T S P O R T
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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano
M A R Z O A P R I L E 2 0 1 3
anno XXXVIII - MARZO APRILE 2013 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 11,85
ISSN 1121-6913
international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing
with english abstract
Leader anche nella manutenzione di impianti sportivi Stadio Meazza San Siro: Champions League, Europa League e Campionato Serie A 2011-2013 Nell’ambito della nuova gestione integrata del campo, continua l’attività manutentiva di CEIS, con rinnovato parco macchine e team specializzato di assoluta qualità. (42 eventi da agosto a dicembre 2012 sul nuovo terreno di gioco con sistema ibrido: record mondiale).
Destina il 5 per mille a NOPAIN Onlus Associazione italiana per la cura della malattia dolore Firma nell'apposito spazio della dichiarazione dei redditi e inserisci il nostro codice fiscale: 97484220153
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sommario contents
ANNO/YEAR XXXVIII - MARZO-APRILE / MARCH-APRIL 2013
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Bruno Grillini Opinione / Allarme crediti: la P.A. non paga Opinion / Credit-line drying out risk as Public Administrations fail to honour debt
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Joseph Wolfe Centro natatorio a New York / Il recupero del McCarren Play Center a Brooklyn
(Rogers Marvel Architects)
Swimming centre in New York / The Restoration of McCarren Play Center in Brooklyn
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Bruno Grillini Stadio di calcio a Napoli / L'erba nuova del San Paolo Soccer Stadium in Naples / New grass at the San Paolo
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Cesare Lino Centro natatorio a Sassuolo / Riorganizzazione di spazi e impianti per il nuoto
(Studio di ingegneria ing. Paolo Guidetti, ing. Lorenzo Serri)
Swimming centre in Sassuolo / Reorganization of some swimming facilities and their surrounding area
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Mary Kate Russo Centro sportivo a Firenze / Ecco la casa della Fiorentina
(arch. Stefano Mencucci)
Sports centre in Florence / Fiorentina's new home
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Maria Carbone Palazzetto dello sport a Bolsena / Impianti sportivi sullo sfondo del lago
(arch. Fabio Leonardi, ing. Alvaro Baffo)
Sports hall / Sports facilities by the lake
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Pietro Chianchiano Palestra polivalente a Reggio Emilia / Distribuzione, funzionalitĂ , risparmio energetico
(arch. Francesca Rovani, geom. Claudio Campari)
Multipurpose gym in Reggio Emilia / Distribution, functionality, energy saving
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Fulvio Bani Tecnica / Come nasce il campo di golf - parte terza: gli aspetti ambientali Technics / How golf courses are born - Part Three: The environmental aspects
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a cura della / by Redazione Tecnica Coperture Pressostatiche / 4. Gli impianti
- i migliori nel vostro campo -
TENNIS TECNICA S.R.L. S.P. Modugno - Palese, 70123 Bari (BA) tel. 080.5314156 - fax 080.5314155 www.tennistecnica.com
sommario contents
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Piattaforme e tagli economici alimentano pericolosi scricchiolii in un sistema sportivo già seriamente pericolante! / Platforms and financial cuts are further rocking an already tottering national sports system! - di/by Pasquale Cassalia
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Comuni e province per la scuola
Gianfranco Bendi Tecnica / L'invecchiamento dei manti sintetici per atletica leggera Technics / The ageing of synthetic surfaces for track and field athletics
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Tommaso Empler Progettare l’accessibilità / Segnaletica e Universal Design Planning accessibility / Signage and Universal Design
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Stefano Longhi Impianti etici / impianti sostenibili I protocolli ambientali delle Federazioni sportive internazionali
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Notizie / News - a cura di/by C.F.
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Regioni province comuni / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico Schede tecniche / Technical cards Legislazione italiana: 9.11- Istruzione
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 6107 116 fax (+39) 026 4749 554 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it
Lia Manoliu Stadium, Bucarest/Bucharest,(Romania) Progetto Volkwin Marg, Christian Hoffmann (Foto Marcus Bredt). Lo Stadio ha una capienza di 55.000 spettatori, di cui 51.500 sulle tribune caratterizzate dalle sedute multicolori, e 3.500 nella business lounge (Vedi servizio su Tsport 287; lo puoi scaricare dal sito: www.tsport.it scegliendo "Archivio Tsport").
opinione Allarme crediti: la P.A. non paga Credit-line drying out risk as Public Administrations fail to honour debt I numeri usciti dopo le consultazioni elettorali di febbraio non lasciano sperare in un governo in grado di affrontare radicalmente i problemi - urgentissimi - della nostra economia. E comunque, fra tutti i programmi pre-elettorali, ma anche nelle prime battute successive, sembra si sia perso di vista il dato della cosiddetta "economia reale". Dal nostro - piccolo ma concreto - osservatorio, dobbiamo constatare che la crisi o il collasso di tante attività economiche (altrimenti sane ed efficienti) parte dal cumulo, ormai insostenibile, dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. Lavori eseguiti, forniture completate da mesi o anni, regolarmente fatturati e collaudati, non sono ancora stati pagati da Comuni, Province, Regioni, Stato. Una volta il ritardo era inerzia burocratica: appalti e contratti si firmano quando i soldi sono stanziati, e prima o poi questi arrivano. Ma da quando c'è il "Patto di Stabilità", (un accordo europeo declinato "all'italiana"), le Pubbliche Amministrazioni "non possono" pagare, anche se hanno i soldi in cassa. Fatto sta che, a catena, il debito non pagato mette in crisi di liquidità tutto il settore delle piccole e medie imprese. Il tema è stato con forza richiamato dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che è anche un imprenditore del nostro settore, il quale ha avvertito che i 71 miliardi di debiti (stime della Banca d'Italia: ma potrebbero essere molti di più) devono essere liquidati, almeno in parte, ma subito: si salverebbero le imprese e si potrebbe avviare un salutare meccanismo di nuovi investimenti per i prossimi anni. I soldi nel cassetto - in buona parte - ci sono: bisogna darsi da fare per tirarli fuori. Se si perde questo treno, le cose si faranno molto, molto più difficili. Bruno Grillini
The outcome of elections last February has dashed hopes for a government strong enough to seriously tackle the no-longer deferrable problems faced by our economy. Campaign wows as well as the early post-electoral statements seem to have, once again, set aside the basic issues relating to the so-called "real economy." From our, limited but concrete, viewpoint we can affirm that the crisis, and the subsequent collapse of a range of otherwise perfectly healthy activities, depends on the no-longer sustainable accumulation of credits the Public Administration has failed to pay. Work carried out and tested or supplies provided and invoiced to city, provincial, regional administrations as well as to the central government are not paid for months and even years. At one time, the neglect could be ascribed to "bureaucratic inertia," in the sense that tenders and contracts were signed when the money was set aside. And that money, sooner or later, would come. However, with the implementation of the socalled Stability Pact - a European measure that has been applied in the usual "Italian way" - Public Administrations "cannot pay" even if the cash is available. But whatever may the case, failure to pay is drying up liquidity seriously affecting the small- and medium-sized sector. Confindustria chairman Giorgio Squinzi, who operates in the SME sector, has put the situation under the spotlight. He warned that according to the Central Bank, the PA has run into debts amounting to 71 billion. This sum, which is probably even bigger, has to be paid, in part but quickly to rescue enterprises, which would be able to carry out new investments and contribute to kick-starting the economy in the coming years. The money is mostly available. Action must be taken to dish them out, otherwise things are bound to get even more serious.
© Ph. Maxperot( public_domain)
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centro natatorio a New York (USA)
Il recupero del McCarren Play Center a Brooklyn n impianto storico, risalente al 1936, e abbandonato da una trentina d'anni, è stato ripristinato nella sua funzione originaria diventando un importante centro natatorio nel cuore della metropoli newyorchese.
U
Inaugurato il 31 luglio del 1936, il McCarren Play Center è stato costruito dal Sindaco Fiorello La Guardia e dal Parks Commissioner Robert Moses sulla base del progetto realizzato dall'architetto Aymar Embury. Il progetto è stato in larga parte finanziato dalla Works Progress Administration federale. La piscina ed il parco che la circonda
rappresentano una delle opere più importanti realizzate nella città di New York nell'ambito del programma New Deal del Presidente Franklin Delano Roosevelt. Dal 1983 non era più possibile fruire della piscina e del centro ricreativo del McCarren Play Center, a seguito della decisione del Comune di New York di chiudere la struttura. Atti vandalici e decenni di degrado hanno gravemente danneggiato l'edificio, la piscina e il sito circostante. Il monumentale impianto architettonico dell'edificio è tuttavia rimasto inalterato, mantenendo appieno i propri tratti distintivi e la
Il centro sportivo nel panorama di Brooklyn (foto Matt Cappello). Sotto, vista dell'impianto (foto Rogers Marvel). In alto, schizzo di progetto.
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The sports centre in the Brooklyn's panorama (ph. Matt Cappello). Below, view of the venue (ph. Rogers Marvel). Top, project sketch.
struttura esistente della costruzione ha fissato gli orientamenti da seguire sotto il profilo architettonico per l'importante progetto di recupero che ha portato alla riapertura della piscina al pubblico nel corso del 2012. L'intervento di restauro mantiene inalterata la struttura esterna dell'edificio e ripristina le funzionalità del complesso come piscina esterna durante i mesi estivi. La programmazione aggiuntiva, la creazione di nuove strutture e la riorganizzazione di quelle esistenti hanno permesso la realizzazione di un centro ricreativo destinato alle attività della comunità fruibile dodici mesi all'anno. La riuscita del progetto è
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Rinnovo del McCarren Pool a Brooklyn, New York Committente: Città di New York - Department of Parks and Recreation Progetto: Team Leader: Rogers Marvel Architects Piscine e impianti acquatici: Counsilman Hunsaker Ingegneria strutturale: Robert Silman Associates Consulenza restauro: Jan Hird Pokorny Associates Ingegneria meccanica: Collado Engineering Ingegneria civile: Langan Engineers Altre consulenze: AKRF (EAS Consultant), R.W. Beck (SAIC) (LEED + Energy Modeling), Dome Tech Group (Building Commissioning), Faithful+Gould (Cost Estimating), Jim Conti Lighting Design (Lighting) Costo complessivo: dollari USA 42 Milioni (euro 32 milioni circa) Inizio lavori: gennaio 2010 Inaugurazione: giugno 2012
ascrivibile sostanzialmente alla volontà di mantenere inalterati i principali elementi architettonici originali dell'edificio: l'arcata dell'ingresso principale, la simmetria delle ali che ospitavano la piscina coperta riscaldata e della pianta del sito, nonché le centine a vista in calcestruzzo e le volte della struttura interna. Le aggiunte moderne che sono state apportate all'edificio per soddisfare i nuovi requisiti si adattano a questi elementi, oltre che ad altri particolari appartenenti alla storia dell'edificio, ai materiali utilizzati e alla funzione assolta. In corrispondenza dell'arco principale, tutti i fruitori della struttura attraversano una serie di grandi archi centrali, che si aprono sul cielo. L'arcata rappresenta l'elemento centrale di snodo dei flussi verso la piscina estiva esterna o la pista di pattinaggio invernale, o ancora verso le ali dell'edificio che ospitavano la storica piscina riscaldata e ora destinate alle attività ricreative o agli eventi della comunità. L'arcata rappresenta una soglia condivisa che segna il passaggio tra la città indaffarata che gli utenti si lasciano alle spalle e il centro ludico/ricreativo, nel quale stanno facendo il
proprio ingresso. La necessità di tener fede alla simmetria del progetto ha determinato la scelta di ubicare i nuovi padiglioni adibiti a spogliatoio nello spazio adiacente alla storica piscina coperta. Queste strutture in calcestruzzo gettate in opera sono interpretazioni moderne e leggere delle coperture dello stesso McCarren e di quelle di altre piscine dell'epoca di Moses. Anche la nuova penisola realizzata al centro della piscina principale è ubicata in corrispondenza dell'asse simmetrico dell'arcata. Essa viene utilizzata come spiaggia per attività ludiche durante i mesi estivi, per trasformarsi in pista per il pattinaggio sul ghiaccio in inverno. All'interno dell'edificio che ospitava la piscina coperta, la struttura a vista degli
Nelle foto delle due pagine, particolari della piscina all'aperto (foto Rogers Marvel). Nei disegni, planimetria generale, prospetti, e (sotto) sezione dell'edificio (©2012 David Sundberg). Nella pagina seguente, un corridoio di distribuzione e il planivolumetrico inserito nel contesto del quartiere.
In the photos of these pages, details of the open air swimming pool (ph. Rogers Marvel). In the drawings, ground level plan, elevations and (below) section of the building (©2012 David Sundberg). In the following page, a corridor and the volumetric plan in the context of the district.
spogliatoi originari è ancora visibile anche dopo l'intervento di restauro. I nuovi tramezzi che separano i vari locali e i corridoi sono provvisti, nella parte superiore, di lucernai in vetro temperato che assicurano la continuità visiva delle volte e permettono alla luce di filtrare da uno spazio all'altro.
di tutta la recinzione del sito. In corrispondenza dell'arcata principale, è stata sostituita la pavimentazione in cotto, che va ad affiancare i tasselli originali in granito e in pietra blu. La biglietteria centrale, i portali storici in bronzo e gli elementi di illuminazione realizzati in questo materiale sono stati ricostruiti sulla base dei disegni originali. Tutte le finestre originali in acciaio, in pessimo stato di conservazione, sono state sostituite con vetrate termoisolanti con cornici in alluminio, identiche ai profili originali. L'edificio e il sito del McCarren Play Center rappresentano un edificio storico distintivo della città di New York. I nuovi spogliatoi all'aperto sono stati posizionati tra l'edificio della vecchia piscina riscaldata e il bordo originale della piscina. Per i soffitti in
Il restauro dell'edificio e i nuovi padiglioni Tutte le opere murarie in mattoni nell'arcata principale e negli altri locali con soffitto a volta sono state restaurate. A causa dell'estremo degrado dei graffiti e delle pitturazioni, si è provveduto alla sostituzione della fila esterna di mattoni in corrispondenza di entrambe le ali della struttura che ospitava la piscina coperta riscaldata e 21
calcestruzzo sono stati previsti spessori minimi per ottimizzare l'altezza dei locali spogliatoio e preservare gli scorci offerti dalle storiche terrazze a tetto. Le pareti indipendenti in legno e mattoni neri garantiscono la riservatezza degli spogliatoi interni. Il sostegno della copertura è assicurato da colonne in calcestruzzo disposte asimmetricamente. Un lato degli spogliatoi poggia contro la parete a tutta altezza dell'edificio restaurato che ospitava la piscina coperta riscaldata, mentre i tre lati del padiglione presentano divisori a metà altezza. I lucernari con alette in calcestruzzo prefabbricato diffondono la luce del sole, mentre le aperture nella copertura permettono ai
raggi solari pomeridiani di riflettersi verso i sottostanti muri in mattoni. Le porte di ingresso in bronzo, trafugate durante il periodo di abbandono dell'edificio, sono state ricostruite sulla base di documenti storici. I portali in bronzo rimangono aperti durante gli orari di apertura e le nuove porte in vetro permettono alla luce solare di illuminare l'atrio. Entrando dall'arcata principale, il rivestimento bianco e grigio delle pareti crea un'atmosfera intima e accogliente, operando una compressione dello spazio. Nel passato, gli abiti e le scarpe dei bagnanti venivano riposti dagli assistenti della struttura in cestini di filo metallico. Questi cestini sono stati recuperati dai cumuli di
Swimming center in New York (USA) The Restoration of McCarren Play Center in Brooklyn Dedicated on July 31, 1936, McCarren Play Center was constructed by Mayor Fiorello LaGuardia and Parks Commissioner Robert Moses with an architectural design by Aymar Embury. McCarren Play Center has not been in active use as a pool or recreational facility since 1983 when the site was closed by the City of New York. Vandalism and decades of deterioration severely damaged the building, pool and surrounding site. However, the building's monumental architectural design remained as a significant icon and the building's existing layout provides the architectural direction for the substantial renovation that reopened the pool to the public in 2012. Key to the success of the design is the respect given to the most prominent original architectural elements of the building: the main archway entrance, the symmetry of the bathhouse wings and site plan, and the exposed concrete ribs and vaults of the interior
structure. Modern insertions made at the building to accommodate new requirements defer to these elements, along with other subtleties gleaned from the building's history, materials and function. At the main archway, all facility users enter through grand central arches, open to the sky. The archway is the central directional organizer to the outdoor summer swimming or winter skating and the historic bathhouse wings for active recreation or community events. It creates a shared threshold crossing leaving the busy city and entering a center for fun and engagement. The symmetry of the plan informs the location of the new changing pavilions adjacent to the historic bathhouse. These poured-in-place concrete structures are lightweight, modern interpretations of McCarren's own canopy overlook and those at other Moses-era pools. The new peninsula at the center of the main pool is also placed upon the symmetrical axis of the archway and is used as a play beach in summer and ice skating in winter. At the bathhouse interiors, the exposed structure of the original changing rooms remains exposed in the restoration. New partitions separating rooms and corridors are topped with fire-rated glass clerestories allowing the visual continuity of the vaults to remain and provide borrowed daylight between spaces.
detriti in tutti gli edifici, e dopo un intervento di restauro, sono stati appesi al soffitto dell'atrio di ingresso in bella mostra di sé. Il rivestimento in mattonelle rosse richiama i mattoni della struttura esterna, estendendo visivamente lo spazio attraverso il corridoio che conduce al vecchio locale interno con soffitti a volta. Lo storico locale con soffitto a volta dello spogliatoio è stato suddiviso tra un corridoio di passaggio e numerosi locali multifunzione. Le pareti che sono state realizzate exnovo sono state rivestite in mattonelle rosse o in legno di ipé recuperato nell'ambito dell'intervento di restauro della Coney Island Broadwalk da parte del Department of Parks and Recreation. Dalla passeggiata in legno di Coney Island sono stati recuperati 840 metri quadrati di assi di legno che, dopo un intervento di piallatura e riverniciatura, sono stati installati in tutti gli spazi interni ed esterni del McCurren. Joseph Wolfe
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Algeria, pista di atletica leggera a Souk Ahras
Siracusa, pista di atletica leggera
Messina, campo di baseball
Acquedolci (ME), centro sportivo
nello sport la nostra professionalitĂ Monforte San Giorgio (ME), impianto polivalente
Francavilla Fontana (BR), campo di calcio
Mazara del Vallo (TP), campo di calcio
Piraino (ME), campo di calcio
Reggio Calabria, campo di calcio
Costruzione di IMPIANTI SPORTIVI: calcio, atletica, tennis, basket, pallavolo, calcetto, baseball. Coperture impianti con strutture geodetiche. Pavimentazioni sportive sintetiche.
Manufacture of sport facilities for: soccer, athletics, tennis, basket, volleyball, five-a-side soccer, baseball. Geodetic roofings for sport facilities. Synthetic sport floorings.
F.lli Anastasi srl - Zona Artigianale Loc. Pontegallo - 98049 Villafranca Tirrena (Messina) - Italy ph. (+39) 090 332 095 r.a. - fax (+39) 090 332 088 - www.fratellianastasi.it info@fratellianastasi.it Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2000 SC-05-245/EA 28
stadio di calcio a Napoli
L'erba nuova del San Paolo ifacimento del manto erboso in cinque giorni: questa l'operazione che ha consentito al Napoli di giocare su un campo in ottime condizioni la "partitissima" con la Juventus del 1°marzo. Ma a fine campionato bisognerà intervenire radicalmente.
