n° 303
logisticamanagement.it
manufacturing distribution supply chain
MARZO 2020 ISSN 1120-3587
Editrice TeMi Srl LOGISTICA MANAGEMENT - Anno 30 n. 303 Marzo 2020 - €7.5 PT MAGAZINE In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi.
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Speciale
12 FASHION, ARREDO & DESIGN
sommario
LM n. 303 marzo 020 04 EDITORIALE
SOMEWHERE OVER THE RAINBOW... di E. Baglieri
10 COVER A160. LA RIVOLUZIONE DEI CARRELLI ELETTRICI PARTE DA QUI SUPPLY CHAIN 68 COLLABORATIVE IMPROVEMENT PER
AGGREDIRE GLI SPRECHI DI SISTEMA di Davide Marroni e Stefano Dalla Via
CONTRACT LOGISTICS 76 TECNOLOGIA, ORGANIZZAZIONE E
COMPETENZE: LA SVOLTA PER UNA LOGISTICA 4.0 di Damiano Frosi ed Elena Tappia
DOSSIER TECNOLOGIE MAGAZZINO AUTOMATICO
57
FAST FASHION: QUANDO IL TROPPO STROPPIA CON L’AMBIENTE
a cura di Michela Del Pizzo
32 POLTRONA FRAU, QUANDO L’AUTOMAZIONE SPOSA L’ARTIGIANALITÀ
34 L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ NELL’ERA DEL
CONSUMATORE CONSAPEVOLE di Erika Andreetta
38 RATTI: UN MONDO SOSTENIBILE DENTRO AD OGNI TESSUTO
rubriche 10 IMPRESE E MERCATO 82 LOGISTICA E FERROVIA 84 MERCI PERICOLOSE 86 0RGANIZER NOTA DELLA REDAZIONE Il presente numero è stato realizzato in gran parte prima dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Siamo già al lavoro sulla prossima uscita, che conterrà un ampio reportage su come il comparto logistico sta straordinariamente reagendo a quest’emergenza. #Celafaremo!
43 CONCERIA MONTEBELLO, QUANDO LA CONCIA ITALIANA È SOSTENIBILE
48 RISPETTARE IL FUTURO ARREDANDO. LA SUPPLY CHAIN DI LAGO 52 IL VALORE AUTENTICO DEL MADE IN ITALY CON LA BLOCKCHAIN
In copertina: CARER Via Niccolò Copernico 13 48032 Cotignola RA Tel 0545 908611 www.carerforklift.com
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LM n.303 marzo
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Erika Andreetta, Stefano Dalla Via, Damiano Frosi, Davide Marroni, Paolo Oppini, Fulvio Quattroccolo, Elena Tappia DIRETTORE RESPONSABILE Ernesto Salvioli
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020 LM 3
l'Editoriale
Somewhere over the rainbow…
Enzo Baglieri
Professor, SDA Bocconi School of Management enzo.baglieri@sdabocconi.it
D
a qualche parte, oltre l’arcobaleno, deve esserci la fine
termine, non credo meno di un anno. Innanzitutto perché la
di questa emergenza Corona-virus, che tutti stiamo
malattia si sta diffondendo con ritardi temporali anche notevoli
vivendo mentre rilascio alle stampe il mio editoriale.
tra i diversi continenti. Mentre scrivo, appare chiaro come l’Italia
Confesso che la mia opinione iniziale non è affatto cambiata. Si
non sia stata certamente l’origine della diffusione del virus in
tratta di un’epidemia molto pericolosa per la salute, in
Europa, che è giunto, ben prima che nella ormai famigerata
particolare di alcune fasce della popolazione, ma non è
Codogno, in Germania e forse anche altrove. Magra consolazione,
l’Apocalisse. Tuttavia, per ridurne gli effetti potenzialmente
perché è oggettivo che nel nostro Paese il contagio è esploso con
devastanti, specialmente sul sistema sanitario nazionale, tutte le
una rapidità inattesa e che qualche responsabilità nella gestione
precauzioni che ci sono state suggerite finora vanno applicate
iniziale di questo rischio dobbiamo sicuramente ascrivercela.
con la massima attenzione. A queste condizioni, torneremo a
Quando però ne saremo forse usciti noi, altri Paesi europei e poi
vedere rapidamente l’arcobaleno. Se non ci saremo attenuti
gli Stati Uniti potrebbero trovarsi ancora nell’occhio del ciclone. In
scrupolosamente, le nostre Autorità saranno obbligate a
un sistema economico interconnesso e globalizzato, eventi
soddisfare i più catastrofisti e imporre misure da coprifuoco. Se
depressivi dell’economia anche lontani si traducono in
accadesse sarebbe un grave attentato alle libertà conquistate in
depressione economica generalizzata. Quindi, aspettiamoci un
questo nostro Paese, ma mi auguro almeno che sarà servito a
2020 abbastanza severo per le nostre economie e strascichi
fermare rapidamente la diffusione del virus stesso, con gli
importanti nel 2021. Che ci fosse un certo desiderio diffuso di
strascichi tragici per tanti di noi.
crisi non lo nasconderei altrettanto. Le Borse mondiali erano tutte sopravvalutate e i Paesi produttori di petrolio da qualche tempo si
La vera questione però è: cosa accadrà dopo? Onestamente, non
stavano interrogando su come giustificare una riduzione dei loro
è così semplice avanzare delle previsioni e si rischia sempre e
prezzi. La domanda di risorse energetiche fossili cominciava
comunque di sbagliare. Tuttavia potremmo almeno analizzare lo
infatti a sentire la pressione concorrenziale delle fonti rinnovabili,
scenario a tre livelli: quello macroeconomico, quello della
anche grazie al calo drastico dei prezzi dell’energia prodotta con il
domanda e infine quello dell’offerta.
solare o l’eolico combinati a sistemi di accumulo a batterie sempre più evoluti. Una crisi mondiale giustifica anche eventuali
A livello macroeconomico, l’impatto si trascinerà per lungo
4 LM MARZO 2020
comportamenti opportunistici tra i membri di un cartello e rimette
in moto una dinamica di concorrenza più aggressiva e rapace.
ritroveremo con magazzini pieni e sovrapproduzioni da smaltire.
Una guerra di prezzi, al ribasso, tuttavia, finisce per impoverire
Intanto la logistica continuerà a svolgere il ruolo cruciale di servire
tutti e creare ancora più depressione nel sistema economico.
i clienti e connettere domanda e offerta, massimizzando
Insomma la spirale della tempesta perfetta a cui abbiamo
efficienza e servizi. I prezzi scenderanno, sia dei beni che dei
assistito già dopo l’11 settembre 2001 e dopo il tracollo di
servizi e con questi le marginalità.
Lehman.
La domanda successiva è: sappiamo invertire questa rotta? Penso di sì. La risposta è, per quanto riguarda l’Europa, in una
A livello di domanda, è chiaro che per tutto il periodo
revisione, da tanti auspicata, dei parametri di stabilità e delle
dell’emergenza sanitaria i settori collegati ai servizi alle persone e
regole di equilibrio dei bilanci pubblici. Tecnicamente torneremo a
in particolare il turismo, il food service e l’ospitalità ne risentiranno
puntare sul debito pubblico (in Italia, nonostante tutto, non
pesantemente. Le crisi inducono un rallentamento generale dei
abbiamo mai smesso, per la verità), ma potremo farlo senza
consumi voluttuari, degli acquisti di beni durevoli, degli
essere redarguiti. I tassi d’interesse, già bassi, scenderanno
investimenti immobiliari da parte dei privati. Chiaramente alcuni
ancora e dovranno essere messe in moto misure importanti di
settori ne risentiranno più di altri. L’automobile, che già era in
rilancio dell’economia e di sostegno ai settori più colpiti. Le
sofferenza; l’elettrodomestico, da anni vittima della
risorse rilasciate sotto forma di investimenti pubblici, crediti di
commoditization; il mercato immobiliare, che si stava rialzando
imposta, agevolazioni e sostegni ai consumi intercetteranno un
con una certa vigoria. Altri invece ne traggono beneficio. In queste
mercato caratterizzato da prezzi bassi e merce in saldo in tanti
atmosfere apocalittiche, i beni primari, come la pasta, il riso, gli
settori e i consumi dovrebbero tornare rapidamente a crescere.
alimenti a lunga conservazione tornano a essere oggetto di
Con la crescita dei consumi e la riduzione delle giacenze le
acquisto massivo. Parimenti accade per la cosmetica, perché
produzioni torneranno a viaggiare a pieno regime e nel frattempo
nelle crisi la felicità passa anche per un po’ di bellezza in più. E il
mi auguro le aziende manifatturiere abbiano ragionato con più
lusso, perché queste fratture del ciclo economico acuiscono le
lucidità sul ribilanciamento delle supply chain verso politiche di
differenze sociali e le polarizzazioni nella distribuzione della
near-sourcing. Il Coronavirus, infatti, ha ormai definitivamente
ricchezza. E i più ricchi finiscono per esorcizzare le difficoltà
dimostrato che le catene del valore globali sono estremamente
spendendo ancora di più in esclusività.
sensibili ai fenomeni sociali e le supply chain non sono in grado di gestirne la volatilità.
A livello di offerta, dopo il calo di produzione dei mesi scorsi, la macchina produttiva cinese ripartirà molto rapidamente e
Non c’è stato nulla di buono in questa epidemia, non c’è nulla di
successivamente ripartiranno i sistemi industriali italiano e
buono negli effetti che produce sulla nostra società, ma ci può
tedesco (nell’ordine in cui il virus si è diffuso appunto). Tuttavia il
essere qualcosa di buono nelle reazioni che porremo in essere
calo della domanda genererà un surplus produttivo e ci
per riparare ai danni prodotti dal virus.
Con la crescita dei consumi e la riduzione delle giacenze le produzioni torneranno a viaggiare a pieno regime e nel frattempo mi auguro le aziende manifatturiere abbiano ragionato con più lucidità sul ribilanciamento delle supply chain verso politiche di near-sourcing. Il Coronavirus, infatti, ha ormai definitivamente dimostrato che le catene del valore globali sono estremamente sensibili ai fenomeni sociali e le supply chain non sono in grado di gestirne la volatilità
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Cover
A160 la rivoluzione dei carrelli elettrici parte da qui
Finalmente è arrivato. Carer presenta il primo carrello elettrico che si distingue per prestazioni e velocità comparabili ai carrelli termici. L’obiettivo? Andare a sostituire la propulsione diesel nelle applicazioni per le quali l’elettrico fino ad oggi è stato raramente utilizzato
6 LM MARZO 2020
F
ondata nel 1976 a Cotignola (RA), Carer è ormai una realtà globale, specializzata nella costruzione di carrelli elevatori controbilanciati elettrici, settore in cui è considerata da sempre una realtà pioneristica nell’applicazione dei
principi e della tecnologia elettronica: grazie a un team altamente qualificato ed esperto di ingegneri, continua la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di quei principi, ottimizzando e migliorando la qualità e le performance dei propri prodotti.
Christian Mazza, ufficio tecnico di Carer Srl
Dopo gli annunci dei mesi scorsi su importanti innovazioni che avrebbero impattato in positivo su autonomia e prestazioni - con l’obiettivo
la componentistica interna necessaria per ottenere le stesse prestazio-
di rendere tali mezzi un’alternativa all’omologo diesel, senza compro-
ni di un carrello termico. Per farlo abbiamo lavorato intensamente alle
messi in fatto di prestazioni - Carer è oggi pronta al lancio di una
specifiche e a tutta l’interfaccia macchina, che abbiamo poi trasferito
nuova generazione di carrelli elevatori elettrici con portate elevate, la
al nostro partner selezionato per la progettazione di dettaglio e la
serie A160-200X, che si distingue per prestazioni e velocità compara-
messa in produzione del modello da 16 ton con baricentro 1200».
bili, state bene attenti, alle macchine diesel. Una rivoluzione senza precedenti che rende i carrelli elettrici di fatto competitivi anche per le
Carer aveva già iniziato a lavorare su un carrello elettrico molto per-
grandi portate rispetto ai “cugini” a combustione interna. Il primo
formante in grado di competere con le macchine termiche, ma si era
gioiello della gamma è l’A160@1200X, un carrello elettrico dalle di-
fermato alle portate 10 ton baricentro 600 e 80 ton baricentro 900. La
mensioni e layout in tutto e per tutto simili a quelli di una macchina
nuova serie A160X si spinge ben oltre e prevede la realizzazione di tre
termica, progettato per le applicazioni che richiedono lo spostamento
diversi modelli: 16 ton baricentro 600, 16 ton baricentro 1200 (il primo
di carichi molto voluminosi e un utilizzo della macchina prevalente-
della serie ad essere prodotto), e il 20 ton baricentro 1200. Ma tornia-
mente esterno (cementifici, acciaierie, prefabbricati, aree portuali,
mo alle caratteristiche dell’A160@1200X.
movimentazione di materiali pesanti e del legname, ecc.). È stato in-
La manovrabilità dell’A160X è assicurata da una trazione e da un
fatti espressamente concepito per le attività logistiche nelle industrie
sollevamento che consentono di sfruttare la potenza dei diversi mo-
in cui si movimentano stampi, container e grossi carichi.
tori impiegati. «Non avendo la trazione con inverter dedicati, il nuovo
PRIMA RIVOLUZIONE: LA CONCEZIONE DEI MOTORI
carrello elettrico riesce infatti a garantire tutte le manovre in contemporanea e quindi un notevole risparmio di tempo, oltre che una manovrabilità più fluida». Lo sterzo, prosegue Mazza, è inoltre di tipo idro-
Per capire la portata rivoluzionaria di questa gamma, abbiamo chiesto
guida: «Abbiamo preposto un motore dedicato solo ai freni
maggiori dettagli sull’ A160@1200X all’ingegner Christian Mazza,
dell’idroguida, così da avere una risposta più pronta dello sterzo. Così
ufficio tecnico di Carer Srl, che ha messo al primo posto tra gli aspet-
facendo non andiamo a prendere olio da altre funzioni e ad attivare un
ti più “disruptive” il sistema di motori installato. «Tutto ha avuto inizio
motore più potente, ma i rendimenti sono molto elevati perché di fatto
- spiega Mazza - con lo studio di un motoriduttore dedicato, a tre
non ci sono sprechi di valvole o di altri dispositivi che possono ridurre
stadi di riduzione con dentature elicoidale con il motore innestato
le efficienze di sistema».
direttamente sulla riduzione. Abbiamo installato inoltre 30+30 kW di potenza continuativa sulla trazione in modo da
BATTERIA SIA IN PIOMBO CHE IN LITIO
avere un rendimento molto alto e allo stesso
Altro aspetto innovativo è il fatto che la macchina lavori con una
tempo delle prestazioni di tutto rispetto. Que-
tensione di 144 V e questo per un motivo ben preciso: «Per riuscire a
sto carrello infatti riesce a raggiungere i 20 km/h a vuoto e i 18 km/h a
sfruttare tutta la potenza di un carrello di tale portata, abbiamo scelto
carico.
di crescere ancora con le tensioni e di mettere una batteria di tutto ri-
La progettazione di questo motoriduttore - prosegue Mazza - ha richie-
spetto di 1.720Ah, il che ci ha consentito di ottenere il giusto bilancia-
sto un considerevole sforzo da parte nostra perché non essendoci dei
mento della macchina ma soprattutto di raggiungere un’autonomia del
precedenti sul mercato, abbiamo dovuto progettare e realizzare tutta
veicolo di circa 8 ore, coprendo quindi l’intero turno di lavoro. Certamen-
MARZO 2020 LM 7
Cover
te l’autonomia effettiva dipende da come viene impiegato il carrello, ma in tutte le applicazioni testate siamo riusciti a raggiungere le otto ore consecutive» spiega Christian Mazza. L’A160@1200X è disponibile, oltre che con la tradizionale batteria al piombo, anche con batteria al litio: un valore aggiunto che si concretizza in una maggiore efficienza e in una più estesa durata nel tempo, non avendo la necessità di utilizzare alcun dispositivo di elettronica per il bilanciamento (questo concetto è solo riferibile al piombo). Un fattore che consente di evitare sprechi di energia, insieme alla riduzio-
Easy access per caricare batteria.
ne del deterioramento della batteria, dovuto al fatto che, lavorando a tensioni più alte, mantiene costante la potenza a correnti più basse. Commenta Mazza: «Il litio è una bella opportunità ma diciamo sempre di valutare la scelta della batteria in base al cliente e all’applicazione, perché ad esempio il piombo, a differenza del litio, non è pensato per biberonaggi parziali».
VISIBILITÀ OTTIMIZZATA PER L’OPERATORE In fase di progettazione, molta attenzione è stata data alla visibilità dell’operatore, con l’installazione del posto guida a circa 1900 mm da terra, un po’ più altro rispetto alla norma. In questa posizione l’opera-
Traslatore e posizionatore Terminal West.
tore si trova ad avere una visuale a 360 gradi, indispensabile per movimentare carichi pesanti in tutta sicurezza. «L’unico contro di tale scelta è che abbiamo montato quattro scalini per raggiungere il posto
OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI
guida, ma ciò non è un grosso problema su questo tipo di macchine
Per la parte idraulica da 2x52 kW è stato scelto di utilizzare non uno
dove l’operatore sale per poi riscendere a fine turno, a differenza del
ma due distributori. In questo modo, per ogni movimento viene impie-
classico picking di magazzino dove invece c’è un continuo alternarsi
gato esclusivamente il motore preposto, accendendoli entrambi solo
tra le attività a terra e quelle a bordo macchina».
quando l’operatore richiede il massimo della potenza. Ciò influisce positivamente sui consumi: «Finché l’operatore richiede il 50% circa di
Sempre per garantire una migliore visibilità a chi guida, Carer ha pen-
potenza viene attivato un solo motore, quando invece richiede il 100%
sato ad un design del montante più lineare: «Ciò ha comportato alcu-
della potenza, a quel punto si attiva anche il secondo motore insieme
ni accorgimenti tecnici, come il posizionamento dei cilindri dietro ai
al secondo distributore che, con un circuito particolare, va a sommarsi
profili e delle catene all’esterno del montante». Parlando sempre del
sul montante e sugli altri movimenti. Ciò ha permesso di ottenere di-
rapporto tra montante e visibilità, prosegue Mazza, «abbiamo scelto
mensioni più compatte per la parte di componentistica idraulica, anche
di mettere di serie il traslatore posizionatore, più conosciuto come
se il maggior vantaggio resta sempre quello di non sprecare energia.
terminal west, che permette di muovere totalmente le forche con soli
Risparmiare tanti Ah durante l’utilizzo, infatti, significa avere maggiore
due cilindri, al posto dei tradizionali tre. Anche questo aspetto ha per-
autonomia del carrello» spiega Mazza.
messo di guadagnare visibilità perché riduce la parte buia della finestra del montante. Adottando questo tipo di sistema, inoltre, è stato possi-
«La presenza di un doppio distributore - prosegue Mazza - è stata una
bile ridurre la quota x e rendere la macchina più leggera e manovrabile.
scelta quasi obbligata data la presenza di inverter da 144 volt. Infatti,
Il terminal west non è certamente nuovo per il mercato ma per quanto
potendo installare al massimo un motore da 52 kW, siamo stati co-
riguarda Carer è la prima volta che lo mettiamo di serie; il traslatore
stretti a dividere la potenza di sollevamento perché eravamo obbligati
tradizionale resta comunque disponibile su richiesta».
alle taglie dei controlli. Questo è stato un vantaggio per semplificare
8 LM MARZO 2020
anche il layout del carrello, oltre che ottenere dei rendimenti migliori e a rendere la macchina davvero competitiva rispetto alle macchine termiche». Queste infatti sono dotate di un unico motore per tutti i dispositivi con potenze in gioco di 100 kW il che si traduce in bassissimi rendimenti e maggior consumo di gasolio. «Con le nostre macchine elettriche, invece, è in funzione della richiesta dell’operatore che si regola la potenza dei motori: se l’operatore chiede poca potenza, la macchina consumerà meno e avrà maggiore autonomia, se l’operatore ne chiederà di più, solo allora la macchina sfrutterà il 100% della potenza installata, arrivando ai consumi massimi, comunque calibrati per dare delle prestazioni e dei rendimenti accettabili per quello che è l’impiego della macchina».
GOMMATURA PNEUMATICA DI SERIE
Alta visibilita del montante.
Sempre di serie troviamo per la prima volta sui carrelli elettrici Carer la gommatura pneumatica, di solito opzionale. Tale scelta è stata
na non venga messa in funzione se non sono state bloccate perfetta-
fatta in funzione dell’applicazione che pensiamo verrà fatta della
mente. Abbiamo dei sensori sui filtri per evitare l’utilizzo del carrello nel
macchina, impiegata in grandi spazi esterni e per grandi trasferimen-
caso in cui non siano stati fatti i tagliandi periodici consigliati; questo
ti di merce, per cui abbiamo pensato che la gommatura pneumatica
sensore si attiva ad esempio, quando si devono cambiare i filtri oppure
potesse dare delle efficienze migliori e una resa, in termini di durata
quando viene rilevato un tasso di inquinamento eccessivo». A display
della gomma, superiore a quella super elastica. Quest’ultima resta
è presente anche un contatore che avvisa della necessità di fare
comunque opzionale perché comunque diventa la scelta migliore per
manutenzione al raggiungimento di un certo numero di ore di impiego
tutti quei clienti che si ritrovano a lavorare in ambienti ostili per lo
del carrello. Un alert che spesso viene trascurato dagli operatori. «Per
pneumatico, dove ci possono essere chiodi o parti metalliche o osta-
questo abbiamo deciso di mettere il fermo macchina se tale avviso
coli che potrebbero danneggiare la gomma. La gomma superelastica,
viene ignorato troppo a lungo, sempre per questioni di sicurezza ovvia-
infatti, ha meno prestazioni in termini energetici e di durata ma ha il
mente» conclude Mazza a proposito delle potenti prestazioni
grosso vantaggio che è indistruttibile.
dell’A160@1200X.
UNO SGUARDO ALLA SENSORISTICA DI BORDO
Queste sono solo le principali caratteristiche della nuova macchina che sta per affacciarsi nel panorama della logistica pesante. Senza
Sull’A160/1200X è stato installato un sensore sull’angolo di sterzo per
dimenticare che la filosofia di Carer è sempre stata orientata alla ri-
far sì che la macchina ottimizzi gli angoli di sterzata con un solo dif-
cerca di soluzioni taylor made, ritagliate specificamente sulle richieste
ferenziale elettronico. «Praticamente abbiamo un sensore posizionato
di movimentazione espresse dai clienti. Infatti, forte nella caratteriz-
su una ruota dell’assiale posteriore che trasmette costantemente agli
zazione delle sue proposte, l’azienda si distingue rispetto ai costrutto-
inverter la velocità di rotazione da tenere in base alla posizione del vo-
ri generalisti proprio per la sua capacità di rispondere in maniera
lante in quel preciso momento. Ciò permette di ottimizzare il consumo
sempre puntuale a tutte le differenti esigenze di applicazione.
delle gomme e la velocità di rotazione in curva o in marcia retta» com-
Le novità per Carer, inoltre, non sembrano finite qui. Infatti, spiega
menta Mazza. È presente anche un sensore ottico, visibile sul display
Christian Mazza «stiamo lavorando ad un dispositivo proprietario di
da 6 pollici, che permette all’operatore di vedere in ogni istante qual è
connettività da applicare ai nostri carrelli che rivoluzionerà questa
l’angolo di brandeggio per far sì che il carico sia in sicurezza oppure
volta l’assistenza tecnica grazie all’impiego di tecnologie quali Internet
che sia perfettamente verticale quando vado a sollevare il montante.
of Things, realtà aumentata e big data, che permetteranno di effettua-
Sul fronte sicurezza, inoltre, possono essere sensorizzate le cinture
re diagnosi predittiva e interventi mirati che uniti a competenze spe-
per far sì che la macchina entri in funzione solo se l’operatore è al suo
cifiche renderanno l’intervento sicuramente più rapido ed efficace ri-
posto. «Abbiamo poi dei sensori sul blocco batteria così che la macchi-
spetto ad ora».
MARZO 2020 LM 9
news
Imprese Uomini Mercato
VIRUS: un punto della situazione per la logistica I primi effetti del Coronavirus sul mondo della logistica, che si preparava alla stagione fieristica dedicata all’intralogistica e movimentazione interna con importanti appuntamenti per il settore. Tutto è stato rimandato, in attesa che l’emergenza rientri sotto i livelli di guardia a cura di CECILIA BIONDI
D
a alcune settimane il nostro Paese
capitolare anch’essa, sull’onda del virus che
tamenti di grande richiamo in Italia, per
sta vivendo una situazione che
ha cominciato a circolare e ad essere dia-
esempio, avremo il Salone del Mobile dal
ormai si può definire eccezionale.
gnosticato anche in terra tedesca.
16 al 21 giugno a Milano, e il Mecspe a
La necessità di prevenire il contagio da Co-
Parma, dal 18 al 20 giugno 2020; e tornando
vid-19, e con questo effetti insostenibili
La prima è stata Hannover Messe, prevista
al nostro mondo, anche la Francia ha segui-
sulle strutture sanitarie oltre che sui settori
a fine aprile, indubbiamente giustificata
to a ruota, rimandando il SITL di Parigi, Se-
economici privati di forza lavoro causa ma-
dall’essere un polo di attrazione globale:
maine de l’Innovation Transport et Logisti-
lattia, ha comportato una serie di decisioni
quello che è uno dei principali appuntamen-
que, dal 23 al 26 giugno.
che ci interessano da vicino. Vediamole
ti europei per tutte le industrie manifatturie-
insieme.
re, all’interno del quale si svolge anche il
Naturalmente la gran parte dei visitatori non
In un primo momento, da febbraio si guar-
CeMAT, la mostra dedicata al material han-
coincidono, ma è ben diverso il peso che
dava a fine marzo con la speranza che la
dling, è stata riprogrammata in un periodo
questa concentrazione di appuntamenti avrà
curva dei contagi diminuisse, ma questo
in cui nessuno, almeno in Italia, vorrebbe
sul resto del sistema e sulle infrastrutture
non è accaduto: e le prime fiere di nostro
lavorare: dal 13 al 17 luglio. LogiMAT, a
di base, come trasporti, accoglienza, e na-
immediato interesse, Green Logistics Expo,
Stoccarda, previsto ad inizio marzo, ha cer-
turalmente logistica, che dovranno svolge-
Salone Internazionale della Logistica Soste-
cato dapprima di stabilire un filtro ai suoi
re in pochi mesi ciò che prima facevano in
nibile, seguita a brevissimo dalla nuova LET
partecipanti, escludendo quelli provenienti
dieci, giusto per non dire dodici.
Expo, Logistics Eco Transport Trade Show,
dalle “zone rosse”, azione comprensibile
sono state rimandate a maggio. La prima
ma non del tutto simpatica in uno scenario
Come si snoderà il nostro anno di lavoro, è
si svolgerà presso la Fiera di Padova dal 13
dove è un attimo accendere inutili micce di
davvero difficile da immaginare, come era
al 15 maggio 2020; la seconda alla fiera di
contrasto fra nazioni.
impossibile immaginare un’accelerazione
Verona dal 16 al 20 maggio.
così veloce della crisi causata dal coronaLa fiera di Stoccarda però ha preferito ri-
virus. Il quale nel frattempo sta danneggian-
La Germania, che in questa primavera do-
mandare tutto all’anno prossimo, dal 9 all’11
do fortemente alcuni comparti, come quel-
veva fornire un importante contributo ai
marzo 2021, probabilmente anche per evi-
li dell’ospitalità, della cultura, del turismo e
settori dell’intralogistica e movimentazione
tare quello che sarà l’effetto ovvio di tutti
del tempo libero – che, ricordiamo, per chi
interna, ha resistito il più possibile per poi
questi rimandi. Solo per citare alcuni appun-
ci lavora non sono attività accessorie, ma
10 LM MARZO 2020
fonte di business e spesso anche ragione di vita. Secondo Fipe Confcommercio, i pubblici esercizi perdono ogni giorno 50 milio-
news
NUOVA DATA PER IL WORKSHOP DI LOGISTICA MANAGEMENT A GREEN LOGISTICS EXPO
ni di euro, in termini di cancellazione di
NUOVA DATA PER IL WORKSHOP “LA DIGITALIZZAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN.
eventi e prenotazioni; due terzi degli asso-
LE NUOVE TECNOLOGIE PER UNA LOGISTICA SOSTENIBILE” a cura di Editrice
ciati prevede che la perdita di fatturato ar-
TeMi - Logistica Management, che si svolgerà il 14 maggio sempre all’interno del
riverà fino all’80% nei prossimi due mesi.
Green Logistics Expo (www.greenlogisticsexpo.it) presso la Fiera di Padova.
Secondo FederAlberghi Lombardia, citata
A seguito infatti del posticipo della fiera dal 13 al 15 maggio 2020, è stata rivista
da Pambianconews, gli hotel di Milano stan-
anche la calendarizzazione del workshop che comunque conferma l’agenda e i
no perdendo tre milioni di euro al giorno.
partner - Bancolini Symbol, Dematic, Emisfera, Generix Group Italia, Icam - già
Altri mondi non risentono di questa crisi
precedentemente annunciati.
anzi migliorano i loro risultati: la grande
«Il titolo scelto per questo workshop e il fatto che si svolga all’interno della Green
distribuzione e largo consumo, che però
Logistics Expo – spiega Andrea Payaro, vice president Isca Academy e chairman
deve trasferire il peso della corsa agli ap-
dell’evento – rispecchia efficacemente la connotazione che intendiamo dare
provvigionamenti alla capacità di alimenta-
all’incontro: un momento di confronto tra università e industria sugli argomenti
re gli scaffali da parte delle reti logistiche,
chiave della logistica attuale, con diverse testimonianze sui cambiamenti in atto
cosa non scontata; e naturalmente l’e-com-
lungo la supply chain in ottica di industry 4.0 e sostenibilità». Entrando
merce, pronto a presentarsi alle nostre case
ulteriormente nel dettaglio dell’agenda, Payaro prosegue: «Attraverso le parole del
di reclusi con una rosa completa di beni di
professor Ivan Russo dell’Università di Verona, si evidenzierà il ruolo chiave della
prima necessità.
ricerca nello sviluppo di logiche di filiera sostenibili. Tra queste, l’economia circolare
Giusto per fare un esempio, a far data dal
da non associare semplicemente al solo
23 febbraio, gli ordini online su sito e app di
riutilizzo del “rifiuto” ma che, grazie
Bofrost sono aumentati in media del 100%
all’innovazione e alla ricerca, è in grado di
ogni giorno e la tendenza è prevista ancora
conferire ai prodotto un secondo vero e
in crescita. Gli “acquisti da panico”, giusta-
proprio ciclo vita». Parlando invece delle
mente definiti così da La Repubblica, hanno
aziende testimoni, Payaro anticipa: «Il primo caso sarà quello di B&B Frutta,
dato buoni risultati anche nell’ultima setti-
specializzata nella commercializzazione di mele, che ha messo al centro dei propri
mana di febbraio, che ha registrato in media
processi distributivi la collaborazione col cliente (grande distribuzione
un +12,21% per la grande distribuzione in
organizzata) per riuscire a soddisfare le sue esigenze, tra cui scambio rapido delle
Italia.
informazioni e disponibilità dei prodotti nelle quantità e qualità desiderate». La digital transformation sarà invece al centro del caso di Biosline, specializzata in
Dunque alla logistica si continua e si conti-
integratori nutrizionali e cosmetici naturali, che ha affrontato importanti progetti
nuerà a chiedere tanto: non solo come ca-
in termini di automazione e digitalizzazione dei processi senza rinunciare
pacità di movimentazione fisica, ma anche
all’impronta green che da sempre la caratterizza.
e soprattutto come strumenti di visibilità e controllo su supply chain veramente impre-
La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione online al link https://
vedibili. Ecco perché per tutte le aziende del
bit.ly/2wpvMkp.
settore è necessario oggi mantenere la cal-
La programmazione del workshop per il 14 maggio è confermato alla data di
ma, rimanere lucidi, contrastare l’inevitabile
chiusura della rivista. Consigliamo di tenere monitorato il sito dell’evento e
paura, e soprattutto fare di tutto per perse-
logisticamanagement.it per avere conferma definitiva del suo effettivo
guire gli obiettivi di sempre, che oggi diven-
svolgimento, anche il relazione alle disposizioni governative che verranno
tano più validi che mai.
diramate in merito al contenimento del contagio da Coronavirus.
MARZO 2020 LM 11
Speciale FASHION e ARREDO a cura di MICHELA DEL PIZZO
L’orientamento dei consumatori verso una moda basata su criteri di produzione ecosostenibili e la preferenza per marchi d’inequivocabile orientamento etico, hanno costretto il settore fashion a riflettere sull’impatto ambientale, economico e sociale del fast fashion.
Fast fashion: quando il troppo stroppia con l’ambiente Il sovraccarico dell’offerta, prezzi al ribasso e breve ciclo vita dei prodotti, l’abuso del “diritto al reso”, una supply chain frammentata e poco trasparente, ecc., sono tutti aspetti che hanno contribuito a rendere la moda la seconda industria più inquinante al mondo, con un carbon footprint a livelli stellari. Ma il sistema sta correndo ai ripari
12 LM MARZO 2020
C
ome abbiamo puntualizzato in una nota riportata nel sommario, i contenuti di questo numero sono stati realizzati in gran parte prima dello
scoppio dell’emergenza sanitaria, incluso questo speciale. Come però vedrete, siamo riusciti lo stesso ad inserire qualche nota di attualità attraverso le notizie giunte in redazione prima della data di chiusura della rivista, le prime che testimoniano il grande spirito imprenditoriale italiano che, in questo momento drammatico da qualsiasi punto di vista, mette da parte gli interessi economici per sostenere il sistema sanitario nazionale in grave difficoltà. Detto questo, le riflessioni e le interviste che Attraverso le interviste che abbiamo realizzato – tra cui Conceria
nostro avviso tutt’ora valide per farci riflettere su
Montebello SpA, Ratti SpA e Lago SpA – si evince chiaramente che
un tema che, forse non così indirettamente, è
l’approccio è cambiato e che l’attenzione all’ambiente, così come
legato a quanto stiamo vivendo. Si tratta del-
quella verso i dipendenti, è diventata parte integrante di una visione
la sostenibilità, non più vista come azione a
sistemica che l’azienda fa propria e adatta in funzione della propria
sé ma parte di una visione e strategia
filiera. La richiesta di maggiore trasparenza da parte
aziendale che interessa ogni asset e
dei consumatori ha esteso infatti le politiche sosteni-
che ha riportato le maggiori case di
bili da monte a valle della catena, anche grazie a pro-
moda a rivedere il proprio modello
getti di tracciabilità “evoluta” come quello che IBM ha
di business (fast fashion), le loro sup-
portato avanti con Sistema Moda Italia per incentivare
ply chain (globalizzate) e la qualità
all’adozione della tecnologia blockchain nel settore
delle materie prime impiegate, dopo
tessile e abbigliamento. C’è poi l’omnicanalità che spin-
aver ascoltato ancora una volta il con-
ge a una sempre maggiore integrazione tra online e
sumatore.
offline, tanto che si prevede che gli store futuri saranno più piccoli per fungere da mera vetrina per l’online, il
Ora più che mai trasparenza e rispetto,
vero canale dove poi si effettuerà l’ordine. Ma per fare
tanto dell’ambiente quanto della filiera,
ciò c’è bisogno di digitalizzare i processi e automatiz-
vanno di pari passo con la richiesta di
zare le attività logistiche con soluzioni sempre più
una omnichannel customer experience.
flessibili, come vedremo con Poltrona Frau.
Inoltre, il fast fashion, così come lo co-
Concludiamo questa introduzione con una piccola ri-
nosciamo ora, non è più applicabile ed
flessione: abbiamo parlato molte volte in questi anni
è per questo che sono state messe in
dell’importanza di reagire al cambiamento. Bene, ora
atto strategie ad ampio raggio per corre-
più che mai tutti siamo chiamati a farlo, e crediamo
re ai ripari – dal retail al lusso, nessuno escluso – e
proprio che la sostenibilità degli stili di vita, sia profes-
fare della sostenibilità un’opportunità di crescita più
sionali che privati, sia la chiave di volta per un futuro
consapevole.
migliore. Buona lettura.
