impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano
anno XXXIX - NOVEMBRE DICEMBRE 2014 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 13,00
ISSN 1121-6913
international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing
numero speciale - special issue
with english abstract
opinione 300 numeri 300 issues Un traguardo simbolico: alle soglie del quarantesimo anno, Tsport raggiunge il numero 300. In un momento particolarmente difficile per la nostra economia, Tsport continua ad esserci ed a testimoniare l’attività di quanti – amministrazioni, progettisti, imprese – investono energie e competenze nel settore dell’impiantistica sportiva nonostante tutto. Quasi quarant’anni di cronaca e di storia sono passati nelle pagine di Tsport: abbiamo voluto cogliere l’occasione per realizzare questo numero speciale, che rilegge la storia non per guardarsi indietro ma per guardare avanti: basterà sfogliare le prime pagine per riconoscere come il passato ed il presente finiscono spesso per legarsi fra loro, e pongono le basi per il futuro. Tsport nasce nel 1976: per rimanere in ambito sportivo, era l’anno dei giochi invernali di Innsbruck e quelli estivi di Montreal; dello scudetto al Torino di Luigi Radice; della vittoria agli Internazionali di tennis di Adriano Panatta e della vittoria del giovane Bjorn Borg a Wimbledon; della Coppa del Mondo di sci a Ingemar Stenmark; del Giro d’Italia di Felice Gimondi; dell’incidente di Niki Lauda al Nurburgring… Era anche l’anno in cui Steve Jobs fondava la Apple Computers, Eugenio Scalfari fondava il quotidiano La Repubblica, Milos Forman vinceva l’Oscar con “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, Jimmy Carter vinceva le presidenziali in USA… Stiamo parlando di un altro secolo, e Tsport anno dopo anno da allora ha seguito, dal suo particolare punto di vista, l’evoluzione dell’impiantistica sportiva. Questi sono dunque i nostri primi 300 numeri, e da questi intendiamo partire per i prossimi 300.
A symbolic finish line: on the eve of our 40th anniversary, Tsport reaches its 300th issue. At a particularly difficult time for our economy, Tsport continues to be published and to bear witness to the work of those – administration, designers, contractors – that, in spite of every thing, invest their energy and their know-how in the field of sports installations and equipment. Nearly forty years of news reports and history have appeared on the pages of Tsport, and we have decided to publish a special issue where history provides an opportunity not to look back but rather to look forward. Just leaf through the first few pages and you will see how past and present often converge and lay the foundations for the future. Tsport was born in 1976: to remain in the field of sports, it was the year of the Innsbruck Winter Olympics and the Montreal Summer Games; the victory of Luigi Radice’s Torino football club in the Italian championship; Adriano Panatta’s success on the international tennis scene, and young Bjorn Borg’s Wimbledon win; the victory of Ingemar Stenmark in the Alpine Skiing World Cup; Felice Gimondi’s Giro d’Italia; Niki Lauda’s accident on the Nürburgring track… That same year Steve Jobs founded Apple Computers, Eugenio Scalfari founded daily newspaper La Repubblica, Milos Forman won the Oscar for Directing for “One Flew Over the Cuckoo's Nest”, Jimmy Carter was elected president of the United States… We are talking about another century and since then, year after year, Tsport has followed, from its special viewpoint, the evolution of sports systems. So, these were our first 300 issues and this is where we want to start from for the next 300.
Bruno Grillini
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TSPORT N.1/MARZO
1976
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N.2/FEBBRAIO
1985
TSTORIA
Un caso esemplare: il palasport di Milano Nove anni per costruirlo, nove miliardi di lire il costo, nove anni di vita: è la storia “esemplare” di un progetto forse sbagliato, certo sfortunato. E attraverso Tsport la storia è vissuta in prima linea. È sul primo numero della nostra rivista che viene presentato il Palasport di San Siro, appena inaugurato (il 31 gennaio 1976), con un articolo di Marialuisa Cellerino e Aldo Cremaschini. Fin da subito l’impianto suscitò vivaci polemiche, soprattutto per la sua impostazione progettuale come velodromo al coperto, adattato poi, in corso d’opera, alla possibilità di accogliere diversi altri sport.
Sopra, il Palasport nei primi anni ’80. A destra, la nevicata del 1985 a Milano.
In effetti l’impianto polifunzionale, con la potenzialità di accogliere fino a 18.000 spettatori, ospitò, oltre al ciclismo su pista, competizioni di atletica leggera e di pallacanestro, e anche qualche memorabile concerto come le uniche due esibizioni italiane dei Queen (nel settembre 1984). Avveniristica, per l’epoca, la struttura, tra le più grandi del mondo, a pianta circolare con profilo a sella di cavallo. Riporta Tsport: “la struttura architettonica è formata da 38 cavalletti in cemento armato, che sostengono le gradinate prefabbricate e, attraverso coppie di mensole metalliche, una grande trave scatolare sempre metallica; a questa, per mezzo
Above, the Palasport in the early Eighties. Right, the snowfall of 1985 in Milan.
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di cavi d’acciaio, è assicurata la copertura che assumerà, data la forma della trave, la configurazione di un paraboloide iperbolico. L’aver realizzato una struttura portante a cavalletti che potesse sostenere contemporaneamente il peso della volta e le gradinate interne, giustifica in parte gli alti costi dell’impianto…”. Troviamo in quelle pagine anche i commenti dell’epoca – poco lusinghieri - da parte di alcune personalità. Franco Ascani (vice delegato regionale Coni): “non si possono cancellare i difetti d’origine; è inutile negare che il nuovo palasport è scarsamente funzionale: esso è nato esclusivamente per il ciclismo facendo finta di servire
TSTORIA
anche per gli altri sport”. Primo Nebiolo (presidente Federatletica e membro della giunta esecutiva del Coni): “costruire un tempio tanto costoso in un momento così difficile per lo sport italiano e per l’intera economia nazionale può rappresentare uno scandalo”. Ed ecco i pareri degli architetti. Gae Aulenti: “Sembra un mostro che si mangi le case vicine: dal punto di vista urbanistico è anacronistico”. Pier Luigi Nicolin: “una torta vergognosa, pretenziosa e solo dimostrativa; l’enfasi della struttura ha lasciato irrisolti i problemi architettonici e anche quelli dell’uso”. Virgilio Vercelloni: “è un contributo indubbiamente negativo dal punto di vista sociale, urbanistico, tipologico e architettonico. È studiato soltanto per lo sport d’élite e non per quello di massa…”.
Fatto sta che il destino troncherà presto il futuro del Palasport. Ad appena nove anni dall’inaugurazione, il 17 gennaio 1985, al termine di una nevicata epocale che in tre giorni accumulava dai 60 ai 90 centimetri di neve sulla città, la struttura in cavi d’acciaio subiva un improvviso cedimento: sotto il peso della neve il settore centrale della copertura si abbassava di colpo di 10 metri, mandando in frantumi infissi,
serramenti e divisori interni. L’improvvida decisione di tentare lo scioglimento della neve accumulata inondandola di acqua calda – che non poteva defluire dai pluviali ostruiti non fece che aggravare ulteriormente il carico, rendendo inservibile la struttura. Ne scrive Carlo Tommasi su Tsport del febbraio 1985: “lavori di ripristino preventivati in circa 14 miliardi; tempi di esecuzione dei lavori estremamente lunghi. Il Coni ha già insediato un’apposita commissione che dovrà indagare e stabilire i motivi per i quali, dopo 80 cm di neve caduta, una copertura possa aver subìto un tale shock. A ragion di logica, il rapporto tra l’evento scatenante e il danno riportato pare talmente cospicuo da apparire alquanto inverosimile essere un fatto, se pur eccezionale, comunque casuale. Errata progettazione? Mancata manutenzione del raffinato sistema di copertura? Difetti nei materiali? Qualsiasi ipotesi lascerebbe oggi il tempo che trova. Restiamo dunque in attesa di notizie, le quali dovranno avere l’onere della chiarezza e della precisione. Quali le mancanze e quali le responsabilità…” A seguito del dissesto, la struttura rimase abbandonata per tre anni, degradandosi rapidamente; nella speranza di ricostruire un palazzetto più grane e più moderno, si decise infine per la demolizione. Come è noto, a San Siro non fu mai ricostruito nulla, e il palazzo dello sport di Milano è oggi il Forum di Assago, nella periferia sud.
An exemplary case: the Milan Palasport
Nine years to build it, at a cost of nine billion Lire, nine years of life: this is the exemplary story of a project that may have been wrong, indubitably was unlucky. Through Tsport the story was experienced first-hand. The newly inaugurated San Siro Palasport was presented on the first issue of our magazine. From the very start, it came under criticism for its design as a roofed velodrome, which was then modified to accommodate other sports while its construction was in progress. Futuristic for the time, the arena, one of the largest in the world, was characterised by a saddle shaped circular structure. Just nine years on, on 17 January 1985, at the end of an unprecedented snowfall, which, in three days, had accumulated from 60 to 90 cm of snow on the city, the cable stayed structure underwent a sudden collapse: under the weight of the snow, the central sector of the roofing suddenly dropped 10 metres, crushing doors and windows and internal partitions. Following the disruption, the structure was abandoned for three years, undergoing a rapid deterioration process. In the hope of building a bigger, more modern stadium, it was decided to demolish it.
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In questa pagina, dall’alto: il Palasport in costruzione; sotto la neve del 1985; vista aerea intorno al 1980.
In this page, from above: the Palasport under construction; after the ’85 snowfall; aerial view around 1980.
TSPORT N.2/FEBBRAIO
1991
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N.8-9/AGOSTO-SETTEMBRE
1992
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N.226/LUGLIO-AGOSTO
2002
TSTORIA
Barcellona, Olimpiadi e urbanistica Gli eventi olimpici, così come tutti i grandi eventi sportivi di livello mondiale, vengono da sempre seguiti su Tsport attraverso una panoramica sugli impianti più significativi messi in cantiere per queste occasioni. Il caso particolare di Barcellona 1992 è stato oggetto di analisi a più riprese, per il suo significato urbanistico che ha coinvolto la città in un sostanziale rinnovamento, a partire da quando la città catalana venne scelta come sede olimpica. Dell’effetto Olimpiadi sulla città di Barcellona si è parlato una prima volta
in Tsport n. 2 del 1992, e successivamente, con un taglio più tecnico, pubblicando le schede di tutti gli impianti, nel n. 8-9 del 1992, in concomitanza con la manifestazione. Dieci anni dopo, con un servizio su Tsport n.226, un’inchiesta dal vivo faceva il punto sullo stato dell’arte dell’urbanistica catalana, anche con un intervista con l’architetto paesaggista Bet Figueras. Ci chiedevamo già, ad Olimpiadi catalane non ancora concluse, cosa l’evento avrebbe lasciato alla città di Barcellona per il futuro, ricordando
In questa pagina, lo Stadio Olimpico: interno, dettaglio dell’esterno e sezione.
In this page, the Olympic Stadium: interior, detail and section.
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l’impronta che erano state capaci di lasciarvi le Esposizioni Universali del 1888 e del 1929. A dieci anni esatti da allora, una ricognizione del paesaggio urbano barcellonese non poteva che confermare il successo di un’impresa eccezionale, culminata nei giochi del ’92 ma avviata molto prima e allora non ancora conclusa. E’ appena il caso di ricordare che fin dalla prima metà degli anni ’70 Barcellona cominciava a pensare di darsi un obiettivo urbanistico di grande respiro civile, anche per reazione
TSTORIA Barcelona, Olympics and urban planning
Precisely ten years after the Olympics, an over view of Barcelona's urban landscape can only confirm the success of an exceptional under taking which culminated in the '92 games but which was in fact launched much earlier and has probably not yet come to an end. It almost goes without saying that from the early 70's Barcelona began to think about drawing up a wide-ranging townplanning objective, par tly as a reaction against a variety of uncontrolled development during the Franco period that had progressively impoverished the municipal fabric of its social structures and spaces. The 1976 General Metropolitan Plan drew up new objectives regarding programmed development, acquisition of public land and the recover y of social fabric through structures, areas and public utility facilities. In '86 the Catalan capital was chosen as host city for the '92 Olympic Games: the process of urban renewal and redesign, which was already under way, at that point under went an intensification, tangibly expressed in the Olympic Plan. The latter, as is well known, comprised four main areas: the Montjuic (formerly the site of the 1929 universal expo and provided with some spor ts facilities that needed to be remodernised); the par tially outlying area of the Diagonal in the west of the city; the Ebro valley; and the divested industrial area of Nova Icària, along the coast, which was chosen as the site of the Olympic Village. It was not therefore a question of ad lib planning but a golden oppor tunity to reinforce the implementation of an already existing programme, thereby fur ther maximising resources, energy and enthusiasm. That it was a success is clear from the fact that the effects of the four main Olympic plan inter ventions are not just still per fectly identifiable today but have been extended throughout the entire city structure, providing it with a unified character of astonishing impact.
all’incontrollato sviluppo del periodo franchista che aveva progressivamente impoverito di spazi e strutture sociali il tessuto cittadino. Il Piano Generale Metropolitano del 1976 disegnava i nuovi obiettivi di sviluppo programmato, di acquisizione pubblica dei suoli, di ricucitura del tessuto attraverso strutture, aree ed attrezzature di pubblica utilità. Nell’’86 il capoluogo catalano si aggiudicava l’assegnazione della sede olimpica per il ’92: il processo, già in corso, di risanamento e riprogettazione della città subiva a quel punto una intensificazione, concretizzatasi nel Piano Olimpico, articolato su quattro aree principali: il Montjuic (già sede dell’expo universale del 1929 e dotata di alcuni impianti sportivi da rimodernare); la zona semiperiferica della Diagonal in direzione ovest; la valle dell’Ebro; e la zona industriale dismessa di Nova Icària, lungo il litorale, prescelta per l’insediamento del Villaggio Olimpico. Non fu un atto di pianificazione estemporaneo dunque, ma una fortunata occasione di rinforzare l’attuazione di un programma esistente, 16
TSTORIA Nella pagina di fronte, dall’alto: schizzo prospettico del Villaggio Olimpico a mare; il Palazzetto di Arata Isozaki; lo Stadio Olimpico nel contesto del Montjuic; la spiaggia di Nova Icaria, ex Villaggio Olimpico. In questa pagina, a lato, antenna per telecomunicazioni di Santago Calatrava (sezione e foto); sotto, la spianata olimpica; in basso, due angoli del quartiere di Nova Icaria, già Villaggio Olimpico. Next page, sketch of the Olympic Village riverside; the Sports Palace by Arata Isozaki; the Olympic Stadium in the surroundings of Montjuic; the beach of Nova Icaria, former Olympic Village. In this page, left, communications tower by Santiago Calatrava (section and photo); below, Olympic esplanade; bottom, two corners of the Nova Icaria Village, former Olympic Village.
potendovi concentrare risorse, energie, ed entusiasmi. Prova ne è, che l’impronta nata dai quattro interventi cardine del piano olimpico non solo oggi è ancora perfettamente identificabile, ma si è estesa come un contagio all’intero, minuto, tessuto della città, dandole una caratterizzazione unitaria di sorprendente efficacia. Ecco il nostro commento finale dell’epoca: “Barcellona ha dunque colto l’occasione dell’evento sportivo per portare avanti il suo programma, e accanto alle
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inevitabili tracce monumentali costituite dai grossi impianti per le competizioni internazionali ha saputo inventare un suo stile “postolimpico” che, dall’impianto sportivo, è andato a permeare in ogni dettaglio la struttura urbana. Anche i timori speculativi che alcune voci paventarono negli anni di più intenso furore costruttivo si sono in seguito intiepiditi davanti ad un bilancio tutto sommato positivo. E la storia continua: lungo il litorale a nord di Nova Icària altre aree dismesse aspettano di essere recuperate; per il 2004 è in programma il World forum of Cultures, un evento internazionale che avrà il suo fulcro nella zona della foce del fiume Besòs, all’estremità settentrionale della Diagonal (il polo opposto al nucleo sportivo di Pedralbes): con uno spirito analogo a quello che portò alla realizzazione del villaggio olimpico, si prevede di sfruttare le sinergie convergenti su questa manifestazione per riempire l’area di funzioni ed architetture, moltiplicando l’immagine della Barcellona di inizio millennio quale insuperabile metropoli del Mediterraneo”.
