stand hanno tenuto impegnati anche in questa occasione gli espositori, soprattutto nelle ore di punta. Continuano a farsi notare, come da alcune edizioni a questa parte, i visitatori provenienti dai cosiddetti Paesi emergenti: l'estremo o il medio oriente, alcuni paesi della vicina Africa o dell'est europeo: spesso procacciatori di affari che prendono contatti a nome di più imprenditori del Paese di origine. Paradossalmente, non sono mancati gli italiani che hanno approfittato dell'occasione per contattare ditte… italiane!

Nel complesso, dal nostro giro nei cinque giorni di fiera abbiamo ricavato un'impressione di maggiore ottimismo rispetto a quanto vediamo in Patria: sarà che, non a caso, il Paese ospite è oggi anche l'economia egemone nella comunità europea… Un'aria, comunque, che si poteva respirare anche all'esterno dei padiglioni, in una città sempre vivace e solare a dispetto della geografia che la vede confinata nelle brumose pianure del nordeuropa. E speriamo che la sensazione tutto sommato positiva riportata da Colonia sia di auspicio per una concreta ripartenza del ciclo economico impaludato nelle secche della recessione.

Una selezione degli espositori a FSB2013. / A selection of exhibitors at FSB 2013. In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Edel Grass, Adria Abruzzo, Ape, ArtisportDalla Riva, Bertelé, Carpet Backing, Casali Sport, Engo, Gammasport-Barret-La Rete, Conica, Cremonini.

FSB: Return to Koln FSB, the International Trade Fair for Amenity Areas, Sports and Pool Facilities, held in Koln from last 22 to 25 October, came to a close with an all-round positive result and an extremely good atmosphere. Extended to four full days and held in conjunction with Acquanale, the International Trade Fair for Sauna, Poll, Ambience, FSB saw the participation of 622 companies on 67,000 sq. m gross exhibition space attracting some 25,000 visitors. Once again TSPORT attended FSB also with a view to investigate on the presence of Italian firms, which, notwithstanding the persisting crisis, continued to perform well

in international markets. Mostly consisting of specialists, the public showed great interest for the range of innovations on show, flocking the stands and keeping exhibitors very busy especially at peak hours. The now recurrent theme of visitors coming from the so-called emerging countries was a trend confirmed this year too as many agents from the far and middle-east, from nearby Africa and eastern Europe came to Koln to seek business opportunities for enterprises in their respective countries. Paradoxically, there turned out to be many Italians who maximised opportunities by forging contacts with enterprises 72

based in… Italy! Our overall impression in the five days we were at the Fair was of a greater optimism with respect to the situation back home. Though this may well be due to the fact that the host country is the powerhouse of the European economy, this whiff of optimism could actually be felt even away from the fair facilities, in a city that, notwithstanding its geographical location deep in the misty plains of northern Europe, was always lively and bright Let us now hope that the positive feeling recorded in Koln is an encouraging sign for a turnaround that can kick-start the economy out of recession.

In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Italgreen, Diasen, Elastrade, Mapei, Far, Favero, Industrialfrigo, Intercom, Mondo, Itatami.

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FSB: Ritorno a Colonia Si è conclusa con una complessiva soddisfazione di espositori e visitatori l'edizione 2013 della fiera internazionale per le strutture ricreative, sportive e acquatiche, FSB, tenutasi a Colonia dal 22 al 25 ottobre scorso. Portata quest'anno a quattro giornate e fatta coincidere con "aquanale", ha visto 25.000 visitatori presso i padiglioni di 622 aziende, su 67.000 metri quadrati di superficie. Come di consueto, TSPORT ha colto l'occasione di FSB per fare il punto sulla partecipazione delle aziende italiane che, a dispetto della crisi, continuano a proporsi con decisione sul mercato internazionale.

Il pubblico, tipicamente costituito da operatori specializzati, continua a mostrarsi interessato: le visite e i colloqui presso gli stand hanno tenuto impegnati anche in questa occasione gli espositori, soprattutto nelle ore di punta. Continuano a farsi notare, come da alcune edizioni a questa parte, i visitatori provenienti dai cosiddetti Paesi emergenti: l'estremo o il medio oriente, alcuni paesi della vicina Africa o dell'est europeo: spesso procacciatori di affari che prendono contatti a nome di più imprenditori del Paese di origine. Paradossalmente, non sono mancati gli italiani che hanno approfittato dell'occasione per contattare ditte… italiane!

Nel complesso, dal nostro giro nei cinque giorni di fiera abbiamo ricavato un'impressione di maggiore ottimismo rispetto a quanto vediamo in Patria: sarà che, non a caso, il Paese ospite è oggi anche l'economia egemone nella comunità europea… Un'aria, comunque, che si poteva respirare anche all'esterno dei padiglioni, in una città sempre vivace e solare a dispetto della geografia che la vede confinata nelle brumose pianure del nordeuropa. E speriamo che la sensazione tutto sommato positiva riportata da Colonia sia di auspicio per una concreta ripartenza del ciclo economico impaludato nelle secche della recessione.

Una selezione degli espositori a FSB2013. / A selection of exhibitors at FSB 2013. In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Edel Grass, Adria Abruzzo, Ape, ArtisportDalla Riva, Bertelé, Carpet Backing, Casali Sport, Engo, Gammasport-Barret-La Rete, Conica, Cremonini.

FSB: Return to Koln FSB, the International Trade Fair for Amenity Areas, Sports and Pool Facilities, held in Koln from last 22 to 25 October, came to a close with an all-round positive result and an extremely good atmosphere. Extended to four full days and held in conjunction with Acquanale, the International Trade Fair for Sauna, Poll, Ambience, FSB saw the participation of 622 companies on 67,000 sq. m gross exhibition space attracting some 25,000 visitors. Once again TSPORT attended FSB also with a view to investigate on the presence of Italian firms, which, notwithstanding the persisting crisis, continued to perform well

in international markets. Mostly consisting of specialists, the public showed great interest for the range of innovations on show, flocking the stands and keeping exhibitors very busy especially at peak hours. The now recurrent theme of visitors coming from the so-called emerging countries was a trend confirmed this year too as many agents from the far and middle-east, from nearby Africa and eastern Europe came to Koln to seek business opportunities for enterprises in their respective countries. Paradoxically, there turned out to be many Italians who maximised opportunities by forging contacts with enterprises 72

based in… Italy! Our overall impression in the five days we were at the Fair was of a greater optimism with respect to the situation back home. Though this may well be due to the fact that the host country is the powerhouse of the European economy, this whiff of optimism could actually be felt even away from the fair facilities, in a city that, notwithstanding its geographical location deep in the misty plains of northern Europe, was always lively and bright Let us now hope that the positive feeling recorded in Koln is an encouraging sign for a turnaround that can kick-start the economy out of recession.