R
Il fatto Sin dall'inizio del campionato 2012-13 il Napoli si è trovato a giocare in casa su un campo in cattive condizioni. Si è parlato di un terreno praticamente sabbioso che rischiava di penalizzare l'intera stagione: pieno di buche e pericoloso. I giocatori hanno manifestato il serio timore di infortunarsi data l'irregolarità del terreno
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riscontrabile soprattutto nelle fasce laterali e in area di rigore. Il cambio di direzione in corsa rimaneva penalizzato dalla sensazione di cedimento avvertita sotto i tacchetti, condizionando sia le accelerazioni che le azioni di appoggio in area. Dopo l'incontro con la Sampdoria in febbraio, la situazione è diventata insostenibile: pronta quindi la decisione del Napoli di provvedere ad una immediata rizollatura dell'erba: lavori che, per la convenzione vigente con il Comune, sono interamente a carico della scoietà sportiva.
Sotto, l'interno e l'esterno dello Stadio San Paolo. A lato, una foto aerea degli anni '60. Below, interior and exterior of the San Paolo Stadium. Left, a photo in the Sixties.
Le fasi del lavoro Lunedi 18 febbraio è cominciata la rimozione del manto posato l'estate
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precedente, e che non aveva retto alle prime competizioni d'autunno. Martedì sono arrivati i primi tir frigoriferi con i grandi rotoli di zolle da sostituire. In totale si tratta di 8.450 mq di prato in zolle "big roll", per trasportare le quali sono stati necessari ben 19 tir. I big roll sono rotoli di prato larghi 120 cm, spessi circa 4 cm, di lunghezza variabile da 8 a 10 m. e di peso pari a circa 70 kg./mq. Il tipo di prato è un mix costituito da un 50% (in peso del seme) di loietti (Lolium perenne) e un 50% di poe (Poa pratensis) a tonalità scura, sviluppata da sementi americane certificate e caratterizzata da un alto livello estetico oltre che da una particolare resistenza agli strappi dovuti ad azioni di gioco. Le zolle sono state coltivate nel in provincia di Rovigo, in un comune del Delta del Po, caratterizzato da un terreno prevalentemente sabbioso e
scarso di limo, ideale per far crescere l'erba che andrà posizionata sui campi di gioco. La posa è avvenuta dal mercoledì al venerdì; il prato è stato quindi rullato e "pettinato", e dopo una settimana di assestamento è stato effettuato il tracciamento. Il costo dell'operazione si aggira sui 200.000 euro, oltre ai costi di rimozione del prato preesistente. La partita del 1° marzo con la Juventus si è quindi giocata su un prato in condizioni ottimali; il risultato, calcisticamente parlando, è stato di un onorevole uno a uno. A questo punto, il terreno è stato messo nelle condizioni di portare a conclusione il campionato: non è pensabile però che possa essere riutilizzato ulteriormente, poiché la posa è avvenuta necessariamente sul vecchio sottofondo. A fine campionato, quindi, si
Nella pagina di sinistra, in alto, il Big Roll e il prato posato. In basso, vista del campo durante la partita Napoli-Juventus del 1 marzo scorso. In questa doppia pagina, in alto, l'interno dello stadio a fine lavori; a destra, sezione dimostrativa del vecchio e del nuovo prato. Nelle foto di azione, sul campo rinnovato del San Paolo: sopra, Christian Maggio; al centro, azione di Chiellini su Behrami, con Pirlo e Peluso alle spalle; a destra, Hamsick.
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In the left page, above, the Big roll and the turf laid down. Below, view of the field during the match Napoli-Juventus the 1th of march. In this double page, above, interior of the Stadium at works finished; right, sections of the oldest turf and the new one. In the action photos, over the renewed field: above, Christian Maggio; middle, action of Chiellini versus Behrami, with Pirlo and Peluso in the background; right, Hamsick.
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precedente, e che non aveva retto alle prime competizioni d'autunno. Martedì sono arrivati i primi tir frigoriferi con i grandi rotoli di zolle da sostituire. In totale si tratta di 8.450 mq di prato in zolle "big roll", per trasportare le quali sono stati necessari ben 19 tir. I big roll sono rotoli di prato larghi 120 cm, spessi circa 4 cm, di lunghezza variabile da 8 a 10 m. e di peso pari a circa 70 kg./mq. Il tipo di prato è un mix costituito da un 50% (in peso del seme) di loietti (Lolium perenne) e un 50% di poe (Poa pratensis) a tonalità scura, sviluppata da sementi americane certificate e caratterizzata da un alto livello estetico oltre che da una particolare resistenza agli strappi dovuti ad azioni di gioco. Le zolle sono state coltivate nel in provincia di Rovigo, in un comune del Delta del Po, caratterizzato da un terreno prevalentemente sabbioso e
scarso di limo, ideale per far crescere l'erba che andrà posizionata sui campi di gioco. La posa è avvenuta dal mercoledì al venerdì; il prato è stato quindi rullato e "pettinato", e dopo una settimana di assestamento è stato effettuato il tracciamento. Il costo dell'operazione si aggira sui 200.000 euro, oltre ai costi di rimozione del prato preesistente. La partita del 1° marzo con la Juventus si è quindi giocata su un prato in condizioni ottimali; il risultato, calcisticamente parlando, è stato di un onorevole uno a uno. A questo punto, il terreno è stato messo nelle condizioni di portare a conclusione il campionato: non è pensabile però che possa essere riutilizzato ulteriormente, poiché la posa è avvenuta necessariamente sul vecchio sottofondo. A fine campionato, quindi, si
Nella pagina di sinistra, in alto, il Big Roll e il prato posato. In basso, vista del campo durante la partita Napoli-Juventus del 1 marzo scorso. In questa doppia pagina, in alto, l'interno dello stadio a fine lavori; a destra, sezione dimostrativa del vecchio e del nuovo prato. Nelle foto di azione, sul campo rinnovato del San Paolo: sopra, Christian Maggio; al centro, azione di Chiellini su Behrami, con Pirlo e Peluso alle spalle; a destra, Hamsick.
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In the left page, above, the Big roll and the turf laid down. Below, view of the field during the match Napoli-Juventus the 1th of march. In this double page, above, interior of the Stadium at works finished; right, sections of the oldest turf and the new one. In the action photos, over the renewed field: above, Christian Maggio; middle, action of Chiellini versus Behrami, with Pirlo and Peluso in the background; right, Hamsick.
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In questa pagina, e a sinistra in alto, le fasi di lavorazione per la posa del nuovo manto erboso. Nella pagina di sinistra in basso, un'azione di Campagnaro e Marchisio sul campo rinnovato.
In this page, and top of the left one, phases of working to lay the new grass turf. In the left page, bottom, action of Campagnaro and Marchisio on the renewed field.
Rifacimento del manto nello Stadio San Paolo di Napoli Committente: Società Sportiva Calcio Napoli spa
Soccer Stadium in Naples / New grass at the San Paolo For Serie A team Napoli, the 2012-13 football campaign kicked-off with the discovery that its home turf was rapidly deteriorating. The entire season was at risk because the San Paolo field turned out to be sandy: there were holes and players were at risk of injury. Following the match against Sampdoria in February, the situation had become unsustainable and the team management took the decision to re-turf the field. Work started on February 18 with the removal of the grass surface which had been laid the previous summer but had been damaged by the weather conditions of encroaching winter. The new turf was laid between Wednesday
and Friday. Rolling and "brushing" followed, and after an adjustment period of one week, the filed markings were placed. The big clash against Juventus on March 1 was played in optimised conditions. While efforts are being made to ensure safe playing conditions for the remaining part of the championship, it is unthinkable that the field can be utilised further considering that the new turf was laid on the existing ground layer. The Napoli management is aiming to completely redo the field, with new ground layer, screed and surface, to endow the San Paolo with a state-of-the art field in time for the next season.
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Importo dei lavori: euro 250.000 circa Inizio e fine lavori: febbraio 2013
prevede di metter mano al rifacimento totale del campo: substrato, massetto e terreno, per una nuova stagione da giocare in un San Paolo pienamente all'altezza.
Esecuzione dei lavori: Sama srl, Aversa (Ce) Le foto degli atleti in campo sono di: Italo & Alessandro Cuomo - Fotoreporter ufficiali S.S.C. Napoli
Un po' di storia Lo Stadio San Paolo di Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, è il terzo in Italia per capacità dopo il Meazza di Milano e l'Olimpico di Roma. Nato con il nome di Stadio del Sole, venne inaugurato il 6 dicembre 1959 con la partita - guarda caso Napoli-Juventus. Il progetto originario prevedeva solo un anello, al quale venne aggiunto un anello inferiore, al di sotto del livello stradale. La capienza iniziale era di 87.500 spettatori in piedi, su tribune in travertino. Lo stadio ha subìto parziali ammodernamenti in occasione dei campionati europei del 1980; per i mondiali del 1990, una più importante riqualificazione ha riguardato la costruzione della copertura (nonostante non vi fosse alcuna norma della FIFA che obbligasse alla copertura degli impianti utilizzati) e della nuova tribuna stampa, il rifacimento della pista di atletica e dell'impianto di
illuminazione e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA. Con la costruzione del terzo anello, collegato alla struttura di sostegno della copertura, la capienza dello stadio passava a 76.824 posti seduti; tuttavia, le vibrazioni provocate dai salti di gioia dei tifosi risultava che, trasmettendosi al terreno, provocassero lesioni addirittura agli edifici circostanti: il terzo anello veniva così inibito al pubblico. Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio è ridotta a 60.240 posti. Sono poi seguiti gli adeguamenti dovuti ai decreti Pisanu sulla sicurezza, talché attualmente il San Paolo è valutato tre stelle UEFA ed è abilitato al gioco di partite a livello europeo. Nel 2010, la società e il comune di Napoli, hanno effettuato un'ulteriore opera di restyling, con il rifacimento del manto erboso (che non veniva cambiato dal 1987), del sistema di irrigazione, di 30
drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio. Come risulta dai più recenti avvenimenti, il problema del manto è però rimasto aperto. Nel 2011, il San Paolo è stato adeguato alle norme richieste per la partecipazione alla UEFA Champions League , ed in particolare: rimozione della rete di protezione del settore ospiti e cablaggio della sala stampa e tribuna stampa per garantire massimo comfort ai giornalisti. Va ricordato, infine, che un progetto di completo rifacimento dello Stadio, per un costo di almeno 80 milioni, era stato avanzato in occasione della candidatura dell'Italia quale sede degli Europei 2016; la capienza del nuovo impianto sarebbe salita a 75.240 posti a sedere e 82 skybox. Decaduta la candidatura italiana, il progetto è per ora tornato nel cassetto. Bruno Grillini 31
In questa pagina, e a sinistra in alto, le fasi di lavorazione per la posa del nuovo manto erboso. Nella pagina di sinistra in basso, un'azione di Campagnaro e Marchisio sul campo rinnovato.
In this page, and top of the left one, phases of working to lay the new grass turf. In the left page, bottom, action of Campagnaro and Marchisio on the renewed field.
Rifacimento del manto nello Stadio San Paolo di Napoli Committente: Società Sportiva Calcio Napoli spa
Soccer Stadium in Naples / New grass at the San Paolo For Serie A team Napoli, the 2012-13 football campaign kicked-off with the discovery that its home turf was rapidly deteriorating. The entire season was at risk because the San Paolo field turned out to be sandy: there were holes and players were at risk of injury. Following the match against Sampdoria in February, the situation had become unsustainable and the team management took the decision to re-turf the field. Work started on February 18 with the removal of the grass surface which had been laid the previous summer but had been damaged by the weather conditions of encroaching winter. The new turf was laid between Wednesday
and Friday. Rolling and "brushing" followed, and after an adjustment period of one week, the filed markings were placed. The big clash against Juventus on March 1 was played in optimised conditions. While efforts are being made to ensure safe playing conditions for the remaining part of the championship, it is unthinkable that the field can be utilised further considering that the new turf was laid on the existing ground layer. The Napoli management is aiming to completely redo the field, with new ground layer, screed and surface, to endow the San Paolo with a state-of-the art field in time for the next season.
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Importo dei lavori: euro 250.000 circa Inizio e fine lavori: febbraio 2013
prevede di metter mano al rifacimento totale del campo: substrato, massetto e terreno, per una nuova stagione da giocare in un San Paolo pienamente all'altezza.
Esecuzione dei lavori: Sama srl, Aversa (Ce) Le foto degli atleti in campo sono di: Italo & Alessandro Cuomo - Fotoreporter ufficiali S.S.C. Napoli
Un po' di storia Lo Stadio San Paolo di Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, è il terzo in Italia per capacità dopo il Meazza di Milano e l'Olimpico di Roma. Nato con il nome di Stadio del Sole, venne inaugurato il 6 dicembre 1959 con la partita - guarda caso Napoli-Juventus. Il progetto originario prevedeva solo un anello, al quale venne aggiunto un anello inferiore, al di sotto del livello stradale. La capienza iniziale era di 87.500 spettatori in piedi, su tribune in travertino. Lo stadio ha subìto parziali ammodernamenti in occasione dei campionati europei del 1980; per i mondiali del 1990, una più importante riqualificazione ha riguardato la costruzione della copertura (nonostante non vi fosse alcuna norma della FIFA che obbligasse alla copertura degli impianti utilizzati) e della nuova tribuna stampa, il rifacimento della pista di atletica e dell'impianto di
illuminazione e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA. Con la costruzione del terzo anello, collegato alla struttura di sostegno della copertura, la capienza dello stadio passava a 76.824 posti seduti; tuttavia, le vibrazioni provocate dai salti di gioia dei tifosi risultava che, trasmettendosi al terreno, provocassero lesioni addirittura agli edifici circostanti: il terzo anello veniva così inibito al pubblico. Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio è ridotta a 60.240 posti. Sono poi seguiti gli adeguamenti dovuti ai decreti Pisanu sulla sicurezza, talché attualmente il San Paolo è valutato tre stelle UEFA ed è abilitato al gioco di partite a livello europeo. Nel 2010, la società e il comune di Napoli, hanno effettuato un'ulteriore opera di restyling, con il rifacimento del manto erboso (che non veniva cambiato dal 1987), del sistema di irrigazione, di 30
drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio. Come risulta dai più recenti avvenimenti, il problema del manto è però rimasto aperto. Nel 2011, il San Paolo è stato adeguato alle norme richieste per la partecipazione alla UEFA Champions League , ed in particolare: rimozione della rete di protezione del settore ospiti e cablaggio della sala stampa e tribuna stampa per garantire massimo comfort ai giornalisti. Va ricordato, infine, che un progetto di completo rifacimento dello Stadio, per un costo di almeno 80 milioni, era stato avanzato in occasione della candidatura dell'Italia quale sede degli Europei 2016; la capienza del nuovo impianto sarebbe salita a 75.240 posti a sedere e 82 skybox. Decaduta la candidatura italiana, il progetto è per ora tornato nel cassetto. Bruno Grillini 31
centro natatorio a Sassuolo (Modena)
Riorganizzazione di spazi e impianti per il nuoto 'intervento presentato in queste pagine consiste in un centro natatorio polifunzionale coperto dotato di idonei servizi, e un centro nuoto estivo scoperto, realizzati in sostituzione dell'impianto giĂ esistente che presentava diverse problematiche sia di gestione che di funzionamento a causa dell'invecchiamento delle strutture.
L
L'impianto generale La struttura della piscina coperta è costituita da tre zone: la prima nella parte sud/ovest comprende la zona delle vasche, con copertura in legno lamellare a falde inclinate e finitura superficiale in lamiera; la seconda nella parte nord comprende la zona degli spogliatoi e dei servizi annessi ed i locali tecnologici, ad un unico piano con copertura piana con solaio in c.a.p. e finitura superficiale con "tetto verde"; la terza nella parte est si sviluppa su due piani fuori terra e comprende la zona destinata alle attività ricettive, commerciali e complementari del complesso, con copertura con solaio in c.a.p. in parte piano ed in parte inclinato e finitura superficiale in lamiera. La nuova piscina coperta ha uno sviluppo planimetrico e volumetrico simile alla somma delle strutture preeesistenti demolite 33
(piscina coperta e blocco servizi della piscina estiva). La piscina estiva, di sviluppo superficiale non superiore a quello della precedente vasca olimpionica, si colloca in una zona che esclude qualsiasi compromissione degli assi visivi storici esistenti. Il disegno dell'area secondo il nuovo progetto segue l'asse ordinatore del filare di pioppi del parco della villa ducale e di via I. Nievo. In questo modo si lega maggiormente al contesto e risulta meno autoreferenziale di quello del vecchio polo natatorio. Rispetto al progetto preliminare originario, l'involucro edilizio ha subito alcune modifiche atte ad ottenere una migliore fruibilità degli spazi delle vasche (anche in riferimento alle dimensioni minime da rispettare in base alle norme CONI) ed ottenere una maggiore sicurezza dei locali. Le esigenze di normativa CONI impongono infatti le seguenti distanze minime di rispetto: tra il bordo vasca e parapetto metallico di protezione (ostacolo fisso) min. 1.50 m; tra parapetto metallico di protezione e tribuna min. 2.00 m. Per quanto riguarda la possibilità di ospitare manifestazioni sportive, in base all'omologabilità delle vasche e in riferimento alla Normativa F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto), con la configurazione della vasca principale si possono ospitare campionati di nuoto regionale in quanto sono presenti fino a 8 corsie di larghezza minima 2 metri e altezza acqua di 1.30-1,70 m per tutta la lunghezza delle stesse. Gli esterni Come indicato in premessa la nuova piscina è caratterizzata da tre corpi principali: zona ingresso con spazio per strutture ricettive,
Nella pagina di apertura, l'esterno e l'interno della struttura coperta. In questa pagina, planimetria generale e pianta della vasca esterna. Nella pagina di fronte, in alto, sezioni longitudinali e trasversali; in basso, pianta della struttura coperta.