TSPORT N.1/GENNAIO
1989
TSTORIA
Grandi impianti, grandi eventi: il Ferraris di Genova per Italia 90 Come per le Olimpiadi, anche i Mondiali di calcio sono l'occasione per un affondo tematico sui grandi impianti; e benché la filosofia di Tsport sia improntata allo "sport per tutti", i più importanti stadi d'Italia e del mondo trovano doverosa ospitalità sulle nostre pagine. Abbiamo scelto l'esempio dello stadio di Genova, realizzato in vista dei mondiali di calcio italiani del 1990. Ahimè, tra le righe del commento, a cura di Carlo Tommasi, che descrive un "Luigi Ferraris" ancora in costruzione, si intravvedono delle scelte urbanistiche rivelatasi drammaticamente sbagliate a 25 anni di distanza. Leggiamo: "Forse non poteva essere altrimenti data la notevole prossimità con il tessuto urbano che negli anni si è andato sempre più addensando attorno al vecchio stadio. Il nuovo impianto è nato infatti dalle ceneri dell'antico stadio di Marassi, e da esso ha ereditato le caratteristiche del sito, da sempre inadatto per impianti che devono ospitare notevoli moltitudini di persone interamente concentrate in brevi lassi di tempo. Incastonato nella stretta valle del Bisagno, stretto fra le vecchie carceri e la dolce parete collinare posta a est, ormai interamente edificata, il nuovo impianto ha soprattutto cercato una sua legittimazione urbana, senz'altro ottenuta grazie anche all'opera del progettista, Gregotti Associati, che ne ha fatto uno degli stadi "meno stadi" fra quelli in realizzazione o ristrutturazione per il calcio mondiale del 1990. Un impianto dunque che riesce a dialogare più con la città che con il suo microcosmo interno, fatto di calcio, di atleti, di spettatori; che probabilmente sottostima, per scelta, le specifiche esigenze dello spettacolo sportivo preferendo invece l'offerta esterna di una immagine meno "lunare" e più rassicurante per continuità morfologica, in ciò facilitato da una geometria spigolosa, rigettando, anche per totale carenza di spazi, le tradizionali forme
impostate su pianta ellittica e facciate orizzontalmente continue. Pur essendosi dilatato verso l'esterno (è in fase di costruzione la copertura del torrente Bisagno nella zona
antistante lo stadio) rimane il dubbio che l'impianto nel suo insieme trovi i "suoi" spazi funzionali, restando compresso all'interno della città e non riuscendo a trarre da essa i necessari
Il “Luigi Ferraris” ieri e oggi. Nelle pagine seguenti, viste dello stadio in prossimità della sua inaugurazione.
The “Luigi Ferraris” yesterday and now. In the following pages, views of the stadium around its inauguration.
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TSTORIA Major installations, major events: the Ferraris Stadium built in Genoa for Italia 90 Like the Olympic Games, FIFA World Cups provide an oppor tunity to address the issue of major installations, and, though Tspor t’s philosophy draws inspiration from the notion of “spor t for all”, the most impor tant stadiums erected in Italy and elsewhere in world find dutiful hospitality on our pages. We have selected the example of the stadium built in Genoa in view of the FIFA World Cup tournament held in Italy in 1990. Though at the time of its construction it came under criticism on account of its position hemmed in by the city buildings and the Bisagno River, it deser ves appreciation for the architectural solution adopted that follows the alignment of the urban layout. Today, however, it reveals the fallacy of a urban planning decision that eroded the space necessar y to the river to flow unobstructed, with one of those solutions mindless of the natural course of a river that may no longer be accepted nowadays in the light of the recent and repeated floods. Once again, histor y, as seen through the pages of Tspor t, presents the bill.
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TSTORIA
supporti, viari e di parcheggio almeno, assolutamente necessari per il suo buon funzionamento, soprattutto in occasione di avvenimenti di particolare peso come possono essere le partite di un campionato mondiale…" Sicché, plauso alla soluzione architettonica che ripercorre gli allineamenti del tracciato urbano, ad appena dieci metri dal retro dei condomini di corso De Stefanis: ma deplorevole scelta urbanistica di rubare spazio e "sezione libera" al Bisagno, con una di quelle soluzioni indifferenti al corso naturale delle acque, oggi non più tollerabili alla luce delle recenti e ripetute alluvioni; per quasi 300 metri il torrente viene coperto, e se certo non è qui la causa prima delle esondazioni (più a valle la copertura sotto la stazione di Brignole è ancor più grave) si noti che poco a valle, presso il ponte successivo, si trova lo sbocco del tristemente noto torrente Fereggiano, intubato a sua volta per ben 1.200 metri, con le tragiche conseguenze che consociamo. Ecco che ancora una volta la storia, vista attraverso le pagine di Tsport, presenta il conto. 21
TSPORT N.5/DICEMBRE
1976
TSTORIA
Neve artificiale Ed ora una curiosità. Leggiamo nel n. 5 di Tsport (dicembre 1976), l’articolo: “a Monte Campione spara il cannone: neve”. “… come tutte le stazioni invernali a media altitudine, anche Monte Campione (a circa 1200 metri di quota nelle Prealpi bresciane) è soggetta a “magre” di neve… (…); tre anni addietro venne deciso di ricorrere alla tecnologia tedesca per importare un tipo di macchinario che avrebbe potuto ovviare all’inconveniente. Così, fecero la loro prima apparizione a Monte Campione due specie di ventilatori di grosse dimensioni che per le loro caratteristiche furono immediatamente battezzati “cannoni spara-neve”. Si è trattato in definitiva del primo esperimento di tale tipo tentato in Italia importando macchinari tedeschi in grado di produrre neve artificiale…” Questi cannoni furono inventati oltre cinquant’anni fa, per caso, da due fratelli agricoltori di origine italiana emigrati in Massachussets; i fratelli Tropeano, con l’intento di produrre della nebbia artificiale per irrorare il loro frutteto, si avvidero che a basse temperature anziché nebbia dal loro impianto usciva neve. Nacquero così i “cannoni”, che, perfezionati e adattati allo scopo, furono importati in Italia appunto nel 1974.
Oggi, dopo meno di 40 anni, l’innevamento artificiale sulle piste è cosa consueta. La tecnica, anzi, è in continua evoluzione; se ai primordi era necessario che la temperatura dell’aria fosse inferiore a zero gradi, con un’umidità del 90%, oggi si può osare l’innevamento artificiale anche con temperature più alte. È anzi un novità di questo autunno la presentazione di un prototipo brevettato realizzato da una start-up italiana e presentato per la prima volta a Tesero, in val di Fiemme: un “cannone” che produce neve artificiale anche con temperatura ambiente di 15 o 20 gradi. Il macchinario è altamente ecologico:
produce neve all’interno di una campana di vetro depressurizzata, e necessita solo di acqua e di energia termica, che può anche essere ottenuta col solare. La temperatura e l’umidità dell’aria esterna sono indifferenti. Gli ideatori, che hanno ottenuto per il prototipo un contributo economico da parte della Provincia autonoma di Trento nell’ambito del FESR europeo, sono ora in attesa di poter industrializzare e commercializzare il macchinario. Anche questa è storia, che passa tra le pagine di Tsport. (info su: www.nevexn.com)
Artificial snow
Issue no. 5 of Tsport (December 1976) described one of the earliest “snow cannons”. This was the first snow-making experiment conducted in Italy using machinery imported from Germany. Today, 40 years on, covering the ski fields with artificial snow has become common practice. The technique is constantly evolving. At first, it required below zero temperatures and 90% humidity, today artificial snow can be produced at higher temperature. Making its debut this fall is a patented prototype made by an Italian start-up that was unveiled in Tesero, Val di Fiemme: with this “cannon” artificial snow can be produced at an ambient temperature of 15 - 20°C. It inventors, who received a financial contribution from the Independent Province of Trento, now look forward to being able to industrialise and market the machinery. This is yet another chapter in the history that unfolds on the pages of Tsport.
In alto, moderni cannoni sparaneve preparano le piste di Pragelato (Torino) per le Olimpiadi invernali del 2005. Qui sopra, il primo “cannone” installato a Monte Campione (Brescia) nel 1974.
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Top, modern snow cannons to prepare the tracks at Pragelato (Turin) for the 2005 Winter Olympic Games. Here above, the first cannon installed at Monte Campione (Brescia) in 1974.
TSTORIA
TSTORIA
TSTORIA
copertine Trecento numeri vuol dire trecento copertine. Attraversando quasi quarant’anni di storia – di cronaca, di gusto estetico – anche le copertine di Tsport hanno mutato impostazione in coerenza con lo spirito del tempo. “T” come “Tutti” era il titolo dell’editoriale del primo numero, e spiegava il significato del logo che compone la testata: T-SPORT vuol dire lo sport per tutti, non vuole essere (solo) la rivista dei grandi impianti fatti per i campioni e per lo spettacolo, ma soprattutto degli impianti per lo sport di base. La “T” inizialmente di colore diverso dal resto della parola, in sovrascrittura sull’immagine a tutta pagina, dal terzo anno viene ad occupare un campo separato, con una banda colorata che corre a sinistra della copertina. La “T” rimane separata anche negli anni successivi, quando, a partire dal 1986, le copertine vengono affidate al pittore Attilio Lunardi, che ne caratterizzerà la grafica fino al ’93. La doppia pagina a destra mostra un excursus tra i vari stili delle copertine; qui a sinistra, invece, abbiamo ricomposto l’annata 1988, sempre disegnata da Lunardi, che ricompone in grande, nei dieci numeri, il logo di Tsport. Con il 1994 alla grafica tornano ad affiancarsi le foto, in parallelo con un maggior spazio dedicato, dalla rivista, agli impianti sportivi come strutture architettoniche; dopo qualche anno la “T” si fonde con la parola “SPORT”. Dal ’98 la copertina è dedicata esplicitamente all’illustrazione di alcuni degli impianti pubblicati all’interno, con una ripartizione in tre settori, schema che si manterrà anche all’inizio della nuova serie – interamente rinnovata – che data dal n. 214 del 2000. Il logo, da questo numero, pur mantenendo i caratteri originari, assume un effetto modellato. La banda nera che inquadra le immagini di copertina diventerà un grigio argento nel 2005, e dal 288 (novembre/dicembre 2012) l’immagine è unica, e rappresenta un dettaglio architettonico. Nel risvolto del paginone, abbiamo riportato, a grandezza poco meno che naturale, la copertina del numero uno, marzo 1976.
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1982
1986
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300 covers Three hundred issues means three hundred covers. During just under forty years – of stories, news reports, illustrations -, Tsport has evolved in many respects and its cover has also changed, in keeping with the spirit of the time. Thus, we see abstract covers replacing sport-inspired images, followed by photos of the sports installations published in the inner pages of the magazine. The two-page spread on the right shows an excursus of the various cover styles adopted over time. The images on the left, instead, reproduce the cover for the year 1988, designed by painter Attilio Lunardi, forming the logo of Tsport in the ten issues of the year. Since 1998 the cover has been dedicated to the presentation of some of the installations published inside, with a three sector subdivision, a scheme that would be retained by the first issues of the new, fully renewed, series that began in 2000, with issue no. 214. In 2005, the black border around the cover image changed to silver grey, whereas, since 288 (November/ December 2012) the cover has displayed a single image, showing an architectural detail. In the flap of the two-page spread, an almost full-size image reproduces the cover of the first issue of Tsport, published in March 1976.
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copertine Trecento numeri vuol dire trecento copertine. Attraversando quasi quarant’anni di storia – di cronaca, di gusto estetico – anche le copertine di Tsport hanno mutato impostazione in coerenza con lo spirito del tempo. “T” come “Tutti” era il titolo dell’editoriale del primo numero, e spiegava il significato del logo che compone la testata: T-SPORT vuol dire lo sport per tutti, non vuole essere (solo) la rivista dei grandi impianti fatti per i campioni e per lo spettacolo, ma soprattutto degli impianti per lo sport di base. La “T” inizialmente di colore diverso dal resto della parola, in sovrascrittura sull’immagine a tutta pagina, dal terzo anno viene ad occupare un campo separato, con una banda colorata che corre a sinistra della copertina. La “T” rimane separata anche negli anni successivi, quando, a partire dal 1986, le copertine vengono affidate al pittore Attilio Lunardi, che ne caratterizzerà la grafica fino al ’93. La doppia pagina a destra mostra un excursus tra i vari stili delle copertine; qui a sinistra, invece, abbiamo ricomposto l’annata 1988, sempre disegnata da Lunardi, che ricompone in grande, nei dieci numeri, il logo di Tsport. Con il 1994 alla grafica tornano ad affiancarsi le foto, in parallelo con un maggior spazio dedicato, dalla rivista, agli impianti sportivi come strutture architettoniche; dopo qualche anno la “T” si fonde con la parola “SPORT”. Dal ’98 la copertina è dedicata esplicitamente all’illustrazione di alcuni degli impianti pubblicati all’interno, con una ripartizione in tre settori, schema che si manterrà anche all’inizio della nuova serie – interamente rinnovata – che data dal n. 214 del 2000. Il logo, da questo numero, pur mantenendo i caratteri originari, assume un effetto modellato. La banda nera che inquadra le immagini di copertina diventerà un grigio argento nel 2005, e dal 288 (novembre/dicembre 2012) l’immagine è unica, e rappresenta un dettaglio architettonico. Nel risvolto del paginone, abbiamo riportato, a grandezza poco meno che naturale, la copertina del numero uno, marzo 1976.
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300 covers Three hundred issues means three hundred covers. During just under forty years – of stories, news reports, illustrations -, Tsport has evolved in many respects and its cover has also changed, in keeping with the spirit of the time. Thus, we see abstract covers replacing sport-inspired images, followed by photos of the sports installations published in the inner pages of the magazine. The two-page spread on the right shows an excursus of the various cover styles adopted over time. The images on the left, instead, reproduce the cover for the year 1988, designed by painter Attilio Lunardi, forming the logo of Tsport in the ten issues of the year. Since 1998 the cover has been dedicated to the presentation of some of the installations published inside, with a three sector subdivision, a scheme that would be retained by the first issues of the new, fully renewed, series that began in 2000, with issue no. 214. In 2005, the black border around the cover image changed to silver grey, whereas, since 288 (November/ December 2012) the cover has displayed a single image, showing an architectural detail. In the flap of the two-page spread, an almost full-size image reproduces the cover of the first issue of Tsport, published in March 1976.
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TSTORIA
TSTORIA
TSTORIA
copertine Trecento numeri vuol dire trecento copertine. Attraversando quasi quarant’anni di storia – di cronaca, di gusto estetico – anche le copertine di Tsport hanno mutato impostazione in coerenza con lo spirito del tempo. “T” come “Tutti” era il titolo dell’editoriale del primo numero, e spiegava il significato del logo che compone la testata: T-SPORT vuol dire lo sport per tutti, non vuole essere (solo) la rivista dei grandi impianti fatti per i campioni e per lo spettacolo, ma soprattutto degli impianti per lo sport di base. La “T” inizialmente di colore diverso dal resto della parola, in sovrascrittura sull’immagine a tutta pagina, dal terzo anno viene ad occupare un campo separato, con una banda colorata che corre a sinistra della copertina. La “T” rimane separata anche negli anni successivi, quando, a partire dal 1986, le copertine vengono affidate al pittore Attilio Lunardi, che ne caratterizzerà la grafica fino al ’93. La doppia pagina a destra mostra un excursus tra i vari stili delle copertine; qui a sinistra, invece, abbiamo ricomposto l’annata 1988, sempre disegnata da Lunardi, che ricompone in grande, nei dieci numeri, il logo di Tsport. Con il 1994 alla grafica tornano ad affiancarsi le foto, in parallelo con un maggior spazio dedicato, dalla rivista, agli impianti sportivi come strutture architettoniche; dopo qualche anno la “T” si fonde con la parola “SPORT”. Dal ’98 la copertina è dedicata esplicitamente all’illustrazione di alcuni degli impianti pubblicati all’interno, con una ripartizione in tre settori, schema che si manterrà anche all’inizio della nuova serie – interamente rinnovata – che data dal n. 214 del 2000. Il logo, da questo numero, pur mantenendo i caratteri originari, assume un effetto modellato. La banda nera che inquadra le immagini di copertina diventerà un grigio argento nel 2005, e dal 288 (novembre/dicembre 2012) l’immagine è unica, e rappresenta un dettaglio architettonico. Nel risvolto del paginone, abbiamo riportato, a grandezza poco meno che naturale, la copertina del numero uno, marzo 1976.
1976
1977
1982
1986
1987
1989
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1994
1998
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300 covers Three hundred issues means three hundred covers. During just under forty years – of stories, news reports, illustrations -, Tsport has evolved in many respects and its cover has also changed, in keeping with the spirit of the time. Thus, we see abstract covers replacing sport-inspired images, followed by photos of the sports installations published in the inner pages of the magazine. The two-page spread on the right shows an excursus of the various cover styles adopted over time. The images on the left, instead, reproduce the cover for the year 1988, designed by painter Attilio Lunardi, forming the logo of Tsport in the ten issues of the year. Since 1998 the cover has been dedicated to the presentation of some of the installations published inside, with a three sector subdivision, a scheme that would be retained by the first issues of the new, fully renewed, series that began in 2000, with issue no. 214. In 2005, the black border around the cover image changed to silver grey, whereas, since 288 (November/ December 2012) the cover has displayed a single image, showing an architectural detail. In the flap of the two-page spread, an almost full-size image reproduces the cover of the first issue of Tsport, published in March 1976.
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Progetti, realizzazioni Il “piatto forte” della rivista è certamente la presentazione dei progetti e delle realizzazioni di impianti sportivi in Italia e all’estero. In coerenza con la filosofia di Tsport, l’impianto sportivo non è necessariamente quello spettacolare, che fa parlare di sé: certo anche i grandi impianti trovano spazio su queste pagine, ma si vuole dar voce soprattutto alle realizzazioni di interesse locale, quelle dello “sport per tutti”, che quotidianamente vengono decise, progettate, e realizzate – tra mille difficoltà, oggi, di tipo economico finanziario – in ogni angolo d’Italia. Dare visibilità a questi progetti serve di stimolo alle pubbliche amministrazioni perché decidano e investano nel modo più utile per la collettività; ed ai tecnici e progettisti perché non lascino mai la qualità in secondo piano nelle loro realizzazioni. Ecco dunque che in questo numero speciale abbiamo voluto cogliere l’occasione per passare in rassegna le molteplici tipologie di impianti sportivi che sono state ospitate nelle nostre pagine: e lo facciamo con un repertorio di schede che rappresentano, per ciascuna realizzazione, gli elementi significativi del progetto, rimandando, per chi volesse approfondire, al fascicolo di Tsport in cui è stato pubblicato l’articolo integrale. Poiché Tsport si è completamente rinnovata, nei contenuti e nelle modalità di rappresentazione, a partire dal numero 214, la rassegna investe sostanzialmente gli ultimi 15 anni, lasciando gli esempi più remoti alla sezione “storica” che avete visto nelle pagine precedenti. Gli impianti sono raggruppati per tipologie, a partire da quelle di più frequente pubblicazione, fino ad esempi di impianti sportivi più inconsueti come quelli per il baseball, il badminton, lo skate. In fondo al fascicolo, le consuete “schede tecniche” riportano l’indice completo di tutti i progetti e le realizzazioni pubblicati negli 85 numeri della nuova serie di Tsport.