In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Italgreen, Diasen, Elastrade, Mapei, Far, Favero, Industrialfrigo, Intercom, Mondo, Itatami.

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servizio fotografico a cura di B. Grillini © Tsport

FSB: Ritorno a Colonia Si è conclusa con una complessiva soddisfazione di espositori e visitatori l'edizione 2013 della fiera internazionale per le strutture ricreative, sportive e acquatiche, FSB, tenutasi a Colonia dal 22 al 25 ottobre scorso. Portata quest'anno a quattro giornate e fatta coincidere con "aquanale", ha visto 25.000 visitatori presso i padiglioni di 622 aziende, su 67.000 metri quadrati di superficie. Come di consueto, TSPORT ha colto l'occasione di FSB per fare il punto sulla partecipazione delle aziende italiane che, a dispetto della crisi, continuano a proporsi con decisione sul mercato internazionale.

Il pubblico, tipicamente costituito da operatori specializzati, continua a mostrarsi interessato: le visite e i colloqui presso gli stand hanno tenuto impegnati anche in questa occasione gli espositori, soprattutto nelle ore di punta. Continuano a farsi notare, come da alcune edizioni a questa parte, i visitatori provenienti dai cosiddetti Paesi emergenti: l'estremo o il medio oriente, alcuni paesi della vicina Africa o dell'est europeo: spesso procacciatori di affari che prendono contatti a nome di più imprenditori del Paese di origine. Paradossalmente, non sono mancati gli italiani che hanno approfittato dell'occasione per contattare ditte… italiane!

Nel complesso, dal nostro giro nei cinque giorni di fiera abbiamo ricavato un'impressione di maggiore ottimismo rispetto a quanto vediamo in Patria: sarà che, non a caso, il Paese ospite è oggi anche l'economia egemone nella comunità europea… Un'aria, comunque, che si poteva respirare anche all'esterno dei padiglioni, in una città sempre vivace e solare a dispetto della geografia che la vede confinata nelle brumose pianure del nordeuropa. E speriamo che la sensazione tutto sommato positiva riportata da Colonia sia di auspicio per una concreta ripartenza del ciclo economico impaludato nelle secche della recessione.

Una selezione degli espositori a FSB2013. / A selection of exhibitors at FSB 2013. In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Edel Grass, Adria Abruzzo, Ape, ArtisportDalla Riva, Bertelé, Carpet Backing, Casali Sport, Engo, Gammasport-Barret-La Rete, Conica, Cremonini.

FSB: Return to Koln FSB, the International Trade Fair for Amenity Areas, Sports and Pool Facilities, held in Koln from last 22 to 25 October, came to a close with an all-round positive result and an extremely good atmosphere. Extended to four full days and held in conjunction with Acquanale, the International Trade Fair for Sauna, Poll, Ambience, FSB saw the participation of 622 companies on 67,000 sq. m gross exhibition space attracting some 25,000 visitors. Once again TSPORT attended FSB also with a view to investigate on the presence of Italian firms, which, notwithstanding the persisting crisis, continued to perform well

in international markets. Mostly consisting of specialists, the public showed great interest for the range of innovations on show, flocking the stands and keeping exhibitors very busy especially at peak hours. The now recurrent theme of visitors coming from the so-called emerging countries was a trend confirmed this year too as many agents from the far and middle-east, from nearby Africa and eastern Europe came to Koln to seek business opportunities for enterprises in their respective countries. Paradoxically, there turned out to be many Italians who maximised opportunities by forging contacts with enterprises 72

based in… Italy! Our overall impression in the five days we were at the Fair was of a greater optimism with respect to the situation back home. Though this may well be due to the fact that the host country is the powerhouse of the European economy, this whiff of optimism could actually be felt even away from the fair facilities, in a city that, notwithstanding its geographical location deep in the misty plains of northern Europe, was always lively and bright Let us now hope that the positive feeling recorded in Koln is an encouraging sign for a turnaround that can kick-start the economy out of recession.

In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Italgreen, Diasen, Elastrade, Mapei, Far, Favero, Industrialfrigo, Intercom, Mondo, Itatami.

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In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Omsi, Lino Sonego, Liski, O.C., Officine Maccaferri, Patentverwag Italia, PM Engineering, Pentaplast, Polytan, Prismi, Radici Group, Rasor.

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In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: Omsi, Lino Sonego, Liski, O.C., Officine Maccaferri, Patentverwag Italia, PM Engineering, Pentaplast, Polytan, Prismi, Radici Group, Rasor.

In questa pagina, dall’alto e da sinistra / In this page, from the top and left: So.F.teR., Promix, Sport System, Viganò Pavitex, Radici Pietro Industries & Brands, Vivisport, X-Turf, Revo, Seicom, Zetapool.

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Il brutto anatroccolo Alla fine dell'inverno, sopravvissuto miracolosamente, guardando il proprio riflesso nell'acqua, il protagonista si accorge finalmente di essere lui stesso un... prof. di Educazione Fisica. In una nidiata di anatroccoli, uno è grigio, grande e goffo. Sebbene la madre cerchi di accettarlo, a tutti è evidente che il piccolo è fuori luogo; tanto che alla fine egli decide di fuggire. L'anatroccolo vaga senza meta, e non trova nessuno che lo voglia; al calare dell'inverno, rischia di morire congelato. Alla fine dell'inverno, sopravvissuto miracolo-

samente, il piccolo giunge presso uno stagno dove nuotano un gruppo di splendidi cigni. Attratto dalla loro bellezza, si avvicina; e rimane sorpreso quando le splendide creature gli danno il benvenuto e lo accettano. Guardando il proprio riflesso nell'acqua, il protagonista si accorge finalmente di essere lui stesso un cigno. Sintesi, fonte Wikipedia, de Il brutto anatroccolo, fiaba di Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta l'11 novembre 1843. Ma la vita è una fiaba? Forse, giudicate voi. Mentre in Italia imperversa la logica che bisogna risparmiare tagliando fondi alla cultura, alla scuola ed allo

