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sommario 144 marzo - aprile 2015

144 marzo aprile 2015

ISSN 1120-4931

144 marzo aprile 2015

In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

ommario

IL NUOVO CLUB

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il punto

documenti

primo piano italia

marketing

gestione

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In copertina: una lezione di gruppo di Les Mills

la rivista esce a metà del secondo mese indicato

editoriale

normative

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il futuro delle sportive

Riflessioni sulla questione normativa riguardante lo sport dilettantistico di Guido Martinelli

Club dell’Anno all’edizione 2015 del Club Award, EGO Wellness Resort di Lucca si distingue da più di trent’anni per la qualità del servizio erogato e l’attenzione scrupolosa riservata al cliente (a pag. 22)

tutela sanitaria delle attività sportive: chiesti chiarimenti al governo

Pubblichiamo l’atto di indirizzo rivolto al Governo con l’obiettivo di fare chiarezza sulla disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive di Guido Martinelli

gestione

22

ego, l’io collettivo del wellness a cura della redazione

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fidelizzare è meglio che acquisire di Gian Luca Scazzosi

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la nuova leadership con il manager coach prima parte Il manager coach punta su empatia, integrità e imparzialità di Savino Tupputi

Il terzo articolo sul marketing di Gian Luca Scazzosi analizza i sei fattori critici per attuare una strategia di CRM efficace (a pag. 28)


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ommario

gestione

forum

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forumclub 2015, replay!

retention

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guida pratica alla retention

a cura della redazione

di Danila Muzzi

Resoconto della sedicesima edizione di ForumClub, l’unico evento in Italia dedicato alla formazione, al business e al networking per fitnesswellness club, centri sportivi, piscine e spa (a pag. 40)

strumenti

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la pozione magica

intervista

58

fitness profile, soluzioni complete per il settore

speciale

Il Nuovo Club presenta un’iniziativa senza precedenti per aiutare concretamente i club a conquistare nuovi clienti e a fidelizzare i soci a cura della redazione

Per cogliere l’essenza di un’azienda giovane e dinamica come Fitness Profile, abbiamo intervistato il suo fondatore Maurizio Bottoni a cura della redazione

rubriche

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novità e tecnologie

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fiere e convegni

74

le notizie

80

mondo club

86

i corsi

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software a misura di club a cura della redazione

La fidelizzazione dei soci, come un giardino, richiede molte cure e un meticoloso lavoro quotidiano (a pag. 48)

Una rassegna sui software proposti oggi dal mercato, utili per massimizzare l’efficienza del club (a pag. 60)


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L’

edizione 2015 del ForumClub, conclusasi lo scorso 21 febbraio, è stata ancora una volta l’evento che ha aperto il nuovo anno, la prima occasione per tastare il polso al settore. Nonostante il “quadro clinico” resti delicato, il cuore dei club italiani batte ancora forte. Ce ne siamo accorti guardando i tanti operatori che hanno gremito le sale congressuali seguendo con interesse ogni sessione, che hanno colto ogni occasione per confrontarsi, scambiarsi idee ed energia positiva, per allargare i propri orizzonti e guardare al futuro con una certa dose di fiducia. Abbiamo ricevuto tanti commenti positivi sull’evento e desidero ringraziare chi ha speso belle parole per il nostro lavoro, e più in generale tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato. La vostra fiducia, i vostri complimenti, così come i vostri suggerimenti e le vostre critiche costruttive sono un carburante essenziale per la passione e l’impegno con i quali, ormai da tanti anni, facciamo questo mestiere. Il Professor Enzo Marra, come tanti altri, ci ha scritto per esprimere il suo giudizio e la sua gratitudine nei confronti del ForumClub e soprattutto per condividere le sue riflessioni sull’importante questione normativa che interessa lo sport dilettantistico. Pubblichiamo la sua lettera nella sezione normativa alla quale risponde Guido Martinelli con un approfondito articolo, sollevando altri interrogativi sul futuro del mondo sportivo, chiamando in causa il Legislatore che ha il compito di fornire quelle risposte che tutti attendono. Marra, come potrete leggere, cita il progetto di legge sullo sport dilettantistico al quale ANIF-Eurowellness lavora ormai da un anno e sul quale, durante il suo convegno nazionale svoltosi come di consueto al ForumClub, l’ente ha fatto il punto della situazione che riportiamo in questo numero. Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa importante questione normativa tenendovi aggiornati, auspicando che si aprano nuovi scenari che diano nuova linfa al settore. A breve distanza dal ForumClub si è svolto FIBO che, ancora una volta, ha fatto registrare numeri da record, scattando l’istantanea di un settore europeo più che mai vivo. Nel corso dello European Health and Fitness Forum, il congresso organizzato da EuropeActive che si è svolto il giorno prima che iniziasse l’evento, sono stati presentati i risultati dello studio condotto da Deloitte – di cui presenteremo un resoconto nel prossimo numero – per valutare il mercato europeo del fitness. I dati rilevati sono incoraggianti in quanto indicano che nel 2014 gli iscritti ai club del Vecchio Continente sono aumentati del 9% e che il tasso di penetrazione è cresciuto ulteriormente, confermando un trend positivo che fa ben sperare per il futuro. Ora, però, è il momento di gustarsi questo numero nel quale sono certo che, come sempre, troverete tanti contributi di vostro interesse. E consentitemi di raccomandarvi la lettura delle pagine sulle quali presentiamo un’iniziativa senza precedenti de Il Nuovo Club, attuata per aiutare concretamente gli operatori di club a conquistare nuovi clienti e a fidelizzare i soci, legando il proprio marchio, e per estensione l’intero settore, alla cultura. La cultura della salute e del benessere attraverso l’esercizio fisico, inteso come componente essenziale di un più ampio stile di vita virtuoso e appagante. Una vera Pozione Magica che presenteremo anche a RiminiWellness giovedì 28 maggio. Vi aspetto numerosi! Roberto Maestrami


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il futuro delle sportive Le riflessioni sulla questione normativa riguardante lo sport dilettantistico inviateci dal dottor Enzo Marra mettono a fuoco i maggiori nodi che il Legislatore deve sciogliere. Prendendo spunto dalla sua condivisibile analisi, proponiamo alcune considerazioni di più ampia portata

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amico Enzo Marra, con il suo intervento (vedi box nella pagina a fianco), come al solito coglie nel segno di quelli che, oggi, devono essere considerati i principali problemi che attanagliano lo sport italiano. Mi sia consentito, allora, di trarre spunto dalle assolutamente condivisibili affermazioni dell’autore per svolgere qualche considerazione di più largo respiro.

esistono solo le società e le associazioni sportive dilettantistiche?

Ogni qualvolta si parla o si legge di studi o progetti aventi ad oggetto la riforma dello sport viene, generalmente, sottolineata la centralità della associazione o società sportiva nel disegno di sviluppo dello sport italiano. I progetti di legge attualmente pendenti in Parlamento non ne intaccano mini-

di Guido Martinelli

mamente la attuale struttura giuridica (fatto salvo per quello presentato da ANIF – Eurowellness che, ad integrazione del sistema vigente, propone la nascita di un modello di impresa sportiva con scopo di lucro e di cui parla Marra nel suo intervento e che, comunque, il nuovo modello si andrebbe ad affiancare ai modelli già esistenti). Il senso, pertanto, sembra essere che l’attuale fattispecie, sotto il profilo giuridico, funzioni. Lo sport dilettantistico, secondo quanto prevede il comma 17 dell’art. 90 della L. 289/02 viene svolto da società di capitali, cooperative e associazioni senza scopo di lucro con e senza personalità giuridica, riconosciute dalle Federazioni sportive nazionali, Discipline associate, Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. Preliminarmente va ricordato che il Legislatore continua a non dare una definizione di attività sportiva dilettantistica. Si ritiene, pertanto, che debba


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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Napoli, marzo 2015 Egregio Direttore, è sempre suggestivo e interessante partecipare a un’edizione di ForumClub, non solo per le persone che conosci o che ritrovi, o per l’affettuosa accoglienza; quello che crea più suggestione, interesse e coinvolgimento sono le occasioni di crescita culturale che le general session o le tavole rotonde offrono. Quest’anno le sessioni di diritto sportivo, anticipate dall’articolo dell’avvocato Guido Martinelli, intitolato “Come si presenta il 2015”, apparso nel numero 143 de Il Nuovo Club, e da quello del segretario dell’ANIF, dottor Gianfranco Mazzia, hanno incorniciato le preoccupazioni e le speranze dei dirigenti sportivi, ma anche dei consulenti e dei cultori della materia. Da una parte l’ANIF, con la giusta e sacrosanta preoccupazione, denuncia che così non si può andare avanti, che l’impianto normativo vigente lascia spazio a troppe e diverse interpretazioni e che è necessario una rivoluzione normativa introducendo la proposta di un nuovo soggetto sportivo: la società sportiva dilettantistica con scopo di lucro. Una proposta che vede il capitale entrare nella soggettività della società sportiva e l’agevolazione tributaria, come l’Iva passa al quattro per cento, trasferita all’oggettività dell’attività, così come avviene per alcune attività nelle cooperative sociali. Analoga intuizione è arrivata anche dall’avvocato Martinelli che nella sua sessione ha segnalato se non sia il caso, in alcune e particolari situazioni, di pensare alla cooperativa sociale. A ben vedere, la proposta ANIF è in sintonia con quel filone cultural-giuridico che vede il capitale entrare nelle farmacie, nelle attività professionali e nelle banche popolari. Di contro, qualcuno osserva che tale proposta aprirà le porte a speculatori stranieri, togliendo allo sport dilettantistico quei valori e quella morale che sono gli ingredienti necessari all’olio del motore su cui gira lo sport dilettantistico. Va, invece, condivisa la preoccupazione ravvisata sulle collaborazioni sportive dilettantistiche. In verità, l’avvocato Martinelli da anni lancia l’allarme, inascoltato, sulla fragilità della norma. Su quest’aspetto l’ANIF propone la contribuzione del 10 per cento incontrando le perplessità di alcune federazioni ed enti di promozione che propongono l’innalzamento della soglia esente a diecimila euro. Forse la soluzione che metta tutti d’accordo consiste nel creare un sistema a tutele crescenti. In Parlamento viaggiano ben tre proposte di legge oltre a quella dell’ANIF: la proposta dell’onorevole Fossati, quella dell’onorevole Di Lello e quella di alcuni senatori del NCD, tutte intrecciate sull’associazionismo sportivo e in parte sulle società sportive. È questa la prova che la problematica è più che sentita. La questione rimane, a mio avviso, determinare che cosa sia e che cosa debba essere lo sport dilettantistico: l’ospedale da campo della nostra comunità, come afferma il presidente del CSI Massimo Achini, o solo un modo per fare movimento, oppure entrambe le cose. La crisi che stiamo vivendo non è un fatto casuale, ma bensì una scelta che si è compiuta proponendo rinvii, sprecando occasioni, accumulando ritardi di riforme non fatte, fatte male o a metà. Una volta definito il paradigma, ovvero che cosa debba essere lo sport dilettantistico, precisato insomma il contenitore, possiamo pensare alla norma giuridica tributaria indispensabile per uscire dalla foresta legislativa dove ci troviamo oggi. Al ForumClub il compito di continuare ad alimentare questa fucina di riflessioni visto che ad oggi è uno dei pochi contenitori culturali dove si trovano ancora occasioni di confronto e di seria e onesta formazione. Enzo Marra

considerarsi tale, secondo un ragionamento a contrario, tutta quella che non rientra nella previsione di cui all’art. 2 della legge 91/81 sul professionismo. Premesso questo, passiamo ad analizzare il panorama dei sodalizi sportivi dilettantistici, in visione sia “storica” sia “prospettica”. Per la loro disciplina, con l’entrata in vigore del attuale testo statutario del CONI, si deve fare riferimento alla nuova regolamentazione prevista dall’art. 29 del medesimo. Questa norma disciplina l’ordinamento e il riconoscimento delle associazioni (ma anche delle società sportive) da parte del Consiglio Nazionale del CONI, o per delega, dalle Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate ovvero dagli Enti di Promozione sportiva. In tale modo le associazioni (e le società sportive), si innestano per il tramite delle rispettive Federazio-

ni, nell’ordinamento giuridico particolare della singola branca sportiva, nonché nell’ordinamento giuridico dello Stato. Le associazioni e le società sportive sono rette da un proprio statuto interno, e per conseguire il riconoscimento da parte degli organi “di governo” del CONI, non devono avere “scopo di lucro”. Già la lettura di questa norma ci porta il primo degli elementi che vorremmo analizzare. Il primo comma, infatti, riporta che le società e associazioni sportive sono riconosciute ai sensi dell’art. 90 già citato, ivi compresi “i casi di deroga autorizzati dal Consiglio Nazionale”. Non si comprende quali essi debbano o possano essere ma, sul punto, torneremo successivamente. La seconda parte del comma 17 di detta norma, riprendendo e dando sistematica al contenuto dell’art. 29 dello Statuto del CONI, identifica la natura giuridica che potranno assumere

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Ringraziamo il dottor Enzo Marra per la lettera inviataci che con piacere pubblichiamo. Le sue riflessioni sulla questione normativa riguardante lo sport dilettantistico mettono a fuoco in modo preciso i maggiori nodi che il legislatore ha il compito di sciogliere.

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Per conseguire il riconoscimento da parte degli organi “di governo” del CONI, associazioni e società sportive non devono avere “scopo di lucro”

le società e le associazioni sportive dilettantistiche per poter essere considerate come tali: •

associazioni riconosciute ai sensi degli artt. 14 e ss. del codice civile dotate di personalità giuridica;

associazioni non riconosciute ai sensi degli artt. 36 e ss. dello stesso codice;

società cooperative;

società di capitali.

Con quest’ultima categoria viene istituzionalizzata a rango legislativo la previsione del citato art. 29 dello Statuto del CONI che già prevedeva la possibilità di costituire società di capitali “con l’obbligo del reinvestimento di tutti gli utili prodotti”. Possiamo ritenere, allora, che il comma 17 dell’art. 90 della legge 289/02 abbia fatto definitiva chiarezza sullo schema giuridico dei club sportivi? Partiamo da alcune considerazioni di carattere generale, in ordine sparso, per poi provare a cercare il filo che le unisce. Sempre più Federazioni sportive (in ordine sparso e senza pretesa di esaustività: pesistica, bocce, scherma, golf, baseball, vela, F.I.KBMS) hanno introdotto nel loro statuto la possibilità di riconoscere “enti aggregati” intendendosi come tali enti che, pur praticando la disciplina sportiva, non hanno le carat-

teristiche per essere riconosciuti come società o associazioni sportive dilettantistiche. Va aggiunto che, per alcuni di questi, non sembra neanche indispensabile l’assenza dello scopo di lucro. Altrettanto fanno, da sempre, gli enti di promozione sportiva. L’art. 90 della legge 289/02, dopo aver, al comma 17, identificato la tipologia di associazione e società sportiva, al comma 8 parla di “fondazioni costituite da istituzioni scolastiche nonché da associazioni sportive scolastiche; l’art. 67 del Tuir parla di “qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche”; il Coni ha iscritto, nel suo registro delle società e associazioni sportive dilettantistiche, previa delibera del suo Consiglio Nazionale, soggetti che non hanno la natura giuridica prescritta dai commi 17 e 18 del citato art. 90 (vedi, tra l’altro, la Fondazione Bentegodi o le sezioni di tiro a segno nazionale). Il legislatore fiscale, nel disciplinare la detrazione fiscale per la partecipazione a corsi sportivi da parte di minorenni, ci chiarisce che questi possono essere organizzati anche da soggetti diversi da società o associazioni sportive dilettantistiche. Le leggi regionali sullo sport, nella loro quasi totalità, disciplinano quelli che, in alcuni casi, sono definiti “centri di attività motoria”, intendendo come tali le numerose “palestre” costituite in tutta Italia in forma di ditta individuale o di società commerciale. Queste prime considerazioni sparse portano ad una prima considerazione. Esistono numerosi e diversi “fornitori” di servizi e attività sportive che non sono costituiti in forma di società o associazione sportiva dilettantistica. O, se si preferisce, oggi sono presenti nel panorama sportivo soggetti che hanno caratteristiche diverse da quelle che il legislatore aveva immaginato dovessero avere le società e associazioni sportive dilettantistiche.

le società e le associazioni sportive: didattica, promozione o agonismo o mera gestione di impianti?

Le associazioni sportive nascono (rectius nascevano) per volontà di un gruppo di amici che intendevano praticare una certa disciplina in modo organizzato e si costituivano in associazione sportiva, nella qua-

Siamo certi, anche per le motivazioni sopra esposte, che sulle attuali basi giuridico-organizzative ci possa essere ancora sviluppo per le nostre società e associazioni sportive?


si totalità dei casi non riconosciuta. Veniva fatta una richiesta al proprio assessorato allo sport per l’assegnazione di spazi in impianti comunali per lo svolgimento degli allenamenti e delle partite. Vi era, pertanto, almeno inizialmente, un’assoluta identità di soggetti tra i praticanti e gli associati del sodalizio sportivo. Tant’è che gli stessi regolamenti federali, concedendo il diritto di voto nelle assemblee solo al legale rappresentante dell’affiliato, lo facevano sulla consapevolezza (per alcune discipline sportive ancora esistente) che gli atleti e i tecnici fossero tutti associati e, pertanto, il Presidente del club fosse portatore degli interessi di tutte le componenti facenti parte dell’associazione. Il boom degli sport di squadra aveva portato ad una prima frantumazione di questa costruzione. Sempre meno gli atleti erano anche “associati” al club presso il quale erano tesserati, sempre di più atleti e tecnici, anche nel settore dilettantistico, erano diventati “controparti” dell’associazione, spesso legati a quest’ultima da veri e propri accordi a prestazioni corrispettive. La consapevolezza di questa trasformazione aveva portato il legislatore ad assegnare, appunto, anche ad atleti e tecnici, il diritto di voto nelle assemblee federali. Ma, nel frattempo, era nata anche un’altra esigenza. Lo svolgimento di corsi di avviamento allo sport, in origine posti in essere per ricercare “talenti” da utilizzare per le attività agonistiche proprie o dei club di vertice, con l’introduzione progressiva dello svincolo hanno perso in gran parte, nell’interesse degli organizzatori, la loro funzione propedeutica alle attività agonistiche, ma sono diventati fonte di ricavo per i club organizzatori. Se nel periodo intercorrente dagli anni Cinquanta agli anni Novanta non era difficile trovare leve sportive organizzate a titolo gratuito dalle associazioni sportive operanti sul territorio, oggi non è più così. La formazione viene offerta solo a pagamento e, in molti casi, il pagamento della retta in favore del club prosegue anche nel passaggio ai campionati giovanili. Questo, evidentemente, assume un rilievo che ostacola, nei ceti meno abbienti, lo svolgimento della pratica sportiva. Ma, per poter godere delle agevolazioni fiscali, tale attività a carattere oneroso non può/non deve essere aperta al pubblico, bensì riservata a soggetti che siano già associati o tesserati all’associazione. Ne consegue che, aumentano i corsi (che, si ricorda, sono fonte di ricavo per i sodalizi sportivi, mentre l’attività agonistica è fonte di costo) e parallelamente aumentano gli associati. Ma questi non sono titolati dalla c.d. affectio societatis nei confronti dell’ente, pertanto, ovviamente non in tutti i casi, disinteressati delle sue sorti. Da qui la scarsa partecipazione alla vita associativa, le assemblee deserte e, di conseguenza, i rilievi dell’Agenzia delle entrate in sede di attività accertativa sulla “commercialità” dell’attività. In più, progressivamente, queste associazioni hanno assunto la gestione degli impianti sportivi presso i quali svolgevano attività, loro affidata in concessione dalle amministrazioni pubbliche proprietarie degli impianti, e la loro attività si è trasformata. Da organizzatori di attività sportive dirette a gestori di attività sportive libere con i c.d. abbonamenti open in palestra o il libero accesso nelle piscine. Un percorso similare viene posto per le società di capitali sportive dilettantistiche. Queste nascono negli anni ‘80, a seguito dell’entrata in vigore della legge 91/81 sul professionismo sportivo, essenzialmente per accedere ai mutui erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo che, all’epoca, li concedeva solo a società sportive con personalità giuridica e non era stato ancora introdotto il percorso facilitato per il riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni, inserito nel 2000. Le

In origine i corsi di avviamento allo sport venivano istituiti per ricercare “talenti” per le attività agonistiche proprie o dei club di vertice

finalità erano poi quelle di garantire a chi investiva nello sport il controllo del sodalizio sportivo (ricorderò sempre la frase di un Presidente che nel mio studio mi disse: “Avvocato, faccia in modo che io non debba contare come il mio portapalloni”), la possibilità di acquisirlo direttamente con le società operative di proprietà della governance del club, la trasparenza che alcune realtà (vedi la lungimiranza in materia della lega pallavolo) avevano iniziato a pretendere a chi acquisiva il titolo sportivo di svolgere un’attività di vertice. Quando, con il comma 17 dell’art. 90 della legge 289/02 e, in particolare, con l’estensione a dette società delle agevolazioni fiscali previste per le associazioni, abbiamo assistito al proliferare di queste società in questo caso costituite con motivazioni diverse. Infatti, era nel frattempo nato il fenomeno delle c.d. “palestre private” all’interno delle quali diventava necessario, per gli investitori, a tutela di quanto versato, separare la proprietà dalla gestione dell’attività sportiva. Da qui la nascita di molte ssd senza scopo di lucro che svolgono attività “esclusivamente” in favore di tesserati. Ma, anche in questo caso, si era fatto il conto senza l’oste. Infatti l’Agenzia delle entrate ha preteso che, per poter godere delle agevolazioni, legate al concetto di assenza di scopo di lucro, fosse necessario introdurre, tra gli altri, il principio del voto singolo, l’incedibilità delle quote, la devoluzione a fini altruistici dei beni residui al termine delle operazioni di liquidazione della società. Escludendo, pertanto, ogni possibilità di restituzione del capitale investito per la realizzazione dell’impianto. Da qui la nascita di scatole cinesi, di dubbia legittimità, in cui una società di capitali profit affitta l’azienda ad una ssd, della medesima governance, che, come tale, è priva di qualsiasi contenuto patrimoniale. Proviamo a fare una sintesi. Gli enti a cui è affidato dallo Stato il potere di disciplinare l’attività sportiva, Coni, Federazioni ed enti di promozione, lo stesso legislatore fiscale, hanno riconosciuto che lo sport si fa “anche” fuori dai contenitori classici delle società e associazioni sportive dilettantistiche. Le “regole” di queste ultime si applicano con estrema difficoltà alle attuali modalità di svolgimento della pratica sportiva. I fatti di cronaca di questi ultimi giorni testimoniano l’estrema difficoltà di reperire soci finanziatori per le società sportive. Basti pensare a quante di loro, almeno per le notizie che si leggono sulla stampa, sono in attesa di fantomatici cavalieri che le possano salvare da si-

