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IlIl campo campo sintetico sintetico del del centro centro sportivo sportivo dell'Albinoleffe dell'Albinoleffe
English English abstract abstract inside inside
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San San Siro Siro come come l'Arsenal, l'Arsenal, per per ilil manto manto erboso erboso
periodico specializzato sulle pavimentazioni sportive, ricreative e di arredo in erba artificiale e non tutterba.it
G I U G N O
I blaugrana del Barca sul naturale di "Interello"
anche on-line
A P R I L E
anno VII - aprile/maggio/giugno 2012 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00
ISSN 1828-4124
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magazine
T U T T E R B A
n.23
tutterba magazine
n.23
aprile-maggio-giugno 2012 april-may-june
SOMMARIO contents di Pietro Chianchiano
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L'erba del vicino, non è sempre più verde! di Bea Rispoli
Calcio e rugby condividono il campo alternativo di Monopoli
Soccer and rugby share alternative playing field in Monopoli
di Carlotta Bui
Un campo in sintetico per crescere, tutti insieme!
A pitch of synthetic turf helps kids grow up well together!
di Maria Carbone In copertina, il campo di Interello e il nuovo sintetico dell’Albinoleffe.
Un campo al top persino per i blaugrana del Barca! Meglio di così...
A top-notch field even for the blue & red Barça football players! Can't get any better... di Sandro Rubicondi
Una Folgore sulla collina!
A... “Folgore”... on the hill!
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di Riccardo Consoli
Lontani dalla loro Valseriana, i giovani di Albino e Leffe corrono insieme anche sul sintetico
Far away from their Valle Seriana, the young athletes from Albino and Leffe run side by side on an artificial lawn
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rubriche Tutterbanaturale a cura di Erminio Sinigaglia
Dry spot, un problema tipicamente estivo
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Tutterbacorner di Bruno Grillini
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L'erba in piazza! Ultim’ora / last minute - di Pietro Chianchiano
L'erba di San Siro? Sarà come quella dell'Arsenal
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La bacheca (notizie, prodotti, curiosità e quant’altro) a cura della Redazione
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Tutterba Materiali / Tutterba tools - a cura della Redazione
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The turf at San Siro? Like that of Arsenal
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 20162 Milano tel. 026438282 fax 0264749554 www.tutterba.it e-mail: info@tutterba.it
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L'erba del vicino, non è sempre più verde! Abbiamo aspettato qualche giorno in più a scrivere questo articolo con la speranza di poter gioire di una grande vittoria europea. Purtroppo ci siamo solo andati molto, molto, ma molto vicino. Diciamoci la verità, nessuno ci credeva. Dobbiamo quindi essere entusiasti del risultato anche se, quando si arriva ad un dito dal toccare il cielo, cadere da così in alto, fa sempre molto più male. Sarebbe stato bello poter dire, non ci hanno concesso di organizzare questo evento e così noi italiani lo abbiamo vinto. Che soddisfazione sarebbe stata! Ma dato che così non è, ritorniamo alla realtà e dedichiamoci a riflessioni di carattere tecnico, non tecnico calcistico ma tecnico costruttivo sugli stadi in generale e quindi anche su questi degli Europei 2012. Pure in questi tempi del calcio, appositamente realizzati o ristrutturati per l'occasione, si è vista qualche criticità. Quella certamente più evidente e sotto gli occhi di milioni di persone è stata la condizione del terreno di gioco dello Stadio Nazionale di Varsavia, un'arena da 56.000 posti, completata nel gennaio di quest'anno. Tutti abbiamo potuto vedere il "campo di patate" sul quale i nostri calciatori e quelli della Germania hanno disputato l'incontro. La difficoltà di equilibrio e di giocata della palla che tutti i ventidue atleti in campo hanno incontrato. Ci chiediamo, come è possibile che un manto si riduca in tale stato a pochi mesi dalla realizzazione? Un manto peraltro che fino all'inizio dell'Europeo si può dire non sia quasi mai stato utilizzato. Allora non capita solo da noi in Italia (ad esempio problema San Siro tanto sbandierato). Quali possono essere le ragioni? Ipotizziamo. Non è stato curato o manutenuto nel modo giusto? Ci pare improbabile visto l'appuntamento europeo. E' improprio il miscuglio di semina? Anche questo ci perplime, riteniamo che tecnici del settore non possano commettere un tale errore. Il problema "serra"? Combinazione quest'anno il tempo torrido è arrivato pochi giorni prima dell'inizio della manifestazione, quindi poco probabile. E quindi? Non resta che la struttura. Anche qui "potrebbe" essere un problema architettonico? L'impressione è che negli ultimi anni, con la realizzazione di stadi sempre più coperti e tecnologici, la questione "manto erboso naturale" sia in aumento. In queste nuove astronavi del calcio l'elemento vegetale sembrerebbe non trovare le condizioni idonee a svolgere la sua funzione di crescita e radicamento. Segnalazioni di questo tipo di difficoltà ve ne sono state un po' in tutta Europa. Il fatto è che gestire poi la situazione è piuttosto costoso. In termini economici, visti i continui lavori di ripristino e rizollatura da eseguire e, in termini fisici, per gli infortuni che gli atleti possono subire. Anche in questo caso, il "meglio prevenire che curare" sarebbe appropriato.
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Pietro Chianchiano
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Tutterbanaturale In queste pagine, ospitiamo i suggerimenti di Erminio Sinigaglia(*) utili alla manutenzione e alla cura del manto erboso naturale. Se avete domande particolari, potete sottoporle al nostro esperto in scienza dell'erba, scrivendo a info@tutterba.it oppure inviando un fax allo 0264749554.
( ) * p.a. dello studio di consulenza agronomica AG.EC. srl
Dry spot,
un problema tipicamente estivo 1
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Generalmente i substrati dei tappeti erbosi sono considerati facilmente bagnabili, numerosi terreni sabbiosi, in realtà possono manifestare episodi di idrorepellenza in superficie e nella rizosfera nei periodi estivi. Con Dry spot si intende letteralmente una chiazza secca che compare sul tappeto erboso tipicamente durante la fase calda. Essa è riconducibile ad idrorepellenza del top soil e della superficie erbosa, in particolare del feltro. L'idrorepellenza è spesso riconducibile alla presenza di basidiomiceti il cui micelio riveste le particelle di sabbia. I Dry spot sono infatti particolarmente evidenti su substrati sabbiosi e tendenzialmente sabbiosi. A questo si aggiunga la
produzione di feltro da parte di essenze stolonifere come l'Agrostis palustris, tipica dei green golfistici. Diversamente, il problema si verifica in situazioni dove il top soil è realizzato con un mix di sabbia e materiale organico quale torba o compost. Se quest'ultimi non sono ben degradati, accade che i suddetti basidiomiceti agiscono quali degradatori primari e, nel corso della loro attività, producono cere e grassi che rivestono le particelle di sabbia del top soil. Da ciò, l'impermeabilizzazione del substrato e la formazione della chiazza secca. Ovviamente sui tappeti erbosi dei campi di calcio, le chiazze secche sono spesso meno evidenti perché le essenze presenti sono tagliate ad altezze maggiori. Un altro motivo per cui il
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Nelle foto: 1-2-3) chiazze di dry spot; 4) causa frequente dei Dry spot è la presenza quali-quantitativa di funghi superiori; 5) irrigazione di soccorso; 6) foratura della superficie con chiodatura per facilitare l'assorbimento dell'acqua.
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manodopera. In presenza del sintomo, si tratta innanzi tutto di forare la superficie mediante chiodatura. In sequenza, si apporta dell'agente umettante curativo allo scopo di ridurre la tensione superficiale e favorire la penetrazione dell'acqua. Infine, va garantita l'irrigazione micronizzata e costante del Dry spot, laddove, alla disidratazione corrisponde sempre un surriscaldamento dei tessuti. Si tratta quindi di lasciare, per molto tempo nelle prime ore del mattino, degli irrigatori di soccorso accesi sulle zone interessate, per più giorni, sino al completo recupero del tappeto erboso. Tanto più piccola sarà la goccia tanto risulterà efficace. D'altro canto, sempre opportuno compensare la disidratazione del top soil introducendo in
6 carotatura dei materiali idroritentori. Tra questi, da preferire quelli stabili nel tempo come le argille calcinate od i gusci di diatomee. La tecnica migliore per la terapia agronomica del Dry
spot è quella della micro irrigazione costante ovvero attuata per un periodo di alcune ore. Questo al duplice scopo di umettare e di mantenere comunque bassa la temperatura dei tessuti.
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substrato può divenire idrofobico è l'alta percentuale di bicarbonati di sodio, che possono essere apportati con l'acqua di irrigazione che creano uno strato impermeabile. Nelle aree idrorepellenti l'acqua non penetra nel terreno ma rimane in superficie, la capacità drenante è compromessa e, in caso di pendenza, l'acqua scorre orizzontalmente, andando persa. In questi casi l'acqua non solo viene sprecata, ma qualsiasi apporto di fertilizzante solubile potrebbe essere soggetto a perdite, finire in ruscelli e corsi d'acqua e divenire potenziale causa di un significativo inquinamento. Il Dry spot può diventare un serio problema in quanto la sua gestione comporta numerosi sforzi in termini di
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Tutterbacorner
a cura di Bruno Grillini
Dietro la bandierina, con panoramica su tutto il campo, Tutterba è pronto a tirare il calcio d'angolo. Rasoterra o volante, secondo la strategia, ma sempre con l'obiettivo del gol. In questa rubrica trovate argomenti che lasciano il segno, che centrano l'obiettivo.
L'erba in piazza!
za Colombo. Sanremo, piaz
E dopo l'esperienza del lungolago di Como (vedi l'ampio servizio su Tutterba n. 19), che dopo un'estate sugli allori è tornato ad essere un cantiere inaccessibile a cittadini e turisti, ecco che altre iniziative vengono alla ribalta della cronaca italiana, protagonista ancora una volta l'erba sintetica "in piazza".
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Sanremo, piazza Colombo La città dei fiori, come la conosce il turismo internazionale, ha anch'essa i suoi angoli un po' più dimessi ed a forte rischio di essere abbandonati al degrado. Così è per un'area centrale e strategica, ma urbanisticamente poco risolta, quale Piazza Colombo, collocata alle spalle del teatro Ariston e a poche decine di metri dalla spiaggia. Un'area, come ci racconta lo stesso Sindaco in occasione dei lavori di restyling, "frequentata da un'umanità variegata composta da spacciatori, clandestini, sfaccendati, ubriachi"... Uno spazio che stava diventando abituale dimora di topi e vespasiano a cielo aperto. In particolare, i lavori avviati dal Comune hanno riguardato il cosiddetto "solettone", un terrapieno rialzato che costituisce la parte meridionale della piazza. Si è trattato di una scelta politica ma anche economicofinanziaria che si è valsa di avanzi di cassa che era necessario utilizzare entro la fine dell'anno. Si è cominciato con l'abbattimento di una cortina muraria che ostacolava la vista in direzione del mare, lavoro che do-
vrà proseguire nei mesi successivi. Rimosse le macerie e le immondizie accumulatesi nei bassi edifici che delimitano la piazza verso sud, è stata innalzata e tinteggiata la ringhiera che delimita il "solettone" sui lati caratterizzati da un certo dislivello. Per la pavimentazione, si è fatta quindi la scelta di adottare un tappeto di erba sintetica alternata a percorsi in legno, da considerarsi come soluzione provvisoria in attesa della riprogettazione dell'intera piazza. L'intervento è completato dalla posa di fioriere e dal potenziamento dell'illuminazione pubblica. La soluzione adottata, progettata dall'ufficio giardini del Comune, ha lo scopo di ricreare la sensazione di passeggiare nel verde e tra i fiori, senza doversi accollare oneri di manutenzione eccessivi anche in vista del futuro successivo smantellamento. L'artificialità del verde è, naturalmente, un surrogato del giardino naturale che le condizioni del luogo non consentono di creare. L'erba sintetica, che copre una superficie di 340 mq, è incollata su un supporto in legno appositamente posizionato, operazione che ha richiesto pochi giorni di lavoro ed è costata in tutto 13.600 euro. Il bordo del prato è delimitato da un cordolo di tek mentre per i camminamenti sono state posate piastrelle di tek per 380 mq, con un costo di circa 25.000 euro. L'intervento deve essere completato con l'installazione di
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Arezzo, piazza Sant'Agostino Diversa l'iniziativa ma analogo il successo per quanto riguarda questa piazza di Arezzo, centrale ma anch'essa non perfettamente integrata nel tessuto storico della città. Piazza Sant'Agostino appare usualmente come un luogo di transito, e nei giorni di mercato è occupata da tendoni e bancarelle. La scorsa primavera, in occasione dell'iniziativa "Le piazze del gusto", promossa dalla Confcommercio aretina, per due giorni la kermesse gastro-
nomica ha visto come teatro un prato di erba sintetica contornato da puff e piante decorative, prescelto principalmente per ovviare al rigido regolamento comunale a tutela della pavimentazione sottostante, appena rimessa a nuovo. Si tratta di 630 metri quadrati di erba, dal filo alto 42 mm, come quella di Sanremo, che è stato molto apprezzato dai visitatori. E'così che, in accordo con l'Amministrazione Comunale,
Arezzo, piazza Sant'Agostino.
si è deciso di riproporre l'esperimento almeno in un paio di week-end tra giugno e luglio. Appena chiuso il mercato del venerdì, alle 14, verranno iniziate le operazioni di posa, in modo da arrivare alla tarda se-
rata con tutto l'allestimento pronto per il sabato e la domenica delle famiglie. Il lunedì mattina, il tappeto sintetico sarà rimosso per lasciar spazio ai banchi del mercato con la pavimentazione tradizionale. Confcommercio e operatori della piazza sembrano essere convinti dell'idea, tanto che qualcuno auspicherebbe che il manto diventasse permanente. Magari la trasformazione definitiva di una piazza del centro storico in un prato artificiale non è la soluzione più idonea per riqualificare gli spazi delle nostre città, ma rispetto al degrado e all'incuria una soluzione-tampone, come già avvenuto a Sanremo e a Como lo scorso anno, è certamente benvenuta grazie anche all'impiego dell'erba sintetica, sottratta per una volta ai nostri campi di calcio.
