Il Nuovo Club 143 - digitale

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sommario 143 gennaio - febbraio 2015

143 gennaio febbraio 2015

ISSN 1120-4931

143 gennaio febbraio 2015

In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

ommario

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IL NUOVO CLUB

Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club

si alza il sipario inchiesta: il valore del fitness defibrillatori: si avvicina l’ora x web: fare brandig con pinterest

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In copertina: uno scorcio del suggestivo The Athletic Club di Amsterdam

21/01/15 13.08

È tutto pronto per la sedicesima edizione di ForumClub, anche la nuova APP ufficiale dell’evento, da scaricare subito per iniziare a partecipare! (a pag. 14)

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editoriale

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forumclub 2015, ai blocchi di partenza

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un expo completo e ricco di novità

il punto

la rivista esce a metà del secondo mese indicato

Una selezione delle tante novità che animeranno l’edizione 2015 del Forum Expo, la grande vetrina interattiva ideale per toccare con mano una gamma completa di soluzioni ad hoc per fitness/ wellness club, centri sportivi e piscine

normative

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come si presenta il 2015

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la giurisprudenza tributaria sulle associazioni sportive

di Guido Martinelli

Il nuovo anno, sul piano normativo, si apre con diverse questioni da affrontare e contraddizioni da risolvere (a pag. 30)

La giurisprudenza tributaria frutto dei tanti accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate nei confronti delle associazioni sportive merita di essere analizzata di Guido Martinelli


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ommario

gestione

primo piano europa

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il club che ti sorprende

sicurezza

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defibrillatori, si avvicina l’ora x

inchiesta

web

novità e tecnologie

di Davide Venturi

a cura della redazione

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un settore seduto su una miniera d’oro a cura di Davide Venturi

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Nel cuore di Amsterdam, The Athletic Club è un tempio del fitness fuori dal comune, capace di innovare recuperando e valorizzando il meglio del passato (a pag. 42)

fare marketing e personal branding con pinterest

La piattaforma ideata per condividere fotografie, filmati e immagini risulta efficace per stimolare la curiosità e addirittura provocare l’acquisto di prodotti e servizi (a pag. 68) di Fabio Grossi e Michela Verardo

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fiere e convegni

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le notizie

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i corsi

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Il prossimo 24 ottobre scadranno i trenta mesi concessi agli operatori del settore per dotarsi di un defibrillatore e formare il personale (a pag. 48)

Il fitness è un farmaco naturale che migliora e allunga la vita di tutti. Ma per conquistare nuove grandi fasce di mercato serve un cambiamento paradigmatico. (a pag. 56)


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uesto numero ha un sapore particolare perché ci accompagna alla sedicesima edizione del ForumClub, il nostro numero live al quale lavoriamo con passione e impegno per buona parte dell’anno. Avete già avuto modo di consultare il programma completo del congresso – allegato al numero scorso – e leggere le approfondite anticipazioni su un evento che, ne sono certo, andrà oltre le vostre aspettative. Nelle pagine che seguono troverete altre interessanti informazioni sul congresso e sull’Expo del quale proponiamo, in anteprima, una selezione delle novità che alcune delle aziende espositrici metteranno in vetrina alla Fiera di Bologna. Vi suggerisco di consultare l’elenco degli espositori completo, e costantemente aggiornato, presente nel sito forumclub.it, nel quale potrete consultare anche il programma congressuale e i profili dei relatori, così come ottenere informazioni utili. E se non lo avete già fatto, vi consiglio di scaricare subito la App ufficiale dell’evento. Farlo è molto semplice: andate a pagina 55 e, con il vostro smartphone, scattate una foto al QR Code. E proprio al ForumClub, come potrete leggere a pagina 77 e 79, presenteremo una novità che non ha precedenti, progettata e realizzata da Il Nuovo Club per aiutarvi, in modo concreto, ad allargare la vostra base di clientela e, al tempo stesso, fidelizzare e motivare i vostri soci. Si tratta di uno strumento unico, una vera “pozione magica” che potrete scoprire al termine della sessione intitolata Attrarre nuove fasce di clientela e fidelizzare i soci puntando sui benefici dell’attività fisica, tenuta da Robert Sallis, Mike Alpert e Fausto Di Giulio giovedì 19 febbraio, dalle 12.15 alle 13.15, al Palazzo dei Congressi della Fiera di Bologna. Se non sarete in sala (perché non siete iscritti al congresso), potrete venire a trovarci allo stand dell’Editrice Il Campo-Il Nuovo Club dove riceverete ogni informazione, oppure contattare, telefonicamente (051.25.55.44) e tramite e-mail (ilnuovoclub@ilcampo.it), la nostra redazione. A questo punto, vi lascio alla lettura di un numero che, come sempre, è denso di contenuti utili e stimolanti. Mi auguro di incontrarvi alla Fiera di Bologna, dal 19 al 22 febbraio prossimi. Roberto Maestrami


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ai blocchi di partenza Inizia il countdown della prossima edizione di ForumClub, la sedicesima, che si terrà dal 19 al 21 febbraio alla Fiera di Bologna. Molto incoraggianti i numeri, in costante crescita, di congressisti e nuove aziende che hanno scelto di partecipare. Scaricate la nuova APP ufficiale dell’evento e iniziate a partecipare!

Saletta workshop area Club

SPAZIO MOSTRA

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Venerdì 20 febbraio ore 18.00

magazine

9° Club Award 5° Italian Pool Award

Per vedere i video dell’ultima edizione del ForumClub, collegatevi a www.youtube.com/user/editriceIlCampo

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ancano pochi giorni all’inizio della sedicesima edizione di ForumClub, tutto è pronto per accogliere congressisti, visitatori e aziende alla tregiorni internazionale che, grazie alla sua doppia anima di Congresso ed Expo e all’evento gemello ForumPiscine, è unica in Italia per varietà, spessore e prestigio. E i numeri parlano chiaro: rispetto all’ultima edizione dell’evento possiamo già

registrare un incremento delle iscrizioni al Congresso con una buona percentuale di “nuovi arrivi” e una conferma del numero degli espositori al doppio evento (ad oggi circa 150) con un incremento considerevole della rappresentanza straniera. Le novità principali della prossima edizione sono legate alla fruizione dell’evento, al coinvolgimento di tutti gli operatori del settore e all’implementazione delle partnership di prestigio che assicurano una full immersion nel mercato del fitness, della piscina, dello sport e della spa. Abbiamo

realizzato la nuova APP ufficiale di ForumClub per smartphone, scaricabile su Itunes per IOS e su Google Play per android che consente di acquistare online con carta di credito le sessioni di interesse, interagire con relatori, espositori, visitatori e colleghi presenti all’evento, e molto altro (vedi box a pag. 17); siamo costantemente online su facebook nella fan page che vi invitiamo a visitare (ForumClub e ForumPiscine) e nel gruppo chiuso rivolto ai soli operatori (ForumClub-ForumPiscine 2.0); abbiamo attivato una serie di partnership importanti,


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una per tutte, quella che arricchisce la terza edizione di SPATECH con il consorzio del prestigioso Politecnico di Milano, POLI.design, che organizza diversi corsi di alta formazione, tra cui “Design for Wellness & Spa”, rivolto alla progettazione dei nuovi spazi del benessere. Tra le novità della prossima edizione, figura anche una nuova iniziativa dell’Editrice Il Campo, uno strumento unico pensato, per la prima volta, per i clienti del centro. Il Nuovo Club ha trovato la “pozione magica” per moltiplicare i clienti e fidelizzre i soci. Per scoprire di che si tratta, invitiamo alla presentazione dell’iniziativa che si terrà Giovedì 19 febbraio dalle 12.15 alle 13.15 in occasione della sessione moderata da Fausto Di Giulio, intitolata “Attrarre nuove fasce di clientela e fidelizzare i soci puntantdo sui benefici dell’attività fisica”, e alla quale parteciperanno Mike Alpert e Robert Sallis. E poi, ovviamente, i nostri speaker d’eccezione, le general session, gli interventi d’ampio respiro e le tavole rotonde di operatori. Il ForumClub offre al settore degli strumenti unici e imperdibili, frutto del lavoro costan-

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te che da 25 anni svolgiamo nel settore con questa rivista, con la

nostra passione e con il nostro e vostro impegno.

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l’oroscopo del congressista 2015 il nu

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Più “fortunato” del congressista degli anni precedenti, quello di quest’anno che avrà acquistato il Full Pass potrà partecipare a ben tre general session: una il Giovedì, su un tema

gestionale particolarmente importante in questi anni difficili, il team building, e affidato a un protagonista del Rugby, Carlo Checchinato; una il Venerdì, sul tema dell’innovazio-

ne tecnologica, affidata a una star del web 3.0, Rudy Bandiera; e una il Sabato, sul tema del cambiamento e affidata a un giovane imprenditore orgogliosamente italiano autore di “Generazione 1000 euro” e, da pochissimo, di “È facile cambiare l’Italia, se sai come farlo”, Alessandro Rimassa. Tre diamanti incastonati nel cuore di un calendario prezioso per contenuti e spunti che offrirà al partecipante. Per approfondire tutti gli appuntamenti, invitiamo a scaricare il programma della prossima edizione dal sito forumclub.it o a scaricare l’APP del ForumClub, dove si troverà tutto il calendario e anche la possibilità di acquistare online con carta di credito le sesisoni di interesse. Tra i vari appuntamenti imperdibili, quello affidato a Carlo Fontana, direttore di un hotel d’eccellenza di Lugano premiato addirittura da TripAdvisor. La sessione si terrà Venerdì dalle 16.45 alle 18.00 e sarà

Calendario Sintetico Giovedì 19 febbraio Ore 09.00 Registrazione Congressisti Ore 10.00-10.45 Saluti di benvenuto e presentazione del Congresso

Ore 12.15-13.15 Attrarre nuove fasce di clientela e fidelizzare i soci puntando sui benefici dell’attività fisica Mike Alpert, Robert Sallis e Fausto Di Giulio Ore 12.15-13.15 Innovare i processi di accoglienza e promozione dei servizi Gerardo Ruberto Ore 14.15-15.45 Laboratorio - La strategia del club del futuro Fabrizio Cotza ed Enrico Giuliani

Ore 11.00-12.00 Fare squadra per fare impresa. A lezione di Rugby Carlo Checchinato General session Ore 12.15-13.15 Una soluzione innovativa per la gestione ottimale delle piscine l’esperienza del progetto SportE2 Marco Arnesano

Ore 14.30-15.30 Trasformare l’ordinario in straordinario Fabrizio Badiali Ore 14.30-15.45 Europa: modelli di “Sportive Business” a confronto Frédéric Maurin Belay, Andrea Biondi e Andrea Massagli Ore 15-45-16.45 Mantenere è meglio che acquisire Gian Luca Scazzosi

Ore 16.00-17.00 Rete d’impresa: case history di settore Alberto Manzotti, Fabrizio Cotza, Paolo Gecchelin Ore 16.45-18.00 Comunicazione empatica, guida all’ascolto attivo Marco Meriano Ore 16.45-18.00 Si può gestire un centro sporivo senza essere una società senza fine di lucro? Guido Martinelli

Ore 09.15-10.45 Sfide e opportunità – una case history di succcesso Theo Hendriks Ore 09.15-10.45 La vendita vincente del personal trainer Savino Tupputi e Marco Martone Ore 09.15-10.45 Piscina: investimento “sociale” e suo futuro Angelo Gnerre, Massimo Giuliani, Paolo Trevisan e Marco Tornatore

Ore 17.00-18.00 L’arte dell’innovazione nel mercato del fitness Fausto Di Giulio Venerdì 20 febbraio Ore 09.00 Registrazione congressisti Ore 09.15-10.45 2000-2015: 15 anni di errori di marketing Roberto Tiby

Ore 09.15-10.45, 11.00-12.30, 15.30-17.00 Gestire il tempo e organizzare il lavoro ai tempi del web e della tecnologia Fabio Grossi e Michela Verardo Seminario All Day


APP FORUMCLUB

A pag. 18, uno stralcio dell’intervista realizzata da Edoardo Cognonato a Carlo Fontana. La versione integrale è scaricabile online all’indirizzo www.forumclub.it, ma la “vera” versione unica e irripetibile è quella che prenderà vita sul palco del EuropaAuditorium dalla viva voce dei due protagonisti. Non mancate!

Fotografa il QR CODE dell’APP ForumClub e inizia il tuo viaggio!

Ore 11.00-12.30 Il coraggio di costruire un team coeso Constance Ruiz

Ore 09.15-10.15 Alla scoperta del proximity marketing Flavio Piccioni

Ore 11.00-12.30 Il profilo emotivo Paolo Evangelista e Antonio Sacco

Ore 09.15-10.45 Ecco i numeri: la ricetta del club vincente Theo Hendriks

Ore 14.00-15.00 Il futuro che verrà. Visioni, idee e cambiamenti Rudy Bandiera General Session

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La nuova APP ufficiale del ForumClub, scaricabile sia per andorid sia per ios (rigorosamente per Smartphone, ma consultabile anche da Tablet o Ipad), tra le altre funzioni interessanti che vi invitiamo a scoprire, ha anche quella di permettere di acquistare le sessioni direttamente online con carta di credito. Una comodità in più per il congressista che non vuole contattare la nostra Segreteria Organizzativa o compilare un form di iscrizione alle casse.

Ore 16.45-18.00 Innovare il servizio, soprendere il cliente: la lezione di un hotel fuori dal comune Carlo Fontana ed Edoardo Cognonato Ore 16.45-18.00 Marketing tradizionale VS marketing non convenzionale Paolo Grosso e operatori del settore

Ore 15.00-16.30 Le convenzioni per le gestioni di centri sportivi di proprietà pubblica Guido Martinelli

Ore 17.00-18.00 Functional Traning Amir Lafdaigui

Ore 15.15-16.30 Group Fitness – trend e programmi di successo Constance Ruiz

Ore 09.00 registrazione Congressisti

Sabato 21 febbraio

Ore 09.15-10.45 Il web che migliora le vendite! Luca Ercolani e Carmine Preziosi Ore 11.00-12.15 Affrontare le sfide e cogliere le opportunità Constance Ruiz, Theo Hendriks e Gian Luca Scazzosi Ore 11.00-12.15 Speed Presentation Pricing: strategie di adattamento del listino prezzi all’evoluzione del mercato Andrea Pugno, Fausto Di Giulio e operatori del settore Ore 11.30-12.30 La personalizzazione del programma e dell’offerta in piscina Francesco Confalonieri

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organizzata, coordinata e gestita da Edoardo Cognonato, nostro collaboratore da sempre, asso nella manica dei tanti club (e non solo) che a lui si appoggiano per consulenze professionali.

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Ore 14.00-15.30 Startup e innovazione: le parole d’ordine del mondo che cambia Alessandro Rimassa General Session Ore 12.30-13.00 Migliorare e far crescere il proprio business partendo da semplici domande Enrico Guerra Ore 15.15-16.15 La crisi del sistema vendite degli impianti natatori: come affrontarla Rossana Prola


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“l’eccellenza un viaggio in cui, pur non arrivando mai, si è ugualmente felici”

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Carlo Fontana, direttore Hotel Lugano Dante - Intervista di Edoardo Cognonato

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dal telex alla Rete e all’informatica, mi ha ispirato.

Da sempre, alimento il desiderio, che si fa sempre più profondo, di onorare la lezione di umiltà abbinata all’ambizione di lasciare il segno con l’eccellenza nel cuore delle persone, trasferendola dall’industria dell’ospitalità ad altri settori, in primis il fitness/wellness che tanto mi appassiona e amo, come Benigni ama La Divina Commedia. Ecco perché, oltre a presentarvelo, vi propongo di seguito l’intervista che ho appena realizzato e vi invito a venire a conoscerlo, magari insieme a tutto il vostro team, alla general session che terrò con lui al prossimo ForumClub. Grazie Carlo, con tutto il cuore! La parola a Carlo Fontana

Com’è nata la tua straordinaria passione per l’industria dell’ospitalità? A volte me lo domando anch’io. Credo da ragazzo, seguendo mio nonno e mio padre in albergo. Per necessità sono entrato in questo grande mondo a 23 anni, dopo aver studiato Legge. La passione per questo mestiere è cresciuta con il passare del tempo, mi sono appassionato al rapporto con le persone e all’innovazione. Ho incominciato negli anni in cui internet e il computer facevano il loro ingresso in albergo e devo dire che questa grande trasformazione tecnologica,

A chi t’ispiri, nel settore e al suo esterno? Chi ti ha aiutato di più? Nell’ambito alberghiero a nessuno in particolare. Forse più di tutti mi ha ispirato mio padre che, con il suo esempio quotidiano, mi ha trasmesso i valori della costanza, della determinazione e dell’onestà. E partire da zero, quando non c’erano master e scuole che ti aiutassero, è stato molto faticoso e al tempo stesso formativo. Non potendo fare affidamento sulla teoria, ho imparato tanto dalla pratica. Ammetto di aver letto tanti articoli su web. Che cosa ti motiva a investire risorse, energie e tempo con questa determinazione e costanza? Il senso dell’imprenditoria o ce l’hai o non ce l’hai. Citando Einaudi, credo che il desiderio di crescere continuamente deve essere legato alla crescita del benessere per tutti. Imprendere e migliorarsi costantemente significa fare qualcosa per gli altri, non solo per il profitto personale. Significa creare ricchezza per tutti. Quali sono i principi e i valori che ti hanno guidato in questo progetto ambizioso? La volontà di lavorare duro con continuità mi ha sempre accompagnato. Chi si ferma è perduto, dunque non bisogna mai mollare. Quando si conseguono successi importanti, si rischia di percepire come più difficili la crescita e il miglioramento. Come nello sport, bisogna accettare il fatto di non poter essere sempre i primi, ma bisogna scegliere di rimanere tra i primi e dare un senso anche alle sconfitte. Nella tua squadra hai sempre bisogno di tutti, non solo dei campioni, dunque devi riuscire a fare affidamento su tutti. Non bisogna perdere la fiducia anche quando vincere diventa molto difficile. Ce lo insegna lo sport. Qual è la tua visione di eccellenza? Considero l’eccellenza un viaggio in cui, pur non arrivando mai, si è ugualmente felici. Quanto più le aspettative degli ospiti salgono, tanto più è difficile. Eccellenza significa inventarsi tutti i giorni qualcosa di nuovo per farcela, per riuscire a superare le aspettative, ispirandosi alla filosofia che ti alimenta da dentro. L’eccellenza non la trovi negli standard scritti e a tale proposito mi viene in mente un esempio concreto: il commento positivo lasciato recentemente da un nostro ospite su Trip Advisor per com-

plimentarsi perché vedendolo arrivare in albergo con la giacca bagnata ci siamo offerti di asciugargliela gratuitamente e consegnargliela in camera stirata. L’eccellenza è fatta anche di piccole iniziative di intraprendenza che non trovi scritte in nessun manuale. È qualcosa che ti viene da dentro quando sei ispirato da qualcosa in cui credi veramente. So che sei un “fanatico” delle percezioni: come si fa a far percepire il valore all’ospite? Facendogli sentire che sei veramente interessato a farlo felice, riservandogli un’accoglienza calda e sincera, anteponendo l’interesse verso la persona al conto che pagherà alla fine del soggiorno. Nel medio-lungo periodo l’ospite ripaga sempre questo investimento di energie. Che cosa significa, in concreto, “superare le aspettative” dei tuoi ospiti? Quali sono gli standard e gli accorgimenti che fanno la differenza? Gran bella domanda… le aspettative variano molto da persona a persona, sono influenzate dal carattere e dalla cultura, dalla giornata che ha vissuto, da che cosa ha letto sul nostro Hotel e altro ancora. Penso che alla fine il primo contatto, il primo impatto, la prima forma di accoglienza siano l’aspetto più importante. Si può fare la differenza innanzitutto con la voglia di esserci, con il primo sorriso, dimostrando con sincerità il piacere di far sentire chi si ha di fronte benvenuto e accolto, trasmettendo questo piacere con tutto il corpo, senza scivolare nel servilismo o nell’adulazione, facendo ricorso allo charm e all’esperienza che si accumulano con il tempo. Credo che alla fine, a fare la differenza, sia tutta una serie di piccole gioie e sorprese che creano l’effetto stupore, quell’elemento che gli americani chiamano consistency, ovvero coerenza che può anche essere tradotto con autenticità. La cura dei dettagli, la sensibilità, le piccole attenzioni creano qualcosa di magico che diventa un’esperienza che le persone amano ripetere. Quali sono i segreti della tua formula vincente che ti ha consentito di ottenere riconoscimenti così prestigiosi a livello internazionale? Come hai fatto a superare tutti gli altri e diventare un riferimento così autorevole in un settore iper-competitivo? Semplicemente la pazzia di voler arrivare a essere i migliori anche se così piccoli. La voglia di riuscire anche nei momenti di sconforto, quando le cose


non vanno e bisogna trovare dentro di sé la voglia di vincere. Non è stato e non è facile, ho vissuto e vivo, come tutti, momenti difficili, come la grande nuotatrice Pellegrini che tutti davano per spacciata ed è tornata a vincere quando nessuno ci credeva più. Come fai a mantenere motivati i tuoi responsabili e coinvolgerli nel tuo progetto di crescita? Non è facile. se dovessi darmi un voto su questa materia mi darei un 5. un 5 solido di uno che si impegna, non negligente, ma è la mia area di miglioramento. mi rendo conto che in certi momenti faccio fatica a trasmettere l’energia che serve e quando sento cvhe mi manca cerco semplicemente di riconoscerlo, accettare che sono umano, diventare cosciente e parlare sinceramente con i miei collaboratori mi aiuta. Che fare quando il gioco si fa duro e le cose non vanno per il verso giusto? Parlare funziona. Parlo con i miei collaboratori creando fiducia e verità. Cerco di dare rinforzi positivi quando i commenti sono positivi, perché i feedback su Trip Advisor sono per noi nutrimento continuo

verso l’eccellenza. Cerco comunque di aiutare il team a concentrarsi sui risultati positivi per trarne energia, per avere la fiducia necessaria per analizzare i pochi esiti negativi senza deprimersi. È una questione di scegliere su che cosa focalizzarsi e il mio compito è dare l’esempio nel guardare il bicchiere mezzo pieno, nel valutare gli errori osservandoli dalla giusta prospettiva, nel diffondere la voglia di migliorare, evitando l’amarezza dello sconforto. Come gestisci le performance scadenti dei tuoi collaboratori? Cerco di aiutare il mio collaboratore a rendersene conto, a comprendere, accettare e dare significato a ciò che è accaduto. Sento che ascoltare è più importante che correggere e mi piace riuscire a stimolare i miei collaboratori a trovare la soluzione. Li incoraggio a correggersi da soli e a usare la mia esperienza eventualmente come risorsa aggiuntiva. Ritengo che funziona di più parlarne in questo modo, creando un clima di fiducia. Del resto, il nostro lavoro è continuamente esposto a rischi di errori o imperfezioni, per quanto ci s’impegni a fare del proprio meglio.

Come riesci a creare e mantenere la cultura dell’eccellenza in tutto il tuo team? Sto cercando di alimentare la cultura dell’eccellenza formando e responsabilizzando soprattutto i miei responsabili di reparto affinché siano i miei avamposti sul campo che danno l’esempio e presidiano i loro colleghi nelle differenti fasi della nostra ospitalità, ovvero prenotazioni, ricevimento, colazioni, cameriere ai piani, manutenzione… marketing. Lavorare per obiettivi, definire progetti specifici con obiettivi chiari e misurabili nei vari reparti li aiuta a essere concentrati sulle azioni che ci aiutano a migliorare. Misurare le performances, anche quelle apparentemente banali, fa la differenza: quante persone chiamiamo per nome al check in, nel servire la colazione, nell’accompagnarle in camera, nel rispondere a richieste o nel gestire eventuali lamentele. Le volte in cui serve il mio intervento per affrontare problemi che creano situazioni complesse cerco di dimostrare l’importanza di cercare sempre soluzioni, evitando di focalizzassi solo sulle cause del problema in questione.

Alta Qualità Prenotare uno spazio all’interno del Salone di ForumClub significa fare una scelta di marketing ben precisa, che va nella direzione della Qualità. Qualità dell’appuntamento fieristico: essendo un evento btob, il ForumClub non è per tutti, interessa solo a chi è – a sua volta – interessato e altamente motivato ad esserci

per concludere affari, stringere accordi o collaborazioni. Qualità dell’espositore: le aziende che ci scelgono hanno scelto la cultura del Congresso e il suo pubblico di imprenditori, una location che facilità l’incontro tra domanda e offerta anche grazie a tutto ciò che “non fa” (ad esempio, musica a tutto volume, ini-

ziative in spazi comuni del padiglione,...). Agli espositori è inoltre data la possibilità di organizzare dei workshop promozionali o di presentazione della propria realtà, workshop gratuiti (come gratuito è l’accesso al Salone) che si affiancano agli appuntamenti pensati per tutti da Enti e Associazioni di riferimento del settore.

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Avremo così, per fare un solo esempio, come consuetudine il Convegno Nazionale organizzato dall’ANIFEurowellness e dedicato alla presentazione della nuova legge per il futuro dello sport dilettantistico. Il calendario completo dei workshop è online sul sito www.forumclub.it Altro punto di forza dell’Expo del ForumClub è la sua contemporaneità con l’evento gemello ForumPiscine che gli conferisce, da sempre, il ca-

rattere unico della trasversalità e della completezza: il visitatore dell’expo, potrà quindi entrare in contatto anche con produttori e distributori di piscine, minipiscine, accessori, saune, spa, e tanto altro ancora. Core business dell’area Club, invece, le attrezzature per il fitness (si pensi a uno dei top sponsor dell’edizione, LifeFitness, che ha fatto il suo grande ritorno al Forum), di apparecchiature per il fitness metabolico (come, ad esempio, l’altro

top sponsor Vip Center) o, ancora, apparecchiature per EMS Training (come, ad esempio, MIHA Bodytec, sponsor della sessione “Startup e innovazione: le parole d’ordine del mondo che cambia”). Per sfogliare la rassegna, parziale, dell’elenco espositori, vedi pag. 22.. Per restare sempre aggiornati sui nuovi espositori, invitiamo a tenere monitorato il nostro sito e, in particolare, la sezione “Espositori”.