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In the opening page, exterior and interior of the covered venue. In this page, general plan and plan of the exterior pool. Next page, above cross and longitudinal sections, below, plan of the covered venue.
commerciali e complementari, zona spogliatoi e servizi, e zona vasche. Esternamente, la zona di ingresso (prospetto est), ha mantenuto le finiture originarie; si ha quindi una parte centrale con murature rivestite in rame o trattate rame, una parte superiore caratterizzata da un tamponamento con vetrate opache, una parte laterale con murature rivestite con pannelli in acciaio corten oltre a zone vetrate nella parte bassa. Il prospetto nord sul quale si affaccia il blocco spogliatoi e servizi risulta essere abbastanza compatto, finito con intonaco rasato e tinteggiato con colorazioni chiare; sono presenti aperture vetrate schermate con lamelle di legno a protezione dell'introspezione. Nella zona nord/ovest in prossimità della centrale termica e dei locali igienici di servizio della vasca esterna, si ha una finitura sempre
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con intonaco rasato e tinteggiato con colorazioni chiare, ma rivestito in parte con doghe in legno (richieste dalla soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici dell'Emilia Romagna). Nella zona nord/est il prospetto termina con l'ala dell'ingresso, caratterizzata da una partizione vetrata a tutta altezza a cui si accosta un tamponamento intonacato e tinteggiato con colore chiaro. Il prospetto ovest adiacente alla vasca ludica ed alla vasca bimbi è stato progettato con ampie vetrate fino a terra con
struttura in alluminio e protette in parte con schermature in lamelle di legno, in modo da rendere più immediato il rapporto interno/esterno. Sul lato sud/ovest si conclude con una parte laterale in cui vengono impiegati pannelli in acciaio corten. Nella parte nord/ovest, in adiacenza al volume della vasca ludico-ricreativa, sporge rispetto al corpo di fabbrica un blocco interamente rivestito in doghe di legno, dove sono collocati locali tecnici e i servizi igienici della piscina estiva. Il prospetto sud è anch'esso
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caratterizzato da ampie vetrate fino a terra con struttura in alluminio protette da schermature in lamelle di legno ed intervallate da parti in muratura rivestite da pannelli in acciaio corten. Anche l'affaccio a est della vasca ludica è con finiture analoghe al prospetto sud. La vasca esterna, inserita nel contesto del centro natatorio estivo, ha una funzione principalmente ludica, per cui si è prevista una vasca di forma irregolare tondeggiante verso il complesso esistente e la zona ristoro estivo a nord, con altezze d'acqua
che possono consentire la fruibilità anche ai bambini; le altezze variano infatti con una gradinata che parte a quota 0.00 m esterna e scende con 4 alzate fino a quota -0.60 m, per poi continuare a scendere con gradualità fino a quota -1.20 m. Raggiunta tale altezza d'acqua, la vasca viene completata nella zona sud con una parte di forma regolare rettangolare, di dimensioni nette interne pari a circa 8 x 25 m, che consentono di alloggiare 3 corsie, completando la funzione ludica della vasca con la funzione più sportiva e corsistica di nuoto libero. Il
Nei disegni, prospetti della costruzione. Nella pagina di sinistra in basso, la vasca ludica. Nella pagina seguente, ancora una vista esterna e la vasca piccola. In the drawings, elevations of the building. In the left page, below, the playing pool. In the following page, another exterior view and the smallest pool.
perimetro esterno della vasca è pavimentato con pavimentazione in klinker antiscivolo ed è collegato con gli spazi limitrofi di servizio attraverso percorsi pavimentati in autobloccante, che consentono di raggiungere agevolmente i servizi igienici, gli spogliatoi e la zona ristoro estiva. Lo sfioro esterno è del tipo "alla finlandese" ed il rivestimento della vasca è previsto con telo in PVC. Nella parte arrotondata della vasca verranno anche organizzati dei giochi d'acqua ed altri giochi per bambini. Il progetto del verde è studiato in modo tale da diminuire l'impatto ambientale della nuova costruzione, nel rispetto del cannocchiale visivo, anche mediante una barriera vegetativa alta posta lungo il perimetro del lotto. Le vasche interne Le tre vasche previste all'interno della struttura, sono in grado di soddisfare le diverse richieste dell'utenza; sono infatti previste una vasca natatoria polifunzionale, una vasca bimbi, e una vasca ludicoricreativa. L'utenza prevista per la vasca natatoria polifunzionale è principalmente adulta, con attività corsistica e/o di nuoto libero. La vasca pertanto ha dimensioni rettangolari con misure nette interne di 16.50 m x 25.00 m. Le altezze dell'acqua sono modulate e
variabili; una parte laterale lunga 10m con altezza 1.30 m, l'altra parte laterale con altezza 1.70 m, ed una parte centrale di raccordo lunga 5 m con altezza variabile da 1.30 m a 1.70 m. Con questa configurazione è stato possibile ricavare 8 corsie per il nuoto libero e le attività corsistiche, ed è possibile anche utilizzare la vasca per campionati regionali di nuoto in base ai regolamenti F.I.N. Lo sfioro ed il rivestimento sono come per la vasca esterna. Per questa vasca è previsto un telo di protezione da posizionarsi nelle ore notturne e nei periodi di chiusura al fine di ridurre le diminuzioni della temperatura dell'acqua di vasca, ottenendo così un beneficio in termini di risparmio energetico. La vasca bimbi, pure destinata ad attività corsistica, ha una forma regolare rettangolare di dimensioni nette interne 8 m x 12 m ed altezza d'acqua costante pari a 1.20 m. Con tali caratteristiche è stato possibile ricavare 4 corsie per il nuoto ed è possibile utilizzare la vasca anche per attività corsistiche di gruppo. La terza vasca, ludicoricreativa, per la sua funzione presenta la configurazione più irregolare e le altezze d'acqua minori, sia per poter rispondere alle proprie specificità che per potere essere fruibile anche dai bambini. La superficie totale d'acqua è di circa
119 mq. L'accesso principale alla vasca avviene tramite 7 gradini che consentono di raggiungere l'altezza maggiore d'acqua (1.20 m). Questa altezza viene mantenuta per tutta la parte principale della vasca e si raccorda tramite 3 gradini ad una parte laterale con altezza d'acqua pari di 0.80 m. Nella parte centrale della vasca è prevista una zona circolare rialzata ludica, in
cui è possibile inserire anche dei giochi d'acqua. Sul bordo vasca nella parte con altezza 1.20 m è stato inserito anche uno scivolo di piccole dimensioni, utilizzabile dai bambini. Gli altri ambienti La zona ingresso si sviluppa su due piani; a piano terra si trovano una zona bar ristoro, i servizi igienici ed uno spazio commerciale, mentre al piano primo, di
Centro natatorio a Sassuolo (Modena) (Convenzione per la concessione di costruzione e gestione ai sensi dell'art.143 del D.Lgs 163/ 2006) Società Concedente: Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl Responsabile del procedimento: ing. Marco Pesare Concessionario: Acqua Sport Sassuolo spa, Castelnovo di Sotto (Re) Impresa esecutrice dei lavori: COOPSETTE Soc.Coop, Castelnovo di Sotto (Re) Gestore dell'impianto natatorio: Nuova Sportiva Società Sportiva Dilettantistica a rl - Ferrara Progettazione generale architettonica e strutturale: Studio di ingegneria ing. Paolo Guidetti, ing. Lorenzo Serri Progettazione strutturale: ing. Emanuele Fantuzzi Progettazione impianti meccanici: p.i. Roby Melverti Progettazione impianti elettrici: p.i. Mauro Reggiani Direzione Lavori: TECO Parters Studio associato, Bologna Direz.architettonica: arch. Claudio Battistini Strutture: ing. Chiara Utili Impianti: ing. Massimo Savini Convenzione di concessione sottoscrizione: luglio 2009 Termine della concessione: luglio 2040 Costo dell'investimento: euro 6.600.000 Contributo pubblico: euro 3.500.000 Completamento 1° lotto (nuovo impianto natatorio coperto) e avvio gestione: novembre 2012 Previsione completamento 2° lotto (demolizione vecchio impianto e nuova piscina estiva): maggio 2013
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facile accesso tramite una scala ed un ascensore, è prevista un'area da adibire ad attività complementare alla principale sviluppata dal gestore. La principale rifunzionalizzazione di questa zona riguarda la ridistribuzione degli spazi da adibire ad attività commerciale a piano terra a vantaggio di un più ampio spazio di ristorazione per il pubblico, dotato di tavolini che si affacciano sia sulla piazza che sulla sala vasche. Da questa zona attraverso un passaggio controllato, si accede alla zona degli spogliatoi e servizi igienici. Tale zona è stata leggermente rimodulata inserendo spazi adibiti al cambio scarpe prima dell'ingresso agli spogliatoi, e ridistribuendo così gli spazi interni.
Rispetto al progetto preliminare sono stati ridefiniti gli spogliatoi per uomini e donne, ed è stato diviso in due quello di supporto destinato ai bambini in modo da ottenere la divisione maschi/femmine anche in questo caso. Sono stati inoltre eliminate le cabine a rotazione, a parte una per lo spogliatoio uomini ed una per lo spogliatoio donne, con dimensioni idonee anche a persone diversamente abili. Sono stati rivisti anche gli spogliatoi destinati agli istruttori (sempre divisi per sesso) e al personale di servizio del centro natatorio. E' stato creato un collegamento interno tra la zona spogliatoi e gli ambienti da destinare ad estetica e ad area wellness; questo collegamento rende
più agevole la comunicazione tra i vari spazi interni. Inoltre è stato creato un passaggio diretto tra il magazzino e la zona vasche. Le uscite di sicurezza verso l'esterno sono molteplici e localizzate in zone contrapposte per facilitare
Swimming centre in Sassuolo Reorganization of some swimming facilities and their surrounding area The project presented on these pages refers to a multi-functional indoor swimming centre complete with adequate services, and an outdoor swimming pool for the summer months, in replacement of the pre-existing structure, which posed various functional and administrative problems due to age. The indoor pool building is made up of three areas: the first south-westerly section comprises the pools, with a sloping roof covering in lamellar wood and a surface finish in sheet metal; the second area to the north comprises changing rooms and annexed toilets, as well as the plant technical rooms, housed on one floor with a "green roof"; the third area on the eastern side extends over two floors above ground and comprises the
zone dedicated to the reception, commercial and auxiliary activities of the complex with a roof and loft that is partially flat and partially sloping and whose surface is covered in sheet metal. The outside pool, which is part of the summer swimming centre, is mainly intended as a play pool, so it has been designed in an irregular rounded shape located towards the existing complex and the summer snack bar to the north, with different depths of water to make it accessible to children as well. The garden project has been studied in such a way as to reduce any negative impact of the new development on the skyline, also thanks to a high hedge positioned around the complex.
l'esodo degli occupanti, il tutto in conformità alle normative vigenti. Alla zona vasche si accede dagli spogliatoi, dall'area wellness, dal locale magazzino e dal percorso di collegamento con il locale pronto soccorso ed il locale per estetica. La zona vasca è provvista di un interrato completamente destinato a locali tecnici di funzionamento del centro natatorio; esso è provvisto di due accessi direttamente dall'esterno ragionevolmente contrapposti in modo da garantire un percorso di uscite di emergenza adeguato. Nel piano interrato sono state ridistribuite le geometrie e le posizioni delle quattro vasche di compenso relative alle quattro piscine. Tale ridistribuzione ha tenuto conto del dimensionamento delle vasche di compenso, dell'ingombro delle apparecchiature quali filtri, pompe e tubazioni, e della posizione delle stesse rispetto alle vasche di pertinenza. La copertura è in legno ad una falda unica con finitura superiore in lamiera; è volta a preservare i requisiti di isolamento termico, con particolare attenzione all'abbattimento dei ponti termici, offrendo garanzie maggiori rispetto alle impermeabilizzazioni. Cesare Lino
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centro sportivo a Firenze
Ecco la casa della Fiorentina l centro sportivo, già utilizzato dalle squadre giovanili della Fiorentina, posto all'interno dell'area denominata "Campini", è stato oggetto di una generale riqualificazione, con la realizzazione di un fabbricato ad uso palestra e la ristrutturazione di due palazzine, ad esso perpendicolari, con funzioni prevalentemente direzionali; intorno, i campi di allenamento.
I
Si tratta di una vera cittadella a disposizione della prima squadra viola, per un investimento complessivo di cinque milioni di euro, le cui
strutture rimarranno comunque di proprietà del Comune di Firenze. Dopo l’inaugurazione, avvenuta nell’autunno del 2011 alla presenza del Sindaco Matteo Renzi e del patròn Andrea della Valle, i lavori sono proseguiti per completare le strutture, ma in programma ci sono ulteriori innovazioni: una tribunetta coperta fra i due campi da gioco per poter permettere a stampa e tifosi di seguire gli allenamenti della squadra gigliata, nonché (ma qui i tempi si allungano) una vera e propria "foresteria" per far pernottare la squadra direttamente all'interno del
Sotto, l'affaccio di una delle palazzine sui campi di gioco; sopra, atleti in allenamento sul campo.
Below, one of the service buildings facing the playing fields; above, athletes in training.
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Scorci del centro, con la palestra vetrata e le palazzine a un piano. Nei disegni, i prospetti di palestra e palazzina, e le piante, ai diversi livelli, del complesso.
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Views of the centre, with the glass wall of the gym and tha one-floor service buildings. In the drawings, elevations of the gym and the service building, and plans, at different levels, of the centre.
Nei disegni, prospetti del centro. Nelle foto, sotto, dettagli dei portici antistanti le palazzine. Nella pagina di fronte, i campi, gli spogliatoi e le vasche annesse alla palestra. In the drawings, elevations of the building. In the photos, below, details of the porch in front of the wing buildings. Next page, the fields, the changing rooms, and the pools annexed to the gym.
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Riqualificazione architettonica e funzionale delle palazzine servizi e realizzazione di un centro per attività sportiva polivalente in area "Campini" a Campo di Marte - Firenze Committente: acf Fiorentina spa Progetto: arch. Stefano Mencucci
centro sportivo, evitando così i consueti soggiorni negli alberghi fiorentini. La palestra L'edificio polifunzionale accoglie all'interno diversi ambienti per l'attività tecnico-sportiva dimensionati secondo le disposizioni del Coni. Si sviluppa su 3 piani per un totale di 1700 mq e 6850 mc, con un' altezza utile interna che varia da 4 a 6 metri. Nello specifico l'edificio prevede al piano interrato i locali tecnici e gli impianti. Al piano terra, è ricavata una palestra per attività libere ed attrezzistica di 382 mq, provvista di attrezzature ginniche fisse e mobili dislocate sull'intera superficie in maniera da permettere un agevole utilizzo da parte degli utenti dell'impianto e consentire la pratica sportiva in condizioni di sicurezza. Adiacente è collocato uno spogliatoio atleti di 85 mq con servizi igienici e docce esclusive, comunicante con la palestra assistita per il recupero fisico muscolare. Allo stesso livello sono
presenti una sala per terapia fisica ed una per terapia manuale, provviste di servizi igienici esclusivi, e uno studio medico attrezzato per le visite medico-sportive e per piccoli interventi medici immediati, per un totale di circa 70 mq. A queste sono abbinati uno spogliatoio per i fisioterapisti ed uno per lo staff tecnico entrambi di 16 mq, ognuno dotato di servizio igienico e docce interne. Un'altra area è destinata al recupero muscolare dei giocatori, e comprende due vasche/piscine di cui una con percorso acqua fredda e calda. Allo stesso piano, infine, è prevista una piccola sala riunioni. Al piano superiore, a quota 3,15, è ricavata un'area relax con vista sulla palestra. Le palazzine La palazzina esistente denominata "A", è situata a nord della palestra, e si sviluppa su due piani, per un totale di 760 mq e 2280 mc, con un' altezza utile interna di 3 metri. Al piano interrato comprende una lavanderia-stireria, con 45
Sopra, la vetrata della palestra affacciata sui campi di gioco. Sotto, arredi dell'atrio.
Above, the glass wall of the gymnasium, facing the playing fields. Below, the entrance hall.
Sports centre in Florence / Fiorentina's new home The sports centre utilised by Fiorentina's youth teams located at the Campini recently received a major overhaul. The initiative involved the construction of a facility for gym activities and the restructuring of two adjacent buildings, mainly utilised for office and administration purposes, surrounded by the training grounds. It is to all effects a citadel at the disposal of the Viola, as the local football team is known. The overall investment amounted to euros 5 million and the structures will continue to be owned by the Florence city administration.
Following the inauguration in autumn 2011 by Mayor Matteo Renzi and Fiorentina boss Andrea della Valle, work has continued at the Campini. But other initiatives are on the pipeline including the construction of a covered stand between the two pitches to allow fans and staff to follow team training workouts. A longer-term project involves the construction of receptive facilities that would allow teams to sleep at the centre itself, to relieve the pressure on Florence's city centre hotels.
annesso deposito per un totale di 70 mq, due spogliatoi di servizio di 10 mq, differenziati per sesso per gli addetti, locali vari destinati a lavaggio scarpe, deposito, locale audio-video, deposito abiti, e un ufficio; infine un magazzino di 24 mq. Al piano terra trova posto una sala di 17 mq, con accesso autonomo dall'esterno, che sarà utilizzata per cucinare i pasti forniti per gli atleti e lo staff tecnico; una sala pasti di 86 mq destinata ad accogliere più di 40 commensali, collegata mediante antibagno ad un servizio igienico; una sala per video proiezioni di 49 mq con annesso servizio igienico; e infine una zona direzionale con 3 uffici per un totale di circa 40 mq, a cui si accede dalla sala proiezioni, da un ingresso esterno secondario e direttamente dalla palestra. La Palazzina "B" è situata a sud della palestra, e si sviluppa su due piani, per un totale di circa 600 mq e 1800 mc. Al piano interrato comprende due spogliatoi rispettivamente di 25 e 34 mq, entrambi dotati di servizi igienici e docce interne; uno spogliatoio arbitri di 10 mq con servizio igienico e docce; un locale pompe ed una vasca d'acqua per un totale di circa 110 mq, questi ultimi ad uso dell' amministrazione comunale. Al piano terra vi è una sala interviste di 23 mq collegata mediante opportuno filtro ad un servizio igienico dotato di adeguato antibagno; un ufficio stampa di mq 54 dotato di un infisso scorrevole che permette l'accesso immediato al locale anche dal piazzale antistante le palazzine; infine, quattro uffici e una sala riunioni, per un totale di 72 mq, con servizio igienico esclusivo, completano la struttura della palazzina. Mary Kate Russo
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Š Tsport mktg e adv
impianti sportivi Arcostrutture in legno lamellare Aree a verde Atletica Basket Beach volley Bocce Calcetto Calcio Impianti di illuminazione Opere di sottofondo Opere edili Opere stradali Palestre Parchi gioco Recinzioni Rugby Tennis Volley
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palazzetto dello sport a Bolsena (Viterbo)
Impianti sportivi sullo sfondo del lago
'intervento in corso sulle rive del lago di Bolsena fa parte del programma di potenziamento degli impianti sportivi comunali, per soddisfare la domanda sempre crescente della popolazione residente e di quella stagionale che nel paese è in costante aumento grazie alla felice ubicazione paesaggistica ed all'incremento dei posti letto. Fulcro del Parco Sportivo è il Palazzetto dello Sport, già realizzato, mentre è in via di completamento la piscina coperta.
L
Planimetria generale del centro sportivo. Sotto, la palestra e la piscina coperta; in basso, prospetti della palestra. General plano f the sports center. Below, the gym and the covered pool; bottom, elevations of the gym.
Il palazzetto Il palazzetto è concepito senza eccessive concessioni a formalismi estetici. La forma semplice ed essenziale è scaturita dall'uso delle travature in legno lamellare; tuttavia non si può non riconoscere una certa suggestione della struttura ed un'attenzione all'inserimento dell'impianto nell'ambiente circostante. Il palazzetto, dotato di tribune per gli spettatori e servizi annessi presenta dimensioni tali da poter garantire il regolare svolgimento delle attività agonistico-sportive, nel rispetto delle norme di sicurezza e delle norme in merito al contenimento energetico che garantiscono tra l'altro anche il raggiungimento dei valori microclimatici ambientali ottimali. L'edificio ha copertura a due falde con travatura in legno 49
In queste due pagine, esterni e interni della palestra. Nei disegni, sezione trasversale di palestra e piscina; a destra, piante a due livelli della palestra.
In these two pages, exterior and interior views of the gymnasium, In the drawings, cross section of the gym and the pool; right, two levels plan of the gymnasium hall.
lamellare, mentre le pareti esterne trattate con blocchi di cemento colorati formano disegni geometrici con tonalità scelte nella gamma delle terre naturali. Si è prestata particolare attenzione al fatto che la struttura si potesse inserire senza traumi nell'ambiente oltre che integrarsi funzionalmente con le altre attrezzature sportive in fase
sovrastante guaina. Le tamponature sono costituite da blocchi di cemento colorato. Le superfici esterne intonacate sono tinteggiate con l'uso di materiali tradizionali e colori scelti nella gamma delle terre. Le strutture delle gradinate sono del tipo prefabbricato poggianti su setti interni trasversali per una capienza complessiva di 900 unità.
di realizzazione nel Parco. Il palazzetto dello sport è definito da una superficie di gioco polivalente delle dimensioni di m.15x28, altezza minima m.7 e bordi campo in testata di m.6 e laterali m.2,50. Internamente la pavimentazione di tipo speciale in legno si adagia dal punto di vista costruttivo sopra un solaio con
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Al di sotto delle gradinate trovano posto gli spogliatoi per i giocatori ed il personale oltre a magazzini, una piccola palestra di riscaldamento, locali polivalenti; ad una differente altezza sono ubicati i locali destinati alle sedi delle società sportive. La copertura come si è detto è in legno lamellare con travature principali ed orditura secondaria (arcarecci); gli
strati superiori sono costituiti dal pacchetto di copertura completato, in esterno, da tegola canadese. La piscina La piscina ha copertura con tetto a una falda e sottostante travatura in legno lamellare. Il pacchetto di copertura è leggero e funzionale e della stessa tipologia del pacchetto di copertura del contiguo palazzetto dello sport. La vasca natatoria ha dimensioni di m. 25x12,50, e comprende gli spogliatoi e servizi igienici distinti per sesso e divisi in due settori separati, proporzionati considerando un uguale afflusso tra uomini e donne; gli impianti tecnici comprendenti impianti per il trattamento dell'acqua centrale termica, impianti di produzione acqua calda per usi sanitari, attrezzature e materiali per la pulizia e la disinfestazione, impianti elettrici e telefonici, impianti antincendio, impianti di riscaldamento, di ventilazione e di condizionamento dell'aria, impianto di comunicazioni interne, impianti di smaltimento delle acque. Gli spogliatoi - del tipo 51
Completamento parco sportivo in località Morone a Bolsena (Vt) Committente: Comune di Bolsena Progetto: arch. Fabio Leonardi, ing. Alvaro Baffo Direzione Lavori: arch. Fabio Leonardi Strutture, tamponamenti e copertura palazzetto: Biffi spa, Villa D'Adda (Bg)
comune - costituiscono l'elemento di separazione tra il percorso a piedi calzati ed il percorso a piedi nudi. Viene inoltre realizzato uno spogliatoio da utilizzare per gli impianti sportivi esterni (campo da calcetto, campi da tennis, ecc.); la forma è rettangolare, il tetto a capanna con copertura a tegole in laterizio e prospetti intonacati e tinteggiati in una tonalità scelta nella gamma delle terre naturali.