Speciale FASHION
troverete sfogliando le prossime pagine restano a
MARZO 2020 LM 13
Speciale FASHION
vazione e della dinamicità nella gestione della supply chain. Ombre che per fortuna iniziano a schiarirsi grazie alla presa di coscienza di molte firme del fashion system che stanno cercando di ridurre il loro carbon footprint attraverso alleanze e progetti green che riguardano tutta la supply chain, nell’ottica di un’economia circolare, etica e improntata alla crescita sostenibile. Gli effetti di questi buoni propositi non li vedremo certamente nell’immediato ma confidiamo che siano un buon inizio per voltare pagina. Un inizio che ha preso concretamente il via la scorsa estate quando il presidente francese Macron aveva affidato a François-Henri Pinault, presidente e CEO di Kering, il compito di riunire e coinvolgere gli attori più importanti nel campo della moda e tessile, con la finalità di definire obiettivi con-
FASHION (IM)PACT!
creti per ridurre l’impatto ecologico causato dal proprio settore. Da
L’
qui prende vita il Fashion Pact, una coalizione di 56 aziende del industria dell’abbigliamento ha avuto una crescita ver-
settore moda e tessile che ha definito una serie di obiettivi da rag-
tiginosa a livello mondiale negli ultimi quindici anni e
giungere sulla base del Science-Based Target (SBT1), focalizzato su
la produzione di capi di abbigliamento è quasi raddop-
tre aree principali per la salvaguardia del pianeta:
piata, mentre la durata media del ciclo di vita dei prodotti ha
• Arrestare il riscaldamento globale, creando e implementando un
conosciuto un declino inversamente proporzionale. Si stima
piano d’azione per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050, al
infatti che l’utilizzo medio di vestiti e accessori sia diminuito
fine di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C, tra
del 36% nel periodo 2000-2015, con i capi più economici che
adesso e il 2100.
vengono indossati solo 7 o 8 volte prima di essere scartati. Fra
• Ripristinare la biodiversità per ristabilire gli ecosistemi naturali e
le cause di tutto ciò, vi è sicuramente l’adozione del business
proteggere le specie.
model del fast fashion, la moda a consumo rapido e basso
• Proteggere gli oceani, riducendo l’impatto negativo del settore
costo che ormai caratterizza l’intera filiera tessile, imperniato
della moda sugli oceani stessi, mediante iniziative concrete, quali ad
principalmente su due cardini: il costante rinnovamento delle
esempio la riduzione graduale della plastica monouso.
collezioni (passando da due collezioni l’anno a una collezione nuova a settimana) e il progressivo abbassamento del prezzo
L’alleanza sancita a Parigi segue di alcuni mesi la “Fashion Industry
del prodotto finito, grazie a un mix di qualità scadente dei ma-
Charter for Climate Action” lanciata dalle Nazioni Unite e sottoscrit-
teriali e filiera di produzione non sempre trasparente da monte
ta dai CEO e presidenti di 43 aziende dei settori tessile, abbigliamen-
a valle. Nel corso di pochi anni questo trend ha innescato su scala
to, pellami e calzature, dalla produzione di materie prime alla produ-
globale un pericoloso circolo vizioso – aumentano le produzioni,
zione di prodotti, alla loro distribuzione e consumo, compresa una
aumentano i consumi, aumentano anche gli sprechi – che compor-
grande compagnia di navigazione, si impegnano ad affrontare i
ta un abbassamento del prezzo e della qualità dei prodotti acquista-
cambiamenti climatici, riaffermando la propria volontà di intensifi-
ti a discapito dei due anelli deboli della catena: l’ambiente che ne fa
care la collaborazione all’interno e all’esterno del settore della moda
le spese e i lavoratori che la producono.
per un futuro più pulito e a basse emissioni di carbonio. Tra gli impegni e gli obiettivi della Carta della Moda per il clima, tro-
Non siamo qui per fare la morale ma per far riflettere sulle ombre di
viamo: decarbonizzazione della fase di produzione; selezione di
un sistema che ci ha sempre affascinato dal punto di vista dell’inno-
materiali sostenibili e rispettosi del clima; utilizzo di mezzi di traspor-
L’utilizzo medio di vestiti e accessori è diminuito del 36% nel periodo 2000-2015, con i capi più economici che vengono INDOSSATI SOLO 7 O 8 VOLTE PRIMA DI ESSERE SCARTATI
14 LM MARZO 2020
ti a basse emissioni di carbonio; miglioramento del dialogo e della consapevolezza dei consumatori; collaborazione con i responsabili delle politiche e con le istituzioni finanziarie per catalizzare soluzioni scalabili ed esplorare modelli di business circolari.
M360, UNA FILIERA INTEGRATA PER IL CAPO FINITO Miroglio Textile, società del Gruppo Miroglio, traccia il bilancio del primo anno di attività di M360, l’iniziativa business to business di confezione capi d’abbigliamento finiti lanciata ad inizio 2019 in un’ottica di miglioramento continuo dell’offerta di prodotto e di servizi alla propria clientela. M360 rappresenta un investimento importante per lo sviluppo di una delle aree a maggior potenziale di crescita per Miroglio Textile, attraverso il quale l’azienda ha deciso di affiancare alla produzione di tessuti stampati anche la possibilità di realizzare il capo finito nella sua globalità per la sua clientela. I risultati di mercato e i consensi ottenuti da M360 nel
PER UNA SUPPLY CHAIN DIGITAL&GREEN
S
corso dell’anno stanno premiando la strategia di Miroglio Textile di offrire questo nuovo servizio. Forte della storica expertise del Gruppo Miroglio sull’intera filiera, M360 è
ostenibilità e digitalizzazione ad ampio spettro della
infatti in grado di garantire un approccio integrato lungo
filiera sono i due obiettivi che le aziende del fashion
tutte le fasi produttive del capo di abbigliamento, dalla
intendono perseguire nei prossimi anni, come riportato
anche dalle ultime rilevazioni di settore. Infatti, in occasione della XXIV edizione del Fashion Summit Pambianco organizzato da Pambianco Strategie di Impresa in partnership con
ricerca del materiale fino alla logistica. M360, inoltre, offre uno sviluppo della prototipia basato su un articolato studio 3D e, durante ogni fase del processo, supporta il cliente con un team stilistico e tecnico in grado di individuare le soluzioni più adeguate a qualsiasi
Deutsche Bank a novembre 2019, molto si è parlato delle sfide
esigenza creativa e produttiva.
che i nuovi obiettivi di sostenibilità e omnicanalità pongono
Le attività di M360 sono improntate ai più moderni criteri
dell’omonima società, ha presentato lo studio “Sostenibilità e omnichannel, le sfide dei brand”, nel quale si analizza come oggi i fashion brand si trovino a fronteggiare molteplici nuove sfide e, tra queste, sostenibilità e omnicanalità sono le più
di efficienza e di impatto ambientale sostenibile. Hanno base in Italia, ad Alba, per la parte di stile, lo sviluppo e il commerciale, mentre in Marocco, a Casablanca, uno stabilimento produttivo dedicato si occupa di sourcing, prototipia, produzione, controllo qualità e logistica.
importanti. miche sociali. La moda, infatti, è responsabile dell’8-10% delle emissioni di gas serra globali, del 20% dell’inquinamento delle acque reflue industriali globali e 0,5 milioni di tonnellate di microfibre di plastica (50 miliardi di bottiglie di plastica) che ogni anno finiscono, tramite i lavaggi dei tessuti, negli oceani (fonte: The UN Alliance for Sustainable Fashion, Ellen MacArthur Foundation). Nel settore mancano ancora delle regole universalmente riconosciute come standard e ognuno sceglie quali regole adottare al proprio interno. David Pambianco sottolinea come la sostenibilità possa essere perseguita su quattro fronti (prodotto, processo, tracciabilità di filiera, iniziative La moda basata sul fast fashion ha scoperto di non essere un
sociali) portando anche degli esempi concreti di grandi
“business sostenibile”, perchè inquinante e poco attento alle dina-
firme che già stanno marciando in questa direzione:
Speciale FASHION
alle aziende. In apertura del summit, David Pambianco, CEO
MARZO 2020 LM 15
Speciale FASHION
- Prada ha lanciato Re-Nylon, un progetto che interpreta le iconiche borse Prada all’insegna della sostenibilità usando Econyl®, un filato in nylon rigenerato realizzato con rifiuti di plastica recuperati negli oceani, come reti da pesca, o destinati alle discariche come scarti di fibre tessili e vecchi tappeti, che vengono rigenerati in nuovo filo. - Una piantagione di circa 10.000 alberi da frutto - mango, banano, macadamia, ciliegio africano e avocado - che saranno piantati in Kenya nel corso del 2018. Con la capsule di t-shirt #StartWithATree, nel 2018 Pinko ha dato vita alla Pinko Forest in Kenya, con circa 10mila alberi da frutto piantati; l’iniziativa non avrà solo un impatto a livello ambientale, ma servirà anche a sostenere le popolazioni del luogo, che saranno coinvolte nella raccolta dei frutti con cui potranno sostenere i propri bisogni primari di cibo. - L’anno scorso, Stella McCartney e Google Cloud hanno presentato un progetto pilota per la misurazione dell’impatto ambientale nell’industria del fashion. La tecnologia offerta da Google Cloud è in grado di consentire ai retailer di effettuare scelte più informate sin dalle fasi di approvvigionamento delle materie prime. Stella McCartney utilizza
ha creato una nuova Water Roadmap per la catena di fornitura. Tra
infatti fibre naturali come viscosa, acetato e
gli obiettivi, ricordiamo la riduzione del 25% del consumo di acqua
modal, provenienti da foreste sostenibili e certificate (cfr box di ap-
in produzione, contestualmente a una massimizzazione dell’utilizzo
profondimento).
dell’acqua piovana – laddove possibile – e il riutilizzo del 15% delle
- Nel suo rapporto di sostenibilità 2018, H&M afferma invece che il
acque reflue nei processi produttivi entro il 2022.
57% di tutti i materiali utilizzati sono sostenibili e derivano dal riciclo
Sempre H&M sta sperimentando anche il noleggio dei capi di abbi-
di altri materiali, il 95% del cotone deriva da fonti riciclate, ha ridotto
gliamento. Nel concept store H&M Sergels Torg di Stoccolma, che
le emissioni di CO2 di un ulteriore 11% rispetto all’anno precedente
si sviluppa su una superficie di 3.200 mq, l’insegna offre una sele-
e, auspica entro il 2030 di riuscire ad utilizzare il 100% di materiali
zione di circa 50 abiti eleganti, vestiti da sposa ed esotici top da
riciclati per tutti gli imballaggi e ridurre il consumo di acqua in fase
sera che possono essere affittati per una settimana ai membri del
di produzione dei capi d’abbigliamento.
programma fedeltà di H&M. Questa struttura è, inoltre, dotata di un
Se da un lato H&M si impegna a un’attenta selezione dei materiali,
reparto di ritocco, cucito e patching, contraddistinta dal cartello
dall’altra spinge per la trasparenza su larga scala, dando la possibi-
“Riparare è amare”.
lità di accedere a un gran numero di informazioni e dettagli sui propri capi. Nello store online di H&M e H&M Home, la maggior parte degli
Inoltre il colosso svedese ha avviato in Olanda, in collaborazione con
articoli ha una propria pagina “sostenibilità del prodotto”, una sorta
Fietskoeriers.nl, il servizio di delivery in bicicletta. Per ridurre al mini-
di scheda con informazioni relative a materiali utilizzati, paese di
mo le emissioni di CO2, Fietskoeriers.nl ritira i pacchi nel magazzino
produzione, nomi dei fornitori, nomi e indirizzi degli stabilimenti di
di H&M con veicoli a biogas e quindi consegna i pacchi in bicicletta.
produzione e così via. Sul fronte dell’economia circolare, invece, H&M
Infine, H&M ha lanciato Treadler, una nuova iniziativa B2B che consentirà alle imprese esterne di conoscere più da vicino la gestione
H&M ha lanciato Treadler, una nuova INIZIATIVA B2B che consentirà alle imprese esterne di conoscere PIÙ DA VICINO LA GESTIONE della sua supply chain
16 LM MARZO 2020
della sua supply chain. Treadler consentirà per esempio, di accedere all’expertise del gruppo H&M, alle sue collaborazioni con i fornitori, ai servizi che spaziano dallo sviluppo prodotto, al sourcing, alla produzione e alla logistica. In questo modo, non solo si aiuteranno
VIVIENNE WESTWOOD, SOSTENIBILITÀ OLTRE LA MODA Vestiti e accessori ottenuti da filati riciclati, PET o pneumatici usati, nuove generazioni di collezioni “senza tempo”, programmi di raccolta di abbigliamento usato. Sono solo alcuni dei molti esempi di circolarità che contribuiscono a ridurre al minimo gli input di risorse e sprechi nel settore moda. Non solo processi e produzione. Anche la logistica è considerata un tassello chiave delle strategie aziendali per adeguarsi a migliori valori di sostenibilità. Seguendo questa strategia, Vivienne Westwood ha avviato un progetto di progressiva introduzione nella logistica italiana di un pallet in plastica 100% riciclata. Vivienne Westwood segue così l’esempio di altre aziende internazionali nei settori Pharma, Food&Beverage e Transport&Logistics che rivolgono uno sguardo più attento verso la propria Supply Chain aggiungendo un ulteriore tassello alle iniziative che la vedono impegnata su molti fronti della lotta agli sprechi (quality vs quantity) e nelle battaglie per l’ambiente. Il progetto prevede l’adozione di GreenyPack, la linea di pallet ottenuta da rifiuti plastici riciclati al 100%, lanciata sul mercato nel 2019 da Simpool, startup italiana che offre innovazioni e consulenze strategiche per la logistica abbinata agli imballaggi terziari, con l’obiettivo di rivoluzionare la logistica e renderla più etica e “green”, riducendo l’impatto ambientale legato all’uso degli imballaggi terziari e all’incontrollata generazione di rifiuti. Il pallet GreenyPack è dotato di un doppio tag RFID inserito all’interno della struttura componibile al riparo da urti e graffi, che consente una gestione e un monitoraggio real-time della supply chain durante tutte le fasi di carico, trasporto, consegna e stoccaggio a magazzino. Attraverso un contratto di Full Service & Long Term Rental di Simpool, il brand di moda inglese Vivienne Westwood raccolta, selezione e rigenerazione dei poliaccoppiati, un materiale da imballaggio multistrato (generalmente polietilene, polipropilene, poliammide, carta e alluminio) che anziché essere inviato in discarica o all’incenerimento dà vita a nuovi imballaggi. «Questo progetto – afferma Giorgio Ravasio, country manager Vivienne Westwood - rientra in un più ampio piano industriale che tende a gestire con maggiore attenzione tutta la nostra filiera produttiva. Il termine sostenibile è spesso abusato e ha perso il suo significato intrinseco. Meglio pensare che l’introduzione nella nostra logistica di questo sistema di gestione sia una ulteriore tessera del mosaico che stiamo componendo da qualche anno e che intende mettere l’azienda nelle condizioni di prendersi consapevolmente cura di tutte le quotidiane attività che vengono svolte, da noi e dai nostri partner produttivi e distributivi, affinché impattino il più positivamente possibile sulle persone, sull’economia e sul pianeta».
le imprese più piccole nell’oltrepassare le barriere all’ingresso del
te tra i vari settori) e questo ha portato i principali gruppi
business, ma si darà anche un’accelerata verso la sostenibilità.
francesi ad acquisire o costruire aziende produttive in
Su questo fronte le aziende del made in Italy possono avere una
Italia. Se parliamo di omnicanalità, invece, è l’evoluzione
grande opportunità poiché la produzione in Italia è altamente soste-
del consumatore, sempre più connesso ed esigente, a
nibile: produzioni artigianali, tracciabilità della filiera, legame con il
lanciare questa sfida. Negli ultimi dieci anni, i principali
territorio, tutela dei lavoratori sono tutti aspetti che caratterizzano la
player del settore hanno incrementato i propri fatturati, ma
nostra industria. Non a caso la quota di produzione in Italia da parte
è aumentata anche la frammentazione fra i vari canali
dei grandi gruppi del lusso è molto elevata (si stima l’80% globalmen-
e la conseguente complessità, fino al punto che il
Speciale FASHION
adotterà nei prossimi 24 mesi il pallet Greenypack 80-120 Heavy Duty in plastica 100% rigenerata, ottenuto dalla
MARZO 2020 LM 17
Speciale FASHION
confine tra un canale e l’altro diventa quasi indistinguibile. Rispetto
etici e sostenibili. I canali d’acquisto preferiti da Millennials e iGen
al passato quindi le aziende si trovano di fronte ad un maggior nu-
sono gli store fisici per il 46% e mobile per il 29% ma più dell’80% di
mero di canali da gestire (online, retail, wholesale, outlet...) sempre
loro ha dichiarato di aver acquistato capi di abbigliamento o acces-
più ibridi e con formati sempre più “blended” fra loro. Una cosa è
sori online nell’ultimo anno.
certa: tutte queste sfide portano ad un aumento della complessità e dei costi e le aziende hanno un’unica strada per affrontarle, la
Francesca Di Pasquantonio, head of Global Luxury Research di
crescita delle proprie dimensioni.
Deutsche Bank, ha presentato successivamente una ricerca dal titolo “Sostenibilità e lusso: un rapporto complicato”. Di Pasquantonio
A seguire Erika Andreetta, partner PwC, ha presentato la ricerca:
ha analizzato le implicazioni per il settore del lusso di quello che si
“Millennials e Gen Z: qualità e sostenibilità senza compromessi”.
sta ormai delineando come il principale problema del nostro tempo,
L’analisi, che ha coinvolto un campione di oltre 2.000 giovani italiani
ovvero la tutela dell’ambiente. Una questione che preoccupa in par-
composto per il 62% da Millennials e per il 38% da appartenenti alla
ticolare le generazioni più giovani, che tra Gen Z (2,6 miliardi di indi-
Generazione Z o iGen, ha dimostrato che oltre il 40% di questi ultimi
vidui) e Millennials (2,14 miliardi) costituiscono il 64% della popola-
sono “Attivisti Personal & Planet Health”. Il 90% degli intervistati è
zione mondiale e che, secondo le stime di Deutsche Bank, entro il
infatti disposto a pagare un premium price per prodotti fashion
2020 rappresenteranno circa il 40% della domanda di beni di lusso
18 LM MARZO 2020
mondiale. La strada verso il lusso responsabile passa quindi attra-
Da un sondaggio condotto dalla Research di Deutsche Bank e pub-
verso la profilazione di una nuova figura di consumatore più critico
blicato di recente nel report “What consumer want” emerge come la
nella scelta di cosa acquistare, più attento e informato e, soprattut-
sostenibilità sia un parametro senz’altro in crescita ma stranamente
to, più interessato al benessere della collettività e non solo alle proprie
non ancora ai primi posti tra i criteri di scelta dei consumatori. Qua-
esigenze.
lità, fashion e creatività, fedeltà al brand, politiche commerciali,
La notorietà e il prestigio del brand restano ancora i criteri fonda-
storicità ed esclusività del marchio sono ancora i driver predominan-
mentali delle scelte di acquisto ma le considerazioni sull’impatto
ti. Tuttavia, secondo il sondaggio, il cambiamento è in atto e i con-
dello stesso su ambiente e salute, il trattamento dei lavoratori, l’o-
sumatori, soprattutto quelli più giovani (56% degli intervistati), attri-
rientamento sociale e etico stanno assumendo un ruolo sempre più
buiscono un valore sempre maggiore alla sostenibilità.
importante. La sostenibilità sta quindi diventando un pilastro del brand equity. Volenti o nolenti i brand del lusso, che hanno una
La capacita di integrare creatività e sostenibilità sarà quindi fon-
correlazione diretta fra brand equity e crescita/margini, devono te-
damentale in futuro nel determinare il successo di brand e prodot-
nerne conto. Questo sembra essere un processo irreversibile. Alcu-
ti. Stanno ad esempio emergendo nuovi modelli di business, come
ne aziende del settore sono già molto avanti da questo punto di vista,
il noleggio e il mercato dell’usato, in grado di soddisfare sia la neces-
hanno obiettivi di sostenibilità anche più ambiziosi degli obiettivi di
sità di novità sia il passaggio a una maggiore sostenibilità.
business e da anni perseguono questo processo di adattamento per
Anche in questo caso sono le generazioni più giovani, soprattutto
ora senza un eccessivo effetto sui margini. Ci sono quindi leader e
nei paesi maturi, a guidare il cambiamento: il 68% della Gen Z e dei
follower e questi ultimi dovranno misurarsi con il cambiamento per
Millennials intervistati ha acquistato un prodotto di lusso di seconda
assicurare continuità al proprio business.
mano e il 50% ha noleggiato prodotti negli ultimi dodici mesi.
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DAI TESSUTI ALLE MASCHERINE, LA MODA (e non solo) CONVERTE LA PRODUZIONE
produzione ordinaria per dedicarsi
elastan, trattate con prodotti
alla realizzazione dei dispositivi
idrorepellenti e che si possono lavare
medici di base che contribuiscono a
e riutilizzare per una decina di volte.
salvaguardare gli operatori sanitari
In questo momento non si hanno i
dal contrarre e diffondere il
tempi tecnici per una certificazione
Coronavirus, il nemico comune che
CE (il processo richiede qualche
tutti siamo chiamati a combattere.
mese) ma la Regione Piemonte ha
ALLA SEMPRE MAGGIORE
IL GRUPPO MIROGLIO RISPONDE ALLA REGIONE PIEMONTE
DIFFICOLTÀ NEL REPERIRE
avuto una deroga per poterle utilizzare. In questo momento, per la Protezione Civile, il Gruppo Miroglio
L’EQUIPAGGIAMENTO DI BASE PER
ha concordato un prezzo minimo, che
GLI OPERATORI SANITARI
consenta di coprire i costi di
IMPEGNATI IN PRIMA LINEA A
produzione. Il Gruppo Miroglio sta
PRENDERSI CURA DI CHI HA
rispondendo alla richiesta arrivata
CONTRATTO IL CORONAVIRUS, LE
dalla Protezione Civile tramite l’Unità
AZIENDE DEL TESSILE-
di Crisi di Torino e sta lavorando per
ABBIGLIAMENTO RISPONDONO
potersi garantire un rapido
METTENDO A DISPOSIZIONE LE
approvvigionamento del materiale di
LORO LINEE PER PRODURRE
cotone, nel caso fosse necessario
MASCHERINE, CAMICI,
incrementare la produzione per far
COPRICALZARI, CUFFIE MONOUSO E
fronte a ulteriori necessità.
DISINFETTANTI
A
Ad aprire le danze è stato, come
ncora una volta il settore
aver annunciato la chiusura di tutti gli
CONFINDUSTRIA MODA ESORTA A SEGUIRE L’ESEMPIO
della moda dimostra di
store sul territorio contribuendo a non
Nell’ultima nota di Confindustria
essere all’avanguardia, con
diffondere il contagio e tutelando i
Moda, il presidente Claudio Marenzi
una filiera dinamica e
propri dipendenti, ha risposto alla
ha esortato le aziende tessili a seguire
pronta ad affrontare qualsiasi tipo di
chiamata della Regione Piemonte, in
l’esempio del Gruppo Miroglio,
cambiamento, anche quando non si
seria difficoltà a reperire mascherine
spostando temporaneamente, per
tratta di un nuovo trend di mercato ma
in tempi rapidi. Il Gruppo Miroglio,
quanto possibile, la produzione dai
bensì di un’epidemia. Sono diverse
grazie alla tecnologia e all’esperienza
settori abituali a quelli utili in un
infatti le aziende del tessile-moda che
dei dipendenti della Stamperia di
momento di emergenza come questo,
stanno riconvertendo le proprie
Govone e dell’Atelier Miroglio Fashion,
realizzando mascherine e altri
produzioni per sopperire ai mancati
è riuscito in poche ore a realizzare un
materiali necessari a rallentare
approvvigionamenti di mascherine e
prototipo che soddisfacesse le
l’epidemia. In sinergia con l’appello di
camici monouso necessari al
esigenze, presentato all’unità di crisi a
Marenzi Erika Andreetta, partner di
personale medico che da settimane
Torino che, dopo averlo controllato, lo
PwC e responsabile del settore luxury
combatte in prima linea il contagio da
ha considerato idoneo.
dicevamo, il Gruppo Miroglio che dopo
Covid-19. Le scorte infatti sono esaurite ormai da settimane e c’è una
Per il momento è prevista una
vera e propria corsa ad accaparrarsi le
produzione di 600 mila mascherine in
rimanenze a livello mondiale, in
due settimane, le prime 15 mila sono
attesa di nuovi rifornimenti; il
state già consegnate, le seguenti
problema però è che non possiamo
saranno prodotte e messe a
aspettare, questi dispositivi sono
disposizione della Regione Piemonte
necessari qui e ora. Dopo l’esempio
con consegne giornaliere. A regime
del Gruppo Miroglio, ogni giorno sono
sarà possibile produrre circa 75-100
decine le aziende che danno la propria
mila mascherine al giorno. Si tratta di
disponibilità a sospendere la
mascherine chirurgiche in cotone ed
20 LM MARZO 2020
goods per conto di Confindustria
di Giglio Group, in segno di vicinanza
Moda, chiede sui social sia alle
e solidarietà alla propria città,
aziende che hanno in stock il tessuto/
omaggerà 10.000 mascherine al
non tessuto, sia a quelle più a valle
personale sanitario genovese, grato
della filiera, di contattarla al suo
per l’eroico lavoro svolto in questo
account Linkedin (linkedin.com/in/
drammatico momento.
erikaandreetta/). Due gli appelli - Appello urgentissimo alle aziende
IL LUSSO LANCIA LA SOLIDARIETÀ CIRCOLARE
della Moda/1: c’è bisogno di tessuto/
Ogni giorno aumenta il numero di
magazzini dei produttori. Così
non tessuto, cioè TNT; se ne avete in
aziende che sospende la produzione
facendo possiamo sostenere il lavoro
stock.
ordinaria per contribuire a combattere
nel territorio, sgravando anche le
- Appello urgentissimo alle aziende
l’emergenza sanitaria, tanto in Italia
casse del Paese dalla Cassa
della moda/2: siete un laboratorio o
quanto all’estero. Anche Waycap,
Integrazione». Waycap sarà in grado
un’azienda di confezione? Bisogna
specializzata in sviluppo e produzione
di produrre fino a 100mila mascherine
produrre camici monouso in TNT
B2B di accessori moda finiti anche per
al giorno, un numero che potrà anche
idrorepellente, mascherine
grandi brand del lusso, ha avviato la
crescere aumentando le aziende
chirurgiche, mascherine FFFP e FFP3,
produzione di mascherine protettive
italiane coinvolte nel progetto. Le
postati:
copricalzari e cuffie in TNT
mascherine saranno interamente
idrorepellente.
made in Italy, realizzate in cotone con un trattamento idrorepellente e
GIGLIO GROUP AL FIANCO DI REGIONE LIGURIA
saranno messe a disposizione
Anche l’eCommerce fa la sua parte.
e della Protezione Civile.
principalmente delle Regioni italiane
Giglio Group, società specializzata In Francia, infine, la prima notizia di
gestione di piattaforme di eCommerce
riconversione della
per importanti aziende del made in
produzione arriva da LVMH
Italy, ha reperito nei giorni scorsi un
che corre in soccorso del
milione di mascherine (Mask KN95
made in Italy contro il Covid-19.
governo francese, questa volta
with Breathing Valve – CE) per la
Manuel Faleschini, amministratore
per l’approvvigionamento di
Regione Liguria, dalla quale era stata
delegato di Waycap, ha dichiarato:
disinfettanti. Il CEO di LVMH
contattata perché in difficoltà nel
«Siamo riusciti a riconvertire la nostra
Bernard Arnault, prevedendo
recupero di mascherine. L’azienda,
produzione italiana in tempi rapidi
lo scarseggiare di gel
grazie alla sua piattaforma digitale in
per avviare la realizzazione di
hydroalcoholico, ha incaricato
Cina, in meno di 24 ore è stata in
mascherine protettive, mettendo a
i laboratori di LVMH
grado di reperire il prodotto ed è
disposizione il know how e
Perfumes&Cosmetics di
pronta a fornirlo già a partire dalla
l’innovazione tecnologica che da
sospendere la produzione di
settimana in corso. In Cina Giglio
sempre ci contraddistinguono. L’idea
profumi per iniziare a
Group conta su una struttura logistica
innovativa è il sistema di “Solidarietà
realizzare disinfettanti da
nella Free Trade Zone di Shenzhen ed
Circolare” che si propone di risolvere
mettere a disposizione delle
ha ottenuto dal Governo cinese l’ICP
più problemi contemporaneamente: (i)
autorità in Francia. LVMH, si
License che consente di poter operare
andare incontro alla domanda urgente
legge in una nota, userà tutte
sul web.
di mascherine, (ii) dar lavoro a tante
le strutture dei suoi brand
La piattaforma è a disposizione di
piccole e medie aziende produttrici
(Dior, Guerlain e Givenchy) e
enti, aziende o Istituzioni che abbiano
italiane di eccellenza ma in sofferenza
distribuirà il materiale prima
necessità analoghe nell’emergenza
per il calo temporaneo della domanda
di tutto all’Assistance
sanitaria Covid-19. Alessandro Giglio,
mondiale di abbigliamento, (iii)
Publique-Hopitaux de Paris.
presidente e amministratore delegato
valorizzare le materie prime ferme nei
Speciale FASHION
nella progettazione, realizzazione e
MARZO 2020 LM 21
Speciale FASHION
ORDINARE, PROVARE E… NON RESTITUIRE!
Q
to che solo l’1% viene veramente riciclato». Tra gli effetti collaterali dei resi non va, inoltre, dimenticato il
uanto è comodo e bello poter fare shopping sapendo che
packaging, con l’enorme quantità di scatole di cartone e involucri
la porta del rendere i propri acquisti resta sempre aperta?
di plastica che vengono generati nel processo di restituzione: se-
Il reso è diventato oggi un diritto che il consumatore pre-
condo quanto calcolato dalla rivista statunitense Fast Company,
tende certamente quando acquista online, ma trova ampio raggio
ogni anno negli Stati Uniti vengono spediti 165 miliardi di pacchi,
di azione anche nel retail, tanto che ormai siamo abituati a sentirci
un numero consistente che si traduce nell’abbattimento di 1 miliar-
dire alla cassa, in sede di pagamento, “Si ricordi che ha comunque
do di alberi. L’aumento degli imballaggi sta diventando un problema
trenta giorni per il cambio”. Ma la gestione del reso, e tutto quello
anche per le città, costrette a far fronte a quantità sempre maggio-
che implica a livello logistico, è sostenibile? E soprattutto a chi
ri di rifiuti, una situazione che ha già costretto l’amministrazione di
conviene?
San Francisco ad aumentare la tassa dei rifiuti. Inoltre, come segnala il rapporto di Forter Fraud Attack Index le frodi legate ai resi
La possibilità di restituire un vestito o un oggetto comprato online
costano ai retailer più di 15,3 miliardi di euro l’anno.
è, oggi, uno dei principali elementi che influenzano l’acquisto, tanto che secondo uno studio pubblicato su The Journal of Mar-
Una questione che riguarda soprattutto i rivenditori che offrono
keting, le aziende che offrono resi gratis aumentano le proprie
resi in negozio: grazie alle facili opzioni di ritiro, i truffatori prendo-
vendite del 457%. Ed è così che, di conseguenza, il numero dei resi
no le informazioni personali degli acquirenti, ordinano i prodotti e
sta crescendo esponenzialmente, costringendo alcuni marchi a
se ne appropriano.
limitarne le richieste per evitare danni e perdite. Come evidenziato da un report di Appriss Retail, lo scorso anno
Come evidenziato da The Business of Fashion, tra le cause che
negli Stati Uniti il loro valore è stato di 369 miliardi di dollari, pari
spingono i consumatori a rendere la merce acquistata, rientra il
al 10% delle vendite. Una cifra destinata ad aumentare se non si
fatto che le misure spesso non sono calcolate in modo accurato e,
interviene: come riporta GreenBiz, l’anno prossimo negli USA il
una volta ricevuto il capo, i clienti si accorgono che la taglia non
valore dei resi toccherà la cifra record di 550 miliardi di dollari,
corrisponde affatto a quella desiderata. Ma non solo, secondo la ri-
segnando un +75% rispetto al 2016. Ma in che modo i resi minac-
vista Women’s Wear Daily, esistono dei veri e propri serial returner:
ciano la salute del Pianeta? Innanzitutto, come rivela il New York
1) Il compulsive shopper: non può fare a meno di acquistare grandi
Times, il trasporto si piazza al primo posto tra le principali fonti di
quantità di vestiti, un po’ come Rebecca Bloomwood, la protagonista
gas serra nell’atmosfera, un primato recentemente raggiunto dopo
del libro “I love shopping”. Tuttavia, una volta ricevuta la merce ordi-
aver superato le centrali di energia. A questo si aggiunge la produ-
nata, tende a sentirsi in colpa e restituire i capi acquistati. Il fashion
zione record di imballaggi che genera grandi quantità di rifiuti che
renting può aiutarlo, soddisfacendo sfizi e capricci senza sprechi e
stanno mettendo in ginocchio le città.
senza spendere cifre da capogiro. 2) Il wardrober: acquista un capo con l’intenzione di indossarlo per
«Il fashion renting può rivelarsi particolarmente utile per ridurre il
una serata e restituirlo l’indomani. Secondo The Guardian, nel Regno
numero dei resi, contribuendo alla salute dell’ambiente – spiega Ca-
Unito 1 consumatore su 5 fa wardrobing e il fenomeno costa 1,7
terina Maestro, fondatrice di DressYouCan – Con il noleggio, infatti,
miliardi di euro. Anche in soccorso dei wardrober, arriva il noleggio,
è possibile ottimizzare il consumo rendendolo sostenibile, indossan-
che nasce proprio per evitare di acquistare vestiti che difficilmente
do abiti sempre nuovi senza alimentare gli sprechi tipici del fast fashion.
sarebbero riutilizzati.
Meno acquisti e più noleggio: con DressYouCan è possibile sfoggiare
3) Il social media wardrober: acquista un outfit solo per sfoggiarlo
capi d’alta moda, senza comprare vestiti che, probabilmente, non
sui social, perché si sa, ogni giorno occorre un nuovo #OOTD (outfit
verrebbero utilizzati mai più. Inoltre, il fashion renting è candidato a
of the day). Grazie al fashion renting, si diffonde il pay-per-use, an-
diventare un prezioso alleato di brand e stilisti poiché noleggiare i
dando a soddisfare le esigenze di tutti quei consumatori che com-
fondi di magazzino potrebbe rivelarsi la soluzione per diminuire il
prano abbigliamento a puro scopo di uso e consumo anziché di
volume dei rifiuti tessili, un grave problema per l’ambiente dal momen-
possesso.
22 LM MARZO 2020
SERVIZI TOP PER IL LUSSO CON LA CONCIERGERIE DB Schenker offre ora ai clienti del lusso un pacchetto di servizi customizzato che prende il nome di La Conciergerie, pensato per offrire una customer luxury experience unica, con tutta la discrezione richiesta dal settore, che include anche consegne personalizzate ad alta priorità per i clienti VIP. «In DB Schenker, comprendiamo che ogni singolo cliente del lusso possiede dei requisiti unici anche quando si tratta di muovere prodotti di fascia alta in giro per il mondo. Con il nostro nuovo servizio La Conciergerie, estenderemo il lusso della customer experience dal prodotto alla qualità dei servizi che lo circondano» afferma Torben Kock, Global Head of Vertical Markets Consumer & Retail at DB Schenker. Al momento i servizi post-vendita su misura di La Conciergerie sono disponibili 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana sulla rete DB Schenker di oltre 2.000 agenzie in tutto il mondo. L’offerta comprende inoltre il trasporto e servizi logistici per aperture e ristrutturazioni di negozi, sfilate di moda, eventi stampa, mostre o roadshow. È applicabile anche per la fascia alta
piccoli lavori sartoriali sono inclusi nel prezzo e ogni capo farà risplendere. «Rendere sempre più personalizzata l’esperienza di acquisto dei consumatori è la chiave della competitività per le aziende che operano nel commercio digitale. Con le tecnologie che stanno già ridisegnando tutta la filiera dell’industria dell’abbigliamento commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm - Grazie all’incentuale di resi, con impatti energetici evidentemente negativi. I giovani italiani che acquistano online, infatti, sono sempre più esigenti e attenti al tema ecologico: il 53% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni dichiara di voler ricevere pacchi con incluso il materiale per effettuare il reso e il 39% degli stessi preferisce spedizioni ecosostenibili per ricevere i propri acquisti». Per quanto riguarda i costi dei resi, secondo una ricerca di Narvar, piattaforma che aiuta i brand nella fase del
dei rivenditori online che desiderano elevare il loro servizio clienti e il livello di soddisfazione sulle consegne dei singoli clienti VIP mantenendo un’esperienza di acquisto coerente col marchio.
post-acquisto, entro il 2020 i prodotti restituiti nel mondo graveranno sulle aziende per circa 550 miliardi di dollari, il 75% in più rispetto al 2016. Ma c’è chi già corre ai ripari: Zalando ad esempio sta investendo nel 3D body scanner e in algoritmi che permettano meglio di identificare
4) Il bracketer: compra diverse taglie o colori dello stesso capo, ri-
la taglia in modo da consentire ordini più mirati e ridurre
servandosi poi il diritto di provare il tutto una volta ricevuto l’acquisto
i resi. L’impegno è parte della nuova strategia di sosteni-
e tenere solo la versione che gli sta meglio. Un problema a cui far
bilità “do.MORE” di Zalando per raggiungere un impat-
fronte noleggiando un vestito su DressYouCan dal momento che i
to positivo netto a livello sociale e ambientale.
