R a ve n n a
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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n. 1 - E 3,00
Anno X - N. 3 - LUGLIO 2011
Enrico
Braghittoni
Il gusto dell’innovazione
Claudia Casali La signora del MIC Strativari L’arte di inventarsi Liliana Scocco Cilla Il paesaggio in punta di dita
Sommario
16 4 Annotare Brevi IN 16 Essere Enrico Braghittoni 22 Dirigere Claudia Casali 28 Amministrare / 01 Fabrizio Matteucci 30 Amministrare / 02 Roberto Zoffoli 32 Animare Eventi a Cervia 34 Ricordare I Pinetofili di Ravenna 40 Organizzare Strativari
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| EDITORIALE di Andrea Masotti |
44 Allestire Ermanna Montanari 46 Abitare Studio d’artista 52 Dipingere Liliana Scocco Cilla 56 Scrivere Sorrisi di gatto 58 Creare Monica Cardascia 60 Visitare Carlo Zauli 62 Degustare La Cozza di Marina di Ravenna 64 Giocare Beach Soccer
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Progetti innovativi accomunano i due giovani personaggi di copertina di Ravenna e Faenza In Magazine. Sono Enrico Braghittoni, protagonista della nuova ristorazione in riviera, e Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Uno sguardo lanciato verso il futuro che ritroviamo anche nelle interviste al sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, alla sua seconda legislatura, e al sindaco di Cervia Roberto Zoffoli, che per la sua città punta sulla qualità ambientale e sugli eventi, programmati per l’estate. Una storia di ambientalisti ante litteram è anche quella dei Pinetofili, che nel 1884 si batterono per
salvare la pineta San Vitale. Il gruppo dei giovani “Strativari” ci porta nel mondo della creatività, che vede protagonista in campo teatrale Ermanna Montanari e in quello pittorico Mariella Busi De Logu, dall’alto del suo studio ravennate, e Liliana Scocco Cilla. Le rubriche si aprono con il libro “Sorrisi di gatto”, edito a scopo benefico, e con le creazioni di Monica Cardascia, per proseguire con la mostra dedicata a Carlo Zauli. La cozza di Marina Romea è protagonista della rubrica gastronomica, mentre la chiusura è affidata al campionato mondiale di beach soccer, in agosto a Marina di Ravenna.
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IN Magazine | 3
Annotare | Brevi IN
Dal Museo alla Bottega Il potenziale archeologico di Classe Ravenna - “Classe. Indagini sul potenziale archeologico di una città scomparsa” è il titolo del volume di Andrea Augenti, che si presenta come guida per il progetto di costruzione del Parco Archeologico, Augenti ha raccolto tutta la documentazione edita ed inedita sul patrimonio archeologico di Classe, grazie anche alla collaborazione della Fondazione RavvennAntica, del Comune di Ravenna, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, dell’Università di Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Ravenna - Il Museo d’Arte della Città di Ravenna (MAR) presenta la quarta edizione dell’iniziativa “Dal Museo alla Bottega”, organizzata dalla CNA di Ravenna in collaborazione con il Comune di Ravenna, il Museo d’Arte della Città e l’Associazione della guide turistiche Ad Arte. Fino al 19 agosto è possibile visitare, dalle ore 20,30 in poi, la splendida collezione dei mosaici moderni del Museo accompagnati da una guida professio-
I ragazzi di Ravenna brillano all’EBG Ravenna - Parla francese e italiano l’edizione 2011 di Enterprise European Business Game. Il gruppo di studenti dell’Ecole de Gestion et de Commerce di Brive la Gaillarde, grazie al progetto “S’Moss”, si è infatti imposto trionfalmente nella Finale Internazionale svoltasi recentemente a Piacenza, alla presenza dei dirigenti della CNA di Ravenna, delle Istituzioni locali, del direttore dell’Università Cattolica, Mauro Balordi. Secondi classificati i ragazzi dell’Istituto Tecnico Commerciale “Ginanni” di Ravenna; la loro azienda, “Sound Shine”, potrebbe mettere in produzione la “Starlight”, una chitarra elettrica progettata per permettere agli acquirenti di imparare la musica e suonarla facilmente. La Finale Internazionale di EBG ha ottenuto un riconoscimento in più: il Prefetto di Piacenza, Antonino Puglisi, ha consegnato infatti ai dirigenti della CNA la Medaglia del Presidente della Repubblica. (F.Ri.)
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nista, proseguendo poi con la visita ad una bottega artigiana di produzione del mosaico situata in centro storico, dove si potranno ammirare i mosaicisti al lavoro. Per l’occasione il Cidm (Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico) presenta per la prima volta al pubblico le recenti acquisizioni entrate a far parte della già ricca collezione del Mar: i pannelli Blu oltremare e Croce Blu dell’artista friulano Lino Linossi; La Folla, di Luca Barberini (nella foto); Lens, di Arianna Gallo, Fruscio, dell’artista giapponese Takako Hirai; Movimento n. 14, del gruppo CaCO3, composto da Aniko Ferriera Da Silva, Giuseppe Donnaloia e Pavlos Mavromatidis. La serata è gratuita, con termine alle ore 23. È consigliata la prenotazione. Tel. 0544 35404 - 35755 www.turismo.ravenna.it
Donne volanti in mostra al Baracca Lugo - “L’altra metà del cielo. L’epopea delle donne volanti”: è la mostra che a Lugo documenta l’avventura di cinquanta aviatrici provenienti da numerosi paesi, a partire dal 1913 fino ai giorni nostri. La mostra al museo “Baracca” offre l’occasione per indagare il contributo offerto alla storia dell’aviazione dalle donne che furono protagoniste di una vera e propria sfida ai pregiudizi sociali. Non mancano alcune celebrità, vere e proprie star, da Amelia Earhart, prima donna ad attraversare l’Atlantico, all’astronauta russa Valentina Tereskova. Della contessa forlivese Aloisa Guarini, pronipote del kaiser, una delle prime donne romagnole a volare, è esposta anche la tenuta di volo originale, prestata dall’Associazione
Arma Aeronautica di Forlì. La mostra è aperta fino al 30 ottobre. (A.S) www.museobaracca.it
Piazzetta”
Ravenna - Inaugurata la nuova gelateria “La Piazzetta”, in via Zampeschi 4 (angolo Via Cilla) a Ravenna. Il taglio del nastro, affidato al titolare Francesco Merendi, è avvenuto lo scorso 16 giugno alla presenza del nuovo Assessore comunale all’Artigianato Massimo Cameliani. Il progetto di Merendi si basa sulla produzione del gelato partendo da ingredienti selezionati e di grande qualità, con gusti innovativi di frutta fresca esotica ricavati da prodotti che vengono importati direttamente dal Brasile. (F.Ri.)
Richard Ginori 1735 omaggia Modigliani Ravenna - Prestigiosa partnership tra Richard Ginori 1735, icona d’eccellenza nella manifattura della porcellana per il tableware e con il marchio Capodimonte per la porcellana artistica, e il Modigliani Brand, licensor mondiale del Modigliani Institut Archives Légales Paris-Rome, che custodisce gli archivi del grande artista livornese. Da questa partnership hanno origine pezzi d’arte disegnati nella porcellana dagli artigiani della manifattura fiorentina, per esclusive collezioni Richard Ginori 1735. Una parte dei proventi delle collezioni ispirate al celebre artista saranno devolute al Modigliani Brand, per il progetto “Casa Modigliani”.
Ravenna - via Degli Spreti, 51 - tel. e fax 0544.465501 - cell. 346.6805157
Inaugurata la gelateria “La
Laura Pausini incontra il Fanclub L’estate tra cinema, musica e mercatini
Fusignano - Tanti eventi accendono le sere di luglio a Fusignano. Tutti i lunedì del mese, in piazza Corelli, troviamo i mercatini che dal tardo pomeriggio sino a notte fonda riempiono la piazza con l’antiquariato, il modernariato, il mercatino dei ragazzi e tante altre curiosità, il tutto con il sottofondo musicale dei concerti e degli spettacoli. Spazio anche al cinema che arriva al Parco Primieri, in via Faccani, ogni mercoledì sera con una ricca programmazione e l’ingresso a offerta libera. Sempre Parco Primieri fa da scenografia alle sfide multimediali del Dottor Why, tutti i lunedì e i mercoledì sera, al recital di Ivanio Marescotti (nella foto) e ai concerti dei Moka Club e dei Caiman. Fusignano non dimentica chi ha lo spirito sportivo e organizza delle “pedalate nella campagna”, con l’iniziativa “A treb in bicicletta”, che prevede una gita serale in bicicletta, giovedì 28 luglio al Body Park San Savino e martedì 2 agosto alla Casa Dall’Olio, con lo spettacolo dell’Orchesta Zaclèn. (F.Ri.)
Marina mercatini, i colori dell’estate Marina di Ravenna - Sul lungomare di Marina di Ravenna l’estate si accende anche grazie al tradizionale mercatino, che come ogni anno riempie di colori la cittadina balneare. Tutti sabati sera, fino al 27 agosto, viale delle Nazioni si affolla di bancarelle cariche di oggetti da collezionismo, artigianato artistico ed etnico, antiquariato ed erboristeria.
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Forlì - L’11 settembre 2011 Laura Pausini sarà al Pala Credito di Romagna di Forlì per l’annuale Fanclub Official Meeting, che richiama il popolo della celebre cantante di Solarolo. Sono più di trentamila gli ammiratori iscritti al Fanclub ufficiale, e di questi circa tremila ogni anno non si lasciano sfuggire l’appuntamento che la loro beniamina riserva soltanto per loro, in una serata per raccontare e raccontarsi e, perché no, cantare insieme le canzoni di un’intera carriera. Una carriera davvero blasonatissima, tra un Grammy Awards vinto nel 2006 e svariati riconoscimenti come miglior artista italiana nel mondo. L’Official Fanclub Meeting - The Red Carpet Party precede il tour europeo di Laura Pausini che prenderà il via nella primavera 2012, anticipato da 11 concerti in Italia previsti a Milano
(il 22, 23, 25, 26, 28 e 29 dicembre) e a Roma (31 dicembre e 1, 3, 4 e 6 gennaio 2012). L’evento forlivese dell’11 settembre è riservato ai soli iscritti del Fan Club in regola con l’iscrizione. www.laurapausini.com
Giovani equipaggi approdati in Nazionale Marina di Ravenna - Due equipaggi in forza al Circolo Velico Ravennate saranno presenti ai Campionati Italiani di Classe 420 in programma a Tavi-
ra dal 20 al 29 luglio. Cristina Celli in coppia con Silvia Morini, e Francesco Bendandi in coppia con Riccardo Pasini, tutti classe 1993, sono i convocati dalla Nazionale Italiana. La qualifica è arrivata dopo una stagione al top nel Campionato Italiano di Classe, che ha garantito due eccellenti piazzamenti nel rank nazionale per entrambi gli equipaggi allenati dal tecnico Stefano Marchetti: Celli-Morini, 1°posto tra gli equipaggi femminili e il 2°posto assoluto; Bendandi-Pasini 4°posto assoluto. Questi ultimi saranno impegnati anche a Nieuwpoort, in Belgio, dal 7 al 15 agosto per i Campionati Europei Juniores. In attesa dei Campionati Italiani Assoluti, in programma per tutti a Marina di Ravenna dal 20 al 26 agosto. (M.R.)
Un’aiuola per l’Unità d’Italia
Cervia - In occasione dell’intitolazione a Paul Percy Harris dell’area verde nel lato sud dei Magazzini del Sale è stata inaugurata l’aiuola allestita da CNA e Confartigianato di Cervia. Otto imprese di giardinaggio associate a CNA e Confartigianato hanno “arredato” l’area verde con una grande bandiera tricolore, issata su una barca che solca un’onda dipinta con i colori della città di Cervia, opera in ferro battuto dell’artista cervese Aurelio Cagnolini, in arte Castano. (A.S.)
Il design al servizio dei Bambini Faenza - Dalla collaborazione fra l’ISIA di Faenza e la ditta Trial di Forlì è nato il progetto “Gattonando Gattonando”, sulla ricerca e la progettazione di attrezzi e strumenti per lo sviluppo psicomotorio e la personalità del bambino da 0 a 3 anni. Sotto la guida del professor Mauro Mami, coordinatore del progetto, con la consulenza di Anna Maria Taroni (atelierista e designer per l’arte, la didattica e gli aspetti pedagogici del bambino) e di Silvia Cogo (docente di Metodologia della Progettazione), gli studenti ISIA hanno sviluppato trenta progetti utili per favorire le capacità cognitive dei bam-
bini attraverso il gioco. Al termine del percorso, la Trial ha premiato gli otto migliori. Per “Gattonando Gattonando” sono stati premiati dalla dottoressa Valentina Cisowski, responsabile di Cultura del prodotto e marketing della Trial, con borse di studio di mille euro, gli studenti Angelantonio Pariano per “Tripod”; Ilaria Zanotti per “TichTach” e Lorenzo Paganelli per “XYZ”. Altri studenti, premiati con borse di diversa entità, sono stati Jaunny Barcelò Borges, Domenico Coppola, Melanie Guiducci, Silvia Piccinini e Federico Pazienza. www.isiafaenza.it
Faentini lontani e sotto la torre Faenza - Consegnati il 26 giugno i riconoscimenti per l’anno 2011 di “Faentino lontano” e “Faentino sotto la torre”. Il prestigioso e ambito riconoscimento di “Faentino lontano” va quest’anno a Carolina Lama, mentre quello “Faentino sotto la torre” è stato assegnato a Filippo Monti. Il sindaco di Faenza ha consegnato i premi durante la manifestazione tenuta al teatro Comunale Masini, nel corso della 52esima edizione della “Giornata del Faentino lontano”. (F.Ri.)