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giochi per i bambini. Nonostante le perplessità iniziali -dovute alla novità e al timore di aver affrontato una spesa eccessiva per i tempi che corrono - la cittadinanza ha mostrato di gradire la scelta effettuata dall'Amministrazione, e il "solettone" nelle prime domeniche di primavera è stato affollato di famiglie, curiosi e bambini che hanno sicuramente apprezzato la possibilità di usufruire nuovamente di un'area diventata da tempo off-limits.
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di Bea Rispoli
Puglia
Calcio e rugby
condividono il campo alternativo di Monopoli Tra le alterne vicende delle società sportive che si sono succedute nella cittadina pugliese, una cosa è certa: sia il calcio che il rugby cercano prepotentemente di farsi spazio nel tempo libero dei giovani atleti. Ed è così che si meritano entrambi un campo da gioco in erba sintetica, nuovo di zecca. Il comune di Monopoli, nello spirito di favorire una pratica sportiva diffusa e per soddisfare una richiesta di servizi da parte della cittadinanza, ha messo in atto un progetto per migliorare il campo di calcio alternativo di via Procaccia,
realizzando una nuova superficie del rettangolo di gioco in erba sintetica di terza generazione secondo le caratteristiche di omologazione della LND. Lo spazio di attività sportiva del campo di calcio preesisten-
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l'acqua drenata e un idoneo cassonetto per la posa dei successivi strati di inerti. Il drenaggio profondo è stato realizzato con rete di tubi trasversali del diametro di 90 mm drenanti a 270° e di tubi longitudinali del diametro 160 mm
Nella pagina a lato, sopra il campo calcato dai calciatori della AC Monopoli; sotto gli atleti dell'ASD Amatori Rugby in azione. In questa pagina, panoramica del campo e azioni di gioco.
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te era in terra battuta e ben costipato. Si è quindi potuto procedere mediante livellamento del piano di cassonetto per la formazione di regolari pendenze, allo scopo di costituire un corretto piano di scorrimento del-
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In questa pagina, la compagine del Monopoli calcio in gara ed in allenamento. Nella pagina a lato i rugbysti della Amatori Rugby in partita.
Storia Il calcio a Monopoli
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Nella storia del calcio monopolitano varie sono state le società che sino da prima della seconda guerra mondiale rappresentavano la città, come l'Audace Monopoli, con le maglie bianco-nere e un campetto in terra battuta a disposizione alle spalle del cimitero. Si può affermare però che la grande storia calcistica locale nasce nel 1958, con la fondazione della società sportiva Rinascente Calcio Monopoli, ora in maglia bianco-verde, i colori della città. Si scelse di partire dalla Seconda Divisione per evitare di incorrere nei vecchi debiti dell'Audace Monopoli, che aveva dovutochiudere per fallimento. La prima iscrizione al campionato costò 90.000 lire e ne viene conservata ancora la ricevuta. Dopo molti anni di campionato, sotto la denominazione di Atletico Monopoli la società si fece notare con qualche soddisfazione tra i campionati locali di Promozione e la Prima Categoria. Nell'estate del '77 la Lega Semiprofessionisti annuncia la riforma della Serie C, e il Monopoli attrezza una squadra abbastanza competitiva per puntare al salto di categoria. Dopo una serie rocambolesca di spareggi, l'ultimo dei quali affidato alla monetina, l'A.C. Monopoli viene promossa in Serie C2. Nel campionato seguente il Monopoli venne dirottato nel girone delle squadre campane e siciliane. Per alcune stagioni non si riuscì ad accedere alla C1, traguardo raggiunto solo nel campionato 1983/84. Il Monopoli partecipò quindi a ben otto campionati di C1 consecutivi, con piazzamenti che permisero la qualificazione alla Coppa Italia di Serie A e B. Gli anni novanta videro un alternarsi tra la Serie C1 e la C2, fino alla decisione di non iscriversi per la stagione 1994/95. Si chiudevano così 68 anni di storia di calcio cittadino. Nel 1996 venne fondata un'associazione calcistica che prese il nome di Atletico Monopoli e fu iscritta al campionato di promozione
pugliese appena per tre anni. Si dovette aspettare il nuovo secolo perché il calcio che conta tornasse nella città di Monopoli, prima nelle serie dilettanti, con il nome di Audace Calcio Monopoli, poi in C2 con l'Associazione Calcio Monopoli srl. Nel mese di luglio viene presentata alla tifoseria la nuova dirigenza che iscrive la squadra al campionato di Eccellenza Pugliese 2003/2004. Sarà una stagione significativa perché risveglierà il calcio bianco-verde. La stagione successiva viene costruita una squadra competitiva per vincere il campionato, l'entusiasmo dei tifosi sale, soprattutto quando all'Eccellenza pugliese 2004-05 si iscrive il Football Brindisi 1912, con cui c'è un'antica rivalità sin dagli anni '70. Il derby porterà allo stadio circa 12.000 monopolitani e 1.000 brindisini: l''A.C. si aggiudica il campionato totalizzando il record dei 102 punti, seguita dal Brindisi con 98; si tratta probabilmente di un record mondiale per ogni categoria, e certamente europeo, detenuto questo fino ad allora dal Liverpool con 99 punti. Nel 2010, la decisione della famiglia proprietaria di non sostenere più la squadra e quindi di non iscriverla al campionato di Lega Pro 2a divisione, provoca la reazione dei tifosi che scendono per le strade e manifestano per non vedere scomparire nuovamente il calcio dalla città. Il titolo dell'A.C. Monopoli non viene ceduto, poiché la dirigenza iscrive la squadra al Campionato di Terza Categoria e disputa le partite casalinghe ai Campi Alternativi nel Quartiere S.Francesco da Paola di Monopoli. Dal 2010 a rappresentare la città in ambito calcistico è invece l'A.S.D. Liberty Monopoli, derivata dalla storica società barese A.S.D. Liberty Bari 1909, che milita in Eccellenza Puglia, e che nella stagione ha conquistato la Coppa Italia Puglia. La squadra disputa le partite casalinghe allo Stadio Vito Simone Veneziani, un impianto da 6.880 posti.
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Storia Siamo nel 1982, quando Domenico e Giuseppe Laterza sono da poco rientrati in Italia, dopo aver vissuto a Givors, cittadina francese nei pressi di Lione, dove hanno giocato nel locale club di seconda divisione. La passione per il rugby è forte e nel giro di poco tempo contagiano amici e parenti. I primi allenamenti si svolgono su un prato a ridosso di una spiaggia in località Capitolo. I giocatori sono costretti a levatacce incredibili per occupare il campo prima dei calciofili monopolitani: alle 7.30 ogni domenica si provano i primi placcaggi e si segnano le prime mete. I colori sociali sono il giallo e il nero in onore della squadra francese dove i fratelli Laterza avevano militato. Si disputano i primi test match contro l'AS Rugby Bari, e alla fine dell'anno il Rugby Club Monopoli si iscrive al campionato di serie C2. Per la mancanza di un campo disponibile il RC Monopoli gioca le sue gare interne al "Bellavista" di Bari; la squadra porta a termine due campionati conseguendo interessanti vittorie e crescendo nella qualità del gioco. Nel periodo 1985-90 il movimento compie un altro passo in avanti, crescono il numero dei tesserati, i risultati e le attese. In questo periodo per ben due volte si giunge a giocare una finale per la promozione perdendole entrambe, la prima con l'AS Bari e l'altra con l'Amatori Taranto. Fa la sua comparsa la prima maglia in bianco e verde. Al termine di un campionato perfetto il 12 aprile del '92 il RC Monopoli batte il FC Taranto e conquista la promozione davanti a un pubblico che il rugby pugliese non aveva mai visto. Il RC Monopoli disputa il suo primo campionato di serie C1, e all'inizio
Qui sopra, a sinistra Pietro Menga, a destra Grazio Menga, rispettivamente Presidente e Coach dell'Asd Amatori Rugby.
della stagione rinforza il gruppo già collaudato con l'innesto di due bandiere del rugby tarantino, rimasti appiedati per la rinuncia della loro squadra al campionato di C2. Tuttavia, la mancanza di uno sponsor proprio nell'anno più importante impedisce alla squadra di affrontare un girone proibitivo (sette squadre siciliane e due campane) con la dovuta tranquillità. I giocatori si trovano costretti a giocare dopo lunghissime trasferte notturne in pullman o in auto. Squadre blasonate come Messina e Ragusa (ora in serie B) impongono pesanti passivi. Il campionato termina con due vittorie ed un pareggio, ma sotto lo sforzo sostenuto la squadra si sfalda e cessa l'attività. Passano alcuni anni in cui qualche tentativo di riavvicinare gli sportivi alla disciplina si deve arenare contro le difficoltà economiche. Ma a partire dal 2004, con le nuove generazioni, l'interesse per il rugby prende nuovamente corpo. Michele Formica viene chiamato a presiedere un sodalizio che in cinque anni cresce come mai ci si sarebbe atteso: è l'Amatori Rugby Monopoli. Dallo sparuto gruppetto dei primi allenamenti adesso si contano quasi centro tesserati in tre categorie diverse. Infine, Franco Menga, che era stato tra i promotori della palla ovale a Monopoli negli anni '80, monopolitano di nascita ma aquilano di adozione, e che nel capoluogo abruzzese aveva sviluppato una ineguagliabile passione per il rugby, quando la tragedia del terremoto lo porta a tornare alla natìa Puglia la sua strada incrocia quella dell'Amatori e ne diventa presidente.
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Il rugby a Monopoli
16 A lato, il nuovo manto di gioco in erba artificiale, con visibili le diverse segnature (una bianca e l'altra gialla) per il calcio e il rugby. Sotto, vista aerea del campo.
scheda riassuntiva Campo in erba sintetica per calcio e rugby a Monopoli Committente: comune di Monopoli (Ba) Team di progetto: ing. Pompeo Colacicco - ing. Pietro Greco Impresa esecutrice: Tennis Tecnica srl, Bari Inizio lavori: ottobre 2010 Fine lavori: febbraio 2011 Costo: Euro 432.000,00
Soccer and rugby share alternative playing field in Monopoli From among the twists and turns that have characterised the vicissitudes of sports clubs in Monopoli, Puglia, one thing stands out: soccer and rugby both are sparing no effort to make inroads into the leisure time of young athletes. And this is how they both came to deserve a brand-new synthetic turf field. The playing surface of the pre-existing field was well compacted rammed earth, thus it proved possible to level the ground and obtain the appropriate slope to help the water drain off and provide a suitable base for the aggregate layers. Deep drainage is by means of a grid consisting of 90mm diameter pipes set transversely at a 260-degree angle and pipes running lengthwise, 160mm in diameter, and set at a 180-degree angle. After placing the pipes, the bottom was covered with a geotextile fabric, which was topped with a 21cm thick dynamic sublayer and the successive layers were formed by arranging the materials in decreasing order of grain size from the bottom up, from gravel to sand. At this point, the artificial turf was placed, in 4m wide sheets, made from two-tone green single-yarn fibres, 60mm in length. The turf is filled with silica sand for stabilisation and coloured thermoplastic granules for performance purposes. The markings are white and yellow, since the field will be used for both soccer and rugby matches.
drenanti a 180°. Completati i drenaggi, è stato realizzato un sottofondo dinamico dello spessore di 21 cm, previa stesura di geotessile sul fondo, con la stesura di strati di inerti a granulometria decrescente, da pietrisco a sabbia. È stato quindi posto in opera il manto in erba artificiale, in teli da 4 metri di larghezza, composto da fibre monofilo di lunghezza 60 mm, antiabrasive e anti UV, di colore verde in due tonalità, tessute per inserzione su supporto drenante in polipropilene rivestito in lattice di gomma imputrescibile. Il manto è intasato con sabbia silicea per la stabilizzazione, e granulo termoplastico colorato per la funzione prestazionale. Le segnature sono di colore bianco e giallo, poiché la destinazione è prevista sia per il gioco del calcio che per il rugby. Il lavoro, che si è svolto nel periodo invernale, ha richiesto circa quattro mesi. Oggi giocano sul nuovo campo sintetico due società di calcio (l'AC Monopoli che milita in Terza Categoria e il Liberty Monopoli nel campionato juniores), e la ASD Amatori Rugby Monopoli di Serie C1.