Speciale FASHION
telligenza artificiale ci si aspetta anche di ridurre la per-
MARZO 2020 LM 23
Speciale FASHION
LA FILIERA INTEGRATA DEL LEGNO-ARREDO
L’
20,7%, grazie alle straordinarie performance conseguite in Cina (+176 milioni di euro nei dieci anni) e negli Stati Uniti (+104 milioni). Non a
industria italiana del mobile, nonostante il forte ridimensio-
caso è il distretto che più di ogni altro ha aumentato il proprio raggio
namento subito nell’ultimo decennio, mantiene un ruolo di
d’azione, portando nel 2018 la distanza media delle proprie esporta-
primo piano sull’economia italiana: conta circa 18.600 impre-
zioni a quota 4.278 chilometri, 1.234 chilometri in più rispetto al 2008.
se che occupano oltre 130.000 addetti e fatturano quasi 23 miliardi di
La corsa del legno-arredo lombardo è proseguita nel primo semestre
euro. È il quarto settore per avanzo commerciale (7,6 miliardi di euro
del 2019 (1,9%), grazie nuovamente al traino di Cina e Stati Uniti. Il
nel 2018) e l’Italia si posiziona al terzo posto al mondo per quote di
settore può far leva su circa 230 “locomotive”, imprese molto dinami-
mercato nell’alta gamma (10,4%), poco alle spalle di Germania (13,9%)
che che creano occupazione e con ottimi livelli di redditività e patri-
e Cina (10,9%). A rilevarlo è lo studio “La filiera del legno arredo lom-
monializzazione. Queste imprese sono particolarmente diffuse nel
bardo, fra tradizione e innovazione” condotto dalla Direzione Studi e
polo lombardo (il 9% del totale contro una media del 7,6%) e tra le
Ricerche di Intesa Sanpaolo sulla filiera del legno-arredo lombardo,
aziende di dimensioni medio-grandi. Di fronte al rallentamento in atto,
redatto in collaborazione con FederlegnoArredo.
occorre moltiplicare le storie di successo anche con una crescita di-
L’offerta italiana è davvero diversificata e presenta quote di mercato
mensionale e una maggiore diffusione di strategie evolute in termini
significative in molti comparti dell’industria del mobile: nella fascia di
di internazionalizzazione e innovazione.
prezzo elevata spiccano gli imbottiti, le cucine e i mobili di ufficio,
L’industria lombarda del mobile potrà contare sull’alta qualità delle sue
seguiti dalle camere da letto, dai mobili in metallo e dalle sedie.
produzioni, da accompagnare con adeguati investimenti in innovazio-
Centrali nel legno-arredo italiano sono i distretti industriali: gran parte
ne, certificazioni (FSC, di qualità e ambientali) e strategie commercia-
degli addetti dell’industria del mobile (circa il 60%) trova impiego nelle
li strutturate (attività di export supportata da brand e filiali commer-
Il polo lombardo del LEGNO-ARREDO spicca per SURPLUS COMMERCIALE che è pari a 1,6 miliardi di euro (poco più di un quinto del totale italiano) grazie alla presenza nel territorio di filiere ben radicate aree distrettuali che esprimono i tre quarti dell’avanzo commerciale
ciali). Non potranno mancare poi investimenti diretti a sviluppare
dell’industria italiana del mobile. Tra questi il polo lombardo del le-
l’eCommerce, in forte crescita sia sul mercato interno, sia all’estero.
gno-arredo spicca per surplus commerciale che è pari a 1,6 miliardi
A tal proposito, Intesa Sanpaolo e Federlegno Arredo hanno siglato
di euro (poco più di un quinto del totale italiano) grazie alla presenza
nei mesi scorsi un interessante accordo che mette a disposizione
nel territorio di filiere ben radicate. È questo ciò che emerge da uno
un miliardo di euro per supportare gli investimenti nei processi di
studio basato sugli acquisti di beni e servizi realizzati da imprese del
innovazione e di economia circolare delle imprese con al centro un
mobile sul territorio italiano: analizzando oltre 686 mila operazioni di
modello di sviluppo sostenibile della filiera e, più in generale, del
acquisto per un controvalore pari a oltre 3 miliardi di euro sono evi-
“sistema casa” che include commercio del legno, settore del legno-e-
denti i rapporti di fornitura ravvicinati nei distretti del Nord, con distan-
dilizia e il mondo casa-arredamento-design. L’intesa ha fatto seguito
ze medie di fornitura intorno ai 70 chilometri nel polo lombardo e nei
all’iniziativa comune intrapresa a fine 2018 per far fronte alle calamità
distretti veneti. È alta dunque la capacità di creare valore aggiunto a
che hanno colpito il Nord Est abbattendo oltre 15 milioni di alberi e per
livello locale.
individuare soluzioni concrete per l’accesso al credito dell’intera filiera. «La filiera del Legno-Arredo è una filiera economica integrata – afferma
Riguardo i mercati esteri, tra il 2017 e il 2022 l’export italiano di mobi-
Sebastiano Cerullo, direttore generale FederlegnoArredo - dalla mate-
li di prezzo elevato potrà aumentare di quasi 700 milioni di dollari.
ria prima al prodotto finito, che crea così un flusso di prodotti ad alto
Risultati migliori potranno essere ottenuti se l’industria italiana del
valore, realizzati sul territorio. Tutelare gli interessi delle imprese è la
mobile saprà rafforzare la propria presenza in Germania e, soprattut-
priorità di FederlegnoArredo, che sul territorio e nei distretti che ne co-
to, in Cina e negli Stati Uniti. La sfida dei mercati internazionali e, in
stituiscono l’ossatura rappresenta un tessuto produttivo con un appeal
particolare, di quelli più lontani può essere vinta: il polo lombardo tra
che continua a reggere la competizione con l’estero. E il motivo sta
il 2008 e il 2018 ha registrato un aumento delle esportazioni pari al
nella grande capacità di innovazione delle aziende italiane».
24 LM MARZO 2020
TRASPORTI SEMPRE PIÙ GREEN PER IKEA LC3 è la prima azienda di autotrasporti al mondo a meritare il titolo di Iway Well Developed Supplier Unit (IWDSU), attribuito da Ikea ai partner che più di altri si sono distinti per l’etica, l’attenzione alla sicurezza e all’ambiente. «Vi preghiamo di continuare il grande lavoro su Iway requisiti minimi relativi a condizioni ambientali, sociali e lavorative da osservare nell’acquisto di prodotti, materiali e servizi - e non vediamo l’ora di continuare a collaborare e migliorare assieme». È il messaggio inviato da Ikea alla società di autotrasporti nel comunicarle la speciale menzione per aver mantenuto e condiviso gli standard e i requisiti fissati nel proprio codice di condotta, Iway appunto, che definisce criteri ambientali e sociali fondamentali. La collaborazione tra Ikea e LC3 è nata nel 2014. Il big dell’arredamento e l’azienda di trasporti si sono incontrati e trovati proprio sul terreno della sostenibilità. LC3 ha da subito superato il processo di qualificazione con cui Ikea sceglie i propri partner, rientrando nel best rating del settore trasporti.
UN NUOVO DISTRETTO DELLA MODA AD ALTA SOSTENIBILITÀ
nell’area della città di Novara e con una superficie di 48.656 mq, sarà costruito nel corso del 2020 ed è disponibile per la locazione.
a firma di Logistics Capital Partners (LCP), azienda specializzata nello sviluppo e nella gestione di immo-
Massima attenzione è stata data alla sostenibilità sia nella costru-
bili logistici in Europa, il progetto del nuovo polo distri-
zione degli edifici che nell’inserimento dell’immobile nell’ambiente
butivo ad alta efficienza che sta sorgendo a Trecate, in pro-
circostante. Il nuovo hub, infatti, si pone come obiettivo
vincia di Novara, e che si appresta a diventare il nuovo
l’ottenimento della certificazione Leed, che ambisce al li-
distretto della moda. Il sito è infatti già stato scelto da uno dei
vello Gold per la parte A e Platinum per la parte B e la
colossi francesi del fashion system Kering – proprietario dei
certificazione del Protocollo Itaca. Gli elementi di sosteni-
marchi Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Balenciaga, Dodo
bilità riguardano: la creazione di una rete estesa di piste
e Pomellato – come nuova piattaforma logistica per ottimiz-
ciclabili che unirà il centro di Novara con il centro di Treca-
zare capacità di stoccaggio e possibili crescite di volumi.
te, integrandolo con un sistema flessibile di trasporto pubblico; la capacità di rendere sostenibili le procedure di
La struttura logistica battezzata “LCP Trecate XXL” sorge a 40 chi-
costruzione e l’inserimento di spazi verdi, spazi alberati,
lometri a est di Milano e a 7 chilometri da Novara ed è facilmente
sistemi drenanti delle acque; la produzione sostenibile di
raggiungibile dall’autostrada A4 Torino-Venezia da cui dista solo 7
energia, attraverso l’uso estensivo dei pannelli solari e
chilometri, con accesso diretto tramite la Sp11 e la tangenziale di
della geotermia; la scelta di materiali di costruzione dalla
Novara.
provenienza certificata, senza impatti di smaltimento e
La progettazione, commissionata all’architetto Marco Facchinetti e
riciclabili; la qualità degli ambienti interni, per quanto ri-
al suo team dello studio di architettura The Blossom Avenue, è stata
guarda aria, luce e comfort lavorativo, anche in questo
sviluppata all’insegna della massima sostenibilità e flessibilità e
caso certificati Leed. L’investimento complessivo dell’ope-
consta di tre edifici (A, B e C). I primi due (A e B) per un totale di
razione da parte di LCP è di 175 milioni di euro, escluse le
162.235 mq sono già operativi e sono stati completamente perso-
forniture e installazioni da parte del cliente.
nalizzati in ottica “Built-To-Suit”, sulla base delle richieste specifiche del cliente con cui LCP ha già firmato un contratto di locazione a
Speciale FASHION
È
lungo termine, il gruppo Kering appunto. Il terzo edificio, situato
Particolarmente innovativo il concept design, con la
MARZO 2020 LM 25
Speciale FASHION
la qualità biologica, la produzione sostenibile, l’etica nella moda sono caratteristiche sostanzialmente non percepibili attraverso la materia. Come possiamo allora riconoscere scelta di rivestimenti in pannelli sandwich d’alluminio dal colore
la moda ecosostenibile? Nell’ambito della distribuzione, quin-
grigio scuro, che rendono la geometria del volume squadrato, pulito
di del passaggio tra produttori/fornitori e consumatori finali,
e netto, in dialogo con gli elementi della campagna del territorio
l’elemento più importante è proprio la tracciabilità della filie-
circostante, tipicamente lineari, semplici nella geometria pulita degli
ra e dei prodotti stessi che negli ultimi anni è stata oggetto di
orizzonti ampi del Novarese.
un’evoluzione degna di nota grazie alla disponibilità di nuove
Valorizzando e rispettando anche il sedime del tracciato romano, in
tecnologie come blockchain, IoT, NFC, ecc., che rendono ormai
forma di spina dorsale del progetto, dando fiato al bosco intorno,
possibile la “serializzazione” di beni di consumo così come già
grazie a un progetto del verde e del paesaggio che ricostruisce, con
avviene da tempo nell’industria farmaceutica per i medicinali.
filari d’impianto, il disegno delle centurie romane. Gli edifici sono costruiti con struttura prefabbricata, per i pilastri, le
Pensando inoltre alla moda come settore merceologico con esigen-
travi e gli arcarecci. Sono rivestiti da pannelli di facciata, prefabbri-
ze specifiche legate a tempi e modelli produttivi, alla gestione delle
cati, in lamiera grigia scura con basamento in cemento armato che
scorte e più in generale a questioni logistiche, si comprende meglio
funge da zoccolo.
il grande impatto che l’automazione, la robotica e l’intelligenza arti-
Il tetto è in struttura sandwich in acciaio, con lucernari, evacuatori di
ficiale avranno sempre più nell’ottimizzazione dei processi di supply
fumo, pannelli solari e macchine per il riscaldamento e il raffresca-
chain, supportando l’integrazione tra i flussi fisici e quelli potenzial-
mento degli ambienti interni degli edifici.
mente infiniti di dati che un prodotto si porta con sé per l’intero ciclo
Le parti esterne gestiscono con sistemi di drenaggi innovativi le
vita e oltre (se, ad esempio, pensiamo alla reverse logistics dei resi).
acque piovane mentre le opere di urbanizzazione, ossia strade e
Questa è la premessa per una customer experience sempre più
parcheggi, sono tradizionalmente realizzati come ogni opera strada-
sofisticate, per rispondere in maniera accurata alle richieste sempre
le ma dialogando con i sistemi di verde e con i sistemi drenanti.
più precise dei consumatori. La trasformazione digitale, infatti, passa attraverso un rapporto più stretto tra brand e consumatore e un
UNA SFILATA AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO
suo totale coinvolgimento. Una vicinanza favorita e sostenuta dallo
F
centric. Algoritmi, processi automatizzati, velocità e nuove partnership
sviluppo della tecnologia e da un approccio sempre più customer
ino ad ora abbiamo visto come per il sistema moda è
con istituti tecnologici di ricerca muovono i marchi verso soluzioni
essenziale interessarsi delle conseguenze sociali dei
fino a poco tempo fa impensabili. È il caso ad esempio di Tommy
prodotti messi in circolazione, seguendo tutta la filiera
Hilfiger che con IBM e il Fashion Institute of Technology ha ideato
produttiva e ponendo al centro il tema del rispetto ambientale
il progetto Reimagine Retail per individuare più rapidamente, grazie
e della sicurezza. Dobbiamo tenere in considerazione, però, che
all’impiego dell’Intelligenza Artificiale, le tendenze rispetto agli
26 LM MARZO 2020
MANGO SI REGALA UN CE.DI MULTICHANNEL DI 190.000 MQ
esperti “umani” del settore. C’è poi il caso di Stitch Fix che, oltre ad aver scelto l’online come unica piattaforma di vendita, sta investendo moltissimo in Intelligenza Artificiale con la creazione di Hybrid
Mango ha investito oltre 230 milioni di euro per lo sviluppo di un nuovo centro logistico di 190.000 mq a Lliçà d’Amunt, Barcellona, che permetterà di centralizzare la distribuzione per le 2.100 boutique del brand, diffuse in
Design, la prima linea di abbigliamento creata da un algoritmo per lanciare nuovi stili e nuove tendenze.
oltre 110 paesi, e di triplicare la propria capacità logistica.
La blockchain è un’altra nuova tecnologia che sta guadagnando
A pieno regime, infatti, l’impianto rende possibile gestire
sempre più terreno all’interno del sistema moda perché strettamen-
fino a 75.000 pezzi all’ora, 600.000 al giorno.
te legata all’esigenza di tracciare i prodotti lungo tutta la supply chain
Lo stabilimento impiega 600 persone e dispone di 400 postazioni di lavoro automatizzate ad alta tecnologia. Gli ordini possono essere adattati ai diversi tipi di clienti e
per sottrarli al mercato nero della contraffazione. L’industria della moda è oggettivamente frammentata in numerosissimi attori, sia nella catena di produzione che di distribuzione che molto spesso
volumi: negozi di proprietà diretta o in franchising,
non fanno capo al brand che appone il proprio marchio sul prodotto
vendite fisiche oppure online.
finale. Fatta eccezione per i grandi marchi, la maggior parte delle aziende si affida a terzi per la produzione di materie prime, la fabbri-
Il magazzino dispone di un’area alta 25 metri dove vengono ricevuti i capi e accessori appesi. Una prima stanza può contenere fino a sette milioni di pezzi, mentre il “polmone dinamico” del centro permette di ordinarli in
cazione del prodotto o anche la vendita al cliente finale, sia online che in store. L’applicazione della blockchain alla catena di produzione e/o di distribuzione di un’azienda permette quindi l’individuazio-
base alle esigenze dei negozi per ridurre i tempi di
ne certa dei diversi attori “mappati” come componenti della rete.
trattamento. L’area di piegatura dei capi è divisa in quattro
Inoltre la certificazione dei dati ad ogni fase della catena permette
spazi automatizzati a due livelli. Con un’altezza del
di sapere con certezza la collocazione fisica in tempo reale, lo stato
soffitto di 35 metri, possono essere conservati oltre 20
di spedizione e consegna, con possibilità di un controllo capillare a
vengono quindi inviati in un altro ambiente della capacità di due milioni di pezzi ed ordinati per preparare le spedizioni ai negozi al ritmo di 45.000 articoli all’ora.
scapito di furti e/o perdita di merce per qualsiasi ragione. In buona sostanza, la raccolta dei dati e la loro conservazione fanno della blockchain un archivio certificato della vita del capo di abbigliamento o dell’accessorio e il progetto che IBM
Queste cifre impressionanti permettono la consegna ai
sta portando avanti insieme a Sistema Moda Italia ne è un
punti vendita di Mango, che ogni anno ricevono circa 130
esempio. Rimandiamo alla lettura dell’articolo dedicato a
milioni di pezzi. Ma anche le vendite online trarranno beneficio dalla costruzione del nuovo centro: esse
pag. 52 per maggiori dettagli.
rappresentavano già il 20% del giro d’affari totale di Mango nel 2018, e il marchio punta a portarle al 30% nel 2020. Al momento il centro di Lliçà d’Amunt rifornisce il magazzino a Palau-solità i Plegamans, Barcellona, dove viene gestita tutta l’attività online, fatta eccezione per le nazioni in cui il marchio possiede dei magazzini satellite, come Messico, Cina, Germania o Stati Uniti. Mango prevede già ulteriori 35 milioni di euro di
AUTOMAZIONE, L’OUTFIT SEMPRE DI MODA
S
e per il prodotto finito è più facile immaginare l’intervento della tecnologia, non si può dimenticare che, anche nei primi tasselli della filiera
ogni fase di realizzazione è sottoposta ad un inter-
investimento iniziale per realizzare la seconda fase del
vento importante di sviluppo tecnologico. Dalla sem-
progetto che vede la costruzione di una nuova ala da
plice realizzazione dei prodotti alla personalizzazione
aggiungere alla zona est del centro. Pianificato sin dall’inizio della progettazione delle strutture, questo ampliamento consentirà di aggiungere 90.000 metri quadrati di superficie all’area nel 2023.
del processo di vendita, dall’automatizzazione delle attività di magazzino fino all’individuazione dei prodotti contraffatti, la sfida tecnologica per tutte le
Speciale FASHION
milioni di pezzi in 800.000 scatoloni. I colli in questione
aziende del comparto tessile-moda è in corso.
MARZO 2020 LM 27
Speciale FASHION
L’automazione del magazzino non è di certo una prassi nuova
gli innovativi magazzini verticali multi-colonna Silo² di Icam per lo
per i brand del settore, vogliamo però presentare qui alcuni
stoccaggio sicuro e il picking veloce e accurato di tutte le materie
casi in cui tale pratica ha soddisfatto le esigenze legate all’au-
prime necessarie alla prima lavorazione degli occhiali.
mento dei volumi produttivi e una maggiore soddisfazione nel
Caratterizzati da un innovativo sistema di movimentazione che
servire il cliente.
agisce su 3 assi (orizzontale, verticale e deposito vassoio) che supera il vecchio sistema a soli 2 assi dei tradizionali magazzini verti-
Da sempre la moda si occupa anche di accessori e il segmento
cali, i magazzini multi-colonna Silo² si distinguono per la capacità di
dell’occhialeria ha da sempre avuto un ruolo rilevante nei ricavi
adattarsi allo spazio disponibile, non solo in altezza, ma anche in
delle aziende, basti pensare che nel primo semestre 2019 l’occhia-
pianta, e di garantire elevata produttività grazie alla possibilità di
leria italiana ha registrato un aumento dell’export del 7,4%. Trend che
configurare più baie di picking.
persiste già da alcuni anni tanto che nel 2017 LMVH, gruppo france-
Realizzato in meno di 12 mesi e inaugurato nel 2018, il nuovo stabi-
se leader mondiale nel settore luxury, a fronte delle prospettive di
limento, una struttura avveniristica di 8.000 mq, 5.600 mq destinati
crescita aziendale, avvia la costruzione di un nuovo stabilimento a
alla produzione, si contraddistingue per linee di produzione ordinate
Longarone, nel cuore del distretto bellunese dell’occhialeria, per la
e funzionali che assicurano una capacità produttiva di 1,5 milioni di
produzione di occhiali per le diverse maison del Gruppo.
pezzi l’anno, e per l’impiego di tecnologie avanzate che garantiscono
Con l’obiettivo di incrementare la capacità produttiva, ridurre i tempi
il controllo capillare dei prodotti e delle sue fasi. Il progetto del ma-
di produzione e aumentare la visibilità sui livelli di scorta, assicuran-
gazzino materie prime prevede 8 magazzini Silo² di Icam alti più di
do gli elevati standard di qualità che da sempre caratterizzano l’oc-
9 metri, ciascuno con 3 colonne di stoccaggio, di cui 6 già operativi
chialeria made in Italy, il gruppo LVMH ha affidato alla società di
e 2 di prossima installazione, che sviluppano una capacità di stoc-
consulenza Imove il compito di modellare e automatizzare il workflow
caggio di 24 mq ogni m² occupato a pavimento. Ciascun Silo² occu-
delle materie prime, organizzando al meglio lo spazio disponibile.
pa, difatti, solo 21 mq, offrendo una capacità totale di stoccaggio di
Un obiettivo reso ancora più sfidante dalla richiesta di non trascura-
oltre 3.000 mq, sviluppati in soli 126 mq a pavimento.
re l’aspetto estetico.
Progettati e verificati con criteri antisismici, i magazzini automatici
Per soddisfare tutte le richieste del cliente, Imove, dopo un appro-
Silo² sono stati strategicamente posizionati in maniera affiancata, uno
fondito studio preliminare dei flussi logistici e del layout, ha scelto
di fronte l’altro, creando isole di picking. Questo layout permette la ri-
28 LM MARZO 2020
partizione delle missioni su più magazzini e su più baie affiancate. L’integrazione di Icon, il software di gestione dei magazzini Silo, con SAP, incrementa l’efficienza dei cicli combinati, minimizzando i tempi di accesso ai materiali: le missioni ottenute in ciclo combinato sono 480 all’ora, ovvero, oltre 3.840 per turno di lavoro. Fiore all’occhiello del progetto è la digitalizzazione del workflow e la sincronizzazione delle operazioni: l’integrazione dei tag RFID, dei sistemi di lettura digitale e delle bilance digitali conta pezzi, garantisce massima visibilità dello stock disponibile e tracciabilità delle operazioni. L’integrazione su tutte le baie di Iride, l’innovativo sistema di controllo interattivo e multimediale dei magazzini automatici Silo, rende più intuitive, veloci e accurate le operazioni di prelievo o rifornimento: fasci di luce colorata illuminano lo scomparto da cui prelevare o in cui allocare gli articoli mentre un cruscotto digitale proietta tutte le informazioni rielevanti (foto articolo, quantità, ecc.), Il revamping tecnologico del magazzino ha portato inoltre ad un
sistemi pick-to-light.
maggiore controllo sul prodotto oltre a garantire maggiore sicurezza
Nel corso del 2020 sarà inaugurata una seconda unità produttiva
agli operatori secondo i migliori standard attuali.
che permetterà di aumentare la superficie (16.000 mq) e incremen-
La ridefinizione dei flussi ha risolto la congestione nelle aree di mo-
tare la produzione di occhiali, fino a raggiungere 4,5 milioni di pezzi
vimentazione merci e ha reso il flusso nel magazzino della sede
per anno. Al fine di ottimizzare il workflow di materiale tra i diversi
centrale della Vitale Barberis-Canonico coerente con le esigenze di
stabilimenti, ulteriori 3 magazzini Silo² collegheranno in maniera
estremo servizio richiesto dalla clientela internazionale del lanificio.
efficiente gli stabilimenti assolvendo ad una funzione di work-in-pro-
Per il raggiungimento degli obiettivi posti dal cliente, LCS ha inten-
cess, con un’applicazione unica nel settore del luxury eyewear.
sificato l’automazione del magazzino installando due ulteriori trasloelevatori, portando così il totale a cinque. Le
Parliamo ora del revamping del magazzino di uno tra i più antichi
prestazioni complessive sono così aumentate del 85%, da
lanifici del mondo con sede a Pratrivero, in provincia di Biella: Vitale
150 UdC /ora a 280 UdC /ora.
Barberis Canonico. Nel 2017 il lanificio ha prodotto oltre 10 milioni
LCS ha inoltre potenziato il trasporto a mezzo conveyor
di metri di tessuto con oltre 3.000 varianti, una quantità tale da ri-
triplicando le prestazioni da 80 a ben 240 UdC /ora e ha
chiedere una revisione del magazzino esistente, visto che la clien-
ricavato in fase di revamping un maggiore numero di baie
tela ordina le pezze di stoffa per la produzione sartoriale quasi in
di picking. Grazie alla partnership con LCS, Vitale Barbe-
just-in-time e la fornitura deve essere perfetta e tempestiva.Vitale
ris-Canonico può ora contare su un magazzino più effi-
Barberis Canonico già nel 2017 aveva iniziato le analisi per una
ciente e produttivo per affrontare con maggiore efficacia
modifica strutturale al magazzino automatico filati ed analizzato con
le richieste di tessuti di alta gamma della esigente cliente-
LCS le soluzioni ideali per rispondere a tutta una serie di esigenze
la internazionale.
che la produzione e il mercato rendevano necessarie. Con i suoi in-
La società norvegese Varner è uno dei colossi del fashion
terventi strutturali e di software LCS ha risposto brillantemente
nel Nord Europa, con oltre 1.500 negozi in otto paesi e
all’esigenza dell’aumento della capacità di stoccaggio. In parallelo
quindici catene moda: A-Z, Bik Bok, Carlings, Giorni come
LCS ha provveduto al miglioramento dell’efficienza di asservimento
questo, Dressmann XL, Urban, Vivikes, Volt, Wow, Solo, Levi’s
del filato semilavorato ai reparti di orditura e tessitura e ad affinare
Store, Nike store, un negozio di design, Cubus e Dressmann,
il processo di picking. Il magazzino esprime oggi nel suo complesso
i due maggiori brand, in termini di volume e vendite. Negli
maggiore produttività, efficacia ed efficienza per assecondare le
ultimi dieci anni, la chiave di successo del gruppo è sta-
crescenti esigenze dei clienti.
ta quella di aver sviluppato un approccio sempre più
Speciale FASHION
superando il limite dell’incompletezza informativa dei tradizionali
MARZO 2020 LM 29
Speciale FASHION
KNAPP FIRMA IL NUOVO CENTRO LOGISTICO DI ZALANDO
coerente tra struttura e processi, logistica e supply chain management, che hanno consentito di utilizzare risorse e competenze in un modo più razionale, ed efficiente. In passato, ogni catena aveva il proprio
Zalando affida a Knapp l’automazione di un nuovo centro
reparto logistico, magazzini dedicati, e metodi di lavoro differenti,
logistico a Bleiswijk, nei pressi di Rotterdam. Dalla
senza una strategia ed un coordinamento comune tra i vari brand del
combinazione del sistema Shuttle con la tecnologia dei sorter a tasche nasce un magazzino per le vendite online di 140.000 mq in grado di vantare il massimo in termini di
gruppo. Grazie all’approccio globale alla logistica, il cambiamento è stato un processo naturale. Il primo passo è stato quello di costruire
efficienza e flessibilità.
un magazzino centrale che andasse a sostituire la moltitudine di
L’impianto, che andrà in funzione nel 2021, offrirà 1.500
piccoli magazzini esterni: nel 2012, i vertici di Varner decisero di
nuovi posti di lavoro nel medio periodo. L’ampliamento
realizzare un magazzino automatizzato, ultra moderno e monumen-
della rete logistica è una tappa importante nella strategia
tale nel design, a Vänersborg, al confine tra Norvegia e Svezia e
di crescita di Zalando, che si è posta l’obiettivo di raggiungere un volume di merci lordo di 20 miliardi di euro per il biennio 2023/24. Il centro logistico di Rotterdam dovrà evadere gli ordini provenienti
strategicamente vicino al porto di Göteborg, in grado di soddisfare le esigenze del Gruppo per molti anni a venire, e che riuscisse a servire tutta l’Europa.
dall’Europa occidentale (Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna e Gran Bretagna).
Progettazione, costruzione e manutenzione sono state affidate a
Zalando investe circa 200 milioni di euro nell’intero
Swisslog che ha realizzato un magazzino automatizzato dal design
progetto. Il nuovo centro di distribuzione di Rotterdam vanterà il più alto grado di automazione tra i nove centri logistici che Zalando possiede al momento. Sarà infatti in
innovativo, flessibile e green. Il nuovo centro di distribuzione di Varner rappresenta la soluzione, ideale per le richieste multicanale del cliente
grado di stoccare fino a 16 milioni di articoli e di spedire
di oggi, sia che acquistino nel negozio oppure online.
nei periodi di punta varie centinaia di migliaia di pezzi al
Swisslog ha progettato il nuovo magazzino Varner, funzionale a 360
giorno. Il tutto sarà possibile grazie alla combinazione tra
gradi, dallo stock del materiale alla gestione degli ordini online. L’im-
tecnologia Shuttle e sorter a tasche Dürkopp.
pianto comprende un magazzino automatico per lo stock di 48.000 pallet gestito con 7 trasloelevatori Swisslog Vectura e un magazzino automatico per lo stock di 500.000 colli gestito con 22 miniload Swisslog Tornado. La movimentazione dei pallet è invece affidata a convogliatori ProMove mentre la movimentazione dei colli è effettuata da convogliatori QuickMove. Nel nuovo magazzino centrale è stata realizzata anche un’intera area completamente automatizzata per i capi appesi. Per il servizio online invece è stato realizzato un sistema AutoStore costituito da un fitto reticolato di binari sui quali viaggiano
«Noi e Zalando siamo legati da una stretta collaborazione che dura ormai da anni e che si è tradotta in soluzioni innovative per tre grossi progetti di sorter a tasche, con cui abbiamo ottenuto risultati importanti. Sono contento di poter ora contribuire ulteriormente alla crescita del nostro cliente assieme a tutto il gruppo Knapp, con un progetto integrato», sottolinea Sigurd Völker, direttore di Dürkopp Fördertechnik GmbH.
30 LM MARZO 2020
224 robot, in grado di movimentare circa 116.300 cassette. Varner ha investito in un nuovo sistema di gestione del magazzino per migliorare le performance e l’efficienza del proprio sistema distributivo, fornendo un vantaggio competitivo ai clienti. A gestire ogni operazione del magazzino, il flusso di materiale e i sistemi di controllo dell’automazione, ci pensa SynQ, il software di Swisslog, in grado di coprire tutti gli strati funzionali della macchina logistica. Terminiamo questa rassegna con un utilizzo un po’ insolito dei ma-
nello studio. Non più cataloghi cartacei o digitali e nemmeno tour
gazzini verticali, ma che sottolinea la richiesta di adattare queste so-
virtuali in 3D. Con un semplice tocco sulla console è possibile richia-
luzioni alle esigenze dei clienti anche dal punto di vista del design e
mare un modello, un campione, un rendering con diversi materiali.
dell’estetica. Nello showroom dell’azienda Somium del Grupo Marja,
Tutto questo per “toccare con mano” e sperimentare dal vivo immer-
azienda di real estate, gli architetti Monica Armani e Luca Dallabetta
gendosi nel design. Qualche dettaglio tecnico? Il Modula di Somium
hanno trasformato il magazzino verticale Modula in un elemento di
è un Lift MA25, alto 6.100 mm e con 80 cassetti. Questo Modula, in
luxury design. Sono riusciti a coniugare le necessità classiche del
meno di 6 metri quadri, permette di stoccare circa 100 metri quadri di
cliente ad un nuovo concetto di “percorsi esperienziali”, aprendo po-
materiale. Ha due baie interne di prelievo poste su due piani diversi: la
tenzialmente una nuova nicchia di mercato.
prima nel laboratorio dove realizzano i diversi abbinamenti, la seconda
Come? Modula è diventato dispenser automatico di modelli 3D,
all’interno dello studio dove ogni dettaglio ricerca e riconduce al lusso
campioni, oggetti che vengono proposti al cliente direttamente
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Speciale FASHION / ARREDAMENTO
Daniele Pelliccioni: Poltrona Frau è uno dei protagonisti dell’arredamento made in Italy di alta gamma e ambasciatore dell’eccellenza italiana in tutto il mondo. Nata nel 1912, il marchio è oggi parte del
Poltrona Frau, quando l’automazione sposa l’artigianalità
gruppo Haworth, holding americana leader nell’arredo da ufficio, ed è presente in oltre 100 paesi del mondo. Poltrona Frau incarna oltre un secolo di vita e di cultura della pelle, suo materiale d’elezione, e vanta collaborazioni con più di 200 tra architetti e designer dando vita a pezzi senza tempo: dal Chester e dalla Vanity Fair, ideate dal fondatore Renzo Frau, a Dezza di Gio Ponti e a Titanio, progetto di Pierluigi Cerri e primo Compasso d’Oro per l’azienda, fino ai successi attuali come le collezioni firmate da Jean-Marie Massaud e Roberto Lazzeroni. Oggi come ieri il marchio si riconosce dal savoir-faire, inteso come intelligenza delle mani e di conoscenze, che ha il suo fulcro nella pelle. Svolgiamo più di 21 fasi di lavorazione nel processo di concia, accostando l’esecuzione manuale alle tecnologie più sofisticate a un minuzioso controllo della qualità. Il centro propulsivo è il sito produttivo di Tolentino, nelle Marche, fabbrica dei saperi radicata nel territorio con un’area coperta di circa 40.000 metri quadrati, da cui
Storia e innovazione, flessibilità ed efficienza si mescolano nel magazzino marchigiano di Poltrona Frau, che ha scelto l’automazione di Ferretto Group per preservare, in fase di stoccaggio, la qualità delle pelli e dei tessuti impiegati per realizzare i componenti d’arredo famosi in tutto il mondo
U
partono prodotti di ogni dimensione, verso tutto il mondo. Riccardo Ferretto: Con oltre 60 anni di storia alle spalle, Ferretto Group è uno dei principali operatori nel settore dello stoccaggio e movimentazione materiali. L’azienda progetta e realizza una gamma completa di soluzioni all’avanguardia per le esigenze di ogni settore ed applicazione nell’ambito delle scaffalature metalliche e soppalchi, dei magazzini automatici a trasloelevatore, dei magazzini automatici per lastre e lamiera, dei magazzini verticali e del software di gestione (WMS). Tra i valori aggiunti offerti dai sistemi targati Ferretto Group
na storia lunga oltre un secolo. La qualità del made in
c’è l’affidabilità che nasce dalla capacità dell’azienda di realizzare al
Italy. L’eccellenza del design e dei materiali. Dentro una
suo interno l’intero processo produttivo dei magazzini: dalla proget-
Poltrona Frau c’è tutto questo, ma anche di più. C’è
tazione della soluzione fino al servizio post vendita e al software di
un’azienda che unisce artigianato e innovazione, crea-
gestione.
tività e tecnologia. Ci sono processi produttivi e logistici articolati che richiedono soluzioni efficienti e all’avanguardia. Soluzioni come Vertimag EF, il magazzino automatico verticale progettato e realizzato da Ferretto Group per rispondere alle esigenze di stoccaggio e movimentazione dei materiali nello stabilimento di Poltrona Frau di Tolentino. Daniele Pelliccioni, direttore stabilimento di Poltrona Frau di Tolentino (MC), e Riccardo Ferretto, presidente Ferretto Group, ci portano a conoscere questa soluzione. Logistica Management: Iniziamo spendendo due parole sulle vostre realtà aziendali.