Projects, realisations Indubitably, the focus of Tsport is the presentation of new sports installation designed and built in Italy and abroad. According to the philosophy of our magazine, a sports installation need not be a spectacular construction, a major creation that draws widespread attention: to be sure, great stadiums do find room on these pages, but the primary aim is to give voice to installations of local interest, which reflect the “sport for everyone” ideal, and which - amidst countless difficulties, mostly to do with funding – are decided on, designed and constructed every day, everywhere in Italy. This is why in this special issue we have decided to go over the many types of sport installation that have been described in our magazine, and we are doing so with a collection of data sheets, where, for each installation, we summarise the distinctive elements of the project and, for anybody wishing to take a closer look, provide a reference to the issue of Tsport where the original article appeared. Since issue 214 marked a total renewal of Tsport in terms of contents and presentation modalities, the overview substantially covers the last 15 years, leaving the more remote examples to the “historical” section that you have seen in the previous pages.
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stadi e campi di calcio
STADIO DI CALCIO A
NOVARA
Progettista: geom. Matteo Turani (Italgreen spa) Fine lavori: agosto 2010 Progettazione, coordinamento, produzione e posa del sistema in erba sintetica: Italgreen spa, Villa d'Adda (Bg) Fornitura consolidante per sottofondo: Mapei spa, Milano Fornitore geocomposito drenaggio planare: Italdreni srl, San Polo d'Enza (Re) Realizzazione sottofondo e irrigazione: La Franca Tsport 276 Una squadra grintosa, appena promossa in serie B, ha voluto distinguersi subito riadattando lo stadio di casa e adottando, per prima tra i club di A e B, il manto in erba sintetica. Realizzato i tempi brevissimi e con materiali di ultima generazione, il nuovo campo ha subito regalato grandi soddisfazioni alla Società, che quell’anno è balzata rapidamente in testa alla classifica di campionato. Quando è scattata l’idea di rivestire con il manto sintetico anche lo stadio ufficiale, le decisioni sono state prese rapidamente: il partenariato con le ditte prescelte per la realizzazione dell’intervento ha dato in pochi mesi i suoi
frutti, consentendo già dal mese di agosto di effettuare le prime partite amichevoli sull’erba artificiale. Novara, the pugnacious team that has recently been promoted to Italy’s Serie B, has made it a point to distinguish itself by being the first to have introduced synthetic turf in the Serie A and Serie B, Italy’s top two divisions in the professional league. Laid in record time using latest generation materials, the new pitch has immediately performed well, allowing Novara to quickly climb to first place in the championship.
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stadi e campi di calcio
STADIO DI CALCIO A
DONETSK, UCRAINA
Progetto: ArupSport Fine lavori: 2009
Tsport 279 Tristemente alla ribalta nel 2014 per il conflitto interno all’Ucraina, Donetsk ospitava nel 2012 una delle fasi finali degli Europei di calcio nella Donbass Arena. L’aspetto progettuale di maggior interesse riguarda l’orientamento della costruzione in relazione al percorso del sole, rispetto al quale è stata anche sfruttata la pendenza del terreno per sfruttare al massimo l’illuminazione naturale. La configurazione delle gradinate, per 50.000 posti, è stata definita – tramite un apposito programma di calcolo – innanzitutto per garantire la visibilità ottimale del campo da ogni posizione, garantendo nel
contempo la più idonea collocazione delle postazioni televisive. The stadium benefits from a compact bowl arrangement designed to maximise spectator atmosphere. The geometry of the bowl provides a curvature to the tiers, enhancing the quality of view for all spectators and providing an intense spectator experience. The bowl design has been optimised to achieve a steep inclination to the tiers in combination with the close proximity to the pitch.
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SPEZIA
Progetto: Frigerio Design Group Fine lavori: maggio 2013 Sedute tribuna: Omsi srl, Zola Predosa (Bo) Geodreno: Italdreni srl, San Polo D'Enza (Re) Sistema di incollaggio: Mapei spa, Milano Produttore del manto: Italgreen spa, Villa D'Adda (Bg) Tsport 293 Un parco sportivo dove sport e ambiente si fondono con risorse e qualità in modo armonico, per creare un luogo d’incontro e di aggregazione: è Il progetto della nuova sede delle squadre giovanili dello Spezia Calcio, storica società calcistica che ha deciso di puntare sui giovani “aquilotti” per la sua crescita. L’idea è stata quella di concentrare in un unico edificio tutte le funzioni necessarie al funzionamento del complesso sportivo, con i campi da calcio realizzati intorno, per ottimizzare la gestione, l’efficienza e i costi di esercizio. L’architettura si ispira invece al carattere portuale ed
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industriale della città di La Spezia. A sports park where sports and the environment blend together in a harmonious manner, in terms of resources and quality, to create a place where people can get together and socialise: this is the idea that inspired the design of a new home for the young teams of Spezia Calcio, a time-honoured soccer club that has decided to set its stakes on its “young eagles” and to foster their growth by building a sports centre that may be viewed as the expression of a contemporary outlook on soccer.
stadi e campi di calcio
CENTRO SPORTIVO PER IL CALCIO A LA
stadi e campi di calcio
STADIO DI CALCIO A
AGADIR (MAROCCO)
Progetto: Gregotti Associati International e Sâd Benkirane Sedute: Omsi srl, Zola Predosa (Bo)
Tsport 293 Il progetto prevedeva innanzitutto l’integrazione dell’impianto nel paesaggio, arido e sassoso, rifacendosi alle tradizioni berbere che traevano dal sito i materiali delle costruzioni che in tal modo ridisegnavano lo stesso luogo dell'insediamento. Dall’esterno, lo stadio si presenta quindi come una collina che svela al suo interno il catino dell’arena, contrappuntato dalle torri bianche ai quattro angoli. Trattandosi di un impianto multifunzionale, esso prevede, oltre al campo di calcio, una pista di atletica a otto corsie; comprende anche un palco reale,
uffici amministrativi, centri medici e strutture per la stampa. The first aim of the designers was to blend the structure into its dry and rocky environment and to this end they drew their inspiration from the tradition of the Berbers, who took the construction materials from the site and thereby embodied the landscape in the new structure. Accordingly, from the exterior, the stadium looks like a hill enveloping the arena, counterpointed by white towers standing tall at the four corners.
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MASCALUCIA (CATANIA)
Progetto architettonico e impiantistico e D.L.: Studio Associato di Ingegneria Stancanelli-Russo Fine lavori: gennaio 2011 Campo in erba sintetica n.1: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Campo in erba sintetica n.2: Italgreen spa, Villa d'Adda (Bg) Geocomposito per il drenaggio planare: Italdreni srl, San Polo d'Enza (Re) Arredo spogliatoi: Ges Group srl, Castelnuovo del Garda (Vr) Tsport 281 il nuovo centro sportivo del Calcio Catania consta di quattro campi di calcio regolamentari, di cui due in erba naturale, destinati alla prima squadra, e due in erba sintetica, destinati al settore giovanile. Le tribune per il pubblico si affacciano sui campi n. 2 e 3 e sono realizzate con struttura d’acciaio. Il campo n. 2 è realizzato su una soletta sotto la quale sono ricavati servizi specifici e riservati per atleti ed addetti ai lavori: parcheggio per circa 100 posti auto, spogliatoi, palestre attrezzate, centro
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benessere riservato agli atleti, magazzini, depositi, lavanderia, stireria, e centro per la medicina dello sport. The Calcio Catania’s new team facility is home to four full-sized football pitches; two in grass for the first eleven, and two in artificial turf for the youth teams. The steel structured spectators’ stands overlook pitches 1 and 3. Under Ground n. 2 are located a number of facilities for athletes and operators.
stadi e campi di calcio
CENTRO SPORTIVO PER IL CALCIO A
BARLETTA
Progetto e direzione lavori: Ufficio Tecnico Comune di Barletta - Settore Lavori Pubblici Fine lavori (impianto per il calcio): dicembre 2009 Fine lavori (tesnostruttura polivalente): giugno 2011 Manto in erba sintetica: Tipiesse srl, Curno (Bg) Tribuna campo di calcio: Mario Orlando e Figli srl, Misterbianco (Ct) Tensostruttura: Olimpia Costruzioni srl, Forlì (Fc) Tsport 280 La prima tappa del nuovo centro sportivo dilettantisticoamatoriale è stato il campo di calcio, in erba sintetica, omologato nel 2010; completato successivamente con un impianto polivalente coperto da tensostruttura. Le parti funzionali dell’impianto dedicato al calcio, sono: un campo in erba sintetica, i servizi di supporto costituiti da spogliatoi, pronto soccorso, depositi attrezzi, vani tecnici, parcheggio; gli impianti tecnici (idrosanitario, riscaldamento, illuminazione); spazi per il pubblico, costituiti da una gradinata, bar, servizi igienici, biglietteria. Le tribune sono del tipo prefabbricato con struttura metallica zinca-
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ta, per una capienza di 170 spettatori. La tensostruttura ospita le attività agonistiche relative al calcio a cinque, pallamano, pallavolo, tennis e basket; è dotata di impianto di riscaldamento e di dieci proiettori. The first step of the new recreational sports facility in Barletta was the laying of the synthetic turf football pitch, completed in 2010; the multisport complex was completed when a tensile structure covering was mounted. The prefabricated stands have been mounted on a zinccoated metal structure, and seats 170.
stadi e campi di calcio
CENTRO SPORTIVO A
impianti per il nuoto
IMPIANTO NATATORIO AD Progettazione generale, direzione lavori, coordinamento sicurezza: arch. Paolo Pettene Fine lavori: 2009 Trattamento acqua: Italpool srl - Chieri (To)
Tsport 277 Nell’estate del 2009 è stato riaperto l’impianto natatorio comunale stagionale ad Aosta, dopo la realizzazione di una nuova vasca polifunzionale da destinare all’attività ludico-ricreativo e del relax, e il rifacimento della vasca da 50 metri. La vasca olimpionica preesistente è stata riqualificata e adeguata per lo svolgimento di attività natatoria agonistica di livello: la sua ristrutturazione e le nuove caratteristiche prestazionali hanno consentito l’omologazione della vasca da parte della Federazione Italiana Nuoto. La dotazione iniziale dell’impianto è stata ampliata con una nuova vasca di forma e profondità
variabile per una superficie complessiva di circa 400 mq. In the summer of 2009, the city seasonal swimming facility was reopened at Aosta, following the construction of a multi-functional pool designed for recreational activities and the revamping of the 50-m pool. The pre-existing Olympic sized pool has been extensively refurbished and adapted to host swimming activities at the highest levels. Work carried out on the pool has allowed to gain the official endorsement of the Italian swimming federation.
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AOSTA
(ANCONA)
Progettisti: arch. Roberto Evangelisti, geom. Enrico Bianchini Fine lavori: settembre 2008 Impianto trattamento acque: Nord Piscine, Assago (Mi) Arredi docce e spogliatoi: Sinko srl, Sona (Vr)
Tsport 267 L’impianto risulta composto essenzialmente da due volumi (corpo della piscina coperta e corpo degli spogliatoi), collegati fra loro da tre corridoi. Il corpo della piscina coperta, articolato su tre livelli di cui un seminterrato, ospita: le vasche natatorie, la tribuna per gli spettatori, un centro benessere, gli spogliatoi per gli istruttori, un locale ricreativo (bar). Il corpo degli spogliatoi, in cui trova posto anche l’ingresso all’impianto, si sviluppa su di un solo livello fuori terra. La parete di chiusura esposta a nordovest è realizzata con una vetrata apribile per consentire la frui-
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zione del bordo vasca anche dagli spazi esterni che verranno attrezzati in futuro. The municipal complex for water sports was born of a need to provide the city of Fabriano with sufficient space to meet the needs of today and the near future, and to give the city a place in the national swimming circuit. The new complex essentially consists of two volumes (the body of the indoor swimming pool and the locker room structure) linked to each other by three corridors.
impianti per il nuoto
CENTRO NATATORIO A FABRIANO
impianti per il nuoto
PISCINA A
BRESSO (MILANO)
Progetto definitivo e direzione lavori: Teco+partners Arredi generali: Patentwervag Italia srl, Gaggiano (Mi)
Tsport 274 La struttura esistente presentava nel complesso un generale e progressivo ammaloramento delle principali finiture, in parte riconducibile anche ad un cattivo funzionamento dell’impiantistica. Gli spazi delle dotazioni accessorie alle attività risultavano poco fruibili presentando limiti ormai evidenti se raffrontati alle esigenze ed alle aspettative che oggigiorno l’utenza richiede in determinati impianti. Infine tutta l’impiantistica risultava datata ed in alcuni casi superata anche dal punto di vista normativo. In tale quadro, l’ipotesi di lavoro ha necessariamente
comportato affrontare il tema della ristrutturazione attraverso le diverse categorie d’intervento. The existing structure suffered from a generalised and progressive deterioration of its primary finishes, partly due to system malfunctioning. Its ancillary facilities were in poor shape and could not meet the needs and expectations of present-day users. Given this state of affairs, the restructuring project had to be conceived by considering various lines of intervention.
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CONCOREZZO (MONZA E BRIANZA) Progettista: Federico Pella Fine lavori: 2011 Foto: Fotografia di architettura © 2011 Federico Brunetti
Tsport 283 Il centro acquatico coperto sorto a poca distanza dalla città di Monza vuole proporsi soprattutto come il primo centro coperto d’Italia, offrendo la massima scelta di forme di utilizzo ludico dell’acqua durante la stagione invernale, ed escludendo volutamente la funzione agonistico-sportiva. L’uso di tecnologie avveniristiche e di una particolare attenzione alla biocompatibilità e sostenibilità ambientale ne fanno un impianto decisamente all’avanguardia. Dal punto di vista funzionale il parco acquatico è formato da quattro diverse strutture collegate tra loro: l’e-
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dificio di ingresso e uffici, la palestra polivalente, il Parco acquatico vero e proprio e la torre ludica da cui partono gli scivoli. The whole project is focused on water, used in every shape and property, except for agonistic activities. About the functional aspect, the water park is formed by four structures linked to each other: the entrance building with offices, the multipurpose gym, the actual water park and the sliding tower, from which the water slides start.
impianti per il nuoto
PARCO ACQUATICO A
impianti per il nuoto
PALAZZO DEL NUOTO A TORINO Gruppo di progettazione: arch. Arata Isozaki (capogruppo), arch. Pier Paolo Maggiora Opere edili: Asfalt spa, Torino Sedute tribune: Omsi srl, Zola Predosa (Bo) Facciate esterne in vetro strutturale, controsoffitto in Allubond, pensilina e serranda motorizzata, parete frangisole: Caolo srl, Monalieri (To)
Tsport 280 Accanto allo Stadio Olimpico e al Palahockey firmato dall’archistar Arata Isozaki, sorge l’altro impianto disegnato dal maestro giapponese, quello dedicato al nuoto. L‘architettura geometrica e lineare del tetto inclinato è alleggerita dalle pareti, in parte trasparenti, realizzate con un efficiente sistema di vetrate strutturali. Le pareti esterne dell’edificio sono diversificate sui quattro lati. Le due rivolte a est e ovest sono rivestite con lastre in acciaio inox disposte a scaglia di pesce avvitate al sottostante tavolato in legno rivestito con guaina in PVC; la parete sud è rivestita con un sistema di lamelle frangisole in alluminio
curve sorrette da una struttura portante in acciaio fissata al c.a. La quarta facciata è realizzata interamente con vetrate strutturali. Besides the Olympic Stadium, and the Palahockey signed by renowned architect Arata Isozaki, the other complex designed by the Japanese master - a structure dedicated to swimming - rises too. The geometric and linear architecture of the slanted roof acquires a lighter quality from the juxtaposition with partly transparent walls obtained through an efficient system of structural glass panes.
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impianti per il nuoto
CENTRO NATATORIO A
NOCI (BARI)
Progetto architettonico: arch. Giuseppe Intini Trattamento acque: Cillichemie Italiana srl, Milano
Tsport 273 Il Wellness Club “ Otré”, con i suoi 4.500 metri quadrati a forma di foglia, comprende una serie di ambienti sportivi e spazi comuni, ed in particolare tre piscine coperte, una piscina esterna per l'attività estiva, un'area bar, un coiffeur, un centro fitness ed un centro benessere; per il trattamento delle acque è stato scelto un sistema di disinfezione a base di ozono, con una drastica riduzione dell’uso di cloro. L'ozono si impiega nella centrale di filtrazione per sterilizzare l'acqua che proviene dalla vasca prima di riav-
viarla alla vasca stessa. The “ Otré” Wellness Club, with its 4,500 square metre leaf-shaped area comprises a series of sports facilities and communal spaces, the most important of which are three indoor pools and one outdoor pool for summer use, a snack bar, a hairdresser’s, a fitness centre and a wellness centre; water treatment has been entrusted to a disinfection system based on ozone, which has made it possible to drastically reduce the use of chlorine.