Informazioni per il visitatore Come entrare in Fiera? L’ingresso a ForumClub e ForumPiscine è gratuito. Ci si può accreditare sul sito o direttamente presso la biglietteria della fiera. Orari: giovedì e venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 e sabato dalle 9.00 alle 17.00. Come Arrivare? ForumClub e ForumPiscine 2015 – Fiera di Bologna, ingresso Costituzione

AEREO L’aeroporto Internazionale Guglielmo Marconi è direttametne collegato a BolognaFiere con servizio navetta AEROBUS BLQ. Il prezzo della corsa semplice è di 6 euro.

AUTOSTRADA Da Firenze, Milano e Ancona: prendere direttamente l’uscita “BOLOGNA FIERA” sull’autostrada A14. Da Padova: tangenziale uscita 7 per Ingresso e Parcheggio Costituzione.

TRENO La Stazione Centrale di Bologna si trova a soli 10 minuti da BolognaFiere ed è collegata agli ingressi di Piazza Costituzione dalle linee 35, 38.

IN AUTOBUS Il Quartiere Fieristico di Bologna è raggiungibile ogni giorno con le linee TPER a tariffa urbana 28 – 35 – 38 – 39 e con la linea speciale diretta BLQ AEROBUS AeroportoFiera.


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SCHEDA DI ISCRIZIONE Nome Ragione sociale Cap Fax e-mail Indirizzo sede legale

Cognome

valido per la partecipazione a tutte le sessioni del programma (escluso il seminario All Day)

Tariffa intera € 400,00

si ringraziano

Indirizzo PR Tel. Fattura intestata a P.IVA/C.F.

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FULL PASS

da inviare via fax al n. +39 051 272508 unitamente a copia dell’avvenuto pagamento Per informazioni: Segreteria Organizzativa ABSOLUT eventi&comunicazione - Tel. +39 051 272523

Tariffa convenzionata/abbonati EC - € 350,00

DAY PASS

valido per la partecipazione a tutte le sessioni del programma di una giornata a scelta (escluso il seminario All Day)

Tariffa intera € 250,00 Barrare la giornata prescelta

Tariffa convenzionata/abbonati EC - € 200,00 giovedì venerdì sabato

PERCORSO MANAGERIALE

Tariffa 3 giorni: Tariffa 2 giorni: Tariffa 1 giorno:

intera € 350,00 intera € 300,00 intera € 200,00

valido per la partecipazione alle sessioni del percorso manageriale

convenzionata/abbonati EC € 300,00 convenzionata/abbonati EC € 250,00 convenzionata/abbonati EC € 150,00

PERCORSO COMMERCIALE

Tariffa 3 giorni: Tariffa 2 giorni: Tariffa 1 giorno:

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intera € 200,00 intera € 300,00

valido per la partecipazione alle sessioni del percorso istruttori

convenzionata/abbonati EC € 150,00 convenzionata/abbonati EC € 250,00

PERCORSO AQUATIC MANAGEMENT intera € 300,00 intera € 200,00

Iscrizioni entro il 23/01/2015: 10% di sconto su tutte le tariffe sopraindicate. Per iscrizioni multiple sono previsti sconti sulle tariffe elencate. Ogni iscritto riceverà il kit congressuale

MODALITÀ DI PAGAMENTO Con carta di credito: Numero Titolare Carta

Visa

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Tariffa abbinata ad altri abbonamenti forum € 210,00

Iscrizioni entro il 19/12/2014: 20% di sconto su tutte le tariffe sopraindicate.

Segreteria Organizzativa e Vendita Iscrizioni: Absolut Eventi & Comunicazioni tel. 051.27.25.23, fax 051.27.25.08 Segreteria Scientifica e Vendita Stand: Editrice Il Campo - Tel. 051.25.55.44, forum@ilcampo.it

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time management (F. Grossi e M. Verardo)

(rivolto a titolari, manager e collaboratori)

Tariffa seminario € 270,00

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valido per la partecipazione al percorso Aquatic Management

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SEMINARIO ALL DAY

Per informazioni, iscrizioni e prenotazioni

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Tariffa 3 giorni: Tariffa 1 giorno:

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valido per la partecipazione alle sessioni del percorso accoglienza

PERCORSO ISTRUTTORI

Tariffa 1 giorno: Tariffa 2 giorni:

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valido per la partecipazione alle sessioni del percorso commerciale

PERCORSO ACCOGLIENZA

Tariffa 1 giorno:

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Tutti i prezzi indicati sono comprensivi di IVA

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Con assegno bancario intestato a EDITRICE IL CAMPO srl (da spedire a ED. IL CAMPO srl, via Amendola, 11 40121 Bologna) Con bonifico bancario sul c/c 100000011238 - intestato a EDITRICE IL CAMPO srl - c/o Carisbo - via Marconi IBAN IT42U0638502406100000011238 (allegare copia del - SWIFT IBSPIT2B D.L.gs. 196/2003 - PRIVACY - Ai sensi dell’art. 10 informiamo che i vostri dati saranno trattati mediante strumenti informatici per rispettare obblighi di legge o contrattuali; essi hanno natura facoltativa. I diritti di cui all’art. 13 riguardano la facoltà di conoscere l’esistenza di trattamenti di dati, di essere informato su tale trattamento e di ottenere la cancellazione, l’aggiornamento, nonché di opporsi al trattamento medesimo. Diritto di recesso: eventuali rinunce dovranno pervenire in forma scritta alla Segreteria Organizzativa. Le richieste pervenute entro il 19/12/14 daranno diritto al rimborso del 100% della quota, mentre le richieste pervenute entro il 16/01/15 al 50% della quota. Segreteria Organizzativa: ABSOLUT eventi&comunicazione - via Cesare Battisti, 11 - 40123 Bologna - Tel. 051 272523 - Fax 051 272508.

FIRMA LEGGIBILE___________________________________


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un expo completo

e ricco di novità

Alziamo il sipario sull’edizione 2015 del Forum Expo anticipando le novità – pervenute prima del 16 gennaio – che le aziende espositrici presenteranno alla Fiera di Bologna dal 19 al 21 febbraio prossimi. Il Padiglione 19 sarà una grande vetrina interattiva ideale per toccare con mano una gamma completa di soluzioni ad hoc per fitness/wellness club, centri sportivi e piscine. L’elenco completo, e costantemente aggiornato, degli espositori e delle loro proposte è consultabile nel sito forumclub.it LIFE FITNESS top sponsor Life Fitness, distribuita in Italia da SI LINE e Top Sponsor della sedicesima edizione di ForumClub, presenterà Synrgy BlueSky Training System, il complemento per esterni del Synrgy360 System, soluzione innovativa per l’allenamento di gruppo indoor che si distingue innanzitutto per le configurazioni illimitate di stazioni di allenamento a corpo libero modulari e scalabili. Un dispositivo polivalente che offre ai club un’interessante opzione di allenamento all’aperto in grado di soddisfare le esigenze e le preferenze di un’ampia gamma di utenti. Il fitness all’aperto rende più com-

pleta, soddisfacente e divertente l’offerta del club. Bastano infatti 20 minuti di esercizio fisico svolto en plein air per provare una sensazione di grande vitalità e alimentare la propria propensione ad allenarsi con costanza. Inoltre, una moderata esposizione alla luce solare migliora l’umore e aiuta a raggiungere i livelli raccomandati di vitamina d. Synrgy BlueSky Training System può essere impiegato per svolgere, con la massima efficacia, diverse tipologie d’allenamento, ossia isotonico, a intervalli ad alta intensità, outdoor, a corpo libero, boot camp, functional fitness e core conditioning, risultando ideale per il personal training sia individuale sia di gruppo Grazie al sistema modulare che permette di realizzare configurazioni illimitate, qualsiasi club può adattare questo sistema alle proprie esigenze in termini sia di spazio sia di allenamenti riservati a piccoli gruppi che intende proporre. Ogni operatore può creare il proprio sistema personalizzato oppure scegliere uno dei Synrgy BlueSky Training System preconfigurati. Le diverse configurazioni si distinguono tra loro anche per le dimensioni, in modo da adattarsi allo spazio esterno disponibile, ottimizzando l’impiego della superficie sulla quale si sviluppa il club. Cinque stazioni scalabili consentono di svolgere una grande varietà di esercizi che, grazie agli appositi connettori, possono dar vita ad allenamenti davvero completi.


MATRIX

MAD DOGG ATHLETICS

con l’obiettivo di ottenere un nuovo attrezzo che consenta di allenarsi ovunque, anche in un’affollatissima palestra, caratterizzato dal design innovativo che invoglia a lasciarlo in mostra al termine dell’allenamento anziché riporlo.

top sponsor

SMALL PAY

Matrix presenterà la sua ampia gamma di attrezzature cardiovascolari e isotoniche professionali progettate per soddisfare le esigenze di qualsiasi fitness club. Una gamma completa che comprende treadmill, ellitiche, bike, climb, bike, rower e il Krankcycle, nonché una serie complete di stazioni e attrezzi per il potenziamento e la tonificazione muscolare.

Mad Dogg Athletics presenterà UGI, il nuovo e colorato modo di svolgere l’allenamento in gruppo in palestra e a casa, un nuovo concept per ottenere risultati effettivi con 5 sedute alla settimana della durata di appena 30 minuti. Questo nuovo protocollo, che combina forza, stimolazione cardiovascolare e allenamento funzionale, è frutto di anni di ricerche portate avanti

Il sistema di pagamento GymPay, messo a punto e proposto da SmallPay, consente a qualsiasi azienda – e fitness club, centri sportivi e piscine non sono un’eccezione – un metodo semplice ed efficace per dilazionare le vendite sulla carta di credito del cliente, a interessi zero. I consumatori del fitness e del benessere possono così acquistare servizi e prodotti in modo rateizzato in base alle proprie capacità di spesa. Anche Technogym

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a raggiungere risultati localizzati in termini di dimagrimento, definizione e tonificazione muscolare. L’allenamento metabolico con M.E.T. può essere proposto a quasi tutti i clienti perché è di facile esecuzione, copre le esigenze di differenti fasce di età e ha un costo limitato, paragonabile a una seduta di personal training. I club che hanno già adottato questo metodo di allenamento hanno pensato a pacchetti da integrare nell’abbonamento tradizionale, o da vendere in un secondo momento, anche con il supporto dei tecnici che motivano i clienti a inserire questo innovativo sistema nella loro routine settimanale. Anche dal punto di vista commerciale, Eurofit si occupa della formazione dello staff, fornendo tutte le procedure utili per ottenere con continuità un buon risultato economico. Inserire il metodo di allenamento metabolico con M.E.T. è molto semplice: richiede uno spazio minimo e un investimento iniziale molto contenuto. Le apparecchiature sono fornite in comodato d’uso gratuito e le sedute vengono acquistate, per essere rivendute, in base al consumo effettivo. Chi desidera conoscere meglio, o sperimentare questo innovativo sistema di allenamento, può contattare Eurofit, azienda di San Benedetto del Tronto, chiedendo un appuntamento presso il proprio club.

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Vip Center-Eurofit, Top Sponsor della sedicesima edizione di ForumClub, presenterà il suo innovativo progetto M.E.T. dedicato a tutti gli imprenditori di centri fitness che desiderano distinguersi dalla concorrenza dotandosi di un dispositivo in grado di garantire risultati tecnici e commerciali per molti anni, a prescindere dalle tendenze del momento. M.E.T., acronimo di Metabolic Electric Training, indica l’apparecchiatura appositamente studiata, dal punto di vista tecnologico, per aumentare il carico metabolico durante una seduta d’allenamento, basata sui

principi dell’elettrofisiologia applicata all’esercizio fisico, amplificandone l’efficacia in modo sorprendente, assicurando risultati tangibili in tempi rapidi, con evidenti effetti localizzati. Grazie all’allenamento metabolico svolto con M.E.T., gli istruttori e i personal trainer possono configurare sedute basate sulle esigenze soggettive dei clienti, garantendo loro grandi benefici in termini sia motivazionali sia prestativi. La seduta d’allenamento metabolico diventa un’esigenza settimanale che si traduce in un appuntamento fisso nel corso del quale il tecnico esprime le nuove competenze tecniche – acquisite con la formazione specifica – mettendole al servizio del cliente per aiutarlo

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VIP CENTER - EUROFIT

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ha scelto questa innovativa soluzione per vendere i propri servizi a tutti i club, che possono così pagare con addebito mensile su carta di credito. Inoltre, non sono previste spese e interessi aggiuntivi e non serve alcun POS fisico in quanto le vendite possono essere gestite direttamente da PC, tablet e addirittura smartphone.

ASPER STUDIO Asper Studio presenterà il protagonista del mosaico che commercializza, ovvero il vetro, prodotto seguendo criteri di ecosostenibilità e risparmio energetico. L’alto pregio estetico con innumerevoli colorazioni, formati e supporti, lo rendono adatto all’impiego in qualunque contesto. Grazie al bordo arrotondato antigraffio e alla facile pulizia delle tessere, il mosaico Asper è sempre più scelto e utilizzato dai costruttori di piscine e centri benessere.

teticamente UISP, ha come obiettivo l’estensione del diritto allo sport a tutti i cittadini. Lo “sportpertutti” è un bene che interessa la salute, la qualità della vita, l’educazione e la socialità, l’ambiente, la solidarietà e la difesa dei diritti. Scopo della Uisp è dimostrare che un altro sport è possibile, sviluppando innovazione culturale e sperimentazione tecnica, metodologica e organizzativa. Queste strategie sono proprie di tutte le strutture in cui si articolano le discipline sportive nella Uisp. Della Uisp fanno parte 1.310.000 persone, 17.800 società sportive e 1.000 circoli. Con 164 comitati siamo presenti in tutte le regioni e le province e in molte città. Eventi, convegni, iniziative e appuntamenti di formazione sono sul sito della UISP.

LES MILLS ITALIA PLANET AQUA

PREFORMATI ITALIA

BYTEWARE T.O.M.M.Y.S.

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Workout

Messaggi & Avvisi

Calendario Punti fedeltà presenterà Store Byteware l’innovativa attività applicazione per smartphone e tablet (Android e iOS ) che consente a soci, club manager e staff di accedere e condividere in tempo reale le informazioni contenute nel software gestionale TO.M.M.YS. che è appena stato rinnovavo nella sua veste grafica, migliorato in termini di fruibilità e dotato di una serie di nuove e interessanti funzionalità quali lo store dedicato agli iscritti e la registrazione delle presenze a corsi, servizi e attività a prenotazione da parte di istruttori ed estetisti. L’azienda umbra presenterò inoltre la nuova versione 7.1 di TO.M.M.YS., arricchita di nuovi strumenti di analisi dei dati di pre e post vendita e di verifica dell’operato dello staff commerciale.

MIHA BODYTEC Preformati Italia, azienda italiana specializzata nella produzione di strutture autoportanti in EPS per piscine e spa, presenterà il suo catalogo che propone più di 50 prodotti standard (bagni turchi, minipiscine, panche, lettini ecc.) e soluzioni su misura per le specifiche esigenze di ogni cliente.

UISP - UNIONE ITALIANA SPORT PER TUTTI

L’Unione Italiana Sport Per tutti, sin-

Planet Aqua presenterà Aquacombat, corso principalmente cardio-vascolare da svolgere in acqua, ispirato alle arti marziali (karate, boxe, boxe thai, tai chi), ma senza impatto e adatto a qualsiasi condizione fisica. Frutto di numerosi anni di studi condotti da professionisti del settore aquafitness, questo nuovo corso consente di simulare un combattimento in acqua, dando vita a un allenamento divertente ed efficace che assicura il raggiungimento della forma fisica desiderata, trasformando i soci del club in guerrieri. Grazie all’utilizzo di appositi guanti acquatici, i partecipanti possono liberare tutta la propria energia, bruciare fino a 550 calorie in 45 minuti, tonificare la parte superiore del corpo, migliorando in maniera globale la condizione fisica e la coordinazione motoria, sollecitando intensamente addominali e muscoli delle cosce.

Miha Bodytec, azienda tedesca leader del settore EMS training, al ForumClub presenterà il suo sistema di personal training in grado di attivare 300 muscoli simultaneamente e intensamente e il 100% delle fibre muscolari, massimizzando in questo modo i benefici della seduta in termini di smaltimento della massa grassa, tonificazione e ipertrofia muscolare e miglioramento della prestazione sportiva. Risultati conseguibili


Makeitapp presenterà la sua piattaforma tecnologica per lo sviluppo di applicazioni mobile native iOS e Android,completamente personalizzabili. L’azienda milanese si occupa della consulenza, del design, della realizzazione e della pubblicazione di ogni app, permettendo la gestione dei contenuti e delle funzionalità dal pannello di controllo. Con Makeitapp è inoltre possibile l’implementazione di una suite di proximity marketing basata sui dispositivi Beacon.

TRANSATLANTIC FITNESS ITALIA Transatlantic Fitness Italia, distributore esclusivo per l’Italia di Fitness Anywhere/TRX e di RockTape, presenterà innanzituttoTRX, strumento versatile e adattabile a un’ampia gamma di esigenze di allenamento – dal fitness alla preparazione sportiva alla rieducazione funzionale –, icona del functional fitness caratterizzata da programmi sempre aggiornati e attraenti. L’azienda emiliana presenterà inoltre Rocktape, il “kinesio taping” utilizzato nell’ambito soprattutto del Crossfit e dello sport per il trattamento di infortuni ed il miglioramento delle performance sportive.

GIOWELLNESS Giowellness è il neonato marchio che identifica la nuova generazione della famiglia Barbieri che, già negli anni Cinquanta, produceva saune e bagni turchi per il mercato europeo. Alla sedicesima edizione di ForumClub presenterà la sua ampia gamma di soluzioni basate su un elevato standard qualitativo dal punto di vista progettuale, tecnologico e del design. Un’offerta in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, in grado di realizzare spa/centri benessere completi, di ogni dimensione.

Ideatrice e organizzatrice del duplice evento ForumClub/ForumPiscine, Editrice Il Campo proporrà il suo ampio catalogo di prodotti editoriali dedicati alla formazione, all’aggiornamento e, più in generale, alla cultura del settore fitness, benessere e piscina. Tra le novità che verranno presentate figurano il libro Italian Pool Design 5 e uno strumento straordinario rivolto, per la prima volta, ai clienti del club, per consentire al club stesso di conquistare nuove fasce di utenza, fidelizzare i soci e valorizzare la propria immagine e quella del settore.

Alla sedicesima edizione di ForumClub, ANIF-Eurowellness – Associazione Nazionale Impianti Fitness & Sport proporrà, all’interno del calendario open, il suo convegno nazionale che quest’anno sarà dedicato al disegno di legge per lo sport dilettantistico.

Zucchetti Itaca presenterà le sue solu-

AQQUATIX

EDITRICE IL CAMPO

ANIF – EUROWELLNESS ZOLL MEDICAL ITALIA

ZUCCHETTI ITACA

Aqquatix presenterà in anteprima BPM Bike Three che, dal mese di marzo, illuminerà le vasche più trendy, emozionali e di successo, in Italia e nel mondo. Brevettata e collaudata dopo più di un anno di test e rivisitazione del progetto originale, si distingue innanzitutto per il perfezionamento del sistema in virtù del quale al variare del ritmo di pedalata si illuminano i led con differenti colorazioni. Con BPM Bike (autoalimentata) Aqquatix intende anticipare il futuro dell’acquaticità, interpretando un nuovo stile di vita acquatica all’interno del quale l’allenamento convive con emozioni, divertimento e motivazioni irresistibili a frequentare il proprio club.

EAA

Alla sedicesima edizione di ForumClub, Zoll Medical Italia presenterà il defibrillatore semiautomatico esterno AED Plus, che coniuga la

EAA- European Aquatic Association, presenterà il nuovo corso della sua offerta formativa, caratterizzato da nuove proposte, frutto di una concezione innovativa dell’approccio acquatico e del “sistema piscina”. I corsi di primo, secondo e terzo livello saranno sostituiti da 2 nuovi corsi base con qualifica di Aquafitness

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massima semplicità di utilizzo all’elevato contenuto tecnologico in virtù del quale assiste l’operatore durante tutte le fasi dell’intervento, dalla verifica dello stato del paziente all’eventuale erogazione della scarica durante l’esecuzione del massaggio cardiaco. Per ulteriori dettagli, si rimanda all’approfondito articolo dedicato ai defibrillatori – obbligatori dal 24 ottobre prossimo per fitness club, centri sportivi e piscine – nel quale si affronta l’argomento dal punto di vista giuridico e medico, presentando alcuni apparecchi di ultima generazione.

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MAKEITAPP

zioni informatiche complete, dedicate alla gestione dei comparti fondamentali dell’azienda club, semplificando e rendendo maggiormente redditizio il controllo delle varie attività, nonché il rapporto con i clienti grazie all’applicazione delle logiche del CRM.

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già con una sessione settimanale della durata di 20 minuti. Un approccio innovativo alla migliore forma fisica, divertente, intenso, efficace e veloce, che sta spopolando in tutta Europa ed ora anche in Italia.


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Instructor e Specialist. L’obiettivo è formare una nuova generazione di istruttori e di presenter capaci di essere rigorosi, ma attrattivi, competenti ed entusiasmanti. È stata inoltre ampliata l’offerta di master monotematici finalizzati a formare i futuri leader nei settori emergenti delle attività in acqua e una serie di proposte legate in particolare al mondo del benessere e della salute.

merchandising, presenterà la nuova collezione di borse sportive personalizzabili, disponibili nelle linee Flower, Military e le nuove colorazioni della linea Vintage realizzata in ecopelle. Alla fiera di Bologna l’azienda umbre presenterà inoltre le sue linee di tshirt, teli colorati e accessori personalizzabili con il logo del club.

DOTILE® FIT

EMD118

I defibrillatori esterni Samaritan PAD, prodotti dall’azienda britannica HeartSine, sono distribuiti in Italia da EMD118 e verranno presentati alla sedicesima edizione di ForumClub. Coperti da garanzia decennale, sono caratterizzati da costi di manutenzione tra i più contenuti in assoluto. Per maggiori dettagli, si rimanda all’approfondito articolo dedicato ai defibrillatori – obbligatori dal 24 ottobre prossimo per fitness club, centri sportivi e piscine – nel quale si affronta l’argomento dal punto di vista giuridico e medico, presentando alcuni apparecchi di ultima generazione.

FLIPTONIC.COM

DoTile Fit, specializzata nella progettazione e realizzazione di superfici tecniche per il functional training, presenterà la soluzione Try before Buy, in virtù della quale ogni club può verificare, prima di decidere l’acquisto, quale prodotto risponde alle proprie esigenze in termini di performance, resistenza agli urti e assorbimento di rumori e vibrazioni. All’edizione 2015 di ForumClub presentaterà inoltre il catalogo con le nuove soluzioni per pavimentare le aree dedicate al CrossFit o per creare delle stazioni dedicate al sollevamento pesi.

ELCHIM

Fliptonic presenterà i suoi sistemi di gestione per fitness club, piscine, centri benessere e balneari, circoli tennis e realtà polifunzionali, dotati di tecnologia cloud, integrabili con tablet e smartphone e caratterizzati da sofisticate soluzioni elettroniche che consentono di gestire accessi, docce, pedane, solarium, domotica, distributore delle bevande e qualsiasi altro dispositivo che si desidera controllare. Queste soluzioni informatiche consentono di gestire iscrizioni e vendite in modo rapido e facile, anche tramite tablet, e al tempo stesso riducono il carico di lavoro della reception grazie alla prenotazione online, ai totem touchscreen e ai moneycharger automatici che favoriscono l’incremento degli introiti generati dai servizi a consumo attivabili dal cliente finale.

GES GROUP

DISLIKE

Dislike, azienda specializzata nel

scono pieghe impeccabili e tempi di asciugatura rapidi, aspetti questi particolarmente apprezzati dalla clientela femminile. Gli elevati standard di costruzione rispettati dall’azienda lombarda sono conformi alle più severe norme internazionali di sicurezza. E a tutto ciò va aggiunto un efficiente e rapido servizio post vendita sull’intero territorio italiano grazie a 120 centri assistenza.

Elchim presenterà la sua gamma di asciugacapelli professionali, prodotti d’eccellenza, dal design ricercato e studiati per essere funzionali, robusti e affidabili nel tempo. Soddisfano i più alti standard tecnici di qualità, hanno bassi consumi energetici e garanti-

Ges Group presenterà le sue linee di armadietti, panchine, pareti modulari e cabine in laminato stratificato HPL, appositamente progettate per


ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO

L’Istituto per il Credito Sportivo, Top Sponsor di ForumPiscine, presenterà la sua attività, ovvero l’erogazione di finanziamenti per varie finalità, tra le quali: la costruzione, l’ampliamento, la ristrutturazione, l’attrezzatura e il miglioramento di impianti sportivi e/o strumentali all’attività sportiva; sarà inoltre divulgato il progetto “1.000 cantieri per lo sport” in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Istituto per il Credito Sportivo è la banca che da più di 50 anni opera nel settore del credito a favore dell’impiantistica sportiva.

INFORYOU TEAMSYSTEM WELLNESS

HOTSPRING ITALIA

MED+/Servizi Medico Sportivi offre, in outsourcing e su tutto il territorio nazionale, servizi di prevenzione sanitaria e riabilitazione motoria rispondenti alle complesse esigenze del settore sport-benessere. MED+ si rivolge ai gestori di fitness club, impianti polisportivi, centri benessere e hotel sia per la fornitura di un ambulatorio medico (dotato di arredi e strumenti conformi alle normative vigenti) sia per la gestione delle visite mediche (idoneità) e sportive per gli utenti finali.

