Rimini IN Magazine 03 2017 by Edizioni IN Magazine srl

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.

R I M I N I

SMOMA

IL LOOK DELLA MUSICA

PIC NIC / Mangiare sull’erba con gli chef LOCALI DI TENDENZA / La trinità del sapore MUTOID / Fiamme ossidriche riminesi

N° 3 MAGGIO/GIUGNO 2017

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EDITORIALE

Apriamo questo numero primaverile con la musica degli Smoma raccontata da Simona Angelini Larghetti che ha fondato la band insieme a Tobia D’Arnò. Parliamo poi di pic nic d’autore: all’aria aperta, seduti sulla paglia, e accompagnati dai consigli e dai piatti di chef internazionali. Dopo aver dato uno sguardo ad alcuni locali di tendenza, Panenostro, Moméntino e Rosmarino, e al Grand Hotel di Riccione, abbiamo dato spazio a Handmade evolution – Tecnosartoria, la nuova scuola del Made in Italy per adulti e ragazzi. Abbiamo inoltre incontrato gli amici di Migsedici, il fan club del pilota Andrea Migno, i Mutoid, Alessandro Zaghini, gli esperti di viaggi di Futuradria, Elena Benigni, presidente del Club Agorà, La Brasserie, Salvatore Caronia, il Consorzio Riccione Pet, Cecilia Pruccoli e Alessandro Garzanti. Buona lettura. Andrea Masotti

SOMMARIO

ESSERE

Smoma

GUSTARE

Pic nic?

DIVERTIRSI

La trinità del sapore

BENESSERE

RiminiWellness

Club Agora

Tecnosartoria

GIOCARE

TIFARE

Giochi del Titano

Andrea Migno fanclub

www.inmagazine.it info@inmagazine.it

Collaboratori: Cinzia Bauzone, Benedetta Cicognani, Matteo De Angelis, Arianna Denicolò, Veronica Frison, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Melania Rinaldini, Manuel Spadazzi, Andrea Speciali, Antonella Zaghini Fotografi: Riccardo Gallini, Roberto Masi

VIAGGIARE

Consorzio Riccione Pet

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Gianluca Gatta ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso COORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI: Irena Coso STAMPA: Seven Seas Srl - RSM Anno XVII - N. 3 Chiuso per la stampa il 23/05/2017

Brasserie

ASSOCIARE

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Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044

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EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L.

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RICORDARE

Grand Hotel di Riccione

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Alessandro Zaghini

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

ORGANIZZARE

Futuradria

44 IN MAGAZINE

ANNOTARE a cura di Lucia Lombardi

L’aria profuma DI BALDININI RIMINI La storica maison

Tenuta Sant’Aquilina IN ARGENTO RIMINI Arriva il primo

riconoscimento internazionale per la Tenuta Sant’Aquilina di Rimini. Il 25 aprile la Tenuta riminese ha vinto la medaglia d’argento al premio les Olivalies di Cannes, meglio conosciuto come Olive Oil Awards of France. Otto in tutto le aziende italiane a partecipare quest’anno. L’olio extravergine d’oliva della Tenuta che ha vinto l’argento è un fruttato intenso da olive coltivate negli uliveti di Cerasolo di Coriano. L’azienda è ufficialmente in conversione biologica da quest’anno (2017), ma la produzione è già, in pratica, biologica dal 2016. L’olio vincitore è un blend di cultivar locali tra cui Leccino, Correggiolo e Frantoio. Soddisfatto Gianluca Celli (nella foto), AD della Tenuta, che punta anche ad aumentare la produzione di olio DOP Colline di Romagna.

Yoga IN COPPIA VISERBELLA Dopo tanti anni come allieva e da qualche anno insegnante di Vinyasa Yoga e ginnastica intima, Patrizia Brigliadori, ha deciso di far conoscere il Double-Yoga ai riminesi. “Lo Yoga in coppia è una pratica utile per imparare a fidarsi dell’altro, trovando punti di equilibrio in comune. Tramite il confronto, il dialogo e il contatto con l’altro, conduce alla co noscenza profonda di se stessi, riarmonizzando i dualismi interiori: il lato conscio ed inconscio del proprio essere,” racconta Brigliadori. Grazie alla collaborazione con gli ideatori di Riequilibrio Emozionale, Giuseppe Succi e Laura Gadducci (psicoterapeuta e terapeuta), l’Oxygen Lifestyle Hotel ha deciso di ospitare, nel proprio rinnovato giardino, i corsi di Double-yoga con Patrizia, allieva lei stessa di Giuseppe Succi, membro fondatore dell’Istituto Superiore per la Formazione di Insegnanti Yoga in Italia. L’intento è quello di diffondere uno yoga sociale, per il quale non ci si deve necessariamente conoscere, poiché esso risulta un atto introspettivo e una messa in discussione di sé, attraverso il lavoro sul corpo e sul contatto, mettendosi doppiamente in gioco! Le lezioni saranno aperte a tutti su prenotazione e sono abbinate ad un aperitivo benessere studiato ad hoc, con bevande detox per aumentare i benefici disintossicanti e riequilibranti dello yoga. La lezione di prova gratuita si tiene mercoledì 7 giugno alle ore 18.00 e, a seguire, tutti i mercoledì dell’estate.

romagnola del lusso, capitanata da Gimmi Baldinini, amplia il suo raggio d’azione con un debutto internazionale nel comparto fine fragrances in accordo di licenza realizzato con Selectiva, società del Gruppo Paglieri attiva in oltre 50 Paesi nel mondo nel canale delle profumerie.Si tratta di cinque profumi dall’elevata portabilità. Cinque eau de toilette esclusivamente unisex: Multicolor Leather Straps, essenze chiare e decise, in cui riconoscersi immediatamente, assolutamente contemporanee e adatte ad ogni momento della vita ad alto tasso di modernità. Il Packaging da collezione, caratterizzato da colori intensi e saturi, è enfatizzato da lavorazioni plastiche sul vetro e dal contrasto tra l’effetto lucido e mat. Multicolor Leather Straps: un profumo che restituisce l’eleganza del brand per un bouquet di essenze, dall’immediata sensazione di piacevolezza.

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Crowdfunding per START UP

Arriva la Spagna 100 MONTADITOS

RIMINI Anche per il 2017

Banca Carim ribadisce l’impegno per le start-up del territorio, riconfermando il sostegno a Nuove Idee Nuove Imprese: la banca, oltre ad essere main sponsor della famosa business plan competition riminese, offre ai vincitori prestiti d’onore per un importo complessivo di 38.000 euro, senza richiedere garanzie, interessi o oneri accessori. Banca Carim inoltre fa proprio l’impegno associativo del progetto Primo Miglio, acceleratore di idee di impresa orientate ai principi della CRS, mettendo a disposizione delle start-up selezionate il portale Eticarim, grazie al quale potranno raccogliere fondi per avviare l’attività d’impresa. Dal 2014 con Eticarim le organizzazioni non profit del territorio hanno raccolto oltre 326.000 euro e presentato 77 progetti eticosolidali.

Showcooking DA REGGINI AUTO SAN MARINO Molto particolare l’evento organizzato il 22 aprile in virtù della promozione straordinaria avviata dalla Concessionaria Reggini, Volkswagen, in Strada Rovereta a San Marino, su una vasta gamma di vetture, semestrali, aziendali, usate e a km 0: un party esclusivo dove cibo e motori sono stati gli attori principali. Per l’occasione è stata invitata un’ospite d’eccezione, la sammarinese Cristina Nicolini, acclamata finalista della sesta edizione di Masterchef Italia, a tenere un esclusivo showcooking. Per l’esclusivo evento ha preparato i suoi ormai famosi ghiacciolini di mango. Mentre, in seconda serata, a porte chiuse, nella sede della Concessionaria, la giovane chef si è messa ai fornelli per preparare una deliziosa cena pensata per gli oltre 60 selezionati ospiti di Reggini Auto tra il parterre dei suoi più affezionati clienti.

RIMINI Montaditos sceglie il centro storico di Rimini, uno dei luoghi della riviera romagnola più frequentato da gruppi di giovani e famiglie, per aprire uno dei nuovi locali conosciuti e apprezzati per i famosi bocconcini di pane in 100 varianti diversi. Il 28 aprile in Via Tempio Malatestiano 30, 100 Montaditos ha aperto le porte al pubblico, proponendo un menu che unisce la tradizione mediterranea con quella spagnola e che punta a soddisfare il palato di tutti.

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Per chi ama LA BIRRA RIMINI Birra fresca, anzi

freschissima, per un progetto lanciato da Birra Amarcord e adottato con successo da La Brasserie di Rimini, Inn Cantina di Riccione e il Porticino di Marina di Ravenna. Il progetto Tank, Fresh Beer Inside di Birra Amarcord rappresenta una forte attrattiva per gli appassionati di birra e per molti titolari di locali, pub e cantinette. Due le opzioni in termini di capienza del Tank che può essere da 250 e da 500 litri. “Si tratta di una birra non pastorizzata, non filtrata cui non viene aggiunta anidride carbonica ed è presa direttamente dal tino di maturazione del birrificio,” commentano i titolari di Birra Amarcord che garantiscono: “Una birra come quella contenuta nel nostro tank la bevono solo i mastri birrai!” T(h)ank you Amarcord!

Yoga tra le buche AL RIVIERA GOLF RESORT RIMINI Al Riviera Golf Resort di Via Conca Nuova 1236 a San

Giovanni in Marignano, in un ambiente sano, armonico e tranquillo, dal 02 Giugno il popolo degli yogini recita il suo mantra col maestro FilippoJi. Aperti soprattutto ai principianti, gli incontri, che si svolgeranno nei mesi di giugno e luglio, hanno una durata di circa un’ora e mezza e propongono un approccio di base alla pratica dello Yoga, in modo tale che tutti possano approcciarsi a questa disciplina in modo molto semplice. Il contesto dei lussureggianti campi da golf e della piscina, gli elementi naturali e le energie che essi riescono a sprigionare, ben si accostano a questo tipo di yoga, molto energizzante, basato su pratiche fisiche, respiratorie e di meditazione e rilassamento, abbinate alla recitazione di mantra, indirizzati alla stimolazione di chakra. Gli appuntamenti continuano a Montegridolfo con gli Yoga Pic Nic il 22 giugno e il 6 luglio dove il borgo medievale e i prodotti dell’entroterra incontrano la meditazione del corpo e dell’anima. Su prenotazione +39 380/1925065.