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L’impegno di DOUUOD Milano Marittima - Tanti progetti per DOUUOD. Dopo l’apertura del primo monomarca DOUUOD Donna, a Milano Marittima in viale Matteotti, l’azienda di abbigliamento dedicata alla donna al bambino ha partecipato a Pitti Bimbo, a Firenze dal 23 al 25 giugno. L’impegno di DOUUOD non manca poi di rivolgersi al sociale, con il progetto DOUDOUBAG che vuole aiutare i bambini e le famiglie che abitano le favelas di Salvador de Bahia con i fondi ricavati dalla vendita della borsa disponibile negli store DOUUOD. (F.Ri.)
Nevio Ronconi presidente di Federpubblicità
Teatro Masini Estate Faenza - Nuova edizione per Teatro Masini Estate, rassegna “open air” che trasforma le piazze del centro storico in teatri all’aperto. Dopo il concerto di Radio Bruno del 27 giu-
Ravenna - Una squadra ravennate per Federpubblicità. L’assemblea nazionale dei comunicatori di Confesercenti si è riunita a Roma il 22 giugno ed ha eletto presidente nazionale dell’associazione per i prossimi quattro anni Nevio Ronconi, presidente dell’agenzia Tuttifrutti di Ravenna, già numero uno regionale di Federpubblicità. Con lui in squadra anche Carlo Zauli del Gruppo Cambiamenti di Faenza, presidente di Federpubblicità Ravenna, Eleonora Polacco di AtelierTerritorio e Giacomo Costantini, coordinatore di Federpubblicità Ravenna. (F.Ri.)
Alla maturità con la cravatta in mosaico Ravenna - Simpatica iniziativa degli studenti della classe 5 del liceo Severini. Durante la seconda prova d’esame di maturità svolta il 23 giugno, gli studenti del mosaico si sono presentati alla commissione esaminatrice indossando una cravatta in mosaico, risultato di un progetto realizzato durante l’anno scolastico col docente Felice Nittolo. Una performance che ha allentato la tensione: ogni cravatta indossata ha sintetizzato la ricerca dei materiali alternativi utilizzati nella creazione.
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gno in Piazza del Popolo seguono gli appuntamenti con il Teatro Ragazzi nella Molinella, i lunedì sera di luglio, e quelli con Tratti’n Festival, fino al 15 luglio, nei chiostri e nei cortili del centro storico di Faenza. Gli appuntamenti musicali proseguono con il festival itinerante Strade Blu e con il concerto “Terra Madre”, domenica 24 luglio dal MIC. Spazio anche al cinema con i tre appuntamenti della rassegna Cinemadivino, in collaborazione con Cinemaincentro. A completare il programma, due grandi narratori del teatro italiano: Marco Paolini in scena il 1° agosto e Ascanio Celestini domenica 11 settembre, entrambi in Piazza della Molinella. (F.Ri.)
“Premio Faenza”, artisti in Mostra Faenza - In corso al Mic la 57esima edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, con la partecipazione di 248 artisti, provenienti da 42 nazioni. La Giuria ha assegnato il “Premio Faenza” della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza all’artista giapponese Shigeki Hayashi per Koz-o Type R (nella foto), il “Premio Faenza” della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza ex aequo all’artista giapponese Eri Dewa con l’opera Core e all’italiano Giovanni Ruggiero per Corrispondenze cosmiche. Il Premio Cersaie è andato all’artista giapponese Tomoko Sakumoto per l’opera Form 101 Form 7, e il Premio “Monica Biserni” all’italiana Silvia Zagni per Opera 1. Le opere premiate sono esposte dal
19 giugno al 25 settembre, da martedì alla domenica e festivi dalle ore 10 alle 19. (A.S.)
DAKAR
Concessionaria Land Rover SVA Group NUOVO SHOW ROOM Via Trieste, 235 (dietro al Cinema Astoria) 48122 Ravenna - Tel. 0544 289320 - Fax 0544 289310 www.sva-group.it
Ravenna - Il “Settembre Dantesco” si arricchisce di un festival di tre giorni promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dall’Accademia della Crusca di Firenze, in preparazione alle celebrazioni per il settimo centenario dantesco previste per il 2020-2021. La prima edizione del festival si svolge dall’8 al 10 settembre con il titolo “Dante 2021”, incentrato sul valore dell’italiano come fattore primario dell’identità nazionale e del processo unitario. Un programma ricco di conferenze e spettacoli, oltre ad una mostra “dantesca” di artisti contemporanei e dal Premio Dante-Ravenna, dedicato a chi si è distinto nella diffusione della lingua, della letteratura e dei valori civili dell’Alighieri. “Dante 2021” si svolgerà in piazza del Popolo, nel Teatro Alighieri e negli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa.
Ravenna Capitale 2019 Ravenna - Il percorso di candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura procede spedito. Il 30 giugno il sindaco Fabrizio Matteucci e lo Staff di Ravenna 2019 hanno tenuto un incontro alla Sala Corelli del Teatro Alighieri, chiedendo il sostegno pubblico e privato e illustrando il lavoro fin qui svolto e le principali linee d’azione future. Durante l’incontro la dottoressa Grazia Marini ha enunciato il titolo del Progetto “Mosaici di Cultura: Creare nuove visioni per l’Europa” e i temi portanti che orienteranno tutta la preparazione a questa difficile impresa, che vede Ravenna in gara con Venezia e il Nord-Est, con Matera e molte altre importanti città italiane. (A.D.L.)
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Mare Pineta, nuovi spazi e Arredi Milano Marittima - Mare Pineta si rinnova. Nuovi arredi e uno spazio a disposizione pari a quello di cinque bagni modifica la zona spiaggia dello storico hotel di lusso, inaugurato nel lontano 1927. I lavori di ristrutturazione dureranno dai tre ai quattro anni, con l’albergo che resterà comunque aperto e funzionante. La filosofia dei proprietari, il gruppo Salaroli, è da sempre quella di rendere tutti gli ambienti belli e funzionali, affidandosi alla competenza dello studio Lissoni associati di Milano, che è punto di riferimento internazionale per l’architettura e il design. Il progetto dell’architetto Piero Lis-
soni prevede nuovi spazi affiancati alla struttura esistente con un nuovo ristorante e vineria, il ridisegno delle aree al piano terra e l’ampliamento della reception con la realizzazione di un padiglione in vetro e acciaio con patio interno, cerniera con l’edificio storico. (F.Ri.)
Terminal crociere a Porto Ravenna - Due navi giganti da crociera sono state le madrine all’inaugurazione ufficiale del Terminal crociere di Porto Corsini, il 20 giugno scorso: la Voyager of the Seas e la Brillance of the Seas, di 300 metri, per 8.000 persone tra passeggeri e addetti. Le due navi, veri “hotel di lusso del mare”, appartengono alla Royal Caribbean International, compagnia che prevede nei prossimi mesi oltre venticinque scali nel porto di Ravenna, per oltre 90.000 passeggeri.
Corsini
Al taglio del nastro è intervenuto il presidente della Regione, Vasco Errani e sono state diverse le iniziative promosse per l’occasione. All’interno di una tensostruttura, è stata allestita una mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche e artigianali delle province di Ravenna e di Forlì-Cesena e al momento dell’imbarco, musica della Roaring Emily Jazz Band, sono andate in scena le evoluzioni degli Sbandieratori di San Marino. (A.G.) Ph. Massimo Fiorentini
Dante 2021, eventi di apertura
REALE CAMICERIA donna
RAVENNA, PIAZZA KENNEDY 18A
JULY and AUGUST ON SALE
Settore Turistico in crescita
Ravenna - Buoni risultati per il settore turistico. Il Gruppo Turismo di Confindustria Ravenna plaude ai numeri messi a segno nel primo quadrimestre. Il presidente del Gruppo, Gianluigi Casalegno, invita a non abbassare la guardia: “Il 2011 - afferma - è partito molto meglio del 2010 grazie ad un insieme di fattori. C’è oggettivamente minore crisi, il clima ci sta aiutando e non dimentichiamoci del grande successo di OMC, che ha dato un contributo decisivo ad arrivi e presenze. I numeri del movimento turistico confermano la bontà del lavoro di promozione fatto durante tutto l’anno, di cui oggi stiamo raccogliendo i frutti”. (F.Ri.)
Udito e palato a Spiagge Soul Marina di Ravenna - Seconda edizione di Spiagge Soul, iniziativa a base di music&food in un festival itinerante con 25 concerti che interessano la costa da Lido Adriano a Marina di Ravenna tra il 21 e il 31 luglio, con la partecipazione di artisti di fama internazionale sotto la direzione artistica di Francesco Plazzi dell’associazione culturale Blue Eyes. Il programma 2011 propone un parallelismo tra la cultura romagnola e quella afroamericana. Piatti forti dell’iniziativa gastronomica all’interno del Soul Village, con la collaborazione di Slow Food, sono la cozza selvaggia di Marina di Ravenna e le birre artigianali del territorio, che sfileranno sotto le atmosfere della Soul music. (F.Ri.) www.spiaggesoul.it
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L’Alighieri presenta la sua Stagione Ravenna - Ravenna Teatro presenta la Stagione di Prosa 2011/12. Otto i titoli in cartellone, più due spettacoli fuori abbonamento. Il programma, segnato dalla drammaturgia del Novecento e da quella del secolo in corso, si apre in novembre con Elisabetta Pozzi e lo spettacolo “Elektra”. A seguire, dal 13 al 16 dicembre, “Rumore di acque” interpretato da Alessandro Renda, a cui si aggiunge in gennaio “L’uomo, la bestia e la virtù”, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi. “La resistibile ascesa di Arturo Ui”, con Umberto Orsini sarà poi all’Alighieri dal 2 al 5 febbraio, seguito dalla
coppia Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari con “Il catalogo”, di Jean Claude Carrière. Lo spettacolo di Marco Paolini con Elio De Capitani “ITIS Galileo” va in scena il 29 febbraio, 1, 2 e 3 marzo e precende la pièce teatrale di Alan Bennett, “The History Boys”. Chiude la stagione Fabrizio Gifuni con “L’ingegner Gadda” (dal 28 al 31 marzo). Gli spettacoli fuori abbonamento sono previsti per il 10 febbraio al Teatro Rasi con “La manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio e per il 19 marzo al Teatro Alighieri con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa in “18 mila giorni. Il pitone”.
Gian Cesare Discepoli allenatore Giallorosso Ravenna - Nuovo allenatore per il Ravenna Calcio. La conduzione tecnica della prima squadra è stata affidata a Gian Cesare Discepoli, legato al club giallorosso con un contratto fino al 30 giugno 2012. Quella del Ravenna sarà la panchina numero quattordici sulla quale siederà il tecnico perugino, che torna ad allenare dopo una stagione di pausa. Il direttore sportivo del Ravenna Calcio, Antonio Recchi, ha spiegato così la scelta di Discepoli: “Conosco bene Gian Cesare, per averlo avuto insieme a me a Novara qualche anno fa. Due
sono i motivi che ci hanno indirizzato a lui: prima di tutto perché è un tecnico di grande esperienza e poi perché ha sposato in pieno il progetto Ravenna”. (F.Ri.)
Essere | Enrico Braghittoni
Il gusto dell’
Innovazione
testo Claudia Graziani - foto Massimo Fiorentini
Una promessa del tennis oggi brillante imprenditore. Enrico Braghittoni è il volto della nuova ristorazione in riviera. Che punta all’identità e alla qualità accessibile. Pur tra le stelle firmate Michelin.