In ogni campo insieme
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Un campo al top persino
per i blaugrana del Barca! Meglio di così...
Sul nuovo "centrale" in erba naturale del Giacinto Facchetti di Milano non so lo le evoluzioni della "Primavera" nerazzurra vincitrice della "Next Generation Series", ma anche quelle dei campionissimi del Barcellona. Il direttore sportivo del club blaugrana, Andoni Zubizzarreta ha fatto i complimenti ai responsabili del club nerazzurro per le strutture e per la qualità del campo
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Nell'ottobre 2011 è stato completato il nuovo manto erboso del campo "centrale" del Giacinto Facchetti, già Interello, impianto del settore giovanile dell'F.C. Internazionale di Milano, situato all'interno del vasto parco metropolitano denominato "Parco Nord". Di questo campo e del centro nel suo complesso, ci siamo occupati ampiamente nel numero 21/2011 di Tutterba, si può dire quindi a pochissimi giorni
dal completamento dei lavori, titolando: "per la primavera dell'Inter, un manto naturale da Champions". Non abbiamo sbagliato. Infatti da allora molti avvenimenti hanno visto questo centro sportivo protagonista, e in particolare il campo "principale". A partire dalla sua inaugurazione ufficiale avvenuta il 10 marzo di quest'anno e battezzata con una bella vittoria della squadra Primavera, che ha anche vinto la "Next
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di gioco.
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Ernesto Paolillo, amministratore delegato F.C. Internazionale.
Generation Series" la Champions dei settori giovanili, per arrivare alla seduta di allenamento del blasonato Barcellona. Tutte queste occasioni sono state motivo di orgoglio per tutta la dirigenza della società nerazzurra, tenuto anche conto dell'impegno economico e non solo che la realizzazione ed il mantenimento di un centro di questo livello ha richiesto e richiede. Abbiamo quindi deciso di tornare a parlare di questo campo sia dal punto di vista tecnico, scoprendo cosa in questi mesi è stato fatto per mantenerne l'alto livello qualitativo, sia dal punto di vista delle motivazioni dell'investimento da parte della società milanese. Ci siamo quindi rivolti ad Erminio
Sinigaglia nella sua qualità di progettista, direttore lavori e consulente agronomico, che nella finestra tecnica ci illustra quanto eseguito dalla fine dei lavori in poi a livello manutentivo. Mentre per la società Inter abbiamo chiesto un'intervista al dott. Ernesto Paolillo, amministratore delegato della società calcistica e promotore oltre che forte sostenitore di questo importante intervento strutturale. Intervista
Tutterba: Dott. Paolillo, innanzitutto ringrazio lei e la sua società per la cortesia e disponibilità che sempre dimostrate nei confronti delle nostre testate. Come lei sa ci siamo occupati del vostro centro
Giacinto Facchetti nello scorso autunno, proprio a ridosso della fine dei lavori che hanno riguardato in modo particolare il manto erboso e la tribuna del campo "principale". La nostra è stata chiaramente una visione tecnica, visto che di questo ci occupiamo. Nell'occasione però la competenza e passione dimostrata dai vostri responsabili ed il loro modo di esporci le ragioni, sostenute in modo particolare da lei, che vi hanno portato a dedicare tante risorse alla realizzazione di questo "gioiello" per i vostri giovani ci hanno suggerito di fare due chiacchiere con lei per saperne di più. E quindi le chiedo cosa l'ha spinta a voler trasformare il centro giovanile dando quindi a questi ragazzi l'opportunità di avere un campo come quello dei grandi
28 campioni dove fare le loro esperienze? Ernesto Paolillo: "E' sempre più importante che i giovani possano esprimere il proprio talento nel miglior modo possibile e che siano pronti per fare il passo verso la prima squadra essendo già preparati. Per fare questo è necessaria la preparazione adeguata, è necessario che si allenino esattamente con le stesse possibilità. E quindi i campi di allenamento devono essere campi che permettano ai ragazzi di esprimere le loro qualità tecniche e di poter essere correttamente giudicati. A volte il giocare su un campo attrezzato o su un campo meno valido fa la differenza e il talento non riesce a venir fuori. I campi "meno belli"
fanno emergere soltanto i giocatori più fisici, i campi invece "più belli" fanno emergere i veri talenti". T: Oltre al terreno di gioco vi siete occupati anche del settore per il pubblico sistemando la tribuna e la recinzione. Cosa l'ha convinta che questa era una cosa necessaria? E. P.: "Direi che le ragioni sono diverse. Fra le più importanti la volontà di realizzare un campo senza barriere, secondo quanto indicato dalle politiche del Ministero degli Interni in merito alla lotta contro la violenza e direi che ci siamo riusciti per primi. E poi perchè noi pensiamo che la partita dev'essere vissuta dalla prima squadra ma soprattutto dal settore giovanile come un
tutt'uno fra pubblico e giocatori, quindi non devono esserci barriere. Ci deve essere la massima lealtà e la massima sportività e quindi perchè mettere delle barriere? Anche perché sono personalmente convinto che le barriere di per se, essendo un ostacolo, creino una frattura. Invece il non aver barriere mitiga molto gli animi in quanto diventa tutto più socievole, tutto più bello da vivere. Questo campo senza barriere, visto che abbiamo cominciato ad utilizzarlo per le partite ufficiali da qualche settimana, ha dimostrato che il pubblico in questa situazione è veramente molto più tranquillo e molto più calmo, vive meglio la partita. Direi che è quasi educativo.”
Nelle immagini della pagina di apertura, la squadra del Barcellona sul campo "centrale" del Giacinto Facchetti e la Primavera dell'Inter. In queste pagine, la Primavera nerazzurra impegnata in gara sul campo di casa.
abstract
A top-notch field even for the blue & red Barça football players! Can't get any better...
Approfondimento tecnico Al Giacinto Facchetti già Interello, il punto dopo il rifacimento La Società Sportiva F.C. Internazionale Milano, con cui collaboriamo da tempo ad Appiano Gentile, come naturale conseguenza del rifacimento del campo di calcio "A" del Centro Sportivo "Giacinto Facchetti" di Interello, di cui abbiamo redatto il progetto, ha affidato alla nostra società l'incarico di Green Manager per coordinare e sovraintendere le economie e la gestione del nuovo campo. Abbiamo provveduto a stilare un programma specifico relativo a tutte le operazioni mirate al mantenimento delle caratteristiche estetico-funzionali delle essenze presenti. Prima fra tutti la fertilizzazione, basata su precisi parametri scaturiti da analisi fisico-chimico-organiche del top soil eseguite presso il nostro laboratorio specializzato e tenendo conto degli apportiasporti delle essenze presenti. La scelta di fertilizzanti appropriati permette di gestire al meglio l'apporto degli elementi nutritivi in funzione del momento climatico e in determinate epoche stagionali, quando, il rallentamento delle funzioni radicali dovuto allo stress estivo su microterme, implica l'utilizzo di fertilizzazioni fogliari che si rivelano un indispensabile complemento. Non meno importante la programmazione e la modalità di esecuzione dei tagli dell'erba, che consentono di mantenere il campo sempre in perfette condizioni di gioco, ma che causano comunque uno stress all'erba e vanno quindi effettuati con cadenza ogni 3-5 giorni, asportando non più di un terzo della parte apicale, utilizzando attrezzatura sempre in perfette condizioni. Il nostro ruolo è anche quello di verificare che gli operatori utilizzino macchine idonee, con lame sempre affilate e regolate ad un'altezza consona al momento climatico. Per quanto concerne l'irrigazione, l'adacquamento della superficie viene garantito al meglio dal nuovo sistema irriguo dotato di 20 irrigatori. I cicli sono programmati per compensare la differenza tra i dati di evapotraspirazione e quelli relativi alle precipitazioni naturali, garantendo all'erba il giusto grado di umidità. Inoltre si prevedo-
no cicli di raffreddamento del manto erboso, (syringing) indispensabili nei mesi di stress termico estivo apportando minimi volumi di acqua per bagnare solo l'apparato fogliare, allo scopo di raffreddare periodicamente i tessuti dell'erba, con 3-4 interventi quotidiani a intervalli di 1-2 ore, nelle ore più calde partendo dalle 11:00 del mattino. Per mantenere al meglio le caratteristiche estetico-funzionali del tappeto erboso del campo "A" del Centro Sportivo "G. Facchetti", abbiamo poi stilato un programma d'interventi fitosanitari che prevede l'impiego di diserbanti registrati per tappeti erbosi di postemergenza e antigerminello per dicotiledoni "foglia larga" e graminacee annuali o "pabio". La gestione delle crittogamie e degli attacchi di insetti viene effettuata con interventi preventivi e/o curativi utilizzando principi attivi registrati per tappeti erbosi, a seconda della stagionalità e del patogeno in essere. Si prevede di effettuare anche delle arieggiature superficiali o verticut, di media profondità o carotature o chiodature, con lo scopo di sfoltire il tappeto erboso, di contenere il feltro e favorire gli scambi gassosi, oltre che stimolare l'emissione di nuovi germogli, promuovendo la ripresa vegetativa per mantenere sempre nelle migliori condizioni il tappeto erboso. a cura di Erminio Sinigaglia
tutterba
The new natural grass "centre" field of the Giacinto Facchetti sports complex in Milan hosted not only the feats of the black & blue Primavera (Under 20) team, winner of the "Next Generation Series", but also those of the FC Barcelona. The current football director Andoni Zubizzarreta complimented the black & blue club managers for the structures and the quality of the new playing field, completed in October 2011 and the first ever without barriers. In an interview in which he told us about the importance of a field with a perfect surface and no barriers for young players, Ernesto Paolillo, the managing director of the Inter soccer club stated "It is increasingly important that young people get a chance to express their talent in the best way possible and that they be ready to graduate to the first team after getting an exhaustive preparation. This requires appropriate training, they must be able to train with exactly the same possibilities. Hence, training fields should be designed to enable the kids to express their technical qualities and to be judged properly. Sometimes playing on a well equipped field as opposed to a less valid one makes all the difference and talent may go unrecognised. On an "imperfect" field only the more physical players will emerge, whereas on high-quality surfaces true talents stand out". And further more: "Maximum fair play and sportiness are required and therefore, what's the use of barriers? Not least because I am personally persuaded that barriers are an obstacle and create a fracture. Conversely, the absence of barriers has a soothing effect on our emotions, and everything becomes friendlier, more easy going. We have been using this field without barriers for official matches for several weeks now and have seen that the public is calmer, more relaxed, enjoys the game in a different manner. I would go as far as saying that the lack of barriers is educational.
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Ernesto Paolillo, amministratore delegato F.C. Internazionale.