Rimini, SGR, è la migliore utility italiana per sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. A decretarlo un prestigioso premio nazionale. SGR è risultata infatti vincitrice nella categoria Sostenibilità della V Edizione di TOP UTILITY, evento che segnala le eccellenze italiane nei servizi di pubblica utilità: elettricità, gas, acqua e rifiuti. Il riconoscimento viene attribuito ogni anno alle imprese con le migliori performance tra le 100 aziende prese in esame. Gruppo SGR è stata premiata, presso la Camera di Commercio di Milano, per “i migliori risultati in tema di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale, valutato il complesso dei parametri, delle azioni e delle politiche aziendali in questi ambiti. L’attenzione e il radicamento al territorio si sono uniti a un’apertura verso le comunità e alla trasparenza nell’informazione”.

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ESSERE

Il look della

MUSICA

BRAVURA, ORIGINALITÀ E CASUALITÀ: QUESTE SONO LE COMPONENTI CENTRALI DEL SUCCESSO DEGLI SMOMA. A PARTIRE DA QUEL GIORNO A FRANCOFORTE, QUANDO IL NOME NACQUE DA UN REFUSO. di Manuel Spadazzi / ph Roberto Masi

Hanno fatto ballare anche Mikhail Baryshnikov. E perfino il principe Alberto di Monaco. “E io, da buona romagnola, l’ho accolto urlando in pista: buonasera principe...,” ricorda fra le risate Simona. Da Riccione ai salotti buoni di Cortina, passando per Roma e Firenze, Milano e Londra, Madrid e Istanbul, Montecarlo e Giacarta: dove c’è un party per vip spesso c’è la colonna sonora degli Smoma. Molto più di una band, il gruppo fondato 17 anni fa da Simona Angelini Larghetti e Tobia D’Arnò. Molto più di un concerto, i loro spettacoli dal vivo, che mutano ogni volta. Una serata con gli Smoma non è mai uguale a quella precedente, “e non solo perché il pubblico e la situazione cambiano completamente. Siamo noi stessi a volerci presentare in modo diverso, anche nel look. Abbiamo un magazzino pieno di vestiti di scena, tutti disegnati da me. La moda, insieme alla musica, continua a essere uno dei miei grandi amori”. Partiamo da qui, perché lei ha anche lavorato per un po’ nella moda, giusto?

“Giustissimo – racconta Simona, la cantante degli Smoma –. Ho lavorato per tre anni al fianco di Alberta Ferretti, ero la sua assistente. È stata una grande scuola per me, ho imparato l’importanza dei dettagli e dell’organizzazione. Ho lasciato la moda quando mio padre si è ammalato. Ho iniziato a cantare per puro caso, incontrando Ornella D’Urbano, ora pianista di Fabio Concato: facevamo piano-bar in qualche locale a Riccione. E poi un giorno Giancarlo Barletta (per anni direttore di tanti noti locali della Riviera) ci propone di aprire le serate in pista con qualche brano dal vivo, prima dell’arrivo dei deejay.” Gli Smoma insomma sono iniziati così, sul cubo… “Sì, i nostri primi concerti sono stati in discoteca. E siamo talmente piaciuti da uscire ben presto dai confini della Riviera, andando a suonare nei migliori locali di tutta Italia. Grazie al passaparola sono arrivate le esibizioni nelle feste e nei party privati. Abbiamo suonato per tanti personaggi noti, per eventi di moda, per le feste di grandi marchi.”

La squadra DEGLI SMOMA La band è stata fondata nel 2000 dalla cantante Simona Angelini Larghetti e da Tobia D’Arnò, arrangiatore e chitarrista del gruppo. Attualmente completano la formazione riminese Julien Palai al sax e Paride Silvio alla tromba. “Ma dietro agli Smoma – racconta Simona – si muove a ogni esibizione un piccolo esercito di persone, che collabora da anni con noi. Quando andiamo a suonare, perché l’evento sia total quality, ci sono almeno 10 o 15 collaboratori che ci aiutano e ci seguono. Ne cito due su tutti: Omar Migani, il nostro videomaker, e Roberto Masi, il fotografo.”

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Inevitabile chiederlo: la festa più strana? “Bella domanda – risponde sorridendo Simona –. Ce ne sono state davvero tante. Tanto per citare un episodio: una volta, per un party di Redbull in uno stabilimento termale, abbiamo rischiato di suonare in accappatoio.” Il personaggio più noto per cui avete suonato? “Anche qui ci sarebbe l’imbarazzo della scelta… Di quella volta con il principe Alberto ho già detto come è andata a finire. Era una festa organizzata dall’ambasciata italiana. A Venezia ci siamo esibiti davanti a Mikhail Baryshnikov. In Sardegna, una volta abbiamo aperto il concerto di Lionel Richie. A Milano ci siamo esibiti al compleanno di Simona Ventura, a Cortina in feste a cui erano presenti anche Tina Turner e Marta Marzotto. Ma i personaggi che abbiamo conosciuto sono davvero tanti: penso a Valeria Marini, Flavio Briatore, Claudio Cecchetto, Ornella Vanoni, Rudy Zerbi e molti altri ancora.” Qual è il segreto degli Smoma? “I nostri non sono solo concerti. Sono spettacoli coinvolgenti, che uniscono la musica, la moda, e forse perfino il teatro. Il nostro sound è sempre piaciuto, forse perché sappiamo reinventare i brani più famosi in maniera sempre originale, elegante e ironica.

UNA SERATA CON GLI SMOMA NON È MAI UGUALE A QUELLA PRECEDENTE. “CI PRESENTIAMO IN MODO DIVERSO, ANCHE NEL LOOK: ABBIAMO UN MAGAZZINO PIENO DI VESTITI DI SCENA, TUTTI DISEGNATI DA ME. LA MODA CONTINUA A ESSERE UNO DEI MIEI GRANDI AMORI.”

Il primo album che abbiamo pubblicato, Songs to remember, è nato con questo spirito. Ed è diventato un cult a nostra insaputa.” A vostra insaputa? “Sì. Un giorno, dopo un’esibizione a Montecarlo, abbiamo lasciato un CD del nostro album alla concierge dell’Hotel de Paris. Dopo pochi mesi abbiamo scoperto che Radio Montecarlo stava trasmettendo i nostri brani. I miei amici mi chiamavano e dicevano: complimenti, siete sulla radio. E io mi chiedevo: com’è possibile che abbiano avuto il nostro album?” Ci racconta com’è andata? “È una storia divertente. Nell’albergo avevano iniziato a trasmettere di tanto in tanto le nostre canzoni, e un giorno il presidente di Radio Montecarlo Alberto Hazan, che si trovava lì, ha ascoltato e ha chiesto informazioni sul no-

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“IN UN HOTEL A FRANCOFORTE SBAGLIARONO IL MIO NOME SCRIVENDO SMOMA ANZICHÉ SIMONA. QUANDO ALLA DISCOTECA CI CHIESERO COME CI FACEVAMO CHIAMARE, TOBIA RISPOSE SMOMA! L’AVREI UCCISO, MA DA QUEL GIORNO SIAMO STATI GLI SMOMA.”

stro gruppo. Poi ha preso il CD e ha cominciato a mandarlo in onda.” E così è arrivata la consacrazione degli Smoma… “Siamo diventati una band internazionale senza rendercene conto. La radio è stata un formidabile trampolino di lancio. Nel 2006

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ci hanno invitato a Giacarta, in Indonesia, a suonare a un festival. Me lo ricordo come se fosse ieri: ci hanno accolto all’aeroporto con tutti gli onori, lungo la strada c’erano i cartelloni con il nostro nome scritto al neon. E sul palco ci siamo ritrovati a suonare di fronte a 14.000 persone.” A proposito, ma perché il nome Smoma? “Anche questa è una storia da ridere. È successo che in un hotel a Francoforte sbagliarono il mio nome scrivendo Smoma anziché Simona. Ancora non avevamo un nome, come gruppo. Quando alla discoteca dove ci esibivamo ci chiesero come ci facevamo chiamare, Tobia rispose Smoma! L’avrei ucciso, ma da quel giorno siamo stati gli Smoma.” Torniamo al legame con Montecarlo. Di recente avete girato a Rimini un video

per la canzone Big Nose, scelta per la nuova compilation mondiale del Buddha-Bar Monte-Carlo. “Anche in questo caso è stata Montecarlo a chiamarci. Donato Papadia, DJ resident del BuddhaBar Monte-Carlo con il nome di Papa DJ, ha ascoltato per caso le nostre canzoni e ci ha voluto per la compilation, di cui è il direttore artistico. Per l’occasione abbiamo deciso di girare un video nella nostra città per accompagnare la canzone. Abbiamo scelto il Vichycristina perché ci sembrava il locale più in linea e abbiamo invitato i nostri fan su Facebook a partecipare come comparse nel giorno delle riprese. Si sono presentati in cento, è stato divertentissimo: alcuni sembravano attori consumati davanti alla telecamera, pur senza aver mai recitato. Un po’ come noi!”

GUSTARE

Ti va un

PIC NIC? DA OGGI SI MANGIA SULLâ&#x20AC;&#x2122;ERBA, ACCOMPAGNATI DAI CONSIGLI E DALLE PIETANZE DI GRANDI CHEF. di Antonella Zaghini

Sarà che l’idea di stendere una coperta, aprire quel cestino pieno di prelibati manicaretti da gustare in due o con gli amici fa subito simpatia. Mettici pure che in fatto di piaceri e divertimento siamo sempre in cerca di novità. Ma questa estate non si può assolutamente rinunciare alla felicità di un pic nic. In vigna, fra gli ulivi, nell’orto, in uno splendido parco... a voi la scelta su come trascorrere una serata, oppure un lungo brunch, in perfetto stile retrò. Un petit déjeuner sur l’erbe per dare il benvenuto all’estate. A Rimini l’estate inizia con un pic nic da favola nei giardini del Grand Hotel. È l’evento di pun-

QUESTA ESTATE NON SI PUÒ ASSOLUTAMENTE RINUNCIARE ALLA FELICITÀ DI UN PIC NIC. IN VIGNA, FRA GLI ULIVI, NELL’ORTO, IN UNO SPLENDIDO PARCO... A VOI LA SCELTA SU COME TRASCORRERE UNA SERATA, OPPURE UN LUNGO BRUNCH, IN PERFETTO STILE RETRÒ.

ta di Al Mèni, la kermesse firmata dallo chef stellato Massimo Bottura. Cestini in vimini, tovagliette a quadretti bianche e rosse e un tripudio di prelibatezze, dolci e salate colorano il parco dello storico hotel così caro a Federico Fellini. Un colpo d’occhio e prima di tutto un’occasione imperdibile per gli spiriti gourmand. Invitanti bagel pronti per essere farciti con prosciutto e burrosa mozzarella, oppure con salmone e panna acida, panini, pan brioches, hamburger cotti al momento da un esercito di cuochi, pancakes da guarnire con fragole e cioccolato, cascate di frutta e svariati dolcetti, a partire dai pastellati macaron... e naturalmente bollicine. A piedi nudi fra gli ulivi per un pic nic gourmet al chiaro 28

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di luna è invece l’invito che arriva dalla Locanda i Girasoli a Misano Adriatico. Una magica serata a contatto con la natura, cenando tra ulivi secolari sotto il cielo stellato. Nulla è lasciato al caso: le lucine fra i rami, gli chandelier appesi che regalano riflessi inaspettati, le balle di fieno ricoperte di stoffe e cuscini trasformate in comode sedute. E nel cestino? Prelibatezze da intenditori, arrivate direttamente dall’orto di casa e dai migliori produttori del territorio. Sulle colline di Poggio Torriana invece il pic nic si fa nei vigneti e, per uno scatto ricordo, c’è pure una locomotiva a

QUI SOTTO, NELLA FOTO IN ALTO, LO CHEF PASTICCIERE ROBERTO RINALDINI E CLAUDIO DI BERNARDO, CHEF DEL GRAND HOTEL DI RIMINI.