Nel suo futuro il tennis. Del resto a diciotto anni, con l’esperienza di tornei disputati tra l’Italia e l’Europa, immagini che sarebbe stato quello il tuo mondo. “Mi vedevo già maestro di tennis, invece, dopo un serio incidente in moto che mi ha tenuto lontano da scuola diversi mesi e che non mi ha più permesso di giocare a quei livelli, c’è stato un radicale cambiamento. I miei genitori, da sempre nel mondo dell’accoglienza alberghiera, in quel momento mi chiesero cosa avrei voluto fare. La mia risposta fu gestire un albergo. E da li è nato tutto. Era il 1991”. Enrico Braghit-
ma gestione dell’Hotel Prestigio, tuttora della famiglia, se ne sono aggiunti altri. Ora, con lo zio ed il fratello, cura il Gruppo Albamarina che al ristorante, pizzeria Cantinaza e all’Hotel Prestigio ha affiancato l’Amarissimo, un bagno a Lido di Savio con 18 mila metri quadri di spiaggia ed un’offerta gastronomica basata sui prodotti ittici dell’Adriatico in un locale da 230 posti, Casa Braghittoni, una vera abitazione di campagna dal menu tipicamente romagnolo. Poi, pochi mesi fa la sorpresa. “Mi
toni, giovane imprenditore della
sempre no perché mi sembrava un impegno davvero importante ed una grossa responsabilità. La mia grande paura era di dover abbandonare le altre gestioni e di accumulare troppi impegni. Inve-
ristorazione di Milano Marittima,
si racconta seduto sul divano del patio esterno di uno dei suoi locali, il Cantinaza, dopo una giornata di lavoro. Sì, perché da quella pri-
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hanno corteggiato e poi convinto a gestire ‘La Frasca’. Avevo detto
A fianco e nella pagina precedente, Braghittoni nel suo locale “Cantinaza”. Nalla pagina seguente, il ristoratore nella cantina de “La Frasca”.
ce, ho trovato validi collaboratori che mi sostituiscono e posso così dedicarmi a quello che ritengo un eccezionale ambasciatore della gastronomia che ha fatto la storia della ristorazione in Romagna e non solo”. Enrico Braghittoni dimostra di conoscerlo bene e di amare questo locale, due stelle Michelin da 25 anni consecutivi, che da Ca-
strocaro Terme si trasferì tre anni fa a Milano Marittima. Una scelta coraggiosa che fece Gianfranco Bolognesi, sommelier di fama, che lo fondò nel 1971 e che andava alla ricerca di nuove sfide. Una scelta innovativa che si è scontrata con una realtà forse non pronta ad accogliere ‘La Frasca’. “Il trasferimento - racconta Braghittoni con la franchezza di chi conosce il mondo della ristorazione e ha analizzato con cura la situazione - è stato visto erroneamente come un rincorrere una moda e non come la possibilità di incontrare una nuova clientela. Potrà sembrare strano, ma a Milano Marittima non in tanti conoscono questo blasonato ristorante e tra le giovani generazioni non c’è la coscienza di quello che ha rappresentato e rappresenta per la ristorazione italiana. Milano Marittima è più per gli street bar, per l’immagine e se alla Frasca non viene il calciatore non è un ristorante di moda, non è un ristorante visto. Va benissimo cercare la movida, ma ‘La Frasca’ è diverso e non deve perdere la propria identità. Poi c’è la percezione
che sia inavvicinabile. Invece non è un locale di lusso. Qualcosa, in tutto questo, è mancato a livello di
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comunicazione e quindi ora il nostro compito è quello di portare La Frasca ai livelli che le competono. Nei siti specializzati, nelle riviste gourmet si parla sempre e solo di alcuni chef. ‘La Frasca’, che ha più storia di tanti ristoranti italiani e il primato delle due stelle Michelin da così tanti anni non è altret-
romagnola, la faraona, i passatelli. Con l’aggiunta, naturalmente, di piatti di pesce. Enrico Braghittoni ha le idee chiare, condivise dalla società “La Frasca a mare” i cui soci preferiscono rimanere dietro le quinte: desidera gestire il ristorante nella tradizione con l’ossatura del locale rimasta
La Frasca, nuova sfida stellata tanto conosciuto. Noi dobbiamo essere bravi a comunicare questo, anche per la Romagna stessa, per i suoi prodotti e per le imprese che li producono”. Del resto qui sono serviti i piatti della nostra tradizione: cappelletti, tagliatelle, il risotto alla cacciagione, il filetto di mora
invariata, a partire dallo chef Marco Cavallucci, guida impareggiabile della brigata in cucina e autore di piatti impeccabili e indimenticabili, e Gabriele Casadei, saggio custode della storica cantina, ma aprendolo all’esterno, uscendo dai propri muri e diventando un luogo
più familiare mantenendo intatta la qualità. Le stelle non devono significare esclusività, ma qualità accessibile.
Si inscrivono in questa nuova mentalità la scuola di cucina svolta recentemente a Londra, i dieci show di cucina in club esclusivi di Hong Kong a settembre, il servizio di catering. “Ci siamo resi conto, con i tempi che corrono, che dobbiamo andare fuori e non aspettare che la clientela arrivi. Far capire come siamo e cosa offriamo. Il ristorante è come fosse la casa del cliente, che quando arriva deve sentirsi a proprio agio e in base alla fascia di prezzo dove
mangia deve mangiare al massimo della qualità che tu gli puoi dare. Inoltre, anche l’ambiente è stato ripensato. Il bancone è stato sostituito da un salotto più accogliente, i colori sono più chiari, i quadri esposti, appositamente realizzati dall’artista Stefano Tonelli, cambieranno ad ogni stagione con i colori ispirati a quelli dei piatti realizzati. Poi
stiamo ragionando con il Comune per aprire una veranda fiorita dove poter mangiare nelle sere d’estate”. L’obiettivo dichiarato è quello di accostare sempre più il locale a quella che è da sempre la clientela abituale di questa località, e cioè le famiglie con i bambini. E poi ci sono gli eventi e le opportunità da cogliere per portare
il proprio nome sulla bocca delle persone. Si pensa ai 100 anni di vita di Milano Marittima con una serie di eventi da ideare insieme alla Pro Loco a partire da fine agosto, a come coinvolgere il turismo dei croceristi in arrivo al nuovo terminal crociere di Porto Corsini, alle sinergie con Batani e Astolfi, i patron dei grandi e “stellati” hotel. Non ultimo il compleanno de La Frasca e che compleanno! Quarant’anni, quelli della maturità, quelli del bilancio di una parte importante della vita con lo sguardo rivolto al futuro ancora lungo. Il 1° ottobre si farà una festa, ma è ancora da pensare. Idee, partnership, coinvolgimento
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di più soggetti, eventi, nuova veste
sione di idee e progetti. D’estate si
grafica del sito Internet: la mente di
divide fra i suoi locali con una pre-
Enrico Braghittoni in questi giorni è inarrestabile. Innovare è la parola d’ordine anche perché, non lo nasconde, i numeri sono importanti. “Mille coperti al mese. Le potenzialità ci sono tutte e nelle ultime settimane abbiamo assistito all’arrivo di nuovi clienti che hanno affiancato la clientela affezionata”. Il racconto di questo nuovo corso ci ha permesso di capire i cambia-
senza costante, d’inverno, alla scri-
menti di una nuova generazione di imprenditori, di una località rinomata, dei gusti delle persone e anche un po’ chi è Enrico Brigattoni che è un uomo a cui piacciono le relazioni, gli incontri, la condivi-
vania di un ufficio, crea e pianifica eventi e sinergie. Ha in mente di
avvicinare diversi produttori locali di materie prime per valorizzare, anche all’estero il brand culinario della Romagna. È una persona che sa cosa vuol dire servire la clientela, grazie al lavoro dei genitori albergatori, e cosa significa il gusto per le cose buone che ha imparato dalla nonna, una grande cuoca che tutti conoscevano a Milano Marittima. Non ama solo mangiarle. Per questo non è affatto insolito trovarlo ai fornelli. Un modo per coccolare la sua famiglia. IN
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Dirigere | Claudia Casali
La signora del
Mic
testo Rosanna Ricci - foto Massimo Fiorentini
Da Picasso a Chagall, fino ai grandi artisti contemporanei. Capolavori conservati nel Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, oggi riconosciuto Monumento Unesco. Con progetti e iniziative varate dalla nuova direttrice, Claudia Casali.
Claudia Casali, giovane studiosa dal curriculum eccellente, dal 1° febbraio 2011 è la nuova direttrice del MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Museo che oggi si avvale anche di un riconoscimento importante e prestigioso a livello mondiale, come la tutela da parte dell’Unesco. Dallo scorso maggio, infatti, il MIC è riconosciuto Monumento Unesco per una cultura di pace con il titolo di “Museo espressione dell’arte ceramica nel Mondo”.
Un passaggio importantissimo nella sua storia, poiché vede la conferma di quello che è stato nelle origini l’intento di Gaetano Ballardini fin dal 1908: creare, attraverso l’arte ceramica, dialogo e confronto tra le civiltà del mondo. Quale ruolo riveste oggi il MIC?
“Un ruolo chiave - risponde Claudia Casali - per l’incontro tra studiosi, ceramisti e artisti; lo stesso Premio Faenza, istituito negli anni trenta e divenuto internazionale negli anni sessanta, nasce proprio
come momento di scambio tra artisti contemporanei”. E che altro ancora?
“Il museo possiede un importante patrimonio librario, con oltre 62mila volumi dedicati all’arte ceramica; un laboratorio di restauro che ogni anno offre la possibilità a tirocinanti provenienti da tutto il mondo di misurarsi con le tecniche conservative; infine il laboratorio ‘Giocare con l’Arte’, ideato nel 1979 da Bruno Munari, che ancora oggi consente a migliaia di bambini e di adulti provenienti da tutta l’Italia e dall’estero di misurarsi con percorsi didattici significativi”. Quando è nato il museo?
“Nel 1908, grazie ad un’intuizione geniale di Gaetano Ballardini. In occasione dell’Esposizione Internazionale organizzata per celebrare il terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli, inaugurata il 21 settembre 1908 dal re Vittorio Emanuele III. Furono accolti nelle sale dell’ex convento di San Maglorio prodotti di
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A fianco e in apertura, Claudia Casali al Museo delle Ceramiche.
manifatture italiane e straniere, oltre ad esemplari di produzione di antiche fornaci faentine. Il nucleo originario del Museo consistette nelle donazioni che gli artisti fecero delle proprie opere esposte per quell’evento. Il Museo divenne ente morale con Regio decreto del 19 luglio 1912”.
un’opera significativa raffigurante la colomba della pace, contro ogni guerra. Seguirono Leger, Chagall, Matisse, importanti donazioni private antiche e contemporanee, donazioni che pervengono tutt’oggi e che hanno creato il grande patrimonio del Museo”.
E fin da allora il museo assunse un
un numero elevato di opere…
carattere internazionale...
Oltre 55mila pezzi, dai reperti archeologici alle contemporanee produzioni ceramiche. La grandezza del MIC sta proprio nel fatto di contemplare le culture ceramiche nel mondo: abbiamo una sezione importantissima precolombiana, anche con materiali non ceramici come i tessuti; una sezione islamica, una classica con reperti greci, etruschi e romani, una parte dedicata alle manifatture europee e una ai premi internazionali, per giungere alla contemporaneità artistica e scientifica rappresentata dai bioceramici”.
“Esatto. Fin dagli inizi Gaetano Ballardini volle mantenere il carattere internazionale del Museo, sviluppando una significativa rete di relazioni internazionali con collezionisti, studiosi e direttori di musei e con artisti di chiara fama. Poi venne la seconda guerra mondiale con i suoi bombardamenti che coinvolsero anche il museo, essendo molto vicino alla stazione. Fu allora che Ballardini chiamò a raccolta tutte le forze amiche, chiedendo ad artisti, collezionisti, studiosi di donare opere per ricostruire le collezioni andate distrutte”. E come risposero gli artisti?
“Picasso fu tra i primi a donare
Chi è Claudia Casali Claudia Casali, laureata a Udine in Estetica, ha in curriculum anche un dottorato di ricerca in Critica d’arte ed Estetica. Ha fatto un’esperienza di studi in Francia, all’Université di Grenoble e Chambery, per poi frequentare un corso post laurea in gestione e organizzazione delle arti visive all’Accademia di Brera, esperienza che le ha consentito di affrontare il discorso museale ed organizzativo in maniera nuova e manageriale. Oltre a Ravenna, dove ha lavorato per dieci anni, ha effettuato un’esperienza lavorativa a Verona, a Palazzo Forti con Giorgio Cortenova, nella gestione dei grandi eventi (con lui ha allestito le grandi mostre di Malevich, Chagall, Kandinsky; le serie dei premi Koiné; la grande monografica su Fattori, ecc.), e un breve periodo a Bologna, all’ex Galleria d’Arte Moderna con Danilo Eccher. In questi anni ha avuto la possibilità di trasferire la sua esperienza in corsi di museologia e museografia. Ciò le ha permesso di confrontarsi con i neolaureati, per capire le loro aspettative sul “mondo museale e culturale”.
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Oltre alla qualità, il museo contiene
Quali i progetti futuri per il MIC?
“Ho parlato in diverse occasioni della necessità di meglio comunicare e promuovere questa grande Istituzione. Negli anni passati si è guardato più al dato espositivo che non a quello promozionale: bisognerà invertire la tendenza, con meno esposizioni e più attenzione alla promozione anche della struttura e del patrimonio stesso”. In altre parole, qual è il suo programma?
“Il Museo, nella mia visione, deve saper dialogare con diversi linguaggi, non solo con la ceramica. Trasversalmente anche con le altre arti, danza, teatro, musica, deve po-
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ter affrontare la contemporaneità e l’antico, aprire le porte ai giovani emergenti e guardare anche alle interessanti manifestazioni locali. E poi bisognerà rivedere il Premio Faenza - Concorso Internazionale d’Arte ceramica contemporanea, ora riservato solo agli under 40 e senza un adeguato spazio riservato ai maestri. Ci sono tanti progetti, vedremo di riuscire a realizzarli compatibilmente con le disponibilità finanziarie”. Glielo auguriamo. Lei ha una profonda conoscenza dei musei, il Mar di Ravenna, per esempio. Continuerà la sua collaborazione con Ravenna?
“L’esperienza al MAR di Ravenna per me è stata fondamentale da tanti punti di vista. Ho imparato molto grazie anche alla fiducia che il direttore, Claudio Spadoni, ha riposto in me, lasciandomi lavorare in piena libertà, costruendo importanti progetti. Come ho già più volte detto lavorare al MIC è il sogno di ogni museologo poiché ci si confronta con una realtà davvero importante, che ha un ruolo internazionale riconosciuto e su cui esistono grandi aspettative. Nelle mie intenzioni c’è sicuramente la volontà di collaborare con Ravenna, soprattutto ora che tutte le forze culturali devono essere convogliate nel grande obbiettivo di Ravenna Capitale della Cultura del 2019”. Per concludere, chi è Claudia Casali?