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Fino ad ora i club sportivi si sono alimentati con: 1. Contributi diretti (intesi come erogazione di fondi) o indiretti (intesi come servizi, leggasi utilizzo degli impianti a prezzi “politici”) ora ridotti al lumicino; 2. Attività federale a costi calmierati. È vero, ora, che le Federazioni stanno continuando a tenere contenuti i loro costi ma restano “importanti” nei bilanci dei singoli club; 3. Ricavi da prestazioni promo-pubblicitarie. Il sistema sta pagando gli eccessi “evasivi” sul punto accaduti negli anni scorsi con una importante contrazione di questa fonte di ricavo per i club; 4. Attività corsistica: i costi sono ormai arrivati al massimo compatibile con l’attuale reddito delle famiglie medie italiane; 5. La cessione dei diritti sportivi sugli atleti. Detto ricavo si è ridotto in maniera quasi generalizzata con il progressivo ridursi del perimetro del vincolo sui tesseramenti. cura crisi. Ma, altrettanto, va analizzato su alOrmai, a livello di sport di squadra delle tro fronte. Ossia sulla discipline diverse dal calcio, siamo frase che un amico sincero esclusi dai campionati più importanti dello sport, Roberto Ghiretti, spesso cita: “oggi la gente vuole fare sport quando vuole, dove vuole e con chi vuole”. Ma se questo fosse vero, e chi scrive lo crede, come potremo conciliare la vita di una associazione sportiva che, inevitabilmente, è legata a orari e spazi di allenamento e di gara con l’esigenza di una libera partecipazione alle attività sportive? C’è ancora un futuro per una associazione sportiva che svolge periodicamente la propria assemblea, che approva in quella sede il bilancio, elegge un direttivo e un presidente, svolge una attività sociale “senza scopo di lucro”? Sento già le proteste di chi dirà “noi siamo così”! Ne sono convinto che alcuni, molti, siano ancora così. Ma siamo certi, anche per le motivazioni sopra esposte, che sulle attuali basi giuridico-organizzative ci possa essere ancora sviluppo per le nostre società e associazioni sportive? Ossia assistiamo a un netto calo dell’attività agonistica di qualità (ormai i nostri atleti di punta operano solo per i gruppi sportivi militari e, a livello di sport di squadra delle discipline diverse dal calcio, siamo ormai quasi esclusi dalle fasi finali delle competizioni europee e mondiali per squadre di club), i campionati nazionali riducono il numero dei partecipanti, nell’attività all’interno degli impianti si privilegia la didattica o, addirittura, l’attività open, fatta senza i “tecnici” della disciplina sportiva a fungere da allenatori. Ma se questo è vero, come è vero, quanto questo attuale modello di sodalizio sportivo è compatibile con quelli che sono disegnati nelle nostre leggi o che sono ancora nell’immaginario collettivo della gente? Un modello di sviluppo che lo stesso legislatore e gli stessi “tutori” dell’ordinamento sportivo hanno riconosciuto non essere esaustivo delle esigenze della moderna pratica sportiva potrà ancora essere fondante per un nuovo rinascimento dello sport italiano o appare opportuna una riflessione in merito?

che cosa proporre?

Questo significa che dovremo riuscire a coniugare un periodo di crescita che possa avvenire senza un corrispondente incremento di ricavi. Sarà possibile. È la nostra scommessa. Sotto questo profilo non può che essere ricordato un problema, oseremo dire il problema. L’assenza di scopo di lucro imponendo il reinvestimento di tutte le risorse prodotte, unite al “vero” volontariato che, di fatto, azzerava la maggior parte dei costi, consentiva di poter fare una politica di crescita solo con l’autofinanziamento. Oggi che si parla di “volontariato retribuito”, che digitando la voce “consulente sportivo” su un motore di ricerca di internet ricavo oltre ottocentomila voci, appare evidente che la crescita per autofinanziamento appare una facile chimera. Crediamo, pertanto, che si debba avere il coraggio anche di mettere in discussione, sotto il profilo sia giuridico sia organizzativo il modello di sviluppo che, a nostra avviso, non può rimanere (solo) quello disegnato in origine dalla legge istitutiva del Coni e dal suo decreto di attuazione. Proviamo, in conclusione, a lanciare una provocazione. Il nostro legislatore ha istituito, con il decreto 155/2006 le imprese di utilità sociale. Al loro interno non ha inserito le sportive. Pertanto i nostri sodalizi non possono essere tecnicamente imprese sociali, ma “fanno” impresa. E lo conferma lo stesso legislatore fiscale nel momento in cui prevede che alle associazioni sportive non si applichi l’art. 149 del Tuir che prevede la perdita della natura di ente non commerciale nel caso in cui i ricavi commerciali predominino rispetto a quelli istituzionali. In attesa che il legislatore elimini questo vincolo, sperando possa fare in fretta, cominciamo a cessare di dire che i nostri enti “non hanno scopo di lucro” se con tale termine vogliamo significare il non voler o poter fare attività economica e impresa. Ricordiamo l’insegnamento della Cassazione (sez. I 24 marzo 2014 n. 6835) la quale ha sostenuto che: “ Lo scopo di lucro (c.d. lucro soggettivo) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale essendo individuabile l’attività di impresa tutte le volte in cui sussista una obiettiva economicità dell’attività esercitata, intesa quale proporzionalità tra costi e ricavi (c.d. lucro oggettivo)”. Quindi partiamo dal concetto di abolire la frase “assenza di scopo di lucro” per sostituirla solo con “divieto di distribuzione diretta o indiretta di utili” che, sia pure sotto il profilo meramente formale. appare più adeguato alla realtà. E se, specialmente per il rinnovamento dell’impiantistica si veda la necessità di retribuire chi investe il capitale, ebbene, non credo che questo sia il peggiore dei mali che possa accadere.



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tutela sanitaria delle attività sportive:

chiesti chiarimenti al governo Dopo le importanti innovazioni introdotte dal decreto Balduzzi, la disciplina sulla tutela sanitaria delle attività sportive ha subito molte rivisitazioni che, ancora oggi, ne rendono complessa l’applicazione. Pubblichiamo l’atto di indirizzo che la commissione parlamentare competente ha rivolto al Governo

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di Guido Martinelli

a disciplina sulla tutela sanitaria delle attività sportive, fortemente innovata l’anno scorso con il c.d. decreto Balduzzi, è stata oggetto di numerose rivisitazioni successive che ne rendono, tutt’ora, non facile l’applicazione sotto numerosi profili. Avremo modo di parlare, nei prossimi numeri, dei numerosi punti tutt’ora irrisolti della parte relativa all’obbligo dei defibrillatori, che diventeranno obbligatori a partire dal mese di febbraio 2016. Concentriamoci, però, ora, sul tema che è stato oggetto dell’impegno che la competente commissione parlamentare ha chiesto al Governo il cui atto di indirizzo pubblichiamo in questa pagina.

Il problema che viene sollevato è molto sentito all’interno degli impianti sportivi. Infatti, il semplice tesseramento dell’iscritto al corso ad una Federazione sportiva nazionale o ad un ente di promozione sportiva connota questa attività come sportiva non agonistica e impone la richiesta contestuale al tesseramento della certificazione di idoneità generica alla pratica sportiva. Se e ove, invece, il medesimo corso venisse gestito “senza tesseramento” da un soggetto estraneo all’ordinamento sportivo tale attività rientrerebbe tra quelle “ludico-motorie” senza obbligo di certificato. Disparità evidentemente priva di logica sulla quale, giustamente, i Deputati hanno chiesto al Governo di porre rimedio.

XVII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI Allegato B Seduta di Martedì 24 marzo 2015 ATTI DI INDIRIZZO Risoluzione in Commissione: La XII Commissione, premesso che: il decreto del Ministro della salute dell’8 agosto 2014 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 ottobre 2014, n. 243 contiene le linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica, che prevedono per i praticanti detta attività una certificazione basata su una serie rilevante di accertamenti clinici e diagnostici; l’attività ludico motoria in base all’articolo 42-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 non esige alcuna certificazione medica; molte associazioni sportive e palestre non essendovi distinzione fra attività non agonistiche e ludico motorie in termini di impegno fisico del praticante, caratteristiche e tipologia dell’attività, richiedono comunque una certificazione medica per attività non agonistica, la quale risulta quindi spesso essere inappropriata

oltreché onerosa; in questo senso desta molte perplessità tra gli operatori la previsione, requisito obbligatorio per la certificazione, dell’elettrocardiogramma «una volta nella vita», intervento di scarsa efficacia preventiva e di nessuna utilità, data l’assenza di programmi strutturati, supportati da rigorosi studi propedeutici e da un continuo monitoraggio dei risultati, ai fini di accertamento sanitario preventivo a livello di popolazione; l’obbligatorietà di una certificazione sanitaria per accedere a determinate attività è una misura impegnativa e onerosa, dissuasiva verso un comportamento, la pratica dell’attività motoria e sportiva, universalmente riconosciuto come un fenomeno di alto valore sociale e civile, oltreché fondamentale per la diffusione di sani stili di vita e per la prevenzione sanitaria e dovrebbe, pertanto, essere utilizzata in modo rigoroso e non per surrogare, con un atto medico legale, la necessità di una presa in carico delle per-


l’onerosità di tale certificazione obbligatoria discrimina le persone con un basso livello di reddito e quei soggetti, in particolare disabili e minori che avrebbero più necessità di accedere alla pratica motoria; la prescrizione di un gran numero di elettrocardiogrammi a riposo finalizzati al rilascio del certificato, anche se spesso diversamente motivati, provoca l’aumento delle liste d’attesa e un aggravio immotivato dei costi per il sistema sanitario nazionale; alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna, si sono attrezzate per garantire a minori e disabili la gratuità del rilascio delle certificazioni di idoneità non agonistica e la possibilità di accedere agli esami necessari in tempi ragionevoli, comunque entro i 30 giorni; il suddetto decreto del Ministero della salute 8 agosto 2014 elude il tema più volte sollevato della differenza di trattamento tra le attività organizzate da associazioni e società sportive iscritte al registro del Coni e le medesime attività proposte al di fuori dell’organizzazione sportiva, ancorché organizzate da soggetti privati for profit o associativi non sportivi per le quali non viene richiesta alcuna certificazione ai praticanti, differenziando così la tutela della salute degli sportivi in relazione all’organizzatore e non al tipo di attività,

b) contrastare la proliferazione di accertamenti clinici e diagnostici conseguente all’aumento delle certificazioni medico sportive inappropriate che stanno creando inefficienze nel sistema sanitario, oneri a carico dei cittadini, grave diminuzione dell’avviamento e mantenimento nella pratica sportiva e motoria, soprattutto per le fasce più disagiate della popolazione;

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individuali degli assistiti;

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citato in premessa su tutto il territorio nazionale, riaffermando con chiarezza la scelta del legislatore di separare l’auspicabile valutazione ed il monitoraggio delle condizioni di salute di coloro che vogliano svolgere attività ludico motoria dall’inopportuna certificazione di tipo medico legale che non deve essere assolutamente richiesta;

sona che assicuri controllo, indicazioni ed assistenza costante da parte del medico sulle ricadute sanitarie di ogni scelta relativa ai liberi comportamenti

c) definire caratteristiche e tipologia delle attività non agonistiche, onde evitare la richiesta di certificazioni non appropriate ai praticanti attività ludico motorie che svolgono tali attività nell’ambito di associazioni e società sportive affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, cosa che evidenzia a giudizio dei firmatari del presente atto, la manifesta illogicità della norma che, di fatto, prevede una diversa tutela sanitaria per i cittadini, che svolgono identica attività, in relazione all’appartenenza associativa e allo status dell’organizzatore; d) assicurare almeno per i minori, anziani e i disabili la gratuità delle prestazioni sanitarie finalizzate all’avviamento, al mantenimento ed alla sicurezza nella pratica motoria e sportiva.

impegna il Governo:

(7-00636) «Lenzi, Molea, Fossati, Gelli, Nicchi».

ad intraprendere iniziative urgenti per: a) garantire l’uniformità dell’applicazione del decreto ministeriale

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ego, l’io collettivo

del wellness

Nominato Club dell’Anno dal Club Award 2015, EGO Wellness Resort è un punto di riferimento per migliaia di lucchesi per quanto concerne fitness, benessere, salute e svago. Per cogliere l’essenza di una realtà fuori dal comune, abbiamo intervistato il suo creatore Renato Malfatti

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GO Wellness Resort è da tanti anni un importante punto di riferimento per migliaia di lucchesi ai quali offre una struttura complessa e un ampio ventaglio di servizi in grado di soddisfare ogni esigenza riguardante fitness, benessere, salute, relax e svago. Uno staff tecnico composto da una trentina di professionisti di alto profilo, anche dal punto di vista relazionale, assicura un’adeguata assistenza a ogni iscritto, proponendo programmi personalizzati e più di 130 corsi alla settimana.

a cura della redazione

I lettori più fedeli, e dotati di buona memoria, ricorderanno l’articolo pubblicato nell’ormai lontano 1999 (cfr. Il Nuovo Club n. 50), epoca nella quale il centro toscano mostrava già gran parte delle sue qualità gestionali, strategiche e organizzative. Ma in tre lustri ne è passata di acqua sotto i ponti e la creatura di Renato Malfatti si è ulteriormente evoluta e raffinata, tanto da vincere il Club Award 2015, aggiudicandosi il prestigioso titolo di Club dell’Anno. Un riconoscimento assegnato


Quali sono gli ingredienti fondamentali per stare sul mercato, con successo, per più di 30 anni? Qual è il “segreto” per

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per la grande attenzione prestata al cliente – gestito innanzitutto come persona –, per un servizio sempre al passo con in tempi e soprattutto con le nuove esigenze dei consumatori, per una struttura che si rinnova sistematicamente e offre tante soluzioni wellness di ultima generazione, così come per la grande attenzione prestata alla salute, in tutte le sue declinazioni. A tutto ciò va aggiunta un’attività di marketing e comunicazione articolata che, impiegando diversi mezzi, informa, sensibilizza, diffonde cultura, motiva e coinvolge. E l’impegno costante profuso da tutto il team per formarsi, confrontarsi, mettersi in discussione e crescere completa l’opera. Per cogliere l’essenza di una realtà fuori dal comune, diamo la parola a Renato Malfatti che, 31 anni fa, ha raccolto una grande sfida che ha saputo vincere sfoderando le qualità del vero leader. E da buon condottiero, ha saputo circondarsi delle persone giuste per attuare un sapiente gioco di squadra, imprescindibile per portare a casa risultati importanti.

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La grande area esterna che circonda la piscina, attrezzata con lettini e ombrelloni

evolversi e migliorare continuamente? «Innanzitutto la disponibilità “vera” di farlo, quella voglia costante e continua che non può prescindere da una fortissima passione per un settore tra i più belli del mondo, ma anche tra i più complessi. E a tutto ciò va aggiunta tantissima curiosità, la voglia di scoprire, confrontarsi e sperimentare, così come una buona dose di umiltà che consente di gestire con equilibrio vittorie e sconfitte, partendo dal principio che non si nasce “imparati” e che

mettersi ogni tanto in discussione non può che far bene. In Italia ho sempre notato una certa superbia e presunzione che non ha certo aiutato il settore a crescere come invece è avvenuto in altri paesi. Venendo da una piccola città, ho sempre rifiutato il cliché di piccola palestra di provincia, sviluppando in me, e nelle persone che condividono con me il percorso, la voglia di “guardare al mondo”, capire le tendenze, conoscere case history di successo, imparare dai migliori per cercare di dare a tutto ciò che facciamo il nostro personale con-

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L’ampia area destinata alle attività cardio e isotonica

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collaboratori?

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Uno scorcio dell’area destinata alle attività sportive en plein air

tributo e, al tempo stesso, un taglio importante, un “respiro internazionale”. La determinazione affinché domani possa essere in qualche modo migliore di oggi è la caratteristica che anima il mio gruppo. Ovviamente non sempre riusciamo nell’intento, ma non rinunciamo mai a esperimenti, prove, errori, tentativi, conquiste, sconfitte, un viaggio molto intenso ma per questo affascinante che non abbandonerei per niente al mondo. Guardare avanti, anticipare gli eventi, essere in qualche modo dei battistrada è un approccio molto apprezzato dalla clientela e dallo staff, un circolo virtuoso che quasi sempre ci consente di conquistare

spazi importanti nel mercato. Non è facile restare fedeli nel tempo a questa filosofia comportamentale perché richiede molta energia e, lo ripeto, “vera voglia di farlo”, ma in fondo è ciò che ha reso magico il nostro percorso aziendale in tutti questi anni». EGO Wellness Resort è animato da un grande staff motivato, altamente professionale e capace di incarnare la filosofia che contraddistingue il club, anche e soprattutto dal punto di vista umano. Com’è possibile raggiungere un simile risultato? Come selezionate, motivate e coordinate i vostri

«L’espressione “le persone al centro”, da noi, non è solo un motto, bensì la realtà. Non è assolutamente un mero artifizio aziendale, al contrario la nostra vera impostazione, basata sul dare ascolto, sostegno, importanza a tutti coloro che fanno parte del nostro gruppo, forse ancor prima che ai nostri clienti. Cerchiamo di identificare le persone idonee sin dalla selezione, ma non nascondo che è sempre molto difficile individuare i professionisti “giusti”, con adeguate capacità relazionali, in una piccola città come la nostra. Offriamo contratti di lavoro veri, che mi piace definire “rispettosi”, offrendo, quando possibile, percorsi di crescita e di carriera all’interno della nostra organizzazione. Cerchiamo di coinvolgere tutti nel processo di miglioramento continuo, personale e di gruppo. Cerchiamo di formare e fornire un sostegno adeguato, ma al tempo stesso stimoliamo tutti affinché siano loro stessi protagonisti del proprio sviluppo. Diamo molti input formativi, ma nessuno deve delegare completamente a noi la propria crescita. Cerchiamo, con difficoltà, di dare un’impostazione di vero team perché un’azienda non può avere schemi comportamentali troppo “familiari”. Un’impostazione, la nostra, da sempre molto


«Stiamo molto attenti alle esigenze della nostra clientela, ma abbiamo anche ben chiaro che cosa intendiamo dare a chi frequenta il nostro club. La nostra è una sfida continua per riuscire a coniugare costantemente quantità a qualità. Siamo un club di dimensioni medio-grandi, grandissime se si pensa agli abitanti della nostra città (87.000) e inevitabilmente dobbiamo darci obiettivi numerici importanti. Ma nello stesso tempo vogliamo garantire a tutta la nostra clientela un’assistenza, un sostegno e uno standard di servizio che si avvicinino il più possibile all’eccellenza. Mi ripeto, tutto ciò richiede un grandissimo impegno, soprattutto in questi anni cupi per l’Italia. Per calibrare il giusto rapporto tra qualità e prezzo, mantenendo uno standard di un certo livello, dobbiamo correggere

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Com’è possibile far sì che gentilezza e disponibilità sincere e costanti, così come capacità di ascolto e gestione professionale di richieste, problemi e lamentele diventino “procedure standardizzate” senza penalizzare autenticità e spessore umano? «So di dire un’ovvietà, ma è davvero così: se la persona non è portata a questo tipo di lavoro, tutto è estremamente difficile, se non addirittura impossibile. Al contrario, tutto è estremamente semplice se la persona è adatta, dal punto di vista professionale e relazionale, a lavorare in gruppo, se è compatibile con le nostre logiche di servizio. Non possiamo limitarci a valutare il curriculum “tecnico” di un collaboratore, dobbiamo ben capire e analizzare le qualità altre di coloro che entrano a far parte del nostro team. E ritengo inutile affannarsi troppo in caso di eccessive difficoltà. Nomi noti del management consigliano la dinamica “assumere difficile, licenziare facile” proprio perché è arcinoto che una persona inadeguata può, in un team, fare danni anche dieci volte superiori ai benefici che produce. Siamo sempre alla ricerca di belle persone e quando riusciamo a incontrarle si sviluppano bellissime alchimie dalle quali scaturiscono dinamiche interessanti, produttive e reciprocamente vincenti». Ego propone un servizio innovativo, sempre al passo con l’evoluzione del settore e talvolta addirittura pionieristico. Quali sono le novità più importanti, da questo punto di vista, introdotte recentemente? E quali risultati stanno producendo? «Cerchiamo di essere innovativi, sempre “nuovi”, ma ammetto che è molto difficile esserlo costantemente, soprattutto in questo momento particolari che sta vivendo

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EGO, coerentemente con il suo nome, mette la persona al centro dell’attenzione. Come fate a mantenere uno standard qualitativo costantemente elevato anche dal punto di vista del customer care?

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il tiro continuamente. Il nostro intento è privilegiare sempre la qualità, anche per il servizio base che garantiamo a tutti i clienti perché sappiamo che questa è un’area fondamentale del nostro lavoro ed è proprio lì che possiamo, nel bene e nel male, fare la differenza per il successo della nostra azienda».

