Tsport n°280 - abstract

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sommario contents

ANNO/YEAR XXXVI - LUGLIO-AGOSTO / JULY-AUGUST 2011

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Bruno Grillini Opinione / Consumo di suolo Opinion / Soil consumption

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Cesare Lino Palazzo del nuoto a Torino / L'altro segno di Isozaki

(arch. Arata Isozaki)

"Swimming Palace" in Turin / The other sign of Isozaki

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Joseph Wolfe Velodromo a Londra / Al traguardo il primo impianto per Londra 2012

(Michael Hopkins Architects)

Velodrome in London / The plant crossing the finish line first for London 2012

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Maria Carbone Piscina coperta a Savona / Una vetrina sul mare

(Studio di architettura marcociarloassociati, Studio di ingegneria Fabio Fabiano)

An indoor swimming pool at Savona / A window over the sea

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Bea Rispoli Centro sportivo a Barletta / Calcio, e tutto il resto

(Settore Lavori Pubblici del Comune di Barletta)

The Barletta sporting complex / Football and all that

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Giancarlo Fischetti Centro polisportivo a Torbole Casaglia / Il parco sportivo in quattro tappe

(arch. Paolo Pettene)

Multi-sport facility at Torbole Casaglia / The sports park in four stages

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Peter Kia Palestra di arrampicata a Borgo San Dalmazzo / Arrampicarsi nell'antica officina

(arch. Giovanni Chiaramello)

Climbing gym in Borgo San Dalmazzo / Climbing in the old time workshop

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Pietro Chianchiano Campi da tennis a Barberino di Mugello / Il tennis raddoppia

(arch. Susanna Durantini, p.e. Maurizio Talanti)

Tennis courts at Barberino di Mugello / Boosting the game

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Presa diretta / Top gear Arredo urbano temporaneo sul lago di Como / Provisional urban furnishing on the banks of Lake Como - a cura di/by Bruno Grillini

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Mary Kate Russo Tennis hall a Rovereto / Le mille invenzioni del legno lamellare Indoor tennis hall at Rovereto / the thousand inventions of lamellar wood

(geom. Renzo Falqui Massidda, ing. Sergio Andrighettoni)


sommario contents

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Panoramica / Overall view a cura di/by Redazione Tecnica Campi di calcio a Traversetolo / Soccer fields in Traversetolo

(Studio Vernizzidue)

Erminio Sinigaglia Tecnica / Realizzazione di un campo di calcio: tecniche costruttive a confronto Technics / Football facilities: technical-constructive characteristics compared

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Tommaso Empler Progettare l’accessibilità / Universal Design e materiali per la pavimentazione Planning accessibility / Universal Design and paving materials

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Stefano Longhi Impianti etici / impianti sostenibili Luci verdi, luci rosse

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L’appalto pubblico / Istruzioni per l’uso a cura di/by B.G. L'Europa va avanti sugli appalti pubblici

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Sandro Rizzoni Sport e autonomie locali Organizzare anche chi produce servizi sportivi

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Tscuola a cura di/by Stefania Farina I Valori scendono in campo con una nuova ... formazione! / When Values take the field… at school

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Notizie / News - a cura di/by C.F. Regioni province comuni / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico Schede tecniche / Technical cards Standard dimensionali: 1.2 - Atletica Legislazione regionale: 10.3 - Finanziaria Legislazione italiana: 9.9 - Previdenza Legislazione italiana: 9.2 - Lavori pubblici

Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 6107 116 fax (+39) 026 4749 554 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it

In copertina / Cover: Torino: palazzo del nuoto / swimming palace Londra: velodromo / velodrome Savona: piscina coperta / indoor swimming pool


opinione Consumo di suolo Soil consumption Nelle aree metropolitane del nostro Paese comincia ad essere preso in seria considerazione, in sede di pianificazione urbanistica, il problema del consumo di suolo. Si consideri che le due province italiane di Napoli e MonzaBrianza sono in testa alla classifica dei territori urbanizzati, con una superficie di suolo sottratta al naturale respiro del terreno superiore al 50%. A parte l'evidente congestione che consegue ad un'urbanizzazione così elevata, sono sempre più gravi gli effetti sulla qualità dell'aria (mancata ossigenazione da parte della vegetazione), sul clima (innalzamento delle temperature a causa della capacità termica dei materiali artificiali), sulla falda acquifera e la stabilità idrogeologica dei terreni (mancando l'assorbimento delle piogge da parte del suolo, le acque meteoriche corrono immediatamente in fognatura o nei corsi d'acqua, aggravando l'intensità delle piene e impoverendo, di pari passo, le falde sottostanti). Ecco dunque un indirizzo ormai inderogabile: stop al consumo di suolo; i nuovi interventi urbanistici devono d'ora in poi essere previsti preferibilmente come interventi sostitutivi, rinnovando un tessuto urbano già esistente, e lasciando quanto più possibile le aree libere all'agricoltura, ai parchi, ai boschi. Un plauso in più quindi all'A.C. Juventus, che, a Torino, sta portando a termine l'obiettivo dello Stadio di proprietà, realizzato sulle ceneri del vecchio "Delle Alpi". Aree dismesse, fabbriche in disuso, cave e discariche: sono tante le superfici che si prestano al rinnovo urbanistico; e questo indirizzo è oggi valido anche per la progettazione dei nuovi impianti sportivi, elementi sempre di grande impatto sul territorio, che sottraggono ampie superfici drenanti al terreno naturale.