Sopra, pianta prospetto e sezioni della piscina coperta. In basso, il campo da calcetto.
Above, plan, elevation and sections of the covered pool. Below, the soccer-a-five field.
Gli altri impianti Già realizzato è il campo di calcetto delle dimensioni totali di 20x40 m, in erba sintetica e dotato di
Sports hall / Sports facilities by the lake Work underway along the Bolsena lakefront is part of the overall plan aimed at boosting the town administration's sport facilities as a response to a growing demand coming from both the local and seasonal populations, the latter ever more attracted by the beauty of the landscape and by increased receptive potential. While the main attraction of the Sports Park is
the Palazzetto dello Sport, the indoor facility, work is going ahead for the construction of the indoor swimming-pool. The palazzetto does not concede much to formal aesthetic considerations. While the lamella truss woodwork produces a fairly straightforward and essential form, the indoor facility has its own charm thanks also to its ability to pleasantly blend with the surrounding landscape. As for the swimming-pool, it features a single-pitched roof with underlying beams in glued laminated timber. The overall roofing is light weight and functional and similar with that of the adjacent indoor facility. The mini-football pitch is ready and currently available exclusively to local users for training purposes. In addition to the already existing football field, the overall project foresees the construction of two regular-sized tennis courts in stabilised clay, besides a multi-purpose field for both basket and volleyball.
illuminazione notturna. Il campo di calcetto è utilizzato al solo scopo di allenamento locale. Qualora l'Amministrazione decida di utilizzarlo come campo ufficiale di gara prevederà l'utilizzo degli altri spogliatoi esistenti all'interno del campo sportivo (presso il campo di calcio esistente). Oltre al campo di calcio, preesistente all'intervento qui descritto, il progetto generale prevede ancora la realizzazione di due campi da tennis dalle dimensioni regolamentari di m. 36,57 x18,29 su fondo in terra stabilizzata, forniti di adeguata illuminazione per eventuali partite in notturna; nonché un campo pluriuso predisposto sia per partite di pallacanestro che di pallavolo, con fondo in sintetico, dalle dimensioni totali di m. 28 x 15. Sarà infine allestito un "percorso natura", su fondo in terra battuta, che circoscriva l'estremità dell'area di intervento, e uno specchio d'acqua artificiale che raccoglierà la vena di una sorgente naturale già presente in loco e che si immette sul fosso contiguo al complesso. Tutta l'area dovrà essere arricchita con nuove piantumazioni di essenze tipiche dalla zona, le quali accompagneranno tutto il percorso facendo anche da filtro per i campi da gioco. Attualmente una parte delle opere previste è rimasta inattuata a causa dell'interruzione dei contributi regionali messi a bilancio per l'intero intervento. Maria Carbone
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palestra polivalente a Reggio Emilia
Distribuzione, funzionalità, risparmio energetico a realizzazione è costituita da una palestra ad uso sia scolastico che civico, ed è localizzata in modo da favorire un comodo raggiungimento sia da parte delle realtà scolastiche esistenti all'interno dell'ex istituto per ciechi "Don Pasquino Borghi", adiacente all'intervento, sia di ulteriori futuri fruitori, che si potranno avvalere di nuovi spazi di sosta, nonché della pista ciclabile che collega la frazione di Rivalta alla città e che lambisce il confine sud dell'area dell'Istituto scolastico.
L
Il nuovo edificio è caratterizzato da tre prospetti principali dotati di numerose aperture verso il contesto - il fronte sud, il fronte ovest e quello est - e dal prospetto nord che presenta soltanto uscite di emergenza e aperture di servizio. Nel fronte meridionale sono posizionati l'ingresso principale per il pubblico e quello separato per gli atleti; inoltre tale affaccio è stato strutturato con l'intento di dialogare sia con lo spazio antistante, sia con l'unico percorso di penetrazione al lotto: un viale alberato di tracciato curvo ed essenze a foglia caduca che collega gli edifici a nord ovest del complesso. Nel fronte ovest, invece, sono state evidenziate le
potenzialità panoramiche di un diretto affaccio sul vasto parco e la valle del Rio Vasca. Al fine di rispettare e valorizzare la linearità delle emergenze vegetazionali esistenti e di fruire nel modo migliore della felice insolazione, nonché di garantire aspetti legati alla manutenzione ed alla sicurezza della struttura, si è previsto a est del nuovo edificio uno spazio carrabile a senso unico e fruizione esclusivamente privata, parallelo al viale esistente, che ospiterà zone a parcheggio privato ed un'uscita carrabile indipendente.
L’architettura Dal punto di vista architettonico-compositivo il complesso sportivo è costituito innanzitutto da un blocco di altezza che varia da 7 a 13 metri che accoglie un accesso principale a doppio volume ubicato verso sud, un campo da gioco di circa 40 X 20 metri idoneo ad ospitare un campo da calcetto, e una tribuna per circa 400 spettatori. Questo volume principale viene affiancato verso ovest, nord ed est da un volume di altezza inferiore, circa 5 metri, al fine di mitigare l'inserimento dell'edificio in un contesto che, seppur vantando emergenze
vegetazionali imponenti, rimane pur tuttavia caratterizzato da edifici di altezze contenute. L'orientamento della struttura e la disposizione dei setti murari si propone di rispettare la maglia ortogonale e gli assi ordinatori che regolano il complesso di tutti gli edifici che si articolano all'interno del complesso scolastico Don Pasquino Borghi, nonché gli edifici residenziali attigui. Nello specifico la struttura sportiva contempla un ampio campo da gioco omologato per il calcetto, dotato di tribuna per spettatori, locali polivalenti, locali spogliatoi per arbitri, atleti e studenti,
Exterior of the gym. Top of the page, site plan.
Esterno della palestra. In alto, la posizione nel tessuto urbano.
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magazzini e numerosi locali di servizio per il pubblico e per gli atleti Come prima accennato, l'ingresso principale per gli spettatori si affaccia a sud su uno spazio distributivo, in prossimità del parcheggio pubblico, ed è caratterizzato da un ampio doppio volume dove trovano ubicazione anche una zona filtro a collegamento interno diretto con l'ala degli spogliatoi, uno
spazio biglietteria e un foyer. Sul medesimo fronte, accanto all'ingresso principale, è stato predisposto un ingresso secondario destinato agli atleti al fine di garantire una più semplice e sicura gestione serale della struttura. Le numerose uscite di sicurezza che sono state ubicate sia sul fronte sud, sia su quello nord, oltre a
rispettare le esigenze espresse dalle normative vigenti in casi di emergenza, riescono a garantire accesso separato per gli atleti e gli arbitri in caso di manifestazioni sportive di valenza agonistica, per gli studenti e per i fruitori delle sale polivalenti. Infine, è stato predisposto un percorso libero carrabile attorno all'intera struttura al fine di favorire il
Nella pagina a lato, prospetti e planimetria generale. In questa pagina, sezione longitudinale e pianta della palestra. In the left page, elevations and general plan. In this page, longitudinal section and plan of the gymnasium.
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raggiungimento della centrale termica, della sala medica e per favorire in casi di emergenza l'intervento dei Vigili del Fuoco. L'intero corpo di fabbrica che abbraccia il volume del campo da gioco principale sui lati est, ovest e nord, presenta un'altezza pari ad un piano ed è coperto da una falda inclinata dotata di ballatoio calpestabile per favorire una manutenzione
A sinistra, sezione trasversale. In basso, l'interno della palestra in occasione dell'inaugurazione. A destra, altra vista esterna. Left, cross section. Bottom, interior of the gym during the inauguration ceremony. Right, another external view.
Risparmio energetico L'edificio è caratterizzato da elevate condizioni di comfort termico e acustico ed è energeticamente certificato in Classe B (consumi molto contenuti), presenta cioè elevate prestazioni energetiche per merito di scelte progettuali che vanno dalla scelta dell'orientamento dell'edificio, alla realizzazione di un involucro molto performante dal punto di vista termico, alle scelte impiantistiche. L'edificio è dotato di un impianto di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento alimentato da una caldaia a gas. Un impianto per il ricambio d'aria completa la dotazione. L'edificio inoltre è autosufficiente per i consumi di energia elettrica poichè nella copertura è integrato un impianto fotovoltaico da 48,3 kWp per la produzione dell'energia elettrica necessaria al funzionamento della palestra. Si tratta di un impianto fotovoltaico di tipo grid-connected avente una potenza di picco di 48,384 kWp integrato nella copertura del corpo alto che è ad un'unica falda inclinata di 6°. La potenza è generata da 336 moduli Unisolar da 144 W in sili-
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cio amorfo, applicati sulle lastre di copertura, collegati in serie che occupano una superficie pari a 726,10mq e che sono collegati a 8 inverter. L'energia totale annua producibile dall'impianto è 52 137,68 kWh, calcolata sulla base dei dati radiometrici di cui alla norma UNI 10349. L'impianto è dotato di un sistema di monitoraggio che consente la comunicazione automatica dei dati a distanza. L'impianto è stato cofinanziato al 50% dal Ministero dell'Ambiente, poiché il Comune di Reggio Emilia ha partecipato al Bando "Impianti fotovoltaici di alto Pregio" con questo progetto e si è classificato 24° ottenendo il cofinanziamento. L'acqua calda inoltre è prodotta da collettori solari piani a circolazione forzata che hanno una superficie complessiva di 46mq, che alimentano due accumuli a stratificazione della capacità individuale di 1000 litri. Il sistema è ovviamente integrato dal generatore di calore che interviene in mancanza di sole.
necessariamente frequente che sarà causata dalla vicinanza al parco ed alle numerose alberature tutelate, a foglia caduca, attualmente presenti nel contesto. Trovano sistemazione nell'ala est di tale volume, la zona destinata agli spogliatoi che consta di due locali dotati di servizi igienici per gli arbitri, locali di servizio e spogliatoi a servizio degli atleti e/o degli studenti. L'adozione, per gli spogliatoi degli atleti, di moduli costituiti da doppi spogliatoi con interposti servizi igienici, è risultata la soluzione distributiva e funzionale che meglio riesce a soddisfare le esigenze di una fruizione scolastica, oltre a garantire una comoda alternanza in campo di più squadre. È stata inoltre posta molta attenzione agli aspetti sia della sicurezza, evitando accessi diretti agli spogliatoi dall'esterno, sia di aerazione ed illuminazione dei locali che ospitano servizi igienici e docce, strutturando il modulo in modo da avere luce ed aria diretta dall'esterno grazie alla predisposizione di
Multipurpose gym in Reggio Emilia / Distribution, functionality, energy saving The initiative, involving the construction of a new gym for both school and public use, is strategically located and easy to reach for the schools at the "Don Pasquino Borghi" compound, which at one time hosted the institute for the blind. The location also has the potential to attract other users too considering that nearby there is the cycling path connecting the Rivalta quarter with the city. The new construction's three main façades the southern, western and eastern sides - are endowed with numerous openings looking out on the surroundings, while the fourth side, the northern one, provides emergency exits and services access. The main gate is on the southern side,
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providing separate entrances for the public and athletes. This side was designed in such a way as to blend with the space in front where there is the only path leading into the compound, a curved walkway lined with deciduous trees connecting the buildings on the north-western side of the complex. The western side has the potential to provide a belvedere overlooking the adjacent vast park and the valley of the torrent that flows on this side. The building itself features excellent heating and acoustics. A certified Class B building, consumption levels are consequently low thanks to a number of factors chief among which are exposure and orientation of the edifice, the construction of a highly effective shell and optimised plant design.
Nuova palestra di Rivalta (Reggio Emilia) Committente: Comune di Reggio Emilia Dirigente e Responsabile del Procedimento: ing. Ermes Torreggiani Progetto architettonico e Direzione Lavori (interni al Comune): arch. Francesca Rovani, geom. Claudio Campari Collaboratori: geom. Ilaria Felici (disegni), sig. Massimo Totti (assistenza alla D.L.) Consulenti, Progettisti e Direttori dei Lavori Specialistici (professionisti esterni): Progetto e D.L. strutture in cemento armato e legno: ing. Luca Forti Progetto e D.L. impianti termici e idrosanitari: ing. Giancarlo Manghi Progetto e D.L. impianti elettrici e fotovoltaico: p.i. Simone Bellini Progetto e verifiche finali acustica: ing. Emanuele Morlini Geologia e Geotecnica: dott. Fausto Campioli Coordinamento per la sicurezza in esecuzione: geom. Franco Barilli Collaudatori: ing. Corrado Prandi (collaudo strutturale), arch. Cristina Carpi (Collaudo Tecnico - Amministrativo) Costo finale dell'intervento: euro 3.958.2389 Di cui: edificio euro 2.903.132 impianto fotovoltaico euro 205.107 opere di urbanizzazione esterne euro 400.000 acquisto area euro 450.000 Inizio lavori: novembre 2009 Fine lavori: luglio 2012 Inaugurazione: dicembre 2012 Pavimentazione sportiva: Vaneton srl (Modena) Impianto Basket sospeso a soffitto motorizzato: Gammasport srl - Susegana (Treviso)
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Vista esterna e interna dell'atrio di ingresso.
Exterior and interior views of the entrance hall.
lucernari in copertura. Nell'ala settentrionale dell'edificio trovano ubicazione soprattutto locali magazzino che non necessitano di ampie finestrature. In particolare la situazione altimetrica del terreno ha comportato una riorganizzazione di questi spazi su due livelli: nell'area posta a nord dell'edificio l'asse carrabile presenta un ulteriore allungamento parallelo al sentiero esistente e grazie ad una rampa in pendenza raggiunge un livello di 3.08 metri inferiore alla quota sia dell'ingresso principale, sia del piano di calpestio della palestra. In questo fronte pertanto l'edificio sarà caratterizzato dal fronte fuori terra di un piano seminterrato all'interno del quale sono stati ubicati magazzini, centrali termiche, locali tecnici e di servizio con accesso diretto verso l'esterno. Nello stesso fronte, in aderenza al campo da gioco ed in prossimità della strada carrabile è stata predisposta una sala medica con un collegamento diretto sia alla zona carrabile per automezzi di emergenza sia al campo da gioco.
L'organizzazione degli spazi interni della struttura sportiva è stata anche studiata in modo da favorire l'apertura di finestrature e visuali verso il parco e la valle del Rio Vasca, considerati un'importante potenzialità del luogo. Tali aperture sono state ubicate in aderenza alla tribuna degli spettatori con il duplice fine di favorire la penetrazione di fonti luminose all'interno dell'edificio senza compromettere il comfort dei giocatori, garantire una visuale sul parco e di godere di un esposizione solare ottimale. Nell'ala ovest pertanto sono stati posizionati i servizi igienici per il pubblico ospitato in tribuna e locali a servizio delle strutture scolastiche e/o dei gestori della struttura. La stessa sala polivalente ubicata nel fronte ovest potrà godere di una zona a diretto contatto con il parco e di un'uscita di emergenza che potrà essere utilizzata come accesso privato rendendola indipendente dal resto del complesso. Pietro Chianchiano
“maestri”dei tappeti erbosi
Erminio Sinigaglia
Alessandro Bertolini
Fulvio Bani
Laboratorio analisi
by Tsport mktg & adv
La profonda conoscenza della biologia dell'erba e le competenze tecniche specialistiche acquisite in molti anni di esperienza e molteplici realtà, sono il fondamento del lavoro di AG.EC. I nostri agronomi specialisti interpretano idee e necessità dei clienti fornendo soluzioni personalizzate sia progettuali che di gestione, finalizzate al massimo risultato per assicurare gli interessi dei proprietari e gestori di impianti calcistici e percorsi golfistici, nel rispetto delle caratteristiche estetico funzionali dei tappeti erbosi. AG.EC. si occupa nello specifico di studio di fattibilità, realizzazione del progetto grafico e descrittivo, direzione lavori garantendo la massima redditività e risparmio, consulenza agronomica e attenzione per l'ambiente, mirate al mantenimento del tappeto erboso.
AG.EC. srl - via Turchia 4 - 35030 Selvazzano Dentro (Pd) ph. +39 049 638787 - fax +39 049 638922 - info@agecservice.it - www.agecservice.it
tecnica
Come nasce il campo di golf PARTE TERZA - GLI ASPETTI AMBIENTALI
Considerazioni generali Tutte le attività sportive presentano spesso un forte collegamento con il territorio, rappresentando quest'ultimo il supporto fisico per l'espletamento delle stesse. Queste considerazioni assumono un significato particolare nel caso della pratica golfistica in quanto decisamente esigente in termini di uso del territorio sia in senso qualitativo che quantitativo. Nato in Scozia nel quindicesimo secolo come attività sportivo-ricreativa, il gioco del golf si è sviluppato in quasi ogni luogo del mondo, cercando di adattare le proprie peculiarità e necessità per la pratica del gioco agli ambienti in cui via via si andava diffondendo, tanto da poter affermare che il campo di golf non può essere visto come unico modello fortemente standardizzato, ma in grado di adattarsi agli ambienti più disparati, spesso con caratteristiche variegate e opposte. La relazione con l'ambiente Pensando alle caratteristiche peculiari di un percorso golfistico non è possibile pertanto non considerare una sua incidenza sotto il profilo ambientale e sulle ripercussioni che esso esercita sulle componenti biotiche e abiotiche dell'ambiente naturale. E' chiaro altresì che ogni percorso va riferito alla realtà territoriale in cui si sviluppa, alle sue dimensioni in senso assoluto, al livello tecnico da raggiungere, ma soprattutto a quello manutentivo. Si pensi infatti alla maggiore richiesta
qualitativa degli impianti di ultima generazione e alla contemporanea crescita di coscienze in termini di ecologia e salute. Le risorse implicate risultano essere: - La flora - La fauna - L'acqua - Il suolo - L'aria - Il rumore Nel corso degli ultimi 20-25 anni, sia per l'aumento della sensibilità generale nei confronti dell'ambiente, sia per la nascita di organismi impegnati concretamente nello studio delle problematiche ambientali e nella definizione dei criteri per migliorare e monitorare gli effetti degli interventi dell'uomo sullo stesso, sia per la creazione di normative sempre più restrittive sull'uso dei pesticidi, si può affermare che, dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente, il golf ha lavorato concretamente dando risposte efficaci in tal senso. I momenti decisivi nei quali è stato possibile operare riguardano essenzialmente: la progettazione, la costruzione e la manutenzione.