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apprezzata e presa a esempio, ma che nel tempo, talvolta, è stata purtroppo anche malintesa, o mal interpretata, da qualche componente dello staff che si è un po’ troppo approfittato di questa nostra filosofia gestionale».

il Paese. Il nostro impegno nel cercare nuove soluzioni di servizio, nuove attività, nuove dinamiche che aiutino i clienti nel loro percorso è comunque sempre massimale e trasversale. Siamo recentemente diventati uno dei primi club ad avvalersi delle innovative attrezzature Artis di Technogym, unitamente al mondo Wellness Cloud, abbiamo inserito nel nostro palinsesto corsi alcune novità di successo quali Piloxing, Flag-Bar, Body Weight Wellness, Barre-Core e Masala Bhangra. Stiamo inoltre organizzando numerosi incontri educativi dedicati, in modo trasversale, al wellness e quindi alle corrette e sane abitudini da adottare, ad esempio divulgando con forte convinzione la bella iniziativa attuata da Il Nuovo Club intitolata La Pozione Magica. Abbiamo anche inserito importanti attrezzature nell’area beauty, rivoluzionato la proposta alimentare nel nostro Green Bar, così come stiamo migliorando costantemente la nostra area esterna per un fitness outdoor sempre più divertente e coinvolgente, proponendo beach volley, street ball, boot camp, obstacles fitness, yoga, Pilates e molte altre attività open air». Prestate grande attenzione alla salute della vostra clientela, in tutte le sue declinazioni. Quali novità avete sulla rampa di lancio? «Cerchiamo costantemente di sostenere il percorso di benessere della nostra clientela con una pro-

L’area dedicata al Re-Balance Project


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Carta d’identità EGO Wellness Resort Data apertura primo Club: 15 ottobre 1983 Data apertura Club attuale: 14 aprile 1997 Superficie totale: 3.100 mq coperti - 9.000 scoperti Attrezzatura fitness: Technogym Attrezzature re-balance: Tecnobody Corsi fitness: Total Barre, Pilates, Piloxing, Striding, Zumba, Group Cycling, Functional Training, O Gravity, Yoga, Body Weight Wellness, Primal Move, Acqua Fitness, Idrobike, Acqua Step, Nuoto Wellness, Acqua Wellness Circuit Attrezzature fitness outdoor: Natural Functional Attrezzi e accessori attività acquatiche: Aqquatix, Okeo Software gestionale/tecnico: TeamSystem WELLNESS - InforYou Piscina esterna: Culligan

posta di esercizio fisico che non si esaurisce con il fitness e comprende molto altro come, ad esempio, il settore EGO Re-Balance Project che è ora in fase di riammodernamento. In buona sostanza, vogliamo proporre un servizio wellness trasversale e variegato che informi, stimoli, educhi, accompagni, diverta, motivi, coinvolga gli utenti intorno al tema della salute, del benessere, del corretto stile di vita. Questa trasversalità del servizio, associata a un’imprescindibile professionalità, è sempre stata un nostro fiore all’occhiello che ci ha consentito di essere un punto di riferimento

all’interno della comunità lucchese. Stiamo sviluppando proposte educative su altri temi quali il sonno, la gestione dello stress e la meditazione». Vi distinguete anche per un’attività di comunicazione e marketing importante che, impiegando diversi mezzi, informa, sensibilizza, diffonde cultura, coinvolge. Qual è la vostra strategia al riguardo? «Sono sicuro che il nostro settore, nelle sue mille declinazioni, sia uno di quelli con le maggiori potenzialità di crescita nel prossimo futuro, ma per sfruttarle serve un’eccellente capacità organizzativa. Non basta fare semplicemente promozione o pubblicità, bisogna mettere in campo vere strategie di marketing. In attesa che il governo e altre istituzioni diano il giusto risalto allo stile di vita improntato alla salute e al benessere, anche educando e sensibilizzando la popolazione, dobbiamo essere noi operatori a ottenere l’attenzione che meritiamo, a trasmettere alla comunità l’importanza del nostro mondo, troppo spesso sottovalutato e a volte addirittura oggetto di ironia. Possiamo, e quindi dobbiamo, avere un impatto maggiore sulla salute della nostra gente e per far questo dobbiamo comunicare, coinvolgere, attirare, incuriosire, educare, stimolare soprattutto le persone che non fanno niente per se stesse e addirittura hanno stili di vita assurdi. Per farlo serve un

marketing accattivante e di qualità, servono tecniche nuove, strumenti moderni, soluzioni innovative. Da sempre credo moltissimo nel marketing ed è per questo che, da oltre 10 anni, all’interno del nostro Centro abbiamo un vero e proprio settore ad esso dedicato che ogni mese dell’anno sviluppa un’azione trasversale, originale, interessante, in definitiva utile alla causa aziendale». Basandoti sulla tua profonda conoscenza del settore in ambito internazionale, come prevedi che si evolverà nei prossimi 5-10 anni? «Tornando al punto iniziale, mi ritengo una persona estremamente curiosa e fortemente desiderosa di conoscere, confrontarsi, imparare, crescere e per questo confronto spesso la realtà nazionale del fitness e wellness con lo scenario internazionale per capire dove sta andando il mondo. Sono molti anni che condivido questo percorso meraviglioso con persone stupende, con colleghi, consulenti e professionisti e da sempre, nei nostri viaggi, ci poniamo una domanda: quale futuro? A differenza di qualche anno fa, oggi si parla di oltre 1.600 modelli di business, molti dei quali sono sicuramente mode passeggere che enfatizzano aspetti particolari. La cosa certa, inequivocabile, è che la popolazione ha e avrà sempre più bisogno di muoversi per la propria salute, per vivere più a lungo e soprattutto meglio. Attrezzi e tecnologie agevoleranno sempre più il fai da te, ma personalmente, da buon italiano, credo che ci sarà sempre e comunque l’esigenza di club “giusti” quali punti di riferimento tecnico, ma anche relazionale per un pubblico sempre più consapevole. Cosa vuol dire “giusti”? Risposta molto difficile. Dico solo che siamo Italiani e la creatività è nata qui da noi. Voglio immaginare che invece di scimmiottare in qualche modo le varie mode straniere, ben presto potremo essere proprio noi Italiani a diffondere nel mondo non solo un corretto stile di vita Italiano, ma anche un modello di business vincente per aiutare tutte le persone ad adottarlo». www.egowellness.it



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fidelizzare è meglio

che acquisire

In questo ultimo articolo della trilogia dedicata al marketing, Gian Luca Scazzosi parte da uno studio statunitense sul tasso di abbandono nei club per analizzare sei fattori critici da tenere in considerazione per attuare una strategia di CRM efficace

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el mondo del fitness, il modello di business tipicamente made in Italy punta sulla vendita di abbonamenti che “impegnino” l’iscritto per almeno un anno creando, così, un un prodotto che ha un ciclo di vita di dodici mesi. In questo arco di tempo, il compito principale del marketing dovrebbe essere quello di prolungare il più possibile la “vita” degli abbonamenti aumentando la frequenza continuativa degli iscritti e, di conseguenza, la cosiddetta “fedeltà al prodotto”. Nei due precedenti articoli di questa “trilogia” dedicata al marketing (cfr. Il Nuovo Club n. 140 e n. 142) abbiamo focalizzato l’attenzione

di Gian Luca Scazzosi

sul marketing strategico, nel primo, e sul marketing operativo e relazionale nel secondo. In questo terzo e ultimo articolo ci occuperemo di CRM (Customer Relationship Management), ovvero di come gestire in modo efficace la relazione con il cliente con l’obiettivo di fidelizzarlo e stimolarlo a innescare il passaparola positivo, fattore particolarmente importante in un momento storico, critico, come quello che stiamo vivendo.

il lifetime value Nell’arco degli ultimi dieci anni alcune associazioni di categoria (come, ad esempio, l’IHRSA negli USA e la Fitness Industry Association nel Regno Unito) e altri enti e organizzazioni private hanno svolto una serie di indagini e sondaggi con l’obiettivo di individuare, fin nei dettagli, le motivazioni che spingono i clienti a non rinnovare l’abbonamento se non, addirittura, ad abbandonare il club prima che la sua validità scada. Pur avendo interrogato gli operatori di settore e analizzato gli svariati protocolli di CRM alla ricerca della “formula magica” per fidelizzare il cliente, si è giunti alla conclusione che non esistono ricette segrete per abbattere la percentuale di abbandono (che mediamente si aggira intorno al 50%) in base alla quale un cliente su due non rinnova l’abbonamento annuale. Tuttavia, a onor di cronaca, è giu-


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Compito principale del marketing dovrebbe essere quello di prolungare il più possibile la “vita” degli abbonamenti

sto fare una considerazione a parte circa la percentuale di rinnovi relativi ad abbonamenti più brevi, in genere trimestrali o quadrimestrali, grazie ai quali i club registrano un incremento significativo – pari a circa il 40-50% – dei propri volumi di ricavo. Risulta evidente che per valutare il lifetime value – espressione inglese che, come noto, indica la “vita commerciale” (espressa in mesi) del cliente – occorra tenere in considerazione anche il numero di rinnovi senza interruzioni delle adesioni di breve durata. Negli ultimi tre o quattro anni ho notato, infatti, che è sempre più difficile vendere abbonamenti annuali o, perlomeno, è sempre più difficile venderli a prezzo pieno, per cui gli abbonamenti più brevi diventano indispensabili elementi di calcolo per la determinazione del ricavo “medio” per cliente su base annua.

perché i soci abbandonano il club? Un recente studio condotto Oltre-

oceano ha sondato un campione composto da più di novemila exiscritti a nove differenti club ubicati in altrettanti Stati, rilevando che la principale ragione alla base del mancato rinnovo dell’abbonamento è imputabile all’impossibilità (per svariate ragioni) di sfruttarlo al massimo. Il questionario somministrato proponeva una sola domanda, prevedendo la risposta multipla: quali sono state le ragioni principali per le quali non hai rinnovato il tuo abbonamento? Gli intervistati hanno risposto così: • 43%: “Ho usato troppo poco il mio abbonamento, non ho frequentato abbastanza il club”; • 25%: “Non posso più permettermelo economicamente”; • 25%: “Cause riconducibili al cattivo servizio e al basso livello di soddisfazione”: • 17%: “Ho perso interesse e motivazione”; • 13%: “Ho cambiato stile di vita e modo di allenarmi”. I risultati di questo interessante

sondaggio dimostrano che su un quarto dei clienti non abbiamo possibilità di influenza visto che le ragioni per cui non rinnovano la loro fiducia al club sono esclusivamente di natura economica (pochi, infatti, hanno sfruttato l’abbassamento dei prezzi attuato da alcuni operatori, strategia che ha portato a qualche risultato soltanto sul breve periodo, ma che in linea di massima si è rivelata disastrosa sul lungo periodo). Ma è altrettanto vero che un altro quarto di clienti abbandona, invece, per colpa nostra, ovvero per il cattivo servizio offerto e questo dato dovrebbe farci riflettere. Come dovrebbe far riflettere l’osservazione di un altro semplice dato: il 60% (ottenuto sommando il 43% al 17% della prima e della quarta risposta) non rinnova perché noi non siamo stati in grado di motivarli a farlo! Per motivare il cliente a rinnovare un abbonamento di un anno, prendendosi quindi un impegno contrattuale di altri dodici mesi, non basta semplicemente farlo spende-

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re meno e chiedergli di rinnovare con tre/quattro mesi di anticipo: non è il prezzo che ti fa acquistare un prodotto/servizio che non vuoi. In questo senso, il CRM, ovvero la gestione della relazione con il cliente, pur non essendo la bacchetta magica con cui risolvere i propri problemi, dovrebbe essere uno strumento utile – a mio avviso indispensabile – per aumentare la fedeltà del cliente nei confronti del prodotto. In particolare, sono sei i punti da considerare per mettere in atto una strategia efficace legata al CRM. Vediamoli insieme.

il CRM in sei punti “Fare CRM” significa non soltanto rendere stabile la propria base di clientela, ma anche sfruttare correttamente una parte dell’investimento puntando sulla propria strategia di marketing: infatti, acquisire un nuovo cliente – come ben saprete – costa mediamente cinque volte di più che mantenerne uno fidelizzato. Per un club con mille clienti che pagano una media di 500 euro all’anno, alzare del 5% la percentuale di fidelizzazione significa ottenere un ricavo extra pari a 25mila euro pur mantenendo lo stesso nume-

ro di soci, scelta preferibile a quella di spendere cinque volte di più per ottenere nuove iscrizioni che diano lo stesso identico risultato in termini di fatturato. Il tempo, l’energia, la creatività e il denaro investiti in un programma di CRM – un programma esecutivo con dei contenuti strategici, non un semplice software – possono dare risultati di medio e lungo periodo di gran lunga superiori rispetto a una semplice campagna di marketing basata sul prezzo. In quest’ottica, possiamo individuare sei “punti nevralgici” di un CRM strategico: Le prime 12 settimane. Analizzando la vita media dei clienti e il tasso di fidelizzazione di alcuni club nel Regno Unito per un anno, Paul Bedford, fondatore e presidente di Retention Guru – società di consulenza per il settore fitness con focus sulla retention – ha rilevato che se gli iscritti seguono un protocollo strutturato nelle prime 12 settimane di utilizzo del club, la maggior parte tende a rinnovare il proprio abbonamento. Significa che voi club manager dovete accogliere i vostri nuovi clienti con pro-

Il 60% dei soci non rinnova perché i club non sono stati in grado di motivarli a farlo

grammi di allenamento personalizzati e motivanti affinché frequentino 25/30 volte nei primi 3 mesi, a costo di chiamarli al telefono/contattarli via email o con sms un giorno sì e uno no per ricordare loro di venire in palestra agendo, così, sul loro stile di vita e aiutandoli a far sì che l’allenamento diventi una routine disciplinata. Abbassare l’asticella e imparare l’up selling e il cross selling. L’errore più grande che può commettere un club appartenente al segmento medio del mercato è abbassare drasticamente il prezzo del proprio abbonamento all inclusive sperando, così, di intercettare la clientela dei propri competitor o di riposizionarsi con successo nel segmento low cost. Poiché questo errore può esservi fatale, fareste meglio a studiare delle strategie di acquisizione basate su un prezzo d’ingresso più accattivante per poi aumentare il ricavo medio pro capite con l’introduzione di servizi secondari e/o aggiuntivi (cross selling) o con il “salto” ad abbonamenti più ampi e/o lunghi (up selling). Interagire. Il club manager deve comunicare direttamente e incessantemente con i suoi soci. Quando il cliente è all’interno del club, bastano veramente dieci secondi dedicati solo a lui/lei per fare la differenza e offrire un’esperienza gratificante; quando, invece, il contatto è “a distanza”, basta usare un database gestionale in grado di incrociare una serie di parametri personali e temporali, per inviare dei messaggi automatici anche personalizzati ogni qual volta lo si ritenga utile. Usare la tecnologia per creare e mantenere il coinvolgimento. È necessario profilare i propri clienti in modo “maniacale”, ossia conoscerne “vita , morte e miracoli”. Che musica ascoltano, quale cibo preferiscono, di quale



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Qualsiasi club deve avere chiaro il proprio posizionamento sul mercato

squadra sono tifosi, quali sono i loro hobby, se hanno animali domestici o fanno volontariato per qualche Onlus, eccetera eccetera. Una simile conoscenza della propria clientela consente di creare delle community trasversali e variegate e indurre coloro ai quali piacerebbe frequentare il nostro club a farlo e, soprattutto, a condividere virtualmente questa esperienza positiva nel proprio social network preferito. Ricercare l’eccellenza. Qualunque sia la tua tipologia di offerta (premium, medium o low cost) dovete esprimere valore a tutti i costi. Valorizzate i vostri punti di forza, definite esattamente chi siete e cosa offrite ai vostri clienti, quindi comunicatelo con forza in ogni vostra azione. Abramo Lincoln disse: “Il carattere è come un albero, la reputazione è come l’ombra. L’ombra è ciò che noi pensiamo di lui, l’albero è la cosa reale”. Cancellate il

pregiudizio secondo cui per essere “low cost” sia sufficiente abbassare il prezzo e svalutare il servizio. “Solo perché i clienti vogliono spendere meno, non significa che il business abbia successo offrendo attrezzi scadenti e ambienti mediocri. L’Esperienza deve essere sempre qualitativa”. Sono parole di Henry Mason, formatore di trendwathcing.com. Valutare attentamente i trend di mercato e decidere dove posizionarsi. L’ultimo punto di questa strategia di CRM riguarda il cosiddetto “posizionamento”. Decidete il segmento nel quale volete essere identificati e, soprattutto, decidete, all’interno di questo segmento e nella vostra area geografica di influenza, se volete essere i leader o se volete essere un follower perché da ciò dipendono le aspettative della vostra clientela. Leader è colui che guida e Follower è colui che segue, non necessa-

riamente il primo è colui che realizza margini economici migliori, però è, sicuramente, quello che deve fare molta più fatica per mantenere la sua posizione.

Gianluca Scazzosi Laureato in Scienze Motorie, in possesso di BA/h in International Business, opera nel settore fitness dal 1988. Ha lavorato, con incarichi manageriali, per Fitness First Italia, Get Fit ed Health City, è IHRSA Ambassador per l’Italia e fondatore della società di consulenza Wellink, della quale è stato socio di maggioranza fino al 2013. Attualmente sviluppa progetti di formazione, consulenza e tutoring.


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la nuova leadership

con il manager coach

prima parte

Per motivare e gestire con profitto i propri collaboratori, il manager può oggi sfruttare le grandi potenzialità del coaching, puntando su empatia, integrità e imparzialità, adottando un nuovo stile personale che da capo lo trasforma in leader, capace di responsabilizzare, motivare e riconoscere. A vantaggio di tutti, azienda in primis

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el mondo di oggi, in continuo cambiamento, anche l’essere leader è diverso rispetto al passato. Il vecchio modello di leadership autoritaria è oggi obsoleto. In un mondo in cui la relazione ha un ruolo centrale, il leader deve essere empatico, un ottimo comunicatore, attento ai dettagli e sinceramente interessato agli altri. Oggi il manager coach può avere una grande influenza perché abbracciare i principi del coaching gli consente di avere una marcia in più nel guidare e influenzare positivamente le persone con le quali interagisce. Ma a chi non è capitato di imbattersi in manager che, trovandosi in

di Savino Tupputi

una posizione di leadership, invece di sfruttare le proprie doti di coach si trasformano in un “capo” sgradevolissimo, diventando la brutta copia del peggiore dei leader? Per sfruttare le grandi potenzialità di questo nuovo paradigma, ci vogliono strategie nuove e proprio per questa ragione vi invito a leggere questo articolo che vi fornirà indicazioni utili per mettere in pratica con successo le virtù del manager coach. Dopo aver illustrato le caratteristiche e le virtù del wellness lifestyle coach (cfr. Il Nuovo Club n. 130 e 131), in questo articolo - la cui seconda parte comparirà nel numero successivo della rivista - vediamo come la forza del coaching può trasformare un “capo” in “leader”, con tutti i vantaggi che ne conseguono.

parola d’ordine: collaborazione totale Affinché la pratica del coaching funzioni al meglio, il rapporto che s’instaura tra il manager (coach) e il collaboratore (innanzitutto un membro del team/staff come un dipendente, ma anche un allievo/ cliente) deve essere innanzitutto di collaborazione totale. Entrambi devono remare nella stessa direzione, attraverso un’interazione che associ fiducia e certezza a un minimo di sollecitazione. Il manager coach è una figura ben lontana da quella del capo tradizionale da cui dipendono la busta paga, le eventuali promozioni, un possibile


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1. il capo che comanda

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Il leader deve essere empatico e sinceramente interessato agli altri

licenziamento e che, per motivare i propri collaboratori, applica la tecnica del bastone e della carota, seppur con una certa dose di buon senso. Ovviamente, intraprendere la strada del coaching come stile di management prevede un percorso inizialmente impegnativo per il manager, ma le ricompense e i risultati che si possono ottenere valgono tutti gli sforzi profusi. Un manager può dunque essere un coach? Ovviamente sì. Ed è altrettanto certo che la pratica del coaching gli chiederà di esprimere le sue qualità migliori, quali empatia, integrità, imparzialità, e di dimostrare, nella maggior parte dei casi, la volontà di impegnarsi ad adottare nei confronti dei collaboratori un approccio comportamentale fondamentalmente diverso. Dovrà inoltre trovare un proprio nuovo stile personale, preparandosi anche, almeno all’inizio, a dover fare i conti con una certa resistenza da parte di qualche collaboratore, allarmato e sospettoso nei confronti

di ogni discostamento dalle forme del management tradizionale. Alcuni collaboratori potranno infatti mostrarsi sospettosi e diffidenti verso il nuovo tipo di responsabilità individuale implicita in un management che applichi i principi del coaching. Si tratta in ogni caso di problemi prevedibili e facilmente gestibili e superabili. In altri casi, i collaboratori potrebbero essere estremamente soddisfatti di sentirsi maggiormente partecipi e responsabilizzati o di vedere nel proprio manager un rinnovato entusiasmo e una nuova energia che possano guidarli verso mete più stimolanti. Passando in rassegna i diversi stili di management tradizionale o di comunicazione che solitamente caratterizzano le aziende in funzione del comportamento adottato dal capo possiamo individuare quattro diversi approcci. Analizziamoli e vediamo insieme quali sono gli effetti di ciascuno sul controllo del capo e l’autonomia del collaboratore.