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20/03/17 14:48

“I DETTAGLI SONO IMPORTANTI, SIA CHE SI TRATTI DI UN APPUNTAMENTO A DUE O DI UN PRANZO CON AMICI E FAMIGLIA,” DICE MARINA DELLA PASQUA. PER CUI: CESTO DI VIMINI, PIATTI IN CERAMICA, BICCHIERI IN VETRO, POSATE DI METALLO E TOVAGLIETTA A SCACCHI.

vapore dei primi del Novecento. Siamo nella cantina Case Marcosanti, in estate, una volta al mese va in scena un Treno di Sapori: pic nic in vigna organizzati in collaborazione con alcuni produttori locali per comporre un menù adatto a una serata sotto le stelle. Nella cassettina in legno che funge da vassoio: la buona pasta fresca ripiena, i salumi da accostare alle verdure gratinate, l’olio d’oliva delle nostre colline, formaggi, miele, composte, succhi di frutta, il pane fresco di giornata e il buon vino Sangiovese della tenuta. Dopodiché non resta che individuare il proprio posto nella vigna e godersi la serata. Sempre curiosando fra le proposte dell’estate al bed & breakfast Cubo con Vista, sulle colline di fronte a Gradara, con vista sul mare, di tanto in tanto vengono organizzati i pranzetti sull’erba. Curata la scenografia in stile provenzale, fra sedute shabby chic e veli accarezzati dal

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vento. Nel cestino muffin, formaggi, cantuccini salati da abbinare a un buffet rigorosamente vegetariano e a chilometro zero. Dalle colline della Valconca a quelle del Montefeltro per un pic nic nel bosco all’interno della tenuta Locanda San Leone nel territorio di San Leo. Un luogo da favola raccolto attorno a un vecchio mulino con tanto di lago, fiume e cascatelle. Davanti a una simile cartolina non resta che stendere la coperta, aprire il cestino pieno di manicaretti home made e regalarsi un brindisi sotto le stelle. L’ultima seduzione arriva da I Muretti, azienda agricola biologica sulle colline della Valconca. A Osteria Nuova di Montecolombo si sono inventati, oltre alla serata Lunatica (il pic nic con il panino gourmet, musica, degustazioni di vini, estratti e cocktail con frutta e verdura della casa), P’orto in cucina: l’esperienza di gusto consapevole. Si parte al tramonto, ritagliandosi un’oasi di pace in mezzo alla natura, sorseggiando un bicchiere di rebola o almadira. Poi un giro nell’orto per raccogliere ciò che si desidera mangiare: asparagi, carote, zucchine, melanzane bianche, pomodori neri, uova di quaglia e di oca. Una chiacchierata veloce con lo chef per decidere il menù e quanto raccolto è pronto per finire nel canestro. A quel punto non resta che compiere l’ardua scelta: sedersi sotto la chioma di un gelso, oppure di un ulivo, e gustarsi la serata.

Consigli per un pic nic RISERVATO Il suo tratto distintivo sono le lievi sfumature francesi utilizzate per infondere quel tipico charme transalpino alle ricette romagnole. Si chiama Marina Della Pasqua, firma de La Tarte Maison, Food blog Made in Rimini nato sei anni fa per raccontare e condividere ricette di famiglia e sperimentazioni. “Il mio blog è un miscuglio di ricordi, sapori e odori di casa. Ampio spazio è dato ai classici piatti della cucina romagnola, insieme alle ricette francesi, l’altra mia grande passione”. Così, chi meglio di Marina poteva darci utili consigli per organizzare un pic nic home made? “I dettagli sono importanti, sia che si tratti di un appuntamento a due o allargato ad amici e famiglia – suggerisce Marina – per cui: cesto di vimini, piatti in ceramica, bicchieri in vetro (in caso di pic nic a due, puntate sul cristallo), posate di metallo e tovaglietta a scacchi vichy bianco e azzurro. Sul cibo meglio proposte semplici, ma d’effetto, come piccoli sandwich con salmone e avocado, una fresca insalata di bulgur con pomodorini e uvetta; una torta salata con sfoglia al caprino super veloce. E poi l’abbinamento di cui non mi stancherei mai: pane e pomodoro. Da non dimenticare una fresca bottiglia di bollicine, italiane o francesi, a voi la scelta, che serviranno da filo conduttore fino al dolce. Le bollicine infatti sono perfette con le semplici fragole intinte nel cioccolato oppure, se si vuol realizzare qualcosa di più raffinato, con un rotolo di fragole in versione no glutine”. Per tutto il resto non resta che augurarvi bon appétit.

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DIVERTIRSI

La trinità

DEL SAPORE TRE LOCALI, TRE MODI DI INTENDERE IL CIBO E IL DIVERTIMENTO. PARLIAMO DI PANENOSTRO, MOMÉNTINO E ROSMARINO: LOCALI DI TENDENZA CON UNA STORIA DA RACCONTARE. di Veronica Frison / ph Riccardo Gallini

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La giornata da Panenostro comincia molto presto la mattina. Un nome che nasconde una certa sacralità e un ambiente magico pronto a dischiudersi davanti ai nostri occhi in un posto in cui non ce lo si aspetta: all’interno dell’Hotel Villa Rosa Riviera. Nel cuore di Marina Centro, il Villa Rosa è da anni un hotel dall’approccio cosmopolita, nel quale oltre all’albergo vi è un ristorante raffinato, un wellness privé dotato di personal trainer e un centro estetico. Una realtà con più realtà al suo interno, proprio come nelle grandi città. Da pochissimo ci ha presentato l’ultima novità: Panenostro, un’alba che profuma di biscotti profumati e fragranti, lunghe lievitazioni e torte sussurrate dalle stagioni, sfornate fresche ogni mattina, non più solamente per i clienti dell’hotel. Una formula che non c’era nel panorama riminese, e da accogliere con gli stessi occhi curiosi di quando all’estero si scoprono esperienze fino a poco prima sconosciute. Si tratta infatti di un laboratorio di cucina naturale aperto dalle 7 alle 3 di pomeriggio, un progetto che nasce dalla passione per le cose autentiche, da un rispetto profondo per il prodotto e il valore degli ingredienti. Carlotta Salvatori – figlia di Antonio, titolare dell’hotel – che già si occupava delle colazioni, aveva in mente da tempo questa evoluzione del breakfast e da qualche estate creava eventi straordinari insieme all’amica Savitri Ciavattini, che ha curato l’immagine e la veste grafica di Panenostro. L’occasione è arrivata quando ha conosciuto Luigi Salvemini, Chef e ora suo socio. Entrambi sono molto attenti alla selezione delle materie prime, ad una cucina che sia non solo bilanciata ed equilibrata ma anche esteticamente bella da vedere. A condire il tutto, un tocco magico di erbe profumate e sali integrali, una fila di piastrelle bianche e una lunga tavola conviviale quotidiana, una designer fra le numero uno in circolazione – Cristina Zanni e la sua collaboratrice Betti Angelini

NEL CUORE DI MARINA CENTRO, IL VILLA ROSA È DA ANNI UN HOTEL DALL’APPROCCIO COSMOPOLITA. DA POCHISSIMO CI HA PRESENTATO L’ULTIMA NOVITÀ: PANENOSTRO, UN’ALBA CHE PROFUMA DI BISCOTTI PROFUMATI E TORTE SUSSURRATE DALLE STAGIONI.

hanno curato la progettazione di Panenostro –, e una cucina a vista che è fatta per dialogare e condividere con gli ospiti l’esperienza: da sempre c’è una divisione fra chi mangia e chi prepara, mentre il concetto di convivialità è fatto di parole, di assaggiare e raccontare ogni cosa che viene proposta. Sempre a Marina Centro ha inaugurato con l’arrivo della primavera Moméntino, e la é dovrebbe già accenderci una campanellina. Quando poi vedrete la carta da parati, beh… non ci sarà alcun dubbio. I ragazzi di Nécessaire

IN APERTURA, CARLOTTA SALVATORI, CRISTINA ZANNI E LUIGI SALVEMINI DEL PANENOSTRO.

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IMPORTANTE È OFFRIRE UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE A COLORO CHE, SOPRATTUTTO D’ESTATE, AFFOLLANO LA CITTÀ. DIFFERENZIARSI ED ESSERE ORIGINALI È LA PAROLA D’ORDINE PER CHI ASPIRA A RIMANERE ANCHE NEL CUORE, OLTRE CHE SUL PALATO, DEGLI OSPITI.