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La costruzione Questo aspetto è riconducibile agli impatti di cantiere che essenzialmente riguardano: - Eliminazione della fitocenosi Senza dubbio una delle interferenze più significative e considerato impatto di media entità - Perdita di esemplari della flora L'attività di cantiere comporta la distruzione di elementi della flora spontanea, viene considerato impatto di media entità. - Perdita di esemplari della fauna L'attività di cantiere può determinare l'accidentale distruzione di fauna
presente, tali effetti sono considerati di bassa entità. - Disturbo della fauna La presenza di macchine operatrici determina l'allontanamento temporaneo delle specie più sensibili determinando un impatto di bassa entità - Produzioni di polvere Con effetto temporaneo e mitigabile con l'aspersione di acqua lungo i percorsi di cantiere - Produzione di rumori Considerato anche questo un impatto temporaneo Un attento e mirato progetto della sicurezza può ulteriormente limitare gli impatti di cantiere in fase di costruzione. La manutenzione Questo è sicuramente l'aspetto nel quale nel corso degli ultimi anni sono stati fatti passi importanti nei confronti dell'impatto del golf sull'ambiente. Non potendo dedicare spazio in questa sede a tale argomento, è però importante ricordare come le fasi manutentive abbiano permesso un approccio più "ecologico" attraverso un'evoluzione delle strategie operative nonché dei fitofarmaci impiegati. In pratica, l'uso di molecole di categorie a basso impatto (quarta classe) o di prodotti biologici (B.Thuringiensis) nonché il loro utilizzo all'interno di un programma di lotta integrata, unite a pratiche manutentive mirate (arieggiature, top dressing, ecc.) risultano fondamentali nell'applicazione di un programma più rispettoso dell'ambiente. A questo si aggiungano le
In questa pagina, messa a verde: l’insieme delle essenze arboree, arbustive ed erbacee coniugano le esigenze golfistiche a quelle di inserimento nella “rete ecologica comunale”. Nella pagina di apertura, l’utilizzo in vaste aree “fuori gioco” di essenze erbacee spontanee perenni annulla l’uso di acquia di irrigazione e di fertilizzanti e minimizza lo sfalcio dell’erba (uno all’anno!) con i conseguenti risparmi energetici e riduzione drastica d’inquinamento. In alto, Bouteloua Curtipendula; in basso, giardino “naturale”. In this page, making green: the set of trees, shrubs and herbaceous, combine the golf plant species with the species to be settled in the local ecological network. In the opening page, the use of perennial herbaceous species in wide areas out of playground cancel the use of irrigation water and fertilizers and minimize mowing grass (one each year) with consequent saving of energy and reduction of pollution; top, Bauteloua curtipendula; bottom, natural garden.
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limitazioni che sempre più spesso vengono indicate nei quadri normativi sull'uso sostenibile dei pesticidi sia nazionali che comunitari come quello del 24.11.2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea che prevede, entro il 2014, una sensibile riduzione dell'utilizzo di fitofarmaci nelle aree pubbliche e sportive. Un alto passo fondamentale, oltre che impegnativo è l'adesione al programma di sostenibilità ambientale GEO da parte dei percorsi di golf per l'ottenimento della relativa certificazione ambientale. Un ulteriore volontà mirata verso la gestione ecocompatibile di un impianto golfistico è l'adozione di un protocollo di gestione riferito ad una serie di aspetti manutentivi specifici e definiti. La progettazione Anche la progettazione può intervenire positivamente nell'affrontare i temi ecologici ed ambientali, sia attraverso normative specifiche sia attraverso l'adozione di accorgimenti che permettano, anche in funzione della successiva manutenzione, risultati pratici efficienti. Norme per l'impiantistica del percorso di golf Deliberate dal Consiglio Federale in data 21/07/2009, hanno lo scopo di individuare i livelli
minimi qualitativi e quantitativi da rispettare nella realizzazione di nuovi impianti destinati alla pratica del gioco del golf. In esso si ricorda che questi dovranno essere conformi: - Alle Norme di Legge che sotto qualsiasi titolo regolano la loro progettazione, ecc. - Allo Statuto del Regolamento Organico della F.I.G. - Alle "Norme per l'impiantistica sportiva" Tutti gli impianti destinati allo svolgimento di attività organizzate dalla F.I.G. devono essere omologate dalla medesima Federazione. Si ricorda inoltre, che in fase di progettazione risulta obbligatorio assoggettare alla "Commissione Nuovi Impianti" della F.I.G. i progetti preliminari al fine di poter valutare in via preventiva i nuovi impianti o quelli in via di ristrutturazione(le Norme con il testo completo sono scaricabili dal sito della F.I.G.) La stessa F.I.G. indica nel volume "linee guida generali per la costruzione ecocompatibile dei percorsi di golf italiani" quali sono i criteri da seguire nel corso di una corretta ed efficace progettazione tecnicoarchitettonica ed agronomica. Se a queste si sommano le linee guida per la costruzione ecosostenibile
How golf courses are born Part Three: The environmental aspects Most sporting activities bear a close relationship with the surrounding environment, which generally provides their physical support. Now, this consideration is particularly poignant in the case of golf, a sport that depends extensively on the territory, requiring a great deal of quality space. First played in Scotland in the 16th century as a sporting and recreational activity, golf has spread across the globe adapting the peculiarities of its rules and practices to the environments where the game spread. As there is consequently no such thing as a standard model that can be applied, golf courses have adapted well to drastically different territorial features in the process generating characteristics that are not only varied but often contrasting.
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indicate per l'ottenimento della certificazione internazionale GEO, si ottengono, a tutt'oggi, le indicazioni più complete a disposizione per una progettazione rispettosa delle problematiche ambientali.
L'approccio corretto alla progettazione ecocompatibile potrebbe pertanto essere così riassunto in relazione alle diverse categorie di lavoro: Movimento terra 1) La salvaguardia dello strato vegetale esistente in
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Nelle tavole: A) La fitta rete di drenaggio permette il massimo recupero a scopi irrigui delle acque in eccesso verso i bacini di stoccaggio; B) I volumi di sterro (giallo) e riporto (rosso) si compensano tra loro; C) La rete irrigua non copre le aree fuori gioco occupate da essenze erbacee spontanee perenni; D) Copertura vegetale a progetto.
loco 2) La riduzione al minimo di grossi sbancamenti e riempimenti, possibilmente non oltre i due metri 3) La reazione di una corretta rimodellazione del sito allo scopo di recuperare le acque di scorrimento
superficiali 4) La compensazione delle quantità dei volumi di scavo con quelli di riporto del terreno 5) Evitare la creazione di barriere artificiali 6) La studio delle caratteristiche fisico-
B
D
In the Drawings: A) The dense network of drainage allows the maximum recovery for irrigation water in excess to the storage basins; B) Cut (yellow) and fill (red) volumes compensate each other; C) The irrigation network does not cover the offside areas occupied by herbaceous perennials; D) Vegetation from project.
chimiche del suolo Acqua - impianto d'irrigazione e drenaggio 1) L'impianto d'irrigazione realizzato solo nelle aree di gioco e in grado di ottimizzare le risorse idriche 2) L'impianto concepito per irrigazione differenziata delle aree con diverse tipologie di vegetazione 3) Il controllo, con analisi chimiche, della qualità dell'acqua 4) La presenza di un efficiente sistema di drenaggio per lo smaltimento e il recupero a scopi irrigui delle acque in eccesso Biodiversità - paesaggio 1) La conservazione creazione di habitat e aree naturali 2) La creazione di aree incolte 3) La connessione alla rete ecologica 4) L'uso di specie arboree, arbustive ed erbacee autoctone 5) Lo studio paesaggistico ambientale del sito 6) La salvaguardia dei marker 7) La creazione di zone umide o naturali 8) La creazione di corridoi ecologici 9) La valutazione storica, culturale, vegetazione 10) Lo studio delle essenze a minore consumo di acqua, fertilizzanti e ad alta resistenza all'usura e alle malattie Varie 1) La costruzione dei green con metodica USGA 2) Le dimensioni di green e tee sufficientemente ampi per ridurre l'usura di dette aree di gioco 3) L'utilizzo di materiali naturali per ponti, tettoie, campo pratica, ecc. 4) Il monitoraggio dei consumi di energia 5) L'utilizzo di fonti rinnovabili 6) La riduzione della quantità dei rifiuti 7) Il riciclo dei rifiuti 65
Un esempio concreto Non è raro imbattersi, sia a livello nazionale che internazionale, in percorsi di golf realizzati e gestiti, a livello manutentivo, secondo le più recenti metodiche costruttive e secondo normative altamente rispettose degli aspetti ecologici ed ambientali. L'applicazione dei regolamenti come ad esempio quelli richiesti dalla F.I.G., pena la mancata omologazione dell'impianto, ha sicuramente inciso sull'adeguamento dei recenti progetti verso regole di maggior rispetto del tema. Un ulteriore salto di qualità si ottiene però, quando l'ente proponente (Committente) di una nuova iniziativa, si impegna a sottostare ad ulteriori limiti dettati, come nel caso della Certificazione Internazionale GEO, da criteri valutativi estremamente restrittivi. E' chiaro, a questo punto, che le premesse sia a livello progettuale che realizzativo e manutentivo subiscano una serie ulteriore di limitazioni. A tutto ciò si aggiunga il rispetto di ulteriori vincoli come, ad esempio, quelli derivanti dall'inserimento del progetto nella rete ecologica comunale e considerato un altro fattore di adeguamento a normative nazionali di elevato spessore ambientale. La sommatoria di tutti questi concetti è contenuta in un recente progetto di 9 Buche di Campionato, da realizzarsi nel comune di Chiari (BS) e attualmente in via di approvazione presso i competenti Uffici Comunali e Provinciali, progetto che raccoglie e sviluppa in modo concreto tutte le possibili azioni volte al rispetto ambientale, dimostrando una coerenza e una sensibilità uniche nei confronti del territorio nel quale intende inserirsi. Fulvio Bani
Coperture pressostatiche 4. Gli impianti Ricordiamo che il pressostatico è una semplice membrana sorretta dall'aria grazie ad impianti di ventilazione continui. La leggera differenza di pressione fra interno ed esterno della struttura è nell'ordine di pochissimi PA: sono sufficienti 150 PA per sostenere qualunque struttura; ovviamente questo valore dovrà essere ricondizionato secondo la variabilità di eventi atmosferici. Gli impianti di riscaldamento più moderni e prestazionali sono attualmente quelli a condensazione (regioni come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna hanno imposto regole molto severe legate al rendimento dei nuovi impianti e molte altre stanno seguendo questo esempio). Infatti i
nuovi impianti hanno la possibilità di essere corredati di motori con variazione di potenza a loro volta collegati ad un sistema anemometrico di ultima generazione e studiati appositamente per coperture pressostatiche, quindi non derivati dall'impiego edilizio abitativo (come quasi tutte quelle presenti sul mercato). Consentono risparmi anche del 60% di corrente elettrica, permettendo al motore di funzionare alla minima potenza in assenza di vento, assorbendo così anche solo 1 Kwh; inoltre con i nuovi modelli di bruciatori modulanti collegati ad un plc di estrema facilità d'uso si possono programmare accensioni e spegnimenti a livello orario per tutto l'arco della
stagione. Uno dei problemi più ricorrenti dei gestori è quello di accendere il bruciatore in caso di nevicata improvvisa, che aumenta il peso gravante sull'involucro: a questo si è posto rimedio inserendo una centralina "neve" che accende automaticamente il bruciatore in caso di caduta neve. Inoltre alcuni nuovi macchinari, nei quali sono state apportate importanti modifiche progettuali, hanno ridotto gli organi di trasmissione (cinghie) sostituendoli con sistemi diretti, favorendo così un ulteriore risparmio energetico e una minore manutenzione. Tutto questo ci porta ad avere all'interno della copertura pressostatica una perfetta abitabilità con temperature
In questa pagina, disegno e fasi di installazione di impianti di ventilazione e riscaldamento. Nella pagina a lato, in basso a destra, impianto di ventilazione di emergenza; nelle altre immagini, vari esempi di abbinamenti con impianto di ventilazione, ventilazione e riscaldamento con bruciatori a gas, e termoventilatori ad acqua calda. (Foto da archivio Plasteco Milano)
COPERTURE PRESSOSTATICHE
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costanti e consumi dimezzati rispetto a una decina di anni fa. Ma il "cervello" di tutta la copertura pressostatica è il generatore d'emergenza automatico diesel: infatti al suo corretto funzionamento è legata anche la lunga vita della copertura. Per questo deve essere scelta e abbinata con estremo raziocinio, deve essere un prodotto il più semplice possibile, con un'elettronica molto limitata in modo che possa essere utilizzata e tarata anche dal semplice gestore: ma questo non deve andare a scapito delle funzioni, visto che la macchina dovrà gestire le situazioni d'emergenza quali: mancanza di corrente, bassa pressione, allarme vento, mal funzionamento dell'impianto principale.
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COPERTURE PRESSOSTATICHE
Piattaforme e tagli economici alimentano pericolosi scricchiolii in un sistema sportivo già seriamente pericolante! Avevamo lanciato un grido d'allarme con l'articolo Il Senato ha dato il via libera all'insegnamento dell'Inno di Mameli nelle scuole... peccato che si rischi di non poterlo più cantare nelle manifestazioni sportive! Nel silenzio assordante dei media si stava perpetrando il più pericoloso attentato allo sport nazionale cancellando senza colpo ferire le Attività Sportive Scolastiche con un colpo di spugna ... Finalmente nella prima decade di febbraio con gravissimo ritardo è stata pubblicata la nota ministeriale di avvio e regolamentazione dell'attività dei Giochi Sportivi Studenteschi per l'anno scolastico in corso (!!). Il progetto tecnico dei giochi pertanto, come da tradizione, coinvolgerà studenti e studentesse delle scuole del primo e secondo ciclo, in un'attività sportiva strutturata attraverso i Centri Sportivi Scolastici, la partecipazione delle Istituzioni scolastiche avviene per rappresentative d'Istituto ed individuali ed è deliberata dai competenti Organi Collegiali, previa presentazione del progetto inserito nel
POF. Allo scopo di favorire la pratica sportiva verrà dato massimo spazio alle attività d'Istituto attraverso tornei di classe e d'interclasse. Ogni scuola parteciperà singolarmente ai GSS ma si auspica che vengano istituite reti di scuole per poter ottimizzare le risorse professionali, finanziarie e strutturali. Il concreto sviluppo della cultura in "rete" si colloca all'interno di una efficace organizzazione delle attività scolastiche in quanto le sinergie realizzate consentono l'utilizzazione di tutti gli spazi di flessibilità organizzativa messi a disposizione dalla normativa vigente. Tali attività hanno il supporto e la consulenza dei Coordinatori territoriali di educazione motoria, fisica e sportiva. Fin qui tutto come da copione, la vera grande novità riguarda l'iscrizione che dall'anno scolastico 2012/13 le Istituzioni scolastiche dovranno eseguire attraverso procedura on-line sul sito ad hoc predisposto dal MIUR www.giochisportivistudenteschi.it In fretta e furia tutti i coordinatori di Educazione Fisica arma-
La home page del sito dei Giochi sportivi studenteschi; sotto, il delegato provinciale di Messina Aldo Violato porta il saluto alle ragazze del centro federale. Nelle altre immagini, i giochi. / The website home page of "Giochi sportivi studenteschi"; below, the provincial delegate for Messina, Aldo Violato, bring greetings to girls of the federal centre. In the other pictures, the games.
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ti di infinita pazienza e buona volontà nei tempi strettissimi imposti dalla normativa hanno allenato i colleghi di Scienze Motorie su come gestire la piattaforma; inserire la comunicazione della costituzione del Centro Sportivo Scolastico; la delibera di adesione all'attività sportiva per l'anno scolastico in corso; l'iscrizione ai Giochi Sportivi Studenteschi; il caricamento massivo Platforms and financial cuts are further rocking an already tottering national sports system! At long last after a tragic delay the government issued its notice in connection with the Students Games and related regulations for the current school year. According to the technical project, boys and girls frequenting both the first and second educational cycles will take part in activities organised by school sports centres (Centri Sportivi Scolastici CSS). With a view to stimulating sports at schools, activities will be encouraged through class and interclass tournaments. While each school will take part in the Students Games as individual entities, groupings and networks of schools will be encouraged with a view to optimising professional and financial resources as well as structures. The concrete development of a networking culture is part of a more efficient organisation of school activities because the synergies that are thus achieved allows for the maximisation of the organisational flexibility envisaged in the current normative. These activities will be backed by PE territorial coordinators.
degli alunni e ... mi fermo qui preferendo non commentare questo "snellimento procedurale". Conteremo poi i sopravvissuti ovvero quegli insegnanti abili a districarsi tra mouse e segreterie già sovraccariche di lavoro che riusciranno ad accreditarsi in tempo utile. Incredibile ma vero chi non riuscirà a farlo entro il mese di febbraio rimarrà fuori dai ... Giochi. Per superare questi aneliti di informatizzazione e innovazioni burocratiche proponiamo le foto che documentano la nascita del Centro Federale di Calcio Femminile di Messina, uno spaccato di sport sano intrecciato ad uno straordinario progetto di solidarietà nato dalla collaborazione tra la delegazione provinciale del Settore Giovanile Scolastico FIGC, il dipartimento di Scienze Motorie e Sportive di Messina ed il prestigioso Istituto dei Padri Rogazionisti di Cristo Re. Pasquale Cassalia
Comuni e Province per la scuola Pizzo Calabro (Vv): l'inaugurazione della palestra della scuola media di Pizzo, completamente ristrutturata dal Comune, è stata soprattutto una festa vissuta dagli alunni dell'istituto, che si sono riappropriati di questo importante luogo formativo, che negli ultimi anni era caduto inesorabilmente preda del degrado, fino a essere dichiarato inagibile a causa delle copiose infiltrazioni di acqua piovana. L'impianto è stato inaugurato alla presenza, tra gli altri, del dirigente scolastico Francesco Vinci, dei docenti, del sindaco Gianluca Callipo. L'intervento rappresenta motivo di sincero orgoglio per l'Amministrazione che è riuscita a realizzarlo in tempi brevissimi e senza particolari aggravi di spesa, grazie al riutilizzo della copertura impermeabile e del tappetino di gioco della palestra presente nell'ex istituto di ragioneria, immobile destinato a essere riconvertito in appartamenti di edilizia pubblica, così come previsto nel Contratto di quartiere. Una soluzione economica ed efficace, dunque, che ha consentito di sfruttare elementi costruttivi in ottimo stato di conservazione, destinati altrimenti ad andare perduti. "La nuova palestra - ha spiegato Callipo sarà utilizzata non soltanto in ambito scolastico, ma, grazie alla collaborazione instaurata con la dirigenza, potrà essere fruita anche dalle associazioni sportive e dai cittadini che ne faranno richiesta, nei limiti ovviamente della capacità della struttura e dell'esigenza di salvaguardarne la funzione didattica primaria". Roccadaspide (Sa): in presenza del presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, dell'assessore provinciale all'edilizia scolastica Nunzio Carpentieri e del sindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio è stata inaugurata la palestra del liceo scientifico Parmenide. "Siamo riusciti - ha affermato il presidente della Provincia- a consegnare l'opera in netto anticipo rispetto al termine contrattuale previsto per l'ultimazione dei lavori. La
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volontà dell'Amministrazione provinciale è di realizzare scuole pubbliche che siano anche luogo di aggregazione e di coesione socio-culturali. Un'opera che inauguriamo oggi grazie all'impegno e alla lungimiranza dell'on. Edmondo Cirielli, dell'assessore al ramo Nunzio Carpentieri e del già assessore provinciale Mario Miano". Pisa: dopo la ristrutturazione curata dalla Provincia di Pisa, sono stati riaperti al pubblico gli impianti sportivi del plesso scolastico Marchesi. Sarà un gruppo di associazioni sportive a gestire la pista di atletica, le due palestre e la piscina. Le operazioni di ammodernamento hanno impiegato più di due anni e hanno comportato il rifacimento degli impianti elettrici, il trattamento aria e antincendio, la sostituzione dei pavimenti danneggiati dalle infiltrazioni. In entrambe le palestre sono state fatte le segnature per pallacanestro e pallavolo e l'installazione, mentre nella piscina si è provveduto alla sostituzione del telo vasca e di alcune apparecchiature di controllo dell'acqua.
Pisa, viste degli impianti sportivi del plesso scolastico Marchesi.