In the metropolitan areas of our country, a problem that begins to be addressed as a factor to be taken into due account in city planning is that of soil consumption. Consider that two Italian provinces, Naples and Monza-Brianza, rank first among urbanised territories affected by this problem, with an area subtracted from the natural breath of the soil of over 50%. Besides the obvious consequences in terms of congestion, such high-density urbanisation has increasingly adverse effects on the quality of air (not enough oxygen produced by the vegetation), the climate (temperature rising due to the thermal capacity of man-made materials), the groundwater and the hydro-geological stability of the soil (rain water not being absorbed into the soil, meteoric water runs off immediately into the sewer lines or the water courses, making for increasingly severe floods and at the same time impoverishing the groundwater). Hence a policy line that has become mandatory: soil consumption must be halted; from now on, new city planning interventions should be replacement works, designed to remodel existing builtup areas and leave as much space as possible free for use as farmland, parks and forests. This is a good reason to praise the Juventus club, that, in Turin, is building its new soccer Stadium on the ashes of the old "Delle Alpi". Areas and factories in disuse, quarries and landfills, a broad spectrum of surfaces can be used for urban renewal; this policy line also applies to the design of newly built sporting facilities, structures that have a significant impact on the territory and subtract extensive drainage areas from the land.

Bruno Grillini

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Palazzo del nuoto a Torino

L'altro segno di Isozaki

ccanto allo Stadio Comunale, oggi Olimpico, ed al Palahockey firmato dall'archistar Arata Isozaki, è giunto finalmente a compimento l'altro impianto disegnato dal maestro giapponese, quello dedicato al nuoto. L'architettura geometrica e lineare del tetto inclinato è alleggerita dalle pareti in parte trasparenti realizzate con un efficiente sistema di vetrate strutturali.

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Il nuovo Palazzo del Nuoto si colloca in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza di edifici importanti, per dimensione e per interesse storico-artistico, di vaste aree a verde attrezzato e di impianti sportivi di diversa importanza. L'edificio, insieme al nuovo Palahockey, al restaurato Stadio Comunale e al riassetto di Piazza d'Armi, completa la Cittadella dello Sport per la cittĂ . L'edificio con la copertura inclinata,

Sopra, gli impianti della "Cittadella dello sport". Sotto, il Palanuoto.

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Above, the venues of the "Sports City". Below, the swimming palace.


palazzo del nuoto a Torino

Dettagli

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palazzo del nuoto a Torino

Dettagli

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contemporaneamente presenti, garantirà che il suddetto indice non venga mai superato È previsto un numero massimo di posti a sedere di 1184 spettatori di cui 10 per diversamente abili. Per quanto riguarda il sistema di trattamento dell'acqua, si è scelto l'impiego dell'ozono quale principale fattore di depurazione; ogni vasca natatoria è dotata di un proprio impianto. I vantaggi essenziali dell'ozono sono due: il primo è una migliore qualità dell'aria interna, anche per gli ambienti destinati alla manutenzione, data l'assenza di corrosività nei confronti delle strutture metalliche; il secondo per la migliore qualità dell'acqua con notevoli benefici dei fruitori. La climatizzazione dell'aria viene prodotta con 10 Unità di Trattamento Aria poste nel piano interrato e collegate sia

In alto, i quattro prospetti con l'individuazione delle vetrate strutturali. Nelle foto, altri dettagli dell'architettura. A destra, nel riquadro, foto di gruppo di responsabili e progettisti; in basso, interno con la vasca.

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Above, the four elevations with positioning of the structural glasses. In the photos, other details of the architecture. Next page, in the frame, group photo with managers and technicians; bottom, interior with the swimming pool.

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alla rete di teleriscaldamento della città sia ai gruppi frigo refrigeranti posti in un vano all'aperto al piano autorimessa. Le pareti e le vetrate strutturali Le pareti esterne dell'edificio sono diversificate sui quattro lati. Le due pareti rivolte a est e ovest sono state rivestite con lastre in acciaio inox disposte a scaglia di pesce. Le lastre, di dimensioni mm. 800 x 600 di tipo AISI 304 con finitura satinata, sono state avvitate al sottostante tavolato in legno rivestito con guaina in PVC. Il contenimento energetico è stato ottenuto mediante la posa di cassette in lamiera zincata con all'interno della lana di roccia ad alta densità. La parete sud è stata rivestita con un sistema di lamelle frangisole in alluminio curve di larghezza mm.15, sorrette da una struttura portante in acciaio fissata al c.a. La facciata su via Filadelfia è stata realizzata interamente con vetrate strutturali di dimensioni rettangolari da m 5,60x2,60; le due vetrate laterali sono invece di dimensioni variabili a forma di parallelogramma e, nella parte superiore, triangolare. Circolari sono quelle di unione delle facciate laterali con la facciata di via Filadelfia, senza soluzione di continuità. La vetrata tipo è composta da: una lastra esterna in vetro float ultra chiaro stratificato da mm. 10+10 + PVB mm. 1,52; una camera d'aria da mm. 20, riempita di gas argon; una lastra interna in vetro float ultra chiaro stratificato mm. 10+10 + PVB mm. 1,52; lo spessore totale è di mm 60, e ogni lastra pesa circa 15 quintali. La trasmittanza termica U risulta di 1.5 W/mqK, il fattore solare è 0.62, mentre la riduzione acustica Rw risulta superiore a 45dB. Le lastre sono state inserite 33