Bottega Gourmet, Marco Ronci ed Enrico Gori, non hanno bisogno di presentazioni pur essendo giovanissimi ed entrambi sotto i 25 anni. Che sono bravi e competenti in materia ce l’avevano già dimostrato in centro. La scom-

messa in vista dell’estate è stata trasferire tutto il mood Nécessaire al mare, creando un Gourmet Beach Club e cercando di differenziarsi dai soliti locali da pienone con una proposta gastronomica ed etilica scadente. Il loro obiettivo era portare un aperitivo di qualità a Marina Centro e, una volta lì, hanno deciso di esagerare, spostando anche tutta la cucina. È infatti possibile ora gustare il menù della Bottega Gourmet anche per cena o come accompagnamento ai deliziosi cocktail. Anche da Moméntino ci saranno itinerari culinari alla scoperta delle specialità alimentari internazionali, Degustazioni di patanegra, ostriche, formaggi e champagne ricercati. Cambia la location, su cui ora soffia il vento del mare e dalla quale si possono

osservare tramonti rosé, ma non cambia il format vincente. Ultima tappa per concludere la nostra giornata, una puntata in centro da Rosmarino. Aperto il 15 Dicembre 2016 da cinque soci e amici d’infanzia – Andrea Alessandri, Luca Colombo, Filippo Guidi, Filippo Ravaioli, Matteo Casadio –, prima titolari del Malf alle Cantinette. Di fronte a dove ora c’è Rosmarino fra non molto inaugurerà il Teatro Galli... la riqualificazione di piazza Malatesta e la creazione del parco era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsi sfuggire quel locale, ubicato in una posizione molto interessante per la prospettiva che la città fra poco avrà da offrire. Ad oggi, Rosmarino è un locale aperto dalle 17 alle 2, in cui si comincia con l’aperitivo e si continua con la cena e il dopocena. Uno dei soci era titolare dell’Antico Forno Drei in Via Tripoli, e per il suo ristorante ha studiato e messo a punto tre tipologie di pane differenti da abbinarsi ai celebri hamburger di chianina. È ovviamente il pane al rosmarino il marchio di fabbrica e il cavallo di battaglia del locale che, finito il progetto, si amplierà con il dehors vista parco e conta già di tenere aperto sin dalla mattina per l’appuntamento con la colazione.

IN ALTO, ENRICO GORI E MARCO RONCI DEL MOMÉNTINO. QUI ACCANTO, LO STAFF AL COMPLETO DEL ROSMARINO.

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RIMINIWELLNESS È L’EVENTO CHE RIMETTE IN MOTO LA RIVIERA: LA KERMESSE PIÙ ADRENALINICA D’ITALIA LIBERA L’ENERGIA DI QUANTI, PER BUSINESS O PER DIVERTIMENTO, NON POSSONO FARE A MENO DELLO SPORT E DEL BENESSERE.

Dal 1 al 4 giugno si tiene RiminiWellness, quest’anno alla sua dodicesima edizione – la prima a marchio Italian Exhibition Group, la nuova società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza – e si conferma evento leader del settore, capace di riempire tutti e sedici i padiglioni del quartiere fieristico riminese, oltre ai recenti ampliamenti, ma anche di animare l’intera costa romagnola. Con un profondo legame con il territorio, da sempre vocato alla filosofia dello star bene, ed una forte internazionalità per quello che è, di fatto, uno degli appuntamenti annuali più attesi dell’ampio cartellone di Rimini Fiera. Sono infatti sempre più numerosi le aziende straniere, tra le 400 partecipanti, e il pubblico di visitatori provenienti da oltre confine. Dai produttori di macchine per l’attività fisica alle palestre, le scuole e le associazioni di categoria, ai cultori del fisico, passando per le SPA del relax, le scienze riabilitative, la danza, ma anche il turismo e il design: RiminiWellness abbina business, divertimento per tutte le età

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di Alessandra Leardini

e formazione dai 45 palchi allestiti in contemporanea per l’occasione. Yoga e pilates, danza, discipline legate all’acqua, indoor cycling, fitness e walking: l’evento, con le sue numerose anteprime mondiali, è tappa obbligata per chi ama restare sempre aggiornato sulle ultime novità. Se WPRO è la sezione più rivolta al B2B di aziende e professionisti, WFUN è quella più adatta al grande pubblico. Attenzione viene rivolta anche all’alimentazione sana per chi dedica gran parte del suo tempo al movimento, con Food Well Expo, sezione che negli ultimi anni è cresciuta sempre di più, con un proprio comitato scientifico di riferimento, dando spazio a eventi, foodblogger, show cooking, degustazioni e convegni su come nutrirsi correttamente, rimanendo in forma. In sintonia con le nuove tendenze sportive, i cultori degli sport da combattimento trovano in RiminiSteel il loro quartier generale mentre per le aziende e gli operatori dei settori della riabilitazione e della rieducazione motoria, un punto di riferimento è la sezione Riabilitec che of-

fre anche numerosi corsi di formazione. L’edizione 2017 rimarrà nella storia per il record di buyer, esperti e presenter provenienti da tutto il mondo: dall’Est Europa al Sud America, dal Medio Oriente al Bacino del Mediterraneo senza dimenticare il Nord Europa, per un totale di 80 Paesi rappresentati. E il territorio risponde con entusiasmo: alberghi aperti, spiaggia pronta ad accogliere i visitatori e locali attivi con le loro proposte di divertimento fuori salone. In fiera, oltre 260.000 presenze e una rilevante visibilità mediatica utile anche al territorio. RiminiWellness è un vincente connubio tra business e divertimento, all’interno dell’ormai collaudato e coinvolgente contesto di anteprime mondiali per il mondo professionale e quello degli appassionati, stelle dell’atletica e vip d’eccellenza dall’universo sportivo, mediatico e culinario. Prima fra tutti i supporti d’avanguardia offerti dalla manifestazione è la piattaforma online, un’agenda di incontri digitale dove poter organizzare per tempo meeting e colloqui.

REALIZZARE

Made in

PHILOSOPY HANDMADEVOLUTION – TECNOSARTORIA È LA NUOVA SCUOLA CHE NASCE PER INSEGNARE AGLI STILISTI DI DOMANI LO STILE CHE HA RESO FAMOSA L’ITALIA IN TUTTO IL MONDO.

di Arianna Denicolò / ph Riccardo Gallini

La salvaguardia del Made in Italy, nella sua accezione più pura, è la filosofia che sta alla base del progetto di Laura Mignani che, circa sette anni fa, dopo un’importante esperienza presso note aziende di moda, ha deciso di intraprendere una nuova attività: aprire una scuola in cui insegnare la cultura e lo stile italiani. Da questa visione nasce Handmadevolution - Tecnosartoria, l’associazione culturale e sociale impegnata a promuovere il fatto a mano attraverso corsi di formazione tecnosartoriali, laboratori creativi ed eventi satellite alle varie attività. “Lo reputo un progetto giovane e molto fresco – racconta Laura Mignani –. In quel periodo assistevamo al boom della produzione in Cina e, contemporaneamente, si respirava un clima di crisi economica. Mi sono soffermata su come stessero cambiando le cose e ho sentito il bisogno di salvaguardare il valore della nostra tradizione: il fatto a mano e il Made in Italy, quello vero. Se non ci sarà un cambio generazionale, infatti, queste piccole arti scompariranno.” La partenza è stata graduale, con corsi serali rivolti agli adulti, a cui

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partecipavano persone spinte dai più svariati motivi: passione personale, voglia di dare sfogo alla propria creatività, desiderio di prepararsi ad entrare nel mondo del lavoro. Il passo successivo è stato cercare nuovi collaboratori che, a poco a poco, hanno formato lo staff che la segue tutt’ora: Angela Fabbri, esperta di corsi di cucito, modellismo e moulage (tecnica di alta moda); Francesca Cimarosti, ex allieva e fashion designer, (“un vero vulcano di idee e creatività”); Eleonora Filippini, product manager che ha portato il suo know-how sullo sviluppo del prodotto; Rosanna Mazzi, depositaria dei segreti per creare il perfetto capo spalla; la svizzera Andrea Graf, che tiene il corso di accessori (ricamo, macramè, bijoux). Laura ha scelto di concentrarsi sulle teenager creando Corso Vittoria, dove le piccole dai sei ai quattordici anni si cimentano perfino a cucire a mano e a macchina. “Qui il tempo si ferma, è creatività pura. Imparano a lavorare insieme, a prendere le misure, si crea un vero e proprio staff. Le bambine di oggi sono le persone che nel futuro porteran-

NELLA FOTO, LAURA MIGNANI, ELEONORA FILIPPINI, FRANCESCA CIMAROSTI, ANGELA FABBRI, JULIA DARIA MOLL.

TRA LE VARIE ATTIVITÀ MESSE IN CAMPO DA TECNOSARTORIA FIGURANO ANCHE I WORKSHOP ORGANIZZATI IN COLLABORAZIONE CON AZIENDE DEL TERRITORIO. RECENTE È LA PREMIAZIONE DEI PARTECIPANTI AL CONCORSO NOI28 PRESSO IL NEGOZIO DI MINA GAMBONI.

no avanti la nostra tradizione e noi le stimoliamo a far crescere in loro questo desiderio.” Tra le varie attività messe in campo da Tecnosartoria, nelle due sedi di Riccione e Rimini, figurano anche i workshop organizzati in collaborazione con aziende del territorio. Recente è la premiazione dei partecipanti al concorso NOI28, presso il negozio Mina Gamboni di Rimini che produce capi d’abbigliamento curvy Made in Italy di alta qualità. L’azienda ha dato la possibilità agli aspiranti stilisti di Tecnosartoria di scendere in campo, misurandosi nel disegno di una piccola capsule,

che verrà poi realizzata e messa in vendita nella stagione estiva. “Il risultato dei lavori proposti è stato a dir poco sorprendente, tanto che abbiamo deciso di non premiarne solo uno... ma venti! – spiega Igor Gaudi, responsabile commerciale – NOI28 è infatti il numero di tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto. Ogni capo verrà inserito nella prima linea e le giovani designer potranno seguirne tutto l’iter, fino alla vendita on line.” Un’esperienza che si è rivelata virtuosa per tutti i soggetti coinvolti e che ha messo in luce la lungimiranza di Gaudi che, accanto al brand fondato dalla madre quarant’anni fa, da IN MAGAZINE

“IN QUESTI ANNI ABBIAMO SCOPERTO TANTISSIMI TALENTI NASCOSTI. QUELLO DELLA MODA NON È UN MONDO FACILE PERCIÒ IL MIGLIOR CONSIGLIO CHE POSSIAMO DARE A CHI DESIDERA AVVICINARSI A QUESTO SETTORE È DI CREDERE NEI PROPRI SOGNI.”

circa un anno produce la linea Talco Puro, disegnata da Julia Daria Moll, che sta riscuotendo un apprezzabile successo tra le giovanissime. “La forza dell’azienda sta nell’aver capito che dando spazio ai giovani ci si arricchisce – fa eco Laura

IN QUESTA PAGINA, DUE MOMENTI DELL’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE.