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Lo stile altamente autocratico serve al manager per provare la sensazione di avere tutto sotto controllo, ma può irritare e demotivare i collaboratori ai quali viene sottratta l’autonomia e non osano reagire (e se lo fanno, la loro reazione viene spesso ignorata, oppure lo fanno quando il capo non c’è). Con questo approccio il controllo del manager è dunque un’illusione e una condizione del genere ha un impatto decisamente negativo sulle prestazioni che nell’immediato si attesteranno su un livello mediocre, ma l’effetto nel medio-lungo termine può addirittura essere devastante. E gli effetti negativi si fanno sentire sull’apprendimento. Solitamente, quando il manager dice che cosa fare al collaboratore questi, nella migliore delle ipotesi, a distanza di tre settimane ricorderà il 70 per cento e appena il 10 per cento dopo 3 mesi. È dunque molto meglio che il manager dica, mostri e faccia sperimentare le cose per innalzare la percentuale dal 10 al 65 per cento. Una frase del diplomatico Benjamin Franklin condensa bene questo concetto: «Dimmelo e dimenticherò. Insegnami e ricorderò. Coinvolgimi e imparerò». Nello stile di management in cui il capo comanda, quest’ultimo ha il 100 per cento di controllo e il collaboratore lo zero percento di autonomia.

2. il capo che persuade In questo caso il manager espone la sua idea e si aspetta che venga accettata. Solitamente il collaboratore risponde con un sorriso di circostanza che non promette niente di buono. Affrettandosi a eseguire le istruzioni ricevute, si chiede: ho un’effettiva possibilità di scelta? Il più delle volte la risposta a questa domanda è negativa. Finisce quindi per fare ciò che vuole il capo, ma questo risulta poco stimolante per la sua prestazione lavorativa. In questo approccio il capo ha il 66 percento di controllo e il collaboratore il 33 per cento di autonomia.

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Il rapporto tra il manager e il collaboratore deve essere di collaborazione totale

3. il capo che discute Questo stile viene utilizzato quando sia il manager sia il collaboratore espongono le loro idee e i due punti di vista hanno la stessa rilevanza per giungere a una decisione. Questa metodologia può comportare un eccessivo dispendio di energie e tempi lunghi di realizzazione. L’eccessiva democrazia decisionale, inoltre, può portare all’indecisione. In questo caso il capo ha il 33 per cento di controllo e il collaboratore il 66 per cento di autonomia.

4. il capo che abdica Il manager lascia che i collaboratori se la cavino da soli. Si dedica alle sue attività e i collaboratori hanno

figura 1

piena libertà d’azione. Questo approccio è rischioso per entrambi. Per il manager che non sa cosa fanno i collaboratori e potrebbe vedersi recapitate improvvisamente tutte le questioni non risolte; per i collaboratori che possono effettuare prestazioni mediocri perché non sono guidati e si trovano ad assumersi delle responsabilità che non hanno scelto, percependole come un obbligo. Questo fa sì che il capo abbia lo zero per cento di controllo e il collaboratore il 100 per cento di autonomia.

il manager coach come nuova forma di leadership I quattro diversi stili di management poc’anzi descritti sono va-

riamente utilizzati dai manager per gestire le persone e le risorse e raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione. Il coaching si pone invece su un piano completamente diverso riuscendo a combinare tra loro i vantaggi offerti da tutti gli approcci analizzati, neutralizzando però i rischi che ciascuno di esso inevitabilmente comporta. Il coaching si concentra sulla liberazione delle potenzialità di una persona in modo che riesca a rendere al massimo delle proprie potenzialità. Ciò si traduce nel massimo grado di controllo da parte del manager e allo stesso tempo il più alto grado di autonomia da parte del collaboratore. Come si può vedere dalla figura 1, un approccio del genere massimizza sia il controllo del capo (100%) sia l’autonomia del collaboratore (100%). Rispondendo alle domande che il capo pone sulla base delle tecniche del coaching, i collaboratori/ dipendenti acquistano piena consapevolezza circa tutti gli aspetti del lavoro da svolgere e delle necessarie azioni da intraprendere. Questo momento di grande chiarezza fa loro percepire come a portata di mano la buona riuscita del lavoro, inducendoli a scegliere liberamente di assumersi la quota di responsabilità di loro competenza. Ascoltando le risposte che vengono date alle domande, il manager, dal canto suo, acquisisce una maggior coscienza non soltanto del piano di azione, ma anche del percorso mentale che lo ha determinato. In questo modo può disporre di informazioni molto più esaurienti di quelle che avrebbe ottenuto comunicando semplicemente ai collaboratori ciò che avrebbero dovuto fare, e inoltre detiene un maggiore controllo sugli eventi. Poiché in questo tipo d’interazione il dialogo e il controllo sono di tipo collaborativo, nei momenti in cui il manager è assente non si registra tra i membri del team (collaboratori/dipendenti) alcuna variazione di comportamento. La tecnica del coaching offre dunque al manager un controllo effettivo e non illusorio e investe i dipendenti di responsabilità reali, non solo formali.


“Dimmelo e dimenticherò. Insegnami e ricorderò. Coinvolgimi e imparerò.” Sono parole di Benjamin Franklin di cui far tesoro

precise agli altri. Ma tante volte questa situazione si protrae per troppo tempo trasformandosi in un circolo vizioso da cui si fatica a uscire. Se l’obiettivo principale è la qualità del lavoro e del risultato, probabilmente sarà possibile ottenere risultati più soddisfacenti elevando il senso di consapevolezza e di responsabilità dei dipendenti/collaboratori attraverso il coaching. Se la variabile predominante è l’apprendimento e lo sviluppo dei collaboratori, chiaramente il coaching può massimizzare l’apprendimento e la memorizzazione di quanto appreso. Un manager coach può padroneggiare in maniera efficace ed efficiente queste tre dimensioni che incidono in modo determinante sui risultati economici dell’azienda e, allo stesso tempo, può portare a termine il suo lavoro e dedicarsi alla crescita della sua squadra. Immaginiamo una classica conversazione che avviene in azienda, caratterizzata dalla stessa situazione professionale e vediamo due approcci completamente diversi. Il manager tradizionale: “Lo scorso mese avete raggiunto il 75% del vostro obiettivo di vendita. Questo mese l’80%. Siete comunque indietro del 20% rispetto all’obiettivo stabilito. Non va bene così, non sono soddisfatto. Dovete impegnarvi di più!”. Il manager coach: “Ho notato che abbiamo migliorato di un 5% il nostro obiettivo di vendita questo mese. Ottimo! Ci manca poco per raggiungere l’obiettivo del 100%. Avete già pensato come fare? Se aveste bisogno del mio supporto, non esitate a chiedermelo”. Quali sono le sostanziali differenze tra questi due approcci? Sicuramente il secondo ha come effetto una maggiore consapevolezza e responsabilità dei collaboratori, oltre che un loro sviluppo anche attraverso il trasferimento di esperienza. Si tratta dunque di compiere un importante cambio di paradigma, da manager tradizionale a manager coach, da capo a leader, passando dall’approccio in virtù del quale si spingono le persone a fare qualcosa imponendoglielo a quello basato sulla capacità di tirar

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bilità, dandogli la possibilità di non agire in prima persona e ritagliarsi più tempo per le altre attività fondamentali per l’azienda che solo lui/lei può svolgere. L’attività di sviluppo delle persone e di una cultura aziendale di inclusione, in cui tutti si sentono valorizzati e realizzati, risulta fondamentale con un approccio di questo tipo. Solitamente, in ambito aziendale, sono tre le dimensioni che caratterizzano l’operatività del manager: il tempo, la qualità e l’apprendimento. Tutte e tre sono importanti in una certa misura, ma nella realtà quotidiana accade spesso che si crei una gerarchia in virtù della quale il tempo prevale sulla qualità e l’apprendimento viene il più delle volte trascurato. Come deve comportarsi il manager rispetto a queste tre variabili? È chiaro che in una situazione di crisi il tempo è la variabile dominante: in circostanze del genere è accettabile che il manager agisca in prima persona dando istruzioni

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A questo punto bisogna rispondere a un’altra domanda: qual è il ruolo di un manager? Molti dirigenti si trovano spesso a dover intervenire personalmente nell’operatività quotidiana per far sì che il lavoro venga portato a termine nei tempi prestabiliti. Gli stessi ammettono che, proprio per questo, non riescono a dedicare tutto il tempo che vorrebbero ad altre attività rilevanti per l’azienda, come la pianificazione a lungo termine, l’analisi strategica e la propria crescita personale. Spesso non riescono a dedicare tempo alla crescita del proprio staff, limitandosi a organizzare qualche corso di formazione spot anziché proporre una formazione delle risorse umane continua. Impartire istruzioni risulta la cosa più facile e veloce, ma è proprio quando il manager applica il coaching con i membri della squadra (collaboratori/dipendenti) che questi si assumeranno maggiori responsa-

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il ruolo di un manager

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Per approfondire… Savino Tupputi è autore di Self Coaching - Impara a trasformare i tuoi obiettivi in risultati – opera pubblicata dalla nostra casa editrice, disponibile in versione ebook Impara a (70 pagine) e audiolibro (150 trasformare minuti) – dedicata al coaching, i tuoi obiettivi ovvero alla metodologia la cui applicazione consente di espriin risultati mere gran parte del proprio potenziale per affrontare con successo le sfide quotidiane della vita e ottenere risultati duraturi. SELF COACHING Un duplice strumento formativo Impara a che insegna a raggiungere una trasformare i tuoi obiettivi maggiore consapevolezza e in risultati responsabilità nei confronti dei propri schemi di pensiero, di comportamento e di linguaggio, così come a usare la mente per essere al top e raggiungere l’eccellenza. L’e-book e l’audiolibro possono essere acquistati online nello shop di Editrice Il Campo all’indirizzo www.ilcampo. it, oppure ordinati telefonicamente o tramite e-mail (051.25.55.44 – customer@ilcampo.it).

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requisiti minimi: lettore mp3

È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione e l’adattamento totale e parziale, con qualsiasi mezzo, senza autorizzazione, nonché l’utilizzo per noleggio, condivisione in rete, trasmissioni broadcast e via cavo. © Copyright 2011 by

MANAGER TRADIZIONALE

MANAGER COACH

Spinge i suoi collaboratori ad agire (push)

Tira la carretta con i suoi collaboratori (pull)

Motiva

Ispira

Utilizza l’autorità del ruolo

Utilizza l’autorevolezza che gli è riconosciuta

Dice “io”

Dice “noi”

Crea una cultura dell’esclusione

Crea una cultura dell’inclusione

Evoca paure

Evoca collaborazione

Esige rispetto

Ottiene rispetto

Indica i colpevoli (giudica)

Indica la colpa (osserva)

Risolve problemi

Esplora le soluzioni e scopre opportunità

Ha le risposte

Scopre insieme le risposte

È conservatore

Promuove il cambiamento e la crescita

figura 2

fuori dalle persone il meglio facendo domande e dando l’esempio. Spesso si tende ad associare la figura del leader a quella del capo, ma in realtà c’è una sostanziale differenza tra i due concetti. “Comandare” o “imporre” sono due verbi che hanno poco a che fare con la leadership che, invece, fa dell’ispirazione l’unica condizione per stimolare e motivare la volontà degli altri ad agire. Dire che cosa fare o non fare infastidisce le persone e, soprattutto, le demotiva. A differenza di chi impone qualcosa, il leader è colui che organizza, crea il contesto e le condizioni ideali per guidare un gruppo di persone al raggiungimento di obiettivi comuni. La tabella riportata in figura 2 mette a confronto i comportamenti che caratterizzano l’approccio del manager tradizionale (capo) e del manager coach (capo), delineando una mappa delle buone abitudini.

da manager tradizionale a manager coach Come compiere dunque il passaggio da manager tradizionale a manager coach? È necessario individuare alcuni principi guida e le relative competenze del manager che gestisce il proprio staff secondo la metodologia del coaching. Nella seconda parte di questo articolo, che comparirà nel prossimo numero della rivista, analizzeremo i principi per completare la nostra analisi.

Savino Tupputi Laureato in Scienze Motorie con specializzazione in gestione e organizzazione delle strutture sportive, ha operato per diversi anni nel campo del fitness come istruttore, personal trainer, club manager e poi titolare di due wellness club. È impegnato nella formazione e consulenza di centri fitness come esperto in organizzazione, gestione e sviluppo delle politiche commerciali e di marketing. Business e team coach, è ideatore di Wellfit Solutions.


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forumclub 2015,

replay!

Si è conclusa il 21 febbraio scorso la sedicesima edizione di ForumClub, l’unico evento del settore, in Italia, che fa formazione, business e networking, proponendosi come piattaforma verticale altamente professionalizzante, ideale per il confronto e lo scambio di idee

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a sedicesima edizione di ForumClub, l’unico evento internazionale e squisitamente professionale per il settore fitness in Italia, si è svolta presso la Fiera di Bologna dal 19 al 21 febbraio scorsi. Ha confermato il trend positivo inaugurato l’anno scorso per quanto riguarda sia le iscrizioni al Congresso sia la presenza di visitatori all’Expo, facendo registrare dati confortanti: nuovi target di visitatori provenienti da settori collaterali, tanti dei quali da Paesi lontani dall’Italia; incremento del numero di club nuovi, mai presenti in passato, e un numero crescente di espositori stranieri (+40% rispetto al 2014). Numerosi anche i club iscritti al Con-

gresso (circa 800 registrazioni), dato che conferma la sensibilità crescente nei confronti della formazione e della cultura d’impresa. Gli iscritti hanno partecipato con attenzione a tutte le sessioni in calendario, riempiendo le sale del Palazzo dei Congressi di Bologna dal giovedì al sabato: seguitissime, in particolare, le tre general session affidate a speaker d’eccezione quali Carlo Checchinato, Rudy Bandiera e Alessandro Rimassa. Anche i key-note speaker stranieri Theo Hendriks e Constance Ruiz hanno riscosso pieni consensi, proponendo interventi particolarmente interessanti anche e soprattutto per il mercato italiano,


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Coinvolgimento e interazione. Queste le parole chiave della 16a edizione del Congresso ForumClub. In alto, Constance Ruiz alla fine di un suo intervento

affrontando il palcoscenico con una verve e un appeal che hanno letteralmente conquistato il pubblico. Particolarmente apprezzata, inoltre, la sessione nel corso della quale Fausto Di Giulio, Mike Alpert e Robert Sallis hanno spiegato come attrarre nuove fasce di clientela e fidelizzare i soci puntando sui benefici dell’esercizio fisico per la salute. Il ForumClub è un imprescindibile momento d’incontro e scambio di idee tra operatori, in un ambiente ideale per confrontarsi e, perché no, mettersi in discussione e raccogliere nuove sfide. Un evento che ha il grande pregio di riunire

Riportiamo, in forma anomima, alcuni dei tanti commenti ricevuti sull’ultima edizione di ForumClub

una selezione degli operatori italiani – dalla Sicilia al Canton Ticino – più evoluti che sentono il bisogno di allargare i propri orizzonti uscendo dai propri club, confrontandosi con altri operatori e formatori portatori di esperienze e know how differenti per fare il pieno di energia positiva e crescere sul piano professionale e imprenditoriale.

un congresso a 5 stelle È stato Carlo Checchinato, alto funzionario della Federazione Italiana di Rugby, nonché ex manager e grande campione della nazionale, a inaugurare la sedicesima edizione del Congresso internazionale che sin dall’apertura ha registrato una significativa presenza di pubblico. L’intervento, dedicato al team building, ha perfettamente chiarito il concetto di “gioco di squadra” riportando anche una serie di aneddoti, davvero unici,

6.800 visitatori per l’Expo di ForumClub-ForumPiscine, il 2015 ha confermato il trend positivo inaugurato nel 2014

La partecipazione al Forum è stata, anche quest’anno, utile e interessante per quanto ha espresso ed evidenziato e per quanto ho potuto ricavarne in termini di conoscenza e apprendimento

legati alle dinamiche organizzative e psicologiche del team – nella fattispecie il rugby –, analizzando quindi gli errori commessi nel suo passaggio da membro a manager della squadra. Un intervento di sostanza, quello di Checchinato, che oltre a trasmettere i valori della palla ovale che tutti conosciamo ha illustrato la sua esperienza davvero unica mettendosi letteralmente in gioco, senza rinunciare all’autocritica. Altro momento degno di nota, la

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Sul palco del Forum, tutto il know how di Carlo Checchinato – ex manager degli azzurri di rugby – in materia di team building

Applauditissimo Rudy Bandiera – vera star del mondo web – con il suo intervento visionario e sopra le righe sul presente e sul futuro dell’era digitale e di internet

Everyone was wonderful and treated us like royalty. It is exciting to know that we are getting the word out on an International platform. I hope that we inspired people and motivated them to take a look at their business model and consider how to incorporate some of the things that we are doing here at The Claremont Club Mike Alpert

Emozionante e incoraggiante, l’intervento di Alessandro Rimassa (giornalista, imprenditore nonché autore di “Generazione 1000 euro”) ha toccato il pubblico del Forum e motivato al cambiamento

Questo evento è il fiore all’occhiello del management sportivo su scala europea: un messaggio che il made in Italy, anche in tale ambito, sa eccellere

tavola rotonda coordinata da Fausto Di Giulio alla quale hanno partecipato Mike Alpert e Robert Sallis e dedicata alla motivazione all’esercizio fisico tramite i benefici dell’attività motoria per la salute. La sessione è stata l’occasione per presentare il nuovo progetto dell’Editrice Il Campo incentrato sul volume intitolato La Pozione Magica, appositamente realizzato per “mettere in moto” i sedentari e alimentare la motivazione di chi già si allena più o meno regolarmente (per un approfondimento, si rimanda a pag. 53). La giornata di venerdì è stata contrassegnata dalla General Session tenuta da Rudy Bandiera con un intervento di “rottura” rispetto al resto del programma, nel corso del quale il noto blogger e giornalista ha illustrato l’evoluzione del web e del mondo social. Coinvolgente, divertente e sopra le righe, Bandiera ha riscosso grandi consensi anche in virtù di uno stile unico, da comunicatore di razza. La statunitense Constance Ruiz e l’olandese Theo Hendriks sono stati protagonisti di quattro sessioni inserite nel percorso manageriale e in quello commerciale,

nonché apprezzati interpreti della tavola rotonda internazionale. Si sono distinti per la concretezza dei loro interventi e per la replicabilità in Italia dei modelli proposti e delle indicazioni forniti. Nello specifico, la tavola rotonda di sabato, coordinata da Gian Luca Scazzosi, ha puntato l’attenzione su temi fondamentali quali marketing, fidelizzazione, pricing e customer care. Il vero mattatore della giornata di sabato è stato Alessandro Rimassa che ha tenuto la terza e ultima general session del Congresso, intitolata Startup e innovazione: le parole d’ordine del mondo che cambia. Ha presentato alcune giovani realtà imprenditoriali italiane regalando alla platea una ventata di ossigeno puro, presentando case history di successo decisamente stimolati. Un intervento, questo, ad alto tasso emozionale che ha consentito ai tanti presenti di guardare l’odierno scenario economico da un’altra prospettiva, decisamente più incoraggiante. Rimassa ha spiegato, in modo convincente, che la crisi in atto è in realtà una grande opportunità di cambiamento per tutti.


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Sono stato favorevolmente colpito dal grado di compe- b u tenza, professionalità, passionecl che ho trovato in molti colleghi e ospiti della tre giorni bologne-43 se

È sempre importnate partecipare a un edizione di ForumClub e ciò che crea più suggestione, interesse, coinvolgimento, sono le occasioni di crescita culturale che le general session o le tavole rotonde offrono

I numeri dell’edizione 2015 145 aziende espositrici +40% espositori stranieri 800 persone registrate al Congresso 6800 visitatori +22% visitatori stranieri I principali enti di formazione e associazioni di categoria approfittano dell’appuntamento con il Forum per tenere convegni e assemblee nazionali

Il Congresso si è dunque confermato una fucina di grande valore, in grado di far emergere nuove idee imprenditoriali, creare contatti professionali, innescare nuovi scambi di energie. Dunque contenitore insostituibile, in Italia, per una formazione di qualità, professionalizzante e motivante.

workshop tecnici e interventi istituzionali L’edizione 2015 del Forum ha visto la partecipazione di tutte le principali realtà rappresentative del settore fitness, sport, piscine e spa: ANIF-Eurowellness, ELAV, UISP, FIN, Assopiscine, EAAAcquanetwork, Professione Acqua e il prestigioso POLI.design, il Consorzio del Politecnico

di Milano che ha al suo attivo un Master in Design for Wellness & Spa. Ciascuna di esse ha organizzato la propria assemblea interna e/o il proprio convegno nazionale o, addirittura, veri e propri appuntamenti formativi rivolti a specifici target, come nel caso della UISP Nazionale (patrocinatore dell’evento) che ha organizzato due mezze giornate dedicate rispettivamente agli istruttori della FIN e alle best practices UISP sul territorio. ELAV, solo per fare un altro esempio, ha dedicato un’intera giornata alla formazione di istruttori e personal trainer. Ricco il calendario di appuntamenti tecnici organizzati dalle aziende espositrici che quest’anno hanno riempito le sale workshop del Padiglione 19, offrendo ai visi-

tatori la possibilità di seguire un variegato calendario di incontri gratuiti. I 6.800 visitatori confermano il trend positivo inaugurato nel 2014, per un Expo sempre più spiccatamente internazionale grazie alla sinergia con ForumPiscine che, quest’anno, ha registrato un +40% di aziende straniere rispetto al 2014. All’interno di un unico padiglione, le aziende di fitness, sport, piscine e spa hanno offerto ai buyer un’ampia gamma di soluzioni, ovvero prodotti e servizi in grado di soddisfare qualunque esigenza. Le aziende, dal canto loro, hanno tratto profitto dalla commistione di settori confinanti riuscendo a raggiungere target diversi da quelli già conosciuti.