“Sono lombarda, sposata da dieci anni con un faentino, Paolo, di professione coach, lavoro ultimamente molto utile… Non ho figli ma tre bellissimi nipoti che abita-
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no a Dublino, e ogni scusa è buona per prendere un aereo e andare da loro. Devo tutto ai miei genitori, che con grandi sacrifici mi hanno dato la possibilità di studiare in Italia e all’estero. Di solito mi chiedono anche gli hobbies… leggere e viaggiare sempre, ovunque, mangiare bene e bere buon vino: gli anni di studio a Udine saranno serviti a distinguere un buon vino?”. IN
Sopra, la direttrice del Mic nella sezione contemporanea del museo faentino.
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Amministrare / 01 | Fabrizio Matteucci
Primo cittadino
al secondo
Mandato
testo Roberta Bezzi - foto Massimo Fiorentini
Nuova legislatura per Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna. Che illustra progetti, programmi e idee per snellire la burocrazia. Con un cruccio: la manutenzione delle strade. E un obiettivo forte per il prossimo quinquennio: agganciare la ripresa.
Non è stata una passeggiata come al primo mandato, quando raccolse il 68,9 per cento dei voti, ma lo scorso 15 e 16 maggio Fabrizio Matteucci è stato rieletto sindaco di Ravenna con il 55 per cento. L’intento prioritario, come già cinque anni fa, è quello di essere il “sindaco di tutti”. Che bilancio esprime sul suo primo mandato? Qual’è stato l’obiettivo più importante realiz-
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zato? E quello invece mancato?
“La scorsa legislatura è stato caratterizzata dalle scelte urbanistiche e dall’adozione e approvazione dei relativi strumenti di programmazione. Siamo stati tra i primi Comuni italiani ad approvare, nel febbraio del 2007, il Piano strutturale comunale. Poi è stata la volta del Regolamento urbanistico edilizio, del Master Plan del comparto Agip
relativo alla trasformazione dell’ex Sarom in distretto per la nautica, del Piano operativo comunale tematico della logistica portuale e, infine, del Poc generale. Abbiamo inoltre istituito l’agenzia per la Darsena di città e siamo pronti per definire assieme agli operatori e a tutti i cittadini le migliori opportunità che la Darsena può fornire a tutta la città. Malgrado la crisi eco-
nomica in atto, sono convinto che questi strumenti urbanistici messi in campo possano fornire delle buone opportunità per la ripresa, che è l’obiettivo più importante dei prossimi cinque anni. Il mio cruccio maggiore riguarda invece le condizioni delle strade. A causa delle poche risorse, abbiamo speso l’1 per cento di quanto era necessario per assicurare una buona manutenzione, contro lo 0,5 per cento dei Comuni italiani in questi anni. Non è una gran consolazione. Per il futuro stiamo studiando ogni metodologia e modalità di intervento per migliorare la manutenzione con le poche risorse disponibili”. In campagna elettorale ha presen-
corrente nei suoi discorsi. Cosa può fare il sindaco per garantire
presenza di giovani in giunta è coerente con questa mia convinzione”.
la crescita economica della città?
Lei ha tenuto la nuova delega a Ra-
“Oltre a mettere in campo strumenti di programmazione e progetti, deve impegnarsi per snellire il percorso della burocrazia”.
venna capitale europea della cultu-
La sua nuova giunta è particolar-
strategico?
mente “giovane” (età media 43 anni,
“Certo, è il nostro traguardo più ambizioso con quale vogliamo dare impulso alla crescita della nostra comunità e promuovere nuovi talenti. È già stato avviato un percorso importante. Nei prossimi due anni dovremo predisporre il dossier e presentarlo ufficialmente, mentre nel successivo biennio (2013-2014) si svolgerà la fase della competizione”. IN
che scende a 31 per i cinque assessori di prima nomina) e al femminile (in totale, 4 donne e 5 uomini). Con quali motivazioni ha scelto i suoi collaboratori?
“Sulla base della passione, del talento, dell’esperienza e della competenza. Credo fortemente sia arrivato il momento di promuovere nuovi protagonisti della vita cittadina. La
ra, con Alberto Cassani nel ruolo di coordinatore della candidatura per il 2019. Un obiettivo prioritario e
tato i “cento progetti per Ravenna”. Cosa si può realisticamente realizzare?
“Scommettiamo molto sull’economia del mare per imboccare la strada della crescita dell’economia, delle imprese e dell’occupazione. Abbiamo tre progetti immediatamente cantierabili: terminal container, cittadella della nautica e bypass del Candiano. Ora Roma deve battere un colpo e darci i soldi per approfondire i fondali come aveva promesso: perché senza i 70 milioni che dovevano arrivare entro il 31 dicembre scorso, non c’è approfondimento dei fondali e senza questo, non può esserci il grande terminal. Lavoreremo per sburocratizzare e velocizzare anche le procedure degli insediamenti portuali e per la crescita del green port”. La parola “crescita” è molto ri-
Sopra, il sindaco Matteucci al fianco del Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani durante il taglio del nastro del Terminal Crociere di Porto Corsini.
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Amministrare / 02 | Roberto Zoffoli
Il bene comune
Ambiente
legato all’
testo Antonio Graziani - foto Massimo Fiorentini
Cervia unica città italiana del 2011 a ricevere il Diploma d’Europa. E tanti riconoscimenti per l’attività in campo ambientale. Una strada verde su cui intende proseguire il sindaco Roberto Zoffoli, da qui al 2014.
L’Ambiente. Per Cervia è una realtà in continuo sviluppo e una meta con il traguardo spostato sempre più avanti. A Cervia sono stati assegnati numerosi riconoscimenti e premi per la sua cura dell’ambiente.
“Quando si parla di Cervia - afferma con orgoglio il sindaco Roberto Zoffoli - vengono subito in mente le saline, la pineta, i parchi, il Maggio in fiore, le piste ciclabili, la certificazione ambientale... E la raccolta differenziata, che ha raggiunto livelli altissimi nonostante le sue ca-
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ratteristiche di città di residenti e di centro turistico”. Roberto Zoffoli, quarantasette anni, residente dalla nascita a Cannuzzo, frazione di Cervia, diplomato geometra, ha cominciato fin dalla scuola ad occuparsi “dei problemi degli altri più che delle attività pubbliche”, come preferisce dire lo stesso sindaco. Inizia come rappresentante di Istituto. Al ritorno dal servizio militare è automatico il passaggio in politica, prima come consigliere di quartiere poi come
consigliere comunale, in seguito come assessore e poi da sindaco. Ricopre la carica di primo cittadino di Cervia da sette anni. È stato eletto
nelle elezioni del 2004 e riconfermato nel 2009. Il suo mandato si chiude nel 2014. Zoffoli ci riceve nel suo studio, in cui regna la sobrietà. Nello svolgimento del suo impegno da sindaco sono più le soddisfazioni o le preoccupazioni?
“Le preoccupazioni sono certamente tante, - risponde - e poche le soddisfazioni. Ma l’incarico di sindaco
è stimolante, è il migliore incarico che possa avere una persona che si è occupata da sempre della cosa pubblica. Le maggiori soddisfazioni - continua il sindaco - sono i rapporti instaurati soprattutto con due categorie: i bambini e gli anziani”.
le ha permesso, la sera, di prendere
Cervia ha ottenuto in queste ultime
“Anche se cerco di non portare a casa i problemi pubblici e cerco di distinguere le questioni famigliari da quelle istituzionali, ci sono delle preoccupazioni che è difficile accantonare”.
settimane, unica città in Italia per il
Quale sogno coltiva per la sua città?
2011, il Diploma d’Europa, ricono-
“Quello di creare una città dove predomina la serenità, la voglia di fare, dove non ci si abbatte mai, dove si sviluppa un sano campanilismo in cui i cittadini di Cervia si sentano orgogliosi di chiamarsi cervesi”. IN
scimento conferito dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa alle autorità locali e regionali
più impegnate a promuovere gli ideali europei attraverso gemellaggi o altre iniziative. Il Diploma è stato consegnato a Strasburgo il 23 giugno scorso. Il Sindaco, che guidava la delegazione cervese, ha voluto che il premio venisse ritirato da un gruppo di una decina di ragazzi delle scuole medie, “perché non l’abbiamo giudicato un riconoscimento al sindaco - dice - ma un momento di condivisione di tutta la città di Cervia, ed ho ritenuto giusto che a ritirarlo fosse una rappresentanza di ragazzi”. C’è stato qualche problema che non
Sopra, veduta aerea del litorale cervese.
sonno?
Bandiere Blu sulla città Le bandiere blu (undici, dal 1991, compresa l’ultima del 2011), la Certificazione europea Emas, la Certificazione ambientale ISO 1400, la Medaglia d’oro del Concorso Entente Florale, numerosi premi ai Concorsi Comuni fioriti, la Targa del Presidente della Repubblica per la manifestazione “Cervia Città Giardino”. L’attenzione che Cervia ha sempre dimostrato per il verde e per l’ambiente è sottolineata dalla presenza nella città della Fondazione CerviaAmbiente, nata agli inizi degli anni Settanta assieme ai primi progetti d’intervento a difesa dell’ambiente e delle risorse naturalistiche, per iniziativa della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Ravenna e del Comune di Cervia. Oggi ha questi obiettivi principali: promuovere e attuare studi, corsi e itinerari di educazione ambientale; progettare, gestire e valorizzare l’uso compatibile delle risorse ambientali; istituire borse di studio e premi a favore di studenti e ricercatori, nonché curare attività editoriali relative all’ambiente.
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Animare | Eventi a Cervia
Un’estate presa con
Filosofia testo Francesca Ricci
Concerti e spettacoli, buona cucina e meditazione. Un mix di appuntamenti fanno di Cervia una delle capitali del divertimento per l’estate 2011.
Grandi eventi animano la stagione calda della riviera romagnola e Cervia diventa la capitale del divertimento: a fare da sfondo i luoghi più caratteristici e più conosciuti di Cervia e dintorni. A Milano Marittima, Pinarella e Tagliata si susseguono per tutta l’estate eventi di cultura, tradizione, musica d’autore, filosofia e letteratura, spettacolo, arte e ambiente. Non può mancare la musica, protagonista con i concerti in salina e con i concerti in pineta, che animano i mesi di luglio e agosto. Musica che ha il suo evento clou nel concerto di Franco Battiato, il 30 luglio, in scena nel centro storico cervese. Il glamour è invece l’ospite d’onore il 15 e il 16 luglio, quando a Milano Marittima sbarca il 21° Vip Master Tennis, la consueta parata di vip che da 21 anni continua a sfidarsi sui campi di terra rossa, accontentando così i più curiosi. Il 20 luglio è la volta della Rotta del Sale, il saluto per la partenza delle barche storiche della Mariegola e delle Romagne alla volta di Venezia, sul Porto canale di Cervia. Spazio anche alla comicità con i tre appuntamenti della
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20esima edizione del Sarchiapone, la sfida per giovani comici in onore di Walter Chiari che il 19 e il 26 luglio e il 6 agosto gareggiano in piazza Garibaldi. L’estate fa posto anche alla filosofia, con una serie d’incontri, dal 26 al 30 luglio in piazzale dei salinari, con i filosofi contemporanei nazionali e internazionali di “Filosofia sotto le stelle”. È ancora Cervia a far da teatro al Campionato mondiale delle sculture di sabbia, dall’8 al 10 agosto, dove i più grandi maestri della scultura di sabbia si ritrovano in una competizione che premia la scultura più bella. Un altro appuntamento diventato ormai tradizione è la manifestazione “Cervia, la Spiaggia ama il Libro” che si svolge dal 18 luglio al 15 agosto. Il cuore dell’estate è poi senza dubbio la notte delle stelle, il 10 agosto, che Cervia festeggia con la tradizionale Notte di San Lorenzo, una serata sulla spiaggia con i fuochi d’artificio che accompagnano cene e ritrovi sulle spiagge della Riviera. Non potevano mancare, infine, gli eventi dedicati al benessere della mente e alla meditazione, condotti dal maestro sonico Mauro Giulianini, dal 16 giugno al 1 settembre, con “Pinete Armoniche”. Sempre dedicato al benessere anche l’appuntamento con “Meditazioni in mare aperto”, che propone come esperienza una notte in mare aperto. Spazio anche al benessere del corpo, con gli itinerari in mezzo alla flora e alla fauna della pineta, in luglio e agosto. Uno degli appuntamenti più attesi e popolari, il Palio della Voga, torna a metà agosto, con i bagnini di salvataggio della costa che si sfidano sul Porto Canale. L’ultima settimana d’agosto è poi dedicata al miele e al mondo delle api, con un evento che accontenta anche i più golosi. IN
Ricordare | I Pinetofili di Ravenna
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Evviva il
Pineto!
testo Andrea Casadio - foto Massimo Fiorentini
È il 1884, e la Pineta di San Vitale rovinata dalla neve rischia di essere abbattuta. Contro la decisione insorgono i Pinetofili. Ambientalisti ante litteram, dimostrarono come l’opinione pubblica possa influire sulle scelte delle élites politiche.