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GRUGLIASCO (TORINO)
Progettista (revisione del progetto definitivo posto a base di gara, progetto esecutivo, pareri Enti, Coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, Direzione Lavori): SdiA Paolo Pettene Fine lavori: aprile 2014 Impianto trattamento acqua: Italpool srl, Chieri (To) Arredi: Sinko, Sona (Vr) Copertura telescopica: Eos srl, Villanova Mondovì (Cn) Tsport 297 Gli interventi sulla piscina comunale gestita dalla Società Rari Nantes Torino hanno visto una riorganizzazione funzionale degli spazi (nonché impiantistica e strutturale ove necessario) dei locali già esistenti, e un ampliamento dell’offerta di attività con la realizzazione di una nuova vasca nuoto coperta (apribile con copertura telescopica) e relativi spazi e servizi di supporto (spogliatoi, servizi igienici, locali tecnici, magazzini). Al fine di rendere funzionalmente integrata l’offerta di attività il progetto ha proposto la riqualificazione delle
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strutture esistenti, e la rifunzionalizzazione dell’impianto con un target mirato sia ad attività agonistiche che ludico-ricreative con ampliamento degli ambiti attività. The interventions have seen a functional reorganization of the spaces (as well as plant and structural where necessary) of the existing facilities, and an expansion of the range of activities by the creation of a new indoor swimming pool and related support services.
impianti per il nuoto
CENTRO NATATORIO A
Progettazione, coordinamento della sicurezza, Direzione Lavori: architetto Paolo Pettene Fine lavori: 2009 Fornitura arredi e attrezzature: Patentverwag Italia srl, Gaggiano (Mi)
Tsport 279 Un impianto sportivo dedicato al nuoto è stato oggetto di una profonda opera di riqualificazione, sia dal punto di vista impiantistico che strutturale. L’impianto natatorio preesistente è costituito da una vasca nuoto da 25 metri, una vasca acquaticità, una palestrina per attività prenatatoria, spogliatoi e servizi, tribuna per il pubblico, ambito ingresso e locali tecnici interrati. Gli interventi di riqualificazione hanno previsto la riorganizzazione spaziale e funzionale e l’adeguamento dei locali spogliatoio e servizi igienici, della zona di ingresso mediante la realizzazione di una pensilina
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esterna coperta e la formazione di un nuovo ingresso con riorganizzazione degli spazi della hall e la fornitura di nuovi arredi. A municipal facility devoted to swimming has undergone extensive remodelling works to upgrade its plants and structures. The facility consists of a 25 m swimming pool, a basic water skills pool, a small gym for pre-swimming exercises, locker rooms and restrooms, bleachers, an entrance hall, technical rooms in the basement.
impianti per il nuoto
CENTRO NATATORIO A TREZZO SULL'ADDA
CESENA
Progetto: arch. R.Mazzotti Fine lavori: maggio 2009 Attrezzature sportive: Nuova Radar Coop scrl, Limena (Pd)
Tsport 267 Il progetto dell’intero plesso scolastico – si tratta di una scuola elementare - è stato elaborato avendo come obiettivo primario l’impiego di materiali e prodotti ecocompatibili, nonché l’utilizzo di tecnologie specificamente mirate al contenimento dei consumi energetici sia in senso passivo, agendo sull’involucro dell’edificio, che attivo prevedendo lo sfruttamento di fonti energetiche alternative rinnovabili, in particolare quella solare. Dal punto di vista dell’organizzazione nel lotto la disposizione prevede il corpo scolastico rivolto a sud-sud
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est e il volume della palestra parallelo alla strada, collegato alla scuola dal corpo basso degli spogliatoi. The project for the whole school complex – a primary school – was designed with the primary goal of using eco-compatible materials and products as well as using technology with the specific aim of limiting energy consumption. The design includes both passive limitation, by working on the exterior of the building, and active limitation, by using alternative renewable energy sources, in particular solar energy.
palazzetti e palestre
PALESTRA SCOLASTICA A
palazzetti e palestre
PALAZZETTO DELLO SPORT A LUGO Progettista: arch. Giovanni Liverani Fine lavori primo blocco: settembre 2006 Fine lavori secondo blocco: febbraio 2011 Tribuna telescopica: CETA spa, Bergamo Attrezzature ed arredi sportivi: Sport System sas, San Fior (Tv)
Tsport 281 Il principio che ha animato il percorso progettuale di questo edificio fin dalle prime idee, è stato la volontà di realizzare un organismo di rilievo architettonico, il quale oltre a soddisfare i requisiti tecnico funzionali richiesti dallo svolgimento degli impegni sportivi, possa offrire un ottimo “contenitore” anche per manifestazioni extrasportive. Dal punto di vista morfologico, l’edificio del palazzetto è stato configurato planimetricamente in maniera tale da offrire una relazione strategica fra ambienti interni e spazi esterni, tramite la realizzazione di “corti” aperte, atte ad offrire viste interessanti dall’interno e a
garantire superfici esterne utilizzabili in condizioni meteorologiche favorevoli. The principle behind the project has been, right from the outset, to create a significant architectural construction that would not only meet the functional and technical requirements needed for hosting sporting events but also to act as a container for other non-sporting shows. The project was developed in line with the characteristics of the place, developing a relational continuity with the adjacent public park that is due to be built.
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(RAVENNA)
BRESCIA
Progetto architettonico: Dabbeni Architetti Studio Associato Struttura in legno lamellare: Habitat Legno spa, Edolo (Bs) Pavimenti sportivi in legno: Cavazzoni & C. - Haro Sports, Parma Tendone divisorio palestra: Estfeller, Bolzano Vasca riabilitazione: Myrtha Therapy - Piscine Castiglione, Castiglione delle Stiviere (Mn) Attrezzature sportive: Sport System, San Fior (Tv)
Tsport 278 L’impianto si presenta come un vero centro sportivo al servizio dell’Università di Brescia. Una grande palestra fa da fulcro all’impianto, che prevede anche cinque palestre di dimensione minore e una vasca per la riabilitazione in acqua. Un primo edificio, destinato alle attività sportive, ospita al piano inferiore 4 palestre di piccola dimensione e una vasca per l’insegnamento delle riabilitazioni in acqua. Al piano superiore, oltre all’ingresso principale, si trova la grande palestra a doppia altezza dotata di gradinate e suddivisibile mediante un tendone azionato elettrica-
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mente. Il secondo edificio è destinato per i primi tre piani alla didattica. What looks like a real sports centre serving the University of Brescia is already up and running. A large gym is the focal point of the facility which also includes five other smaller gyms and a water rehabilitation pool. A first building, set aside for sports activities, hosts 4 small gyms and a pool for teaching water rehabilitation. The floors of the second building are set aside for teaching.
palazzetti e palestre
PALESTRA UNIVERSITARIA A
palazzetti e palestre
PALAZZETTO POLIVALENTE A
SANT'ANTONINO DI SUSA (TO)
Progetto, Direzione Lavori, coordinamento sicurezza: Studio di architettura Paolo Pettene Fine lavori: 2008 Fornitore parterre e pavimenti in gomma: Mondo spa, Alba fraz. Gallo (Cn) Copertura in legno lamellare: Stratex spa, Sutrio (Ud) Sanitari e accessori: Soema srl, Recanati (Mc)
Tsport 266 L'Amministrazione comunale intendeva dotarsi non solo di una palestra ad uso polivalente ma di una struttura polifunzionale, organizzata in modo da soddisfare oltre che le necessità di carattere sportivo al coperto (sia di livello base che agonistico) anche quelle attività extrasportive. Inoltre, al fine di garantire una gestibilità economica dell’intero complesso sono stati realizzati un centro medico al piano terra e un centro fisioterapico al piano primo. L’impianto si caratterizza per una morfologia “leggera” con strutture in c.a. prefabbricato ed orizzontamenti e coperture sagomate in legno lamellare, con una
distribuzione globale distinta per ambiti funzionali con estrema flessibilità degli spazi. The organisational framework of the new multipurpose gym guarantees a full range of gym facilities. Moreover, thanks to its characteristics, it is particularly suitable for hosting provincial and local area events. The spatial and access route arrangements, as well as the inclusion of counters that make it possible to record usage of the various environments, mean that the areas can be managed independently.
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BIELLA
Progetto architettonico-strutturale, direzione lavori e capogruppo: studio O. Siniscalco, Torino - Ing. Stefano Dalmasso Fine lavori: novembre 2008 Tribune telescopiche, sedute, tabelloni elettronici, attrezzature e arredi: Bertelè snc, Lurago d'Erba (Co) Fotografie di Roberta Filippi Tsport 267 La realizzazione del palazzetto dedicato ad attività sportive, fieristiche, congressuali e di intrattenimento, è stata l’occasione per ricomporre il tessuto edilizio esistente, assolvendo la necessità di spazi pubblici, donando alla città una nuova immagine urbana. L’edificio ha pianta rettangolare con i lati leggermente convessi. Lungo i due lati maggiori si staccano i quattro corpi delle scale di emergenza, elemento caratterizzante le facciate. Il complesso è stato infossato di circa 5 metri rispetto all’esterno: ciò che appare, avvicinandosi al centro polifunzionale, è un volume che emerge dal terreno per due terzi. L’edificio
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risulta di impatto contenuto sull’ambiente. The building has a rectangular layout with slightly convexshaped sides. Along the longer sides there are the four bodies of the emergency stairs, which also act as the distinguishing traits of the façades. The complex was pitted by approximately five metres with respect to the exterior. What thus appears as you approach the multi-facility and multi-disciplinary centre is an architectural volume emerging for two-thirds out of the ground with respect to its height.
palazzetti e palestre
PALAZZETTO POLIFUNZIONALE A
palazzetti e palestre
PALESTRA SCOLASTICA A
PARETO (MILANO)
Progettista: arch. Bruno Grillini Fine lavori: giugno 2006 Strutture in legno lamellare: Holzbau spa, Bressanone (Bz) Attrezzature sportive: Gammasport srl, Susegana (Tv) Pavimentazioni sportive: Mondo spa, Alba (Cn) Parete di arrampicata: Sint Roc & Ecogrips, Arco (Tn) Tendone mobile divisorio: Fomet sas, Torino Tsport 253 L’ edificio risponde alla tipologia della palestra/palazzetto, ossia della struttura per attività sportive scolastiche con il possibile accesso anche da parte di utenti esterni (e quindi con tribune per gli spettatori, nonché servizi e percorsi specifici distinti da quelli per gli atleti); in aggiunta, dispone di un ambiente polivalente da adibire a luogo di riunione, di incontro e di assemblea, distinto dagli spazi ginnici ed agonistici, integrato nella tipologia edilizia della palestra per ottimizzare il consumo di spazio e massi-
mizzare l’economicità della costruzione. The new building is in response to the gym/building typology, i.e. that typology allowing for both school and public sport activities. The choice of a compact typology but with distinct and integrated functions entails a specific organisation of spaces which was taken as a guideline for the architectural options that ultimately led to the structure’s final configuration.
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VIGEVANO (PAVIA)
Progettista: Studio Caputo Partnership Fine lavori: marzo 2010 Sedute: La Metaltecnica srl - F.lli Venelli, Como Pavimento sportivo: Seicom srl, Sondrio Attrezzature da basket a terra e tabellone elettronico: Bertelé srl, Lurago D’Erba (Co) Arredi e spogliatoi: Nuova Radar Coop scrl, Limena (Pd) Tsport 275 Il Centro Polifunzionale è sostanzialmente composto da strutture indipendenti, che collaborano fra loro alla realizzazione dell’impianto unitario. Il progetto prevede un insieme complesso di livelli, che esprimono altrettante modalità di fruizione della struttura. Formalmente si delinea una cavea a “ferro di cavallo” allungato, aperta quindi su di un lato, al fine di garantire la massima flessibilità funzionale; il campo da gioco, strettamente avvolto dalle gradinate, è in grado di coesistere con l’area destinata agli spettacoli e definita a cavallo tra gli spalti e la palestra, con-
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sentendo in quelle occasioni la massima flessibilità e capienza di pubblico. The centre is comprised of a number of independent structures that collaborate with one another and function as a unitary facility; The design project provides for a complex encompassing many levels that express as many utilisation modalities. Formally, the design forms a horseshoe shaped seating area, open on one side so as to ensure maximum functional flexibility.
palazzetti e palestre
PALAZZETTO POLIFUNZIONALE A
palazzetti e palestre
PALAZZETTO DELLO SPORT A PORTO VIRO (ROVIGO) Progetto: arch. ing. Antonio Maccà Fine lavori: 2009 Pavimento palestra principale: Dalla Riva srl, Montebelluna (Tv) Attrezzature sportive ed arredi: Nuova Radar Coop scrl, Limena (Pd) Sedute tribune: La Metaltecnica Venelli srl, Como Fotografie: Antonio Maccà Tsport 278 La struttura sportiva si inserisce nella “Cittadella dello sport”, un complesso sportivo situato nella zona ovest di Porto Viro che prevede la realizzazione di una piscina coperta, di un campo da calcio e di una palestra polifunzionale con spazi e servizi di supporto complementari. La fluidità delle linee viene mutuata dalla topografia acquatica del paesaggio fluviale del Delta del Po, dalle tipologie a sviluppo lineare (le dune ed i canali) presenti nella morfologia territoriale del parco che vengono trasposte in una “geografia architettonica” che segna l’intera area d’intervento con un unico principio di definizione.
Il progetto prevede che le coperture piane dei due corpi abbiano due livelli diversi per alleggerire l’immagine dell’edificio ed interra parzialmente il campo da gioco per facilitare l’inserimento ambientale limitando l’altezza della struttura sportiva. The facility is part of the “Sports City”, a sporting complex located west of Porto Viro that will include an indoor swimming pool, a football pitch and multifunctional gym, all coming with additional and complementary services.
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REGGIO CALABRIA
Progettista e Direttore Lavori: ing. Vincenzo Postorino Fine lavori: settembre 2010 Copertura in acciaio: Copriscopri spa, Caleppio di Settala (Mi) Pavimenti: Gerflor spa, Pieve Emanuele (Mi) Attrezzature sportive: Schiavi sport srl, Padova Illuminazione: Disano Illuminazione spa, Rozzano (Mi)
Tsport 276 I Campionati mondiali di pallavolo maschile, che si sono svolti nel 2010 a Reggio Calabria, hanno offerto l’opportunità di realizzare una moderna e funzionale palestra di riscaldamento prepartita, all’interno dell’area dell’esistente Palazzetto dello Sport. L’impianto è stato utilizzato dalle Nazionali, protagoniste dei sei incontri mondiali.La palestra è dotata di un meccanismo che consente di aprire la copertura nella parte centrale, in corrispondenza del piano di gioco, in modo da renderlo utilizzabile all’aria aperta. La copertura è provvista di una apertura telescopica con telone in tes-
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suto poliestere spalmato con PVC su entrambe le facce. The gym is equipped with a mechanism that allows for the central roof section to be opened (up to 24 metres), corresponding to the playing area below, so that it may also be suitable for open-air use. The roof has a telescopic opening with a polyester fabric tarpaulin that is PVC-coated on both sides. The telescopic opening of the facility is effected by superimposing the two central mobile sections onto the two front extremities, thus leaving half of the total roof length uncovered.
palazzetti e palestre
PALESTRA A
palazzetti e palestre
PALESTRA POLIVALENTE A
REGGIO EMILIA
Progetto architettonico e Direzione Lavori (interni al Comune): arch. Francesca Rovani, geom. Claudio Campari Fine lavori: luglio 2012 Pavimentazione sportiva: Vaneton srl (Modena) Impianto Basket sospeso a soffitto motorizzato: Gammasport srl, Susegana (Treviso)
Tsport 290 La realizzazione è costituita da una palestra ad uso sia scolastico che civico. il complesso sportivo è costituito innanzitutto da un blocco di altezza che varia da 7 a 13 metri che accoglie un accesso principale a doppio volume ubicato verso sud, un campo da gioco in misura idonea ad ospitare un campo da calcetto, e una tribuna per circa 400 spettatori. Questo volume principale viene affiancato verso ovest, nord ed est da un volume di altezza inferiore, circa 5 metri, al fine di mitigare l’inserimento dell’e-
dificio in un contesto che, seppur vantando emergenze vegetazionali imponenti, rimane pur tuttavia caratterizzato da edifici di altezze contenute. The initiative involve the construction of a new gym for both school and public use. The new construction’s three main façades – the southern, western and eastern sides – are endowed with numerous openings looking out on the surroundings, while the fourth side, the northern one, provides emergency exits and services access.