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Principali Paesi stranieri in visita al Forum Austria Belgio Croazia Francia Germania Gran Bretagna Israele Olanda Romania Russia Serbia Slovacchia Slovenia Spagna Svizzera Uzbekistan

+22% di visitatori stranieri per un Expo fortemente internazionalizzato

l’expo 145 aziende e un’alta percentuale di marchi stranieri in rappresentanza di vari paesi tra i quali figurano Austria, Francia, Germania, Lituania, Polonia, Slovacchia e Spagna. Il padiglione 19, per il secondo anno consecutivo sede dell’expo, è stato ancora una volta luogo privilegiato per l’incontro tra domanda e offerta di qua-

I visitatori dell’expo sono perlopiù club manager, istruttori, personal trainer, progettisti, architetti, costruttori di piscine e spa

lità, predisposto per l’interazione business to business, molto apprezzato da un target estremamente variegato. Ai numerosi operatori provenienti dal mondo del fitness e della piscina (club manager, istruttori, personal trainer, progettisti, architetti, costruttori di piscine e spa), si sono aggiunti quelli appartenenti a strutture ricettive, pubblica amministrazione, imprese

edili e immobiliari. Rispetto al 2014, è stato registrato un +22% di visitatori esteri provenienti anche da realtà molto lontane dalla nostra come Russia, Uzbekistan, Egitto, Argentina, Sierra Leone e Turchia, segno di un evidente interesse internazionale per l’unico evento in grado di coniugare, in ottica btob, il variegato mondo dell’acqua a quello del fitness.

Anche quest’anno il Forum è stato l’appuntamento fieristico più importante del panorama nazionale. Speriamo che questa crisi abbia avuto almeno la funzione di selezionare gli operatori per la qualità espressa e, nella consapevolezza che le lancette dell’orologio non torneranno più indietro, si possa parlare di una nuova fase dell’impiantistica sportiva


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Il 20 febbraio si è svolta la cerimonia di premiazione della nona edizione del Club Award, il concorso promosso da questa rivista che ogni anno premia gli operatori che, gestendo con professionalità, passione e lungimiranza il proprio club, contribuiscono alla crescita del settore. Nella categoria Club dell’Anno, il premio è andato a una struttura fondata più di trent’anni fa da Renato Malfatti: Ego Wellness Resort di Lucca. La scrupolosa cura del cliente, il servizio sempre innovativo e l’attenzione nei confronti della salute in tutte le sue declinazioni, hanno decretato la vittoria del Club lucchese che ha visto salire sul palco del Club Award una nutrita rappresentanza del suo staff. Per approfondire, si legga il Primo PIano Italia a pag. 22 Nella categoria Innovazione, il premio è stato consegnato a David Mariani, fondatore e titolare del Mariani Wellness Resort di Pieve a Nievole (Pistoia): un grande centro wellness all’avanguardia, reso unico da un servizio impeccabile il cui core business è la “salute”. Nel club, non a caso, lavorano infatti un medico dello sport, uno psicoterapeuta e un osteopata fisioterapista. Terzo e ultimo premio, categoria Speciale, è stato riconosciuto allo Show Personal Training Club di Padova, i cui due fondatori e titolari - Giorgio Leo e Vito Stolfi - sono stati premiati per l’impegno profuso nella diffusione della cultura dell’esrcizio fisico proposto come un vero e proprio farmaco naturale. Ripensando il concetto di allenamento, somministrandolo anche a distanza tramite il web, lavorano sulle percezioni dei clienti, organizzano eventi formativi e hanno addi-

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club award, largo ai vincitori!

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Sono stati momenti di profondo confronto, di crescita professionale, personale in sincera amicizia e convivialità

Club dell’’Anno 2015, Ego Wellness Resort. Nella foto, al centro, Renato Malfatti

We all had a wonderful time in Italy. Both Mike and I really enjoyed presenting at the Congress and I am very happy to hear the feedback has been good. I really hope we can continue our collaboration and advance the cause of merging fitness with healthcare Robert Sallis

Premio Innovazione 2015, Mariani Wellness Resort. Nella foto, David Mariani (a destra)

Premio Speciale 2015, Show Personal Training Club. Nella foto, da sinistra, Enrico Tonin, Giorgio Leo e Vito Stolfi

Top Sponsor ForumClub 2015 rittura pubblicato gli atti di un convegno dedicato alla prevenzione e terapia tramite l’attività motoria.

Trovaci su YouTube Il profilo YouTube dell’Editrice Il Campo contiene le videointerviste realizzate a speaker ed espositori, restate connessi!

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guida pratica

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Alcune indicazioni pratiche e utili spunti di riflessione per gestire con profitto la relazione con il cliente. Come la bellezza del giardino dipende dall’impegno costante del giardiniere, la fidelizzazione dei soci passa attraverso la programmazione e un meticoloso lavoro quotidiano

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acronimo C.R.M., indicante la gestione della relazione con il cliente dall’inglese Customer Relationship Management, è la spina nel fianco di molti consulenti e manager del nostro settore. Facendo ricorso a un sillogismo potremmo dire che il C.R.M. sta al fitness come Valdemort sta a Harry Potter! Queste tre semplici lettere - dunque l’efficace gestione del rapporto con i soci, reali e potenziali - consentono però a gestori e proprietari di club di assicurarsi la propria fetta di mercato, essere competitivi, differenziarsi e, di conseguenza, incrementare in modo significativo il fatturato. In queste pagine spoglieremo il crm delle complesse, e talvolta

di Danila Muzzi

verbose, spiegazioni andando direttamente all’essenza della sua pianificazione, passo dopo passo, proponendo una sorta di guida pratica che consenta alle risorse del club di renderlo immediatamente operativo, seminando giorno dopo giorno per poi raccogliere i frutti del lavoro.

un giardino che richiede molta cura Per rendere ulteriormente chiari i concetti che intendiamo illustrare, possiamo ricorrere a una metafora, paragonando i proprietari di club, i manager e i consulenti alla vendita a giardinieri, e l’azienda club a un giardino nel quale sono state piantate alcune piante che possano renderlo rigoglioso. Si pensi, ad esempio, alla pianta dei nuovi clienti, a quella dei rinnovi, delle settimane omaggio, delle segnalazioni di nuovi potenziali clienti eccetera. Ovviamente, come in qualsiasi giardino, non può mancare qualche erbaccia, la temuta gramigna che salta fuori in ogni angolo. L’erbaccia, nel nostro settore, è rappresentata dalla crisi, che affligge il mercato da anni, dalle promozioni attuate da concorrenti che giocano al ribasso, dai nuovi club aperti nelle vicinanze e via discorrendo. Immaginiamo il nostro giardiniere che ogni giorno si alza e cura le sue piante, ma è così infastidito dall’erbaccia che passa gran parte della giornata a estirparla, ciuffo


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cambiare prospettiva

Uno strumento essenziale di una buona strategia di fidelizzazione è costituito dai questionari di verifica della soddisfazione del cliente

dopo ciuffo. Alla sera torna a casa esausto e il giorno dopo ritorna al suo giardino per prendersene nuovamente cura e si accorge che altri ciuffetti di malerba sono di nuovo presenti un po’ ovunque. E allora via di nuovo a estirparla, pensando a possibili sistemi efficaci per eliminarla, per impedirle di ricrescere. Gran parte delle sue energie fisiche e mentali si concentrano su questo elemento negativo del suo lavoro, penalizzando le cose più importanti da fare. Finisce un’altra giornata e si sente stanco e frustrato per non avere concluso nulla di ciò che aveva pianificato. Rincasa e il giorno ritorna al suo giardino e tutto ricomincia da capo come il giorno precedente. Le giornate

passano tutte uguali, l’umore del giardiniere peggiora giorno dopo giorno, l’erbaccia diventa il suo pensiero fisso che gli impedisce di rendersi conto di ciò che gli accade intorno. A questo punto bisogna porsi una domanda: mentre eravamo impegnati a sradicare le erbacce, a immaginare sistemi per estirparla definitivamente, che fine hanno fatto le nostre piante? La risposta è ovvia. Morale della favola, non possiamo passare le nostre giornate a lamentarci della crisi, delle cose che non funzionano in Italia diversamente da altri paesi, del calo dei tour e delle tante altre cose che potrebbero andare meglio. Se dedichiamo la nostra attenzione

Ogni giorno, come il bravo giardiniere innaffia le sue piante, il manager del club si occupa del rinnovo degli abbonamenti in scadenza, delle settimane di prova gratuita da proporre a potenziali clienti, dei referral, dei neo iscritti, delle strategie di up selling e cross selling eccetera eccetera. Ogni giorno dedica a tutte le sue piante la cura che richiedono. Poiché l’erbaccia continua a esserci, come in tutti i giardini, è molto meglio occuparsi dei fiori, delle siepi e degli alberi, in modo che crescano rigogliosi, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione. La metafora del giardino è presa in prestito dalla cosiddetta Psicologia di terza generazione, ossia l’approccio terapeutico comportamentale definito ACT, acronimo di Acceptance and Commitment Therapy (Terapia di accettazione e di impegno nell’azione), sviluppato da Steve Hayes. È interessante notare che l’acronimo “ACT” si legge come una parola e non come singole lettere distinte in quanto indica il verbo inglese to act, letteralmente agire, passare all’azione. Questa metafora ci insegna a vedere il famoso bicchiere mezzo pieno, a concentrarci su ciò che ha valore e che possiamo influenzare positivamente con il nostro modo di agire, pianificando le nostre azioni, fissando obiettivi raggiungibili. Come club manager, ho personalmente sperimentato le diverse fasi del “giardinaggio” e mi rendo conto che oggi più che mai il titolare, il gestore, la direzione e i responsabili di settore hanno il compito di trasmettere a tutto lo staff questo approccio (innanzitutto mentale) al lavoro, attuando procedure di verifica e controllo delle azioni programmate. Oggi più che mai le aree strategicamente critiche devono essere costantemente monitorate poiché i feedback costanti consentono di intervenire tempestivamente quando serve.

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e le nostre energie a queste cose, le nostre piante si essiccheranno. Senza l’acqua, senza le nostre cure, senza la nostra attenzione il nostro giardino, con il passare del tempo, morirà.

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programmare un crm efficace È dimostrato che l’incremento della performance aziendale è direttamente correlata all’utilizzo del CRM. In un momento difficile come quello attuale, in cui si registra un calo dei tour e vendere iscrizioni è impresa ancor più ardua, la pianta che i club devono curare maggiormente è quella costituita dai soci, ovvero dai clienti acquisiti che vanno fidelizzati e valorizzati. Bisogna innanzitutto attuare strategie ad hoc e prestare grande attenzione al cliente in modo da poter utilizzare leve diverse da quella del prezzo e incrementare il valore economico generato dagli iscritti, contrastando il più possibile il fenomeno dell’abbandono. Per trasformare i buoni propositi in risultati, è necessario conoscere in modo approfondito le aspettative dei clienti e la loro percezione del servizio e del suo valore. Il modello “Catena Soddisfazione-Profitto”, ben esposto da Eugene W. Anderson e Vikas Mittal, è applicabile a qualsiasi tipo di azienda e ben si sposa con la pia-

nificazione del crm gestibile con i software gestionali configurati per i centri fitness. I due principali obiettivi della Catena Soddisfazione-Profitto sono l’incremento del valore dei clienti attraverso strategie di cross selling (consistente nell’aumentare il valore dello scambio mettendo a disposizione prodotti o servizi in qualche modo collegati con la scelta d’acquisto iniziale, rendendola più completa) e up selling (consistente nell’offrire al cliente qualcosa di maggior valore rispetto alla sua scelta d’acquisto iniziale) incrementando il tasso di fidelizzazione attraverso proposte personalizzate che rispondano alle esigenze e alle aspettative del cliente, che ne premino la costanza, la frequenza e la fiducia e che diano luogo a un’effettiva fedeltà nel comportamento d’acquisto e nell’atteggiamento nel tempo, fiducia nota anche come “monogamia del consumo”.

gli strumenti per fidelizzare Quali sono, dunque, gli strumenti che un club manager ha a dispo-

sizione per fidelizzare la propria clientela e aumentarne il “valore” in termini di servizi acquistati? Innanzitutto la raccolta dati. Durante il primo incontro con il potenziale iscritto, bisognerebbe focalizzare l’attenzione su alcuni obiettivi fondamentali: • l’anamnesi del potenziale cliente attraverso domande strutturate che consentano di tuffarci nella vita del futuro socio, comprendendone esigenze, necessità e dubbi; • l’auspicabile chiusura della trattativa con la vendita dell’abbonamento. In caso contrario, la raccolta dei contatti (nome, cognome, recapiti telefonico e di posta elettronica) per poter effettuare le azioni di recall e trasformare nei giorni successivi il potenziale socio in socio; • l’inserimento puntuale e preciso delle informazioni e dei dati raccolti all’interno del sistema gestionale in modo da poter generare tutte quelle azioni di crm necessarie per effettuare un’analisi corretta

Organizzare eventi, anche al di fuori del club, è un ottimo modo per favorire quell’aggregazione e quella condivisione che caratterizzano le comunità ad alto tasso di fidelizzazione


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Un altro strumento essenziale della fidelizzazione è costituito dai questionari di verifica della soddisfazione del cliente, grazie ai quali è possibile disporre costantemente di uno “specchio” che, oltre a riflettere i punti di forza e le aree di miglioramento su cui intervenire tempestivamente, fa sì che il socio percepisca l’attenzione del club nei confronti delle sue necessità, adeguando conseguentemente l’organizzazione e la struttura. È risaputo che la crescita del livello di soddisfazione del cliente è direttamente correlata alla crescita del profitto aziendale. Ci sono alcuni aspetti che, dal punto di vista strategico, risultano più interessanti e sui quali è dunque bene indagare. La fascia d’età e il genere consentono di fare un previsionale

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del potenziale iscritto e lavorare sul suo stato per trasformarlo in cliente e successivamente per indurlo a rinnovare il suo abbonamento.

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Mai come oggi gli operatori di club devono prendersi cura dei soci e valorizzarli

sull’investimento che il cliente è disposto a sostenere in base alla sua disponibilità economica e al grado di autonomia nella gestione delle proprie finanze. Presentare le attività previste dal “palinsesto” del club consente di comprendere quanto le nuove tendenze pesano sulle effettive necessità

del cliente, mentre gli obiettivi che si prefigge sono importanti per valutare la tipologia di proposta commerciale da sottoporre in fase di vendita/rinnovo. È bene indagare anche sulle aspettative del cliente in relazione ai suoi obiettivi e ai servizi erogati dal club. Questo tema è molto deli-

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cato e meriterebbe un approfondimento, ma in questa sede, per ovvi motivi, ci limitiamo ad alcuni suggerimenti: • il questionario dovrebbe contenere domande circa le aree di miglioramento, proponendo un elenco dei servizi offerti dal club da sottoporre al giudizio dei soci (ad esempio attività di gruppo, assistenza in sala pesi, personal training, spogliatoi, reception, docce…); • è importante rilevare anche il grado di soddisfazione generale che consente di valutare in modo più efficace, al di là dei comunque utili giudizi su singoli aspetti, il valore percepito dal cliente, legato a doppio filo alla sua fedeltà; • per poter eventualmente inserire servizi aggiuntivi e/o organizzare eventi da utilizzare come una landing page tramite la quale fornire al cliente le risposte alle informazioni richieste e alla sua area d’interesse, è bene conoscere i giorni e gli orari in cui frequenta; • una domanda sul valore percepito permette di raccogliere due informazioni importanti: da un lato la disponibilità economica di investire su un determinato servizio o attività, proponendo, ad esempio, una domanda di questo tipo: “Quanto sei disposto a investire mensilmente sul servizio di personal training: da 20 a 40, da 40 a 60, da 60 a 100 euro?”, dall’altro, un feedback sulla percezione del valore del servizio in questione che il cliente ha maturato o che il club è stato in grado, o meno, di trasferirgli. Attraverso gli eventi e il crm è possibile raccogliere informazioni specifiche sulla clientela, andando oltre i dati anagrafici, entrando in aree di interesse più personali, come il tempo libero, la vita privata, gli hobby eccetera, avendo in questo modo la possibilità di attuare una strategia di cross selling. Questi dati, molto utili, andrebbero raccolti durante il primo incontro con il potenziale cliente, nel corso della trattativa/consu-

lenza che comprende il tour del club, quindi inseriti con precisione nel proprio sistema informatico gestionale. Avere un quadro realistico della popolazione del club, divisibile per interessi, obiettivi, disponibilità oraria ed economica eccetera, rende possibile un certo grado di personalizzazione del servizio. La conoscenza approfondita dei propri clienti ha un grande valore per qualsiasi azienda (si veda a tale proposito l’articolo di Danila Muzzi intitolato La lunga coda, pubblicato ne Il Nuovo Club n. 129, ndr) in quanto consente di targettizzare la comunicazione e i servizi/prodotti, limitando la dispersione di energie, tempo e risorse.

il rinnovo anticipato Spesso gli operatori di club devono gestire l’obiezione mossa dai clienti fidelizzati circa la differenza di trattamento economico riservato loro rispetto ai nuovi iscritti, premiati dall’offerta del momento. Un modo per premiare la fedeltà dei soci “storici” consiste nel proporre loro il rinnovo dell’abbonamento prima della sua scadenza a condizioni vantaggiose. Basandomi sulla mia esperienza, i vantaggi insiti nel rinnovo anticipato andrebbero esplicitatati al cliente nel modo più chiaro e comprensibile possibile, facendogli comprendere il peso del fattore “tempo” sul risparmio, ovvero sull’acquisto a condizioni convenienti non solo legate al prezzo. Si possono ad esempio pianificare rinnovi anticipati di 60 o 30 giorni rispetto alla scadenza “naturale” dell’abbonamento: nel primo caso prevedendo sia una riduzione del prezzo rispetto a quello di listino sia altre agevolazioni come, ad esempio, uno o più mesi in omaggio, mentre nel secondo esclusivamente una riduzione della quota.

eventi social Organizzare eventi all’interno e al di fuori del club è un ottimo modo per favorire l’aggregazione e la condivisione tipiche

delle comunità ad alto tasso di fidelizzazione. Gli eventi permettono di aumentare la visibilità del brand associandolo non solo al fitness, ma anche a esperienze che trasmettano ai partecipanti – clienti fedeli e potenziali – il senso di appartenenza al gruppo, del divertimento e del benessere nell’accezione più ampio del termine. Facendo divertire la clientela, mantenendo un buono standard qualitativo del servizio, risulta più facile fidelizzarla, alimentare il passaparola e ottenere segnalazioni. Non va dimenticato che le attività aggreganti e ludiche favoriscono l’incremento del tasso di fidelizzazione e l’acquisizione di nuovi iscritti, migliorando l’immagine del club e in molti casi sopperiscono ad alcune mancanze riguardanti il sevizio e/o la struttura.

concludendo… Ricordatevi che per fare la differenza occorre costanza e impegno. Per rendere rigoglioso il vostro giardino, perfezionate gli strumenti di cui disponete, formate il vostro personale, fissate il vostro standard di eccellenza e rispettatelo quotidianamente.

Danila Muzzi Club manager e formatrice della catena di club Passion Fitness di Roma, istruttrice di judo e di atletica con certificazione tecnica UISP e CIP (comitato paralimpico), è laureata in psicologia, ha maturato esperienze nel campo della psicologia dell’emergenza in Italia e all’estero. È specializzata in terapia ACT (Acceptance and Commitment Therapy) e nel trattamento del burn out, così come in comunicazione e tecniche di vendita. Ha collaborato con il centro fitness e beauty Area 51 di Genova come formatrice e psicologa. È autrice del manuale V.O.Bi.S. strumenti di retention, pubblicato nel 2010


presenta La Pozione Magica per motivare chiunque ad assumere uno stile di vita salutare allenandosi con costanza in un club. Un progetto innovativo e articolato, corredato da un marketing kit pensato per aiutare concretamente gli operatori del settore ad acquisire nuovi clienti e fidelizzare i soci. Un’occasione unica per diventare gli alfieri di una vera e propria campagna di sensibilizzazione culturale


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Per vivere una vita lunga, sana e piena di energia devi muoverti regolarmente, mangiare correttamente e avere un atteggiamento mentale positivo. L’esercizio fisico è un portentoso farmaco naturale (privo di effetti collaterali) che previene la maggior parte delle malattie croniche, anche letali, e contrasta il deterioramento fisico e l’invecchiamento. Per 2,4 milioni di anni la biologia del corpo umano si è adattata per poter svolgere attività fisica energica e costante, imprescindibile per affrontare la quotidiana sfida della sopravvivenza. Dal punto di vista biologico non esiste né pensionamento né invecchiamento, solo crescita o decadimento e il modo che scegli di vivere quotidianamente determina il tuo stato di salute e la qualità della tua vita, da ogni punto di vista. Sei progettato per muoverti! L’esercizio fisico è una vera pozione magica e questo manuale ti spiega come assumerla.

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Benvenuto alla Medical Sport,

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è dal 1990 che siamo mossi costantemente dal desiderio di “aiutare più persone possibili ad avere un corpo più sano per una vita più felice”. Cerchiamo di raggiungere questa nostra Vision alzandoci ogni mattina con la voglia di trovare sempre nuovi e migliori modi d’ispirare la nostra comunità locale a rendere l’Esercizio Fisico una sana Abitudine di Vita, tanto quanto il lavarsi i denti. Perché crediamo fortemente che prevenire è sempre molto meglio che curare. Ma dato che la salute dipende anche da altri importanti fattori, noi ci impegniamo nel rendere il nostro fitness club molto più che una semplice palestra: un vero e proprio Perno Centrale di Positivi Stili di Vita. Un luogo dove più professionisti, uniti in team, si impegnano nel diffondere una Cultura Wellness basata su altri 6 importanti principi in aggiunta all’Esercizio Fisico: attività fisica, alimentazione sana, pensiero positivo, amicizie divertenti, rispetto del pianeta e città sicure. Ti aspettiamo alla Medical Sport: scoprirai che mantenersi in forma e in salute è molto più facile, rapido e piacevole di quanto tu possa immaginare.