Generation Series" la Champions dei settori giovanili, per arrivare alla seduta di allenamento del blasonato Barcellona. Tutte queste occasioni sono state motivo di orgoglio per tutta la dirigenza della società nerazzurra, tenuto anche conto dell'impegno economico e non solo che la realizzazione ed il mantenimento di un centro di questo livello ha richiesto e richiede. Abbiamo quindi deciso di tornare a parlare di questo campo sia dal punto di vista tecnico, scoprendo cosa in questi mesi è stato fatto per mantenerne l'alto livello qualitativo, sia dal punto di vista delle motivazioni dell'investimento da parte della società milanese. Ci siamo quindi rivolti ad Erminio
Sinigaglia nella sua qualità di progettista, direttore lavori e consulente agronomico, che nella finestra tecnica ci illustra quanto eseguito dalla fine dei lavori in poi a livello manutentivo. Mentre per la società Inter abbiamo chiesto un'intervista al dott. Ernesto Paolillo, amministratore delegato della società calcistica e promotore oltre che forte sostenitore di questo importante intervento strutturale. Intervista
Tutterba: Dott. Paolillo, innanzitutto ringrazio lei e la sua società per la cortesia e disponibilità che sempre dimostrate nei confronti delle nostre testate. Come lei sa ci siamo occupati del vostro centro
Giacinto Facchetti nello scorso autunno, proprio a ridosso della fine dei lavori che hanno riguardato in modo particolare il manto erboso e la tribuna del campo "principale". La nostra è stata chiaramente una visione tecnica, visto che di questo ci occupiamo. Nell'occasione però la competenza e passione dimostrata dai vostri responsabili ed il loro modo di esporci le ragioni, sostenute in modo particolare da lei, che vi hanno portato a dedicare tante risorse alla realizzazione di questo "gioiello" per i vostri giovani ci hanno suggerito di fare due chiacchiere con lei per saperne di più. E quindi le chiedo cosa l'ha spinta a voler trasformare il centro giovanile dando quindi a questi ragazzi l'opportunità di avere un campo come quello dei grandi
28 campioni dove fare le loro esperienze? Ernesto Paolillo: "E' sempre più importante che i giovani possano esprimere il proprio talento nel miglior modo possibile e che siano pronti per fare il passo verso la prima squadra essendo già preparati. Per fare questo è necessaria la preparazione adeguata, è necessario che si allenino esattamente con le stesse possibilità. E quindi i campi di allenamento devono essere campi che permettano ai ragazzi di esprimere le loro qualità tecniche e di poter essere correttamente giudicati. A volte il giocare su un campo attrezzato o su un campo meno valido fa la differenza e il talento non riesce a venir fuori. I campi "meno belli"
fanno emergere soltanto i giocatori più fisici, i campi invece "più belli" fanno emergere i veri talenti". T: Oltre al terreno di gioco vi siete occupati anche del settore per il pubblico sistemando la tribuna e la recinzione. Cosa l'ha convinta che questa era una cosa necessaria? E. P.: "Direi che le ragioni sono diverse. Fra le più importanti la volontà di realizzare un campo senza barriere, secondo quanto indicato dalle politiche del Ministero degli Interni in merito alla lotta contro la violenza e direi che ci siamo riusciti per primi. E poi perchè noi pensiamo che la partita dev'essere vissuta dalla prima squadra ma soprattutto dal settore giovanile come un
tutt'uno fra pubblico e giocatori, quindi non devono esserci barriere. Ci deve essere la massima lealtà e la massima sportività e quindi perchè mettere delle barriere? Anche perché sono personalmente convinto che le barriere di per se, essendo un ostacolo, creino una frattura. Invece il non aver barriere mitiga molto gli animi in quanto diventa tutto più socievole, tutto più bello da vivere. Questo campo senza barriere, visto che abbiamo cominciato ad utilizzarlo per le partite ufficiali da qualche settimana, ha dimostrato che il pubblico in questa situazione è veramente molto più tranquillo e molto più calmo, vive meglio la partita. Direi che è quasi educativo.”
Nelle immagini della pagina di apertura, la squadra del Barcellona sul campo "centrale" del Giacinto Facchetti e la Primavera dell'Inter. In queste pagine, la Primavera nerazzurra impegnata in gara sul campo di casa.
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A top-notch field even for the blue & red Barça football players! Can't get any better...
Approfondimento tecnico Al Giacinto Facchetti già Interello, il punto dopo il rifacimento La Società Sportiva F.C. Internazionale Milano, con cui collaboriamo da tempo ad Appiano Gentile, come naturale conseguenza del rifacimento del campo di calcio "A" del Centro Sportivo "Giacinto Facchetti" di Interello, di cui abbiamo redatto il progetto, ha affidato alla nostra società l'incarico di Green Manager per coordinare e sovraintendere le economie e la gestione del nuovo campo. Abbiamo provveduto a stilare un programma specifico relativo a tutte le operazioni mirate al mantenimento delle caratteristiche estetico-funzionali delle essenze presenti. Prima fra tutti la fertilizzazione, basata su precisi parametri scaturiti da analisi fisico-chimico-organiche del top soil eseguite presso il nostro laboratorio specializzato e tenendo conto degli apportiasporti delle essenze presenti. La scelta di fertilizzanti appropriati permette di gestire al meglio l'apporto degli elementi nutritivi in funzione del momento climatico e in determinate epoche stagionali, quando, il rallentamento delle funzioni radicali dovuto allo stress estivo su microterme, implica l'utilizzo di fertilizzazioni fogliari che si rivelano un indispensabile complemento. Non meno importante la programmazione e la modalità di esecuzione dei tagli dell'erba, che consentono di mantenere il campo sempre in perfette condizioni di gioco, ma che causano comunque uno stress all'erba e vanno quindi effettuati con cadenza ogni 3-5 giorni, asportando non più di un terzo della parte apicale, utilizzando attrezzatura sempre in perfette condizioni. Il nostro ruolo è anche quello di verificare che gli operatori utilizzino macchine idonee, con lame sempre affilate e regolate ad un'altezza consona al momento climatico. Per quanto concerne l'irrigazione, l'adacquamento della superficie viene garantito al meglio dal nuovo sistema irriguo dotato di 20 irrigatori. I cicli sono programmati per compensare la differenza tra i dati di evapotraspirazione e quelli relativi alle precipitazioni naturali, garantendo all'erba il giusto grado di umidità. Inoltre si prevedo-
no cicli di raffreddamento del manto erboso, (syringing) indispensabili nei mesi di stress termico estivo apportando minimi volumi di acqua per bagnare solo l'apparato fogliare, allo scopo di raffreddare periodicamente i tessuti dell'erba, con 3-4 interventi quotidiani a intervalli di 1-2 ore, nelle ore più calde partendo dalle 11:00 del mattino. Per mantenere al meglio le caratteristiche estetico-funzionali del tappeto erboso del campo "A" del Centro Sportivo "G. Facchetti", abbiamo poi stilato un programma d'interventi fitosanitari che prevede l'impiego di diserbanti registrati per tappeti erbosi di postemergenza e antigerminello per dicotiledoni "foglia larga" e graminacee annuali o "pabio". La gestione delle crittogamie e degli attacchi di insetti viene effettuata con interventi preventivi e/o curativi utilizzando principi attivi registrati per tappeti erbosi, a seconda della stagionalità e del patogeno in essere. Si prevede di effettuare anche delle arieggiature superficiali o verticut, di media profondità o carotature o chiodature, con lo scopo di sfoltire il tappeto erboso, di contenere il feltro e favorire gli scambi gassosi, oltre che stimolare l'emissione di nuovi germogli, promuovendo la ripresa vegetativa per mantenere sempre nelle migliori condizioni il tappeto erboso. a cura di Erminio Sinigaglia
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The new natural grass "centre" field of the Giacinto Facchetti sports complex in Milan hosted not only the feats of the black & blue Primavera (Under 20) team, winner of the "Next Generation Series", but also those of the FC Barcelona. The current football director Andoni Zubizzarreta complimented the black & blue club managers for the structures and the quality of the new playing field, completed in October 2011 and the first ever without barriers. In an interview in which he told us about the importance of a field with a perfect surface and no barriers for young players, Ernesto Paolillo, the managing director of the Inter soccer club stated "It is increasingly important that young people get a chance to express their talent in the best way possible and that they be ready to graduate to the first team after getting an exhaustive preparation. This requires appropriate training, they must be able to train with exactly the same possibilities. Hence, training fields should be designed to enable the kids to express their technical qualities and to be judged properly. Sometimes playing on a well equipped field as opposed to a less valid one makes all the difference and talent may go unrecognised. On an "imperfect" field only the more physical players will emerge, whereas on high-quality surfaces true talents stand out". And further more: "Maximum fair play and sportiness are required and therefore, what's the use of barriers? Not least because I am personally persuaded that barriers are an obstacle and create a fracture. Conversely, the absence of barriers has a soothing effect on our emotions, and everything becomes friendlier, more easy going. We have been using this field without barriers for official matches for several weeks now and have seen that the public is calmer, more relaxed, enjoys the game in a different manner. I would go as far as saying that the lack of barriers is educational.
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Sopra, vista dalla tribuna del campo "centrale" del Centro Sportivo. Chiaramente visibile la mancanza di barriere. Nelle altre immagini la compagine del Barcellona in seduta di allenamento sul perfetto manto naturale del centro sportivo nerazzurro.
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T.: è quindi secondo lei meno istigato. E.P.: "Sì è meno istigato". T.: E' quasi una questione psicologica quindi. Come dire, posso farlo ma... E.P.: "E' proprio così. A volte la barriera invece scatena gli animi, è una cosa incredibile". T.: Sappiamo che avreste voluto giocare già una partita di Next Generation nel nuovo campo ma non ci siete riusciti per le lungaggini che si sono verificate nell'ottenimento delle autorizzazioni. E' dipeso dal fatto che non vi erano le barriere o da altro? E.P.: "Sì avremmo voluto giocare la Next ma non siamo arrivati in tempo. E questo non solo per il fatto che non ci fossero le barriere ma perché nel frattempo abbiamo anche rifatto tutti i lavori intorno e quindi l'omologazione doveva essere globale, doveva essere totale. Non è stato quindi solo un problema di barriere. Finalmente in Italia cominciano ad essere apprezzati i campi senza barriere. Certo l'iter per le barriere è stato leggermente più lungo perché è una novità assoluta. Abbiamo tracciato la strada per gli altri che seguiranno che indubbiamente avranno un precedente a cui rifarsi".
T.: Da quanto ci ha detto fin'ora si evince la volontà di far progredire per il meglio il calcio nel nostro paese. Nel suo discorso parla di impianti di qualità dove i giovani possano esprimersi, di educazione dei giovani calciatori e di educazione sportiva del pubblico. E' anche per tutto questo che lei ha voluto la partecipazione dell'Inter a questa "Champions" delle squadre Primavera? E.P.: "Sì assolutamente". T.: Questo è un torneo a inviti e sappiamo che lei è un uno dei promotori se non il promotore principale. Come nasce l'idea di questo torneo? E.P.: "Sono sempre stato convinto che se vogliamo che l'età delle squadre di calcio si porti verso il basso e quindi ci sia più spazio per i giovani, questi giovani devono essere pronti al grande passo il più presto possibile. Di cosa vengono accusati i giovani quando non vengono messi subito in squadra? Di non avere esperienza, tantomeno internazionale. Di non aver maturato quell'esperienza anche tattica che il campo internazionale ti consente e certamente di livello superiore a quella fatta in campo nazionale. Quindi da qui è nata l'idea di spingere perchè si facessero dei tornei ad alto livello internaziona-
le così che giocatori come i nostri della Primavera potessero giocare non solo con l'Albinoleffe o la Cittadella, ma anche con il Manchester United piuttosto che con l'Ajax o il Barcellona, com'è peraltro accaduto. Questo indubbiamente fa crescere i ragazzi molto di più perché dà un livello di esperienza difficilmente raggiungibile se non prima di una certa età". T.: Questo consente anche un importante contatto col pubblico straniero. Quindi una maturazione non solo tecnica ma anche della personalià. E.P.: "Un contatto col pubblico straniero li porta a giocare in campi dove i settori giovanili sono più frequentati dagli spettatori. Non dimentico che quando abbiamo giocato a Lisbona contro lo Sporting avevamo dodicimila spettatori sul campo. Quindi imparano a giocare anche alla presenza di grande pubblico in un'atmosfera tutta particolare e questo fa parte del loro bagaglio di crescita". T.: In questa sua riposta intravvediamo la rivalutazione dei cosiddetti "vivai". Il voler far crescere ragazzi ad alto livello anche in casa nostra e quindi non arrivare sempre a cercare fuori il campione famoso. Ricominciare a fare crescere
una generazione di ragazzi dandogli gli strumenti e le opportunità necessarie. E.P.: "Certo. Se in casa crescono ragazzi che hanno talento e anche con un'esperienza acquisita a livello internazionale è molto più facile prendere direttamente dalla prima squadra questi ragazzi senza essere costretti a cercare talenti da squadre estere perché lì hanno già maturato questa esperienza. Si tratta quindi di cercare di costruire i campioni in casa il più possibile". T.: E diventa anche un discorso economicamente positivo per la società. E.P.: "Indubbiamente il talento scoperto da altri e voluto dagli altri costa molto di più che non il talento costruito in casa, questo è evidente". T.: Alla luce di tutti questi obiettivi e tornando al centro Giacinto Facchetti, oltre al campo centrale vi sono altri campi e alcuni in sintetico, ormai magari un pochino datati. Avete in programma di procedere su questa strada migliorandoli? E.P.: "Assolutamente. Già da quest'anno. Il primo campo, come sapete, su cui abbiamo messo mano è stato l'anno scorso quello "principale" dove gioca la Primavera e dove giocano gli allievi; è in erba naturale e vi è la tribuna.