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"Swimming Palace" in Turin / The other sign of Isozaki Besides the Municipal Stadium, now Olympic Stadium, and the Palahockey signed by renowned architect Arata Isozaki, the other complex designed by the Japanese master - a structure dedicated to swimming - has finally been completed. The geometric and linear architecture of the slanted roof acquires a lighter quality from the juxtaposition with partly transparent walls obtained through an efficient system of structural glass panes. The construction is organised over three levels. Level -1 houses a 400m2 warm-up swimming pool, warm-up gyms, locker rooms for instructors and referees, technical plants, lavatories and showers. At 0 level, besides the entrance hall, we find the infirmary, individual and rotation lockers, showers, lavatories, chronometric equipment rooms, service areas and, finally, the 8-lane Olympic size 1,077m2 swimming pool.

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Level +1 accommodates the entrance for the public, a cafeteria, restrooms and the administrative offices. The maximum number of swimmers in the pools cannot exceed 500 people. A dedicated electronic control system will ensure that said limit is never exceeded. Seats are provided for up to 1184 spectators, with 10 seats specially designed for persons with disabilities. The water treatment system uses ozone as the main depuration agent; each swimming pool is equipped with a separate treatment system. The exterior walls of the building are diversified on the four sides. The walls facing east and west are clad with stainless steel plates arranged in a fishscale pattern, and screwed onto the underlying PVC sheathed timber siding. The wall on the south is covered with a system of curved aluminium louvers supported by a load-bearing structure of steel anchored to the r.c. The facade looking onto Via Filadelfia is made of structural glass panes, rectangular in shape and measuring 5.60x2.60; the two glazed surfaces at the sides, instead, have variable dimensions and different shapes: parallelograms and triangles in the upper part. Round is the shape of the ones serving as seamless links between the lateral facades and the facade looking onto Via Filadelfia. The panes are placed in continuous "U" profiles, secured in their turn by a supporting structure made from steel. The profile permits free movement and absorbs any warping of the panes due to thermal expansion or structural member deflection.


Palazzo del nuoto in via Filadelfia a Torino Committente: Citta' di Torino Vicedirezione Generale Servizi Tecnici Settore Tecnico Edilizia Sportiva Direttore Generale Vicario: ing. Giambattista Quirico Responsabile del Procedimento: ing. Giancarlo Revelchione Gruppo di progettazione: arch. Arata Isozaki (capogruppo), arch. Pier Paolo Maggiora Coordinamento progettuale: arch. Andrea Maffei (Arata Isozaki & Associates Co. Ltd), arch. Francesco Gioja Ferini Strambi (ArchA Spa), ing. Gabriele Del Mese (ARUP) Sviluppi progettuali architettonici: Arata Isozaki & Associates Co. Ltd, ArchA Spa Sviluppi progettuali ingegneristici: ARUP (ing. Gabriele Del Mese, ing. John J. Hammill: strutture; ing. Raymond Quinn: impianto di refrigerazione; ing. Paul Robert Sloman: impianti meccanici ed elettrici) Sicurezza e prevenzione incendi: ing. Giuseppe Gaspare Amaro Giovane Professionista: arch. Marco Brizio Direttore dei Lavori: ing. Gennaro Savarese Direttore Operativo Architettonico: arch. Maurizio Palmisano Direttore Operativo Impianti: geom. Antonio Mantica Coordinatore Esecuzione Sicurezza: ing. Giuseppe Gaspare Amaro Responsabile dei Lavori: ing. Giuseppe Santacroce Opere edili: Afalt spa, Torino Sedute tribune: Omsi srl, Zola Predosa (Bo) Facciate esterne in vetro strutturale, controsoffitto in Allubond, pensilina e serranda motorizzata, parete frangisole: Caolo srl, Monalieri (To) Pavimentazioni esterne: CO.I.PA. Costantino geom. Piergiorgio srl, Torino

In alto a destra, la struttura della trave di copertura, e un dettaglio del sistema strutturale per le vetrate. Nelle foto, due interni con la vasca e le tribune.

Top right, the structure of the cantilever beam, and a detail of the structural system for the glass walls. In the photos, two interiors with the pool and the grandstand.

