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ISSN: 2281-1982
Informazione e formazione per i Manager della Sanità
SPECIALE:
PANDEMIA COVID-19:
LE ARMI DELLA LOGISTICA E DELL’EFFICIENZA PER COMBATTERE IL VIRUS
impresasanita.it
IL FUTURO È UNA SFIDA. PER VINCERE CI VUOLE UNA SQUADRA FORTE.
Per vincere le sfide bisogna impegnarsi ogni giorno, con passione e voglia di crescere. Bisogna darsi obiettivi sempre più alti e superare gli ostacoli, insieme. In SCL abbiamo il privilegio di essere una squadra unita e affiatata, un team che dimostra di saper cambiare per crescere. In questa ottica, Gloria Cossu è diventata Chief operation officer, Gianni Damonti ricopre il ruolo di Chief commercial officer e Gianluigi Sangermani è il nostro nuovo Direttore Commerciale. Le nostre competenze sono diverse ma la nostra visione del business e del futuro va sempre nella stessa direzione: collaborare per la soddisfazione dei nostri clienti. chiapparoli.it
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Sanità
Informazione e formazione per i Manager della Sanità
IMPRESA SANITÀ n.28 Giugno 2020
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so m m ari o SPECIALE LOTTA AL COVID-19: OPERATIONS, TECNOLOGIA E LOGISTICA IN PRIMO PIANO pag. 4 OSPEDALI pag. 6 Processi centralizzati e pensiero snello per rispondere all’emergenza
pag. 12 Covid-19 e Regione Lazio: il ruolo del Policlinico Gemelli
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OUTSOURCING pag. 16 Facility Management e
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Diffusione del virus e (dis) organizzazione della risposta
ORGANIZZAZIONE E MANAGEMENT pag. 38 Dalla gestione del paziente Covid19 all’assorbimento di risorse: evidenze da una valutazione pilota
comita to scientifico Presidente ANTONIO MAIORANO (Editrice TeMi) CALOGERO CALANDRA (ALE) RODOLFO CALONI (Consorzio Dafne)
servizi, alleati nella lotta al Covid-19
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pag. 20 Tecnologia e senso di
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responsabilità per affrontare il virus
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EDITORIALE pag. 2
LOGISTICA pag. 22 Distribuzione farmaceutica: la ricerca di nuove vie per reagire all’urgenza
pag. 26 Valore umano per rispondere all’emergenza IT E PROCESSI pag. 30 I vantaggi di un buon
MARCO GAMBERA (SIFO Lombardia) LORENZO LEOGRANDE (AIIC) DANIELE MARAZZI (Consorzio Dafne) STEFANO NOVARESI Unico SpA ALESSANDRO PACELLI (Assologistica) MARCELLO PANI (SIFO) PIERLUIGI PETRONE (Assoram)
allenamento al digitale
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pag. 34 L’impatto della pandemia sulla sanità: una riflessione di sistema
PAOLO RANIERI (Università degli Studi di Milano) ELENA SINI (HIMSS)
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editoriale Diffusione del virus e (dis)organizzazione della risposta
P
er una rivista che si occupa di organizzazione
di Crisi a livello di Ministero, nella seconda metà di febbraio,
in sanità non è possibile non occuparsi delle
ma avremmo dovuto percepirne la presenza ben prima.
implicazioni dell’epidemia del coronavirus o
Non siamo addentro al sistema sanitario emergenziale messo
Covid 19 e quindi non mi sottrarrò, nel momento
in piedi, in modo rapido dopo l’insorgenza del contagio, ma
in cui scrivo questo pezzo alla fine di maggio 2020, a cavallo
le molteplici e purtroppo drammatiche notizie ci hanno fatto
tra le cosiddette Fase 2 e Fase 3.
capire che certe procedure di valutazione dell’infezione, di
Ma quale implicazioni ha avuto e avrà questa situazione
accettazione dei pazienti, di attrezzamento di strutture di
veramente “disruptive” sugli ambiti organizzativi del mondo
accoglienza apposite, di informazione alla popolazione, siano
sanitario, in particolare, ospedaliero? Quale triage del siste-
state messe a punto in corso d’opera. Una tra le più evidenti
ma organizzativo possiamo dedurre da questa situazione
tra le misure improvvisate è stata l’informazione discordante
caotica? Il fenomeno in questione è stato paragonato a un
sull’utilità delle mascherine.
Cigno nero (1), ovvero a un fenomeno inaspettato a bassa
Si sono sviluppate risposte sanitarie nei diversi contesti re-
probabilità di accadimento e alto impatto, ma in realtà non
gionali sulla base di procedure non unificate e conseguenti
è così per quanto riguarda l’Italia e gli altri paesi che hanno
a comportamenti dipendenti più alla professionalità dei sa-
affrontato l’epidemia, o pandemia che dir si voglia, in Occi-
nitari, che a protocolli standard. Non si vuole giudicare un
dente e America dopo due-tre mesi dall’inizio del contagio
sistema che ha dato nel suo complesso prova di risposta
in quel di Wuhan (città cinese di 12 milioni di abitanti ai più
elevata, grazie anche alla buona volontà e abnegazione delle
sconosciuta in precedenza). Infatti, se si ha una conoscenza
persone, ma l’impressione di una risposta poco pianificata è
anche basica delle dinamiche dei sistemi complessi, insieme,
stata molto forte.
non dico a una conoscenza epidemiologica approfondita, ma a un normale ricordo di come ogni anno, ripeto ogni anno, le
Partiamo dal livello generale.
influenze si sviluppino nel mondo a partire dall’Australia che è
La regionalizzazione ha aumentato la complessità di un
il primo paese a iniziare l’inverno, l’evoluzione era perlomeno
sistema con diversificazioni delle prestazioni, consolidate
immaginabile. E già in quelle situazioni troviamo ripetutamente
nel tempo, che hanno determinato modalità di profilassi e
situazioni di intasamento e emergenza in Pronto Soccorso e
cura differenziate (peccato che il virus non conosca i confini
reparti collegati. Ciò rendeva abbastanza chiaro che la malattia
amministrativi). Stante una carenza di indicazioni univoche
sarebbe arrivata; in tempi certamente non prevedibili in modo
dominanti, le Regioni più strutturate alla lunga hanno raggiunto
preciso e neanche quale sarebbe stato il punto di partenza,
i risultati migliori. Non ho letto nell’informazione nazionale
ma in un intervallo abbastanza approssimabile e che presu-
che l’efficienza dimostrata dal Veneto non è tanto merito
mibilmente il numero dei contagi sarebbe stato molto elevato.
del Governatore Zaia (senza nulla togliere alla personalità
Si è iniziato a sentire parlare della task force, denominata Unità
(1) N.N. Taleb, Il Cigno Nero. Il saggiatore
2 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
in questione), ma soprattutto deriva da un’Azienda Zero che
Regioni hanno già definito dei piani di controllo, perché questi
ha unificato molti servizi, coordinando meglio che altrove gli
non vengono condivisi per arrivare a una sintesi nazionale?
interventi. L’opposto del Piemonte, che di nuovo senza nulla
Peraltro, sappiamo che la tecnologia aiuta, è uno strumento
voler aggiungere all’Assessore Icardi più volte finito nel mirino,
che riduce problemi, ma non li risolve all’origine. Gli strumenti
ha una struttura di governo sanitario strutturalmente debole.
tecnologici permettono di ridurre la gravità delle conseguenze
Molteplici sono poi gli esempi di inefficienze tra enti, dovute
delle patologie, ma se non operano in un sistema organiz-
solamente a mancanza di comunicazioni, protocolli di inter-
zativo integrato hanno effetto parziale. Come ben spiegato
faccia tra responsabilità. Tra queste un esempio dal Piemonte,
dall’intervento del dott. Umberto Cocco, Direttore Operativo di
inerente la fornitura regionale prima avviata, poi bloccata,
Fondazione Poliambulanza di Brescia, per il quale anche un
poi attivata nuovamente di mascherine che ha comportato
approccio apparentemente soft come il Lean Management,
un ritardo di disponibilità agli operatori che tra l’altro porterà
che potrebbe sembrare adatto a ottimizzare contesti stabili,
a pendenze penali in futuro. L’insufficiente attività di analisi
ben si adatta alle situazioni di emergenza, dove i flussi orga-
dei campioni che a seconda delle Regioni ha dipeso dai la-
nizzativi sono necessariamente più confusi.
boratori presenti, dalla disponibilità di reagenti, dalla capacità
In tutto ciò, si è chiesto alle imprese private fornitrici di servizi
di contattare i pazienti, ecc. Con paradossi per cui Aziende
o di materiali, di essere all’altezza dell’emergenza, di garan-
Sanitarie di una Regione hanno trovato capacità produttiva
tire le forniture in condizioni proibitive, ma da esse il settore
di laboratori privati in altre Regioni.
pubblico poco impara.
Forse in futuro una struttura organizzativa come quella uni-
Come in molte altre situazioni, la sanità italiana ha dimostrato
versitaria del MUR (Ministero Università e Ricerca), che ha un
di avere punte di eccellenza ed è capace di garantire a qual-
governo centrale con regole comuni, finanziamenti parametrati
siasi cittadino medesimi livelli di cure (aspetto non scontato
sulle prestazioni, ma con specifiche autonomie a livello locale
in molti paesi, anche occidentali, come ad esempio i tanto
potrebbe essere un modello a cui ispirarsi.
declamati stati welfare del Nord Europa), ma si caratterizza come detto per approcci settoriali e non trasversali, rigidità
Andiamo a livello locale.
compartimentali e formali.
Passata la fase critica, dove gli errori sono stati inevitabili, ma
Auguriamoci che passato lo tsunami clinico, il sistema sani-
derivanti spesso da carenze del passato, il tema principale
tario nel suo complesso sappia apprendere metodologie e
da affrontare è su come monitorare lo sviluppo futuro della
modelli in grado di aumentare l’efficienza della risposta, ap-
malattia, quali soggetti devono intercettare i pazienti o gli
plicabile anche al caso di una usuale influenza senza Corona.
asintomatici prima che arrivino alla porta degli ospedali, come raccogliere le informazioni tra i diversi soggetti e come rimodellare il sistema territoriale in sinergia con quello ospedaliero. Purtroppo, anche in questa fase stanno già emergendo le debolezze organizzative. Le Aziende Ospedaliere stanno decidendo in autonomia come passare alla Fase 3 suddetta e gestire i propri flussi di pazienti.
Carlo Rafele
Se gli strumenti tecnologici di tracciabilità dei pazienti verranno utilizzati (leggi Immuni?), le Aziende non possono essere
Professore Ordinario Dipartimento Ingegneria Gestionale Politecnico di Torino
lasciate da sole a gestire l’infrastruttura necessaria. Se alcune
3 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID
Lotta al Covid-19: OPERATIONS, TECNOLOGIA E LOGISTICA
IN PRIMO PIANO
L
a storia è nota. Dopo il primo caso di febbraio 2020, la pandemia da Covid-19 è dilagata in Italia con 34 mila morti e migliaia di ricoveri, in gran parte gravi. Ma quale impatto ha avuto questa emergenza sanitaria sull’assetto organizzativo, operativo e logistico che supporta le strutture sanitarie e come queste risorse hanno contribuito alla lotta contro il coronavirus? di Cecilia Biondi
4 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
M
entre scrivevamo questo articolo, abbiamo anche riflettuto a lungo sull’organizzazio-
ne dei sistemi sanitari e su quali di questi abbiano dato gli esiti migliori nella risposta alla pandemia. Abbiamo assistito a situazioni apparentemente para-
“Inno alla vita”, opera realizzata dall’artista monzese Roberto Spadea e donata all’ospedale San Gerardo di Monza (ASST Monza). Posizionata al piano -1S della Palazzina Accoglienza, l’installazione è dedicata a tutti gli operatori dell’ospedale in segno di gratitudine per l’enorme servizio reso nella lotta contro il Covid-19.
dossali nelle quali quelli che erano ritenuti i migliori
buone pratiche diventeranno metodo per la sanità
sistemi sanitari d’Italia hanno in realtà generato il
in generale, questo è il compito che affidiamo ai
maggior numero di morti, mentre altre configura-
nostri lettori, soprattutto a coloro che ricoprono
zioni regionali siano riuscite ad organizzare meglio
ruoli di responsabilità.
la propria difesa. Ci si può interrogare dunque se sia migliore una sanità centralizzata o decentraliz-
Che tanti siano morti, è una ferita che speriamo
zata, pubblica o privata, ma è anche possibile che
resti aperta a lungo, per farci riflettere su come
queste domande restino ancora senza risposta,
si possa migliorare un sistema nel suo complesso:
almeno sulle nostre pagine, perché questa risposta
quale debba essere la nostra idea di sanità, quale
richiederebbe una complessità di elementi ben più
riconoscimento essa debba trovare all’interno di
ampia rispetto all’orizzonte organizzativo e logistico
un sistema Paese, come erogare un servizio che sia
che è l’oggetto delle nostre indagini. Non solo: si
sempre universale e della massima qualità possibile,
può dire anche che l’esito della pandemia non sia
quale possa essere la capacità di resistenza di un
stato conseguenza solo dei modelli organizzativi
sistema sanitario di fronte a rischi come quello che
scelti, bensì di logiche intrinseche al virus stesso,
abbiamo affrontato in questi mesi, tanto impreve-
che ancora restano largamente sconosciute anche
dibile quanto impattante.
ai professionisti sanitari. Dunque non è detto che possiate trovare, nelle
Che, al contrario, tantissimi siano riusciti a guarire,
pagine che seguono, la ragione per cui in Lombar-
è invece l’esito di una battaglia che è stata combat-
dia il contagio è rimasto elevato a lungo mentre in
tuta con le armi di cui tutti noi abbiamo letto sui
altre regioni si è esaurito subito. Quello che siamo
giornali: la straordinaria dedizione del personale e
riusciti a raccogliere in queste settimane, parlando
delle strutture sanitarie che hanno coinvolto tutte
con persone che spesso ci rispondevano affaticate,
le proprie risorse in questa direzione. Impresa Sanità
pressate da mille impegni o fuori orario, sono state
dal canto suo vuole mettere in luce le armi della
le testimonianze di come ogni struttura sanitaria,
seconda linea, ma non per questo meno importanti:
ogni realtà di logistica, ogni ospedale, ogni singola
organizzazione, gestione operativa, digitalizzazione,
persona operante a qualsiasi titolo nel mondo della
logistica. Abbiamo cercato di costruire un filo del di-
sanità, abbia organizzato la propria lotta contro la
scorso suddividendo le testimonianze per argomenti,
malattia, rivendendo interi processi su due piedi,
ma non è detto che debba risultare prevalente. Il filo
passando notti in ospedale, dando fondo a tutte le
in realtà si costruisce da sé ed è quello che unisce le
proprie buone idee per ottenere un risultato migliore
persone in un obiettivo comune: la cura del paziente,
e dunque salvare più vite possibile. Se poi le singole
sempre e nelle migliori condizioni per tutti.