La sera del 13 marzo 1884, un ignaro viaggiatore che fosse capitato nella piazza di Ravenna avrebbe potuto credere che la città di Teodorico fosse sull’orlo della rivoluzione. Una folla esacerbata e vo-
cadere i primi fiocchi di un inverno che si sarebbe rivelato assolutamente eccezionale. Dopo la neve era giunto un freddo persistente, con intensi geli e disgeli. Alla fine dell’in-
ciante si accalcava sotto le finestre
essere passato sull’antico bosco ra-
di Palazzo Merlato, illuminate per
vennate. “La Pineta è morta”, era la
la seduta del consiglio comunale, mentre nell’aula una moltitudine altrettanto minacciosa, arginata a stento dalla forza pubblica, scandiva slogan intimidatori a pochi metri dai banchi. Dai basamenti delle due colonne sulla piazza, improvvisati capipopolo arringavano la folla; fra di loro, una “garrula femmina” concludeva in termini particolarmente perentori la propria requisitoria: La pgneda l’è la nostra, us l’ha deda Galla Placidia. E’ stament u l’ha e nuter Pulett, e guai a chi ch’us la tocca! (La pineta è nostra, ce l’ha data Galla Placidia. Il testamento ce l’ha il notaio Poletti, e guai a chi ce la tocca!).
scorata conclusione che si alzava da più parti. Nel corso di almeno 1500 anni, il pino, per quanto essenza arborea non autoctona, aveva intrecciato la sua storia con quella della città in maniera così profonda da diventare perfino elemento costitutivo dello stemma municipale. La pineta aveva rivestito un ruolo primario nella concreta realtà sociale ed economica, con attività (la produzione dei pinoli, il pascolo brado, il diritto di legnatico, la caccia, la raccolta dei frutti del sottobosco) che andavano spesso a vantaggio degli strati più umili della popolazione. Dopo avere raggiunto il massimo sviluppo fra il 1500 e il 1800, quando un’ininterrotta cortina verde percorreva la costa da Primaro a Cervia, il grande bosco aveva subìto i primi abbattimenti in epoca napoleonica. Mai, però, si era giunti al punto di ipotizzarne l’eliminazione definitiva.
Cosa era accaduto per suscitare una tale esplosione di sdegno popolare? E che ruolo aveva, in tutto questo trambusto, il destino della pineta?
Tutto era cominciato poco più di quattro anni prima, quando, nel dicembre del 1879, erano iniziati a
verno un fronte di guerra sembrava
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A fianco, la pineta tra ghiaccio e neve, nell’inverno del 1879/80 (foto dell’Istituzione Biblioteca Classense).
Ora invece, in quel 1880, doveva fare i conti con una realtà economico-sociale in rapido mutamento. La crescita demografica e l’irrompere sulla scena delle masse bracciantili creavano una nuova “fame di terra” di fronte alla quale anche un disastro ecologico come quello appena avvenuto poteva essere visto come un’opportunità. E appunto come tale cominciò a considerarla la maggioranza liberal-moderata alla guida del Comune, cui spettava la decisione dal momento che proprio da pochi anni il Municipio stesso era riuscito ad acquisire dallo Stato la proprietà delle pinete. A dare man forte al progetto erano lo spirito dell’epoca, con la sua frenesia “bonificatoria”, e il sostegno della neonata Associazione generale dei braccianti, che era stata costituita appena due mesi prima dal giovane leader socialista Nullo Baldini, col sostegno bipartisan della Giunta stessa. E così, dopo tre anni di studio, la soluzione parve infine giungere nel
movimento dei “pinetofili” (letteral-
mente, gli “amici della pineta”) si era formalmente costituito. Ma chi erano, di preciso, questi “pinetofili”? Una realtà variegata e tra-
sversale, che andava dalla borghesia intellettuale urbana a esponenti del nascente movimento socialista, fino, come vedremo, a vasti strati popolari. Ne facevano parte, ad esempio, il futuro sindaco liberale (nonché storiografo della “vecchia Ravenna”) Pio Poletti, l’avvocato Cesare Guerrini, il dirigente socialista Lo-
pregna di fumosi ricordi letterari (Dante, Byron e “altri poeti”, come affermò ineffabile una petizione diretta contro di loro dall’Associazione braccianti nel novembre 1883) e di una concezione socio-economica declinata al passato, contrapposta al razionale modernismo dei “bonificatori”. In realtà, che si trattasse di un gruppo assai determinato e soprattutto sostenuto da ampie fasce di consenso apparve chiaro
quando, dopo la pausa invernale, la questione tornò in primo piano
giugno del 1883, quando il consiglio comunale decretò la “bonifica” (ossia la messa coltura) di circa metà della superficie pinetale, approssi-
“Sognatori” contro bonificatori
mativamente 2250 ettari.
Tutto finito, dunque? Non proprio. In quei tre anni, infatti, anche i dissenzienti non erano rimasti con le mani in mano. La decisione consigliare fu la scintilla che fece detonare la bomba. Il 22 settembre 1883, un centinaio di persone si riunì a palazzo Corradini ed elesse un “comitato per la conservazione del pineto”, composto da 40 membri con
il compito di elaborare un progetto alternativo a quello del Comune: il
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dovico Nabruzzi, varie associazioni. Presidente onorario del comitato fu nominato il vecchio Filippo Mordani, decano dei letterati ravennati, ma il suo principale esponente era l’avvocato Gaspare Bartolini, fondatore e vera anima del movimento. Era la schiera di quelli che gli avversari e la storiografia novecentesca avrebbero spesso bollato come i “romantici sognatori” portatori di una visione passatista del “pineto”,
nel dibattito pubblico cittadino, raggiungendo rapidamente il climax di tutti quei mesi di polemiche. L’esordio si ebbe il 9 marzo 1884, quando diverse centinaia di persone si radunarono in piazza, ottenendo anche udienza dal prefetto, al grido di “Evviva il pineto, abbasso la Giunta!”. Ma quel che era peggio, per gli avversari, era che protagonisti di tali manifestazioni non erano anemici letterati, ma “figli del popolo” a tutti
Sopra, la pineta S.Vitale oggi.
gli effetti, compresa una vasta rappresentanza femminile: quelle stesse persone, dunque, che secondo le teorie dei bonificatori sarebbero state le principali beneficiarie della “bonifica” medesima. Fu in questo contesto che, il 13 marzo, la seduta consigliare che avrebbe dovuto decidere sull’inizio di alcuni lavori nella pineta di S. Vitale si svolse nel clima che abbiamo illustrato all’esordio della nostra trattazione. Quella sera furono necessarie le cariche della forza pubblica per sgombrare la folla. Il 16 marzo un’assemblea dei braccianti riunita al teatro Mariani venne interrotta dall’irruzione di un gruppo di donne al grido di “Viva la pineta!”, inducendo Baldini e soci a rinunciare all’assunzione dei lavori di bonifica della S. Vitale. La Giunta comunale, da parte sua, era sull’orlo delle dimissioni, tanto
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più che la notte stessa del 16 due incendi avevano distrutto altrettante case rurali di uno dei suoi membri, quel Giovanni Giuliani che, per avere paragonato i vantaggi della bonifica a una braciola (in effetti la poesia non era decisamente il punto di forza dei “pinetofobi”), era diventato senz’altro per gli avversari “l’assesor brasula”. Fortunatamente, il rischio di una deriva violenta venne subito scongiurato. Anche grazie all’im-
pegno dei dirigenti pinetofili, che fecero opera di moderazione, la polemica iniziò da quel momento a placarsi, e quando, il 30 marzo, si riunì a palazzo Corradini un’assemblea per la costituzione formale della Società Conservatrice del Pineto (che partecipò anche alle elezioni comunali di qualche mese dopo), tutto si svolse nella calma più completa. Certo, il movimento non
Ph. Archivio APT
aveva ottenuto una vittoria assoluta. La Giunta, superata la crisi, rimase al suo posto. Fra i socialisti, dopo una fase di sbandamento, gli “ortodossi” di Baldini ripresero il sopravvento, mentre i più accesi pinetofili passarono nelle file degli anarchici. Anche la “bonifica” venne parzialmente realizzata e non senza infausti risultati, in primis il completo abbattimento della pineta di S. Giovanni (in pratica
Dove cucina e tradizione, design e accoglienza si fondono in una gustosa alchimia.
Il potere dei senza potere l’appendice meridionale di quella di Classe fino al Savio). E tuttavia, quell’esperienza era stata tutt’altro che inutile. Per la prima volta nella storia di Ravenna aveva fatto irruzione quella tipica manifestazione di una società moderna chiamata “opinione pubblica”. Come mai in passato, si era
dimostrato che “il potere dei senza potere”, se profondamente motivato e ben determinato, poteva influire nelle scelte di élites politiche e di gruppi di interesse consolidati. Una vicenda che, dalle memorie della ormai lontanissima epoca umbertina, ha ancora qualche lezione da impartire alla troppo spesso apatica Ravenna del XXI secolo. IN
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Organizzare | Strativari
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L’arte di
Inventarsi
testo Anna De Lutiis - foto Massimo Fiorentini
Valorizzare gli aspetti inediti dell’arte contemporanea. Un’idea venuta ad un gruppo di giovani ravennati, che ne hanno fatto il loro lavoro. Fondando l’associazione Strativari.
Il nome Stradivari fa subito pensare ad un notissimo liutaio italiano che ha creato il violino perfetto esportato in tutto il mondo. Ma qui, in questo articolo, noi vogliamo raccontarvi la storia di Strativari, un gruppo di giovanissimi che hanno deciso di mettere insieme le loro capacità, la loro preparazione, per dare vita ad un’associazione che possa interessarsi di aspetti inediti di arte. È stato anche il modo di inventarsi un lavoro, viste le difficoltà che oggi i giovani sono costretti ad affrontare per dimostrare che non sono “bamboccioni” ma che hanno voglia di fare. Alessandra Carini, Stefano Terigi, Emilio Macchia, Federico Bocchini
e, probabile new entry, Fabio Sbaraglia. Incontriamo questi perso-
naggi per conoscerli singolarmente: avranno qualcosa in comune o, come dice il nome dell’associazione, sono personalità diverse messe assieme come strati sovrapposti a formare un unicum che, stando alle prime esperienze, funziona perfettamente? Partiamo dall’unica donna che compone il gruppo e che, da come interviene a precisare e cesellare
ogni dettaglio, da l’impressione di essere la leader. Alessandra Carini, dopo il diploma all’Istituto Magistrale, si è laureata con il massimo dei voti in Arti Visive e Spettacolo presso l’IUAV, a Venezia. Ha completato la preparazione acquisita con un Master in Management degli Eventi dello Spettacolo presso Palazzo Spinelli, a Firenze. La sua curiosità l’ha subito portata a girare il mondo dove ha perfezionato la conoscenza dell’inglese, dello spagnolo e del francese, frequentando Accademie e Scuole linguistiche. In America ha trovato il luogo adatto per dare spazio alla sua curiosità conoscitiva, ma il ritorno a Ravenna le ha dato la sensazione di sentirsi in panni troppo stretti. Ha iniziato un’attività commerciale aprendo un piccolo negozio di oggetti design ma la fase di crisi non ha favorito l’iniziativa perché, come lei stessa dice “in certi momenti il superfluo, anche se bello, passa in secondo ordine”. Si è dedicata successivamente ad esperienze giornalistiche e teatrali per approdare, infine, a Strativari di cui è fondatrice, curatrice e organizzatrice degli eventi, lavoro che
svolge anche per Ninapì-nesting art gallery. Giovane e aitante, è, con Alessandra, Stefano Lucca: “Io sono laureando nella stessa Facoltà di Alessandra, sempre a Venezia. Il lavoro più importante che ho fatto prima di inserirmi in Strativari è stato quello di collaboratore al Lucca Digital Photo Fest, forse il più importante Festival in Italia che raccoglie nella città di Lucca varie mostre di fotografi importanti, come, ad esempio, l’Award Press Photo. Personalmente curo anche l’organizzazione e la regia della serata finale, quella della premiazione. Ho fatto, insieme ad Alessandra, importanti interviste in tutto il mondo. Anche se studio nella sua stessa facoltà mi sto specializzando come video maker”. I due giovani artisti raccontano le loro esperienze con grande entusiasmo e crea un certo stupore apprendere la loro dimestichezza e consuetudine con i paesi stranieri nei quali hanno sperimentato, sin da giovanissimi, le loro capacità organizzative. Emilio Macchia, attualmente all’estero, viene presentato da Stefano e Alessandra: “Emilio ha frequentato l’Accademia di Bel-
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A fianco, il gruppo assieme al cane Cuba, mascotte di Strativari. In apertura, da sinistra, davanti, Fabio Sbaraglia e Alessandra Carini; dietro, da sinistra, Stefano Lucca, Federico Bocchini ed Emilio Macchia.