32 LM MARZO 2020
LM: Per presentare la soluzione adottata, facciamo un passo indietro: a quali esigenze di stoccaggio doveva rispondere Poltrona Frau? DP: Poltrona Frau attualmente gestisce circa 23 mila diversi codici di materia prima in ingresso, solo per la divisione residenziale. La nostra è un’azienda molto dinamica e ogni anno introduciamo diverse nuove collezioni, con una continua evoluzione nelle linee presentate: dagli articoli imbottiti, come poltrone e divani, fino ai mobili, passando per lampade e tappeti. Le esigenze sono quindi molteplici e sempre diverse, con conseguenti spostamenti e rivisitazioni di layout piuttosto frequen-
zazione di divani e poltrone. Un secondo magazzino è stato invece
ti. In questo quadro abbiamo individuato in Ferretto Group il partner
posizionato nel Reparto Car ed è adibito allo stoccaggio dei tagli di
ideale proprio in virtù dell’ampia gamma di soluzioni che riescono a
pellame utilizzati per i rivestimenti interni delle auto. All’interno di ciascun
realizzare. Questa capacità, unita alla qualità del materiale da loro for-
vassoio il materiale è suddiviso per marca e modello di auto di riferi-
nito e alla relativa facilità di montaggio, ci assicura la dinamicità neces-
mento con conseguente miglior gestione dei prodotti e aumento della
saria a una gestione efficiente del magazzino.
produttività. La particolarità di questa soluzione è data dalla possibilità di estrarre l’intero cassetto dalla macchina per poterlo agevolmente
LM: Esigenze complesse: qual è stata la risposta di Ferretto Group?
spostare in altre zone del reparto o del magazzino. Durante lo stesso intervento abbiamo realizzato anche nuove scaffa-
RF: Il percorso non si è limitato alla semplice fornitura del magazzino.
lature per la pelle, in risposta al passaggio da uno stoccaggio su pallet
A tal proposito ringrazio il nostro team delle Marche nella persona di
della pelle avvolta in anime a uno stoccaggio della pelle lasciata aperta
Giovanni Paolini e Massimo Geminiani per aver seguito il cliente nelle
in pallet appositamente costruiti per contenerle evitando che si possa-
varie fasi del cambiamento. Con l’evolvere del mercato, Poltrona Frau
no presentare dei difetti. L’analisi progettuale ha tenuto conto dell’ottimizzazione del sistema rispetto sia ai dimensionamenti dei materiali nella gestione di un prodotto molto importate, quello per il quale Poltrona Frau è conosciuta nel mondo: la pelle. LM: Quali vantaggi ha portato a Poltrona Frau questa partnership? DP: Indubbiamente il progetto di Ferretto Group ci dà la garanzia di un prodotto di alta qualità, sempre un passo avanti rispetto alle esigenze richieste, tanto da essere una soluzio-
ha infatti aumentato la quota parte di prodotto con rivestimenti diversi
ne che sta confermando la sua validità anche col passare del
della pelle, quali i tessuti. Questo passaggio ha posto il cliente di fronte
tempo. Ma non si tratta solo della macchina: il fatto di poter
a nuove esigenze logistiche. Abbiamo quindi svolto un’analisi della si-
contare sulla continua loro presenza qui, ci agevola nei pro-
tuazione e abbiamo individuato di comune accordo la soluzione più
cessi di studio e pianificazione di ogni intervento. Per un’a-
efficace: il magazzino automatico verticale Vertimag EF. Questo siste-
zienda storica e ad altissimo contenuto di manodopera spe-
ma consente infatti tempi di picking molto contenuti e una conserva-
cializzata come la nostra, l’introduzione di una soluzione
zione del materiale adatta a preservarne la qualità, oltre ad un miglior
come Vertimag EF ha segnato un passo importante per la
utilizzo.
sua capacità di rispondere con efficacia alle complesse
Un primo magazzino verticale è stato installato all’interno del Reparto
esigenze logistiche sul campo ed è stata subito accolta
Tessuti ed è dedicato allo stoccaggio di tutti gli accessori per la realiz-
bene dagli operatori per la sua facilità di utilizzo.
Speciale FASHION
da stoccare che alla razionalizzazione dei percorsi minimi
MARZO 2020 LM 33
Speciale FASHION / SVILUPPO SOSTENIBILE di ERIKA ANDREETTA, Partner at PWC ITALY
L’importanza della sostenibilità nell’era del consumatore consapevole In un mondo con risorse limitate, con livelli crescenti di inquinamento e consumatori sempre più consapevoli, le aziende sono costrette ad apportare cambiamenti significativi al modo in cui producono, trasportano e comunicano i propri prodotti o servizi per proteggere la brand reputation e per garantire la propria sopravvivenza nel lungo termine
D
i cosa parliamo quando parliamo di “sviluppo sostenibile”?
SOSTENIBILITÀ: VALORE SEMPRE PIÙ VITALE
Si tratta di un concetto che si è fatto strada nel discorso pubblico dalla prima metà degli anni Settanta, per indica-
Perché la tutela del nostro pianeta e della popolazione mondiale di-
re una modalità di sviluppo in grado di rispondere alle
venta sempre più urgente? Qualche dato: entro il 2050 la popolazione
necessità del presente senza compromettere le generazioni future.
mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi di persone. Se tutti gli abitanti
L’obiettivo è svincolare in modo sistematico la crescita economica
della terra volessero sostenere gli stili di vita attuali servirebbero tre
dall’aumento dell’uso delle risorse e del degrado ambientale, per “fare
pianeti per soddisfare il nostro bisogno di risorse naturali. Ogni anno,
di più con meno”. La vera svolta arriva nel 1992, con il Summit mon-
circa un terzo del cibo prodotto (1,3 miliardi di tonnellate, per un valo-
diale di Rio De Janeiro, durante il quale assistiamo a un vero e proprio
re di circa mille miliardi di dollari) finisce nella spazzatura dei consu-
passaggio storico nella consapevolezza del problema ambientale: i
matori o deperisce a causa di sistemi di trasporto o pratiche agricole
Paesi del mondo si rendono conto che la salute del pianeta non può
inadeguati.
essere tutelata riparandone i danni a posteriori, ma piuttosto riorien-
In questo contesto, bisogna tenere conto che l’industria della moda è
tando le modalità di produzione e consumo, nell’ottica di una maggio-
la seconda più inquinante al mondo, preceduta solo dal comparto Oil
re qualità ambientale e sociale.
& Gas, produce più gas serra di tutti gli spostamenti navali e aerei del
Nel corso del World Summit on Sustainable Development (WSSD),
mondo. Dipende dal tessile circa il 20% dello spreco globale di acqua
tenutosi nel 2002 a Johannesburg, si amplia il concetto di Sviluppo
e il 10% delle emissioni di CO2 del nostro pianeta. La produzione di
sostenibile, articolandolo nelle sue tre fondamentali componenti: so-
una sola t-shirt di cotone comporta l’utilizzo di 2.700 litri di acqua e
stenibilità economica, ovvero la capacità di generare reddito e lavoro
l’emissione di 10 kg di biossido di carbonio – questo senza contare
per il sostentamento della popolazione; sostenibilità sociale, o la ca-
imballaggio e trasporto. Le coltivazioni di cotone, necessarie alla
pacità di garantire pari condizioni di benessere (dalla sicurezza all’i-
produzione dei nostri capi, sono responsabili per il 24% dell’uso di in-
struzione) equamente distribuite per classi e genere; e infine sosteni-
setticidi e per l’11% dell’uso di pesticidi nel mondo. A questo va ag-
bilità ambientale o ecologica, che corrisponde alla capacità di
giunto che l’85% dei vestiti prodotti finisce in discarica, mentre solo
mantenere la qualità e la riproducibilità delle risorse ambientali.
l’1% viene riciclato. E, infine, aumenta la domanda di capi: rispetto al
34 LM MARZO 2020
2000 il consumatore medio nel 2018 ha acquistato il 60% di abiti in
sumatori più giovani, in grado di determinare i trend di consumo dei
più. In un contesto simile, la sostenibilità diventa un valore sempre
prossimi anni.
più vitale e fondamentale per la sopravvivenza delle aziende, nella
Entrambi gli studi hanno rilevato la fondamentale importanza giocata
moda come in tutti gli altri settori. La strada da fare, però, è ancora
dalla sostenibilità nelle scelte dei nuovi consumatori, suddivisi in
molta: solo quattro fashion company si sono guadagnate un posto
quattro principali categorie: l’idealista ambientale, che predilige pro-
nella classifica Top 100 Global Most Sustainable Corporations 2020,
dotti sostenibili per proteggere l’ambiente e fare da esempio a chi lo
stilata da Corporate Knights.
circonda, comprando brand che promuovono pratiche sostenibili o
I grandi player della moda investono sempre di più in logiche di soste-
cercando prodotti con packaging rispettosi dell’ambiente; l’attivista
nibilità non solo ambientale, ma anche etica e sociale: parliamo di
della plastica, che preferisce acquistare prodotti con un packaging
economia circolare, con la riduzione degli sprechi, il riuso e l’impiego
minimale, evitando il più possibile l’utilizzo e il consumo di plastica. Il
di materiali riciclati; di packaging sostenibile, con investimenti sul rici-
Green follower, che vuole restare informato sui temi della sostenibili-
clo e sulla ricerca di metodi innovativi di design e di materiali innova-
tà e che sceglie prodotti con origini tracciabili e trasparenti. E infine, il
tivi, per ridurre il ricorso alla plastica e il peso degli imballaggi. O an-
viaggiatore green, che si preoccupa del proprio impatto ambientale a
cora di riduzione delle emissioni di CO2 e gas serra, o di sostenibilità
livello di emissioni di gas serra, e per questo sceglie consapevolmen-
sociale, finanziando fondazioni e attività filantropiche per contribuire
te modi di viaggiare più sostenibili.
allo sviluppo sostenibile della nostra società. Guardando lo scenario delle scelte di consumo da un punto di vista geografico, vediamo come in America ed Europa occidentale le tre buone abitudini più diffuse sono l’acquisto di Per comprendere meglio gli scenari di consumo attuali e le nuove
prodotti con packaging ridotti, il limitato consumo di plasti-
preferenze dei consumatori, PwC ha condotto due importanti studi: il
ca e, soprattutto per quanto riguarda il nostro continente,
primo, la 10° Global Consumer Insights Survey, ha coinvolto un cam-
una forte attenzione alla tracciabilità dei prodotti.
pione di più di 21.000 persone, provenienti da 27 paesi e di un’età
A livello globale, 9 consumatori su 10 sono influenzati nelle
compresa tra i 17 e 75+ anni, mettendo dunque a confronto più gene-
proprie scelte d’acquisto o nei propri comportamenti perso-
razioni; il Quarto Osservatorio Millennials & Generation Z, che ha visto
nali dal tema della sostenibilità, con particolare attenzione
più di 2.000 italiani intervistati, appartenenti soprattutto alla categoria
per quanto riguarda il packaging, e solo il 13% dichiara di
dei Millennials (62%) e Gen Z (38%), si è invece concentrato sui con-
non essere sensibile a queste tematiche. Fatto ancora più significativo, i consumatori e i dipendenti sono sempre più alla ricerca di aziende con una mission più alta: molte persone vogliono interfacciarsi con imprese che condividono i loro valori sociali, come la sostenibilità e l’attenzione alla produzione locale. I dipendenti di un’azienda sono la chiave perché questa sia rappresentata e promossa all’esterno in modo efficace e coerente, ed è anche a loro che le imprese devono pensare, comunicando la propria visione aziendale in modo chiaro e genuino. E così che potranno rispon-
Speciale FASHION
GENERAZIONI A CONFRONTO
dere alle nuove esigenze del mercato. Da un punto di
MARZO 2020 LM 35
Speciale FASHION
vista generazionale, invece, i più anziani sono attenti al packaging, con
divisione, anche per beni “molto personali”, come calzature, gioielli,
quasi il 50% degli over 52 che evita l’uso della plastica o sceglie pro-
abbigliamento o borse. Solo l’8% degli intervistati è indifferente a
dotti con meno imballaggio. Mentre i millennials hanno un approccio
questi temi. Quasi la totalità dei Millennials e Gen Z (92%) del cam-
al tema più attento, scegliendo marchi e prodotti sostenibili ed etici (1
pione intervistato è disposto a pagare un premium price per l’acquisto
su 3). In particolare, i Millennial acquistano consapevolmente marchi
di prodotti etici e sostenibili nel settore della moda. Non solo, il 45% di
e prodotti sostenibili e con packaging ecologici.
loro sceglie intenzionalmente brand fashion sostenibili e socialmente responsabili – una percentuale in crescita rispetto al 37% del 2018.
PREMIUM PRICE: IL GREEN SI PAGA
Circa la metà dei giovani italiani sarebbero disposti a pagare un sovrapprezzo fino al 5% per un capo sostenibile.
Oltre il 40% dei consumatori a livello globale, inoltre, sarebbe disposto
I giovani italiani riscontrano però un problema di comunicazione da
a pagare un premium price per prodotti e brand sostenibili: su un
parte delle aziende della moda: quasi il 30% di loro ritiene infatti che
campione di 21.400 intervistati, il 42% è disposto a spendere di più per
brand e imprese non comunichino le informazioni sui propri prodotti
prodotti ecosostenibili, il 41% vuole sapere se il capo che sta acqui-
in modo abbastanza trasparente. I giovani consumatori cercano in-
stando è stato realizzato eticamente, e il 38% ricerca prodotti di mar-
formazioni sulla sostenibilità di un marchio soprattutto sul sito web
chi noti per le proprie pratiche di sostenibilità. In Italia, il benessere e
del rivenditore (46% dei Millennial e 30% dei Gen Z), subito seguiti dai
la sostenibilità sono oggi le nuove priorità per i consumatori, in parti-
social media (39% sai dei Millennial che dei Gen Z) e dal passaparola.
colare per chi appartiene alla Generazione Z: se il 28% dei Millennials
Dal punto di vista delle aziende sono i social però a primeggiare qua-
considera questi due valori come prioritari nelle scelte d’acquisto, nel
le canale più efficace per comunicare informazioni sulla propria so-
caso della Generazione Z superiamo il 40%, da considerare come
stenibilità. Al secondo posto troviamo la classica campagna pubblici-
Attivisti Personal & Planetary Health.
taria, e al terzo l’etichetta del singolo prodotto.
A questa categoria, nel caso dei Millennials e Gen Z, si aggiungono i salutisti (26% dei Millennials e 27% dei Gen Z), che scelgono prevalen-
CONCLUSIONI
temente prodotti naturali e salutari – la sostenibilità in questo caso è secondaria; i Green Follower (27% dei Millennial e il 28% dei Gen Z)
L’attenzione globale ai temi della sostenibilità è aumentata vertigino-
sono la new entry del mercato green, sono alla ricerca di scelte eco-
samente negli ultimi cinque anni, non solo tra i consumatori, ma anche
sostenibili semplici. Per loro la sostenibilità è importante, ma non
tra gli investitori e a livello sociale in senso più ampio. Gli obiettivi
sono disposti a pagare un premium price. I cost-conscious (15% dei
delle aziende, oggi, non sono più legati solo ed esclusivamente alla
Millennial, 1% Gen Z) scelgono invece i prodotti in base al rapporto
sfera economica, ma tendono a inglobare progressivamente scenari
qualità/prezzo. Pratici e razionali, sono guidati dal risparmio nelle
di altra natura, legati a problematiche ambientali, sociali e collettive.
proprie scelte di consumo, lasciando in secondo piano i benefici eco-
In un mondo con risorse limitate, con livelli crescenti di inquinamento
logici. E infine abbiamo gli indifferenti (4% dei Millennial e 3% dei Gen
e consumatori sempre più consapevoli, le aziende sono costrette ad
Z) che non sono in alcun modo influenzati da benessere e sostenibi-
apportare cambiamenti significativi al modo in cui producono, traspor-
lità nelle proprie scelte d’acquisto.
tano e comunicano i propri prodotti o servizi per proteggere la propria
I giovani italiani attenti a Personal e Planetary Health cercano, nel 29%
brand reputation e per garantire la propria sopravvivenza nel lungo
dei casi, prodotti sostenibili in grado di proteggere l’ambiente, packaging
termine. Come possono comportarsi le aziende di fronte a questa
eco-friendly e un uso limitato della plastica. Il 25% vuole invece brand
nuova consapevolezza dei consumatori e della società? Innanzitutto,
rispettosi, che promuovono pratiche di sostenibilità. Nel 24% dei casi
è fondamentale sintonizzarsi sulle nuove esigenze dei più giovani, che
si cercano prodotti tracciabili e con un’origine trasparente. E ancora, il
detteranno le modalità di consumo negli anni a venire. Bisogna poi
14% dei giovani italiani traduce la propria attenzione al pianeta e alla
perseguire una strategia di sostenibilità coerente, che deve poi essere
salute in una serie di buone abitudini e accorgimenti, evitando di uti-
comunicata in modo efficace attraverso i canali media prediletti dai
lizzare l’auto e prediligendo modalità di consumo all’insegna della
più giovani. E, soprattutto, proporre nuovi schemi di consumo, più in
condivisione e del noleggio, o ancora acquistando prodotti di seconda
linea con le peculiarità dei nuovi consumatori e con le attuali esigenze
mano. In Italia, infatti, fino a 3 giovani su 10 sono favorevoli alla con-
del mercato.
36 LM MARZO 2020
FOCUS
MAS LOGISTICS
Agili si nasce
150 addetti e 65.000 mq a completa disposizione del settore moda e fashion
S
ono diversi gli elementi distintivi che caratterizzano la MAS Logistics: dalla profonda conoscenza del mondo dell’abbigliamento alla capacità di
adattare la propria organizzazione in progetti customizzati, che prevedono la condivisione di strategie di Supply Chain integrata presso siti produttivi o aree di vitale importanza per i propri clienti. La genesi è da ricercarsi sicuramente nel background di Massimo Anceschi e Alberto Donadello, fondatori della società, la cui esperienza trova base in precedenti collaborazioni all’interno di organizzazioni come Armani e Diesel. Tale esperienza, messa a disposizione del proprio team, conferisce all’organizzazione una estrema capacità di coordinamento in tutto il ciclo di gestione, dall’inbound delle materie prime, al warehousing e outbound distributivo
e movimentazione merci, infatti, Mas Logistics,
Romania. Gli impianti, dotati di tutte le tecnologie
dei prodotti finiti.
propone servizi come, controllo qualità delle
necessarie, compresa la gestione del RFID, sono
materie prime e del prodotto finito, ripristino e
interconnessi tra di loro grazie al WMS adottato
MAS Logistics, grazie alle sue capacità di agilità
ricondizionamento capi, stiro, packaging, reverse
e sviluppato da Replica Sistemi.
e scalabilità, riesce a supportare al meglio le
logistics ed eCommerce.
strategie di omnicanalità dei propri clienti, garan-
Le aziende di abbigliamento, scarpe, borse e
tendo altissime prestazioni in termini di volumi,
Mas Logistics con headquarter nella zona di
accessori vari, di fronte ad uno scenario VUCA,
ma allo stesso tempo affidabilità nel garantire
Vicenza dal 2008, si propone con proprie strut-
stanno sempre più apprezzando l’agilità di MAS
flessibilità ed una ampia offerta di servizi.
ture di eccellenza in tutte le regioni del centro
Logistics, tanto che negli ultimi anni è riuscita a
Accanto alla tradizionale attività di stoccaggio
nord, con diramazioni internazionali in Tunisia e
stringere accordi con marchi di altissimo livello.
MAS LOGISTICS Via Bianche 33 - 36010 Carrè VI Tel. 0445 317810 – Fax 0445 317899 www.maslogistics.it
MARZO 2020 LM 37
Speciale FASHION / TESSILE A colloquio con GIANCARLO BERLUSCONI, consulente supply chain, e FABRIZIO GOGGI, head of marketing and communications, RATTI SPA
Ratti: un mondo sostenibile dentro ad ogni tessuto Da oltre settant’anni, Ratti realizza tessuti stampati per le più importanti maison di moda di tutto il mondo, preservando le tecniche di stampa tradizionali e affiancandole a quelle più recenti, senza perdere mai di vista la sostenibilità dell’intera filiera
È
il 1945 quando Antonio Ratti dà il via alla propria attività di
sua forma, e ne fa tesoro per offrire tessuti unici ai più importanti brand
produzione e vendita di tessuti per cravatte e foulard a
a livello mondiale del lusso e del pret-à-porter. Ogni tessuto racchiude
Como, il fulcro del distretto serico che ha incantato le firme
in sé un mondo, fatto di specializzazione artigianale, innovazione
più prestigiose del lusso e dell’alta moda. Nel corso del
tecnologica e attenzione superlativa per il dettaglio. Questo prezioso
tempo, alla lavorazione della seta vengono affiancate quelle di diffe-
know how viene custodito gelosamente nell’Archivio Ratti - voluto
renti fibre naturali, composite e tecnologiche, fino ad includere anche
dallo stesso fondatore e presente nella sede centrale del Gruppo a
la realizzazione di prodotti finiti confezionati. Oggi la Ratti SpA (dal
Guanzate (CO) - dove sono conservati tutti i campionari dall’inizio
2010 parte del Gruppo Marzotto) è sinonimo di maestria artigianale,
dell’attività ad oggi, a partire dal leggendario F1, il primissimo foulard
ricerca stilistica e innovazione tecnologica e si posiziona tra i princi-
disegnato dal fondatore nel 1945. «Tra accessori uomo e donna, abbi-
pali produttori al mondo di tessuti stampati, uniti e tinti in filo, jacquard
gliamento e arredamento, - racconta Fabrizio Goggi, head of marketing
per abbigliamento, cravatteria, camiceria, mare, intimo e arredamento.
and communications Ratti SpA - l’Archivio supera i 600.000 tessuti, conservati appesi a scaffale aperto, secondo un albero classificatorio
Della propria tradizione, Ratti custodisce ancora oggi l’esperienza ar-
studiato appositamente da Antonio Ratti per facilitarne la consultazio-
tigianale, volta alla continua ricerca dell’eccellenza espressa in ogni
ne. Un patrimonio dal valore inestimabile che, grazie alla sua digitaliz-
Da sinistra: Fabrizio Goggi e Giancarlo Berlusconi
38 LM MARZO 2020
ciale a New York e una sede a Shanghai che si occupano di acquistare e commercializzare tessuti e prodotti finiti. I principali mercati serviti, oltre all’Italia e all’Europa, sono quello statunitense e giapponese». zazione, è sempre fonte di ispirazione per nuove creazioni da parte del
La creatività di Ratti attraversa l’intera industria della moda, come
nostro team di disegnatori. Accanto all’Archivio, vi è poi la Biblioteca,
dimostrano le diverse business unit che classificano gli oltre ottocen-
che raccoglie più di 14.000 volumi provenienti da tutto il mondo, alimen-
to clienti con cui attualmente collabora l’azienda: «La divisione Ratti è
tata di continuo da nuove acquisizioni».
rivolta ai brand del lusso è si focalizza su disegno e produzione di tessuti stampati, uniti e tinto in filo, jacquard, per abbigliamento fem-
VISIONE END TO END DELLA SUPPLY CHAIN
minile e maschile, compresi accessori in seta, tessuti per borse, pelli Collection si rivolge invece a clienti della fascia medio-alta ed
che le consentono di essere presente sul mercato in tutti i passaggi
ingloba sia la linea R Setamarina, specializzata nella realiz-
della filiera, dalla verifica e l’acquisto della materia prima presso i
zazione di collezioni di tessuti per costumi da bagno e acces-
maggiori Paesi produttori come Cina, Australia e Nuova Zelanda, fino
sori mare uomo e donna, che la linea R Uomo, nata per ri-
alla lavorazione del tessuto e al prodotto finito, pronto per il confezio-
spondere alle esigenze del segmento premium del mercato
namento, così da avere una gestione end to end di tutta la supply chain.
menswear con le collezioni shirts (tessuti stampati e tinti in
Ratti, infatti, gestisce e controlla l’intero ciclo produttivo: dall’idea
filo per camiceria), ties (tessuti stampati e tinti in filo per
creativa che si sviluppa attorno ad un disegno, alla progettazione del
cravatteria e papillon), accessories (sciarpe stampate e tinto
tessuto fino alle fasi di nobilitazione (tessitura, tintura, stampa e finis-
in filo, pochette e bandane). A queste si aggiungono poi
saggio) e confezione, nell’ambito di strutture che rappresentano quan-
Ratti Studio, divisione specializzata in progetti personalizza-
to di più innovativo e specializzato esista nel comparto. «La produzio-
ti, che opera nel mondo delle licenze, progetti esclusivi, pri-
ne annua supera i cinque milioni di metri di tessuto per un totale di 109,6
vate label, uniform e corporate gifting, e Carnet che produce
milioni di euro di fatturato nel 2018, per il quale l’export incide per il 63%,
tessuti di alta gamma uomo e donna e offre la possibilità di
ed è ripartita in tre stabilimenti: - racconta Giancarlo Berlusconi, con-
ordinare quantità minime con disponibilità sul pronto. R In-
sulente supply chain Ratti SpA - a Guanzate abbiamo il plant centrale,
dustries si occupa invece del fast fashion legato alla grande
mentre a Sousse, in Tunisia, è attivo un laboratorio che si occupa in
distribuzione, offrendo grandi volumi a prezzi contenuti. Infi-
particolare della fase di orlatura di accessori femminili, ed infine a
ne, R Domus è la divisione che si occupa del mondo dell’ho-
Floresti, in Romania, opera lo stabilimento specializzato nella stampa
me décor, offrendo tessuti pensati per tappezzeria, ten-
di capi finiti, maglieria e pelli. Sono inoltre presenti una filiale commer-
daggio, e accessori per la casa».
Speciale FASHION
stampate e stampa in capo. - spiega Goggi, che prosegue - R Da sempre, l’azienda stringe alleanze con aziende fornitrici strategiche
MARZO 2020 LM 39
Speciale FASHION
DAL FILATO A METRI DI TESSUTO CREATIVO
verrà poi impresso sui tessuti». Una volta approvato il disegno, il ciclo di tessitura ha inizio selezionan-
Ricostruiamo ora le fasi del ciclo produttivo, partendo dallo step ini-
do il filato dal magazzino materie prime, che viene poi inviato all’area
ziale, il più lungo e complesso, che è quello della realizzazione dei di-
di tessitura dove sono presenti 40 telai jacquard collegati ad un siste-
segni e delle fantasie che “vestiranno” poi i vari tessuti, a seconda
ma informatizzato che li orchestra. In base agli input ricevuti dal siste-
delle esigenze del committente: «I cicli della tessitura e della tinto-stam-
ma, il telaio tesse trame più o meno complesse fino ad ottenere o un
peria cominciano con il disegno, che rappresenta una fase cruciale
semilavorato o un prodotto finito. Successivamente si provvede a
dell’intero processo a cui l’azienda dedica da sempre la massima atten-
verificare la conformità di quanto ottenuto con il campione approvato
zione, valorizzando il talento e la creatività dei propri designer. Il nostro
dal cliente e a e segnalare eventuali imperfezioni se presenti. Dopo
team creativo usufruisce sia di supporti informatici e tavolette grafiche
questo primo controllo, il tessuto finito viene inviato al reparto finis-
che del lavoro a mano libera per realizzare i bozzetti da presentare ai
saggio per i processi di nobilitazione necessari ed infine sottoposto
clienti, tenendo presente che per elaborare un prototipo complesso può
ad un ulteriore controllo prima dell’invio alla spedizione per garantire
essere necessario anche un mese intero di lavoro di una sola risorsa.
la conformità del prodotto con le specifiche del cliente o del confezio-
- spiega Berlusconi, che prosegue – In linea generale, l’attività del dise-
nista che realizza i capi finiti. «Il semilavorato procede invece verso la
gnatore può essere legata sia a una richiesta interna riferita alle colle-
tinto-stamperia, - prosegue Berlusconi - che si occupa delle operazioni
zioni Ratti che presentiamo durante l’anno, sia da una richiesta speci-
di tintura e stampa del greggio. Questa è una delle fasi produttive più
fica di un cliente esterno, che il product manager ha poi il compito di
delicate dal punto di vista della sostenibilità per il ricorso a prodotti
trasmettere al designer. Da qui parte la ricerca di ispirazione attraverso
chimici, impiegati anche in altre fasi del processo produttivo come il
il materiale d’archivio e altri tipi di fonte, che variano a seconda della
lavaggio, dove vengono asportati i coloranti in eccesso, o il finissaggio,
tipologia del progetto, per realizzare una serie di prototipi da presenta-
in cui il tessuto viene trattato per migliorarne le proprietà. Nella fase di
re al cliente, che vuole sempre vedere prima su carta il disegno che
finissaggio viene effettuato anche un controllo qualità e, dove necessario, possono essere applicate particolari tecniche di ritocco».
STAMPA DA TAVOLO O DIGITALE: QUAL È LA PIÙ SOSTENIBILE? Se il tessuto arriva in reparto ancora greggio, viene prima sottoposto al processo di preparazione per poi passare alla fase di stampa vera e propria che, secondo le specifiche del tessuto e del disegno, può essere effettuata con due diverse tecnologie: la stampa a tavolo e la stampa ink-jet. «Nel primo caso parliamo di una tecnica tradizionale, artigianale, che sta quasi scomparendo nel distretto comasco e che
40 LM MARZO 2020
proprio per questo ci teniamo a preservare. – spiega Berlusconi - Il
«In seguito al processo di stampa, il tessuto viene trattato con il vapo-
tessuto da stampare viene steso manualmente su un tavolo di 40
re per favorire la fissazione dei colori, detta vaporizzaggio, attraverso
metri sul quale è montato un carrello autorapportante che contiene il
processi chimico-fisici che hanno come stadio finale la reazione tra il
quadro da stampa (prelevato in precedenza dal magazzino dedicato,
collante e la fibra grazie a particolari condizioni di temperatura e umi-
che conserva centinaia di cliché realizzati da artigiani del distretto),
dità. Successivamente il tessuto passa alla fase di lavaggio, essenzia-
formato da un telaio in ferro con un tessuto serigrafato e permeabile
le per asportare il colorante in eccesso, per arrivare infine al finissaggio,
nelle zone in cui deve passare il colore, che viene steso automatica-
un insieme di trattamenti chimici, bagni di applicazione di prodotti
mente sul quadro da una spatola. In questo caso il disegno originale
specifici, a cui si sottopongono i tessuti per migliorarne le proprietà o
viene diviso in funzione del numero di colori e a ogni colore corrisponde
conferirne di nuovi» spiega Berlusconi. Arriviamo quindi al processo
un quadro di stampa. La stampa ink-jet rappresenta invece la tecnolo-
di confezionamento capi, attraverso il quale il tessuto finito viene
gia più recente. Il principio è lo stesso delle stampanti a getto d’inchio-
trasformato in prodotti pronti alla vendita, come cravatte, sciarpe e
stro: il disegno viene riprodotto utilizzando formati elettronici prodotti
foulard. Dopo il controllo del tessuto finito, questi vengono confezio-
su CAD e l’inchiostro impiegato ha una consistenza più liquida rispetto
nati o presso la struttura produttiva in Tunisia o presso terzisti sele-
a quello della stampa da tavolo, che richiede invece un inchiostro pa-
zionati per rientrare poi in Ratti per un ultimo controllo prima della
stoso, che viene preparato di volta in volta dai nostri artigiani».
spedizione. In funzione dei clienti e delle linee di prodotto, la merce viene infine preparata, verificata, inscatolata e spedita internamente. «Tutti i capi sono conservati nel magazzino capi finiti e sono tracciabili tramite un sistema di gestione con terminali in radiofrequenza. L’ultimo controllo prima della spedizione è il controllo qualità, che verifica la corrispondenza con le specifiche di produzione, dopo il quale il tessuto viene avvolto in rotoli di cartone ed etichettato con il dettaglio della mappatura dei metri lordi ed eventuali difetti» precisa Berlusconi.
«Nell’ottica di migliorare ogni giorno la relazione con i propri clienti, - si inserisce Fabrizio Goggi - Ratti ha organizzato una Tessuteca di basi tessuto sempre pronte a magazzino. Uno spazio, ma anche un servizio, che mette a disposizione oltre Da una parte l’esigenza di preservare la lavorazione della stampa
400 basi collaudate per le quali la garanzia di prove imme-
tradizionale, verso la quale il lusso dimostra ancora un elevato inte-
diate di stampa, sia tradizionale che digitale, è indiscutibile.
resse, e di preservarne la continuità dall’altra, hanno spinto Ratti a ri-
Le categorie di tessuti sempre pronti tra seta, cotone, lino,
volgersi a Bureau Veritas per validare il processo di stampa tradizio-
lana/ cashmere, viscosa, sintetico, jersey, velluti e swimwear
nale rispetto a quello a getto d’inchiostro, dimostrando come il primo
testimoniano l’impegno dell’azienda nell’offrire un servizio di
sia una scelta più rispetto dell’ambiente. L’analisi ha infatti riguardato
qualità e permette di ridurre notevolmente i tempi di consegna,
il diverso utilizzo di risorse, energia, acqua, prodotti chimici dei due
offrendo quindi un modello di business alternativo a quello
processi di stampa, mettendoli a confronto. La validità dei risultati è
tradizionale». Inoltre, la logistica è stata ripensata per offrire
confermata dalla certificazione ISO 14021:2016 ottenuta a dicembre
servizi addizionali di trasformazione e spedizione a valore
2017. Ratti sta inoltre attuando un progetto di nuova ingegnerizzazio-
aggiunto per il cliente. Non più quindi un deposito per lo
ne della stampa da tavolo per adeguarla ai moderni standard tecno-
stoccaggio merci, ma un vero e proprio centro di trasforma-
logici, prevedendone l’integrazione con i sistemi IT, così da poter
zione e spedizione internazionale, con l’obiettivo di centra-
preservare questa tecnica di stampa e adattarla alle esigenze produt-
lizzare la catena di fornitura per garantire maggiore effi-
tive industriali di oggi.
cienza, oltre che la piena soddisfazione del cliente.
Speciale FASHION
TESSUTECA
MARZO 2020 LM 41
Speciale FASHION
lavaggio ha inoltre permesso di ridurre i consumi di acqua, oltre che quelli energetici. Presso la sede è presente anche un impianto fotovoltaico che ha prodotto nel 2018 più di 832.000 kWh di energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili. Inoltre, le attività implementate
IL DISTRETTO SERICO SI ALLEA CONTRO L’EMERGENZA COVID-19
per l’efficientamento energetico hanno permesso di contenere l’incremento delle emissioni di CO2, nonostante l’aumento della produzione. Nel 2017 Ratti lancia la collezione responsabile, una serie di articoli
Per affrontare le misure restrittive imposte dalle
con disegni a stampa tradizionale realizzati con sei diverse fibre eco-
istituzioni con il dilagare dell’epidemia da Coronavirus,
sostenibili, tra cui seta biologica, cotone biologico, nylon rigenerato
le aziende seriche Ratti e Mantero hanno deciso di
solo per citarne alcuni, il cui obiettivo è offrire ai clienti la scelta di una
collaborare e creare delle sinergie, così da mantenere
soluzione più rispettosa dell’ambiente attraverso processi produttivi
attiva la produzione e continuare a garantire la qualità dei servizi ai clienti. In concreto, potranno condividere prodotti e materiali, si
responsabili e tessuti sostenibili. Composta inizialmente da sedici elementi e sei fibre ecosostenibile, la collezione è andata via via am-
renderanno back up produttivo l’una dell’altra a seconda
pliandosi e, oggi, fa parte del quotidiano delle collezioni Ratti grazie al
dei carichi di lavoro, si scambieranno informazioni e
crescente interesse da parte dei clienti ad impiegare tessuti amici
potranno prendere decisioni di comune accordo a tutela
dell’ambiente. Recentemente Ratti ha anche siglato un accordo di
dell’attività produttiva, dell’evasione degli ordini in corso e della salvaguardia dei posti di lavoro. «La situazione dicono i due player del tessile comasco - sarà costantemente monitorata in modo condiviso al fine di
collaborazione con Freudenberg Performance Materials, produttore leader a livello globale di tessuti tecnici innovativi, per lo sviluppo di progetti in ambito di economia circolare. Le due imprese intendono
adottare, di ora in ora, tutti i comportamenti e le
integrare le rispettive competenze con l’obiettivo di progettare e rea-
precauzioni necessarie, in accordo con le direttive di
lizzare nuove offerte, prodotti e servizi basati sul riuso e sul riciclo di
Governo e Regione per fronteggiare al meglio questa
materiali tessili. Il primo passo in questa direzione è rappresentato dal
situazione di emergenza». La nuova alleanza è «aperta a tutte le realtà della filiera che vogliano aderire», per dimostrare che il distretto è forte e unito, con senso di responsabilità e capace di azioni basate sulla reciproca fiducia.
programma: “Second Life Fibers”, che vedrà i due gruppi impegnati nella proposta di un prodotto basato sul riuso della seta. La sostenibilità della filiera è garantita invece dagli standard che Ratti richiede ai propri fornitori: «Nel 2018, - spiega Goggi - l’azienda ha condiviso con i propri fornitori sia la versione rinnovata del Codice Etico che l’integrazione delle norme di comportamento del nuovo Codice
SOSTENIBILITÀ: UN IMPEGNO QUOTIDIANO
Fornitori, al fine di condividere i principi di qualità, servizio e competitività, oltre a quello di sostenibilità. Una valutazione ambientale specifica
Da sempre Ratti si impegna a promuovere la sostenibilità a 360 gradi
viene effettuata in particolare per le società fornitrici di prodotti chimici,
attraverso la salvaguarda sociale, ambientale ed energetica. A partire
che devono essere conformi al REACH, regolamento dell’Unione Euro-
dal 2011, l’azienda ha effettuato importanti investimenti per ottimiz-
pea che disciplina numerose sostanze chimiche con l’obiettivo di assi-
zare i processi produttivi, sostituire i macchinari e ridurre le risorse
curare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell’am-
consumate per oltre venti milioni di euro. In particolare, gli investimen-
biente». Sempre nel 2018, Ratti ha ricevuto la certificazione SERI.CO
ti effettuati nel 2018 hanno portato all’ottimizzazione dei processi
che garantisce le caratteristiche qualitative del prodotto tessile sia per
presso la sede di Guanzate, dove si concentrano il 95% dei consumi
le proprietà tecnologiche e prestazionali sia per le proprietà eco tos-
energetici del Gruppo, attraverso il miglioramento del sistema di mo-
sicologiche. Inoltre, garantisce che il tessuto non contenga né rilasci
nitoraggio dei consumi e l’efficientamento dell’impianto di illuminazio-
sostanze nocive per la salute dell’utilizzatore.
ne e climatizzazione. Nel 2014, in tema di miglioramento dei consumi,
Ratti promuove infine una mobilità più sostenibile per i propri dipen-
è stato installato un impianto di recupero calore dai fumi del reparto
denti, dalle auto aziendali elettriche e l’installazione di cinque colonni-
di vaporizzo, che ha permesso una notevole diminuzione dei consumi
ne per la ricarica a disposizione di tutti, dal servizio navetta e il car
di energia elettrica e metano. La sostituzione delle vecchie linee di
pooling per il tragitto casa-lavoro.