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in profili continui a "U" retti a loro volta da una struttura di supporto in acciaio. Il profilo garantisce il libero movimento, assorbendo tutte le deformazioni delle lastre, conseguenti a dilatazioni termiche e alla flessione degli elementi strutturali. L'irrigidimento dei bordi verticali di unione delle lastre, è stato ottenuto mediante cavi pretesi disposti in asse della vetrata. I cavi per il controventamento sono stati realizzati in acciaio zincato di diametro 22 mm monotrefolo a 61 fili, caratterizzati da una sezione metallica di mmq 280. Tutti i cavi sono stati dotati di attacco pressato con parte filettata per il tensionamento ed il fissaggio alla struttura principale dell'edificio. La pretensione applicata a ciascun cavo è stata di 140 kN, in modo da ottenere i valori di flessione compatibili con le caratteristiche delle lastre, in considerazione della

spinta del vento. Il trasferimento del carico dalla lastra al cavo è garantito da speciali morsetti in alluminio serrati sul cavo mediante viti. La copertura Il tetto, sorretto da 9 capriate di altezza variabile da m. 1,70 a m. 3,70, lunghe m. 62,50, è composto dalla seguente stratigrafia: lastre in acciaio inox disposte a scaglia di pesce, guaina in PVC,tavolato in legno, struttura di supporto in lamiera zincata, isolante termico e guaina per la barriera al vapore. La superficie del tetto è di 4.200 mq e la pensilina molto aggettante e terminante con un'esile sezione a triangolo acuto su via Filadelfia, è di circa 1000 mq. La superficie totale è pertanto di 5.200 mq, corrispondente a 16.800 lastre posate. Cesare Lino 30

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velodromo a Londra (Regno Unito)

Al traguardo il primo impianto per Londra 2012

ompletato nello scorso febbraio, è il primo intervento realizzato per ospitare i giochi olimpici del 2012; all'avanguardia dal punto di vista energetico, è stato progettato per fare parte, ad Olimpiadi concluse, di un vasto parco ciclistico di uso

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pubblico, che sarà gestito dall'Autorità Regionale del Parco del fiume Lee. L'Olympic Delivery Authority (ODA) ha bandito un concorso di progettazione nel 2007 per la realizzazione dell'impianto dedicato al ciclismo su

pista. Della giuria faceva parte, oltre a nomi di spicco del mondo dell'architettura e del design, anche il ciclista olimpionico Chris Hoy (tre medaglie d'oro ai Giochi di Pechino del 2008). Il team di progettazione vincitore ha ideato la

Interno ed esterno del velodromo.

struttura del velodromo come un oggetto leggero ed efficiente, richiamando in tal modo la progettazione funzionale ed efficiente della bicicletta. Il tetto è stato progettato con l'intento di riflettere la geometria della pista ciclistica, con una

Interior and exterior of the Velodrome.


Nei disegni, pianta a livello pista e a livello tribune. In questa pagina, dettagli e giochi di curve del rivestimento esterno in listelli di legno. Nella pagina di fronte, si ritrova il legno nella pavimentazione della pista.

In the drawings, plan at track level and at upper level. In this page, details and bend games of the exterior coating in wood splines. Next page, we meet the wood again in the track paving.

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leggerissima struttura reticolare a doppia curvatura. Struttura che si distingue per una particolare leggerezza: pesa infatti solamente 30kg/mq, meno della metĂ di quella del velodromo di Pechino. Le facciate esterne del velodromo sono rivestite con un suggestivo involucro in legno di cedro rosso, che richiama l'anello della pista in legno all'interno dell'edificio. Durante i Giochi il velodromo avrĂ al livello inferiore 3.500 posti collocati intorno alla pista. Altri 2.500 posti a sedere saranno sospesi ai piani superiori, in corrispondenza delle due curve del tetto. del locale. Le 6.000 sedute sono organizzate su due livelli, e consentono, fra l'uno e l'altro, una visuale a 360 gradi verso l'esterno, con il Parco Olimpico e lo skyline di Londra, grazie a un nastro continuo di vetrate a tutta altezza. La parte posteriore dell'impianto, comprendente l'area delle


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Velodromo Olimpico per Londra 2012 Committente: Olympic Delivery Authority (ODA) Progettista: Michael Hopkins Architects Designer della pista: Ron Webb A sinistra, in alto sezioni del velodromo; nelle foto, scorci dell'interno. Qui sotto, dettagli della pista. Nel riquadro, il presidente di Londra 2012, Lord Coe, il giorno dell'inaugurazione.

Left, above sections of the Velodrome; in the photos, views of the interiors. Below here, details of the track. In the frame, president of London 2012, Lord Coe, in the inauguration day.

Inizio lavori: marzo 2009 Fine lavori: febbraio 2011 Costo dell'intervento: 93 milioni di sterline (105 milioni di euro)

Velodrome in London (UK) / The plant crossing the finish line first for London 2012 The 6,000 seat Velodrome will host the Olympic and Paralympic track cycling events in 2012. After the Games, the legacy Velodrome will be used by elite athletes and the local community and will include a café, bike hire and cycle workshop facilities. The ODA started work on the Velodrome in March 2009 with construction now completed and the first Olympic Park venue in place nearly 18 months before the start of the Games. The Velodrome has been designed with the aim of creating the world's fastest cycling track by tailoring the track geometry and setting the temperature and environmental conditions within the venue to create recordbreaking conditions; renowned Velodrome track designer Ron Webb oversaw the design and installation of the 2012 track having previously worked on the Sydney and Athens Velodromes. Distinct Velodrome roof designed to reflect the geometry of the cycling track, using a very lightweight double curving cable net structure. Lightweight cable-net roof structure weighs 30kg/sq.m compared to 65kg/sq.m for the Beijing Velodrome, helping create a highly efficient building The 6,000 seats are split into a lower and upper

