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anno VI - ottobre/novembre/dicembre 2011 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00
ISSN 1828-4124
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tutterba magazine
n.21
ottobre-novembre-dicembre 2011
SOMMARIO 2012 anno del drago, fortuna in arrivo
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di Pietro Chianchiano
Nel paese del "cerro" è nata l'erba artificiale
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di Bea Rispoli
La città sportiva dei grigiorossi
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di Sandro Rubicondi
Per la Primavera dell'Inter, un manto naturale da Champions
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di Maria Carbone In copertina, gli atleti della “Città del Tricolore” in azione sul Balestri Gambini di Reggio Emilia.
L'Alfredo Giraud, lo stadio gioiello di Torre Annunziata
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di Margherita Restelli
Un campo per l'hockey, ma non solo
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di Pietro Chianchiano
Un immenso campo che vale per sette!
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di Carlotta Bui
rubriche Tutterbanaturale a cura di Erminio Sinigaglia
"Prepariamoci all'inverno"
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Tutterbacorner di Bruno Grillini
Le Stelle FIFA sui nostri campi: come e perché
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Attualità di Bruno Grillini
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 20162 Milano tel. 026438282 fax 0264749554 www.tutterba.it e-mail: info@tutterba.it
Energia solare e calcio: quel matrimonio non s'ha da fare?
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La bacheca (notizie, prodotti, curiosità e quant’altro) a cura della Redazione
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2012 anno del drago, fortuna in arrivo Siamo ormai vicinissimi alla fine del 2011 e come tutti gli anni ci pare che quello che sta per terminare sia stato il peggiore. Per la verità, l'anno che sta per lasciarci è stato caratterizzato si da eventi abituali ma anche da accadimenti a cui da tempo eravamo disabituati e che certamente ricorderemo. Infatti, oltre purtroppo alle ormai "periodiche" sciagure provocate dagli eventi atmosferici, che sempre ci lasciano sgomenti ma che mai si riesce a prevenire, il 2011 si è distinto anche per avvenimenti socio-politico-sportivi cui da tempo non eravamo più abituati. Fra questi, il ritorno delle grandi manovre fiscali, le dimissioni del Governo e la nascita, dopo molti anni dall'ultima volta, del così definito "Governo Tecnico" etc. Nell'ambito dello sport invece le cose che più resteranno nel nostro ricordo saranno lo sciopero dei calciatori, la realizzazione del primo stadio italiano di proprietà di un club calcistico, il debutto dell'erba artificiale nel calcio di serie A, e l'apertura di Blatter, presidente della Fifa, alla tecnologia in campo. La maggior parte di queste ultime sono da ritenere positive. Considerabili metaforicamente "la posa della prima pietra" per future e costruttive realizzazioni. Quindi pensiamo positivo e nel corso del 2012 speriamo di veder decollare i lavori per la concretizzazione di almeno alcuni dei tanti progetti di nuovi stadi delle varie società di calcio. Ci consoliamo quindi preparandoci fiduciosi ad accogliere l'anno nuovo, che secondo l'oroscopo cinese è sotto il segno del drago, quindi un anno fortunato ma che deve essere preso con calma e con pazienza per goderne appieno i vantaggi. Saggezza orientale. Auguro a tutti salute e prosperità.
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Pietro Chianchiano
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Tutterbanaturale In queste pagine, ospitiamo i suggerimenti di Erminio Sinigaglia(*) utili alla manutenzione e alla cura del manto erboso naturale. Se avete domande particolari, potete sottoporle al nostro esperto in scienza dell'erba, scrivendo a info@tutterba.it oppure inviando un ( ) * p.a. dello studio di consulenza agronomica AG.EC. srl
fax allo 0264749554.
Gli aspetti climatici dell'anno in corso continuano a rappresentare la variabile maggiormente condizionante l'attività di cura e gestione del nostro tappeto erboso, con gravi risvolti sulla condizione sanitaria del manto e sull'utilizzo sportivo delle superfici a gioco. Cercheremo, perciò, di puntualizzare e sintetizzare alcune tematiche ed operazioni a nostro parere irrinunciabili, affinché nulla possa essere lasciato al caso.
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1: realizzazione di dreni trasversali.
Insufficienza drenante: se il sistema drenante fosse del tutto assente e i ristagni idrici impedissero il gioco, andrà valutata la possibilità di realizzarlo. Nel caso più estremo, un efficace sistema drenante può essere creato anche nel corso della stagione agonistica scegliendo tra le varie tipologie progettuali quelle meno invasive. I danni che derivano dall'intervento per
la costruzione del sistema drenante, possono essere limitati applicando moderne tecniche di scavo e sistemazione del manto erboso tramite l'uso di attrezzature professionali dedicate ed il ripristino con la posa di zolle prevegetate. Se l'insufficienza drenante fosse in aree circoscritte e in presenza di un sistema per lo smaltimento delle acque superficiali, si potrà optare per la realizzazione di linee supplementari dette "microslits" che mettano in comunicazione la superficie con i dreni sottostanti, mediante l'utilizzo di macchinari specifici per il riempimento dei tagli con sabbia silicea di corretta granulometria. La periodica distribuzione di sabbia silicea, inoltre, permetterà il mantenimento di un buon grado di permeabilità, sfruttando le caratteristiche in conduttività e trasmissività idraulica proprie del
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"Prepariamoci all'inverno"
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3 materiale, agevolando quantomeno l'allontanamento dell'acqua superficiale.
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Copertura con teli impermeabili: per una maggiore protezione del tappeto erboso da eccessi idrici dovuti a precipitazioni abbondanti, anche in presenza di un buon sistema drenante, le Società Sportive professionistiche o dilettantistiche, possono ricorrere, quale "forma assicurativa" delle caratteristiche qualitative e funzionali della superficie di gioco, all'utilizzo dei teli di copertura dei campi di calcio in materiale plastico, atti alla resistenza al freddo ed al
passaggio della luce. Nel periodo invernale, quando le temperature rigide e valori in evapotraspirazione sono ridotti ai minimi termini, i teli plastici si possono l'utilizzare anche per permettere al tappeto erboso di vegetare "chiudendo" gli spazzi vuoti ricuperando più velocemente i danni da gioco. Analisi del terreno di gioco: l'esecuzione, in questo periodo invernale, di analisi fisico-chimico-organiche del top-soil è uno strumento professionale indispensabile alla valutazione dello stato di fatto e supporto fondamentale all'elaborazione
dei piani di cura e gestione dei tappeti erbosi e di eventuali interventi risolutivi. Una volta evidenziato lo stato di fatto, si potranno correggere eventuali carenze con quantità mirate di fertilizzanti, correttivi e ammendante organico per raggiungere idonei parametri, riconosciuti universalmente a livello scientifico. Gli aspetti più prettamente chimicoorganici sono inoltre basilari per individuare alterazioni del pH, salinità eccessive, scompensi nei rapporti Ca/Mg, Mg/K, validità dei contenuti assoluti di macro, meso, microelementi e loro rispondenza a quantità minime necessarie.
Un calendario mirato per la programmazione degli interventi fertilizzanti e correttivi, con distribuzioni mensili, o comunque concordate nella tempistica più favorevole, facile, autorevole, specifico per il sito in oggetto, cancella insicurezze, ansie e timori d'inadeguatezza per il personale addetto ai campi e salvaguarda la salute dei manti erbosi. Controllo fitosanitario: la combinazione tra basse temperature e alti valori igrometrici al suolo, tipici del periodo invernale, in concomitanza di nevicate, ristagni idrici, temperature di
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9a poco superiori allo 0°C, rallenta la fisiologia e la risposta immunitaria delle essenze erbacee che compongono il tappeto erboso, esponendole all'attacco di patogeni ascrivibili al genere Microdochium. Il rallentamento vegetativo tipico di questo periodo, fa sì che la patologia in essere provochi danni irrimediabili, che in altri momenti sarebbero trascurabili. E' indispensabile, quindi, giungere all'appuntamento invernale con piante forti e correttamente sviluppate, programmando eventuali interventi di prevenzione con prodotti anticrittogamici
autorizzati dal Ministero della Salute (Pyraclostrobin, Prochloraz, Iprodione, ecc.). Ripristino post-gara: la differenza nella veloce ripresa delle migliori caratteristiche estetico-funzionali del nostro tappeto erboso passa attraverso la dedizione e la competenza degli addetti alla manutenzione. In questo periodo il lavoro di ripristino diventa strumento per mantenere la giusta planarità, le corrette pendenze e superare velocemente il momento critico. E' fondamentale sistemare i lembi degli strappi del manto erboso, colmando i microavvallamenti con del
terriccio tipo "coltivo" misto a seme di loietto, e ripianando con la semplice pressione del piede o con rastrelli gli accumuli di materiale. Si potrebbe eccepire che la maggior parte delle considerazioni fatte, siano scontate; in realtà, vista la situazione reale di molteplici campi di calcio, anche di primo piano, i suggerimenti dati non sono così ovvi. Esiste, comunque un limite, oltre il quale la pianificazione preventiva e la corretta operatività si riveleranno inadeguati, dimostrando che oltre certi limiti, contro gli eventi atmosferici, l'intervento umano è impotente.
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2: esecuzione di dreni superficiali "microslits"; 3: particolare di un dreno "microslits"; 4 - 4a: fasi di copertura/scopertura campo; 5: prelievo del terreno vegetale per l'esecuzione delle analisi; 5a: esecuzione delle analisi del terreno presso un laboratorio specializzato; 6: presenza di patogeno in periodo invernale; 7: danni da gioco; 8: ripristini dopo gara; 9 - 9a - 9b: ristagni idrici.
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Tutterbacorner
a cura di Bruno Grillini
Dietro la bandierina, con panoramica su tutto il campo, Tutterba è pronto a tirare il calcio d'angolo. Rasoterra o volante, secondo la strategia, ma sempre con l'obiettivo del gol. In questa rubrica trovate argomenti che lasciano il segno, che centrano l'obiettivo.
Le Stelle FIFA sui nostri campi: come e perché Con la nuova versione delle norme che la Lega Nazionale Dilettanti ha introdotto ai fini dell'omologazione dei campi di calcio con superficie in erba sintetica, si è tentato un coordinamento con le prescrizioni che la FIFA detta a livello internazionale, assegnando le certificazioni FIFA 1 Star e FIFA 2 Star. In particolare, per un accordo intervenuto tra la nostra LND e la FIFA, le due certificazioni internazionali sono state integrate, per il territorio italiano, con la regolamentazione LND, che risulta molto più restrittiva in particolare per quanto riguarda la realizzazione del sottofondo. Ricordiamo anche che il FIFA 2 Star è ritenuto valido, in Italia, per i campi di serie A e B, ed il FIFA 1 Star per la Lega Pro. Vogliamo allora dare un inquadramento più generale al significato che la FIFA attribuisce alle rispettive qualificazioni FIFA 1 Star e FIFA 2 Star, leggendo quanto riporta, nei capitoli introduttivi, il "FIFA Quality Concept - Handbook of Requirements for Football Turf".
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Lo sviluppo di superfici in erba artificiale (denominate dalla FIFA "Football Turf") che riproducono la qualità di gioco dell'erba naturale di buona qualità, ha portato in breve
tempo all'accettazione di queste superfici da parte del mondo del calcio e ad una fase di costante espansione del mercato. I produttori realizzano oggi superfici che si sono rivelate atte a fornire una soluzione ideale per quelle parti del mondo dove il clima e le risorse rendono l'approvvigionamento di erba naturale di buona qualità difficile o impossibile. Allo stesso modo lo sviluppo dei manti calcistici sintetici ha fornito una soluzione per gestori di impianti che desiderano massimizzare l'uso dei loro campi per l'uso da parte del pubblico e di coloro che hanno a che fare con stadi i cui microclimi rendono difficile il mantenimento e la crescita di erba naturale. Per garantire che questi nuovi tipi di superficie di gioco riproducano le stesse qualità di gioco dell'erba naturale di buona qualità, fornire un ambiente di gioco che non aumenti il rischio di lesioni ai giocatori, siano di durata adeguata (a condizione che vi sia un adeguata manutenzione), FIFA ha sviluppato il "FIFA Quality Concept for Artificial Turf" (concetto di qualità FIFA per i tappeti erbosi artificiali). Lanciato nel 2001, il "Quality Concept" è un rigoroso programma di test per i tappeti calcistici che valuta l'interazione tra pallone e superficie, tra gioca-
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tore e superficie, e la potenziale durata dei prodotti nel tempo, e consente ai produttori che rispondono ai requisiti di accedere a un programma di licenza per l'utilizzo del marchio "FIFA Recommended".
nali del FIFA 1 Star per l'intera vita della superficie di gioco. Anche il mancato rispetto di un'adeguata manutenzione può ridurre il periodo di tempo nel quale un campo può soddisfare i requisiti FIFA.