5 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OSPEDALI
Processi centralizzati e pensiero snello per RISPONDERE ALL’EMERGENZA
F
ondazione Poliambulanza di Brescia, in prima linea nella cura dei pazienti Covid-19, ha messo a frutto con profitto i tanti progetti di efficientamento condotti in chiave Lean. Dal bed manager agli strumenti visual, ecco le principali pratiche operative che hanno supportato i clinici nelle settimane dell’emergenza Ne parliamo con Umberto Cocco, Direttore Operativo, e Francesco Cigala, Responsabile Ufficio Acquisti, di Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero, ospedale privato no profit accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, con sede a Brescia
6 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Impresa Sanità: Vi chiediamo come l’organizza-
questi sistemi possono consumarne fino a 140. Non
zione dell’ospedale abbia reagito all’emergenza
solo: per poter gestire lo spostamento dei pazienti dal
da Covid-19, a cominciare dalla logistica: che
Pronto Soccorso verso i reparti o, più banalmente, per
cosa avete dovuto fare in termini di approvvi-
consentire ai pazienti di spostarsi dal letto ad esempio
gionamento e gestione dei materiali?
per andare in bagno, ci siamo dovuti dotare anche di bombole di ossigeno portatili. Se consideriamo
Umberto Cocco: Comincerei con quello che si è
che ogni giorno, ogni paziente, doveva pur andare
rivelato una delle risorse più cruciali di questa emer-
in bagno alcune volte, anche per qualche minuto o
genza: l’ossigeno. Per il Covid-19, così come si è
mezz’ora nel caso dei pazienti più fragili, ci si può
manifestato in questi giorni, non esiste ancora una
immaginare il numero di bombole da avere a dispo-
cura farmacologica o virologica definitiva: se l’orga-
sizione, con le conseguenti necessità di sostituzione
nismo è attaccato in forma grave, è fondamentale
e reintegro.
aiutare il paziente a respirare durante tutto il tempo che è necessario affinché il suo stesso organismo
IS: Invece per quanto riguarda gli altri materiali,
si possa difendere dalla malattia. Per fare questo
dai dispositivi medici ai macchinari?
serve ossigeno, e ben presto ci siamo resi conto che i consumi aumentavano in misura esponenziale. Nel
Francesco Cigala: Quando abbiamo cominciato a
giro di una settimana siamo riusciti ad aumentare la
capire che cosa stesse per avvenire – ed è stata una
nostra scorta di ossigeno liquido da 12mila metri cubi
consapevolezza graduale, dapprima un allarme nor-
a 37mila, aggiungendo due serbatoi da 10mila litri e
male, poi un allarme importante, poi all’improvviso
uno da cinquemila. Ma il dato vero che dà la misura
il dramma che anche voi avete visto sui media – la
del fabbisogno di ossigeno non è tanto l’aumento
prima cosa che abbiamo fatto è stata cercare di
di volume dei serbatoi, già considerevole, quanto il
individuare rapidamente quelle che potevano essere
ritmo di svuotamento e riempimento. Il periodo di
le aree di criticità nei materiali, ossia tutti quelli che
rifornimento è diventato quotidiano perché ogni giorno c’era il pericolo di terminare le scorte di ossigeno. Nei momenti di picco, il consumo di ossigeno ha toccato il +2000% rispetto al periodo pre-Covid. Il nostro è stato uno degli ospedali più coinvolti nella cura dei pazienti Covid a livello nazionale; siamo arrivati ad avere più di 450 pazienti Covid, dei quali 80 intubati contemporaneamente. Per supportare questo numero di pazienti sono stati acquisiti in tempi record un numero ragguardevole di sistemi di ventilazione invasivi e non invasivi di tipo C-PAP e Bi-PAP. Molti di questi sistemi peraltro andavano a consumare ossigeno ad alta pressione: rispetto ai classici 15 litri al minuto di normale ventilazione,
7 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Il nostro è stato uno degli ospedali più coinvolti nella cura dei pazienti Covid a livello nazionale; siamo arrivati ad avere più di 450 pazienti Covid, dei quali 80 intubati contemporaneamente
SPECIALE / EMERGENZA COVID OSPEDALI
sarebbero andati più probabilmente in esaurimento.
sopralluoghi in tutte quelle aree dell’ospedale dove
L’ufficio acquisti e la farmacia hanno immediatamente
avrebbero potuto esserci stock di mascherine, cuf-
identificato un insieme di articoli che dovevano essere
fiette e materiali vari, che sono stati sostanzialmente
subito monitorati e controllati, sia come giacenze
requisiti e conservati nel magazzino centrale, dal
che come consumi.
quale venivano prelevati solo per essere utilizzati
Questo è avvenuto anche con il contributo del servizio
nei reparti Covid o per ragioni di evidente urgenza.
infermieristico, che andava di persona a verificare
Questa operazione di centralizzazione e controllo è
l’andamento dei consumi nei vari reparti - quanti
risultata molto utile perché ci ha consentito di gestire
operatori, con quanti dispositivi, per quanti cambi
l’emergenza conoscendo sempre con esattezza la
turno e così via. Nel corso della pandemia poi l’uti-
quantità e qualità dei materiali disponibili nei ma-
lizzo di queste dotazioni è stato talmente consistente
gazzini centrali, e dunque, rendendoci anche più
da dover fare questo controllo due volte al giorno.
proattivi e precisi nell’effettuare gli ordini.
Non solo, nei primi giorni abbiamo anche effettuato
I materiali ritenuti critici erano innanzitutto i dispo-
8 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
sitivi di protezione individuale; i farmaci, anche se
oso quasi raccontarlo. Ogni giorno il nostro Pronto
non esiste un protocollo terapeutico standard; e
Soccorso riceveva ondate di pazienti, in gran parte
naturalmente tutta l’area elettromedicale, quindi i
gravissimi che si aggiungevano a quelli che erano già
dispositivi di ventilazione. Fin dai primi giorni, capita
presenti nelle astanterie ed erano in attesa di essere
la gravità della situazione, abbiamo emesso ordini
ricoverati. Purtroppo alcuni decessi sono avvenuti
urgenti per milioni di euro, finalizzati soprattutto ad
direttamente in Pronto Soccorso, perché arrivavano
acquistare qualunque sistema di ventilazione polmo-
in condizioni gravissime.
nare che fosse reperibile sul mercato, come i dispo-
Il primo servizio che abbiamo attivato e che è risul-
sitivi di sicurezza individuale. Tuttavia, circa la metà
tato immediatamente fondamentale è stato il “bed
dei questi ordini sono stati bloccati, per l’intervento
management” trasversale su tutte le aree Covid.
della Protezione Civile o del gruppo di acquisto di
Poliambulanza utilizza già una serie di strumenti visual
Regione Lombardia, oppure, nel caso di produttori
che permettono di verificare in tempo reale l’occupa-
esteri, per il subentrare di altre emergenze nazionali.
zione dei reparti, dei posti letto, delle sale operatorie,
In certi casi dunque le forniture a noi destinate sono
delle terapie intensive, degli ambulatori e così via, in
state bloccate; in alcuni casi sono state rallentate da
pratica di tutti i centri nevralgici dell’ospedale, le cui
un’altra criticità emersa nei giorni di crisi: lo sciopero
informazioni confluiscono sulla gestione operativa
dei corrieri. Molti autisti infatti, non avendo ricevuto
che ha visibilità completa su tutte le risorse chiave.
alcun dispositivo di protezione individuale, si rifiu-
Abbiamo così istituito il “bed manager Covid”, che
tavano di effettuare il servizio di consegna. E così
è diventato il punto di riferimento chiave per l’inter-
siamo andati noi personalmente a ritirare le merci:
facciamento fra il Pronto Soccorso, che non aveva
una nostra collega dell’ufficio acquisti prendeva la
tempo per chiedersi a quale reparto inviare il paziente,
sua auto e si occupava del ritiro dei materiali presso
e l’area di ricovero o di terapia intensiva disponibile,
i depositi di distribuzione, per portare in ospedale
stabilita in base alla complessità del paziente. Il tutto
questi dispositivi che, in quel momento, erano reali
supportato da uno strumento informatico visuale
salvavita.
che permetteva di avere sottomano la situazione di tutti i reparti Covid, con la disponibilità in tempo
IS: Con voi abbiamo parlato tanto di progetti di
reale dei posti letto e dei dispositivi di ventilazione
riorganizzazione in ottica Lean. Si sono rivelati
più o meno intensivi. Fra i criteri seguiti dal bed
utili, in questo momento? O l’emergenza intro-
manager vi era anche quello del bilanciamento fra i
duce altri punti di vista sul processo?
sistemi di fabbisogno di ossigeno: non era possibile infatti concentrare troppi pazienti con sistemi di
UC: L’approccio Lean è stato la chiave di volta del no-
prelievo di ossigeno ad alta pressione nella stessa
stro operato. Nei giorni di massima crisi si è costituito
area, perché non dovevamo rischiare che l’impianto
un comitato ad hoc – escluse purtroppo per “selezio-
di distribuzione non alimentasse correttamente i
ne naturale” alcune figure apicali come il direttore
sistemi di ventilazione. I pazienti dovevano essere
sanitario, il risk manager e il direttore del personale,
quindi distribuiti uniformemente nei vari reparti Covid
che si sono ammalati contemporaneamente – con il
in modo da mantenere un livello medio di pressione
compito di risolvere questo enorme problema orga-
non inferiore ai 3 bar.
nizzativo: gestire la logistica del paziente. E se con i
Altra attività che è risultata importante dal punto di
materiali le criticità erano notevoli, con i pazienti non
vista organizzativo è stata quella dei gruppi di lavoro,
9 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Abbiamo così istituito il “bed manager Covid”, che è diventato il punto di riferimento chiave per l’interfacciamento fra il Pronto Soccorso, che non aveva tempo per chiedersi a quale reparto inviare il paziente, e l’area di ricovero o di terapia intensiva disponibile, stabilita in base alla complessità del paziente
SPECIALE / EMERGENZA COVID OSPEDALI
■ Avere introdotto da anni un approccio organizzativo basato sulla figura trasversale dell’operations manager e sulla gestione centralizzata delle risorse chiave ci ha facilitato il compito
che si incontravano due volte al giorno la mattina e
separate sarebbe stata secondo noi un disastro. Avere
la sera per evidenziare tutti i problemi da risolvere.
introdotto da anni un approccio organizzativo basato
Fra i diversi gruppi, dedicati ad esempio agli acquisti,
sulla figura trasversale dell’operations manager e
all’area elettromedicale, all’ossigeno, di particolare
sulla gestione centralizzata delle risorse chiave ci ha
importanza il gruppo ventilazione che si occupava
facilitato il compito. Il bed manager Covid, ad esem-
anche di formazione ai medici delle altre specialità.
pio. A sentirne l’esigenza è stato proprio il primario
Per quanto completo il nostro ospedale non dispone
del Pronto Soccorso, che ha capito immediatamente
certo di centinaia di pneumologi, dunque gli specia-
la necessità di un supporto di tipo operativo. Per
listi di quest’area hanno insegnato a tutti gli altri le
affrontare l’emergenza era necessario che i medici
funzioni necessarie per gestire i pazienti Covid, con
si concentrassero esclusivamente sulla parte clinica,
i diversi parametri dei vari macchinari in base alle
affidando a figure dedicate le funzioni di gestione
esigenze del paziente. In questi momenti abbiamo
operativa. Nel giro di una notte di lavoro, l’indomani
visto resettate completamente le normali gerarchie:
ci siamo presentati con una nuova organizzazione e
tutti si sono messi a disposizione per imparare quello
un sistema di gestione dei posti letto pronto all’uso.
che non sapevano. Tecnici e infermieri sono diventati
Abbiamo selezionato tre infermieri con le necessarie
i nostri maestri, ci hanno insegnato come gestire i
competenze (che dovevano essere adeguate anche
vari device e come applicare le indicazioni stabilite dai
dal punto di vista clinico), in grado di alternarsi nelle
medici del Pronto Soccorso. Anche questa formazione
24 ore, e questi sono diventati il punto di contatto e
“sul campo” è stata fondamentale nella gestione
di interazione fra tutte le funzioni ospedaliere.
dell’emergenza. IS: La Fase 3 è a buon punto e il picco della IS: Ci siamo chiesti talvolta se invece un ospe-
pandemia sembra già quasi un lontano ricordo.
dale “vecchio tipo”, di quelli in cui ogni reparto
Che cosa rimarrà in Poliambulanza come buona
ragiona per sé, non potesse dare una difesa
pratica o eredità positiva da questa situazione?
migliore, permettendo di circoscrivere meglio
Che cosa ci ha insegnato questa emergenza?
l’attività sul paziente. UC: Per quanto riguarda le buone pratiche rimaste UC: No, anzi, esattamente il contrario. Abbiamo
nella nostra organizzazione, in questi giorni abbia-
compreso immediatamente che avevamo assoluto
mo stabilito che alcuni aspetti dell’organizzazione
bisogno di condividere tutto, le metodologie di ap-
messi in atto durante il periodo di crisi rimarranno
proccio al paziente, le problematiche, ovviamente
stabilmente nell’organizzazione dell’ospedale. Il bed
tutte le informazioni su logistica e materiali. I gruppi
manager rimarrà come figura chiave per la gestione
di lavoro sono stati costituiti proprio per scambiarsi
centralizzata di tutti i posti letto dell’ospedale, Covid
conoscenza e competenza, perché sarebbe stato
(oramai residuali) e no Covid.
inimmaginabile che ogni reparto potesse sviluppare
Inoltre, i reparti di degenza sono stati riorganizzati per
al suo interno un suo approccio su come gestire il
intensità di cura perdendo il legame biunivoco con
paziente. Tutto è stato centralizzato per far sì che
il nome delle specialità: durante la crisi Covid infatti
chiunque avesse il dominio di un certo tema, po-
ogni area di degenza doveva contribuire alla caren-
tesse allargarlo e condividerlo con chiunque altro in
za di posti letto con le risorse disponibili. Le nuove
ospedale. Quindi no, l’organizzazione per funzioni
denominazioni dei reparti di degenza corrispondono
10 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
ora all’ubicazione “fisica” del reparto: avremo quindi dei numeri da 1 a 5, che corrispondono ai piani, e dei suffissi indicati dalle lettere S - Sud, E - Est, O - Ovest e T - Torre. Tutto l’ospedale è stato mappato geograficamente e i pazienti vengono ora ricoverati dove c’è un posto letto disponibile in un’area che, per intensità di cura e tipologia di assistenza, risulta adeguata alla sua gestione. Questo è un cambiamento importante, qualcosa che poteva succedere solo dopo una crisi come il Covid che ci consente di gestire bene oggi tutti i pazienti: anche quelli con patologie diverse dal Covid, che stanno ricominciando, giustamente, a richiedere la nostra attenzione.
centralizzata e visione a 360 gradi delle risorse chiave dell’ospedale ci hanno sicuramente aiutati in questi
In sintesi, abbiamo unito le buone pratiche maturate
giorni, e naturalmente non sarebbe stato possibi-
in tempi di crisi, con quelle sviluppate in tempi di
le improvvisare un simile approccio sotto le spinte
pace, e dobbiamo ancora ringraziare il buon allena-
dell’urgenza. Quello che siamo riusciti a fare di buono
mento fatto con l’approccio Lean. Organizzazione
sui nostri pazienti, è anche frutto di questi progetti.
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SPECIALE / EMERGENZA COVID OSPEDALI
Foto di Luigi Avantaggiato
Covid-19 e REGIONE LAZIO: il ruolo del Policlinico Gemelli
I
l Policlinico Gemelli è stato in prima linea nel contrasto al Covid-19 nella Regione Lazio, anche con l’allestimento in tempi record del Presidio Columbus, struttura ospedaliera collegata al Gemelli trasformato in Covid 2 Hospital. Fra le principali strategie, la creazione dell’unità di crisi e il coinvolgimento della farmacia ospedaliera nella gestione dei farmaci, dispositivi medici (dm) e dispositivi di protezione individuale (dpi) e nella scelta delle terapie 12 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Risponde Marcello Pani, Direttore UOC Farmacia Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma
Impresa Sanità: Vediamo innanzitutto il ruolo svolto dal Policlinico Gemelli nella gestione dell’emergenza e le principali strategie avviate.
Marcello Pani: Il Policlinico ha assunto un ruolo di primissimo piano nella gestione dei pazienti Covid nel Lazio: da subito infatti ci è stato richiesto uno sforzo importante in termini di posti letto e di terapia intensiva in particolare. Per rispondere a questa necessità, abbiamo trasformato in “Covid 2 Hospital”
implementare un nuovo sistema di forniture per far
la clinica Columbus, allestendo questo ospedale in
fronte all’aumento improvviso ed esponenziale del
tempi record. Questa struttura ospedaliera è attual-
consumo di alcuni farmaci, dispositivi medici e dispo-
mente gestita dal Policlinico Gemelli nell’ambito di
sitivi di protezione individuale (DPI), rispetto al livello
un contratto d’affitto di ramo d’azienda valido fino
di utilizzo abituale. Per quanto riguarda i materiali, la
al 30 giugno 2020.
questione più urgente era quella dei DPI, per i quali
Nelle prime fasi della pandemia diversi reparti del
sembrava di essere passati da uno a mille, come
Gemelli, a partire dalle Malattie Infettive, sono stati
richiesta quotidiana. A cominciare dalle mascherine
riservati alla cura dei pazienti Covid-19, mentre in
di tutti i tipi, chirurgiche FFP2, FFP3, ma anche tute,
parallelo i malati hanno cominciato ad essere presi in
guanti, visiere, con la difficoltà di reperimento di cui
carico anche dal Covid 2 Hospital, allestito a tempo
abbiamo letto anche sui giornali, dovuta anche al
di record. In totale, nei giorni di picco siamo arrivati
fatto che, arrivando noi in un secondo momento
ad avere quasi trecento ricoveri per pazienti Covid+
rispetto alle regioni che per prime avevano subito
di cui sessanta posti letto di terapia intensiva occupati
l’impatto della pandemia, le scorte che trovavamo
nelle due strutture, corrispondenti a circa il 25-35%
presso le aziende erano già notevolmente ridotte. Da
della copertura erogata dalla Regione Lazio.
parte nostra abbiamo avviato un’intensa attività di
Con il lockdown, la progressiva diminuzione dei
ricerca di questi dispositivi anche sul mercato estero,
contagi e dei ricoveri, siamo stati in grado di liberare
avvalendoci della collaborazione con la Protezione
progressivamente i reparti del Gemelli dai pazienti
Civile e la Regione per l’approvvigionamento di
Covid+, riservando il Columbus Covid 2 ai malati
questi prodotti.
affetti da Coronavirus compresi quelli in terapia intensiva. I numeri, fortunatamente, continuano a calare.