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Mignani –. Tendiamo a fare queste attività proprio per far conoscere da vicino le realtà del lavoro dell’hand made ai nostri allievi.” In programma ce ne sono altre, con note aziende del territorio che condividono gli stessi valori della scuola e che puntano sul valore del brand Made in Italy. “In questi anni abbiamo scoperto tantissimi talenti nascosti e siamo felici quando riusciamo ad accrescere l’autostima dei nostri corsisti. Quello della moda non è un mondo facile perciò il miglior consiglio che possiamo dare a chi desidera avvicinarsi a questo settore è di credere nei propri sogni, essere curiosi e non abbattersi di fronte alle difficoltà perché per raggiungere un obiettivo ambizioso servono pazienza, costanza e grande umiltà.”

TIFARE

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MIGSEDICI È IL NOME DEL NEONATO FAN CLUB DI ANDREA MIGNO, PILOTA DELLO SKY RACING TEAM VR46. QUARTIER GENERALE DI UNA PASSIONE CHE NASCE SULLA PISTA E PROSEGUE NEL MONDO DEI SOCIAL.

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di Matteo De Angelis

Il Campionato del mondo di Moto3 è imprevedibile ed estremamente competitivo, ma Andrea Migno, ventunenne saludecese, pilota dello Sky Racing Team VR46, da buon romagnolo sa sempre come stemperare la tensione con una battuta in dialetto e due chiacchere con gli amici, quelli di sempre, quelli fidati, quelli che lo aspettano a due passi da casa, alle porte di Saludecio dove è nato il suo Fan Club:

il Migsedici Andrea Migno. Migno ha condotto due stagioni in continua ascesa, chiudendo il primo anno al 17° posto e quello seguente al 15°. A fine aprile, con una grande festa, è stato tagliato il nastro dell’Official Fan Club del prodigio voluto da Valentino Rossi in sella alla KTM dal 2015. Il Fan Club che si affaccia sul mare, con vista sul Misano World Circuit, ha portato il rombo dei motori

fino in alta Valconca. Il Migsedici non è solo la tana dei fan di Migno, ma il luogo in cui seguire le gare in diretta TV e pianificare tutte le attività del Club: dalle trasferte all’estero all’organizzazione di tribune dedicate ai fan, come quella che verrà allestita a Misano il prossimo settembre. Perché il vero obiettivo del Fan Club è di condividere le emozioni che hanno accomunato i fondatori del Club con tutti

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coloro che tifano e stimano Andrea. In pochissime settimane i tesserati sono già oltre 200, merito dell’impegno e della dedizione di una decina di amici del pilota, di età compresa tra i 18 e 35 anni. Si sono organizzati come un vero team, in cui ognuno mette al servizio della comunità di fan la propria competenza, dal management alla logistica, dalla comunicazione al marketing. A tutto ciò si aggiunge la proverbiale simpatia di Migno che anche sui social network macina follower a tutto gas sulle pagine dedicate al Fan Club: dai 1.134 iscritti alla pagina Facebook ai 674 della pagina Instagram a cui si aggiungono alcune centinaia su Twitter. Numeri in costante crescita, con un pubblico internazionale, perché Andrea con la sua sportività e con il suo sorriso malandrino sa entusiasmare! È pronta anche la prima linea di merchandising con T-shirt e cappellino in pole

position. “È sempre bello sentire il supporto di chi è cresciuto con te – spiega Andrea Migno – ma non volevo che la nascita del Fan Club fosse una cosa forzata. Ora sono alla terza stagione in Moto3 e alcuni carissimi amici d’infanzia hanno preso a cuore il progetto. Saludecio è il paese in cui sono nato e cresciuto. Sono molto legato alle mie origini, alla mia famiglia, al luogo dove vivo. Decidere di aprire a Saludecio la sede è stata una scelta naturale.” Ed è proprio la naturalezza la carta vincente di Andrea e del suo staff di supporter. Tutto nasce da impegno e dedizione, ma tutto a suo tempo, senza forzature. E allora non resta che prendere la moto, farsi un bel giro tra i tornanti che conducono a Saludecio e tifare Migno in piedi sul divano all’interno del Migsedici!

NELLA FOTO IN ALTO, AL CENTRO ANDREA MIGNO CON, A DESTRA, IL SINDACO DI SALUDECIO DILVO POLIDORI.

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RISCOPRIRE

Fiamme

OSSIDRICHE DALL’INIZIO DEGLI ANNI ‘90 È SORTA A SANTARCANGELO UNA COMUNITÀ PARTICOLARE, QUELLA DI MUTONIA, ABITATA DA UNA COMUNITÀ DI ARTISTI DALLO SPIRITO RIBELLE E CON LA PASSIONE PER I MATERIALI DA RICICLO. di Antonella Zaghini / ph Riccardo Gallini

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Arrivano a Santarcangelo all’inizio degli anni Novanta sulla scia del Festival Internazionale del Teatro in Piazza. Artisti del riciclo, quando ancora mettere nella stessa frase arte e scarti urbani era qualcosa di sacrilego, si fanno subito notare per le loro performance reboanti. Le parate sulle auto militari, i giganti androidi sputafuoco, i capelli a cresta, gli stivaloni, le tute da lavoro, le minigonne con gli anfibi, i piercing, i teschi e le borchie ne sono il tratto distintivo. I Mutoid non passano inosservati. Ma nello stesso tempo piacciono e conquistano il pubblico della kermesse clementina. E ben oltre: fra gli artisti/performer, arrivati dal Regno Unito, e Santarcangelo è subito feeling. Tant’è che quella dozzina di giovani della Mutoid Waste Company di Londra, un po’ inglesi, un po’ scozzesi (a cui si sono aggiunti tedeschi, canadesi, italiani) dalla spiccata indole nomade, sul greto del fiume Marecchia, trova la sua promise land. Da quella estate del 1990 sono passati 27 anni. Lo spirito ribelle, nonostante qualche filo bianco fra i capelli, è rimasto intatto. Il loro campo, sorto nella vecchia cava del Marecchia, è uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio. Aperto al pubblico, è una galleria a cielo aperto delle loro opere, influenzate dalla cultura punk rock, mischiata alle atmosfere cupe del film Mad Max e dai fumetti di Judge Dredd, solo per rendere l’idea delle tante sfaccettature che ha lo spirito artistico dei Mutoid. Le gigantesche sculture saldate con la fiamma ossidrica, create con i materiali trovati nelle discariche, pezzi di camion, copertoni, insieme ai graffianti murales che impreziosiscono i container-casa, sono costantemente meta di visite. Le opere più affascinanti sono quelle enormi, alte diversi metri, semoventi, spesso usate per suggestivi spettacoli con il fuoco. Come l’ultimo, portato in scena lo scorso settembre, nell’invaso del ponte di Tiberio, in occasione della Festa de Borg. Da restare senza parole. Perfettamente integrati – per usa-

re le parole delle Soprintendenze di Bologna e Ravenna, la loro comunità è un bene cittadino – quella dozzina di giovani artisti, oggi, è diventata una comunità che conta una trentina di persone, figli compresi, che al campo sono nati e cresciuti. Scultori, musicisti, performer, ognuno ha trovato la sua strada. “Qui ho messo le mie radici. Mi sono subito sentita sicura”. A sottolinearlo è Nikki Rodgerson. Origini scozzesi, arriva al campo Mutoid nel 1992. Vive insieme alle sue figlie di 16 e 18 anni. Artista quotata, Nikki alterna collaborazioni con studi di architettura, per i quali realizza pezzi unici, soprattutto oggetti di illuminazione e sculture, per arredare case e giardini, alle collaborazioni con brand internazio-

IL LORO CAMPO È UNO DEI FIORI ALL’OCCHIELLO DEL NOSTRO TERRITORIO. APERTO AL PUBBLICO, È UNA GALLERIA A CIELO APERTO DELLE LORO OPERE, INFLUENZATE DALLA CULTURA PUNK ROCK, MISCHIATA ALLE ATMOSFERE CUPE DI MAD MAX E JUDGE DREDD.

nali. “Quando è stato il momento di mandare i bambini a scuola – ricorda – mi sono chiesta come sarebbero stati accolti. Nemmeno due anni dopo, organizzavo laboratori artistici insieme agli altri bimbi del paese”. Suo il tocco in tutti gli alberi di Natale che in questi anni hanno adornato piazza Ganganelli e il centro storico di Santarcangelo, così come nella scultura luminosa (l’Albero della Luce) posizionata sotto il cavalcavia della via Marecchiese, a Rimini. In parallelo, insieme a Toma, si dedica alle affascinanti sculture di fuoco. Altra storia quella di Lupan, nome d’arte scelto da Lucia Peruch. Veneta, arriva a SanIN MAGAZINE

DIVERSE LORO OPERE FANNO BELLA MOSTRA NELLA COLLETTIVA MOSTRIRIMINI, ALLESTITA NELLA GALLERIA AUGEO ART SPACE. LA MOSTRA, VISITABILE FINO AL 24 GIUGNO, UNISCE FOTOGRAFIA, PITTURA E SCULTURA E OSPITA OPERE DI NIKKI, LUPAN E SU_E_SIDE.

IN QUESTA PAGINE ALCUNI MUTOID ACCANTO ALLE LORO OPERE D’ARTE: IN ALTO, LUCIA “LUPAN” PERUCH; IN BASSO, NIKKI RODGERSON.

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tarcangelo nel ’96 e qui scopre la sua vena artistica: “Nel campo di recupero ho visto come una tavolozza di colori senza fine”. Ad oggi è una delle esponenti più famose della Compagnia. I suoi lavori si trovano in collezioni private e pubbliche. La sua specialità sono le sculture in ferro. Sotto le sue mani cestini di lavatrici, motori dismessi e vecchia ferraglia assumo le forme sinuose di un contemporaneo Dr. Livingstone, di uccelli pronti a spiccare il

volo, di zampettanti ragni (“una scommessa vinta con me stessa, visto che sono un po’ aracnofobica”) e tutto quello che nasce dalla fantasia. Fra i Mutoid e il territorio “il legame affettivo è molto forte”. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo che li coinvolge, è a Rimini. Diverse loro opere fanno bella mostra nella collettiva MostriRimini, allestita nella galleria Augeo Art Space. La mostra, visitabile fino al 24 giugno, unisce fotografia, pittura e scultura. A caratterizzare quest’ultima sezione sono le opere di Nikki, Lupan e Su_E_Side. Tre artiste, tre diverse personalità, legate dalla cultura mutoide: le opere di Su_E_Side sono riconoscibili per l’uso del legno e della ceramica, il ferro invece caratterizza il lavoro di Lupan, mentre Nikki porta una delle sue più importanti sculture: lo chandelier alto quasi 5 metri realizzato con i manubri di biciclette dismesse che si riflettono in una miriade di specchietti e catene lucenti.