31 Immediatamente dopo, a partire da quest'anno, cominceremo il rifacimento dei campi in sintetico e quindi portando in breve tempo ad ammodernare tutto il centro. Ormai sono campi che hanno finito il loro ciclo di ammortamento e di vita e anche li occorre intervenire. E' evidente che andremo verso soluzioni in sintetico e non verso soluzioni in erba naturale perché si allenano molte squadre su quei campi e il sintetico dura molto di più. Un campo in erba naturale non permetterebbe a quel numero di squadre di allenarsi". T.: Vi orienterete su una tecnologia di prato misto "naturale+sintetico" tipo quello che avete al centro Angelo Moratti di Appiano Gentile o pensate ad un classico terreno in erba artificiale? E.P.: "Senz'altro andremo verso un campo comunque sintetico di nuova generazione". T.: Quindi tutto potrebbe essere, con la formula ibrida o completamente in sintetico sul modello di quelli del Novara o del Cesena. E.P.: "Esatto. Credo che si valuterà anche l'ipotesi del misto ma bisognerà valutare bene anche i costi. Può darsi che se ne faccia qualcuno misto e qualcuno in sintetico totale, tutto dipende come dicevo anche da una corretta
valutazione dei costi. Il centro è grande e i campi sono tanti". T.: Secondo lei, il campo che avete ad Appiano, che è un misto, dal punto di vista tecnico e manutentivo presenta molte diversità? Visto che comunque questa è un'erba naturale che va gestita. E.P.: "Sì il misto indubbiamente è più delicato del sintetico normale, però permette di giocare bene anche nel momento in cui l'erba ha delle difficoltà a crescere, o per il suo ciclo di crescita costringe a giocare solo sul sintetico e quindi è un sintetico che comunque rende. Il misto ha dei grossi vantaggi e si sta pensando all'ipotesi misto anche per San Siro". T.: Infatti. Ci pare che voi siate ancora un pochino restii almeno da quello che si legge sulla stampa, mentre il Milan pare più propenso. Il Milan spinge e voi tirate. Le chiediamo è perchè avete una conoscenza diretta del prodotto o perchè la naturale è sempre la naturale? E.P.: "Noi da un lato vorremmo l'erba naturale perché più bello dell'erba naturale non c'è niente e siamo convinti di questo. Ci rendiamo conto che a San Siro l'erba naturale è un sogno perché ne abbiamo provate di ogni tipo e i problemi strutturali terzo
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Sopra, vista dalla tribuna del campo "centrale" del Centro Sportivo. Chiaramente visibile la mancanza di barriere. Nelle altre immagini la compagine del Barcellona in seduta di allenamento sul perfetto manto naturale del centro sportivo nerazzurro.
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T.: è quindi secondo lei meno istigato. E.P.: "Sì è meno istigato". T.: E' quasi una questione psicologica quindi. Come dire, posso farlo ma... E.P.: "E' proprio così. A volte la barriera invece scatena gli animi, è una cosa incredibile". T.: Sappiamo che avreste voluto giocare già una partita di Next Generation nel nuovo campo ma non ci siete riusciti per le lungaggini che si sono verificate nell'ottenimento delle autorizzazioni. E' dipeso dal fatto che non vi erano le barriere o da altro? E.P.: "Sì avremmo voluto giocare la Next ma non siamo arrivati in tempo. E questo non solo per il fatto che non ci fossero le barriere ma perché nel frattempo abbiamo anche rifatto tutti i lavori intorno e quindi l'omologazione doveva essere globale, doveva essere totale. Non è stato quindi solo un problema di barriere. Finalmente in Italia cominciano ad essere apprezzati i campi senza barriere. Certo l'iter per le barriere è stato leggermente più lungo perché è una novità assoluta. Abbiamo tracciato la strada per gli altri che seguiranno che indubbiamente avranno un precedente a cui rifarsi".
T.: Da quanto ci ha detto fin'ora si evince la volontà di far progredire per il meglio il calcio nel nostro paese. Nel suo discorso parla di impianti di qualità dove i giovani possano esprimersi, di educazione dei giovani calciatori e di educazione sportiva del pubblico. E' anche per tutto questo che lei ha voluto la partecipazione dell'Inter a questa "Champions" delle squadre Primavera? E.P.: "Sì assolutamente". T.: Questo è un torneo a inviti e sappiamo che lei è un uno dei promotori se non il promotore principale. Come nasce l'idea di questo torneo? E.P.: "Sono sempre stato convinto che se vogliamo che l'età delle squadre di calcio si porti verso il basso e quindi ci sia più spazio per i giovani, questi giovani devono essere pronti al grande passo il più presto possibile. Di cosa vengono accusati i giovani quando non vengono messi subito in squadra? Di non avere esperienza, tantomeno internazionale. Di non aver maturato quell'esperienza anche tattica che il campo internazionale ti consente e certamente di livello superiore a quella fatta in campo nazionale. Quindi da qui è nata l'idea di spingere perchè si facessero dei tornei ad alto livello internaziona-
le così che giocatori come i nostri della Primavera potessero giocare non solo con l'Albinoleffe o la Cittadella, ma anche con il Manchester United piuttosto che con l'Ajax o il Barcellona, com'è peraltro accaduto. Questo indubbiamente fa crescere i ragazzi molto di più perché dà un livello di esperienza difficilmente raggiungibile se non prima di una certa età". T.: Questo consente anche un importante contatto col pubblico straniero. Quindi una maturazione non solo tecnica ma anche della personalià. E.P.: "Un contatto col pubblico straniero li porta a giocare in campi dove i settori giovanili sono più frequentati dagli spettatori. Non dimentico che quando abbiamo giocato a Lisbona contro lo Sporting avevamo dodicimila spettatori sul campo. Quindi imparano a giocare anche alla presenza di grande pubblico in un'atmosfera tutta particolare e questo fa parte del loro bagaglio di crescita". T.: In questa sua riposta intravvediamo la rivalutazione dei cosiddetti "vivai". Il voler far crescere ragazzi ad alto livello anche in casa nostra e quindi non arrivare sempre a cercare fuori il campione famoso. Ricominciare a fare crescere
una generazione di ragazzi dandogli gli strumenti e le opportunità necessarie. E.P.: "Certo. Se in casa crescono ragazzi che hanno talento e anche con un'esperienza acquisita a livello internazionale è molto più facile prendere direttamente dalla prima squadra questi ragazzi senza essere costretti a cercare talenti da squadre estere perché lì hanno già maturato questa esperienza. Si tratta quindi di cercare di costruire i campioni in casa il più possibile". T.: E diventa anche un discorso economicamente positivo per la società. E.P.: "Indubbiamente il talento scoperto da altri e voluto dagli altri costa molto di più che non il talento costruito in casa, questo è evidente". T.: Alla luce di tutti questi obiettivi e tornando al centro Giacinto Facchetti, oltre al campo centrale vi sono altri campi e alcuni in sintetico, ormai magari un pochino datati. Avete in programma di procedere su questa strada migliorandoli? E.P.: "Assolutamente. Già da quest'anno. Il primo campo, come sapete, su cui abbiamo messo mano è stato l'anno scorso quello "principale" dove gioca la Primavera e dove giocano gli allievi; è in erba naturale e vi è la tribuna.
31 Immediatamente dopo, a partire da quest'anno, cominceremo il rifacimento dei campi in sintetico e quindi portando in breve tempo ad ammodernare tutto il centro. Ormai sono campi che hanno finito il loro ciclo di ammortamento e di vita e anche li occorre intervenire. E' evidente che andremo verso soluzioni in sintetico e non verso soluzioni in erba naturale perché si allenano molte squadre su quei campi e il sintetico dura molto di più. Un campo in erba naturale non permetterebbe a quel numero di squadre di allenarsi". T.: Vi orienterete su una tecnologia di prato misto "naturale+sintetico" tipo quello che avete al centro Angelo Moratti di Appiano Gentile o pensate ad un classico terreno in erba artificiale? E.P.: "Senz'altro andremo verso un campo comunque sintetico di nuova generazione". T.: Quindi tutto potrebbe essere, con la formula ibrida o completamente in sintetico sul modello di quelli del Novara o del Cesena. E.P.: "Esatto. Credo che si valuterà anche l'ipotesi del misto ma bisognerà valutare bene anche i costi. Può darsi che se ne faccia qualcuno misto e qualcuno in sintetico totale, tutto dipende come dicevo anche da una corretta
valutazione dei costi. Il centro è grande e i campi sono tanti". T.: Secondo lei, il campo che avete ad Appiano, che è un misto, dal punto di vista tecnico e manutentivo presenta molte diversità? Visto che comunque questa è un'erba naturale che va gestita. E.P.: "Sì il misto indubbiamente è più delicato del sintetico normale, però permette di giocare bene anche nel momento in cui l'erba ha delle difficoltà a crescere, o per il suo ciclo di crescita costringe a giocare solo sul sintetico e quindi è un sintetico che comunque rende. Il misto ha dei grossi vantaggi e si sta pensando all'ipotesi misto anche per San Siro". T.: Infatti. Ci pare che voi siate ancora un pochino restii almeno da quello che si legge sulla stampa, mentre il Milan pare più propenso. Il Milan spinge e voi tirate. Le chiediamo è perchè avete una conoscenza diretta del prodotto o perchè la naturale è sempre la naturale? E.P.: "Noi da un lato vorremmo l'erba naturale perché più bello dell'erba naturale non c'è niente e siamo convinti di questo. Ci rendiamo conto che a San Siro l'erba naturale è un sogno perché ne abbiamo provate di ogni tipo e i problemi strutturali terzo
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scheda riassuntiva Centro sportivo Giacinto Facchetti, Milano Committente: Fc. Internazionale Milano spa, Milano Progettazione, consulenza agronomica e Direttore Lavori: Erminio Sinigaglia - Ag.Ec. srl, Selvazzano Dentro (Pd) Coordinamento sicurezza: ing. Francesco Dell'Acqua - AST3, Cermenate (Co) Foto: Fc Internazionale, Milano
pochi giorni fà, subito dopo la partita di Champion contro il Milan a San Siro. I suoi campioni hanno svolto una seduta di allenamento sul vostro campo "centrale" in naturale e si sono complimentati per le perfette condizioni del terreno. Sappiamo le proteste invece per il terreno di San Siro. Che effetto le ha fatto il tutto? E.P.: "E' stata certamente una grande soddisfazione. Non solo per me ma per tutta la società. E' stata una grande festa per noi e per tutto il pubblico intervenuto. C'erano circa duemila persone. Ci ha confermato che stiamo andando nella giusta direzione e questo è quello che conta". (L'intervista che pubblichiamo integralmente per dovere di cronaca, ci è stata rilasciata il 16 aprile 2012, quando ancora non si sapeva come sarebbe stato risolto il problema di San Siro. In questi giorni è stato scelto il prodotto per il nuovo manto erboso della "Scala del Calcio" e stanno per partire i lavori. In questo numero di Tutterba anche un servizio dedicato alla spiegazione tecnica di questa pavimentazione).
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Qui sopra, l'arrivo al Giacinto Facchetti della squadra Blaugrana e alcuni momenti della seduta di allenamento. In alto, la Privamera dell'Inter in partita.
anello e copertura non lo permettono. Quindi a questo punto sembra effettivamente che si debba rinunciare al sogno ed essere molto più pratici e andare verso il misto". T.: E secondo lei nelle aree dove adesso già il problema esiste, in pratica dove l'erba non cresce, non farà fatica anche quella del terreno misto? E.P.: "E' il problema che stiamo studiando". T.: Però lei dice anche se non c'è l'erba naturale c'è sotto comunque il sintetico. Questo non creerebbe troppa diversità tra il centro del campo e il laterale dove questo problema si crea? E.P.: "E' quello che temiamo. È questo che spiega il nostro essere leggermente restii e stiamo cercando di vedere tutte le soluzioni tecniche che risolvano questo problema, quindi i colloqui sono pressoché quotidiani con i tecnici per cercare di capire quale possa essere la soluzione migliore". T.: In attesa di sapere come questa vicenda sortirà, torniamo al vostro centro con un'ultima domanda. Il club del Barcellona è stato vostro ospite al Giacinto Facchetti proprio
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di Sandro Rubicondi
Marche
Una Folgore sulla collina! Delle tre società calcistiche del comune marchighiano di Falerone, la Folgore è quella che vanta magg giore anzianità. Costretta a lungo a giocare come ospite nei centri vicini perchè il campo comunale, realizzato in cima a un colle, non aveva le misure regolamentari, ha potuto finalmente giocare l'attuale campionato in casa grazie al nuovissimo prato in erba naturale del campo ampliato e portato allle dimensioni standard.
Qui sotto, il campo di calcio. Nella pagina a lato, sopra, panoramica del nuovo terreno; sotto, la Folgore in azione. Nel rullo laterale, alcuni momenti della giornata inaugurale.