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Non hai più scuse, ormai lo sanno tutti, anche i bambini: la ricetta per vivere molto meglio e più a lungo è molto semplice: muoversi regolarmente, mangiare in modo sano, avere un atteggiamento mentale positivo e relazioni sociali significative. E questi

quattro elementi dello star bene, essendo sinergici tra loro, danno vita a un circolo virtuoso. L’attività motoria – sia essa attività fisica spontanea come camminare o salire le scale, l’esercizio fisico svolto in un fitness club o in una piscina e lo sport in tutte le sue declinazioni – gioca un ruolo importantissimo, per non dire vitale. Medici e ricercatori sono da parecchi anni concordi,

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intervista

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fitness profile,

soluzioni complete per il settore

Per cogliere l’essenza di un’azienda giovane e dinamica come Fitness Profile, distributrice in Italia di alcuni marchi prestigiosi, abbiamo intervistato il suo CEO e fondatore Maurizio Bottoni

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poco più di un anno dalla sua nascita, Fitness Profile ha già raggiunto importanti traguardi in termini di collaborazioni, presenza sul territorio e rapporti con i marchi in distribuzione. E lo ha fatto in modo coerente con la sua mission, consistente nel prendersi cura delle persone. Il consumatore finale, e il suo benessere, sono infatti posti al centro dell’attenzione, così come le esigenze e i progetti dei club ai quali l’azienda toscana offre una gamma completa di prodotti e servizi incentrati sulla cultura della salute e dell’esercizio fisico. Alla guida di Fitness Profile c’è Maurizio Bottoni (nella foto) che vanta un’esperienza pressoché trentennale nel settore dello sport e del fitness. È stato responsabile tecnico dello Spinning® dal 2000 al 2002 e dal 2009 fino al 2013, anno in cui ha deciso di aprire la sua azienda diventando distributore esclusivo per l’Italia di marchi prestigiosi, incominciando con Star Trac, quindi Jordan e Power Plate. Il 2015 ha segnato un ulteriore sviluppo per Fitness Profile con la distribuzione di altri 3 marchi: Quincy (attrezzi e soluzioni per il fitness funzionale), Frenetic (linea d’abbigliamento tecnico) e Biotechware. Quest’ultima è una giova-

a cura della redazione

ne startup in campo elettromedicale che ha realizzato Cardio Pad Pro, dispositivo per l’esecuzione dell’elettrocardiogramma in telerefertazione del quale Fitness Profile è distributore esclusivo in Italia per i prossimi tre anni. «Tutto è nato dalla collaborazione con Biotechware in occasione di un evento Spinning® svoltosi a Livorno nel corso del quale abbiamo messo a disposizione dei partecipanti quattro postazioni per sottoporsi a ECG. Con questo innovativo sistema – puntualizza Maurizio Bottoni – i referti vengono letti 24 ore su 24 da medici presenti nella sede Biotechware, a Torino, e inviati in tempo reale all’utente. Ritengo che questo sia un passo significativo verso una concezione della salute di largo respiro, molto importante per la credibilità e l’immagine dei fitness club e per la sicurezza degli utenti». Fitness Profile sta infatti lavorando a 360 gradi per sviluppare il concetto di “palestra sicura”, prestando la dovuta attenzione ai clienti anche dal punto di vista della sicurezza sanitaria, soprattutto in fase preventiva. L’ECG a riposo consente di rilevare disfunzioni e anomalia cardiache, prevenendo di fatto malori e addirittura decessi. «La vision di Fitness Profile – spiega Bottoni – è collaborare con aziende “top”, tra le prime al mondo per importanza del brand. Oltre a fornire prodotti di eleva qualità e un’adeguata assistenza post vendita, ci occupiamo della


fondamentale componente formativa, proponendo percorsi specifici e configurando veri e propri protocolli d’allenamento legati a tutti i marchi di cui siamo distributori. Per dirla con una metafora informatica, forniamo sia l’hardware sia il software, garantendo la massima qualità in entrambi gli ambiti. Ci rivolgiamo al mercato con un’offerta completa per assicurare alla nostra clientela una soddisfazione totale». Fitness Profile è supportata da FISPAL (Federazione Italiana Sport in Palestra), associazione sportiva dilettantistica che, su tutto il territorio nazionale, si rivolge ai fitness club con una proposta formati-

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intervista

ASI i cui docenti provengono dalla Scuola dello Sport del CONI e dallo SNaQ - Scuola dello Sport - Coni. Questo organismo, che ha il riconoscimento del MISE - Ministero dello Sviluppo Economico, è una libera associazione professionale privata e senza scopo di lucro che riunisce, rappresenta e tutela i manager sportivi, ovvero i professionisti in grado di gestire strategicamente le organizzazioni, gli impianti e gli eventi sportivi con specifiche competenze imprenditoriali, con un adeguato know how legato al marketing e alla comunicazione, nonché agli aspetti giuridici, economici e finanziari». RiminiWellness sarà l’occasione per toccare con mano l’intera offerta Fitness Profile: «Organizzeremo un grande evento Spinning® e proporremo dimostrazioni inerenti l’allenamento funzionale, le pedane vibranti, l’elettrocardiogramma e BoxMaster. Inoltre – conclude Bottoni – presenteranno tutta la nuova linea Star Trac che continua a essere l’azienda leader nell’ambito dell’indoor cycling, offrendo più di 8 modelli di bike da Spinning®». www.fitnessprofile.it

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va che consente agli operatori di mantenersi al passo con l’evoluzione del mercato e delle esigenze dei consumatori. Tutto questo in piena autonomia tecnica, organizzativa e gestionale e in sinergia con il nuovo settore Fitness & Wellness dell’ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane), ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI (del quale Bottoni è dirigente nazionale) che costituisce una delle tre colonne portanti della polivalente organizzazione con sede a Empoli. «Tramite ASI – chiarisce Bottoni – forniamo anche consulenza riguardante la gestione giuridico-fiscale delle associazioni sportive/società sportive dilettantistiche che, come noto, hanno l’obbligo di essere iscritte al CONI e agli Enti di promozione sportiva. Oltre al servizio di iscrizione al registro CONI e di tesseramento dei soci, ci occupiamo di tutela legale e di consulenza in ambito gestionale e manageriale. Inoltre ci appoggiamo a MSA - Manager Sportivi Associati, organizzazione nata in collaborazione con

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a cura della redazione

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Il mercato dei software offre oggi numerosi sistemi gestionali adattabili alle specifiche esigenze del singolo impianto, in grado di massimizzare l’efficienza di numerose attività di routine e al tempo stesso amplificare l’efficacia delle attività strategiche. In queste pagine presentiamo le soluzioni proposte da alcune delle maggiori aziende che operano nel nostro settore Da alcuni anni, la tecnologia è diventata una parte integrante, per non dire costante, della vita di tutti. I dispositivi mobili – smartphone in testa a tutti – hanno moltiplicato in modo esponenziale le occasioni d’interazione tra persone e, conseguentemente, tra aziende e clienti, ampliando al tempo stesso le possibilità di telecontrollo di diversi dispositivi. La condivisione e lo scambio di informazioni non sono mai stati facili, veloci ed economici come oggi, a tutti i livelli e in ogni ambito. È impensabile, in questa epoca tecnologica, gestire un fitness club, un centro sportivo o una piscina senza disporre di un sistema informatico in grado di automatizzare diverse aree operative e al tempo stesso fornire un supporto alla gestione aziendale, anche dal punto di vista strategico. I software gestionali disponibili sul mercato consentono di massimizzare l’efficienza, e l’efficacia, di numerose attività, dal semplice controllo degli accessi ai molteplici aspetti del CRM, dalla gestione dei pagamenti alla profilazione della clientela, dalla raccolta e analisi dei dati alla pianificazione delle attività di marketing alla contabilità e… molto altro ancora. Anche le potenzialità di Internet sono cresciute in modo esponenziale e la “rivoluzione” dei social media ha profondamente modificato il modo di comunicare e interagire tra persone, avvicinando, e spesso fondendo, la sfera privata con quella pubblica, la sfera personale con quella professionale/lavorativa. I club dispongono dunque di diversi mezzi per interagire costantemente con i propri soci, per alimentarne motivazione, costanza e senso di appartenenza, per facilitare la fruizione dei servizi erogati. Gli odierni software gestionali progettati per il settore fitness, sport e benessere sono sistemi aperti che, sfruttando la grande diffusione dei dispositivi mobili e delle APP, moltiplicano le possibilità di accesso e condivisone delle informazioni, accrescendo il numero di servizi proposti, migliorandone la qualità e facilitandone la fruizione. Il mercato offre un’ampia gamma di soluzioni adattabili alle specifiche esigenze del singolo impianto, in grado di massimizzare l’efficienza del personale, semplificando numerose attività di routine. Di seguito presentiamo le soluzioni proposte da alcune tra le maggiori aziende che operano nel nostro settore.


Il concetto di software gestionale inteso come sistema chiuso, utilizzato esclusivamente dagli operatori e dai club manager all’interno del club, è ormai superato. La larghissima diffusione di smartphone Home Membership Prenota e tablet, unita alla sempre più ampia disponibilità di reti mobili veloci, rappresentano un’importante opportunità per i fitness club e i Workout Le tue Messaggi prenotazioni & Avvisi centri sportivi. Grazie ad apposite APP, infatti, è possibile aprire i propri sistemi gestionali al mondo Calendario Punti fedeltà Store esterno, consentendo di accedere attività e condividere informazioni al fine di ampliare la gamma di servizi offerti, migliorandone contemporaneamente la qualità. Oggi la verifica della situazione amministrativa, delle prenotazioni, degli acquisti, delle campagne punti fedeltà, dei questionari di qualità, dei piani d’allenamento ecc. sono tutte operazioni che possono essere facilmente effettuate tramite smartphone che diventa, in questo modo, canale di comunicazione diretto con i propri iscritti, facilmente accessibile a prescindere dal luogo nel quale essi si trovano. Tutto ciò consente, da un lato, di coinvolgerli maggiormente rafforzandone il senso di appartenenza al club con conseguente incremento della loro fidelizzazione, dall’altro di aumentare la redditività del club attraverso la proposta di offerte commerciali ad hoc differenziate, mirate sui reali bisogni ed esigenze di ciascuno di essi. Altri benefici si hanno in termini di aumento della qualità del lavoro del personale che può svincolarsi dall’effettuazione di operazioni di routine (ad esempio gestire le prenotazioni a corsi e servizi) per concentrarsi maggiormente su procedure ad alto valore aggiunto (come customer care e vendita). Staff e management, tramite il proprio smartphone, possono effettuare operazioni in piena mobilità che in precedenza richiedevano la presenza nel club, come ad esempio la gestione delle proprie agende, la verifica delle azioni di CRM da eseguire, la raccolta di contatti di potenziali iscritti, la verifica dell’andamento del centro attraverso l’accesso ai dati economici e gestionali e molto, molto altro ancora. Ecco perché da due anni Byteware ha affiancato al team di sviluppo del software gestionale “tradizionale” un gruppo di tecnici specializzati in applicazioni per smartphone e tablet. L’azienda umbra ha investito molto e continuerà a farlo per implementare diversi progetti in cantiere riguardanti APP per smartphone e tablet. Progetti innovativi in grado di assicurare ai clienti benefici concreti.

Unico è un software completo per la gestione e l’organizzazione di tutte le attività di uno o più centri fitness. Attraverso un portale web dedicato, i clienti possono prenotare, acquistare o rinnovare i servizi ai quali sono interessati, ovunque si trovino. Questo software è in grado di gestire, attraverso card o bracciali RFID, il controllo accessi, la cassa automatica, gli armadietti, gli asciugacapelli e le docce, in modo semplice e immediato. Tra le applicazioni di questo polivalente software figurano, solo per citarne alcune, gestione di eventuali punti vendita, prenotazioni, notifiche dai dispositivi elettronici installati, modifiche al planning delle attività assegnate, controllo delle scadenze e dei certificati medici e comunicazioni in tempo reale delle attività in corso. La APP di Unico, disponibile per i più diffusi sistemi mobile, semplifica ulteriormente molte delle funzionalità offerte sia al cliente sia al gestore.

BYTEWARE tel. 0743.224.828 www.tommysnet.com

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sportrick Sportrick, innovativa cloud-app realizzata per il settore fitness, è un gestionale completo di classe enterprise e al tempo stesso un concreto strumento progettato per aumentare il business del club. Dispone infatti di un potente motore di e-commerce basato sul social business ed è integrato con sistemi per il monitoraggio dell’allenamento (formule indoor-outdoor). Oltre alle funzioni di base – quali pianificazione, front-office e CRM – è dotato del primo controllo accessi on-line totalmente plug and play grazie al quale è sufficiente collegare i lettori alla rete per iniziare a utilizzarli, senza nessuna configurazione e server locali. SportRick – distribuito in esclusiva da Johnson Matrix e già scelto da centinaia di fitness club, centri sportivi e piscine – assicura al club tutti i benefici delle applicazioni cloud quali la facilità di utilizzo e fruibilità da qualsiasi dispositivi connesso a Internet (PC, tablet e smartphone), abbattendo così i tradizionali confini dei luoghi di lavoro.

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La versione 6 di Gymgest consente la gestione “globale” dell’azienda di servizi sportivi, benessere e ludici: CRM del cliente iscritto e occasionale; punti vendita bar-ristoranteshop; azionamento delle doccephon; parco estivo e spiaggia; messaging (sms-email); web e mobile (e-booking ed e-commerce, app); serrature elettroniche degli armadietti; allenamenti; casse automatiche e totem; parcheggio, ecc. Gymgest 6 consente la gestione “multimpianto” e “multiaziendale” su database unico, in configurazione client/ server, terminal server, mediante VPN e RDP. Mantenendo l’unicità dell’eseguibile e del database, l’azienda toscana ha strutturato ben 5 suite, personalizzabili con specifici moduli software opzionali: Suite My WELL per i centri wellness/fitness dove il cliente abbonato è molto frequente, la cui cura attraverso un sofisticato CRM diventa strategica; Suite My SWIM, destinata agli impianti natatori; Suite My SPA, riservata ai centri benessere e SPA, dotata di un sofisticato “booking” per la pianificazione degli appuntamenti dei clienti; Suite My BEAUTY, dedicata al mondo dell’estetica, caratterizzata da un piano prenotazioni sofisticato e strumenti di loyalty raffinati; Suite My SALUS, dedicata ai centri termali che operano sia in convenzione ASL, sia in forma privata.

ZACCESS-Elite è l’ultima versione del software gestionale e controllo accessi per impianti sportivi, palestre, spa e piscine creato da ZSE nel 1986. Dispone di oltre 40 moduli che, combinati, consentono di creare versioni personalizzate per receptionist, consulenti e istruttori, nonché dell’avanzato cruscotto aziendale che rende possibile un’analisi immediata e dettagliata dell’andamento del club, fornendo all’amministratore i dati fondamentali per prendere decisioni strategiche di breve, medio e lungo periodo. Il modulo CRM consente invece di gestire e pianificare il lavoro dei consulenti stimolandoli a lavorare con un metodo commerciale preciso e collaudato per seguire il contatto in tutte le fasi, da “potenziale cliente” a “utente fidelizzato” con abbonamento in scadenza. Questa nuova versione completamente riscritta per i nuovi Windows a 32/64bit ha mantenuto tutte le caratteristiche di semplicità, flessibilità ed immediatezza d’uso che da sempre contraddistingue i software creati da ZSE. Il sistema si completa con la gestione integrata di docce e phon a pagamento e sistemi di ricarica con cassa automatica.

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inforyou InforYou è la soluzione professionale di TeamSystem WELLNESS per la gestione integrata e il controllo totale dell’impianto scelta in Italia da oltre 1.500 clienti. Il software è semplice e intuitivo, facile da imparare e da usare, sicuro e affidabile. Diciotto anni di esperienza e la presenza strutturata su tutto il territorio nazionale con due sedi e dodici software partner assicurano un contatto diretto e costante, nonché un servizio di assistenza e formazione rapido e sempre vicino al cliente. Il sistema, potente e flessibile, si adatta alle diverse esigenze e dimensioni grazie all’offerta di una gamma completa di software, elettronica, tessere/bracciali, tornelli, web APP e mobile, integrata con contabilità, gestione presenze, centralino, domotica e automazioni. La suite InforYou si compone di sei versioni realizzate su misura per centri fitness, piscine, centri benessere/spa e centri fisioterapici/medici/estetici, stabilimenti termali, parchi a tema e musei e impianti polivalenti. TEAMSYSTEM WELLNESS n. verde 800.911.912 www.teamsystem.com/Wellness

ZSE Software & Engineering tel. 02.457.138.56 www.zse.it

eco-sistema gestionale 3.0 La generazione 3.0 dei sistemi gestionali per fitness club e centri sportivi HF Solutions è focalizzata sulla convergenza delle nuove tecnologie (tablet, smartphone e automazioni) e sulle enormi possibilità di condivisione offerte dai “social”. Il software è stato completamente riscritto per semplificare e rendere più produttiva l’esperienza di fruizione, per integrarsi perfettamente in un “ecosistema” in cui tutti i componenti interagiscono tra di loro e con l’ambiente che li circonda (i clienti). Il modulo software del controllo accessi può interfacciarsi, tramite wi-fi, con qualsiasi tablet android (integrato come display interattivo sul tornello e/o appeso come monitor), visualizzando in tempo reale un grafico analogico delle scadenze e comunicando, tramite Google Voice, messaggi ai clienti che, a loro volta, possono videochiamare il gestore (dal tablet, tramite Skype) per avvisarlo di un accesso negato. Grazie all’installazione gratuita dell’App ufficiale del club sugli smartphone dei clienti è possibile la collaborazione simbiotica tra planning e CRM: il gestore pubblica sul portale web (collegato al gestionale HF Solutions) il nuovo corso, condividendolo con un click su tutti i social più diffusi. Quindi il cliente riceve una notifica push sulla APP e, se interessato, prenota la lezione, visualizzando al tempo stesso scadenze, ingressi residui e planning, mentre il sistema si aggiorna automaticamente.

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Fliptonic è il nuovo sistema gestionale per fitness club, piscine, centri benessere, centri balneari, campi da tennis e realtà polifunzionali. Basato sulla tecnologia cloud, si integra con tablet e smartphone e si distingue per le sofisticate elettroniche che consentono di gestire accessi, docce, pedane, solarium, domotica, distributori di bevande e qualsiasi altro elemento che si intende controllare. Si distingue inoltre per la velocità e la facilità di gestione delle operazioni di iscrizione e vendita grazie ai contratti gestibili su tablet, così come per le prenotazioni online, i totem touchscreen e i moneycharger automatici che incrementano gli introiti derivanti dai vari servizi a consumo attivabili al cliente finale. La sofisticata gestione del credito in tessera eleva la propensione alla spesa del cliente e consente analisi avanzate dei risultati economici conseguiti e delle abitudini dei consumatori.

Il software Athletis è uno strumento unico e semplificato per gestire tutti i contratti e i compensi sportivi, consentendo una gestione centralizzata e affidabile dei collaboratori senza dover ricorrere all’utilizzo di software alternativi (editor e fogli di calcolo) che non sono in grado di fornire precisi riscontri. Grazie a una grafica semplice e intuitiva, inserendo in pochi passaggi i dati necessari, Athletis permette di redigere, memorizzare e stampare i principali contratti sportivi. Oltre alla gestione dei rapporti, è possibile creare, memorizzare e stampare ricevute di pagamento complete delle ritenute fiscali calcolate in automatico sulla base delle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Il tutto è supportato dalla possibilità di elaborare e stampare numerosi report ed esportare i dati fiscali per la trasmissione telematica della certificazione annuale.

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Grazie all’impiego della tecnologia di riconoscimento delle impronte digitali, il sistema PerfectGym consente al gestore di eliminare tessere, transponder e altri supporti, permettendo ai clienti di usufruire dei servizi semplicemente utilizzando un dito. Nel momento in cui i dati del socio vengono inseriti nel computer del club, viene acquisita anche la sua impronta digitale semplicemente facendogli appoggiare il dito su un lettore d’impronte. Da questo momento in poi il neo iscritto è libero di entrare utilizzando il dito come se fosse un vero e proprio badge. La consolle di riconoscimento delle impronte digitali, posizionata in prossimità del varco, identifica il socio nell’arco di un secondo consentendone l’accesso dopo averne verificato la posizione amministrativa. Una sintesi vocale comunica eventuali scadenze e trasmette diversi messaggi quali, ad esempio, quelli della segreteria o relativi a promozioni.

Il software Client Manager consente, in una soluzione unica, di gestire un club usufruendo di un potente e flessibile ambiente di reporting e meccanismi di controllo ed elaborazione delle informazioni, rendendo maggiormente efficiente la governance economico-finanziaria. L’applicazione, sviluppata in FileMaker Pro, usa la versatilità di Apple per adattarsi a diverse personalizzazioni, integrando semplici funzioni (controllo accessi, anagrafiche, contratti, ricevute, sms/ email) con funzioni molto complesse che permettono di gestire razionalmente l’intero ciclo di gestione del centro (amministrazione attiva/passiva e centri di costo/ricavo; gestione CRM-touragenda e gruppo consulenti; gestione paghe; geomarketing; cruscotto indicatori di performance e previsionali; database procedure; listino convenzioni; agenda trainer e schede cardio; gestione corsi nuoto e piano vasca, ecc.). Client Manager, che lavora su Windows, Macintosh, iPhone e iPad, oggi, grazie ad una App gratuita, è accessibile ovunque.

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un’offerta di benessere completa

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nche quest’anno, Fispin academy A.s.d. e Mad Dogg Athletics sono presenti a RiminiWellness (padiglione C1, stand 114) con un evento Spinning memorabile, un’ampia gamma di proposte formative e grandi novità riguardanti gli attrezzi PeakPilates e per l’allenamento funzionale. Per andare oltre l’allenamento indoor classico e avvicinarsi ai nuovi concept orientati a un reale benessere

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psico-fisico, Mad Dogg Athletics presenta l’innovativa e colorata Ugi ball abbinata allo specifico programma allenante Ugi Fit, 30 minuti ad alta intensità facilmente integrabili con programmi già strutturati. L’idea è quella di creare uno spazio in cui ogni istruttore, ogni personal trainer, ogni sportivo, dall’amatore al professionista, possa vivere il proprio “spazio di benessere” in cui fondere perfettamente allenamento,

equilibrio mentale e benessere psico-fisico. A Rimini si potranno avere tutte le informazioni sulla formazione proposta da Fispin Academy ed entrare a far parte del suo team, come istruttore di Ugi ball, BodyBlade e Pilates, o come membro dell’Italian Spinning Team. Gli istruttori già certificati potranno valutare la continuazione del proprio percorso formativo e accrescere i propri punti CEC’S partecipando agli eventi in programma. Verranno inoltre accolti i ciclisti che vorranno avvicinarsi allo Spinning come alternativa agli allenamenti tradizionali o in sostituzione di questi nel periodo invernale.