Per quanto riguarda i farmaci, invece, siamo stati più autonomi e ci siamo mossi in modo più sicuro,
IS: E il contributo della parte logistica, come si
anche ragionando in anticipo su quelli che avrebbero
può descrivere? Quali processi in particolare
potuto essere i bisogni dei farmaci da utilizzare “off
sono stati avviati?
label” per la cura della malattia. Si tratta come noto di farmaci che vengono abitualmente impiegati per
MP: Nel giro di pochissimo tempo abbiamo dovuto
patologie diverse da quelle per Covid-19, ma che
13 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Per quanto riguarda i farmaci, invece, siamo stati più autonomi e ci siamo mossi in modo più sicuro, anche ragionando in anticipo su quelli che avrebbero potuto essere i bisogni dei farmaci da utilizzare “off label” per la cura della malatti
SPECIALE / EMERGENZA COVID OSPEDALI nella pratica clinica hanno dato benefici clinici e
Da fine febbraio dunque, sabati e domeniche com-
buoni risultati. A tal proposito abbiamo collaborato
prese, ci troviamo per fare il punto della situazione,
innanzitutto con i medici del Policlinico, per indivi-
a cominciare dal raccordo con le direttive emanate
duare insieme quali farmaci avrebbero potuto essere
dalla Regione Lazio. In particolare, è il direttore
utilizzati con maggior beneficio e come attivarci
sanitario che partecipa in prima persona al coordi-
al più presto per acquisirne le scorte necessarie,
namento regionale; in questo modo si raccordano
coinvolgendo le associazioni di riferimento, quali
le attività regionali con quelle locali, trasferendole
AIFA e SIFO, per prevenire eventuali carenze. Lato
quotidianamente in decisioni di tipo gestionale.
farmacia dunque eravamo già abituati a muoverci
Questo coordinamento fra regione e ospedali è stato
in un’ottica di squadra e da questo punto di vista
molto importante perché è in base a quello che sono
abbiamo affrontato bene l’urto della pandemia.
state applicate linee guida, procedure e percorsi, che arrivavano a coinvolgere tutti gli aspetti, da quelli
■ Questo coordinamento fra regione e ospedali è stato molto importante perché è in base a quello che sono state applicate linee guida, procedure e percorsi, che arrivavano a coinvolgere tutti gli aspetti, da quelli clinici a quelli organizzativi e logistici
IS: Dal punto di vista organizzativo ci sono stati
clinici a quelli organizzativi e logistici.
progetti rilevanti per rispondere all’emergenza?
Questo lavoro di raccordo fra il coordinamento regionale e il comitato di crisi locale è stato fon-
MP: Sì. Innanzitutto, si è costituita subito un’unità
damentale, un vero e proprio pilastro del nostro
di crisi, che per tutto il periodo della pandemia si è
efficace operato.
riunita tutti i giorni per affrontare le varie problematiche, sia quelle cliniche che quelle organizzative
IS: In questo contesto, può emergere invece
e logistiche. Un gruppo multidisciplinare composto
come opzione un maggior coordinamento a
dal direttore sanitario, dal direttore della gestione
livello nazionale? In merito ad esempio alle fasi
del rischio clinico (che è anche preside della facoltà
successive della pandemia, con la crescente im-
di medicina), dagli infettivologi, dagli anestesisti, dal
portanza delle attività di analisi, che determinati
direttore del pronto soccorso, da molti clinici, dal
processi di scelta e di acquisto siano gestiti dalle
responsabile del laboratorio di analisi e dal direttore
regioni, anziché da un solo punto centrale, non
di farmacia.
costituisce un freno?
14 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
MP: Può essere un freno, ma anche una necessità. I
MP: Prevedibile, no. Alcune esperienze pregresse,
diversi laboratori nei diversi ospedali non utilizzano
come ad esempio i virus di Ebola o della Sars, hanno
tutti la stessa apparecchiatura, e dunque gli stessi
mostrato alcune analogie, ma non sono in alcun
reagenti e gli stessi kit. Se oggi a livello nazionale si
modo confrontabili con questa pandemia.
stabilisse di comprare un unico kit, poi non sarebbe
Quello che è successo però deve insegnarci a pre-
fruibile da tutti gli ospedali, perché le apparecchiature
venire meglio per il futuro. Dovremmo secondo
possono essere diverse, i reagenti necessari idem.
me incentivare le produzioni strategiche affinché si
Ma questa diversificazione va vista anche in un’ottica
realizzino in Italia, elaborare un nuovo piano logistico
positiva: oggi dobbiamo far fronte a numeri a cui
e un nuovo modello gestionale, in vista di grandi
nella normalità non siamo abituati. Quindi poter
emergenze come è stata questa pandemia. Questo
fare diversi tipi di esami, con diversi sistemi, diversi
servirebbe a farci trovare un po’ più preparati, soprat-
kit, diversi reagenti, diverse tipologie di test, aiuta
tutto in merito alla gestione di alcuni prodotti per i
anche a reggere meglio il colpo rispetto ai numeri
quali basarsi sui consumi storici evidentemente non
di cui abbiamo bisogno. Consideriamo anche che
ha consentito di far fronte all’emergenza. Dovremo
la pandemia è globale e che questi stessi sistemi
quindi pensare a scorte di sicurezza, che potranno
vengono usati in tutto il mondo: il fabbisogno di
essere gestite a livello nazionale o regionale, e riviste
materiali non è una questione che riguarda solo le
anche in ottica di corretta gestione della logistica,
venti regioni d’Italia. Le aziende che producono e
integrandole in un processo che dovrà essere sì
commercializzano questi prodotti operano a livello
efficiente, con un attento controllo delle scadenze
mondiale e la questione dell’approvvigionamento
e quant’altro, ma garantire anche la necessaria au-
non riguarda solo il nostro Paese, bensì tutte le
tonomia. In pratica un nuovo un piano di gestione
nazioni del mondo investite dalla pandemia.
logistica delle scorte di sicurezza per alcuni prodotti che si sono rivelati strategici. Questo è a mio avviso
IS: In sincerità, era in qualche modo prevedibile
un contributo importante che la logistica potrà espri-
una situazione del genere?
mere nei confronti di queste grandi sfide sanitarie.
15 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING
FACILITY MANAGEMENT e servizi, alleati nella lotta al Covid-19
S
inergia fra le diverse business unit e profonda esperienza nei servizi dedicati all’ambiente sanitario, come la sanificazione e la gestione della sicurezza: questi alcuni dei maggiori punti di forza di Rekeep nella lotta alla pandemia, dal punto di vista dell’outsourcing di servizio
Impresa Sanità: In che modo la situazione di emergenza ha impattato sui vostri processi e quali azioni correttive sono state messe in pratica per rispondere?
Maurizio Massanelli: Due sono state le principali azioni concrete, avviate fin dai primi giorni dell’emergenza, derivanti dalla volontà di preservare salute, sicurezza e incolumità di dipendenti, Risponde Maurizio Massanelli, Direttore Marketing & Innovazione di Rekeep SpA
collaboratori, fornitori e clienti. La prima, l’adozione di procedure di smart working per il personale dei servizi centrali e di staff, un progetto su cui stavamo già lavorando da diverso tempo. La seconda, invece, un intervento consistente di protezione e formazione su tutti coloro che dovevano comunque continuare ad operare presso i clienti e che dunque erano soggetti a maggiori rischi. In particolare, quanti si occupano di cleaning e sanificazione in sanità, attività che mai come in questa emergenza si sono rivelate fondamentali per il contenimento del virus. Noi applichiamo già una serie di protocolli, procedure e
16 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
tecniche previsti dalle normative, per la sanificazione
dell’emergenza l’impegno è stato notevole: anche in
ad esempio delle sale operatorie e delle degenze
questo caso l’attività è aumentata esponenzialmente.
infettive. Di fatto, abbiamo dovuto estendere queste
In particolare, Servizi Ospedalieri, per rispondere
attività ad un numero di ambienti molto superiore,
all’emergenza – ulteriore segno dell’impatto di que-
corrispondente ai nuovi reparti dedicati ai pazienti
sta situazione sui nostri processi produttivi e quindi
Covid-19. I nostri operatori si sono ritrovati esposti a
sulla conseguente rimodulazione organizzativa – si è
rischi superiori e per questo è stato necessario inter-
trovata a trattare tutto il materiale proveniente dagli
venire tempestivamente e profondamente sulla loro
ospedali, biancheria, divise, materassi, come infetto,
protezione, dotandoli di tutti i dispositivi di protezione
sottoponendolo quindi ad un processo di lavaggio
individuale necessari per svolgere questo lavoro, oltre
e sterilizzazione che prima veniva dedicato soltanto
che sulla relativa formazione. Per questo dobbiamo
al materiale proveniente effettivamente dai reparti
ringraziare la grande professionalità e spirito di corpo
infettivi. Questo ha comportato un cambiamento
che ha caratterizzato l’azione delle nostre strutture
sostanziale dei processi erogati nei nostri quattro
operative, nonché la Direzione Acquisti per aver
stabilimenti dove effettuiamo il trattamento della
saputo reperire, anche nei giorni in cui il materiale
biancheria, con un aumento considerevole dello
cominciava a scarseggiare, tutto il necessario.
sforzo interno. L’ultima area di attività che voglio menzionare, in merito all’impatto della pandemia
IS: Considerando le vostre business unit, quali
sui nostri processi, è la logistica, e principalmente
servizi sono stati erogati o potenziati?
la logistica del paziente, che ci vede attivi in alcune grandi strutture ospedaliere; anche in questo caso
MM: In breve, Rekeep opera su due fronti: Integrated
abbiamo contribuito al trasporto interno dei pazienti
Facility Management e Laundering & Sterilization.
infetti in condizioni di sicurezza. Ugualmente intenso
In relazione alle attività di integrated facility ma-
si è rivelato l’impatto sulla logistica del farmaco:
nagement, oltre al grande impegno sul fronte del
Rekeep, in particolare, gestisce i magazzini farma-
cleaning e della sanificazione, ci occupiamo anche
ceutici di due ASL, Treviso e La Spezia, per quanto
di gestione energetica, gestione impianti e tutto
riguarda farmaci, dispositivi medici e beni economali.
l’insieme delle attività manutentive. Anche in questi
In queste strutture, di fatto, le normali procedure
ambiti siamo stati ugualmente protagonisti, col-
sono state stravolte e tutto è stato reimpostato per
laborando concretamente alla costruzione o alla
gestire una domanda molto superiore in termini di
conversione di interi reparti necessari per gestire in
volumi e sostanzialmente ininterrotta nei vari giorni
sicurezza i pazienti Covid. Per esempio, abbiamo
della settimana.
collaborato con il Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, dove in soli sei giorni abbiamo riattrezzato
IS: In questo percorso quale ruolo hanno avuto
il nuovo padiglione dedicato ai pazienti Covid, e
le tecnologie? Potete citare il caso di soluzioni
soprattutto con il Policlinico Gemelli a Roma, con-
abilitanti relative ai nuovi processi implementati
tribuendo all’allestimento del famoso Columbus
per rispondere all’emergenza?
Covid 2 Hospital. Sul fronte dei servizi di “lavanolo” e sterilizzazione di biancheria e strumentario chirur-
MM: Nei giorni dell’emergenza, di fatto è successo
gico a supporto dell’attività sanitaria, operiamo con
questo: quello che prima avveniva solo in alcuni
la società controllata Servizi Ospedalieri. Nei giorni
reparti doveva essere applicato sostanzialmente a
17 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING
tutto l’ospedale. Noi, che già seguivamo determinate
zione e sanificazione degli ambienti.
procedure di sanificazione nei reparti dedicati alle
■ Di fatto, l’adeguamento maggiore è stato proprio dal punto di vista organizzativo, per effetto di un incremento quantitativo di attività ad alta specializzazione. Per affrontare questa situazione intendiamo puntare, tuttavia, anche su nuove tecnologie, soprattutto in questa nuova fase in cui i protocolli di sanificazione applicati in ospedale vengono estesi anche ad ambiti civili
malattie infettive e nelle sale operatorie, utilizzando
IS: In queste settimane giustamente si è parlato
le tecnologie più attuali e seguendo tutti i necessari
d’altro, ma ad emergenza terminata si presume
protocolli, abbiamo “solamente” dovuto dare una
che ritroveremo, bene o male, i problemi di
risposta importante dal punto di vista organizzativo,
prima. La sostenibilità ambientale, ad esempio:
ampliando questa attività ad un perimetro molto
quanto è importante per le vostre attività il
più vasto. Di fatto, l’adeguamento maggiore è stato
criterio del rispetto dell’ambiente?
proprio dal punto di vista organizzativo, per effetto di un incremento quantitativo di attività ad alta spe-
MM: Sulla sostenibilità ambientale stiamo lavoran-
cializzazione. Per affrontare questa situazione inten-
do da tempo. Per le nostre normali procedure di
diamo puntare, tuttavia, anche su nuove tecnologie,
sanificazione utilizziamo solo prodotti “ecolabel”, a
soprattutto in questa nuova fase in cui i protocolli
bassissimo impatto sull’ambiente. Anche i prodotti
di sanificazione applicati in ospedale vengono estesi
disinfettanti che utilizziamo per la sanificazione degli
anche ad ambiti civili. Nel caso della sanificazione, ad
ambienti fortemente contaminati sono tutti basati su
esempio, possiamo citare l’utilizzo di tecnologie che
componenti poco inquinanti: per esempio il peros-
sfruttano la capacità biocida dell’ozono. Stavamo già
sido di idrogeno, comunemente noto come acqua
sperimentando alcune di queste soluzioni, ora proce-
ossigenata. Anche l’utilizzo dell’ozono, tra le nuove
deremo ulteriormente su questa strada. Cerchiamo
tecnologie, si caratterizza per impatto ambientale
costantemente di applicare ai nostri protocolli le
praticamente nullo:una volta terminato il ciclo di
innovazioni che la tecnologia disponibile è in grado
sanificazione in assenza di personale, infatti, viene
di abilitare. Nei giorni scorsi abbiamo anche dato
rapidamente riconvertito in ossigeno prima della
il via ad un ulteriore progetto di Ricerca&Sviluppo,
riapertura del locale trattato. Insomma, cerchiamo
pensato per svolgersi in tempi piuttosto veloci, nel
sempre di sviluppare quelle modalità di pulizia e
quale metteremo a frutto non solo la nostra strut-
sanificazione che abbiano l’impatto il più possibile
tura dedicata all’innovazione, ma anche un team di
vicino a zero. Ma soprattutto, per le attività di puli-
aziende e persone che a diverso titolo sono esperte
zia abbiamo elaborato un sistema che ci consente,
di questa materia, con l’obiettivo di elaborare nuovi
per ciascun appalto, di calcolare nel dettaglio quale
protocolli applicando le ultime tecnologie di prote-
sial’impatto ambientale del servizio erogato. In que-
18 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
sto modo possiamo misurare esattamente l’impatto
IS: La Fase 3 è a buon punto e poi c’è il futu-
ambientale dei nostri servizi, cercando di contenere
ro: quale lezione abbiamo appreso da questa
al massimo le emissioni di CO2, mentre per la parte
pandemia?
rimanente possiamo procedere alla compensazione avviando progetti di riforestazione, ripristinando il
MM: Sostanzialmente il fatto che in Italia non era-
bilancio complessivo delle emissioni nocive.
vamo pronti per fronteggiare un evento del genere.
Insomma, per noi la sostenibilità non è mai in secondo
Se la nostra Protezione Civile sa che cosa fare dopo
piano, anche in una situazione di emergenza. Prova
un incendio o un terremoto, la nostra Sanità ha
ne è anche un’altra delle attività fondamentali che
dimostrato di non avere pronti i protocolli in caso
svolgiamo nel mondo sanitario: l’efficientamento
di pandemia. Questo ci insegna qualcosa di molto
energetico. Si parla in questo caso di opere di riqua-
importante: in ambito sanitario dobbiamo smettere
lificazione edilizia e impiantistica, in grado di ridurre
di seguire la politica del minor prezzo possibile e
in maniera importante le emissioni di CO2 e quindi
della riduzione costante dei costi. Ne è risultato
il consumo di combustibili o di energia elettrica per
infatti un impoverimento che in questi giorni ha
il funzionamento degli ospedali. Questa è un’attività
reso la vita difficile al nostro Paese. Non si può
che svolgiamo in maniera massiva, sia attraverso i
continuare a tagliare sulla Sanità: bisogna invece
cosiddetti contratti energia, sia partecipando a gare
spendere bene e soprattutto investire in progetti
d’appalto, sia attraverso partenariati pubblico-privati,
tali da prepararci ad eventi che, a causa di una
nei quali si prevede appunto di finanziare l’investi-
globalizzazione sempre più intensa, probabilmente
mento con il risparmio che via via sarà conseguito;
saranno più frequenti. Anticipare, prevenire, e dun-
in pratica si tratta di project financing finalizzato alla
que investire. Dal canto nostro, cerchiamo di fare
riqualificazione degli immobili.
la nostra parte: per esempio, abbiamo aderito al
In questo senso possiamo citare due operazioni esem-
progetto dei “centri di competenza” cofinanziati dal
plari: la riqualificazione dell’ospedale di San Benedetto
Mise, per sviluppare progetti di innovazione nel solco
del Tronto, un edificio che ha “l’età media” degli
dell’Industria 4.0. Oltre ai progetti per cui è nato,
ospedali italiani e che rappresenta un caso scuola
Bi-Rex (questo è il nome del Competence Center di
di come si possano trasformare, volendo, anche i
Bologna) sta cominciando a valutare progetti nuovi
vecchi edifici; e ancora il Sant’Orsola di Bologna, per
legati alla situazione che abbiamo appena vissuto,
il quale abbiamo realizzato, attraverso una conces-
con un’ottica importante su tutti gli eventi avversi
sione di costruzione e gestione, la nuova centrale di
che pensavamo non potessero capitare e invece
produzione di energia.
sono capitati.