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sport senza tenere in considerazione il disastro che si nasconde dietro il dito del risparmio immediato cioè successive e ben più gravose spese in termini sanitari e sociali, a Messina la "città babba (stupida)" come si autorappresenta, dove la vita apparentemente scorre senza particolari sussulti, da quasi 60 anni un ragazzo ribelle prima, insegnante di educazione fisica dopo, come il Red King risale le correnti dei fiumi, sgomita, combatte, rischia sempre in prima persona per "trasformare Messina da un condominio ad una comunità", parliamo di Renato Accorinti attuale sindaco della città. Renato, come si è sempre fatto chiamare anche dai suoi alunni, dalla vita davvero singolare e veramente spericolata, dice che gli studenti gli interessano più di qualsiasi altro e che lavorando sul terreno culturale, educativo e affettivo si cambia il mondo, che la politica è bene comune, come lo è anche lo sport. Il sindaco professore di educazione fisica che ha trascorso buona parte della sua vita a formare i giovani a scuola così come sulle piste di atletica, ha tra i suoi obiettivi la presentazione di una proposta di legge per l'inserimento dell'educazione fisica sin dalla scuola materna…."concreto come un sognatore"si definisce e ci vorrà tanta ma tanta concretezza per realizzare questo sogno! La ricca documentazione che abbonda sul web dal momento della sua elezione a giugno, l'interesse enorme suscitato in Italia e all'estero suffragato da inviati, articoli, le analisi da quelle più spicciole alle ricerche appena pubblicate da parte dell'Osservatorio sulla democrazia partecipativa

Qui sotto, Renato Accorinti sindaco di Messina. A lato, introduzione del programma “Erasmus x tutti” e vista panoramica del lago di Ganzirri, con lo stretto di Messina e il pilone, scenari storici di miti e leggende. Nella pagina di fronte, il patrimonio della vita: l’educazione fisica.

http://www.unime.it/dipartimenti/sus/_pagine/5498.html, l'incredulità, i plausi e le denigrazioni, nascono dalla difficoltà di "categorizzare", di dare un nome preciso al desiderio di cambiamento espresso dai messinesi, a quella voglia di sintesi tra l'essere parte e prendere parte, ad un processo inclusivo che vede l'epicentro nella figura di un sindaco dalla biografia di attivista eccentrico con una storia trentennale di battaglie politiche extraistituzionali, un sindaco molto Insegnante e poco professore di educazione fisica, dunque materia di serie B dunque Insegnante/professore di serie B secondo una visione "stereotipata" e ahimè tristemente diffusa in Italia. L'educazione Fisica è il brutto anatroccolo nell'assurda logica didattica prettamente italica che para-


dossalmente contrasta con la logica europea e le sue raccomandazioni e linee guida, con quanto raccomanda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, con quello che suggerisce il Ministero della salute. Le nuove forme ludiche della società contemporanea sommate alla cementificazione delle città generano nelle giovani generazioni un pericoloso virus ipocinetico che isola ed inibisce l'aspetto motorio del gioco. Dai giochi liberi e creativi, svolti prevalentemente nei cortili, siamo arrivati a giochi sempre più artificiali, sviluppati stando comodamente e solitariamente seduti davanti a pc , consolle, tablet ecc. saltando, guidando, volando, persino vincendo partite di calcio, basket, tennis senza spargere nemmeno una goccia di sudore. I risultati sono palesi e sotto gli occhi di tutti, impressionanti dati statistici denunciano gravissime forme di obesità infantile, i centri sportivi sono sempre più asfittici, i cortili rimasti sono vuoti, il gioco motorio é

sempre meno motivante nel delicato processo della formazione della personalità. L'apporto della scuola è fondamentale per incidere in modo efficace e duraturo sulle abitudini di vita e operare per la prevenzione dell'obesità e di patologie ipocinetiche. Nella scuola si incrociano tensioni e dinamiche di origine complessa, contesto sociale, modelli e ritmi di vita influenzano sino dalla più giovane età condotte e stili di vita, la complessità e i ritmi quotidiani pongono seri ostacoli all'adozione di buone pratiche soprattutto per quanto riguarda il movimento. L'azione educativa e formativa della scuola è essenziale per favorire acquisizione e messa in pratica di quelle conoscenze e competenze che, in modo motivato, possono condurre a stili di vita orientati al benessere, al miglioramento della qualità della vita, allo sviluppo di capacità relazionali. Obiettivi magnifici che però non sono sostenuti dalle politiche scolastico-sportive nazionali che gio-

cano pericolosamente al ribasso, infatti affrontiamo per la seconda volta un dicembre scolastico senza sapere che fine faranno le attività sportive. Questo il laconico messaggio del coordinatore di Educazione Fisica di Messina (copia conforme dell'anno precedente): Carissimi colleghi, la situazione è ancora bloccata. A tutt'oggi non c'è una nuova data di convocazione da parte del Miur del Tavolo (ultimo incontro il 15 ottobre) con il sin-

The ugly duckling Physical Education is the ugly duckling in the absurd rationale underpinning the Italian education system. It is paradoxically in stark contrast with European recommendations and guidelines, with those defined by the World Health Organization and even with those advised by the Ministry of Health. The new games devised by society in addition to unstoppable urban development have instilled in younger generations a dangerous hypokinetic virus that isolates and inhibits the physical aspect of games. The free and creative games played mostly in condo courtyards have been progressively replaced by artificial ones - games played comfortably on the couch and generally as a solitary activity in front of a monitor. PCs, control panels, tablets and what not allow a kid to jump, drive, fly and even win football, basket, and tennis matches without shedding a drop of sweat. The results are clear to behold as statistics point out to spreading child obesity and to falling health club membership levels. Against this backdrop, the few remaining courtyards are nowadays desolately empty as traditional physical games and activities are becoming increasingly less central in the delicate phase of personality development. Schools can play a key role in defining beneficial and long-lasting habits, and in preventing obesity and hypokinetic pathologies. Schools generate complex tensions and dynamics as social contexts and pressures influence children's conduct and lifestyles starting from the youngest age. The sheer complexity and pace of daily life are serious obstacles to physical movement and activity, preventing the implementation of good practices in this area. The educational drive of schools is essential for the acquisition and application of those skills and competencies that can lead to lifestyles that encourage and stimulate wellbeing, lead to improved quality of life and develop relational abilities. These crucial goals are simply not being supported by nationwide school physical education policies that are dangerously lowering the bar. The immediate outcome is that for the second December in a row schools do not know if they can provide PE classes.