tier, allowing a 360 degrees concourse level in between with a continuous ribbon of full height windows. The 360 degree glazed concourse level in legacy will offer spectators inside the Velodrome views out onto the rest of the Olympic Park and across the London skyline, while allowing people outside of the Velodrome views into the venue and down onto the cycling track. The building has been designed to be lightweight and efficient to reflect the efficient design of a bicycle. The use of abundant daylight through strategically positioned rooflights reduces need for artificial lighting, and natural ventilation is achieved through openings in the external timber cladding of the venue. Water saving fittings and collection of rainwater for reuse in building are built into design to help reduce water consumption; compact design minimises energy consumed to heat the main arena. After the Games, a road cycle circuit and mountain bike course will be added to the Velodrome and BMX circuit to create the Lee Valley VeloPark, combining cycling facilities across all disciplines in one cycling 'hub'; the legacy VeloPark will be owned and operated by Lee Valley Regional Park Authority.

professionisti, pur mantenendo alta efficienza energetica. Anche la raccolta di acqua piovana per il riutilizzo nei servizi dell'impianto rientra nella concezione energetica contribuendo a ridurre il consumo di acqua. Dopo le Olimpiadi, un nuovo percorso per mountain bike e un circuito ciclistico su strada saranno aggiunti al velodromo per creare un VeloPark ad uso della comunità locale, delle associazioni sportive e degli atleti in genere. Esso comprenderà una caffetteria, un punto di noleggio biciclette e un workshop del ciclo, ponendo Londra come meta privilegiata del ciclismo mondiale. L'impianto sarà di proprietà, finanziato e gestito dalla Lee Valley Regional Park Authority. Joseph Wolfe

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piscina coperta a Savona

Una vetrina sul mare

l posto di una piscina scoperta ormai abbandonata, è sorto un centro natatorio al chiuso, ma aperto con un'ampia parete vetrata verso la spiaggia e il mar Ligure. Accanto alla vasca olimpionica, un futuro ampliamento prevede la realizzazione di due vasche più piccole per attività ludico-sportive.

A

La realizzazione della piscina di Savona nasce dall'esigenza di dotare la

locale squadra di pallanuoto di un impianto idoneo a disputare il campionato nazionale di prima divisione. Il sito individuato per costruire la struttura coperta con vasca da 50 metri di lunghezza corrisponde ad un vecchio impianto scoperto situato sul lungomare cittadino, abbandonato in un avanzato stato di degrado e non corrispondente alle vigenti normative in materia di sicurezza ed alle più recenti disposizioni del Coni.

Il programma prevedeva di ricavare una vasca olimpionica per le attività agonistiche e di posizionare altre due vasche da 25 e 10 metri per utilizzi ludicosportivi. Un corpo ingresso-servizi centrale ospita reception, direzione, segreteria, bar, ristorante e negozi; da questo si può accedere direttamente alla piscina, al volume di collegamento con il piano spogliatoi ed alle gradinate per il pubblico. Le tribune, capaci di ospitare

sino a 2000 persone, si sviluppano ad "L" lungo il lato maggiore e quello minore della piscina per consentire la vista del mare e della passeggiata verso l'esterno, e favorire la visibilità tra il corpo ingressi ed il piano vasca. A margine del lato corto delle gradinate sono inseriti i locali per gli arbitri e per le riprese televisive con cabina di regia. La posizione estremamente favorevole dell'impianto suggerisce di lasciare libera la visuale a sud verso il


mare mediante un'ampia facciata vetrata (di 700 mq) che consente al pubblico ed agli sportivi un costante contatto visivo con il panorama sul golfo. Nei locali ricavati sotto gli spalti sono posizionati gli spogliatoi, i servizi per la squadra locale e quelli per gli ospiti, oltre agli ambienti per gli arbitri e le palestre per gli allenamenti.

In un anello al di sotto del piano piscina si trova la vasca di compenso con la sala filtri accessibile direttamente dall'esterno per le periodiche operazioni di manutenzione. Il grande volume contenente la piscina è costituito strutturalmente da un'ossatura di pilastri e travi in acciaio a vista con soprastante solaio

Prospetti e sezioni; nella pagina a destra, pianta dell'edificio. Nelle due foto in alto, gli esterni verso la spiaggia. Nella pagina di apertura, la vetrata affacciata verso il mare. Elevations and sections; next page, plan of the building. In the photos above, the exterior facing the beach. In the opening page, the glass wall towards the sea.

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alleggerito in lamiera di alluminio coibentata per ottenere i necessari isolamenti termici ed acustici. Le travi di copertura superano i 50 metri di luce netta e consentono gli ancoraggi degli impianti di climatizzazione, illuminazione, antincendio e audio. Le scale delle uscite di sicurezza (tre sul fronte di

ingresso ed una su quello ovest) avendo dimensioni notevoli in base all'elevato numero di utenti dell'impianto, costituiscono un'importante occasione per poter "filtrare" la vista dalla cittĂ del grande volume insediato. Quattro quinte costituite da telai metallici rivestiti di lamiere striate in alluminio sono anteposte alle scale, e tendono cosĂŹ a


principalmente i servizi dedicati alle attività agonistiche (squadra di casa, squadra ospite, arbitri, palestra, ecc.) con un ingresso distinto rispetto agli addetti che svolgono attività amatoriale, corsi e altro. La conformazione delle

tribune si sviluppava specialmente con affaccio diretto e parallelo su Corso Colombo ed il lato minore parallelo al corso del torrente Letimbro, precludendo in corrispondenza al manufatto la vista al mare. Per limitare

comunque l'impatto dell'innalzamento dell'edificio, che da scoperto diventa coperto con un aumento di altezza di circa 4 metri, e per nascondere le tre grandi scale delle uscite di sicurezza, sono stati predisposti altrettanti ampi