19 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING
TECNOLOGIA e senso di responsabilità per affrontare il virus
A
zienda Zero, l’ente di riferimento per la sanità veneta, ha affidato a Plurima i servizi di logistica sanitaria legata ai DPI per l’intera Regione. La sfida è stata quella di ottimizzare nel giro di 24 ore una struttura già funzionante, assumendo nuovo personale, ampliando la flotta con nuovi mezzi per il trasporto del materiale e in generale riorganizzando la struttura
Ce ne parla Fabio Grossi Gondi, Direttore Generale di Plurima SpA
Impresa Sanità: Come potete descrivere l’effetto
sima puntualità. Infatti, l’efficienza dell’intero sistema
che l’emergenza coronavirus ha prodotto sulle
sanitario, in momenti di crisi come nella normalità,
vostre attività? Quali sono le strategie che state
dipende anche dalle attività che stanno a valle della
mettendo in atto per ottimizzare i processi, per
cura vera e propria del paziente. Il nostro ruolo è
massimizzare i risultati e ridurre al massimo le
fondamentale, per cui è necessario che ognuno agisca
perdite o le inefficienze?
con grande senso di responsabilità sociale, perciò devo ringraziare tutti i dipendenti di Plurima per il
Fabio Grossi Gondi: Fin dal giorno zero dell’emer-
loro impegno in questo senso. La sfida è stata quella
genza sanitaria abbiamo dovuto fare i conti con un
di ottimizzare nel giro di 24 ore una struttura già
massiccio aumento del carico di lavoro, che non ci ha
funzionante, assumendo nuovo personale, ampliando
però colti impreparati. È stato necessario potenziare
la flotta con nuovi mezzi per il trasporto del materiale
la performance delle nostre di logistica per stare al
e in generale riorganizzando la struttura. Per tutelare
passo con le richieste di materiale degli ospedali, che
i nostri dipendenti abbiamo istituito un comitato di
più che mai dovevano essere soddisfatte con la mas-
crisi e definito nuovi protocolli per la sicurezza, che comprendono anche nuovi percorsi dedicati per la movimentazione di persone e mezzi oltre a piani di emergenza, turnazione e formazione per coprire eventuali assenze per contagio tra i dipendenti. Vorrei sottolineare che il funzionamento dei nostri servizi di logistica è legato anche all’uso di piattaforme tecnologiche che permettono un dialogo costante tra i vari attori coinvolti nel processo e un monitoraggio dello stesso in tutte le sue fasi. Avere le competenze tecnologiche in-house, grazie all’acquisizione di due
20 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
società IT negli scorsi anni, è stato un fattore decisivo, che ci ha permesso di adattarci rapidamente alle nuove esigenze.
IS: Che cosa avete fatto come fornitori per gestire le esigenze dei vostri clienti, e che cosa avete dovuto organizzare come realtà industriale, dal punto di vista della supply chain?
FGG: Noi controlliamo l’intera supply chain che parte dalla ricezione dei prodotti da parte dei fornitori e
secondo passo è stata la messa a disposizione di un
arriva fino alla consegna al cliente finale, ospedali e
area che fungesse da magazzino centrale. In sostanza,
cliniche. In particolare, riceviamo, stocchiamo e con-
tutti i flussi di materiali sanitari, tra cui mascherine
segniamo materiale sanitario di vario tipo e campioni
e respiratori polmonari, arrivano lì e vengono poi
biologici, a cui in questo periodo si sono aggiunti
distribuiti ai presidi regionali, seguendo le indicazioni
tutti i materiali di emergenza, tra cui respiratori,
di Azienda Zero. Il fronte Veneto ci vede dunque
mascherine, guanti e tamponi. I nostri interlocutori
particolarmente impegnati, ma il nostro contributo
sono diversi e sparsi tra le varie regioni italiane. Deve
è primario anche in altre regioni italiane: ad esem-
dunque esserci perfetto coordinamento tra tutti gli
pio, in Valle D’Aosta ci occupiamo del trasporto dei
anelli della supply chain da noi gestita, possibile
malati per l’ospedale di Aosta, in Romagna gestiamo
grazie all’uso di un sistema informatizzato per la
il trasposto dei campioni di laboratorio, tra cui i test
gestione logistica. Attraverso la piattaforma sappia-
Covid, solo per citarne alcuni.
mo in tempo reale di che materiale vi è bisogno, e in quale quantità, supportiamo quindi il cliente nella
IS: Quali sono, pensando ad un futuro di rientro
emissione dell’ordine e riusciamo ad espletare la
alla normalità, le lezioni che possiamo trarre da
richiesta nel giro di poche ore. Siamo attivi 24 ore su
questo evento?
24, gli ordini arrivano anche di notte, e le consegne devono avvenire in tempi rapidissimi. Inoltre, nei nostri
FGG: L’insegnamento che possiamo trarre, una volta
magazzini arrivano parti e componenti da fornitori
usciti vittoriosi da questa crisi, è che solo grazie alla
diversi, noi poi dobbiamo assemblarli e consegnare
collaborazione di tutti gli attori della Supply Chain
il prodotto finito al cliente.
si possono raggiungere risultati. Ogni dipendente di
In Veneto ad esempio l’Azienda Zero, l’ente di rife-
Plurima, e in generale chiunque sia in prima linea nel
rimento per la sanità veneta, ci ha coinvolto fin dal
combattere il virus, si è impegnato al 100%: questo
primo giorno di emergenza, vista la nostra presenza
spirito di intraprendenza e questa capacità di fare
territoriale, chiedendoci di gestire la logistica sanitaria
squadra saranno mantenute anche nel post-emer-
legata ai DPI per l’intera Regione. Un compito impe-
genza. Plurima sta dimostrando di saper gestire con
gnativo, una sfida importante che abbiamo accettato
competenza un carico di lavoro importante da oltre
con entusiasmo. Per prima cosa, abbiamo configu-
tre mesi; la capacità responsiva della nostra azienda,
rato una piattaforma informatica che collegasse noi,
che abbiamo toccato con mano in questo periodo,
Azienda Zero e gli ospedali, pronta in sole 24 ore. Il
ci permetterà di affrontare qualunque sfida futura.
21 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ L’insegnamento che possiamo trarre, una volta usciti vittoriosi da questa crisi, è che solo grazie alla collaborazione di tutti gli attori della Supply Chain si possono raggiungere risultati
SPECIALE / EMERGENZA COVID LOGISTICA
DISTRIBUZIONE FARMACEUTICA: la ricerca di nuove vie per reagire all’urgenza
D
alla ricerca di soluzioni alternative per supportare i farmacisti di fronte all’impennata delle richieste, all’abbinata fra dispositivi di sicurezza in magazzino e smart working per figure amministrative. La figura del grossista farmaceutico, snodo cruciale nella filiera sanitaria, ha gestito l’emergenza con una continua ricerca di nuove strategie per supportare le esigenze del momento A colloquio con Stefano Novaresi, direttore generale Unico La farmacia dei farmacisti Spa
Impresa Sanità: Come potete descrivere l’effetto
attività chiamate ad operare, in quanto erogante un
che l’emergenza coronavirus ha prodotto sulle
servizio di pubblica utilità ai cittadini attraverso le
vostre attività? Quali strategie avete messo in
farmacie. Di conseguenza, la nostra attività non si
atto?
è mai a, ma allo stesso tempo ci siamo trovati nella condizione di dover ottemperare a tutte le garanzie
Stefano Novaresi: Voglio ricordare l’effetto della
di sicurezza che di volta in volta venivano declinate.
pandemia nei suoi giorni iniziali, per i quali l’aggettivo
Se ricordate soprattutto all’inizio non c’è stata una
migliore che mi viene in mente è “surreale”. Nessuno
chiara o costante posizione sulle indicazioni d’uso,
di noi, e come abbiamo visto nessuno nel mondo,
per esempio delle mascherine; fra le tante oscillazioni
avrebbe potuto immaginarsi una situazione di questo
diciamo che l’unica costante era una situazione di
tipo, né la sua Fase 1, che fortunatamente è andata
notevole confusione. Premesso questo, noi ci siamo
attenuandosi, né la Fase 2 da poco iniziata con in-
organizzati per ridurre, per quanto possibile e al più
certezze quasi maggiori della precedente. Abbiamo
presto, la presenza delle persone nei nostri siti. Quello
affrontato un nemico sconosciuto con armi definite
che, in altri tempi, sarebbe stato oggetto di lunghi
volta per volta, in mancanza di una vera e propria
dibattiti e scarsi risultati, è stato ottenuto in modo
strategia di difesa. Per questo la prima azione a cui
molto efficace, affrontando con decisione tutte le
abbiamo dato seguito è stata l’introduzione di misure
complessità definibili burocratiche ma anche e so-
di massima cautela. Come noto la filiera del farmaco,
prattutto quelle tecnologiche: dalla disponibilità di
insieme a quella alimentare, faceva parte delle poche
PC alla loro connessione in rete per l’utilizzo agevole
22 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
dei software aziendali oltre che ai tanti programmi
giorni, soprattutto nelle prime settimane, i carichi di
di videoconferenza, sui quali è stato erogato anche
lavoro sono risultati enormemente amplificati: fino
tutto il training necessario perché non facevano parte
al 50-60% di incremento delle richieste. Questo ha
in modo diffuso dell’uso quotidiano. Di fatto circa
comportato ore di lavoro in più e qualche modifica
il 90% delle persone che lavoravano in sede, corri-
organizzativa come l’accorpamento di alcune conse-
spondenti ad un centinaio di persone, in meno di una
gne previste nella giornata, ma senza mai penalizzare
settimana hanno cominciato a lavorare nelle proprie
il flusso dei rifornimenti.
case, cambiando radicalmente le proprie abitudini. Per quanto riguarda invece la parte “hard”, la lo-
IS: Come avete gestito queste variazioni sulla
gistica, il discorso è stato diverso. In veste anche
domanda di farmaci?
di operatori logistici ci siamo trovati ad intervenire sempre e ovunque, anche nelle prime zone rosse,
SN: Con un’intensa attività di ricerca effettuata dal
e a dover stabilire tutta una serie di contatti anche
nostro ufficio acquisti, animata da un genuino spirito
con le istituzioni locali per poter svolgere la nostra
di servizio nei confronti dei farmacisti. Abbiamo infatti
attività. Su questo fronte non si è verificata nessu-
cercato di rispondere alle loro esigenze, supportando
na interruzione: e questo anche grazie alla grande
le richieste anche in caso di disponibilità insufficienti.
comprensione e collaborazione che abbiamo avuto
Un conto infatti è rispondere che un farmaco è ter-
dai nostri vettori così come da tutte le persone che
minato, altro è proporre tutte le possibili sostituzioni
lavorano nei nostri magazzini, ai quali va il nostro
adeguate alla situazione del paziente. Per fare questo
più sentito ringraziamento. Tutto il nostro personale
abbiamo valutato diversi prodotti similari, verifican-
ha svolto il proprio compito dimostrando più che
done tutte le caratteristiche e provvedendo a nuovi
diligenza: l’idea di avere una missione da portare a
acquisti in base alle disponibilità.
termine, a servizio dei farmacisti che, nel frattempo,
Si può dire dunque che la filiera del farmaco com-
combattevano su una linea non molto seconda rispet-
plessivamente abbia retto bene, sia a livello di flussi
to a quella dei medici stessi (e contano infatti anche
internazionali, che hanno sempre goduto di libertà
le proprie vittime). Considerate anche che in certi
di circolazione in Europa, sia per quanto riguarda
23 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Tutto il nostro personale ha svolto il proprio compito dimostrando più che diligenza: l’idea di avere una missione da portare a termine, a servizio dei farmacisti che, nel frattempo, combattevano su una linea non molto seconda rispetto a quella dei medici stessi (e contano infatti anche le proprie vittime)
SPECIALE / EMERGENZA COVID LOGISTICA paventata terapia seguita da buoni risultati ed ecco che si sprigionava questa domanda esagerata, con conseguenti rischi di eccesso di prescrizioni e richieste.
IS: Qual è stato invece l’impatto logistico dell’approvvigionamento dei materiali per la protezione individuale?
SN: La situazione in questo caso è stata ancora più complicata. Mentre i farmaci non hanno mai subito problemi doganali, i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi medici sono stati oggetto di vere
■ Si può dire dunque che la filiera del farmaco complessivamente abbia retto bene, sia a livello di flussi internazionali, che hanno sempre goduto di libertà di circolazione in Europa, sia per quanto riguarda la distribuzione locale
la distribuzione locale, sempre attiva regolarmente
e proprie contese internazionali, come abbiamo letto
nonostante la drammaticità della situazione e il fatto
sui giornali. Vista la difficoltà di reperimento, sono poi
evidente che gran parte della logistica del farmaco, nel
intervenute istituzioni nazionali come la protezione
nord Italia, fosse nelle prime zone rosse o nelle loro
civile che ne hanno dirottato le principali forniture
immediate vicinanze. Le problematiche maggiori che
al personale sanitario. Altro capitolo critico quello
abbiamo vissuto, dicevo, non si sono originate nella
dei prodotti per la disinfezione, ugualmente sotto-
fase di trasporto, quanto piuttosto per la notevole
posti a pressione enorme. Una volta poi adeguata
variazione della domanda, in termini quantitativi ma
la produzione alle nuove richieste, però, è iniziata
anche e soprattutto qualitativi.
da parte nostra un’attività di verifica e valutazione
Da un lato ci sono stati momenti in cui la domanda è
altrettanto intensa, trattandosi in tanti casi di nuove
schizzata su valori critici persino per i produttori stessi.
aziende che avevano repentinamente convertito le
Abbiamo assistito, per talune merceologie, per lo più
proprie attività. Senza contare invece coloro che si
di farmaci di uso comune, ad un prelievo di decine
sono inseriti in questo nuovo mercato con modalità
di migliaia di pezzi che venivano poi consumati in
operative al limite della legalità, se non anche oltre.
poche ore. Per questo era così importante saper agire
Sul tema mascherine poi, la cronaca è nota e le spe-
in modo proattivo nei confronti del farmacista, ag-
culazioni mediatiche si sono sprecate, in un contesto
ganciando il più possibile prodotti con caratteristiche
di “buro-pazzia” che niente aveva (e ha) a che vedere
analoghe. Questo fenomeno è stato alimentato anche
con la gestione di un’emergenza.
da situazioni al limite del paradossale, enfatizzate
Premesso questo siamo riusciti non solo ad effettuare
dalla circolazione di notizie false o comunque prive di
regolare sanificazione interna, fin dai primi giorni, ma
credibilità medico-scientifica. Sono entrati in questa
anche a dotare tutti i nostri operatori di dispositivi
corrente prodotti come gli integratori vitaminici, che
di protezione individuale, mantenendo un apposito
male non fanno ma che di solito non hanno quei vo-
stock di sicurezza. Ricordiamoci anche che per deter-
lumi di vendita; i prodotti omeopatici; o anche farmaci
minate tipologie specifiche di dpi, come ad esempio
stessi, come le varie eparine o clorochine, ma anche
le mascherine di tipo FFP2 e FFP3, il tipico canale di
alcuni tipi di antibiotico. Momenti di vera e propria
approvvigionamento non era, fino a ieri, la farmacia,
mania sociale: era sufficiente che una qualsiasi fonte
bensì piuttosto quello dei fornitori dei materiali tecnici
medica esprimesse un parere positivo a favore di una
per la sicurezza. Tanti elementi che hanno fatto sì
24 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
che l’attività fosse intensa, a tratti disordinata, con
re indiscutibile anche perché esiste un’intelligenza
fenomeni quasi isterici a livello di richiesta e relativi
dell’organizzazione che è un fenomeno sociale, non
colpi di frusta sul resto della catena. Un momento,
è la somma dei singoli visi che appaiono sul video.
insomma, che ci ha messi fortemente alla prova, ma
L’interazione è fondamentale e come tutti mi auguro
che ci sta forse anche insegnando qualcosa.
che dalla Fase 2 si passi nel modo migliore e al più presto alla Fase 3 del ritorno alla normalità. Ma questo
IS: Che cosa? Che cosa potremmo fare meglio,
lo abbiamo capito di certo: lavorare in modo diverso
dopo questa situazione?