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dacato per discutere delle risorse del MOF e quindi anche di quelle per l'attività sportiva scolastica. La motivazione, ricordo, sembra essere la mancata certificazione del MEF delle economie (30%) derivanti dai tagli agli organici effettuati dal Piano Gelmini - Tremonti. (articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008). Cari colleghi brutti anatroccoli proviamo a svegliarci dal torpore? Andiamoci a cercare uno ... stagno, sono in arrivo una montagna di piume bianche dalla Comunità Europea, per conquistarsele bisogna partecipare con profitto ai bandi comunitari che per la prima volta prevedono risorse per lo sport … a proposito, le piume bianche si chiamano ERASMUS FOR ALL. Caro Renato ... un assist: perché non promuovere i laghetti di Ganzirri, dove impunemente si rifletteva la tua immagine mentre arrampicato sul pilone dello stretto gridavi le tue idee al mondo intero, "stagno permanente dei brutti anatroccoli?". Convoca tutti gli insegnanti di Educazione Fisica di buona volontà per ragionare insieme, da vera squadra, su come diventare cigni... Buona Educazione Fisica a tutti!

Pasquale Cassalia



production

Produzione

Veloce ed economico recuperare e smaltire il vecchio manto in erba sintetica I tappeti in erba sintetica per lo sport hanno registrato una crescita costante soprattutto negli ultimi dieci anni, molti quindi sono i campi che hanno oggi bisogno di essere rifatti. La rimozione e lo smaltimento necessari per la posa di un nuovo manto sono operazioni che, se eseguite con i normali sistemi manuali richiedono un lavoro piuttosto lungo e pesante. Con Revo 200 invece, macchina nata dalla creatività italiana, la rimozione e lo smaltimento possono essere risolti in maniera veloce, efficiente e con l'impiego di sole due persone. La macchina taglia, solleva ed arrotola il tappeto in erba sintetica con un unico passaggio, effettuando contestualmente le operazioni di svuotamento dai materiali di intaso in esso presenti. Il controllo della macchina è estremamente semplice ed avviene attraverso un telecomando. Con un percorso obbligato completamente meccanico, il tappeto viene tagliato in strisce da due lame rotanti, la striscia ottenuta viene svuotata del materiale d'intasamento che viene raccolto in una vasca apposita all'interno della macchina, quindi pulita approfonditamente da una spazzola speciale, arrotolata in modo compatto e scaricata al suolo. Il materiale d'intasamentovieneseparatodi-

and time savings. The entire process, in fact, is easy and fast, so much so that the entire surface of a playing field can be removed by two people in just two days. The machine cuts the artificial turf into strips and rollstheminasinglepass, while at the same time removing the infill materials - sand and rubber that are contained in it. Compact rolls are formed and then mecha-

so di rimozione, riciclaggio e smaltimento completo di tutto il materiale, processo in corso di certificazione.

rettamente sul posto attraverso un vaglio densimetrico. In questo modo si ottengono direttamente nel cantiere di rimozione i tre elementi: l'erba sintetica arrotolata e pulita in profondità (quindi con possibilità di riutilizzo del mantopernumeroseapplicazioni non sportive);

la sabbia quarzifera sferoidale che può essere riutilizzata direttamente sul posto per la posa del nuovo tappeto; la gomma prestazionale a granulometria variabile. Revo 200 è studiata per lavorare in perfetta simbiosi col sistema di separazione del materiale d'intaso: un proces81

Salvaging and disposing, speedy & cheap, of an old synthetic turf A fast and efficient solution for the removal of synthetic turf at end of life is provided by the REVO 200 machine, originally conceived for sale on the U.S. market in view of the widespread use that is made of synthetic turf surfaces in that country. In Italy, REVO 200 can be rented by any organisation wishing to remove a grass surface with appreciable cost

nically discharged onto the ground. Once collected, the infill materials are moved onto a vehicle by means of an ad hoc conveyor belt. Thus, the two aforementioned removal and processing stages deliver three separate elements to the disposal site synthetic turf thoroughly cleaned and formed into compact rolls, quartz sand, high performance rubber - with obvious operational and financial benefits. This removal process is awaiting certification for the entire sequence of steps, up to the complete disposal of all the materials involved.


Notizie Il Purgatorio in dialetto romagnolo di Gianfranco Bendi Gianfranco Bendi è un vecchio amico di Tsport ed è un nome ben conosciuto nel mondo dell'impiantistica spor tiva; ma è soprattutto un romagnolo - anzi, per la precisione un meldolese - sincero amante della sua terra e del suo dialetto. Ecco perché salutiamo con piacere l'uscita di questa che è la sua seconda fatica nel territorio periglioso della letteratura dantesca: dopo l'Inferno, "E' Purgatòri", la seconda cantica tradotta in dialetto romagnolo di Meldola. Il nostro Gianfranco, con la collaborazione e l'aiuto fattivo di Giuseppe Bellosi , si è cimentato in un'impresa che - a suo dire - è l'equivalente di tre salti mortali: perché per scrivere in dialetto è necessario pensare in dialetto, e Bendi non ha inteso tradurre letteralmente; ha studiato la gram-

news La copertina de “E’ Purgatori”.

matica, il lessico, la fonetica, recuperando anche vocaboli e modi di dire arcaici e desueti ed ha trasposto il dialetto meldolese nella descrizione di luoghi, personaggi e vicende del contesto umano nel quale vive. Il romagnolo è quindi diventato agile, colorito, espressivo,