Dalla straordinaria collaborazione di HotSpring con BMW Group DesignworksUSA è nata Jetsetter NXT, la grande minipiscina idromassaggio compatta, dalle funzioni avanzate e dal design innovativo che verrà presentata in occasione della sedicesima edizione di ForumClub. Questa vasca, che risulta perfetta per gli ambienti di medie e piccole dimensioni, è dotata di un comodo lettino reversibile e di 22 getti di diverso tipo.

IDROTERAPIA Idroterapia.it da oltre 15 anni si occupa di progettazione, produzione e commercializzazione di grandi attrezzi per piscina, distinguendosi per la qua-

M.EN MINUS ENERGIE Minus ENergie, importatore in esclusiva per l’Italia dei sistemi trattamento aria ad alto recupero energetico della svizzera Seven-Air, presenterà la serie ECOPOOL, aggiornata con un nuovo sistema di regolazione e controllo che permette una migliore gestione della macchina e di conseguenza un maggior risparmio e recupero energetico.

MED PIú

PISCINE LAGHETTO

Piscine Laghetto presenterà Eterera, lo spazio wellness che coniuga tecnologia e materiali di ultima generazione con confort e relax, ideale anche per la spa del club. La linea comprende Eterea | Sauna, costruita con cura

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lità dei prodotti. La sua offerta comprende idrobike, treadmill, i nuovissimi Acqua Jump e Jumpin Bar, progettati in polietilene. Sicuri e indistruttibili, made in Italy ed ecocompatibili, vengono proposti alle piscine anche con la formula noleggio low cost. Inoltre, Idroterapia.it assiste il cliente durante tutto il periodo di noleggio o dopo l’acquisto, garantendo assistenza, riparazione e permuta dell’usato.

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TeamSystem WELLNESS presenterà l’anteprima della versione cloud del software InforYou che si aggiunge alla suite delle soluzioni InforYou, nonché le APP per i dispositivi mobile e il nuovo modulo web caratterizzato da una grafica accattivante, completamente adattabile ai diversi dispositivi. Presenterà inoltre l’integrazione avanzata del software InforYou con mywellness cloud di Technogym, azienda con la quale collabora dal 2008. A seguito dell’accordo esclusivo sottoscritto con la Federazione Italiana Tennis, porterà alla fiera di Bologna l’innovativo sistema cloud di gestione dei circoli affiliati FIT tramite il Modulo Gestione Campi integrato al sistema di gestione federale e al social network SuperTennisClub, che sarà attivato su oltre 3.300 centri in tutta Italia. E non è tutto: TeamSystem WELLNESS presenterà anche il nuovo Mangiabracciali, dispositivo per il recupero automatico dei bracciali all’uscita del centro, ideale per strutture a grande afflusso e per gli stabilimenti termali.

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lo spogliatoio di fitness club, centri sportivi e piscine, caratterizzati dalla grande facilità di manutenzione e dall’eccellente resistenza, in grado di assicurare funzionalità, comfort e benessere, soddisfacendo anche le esigenze degli utenti finali. Da tempo l’azienda veronese produce HPL caratterizzato da trattamento antibatterico, privo di nano-particelle e sostanza tossiche per garantire un alto grado di sicurezza igienica per l’uomo e per l’ambiente. Ogni complemento è realizzato impiegando materiali autoestinguenti e caratterizzati da eccellenti proprietà e prestazioni in ambienti a elevata presenza di acqua, cloro e umidità, assicurando così inalterabilità nel tempo e grande praticità nella manutenzione e nella pulizia.


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artigianale utilizzando legnami provenienti da coltivazioni arboree regolamentate e controllate, ed Etera | Spa (nella foto), la cabina compatta multifunzione, dal design ricercato, costruita con materiali di pregio quali marmo, vetro laccato, solid surface e acciaio inox.

BARCHEMICALS GROUP Barchemicals presenterà la Centralina Colorimetrica Smart Telepool Save Energy che coniuga i vantaggi di un controllo continuo – in regime di massima sicurezza – dei parametri chimico-fisici dell’acqua con un’attenzione mirata al corretto utilizzo delle risorse energetiche e facendo ricorso intelligente e responsabile alla disinfezione chimica. Attraverso la funzione di risparmio energetico sulle pompe di ricircolo, questo dispositivo consente infatti risparmi medi di energia elettrica compresi tra il 25% ed il 30%, con punte in strutture particolari – di recente costruzione e/o bassa frequenza – superiori al 40%.

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soluzioni hardware e software dedicate alla gestione e automazione dei servizi e delle attrezzature nell’ambito di fitness club, centri sportivi, piscine e comunità in genere. Alla sedicesima edizione di ForumClub presenterà la sua gamma di prodotti comnpletamente progettata e realizzata in Italia: impianti doccia e phon, servizi integrati di controllo accessi, sistemi evoluti di pagamento e ricarica e tutto ciò che possa essere automatizzato e gestito da applicazioni con carte RFID.

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SILICARD TECHNOLOGY Siligroup, attraverso le collegate Silitronic e Silicard, progetta e commercializza

Rosa Gres, specializzata nella realizzazione di superfici da esterno in pietra, presenterà l’ultima soluzione di rivestimento per piscine residenziali e ad uso commerciale: la serie Mistery, nell’elegante tonalità grigio. Una soluzione che può essere impiegata sia per rivestire l’interno della piscina sia per il bordo e le pavimentazioni esterne, così da creare un piacevole senso di continuità all’ambiente.

TECLUMEN DIGI Project presenterà il sollevatore motorizzato mobile PandaPool progettato per agevolare l’ingresso in piscina di persone con deficit motori. Grazie al timone di comando a trazione automatica, assicura l’assenza di sforzi da parte dell’operatore, maggiore autonomia e una portata fino a 145 chilogrammi e massimo grado di sicurezza, con ben 8 livelli.

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Da oltre 20 anni nel settore delle coperture per piscine, Schillaci Fabrizio presenterà la sua vasta offerta, caratterizzata dall’elevato standard qualitativo di ogni istallazione e dal servizio di consulenza iniziale. Proporrà le sue grandi coperture per ambienti pubblici, i modelli per realtà più piccole e le soluzioni più economiche, con o senza guide a terra.

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AngelEye presenterà il suo sistema di sicurezza studiato per il controllo delle attività dei bagnanti negli impianti natatori che consente al personale di salvataggio, grazie a speciali monitor, di tenere sotto costante controllo tutte le attività svolte nelle vasche. Il sistema di controllo visivo permette di identificare ogni situazione di criticità o di potenziale pericolo e di intervenire in modo mirato e immediato per prestare soccorso.

Teclumen propone una gamma completa di prodotti subacquei IP68 a LED che trovano applicazioni in piscine e centri benessere e sono interamente costruiti in acciaio AISI 316 e coperti da garanzia triennale. All’edizione 2015 del ForumClub presenterà l’intera gamma realizzata con tecnologia RGBW. L’utilizzo del bianco (W) unito ai tre colori base (RGB) andrà ad ampliare ulteriormente la gamma cromatica e l’effetto scenografico in acqua.

UNIONTECH Uniontech presenterà i suoi sistemi per l’automatizzazione di docce, phon, controllo accessi e tutte le apparecchiature elettriche del club. Presenterà inoltre i bracciali e le tessere Rfid a credito prepagato, dispositivi tramite i quali è possibile trasformare il costo delle utenze in un guadagno.


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come si presenta il 2015 Il nuovo anno, sul piano normativo, si apre con diverse questioni da affrontare e contraddizioni da risolvere. Il profondo dibattito sulla possibile riforma delle attività sportive dilettantistiche che ha animato gli ultimi mesi dello scorso anno non ha per ora prodotto granché

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ai come negli ultimi mesi dello scorso anno si è assistito a un profondo dibattito sulla necessità/opportunità di nuove disposizioni legislative relative alle attività sportive dilettantistiche. Va detto, però, che fino ad oggi, al traguardo della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è arrivato ben poco. Sotto il profilo degli “aggravi” di adempimenti ricordiamo quelli che derivano dalla certificazione unica dei compensi erogati a dipendenti, professionisti, collaboratori amministrativogestionali, istruttori, sia per la parte soggetta a ritenuta sia per quella non, da trasmettere telematicamente entro il sette marzo di ciascun anno. Pertanto non sarà più sufficiente inviare la mera certificazione in carta libera al prestatore entro il 28 febbraio, come avvenuto fino ad oggi, ma ci dovrà essere l’adempimento ulteriore dell’inoltro in via telematica, per il quale sarà necessario effettuare la prevista abilitazione o avvalersi di un intermediario specializzato. La nuova disposizione prevede una sanzione di 100 euro per ogni certificazione in caso di omessa, tardiva o errata presentazione. Da ricordare, poi, la fattura per i rapporti con la Pubblica Amministrazione (ad esempio per incassare i contributi-corrispettivi legati alle convenzioni per la gestione degli impianti)

di Guido Martinelli

che dal 31 marzo 2015 dovrà essere inviata necessariamente in formato elettronico e secondo le modalità tassativamente previste. Anche in questo caso sarà necessario dotarsi di apposito software o appoggiarsi a chi ne sia già dotato. A fronte, sotto il profilo dei “miglioramenti” possiamo annoverare l’aumento a mille euro della soglia dell’obbligo di tracciabilità delle movimentazioni finanziarie e l’equiparazione, nella percentuale più favorevole al contribuente del 50%, dell’abbattimento forfettario dell’iva per le associazioni che hanno optato per gli adempimenti di cui alla legge 398/91, nonché una “poco chiara” rimodulazione delle rate in materia di esecuzione presso Equitalia di debiti tributari delle associazioni. Ci sia consentito di dire che la montagna ha partorito un topolino. La sorte che avranno gli altri disegni di legge sullo sport pendenti in Parlamento (di cui solo uno è in stato di

contraddizioni da risolvere


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Attualmente è in discussione in Parlamento il disegno di legge delega governativo sul terzo settore

avanzata discussione presso la competente commissione della Camera) la vedremo nel corso dell’anno anche se il fitto carnet parlamentare di leggi di riforma istituzionale predisposto dal Governo non induce a grande ottimismo su una loro sollecita approvazione. E, se anche così fosse, non ci sembra che nessuna di esse tocchi i veri nervi “scoperti” dell’ordinamento. La contraddizione, infatti, che a nostro avviso deve essere risolta con assoluta priorità è quella che, tra il professionismo del massimo campionato di calcio, disciplinato dalla legge 91/81 (legge che nel suo impianto principale si avvia al compimento dei suoi 35 anni: ma lo sport di oggi è ancora quello?) e l›importantissima attività di base che viene fatta negli oratori e negli altri centri di aggregazione giovanile (sicuramente dilettantistica, almeno nel senso che lo ha disciplinato il legislatore nell›art. 90 della legge 289/02), esiste un settore intermedio che, di fatto, presenta grande rilevanza economica e un buon numero di occupati, molti dei quali a tempo pieno, che non può ritenersi professionistico per i rigidi e condivisibili paletti che impediscono una interpretazione estensiva della legge 91/81, e che non può essere disciplinato dalla ventina di commi del citato articolo 90 sulle attività dilettantistiche. Basti ricordare che le stesse regole disciplinano l’adolescente che vince le sue prime gare di nuoto a livello provinciale e la plurimedagliata olimpica Pellegrini, il dipendente di banca che allena a tempo perso la squadra della parrocchia di pallavolo con l’allenatore della nazionale del medesimo sport. E come non ricordare il fatto che si richieda la realizzazione di nuovi impianti sportivi da parte di privati senza garantire loro alcuna possibilità di remunerare il capitale investito. Ormai proliferano le agenzia di comunicazione e marketing per lo sport, le università, gli albi professionali e le grandi società specializzate in attività di formazione organizzano sempre di

più master e seminari di formazione sulle attività sportive “dilettantistiche” che, apparentemente, appaiono essere “portatori di interesse” (abbiamo una idiosincrasia all’utilizzo dell’oggi abusato termine stakeholder) per molti operatori e investitori. Ma se così fosse, come è, la conseguenza non potrebbe che essere che queste sono assai poco “dilettantistiche”… L’augurio, quindi, per il 2015, non può che essere quello che il legislatore si renda conto e prenda atto che esiste un settore della società civile nel quale si investono risorse economiche, umane, sociali a fronte del quale non esiste una adeguata disciplina sotto il profilo civilistico, lavoristico e fiscale e nel quale appare necessario intervenire, anche per evitare la funzione di supplenza (e di incremento della confusione) che sta operando oggi la Giurisprudenza. Intervento che, siamo certi, produrrà sicuramente dei contraccolpi in quelle realtà a cui continua a far troppo comodo che sia tutto dilettantismo. Attualmente in discussione in Parlamento è anche il disegno di legge delega governativo sul terzo settore. L’Agenzia delle entrate, lo scorso 13 novembre, avanti la commissione parlamentare che ha in corso l’esame della bozza, ha svolto una serie di considerazioni per una futura disciplina fiscale del settore degli enti non commerciali del tutto condivisibili e che possono costituire una interessante base di valutazione per la nuova riforma organica dello sport preannunciata dal Presidente del Coni. L’Agenzia ha affermato che la fiscalità di vantaggio riconosciuta agli enti: “è imperniata quasi totalmente intorno alla rilevanza della loro non lucratività oggettiva, piuttosto che

il disegno di legge delega governativo sul terzo settore

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intorno a quella soggettiva. Tale atteggiamento trova le sue ragioni d’essere in una visione storica e ideologica ben precisa che oggi non sembra collimare né con la realtà del terzo settore né con la sua funzione all’interno del sistema produttivo del Paese”. Prosegue affermando, appunto, che le entrate dei soggetti in questione derivano per il 47,3% dallo svolgimento di attività commerciali (e la sensazione è che, per le società sportive, tale percentuale sia ben più alta) e che “la realtà ha ampiamente superato la norma civilistica sdoganando definitivamente l’idea che gli enti non profit si qualifichino per la finalità non lucrativa e non per l’attività svolta che può anche essere commerciale”. La considerazione che si debba ripensare l’attuale regime di tassazione del Terzo settore alla luce delle finalità di utilità sociale, della non lucratività soggettiva e dell’impatto sociale è auspicio che va proprio nella direzione in cui necessita in particolar modo vada una riforma dello sport in cui la gestione “commerciale” è assolutamente prevalente, come dimostra lo stesso art. 149 del Tuir laddove esonera le sportive dall’applicazione dei parametri di perdita dello status di ente non commerciale. Come dichiarato dalla stessa Agenzia, si dovrà spostare l’attenzione dalle finalità oggettive dell’attività (così come sono oggi stabilite dall’art. 73 del Tuir, ossia esercizio o meno di una attività commerciale) a quelle soggettive (distribuzione o non distribuzione di utili). Solo l’esistenza o meno del lucro soggettivo potrà dare diritto o meno al godimento delle agevolazioni fiscali previste per il mondo dello sport, indipendentemente dall’attività esercitata. Appare anacronistico che l’art. 2 del D. Lgs. 155/2006, sull’impresa sociale, non consideri “beni e servizi di utilità sociale quelli prodotti o scambiati” nell’ambito dello sport.

l’iscrizione al rea, un adempimento da non dimenticare

La circolare n. 3407/C del 9 gennaio 1997

del Ministero dell’Industria, commercio ed artigianato, ha individuato i soggetti che devono iscriversi al REA. In relazione a quanto di nostro stretto interesse, il documento precisa infatti che “i soli soggetti iscrivibili, in quanto tali, nel REA siano rappresentati da tutte quelle forme di esercizio collettivo di attività economiche di natura commerciale e/o agricola che si collocano in una dimensione di sussidiarietà rispetto l’oggetto principale di natura ideale, culturale, ricreativa, ecc. del soggetto stesso (ad esempio gli enti pubblici non economici, le associazioni riconosciute e non – comprese le associazioni di categoria, i partiti politici e i sindacati – le fondazioni, i comitati, gli organismi religiosi”). Il REA, pertanto, oltre ai dati economici delle imprese, raccoglie anche le informazioni relative alle associazioni che pur non essendo imprese e quindi non esercitando attività commerciale in via prevalente, svolgono comunque un’attività economica, ancorché secondaria e strumentale allo scopo principale dell’associazione e tra queste rientrano a pieno titolo anche le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono abitualmente attività a carattere commerciale, o anche attività strutturalmente commerciale che, se svolta in favore di associati o tesserati, è talvolta “decommercializzata”. Non essendo però previste specifiche disposizioni sanzionatorie per le ipotesi di mancato adempimento all’onere di iscrizione e dato comunque il carattere meramente divulgativo del Repertorio, fino ad oggi sono state davvero poche le associazioni che, pur svolgendo attività commerciali strumentali o connesse ai fini istituzionali, hanno ottemperato a tale obbligo. Diretta conseguenza della mancata previsione di specifiche sanzioni per l’omessa iscrizione è anche la scarsa importanza che da sempre è stata data alla divulgazione dell’esistenza di un simile onere. A partire dal 2011, però, è stato introdotto l’obbligo di versamento del diritto annuale anche per i soggetti iscritti al solo Repertorio Economico Amministrativo (REA) (ma non nel Registro delle Imprese). L’assoggettamento al diritto camerale per gli iscritti al solo REA, pur in assenza di una specifica previsione sanzionatoria nei casi di mancata iscrizione al Repertorio, ha quindi di fatto creato una sanzione, per così dire “indiretta”, per coloro che risultando “iscrivibili” non ottemperano al versamento. Stanno ora iniziando ad arrivare, da parte di alcuni enti camerali, la richiesta di iscrizione. Siamo ben consapevoli che, in alcuni casi, alcune Camere di Commercio abbiano rifiutato l’iscrizione al REA di associazioni sportive dilettantistiche. In presenza di questi casi sarebbe auspicabile farsi mettere per iscritto il diniego. Parliamo ora delle modifiche alla disciplina Irap introdotte dalla Legge di stabilità per il 2015. Come si ricorderà, infatti, per gli enti non commerciali il D.Lgs. n. 446/1997 prevede un particolare criterio di determinazione del valore della produzione, cioè della base imponibile su cui calcolare l’IRAP. Nello specifico, le regole per il calcolo del valore della produzione netta per gli enti non commerciali sono descritte dall’art. 10 del D.Lgs. n. 446/1997. Per la quantificazione della base imponibile dell’imposta regionale, questi soggetti devono seguire regole diversificate per l’attività istituzionale e per l’attività commerciale e il valore della produzione ai fini IRAP è dato dalla somma delle baso imponibili calcolate

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una particolarità: le deduzioni normalmente riconosciute per il costo del lavoro (segnatamente quelle contenute nell’art. 11 del D.Lgs. n. 446/1997) non trovano applicazione nella determinazione della base imponibile IRAP relativa all’attività istituzionale. Ciò è confermato dall’ultima parte del comma 4bis2 dell’art. 11 del D.Lgs. n. 446/1997 in base al quale le cosiddette deduzioni per il “cuneo fiscale” spettano solo in relazione ai dipendenti impiegati nell’esercizio di attività commerciali. In caso di dipendenti impiegati anche nelle attività istituzionali, l’importo della deduzione è ridotto della quota a questa afferente, determinato in base al sopra ricordato rapporto tra entrate commerciali ed entrate complessive dell’ente. La scelta di non agevolare il costo dei dipendenti utilizzati nell’ambito istituzionale rimane confermata anche nel testo della Legge di stabilità 2015, dove l’art. 5 prevede, nella sostanza, la deduzione integrale del costo del lavoro solo per i soggetti che determinano il valore della produzione netta ai sensi degli articoli da 5 a 9 del D.Lgs. n. 446/1997. Per gli enti non commerciali, quindi, si tratta della determinazione della base imponibile IRAP relativa solo all’attività commerciale mentre, ancora una volta, nulla cambia per quanto riguarda i criteri di calcolo del valore della produzione afferente la gestione istituzionale. È chiaro che in questa sede non è opportuno – e neppure possibile – muovere osservazioni di qualunque tipo in merito alle scelte che il legislatore ha ritenuto di fare in via definitiva in merito alla detassazione del costo del lavoro. Certo è che in un’ottica di contenimento delle spese – e di risparmio fiscale – viste le nuove regole molti enti non commerciali decideranno con buona probabilità di “riorganizzarsi” spostando la propria forza lavoro, per quanto più possibile, sulla gestione commer-

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con riferimento a ciascuna delle due gestioni. Si tratta in pratica di un metodo “misto”, determinato dalla somma della base imponibile calcolata con il metodo “retributivo”, per quanto riguarda l’attività istituzionale, e quella determinata secondo le regole ordinarie per quanto riguarda l’attività commerciale. La base imponibile IRAP relativa all’attività istituzionale è determinata facendo la somma algebrica delle retribuzioni spettanti al personale dipendente, dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e dei compensi erogati per collaborazione coordinata e continuativa nonché per attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente. Secondo quanto prevede il comma 2 dell’art. 10 del D.Lgs. n. 446/1997, invece, se l’ente non commerciale svolge anche attività commerciale la base imponibile relativa a questa è determinata secondo quanto prevede l’art. 5 dello stesso D.Lgs. n. 446/1997 (cioè secondo quanto disposto per le società di capitali e gli enti commerciali), con l’accortezza di suddividere i costi promiscui (cioè quelli indistintamente riferibili alla gestione commerciale e a quella istituzionale). Nello specifico, questi ultimi vanno ripartiti in base al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e degli altri proventi afferenti alla gestione commerciale e l’ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi. In sostanza, quindi, se l’ente non commerciale utilizza un proprio dipendente nella gestione complessiva (ad esempio perché incaricato di seguire sia i rapporti con i soci sia quelli con gli sponsor) dovrà ripartire il relativo costo pro quota tra l’attività istituzionale e quella commerciale. In linea generale, dunque, nell’attività istituzionale il costo dei dipendenti è imponibile mentre nell’attività commerciale non è deducibile. Sia in una gestione sia nell’altra, pertanto, questa voce di spesa rimane soggetta all’IRAP. C’è però

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ciale che, sotto il profilo del risparmio fiscale, risulta, come visto, maggiormente agevolata rispetto a quella istituzionale.

la videosorveglianza negli impianti sportivi

Tra i rilievi che gli ispettori del lavoro stanno effettuando con sempre maggiore frequenza negli accertamenti a centri sportivi e palestre, ve ne è uno che è stato sin qui sottovalutato ma che ha rilievo penale e che, come tale, coinvolge direttamente e personalmente i legali rappresentanti dei soggetti gestori (ivi comprese associazioni e società sportive dilettantistiche). Si tratta della violazione delle norme in materia di installazione di apparecchiature di videosorveglianza. È bene ricordare che lo Statuto dei Lavoratori (art. 4, L. n. 300/1970) vieta l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive, ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali (è sufficiente la sottoscrizione da parte delle RSA che esprimano la maggioranza del personale). In assenza di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede la Direzione Territoriale del Lavoro, stabilendo eventuali modalità per l’uso di tali impianti. Anche il Codice della Privacy (art. 114, d.lgs. n. 196/2003) richiama integralmente la disciplina posta dall’art. 4 della L. 300 cit. e, pertanto, si pone quale regolamentazione aggiuntiva rispetto a quella settoriale di limitazione del potere di controllo del datore e impone una lettura integrata dei due sistemi normativi (si veda Provv. Garante Privacy 29 aprile 2004). Laddove, dunque, si abbia l’intenzione di installare all’interno di un centro sportivo delle telecamere che inquadrino luoghi dove viene abitualmente svolta attività lavorativa da parte di

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dipendenti dell’azienda, è necessario stipulare un accordo sindacale o ricevere la preventiva autorizzazione all’installazione da parte della DTL. Peraltro è d’obbligo evidenziare che per la Cassazione (sent. n. 1490/86 e 4331/2014) la condotta illecita del datore non è esclusa se le apparecchiature benché installate non siano ancora funzionanti, ma poste per soli fini di deterrenza e se tale controllo sia discontinuo perché installato in locali ove i lavoratori si rechino saltuariamente. Espletata la procedura prescritta, e prima di installare un impianto di videosorveglianza, il datore di lavoro deve (Provv. Garante Privacy 8 aprile 2010): • informare i lavoratori della presenza delle telecamere con appositi cartelli; • nominare un incaricato della gestione dei dati videoripresi; • posizione le telecamere verso le zone a rischio, evitando di collocarle in maniera unidirezionale sui lavoratori impegnati nella loro attività; • conservare le immagini raccolte solo per un massimo di 24 ore dalla rilevazione (salvo speciali esigenze). Ove in occasione di una verifica ispettiva venisse riscontrata la violazione delle norme sopra richiamate, la DTL prescriverà (ex art. 15, d.lgs. 124/2004) al contravventore – nel termine di 30 giorni – di stipulare un accordo con le RSA o ottenere autorizzazione dalla DTL competente o, in alternativa, rimuovere l’apparecchiatura. Contestualmente, ai sensi dell’art. 347 c.p.p., verrà inviata comunicazione di reato alla competente Procura della Repubblica. Nell’ipotesi in cui il contravventore eliminasse la violazione nei tempi e con le modalità prescritte sarà ammesso al pagamento in sede amministrativa di una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione che ne determinerà l’estinzione con conseguente richiesta di archiviazione del procedimento penale. Per l’inosservanza delle disposizioni in materia di apparecchi di controllo (art. 4 e 38, L. 300/70; artt. 114 e 171 d.lgs. 196/2003), a meno che il fatto non costituisca un più grave reato, è prevista l’ammenda da € 154 a € 1.549, oppure l’arresto da 15 giorni ad un anno. Nei casi più gravi le pene sono applicate congiuntamente e inoltre, qualora la pena dell’ammenda sia inefficace, il giudice può quintuplicarla. Per il mancato rispetto delle prescrizioni in materia di videosorveglianza è prevista anche la sanzione amministrativa da € 30.000 a € 180.000 (art. 162, comma 2 ter d.lgs. 196/2003). La fattispecie non presenta particolari dubbi interpretativi in presenza di personale alle dipendenze di associazioni e società sportive dilettantistiche. Va detto, invece, che a stretto rigore l’obbligo autorizzativo non sussisterebbe nel caso in cui l’ASD/ SSD si avvalesse unicamente di personale retribuito ex art. 67, comma 1, lett. m) TUIR (per esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche o co.co.co. amministrativo-gestionale). La nota difficoltà nell’inquadramento “lavoristico” di tale tipologia di collaboratori unita alla possibilità di una riqualificazione del rapporto in sede di accertamento suggerisce, però, in via prudenziale, di richiedere comunque l’autorizzazione alla DTL in caso di installazione di sistemi di videosorveglianza con possibilità di controllo di aree in cui tali soggetti operano. Si evidenzia, da ultimo, che nel testo della delega sul lavoro (c.d. “Jobs Act”) è prevista la “revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”. Possibili novità in arrivo, dunque.