In seguito alla decisione della Football Association Board nel luglio 2004 di introdurre le superfici artificiali nel regolamento di gioco, il FIFA Quality Concept è stato ulteriormente sviluppato con l'introduzione di due categorie di prestazioni. "FIFA Recommendend 2 Star" è la categoria superiore ed è stata istituita per assicurare che i campi di gioco replichino le caratteristiche dei migliori campi in erba naturale. Questa categoria è destinata a club professionistici ed alle squadre delle federazioni nazionali che desiderano giocare partite ufficiali soggette alle norme che consentono l'uso dell'erba artificiale o allenarsi su campi in erba artificiale. "FIFA Recommendend 1 Star" è una categoria con una banda di accettabilità leggermente più ampia, e si rivolge principalmente alle organizzazioni che intendono fornire strutture per allenamento e per l'uso della comunità, anche se i campi con questa categoria di prestazioni possono anche essere utilizzati per tornei ufficiali (fatte salve le norme sugli incontri di rilevanza internazionale).
Va chiarito infine che il FIFA Quality Concept è la certificazione di uno specifico campo che è risultato soddisfare completamente i requisiti del Quality Concept: non è l'approvazione dei prodotti utilizzati. Per ottenere tale certificazione un licenziatario FIFA ha bisogno di affrontare due fasi di test e gestire un programma di controllo interno di qualità che sarà aperto alla attestazione di terze parti, ritenute adeguate dalla FIFA. La certificazione FIFA 2 Star è valida per dodici mesi, a meno che il campo non venga trovato non soddisfare più tutti i parametri del FIFA Quality Concept per la categoria 2 Star, oppure se il manto sintetico viene sostituito. La certificazione FIFA 1 Star è valida per quattro anni, alle stesse condizioni.
Il programma di test di laboratorio che un manto calcistico sintetico deve soddisfare come parte della FIFA Quality Concept comprende un programma di uso simulato per valutare la capacità di una superficie di conservare le caratteristiche prestazionali per un certo periodo di tempo. Il grado di utilizzo simulato adottato sui prodotti FIFA 2 Star è progettato per riprodurre i bassi o moderati livelli di utilizzo che spesso si trovano sui campi di
specifici stadi; mentre il grado di utilizzo simulato adottato sui prodotti è progettato per replicare i livelli più alti di utilizzo che si incontrano sui campi di allenamento o per l'uso pubblico. I potenziali installatori di campi di calcio sintetici dovrebbe tener presente, comunque, che l'esperienza ha mostrato che i campi sottoposti a intensità molto elevate di utilizzo non possono essere in grado di rispondere agli esigenti criteri prestazio-
Ora capiamo un po' meglio il valore dei marchi FIFA; i nuovi campi in erba artificiale che, anche in Italia, stanno raggiungendo gli stadi di serie A, primi fra tutti quello del Novara e quello del Cesena, sono dunque le ultime "Stelle" del FIFA Quality Concept.
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A ttualita
di Bruno Grillini
Dopo aver plaudito all'iniziativa ecologica e, nello stesso tempo, economica, della Spal, scopriamo all'improvviso che la società sportiva non può finanziarsi producendo energia: è vero, c'è una norma che lo dice, e quindi multa per i biancocelesti, in contraddizione con il generale orientamento del legislatore e della stessa LND. Una storia da raccontare in tre parti.
Energia solare e calcio: quel matrimonio non s'ha da fare?
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Non ci aspettavamo di dover riparlare della Spal e della sua partecipazione al progetto di parco fotovoltaico Ars-Lab (Tutterba n. 17 del quarto trimestre 2010). La vicenda è nota. Con grande entusiasmo e grande apprezzamento generale, veniva presentata un anno fa l'iniziativa di realizzare un parco fotovoltaico sul sito di un ex discarica comunale, per conseguire dei benefici economici dalla cessione dell'energia prodotta. Quest'estate, l'impianto è entrato in funzione, in tempo per beneficiare degli incentivi del cosiddetto "terzo conto energetico". Ricordiamo i termini del
progetto. L'idea è nata circa un anno e mezzo fa da Spal 1907, che ha promosso l'iniziativa, ottenuto le necessarie autorizzazioni e avviato la realizzazione. Per farlo ha beneficiato del pieno e fattivo sostegno delle istituzioni locali, a cominciare da Comune e Provincia, e realizzato una partnership industriale con il Gruppo Turra di Cazzago San Martino. In forza di tale intesa la società del presidente Cesare Butelli ha ottenuto le anticipazioni e i finanziamenti necessari a sviluppare il progetto. L'area che ospita i quattro impianti, a sottolineare il presupposto di tutto il progetto, in maniera evocativa è stata denominata
Ars-Lab, acronimo di "Laboratorio di architettura solare", che evidenzia il cordone ombelicale che lega il parco alla Spal (il cui nome originale era appunto Polisportiva Ars et Labor). Gli oltre 60.000 pannelli (distinti in quattro impianti, ciascuno da 3,5 megawatt di potenza) installati e connessi alla rete Enel, assicurano una produzione adeguata al fabbisogno di circa settemila famiglie. Si tratta del più potente insediamento realizzato in Italia su meccanismi che consentono ai pannelli di muoversi seguendo l'orientamento del sole ("inseguitori"). Gli impianti realizzati sono
contigui fra loro ma indipendenti, la distesa dei pannelli si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 31 ettari, fino a pochi anni fa destinata a discarica. L'intervento, che in questo senso costituisce anche un valido esempio di riqualificazione ambientale, ha comportato l'acquisizione del diritto di superficie da Herambiente Spa, la società che gestisce i servizi energetici comunali. Insomma un'idea "virtuosa", che finanziariamente si fonda sulla partnership con il gruppo Turra per l'investimento iniziale, e che può garantire alla società sportiva una rendita annua di tutto rispetto.
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2 Ma sui pannelli caldi di sole ecco la doccia fredda. A novembre, la commissione disciplinare della Figc sanziona la Spal con 15.000 euro di ammenda per la violazione dell'articolo 10 della legge 23 marzo 1981, n. 91 "Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti". E sospende per quattro mesi Cesare Butelli e Luca Bena, legali rappresentanti del club. Questo il testo dell'articolo di legge violato: "Possono stipulare contratti con atleti professionisti solo società sportive costituite nella forma di società per azioni o di società a responsabilità
limitata. (...) L'atto costitutivo deve prevedere che la società possa svolgere esclusivamente attività sportive ed attività ad esse connesse o strumentali". Corriamo sul filo del rasoio: investire in energie alternative è lecito per una società sportiva? L'atto costitutivo della Spal lo consentiva? La Società, rivendica il proprio diritto soggettivo ribadendo che "Spal è già oggi - pur in presenza della vigente normativa - titolata per ottenere legittimamente il ristorno di quote derivanti dalla produzione di energia fotovoltaica, avendo la società alienato il possesso degli impianti e ricevendo di fatto
solo una sorta di sponsorizzazione a compenso del progetto a suo tempo promosso e sviluppato". Intende comunque impegnarsi, ricorrendo contro la sanzione, affinché la norma in questione - vecchia ormai di trent'anni - sia comunque adattata ai tempi attuali, in cui il sostegno finanziario per un club sportivo deve necessariamente trovare sbocchi collaterali. Il paradosso è evidente anche nella stessa sentenza di "condanna", dove la Figc, pur affermando che la legge vigente va applicata, riconosce che "è innegabile che si debbano trovare delle
fonti di autofinanziamento strumentali idonee a garantire i presupposti per lo svolgimento dell'attività sportiva. Appare dunque evidente la necessità di un riesame della normativa vigente ed in particolare dei contenuti della L. 91/81". Non solo, ma incontri e tavoli di lavoro sulla legge 91 sono già in corso da parte della Lega Pro: ancor prima dell'episodio di cui stiamo parlando, in ottobre il suo presidente Mario Macalli dichiarava che "la legge 91 va rivisitata e riformulata in chiave attuale, soprattutto perché era nata in un contesto totalmente diverso da quello di oggi".
fine di consentire l'utilizzo e lo sfruttamento economico quotidiano e continuativo degli stadi e delle aree medesime. In tale contesto, il comune può prevedere la possibilità di un ampliamento edificatorio delle cubature che già insistono sull'area interessata, in modo da garantire l'equilibrio economicofinanziario della gestione dello stadio o del complesso multifunzionale e la loro redditività". (art.6, comma 4). E ce n'è anche per il fotovoltaico: "Al fine dell'attribuzione dei contributi di cui all'articolo 3, fra i progetti di costruzione di complessi multifunzionali o di ristrutturazione e di trasformazione di stadi già esistenti sono preferiti di
massima i progetti che prevedano la realizzazione di complessi multifunzionali destinati ad essere utilizzati durante l'intero anno e per eventi anche sociali e culturali che abbiano capacità di generare processi di riqualificazione urbana e ambientale, che creino nuova occupazione nel territorio e che prevedano l'uso di tecniche innovative di costruzione e la realizzazione di impianti di produzione di energie alternative, con particolare riguardo ai sistemi fotovoltaici idonei a generare energia elettrica a favore del territorio su cui è ubicato lo stadio". (art. 7, comma 2). Allora, vogliamo decidere qual'è la strada da seguire? Questo matrimonio, s'ha da fare?
Qui sopra, l’intera compagine della SPAL in posa davanti all’impianto fotovoltaico Ars-Lab. Nelle altre immagini, elementi del progetto per il parco fotovoltaico.
E ricordiamo un'ultima cosa. Non stiamo forse aspettando una legge che consentirebbe la proprietà degli Stadi garantendo nel contempo il ritorno economico-finanziario delle Società attraverso operazioni commerciali e immobiliari? La legge è sempre nel limbo delle Commissioni, ma guardiamo qualche passo del testo licenziato nel 2009 dalla Settima Commissione: "Nell'atto di cessione dello stadio ai fini della ristrutturazione dello stesso o della trasformazione in complesso multifunzionale, il comune deve specificare, (...) le destinazioni d'uso (...) anche in variante alle destinazioni d'uso esistenti, degli stadi e delle aree funzionali e pertinenziali, al
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di Bea Rispoli
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Nel paese del "cerro"
è nata l'erba artificiale
La nuova pavimentazione posata sul campo da calcio del centro sportivo comunale, in sostituzione della terra battuta, consente un'ottimale utilizzo dell'impianto, con
Nella cittadina che si presume prenda il nome dal "cerro", pianta che rigogliosamente abbondava nel territorio di Cerro Maggiore in epoche lontane, è nata l'erba artificiale. Infatti, da poco più di un anno, il centro sportivo comunale di via Asiago dispone di un campo da calcio in erba sintetica di ultima generazione. Il campo, realizzato nell'ambito di un programma integrato di intervento, è stato commissionato dall'amministrazione comunale di Cerro Maggiore, col metodo del project financing. Inaugurato il 25 settembre scorso, viene gestito dalla società comunale che si occupa proprio della gestione degli impianti sportivi. Finalmente, dopo molti anni, i giovani sportivi cerresi, diversamente dai loro predecessori che giocavano su un "duro" campo in terra battuta , possono svolgere la loro attività preferita, il gioco del calcio, su un perfetto manto verde, morbido, senza fango e sempre pronto all'uso. Fra questi sportivi vi sono quelli della società Aurora Cerro Maggiore Cantalupo. Di seguito una breve storia della società, raccontata direttamente da uno dei responsabili.
Centro Sportivo Comunale di Cerro Maggiore: il campo in erba artificiale di ultima generazione.
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qualsiasi condizione atmosferica e senza limiti di tempo.
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Istantanee delle varie compagini in gioco o in allenamento, sul nuovo manto sintetico. Nella pagina di sinistra, in basso, due momenti della cerimonia inaugurale.