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potente e immediato, in grado di avvicinarsi il più possibile all'infinita gamma della parola dantesca, e l'esperienza maturata con "L'Inferan" ha affinato questa seconda fatica. E non dimentichiamo, infine, le affascinanti illustrazioni che, come per la prima cantica, sono state realizzate da Maria Teresa De Maria. Frutto di quattro anni di lavoro, il libro è edito da Car tacanta di Forlì. Parte il progetto 'Noi sosteniamo l'attività motoria e sportiva' Realizzato dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con il Coni, il Comitato italiano paralimpico e gli enti di promozione sportiva emiliano-romagnoli, il progetto intitolato "Noi sosteniamo l'attività motoria e sportiva" prevede percorsi formativi ed eventi il cui obiettivo è promuovere l'esercizio fisico e lo

sport come strumenti per la tutela della salute e la diffusione del benessere. Avviando un percorso formativo rivolto a istruttori e dirigenti di società sportive, intende favorire, tramite contributi regionali, l'organizzazione di eventi e iniziative aperti alla cittadinanza per moltiplicare le possibilità di svolgere attività fisica a partire dalla scuola primaria, ma rivolgendosi a tute le fasce di età. L'obiettivo è dunque accrescere ulteriormente la consapevolezza nei confronti dei benefici, in termini di salute e benessere, prodotti dallo svolgimento regolare di attività fisica e sport, prendendo le distanze dall'esasperazione agonistica e favorendo la partecipazione di tutti e la coesione sociale. Tecnici, allenatori delle squadre giovanili e dirigenti delle società spor tive sono chiamati in causa per valorizzare il ruolo fondamentale di una sana attività sportiva sin


news dall'infanzia, motivando e coinvolgendo tutti i bambini, anche i più fragili, contrastando così il fenomeno dell'abbandono precoce dell'attività sportiva, evidenziando il valore della solidarietà, dell'impegno e del divertimento. La Regione ha stanziato 350.000 euro destinati al finanziamento di progetti con queste finalità, promossi da associazioni sportive aderenti al percorso formativo e all'organizzazione di eventi da parte di associazioni, società sportive, istituti scolastici ed enti locali - anche in collaborazione con le Aziende sanitarie - rivolti a tutta la cittadinanza. Tra le iniziative che verranno attuate figurano, solo per citarne alcune, i percorsi all'aria aperta, i gruppi di cammino, l'attività fisica nei parchi e l'apertura mirata di strutture sportive. Ha inoltre messo a disposizione docenti esper ti sulle tematiche riguardanti la relazione tra

sport e salute e le competenze del Centro regionale antidoping (presso l'Azienda Usl di Modena) per iniziative che riguardino il contrasto dell'uso di sostanze dopanti e l'abuso di farmaci e integratori. Il Grand Themes Park apre nel 2015 Un parco da 88,8 milioni di euro, una grande struttura dell'intrattenimento e del divertimento, sarà realizzato a Houston, nel Texas (Stati Uniti) entro il 2015. Il nuovo complesso sarà composto da diverse parti strutturali: Grand Texas Theme Park, Big Rivers Waterpark, Downtown Texas, Wakeboard Lake, Baseball Stadium, oltre a hotel e centri congressi. Quindi, non sarà solo un parco divertimenti ma anche un parco acquatico, un'arena per il baseball e un luogo dove riunirsi e celebrare grandi eventi. Il progetto, realizzato dallo statunitense BDR Design Group, che ha recente-

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Immagine virtuale del Grand Themes Park di Houston, Stati Uniti.

mente lavorato con Rovio nell' Angry Birds Land Sarkanniemi in Finlandia, punta a incorporare il parco all'interno dell'ambiente naturale in cui esso si inserisce, con l'armonia di forme e materiali. GMP premiati all'ultimo IOC/IAKS Award Il Bao'an Stadium a Shenzen (Cina), il Warsaw National Stadium (Polonia) e lo Shan-

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gai Oriental Spor ts Center (Cina) hanno ricevuto, rispettivamente, la medaglia d'oro e di bronzo nella categoria "Stadi all'aperto", e un altro oro nella categoria "Piscine". La premiazione è avvenuta durante l'ultimo IOC/IAKS Award, premio internazionale per le strutture spor tive che ha luogo ogni due anni, in contemporanea con la fiera internazionale FSB, che si


Notizie tiene a Colonia. Quest'anno hanno partecipato al concorso 97 progetti da 30 Paesi. Lo Shangai Oriental Spor ts Center, che si è aggiudicato l'oro nel settore piscine, è stato realizzato per i campionati FINA World Acquatics del 2011, e comprende un'area di 347 mila metri quadrati con stadio, piscina interna ed esterna, centro stampa. Il collegamento tra i diversi impianti consiste in un lago: gli edifici sono supportati da piattaforme che si riflettono nella superficie dell'acqua. Lo stadio di Bao'An a Shenzen è stato premiato con la medaglia d'oro nel settore stadi all'aperto. Fu costruito

news per le Universiadi del 2011, con un design ispirato alle foreste di bambù della Cina meridionale. Tale immagine è stata ricreata con un doppio anello di piloni di acciaio verde, dove tra un pilone e l'altro si integra la struttura in cemento armato della fila superiore, ondulata, che supporta le tribune spettatori. Lo stadio di Varsavia, invece, che si è aggiudicato la medaglia di bronzo, è stato completato per la 2012 UEFA European Championship: l'impatto visivo deriva dalla facciata nei colori nazionali polacchi, rosso e bianco. I livelli traslucidi combinano le diverse aree dello stadio in una

grande unità. Anche quando la luce esterna è fioca, gli elementi delle facciate creano una ricca alternanza di luci e ombre; di notte, i colori sono enfatizzati dall'illuminazione integrata. In Oman un nuovo parco di divertimenti indoor Sayyid Fatik bin Fahr Al Said e Arab Malaysia Development Company hanno firmato un accordo per sviluppare il più grande parco a tema indoor dell'Oman, a un costo di 76 milioni di euro. Il parco, che si chiamerà Majarat Oman, dovrebbe essere completato entro il primo trimestre del 2016 e sarà caratterizzato da un parco acquatico, strutture di intrattenimento, strutture di vendita al dettaglio, ristoranti, un cinema, sale conferenze e una selezione di attrazioni meccaniche, il tutto su una super ficie complessiva di 25.000 mq. Il parco sarà composto da quattro zone: Alien Colony, Fuzzie's World, Space Station e Neptune Waterpark.Si prevede la creazione di 300 posti di lavoro e un'affluenza di 350.000 visitatori nazionali e 150.000 visitatori stranieri. Il gruppo australiano Sanderson è incaricato della progettazione e costruzione della struttura, che ha già ricevuto l'approvazione da par te del Ministero del Turismo dell'Oman. Riqualificazione e sostenibilità: menzione speciale per due italiane al concorso ArchiZinc Quattro studentesse italiane di Ingegneria edile - Architettura, Valentina Torrente, Marianna Gotti, Silvia Motto e Francesca Sammito, sono state premiate a Parigi con la menzione speciale al concorso Campus ArchiZinc. Pavia è l'unica università italiana (su 40 da tutta Europa) ad aver presentato un progetto al concorso Campus ArchiZinc,

I tre stadi dello studio GMP premiati al premio IOC/IAKS 2013.