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la giurisprudenza tributaria

sulle associazioni sportive

I numerosi accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate nei confronti delle associazioni sportive ha prodotto una sola, ma importante, novità: la nascita di una giurisprudenza tributaria che merita di essere analizzata

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numerosi accertamenti effettuati in questi ultimi anni da parte della Agenzia delle entrate hanno prodotto, come unica novità importante, il nascere di una giurisprudenza tributaria in materia di associazioni sportive fino ad oggi assolutamente scarna. Continuiamo pertanto, anche in questo numero, a commentare le più recenti. Con la sentenza n. 1780/2014 pronunciata il 25 febbraio 2014 dalla sezione 24 della Commissione Tributaria Regionale di Milano, tra le varie contestazioni viene esclusa la possibilità che un’associazione sportiva non iscritta al Coni possa applicare le agevolazioni fiscali previste dall’art. 90 della L.

associazioni sportive e agevolazioni fiscali

di Guido Martinelli

n.289/2002. La pronuncia consente quindi di fare il punto sull’obbligo, previsto per le associazioni sportive dilettantistiche, di iscrizione al Registro telematico previsto dal Coni e sulle conseguenze di un eventuale inadempimento. Come ricordato dalla sentenza sopra richiamata, l’obbligo di iscrizione nel registro, istituito con l’art. 90 della L. n. 289/2002, ha subìto diverse modifiche. Allo stato attuale il Registro, di fatto istituito da una delibera amministrativa del Coni dell’11 novembre 2004, assolve ad una duplice funzione: oltre a riconoscere ai fini sportivi le associazioni e società sportive dilettantistiche (grazie a un procedimento amministrativo interno), costituisce il presupposto per l’applicazione ai sodalizi sportivi della disciplina fiscale privilegiata (grazie al disposto dell’art. 7, comma 1, del D.L. 136/2004 che qualifica il Coni come “unico organismo certificatore dell’effettiva attività sportiva svolta


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La mancata indicazione della locuzione “dilettantistica” nella ragione sociale dell’associazione è un elemento meramente formale che non può incidere sulla natura sostanziale dell’associazione stessa

dalle società e dalle associazioni dilettantistiche”). Di fatto, quindi, al registro viene accordata una valenza solo dichiarativa e, come tale, contestabile in sede di accertamento fiscale. La circostanza è confermata anche dalla considerazione che l’iscrizione al registro del Coni avviene posteriormente all’affiliazione alla Federazione o all’Ente di promozione sportiva (nei casi di procedura semplificata, in funzione delle convenzioni che il Coni ha stipulato con i singoli enti, l’iscrizione avviene in automatico e contestualmente alla affiliazione). In ogni caso, quindi, prima di effettuare l’iscrizione al registro del Coni l’ente deve essere regolarmente costituito nei modi e nelle forme previste dai commi 17 e 18 dell’art. 90 della L. n. 289/2002 e successivamente deve essere affiliato (l’ente che consente l’affiliazione è tenuto ad effettuare un primo controllo formale di conformità statutaria). In pratica, quindi, la costituzione dell’ente come soggetto sportivo dilettantistico avviene in autonomia, mentre l’affiliazione e l’iscrizione nel registro sono adempimenti successivi, in ogni caso necessari per regolarizzare la posizione. Pertanto, per un’associazione sportiva dilettantistica iscritta nel registro la qualifica (e le relative agevolazioni fiscali) vale fino ad un eventuale contestazione in merito alla natura del soggetto. Vero è, però, al contrario, che in assenza di iscrizione non si possono ritenere applicabili le agevolazioni fiscali previste per le associazioni sportive dilettantistiche.

la contestazione sulla natura di “associazione sportiva dilettantistica”

Circa poi la contestazione sulla natura di “associazione sportiva dilettantistica” si sottolinea che questa deve essere effettuata avendo come riferimento il contenuto dell’art. 90

della L. n. 289/2002. La verifica deve in primo luogo riscontrare la conformità dello statuto ai requisiti previsti dai commi 17 e 18 del citato articolo 90 della L. n. 289/2002. Sotto questo profilo, si sottolinea che gli elementi indicati dalla richiamata disposizione sono tutti di sostanza e atti a qualificare il soggetto sportivo dilettantistico. In certi casi, però, la giurisprudenza ha affievolito la portata costitutiva delle previsioni. Ad esempio, la Commissione Tributaria Regionale del Lazio, sez. 14, nella sentenza n. 1002/2014 del 21 gennaio 2014 ha ritenuto irrilevante “la mancata indicazione della locuzione “dilettantistica” nella ragione sociale dell’associazione, trattandosi di un elemento meramente formale che non può incidere sulla natura sostanziale dell’associazione stessa”. Attraverso il detto controllo – imprescindibile al fine di identificare i requisiti di permanenza del regime fiscale di riferimento – l’Amministrazione finanziaria trae altresì preziosi elementi per ricostruire e riportare a tassazione il reddito del soggetto accertato, quando a quest’ultimo sia contestata – in concreto – una natura giuridica diversa da quella risultante dal dato formale. In proposito pare opportuno segnalare una sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Roma, sez. XIV, n. 1002/14 pronunciata il 21 gennaio 2014 e pubblicata il 19 febbraio 2014, in cui il Collegio – in accoglimento delle doglianze del ricorrente, a cui veniva contestato l’esercizio di attività imprenditoriale sotto la veste giuridica di ASD – conferma la sentenza di primo grado appellata dall’Ufficio. I giudici di secondo grado, in piena adesione all’approccio del collegio di prime cure, rilevano che le argomentazioni degli appellati, se-

una sentenza significativa

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amministrazione in seno ad assemblee pressoché deserte. In tali casi, il rischio di commettere errori ed irregolarità dalle conseguenze anche gravi è assai elevato e, per tale motivo, si condivide l’approccio del giudice che, caso per caso, dimostra di valutare dal punto di vista sostanziale il requisito dell’effettivo svolgimento di una vita associativa. Un caso emblematico è riportato nella sentenza della C.T.R. di Cagliari, sez. I, n. 227/14 pronunciata il 17 aprile 2014 e pubblicata il 25 giugno 2014. In questa sede il Collegio – ritenuto insussistente il requisito del regolare svolgimento della vita associativa – accoglie la tesi dell’Ufficio, il quale contestava alla ricorrente la qualifica di ASD e, sulla base di elementi concreti, rilevava che quest’ultima svolgesse attività commerciale nella forma della società di fatto. Nella richiamata sentenza si rileva che: “È pure vero che di regola, nelle associazioni, l’assemblea è validamente costituita quale che sia il numero dei soci che partecipano ad essa. Ma la CTP ha valutato – e questo Collegio condivide tale osservazione – che (...) la partecipazione alle assemblee dei soli presidente e segretaria della pretesa associazione i quali, come risulta dagli atti, sono legati da rapporto di coniugio; il furto di non meglio precisati libri sociali, l’assenza dei verbali delle riunioni del consiglio direttivo, le accertate irregolarità nel trattamento tributario di prestazioni rese da terzi hanno correttamente indotta la stessa (la CTP, ndr) a rifiutare la qualifica di associazione sportiva dilettantistica e, quindi, a non riconoscere alla stessa i benefici previsti per tali enti”. Con la sentenza n. 20713 del 1° ottobre 2014 la quinta sezione della Corte di Cassazione, sez. civ., afferma che, per ottenere il rimborso dell’IVA non è necessario che l’attività economica sottostante generi un profitto, ma è sufficiente che abbia carattere di stabilità. Il caso oggetto della sentenza è quello di un Comune che aveva richiesto il rimborso dell’IVA assolta sulle spese di ristrutturazione e di illuminazione dell’impianto sportivo concesso in uso a terzi dietro il versamento di un corrispettivo. L’attività non era quindi finalizzata alla realizzazione di un profitto ma semplicemente all’utilizzo dell’impianto. Secondo la Suprema Corte questa circostanza è sufficiente a legittimare la richiesta di rimborso dell’IVA. La Sentenza osserva infatti che il punto di riferimento è l’art. 4 della Sesta direttiva CEE (Direttiva 17 maggio 1977, n. 77/388/CE), che, dopo avere stabilito che si considera soggetto passivo dell’imposta chiunque eserciti un’attività economica, fa presente che di considera “attività economica” un’operazione che comporti lo sfruttamento di un bene materiale o immateriale per ricavarne introiti aventi un certo carattere di stabilità”. In proposito, la sentenza osserva poi che nella giurisprudenza comunitaria non si rinviene una precisa definizione del concetto di “introiti aventi un certo carattere di stabilità”, ma è invece pacifico che: • “l’attività economica viene considerata di per sé, indipendentemente dai suoi scopi o dai suoi risultati” (Corte di giustizia europea, Sentenza 29 ottobre 2009, C-246/08); • ciò che qualifica ai fini impositivi una operazione di carattere economico è la nozione di “sfruttamento”, intesa come operazione che miri a trarre da un bene introiti con carattere di stabilità (Sentenza 4 dicembre 1990, C-186/89); • “un’attività economica è considerata economica quando presenta un carattere stabile ed è svolta a fronte di un corri-

un’altra sentenza emblematica

Per l’applicazione dell’IVA, l’attività economica dell’associazione va considerata di per sé, indipendentemente dai suoi scopi e risultati

condo le quali trattasi ad ogni effetto formale e sostanziale di associazione sportiva dilettantistica e che, in ogni caso, e solo in via di mera ipotesi, poteva trattarsi di ente non commerciale svolgente anche attività commerciale, ma certamente non di società di fatto, possono essere sostanzialmente condivise. “Ed invero, gli elementi indiziari rilevati dalla Guardia di Finanza e dall’Ufficio relativi alla presunta distribuzione degli utili, alla mancata tenuta del libro soci, alla ipotizzata mancata partecipazione dei soci alla vita sociale, alle modalità di assunzione della qualità di socio, alla presunta omessa indicazione del termine dilettantistica nella ragione sociale dell’associazione (...) non appaiono tali da accreditare la convinzione che l’associazione in parola possa essere considerata un ente commerciale/società di fatto. Nel caso di specie viene in rilievo, in primo luogo, il dato formale dato dallo statuto e dalla iscrizione dell’associazione al CONI (che esplica anche funzione di controllo e di vigilanza) e dall’affiliazione alla FIN ed all’UISP, sempre come associazione sportiva dilettantistica senza fini di lucro. (…) né può essere considerata decisiva la circostanza della mancata tenuta del libro soci, anche in considerazione del fatto che l’elenco nominativo era disponibile in formato elettronico. Allo stesso modo non può assumere rilevanza la presunta mancata partecipazione dei soci alla vita sociale, considerato che comunque la convocazione delle assemblee avveniva mediante l’affissione dei relativi avvisi in bacheca. Neppure appare decisiva la mancata indicazione della locuzione dilettantistica nella ragione sociale dell’associazione, trattandosi di un elemento meramente formale che non può incidere sulla natura sostanziale dell’associazione stessa”. L’approccio del Collegio nella valutazione degli elementi attinenti all’effettività dello svolgimento di una regolare vita associativa merita di essere condiviso per la forte aderenza al dato reale: del resto l’ipotesi più ricorrente, o addirittura dominante, è proprio quella dell’associazione sportiva dilettantistica che vive e/o sopravvive grazie all’impegno ed alla dedizione di pochi associati, i quali si dividono i compiti di una “maldestra”


La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19751 del 19 settembre 2014, ha svolto interessanti considerazioni sul caso in cui, all’esito delle verifiche fiscali, l’Ufficio contesti la natura giuridica di una associazione spor-

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normative

Nella sostanza, quindi, la Corte di Cassazione osserva che, in base all’orientamento comunitario, per essere rilevante agli effetti dell’IVA l’attività economica svolta deve essere considerata di per sé, indipendentemente dai suoi scopi o dai suoi risultati. Secondo la Suprema Corte, quindi, “non è l’idoneità dell’attività economica a produrre un reddito a renderla oggetto di imposizione, ma semmai la riconducibilità di essa al concetto di sfruttamento del bene, inteso come la possibilità di ritrarre da esso in modo stabile un’utilità sotto forma di percezione di un corrispettivo”. Non si conoscono esattamente nel dettaglio le modalità di svolgimento dell’attività che ha dato vita al contenzioso. Si può supporre tuttavia che la fattispecie non sia molto dissimile a ciò che avviene nella maggior parte dei casi in cui l’ente pubblico affida in gestione un impianto di proprietà a un soggetto terzo: la concessione viene riconosciuta dietro il pagamento di una determinata somma. A questo proposito, si sottolinea la necessità che, in ogni caso, il canone pattuito venga determinato secondo criteri oggettivi e compatibili con l’utilizzo e la valorizzazione dell’impianto. In pratica, quindi, tutte le spese sostenute per la costruzione o la ristrutturazione o il riammodernamento dell’impianto restano a carico dell’Ente proprietario nonostante, per garantirne il funzionamento, l’impianto sia affidato in concessione a terzi. Date queste premesse, è evidente che il rapporto tra costi (complessivi, strutturali e contingenti) e ricavi rimanga costantemente in disequilibrio e l’ente proprietario sia sempre a credito dell’IVA assolta sulle spese sostenute. La circostanza,

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però, che sussista un rapporto che stabilmente affida a terzi la gestione dell’impianto dietro corrispettivo, a prescindere dalla redditività di questa operazione consente, secondo la Suprema Corte di legittimare la sussistenza dell’attività economica rilevante agli effetti dell’IVA. Il punto, secondo la Cassazione, non è infatti la circostanza che l’attività sia finalizzata a ottenere un guadagno o un profitto: “l’assoggettamento ad imposizione delle attività economiche è conseguenza della mera circostanza che lo sfruttamento del bene generi un introito, sicché la constatazione che un introito, sia pur esiguo, vi sia stato e che nessun altro presupposto impositivo risulti nella fattispecie carente è sufficiente a ricondurre l’attività al campo di applicazione dell’Iva”. Rilevante è poi anche l’ultima conclusione contenuta nella pronuncia. Secondo la Corte, infatti, anche a prescindere dalla ricostruzione operata – eseguita in conformità alle pronunce del Legislatore comunitario – ritenere non assoggettabile ad IVA l’operazione in oggetto comporterebbe, sì, l’impossibilità di chiedere il rimborso delle somme pagate in eccesso ma produrrebbe anche una “intollerabile contrazione del gettito”: in questo modo, infatti, non sarebbero più assoggettabili all’imposta tutte le operazioni che generano “un’esiguità di ricavi”.

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spettivo percepito dall’autore della prestazione” (Sentenza 13 dicembre 2007, C-408/06).

la natura giuridica di una associazione sportiva

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Prima di effettuare l’iscrizione al registro del Coni, l’ente deve essere regolarmente costituito e, successivamente, affiliato

tiva. Il caso in esame attiene al ricorso avverso la sentenza della C.T.R. Puglia del 23.07. 2007, con cui il Collegio di seconde cure rigettava – previa riunione – gli appelli dell’Ufficio contro quattro sentenze della C.T.P. di Bari. Quest’ultima aveva, infatti, accolto i ricorsi proposti da un’associazione sportiva e dai singoli soci, disgiuntamente, contro gli avvisi di accertamento loro notificati, nei quali venivano rispettivamente contestati: in capo all’associazione – ritenuta società di fatto in forza delle accertate finalità commerciali – maggior reddito di impresa a titolo di ILOR; in capo ai singoli soci – conseguentemente – maggior reddito a titolo di IRPEF, in forza della loro partecipazione all’asserita società. La prima, interessante, osservazione è desumibile dall’esito del giudizio di legittimità: i giudici della Suprema Corte, infatti, hanno rigettato il ricorso dell’Ufficio in quanto “la circostanza – posta alla base dell’avviso di accertamento – secondo cui l’associazione non si era adeguata alla normativa introdotta in materia, per finalità antielusive, dall’art. 5 D. Lgs. 460/97 (…) doveva ritenersi irrilevante ai fini della decisione, in ragione della inapplicabilità ratione temporis della detta novella efficace a decorrere solo dal 1 gennaio 1998, laddove l’avviso impugnato concerneva le annualità 1995, 1996, 1997”. La massima sopra riportata contribuisce – senza soluzione di continuità – ad irrobustire l’orientamento giurisprudenziale, consolidato e risalente, secondo cui “ gli enti di tipo

associativo possono godere del trattamento agevolato previsto dal D.P.R. n. 917 del 1986, art. 111 (pre riforma 2004, ndr, in materia di IRPEG) e D.P.R. n. 633 del 1972, art. 4, (in materia di IVA) – come modificati, con evidente finalità antielusiva, dal D. Lgs. n. 460 del 1997, art. 5 – a condizione non solo dell’inserimento, negli loro atti costitutivi e negli statuti, di tutte le clausole dettagliatamente indicate nel D. Lgs. n. 460 cit., art. 5, ma anche dell’accertamento – effettuato dal giudice di merito con congrua motivazione – che la loro attività si svolga, in concreto, nel pieno rispetto delle prescrizioni contenute nelle clausole stesse» (dal testo della Cass. Civ. n. 11456/10, si vedano anche Cass. Civ. n. 22598/06 e 16032/05). In altre parole, (purtroppo) non si è certo in presenza di una solenne affermazione del principio di efficacia temporale delle norme tributarie ex art. 3 comma 1 Statuto del Contribuente; tuttavia merita di essere condivisa la statuizione della Corte di Cassazione laddove censura il macilento tentativo dell’Ufficio di applicare ai periodi d’imposta oggetto di verifica, ancorché in chiave antielusiva, una norma entrata in vigore successivamente alla verifica medesima. Tale considerazione permette di proporre una seconda osservazione attinente, in particolare, ai motivi proposti dal ricorrente in Cassazione. Nel primo motivo il ricorrente, dapprima, eccepisce la possibilità di inquadrare come società commerciale il soggetto sottoposto a verifica nel caso in cui “dall’analisi e dagli elementi raccolti si accerti la carenza dei principi di trasparenza nella gestione e di democraticità della struttura, nonché il mancato perfezionamento di finalità di solidarietà sociale”. Nel secondo motivo, l’Ufficio prosegue individuando in capo “al contribuente l’onere di fornire la prova contraria in ordine alla esistenza dei requisiti previsti dall’art. 111 TUIR (pre riforma, ndr) nonché dalla L. 398/91 e dal codice civile” ed infine conclude per l’attribuzione del maggior reddito accertato in capo all’associazione secondo le modalità previste per la società di fatto. In prima battuta, potrebbe apparire che la ricostruzione proposta dal ricorrente attraverso i tre illustrati quesiti rimanga priva di un’esauriente risposta; del resto, la Suprema Corte rigetta il ricorso rilevando che “il motivo è inammissibile perché lo stesso ed i relativi quesiti non investono la ratio decidendi della sentenza impugnata”. Oggetto della censura da parte della Corte è il tentativo dell’Ufficio di ascrivere la condotta dell’associazione e dei soci al paradigma dell’elusione fiscale. Se si accetta tale considerazione, l’argomento della Suprema Corte, sotteso alla succinta motivazione della sentenza in commento, non può che essere condivisibile, per almeno due buone ragioni. La prima, evidente, è costituita dalla circostanza che la “scelta difensiva” dell’Ufficio di ricorrere alla novella introdotta – in chiave antielusiva – dal D. Lgs. n. 460/1997, finisce per rivelarsi “non azzeccata” in quanto priva del necessario supporto normativo, di fatto inapplicabile ratione temporis al caso concreto. La seconda, non meno importante, permette di porre in discussione la tesi proposta dall’Ufficio poiché, prima ancora di essere priva di un saldo ancoraggio normativo, è incongruente dal punto di vista sostanziale. Invero, ritenere che il mancato adeguamento alla normativa introdotta dall’art. 5 D. Lgs. n. 460/1997 – addirittura non esigibile per i periodi d’imposta oggetto della verifica – potesse comunque integrare gli estremi della condotta finalizzata al conseguimento di un vantaggio fiscale, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili, costituisce senza dubbio una forzatura interpretativa del concetto stesso di elusione fiscale stessa.


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di Davide Venturi

il club che

ti sorprende

Nel cuore di Amsterdam, a due passi dal lussureggiante Vondelpark, The Athletic Club è un tempio del fitness fuori dal comune, capace di innovare recuperando e valorizzando il meglio del passato. Puntando su un’ambientazione unica nel suoi genere, qualità del servizio e centralità del cliente

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ituato sul bordo del Vondelpark – il magnifico cuore verde di Amsterdam progettato un secolo e mezzo fa – The Athletic Club, inaugurato il primo giugno 2012, è un centro fitness fuori dal comune. Innanzitutto per l’ambientazione che crea, con disarmante autenticità, un’atmosfera suggestiva, nella quale si fondono, senza forzature, semplicità ed eleganza, intimità e forza, modernità e nostalgia. Un contesto in stile Art Deco, ispirato ai ruggenti anni Venti, in cui c’è

spazio per anelli da ginnastica risalenti agli anni Settanta, un quadro svedese degli anni Sessanta, panche in legno di scolastica memoria, una pera e sacchi in cuoio da pugilato e addirittura una scala in ferro elicoidale risalente al XVIII secolo. Una piovosa domenica mattina dello scorso ottobre lo abbiamo visitato, restando ammaliati dalla sua raffinata sobrietà, capace di riportare in vita la magia delle palestre d’altri tempi, quelle nelle quali si allenava Mohammed Alì, ai tempi


gliatoi dotati di servizi e area relax, perfettamente in sintonia stilistica con il resto della struttura grazie alla scelta di complementi d’arredo ricercati e, neanche a dirlo, caratterizzati da un’eleganza retrò.

un imprenditore con le idee chiare Il club olandese, fondato e gestito da Mo Achahboun – ex campione di taekwondo, personal trainer plurispecializzato, volto televisivo in trasmissioni dedicate a fitness, salute e benessere, nonché firma della rivista Glamour – ha una

in cui “volando come una farfalla e pungendo come un’ape” diventò una leggenda della sport e un’icona vivente dell’emancipazione. L’alchimia raffinata che fa di questo club un modello al quale ispirarsi per chi desidera innovare recuperando e valorizzando il meglio del passato, si distingue anche per il servizio impeccabile che punta tutto sull’attenzione prestata al cliente e sulla personalizzazione dell’allenamento, guidato da professionisti con il pedigree, in gra-

do di garantire risultati a qualsiasi tipologia di praticante. L’allenamento di potenziamento e tonificazione – sia esso funzionale, svolto con l’ausilio dei rari attrezzi isotonici presenti, degli intramontabili pesi liberi e di altri “ferri del mestiere” – si svolge a piano terra, mentre il soppalco al quale si accede tramite la piccola scala di ferro colorata è destinato all’attività aerobica. Un’altra scala, anch’essa metallica, ma più ampia, lineare e moderna, conduce invece agli spo-

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In alto Mo Achahboun, titolare del club, in basso la scala elicoidale in ferro, risalente al XVIII secolo, che dà accesso all’area cardio


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Il club olandese punta su personal training e allenamento funzionale

mission molto chiara: formare atleti, dal punto di vista sia fisico sia mentale, senza rinunciare al divertimento e alla socializzazione. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo di “costruire atleti”, utilizza ogni tipologia di attrezzo, anche i più “storici” la cui efficacia ne ha sancito la riscoperta e una probabile immortalità. «Crediamo nell’allenamento funzionale classico – spiega Mo Achahboun, proprietario anche del club gemello aperto nel 2013 in un’atra zona della città – e trattiamo il corpo umano come la macchina più all’avanguardia e al tempo stesso più preziosa. I nostri personal trainer, specializzati in un’ampia gamma di discipline, prestano la massima attenzione a

ogni singolo cliente, aiutandolo a raggiungere gli obiettivi desiderati, assecondandone, nel limite del possibile, le preferenze. Oltre al functional training, impieghiamo diversi attrezzi cardio di ultima generazione per assicurare lo svolgimento di un allenamento completo che assicuri il raggiungimento di una forma fisica equilibrata e un benessere reale. Inoltre – aggiunge Achahboun – proponiamo diverse sessioni d’allenamento svolte in piccoli gruppi, composti da un minimo di 2 a un massimo di 8 persone, che comprendono l’indoor cycling e la corsa all’aperto». È grazie al running che l’esercizio fisico esce dal club per trasferirsi nel “suo grande giardino”, l’attiguo Vondelpark, 47 ettari di verde lus-

sureggiante, ideali per ossigenarsi e al tempo stesso rilassarsi. Dopo aver corretto la postura e ottimizzata la tecnica di corsa, i personal trainer inseriscono nel protocollo d’allenamento dei propri assistiti sessioni en plein air di jogging, interval training e addirittura preparazione specifica per il podismo.

il valore della competenza e della varietà Il grande valore aggiunto di questo club fuori dall’ordinario è lo staff, composto da tredici membri, dieci dei quali sono personal trainer, compreso lo stesso titolare. La polivalenza e la competenza di Achahboun è il marchio di fabbrica


del club che contraddistingue tutto il team. Professionista dell’esercizio fisico con diverse specializza-

zioni e un passato da campione nelle arti marziali, è in grado di muoversi con sicurezza e competenza in ogni ambito, dal classico allenamento di potenziamento e tonificazione muscolare al medical fitness, dalle discipline di combattimento al lifestyle coaching. I massaggi e la fisioterapia completano un’offerta in grado di soddisfare persone di ogni tipo, dal sedentario fuori forma che sente la necessità di migliorare la qualità della propria vita allo sportivo di alto profilo che intende migliorare le proprie prestazioni, passando per tutte le forme intermedie che si collocano sulla linea del benessere e della salute che congiunge queste due estremità.