OSPITARE

Nipote

D'ARTE ALESSANDRO ZAGHINI È NATO LO STESSO GIORNO DELL’INAUGURAZIONE DELL’HOTEL ARISTEO, FONDATO DA SUO NONNO. SEGNO DI UNA VOCAZIONE CHE LO HA PORTATO AD ESSERE RIFERIMENTO PER IL TURISMO RIMINESE.

A IN QUESTE PAGINE, ALESSANDRO ZAGHINI. A DESTRA, CON LA SORELLA FEDERICA.

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di Benedetta Cicognani / ph Riccardo Gallini

Alessandro Zaghini, riminese doc di 48 anni, ha un sorriso a 32 denti e una gentilezza di quelle inaspettate. È titolare, assieme alla sorella Federica, dello storico Hotel Aristeo, di fronte al bagno 84. Più che figlio d’arte, possiamo definirlo un nipote d’arte. E, forse, il suo lavoro, era già da programma. Proprio nel 1969 mentre veniva alla luce, il nonno Salvatore inaugurava il suo nuovo

albergo, aprendone per la prima volta i battenti. A pochi giorni dall’inaugurazione, persino Fellini, che di certo non si lasciava scappare le suggestioni che Rimini poteva regalare, arrivò all’hotel per salire sulla sua terrazza, e da lì godersi lo strepitoso panorama che si può ammirare solo in cima all’Aristeo. E la cosa più straordinaria è che, oggi, in questo stesso hotel prenotano le stanze i nipoti di molti dei clienti

degli anni ’70! Così, se l’Aristeo è un albergo a conduzione famigliare che ha visto susseguirsi tre generazioni, lo stesso vale per i suoi ospiti. “Quando arrivano da noi i figli dei figli dei nostri clienti, la prima cosa che dico è: Ma non vi siete ancora stufati?” racconta scherzando Alessandro, che aggiunge: “A parte le battute, questa è una cosa che ci dà davvero molta soddisfazione. È segno che piacciamo ai nostri ospiti. Nel mio lavoro non c’è niente di più appagante di quando i clienti mi stringono la mano e mi ringraziano per l’accoglienza.” Ma non solo famiglie frequentano l’Aristeo, anche artisti del calibro di Vasco Rossi, Diego Abatantuono, Alessandro Gassman e altri VIP. Nato e cresciuto con i turisti, Alessandro ha saputo apprezzare fin da ragazzo persone e culture differenti. A 12 anni, quando sfiorava a malapena il metro e cinquanta di altezza ha iniziato a muovere i primi passi per capire i segreti della gestione alberghiera, indossando le vesti del cameriere. A soli 21 anni è stato eletto nel consiglio direttivo dell’associazione albergatori e poi ha costituito l’associazione dei giova-

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ni albergatori Turisminsieme. Diciamo che oltre al garbo, è uno spiccato dinamismo a contraddistinguerlo. Sempre con mille idee per la mente, è anche il fondatore di Riviera Gin, un’azienda che produce gin seguendo una esclusiva ricetta che Alessandro ha scoperto tra le vecchie carte di suo bisnonno. Grande appassionato di viaggi, ha visitato praticamente tutti i luoghi della terra e oggi parla ben quattro lingue: “… un po’ per studio e, un po’, perché da ragazzo per conquistare le ragazzine che bazzicavano nel mio hotel, dovevo pur farmi capire in qualche modo!” Zaghini è inoltre molto attivo sul

fronte della beneficenza, tanto che ogni anno con il suo amico regista Stefano Continolo gira un film e, una volta finite le proiezioni, devolve il ricavato ad associazioni di sostegno all’infanzia. È soprattutto legato all’Orfanotrofio Marafiki Primary School Onlus, a cui in diverse occasioni ha apportato aiuti non solo economici, ma anche operativi, coadiuvando lo staff nella costruzione dei vari spazi. Ma oltre alle soddisfazioni professionali, ciò che oggi lo rende più felice è trascorrere più tempo possibile con sua moglie Silvia e i suoi due bambini, Diego, di 5 anni, e Vera, di 2 anni. E, vista la sua storia... non avevamo dubbi.

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DI VIAGGI SALGONO A QUATTRO LE SEDI DI FUTURADRIA, CON Lâ&#x20AC;&#x2122;APERTURA DELLA SEDE DI RIMINI IN PIAZZA TRE MARTIRI E LA PROSSIMA INAUGURAZIONE DELLA SEDE DI BOLOGNA: UN SUCCESSO CHE PARTE DAL CLIENTE. di Benedetta Cicognani / ph Riccardo Gallini

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ph Veronica Frison

Futuradria Viaggi, una nuova sede nel cuore di Rimini in Piazza tre Martiri sotto la Torre dell’Orologio, la principale a Cattolica aperta nel 2000, Bellaria nel 2015 e Bologna di prossima apertura. Un poker d’assi per AleJandro Manjarrez, messicano di origine con laurea in relazioni internazionali e un’esperienza più che ventennale nel settore dell’organizzazione viaggi. Qual è il segreto di tanto successo in un periodo in cui molte agenzie di viaggi chiudono e la concorrenza delle prenotazioni online è così forte e di richiamo per tanti potenziali turisti? A svelarcelo è proprio lui Alejandro: “Il segreto, oltre alla costanza e alla passione per ciò che faccio, è il circondarsi di un team di professionisti, tutti coloro che lavorano con noi hanno una forte preparazione, viaggiano per conoscere in prima persona i servizi che si offriranno ai clienti e la grande capacità di utilizzare i mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Posta come priorità il cliente, l’empatia, la conoscenza delle destinazioni e la capacità di vendere creano un mix esplosivo, un cliente che arriva in agenzia si sente tutelato e non trova sorprese, possibili quando si costruisce il viaggio in autonomia”. Certamente problematiche del tipo “ho dimenticato il visto”, “ho prenotato il giorno sbagliato”, “come faccio a ottenere il rimborso” i clienti di Futuradria Viaggi non le devono affrontare! L’agenzia inoltre met-

te a disposizione un servizio di assistenza h24. Il cavallo di battaglia di Futuradria Rimini sono le partenze di gruppo con tantissime destinazioni e i viaggi di nozze, quest’ultima una vera specializzazione di Futuradria che offre come possibilità anche l’organizzazione di viaggi tailor-made costruiti cioè su misura per e insieme ai clienti, dalla Polinesia a Bali, dalla Patagonia alle Maldive solo per citare alcune destinazioni. “I giovani futuri sposi quando entrano in agenzia capiscono nell’immediato che conosciamo ciò di cui parliamo, trasmettere le emozioni di un viaggio è possibile solo se quel viaggio lo hai già testato,” commenta Alejandro Manjarrez. Con un totale di dieci dipendenti, ad accogliere i clienti di Futuradria Viaggi Rimini sono Igor, Eros e Loretta. Tutti e tre vantano esperienze pluridecennali nel settore. “La scelta di questa nuova apertura è legata alla necessità di rispondere alle esigenze dei nostri clienti riminesi, una sorta di customer courtesy per non farli arrivare fino alla sede di Cattolica,” dichiara in merito all’apertura di Rimini un soddisfatto Alejandro Manjarez. E se ancora ci sono dubbi, Alejandro Manjarrez ricorda: “Abbiamo ottenuto a fine marzo il titolo di Agenzia Sicura e siamo quindi annoverate come Agenzia Amica nella regione Emilia Romagna”. Un fiore all’occhiello in più!

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RICCIONE Con un volto nuovo e la passione di sempre, vogliamo accorciare le distanze tra il mondo del progetto e l’arredo. Affidarsi ad un unico referente per rinnovare la propria casa significa risparmiare tempo e denaro: all’interno della nostra materioteca, giocheremo con gli abbinamenti di colori, rivestimenti e materiali di ogni genere per trovare il mood più adatto. Crediamo che il valore aggiunto di un progetto di interni non sia nei materiali o nell’arredo di design, ma nella capacità di miscelarli sapientemente per creare luoghi emozionali con l’obiettivo di cucire un progetto su misura, costruito attorno a te e per te. Nello showroom Ricci HD potrai scegliere tra moltissime proposte di arredo con finiture di alta qualità e rigorosamente made in Italy, per soddisfare ogni gusto ed esigenza!

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CUCINARE

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CASA

DAL 1992 LA BRASSERIE ED I SUOI PROPRIETARI OFFRONO UN’ESPERIENZA FAMIGLIARE AI PROPRI CLIENTI, SEMPRE CON QUALCHE INNOVAZIONE, DALLE CENE CON GLI CHEF AL NUOVO PROGETTO DI APRIRE UNA PASTICCERIA FLOREALE.

di Cinzia Bauzone / ph Riccardo Gallini

“Ho sempre cercato di offrire ai miei clienti un luogo tranquillo e accogliente, proprio come una casa”. Con queste parole Milena Neri inizia a raccontare la storia della sua Brasserie, una lunga storia dal 1992 fino ad oggi. E se il tocco femminile è in grado di avere una marcia in più Milena ne è la dimostrazione. Sono pochi i ristoranti che riescono a toccare le corde del cuore preservandoli dalle omologazioni e dai luoghi

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privi di identità. E alla Brasserie è un po’ come cenare in una palla di vetro che racchiude cristalli, arredi provenzali, decorazioni dai toni neutri, porcellane inglesi, fiori freschi sapientemente accostati. “Ho scelto di allestire ogni tavola con elementi di arredo sempre diversi: è il cliente che sceglie il tavolo che preferisce” – afferma Milena – “cerchiamo di ricreare l’aspetto di una casa, caldo, ospi-

tale, perché da noi il cliente non è un numero ma è nostro ospite, al pari di un amico invitato a cena”. La passione per l’arredamento e per i viaggi ha radici molto profonde. Racconta di essere stata colpita molti anni fa da un locale londinese da cui ha preso ispirazione, da allora l’amore per gli elementi d’arredo e la ricerca di nuove idee non l’ha più abbandonata. Milena, dopo aver appreso le basi della ristorazione nell’attività della madre, ne ha fatto un mestiere. Cucinare e ricevere sono stati per lei concetti fondamentali con alcune regole semplici: l’amore per le tradizioni, l’eccellenza degli ingredienti, la professionalità sempre in evoluzione. I suoi piatti parlano del territorio romagnolo grazie all’ispirazione presa da sua madre, rivisitati con sapienza e abilità dagli chef che collaborano nel locale, con nuovi ingredienti e cotture particolari e una grande attenzione alla pasticceria e al pane realizzato in casa. “I miei ricordi li ho portati tutti qui con me: i tagliolini fatti in casa al ragù di vongole, il pranzo di Natale con il brodo di cappone, i cappelletti. Cerco di trasformare i desideri dei miei clienti in esperienze