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atletica leggera
PISTA DI ATLETICA A ENNA Progetto e Direzione lavori: ing. Paolo Vicari, arch. Gaetano William Tornabene Fine lavori: luglio 2009 Ditta esecutrice del manto: F.lli Anastasi srl, Villafranca Tirrena (Me) Fornitura attrezzature sportive: Sportissimo snc, Albino (Bg)
Tsport 269 La pista, completamente ritracciata, passa da 6 a 8 corsie, ed ha una lunghezza nominale di 400 metri; il tracciato comprende il percorso siepi e tutte le pedane in modo da consentire lo svolgimento di un concorso di atletica completo. Particolarmente significativa la tecnologia del manto, colato in opera, semidrenante, che garantisce lunga durata alle caratteristiche prestazionali della superficie sportiva. Il campo è stato completato con la nuova tribuna, in cemento armato, protetta da una tettoia metallica;
collocata lungo il rettilineo di arrivo, con il sole alle spalle, ha una capienza di circa 500 spettatori. Completely retraced, the track now has a total of eight lanes, two more from the previous set up, and is 400 metres long. The track includes the steeplechase circuit as well as all takeoff boards so as to allow for the organisation of full-scale athletic tournaments. The facility now includes a new stand in concrete with a metallic roofing.
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Algeria, pista di atletica leggera a Souk Ahras
Siracusa, pista di atletica leggera
Messina, campo di baseball
Acquedolci (ME), centro sportivo
nello sport la nostra professionalitĂ Monforte San Giorgio (ME), impianto polivalente
Francavilla Fontana (BR), campo di calcio
Mazara del Vallo (TP), campo di calcio
Piraino (ME), campo di calcio
Reggio Calabria, campo di calcio
Costruzione di IMPIANTI SPORTIVI: calcio, atletica, tennis, basket, pallavolo, calcetto, baseball. Coperture impianti con strutture geodetiche. Pavimentazioni sportive sintetiche.
Manufacture of sport facilities for: soccer, athletics, tennis, basket, volleyball, five-a-side soccer, baseball. Geodetic roofings for sport facilities. Synthetic sport floorings.
F.lli Anastasi srl - Zona Artigianale Loc. Pontegallo - 98049 Villafranca Tirrena (Messina) - Italy ph. (+39) 090 332 095 r.a. - fax (+39) 090 332 088 - www.fratellianastasi.it info@fratellianastasi.it Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2000 SC-05-245/EA 28
L’AQUILA
Progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: arch. Vincenzo Perinelli Fine lavori: maggio 2014 Pavimentazione sportiva fornitura in gomma: Mondo spa, Gallo d'Alba (Cn) Attrezzature ed arredi: Mondo spa, Gallo d'Alba (Cn) e Sportissimo tnt, Bergamo Tsport 298 A cinque anni dal terremoto del 6 aprile 2009, quello che è stato nell’emergenza un campo di accoglienza, il centro sportivo Piazza d’Armi, è tornato alla città con il nuovo manto per la pista di atletica e le nuove attrezzature. Nelle linee generali la funzionalità, la durevolezza e l’economia di esercizio sono gli obiettivi primari che il progetto ha perseguito in ciascuna delle sue fasi di sviluppo. Il progetto è stato redatto partendo dalla rilevazione dello stato di fatto e dalle condizioni di usura della pista di atletica e dell’area circostante, e in particolar modo della gradinata (che è stata poi demolita). Per quanto
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attiene la pavimentazione sportiva, è stata utilizzata una pavimentazione prefabbricata in gomma ecocompatibile. Five years after the earthquake of 6 April 2009, a site that had served as an emergency shelter camp, the Piazza d’Armi sports centre, has been returned to the city with a newly paved running track and new facilities. Functionality, durability and working economy were the primary aims pursued in every design stage; the remodelled facilities are characterised by essential, straightforward styling, and blend well into the surroundings.
atletica leggera
PISTA DI ATLETICA LEGGERA A
atletica leggera
PISTA DI ATLETICA COPERTA A LUCCA Progetto esecutivo: Studio Tecnico Vitelli, Vecci, Bresciani Fine lavori: dicembre 2011 Attrezzature e arredi: Sportissimo snc, Albino (Bg)
Tsport 287 A integrazione degli impianti esistenti presso il campo scuola comunale per l’atletica leggera, è stato realizzato un edificio destinato all’atletica indoor: oltre a corsa e salto, consente anche la pratica al coperto di basket e volley. Il fabbricato, delle dimensioni complessive di circa 1000 mq coperti, è realizzato tramite portali in legno lamellare. All’interno della sala, è stato realizzato un rettilineo da 50 metri con 5 corsie, oltre a pedane per i salti in lungo, triplo, in alto e con l’asta. È altresì ricavato un
campo da basket, dotato di tabelloni con adattatore per minibasket; nonché un campo da volley. A new building has been constructed to supplement the existing municipal athletics school camp facilities: in addition to track and field events such as running and jumping, it is suitable for indoor basketball and volleyball practice and competitions. The indoor facilities include a 5-lane running track, 50m long, and high jump, long jump, triple jump and pole vault platforms.
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MILANO
Progetto: Ufficio tecnico MilanoSport Fine lavori: luglio 2011 Fornitore manto: Unieco Sport spa, Reggio Emilia Produttore manto King Arthur: OSST Surfaces Lavori di preparazione e posa manto: Biffi spa, Villa D’Adda (Bg) Foto: Bruno Grillini Tsport 282 Gestito dalla società MilanoSport, il Centro Sportivo XXV Aprile è considerato un impianto modello, in particolare per l’atletica leggera: aperto a tutti i cittadini, atleti o dilettanti, che possono correre sulla nuovissima pista, ripavimentata con una superficie prefabbricata di colore azzurro, pagando il modico prezzo del biglietto d’ingresso, fa parte della storia dello sport nazionale. Impostata su 6 corsie di marcia, la pista è lunga 400 metri con rettilineo dei 100. L’impianto è completato
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con le consuete pedane per il salto e per i lanci, ivi compresa la gabbia per disco e martello. The “Centro Sportivo XXV Aprile” - fully refurbished and paved with a prefabricated light blue surface - is considered a model facility, especially for track and field activities: open to all citizens, whether athletes or amateurs, who need only pay an affordable entry ticket to run on the brand-new track, it is part of the history of national sport.
atletica leggera
PISTA DI ATLETICA A
fitness e benessere
CENTRO TERMALE A
PESCANTINA (VERONA)
Concept, progetto architettonico, direzione artistica: Studio Marzorati Architettura - arch. Giancarlo Marzorati Arredi spogliatoi: GES Group, Verona
Tsport 296 “Aquardens” in Valpolicella, a pochi chilometri da Verona , ha concretizzato l’idea progettuale di realizzare una struttura destinata a Parco Termale che sfrutta l’acqua termale prelevata a 130 metri sotto il suolo, alla temperatura di 46 gradi, per poi incanalarla e contenerla in vasche grandi, piccole e fiumi che sfociano direttamente nelle vasche. Sin dalla hall d’ingresso, la vetrata che si affaccia sulle terme consente di avere la percezione complessiva di quanto il centro termale offre. L’ampia vasca con forme sinuose sulla quale si sovrappongono altre più piccole
circolari con un continuo flusso di acqua in fermento, è dominata dalla grotta centrale al cui interno altra acqua, e dedicata alla cromoterapia, oppure all’aromaterapia. “Aquardens” in Valpolicella, at just a few kilometres from Verona, is the tangible result of a project for the realization of a spa complex to exploit thermal water drawn from 130 metres under the ground at a temperature of 46 degrees, and then to channel and store it in large and small pools with waterways flowing directly into the pools.
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ERBA (COMO)
Progettazione: Studio Architettura Ingegneria Arch/Ing Fine lavori campi calcio: settembre 2012 Fine lavori centro natatorio: ottobre 2013 Fine lavori sistemazioni esterne: giugno 2014 (previsione) Campi di calcio: Italgreen spa, Villa d'Adda (Bg)
Tsport 296 I criteri progettuali individuano, come nucleo portante del rinnovato parco sportivo del Lambrone, l’impianto natatorio, a cui si affiancano gli spazi per le altre attività sportive al coperto e all’aperto. L’intervento è improntato all’utilizzo, in particolar modo per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, di tecnologie innovative e “sostenibili”, nell’intento di creare un organismo il più possibile autosufficiente, efficiente e a basso costo di eserci-
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zio, elementi vitali per la gestione di un complesso di questa estensione. The design criteria identify the swimming facility as being the linchpin of the project, so it is flanked by the areas dedicated to other indoor and outdoor sports activities. To complete the structure, there are extensive external areas and gardens, which contribute to the perception of this centre as a place of socialization and leisure.
fitness e benessere
CENTRO SPORTIVO E RICREATIVO A
fitness e benessere
CENTRO POLIFUNZIONALE A
MONTICELLO BRIANZA
Progetto architettonico e d.l.: arch. Paolo Fumagalli, arch. Tiziano Cesana Fine lavori: 2006 Realizzazione campo di calcio: Biffi spa, Villa d'Adda (Bg)
Tsport 250 Frutto di una procedure di project financing, il centro per sport d’acqua, fitness e salute, affiancato da un campo di calcio regolamentare, è silenziosamente disteso tra le pieghe di un paesaggio lombardo ancora dolce e riposante. La caratteristica principale degli ambienti è quella di essere totalmente aperti verso nord, cioè verso la valle inedificata e verso le prealpi. La notevole massa volumetrica dell’edificio è dissimulata attraverso la frammentazione antiprospettica dell’altezza dei fronti, ponendo all’esterno i volumi più bassi, soprattutto a monte, in modo da accentuarne il radicamento a terra.
Il centro benessere comprende quattro differenti sezioni, che rispondono in modo integrato alle diverse esigenze di training, relax, rigenerazione e benessere. By adopting the “project financing” procedure, a Sports Centre was realized comprising an 11-a-side football field with stand, changing rooms and toilets and a multipurpose centre for training, post-traumatic rehabilitation, pool-therapy, well-being, that is characterised by a gently curving roof profile, running counter to the gradient of the land.
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CARRARA (MASSA)
Progettista: Marco Morigi Fine lavori: dicembre 2011
Tsport 291 Due artigiani in Versilia decidono di realizzare un impianto al coperto per lo skateboard: messo a disposizione un capannone e affidato a un architetto il compito di disegnare gli elementi strutturali, con i suggerimenti pratici degli skaters locali, ecco nascere lo skatepark “fatto in casa”. Difficoltà principale è stata la costruzione della bowl, essendo una struttura complessa con curve tridimensionali. La struttura portante è in legno, con copertura finale in compensato di okoumè; la superficie skateabile è di 365 mq di cui un terzo a bowl e due terzi area
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“street”. È ammesso solo l’uso di skateboard o pattini in linea. Two Versilia-based artisans have come up with the idea to create an indoor skateboard facility. In offering a warehouse and entrusting an architect with the task of designing the structural elements, while local skateboarders provided practical tips, the artisans have successfully established a DIY skatepark of sorts. The principal structure is in wood, covered in okoumè plywood.
pattinaggio e skate
SKATEPARK A
SENIGALLIA (ANCONA)
Progettisti: ing. Lanfranco Castelli, arch. Andrea Castelli Fine lavori: marzo 2009 Pavimentazioni sportive: Vesmaco, Monsano (An)
Tsport 267 Accanto allo stadio di atletica, ai campi da calcio e da tennis e alla piscina coperta, è sorto, nella cittadella dello sport di Senigallia, un altro impianto d’avanguardia: la pista per il pattinaggio a rotelle realizzata con tecnologie d’avanguardia ed omologata per competizioni anche di livello internazionale. Tecnicamente, la pista è costituita da un tracciato ad anello con curve sopraelevate a sezione rettilinea della lunghezza complessiva di 200 metri. La pavimentazione completa è costituita da un binder in pietrischetto bituminoso, sovrastante tappetino d’u-
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sura, e infine dalla pavimentazione speciale sportiva outdoor-indoor ottenuta formando un rivestimento a spessore in materiale sintetico riconosciuto dal Comitato Europeo di Pattinaggio. There is a state-of-the-art facility near the track and field stadium, the football field and the indoor swimming pool in the sports citadel of Senigallia: the rollerskating rink made with cutting edge technologies and type-approved for competitions at all levels even international.
pattinaggio e skate
PISTA DI PATTINAGGIO A
pattinaggio e skate
PISTA DI PATTINAGGIO A
POLLENZA (MACERATA)
Progetto e Direzione Lavori: ing. Federico Canullo (U.T. Comunale) Fine lavori: luglio 2010 Pavimentazione sportiva in resina: Casali spa, Castelferretti (An)
Tsport 276 La pista di pattinaggio era stata realizzata nel 2004 e data in gestione alla locale società sportiva la quale è stata a suo tempo contattata dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio al fine di valutare la possibilità di realizzare nell’impianto gestito i Campionati Italiani di pattinaggio 2010 per la specialità della “corsa su pista”. E’ stato però necessario procedere ad un adeguamento della superficie alle più recenti indicazioni in materia, soprattutto in termini di un miglioramento delle caratteristiche di attrito della superficie medesima ai requisiti necessari per lo svol-
gimento delle gare a livello agonistico, con la stesa di una nuova pavimentazione di tipo sintetico sulla superficie preesistente in cemento. Evaluating the possibility of utilizing this facility for the “long track speed skating” events of the Italian Skating Championship in 2010, it was deemed necessary to adapt the surface to the latest regulations in force, especially with regards to improving its friction characteristics so that it might meet the necessary requirements for competitive events.
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pattinaggio e skate
PISTA DI PATTINAGGIO COPERTA A
DESENZANO (BRESCIA)
Progetto: ing. Lorenzo Peretti Fine lavori: dicembre 2008 Membrana: Plasteco Milano - PM Engineering srl, Senago (Mi) Tessuto utilizzato: Naizil spa, Campodarsego (Pd)
Tsport 268 L’elemento centrale dell’area è costituito da una piastra multiuso al coperto che consenta di ospitare manifestazioni sportive, ludiche ed espositive, completandone poi la sistemazione con vialetti, alberature, luoghi di sosta e ricreativi. La pavimentazione è stata predisposta principalmente per l’uso come pista di pattinaggio. Il manto di copertura è in poliestere con spalmatura in pvc impermeabile traslucido in doppio strato. Lungo il lato corto della struttura coperta è stato realizzato inoltre un edificio a supporto dell’attività sporti-
va, nel quale sono stati ricavati: i locali spogliatoio, gli uffici, docce, servizi igienici e l’infermeria. The central element of this area is a multipurpose plate that can house sporting events, games and exhibits, and whose installation has been completed with paths, trees, stopping and recreational places. Its paved surface are primarily designed for use as a roller skating rink. It has a roof and can be used the year round, enabling people to train on a suitable, complete facilities.
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PALAZZETTO PER BADMINTON A
MILANO altri impianti
Progettista: arch. Carlo Farroni (Tecton Studio Associati srl, Roma) Pavimentazione sportiva: S.T.S. srl, Monteu Roero (Cuneo) Arredi sportivi: Patentverwag Italia, Gaggiano (Milano)
Tsport 270 Un palazzetto per il badminton, ovvero un impianto sportivo dedicato all’antico gioco del volano, da tutti giocato almeno una volta sulla spiaggia, regolamentato come disciplina sportiva alla fine dell’ottocento nell’inglese Badminton House, assurto a dignità olimpica nel 1992 . A livello di progetto, si è pensato di preservare lo skyline e la cubatura di un edificio esistente, convertendolo in palazzetto per il badminton. Ciò ha comportato notevoli trasformazioni delle sagome interne, tali da adeguarle ai minimi ingombri dettati dalla normativa internazionale. La soluzione progettuale adottata, prevede la realizzazione
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di sette campi da gioco, di cui sei impostati al piano seminterrato, ed un ulteriore campo, posto alla quota zero, da sfruttarsi per il riscaldamento degli atleti. A hall for badminton, that is to say, a sports facility dedicated to the old game that used to be known as “volano”, and which we have all played at least once on the beach. The same game that assumed Olympic dignity in 1992. With regards to the project itself, it was decided to preserve the highline and cubage of the existing building by converting it into a badminton hall.
altri impianti
CAMPO DA GOLF A
CAIOLO (SONDRIO)
Progetto e direzione artistica dei lavori: dott. Fulvio Bani (Ag.ec. srl, Selvazzano Dentro - Pd) Fine lavori: giugno 2010 Assistenza agronomica: Ag.ec. srl (Selvazzano Dentro - Pd)
Tsport 274 Il progetto riguardava l’ampliamento a 18 buche del preesistente percorso di nove inaugurato undici anni prima. I lavori sono iniziati in autunno e sono stati ultimati con il completamento delle semine e delle piantumazioni ai primi di giugno dell’anno seguente. Il percorso, che si sviluppa in lunghezza affiancando il fiume Adda nei comuni di Caiolo e Cedrasco, è di taglio moderno ed è stato realizzato rimodellando il terreno originariamente piatto e inserendo ostacoli di acqua e di sabbia, nascondendo qualche sottigliezza che consente di non annoiarsi mai, risultando così gradito ai giocatori
di ogni livello e adatto a gare anche di spessore. The project was for the expansion to 18 holes of a preexisting 9-hole course inaugurated eleven years above. Works got underway on fall and were completed in early June, when the seeds and the plants were placed in the ground. The course is of modern design, and was constructed by remodelling the originally level ground, adding water and obstacles and, above all, providing for some tough spots that make every round into an exciting challenge.