42 LM MARZO 2020
Speciale FASHION / PELLETTERIA
Intervista a VIOLA DELLA MESE, responsabile marketing CONCERIA MONTEBELLO SPA
Conceria Montebello, quando la concia italiana è sostenibile Ripartire dalla consapevolezza aziendale per dare anche un esempio sociale. È con questo spirito che Conceria Montebello realizza pelli pregiate da tre generazioni, valorizzando non solo il prodotto ma l’intera filiera con un’attenzione all’ecosistema davvero a 360 gradi
verso i propri collaboratori, valore indiscusso per
1967 a Montebello Vicentino (VI) da Giu-
l’intera famiglia. Tra il 2010 e il 2011 la conceria
seppe Dalle Mese che, grazie alla sua
implementa ulteriormente la sua struttura grazie
forza di volontà e al suo spirito impren-
all’automatizzazione del magazzino, l’a-
ditoriale, nel giro di un decennio trasforma la sua
pertura di un nuovo reparto di accoppia-
piccola attività di una decina di dipendenti in una
tura e il miglioramento del controllo ge-
società per azioni specializzata in concia e rifinitura
stionale. Il 2016 vede l’inaugurazione del
di pelli per calzature, arredamento, abbigliamento e
laboratorio realizzato per gestire interna-
pelletterie, aprendosi ai mercati europei e oltre oce-
mente i controlli precedentemente ese-
ano. Alla fine degli anni ‘80 il figlio Gianfranco e il genero Filippo
guiti attraverso terzi. Questo permette di fornire al clien-
Brancati affiancano Giuseppe ed è proprio in questi anni che si
te un prodotto sempre migliore e di perseguire gli
sviluppano le prime collezioni e collaborazioni con designer e stilisti
obiettivi di sviluppo sostenibile.
per offrire alle maison di moda più prestigiose un prodotto rivoluzionario e impeccabile. Gli anni 2000 vedono investimenti significa-
Nel 2017 Conceria Montebello festeggia il 50° anniversa-
tivi: l’azienda viene ristrutturata integralmente grazie all’intervento
rio e il decennio dall’ingresso nel gruppo della terza ge-
dell’altra figlia di Giuseppe, l’architetto Nadia Dalle Mese, che tra-
nerazione che, coerentemente con gli ideali che hanno
sforma gli edifici razionalizzando l’intero ciclo produttivo e innovan-
fatto della conceria un’azienda di successo, rivolge lo
do le linee di produzione attraverso nuovi processi di automazione.
sguardo al futuro con la stessa energia di sempre. Nello
A seguito della ristrutturazione la conceria ottiene prestigiose cer-
stesso anno, prendono vita diverse iniziative per miglio-
tificazioni ambientali e di qualità.
rare la sostenibilità aziendale e dell’intera filiera, ma lasciamo che sia Viola Della Mese, responsabile marketing
Nel 2008 e per tutta la durata della crisi internazionale l’azienda
Conceria Montebello, a parlarci del DNA green di Con-
non utilizza la cassa integrazione, ritenendo prioritaria l’attenzione
ceria Montebello.
Speciale FASHION
C
onceria Montebello viene fondata nel
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Speciale FASHION
Logistica Management: Innanzitutto, quali sono le principali caratteristiche della vostra filiera? Viola Della Mese: Conceria Montebello, che vanta al proprio interno la gestione dell’intera filiera produttiva che va dalle pelli grezze alla consegna di materiali rifiniti, si avvale di una struttura di circa 20.000 mq di fabbricati su un’area di proprietà di 40.000 mq, in espansione nel 2020 con l’acquisizione di un nuovo capannone, e conta sulla collaborazione di 220 dipendenti diretti. L’azienda ha nei propri stabilimenti, tutti siti a Montebello Vicentino, una capacità produttiva pari a 300.000 mq di pelli al mese. Rispetto al distretto arzignanese concentrato sulla produzione di pelli per automotive, Montebello produce pelli bovine, pieno fiore e scamosciate destinate al mondo della moda, nello specifico adatte ai settori abbigliamento, pelletteria, calzatura e interior design. LM: Che tipo di lavorazione subisce la materia prima? Quali sono i vari passaggi? VDM: La materia prima proviene dallo scarto dell’industria alimentare. Nel nostro caso tutte le pelli sono certificate provenienti dalla comunità europea, ma la maggior parte arriva direttamente dall’Italia. Acquistiamo le pelli in grezzo fresco, non salato, per cui arrivano refrigerate direttamente dal macello – ciò permette l’eliminazione totale del sale e del suo smaltimento – e vengono sottoposte ad un primo controllo qualità. Per questioni qualitative, le pelli devono essere processate immediatamente all’arrivo, per cui lavoriamo a magazzino grezzo zero, ossia abbiamo eliminato lo stoccaggio della
ceria Montebello effettua principalmente la spaccatura in trippa per
materia prima grezza.
un maggiore controllo dei processi ed una qualità superiore del prodotto finito. Il processo di concia, eseguito in bottali (enormi
Nelle fasi iniziali del ciclo produttivo, possiamo distinguere le opera-
botti in acciaio a tenuta stagna), richiede circa 24 ore e serve a bloc-
zioni chimiche da quelle meccaniche. I processi di rinverdimento,
care la decomposizione organica della pelle. Le pelli sono conciate
depilazione e calcinazione sono del primo tipo: vengono infatti ese-
nel cromo che rende più stabile e performante il prodotto rispetto ad
guiti a bagno negli aspi, con un sistema brevettato che permette il
altri tipi di concia: il 97% del cromo utilizzato viene fissato sulla pelle
riciclo del 100% dell’acqua necessaria al processo. Dopo circa 48 ore,
mentre il rimanente 3% viene depurato e in parte riutilizzato.
la pelle risulta idratata, depilata e pulita. Le attività prettamente mec-
Le pelli vengono poi sottoposte a pressatura, che avviene tramite
caniche riguardano invece le fasi di scarnatura e spaccatura del
pressa a rullo e che permette di eliminare l’acqua in eccesso presen-
pellame, incluso il recupero degli scarti certificati per fertilizzanti e
te nella pelle. Otteniamo così il semilavorato, rinominato “wet blue”
gelatine di origine animale.
per via del colore azzurrino che assume in questa fase, che dopo il controllo qualità viene sottoposto a rasatura (viene asportato uno
In fase di spaccatura la pelle viene divisa in fiore (parte più pregiata)
strato della pelle in modo da portarla allo spessore desiderato), ri-
e crosta ed entrambe vengono conciati internamente. Inoltre, Con-
concia, tintura e ingrasso (la pelle viene colorata in sezione e acqui-
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L’INDUSTRIA CONCIARIA E IL DISTRETTO VENETO L’industria conciaria italiana impiega circa 18 mila addetti in oltre 1.200 aziende, per un fatturato annuo pari a 5 miliardi di euro, di cui 75% destinato all’export (dati Unic – Concerie Italiane). È storicamente considerata leader mondiale in termini di valore (65% a livello UE, 22% sul totale mondo), e livello di internazionalizzazione, per l’elevato sviluppo tecnologico e qualitativo, lo spiccato impegno ambientale e la capacità innovativa in termini di design stilistico. La concia italiana è da sempre un tipico esempio di successo del modello distrettuale che tradizionalmente caratterizza una parte rilevante dell’economia manifatturiera nazionale. La quasi totalità della produzione (oltre il 90%) si concentra infatti all’interno di comprensori produttivi territoriali, che nel corso degli anni hanno sviluppato, nonché spesso mutato per necessità di adeguamento al mercato, le loro
sisce le caratteristiche di struttura, granitura, e morbidezza deside-
caratteristiche peculiari in termini di prodotto e
rate).
processo. La valle del Chiampo (Vicenza) con i suoi 130 km quadrati di territorio è sede di uno dei maggiori distretti
Da qui è importante fare una precisazione: il 90% della produzione viene avanzata su commessa, quindi tutte le fasi di tintura e finizione vengono portate avanti sulla base di ordini clienti specifici. Il 10%
per produzione e numero di addetti. Comprende
della produzione viene invece gestita in make to stock: 4 articoli
Arzignano e l’area del Chiampo da Crespadoro a
sono gestiti a magazzino, per un totale di circa 400 com-
Montebello, da Montorso a Zermeghedo fino a
binazioni colore.
Montecchio Maggiore. Il polo ne è motore di sviluppo e occupazione. La prima attività conciaria risale al 1300. Nel 1855, dopo un lungo periodo di dominio delle filande
Passiamo poi all’asciugatura, differente in base al tipo di prodotto che si vuole ottenere: fibra compatta e poro chiu-
e degli allevamenti del baco da seta, si trovarono
so (pressatura, sottovuoto, catena); fibra dilatata e poro
riferimenti all’importanza delle concerie, una ventina,
aperto (messa a telaio). Avviene poi un secondo controllo
concentrate intorno a Bassano del Grappa.
qualità con la selezione in crust, primo risultato finito della
La vera e propria nascita dell’industria si ha dopo la
conciatura, per poi passare alla rifinizione. Questa fase è
prima guerra mondiale, quando la concorrenza asiatica e l’utilizzo delle fibre sintetiche mise in crisi il settore dei filati e spinse verso la riconversione. L’attuale
eseguita con macchinari differenti a seconda della tipologia di prodotto che si vuole ottenere: cabina a spruzzo, che
peculiarità di quest’area conciaria, la cui produzione
permette di ottenere colorature leggere, finizioni in semia-
conta per oltre metà del totale nazionale, è
nilina ed effetti nuvolati e perlati; spalmatrice a rullo, che
rappresentata, dal punto di vista industriale, dalla
permette una coloratura più uniforme e coprente con mi-
contemporanea presenza di imprese medio-piccole e grandi gruppi industriali all’avanguardia nell’automazione e standardizzazione delle fasi di processo, mentre sul piano produttivo la principale
nori emissioni di prodotti chimici nell’aria. Attraverso questa tecnica si ottengono pellami smerigliati, ingrassati e cerati. La selezione finale prevede che ogni pelle venga atten-
specializzazione sono le pelli bovine medio-grandi che
tamente visionata e classificata in base alle diverse scelte
vengono principalmente destinate ai clienti
di lavorazione effettuate.
dell’imbottito (arredamento ed interni auto), alla
Il processo produttivo è mappato lungo tutto il ciclo
calzatura ed alla pelletteria.
Speciale FASHION
conciari del mondo, nonché il più importante in Italia
produttivo: a partire dall’acquisto in grezzo fino alla
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UNA MATERIA PRIMA DI QUALITÀ L’industria conciaria ricicla e nobilita una scarto dell’industria alimentare della carne, cioè le pelli grezze prodotte in conseguenza della macellazione. La principale tipologia animale processata è quindi la bovina adulta, che incide per il 71% della produzione complessiva, seguita dalle ovine (11%), dalle capre (10%) e dai vitelli (8%). Meno dell’1% delle pelli conciate dal settore appartiene ad altre razze animali (rettili, suini ecc.). I più importanti clienti delle concerie nazionali sono da sempre i produttori di calzature, a cui viene venduta quasi la metà delle pelli prodotte a livello nazionale (42%). Segue la pelletteria (24%), l’industria dell’arredamento (16%), gli interni auto (11%) e l’abbigliamento (5%). Vi è infine un residuale 2% destinato ad utilizzi fortemente marginali (legatoria, ecc.). La concia è uno dei settori industriali italiani maggiormente internazionalizzato, come emerge dai dati di commercio estero. La pelle italiana è un prodotto sicuro, conforme alle
spedizione tramite rilevazione lotto-barecode. Su ogni pelle vengono
normative che regolano l’uso delle sostanze chimiche.
indicati la misura della superficie, la scelta e il numero del lotto. Il
Dall’entrata in vigore del Regolameto REACh nel 2006 e
nostro laboratorio interno si occupa di testare ciascun lotto prodotto
dalla successiva introduzione delle prime liste di
ed archiviarlo. Inoltre, diamo anche la possibilità ai nostri clienti di
sostanze vietate o soggette a limitazione (RSL -
ispezionarlo inhouse prima della spedizione.
Restricted Substances List), il settore conciario italiano ha dovuto moltiplicare gli sforzi per offrire risposte adeguate alle richieste dei clienti e poter dare loro
LM: Come vengono stoccate le pelli?
evidenze per garantire la sicurezza del prodotto finale al consumatore.
VDM: Tutte le pelli vengono stoccate presso i nostri depositi interni.
La pelle italiana è il risultato di sistemi di produzione e
La nostra capacità massima di magazzino finito è tra i 250.000 mq
processi altamente performanti, che negli anni hanno
e 300.000 mq e proprio recentemente abbiamo acquistato un nuovo
permesso al settore di migliorare qualità e produttività. Contemporaneamente, questi hanno consentito di abbattere drasticamente
capannone che destineremo sempre allo stoccaggio di pelli finite. Il magazzino finito, quindi di pelli al termine delle lavorazioni, è compo-
l’inquinamento generato, attraverso trattamenti che
sto di scaffali sui quali vengono posizionate le pelli in mazzi, rotoli o
utilizzano le migliori tecnologie e la progressiva
disposte stese su bancali a seconda della tipologia di articolo. Nel
diminuzione dei rifiuti conferiti in discarica, migliorando
2010 è stato implementato un sistema di scaffalature (non automa-
la qualità dell’aria, delle acque e dei suoli e,
tiche) gestite per ubicazione. Tutta la gestione di movimentazione
conseguentemente, riducendo l’impatto sull’ambiente e sulla collettività. Fonte Unic - Unione Nazionale Industria Conciaria
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delle giacenze è integrata con nostro il gestionale, anch’esso gestito per ubicazioni, e avviene tramite identificazione automatica del codice a barre col quale viene tracciata la pelle lungo le varie fasi di
trasformazione.
resta di 4.500 mq che elimina l’inquinamento di 157.406 auto a
Garantiamo tempi di consegna dalle 4 alle 5 settimane per la produ-
benzina Euro 6 all’anno. Questa pittura è naturale al 100% e può ri-
zione (MTO), di 3-4 giorni per l’evasione di ordini da stock (MTS).
durre i costi energetici tra il 15% e il 50% grazie alla sua capacità di diminuire drasticamente la quantità di calore solare assorbita dalle
LM: Come riuscite a rendere sostenibile l’intera filiera?
superfici.
VDM: Innanzitutto abbiamo adottato un rigido sistema di gestione
LM: Riguardo invece al prodotto, quali progetti di minor impatto
integrato, per il controllo di tutti i processi legati alla tutela dell’am-
ambientale state portando avanti?
biente, la sicurezza e salute dei lavoratori. L’azienda detiene importanti certificazioni, volte a promuovere processi produttivi meno in-
VDM: Nel 2019 abbiamo ricevuto il sostegno del Programma Opera-
quinanti per uno sviluppo sostenibile, e l’ottimizzazione dei processi
tivo Regionale nel progetto di sviluppo di pelli con caratteristiche di
produttivi in ottica di continuo miglioramento della qualità offerta e
oleo/idrorepellenza completamente esente dai PFAS (sostanze per-
del benessere dei propri dipendenti.
fluorurate) e dai derivati dei PFAS (sostanze polifluorurate). Questi
Abbiamo anche implementato un programma volto all’ottimizzazione
nuovi materiali avranno la caratteristica di essere conciati con un
dei consumi e alla riduzione dell’impatto ambientale. Nelle coperture
nuovo prodotto derivante da sostanze naturali. Le nuove tipologie di
degli edifici sono stati installati pannelli fotovoltaici che, producendo
pellami saranno quindi esenti da metalli pesanti quali il cromo e da
circa 500.000 kW all’anno – l’energia consumata in un anno da 500
sostanze pericolose e nocive quali la glutaraldeide.
persone – permettono l’autonomia in tutte le fasi di riviera. Grazie all’utilizzo congiunto dell’impianto fotovoltaico e di quello di cogene-
Sempre nel 2019 nasce anche il progetto di sostenibilità “100% Lea-
razione la conceria riesce a soddisfare quasi totalmente il suo con-
ther” che raccoglie i traguardi raggiunti a testimonianza dell’attenzio-
sumo elettrico, inoltre attraverso l’impianto di cogenerazione riutiliz-
ne e dell’impegno continuo verso obiettivi di sostenibilità volti alla
ziamo tutta l’acqua di raffreddamento del motore nel processo di
diminuzione dell’impatto ambientale. Il percorso si delinea a partire
tintura.
da una filosofia circolare, l’obiettivo è diventare una conceria senza do. Nel 2020 abbiamo lanciato infine la campagna social
monitoraggio computerizzato di alto controllo del consumo di gas,
#join sustanaibility con l’intenzione di sottolineare come
acqua ed energia elettrica. La conceria dispone di un depuratore di
gli atteggiamenti ecologici possano invertire la corsa verso
pretrattamento interno e di un sistema di riciclo dell’acqua dei botta-
il disastro ambientale.
li ed è dotata di impianti di illuminazione a led e inverter per una maggiore efficienza energetica.
L’azienda, infine, sta attivamente lavorando a progetti di
La tradizione conciaria si basa sul riciclo dello scarto dell’industria
ricerca. In particolare lo studio di un calcinaio senza solfu-
alimentare. Come accennato in precedenza, utilizziamo pelli da alle-
ro. Grazie a questa nuova tecnologia si cerca di eliminare
vamenti europei non intensivi e provvediamo al recupero degli scar-
completamente calce e solfuro durante la fase di riviera
ti di produzione. L’azienda si è dotata anche di strumenti per il moni-
ottenendo: un sottoprodotto al 100% organico - rimarranno
toraggio real time dei consumi, e in parallelo sta pianificando
infatti solo grasso e proteine -e rivendibile alle industrie
interventi futuri sullo stabilimento, in un percorso di sostenibilità
cosmetiche e/o alimentari e un processo biodegradabile.
ormai avviato e orientato alla certificazione ISO 50001.
La seconda grossa attività di monitoraggio delle performance ambientali si delinea attraverso una collaborazione
Nel 2017 abbiamo tinteggiato le pareti dei nostri stabilimenti con
con la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e
Airlite, una pittura minerale in grado di ridurre gli inquinanti dell’aria.
delle materie concianti (SSIP) per il calcolo del ciclo di vita
Una superficie di 100 mq coperta con Airlite ha la stessa capacità di
(LCA) dei nostri prodotti iconici, in modo da permetterci un
assorbire gli ossidi di azoto di una foresta di alberi ad alto fusto.
approccio più consapevole sulle nostre produzioni e
Grazie a questa speciale tecnologia, ci siamo trasformati in una fo-
sullo sviluppo di nuovi articoli.
Speciale FASHION
sprechi e senza scarti, una conceria del riciclo a tutto tonL’approccio sostenibile dell’azienda si esprime anche nel sistema di
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Speciale FASHION / ARREDAMENTO Intervista a FRANCESCO PIGOZZO, lean coordinator LAGO SPA
Rispettare il futuro, arredando. La supply chain di Lago
Conte (PD) e attualmente è presente in più di venti paesi con oltre novecento negozi selezionati fra cui numerosi store monomarca e più di centocinquanta progetti di hotel, B&B, spazi commerciali, ristoranti, bar e uffici in Italia e all’estero, in città come Roma, Londra, Parigi, Saigon.
LA NON FABBRICA Progettata nel 2008 dall’architetto Italo Chiucchini secondo i principi della bioedilizia domestica, la Lago Fabbrica (stabilimento produttivo) ha l’aspetto di una casa di vetro e legno, permeata dalla luce che invade gli spazi lavorativi, rendendo piacevole l’ambiente
Lago progetta e realizza arredamenti made in Italy, proponendo mobili dal design modulare, adatti non solo a tutte le aree della casa, ma anche a luoghi destinati alla collettività, come hotel, ristoranti, negozi e spazi di lavoro. Dagli stabilimenti ai prodotti, dalle materie prime agli imballaggi, tutto segue una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale
L’
azienda Lago viene fondata nel 1976 da Giuseppe Lago,
di lavoro. Si tratta di una “non fabbrica” di 11.000 mq: una grande
ma le origini dell’azienda risalgono alla fine dell’Otto-
casa per una famiglia composta da centinaia di persone, costruita
cento con Policarpo Lago, ebanista artigiano che svol-
secondo i principi della bioarchitettura.
ge la propria attività nelle ville nobiliari venete e nelle
Ogni arredo che esce dalla Lago Fabbrica viene realizzato con
chiese veneziane. I figli di Policarpo successivamente estendono la
grande attenzione alla qualità e alla durevolezza dei materiali, co-
produzione alle camere matrimoniali e a piccole serie di mobili per
niugando in ogni singolo pezzo l’affidabilità di processi industriali e
l’ingresso. Negli anni ‘80 l’azienda vanta una gamma di arredi che
la dedizione di una cura artigianale. La forza degli arredi Lago sta
va dalla zona notte alla zona giorno. Nel 2006, giunta alla quarta
nella semplicità, grazie alla pulizia di forme e di linguaggio, alla
generazione, diventa SpA e si apre al mercato internazionale, offren-
modularità ed alla mimesi architettonica. Il design Lago non si limi-
do anche all’estero il proprio design modulare e innovativo ed una
ta ai singoli prodotti, ma si estende ad una serie di sistemi modula-
comunicazione non convenzionale e
ri versatili e integrabili tra loro con cui arredare tutti gli ambienti
un forte orientamento al web e al digi-
della casa e gli spazi che gravitano oltre i confini dell’ambito dome-
tale che mantiene tuttora. A dirigerla
stico. Il sistema 36e8® in particolare, un modulo quadrato di 36,8
oggi sono tre fratelli – Daniele Lago,
cm di lato, ha cambiato il paradigma del contenere, fino ad allora
amministratore delegato e head of
basato sul rettangolo, consegnando alle persone una nuova libertà
design, Franco Lago, presidente, e Ro-
compositiva.
sanna Lago, control manager – affian-
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cati da un team di giovani dirigenti e
L’implementazione di un sistema di gestione ambientale secondo
collaboratori. Lago ha sede a Villa del
lo standard ISO 14001 per la salvaguardia dell’ambiente, l’adozione
di misure volte alla tutela della salute e della sicurezza delle perso-
in rapporto ai colli prodotti, abbiamo l’esigenza di avere un magazzi-
ne e l’adozione di un sistema di gestione in linea con i requisiti
no prodotto finito alto rotante e di avere il minor numero di scorte
dello standard internazionale OHSAS 18001, sono tutte scelte mos-
possibile.
se dalla volontà di Lago di rispettare i propri dipendenti e l’ambiente in cui opera. Da sempre infatti Lago impiega in ogni fase produt-
LM: Come garantire il rispetto dell’ambiente lungo tutta la filiera?
tiva materiali che non impattano sull’ambiente e si impegna nel FP: Tutte le materie prime vengono selezionate accuratamente così
i più alti standard qualitativi. L’utilizzo di vernici ad acqua prive di
come i nostri fornitori, non solo da un punto di vista di qualità ma
solventi evita inoltre l’emissione di sostanze organiche volatili no-
anche per il loro impegno nei confronti dell’ambiente. Un esempio fra
cive per l’ambiente, contribuendo ad una migliore qualità dell’aria e
tutti è Egger, al quale ci rivolgiamo per l’approvvigionamento del legno,
alla salubrità degli ambienti. Attraverso le parole di Francesco Pi-
scelto non solo per la grande qualità della materia prima ma anche
gozzo, lean coordinator Lago SpA, vediamo quali sono le peculiari-
per il suo contributo attivo all’ambiente attraverso le sue iniziative di
tà della Lago Fabbrica e del nuovo hub logistico, la cui costruzione
rimboschimento forestale. Inoltre, è da sottolineare l’ade-
è stata recentemente ultimata.
guamento di Egger alla normativa internazionale CARB per la riduzione della formaldeide della materia prima. Oltre al
Logistica Management: Come si presenta la Lago Fabbrica e
legno, per la realizzazione di alcuni tipi di mobilio impie-
come è suddivisa la produzione al suo interno?
ghiamo anche il vetro e in questo caso abbiamo scelto un fornitore locale praticamente a chilometro zero, data la
Francesco Pigozzo: Lo stabilimento si sviluppa su una superficie di
vicinanza con la nostra sede. A tutti i nostri partner inoltre
11.000 mq ed è suddiviso in due aree di lavoro, rispettivamente fale-
chiediamo di essere conformi alle principali certificazioni
gnameria e assemblaggio; quest’ultima è collegata direttamente al
ambientali ed esigiamo una tracciabilità delle materie prime
nuovo hub logistico, la cui costruzione è stata ultimata di recente.
sin dall’origine, così da avere una filiera controllata al 100%.
Partendo dalla concezione che ciascun cliente è il designer della
Nonostante questo, procediamo comunque ad un control-
propria abitazione, Lago offre un ventaglio di soluzioni componibili
lo qualità delle materie prime in ingresso.
che ognuno può adattare al proprio contesto abitativo proprio perché modulabili. Lo stesso mobile, ad esempio, può essere impiegato
LM: Come avviene il lancio della produzione e quali
nella composizione di una camera da letto piuttosto che appeso in
sono le fasi di trasformazione?
bagno e così via. Nel 2019 abbiamo prodotto 1.200 colli al giorno, con un volume di affari attorno ai 40 milioni di euro. L’intera produ-
FP: Ogni settimana abbiamo un target quantificato secon-
zione è made in Italy ed è realizzata presso la sede di Villa Del Conte
do due parametri (euro e numero di ordini) al raggiun-
seguendo i principi della lean production, perché avendo poco spazio
gimento del quale viene chiusa la raccolta degli or-
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ridurre scarti e consumi energetici al minimo, garantendo comunque
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la consegna al cliente. Per noi l’attenzione al cliente parte già a
REAGIRE ALL’EMERGENZA: L’ARREDO LAGO SI PROGETTA ONLINE
monte, con la primissima fase del processo, quella dedicata all’otti-
In questo particolare momento storico che vede il mondo
mizzazione del taglio dei
intero rallentare i suoi ritmi e molte realtà aziendali
dini. Dalla loro ricezione, abbiamo quarantadue giorni per garantire
pannelli in legno. L’operazione può essere svolta o per fare scorta a magazzino o per la realizzazione di un
sospendere la propria attività, Lago ha deciso di attivare un servizio di consulenza d’arredo online totalmente gratuito che consente ai consumatori di dialogare con progettisti, dealer e interior designer Lago comodamente da casa propria e in totale sicurezza.
prodotto, ma poco importa:
Tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00, si possono sviluppare
ogni taglio, con le proprie
nuove idee d’arredo e progettare spazi d’interni con il
dimensioni e caratteristiche, viene sempre etichettato e reso tracciabile così da sapere se ciò che ci serve è già
supporto dei professionisti Lago attraverso il sito www. lago.it. Tutti i progetti sviluppati saranno poi realizzabili in uno dei Lago store presenti in Italia e nel mondo, una volta terminata l’emergenza sanitaria. «È un momento delicato per tutti noi e in Lago abbiamo
in casa, riducendo al minimo
deciso di affrontarlo con positività, cercando di coglierne
gli sprechi e rendendo il pro-
le opportunità che tutte le crisi generano. – spiega
cesso molto più snello. Nell’estate del 2018, in falegnameria, è stato implementato un nuovo sistema auto-
Daniele Lago, CEO & Head of Design di Lago SpA – Viviamo in un’epoca dove grazie alle tecnologie possiamo relazionarci in totale sicurezza anche a chilometri di distanza. Per questo abbiamo deciso di metterci in ascolto e in dialogo con tutta la nostra
matizzato per lo stoccaggio
community. Le più di diecimila persone che ogni giorno
dei pannelli in entrata per
visitano il nostro sito potranno beneficiare per questo
rispondere alle crescenti richieste di diversificazione e flessibilità del manufatto.
periodo speciale di un nuovo servizio che consente loro di parlare e condividere contenuti con tutto il team Lago, ci sarò anch’io a farlo assieme ai nostri tanti interior designer sparsi per l’Europa. Non dimentichiamo che è
Dalle baie di carico, il mate-
spesso da situazioni forzate e complicate che scaturisce
riale viene prelevato da un braccio meccanico e stoccato all’interno
una grande energia innovatrice. Un pensiero va a tutte le
di un magazzino automatico, di 313 mc massimi, ubicato nel cuore
persone che oggi stanno soffrendo per questa situazione,
della falegnameria all’inizio del flusso produttivo permettendo un saving del 60% di spazio. In fase di prelievo, il braccio meccanico
e tanta energia per uscirne più forti e, soprattutto, più consapevoli di prima».
provvede a posizionare il pannello presso una delle due sezionatrici, ciascuna delle quali ragiona per logiche differenti: la prima è one
verniciatura, che può essere esterna presso un terzista o interna. In
piece flow per cui prende il pannello, lo taglia in base all’ordine e lo
questo caso, se si tratta di legno il pannello viene verniciato presso
passa alla squadrabordatrice per l’applicazione del bordo (make to
uno dei due centri di verniciatura a spruzzo di cui disponiamo; se
order); la seconda lavora per lotti che vengono direttamente stocca-
invece il semilavorato è in vetro, la verniciatura è eseguita da un robot.
ti a magazzino (make to stock).
È in corso, inoltre, un progetto per il passaggio alla vernice bio al posto di quella ad acqua attualmente utilizzata, scelta che permet-
Una volta tagliato, il pannello viene fatto scorrere su dei rulli e porta-
terebbe un risparmio del 34% di emissioni CO2.
to alla levigatrice; da qui viene prelevato dall’operatore – anche se entro qualche mese anche questa operazione verrà automatizzata
Con la verniciatura termina la fase di falegnameria ed inizia quella di
con l’introduzione di un braccio meccanico – e portato alla stazione
assemblaggio, dove sono presenti due grandi linee automatizzate:
successiva per essere personalizzato con le forature necessarie,
quella del 36e8, una delle icone brevettata da Daniele Lago, e quella
fatte in automatico. Successivamente il pannello passa alla fase di
dedicata invece alle cucine. Entrambe le linee convergono su una
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dorsale che, sviluppandosi in altezza sopra i centri di lavoro, conflu-
nuovo impianto per l’imballo smontato. L’imballaggio per noi è sem-
isce al magazzino prodotto finito. Il prodotto finito, già etichettato,
pre stato un passaggio delicato perché, eccezion fatta per alcuni
viene prelevato dall’operatore al fine linea, attraverso azzeratori di
mobili di dimensioni ridotte che consegniamo già montati, il resto
fatica, e riposto su delle ceste in attesa del carico del camion entro,
dei prodotti che esce dal fine linea richiede un confezionamento su
al massimo, due giorni.
misura. Con questa nuova cartonatrice, sarà possibile inserire le dimensioni dell’imballo necessario già a monte, così da sprecare meno
LM: Passiamo ora alla vostra nuova sede logistica. Come è stata
cartone possibile e migliorare il flusso in termini di efficienza. Inoltre,
organizzata?
quest’impianto ci consentirà di eliminare completamente il polistirolo dai nostri imballi da qui a sei mesi, rendendoli green al 100%.
FP: La costruzione dell’hub logistico è stata conclusa nel 2019 ed il
L’imballaggio per noi è molto importante perché è la prima cosa che
suo allestimento è tutt’ora in corso. Come per la Lago Fabbrica, anche
il cliente vede quando arriva la spedizione ed è per questo che viene
nell’hub logistico ritroviamo i principi della bioedilizia, con riscalda-
personalizzato dai nostri designer e periodicamente rinnovato con
mento a pavimento, luci a led dimmerabili, relamping delle vecchie
una nuova grafica.
luci e impianto geotermico che servirà tutta l’azienda con una notevole riduzione delle emissioni climalteranti. Nell’area del parcheggio
Una volta imballato, il collo viene ubicato grazie a un robot su ceste
saranno inoltre installate 4 colonnine per la ricarica delle macchine
che poi andranno caricate nel camion presso l’area prodotto finito
elettriche. All’interno dei 2.300 mq di superficie è presente un magaz-
dove staziona al massimo per 24/ 48 ore per essere poi consegnato
zino verticale di 14 metri dedicato alla ferramenta, il nuovo impianto
al cliente. L’operatore visualizza a monitor tutte le informazioni ne-
per l’imballo smontato e nell’area più prossima alle bocche di carico
cessarie per la preparazione delle spedizioni, ovvero numero di colli
verrà invece stoccato il prodotto finito. L’immobile in realtà non ospi-
da prelevare e qual è la baia di carico dedicata; grazie a un software
terà solo il magazzino, ma anche una nuova area di accettazione /
dedicato ogni percorso di prelievo e scarico della cesta è ottimizza-
spedizione merce, ampi spogliatoi per i dipendenti con armadietti
to e l’operatore è guidato da indicazioni visive e sonore al collo da
personalizzati dai nostri designer ed infine al piano superiore è stata
prelevare per procedere con l’allestimento del carico.
facente parte di una cooperativa sociale che aiuta persone con disa-
LM: Lato gestionale, infine, quali soluzioni avete adot-
bilità. Sostenibilità per noi è anche promuovere questo tipo di inizia-
tato?
tive sociali. Il magazzino nasce da un’esigenza produttiva, per cui è tirato dai consumi e le giacenze sono minime. Per fare questo incro-
FP: Grazie all’assegnazione di un bando europeo stiamo
ciamo i dati storici sui consumi con i dati previsionali su ciò che
portando a termine l’implementazione di un innovativo si-
crediamo possa essere utilizzato da qui a un mese e mezzo, guar-
stema ERP in grado di: coordinare tutti i flussi e processi
dando gli ordini in pancia, dimensionando il Kanban sia per l’approv-
aziendali; supportare l’interoperabilità tra le diverse aree;
vigionamento delle materie prime sia per la gestione della produzio-
gestire l’industrializzazione tramite palmari touch a bordo
ne. Grazie ad esso monitoriamo l’80% dei flussi in logica pull, il resto
macchina; ricodificare tutti i prodotti attraverso un nuovo
segue i principi del make to order. Dunque, il poco stock che abbiamo
sistema parametrico, più flessibile ed efficiente; aggiorna-
viene gestito sempre col Kanban per garantire che il flusso produtti-
re in real time il marketing di business sui trend di vendite;
vo sia tirato ed efficiente, evitando così gli sprechi di risorse e mate-
digitalizzare tutta la documentazione sia commerciale
rie prime. Abbiamo 8.000 cartellini Kanban che utilizziamo su di una
(preventivi, fatture, ecc.) che tecnica (manuali, procedure,
lavagna condivisa dai vari reparti.
libretti di montaggio). Quest’ultimo sarà anche di notevole impatto sull’ambiente, portando a una riduzione annuale
LM: Quali tecnologie sono presenti all’interno dell’hub logistico?
di 80.000 fogli A4 stampate, pari all’80% in circa in meno di carta. Inoltre prevediamo l’adozione di un WMS per otti-
FP: Oltre al magazzino verticale dedicato alla minuteria, già in fun-
mizzare le attività di magazzino e di un MES per miglio-
zione, presso il nuovo hub logistico sarà presente a breve anche un
rare il controllo della produzione.