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E così lo scorso 5 settembre, alle ore 16, al Campo Sportivo in Via della Pace a Falerone, dopo diversi anni la Folgore ha giocato la partita casalinga, la prima del campionato, sul green di casa. Avversario destinato per questa occasione il Pagliare Calcio. Anche questo campo rientra nella gestione globale degli impianti sportivi di Falerone, affidata alla Polisportiva Due Torri: questo impianto si aggiunge così al campo nuovo a Piane di Falerone, alla palestra ed al campo da tennis, fruibili da almeno 500 utenti nel territorio. Falerone vanta tre società di calcio, la Folgore Falerone sorta nel 1957, che attualmente milita nel campionato di Promozione, l'ASD Piane di Falerone sorta nel 2007, che partecipa al campionato di 2º categoria e l'Union calcio (2005), che cura
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Il campo rifatto
Da circa 30 anni dunque il Comune di Falerone era proprietario di un impianto sportivo per il gioco del calcio ubicato nel capoluogo, in via della Pace;
l'impianto è costituito da terreno di gioco, spogliatoi e una piccola tribuna per circa 30 spettatori. Il problema di questo campo era la sua ubicazione in zona collinare, che non lasciava spazio a un ampliamento per portarlo alla dimensione regolamentare per i campionati di categoria. Finalmente, l'Amministrazione Comunale, recependo le numerose richieste da parte delle società sportive che praticano il gioco del calcio, ha progettato un intervento radicale che, con opportuni movimenti di terra, ha consentito di ampliare il terreno di gioco in modo da ottenere un impianto sportivo regolamentare per praticare i campionati dalla terza categoria alla promozione. L'ubicazione dell'impianto, sulla sommità di un colle, ha richiesto la realizzazione di un rileva-
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il settore giovanile. Dalla stagione 2008/2009 la Folgore Falerone e la Union calcio hanno avviato una collaborazione, in base alla quale la Folgore gestirà Juniores e Allievi mentre la Union il resto del settore giovanile dai giovanissimi ai pulcini. Il comune mette a disposizione di queste tre squadre due campi da calcio a 5, siti nella frazione Piane di Falerone e quello di calcio a 11 nel capoluogo. Nel Marzo del 2009, promossa dall'amministrazione comunale e composta da esponenti delle società sportive comunali, è nata l'ASD Due Torri, società che gestisce gli impianti sportivi di proprietà pubblica.
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Storia Un po' di storia della Folgore
Qui sopra, il Presidente della Folgore Fabio Monini. Sotto, e nella pagina a lato, istantanee di gioco della squadra di casa impegnata, sul proprio terreno, in tre diversi incontri.
Citiamo dalle parole di Piero Castellucci, un appassionato di storia locale e in particolare della Folgore: Collegandomi con il sito della Folgore ho notato che come data di fondazione della squadra viene indicato il 1957. Sicuramente la Folgore è una bella realtà e come per tutte le belle signore togliersi una decina di anni è una cosa simpatica e non ha nulla di disdicevole. Ma se l'attuale Folgore è in qualche modo la stessa vecchia squadra di don Elio Jacopini allora la vera data di fondazione è il 1948. Inequivocabilmente ciò si desume dalla piccola storia comparsa nell'articolo del Messaggero del 29 agosto 1965: "..quella squadra aveva la strana caratteristica di andare in letargo ad ottobre e risvegliarsi a primavera per disputare delle partite amichevoli in preparazione del glorioso torneo Valtenna. Tale torneo di calcio a nove veniva organizzato dai giovani di Piane con l'insostituibile regia e contributo economico di don Elio e sotto l'egida della FIGC di Ancona o dello CSI di Fermo..." Fino all'anno scorso, la Folgore aveva il solo neo di non poter giocare in casa. Ciò purtroppo grazie a chi aveva a suo tempo pensato di costruire un campo sportivo sul cucuzzolo di una collina quando nel territorio comunale è presente la più grande pianura di tutta la Valtenna, che incantò persino gli antichi romani quando due millenni fa ci costruirono Falerio Picenus... La storia del settore giovanile ci viene invece raccontata dall'attuale responsabile, Lorenzo Viti. La storia recente del settore giovanile della Folgore Falerone ricomincia con la Juniores dopo qualche anno di inattività. Nella stagione 2004/2005 viene disputato il campionato Juniores provinciale e la squadra si piazza al quinto posto: un risultato molto soddisfacente consi-
derato il fatto che si era partiti da zero. Nello stesso anno la Folgore vince il campionato di I Categoria e approda in Promozione consentendo alla Juniores di disputare il campionato regionale nella stagione 2005/2006. La squadra si piazza al terzo posto, che sarebbe stato secondo se la società avesse fatto ricorso nell'ultima partita persa con una squadra che schierava un giocatore squalificato: ma l'importante era fare un buon lavoro, creare un buon gruppo e delle buone individualità che sarebbero servite poi alla prima squadra a causa della regola che impone la presenza di due "fuoriquota" in campo nel campionato di Promozione. Questo ottimo terzo posto rimane per ora il massimo risultato raggiunto dalla Juniores. L'anno successivo la squadra disputa per il secondo anno il campionato regionale conquistando un buon quarto posto dietro alla corazzata Civitanovese, la Montegiorgese e la Sangiorgese; da sottolineare il fatto che la capolista Civitanovese abbia patito contro il Falerone l'unica sconfitta in 26 partite.. Il terzo anno di Juniores regionale è cominciato con un gruppo numeroso ed è finito con quelli che hanno la pellaccia dura, con chi si è allenato da solo per mesi, con chi ha continuato dopo essersi preso una lunga pausa e con chi evidentemente aveva piacere di stare in questo gruppo anche se non scendeva in campo titolare ogni sabato. Quinto è stato il piazzamento finale, ma la cosa più bella è stata il fatto di essere riusciti a far passare quattro ragazzi in prima squadra. Dopo quattro anni di sola Juniores dalla stagione 2008/2009 ci sono anche gli Allievi che partecipano al campionato Allievi Provinciali organizzato dal Comitato di SBT. Abbandonato temporaneamente il campo di Falerone per giocare, entrambe le squadre, sul il "Vallonica" di Sant'Angelo in Pontano, siamo arrivati finalmente al campionato 2011/2012 con un campo su misura, nuovo di zecca.
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scheda riassuntiva Campo da calcio a Falerone (Fermo) Committente: comune di Falerone (Fm) Progettista: arch. Lorenzo Romanella Costo complessivo dell'intervento euro 173.328,80
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A... “Folgore”... on the hill!
to in terra con un dislivello massimo di m 11,90: questo ha consentito l'adeguamento dimensionale, nel senso della larghezza, portando il campo a m 60 al netto delle linee di gioco e degli spazi di sicurezza. Il terrapieno realizzato è costituito da sabbie limose compattate sistemate con opportuni terrazzamenti e adeguatamente drenato; le acque superficiali, intercettate da apposite canaline in calcestruzzo, sono state convogliate in un pozzetto terminale e scaricate a dispersione unitamente alle acque dei drenaggi. In conseguenza dell'ampliamento è stato necessario ade-
guare le pendenze del terreno di gioco al fine di ottenere un corretto smaltimento delle acque superficiali; successivamente si è provveduto a riposizionare le torri faro su un idoneo basamento. Allo scopo di mantenere efficiente la superficie di gioco si è realizzato un impianto di irrigazione automatico costituito da 13 irrigatori a scomparsa; si è proceduto quindi alla rizollatura del campo e alla semina della superficie utilizzando un ibrido di gramigne denominato "Bermuda". È stata infine sostituita tutta le recinzione con una nuova, conforme all'attuale normativa.
Of the three soccer clubs operating in the municipality of Falerone in the Marche region, Folgore (literally, a "Flash of Lightning") is the one that can boast the oldest history. Forced for many years to play as a guest in nearby centres because the municipal field built atop a hill did not comply with size requirements, it was finally able to play the last championship matches at home thanks to the remodelling of the natural grass field, which now has a brand-new surface and has been enlarged to the regulatory dimensions. To obtain a big enough level surface, an embankment was formed using silty sand compacted and arranged in a series of properly drained terraces: the ground water is collected in ad hoc concrete channels and conveyed to a terminal sump whence the water is discharged by dispersion. An automatic irrigation system consisting of 13 hide-away sprinklers was constructed to maintain the play area in good conditions, and this was followed by the resodding process and seeding with a hybrid couch grass variety called "Bermuda".
Lombardia
di Riccardo Consoli
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Lontani dalla loro Valseriana
i giovani di Albino e Leffe corrono insieme anche sul sintetico
Infatti il centro che l'Albinoleffe ha adottato come sede sociale nel 2008 si trova nella pianura bergamasca, tra Zanica e Comun Nuovo, e si va ampliando con la creazione di nuovi campi: di quest'anno il primo regolamentare in erba sintetica
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E' del giugno 1998 la decisione di unire le due maggiori società calcistiche attive in Valseriana per dare vita all'Albinoleffe. Nello stadio Martinelli di Leffe viene individuato l'impianto destinato al gioco della prima squadra, mentre la sede legale è collocata ad Albino.
Le origini dello sport in valle risalgono però al 1919, quando alcuni appassionati fondarono ad Albino il Circolo Sportivo Falco, dal nome dell'aereo di Gabriele D'Annunzio che volò su Vienna per lanciare manifestini patriottici durante la guerra 15-18. Si giocava al-
l'inizio nell'area antistante le scuole elementari, in Piazza dei Caduti; in seguito al "Centro Sportivo Comunale" in via Madonna del Pianto. Sempre ad Albino nasceva, qualche anno dopo, la formazione oratoriale della Fulgor. A Leffe, invece, il calcio arrivò
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per l'allenamento delle squadre giovanili.
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nel 1938 con l'omonima società, e nel '40 con la Virtus Leffe. Le squadre della Valseriana rimasero poi sempre quattro fino alla nascita dell'Albinoleffe. In poche stagioni la nuova squadra cominciò a mietere traguardi, conquistando nel 2002 la Coppa Italia Serie C, e la promozione in B al termine della stagione 2002-2003 nella quale si piazzò
al secondo posto dopo il Treviso. L'esordio in Serie B del club bergamasco coincise con la partenza del campionato cadetto allargato a 24 squadre, in seguito al ricorso del Catania. L'AlbinoLeffe, come la maggior parte delle squadre professionistiche di Serie A e B, si unì alla protesta dei club contrari all'innalzamento del numero di squadre e così non disputò le partite del girone eliminatorio di Coppa Italia, eccezion fatta per la prima partita. Fino alla stagione 2010-2011 la squadra è rimasta in serie B, avvicinandosi e perdendo per un soffio la promozione in A, dietro al Lecce nel 2008. Gli ultimissimi anni sono più
sfortunati, e la squadra deve accettare, amaramente, la retrocessione dopo undici sconfitte consecutive in questo anno 2012. Casa Albinoleffe
Con un piccolo passo indietro, andiamo ora a vedere la sede della società bergamasca, che conta, oltre alla prima squadra, una vivace rosa di giovani: dai Pulcini agli Esordienti, dai Giovanissimi agli Allievi, alla Primavera. La crescita socio-educativa dei propri calciatori è infatti una prerogativa dell'U.C. Albinoleffe, che stringe anche un'attiva collaborazione a questo scopo con il Centro di Ricerca Interdisciplinare Scienze Umane dell'Università degli Studi di Bergamo. Dunque, la prima conseguenza
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del successo della nuova squadra, è la necessità di abbandonare la valle di origine: già il mitico stadio Martinelli di Leffe, da 2.200 spettatori, non può più contenere i tifosi della serie B, e le partite si giocano ormai allo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, un impianto da 26.500 posti. Ma anche la sede, con la crescita delle esigenze societarie, deve scendere in pianura... Qui parliamo di un vasto terreno, a cavallo tra i comuni di Zanica e Comun Nuovo, distante ormai dalla pedemontana e prossimo alla periferia meridionale del capoluogo, terreno acquisito parecchi anni fa dalla Banca di Credito Cooperativo della bergamasca per realizzare un centro congressi. Sfumata, per mancanza di inte-
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Nella pagina di apertura, una delle compagini delle giovanili dell'Albinoleffe in allenamento sul nuovo manto in erba artificiale. In queste pagine, il campo a riposo e durante gli allenamenti.