il cliente al centro The Athletic Club è riservato esclusivamente a coloro che sottoscrivono l’iscrizione e acquistano un abbonamento in virtù del quale possono utilizzare la struttura sia autonomamente sia affidandosi a personal trainer (considerati tra i migliori d’Olanda), avendo inoltre accesso ad alcuni servizi “collaterali” a cinque stelle. Chi è interessato all’iscrizione è invitato a compilare l’apposito modulo proposto tramite il sito del club. La sua compilazione si traduce nell’invito a un incontro di orientamento che consente di stabilire la tipologia d’abbonamento che meglio si adatta alle specifiche esigenze soggettive. Questa visita al club, che ovviamente non comporta alcun impegno, comprende un’accurata valutazione delle condizioni fisiche, necessaria per configurare un programma d’allenamento su misura che consenta di conseguire i risultati stabiliti in modo graduale, tramite il raggiungimento di traguardi intermedi. Il club olandese, che propone anche discipline come Pilates, kickboxing e yoga, servite anch’esse con la formula del personal training, si posiziona dunque in modo molto chiaro per quanto concerne l’erogazione del servizio e la relazione con i clienti. «Questo approccio

In alto uno scorcio del secondo club aperto da Achahboun nel 2013, in basso una lezione di personal training individuale

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The Athletic Club si distingue anche per la grafica creata per il marchio e la comunicazione

– spiega Achahboun – oltre ad alimentare costantemente la motivazione dei soci, rende il percorso chiaro e orientato ai risultati. Gli obiettivi fissati non coincidono necessariamente con la perdita di peso e il raggiungimento di una migliore forma fisica. Molti dei nostri clienti hanno l’esigenza di migliorare la propria postura o la propria prestazione sportiva come, solo per fare un esempio, la potenza del gesto nel tennis. Il nostro approccio personalizzato e altamente professionale – tutti i trainer sono in possesso di certificazioni rilasciate da autorevoli enti di formazione, ndr – rende possibile la soddisfazione di ogni specifica esigenza ed è questo uno dei nostri maggiori punti

di forza che ci distinguono e posizionano con chiarezza sul mercato. L’approccio scientifico è un imperativo categorico per poter erogare un servizio del genere e soddisfare pienamente la nostra clientela, consentendo a chiunque di attuare il cambiamento desiderato e/o di superare i propri limiti, che si tratti di resistenza o forza fisica, stile di vita, comportamento alimentare o addirittura capacità mentali».

caldi scelti per le parati e i complementi d’arredo creano un’atmosfera intima e accogliente, ideale per mettere a proprio agio le tante persone che si sentono fuori posto negli ancora molto diffusi centri fitness vecchio stampo. L’offerta di attività è sostanzialmente la stessa del club gemello con l’aggiunta del boot camp e ovviamente l’approccio al cliente applica lo stesso format dimostratosi vincente.

il secondo club

qualità accessibile

Un anno dopo l’apertura del suo primo club, l’intraprendente Achahboun ne ha aperto un secondo, fedele al format che contraddistingue il marchio, in una zona di Amsterdam in cui hanno sede numerose aziende e uffici che offrono un bacino di utenza ideale, ovvero persone molto impegnate dal lavoro alle quali viene offerta una soluzione su misura che neutralizza la più classica delle scuse accampate da tanti potenziali utenti del fitness: “non ho tempo”. Anche questo club è reso unico da un apparente ossimoro riuscito davvero bene: un “lusso spartano” che mette a disposizione dei soci una piccola sauna, morbidi asciugamani, prodotti per la cura del corpo e addirittura, sempre compreso nell’abbonamento, frutta fresca e la colazione. L’illuminazione soffusa e i colori

Da una realtà di questo tipo ci si potrebbe aspettare, dal punto di vista dei prezzi, una soglia d’accesso selettiva o addirittura proibitiva, ma non è affatto così: il prezzo dell’adesione mensile, che naturalmente varia anche a seconda della durata dell’abbonamento, in media si aggira intorno ai 75 euro, una cifra decisamente accessibile. Dal lunedì il club è aperto dalle 7 del mattino alle 9 di sera e nel weekend l’orario si restringe nella fascia che va dalle 9 alle 14, ma le sessioni di personal training possono essere svolte, su richiesta, anche al di fuori degli orari canonici. Inoltre, i titolari dell’abbonamento possono allenarsi anche autonomamente e scegliere il numero e la frequenza delle sessioni individuali di personal training che meglio si adattano alle proprie esigenze e alla propria propensione alla spesa. Per dare un’idea ancor più chiara della politica dei prezzi, il club più recente, la cui iscrizione annuale costa 76 euro al mese, ha recentemente attuato la promozione invernale riservata a chi desidera rimettersi in forma, comprendente 3 sessioni di personal training individuale per tre ore complessive, l’abbonamento mensile e la tassa d’iscrizione a 149 euro invece di 380. Merita infine una considerazione il marchio e più in generale il materiale realizzato per la comunicazione e il marketing, sviluppato da un’agenzia di comunicazione che, attenendosi alle indicazioni di Mo Achahboun, ha creato una grafica la cui finalità è trasmettere una sensazione di lusso e qualità utilizzando uno stile che riporta, esattamente come le strutture che identifica, agli anni Venti, la decade nel corso della quale si sono svolte le Olimpiadi ad Amsterdam. www.athleticclub.nl


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sicurezza

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defibrillatori,

si avvicina l’ora x

Il prossimo 24 ottobre scadranno i trenta mesi concessi a fitness club, centri sportivi e piscine per dotarsi di un defibrillatore e formare il personale. Un obbligo da ottemperare per non correre gravi rischi civili e penali e un’opportunità in più per valorizzare il proprio prodotto e l’intero settore. Affrontiamo nuovamente la questione dal punto di vista giuridico e medico, presentando inoltre alcuni apparecchi

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al decreto del 24 aprile 2013, firmato dal Ministro Balduzzi, sono passati quasi due anni e mezzo. Come noto, questa norma introdotta per aggiornare la tutela sanitaria delle attività sportive – che interessa anche la tanto discussa certificazione medica per le attività definite “ludico-motorie”, questione che abbiamo affrontato più volte e sotto diverse angolazioni su queste pagine – ha concesso alle società sportive dilettantistiche, dunque alla maggior parte dei fitness club, centri sportivi e piscine italiani, trenta mesi di tempo per dotarsi di defibrillatori semiautomatici esterni. Dal prossimo 24 ottobre i gestori dovranno tassativamente esserne dotati e

a cura della redazione

aver ottemperato anche agli obblighi previsti per la formazione del personale addetto al loro utilizzo. Gli oneri per l’acquisto del dispositivo salvavita sono a carico delle società, ma queste, se operano nello stesso impianto sportivo, possono associarsi, oppure accordarsi con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico. Le dettagliate linee guida contenute dal decreto ministeriale in merito alla dotazione e utilizzo dei defibrillatori prevedono, tra le alter cose, la presenza di personale formato e pronto a intervenire, così come che il defibrillatore risulti facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre in perfette condizioni di funzionamento. I corsi di formazione sono effettuati dai centri di formazione accreditati dalle singole Regioni. È bene sottolineare che se una persona muore per arresto cardiaco all’interno di un club nel quale non è presente il defibrillatore e/o la persona formata per utilizzarlo, il gestore dell’impianto è l’unico responsabile e rischia una condanna sia civile sia penale per omicidio colposo.

una questione di vitale importanza Come abbiamo ricordato nell’approfondito articolo dedicato ai defibrillatori pubblicato ne Il Nuovo Club numero 129, ogni anno, in Italia, più di 50.000 persone muoiono per arresto cardiaco, un numero di


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sicurezza

la parola all’avvocato

In Italia, ogni anno muoiono più di 50.000 persone per arresto cardiaco. Molte di queste vite potrebbero essere salvate con l’utilizzo di un defibrillatore

decessi elevato (corrispondente al 10 per cento del totale) che in molti casi potrebbero essere scongiurati grazie alla presenza di un dispositivo salvavita che chiunque, dopo aver frequentato un breve corso di formazione, può utilizzare. Il mondo sportivo non è immune ai decessi provocati da arresti cardiaci che colpiscono anche soggetti giovanissimi e addirittura professionisti. Basti ricordare Piermario Morosini, giovane calciatore del Livorno deceduto in campo a Pescara il 14 aprile 2012, e Vigor Bovolenta, pallavolista scomparso il 24 marzo dello stesso anno durante la partita di B2 tra Volley Forlì e Lube Macerata. Entrambi avrebbero potuto essere salvati se a bordo campo fosse stato presente un defibrillatore e lo stesso discorso vale per i decessi che avvengono in ambito amatoriale. Non va inoltre dimenticato che le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte in Italia, essendo responsabili del 41% dei decessi registrati ogni anno, una percen-

tuale nettamente superiore a quella ascrivibile a tutte le patologie tumorali (28,4%). Nell’articolo pubblicato nel numero 102 abbiamo per la prima volta inquadrato gli aspetti critici fondamentali per consentire agli operatori del settore di prepararsi ad assumersi un nuovo impegno che, al di là della sua evidente valenza socio-sanitaria, porta con sé anche nuove opportunità. Ora i club italiani, ottemperando a un obbligo imposto dalla legge, hanno l’opportunità di far percepire ai propri clienti, reali e potenziali, l’importanza e il valore della sicurezza e della responsabilità sociale, due fattori da non sottovalutare per la crescita della credibilità del settore agli occhi di un gigantesco bacino di utenza potenziale. Questa nuova dotazione – che implica la formazione specifica di uno o più membri dello staff – può fungere da aggiuntiva leva promozionale da valorizzare con un’adeguata attività di marketing. Anche e soprattutto in virtù del fatto che la salute, nelle sue declinazioni sia preventi-

Il decreto Balduzzi presenta alcuni punti non chiari anche per quanto riguarda i defibrillatori e un’analisi dell’avvocato Guido Martinelli al riguardo può risultare molto utile per gli operatori che si accingono a dotarsi di questo strumento salvavita: «Sicuramente c’è poca chiarezza quando si dichiara che il defibrillatore non è obbligatorio nei casi in cui le attività svolte siano a “ridotto apporto cardio-circolatorio”, citando una lunga sequenza di attività che si conclude con l’indeterminato “e sport assimilabili”. Ora, la mia domanda è: chi decide quali siano questi sport assimilabili? I gestori a chi devono chiedere? E soprattutto esiste un medico che si assuma la responsabilità di dire a un gestore “stai tranquillo, tanto le attività che fai non comportano pericoli, quindi a te il defibrillatore non serve”. Se una persona muore di attacco cardiaco e non è presente il defibrillatore oppure manca la persona formata a utilizzarlo, il gestore dell’impianto è l’unico responsabile e rischia una condanna sia civile sia penale per omicidio colposo. Quello che stupisce – prosegue Martinelli – è che, nonostante sia già passata oltre la metà del tempo offerto dalla norma per uniformarsi, sono pochissimi coloro che si sono già premuniti di defibrillatore e hanno formato le persone al suo utilizzo. Quello che i gestori non comprendono è che, se dovesse succedere qualcosa, rischiano anche adesso una condanna, a prescindere dal fatto che ci si trovi in una fase di transizione della norma. Si continua a rimandare, pensando di avere ancora tempo davanti e forse sperando in una successiva proroga dei tempi. La verità, che il mondo sportivo fatica a comprendere, è che la presenza del defibrillatore non deve essere vista come un problema, ma come un’opportunità per salvare delle vite. Era solo questione

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ve sia curative, sarà sempre di più un aspetto centrale del “prodotto” offerto dai club per i quali sedentari, decondizionati e senior costituiscono un’enorme fetta di mercato da conquistare almeno in parte.

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la manutenzione del defibrillatore Per quanto concerne la manutenzione del dispositivo – importantissima poiché il suo mancato funzionamento vanificherebbe tutto – innanzitutto la batteria deve essere sempre ben funzionante e il referente addestrato all’utilizzo deve premurarsi di controllarne, ciclicamente, lo stato e tenerne nota. È altrettanto importante sapere che le piastre hanno una data di scadenza che va osservata scrupolosamente. Dopo tale termine, infatti, si altera la conducibilità delle stesse e il gel adesivo tende ad aderire meno al corpo, vanificando l’efficacia dello strumento.

di tempo prima che il Governo prendesse posizione per mettere in regola, da questo punto di vista, il mondo sportivo. Lo scatto definitivo è stato compiuto a seguito della morte in campo di Pierluigi Morosini. La sua tragica scomparsa ha sollevato un tale tumulto, anche dal punto di vista mediatico, da costringere a prendere una posizione netta in materia».

gli impegni del gestore «Tra gli impegni della società che ha in gestione l’impianto – spiega l’avvocato Martinelli – c’è anche la dislocazione nell’impianto sportivo di cartelli informativi, che indichino chiaramente la collocazione del defibrillatore, la stampa di opuscoli o la creazione di materiale video, sempre al fine di informare tutti coloro che lavorano e che frequentano l’impianto circa la presenza e la posizione esatta del defibrillatore. Oltre a questo, il gestore ha l’obbligo di informare il 118 della posizione del defibrillatore e di comunicare i nomi delle persone formate al suo utilizzo. Infine – conclude Martinelli –, deve essere identifi-

cato un referente che si accerti, a intervalli regolari, dello stato del defibrillatore». Negli impianti “condivisi” da più società sportive, queste ultime possono aggregarsi e comprare il defibrillatore insieme, condividendo anche l’investimento sulla formazione, ma ovviamente nel momento in cui l’impianto passa in gestione a nuove società, il defibrillatore resta di proprietà della struttura. Così come se è una singola società di gestione ad acquistarlo, resta di proprietà della società stessa.

la parola al medico Agire con tempestività all’insorgere dei sintomi di un arresto cardiocircolatorio è di vitale importanza e spesso fa la differenza tra salvare o meno una vita. A tale proposito abbiamo interpellato il dottor Maurilio Missere, specialista in Medicina del Lavoro, per avere le idee più chiare su una questione di tale importanza. «Intervenire con la massima tempestività è fondamentale. Durante l’arresto cardiaco – spiega il dottor Missere – il cuore smette di inviare sangue al

cervello e senza il corretto apporto di sangue le cellule cerebrali iniziano a morire. Ogni minuto che passa, le possibilità che il cervello non subisca danni permanenti calano del 10 per cento». Intervenire il più presto possibile significa dunque scongiurare un peggioramento vertiginoso delle condizioni del paziente, che può tradursi in paralisi permanenti anche gravi. «Durante i corsi BLSD – prosegue Missere – mostriamo sempre due video. Nel primo si vede un ragazzo che, durante una partita di calcio, cade a terra e immediatamente un altro giocatore corre a prendere il defibrillatore e chiama l’ambulanza. Nel contempo, i compagni di squadra escono dal campo da gioco riversandosi in strada per far largo ai mezzi di soccorso. All’arrivo dell’ambulanza, che ha immediatamente trovato il luogo dell’incidente grazie alle indicazioni corrette ricevute telefonicamente e ai ragazzi in mezzo alla strada, il ragazzo è già stato trattato con il DAE e tutto si conclude in modo positivo. Nel secondo video, nessuno sa dove sia collocato il defibrillatore e nel caos generale l’ambulanza viene chiamata in ritardo e quando arriva gira intorno all’impianto senza trovare il punto esatto in cui fermarsi per intervenire perché tutti stanno in cerchio attorno al ragazzo, steso a terra. Quando il personale sanitario dell’ambulanza finalmente interviene è troppo tardi. Tutto ciò per trasmettere un messaggio molto chiaro: avere in dotazione il defibrillatore è molto importante, ma è altrettanto importante imparare ad affrontare eventuali emergenze con efficienza e tempestività, altrimenti questo dispositivo salvavita potrebbe non servire a nulla».

la formazione Il corso BLSD (Basic Life Support Defibrillation), che insegna a utilizzare il defibrillatore automatico esterno, sinteticamente denominato DAE, comprende una parte teorica – che spiega come funziona il cuore, la circolazione sanguigna e che cosa succede quando si verifica un arresto cardiaco – e una parte pratica che, con l’ausilio di un defibrillatore privo di batteria e


un manichino impartisce le nozioni basilari del primo soccorso (ad esempio il massaggio cardiaco e la rianimazione polmonare) e ovviamente l’utilizzo del DAE. «L’utilizzo del defibrillatore – puntualizza Missere – richiede la maturazione di due competenze: da un lato la capacità di interpretare in modo corretto le indicazioni e i comandi che il dispositivo impartisce all’utilizzatore; dall’altra l’abilità di saper cogliere gli eventi anticipatori e i sintomi di un arresto cardiaco. Ci tengo inoltre a chiarire che il corso BLSD non può essere imposto: all’interno delle aziende, e di qualsiasi altra organizzazione, le persone preposte a imparare a utilizzare il DAE vengono identificati su base volontaria. La legge, da questo punto di vista, è chiara: il “non sanitario” non è obbligato a intervenire». C’è chi ritiene, erroneamente, che il defibrillatore non serva dove si svolgono attività a ridotto apporto cardio-circolatorio e a tale proposito il Dottor Missere è perentorio: «Le attività che mettono sotto stress il cuore e la circolazione possono aumentare il rischio di arresto cardiaco, ma non necessariamente ne sono la causa. La vittima può essere anche una persona seduta alla scrivania e nei bambini e negli adolescenti può essere causato da una malformazione genetica del cuore o da un problema ereditario. Può dunque succedere in qualsiasi momento, anche senza una causa scatenante ed è un errore considerarsi al sicuro solo perché gli utenti del proprio centro non saltano e non corrono. Un defibrillatore, a seconda del modello, può costare tra i 1.000 e i 1.200 euro, mentre la formazione ha un costo pari a una buona tuta da ginnastica».

Se una persona muore di attacco cardiaco e non è presente il defibrillatore o manca la persona formata a utilizzarlo, il gestore dell’impianto rischia una condanna per omicidio colposo anche nella fase di transizione della norma (prima del 24 ottobre 2015)? Sì Che cosa deve fare il gestore all’interno dell’impianto? Deve esporre cartelli informativi che indichino chiaramente la collocazione del defibrillatore, stampare opuscoli o creare materiale video per informare tutti coloro che lavorano e che frequentano l’impianto circa la presenza e la posizione esatta del defibrillatore. Quali altri obblighi ha il gestore? Deve informare il 118 circa la posizione del defibrillatore e comunicare i nomi delle persone formate al suo utilizzo. Chi deve accertarsi dello stato del defibrillatore? Un referente identificato dal gestore che lo faccia periodicamente e a intervalli regolari Negli impianti condivisi da più società sportive, quanti defibrillatori servono? Basta un solo defibrillatore e le società possono acquistarlo insieme, condividendo anche l’investimento sulla formazione. Se è una singola società di gestione ad acquistarlo, resta di proprietà della stessa. Se l’impianto passa in gestione a nuove società, a chi va il defibrillatore? Resta di proprietà della struttura. Che cosa insegna il corso BLSD (Basic Life Support Defibrillation)? Spiega come funziona il cuore, la circolazione sanguigna e che cosa succede quando si verifica un arresto cardiaco. Con l’ausilio di un defibrillatore privo di batteria e un manichino impartisce le nozioni basilari del primo soccorso (massaggio cardiaco, rianimazione polmonare ecc.) e ovviamente l’utilizzo del defibrillatore stesso. Come vengono identificate le persone preposte a imparare a utilizzare il DAE? Su base volontaria. La persona che ha frequentato il corso è obbligata a intervenire in caso di emergenza? La legge è chiara a tale proposito: il “non sanitario” non è obbligato a intervenire. Quali sono le cose più importante da imparare? Affrontare eventuali emergenze con efficienza e tempestività, così come interpretare in modo corretto le indicazioni e i comandi che il defibrillatore impartisce all’utilizzatore e cogliere gli eventi anticipatori e i sintomi di un arresto cardiaco.

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Se una persona muore di attacco cardiaco e non è presente il defibrillatore o manca la persona formata a utilizzarlo chi è il responsabile? Il gestore dell’impianto è l’unico responsabile e rischia una condanna sia civile sia penale per omicidio colposo.

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Riassumendo… FAQ su responsabilità e compiti del gestore

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tecnologia salvavita AED Plus

Samaritan PAD

Il defibrillatore semiautomatico AED Plus di ZOLL, coniugando la massima semplicità d’uso all’elevato contenuto tecnologico, assiste l’operatore durante tutte le fasi di intervento. Ideale per l’uso in ambito sportivo su adulti e bambini, impartisce chiare istruzioni (vocali, testuali e visive sul display) e protocolli dedicati per ciascuna tipologia di paziente. Assiste qualsiasi soccorritore nello svolgimento corretto e sicuro delle operazioni, dalla verifica dello stato del paziente all’erogazione della scarica e durante l’esecuzione del massaggio cardiaco. Attraverso l’esclusivo sistema Real CPR Help, il defibrillatore AED Plus valuta la profondità e la frequenza del massaggio e favorisce la corretta esecuzione delle compressioni. Solo in caso di necessità procede a guidare il soccorritore nella fase di erogazione dello ‘shock’. Le batterie che ne consentono il funzionamento durano cinque anni (come gli elettrodi di defibrillazione), sono reperibili anche presso punti vendita al dettaglio e quando è necessario sostituirle è il dispositivo stesso a indicarlo. Caratteristiche, queste, che assicurano, per lungo tempo, la massima sicurezza e protezione. Nonché costi di gestione contenuti. AED Plus di ZOLL è garantito fino a 7 anni.

I defibrillatori esterni Samaritan PAD, prodotti dall’azienda britannica HeartSine e rappresentati in Italia da EMD118, sono coperti da garanzia decennale e caratterizzati da costi di manutenzione tra i più contenuti in assoluto. Grazie alla loro qualità certificata (CE, FDA, IP56, MIL-STD810F) sono stati scelti da importanti realtà tra le quali figurano CONI, Casa Bianca, Los Angeles Lakers e Bayern Munich Stadium.

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un settore seduto

su una miniera d’oro I club vendono un prodotto straordinario come l’esercizio fisico, un farmaco naturale dagli effetti portentosi, una vera pozione magica in grado di migliorare e allungare la vita di tutti. Conquistare nuove grandi fasce di mercato non è un miraggio, ma servono strumenti adeguati, professionalità, cultura e strategie coerenti. Serve un cambiamento paradigmatico, ma come attuarlo? Lo abbiamo chiesto ad alcuni operatori del settore che, basandosi sulla loro solida esperienza maturata sul campo e sulla lungimiranza che ne deriva, indicano la strada che conduce a un futuro migliore per il settore a cura di Davide Venturi

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club, per fidelizzare la propria clientela e avvicinare le tante persone che, per tanti motivi, non hanno mai messo piede in “palestra”, hanno una grande opportunità: far percepire il valore straordinario del “prodotto” fitness, un far-

maco naturale dagli effetti portentosi per la salute, la qualità della vita e la longevità che, se somministrato in modo adeguato, è privo di effetti collaterali. E, dulcis in fundo, ha un costo irrisorio se paragonato ad altri servizi. Sono ormai tantissimi gli studi, con-

dotti a livello mondiale da prestigiosi atenei e centri di ricerca, che hanno scientificamente dimostrato i portentosi effetti dell’attività motoria in tutte le sue declinazioni, fitness in primis. E da anni i media non perdono occasione per diffondere un messaggio


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nel modo di proporsi ai consumatori e di comunicare con loro. Dalle loro risposte – approfondite riflessioni che ci hanno colpito positivamente, denotando una grande chiarezza di idee e consapevolezza sul da farsi – emerge un quadro chiaro e coerente sulla strada da imboccare, puntando innanzitutto su cultura e professionalità. Avremmo voluto coinvolgere molti altri gestori, manager ed esperti che, in virtù del loro spessore, avrebbero potuto fornire altre riflessioni stimolanti e utili, ma per ovvi motivi non abbiamo potuto farlo. Crediamo che il quadro emerso rappresenti gran parte del pensiero degli operatori più illuminati, una minoranza che ha il grande merito di favorire lo sviluppo del nostro mondo.

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Roberto Travan, socio fondatore e direttore generale di Starbene Group di Ronchi dei Legionari (UD) «Non possiamo più dare per scontato che persino il consumatore maturo percepisca e conosca il valore fondamentale dell’esercizio fisico per la salute. Non è detto che ne abbia coscienza perché non è stato adeguatamente erudito sul legame tra attività motoria e salute.