Per informazioni:

Mad Dogg Athletics di Pisa tel. 050.314.64.14 www.fispinacademy.it

dansyng, da bolzano a bergamo fino a rimini

Per informazioni:

Freddy di Milano tel. 389.261.09.86 www.dansyng.com

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e fiere dedicate al fitness sono l’occasione ideale per provare le nuove discipline e farsi venire in mente nuove idee di training da proporre ai propri allievi. Tempo Libero, la Fiera dedicata a vacanze, outdoor, camping, sport e giardinaggio, in programma a Bolzano dal 30 aprile al 3 maggio, da mesi è impegnata nell’organizzazione dell’edizione 2015 che porterà con sé interessanti novità. Grande attenzione verrà riservata a Dansyng per consentire ai trainer e agli amanti del fitness di testare l’innovativo Training 2.0 firmato Freddy e ideato da Giulio e Paolo Evangelista. Una combinazione di canto e ballo in una suggestiva atmosfera creata con proiezioni di visual. Dall’1 al 3 maggio, il quartiere fieristico di Bergamo ospiterà Beauty Planet, 25mila metri quadrati per un evento dedicato a sport, fitness e wellness,

nel corso del quale andranno in scena lezioni adrenaliniche di Dansyng, l’attività fitness di gruppo del momento che conquista tutti con il suo carattere “liberatorio”: oltre a contemplare passi a ritmo di musica, questa innovativa disciplina prevede l’intonazione di alcuni

stralci dei brani selezionati. Da qui il nome Dansyng, combinazione appunto di danza e canto. E dal 28 al 31 maggio si svolgerà RiminiWellness, un altro grande palcoscenico per questo coinvolgente modo di fare fitness divertendosi e socializzando.


la forza pura dello sport

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per atleti di ogni tipo. La nuova linea PureStrength si distingue per robustezza, sicurezza, affidabilità e resistenza, qualità comprovate da diversi test e frutto anche della pluriennale esperienza maturata dall’azienda romagnola lavorando a stretto contatto con gli atleti olimpici e con partner scientifici prestigiosi, università e centri di ricerca internazionali. Non a caso molte realtà sportive di prestigio internazionale hanno scelto Technogym per la propria preparazione atletica. PureStrength è inoltre caratterizzata dal design che coniuga la forza all’eleganza e alla versatilità, risultando ideale per qualsiasi fitness club e centro sportivo. Tramite un QR Code, ogni utente può scaricare un programma d’allenamento dedicato e personalizzato, accedere a programmi di esercizi e video esplicativi.

Technogym di Cesena tel. 0547.56.047 n. verde 800.70.70.70 www.technogym.com

Per informazioni:

Ecoplus di Milano tel. 02.552.137.41 www.ecoplusitaly.com

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coplus, azienda italiana specializzata nella produzione di pavimentazioni in gomma, presenta

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Floorsport, superficie particolarmente resistente e durevole, compatta e stabile, nonché caratterizzata da elevato grado di assorbimento degli urti e delle vibrazioni. Questa versatile soluzione, frutto di una ricerca continua finalizzata alla realizzazione di manufatti di elevata qualità e al tempo stesso ecologici, risulta idonea all’utilizzo professionale, soddisfacendo pienamente le esigenze di fitness club e centri sportivi. Grazie alle caratteristiche delle materie prime utilizzate – oltre il 94% del granulo è ottenuto dal riciclo di pneumatici di-

smessi – Floorsport risulta resistente, compatta, stabile, non geliva, durevole, insonorizzante e ammortizzante, dunque ideale per tutte le attività da palestra, dal body building al group fitness, dall’allenamento funzionale al Crossfit, assicurando in ogni ambiente la massima sicurezza. Essendo una struttura modulare, il montaggio risulta facile e veloce, mentre l’ampia gamma di colori disponibili consente di realizzare aree ben distinte tra loro. E a tutto ciò va aggiunto che tutto il ciclo produttivo Ecoplus è Made in Italy.

novità e tecnologie

un allenamento che consenta di raggiungere i massimi standard di performance. Questa gamma completa, composta da attrezzi per la forza plate loaded, piattaforme, rastrelliere, panche e pesi liberi, risulta ideale per allenamenti ad alta intensità, anche e soprattutto per programmi personalizzati

Per informazioni:

progettata per il fitness

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echnogym, basandosi sulla sua esperienza trentennale maturata nell’ambito della ricerca scientifica applicata al movimento, presenta la nuova linea PureStrength, innovativa dal punto di vista biomeccanico, ergonomico e della resistenza, progettata per assicurare

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met, clienti e club soddisfatti

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ara Rapisarda, laureata in Scienze Motorie, nonché personal trainer e istruttrice di Physio Fitness Metabolico, lavora al Gimnasium Health, Fitness, Beauty & Spa di Castione, in Svizzera, centro che ha recentemente introdotto il nuovo metodo di allenamento MET, ottenendo un riscontro molto positivo da parte dei soci e dei nuovi clienti. «Questo nuovo e innovativo metodo di allenamento – spiega Sara Rapisarda – unisce l’esperienza del personal trainer all’utilizzo di acceleratori metabolici che producono un innalzamento del metabolismo basale, velocizzano i risultati a

livello di aumento della forza, di reclutamento muscolare e riduzione del tessuto adiposo. Questo connubio vincente si traduce in risultati visibili già dopo poche sedute. I nostri clienti che hanno sposato la filosofia MET hanno avuto, sin da subito, sensazioni assolutamente positive, riscontrando un lavoro più mirato e intenso». Altra testimonianza positiva proviene dal centro sportivo MC2SportWay di Buccinasco, in provincia di Milano, che ha introdotto l’allenamento metabolico con tecnologia MET di VIP Center nel mese di marzo. «I nostri personal trainer hanno subito capito le potenzialità di tale metodica, un’integrazione tra tecnologie e sedute in sala fitness che consentono loro di creare schede di allenamento personalizzate. Il prezzo delle singole sedute è molto concorrenziale in quanto facilmente comparabile a una seduta classica di personal training.

Siamo riusciti a venderlo sia singolarmente, con pacchetti dedicati unicamente al Physiofitness Metabolico, sia come integrazione agli abbonamenti open. Il lancio promozionale dei corpetti/pantaloncini MET, l’esclusivo abbigliamento con applicazioni integrate in abbinamento all’allenamento MET, è avvenuto con sedute di prova riservate a persone già abituate ad allenamenti mediamente intensivi. La risposta è stata favorevole: tutti hanno apprezzato molto la possibilità di miscelare un allenamento “attivo”, tramite esercizi mirati svolti con attrezzi e con l’assistenza di un coach, con una stimolazione elettrofisiologica che rende la seduta ancora più stimolante e intensa». Per informazioni:

Vip Center - Eurofit di San Benedetto del Tronto (AP) tel. 0735.75.33.06 www.vipcenter.it

Editrice Il Campo, leader nella pubblicazione di riviste professionali per i settori fitness , piscine e impianti sportivi (Il Nuovo Club, www. fitnesstrend.com , Piscine Oggi, Sport Industry magazine, www.sportindustry.com, etc.) e nella realizzazione di fiere ed eventi legati agli stessi mercati (Forum Piscine e Forum Club), cerca un

AGENTE PLURIMANDATARIO PER VENDITA SPAZI PUBBLICITARI AREA ITALIA CENTRO SUD Il ruolo: il candidato individuato dovrà vendere servizi pubblicitari sulle riviste e sui siti web correlati, proporre ai clienti la partecipazione come espositore/sponsor agli eventi e alle fiere organizzate dalla casa editrice. I requisiti: il candidato/a ideale è un venditore con una qualificata esperienza nella vendita di servizi pubblicitari su riviste specializzate e/o sul web, preferibilmente nei settori di cui sopra. Ci rivolgiamo anche ad agenzie e/o concessionarie pubblicitarie. Costituirà titolo preferenziale il domicilio in Campania e Lazio Si offrono: provvigioni di sicuro interesse in un mercato con ottime potenzialità, formazione specifica e lista aziende da contattare. Inquadramento come agente Enasarco. I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum a adv@ilcampo.it


il movimento non ha più segreti Tecnobody di Dalmine (BG) tel. 035.59.43.63 www.tecnobody.it

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asandosi sulla sua solida esperienza maturata nella realizzazione di dispositivi riabilitativi e per l’allenamento all’avanguardia, Tecnobody ha messo la sua firma sul progetto Health Fitness 2.0

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(cfr. Il Nuovo Club n. 139) che ha dato vita alle nuove linee di attrezzi Functional Line (forza) e Walker View (cardio) che mettono il club nelle condizioni di proporre soluzioni personalizzate, guidate e complete. La linea per la forza è composta da tre attrezzi: IsoLift, IsoShift e IsoFree, tutti progettati per tenere costantemente sotto controllo il gesto motorio e la postura in modo da rendere “perfetto” l’esercizio isotonico, massimizzandone sicurezza ed efficacia. Con IsoLift (nella foto) è possibile svolgere tutti i pattern motori isotonici a carico naturale utilizzando i cavi a fulcro adattabili posti ai lati della pedana. Tale soluzione consente a qualsiasi utente di impiegare un carico di lavoro su misura, automaticamente “somministrato” dal TecnoBody Management System.

Questo sofisticato attrezzo è inoltre in grado, come tutti i dispositivi del circuito, di analizzare stabilità, indice di forza, passo, elasticità, simmetria e altri importanti parametri che il software valuta per creare, automaticamente, una scheda d’allenamento personalizzata. E lo stesso software conferisce all’esercizio la giusta dose di divertimento e coinvolgimento facendo ricorso alla “realtà potenziata” e a diversi giochi. Dal punto di vista tecnico, tutto questo è possibile grazie un’ampia pedana stabilometrica che rileva i carichi, un pc con schermo di controllo touchscreen da 23 pollici e una telecamera Kinect2 3D, progettata per un’analisi completa del movimento e soprattutto per il controllo posturale globale durante qualsiasi tipologia di training.

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20 minuti che fanno la differenza

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l numero di club che decidono di erogare un servizio focalizzato sulle esigenze del cliente, in grado di assicurare risultati, è in costante crescita. Fit For Life, fitness club di Conegliano, in provincia

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prevenire è meglio che defibrillare

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n centro fitness nel quale è possibile fare un elettrocardiogramma è un luogo sicuro, in grado di prendersi davvero cura delle persone, riducendo le probabilità di usare il defibrillatore. CardioPad Pro, il dispositivo portatile di Biotechware, consente di eseguire un elettrocardiogramma professionale in modo semplice, veloce ed economico. Costantemente collegato al centro servizi via internet (tramite wi-fi o rete cellulare) rende possibile tale accertamento in mobilità, al costo di un ticket. Tutte le registrazioni e i dati ven-

di Treviso, riservato esclusivamente all’universo femminile, è uno di questi. Oltre al fitness tradizionale, propone percorsi personalizzati che comprendono l’allenamento EMS di Miha Bodytec. «La mia attività – spiega il titolare Maurizio Magagnin – mette al centro il cliente, il valore del suo tempo e i suoi desideri. Solo così posso distinguermi dalla concorrenza. La possibilità di poter offrire un training professionale e personalizzato, veloce ed efficace si sposa perfettamente con la nostra filosofia e i numeri ci danno ragione: 27 pacchetti venduti nel primo mese e ben 38 nel secondo, esclusivamente alle socie del club. Basta farlo provare per convincere». I programmi di Total Body Tone Up e Total Body Metabolism & Cellulite, basati sull’innovativa tecnologia tedesca Miha

Bodytec, soddisfano e fidelizzano anche le signore più esigenti. «L’obiettivo che ci poniamo nell’immediato – prosegue Magagnin – è anche allargare a nuove clienti esterne che sono sempre rimaste distanti dal fitness tradizionale per motivi di tempo, risultati, privacy, ma comunque disposte a spendere per il loro benessere». L’appuntamento per testare il sistema e creare una soluzione personalizzata per il club è a RiminiWellness, nel Padiglione C3.

gono salvati su una piattaforma cloud sulla quale vengono memorizzati, archiviati ed elaborati più velocemente i dati. L’uso di sistemi di crittografia avanzati garantiscono la massima sicurezza, facilitando al tempo stesso l’accesso ai referti tramite il collegamento a un account web personale. Questo dispositivo, che ha dimensioni simili un tablet con uno spessore maggiore, funziona con una batteria ricaricabile e per utilizzarlo è sufficiente posizionare gli elettrodi usa e getta come indicato e attendere che inizia il rilevamento. Trattandosi di un esame non invasivo, l’operatore non deve essere in possesso di particolari abilitazioni. Deve semplicemente inserire i dati della persona e posizionare gli elettrodi e a tutto il resto pensa CardioPad Pro, che lo scorso anno si è aggiudicato il premio Innovatori d’Impresa di Union Camere. Un’équipe di cardiologi altamente qualificati fornisce l’esito in pochi minuti

e lo invia alla persona, al club, al suo medico di base o al suo cardiologo. Grazie alla tecnologia Bluetooth, la piattaforma cloud di Biotechware può connettersi con numerosi altri dispositivi medicali: attualmente è possibile l’integrazione con holter cardiaco e pressorio e a breve saranno supportati anche strumenti come glucometro e spirometro. In questo modo le persone avranno a disposizione dati e misurazioni su un unico account web, una vera e propria cartella personale online facilmente accessibile e semplice da utilizzare. A RiminiWellness sarà possibile vedere all’opera CardioPad Pro nel Padiglione C, stand 195 di Fitness Profile.

Per informazioni:

Interfit - Miha Bodytec Italia Argelato (BO) tel. 051.86.09.16 www.miha-bodytec.com

Per informazioni:

Fitness Profile di Empoli (FI) tel. 0571.77.425 www.fitnessprofile.it


be smart to start

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tra i quali figurano sicuramente la scelta delle attrezzature (tipologia, brand, quantità) e l’organizzazione degli spazi in funzione dei servizi che s’intende offrire. Tutto ciò implica una serie di preventivi diversi fra loro e non sempre allineati alle reali esigenze del proprio modello di business. Un’idea “smart” è cercare di ottenere il meglio che offre il mercato relazionandosi con un unico interlocutore, potendo così ottenere significativi vantaggi in termini di sconto, dilazione dei pagamenti e assistenza, avendo al tempo stesso la possibilità di sviluppare il progetto in tempi più contenuti, tenendo in considerazione la sinergia tra le differenti aree come, ad esempio, quella cardio-isotonica con quella dedicata all’allenamento funzionale, scegliendo la “giusta” pavimentazione per ogni attività,

i piccoli attrezzi per la sala corsi, gli arredi per gli spogliatoi e il software gestionale. Sellfit, realtà che opera con successo da molti anni, con il servizio BeSmart ToStart si propone come affidabile interlocutore multi-brand dotato di un catalogo completo a 360 gradi e di un reparto dedicato alle attrezzature ricondizionate e garantite. L’azienda piemontese è in grado di sviluppare progetti chiavi-in-mano occupandosi di tutti gli aspetti, da quelli tecnici a quelli commerciali.

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Sellfit di Vicoforte (CN) tel. 0174.56.37.82 www.sellfit.com

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prire un fitness club o uno studio di personal training, così come rinnovare completamente la propria struttura pone l’imprenditore davanti a una serie di decisioni e ostacoli da affrontare

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a cura della redazione

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i primi dieci anni di riminiwellness

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Per informazioni: www.riminiwellness.com

iminiWellness celebrerà la sua decima edizione dal 28 al 31 maggio, negli spazi di Rimini Fiera, confermando la formula che coniuga il divertimento e il coinvolgimento degli appassionati (area Wfun, animata da tanti palchi ed eventi) alla partecipazione degli operatori del settore (area Wpro, incentrata sulla rassegna espositiva). Quest’ultima sarà una grande vetrina che, oltre ai comparti tradizionali, sarà ancora una

volta caratterizzata dalla sezione Riabilitec – dedicata alle scienze e alle tecnologie per la riabilitazione e la rieducazione motoria – e Foodwell, il nuovo concept di fiera-evento dedicato alla sana alimentazione per chi fa sport. RiminiWellness sarà, ancora una volta, un grande palcoscenico che presenterà ai consumatori e agli operatori italiani le tendenze in atto e le novità. Solo nell’ambito del fitness sono 40 gli eventi in programma –

tra i quali figurano, ad esempio, quelli organizzati da FreddyDansyng, WellDance, Zumba e Bootcamp – ai quali se ne aggiungono tanti altri quali, come la competizione di Kettlebell, il Bikini Contest e numerose competizioni e dimostrazioni di arti marziali e discipline da combattimento, attività ad alto impatto, allenamento funzionale e molto altro ancora. Non a caso, l’immagine scelta per l’edizione 2015 della kermesse è una donna-sirena, combattiva e inarrestabile che, con i suoi guantoni, mostra tutta la sua energia, diventando l´icona del DNA della manifestazione. A RiminiWellness, Il Nuovo Club presenterà il progetto La Pozione Magica, un’iniziativa articolata attuata per aiutare concretamente gli operatori del settore ad acquisire nuovi clienti e fidelizzare i soci, diventando al tempo gli alfieri di una vera e propria campagna di sensibilizzazione culturale. L’appuntamento è per giovedì 28 maggio, dalle 14.30 alle 15.30, nella sala Diotallevi 2, ingresso Hall Sud, al primo piano. Vi aspettiamo!


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capitani coraggiosi Come costruire e gestire un team di successo La sfida di essere autorevoli nel guidare e motivare un gruppo. La comunicazione come fulcro dell’agire manageriale. La capacità di scoprire e valorizzare il talento delle persone. Il ruolo strategico della formazione. La capacità di combattere il malessere organizzativo e di potenziare il lavoro di squadra.

«Se vogliamo attrarre e mantenere i migliori clienti, dobbiamo attrarre e mantenere i migliori collaboratori, diventando veri specialisti di people management. Ma ricordate che i cambiamenti richiedono tempo. I cambiamenti senza tempo sono… magie. Questo non è un libro di magie. Io non sono un mago. Voi neppure.»

Francesco Muzzarelli

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’edizione 2015 della Convention ISSA, l’evento annuale di aggiornamento dedicato agli studenti e ai certificati ISSA, ai personal trainer professionisti, ai

proprietari e gestori di centri fitness e agli appassionati del settore, si terrà dal 19 al 21 giugno al Palacongressi Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini. Il palinsesto congres-

suale affronterà argomenti caldi tra i quali figurano, solo per citarne alcuni, l’allenamento, il recupero funzionale e l’alimentazione, così come la comunicazione e la psicologia. L’evento è consigliato a chi ha frequentato uno o più percorsi formativi organizzati da ISSA e deve mantenersi aggiornato innanzitutto sulle nozioni tecniche. La Convention è infatti riconosciuta per il mantenimento delle certificazioni acquisite e per l’aggiornamento.

una società di ricerche di mercato indipendente ha condotto un sondaggio per raccogliere le sensazioni, e soprattutto le previsioni relative all’andamento del proprio business, delle aziende presenti, raccogliendo risultati molto incoraggianti. Quasi il 60% del campione sondato si aspetta che la propria attività continui a crescere o, addirittura,a crescere parecchio e solo l’11 per cento prevede un leggero calo del fatturato. La soddisfazione e la fiducia delle aziende presenti è inoltre confermata dal fatto che l’80% dello spazio espositivo di FIBO 2016, che si svolgerà dal 7 al 10 aprile, è già stato prenotato.

Come di consueto, sono stati inoltre svelati i vincitori, e assegnati i premi, del Fibo Innovation Award, giunto alla sedicesima edizione e suddiviso nelle categorie Training Concepts, Interior & Design, Health Promotion e Training Equipment. Chi volesse conoscere i prodotti premiati, nel sito di FIBO trova ogni dettaglio al riguardo. Il giorno prima dell’inizio, l’8 aprile, si è svolta la seconda edizione dello European Health & Fitness Forum, summit organizzato in collaborazione con EuropeActive, del quale proponiamo una sintesi qualche pagina più avanti nella rubrica le notizie.

Per informazioni: www.issa-europe.eu/convention-issa

segnali positivi da fibo

Per informazioni: www.fibo.de

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’edizione 2015 di FIBO si è chiusa lo scorso 12 aprile stabilendo un nuovo record: 138.000 visitatori, il 19% in più rispetto all’anno precedente, confermandosi l’evento di riferimento per il settore fitness e wellness a livello mondiale, animato da 725 espositori (697 nel 2013) provenienti da 40 nazioni. In appena un quinquennio, l’evento tedesco ha visto triplicare il numero di visitatori e aumentare del 50% quello delle aziende espositrici. Nel 2010, quando si svolgeva ancora a Essen prima di trasferirsi a Colonia, aveva registrato 53.000 visitatori e 560 espositori. Nel corso dell’edizione 2015,

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la convention issa ritorna a bellaria

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lezioni americane

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Per informazioni: www.ihrsa.org

’edizione 2015 dell’Annual International Convention & Trade Show, organizzato dall’IHRSA è giunto alla trentaquattresima edizione, si è svolta a Los Angeles dall’11 al 14 marzo scorsi, facendo confluire nella città californiana più di 13.000 operatori e professionisti del settore fitness, provenienti da 84 paesi, che hanno partecipato al congresso e visitato l’area espositiva (animata da 388 espositori), condividendo ancora una volta il loro impegno nel diffondere l’esercizio fisico tra la popolazione.