Speciale FASHION
realizzata la nuova mensa aziendale dove verrà a cucinare uno chef
MARZO 2020 LM 51
Speciale FASHION / TRACCIABILITÀ
Il valore autentico del made in Italy con la blockchain Con il supporto di IBM e Sistema Moda Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente presentato il progetto “La blockchain per la tracciabilità del made in Italy” dove si propone un modello di certificazione della filiera basato sulla blockchain volto a salvaguardare l’autenticità del made in Italy. Presentiamo qui una sintesi dello studio di fattibilità
D
ifesa dell’eccellenza dei nostri prodotti sui mercati inter-
le opzioni disponibili per lo sviluppo di questa tecnologia e lancerà
nazionali, lotta alla contraffazione e sostegno alla com-
delle nuove sperimentazioni su altre filiere produttive.
petitività delle imprese manifatturiere sfruttando il poten-
La piccola e media impresa ha oggi il forte bisogno di un sostegno
ziale abilitante del digitale: è questa la finalità del
sistemico per poter migliorare la trasparenza e la tutela dei propri
progetto pilota “La blockchain per la tracciabilità del made in Italy”,
marchi, sotto molteplici punti di vista, sia all’interno della filiera di ap-
presentato ufficialmente a fine gennaio, dopo un anno di lavoro, e che
partenenza sia nei confronti dei consumatori finali. Di fronte a uno
vede il Ministero dello Sviluppo Economico in prima fila con il suppor-
scenario che mette in luce una frammentarietà di sistemi, approcci e
to di IBM e la collaborazione di Sistema Moda Italia e aziende della
iniziative, la blockchain mette a disposizione caratteristiche da para-
filiera del tessile italiano. Quello realizzato è un primo modello speri-
digma di riferimento con cui garantire la standardizzazione, l’immuta-
mentale che risponde a precisi bisogni e che può crescere con un
bilità e l’autenticità di dati e docu-
approccio progressivo e una visione di lungo termine, oltre a risultare
menti, la loro sicurezza, la riduzione
di facile replicabilità in altri contesti industriali. La blockchain, infatti,
dei contenziosi sulle transazioni e
appare particolarmente idonea per supportare la valorizzazione del made in Italy e superare le problematiche tipiche dei processi di trac-
Lo studio di fattibilità
ciabilità attualmente utilizzati. Un primo prototipo ha dimostrato che
“La Blockchain per la
i processi di lavorazione possono essere tracciati rendendoli trasparenti verso tutti gli attori della filiera del tessile (inclusi eventuali certificatori) e fornendo tutte le informazioni rilevanti per il consumatore al fine di un acquisto consapevole. Attualmente, il MiSE sta valutando
52 LM MARZO 2020
tracciabilità del Made in Italy” è disponibile sul sito del Ministero dello sviluppo economico mise.gov.it.
l’automazione dei processi, con un deciso miglioramento della pro-
filiera. Con la blockchain le attività di controllo sono automatiche: ciò
duttività complessiva.Lo studio di fattibilità del MiSE è partito dall’in-
significa che tutti gli attori della filiera hanno la possibilità di verificare
dividuazione delle principali problematiche della filiera da cui, appli-
ogni transazione nello stesso momento, a vantaggio del monitoraggio
cando metodologie innovative come il design thinking, sono emerse
della qualità complessiva del prodotto. Il suo utilizzo consente ai vari
sia le esigenze più significative – si va dalla semplificazione delle in-
soggetti della filiera di generare maggiore visibilità all’interno del pro-
terazioni all’accesso immediato alle informazioni, dalle logiche di in-
cesso di produzione e semplificare fasi complicate e costose, offren-
tegrazione con i gestionali delle imprese alla semplicità d’uso - sia le
do i seguenti principali vantaggi: standardizzazione e immutabilità
proposte di miglioramento dei processi di tracciamento interfiliera.
delle informazioni; sicurezza e autenticità delle informazioni relative
Con IBM, la fase di sperimentazione ha quindi prodotto un primo
ai prodotti; ottimizzazione della supply chain (accesso condiviso alle
prototipo basato su piattaforma blockchain, messa a disposizione
informazioni); riduzione dei contenziosi sulle transazioni e gli scambi;
delle aziende partecipanti via Cloud. Come caso di riferimento è stato
automatizzazione dei processi e miglioramento della produttività
scelto quello di un’azienda che emette al suo fornitore un ordine per
complessiva (formalizzazione di automatismi e controlli automatici).
un lotto di lino, verifica che la fibra sia certificata come biologica e ne realizza delle camicie per un particolare brand. Con un obiettivo di
La sperimentazione si è pertanto sviluppata intorno ad un caso d’uso
fondo: migliorare la tracciabilità, ostacolare la contraffazione e offrire
che permette di simulare il ciclo di vita del prodotto lungo tutta la fi-
al consumatore finale tutte le informazioni necessarie per un acquisto
liera, coinvolgendo i principali attori che caratterizzano l’ecosistema
consapevole.
di riferimento. È stato ipotizzato che un’azienda manifatturiera richieda al coltivatore un lotto di materia prima che deve essere certificato
IL TESSILE COME MODELLO DI RIFERIMENTO
come biologica. Un’autorità di certificazione può validare (o meno) il lotto di materia prima e la documentazione allegata, prima che il lotto possa essere spedito all’azienda manifatturiera e che, successiva-
proposto, è stato scelto di analizzare le peculiarità di uno specifico
mente venga lavorato e spedito al brand per essere venduto, infine, al
settore - il tessile - e di concentrarsi sul tema della tracciabilità, foca-
consumatore. Per effettuare una prima analisi, con il supporto delle
lizzando le analisi sulle seguenti dimensioni fondamentali: qualità,
associazioni di categoria, è stato individuato un gruppo di
origine e sostenibilità ambientale ed etica. La tecnologia selezionata
aziende rappresentativo dei principali attori della filiera del
per rispondere alle esigenze rilevate è la blockchain che, per le sue
tessile sul territorio nazionale, che è stato coinvolto in tutte
caratteristiche intrinseche, consente di tracciare in maniera sicura ed
le fasi del progetto consentendo di condividere conoscenze
immutabile le transazioni che si effettuano lungo una determinata
e punti di vista diversi. Il progetto si è articolato in diverse fasi, ognuna delle quali è stata caratterizzata dall’adozione di una specifica metodologia di lavoro. Ogni fase ha permesso di definire e raccogliere i requisiti per gli step successivi con il coinvolgimento di tutti gli attori identificati. Le attività svolte per caratterizzare il contesto di riferimento hanno portato alla stesura dei requisiti e dei desiderata delle aziende circa le funzionalità che una soluzione basata su blockchain dovrebbe posse-
Rappresentazione di un flusso digitale di beni ed informazioni su blockchain per la filiera tessile.
Speciale FASHION
Allo scopo di esplorare le potenzialità del paradigma tecnologico
dere per rispondere ai bisogni
MARZO 2020 LM 53
Speciale FASHION
- All’azienda manifatturiera di accettare o rifiutare un batch di materia prima in ingresso, associarlo (se approvato) ad un prodotto e di inserire le informazioni relative all’origine della fase di confezionamento (in ambito PoC, come simulazione, si è ritenuto di inserire puntualmente le informazioni richieste solo relativamente alla fase di confezionamento ed associare alle altre fasi dei valori in automatico); - Al brand di avere visibilità sulle fasi di lavorazione subite dalla materia prima (filatura, tessitura, nobilitazione e confezionamento), su origine ed eventuali certificazioni disponibili; - Al consumatore finale di ottenere delle informazioni di sintesi (origine, qualità, sostenibilità, etica) Tavoli di lavoro del workshop di Design Thinking.
di tracciabilità e supporto al made in Italy.
sul prodotto che sta acquistando. La rete realizzata si compone di due nodi, sui quali agiscono le cinque
Tramite lo sviluppo di una Proof of Concept (PoC) è stato possibile
tipologie di attori identificati come necessari per caratterizzare l’eco-
implementare, seppur in modo semplificato, alcune di queste funzio-
sistema (semplificato) del caso di riferimento. Tuttavia, i nodi blockchain
nalità. La PoC è stata realizzata utilizzando il framework Hyperledger
costituiscono solo una parte dell’architettura complessiva dell’appli-
Fabric, tecnologia che permette di implementare una logica di segre-
cazione realizzata nell’ambito della sperimentazione. Essa si compo-
gazione degli accessi, di modo che gli utenti che agiscono sul network
ne di un front-end sviluppato in Angular.js, che comunica con un’ap-
possano effettuare solo le azioni proprie al ruolo che ricoprono e si
plicazione di back-end implementata in linguaggio node.js. Tale
possa conoscere l’organizzazione che ha eseguito una specifica
applicazione funge anche da orchestratore tra la base dati – un data-
operazione. Tale tecnologia è stata scelta dal partner tecnologico in
base Cloudant – e i nodi della blockchain propriamente detti. All’inter-
base alla propria esperienza, ritenendola adatta a soddisfare impor-
no della base dati sono contenute tutte le informazioni
tanti requisiti necessari in un contesto di mercato (come ad esempio
relative agli utenti e ai loro profili. Nell’ambito della sperimentazione si
la sicurezza e la privacy in quanto consente l’accesso solo alle azien-
è utilizzato un singolo database per entrambi i nodi, ma in un contesto
de che ne hanno o avranno diritto), ed è stata resa disponibile su Cloud
produttivo si raccomanda di avere basi dati distinte per ogni nodo, per
per essere testato dalle aziende.
garantire la sicurezza delle informazioni.
Le possibilità offerte dal framework Hyperledger l’hanno reso partico-
L’intera applicazione realizzata è stata resa disponibile in Cloud, in
larmente adatto alle finalità della sperimentazione anche se è corret-
modo da darne accesso alle aziende per la fase di test. Pur nella sua
to affermare che esistono ovviamente soluzioni alternative
semplicità, l’architettura proposta comprende tutte le componenti di
che si possono considerare. In particolare, le funzionalità implemen-
un’applicazione di tipo blockchain, inclusa la definizione di uno Smart
tate permettono:
Contract che contiene le logiche di consenso che permettono di vali-
- Al coltivatore della materia prima (spesso non localizzato in Italia)
dare le transazioni eseguite dagli utenti. Tali logiche si riflettono anche
di inviare la documentazione all’autorità di certificazione, per ottener-
nella struttura del modello dati implementato, difficilmente sintetizza-
ne l’approvazione, rispondendo alla richiesta di raggiungere interazio-
bile in poche righe, motivo per cui rimandiamo alla lettura integrale
ni più snelle con gli enti certificatori.
dello studio di fattibilità “La blockchain per la tracciabilità del made in
- All’autorità di certificazione di visualizzare le richieste di certificazioni
Italy” (disponibile su mise.gov.it) per maggiori approfondimenti sugli
del coltivatore, per poterla visionare e quindi approvare o rifiutare;
aspetti più tecnici del progetto.
54 LM MARZO 2020
CONSIDERAZIONI EMERSE DALLE AZIENDE
Oltre ai requisiti di integrazione con le basi dati esistenti e di semplici-
PARTECIPANTI
tà di utilizzo, i partecipanti hanno espresso la richiesta di un sistema che abiliti lo scambio di informazioni quasi in tempo reale, in modo da
A valle della sessione di test, sono emerse dalle aziende delle consi-
essere compatibile con le logiche aziendali, senza che la necessità di
derazioni per indirizzare possibili sviluppi futuri. I partecipanti, infatti,
eventuali validazioni online (ad esempio l’approvazione da parte dell’au-
hanno sottolineato che la soluzione dello scenario to be non deve
torità di certificazione) implichi un rallentamento delle operazioni lo-
essere un’implementazione di un nuovo sistema gestionale (ERP) –
gistiche a causa dei tempi di attesa per l’ottenimento delle autorizza-
riproducendo le stesse logiche di vendita e acquisto che intercorrono
zioni. Inoltre, la soluzione dovrà essere sufficientemente scalabile per
tra clienti e fornitori lungo la filiera.
accogliere nuovi attori, come i terzisti e i laboratori d’analisi, fonda-
Al contrario, si è espressa la volontà di implementare una soluzione
mentali all’interno dell’ecosistema di riferimento.
basata su blockchain che semplifichi le interazioni tra aziende e certificatori per la condivisione di dati e documenti e, nello stesso tempo,
Infine, si è rimarcata la dualità di obiettivi che si vogliono raggiungere:
garantisca ad ogni attore di avere immediato accesso alle informa-
da un lato lo strumento finale dovrebbe presentare al consumatore
zioni di origine e qualità associate al prodotto. Perché ciò sia possibi-
tutte le informazioni sul prodotto per procedere ad un acquisto con-
le, da un punto di vista tecnologico, la futura blockchain dovrà inter-
sapevole; dall’altro, si è rimarcata l’importanza di abilitare metodi di
facciarsi, secondo logiche di integrazione, direttamente con i sistemi
lavoro più trasparenti che permettano di dare visibilità ed eventual-
gestionali delle aziende, sincronizzando le informazioni necessarie su
mente di ricompensare con riconoscimenti anche di natura economi-
prodotti/processi ed evitando un duplicarsi degli sforzi di gestione.
ca gli attori più virtuosi all’interno della filiera.
Sistemi AGV NAVI, l’industria 4.0 applicata alle macchine per la massima resa in termini di funzionalità e produttività del lavoro.
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L’Internet of Things come prezioso alleato nel lavoro quotidiano.
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Speciale FASHION
Ecosistema dell’industria tessile, come caratterizzato durante il workshop.
LA BLOCKCHAIN È PRONTA. E IL SISTEMA MODA?
e che coinvolga anche gli attori pubblici interessati. Il percorso effettua-
Le analisi e la sperimentazione effettuate evidenziano come la tecno-
to con il progetto promosso dal MiSE
logia blockchain appaia particolarmente idonea per supportare la
in collaborazione con IBM ha con-
valorizzazione del made in Italy, in quanto consente di superare le
sentito di far conoscere il valore di
problematiche tipiche dei processi di tracciabilità attualmente utiliz-
tale tecnologia, ma affinché questa
zati. Inoltre, la blockchain consente di democratizzare la filiera, ponen-
sia conosciuta massivamente e se
do tutti i partecipanti allo stesso livello e favorendo la creazione di un
ne possa valutare l’adozione in ma-
vero ecosistema rispetto alle logiche di filiera verticale, in cui i ruoli
niera estensiva lungo tutta la filiera
possono essere sbilanciati a favore del capofila. Crea anche fiducia
sono necessarie azioni specifiche,
tra i partecipanti grazie alla trasparenza ed immutabilità delle transa-
ad esempio: un piano di comunica-
zioni, premia la trasparenza e valorizza un sistema ‘aperto’, in quanto
zione atto a promuoverne la cono-
accessibile a tutti gli attori interessati, ove autorizzati dal modello di
scenza, facilitare la diffusione delle
governance della rete che potrà essere progettato. Purtroppo la co-
esperienze e la condivisione delle
noscenza sulle tecnologie emergenti da parte delle aziende è ancora
migliori pratiche.
limitata ed è, quindi, necessario garantire un adeguato processo di
Infine, sarebbe utile stimolare una
accompagnamento per facilitare la diffusione delle esperienze e la
progressiva digitalizzazione degli stessi, facilitando il recupero e la
condivisione delle migliori pratiche. Molti processi, inoltre, sono anco-
condivisione delle informazioni tra le aziende, la filiera stessa dovreb-
ra largamente tradizionali. Servono linee guida, standard contrattuali
be essere la principale fautrice per l’attivazione di processi di cambia-
e linguaggi comuni (utilizzando e valorizzando quelli già in uso nella
mento in tale direzione. Attualmente le informazioni sul prodotto sono
filiera come eBiz, il linguaggio standardizzato per gli scambi di dati e
distribuite tra attori diversi. Potrebbe essere, quindi, utile provare a
documenti all’interno della filiera tessile/abbigliamento/calzature) non
definire una strategia complessiva per la gestione e il coordinamento
solo per ridurre i costi di implementazione ma anche per innescare un
dei dati di filiera che permetta di costruire il racconto del prodotto e i
approccio alla digitalizzazione che parta dai principali snodi di valore
valori di cui esso è portatore.
56 LM MARZO 2020
Architettura blockchain implementata nell’ambito della sperimentazione.
NOVITÀ E PROPOSTE DAGLI ESPERTI DI SETTORE
DOSSIER 2020
TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO BD ROWA DEMATIC IMILANI JUNGHEINRICH LCS
MARZO 2020 LM 57
DOSSIER 2020 TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO
BECTON DICKINSON ROWA ITALY Automaticamente più efficienza e più elevati standard qualitativi nella logistica del farmaco
B
D Rowa™ sviluppa soluzioni tecnologiche personalizzate per il mercato della distribuzione intermedia del farmaco scalabili e interfacciabili con la maggior parte de i WMS o sistema
automatico esistente. Azienda leader mondiale per la produzione e commercializzazione di magazzini robotizzati, BD Rowa™ si pone come punto di riferimento per la fornitura di soluzioni logistiche integrate anche per i magazzini della distribuzione intermedia,
- La medio-bassa rotazione per distributori farma-
forti dell’esperienza di 180 impianti nel mondo,
ceutici di grandi dimensioni equipaggiati con si-
attivi presso i poli logistici dei più grandi player
stemi A-frame pre-esistenti dedicati all’alta
europei della distribuzione del farmaco.
rotazione. Il processo complessivo diventa molto più performante poiché eseguito da più stazioni
BECTON DICKINSON ROWA ITALY Contatto aziendale: Daniele Tomasello
I rapidi mutamenti del mercato della distribuzione
indipendenti, atte a lavorare in parallelo.
intermedia del farmaco, l’aumento costante delle
- Dall’alta alla bassa rotazione per distributori far-
referenze e le nuove normative europee in materia
maceutici di dimensioni inferiori, con gestione
di tracciabilità del farmaco hanno spinto BD Rowa™
completamente manuale. BD Rowa™ propone una
nella ricerca e sviluppo di soluzioni ad hoc per
soluzione completa per qualunque necessità.
aiutare depositari e grossisti farmaceutici ad affrontare queste costanti sfide.
COSA AUTOMATIZZA BD ROWA?
È inoltre possibile automatizzare diverse categorie merceologiche come DPC, narcotici, prodotti veterinari e articoli da frigo (da stoccare in com-
Via Brera 28 C 20010 Cornaredo MI
- I sistemi di automazione BD Rowa™ consentono
parti refrigerati). Tali prodotti “controllati” possono
Telefono 02 99990120
di elevare il livello di automazione, gestendo in
essere inseriti all’interno del robot in aree separa-
maniera automatizzata diverse categorie di pro-
te dagli altri farmaci per garantire la massima
dotti, in funzione delle specifiche esigenze.
sicurezza in fase di immagazzinamento e prelievo.
www.bd.com/rowa daniele.tomasello@bd.com
58 LM MARZO 2020
I sistemi automatici BD Rowa™ rientrano tra i beni strumentali cui si applicano i benefici fiscali di Industria 4.0, con il credito d’imposta al 40%
GESTIONE DEI PRODOTTI SPECIALI
ottimizzare il grado di automazione individualmen-
progettazione e realizzazione chiavi in mano: nul-
te, customizzandolo in funzione del ciclo di lavoro
la è lasciato al caso.
Narcotici: per la gestione dei narcotici, il magaz-
e del budget. Che si tratti di una nuova installazio-
zino automatico viene installato all’interno di una
ne o dell’ampliamento di strutture esistenti, le
camera blindata ed è possibile controllare l’acces-
soluzioni BD Rowa offrono approcci diversi per
so al software impostando delle credenziali per
ottimizzare il flusso dei processi con conseguen-
La collaborazione con BD Rowa™ non si ferma con
gli utenti autorizzati al log-in, garantendo la trac-
te riduzione della zona di picking manuale e au-
il collaudo ma prosegue grazie al programma di
ciabilità delle operazioni.
mento delle performance su questa categoria di
manutenzione post vendita. I tecnici BD Rowa™
prelievi, con personale impegnato in movimenti
sono altamente specializzati e utilizzano tecnolo-
molto più limitati.
gie di ultima generazione per il monitoraggio degli
Articoli da frigo: il magazzino automatico viene installato direttamente all’ interno di una cella frigorifera dedicata allo stoccaggio dei prodotti da conservare a temperatura controllata. Le numerose opzioni offerte dal sistema permettono di
ANALISI DEI DATI E PROGETTAZIONE:
ASSISTENZA: IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI BD ROWA™
impianti in funzione. Inoltre, così come avveniva con la precedente misura di incentivi, i sistemi automatici BD Rowa™ rientrano tra i beni strumen-
Il team di consulenza BD Rowa™ segue il cliente
tali cui si applicano i benefici fiscali di Industria
dalla A alla Z. Si parte con l’analisi dei dati di la-
4.0, con il credito d’imposta al 40%.
vorazione degli ordini, per individuare la soluzione più adatta alle esigenze del cliente e, in caso di
A prescindere dalla soluzione scelta, BD Rowa™
necessità, un software sofisticato simula l’inte-
garantisce sempre una tecnologia sofisticata,
grazione del sistema BD Rowa™ nel sistema di
massima affidabilità frutto di più di 20 anni di
automazione già presente presso il cliente. Studio,
esperienza e della continua ricerca in innovazione.
L’ESPERIENZA DEL DOTTOR STEFANO RE
direttore tecnico Re Roberto SpA
«Siamo diventati clienti BD Rowa™ nel lontano 2013, con l’inserimento dei primi due sistemi di stoccaggio e da poco abbiamo installato 2 Rowa™ Vmax 210, per un totale attuale di 8 macchine (di cui una adibita alla gestione di prodotti da frigo e una per la DPC) presso il nostro centro logistico. L’inserimento del sistema BD Rowa™ ha permesso un incremento notevole nell’automazione dei prodotti a bassa rotazione, evitando errori tipici del picking manuale e consentendo una perfetta gestione FEFO nonché un controllo puntuale della scadenza di ogni singolo pezzo. Attualmente con i robot gestiamo circa 140.000 pezzi di oltre 10.000 referenze, cioè il 16% delle richieste (con l’obiettivo di raggingere 15.000 referenze grazie agli ultimi 2 impianti installati). L’ottima integrazione del sistema BD Rowa™ con la logistica già esistente nel nostro magazzino ha notevolmente incrementato la produttività soprattutto nelle ore di picco degli allestimenti permettendo consegne tempestive e puntuali. L’affidabilità, la flessibilità e la precisione del sistema BD Rowa™ è davvero notevole e conveniente».
MARZO 2020 LM 59
DOSSIER 2020 TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO
DEMATIC Dematic punta sempre più a rafforzare il ruolo del software nei processi intralogistici rafforzando le proprie piattaforme WCS e WMS per offrire migliori funzionalità, capacità analitica e di supporto nella supply chain
D
ematic il partner tecnologico ideale per le aziende che affrontano problematiche di automazione della propria supply chain, con copertura geografica mondiale, esperienza secolare
con oltre 200 anni di storia ed un portfolio prodotti senza ombra di dubbio fra i più ampi del settore dell’automazione rivolto all’intralogistica, è divenuto recentemente anche il più grande fornitore a livello mondiale di veicoli a guida automatica (AGV). Gli AGV si sono aggiunti alle principali tecnologie
nizzati tra loro in sistemi più estesi e complessi in
che Dematic produce ed integra. Tra queste ricor-
grado di soddisfare le esigenze dei processi logi-
diamo, il range completo di sistemi di smistamen-
stici distributivi e produttivi a cui l’offerta Dematic
to lineari ed a anello tra cui spiccano quelli basati
si rivolge. La gestione di tali sistemi si basa sul
su tecnologia cross-belt, di cui la sede italiana ba-
software di ultima generazione denominato De-
sata a Cernusco Sul Naviglio rappresenta il Centro
matic iQ.
di Eccellenza a livello mondiale. Fondamentale è
DEMATIC Contatto aziendale: Melania d’Aniello Via Firenze 11 20063 Cernusco sul Naviglio MI Telefono 02 9290541 Fax 02 929054902 www.dematic.com vendite@dematic.com
60 LM MARZO 2020
poi citare i molteplici sistemi di stoccaggio auto-
Dematic iQ è una piattaforma software per l’intra-
matici a trasloelevatore per pallet e miniload per
logistica che opera con il principio knowledge-based
scatole/cassette, ed i sistemi di stoccaggio mul-
e che offre ai clienti le informazioni necessarie per
tishuttle che rappresentano una delle tecnologie
adattare e ottimizzare rapidamente le operazioni
più utilizzate nelle ultime realizzazioni. Per quan-
di evasione degli ordini della supply chain in tempo
to riguarda le tecnologie integrate a livello glo-
reale, sia in loco che in remoto.
bale, ricordiamo il sistema Autostore.
Questo software di ultima generazione permette di ottimizzare le operazioni gestite nei processi
Le diverse tecnologie citate vengono sempre più a
intralogistici grazie ad algoritmi di analisi avan-
costituire singoli sotto sistemi collegati e sincro-
zata per ottenere un valore aggiunto dai dati di
magazzino e aziendali, raccogliendoli e comuni-
degli ordini e dove si voglia spingere al massimo
candoli in tempo reale attraverso dashboard intui-
l’efficienza dell’operatore nel processo di picking,
tive su desktop, laptop e dispositivi portatili per una
implementando postazioni di lavoro del tipo mer-
soddisfazione ancora migliore dei clienti. Sviluppa-
ce-all’uomo. Il Multishuttle Dematic, giunto alla
ta su una piattaforma software unificata e aperta,
seconda generazione, rispetto alla versione prece-
la soluzione Dematic iQ offre la visione globale
dente presenta navette più leggere, più veloci, con
necessaria per prendere decisioni in tempo reale
re la gamma di applicazioni supportando la supply
il miglior rapporto qualità-prezzo e con una funzio-
sull’utilizzo di risorse mentre la sua capacità di in-
chain sia nei processi manuali che in quelli com-
nalità potenziata. Può gestire colli di formati di-
tegrarsi con operazioni e sistemi aziendali esisten-
pletamente automatizzati.
versi grazie ad un dispositivo di presa a dimensione variabile e grazie al suo design innovativo,
ti porta a un nuovo livello di trasparenza operativa per una presa di decisioni più intelligente in tutta la
Un altro dei punti di forza di Dematic nella realizza-
permette di ottenere produttività superiori in con-
rete della supply chain.
zione di sistemi automatizzati ad alte prestazioni
fronto alle tecnologie miniload tradizionali, miglio-
L’importanza che Dematic attribuisce al ruolo del
è la tecnologia Multishuttle, che consente di stoc-
rando le performance globali del processo di for-
software nei sistemi di automazione realizzati è
care scatole o contenitori e gestire flussi di ingres-
mazione ordini e riducendo la superficie necessaria
dimostrata ulteriormente dalla recente acquisizio-
so/uscita dal magazzino impensabili con i tradizio-
all’impianto.
ne di Digital Applications International Limited (DAI).
nali sistemi a trasloelevatore. Il sistema è
L’acquisizione di DAI, con cui Dematic collabora-
costituito da navette indipendenti in grado di
Il sistema Multishuttle rappresenta inoltre la solu-
va da anni, amplierà la gamma delle offerte di
muoversi lungo i corridoi della scaffalatura ese-
zione vincente per una delle sfide che si trovano ad
software intralogistici di Dematic con il sistema
guendo, grazie ai dispositivi di presa telescopici
affrontare gli operatori, qualunque sia il settore di
di gestione del magazzino di DAI. Il software De-
posti a bordo, le azioni di prelievo/ rilascio delle
applicazione, che influenza in modo particolare
matic supporta lo spostamento, lo stoccaggio e la
unità di carico gestite nell’impianto.
l’efficienza del processo di formazione ordini: la
distribuzione di merci attraverso l’intera catena
Questa soluzione si presta in maniera perfetta alla
necessità di consolidare gli ordini provenienti da
difornitura e il WMS di DAI, in associazione con
gestione dei processi di formazione ordini dove sia
diverse aree del magazzino su un unico supporto
l’automazione iQ di Dematic, consentirà di amplia-
necessario eseguire un elevato sequenziamento
di spedizione.
DEMATIC
L’azienda leader a livello mondiale offre una gamma completa di soluzioni automatizzate integrate, software e servizi per ottimizzare la supply chain. Dispone di una rete globale di oltre 7.000 professionisti della logistica altamente qualificati, centri di ingegneria e impianti di produzione situati in tutto il mondo. Dematic, integrata nel Kion Group, ha realizzato più di 6.000 sistemi integrati ed è in grado di rivolgersi alle piccole, medie e grandi aziende che operano in diversi settori di mercato.
MARZO 2020 LM 61
DOSSIER 2020 TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO
iMiLOG La peculiarità degli stampi del programma SPACE consiste nella versionabilità dei modelli, adattandosi così alla varie esigenze progettuali dell’integratore e del cliente finale
O
ltre a proporre un’ampia gamma di
gramma SPACE consiste nelle notevoli versioni
cassette, contenitori e accessori
disponibili, adattandosi così alla varie esigenze
quali container, pallet e cover, i
progettuali dell’integratore e del cliente finale.
iMilani offre anche la propria competenza nel settore dell’automa-
MATERIA PRIMA
zione logistica. A questo proposito la divisione
Quando la materia prima arriva in azienda, il ma-
specialistica iMiLOG è in grado di mettere a dispo-
teriale viene controllato scrupolosamente e
sizione il proprio staff di tecnici per la consulenza
certificato secondo i nostri severi standard qua-
e realizzazione di impianti specifici, sia con l’im-
litativi, con analisi di composizione, prove mecca-
piego della serie SPACE ad essi dedicata, sia con
niche, termiche e funzionali. Solo il materiale che
cassette e vassoi realizzati su specifiche richieste
supera questi test entra nei nostri silos.
del cliente. La peculiarità degli stampi del pro-
AUTOMAZIONE Space è il programma di cassette disegnato per impiego con magazzini automatici, nome che
iMilani Contatto aziendale: Gianluca Marzano Via Capitano Alessio 109 36027 Rosà VI Telefono 0424 583100 www.imilani.it automation@imilog.it
62 LM MARZO 2020
iMiLOG collabora con le principali aziende produttrici di automazione logistica sia a livello nazionale che europeo
sottolinea il suo punto di forza: l’ampia dimensione interna. Un risultato che nasce dall’ottimizzazione dei calcoli strutturali nel contesto di un design lineare, gradevole ed efficiente. Space nasce dall’esperienza decennale nello stampaggio di materie plastiche: è lo stato dell’arte nel settore delle cassette ed imballaggi per uso industriale e logistico. Space è perfetta ad uso interno allo stabilimento, per impieghi manuali e negli impianti mini-load e mini-shuttle. Permette
SPRINKLER
la suddivisione interna fino a 16 spazi con diviso-
base della logistica integrata 4.0. L’utilizzo di sistemi barcode, QR, e RFID serve
ri a pettine, con geometria della suddivisione
L’apertura dei fori sul fondo è regolabile (parziale
per comunicare immediatamente il contenuto
asimmetrica e la compartimentazione con ulte-
o totale) garantendo quindi il deflusso totale
della cassetta. Un file Excel messo a disposi-
riori contenitori inseribili all’interno della cassetta.
dell’acqua. Inserendo cartoni all’interno della cas-
zione del WMS abbina ad ogni barcode il relati-
setta, in caso di incendio, non sarebbe possibile
vo peso della cassetta: in questo modo è possi-
garantire il massimo deflusso dell’acqua usata
bile, durante le attività di picking e gli inventari,
Il programma Space iMiLOG prevede 3 tipi di
per lo spegnimento attraverso i fori sul fondo.
avere un’ulteriore verifica della merce prelevata o
fondi con diverse capacità di carico:
Ecco che diventano preziosi i 20 fori a parete,
esistente nella cassetta.
• fondo liscio con portata di 20 kg e 200 kg in
situati a poca distanza dal fondo, che assicurano
sovrapposizione, adatto per movimentazione lo-
la riduzione del liquido e quindi del peso gravante
gistica manuale e per magazzini automatici mini-
sulla struttura metallica. Il particolare posiziona-
Sappiamo quanto sia importante proteggere i
shuttle;
mento dei fori garantisce una nuova ridistribuzio-
prodotti nelle unità di carico. Così abbiamo pen-
• fondo rinforzato con portata 50 kg, capacità
ne dell’acqua ai livelli di carico inferiori. Viene
sato a diverse soluzioni per qualsiasi situazione
di accatastamento 300 kg. Flessione massima
quindi favorito il flusso d’acqua sulle zone in cui
operativa, dal materiale stivato in un mini-load a
di 5 mm quando prelevate sul lato corto. La par-
lo sprinkler non può agire per la presenza di cas-
quello in arrivo da sub-fornitori.
ticolare configurazione del fondo prevede una
sette nell’impianto. In questo modo i fori nelle
Space prevede 3 tipi di coperchi: separato, incer-
cornice perimetrale con le nervature disposte a
cassette contribuiscono al più rapido spegnimen-
nierato e integrale. Mentre i primi coperchi preve-
45° e con un bordo d’invito per ridurre al minimo
to dell’incendio.
dono maniglie di apertura sui lati corti e movimen-
PORTATE
l’impatto acustico sui rulli. La parte centrale è disegnata con nervature ortogonali a geometria
PERSONALIZZAZIONE
CHIUSURE
tazione con robot antropomorfo ed azzeratori di peso, tutti offrono la possibilità di sigillatura con
variabile, con una leggera concavità, a compen-
La personalizzazione grafica della cassetta è un
reggette sui lati lunghi, e con sigilli e piombini sui
sazione della flessione a pieno carico;
valore decisivo, poiché ne comprova la proprietà
lati corti. Inoltre, il coperchio integrale offre la mas-
• fondo sandwich con portata 120 kg e flessione
e ne facilita l’identificazione anche durante i pro-
sima protezione del contenuto da liquidi, rivelando-
inferiore a 5 mm a pieno carico. La flessione si
cessi logistici esterni. Space è personalizzabile
si molto importante nei magazzini automatici:
riduce a meno di 1 mm con portata di 75 kg. Ca-
con loghi da stampo o IML, In-Mould-Labelling,
qualora venisse azionato il sistema antincendio, il
pacità di accatastamento 300 kg. Il fondo perfet-
l’esclusivo processo che consente di applicare
coperchio integrale evita l’entrata dell’acqua nella
tamente liscio e il bordo perimetrale con invito
un’etichetta stampata anche fino a 6 colori duran-
cassetta e il conseguente aumento di peso sulla
danno origine a una estrema silenziosità nel tra-
te la fase d’iniezione, rendendola fissa ed inalte-
struttura metallica. iMiLOG collabora con le princi-
sporto a rulli.
rabile nel tempo.
pali aziende produttrici di automazione logistica sia
Recentemente Space ha ottenuto la certifica-
IDENTIFICAZIONE
a livello nazionale che europeo.
zione per movimentazione con robot antropo-
L’interazione autonoma con i sistemi di identifica-
I nostri tecnici sono a vostra disposizione invian-
morfo e carico pari a 120 kg.
zione all’interno del flusso dei materiali è alla
do una e-mail a automation@imilog.it.
MARZO 2020 LM 63
DOSSIER 2020 TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO
JUNGHEINRICH MINILOAD JUNGHEINRICH STC 2B1A, UN NUOVO FUORICLASSE IN MAGAZZINO Grazie ad una gestione energetica intelligente, alle dimensioni compatte e alle prestazioni elevate, i magazzini automatici miniload Jungheinrich assicurano la massima efficienza
I
l nuovo miniload recentemente sviluppato in
nuovo design riduce al minimo lo spazio riservato
casa Jungheinrich è pensato per assicurare
ai finercorsa; la nuova colonna con struttura a
la massima efficienza nelle movimentazioni.
traliccio non solo permette la massima scalabi-
Grazie a tecnologie all’avanguardia e a un
lità del dispositivo (fino a 25 metri), ma anche la
innovativo design, il miniload Jungheinrich
massima stabilità nonostante la sua struttura
STC 2B1A garantisce elevate prestazioni e, al
leggera; il sistema di trazione tramite doppia
contempo, maggiore efficienza e ottimizzazio-
cinghia e binario Omega-drive è progettato per
ne dei costi di gestione del magazzino.
magazzini sempre più “salvaspazio” ed efficienti.
Tutto questo è stato possibile grazie all’introdu-
STC 2B1A è oggi il più potente miniload della
zione di una serie di elementi di innovazione: il
sua categoria. Con una velocità massima di oltre
Il sistema integrato di recupero energia “SuperCaps” riduce al minimo i consumi energetici
JUNGHEINRICH Contatto aziendale: Roberto Lorino Via Amburgo 1 20088 Rosate MI Telefono 02 908711 Fax 02 908712335 www.jungheinrich.it info@jungheinrich.it
64 LM MARZO 2020
La più elevata capacità di movimentazione della sua categoria
6 m/s e la sua accelerazione da top di gamma, si
del dispositivo e, allo stesso tempo, una scalabi-
Jungheinrich è una vera e propria macchina ad
classifica come la miglior macchina per alte pre-
lità fino a 25 metri.
alte prestazioni, attualmente il migliore sul merca-
stazioni. È dotato inoltre di accumulatori di ener-
to. Nessun altro trasloelevatore della sua categoria
gia, i cosiddetti “SuperCaps”, che accumulano
Il Dr. Klaus-Dieter Rosenbach, presidente dei
può eguagliare le capacità di movimentazione di
l’energia rilasciata durante la frenata e la immet-
Sistemi Logistici, spiega: «Con STC 2B1A Jungheinrich
STC 2B1A. Abbiamo sviluppato per i nostri clienti
tono nuovamente nel sistema di azionamento in
definisce un nuovo standard. In termini di capacità
una soluzione logistica intelligente ed economica
fase di accelerazione. Innovazioni che hanno
di movimentazione, efficienza energetica, utilizzo
senza pari che contribuisce a una significativa ri-
permesso a Jungheinrich di ridurre il fabbisogno
degli spazi e flessibilità, il primo miniload di
duzione dei costi operativi».
energetico e i relativi costi di approvvigionamento fino al 25% rispetto ai suoi concorrenti. Jungheinrich ha inoltre progettato il miniload STC 2B1A per ottenere la massima efficienza in termini di utilizzo dello spazio. Grazie all’innovativo design e alla trazione Omega-drive integrata, il miniload offre il più ridotto finecorsa della sua categoria. Rispetto alla concorrenza, STC 2B1A Jungheinrich consente ai suoi clienti di beneficiare di una capacità di stoccaggio significativamente superiore, pur mantenendo elevata la portata. Un’altra innovazione è il design all’avanguardia e modulare del montante: la sua struttura leggera garantisce una stabilità particolarmente elevata
Le dimensioni più compatte della sua categoria per una maggiore capacità di stoccaggio
MARZO 2020 LM 65
DOSSIER 2020 TECNOLOGIE
MAGAZZINO AUTOMATICO
LCS LCS è specialista dell’intralogistica e vanta a portafoglio diversi moduli software proprietari in grado di automatizzare e governare i flussi di materiale all’interno della fabbrica LCS, MAGAZZINI AUTOMATICI E MATERIAL HANDLING
P
dei materiali, che gli specialisti del software adattano e personalizzano sulla base delle più diverse
recursore dell’Industria 4.0, con pro-
esigenze progettuali.
poste indirizzate verso i processi di
LogiMHS offre infatti alta scalabilità, massima
automazione intralogistica dal 1989,
possibilità di personalizzazione e la disponibilità
LCS è oggi altamente specializzata
di molti moduli specializzati collaudati in 30 di
nella progettazione e realizzazione
esperienza:
di soluzioni chiavi in mano per magazzini auto-
LCS Contatto aziendale: Emanuela Baracchetti Via Bernini 30 20865 Usmate Velate MB Telefono 039 6755901 Fax 039 6755990 www.lcsgroup.it info@lcsgroup.it
66 LM MARZO 2020
matici e material handling.