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sorprendenti: sono proprio loro ad assaggiare le nuove ricette che sperimentiamo continuamente.” La Brasserie è diventata un punto importante per la città di Riccione, non solo per l’identità che si è creata attraverso un’impronta unica nel suo genere, ma grazie anche al figlio Gianluca Sanulli, che oggi l’affianca alla guida del locale e che ha saputo innovarsi attraverso una serie di eventi e iniziative. A cena con gli chef è una serie di cene-evento nata dalla collaborazione con grandi chef come Moreno Cedroni, Gianfranco Vissani, Alessandro Borghese e che in alcune serate, propongono le loro ricette, le loro interpretazioni creative. Ma il punto di forza della Brasserie, e Milena ci tiene a dirlo, sono i collaboratori, tutti giovanissimi. “Troppo spesso parliamo solo di noi, dimenticandoci delle persone che ogni giorno collaborano con noi. Ci siamo circondati di grandi professionisti del settore, ragazzi molto giovani su cui abbiamo investito e di questo ne vado orgogliosa, sono loro che ogni giorno fanno crescere la qualità del

nostro locale. Penso che il segreto del successo di un ristorante sia quello di comportarsi come se fosse sempre il primo giorno, con l’entusiasmo di accogliere i propri ospiti per sentirsi dire sono stato molto bene, se si perde questa prospettiva si perde anche la passione per il proprio lavoro. Lo chef Borghese mi disse un giono una frase molto bella: “Milena, voi fate uscire i clienti dall’autostrada per farli venire alla Brasserie e per questo bisogna essere molto bravi”. Ma Milena e Gianluca non si fermano mai, un nuovo progetto partirà dai primi di giugno che ancora non vogliono svelare nel dettaglio. “Una pasticceria floreale ispirata alla tradizione francese. È una nuova opportunità per noi e per il giovanissimo pasticciere che abbiamo coinvolto nel progetto, dove oltre alla pasticceria d’eccellenza, proporremo al pubblico la vendita di fiori. È un piccolo locale in via Latini al numero tredici che mi ha subito ispirata e quando capita che un luogo parli, il desiderio di ascoltarlo diventa quasi una necessità”.

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ASSOCIARE

La giusta

VIA

IL 20 MAGGIO È LA DATA DI NASCITA DEL CLUB AGORA DI RIMINI 11: ASSOCIAZIONE DI SOLE DONNE NATA IN FRANCIA IL CUI MOTTO È DONNER E TOLÉRER. INCONTRIAMO LA PRESIDENTE ELENA BENIGNI. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini

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Alla luce della condivisione e della crescita, Sharing and development, nasce ufficialmente, il 20 maggio, il Club Agora Rimini 11, prendendo avvio dall’esigenza e dal desiderio di un gruppo di 11 amiche che si sono scelte per dar seguito con ancora più entusiasmo ad una esperienza di associazionismo che avevano già condiviso nel Ladies’ Circle Rimini: persone accomunate dalle stesse finalità socio-culturali e benefiche che hanno unito le loro diversità in maniera pro-attiva. Ne incontriamo l’energica Presidente Elena Benigni, che ci racconta cosa significha questa nuova realtà per una città importante e multitasking come Rimini: “Non può che essere una risorsa di scambio di idee, di comunione di valori, di rinforzo di amicizie nonché di iniziative culturali e benefiche. È nostro intento operare sul territorio sia creando occasioni di confronto e di sviluppo di pensiero, con il contributo di relatori ed autorevoli personalità, sia attraverso service a favore di realtà bisognose di un nostro contributo”. In effetti l’acronimo del nome Agora viene sciolto nelle parole Action, Générosité, Ouverture d’esprit, Respect des différences, Amitié: valori che il logo internazionale sintetizza nella scelta rappresentativa di una foglia del potente Ginkgo Biloba, pianta che sopravvisse ai bombardamenti atomici di Hiroshima.

Agora Club è una associazione internazionale fondata in Francia con il motto Donner et tolérer. È un club per donne che hanno compiuto i 42 anni con professioni, hobby e interessi diversi avente scopi di amicizia e di solidarietà. Senza alcuna connotazione politica, è aperto sia a chi abbia avuto esperienze in altri circoli femminili sia a donne interessate per la prima volta all’associazionismo. L’ingresso al club prevede la presentazione da parte di una socia e l’approvazione del gruppo. Il Direttivo per l’anno sociale 2017/2018 è costituito da: Elena Benigni, Presidente; Raffaella Pedrazzi, Vicepresidente; Michela Torri, tesoriera; Norma Renzi, segretaria; Elena Casadei, prefetto (in sostituzione per questo singolo anno della figura del Past President). Continua Elena Benigni: “Uno dei primi appuntamenti previsti nel programma per il prossimo anno sociale sarà la visita al faro di Rimini, bello e significativo seppure un po’ trascurato: noi lo abbiamo scelto per il nostro logo perché è rappresentativo sotto tanti punti di vista, primo tra tutti quello di essere un punto fermo luminoso in grado di indicare la luce della giusta via, quella strada comune che con passione e fermezza vogliamo costruire assieme.”

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FORTUNA GIOCHI DEL TITANO SPEGNE LE SUE PRIME DIECI CANDELINE CON UN LOUNGE PARTY IN TERRAZZA. UNA FESTA SU INVITO CON TANTO DI MAXI TORTA E BRINDISI FINALE PER CELEBRARE DUE LUSTRI DI ATTIVITÀ.

L NELLA FOTO, IL DIRETTORE SALVATORE CARONIA CON LO STAFF.

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di Paola Ravaglioli

L’importante traguardo è stato festeggiato insieme a tanti amici proprio nel giorno in cui, dieci anni or sono, tutto era iniziato. La storia della sala da gioco di San Marino, infatti, parte il 2 maggio del 2007. La sede è la stessa, ma le dimensioni dei locali e l’offerta dell’intrattenimento sono assai ridotte rispetto a quanto offre oggi. La Giochi del Titano è difatti diventata molto di più della classica sala per tentare la sorte. Piuttosto è stata trasformata in un ambiente di gioco accogliente, in cui trascorrere una serata, fra tavoli verdi, ristoranti e

cocktail bar. La società di diritto privato, nella cui compagine societaria compare lo Stato di San Marino che detiene la maggioranza delle quote, prende casa a Rovereta, all’interno del centro Diamond. All’epoca ci sono solo le macchinette del Keno e la sala Bingo. Il punto di svolta arriva un paio di anni dopo con l’arrivo sul Titano dell’attuale direttore generale Salvatore Caronia. Un passato nel blasonato casinò di Sanremo e una visione precisa della linea da perseguire per fare crescere l’offerta della Giochi del Titano. Anno dopo anno, senza

farsi tentare dalla parola casinò, aumentano le proposte di loisir. Arrivano le prime slot, si rinnovano le macchine del Keno, progressivamente apre la poker room live e i giochi americani. In parallelo va avanti una politica aziendale mirata a trasformare la sala di Rovereta in un luogo dove è piacevole trascorrere una serata. Da qui il ristorantino, i tavoli che nella bella stagione si allungano fino alla terrazza, il cocktail bar. I locali da gioco acquistano nuovo appeal, si punta sulla sicurezza, sul fascino della giocata, ma con puntate basse, per divertirsi. Così ecco che per i nuovi arrivati c’è il benvenuto della casa: una sorta di ruota della fortuna e la possibilità di accumulare, a seconda della sorte, 10, 20, 50 e più euro in dote da spendere in seguito ai tavoli. L’attenzione per il cliente è una priorità e diventa la chiave di volta per contrastare l’avanzata del gioco on line che invece esaurisce, in tutta fretta, l’emozione nella puntata, senza dare nulla di più. Insomma, la gestione Caronia persegue sulla strada del divertimento, sull’idea di trascorrere una serata diversa e non sull’azzardo stile casinò.

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“CI VUOLE TEMPO PER FARE LE COSE BUONE”... Scoprire nuovi accostamenti, semplici ma inaspettati, prestando attenzione a ogni singola materia prima, è per la nostra cucina una missione quotidiana. Assieme ai pilastri più tipici della tradizione del territorio di carne e di pesce il nostro menù propone infatti alcuni piatti differenti per origini e composizione, spaziando nel grande patrimonio della cucina italiana. La cantina offre un ampio assortimento di vini del territorio, assieme a etichette nazionali e internazionali di pregio.

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U NELLA FOTO, MARIANNA CHIARALUCE LUCA CEVOLI, CON IN BRACCIO MIAMI, E MICHELA RONCI.

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di Melania Rinaldini / ph Riccardo Gallini

Una città a misura di turisti a quattro zampe: questa è l’idea del Consorzio Riccione Pet. Il progetto nasce da una collaborazione tra l’Associazione Albergatori di Riccione, l’Associazione E l’uomo incontrò il cane – K. Lorenz che gestisce il canile di Riccione e Hospitality Mood, società specializzata in nuovi con-

cept alberghieri e ristorativi con un’attenzione particolare per gli animali. “Siamo partiti dal presupposto che in Italia una famiglia su due ha un animale in casa,” racconta Luca Cevoli, direttore Associazione Albergatori di Riccione “è quindi sempre più una necessità e un desiderio viaggiare con i propri amici a quattro zampe e Riccione vuole essere pioniera nell’accoglienza anche in questo caso. Tutti associano a questa città l’idea di spensieratezza, di divertimento, cibo e mare e vivere tutto questo senza dover lasciare a casa o in pensione il proprio animale è ancora più piacevole”. “Noi di Hospitality Mood conosciamo bene questo aspetto perché siamo dei grandi viaggiatori e con noi c’è sempre Miami (nominato da Condé Nast Traveller Usa “The World’s most travelled dog”) che è la nostra mascotte e la mascotte di Riccione Pet,” aggiunge Marianna Chiaraluce, consulente per l’iniziativa. Il progetto turistico è stato da poco presentato e già 13 strutture ricettive vi hanno aderito “ma ci aspettiamo che tanti altri albergatori si uniscano a Riccio-

ne Pet che è il primo marchio di destinazione pet oriented in Italia che mette in stretta relazione le attività turistiche con il territorio locale”. Il progetto è legato al territorio grazie alla collaborazione con l’Associazione E l’uomo incontrò il cane – K. Lorenz proprio nell’intento di dare supporto a tutti coloro che viaggiano con animali al seguito, per promuovere azioni concrete contro l’abbandono, fenomeno tristemente comune soprattutto durante i mesi estivi. Tra le azioni concrete del consorzio, oltre ovviamente a garantire la possibilità di portare con sé il proprio animale in camera, la disponibilità di strutture balneari con servizi dedicati e aree di sgambamento e la possibilità di ingresso in ristoranti, parchi tematici e attività commerciali oltre ad aree verdi apposite. “Tutto questo grazie anche alla collaborazione con l’associazione La volpe e il principe che si occuperà della formazione agli operatori sulle esigenze dei viaggiatori a quattro zampe” conclude Michela Ronci, presidente volontario dell’associazione che gestisce il canile riccionese.