An indoor swimming pool at Savona / A window over the sea The swimming pool in Savona has been constructed to give the local water polo team a facility that would enable it to dispute the national first division championship. The site selected to host the new indoor facility hosting a 50-metre swimming pool was an abandoned open air pool located along the city's sea front. Fallen in a state of severe disrepair, the old facility no longer complied with present day safety standards. The plan is to construct on this site an Olympic-sized pool and two other smaller ones, respectively 25and 10-metre long, for recreational purposes. A main block will host the reception area, administration and management offices, a bar, a restaurant and several shops. This space leads directly to the pool as well as to the structure that provides access to the changing rooms and

spectators' stands. Seating up to 2,000, these stands extend, L-shaped, along both the shorter and longer sides of the pool thereby affording a view of the sea and the city's central promenade at the same time enhancing the visibility between the main entrance block and the pools. On the side of the shorter side of the stands a space has been reserved for the referees and for the television control room. The highly strategic location has suggested to leave the view to the sea in the south totally unimpeded with the mounting of 700 sq. m curtain wall window that allows spectators and swimmers to have a complete view of the gulf at all times. The dressing rooms, as well as the home and guest team showers, are located under the stands, alongside rooms for match officials and training facilities.

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setti rivestiti in rete metallica con una inclinazione (angolazione) in sequenza, tali da spezzare la continuità del prospetto e renderlo visivamente più gradevole. Valutando la straordinaria posizione dell'impianto e la vicinanza rispetto al mare, si è ritenuto di lasciare massima visibilità a sud, attraverso la realizzazione di una ampia vetrata che possa valorizzare la qualità dei locali utilizzati sia dagli sportivi che dagli spettatori oltre ad offrire il corretto contributo di luce naturale necessario alla notevole volumetria complessiva. Al di là dei setti in rete metallica e delle scale per le uscite di sicurezza su Corso Colombo, nasce la struttura costituita da travi principali e portanti la copertura in acciaio trattato di altezza 110 cm atte a sopportare una luce netta di circa 40 metri. Tali travi saono unite a travi minori sempre in acciaio trattato collegate fra loro sulle quali è posizionato il solaio di copertura ad andamento piano con moduli coibentati e successivamente impermeabilizzati. Per consentire lo sfruttamento e la gestibilità dell'impianto natatorio si


palestra di arrampicata a Borgo San Dalmazzo (Cuneo)

Arrampicarsi nell'antica officina

l progetto consiste nell'allestimento interno della palestra di arrampicata sportiva nei locali del "Palazzo della cultura", ricavato dalle strutture dell'ex Officina Bertello. La ristrutturazione ha previsto la realizzazione degli spogliatoi, dei servizi igienici e degli impianti per rendere agibile la struttura destinata a palestra di

I

L'interno della palestra di arrampicata; in alto, dettaglio delle prese.

arrampicata sportiva. L'allestimento comprende una zona di scalata con la corda, due zone boulder, una zona di allenamento specifico per la forza sulle dita con attrezzature quali il pan g端llich e il trave, e una zona relax. Il comune di Borgo San Dalmazzo, posto nella confluenza fra le tre valli

Interior of the climbing gym; top, detail of the grips.

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Sopra, pianta e sezione dell'edificio con l'intervento effettuata. A destra, particolare di una parete. Nella pagina di fronte, parete in aggetto e boulder. Above, plan and section of the building with the project area. Right, detail of a wall. Next page, overhanging wall and boulder.

alpine, Vermenagna, Gesso e Stura di Demonte, rappresenta la porta di accesso alle alpi Marittine; la sua posizione strategica lo rende un paese con forte vocazione per la montagna e per lo sviluppo della cultura, del turismo e delle attività sportive legate all'ambiente alpino. La realizzazione di una palestra di arrampicata sportiva indoor ha come finalità principale quella di offrire un ambiente didattico e ludico per i giovani che si avvicinano al mondo alpino. La palestra ospiterà all'interno anche la sede delle guide alpine di Cuneo che con le loro attività alpinistiche rappresentano un fondamentale punto di riferimento per le varie avventure estive e invernali che le alpi Marittime offrono. La palestra è stata realizzata all'interno del "Palazzo della cultura" ex Officina Bertello, che ospita già all'interno numerose strutture a servizio della collettività, quali l'auditorium, la biblioteca e