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altri impianti
TENNIS HALL A
ROVERETO (TRENTO)
Progetto opere edili: geom. Renzo Falqui Massidda Progetto e direzione lavori opere strutturali e coordinamento sicurezza: ing. Sergio Andrighettoni Copertura in legno lamellare: Moretti Interholz srl, Erbusco (Bz)
Tsport 280 Realizzato a completamento del centro sportivo della Baldresca, che Tsport ha pubblicato in anteprima sul n. 256 del 2007, l’edificio del tennis coperto costituisce un elemento architettonico di particolare interesse per le soluzioni ingegneristiche adottate nella creazione della volta a botte, interamente basata sulle qualità e la duttilità del legno lamellare. Il centro sportivo presenta un articolato sistema di strutture per l’attività sportiva, comprendenti in particolare: la ristrutturazione della palazzina servizi, la realizzazione di un campo da calcio a cinque, e la realizzazione di una
nuova tennis hall completa di spogliatoi per gli atleti, zona tribune per 130 spettatori e autorizzata per manifestazioni occasionali di pubblico spettacolo. To complete the sports complex of Baldresca, which Tsport previewed in its publication no. 256 2007, the construction of a building dedicated to indoor tennis represents a particularly interesting architectural element because of the engineering solutions it has adopted in the creation of its barrel vault, entirely based on the qualities and pliancy of lamellar wood.
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BOCCIODROMO A
UDINE
altri impianti
Progetto esecutivo: Studio Valle Architetti Associati Fine lavori: settembre 2008 Arredi per spogliatoi: Nuova Radar Coop scrl, Limena (Pd)
Tsport 288 L’edificio, a pianta trapezoidale, ha l’asse longitudinale orientato in direzione est-ovest. L’interno dell’edificio è racchiuso a nord e a sud da due muri paralleli dal profilo curvilineo che si affacciano sui parcheggi. Questi muri, rivestiti da pannelli con finitura metallica, costituiscono l’immagine principale dell’edificio e formano un profilo variabile riconoscibile a distanza. Il lato sud, quello immediatamente visibile da chi entra nell’area, ha un profilo a onda che emerge dagli alberi del parcheggio e si staglia contro lo skyline delle Alpi visibili a nord. Esso richiama anche il movimento del gioco delle bocce con l’arretra-
mento del braccio del lanciatore per lo slancio e la successiva parabola della boccia prima di toccare il terreno. The trapezoidal shaped building has its longitudinal axis running in the east-west direction. The interior of the building is enclosed on the north and south sides by two curvilinear walls that run parallel to each other and face the parking lots. The profile of the wall also evokes the movements of the game: a player drawing back his arm for the throw and the subsequent parabola described by the ball in the air before landing on the ground.
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VELODROMO A
MONTICHIARI (BRESCIA) altri impianti
Progetto esecutivo e direzione artistica: arch. ing. Eliseo Papa - Ital-Engineering srl, Brescia Strutture Geodetiche: Zak srl, Desio (Mi)
Tsport 269 Il velodromo è articolato su un unico volume fuori terra suddiviso in quattro zone principali: la pista ad anello per la competizione sportiva; le tribune spettatori ed il parterre; la zona dedicata al pubblico, in prossimità degli ingressi, in cui trovano spazio aree ristoro ed i servizi igienici; la sala conferenze, sala autorità e sala stampa ricavate al piano interrato sotto le tribune. La copertura - che richiama nella sagoma il casco del ciclista - è sostenuta da una maglia strutturale a doppio reticolo spaziale continuo e regolare, ingegneristicamente assai complesso ed ardito; la pista è in listel-
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lare di legno duro, supportato da travi in legno lamellare ad inclinazione variabile. The velodrome is articulated on a single earth volume divided in four principal zones: the ring track for the races; the spectators’ stand; the area dedicated to the public; the conference halls and other devices. The velodrome’s covering – which recalls the helmet of a cyclist – is sustained by a double-grid structural mesh; the track is in lamellar strip of woods of varying inclinations.
CAMPO DA RUGBY E FOOTBALL AMERICANO A altri impianti
Progetto architettonico: arch. Monica Fantappiè, i.d.d.p. Fabio Gallai Fine lavori: marzo 2012 Realizzazione del manto erboso: Galardini Sport, Chiazzano (Pt) Arredi sportivi: Gammasport srl, Susegana (Tv)
Tsport 286 L’intervento consiste nella realizzazione di un campo da football americano di ml. 120x73,50, fasce di rispetto comprense e di una tribuna coperta per 750 spettatori che ospita nel sottotribuna i locali necessari allo svolgimento dell’attività sportiva: spogliatoi per gli atleti e per gli arbitri, l’infermeria, la sede della società, magazzini e locali tecnici. Gli atleti hanno accesso diretto al campo tramite un tunnel interrato che attraversa il sottotribuna e sbarca con una rampa di scale sul campo. Il tetto della tribuna contiene, inglobati nel pacchetto di copertura, pannelli fotovoltaici per la produzione dell’e-
nergia elettrica che viene in parte utilizzata per l’impianto sportivo e in parte venduta all’azienda erogatrice. The overall dimensions of the field, including the buffer zone, are 120x73.50 m. Under the bleachers, providing seats under cover for 750 spectators, there are locker rooms for athletes and referees, an infirmary, the offices of the sports club, warehouses and technical plants. The athletes can access the field via an underground tunnel that runs under the bleachers and ends in a stairway at the edge of the playing field.
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FIRENZE
REALIZZAZIONI E MANUTENZIONI MANTI ERBOSI SPORTIVI
"SSC Napoli, U.S. Sassuolo Calcio, Empoli F.C. hanno già scelto il sistema Shuttle® by Galardini Sport ® per far esprimere al meglio le capacità ed il talento dei propri top-player" Shuttle® è una serie di operazioni che la ditta Galardini Sport® ha appreso in America e che propone esclusivamente alle società di serie A e B, al fine di realizzare un substrato e tappeto erboso di qualità.
Shuttle® garantisce una superficie fruibile per svariati anni con gli stessi standard qualitativi prefissati al momento della costruzione, uso di materiali certificati e idonei, capacità di drenaggio elevatissima, copertura vegetale impeccabile per tutto l'hanno e resistenza ad un elevatissimo carico sportivo, tutto salvaguardando la salute dei giocatori, poichè è un manto erboso naturale. Galardini Sport® esegue anche le rizollature dei rettangoli di gioco mediante macchinari appositi e brevettati in modo tale da completare l'operazione in maniera ottimale e nel minor tempo possibile.
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PARCO TEMATICO AD
ABU DHABI (EMIRATI ARABI UNITI)
altri impianti
Progetto: Benoy, Londra Fine lavori: ottobre 2010
Tsport 278 I più grande parco tematico coperto esistente al mondo, interamente dedicato al mito Ferrari, è inserito nel progetto del grandioso insediamento che sta trasformando la desertica Yas Island, alla periferia di Abu Dhabi, in un verdissimo centro residenziale. Esternamente la struttura del Ferrari World Abu Dhabi esprime il linguaggio e i valori del marchio Ferrari. L'idea dei progettisti - creare un edificio che ricordasse la forme sinuose delle scocche del Cavallino - ha trovato realizzazione ispirandosi direttamente al profilo del fianco a doppia curva della car-
rozzeria della Ferrari GT. At the centre of the Yas Island mega-scheme in Abu Dhabi, sits the world’s first Ferrari Theme Park. Opened in 2010, Ferrari World Abu Dhabi is the world’s largest indoor theme park. Externally the Ferrari World Abu Dhabi building expresses the language and values of the Ferrari brand itself. The vision to create a building that reflects Ferrari’s sinuous form, is directly inspired by the classic double curve side profile of the Ferrari GT chassis.
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IMPIANTO FOTOVOLTAICO A
VERONA altri impianti
Progettista: ing. Giovanni Tezza Fine lavori: dicembre 2009
Tsport 272 La copertura dello stadio di Verona è stata interamente rivestita di pannelli fotovoltaici: si tratta del più grande impianto di questo tipo realizzato in Italia su una struttura sportiva. E’ proprio la copertura che, giunta allo scadere dei dieci anni dal collaudo, aveva ormai urgente bisogno di interventi manutentivi a causa delle infiltrazioni di acqua piovana causate dal deterioramento della guaina impermeabilizzante; si era parlato inoltre della possibile demolizione dell’intero stadio per ricostruirne uno nuovo in altra posizione. A tutto questo si è posta la parola fine
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quando venne presa la decisione di rifare la copertura abbinandovi un impianto fotovoltaico di prim’ordine. The roof of the Verona Stadium was entirely covered with photovoltaic panels. It is the largest installation of this type in Italy built on a sports facility. In recent years there was also talk of possibly demolishing the entire stadium and rebuild a new one in another position: all of this was stopped when a decision was taken to redo the roof and install a top-notch photovoltaic system on it.
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Tabelloni elettronici per lo sport
azienda italiana leader nella produzione e distribuzione di apparecchiature elettroniche di visualizzazione dati di tipo numerico matriciale e video.
Controlsystem - divisione della PMF Elettronica industriale srl - via Canazza 68 - 20025 Legnano (Mi) ph. (+39) 0331 596122 - fax (+39) 0331 598034 - www.controlsystem.it - e.mail: info@controlsystem.it
PALAZZETTO DEL GHIACCIO A TORINO altri impianti
Progetto: ing. Enrico Lee et al. Tabellone elettronico: Control System, Legnano (Mi)
Tsport 234 La struttura ha ospitato, durante le olimpiadi invernali del 2005, gli allenamenti di short track. L’inserimento del grosso volume architettonico nel contesto urbano, ha tratto ispirazione da esempi storici torinesi quali il Teatro Regio o il Palazzo Carignano, di cui richiama le forme e i materiali. Il profilo curvilineo che caratterizza l’architettura esterna è marcato dal muro in mattoni facciavista che si snoda parallelo a Corso Tazzoli, e prosegue all’esterno dell’edificio delimitando le due piazze d’ingresso. La distribuzione delle gradinate è rettilinea; i lati corti delle tribune sono sottolineati da due grandi archi aventi
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lo scopo di enfatizzare il senso spettacolare del luogo. The venue hosted the short-track skating training during the 2005 Olympic Winter Games. The curvilinear profile that characterises its external architecture is highlighted by the brick wall that runs alongside the way, continuing on the external side of the building to limit the entrance squares. The seating distribution is not oval, but rectilinear: the short sides of the stands are highlighted by two large arches whose aim is to heighten the spectacular impact.
ACQUASCIVOLO A BORDO DELLA altri impianti
Progettazione e realizzazione: Acquapark srl, Calcinato (Bs) Fine lavori: novembre 2008
Tsport 267 L’ammiraglia della flotta di MSC Crociere, Fantasia, e la gemella Splendida sono state attrezzate, fra le mille dotazioni per il divertimento degli ospiti, di un acquascivolo appositamente progettato per la nave dall’italiana Acquapark. Lo scivolo installato è un tubo chiuso di sezione circolare realizzato in vetroresina con diametro interno di 90 cm. La particolarità dello scivolo è data dal colore, realizzato con una resina blu particolarmente trasparente e allo stesso tempo resistente, che permette di avere internamente un’alta luminosità
consentendo il passaggio della luce verso l’interno. The MSC Crociere flagships Fantasia and Splendida were equipped with the full range of leisure and recreation options, including a water slide specifically designed for the ship by the Italian Acquapark. The water slide is a closed fibreglass tube having an internal diameter of 90 cm, made with a transparent and yet resistant blue resin that allows light to filter from outside thereby ensuring brightness inside.
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MSC FANTASIA
CENTRO SPORTIVO UNIVERSITARIO A TRENTO
Palestra di arrampicata: Sint Roc & Ecogrips, Arco (Tn) Esecuzione Copertura ed Opere Strutturali in Legno: Holzbau spa Forniture Sportive e Pavimento Palazzetto: Mondo Sport&Flooring Alba fraz. Gallo (Cn)
Tsport 294 L’intero progetto si sviluppa articolando un’ampia area esterna impostata su piano inclinato, che accoglie diversi spazi pubblici tra cui una piazza a quota intermedia e un sistema di rampe che pone in collegamento tutte le funzioni incluse nel centro servizi. La palestra, con un’altezza libera superiore a 10 metri e un campo da gioco di 40x20, disegnata per essere omologata per calcio a cinque, pallamano, pallacanestro e pallavolo, è dotata di circa 500 posti a sedere per il pubblico. Particolarmente innovativa è la parete di arrampicata sportiva al coperto, che occupa una
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grande sala rettangolare di altezza 15 metri con attigua sala boulder. The entire project extends over a vast and ramified external area positioned on a slope, designed to house various public spaces comprising a square at an intermediary level and a system of ramps interconnecting all of the functional areas comprised in the facility. Particularly innovative, the indoor climbing wall occupies a large rectangular 15 metre high hall with its adjacent boulder room
altri impianti
Progettazione: STS Trentino Engineering srl, Trento
altri impianti
CAMPI DA TENNIS A
BARBERINO DI MUGELLO (FIRENZE)
Progettazione preliminare e definitiva: arch. Susanna Durantini (Amministrazione Comunale) Fine lavori: maggio 2011 Realizzazione campi sportivi: Eurosquash, Firenze
Tsport 280 L’intervento riguarda un impianto sportivo adibito al gioco del tennis, di proprietà del Comune, omologato Coni e Fit con capacità non superiore a 100 spettatori. Il centro comprende due campi in erba sintetica di colore verde, un edificio adibito a spogliatoi e spazio associazione, una gradinata e il magazzino. La scelta progettuale per il fabbricato dei servizi tiene conto della architettura tradizionale degli edifici circostanti (con particolare riferimento a quelli di proprietà comunale), un piano fuori terra e gran
parte della copertura piana. The refurbishment involved a tennis facility owned by the city administration with a seating capacity of under 100 spectators. The facility includes two courts in green-coloured artificial turf, a building hosting changing rooms, the clubhouse, the seating stand and a storeroom The restructuring project fully complied with the stringent demands of minimising environmental impact.
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CAMPI DA BASEBALL A
PARMA altri impianti
Progettista architettonico: arch. Marco Longinotti Fine lavori: agosto 2009 Sedute: Bertelé srl, Lurago d'Erba (Co)
Tsport 275 L’impianto è costituito da quattro campi per il gioco del baseball, ognuno dotato di tunnel di battuta, bullpen, tabelloni segnapunti e magazzini; per ogni campo esiste una tribuna per il pubblico, in parte coperta, e sottostanti spogliatoi e servizi. Il centro comprende una palestra con propri spogliatoi, di dimensioni tali da poter ospitare competizioni dei più svariati sport, una foresteria dotata di mensa, una porzione di fabbricato di servizio ad uso uffici. Il lavoro effettuato sulla struttura di servizio al campo principale, consiste in una nuova tribuna per 2.500 spettatori dotata di
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zona centrale coperta ed attrezzata con locali a disposizione della società sportiva, tribuna stampa, sala polivalente panoramica; nei locali sottotribuna trovano posto spogliatoi e servizi per giocatori, allenatori ed arbitri. The baseball stadium is comprised of four diamonds, each of them equipped with batting tunnel, bullpen, scoreboards and storage rooms: each playing field is flanked by stands for the spectators, partly under cover, with locker rooms and restrooms underneath. At present the facility has been restructured and is fully accessible.
FIERE
TSPORT N.1/MARZO
1976
Fiere: da Colonia ‘76 a Bologna ‘14 Fin dal primo numero, Tsport ha dato conto ai lettori di come si presentava il panorama commerciale in occasione delle fiere di settore, a cominciare dalla classica europea: la fiera di Colonia (nel ’76 alla sua quarta edizione). Da allora il ruolo di questi incontri periodici tra espositori e visitatori ha subìto profonde trasformazioni di significato. Si consideri che per vedere un nuovo prodotto o per apprezzarne le caratteristiche, non c’era altra possibilità che andare in fabbrica o visitare una fiera: oggi, con la Rete si arriva all’informazione completa senza muoversi dal proprio ufficio. E infatti, nei resoconti di quegli anni si parla insistentemente del numero di “ordinazioni“ raccolte in fiera, e il successo della partecipazione si misurava in numero di contratti firmati. Leggiamo qualche passo dal numero 1 di Tsport, a firma di Ezio Suppini, corrispondente dal “IV Salone Centri Sportivi e piscine” di Colonia.
“…nel ramo degli impianti, i fabbricanti di rivestimenti per le piste e di terreni da gioco sono quelli che hanno suscitato il maggior interesse dei visitatori. L’affluenza agli stands e il volume degli affari sono stati, a detta degli operatori, assai soddisfacenti…” “In particolare è diminuita la presenza di ditte specializzate alla messa in opera di manti erbosi naturali che stanno cedendo il passo sempre più ai fabbricanti di tappeti d’erba sintetica. Le installazioni sportive e di giochi concepite secondo nuove tendenze e nuovi criteri di pianificazione hanno suscitato il maggiore interesse, anche perché in questo settore non si erano viste tante novità come in questo salone…” “Nel ramo delle installazioni per centri sportivi, si sono registrate interessanti commesse riguardanti tribune e sedili..” Ed ecco quanto c’era da dire a proposito dell’Italia e degli italiani. Gli espositori del nostro Paese erano
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dodici, “con attrezzi ginnastici, articoli nautici, apparecchi in plastica per i ponteggi, depuratori”. “…momento più qualificante di questo IV Salone di Colonia, l’attenta, partecipe e interessata presenza di una miriade di esperti e responsabili di enti pubblici di tutta Europa, particolarmente interessati a considerare e studiare le novità del settore e soprattutto i metodi di ricerca e pianificazione che presiedono ormai alla costruzione di qualsiasi tipo di centro sportivo… Ebbene, abbiamo constatato con rammarico e delusione che a Colonia gli unici assenti erano gli italiani: non un assessore allo sport, regionale o comunale che fosse, non un rappresentante del Coni che pur dovrebbe essere doverosamente impegnato a tenersi informato sugli aggiornamenti che diuturnamente caratterizzano il settore dell’impiantistica sportiva. (…) Così avverrà che, nelle già scarse iniziative programmate localmente in Italia, le
MEETINGS -
realizzazioni saranno oltreché costose, antiquate e insufficienti, e il divario tecnico delle nostre attrezzature diverrà più che “coloniale”, visto che di fronte all’assenza degli italiani, la presenza di esponenti arabi, dell’Africa del sud e di altri paesi di oltre mare, è stata tale da suscitare una piacevole sorpresa”.