le Arti a Urbino scegliendo l’indirizzo Multimediale. Ha proseguito con la specializzazione di due anni all’ISIA, sempre a Urbino, una delle più importanti scuole di grafica in Italia. Al momento è ricercatore alla JVE, un’Accademia privata a Mastrict, sulle Arti Visive. Con il suo dottorato di ricerca porta avanti il progetto che aveva iniziato con la sua tesi sulla stampa clandestina in Olanda nella Seconda Guerra Mondiale, titolo ‘Press to attack’. L’argomento si ricollega alla mostra, da lui curata, sulla stampa ‘clandestina’ o, in altre parole la mostra di libri di piccola editoria, quelli che non si trovano in librerie ufficiali, mostra, dal suggestivo titolo di ‘Fahrenheit’, che lo scorso anno ha avuto successo e risonanza nella città attirando l’attenzio-
ne anche di alcune città all’estero. Siamo in contatto con alcune città italiane e straniere per trasportare la mostra nel prossimo autunno”. Altro componente di Strativari, vien da dire il quarto strato, è rappresentato da Federico Bocchini. Laureato in Architettura a Venezia, esercita la professione anche se in questo momento sta lavorando in un settore differente, come ‘writer’, attività artistica che lo ha fatto conoscere anche a livello nazionale. Lavora infatti per la ditta di liquori Bacardi; per questa esegue scritte e disegni pubblicitari in varie città, inoltre dipinge pannelli e murales su richiesta di ditte e negozi, ristoranti; insomma non disdegna il lavoro che, comunque, rientra sempre nell’ambito delle sue scelte. Ma non finisce qui: da
circa due anni ha iniziato ad interessarsi di musica elettronica. È già uscito un LP collettivo al quale ha contribuito con alcuni suoi brani musicali che compone a computer, il genere si chiama Dubstep. Ultimo ‘acquisto’ di Strativari è Fabio Sbaraglia, laureato in Storia e Letteratura presso l’Università di Bologna, critico letterario, cura eventi culturali per la città di Ravenna invitando scrittori e facendo presentazioni; scrive recensioni critiche su alcune testate online. Completa il quadro di questi giovanissimi che si vanno inventando una professione, a dispetto dei tri-
sti orizzonti del mondo lavorativo che loro oltrepassano con entusiasmo, voglia di fare e con una preparazione già notevole nonostante la loro giovane età. IN
Così nacque l’associazione A raccontarlo è Alessandra. “Una sera eravamo tutti abbastanza abbattuti perché ci siamo ritrovati a Ravenna e non avevamo la più pallida idea di cosa fare. Si parlava di Ravenna Festival che veniva programmato per più di un mese e, può far anche sorridere, decidemmo di organizzare anche noi, parallelamente, un Festival diverso, un circuito off, cercando di coinvolgere il pubblico che frequentava il Festival offrendo loro qualcosa di alternativo. Cosa che non ebbe neppure l’occasione di nascere...! Ma si sa che la disperazione arrovella la mente! Comunque di positivo ci fu che era nato il nostro gruppo proprio dal comune problema: la ricerca di un lavoro da fare. Abbiamo ridimensionato il nostro progetto: Emilio è il ‘papà’ del nome Strativari. Siamo partiti quasi subito, dopo aver costituito l’Associazione, con la mostra personale di una giovane pittrice Stefania Gagliano, in arte Stella. Per il futuro abbiamo un progetto sul Foro Stenopeico (pinhole), un ritorno alla tecnica fotografica di una volta aggiornata con pellicole ultrasensibili e moderne tecnologie. Ci stiamo lavorando e prevediamo di organizzare anche dei workshop: ogni componente darà un contributo in base al proprio background culturale”.
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Allestire | Ermanna Montanari
Il teatro
e la
Città
testo Lucia Lombardi - foto Lidia Bagnara
La piazza diventa platea e il paese partecipa alle rappresentazioni, facendosi portatore di bellezza. Così è il Festival di Santarcangelo, voluto da Ermanna Montanari.
Minuta, capelli lunghi e neri ad incorniciare un viso che si fa maschera parlante. Ricorda i volti del teatro kabuki. Tutto in Ermanna Montanari si fa espressività pura. Da lei si irradia energia pulsante che introietta nel suo interlocutore, così come in teatro nel suo fruitore. L’attrice ravennate, della compagnia delle Albe, è la direttrice del 41° Festival internazionale del teatro in piazza di Santarcangelo di Romagna, in scena fino al 17 luglio. Racconta che per la preparazione di un personaggio parte dalla voce, come ha fatto per l’Avaro. Il regista Marco Martinelli definì la compagnia un teatro “di carne”, e disse che lei, Ermanna, gli insegnò: “il corpo scenico paziente, sofferente, che mostra la sua ferita, e ti fa ridere e ti fa piangere. Questo è il teatro: piangere e ridere. Questo è il teatro: lo era per Aristofane, lo era per Shakespeare, lo è per noi ancora oggi. […] Noi siamo […] ancora questa carne che piange e che ride”.
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Ciò ci conduce alla vocazione di questa “sua” 41esima edizione, che è quella di puntare proprio sull’attore, quale “punto di crisi, stonatura, margine dell’esistenza”. In che termini?
“Ogni attore porta con sé un fascio di nervi che si fa vettore. Non è possibile ingabbiarlo, in quanto creatura porta con sé il suo essere, la sua voce ci interroga. Attore è parola-baratro. Esso non è nulla di nuovo, è una figura da cui partire. L’artista si fa mondo e pone al centro anche la sua scelta etica, segue un andamento psichico, crea anse e non spigoli, muovendosi sinuosamente come le metaforiche murene della locandina del festival”. Cosa significa per lei questa esperienza di direttrice artistica e qual è il rapporto del Festival con il paese, con la piazza, l’agorà?
“Il teatro è il paese stesso. Qui tutto risuonerà, ci sarà un’apertura di spazi inusuali, il teatro si fa relazione, quale chiamata allo spettatore. Saremo tutti chiamati dall’incede-
Tenuta Pertinello Il piacere della scelta La Luna
re poetico degli artisti. Santarcangelo si presenta nuovo, il genus loci si materializza al tramonto con il “muezzin” della poesia che farà librare on the air i versi per tutto il paese, chiamandoci tutti a raccolta. I cori di canti gregoriani creati con i cittadini mostrano un paese che si fa portatore di bellezza. In un momento così difficile per le sorti della cultura abbiamo sentito la necessità di far vibrare la nostra voce oltre i confini chiusi dei teatri, e di farlo con una ‘chiamata pubblica’. Nel groviglio dei pensieri e nel tentativo di trovare un’idea capace di incarnare questa tensione abbiamo immaginato la piazza centrale di Santarcangelo come una platea a cielo aperto, composta da sedie provenienti dai teatri italiani”.
Grappa di uve Sangiovese Profumo complesso, etereo, bocca morbida, persistente, molto elegante.
Il Passito
Da uve stramature di Albana Profumo di agrumi e frutta bianca, palato che fonde densità, intensità e vivezza sapida.
Nel programma 2011 vi è anche una massiccia presenza straniera: giapponesi, artisti della Quadriennale di Praga ed altri. E intersezioni con alcuni premi nazionali di teatro...
“È stata una ricerca di bellezza, mi sono fatta attraversare da queste esperienze per cogliere l’inatteso, molte delle copiose produzioni italiane presenti sono state create appositamente per il festival. Questa organizzazione triennale ha portato a compimento una delle sue vocazioni primarie, l’internazionalità, aprendo ancor di più i suoi spazi ad artisti stranieri, provenienti da Giappone, Ungheria, Germania, Bulgaria, Gran Bretagna, Cecoslovacchia, Canada, Lettonia, Finlandia, Francia, Stati Uniti”. La voce ci conduce chiamandoci a raccolta, come un incantatore di serpenti col suo suono ci invita a seguire il programma dalla forte impronta montanariana, per un viaggio interiore nel ventre della murena. IN
Il Bosco
Da uve Sangiovese Naso fragrante con sentore di piccoli frutti rossi, in bocca è fresco e teso, di grande bevibilità.
Pertinello
Da uve Sangiovese Vino austero e composto, bocca succosa, ampia, di trama fine.
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Abitare | Studio d’artista
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Casa e bottega
“En plein air” testo Linda Antonellini - foto Massimo Fiorentini
Un luogo in cui tutto tende a prendere il volo. È lo studio dell’artista Mariella Busi De Logu, dove idee ed opere si ancorano alle pareti, come grandi pagine di un libro di botanica.
Lo studio dell’artista Mariella Busi De Logu si trova all’ultimo piano di un grande edificio, “proprio quello oltre il quale non si può salire perché più in alto c’è solo il cielo e più in basso stormi di tetti”. Situato nel centro di Ravenna, il palazzo fu realizzato dall’ingegner Zavaglia negli anni ’70. Dall’esterno è la tipica architettura “moderna” che riflette il razionalismo di quel periodo, e su al quinto piano svetta quella che in origine era la dimora del custode. Quando l’artista decise di farlo divenire il suo atelier lo trasformò da modesto appartamento ad interessante “nido di creatività”. La mutazione avvenne col tempo, lavorandoci e cominciando a personalizzare quegli spazi pieni di luce. Inizialmente provava quasi soggezione nei confronti di un ambiente ancora non vissuto e le sue prime opere avevano notevolmente ridotto le dimensioni rispetto quelle realizzate a casa. Prima, infatti, dipingeva su grandi tele a terra, mentre ora “miniava” piccoli dipinti che piano piano andavano
a ornare le pareti. Prendendo poi confidenza col nuovo spazio è tornata ad ingigantite rappresentazione botaniche, come fossero gli ingrandimenti delle tavole dell’Erbario Redoutè del 1700... “le grandi pagine”, appunto, che se avesse continuato a dipingerle nella sua vecchia abitazione forse avrebbero preso una piega diversa. È affascinante sentirle raccontare parole di libertà, la libertà di concezione che solo un artista può avere dinnanzi al reale. Lei reinterpreta lo spazio circostante con l’idea di una tela pittorica, così che i tramonti visti dalla sua finestra diventano poesia che si scrive su carta d’acquerello, e quei toni caldi
divengono i petali dei suoi grandi fiori. È interessante ascoltarla descrivere l’interpretazione che dà della città, mentre meditativa si dirige verso il mare e analizza l’urbanizzazione: con i suoi “ecomostri” che svettano nello skyline lungo il fiume, “le stie dei polli” (così definisce le case a schiera di scarsa qualità), poi le peculiarità di una Ravenna antica, della sua storia e i
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Sopra, il “tavolo del Falegname”, in cui l’artista sviluppa la sua attività. In apertura, la cucina-soggiorno.
suoi monumenti. Una visione quasi onirica della natura, del paesaggio
nitore di materiali” per dipingere.
marino che silenzioso ritorna sui
La sobrietà del rivestimento bianco è stemperata da cocci rossi appesi alle mensole che gli conferiscono un sapore un po’ provenzale. Un altro tavolo è quello su cui poggia una lampada di tipo ministeriale; esso si affaccia sulla vetrata della terrazza, e diviene “pensatoio” su cui l’artista scrive le sue memorie. Mariella racconta, infatti, che un tempo scriveva d’estate e dipingeva d’inverno, ora invece fa confluire entrambe le cose e le sue opere divengono manoscritti dipinti. Essa annota le sue riflessioni in taccuini e fogli di carta e al contempo imprime le sue idee pittoriche sulle “grandi pagine”.
piccoli bozzetti affissi alle pareti dell’atelier.
Nella stanza d’ingresso si collocano una sequenza d’immagini placide, vedute paesaggistiche e marittime: è la “parete del mare”, e su di essa si appoggia un tavolo colmo di colori (acquerelli, matite, tempere, pennelli e pennarelli); alla sinistra
del ripiano poggiante su cavalletti, un altro strumento tipico d’architetto: il carrello portaoggetti (designer Joe Colombo) che negli anni ’70 affiancava sempre il tecnigrafo. Una libreria fatta di scaffalature metalliche va a schermare “la zona notte”, che in realtà non è altro che un futon su cui Mariella si riposa al pomeriggio per ritemprare la sua energia creativa. Lo stile un po’ bohemienne si riflette anche sull’angolo cottura: una piccola cucina economica viene utilizzata giusto per il tè d’inverno e il frigo perde
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la sua funzione per divenire “conte-
La sua attività pittorica si sviluppa così su 3 tavoli: quello da cui guarda fuori e trae ispirazione, uno di supporto ai materiali per la pittura e quello su cui nascono i suoi lavori che è il “tavolo da falegname”, realizzato con una grande ripiano in
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legno che risulta un “raccoglitore” di oggetti. Lo studio di Mariella è un luogo dove tira sempre il vento, fogli che volano riconducono alle ali delle farfalle che disegna su carta pergamena. Lo stesso vento che
piega gli steli dei suoi fiori disegnati a carboncino e coronati da didascalie che raccontano momenti di vita vissuta. Forse è proprio il vasto affaccio sulla città che le permette di avere una visione più ampia della realtà; dalla terrazza si sovrasta la vita quotidiana, si intravede il brulichio della gente a terra e svettano i campanili di tutte le chiese dell’antica Bisanzio. È curioso come un appartamento di appena 36 metri quadri ne possegga il doppio di terrazza e da essa la vista si perda a volo d’uccello, mentre l’aria rosa del tramonto entra dalle finestre e dipinge le tele. Torniamo all’interno a scoprire i particolari di questa “residenza per artista” o forse meglio definirlo uno studio “en plein air”: entrando notiamo il pavimento originale in parquet di legno lasciato grezzo e montato a spina come usava negli anni ’60, dello stesso periodo la graniglia nella stanza accanto
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montata a palladiana veneziana. Qui un armadio a muro contiene vecchi lavori e nuovi materiali, sulle ante sono attaccate immagini da cui prendere spunto, schizzi e riflessioni. Nelle altre pareti sono appese foto del passato, planimetrie di città immaginarie, “mappe celesti”, lavori realizzati su teche di plexiglass da cui filtra la luce che riflette i colori sul muro e pannelli di compensato raffiguranti una sorta di erbario: come un antica enciclopedia botanica. Questo “sperimentalismo” di tecniche è derivato dalla formazione didattica di Mariedlla Busi De Logu, che per anni ha insegnato storia dell’arte e disegno pittorico in vari licei ravennati ed ora ha portato a compimento i suoi intenti con una importante mostra presente fino al 30 luglio alla Biblioteca Classense dal titolo “Nero Scarlatto”.
Questo luogo che ha il cielo per soffitto, si fa identità di spazi abitativi rari e complessi, se pur nella semplicità di poco più di due stanze, gli ambienti interagiscono con l’artista e da essa scaturiscono le opere che il visitatore coglie dense di emozioni. IN
Sopra, Mariella Busi De Logu affacciata in terrazza.