è possibile. Lavorare insieme rimanendo a distanza, è possibile. Per alcune funzioni, è addirittura auspica-
SN: Innanzitutto, non si può certo dire che non
bile, e per determinate situazioni può essere anche
abbiamo cambiato radicalmente il nostro modo di
la soluzione a problemi personali.
fare. Dal canto nostro ci siamo trovati a gestire uno
Negli ultimi giorni in particolare ho condotto una
scenario completamente nuovo, con un carico di
survey presso i miei dipendenti, i cui risultati mi hanno
lavoro enorme. Il tempo non era più scandito in ore,
quasi stupito. Moltissimi si sono espressi a favore della
i giorni non erano più quelli della settimana; ci siamo
nuova modalità; solo alcuni, e quasi sempre per que-
trovati su un nastro che scorreva continuamente e
stioni “logistiche”, sperano di rientrare al più presto
che continuamente presentava nuove tematiche
in ufficio. Anche l’azienda dunque può ripensare alla
da affrontare. La prima lezione di questa situazione
sua organizzazione e ai suoi spazi, introducendo nuovi
così inattesa è stata sicuramente, per tanti di noi, la
modelli che le consentiranno di diminuire i costi di
scoperta che si può reagire, e anche che si possono
struttura senza perdere in produttività.
rimettere in ordine le nostre scale di valori. Dal di-
Devo solo sottolineare che lo smart working imporrà
sordine delle nostre giornate abbiamo capito che si
un ripensamento profondo soprattutto del ruolo
può sempre operare con ordine; e in questa densità
manageriale. Perché gestire una squadra dislocata è
apparentemente impenetrabile abbiamo cercato di
diverso da gestire una squadra fisicamente presente
capire che cosa è veramente importante nella vita
e più facilmente controllabile. Ovviamente la moti-
aziendale, e che cosa invece non lo è.
vazione è sempre importante, ma in questo nuovo
Quel qualcosa che, prima, forse riempiva inutilmente
scenario si dovrà riflettere seriamente sulla disciplina
le nostre giornate. Tra i tanti ho notato un dettaglio.
e sull’autodisciplina, sul cosiddetto empowerment
In tempi normali, convocare una riunione alle 16.30
e sulla necessità di introdurre relazioni basate sulla
significava non iniziare prima delle 16.45. Nei giorni
fiducia reciproca, oltre che sulla capacità di autode-
delle riunioni virtuali invece, a parte qualche inevi-
terminarsi e di perseguire in autonomia gli obiettivi
tabile intoppo di collegamento, non solo gli orari
assegnati. Anche per questo nelle ultime settimane
erano rispettati ma anche l’efficacia dei messaggi era
ho lavorato molto sulla formazione interna, pubbli-
decisamente più solida. Improvvisamente, abbiamo
cando anche sui canali aziendali (sito Internet, pagine
scoperto che perdere tempo non è sempre una cosa
Linkedin) diverse “pillole” informative sui tanti aspetti
positiva. E che la produttività del lavoro – in questo
del lavoro da remoto, dall’utilizzo dei software fino
caso mi riferisco a quello manageriale – è un elemento
all’impatto psicologico, non meno importante della
sul quale possiamo e dobbiamo fare dei passi avanti.
parte tecnologica. Per riuscire a far sentire i miei col-
Naturalmente non dico che il lavoro da remoto abbia
laboratori sempre, con il motto che mi sono scelto,
solo vantaggi. L’incontro fra persone ha un valo-
“lontani ma vicini”.
25 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID LOGISTICA
S
VALORE UMANO per rispondere all’emergenza
ilvano Chiapparoli Logistica ha organizzato i propri processi affinché le strutture sanitarie, dalle farmacie agli ospedali, potessero continuare ad operare a servizio dei pazienti. Evidenziando quello che è risultato essere essere l’ingrediente più importante della lotta alla pandemia: il valore umano
26 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
IS: Come potete descrivere l’effetto
massima allerta, mi ha indicato quella
che l’emergenza da Covid-19 ha pro-
che sarebbe stata la giusta direzione da
dotto sulle vostre attività?
prendere per l’azienda.
Elena Chiapparoli: Devo dirle la verità: io abito nella ex zona rossa. Ciò ha necessariamente contributo a dare
A colloquio con Elena Chiapparoli, Amministratore Unico di Silvano Chiapparoli Logistica
Abbiamo attivato tempestivamente la modalità di smart working per i ruoli amministrativi. E per questo devo ringraziare le mie risorse IT perché si sono
un’impronta molto determinata a tutte
impegnate al massimo: configuravano i
le mie scelte iniziali. Ho avuto la notizia
device e li consegnavano ai check point
del primo contagio nella notte di giovedì 20 febbraio;
per il successivo recapito a casa dei dipendenti.
il giorno seguente sono andata in azienda, dove ho
Inoltre nei magazzini di Livraga e Cerro al Lambro,
convocato un consiglio di emergenza per pianificare
posti comunque al di fuori della zona rossa, poteva
i passi successivi. Immediatamente abbiamo provve-
arrivare solo la metà del nostro personale, cosa che ha
duto ad ordinare i dispositivi di protezione individuale
ulteriormente complicato la situazione. Così abbiamo
quali mascherine, guanti, tute e detergenti, in quan-
selezionato, in piena collaborazione con tutti i nostri
tità sufficiente per le settimane a venire.
clienti che sentitamente ringrazio, i servizi essenziali
Questa scelta si è rivelata fondamentale perché, dal
e abbiamo dato la precedenza a questi.
lunedì successivo, con l’istituzione delle zone rosse, né io, né duecento dei miei collaboratori, impiegati e
Dalla zona rossa intanto riflettevo su quanto sarebbe
addetti ai magazzini, abbiamo più potuto raggiungere
potuto accadere nell’immediato futuro. Così, in via
il posto di lavoro.
precauzionale, ho imposto in tutte le sedi aziendali
Il fatto di aver vissuto fin da subito, la situazione di
direttive più rigide di quelle obbligatorie in quel mo-
■ Il fatto di aver vissuto fin da subito, la situazione di massima allerta, mi ha indicato quella che sarebbe stata la giusta direzione da prendere per l’azienda
27 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING
■ Sono state create diverse zone di lavoro, a cui veniva assegnato sempre lo stesso gruppo di persone per facilitare il tracciamento nel caso si verificasse un caso di positività, evitando al contempo di compromettere l’attività dell’intero magazzino
mento. Proprio il precorrere i tempi, ha reso difficile
lo stesso gruppo di persone per facilitare il tracciamen-
nei primi giorni il recepimento delle mie direttive,
to nel caso si verificasse un caso di positività, evitando
che venivano vissute come eccessive: non solo nei
al contempo di compromettere l’attività dell’intero
magazzini dell’area lodigiana, ma soprattutto nel
magazzino. Sempre in un’ottica di massima tutela
sito di Anagni, nei pressi di Roma, che al momento
dei lavoratori, ho sottoscritto una polizza assicurativa
era totalmente lontano dall’idea dell’emergenza.
aggiuntiva per tutti i dipendenti, qualora dovessero
Aggiungo che, in un momento tanto complesso,
contrarre il virus. Ma per fortuna, finora non abbiamo
la piena operatività su Roma si è rivelata davvero
avuto nessun caso positivo.
preziosa. Ci ha infatti permesso di snellire il carico di lavoro su Milano garantendo così ai clienti un servizio
IS: Come hanno risposto le persone a questa
efficiente nonostante la situazione critica.
situazione?
Quando poi le procedure indicate da me sono diventate obbligatorie a livello nazionale, noi eravamo
EC: Sono stati fantastici. Tutti. Essere un’azienda
già perfettamente operativi e già dotati di dpi e
familiare credo ci abbia aiutato, abbiamo vissuto un
prodotti detergenti. Nel momento in cui tutta Italia
clima di grande collaborazione e coesione. Anche
è diventata zona rossa, noi non abbiamo fatto altro
grazie alle mie scelte iniziali, i miei dipendenti si sono
che proseguire sulla strada già intrapresa.
sempre sentiti tutelati e hanno capito che l’azienda si preoccupava anche per la loro salute. Io lavoro da
IS: Oltre alla protezione individuale e alla sa-
casa, ma sono vicina a tutti loro e ben presto arriverà
nificazione, avete rivisto processi o tecnologie
il momento di ringraziarli anche di persona.
per rispondere al nuovo scenario? IS: Quali variazioni avete registrato in termini EC: Abbiamo riorganizzato il lavoro nei magazzini,
di volumi?
sacrificando parzialmente la produttività, per evitare assembramenti e limitare i contatti. Sono state create
EC: Alcuni canali inevitabilmente hanno subito un
diverse zone di lavoro, a cui veniva assegnato sempre
rallentamento. Per esempio, i campioni di saggio
28 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
dei farmaci non sono stati più richiesti perché tutta
in tempo la propria difesa.
l’attività degli informatori è stata interrotta. Anche la
Quale logica guiderà le sue scelte future? Abbinerò
parte cosmetica si è fortemente contratta, a causa del-
il pieno rispetto delle linee guida sanitarie e cercherò
la chiusura dei negozi. Tutto ciò che non era servizio
ancora di anticiparle. Ad esempio, nel rispetto dell’Or-
essenziale è rimasto fermo e questo inevitabilmente
dinanza della Regione Lombardia, abbiamo introdotto
ha influito sui volumi.
la misurazione della temperatura, che effettuiamo con
Qualche rallentamento è poi imputabile alla catena
termoscanner. Ma non ci siamo fermati qui: abbiamo
di fornitura e ai trasporti, che comunque noi non
già reso operativo il rientro graduale negli uffici previa
gestiamo direttamente. La parte più difficile erano ovviamente le consegne agli ospedali, che a causa dell’emergenza creata nei giorni e nei luoghi di picco della pandemia, erano diventati irriconoscibili. Noi, abbiamo cercato di proteggere anche i trasportatori in arrivo presso i nostri magazzini: se non avevano guanti e mascherine – è capitato - glieli fornivamo noi perché anche loro potessero lavorare in sicurezza. Abbiamo fatto, insomma, tutto ciò che abbiamo potuto, senza fermarci mai. E come avremmo potuto non farlo dato che ci occupiamo di gestire farmaci! Sentiamo di far parte un po’ anche noi della lotta contro il Covid-19.
ristrutturazione degli spazi e dotando le scrivanie di appositi divisori. Abbiamo ripristinato il servizio mensa
IS: Avevate già un piano di risk management
con la creazione di turni, il distanziamento dei tavoli
o business continuity? Come cambierà dopo
e l’istallazione di barriere tra le persone.
l’emergenza? Oltre a provvedere già da tempo alla raccolta diffeEC: La parola chiave è prevenire. Anche per carattere,
renziata dei dpi stiamo elaborando una procedura per
preferisco anticipare. Proprio per questo avevamo
il loro corretto smaltimento che recepisca le ultime
già elaborato un piano di business continuity, in
indicazioni dell’ISS. In questo momento, forse più
collaborazione con società specializzate, affrontando
che mai prima, ho avuto l’assoluta evidenza che la
diversi possibili scenari.
nostra vera forza sono le persone, che vanno messe in
È chiaro che trovarsi concretamente in una situazio-
condizione di lavorare in assoluta sicurezza. In Silvano
ne di emergenza dà sensazioni molto diverse, ma i
Chiapparoli vi sono dipendenti che lavorano con noi
nostri esercizi preparatori sulla carta si sono rivelati
da quarant’anni e hanno messo a frutto tutta la loro
comunque molto utili. In effetti, i piani che avevamo
esperienza ma anche i nuovi arrivati hanno dimostrato
elaborato, immaginando scenari catastrofici, sono poi
appieno il loro entusiasmo e le loro capacità; tutti
sostanzialmente quelli che abbiamo attivato oggi.
hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo
Quindi non si tratta di essere ottimisti – caratteristica
primario del nostro lavoro: consegnare i farmaci.
peraltro che mi appartiene – o pessimisti, bensì di
È quasi una missione a cui ci siamo sentiti tutti chia-
saper anticipare possibili eventi negativi, per preparare
mati e a cui abbiamo cercato di rispondere al meglio.
29 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID IT E PROCESSI
I vantaggi di un buon allenamento al DIGITALE
L
a dematerializzazione dei documenti di trasporto ha rivelato un beneficio inatteso: nei giorni della pandemia questo sistema ha consentito di gestire le consegne in totale sicurezza, evitando il contatto fisico di cose e persone. È uno – e non il più significativo – dei molteplici vantaggi del passaggio al digitale e potrà essere un ulteriore elemento di accelerazione per un’adozione su larga scala, superando gli ostacoli di ieri Risponde Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio Dafne
Impresa Sanità: Che impatto ha avuto l’emergenza sanitaria sui vostri progetti di dematerializzazione? Si sono rivelati utili anche in una situazione così diversa dal normale o l’interesse degli operatori era assorbito dall’urgenza?
Daniele Marazzi: La direzione è quella giusta e questa emergenza lo ha ulteriormente confermato. Essere abituati a lavorare in digitale è stato un vantaggio. Anzi, determinate soluzioni che in altri contesti si sono dovute introdurre un po’ di corsa, un po’ improvvisando, per molti attori della filiera erano prassi già consolidate. Ad esempio, la gestione della bolla elettronica per anticipare le informazioni sulla consegna: chi aveva già attivato questo canale ne ha sperimentato i benefici. Di fatto, con l’informazione già pervenuta in formato elettronico, l’ingresso della persona a consegnare le merci non doveva essere
30 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
necessariamente accompagnato da contatto fisico
settimana immediatamente successiva all’intro-
e scambio di documenti; il ricevente, d’altra parte,
duzione delle zone rosse e il suo riassorbimento
era già informato del contenuto della consegna
nelle settimane seguenti verso volumi più normali o
e ha potuto accelerare le attività di scarico della
eventualmente inferiori (per scontare l’extra ordine
merce, limitando al minimo le interazioni.
emesso in precedenza).
Non si tratta di un processo digitale obbligatorio – e oggi non sono molte le aziende e, tanto meno, gli
Quindi sì, l’emergenza spinge il digitale e ne mette
ospedali che già hanno attivato progetti di digi-
in luce persino aspetti virtuosi non previsti: per que-
talizzazione nei processi di trasporto e consegna
sto abbiamo ragione di aspettarci che determinati
delle merci – ma ha rivelato proprio in tempi di
progetti saliranno più in alto nella scala delle prio-
pandemia un ulteriore vantaggio a cui nessuno –
rità delle aziende. Mentre prima era spesso difficile
ovviamente! – aveva mai pensato prima: quello di
vincere la resistenza al cambiamento e mettere in
offrire maggior sicurezza grazie al distanziamento
discussione sistemi che, si diceva, “funzionano
fisico fra le persone e all’eliminazione del supporto
bene da sempre”, la pandemia ha cambiato pro-
cartaceo. Se non vogliamo parlare di vantaggio,
fondamente questo atteggiamento. Ha dimostrato
diciamo che si è trattato di una complessità in
che le soluzioni digitali possono risultare vincenti,
meno da risolvere. E questo, a mio avviso, potrebbe
mettendo in dubbio la validità dello status quo. Da
lasciare anche nel post emergenza una mentalità
questo punto di vista non penso che si potrà più
più interessata, meglio disposta anche per tutti i
tornare indietro, esattamente come per le nuove
possibili sviluppi digitali.
abitudini quotidiane. Indossare una mascherina nei luoghi affollati, evitare i contatti inutili, lavarsi
La nostra impressione dunque è che dalla spinta al
spesso le mani: tutto farà parte di un nostro nuovo
digitale provocata dalla pandemia sia aumentato
atteggiamento di prevenzione del rischio in ogni
l’interesse verso alcuni progetti, il cui andamento
forma possibile.
risultava addirittura statico e che invece potrebbero conoscere ora un vero e proprio ritorno di fiamma.