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Gli oltre 50 anni dell'Aurora Cerro Maggiore Cantalupo
"Nel 1959 nasce il Gruppo Sportivo Ritrovo Giovanile su iniziativa di Don Tarcisio Varisco che riunisce i giovani, ricchi di energie e i meno giovani ricchi di passione. Il settore giovanile, negli anni '60, oltre al settore calcio, annovera l'atletica leggera e il basket e sviluppa sia attività maschile che attività femminile. In quegli anni il calcio annovera la squadra juniores, allievi e la prima squadra in terza categoria. Il salto di qualità, sotto l'aspetto di espansione di tesserati e quindi come presa sui giovani del territorio av-
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In queste pagine, il campo a riposo e durante l'uso per partita o allenamento.
viene a partire dagli anni '70 con la spinta di Don Antonio Colombo e sotto la presidenza di Emilio Negri coadiuvato tra gli altri dai consiglieri Ambrogio Proverbio, Lavazza Silvano, Vito Re e Cornelio Morelli. Erano gli anni in cui si ricavò un campo di calcio liberando dagli arbusti un terreno nel complesso della vecchia Tessitura Tamburini: lavoro fatto dai volontari (Lavazza, Proverbio, Corti, Scioccati, Grassi ed altri) allo scopo di sviluppare un settore giovanile parallelamente alle squadre primarie. Si iniziò così, con l'iscrizione di una squadra al campionato C.S.I., il reclutamento dei giovani fortemente voluto da
Don Antonio che aveva lo scopo di avvicinare i giovani all'oratorio attraverso lo sport. All'inizio degli anni '80 il settore calcio del Gruppo Sportivo Ritrovo Giovanile diventa "Gruppo Sportivo Cerro Maggiore". Le squadre numericamente aumentano arrivando alle attuali 11 con un numero di iscritti pari a 220. Numerose sono state le iniziative che hanno caratterizzato l'attività del calcio Cerro Maggiore; non possiamo dimenticare il quadrangolare "Gino Colpo" con la partecipazione del Milan, con la presenza di Paolo Maldini, Como, Atalanta, Legnano. Negli anni 82-83-84 abbiamo avuto la collaborazione di
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l'aggregazione di tanti giovani; ottenuti questi grazie al contributo di molte persone che hanno sempre lavorato nell'ombra, con molti sacrifici anche economici, spinti solo dalla passione sportiva e con l'unica soddisfazione di vedere tanti giovani dedicarsi allo sport. Figure caratteristiche che rimarranno sempre vive nel ricordo di tutti sono quelle di Raffaele Croci: il "Garbatola" e Lattuada Alberto, che hanno dedicato molto al calcio cerrese e ai giovani in particolare. Fra i tanti ai quali va un ringraziamento da parte di tutti noi, ci piace evidenziare una persona che dedica tutto il suo tempo ai giovanissimi della scuola calcio Alberto Fabris. Nel maggio 2010,
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Fabio Capello quale super visore della categoria giovanissimi. Dobbiamo inoltre ricordare i successi sportivi ottenuti dalle nostre squadre: nel campionato 76-77 vincitori under 21 e promozione in seconda categoria; è di questi anni l'esplosione di un giovane che ha fatto una brillante carriera fino ad approdare alla serie A con la maglia del Como: Mazzuccato Valerio; nel 1994 promozione da seconda a prima categoria e vincitori della coppa Disciplina, che riveste un particolare significato sotto l'aspetto formativo dei giovani. Abbiamo parlato dei successi sportivi, ma vogliamo porre l'attenzione agli aspetti legati al consociativismo e al-
22 A lato, alcuni team dell'Aurora Cerro Maggiore Cantalupo. Sotto, atleti impegnati in gara.
scheda riassuntiva Campo di calcio in erba artificiale nel centro sportivo comunale di Cerro Maggiore (Mi) Committente: Comune di Cerro Maggiore (Mi) Impresa appaltante: Mangiavacchi Pedercini spa, Milano Impresa esecutrice dei lavori: Biffi spa, Villa D'Adda (Bg) Geodreno: Tema srl, Vittorio Veneto (Tv) Importo dei lavori: 270.000,00 Euro Caratteristiche del manto Produttore: Italgreen spa, Villa D'Adda (Bg) Nome commerciale: 55 Monoturf GC Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo Altezza filo: 55 mm Colore: verde Intaso di stabilizzazione sabbia silicea lavata a spigolo arrotondato Intaso prestazionale Produttore: Promix srl, Bonate Sotto (Bg) Tipologia: granulo sbr nobilitato Colore: verde Il sistema 55 Monoturf GC è certificato Lnd
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sotto la presidenza di Gian Luigi Candiani, abbiamo celebrato la 50a stagione agonistica (1959 -1960 / 2009 - 2010) con varie iniziative sportive e culturali, culminate con la festa del 50° dove sono state premiate tutte le figure rappresentative del G.S. Cerro Maggiore Calcio e le autorità sportive, politiche e sociali. "Da 50 anni gli stessi colori, la stessa passione" è il nostro motto, ed è grazie alla passione che ci contraddistingue che finalmente dopo 50 anni abbiamo unito la nostra società con il gruppo sportivo della frazione di Cantalupo: la USD Aurora calcio. Ora la nuova società si chiama Auro-
ra Cerro Maggiore Cantalupo. Per noi e per la nostra comunità è un passo fondamentale per crescere e creare maggiori interessi attorno al mondo del gioco del calcio, senza mai trascurarne l'aspetto sociale". Il nuovo manto sintetico
Una volta realizzato il sottofondo e l'impianto di drenaggio con sistema a geodreno, è stato posato il manto in erba sintetica, un monofilo da 55 mm realizzato con filato costituito da morbide fibre di colore verde prato, tagliate a bandella sottile per una maggiore somiglianza dei filamenti all'erba
naturale, composto da fibre altamente resistenti all'usura prodotte per estrusione con polimeri in polietilene lubrificato, antiabrasivo, con speciale protezione ai raggi u.v. e al gelo. Il supporto primario rinforzato con armatura in rete di polipropilene, provvisto di fori di drenaggio, è spalmato sul dorso con mescole di poliuretano e lattice di gomma immarcescibile. Per l'intaso di stabilizzazione è stata utilizzata sabbia silicea lavata, a spigolo arrotondato. Per l'intaso prestazionale si è invece provveduto con granulo elastomerico in gomma nobilitata.
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di Sandro Rubicondi
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La città sportiva dei grigiorossi
Un grande e funzionale centro sportivo sorto in 28 mesi in zona Cascinetto a Cre mona. Campi naturali, artificiali, spogliatoi, palestre, uffici e quant'altro. Una nuova casa per i grigiorossi, ma anch e un patrimonio per la città, pensato,
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L'inaugurazione ufficiale è avvenuta il 19 settembre scorso, con una grande festa. Tanto pubblico, tanti ragazzi, sono 270 i giovani del vivaio della società, tanti ospiti fra i quali autorità politiche, civili, sportive e religiose. Ma soprattutto lui, il padrone di casa, il cavalier Giovanni Arvedi, Presidente della storica società cremonese dal 2007, che in pochi anni ha rilanciato l'im-
magine del club. Per creare questo "gioiello", che a burocrazia conclusa diventerà patrimonio della città di Cremona nel più ampio progetto di realizzazione della "Città dello Sport", ma restando pur sempre la casa dell'Unione Sportiva Cremonese, gli ci sono voluti solo poco più di due anni. Un ulteriore segno dell'impegno che la società profonde, in modo particolare verso i giovani
atleti, curandone attraverso il gioco del calcio la formazione umana e sportiva. In questo luogo, i ragazzi del settore giovanile e i "grandi" della prima squadra vivranno vicinissimi. I giovani impareranno e cresceranno ed i grandi troveranno nuovi stimoli dall'entusiasmo dei piccoli calciatori. Alla giornata inaugurale hanno preso parte, fra gli altri, il vescovo Lanfranchi che ha bendetto
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voluto e realizzato dal presidente Giovanni Arvedi.
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28 l'altro: " "Questa inaugurazione è l'esempio tangibile che i presidenti della Lega Pro fanno i fatti, mentre altri si limitano a parlare, per fare nuovi impianti sportivi non serve una nuova legge ma è necessaria la volontà e la disponibilità di presidenti virtuosi che rispettano le regole e credono realmente nello sport e nel calcio, come accade a Cremona". Anche il presidente Cardinaletti ha espresso la sua soddisfazione dicendo: "L'Ics è fiero di aver contribuito a realizzare un progetto straordinario come quello del cav. Arvedi e della Cremonese". E infine il sindaco Oreste Perri che nel ringraziare il Presidente grigiorosso ha anche aggiunto: "Il cavalier Arvedi ha realizzato, ancora una volta, una grande opera per la città. Con lungimiranza ha pensato ai giovani, al futuro, scegliendo di giocare sul campo dei valori dello sport quale via di formazione e crescita dei ragazzi. Il centro della Cremonese è il primo importante e fondamentale tassello per la nascita di una vera cittadella dello sport a servizio dei cittadini". L'iter e la realizzazione
La partecipazione dell'Unione Sportiva Cremonese alla realizzazione del Programma Integrato d'Intervento "Città dello Sport", nasce dall'esigenza e
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Nella pagina di apertura una panoramica dei campi. In questa pagina, immagini della giornata inaugurale e scorci dei campi. A lato il taglio del nastro: al centro l'allora sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi, il Presidente della Cremonese cavalier Giovanni Arvedi, il Presidente del Coni Gianni Petrucci e Oreste Perri, Sindaco di Cremona.
Qui sopra, il taglio dei palloncini nella giornata inaugurale con Cesare Prandelli e Antonio Cabrini. Nella pagina centrale, in alto, panoramica verso il corpo spogliatoi e servizi davanti al quale si stende il campo in erba naturale omologato. In basso, allenamento sul campo in sintetico principale.
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la struttura, il presidente del Coni Giovanni Petrucci, il presidente di Lega Pro Mario Macalli, il presidente del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti, l'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi, l'assessore regionale Rossoni, il sindaco Oreste Perri, il commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio Cesare Prandelli che in grigiorosso ha cominciato la sua carriera da calciatore, il campione del mondo Antonio Cabrini cremonese di nascita e che nella Cremonese esordì a 16 anni, e Luciano Cesini giocatore che vanta il maggior numero di presenze della storia della Cremonese. Significative anche le dichiarazioni degli intervenuti, eccone solo alcuni brevissimi passaggi: "Sono molto contento di partecipare all'inaugurazione di un Centro Sportivo che diventerà motivo di orgoglio per tutti i cittadini di Cremona e fiore all'occhiello dell'intero movimento agonistico. Voglio rivolgere un plauso particolare alla dirigenza che ha deciso di investire per la realizzazione di questo progetto avveniristico dando dimostrazione di grande attenzione nei confronti dei giovani e di lungimiranza a livello di gestione e pianificazione" queste le parole del presidente Petrucci. Il presidente Macalli ha sottolineato fra
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28 l'altro: " "Questa inaugurazione è l'esempio tangibile che i presidenti della Lega Pro fanno i fatti, mentre altri si limitano a parlare, per fare nuovi impianti sportivi non serve una nuova legge ma è necessaria la volontà e la disponibilità di presidenti virtuosi che rispettano le regole e credono realmente nello sport e nel calcio, come accade a Cremona". Anche il presidente Cardinaletti ha espresso la sua soddisfazione dicendo: "L'Ics è fiero di aver contribuito a realizzare un progetto straordinario come quello del cav. Arvedi e della Cremonese". E infine il sindaco Oreste Perri che nel ringraziare il Presidente grigiorosso ha anche aggiunto: "Il cavalier Arvedi ha realizzato, ancora una volta, una grande opera per la città. Con lungimiranza ha pensato ai giovani, al futuro, scegliendo di giocare sul campo dei valori dello sport quale via di formazione e crescita dei ragazzi. Il centro della Cremonese è il primo importante e fondamentale tassello per la nascita di una vera cittadella dello sport a servizio dei cittadini". L'iter e la realizzazione
La partecipazione dell'Unione Sportiva Cremonese alla realizzazione del Programma Integrato d'Intervento "Città dello Sport", nasce dall'esigenza e
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Nella pagina di apertura una panoramica dei campi. In questa pagina, immagini della giornata inaugurale e scorci dei campi. A lato il taglio del nastro: al centro l'allora sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi, il Presidente della Cremonese cavalier Giovanni Arvedi, il Presidente del Coni Gianni Petrucci e Oreste Perri, Sindaco di Cremona.
Qui sopra, il taglio dei palloncini nella giornata inaugurale con Cesare Prandelli e Antonio Cabrini. Nella pagina centrale, in alto, panoramica verso il corpo spogliatoi e servizi davanti al quale si stende il campo in erba naturale omologato. In basso, allenamento sul campo in sintetico principale.
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la struttura, il presidente del Coni Giovanni Petrucci, il presidente di Lega Pro Mario Macalli, il presidente del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti, l'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi, l'assessore regionale Rossoni, il sindaco Oreste Perri, il commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio Cesare Prandelli che in grigiorosso ha cominciato la sua carriera da calciatore, il campione del mondo Antonio Cabrini cremonese di nascita e che nella Cremonese esordì a 16 anni, e Luciano Cesini giocatore che vanta il maggior numero di presenze della storia della Cremonese. Significative anche le dichiarazioni degli intervenuti, eccone solo alcuni brevissimi passaggi: "Sono molto contento di partecipare all'inaugurazione di un Centro Sportivo che diventerà motivo di orgoglio per tutti i cittadini di Cremona e fiore all'occhiello dell'intero movimento agonistico. Voglio rivolgere un plauso particolare alla dirigenza che ha deciso di investire per la realizzazione di questo progetto avveniristico dando dimostrazione di grande attenzione nei confronti dei giovani e di lungimiranza a livello di gestione e pianificazione" queste le parole del presidente Petrucci. Il presidente Macalli ha sottolineato fra
In questa doppia pagina, il campo in sintetico omologato, con la tribuna. Nella colonna a destra, sequenza di reti sul campo sintetico da allenamento, e due scorci delle sistemazioni a verde e arredo. Nell'ultima pagina a destra, vista e dettagli della tribuna realizzata sul campo sintetico omologato, ruotato di 15 gradi rispetto agli altri.
