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Sport e ambiente
Se parliamo del binomio sport / ambiente non dobbiamo pensare semplicemente a un sana corsa nel parco. Il tema dello sviluppo sostenibile è ormai un’urgenza che non può essere ignorata in nessun aspetto della vita di oggi. Fino a non molto tempo addietro, il rapporto tra lo sport e l’ambiente è stato difficile se non critico, con la costruzione di impianti nell’ignoranza di sagge regole urbanistiche, con il taglio indiscriminato di boschi per la creazione di piste da sci, e via cantando. Ma già da qualche lustro la consapevolezza in materia si è fatta concreta, con azioni incisive sia dall’alto che dal basso; nelle realizzazioni olimpiche la sostenibilità diventa sempre più un punto d’onore per i paesi organizzatori, mentre le comunità locali cercano sempre più di realizzare impianti a basso consumo energetico, migliorandone l’efficienza o dotando quelli più vecchi di impianti fotovoltaici. In tema di calcio – per essere più aderenti alla vocazione di Tutterba – dobbiamo ricordare che la FIFA a partire dai mondiali in Germania del 2006 ha cominciato a sviluppare dei programmi ambientali che sono confluiti in “Football for the Planet”, il programma ufficiale mirato a mitigare gli impatti negativi delle proprie attività sull’ambiente: per Brasile 2014, ad esempio, sono stati attuati progetti per minimizzare l’inquinamento da CO2 – anche in relazione alla riduzione degli spostamenti di staff, atleti e pubblico - , per la realizzazione di stadi “sostenibili”, per la gestione e il riciclo dei rifiuti, e così via. Fin dal 2000, la IX Conferenza dei Ministri Europei responsabili dello Sport ha approvato una proposta di Codice Europeo per lo sviluppo sostenibile, elaborata a cura del Comitato per lo Sviluppo dello Sport, che offre un importante riferimento istituzionale a livello europeo; e il CONI propone un “Codice verde” di comportamento ambientalmente corretto rivolto singolarmente agli atleti, ai campioni, agli spettatori, alle organizzazioni sportive. Ebbene, non facciamo che queste siano solo belle parole, ma lavoriamo tutti perché effettivamente, dall’urbanista al gestore all’utente, tutti siano consapevoli della assoluta necessità che l’ambiente sia rispettato e conservato per le future generazioni.
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Bruno Grillini
27 I lavori di questa estate
Le opere effettuate in quest’ultima tornata di rifacimenti hanno riguardato la totale sostituzione del terreno di gioco, dal sottofondo al manto, con il rifacimento dell’impianto di irrigazione, la realizzazione di un sistema di riscaldamento ad acqua del campo; il tutto, in conformità agli standard previsti dalle serie di A e B, ma anche di Uefa e Nazionale. Il campo preesistente era costituito da un tappeto erboso na-
Nelle foto in alto, in azione sul manto del Braglia, il Modena contro la Virtus Lanciano. Qui a sinistra, il Carpi in casa con l’Inter. Foto Modena: Foto Vignoli Foto Carpi: carpifc1909.it
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In tempi più recenti, l’impianto è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, effettuati in quattro diverse fasi, che hanno consentito di portare la capienza dell'impianto a 17.000 posti nella stagione 2002/2003, a 20.500 l’anno successivo, fino all’attuale capienza di 21.151 posti a sedere per il 2007/2008. Per adeguarsi alle norme FIFA, è stato necessario dotare di seggiolini con schienale le due curve, che fino ad allora erano rimaste come semplici gradinate.