Dopo un boom nei decenni successivi, durante i quali la produzione italiana si è adeguata agli standard internazionali, il significato delle fiere di settore si è profondamente modificato, e diventa l’occasione per incontrarsi ma sempre meno per “fare affari”.
FIERE
Saie L’ultimo evento fieristico a cui abbiamo partecipato è stato la cinquantesima edizione del Saie a Bologna, dal 22 al 25 ottobre scorsi: un evento non specificamente dedicato al settore dell’impiantistica sportiva ma che, in anni alterni, cerca di ritagliare uno spazio specifico, ora chiamato “SAIESport&Technologies”. Nelle pagine seguenti, una panoramica sugli stand di alcune aziende del settore. Qui sotto, le autorità presenti all’inaugurazione del Saie 2014: fra gli altri, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.
Trade Fairs: from Köln ‘76 to Bologna ‘14
Since its first issue, Tspor t has described for its readers the commercial scenario on the occasion of sectoral trade fairs, star ting with one of Europe’s classic rendezvous, the Köln trade fair held in 1976 (then in its four th edition). Since then the role of these periodic get-togethers between exhibitors and visitors has changed to a significant extant. Just consider that the only way to see a new product and appreciate its characteristics consisted of going to the factor y or visiting a trade fair: nowadays, with the Internet, we can get exhaustive information without leaving our office. In fact, the repor ts from the time speak insistently of the “orders” collected during the exhibition period, and the success of an event was also assessed on the basis of the number of contracts signed. After the boom of the following decades, during which Italian production adapted to the international standards, the significance of sector trade fairs changed appreciably, as they became more and more an oppor tunity to meet and less an oppor tunity to do business. The last trade fair event we par ticipated in was the 50th edition of SAIE in Bologna, from 22 to 25 October; an event which is not specifically dedicated to spor ts structures and equipment but ever y other year tries to reser ve to this sector a special section, now called “SAIESpor t&Technologies”. In the colour images, an over view of the stands set up by the companies that are active in the sector.
In queste due pagine, immagini dalla quarta edizione della Fiera di Colonia, 1976.
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In these two pages, pictures from the fourth edition of the Koeln trade Fair, 1976.
FIERE - M
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In queste pagine, intorno allo stand di Tsport (in grande), alcuni degli espositori al Saie 2014. In these pages, around the Tsport stand (largest), some of the exhibitors at Saie 2014. Dall’alto e da sinistra / from the top and left: Betafence, Cedital, Delfino Sport, F.lli Anastasi, Field Turf, Gammasport, International Group, Italdreni, Italgreen, La Rete.
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MEETINGS -
FIERE
Mapei, Mario Orlando, Pentaplast, Promix, Sabbie di Parma, Safitex, Scarabelli, Sit-in Sport, Tennis Tecnica. A lato, vista sull’area del SAIESport&Technologies. / Next, view of the area of SAIESport&Technologies.
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Notizie MLZD e Sollberger Bögli Architekten creano lo stadio di Losanna Uno stadio da 12 mila posti a sedere sarà progettato da MLZD e Sollberger Bögli Architekten per un valore di circa 70 milioni di euro. Il progetto è par te di un ampio piano di riqualificazione e sviluppo per il nord di Losanna e si tratterà del più grande impianto spor tivo dopo il suo completamento, previsto nel 2019. Circondato da spazi pubblici, lo spazio rettangolare sarà rialzato ai suoi angoli per fornire l’accesso all’interno. Le aree spor tive, gli uf fici, le aree stampa e i ristoranti saranno incorporati nel progetto. rIl Bosco Verticale di Boeri vince l’International Highrise Award 2014 Il progetto di Stefano Boeri, il “Bosco Ver ticale” di Milano, quar tiere di Por ta Nuova, ha vinto l’International Highrise Award 2014, che premia ogni due anni la migliore architettura urbana di almeno cento metri di altezza. Tra i 5 finalisti del premio internazionale, organizzato da Deutsches Architekturmuseum e DekaBank, anche l’edificio ‘De Rotterdam’ disegnato da Rem Koolhaas, ‘One Central Park’ di Sydney e ‘Renaissance Barcelona Fiera Hotel’ progettati da Jean Nouvel e il complesso cinese
news ‘Sliced Porosity Block’ di Chengdu disegnato da Steven Holl. ‘Bosco Ver ticale’ è simbolo della simbiosi tra natura e architettura grazie alle sue due torri residenziali di 80 e 112 m di altezza in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11mila fra perenni e tappezzanti, 5mila arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse: un corrispettivo di 20mila mq di bosco e sottobosco che densificano in altezza il verde nella città. Tra i criteri di assegnazione del premio, la sostenibilità, il design, la qualità degli interni e l’integrazione con il contesto originario. Il Parkour al Museo dello Sport di Torino È il Parkour (PK) la 48esima disciplina a entrare nel Museo dello Spor t, il primo spor t di strada a essere ospitato nei locali dello Stadio Olimpico di Torino, testimonianza dell’attenzione che il Museo riser va alle attività nuove ed emergenti come “l’ar te dello spostamento”. Il Parkour è una disciplina urbana nata a Parigi alla fine degli anni '80 e consiste nel superare ostacoli con salti e acrobazie, muovendosi velocemente. A Torino sono circa 200 i giovani che lo praticano e si chiamano Traceurs (tracciatori o tracciatrici), tra questi i fondatori di Parkour Torino
Il “Bosco Verticale” di Stefano Boeri.
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ASD che, accompagnati dal responsabile area giovani Uisp, hanno consegnato al Presidente del Museo Arisi la maglietta uf ficiale “Non sono un ladro, faccio parkour” simbolo delle difficoltà incontrate, almeno all’inizio, dai traceurs. Prendono forma i Giochi Olimpici del 2016, con l’avanzamento dei lavori al Barra Olympic Park Procedono a passo spedito i cantieri aper ti per i Giochi Olimpici di Rio 2016. Il Barra Olympic Park, che sarà il cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2016, comincia a prendere forma: mentre i lavori di realizzazione sono in corso, le prime aree per gli spettatori e per le competizioni sono già visibili e forniscono un’anteprima di quello che apparirà quando i migliori atleti del mondo si esibiranno per conquistare le medaglie olimpiche. Come ha specificato il
direttore delle infrastrutture di Rio 2016, Alexandre Techima, sono stati fatti numerosi progressi e i lavori stanno procedendo, in alcuni casi con qualche anticipo rispetto alla programmazione. I progressi maggiori sono visibili alle tre arene Carioca: le aree dedicate alle competizioni sono formate e lo stesso si può dire per le strutture iniziali per gli spettatori. Durante i Giochi, le tre aree spor tive (Olympic Halls 1, 2 e 3) ospiteranno le gare di 4 spor t olimpici, il basket, il judo, la scherma e il taekwondo, e di tre spor t paralimpici – basket e rugby su sedia a rotelle, judo e bocce. Anche l’Olympic Tennis Centre sta prendendo forma: procedono i lavori alle tribune spettatori, che ospiteranno 10 mila persone, i lavori preparatori per i terreni sono stati completati e le aree sono pronte per essere ricoper te con le pavimentazioni spor tive. Le fondamenta della Future Arena, struttura temporanea che ospiterà le competizioni di handball e goalball, sono vicine al completamento. L’arena sarà smantellata dopo i Giochi e le sue par ti saranno utilizzate per costruire quattro scuole pubbliche a Rio de Janeiro. Il centro acquatico Maria Lenk e l’Olympic Arena di Rio, operativi sin dal 2007, saranno riqualificati a par tire dal primo quadrimestre del 2015. Nel frattempo, le fondamenta sono in corso di posa per il velodromo e lo stadio acquatico. Il Barra Olympic Park ospiterà, nelle sue 9
news arene olimpiche, 24 spor t oltre al Broadcasting Centre e al centro stampa. Stadio di Perth, Australia: sarà uno dei migliori in tema di assenza di barriere architettoniche Il progetto dello stadio di Per th ha visto una approfondita fase di pianificazione durata più di due anni, in stretta collaborazione con Stadium Access and Inclusion user group, gruppi che hanno par tecipato a una serie di workshop, fornendo consigli mirati – essendo composti da persone in carrozzella, i loro accompagnatori e altre persone con necessità par ticolari. Le strutture pubbliche che assicurano un’esperienza cinque stelle ai por tatori di handicap devono avere una serie di requisiti tra cui accessi alle carrozzelle a qualunque livello, por te automatiche nei ser vizi, posti a sedere
al coper to. La costruzione di questo stadio, di cui abbiamo parlato sul numero 299 di Tspor t, inizierà a breve e includerà por te automatiche in tutte le 21 toilette accessibili, tre toilette “changing places”, ser vizi vari quali biglietteria e negozi con accesso ottimale anche per i disabili in carrozzella, 12 ascensori e postazioni disabili a tutti i livelli, accompagnate da posti flessibili per gli accompagnatori. Anche i parcheggi saranno accessibili con nove postazioni riser vate. 1000 cantieri per lo sport Saranno proprio 1000 i progetti che verranno finanziati nell’ambito del progetto “1000 cantieri per lo spor t”, di cui 500 saranno impianti spor tivi di base e altri 500 impianti all’interno di istituti scolastici. Il finanziamento, disposto dall’Istituto per il Credito Spor tivo, in accor-
do con il Governo, ammonta complessivamente a 75 milioni di euro. L’iniziativa prevede l’erogazione di mutui a tasso zero, della durata massima di 15 anni e con impor to massimo pari a 150 mila euro. Nel caso in cui l’ente che richiede il finanziamento dovesse avere bisogno di una cifra maggiore, alla par te eccedente del mutuo si applicherà la contribuzione in conto interessi. Sono ammessi al finanziamento nuove realizzazioni e progetto di ristrutturazione o ricostruzione. L’emblema ufficiale della 2018 FIFA World Cup Russia™ è stato svelato su una stazione spaziale Ambientazione originale per l’annuncio dell’emblema ufficiale della FIFA World Cup che si disputerà nel 2018 in Russia, tenutosi con l’assistenza del personale del-
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Notizie la nave spaziale internazionale, in uno speciale show televisivo cui hanno par tecipato il presidente FIFA Blatter, il capo della LOC (Local Organising Committee), il segretario generale e il campione FIFA 2006, l’italiano Fabio Cannavaro. Come ha dichiarato il presidente FIFA, l’emblema unisce gli attributi unici della Russia e della FIFA World Cup, unisce il sogno e la magia, come farà la competizione spor tiva per milioni di fans nel 2018; rappresenta inoltre un sogno, per milioni di Russi, poiché presenterà al mondo una nuova e moderna Russia. L’emblema è stato disegnato da Brandia Central, studio di Lisbona, seguendo le tracce di una proposta creativa che ha coinvolto otto studi di design russi e internazionali. La scelta della proposta finale è stata fatta da un pannelvlo di giudici esper ti
Notizie
news La presentazione ufficiale del marchio per la Fifa World Cup di Russia 2018.
russi ma anche europei (con la par tecipazione dell’italiano Fabio Capello). “Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio” in mostra itinerante Curata da Micaela Antonucci, Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti, la mostra di Pier Luigi Ner vi ricostruisce il suo percorso creativo e costruttivo, illustrandone i
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progetti per stadi in Italia e all’estero, attraverso l’ampio patrimonio di disegni e materiali d’archivio, accompagnati dalle elaborazioni grafiche tridimensionali e dai modelli costruttivi dei progetti più significativi realizzati appositamente per questa occasione dal La-Mo e dal LaMoViDA (Laboratorio Modelli di Architettura e Laboratorio di Modellazione e Visualizzazione Digitale per l’Architettura dell’Università di Bologna, sede di Cesena). Il lavoro ha prodotto due significativi risultati: una sistematica ricerca e schedatura dei disegni sugli stadi conser vati presso l’Archivio Ner vi al CSAC e l’organizzazione del convegno internazionale “Cantiere Nervi. La costruzione di una identità”, tenutosi nel novembre 2010 presso le Università di Bologna, Ferrara, Parma.
news È nato così il progetto di ricerca “Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio”, promosso dal Dipartimento di Architettura (DA) e dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) della Scuola di Architettura e Ingegneria dell’Università di Bologna, che ha coinvolto nel corso degli anni una serie di prestigiose istituzioni italiane e internazionali. L’esposizione itinerante, partita da Bologna, proseguirà fino a settembre 2015 con le seguenti tappe: Cesena (gennaio/febbraio 2015), Ravenna (marzo/aprile 2015), Firenze (maggio/giugno 2015), Roma – MAXXI (luglio/settembre 2015). La mostra è accompagnata dalla pubblicazione del volume “Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio”, a cura di Micaela Antonucci, Annalisa Trentin, Tomaso Trombetti, edito da Bononia University Press (Bologna 2014).
Avaya Stadium, la casa degli Earthquakes di San Josè interamente “cloud” È stato raggiunto un accordo tra i San Jose Ear thquakes (http://www.sjear thquakes.com/) e l’azienda tecnologica Avaya del New Jersey (specializzata in tecnologie per la telefonia e networking) per il primo impianto spor tivo totalmente
cloud: le applicazioni cloud permetteranno agli Ear thquakes di sviluppare nuove caratteristiche e consentiranno un’esperienza totalmente nuova per i loro fans. Avaya sarà par tner a livello di comunicazione e soluzioni tecnologiche del team e dello stadio, per arricchire con esperienze interattive e coinvolgenti la visita allo sta-
Avaya Stadium, lo stadio degli Earthquakes di San Josè.
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Notizie dio, con iniziative che permettano una condivisione di esperienze a livello social, aumentando le connessioni tra il gioco e gli spettatori. L’accordo tra Avaya e gli Ear thquakes offre la possibilità di offrire uno stadio hitech per eccellenza: si potrà navigare durante la par tita e usare app sviluppate ad hoc per i ser vizi dello stadio. I lavori allo stadio da 18 mila posti a sedere si concluderanno entro marzo 2015, in tempo per le prime competizioni degli Ear thquakes. È olandese la prima pista ciclabile a pannelli solari incorporati Collega Amsterdam a due suoi sobborghi la prima pista ciclabile che produce energia, grazie ai pannelli solari incorporati. La strada per la prima volta viene trasformata in una fonte di energia pulita e rinnovabile. La pista si allunga per 25
Notizie chilometri scorrendo a lato della strada provinciale e viene usata giornalmente da circa 2 mila persone, tra bambini che vanno a scuola e pendolari. Un tratto di 70 metri è stato ripavimentato con celle solari in silicio cristallino, ricoper te da un centimetro di vetro temperato traslucido e assolutamente resistenti anche a grossi carichi di peso. Si chiama SolaRoad il progetto dell’organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata; il costo, finanziato dalle autorità locali, è di 3 milioni di euro. L’idea è quella di estendere il più capillarmente possibile questa concezione negli anni a venire: il Tno stima che il 20% delle strade olandesi (circa 28 mila km) potrebbe essere adattato a questa pavimentazione. E se l’Olanda ha il merito di questo primato, vari Paesi stanno pensando di trasformare le proprie stra-
news de in giganteschi pannelli solari. L’approccio di SolaRoad è simile a quello del consorzio americano Solar Roadways, ed entrambi sono allo stadio di prototipi. Levi’s inaugura il suo stadio Primo stadio USA a energia zero, l’arena spor tiva della Levi’s si trova a Santa Clara, in California, nella baia di san Francisco. L’obiettivo del progetto è stato quello di realizzare una sede polivalente di eventi spor tivi e ricreativi come show e concer ti, oltre che la casa della squadra di football San Francisco 49ers. Levi’s pagherà alla città di Santa Clara e ai 49ers circa 220 milioni di dollari per 20 anni, con un’opzione per ulteriori 5 anni a 75 milioni di dollari. Il Master in Sport Management Inaugurata da Alber to Mi-
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glietta, amministratore delegato di CONI Ser vizi spa, la 13ª edizione del Master Universitario in “Spor t Management, Marketing and Society”, diretto dal Prof. Franco Ascani e promosso dal Dipar timento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca, si è aper ta con la presentazione della Ricerca “Il Portale dell’immagine e dell’attività spor tiva al ser vizio di EXPO 2015 – Tutto lo spor t sul web” curata dal Master 2013-14 in collaborazione con la FICTS – Federation Internationale Cinema Television Spor tifs. È on-line dal 14 novembre 2014 il Por tale dell’immagine e dell’attività spor tiva www.spor tmoviestv.com, che mette a disposizione gratuitamente 5.043 indirizzi web di 62 discipline spor tive con le informazioni per i turisti, i residenti, gli operatori del settore e i praticanti, mentre il
sito www.spor tsmall.it curerà la comunicazione e la promozione di eventi spor tivi sul territorio, attraverso l’aggiornamento costante delle attività organizzate dalle associazioni spor tive. Tra le curiosità è emerso che, nella speciale classifica dei siti internet più numerosi, le ar ti marziali (355 siti) battono la pallacanestro (304), che il tennis (247) batte la pallavolo (217) mentre il calcio, da solo, rappresenta il 15,3% del totale. La ricerca è par te integrante del progetto “EXSPORT: Spor t, Culture, Tourism for all”: un format innovativo per il territorio lombardo che mette a sistema la preparazione e la promozione delle attività, degli eventi e delle iniziative di spor t, turismo e cultura, finalizzato a trasformare il territorio lombardo in un polo di attrazione per i residenti, per quelli delle altre Regioni e per i 24 milioni sti-
news mati di visitatori che arriveranno dal resto del mondo. La dif fusione di Internet e l’uso esponenziale della tecnologia multimediale ha coinvolto inevitabilmente lo spor t, che è attualmente una delle aree tematiche più apprezzate dagli internauti, sia in Italia che nel mondo. Torino Capitale Europea dello Sport 2015 Cerimonia di presentazione del fitto programma di eventi che par tiranno con il nuovo anno per rinnovare, nel capoluogo piemontese come nel resto del Paese, il matrimonio tra spor t e società civile, alla presenza del sindaco Piero Fassino e dell'assessore allo spor t di Torino Stefano Gallo. L'evento, svoltosi all'interno degli spazi espositivi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ha ospitato gli inter venti del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo spor t Graziano Delrio, del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli e del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e del presidente della FIGC Carlo Tavecchio. Con l’occasione si è ricordato che sui temi dello spor t quale strumento di benessere, di dialogo, di integrazione, di confronto, di pace e infine anche di economia, è incentrato il progetto che ha fatto vincere Torino nella corsa per l'assegnazione del riconoscimento internazionale di “Capitale Europea dello Spor t 2015”, premiando le lunghe tradizioni spor tive della città.