Ogni giornata è stata caratterizzata da una general session che ha visto come protagonista un relatore di spicco che, come vuole un’ormai consolidata tradizione, ha catturato l’attenzione del pubblico con un intervento coinvolgente e al tempo stesso fonte d’ispirazione. Arianna Huffington – presidente e direttrice di Huffington Post Media Group, sito di notizie e blog lanciato nel 2005 e diventato un punto di riferimento per tantissimi lettori – ha aperto le danze mercoledì sera trasmettendo un messaggio di felicità, consegnando al pubblico una nuova definizione del concetto di successo, incentrato innanzitutto sul benessere profondo, sulla capacità di gustarsi la vita. Lo ha fatto sottolineando che le attività che contrastano lo stress, come l’esercizio fisico, ci rendono più produttivi, migliorano la qualità della nostra vita e, di riflesso, anche il nostro successo dal punto di vista economico. Giovedì è stata la volta del “futurologo” svedese Magnus

Lindkvist che, sfoderando il suo talento di attore e di profondo conoscitore delle dinamiche sociali ed economiche, ha fatto riflettere sulle tendenze più significative e stimolanti ora in atto tracciando un identikit del probabile scenario futuro della società e del business, dunque delle nostre vite. Kelly McGonigal, psicologa e docente della Stanford University che studia la connessione tra mente e corpo, ha tenuto l’ultima general session intitolata L’istinto della forza di volontà nel corso della quale ha presentato la nuova scienza dell’autocontrollo, spiegando come può essere utilizzata per migliorare la salute, la felicità e la produttività. Ha chiarito che la forza di volontà è una risposta psicofisica e non una virtù, spiegando come funziona e perché è così importante in ogni ambito della nostra vita. Il prossimo anno l’evento si svolgerà, per la prima volta, a Orlando, in Florida, dal 21 al 24 marzo.

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a cura della redazione

le notizie

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le notizie

una legge per il futuro dello sport dilettantistico

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l convegno nazionale di ANIF-Eurowellness, svoltosi lo scorso 20 febbraio a Bologna in occasione della sedicesima edizione di ForumClub, è stata l’occasione per fare il punto della situazione circa il progetto di legge sullo sport dilettantistico al quale l’ente lavora da un anno. Il Presidente ANIF, Giampaolo Duregon, ha chiarito che il progetto è incentrato sull’istituzione di un nuovo tipo di società sportiva che per l’alto valore sociale, didattico, salutistico e sportivo godrebbe di alcune

importanti incentivazioni fiscali e tributarie, di livello inferiore a quelle riconosciute per legge alle attuali Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche (AS/SSD), ma senza il vincolo relativo alla indivisibilità degli utili. Duregon ha sottolineato che l’obiettivo sostanziale della Legge è eliminare l’incerto confine esistente tra “profit” e “no profit” che ha finora lasciato spazio a svariate operazioni di verifica da parte degli organi di controllo amministrativi che si sono tradotte in pesanti sanzioni.

Al termine del suo intervento, seguito da oltre 150 titolari e gestori di fitness club e centri sportivi, ha preso laparola all’avvocato Alberto Succi, esperto di diritto sportivo e societario e redattore della bozza di riforma. Ha illustrato l’ampio articolato della Legge, soffermandosi sui suoi cardini, ovvero: Iva relativa ai proventi derivanti dalle attività istituzionali che passerebbe dallo zero al 4%; contribuzione previdenziale sulle collaborazioni, che passerebbe dallo zero al 10% per importi superiori ai 10mila euro annui; tassazione che passerebbe dallo zero al 50% dell’imponibile; IMU che rimarrebbe esente per i locali nei quali si svolge attività istituzionale, facendo astrazione, però, dal soggetto giuridico che li gestisce (proprietario, in comodato d’uso, affittuario, ecc.). Succi ha inoltre chiarito che tale impianto legislativo si pone anche l’obiettivo di sciogliere tutti i nodi ancora esistenti sul piano interpretativo delle non poche leggi cui fa riferimento l’attuale complesso quadro normativo del settore.


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stimento sudafricana Brait per 1,8 miliardi di euro. «Siamo orgogliosi di Virgin Active sin dal giorno in cui l’abbiamo fondata più di quindici anni fa e siamo felici di continuare a occuparcene insieme a Brait, investitore che può vantare im-

portanti successi in diversi business e che s’impegna a lungo termine. Ringrazio inoltre CVC per il sostegno che ci ha dato negli anni in cui ha assunto la proprietà». Queste le parole con le quali Sir Richard Branson ha commentato questa nuova importante pagina nella storia di Virgin Active il cui 51% delle quote azionarie, dal 2011 a oggi, era controllato da CVC Capital Partners, società finanziaria britannica tra le maggiori al mondo nel settore private equity. CVC venderà tutte le sue quote a Brait che, come detto, deterrà l’80% del capitale sociale, lasciando il restante 20 al gruppo Virgin, confermando il management attuale. L’operazione dovrebbe concludersi nei prossimi mesi dopo aver ottenuto l’approvazione delle autorità di vigilanza sudafricane.

le notizie

irgin Active, la catena internazionale di fitness club fondata da Richard Branson (nella foto) nel 1999 oggi composta da 267 club ubicati in nove paesi, ha deciso di vendere l’80% delle sue quote azionarie alla società d’inve-

www.virginactive.it

anif entra nel consiglio europeactive

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virgin active: nuova svolta sudafricana

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o scorso 7 aprile, ANIFEurowellness è entrata a far parte di EuropeActive (precedentemente nota come EHFA - European Health & Fitness Association), con nomina diretta del presidente Giampa-

olo Duregon nel Consiglio per il triennio 2015-2018. Duregon ha quindi delegato il Socio ANIF Angelo Desidera, presidente del Club Lanciani SSD di Roma, a rappresentarlo in questa prestigiosa carica, confidando

nella sua esperienza maturata in ambito internazionale e nella sua conoscenza delle realtà organizzative europee. Desidera opererà su mandato diretto del Presidente Duregon e del Comitato Operativo di ANIF.

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diffidate delle imitazioni

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scoperte copie non originali, dunque falsificazioni, della nota linea a carico libero. Un grave danno d’immagine per Life Fitness (dal 1997 proprietaria

del marchio Hammer Strength) poiché queste copie non sono ovviamente conformi allo standard qualitativo che ha reso noti questi prodotti, scelti da tantissimi atleti professionisti, college e istituti scolastici statunitensi per la loro capacità di resistere a qualsiasi sollecitazione e per la loro efficacia. Gary Jones, che creò questa innovativa linea di strumenti per l’allenamento nel 1986, ideò la soluzione plate loaded (caricamento a dischi) con tecnologia Iso-Lateral® che permette a braccia e gambe di muoversi indipendentemente. Ha inoltre ideato la tecnologia Ground Base®, che conferisce equilibrio e stabilità all’allenamento isotonico. www.lifefitness.it

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quali fitness club, centri sportivi, centri benessere, spa, scuole di danza, istituti di bellezza e anche realtà riconducibili al mondo dello spettacolo. Questa piattaforma è stata progettata per facilitare il contatto tra domanda e offerta di lavoro massimizzandone l’efficacia, ideale anche per gli operatori in cerca di personale che pre-

diligono i social media come spazio d’incontro e confronto con le varie figure professionali. Il servizio è gratuito e si attiva semplicemente compilando un modulo che aggiorna in automatico le due piattaforme di cui Welljob si costituisce: il sito web www.welljob.it e la fan page www.facebook.com/ Welljob.it.


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donare attività fisica per “mettere in moto” le scuole

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echnogym ha recentemente lanciato l’edizione 2015 della campagna a sfondo sociale Let’s Move for a Better World, il cui fine è promuovere il wellness

la seconda edizione del congresso europeactive

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a seconda edizione dello European Health and Fitness Forum, organizzato da EuropeActive e FIBO, si è svolto l’8 aprile scorso all’interno del distretto fieristico di Colonia, fungendo da evento di apertura dell’edizione 2015 di FIBO che ha aperto i battenti ai visitatori il giorno successivo. Hanno partecipato 320 operatori del settore provenienti da

come opportunità sociale. L’obiettivo è stato, ancora una volta, incoraggiare gli iscritti ai fitness club e centri sportivi di tutto il mondo che aderiscono all’iniziativa a “donare” esercizio fisico per una buona causa: rendere più attive le comunità locali e promuovere l’educazione alla salute e al benessere nelle scuole. Tutto ciò riconoscendo che l’attività motoria è una potente medicina in grado di rendere la vita di tutti più equilibrata e appagante. L’edizione 2015 di Let’s Move for a Better World si è svolta dal 2 al 22 marzo, periodo nel corso del quale più di 300 centri fitness di tutto il mondo e i loro clienti hanno potuto allenarsi sfidandosi, condividendo e donando il proprio esercizio fisico per contribuire alla promozione del wellness e di stili di vita sani

nelle scuole. La sfida ha consentito ai partecipanti di accumulare move (l’unità di misura di movimento Technogym) e di condividere le proprie prestazioni di allenamento con la comunità online, nel contesto più ampio di una sfida digitale globale tracciata grazie alla piattaforma mywellness cloud. Il centro fitness più attivo di ciascun paese, ovvero quello che ha accumulato il maggior numero di move, ha vinto la possibilità di donare una palestra, finanziata dall’azienda guidata da Nerio Alessandri, a una scuola di sua scelta nel bacino di fruizione locale. Il paese che ha donato più move è stata la Spagna, seguita dall’Olanda e dall’Italia i cui 41 club partecipanti ne hanno donati quasi 45 milioni.

28 paesi, in aumento rispetto allo scorso anno, che hanno seguito un articolato palinsesto congressuale incentrato su una tematica di grande interesse come l’incidenza della motivazione e del cambiamento comportamentale sul tasso di fidelizzazione degli iscritti a un club. Nel corso della giornata è stata sollevata una domanda

molto stimolante – come dovrebbe evolversi/adattarsi il settore fitness per motivare le persone a mettersi in forma e a mantenere comportamenti salutari? – che ha dato vita a interessanti interventi e dibattiti ai quali hanno partecipato imprenditori di grandi aziende e operatori europei, fornendo spunti interessanti per lo sviluppo futuro del settore. L’evento è stato inoltre l’occasione per la presentazione ufficiale dello European Health & Fitness Market Report 2015 realizzato da EuropeActive e Deloitte, il resoconto dello studio annuale sul mercato europeo, nonché del volume realizzato da EuropeActive e intitolato Essentials of motivation and behavioral change, regalato ai partecipanti e già presentato all’Unione Europea.

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mondo

CLUB mcfit, inaugurati altri 2 club a milano

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cFIT, la catena di club tedesca che conta 1,2 milioni d’iscritti, lo scorso 13 marzo ha inaugurato due centri fitness a Milano con i quali porta avanti, con decisione, la sua espansione nel mercato italiano dopo esservi entrato lo scorso anno con l’acquisizione della catena Happy Fit. I neonati centri milanesi, aperti in viale Fulvio Testi e in via Battistotti Sassi, propongono tutte le espressioni dell’esercizio fisico racchiuse nel concept McFit Home of Fitness che coniuga numerose forme di allenamento con il design, rivolgendosi a chi dispone di poco tempo, a chi ama allenarsi in gruppo e a chi desidera mettersi alla

prova con il functional training. Il cuore di Home of Fitness è il Cybertraining, composto da tre moduli: Cybertraining Spinning®, Cybertraining vibration e Corsi Cybertraining. Coach virtuali guidano la lezione su grandi chermi lcd, 365 giorni all’anno, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 23, e nel fine settimana dalle 7 alle 21. Gli iscritti possono così partecipare a lezioni di step, Yogates (fusione di yoga e Pilates), hiit (high intense interval training) e kettlebell tabata, disponendo di oltre 500 corsi che consentono di svolgere un allenamento flessibile e di qualità. I club appena inaugurati si sviluppano su una superficie di 2.000 metri quadrati che,

oltre al Cybertraining, mettono a disposizione dei soci numerosi altri moduli quali The Cage, “gabbia” dal sapore underground dedicata al functional training, e Sling Zone, dedicata all’allenamento che prevede l’impiego di corde nautiche e del proprio peso corporeo. Questi spazi sono affiancati da un’ampia area dedicata alla tonificazione muscolare e all’esercizio aerobico, dotata di attrezzi isotonici, cardio e pesi liberi. Non mancano inoltre aree dedicate ai vogatori, all’allenamento a circuito (anche riservato alle sole donne), agli esercizi per prevenire e trattare i mal di schiena (core) e allenamento in sospensione. I due club, progettati dal designer tedesco Michael Michalsky, ricordano un loft moderno in cui minimalismo ed eleganza si fondono per dar vita a un ambiente accogliente, energetico e confortevole, in cui chiunque può sentirsi a casa propria. La presentazione riservata alla stampa è stata un’anteprima assoluta svoltasi nel suggestivo club di viale Fulvio Testi nella serata di venerdì 12 marzo, alla quale era presente anche Il Nuovo Club. La conferenza stampa si è svolta in presenza di testimonial d’eccezione


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– Maddalena Corvaglia, Federica Fontana, Carlton Myers e Melissa Satta (nella foto a fianco) – che si sono allenati mentre il portavoce di McFit, Pierre Geisensetter, illustrava le diverse aree del club. L’evento è stato inoltre l’occasione per presentare l’agenzia McFit Models che si rivolge a tutti gli iscritti McFIT che aspirano a diventare modelli. Oltre un milioni di soci costituiscono un grande bacino di potenziali modelli che fanno della catena tedesca la più grande agenzia di modelli sportivi d’Europa. Oggi McFit – marchio fondato da Rainer Schaller che aprì la sua prima palestra a Würzburg nel 1997 – conta 166 palestre in Germania, 28 in Spagna, 19 in Italia, 10 in Austria e 3 in Polonia. Il prezzo dell’abbonamento è 19,90 euro al mese, mentre l’attivazione della Membercard ha un costo pari a 20 euro, quota una tantum da versare al momento dell’iscrizione che dà diritto di accesso a tutti i centri d’Europa.


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area manageriale Corsi FitOnePromotion Da sabato 16 maggio 2015 avrà inizio la sessione primaverile di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nell’area gestionale. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per consulenti di vendita; Master di gestione tecnica degli impianti natatori; Stage sul responsabile tecnico di un fitness club. Docente: prof.A.Moretto. Sedi: Milano.

Corsi Wellink La società Wellink propone un ampio calendario di corsi online di formazione professionale. Tra i corsi offerti: Certificato medico per l’attività sportiva: sì o no? (7 maggio); Analisi della gestione di un centro fitness (21 maggio ); Come strutturare le domande nel proces-

area tecnica so di vendita (11 giugno ); Sito visibile e sito invisibile (25 giugno).

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Green Academy ha come obiettivo quello di fornire un servizio di formazione specifico per gli addetti del mondo fitness ed estetica. Tra i corsi offerti: Servizio Eccellente (9 maggio, Tirrenia); Social Web Marketing 2015 (9 maggio, Putignano; 23 maggio, Pescara); Call me! Telemarketing IN & OUT (16 maggio, Vicenza e Ceccano). Sedi: Tutta Italia

Corsi PNL Il Licensed PNL Practitioner è il primo livello di certificazione internazionale in PNL, obiettivo del corso è favorire nei partecipanti la consapevolezza delle proprie competenze comunicative e l’acquisizione di

Sede: Hotel del Corso, Napoli Docenti: Marco Martone e Savino Tupputi

Corsi Wellness Institute Wellness Institute propone corsi per operatori nel mondo del fitness e del wellness. Tra i corsi offerti: Digital Coaching: allenare e motivare le persone a distanza; Resilienza(15 maggio); gestione dello stress e della fatica mentale (16 maggio). Sede: Technogym Village (Cesena) Docenti: Francesco Marabino e Pietro Trabucchi

Elav ELAV, società di Ricerca e Sviluppo, nonché di Alta Formazione e Consulenza, spazia dall’alta ricerca scientifica allo sviluppo di soluzioni metodologiche e tecnologiche all’avanguardia per supportare il futuro delle Scienze Motorie. Tra i corsi offerti: Functional Recovery (2 maggio, Milano; 8-10 maggio, Citta di Castello); Postural (810 maggio, Roma); Slimming (9-10 maggio, Bari; 10 maggio, Verona; 20 giugno, Città di Castello); Functional (9 maggio, Catania e Roma; 16 maggio, Cagliari; 6 giugno, Milano); Group Activity (9 maggio, Catania e Milano; 16 maggio, Catania); Hypertrophy (9-10 maggio, Roma); Sport (15-17 maggio, Città di Castello; 26-28 giugno, Città di Castello). Sede: Tutta Italia Docenti: vari

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i corsi

In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati.

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La European Aquatic Association propone numerosi corsi di formazione (di uno, due o tre giorni), stage e master per istruttori e operatori dei centri acquatici. Docenti: vari

Corsi FIAF-SIAF per istruttori di aerobica, fitness, acquafitness e personal trainer La FIAF-SIAF è l’unica scuola italiana a possedere l’accreditamento europeo per la formazione degli istruttori di fitness anche in formato e-learning. L’accreditamento consente di certificare le competenze professionali degli istruttori in base allo Standard Europeo EHFA EQF-Fitness. Le certificazioni rilasciate permettono l’iscrizione all’EREP - Registro Europeo dei Professionisti del Fitness. I corsi offerti, anche in modalità FAD: Moduli professionalizzanti: Allenamenti di Gruppo con la Musica; Allenamenti di Condizionamento Muscolare di Gruppo; Istruttore di Fitness (cardio e isotonico); Allenamenti di AcquaFitbess; Personal Training; Rianimazione Cardio-Polmonare BLS/D. Modili di Specializzazione: Fitness Pilates Matwork, Allenamenti di acqua alta, Lavori di equilibrio,Lavoro posturale. Sede: tutta Italia

Tra i corsi offerti: Periodizzazione (10 maggio, Toscana); Creative (9 maggio, Toscana); SIT Spinning Instructor Training (16 e 17 maggio, Lazio); Mental (16 maggio, Liguria;24 maggio, Sicilia); TEST STAR 2 (6 giugno, Campania; 13 giugno, Toscana); TEST STAR 3 (7 giugno, Campania; 14 giugno, Toscana); Language & Visualitation (9 maggio, Sicilia).

Corsi Fit One Promotion Da sabato 16 maggio 2015 avrà inizio la sessione primaverile di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nelle cinque aree tematiche previste: fitness & body building, aerobica & indoor cycling, pilates mat work, attività acquatiche, riabilitazione sportiva & massaggio. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per istruttori di fitness e body building; Corso di formazione per personal trainer; Corso di formazione per istruttori di aerobica e tonificazione; Corso di formazione per istruttori di indoor cycling. Docenti: dott.D.Etro, dott.M.Piras, dott.D.Cardano, prof.R.Calcagno. Sedi: Milano.

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Tra i corsi offerti: IMP Corso Intensivo Matwork Plus (29, 30, 31 maggio e 1, 2, 6,7 giugno, Reggio Emilia; 12, 13, 14, 19, 20 e 21 giugno, Roma; 26, 27, 28 giugno, Milano); IR - Corso intensivo Reformer (26, 27 e 28 giugno, Milano); PINK RIBBON Program con Doreen Puglisi (8, 9 e 10 maggio, Milano); ICHRL - Intensivo Chair (19, 20 e 21 giugno, Milano); Riabilitazione isometrica con Lester Ponce ( 20 e 21 giugno, Milano); Total Barre Foundation con Jennifer Dahl (13 giugno, Milano); Total Barre Endurance L.1 - 4h e L.2 - 2h (14 giugno, Milano); Total Barre Modified per special population 2h (13 giugno, Milano)

Corsi Medical Fitness e Slow Fit per istruttori

Corsi Pilates Network per istruttori

FIT Federation organizza corsi di formazione per imparare a utilizzare e applicare il rivoluzionario metodo SlowFIT nei corsi, nella fisioterapia, nel Personal Training, nella ginnastica preventiva, personalizzata di gruppo. Il percorso di certificazione permette di entrare subito in contatto e collaborare con emdici e farmacie.

La scuola Pilates Network fornisce una formazione completa. ll diploma (matwork e studio) comprende circa 450 ore di studio e soddisfa le linee guida della PMA (PIlates Method Alliance). La scuola è accreditata dal CYQ, Londra. Jolita Trahan, la direttrice tecnica, è certificata “Second Generation Master Trainer”.

L’Academy forma il più grande numero possibile di persone motivate nei metodi Les Mills permettendo a tutti gli istruttori di ottenere una certificazione internazionale.

Tra i corsi offerti: Zumba Basic 1 (Castellana Grotte, 2 maggio; Pomezia, 9 maggio; Terrasini, 13 maggio; Padova, 23 e 24 maggio; Rimini, 28 maggio; Castrolibero, 6 giugno; Roma, 6 e 7 giugno; Torino, 13 giugno; Bellizzi, 13 giugno; Pontedera, 20 giugno;

contatti

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Corsi Zumba per istruttori

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Bimestrale di Attualità e Management dei Centri Sportivi e Fitness Club IL NUOVO CLUB Anno XXVI - n. 144/2 marzo aprile 2015 Direttore responsabile: Roberto Maestrami Responsabile di redazione: Davide Venturi Redazione: Davide Venturi Chiara La Piana

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per contattare la redazione: ilnuovoclub@ilcampo.it

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ufficio traffico: Maurizia Manici mmanici@ilcampo.it

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Comitato tecnico-scientifico: Responsabile: Avv. Guido Martinelli - Docente alla Scuola Centrale dello Sport - CONI - Roma Componenti: Avv. Marilisa Rogolino, Avv. Ernesto Russo, Avv. Carmen Musuraca Hanno collaborato: Danila Muzzi, Gian Luca Scazzosi, Savino Tupputi Impaginazione: Sergio Melani Immagini: archivio Editrice Il Campo, Shutterstock, Fotolia Premedia: Massimo Piani Stampa: MIG Moderna Industrie Grafiche - Bologna Editrice Il Campo Srl fondata da Franco Maestrami

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Direzione editoriale: Federico Maestrami, Roberto Maestrami

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