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dalla volontà della società di calcio di creare un centro sportivo dedicato al settore giovanile. All'interno dell'ambito di trasformazione individuato dal Documento di Piano del PGT di Cremona, e oggetto del Programma Integrato di Intervento, è stata quindi localizzata un'area di circa 64.500 mq che il Comune di Cremona, tramite apposita convenzione, ha concesso in diritto di superficie all'U.S. Cremonese per consentire di realizzare il suo centro sportivo. Tale intervento da parte della prima società calci-
stica di Cremona, mirava a riunire le attività sportive delle squadre giovanili, oggi svolte in svariati campi della città, in un unico centro dotato di cinque campi regolamentari, due in erba sintetica e tre in erba naturale, di spogliatoi, servizi, ambulatori, spazi ricreativi destinati ad accogliere ed ospitare i ragazzi del settore giovanile anche oltre il semplice svolgimento dell'attività sportiva. Il Centro sportivo dell'U.S. Cremonese occupa un'area a forma di "L" rovescia ed è costituito da attrezzature specifiche per lo svolgimento dell'attività
sportiva (campi di calcio) e servizi complementari (spogliatoi, palestra, ecc) necessari allo svolgimento della stessa. Spogliatoi, palestra, ambulatori ecc. sono contenuti all'interno di un unico corpo edilizio a un solo piano, collocato in adiacenza all'asse nord-sud sul lato orientale. Su tale corpo edilizio, e perpendicolarmente allo stesso, quindi parallelo alla via Postumia, si "appoggia" un secondo corpo lineare, che accoglie uffici, sede della società, foresteria. All'incrocio tra i due elementi, in corrispondenza dell'asse
principale di accesso, il corpo posizionato con orientamento est-ovest, diventa edificio ponte, per lasciare libero il passaggio dell'asse principale e consentire l'accesso all'intero centro sportivo. I campi sportivi
Per quanto riguarda i terreni di gioco, il centro è dotato di cinque campi da calcio di misure regolamentari, 105x65 m. Il primo campo, realizzato in erba naturale, si trova alle spalle dell'edificio, con orientamento nord-sud, è delimitato ad ovest dalla strada lungo il campo
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scuola, a est dall'asse nord-sud del centro sportivo, a nord dall'asse est-ovest del centro. E' dotato di una tribuna con sedute e copertura in legno lamellare. Il manto erboso utilizzato è del tipo a pronto effetto in zolle , sistema che consente il pieno e totale utilizzo di gioco fin dal secondo taglio della coltre erbosa. Il secondo campo, destinato e predisposto allo svolgimento delle gare ufficiali, è in erba sintetica, e omologato alla disputa di campionati. Tale campo è collocato all'estremo nord-ovest del centro sportivo e presenta
un orientamento diverso dagli altri: infatti l'asse del campo è ruotato di 15° rispetto alla direttrice nord-sud in osservanza delle specifiche tecniche dettate dal Coni. Il campo ha una sua recinzione perimetrale internamente al centro per delimitare l'area di pertinenza durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive ufficiali. Anche questo è dotato di una tribuna con sedute e copertura. Nel quadrante nord-est, rispetto all'incrocio delle due direttrici che articolano l'organizzazione del centro sportivo, trovano
collocazione tre "impianti di esercizio", cioè campi regolamentari, destinati all'allenamento delle squadre giovanili: uno in erba sintetica, non omologato, e due in erba naturale; questi ultimi sono a semina tradizionale. Tali campi sono tra loro distanziati da percorsi nel verde piantumati. Tutti i percorsi interni al centro sportivo sono piantumati con alberature, in particolare i due percorsi principali sono affiancati da un doppio filare che, in corrispondenza dell'incrocio dei due assi, costeggia e affianca
una piccola piazza che risulta baricentrica rispetto all'intera estensione del centro sportivo. L'intero impianto è immerso in un unico tappeto verde che fa da connettivo tra le varie attività e rende disponibili intere aree diversamente utilizzabili. E' inoltre recintato perimetralmente, per consentire lo svolgimento degli allenamenti o delle gare in totale sicurezza. L'erba artificiale dei due campi
Entrambi i campi in erba sintetica sono pavimentati con lo
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In questa doppia pagina, il campo in sintetico omologato, con la tribuna. Nella colonna a destra, sequenza di reti sul campo sintetico da allenamento, e due scorci delle sistemazioni a verde e arredo. Nell'ultima pagina a destra, vista e dettagli della tribuna realizzata sul campo sintetico omologato, ruotato di 15 gradi rispetto agli altri.
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dalla volontà della società di calcio di creare un centro sportivo dedicato al settore giovanile. All'interno dell'ambito di trasformazione individuato dal Documento di Piano del PGT di Cremona, e oggetto del Programma Integrato di Intervento, è stata quindi localizzata un'area di circa 64.500 mq che il Comune di Cremona, tramite apposita convenzione, ha concesso in diritto di superficie all'U.S. Cremonese per consentire di realizzare il suo centro sportivo. Tale intervento da parte della prima società calci-
stica di Cremona, mirava a riunire le attività sportive delle squadre giovanili, oggi svolte in svariati campi della città, in un unico centro dotato di cinque campi regolamentari, due in erba sintetica e tre in erba naturale, di spogliatoi, servizi, ambulatori, spazi ricreativi destinati ad accogliere ed ospitare i ragazzi del settore giovanile anche oltre il semplice svolgimento dell'attività sportiva. Il Centro sportivo dell'U.S. Cremonese occupa un'area a forma di "L" rovescia ed è costituito da attrezzature specifiche per lo svolgimento dell'attività
sportiva (campi di calcio) e servizi complementari (spogliatoi, palestra, ecc) necessari allo svolgimento della stessa. Spogliatoi, palestra, ambulatori ecc. sono contenuti all'interno di un unico corpo edilizio a un solo piano, collocato in adiacenza all'asse nord-sud sul lato orientale. Su tale corpo edilizio, e perpendicolarmente allo stesso, quindi parallelo alla via Postumia, si "appoggia" un secondo corpo lineare, che accoglie uffici, sede della società, foresteria. All'incrocio tra i due elementi, in corrispondenza dell'asse
principale di accesso, il corpo posizionato con orientamento est-ovest, diventa edificio ponte, per lasciare libero il passaggio dell'asse principale e consentire l'accesso all'intero centro sportivo. I campi sportivi
Per quanto riguarda i terreni di gioco, il centro è dotato di cinque campi da calcio di misure regolamentari, 105x65 m. Il primo campo, realizzato in erba naturale, si trova alle spalle dell'edificio, con orientamento nord-sud, è delimitato ad ovest dalla strada lungo il campo
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scuola, a est dall'asse nord-sud del centro sportivo, a nord dall'asse est-ovest del centro. E' dotato di una tribuna con sedute e copertura in legno lamellare. Il manto erboso utilizzato è del tipo a pronto effetto in zolle , sistema che consente il pieno e totale utilizzo di gioco fin dal secondo taglio della coltre erbosa. Il secondo campo, destinato e predisposto allo svolgimento delle gare ufficiali, è in erba sintetica, e omologato alla disputa di campionati. Tale campo è collocato all'estremo nord-ovest del centro sportivo e presenta
un orientamento diverso dagli altri: infatti l'asse del campo è ruotato di 15° rispetto alla direttrice nord-sud in osservanza delle specifiche tecniche dettate dal Coni. Il campo ha una sua recinzione perimetrale internamente al centro per delimitare l'area di pertinenza durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive ufficiali. Anche questo è dotato di una tribuna con sedute e copertura. Nel quadrante nord-est, rispetto all'incrocio delle due direttrici che articolano l'organizzazione del centro sportivo, trovano
collocazione tre "impianti di esercizio", cioè campi regolamentari, destinati all'allenamento delle squadre giovanili: uno in erba sintetica, non omologato, e due in erba naturale; questi ultimi sono a semina tradizionale. Tali campi sono tra loro distanziati da percorsi nel verde piantumati. Tutti i percorsi interni al centro sportivo sono piantumati con alberature, in particolare i due percorsi principali sono affiancati da un doppio filare che, in corrispondenza dell'incrocio dei due assi, costeggia e affianca
una piccola piazza che risulta baricentrica rispetto all'intera estensione del centro sportivo. L'intero impianto è immerso in un unico tappeto verde che fa da connettivo tra le varie attività e rende disponibili intere aree diversamente utilizzabili. E' inoltre recintato perimetralmente, per consentire lo svolgimento degli allenamenti o delle gare in totale sicurezza. L'erba artificiale dei due campi
Entrambi i campi in erba sintetica sono pavimentati con lo
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scheda riassuntiva
Committente: U.S.Cremonese Progetto: arch. Francesco Caprini, Andrea Carcereri, Riccardo Salà (COPRAT, Mantova) Collaboratore: arch. Federico Calzone Impresa esecutrice: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Seggiolini tribune: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Caratteristiche del manto Produttore: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Nome commerciale: 620 Power 16 - SN Composizione filato: 100% polietilene Struttura: monofilo diamond dritto Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione Sabbia silicea naturale essiccata, forma del grano arrotondata Intaso prestazionale Granulo sbr nobilitato Colore: verde Il sistema 620 Power 16 - SN è omologato Lnd e certificato FIFA 1 Star
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Foto del servizio: © U.S. CREMONESE © Ivano Frittoli
stesso sistema, anche se l'omologazione è stata richiesta solo per quello principale, dotato di tribuna. Sono stati eseguiti i lavori per la preparazione degli idonei sottofondi e degli impianti di drenaggio con sistema a geodreno. Quindi si è proceduto alla posa dell'erba artificiale da 60 mm, un sistema realizzato con monofilo dritto in polietilene antiabrasivo lubrificato di colore verde, resistente ai raggi Uv ed ancorato ad un primario multistrato speciale, rinforzato sul lato inferiore con uno specifico lattice resistente all'acqua, imputrescibile e drenante. L'intaso di stabilizzazione è realizzato con sabbia silicea naturale essiccata con forma del grano arrotondata. L'intaso prestazionale è in granulo di gomma SBR incapsulato di colore verde.
In questa pagina, momenti dell'attività di preparazione sui campi in sintetico.
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Centro sportivo "Giovanni Arvedi", Cremona
Lombardia
di Maria Carbone
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Per la Primavera dell'Inter,
un manto naturale da Champions
Al centro sportivo del settore giovanile nerazzurro di Milano, è appena stato inaugurato il nuovo manto erboso naturale del campo principale. Nuova anche la separazione pubblico/campo, conforme alle norme per gli "stadi senza barriere". Ora la Primavera dell'Inter potrà giocare in casa anche la "Next
A nord di Milano, all'interno del vasto parco metropolitano denominato "Parco Nord", sorge un centro sportivo per il calcio giovanile da sempre conosciuto come "Interello". Si tratta dell'impianto del settore giovanile dell' F.C. Internazionale Milano, dal 2007 dedicato al grande campione della società nerazzurra e della Nazionale Azzurra Giacinto Facchetti. Il centro nasce oltre vent'anni orsono, e la prima struttura a disposizione era un campo in terra fangosa ricavato dal prato di un contadino. Da allora molto è stato fatto con miglio-
ramenti e ristrutturazioni continue, e nel corso degli anni si è trasformato l'impianto in una moderna ed efficiente struttura. Occupa una superficie di circa trentamila metri quadrati, come detto all'interno del Parco Nord, un'area molto verde ma di conseguenza gravata da vincoli particolari, e dispone di ben sei campi da gioco, oltre che di tutti gli altri servizi fra i quali infermeria, convitto, spogliatoi, palestra, luogo ristoro, sede e uffici. Il centro confina da un lato con l'Asd Lombardina altra storica
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Generation Series", la Champions dei settori giovanili.
36 società locale, che dispone di un campo da calcio a 11 in erba naturale e dei relativi servizi, comunale, e dall'altro con l'attuale Istituto Achille Ricci, fondato nel 1918 dalla Croce Rossa Americana come "Convitto per Fanciulli Gracili di Guerra" e oggi istituto che ha lo scopo di provvedere all'assistenza e all'istruzione dei bambini dai 3 ai 14 anni. Il Centro Facchetti ha quindi alcuni campi da calcio propri e la palazzina sede e uffici su terreno del Parco Nord per il quale paga l'affitto. Usufruisce sempre in affitto, di strutture e aree dell'Istituto Ricci, e più in dettaglio di edifici che ha ristrutturato a proprie spese e destinato al convitto ragazzi e a spogliatoi e infermeria, e di un'area sulla quale e stata realizzata la palestra. Infine, può usufruire del campo comunale a 11 dell'asd Lombardina in virtù di un accordo che ha visto la ristrutturazione di questo impianto a spese della società nerazzurra.