Climbing gym in Borgo San Dalmazzo (Cuneo) / Climbing in the old time workshop Borgo San Dalmazzo is the access gate to the Maritime Alps. Its strategic position makes it into a municipality with a strong focus on the development of the culture, tourism and sporting activities associated with the mountain environment. The purpose of having an indoor climbing gym is to provide a learning and fun environment for young people who approach the Alpine world. The design project provides for the interior installation of a climbing gym in the rooms of the "Palace of Culture" obtained from the

structure of a former workshop, the Officina Bertello. The remodelling process includes the construction of locker rooms and restrooms and the works necessary to adapt the structure to be used as a climbing gym. The installation consists of a rope climbing zone, two boulder zones, a specific training area with tools for improving finger strength, such as the pan güllich and the beam, a relaxation area. The rooms affected by the interventions are on the ground floor of the three-storey building, on the eastern side of the complex, with a reserved and independent entrance. The main room, rectangular in shape, measuring ca 23 x 12.50 m, is divided along its length by a row of columns spaced 3.60 m apart; maximum height to the underside of the ceiling is 5.70 m, but this height is reduced by a few tens of centimetres by the presence of beams running along the ceiling. The gym will also house the headquarters of the Alpine guides of Cuneo, that, with their skills and activities, play a key role in the summer and winter adventures offered by the Maritime Alps.

superficie arrampicabile e bordi trattati con vernice al quarzo e sabbia quarzifera, con protettivo a base di resine poliacriliche all'acqua e sabbia quarzifera resistente all'abrasione. A completamento di tutte le pareti di cui sopra, sia per quelle alte che per il boulder, sono installate le prese miste (micro, piccole, medie, grandi, extra grandi) in numero di circa 5 per metro quadrato, realizzate con un composto di resine poliestere e inerti con all'interno una rondella metallica di irrigidimento nella zona di fissaggio. Nelle zone boulder sono inoltre collocati dei materassi per la protezione contro la caduta degli atleti, ed in particolare: materassi per boulder collegabili tra di loro con bande in pvc dotate di velcro, spessore 40 cm, uniti da telo superiore in pvc adeguatamente fissato a terra, e materassi tatami per zone verticali di altezza 3,20 mt. con densità 250 kg/mq con rivestimento in vinile certificato e goffrato con trama a paglia di riso. Lungo la parete est in corrispondenza di due maschi murari posti tra le uscite di sicurezza è allestita una zona di allenamento specifico così costituita: 1) pannellatura con travi di allenamento realizzata con struttura portante in travi di legno lamellare di abete, pannello multistrato di betulla di altezza 2 m, spessore 18 mm, e due travi per allenamento specifico della forza nelle dita attraverso la sospensione e la trazione; 2) pan güllich per allenamento specifico della forza nelle dita attraverso la sospensione e la trazione, realizzato come nella pannellatura di cui sopra, con applicate 24 liste in legno, suddivise in tre gruppi da 8 con dimensioni differenti. Peter Kia


presa diretta a cura di Bruno Grillini

Arredo urbano temporaneo sul lago di Como A fine giugno è stato aperto al pubblico un tratto della passeggiata a lago del capoluogo lariano, per una lunghezza di 170 metri, "sistemata" secondo il progetto proposto dal calciatore milanista Gianluca Zambrotta per ridare alla città, almeno durante l'estate, il rapporto con il lago che da lunghi mesi è stato interrotto a causa del cantiere aperto per la realizzazione di opere di difesa dalle piene. Le esondazioni del lago La metà del mese di luglio 1987 la Valtellina fu protagonista del dissesto idrogeologico più imponente nella storia recente della Lombardia: dopo tre giorni di piogge violente ed insistenti con frane, smottamenti, fiumi in piena, l'Adda usciva dall'alveo in diversi tratti del suo corso allagando il fondovalle valtellinese e distruggendo strade e ponti. L'Adda come è noto è il principale immissario del lago di Como: l'imponente massa d'acqua, accompagnata da tutti i detriti raccolti nel suo percorso - fango, alberi - si riversava nel bacino lacustre, portando ad un inesorabile aumento del livello delle acque lungo tutte le sue rive. A Como, l'acqua superava rapidamente i 120 centimetri sopra lo zero dirometrico, debordando così sui marciapiedi di piazza Cavour: in breve veniva toccaato il record di 265 cm, sommergendo quindi la piazza per ben 145 centimetri. La città rimase a bagno per diversi giorni. Lo stesso livello record veniva sfiorato nell'ottobre 1993 e nel novembre 2002. Le tre esondazioni sopra

Sopra, panoramica del centro storico di Como con l'inserimento del progetto vincitore del concorso per il lungolago, gruppo di progettazione: Architettura Bertinotti, Cino Zucchi Architetti, DA-A Architetti. Sotto, il tratto di passeggiata a lago nella realizzazione provvisoria per l'estate 2011. / Above, panorama on the centre of Como, with overimposed the contest winner project by Architettura Bertinotti, Cino Zucchi Architetti, DA-A Architetti. Below, the lake promenade temporarily arranged for summer 2011.