Appena il 7-8% della popolazione italiana frequenta un fitness club, ma per attrarre nuovi target, come i senior, serve un salto di qualità

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lubilmente alla cultura della salute e del benessere a tutto tondo, oggi può e deve fare la differenza. È ora di liberarsi definitivamente degli stereotipi, purtroppo in parte giustificati, che tanto penalizzano un settore in realtà stupefacente. Un settore che ha tutte le caratteristiche per soddisfare la grande domanda di salute e benessere, i cui operatori sono seduti su una miniera d’oro, ma per mettere le mani sul prezioso metallo servono strumenti e mentalità adeguate, professionalità e impegno rigoroso, strategie chiare e la capacità di fare quadrato per diffondere un messaggio coerente e credibile. In queste pagine diamo la parola ad alcuni autorevoli operatori del settore per capire com’è cambiata, a tutti i livelli, l’interazione del club con i soci e i potenziali iscritti in relazione al prodotto “fitness” e di conseguenza com’è cambiato il marketing e la comunicazione. Abbiamo chiesto loro che cosa si può fare, e che cosa stanno facendo, per sensibilizzare ulteriormente i consumatori circa il valore del fitness, elevando l’immagine del settore, e conquistare la fiducia, e la fedeltà, di nuove fasce di clientela. E non potevano non porre altri due interrogativi: quali sono gli strumenti necessari per fare il tanto agognato salto di qualità e, non meno importante, gli errori da non commettere più

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tanto semplice quanto chiaro: per vivere meglio e più a lungo bisogna assumere uno stile di vita fisicamente attivo associato a un’alimentazione corretta e un atteggiamento mentale positivo. Ma nonostante la “presa di coscienza di massa”, le persone che si muovono regolarmente sono ancora una minoranza della popolazione e coloro che frequentano un fitness club appena il 7-8 per cento del totale. Ciò che si è fatto fino ad oggi non basta, ma non bisogna scoraggiarsi, il settore ha potenzialità davvero grandi. È giunto il momento di valorizzare i propri punti di forza, innanzitutto partendo dalla consapevolezza che le leve per motivare i frequentatori del club e attrarre nuovi clienti sono cambiate. Da un po’ di anni a questa parte, i concetti di salute e benessere, per i motivi appena esposti, hanno guadagnato terreno sull’interpretazione banalmente narcisistica del fitness. Spesso ci si trova addirittura di fronte a un paradosso: potenziali clienti consapevoli del valore della propria salute, disposti a prendersi cura di sé allenandosi regolarmente, sono scoraggiati da club obsoleti, incapaci di instaurare una relazione con i propri potenziali utenti, dunque di comprenderne le esigenze reali e adeguare di conseguenza il proprio prodotto. Il modo di proporre e “confezionare” il prodotto fitness, legandolo indisso-

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Spesso i club pubblicizzano “i mezzi” e non “il fine” dell’esercizio fisico

Per sensibilizzare un potenziale cliente dobbiamo ricordarci che è molto legato al bisogno generale di salute. Se riusciamo a stimolarlo e fargli capire che la salute non è un privilegio acquisito, bensì una responsabilità, allora riusciamo a instaurare sin dall’inizio un rapporto valoriale completamente diverso. Da sempre Starbene Group eroga un servizio distintivo che esalta la conoscenza del cliente. Più riusciamo a conoscere il suo bisogno, più risulta facile proporre soluzioni personalizzate che lo soddisfano. Abbiamo sempre investito, e continuiamo a investire, sull’innovazione continua per aggiornare i servizi e orientarli ai reali bisogni del cliente, investendo molto sulla formazione interna. Riusciamo a farlo perché abbiamo un’organizzazione aziendale vera e propria, siamo una vera impresa. Ci siamo distinti sempre grazie a questo approccio e ritengo che la formazione vada inserita nel budget perché è la risorsa che consente di innovare, erogare qualità, conquistare nuovi target. La storia del fitness – prosegue Travan – non ci aiuta: gli stereotipi con i quali è nato il settore si scontrano con un riferimento valoriale che oggi

sarebbe fondamentale per liberarci da etichette scomode e distinguerci realmente dal body building e dall’aerobica di massa. La cura della salute presuppone un cambio di paradigma, dovremmo ricostruire tutto da capo, ricominciare da zero, ma non si può fare, dunque serve un percorso che richiede tempo. Serve tempo e impegno per dare continuità a un messaggio che ruota intorno a un percorso culturale, serve una “culturizzazione” del messaggio. Negli ultimi anni, la tecnologia (web, social) ci ha dato grandi opportunità per comunicare in modo diverso, più efficace, consentendoci di raggiungere un numero maggiore di persone. Un’opportunità che noi, come altri operatori, cerchiamo di sfruttare il più possibile. Ma avere un sito o una pagina Facebook non basta per attuare una comunicazione incisiva. Servono piani articolati di marketing e comunicazione, serve una vera strategia. Bisogna mantenere un dialogo continuo con il cliente attivo che è il nostro più grande tesoro. La sua soddisfazione deve essere una nostra priorità, dunque dobbiamo verificarla continuamente per fidelizzarlo il più possibile.

Oggi più che mai è indispensabile dedicare tempo ed energie per comunicare al cliente, in ogni occasione, il beneficio che può trarre dallo stile di vita wellness in cui il movimento e l’esercizio fisico sono due capisaldi. La persona che sceglie di frequentare un club fa un investimento fondamentale per la sua salute, sceglie di assumere un farmaco straordinario: l’esercizio fisico. Starbene Group ha lavorato moltissimo sulla metodologia di erogazione dei servizi, attuando proposte coordinate in cui tutti i ruoli operativi devono avere ben chiaro come comunicare con le persone il valore dell’esercizio fisico. Ogni ambito del club, dalla reception al reparto consulenza/vendita all’area tecnica, deve disporre di strumenti e strategie condivise per esaltare in ogni occasione gli effetti straordinari dell’esercizio come farmaco. Noi, sin dal primo contatto con il potenziale cliente, trasmettiamo il messaggio dei benefici per la salute dell’esercizio e investiamo anche due o tre incontri per dialogare con il potenziale socio per essere certi che abbia chiaro di cosa stiamo parlando. Non vendiamo un abbonamento, bensì un percorso condiviso il cui fine primario è mantenere o migliorare la salute. Questo approccio – puntualizza Travan – ci consente di portare avanti un percorso lungo e reciprocamente soddisfacente. Trascorriamo molto tempo con il nostro interlocutore fino a quando non è convinto che stiamo facendo qualcosa di importante per lui/lei. Organizziamo momenti culturali per informare e formare i clienti e rinforzarne la cultura legata alla salute e all’esercizio fisico. Vogliamo che i nostri clienti siano convinti di ciò che fanno. Le persone vanno capite, la loro richiesta va interpretata, dobbiamo comprendere il loro vero bisogno. Serve dunque un’adeguata formazione professionale in tutti i ruoli, non solo in ambito tecnico: tutti i membri dello staff devono avere una preparazione in ambito relazionale e psicologico. Ritengo inoltre che oggi i club debbano fare una scelta molto chiara per distinguersi: puntare su un servizio eccellente per posizionarsi con chiarezza, vendendolo a un prezzo adeguato al suo valore. Non è più possibile gestire un premium club svendendo i propri servizi con tariffe


Pierluigi Vagali, European Head of Product presso Virgin Active Continental Europe «Molti club sono nati, e si sono strutturati, per persone in forma che vogliono apparire più in forma e risultano ancora inadeguati per chi deve motivarsi all’esercizio fisico. Non ho dubbi sul fatto che l’esercizio fisico sia il miglior

La professionalità è uno dei fattori critici sui quali deve puntare maggiormente il settore per conquistare nuove fasce di consumatori

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Per quanto ci riguarda – prosegue Vagali – promuoviamo appositi percorsi di “induction” rivolti ai nuovi soci, sapendo che i primi 3 mesi sono i più a rischio di abbandono prematuro, determinanti per aiutare il nuovo iscritto a cambiare abitudini e stile di vita. Verifichiamo che la frequenza sia di almeno 2 volte alla settimana, fissiamo appuntamenti periodici diversificati, sia singoli sia di gruppo, in funzione del “tipo” di socio. Inoltre, puntiamo sulla sinergia tra professionisti quali trainer, nutrizionisti e coach che si muovono all’interno di un approccio sistemico che si concretizza senza “appesantire” i rapporti di comunicazione. Piacere, divertimento e risultati compongono la triade che dovrebbe motivare, a lungo termine, la persona a inserire stabilmente l’esercizio fisico nella propria vita. Da molto tempo l’immagine Virgin Active è rappresentata da persone sorridenti di ogni età e sesso mentre svolgono attività fisica. Nel 2006 siamo usciti con un video su scala internazionale ambientato in un bosco nel quale erano riprodotte le attività che si svolgono abitualmente in palestra: nuoto e acqua fitness venivano svolte

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farmaco, privo di effetti collaterali, ma probabilmente il messaggio che vogliamo far arrivare non colpisce nel profondo chi più ne avrebbe bisogno. D’altra parte, la salute viene definita “fattore a riconoscimento inverso”, che significa che ti accorgi della sua importanza solo quando la perdi. Che cosa può portare una persona sedentaria, sovrappeso, fidelizzata da 10 anni al divano ad alzarsi dallo stesso e iniziare a “muoversi”? Gli avvisi funerei a cui sono sottoposti i fumatori ci fanno capire che un’informazione sugli “effetti collaterali” non basta a far sì che chi vuole fumare non acquisti in modo impulsivo il pacchetto di sigarette. Perché, allora, non proviamo a cambiare modalità comunicativa? Live happy, be active è il claim che sintetizza la mission di Virgin Active. Poiché un bisogno nasce dalla necessità di evitare uno stato di dolore o dal desiderio di raggiungere uno stato di piacere, gli operatori di club dovrebbero tener conto di questa dualità nel momento in cui configurano e propongono i loro servizi/attività. E non dobbiamo dimenticarci che non abbiamo una seconda possibilità per fare una buona prima impressione.

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onnicomprensive, bisogna avere una strategia ben precisa relativa alla propria offerta abbinata a un listino che assicuri un ritorno economico adeguato. Si può offrire qualità a prezzi e condizioni diverse, scegliendo da che parte stare, ovvero se offrire un servizio e un’assistenza personalizzati, oppure ambienti e attrezzi di qualità senza assistenza, come insegna il mercato low cost. Se si decide di erogare un servizio che mette al centro il cliente e le sue reali esigenze, bisogna necessariamente investire con convinzione sulle risorse umane, dunque sulla selezione del personale, sulla sua formazione e sul controllo del suo operato. Oggi, a mio avviso, non ha più senso proporre a potenziali clienti con esigenze completamente diverse lo stesso prodotto (il corso di step per tutti o la solita scheda di allenamento da svolgere in sala con le macchine, uguale per il sedentario e per il giovane in forma). Per attrarre nuove e specifiche fasce di utenza bisogna raffinare e targettizzare l’offerta, riorganizzare gli spazi, il metodo, le proposte commerciali. Il nostro settore ha grandi potenzialità e deve puntare sulla vendita di uno stile di vita improntato alla salute. Ci sono milioni di potenziali clienti da coinvolgere: persone in sovrappeso, persone che devono prepararsi a specifiche discipline sportive, persone che devono fare riabilitazione. Ma l’imprenditore deve soddisfare questi consumatori con servizi adeguati, nuovi, proposti in modo diverso. Serve inoltre fare community, fare settore. Mai come ora gli operatori devono unirsi e dialogare e collaborare con le istituzioni e attuare azioni comuni. Il cambiamento – conclude Travan – è continuo e dobbiamo lavorare con linee-guida condivise in special modo nel far percepire il valore dell’esercizio fisico per la salute».

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in un lago, V-Cycle su una strada sterrata circondata da alberi e le attività di gruppo in un prato in mezzo alla foresta. Il filmato durava un minuto e solo negli ultimi 10 secondi venivano ripresi gli ambienti del club. Il messaggio che volevamo passasse era questo: “Ti sentirai così!”. Ieri, come oggi, vogliamo diffondere una cultura del movimento. Ad oggi, in Italia, il tasso di fidelizzazione dei frequentatori di centri fitness è mediamente pari al 50 per cento, il che significa che la metà degli iscritti non rinnova il proprio abbonamento. Ciò purtroppo dimostra che la strada per sensibilizzare il consumatore è ancora lunga, ma sinceramente non credo che la valorizzazione del prodotto passi dalla strategia diffusa di ridurre i prezzi degli abbonamenti. I soci Virgin Active sono fidelizzati e quando sospendono l’abbonamento per un periodo, difficilmente scelgono un’altra struttura, ma comunque smettono d’allenarsi. Evidentemente è necessario migliorare ulteriormente “l’imprinting” sulla vitale necessità di svolgere esercizio fisico, sempre e comunque, dentro o fuori le nostre strutture, a qualsiasi età. Ciò può avvenire da una parte creando un’esperienza positiva a chi si avvicina, per la prima volta, al movimento, dall’altra creando una cultura diffusa facendo “sistema”, istituendo una “rete” con le istituzioni locali, le università, il comune, i media eccetera.

In questo periodo di macro crisi economica, le persone ricercano valore a costi adeguati, più specificatamente divertimento in gruppo o soluzioni a breve-medio termine a problemi specifici. In 10 anni lo “usage” dei corsi musicali è passato dal 28 ad oltre il 40 per cento, a dimostrazione che la stragrande maggioranza della popolazione ricerca la condivisione e il sostegno del gruppo, sempre guidato da un leader (istruttore). L’intervento di altre categorie di professionisti nei centri fitness, quali nutrizionista, osteopata e psicologo, è sinergico al raggiungimento del risultato e alla soddisfazione del socio, favorendone la fidelizzazione. Le cosiddette “popolazioni speciali” necessitano di strutture e professionisti capaci di rispondere alle loro esigenze (si pensi a persone affette da patologie quali sclerosi multipla, diabete, cardiopatie, obesità, morbo di Parkinson) e la professionalizzazione continua dei trainer deve essere dunque una costante nel tempo. Ancora oggi vengono diffusi da molti operatori volantini di mediocre qualità caratterizzati dall’immagine di batterie di attrezzi, super sconti in grande evidenza e la lista dei corsi dai nomi più disparati. Purtroppo, solo gli addetti ai lavori riescono a discernerne i benefici. Perché invece non fare leva proprio sui benefici dell’esercizio fisico? Perché promuovere il mezzo e non il fine? È come se una agen-

Far leva esclusivamente sul prezzo per attrarre nuovi consumatori è un grave errore commesso da molti operatori

zia di viaggi pubblicizzasse le lunghe code al check-in invece dell’incantevole spiaggia maldiviana. In merito al prezzo, che spesso corrisponde a importi giornalieri inferiori a un caffè, causticamente dico che il nostro settore non risente della crisi perché in crisi c’è sempre stato. Sinceramente non mi viene in mente una realtà paragonabili a un club, utilizzabile ogni giorno, aperto dal primo mattino alla tarda sera/notte, weekend compreso, con docce calde, ambienti confortevoli e servizi dai quali scaturiscono effetti estetici e per la salute, nel quale è possibile interagire, se lo si vuole, con professionisti e gruppi eterogenei di persone. E tutto questo a un costo inferiore a un caffè. Credo proprio che sul piano comunicativo si potrebbe fare molto meglio. Riscontro inoltre una scarsa coerenza tra il messaggio che si vorrebbe trasmettere ai più e il reale stile di vita di molti operatori del nostro settore. Mi capita spesso, durante viaggi di lavoro, ad esempio in occasione di congressi, di ritagliarmi uno spazio, tra un impegno e l’altro, per allenarmi con i soliti due o tre “colleghi”. Così come vedo esperti della nutrizione in sovrappeso e guru imbolsiti. Come possono promotori del fitness così essere credibili? Dovrebbero – conclude Vagali – predicare bene e razzolare meglio».

Paola Perfetti, direttore Tropos Club di Firenze «Il claim Tropos, Tu al Centro! sintetizza la nostra filosofia che ovviamente si riflette nel modo in cui comunichiamo con le persone per avvicinarle al mondo del benessere, inteso come stile di vita finalizzato alla prevenzione di sintomatologie e/o patologie causate dalla sedentarietà e dagli eccessi alimentari, sin dalla prima infanzia. In quattro decenni, all’interno di Tropos Club ho potuto osservare generazioni diverse e il cambiamento della società e delle esigenze dei consumatori, ma ho anche potuto constatare che i veri valori (bisogni) che motivano l’uomo (il potenziale cliente) sono sempre gli stessi: bisogno di importanza, sicurezza, relazione e autorealizzazione. Paradossalmente la salute passa in second’ordine in questa scala di valori che spingono

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le persone a entrare nei nostri club, a meno che non sia il medico a prescrivere/suggerire esercizio fisico. E qui entra in gioco il nostro Club della Salute, con il quale ci rivolgiamo a tutta la famiglia, a persone di età compresa tra 3 mesi e 100 anni, attuando campagne di marketing incentrate su questo tema che reputiamo centrale. Basandomi sulla nostra esperienza, e non solo, posso dire che il mondo della medicina si sta accostando a quello dell’esercizio fisico inteso come farmaco e gli stessi medici stanno diventando protagonisti e promotori del fitness, dell’attività fisica e dello sport. È su di loro che dobbiamo agire invitandoli a provare il nostro “prodotto” a 360 gradi in modo che ne traggano per primi i grandi benefici che ne derivano, incentivandoli così a sensibilizzare e indirizzare i loro pazienti. Il medico, essendo una persona come tutte le altre, ha bisogno di scaricare lo stress e ricaricarsi di energia per svolgere al meglio una professione impegnativa e importante, ma non sempre il suo stile di vita è quello “giusto”. Tra i nostri soci – prosegue Paola Perfetti – figurano molti medici generici, specialisti, primari e professori che frequentano palestra, piscina e area benessere apprezzandone gli effetti e consigliando ai propri pa-

zienti le stesse attività e gli stessi trattamenti che provano sulla loro pelle. Ma sono ancora tanti i medici che non frequentano un club perché non conoscono le nostre proposte e di conseguenza non si fidano. Per avvicinarci il più possibile al mondo sanitario, organizziamo anche eventi, come, solo per fare un esempio, la serata a tema intitolata La Postura fa spettacolo, tenutasi poco più di un anno fa, alla quale hanno partecipato, come spettatori, circa 100 medici, che hanno scoperto tante discipline fitness/wellness di cui non avevano mai sentito parlare o delle quali avevano un’idea completamente diversa. Hanno così compreso il valore del nostro prodotto, della nostra professionalità, del nostro lavoro, della nostra qualità. La nostra comunicazione è rimasta la stessa dal punto di vista dei valori che ci contraddistinguono, ma è cambiata per quanto concerne gli strumenti impiegati per diffondere il nostro messaggio. Oggi, oltre alla comunicazione tradizionale, facciamo ricorso al web marketing e curiamo la nostra pagina Facebook, strumenti che sono il pane quotidiano delle nuove generazioni, ma oggi utilizzati anche dalle persone più mature grazie agli smartphone che hanno trasformato il telefono cellulare in una macchina

Gli operatori del settore, per attrarre nuove fasce di consumatori e fare il salto di qualità, devono necessariamente gestire i propri club come aziende

fotografica e un mini-computer. La tecnologia consente oggi di raggiungere target molto più ampi e allargare la cassa di risonanza per diffondere la cultura dell’esercizio fisico finalizzato innanzitutto alla salute e al reale benessere. Ma non dobbiamo dimenticarci che le persone che frequentano i fitness club non si vogliono sentire malate. Tra i nostri clienti figurano persone che, dopo incidenti gravi, non vedevano l’ora di tornare da noi per sentirsi sani, uguali agli altri, magari svolgendo semplicemente una lezione di ginnastica posturale in acqua che non è riabilitazione, svolta nei centri preposti. Basandomi sulla nostra esperienza, ritengo che per far per far percepire ai consumatori il valore dei servizi erogati dai club, gli operatori debbano innanzitutto selezionare professionisti adeguatamente formati e, soprattutto, che abbiano nel loro DNA l’amore per le persone. È importante che i soci possano fare riferimento su professionisti preparati e adatti a relazionarsi nel modo giusto con altre persone, che si tratti di un istruttore, un massiofisioterapista, un fisioterapista o un coach alimentare. Fiducia e stima – conclude Paola Perfetti – innescano il passaparola positivo il cui valore non potrà mai essere eguagliato da uno stendardo, un articolo su un giornale o una pubblicità».

Fausto Di Giulio, titolare Medical Sport di Tortoreto (TE) «Credo che la prima cosa da fare sia sviluppare vera innovazione trasformazionale per poter soddisfare nuovi e ampi segmenti di mercato che attualmente non riusciamo a servire con adeguati volumi. Considerando che tutti sono consapevoli del valore dell’esercizio fisico per una vita più lunga e migliore, e che da anni siamo ormai fermi al 7 percento come penetrazione di mercato, è ovvio che ci troviamo di fronte a un serio problema di appetibilità della nostra offerta. Noto che molti operatori credono di innovare semplicemente cambiando etichette a vecchi programmi e lanciando slogan “wellness”. Continuo a non vedere cambiamenti reali in nessuno dei tre ambiti principali dell’innovazione: le caratteristiche


L’esercizio fisico è un farmaco naturale dagli effetti portentosi per la salute

dell’offerta stessa (e sarebbe tutto sommato semplice); il modello di business; il coinvolgimento della clientela. Come club, ci rivolgiamo al mercato health, ovvero a coloro che sono interessati all’esercizio fisico per motivi di salute, suddividendolo in due principali segmenti: prevenzione primaria

(chi è in salute e vuole prevenire) e prevenzione secondaria (chi ha una patologia e vuole guarire o evitare peggioramenti). Per ognuno dei due segmenti abbiamo impostato almeno 5 tipologie di tattiche di innovazioni che interessano l’area dell’offerta, il modello di business e l’esperienza

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che facciamo vivere al cliente. Abbiamo un piano annuale di eventi educativi ricorrenti proposti su base mensile e rivolti sia ai clienti (attivi e potenziali clienti) sia agli operatori sanitari del nostro bacino d’utenza. Eroghiamo con costanza education, ovvero facciamo cultura nel nostro mercato tramite tutti i canali di comunicazione possibili, tra i quali figurano i volantini, Facebook, i promoter in farmacia e l’evento Active Doctors Active Patients (cfr. Il Nuovo Club n. 125). Inoltre, vendiamo e regaliamo a tutti i nuovi soci e ai medici di famiglia e ospedalieri e-book e manuali che educano circa il valore fondamentale dell’esercizio fisico come vero e proprio farmaco. Ritengo – prosegue Di Giulio – che nel settore sia gravemente insufficiente il tempo investito su formazione e sensibilizzazione, dello staff in primis, ma anche dei clienti, riguardante l’importanza dell’esercizio fisico per la salute. Lo facciamo sporadicamente, ma non è sufficiente. È fondamentale farlo ogni giorno secondo un piano ben codificato. E tutto parte dalla coordinazione e sincronizzazione relative al cosa dire e come dirlo. Spesso i clienti vengono confusi da

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istruttori che dicono cose diametralmente opposte. È un po’ quello che succede quando si consultano tre medici diversi per gli stessi sintomi e si ricevono tre diagnosi differenti. Ne esce un’immagine del settore, in questo caso fitness e sanitario, negativa. È dunque fondamentale studiare insieme al proprio team, e discutere, per stabilire una linea comunicativa efficace e uniforme. La comunicazione è sicuramente importante, ma secondaria rispetto a una reale innovazione che stravolga lo status quo e creai un valore aggiunto tangibile e percepito dai consumatori. A mio avviso – conclude Di Giulio – molti operatori continuano a commettere quello che reputo l’errore peggiore: sbandierare novità in grado di divertire e mantenere in salute per poi deludere i consumatori che in palestra trovano la solita minestra riscaldata».

Giorgio Leo, co-titolare Show Personal Training Club di Padova «Aiutiamo i nostri clienti, e più in generale chi entra in contatto con noi anche senza diventare cliente, a spostare l’attenzione dal concetto dovere-esercizio al concetto piacereesercizio. Per farlo, ci impegniamo a capire in modo approfondito che cosa possiamo fare per aiutarli a ottenere i risultati per cui ci chiedono aiuto,

cercando di far emergere la vera ragione per la quale si rivolgono a noi. E cerchiamo di farlo in modo divertente, ovvero divertendoci a comprendere come ogni dettaglio possa essere collegato alle loro esigenze, guidandoli in una degustazione di “esercizi” utili per loro, e non a un freddo rapporto tra il loro corpo e gli strumenti atti a muoverlo. In ultima analisi, ma non meno importante, ci occupiamo di ogni singolo cliente come team in quanto siamo convinti che la forza del gruppo sia superiore alla forza del singolo. Dunque il nostro cliente compra un metodo di lavoro erogato da professionisti diversi, accomunati da un brand, uno scopo, dei valori comuni. Siamo una realtà relativamente giovane: con il mio socio Vito Stolfi, ho iniziato a lavorare quando ero ancora un ragazzino e ora sono nove anni che ci occupiamo di personal training in via esclusiva. Inizialmente avevamo bisogno di illustrare al consumatore di fitness il concetto di qualità e di condivisione tra personal trainer e cliente, quindi abbiamo deciso di investire molte risorse sull’organizzazione di eventi legati al golf, al tennis, al podismo, collaborando con marchi del lusso in eventi promozionali e benefici, acquistando diversi spazi pubblicitari generalisti su riviste locali che si rivolgevano ai target per noi di riferimento. Quindi abbiamo smesso: da circa cinque anni investiamo in modo esclusivo su canali e strumenti che aiutano a creare cultura. A nostro avviso, il modo più efficace per aiu-

Far provare ai medici gli effetti straordinari dell’esercizio fisico è il modo migliore per convincerli a prescriverlo

tare le persone a vivere in modo più sano e fisicamente attivo è aiutarle a conoscere. Riteniamo che non ci siano strategie di marketing o di comunicazione più potenti dell’attività educativa che consente alle persone di comprendere realmente. Il grande economista Peter Drucker affermava che “la cultura si mangia la strategia a colazione” e noi ci crediamo davvero. Per noi diffondere cultura significa organizzare e frequentare eventi di condivisione, congressi, leggere, pubblicare, consigliare libri, promuovere e pubblicare e-book e audiolibri, partecipare a tavole rotonde alle quali intervengono figure di diversa estrazione con lo stesso fine (tutelare la salute), scandagliare la ricerca scientifica e tradurla per renderla fruibile e curiosa, aiutare le persone a stimolare la voglia di provare a metterla in pratica. Con i nostri due club di Padova, ai quali se ne aggiungerà presto uno a Treviso, eroghiamo servizi principalmente orientati ai “pazienti” medical. Più del 60 per cento del nostro target è composto da persone afflitte da patologie croniche e il restante 40 per cento da persone sane che vogliono continuare a esserlo. In questo calderone ci sono persone che non entrerebbero mai in una “palestra” tradizionale. Per trasferire ai nostri clienti, reali e potenziali, il valore straordinario dell’esercizio fisico, puntiamo innanzitutto sulla professionalità e sul sapere che trasformiamo in saper fare. Non penso serva molto altro. Viaggio regolarmente, anche all’estero, per provare servizi e visitare club e sono sorpreso dal fatto che raramente qualcuno o qualcosa mi colpisce davvero, se non la bellezza di alcuni spazi e soluzioni stilistiche e architettoniche. Credo che gli operatori del nostro settore dovrebbero impegnarsi a cucinare un arrosto di qualità, piuttosto che a soffiare fumo negli occhi di milioni di clienti potenziali. Credo sia questa l’unica ricetta per una crescita a doppia cifra, indipendentemente dagli interessi di produttori o altri stakeholder. L’errore più grave commesso oggi dagli operatori – prosegue Leo – nel comunicare con i consumatori è addirittura paradossale in quanto consiste nel non comunicare. Il 90 per cento della popolazione oggi non entra in un centro fitness perché al di là dell’aspetto edonistico, e qualche attività che va di moda, non trova

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L’esercizio fisico è un farmaco efficace, ma è importante somministrarlo senza far sentire le persone che lo svolgono malate

un reale valore aggiunto. Dobbiamo porci alcune domande fondamentali: la palestra è un luogo dove le persone non attive possono diventarlo, oppure un posto esclusivamente per persone già attive? Quali risultati si possono raggiungere frequentandola? Ci si diverte? È davvero un luogo basato sul concetto di comunità, in cui il singolo utente si sente accolto e protetto e sicuro? Ritengo che un altro errore gravissimo risieda nella ricerca spasmodica di attrarre persone utilizzando esclusivamente la leva prezzo. Purtroppo parlare di prezzo non significa ispirare potenziali utenti, significa, tutto al più, manipolarli. E sappiamo bene che la manipolare è una strategia che paga solo nel breve periodo. Del resto, quale brand di qualità agisce sulla leva prezzo per fare profitto? Vorrei che il settore cambiasse in futuro e immagino tanti operatori uniti da un “perché” condiviso, basato su valori radicati che consentano di orientare tante persone all’adozione di uno stile di vita attivo. Essere attivi vuol dire essere sani ed essere sani è bello ed emozionante. Si vive una sola volta ed è un vero peccato perdere l’occasione di emozionarsi. E infine mi im-

magino tanti club organizzati in modo etico. “Etico”, per me, significa essere vere e proprie aziende, non circoli o associazioni più o meno no-profit. Per comunicare serietà, professionalità, coerenza, riuscendo a ispirare tante persone a fare qualcosa che non immaginano di poter fare è necessario che ognuno di noi immagini per primo qualcosa che gli sembra impossibile, ma che può diventare possibile. Non esistono – conclude Leo – altri mercati con tanti player che non sono vere aziende. Credo sia questo un prerequisito indispensabile per fare il vero salto di qualità».