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Il progetto di rifacimento del campo di calcio "Principale" del Centro Sportivo "G. Facchetti" è nato dall'esigenza di trovare soluzioni definitive a tare strutturali ormai conclamate. Il campo, infatti, manifestava grossi problemi di deflusso delle acque meteoriche nei momenti critici, quali forti precipitazioni, dovuti ad un insieme di concause come la composizione del top-soil carente nelle proprie caratteristiche qualitative e l'inefficienza del sistema drenante per lo smaltimento delle acque profonde e superficiali. Inoltre la composizione floristica rappresentata quasi totalmente da infestanti tipo poacee e gramigna comune, comprometteva le caratteristiche estetico-funzionali del manto erboso in situazioni critiche. In fase di studio, è emersa la volontà da parte della F.C. Internazionale Milano di condividere i principi e le finalità che han-
no indotto l'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno ad emanare la Determinazione n. 28 del 17 giugno 2010 per l'abbattimento delle barriere. Volendo aderire alla progettualità degli "stadi senza barriere", seguendo le procedure indicate nella citata Determinazione, è stato redatto un progetto che ha permesso di dotare il campo di un separatore tra lo spazio riservato agli spettatori e quello di attività sportiva di altezza pari a 110 cm anziché di 250 cm, mantenendo l'esistente tribuna spettatori. Nel rispetto di quanto previsto dalle linee guida per l'abbattimento delle barriere tra pubblico e spazio di attività sportiva, il perimetro del campo è circondato da un'area di pertinenza, libera da ostacoli, di ampiezza minima di 250 cm lungo i lati maggiori e di 350 cm lungo le linee di fondo campo. Tecnicamente, per quanto riguarda il rifacimento del sistema campo, ad una prima operazione di diserbo per l'elimina-
Nella pagina di apertura, panoramica del campo principale durante una partita di allenamento sul nuovo manto erboso e vista dell'ingresso del Centro Sportivo Giacinto Facchetti. In queste pagine, veduta aerea del Centro Sportivo e vari scorci del campo principale con tribuna.
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Il nuovo manto e i lavori al campo principale
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Approfondimento Il Centro sportivo Giacinto Facchetti in dettaglio Per meglio conoscere la struttura e la sua attività, abbiamo avuto il piacere di conoscere il responsabile organizzativo Alberto Celario e il responsabile della logistica Lino Balduzzi che ringraziamo per la disponibilità. Ci siamo piacevolmente intrattenuti a chiacchierare con il signor Lino che da oltre quindici anni ricopre questo incarico e che ha visto e contribuito a veder crescere il Centro. Lo stesso ci spiega che i progressi maggiori la struttura li ha compiuti negli ultimi cinque anni, da quando è stata inaugurata anche la palestra e la tribuna nel campo centrale. Qui svolgono l'attività sportiva oltre 150 ragazzi fra allievi regionali e nazionali, giovanili regionali e nazionali e la categoria Berretti. Gli allievi e le gioLino Balduzzi, responsabile logistica del Centro G. Facchetti.
vanili vi svolgono sia gli allenamenti che i campionati, la Berretti solo gli allenamenti. Infine la Primavera vi disputa il Campionato, mentre gli allenamenti li svolge ad Appiano Gentile. Dall'ingresso del centro si costeggia il campo principale dotato di manto in erba naturale oggetto di recentissimo rifacimento con sistema di prato prevegetato. Il nuovo manto è appena stato inaugurato. Questo campo è dotato di tribuna e ospita le partite di campionato della Primavera. A lato di questo, alle spalle della tribuna vi è il campo comunale della asd Lombardina anch'esso in erba naturale ma che si spera in futuro di poter trasformare in erba artificiale. In fondo al campo principale, posizionati in modo
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41 molteplici "microslits" in sabbia silicea. Per ottimizzare le qualità fisiche del top soil, prima dell'esecuzione del sistema drenante superficiale, è stata apportata un'opportuna quantità di sabbia silicea dalle corrette caratteristiche e in successione sono stati distribuiti i correttivi, gli ammendanti ed i fertilizzanti sulla base di analisi pedologiche eseguite presso laboratori specializzati. L'impianto di irrigazione automatico con caratteristiche tecniche innovative è composto da 14 irrigatori posizionati lungo il perimetro del campo e da 6 all'interno della superficie. Un programmatore elettronico multifunzione, consente di utilizzare le tecniche per il raffreddamento del manto erboso indispensabile nei mesi di stress termico estivo. Fondamentale infine, per il completamento della costruzione del campo è stata la ricerca di zolle prevegetate, che dovevano essere coltivate su un substrato simile a quello presente sul campo di calcio, per evitare
traversale rispetto a questo, vi sono due campi a undici in erba sintetica utilizzati per l'allenamento. I manti realizzati alcuni anni orsono, cominciano a mostrare i segni del tempo e si pensa, senza avere però alcuna tempistica, al rifacimento di almeno uno dei due. Alla fine del camminamento di ingresso, sul lato destro, si accede all'area dove si trova la palestra e le palazzine che ospitano gli spogliatoi, l'infermeria e il convitto. Davanti alla palestra vi sono due campi a sette, il primo in erba artificiale di ultima generazione con intaso ecologico e il secondo in erba naturale con sistema a semina. Sul lato lungo del campo artificiale si trova la palazzina che ospita la sede gli uffici ed un locale ristoro. Finita la visita "guidata" abbiamo scambiato anche alcune battute chiedendo al signor Lino dei risultati
dei suoi ragazzi. Ci piace definirli così vista la sincera passione che traspariva dai suoi racconti. E così abbiamo appreso che tutte le compagini sono di buon livello e danno delle soddisfazioni. Certamente quella più rappresentativa è la Primavera che vanta un palmares di tutto rispetto. Solo negli ultimi dieci anni due titoli italiani, tre piazze d'onore, tre vittorie del torneo Viareggio e una Coppa Italia. Nel campionato in corso, la squadra occupa una posizione di alta classifica, risultato buono se si tiene anche conto che i ragazzi sono, come si dice "sotto torchio". Infatti, la compagine è impegnata su più fronti: il campionato, la Coppa Italia e la "Next Generation Series", definibile la Champions dei settori giovanili, una competizione ad inviti a cui l'Inter, unica italiana, ha l'onore di partecipare. Non ci resta che fargli un grande in bocca al lupo.
Nella pagina a lato dall'alto, il manto erboso del campo principale; l'altro campo a 11 in erba naturale; i due sintetici a 11 confinanti con il campo principale. Qui sopra, dall'alto il campo a sette in erba sintetica di nuova generazione, la palazzina sede e uffici e la tribunetta del campo a sette. Nella fascia di fondo di queste due pagine, alcune immagini del "Centro Sportivo Interello" negli anni scorsi e prima dell'intitolazione a Giacinto Facchetti.
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zione del cotico erboso esistente, sono seguiti interventi con livella trainata a controllo laser per il realizzazione di nuove linee di pendenza. Visto che il terreno in sito non aveva le caratteristiche fisiche per ospitare un tappeto erboso, si è deciso di utilizzare nella parte superficiale, del terreno idoneo, ricuperato dagli sterri effettuati in precedenti lavori di rifacimento del campo di calcio "Centrale" del Centro Sportivo "A. Moratti" di Appiano Gentile. Quindi le ulteriori livellature con livella a controllo laser, durante e dopo l'apporto del terreno vegetale, per il ripristino delle planarità e delle pendenze definitive secondo le norme specifiche. Si è anche proceduto alla realizzazione del sistema drenante del campo con collettore perimetrale di raccolta delle acque in eccesso, dreni trasversali profondi che distano 10 metri tra loro, intersecati nel limite superiore, da linee drenanti longitudinali, realizzate ad interasse medio di 130cm e una rete drenante superficiale composta da
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Sopra, particolare del nuovo manto erboso del campo principale. Nelle altre immagini, la palazzina convitto, la palestra, il tunnel, l’infermeria, sala riunioni e trofei.
scheda riassuntiva Centro sportivo Giacinto Facchetti, Milano Committente: Fc. Internazionale Milano spa, Milano Progettazione, consulenza agronomica e Direttore Lavori: Erminio Sinigaglia - Ag.Ec. srl, Selvazzano Dentro (Pd) Coordinamento sicurezza: ing. Francesco Dell'Acqua - AST3, Cermenate (Co) Aziende appaltanti costruzione campo calcio: Paradello Green snc, Rodengo Saiano (Bs) Rappo srl, Cusago (Mi) Fornitura zolle prevegetate: Delta Prati ss soc. agr., Taglio di Po (Ro) Fornitura e posa recinzioni: Recinzioni Center sas, Montecchio M. (Vi)
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Inizio lavori: giugno 2011 Fine lavori: ottobre 2011
la formazione di stratificazioni tra top soil e la zolla. La scelta è ricaduta su zolle costituite da Lolium perenne e Poa pratensis, quali essenze erbacee microterme adatte all'utilizzo agonistico del gioco del calcio, coltivate su substrato sabbioso della zona del delta del Po. La posa di zolle di grandi dimensioni, dette "big-roll", garantisce l'utilizzo del campo in tempi brevi ed è stata effettuata con attrezzatura semovente dedicata. E' stato inoltre elaborato e messo in atto un programma specialistico di cura e gestione a segui-
re, indispensabile per il corretto mantenimento del terreno; esso consta di un calendario fertilizzante mirato, del controllo e della razionalizzazione delle fasi irrigue, di un monitoraggio e di una terapia fitosanitaria costante. Le recinzioni sono state realizzate secondo quanto previsto dall'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno, prevedendo nel lato tribuna uno spazio riservato agli spettatori separato dal terreno di gioco da una recinzione alta 110cm, realizzata in modo
da garantire la resistenza alla spinta richiesta dalle vigenti norme e disposizioni di legge. I lati nord ed est sono delimitati da una recinzione alta 110cm, sovrastata da una rete parapalloni fino all'altezza di 600cm, mentre il lato sud si differenzia per l'altezza della recinzione inferiore pari a 250cm. Lungo tutta la recinzione del campo sono stati posizionati dei cancelli pedonali e carrabili di adeguate misure per l'accesso o la fuga e garantire la sicurezza degli atleti, della terna arbitrale e degli spettatori.
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Campania
di Margherita Restelli
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L'Alfredo Giraud, lo stadio gioiello di Torre Annunziata Culla del tifo torrese, lo stadio Giraud è stato oggetto lo scorso anno, di lavori di ristrutturazione che hanno riguardato in modo particolare il manto erboso. E' sta to infatti realizzato un tecnologico terreno da gioco in erba artificiale di ultima generazione sul quale, il Savoia Calcio, sta disputando il suo campionato di Ec cellenza.
