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IMPRESA
TRA LIVE DAVIDE BATTISTELLI FESTEGGIA DIECI ANNI DI PRODUZIONI
E RECORDING
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DI DEBORAH PAPISCA FOTO LUCA TONI
Suo padre è il noto artigiano Mastro de Paja a cui si devono le pipe pesaresi fatte a mano a marchio Ser Jacopo della Gemma. Ma Davide Battistelli, classe ’86, viene folgorato dall’altra passione del papà: la musica. Chitarre, vinili, musicassette: Davide fin da bambino convive con questo mondo. Il padre con lo zio fonda i Lunik Five, una band che suona a livello locale e in giro per la Romagna e da cui prende il nome il suo studio di registrazione, il Lunik Recording Studio, nato nel 2012. Una realtà in cui è possibile registrare dischi di piccole e grandi formazioni, orchestre, big band, speakeraggi e sonorizzazioni.
Come e quando nasce l’idea di questo tuo progetto?
“Senza rendermene conto, credo di avere messo i primi semi da ragazzino. Avevo deciso di entrare al Conservatorio, ma poi ho visto che gli studi classici non facevano per me. Così ho iniziato a frequentare lezioni private di batteria e percussioni e allo stesso tempo mi cimentavo nelle registrazioni audio della musica che producevo in casa. In seguito mi sono dedicato alle registrazioni delle band con cui suonavo e anche a quelle dei miei
“OGNI TANTO MI FERMO A PENSARE AI MIEI INIZI, QUANDO SOGNAVO NEL MIO GARAGE, E ORA GESTISCO UNA DIMENSIONE DOVE SONO PASSATI ARTISTI DI FAMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE”, RACCONTA DAVIDE BATTISTELLI.
amici. Con il trascorrere degli anni questo mio passatempo è diventato sempre più un lavoro fino ad arrivare al 2003, quando ho iniziato a lavorare come apprendista per una grossa azienda pesarese del settore, imparando la professione di tecnico del suono. Una gavetta impegnativa ma formativa, in cui ho fatto un po’ di tutto: scaricare materiali, montare e smontare impianti per concerti, fiere, congressi e teatri. Non ho mollato un solo secondo, desiderando ogni giorno di più occuparmi, da grande, di Live e registrazioni.”
E ora il tuo lavoro si muove proprio su queste due grandi dimensioni…
“Sì, ed è la combinazione che cercavo: il Live è un aspetto del mio lavoro che amo davvero molto, l’atmosfera magica che respiro ogni volta prima e durante gli show o i concerti è unica, l’energia che vivo attraverso gli applausi del pubblico è indescrivibile. Ma mi piace anche lo studio di registrazione, che trovo stimolante: lì ci si chiude per giorni, si riordinano idee, suoni, voci, si crea e confeziona musica. È un momento di profondo impegno e concentrazione.”
Quando hai visto concretizzarsi il sogno di avere uno studio di registrazione tutto tuo?
“Dopo qualche anno di collaborazione con lo studio di un collega di Fano, ho sentito il momento di spiccare il volo da solo, così ho deciso di creare e aprire una sala di registrazione tutta mia: il Lunik Studio, appunto, che proprio quest’anno compie 10 anni.”
Sei il classico esempio di chi ce l’ha fatta da solo…
“Già, e ogni tanto mi fermo a pensare ai miei inizi, quando sognavo nel mio garage, e ora gestisco una dimensione da cui sono passati artisti di fama nazionale e internazionale. Per citarne qualcuno, il marimbista e vibrafonista Marco Pacassoni di recente ha registrato il suo ultimo disco in trio a New York con due mostri sacri, il bassista John Patitucci e il batterista Antonio Sanchez che al momento stiamo mixando… al Lunik Studio!”
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