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Il progetto sostenibile tutto italiano che ha vinto una menzione speciale al Campus ArchiZinc.

seconda edizione del concorso internazionale di progettazione riser vato a studenti e bandito da Umicore Building dal titolo "Zmvinc and Sustainable Construction". Il concorso chiedeva di elaborare un progetto di riqualificazione di un'area non centrale della città di Madrid, il quar tiere Arganzuela, dove c'era (ed è stato demolito) lo stadio Calderon. Il gruppo di Pavia ha presentato un progetto di ciclo legato ai quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco) e all'alimentazione sostenibile, in tutte le sue fasi. Al posto dello stadio, il progetto prevede strutture e ser vizi per produrre, acquistare, cucinare e consumare insieme il cibo: or ti urbani (per la produzione), un grande mercato a km zero (per commercializzazione e approvvigionamento) e una serie di incubatori sociali come cucine, spazi per workshop etc, per la trasformazione e il consumo condivisi. Obiettivo: sensibilizzare la popolazione ai temi dello sviluppo sostenibile, della cultura e del cibo; creare occasioni di socializzazione, riqualificare un'area urbana in trasformazione. Universiadi al via in Trentino: dedicate allo sport universitario, per chi si prepara al futuro con lo studio e lo sport Sarà il Trentino ad ospitare dall'11 al 21 dicembre la ventiseiesima Universiade Invernale. Sarà la più grande competizione mai organizzata nella sua millenaria


news storia: vi sono attesi 3.600 par tecipanti, tra atleti, tecnici e dirigenti di 61 nazioni. Oltre a racchiudere impor tanti valori spor tivi, la ventiseiesima Universiade Invernale propone anche significativi momenti di condivisione sociale e culturale con il territorio trentino. Da questo aspetto è nato il legame tra il comitato organizzatore presieduto da Sergio Anesi e il mondo della Cooperazione, realtà presieduta da Diego Schelfi, che da oltre un secolo incarna lo spirito economico, imprenditoriale e solidale del Trentino. Un accordo che va oltre, quindi, al semplice rappor to di sponsorizzazione. La fiaccola dell'Universiade è stata accesa dal Papa, come simbolo di speranza e pace tra i popoli e ha poi iniziato il suo tour, con l'obiettivo di por tare questo messaggio, toccando numerose città universi-

Il Papa all'accensione della fiaccola delle Universiadi di Trento.

tarie in Italia e in Europa. La macchina organizzatrice è già stata messa in moto con il primo test event realizzato al palaghiaccio in occasione della Trento Cup di pattinaggio di figura. Saranno 79 le medaglie d'oro assegnate dalla ventiseiesima Universiade Invernale, e 237 in tutto quelle in palio

per gli atleti. Tra le competizioni previste figurano: lo sci alpino (speciale uomini e donne), lo sci nordico, lo snowboard (boardercross uomini e donne), il biathlon (gara in linea uomini e donne), l'hockey femminile, lo shor t track (1.000 metri uomini e donne, 3.000 donne e 5.000 uomini) e il curling (uomini e donne). Tra gli impianti spor tivi che saranno utilizzati, il palaghiaccio di Pergine Valsugana, l'Ice Hockey Arena di Alba di Canazei, l'Ice Rink Pinè Stadium di Pinelga di Basè e l'Ice Stadium di Trento. Il nuovo Sanbapolis di Trento sarà il cuore pulsante dell'evento. L'Aquila: gli stanziamenti regionali per gli impianti sportivi Un investimento complessivo di circa 4 milioni e 400mila euro sulla città dell'Aquila, che saranno utiliz-

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Notizie zati - tra l'altro - per i lavori di adeguamento dello stadio dell'Acquasanta, per il ripristino del Palaspor t di via Ovidio e per la realizzazione del primo lotto della foresteria dell'impianto spor tivo di Centi Colella. Sono i progetti finanziati dalla Regione con i fondi stanziati dalla legge 41 del 2011. La norma prevedeva una dotazione di 8 milioni e mezzo di euro, destinati "all'adeguamento delle infrastrutture spor tive e ricreative e per favorire l'aggregazione sociale nella città dell'Aquila e negli altri comuni del cratere". Oltre agli inter venti sugli impianti spor tivi, è stata finanziata anche la realizzazione di due strutture sociali polifunzionali nei Progetti Case di Paganica 2 e Bazzano (per quasi un milione e 900mila euro) e le case famiglia diffuse per disabili "Mai soli" (100mila euro).


regioni, province, comuni a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico

Cuneo: è stata inaugurata la nuova palestra spor tiva a servizio della scuola primaria di frazione Ronchi in via Parco Giochi. Il progetto di realizzazione della palestra, eseguito internamente dall'Ufficio Progetti del settore dei lavori pubblici del Comune di Cuneo, è stato approvato nel 2011. La struttura spor tiva è stata costruita vicino all'attuale fabbricato (sede della scuola elementare e materna di Ronchi) e al campo polifunzionale esistente. Il complesso è stato dotato di spogliatoi per le squadre e per gli arbitri, di un ufficio e di un magazzino. L'ingresso

alla palestra è stato concepito in modo tale da poter essere utilizzato anche in orario extrascolastico, così come richiesto dalla frazione e approvato dall'Amministrazione comunale. L'edificio è stato realizzato con elementi prefabbricati in cemento armato precompresso e coper ture in pannelli di lamiera grecata, serramenti esterni in alluminio e interni in PVC ed è dotato di un impianto di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura. Carnago (Va): per inaugurare la convenzione con la quale il Comune ha concesso alla so-

Cuneo, l'interno della nuova palestra presso la scuola Ronchi e un momento dell'inaugurazione.