una pista di atletica leggera. Il nuovo impianto è stato inaugurato nel settembre 2010 ed ha una capienza di poco meno di diecimila spettatori. I lavori per il nuovo manto
Lo stato della superficie di gioco si presenta in terreno stabilizzato compattato. Si procede quindi alla realizzazione di un sottofondo da 21 cm come da regolamento "Lnd standard". Preparazione del piano di cassonetto della superficie con esecuzione scavi e riporti di compensazione secondo pendenze stabilite. La precisione nell'impostazione delle pendenze fin da questa fase dei lavori è indispensabile al fine di costituire sia un corretto piano di scorrimento dell'acqua drenata che una giusta superficie per la posa dei successivi strati di inerti che risulteranno quindi di spessore costante in ogni punto del campo . La conformazione del campo è a quattro falde con pendenze dello 0,5%. Il sistema di realizzazione del sottofondo al manto erboso artificiale assume particolare importanza per il raggiungimento della funzionalità dell'impianto e dei requisiti tecnici di omologa-
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La storia dello stadio Alfredo Giraud di Torre Annunziata inizia nel 1962, anno della sua inaugurazione con il nome di "Comunale". Era dotato del settore distinti con relativo settore ospiti, della palazzina con i servizi per il campo e gli spogliatoi. Mancava quindi la tribuna principale e la curva previste nel progetto originario, ma non ancora realizzate al momento dell'inaugurazione. Nel giugno del 1981 lo stadio viene intitolato ad "Alfredo Giraud" vice presidente ed ex capitano del Savoia degli anni trenta, torrese di nascita. A metà degli anni novanta il Comune riprende i lavori per il completamento dell'impianto e lo dota di tribuna coperta con annessa tribuna stampa e curva sud; al di sotto di questa viene anche realizzato un nuovo edificio che ospita uffici, servizi, spogliatoi e palestra. Infine, o scorso anno, l'impianto è stato oggetto di ristrutturazione ed i lavori hanno interessato in modo particolare il terreno di gioco che è stato sostituito con un nuovo manto in erba artificiale di ultima generazione e nell'area circostante il terreno di gioco è stata realizzata una pavimentazione di color rosso, simile ad
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Storia Gli oltre cento anni del Savoia di Torre Annunziata
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Attualmente la società milita nel campionato di Eccellenza campana, ma nel corso della sua storia ultracentenaria vanta la partecipazione a cinque campionati di Serie A prima del girone unico e cinque campionati di serie B. E' una delle società calcistiche più antiche dell'Italia Meridionale, il colore sociale è il bianco e gioca le sue partite casalinghe allo stadio Alfredo Giraud. Ecco la sua storia in modo più dettagliato. Nei primi anni del Novecento Torre Annunziata era famosa per i numerosi scambi commerciali che effettuava in tutta Europa, ed in particolare con l'Inghilterra. Quindi, essendo questa cittadina in contatto con tutto il Vecchio Continente ed essendo, inoltre, al passo coi tempi, non poteva non essere influenzata dalla moda più diffusa di allora: il football. Questo nuovo sport era una vera innovazione, si differenziava dalle altre attività sportive dell'epoca e l'idea di prendere a calci un pallone suscitava in tutti una grande curiosità. In poco tempo, a Torre Annunziata nacque una piccola squadra locale che era solita disputare le proprie gare amichevoli nella zona del porto, e proprio per questo essa fu denominata "Squadra del porto". Tempo dopo si registrò la nascita di una vera e propria Società di Calcio. L'Unione Sportiva Savoia venne fondata nel 1908 da un gruppo di in-
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dustriali di molini e pastifici. Il colore sociale è il bianco, colore della materia prima dell'economia torrese dell'epoca: la farina. Nacque in un primo momento come polisportiva, poi successivamente si confermò nell'ambiente sportivo solo nella disciplina calcistica. La denominazione Savoia, molto probabilmente deriva dal tipico incitamento dei soldati sabaudi "Avanti Savoia!", ma non vi sono documenti ufficiali che ne confermino la verità. Dopo essersi iscritto alla sezione campana della FIGC nel 1914 il Savoia riuscì a vincere nel 1917 il campionato di Terza Categoria. Dopo aver sfiorato la promozione in Massima Serie nel 1919 perdendo lo spareggio promozione il Savoia nella stagione 1919-20 disputò il campionato di Promozione Girone B campano arrivando terzo. Grazie a questo buon piazzamento venne promosso in Prima Categoria (Serie A).Proprio in quel periodo si inaugurò a Torre Annunziata lo Stadio "Oncino", nel quale da allora il Savoia disputò tutte le partite casalinghe. La prima stagione in massima serie non andò bene per il Savoia; il divario con le maggiori squadre campane era ancora netto e il Savoia venne subito eliminato nel Girone A del campionato campano. Nella stagione 1921-22 il Savoia si rinforzò e i risultati migliorarono: arrivò seconda nel girone campano. Nella stagione successiva il Savoia approfittò della mancata iscrizione al torneo della Puteolana per problemi economici e riuscì a vincere sia il girone campano sia quello di semifinale qualificandosi così alla Finale Lega Sud dove fu sconfitta.
La stagione 1923-24 fu trionfale (o quasi) per il Savoia. La squadra oplontina infatti vinse sia il girone campano sia quello di semifinale qualificandosi così alla Finale di Lega Sud e fu necessaria una gara di spareggio in campo neutro, vinta a tavolino dal Savoia per via del mancato arrivo dell'avversario; fu così che il Savoia riuscì nell'impresa di vincere il campionato di Lega Sud e di qualificarsi alla finalissima per lo scudetto contro il Genoa: i liguri vinsero 3-1 in casa e pareggiarono 1-1 a Torre Annunziata, nel vecchio stadio "Oncino". Nella stagione 1924-25 il Savoia tentò di ripetere l'impresa ma dopo aver vinto il Girone campano venne eliminata nelle semifinali interregionali. Il contraccolpo fu forte per la società oplontina che non riuscì a iscriversi al campionato successivo. Dopo un anno di inattività, il Savoia disputò nel 1929-30 il Campionato di Terza Divisione Campana e da allora fu un susseguirsi di eventi. Dopo la guerra, assunse il nome di Torrese e al termine della stagione 1945-46 venne promosso in Serie B. Dopo un ottimo sesto posto nel 1946-47 la Torrese nella stagione successiva non riuscì a ripetersi e, anche a causa di una riforma dei campionati voluta dalla FIGC, al termine della stagione 1947-48 venne retrocessa in Serie C. Iniziò così un declino che la portò allo scioglimento. La rifondazione del '55 Rifondata nel 1955, la risalita portò il Savoia a gio-
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Nelle immagini, il nuovo manto del Giraud e gli atleti del Savoia in azione.
zione riguardanti: capacità drenante, planarità, stabilità. Nel rispetto del nuovo regolamento tecnico e al fine di rendere l'opera realizzata omologabile, viene quindi eseguito idoneo sottofondo con canaletta lungo il perimetro del campo di gioco per la raccolta delle acque meteoriche superficiali, completa di griglia antinfortunistica in ferro zincato antitacco; l'acqua raccolta dalla canalina perimetrale posta al di fuori del campo di destinazione, verrà scaricata all'interno dei pozzetti di ispezione ed attraverso una tubazione andrà a convogliarsi al pozzetto diaframmato sifonato posto al recapito finale. I pozzetti d'ispezione consentiranno anche il recupero del granulo d'intaso che l'acqua trascinerà e depositerà sul fondo degli stessi. Formazione di drenaggio profondo costituito da rete di tubi trasversali e longitudinali e realizzazione di drenaggi trasversali. Stesura di un geotessile, che serve a garantire una migliore staticità strutturale e conseguente planarità del campo. Quindi gli inerti puliti di cava, esenti da polveri vengono stesi in strati di spessore uniforme a granulometria decrescente, partendo dallo strato inferiore. Lo strato
48 finale, costituente il piano di posa per il manto erboso, è formato da sabbione di cava. L'erba sintetica utilizzata è composta da fibre di polietilene di lunghezza 60 mm realizzate in monofilamento estruso, antiabrasive ed estremamente resistenti all'usura e con speciale trattamento anti UV, tessute con sei monofili per intersezione su supporto drenante ed ancorati tramite termosaldatura. Questo monofilo bicolore a tre nervature di struttura retta, conferisce ai ciuffi d'erba ottime caratteristiche tecniche e un aspetto estetico molto simile a quello dell'erba naturale. Il ciuffo d'erba è caratterizzato da una maggiore capacità di memoria elastica e in grado di mantenere la sua posizione verticale dopo calpestio, rimbalzi o rotolamento del pallone. La segnaletica del campo di calcio è eseguita con strisce intarsiate del medesimo prodotto di colore bianco. Il manto così costituito è intasato con sabbia silicea per la stabilizzazione, mentre per il prestazionale viene utilizzato granulo colorato, termoplastico ad alta compatibilità ecologica, riciclabile 100%, a resilienza controllata per garantire le prestazioni sportive, la sicurezza e la salvaguardia degli atleti.
A lato, l’Associazione Calcio Savoia 1908 in formazione. Sotto, un momento di gara sul terreno di casa.
scheda riassuntiva Manto artificiale stadio Alfredo Giraud, Torre Annunziata (Na) Committente: Comune di Torre Annunziata (Na) Progetto e direttore lavori: geom. Francesco Di Gennaro UTC Impresa esecutrice: Tennis Tecnica srl, Bari Importo dei lavori: 715.000,00 Euro circa Caratteristiche del manto erboso Composizione e tipologia: polietilene monofilo semiconcavo con tre nervature asimmetriche Altezza filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso prestazionale: Tipologia: granulo termoplastico ad alta compatibilità ecologica riciclabile 100% Il sistema è certificato Lnd
care 3 campionati di Serie C, e poi a giocare dal 1978-79 in poi tra Serie C1 e Serie C2 (con l'eccezione del periodo 1982-1990). Dopo la retrocessione in Serie D nel 1992/93 in uno spareggio con il decaduto Licata fortunatamente cassata da un ripescaggio, la promozione in terza serie risale al 1994-95. Dopo quattro stagioni in C1, arrivò la trionfale promozione del 1998-99. La stagione in Serie B non fu brillante, finì al 19° posto retrocedendo.
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La crisi dal 2006 al 2009 Alla fine della stagione, il Presidente Moxedano annunciò la cessione della società ad un imprenditore sorrentino, tale Antonino Pane, tuttavia quest'ultimo si rese subito colpevole di numerose irregolarità finanziarie sancendo la mancata iscrizione al campionato di serie C1 e il fallimento della società. L'InterSavoia, nato dal connubio durato due anni con un'altra storica formazione campana, l'Internapoli, ripartì dall'Eccellenza e risalì in Serie D, dove ha militato per 8 stagioni con il nome di Football Club Savoia 1908 e retrocessa nel campionato regionale di Eccellenza, dove disputa la stagione 2009-10 e dal quale si ritira il 14 novembre. Attualmente la società è sciolta, presso il tribunale fallimentare è in corso un procedimento per saldare i creditori della società, sempre presso la sezione fallimentare del tribunale sono disponibili sia il brand dell'F.C. Savoia 1908 che il glorioso e storico marchio dell'A.C. Savoia 1908.
La rinascita nel 2010 La storica squadra di Torre Annunziata viene rifondata il 19 giugno 2010, quando dalle ceneri dell'Atletico Savoia ovvero la seconda squadra cittadina, viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Savoia. La nuova società,formata da diversi soci locali, ritorna quindi in campo nella stagione 2010-2011 dopo quasi un anno dal fallimento e viene inserita nel campionato di Promozione campana. Il 30 novembre 2010 il presidente Giuseppe Caiazzo rassegna le proprie dimissioni dal suo incarico, mentre il 6 dicembre 2010 Raffaele Verdezza, che fino a quel momento era uno dei soci della società, viene nominato a ricoprire la carica di presidente lasciata vacante dal suo predecessore. Il 17 febbraio 2011 la società acquista, tramite un'asta tenutasi presso il tribunale di Torre Annunziata, lo storico marchio Associazione Calcio Savoia 1908, depositato fino a quel momento, dopo il fallimento del 2001 proprio nel tribunale di Torre Annunziata. Il 19 marzo 2011, il Savoia viene promosso matematicamente in eccellenza con ben 5 giornate di anticipo. Il 14 aprile si conclude il campionato. Il Savoia termina imbattuto con 25 vittorie e 5 pareggi. (tratto dal sito ufficiale della società www.acsavoia1908.it))
Emilia Romagna
di Pietro Chianchiano
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Un campo per l'hockey, ma non solo L'esperienza con il sintetico è stata evidentemente positiva per la società di h o c k e y " Ci t t à d e l T r i c o l o r e " , c h e q ue st ' a n n o h a p r o vve d ut o a l r i fa c i m e n t o d e l manto erboso del campo di gioco, ancora con una pavimentazione artificiale
Al Balestri Gambini di Reggio Emilia, il manto in erba sintetica vi era già da diciotto anni. E' infatti tra i primissimi stadi italiani di hockey ad aver adottato il tappeto artificiale. Quest'anno, visto che ormai il vecchio tappeto aveva fatto il suo tempo, si è provveduto al suo rifacimento, installando un nuovo manto di ultima generazione. Il risultato estetico è perfetto anzi bellissimo e l'utilizzo ottimale. La sua inaugurazione, avvenuta lo scorso marzo, ha visto in gara due squadre di serie A1. Il nuovo campo viene utilizzato per incontri di serie A1, A2 e serie B. E' inoltre utilizzato dalle scuole per l'educazione fisica outdoor e per l'allenamento da altre compagini di football americano, calcio e calcetto. L'impianto, di proprietà della Provincia, è gestito da oltre 18 anni dalla società di hockey "Cit-
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ma di nuova generazione.