IS: Fra quelli con andamento più statico quali
Anche progetti già avviati ma utilizzati per obbligo
sono i progetti digitali che vi piacerebbe rimet-
di legge sono invece stati sfruttati a fondo da tutti
tere in cima all’ordine del giorno?
gli attori coinvolti. È il caso dell’ordine elettronico, obbligatorio per la sanità pubblica a partire dal
DM: Innanzitutto, vorrei che si introducesse in
1° di febbraio, giusto poche settimane prima che
modo serio e pieno il digitale nelle attività di tra-
scattasse la pandemia in Italia. Si temeva che,
sporto e consegna merci. Parliamo dunque della
nella situazione di emergenza emersa nei giorni
gestione dell’esito di consegna – tramite il do-
successivi all’introduzione dell’obbligo, gli ospedali
cumento digitale Proof of Delivery (PoD) – e di
tendessero a tornare alle vecchie modalità di lavo-
gestione della segnalazione delle non conformità
ro. Ma questo, fortunatamente, non è successo.
e anomalie allo scarico, eventualmente anche in
Anzi: proprio i dati pubblicati sul sito NSO hanno
fase successiva di controllo e verifica. Lavoro su
permesso di fotografare in modo abbastanza pre-
questo stream di ricerca da quasi dieci anni e sono
ciso le variazioni dei volumi ordinati. Per esempio,
fortemente convinto delle opportunità che può
si è registrato un incremento degli ordini nella
innescare. Generalmente, l’interesse si arena sulla
31 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ La nostra impressione dunque è che dalla spinta al digitale provocata dalla pandemia sia aumentato l’interesse verso alcuni progetti, il cui andamento risultava addirittura statico e che invece potrebbero conoscere ora un vero e proprio ritorno di fiamma
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING ASST/ ATS DI PAVIA: TELEMONITORAGGIO PAZIENTI COVID DIMESSI In accordo con l’ATS di Pavia, la ASST di Pavia ha attivato a partire dall’8 aprile un servizio di telemonitoraggio domiciliare per i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere clinicamente dimissibili. Il telemonitoraggio avviene mediante piattaforma Zucchetti, fornita gratuitamente dall’azienda. I pazienti possono usarla in modalità di autoinserimento, ossia compilando due volte al giorno un questionario e inserendo la rilevazione dei parametri (temperatura, saturazione, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione arteriosa) oppure possono
scegliere di essere contattati dalla Centrale Medica per la compilazione. Il progetto si colloca all’interno delle misure adottate da Regione Lombardia, in particolare con la DGR n.XI/2986 del 23 marzo 2020. Il telemonitoraggio si attiva il giorno della dimissione e ha la durata di 14 giorni di clinica silente o fino ad esito negativo di due tamponi consecutivi. Il servizio viene gestito da una Centrale Medica, istituita presso la sede di Pavia, con un medico specialista presente tutti i giorni dalle ore 8 alle 13:00 e dalle 14
alle 18. Il paziente viene dimesso seguendo il protocollo aziendale; gli viene consegnato il pulsossimetro ed eventualmente un termometro qualora ne dovesse essere sprovvisto. La struttura dimettente inserisce le seguenti informazioni nella lettera di dimissione: telemonitoraggio a domicilio (SI/NO); contatto telefonico per il monitoraggio (paziente e/o caregiver); note (il medico dimettente può indicare in estrema sintesi informazioni utili al monitoraggio e informa la centrale medica in merito
comodità dei sistemi in uso e sul fatto che le priorità
abbassando il livello dell’acqua: oggi sappiamo che
siano sempre altre.
ci sono e – memoria corta permettendo – potremo cercare di limarli per evitare, alla prossima bassa
Oggi, però, sono numerosi gli interlocutori che si
marea, di incagliarci una seconda volta.
rammaricano di non aver già messo in piedi queste soluzioni: già godrebbero dei benefici, mentre
Altra iniziativa che mi piacerebbe promuovere
ora la situazione di emergenza ha ulteriormente
è quella del Segnacollo Standard, un’etichetta
rallentato l’accesso a nuovi progetti. Il limite del
bidimensionale - che nel 2019 abbiamo definito
supporto cartaceo nella gestione del processo
come Consorzio Dafne e testato presso alcune
logistico oggi è emerso con forza e chiarezza.
aziende dell’ecosistema - che consente di acquisire
Un po’ come gli scogli che possono apparire solo
le informazioni sul contenuto dei colli e linkare il
32 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
alla consegna dei device). Il paziente compila il questionario due volte al giorno negli orari concordati (di norma alle 9 e alle 14) se è attiva la modalità di autoinserimento, oppure viene contattato telefonicamente. Il medico della Centrale Medica visualizza e analizza i questionari e i parametri, in particolare i valori al di fuori dei range di riferimento standard. Per i pazienti con valori oltre soglia può organizzare una televisita utilizzando il sistema di videochiamata aziendale. In medico di Centrale Medica attua le azioni cliniche che ritiene necessarie contattando per i casi critici i reparti dimettenti di riferimento.
Il progetto ha interessato finora trenta pazienti, di cui 22 attualmente in telemonitoraggio, ma è in continua continua evoluzione. L’ASST di Pavia ha acquistato 115 pulsossimetri da consegnare ai pazienti. È in fase di realizzazione l’integrazione della piattaforma con il pulsossimetro in modo da acquisire in automatico i valori dei parametri da monitorare e si sta attivando la modalità di interazione con l’ATS di Pavia e i MMG dei pazienti dimessi. I vantaggi del progetto sono molteplici: dimissione precoce di pazienti Covid clinicamente dimissibili con possibilità di utilizzare il posto letto per altri ricoveri; engagement del paziente che
viene coinvolto nel suo processo di monitoraggio; conoscenza tempestiva dell’instabilità clinica; monitoraggio di pazienti cronici pluripatologici che in questo periodo di emergenza non hanno accesso alle cure. Il telemonitoraggio dei pazienti dimessi Covid è solo uno dei numerosi progetti nel campo della telemedicina (teleconsulto, teleassistenza, teleriabilitazione) che ASST di Pavia sta pianificando e attuando al fine di facilitare l’accesso alle cure, riducendo il numero di visite reali con medici specialisti, accorciando i tempi d’attesa per coloro che necessitano realmente ed urgentemente di una visita specialistica tradizionale.
singolo collo alle informazioni presenti all’interno
saranno caratterizzati da un mood più favorevole
della bolla elettronica.
anche ai progetti di collaborazione.
È uno standard che in questo momento è adottato
Da parte nostra, quindi, continuiamo come sempre
in modo massivo da un solo depositario all’inter-
la nostra opera di proselitismo, con l’impressione –
no del nostro ecosistema: anche in questo caso,
o la speranza – che troveremo un mondo diverso,
non sussiste un obbligo normativo né tantomeno
più favorevole al cambiamento e all’adozione di
l’imposizione da parte di una qualche capofila
soluzioni digitali. Perché una supply chain digitale -
potente, ma l’adozione è frutto di libera scelta da
ora si è toccato con mano - è anche più “nervosa”,
parte dell’azienda. Ritengo che dopo la pandemia
come l’avrebbe definita Gino Marchet, resistente
il terreno possa essere un po’ più fertile per la cir-
alle avversità e più capace di reagire con imme-
colazione delle informazioni e che i prossimi mesi
diatezza alle variazioni del contesto.
33 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID IT E PROCESSI
L’impatto della pandemia sulla sanità: una RIFLESSIONE di sistema Di Paolo Ranieri, Cultore in Analisi ed organizzazione di Sistemi sanitari al Politecnico di Milano; Professore a contratto, Dipartimenti di Medicina Università degli Studi di Milano e di Milano-Bicocca
A
ttenzione alla formazione, alla gestione delle risorse, ai concetti dell’efficienza logistica. Questi alcuni dei punti chiave riportati alla luce dall’impatto della pandemia sul sistema sanitario. Tutte direzioni di sviluppo da seguire per un nuovo percorso di miglioramento
Sanità e Istruzione, insieme al tessuto produttivo,
di Milano e svariate case di cura.
sono state probabilmente le realtà maggiormente
Personale sanitario di altre regioni italiane si è valo-
provate da questa emergenza. L’impressione è di
rosamente raccolto, soprattutto in Lombardia, per
essere arrivati sull’orlo della capacità assistenziale
fronteggiare la calamità e supportare Colleghe/i.
lombarda. È stato necessario incrementare i reparti di
Un’ulteriore dimostrazione della già percepita esigen-
Terapia intensiva, impiegando anche edifici con diffe-
za di una diversa programmazione degli accessi alle
rente destinazione d’uso, quali
Facoltà sanitarie / Scuole di Specializzazione e delle
la vecchia Fiera
politiche di stabilizzazione del precariato sanitario. In termini di hardware e software, sono state velocemente (a mio giudizio) riprese le consolidate, sebbene mai decollate, soluzioni di telemedicina e di teledidattica. Tale rapidità mi lascia supporre ci sia da tempo una consapevolezza pigra delle potenzialità di questi mezzi, prontamente risvegliata al bisogno. Di conseguenza, convinto del loro ruolo di preziosi strumenti ausiliari, mi auguro telemedicina e teledidattica non vengano nuovamente riposte nel cassetto a fine tempesta, ma
34 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
affiancate alle tradizionali modalità di confronto de
ridurre l’impatto ambientale.
visu. In termini di tecnologia sanitaria, vorrei anche
Un primo gruppo di lavoro multidisciplinare avviato
richiamare l’attenzione in merito ad un argomento
in Università Bicocca, con il contributo di Docenti
forse meno discusso: la necessità di rilanciare l’evo-
Bocconi e di altri Atenei, sta attualmente studiando
luzione strumentale per la Clinica e per la Ricerca. A
nuove formule per realizzare mascherine riutilizzabili
Bologna (mi risulta anche grazie a consulto Unimi) in
o, in seconda battuta, biodegradabili e compostabili.
pochi giorni è stato realizzato, ad esempio, un pro-
Infatti, in diverse aree del mondo, la disponibilità di
totipo di circuito per consentire a ciascun ventilatore
acqua potabile non è scontata: risulterebbe dunque
polmonare di assistere contemporaneamente due
inefficace proporre mascherine lavabili. Meglio punta-
pazienti. In Bicocca, elaborati il Milano Ventilatore
re sulla biodegradabilità dei prodotti, per agevolarne
Meccanico ed un circuito anti-spreco.
il compostaggio. Fondamentali anche le sperimenta-
Naturalmente l’eccezionalità della situazione ha con-
zioni su nuovi materiali, per verificarne la compatibilità
sentito di by-passare le rigorose ed indispensabili
con l’impiego sanitario. Già il Politecnico di Milano
procedure di certificazione comunitaria, che rendono molto più complicato lo sviluppo di tecnologia hardware rispetto a quella software; tuttavia, abbiamo bisogno di progredire non solo in termini di Farmaceutica e di Informatica.
RIPENSARE LE RISORSE IN OTTICA DI EFFICIENZA In un contesto emergenziale, la sfida dell’ottimizzazione delle risorse diviene ancora più rilevante, sebbene già solitamente connotata da significative sfumature economiche ed etiche.
si è speso nel progetto Polimask, che nasce dalla stretta collaborazione con il distretto tessile comasco.
Un esempio lampante è costituito dal settore delle
Alla base dell’iniziativa, più che lo studio dei nuovi
mascherine, nel quale si stanno profilando serie pro-
materiali, svolto ancora principalmente dalle aziende
blematiche di smaltimento. Consideriamo che ogni
produttrici, vi è la necessità di agevolare le medesime
giorno l’Europa consuma milioni di mascherine; evi-
nei processi di rapida validazione delle nuove solu-
dentemente non possiamo contare solo sui consueti
zioni, ottenute dalla riconversione della produzione,
prodotti in tessuto non tessuto (che è materiale non
mediante protocolli di prova ad hoc. Il Politecnico ha
riciclato), da smaltire in modo tradizionale (incene-
messo a disposizione le risorse necessarie per effettua-
ritore). Diversi gruppi universitari multidisciplinari,
re test biologici e di efficacia, al termine dei quali la
sorti ad hoc, stanno cominciando ad affrontare la
validazione emergenziale e la certificazione a norma
questione. Da un lato si parla infatti di materiali lavabili
di legge potranno essere ottenute più celermente.
o sterilizzabili, in grado naturalmente di garantire pari
Già da aprile tali aziende hanno distribuito le nuove
tutela rispetto a quelle monouso; dall’altro invece di
mascherine alla Protezione civile e mediante questa
materiale compostabile / biodegradabile, pensato per
ai vari avamposti nevralgici sanitari.
35 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
SPECIALE / EMERGENZA COVID OUTSOURCING FASE 3 E OLTRE: LE LEZIONI APPRESE
un esperimento sbagliato produce conoscenza e favorisce nuove scoperte.
La lezione più severa mi pare l’insostenibilità dei
Concludo con uno sguardo ai temi dell’efficienza
tagli lineari. L’indifferenza della nostra Società alla
logistica ed alle figure che si occupano della divul-
meritocrazia, alla parità di genere, alla solidarietà
gazione di questi concetti nel mondo sanitario. A tal
(in situazioni non straordinarie) comporta il miglio-
proposito, l’articolo “L’Ingegneria economica per una
ramento dei bilanci solo attraverso il progressivo
Sanità sostenibile”, scritto insieme all’Associazione
disinvestimento. Inesorabilmente, cicliche vicissitudini
italiana per l’Ingegneria economica, recentemente
ci impongono probabilmente poi una spesa superiore
pubblicato su Impresa Sanità, propone una corposa
a quanto forse apparentemente risparmiato.
analisi articolata su tre Direttrici: Efficacia, Efficienza
Nell’economia globalizzata, la competitività interna-
e Rendimento. Se la voce iniziale, in prima approssi-
zionale si basa invece sul fare sempre meglio, sulle
mazione, può essere assimilata al risultato clinico, la
scoperte scientifiche, sul progresso. Economia della
seconda è prettamente economica. La terza voce è
Conoscenza non è un’espressione vuota. Mentre non
una sintesi fra le due, senza dimenticare altri aspetti
esiste ostacolo alla crescita, la contrazione della spesa
(lo sviluppo di Professionalità multidisciplinari, la
ha un limite, che si chiama sopravvivenza. Investire
Ricerca scientifica e gestionale, etc.) fondamentali
bene, piuttosto che spendere meno. Abbiamo biso-
per uno sguardo di insieme sulla questione sanitaria
gno di credere nel valore dello sforzo e non solo del
complessa, di cui il settore ospedaliero è inevitabil-
risultato; ad esempio, nella Ricerca scientifica: pure
mente protagonista.
BERGAMO, EPICENTRO DELLA PANDEMIA: IL RUOLO DI ATS BERGAMO «La provincia di Bergamo è stata investita in maniera drammatica e potentissima dal virus» ci racconta al telefono il Direttore Sanitario della ATS di Bergamo, Carlo Alberto Tersalvi. «Qualunque altro progetto in valutazione è stato accantonato, perché la situazione non ci permetteva di ragionare se non nell’ottica del contenimento della pandemia. A livello ospedaliero, dai primi di marzo l’obiettivo è stato solo quello di ampliare i reparti di terapia intensiva seguendo le indicazioni regionali. Per quanto riguarda invece l’attività ambulatoriale, l’indicazione generale era quella di mantenere solo le prestazioni procrastinabili, rimandando tutte le altre». In questa situazione e per le finalità anche future della ATS, Agenzia di Tutela della Salute, come si può delineare il contributo delle tecnologie, in particolare IT? «Abbiamo cominciato a lavorare su progetti di telesorveglianza, dedicati in particolare ai pazienti in isolamento obbligatorio
o in isolamento fiduciario, ovvero quei pazienti gestiti a casa dal proprio medico di medicina generale. Le soluzioni che stiamo prendendo in considerazione prevedono il monitoraggio dei parametri vitali del paziente; in un primo momento questa comunicazione è avvenuta solo telefonicamente – non era possibile, nei giorni dell’emergenza, introdurre sistemi nuovi – ma l’idea è quella di sviluppare delle soluzioni di acquisizione dei principali parametri, in particolare la saturometria e il monitoraggio delle attività respiratorie» risponde Carlo Alberto Tersalvi. Un ruolo fondamentale è stato svolto dalle farmacie, dal punto di vista organizzativo: «La rete delle farmacie ha contribuito in modo essenziale ad una delle attività cruciali nei giorni della pandemia: la distribuzione dell’ossigeno domiciliare. Fra tutti i materiali, indubbiamente era l’ossigeno domiciliare quello di cui c’era veramente più bisogno nei giorni del picco.
36 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Per questo progetto abbiamo coinvolto Federfarma, dunque tutte le farmacie, le società produttrici di ossigeno e la protezione civile, che ci ha supportato per l’acquisizione delle bombole, la loro distribuzione e il monitoraggio del consumo. Considerate che nel periodo 1525 marzo noi abbiamo quasi decuplicato il consumo di bombole di ossigeno a domicilio, passando da 300 a circa 2400. Da un lato dunque ci siamo attrezzati per passare all’utilizzo dell’ossigeno liquido anziché gassoso, per le maggiori potenzialità offerte. Dall’altro la protezione civile effettuava la distribuzione delle bombole nuove e la raccolta di quelle esaurite, avendo come punto di appoggio le farmacie locali». Anche al dott. Tersalvi ci sentiamo di chiedere se, negli ambienti sanitari, questa situazione era in qualche modo prevedibile. Anche lui ci risponde, sinceramente, di no: «quello che abbiamo visto nel mese di marzo, nessuno se lo poteva aspettare».
Publiredazionale
Praim
Domino MED, il nuovo Thin Client All-in-One di Praim Progettata per il mondo dell’Healthcare, la soluzione, nata dalla collaborazione con LG Electronics, offre prestazioni superiori e compliant con tutti i principali standard medicali
I
l settore Healtcare ha esigenze speci-
semplicemente un costo. Dalla stretta ed
l’utilizzo in ogni ambiente ospedaliero,
fiche e richiede standard severi. Inoltre,
efficiente collaborazione tra Praim e LG
come la certificazione IEC 60601, CE MDD
alla luce dei recenti eventi, che hanno
Electronics, nasce Domino MED, un altro
e FDA Class 1, il design compatto ed ergo-
visto il settore sanitario in prima linea
componente della famiglia dei Thin Client
nomico che non favorisce il deposito di
nella gestione dell’emergenza da
All-in-One progettato per il mondo
polveri e ne facilita l’igienizzazione.
Covid-19, si afferma la necessità di dotar-
dell’Healthcare, con prestazioni superio-
La soluzione si presenta senza ventole;
si di sistemi che garantisca-
un monitor da 24” Full HD,
no la massima efficienza e
ruotabile in verticale fino a
il minor livello di rischio
90°, al quale è possibile col-
possibile, rispettando pre-
legarne un altro anche 4K;
cise regolamentazioni.
il potente processore AMD
Tra questi standard, i più
Prairie Falcon GX-212JJ da
importanti per garantire la
1.2GHz (fino a 1.6GHz) con
bontà delle apparecchiature dedicate
ri e compliant con tutti i principali stan-
4GB di RAM, 32GB di Flash Disk e 6 usci-
all’operatività nei reparti ospedalieri, sono
dard medicali.
te USB, completano questa elegante e
l’IEC 60601 e il CE MDD.