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nel 1938 con l'omonima società, e nel '40 con la Virtus Leffe. Le squadre della Valseriana rimasero poi sempre quattro fino alla nascita dell'Albinoleffe. In poche stagioni la nuova squadra cominciò a mietere traguardi, conquistando nel 2002 la Coppa Italia Serie C, e la promozione in B al termine della stagione 2002-2003 nella quale si piazzò
al secondo posto dopo il Treviso. L'esordio in Serie B del club bergamasco coincise con la partenza del campionato cadetto allargato a 24 squadre, in seguito al ricorso del Catania. L'AlbinoLeffe, come la maggior parte delle squadre professionistiche di Serie A e B, si unì alla protesta dei club contrari all'innalzamento del numero di squadre e così non disputò le partite del girone eliminatorio di Coppa Italia, eccezion fatta per la prima partita. Fino alla stagione 2010-2011 la squadra è rimasta in serie B, avvicinandosi e perdendo per un soffio la promozione in A, dietro al Lecce nel 2008. Gli ultimissimi anni sono più
sfortunati, e la squadra deve accettare, amaramente, la retrocessione dopo undici sconfitte consecutive in questo anno 2012. Casa Albinoleffe
Con un piccolo passo indietro, andiamo ora a vedere la sede della società bergamasca, che conta, oltre alla prima squadra, una vivace rosa di giovani: dai Pulcini agli Esordienti, dai Giovanissimi agli Allievi, alla Primavera. La crescita socio-educativa dei propri calciatori è infatti una prerogativa dell'U.C. Albinoleffe, che stringe anche un'attiva collaborazione a questo scopo con il Centro di Ricerca Interdisciplinare Scienze Umane dell'Università degli Studi di Bergamo. Dunque, la prima conseguenza
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del successo della nuova squadra, è la necessità di abbandonare la valle di origine: già il mitico stadio Martinelli di Leffe, da 2.200 spettatori, non può più contenere i tifosi della serie B, e le partite si giocano ormai allo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, un impianto da 26.500 posti. Ma anche la sede, con la crescita delle esigenze societarie, deve scendere in pianura... Qui parliamo di un vasto terreno, a cavallo tra i comuni di Zanica e Comun Nuovo, distante ormai dalla pedemontana e prossimo alla periferia meridionale del capoluogo, terreno acquisito parecchi anni fa dalla Banca di Credito Cooperativo della bergamasca per realizzare un centro congressi. Sfumata, per mancanza di inte-
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Nella pagina di apertura, una delle compagini delle giovanili dell'Albinoleffe in allenamento sul nuovo manto in erba artificiale. In queste pagine, il campo a riposo e durante gli allenamenti.
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Qui sopra e nella pagina seguente, fasi di allenamento.
Campo calcio a 11 in erba artificiale nel Centro sportivo dell'U.C. Albinoleffe, Zanica (Bg) Committente: U.C. Albinoleffe, Albino (Bg) Progettazione e esecuzione lavori: Consolidante per sottofondo Produttore: Mapei spa, Milano Nome commerciale: Mapesoil 100 Descrizione: agente stabilizzante in polvere fibrorinforzato Intaso di stabilizzazione Produttore: Sabbie Industriali srl, Montegalda (Vicenza) Nome commerciale: Football Sand DF Composizione: sabbia quarzifera a spigolo arrotondato
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Il sistema è omologato LND
resse dei potenziali investitori, l'opportunità di realizzare questo progetto, la banca metteva all'asta il terreno, il quale veniva rilevato da una società immobiliare, che cedeva, a sua volta, la parte a destinazione sportiva del lotto all'Albinoleffe. Approdava qui dunque per primo il settore giovanile della società; e finalmente, nel settembre del 2008, il trasferimento di tutti gli uffici nella nuova sede operativa. Ad Albino, precedente base logistica, rimane solo la sede legale del club. Il centro è stato inaugurato ufficialmente nel giugno successivo, con l'intitolazione dei
viali a quattro personaggi che hanno fatto parte della storia dell'Albinese e del Leffe, le due squadre unificate nel '98: Pietro Cattaneo, Franco Gherardi, Flavio Lussana e Luigi Pini. Il centro comprendeva, fino a ieri, due campi in erba naturale, per l'allenamento di tutte le squadre del vivaio. Il progetto dell'Albinoleffe, però, è di proseguire nel consolidamento dell'attività soprattutto di promozione e crescita delle giovani leve: sono previsti quindi altri campi in erba naturale e una nuova palazzina per gli uffici. Intanto, dal gennaio di quest'anno, è stato realizzato un
campo regolamentare in erba sintetica, battezzato dal presidente della Lega Calcio di serie B Andrea Abodi in occasione del raduno a Zanica della rappresentativa di categoria. L'undici in erba artificiale
Per la realizzazione del nuovo campo in erba sintetica si è partiti dalla rimozione del manto esistente. Si è quindi provveduto a ripianare il terreno di fondo e a stabilizzarlo per mezzo di un prodotto studiato appositamente per i sottofondi di superfici sportive. Si tratta di un agente stabilizzante in polvere
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scheda riassuntiva
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Far away from their Valle Seriana, the young athletes from Albino and Leffe run side by side on an artificial lawn
Qui sopra e nella pagina seguente, fasi di allenamento.
scheda riassuntiva Campo calcio a 11 in erba artificiale nel Centro sportivo dell'U.C. Albinoleffe, Zanica (Bg) Committente: U.C. Albinoleffe, Albino (Bg) Progettazione e esecuzione lavori: Consolidante per sottofondo Produttore: Mapei spa, Milano Nome commerciale: Mapesoil 100 Descrizione: agente stabilizzante in polvere fibrorinforzato Intaso di stabilizzazione Produttore: Sabbie Industriali srl, Montegalda (Vicenza) Nome commerciale: Football Sand DF Composizione: sabbia quarzifera a spigolo arrotondato
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Il sistema è omologato LND
resse dei potenziali investitori, l'opportunità di realizzare questo progetto, la banca metteva all'asta il terreno, il quale veniva rilevato da una società immobiliare, che cedeva, a sua volta, la parte a destinazione sportiva del lotto all'Albinoleffe. Approdava qui dunque per primo il settore giovanile della società; e finalmente, nel settembre del 2008, il trasferimento di tutti gli uffici nella nuova sede operativa. Ad Albino, precedente base logistica, rimane solo la sede legale del club. Il centro è stato inaugurato ufficialmente nel giugno successivo, con l'intitolazione dei
viali a quattro personaggi che hanno fatto parte della storia dell'Albinese e del Leffe, le due squadre unificate nel '98: Pietro Cattaneo, Franco Gherardi, Flavio Lussana e Luigi Pini. Il centro comprendeva, fino a ieri, due campi in erba naturale, per l'allenamento di tutte le squadre del vivaio. Il progetto dell'Albinoleffe, però, è di proseguire nel consolidamento dell'attività soprattutto di promozione e crescita delle giovani leve: sono previsti quindi altri campi in erba naturale e una nuova palazzina per gli uffici. Intanto, dal gennaio di quest'anno, è stato realizzato un
campo regolamentare in erba sintetica, battezzato dal presidente della Lega Calcio di serie B Andrea Abodi in occasione del raduno a Zanica della rappresentativa di categoria. L'undici in erba artificiale
Per la realizzazione del nuovo campo in erba sintetica si è partiti dalla rimozione del manto esistente. Si è quindi provveduto a ripianare il terreno di fondo e a stabilizzarlo per mezzo di un prodotto studiato appositamente per i sottofondi di superfici sportive. Si tratta di un agente stabilizzante in polvere
Back in June 1998 the decision was made to unite the two most important soccer clubs active in Valle Seriana and give life to Albinoleffe. The Leffe stadium was selected as the venue for official matches while the registered office was located in Albino. In 2008, the Albinoleffe football club moved to a new complex in the area of the Bergamo plains, away from the valleys of origin. The plan of the club is to keep expanding its activities, especially with regard to the promotion and growth of young athletes; accordingly, they have decided to construct new natural grass fields and a new office building. In the meantime, in January of this year, a regulation field paved with artificial turf was created after removing the pre-existing surface in natural grass. The ground was stabilised with a product specially designed for sports sublayer surfaces: it is a stabilising agent in powder form with hydraulic action, which, upon being mixed with the existing soil in the proper proportions, helps to improve the geo-mechanical characteristics of the ground. Works proceeded with the placement of a waterproofing sheath, which was then topped with an antishock draining layer that prevents the formation of puddles of stagnant water on the surface. Finally, the artificial grass layer was placed, consisting of 50mm high, single-yarn polyethylene fibres, with double sickle shaped ribbing to endow the grass with excellent technical characteristics and superior elastic memory. The surface prepared in this manner was stabilised with rounded granules of natural dry silica sand whereas the performance infill consisted of environment-friendly green and brown thermoplastic granules.
fibrorinforzato, ad azione idraulica, che miscelato nella giusta proporzione con il terreno esistente contribuisce a migliorarne le caratteristiche geomeccaniche. Si ottiene in questo modo un idoneo sottofondo a norma, con notevole risparmio di tempo e denaro. I lavori proseguono con la posa della guaina impermeabile sulla quale viene sistemato il materassino antishock drenante. E' un tappetino dello spessore di 10 mm, dall'aspetto spugnoso, che oltre a soddisfare in modo costante i criteri previsti per l'assorbimento degli urti, la restituzione di energia e di deformazione verticale, proprio per gli intarsi di cui è dotato permette lo scorrimento dell'acqua e quindi un buon drenaggio laterale. Questo sistema evita il formarsi di ristagni a livello superficiale. Infine, la posa del manto in erba artificiale. Nello specifico il prodotto è un monofilo di polietilene di altezza 50 mm, lubrificato, antiabrasivo, a due tonalità di verde per una mag-
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giore somiglianza con l'erba naturale; resistente ai raggi UV ed al gelo. Questo monofilo estruso, particolarmente resistente all'usura, ha nervatura "a doppia falce rovesciata" che conferisce ai ciuffi di erba ottime caratteristiche tecniche e una maggiore capacità di memoria elastica. In pratica l'erba è in grado di mantenere la sua posizione verticale dopo calpestio, rimbalzi o rotolamento del pallone. La segnaletica del campo è stata realizzata con strisce intarsiate del medesimo prodotto ma di colore bianco. Il manto così preparato è intasato con sabbia silicea naturale essiccata con forma del granulo arrotondata, per la stabilizzazione. Per l'intaso prestazionale si è invece utilizzato granulo termoplastico di colore verde e marrone al alta compatibilità ecologica, riciclabile e a resilienza controllata per garantire le prestazioni sportive, la sicurezza e la salvaguardia degli atleti.
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Ultim’ora
a cura di Pietro Chianchiano
last minute
. olare del suo prato Londra e un partic a l na rse ll'A de Lo stadio o, Milano. Meazza di San Sir Sotto, il Giuseppe
Da parecchi mesi ormai eravamo abituati alle continue polemiche sul terreno del Giuseppe Meazza, già San Siro, di Milano. Non ultime e fra le più ridondanti quelle del Barcellona in occasione dell'incontro di Champions contro il Milan. Molte erano anche le voci che giravano sul perchè dei problemi del terreno e su quali dovessero essere le soluzioni. L'affermazione più diffusa fra gli addetti ai lavori era che la causa di tutti i mali fosse il terzo anello, la cui struttura consentiva poca areazione e poca luce al terreno di gioco. A partire da queste ipotesi, si facevano altre ipotesi sulle soluzioni. Si è parlato anche di un prato tutto sintetico, ma l'ipotesi più insistente era quella di un manto "ibrido" per così
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L'erba di San Siro? Sarà come quella dell'Arsenal
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a di San Siro. useppe Meazz no: lo stadio Gi ila M di o" lci "scala del ca l'interno della na, l'esterno e In questa pagi
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dire. In pratica un manto composto da erba artificiale e erba naturale insieme: la cosiddetta erba naturale rinforzata. Un prodotto italiano brevettato che Tutterba ha già presentato negli anni scorsi e con il quale sono realizzati, fra gli altri, il campo del Centro Coni di Tirrenia e l'Olimpico di San Marino. Tutto però era ancora in divenire. La cosa certa era che i tecnici dei due club calcistici milanesi che hanno il gestione lo stadio, l'Inter ed il Milan, erano al lavoro per valutare le varie soluzioni offerte dal mercato e scegliere quella secondo loro più conveniente da tutti i punti di vista. A poche ore dall'andare in macchina con il numero di Tutterba, arriva la notizia che la decisione è stata presa. Il nuovo San Siro avrà lo stesso terreno presente in molti fra i più
prestigiosi stadi internazionali: fra questi quello dell'Arsenal e di Wembley a Londra, ma anche del Santiago Bernabeu di Madrid. Nemmeno a farlo apposta, su questo "sistema terreno" siamo piuttosto preparati e non solo dal punto di vista tecnico, visto che il nostro mestiere è di scrivere e descrivere tecnologie applicate agli impianti sportivi: ma anche perchè proprio allo stadio dell'Arsenal, qualche tempo fa, Tsport è stata invitata, a visitare l'impianto in tutte le sue parti. Dai tecnici preposti abbiamo avuto tutte le spiegazioni tecniche, anche quindi sul terreno erboso e ci è stato concesso di realizzare un nostro servizio fotografico. Abbiamo quindi tutto il necessario per spiegare ai nostri lettori come sarà la nuova erba del Meazza di Milano, conosciuto anche come "la scala del calcio" italiano.
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Il Santiago Be rnabeu di Mad rid.