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cietà Insubria Calcio l'utilizzo del campo spor tivo è stato organizzato un torneo giovanile con ospiti nazionali. La gestione del centro spor tivo è stata affidata all'Insubria Calcio, che ha firmato una convenzione con la quale il Comune ha concesso il campo spor tivo di via Ronco per i prossimi sei anni. Capannori (Lu): sono in dirittura d'arrivo i lavori per la realizzazione dei ser vizi igienici per il pubblico allo stadio di Marlia. Sarà così por tata a compimento l'opera di riqualificazione dell'impor tante impianto spor tivo iniziata con l'installazione della tribuna coper ta da 200 posti a sedere, tutti numerati, e di due scale di accesso. I bagni, per un investimento di 36 mila euro, saranno tre, uno per gli uomini, uno per le donne ed uno per i diversamente abili e saranno collocati negli spazi sotto la tribuna. "Dopo che la presenza di gradinate coperte ha reso lo stadio di Marlia, l'unico del territorio a esserne dotato, un impianto spor tivo più moderno e funzionale, facilitando l'afflusso degli spettatori nei periodi più freddi dell'anno - ha affermato l'assessore allo spor t, Pierangelo Paoli - adesso la costruzione dei ser vizi igienici per il pubblico rende questa struttura ancora più confor tevole per tutti coloro che assistono alle gare sportive. Quest'opera di riqualificazione fa par te di un piano più ampio che vuole valorizzare tutti gli impianti spor tivi capannoresi, che oltre a una funzione strettamente spor tiva ne hanno anche una sociale ed educativa". Complessivamente il costo

Capannori, l'assessore allo sport, Pierangelo Paoli e lo stadio di Marlia.

dell'inter vento di risistemazione e miglioramento dello stadio di Marlia è stato di circa 150 mila euro. Bondeno (Fe): Un altro passo avanti, a Bondeno, verso la normalità dopo gli eventi sismici del maggio 2012. È tornata agibile la palestra delle scuole medie di via Gardenghi. "I lavori che sono stati svolti dopo il terremoto sono stati il miglioramento sismico secondo le normative vigenti ha spiegato l'assessore al bilancio e allo sport, Emanuele Cestari - e la riparazione dei danni al manto". In effetti, i danni più evidenti che erano stati riscontrati durante le verifiche eseguite dopo il terremoto erano una caduta di intonaco, con un allentamento del silicone applicato ai pannelli. Questo era stato anche il parere del capo ufficio tecnico matildeo, Fabrizio Magnani, nel corso di un intervento durante una delle ultime sedute del consiglio comunali. L'interven-


to di via Gardenghi, complessivamente, è costato 156mila euro, finanziati dall'ente commissariale. Con la piena funzionalità ritrovata dalla palestra delle scuole medie, un nuovo contenitore per le attività sportive si aggiunge a quelli finora disponibili. "Tanto si è fatto - ha detto Emanuele Cestari - ma tanto rimane da fare: i lavori della ricostruzione proseguono".

sport. Soddisfazione per l'inaugurazione da parte dell'Amministrazione comunale, che con il nuovo centro sportivo ha voluto creare una struttura sia per la valorizzazione dello sport per tutti (senza

barriere e a 360°), sia per l'aggregazione e la socializzazione dei giovani."È davvero una grande soddisfazione poter inaugurare questa struttura ha detto l'assessore allo Sport, Massimo Bigoni - grazie

Figline Valdarno - Incisa (Fi): si sono conclusi i lavori al centro sportivo Stefano Borgonovo in località Mezzule, la prima opera pubblica del comune unico di Figline e Incisa. In particolare, l'intervento ha riguardato l'abbattimento di barriere architettoniche e la realizzazione di una rampa di raccordo tra i terreni di gioco, ovvero il campo in erba sintetica destinato alle attività di calcetto e tennis e un altro in cemento dedicato anche a pallavolo e basket. L'intervento sulla struttura - che è già dotata di spogliatoi - ha previsto inoltre la posa di una piattaforma per un chiosco e le tribune: l'importo dei lavori della prima tranche si è aggirato sui 55mila euro, ma è stato ricevuto anche un finanziamento dalla Regione Toscana per circa 31mila euro nell'ambito di importanti risorse specificamente destinate all'abbattimento delle barriere architettoniche. Già da qualche mese il Comune di Incisa ha individuato attraverso un bando pubblico il gestore del Centro sportivo, la Asd Fun Tennis, che da poche settimane ha iniziato le proprie attività. Si tratta di un'associazione nata nel 2009 con l'obiettivo di promuovere il coinvolgimento delle persone disabili nello

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a questo intervento il Comune raggiunge finalmente due obiettivi. Innanzitutto adesso Incisa ha un impianto sportivo polifunzionale all'avanguardia senza barriere architettoniche, che consente a tutti di fare


regioni, province, comuni Figline Valdarno - Incisa (Fi), il centro sportivo Borgonovo e un momento della sua inaugurazione.

sport ed in particolare di svolgere quelle attività per persone con disabilità: si tratta quindi di un'esperienza altamente innovativa all'interno di un centro che sarà di riferimento per tutto il territorio. L'altro obiettivo che abbiamo raggiunto riguarda tutta la nostra comunità, alla quale consegniamo un luogo dove fare sport e potersi incontrare e socializzare, un luogo rivolto ai più giovani in cui si favorisce la partecipazione attiva dei residenti". Nonantola (Mo): il PalaPiccinini di Nonantola ha riaperto i battenti dopo la ristrutturazione all'insegna della sicurezza

sismica e dell'efficienza energetica. La palestra, che aveva subito lesioni interne ed esterne a causa del terremoto, è stata interessata da una serie di interventi per una spesa complessiva di 190 mila euro, finanziati per circa 170 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna. "Fin dalle prime ore successive alle scosse abbiamo sottolineato la necessità di ripartire mettendo in primo piano la comunità, e lo sport rappresenta un elemento fondamentale per la coesione e la crescita delle nostre collettività", ha affermato l'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo, ricordando tra l'altro l'impegno in corso per la realizzazione di 24 palestre scolastiche nel territorio del cratere. Si tratta di strutture omologabili Coni, destinate ad affiancare la loro fondamentale funzione educativa ad attività extracurricolari di natura sociale e sportiva. Al taglio del nastro del PalaPiccinini hanno preso parte tra gli altri il sindaco di Nonantola, Pier Paolo Borsari e il presidente della Polisportiva Nonantola, Fabrizio Fiorini. Pisa: si è inaugurato, alla presenza del Sindaco Marco Filippeschi e del vicesindaco, con

Il taglio del nastro al PalaPiccinini di Nonantola (Mo), dopo gli interventi di ristrutturazione.