• LogiWARE per la gestione fisica del magazzino
Soluzioni studiate e progettate nei minimi dettagli,
automatico
affidabili nel tempo e che garantiscono il massimo
• LogiCON per la supervisione e il controllo di tra-
valore aggiunto al cliente. LCS è specialista dell’in-
sloelevatori e trasportatori
tralogistica e vanta a portafoglio diversi moduli
• LogiDRIVE per la supervisione e il controllo di
software proprietari in grado di automatizzare e
veicoli a guida automatica LGV/ AGV/ AIV
governare i flussi di materiale all’interno della fab-
• LogiCRANE per la supervisione e il controllo di
brica, dalla movimentazione allo stoccaggio, fino
carriponte
al prelievo e all’allestimento della spedizione. Lo-
• LogiTRASP per il controllo di sistemi di movimen-
giMHS (Material Handling System) è la soluzione
tazione automatica
modulare di LCS per la gestione e movimentazione
• LogiTRASLO per il controllo dei trasloelevatori.
LCS è in grado di offrire soluzioni chiavi in mano integrando il software più appropriato alla propria meccanica, dando vita a sistemi di movimentazione e stoccaggio che soddisfano le più diverse esigenze progettuali
Per ogni realizzazione, LCS assicura semplicità ed intuitività dell’interfaccia a tutti livelli, lo stato dell’impianto in real time visualizzato sul layout e una dashboard dedicata per il monitoraggio continuo dei KPI. LCS è in grado di offrire soluzioni chiavi in mano integrando il software più appropriato alla propria meccanica, dando vita a sistemi di movimentazione e stoccaggio che soddisfano le più diverse esigenze progettuali: magazzini automatici per pallet e cassoni, per scatole e cassette,
Barberis Canonico, uno tra i più antichi lanifici del
del magazzino ai livelli tessitura e orditura, inse-
con trasloelevatori, miniload oppure shuttle/mul-
mondo, inizia nel 2017 a fronte di una produzione
rimento anello di ricircolo e nuovi caroselli di pi-
ti-shuttle, in singola, doppia o multi-profondità,
di oltre 10 milioni di metri di tessuto con oltre
cking/contropicking e di una navetta doppia in
autoportanti e da interno (per citarne alcune). LCS
3.000 varianti. Inoltre, la clientela ordinava le pez-
grado di gestire l’intera testata di 5 trasloelevato-
gestisce tutto il ciclo di vita di un impianto, dalla
ze di stoffa per la produzione sartoriale quasi in
ri. Infine, LCS è intervenuta su LogiWare, il
progettazione allo sviluppo del software fino all’in-
just-in-time e la fornitura doveva essere tempesti-
software proprietario LCS per la gestione del
stallazione e al service completo per il ciclo di vita
va. In primo luogo, l’intervento di revamping del
magazzino automatico, al fine di abilitarlo alla
con manutenzione preventiva, assistenza 24/7 e
magazzino automatico filati svolto da LCS ha ri-
gestione delle nuove funzionalità di movimen-
interventi di revamping. Questi ultimi consentono
generato i trasloelevatori che presentavano pro-
tazione. L’intera area è stata quindi predisposta
di aggiornare lo stato tecnologico del magazzino
blematiche meccaniche, di posizionamento, di
per futuri ampliamenti. Il revamping tecnologico
automatico per ammodernarlo dal punto di vista
basse prestazioni e di ricambistica introvabile.
e l’ampliamento del magazzino hanno portato ad
elettrico, meccanico, software o di marcatura CE,
Successivamente, LCS si è occupata dell’amplia-
un maggiore controllo sul prodotto oltre a garan-
a seconda delle esigenze. LCS progetta e realizza
mento del magazzino intensivo filati costituito
tire maggiore sicurezza agli operatori. La ridefini-
interventi di revamping e ampliamento a tutti i
da 3 trasloelevatori e con 3.024 posti pallet e
zione dei flussi ha risolto la congestione nelle aree
livelli, anche per impianti realizzati da terzi garan-
del rifacimento completo dei conveyors interni
di movimentazione merci e ha reso il flusso nel
tendo maggiore e costante controllo sul prodotto
ed esterni. In particolare, la capacità di stoccag-
magazzino di Vitale Barberis Canonico coerente
oltre che maggiore sicurezza per gli operatori, se-
gio è stata ampliata mediante un nuovo impianto
con le esigenze di estremo servizio richiesto dal-
condo i migliori standard attuali.
dotato di 2 trasloelevatori asserviti a 4 nuovi fron-
la clientela internazionale del lanificio.
ti di scaffalatura per un totale di 2.106 posti pallet.
Grazie agli interventi di LCS il magazzino automa-
REVAMPING E AMPLIAMENTO DEL MAGAZZINO AUTOMATICO PER MANTENERE ALTA LA SODDISFAZIONE DEI CLIENTI
tico si è potuto evolvere, esprimendo oggi magÈ stato poi effettuato un rifacimento completo
giore produttività, efficacia ed efficienza per as-
dei trasportatori interni ed esterni al magazzino
secondare le crescenti esigenze dei clienti, sempre
Il progetto di revamping e l’ampliamento del ma-
per un aumento drastico delle performance dei
più mutevoli a fronte dei nuovi trend di mercato
gazzino automatico realizzato da LCS per Vitale
circuiti di estrazione Udc con sostituzione testata
emergenti.
IL GRUPPO LCS Da 30 anni LCS progetta, fornisce e installa chiavi in mano magazzini automatici, sistemi di material handling e impianti di automazione industriale. Le realizzazioni LCS spaziano dal comparto alimentare all’industria manifatturiera, dalla distribuzione alla farmaceutica e trovano applicazione in ogni settore che necessiti di strutture logistiche ad alta qualità, efficienza e automazione. LCS SpA, capofila del Gruppo, viene affiancata da LCS Automation per le attività di automazione industriale in ambito automotive e da 4Next Solutions per soluzioni WMS dedicate ai magazzini tradizionali.
MARZO 2020 LM 67
Supply chain Ing. DAVIDE MARRONI Operations Manager, MONTECOLINO SPA Ing. STEFANO DALLA VIA Partner, BW CONSULTING SRL
Collaborative Improvement per aggredire gli sprechi di sistema Benché sia da tutti accettato che l’ottimo di un sistema non si può ottenere cercando di ottimizzarne le parti, la storia delle organizzazioni, e un’aberrazione del pensiero razionale, portano ancora a cercare la riduzione di sprechi e perdite all’interno delle singole Funzioni. Questo caso dimostra come sia possibile ricercare l’efficienza in modo olistico e senza compromessi in situazioni complesse di prodotto/mercato
68 LM MARZO 2020
L
a Mass Customization, divenuta di moda alla fine del seco-
competenze e orientamenti omogenei, sul Processo, che taglia tra-
lo scorso, si basa su una contrapposizione tra Mercato e
sversalmente l’organizzazione. D’altro canto, il modo prevalente per
Tecnologia. Considerando, infatti, il valore dell’Utilità per chi
risolvere questo problema è la logica push del “throw over the wall”,
vende e chi produce il bene, si crea un conflitto nella valu-
che consiste nel definire con chiarezza e precisione i confini di respon-
tazione di ampiezza e profondità del catalogo. L’Area Commerciale
sabilità di ciascun ruolo e attenervisi strettamente (Fig. 2).
vede solo vantaggi nell’estensione del portafoglio prodotti: • stupire il cliente con un’offerta che superi ogni possibile attesa;
Ogni passaggio, ogni lancio oltre
• migliorare i margini perché chi acquista riconosce il valore della
il muro della struttura, diventa
differenziazione;
quindi un’opportunità di riduzione
• contrastare i concorrenti eliminando, ad esempio, i player di volume;
costi, facendo giustizia del flusso
• coprire le inefficienze con gli overhead, distribuiti con criteri favo-
di lavoro sul prevaricare del silos,
revoli a piccole tirature.
su ciò che va fatto rispetto a
Figura 3
Per contro l’Area Produttiva, del frazionamento dell’offerta, subisce
quanto regole e procedure prescrivono di fare. Se poi prevale l’approc-
solo gli oneri dovuti a:
cio per Processi, è utile recuperare un’affermazione basilare della
• maggiori costi di setup (indisponibilità impianti e perdite d’avvia-
Teoria dei Vincoli, secondo cui non è il peso della catena che ne
mento);
condiziona la resistenza ma il suo punto più debole, su cui occorre
• maggiori necessità di programmazione, coordinamento e controllo;
focalizzare l’attenzione (Fig. 3).
• maggiori rischi di non conformità legati alle varianze indotte sul processo;
Ogni altro intervento, paradossalmente, è controproducente non
• maggiori criticità legate all’uso dello spazio, alle movimentazioni, agli imprevisti.
solo perché non serve e dunque, nella logica dei sette Tipi di Spreco (Fig. 4), è una Perdita di Processo, ma perché ogni iniezione di capacità provoca Sovrapproduzione dunque aumento del WIP ovvero
di anime dell’azienda si crea una
maggiori costi e inefficienze. Accettando questo assunto di base, se Utilità
In definitiva (Fig.1), tra le due granTECNOLOGIA
MERCATO
è vero che nell’interfaccia tra le Funzioni si evidenziano le maggiori
contrapposizione che finisce per
criticità, è evidente come sia proprio su quel confine che occorra
trovare il suo equilibrio in un com-
concentrarsi. Quando si produca in Make To Stock, il punto di discon-
promesso ben lontano dal first
tinuità è rappresentato, anche fisicamente, dalle scorte, per se stesse
best. La stessa dicotomia si ripe-
uno spreco. Il caso che illustreremo parte proprio dall’obiettivo di una
te in diverse altre situazioni in cui
riduzione del circolante attraverso la razionalizzazione del magazzino
gli interessi dei ruoli confliggono
Gamma
ed è dovuta al prevalere atavico della Funzione, che raccoglie
ma, prima di affrontarlo, vale la pena premettere che non si tratta di
Figura 1 SOVRAPPRODUZIONE
MOVIMENTI
MAGAZZINI DIFETTI
7 SPRECHI TRASPORTI
ATTESE PERDITE DI PROCESSO
Figura 2
Figura 4
MARZO 2020 LM 69
Supply chain
RENÉ DESCARTES E IL “DISCORSO SUL METODO”
un progetto lean. Non si è pensato, infatti, di contenere le giacenze abbattendo i tempi di setup e dunque i lotti con tecniche SMED (Fig. 5), ma, unendo l’approccio orientale allo Scientific Management occidentale, di ottenere una soluzione sostenibile nel contesto in cui
Figura 5
si operava. In particolare si è apprezzato del Lean Thinking: • il forte senso di collaborazione, presente nel termine Total ripetuto
Box 2
LA PRIMA regola è di non accettare mai alcuna cosa come vera a meno di non conoscerla evidentemente come tale. LA SECONDA regola è di dividere ognuna delle difficoltà che io esamini in tante piccole parti quanto sia possibile e necessario per meglio risolverle. LA TERZA regola è di condurre in ordine i miei pensieri cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a conoscersi, per salire a poco a poco e come per gradi fino alla conoscenza dei più complessi. E L’ULTIMA regola, di fare ovunque della enumerazioni così complete e delle rassegne così generali da essere sicuro di non omettere nulla.
in vari metodi (si pensi al Total Production Maintenance o al Total Quality Management), e che deriva dall’espressa volontà di far leva
suggestivo l’uso di cartellini, paint strategy, shadowing o altre segna-
sulla competenza e sul vissuto delle persone nell’affrontare problemi
lazioni visive, si assumono queste soluzioni come inefficaci quando
complessi;
la gestione di un magazzino non si riduca a poche decine di codici ma
• l’uso dei visual (“A drawing is worth a thousand words”) per far emer-
superi le diverse migliaia;
gere i problemi evitando di nasconderli nella confusione del quotidia-
• l’approccio per scomposizione dei problemi complessi, con cui risol-
no, perché sono i problemi la prima fonte di miglioramento;
vere il dilemma “grandi numeri e razionalità limitata” procedendo ad
• l’armonia, che risponde alla necessità di evitare i compromessi, di
un’analisi incrementale e ricomponendo poi, pezzo per pezzo, il siste-
cercare una soluzione che soddisfi le parti (Box 1), costruendo rela-
ma nel suo insieme (Box 2).
zioni e risolvendo i conflitti attraverso la negoziazione per principi (separare le persone dal problema, focalizzarsi sugli interessi non
MONTECOLINO SPA
sulle posizioni, inventare opzioni a reciproco vantaggio, insistere su criteri oggettivi).
Montecolino Spa nasce nel 1971 come produttore di moquette e, nel
Box 1
corso dei successivi cinquanta anni, consolida la propria posizione sul Dello Scientific Management, invece, si sono conservati i seguenti
mercato italiano e su alcuni mercati europei (Spagna e Francia in
aspetti:
particolare) divenendo azienda leader nel settore delle coperture
• la razionalità del pensiero ingegneristico ovvero basato su numeri e
tessili per esposizioni. Il processo produttivo (Fig. 6) inizia con una
dati, su misure oggettive e su una teoria che non occorre mettere ogni
estrusione di granulo di polipropilene e la sua colorazione con pigmen-
volta in discussione perché fondata su solide basi matematiche (es.:
ti master. La fibra così ottenuta viene filata e tagliata in continuo per
nessuno può mettere in dubbio la formula del lotto economico, alme-
essere imballata in attesa che la sua struttura molecolare si assesti.
no finché si accettino le condizioni in cui è stata ottenuta);
Dalle balle di fibra, previo, laddove previsto, il melange delle miste,
• l’uso della tecnologia, dove, per quanto possa essere semplice e
seguono le fasi di cardatura e resinatura con termofissaggio in essic-
LE ARANCE IMPOSSIBILI UN TIPICO CASO USATO NELLE BUSINESS SCHOOL per richiamare a un pensiero collaborativo evitando facili atteggiamenti competitivi, vede due contrapposte descrizioni di una trattativa commerciale. Da una parte il Venditore è portato a pensare all’Acquirente come ad un opportunista senza scrupoli che spingerà ad appropriarsi di una partita d’arance strappandola al miglior prezzo. Dall’altra, chi compra, attraverso diversi indizi e palesi illazioni, è spinto a ritenere la controparte un freddo calcolatore che nulla è disposto a concedere nonostante i nobili scopi che, con quelle arance, ci si propone (ricavare un principio indispensabile per una economica ma efficace cura anticancro). Il caso, svolto con un role playing, non ha soluzioni a meno che, leggendolo attentamente, non sfugga un particolare: A CHI COMPRA OCCORRE UN’ESSENZA PRESENTE SOLO NELLA BUCCIA MENTRE CHI VENDE È INTERESSATO AL SUCCO.
70 LM MARZO 2020
MISCHIA E STABILIZZAZIONE
ESTRUSIONE
CARDATURA
FILATURA
TAGLIO
RESINATURA
Figura 6
catoio. I processi operativi, che si articolano poi in una quindicina di
chiavi in mano dove un unico interlocutore si occupi sia della produ-
altre fasi di lavorazione (calandratura, stampa digitale, a rotocalco, a
zione a specifica (es.: tonalità del prodotto finito) sia della posa in
getto d’inchiostro, laccatura, serigrafie, taglio a misura ecc.), si decli-
opera e, una volta terminato l’evento, della rimozione e dello smalti-
nano in un catalogo ampio (circa 300 gruppi articolo per 10.000 refe-
mento a norma delle coperture. Se questa logica abbatte la Funzione
renze differenti per dimensioni, tipologie di resinatura e finiture), una
di Utile delle Vendite (tramite gare al ribasso è il cliente a dettare il
presenza crescente sui paesi UE (l’incidenza dell’export è raddoppiata
prezzo) ha anche una forte ripercussione in termini di processo pro-
nel giro di tre anni passando dal 20% del 2016 a più del 40% a fine
duttivo. Una parte importante dei volumi (tra il 15 e il 20%) viene pro-
2019), uno sviluppo del fatturato del 20% nell’ultimo triennio e un
grammata con ampio anticipo su poche specifiche varianti e dunque
servizio door to door su più di 3.500 clienti. Due terzi del giro d’affari
esce dalla logica del Make to Stock. Negli ultimi anni questo ha age-
provengono da produzioni interne (in particolare due Gruppi Articolo
volato la rotazione delle scorte e dato un forte impulso in termini di
impegnano gli impianti per una parte cospicua della capacità produt-
tirature ma, vista la bassa rimuneratività rispetto al mercato Retail, vi
tiva), la quota restante
sono non poche resi-
viene da referenze di
stenza a spingere, per
seconda fascia o com-
il futuro, in quella dire-
mercializzati (Purcha-
zione. Benché il prodot-
se For Resale). Indi-
to finito rappresenti
pendentemente dalla
solo la metà del valore
provenienza interna/
a magazzino, per il resto distribuito tra ma-
esterna, gli articoli possono poi essere in col-
Figura 7
Figura 8
terie prime e semilavo-
lezione o fuori collezione, prodotti su specifica del cliente o acquista-
rati sia di estrusione che di carderia, la stretta sul circolante e la
ti a stock (Fig. 7).
minore redditività del business Contract, spinsero l’azienda a rivedere la gestione delle scorte puntando ad un aumento della loro rotazione
All’interno di questi cluster, inoltre, dato che la tonalità del colore è
sui quattro cluster in cui queste erano state suddivise (Fig. 8).
importante e si nota una volta in posa, anche la partita di provenienza le insieme a quello prodotto in una data diversa). Da ultimo, ogni fine
RIDURRE LE SCORTE DEI PRODOTTI IN COLLEZIONE
bobina di semilavorato, e di norma le bobine sono almeno tre per ogni
Come insegna ogni buon manuale, la distribuzione del lavoro e il co-
lotto di cardatura, produce delle pezze di dimensioni non a catalogo,
ordinamento sono alla base di tutte le organizzazioni. Dopo aver co-
dei fuori misura che il cliente non richiede esplicitamente e che ten-
struito la curva ABC del fatturato dei prodotti in collezione (Fig. 9) e
dono a stazionare in magazzino. A questi elementi di complessità si
dopo aver verificato che la domanda lumpy dei codici a bassa tiratura,
è aggiunto, nel 2017, un nuovo business: il canale Contract. Se, infatti,
non gestibile con nessun modello previsionale, poteva, per contro,
il tradizionale cliente Montecolino era il rivenditore o l’installatore, i più
venir influenzata dell’azione di vendita, si decise di separare il proget-
grandi Centri Fieristici stanno chiedendo progressivamente un servizio
to in due filoni: i prodotti di volume sarebbero stati studiati dalla Logi-
può essere elemento differenziante (lo stesso articolo non è vendibi-
MARZO 2020 LM 71
Supply chain
COSTO DEL MANTENERE
Box 3
La voce più complessa, nella definizione del lotto economico, è il valore dell’indice con cui fissare il costo del mantenimento a scorta. Il metodo analitico consiste nel calcolare il rapporto: Costi Annui Totali
Fatturato
Valore Medio del Magazzino
Numero di Gruppi Articolo Figura 9
stica mentre gli altri sarebbero stati affidati al Commerciale. Dato il
In particolare al numeratore vanno inserite le seguenti voci: ✔ affitto (o ammortamento) del capannone e delle attrezzature; ✔ polizze assicurative; ✔ effetti fiscali; ✔ utility (luce, riscaldamento, acqua ecc.); ✔ obsolescenze (es.: valore del non movimentato da più di 2 anni); ✔ personale; ✔ mancati ricavi da un investimento alternativo. Al denominatore è poi sufficiente inserire un dodicesimo della sommatoria delle scorte valorizzate a fine mese. Un metodo sintetico si limita, invece, ad aggiungere il costo del denaro (il 2%, nel caso in esame) ad una stima dei costi di gestione sostenuti (es.: 15%).
ripido profilo della domanda, solo due Gruppi Articolo, sui 184 in collezione, per un totale di meno di 200 codici, ricadevano quindi nella
ne. In prima battuta, si pensò di esaminare la base dati degli ordini
definizione analitica dei parametri di gestione con l’obiettivo, colpendo
disponibili nell’ultimo triennio suddividendola in un dataset di training
il 25% dell’immobilizzo in scorte e il 65% del fatturato, di ottenere un
(il 2016), per trovare un algoritmo che consentisse un’accettabile
vantaggio sensibile, in termini generali, da una loro maggiore rotazio-
previsione della domanda, e in un dataset di test (il 2017 e il 2018), per simulare il comportamento del magazzino a fronte di lotti di produzione e punti di riordino costruiti sui forecast. Questa strada, provata su una decina di codici, risultò però troppo macchinosa e del tutto
VOLUMI
improponibile nella gestione corrente. Fu dunque preferito un metodo semplificato che, attraverso i dati dell’anno precedente, assunti come previsione, calcolasse i parametri di gestione, con ragionevole frequenza. Tale approccio fu reso possibile in quanto, per i due Gruppi Articolo (noti coi nomi commerciali Magic e Tris), la distribuzione della domanda per volumi venduti, all’interno di ciascuna classe (Fig. 10), CODICI
mostrava, codice per codice, un profilo sostanzialmente invariato nel corso del triennio. Per la gestione della scorta, si scelse quindi il modello a lotto economico (EOQ) e punto di riordino (ROP) rinfrescato ad ogni trimestre (Box 3). Oltre a questi indici, di abituale utilizzo in un sistema di Material Management, si introdusse un ulteriore fattore, pensato per proteggere la scorta da eventi anomali. Si era osservato, infatti, che tra gli ordini sulla singola referenza era possibile trovare degli outlier, casi molto al di fuori della distribuzione normale. Per evitare gli shortage conseguenti, repentine carenze di giacenza libera causa di stock out, si pensò allora di introdurre un allarme dimensionando, con ordini Big One, una soglia per ogni codice al limite del 90% della dimensione delle singole posizioni collocate nell’intervallo scorrevole dei 12 mesi precedenti (Y-to-Y). Scartato, in fase di order entry, il blocco a sistema, si decise di inserire un pop up che, a fronte di un Big One, ricordasse al Customer Service, prima di una conferma, di condurre una verifica con il Planner. Se questi non riteneva a rischio la situazione della giacenza, si poteva procedere in logica Make To Stock (con prelievo
Figura 10
72 LM MARZO 2020
da magazzino), in caso contrario si sarebbe proposta una data di
consegna in logica Make to Order. Stabilito il ricalcolo trimestrale dei
lievo, evitando di procedere secondo la più comoda modalità LIFO
parametri sul Y-to-Y, si valutò l’effetto del sistema nei primi sei mesi
(Last In First Out) e cercando le matricole impegnate sull’ordine. Oltre
(doppio ricalcolo) del 2019, ottenendo un sensibile miglioramento
a creare due indici, la dimensione della partita media e l’incidenza dei
dell’indice di rotazione sia per il Gruppo Articoli Magic (passato da 11,5
fuori misura, rilevandoli ad ogni fine mese, si avviarono controlli a
a 19,8) che Tris (passato da 10,6 a 18,1). Questo risultato è senz’altro
campione per verificare la corretta applicazione delle nuove regole e
discutibile perché condotto confrontando dati certi (il passato) e dati
comprenderne le cause di violazione. Sul fronte, infine, dei Gruppi
ipotetici (ottenuti da calcoli). Va osservato, tuttavia, che, al momento
Articolo caratterizzati da basse rotazioni e piccoli volumi, si stabilirono
in cui scriviamo queste pagine, le applicazioni EOQ/ROP non sono
le informazioni utili a chiamarne il ripristino: il consumo degli anni i-1
ancora del tutto disponibili, mancando lo sviluppo della gestione dei
e i-2 sui due mesi in avanti, lo stato dello stock, la rotazione attuale, il
Big One, e che lo stato delle giacenze, soprattutto per i codici poco
lead time di approvvigionamento. In base ai riscontri ottenuti dalla
richiesti dal mercato, richiederà diversi mesi per assestarsi. Il criterio
Forza Vendita, sui casi di prevedibile variazione, a cura del Commer-
seguito, inoltre, non è prescrittivo ma sussidiario, in quanto non si in-
ciale, i quantitativi a stock vengono ora modificati in logica net change.
tendeva affatto creare degli automatismi che escludessero l’intervento umano. Al contrario, il sistema è pensato come un supporto alle decisioni, influenzabili da molti altri aspetti di cui non si è in grado di
RIDURRE LE SCORTE DEI PRODOTTI FUORI COLLEZIONE
tener conto ex ante (si pensi, ad esempio, alla convenienza di accodare ad un lotto in MTO un anticipo di produzione sullo stesso prodot-
Per intervenire sui prodotti d’acquisto a stock, opportunità decise dai
to in MTS). Le logiche di Material Management fin qui descritte non
Titolari a fronte di proposte o visite presso altri produttori, si decise di
tenevano conto, però, della presenza di due variabili di gestione del
analizzare innanzitutto il processo con cui questi articoli entravano
magazzino: la diversità di sfumatura all’interno dello stesso colore,
nell’offerta Montecolino. Ricostruitolo in una serie di incontri con i
dovuta a partite diverse di materia prima, e la tendenza ad accumula-
vari attori che vi intervenivano (Fig. 11), si osservò una criticità nel
re le pezze fuori misura, ovvero di lunghezza non a standard conse-
propagare l’informazione della disponibilità e della tipologia del pro-
guenza del fine resinatura di una bobina di semilavorato. Su questo
dotto alla Forza Vendita. Si decise, pertanto, di modificare il flusso di
fronte, intervenendo sul sistema informativo, si mostrò al Customer
lavoro ponendo l’obiettivo di collocare sul mercato gli articoli non
Service la serie più prossima alla quantità richiesta partendo dalla più
gestiti entro tre mesi dal ricevimento a magazzino, misurando l’ageing
vecchia, se presenti più alternative, ed evidenziando i fuori misura. Al
delle scorte (Box4) e intervenendo con una riduzione progressiva del
Magazzino, invece, si chiese di seguire l’indicazione della lista di pre-
listino all’approssimarsi della scadenza assegnata.
Figura 11
MARZO 2020 LM 73
Box 4
€DAYS & STOCK AGEING
Disponendo, per ogni pezza a magazzino, della data di messa a stock è possibile applicare al suo valore un dodicesimo del costo del mantenere (17%) per ogni mese di stazionamento a scorta. In questo modo, il prodotto da più tempo in deposito, viene a pagare un affitto indicativo degli oneri sostenuti per la sua conservazione. A titolo di esempio si considerino tre pezze, tutte del valore di 100€, presenti rispettivamente: A da 6 mesi, B da 9 mesi e C da 12 mesi. Gli €days complessivi risulteranno: Mesi
Tasso
Dicembre 2019
1,42%
Novembre 2019
2,83%
Ottobre 2019
4,25%
Settembre 2019
5,67%
Agosto 2019
7,08%
Luglio 2019
8,50%
Giugno 2019
9,92%
Maggio 2019
11,33%
Aprile 2019
12,75%
Marzo 2019
14,17%
Febbraio 2019
15,58%
Gennaio 2019
17,00%
A
B
C
€Days
LESSON LEARNED • Skunk Works: un principio utile quando si intervenga sull’organizzazione è promuovere delle soluzioni, valutarne l’efficacia in un campo
8,50 €
ristretto (l’Isola di Prova) ed essere pronti ad abbandonarle se non in grado di garantire gli obiettivi che ci si era prefissati in termini di effi-
12,75 €
cacia ed efficienza. Nel definire i ripristini di codici basso rotanti e di 17,00 €
€Days
38,25 €
piccoli volumi, si tentarono diversi modelli previsionali (Simple/Weighted Moving Averages, Single Exponential Smoothing, Holt Winters ecc.) prima di concludere che la semplice proiezione del bimestre dei due
SALES & OPERATIONS COMMITTEE
anni precedenti e la conoscenza del mercato del Commerciale fossero la migliore alternativa in termini sia di strumentazione IT sia di
Al di là dei risultati ottenuti nel controllo e riduzione delle scorte, l’atti-
pratica utilizzabilità.
vità svolta ha aperto un canale di collaborazione tra due Aree spesso
• Rasoio di Occam: una diretta conseguenza degli skunk works e del
in conflitto tra loro: il Sales, che risponde ad un mercato sempre più
valore di “numerosi piccoli insuccessi”, fu la semplificazione nel mo-
esigente, e le Operations, che affrontano processi via via più comples-
dello di calcolo dei parametri di gestione a scorta per i due Gruppi
si. Questo risultato era stato ottenuto da una chiara definizione dei
Articolo, Magic e Tris, di maggior tiratura. Pensando, inizialmente, ad
ruoli e dalla necessità di collaborare per un obiettivo comune attraver-
un oggetto molto più complesso che, attraverso la scomposizione di
so esperienze e professionalità complementari.
trend e stagionalità, si basasse sulla previsione della domanda, trime-
Per mantenere la tensione ottenuta con il progetto, si è creato un
stre per trimestre, da inserire nella formula del lotto economico e nel
comitato presieduto dalla Direzione Generale in cui discutere l’anda-
calcolo della varianza del volume ordinato, si scelse invece di aggior-
mento di alcuni Logistics KPI (Fig.12) forniti dal Controller, segnalare
nare i parametri ogni tre mesi, utilizzando l’anno scorrevole. Analoga-
le criticità rilevate e presentare le azioni in corso per rimuoverle. Le
mente il calcolo dell’ageing delle scorte, inizialmente adottato per
metriche per gli incontri trimestrali, vengono prodotte mensilmente
dare evidenza dei costi cumulati a magazzino, fu in seguito abbando-
utilizzando algoritmi e basi dati ufficiali, analizzate per tempo dai
nato, preferendo il segnale più evidente ed immediato dell’indice di
Data Owner e discusse ex ante dal Responsabile Operations e dal
rotazione. Sono questi dei semplici esempi di come si sia messo in
Commerciale, concordando le azioni di contrasto prima di una loro
pratica un principio postulato nel 1300 dal monaco inglese Guglielmo
presentazione ufficiale.
di Ockham secondo cui “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem” (“Gli elementi [di un ragionamento] non vanno moltiplicati più
Provaglio d’Iseo – Dicembre 2019
Indicatori di performance Prodotti industrializzati gestiti in logica ROP/EOQ (Magic e Tris): Giacenze a magazzino e fatturato (ultimi 12 mesi scorrevoli) Numero Big One/Numero ordini evasi Proliferazione pezze (mq per partita) Indice di rotazione (ultimi 12 mesi scorrevoli) Incidenza pezze fuori misura Giacenze a magazzino e fatturato altri pavimenti (ultimi 12 mesi scorrevoli) Giacenze a magazzino e fatturato secondo catalogo (ultimi 12 mesi scorrevoli) Prodotti a catalogo industrializzati e commercializzati Indice di rotazione Prodotti fuori catalogo (non a collezione e/o fuori standard e/o primette) Slow moving (percentuale a valore dello stock di più di 3 mesi) Indice di rotazione Gestione dei resi e reclami Numero reclami/Numero ordini di periodo Distribuzione dei reclami per tipologia e valore Tempo medio di risposta al reclamo nell’ultimo trimestre Call Rate (rapporto tra note credito e fatturati mensili)
Figura 12
74 LM MARZO 2020
del necessario”), principio di buon senso che porta a prediligere soluzioni coerenti e sostenibili ad altre, ottimali ma complesse. • Lavoro di Gruppo vs. Gruppo di Lavoro: spesso si considera il Teamwork come una serie di riunioni dove i partecipanti decidono azioni con l’esercizio del consenso. Questa modalità operativa, utile quando sia necessario confrontare idee e opinioni perché elimina il pensiero estremo conciliando alternative divergenti in base al principio “in medio stat virtus”, proviene da una scuola di pensiero che, attraverso casi di scuola (Box 5), interpreta la condivisione come la prima regola per affrontare problemi complessi. In realtà occorre considerare secondo un’ottica più profonda il significato di Team. Vi ricade, infatti, ogni situazione in cui dei professionisti lavorino per lo stesso obiettivo, affrontando gli stessi vincoli e utilizzando le stesse risorse, ovvero quando competenze diverse operino in modo coordinato per
Valutazione dell’Esperto
Classificazione di Gruppo
Classificazione singola
Box 5 Valutazione singola
IL CASO TERREMOTO
NONOK
OK
vere prima di esaminare la realtà) e una attitudine alla tolleranza (di-
GROUPTHINK & BAND WAGON
Box 6
Tre sono i rischi, di natura psicologica, che limitano l’efficacia del Lavoro di Gruppo: • Ozio sociale (Social Loafing), si manifesta quando partecipanti che pure avrebbero idee, know how e capacità di analisi/sintesi per accidia o apatia si ritirano in buon ordine lasciando che siano gli altri a fare il lavoro. • Blocco creativo (Production Blocking), conseguenza del predominio di un elemento logorroico e iperreattivo che impedisce agli altri di intervenire costringendoli ad un educato ascolto passivo. • Remora valutativa (Evaluation Apprehension), situazione ricorrente quando, temendo il giudizio degli altri, uno o più partecipanti si autoescluda dalla discussione temendo di apparire stupido o poco informato.
modificare il proprio contesto di lavoro. È stato questo ciò che s’è
sporsi nei confronti di un interlocutore assumendo che possieda un gradiente di verità superiore al proprio). In altri termini, per superare i silos radicati nella struttura funzionale, occorre sostituire all’atteggiamento eristico del “cerco di aver ragione sull’avversario” quello veritativo del “cerco di trovare conferme nelle tesi che l’altro mi propone”. Questa critica alle convinzioni più radicate (Challenge of Conventional Wisdom), non è né scontata né naturale perché le opinioni rappresentano la nostra identità ed è normale farle passare per principi, lasciandole invariate nonostante il mondo cambi.
CONCLUSIONI
realizzato nel progetto descritto, evitando di far scadere il Gruppo di Lavoro a un astratto Lavoro di Gruppo, con le aberrazioni che spesso
Anche gli interventi apparentemente più tecnici, guidati da modelli e
ciò comporta (Box 6). In definitiva, se è giusto usare il Wisdom of
strumenti consolidati, quando applicati in un qualsiasi contesto di
Crowds, l’aiutino chiesto al pubblico per rispondere ad un cavillo pre-
lavoro, vanno adattati all’organizzazione e alle persone che li dovranno
testuoso, su temi dove regni il buon senso comune (es.: la ricerca del
mettere in atto. Occorre, in particolare, che si crei, tra i vari attori azien-
punto critico nel processo di gestione dell’acquisto a stock), è inutile
dali, un senso di partnership e di comune destino: i due veri pilastri del
e dannoso farlo laddove know how e tecniche consolidate siano in
Collaborative Improvement.