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Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea 19 giugno - 25 settembre 2011 inaugurazione: sabato 18 giugno ore 18.00
Shigeki Hayashi, Koz-o Type R • Eri Dewa, Core • Giovanni Ruggiero, Corrispondenze cosmiche • Tomoko Sakumoto, Form 101 Form 7
Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza - Fondazione Viale Baccarini 19 48018 Faenza (Ra) tel. 0546 697311 - 697308 fax 0546 27141 info@micfaenza.org www.micfaenza.org orario: dal martedì alla domenica e festivi 10.00-19.00
Dipingere | Liliana Scocco Cilla
Il paesaggio
in punta di
Dita
testo Aldo Savini - foto Massimo Fiorentini
Immagini cariche di energia e sentimento caratterizzano l’opera di Liliana Scocco Cilla, artista ravennate di origini istriane che alla luce e al colore consegna le proprie emozioni.
Claude Monet, abbandonata Parigi nel 1893, realizza il suo sogno nella tenuta di Giverny coltivando ninfee nel giardino acquatico che appositamente ha fatto allestire e per quasi vent’anni, fino alla morte nel 1926, diventano la sua unica fonte di ispirazione. Quando ormai è cieco dipinge tralasciando il cielo e i limiti dell’orizzonte, si concentra quasi esclusivamente su una piccola zona dello stagno in primo piano, percepita però non come paesaggio o un aspetto particolare della natura, ma la natura nella sua totalità. Anche nelle ope-
è una pittura completamente libera, indipendente dalla descrizio-
ne delle forme, tanto che richiede allo spettatore un costante sforzo visivo, immaginativo ed emozionale per comporre il paesaggio intravisto, dove è possibile scorgere gli effetti dell’acqua e dei suoi riflessi o il movimento provocato dal vento. Così, le vaghe impressioni prendono corpo e diventano apparizioni di paesaggi in momenti particolari del giorno: un tramonto
tanto che l’impressione dominante
verso sera, il sole che si leva all’alba e la regata di vele spiegate, ondeggianti e sospese tra mare e cielo senza che compaia alcuna presenza umana. L’incompiutezza dei bordi che non sono definiti pone ulteriormente l’accento sulla pit-
è quella di una superficie informe
tura concepita come una superficie
che dal frammento si dilata e dove i
riempita di colori, idea che è già
confini si ampliano fino ad espandersi in una dimensione che tende oltre qualsiasi limitazione.
presente nella storia dell’arte, non solo negli artisti francesi che dipingevano en plein air, ma anche nei pittori americani noti come “paesaggisti astrattisti”. Attenendosi alla lezione dell’impressionismo e degli astrattisti lirici, la Scocco
re di Liliana Scocco Cilla non c’è un punto di vista esclusivo che attiri di più l’attenzione rispetto ad un altro,
Il rifiuto dell’impianto prospettico è radicale: la profondità e le distanze sono puramente determinate dalla distribuzione del colore e dalla luce, senza alcuna traccia di disegno preparatorio che delimiti contorni o accenni a volumi. La sua
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Cilla realizza immagini cariche di energia espressiva, poesia e sentimento, usando le proprie mani; così
A fianco, la pittrice all’opera, immersa nei suoi colori.
Chi è Liliana Scocco Cilla Liliana Scocco Cilla è nata nel 1945 a Pola nell’Istria italiana. Per conservare l’italianità a 11 anni ha dovuto abbandonarla con la famiglia, approdando a Ravenna. Questa esperienza ne ha segnato la sensibilità artistica: da qui il ricordo del proprio mare, il senso della libertà e dello spazio senza confini, sempre presenti nelle sue opere. Il percorso artistico è pluridecennale, ma solo dal 2006 ha iniziato ad esporre, ottenendo un immediato successo. Caposcuola del digitismo, come la definisce il critico Andrea Diprè, è già presente in vari Musei. Ha vinto numerosi e prestigiosi premi in Italia e all’estero ed ha esposto, oltre che in Italia, negli Stati Uniti, in Spagna, a Helsinki, a Istanbul, a Londra e a Parigi. Vive ed opera a Ravenna, in via Mario Montanari 56.
le sue tele si caricano di valenze gestuali e di quell’immediatezza data dall’impatto materico diretto, proprio perché non usa il pennello, la spatola o altri mezzi. Per lei
dipingere è dare sfogo ai desideri, è un’esigenza di buttar colore, che poi spalma con la punta delle dita, lo muove, lo trascina, lo raggruma. A quel punto il colore si fa forma e l’idea che poteva sembrare assente emerge e si definisce come immagine. Comunque, dalla semplice sovrapposizione degli impasti cromatici riesce ad ottenere straordinari effetti sia di vibrazioni che di
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luce, una luce solare, naturale che accende i rossi tramonti in riviera, dilata i verdi prati primaverili e anima le gialle marine ravennati, per dissolversi in dolci visioni come in un sogno evanescente. La riflessione sulla condizione umana la conduce al rifiuto di riportare sulla tela qualsiasi accenno al dolore; al contrario, da questa amara consapevolezza con la sua pittura vuole trasmettere serenità e piacere. È la luce all’orizzonte, sempre presente viva e pulsante, il simbolo della speranza che può trasfigurare il paesaggio naturale
facendo sì che trattenga in sè tutta la bellezza. Negli spazi aperti, soprattutto nelle distese marine, riesce a ritrovare oltre alla libertà espressiva una profonda serenità interiore. In essi, infatti, può spaziare, andare oltre, abbattere i confini di un mondo sensibile spesso troppo tormentato, cosicché le sue vele più che dal vento sembrano spinte da questo desiderio di andare oltre. La vela, in un certo senso, è il segno distintivo della sua poetica e a chi le chiede cosa sia per
lei l’arte risponde: “l’arte è amore, l’amore è vita, l’arte è vita”. IN
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Scrivere | Sorrisi di gatto
Pagine scritte col
Cuore
testo Nevio Galeati
Nove scrittrici internazionali riunite in un libro dedicato ai bambini affetti dalla sindrome “Cri du Chat”. Il titolo è “Sorrisi di gatto”, realizzato dalle edizioni PaGiNe.
Bambini Cri du Chat L’associazione Bambini Cri du Chat è una onlus che opera da quindici anni per cercare di togliere dall’isolamento le famiglie che si sono dovute confrontare con questa malattia molto rara, un caso ogni 50mila nati; solo tre casi ‘accertati’ in Emilia Romagna e poco più di duecento in tutt’Italia. Abc è nata a S.Casciano in Val di Pesa in provincia di Firenze nell’ottobre 1995 per l’iniziativa di Maura Masini, mamma del piccolo Timothy che, data la scarsità delle informazioni sulla malattia del suo bambino ricevute al momento della diagnosi, si è messa in contatto con altre famiglie che condividevano i suoi stessi problemi. Attualmente riunisce 174 famiglie e il Registro Italiano della Sindrome del Cri du Chat, avviato negli anni ’80 dalla professoressa Paola Cerruti Mainardi, raccoglie dati su oltre 200 bambini. Molti degli obiettivi che l’Associazione si era proposta sono stati raggiunti: sono stati realizzati numerosi Raduni delle famiglie e, fin dall’inizio, sono stati promossi e finanziati gli studi sulla sindrome. Oggi ha circa 1500 soci sostenitori in tutte le regioni italiane.
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Nove scrittrici per un’antologia che mescola i generi e che, soprattutto, vuole richiamare l’attenzione su una sindrome. Il libro si intitola “Sorrisi di gatto” (PaGiNe Edizioni, Ravenna, pp 144, 12 Euro) e i
a realizzare questo progetto”. Vi hanno aderito scrittrici di assoluto valore: Paola Barbato, Francesca
proventi della vendita vanno all’As-
ro, Nicoletta Vallorani. Nei racconti
sociazione Bambini Cri du Chat. “I
ci sono gatti che parlano e bambini speciali che li capiscono; mici che ‘proteggono’ e delicate bimbe che sono un dono prezioso per chi le conosce. E addirittura fantasmi che riescono a intenerire. Il tutto in un felice incontro di generi, dalle
bambini che nascono affetti da questa sindrome - scrive la curatrice dell’antologia, Maria Cristina Capanni - si affacciano alla vita emettendo un suono molto simile al miagolio di un gatto, e da qui l’origine del nome, ‘Cri du Chat’ appunto”. La sindrome è stata individuata nel 1963 dal genetista francese Jerome Léjeune (lo stesso che ha scoperto la causa della sindrome di Down) ed è provocata dalla delezione di una parte del cromosoma 5. “Un incontro casuale a volte può cambiare la vita di una persona ed essere l’input di reazioni a catena a favore di altri. È quello che è successo a me dopo aver conosciuto Sofia, una bimba affetta da una malattia genetica rara, dal nome suggestivo quanto doloroso: Cri du Chat - aggiunge Maria Cristina Capanni - letteralmente ‘grido del gatto’. La storia di Sofia mi è arrivata al cuore e, pensando al grande cuore delle donne, ho trovato il coraggio di chiedere a nove scrittrici di fama internazionale di aiutarmi
Carlucci, Rita Charbonnier, Stella Duffy, Annamaria Fassio, Asa Larsson, Adele Marini, Margherita Ogge-
favole all’ironia, fino al thriller.
Le autrici sono state libere di cimentarsi nel ‘genere letterario’ che sentivano nelle proprie corde, con una sola richiesta: che nel racconto ci fosse un gatto; o un bambino con la sindrome Cri du Chat. “Ognuna ha scritto con il cuore. Così la voglia di dare una mano a chi è in difficoltà, da parte di tutti coloro che hanno lavorato gratuitamente al progetto, ha permesso di trasformare, almeno nei nostri cuori, il grido in Sorrisi di gatto”. Il libro è reperibile nel sito Ibs e si può ordinare all’associazione Abc: abc.fi@libero. it, o richiedere all’associazione culturale PaGiNe (gialloluna@racine. ra.it) di Ravenna. Si trova anche nelle librerie Modernissima, Dante, Liberamente Libri di Ravenna; e in tutte le Librerie.Coop. IN
Creare | Monica Cardascia
Alla ricerca
di cose che
Brillano
testo Anna De Lutiis - foto Massimo Fiorentini
Artista materica ed emozionale, Monica Cardascia viaggia per il mondo raccogliendo immagini e ricordi, che poi trasferisce sulle sue composizioni.
dato maggiore soddisfazione? Che
‘Semplicità di colori e di materiali, create di getto, che non devono volutamente avere un senso’. Non c’è una mostra in particolare che mi ha dato più soddisfazione, la mia gioia si realizza quando qualcuno decide di avere un mio quadro in casa, quando qualcuno decide che ogni giorno gli piacerà vedere quell’opera. Questa è la soddisfazione”.
tipo di pittura è la tua?
So che ami viaggiare. Quali sono i
“Ho iniziato durante gli anni dell’Università e più che dipingere ho iniziato ad assemblare materiali e colori. Mentre mia madre faceva dei mosaici io con tutti i suoi scarti e le schegge delle paste vitree materializzavo forme che chiamavo meteore. Avevo in testa pianeti e terre. Lavoravo su compensato e le mie prime mostre erano “faticose”, perché tra il legno e il ferro che ci mettevo le opere erano pesantissime da portare in giro. Mentre la mia pittura di oggi la definirei così,
paesi che hai visitato?
Giovane, dinamica, sempre pronta per un nuovo progetto o un viaggio. È facile incontrarla nell’ufficio in cui lavora part-time, o nel suo studio dove domina la creatività dei suoi dipinti. Dopo gli studi classici ha frequentato Conservazione dei Beni Culturali. Quando hai iniziato a dipingere e quali sono le mostre che ti hanno
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“Viaggiare credo sia una delle cose più belle della vita, e condividerlo con la persona che si ama fa sentire in totale sintonia con la vita e con il mondo. Ogni posto ha un suo carisma, una sua storia che ti rimane addosso. Mio padre mi ha trasmesso questa passione e questa emozione, con lui ho scoperto l’Europa molto presto. ‘Da grande’, invece, la mia meta preferita è diventata l’America: sempre on the road e con un favoloso compagno
di viaggio l’ho percorsa in ogni direzione da New York a San Francisco, da Houston a Miami, da San Diego a Las Vegas, alla ricerca di ‘cose che brillano’ e di emozioni da ricordare”. I viaggi sono anche in funzione della tua attività o solo svago?
“Nessuno dei due, sono attimi di vita e di libertà. Di condivisione. Però devo dire che in certi quartieri di San Francisco o Houston ho trovato dei materiali che utilizzo sulla tela, veramente originali”. Tra lavoro e attività di pittrice avrai poco tempo libero. Come lo impieghi?
“In sport e passeggiate, mi piace camminare e nuotare. Quando dipingo ascolto la radio, i Cd mi annoiano. Amo ogni genere musicale e ogni tipo di lettura, anche se non sono costante; mi piace variare e curiosare. Internet in questo è perfetto: veloce e con un’immensità di informazioni”. IN
Ravenna P.zza Baracca, 30 Tel. 0544 216259
Visitare | Carlo Zauli
Terra antica
portata a
Nuova vita
Ai Magazzini del Sale di Cervia e nell’antico Convento di San Francesco a Bagnacavallo le opere del ceramista e scultore faentino Carlo Zauli. Esposte in un toccante percorso dal titolo “Terra che rivive”.