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Pisa, l'Urban Fitness sulla Golena d'Arno a Riglione, in via Malatesta, e il taglio del nastro all'inaugurazione.

delega al Verde Pubblico, Paolo Ghezzi, un nuovo parco giochi e Urban Fitness sulla Golena d'Arno a Riglione, in via Malatesta. Nell'area, all'interno della golena, è stato realizzato un percorso fitness completo, composto da 12 attrezzi per l'elasticità muscolare e coordinazione, per il potenziamento muscolare, per la coordinazione e resistenza e per lo sviluppo delle capacità motorie, questi ultimi rivolti anche ad utenti diversamente abili. Il nuovo Urban Fitness è rivolto a tutti i cittadini che vogliono mantenere in forma il proprio fisico, rilassare tutto il corpo, migliorando il coordinamento e favorendo la circolazione, il tutto svolgendo attività fisica e esercizi semplici, all'aria aperta, facilitando il contatto con gli altri e la possibilità di socializzare. Le attrezzature sono

adatte sia ai giovani che agli anziani, ai più e meno allenati; sono in acciaio inox con le sedute in materiale plastico colorato. Le pavimentazioni sono tutte antitrauma in gomma colata ecologica, colorate differentemente a seconda della classificazione degli attrezzi fitness e quindi del tipo di esercizio e allenamento fisico. Le piazzole con gli attrezzi ginnici si sviluppano lungo un percorso verde di circa 100 metri lineari. Sono stati installati anche tre nuovi giochi per bambini, a sostituzione di quelli preesistenti, risultanti ormai un po' vecchi. Si tratta di due nuove altalene a due posti, con seduta a tavoletta per i bimbi più grandi, e a cestello, adatte ai bambini più piccoli, oltre ad uno scivolo. Il costo dell'area fitness ammonta a circa 91.000 euro. Tutti i gio-


chi sono in acciaio inossidabile, altamente resistente, in modo da ridurre notevolmente i costi di manutenzione e montati su pavimentazione antitrauma, realizzata con gomma colata colorata, dello spessore conforme all'altezza di caduta di ciascuna attrezzatura ludica. È la terza area verde attrezzata che viene inaugurata in un mese, dopo il parco dei salti a Porta a Lucca e l'Urban Fitness del CEP. "Sono molto soddisfatto - ha detto il Sindaco - e ringrazio il vicesindaco per l'ottimo lavoro fatto in questi anni per dotare la nostra città di aree verdi attrezzate, realizzate con criteri moderni e dotate di strutture di grande qualità. La buona gestione del nostro bilancio ci ha consentito anche in tempi di crisi di mantenere gli impegni presi con i cittadini. A primavera avevamo stanziato oltre 400.000 euro per realizzare queste ultime tre aree nei quartieri periferici e per interventi di manutenzione straordinaria nei molti parchi giochi cittadini. Abbiamo mantenuto l'impegno. La realizzazione di quest'ultima area in golena è inoltre un anticipo di un progetto ambizioso che coltiviamo, quello di rendere fruibile tutta la golena del nostro fiume". "Quest'area - ha aggiunto il vicesindaco - va ad aggiungersi alle oltre 50 aree verdi cittadine. Faccio appello a tutti i cittadini affinché vengano usate in modo corretto: è un patrimonio pubblico che non va assolutamente sprecato".

Polisportiva Dilettantistica Scolastica "Alighieri-Pascoli" Corrado Candelaresi, l'anima del progetto Luca Girelli e il Dirigente scolastico della scuola, Roberto Cuccolini. Quest'ultimo ha presieduto la cerimonia di inaugurazione davanti al giovanissimo e vivace pubblico di studenti. Cuccolini ha tenuto a ricordare: "Lo sfor-

zo per questo progetto è stato 'importante' sia dal punto di vista organizzativo che economico; bisogna ringraziare il prof. Luca Girelli, da cui nasce questa idea, il FASI e il CIP, ma soprattutto dobbiamo molto anche ai contributi dell'Associazione "Alighieri-Pascoli". "È stata un'impresa - ha aggiunto Cuccolini - ma oggi siamo con-

Città di Castello:(Pg): all'interno della palestra della scuola secondaria di 1° grado "Alighieri-Pascoli", è stata inaugurata la nuova parete di arrampicata. Erano presenti all'evento, tra gli altri, l'assessore allo Sport Massimo Massetti, il presidente della

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tenti di inaugurare questa parete per l'arrampicata sportiva, di cui potranno usufruire i nostri studenti, quelli di altre scuole e chiunque lo vorrà". Anche l'assessore allo Sport Massetti si è detto entusiasta del nuovo impianto, poiché "anche i meno fortunati potranno confrontarsi con questo tipo di sport".


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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero

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Standard dimensionali 1.2 - 792

Atletica leggera (sostituisce le schede 1.2 - 142/145) Prosegue il rinnovo delle schede dimensionali relative alla realizzazione degli impianti per l'atletica leggera, sulla base dei manuali tecnici IAAF la cui ultima edizione risale al 2008 ma sono aggiornati nei dettagli di anno in anno: in questa scheda compaiono le dimensioni per i salti in alto e in lungo, e la pedana combinata per il lancio del martello e del peso. Le schede aggiornate della serie Atletica leggera relative al tracciamento delle piste sono state pubblicate su Tsport 280.

Standard dimensionali 1.7 - 793

Bocce (sostituisce la scheda 1.7 - 187)

Federazioni e leghe 12.7 - 794/799

FIB-Bocce Regolamento tecnico di gioco Nella serie di schede che pubblichiamo in questo numero, aggiorniamo l'informazione sul gioco delle bocce, nella sua versione per la specialità della raffa. Il gioco delle bocce presenta, in Italia, molte varianti: il regolamento internazionale, reso valido per l'Italia, e che pubblichiamo integralmente nelle schede, è imperniato sulla specialità della raffa, ma sono diffusi ugualmente il Punto e Volo, così come la Pétanque. I campi per le diverse specialità hanno le stesse dimensioni, e differiscono essenzialmente per le segnature, che sono fisse solo per la raffa, dove il regolamento consente vengano realizzate anche con tratti in vernice purché non alterino lo scorrimento delle bocce sul terreno; per gli altri tipi di gioco, i segni saranno tracciati con un solco sulla sabbia. La scheda tecnica dimensionale di Tsport riporta le misure regolamentari per la raffa; sostituisce la scheda pubblicata nel 2003 su Tsport 233.



T S P O R T

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anno XXXVIII - NOVEMBRE DICEMBRE 2013 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 13,00

ISSN 1121-6913

international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

with english abstract


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