Domino MED è una soluzione Thin Client
funzionale soluzione, disponibile in 2 ver-
Il rispetto degli standard è una condizio-
All-in-one, trasportabile mediante il mon-
sioni: con sistema operativo Windows 10
ne necessaria, ma non sufficiente a fare
taggio su carrello (COW), che combina
IoT, completo e performante, e con Thi-
di un prodotto tecnologico per il settore
tutte le performance di un dispositivo top
nOX, il sistema operativo Linux-based di
medicale un buon investimento e non
di gamma con gli standard necessari per
Praim semplice, leggero e veloce.
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37 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Organizzazione e management
Dalla gestione del paziente Covid-19 all’assorbimento di risorse:
EVIDENZE DA UNA VALUTAZIONE PILOTA
A
ttenuata, ma non ancora superata completamente l’emergenza sanitaria degli scorsi mesi, arriva il tempo delle riflessioni sul sistema sanitario. La misurazione delle performance del sistema associata al calcolo dei costi sostenuti per la cura dei pazienti Covid-19 fornisce una base di partenza per un futuro percorso di miglioramento Caterina Bianciardi1, Annalisa Roveta1, Antonio Maconi1, Noemi Virto1, Angelica Bollano1, Sara Barooty1, Roberta Volpini1, Giacomo Centini1, Daniela Kozel1, Lucrezia Ferrario2, Fabrizio Schettini2, Emanuela Foglia2, Emanuele Porazzi2
1 Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo, Alessandria, Italia 2 Healthcare Datascience Lab, Centro sull ’E conomia e il M anagement nella S anità e nel Sociale, LIUC Business School, LIUC-Università C attaneo , Castellanza, Italia
38 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
INTRODUZIONE
però, il perseguimento dell’efficienza nell’erogazione delle prestazioni non può intaccare o far venire
L’
attuale pandemia da Covid-19, provocata dal
meno la qualità delle cure al paziente. La ricerca di
virus SARS-Cov-2, rappresenta una malattia
questo equilibrio, già di per sé difficoltoso, è stata
epidemica su scala mondiale, partita da Wuhan
ulteriormente complicata dalla pandemia, con la
in Cina negli ultimi mesi del 2019. All’interno del
consequenziale esigenza di volgere un attento
contesto nazionale, dall’identificazione del “pa-
sguardo alla capacità di reazione e riorganizzazione
ziente zero” nella città lombarda di Codogno nel
delle strutture ospedaliere che sono risultate essere
febbraio 2020, il Covid-19, allo stato attuale (16
le vere protagoniste, soprattutto della fase di picco
maggio 2020), conta in Italia 223.885 casi positivi,
della pandemia, con tutti i professionisti sanitari
tra pazienti deceduti, guariti e soggetti attualmen-
che, in prima linea, stanno ancora cercando di
te positivi, siano essi in isolamento domiciliare
fronteggiare l’emergenza sanitaria. Focalizzando
o ricoverati in regime ospedaliero (Woldometer
l’attenzione proprio su quest’ultimo punto, ossia
Covid-19, 2020).
sul setting ospedaliero, senza ombra di dubbio, la gestione di tale patologia, nelle sue differenti
La pandemia da Covid-19 ha creato sconvolgimenti
manifestazioni, ha imposto una rivisitazione im-
senza precedenti, sia per i sistemi nazionali – a
portante degli spazi, dei processi e delle risorse,
livello istituzionale – sia per le organizzazioni sani-
con un ingente investimento globale, destinato alla
tarie – a livello aziendale. I diversi livelli del sistema,
cura e alla risoluzione della stessa (Qui et al., 2020;
macro e meso, sono stati chiamati a rivedere i propri
Phua et al., 2020). Tale considerazione risulta essere
processi e percorsi sia internamente sia esterna-
ancora più rilevante alla luce del fatto che durante
mente, per cercare di fornire prestazioni sanitarie
la fase di accelerazione della curva epidemica, il
adeguate, al tempo stesso senza perdere mai di
numero di persone che ha necessitato di ricovero in
vista la qualità delle cure fornite, in una situazione
ospedale è cresciuto esponenzialmente in un tempo
di generale incertezza, dettata dalla imprevista
molto ristretto, tanto velocemente da sopraffare
e inattesa esigenza di riprogettare il servizio di
il sistema sanitario, mettendolo in gravi difficoltà,
erogazione delle cure, a diversi livelli (Gilmartin e
quasi in ogni nazione del mondo.
D’Aunno, 2007; Drummond et al., 2013). In questa contestuale situazione di emergenza, lo Questo shock dell’offerta sanitaria è occorso in un
scenario è aggravato ulteriormente dal fatto che
momento nel quale le organizzazioni sanitarie si
il processo di generazione di flussi e informazioni,
trovavano ad affrontare delle sfide di particolare
così come la rendicontazione di quanto fatto, spes-
rilievo correlate all’esigenza di mantenere un tra-
so può risultare difficoltosa se non impossibile. Si
de-off sostenibile, ma adeguato e appropriato, nel
fatica dunque, in tale contesto, a produrre delle
confronto tra un crescente bisogno di servizi sanita-
evidenze, anche locali, utili per fornire una fotogra-
ri, e una generale scarsità di risorse economiche, e
fia della situazione sia in termini epidemiologici, sia
ancor di più umane e strutturali. In questo contesto,
in termini di strutturazione di un percorso clinico
39 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Questo shock dell’offerta sanitaria è occorso in un momento nel quale le organizzazioni sanitarie si trovavano ad affrontare delle sfide di particolare rilievo correlate all’esigenza di mantenere un tradeoff sostenibile, ma adeguato e appropriato, nel confronto tra un crescente bisogno di servizi sanitari, e una generale scarsità di risorse economiche, e ancor di più umane e strutturali
Organizzazione e management
■ In questa contestuale situazione di emergenza, lo scenario è aggravato ulteriormente dal fatto che il processo di generazione di flussi e informazioni, così come la rendicontazione di quanto fatto, spesso può risultare difficoltosa se non impossibile
standardizzato e uniforme. Tali carenze non impat-
attività di ricerca condotta dalla Università Carlo
tano solo in riferimento all’incapacità di fornire un
Cattaneo - LIUC, all’interno del suo Healthcare
quadro esaustivo a livello nazionale italiano, nel suo
Datascience Lab (HD LAB) in collaborazione con
complesso, ma hanno un riflesso significativo anche
l’Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e
sulla possibilità di costruire delle mappe a livello
Biagio e C. Arrigo di Alessandria, e con IN.GE.SAN
regionale/locale, che disegnino il reale percorso e
(Associazione Ingegneri Gestionali in Sanità), in
dunque l’evolversi e il ramificarsi della patologia,
riferimento alla comprensione del costo a giornata
con tutti i suoi nodi decisionali. Tali elementi non
dell’individuo affetto da Covid-19 e dei principali
sono di rilievo solo a livello clinico, ma portano
percorsi di degenza, con relativo costo medio, il
con sé anche delle informazioni economiche e di
tutto assumendo il punto di vista della struttura
assorbimento di risorse che, nel contesto generale
ospedaliera che prende in carico tale paziente, così
prima descritto, giocano un ruolo di rilievo. Impor-
da delineare l’assorbimento medio complessivo di
tanti, per tale scenario, sono le informazioni che
risorse, i fattori critici e il tempo medio di degenza,
possono derivare dalla contabilità analitica, per
stratificando il valore economico sulla base della
delineare l’investimento in risorse, da parte delle
severità della patologia e della condizione clinica del
strutture ospedaliere, dedicato all’attività di cura
paziente stesso, considerando tutti gli aspetti che
dei pazienti affetti da Covid-19.
impongono una degenza in U.O. a bassa intensità di cura, in U.O. a media intensità di cura e in U.O.
Diviene prioritario quindi poter studiare le impli-
ad alta intensità di cura, o trasversalmente presso
cazioni economiche correlate alla gestione del
tutte queste aree.
paziente affetto da Covid-19 che, nella pratica clinica quotidiana, accede presso una struttura
MATERIALI E METODI
ospedaliera, necessitando di una ospedalizzazione. Per la definizione dell’assorbimento reale di riTutto il mondo, in questo momento, non solo il
sorse economiche correlato alla presa in carico e
contesto nazionale, può esprimere una forte e
alla gestione del paziente affetto da Covid-19, la
prioritaria esigenza di colmare questa area grigia
metodica proposta è stata la tecnica del process
della conoscenza, al fine di supportare il processo
mapping, strumento utilizzato al fine di visualizzare
di decision making e per attuare delle adeguate
un percorso sanitario (Kollberg et al., 2007; Kim
politiche di pianificazione sanitaria. La genera-
et al., 2006; Bevan et al., 2006) e ripreso anche
zione di tali informazioni, stimolando anche un
dalla corrente del così detto lean thinking, per la
confronto diretto o indiretto tra differenti realtà,
suddivisione delle fasi che compongono processi
può supportare un processo di gestione di questa
più complessi, in attività a valore aggiunto o meno,
problematica di salute, con criteri simili e sovrap-
per comprendere le aree di criticità o i nodi da poter
ponibili, da parte dei singoli centri, delle regioni e
eliminare per “snellire” un processo (Liker, 2004).
anche a livello sovra-nazionale. La metodica del process mapping costituisce il moAlla luce di quanto sopra riportato, l’obiettivo
mento iniziale della più estesa metodica dell’Activity
del presente contributo risulta essere quello di
Based Costing-ABC (Vagnoni e Potenta, 2003) – di
mostrare i risultati preliminari derivanti da una
seguito ABC -, per la determinazione dei costi
40 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
diretti sanitari. Tale approccio prevede di unire
clinica del paziente con Covid-19, definita in fase
la scomposizione del processo di presa in carico
di diagnosi, quindi nel nodo iniziale che porta
e cura, in fasi, all’imputazione dei costi, correlati
alla scelta dell’Unità Operativa di accettazione:
alle risorse utilizzate e attività condotte. Alla base
1) degenza a bassa intensità di cura, costituita
dell’applicazione dell’ABC vi è infatti il concetto
dall’assenza di posti letto convertibili in postazioni
non solo di costo, ma anche di “attività”, che
in grado di gestire pazienti che necessitano venti-
comprende sia i processi produttivi, ossia quelli
lazione non invasiva; 2) degenza a media intensità
finalizzati all’erogazione del servizio, sia le azioni
di cura, all’interno della quale tutte le postazioni a
che supportano questi processi. Scopo dell’ABC
disposizione gestiscono pazienti di terapia sub-in-
è l’individuazione del legame causale tra il valore
tensiva con ventilazione non intensiva, quali, a
delle risorse e il volume di attività domandate
titolo esemplificativo, C-PAP e NIV; e 3) degenza
dall’oggetto di costo finale, mediante l’utilizzo di
ad alta intensità di cura.
appositi cost driver (parametri), che permettono di pervenire alla determinazione del costo di ciascun
Contesto operativo dell’indagine proposta, della
oggetto di indagine (Cinquini et al., 2007).
quale nelle pagine a seguire verranno illustrati i risultati preliminari, risulta essere l’Azienda Ospe-
All’interno del contesto indagato, per una puntuale
daliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare
analisi di processo finalizzato alla definizione del
Arrigo di Alessandria. Per il reperimento dei dati è
costo medio a giornata di degenza, il percorso
stata predisposta una apposita scheda di raccolta
del paziente è stato scomposto in 2 fasi rilevanti
dati, così da reperire la tipologia e il numero di
e ritenute significative per l’indagine (fase di dia-
prestazioni e di esami di laboratori erogati ai pa-
gnosi e fase di degenza del paziente Covid-19),
zienti Covid-19 sia in fase di diagnosi sia in fase
per le quali poi le seguenti voci di costo sono state
di ospedalizzazione, stratificando il reperimento
approfonditamente indagate: i) risorse umane
dei dati, aggregati e anonimi, per intensità di cura
coinvolte nel percorsi di assistenza, ii) apparec-
e severità della patologia, sulla base della Unità
chiature e attrezzature utilizzate; iii) prestazioni di
Operativa di degenza.
laboratorio; iv) prestazioni diagnostiche; v) farmaci somministrati al paziente, così da comprendere il
Le informazioni così raccolte sono state integrate
reale assorbimento di risorse economiche correlato
dai dati dei flussi amministrativi e di contabilità
all’attività ospedaliera; vi) servizi di pulizia e pasti.
analitica, propri del contesto ospedaliero indagato,
Sono stati presi in considerazione anche i costi
così da poter reperire informazioni di real-life, as-
generali di struttura che sono stati fatti pesare
sumendo un orizzonte temporale tra il 28 febbraio
per un 20% dei costi diretti sanitari di processo
2020 e il 15 aprile 2020, inerenti a: i) numero di
(Adduce e Lorenzoni, 2004).
Unità Operative e posti letto destinati al Covid-19; ii) degenza media per Unità Operativa Covid-19; iii)
Come brevemente anticipato, è necessario sot-
numero di utenti transitati per reparto; iv) investi-
tolineare come il percorso del paziente, sia stato
menti in nuovi macchinari e dispositivi di protezioni
stratificato sulla base della severità della patologia
individuale, specificatamente destinati ai reparti
sviluppata, elemento che impone un differente
Covid-19; v) farmaci somministrati al paziente per
luogo di degenza, sulla scorta della condizione
la risoluzione della problematica di salute legata
41 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Diviene prioritario quindi poter studiare le implicazioni economiche correlate alla gestione del paziente affetto da Covid-19 che, nella pratica clinica quotidiana, accede presso una struttura ospedaliera, necessitando di una ospedalizzazione
Organizzazione e management al Covid-19; v) esami di laboratorio e procedure
che ha richiesto una degenza a bassa intensità di
erogate al paziente.
cure (durata della ospedalizzazione pari a 7 giorni). L’11% degli utenti, sempre considerando l’orizzon-
RISULTATI
te temporale 28 febbraio 2020 – 15 aprile 2020, è stato ospedalizzato in terapia intensiva, con una
Come le altre realtà ospedaliere che si sono do-
degenza media pari a 10,70 giorni.
vute confrontare con la pandemia da Covid-19,
■ Il presente contributo ha inteso cercare una risposta a due domande di ricerca precise: quante risorse assorbe la gestione ospedaliera di un paziente affetto da Covid-19 all’interno dei differenti setting di intensità di cura (bassa, media o alta intensità di cura)? E quanto costa complessivamente un percorso del paziente, considerando tutta la sua storia ospedaliera, dall’ingresso alla dimissione?
anche l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, ha
L’analisi del percorso del paziente affetto da Co-
dovuto rivedere la propria organizzazione interna,
vid-19, è stato scomposto, come già anticipato,
riconvertendo i letti a disposizione all’interno delle
in due macro-fasi i) fase di diagnosi e ii) fase di
Unità Operative, per la presa in carico e cura dei
ospedalizzazione (considerando degenza a bassa
pazienti affetti da tale patologia.
intensità di cura, degenza a media intensità di
In linea generale, eccezion fatta per l’Unità Ope-
cura e degenza a alta intensità di cura), seguendo
rativa di Malattie Infettive, già istituzionalmente
le quali, è stato possibile addivenire a una stima
deputata alla cura di tali patologie, l’Azienda ha
puntuale del costo dell’attività ospedaliera, com-
dovuto riconvertire, dal mese di marzo 2020, sette
plessivamente intesa.
Unità Operative, così da garantire la presa in carico
Focalizzando l’attenzione sulla fase di diagnosi, è
e cura dei pazienti Covid-19 (Tabella 1).
emerso come questa preveda nella maggior parte
Tabella 1 – Il contesto operativo dell’indagine UNITÀ OPERATIVE RICONVERTITE PER ACCOGLIERE PAZIENTI COVID-19
INTENSITÀ
DATA DI ATTIVAZIONE
DEGENZA MEDIA DEI TRANSITATI NELLA U.O.