Richiedete il volume “Invecchiamento dei manti sinteticiâ€? al consorzio CIAS info@ciasimpianti.com o ad una delle societĂ consorziate
tecnica
L'invecchiamento dei manti sintetici per atletica leggera Le caratteristiche prestazionali delle superfici sintetiche per atletica L'utilizzo di superfici in materiale sintetico per attività sportive in generale e atletiche in particolare ha una triplice giustificazione: - proteggere l'incolumità fisica degli atleti riducendo il possibile rischio di infortuni; - favorire prestazioni atletiche elevate; - garantire condizioni uniformi e costanti nel tempo di svolgimento delle attività.
A tale scopo, le caratteristiche (essenzialmente fisicomeccaniche) del manufatto in materiale sintetico devono essere note e controllate nel tempo. Durante la vita di esercizio di un impianto sportivo, il manto della pista è soggetto all'azione di passaggio degli atleti in corsa che sviluppa un insieme di sollecitazioni dinamiche molto complesse nella zona di contatto tra piede e superficie. Limitandosi a
Roma, Stadio Olimpico: pista di atletica realizzata con manto sintetico colato compatto Polystar M (2002). In alto, apparecchiatura per testare la resistenza allo scivolamento. Nel disegno a lato, schema dell'apparecchio (dal Manuale IAAF); all'estrema destra, istruzioni per il tracciamento di una pista standard da 400 metri (dal Manuale IAAF). In alto a destra, Roma, Stadio dei Marmi: pista di atletica realizzata con lo stesso tipo di manto.
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considerare, in prima approssimazione, la sola sollecitazione di compressione, è ragionevole ipotizzare che la deformazione subita della pista dipenderà, a parità di condizioni generali (peso dell'atleta, velocità e "modo" di correre, ecc.), dalla rigidezza della superficie. Per semplicità è possibile dividere il gesto sportivo della corsa in due distinte fasi. Nella fase iniziale di contatto del piede con la superficie si osserva la progressiva deformazione per compressione di quest'ultima con conseguente immagazzinamento di energia; tale energia viene parzialmente restituita all'atleta nella seconda fase di stacco del piede dalla superficie. Nella realtà le interazioni meccaniche che si sviluppano tra l'atleta e la superficie, nelle diverse attività atletiche e nelle
diverse condizioni tipiche di ciascuna, sono più complesse; per comprendere quali proprietà fisico-meccaniche del materiale e caratteristiche strutturali del manto sintetico giochino un ruolo importante sulla prestazione atletica, è necessario conoscerne i meccanismi che vengono studiati dal punto di vista scientifico ma che non sono ancora stati compresi appieno. Allo stato attuale delle conoscenze la progettazione delle piste sportive si affida perciò in gran parte all'esperienza ed alla normativa che fissa alcuni parametri che riscuotono un sufficiente grado di consenso tra gli esperti del settore. Le normative di riferimento principale sono, nello specifico, il Track & Field Facilities Manuale IAAF e la Circolare Tecnica FIDAL 2012.
I requisiti prestazionali per l'omologazione I requisiti dettati dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF) affinché una pista di atletica possa ottenere la relativa omologazione, requisiti integralmente recepiti dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL), hanno lo scopo di garantire che la superficie della pista sia idonea all'uso, consentendo il regolare svolgimento dell'attività sportiva e riducendo contemporaneamente il rischio di infortuni per gli atleti. La rispondenza ai requisiti della normativa garantisce inoltre una ragionevole uniformità delle prestazioni ottenibili in impianti diversi. A tale scopo sono state definite particolari prove atte a simulare il comportamento del manto sportivo in particolari condizioni di esercizio e
Rome, Olympic Stadium: athletics track realized with compact synthetic cast surface Polystar M (2002). Top, a Sliding Resistance Tester. In the side drawing, scheme of this device (from the IAAF Manual); far right, instructions for marking a 400 m standard track (IAAF Manual). Top right, Rome, Stadio dei Marmi: athletics track realized with the same kind of surface.
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tecnica
L'invecchiamento dei manti sintetici per atletica leggera Le caratteristiche prestazionali delle superfici sintetiche per atletica L'utilizzo di superfici in materiale sintetico per attività sportive in generale e atletiche in particolare ha una triplice giustificazione: - proteggere l'incolumità fisica degli atleti riducendo il possibile rischio di infortuni; - favorire prestazioni atletiche elevate; - garantire condizioni uniformi e costanti nel tempo di svolgimento delle attività.
A tale scopo, le caratteristiche (essenzialmente fisicomeccaniche) del manufatto in materiale sintetico devono essere note e controllate nel tempo. Durante la vita di esercizio di un impianto sportivo, il manto della pista è soggetto all'azione di passaggio degli atleti in corsa che sviluppa un insieme di sollecitazioni dinamiche molto complesse nella zona di contatto tra piede e superficie. Limitandosi a
Roma, Stadio Olimpico: pista di atletica realizzata con manto sintetico colato compatto Polystar M (2002). In alto, apparecchiatura per testare la resistenza allo scivolamento. Nel disegno a lato, schema dell'apparecchio (dal Manuale IAAF); all'estrema destra, istruzioni per il tracciamento di una pista standard da 400 metri (dal Manuale IAAF). In alto a destra, Roma, Stadio dei Marmi: pista di atletica realizzata con lo stesso tipo di manto.
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considerare, in prima approssimazione, la sola sollecitazione di compressione, è ragionevole ipotizzare che la deformazione subita della pista dipenderà, a parità di condizioni generali (peso dell'atleta, velocità e "modo" di correre, ecc.), dalla rigidezza della superficie. Per semplicità è possibile dividere il gesto sportivo della corsa in due distinte fasi. Nella fase iniziale di contatto del piede con la superficie si osserva la progressiva deformazione per compressione di quest'ultima con conseguente immagazzinamento di energia; tale energia viene parzialmente restituita all'atleta nella seconda fase di stacco del piede dalla superficie. Nella realtà le interazioni meccaniche che si sviluppano tra l'atleta e la superficie, nelle diverse attività atletiche e nelle
diverse condizioni tipiche di ciascuna, sono più complesse; per comprendere quali proprietà fisico-meccaniche del materiale e caratteristiche strutturali del manto sintetico giochino un ruolo importante sulla prestazione atletica, è necessario conoscerne i meccanismi che vengono studiati dal punto di vista scientifico ma che non sono ancora stati compresi appieno. Allo stato attuale delle conoscenze la progettazione delle piste sportive si affida perciò in gran parte all'esperienza ed alla normativa che fissa alcuni parametri che riscuotono un sufficiente grado di consenso tra gli esperti del settore. Le normative di riferimento principale sono, nello specifico, il Track & Field Facilities Manuale IAAF e la Circolare Tecnica FIDAL 2012.
I requisiti prestazionali per l'omologazione I requisiti dettati dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera (IAAF) affinché una pista di atletica possa ottenere la relativa omologazione, requisiti integralmente recepiti dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL), hanno lo scopo di garantire che la superficie della pista sia idonea all'uso, consentendo il regolare svolgimento dell'attività sportiva e riducendo contemporaneamente il rischio di infortuni per gli atleti. La rispondenza ai requisiti della normativa garantisce inoltre una ragionevole uniformità delle prestazioni ottenibili in impianti diversi. A tale scopo sono state definite particolari prove atte a simulare il comportamento del manto sportivo in particolari condizioni di esercizio e
Rome, Olympic Stadium: athletics track realized with compact synthetic cast surface Polystar M (2002). Top, a Sliding Resistance Tester. In the side drawing, scheme of this device (from the IAAF Manual); far right, instructions for marking a 400 m standard track (IAAF Manual). Top right, Rome, Stadio dei Marmi: athletics track realized with the same kind of surface.
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Technics / The ageing of synthetic surfaces for track and field athletics The findings of an experimental survey commissioned in May 2009 by the Italian Consortium of Sports Provisions (C.I.A.S.), and carried out by the Plastic Materials Testing Laboratory Foundation (FLPMP) of the Department of Chemistry and Chemical Engineering and Materials of Milan Polytechnic, have now been published. The objective of this campaign of experimental tests was to monitor the effects of normal deterioration on the performance of sports surfaces in a number of Italian facilities differing in their geographical location, construction year, conditions of use and type of surface.
To make the presentation of this document clearer to its readers, the findings of the experimental survey have been subdivided into two sections. In the first part, a general overview is provided on the current "state of preservation" of the various sports surfaces used for practising track and field athletics among those examined in the course of the survey. Along with an on-site assessment, a series of laboratory tests have been carried out with the aim of evaluating any variations in Reduced Strength, Vertical Deformation and Resistance to Traction and Abrasion times between different surface types (prefabricated or in situ) as a result of ageing induced in its turn by exposition to sunlight. The complete analytical description of survey findings is published in the document: "Research on the ageing of polymeric materials used to produce synthetic top surfaces for track and field athletics" now being published by the CIAS.
Sopra, un'altra vista dello Stadio Olimpico a Roma. In alto, lo Stadio della Farnesina: manto sintetico colato sandwich Polystar SW (2002). Nella pagina di mezzo, dall'alto: vista aerea del Foro Italico a Roma; dettaglio del tester ; disegni tratti dal Manuale IAAF relativi a un altro tester e alla sezione-tipo raccomandata per le superfici sintetiche.
conseguentemente sono stati definiti precisi requisiti che essa deve soddisfare. Le caratteristiche da valutare in fase di omologazione sono: la "difettosità"; la planarità; lo spessore del manto; la riduzione di forza o ritorno elastico; la deformazione verticale; il coefficiente d'attrito; le "proprietà tensili" (Resistenza a trazione ed Allungamento a rottura); il colore; il drenaggio. Durata e invecchiamento del manto sportivo Il rispetto dei requisiti dovrebbe essere garantito per tutta la vita utile del manto sintetico, in considerazione delle importanti risorse economiche necessarie per la realizzazione di un impianto. La normativa fornisce delle raccomandazioni riguardo alla durabilità dei materiali impiegati, affinché le loro prestazioni siano
Above, another view of the Olympic Stadium in Rome. Top, Stadio della Farnesina: cast synthetic surface sandwich Polystar SW (2002). In the middle page, from above: bird-eye view of the Foro Italico, Rome, detail of the tester; drawings from the IAAF Manual related to another tester, and a typical section for synthetic surfaces.
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mantenute, anche in severe condizioni di utilizzo, per un ragionevole periodo di esercizio. Nelle normali condizioni d'impiego le superfici devono sostenere gli effetti combinati dell'abrasione, dei danni da scarpe chiodate, dell'irraggiamento solare, delle intemperie e delle variazioni di temperatura. Il danneggiamento di tipo meccanico consiste principalmente nel consumo della finitura dello strato superficiale e nella formazione di lacerazioni. Entrambi i tipi di danno accadono evidentemente con più frequenza nelle zone della pista soggette a uso più intenso e severo. Tra i danni di tipo meccanico si deve annoverare anche il distacco che può verificarsi tra manto e sottofondo e la delaminazione che può verificarsi, anche se raramente, tra strati diversi di uno stesso manto multistrato. L'azione degli agenti atmosferici può accrescere l'entità dei danni preesistenti o generarne di nuovi: l'azione della pioggia e dei cicli di gelo e disgelo, ad esempio, può produrre danni in zone specifiche della pista, quali ad esempio le linee di giunzione tra diverse parti, o aumentare l'entità dei danni già presenti per atre cause, come ad esempio l'usura. Ne segue la raccomandazione di posare il manto con particolare cura costruttiva al fine di evitare la presenza di difetti originari che possano provocare un prematuro danneggiamento della superficie. L'esposizione ai raggi solari specialmente nelle regioni più calde - può portare ad una degradazione chimica per effetto della componente UV (fenomeni di fotoossidazione) tale da alterare in modo significativo sia le proprietà fisicomeccaniche (principalmente la rigidezza e quindi la deformazione verticale ed il
ritorno elastico) sia le caratteristiche estetiche (colore e aspetto generale) della superficie. Questo fenomeno può essere prevenuto o quantomeno ritardato nel tempo realizzando il manto sintetico con particolari tecniche costruttive ed aggiungendo alla formulazione del materiale opportuni additivi stabilizzanti. È fondamentale quindi scegliere materie prime di elevata qualità in grado di offrire un'adeguata resistenza a questo fenomeno. Infine, particolarmente in climi umidi e caldi o in caso di infiltrazioni d'acqua, si possono manifestare problemi di distacco tra il manto sportivo e il sottofondo. L'effetto sulle proprietà fisico-meccaniche di tutte le sollecitazioni alle quali è soggetto il manto sintetico durante il periodo di esercizio non è ad oggi ancora pienamente noto, ed è difficilmente quantificabile e schematizzabile a causa della molteplicità di condizioni alle quali una pista di Atletica può essere soggetta. Inoltre il comportamento dei manti sintetici nel tempo e l'effetto delle sollecitazioni sopradette con conseguente loro invecchiamento (irrigidimento) non è eguale per tutti i tipi di manti sintetici, ma varia sensibilmente in dipendenza: - della loro composizione chimico-fisica ed in particolare della presenza o meno di specifici aggreganti; - del loro sistema di produzione (colato o prefabbricato); - delle caratteristiche fisicomeccaniche impostate nel manto dal fabbricante all'atto della sua produzione (sia in stabilimento che in sito), a seconda del tipo di utilizzo cui la superficie era destinata: competizioni od allenamento. 76
Aziende Consorziate C.I.A.S.
Aziende Fornitrici C.I.A.S.
Sopra, la copertina del fascicolo che riporta i risultati della ricerca effettuata dal CIAS assieme alla Fondazione Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano con la collaborazione dell'Ufficio Impianti della FIDAL. A destra, le aziende consorziate o fornitrici del CIAS, che hanno contribuito alla realizzazione della ricerca. Sotto, il IAAF Track and Field Facilities Manual, edizione 2008. Above, cover of the booklet reporting tresults of the research carried out by CIAS with the Polytechnical School of Milan and the cooperation of FIAL. Top right, the member Companies of CIAS and suppliers, that sponsored the research. Below, the IAAF Track and Field Facilities Manual, edition 2008.
La ricerca promossa dal CIAS Sono oggi disponibili i risultati di un' indagine sperimentale commissionata nel maggio 2009 dal Consorzio Italiano Acquisti Sportivi (C.I.A.S.) alla Fondazione Laboratorio Prove Materie Plastiche (FLPMP) del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano. La campagna di prove sperimentali ha avuto lo scopo di monitorare l'influenza del normale deterioramento sulle prestazioni delle superfici sportive di numerosi impianti italiani diversi tra loro per collocazione geografica, anno di realizzazione, condizioni di utilizzo e tipo di manto. Per maggiore chiarezza espositiva, i risultati dell'indagine sperimentale svolta sono stati suddivisi in due parti. In una prima parte, si
fornisce un quadro generale relativo all'attuale "stato di conservazione" delle differenti superfici sportive utilizzate per la pratica dell'atletica leggera esaminate nell' indagine. Alla caratterizzazione in situ è stata poi affiancata una serie di prove in laboratorio finalizzate alla valutazione della variazione nel tempo della Riduzione di Forza, della Deformazione Verticale e della Resistenza a Trazione e all'Abrasione per diversi tipi di manto (prefabbricato e colato in opera) per effetto dell'invecchiamento accelerato indotto da esposizione a luce solare. La descrizione analitica dei risultati di tale indagine è pubblicata integralmente nella "Ricerca sull'invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per atletica leggera" in corso di pubblicazione da 77
parte del CIAS. La campionatura dei manti sintetici esaminati, di varia tipologia, appartenenti a diversi impianti sportivi dislocati sul territorio nazionale è stata indicata dal CIAS; tutte le prove sperimentali, sia in loco sia in laboratorio, sono state eseguite da FLPMP, con la collaborazione dell'Ufficio Impianti della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Le tesi sperimentali affrontate dovranno essere oggetto di ulteriore approfondimento da parte di tutti gli "addetti ai lavori", poiché solo con l'analisi della composizione dei manti e dei loro processi di trasformazione si potrà individuare una risposta al vasto campo delle tematiche pertinenti le loro produzioni, oltre a giungere all'eventuale definizione di coefficienti di invecchiamento. Gianfranco Bendi
Technics / The ageing of synthetic surfaces for track and field athletics The findings of an experimental survey commissioned in May 2009 by the Italian Consortium of Sports Provisions (C.I.A.S.), and carried out by the Plastic Materials Testing Laboratory Foundation (FLPMP) of the Department of Chemistry and Chemical Engineering and Materials of Milan Polytechnic, have now been published. The objective of this campaign of experimental tests was to monitor the effects of normal deterioration on the performance of sports surfaces in a number of Italian facilities differing in their geographical location, construction year, conditions of use and type of surface.
To make the presentation of this document clearer to its readers, the findings of the experimental survey have been subdivided into two sections. In the first part, a general overview is provided on the current "state of preservation" of the various sports surfaces used for practising track and field athletics among those examined in the course of the survey. Along with an on-site assessment, a series of laboratory tests have been carried out with the aim of evaluating any variations in Reduced Strength, Vertical Deformation and Resistance to Traction and Abrasion times between different surface types (prefabricated or in situ) as a result of ageing induced in its turn by exposition to sunlight. The complete analytical description of survey findings is published in the document: "Research on the ageing of polymeric materials used to produce synthetic top surfaces for track and field athletics" now being published by the CIAS.
Sopra, un'altra vista dello Stadio Olimpico a Roma. In alto, lo Stadio della Farnesina: manto sintetico colato sandwich Polystar SW (2002). Nella pagina di mezzo, dall'alto: vista aerea del Foro Italico a Roma; dettaglio del tester ; disegni tratti dal Manuale IAAF relativi a un altro tester e alla sezione-tipo raccomandata per le superfici sintetiche.
conseguentemente sono stati definiti precisi requisiti che essa deve soddisfare. Le caratteristiche da valutare in fase di omologazione sono: la "difettosità"; la planarità; lo spessore del manto; la riduzione di forza o ritorno elastico; la deformazione verticale; il coefficiente d'attrito; le "proprietà tensili" (Resistenza a trazione ed Allungamento a rottura); il colore; il drenaggio. Durata e invecchiamento del manto sportivo Il rispetto dei requisiti dovrebbe essere garantito per tutta la vita utile del manto sintetico, in considerazione delle importanti risorse economiche necessarie per la realizzazione di un impianto. La normativa fornisce delle raccomandazioni riguardo alla durabilità dei materiali impiegati, affinché le loro prestazioni siano
Above, another view of the Olympic Stadium in Rome. Top, Stadio della Farnesina: cast synthetic surface sandwich Polystar SW (2002). In the middle page, from above: bird-eye view of the Foro Italico, Rome, detail of the tester; drawings from the IAAF Manual related to another tester, and a typical section for synthetic surfaces.