che darà il nome alla struttura, avrà 42mila posti a sedere; per non superare in altezza gli edifici circostanti sarà ribassato di 15 metri sotto il livello stradale. Il nuovo stadio, progettato dall’architetto Fabio Novembre, sarà quasi completamente coper to, senza barriere e con una serie di pannelli fonoassorbenti che consentiranno di indirizzare il flusso acustico verso il ter-
reno di gioco. Salvo il superamento di problemi urbanistici, i lavori potrebbero cominciare nel 2016, con inaugurazione possibile tra il 2019-20. Continua intanto il progetto di ristrutturazione dello stadio di San Siro in vista della finale di Champions League del 2016: il piano di ammodernamento firmato dall’architetto Francesco Ragazzi, ha ottenuto dalla giunta co-
Nuovi stadi in Italia: Milano, Roma, Varese Pare conclusa l’intesa tra Barbara Berlusconi e la Fondazione Fiera Milano per l’utilizzo dell’area del Portello, sul luogo di alcuni padiglioni dell’ex fiera, dove realizzare il nuovo stadio del Milan. Sponsorizzato da Emirates, 115
Notizie munale uno stanziamento di 8,7 milioni di euro. L'assessore alla Qualità della Vita, Sport e Benessere di Roma Capitale Luca Pancalli ha reso noto che un privato , si è reso disponibile a partecipare a un bando pubblico per l'affidamento in concessione e la riqualificazione dello Stadio Flaminio, salvaguardandone la vocazione sportiva senza incidere sulla struttura architettonica, ope-
Notizie ra di Pierluigi Nervi. Il Comune al momento è in attesa della riconsegna da par te del Coni dello storico impianto spor tivo che, sulla base di una delibera già approvata dalla giunta, dovrebbe essere assegnato provvisoriamente alla Federcalcio; qualora questa rinunciasse alla gestione, dovrebbe essere possibile quindi trovare una valida alternativa attraverso un bando aper to al privato. Il nuovo stadio del Varese è stato affidato, per un primo studio di fattibilità, ai consulenti di di B Futura, la piattaforma della Lega di Serie B creata per lo sviluppo infrastrutturale dell’impiantistica delle società aderenti. B Futura fornirà indicazioni sulla capienza, tra 10 e 16.000 spettatori, su quanti spazi commerciali (supermercato, negozi, corner) e punti di ristoro dovranno essere affiancati, quanto am-
news pi dovranno essere i parcheggi. In base a tali valutzioni, dovrà inoltre essere indicata l'area preferibile. Questa non potrà essere vicina alla città, per motivi di spazio e di accessibilità, ma prossima agli svincoli autostradali anche per coinvolgere un bacino di spettatori più vasto. Il progetto potrebbe poi diventare lo “stadio tipo” per le ulteriori società coinvolte in B Futura. Nuove regole per ospitare le Olimpiadi Il Comitato olimpico internazionale ha approvato, col voto unanime dei 84 membri, un nuovo modello di assegnazione dei Giochi, optando per una manifestazione “divisa” che coinvolga un altro Stato, oltre a quello principale. Le due città o due nazioni si spar tiranno così la competizione e specifiche discipline.
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In par ticolare, saranno consentiti “per i Giochi olimpici, l’organizzazione di interi spor t o discipline al di fuori della città ospitante o, in casi eccezionali, al di fuori della nazione ospitante, in particolare per motivi di sostenibilità economica“. Aumenta così la possibilità per candidare Roma alle Olimpiadi 2024, in compagnia (e non in concorrenza) con altre città: tenendo però conto che per gli stessi motivi aumenteranno anche i Paesi che par teciperanno alla selezione. Fondazione Milan e “Sports for Peace” Consapevole dell’inestimabile valore dello sport, Fondazione Milan ha deciso di sostenere "Sports For Peace" finanziando la ristrutturazione del centro spor tivo di Btekhnay, un centro al coperto, dove ragazzi e ragazze, anche disabili, possano pratica-
re lo sport in sicurezza. Il Centro spor tivo restaurato dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR), è stato inaugurato alla presenza del campione Franco Baresi e di Rocco Giorgianni, Segretario Generale di Fondazione Milan. Viene raggiunto così un obiettivo fondamentale di “Spor ts for Peace“, il progetto avviato nel marzo scorso e che ha coinvolto finora circa 1450 ragazzi e ragazze siriane e libanesi di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Oltre al centro di Btekhnay, altre due strutture nell’area di Tripoli stanno per essere completate. Il progetto prevede inoltre training per 45 allenatori, con un focus sull’importanza di fornire protezione ai bambini rifugiati e sulla parità di genere e l‘organizzazione di eventi sportivi e giornate di gioco per promuovere l’integrazione sociale tra ragazzi siriani e libanesi.
regioni, province, comuni a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico
Cerveteri (Rm): l'Amministrazione Pascucci prevede ulteriori inter venti per il Pallone Geodetico di Valcanneto. «Sono già pronte ulteriori risorse – ha detto il Sindaco di Cer veteri, Alessio Pascucci – a favore di una struttura che riteniamo di fondamentale
impor tanza per la nostra comunità. Gli inter venti programmati sono molteplici e riguarderanno sia le attrezzature interne che gli spazi esterni». «Abbiamo richiesto e ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti – ha spiegato l'assessore allo spor t
Cerveteri (Rm), l’inaugurazione del pallone geodetico di Valcanneto.
Francesca Pulcini – l'autorizzazione a utilizzare la par te residua di un mutuo concesso al nostro Comune per finanziare le opere di completamento del pallone. Parliamo della cifra ragguardevole di 78.400 euro, che sarà devoluta all'installazione di una barriera di separazione dell'area di gioco dalle aree riser vate al pubblico e del cordolo di protezione; sarà inoltre completata la recinzione esterna del pallone e sistemata l'area parcheggio». La Giunta comunale ha già predisposto e approvato un nuovo progetto che sarà finanziato con risorse del comune di Cer veteri per altri 30 mila euro. Con questa cifra si realizzeranno le tribune per il pubblico e saranno installati i canestri da basket e le panchine a bordo campo per gli atleti; inoltre si acquisteranno arredi per gli spogliatoi degli atleti. Completato e consegnato lo scorso settembre, il pallone geodetico è contemporaneamente palestra scolastica dell'istituto Don Milani e campo da allenamento per le realtà spor tive. Torino: sono ripar tite le attività al Palaghiaccio Massari, nella zona nord di Torino. La struttura è stata aper ta nel 1998, grazie alla disponibilità di alcuni enti dell’Associazione “Spor t di borgata”, che si sono fatti carico di rendere funzionale la pista smontata da piazza Castello. Nel 2006, la struttura è stata coper ta. La peculiarità dell’impianto è quella di offrire corsi a prezzi decisamente contenuti e non finalizzati all’agonismo. Molte ore sono dedicate al pattinaggio libero
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con la possibilità di noleggiare pattini a tariffe par ticolarmente convenienti e scontate per gruppi di giovani e bambini. Piacenza: sarà a disposizione di scuole e associazioni la ristrutturata palestra situata nei locali dell’ex comando dei vigili del fuoco di viale Dante. Al mattino sarà a disposizione delle scuole e nelle ore pomeridiane e serali sarà invece utilizzata dalle società spor tive e dalle associazioni. L’investimento totale, costato 160 mila euro, è stato attuato dall’amministrazione provinciale, in par ticolare dalla giunta guidata da Massimo Trespidi. Il Comune e la Federazione Pallavolo hanno intenzione di fare di questo luogo la culla della pallavolo piacentina di alto livello grazie alla squadra dei vigili del fuoco, un vero centro federale, e di spostare in questa palestra anche gran par te delle par tite delle squadre minori di volley. Monsummano Terme (Pt): è stato ristrutturato il centro spor tivo Loik di piazza Gentili, nel quale sono stati realizzati due campetti in erba sintetica e sono stati effettuati inter venti di miglioramento dell’illuminazione e dei locali adibiti a spogliatoi e uffici. Il centro viene utilizzato dall’Acd Giovani Calciatori Monsummano. Chiusanico (Im): è stato inaugurato il nuovo impianto spor tivo in presenza del presidente della Regione, Claudio Burlando, dell’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita, dell’assessore all’agricoltura Giovanni Barbagallo,
regioni, province, comuni Chiusanico (Im), l’inaugurazione dei campi sportivi.
dei consiglieri regionali Giancarlo Manti e Massimo Donzella oltre che del sindaco di Chiusanico Nicla Tallone. L’impianto è composto da due campi da calcetto a 5 (sul quale è possibile praticare anche il tennis) e da un campo da petanque. L’opera ha avuto un costo di
99 mila euro e la progettazione è stata curata dall’architetto Rober to Saluzzo. Nel complesso è anche presente un bar e una sala ricreativa. Roccastrada (Gr): la frazione di Roccatederighi avrà una pista polivalente completamen-
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te rinnovata. Par tiranno presto i lavori di riqualificazione e recupero di una struttura "storica", realizzata dal Comune venticinque anni fa, che oggi necessita di inter venti strutturali di manutenzione. In par ticolare i lavori prevedono la coper tura di crepe e il livellamento di
avvallamenti e irregolarità della super ficie pavimentata della pista. È prevista, inoltre, la sostituzione integrale di tutte le reti che delimitano l’impianto e la manutenzione della struttura in ferro; verranno poi sistemati il cancello di accesso alla pista e ripristinati i due più pic-
coli per l’ingresso alla zona spettatori. L’impianto di illuminazione sarà completamente revisionato ed integrato con l’illuminazione d’emergenza. Infine il progetto prevede anche lavori nella zona circostante l’impianto spor tivo. L’inter vento sarà realizzato grazie a un impegno del Comune di 15 mila euro e a un finanziamento regionale di 10 mila euro.
disposizione per 64 inter venti sparsi in tutte e 10 le province toscane. Più nel dettaglio, quasi 2 milioni di euro ser viranno per cofinanziare 58 inter venti sull'impiantistica spor tiva, che consentiranno di migliorare e rendere fruibili numerosi impianti nelle diverse province della Toscana. 817mila euro
verranno invece messi a disposizione a titolo straordinario per la realizzazione di 6 inter venti. Chiusi (Si): un’intera frazione in festa e tanti bambini hanno dato il benvenuto al nuovo parco giochi della frazione di Macciano, con giochi idonei anche per disabili e attrezza-
Prato: in tutto il territorio della provincia sono stati previsti finanziamenti per sette impianti spor tivi, cofinanziati in conto capitale dalla Regione con 120 mila euro. Tre si trovano nel comune di Prato, due in quello di Carmignano, uno a Vaiano e uno a Montemurlo. Nel comune di Prato si tratta di inter venti di messa a norma per l'ottenimento del certificato di prevenzione incendi, agibilità pubblico spettacolo e altri all'Extraforum e di inter venti di messa a norma per l'ottenimento del cer tificato di prevenzione incendi e agibilità per pubblico spettacolo al Palarogai. «La Toscana, da sempre, ha dato e continua a dare - ha commentato la vicepresidente Stefania Saccardi, titolare anche della delega allo spor t - enorme impor tanza alla valorizzazione e promozione della cultura e della pratica delle attività motorie. Mettere in condizione tanti giovani di poter praticare spor t in modo sano, secondo principi sani, è un obiettivo prioritario, a tutti i livelli e quindi non soltanto nell'ambito delle attività scolastiche ma anche nel tempo libero». L'investimento nella provincia di Prato si inserisce all'interno del finanziamento complessivo da quasi 3 milioni di euro che la Regione Toscana ha messo a
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ture per la ginnastica dolce. Il rinnovato parco giochi comprende un’area verde di circa 800 metri quadrati dove hanno trovato spazio circa una ventina di alberi, 13/14 posti auto e soprattutto tanti giochi studiati per permettere il diver timento dei più piccoli. «Inaugurare questa area verde a Macciano – ha dichiara-
regioni, province, comuni to il sindaco Stefano Scaramelli – è una grande soddisfazione perché rappresenta una promessa mantenuta impor tante e significativa per tutto il nostro Comune. A Chiusi siamo ricchi di aree verdi, ma finora Macciano non aveva mai avuto un vero e proprio parco e considerata la crescita della frazione che
Chiusi (Si), l’inaugurazione dei nuovi parchi gioco di Macciano e di Chiusi Scalo.
negli anni ha dimostrato di essere una vera e propria comunità questo non era più accettabile. Quest’area potrà essere sfruttata da tutti perché è pensata anche per le famiglie con bambini por tatori di handicap e per gli anziani con gli attrezzi di ginnastica dolce e questo è molto importante perché per noi non esistono cittadini di serie B, ma esiste solo il concetto di una maggiore qualità della vita per tutti». Chiusi (Si): a Chiusi Scalo, in via Mameli, è sor to un nuovo parco giochi. Il Comune ha trasformato un’area totalmente degradata in uno spazio riqualificato, bello da vedere e nel quale sia bambini che anziani potranno trovare una qualità della vita migliore. «Oltre che cambiare verso alla politica – ha dichiarato il primo cittadino di Chiusi, Stefano Scaramelli – stiamo cambiando volto a questa città rendendola sempre più a misura di famiglie e di bambini. L’idea di un parco giochi dentro il paese segue proprio questa linea, potevamo costruire case oppure un parcheggio, ma abbiamo preferito costruire un’area di svago
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che possa diventare una piazza piena di vita della nostra città». Il parco giochi di Chiusi scalo, par ticolarmente centrale, sarà messo a ser vizio del CCN (centro commerciale naturale) per le proprie iniziative. Civitanova Marche (Ap): la Giunta comunale ha deliberato la realizzazione di un intervento di riqualificazione del verde pubblico attrezzato del quar tiere IV Marine, in località Fontespina, dove sono presenti giochi all’aper to per bambini, un campo da calcio a 8, un campo di bocce. La zona, molto frequentata dai residenti del quar tiere, è sede durante la stagione primaverile ed estiva di manifestazioni ludiche e ricreative. All’interno del verde è presente un percorso pedonale, delimitato da cordoli in calcestruzzo, che si presenta in avanzato stato di usura, con irregolarità del piano di calpestio, dovuto soprattutto all’età di realizzazione ormai ultradecennale; si impone quindi un inter vento estetico e di sicurezza. L’Ufficio tecnico comunale ha predisposto il progetto definitivo-esecutivo per un impor to complessivo di 32 mila euro.
to delle Scienze Motorie e delle Discipline Spor tive, in ambito sia teorico sia pratico, declinate secondo una precisa ar ticolazione didattica, tecnica e metodologica, risultano materie di indirizzo e vanno ad integrare, attraverso la cer tificazione delle competenze acquisite, il diploma di Liceo Scientifico di
scuola secondaria superiore idoneo alla scelta di tutti gli indirizzi universitari. La sezione Spor tiva si colloca nel quadro generale della riforma della scuola secondaria superiore con un percorso curricolare ad ampia connotazione scientifica e tecnologica, in relazione a una formazione culturale equilibrata fra le co-
Angri (Sa): l’amministrazione comunale ha dato il via ai lavori di costruzione di tre parchi gioco nei pressi del circolo didattico. «Consegneremo al paese una struttura fondamentale per il benessere e la crescita dei nostri figli. I parchi gioco, che saranno realizzati con fondi europei, favoriranno la dimensione ludica, soprattutto attraverso il gioco all’aper to». Reggio Calabria: è stato inaugurato il Liceo Scientifico con indirizzo spor tivo. Le materie relative all’insegnamen-
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noscenze fondamentali dell’area scientifica e umanistica quale “interazione fra le diverse forme del sapere”. Il Liceo Scientifico a indirizzo spor tivo, con progettazione attenta, rigore scientifico, esperienze sul campo, costituisce nuova e moderna oppor tunità nel campo dell’istruzione.
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