INDICE DI ROTAZIONE DEI POSTI LETTO
N. POSTI LETTO
U.O. 1 Covid-19
BASSA
22/03/2020
7
3,42
20
U.O. 2 Covid-19
MEDIA
06/03/2020
9,5
4,21
27
U.O. 3 Covid-19
MEDIA
12/03/2020
10,33
3,29
25
U.O. 4 Covid-19
MEDIA
21/03/2020
14,5
1,72
8
U.O. 5 Covid-19
MEDIA
28/02/2020
14,7
3,19
26
U.O. 6 Covid-19
MEDIA
21/03/2020
11
2,27
15
U.O. 7 Covid-19
MEDIA
11/03/2020
10,2
3,43
17
U.O. 8 Covid-19
ALTA
06/03/2020
10,7
3,73
16
Sono stati resi disponibili complessivamente 154
dei casi, per l’inquadramento della patologia, le
posti letto. Analizzando nel dettaglio il luogo della
medesime prestazioni di laboratorio e diagnostiche,
degenza, si riscontra come la più parte dei pa-
indipendentemente dalla severità della patologia.
zienti sia stato ospedalizzato in degenza a media
Dall’analisi dei dati, in base a quanto avviene nella
intensità (75% di utenti, per una degenza media
reale pratica clinica, la fase di diagnosi di Covid-19
pari a 11,7 giorni), seguita da 14% degli utenti
presenta un costo pari a € 586,48. Circa il 26%
42 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
delle risorse in diagnosi sono dedicate all’esecu-
nitari (Grafico 1), indipendentemente dall’area di
zione del tampone nasofaringeo per ricerca Covid.
degenza analizzata, le componenti di costo che
Per quanto concerne, invece, il costo dell’ospe-
richiedono una maggiore quantità di risorse econo-
dalizzazione, la tabella 2 mostra nel dettaglio la
miche, risultano essere le prestazioni diagnostiche,
valorizzazione economica delle principali voci di
che vengono condotte al letto del paziente, non-
Tabella 2 – Costi per degenza media per intensità di cura del paziente VOCI DI COSTO
BASSA INTENSITÀ DI CURA
MEDIA INTENSITÀ DI CURA
ALTA INTENSITÀ DI CURA
Totale costi diretti sanitari, correlati alla fase di diagnosi
488,73 €
488,73 €
488,73 €
Costi generali diagnosi (20%)
97,75 €
97,75 €
97,75 €
Costo totale, correlato alla fase di diagnosi
586,48 €
586,48 €
586,48 €
Totale esami di laboratorio
73,09 €
125,30 €
780,27 €
Totale altre prestazioni diagnostiche
517,97 €
833,52 €
3.004,04 €
Totale risorse umane (cura e assistenza)
1.625,19 €
4.129,20 €
5.636,76 €
Totale farmaci
111,27 €
317,09 €
1.376,54 €
Totale DPI
61,95 €
86,18 €
211,60 €
Totale apparecchiature
0,19 €
1,74 €
3,33 €
Totale servizi di pulizia e pasti
105,67 €
185,14 €
387,41 €
Totale costi diretti sanitari, correlati alla fase di ospedalizzazione
2.495,33 €
5.678,17 €
11.399,95 €
Costi generali ospedalizzazione (20%)
499,07 €
1.135,63 €
2.279,99 €
Costo totale, correlato alla fase di ospedalizzazione
2.994,40 €
6.813,80 €
13.679,94 €
Costo totale (diagnosi + ospedalizzazione)
3.580,88 €
7.400,28 €
14.266,42 €
Costo correlato alla singola giornata di degenza, al netto del costo di diagnosi
427,77 €
582,38 €
1.278,50 €
FASE
DIAGNOSI
OSPEDALIZZAZIONE
costo che compongono la degenza in U.O a bassa
ché le prestazioni erogate dal personale medico,
intensità di cura, U.O. a media intensità di cura
infermieristico e OSS.
e U.O. ad alta intensità di cura, sulla base della durata media dell’ospedalizzazione precedente-
Da un lato, infatti, si riscontra come, in caso di
mente riportata.
intensità di cura media, ma soprattutto alta, sia ne-
Da quanto sopra esposto, è facilmente intuibile
cessaria la tempestiva effettuazione di trattamenti
come, all’aumentare dell’intensità di cura, cresca
dialitici per gli utenti Covid-19 che sviluppano insuf-
anche l’assorbimento di risorse economiche cor-
ficienza renale acuta quale complicanza dell’infezio-
relato alla presa in carico dell’utente Covid-19.
ne virale o di altre concomitanti patologie, nonché
Focalizzando l’attenzione sui soli costi diretti sa-
garantire l’erogazione del trattamento dialitico per
43 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Organizzazione e management 100%
2,75% 1,28%
4,01% 2,35%
1,80%
4,72%
4,22%
90%
3,29%
11,68%
80%
70% 67,02%
51,11%
60%
76,96%
50%
40%
30% 25,48% 19,63%
20%
12,40% 2,72%
10%
6,62%
1,86%
Area Medica
Terapia Sub-intensiva
Terapia Intensiva
TOTALE ESAMI DI LABORATORIO
TOTALE ALTRE PRESTAZIONI DIAGNOSTICHE
TOTALE RISORSE UMANE (CURA E ASSISTENZA)
TOTALE FARMACI
TOTALE DPI
TOTALE APPARECCHIATURE
TOTALE SERVIZI DI PULIZIA E PASTI
Grafico 1 – Un focus sui costi diretti sanitari correlati alla degenza media per intensità di cura.
coloro i quali erano già in dialisi cronica prima della
area ad alta complessità assistenziale, come da
ospedalizzazione. Dall’altro lato, emerge come
normativa in vigore.
proprio il tempo del personale sanitario sia una voce di costo molto impattante, soprattutto in
Ulteriore voce di costo a elevato impatto soprattut-
riferimento all’assistenza infermieristica garantita
to all’interno della ospedalizzazione della terapia
che deve essere rapportata all’intensità delle cure:
intensiva, risultano essere i farmaci somministrati
ai fini dell’indagine proposta, infatti, l’assistenza
al paziente per la risoluzione del problema respi-
infermieristica (in termini di minuti/paziente/die) è
ratorio, considerando anche il costo dei farmaci
risultata essere pari a 180 minuti in area a bassa
innovativi benché siano stati forniti gratuitamente
complessità assistenziale, 300 minuti in area a
alla struttura sanitaria nell’ambito di specifiche
media complessità assistenziale, e 600 minuti in
sperimentazioni.
44 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
Tabella 3 – Il percorso medio del paziente Covid-19 OSPEDALIZZAZIONE IN ACCESSO
OSPEDALIZZAZIONE CORRELATA AL TRASFERIMENTO INTERNO
DEGENZA MEDIA COMPLESSIVA
VALORIZZAZIONE ECONOMICA (DIAGNOSI + DEGENZA)
Percorso 1 (6% dei pazienti)
Bassa intensità di cura/ complessità assistenziale
Alta intensità di cura/ complessità assistenziale
15,5 giorni
14.873,48 €
Percorso 2 (44% dei pazienti)
Bassa intensità di cura/ complessità assistenziale
Media intensità di cura/ complessità assistenziale
14,68 giorni
8.130,83 €
Percorso 3 (13% dei pazienti)
Media intensità di cura/ complessità assistenziale
Alta intensità di cura/ complessità assistenziale
24,23 giorni
24.443,17 €
Percorso 4 (25% dei pazienti)
Media intensità di cura/ complessità assistenziale
Bassa intensità di cura/ complessità assistenziale
20,56 giorni
10.963,06 €
Percorso 5 (12% dei pazienti)
Alta intensità di cura/ complessità assistenziale
Media intensità di cura/ complessità assistenziale
22,1 giorni
19.791,71 €
All’interno del contesto analizzato, occorre prestare
all’interno dei reparti Covid-19, occorre considerare
particolare attenzione agli investimenti condot-
come all’interno della realtà oggetto di analisi,
ti dalla struttura di riferimento per l’acquisto di
cinque siano stati i percorsi medi prevalentemente
dispositivi di protezione (DPI) per l’operatore e di
condotti dall’utenza in termini di luogo della degen-
nuovi macchinari e attrezzatura necessari per il
za (Tabella 3), considerando solo ed esclusivamente
soddisfacimento del bisogno di salute dell’utenza.
i trasferimenti interni e il periodo all’interno della
In questa ottica, sono stati presi in considerazione
struttura ospedaliera di riferimento.
i DPI (mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 o
Tale informazione di natura economica, risulta
FFP3, camice o grembiule monouso idrorepellente,
essere rilevante soprattutto alla luce dei tempestivi
guanti, occhiali di protezione, visiere) e le nuove
peggioramenti dei pazienti Covid-19, a seguito del
apparecchiature (soprattutto per quanto riguarda
primo accesso in ospedale.
C-PAP, nutri pompe, ventilatori polmonari, ecc.)
Si specifica come tale analisi mostri una fotografia
acquistati a partire dal mese di Marzo 2020 ed
di quanto accaduto all’interno della struttura di
esclusivamente destinati ai reparti Covid-19, per un
riferimento per l’indagine condotta, in termini
ammontare complessivo pari a euro 47.793 e euro
di ospedalizzazione in accesso (post diagnosi) e
453.375 per le apparecchiature. Si specifica come,
reparto di trasferimento interno a seguito di un
nella valorizzazione economica delle attrezzature/
peggioramento o di un miglioramento della condi-
apparecchiature da imputare al singolo paziente,
zione clinica del paziente Covid-19, considerando
considerando una vita utile del bene di 5 anni,
l’orizzonte temporale assunto e prima definito. È
non siano state considerate le apparecchiature già
doveroso segnalare come tale valorizzazione eco-
presenti all’interno della struttura indagata, poiché
nomica non sia comprensiva di tutto il percorso
già ampiamente ammortizzate.
clinico del paziente necessario per la risoluzione della problematica di salute, giacché per la mag-
Una volta calcolato il costo medio correlato alla
gioranza dei pazienti una parte importante del
degenza ospedaliera, sulla base della durata media
percorso è avvenuta al di fuori della realtà aziendale
complessivamente osservata per i pazienti transitati
ospedaliera.
45 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ Come le altre realtà ospedaliere che si sono dovute confrontare con la pandemia da Covid-19, anche l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, ha dovuto rivedere la propria organizzazione interna, riconvertendo i letti a disposizione all’interno delle Unità Operative, per la presa in carico e cura dei pazienti affetti da tale patologia
Organizzazione e management Dall’analisi è emerso infatti come il 49% circa degli
ospedaliere, ancor meglio se afferenti a differenti
utenti Covid-19 presi in carico dalla Azienda Ospe-
regioni.
daliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare
Elemento nodale, di particolare rilievo, è rappresen-
Arrigo di Alessandria siano stati successivamente
tato dalla valorizzazione del percorso complessivo
trasferiti in altra struttura e il 23% dei pazienti
paziente, inteso come valutazione pilota dell’intera
siano stati dimessi al domicilio, per proseguire un
esperienza ospedaliera del malato da Covid-19,
isolamento domiciliare, poiché non ancora guariti.
sulla scorta delle differenti aree che ha attraversato.
.
Elemento che può porre le basi, sotto un profilo di
CONCLUSIONI
policy making e pianificazione sanitaria, per il confronto con delle tariffe di rimborso della patologia.
■ Il presente contributo ha inteso cercare una risposta a due domande di ricerca precise: quante risorse assorbe la gestione ospedaliera di un paziente affetto da Covid-19 all’interno dei differenti setting di intensità di cura (bassa, media o alta intensità di cura)? E quanto costa complessivamente un percorso del paziente, considerando tutta la sua storia ospedaliera, dall’ingresso alla dimissione?
La pandemia da coronavirus ha cambiato, e conti-
L’emergenza sanitaria delle scorse settimane, mo-
nua a modificare rapidamente condizioni sanitarie,
mentaneamente attenuata, ma non ancora com-
le abitudini di vita, le relazioni sociali, nonché le
pletamente superata, ha messo in luce alcune aree
attività economiche. Dobbiamo essere consci del
di forza del sistema, ma anche riaperto ferite, che
fatto che non riusciremo ad avere un quadro chiaro,
sembravano apparentemente rimarginate.
dell’evoluzione e dell’impatto di tale fenomeno, se
La reattività del Servizio Sanitario Nazionale e
non riusciremo, ciascuno per il proprio ambito di
dei Servizi Regionali per far fronte alla fase acuta
riferimento, a mettere in condivisione informazioni,
dell’emergenza è stata sicuramente straordinaria
dati reali e di contesto, più in generale, sapere
e un plauso va a tutti gli attori coinvolti in pri-
basato su evidenze. Quell’attenzione alla traspa-
ma e seconda linea. In questa seconda fase di
renza e alla divulgazione dei numeri del contagio
flessione e di attesa, diviene cruciale, per tutti,
deve proseguire ancora, per poter incentivare lo
poter sapientemente condividere le conoscenze
scambio di informazioni, anche tecniche, ma utili
e le informazioni raccolte, in modo tale da avere
non solo per il governo, ma soprattutto per la ge-
il più ampio numero di dati a disposizione per
stione della problematica sanitaria e per le scelte
omogeneizzare le prassi, non solo sotto un profilo
di pianificazione che ne conseguono.
clinico, ma anche economico, di rendicontazione
Il presente contributo ha inteso cercare una risposta
e di valutazione di quanto fatto.
a due domande di ricerca precise: quante risorse
Le strutture ospedaliere hanno dovuto, in tempi
assorbe la gestione ospedaliera di un paziente af-
brevi, riorganizzarsi internamente. Le medicine
fetto da Covid-19 all’interno dei differenti setting
interne, le terapie intensive, le infettivologie e le
di intensità di cura (bassa, media o alta intensità
pneumologie sono state in prima linea nella bat-
di cura)? E quanto costa complessivamente un
taglia al virus, e hanno visto estendere e ampliare
percorso del paziente, considerando tutta la sua
i propri confini, trasformando sale operatorie in
storia ospedaliera, dall’ingresso alla dimissione?
aree intensive o sub-intensive, proprio per poter
Diviene dunque interessante poter considerare
garantire una ospedalizzazione ai pazienti più gravi
come l’assorbimento di risorse medio cresce al
affetti da Covid-19.
crescere dell’intensità di cura, risultato forse atteso, ma dimostrato da dati a supporto e che sareb-
Questa nuova architettura ospedaliera non può
be decisamente utile poter estendere, con la sua
considerarsi temporanea: lo smantellamento di
conferma, anche all’interno di ulteriori strutture
tali strutture o il loro mantenimento deve essere
46 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
una scelta accurata di pianificazione sanitaria sulla
Interessante potrebbe essere la generazione del
scorta del numero di pazienti che ancora dovranno
dato economico proposto, con le informazioni
essere gestiti.
derivanti dalla gestione degli eventi avversi correlati
La riapertura in sicurezza dei differenti servizi deve
alla problematica di salute, oppure ancora la defi-
essere uno dei punti focali, ma al tempo stesso il
nizione puntuale del costo del percorso paziente
cosciente dimensionamento dei volumi produt-
affetto da Covid-19, dall’insorgenza di patologia,
tivi destinati al percorso Covid-19 e ai pazienti
alla fase di riabilitazione respiratoria (in termini
non Covid, si deve fondare sulle caratteristiche
di riabilitazione specialistica di terzo livello per i
di necessità e urgenza, mantenendo una corretta
pazienti di terapia intensiva e di secondo livello
proporzione tra prestazioni in regime di solvenza
per i pazienti di media complessità assistenziale).
e prestazioni in regime di Servizio Sanitario, onde
Perché questa informazione possa essere strut-
evitare iniquità di accesso e derive economica-
turata, però, serve una visione di medio periodo,
mente svantaggiose per la popolazione. Proprio
che possa coinvolgere un maggiore e più ampio
il volume delle prestazioni subirà nel breve e nel
numero di strutture, contemplando, come prima
medio periodo una modifica significativa e ciò
proposto, anche una visione territoriale, così da
darà adito alla necessità di comprendere come il
avere una informazione più completa, più solida ed
case mix complessivo subirà variazioni e a fronte
esportabile, confrontabile anche a livello Europeo,
di quali spese generali per il sistema.
con altri Sistemi Sanitari di natura Universalistica e non, così da comprendere eventuali differenze
Molti possono essere i capitoli di futura analisi
sostanziali, tecnologie incrementali, elementi di
che questo primo contributo potrebbe integrare.
forza e di debolezza.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Adduce A., Lorenzoni L., Metodologia e primi risultati di un’indagine ministeriale sui costi delle prestazioni di ricovero ospedaliero, Politiche Sanitarie. 2004; 5(4): 158-72 Bevan H, Lendon R. Improving performance by improving processes and systems. In: Walburg J, Bevan H, Wilderspin J, Lemmens K, eds. Performance management in health care. Abingdon: Routeledge, 2006:75-85. Cinquini L, Miolo P, Pitzalis A, Campanale C. Il costo dell’intervento chi-rurgico in laparoscopia mediante l’activity based costing. Mecosan, 2007:63. Drummond, M., Shemilt, I., Vale, L., & on behalf of the Campbell and Cochrane Economic Methods Group. Should The Cochrane Collaboration be producing reviews of efficiency? Cochrane Database of Systematic Reviews, 2013, 10, ED000071. Kim CS, Spahlinger DA, Kin JM, Billi JE. Lean health care: what can hospitals learn from a world-class automaker? J Hosp Med 2006;1:191-9 Kollberg B, Dahlgaard JJ, Brehmer P. Measuring lean initiatives in health care services: issues and findings. Int J Productivity Perform Manage 2007;56:7-24. Gilmartin M., D’Aunno T., Leadership Research in Healthcare: A Review and a Roadmap. Academy of Management Annals, 2007, 1, 387–438. Liker, J.K., The Toyota way. 2004. NY: McGraw Hill. Phua J, Weng L, Ling L, et al. Intensive care management of coronavirus disease 2019 (Covid-19): challenges and recommendations. Lancet Respir Med 2020 Qiu H, Tong Z, Ma P, et al. Intensive care during the coronavirus epidemic. Intensive Care Med 2020; 46: 576–78 Vagnoni E., Potenta G. (2003) L’activity based costing in sanità: il caso dell’ossigeno-terapia, Mecosan, 47, 149-161 Worldometer. Covid-19 coronavirus pandemic. 12 maggio, 2020. https://www.worldometers.info/coronavirus/
47 [ IMPRESA SANITÀ GIUGNO DUEMILA20 ]
■ In questa seconda fase di flessione e di attesa, diviene cruciale, per tutti, poter sapientemente condividere le conoscenze e le informazioni raccolte, in modo tale da avere il più ampio numero di dati a disposizione per omogeneizzare le prassi, non solo sotto un profilo clinico, ma anche economico, di rendicontazione e di valutazione di quanto fatto
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