50 tà del Tricolore" che milita in serie A2 e vede alla presidenza Marco Banacini. Da sottolineare il forte impegno sociale ed economico che questa società profonde per lo sviluppo e la pratica di questo sport. Infatti, i lavori di rifacimento del nuovo manto artificiale, sono stati commissionati dalla Provincia che ne è la proprietaria e pagati, in cambio della gestione per un determinato numero di anni, dalla società "Città del Tricolore" con un contributo da parte della Federazione Italiana Hockey, il cui Presidente Luca di Mauro, in occasione dell'inaugurazione ha così dichiarato: "Reggio e l'Emilia Romagna, più in generale, costituiscono un bacino fondamentale per la nostra disciplina, qui ci sono tifosi, atleti, dirigenti, allenatori, presidenti e arbitri che danno lustro a questo sport, con la loro passione, i loro sacrifici quotidiani e le proprie idee. Nonostante il momento di congiuntura economica negativa che tutto il Paese sta attraversan-
do, questo intervento era doveroso e necessario e rientra in una strategia precisa di promozione e diffusione di questo sport". Ma questo impianto si caratterizza anche per la sua posizione molto strategica. All'interno di un grande polo scolastico e a poche centinaia di metri dal centro storico di Reggio Emilia. Un campo quindi molto sfruttato, dove l'erba sintetica concretizza ed esalta le sue caratteristiche: la reale possibilità di utilizzo del terreno di gioco per moltissime ore al giorno e con qualsiasi condizione atmosferica. Abbiamo quindi chiesto al Presidente Bonacini di raccontarci la sua esperienza su questa "poco comune" realtà impiantistico-sportiva territoriale. Il racconto del Presidente
"La posizione del Balestri/ Gambini è a dir poco strategica: siamo all'interno del polo scolastico più grande di
Reggio, con quattro scuole e circa cinquemila studenti che al mattino utilizzano il campo per fare educazione fisica. Questo ci aiuta a far conoscere l'hockey su prato. Il campo è a 500 metri dal centro storico di Reggio ma anche a 500 metri dalla tangenziale. Una posizione unica a Reggio Emilia, con queste caratteristiche. Le dimensioni dell'impianto sono regolamentari e intorno al campo di gioco esiste un ampio spazio di circa 9000 metri quadri, che permette di realizzare vari allestimenti in funzione del tipo di manifestazione ospitata. Per il terreno di gioco abbiamo deciso di utilizzare questo tipo di manto perché è tra i migliori in ambito mondiale per i campi di hockey. Il sottofondo è colato in opera, una tecnica che pochissime aziende in Italia sono in grado di fare per l'hockey. Questo consente di ottenere
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Storia Storia della società "Città del Tricolore" A Reggio Emilia l'Hockey su Prato è una realtà ben radicata da tempo, con una squadra che si chiama "Città del Tricolore" e il cui anno di fondazione risale all'ormai lontano 1958. A prendere l'iniziativa furono Elio Casoli e del fratello Luigi, insieme ad altri intraprendenti giovani, che avevano assistito a Bologna ad alcune partite dell'allora Centro Universitario Sportivo e decisero di fondare una società anche nel reggiano. "La società che milita in A2 ha oggi 53 anni di vita", spiega un orgoglioso ed entusiasta Marco Bonacini. "L'attività principale è la promozione dell'hockey nelle scuole con persone che quotidianamente affiancano i professori di educazione fisica per presentare e fare provare ad alunni e studenti uno sport che altrimenti non conoscerebbero. Formiamo anche le squadre maschili e femminili che partecipano ai campionati federali da Catania a Trieste da Cagliari a Torino. Attualmente abbiamo U8, U10, U12, U14, U16, U18, U21 e seniores che attualmente gioca in A2 ed è prima in classifica con 5 punti di vantaggio sulla seconda alla fine del girone di andata".
campi dalla perfetta planarità, ovviamente fondamentale per giocare con una pallina così piccola che viaggia anche a 150 Km/h. Inoltre l'erba sintetica consente un elevato grado di elasticità che non sacrifica le articolazioni. Nella prima esecuzione, 17 anni fa, avevamo posato il materassino ed era già una innovazione importante allora, ma il colato in opera è decisamente meglio. Il manto
è polivalente, un misto fra campi in sabbia e in acqua. L'intaso è in sabbia e questo consente di utilizzarlo anche dalle scuole alla mattina o dal calcio e dal football americano, ma quando dobbiamo allenarci noi o dobbiamo giocare le partite, lo bagniamo con 8 irrigatori che fanno depositare la sabbia verso il basso scoprendo la parte superiore del pelo del manto (circa 3 mm) dando
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A lato il Balestri/Gambini. L'immagine oltre a dare una panoramica completa del campo, consente di contestualizzarne la "strategica" posizione territoriale. Nelle altre foto, istantanee di gioco sul nuovo manto sintetico.
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Approfondimento L'Hockey su prato E' uno sport affascinante ed estremamente elegante, forse un po' ermetico per chi non lo conosce, giocato da uomini in bermuda e donne in gonnellino e considerato erroneamente uno sport d'élite. L'hockey su prato è il primo modello di hockey che si ricordi nella storia, è da questa disciplina che sono nati tutti gli altri tipi di hockey. I primi riferimenti a giochi fatti con bastone e pallina risalgono a migliaia di anni fa, sin dai tempi degli antichi egizi. Testimonianze storiche hanno inoltre confermato che giochi simili venivano praticati dai soldati greci, da quelli romani e dalle popolazioni Azteche e indiane del sud America prima che Colombo scoprisse il Nuovo Mondo. Il nome "hockie" sarebbe stato ideato dagli irlandesi nel 1527 e probabilmente deriva dal francese "hoquet" nome del bastone da pastore. Il gioco che conosciamo noi oggi nasce all'Eton College in Inghilterra nel 1860, quando furono scritte le prime norme poi corrette nel 1875 e nel 1890 quando gli inglesi, gli irlandesi ed i gallesi crearono le regole internazionali. Fuori d'Europa le nazioni dove l'hockey attecchì più profondamente e rapidamente furono l'India, il Pakistan, l'Australia e la Nuova Zelanda, nazioni che da sempre fanno parte, assieme alle europee Germania, Olanda, Inghilterra, del vertice dell'hockey mondiale. Sport olimpico dal 1908 per gli uomini e dal 1980 per le donne nel nostro Paese l'hockey giunse più tardi rispetto alle altre principali nazioni europee con apparizioni, a partire dal 1907. Si gioca su erba, o per meglio dire su campi in sintetico. Si corre dietro ad una pallina in gomma e vetroresina su un campo di 91,40 m per 55 m. Le porte sono larghe 3,66 m e alte 2,14 m con una profondità minima di 1,20 m. La pallina con cui si deve fare gol viene colpita con una mazza di legno ricurva sull'estremità inferiore, piatta da un lato e bombata dall'altro. Non si può calciare e neppure usare le mani. Coinvolgente, divertente purtroppo dell'hockey su prato si sente raramente parlare nelle cronache sportive nazionali, eppure il campionato vede impegnate tutte le regioni, rappresentate da più società, ciascuna delle quali possiede un vivaio suddiviso in squadre giovanili e minori impegnate in svariate competizioni. Il campionato nazionale è tradizionalmente composto da due parti: il campionato su prato, che si svolge da ottobre a fine novembre e da marzo a giugno, ed il campionato indoor, che si svolge da dicembre a fine febbraio. Le due competizioni rimangono ben distinte e separate, essendo le due discipline diverse sia per quanto riguarda le regole di gioco, sia per quanto concerne i meccanismi di svolgimento.
una elevata scorrevolezza alla pallina e uniformità di rotolamento. Quasi un campo in acqua. L'impianto in questo modo lavora praticamente dalle 8 di mattina alle 23 di sera nei giorni feriali e al sabato e domenica viene utilizzato per le partite ufficiali delle nostre 9 squadre".
scheda riassuntiva Rifacimento manto erboso artificiale campo Balestri/Gambini di Reggio Emilia Committente e proprietario: Provincia di Reggio Emilia Costo dell'intervento sostenuto da: società Asd Città del Tricolore Gestore dell'impianto: Asd Città del Tricolore, Scandiano (R.E.) Impresa esecutrice dei lavori: Vaneton srl, Modena
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Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo singolo estruso Altezza del filo:25 mm Colore: verde
I lavori
In questa pagina, dettagli di azioni di gioco.
Per la posa del nuovo manto in erba sintetica, si è innanzitutto proceduto con la rimozione del vecchio tappeto. Quindi è stato sistemato, solo dove necessario, il sottofondo esistente sul quale è stato realizzato l'asfalto drenante e il materassino
elastico, colato in opera e composto da granuli di gomma SBR e resina poliuretanica speciale. Quest'ultimo conferisce al tappeto erboso artificiale una maggiore elasticità. Infine il manto, posato sul materassino elastico con tecnica di cucitura in loco, è di colore verde, realizzato in polietilene con fibra monofilo singolo estruso di altezza totale 25 mm su supporto primario in polipropilene. Per l'intaso è stata utilizzata sabbia silicea in quantità idonea. Il campo è stato dotato di un nuovo impianto di irrigazione. Sono stati anche eseguiti lavori di sistemazione della recinzione.
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di Carlotta Bui
Svizzera
Un immenso campo che vale per sette! E' l'ultima realizzazione di cui è stato dotato il Centro Sportivo Nazionale del la Gioventù in Svizzera. Una distesa di 12.500 mq di manto artificiale che ospita, identificabili dalle diverse segnature, ben sette campi da gioco.
Tenero è una cittadina svizzera del Canton Ticino che conta poco meno di tremila abitanti che si affaccia sul Lago Maggiore. Località incantevole, è meta turistica soprattutto d'estate, quando la sua popolazione lievita intorno alle tredicimila presenze. In questa accogliente località sorge anche un importante
centro sportivo denominato CST (centro sportivo nazionale della gioventù) che è la filiale dell'Ufficio federale dello sport (UFSPO) per la promozione dello sport giovanile. Un polo, di proprietà della Confederazione Svizzera, che offre infrastrutture ottimali per la pratica di molte discipline sportive ad una grande gamma di utenti, dallo scolaro al
grande atleta professionista. Il CST è anche sede della scuola cantonale per sportivi d'élite e delle squadre calcistiche del Team Ticino (under 16 fino a under 21). Il centro ha origini lontane e nel corso degli anni è arrivato ad essere l'attuale polo di eccellenza. E proprio le sempre crescenti richieste al CST per l'utilizzo di campi da calcio
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Storia Il CST dalle origini ai giorni nostri
La nascita del Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero (CST) è collegata alla storia della Fondazione "Dono Nazionale Svizzero per i nostri soldati e le loro famiglie" (DNS). Nel novembre 1921 il DNS promuove l'istituzione di uno stabilimento agricolo di cura a Tenero, destinato al reinserimento nella società civile dei soldati svizzeri debilitati dalla prima guerra mondiale. Il motto della casa era "qui se penche sur la terre, se relève". Tra il 1922 e il 1933 la "Cura" ammette 1'396 pazienti militari, per una media di 116 pazienti all'anno. L'apice di presenze si verifica nel 1932 con 276 ammissioni. Il compito della "Cura", perde inesorabilmente di attualità nel secondo dopoguerra, quando il numero di pazienti, fortunatamente, diminuisce drasticamente. Nella seconda metà degli anni 1950-60 la Fondazione - decisa a compiere il possibile non solo per mantenere, ma anche per sviluppare lo stabilimento di Tenero - elabora un progetto per attribuirlo al Canton Ticino e istituirvi un centro cantonale di recupero degli invalidi militari e civili. L'iniziativa è respinta dal Consiglio di Stato del Canton Ticino. Nel 1962 la commissione di liquidazione approva la decisione del DNS di mantenere l'attività dell'azienda agricola, ancora redditizia, e di liquidare invece quella medico-sanitaria.
gni del CST in: 1 campo principale centrale di 105x68 m, 2 campi secondari appaiati trasversalmente di 90x57,60 m e 4 campi per allievi disposti trasversalmente nei campi secondari di 50x35 m. I diversi campi sono distinti attraverso la diversa colorazione delle segnature che sono rispettivamente bianche, gialle e blu. Sul lato nord trova posto una parete in calcestruzzo della lunghezza di 40,32 m e altezza 120 cm, adatta per l'allenamento del palleggio.
Gli impulsi di Gioventù+Sport Inoltrato al Dipartimento militare federale nell'ottobre 1971 il progetto non avrebbe probabilmente avuto riscontro positivo, se non fosse subentrata la Legge federale sulla promozione della ginnastica e dello sport del 1972. La legge attribuisce al Dipartimento militare federale la gestione di una Scuola federale di ginnastica e sport, alla quale viene aggregato il Centro sportivo di Tenero. La legge abolisce inoltre l'IP trasformandola
In queste immagini, vista del nuovo centro sportivo di Tenero, un dettaglio del campo con le segnature nei diversi colori e un’azione di gioco.