David Mariani, titolare Mariani Wellness Resort di Pieve a Nievole (PT) «I club dovrebbero investire maggiore tempo e risorse per far crescere il valore percepito del prodotto che propongono, che oggi è bassissimo. Il low cost ha purtroppo peggiorato ulteriormente tale percezione, spostando l’attenzione sul prezzo anziché sul prodotto. Al Mariani Wellness

Resort stiamo cercando di marcare la differenza tra il fitness edonistico, autogestito, e il wellness di cui noi siamo promotori. E lo facciamo attraverso partnership con università e diverse istituzioni, tra i quali figurano medici e amministrazioni comunali. È inoltre necessaria una maggiore professionalità dello staff (i tecnici del Mariani Wellness Resort sono tutti laureati in scienze motorie e fisioterapia, ndr) in grado di trasferire la cultura della prevenzione sulle persone, e diffondere il messaggio che è possibile essere più giovani e più sani tra 5 anni. Servono persone competenti e appassionate che vanno pagate adeguatamente e bisogna sostenere il prezzo, anziché abbassarlo, altrimenti non ci sono possibilità. Attraverso la percezione del valore di ogni prodotto o servizio si stabilisce la scala delle priorità degli acquisti: nessuno risparmia sul medico perché lo reputa importante per la salute. Dal 2008 – prosegue Mariani – utilizziamo lo slogan “vivere a lungo, vivere meglio” e dal 2012 organizziamo eventi tematici gratuiti su temi legati alla salute e recentemente abbiamo attuato un’importante campagna pubblicitaria con questo claim: “quanto vale la tua salute?”. Il marketing si è evoluto, dal punto di vista sia dei contenuti sia degli strumenti che impiega: alla classica pubblicità istituzionale si è affiancato il web e i social network, ma i risultati migliori, nel nostro settore, continuano a essere prodotti dai testimonial, ossia dai soci soddisfatti che attuano il passaparola. L’errore più grande ha radici lontane, un errore nel proporre il prodotto fitness che fa riaffiorare sensazioni negative. Per convincere le persone a riprendere a svolgere attività fisica si è fatto leva su strumenti quali bilancia, calorie, programmi dietologici, allenamento intensivi… tutte cose che hanno reso ansiogeno il rapporto con l’esercizio fisico e la salute, associando tali attività alla fatica, alla rinuncia, a sensazioni di segno negative. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ma sono convinto che possiamo invertire la rotta e ottenere il successo che il settore merita. Per realizzare il nostro sogno – conclude Mariani – dobbiamo seguire un percorso completamente diverso, direi opposto a quello seguito per tanti anni dalla maggior parte degli operatori».



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fare marketing e personal branding

con pinterest Fabio Grossi e Michela Verardo interverranno alla sedicesima edizione di ForumClub, alla Fiera di Bologna, dal 19 al 21 febbraio 2015. Terranno il seminario all day intitolato Gestire il tempo e organizzare il lavoro ai tempi del web e della tecnologia.

La piattaforma ideata per condividere fotografie, filmati e immagini, e creare bacheche per gestirne la raccolta, consente di creare contenuti molto attraenti, in grado di far emergere bisogni e desideri che i consumatori non sono consci di avere. Utilizzarla “come si deve” permette di stimolare la curiosità e addirittura provocare l’acquisto di prodotti e servizi

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interest è un social network, dedicato alla condivisione di fotografie, video e immagini, che permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta d’immagini. Il nome deriva infatti dall’unione dei termini inglesi pin (appendere) e interest (interesse). La storia della nascita di questo social network è tipicamente americana. Una storia fatta di passioni, fallimenti, duro lavoro, della forte determinazione dei tre fondatori: Ben Silbermann, Paul Sciarra e Evan Sharp. Avviato nel 2010, Pinterest, grazie al pulsante Pin it Button, è oggi integrabile con gli altri maggiori social network, come Facebook e Twitter, nonché con blog e siti web.

di Fabio Grossi e Michela Verardo

Prima di affrontare le potenzialità di questa piattaforma è innanzitutto necessario conoscerne alcuni termini e funzioni che la caraterizzano: una board, ad esempio, è la bacheca dove si trovano i pin degli utenti; ogni utente può crearne una per ogni argomento scelto sulla base delle proprie preferenze personali. Un pin è invece l’immagine (o il video) caricata tramite un link oppure attraverso un’operazione di upload. Una volta che un utente ha creato le sue prime bacheche e aggiunto “puntine”, gli altri utenti potranno esercitare un’azione di repin, ovvero potranno “appendere” l’immagine di un altro utente sulla propria bacheca, in una sorta di condivisione del contenuto visivo. Queste puntine virtuali consentono agli utilizzatori di Pinterest di caricare, ordinare e gestire immagini e video catalogandoli in bacheche, che fungono così da contenitori. È inoltre possibile salvare i singoli pin in una delle loro bacheche utilizzando il pulsante Pin it; le bacheche vengono organizzate in tematiche specifiche in modo che le puntine possano essere classificate e rese facilmente fruibili agli altri utenti.

pinterest marketing Secondo un recente sondaggio svolto su un campione composto da più di 170.000 persone in tutto il mondo (GWI - Global Web Index) Pinterest occupa il settimo


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Quasi il 30% degli intervistati possiede un account, mentre circa il 10% lo ha utilizzato nel mese precedente

posto nella top ten dei social media più popolari al mondo; quasi il 30% degli intervistati possiede un account, mentre circa il 10% lo ha utilizzato nel mese precedente. È sorprendente il dato relativo alla crescita dei membri attivi di questa community: +110% nel 2014, con una base utenti di età adulta caratterizzata da un 50% di utenti nella fascia compresa tra 25 e 44 anni. Pinterest rappresenta oggi la possibilità di pianificare azioni social in svariati ambiti della vita: dai viaggi alle cene, passando per eventi e shopping. Spesso si tratta di azioni pensate e desiderate come l’acquisto di un regalo o di azioni a breve termine per le quali si cercano fonti d’ispirazione come, ad esempio, l’organizzazione di un viaggio. Troviamo particolarmente interessante la definizione riportata su PinterestItaly.com secondo cui Pinterest sarebbe “il regno dell’ispirazione che celebra il piacere della scoperta”. La ricerca di nuovi articoli d’interesse è dunque il primo motivo per cui si trascorre del tempo su questa piattaforma social. Secondo Domenico Armatore, Paola Sangiovanni e Azzurra Tacente – autori del manuale Pinterest per il Business – la pianificazione di un’azione, sia essa di acquisto o di altra natura, si

sviluppa nelle navigazioni web in 4 macrofasi: ricercare, progettare, partecipare, realizzare. Vediamo subito queste fasi nel dettaglio. Ricercare: la ricerca parte quasi sempre da un interesse specifico, spesso senza un obiettivo definito. La categoria che un utente ha in mente è molto ampia (ad esempio “fitness” o “sport”) e la navigazione è spinta dalla precisa volontà di scoprire cose nuove e interessanti in un determinato ambito, da realizzare a breve, medio, lungo termine o da appuntare per occasioni future, lasciandosi letteralmente ispirare. Progettare: in questa fase gli obiettivi diventano più specifici e la ricerca è volta alla realizzazione di un progetto. Se nella fase precedente l’utente ha cercato “fitness” o “allenamento” è perché con ogni probabilità desidera trovare l’allenamento che fa per lui/lei, con l’intenzione di metterlo in pratica a casa o in palestra. Partecipare: questa è una fase decisamente più attiva rispetto alle precedenti. Aiutiamoci con un esempio: l’estate si avvicina e l’urgenza di dimagrire e rimettersi in forma per la prova costume è sempre maggiore… è proprio questa la

fase in cui si raccolgono ispirazioni e informazioni per realizzare concretamente l’azione. Realizzare: l’utente ha trovato i giusti suggerimenti in rete, li ha messi in pratica e l’allenamento che ha scelto si è rivelato un successo, permettendogli/le di raggiungere i risultati desiderati. Addirittura il risultato conseguito potrebbe essere a sua volta fonte d’ispirazione per altri utenti, diventando così questa la fase in cui si possono mostrare i risultati ottenuti attraverso la condivisione di momenti e istantanee delle proprie (efficaci) sedute d’allenamento.

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il brand su pinterest Le prime tre fasi (ricercare, progettare, partecipare) si adattano perfettamente alle funzioni offerte da Pinterest. Il principale obiettivo è agevolare gli utenti nella loro ricerca, ispirandoli e indirizzandoli verso prodotti che potrebbero rappresentare una valida soluzione per le loro esigenze. Creando contenuti avvincenti, interessanti, diretti, possiamo addirittura creare in loro bisogni e desideri che non pensavano di avere; il solo fatto di stimolare la loro curiosità, che potrebbe presto o tardi tradursi in un acquisto, rappresenta per certi versi un traguardo. È importante il biglietto da visita che confezioneremo con una qualità delle immagini che dovrà essere elevata, studiata e ben costruita.

farsi trovare! Abbiamo scelto una bella immagine e abbiamo catturato l’attenzione dell’utente “pinterestiano”, ma sappiamo bene che l’immagine da sola non basta. Oltre alla qualità dell’immagine, ci sono altre due elementi fondamentali che determineranno il successo del nostro pin: keyword e descrizione.

L’idea iniziale è di posizionarsi con autorevolezza in tutti i risultati di ricerca nelle diverse modalità che Pinterest mette a disposizione sulla piattaforma: homefeed, categorie, related pin, ricerca per keyword. Per ottenere il massimo dai risultati di ricerca, bisogna sempre tenere a mente due azioni principali: catalogare e descrivere. Quando creiamo una bacheca è importante determinare la categoria di appartenenza e chiarire se stiamo pinnando di sport, allenamento, dieta, abbigliamento, cibo o altro. Determinare la propria categoria e pinnare contenuti coerenti sono azioni decisive per farsi trovare con facilità. Ritorniamo a descrizione e keyword. La descrizione dovrà contenere delle parole chiave di riferimento (le più ricercate per una data categoria) utili sia per rendere identificabili i contenuti sia per ottenere dei risultati searchfriendly. Sono disponibili fino a 500 caratteri per le descrizioni, ma sarebbe bene limitare l’uso delle parole puntando all’efficacia piuttosto che al dettaglio, arrivando subito al dunque. Immaginiamo, ad esempio, di aver appena pinnato su una bacheca l’immagine di una bella ragazza che esegue correttamente un esercizio per i

glutei – prendiamo uno squat – la descrizione dovrà contenere un elemento generico come #fitness oppure #workout insieme a termini specifici tipo #squat, #women, #butt. Potrà sembrare banale e scontato, ma i termini anglofoni di uso comune nel fitness sono i migliori in quanto soddisfano la ricerca in Italia come all’estero. Come ciliegina sulla torta, nella descrizione andrebbe inserito almeno un link diretto a un sito oppure a una nostra pagina social su Facebook, Twitter o Youtube. Un esempio pratico? Un caso di successo nel nostro settore è rappresentato da POPSUGAR Fitness (http://www.pinterest.com/ POPSUGARFitness) che ad oggi ha raccolto su questo profilo più di 50 bacheche, oltre 6.000 pin e circa 270.000 follower. Numeri destinati a crescere che porteranno ulteriore visibilità a questo network di San Francisco. Pinterest è un modo creativo e originale per raccontare il proprio brand e la propria attività (e le proprie passioni) attraverso le immagini. Farsi conoscere a fondo può rivelarsi un’arma vincente per costruire una solida presenza su questa piattaforma. E in Italia c’è ancora molto spazio e poca concorrenza.

Quando creiamo una bacheca è importante scegliere la categoria di appartenenenza e chiarire se stiamo pinnando di sport, allenamento, dieta, cibo o altro.


6 regole per una strategia efficace Vediamo adesso le 6 leve, o regole, che dovrebbero caratterizzare il nostro profilo e la nostra attività su Pinterest, come elencate nel già citato (e utilissimo) Pinterest per il Business.

1. Prodotti e servizi accattivanti e coerenti Nel mostrare i nostri prodotti è importante contestualizzare utilizzando immagini capaci di far “sognare” i visitatori. Un’immagine suggestiva stimolerà l’utente a esercitare quel doppio clic che lo porterà ad approfondire la conoscenza del prodotto e magari a effettuare un’azione di acquisto all’interno dell’e-commerce in cui il prodotto viene venduto.

2. Raccontare le occasioni d’uso Mostrare il prodotto dalla prospettiva della sua utilità – un impianto sportivo, una singola attrezzatura, un particolare metodo d’allenamento, un integratore, ecc. – può rivelarsi una potente strategia per ispirare e incuriosire nuovi o potenziali clienti.

3. Condividere, raccogliere contenuti altrui affini al nostro mondo La content curation è un aspetto spesso sottovalutato dalle aziende, decisamente restie a diffondere contenuti di terzi. Un atteggiamento questo assai diffuso sui social network e quanto mai errato. Se diventiamo esperti curatori di un certo argomento, avremo poi grandi possibilità di diventare punti di riferimento per quel settore o per quella tematica. Con tutto ciò che ne potrebbe conseguire di positivo. 4. Coinvolgere gli utenti, creare interazione Le bacheche condivise sono un ottimo strumento per costruire contenuti con l’aiuto degli stessi visitatori. Possono rivelarsi molto utili per comprendere come siamo

Pinterest è oggi integrabile con gli altri maggiori social network, nonchè con blog e siti web

percepiti dal nostro target o dalla nicchia alla quale ci rivolgiamo. Parlando del nostro caso personale, le bacheche condivise sono quelle che quotidianamente ottengono il maggior numero d’interazioni, per aggiunte di pin e azioni di repin. E Pinteres – è ben sottolinearlo – è il social da cui riceviamo il maggior numero di notifiche.

5. Raccontarsi attraverso collaboratori, dipendenti o tramite il processo produttivo (backstage) Descrivere il “dietro le quinte” è nella maggior parte dei casi un elemento di successo e negli Stati Uniti, non a caso, sono ormai in molti a farlo. In questo modo è possibile dare un segnale di assoluta trasparenza e vicinanza ai nostri follower, che potranno esplorare ancor di più la nostra realtà, piccola o grande che sia.

6. Raccontare la nascita e la realizzazione della nostra attività Se il nostro brand è noto, lo è anche grazie ad alcune esigenze o ispirazioni che hanno definito e caratterizzato il suo DNA (vedi il caso di Technogym nel settore fitness). Mostrare questo processo

attraverso immagini e hashtag, con tutti i valori che lo hanno reso possibile, si rivelerà nel tempo una scelta funzionale per coinvolgere e fidelizzare il crescente pubblico di Pinterest. E non solo quello. Ovviamente in queste pagine abbiamo soltanto fornito alcuni suggerimenti da cui partire per programmare e impostare una presenza su questo interessante social network. Sperimentare in continuazione è la parola d’ordine per costruire una solida ed efficace presenza su Pinterest. Buon pin a tutti!

Fabio Grossi/Michela Verardo Ideatori e titolari dello studio di personal training Saluteinmovimento di Genova, di cui Grossi è direttore tecnico e Verardo direttrice scientifica, si occupano di comunicazione sul web, networking, formazione e collaborano con ISSA Italia. Attualmente sono partner di YouTube/ Google con i canali multilingua sul fitness.


Siamo presenti al

Fiera di Bologna 19 20 21 Febbraio 2015 info su: www.forumclub.it 16th Expo and International Congress for Fitness, Wellness & Aquatic Clubs

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19-20-21 February 2015 Bologna-Italy

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a cura della redazione

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novità e tecnologie

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una nuova opportunità di business

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ancanza di tempo e ritmi di vita stressanti inducono un numero crescente di potenziali utenti del fitness a chiedere allenamenti semplici, rapidi ed efficaci, adeguatamente assistiti e da svolgere vicino alla propria abitazione o al posto di lavoro. Per questa ragione, l’offerta dei centri fitness tradizionali è oggi affiancata da una molteplicità di proposte alternative e sempre più differenziate con le quali gli operatori cercano di fornire una risposta adeguata a questa domanda emergente. Una recente analisi della DSSV

(l’Associazione tedesca che riunisce e rappresenta le imprese del settore fitness) mostra chiaramente che i tassi di crescita più significativi registrati in questi ultimi anni sono riconducibili ai club low cost e, in misura ancora maggiore, alle realtà molto specializzate, i cosiddetti special interest studio, sviluppati su una superficie totale inferiore ai 200 metri quadrati e caratterizzati dall’offerta di attività particolari come EMS training, personal training e altre forme innovative di allenamento. L’offerta di queste micro-strutture dedica-

te al fitness, il cui numero è in rapida ascesa, è volutamente poco diversificata, incentrata su personal training e assistenza individuale, orientata ai risultati. Un concept che si sta ora diffondendo a macchia d’olio, sia nelle aree urbane sia in quelle periferiche. Secondo una ricerca di mercato svolta sempre da DSSV, i micro studio, facendo una media, hanno queste caratteristiche: si sviluppano su una superficie compresa tra 90 e 120 metri quadrati, si rivolgono a clienti di età che oscilla tra i 34 e i 79 anni, propongono una quota d’iscrizione pari a 79,00 euro al mese, hanno 302 iscritti il cui 87% sceglie l’abbonamento annuale. la parola ai protagonisti Andre Warkotsch, titolare della micropalestra 25Minutes di Amburgo, ha così commentato la sua attività: «Piccola, ma perfetta. Con il nostro allenamento di resistenza EMS Miha Bodytec, assistito e di breve durata, soddisfiamo esattamente le esigenze dei nostri clienti che desiderano raggiungere e mantenere la forma nel più breve tempo possibile». La veridicità delle sue parole è confermata dal successo che sta ottenendo in virtù del quale, lo scorso marzo, ha aperto


il business in numeri L’apertura di un “micro-studio” che propone il training EMS Miha Bodytec richiede un investimento contenuto, compreso tra 50 e 100.000 euro, risultando un’eccellente opportunità imprenditoriale sia per chi decide di entrare nel settore fitness sia per chi vi opera già. Grazie al contenimento delle spese di affitto e per il personale, questo format abbatte i costi fissi d’eser-

qualità dell’acqua e lunga vita alla vasca

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paTime è il set di prodotti Bayrol per la protezione della vasca e

della salute di chi si concede il piacere dell’idromassaggio. Le elevate temperature e l’immissione d’aria per creare l’effetto zampillo rendono più complessa la cura dell’acqua, mentre il sistema di tubazioni, di difficile accesso, facilita la riproduzione e il deposito di sostanze organiche che non devono raggiungere l’invaso. Spa Time offre ai club che mettono a disposizione dei propri soci l’idromassaggio una serie di prodotti – semplici da utilizzare e compatibili tra loro – che mantengono l’acqua sempre trasparente e perfetta dal punto di vista igienico. Il valore del pH dell’acqua influenza sia i benefici dell’abluzione sia la durata e l’efficienza della vasca, ma le alte temperature comportano un innalzamento eccessivo di questo parametro, la formazione di strati di

calcare e la torbidezza. Servono dunque soluzioni adeguate per mantenere costante la qualità dell’acqua e salvaguardare la vasca e non a caso SpaTime propone un programma di prodotti completi, studiati per garantire un equilibrio ottimale dell’acqua e la stabilizzazione della sua durezza. L’azienda lombarda mette a disposizione dei clienti diversi pacchetti, così come la scelta tra set a base di cloro, di bromo e senza cloro. Una volta acquistato il pacchetto che soddisfa le proprie esigenze, è possibile comperare, in qualsiasi momento, i singoli componenti esauriti.

Per informazioni: Euraqua di Boltiere (BG) tel. 035.41.95.218 www.euraqua.it

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cizio la cui copertura in molti casi richiede un numero davvero esiguo di iscritti, compreso tra 50 e 100. È inoltre possibile optare per diversi modelli di business – dall’impresa individuale al franchising – avendo ottime possibilità di posizionarsi sul mercato in brevissimo tempo. I sistemi di franchising forniscono agli interessati un ampio supporto nell’avvio e nella gestione dei centri, riducendo ulteriormente il rischio d’impresa. Il proprietario di Bodystreet, originariamente titolare di 2 fitness club a Monaco di Baviera, ha deciso di investire su un progetto in grado di soddisfare anche le esigenze delle persone che non frequentavano i suoi club, entrando in un segmento di mercato già vastissimo e dalle grandi potenzialità di sviluppo. Anche i fitness club hanno oggi l’opportunità di investire su qualcosa di nuovo, che può essere inserito anche all’interno dei loro centri. Con appena due macchine Miha Bodytec è possibile generare entrate pari a 30.000 euro al mese.

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settimanale e dopo mezz’ora se ne sono già andati. Per la maggior parte di loro questo è l’unico modo per praticare con regolarità un’efficace attività di resistenza». Anche in Italia si stanno diffondendo questi micro centri di allenamento EMS (a Milano sono già 3) tra cui figura BODYeVai, il cui titolare, Andrea Rosella, dice: «Questa è la prova che si può sempre creare qualcosa di nuovo, anche nel 2014... è fantastico, non ci aspettavamo una risposta così positiva e veloce, stiamo già definendo l’apertura di un secondo centro».

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Per informazioni: Interfit - Miha Bodytec Italia di Argelato (BO) tel. 051.86.09.16 www.miha-bodytec.com info@interfit.it

il suo terzo 25Minutes shop nella città tedesca. I personal trainer Wolfgang e Sonja Hofer, in Carinzia, hanno scelto il format micro-palestra, gestendo, a Villach e a Klagenfurt, una filiale Bodystreet, marchio che alla fine del 2014 identificava già 200 microstudio che erogano più di 120mila sessioni di training al mese impiegando le postazioni Miha Bodytec. «I nostri clienti – hanno commentato – apprezzano la rapidità di questo metodo d’allenamento. Si presentano al loro appuntamento


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fibo 2015: la crescita continua

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’edizione 2015 di FIBO, il maggiore appuntamenti fieristico a livello mondiale dedicato a fitness, benessere e salute, si terrà a Colonia dal 9 al 12 aprile prossimi, facendo registrare un’ulteriore crescita. Più del 90 percento della superficie espositiva è infatti già occupata e gli organizzatori prevedono che complessivamente l’evento crescerà, rispetto allo scorso anno, di ulteriori 3.000 metri quadrati, ospitando i maggiori marchi del settore. Lo scorso

anno sono state 697 le aziende espositrici e quasi 115.700 i visitatori, sia professionali e sia privati e anche quest’anno un quarto ddi loro giungerà dall’estero. La grande rassegna espositiva, che sarà composta da diverse aree tra le quali figurano FIBO Expert, FIBO Passion, FIBO Med, FIBO Power Supplements, FIBO Power Fashion e FIBO Power Martial Arts, rappresenterà i comparti attrezzature per l’allenamento, dispositivi medicali, wellness e

beauty, integratori alimentari, complementi d’arredo, group fitness, functional training e molto altro ancora. L’edizione 2015 della kermesse tedesca, che presterà maggiore attenzione al tema del corporate fitness, punterà i riflettori anche su wellness e beauty, nello specifico su lampade abbronzanti, saune e bagni tirchi, attrezzature e prodotti per la cura personale, il relax e il benessere, mandano in scena diversi eventi tra i quali figura la cerimonia di premiazione del FIBO Innovation Award. L’8 aprile, il giorno che precede l’inizio dell’evento, si terrà il secondo Forum European Health & Fitness, organizzato in collaborazione con EuropeActive che è partner anche nell’organizzazione del FIBO Innovation Tours il cui obiettivo è presentare l’evento e analisi dei più recenti sviluppi del mercato ai maggiori decision maker europei, con tappe a Londra (20 gennaio), Madrid (3 febbraio), Parigi (5 febbraio) e Copenhagen (10 febbraio).