La terra e la vita sono gli elementi attorno ai quali ruota l’intera opera di Carlo Zauli, ceramista e scultore considerato una delle personalità di spicco della produzione scultorea del secondo Novecento. L’artista faentino, scomparso nel 2002, si è sempre ispirato alla sua terra d’origine, punto di partenza di ogni sua opera che fosse in ceramica, bronzo, marmo o carta. Oggi queste sculture e ceramiche appartengono a istituzioni internazionali e sono esposte nel Museo Carlo Zauli, a lui dedicato, che ha preso il posto della vecchia bottega dove l’artista creava le sue opere e dove aveva costruito la stanza dei forni, una serie di edifici che oggi costituiscono la sede museale. L’opera di Zauli viene apprezzata in tutto il mondo grazie ad una rassegna itinerante, che ha toccato anche Kyoto, Tokyo e Torino e che oggi, grazie alla CNA di Ravenna e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, vede le opere esposte in due location d’eccezione come i Magazzini del Sale, a Cervia, e l’Antico Convento di San Francesco a Bagna-
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cavallo. La mostra di CNA propone
un dialogo tra le tematiche affrontate dall’artista e gli splendidi spazi che ospitano le sue opere. Ai Magazzini del Sale di Cervia la mostra porta il titolo “Terra che rivive”, dedicata alle sezioni “Viaggio intorno a un vaso”, “Fremiti naturali” e “Zolle”. L’esposizione è visitabile fino al 4 settembre (tutti i giorni dalle ore 20 alle 24, il lunedì e il giovedì dalle 17). Il Convento S. Francesco di Bagnacavallo
ospiterà invece una mostra dall’11 settembre al 9 ottobre presentan-
do la sezione “Primari Esplosi”, che raccoglie il vertice della ricerca ar-
tistica di Zauli. In occasione dei due allestimenti è stata edita anche una pubblicazione dal titolo “Terra che rivive” a cura di Flaminio Guadoni (Danilo Montanari editore), che presenta un itinerario tra le opere più importanti dell’artista faentino, apprezzato socio della CNA che già da diversi anni ha avviato un progetto dedicato al tema dell’arte e al significato stesso di cultura e di arte in provincia. L’impegno di CNA Ravenna in questo ambito culturale è infatti molto sentito, in quanto Ravenna ha intrapreso il percorso per ottenere la candidatura a Capitale europea della cultura nel 2019. IN
Carlo Zauli, la biografia Carlo Zauli nasce nel 1926 a Faenza. Fin da piccolo dimostra di avere grandi attitudini manuali, s’iscrive al regio Istituto d’Arte per la Ceramica e frequenta un corso di studi teconologici con Anselmo Bucci e Domenico Rambelli. Nel ’44 viene deportato in un campo di lavoro in Germania. Il suo percorso artistico inizia negli anni ’50, subito contrassegnato da importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Nei i primi anni ‘60 la sua produzione evolve verso un’interpretazione più scultorea, con atmosfere informali intrecciate ad una armoniosa ma dirompente “naturalità”. Sono gli anni di un crescente successo internazionale, in cui Zauli realizza i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, divenendo uno dei grandi protagonisti della scultura italiana del secondo Dopoguerra. Scompare nel 2002, nella sua città natale. Le sue opere sono presenti in tutto il mondo.
Degustare | La Cozza di Marina di Ravenna
L’inconfondibile sauté di mitili testo Mauro Zanarini
Selvatici
Tra le più pregiate d’Italia, la cozza di Marina Romea cresce libera in alto mare, alla base delle piattaforme estrattive. Ottima per gusto e profumi, è stata protagonista anche di Slow Fish.
È tra le più pregiate in Italia, e viene raccolta da pescatori che aderiscono a due cooperative locali.
lo di categoria B, provenendo da piattaforme in funzione, ha invece bisogno di stabulazione. A quello di categoria C serve invece una stabulazione più lunga, dai quattro ai dieci giorni. La stabulazione consiste nella permanenza in vasche con acqua di mare depurata e sempre ricambiata, dove le cozze sono in grado di “ripulirsi”.
Catalogata come cozza selvatica,
L’idoneità alla distribuzione della
non di allevamento, cresce in alto
Cozza di Marina di Ravenna è ga-
mare, alle base delle piattaforme estrattive, dove un gioco di correnti fornisce ottimo cibo per farle diventare grosse e gustose. L’installazione delle piattaforme e della fitta rete di condotte sottomarine che le uniscono a terra e fra loro ha praticamente eliminato, nel corso degli anni, la pesca a strascico e la trasformazione delle imbarcazioni in “cozzare” è così diventata l’unica possibilità di reddito per i pescatori locali. Da qui la nascita di organizzazioni, per la gestione programmata della pesca. La stagione della
rantita dai controlli quindicinali che
Sopra, Mauro Zanarini Consigliere Nazionale Slow Food Italia.
raccolta inizia ad aprile e finisce ad ottobre. Tre sono le categorie in cui vengono suddivise le cozze: A, B e C. Il prodotto classificato di categoria A, che viene raccolto su piattaforme prive d’insediamenti umani, va direttamente al consumo. Quel-
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l’ASL esegue, a rotazione, in ogni piattaforma. In tal modo si ha sempre sotto controllo lo stato di salute del mare e delle acque dei fiumi che vi si riversano, nonché l’impatto delle strutture di estrazione sotto il profilo batteriologico e chimico. Certo, ci vuole attenzione perché la loro fama di “spazzini” dell’acqua comporta precauzioni e controlli molto rigorosi. Al gratin, come sauté o impepata, a corredo di linguine o spaghetti, questi mitili sono un superclassico della nostra cucina. Un
sauté di cozze, difficile immaginare un piatto più otticamente goloso e coinvolgente. Una celebrazione polisensoriale, che parte dal profumo di mare intenso, galvanizza le pupille, richiede la partecipazione attiva delle dita. I mitili mediterranei,
pur vantando nomi diversi a secondo delle regioni - peoci, cozze, muscoli - sono facilmente identificabili: guscio marrone o nerissimo, interno a tinte più o meno forti, a seconda del sesso: giallo chiaro per i maschi, arancio vivo per le femmine. Hanno una pessima fama, le cozze, perché si nutrono di microrganismi in decomposizione, attività che le rende sensibili alla tipologia dell’acqua in cui vivono. Così, le stesse cozze sono pessime se inquinate e stupende se prosperano libere e selvagge, come al largo di Marina di Ravenna. A fine maggio si è tenuto a Genova la quinta edizione di Slow Fish, l’evento organizzato da Slow Food dedicato alle problematiche della pesca e dei pescatori. La manifestazione si è
arricchita di contenuti importanti, in particolare si è celebrata la piccola pesca artigianale. La cozza di Marina di Ravenna era presente nello spazio della Regione Emilia Romagna, proposta da importanti chef stellati. Ho condotto un laboratorio del gusto sulla cozza Paolo Raschi, chef del ristorante stellato Da Guido a Miramare di Rimini. La cozza di Marina di Ravenna ha avuto la possibilità, con Slow Fish, di farsi apprezzare da un vasto pubblico appassionato e competente. IN
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EVENTI IMPORTANTI IN UNO SCATTO
Uno stilE modErno E oriGinalE CarattErizza lE fotoGrafiE di PhotosErviCE ExECUtivEs.
La capacità di cogliere la massima espressività dei soggetti e di documentare le fasi salienti di un evento. Questi sono i punti di forza degli scatti fotografici di Cristiano Bidolli e Paolo Giannelli che trasmettono forza e dinamicità, rendendo indimenticabili un momento, uno spettacolo, una festa, un incontro. Accomunati dalla passione per la fotografia, dalla fine del 2008, i due amici hanno deciso di mettersi in proprio e di dare vita a Photoservizi Executives. «Cristiano vantava già una certa esperienza nel settore e mi ha coinvolto, anzi per meglio dire, ci siamo coinvolti a vicenda in questa impresa – ricorda Paolo Giannelli -. Così, abbiamo iniziato forse un po’ per gioco a realizzare servizi durante i matrimoni di amici e poi degli amici di amici. Finché è maturata l’idea di farne una vera e propria professione. Pur non tralasciando le cerimonie e la co-
Cataloghi e foto-libri in digitale per mantenere indelebili ricordi ed emozioni siddetta ritrattistica, ci stiamo specializzando in eventi di vario tipo, soprattutto in ambito artistico, quali concerti, esibizioni dal vivo, sfilate di moda, feste, inaugurazioni di punti vendita, ma anche in reportage d’attualità con un taglio da cronaca». Conciliando ricerca e professionalità, Photoservizi Executives mette a fuoco uno stile fotografico moderno e originale e una filosofia di lavoro che è in linea con le esigenze di spontaneità e naturalezza dei clienti, consentendo di ricordare un evento come un racconto ben riuscito. «Le foto devono essere in grado di comunicare ciò che è stato l’evento anche a chi non ha partecipato», ha aggiunto Giannelli. Per chi ne fa richiesta, oltre ai servizi fotografici, è possibile realizzare cataloghi o foto-libri in digitale per lasciare un ricordo indelebile di ciò che è accaduto. Le foto di Giannelli e Bidolli sono state particolarmente apprezzate dai ravennati, in occasione della mostra “Reportage 2010” che si è tenuta, alla Saletta degli Ariani (in via vicolo degli Ariani), da metà dicembre a inizio gennaio. In particolare, i suggestivi scatti in bianco e nero della festa medioevale a San Marino e quelli legati ad alcuni eventi musicali, ma anche il reportage sui mosaici. In autunno sarà proposta una seconda esposizione.
PhotosErvizi ExECUtivEs Via Padovani, 22/B – San Michele (Ravenna) Tel.: 347 3115996 e 334 1552389 - www.photoservizi.com
Giocare | Beach Soccer
Assist vincenti sulla
Spiaggia
testo Michele Virgili - foto Massimo Fiorentini
Marina di Ravenna si prepara ad ospitare il Fifa Beach Soccer World. Michele Conti, responsabile della commissione arbitri, fa il suo pronostico per la finale, puntando su Brasile, Italia, Portogallo e Svizzera.
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Michele Conti fa parte dal 2009 delle sezione Aia della Figc di Ravenna ed è responsabile del CANBS (commissione arbitri nazionale beach soccer). A Marina di Ravenna, dove in settembre si disputerà la sesta edizione del Fifa Beach Soccer World, farà da collegamento tra gli arbitri internazionali e l’organizzazione locale. “Non è stato facile - dice Conti - aggiudicarsi una manifestazione simile. Comune, FIGC e LND devono avere fatto un grande sforzo per assicurarsi un evento di tale importanza, che per la terza volta viene disputato fuori dal Brasile”. Dopo aver iniziato ad arbitrare a livello locale nel 1997 Conti è diventato arbitro nazionale e poi internazionale nel 2004, quando è stato istituito il primo campionato nazionale ufficiale di serie A di beach soccer. “In questa disciplina c’è molto fair
Un episodio particolare lo ricorda nel 2007 a Terracina: “Era la semifinale del campionato italiano tra la squadra locale e Milano, diverse volte ho dovuto sospendere la gara perché c’era troppa gente sugli spalti”. A Marina di Ravenna le gare si giocheranno al Beach Stadium situato nei pressi della diga, con una capienza di 2500 spettatori. Negli intervalli delle partite
ci saranno momenti di intrattenimento; faranno da cornice alla manifestazione stand pubblicitari e tanti giochi per piccoli e adulti. “Sarà trasmesso in centinaia di paesi, è un veicolo pubblicitario eccezionale per la nostra zona”. Forte dei quattro successi ottenudopo le qualificazioni, dovrebbe essere la squadra da battere: “Sono
fortissimi però le squadre europee possono recitare un ruolo da pro-
Grandi gesti atletici in finale play tra i giocatori. Gli interventi arbitrali sono minori rispetto al calcio a cinque o a undici, però assumono grande rilevanza perché essendo i calci di punizione senza barriera diventano sempre potenziali azioni da gol”. Tante le partite arbitrate da Conti, ma una è impossibile da dimenticare: “La semifinale Francia-Messico nel 2006 a Rio de Janeiro giocata in uno stadio con 13mila persone; in Brasile il beach soccer è molto seguito e i migliori giocatori brasiliani sono considerati delle star”.
Sopra, Michele Conti, responsabile CANBS.
ti il Brasile, se conquisterà il pass
tagoniste. Italia, Portogallo, rivale storico del Brasile, e Svizzera hanno le possibilità di fare molto bene. Nel Portogallo c’è Madjer,
attualmente gioca nella Roma beach soccer. L’ho arbitrato tante volte ed è un giocatore bravissimo e molto corretto. Su sedici squadre almeno dieci possono puntare alla finale. Le partite di beach soccer sono caratterizzate da grandi gesti atletici e in una fase finale saranno ancora più frequenti, visto che sono presenti i migliori giocatori del mondo”. IN
Fifa Beach Soccer World Si disputerà a Marina di Ravenna dall’1 all’ 11 settembre la sesta edizione del Fifa Beach Soccer World. Alla fase finale partecipano 16 squadre: oltre alle undici formazioni già qualificate - Ucraina, Svizzera, Russia, Portogallo, Messico, El Salvador, Tahiti, Oman, Iran, Giappone e Italia, padrona di casa - giocheranno 3 formazioni del Sud America (ma il Brasile campione in carica avrà bisogno di un successo nelle qualificazioni in programma dal 31 luglio al 7 agosto) e 2 dell’Africa. Il regolamento prevede quattro gironi all’italiana con quattro squadre; si qualificheranno le prime due di ogni girone che andranno poi a giocarsi i quarti, le semifinali e la finale. Le prime tre edizioni (2005, 2006 e 2007) si sono svolte in Brasile, con un primo successo della Francia e due vittorie dei padroni di casa. I verdeoro si sono imposti anche nella fase finale di Marsiglia nel 2008 e di Dubai nel 2009.
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