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mantenute, anche in severe condizioni di utilizzo, per un ragionevole periodo di esercizio. Nelle normali condizioni d'impiego le superfici devono sostenere gli effetti combinati dell'abrasione, dei danni da scarpe chiodate, dell'irraggiamento solare, delle intemperie e delle variazioni di temperatura. Il danneggiamento di tipo meccanico consiste principalmente nel consumo della finitura dello strato superficiale e nella formazione di lacerazioni. Entrambi i tipi di danno accadono evidentemente con più frequenza nelle zone della pista soggette a uso più intenso e severo. Tra i danni di tipo meccanico si deve annoverare anche il distacco che può verificarsi tra manto e sottofondo e la delaminazione che può verificarsi, anche se raramente, tra strati diversi di uno stesso manto multistrato. L'azione degli agenti atmosferici può accrescere l'entità dei danni preesistenti o generarne di nuovi: l'azione della pioggia e dei cicli di gelo e disgelo, ad esempio, può produrre danni in zone specifiche della pista, quali ad esempio le linee di giunzione tra diverse parti, o aumentare l'entità dei danni già presenti per atre cause, come ad esempio l'usura. Ne segue la raccomandazione di posare il manto con particolare cura costruttiva al fine di evitare la presenza di difetti originari che possano provocare un prematuro danneggiamento della superficie. L'esposizione ai raggi solari specialmente nelle regioni più calde - può portare ad una degradazione chimica per effetto della componente UV (fenomeni di fotoossidazione) tale da alterare in modo significativo sia le proprietà fisicomeccaniche (principalmente la rigidezza e quindi la deformazione verticale ed il
ritorno elastico) sia le caratteristiche estetiche (colore e aspetto generale) della superficie. Questo fenomeno può essere prevenuto o quantomeno ritardato nel tempo realizzando il manto sintetico con particolari tecniche costruttive ed aggiungendo alla formulazione del materiale opportuni additivi stabilizzanti. È fondamentale quindi scegliere materie prime di elevata qualità in grado di offrire un'adeguata resistenza a questo fenomeno. Infine, particolarmente in climi umidi e caldi o in caso di infiltrazioni d'acqua, si possono manifestare problemi di distacco tra il manto sportivo e il sottofondo. L'effetto sulle proprietà fisico-meccaniche di tutte le sollecitazioni alle quali è soggetto il manto sintetico durante il periodo di esercizio non è ad oggi ancora pienamente noto, ed è difficilmente quantificabile e schematizzabile a causa della molteplicità di condizioni alle quali una pista di Atletica può essere soggetta. Inoltre il comportamento dei manti sintetici nel tempo e l'effetto delle sollecitazioni sopradette con conseguente loro invecchiamento (irrigidimento) non è eguale per tutti i tipi di manti sintetici, ma varia sensibilmente in dipendenza: - della loro composizione chimico-fisica ed in particolare della presenza o meno di specifici aggreganti; - del loro sistema di produzione (colato o prefabbricato); - delle caratteristiche fisicomeccaniche impostate nel manto dal fabbricante all'atto della sua produzione (sia in stabilimento che in sito), a seconda del tipo di utilizzo cui la superficie era destinata: competizioni od allenamento. 76
Aziende Consorziate C.I.A.S.
Aziende Fornitrici C.I.A.S.
Sopra, la copertina del fascicolo che riporta i risultati della ricerca effettuata dal CIAS assieme alla Fondazione Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano con la collaborazione dell'Ufficio Impianti della FIDAL. A destra, le aziende consorziate o fornitrici del CIAS, che hanno contribuito alla realizzazione della ricerca. Sotto, il IAAF Track and Field Facilities Manual, edizione 2008. Above, cover of the booklet reporting tresults of the research carried out by CIAS with the Polytechnical School of Milan and the cooperation of FIAL. Top right, the member Companies of CIAS and suppliers, that sponsored the research. Below, the IAAF Track and Field Facilities Manual, edition 2008.
La ricerca promossa dal CIAS Sono oggi disponibili i risultati di un' indagine sperimentale commissionata nel maggio 2009 dal Consorzio Italiano Acquisti Sportivi (C.I.A.S.) alla Fondazione Laboratorio Prove Materie Plastiche (FLPMP) del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano. La campagna di prove sperimentali ha avuto lo scopo di monitorare l'influenza del normale deterioramento sulle prestazioni delle superfici sportive di numerosi impianti italiani diversi tra loro per collocazione geografica, anno di realizzazione, condizioni di utilizzo e tipo di manto. Per maggiore chiarezza espositiva, i risultati dell'indagine sperimentale svolta sono stati suddivisi in due parti. In una prima parte, si
fornisce un quadro generale relativo all'attuale "stato di conservazione" delle differenti superfici sportive utilizzate per la pratica dell'atletica leggera esaminate nell' indagine. Alla caratterizzazione in situ è stata poi affiancata una serie di prove in laboratorio finalizzate alla valutazione della variazione nel tempo della Riduzione di Forza, della Deformazione Verticale e della Resistenza a Trazione e all'Abrasione per diversi tipi di manto (prefabbricato e colato in opera) per effetto dell'invecchiamento accelerato indotto da esposizione a luce solare. La descrizione analitica dei risultati di tale indagine è pubblicata integralmente nella "Ricerca sull'invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per atletica leggera" in corso di pubblicazione da 77
parte del CIAS. La campionatura dei manti sintetici esaminati, di varia tipologia, appartenenti a diversi impianti sportivi dislocati sul territorio nazionale è stata indicata dal CIAS; tutte le prove sperimentali, sia in loco sia in laboratorio, sono state eseguite da FLPMP, con la collaborazione dell'Ufficio Impianti della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Le tesi sperimentali affrontate dovranno essere oggetto di ulteriore approfondimento da parte di tutti gli "addetti ai lavori", poiché solo con l'analisi della composizione dei manti e dei loro processi di trasformazione si potrà individuare una risposta al vasto campo delle tematiche pertinenti le loro produzioni, oltre a giungere all'eventuale definizione di coefficienti di invecchiamento. Gianfranco Bendi
progettare l’accessibilità
Segnaletica e Universal Design Fra i simboli maggiormente usati, il più conosciuto è quello identificato come "uomo su sedia a ruote", ideato nel 1969 per conto dell'International Society for the Rehabilitation of the Disabled. Nel corso degli anni il simbolo è stato introdotto in numerosi Paesi dalle organizzazioni dei disabili ed in alcuni è stato anche protetto dal punto di vista dei copyright. Nel 1972, il Consiglio Europeo composto da otto Paesi, tra i quali l'Italia, si è pronunciato esprimendo il proprio sostegno all'utilizzazione del Simbolo Internazionale dell'Accessibilità (questa la denominazione ufficiale), approvando la risoluzione AP (72)2: "Adozione di un simbolo internazionale indicante l'esistenza di attrezzature speciali per handicappati". In Italia il D.P.R. n. 384, del 27 aprile 1978 "Regolamento di attuazione dell'art. 27 della Legge n. 118 del 30 marzo 1971, riporta questo simbolo (dimensione: cm 10x11), dal fondo azzurro ed con la figura ed i bordi bianchi. In alcuni Paesi europei questo simbolo viene usato per indicare specifici adattamenti per portatori di disabilità fisico-motorie, mentre sono stati studiati appositi simboli per indicare luoghi ed attrezzature pensate per portatori di disabilità visive ed uditive. Tale necessità è nata dall'usare il primo simbolo come indicazione onnicomprensiva creando così confusione nei fruitori.
Normativa di riferimento Il D.P.R. 503/96 Art. l. Definizioni ed oggetto 1. Le norme del presente regolamento sono volte ad eliminare gli impedimenti comunemente definiti "barriere architettoniche". 2. Per barriere architettoniche si intendono: (omissis) c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Art. 2. Contrassegni 1. Gli edifici, i mezzi di trasporto e le strutture costruite, modificate o adeguate tenendo conto delle norme per l'eliminazione delle barriere, devono recare in posizione agevolmente visibile il simbolo di "accessibilità" secondo il modello di cui all'allegato A. 2. È fatta salva la specifica simbologia dell'Organizzazione internazionale della aviazione civile ove prescritta. 3. Il sistema di chiamata di cui 78
In alto, simboli che indicano diversi tipi di disabilità e diversi tipi di esigenze. Qui sopra, simboli che indicano i posti riservati alle persone con difficoltà nella metropolitana di Londra.
all'art. 1 deve essere posto in luogo accessibile e contrassegnato con il simbolo di "accessibilità condizionata" secondo il modello di cui all'allegato B. 4. Uffici, sale per riunioni, conferenze o spettacoli, posti telefonici pubblici ovvero apparecchiature quali ascensori e telefoni che assicurano servizi di comunicazione per sordi, devono recare in posizione agevolmente visibile il simbolo internazionale di accesso alla comunicazione per le persone sorde di cui all'allegato C. Art. 17. Segnaletica Per la segnaletica valgono le norme stabilite al punto 4.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236. Il D.M. 236/89 punto 4.3 Nelle unità immobiliari e negli spazi esterni accessibili devono essere istallati, in posizioni tali da essere agevolmente visibili, cartelli di indicazione che facilitino l'orientamento e la fruizione degli spazi costruiti e che forniscano una adeguata informazione sull'esistenza degli accorgimenti previsti per l'accessibilità di persone ad impedite o ridotte capacità motorie; in tale caso i cartelli indicatori devono riportare anche il simbolo internazionale di accessibilità di cui all'art. 2 del D.P.R. 27 aprile 1978 n. 384 (abrogato e sostituito dal più recente D.P.R. 503/96). I numeri civici, le targhe e i contrassegni di altro tipo devono essere facilmente leggibili. Negli edifici aperti al pubblico deve essere predisposta una adeguata segnaletica che indichi le attività principali ivi svolte ed i percorsi necessari per raggiungerle. Per i non vedenti è opportuno predisporre apparecchi fonici per dette indicazioni, ovvero tabelle integrative con scritte in Braille. Per facilitarne l'orientamento è necessario prevedere punti di riferimento ben riconoscibili in
quantità sufficiente ed in posizione adeguata. In generale, ogni situazione di pericolo deve essere resa immediatamente avvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive.
Criteri progettuali Sistema segnaletico La creazione di un buon sistema di segnaletica orientativa deve essere riguardato come un argomento complementare a tutti quei requisiti che concorrono a rendere la progettazione dello spazio completa e con valenze qualitative e di vantaggio in termini di beneficio sociale. Un sistema segnaletico, dalle risultanze di uno studio condotto dall'architetto inglese Selwyn Goldsmith negli anni '70, è di grande importanza per pubblicizzare le facilitazioni che rendono gli ambienti accessibili, favorendo nei disabili la spinta psicologica all'uso tanto degli ambienti urbani che degli edifici stessi(1).
Victoria Station a Londra, percorso colorato che indica la posizione dei servizi igienici. Nel riquadro in basso: Aeroporto di Edimburgo, punto accoglienza passeggeri con esigenze speciali.
Signage and Universal Design Among those most widely used, the best known symbol is the one identified as "man on a wheelchair", designed in 1969 on behalf of the International Society for the Rehabilitation of the Disabled. In the years to follow, this symbol was adopted in a great many nations by organizations for the disabled and, in some countries, it even enjoys copyright protection. In 1972, the European Council, made up of eight countries comprising Italy, issued a declaration expressing its support in favour of the use of the International Accessibility Symbol (as it is officially called), and passed a resolution to this effect. In Italy the "Regulation for the implementation of art. 27 of Law no. 118 of 1971", shows this symbol (measuring 10x11 cm), with a blue background and the figure and borders in white. In some European countries, this symbol is used to indicate specific measures taken in favour of people with physical and motor disabilities, while specific symbols have been studied to indicate places and equipment designed for those with sight and hearing impairments. Such a requirement stems from having used
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the initial symbol as an all-comprehensive indication, thus creating confusion among users.
Il sistema segnaletico/orientativo deve essere basato sul concetto che le attrezzature, i servizi e gli ambienti accessibili, non sono (e non lo devono essere per evitare possibili fonti di emarginazione) ad esclusivo uso dei disabili, ma fruibili anche da essi e che le informazioni sono indirizzate a tutti i cittadini. "A tutt'oggi, infatti, è purtroppo ancora utile indicare quali servizi nati per tutti siano effettivamente pensati per tutti, ribadendo così una differenza che non dovrebbe di fatto esistere. Solamente quando simboli speciali (…) non avranno più ragione di esistere, le barriere architettoniche e quindi mentali si potranno dire abbattute"(2). Definizione di orientamento La definizione di orientamento (dal termine inglese "wayfinding") viene vista da Romedi Passini come "le strategie che le persone usano per trovare la giusta direzione in ambienti nuovi o familiari, basate sulla loro abilità e abitudini percettive e cognitive". Egli individua delle strategie di orientamento basate su alcuni processi indipendenti: a) prendere una decisione (decision making), che porta un individuo a formulare un piano d'azione per giungere a destinazione; b) eseguire una decisione (decision execution) che converte il piano d'azione in un comportamento; c) elaborare l'informazione (information processing), tramite la percezione e la cognizione ambientale, permettendo di utilizzare agli altri due processi. Identifica, poi, nel processo orientativo, quattro fattori: - la leggibilità, capacità con cui sono ottenute e comprese le informazioni che giungono dall'ambiente; - l'immaginabilità, capacità con cui un luogo è spazialmente compreso e mentalmente rappresentato; - l'orientamento spaziale, capacità mentale di una
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persona di rappresentare l'ambiente fisico (mappa cognitiva) e di collocarsi in quella raffigurazione; - il wayfinding, una maggiore e più dinamica nozione sulla risoluzione dei problemi spaziali, che include il processo cognitivo e del comportamento necessario per giungere a destinazione. Ulteriori elementi sono aggiunti dallo studioso Jonathan Sime(3): - l'organizzazione spaziale, processo con cui viene stabilito un ordine tra gli spazi interni e gli elementi architettonici; - il confine spaziale, la forma esteriore o l'involucro esterno che racchiude uno spazio; - la corrispondenza spaziale, continuità di immagine tra come appare lo stesso spazio all'interno o all'esterno, ovvero come appare un edificio internamente ed esternamente. Tra questi elementi, "l'orientamento spaziale" e la "capacità di trovare la giusta direzione", risultano particolarmente indicativi anche per alcuni studiosi italiani, che per orientamento intendono: "la capacità di conoscere la posizione che si occupa nello spazio: in termini assoluti e in relazione ad altri riferimenti significativi, in primo luogo il punto di partenza e quello di arrivo"(4). A questo punto appare doverosa una distinzione tra individui con problemi motori e coloro che hanno problemi sensoriali, poiché le loro "mappe cognitive" hanno modalità percettive e di formazione completamente diverse. Infatti la costruzione della "mappa cognitiva" di uno spazio architettonico da parte di coloro che hanno una minorazione sensoriale, avviene sulla base degli indizi extra-visivi percepiti. Le possibilità di orientamento nell'ambiente sono quindi direttamente proporzionali alla quantità e qualità dei segnali presenti negli elementi che
delimitano lo spazio. A tal fine occorre che siano organizzati tutti gli stimoli percettivi che concorrono a formare un chiaro orientamento visivo, uditivo, tattile, olfattivo dell'ambiente. Inoltre, non potendo i disabili visivi contare su un approccio cognitivo basato sulla visione, che è di tipo "sintetico", raggiungono una conoscenza, più o meno verosimile del mondo che li circonda in modo "sequenziale-diacronico", ovvero ricompongono a livello mentale l'immagine ambientale attraverso una serie di registrazioni successive(5). Nella realizzazione di una "segnaletica grafica" la segnaletica identificativa è costituita da pittogrammi che devono assolvere una serie di funzioni: - rapido riconoscimento, essere in grado di comunicare velocemente un semplice messaggio; - internazionalmente comprensibili, trasmettere delle informazioni essenziali a un gran numero di persone di lingua diversa, ma che hanno tratti socio-culturali comuni e a cui non è stato fornito alcun addestramento per affrontare la decodifica di tali messaggi; - impatto visivo, un simbolo può essere visto e compreso più velocemente di una frase. Si possono presentare una serie di problematiche, quali: - ci sono persone che non li interpretano o semplicemente non li capiscono; - possono causare confusione; - fattori culturali diversi portano ad una loro percezione in
maniera diversa, ed alcuni simboli che sono accettati in una cultura possono essere inaccettabili in un'altra; - trattano di semantica dove non ci può essere sintassi; - per essere visto il simbolo deve essere messo bene in evidenza, tuttavia, a volte, è occultato o posto in posizione sbagliata, senza attirare l'attenzione delle persone abbastanza velocemente. Un'altra complicazione è costituita dal fatto che simboli molto simili possono rappresentare cose abbastanza diverse, mentre simboli diversi sono usati per veicolare lo stesso significato; inoltre i simboli adottati devono essere tra loro compatibili. Alcuni simboli contenuti in un cerchio rosso, o con una croce o sbarra sopra, oppure accompagnati da un "no" convengono negazione, solo se la croce, così come il simbolo sono universalmente compresi ed è chiaro cosa sia proibito. Nella realizzazione di un simbolo bisogna considerare una serie di funzioni a cui deve assolvere(6): - se può essere percepito; - se attira l'attenzione; - se può essere distinto da tutti gli altri; - se può essere riconosciuto quando visto in contesto diverso; - se comunica il significato per cui è pensato; - se determina un cambiamento nel comportamento di chi lo osserva. Tommaso Empler
Note: (1) E. Orofino, Barriere Architettoniche, Edizioni Omega, Torino 1980, p. 69. (2) M. Antoninetti, Un'oasi per tutti, Cooperativa Libraria Borgo Aquileia, Udine, 1991, p. 37. (3) J. Sime, Wayfinding and environmental communication in emergencies, dagli atti del seminario: "Sign, Symbols, Wayfinding and Mapping", Centre for Accessible Environments, Londra, 1992, p. 20. (4) A. Lauria, La città e le persone con problemi di vista, in: "Paesaggio urbano", n. 1, gen-feb 1993, p. 20. (5) A. Lauria, op.cit. p. 20. (6) J. Foster, Testing whether symbols and maps are effective, dagli atti del seminario: "Signs, Symbols, Wayfinding and Mapping", Centre for Accessible Environments, Londra, 1992, pp.2-3.
Dall'alto: Cambridge, segnalatore di direzione in cui viene indicato l'ingresso accessibile alle persone su sedia a ruote; Aeroporto di Edimburgo, punto in cui viene segnalata la presenza di una facilitazione per i passeggeri non udenti. Nella pagina di fronte, dall'alto: Metropolitana di Londra, punto di richiesta assistenza; segnali che indicano il punto d'ingresso accessibile nelle carrozze; Aeroporto di Gatwick a Londra, segnaletica di cantiere che indica la posizione dei servizi igienici.
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Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi
I protocolli ambientali delle Federazioni sportive internazionali Gentili lettori, per ragioni professionali ho avuto modo di condurre delle ricerche all'interno dei portali internet delle maggiori Federazioni sportive internazionali rilevando, con una certa sorpresa, come talune di esse siano assolutamente prive di un codice etico ambientale che fornisca alle federazioni territoriali indicazioni circa l'utilizzo delle risorse in occasione dell'organizzazione di grandi eventi o nella costruzione degli impianti sportivi. L'analisi ha dimostrato come l'affinità ai temi ambientali assuma una diversa importanza fra i vari Enti e costituisca, quando presente, un elemento assolutamente qualificante nelle politiche di sviluppo della Federazione stessa. Infatti, al pari della sensibilità per i temi legati al contrasto
del doping e in generale all'incremento della lealtà sportiva, per alcune di esse menzionare l'attenzione alla sostenibilità della pratica sportiva o nella gestione ambientale di un grande evento sportivo rappresenta un aspetto fondamentale del messaggio che la stessa disciplina sportiva intrinsecamente trasmette all'esterno. L'analisi evidenzia che non c'è relazione fra la popolarità dello sport e la presenza o meno del protocollo ambientale: il sito istituzionale della Federazione internazionale Nuoto (www.fina.org), ad esempio, o quella del Basket (www.fiba.com) o della Pallavolo (www.fivb.org) ne sono totalmente prive. In particolare, delle citate, appare sorprendente come proprio il nuoto non possegga un codice
La home page del sito di olympic.org sulla sostenibilità. A lato, i loghi delle federazioni citate nel testo.