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e molto altro ancora. L’evento ripartirà dai numeri dello scoro anno: un centinaio di espositori

in rappresentanza di oltre 200 marchi e circa 30.000 visitatori.

Per informazioni: www.fibo.de

la remise en forme a parigi

Per informazioni: www.vivelaforme.com

l salone internazionale della remise en forme, ovvero Salon Mondial Body Fitness, manderà in scena la sua ventottesima edizione a Parigi, dal 20 al 22 marzo prossimi, rivolgendosi agli operatori e ai consumatori finali. Tre giornate dedicate alle varie espressioni del fitness e della forma fisica, ossia potenziamento e tonificazione muscolare, danza, attività di gruppo, Pilates…


Ma gli italiani lo sanno? “L’esercizio fisico è un portentoso farmaco naturale” “Una persona in sovrappeso che si muove regolarmente corre un rischio inferiore di ammalarsi rispetto a un soggetto normopeso, ma sedentario” “A causa della recente epidemia di sedentarietà, per la prima volta nella storia dell’umanità i figli muoiono prima dei genitori” “Oggi la sedentarietà espone milioni di persone ai rischi di ammalarsi e di morire prematuramente significativamente superiori rispetto a quelli riconducibili a tabagismo, obesità, ipertensione e ipercolesterolemia” “Solo il 20% delle patologie croniche sono attribuibili al patrimonio genetico. Il restante 80% deriva dallo stile di vita. Vivere meglio e più a lungo è in gran parte una scelta” “La sedentarietà uccide come il fumo” “Per essere pieni di energia, prevenire le malattie e contrastare l’invecchiamento, occorre allenarsi a una certa intensità per il resto della propria vita” “Per quasi 2,4 milioni di anni l’uomo ha quotidianamente svolto ore di attività fisica energica per sopravvivere. Siamo progettati per muoverci.”


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l’ihrsa ritorna a hollywood

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a trentaquattresima edizione dell’Annual International Convention & Trade Show organizzata dal’IHRSA si svolgerà all’interno del Convention Center di Los Angeles (nella foto aerea), dall’11 al 15 marzo prossimi. L’Associazione statunitense, che riunisce e rappresenta i club del Nord America, manderà ancora una volta in scena l’evento la cui formula, coniugando il congresso alla rassegna espositiva, ne ha decretato il successo, attraendo, edizione dopo edizione, migliaia di operatori di diversi paesi ai quali offre l’opportunità di aggiornarsi e confrontarsi, allargando i propri orizzonti imprenditoriali e professionali. Il palinsesto congressuale proporrà un gran numero di sessioni che affronteranno le principali tematiche d’attualità legate alla gestione di un club e tra i relatori figureranno

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bologna capitale del beauty Per informazioni: www.ihrsa.org

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a quarantottesima edizione di Cosmoprof, la piattaforma internazionale per il business della cosmetica e del benessere, si terrà dal 20 al 23 marzo prossimi nel quartiere fieristico di Bologna, ripartendo dal successo della precedente edizione:

alcuni key note speaker che terranno le general session. Tra questi figura la giornalista e scrittrice Arianna Huffington, presidente e direttrice di Huffington Post Media Group, sito di notizie e blog lanciato nel 2005 e diventato un punto di riferimento per tantissimi lettori, uno dei media di internet più citati, premiato con il Premio Pulitzer nel 2012 per il reportage nazionale. Nel corso della sua presentazione, ridefinirà il concetto di successo, andando oltre il denaro e il potere, invitando tutti a riflettere su una terza unità di misura: il benessere e la capacità di gustarsi la vita. Spiegherà che le attività che contrastano lo stress, facilitandone il controllo, ci rendono più produttivi e migliorano la nostra salute, la nostra vita familiare e sociale, i nostri rapporti con i collaborator e i colleghi e, di riflesso, la nostra redditività. Dopo la meritata standing ova-

tion ottenuta al congresso europeo organizzato dall’IHRSA a Madrid nel 2013, il “futurologo” svedese Magnus Lindkvist (cfr. Il Nuovo Club n. 136) regalerà al pubblico una nuova imperdibile performance, miscelando le sue eccellenti doti di attore e narratore con la sua solida conoscenza delle dinamiche che stanno alla base degli sviluppi sociali ed economici. Analizzando le tendenze più significative ed eccitanti ora in atto, fornirà una previsione credibile dello sviluppo futuro delle nostre vite, della società e del business. Adam Bryant, scrittore e giornalista di The New York Times, portando l’esempio di alcuni amministratori delegati illuminati spiegherà come creare una cultura dell’innovazione. Intervistando centinaia di top manager e imprenditori di successo, ha potuto raccogliere le pepite d’oro della vera leadership che in genere restano nascoste tra la programmazione strategica e i resoconti trimestrali. Bryant fornirà anche stimolanti input per creare e sostenere una cultura aziendale basata sull’innovazione costante. Il trade show, che ospiterà tra le 300 e le 400 aziende, sarà aperto al pubblico dalle 10 alle 18 di giovedì 12 marzo e dalle 11 alle 18 di venerdì 13 marzo. E sempre venerdì, dalle 6.30 alle 8.30, sarà accessibile per l’allenamento mattutino riservato agli iscritti al congresso, l’ormai tradizionale early morning workout.

più di duecentomila visitatori e 90.000 metri quadri di superficie espositiva dedicati ai diversi settori della bellezza tra i quali figurano profumeria e cosmesi, prodotti naturali, estetica e spa. La quattro giorni felsinea si confermerà la manifestazione internazionale del

beauty per eccellenza, centro di tendenze e informazioni sul mondo globale della cosmesi.


ha creato

che ti aiuterà a moltiplicare i clienti del tuo club Verrà presentata al termine della sessione “Attrarre nuove fasce di clientela e fidelizzare i soci puntando sui benefici dell’attività fisica” che si terrà alla sedicesima edizione di ForumClub, giovedì 19 febbraio dalle 12.15 alle 13.15. Oppure vieni a trovarci allo stand Editrice Il Campo-Il Nuovo Club, nel Padiglione espositivo del ForumClub. In alternativa, scrivi a ilnuovoclub@ilcampo.it o chiama lo 051.25.55.44. La redazione sarà felice di darti tutte le informazioni su questa iniziativa.


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fiere in tasca Italia

febbraio-aprile Bit

Borsa Internazionale del Turismo tel. 02 4997.1 www.bit.fieramilano.it Milano

Solarexpo & Greenbuilding

IHRSA

8-10 aprile

11-14 marzo

Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita tel. 0439.84.98.55 www.solarexpo.com Milano

Annual International Convention & Trade Show tel. +1.617.951.00.55 www.ihrsa.org Los Angeles Convention Center Los Angeles (USA)

12-14 febbraio

Prowinter ForumClub

16th Expo and International Congress for Fitness, Wellness and Aquatic Clubs tel. 051.25.55.44 www.forumclub.it Bologna

19-21 febbraio

ForumPiscine

7th Pool & Spa Expo and International Congress tel. 051.25.55.44 www.forumpiscine.it Bologna

19-21 febbraio

Balnearia

Salone professionale delle attrezzature balneari tel. 0585.78.79.63 www.balnearia.it Marina di Carrara

22-26 febbraio

Cosmoprof

Salone Internazionale della cosmesi tel. 02.79.64.20 www.cosmoprof.com Bologna

20-23 marzo

Klimaenergy

Fiera specializzata delle energie rinnovabili tel. 0471.51.60.00 www.fierabolzano.it/klimaenergy Bolzano

26-28 marzo

Fiera specializzata per i professionisti degli sport invernali Tel. 0471.51.60.00 www.prowinter.it Bolzano

Salon Mondial Body Fitness tel. +33 01.47.56.67.02 www.salonbodyfit.com Parigi (Francia)

20-22 marzo

9-11 aprile

FIBO Tempo Libero

Salone per sport, hobby, auto, vacanze e montagna Tel. 0471.51.60.00 www.fierabolzano.it Bolzano

30 aprile - 3 maggio estero

gennaio-marzo Ispo Munich

Salone internazionale dell’articolo e dell’abbigliamento sportivo tel. +49 (0)89.949.11388 www.ispo.com Monaco di Baviera (Germania)

5-8 febbraio

Spoex

Seoul International Sports & Leisure Industry Show tel. +82.2.60.00.51.64 www.spoex.com Seoul (Corea del Sud)

febbraio*

Fiera internazionale del fitness e del wellness tel. +39 02.33.40.21.31 www.fibo.de Colonia (Germania)

9-12 aprile

Australian Fitness & Health Expo tel. +613.92.61.45.00 www.fitnessexpo.com.au Sidney (Australia)

10-12 aprile

Filex

tel. +61 02.8412.7400 www.fitnessnetwork.com.au/filex Sidney (Australia)

10-12 aprile


quartiere fieristico di colonia | exhibition centre cologne

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a cura della redazione

le notizie

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medici e fitness più vicini

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l trentunesimo congresso SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), svoltosi al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 27 al 29 novembre scorso, ha sancito il riconoscimento del percorso scientifico intrapreso da Movimento per la Salute, ad appena un anno di distanza dal suo ingresso in questo importante appuntamento per la medicina generale. Nel corso di alcune sessioni il progetto di prescrizione e monitoraggio dell’esercizio fisico h a

preso corpo nelle parole dei relatori. Il responsabile delle cure primarie della SIMG, Luigi Canciani, è intervenuto nella sessione intitolata MpS: passi avanti!, illustrando il progetto nelle sue finalità e sottolinendone la rilevanza socio-sanitaria, quindi l’AD di Movimento per la Salute, Massimo Cicognani, ha presentato i traguardi raggiunti fino ad oggi dal progetto, sintetizzandoli in parametri chiave di crescita e sviluppo: 21 centri sportivi in 17 zone geografiche distribuite sul territorio nazionale e 347 prescrizioni mediche all’attivo. Sono dati che raccontano una realtà in divenire in virtù della quale gli assistiti dei medici di base che aderiscono al progetto usufruiscono di un protocollo di esercizio fisico sicuro in quanto certificato dalla SIMG e costantemente monitorato dal medico di base. Il medico di medicina generale Valter Lucenti, di Cerveteri, ha aperto la fase clou della conferenza dedicata alle indagini osservazionali sui pazienti affetti da cardiopatie, sindrome metabo-

lica e diabete, focalizzandosi sul cambiamento della figura del medico di base nel terzo millennio: «La prescrizione di movimento, esercizio fisico sicuro e controllato, rappresenta l’anello mancante del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Per ottenere una riduzione della spesa sanitaria – ha sottolineato Lucenti – dobbiamo alleggerirlo, riducendo il numero delle riacutizzazioni delle patologie croniche, inserendo nella catena sanitaria un anello che sia economico, semplice e senza effetti indesiderati, ovvero l’esercizio fisico». Un cambiamento reale e possibile testimoniato anche dal fatto che a Cerveteri su 23 pazienti ai quali il dottor Lucenti ha prescritto esercizio fisico, 10 si sono iscritti al centro sportivo erogatore del protocollo MpS, nonostante i 35 chilometri di distanza. «Tutti i pazienti che hanno rispettato la prescrizione – ha proseguito Lucenti – hanno fatto registrare un abbassamento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e dell’indice di massa corporea, nonché un aumento dell’autostima».

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l’autismo scende in acqua

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’ASD Catanzaro Nuoto alla fine di novembre ha avviato un progetto di attività motoria in acqua, presso la piscina comunale V. Caliò, riservato ai soggetti autistici. Lo ha fatto in collaborazione con l’Associazione Un Futuro per l’Autismo Onlus, nata a Catanzaro nel maggio del 2012 per dar voce a tutti i soggetti affetti da autismo che spesso sono dimenticati dalla società. Que-

sto progetto va ad aggiungersi alle tante iniziative ludico-sportive-ricreative che coinvolgono i ragazzi di questa Associazione, amplificandone l’importante messaggio sociale. L’ASD Catanzaro Nuoto, anche grazie al costante impegno dei suoi istruttori federali e alla disponibilità della Catanzaro Servizi, ha potuto rendere fruibile alcuni spazi acquatici ai ragazzi affetti da autismo affinché pos-

sano svolgere attività fisica. Si è pensato all’acqua poiché è un elemento che, in una piscina, unisce e avvolge più corpi nello stesso contenitore, risultando un ottimo punto di partenza nello sviluppo di un percorso guidato alla facilitazione dei rapporti umani. Un vero e proprio “potenziale di innesco” di stati d’animo e meccanismi come ad esempio l’attenzione condivisa o l’imitazione, spontanei nel corso di uno sviluppo tipico, ma potenzialmente deboli, o completamente assenti, nelle fasi cruciali dello sviluppo in un soggetto affetto da autismo. In un contesto come questo, ricco di simboli e valori sociali, agisce l’acquapsicomotricità, partendo proprio dalla sensibilità nell’osservazione e nella prontezza alla cattura di segnali fondamentali per la precisa messa a punto e l’applicazione di un efficiente progetto educativo individualizzato.

Luca Ercolani, Social Fitness Manager:

Consulenza, Formazione e Gestione in Social Media Marketing per Aziende e per Professionisti del Fitness Info e Contatti: www.lucaercolani.it lucaercolanisocialfitnessmanager

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ForumClub 2015 (Palazzo dei Congressi, Fiera di Bologna) Sabato 21 febbraio, ore 9.15 - 10.45, sala Italia “Il Web che migliora le Vendite”

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co – che testimonia la fattibilità del progetto in termini di motivazione del paziente». Ha quindi riassunto, in pochi punti, che cosa rende questo progetto distintivo e, soprattutto, semplice e possibile: il ruolo del medico di base – che fa da tramite sia per l’eleggibilità del paziente sia per il counselling psicologico – e quello del trainer che ha le competenze per correggere l’allenamento del paziente in base al monitoraggio medico.

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possa diventare un processo culturale in grado di dare un contributo decisivo alla modificazione degli stili di vita, alla prevenzione delle malattie e più in generale al benessere psico-fisico e sociale. Claudio Penco, medico di Vittorio Veneto, ha fatto sapere che addirittura il 77% dei pazienti (24 su 31) ai quali ha prescritto esercizio fisico nell’ambito del progetto MpS si è iscritto al club designato. «Un risultato – ha detto Pen-

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Massimo Caregnato, medico di base a Bergamo, ha presentato i risultati di un anno di lavoro: 103 prescrizioni di esercizio fisico, il 50 per cento delle quali trasformatesi in iscrizioni. Tutti i pazienti che hanno seguito la sua indicazione hanno ottenuto un miglioramento dei parametri e della condizione di salute oggettiva e soggettiva. Caregnato, anche basandosi sulla sua positiva esperienza, ritiene che Movimento per la Salute

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cresce il mercato delle app dedicate a fitness e salute

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e applicazioni per dispositivi “mobile” come smartphone e tablet, ovvero le app, sono entrate ormai in ogni ambito della nostra vita e fitness, salute e benessere non fanno certo eccezione.

uniti contro la sla

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n occasione dell’edizione 2015 dell’IHRSA International Convention & Trade Show, che si svolgerà a Los Angeles dall’11 al 14 marzo prossimi, si terrà la decima edizione dell’Annual BASH for Augie’s Quest, l’iniziativa benefica il cui scopo è raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA, ovvero la sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come morbo di Gehrig che, come noto, ha colpito Augie Nieto, il fondatore di Life Fitness. Questa importante iniziativa, che ha ottenuto una sorprendente adesione tra gli operatori del settore fitness, fino ad oggi ha raccolto qualcosa come 44 milioni di dollari. E nel corso del 2014 ha imperversato, come noto, la sfida delle secchiate ghiacciate che ha coinvolto milioni di persone e tanti personaggi noti che, facendo una donazione postando il proprio video su Facebook, hanno dato vita alla campagna social di maggior successo della storia. La raccolta di parecchi milioni di dollari ha dato un grande impulso alla ricerca

Nel 2013 il mercato delle app dedicate alla cura di sé ha fatto registrare una crescita pari al 29%, una percentuale importante, ma pur sempre modesta se paragonata alla crescita registrata da questo mercato

nel suo complesso (115%). A metà del 2014, però, questa percentuale è salita al di sopra del 60% e il trend di crescita non sembra arrestarsi. Flurry, partner delle aziende che investono nella comunicazione su mobile, ha monitorato l’andamento di 6.800 applicazioni per iPhone e iPad catalogate nella sezione fitness e salute, riscontrando una crescita del 62% e, soprattutto, un trend di sviluppo molto più sostenuto rispetto a quello che interessa altre tipologie di applicazioni. Un fenomeno che si spiega con la maggiore disponibilità di accessori e applicazioni per un utilizzo quotidiano, l’innovazione continua e l’integrazione tra ambienti applicativi diversi, anche tramite i social network.

di una cura per questa terribile malattia che potrebbe essere sconfitta entro tempi brevi. Ma c’è ancora molto da fare perché si stima che per mettere in commercio un cocktail di farmaci efficaci serva circa un miliardo di dollari. Augie Nieto in persona e John McCarthy, ex presidente dell’IHRSA e ora Presidente della BASH for Augie’s Quest,

invitano tutti gli operatori del nostro settore a partecipare a questa gara di solidarietà in occasione della serata che si terrà a Los Angeles il 13 marzo, oppure a distanza, ricordando che la donazione è completamente detraibile. Per informazioni e donazioni: http://augiesquest.org/bash


novità 2008

capitani coraggiosi Come costruire e gestire un team di successo La sfida di essere autorevoli nel guidare e motivare un gruppo. La comunicazione come fulcro dell’agire manageriale. La capacità di scoprire e valorizzare il talento delle persone. Il ruolo strategico della formazione. La capacità di combattere il malessere organizzativo e di potenziare il lavoro di squadra.

«Se vogliamo attrarre e mantenere i migliori clienti, dobbiamo attrarre e mantenere i migliori collaboratori, diventando veri specialisti di people management. Ma ricordate che i cambiamenti richiedono tempo. I cambiamenti senza tempo sono… magie. Questo non è un libro di magie. Io non sono un mago. Voi neppure.»

Francesco Muzzarelli

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La società Wellink propone un ampio calendario di corsi online di formazione professionale.

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Tra i corsi offerti: Small Group Training (12 febbraio); Concorsi e giochi: quando la comunicazione si fa in due (26 febbraio); Come organizzare il proprio archivio virtuale (12 marzo); Strutturare i processi per la gestione degli utenti (26 marzo); Professione club manager (9 aprile).

Tra i corsi offerti: Workshop – Continuing Education (6 febbraio); Corso TP – Full Immersion (13 febbraio); Workshop – Autolifting muscolare del viso (20 febbraio); Workshop – Continuing Education (21 febbraio)

Tra i corsi offerti: Corso di formazione per consulenti di vendita; Master di gestione tecnica degli impianti natatori; Stage sul responsabile tecnico di un fitness club. Docente: prof.A.Moretto. Sedi: Milano.

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In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati.

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Capire perchÊ, come e quando la comunicazione tende a fallire. Imparare a padroneggiare la propria comunicazione intrapsichica (stati d’animo e rappresentazioni mentali). Diventare chiari, convincenti e coinvolgenti in occasione di colloqui, riunioni, convegni, trattative, stesura di relazioni, telefonate, scrittura di e-mail. Indicazioni pratiche su come pianificare l’allenamento alla comunicazione efficace.

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Francesco Muzzarelli è docente certificato AIF in comunicazione e comportamento organizzativo, nonchĂŠ direttore di psicodramma classico. Da 16 anni svolge l'attivitĂ di formatore e consulente presso l’impresa e la pubblica amministrazione. Ăˆ Professore a contratto presso la Scuola di Psicologia e Scienze della formazione dell’UniversitĂ di Bologna, docente di master nel Dipartimento di Comunicazione dell’UniversitĂ di San Marino e presso Alma Graduate School. Ăˆ autore di oltre trenta testi dedicati al management e allo sviluppo personale.

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La FIAF-SIAF è l’unica scuola italiana a possedere l’accreditamento europeo per la formazione degli istruttori di fitness anche in formato e-learning. L’accreditamento consente di certificare le competenze professionali degli istruttori in base allo Standard Europeo EHFA EQF-Fitness. Le certificazioni rilasciate permettono l’iscrizione all’EREP - Registro Europeo dei Professionisti del Fitness. I corsi offerti, anche in modalità FAD: Moduli professionalizzanti: Allenamenti di Gruppo con la Musica; Allenamenti di Condizionamento Muscolare di Gruppo; Istruttore di Fitness (cardio e isotonico); Allenamenti di AcquaFitbess; Personal Training; Rianimazione Cardio-Polmonare BLS/D. Modili di Specializzazione: Fitness Pilates Matwork, Allenamenti di acqua alta, Lavori di equilibrio,Lavoro posturale. Sede: tutta Italia

Tra i corsi offerti: Periodizzazione (28 febbraio, Liguria; 14 marzo, Sicilia); Creative (1 marzo, Liguria; 15 febbraio, Lazio; 12 aprile, Marche; 22 febbraio, Sardegna; 15 amrzo, Campania); SIT Spinning Instructor Training (28 febbraio, 1 marzo; 21 e 22 marzo, Liguria; 14 e 15 febbraio, Toscana e Abruzzo; 7 e 8 marzo, Lazio; 28 febbraio – 1 marzo, Campania; 28 marzo, Sicilia); Introduzione (7 marzo, Liguria; 22 febbraio, Campania; 7 marzo, Sicilia); Telemetria (14 marzo, Lombardia; 1 febbraio, Toscana, 8 marzo, Sicilia; 15 febbraio,

Campania); SPINFLEX (1 febbraio, Abruzzo; 29 marzo, Calabria); IMD 2015 – International Master Day (7/8 febbraio, Lido di Camaiore); HEART RATE (14 febbraio, Lazio; 11 aprile, Marche; 21 febbraio, Sardegna; 21 febbraio, Campania; 21 febbraio, Sicilia; 28 marzo, Calabria); BODYBLADE (7 marzo, Toscana; 28 febbraio, Campania; 22 marzo, Puglia; 11 aprile, Sicilia); High intensity training (28 marzo, Toscana); Mental (29 marzo, Toscana; 14 marzo, Campania); UGI BALL (1 marzo, Campania; 21 marzo, Puglia; 12 aprile, Sicilia); SPINNING & Games (21 marzo, Puglia);

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Les Mills Academy L’Academy forma il più grande numero possibile di persone motivate nei metodi Les Mills permettendo a tutti gli istruttori di ottenere una certificazione internazionale.

Docente: Davide Zanichelli Sedi: Quarto-Granarolo dell’Emilia (Bologna)

La scuola Internazionale Polestar Pilates, presente in Italia dal 1998, organizza corsi di formazione per professionisti con certificazione internazionale nel metodo Pilates. La scuola è fra i membri fondatori della Pilates Method Alliance fin dal 2001. I corsi sono rivolti a diplomati scienze motorie, insegnanti di fitness, personal trainers, insegnanti di danza, fisioterapisti e a coloro che posseggono un adeguato curriculum formativo.

Corsi Medical Fitness e SlowFit per istruttori FIT Federation organizza corsi di formazione per imparare a utilizzare e applicare il rivoluzionario metodo SlowFIT nei corsi, nella fisioterapia, nel Personal Training, nella ginnastica preventiva, personalizzata di gruppo. Il percorso di certificazione permette di entrare subito in contatto e collaborare con medici e farmacie

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Corsi Pilates Network per istruttori

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La scuola Pilates Network fornisce una formazione completa. Il diploma (matwork e studio) comprende circa 450 ore di studio e soddisfa le linee guida della PMA (Pilates Method Alliance). La scuola è accreditata dal CYQ, Londra. Jolita Trahan, la direttrice tecnica, è certificata “Second Generation Master Trainer”.

• Studio Pilates Tel. 02.7826939, www.pilates.it • Wellink www.wellink.it • Davide Zanichelli Tel. 389.8303821, www.fit-up-solution.com

Si invitano tutti gli enti di formazione interessati a segnalarci le loro iniziative, inviando il proprio calendario all’indirizzo di posta elettronica clapiana@ilcampo.it.



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Bimestrale di Attualità e Management dei Centri Sportivi e Fitness Club IL NUOVO CLUB Anno XXVI - n. 143/1 gennaio febbraio 2015 Direttore responsabile: Roberto Maestrami Responsabile di redazione: Davide Venturi Redazione: Davide Venturi Chiara La Piana per contattare la redazione: ilnuovoclub@ilcampo.it ufficio traffico: Maurizia Manici mmanici@ilcampo.it Comitato tecnico-scientifico: Responsabile: Avv. Guido Martinelli - Docente alla Scuola Centrale dello Sport - CONI - Roma Componenti: Avv. Marilisa Rogolino, Avv. Ernesto Russo, Avv. Carmen Musuraca Hanno collaborato: Fabio Grossi, Michela Verardo Impaginazione: Sergio Melani Immagini: archivio Editrice Il Campo, Shutterstock, Fotolia Premedia: Sabrina Paoletti Stampa: MIG Moderna Industrie Grafiche - Bologna Editrice Il Campo Srl fondata da Franco Maestrami Direzione editoriale: Federico Maestrami, Roberto Maestrami Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Editrice il Campo Via G. Amendola, 11 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44 - 25.58.14 Fax 051.25.53.60 info@ilcampo.it www.fitnesstrend.com www.sportindustry.com www.ilnuovoclub.it www.piscineoggi.it www.forumclub.it www.forumpiscine.it Web manager: Claudia Gamberini

Registrazione presso il Tribunale di Bologna n. 5796 del 16-10-1989. Sped. abb. pt. comma 26-art. 2 L. 549-28/12/1995

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