Il sistema, prodotto da una società olandese è in realtà un vero manto in erba naturale, rinforzato però sottoterra. L'erba artificiale c'è ma non si vede e non si percepisce. In pratica l'erba naturale viene rinforzata per mezzo di iniezioni di fibre sintetiche nel terreno. Le fibre vengono iniettate con appositi macchinari a circa 20 cm di profondità ed a una distanza di 2 centimetri una dall'altra. La parte di erba sintetica che fuoriesce dal terreno è di soli 2 cm. Fatto ciò si procede alla semina dell'erba naturale con la miscela idonea ai normali manti erbosi sportivi. L'erba naturale portando a termine la propria crescita chiude la zolla, e quindi le fibre di erba sintetica svolgono il loro compito senza apparire, e più passa il tempo più il sintetico lavora sottoterra. Le radici dell'erba naturale si intrecciano saldamente alle fibre artificiali fino a grande profondità. Questo consente all'erba naturale un'ottima resistenza al taglio dei fili d'erba e la composizione dello strato di superficie si ottimizza aumentando anche la
resistenza all'umidità ed la gelo. Tutto questo naturalmente deve essere fatto sopra una normale e stabile base ben drenante, quella che normalmente viene eseguita per la realizzazione di qualsiasi campo in erba naturale. Dati i tempi però a San Siro non si potrà seminare l'erba e aspettare che cresca: quindi verrà posato un manto prevegetato, del tipo che si usa per le rizollature. Su questo sarà eseguita l'operazione di iniezione delle fibre artificiali. Invertendo l'ordine delle operazioni il risultato non cambia. Resta solo il problema che anche questa è erba naturale, seppure rinforzata alla radice, e quindi anche questa ha bisogno di aria e luce. Si prevede quindi che, come in altri impianti, compreso quello dell'Arsenal, saranno predisposti nelle idonee potenze e posizioni, dei sistemi di illuminazione artificiale per aiutare la fase di crescita naturale dell'erba. Appuntamento quindi, salvo imprevisti, sul terreno di San Siro per la disputa del Trofeo Berlusconi, questa estate.
The turf at San Siro? Like that of Arsenal The new ground at San Siro will be on a par with many of the most prestigious international stadiums, comprising those of Arsenal and Wembley in London, as well as Santiago Bernabeu in Madrid. By sheer coincidence, we happened to get a firsthand view of this "turf system" at the Arsenal stadium itself, when Tsport was recently invited to visit the entire facility with authorization to do a photo shoot. So we have all the necessary information to tell our readers about the new turf at Milan's Meazza Stadium, also referred to as the Italian "soccer Scala". Produced by a Dutch firm, this system is actually a natural grass surface, with the difference that it is reinforced below ground level. Synthetic grass is used but its presence is not noticeable. In actual fact the natural grass is reinforced by injecting synthetic fibres into the ground using special equipment at a depth of about 20 cm and at 2 cm intervals. The synthetic turf sprouting from the ground is only 2 cm high. Once this operation is complete, the natural grass seed is sown and, when fully grown, fills in the gaps so the synthetic grass fibres do their job without being visible, and the more time goes by, the more the synthetic grass works below ground level. The natural grass roots closely intertwine with the synthetic fibres well below the surface. This affords greater resilience to the blades of natural grass when being cut and optimizes the surface soil structure so that it is more resistant to damp and frost. However, in view of the tight schedule at San Siro, it is not possible to sow the grass and wait for it to grow: so a pre-vegetated surface will be laid, of the type normally used to re-turf the pitch. The injection of artificial fibres will then be carried out on this surface. Inverting the order of these operations does not affect the result.
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La Bacheca
notizie, prodotti, curiosità e quant’altro
Saie 2012 Ricostruiamo l'Italia Un nuovo Saie per un nuovo costruire Ricostruiamo l'Italia è lo slogan scelto da SAIE per l'edizione 2012 - la quarantottesima - in programma nel quartiere fieristico di Bologna dal 18 al 21 ottobre. Il nuovo Saie è stato presentato in conferenza stampa a BolognaFiere da Duccio Campagnoli, Presidente BolognaFiere, Roberto Di Vincenzo,
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coordinatore Salone della Ricostruzione dell'Aquila Norbert Lantschner, esperto internazionale di sostenibilità nelle costruzioni e fondatore di Casaclima, Oscar Buonamano, coordinatore Progetto Made in Italy nelle costruzioni, e dal nuovo Project Manager di Saie Luana Patricelli. Una nuova squadra che segna il passaggio della più longeva fiera del settore delle costruzioni italiana verso un futuro all'insegna della sostenibilità, del green building e della riqualificazione urbana. Nella sua nuova formula Saie 2012 dedicherà più attenzione a quelle che sono le esigenze sia dei progettisti che delle imprese sui temi della riqualificazione organizzando seminari works-
hop e iniziative che aiuteranno a capire come utilizzare al meglio le nuove tecnologie e intercettare le sfide dell'impatto ambientale ed economico in un momento storico difficile per il settore dell'edilizia. Il grande Salone Internazionale dell'Edilizia, da sempre sede privilegiata per il mondo delle costruzioni e per la presentazione delle soluzioni più innovative per i professionisti del settore, focalizza quest'anno l'attenzione a un tema di primaria importanza: la riqualificazione edilizia in ambito urbano e abitativo e la sostenibilità ambientale ed energetica. Un tema strategico per l'intero Sistema Italia e per il rilancio economico del settore delle costruzioni; che sarà sviluppato a 360 gradi nel corso della manifestazione del 2012 e durante il periodo di avvicinamento alla manifestazione grazie all'organizzazione di convegni seminari e all'apporto degli esperti internazionali che collaboreranno con BolognaFiere per realizzare "Un nuovo Saie per un nuovo Costruire". Tre nuove macro-aree disegneranno il nuovo SAIE per un nuovo costruire: la nuova e innovativa area del Green Habitat, dedicata al risparmio energetico sostenibilità ed energia e all'urban design con uno spazio per lo sport e la riqualificazione urbana; la tradizionale grande area dedicata al Cantiere&Tecnologia da sempre presente al Saie; la sezione Progetto&Software totalmente dedicata a tutti gli strumenti di misura e ai software e alle tecnologie per aiutare progettisti e
imprese in tutti gli ambiti dell'edilizia. A Saie 2012 nasce un nuovo salone dedicato alle strutture, ai sistemi ed ai materiali innovativi utilizzati negli impianti sportivi e per le attività ricreative: Saie Sport & Technolgies. Obiettivo, far conoscere le procedure di qualificazione, i materiali e le tecnologie nelle quali l'Italia è all'avanguardia e che rendono gli impianti sportivi più belli, sicuri e di facile manutenzione. Nel padiglione 21, all'interno del nuovo salone, sarà organizzata un'area forum a questo dedicata, coordinata dalla Lega Nazionale Dilettanti FIGC. Il calcio per i terremotati L'ennesimo terremoto che ha colpito la nostra nazione, oltre alle vittime che sono il dolore più grande per tutti noi, questa volta ha colpito una delle zone
con l'economia più produttiva, un'area che si distingue nel mondo per la realizzazione di prodotti di eccellenza, dal formaggio Reggiano all'industria di prodotti per la sanità. Come sempre ci siamo stretti intorno a questa popolazione, che con grande dignità ha chiesto e continua a chiedere solo di poter ricominciare il prima possibile per non veder buttato al vento il lavoro di generazioni. In questa corsa di solidarietà anche il mondo del calcio ha partecipato e sta ancora creando iniziative atte allo scopo. Fra le tante, quella di Giorgio Chiellini che ha deciso di destinare in beneficienza una parte della somma raccolta dalla vendita delle magliette celebrative dello scudetto juventino e della "ChielloApp" per smartphone. E poi l'iniziativa Federale con la t-shirt firmata
Nelle foto, dall’alto in senso orario: Giorgio Chiellini, Alessandro Diamanti, Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio.
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Il Napoli in Trentino tra amichevoli e solidarietà ai terremotati dell'Emilia Quattordici giorni di fatiche, tre partite amichevoli (la più importante il 20 luglio contro il Bayern nel remake "umanitario" della sfida di Champions League della scorsa stagione), molti incontri con i tifosi e tanto spettacolo. E' la ricetta dell'imminente ritiro del Napoli in Val di Sole, dove la squadra del presidentissimo Aurelio De Laurentiis si allenerà dal 10 al 23 luglio sul campo di Dimaro. Durante il soggiorno in Trentino sono previsti due allenamenti quotidiani, esclusi, ovviamente, i giorni delle partite. La serie di amichevoli sarà aperta martedì 17 dalla sfida con la rappresentativa dilettanti del Trentino. Quindi venerdì 20 è in calendario l'incontro con il Bayern. Un appuntamento altamente simbolico per i risvolti umanitari che racchiude: l'assessore al turismo del Trentino Tiziano Mellarini, il presidente De Laurentiis e i vertici del team bavarese hanno organizzato questa
sfida come momento di solidarietà nei confronti delle popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna. Per questo il denaro raccolto andrà a loro favore. Chiuderà la serie delle amichevole la sfida con il Grosseto programmata per il 23 luglio, ultimo atto del ritiro in Val di Sole, splendida valle del
Trentino famosa per lo sci, la mountain bike, il rafting e le prelibatezze ambientali ed enogastronomiche. Durante i 14 giorni di permanenza della squadra partenopea in Val di Sole ci sarà molto spazio per i tifosi per incontrare e parlare con il tecnico Walter Mazzarri e i giocatori
grazie agli incontri pubblici già fissati per le serate di venerdì 13 e sabato 14 a Dimaro, nonché di domenica 15 a Folgarida. In particolare sabato 14 vi sarà la presentazione ufficiale della squadra. Una occasione d'oro per vedere da vicino tutti i beniamini e le novità del Napoli 2012/2013.
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da Alessandro Diamanti con la scritta "Avanti Emilia", presentata dal vicepresidente Ficg Demetrio Albertini il quale ha annunciato che, i ricavi della vendita di questa maglietta saranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto. E ancora la decisione della Lega Nazionale Dilettanti la quale, nella riunione del consiglio direttivo, ha deciso di portare a 300 mila euro lo stanziamento in favore del calcio dilettantistico e giovanile duramente colpito dal terremoto. Inoltre vi sarà l'esenzione delle tasse di iscrizione per tutte quelle squadre che rientrano nell'area maggiormente colpita dalla calamità. Il presidente Carlo Tavecchio prossimamente si recherà nei luoghi interessati portando anche di persona la solidarietà del mondo sportivo dilettantistico italiano.
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Protezioni antinfortunistiche di sicurezza La sicurezza personale è un tema basilare nello svolgimento di qualsiasi attività, anche in quella sportiva. Non è raro infatti che incidenti possano verificarsi ai praticanti l'attività sportiva a causa di inciampi, scivolate o urti, contro ostacoli o attrezzature non protette. La Daf Sport si occupa da molti anni della produzione di articoli che hanno proprio lo scopo di proteggere l'incolumità delle persone. Si tratta di prodotti particolarmente indicati per asili nido, scuola dell'infanzia e dell'obbligo, aree ed attrezzature sportive. Tutta la produzione viene realizzata nello stabilimento di Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso e questo consente un accurato controllo di ogni singolo pezzo prodotto, garantendo elevati standard di qualità. Fra la gamma di prodotti la protezione modulare, ideale per risolvere i problemi connessi all'urto e per proteggere le parti perimetrali delle aree da gioco come i campi da calcio, i campi da basket e in genere le superfici dove è possibile un forte impatto fisico. Realizzata in un unico blocco di eliocel, di densità 21 Kg/m³, rivestita esternamente in resistente PVC ignifugo classe II, può essere montata su reti perimetrali esistenti, o su pareti, studiandone in questo caso la forma di fissaggio più idonea. Il fissaggio avviene attraverso due bande, una superiore e una inferiore, provviste di anelli di ancoraggio. Le protezioni sono collegate e vincolate tra di loro, attraverso un sistema di chiusura a velcro, femmina fissa e maschio a strappo, della larghezza di 5 cm, lungo il lato verticale della protezione.
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Safety protections Daf Sport produces since many years items particularly suitable for nurseries, elementary schools, sports areas and facilities. Among the range of products, the modular protection elements, com-
posed of a single block of heliocel with a density of 21 kg/m³, covered in resistant Class II fireproof PVC. Ideal for resolving impact related problems and for protecting the boundaries of play areas, including soccer fields and basketball courts and, generally speaking, any area where strong impacts may occur. The elements can be mounted onto existing perimeter fences or other wall-fastening methods may be studied case by case. The protection elements are fastened using and upper and a lower band, both provided with anchorage rings. The protection elements are connected and bound together by a 5 cm wide Velcro locking system - fixed female and male tear away - along the vertical side.
Nelle foto, il campo di allenamento dell'AS Cittadella Calcio - Padova. Foto: © Daf Sport/Federico Covre
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