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nel periodo da ottobre a marzo, in special modo per campi d'allenamento, ha indotto l'utente a richiedere alla proprietà la trasformazione degli esistenti campi Brochin (realizzati nel 2000) a tappeto erboso naturale, in campi con manto sintetico. Accolta la richiesta si è proceduto alla progettazione e successivamente ai lavori necessari. La superficie totale dei campi in sintetico (12.500 mq) è stata suddivisa, tramite opportune demarcazioni, secondo i biso-
La fase agricolo-sportiva Nella primavera del 1962 la commissione di gestione si accorda verbalmente con la Società solettese di ginnastica che nel corso dell'estate organizza a Tenero un campo sportivo per 45 ginnasti. Questa esperienza, tanto innovativa quanto positiva, evidenzia l'idoneità del sito quale sede di colonie sportive. Il campo estivo si inserisce in un contesto di fervore sportivo. In quegli anni il programma di promozione dello sport nei giovani maschi svizzeri per la preparazione del futuro bravo soldato, denominato istruzione preparatoria (IP), conosceva una crescita importante. Il programma IP era gestito dalla Scuola federale di ginnastica e sport (SFGS), inaugurata nel 1944 a Macolin. Nel 1963 la SFGS sottoscrive con il DNS un accordo per l'utilizzo gratuito di 3,6 ettari della proprietà di Tenero per lo svolgimento dei corsi estivi IP. Il programma, organizzato secondo la formula delle vacanze sportive all'aria aperta, prevede il nuoto, la corsa d'orientamento, gli sport sul terreno e l'escursionismo nella regione. Nel 1966, di fronte agli ottimi sviluppi del partenariato, il DNS e la SFGS stipulano un contratto che regolamenta il possesso, l'utilizzo e la manutenzione del Centro sportivo. L'utilizzo intensivo del Centro non tarda a metterne in evidenza le lacune, in particolare l'assenza di una piscina e di una palestra e l'insufficienza di campi da gioco. Pertanto, nel 1971 la SFGS allestisce un programma edilizio in tre tappe (1975, 1978, 1983).
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Storia nel programma Gioventù+Sport (G+S) aperto finalmente anche alle ragazze. Fin dalla sua introduzione G+S riscuote un ampio successo di pubblico ed elegge Tenero a sede privilegiata dei corsi promossi dalle direzioni cantonali G+S nella bella stagione. Tra il 1970 e il 1980 la SFGS e il DNS aggiornano a più riprese il contratto di partenariato, apportando una serie di migliorie alla logistica. Il 2 giugno 1980 il DNS vende i 182 mila metri quadrati di terreno alla Confederazione. Viene quindi avviata la prima tappa di ampliamento del Centro, diretta dallo studio Otto e Associati. Il 27 settembre 1985 il CST è inaugurato ufficialmente. Esso dispone di una palestra tripla, di un centro natatorio (vasca olimpica, vasca per i tuffi, vasca per l'apprendimento del nuoto), di due campi sintetici per i giochi di squadra, di nuovi locali per l'amministrazione, la direzione tecnica e i corsi teorici. Il Centro federatore della gioventù Nel 1996 il DNS chiude l'amministrazione dell'azienda agricola; gran parte degli appezzamenti viene venduta alla Confederazione per un importo complessivo di 12 milioni di franchi. A partire dal 1997 la direzione e l'amministrazione del CST vengono assunte dalla SFGS, ribattezzato l'anno successivo Ufficio federale dello sport di Macolin. A questo cambiamento istituzionale corrisponde il pensionamento dell'amministratore Rodolfo Feitknecht che cede la direzione al giovane laureato in educazione fisica e sport Bixio Caprara. Nel 1997 il parlamento approva il messaggio federale sulle costruzioni civili che include il progetto della successiva tappa di ampliamento del CST, vinto dall'architetto Mario Botta. I lavori, conclusi nel 2001 e costati 49,7 milioni di franchi, dotano il CST di due nuove costruzioni sportive e residenziali: l'o-
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In queste pagine, giornata inaugurale sul nuovo campo del CST di Tenero.
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stello Sasso Rosso con camere e uffici amministrativi e il complesso Gottardo con palestra tripla, sala polivalente, aule per la teoria, caffetteria, cucina e mensa. Tale potenziamento consente al CST di ospitare un numero crescente di ospiti e di consolidare il proprio ruolo di Centro nazionale per la promozione dello sport giovanile e per la formazione delle promesse dello sport svizzero. Ma il CST accresce pure il proprio contributo per lo sviluppo dello sport ticinese grazie all'insediamento a Tenero nel 2001 della Scuola professionale per sportivi d'élite. Il fulcro dell'attività rimane però lo sviluppo dello sport giovanile a livello nazionale. Lo conferma il successo del campo "Tutti i talenti a Tenero" che, dal 2003, passa da una a due settimane all'anno. Una crescita continua, quindi, quella del CST, premiata dalla recente decisione del Consiglio federale di sostenere una nuova tappa di ampliamento. Alla fine del 2010 Il parlamento accetta il messaggio federale sulle costruzioni civili che concede un credito di 23,7 milioni di franchi per l'ammodernamento e l'ampliamento del campeggio, come pure la costruzione di tre campi da gioco esterni. Bibliografia: Corti, F.: Per il bene dei nostri soldati, per il bene dei nostri giovani! Il Centro sportivo nazionale della gioventù si racconta. In: Canevascini, S. (a cura di): Tenero-Contra. Un comune dai vigneti alle sponde del Verbano. Comune di Tenero-Contra, 2010.
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Tratto dal sito ufficiale www.cstenero.ch
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Nella sequenza di foto piccole, le fasi di realizzazione del nuovo manto sintetico in sostituzione dell'erba naturale preesistente. Nelle altre immagini, un momento di gioco e una panoramica nel contesto urbano.
scheda riassuntiva Rifacimento in sintetico Campo Brochin al Centro sportivo nazionale della gioventù, Tenero (CST), Tenero (Svizzera) Proprietario e Committente: Confederazione Svizzera, tramite Ufficio Federale delle Costruzioni e della Logistica (UFCL), resp. di progetto Arch. Aldo Ostini (UFCL Lugano) Utente: Centro sportivo nazionale della gioventù, Tenero, dir. Bixio Caprara Progetto: Studi associati architetti paesaggisti Niccardo Righetti, Cademario Müller+Wildbolz, Belp Direzione lavori: arch. Niccardo Righetti, Cademario Ingegnere elettrotecnico: Erisel SA, Bellinzona (ing. Ulrich) Inizio cantiere: 16 agosto 2010 Fine lavori: 19 novembre 2010 Collaudo e consegna al gestore: 15 dicembre 2010 Costi di realizzazione:FrS. 3.000.000 (al cambio del 2010 ca. Euro 2.200.000) Caratteristiche del manto Composizione 100% polietilene Struttura: monofilo Altezza del filo: 45 mm Colore: verde bicolore Intaso di stabilizzazione: sabbia quarzifera Intaso prestazionale: granulato termoplastico
tut-
Il campo è certificato FIFA 2 Star e ASF-FTC 1a. divisione nazionale
Le fasi di lavoro hanno riguardato la rimozione della terra vegetale e del sottofondo esistente; quindi la corretta esecuzione di tutte le opere necessarie per la realizzazione del nuovo sottofondo a norma, oltre che di quelle necessarie per il sistema di drenaggio, l'impianto di irrigazione e l'impianto elettrico e di illuminazione. E' stato realizzato in situ lo strato elastico in SBR Schockpad, dello spessore di 20 mm sul quale è stato quindi posato il tappeto erboso sintetico da 45 mm.
Il manto erboso artificiale
L'erba utilizzata è un manto artificiale con fili ad alta resilienza, ossia con una grande capacità di riprendere la forma dopo lo schiacciamento. La forma del monofilamento è concepita come una doppia S rinforzata nella parte centrale, caratteristica riscontrabile nella maggior parte degli elementi vegetali usati per i campi in erba naturale. Sia la forma che l'utilizzo di polimeri speciali aumentano notevolmente la resistenza all'usura, così da au-
mentare oltre che la performance anche la durata del manto purchè assoggettato ad un adeguato programma di manutenzione. L'intaso prestazionale è stato eseguito con sabbia silicea, mentre per l'intaso prestazionale si è utilizzato granulato termoplastico. Dopo i necessari test, l'impianto ha ottenuto la certificazione Fifa 2 star e viene ora utilizzato da squadre di tutti i livelli, dagli amatoriali ai professionali, in modo particolare per gli allenamenti.
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"Useremo la tecnologia", ha dichiarato il Presidente Blatter (75 anni da 15 anni alla guida della Fifa) in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport. "Abbiamo a disposizione due sistemi di telecamere che sono in grado di garantirci ciò che cerchiamo da anni: affidabilità, immediatezza e semplicità di utilizzo". Un cambiamento di rotta di 180° da parte di chi per anni ha sostenuto che "la tecnologia non fosse sportiva" e che "il calcio era bello perché umano". E questo nonostante fossero ormai anni che il mondo del calcio chiedeva a gran voce l'ingresso delle telecamere sul terreno di gioco per permettere ai direttori di gara di coprire la partita con maggiore efficacia. La Fifa non può accettare che si ripeta quanto successo in Sudafrica: un pallone dentro 70 cm visto fuori. Michel Platini, il Presidente dell'Uefa, aveva introdotto i due assistenti di porta proprio con l'intenzione di vedere da vicino cosa capita in area di rigore. Una idea brillante ma costosa. Quante federazioni possono permettersi le cinquine? La tecnologia è meno cara. E spesso più affidabile anche se "meno
umana". Assicurarsi che non ci siano gol fantasma non è solo questione di giustizia sportiva. Ci sono le centinaia di milioni di euro di diritti tv per non parlare delle quotazioni dei calciatori che vengono messe in discussione da errori arbitrali in partite internazionali. E di fronte al business anche chi non ama la tecno-
logia deve piegarsi alle opportunità che "fa scendere in campo" il progresso. Polonia e Ucraina ospitano Uefa Euro 2012 Intervenuto al termine dell'ultima riunione annuale del Comitato Esecutivo Uefa, il Presidente
Michel Platini ha elogiato la decisione di aver scelto Polonia e Ucraina per ospitare Euro 2012. Nel corso della riunione svoltasi a Venezia è stata esaminata l'ultima relazione sui preparativi per la rassegna sportiva continentale, in programma dall'8 giugno al 1 luglio prossimi. "Portare il torneo in queste due nazioni era una sfi-
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La tecnologia scende in campo. Il si di Blatter Dopo 15 anni di polemiche e rinvii il numero uno della Fifa, Sepp Blatter ha detto sì alla tecnologia in campo. Un cambio di rotta che certamente è segno dei tempi ma si basa anche sul rischio concreto che gli errori arbitrali possano mandare in fumo milioni di euro di diritti tv. Dal Mondiale 2014 in Brasile, gli arbitri infatti avranno un mezzo in più per non inciampare nei cosiddetti gol fantasma, che talvolta possono decidere le sorti di gare importantissime.
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da formidabile, non solo per Polonia e Ucraina, ma anche per la stessa Uefa", ha detto Platini. "Non è stato facile, ma il nuovo governo ucraino ha lavorato con grande impegno negli ultimi anni e oggi gli stadi sono terminati e sono tutti splendidi". Il presidente Uefa non ha lesinato il suo entusiasmo: "Non ho ti-
more ad affermare che questa edizione di Euro 2012 sarà straordinaria, non solo calcisticamente, ma anche in fatto di atmosfera e di accoglienza da parte degli abitanti di Polonia e Ucraina", ha detto. Due Paesi che anche grazie alla spinta di questo evento internazione hanno potuto fare grandi passi avanti nelle
proprie infrastrutture investendo in strade, autostrade, aeroporti. E anche se Euro 2012 finirà nello spazio di tre settimane, lascerà in eredità servizi e arredi urbani, infrastrutture e comunicazioni che avranno grande valore nel tempo sia per la vita dei cittadini che per il turismo e la promozione dei due Paesi.
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Un programma di formazione e di interscambio per medici del calcio Nel 2012 verrà inaugurato il Programma di formazione Uefa per medici del calcio, che agevolerà lo scambio di nozioni e informazioni. Si tratta di un fattore essenziale per poter definire nuovi standard e assicurare la diffusione di competenze medico-calcistiche a livello europeo. Il Programma di formazione Uefa per medici del calcio rientra nell'ambito del progetto Kiss (Knowledge & Information Sharing Scenario) e intende portare tutte le federazioni affiliate a un analogo livello di competenza nel settore. Le domande per il primo corso, al quale parteciperanno 49 medici, si sono concluse e hanno evidenziato un grande interesse in tutta Europa. Ogni partecipante riceverà quindi gli strumenti e i materiali per organizzare un workshop nella propria nazione, in modo che il corso possa essere replicato in ogni Paese con il sostegno delle varie Federcalcio. Il programma prevede aggiornamenti specifici sul trattamento d'urgenza dei giocatori, la prevenzione degli infortuni, le cure e la riabilitazione, i ruoli e le responsabilità dei medici di squadra e naturalmente l'antidoping. I contenuti sono stati preparati dal Comitato medico UEFA e da esperti in medicina sportiva. I partecipanti dovranno frequentare tre workshop della durata di 3-4 giorni in tre anni (uno all'anno) e porteranno a termine vari moduli online (e-learning).
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