MARZO 2020 LM 75
Variazione Assoluta
Un team di sei persone, che stava esaminando un progetPrg. AZIONI to in una saletta posta nel seminterrato di un edificio, resta bloccato a seguito di un violento terremoto che ha interrotto ogni via d’uscita. Il buio è completo e un paio di A Tentare di rimuovere le macerie dall’ingresso al primo piano persone sono state leggermente ferite. Si sente un sibilo B Ripartire i sandwich e razionarli per i prossimi giorni e odore di gas, i telefoni non funzionano ma, dalla funzione radio di un cellulare, si comprende che la situazione C Accendere le candele per riuscire a vederci e a farsi scorgere dai soccorritori all’esterno è terribile: i servizi (telefoni, acqua, gas e luce) D Individuare e assicurarsi un rifornimento d’acqua non saranno attivati prima di 72h. È chiaro che la permaE Ripartire i sandwich e mangiarli a cena la sera stessa nenza in questo ambiente ristretto durerà per più giorni. F Discutere delle strategie di sopravvivenza a lungo termine a livello di gruppo Esplorando lo scantinato si scopre: G Percuotere i tubi con la chiave inglese in acciaio • una torcia elettrica e due candele; H Assegnare una persona all’ascolto della radio in attesa di aggiornamenti • attrezzi vari (candeggina, secchio, una chiave inglese, un cacciavite); J Verificare se qualcuno presenta ferite e prestare i soccorso d’emergenza • un kit di pronto soccorso (bende, cerotti, disinfettante, I Interrompere l’erogazione di luce, acqua e gas aspirine); L Progettare tecniche di segnalazione diurne e notturne mettendole subito in pratica • una scatola di fiammiferi e sei lattine di bibite; M Purificare la fonte d’acqua • una macchina da caffè, mezza brocca e tre confezioni TOTALE -1 di instant coffee; • quattro sandwich di insalata di pollo e due pacchetti di patatine; • sei cubetti di ghiaccio in un freezer. grado di dare la soluzione. Utilizzando l’esempio citato da James Il gioco consiste nel decidere quali delle 12 azioni suggerite, sono le 7 favoreSurowiecki circa la valutazione del peso di un bue, risultato molto più voli alla sopravvivenza e quali sono le 5 che, invece, creano pericolo. Innanzitutto si richiede una valutazione per ogni singolo Decisore e poi un confronto preciso calcolando la media di diversi pareri rispetto a qualsiasi sinin gruppo. Il gioco ha una soluzione ed è il parere dell’esperto che indica le seguenti priorità: gola ipotesi, non si sarebbe ottenuto lo stesso esito se si fosse chiesto 1 Interrompere l’erogazione di gas, acqua e luce (I) perché al ripristino delle alimentazioni si incorrerebbe in rischi di incendio/sversamenti. il peso di un cubo d’acciaio di un metro di lato. 2 Prestare soccorso ai colleghi (J) per evitare che le ferite si infettino. 3 Assegnare a un collega l’ascolto della radio (H) per ricevere eventuali • Compromessi vs. sintesi: l’organizzazione per Funzioni tende a diconsigli da esperti ed essere aggiornati sugli sviluppi. stribuire il potere secondo logiche di equilibrio e segregazione, in 4 Rifornirsi d’acqua (D) riempiendo il secchio e ogni altro contenitore, recuperando quanto sta dentro i tubi prima che sia contaminato. modo che le decisioni siano prese da un contraddittorio, da una com5 Scegliere tecniche di segnalazione (L) in modo da richiamare l’attenzione dei soccorritori. petizione di opposti interessi e, in definitiva, da un ricorso costante a 6 Decidere opportune strategie di sopravvivenza (F) per tenere occupate le persone, rinsaldare lo spirito di gruppo ed evitare isterismi. scelte second best e a giochi a somma zero (“Io vinco tu perdi”). Se 7 Ripartire i sandwich e mangiarli (E) trattandosi di carne di pollo, infatti, invece si basa il confronto su Team caratterizzati da obiettivi, risorse finirebbero ben presto per avariarsi. 8 Purificare l’acqua (M), operazione pericolosa se condotta con prodotti e vincoli comuni e da una responsabilità condivisa su di un processo, non idonei. 9 Battere i tubi con un oggetto metallico (G) per evitare di creare scintille al compromesso si sostituisce una sintesi nata dalla valutazione in un ambiente potenzialmente saturo di gas. 10 Ripartire e razionarli (B) perché potrebbero portare ad avvelenamento della migliore alternativa possibile (nel rispetto del Rasoio di Occam) da sostanze avariate. 11 Rimuovere le macerie (A) perché potrebbero cadervi addosso, meglio e dall’impegno a collaborare per realizzarla. Condizioni per operare in che a farlo sia qualcuno dall’alto, non dal basso. questo modo sono la negazione dei pregiudizi (ipotesi accolte come 12 Accendere le candele (C) perché, come per le scintille create battendo metallo su metallo, possono causare esplosioni o incendi.
Contract Logistics di DAMIANO FROSI, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del POLITECNICO DI MILANO e ELENA TAPPIA, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del POLITECNICO DI MILANO
Tecnologia, organizzazione e competenze: la svolta per una Logistica 4.0 La Ricerca 2019 dell’Osservatorio Contract Logistics ci ha mostrato un settore in rapidissima trasformazione, come dimostrato da tutti i temi affrontati durante l’anno. La ricchezza di contenuti emersi ci ha anche portato a decidere – insieme con i membri dell’Advisory Board - di dedicare più spazio alla presentazione dei tanti risultati della Ricerca, aggiungendo al convegno plenario mattutino del 21 novembre due sessioni parallele pomeridiane di approfondimento sui temi dell’evoluzione degli immobili logistici e della collaborazione tra diverse filiere. Di seguito una sintesi dei principali risultati della Ricerca.
76 LM MARZO 2020
Le modifiche del quadro normativo (introduzione del Decreto Dignità e firma del CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizioni anche da parte delle associazioni rappresentanti le cooperative), congiuntamente alla necessità di avere una sempre maggiore visibilità sulle attività di magazzino e sulla situazione contributiva e fiscale, hanno portato gli operatori del settore ad esplorare nuove soluzioni I PRINCIPALI NUMERI DEL MERCATO
I
mente società fornitrici di tecnologia, così come Startup che offrono piattaforme digitali per l’incrocio di domanda e offerta, confer-
numeri di mercato parlano di un mercato in salute - seppur con
mando la crescita del ruolo della tecnologia, che risulta
qualche incertezza sul 2019. In particolare il valore del fatturato
fondamentale per determinare la value proposition dei fornitori di
delle aziende “italiane” di logistica conto terzi nel 2017 è stato
servizi logistici.
pari a 82,6 miliardi di €, confermando l’andamento positivo re-
gistrato nel 2015 e nel 2016, con una variazione percentuale pari a
I MODELLI ORGANIZZATIVI PER LA GESTIONE DEI
+3,8% in termini reali rispetto all’anno precedente. La crescita del
MAGAZZINI
settore è stata trainata dall’aumento del PIL (+2,2%) e del traffico merci (+3,4%), ma soprattutto dal sostanziale incremento delle
A livello di organizzazione, l’attenzione della Ricerca si è focalizzata
esportazioni (+7,6%). L’analisi svolta a partire da un campione di
sulle diverse forme di subappalto nella gestione dei magazzini. La
bilanci 2018 conferma il trend positivo del fatturato, raggiungendo
terziarizzazione di queste attività coinvolge tradizionalmente tre tipo-
gli 84,0 miliardi di €, con un incremento pari a +0,7% in termini reali
logie di attori: committenti, operatori logistici e cooperative, con un
rispetto al 2017. Sulla base delle proiezioni relative all’andamento
subappalto dell’attività logistica da parte dell’operatore logistico alla
dell’economia italiana nel 2019, tuttavia, ci si attende un rallentamen-
cooperativa. Le modifiche del quadro normativo (introduzione del
to del trend di crescita (-0,2 % in termini reali rispetto al 2018, con un
Decreto Dignità e firma del CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedi-
fatturato di Contract Logistics che aumenterebbe comunque in
zioni anche da parte delle associazioni rappresentanti le cooperative),
termini assoluti raggiungendo gli 84,5 miliardi di € nel 2019). Dal
congiuntamente alla necessità di avere una sempre maggiore visibi-
punto di vista della terziarizzazione, il modello prodotto dall’Osser-
lità sulle attività di magazzino e sulla situazione contributiva e fiscale,
vatorio ha registrato una crescita importante, raggiungendo il 41,7%.
hanno portato gli operatori del settore ad esplorare nuove soluzioni.
La crescita e la dinamicità del mercato sono sottolineate anche
Tra queste vi sono l’aumento della quota di personale dipendente
dall’analisi relativa alle operazioni di Merger&Acquisition, ben 76 nel
all’interno dei siti (spesso affiancato da lavoro in somministrazione),
periodo 2015-2019. Da segnalare che queste operazioni riguardano
il rafforzamento delle relazioni riducendo il numero di cooperative,
spesso operatori di categorie differenti, portando ad un superamen-
e l’introduzione di srl la cui maggioranza può essere detenuta da un
to delle distinzioni tradizionali, in particolar modo a livello di Global
Operatore logistico o da una APL. Il 70% del campione di operatori
Supply Chain. Tali operazioni coinvolgono sempre più frequente-
logistici esaminato ricorre a più di una soluzione nel portafoglio di
MARZO 2020 LM 77
Contract Logistics
Tipicamente nella gestione dell’appalto sono importanti il coinvolgimento nella selezione del personale, la relazione con i preposti, la piena visibilità sull’operatività di magazzino, l’integrazione dei sistemi informativi, l’impatto dell’assenteismo e lo stimolo al miglioramento continuo
LA LOGISTICA 4.0 - IL FOCUS SULLA DISTRIBUZIONE E I TRASPORTI La rivoluzione Industry 4.0, fenomeno che sta trasformando profondamente i processi aziendali, non riguarda soltanto il mondo della manifattura ma anche quello della logistica. Le soluzioni 4.0 si basano su tecnologie che creano una copia digitale del mondo
siti gestiti, a testimonianza dell’eterogeneità delle scelte di impo-
fisico e la utilizzano per prendere decisioni complesse in modo
stazione del subappalto. L’impostazione organizzativa della gestio-
rapido. Nell’Edizione 2018 sono state analizzate le principali solu-
ne del magazzino è in evoluzione, con ripercussioni non tanto sul
zioni di Logistica 4.0 disponibili per i magazzini, mentre nell’Edizio-
costo orario della manodopera - che dipende dal contratto di rife-
ne 2019 abbiamo ampliato ulteriormente l’analisi, focalizzando
rimento -, quanto su di una serie di elementi che impattano su ef-
l’attenzione sul trasporto su gomma nelle diverse tipologie di ser-
ficacia ed efficienza del subappalto e che possono essere suddi-
vizi offerti: trazione primaria (FTL), collettame (LTL), distribuzione
visi tra fattori legati alla gestione dell’appalto o alla resilienza
last-mile. In particolare, l’area di studio è stata definita come il
dell’appalto. Tipicamente nella gestione dell’appalto sono impor-
collegamento tra un nodo di origine da cui parte la merce (fabbrica,
tanti il coinvolgimento nella selezione del personale, la relazione
magazzino, transit-point, ecc.), e un nodo di destinazione, in cui
con i preposti, la piena visibilità sull’operatività di magazzino, l’in-
arriva il carico (magazzino, negozio, punto di ritiro, casa, ecc).
tegrazione dei sistemi informativi, l’impatto dell’assenteismo e lo
Nella Ricerca sono stati inclusi anche i piazzali (yard) per il carico
stimolo al miglioramento continuo.
e lo scarico della merce. A seconda di chi organizza il trasporto si
Con riferimento alla resilienza dell’appalto, un tema chiave è la vi-
può parlare di trasporto relativo al flusso inbound o outbound.
sibilità sui pagamenti e sugli adempimenti contributivi, dove – sia per l’operatore logistico che per il committente – è importante
Le soluzioni di Logistica 4.0 per il trasporto sono state descritte
avere la certezza che i maggiori costi orari siano effettivamente
utilizzando 4 livelli, tra di loro interconnessi: i) Physical System, ii)
riconosciuti ai lavoratori. Un secondo aspetto chiave è la flessibili-
Data acquisition, iii) Data transmission e iv) Data processing. Il
tà rispetto ai volumi da gestire.
primo livello rappresenta l’oggetto a cui può venire applicata la
78 LM MARZO 2020
soluzione di Logistica 4.0 per il trasporto; nel contesto analizzato
tranet) o da una terza parte che mette a disposizione uno strumen-
il Physical System è rappresentato principalmente dal mezzo di
to (ad esempio una piattaforma) per abilitare lo scambio dati tra i
trasporto o dal piazzale del nodo di origine o di destinazione visi-
diversi nodi. Il trasferimento dei dati può avvenire mediante diversi
tato durante le attività di carico/scarico merce. Il secondo livello
linguaggi, che spaziano dal più tradizionale Electronic Data Inter-
comprende le tecnologie utilizzate per raccogliere i dati generati
change (EDI) a modalità di trasferimento più recenti come l’Appli-
dal sistema fisico. Il terzo livello fa riferimento alle soluzioni che
cation Programming Interface (API). L’acquisizione e la trasmissio-
permettono la trasmissione dei dati raccolti a scopo di condivisio-
ne dei dati raccolti hanno come fine ultimo l’utilizzo
ne o di ulteriore elaborazione. Il quarto e ultimo livello riguarda la
dell’informazione a scopo decisionale. L’elaborazione del dato, la
trasformazione del dato in informazione e il suo utilizzo a scopo decisionale. Esiste una molteplicità di tecnologie – applicabili a livello di mezzo di trasporto, unità di trasporto/movimentazione, punto di consegna (piazzale del magazzino, locker, ecc.), autista – che è possibile
La rivoluzione Industry 4.0, fenomeno che sta trasformando profondamente i processi aziendali, non riguarda soltanto il mondo della manifattura ma anche quello della logistica
caratterizzare sulla base del livello di automazione nell’acquisizione dell’informazione e della frequenza di acquisizione. Consideran-
sua trasformazione in informazione e l’utilizzo della stessa all’in-
do il livello di automazione, le soluzioni di Logistica 4.0 includono
terno dei processi decisionali sono stati studiati a livello di Data
tecnologie con un livello di acquisizione assente (corrispondente
processing. Le soluzioni individuate si differenziano per il posizio-
all’acquisizione manuale del dato), ibrido (o semi-automatico) o full
namento rispetto ai seguenti due assi: ambito applicativo e livello
(o completamente automatizzato). Questi ultimi due casi sono
di decentralizzazione dell’elaborazione. Il primo asse fa riferimento
stati riscontrati principalmente per le tecnologie disponibili per
al tipo di decisione per cui l’informazione viene utilizzata: si parte
l’autista. Per quanto riguarda la frequenza di acquisizione del dato,
dall’utilizzo dell’informazione ai fini di monitoraggio del processo
si passa da soluzioni in cui i dati vengono acquisiti nel momento
(monitoring), e di supporto all’esecuzione di una particolare attivi-
in cui si verifica una determinata condizione (frequenza di acquisi-
tà (execution), fino ad arrivare a coinvolgere l’informazione così
zione a cambio stato), a soluzioni che permettono di acquisire i
elaborata in decisioni con più ampio orizzonte temporale come i
dati in maniera periodica e strutturata, ad esempio a fine giornata
processi di pianificazione (planning) e nelle scelte strategiche
(frequenza di acquisizione periodica), fino ad arrivare a tecnologie
aziendali (strategic).
per cui trascorrono solo pochi minuti tra un’acquisizione e la suc-
Il secondo asse riguarda la modalità con cui avviene la trasforma-
cessiva (frequenza di acquisizione in real time). Lo studio condot-
zione del dato in informazione: se i dati vengono trasferiti ad un
to ha evidenziato come la stessa tecnologia possa avere diverse
unico nodo centrale per essere elaborati successivamente si parla
modalità di utilizzo, presentando più livelli di automazione e fre-
di Livello di decentralizzazione dell’elaborazione basso (o centra-
quenza dell’acquisizione del dato. Per esempio, le Logistics APP
lizzazione). Si parla di Livello di decentralizzazione medio (o edge)
permettono all’autista di inserire manualmente gli stati di avanza-
se prima del trasferimento avviene una pre-elaborazione dei dati a
mento della consegna (livello di automazione assente e frequenza di acquisizione a cambio stato) o possono essere utilizzate dall’operatore in guardiola per acquisire la targa dei veicoli in ingresso o uscita a partire da una fotografia della stessa (livello di automazione ibrido e frequenza di acquisizione a cambio stato). I dati acquisiti vengono trasmessi tramite un canale di comunicazione tra le macchine (ad esempio un server) che contengono l’informazione da scambiare. Il canale di comunicazione può essere gestito da un attore pivot della rete (ad esempio un portale ex-
MARZO 2020 LM 79
Contract Logistics
livello locale; i dati pre-processati vengono successivamente trasmessi ad un nodo centrale che ne completa la trasformazione. Infine, se l’elaborazione avviene a livello distribuito e viene effettuata dallo stesso nodo che si occupa della raccolta dati, il Livello di decentralizzazione dell’elaborazione viene definito come alto (o
Oltre al rafforzamento delle competenze più specifiche, alle diverse figure professionali è richiesta la capacità di innovare i processi e di prendere decisioni data driven per sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove soluzioni digitali e tecnologiche.
decentralizzato). La Ricerca ha evidenziato numerosi casi di Data processing. Per
se figure professionali è richiesta la capacità di innovare i proces-
quanto riguarda il posizionamento sul primo asse (Ambito appli-
si e di prendere decisioni data driven per sfruttare al meglio le
cativo), le soluzioni analizzate spaziano da più tradizionali utilizzi
potenzialità delle nuove soluzioni digitali e tecnologiche. Il presup-
dell’informazione per la reportistica e la creazione di cruscotti di
posto a tale orientamento è una familiarità con l’analisi dei dati e
indicatori per il monitoraggio della flotta, a temi maggiormente
la capacità di lettura dei fenomeni risultanti dall’analisi. Ad esempio,
innovativi come l’utilizzo di algoritmi di Business Intelligence, ad
il Site manager deve sviluppare ICT skill (30% dei rispondenti),
esempio a supporto di decisioni sulla localizzazione dei locker.
capacità di analisi dei dati (33% dei rispondenti) e monitoraggio
Riguardo al secondo asse (Livello di decentralizzazione dell’elabo-
delle prestazioni attraverso cruscotti di KPI (44% dei rispondenti),
razione), la maggioranza delle soluzioni analizzate presenta un’e-
mentre il Planner dei trasporti deve saper valorizzare la raccolta
laborazione centralizzata. Tra le soluzioni con decisioni decentra-
sempre più automatica e real time delle informazioni, basando su
lizzate è stato riscontrato il sistema di Platooning, che consente ai
queste le decisioni relative alla gestione dei mezzi.
mezzi di viaggiare in convoglio in maniera autonoma, seguendo le
Emerge inoltre un forte interesse per le figure che si stanno svilup-
decisioni prese dall’autista del primo veicolo della fila in base a
pando sull’onda del paradigma 4.0: il numero di fornitori di servizi
informazioni real time relative alla velocità di viaggio, alle frenate
logistici con esperti in Automazione e di Artificial Intelligence (AI)
e alla gestione degli imprevisti.
crescerà, rispettivamente, del 56% e del 93%.
L’implementazione della Logistica 4.0 non appare un problema di tecnologia (segnalato solo dal 5% delle aziende), ma principalmen-
Il quadro che emerge è quindi di un settore in forte evoluzione, in
te di organizzazione aziendale (26% delle aziende) e gestione delle
cui non è sufficiente focalizzarsi sulle tecnologie per rispondere
informazioni (20% delle aziende).
alle sfide del mercato; la necessità di “mettere a terra” l’innovazione e di adattarsi a molteplici contesti applicativi porta a “investire”
L’EVOLUZIONE DELLE COMPETENZE
sulle persone e sullo sviluppo delle competenze. Il connubio tra tecnologia e organizzazione è la base della logistica di domani.
I Risultati della Ricerca indicano con chiarezza come i cambiamenti in atto richiedano un’evoluzione dei ruoli e delle competenze in modo diffuso all’interno dei fornitori di servizi logistici. Rispondere alle sfide del contesto attuale non significa solo inserire nuove figure professionali, ma in primis rafforzare le competenze all’inter-
LA MISSION DELL’OSSERVATORIO Contract Logistics “Gino Marchet” è rappresentare UN TAVOLO PERMANENTE DI STUDIO E ANALISI CRITICA DELL’EVOLUZIONE DEL MERCATO ITALIANO
no delle diverse aree funzionali. Ad esempio il ruolo professionale
DELL’OUTSOURCING DELLE ATTIVITÀ LOGISTICHE.
maggiormente in evoluzione è l’Ingegnere logistico (indicata dal
Accanto alla misurazione quantitativa del fenomeno,
76% dei rispondenti), figura fortemente coinvolta nel miglioramen-
l’Osservatorio intende approfondire criticamente i
to dei processi e nell’introduzione di nuove soluzioni. Oppure nell’area Operations il 55% dei rispondenti indica il Gestore fornitore di rete come figura in evoluzione; si tratta del responsabile del rap-
principali trend di cambiamento del settore, e discutere sul ruolo di innovazione che l’ecosistema dei fornitori di Contract Logistics può rappresentare per la diffusione di pratiche di eccellenza nella gestione della logistica e della
porto con i fornitori delle attività di magazzino in caso di sub ap-
supply chain. La metodologia di Ricerca è un mix di metodi
palto, a cui è sempre più richiesta una capacità di interazione e
quantitativi e qualitativi, insieme ad un confronto serio
gestione delle relazioni.
con i manager del settore.
Oltre al rafforzamento delle competenze più specifiche, alle diver-
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80 LM MARZO 2020
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Logistica e ferrovia di FULVIO QUATTROCCOLO
Torino rientra nella rete del trasporto intermodale, in Italia e come hub europeo Con diversi nuovi servizi appena avviati, Torino punta ad assumere un ruolo non solo nella rete intermodale italiana, ma come hub a scala europea, quale gli compete effettivamente per la sua posizione su quel Corridoio Mediterraneo che sta prendendo sempre più consistenza
rispondere all’evoluzione della domanda del
tante sul piano economico, si realizzano le
trasporto verso una sempre maggior effi-
condizioni a monte sul piano dell’infrastrut-
cienza.
tura e della organizzazione di una rete di
Questi due fattori si sono reciprocamente
servizi, costruire un’offerta di trasporto in-
influenzati nell’amplificare sia la situazione
termodale che può diventare competitiva e
di crisi che la marginalizzazione della fer-
vincente.
rovia: il tessuto economico richiedeva servizi migliori che ha trovato solo in parte nel trasporto stradale, mentre la minor attrattività dell’offerta ferroviaria ne ha provocato
NEL CASO DI TORINO LA RIPRESA PASSA ATTRAVERSO TRE MOMENTI FOCALI
la riduzione e di conseguenza un ulteriore
A fine 2018 sono stati avviati due collega-
peggioramento della qualità dei servizi. Un
menti, quasi contemporaneamente, parti-
circolo vizioso che ha finora impedito che
colarmente importanti: uno verso la Francia
una migliore logistica potesse favorire un
del nord (Torino-Calais) e uno verso il sud
miglioramento dell’economia.
Italia (Torino-Nola). Il treno per Calais, che permette di prose-
P
TUTTAVIA QUALCOSA STA
di assoluta marginalità rispetto alle
La diffusione nel mondo della logistica di
carri speciali Modalohr francesi, ed è or-
correnti del traffico intermodale strada-ro-
una maggior attenzione verso il trasporto
ganizzato dalla VIIA del Gruppo SNCF. Pur
taia, avendo perso tutte le connessioni na-
ferroviario, legata al recupero di efficienza
avendo una capacità ridotta (24 semirimor-
zionali e contando solo su pochi treni verso
nei servizi grazie alla competizione di nu-
chi) a causa delle ben note inefficienze
la Francia e ancor meno verso il Belgio.
merosi operatori, agli effetti degli incentivi
della linea di valico del Fréjus, questo treno
Non si è trattato di un’involuzione casuale.
economici da parte dello Stato, alla sensi-
ha fatto emergere una richiesta potenziale
Possiamo trovare infatti le sue cause da un
bilità al tema ambientale, e il completamen-
elevata, in grado di sostenere il servizio su
lato nel declino del modello economico le-
to dei lavori di miglioramento delle presta-
sei coppie alla settimana a pieno carico.
gato in modo monocentrico al settore au-
zioni di alcune linee fondamentali della rete
Il treno di Nola, organizzato da Interporto
tomotive, che come aveva prodotto il forte
ferroviaria, hanno indotto diversi trasporta-
Servizi Cargo / Nuovo Operatore Intermo-
sviluppo degli anni ’60 del secolo scorso,
tori MTO a progettare ed avviare nuovi col-
dale, può trasportare solo containers e
così ne ha provocato la rapida crisi; dall’al-
legamenti con treni intermodali su Torino.
casse mobili a causa della sagoma limite
tro lato nella prestazione scarsa delle linee
La vicenda a mio parere ha una valenza non
ridotta delle linee percorse, ed ha consen-
ferroviarie del nord-ovest, che si sono pro-
solo locale, perché dà un esempio di come
tito comunque di trasferire ala modalità
gressivamente dimostrate inadeguate a
sia possibile, quando, entro un’area impor-
ferroviaria un buon numero di trasporti
er tanto tempo il bacino logistico di Torino è rimasto in una posizione
82 LM MARZO 2020
CAMBIANDO IN QUESTO QUADRO, NEGLI ULTIMI MESI
guire con i traghetti per il Regno Unito, è previsto per il trasporto di semirimorchi alti anche non gruabili, con l’impiego dei
verso l’area logistica del casertano con l’opportunità di rilanciare su strada verso le regioni del Sud, anche in integrazione con l’imbarco su traghetti per la Sicilia da Napoli o Salerno. Con l’adeguamento da qualche anno dell’intera Direttrice Orizzontale Trieste-Torino alla sagoma limite codificata P400 (che consente il transito di semirimorchi alti 4 metri su carri tasca normali) ma soprattutto con lo stesso lavoro completato a fine 2019 sulla linea Adriatica fino a Bari, si è aperta la possibilità di dare una risposta al tipo di traffico oggi più richiesto dai tra-
scarico nella zona di Lione o con il treno
L’ultimo a partire è un Company Train di
sportatori, aprendo collegamenti sulle lun-
VIIA per Calais. Con le casse mobili si può
Arcese in collaborazione con Mercitalia In-
ghe distanze, e quindi di allargare il peri-
proseguire anche con trasbordo sui treni
termodal, sull’itinerario Torino-Pescara-Fog-
metro dei potenziali clienti della modalità
Torino-Parigi, con un transit time comples-
gia (via Verona ma senza sosta). E’ prevista
ferroviaria.
sivo A-C molto competitivo.
un’organizzazione con due sezioni che ven-
All’altra estremità della tratta, da Cervigna-
gono separate a Pescara Centrale, una del-
Infine a gennaio 2020 sono partiti ben tre
no i semirimorchi possono proseguire su
le quali avviata al non lontano Interporto
nuovi servizi, tutti rivolti al mercato dei se-
strada verso praticamente tutta la parte
d’Abruzzo a Manoppello l’altra che prosegue
mirimorchi alti, che da Torino seguono l’iti-
orientale d’Europa.
sull’Adriatica fino a Foggia Incoronata.
nerario verso Milano e Verona che offre le
Il secondo treno, un Company Train della
caratteristiche adeguate, come detto sopra.
SMET operato da Compagnia Ferroviaria
Pur trattandosi di un treno monocliente,
Il primo treno ha per destinazione l’Interpor-
Italiana, connette Torino con Verona e Bari.
Arcese dichiara di essere aperto ad accordi
to di Cervignano del Friuli, e consente quin-
Anche in questo caso il passaggio alla so-
con altri trasportatori selezionati, per l’uti-
di di attraversare l’intera pianura padana
luzione intermodale, peraltro già nella mis-
lizzo dei posti disponibili. Non proprio un
senza utilizzare l’autostrada A4, sempre più
sion di SMET, è stato accelerato dalla pre-
servizio Open Access classico, ma comun-
congestionata e dai tempi di viaggio incer-
carietà crescente della situazione sulle
que in grado di porsi come stimolo per la
ti. Il progetto portato avanti dall’MTO Space
autostrade, in particolare alcuni tratti della
crescita del settore intermodale.
Logistic insieme a Mercitalia Intermodal
A14.
(che cura l’organizzazione della parte ferro-
Il progetto prevede l’integrazione del servi-
Con nuove connessioni impostate su una
viaria) invece dà la possibilità di lasciare il
zio come maglia di una rete: a Verona con
buona frequenza e integrate (anche con i
semirimorchio, o anche una cassa mobile,
la possibilità di trasbordare una parte delle
servizi preesistenti) in uno schema di rete
nel pomeriggio del giorno A alla partenza e
unità di carico sui molti treni da e per il Nord
multidestinazione, Torino punta ad assume-
riprenderlo al mattino presto del giorno B
Europa attestati nei terminali di Quadrante
re un ruolo di hub a scala europea, quale gli
all’arrivo per la consegna o l’inoltro verso
Europa, sia in direzione Torino che in dire-
compete effettivamente per la sua posizio-
altre destinazioni: già oggi una trentina di
zione Bari. A Bari la SMET prosegue quando
ne su quel Corridoio Mediterraneo che sta
semirimorchi per direzione alla settimana
richiesto verso destinazioni nei Balcani e in
prendendo sempre più consistenza, come
utilizza a Torino la connessione con i servi-
Grecia, utilizzando i traghetti della Grimaldi
dimostra l’ottimo riscontro commerciale di
zi dell’Autostrada Ferroviaria Alpina per
e poi via strada.
questi nuovi servizi appena avviati.
MARZO 2020 LM 83
Merci Pericolose
Le risposte dell’Esperto
CARRETTINO DEI GELATI Abbiamo necessità di trasportare su strada un carrettino dei gelati a refrigerazione ventilata, utilizzato per la distribuzione di gelati presso centri commerciali. Dalla scheda tecnica dell’apparecchiatura si desume che l’unità di refrigerazione contiene il gas R404A. Il trasporto dei carrettini è soggetto alla normativa ADR riguardante il trasporto stradale di merci pericolose?
costituito da una miscela di tre gas e privo di proprietà di infiammabilità e di tossicità. Al numero ONU 2857 l’ADR associa la disposizione speciale 119, secondo la quale la macchina frigorifera non è sottoposta alle disposizioni dell’ADR qualora contenga un quantitativo di gas (non infiammabile né tossico) inferiore a 12 kg. Pertanto, per stabilire l’eventuale assoggettabilità del trasporto alle disposizioni dell’ADR è necessario consultare la scheda tecnica dell’apparecchiatura, o se necessario inter-
L’
pellare il fabbricante, in modo da determina-
me noto disciplina il trasporto su strada delle
disposizioni dell’ADR, mentre in caso contra-
merci pericolose suscettibili di arrecare dan-
rio il trasporto su strada deve essere organiz-
no alle persone, all’ambiente o alle cose.
zato e realizzato in accordo alle disposizioni
Nel merito, l’apparecchiatura è attribuibile al
stabilite dal regolamento.
apparecchiatura in questione costi-
re il quantitativo di gas caricato nel circuito
tuisce una merce pericolosa contem-
frigorifero; in caso di quantitativo di gas infe-
plata nell’ADR, regolamento che co-
riore a 12 kg al trasporto non si applicano le
numero ONU 2857, riferito alle macchine fri-
Nel caso specifico prospettato nel quesito, il gas refrigerante utilizzato nel carrettino dei gelati è il gas identificato con la sigla R404A,
84 LM MARZO 2020
I
l quesito riguarda un argomento che è stato oggetto di una modifica introdotta dall’edizione 2019 dell’ADR, edizione en-
trata in vigore in data 1° gennaio 2019 che
gorifere contenenti gas non infiammabili e non tossici, oppure soluzione di ammoniaca.
stradale, i propri prodotti finiti (prodotti chimici in parte soggetti alla normativa ADR, in quanto infiammabili, corrosivi e/o tossici, in funzione delle tipologie), è tenuta o meno all’obbligo di nomina del consulente ADR stabilito dalle norme di legge vigenti? Preciso che l’impresa non effettua nessuna operazione di confezionamento o carico su autoveicolo delle merci pericolose, in quanto tali attività (come pure la movimentazione dei rifiuti prodotti nello stabilimento) sono affidate a una cooperativa esterna tramite regolare contratto di appalto.
costituisce l’unico riferimento da seguire
SPEDITORE E CONSULENTE PER LA SICUREZZA Un’impresa industriale operante nel settore chimico, che spedisce alla clientela, tramite trasporto
nell’esecuzione dei trasporti di merci pericolose su strada dal 1° luglio 2019, terminato il consueto semestre transitorio che accompagna ogni aggiornamento biennale della
normativa.
riempimento o di scarico, connesse a tali
liquefatti refrigerati), l’ADR 2019 ha aggiunto
La modifica in parola ha interessato la sotto-
trasporti. Appare quindi auspicabile un inter-
una quarta fattispecie, individuata nei mac-
sezione 1.8.3.1 dell’ADR, che stabilisce il pe-
vento di modifica di tale ultimo comma, al
chinari o apparati contenenti merci pericolo-
rimetro delle imprese tenute alla designazio-
fine di contemplare anche la fattispecie delle
se liquide, nei casi in cui è prescritto che essi
ne del consulente per la sicurezza dei
imprese che intervengono solo come spedi-
debbano mantenere un orientamento speci-
trasporti di merci pericolose (in seguito, “con-
tore, armonizzando così le disposizioni na-
fico (si veda anche la disposizione speciale
sulente per la sicurezza”).
zionali con quanto disposto dall’ultima edi-
301). Rimangono invariate le modalità di ri-
Per effetto della modifica, con l’ADR 2019
zione 2019 dell’ADR.
produzione e apposizione delle frecce di orien-
viene ampliato il novero delle imprese obbli-
tamento, che devono essere simili a quelle
gate alla nomina, tra le quali vengono intro-
indicate al 5.2.1.10.1 dell’ADR o, in alternativa,
FRECCE DI ORIENTAMENTO Mi è stato riferito che gli ultimi aggiornamenti della normativa ADR avrebbero modificato alcune regole da seguire per le frecce di orientamento che si appongono sui colli per evitarne il capovolgimento durante il trasporto e prevenirne il rischio di fuoriuscita di merci pericolose. È effettivamente così?
a quelle conformi alle disposizioni della norma
di speditore) sono tenute a nominare il con-
L
laggi e colli per le quali non sono richieste le
sulente per la sicurezza.
riportate nella sottosezione 5.2.1.10 dell’ADR,
- Imballaggi esterni contenenti materie in-
Di conseguenza, risulta previsto un congruo
che in effetti è stata oggetto di una modifica
fettanti della classe 6.2 sistemate in reci-
lasso di tempo per consentire alle imprese
apportata dall’edizione 2019 dell’ADR, attual-
pienti primari contenenti ognuno non più
interessate di familiarizzare con la novità nor-
mente in vigore.
mativa e di assolvere al nuovo adempimento.
Agli imballaggi e recipienti per i quali già in
Si evidenzia infine che in merito alla figura del
precedenza era previsto l’obbligo di marcatu-
consulente per la sicurezza interviene, nel
ra con le frecce di orientamento (imballaggi
- Imballaggi esterni contenenti oggetti che
nostro apparato legislativo nazionale, l’artico-
combinati aventi imballaggi interni contenen-
sono a tenuta qualunque sia il loro orien-
lo 11 del decreto legislativo 27 gennaio 2010,
ti liquidi, imballaggi unici muniti di sfiato, re-
tamento (ad esempio, termometri a mer-
n. 35; nel precisare, al comma 1, che le dispo-
cipienti criogenici destinati al trasporto di gas
curio o aerosol).
dotte anche le imprese che partecipano al trasporto stradale di merci pericolose meramente come speditori, che si aggiungono alle imprese obbligate già in precedenza (imprese la cui attività comporta il trasporto vdi merci pericolose per strada, oppure le operazioni connesse di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico). Occorre tuttavia precisare che nell’edizione 2019 dell’ADR è stata introdotta sull’argomento una nuova misura transitoria (1.6.1.44), che fissa al 31 dicembre 2022 il termine ultimo entro cui le imprese “neo obbligate” (imprese coinvolte nel trasporto solamente in qualità
ISO 780:1997. Le frecce di orientamento devono essere apposte su due lati verticali opposti del collo e puntare correttamente verso l’alto. Esse devono essere di dimensioni che le rendano chiaramente visibili, tenuto conto delle dimensioni del collo; è facoltativo iscriverle in un riquadro rettangolare. Si evidenzia che la sottosezione 5.2.1.10.2 dell’ADR stabilisce alcune tipologie di imbal-
e frecce di orientamento costituisco-
frecce di orientamento, tra cui in particolare:
no una delle tipologie di marchi previ-
- Imballaggi esterni contenenti recipienti a
sti dall’ADR. Le caratteristiche del
pressione, ad eccezione dei recipienti crio-
marchio e le relative modalità di utilizzo sono
genici;
di 50 ml; - Colli di alcune tipologie contenenti materiale radioattivo della classe 7;
sizioni riguardanti il consulente sono quelle previste dall’ADR (nonché dal RID e dall’ADN
I LETTORI CHE DESIDERINO SOTTOPORRE ALL’ING. PAOLO OPPINI UN
per i trasporti ferroviari e per vie navigabili
QUESITO IN MATERIA DI TRASPORTI DI MERCI PERICOLOSE SONO PREGATI
interne, rispettivamente), tale articolo dispone, al comma 2, che le imprese tenute alla nomina del consulente sono quelle la cui attività comporta trasporti di merci pericolose, oppure operazioni di imballaggio, di carico, di
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LCP
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