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procedurale che definisca le regole di utilizzo di un elemento fondamentale quale l'acqua ed il relativo uso di componenti chimici occorrenti per la stabilizzazione igienica. All'interno del portale della federazione internazionale pallavolo, nel capitolo riguardante l'organizzazione di eventi di beach volley, non è menzionata alcuna procedura atta a indicare l'utilizzo delle risorse o la gestione dei rifiuti e la parola "sostenibile" o "ambiente" non ricorre in pressoché nessuna pagina del portale. Un evidente paradosso tra quelli che sono i "valori" intimamente appartenenti alla disciplina sportiva ed il messaggio ambientale trasmesso attraverso il portale internet riguarda la Federazione internazionale Rugby (www.irb.com) che pur avendo un approccio molto professionale riguardo l'informazione sportiva, non annovera alcuna proposta di sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda la federazione automobilistica internazionale (www.fia.com) sostanzialmente ci si limita a ricordare la campagna di sensibilizzazione intrapresa per l'utilizzo di combustibili "verdi" senza peraltro approfondire o dare riscontro circa l'uso degli autodromi e delle politiche ambientali in essi attuate. Prima di analizzare quali potrebbero essere le proposte per apparire
maggiormente sensibili in questo tema analizziamo quali Federazioni dimostrano viceversa un'evidente attenzione. Cominciamo con il Comitato Olimpico internazionale (www.olympic.org) che in collaborazione con lo United Nations Environment Programme (UNEP) ha instituito una apposita Commissione, "Sport and Environment", per lo sviluppo delle tematiche ambientali e che ripercorre, grosso modo, le linee proposte a livello mondiale con l'Olympic Movement Agenda 21. Si tratta in realtà di un approccio un po' generalista e talvolta persino vago, dove i criteri ambientali spesso divengono delle semplici esortazioni comportamentali. Viene riproposta una documentazione cronologica che fa risalire al 1972 le prime timide azioni in campo ambientale in coincidenza con l'evento olimpico di Monaco di Baviera. In realtà nulla si muove più per più di un ventennio per poi rendere sistemica, almeno a livello di grandi eventi olimpici, la creazione di specifiche commissioni ambientali all'interno dei comitati organizzatori locali. Le recenti esperienze, ricordate anche in questa sede nei precedenti articoli, stanno a dimostrare tuttavia la lontananza fra le attese ed i risultati effettivi ottenuti sul campo. Ad ogni modo non si può
Sitografia www.fina.org www.fivb.org www.fiba.com www.irb.com http://www.fivb.org/EN/BeachVolleyball/Forms/Technical/WT-
certo dire che il CIO non abbia preso con la dovuta serietà le esigenze di conservazione e salvaguardia dell'ambiente naturale. Un Ente che sotto questo aspetto ha prodotto un più che discreto lavoro condiviso è la Federazione internazionale di atletica leggera (www.iaaf.org) che all'interno del "Iaaf guideline for environment protection and sustainable development" fornisce una sintetica ma precisa indicazione circa i criteri da adottarsi in occasione dell'organizzazione di grandi eventi internazionali e soprattutto contro l'utilizzo improprio delle risorse primarie (aria, acqua, rifiuti, gestione dei trasporti). Addirittura sono precisati i criteri all'interno dei quali produrre i beni di merchandising che devono essere realizzati da aziende in possesso di requisiti di certificazione ambientale (ISO 14001, o EU Eco-audit) in un ambito di generale sensibilità sociale del lavoro. Questo documento,
29_revised.doc http://www.fia.com/campaigns www.olympic.org/environment http://www.olympic.org/Documents/Commissions_PDFfiles/Sport AndEnvironment/Sustainability_Through_Sport.pdf http://www.hia21.eu/ http://www.iaaf.org/development/sustainable-development http://www.federgolf.it/ContentPage.aspx?page=ImpiantiEcologia
trattando aspetti estremamente concreti riguardanti l'organizzazione degli eventi e la gestione generale dei club sul territorio, rappresenta davvero uno strumento straordinariamente operativo cui riferirsi per le politiche ambientali. Se alcune critiche possono essere mosse in ambito internazionale nei confronti delle citate Federazioni così non può essere per alcuni brillanti esempi nazionali: la Federazione italiana Golf (www.federgolf.it) ad esempio ha strutturato all'interno del proprio portale istituzionale un ampio ed esaustivo capitolo "Impianti ed Ecologia" in grado di fornire informazioni davvero interessanti. Vengono
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indicate le procedure progettuali e amministrative per la realizzazione di un campo di golf ed i criteri per inserire specifici parametri di compensazione ambientale e salvaguardia dell'ecosistema ma soprattutto, e questo è senza dubbio l'aspetto più interessante, vengono elencati i cosiddetti "Circoli virtuosi" quei club cioè che dimostrano una spiccata sensibilità ai temi quali il riuso delle acque reflue, l'utilizzo di energia rinnovabile fino alla realizzazione in ambienti precedentemente compromessi quali discariche o siti inquinati. Ciò che si può concludere dopo questa veloce ricognizione è senz'altro che i referenti dello sport mondiale dovranno colmare l'assenza di tali tematiche al fine di rendere più chiare e disponibili le loro idee di sostenibilità ambientale. E siccome sono certo che siano almeno pari ai richiamati valori etici di uguaglianza, correttezza e lealtà per il futuro dovranno essere altrettanto evidenti.
Notizie A Bergamo, torna la fiera dell'edilizia La fiera dell'Edilizia di Bergamo, oltre ad essere una qualificata esposizione di prodotti, alcuni dei quali presentati in anteprima europea e mondiale, assume anno dopo anno un ruolo sempre più significativo nella formazione degli operatori e, attraverso anche i convegni e i seminari, nell'informazione sui temi più importanti del settore, quali la normativa, la sicurezza, il risparmio energetico.
Quest'anno, Edil 2013 si svolgerà nel quartiere fieristico di Bergamo dal 4 al 7 aprile per la sua 27ma edizione. Nell'ambito del riposizionamento della storica fiera, si segnala l'iniziativa "Build Solutions", che in collaborazio-
news ne con le sezioni bergamasche di ANCE, LIA, Associazione Artigiani e CNA, propone un progetto originale inteso a far emergere la grande professionalità e le grandi competenze del comparto edile bergamasco a confronto con le costruzioni nazionali e internazionali. Un sistema estremamente vitale in grado di cogliere le grandi sfide dell'innovazione e dell'internazionalizzazione che si aprono all'orizzonte. La manifestazione è stata visitata lo scorso anno da 42.000 persone, con una netta ripresa rispetto alle annate precedenti, e nonostante la crisi generale si attende anche quest'anno una attiva partecipazione da parte degli operatori del settore. Lavori in corso: Charlotte Knights in attesa del nuovo stadio Sono iniziati a settembre 2012 i lavori per la realizza-
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Render dello stadio BB&T Ballpark degli Charlotte Knights nella città di Charlotte (South Carolina).
zione del BB&T Ballpark, nuova arena sportiva da 10 mila posti a sedere e 54 milioni di dollari, che dovrebbe essere pronta nella primavera del 2014. La società di baseball si sposterà dalla sede storica a Fort Mill verso la parte alta della città di Charlotte (South Carolina). La partenza dei lavori è stata ritardata a causa di difficoltà burocratiche, ma i Knights sono ri-
usciti a superarle e ad aggiudicarsi l'assegnazione di un finanziamento pubblico di 8 milioni di dollari per il progetto. Il nuovo stadio sarà leggermente più piccolo dell'esistente di Fort Mill ma sarà capace di attrarre molti fan. Con la sua vista sulla città e un'area picnic con visuale sulla base del campo, la nuova struttura è stata progettata per accogliere i molti fan prima, durante e dopo le partite, unendo una comunità di appassionati. Il nuovo stadio è stato progettato dallo studio Odell che ha sede a Richmond (Vancouver) e a Charlotte. Smart Harbor: concorso per il cantiere navale di Pesaro È la società YAC, Young Architecture Competitions a lanciare il concorso per il recupero dell'ex cantiere navale di Pesaro. Il bando prevede la rifunzionalizzazione delle aree in
news Viste dell'ex cantiere navale di Pesaro, oggetto di un concorso di recupero e rifunzionalizzazione.
modalità ludico-ricreativa, che sia una risposta alla carenza della città in termini di strutture per il tempo libero e in particolare rivolte ai giovani. Il concorso è rivolto a studenti, laureati e professionisti under 35 e prevede tre premi in denaro per i primi tre classificati: 2500 euro per il vincitore, 1000 per il secondo classificato e 500 per il terzo. Iscrizioni entro il 16 giugno 2013. www. youngarchitectscompetitions.com. Pan American Games a Toronto Si terranno a Toronto e nella regione Golden Horses-
hoe i 2015 Pan American and Parapan American Games , evento multispor t che si tiene ogni quattro anni per atleti membri delle 42 nazioni Paso. Paso (Pan American Spor ts Organization) è af filiata con l'International Olympic Committee (IOC) e si occupa di promuovere la diffusione dello spor t nelle Americhe e nei Caraibi e di organizzare ogni quattro anni, nell'anno precedente di volta in volta i Giochi Olimpici Estivi, i Pan American Games. Gli eventi spor tivi dei Giochi comprendono tutti gli spor t olimpici estivi e altri eventi non olimpici, e ser vono co-
Notizie
Mississauga, Toronto, vista dell’Hershey Centre.
me qualificazione olimpica per molte discipline spor tive. Toronto è stata selezionata con un piano da 1,4 bilioni di dollari, che comprende un gruppo consistente di impianti spor tivi di prim'ordine, già esistenti, sei nuove realizzazioni e un villaggio per gli atleti sulle rive del Toronto. Tra gli impianti previsti, uno stadio per l'atletica, un velodromo coper to e un centro acquatico. Di recente la città di Missi-
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sauga - la sesta più grande del Canada - è stata inclusa tra quelle coinvolte nei Giochi: ospiterà le competizioni di goalball (pallarete), sollevamento pesi e rugby su sedia a rotelle. I Pan American Games si terranno a Toronto tra il 10 e il 26 luglio 2015 e i Parapan American Games tra il 7 e il 14 agosto 2015. Le edizioni precedenti si sono svolte a Rio de Janeiro in Brasile (2007) e Guadalajara in Messico (2011)
regioni, province, comuni a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico
Gargnano (Bs): sembra superato l'ostacolo alla prosecuzione dei lavori per la piscina coper ta a due vasche per un costo di 2,5 milioni di euro. L'affidamento dei lavori era stato sospeso da un ricorso di una ditta concorrente alla gara d'appalto, esclusa per non avere previsto la completa gratuità della manutenzione degli impianti: il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del tribunale di Brescia che attribuiva l'appalto al vincitore. Il Comune potrà ora consegnare i lavori, che dovranno essere completati entro 500 giorni. Torino: il CUS Centro Universitario Spor tivo di Torino ha un
L'inaugurazione del nuovo centro per il beachvolley del Cus di Torino e un’immagine dell'impianto.
nuovo impianto per il beach volley, una struttura che comprende due campi da beach volley coper ti con sabbia riscaldata. Grande la soddisfazione nelle parole del Presidente D'Elicio: "Un impianto spettacolare che finalmente darà possibilità ai
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nostri giovani di praticare questo tipo di spor t anche mentre fuori nevica. È da tempo che pensavamo di realizzare una struttura del genere e finalmente ci siamo riusciti grazie anche al contributo di Lictis, par tner della nostra B2 di volley femminile".
Verona: sono terminati i lavori di riqualificazione degli impianti spor tivi dell'area ex Tiberghien a San Michele Extra. L'inter vento ha avuto un costo di 1 milione e 100 mila euro e ha riguardato il rifacimento e l'adeguamento degli spogliatoi, della palazzi-
na ser vizi, delle tribune e dell'impianto di illuminazione dei due campi spor tivi di via Cimitero. La gestione è stata affidata alla società calcistica Audace. Ferrara: è stato inaugurato nel marzo 2013 il nuovo impianto di illuminazione pubblica di viale Cavour, realizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con Hera Luce. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco Tiziano Tagliani, l'assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi e il responsabile tecnico di Hera.
Perugia, il nuovo impianto di illuminazione dei Giardini del Frontone.
Regione Campania: è stata approvata la graduatoria definitiva dei beneficiari dell'avviso pubblico per il completamento di impianti sportivi polivalenti. La dotazione finanziaria di 35 milioni di euro sarà ripartita tra città medie ed enti locali, per un totale di 87 progetti ammessi tra le province di Benevento, Caser-
Castiglione Fiorentino (Fi): presso gli impianti spor tivi del Fontesecca, in zona stadio comunale, è stata inaugurata la tensostruttura del tennis club Castiglionese. Si tratta di un pallone pressostatico che copre il quar to campo da tennis del circolo, molto simile ai tre palloni già in funzione, frutto di un investimento for temente voluto dalla società del circolo per venire incontro alle esigenze dei numerosi soci, che avranno così a disposizione un altro campo per allenarsi anche in inverno. Perugia: i Giardini del Frontone hanno un nuovo impianto di illuminazione, caratterizzato da pali ar tistici con corpo illuminante e lampade a led di potenza di 40 w, che permetteranno un buon risparmio energetico. Un inter vento di manutenzione straordinaria ha permesso anche di evidenziare meglio nelle ore notturne le due por te della cinta medioevale della città vicine ai Giardini: Por ta San Costanzo e Por ta San Girolamo, senza aumentare i consumi energetici. I lavori sono stati realizzati con i fondi europei di sviluppo regionale.
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ta, Avellino, Napoli e Salerno. Monteforte Irpino (Av): il progetto di completamento del campo sportivo di via Nazionale è stato approvato e sono stati sbloccati i finanziamenti. A fianco del campo sportivo principale sorgerà una palestra polivalente, coperta, con tribuna per il pubblico. I la-
regioni, province, comuni vori sono iniziati nel 2004 e dovrebbero terminare entro l'estate del 2014, ma già nell'estate del 2013 sarà possibile usufruire del campo sportivo, dotato di spogliatoi, tribuna e impianto di illuminazione. Pontecagnano (Na): la giunta municipale, su proposta del sindaco Ernesto Sica e
dell'assessore ai lavori pubblici Gennaro Frasca, ha approvato il progetto definitivo relativo all'inter vento di completamento e manutenzione degli impianti sportivi di via Montegrappa. Sono in corso i lavori di rifacimento degli spogliatoi-ser vizi e di uno dei due campetti polivalenti, già esistenti: con questo progetto
si procederà a ultimare la manutenzione dell'intera area. Al secondo campo polivalente verrà sostituita la recinzione, sarà posizionata una pavimentazione in erba sintetica con tracciatura per calcetto e tennis, saranno installate le porte per il calcetto e la rete per il tennis, e verrà potenziata l'illuminazione.
Pontecagnano Faiano, il sindaco Ernesto Sica. Foto R. Iannone
Mercato san Severino (Sa): è stato ammesso al finanziamento della regione Campania il progetto relativo al completamento del campo sportivo "Superga". Il progetto ha come obiettivo l'integrazione tra disabili e giovani. È prevista la realizzazione di percorsi di emergenza, pavimenti anti-caduta, l'eliminazione delle barriere architettoniche per tutti gli accessi e un miglioramento della fruibilità delle strutture. Saranno inoltre realizzati degli uffici per la promozione dello sport sul territorio, una tribuna per spettatori con palestra per portatori di handicap, sottostante alla tribuna, e un nuovo manto per il campo. "L'intento del progetto - ha dichiarato il vicesindaco Rocco D'Auria - è quello di incentivare la pratica sportiva tra i ragazzi con disabilità fisiche e psichiche attraverso uno specifico percorso formativo che consenta loro di migliorare le capacità motorie, il benessere psicofisico, la socializzazione e per promuovere l'inserimento nelle varie società sportive del territorio. Il centro sportivo - prosegue il vicesindaco - sarà pertanto fulcro delle attività sociali ed educative oltre che per i giovani del paese anche per gli alunni delle scuole materne, elementari medie e superiori dell'intero comprensorio". La struttura, da progetto, ha una super ficie di circa 500 mq ed
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Catania, il sindaco Emilio Stancanelli e i Giardini di Villa Bellini.
ne dell'impianto fotovoltaico da 18 kw sulla copertura del fabbricato che si trova presso il centro sportivo comunale. L'impianto è stato installato grazie alla convenzione ventennale stipulata tra il Parco Naturale Regionale delle Serre e il comune di Serra san Bruno. Il Parco si è impegnato a rea-
lizzare a proprie spese l'impianto fotovoltaico e a provvedere alla sua manutenzione: l'inter vento è stato quindi a costo zero per il Comune. L'impianto permetterà di risparmiare energia, recuperare risorse economiche e perseguire l'intento di salvaguardia dell'ambiente.
è dotata di un campo regolamentare di pallavolo secondo le norme CONI-FIP; dispone, inoltre, di accesso indipendente all'esterno, in modo da poter essere utilizzata anche in periodi non scolastici dalla comunità locale. Foto richieste Santa Marina (Sa): nella frazione di Policastro Bussentino è stato inaugurato il campo di calcio a cinque, in presenza del sindaco e del parroco del paese. L'inaugurazione è stata l'occasione per una partita in campo tra le squadre di calcio di Policastro, la Pixus 2000, la squadra ufficiale di campo a cinque e la Squadra Calcio Amatori. Serra san Bruno (Vv): sono terminati i lavori di realizzazio-
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Siano (Sa): hanno preso il via i lavori di completamento del campo sportivo polivalente di Siano, che dureranno circa 6 mesi. L’avvio è avvenuto alla presenza dell'assessore allo sport Giampaolo Mungo, del dirigente Giovanni Ciampa, del geometra Rubino e del responsabile della ditta affidataria.
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periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing
Direttore editoriale / managing editor Pietro Chianchiano
titolo
Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore / director Bruno Grillini Grafica e impaginazione / graphic design Studio TS - Fabio Passoni Hanno collaborato / contributors Fulvio Bani, Gianfranco Bendi, Maria Carbone, Pasquale Cassalia, Pietro Chianchiano, Tommaso Empler, Bruno Grillini, Cesare Lino, Stefano Longhi, Sabina Orrico, Mary Kate Russo, Joseph Wolfe. Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Sergio Foroni - Bruno Grillini
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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero
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Legislazione italiana 9.11- 758/767
Istruzione Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante: "Regolamento di organizzazione dei percorsi della sezione ad indirizzo sportivo del sistema dei licei,a norma dell'art. 3, comma 32, del decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n.89" (Testo provvisorio - Trasmesso alla Presidenza del Senato il 24 luglio 2012)
Come è noto, L'11 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri comunicava l'avvenuta approvazione del Regolamento necessario per avviare l'attività dei licei sportivi nell'ordinamento scolastico italiano: in tempo per le iscrizioni al prossimo anno scolastico, che avrebbero dovuto essere effettuate dagli studenti entro febbraio. Tuttavia una successiva nota ministeriale faceva presente che il Regolamento entrerà in vigore dopo la firma del Presidente della Repubblica, la registrazione da parte della Corte dei Conti, e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: non prima di fine marzo quindi, mentre le Regioni dovevano concludere entro il 31 gennaio la definizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per il successivo anno scolastico. Di conseguenza, l'avvio del nuovo liceo non potrà avvenire nel 2013-2014 ma solo nel 2014-2015. In attesa della sua pubblicazione, il Regolamento è consultabile ancora nella versione presentata alle Commissioni nell'autunno del 2011, e non sappiamo ancora in che misura potrà essere stato modificato. Il cosiddetto "Liceo Sportivo" consiste comunque in uno specifico "indirizzo" del Liceo Scientifico, al quale sono aggiunte le materie "Diritto ed economia dello sport", "Scienze motorie e sportive" e "Discipline sportive" a scapito di "Lingua e cultura latina" e "Disegno e storia dell'arte". In attesa che venga pubblicato il testo definitivo - che riteniamo avrà sostanzialmente gli stessi contenuti di quello attualmente reso noto - è interessante cominciare a vedere quali sono gli obiettivi didattici previsti dal legislatore per questa particolare specializzazione. Pubblichiamo pertanto nelle nostre schede, in una forma che riproduce la versione originale, il testo provvisorio della legge, e uno stralcio dell'allegato A, relativo agli "Obiettivi di apprendimento" previsti per le discipline di nuova introduzione. Ricordiamo inoltre che, nella descrizione degli obiettivi relativi alle altre materie - comuni al normale corso del Liceo Scientifico - compare, come unica variante, una frase che richiama, per l'indirizzo sportivo, la necessità di applicare all'ambito sportivo le conoscenze generali relative alla singola materia.
T S P O R T
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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano
M A R Z O A P R I L E 2 0 1 3
anno XXXVIII - MARZO APRILE 2013 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 11,85
ISSN 1121-6913
international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing
with english abstract