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citate sono solo le più invadenti, da quando, nel 1946, è entrata in funzione la diga di regolazione dei deflussi dal lago posta a Olginate, a valle di Lecco. Bisogna ricordare che storicamente, prima della costruzione di questo impianto il lago saliva "naturalmente" anche di più: l'esondazione più rilevante documentata con esattezza risale al 1868, e raggiunse i 397 cm sopra lo zero idrometrico, lasciando per settimane la città sotto due metri e mezzo d'acqua. Bisogna ricordare che il lago di Como sottende un bacino imbrifero di 4.550 km quadrati, le cui piogge confluiscono nei 145 km quadrati dello specchio d'acqua, con una portata media di 156 mc al secondo:

Sopra, planimetria del lungolago nel progetto Cino Zucchi, con l'indicazione del tratto sistemato provvisoriamente con l'erba sintetica. Sotto: sistemazione provvisoria, vista dell'area giochi; accostamento dei due tipi di erba sintetica utilizzati nel progetto Zambrotta. Nella pagina di fronte: il parapetto in vetro della sistemazione provvisoria; tre sezioni del progetto tecnico di difesa spondale.

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Above, plan of the lakeside in the Cino Zucchi project, with evidence of the stretch temporarily arranged with synthetic turf. Below: temporary arrangement, view of the playground; the two types of synthetic turf used in the Zambrotta project. Next page: the glass parapet of the temporary arrangement; sections from the technical project of shore defense.

si consideri che nella piena del novembre 2002 l'afflusso massimo fu di ben 1.849 mc al secondo. Fu l'evento valtellinese, il più disastroso della recente storia idrogeologica della Lombardia, a far emergere le risorse economiche necessarie a tentare di risolvere anche il problema della difesa della città di Como dalle fuoriuscite del lago. La cosiddetta "Legge Valtellina" nel 1992 stanziava per Como 8.263.310 euro, successivamente integrati con altri 2.065.828; ulteriori fondi regionali arrivarono nel 2003, con una cifra totale stanziata di 15.763.310 euro. In questo contesto è nato così il progetto delle "paratie" che dovranno difendere la città dalle esondazioni. C'è anche chi si domanda come mai non sia possibile regolare il livello del lago agendo sul deflusso della diga di Olginate, lasciando i lungolaghi rivieraschi così come sono: ma queste valutazioni esulano dalla nostra competenza. La costruzione comincia nel 2008, con una durata prevista di 11 mesi. Un progetto nato sotto una cattiva stella: inaspettatamente, durante i lavori ci si accorse che era necessaria la realizzazione di un muro, alto parecchie decine di centimetri, (a quanto pare non evidente nel progetto iniziale) che avrebbe sottratto ai comaschi la visione diretta del lago dalle strade. La sollevazione fu unanime: il tratto di muro già innalzato venne demolito obbligando l'Amministrazione a disporre la revisione del progetto. La perizia di variante recitava: "Tali opere saranno costituite dal vecchio parapetto in ghisa, restaurato, con panconi posizionati a mano per consentire la massima


Provisional urban furnishing on the banks of Lake Como A portion of the walk along the banks of the Como Lake was opened to the public in late June. Extending over a length of 170 m, the walk is arranged according to a design project conceived by Milan soccer player Gianluca Zambrotta to give back to the city, at least during the summer, its relationship with the lake that was cut off for several months due to the activities of a levee construction site. Zambrotta proposed covering the rough surface left by the construction site with a layer of synthetic turf that can be walked on. A strip of natural soil remains along the existing sidewalk lined with trees, in order to enable the runoff from the entire area to be drained effectively before it can infiltrate the artificial surface. All the works were performed with the greatest care, as though they were meant to last longer than a summer. The railing that runs along the shore is made of glass panes secured by extremely discreet metal frames so as to ensure an unobstructed view of the lake. Lighting is by means of low spotlights, installed beyond the parapet, amid the grey porphyroid blocks delimiting the edge of the embankment; the power cables are concealed by strips of tall synthetic grass that seems to grow right out of

the stones. The synthetic parterre also gives access to one of the mooring piers for the boats and, at the end of the walk, a small rotunda, also paved with grass, projects onto the lake waters and houses several plants and sculptural elements that meet furnishing and sponsorship requirements. Evening entertainment and events are organised throughout the summer season. Zambrotta's contract with the Municipality expires on 31 October: the artificial grass will be removed (and maybe reused elsewhere), and the construction site will return to occupy the lake shore.

Si pensa dunque a qualche idea per aprire provvisoriamente, almeno nei mesi estivi, un parte significativa della passeggiata: in particolare, il tratto che va dalla centrale piazza Cavour fino ai giardini che circondano il tempio Voltiano. Si tratta di 170 metri di lunghezza, per una quindicina in profondità, dal marciapiede alberato, fino al nuovo bordo del lago. Il Comune fissa una scadenza per presentare eventuali proposte, ed alla scadenza l'unico progetto pervenuto è quello di Gianluca Zambrotta e della sua società Young Boys, che intende accollarsi i 350.000 euro dei costi di realizzazione. 82

Il progetto temporaneo La proposta consiste nella copertura della superficie scabra lasciata dal cantiere, con un manto in erba sintetica, interamente calpestabile. Solo in continuità con il filare alberato esistente, lungo il marciapiede stradale, viene lasciata una striscia a terreno naturale, per consentire il drenaggio delle acque provenienti dall'intera superficie, che non devono penetrare in profondità. La proposta divide l'opinione pubblica tra i favorevoli e i più tradizionalisti che preferirebbero aiuole e fiori. Il tratto di lungolago interessato, aveva in origine una profondità di circa due metri e mezzo; con la


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