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STUDIARE

Incontrarsi

A TOKYO

CECILIA PRUCCOLI E ALESSANDRO GARZANTI, RIMINESI, SONO TORNATI DALLA CAPITALE GIAPPONESE DOVE HANNO STUDIATO PRESSO UNA PRESTIGIOSA UNIVERSITÀ E VISSUTO ESPERIENZE UNICHE.

di Benedetta Cicognani / ph Riccardo Gallini

Lei laureata in architettura, lui in ingegneria edile. Entrambi giovani riminesi doc. Dopo il diploma scientifico hanno fatto i bagagli e si sono trasferiti a Milano per studiare al Politecnico. Stessa città natale, stessa città di studi, hanno più di cento amici in comune su Facebook, condividono tutti e due una grande passione per l’arte e la musica, ma si sono stretti la mano per la prima volta soltanto a 9.731 chilometri dal confine italiano: a Tokyo. Parliamo di Cecilia Pruccoli, 24 anni, e Alessandro Garzanti, 27 anni. Hanno preso il volo per raggiungere l’altra parte

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del mondo una volta selezionati per il programma universitario Exchange e, così, hanno studiato per un anno presso uno dei più blasonati atenei giapponesi, la Tokyo University of the Arts. Nella grande metropoli hanno stretto una bellissima amicizia, hanno vissuto in quelle stanzette giapponesi arredate soltanto con un lettuccio, e a fianco un comodino, hanno visitato i quartieri più caratteristici della seconda città più popolosa del mondo. Insomma, hanno conosciuto le mille sfaccettature della tradizione nipponica e, infine, hanno portato il Made in Rimini in Giappone, cucinando la piadina per i loro amici giapponesi e non solo. “Una delle cose più belle dell’università che abbiamo frequentato è che pur essendo molto piccola è straordinariamente prestigiosa. Le classi della magistrale sono composte da un massimo di cinque persone. E in Giappone, dove ci sono 120 milioni di abitanti, che due riminesi si incontrassero per la prima volta, è stata una cosa straordinaria e allo stesso tempo veramente assurda,” raccontano tra le risate Cecilia e Alessandro. “Tra cose più affascinanti di

Tokyio troviamo la sua doppia dimensione.” Prosegue poi Cecilia, che ad aprile ha presentato la tesi su questo tema: “Da un lato vi sono macro-aree sovraffollate e caotiche, e dall’altro quartieri raccolti, suggestivi e tradizionali, attraversati da stradine strette, costeggiate dagli alberi e dal verde. Anche il calore umano è diverso in queste zone. L’ho sperimentato in prima persona perché ho abitato in questi quartieri storici.” Davvero tantissime le storie vissute, tra le aule dell’ateneo, le emozioni e, oggi, i ricordi. Nel frattempo, lo scorso mese Cecilia e Alessandro si sono laureati al Politecnico. Alessandro, poi, dopo solo due giorni dall’aver indossato la corona d’alloro, ha ripreso l’aereo per Tokyo, dove ha appena iniziato a lavorare come ricercatore presso l’Università che ha frequentato. E nella metropoli ad attenderlo c’era la sua dolce metà (ci eravamo scordati di dire che si era fidanzato con una bella giapponese). Cecilia, invece, è in Italia e sta valutando alcune offerte. Ma per lei, almeno per ora, l’anno trascorso in Giappone basta e avanza. Arigato ragazzi e complimenti!

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IL PIACERE DI GIOCARE CON STILE

RICORDARE

Ritrovo

D'ELITE IL GRAND HOTEL DI RICCIONE, OGGI IN PARTE RESTAURATO, CONSERVA IL FASCINO DI ALTRI TEMPI E DEI PERSONAGGI ILLUSTRI CHE VI SOGGIORNARONO DAL 1929 FINO ALLA FINE DEL SECOLO.

Giorgio Bassani, ne Gli occhiali d’oro, vi fa trascorrere le vacanze ai protagonisti del romanzo; Giorgio Strehler lo aveva scelto come scenografia per recitare L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello; una superba Mina ne è stata ospite a Capodanno del 1965: sono solo alcuni dei personaggi che il Grand Hotel di Riccione ha visto attraversare le sue stanze. Fra le eccellenze dell’architettura Liberty, vanto della terra di Romagna, l’albergo era stato progettato nel 1929 dall’architetto Rutilio Ceccolini di Pesaro su commissione del Commendatore Gaetano Ceschina, noto imprenditore milanese. Costruito a tempo di record in soli 100 giorni, alla sua realizzazione collaborò

di Andrea Speziali

anche l’ingegner Galeazzo Pullè. I tempi di costruzione furono talmente veloci che, per l’annuncio pubblicitario sul Giornale di Bologna nel Giugno 1929, il Commendator Ceschina fece fare un montaggio fotografico ante litteram, con tanto di albergo in parte disegnato. Nei sontuosi saloni, a pochi giorni dall’apertura, tra specchi, luci e stucchi si tennero le prime serate mondane. Ad aprire il cartellone, il 20 agosto 1929, il Gran Ballo della stampa, presenti numerose autorità, artisti, letterati, duchi, conti, baroni, giornalisti, personaggi famosi e facoltosi, tra cui Edda Mussolini. La notizia apparve su Il Corriere della Sera,

Il Resto del Carlino, Il Secolo XIX, La Domenica del Corriere, La Nazione, La Stampa, Le Monde e il New York Times: un lancio pubblicitario a livello mondiale, eccezionale per i tempi. Un luogo come una reggia, gli interni dagli arredi sfarzosi, l’architettura è espressione del tipico stile eclettico dell’epoca, i decori si ispirano a quelli delle dimore romane di età classica con richiami Coppedè, come le sfere, i cornicioni, le piramidi tronche. Il Gran Hotel divenne prestigioso ritrovo elitario dove bisognava esserci per dimostrare di essere qualcuno. Con le sue 155 stanze arredate in maniera sfarzosa era considerato il più grandioso e moderno albergo della

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riviera romagnola. Divenne presto uno dei ritrovi privilegiati nel periodo fascista. Nobili, artisti e mondani di vario genere, gerarchi fascisti furono ospiti del Grand Hotel al seguito della famiglia Mussolini in villeggiatura. Contornato da un grande giardino, con tre campi da tennis e una vastissima terrazza, l’albergo venne edificato sull’area dove una volta sorgeva l’Ospizio Amati-Martinelli costruito nel 1877, primo ospizio in ordine di tempo eretto a Riccione adibito alla cura dei bambini affetti da scrofolosi, e la villa Martinelli Solieri, purtroppo demolita negli anni ’90 e della quale è rimasta l’abitazione del custode ancora visibile nel parco dell’hotel. Evidente è la somiglianza con il Grand Hotel di Cesenatico fatto costruire sempre dal Commendator Gaetano Ceschina. Dato l’enorme successo, già nei primi anni trenta, fu necessario ampliare la struttura. Nel 1934 fu aggiunta una dépendance detta La torre del Grand Hotel e poi, l’anno successivo, l’albergo venne quasi raddoppiato con l’aggiunta dell’ala Est che rese ancora più imponenti le dimensioni dell’Hotel. La Torre del Novecento, o grattacielo come la chiamano i riccionesi, era la dipendenza residenziale di lusso dello stesso hotel. Per diversi anni verrà anche utilizzata come sede della segreteria particolare del Duce e come centro operativo di controllo e di sicurezza della sua famiglia in vacanza a Riccione. Negli uffici predisposti in queste stanze verranno controllati anche i movimenti delle persone e delle merci destinate alla villa. Durante la seconda guerra mondiale le truppe alleate non si fecero sfuggire l’occasione di scegliere il Grand Hotel come sede per il comando di zona. Terminato il conflitto riprese l’attività alberghiera e fu inaugurata una piscina olimpionica. 66

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della storica profumeria rimenese “Renato”. A lei l’onore di vendere una bottiglia di Joy di Patou a Giulietta Masina, e di recapitarla direttamente nelle mani di Federico Fellini! Molti la ricorderanno titolare di Estetica 2000, uno dei primi istituti di bellezza a Rimini, antesignana negli anni ’80 delle attuali city Spa. E’ il 1998 quando apre “Estetica Ducale”, nel centro storico, a pochi passi dal ponte di Tiberio. Nel 2004 riceve l’attestato di merito dal Comune di Rimini ‘per essere da trent’anni dinamica espressione della capacità imprenditoriale, della competenza e della laboriosità delle donne riminesi’. Nel 2016 festeggia cinquant’anni di attività e, con la complicità della figlia Micaela, che ha dirottato nel settore della bellezza e del benessere la propria attività di restauratrice di opere d’arte, decide di arricchire la sua realtà con una proposta romantica e innovativa: la profumeria artistica. La hall si trasforma in un salotto famigliare, dove le clienti possono osservare i prodotti esposti, provarli, farsi cocco-

lare. Un’accurata ricerca dà vita ad una collezione ‘privata’ che rispecchia il gusto delle titolari e che descrivono, con passione, a chi va a trovarle: The Organic Pharmacy, Bioeffetc, Novexpert sono i brand prescelti. Biologici, efficaci, ricercati. Accanto ad essi i profumi, ciascuno con una storia da raccontare che parte… dall’essenza. Basti citare la ‘Collection croisiere’ di Pierre Guillaume: otto viaggi per otto fragranze che traducono lo spirito di un luogo. E poi Phaidon o Miller et Bertaux, per dare vita ad una vera degustazione olfattiva. Completa questa originale proposta l’angolo del trucco, ‘il sogno di Micaela’, che propone il servizio del ‘Bar à maquillage’, il trucco espresso tanto in voga a Parigi: cinque minuti per un make up perfetto, in qualunque momento della giornata. Il brand prescelto è By Terry, azienda che sperimenta le innovazioni tecnologiche, le tecniche più sofisticate e i pigmenti più puri. Perché, in fondo, che cos’è la bellezza secondo Micaela? ‘Un profumo, un fiore, un libro…’.

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